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Capuana Luigi
Per l'arte
25 1885 - Provenienza testo: Scansione da Google libri, txt Fondazione Verga 329 occorrenze

[...] non lo sappiano, precisamente, nemmeno quelli che urlano più forte, tanta è la confusione delle idee. — Voi altri produttori — mi diceva uno [...]

[...] . Ma come si fa? Quando il libro esce fuori a cercar II la ventura di un buon successo, è impossibile restar indifferenti, non tendere un [...]

[...] problema artistico (dell’arte della parola scritta) è, in Italia, immensamente più complicato che altrove. Infatti è un problema nuovo. — Come un [...]

[...] calcate sulla falsa riga dello Zola e compagnia bella. No, signori. La vostra accusa è vera fino a un certo punto, ed è un'accusa che ci torna a [...]

[...] moderno già grande, già colossale in Francia, col Balzac, e neppur in germe in Italia. Sotto il piedistallo del monumento che il Balzac si è [...]

[...] que Molière ne sache pas écrire, e Molière oggi è un classico); ma gli scrittori che verranno dietro a noi ci accenderanno qualche cero, se [...]

[...] non per altro, per l'esempio di aver parlato scrivendo. Se voi sapeste che travaglio c’è costata questa prosa ora da voi fulminata con tanto [...]

[...] disdegno! E se VIII voi sapeste come ne siamo scontenti! Ma è meglio che nulla. Mettetevi una mano sulla coscienza; ne conoscete un’altra che [...]

[...] improprietà, con tutti i suoi francesismi, con tutti i suoi provincialismi, almeno essa è organica, è viva, è moderna. Se ha un saporetto acre, non è [...]

[...] per ciò repugnante; se si mostra un po’ in disordine, è per effetto dei nervi irritati. Infine, è sincera. — Oh! Oh! E la prosa del Leopardi [...]

[...] ? — Senza dubbio, è ammirabile: un marmo greco; ma dà, convenitene, la sensazione fredda del marmo. Ci occorreva ben altro per descrivere le [...]

[...] agli strati più bassi della società dove il livellamento non è ancora arrivato a render sensibili i suoi effetti; e vi demmo il romanzo, la [...]

[...] novella italiana — questa novella che vi indispone, che v’irrita, che non volete più leggere perchè è corta quanto un motto da anello come diceva [...]

[...] il Moro dello Shakespeare — non vi siete nemmeno accorti, ripeto, che la novella italiana è già riuscita ad essere un prodotto originale, una [...]

[...] durare ancora? — Noi strabiliamo! Si è riuniti a far qualcosa di buono — lo riconoscono gli stessi stranieri che se ne intendono, se non per [...]

[...] detto chiaro e tondo: l'ingegno italiano non ha reni e ha le tentazioni inutili e poco pulite dell'impotenza. La fantasia italiana è un utero [...]

[...] rispettiamo e lo ammiriamo; e, se non sapessimo di farlo andare in collera, vorremmo dirgli, per esempio che la poesia, in Italia, non è sul [...]

[...] , come tutti i grandi ingegni. Egli è andato tentoni un gran pezzo, e soltanto da poco tempo in qua si è rivelato un vero poeta moderno. Che [...]

[...] lavoro di assimilazione non gli è toccato di fare! Hugo, Heine, Musset, i parnassiani, gli ha dovuti digerire tutti, uno appresso all’altro [...]

[...] ? Confrontate uno dei suoi primi lavori con uno degli ultimi delle Confessioni e battaglie, la polemica pel Ça ira. Qui è un uomo in carne e in [...]

[...] , il tempo è marcato bene, ma, ma... manca un che, ddu certu non so chi dell’abate Meli. E i poveri diavoli che stanno a sentirlo, di tratto in [...]

[...] tratto, pur ammirandolo molto, vorrebbero gridargli: o faccia una bella stonatura, in nome di Dio! È quel che ci vuole — E non glielo dicono [...]

[...] ... — Niente affatto! Se dietro l’esempio, mal compreso, del Verga, una turba di scolaretti si è messa allegramente XXII a proclamare la [...]

[...] Comune dalla sintassi, non c’è da farne gran cosa. Il Carducci (e dev’esserne arrabbiatissimo) ha dato la stura alla inondazione della metrica [...]

[...] quel comodissimo mestiere. Ed è per così poco che voi vi indegnate, che voi ingrossate la voce e predicate il finimondo? Guardate qui [...]

[...] è messa a strillar per la morale. Chi gliela maculava la sua morale? Avrebbe dovuto esaminare se noi facevamo bene ad assimilarci tutte le [...]

[...] ? Si aspettavano delle cose divertenti, da toccargli la corda sensibile; insomma non volevano annoiarsi (è la parola sacramentale) in [...]

[...] potuto apprestarle. Dal latte e miele del Carcano al pane nero del Verga la distanza è incredibile. — Ma noi cotesto pane nero non possiamo [...]

[...] ... XXVII — Ah, non me ne parlate! Se un romanzo, una novella vi fa esclamare: Questo è impossibile! Questo non è vero! state sicuri che [...]

[...] , novantanove volte fra cento, la colpa è tutta dello scrittore. I romanzi più impossibili sono quelli che accadono ogni giorno sotto i nostri occhi [...]

[...] narrazione s’incontrano delle discontinuità, e quindi l'azione, i personaggi non sian riusciti organici, viventi! Vorrà anche dire: è solamente [...]

[...] inesplicabili anomalie dell’amore (l'osservazione è del cancelliere o del pretore) aveva costretto il suo amante a sposarla, imponendo però che i [...]

[...] è colpita da un nembo di proiettili, e cade a terra profferendo: ahi, mi ammazzaru! « Esce il marito, e gli amici; costoro piangono; ma il [...]

[...] questo documento un’opera d’arte, un romanzo, una novella. Qui c’è già tutto; caratteri, azione, tragica catastrofe...e non c’è ancora nulla [...]

[...] ! Quella vecchia è un problema psicologico che, nella realtà, voi dovete accettare, perchè è cosi e vi sopraffà inevitabilmente colla forza bruta [...]

[...] significa che non basta indovinarlo, penetrarlo, scioglierlo XXXV nel crogiuolo dell’analisi; questa è un’operazione preparatoria; non [...]

[...] ..............30 Elementi diversi.............5 Totale 100 Ma è ancora nulla, finchè l’immaginazione non interviene e non vi soffia su il suo gran [...]

[...] spiraculum vitae. Allora soltanto non avrete più campo di fare distinzioni di sorta; il miracolo è riuscito. Quegli elementi disgregati son [...]

[...] importanza che gli si è voluto accordare in quest’ultimi tempi, mettendoli tra i primi criteri da giudicare un’opera d’arte. Forse avviene per [...]

[...] Z*** è singolarissima. L’idea n’è stata presa da una dozzina di versi del De Vigny che l'autore, coscenzioso, ha messo come epigrafe al suo [...]

[...] il carattere di un’opera d’arte moderna - restringiamoci alla novella e al romanzo - non è più quello di prima. L’opera d’arte - può darsi [...]

[...] che sia anche una decadenza - è diventata seria: troppo seria! dicono XLIII i maligni. Infatti non è divertente. Il romanziere ruba il [...]

[...] moderna, questa smania di positivismo di studi, di osservazioni di collezione di fatti, noi non possiamo cavarcela di dosso. È il nostro sangue [...]

[...] , è il nostro spirito; chi non la prova può dirsi un uomo di parecchi secoli addietro smarritosi per caso in mezzo a noi. Ed è naturale quindi [...]

[...] misura compatibile con un’opera d’arte. Questa trasformazione non è un bizzarro capriccio degli scrittori: è l'effetto di un’evoluzione che [...]

[...] nessuno al mondo è nel caso di arrestare o d’impedire. Ve lo dicano quelle buone persone che vi si son provate, in politica, in religione, come in [...]

[...] circoscrive il suo terreno. Non gli basta che quei suoi personaggi siano italiani - il contadino XLVI italiano è un’astrattezza - egli va più [...]

[...] d'immaginazione? Qui vi casca l’asino. — Inventano, creano, signori belli! Tutto quel materiale accumulato è roba morta. Voi, io, il più [...]

[...] ben cinquanta volumi. Che è per questo? Noi non li scriveremo mai; e se tenteremo di scriverli, faremo tutto quel che ci parrà, ma non già [...]

[...] un’opera d’arte, se non avremo la fantasia, l’immaginazione che dovrà dar vita nuova alla materia raccolta. Quando il materiale è lì pronto, il [...]

[...] romanziere moderno fa precisamente come lo scienziato moderno. Questi è poeta, è creatore, è romanziere anche lui. La natura gli porge dei [...]

[...] ; e quando riesce - non vi paia una bestemmia - si mette quasi pari con Dio. Il romanziere moderno è uno scienziato, aggiungiamolo subito [...]

[...] , dimezzato. Lo scienziato, appena creato o scoperto un processo (val tutt’una) è più fortunato di quello: può riprodurne il fatto a piacere, quante [...]

[...] avviene fuori di lui; è il suo schiavo. Il romanziere moderno, invece, dopo che ha scoperto o creato un processo (ripetiamolo: val tutt’una [...]

[...] ) non può verificare il fatto, non può riprodurlo a suo piacere. È un’inferiorità naturale, invincibile: non sappiamo che farci. Ma voi vi [...]

[...] tanto sui nervi all’amico Scarfoglio (mi permetta di dirglielo l’amico mio, egli questa volta è andato fuor di carreggiata per troppa foga [...]

[...] se l'è mai sognato, da che diavolo dunque provien questo? Dalla fantasia, dall’immaginazione! Sissignori! E da null'altro. Ed ego autem dico [...]

[...] vobis: v’è cento volte più ricchezza, più sfoggio d’immaginazione in mezzo volume dei Malavoglia, che LI non in tutti i Montecristo, i Tre [...]

[...] , un’opera d’arte che non desti nessun’emozione, nessun interesse, non è più un’opera d’arte. — Emozione! Interesse! Bei paroloni. L’emozione di [...]

[...] ch'entusiasma l’una, lascia indifferentissima l'altra. — Prendete la media... — Che medie d’Egitto! Un’emozione è affare di nervi. E i nervi bisogna [...]

[...] i libri; sono i libri che fanno i lettori. Intendo dire che tra il gusto della folla e quello dei veri scrittori c'è sempre, da principio, un [...]

[...] urto, una contraddizione, un vero conflitto. Si va avanti a questo modo, a furia di spinte, di strappi, di gomitate; chi è più forte la vince: e [...]

[...] del diavolo; avrete preso gusto a quella tal forma d’arte che ora vi riesce ostica al palato; e un bel giorno, che è che non è, vi troverete [...]

[...] , come predica certa gente... vorrei vedervi che viso! — Magari anzi! — È perchè voi confondete due cose ben diverse: l'arte e l’artista. Se [...]

[...] (coll’effe maiuscolo) ha più genio, è più divina di tutti i divini genii del mondo presi insieme; cresce, si sviluppa, fiorisce; e quando è pronta [...]

[...] , indefinitamente, usque ad mortem; giacchè la morte è legge universale e neppur le forme del pensiero vi si sottraggono. Per LVI questo, se il [...]

[...] cultura del Bonghi affermare dall’alto di una colonna di un giornale letterario: La scienza è una gran cosa: è intellettualmente e praticamente gran [...]

[...] dell'azione sua. Ma la letteratura è cosa ancora più grande: in essa l'uomo parla di sè a sè; esplica, innalza, moltiplica sè stesso; ragiona [...]

[...] , non è poi un gran male, perchè non per ciò invidierà Bacco le viti ai colli almeno del mezzogiorno.... non perciò Pallade fiorirà meno di olivi [...]

[...] un’impressione artistica, ma il risultato d’una specie di processo, un giudizio spassionato e sereno.... Ebbene?... L’impressione si è rinnovata; certi [...]

[...] fatte a proposito di essi e alle discussioni più calde e più recenti a proposito di lavori della stessa natura, mi son chiesto, con sorpresa: è [...]

[...] criterio comincia a falsarsi; quando arriviamo a metterle molto più in su di essa, vuol dire che il nostro criterio è completamente falsato. Questo [...]

[...] vale tanto pel Manzoni quanto per lo Zola che sembra stia al polo opposto. Dico: sembra, badate! — I Promessi Sposi è il libro della reazione [...]

[...] quel contenuto, qualunque esso sia, è riuscito a organizzarsi, a prender forma, a diventare qualcosa d’indipendente, di vivo nelle creature che [...]

[...] , del pessimismo contemporaneo... Ma è l’identica cosa! Il contenuto, le intenzioni o le pretensioni scientifiche (dite come vi pare) dello Zola [...]

[...] resiste indipendentemente da quello. Così, è stato scritto in questi giorni: i Promessi Sposi sono un libro che non ha più nessun significato per [...]

[...] noi: quel loro misticismo è roba romantica già passata di moda: e il libro resta come un documento storico da cui l’arte moderna non ha nulla [...]

[...] da imparare. Così, si dice allo Zola: la vostra teorica dell’eredità non è ancora un postulato della scienza; e voi siete doppiamente 6 [...]

[...] è una difesa che troviamo ma una condanna finamente ragionata, alla Bruto, senza lasciarsi intenerire dalla creatura delle sue viscere che [...]

[...] ha spiegato nettamente e recisamente le sue intenzioni: per poco non si è dimenticato che, in fin dei conti, la sua voleva essere non un’opera [...]

[...] questione non muta aspetto. Tra Manzoni e Zola romanzieri, e Manzoni e Zola critici, c’è un’enorme differenza. Non sono certamente due uomini 8 [...]

[...] di gente che guarda e 9 non osserva, che vuol ragionare e non riflette. È una pedanteria come un’altra, della quale a questi lumi di luna [...]

[...] critici. Ma, pur troppo! non c’è peggio del non avere un’idea netta e definita d’una cosa: per esempio, dell’opera d’arte, in questo caso [...]

[...] . Perciò si è fatto sempre e si continua a fare una maledetta confusione tra il contenuto e la forma; e, trattandosi d’arte, non si dovrebbe parlare [...]

[...] che di forma. Nè si è tenuto, nè si tien conto del nascere, dello svolgersi, del maturarsi di una data forma letteraria, come se questa fosse [...]

[...] suo carattere individuale. Fortunatamente l’Arte è molto al di sopra dei nostri particolari ghiribizzi. Quando il suo soffio creatore spira [...]

[...] certe movenze dell’azione che si incontrano nello Zola. Ma fra Walter Scott e il Manzoni c’è di mezzo un abisso; e quando lo Scott, rispondendo [...]

[...] al Manzoni che gli si dichiarava debitore di tutto, gli disse: se è così, questa sarà l'opera mia più bella, disse, forse senza volerlo [...]

[...] , qualcosa di più che un complimento. * * * La conchiusione è: che quello che deve interessarci nello studiare i Promessi 11 Sposi non è il [...]

[...] piuttosto in che modo la forma dello Scott sia stata vinta e sorpassata; ma piuttosto quello che coi Promessi Sposi è penetrato, e poi rimasto [...]

[...] , nell’organismo del romanzo moderno. La conchiusione è: che dovrebbe egualmente interessarci nello Zola, non le sue teoriche sull’eredità naturale e [...]

[...] il modo come sono applicate e giustificate dai personaggi dei suoi romanzi, ma quello che coi Rougon-Macquart si è stabilmente introdotto, o [...]

[...] , per dir meglio, quello che vi si è già compenetrato colla forma stessa del romanzo moderno. Guardati da questo punto di vista, i Promessi Sposi [...]

[...] tentare con animo sereno un’interpretazione artistica (la parola non è eccessiva) di epoche che per costumi, sentimenti, religione, scienza e [...]

[...] 16 filosofia, furono, si può dire, agli antipodi di quello che siamo ora noi. Dicono: c’è il documento scritto, c’è il documento archeologico [...]

[...] persone greche sotto i nomi greci dei suoi personaggi. A prima vista la prova è, come suol dirsi, schiacciante. Quei personaggi non [...]

[...] possano, all’occorrenza, confermare o schiarire. Il Cavallotti, si sa, è un erudito di prima forza; e se le note della commedia hanno un ugual [...]

[...] testimonianza di prim'ordine, contro la quale non è possibile presentare obbiezioni. Rare volte uno scrittore, intento a risuscitare con [...]

[...] dirlo, la riuscita è completa. Ma è proprio sicuro il Cavallotti della realtà greca della sua sentimentale Aglae e del suo non meno [...]

[...] sentimentale Elèo? È proprio sicuro che questi versi: Te fuggo com’esule che disse l'addio, Ma volge la testa tornando a guardar; E fugge... ma il [...]

[...] ! Lasciatemi questo mio povero cuore! Per viverne solo, lo porto lontan! è proprio sicuro che non siano versi di un poeta romantico di [...]

[...] , Menandro: è come un profumo, come qualcosa di imponderabile che si stacca da quelle opere immortali e ci fa provare la sensazione delle [...]

[...] all’apparenza, facendogliela scambiare colla sostanza. Meno testi e più di quella intuizione divinatoria che è la maggiore delle facoltà d’un artista [...]

[...] confessione è di un’ingenuità quasi incredibile. Egli ha scelto per protagonista Orfeo, l’antico cantore di Tracia. Dovea forse adattarsi all’incerta [...]

[...] confessione non è completa. « Je dois dire en terminant que j’ai mis dans mes vers tout ce que j'ai pu trouver en moi de fièvre et d'amour ». (I [...]

[...] di prove. Il Grandmougin, che non è un poeta volgare, non ha avuto neppure il sospetto che tutto questo era perfettamente antiartistico [...]

[...] ) « Canto novo » è, da cima a fondo, un’ebbrezza di luce e di colori. Il paesaggio meridionale vi celebra i suoi trionfi col selvaggio rigoglio dei [...]

[...] umana apparisce: è una alta, schiusa le nari ferine a l’odor de la selva, violata dal sole bella stornellatrice; o pure ...un fanciullo da [...]

[...] quell’uragano di suoni che disperde ai quattro venti la loro delicata frase d’amore. Questa mescolanza di arti diverse è la intonazione del libro [...]

[...] . Via! Con chi prendersela se oggi poesia, pittura, musica tendono fatalmente a confondere in qualche modo i loro processi? È forse un puro [...]

[...] per nulla. Nelle fibre, nei nervi, nel sangue non ci si è accumulato per nulla l’assiduo lavoro di tante centinaia di migliaia di secoli, sotto la [...]

[...] forma di sensazioni, di sentimenti irriflessi e di attività di pensiero; nè per nulla il nostro organismo è ormai ridotto molto più sensibile [...]

[...] pretesa è proprio assurda ed ingiusta? Essi, poveri diavoli, non possono darci che quello che han dentro di loro, cioè: cose troppo elaborate [...]

[...] , butta la macchia, accarezza la tinta, mette le velature e tiene esatto conto anche dei piani e dei rapporti. È un eccesso? Una corruzione [...]

[...] ? Un’impotenza, come dicono taluni? Non voglio entrarci; ma è una cosa affatto moderna, e confesserò schiettamente che la gusto e che l’ammiro. E [...]

[...] fulvo torello; colline glauche in fondo e ne l’aria via rondini a schiere. È l'immediata sensazione dell’organo visivo, senz’ombra d’emozione [...]

[...] , nonchè d’impressione già elevata a sentimento. Nel 36 Canto novo l'emozione c’è, viva, intensa, e lo stile se ne giova, e l’arte del verso [...]

[...] novo l'emozione è sempre così spiccata che non possa facilmente venir confusa colla sensazione. Da tutto il volume si sprigiona una freschezza [...]

[...] si è terminato di leggere, quando si è riletto, si capisce che proviene da questo stato di pura sensazione (così dominante da dare, come suol [...]

[...] più nuove o più efficaci. Infatti le strofe in un punto sono vipere alate in amore e in un altro coppia di serpentelli alati che è la stessa [...]

[...] vivissimo. Il D’Annunzio riserba per esso i più preziosi tesori del suo colorito di stilista e i più fragranti fiori delle sue poetiche immagini. Ma è [...]

[...] sin dalla culla? In ogni modo, è bello veder questo fanciullo, com’egli stesso si chiama, con un pensiero superbo che gli arde negli occhi di [...]

[...] falco, diritto in arcioni, star in ascolto con feroce angoscia se rechi il vento clamor di battaglia. Ed è bello vedergli portar nella prosa, come [...]

[...] versi. Ah! se la realtà per poco lo afferra! Fra Lucerta, tra le novelle del volumetto Terra vergine, è un accenno. Cincinnato, una promessa [...]

[...] . Sarebbe bella che un giorno egli arrivasse a convincersi che in arte la vita è tutto, anche poesia, e che potendo infondere nella semplice [...]

[...] si guardan tra loro forse un po’ sorprese di trovarsi insieme, come ha già notato il loro autore. Ma quando si è dirimpetto a un’opera d’arte [...]

[...] non si pensa tanto alla persona reale quanto alla figura che l’arte si è compiaciuta di metterci sotto gli occhi; 43 non si pensa tanto ai [...]

[...] preferenze e capricci. Come in tutti gli amanti, si verifica dentro di lui quel processo di eliminazione che è il fenomeno più caratteristico [...]

[...] abbandona misticamente, una specie di santa Teresa dell’illuminismo, una profetessa, un’apostolessa dalla quale è impossibile disgiungere la non [...]

[...] pubblicato la Valérie? Per lui, sto per dire, la vera Krüdner è quella del Lezay que, dans les moments décisifs avec son amant avait coutume de s'écrier [...]

[...] ; lo stile del Nencioni ne ha tutte le finezze, tutte le sfumature, tutte le mollezze. Non vi accostate troppo la mano; c’è il pericolo di [...]

[...] guastare ogni cosa. E sarebbe un peccato. 20 Maggio 1883. L’ETERNO FEMMININO Alla domanda: Perchè Fausto si salva? non c’è da dare altra [...]

[...] . (2) Num. 42, dello stesso anno. 52 dopo quello che si è scritto, pensato, fantasticato e anche delirato in Germania sul capolavoro [...]

[...] vorrà perdonarmi se io trovo poco soddisfacente la conchiusione ch’egli ne trae. È proprio vero che corra una gran differenza tra la Giustina [...]

[...] parentela fra la leggenda di Cipriano d’Antiochia e quella del Fausto è evidentissima; tutte e due son nate, come vien notato dal Bonghi, dallo [...]

[...] stesso concetto astratto, che ha preso forma rappresentativa nella immaginazione popolare. È opportuno citare le sue parole: « Le leggende che [...]

[...] cotesta diversità di narrazioni ma non è necessario che la leggenda inventata dopo sia un’imitazione di quella inventata prima; o che l'una [...]

[...] . Nel caso presente, qual’è il concetto astratto da cui sono scaturite le due leggende di Cipriano e di Fausto? Rispondo collo stesso Bonghi; è il [...]

[...] vien convertito al cristianesimo per via della resistenza che la fede di Giustina oppone alla potenza del diavolo. Qui l’eterno femminino è [...]

[...] diavolo: il Crocifisso è più grande di te? — Sì, di certo: è più grande di tutti. — Adunque io lascio te e divento amico del Crocifisso. Ed ecco [...]

[...] , Dio; e all’altra assai più esteriore, del martirio subito. 55 Non è dunque la donna credente che salva l'uomo diventato credente al pari [...]

[...] affascina d’un tratto. Quella vergine galilea è un nuovo ignoto che lo attira e lo seduce: e vuol possederla ad ogni costo. Ma dal momento che [...]

[...] dannazione attraggono, occupano intieramente lo spirito ardente e appassionato di Cipriano. E non il ragionamento, è il sentimento, il sentimento [...]

[...] religioso, quello che opera la trasformazione: è, precisamente, l'Ewig-Weibliche, l'eterno femminino, cioè, l'astrazione della donna; la quale col [...]

[...] , sussiste sempre, perchè è fuori di lei, ed essa non n’era che una forma caduca e passeggiera. Perciò era logico, era inevitabile che il poeta la [...]

[...] arida essenza. È abbastanza che ci faccia dare dal coro la sintesi del poema, con quei versi che, me lo perdoni il Bonghi, a me non 58 [...]

[...] vista (che è quello stesso del Bonghi) può ora dirsi che tra Giustina e Margherita la differenza sia grande? La differenza è puramente esteriore [...]

[...] nell’altro non è la donna che salva o dà impulso a salvarsi, bensì quello che il Goethe battezzò, con una frase da gran poeta l'eterno femminino, e [...]

[...] la seconde fois, les Latins ont conquis la Gaule », è una piccola malizia... da latino, direbbero a Parigi. Il Daudet ha abituato il pubblico [...]

[...] lettore e d’ammiccargli, da birichino, con una civetteria quasi femminile. Vuol fargli sapere che sotto il personaggio dell’arte c’è il personaggio [...]

[...] reale, che sotto l'episodio — narrato in un certo modo, con attenuazioni o reticenze — c’è l’aneddoto vero, lo scandalo di un giorno che corse [...]

[...] , intanto guadagna di molto. Non è una malignità l'affermare che il Nabab e Les Rois en exil siano stati un po’ aiutati così ad arrivare oltre le [...]

[...] sessanta edizioni. Ma è giusto aggiungere che senza un innegabile merito artistico, per la forza del solo scandalo, non sarebbero arrivati neppure a [...]

[...] un terzo. Questo non significa che il Daudet speculi sul pettegolezzo dei suoi lavori, bassamente. Il romanzo moderno è uno studio psicologico [...]

[...] epigrafe tratta da una pagina del libro stesso. Infatti, quando s’è letto: « ...pour la seconde fois, les Latins ont conquis la Gaule » si pensa [...]

[...] proporzioni, la deliziosa caricatura dei suoi compaesani schizzata nelle Prodigiose avventure di Tartarin di Tarascona. L’autore s’è frenato [...]

[...] , s’è fatto violenza. Se qualche tratto di fina ironia gli è sfuggito, si vede che gli è accaduto suo mal grado. Egli voleva mostrarci, seriamente [...]

[...] lavori. Eppure questo nuovo romanzo è riuscito sbiadito, a dispetto di tutto il sole che l'autore vi ha profuso. Quando noi vediamo la rigida [...]

[...] , niente persuasa che tra meridionali, come assicura Roumestan, esse abbiano soltanto un senso relativo. Ed è vero. Ma a Parigi, a Londra, a Roma [...]

[...] , a Pietroburgo, signora mia, in certe occasioni, quando tutte le immaginazioni sono scaldate, quando tutti gl’interessi sono in fermento, non è [...]

[...] meno vero che le parole significhino sempre o qualcosa di più o qualcosa di meno di quel che suonino in realtà. L’intiero romanzo è concepito [...]

[...] presentato in casa Le Quesnoy come candidato alla mano d’una delle due ragazze di quel Consigliere della Corte d’Appello. Non si tratta, è bene [...]

[...] . Un parigino, nel suo caso, non avrebbe fatto altrettanto? Numa parla, si lascia andare, diventa eloquente; forse ripete involontariamente (è [...]

[...] .... — Tu hai ragione, cento volte ragione; 74 convien rispondere al contrario, dice Numa convinto. E sta per stracciare la bozza. Ma c’è [...]

[...] rispettoso del passato, io crederei venir meno all'onore e alla mia coscienza, accettando.... Senza dubbio non è morale, non è dignitoso; Numa [...]

[...] non ci fa una bella figura. Ma se mi dite che è per la razza, per la indifferenza meridionale intorno l’onesto e il disonesto, io vi rispondo di [...]

[...] no. Nessun parigino ha mai fatto altrettanto? La cosa è un po’ difficile a esser creduta. E tutto il romanzo va di questo passo intramezzato [...]

[...] tamburo le faccia una strana e forte impressione, passi; ci è un po’ di 75 natura meridionale in quella testolina immaginosa. Ma che la [...]

[...] l’illusione sia così profonda da intaccare i germi vitali della povera ragazza, ecco, è.... meridionale addirittura. E il Daudet non se n’accorge. Una [...]

[...] soliti nel Daudet. Gli è stato detto tante e tante volte che la sua forma è troppo straluccicante, troppo impennacchiata; gli è stato detto tante [...]

[...] libro è la forma transitoria di una bella evoluzione artistica del Daudet. Qui comincia a mancare l'accento personale, l'emozione intensa dello [...]

[...] scrittore, e i personaggi, se non si disegnano netti e spiccati, tentan di vivere da per loro. Guardando all’ingegno del Daudet, non è ardito [...]

[...] volume, pare voglia dirci: — Prendetelo qual è, dramma, lirica, poema, visione...; a me non ne importa nulla. È il mio concetto, la mia emozione [...]

[...] segreto della forza, della personalità, del carattere di essa o quello che a lui è parso tale. È stato un momento! E la terribile figura di quel [...]

[...] l’audafé suprème, Joyeux, vivant, céleste! — O genre humain, je t’aime * * * Certamente, a questo modo, Torquemada è una nobile creazione, forse [...]

[...] fortemente, che ammazza il corpo, l'accidente, perchè vuol salvar l'anima, l'essenziale, è un lampo di genio degno di Victor Hugo e di [...]

[...] dato, insomma, una creatura vivente, non un’astrattezza. — Prendetelo qual è, dramma, lirica, poema, visione; a me non ne importa nulla. È il mio [...]

[...] concetto, la mia emozione, la mia parola; non cercate altro; vi basti. No, non può bastare; perchè non c’è forza di genio, nè splendore di [...]

[...] la vita; il dramma è qui! Nel mondo del pensiero, può darsi; nel mondo dell’arte, no davvero. È puerile, o senile, (a vostra scelta) il 84 [...]

[...] -ce que ce bandit? e Torquemada risponde: Mon pére, c'est le pape; noi restiamo freddi, diffidenti, come dinanzi a tutto quello che è pura [...]

[...] che recitar splendide tirate in tutti i cinque atti del dramma. Al poeta è parso sufficiente mettergli attorno le marionette di Ferdinando [...]

[...] della regina Isabella, del marchese Fuentel e di Gucho il buffone del re; gli è parso sufficiente dar in preda alla mistica esaltazione di lui i [...]

[...] trasparire. Non gli preme che quello, soprattutto. Il resto è una concessione che egli ci fa, a malincuore. Perciò tutto gli par buono e sufficiente [...]

[...] croce per stemma. — Cielo! — esclama Don Sancio, spaventato. E il dramma finisce. * * * Tutto questo è artificiale, meschino, supremamente [...]

[...] amanti, la stessa innocenza, la stessa purità? Ma Vittor Hugo non se ne cura. Torquemada che soffoca ogni suo sentimento di gratitudine quando c’è [...]

[...] Dio da vendicare; Torquemada che non si lascia commuovere dalla giovinezza, dalla bellezza, dall’amore, neppur dall’incoscienza del male, è [...]

[...] altro le più risposte malizie del suo mestiere; una costruzione, è superfluo il dirlo, solidamente piantata, da mano maestra.... Ma il risultato [...]

[...] oltre il Reno c’è un uomo 94 « au front dégarni, à la moustache épaisse, aux yeux sombres, profonds, fixes et insondables, a la bouche [...]

[...] di entità, 98 dovea l'autore (non dico l'artista) usar forse tanti riguardi? E non li ha usati. Così la Moglie di Claudio è riuscita senza [...]

[...] GIAPPONESE (I) Se non sbaglio, questo è il secondo romanzo giapponese che vien tradotto in una lingua europea. Il primo tentativo fu fatto dal [...]

[...] non era arrivato a capire, e che per parecchi altri dubitava di avere ben reso l'originale. Il racconto di Tane Hico è una graziosa storia di [...]

[...] del romanzo. Non faccia specie quel raffinata accoppiato ad ingenuità, nel Giappone è così. Pittura e letteratura non sono tanto rozze e [...]

[...] della simpatica Misàvo (Modesta) è un vero idillio dirimpetto alla tragica narrazione dei Fedeli rônini di Tamenaga 101 Shounsoni, della quale [...]

[...] l'originale, è impossibile rendersi conto fin dove sia arrivato quest’atto di vandalismo; certamente esso ha tolto alla narrazione gran parte di [...]

[...] dei quarantasette rônini, è popolare al Giappone. La breve prefazione dell'autore dice: « Nella mia infanzia, durante le lunghe serate d’inverno [...]

[...] quarantasette rônini, che, in compenso dell’oscurità della stanza, m’illuminava lo spirito coi raggi della fedeltà. » Infatti essa è una meravigliosa [...]

[...] . Oggi quel mondo feudale è un ricordo storico anche là; ma le tombe dei quarantassette rônini continuano ad essere tuttavia oggetto di [...]

[...] grandissimi segni di rispetto, mentre Sua Eccellenza il principe d’Ako fu trattato peggio del solito. — Principe d’Ako, mi si è sciolto il nastro di un [...]

[...] signore — esclamò; — voi vi aspettate la più grande sventura! Il Kira è onnipotente presso il Taicum, e i suoi amici faranno ogni sforzo per [...]

[...] desidero che voi accordiate piena e cieca confidenza al mio primo consigliere Roccagrossa... È un uomo che vale milioni, bravo, onesto, ricco [...]

[...] abitanti del vicinato mantengono 116 con molta cura. E con tutto questo c’è ancora degli scettici che ghignano quando si parla del poter [...]

[...] popolari e prende quasi forma di un mistero religioso. 117 Forse per questo è proibito di far conoscere i veri nomi dei rônini e alcuni [...]

[...] sia una delle versioni più pure. Ve n’ha alcune dove tutto è arruffato in modo da rendere il racconto irriconoscibile. Un principe giapponese [...]

[...] e la sua Corte nel secolo xv del professor Severini è appunto la traduzione di una di queste; ma non ho potuto vederla. Dirò, per finire, che [...]

[...] . FELICE ROMANI (I) È una figura dolce e gentile che comincia a sbiadire. Ce lo dipingono con la carnagione bianca, cogli occhi cerulei, coi [...]

[...] vedeva soltanto la desiderata occasione di ritornare nella sua città nativa, fra i suoi, e perciò tentava di persuaderlo: « È un insulto — rispose [...]

[...] giorno: — Lei, caro Romani, è troppo classico! — Io non sono nè classico, nè romantico — rispondeva — Voglio anch’io il progresso, purchè io sappia [...]

[...] grandezze, di incancellabili glorie! O Italiani! Poichè la libidine d’imitare gli stranieri si è tanto radicata negli animi vostri, non li [...]

[...] è quello dell’indipendenza dell’ingegno? » 125 Precisamente come molti sentimentali o spiritualisti esclamano oggi, alla lor volta [...]

[...] , contro i così detti realisti colpevoli, secondo essi, di abbandono della morale e della gentilezza italiana! Il Romani è più sicuro e più autorevole [...]

[...] è imitazione fra noi, vesti, costumi, usanze, arti, letteratura, credete voi così facile ridurre una tragedia o commedia francese in un [...]

[...] tal metro e restringerlo in tant’altri e della tal’altra misura ? » No, la cosa non è punto facile, massime quando si posseggono tanto ingegno [...]

[...] indipendente. Il fatto è che voi potete citare Temistocle la Clemenza di Tito, Artaserse, tutti, 127 fino a uno, i melodrammi del Metastasio [...]

[...] nessun valore, dei 128 zero, innanzi ai quali bisogna mettere una unità capace di elevarli a numero, cioè: quella nota che è già tutto [...]

[...] soffiato su nessun personaggio il vostro spiraculum vitae. Cotesto vostro lavoro di riduzione, di eliminazione, di condensazione è, come [...]

[...] è più ardito) come il perfezionamento del melodramma metastasiano. * * * Ahimè! Al cospetto del pubblico è probabile possa anche contar poco [...]

[...] non potrà guarire; Vi han cori nati a gemere Com’arpe eolie ai venti; Alme inquiete, ardenti Cui breve spazio è il suol. Forse a te pur sòn [...]

[...] tenebre Di questo sole i rai; La terra è landa sterile Che non verdeggia mai: È grave a te quest’aere E aneli a ciel più bello, Come straniero [...]

[...] canzoni, nei poemi tentati e prudentemente lasciati lì, c’è sempre il riflesso della sua gentile e mite persona, nella forma mite e gentile; ma [...]

[...] . Dopo la prova generale del Pirata, il Romani lo tira da parte e gli domanda: — È con cotesto vestito da collegiale che tu monterai sullo sgabello a [...]

[...] dirigere l'orchestra, domani? — Sì — risponde il Bellini, facendo una spallucciata: — oramai è troppo tardi per ordinarne uno nuovo [...]

[...] , domiciliato a Milano, di portare barba e baffi nei suoi ducali stati. 24 Settembre 1882. GIUSEPPE MACHERIONE (I) Come è triste il rovistare dopo [...]

[...] severamente; ma, e poi vero che siamo migliori ora, uomini fatti, di quando eravamo appena fanciulli? Così mi è accaduto leggendo l’affettuoso [...]

[...] ? Oggi è un altro mondo. La vita ha altri ideali, altre esigenze; l'Arte, altre tendenze, altri metodi, altra coscienza. Che importerà di quei [...]

[...] , la Rigenerazione. La storia d'Italia è la storia del mondo, e il mio lavoro sarebbe nazionale eminentemente al tempo stesso che universale [...]

[...] lotta della vita 146 rivive per poco nell’affettuoso lavoro del professore Russo, e l'averlo ricordato è opera di gratitudine e di pietà di [...]

[...] spirito, che è quanto dire una continua aspirazione e una rapida ascensione verso il più alto ideale dell’arte. E non egli soltanto, ma rivive [...]

[...] cancellava anche nella memoria di coloro che furono attori e testimoni di quella rivoluzione artistica per cui è stato possibile il trionfo [...]

[...] larga e spianata, rimanghiamo meravigliati e sorpresi nell’apprendere quanti sforzi, quante lotte, quanti sudori e quante vittime è costato lo [...]

[...] l'intuizione dell’artista è così vigorosa e così acuta che quasi lo fa diventare un pensatore. C’è un misto di 149 riflessione e di sensazione da [...]

[...] deciso variarla ed ho già pensato al come. » (Lett. 17 giugno 1861). « Finalmente mi è riuscita quella indiavolata distrazione!!! » (Lett. 26 [...]

[...] splendida aureola di un martire dell’arte. Giacchè è il fuoco dell’arte che consumollo; è nella lotta per l’arte che la sua fibra audace e forte, per [...]

[...] ) Wil’hem Getziier è figlio di un povero pastore protestante nel piccolo villaggio di AErhielsberg. Nato il 29 maggio 1839, ebbe a maestro suo [...]

[...] cara — far dire alla gente del nostro paese — che il tuo cuore di amante non si è ingannato! » L’augurio del poeta non andò a vuoto. I suoi [...]

[...] lirica, la leggenda epica, l'apologo, il dramma medioevale, l'idillio, la satira; e sempre con felicissima riuscita. Getziier è un poeta intimo [...]

[...] : ma soprattutto, 159 è un assimilatore, come si compiace di giudicarlo l’alta critica delle riviste letterarie danesi: un poeta, che ha [...]

[...] fatto davvero risuonare sotto il fosco cielo della Danimarca gli echi del mondo incivilito. (Windspiel). Infatti, ordinariamente, la sua poesia è [...]

[...] impersonale. L’anima sua è come uno specchio dove ogni cosa esteriore si riflette nitidamente. L’arte antica, l’arte moderna di tutti i paesi vi [...]

[...] , e condannato; — e i veri giudei furono — i miei e i vostri peccati. » 160 È il piccolo prologo. Poi comincia l'azione: un’azione che [...]

[...] giusto! « Pilato. Non ho l'animo tranquillo; — quel nazzareno è innocente. — È forse un poco matto — perchè si crede figliolo di Dio. — Ma io voglio [...]

[...] ! — Questi non sono i vostri — occhi cerulei sorridenti! Questa non è la fronte — che pareva un sole nascente! — Questa non è la bocca — che sanava [...]

[...] ai morti! — E non hanno neppure una parola — per consolare la madre! — La madre più desolata — che videro cielo e terra! — Oh dite se vi è strazio [...]

[...] , — io solo posso dirle: — T’amo! T’amo! T’amo! » Questo che siegue è un cammeo antico, scolpito con plasticità tutta pagana. Tento di tradurlo [...]

[...] del Pascià potrà dare un saggio di quella 164 varia potenza assimilatrice che è la caratteristica del Getziier: si direbbe tradotta [...]

[...] un accento originale: ecco una di quelle piccole liriche dove il Getziier è proprio lui, un vero poeta del Nord. Nella foresta, per la snellezza [...]

[...] del 165 verso e l’eleganza della forma, è una delle più belle fra le sue prime poesie. Peccato che questi pregi non sia possibile riprodurli [...]

[...] in una traduzione in prosa! Però il lettore può esser sicuro di trovarvi l'accento, l'intonazione dell’originale: è qualche cosa. « Nella [...]

[...] ultimamente pubblicato, è dedicata alla memoria del gran poeta nazionale OEhlenschlaeger, e i danesi la ritengono uno dei più perfetti [...]

[...] accoglienza. (I) (I) Questo scritto, che fu pubblicato nel Fanfulla della Domenica firmato colle iniziali G. P., è semplicemente una parodia. Fra i [...]

[...] tanti pretesi cultori di letterature straniere che in Italia traducono, o fingono di tradurre, da tutte le lingue europee moderane, nessuno si è [...]

[...] accorto finora della canzonatura. È inutile aggiungere che come non ha mai esistito un poeta danese chiamato Getziier, così sono un’invenzione i [...]

[...] traduttori di traduttori di poeti stranieri ha già, per caso, versificata la mia prosa, ora è pietosamente avvertito. TRUCIOLI I (*) Dopo la [...]

[...] Raccolta dei canti popolari siciliani non c’è libro che dipinga la Sicilia con maggior potenza e con maggior precisione dei Malavoglia, della [...]

[...] . » Quella brutale pedata ve la sentite ripercuotere sul petto. È inutile aggiungere che queste Novelle rusticane hanno lo stesso vigore di concepimento [...]

[...] qualcosa di personale, una specie d’intervenzione dell’autore fra i suoi personaggi e il lettore. Il Verga è di quei pochi scrittori moderni che [...]

[...] dubbio un trionfo di più. L’umorismo del Verga scaturisce dalle intime viscere della situazione fortissimamente resa: è l'osservazione acuta dello [...]

[...] mentre passavate distratto. Leggete il Reverendo, la prima delle novelle rusticane. È una figura altamente comica nel vero senso della parola [...]

[...] , cioè di quelle che rasentano il tragico, come le concepivano Molière, Shakespeare, Balzac. Ogni parola che dice è una rivelazione; ogni gesto [...]

[...] meglio di prima. » Il comico che rasenta il tragico è magistralmente concentrato nella chiusa, in quel ragionamento di persona soddisfatta [...]

[...] è sparso via via, in tante piccole scene, che la onnipotenza della forma fonde insieme e rende organiche: eccone una. Quando c’era un podere [...]

[...] tabacchiera di argento, sospirando — Che volete farci, signor barone? Qui è caduto l'asino, e tocca a noi tirarlo su. — Finchè si pappò [...]

[...] ogni vera opera d’arte, è assolutamente la forma. E per forma non intendo soltanto la lingua, lo stile, ma tutto il complesso di mezzi artistici e [...]

[...] arresta, quando tutte le forme possibili di un dato genere letterario sono esaurite, come è accaduto pel poema e per la tragedia. Quegli altri che [...]

[...] fanno della forma una questione di lingua e di grammatica, la dimezzano, la rimpiccioliscono. Certamente la forma è la lingua, la grammatica [...]

[...] , ma è anche qualche cosa di più; come la pittura è ugualmente il disegno e il colore, ma anche qualche cosa di più. Il lettore che incontratosi [...]

[...] quella faccia di sbirro; il lettore 179 che, incontratosi in queste righe del Verga, può fermarsi a riflettere che non c’è affatto la [...]

[...] grammatica, è un uomo disgraziato a cui la natura ha voluto negare ogni più piccolo senso d’arte. La lingua, la grammatica, il bello stile per loro [...]

[...] stessi non valgon nulla. Sono mezzi più o meno efficaci, secondo la mano che li adopera; tant’è vero che i grandi scrittori, quando è capitata [...]

[...] eleva all’unisono del soggetto e par lo stile d’un altro. Certamente lo stile del Verga non è un clichè da togliersi in prestito. È qualcosa di [...]

[...] smorfie caratteristiche; ma è semplicemente assurdo! Mi sorprende che un uomo d’ingegno come lo Zola possa lasciarsi illudere da una simile [...]

[...] sciocchezza. È assurdo! Lo capirebbe un ragazzo! — Ma dunque, risposi con qualche esitanza, la verità resta proprio esclusa dal teatro? — No: bisogna [...]

[...] . — Non lo nego. — Oh, non ve ne faccio colpa! È una illusione generosa, lo riconosco, un’illusione elevata. Portare la verità, l'osservazione, il [...]

[...] metodo scientifico là dove finora non c’è stato altro che la menzogna, l’inganno, il capriccio, la fantasia!... La tentazione è potente [...]

[...] , irresistibile: ma è lo stesso come cercar di raddrizzare le gambe ai cani. — Eppure Molière ha fatto qualcosa di simile colla commedia dell’Arte [...]

[...] parte da un principio falso, quello che la drammatica sia un’arte... Niente affatto! È un mestiere... Vi sorprende? — Certamente! — Questo avviene [...]

[...] contavo. La donna spia! ecco l’amo... Il pubblico doveva mordere, per forza; non vedeva altro in quel momento. Quando il pubblico è preoccupato [...]

[...] da un sentimento, in teatro diventa più bête che altrove. Tutto sta nel sapergli fare il tiro... E questo, checché ne dica lo Zola, è mestiere [...]

[...] 185 permettete, per un solo minuto, che il pubblico rifletta, non c'è commedia che regga... — L’attualità: è il punto solido dove un [...]

[...] commediografo deve poggiare il piede. Il resto è affare di manipolazione, di fattura, di pratica, di colpo d’occhio. Pare che lo Zola cominci a capirlo [...]

[...] : leggete: è segnato col lapis rosso. Mi porse il volume dello Zola Nos auteurs dramatiques che era aperto sul tavolino. Il brano segnato [...]

[...] « agréablement chatouillé...» Lo Zola scrive 186 così canzonando, con quella sua aria sdegnosa che suol prendere quando parla di noi; ma è una gran [...]

[...] un minuto secondo, se no, addio! Il pubblico vi scappa di mano e l’effetto è perduto. Dicono che io mi sia formato una ricetta per comporre le [...]

[...] , con scene larghe, a grandi tratti... Credo di riuscire. La ricetta? Sicuro! Come nella Dora c’è una spia che non è spia, qui ci sarà un [...]

[...] nichilista che non è nichilista: è il tiro che faccio sempre e che mi riesce sempre. I miei personaggi cammineranno tutti sul filo di un rasoio. Sotto [...]

[...] avrà bevuto il veleno e dato gli ultimi tratti, nessuno in teatro dovrà riflettere e ragionare. Il problema è questo. La soluzione... sarà quella [...]

[...] quello che ammazza un personaggio?... Sara morrà divinamente. 189 Anzi, se io faccio morire la mia Federa, è unicamente a riguardo di lei [...]

[...] : però, ne convengo, la morte è sempre di effetto sul teatro... E torno a quello che vi dicevo in principio: il teatro naturalista? È [...]

[...] suo problema. Il pubblico resta inchiodato lì per quattro atti senza fiatare, senza ragionare... È vero che dopo, ripensando... Ma è inutile. Che [...]

[...] de Pontmartin è una figura simpatica malgrado le sue opinioni retrograde o, forse, appunto per esse. I suoi articoli di critica, ch'egli ha [...]

[...] letteratura e di politica, pronti a discorrere a lungo anche delle cose che non sanno, soprattutto di queste. La cultura del Pontmartin è [...]

[...] assai superficiale: il suo latino non è sempre sicuro; ma la sua causerie diverte, come un piccolo tour de force di rettorica, come una bizzarria [...]

[...] paradossale. Par di sentir discorrere un uomo di altri tempi, un marchese della Seiglière, pel quale il mondo è rimasto, o meglio avrebbe dovuto [...]

[...] M. le Comte, che ama la polemica, è stato l'ultimo a parlare ed ha fatto una delle sue mezze profezie delle quali si compiace, malgrado di tutte [...]

[...] faveur est souvent plus dangereuse que la disgrace ». 26 Novembre 1882. IV. (*) Si è pubblicato il primo volume dell’epistolario di [...]

[...] Giorgio Sand. La curiosità dei lettori rimane delusa. Gli editori hanno avuto troppi scrupoli; è facile indovinare che negli altri volumi ne avranno [...]

[...] di più. Giorgio Sand, come romanziere, è già invecchiata parecchio; ma come donna rimarrà sempre una delle più strane e più attraenti figure [...]

[...] molte cose della sua vita; ed è tanta da farle perdonare anche il torto della sua condotta col Musset, se mai ci fu torto. Giacchè questo punto [...]

[...] l'avventura di Venezia non è stata giudicata finora serenamente neppure dal pubblico. Musset desta troppa pietà, come tutti gli abbandonati. Le [...]

[...] che gli diè le primizie del suo cuore e poi ritenne per sempre metà del 199 cognome di lui; disse: Il cuore di quella donna è un cimitero; non [...]

[...] c'è altro che le croci di coloro che lei ha amato. Ah! io avrei voluto vedere un po’ il cuore di Giulio Sandeau! Quasi quasi mi par più giusta [...]

[...] , vicendevolmente, l'una dell’altro. Ma sarebbe più opportuno ricordarsi che nell’amore non ci sono torti, fino a un certo punto, finchè la passione è [...]

[...] sciocche più di quelle d’un parrucchiere. Lo credo. Una lettera che un parrucchiere non saprà mai scrivere è quella che la Sand, ritirata nel suo [...]

[...] dell'antichissima poesia tedesca fu scoperto dal Docen nel 1817 ed è stato variamente cementato da molti eruditi, talchè il Piper ha creduto bene [...]

[...] Baragiola, Muspilli — Strasburgo, Schultz, 1882. 202 stessa parola Muspilli non è ancora bene accertato. Certe forme grammaticali si [...]

[...] spiegherebbero soltanto col gotico. Questa poesia conserva l'alliterazione popolare invece della rima. È attribuita ad un Bavarese dell’ottavo o nono [...]

[...] descrizione dell’incendio universale che trovasi nella seconda parte è fatta con efficacia caratteristica. Ecco alcuni brani della versione [...]

[...] giudicare e giudicare deve morti e vivi 203 gli sta d’intorno una quantità di angeli di buoni uomini il cerchio è così grande: ivi vengono [...]

[...] giudizio universale è tutt’altra. Il volervi trovare un’adattazione della leggenda pagana mi pare una delle tante solite stiracchiature della [...]

[...] petto vi è ora un tumulto pari a quello di uno stormo di uccelli schiamazzanti sulla spiaggia o sul greto. Ora sì non vi è altro che tumulto [...]

[...] , come d’uno stormo di uccelli. Verrà il momento che il cuore in calma... ». La indovinate fra mille? È poesia giapponese. Ma state ancora a [...]

[...] seno, che è tenero e candido al par di spuma o di neve.... ». Par di leggere i versetti del Cantico dei cantici, eppure è poesia giapponese [...]

[...] antichissima; ed è il professore A. Severini che ce la regala insieme colla graziosa leggenda di Jasogami e Camicoto, dopo averci fatto l’altro non [...]

[...] men prezioso regalo della Fiaba del nonno Tagliabambù, l'anno scorso. Quello che principalmente colpisce è l’aria tutta moderna di questa [...]

[...] malinconico sentimento della natura, quella specie di blando Weltscherz che è cosa tutta moderna. 209 Il dubbio del Massarani era naturalissimo. Lo [...]

[...] che ritornare al suo punto di partenza? Lasciamo lì tale spinosa questione — anche perchè non è questo il posto dove potrebbe trattarsi con [...]

[...] titoli, aggiunge: « Or dunque per congiungersi a lei ecco egli è qui; per congiungersi a lei, ecco le parla. Ma intanto io non ho ancora slacciato [...]

[...] l'arte della parola raggiunge l'effetto maraviglioso di farci vedere le cose, è proprio l’opposto di un inventario. Imminente luna; Orazio non [...]

[...] detto più sopra, ch’essi vogliono dare la senzazione non d'un effetto di lume di luna, ma del tale effetto di lume di luna: la cosa è diversa [...]

[...] . — Ma se l’effetto è raggiunto? Se quei paesaggi, quei tramonti, quelle impressioni di luoghi d’ogni sorta ci rimangon fissati nella memoria colla [...]

[...] stessa vivacità delle cose reali? 215 La risposta è imbarazzante. Poi il miglior metodo di giudicare di uno stile non è certamente quello [...]

[...] Cherbuliez, che è stato ricevuto poche settimane fa tra gl’immortali dell’Accademia francese, è un romanziere di terz’ordine. Però, dopo Ottavio Feuillet [...]

[...] , è l’autore prediletto delle signore; ed è stato per lunghi anni uno dei più assidui collaboratori della Revue des Deux-Mondes; due forti [...]

[...] ragioni per farlo elevare a quel posto dove Edmondo de Goncourt, Emilio Zola e Alfonso Daudet avrebbero dovuto sedere prima di lui. Ma non è di [...]

[...] Renan che è un artista. Servile imitazione della realtà! Ecco una frase vuota di senso. Dal momento che la realtà passa nel mondo della [...]

[...] rappresentazione artistica, ha già perduto qualche cosa della sua natura materiale, e non è più precisamente quale può vedersi aprendo gli occhi; è più [...]

[...] padrone è un galantuomo, comare Lucia! Lasciate ciarlare i vicini, tutta gente invidiosa, che muore di fame e vorrebbero essere al vostro posto [...]

[...] . » Questa è la morale di Brasi. 222 « Santo, il fratello, udì la cosa in piazza, qualche mese dopo. E corse dalla moglie trafelato. Poveri [...]

[...] importa? La realtà non è mai così eloquente come queste viventi creature dell’arte. La volgarità dei personaggi sparisce; quel loro stato [...]

[...] nuvole. — Un monde qui ne vaut pas la peine d'être représenté! Ma è appunto il regno dell’assurdo, 223 del falso, del convenzionale [...]

Nieri Idelfonso
Cento racconti popolari lucchesi
26 1908 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 429 occorrenze

[...] °, che è stato sostituito con uno differente; ed escono non iscontenti dell'accoglienza che adagio adagio vengono ricevendo nel pubblico, e specialmente [...]

[...] qual genere spesso è più ameno, spiritoso e istruttivo che molte facezie tradizionali, e fa del libro di Franco Sacchetti un'opera che sembra cli [...]

[...] libretto Racconti Popolari Lucchesi, perchè la materia è presa pari pari di mezzo al mio popolo ed io non ho inventato niente; ma la dicitura l'ho [...]

[...] manifestare gli affetti. Qui non c'è parola, non forma, non frase, non costruzione, non modo proverbiale nè proverbio, che non sia usato dal mio popolo [...]

[...] tra due guanciali, chè senza il mio vero popolo alla mano non fermai peso di dramma: qui è tutta lingua nata, qui nulla lingua falla, per ripetere [...]

[...] dizioni, è un caso; oppure è naturale che non se viii. ne ricordi: non avendoci fatto attenzione, chè niente è più fuggevole d'una parola che ti [...]

[...] molti, e da donne e fanciulli usati, a molti sono stati nuovi, in modo che non è gran fatto che anco a voi ce ne sia alcuno nuovo; ma per essere [...]

[...] nuovo a voi e non lo avere voi più sentito, non è egli però nuovo alla lingua nostra, nè per questo lo debbo io tralasciare ....... E per non essere [...]

[...] questo è l'autore dell'Ercolano, che tanto aveva studiato il parlar vivo della sua Firenze! Quanto a me posso dire che non sono uscito una volta di [...]

[...] la sua capacità a disferenziarle coi colori della parola. Così è il gran mare delle lingue parlate. VI. Veramente molti credono che per imitare il [...]

[...] x. - qui tum mirifice sperabat se esse locutum - quanto più bacava il c. Ma il fatto è ben altro da quello che credono. perchè l'essenza del [...]

[...] beverone è vera Chartreuse! VII. Ma perchè molti di questi racconti o bene o male vanno per le scuole, non credo inopportuno spiegare il modo che ho [...]

[...] tenuto nell'uso della lingua e delle forme popolari. Certo si è che non v'è parte della grammatica o del vocabolario o della pronunzia la quale non [...]

[...] abbia popolarmente due o tre maniere per lo meno e quasi sempre è in uso, nell'uso vivo, anche la forma pulita, cioè grammaticale o una a quella [...]

[...] luogo e di tempo; «poichè, dice il Witney nella Vita del Linguaggio, è cosa evidente che niuno pensa precisamente nella stessa guisa, e che ognuno ha [...]

[...] soggetto è posposto, come in quel luogo di Dante: «Di quella scheggia usciva insieme - Parole e sangue». Inf. XIII, 43-44. xii. L'uso della forma [...]

[...] maschile ne' tempi composti del verbo col soggetto femminile, come in questi esempi del Macchiavelli: «Non s'è mai trovato repubblica; Non è prestato [...]

[...] pronome possessivo, o cogli avverbi dove e ci ed in altri modi ancora; chè veramente questa parte è quella dove più ha patito avarie la lingua [...]

[...] coll'occhio dalla forma in cui si presenta o di pagnotta o di ciambella o di piccia o di filoncino, ma col dente è col palato, dalla qualità della farina [...]

[...] chiedere scusa, lettore, ed è che i miei personaggi sono quasi tutti soggetti umili e bassi: Drea, Biccio, Manfrollo, Pécchia, Tognino, Bòbbola e [...]

[...] , vero umile popolo non è degnato molto, ed è lasciato alquanto in disparte. Io invece, se mai, conoscevo questo, mentre non avevo quasi nessuna [...]

[...] . XII. Per un'altra causa poi anche più forte i miei soggetti sono umili, ed è che, per sentir parlare veramente bene, bisogna stare in mezzo al popolo [...]

[...] italiano; perchè pur troppo da noi vale quest'oxymoron: questa ragione inversa che pare assurda: quanto più l'uomo è, come suol dirsi, struito, tanto [...]

[...] la presero, e in quello che è detto buon secolo, meglio si scrisse perchè meglio si parlò.... Nè questa lingua in alcuni luoghi d'Italia è oggi [...]

[...] circonvicini, che detto avrebbe?» Infatti il Lucchese, liguroide più che etrusco, tutto dato al lavoro e all'industria, non è di straordinaria [...]

[...] fantasia, nè è il più bel parlatore, nè il raccontatore più vispo, sciolto e ricco della Toscana. Certo, se io fossi stato delle campagne senesi, pistoiesi [...]

[...] prigione 122 XLIX........ Pulizia per forza. 125 L................ La buona fé mi caccia, Ma il legno è di barcaccia 128 LI ............... Fila, Ghita [...]

[...] ......... Chi ce la vuole e chi 'un ce la vuole .. . io non ce la voglio!... 194 LXXXI.. ..... Il cuore è il primo a vivere e l'ultimo a morire .195 LXXXII [...]

[...] dei canti. Allora l'oste subito senza pensarci: « O bravo! così va bene e questa mi piace!» - « Vi piace da vero?» - « Questa è ragionata e mi [...]

[...] meraviglia; è una cuccagna! tutti ricchi sfondati, sguazzano in tutti i comodi, schizzan salute e non fanno altro che ridere e stare allegri: balli [...]

[...] , musiche, suoni e canti, desinari e cene; insomma è baldoria dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina». «Sì eh? O me mi mentovan mai?» - «Mai [...]

[...] ! che è mai? il vero mai. Non ci siete neanche per ferro vecchio; pare che se ne siano scordati affatto ». - «Ma bravi! Ma bravi bravi» - E la cosa [...]

[...] tanto!» « State zitto per carità, Signore. Se sapeste! Non 6 son più quei tempi». - «E che ci è di nuovo?,, - «Eh Signore, è tutto mutato. Gli [...]

[...] c'è più una rametta verde; tutte le case vuote, senza un pizzicotto di grano, senza una palettata di farina, senza nulla di nulla. Vanno là là a [...]

[...] una cera da arrogante: «È un pezzo che fra i miei e i tuoi ci sono delle quistioni da partire; ora sarebbe venuto il momento». - Fa l'uomo: «Hai [...]

[...] tornare a casa rincontra Marzo: « E be', pastore, come è ita oggi?» « È ita benone. Sono stato al piano; una bellissima giornata, un sole che [...]

[...] ; un vero gastigo di Dio. La sera trova il pastore: «O pastore, buona sera; e oggi come t'è ita?» «Benone. Sai? sono andato al monte, e ci è stato [...]

[...] , come va?» «Va bene; ormai è finito Marzo, e sono a cavallo. Non c'è più paure, e posso cominciare a dormire fra due guanciali». «Dici bene. E [...]

[...] Aprile, che non ci fosse più da stare in pensieri di qualche bussata. Ma quando è là una cert'ora che tutto il branco delle pecore era sparto per le [...]

[...] pastore, buona sera!» «Buona sera, Marzo» «Oggi com'è andata?» «Ah, Marzo mio, sta zitto; sta zitto per carità! oggi è stata proprio nera. Peggio [...]

[...] li doveva star più a aspettare, e era a letto ammalato d'uno di quei tre c che fan paura ai vecchi. Non c'è da dire che il su' pane non l'avesse [...]

[...] è la ricetta del Redi?» «Non la sa? O senta che l'è bellina. Una volta lo vennero a chiamare, il Redi, perchè andasse da una, signora che non [...]

[...] subito dietro al dottore, e ditegli che s'è dimenticato di lasciarmi la ricetta, e che abbia. la compiacenza di segnarmi quello che crede [...]

[...] ». Corrono, lo raggiungono: «Sor dottore, l'abbia tanto pazienza; forse nel discorrendo e' gli è passato di mente di scrivere l'ordinazione. Dice la signora [...]

[...] poeta; si fermò lì su due piedi, levò fnori carta e lapis, scrisse e consegnò al servitore la ricetta, che diceva: Quando un'anima è salita Agli [...]

[...] sberrettano, come si scappellano: come si piegan facile nel fil delle rene! E il maestro di tutta la casata è Bòbbola. Chiunque incontri per la via [...]

[...] : «Riverito! Riverito! Sta bene? È stato sempre bene? Servo suo! Ben visto il sig. Tale! Ben venuto il sig. Tale altro! Bene arrivato! Come va la mamma? Che [...]

[...] : « Eh! sor Custode, avessi un po' una civetta ammaestrata così come il signor Bòbbola! quanti pittieri c'è nel vicinato? li vorrei chiappar tutti [...]

[...] del contorno mi verrebbero volando sulle panielle». Fece una risata con una scrollatina di testa, che voleva dire «precisamente! Quello è un baron [...]

[...] malizia, tutte Gesù e Maria. Bussa va alla porta: «Tun tun!» - «Chi è?» «Sant' Ansano!» Entrava dentro franco e spedito come essere in casa sua, e si [...]

[...] complimenti. Salutava tutti a diritta e a mancina, lodava tutti e tutto: «O bello! oh bene! Ma come vi trovo bene! Meglio d'or è l'anno. Ma come [...]

[...] ! onesta è la sposa? Oh! mi rallegro, mi rallegro colla sposa! Ma questo è un fiore di giardino, è un maggio di primavera! - Ma che be' bimbi, che bei [...]

[...] dargli lo sfratto di sagrestia, e quella cuccagna gli finì. Ora è invecchiato, e va per le chiese a strizzare i gallonzoli e a picchiarsi il petto [...]

[...] ! ... Povero Monsignor Mezzetti, che è dei nostri qui di Valdottavo, che lo conosco come conoscer lei, volerlo morto in chiesa! ... Ma in che mondo [...]

[...] siamo? E questa è la libertà? E questi sono gl'Italiani? Va là, che siamo cucinati in salsa piccante! Che la duri, Giambracone! Iddio non paga ogni [...]

[...] tramavano di fare! Fortuna che gli han mozzato le penne maestre; se no, l'Inquisizione di una volta sarebbe uno zuccherino! Ma non è più il tempo che [...]

[...] va. Dopo due giorni rieccotelo per il rumme. La padrona voleva pesare la boccetta, ma lui fa: - « È quella dell'altro giorno, se ne rammenta?» che [...]

[...] di certo, ma, senz'offesa, abbiate pazienza, potrebbe darsi che avéssete sbagliato bottiglia.... Per la verità, tanto per voi, quanto per me è [...]

[...] s'internava, perchè anche lui aveva avuto le sue percosse nel mondo. E gli accadeva spesso che c'incastrasse: è così facile avvenire una disgrazia [...]

[...] pare spesso l'ha più grossa di noi. Volete vedere se dico bene? Statemi a sentire e vedrete. Vi conto una novella, ma in fondo è verità schietta. A [...]

[...] , tutto a lustro da potersi specchiare uno anco nelle porte. E la cucina! figuratevi quello che ci doveva essere! Dice che non c'è sapore al mondo, nè [...]

[...] sempre. - « Io, diceva questo, sarei felice, gua', non ho bisogno di nulla, non ci avrei nulla da desiderare; ma c'è quella nuora che è un aspido [...]

[...] incarnato, una vipera velenosa, che non lascia bene avere nè bestie nè cristiani. Dal giorno che mise il piede in casa lei, non c'è più stato un'ora [...]

[...] ha quel male benedetto che ogni tanto gli piglia senza che se ne accorga, e se anche è in cima a un precipizio, casca giù tutto in un fascio, così [...]

[...] sirena? Quello deve avere il cuore nello zucchero; domandiamoli se è felice» - «Eh be' mi' signori, Chi canta per amore e chi per rabbia E chi per [...]

[...] ' speranza al mondo; l'avevo sempre davanti agli occhi di giorno e di notte; l'amavo propio infino alla tombare ora ci si è affacciato un altro che aveva [...]

[...] un bottone più lustrente di me, e s'è messa con quello; m' ha piantato senza neanche dirmi: Cane, addio! e fa all'amore con quello. Non m'ha [...]

[...] « Si accomodi, Maestà, si accomodi; di certo non sarebbe stanza per un sovrano pari suo ma lei è tanto bono!. .. Non ci è nemmeno il pavimento! Che [...]

[...] disturbi non lo potrei dire: il lavoro è un passatempo che frastorna la cattiv'aria, e intanto canto. 30 Saranno strillacci, gua', ma mi fa pro [...]

[...] marito che è il più buon uomo del mondo, e bell'uomo anche, ma sebbene l'occhio ne voglia la parte sua, quello non è niente. Le bellezze non si [...]

[...] vede quanto valgono. Quello che preme è che è buono; non ha altri occhi che per la su' donna e per i su' figliuoli, e tutto quello che fa, lo fa per [...]

[...] . Il più grande è con suo padre a lavoricchiare qualcosa tanto per assuefarsi; gli altri due, c'è su qui una buona donnetta che ci ha gusto a vederli [...]

[...] intanto m'è una carità per più conti anco questa: i bimbi fanno Pasqua, mi si sfamano senza spenderci, e io così libera attendo meglio al lavoro e mi [...]

[...] assollecito. Il più cicchino poi è su nel diecolo che dorme, povero angelino! e non lo vorrei svegliare. Il mi' omo va a opre, e qualcosa busca; e [...]

[...] dice il proverbio; quando il corpo è pieno... e poi abbiamo tanto di quell'appetito che i grostelli secchi del pan nero ci paiono zuccherini. Pane [...]

[...] cipolle e genio, e è meglio uno spicchio d'aglio d'amore e d'accordo che cento piatti di ciccia, e star sempre come cani e gatti. Quei ragazzi [...]

[...] che aveva girato tanto per trovare una persona felice: «ora finalmente l'ho trovata, e la salvezza della mia moglie, e la mia felicità è nelle [...]

[...] me la volete forse dare? Avete paura di non avere la vostra ricompensa? Io sono il re, e tanto m'è cento che mille». Lei stava sempre a capo basso [...]

[...] rassegnarsi alla sua disgrazia, una volta e quando ognuno aveva la sua croce, e l'unica persona felice che aveva trovato non aveva la camicia. E di qui è [...]

[...] venuto il proverbio: Chi ha la camicia non può esser felice. Dunque, figliuoli, concludeva Drea, è tempo perso dire: Io son nato colla sperpetua [...]

[...] senza testa: Getto una foglia in mare e mi va a fondo Agli altri vedo lo piombo notare; è proprio inutile. Avete visto? Ce n'è per tutti, se [...]

[...] mondo Questo Drea era anche lui uno di quelli che o per burla o per da vero, dicono che il mondo è fatto male, e che non c'è giustizia: a chi [...]

[...] » - «O' è che hanno riscompartito il mondo!» - «Ero un bilo io?! Te lo dicevo che non 35 poterne stare? Te lo dicevo che ci si doveva venire? E ci [...]

[...] siam venuti! Te lo dicevo?» - «Hanno rispartito ogni cosa e ora ognuno ha la su' parte; e a te lo sai che t'è toccato?» - «Che m'è tocco?» - «T'è [...]

[...] detto: doman vedrem chi èglie Èglie, per chi non lo sapesse, vuol dire: è. E questo è un motto usato al mio paese, benchè a a poco poco [...]

[...] lì; e nacque da questo fatto. Drea aveva un orto accanto casa, e lo custodiva da sè puntualmente e bene. Certi giovanastri, che è che non è, gli [...]

[...] quelli che erano su in cucina, dice: «Mi pare, o sento rumore giù nell'orto?» Dice Drea : «Mi pare anco a me; lasciami un po' vedere; se c'è [...]

[...] ammazzato!» - «Me le rubbava le cipolle?!» - «Ma almeno andiamo a veder chi è; se ci si potesse far qualcosa?» - « Doman vedrem chi èglie!» - «Ma [...]

[...] levare una sodisfazione, e come è vero l'aria, me la leverei ! Ecco quello che vorrei fare: Vorrei dire a tutti quelli che sono nel mondo «O gente [...]

[...] , ascoltate! Per tutto quest'anno è sciabà, per tutto quest'anno è cuccagna! Chi ha dei bisogni, dei desideri, fuori! Non deve far altro che aprir [...]

[...] noialtri non lo sappiamo miga quello che è meglio e quello che è peggio per noi. Lì per lì ci pare che una cosa sia bene e ci sentiamo struggere dalla [...]

[...] , e intanto si lamentavano della loro sorte: «Almeno ci fosse qualcosina da metterci su questo fuoco, ma non ci è nulla; che è nulla? nulla [...]

[...] mattina che Dio manda in terra, a anelare su per questi colletti per un tozzo di pane; e è grasso che cola quando se ne appiccia tanto che basti [...]

[...] . Quante volte bisogna sentirci dire: « Siete sempre vivi? Siete sempre al mondo, vecchiettini? Non v'è anche venuto a fastidio? E pare che una fetta [...]

[...] spedale a man di gente pagata. Poveri poveri! Disgraziati i poveri! Che vita è la nostra! Sarebbe centomila volte meglio morir di fasce, che [...]

[...] solita voce disse: - « Ebbene, fate attenzione, il mio aiuto è questo: pensate a quello che vi ci vuole, fate tre domande, e qualunque cosa con queste [...]

[...] male al marito, e d'avere sciupato un'altra grazia. Pure cominciò a dire: «Marito mio, ci resta un'altra grazia sola. È vero che tu sei senza una [...]

[...] mano, ma poi in fondo non è mica necessaria; ce ne son tanti dei monchi, e vanno avanti anche loro. Chiediamo tante ricchezze e poi tante, e tanti [...]

[...] ci crediamo di essere, di fare e di brigare, e invece il mondo è sempre lì o là di lì; e se gli scia bigotti volassero, com'è vero Cecco, tre quarti [...]

[...] barba e di baffi. Per farvi toccar con mano se è vero o no quello che dico io, vi vo' contare una burletta di questo genere, che l'ho saputa da [...]

[...] discorso in discorso, gli entrò a parlare della sua dama, com'usa, e della gran disgrazia che perdeva i capelli: « Si son provate tutte, ma non s'è [...]

[...] cava nessun dalla testa che non gli sia stata fatta una malìa». Allora il muratore disse serio serio: - «Ma dimmi un po' la verità; c'è qui una [...]

[...] cominciarono a tremare le gambe sotto, e aveva quasi paura a essere solo con quell'altro. Ma poi 55 si fece animo e disse: - «Il rimedio c'è [...]

[...] ?» - «Andiamo a vederla. Il rimedio forse c'è, ma bisogna che mi danni l'anima, bisogna che l'anima mia vagghi dannata. Ma che non lo sappia nessuno per [...]

[...] poteva essere, e ci era qualche stregonata di mezzo! Io l'ho trovato quello che è stato, ma non bisogna fargli del male, perchè mi ha promesso che [...]

[...] forsi il rimedio c'è». Allora il muratore ricontò anche a loro com'era ita, e disse: - «Abbiate pazienza e perdonatemi; se mi credevo che fossete [...]

[...] fu subito: - «Ma il rimedio c'è? » - « Il rimedio c'è, non posso dire che non ci sia; ma figuratevi, bisogna che mi danni l'anima. Ci sono sette [...]

[...] tutte le facciate c'è un santo, e mi tocca leggerlo tutto di cima in fondo tre volte, e sopra il viso di ognuno di questi santi sputarci tre volte per [...]

[...] quando viene?» - « Quando tocca la mezza notte, è lì precisa, senza scapellare il minuto». - « E allora che succede?» - « Succede che mi s'empie la [...]

[...] fine impromettergli l'anima. Allora a poco a poco se ne vanno, e quello che si chiede, qualunque cosa sia, succede come si è chiesto ». E quelle [...]

[...] capelli tutta in un colpo?» - «Ragazza mia, quello poi è impossibile; come sono andati via a poco per volta, a poco per volta vi torneranno, quando avrò [...]

[...] .... Quel più grande in casa ce l'avete? » - «No, è a lavorare; che volete da Silvio?» - Lei allora si rifece dal principio, raccontò tutto e [...]

[...] malìa?! Silvio una malìa?! Ma io ho paura che vi abbia dato volta il cervello. 58 Ma non lo sapete che è un mattaccio, e se può inventare delle [...]

[...] buffonate da ridere, non gli par vero. È un ragazzo che ha più minchionerie che Santi in camera, e voi gli date retta!?» - « Io non so tanto; lui [...]

[...] che si metteva a fare. Ma lui cominciò a ridere. - «Lasciatemi fare a me; mi sono informato da un dottore; m'ha eletto che è una malatia che si [...]

[...] .... » - « Aibò! non è gente quella lì. Lasciatemi fare. 59 Ho pensato a tutto, e vo' ridere fino in fondo, e chi è minchione stia a casa». E così [...]

[...] la testa dalla rabbia che li mangia va. Io gli ho guarda ti fissi fissi, e poi ho detto: «Io comando! chi è di voi il capo diavolo?» Allora uno [...]

[...] presto presto i capelli devono cominciare a rispuntarvi. Ora voi altre vedete in che stato è l'anima mia: pregate il Signore per me; se no, io sono [...]

[...] : «Sapete, la roba non arriva; abbiate pazienza, non è assai». E sempre faceva così. Ora eccoti che questo sarto si mise a letto, e andò all'olio [...]

[...] all'opera, entrò da un certo Trivellino a bere il bicchierin di rumme. È anco lui di quell'idea, sai? che il rumme sul vino lega bene e fa passare [...]

[...] avevi detto che la via per andare a casa era bella pulita e invece ci è un muro, c'è un muraglione e non si passa! » e lì 69 dài con questo [...]

[...] prendere un omo per il petto e strapponarlo a quel modo kome se fosse un cane, si puol patire? Quella è una barbarìa! Che facciano il su' dover e di [...]

[...] agguantarlo e ammanettarlo, se se lo merita. è giusta, e l'hanno a fare. Adempiute ai vostri doveri adempiute, ma le abusioni è troppo! Dice che si [...]

[...] o a un sasso tondo. Sulla loro giornata non ci piove e non ci grandina, nè c'è bisogno di sarchiarla nè di zolfanarla. Sbrigata quella po' di [...]

[...] messa, la pentola è al sicuro; senza gli altri corrimi di dietro che si sanno, e senza tutti gl'incerti che son più certi delle paghe fisse. Loro [...]

[...] raminata di quella vostra acqua di fonte fresca e leggicra che si tira giù d'incanto: o chi è più tranquillo e più felice di te? E ti lamenti! Che [...]

[...] anni fa! Vedi che fra te e me non c'è neanche il confronto, e tu mi vorresti invidiare!! » E chi gli avesse un po' sfibbiato un bel paio 74 di [...]

[...] ! Tante cose ci sono differenti dalle nostre in Sardegna, ma quella che più me ne ricordo è la messa della Mezza Notte. Pagherei volentieri dieci [...]

[...] avevano regalato la schiacciata. Disse al romito che era stracco morto, e che non ne poteva più dalla fame. «È da stamani che corro su per queste pizze [...]

[...] che ne avete bisogno». - «Guardi, padre, proprio è una man di Dio; non faccio complimenti da vero, perchè proprio mi sento mancare in verità». La [...]

[...] possono stare, per dargli a divedere che non ci si crede, si dice: «O un lupo o un ciocco ...» e il dettaggio è nato così: Uno di quelli che quando apron [...]

[...] punto lì di passo, dove c'è sempre gente che va e viene?! A chi ti credi di venirle a raccontare? Sarà stato un ciocco». - «O un lupo o un ciocco era [...]

[...] . Quello s'intende veder doppio!! Annacqualo un'altra volta! » XXVIII. Un ladro scoperto Questa qui di Luicchio è bellina. Luicchio a [...]

[...] ' suoi tempi è stato il più grosso birbante di tutto questo vicinato. A quello che dice la gente, e che si sa di positivo, ce ne ha tante sulla coscienza [...]

[...] bocca per tirar giù resie ... e i giuramenti falsi li pigliava come bere un uovo. E ora che è vecchio, e casca a pezzi, brutto animale! sta per le [...]

[...] chiese a giornate sane a biasciucar paternostri, e a nizzirsi lo stomaco a forza di pugni! Com'ho detto dunque è stato sempre ladro più di Cacco, e se [...]

[...] una volta ammazzò il porco. Quando è là da una cert'ora, va a trovare un suo amico che era un boia, ma oo! da farci proprio l'aceto dei sette [...]

[...] , cogli ossi in un fascio, mangiar male, bever peggio, e poi mezza la roba è sua! Ma questa volta la vogliamo un po' vedere se la piglia. Questa [...]

[...] potrebbe inventare, per fargli la barba di stoppa, a quel birbante. Che mi consiglieresti?» - « Che ti consiglierei? Una cosa di nulla, e tutto è [...]

[...] accomodato. È tempo sciloccoso; stasera metti fuori il porco, attaccato sotto la tettoia del forno, colla cosa che non ti vada a male; stanotte, là da [...]

[...] di qua; gli racconti la faccenda; lui ci alloggia; toppe non ci se ne può attaccare, ed ecco fatto, il porco è tutto tuo!» Dice quell'altro [...]

[...] ! 84 Alla punta dell'alba corre dall'amicone: - «O Dio! se tu sapessi! il porco m'è sparito da vero, non ce l'ho trovato più da vero!» E quell'altro [...]

[...] : - «Precisamente così! hai a dir così». - «Ma me l'han porto via da vero». - «Hai bene a dir così! Però al padrone l'hai a dire, a dirlo a me è [...]

[...] inutile». - «Ma il porco non c'è più in verità». - «Hai bene a dir così! La parte l'hai imparata bene; ripetila così al padrone, e vedrai, ci crede [...]

[...] a morire è un fatto, e sarei un gran fagiano se venissi a darvi questa bella notizia: homo natus de muliere, l'omo nato de' morire, come traduceva [...]

[...] addietro, e si sta meglio di prima. Non c'è specie di malattia, almeno a detta dei medici più esperienzati, che qualcuno non ci abbia rilevato la [...]

[...] pelle, e non c'è pericolo, per quanto grosso si voglia, di dove qualcuno non sia scampato. State a sentire questo bel casetta che è vero; me lo [...]

[...] . «Una mattina èramo iti (è lui stesso che fa il racconto) èramo iti ai beccaccini in padule, io (prima l'asino e poi il basto) io e Angelo che lo [...]

[...] fare, ragazzi? Questo è un guastasangue; non c'è altro che ingollar bili. Il meglio è farla smessa per oggi, e tornarci un altro giorno. - Tutti [...]

[...] musina. O non è un miracolo? Prima ingollato vivo da un serpone di quella conformità, (e lo fanno ve', d'ingollare gli animaletti, nhfù ! li succhiano [...]

[...] letto è un grand'asino o un gran birbante; e il proverbio dice: finchè c'è fiato, c'è speranza». XXXII. Ignoranza vera Una domenica avanti [...]

[...] vespro il rettore di un paese, come usa, insegnava la dottrina ai ragazzetti. Ce n'era uno grande e grosso e tarullo, che non ne infila va una, che è [...]

[...] ragionavano di caccia, e uno diceva: - «Io non dico, la gamba in un cacciatore è qualcosa, ma per isternacchiarli da vero ci vuole occhio, non avvinarsi e [...]

[...] per loro è sempre vigilia; o se ne portano a casa, li chiappano co' pallini d'argento!» - «Già, dice un altro, li compran da questo o da quel [...]

[...] beccaccini, bozzoli, forciglioni, pappardelle, gallinelle, seneppini .... - «Giurammio Bacco!, cominciarono a dire, che storia è questa? 93 [...]

[...] Gatta ci deve covare! O qui c'è l'aiuto dei Buon vicini, o qui lavora lo dio Palanca!» - Uno di loro si mise a pedinarlo; scoprì paese e scovò che [...]

[...] il primo, questo beccaccino qui ha roba giù per la gola!» - Dice quell'altro - « E questa pappardella l'ha di dietro nel deretano!» - «È un foglio [...]

[...] di carta arrotolato! C'è scritto, permio! gua', c'è scritto! È un beccaccino parlante! Con tante scuole hanno imparato anco loro! Senti, senti come [...]

[...] della pappardella ci è scritto: - Birindèndere birindèndere Ai minchion tu l'hai a dare ad intendere!» - Poveraccio! Dalla vergogna non trovava più [...]

[...] a sfondare dalla mia parte, e i cani dietro! Quando m'è stata quasi a tiro che stavo per fischiargli la botta, mi fa una fiancata, e io borda! La [...]

[...] , di Cento racconti popolari lucchesi bestemmiare anche per nulla, che altro è se non un'imitazione di quello che risuona continuamente agli [...]

[...] , sicchè lo fanno poi senza malizia e senza nemmeno accorgersene: è la loro ortografia per ripigliare il fiato, per ammirare e interrogare. E arrivano al [...]

[...] salita e le vacche principiano a montare; la salita specialmente da primo è molto a petto. Le campane erano accompagnate da due frati; Chiocchetta, il [...]

[...] : «Abbia pazienza padre Callisto, ma enno avvezzate così! Un è miga per dir male di Dio ... e poi si figuri che domenica passa 'un c'era ragazzi e la [...]

[...] messa segonda la servitti io! Ma è che se no, le vacche 'un vanno. Gli fa più un sagrato che una frustata ». XXXVII. Noè Ma ci può essere [...]

[...] : - «Noè, oramai la tua ora è sonata: preparati, chè stasera a sotto di sole devi morire!» Noè chinò il capo e disse: - «Sia fatta la vostra volontà [...]

[...] ! (A un popol matto un prete spiritato). Questa qui è una veritella, e mi dispiace di non sapervela ricontare come la sentii raccontare io; proprio [...]

[...] brutta, bisogna che vi contentiate della mia. C'era dunque un paesucolo.... c'era?! c'era e ci è sempre, se non è scappato di lì così, lassù fra la [...]

[...] li scordano più, e li durano a piangere una mezz'annata; e c'è di quelli invece che qualunque danno abbian sofferto, sia pur grosso quanto gli pare [...]

[...] ' vedere come è fatta quella befana della mi' stella!» E senza stare a scrutignarla tanto, va e vende tutte quelle bestiole che erano state il suo [...]

[...] maretta, poi mare grosso, poi una tempesta e un fortunale così spaventoso che da un momento all'altro sono lì per andare a fondo. Ohimè! non c'è [...]

[...] così; ed è lo stesso che dire: «O dente o ganascia!» XLII. Perchè Rosina smise di dire il Rosario Una povera donna ragionava un pezzo fa con [...]

[...] per me e per la famiglia, prima Iddio, c'è sempre stato». - «Allora 'un hai provato nulla nel tu' mondo! Avessi auto del pane o della polenta [...]

[...] deve patir la fame un giorno, o una notte e poi sapere che domani o doman l'altro ce ne sarà per tutti, non sarebbe nulla; ma pensare: stasera è nera [...]

[...] , domanda sera è più nera, e non sapere per quanto tempo ce n'è sempre da patire, quelli en purgatorì! Quando ci andavo io sola, me ne tiravo su una [...]

[...] tutto zitto, vedeva tutto spento, picchiava, bussava alla porta: Ohe! Che c'è qui? Le Quarant'ore? o c'è morto uno? Dite un po', Rosa, sete senza [...]

[...] siete voi, maialoni! e il matto sono io! Ma la colpa è del legnaiolo, che ha messo il chiavaccio dalla vostra parte; se il chiavaccio era di qua, il [...]

[...] col fuoco, cornacchioli fronduti!» XLV. Come Cristo t'adoro! Tu questo fatterello di certo lo saprai, ma io lo racconto, perchè c'è sempre [...]

[...] rinchiuso uno che con certe spugne faceva quella burletta! E di qui è venuto anco quell'altro dettaggio: «Papa Sisto non la perdonò neanco a Cristo [...]

[...] metterlo in su gli avviamenti e guidarlo come un bimbo. Però la ragione all'ingrosso la capiva. Avanti di professare, si sa, c'è un anno di noviziato [...]

[...] settimane, al più un mese, e poi che è che non è, addio, morina! te la piantava e ne aveva già un'altra o due per le mani. Diceva lui: «Ma uno che [...]

[...] capitava il fagiano, e lui lo pelava. Lui diceva: «A' mi' debiti c'è sempre chi ci pensa: io ci penso fino alla sera; e chi l'ha da avere, ci pensa fino [...]

[...] dispiacere alla gente; e ragionava così: - «Se muore un ricco, son tutti contenti: chi è povero, ci ha gusto perchè dice: - Ci sei 'rivo al lumicino eh [...]

[...] ragazzo, sto ammodo, e non faccio più l'ignorante, così mi' padre mi piglia a voler bene; e quando vedo che è il momento, dico a mi' padre che vorrei [...]

[...] moglie. Lui che mi vede un figliolo di giudizio, ora che è quasi si può dir solo, mi dice di sì certamente; allora io piglio moglie e la meno in [...]

[...] nè Cristi nè Madonne! il loro ritornello è: «Giacchè Dio l'ha messo al mondo, Vo' veder se vedo il fondo» Passano dalla chiacchierina alla [...]

[...] un lampo». - «Lassa fare a me; te l'a ccomodo come nel letto, che non è stato mai così bene!» Ceccarino va via e Biccio mette il Fran cese duro [...]

[...] il solito fischio: lei si sentì riavere! «Se Dio vuole! è tornato!» E corre al finestrino e sporge la testa fuori, e lui che era lì pronto col [...]

[...] le nocelle! » Fu un po' barbina, ma gli stette come il basto all'asino! L. La buona fé mi caccia, Ma il legno è di barcaccia Volete sapere il [...]

[...] , o che o come, fatto si è che si scordò del legno da dover prendere, dell' indemoniata e tutto. La sera chiusero la custodia del Santo, e il [...]

[...] pezzo di legno fu subito liberata, e si sentì una vociaccia che disse: La buona fé mi caccia, Ma il legno è di barcaccia. E ora si seguita a dire [...]

[...] ! La storiellina di Ghita la sapete? È la storia di tanti! - Questa Ghita doveva essere sorella o figliuola d' Infingardia. La mamma d' Infingardia [...]

[...] minchiona; ma se invece di tante ciarle, andava là con un bel vettone di frassino, gli smettevan presto, sai, le dita di sudare, e lavorava! È che [...]

[...] ; com'ho a fare? » 135 «Ragazza mia, se voi mi volete ascoltare, è bene che lasciate correre e diate retta ai vostri genitori, che cercano [...]

[...] sicuramente il vostro meglio, e se non sono contenti, è positivo che ci hanno le loro ragioni ». «Ma mi vuol tanto bene, poverino, me ne vuol tanto che [...]

[...] campa solamente per me. È tanto bellino!» In questo mentre sonò un campanello della messa, e lei fa: «Sente, padre, come dice quel campanello [...]

[...] : «Piglialo piglialo, piglialo piglialo». «Figliuola mia, pigliar marito non è peccato, fate come credete, chè in fondo fate sul vostro, ma pensate [...]

[...] bene, poverino ! È tanto bello!» Insomma anelò via, fece la pace sua, e se lo prese, e poveretta, anche lei se lo ritrovò! Era un omaccio cattivo [...]

[...] dolore! Dette un muglio neanco un toro, e poi giù una filza di moccoli! Dice Brigliòlo: «Che t'è successo?» - «M'è nentra una bolletta in un [...]

[...] . LVI. Chi mi cerca, mi trova! E quest'altra è poco bella!? State a sentire, ve'! Una mattina entrava in Lucca per la porta di Borgo una donna [...]

[...] terra a gambe steccolite, morto e duro, e lui disse: «Maladetta la fortuna! ora che mi ci s'era avvezzo, è morto! » LVIII. La voglia di ciccia [...]

[...] che è nata questa frase. C'era una volta un di quei soliti falsi romiti tutti gola e tutti pancia, che spesso spesso andava a far visita a un suo [...]

[...] aveva avuto. Intanto arriva un suo compagno, e nel vederlo gli domanda perchè è lì, e perchè piange. 145 « Ero in chiesa alla dottrina, il prete mi [...]

[...] ha domandato quanti Iddii c'erano, io gli ho risposto « tre » e lui non è stato contento; allora gli ho risposto « quattro » e lui non è stato [...]

[...] contento nemmeno così, e mi ha dato due frustate. Allora io gli ho detto « nove » e lui s'è arrabbiato e m'ha mandato fuori a colpi ». « Gli avevi a [...]

[...] per cento. «C'è di coscienza, diceva, ne va di coscienza, e non si può onestamente. È una ladreria a pigliare più del quattro o, tutt'al più, al [...]

[...] li sapete maneggiare e il vostro patrimonio è pulito». - «Allora, dice quell'altro, può preparare la scritta, e domani vengo a pigliarli [...]

[...] eran discorsi e ora son quattrini. Se vi fa, è al dieci, se non vi fa, sciolti, e amici più di prima». Anco padre Zappata predicava bene e razzolava [...]

[...] quello non verte; e poi tanto forse è meglio non mentovarlo neanche), c'era un uomo comodo e benestante, che per famiglia di monte, se la passava [...]

[...] capo; poi, perchè la ragazza non pareva una ragazza per la quale (e qui invece è dove si sbagliavano fortemente) che non fosse buona da nulla, altro [...]

[...] difetti, sapete pure, le solite malignità che s'inventano o s'ingrossano contro le povere fanciulle da marito, quando c'è l'astio di mezzo, oppure [...]

[...] il bere, perse il dormire; non trovava più requie nè riposo, sempre abbaruffato e scontrafatto in viso come uno che è fuori di sè. Si metteva lì [...]

[...] nessuno; e chi è che mi fa la guerra? il mi' figliuolo. Chi è che mi tira alla vita? il mi' figliuolo. Questa è la ricompensa del gran bene che gli ho [...]

[...] voluto! Questa è la ricompensa delle gran pene, e dei grandi pensieri che mi son dato per lui. Ecco il bel guadagno che ho fatto a tirarlo su [...]

[...] dànno! C'è lo spedale per i vecchi; c'è lo speciale! Un figliuolo a suo padre! ... Un figliuolo a suo padre! » E lì con questi pensieri immalinconì va [...]

[...] china e tasta per vedere che è, e sente che è una testa di morto, e così a quell'ora, colla fantasia già accesa da quelle idee e da quel mezzo [...]

[...] . Alla bella meglio fanno una barella e lo portano a casa. Viene il dottore, e trova che non è morto. Gli fanno tutte le cure, e dopo un gran pezzo [...]

[...] , in piazza a Lucca, sano e vegeto meglio di me. Capite che cose si dà! ... Come?! Non ci credete? Segno santo di croce se non è vero! LXIII. Una [...]

[...] stuzzicare un nidio di bofonchi ! LXV. Basta una volta C'era a quei tempi, è già tant'anni, un fratonzoletto che stava a una cappella sopra [...]

[...] del morire e non morire, e Drea disse: «La vita è come montare su per un albero; ci attacchiamo su su, su su, dopo un ramo l'altro, 160 dopo un [...]

[...] giorno che si deve dire: domattina io non ci sarò più!... È una zizzola di nulla!...» C'era là in disparte un bimbetto di cinque o sei anni che era [...]

[...] domandassero il permesso! ... LXVII. Alla regola della bòtta... Questo è un modo proverbiale che significa: all'idea! secondo quello che [...]

[...] dalle apparenze si può giudicare; ed è nato così. Una domenica sera là dalle dieci (tutte le baruffe accadono di domenica sera) in un'osteria due si [...]

[...] , venitemi dietro! Quante stelle ci è in cielo? tante ne vide quell'altro, e così rintronato e mezzo fuori di sè balenò un pezzo e fu lì lì per [...]

[...] mi' cappello». - «Da che parte è ito?» - «Alla regola dellla bòtta deve esser qua!» LXVIII. Il boccone della creanza Il boccon della creanza [...]

[...] (dicono anche: della vergogna) è quel molto o poco o pochissimo che si lascia nel piatto, quand'uno è a mangiare a casa degli altri, perchè non è [...]

[...] di qui all'osteria! ci avreste da allungare il collo! Rimanete qui. La schiocca, la polenta, è quasi a tiro; cacio e ricotta e buon cuore non ne [...]

[...] manca, e in tavola il fiasco c'è; non sarà vin santo, ma 'un è neanco acqua della secchia». In somma tanto dissero che l'amico restò e mise anche lui [...]

[...] gonfiarla di più. - «Ma sete matto sperticato! Vi gira il pian di cima! Ma via! questa non istà nè in ciel nè in terra! Questo non s'è mai dato [...]

[...] per iscrittura! Bun ! Allargati, lenticchia, il campo è grande! O grosse o nulla! » -- «Come?! non ci credete?» - «Io no!» - «Neanch'io!» - « Neanche [...]

[...] a pezzi!» - «Neanche in ginocchioni!» - «Neanche se sputassete Crocifissi». - «È vero! e se non è vero (agguantò la fetta della polenta, e [...]

[...] cominciò a divorarla) se non è vero, mi sia arsenico!» LXIX. Troppa grazia Sant'Antonio! C'era una volta un ometto piuttosto attempatuccio che [...]

[...] po' più su e non c'è, va più giù e non lo trova. Allora pensò di montare sopra una quercia, che era lì accanto a uno scepone, per arrivare [...]

[...] non è una fola nè una burletta; e pure, se non vi rincresce di leggere, mi pare che non v'abbia a dispiacere. È un racconto che sentii una volta da [...]

[...] gli occhi lustrenti; e quando poi comincio - Cara mamma - allora giù lagrime a fontana, che mi fa piangere anco me. - «Signora maestra, indove è la [...]

[...] sta tutti bene; e che la roba quest'anno promette bene e la stagione è buona; e che la su' sorella ha fatto un bimbo, e io ho voluto che gli [...]

[...] torta. - «Ora ci avete altro?» - «No». Faccio per chiudere, e lei : - «O signora maestra, lei è tanto buona, abbia pazienza; dove avevo la testa? m'ero [...]

[...] al collo: «Angelo mio! tu potessi dire la verità!» E poi quel su' figliuolo ha tutte le virtù del mondo: è buono, obbediente, lavoratore, casalingo [...]

[...] , mai s'è impacciato nè con frasche nè con civette; una parola storta di bocca sua non ci è mai uscita, andava alle funzioni: insomma come Checco [...]

[...] dei ragazzi non ce n'è e non ce ne può essere altri nel mondo. LXXII. Certe elemosine E neanche questa è una novella nè una barzelletta, ma [...]

[...] è un discorso serio che fece una volta un mio conoscente. Era un uomo piuttosto grossolanotto; sapeva leggere per il su' sconsumo, e la sua firma [...]

[...] diede anche qualcosa, poi disse: «Lui lì è cieco e povero, e in un modo o in un altro deve campare anco lui, povero cristiano! e deve anco lui far [...]

[...] , rovinati di tutte le specie e non va e non istà e è male per tutti. Là per l'America li pigliano e li mettono in casamenti apposta; lì c'è chi ci [...]

[...] rinchiusi: quello che non si può sopportare assolutissimamente è quella sturma d'accattoni che cavano gli occhi per le città come folate di moscini: gente [...]

[...] là da mai! Si fa male, è male e si avvezzan male, fannulloni, giocatori, viziati. 174 E gli accattoni di mestiere i soldi che trovano se [...]

[...] anc'a ire ? Guercio da Dio! è giorno largo e ha sempre una finestra chiusa! Gobbo cane! colla cassa addosso per paura dei ladri!» Ma la peggio di [...]

[...] tutte è dare una somma di quattrini da scompartire fra i poveri cli un paese. Vi ci siete mai ritrovati? Quelli enno affari! Quelli enno scangèi! Io [...]

[...] tale ha il marito che è un mascalzone e un sùdicio e quanti ne nasce tanti ne muore» -- «La tal'altra ha la casa di suo e dà anche una stanza a [...]

[...] pigione» - «Tizio è stato sempre un giocatoraccio e in vita sua ne ha fatte più di Cacco, e ora gli dànno la limosina, e chi ha fatto sempre il [...]

[...] galantuomo, schiànti!» --- «Caio è piovuto Dio lo 176 sa di dove e viene a portar via il pane a quelli del paese! Vada a casa sua, vada, e n'esca di [...]

[...] qui a dar noia ai paesani!» - «Dopo la vita che Euticchia ha sempre menato, ora che non gli abbaia più un cane alla gonnella, s'è data a Dio e ha [...]

[...] , chi è che è povero? che non ho mai avuto un soldo al mi' comando per pigliarmi un soldo di tabacco? che per isputar sul mio bisogna che mi sputi in [...]

[...] miseria; ma gatta ci cova; è un pezzo che m'ero ammoscata. Tanto 'un si sanno i giri mancini tra il lusco e il brusco dietro il poggio dalla parte del [...]

[...] conosciamo l'omo che è! ... Dice e dice per amore dei poveri, e poi è anco lui da quanto la civetta: Tutto mio! Tutto mio!» E lì a lavarsi la bocca di [...]

[...] quei poveracci che han diviso i quattrini. E è una donna che ha sempre guadagnato lei e il suo marito e non han mai speso un centesimo; a vari [...]

[...] ». Un altro, quando vide che gli clàvamo tre franchi, disse: «È tutto questo il gran regalo della Prin cipessa? se li poteva tener per sè». Che [...]

[...] questa veritella, ridi un po' chè è giusta, e poi medita, chè la materia non ti manca. Bruscotto è un omaccio e attivo, pien di vizi, 179 giocatore [...]

[...] per me del gran male non ce ne so vedere nè in quanto alla casata nè in quanto alla ragazza, che è una buona figliola; ma è un ciottolo, e ora [...]

[...] come ora a pigliar marito non ci avrebbe dovuto pensare; ogni acqua la bagna, e quel che è peggio ha coraggio quanto n' ha un rnoscino. Affoga in uno [...]

[...] mi' piedi lo vedreste! ...» E così, mi scusi, è proprio come dice il proverbio: 182 se la fa addosso e non vuole essere spazzata! E ha intenzione [...]

[...] contento di quattro e non di più, come del resto è facile che gli succeda. Ci si distruggono anco quelle sode e fatticce, che dopo cinque o sei anni non [...]

[...] forte! Che gambe! Che artigli! Che ganasce! Tu campi mille anni. Chi è mai capace d'ammazzarti?» Risponde il leone: - «L'uomo» - «Come?! L'uomo è [...]

[...] più forte di te?» - «Sì! » -- «O allora l'uomo chi l'ammazzerà?» - «La donna» . - «La donna?! Come?! e la donna è più forte dell'uomo?» - « Sì!» - «O [...]

[...] sentito dire questa parola, e forse ci è il caso che non sappiate 185 di dove raccontano che sia venuta. Se non lo sapete, ve lo dico io; ma prima di [...]

[...] tutto vi dirò che manfano è il buco grosso che è sopra le botti, e anco quello che è nel fondo del tino, che nel fiorentino si dice cocchiume. Ora [...]

[...] ! ma la predica non è finita: state attenti, che il resto ve lo dirò dal manfano!» LXXVIII. Quanto costa la vita d'un uomo Quello che parla ora [...]

[...] , è un muratore del mi' paese che è sempre sano e vivo: - «Quando ero a lassù io, venticinque o trenta anni fa, ci avevo fra gli altri un manovale [...]

[...] tutto sotto le lenzuola, anco la testa, nero e imbuzzito come se avesse avuto un affronto! Ma ce n'è di buffi nel mondo?! O quest'altra non è da [...]

[...] ». Va a casa e racconta la cosa sì e sì. Dice lei: - «Che ti vuoi fare? C'è di tutto. E poi non c'è più posto per nulla: lo vedi non ci buzzichiamo [...]

[...] fare? mi dovete fare una cassa da morto». - «E chi è morto?» - «Nessuno». - «O allora per chi l'ho a fare?» - « Per me». - «Per voi?!. .. o se siete [...]

[...] si spaventa: - «Gesù mio Signore! Che roba è questa? Siete briaco, o avete sbagliato uscio? Portatela via! Andate via!» - «Sta zitta tu, che non [...]

[...] palanche. 195 Ora noi usiamo dire così quando facciamo una cosa di nostra idea senza interrogare la volontà degli altri. LXXXI. Il cuore è il [...]

[...] primo a vivere e l'ultimo a morire «Suona a morto; chi è morto?» - «Ghitona». «Chi Ghitona? quella vecchia che stava lassù nelle case del [...]

[...] Fattore?» - «Quella». - «E non è morta neanche di lattime; aveva su da novantaquattro anni!» - «Pure è morta malvolentieri; gli sapeva agro a morir [...]

[...] !... Poveraccia! Or ora è venuta Cleofe, e rideva e contava di questa Ghita che è morta e non poteva neanche discorrere dalle risa». - «E perchè rideva [...]

[...] . Il prete gli s'è accostato e la chiamava per nome 196 e lei non rispondeva. Allora gli ha messo la bocca vicino a un orecchio e gli ha detto [...]

[...] !» LXXXII. Come si spiegano tanti babbalei Nostro Signore o Iddio, è lo stesso, quando ebbe fatto il mondo e tutti gli altri animali, fece anco [...]

[...] nel conto degli uomini o nella quantità del cervello, il fatto si è che con quel caldaione non so mai quanti rimanevano senza. Rimettersi di bel [...]

[...] renda ! 499 più uno». - «E se non te li rendo?» - «Se tu non gli hai da rendermeli, fratello, mi devi accontrattare l'anima; l'anima tua è mia, e [...]

[...] io la potrò pigliare tutte le volte e quando mi parerà e piacerà». - «O cosino! ma l'anima non è mica ròccia!» - «O casone! ma neanche cinquecento [...]

[...] non ti può ridare i tu' soldi, l'anima sua è tua, ma purchè tu, prima di poterla pigliare, 199 tu ritrovi tre cose». Figuratevi ! il dia volo che [...]

[...] sangue a una rapa! Quando non ce n'è, quare conturbas me?»- «Dunque l'anima tua è mia!» - «Adagio! disse Biagio; l'hai a mente i patti? Prima devi [...]

[...] trovare le tre cose». - «Sta bene ! Eccomi qua! L'omo va dalla moglie e dice che di là c'è l'Amico Ceragia «e è venuto per quella bazzecola dei [...]

[...] cinquecento scudi, se no ....» - «Va sulla scogliera del fiume nel punto dove il razzaio è più tirente e buttaci questo sacco di panico e digli che lo [...]

[...] diavolo: «A noi». - «Che ho a fare?» - «Trovare la terza cosa». - «Lo sapevo; ma si deve camminar molto? È un pezzo che aspetto e io ho il tempo contato [...]

[...] . E quando si rinvenne disse: - « Di lì ci spirò l'anima Giuda! Corda, Crocifisso e boia! Per lo Zio! me l'hai fatta sul grilletto ! Ma questa è [...]

[...] farina della tu' donna, perchè tu di tuo, mammalucco, non ci arrivavi». E l'omo rideva. - «Ghigna, ghigna, ladrone! ma il sole non è anche andato [...]

[...] sotto, e prima che il giuoco resti, c'è il caso che tu o quel bel 202 mobile della tu' moglie mi capitiate tra le granfie, e allora ride ben chi [...]

[...] ride l'ultimo!» «Bellissima novella da vero! dirà il lettore; meritava proprio il conto di metterla alle stampe! E che morale ne ricavi?» E c'è [...]

[...] proprio bisogno di ricavare una lezione di morale in modis et formis da tutto quello che si dice e si fa? O una semplice risata, se si ottiene, non è già [...]

[...] , non saresti buono di levarci nulla da questo racconto buffonesco? Non vedi che l'uomo non va ridotto alla disperazione, se no è capace di buttarsi [...]

[...] fuori fu una disgrazia che lì ci fossero degli scervellati. Anche il figliuolo d'un birbante è nello stesso caso: la colpa è del padre, ma il [...]

[...] disgraziato è lui, che non poteva scegliersi da chi nascere! Eccoti lì un ceppo di terra giglia o argilla, to'! è tutta terra a un modo, spolverizzata [...]

[...] della fortuna è cominciata alquanto sudicetta, non deve finire molto pulita. Caro lettore, ci vuole un poco di tutto, e sempre in sulle quintessenze [...]

[...] circonferenza come se avesse gli sbirri dietro! E poi non c'è la fortuna!! LXXXIV. Son cose tanto antiche! Tempo, ma tempo fa, un predicatore la [...]

[...] cominciò a dire: «Su, riveriti uditori! Fatevi animo, fatevi coraggio; non è poi necessario di pianger tanto. Smettete, via, tranquillizzatevi [...]

[...] libri vecchi, ma è tanto tempo che sono accadute, chi lo sa poi se sono neanche vere!» Ce n'è dei matti nel mondo! Vedete un po' che bella testa si [...]

[...] collo a una gallina, e mi farai un buon brodo». - «Ma, sor padrone, è vigilia anche domani». 208 - «Non vuol dire; a me con un po' d'acqua e un po [...]

[...] raccontato, c'è stato sempre qualcuno che non ci ha voluto credere. «Per chi m'hai preso? A chi ti pensi di darle a bevere? Contale a quelli di Ciciorana [...]

[...] ». Io mi ci farei spellare! Quando una cosa è vera, o crederci o non crederci, è vera. 209 Là in America, in provincia di Mina dov'ero io, ci era [...]

[...] a vederla, un po' per sapere meglio il fatto, un po' per portare qualcosa a quella povera donna di sua madre, che è veramente miserabile con que [...]

[...] l'ha voluta lui ....» - «Chi è il Signore? L'ho fatta io, non l'ha miga fatta lui. È padron lui? È mia la bimba, e la vo' qui con me. O portatemela [...]

[...] muovere .... O Maria, via, muoviti a compassione, pòrtamela, via!» - «Ma come devo fare, poverina? Non c'è più qui; è andata in Paradiso». - «Sie! è [...]

[...] andata in paradiso! ... Se non glielo dicevo io, non andava in nessun i posti, e ora è ita in paradiso? Di certo è di là in quelle altre stanze» (Poi [...]

[...] ! ... Son cose da piangere queste?». LXXXVIII. La prima educazione Quando uno è nato in una credenza, ed è tirato su su da piccino in quella, sempre [...]

[...] con quelle idee, sempre con quelle massime e con quelle pratiche, non c'è caso, non si muta mai; gli s' incòrporan nel suo essere e non si cambia [...]

[...] cardinale che aveva dato l'ordine, gli rispose: - «È nato il Messia» - «Ne' corbelli ce l'avevo!» disse il papa. La prima educazione, s' ha voglia di [...]

[...] questo il noce è dedicato a s. Lorenzo; e però chi vuole che i noci vengano bene, li pianta e li trapianta in quel giorno, che è il dieci d'Agosto [...]

[...] . Per s. Lorenzo c'è anche un'altra costumanza; c'è l'uso che la notte della vigilia i dami portano agli usci delle dame il ramo di noce colle noci su [...]

[...] . Questo è un grande onore, e le ragazze se ne tengono, la mattina, quando vedono il ramo, e ce lo levan tardi, perchè si risappia e si ridica: «La tale [...]

[...] ci aveva il noce stamani; ci è uno che gli vuol bene». Il ramo del noce è onore; ma ci è anche la maniera di far dispetto e vergogna; e allora ci [...]

[...] colla canapa ci si fa la fune e il cordino; l'ontano vuol dire: «cùrati i fignoli, marciona»; perchè la foglia dell'ontano è rinfrescante, e aiuta [...]

[...] bischinco, la mattina si levano all'alba; e c'è di quelle che stanno all'erta anche tutta la notte, 217 per vedere quello che gli ci mettono; e [...]

[...] se non è noce, buttan via prestamente ogni cosa. E che bili ci pigliano queste ragazze! Per s. Lorenzo poi c'è anche un altr'uso; c'è l'uso di [...]

[...] mandare l' invito che si chiama per appunto: l'invito per s. Lorenzo. Per lo più è una letterina in versi, dove s' invita uno o una a scuoter le noci [...]

[...] se vuoi saper chi è, Domandalo a tutti fuori che a me. E poi ce ne sono anche degli altri che se li copiano da uno a un altro, e li mutano, e li [...]

[...] rimpastano, e li rimpolpettano, adattandoli alle persone volta per volta. Il primo d'Agosto poi c'è un altr'uso che usa di certo anco in altri posti [...]

[...] : chiamato il Fieragosto, 219 che per i lavoranti di tutti i generi che stanno sotto un padrone, è giornata di cònia da mezzo giorno in là [...]

[...] più buffo per fare la bucchia, chè, si sa, uno più curioso degli altri c'è sempre) e dicono: «Signor padrone, felicissimo Fieragosto!» Quello capisce [...]

[...] subito l'antifona, e dà quello che crede. Tante volte ci vanno colla domanda scritta in mano, che per lo più è in poesia, dicono il solito [...]

[...] e coltelletto; E se il pan solo s'annoda al gargozzo, Non ci resta altro che correre al pozzo. L'acqua è buona, ma a spenger la calcina; L'acqua [...]

[...] è buona, ma a mandar la turbina. Ma per bevere?! ... Chi sempre acqua beve Avrà una vita tribolata e breve. Per passar dunque un'ora in allegria [...]

[...] . Insomma era un di que' brutti ludri che dove son loro non e' è da passare più un'ora in pace e tran quillità. Gli avevan fatto capire che non ce ne [...]

[...] da Biroldo, che si poteva dire il ca po, e per di più era anco cuoco finito: «Biroldo, m'è stato regalato così e così un paio di capponi; si [...]

[...] , per zio! ben pensata! Sì sì, domani che è Fieragosto»• E lì cominciano a almanaccare che e come e dove; e in un àmme fissan tutto. «Facciamo [...]

[...] stasera ci è una merenda eh?» - «Pare» - « Ci abbiamo un paio di capponi?» - 223 «Dice». - «E come li fai?» - «Uno lesso con un bel pezzo di [...]

[...] ? Che lesso? Il brodo è da malati; e chi è che mangia più il lesso? il lesso l'hai a dare ai contadini. Io non vo' minestrine! I capponi li devi [...]

[...] detto anco Salame, non c'è detto che tenga! fa' così, e quando te lo dice Giovannino, vai sicuro» - «Ma io ... » - «Che io e che non io? Tu sei [...]

[...] persuaso. Manda a chiamare Biroldo: «Questo e questo mi succede; è venuto Giovannino, e ha mutato gli ordini ...» e gli conta la cosa come stava [...]

[...] . - «Chi è venuto? (e ce ne schiacciò uno dei più belli che avesse in bottega) Chi è venuto? Quel pattumaro, quel peruginaro, quel maialone (e ce ne [...]

[...] bestemmiare: «Dio qui, Dio là, che modi son questi? che maniera è questa di trattare?» Allora s'alza Biroldo, bestiale com'era: - «E ci avresti [...]

[...] enno i tu' maccheroni, se ti fanno: e se non ti fanno, quella è la porta. Questa volta hai avuto la recisa, quest'altra volta avrai le bacchiate [...]

[...] anch'io Non c'è la peggio che quando uno nel far del male si può mantellare coll'esempio dell'altro, massime poi quando quest'altro è uno scalino [...]

[...] bene, è una vergogna, a una persona che riveste il vostro carattere e deve servir d'esempio e di modello agli altri». E poi tante e tante altre [...]

[...] fine si spiombetta, è un proverbio come chi dicesse: alla fine si contano i gambi, alla fine si contano i noccioli; e è una specie di profezia di una [...]

[...] cosa che finirà poco beve. Spiombettare poi è una parola dei muratori, e vuol dire cercare il piombo coll'archipendolo; 230 e a questo [...]

[...] di loro, e il Supera c'è in tutto. C'era una volta uno di questi falsi romiti che per le sue stagioni, e anche fuori di stagione, bastava gli [...]

[...] invece era tutta pepe e tutta sale. «Tùn tùn!» «Chi è?» «San Francesco!» Lei apre, e quando lo vide, lo riconobbe subito; sapeva chi era, e come [...]

[...] , devota; di certo è in purgatorio: si sa, una strinatina tocca a tutti». «Fatemi la elemosina, e la mandate in paradiso volando, perchè chi fa la [...]

[...] una certa dose, domanda: 233 «Padre, ci sarà anche in paradiso?» «No, chè! è sempre poca»• E lei metti giù farina. «Ci sarà anche, adesso [...]

[...] ?» «Ce ne manca sempre»• E la vecchietta seguita a versar giù tanto che fece il colmo al sacco. «Ci sarà, ora?» «Ora poi c'è da vero». «Me [...]

[...] l'assicura?» «State a me, fidatevi pur di me che ora c'è proprio». «Allora se c'è (agguanta il sacco per i pedicini e lo ricapovolge nell'arcone ), se c'è [...]

[...] , allora questa farina rimettiamola qui. Se lei è in paradiso, sono certa e sicura che non saran tanto ignoranti da rimandarla via. E se voi, romito [...]

[...] , vi contentavi dell'onesto, ve la davo di cuore; ma così è stata troppa indiscrezione! Di qui avanti, quando passerete da queste parti, se avrete [...]

[...] fame, picchiate pure, chè un boccon da mangiare, grazie a Dio, non ci è mancato mai per nessuno, e ci sarà anco per voi; ma colla bisaccia e col [...]

[...] barilozzo non i ci affacciate più, perchè questo è un abusarsi troppo della gente!» Brava vecchietta, caspiterina! mi garba e gli vo' bene! Volete [...]

[...] sul pulpito o all'altare. O bè, un giorno si accompagnò con Bùrico giù per lo stradone. Bùrico è un ragazzo un po' scapestrato, un po' sventatotto [...]

[...] , si sa, com' usa a diciannove o vent'anni, ma poi in fondo non è peggio di tanti altri. Prete Nòccolo dunque gli cominciò a parlare di tante cose [...]

[...] è alla disperazione, quando ....» - «Sei disperato? Pogo male, c'è il rimedio pronto senza spendere un centesimo, gratis et amme Dei! Schiaffati [...]

[...] una pistolettata! Vai giulivo che i denti non ti senton più!» - «Leva l'unto, leva, moccolone, chè 'un c'è più polenta! Fammi la strada tu, per [...]

[...] vero, che aveva su da ottant'anni, il prete ci sudò una camicia per farcelo accomodare! Se quancl'uno è morto ritornasse un'altra volta, fosse [...]

[...] anco dopo cent'anni, vada il carro e i buoi! ma la zizzola è che quand'uno ha tirato la fiatata universale, finitibus este, disse Prete Pioppo! E per [...]

[...] prudenza 'un è mai troppa disse quello che per montare in sul letto si sputava nelle mani e pigliava la rincorsa! Altro è parlar di morte, altro è [...]

[...] ripeteva. Ma quando Pecchìno gliela spalancò da vero e gli disse: «Su, Brogio! la finestra è aperta; coraggio! v'aiuto io a montà sul davanzale!» e ci [...]

[...] merita, perchè è veramente buona, buona d'indole, tranquilla, senza veleno e senza rispostacce traverse. Anco da ragazzina era lavoratora e lavorava di [...]

[...] gusto. Non è stata mai pettegola, bada a sè e non c'è pericolo di sentirla mormorare cli questa e di quella. Su' madre non aveva anca finito di [...]

[...] che levarla a cielo. Il Piccucci, per povera, una meglio non la poteva trovare. La mattina è la prima a levarsi; alla punta del giorno è già su [...]

[...] ; tutti gli altri dormono, e lei è già colla granata in mano; spazza, pulisce da per tutto, mette all'ordine la casa, prepara colazione, e poi si mette [...]

[...] non ci è strana, non è appunzita, gli fa de' regaletti via via, gli cuce di 241 bianco e anche di vestiti, cosette semplici, ma tutto fa, e come [...]

[...] mani una sopra l'altra, e non fa mai nulla. È sempre arrabbiata e fastidiosa, che nessuno la puol patire. A mala pena sa infilar l'ago, ma per [...]

[...] dimenar e le ganasce è l'asso, sempre col ciàncico in bocca, sempre colle robbine buone in sacca; finirebbe una barcata di quattrini in un mese: di [...]

[...] vestiti è scenta che fa pietà, li butta tutti giù per la cannaccia della gola. Il vino lo puppa come i moscini. Tempo addietro ci fu una trag edia in [...]

[...] , botto botto, metteva nn uomo a giacere, e ne aveva già segnati parecchi. Ma si sa, è scritto che alla fin del salmo ne buscano sempre i più bravi [...]

[...] esortare in tutte le maniere, e lo scongiura va a perdonare per amor dell'anima sua, chè il perdono è un obbligo espresso, chi non vuole andar [...]

[...] dannato: «e badate, è Gesù in persona quello che ce lo comanda; e non solamente ce lo comanda a parole, ma ce ne ha dato anco l'esempio, chè in sulla [...]

[...] croce lui perdonò a quelli che l'avevano crocifisso!« E il malato rispose: «È vero, ma lui morì!» XCVIII. Ognun vuol dir la sua La bocca alla [...]

[...] gente non gli si tappa nè per Iddio nè per i Santi; e di tutte le novelle la più giusta e la più naturale è quella di quel padre che andava al [...]

[...] miccetto! O galantuomo, dove avete intenzione di portarlo il ciuco, alla fiera o alla sardigna?» - «Ora chi sarà più bestia, chi è sopra o chi è [...]

[...] di gente che trovano, principiano a sentir dire: - «Mi garba, per mio santo!, mi garba in verità! Chi è il primo prossimo? sè stesso. O dategli un [...]

[...] ». - « Chè! è robaccia l'asino, gli ci vorrebbe una carrozza a tiro a quattro!» - « O amico, fate per acquistare appetito, che avete l'asino e andate a [...]

[...] sarebbe finita, e si potrebbe passare a quell'altra; ma io ci voglio appiccicare un po' di strascico, per provare sempre più che la novella è vera e [...]

[...] , fare i maestri a casa degli altri e rivedere agli altri le buccie e le costure. Ma il più buffo si è che quanto più una persona avrebbe da badare a [...]

[...] casa sua, e più vuol dire degli altri; quanto più la gente è razzamaglia: tanto più arrota la lingua, e tanto più è infame nel giudicare. Avete [...]

[...] voglia di dire, di fare e di brigare; se date retta 248 alla gente, è tutto male, tutto a traverso, tutto sbagliato; e mai una volta da Dio che [...]

[...] interpetrino una cosa a fine buono. Non si sa se si deve star ritti o a sedere, se s'ha a andare a piedi o a cavallo: su è male, giù è male, qua è [...]

[...] male, e là è peggio. Se per un esempio state a voi e non v'intruppate colle combriccole per le bettole e per l'osterie: - «Orso! Bufalo! Ha paura di [...]

[...] Madonne; per un quattrino cià l'anima al diantiue. Guarda lì come si strapazza, come s'arrandella la su' vita! E quando si pensa di godere? quando è [...]

[...] vecchio o quando è morto sulla bara?» Se poi ogni tanto fai una gita, o festi qualche santo o fai un po' di luneddiana: - «Guardatelo il fannullone [...]

[...] trovarci da ridire. Vai alla messa e alle funzioni: - «Attenti che passa il paolotto, il baciasanti e il biasciarosarì ! Va a baciar Cristo, ma è il [...]

[...] positiva, per istringere il partito, allora poi àpriti cielo e terra! Perchè non c'è altra cosa che arroventisca 251 la lingua delle persone [...]

[...] Ghita! Quella lì se ne va al macello addirittura. Gli mancavano corde in casa per appiccarla, che la danno nelle mani a quello lì? Quello lì è un boia [...]

[...] mio t'amo e ti vo' bene! e quando sarà finita, sentirai beghe, e che bòtte han da volare! Per quella ragazza lì il bene stare è finito. E poi è un [...]

[...] uomo? è una mezza cicchetta, magro, secco, rifinito; se tira una folata di vento, addio le mi' ulive! Ci siam visti! Lo so anch'io che la bellezza [...]

[...] non è tutto, ma anche l'occhio ne vuol la parte sua. Io non mi ci saprei adattare a dovermi vedere sempre accanto quel còso brutto e fatto male [...]

[...] . Eppure lei è avvistatella assai; e si è attaccata al peggio. Già è vero: la donna sempre al suo peggior s'appiglia. Ai primi freddi non lo vorrei [...]

[...] conoscere; e s'arrisica a pigliar moglie con quella salute lì? Quelli en coraggi da leoni. Però è struito! Il libro delle quaranta facciate come lo [...]

[...] sa sfogliare! lo sa tutto a mente! Per tirare le orecchie al diavolo non se ne trova di più capaci. Ci fa di giorno notte è di notte 252 giorno [...]

[...] ; ogni strada ci ha un ripesco. Questo però ha di buono, che il vino non gli piace... quando è cattivo. Che è che non è, lo riportano a casa in due [...]

[...] esser matti o ciechi . Quel che mi dispiace è di quei poveri innocenti che nasceranno.... Ora intanto siamo in gaudeamus! Ma poi viene il suspiramus [...]

[...] macello infiorata e infioccata!» Ma quello che dicono degli uomini non è nulla a quello che dicon sempre delle donne, specialmente le vecchie fanciulle [...]

[...] ! Pover'uomo! Non gli riman altro che attaccarsi un pietrone al collo, e buttarsi in un profondo. Ma è cieco, o fa vista? Piglia 253 quella lì [...]

[...] avesse qualcosa di dote! Ha la bocca per mangiare, e quei due stracci che si vedono. È anco lei come quelli di Livorno, tutto addosso e dintorno [...]

[...] . Potrebbe dire qualcheduno: Ma è buona. Sì! scelta proprio nel mazzo, proprio da seme! Toccagli la punta del naso, e sentirai a che ora fa giorno [...]

[...] . Quelle son lingue! Taglia e cuce e spazza sette forni in nna volta sola. Non ci è pericolo che traligni, è su' madre nata e sputata e nqn ne perde un [...]

[...] ette. Chi è che non conosce su' madre? E poi che numero è quel damo lì? Chi l'ha tenuto il conto? La chiamano la spuppabamboli, figurati! Ha [...]

[...] ! Uu ! per quattro soldi che ha, per du' stracci di vestiti c'è da farne tanta?! Già gli nominii quando sono innamorati, non ci vedon più, non [...]

[...] . - Per ora fa la mogia e la mamma cheta, ma sentirà poi, pornr'uomo! il pepe e il sale, con quel serpente in casa. Ora è Suor Modesta, ma lasciagli [...]

[...] bellezze! S'empiranno la pancia colle bellezze della moglie; staranno allegri colle bellezze della moglie! Se l'è presa d'estate, ma se la troverà [...]

[...] d' inverno. Bella moglie mezzo paradiso ... e mezzo pane. Oo! per questo quella lì è una di quelle che a un bisogno lo guadagnano anco tutto il [...]

[...] pane. Tanto la sua famiglia è di fuoravia, non lo sa mica nessuno di che sangue viene!... Non si sa chi erano le sue zie e la su' nonna!. .. l'ha nel [...]

[...] vede proprio che ci ha dei peccati grossi da scontare! Il suo purgatorio si vede che lo deve avere di qua ! Ma è impossibile che durino assieme con [...]

[...] altro. Mangia e beve e dorme la grossa tutte le mattine: sole o non sole, alle dieci si leva! e il suo più gran lavoro è quello di pulirsi l'ugne [...]

[...] ; ecco il suo più gran lavoro! E non è mica più neanche tanto tenerina, non è mica più tanto giovinetta! Lei dice che ha diciannove anni! Senza [...]

[...] dozzina per gamba, più che meno. A me mi passano, poi! a lei non lo so; ma è un bel pezzo che la conosco Ghita, se un si sghita! ... E poi l'ho pur [...]

[...] piantavano a tanti del mese; succedeva anche a lei come alla signora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia! Anco di cervello corto è [...]

[...] ! Ora c'è rimasto il più furbo; ne ha girate tante e poi ha fatto come il moscon d'oro! Chi si contenta gode! Ma pure se ci avessi che fare quant'è [...]

[...] ' corbelli!!» C. Il Gomitolo della vita Questa novella qui non è di quelle nostrali, ma me la contò un lucchese che era stato non so mai quanti [...]

[...] , stammi a sentire, e fai bene attenzione. Guarda (e intanto gli mostrò un gomitolo di filo) questo è il filo della tua vita. Se tu lo sdipani, se tu tiri [...]

[...] , chè muterai. Bada però, il fine del filo è il fine della tua vita. Hai inteso? Adelio». Lo baciò in sulla fronte e scomparve. Il bimbo era rimasto [...]

[...] solamente è troppo poco; una professione, giacchè i mezzi c'erano, doveva pigliarla anche lui. Non si può mai sapere; muta così facile la fortuna cli [...]

[...] vedere con due occhi della fronte! Che allegria! Quante carezze! Quanti baci! Erano matti dalla consolazione! Ma uno solo è troppo poco! Chi n'ha uno [...]

[...] rallevatini, senza tanti pensieri di pericoli! Come bisogna star sempre col cuore diacciato con questi frullini! E poi non c'è da tenere nulla ammodo [...]

[...] , la vita e la morte sono nelle mani di Dio. A un caso di noi, poveri i nostri figliuoli! Specialmente quelle ragazze. Le ragazze sole per il mondo è [...]

[...] . Accademia Lucchese, Tipografia Giusti, Lucca, 1801. Abusione. Abuso. La parola è impropria, ma è un briaco che parla e crede di parlar bene [...]

[...] . Accòllo. Sbornia, perchè i briachi pendono in avanti. Adempiute. Adempite. Ma è il briaco che sproposita per parlar meglio. Aescato. L'esca sono mosche [...]

[...] . Mallegato. Anche a Pistoia e altrove. Da noi ha l'ò largo. Bischinco. Sgarbo, Dispetto. Il Fanf. ha Bischenca. Bòbbola. Coccola di cipresso; ma qui è [...]

[...] . Anche a Livorno e nel Pisano. Catàna. Giacchetta da cacciatore. Veramente è l'apertura di dietro fra la roba e la fodera, ed è in questo senso [...]

[...] spesso è un nomignolo. Ciciorana. La Cretinopoli dei Lucchesi. Altrove direbbero: Cuneo. Cimìgliolo. Cimolino. Cinquinare. Rubare, Volare, Fumare [...]

[...] Plur. dell'Imperf. Cong. Anche nelle Colline Pisane: Dovéssite. Èglie. È. Erbucci. Metaf. Tutte le altre preghiere dopo il Rosario, o in chiesa [...]

[...] fiato. Il Fanf. la dice voce poco usata. Da noi fra i cacciatori è comunissima. Guatto. V. sopra. L'atto del guattire. Gubbio. Ghebbio o Stomaco [...]

[...] accanto al pallino è buona e il levarla è un rovinare il giuoco. 276 Pampino. Bandolo. Pappà. Babbo. La forma nostra conserva la doppia consonante [...]

[...] etimologica e non è un francesismo, credo. Pappagnone. Sgrugnone. Colpo nel viso. Pappazzucco. Mammalucco, Babbuino, Balordo. Parerebbe. Parrebbe [...]

[...] , Sembrerebbe. Pate. Il nostro popolo usa più: Io pato, che io patisco. È la forma antica. V. Parad. 20, 94 Patita. Dama , Amante. Anche Fanf [...]

[...] . Nel testo però è un nomignolo. Pendana. Trecciaia. Festone. Tralci di vite tirati da albero ad albero. Personaccia (Quella). Eufemismo. Il Diavolo [...]

[...] . Peruginaro. Votacessi, perchè il Perugino è il Pozzo nero. Piccia (Di). Di buzzo buono, Con tutte le forze. Pigliarsi. Bisticciarsi, Accapigliarsi [...]

[...] errori plebei si dice che parlaporcivile; è un bel giuoco di parola da porci e civile. Presciutto e Presutto. Prosciutto. Anche Fanf. Prima Dio [...]

[...] , Esibiscono. L' inf. è Profergere, Profersi, Proferto ecc. Proffidiare. Perfidiare. Insistere cocciutamente. Pronòstico. Eccezioni, Condizioni [...]

[...] . La ramina è quello strumento da attingere acqua dalla secchia, che a Firenze e altrove dicono Ramino. Raspanti. Polli in generale. Gergo [...]

[...] . Sfilzar bugie. Da faloppa che è il bozzolo falso, cioè non duro, rimasto a mezzo. Sgargiare. Millantarsi, Sbravazzonarsi. Sgovorato. Che ha una [...]

Praga Marco
La biondina
27 1910 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 425 occorrenze

[...] ! costerà molto. Non spendi troppo, Adelina, in cose superflue? — Nulla, nulla, nulla. È il regalo di un'amica mia che à sposato un fotografo [...]

[...] deputato, per mancanza di sedili. Ma la tua mogliettina pensa a tutto. Nevvero? Anzi, sai che cosa ò pensato, adesso che 4 c'è il salottino, qui [...]

[...] assai; e se potrò mettere da parte qualcosa sarà per le vostre sorelle, ed è giusto che abbia ad essere per loro. Voialtri potete e dovete lavorare [...]

[...] , e pensare a voi stessi. Quindi, se è possibile, sceglietevi una professione nella quale si guadagni presto, senza un troppo lungo tirocinio [...]

[...] conservare la buona armonia tra parenti. Ma l'ora del pranzo, quella sì. È l'ora allegra, durante la quale non si parla di affari e di malinconie: ci si [...]

[...] trovato per istrada; e non mi piacciono i matrimoni di progetto, combinati fuori di casa, anzi in casa altrui. Oh! c'è della gente, delle donne [...]

[...] , delle donne vecchie per lo più, e che capitarono male nel marito loro, che ànno la smania di combinar matrimoni. Forse è così anche da voi, al vostro [...]

[...] quattro salti, si mangia una fetta di panettone. Penseranno che cerco marito alle figlie. E che lo pensino! Che c'è di male? Ma quando vedranno che non [...]

[...] , c'è lavoro per tutti. Così, invece di due maschi, me ne avesse fatti sei mia moglie. Si risparmierebbe nello stipendio agli impiegati. E poi [...]

[...] , naturalmente, non combinerò nulla se non vedrò che c'è la simpatia.... Vedete, caro Burton, il mio gran lavoro, tutta la mia preoccupazione, durante [...]

[...] queste festine, è di studiare, senza farmi scorgere, il contegno delle due ragazze. Io, seguo i loro sguardi: cerco d'indovinare dove si posano [...]

[...] si tradiscano, io esamino il soggetto: se mi va, se à le qualità che voglio, piglio la ragazza e le dico: «È quello lì che ti piace?» Se diventa [...]

[...] , così, di sposare mia figlia. Ed è un matrimonio che va benone. Ànno già fatti due figlioli, e, se non capitano disgrazie, che Dio ci guardi, arrivano [...]

[...] alla dozzina. E sì che mio 7 genero è quasi sempre in viaggio. Ma quando è qui, sa fare il suo dovere! — E giù una grossa risata, mentre vuotava un [...]

[...] tutti, fuorchè con quello che amano, o che prediligono, o che vogliono conquistare. La fanciulla — se è ingenua davvero — à paura di far quell'invito [...]

[...] . Adelina è orfana: e questo non è un male: anzi può essere un bene: evitereste i suoceri.... Non tutti i suoceri sono brava e buona gente come me e mia [...]

[...] complimento, di una parola gentile di protesta. Ma Giacomo taceva. — Il grave si è che non à e non avrà mai un soldo di dote. Allora Burton aveva preso [...]

[...] la parola, decisamente, quasi ad evitare le inevitabili variazioni su questo tema. — Signor Galli, questa non è una difficoltà, e non avrei mai [...]

[...] marito alle mie figliole un uomo ricco, è giusto. Un uomo è sempre ricco se à voglia di lavorare. La ricchezza è nella sua testa e nelle sue [...]

[...] guadagnate che quattromila lire. Non è molto: non bastano per sposare una ragazza che non à il becco d'un quattrino.... Che non possiede neppur la [...]

[...] camicia, — aveva aggiunto per timore che la prima espressione non potesse essere capita dall'inglese. — La quistione è di sapersi accontentare e di [...]

[...] ancora il vecchio. — Le mogli sono come i mariti le vogliono. — Lo credete? In Inghilterra, forse. In Italia no. Del resto, questo è affar vostro, caro [...]

[...] il mio Burton. Ma c'è dell'altro; ed è ciò che mi trovo in obbligo di dirvi, perchè mi fate l'onore di consigliarvi con me. — Dell'altro! — Ecco [...]

[...] qua. Vi ò detto che la signorina Adelina Olivieri è orfana. E lo è dall'infanzia. La madre morì mettendola al mondo. Il padre poco appresso. Essa fu [...]

[...] raccolta ed allevata da una zia materna, la signora Cavalli, che vi ò presentata, e che è vedova essa pure da dieci anni. Una bella donna ancora [...]

[...] c'è altro? — aveva chiesto Giacomo dopo un momento di riflessione. — Altro?... No, che io sappia. Vi ò detto tutto: che la ragazza mi pare un poco [...]

[...] mio interesse. Non ò mai rifuggito dall'idea del matrimonio. La mia posizione è discreta e mi permette di farmi una famiglia della quale sento [...]

[...] suo passato non mi spaventa. Le ò parlato: mi è parsa buona, ingenua, mite, modesta. Credo che, se mi vorrà, e diventerà mia moglie, saremo [...]

[...] via quasi mille. Adelina, interrogata su questa sua sorprendente bravura, rispondeva ridendo: — e faccio anche dei risparmi! — Gli è che essa [...]

[...] casa Galli. Allora glie ne chiese il perchè: — È semplicissimo. Il Galli, tu lo sai, l'avevi capito certamente, ti aveva messi gli occhi addosso [...]

[...] pena di contrariare e che è meglio compatire. Pensò del pari che, forse senza accorgersene, il Galli aveva esagerato parlando della zia. Quando la [...]

[...] era tenente colonnello. Avrà.... non so se sette od otto- mila lire all'anno. Perchè mi fai questa domanda? — Non è una domanda indiscreta. — Eh! no [...]

[...] lingua, quel bottegaio arricchito! Già: la zia è ancora una bella donna, l'Orlandi viene in casa quasi ogni giorno.... Oh! capaci di tutto, quelli là [...]

[...] . — E qui una allegra risata. — Figúrati: un vecchio.... avrà sessant'anni! Ed era amico intimo dello zio.... Che c'è di più naturale che la zia [...]

[...] ci si diverte e non c'è gran che da imparare: se nessuna o quasi nessuna è degna veramente dell'affetto che le si dedica. Chi dà dei cattivi [...]

[...] consigli, chi dei cattivi esempi: dappertutto si sparla della gente.... Mi sono seccata. Verrò qui. È una bella passeggiata: vi ci impiego un paio d'ore [...]

[...] ; se è bel tempo, se non fa troppo caldo o troppo freddo, vengo a piedi.... Ti vedo, ti dò un bacio, e me ne vado contenta di averti veduto a [...]

[...] è risolto, — perchè da uomo pratico voleva veder funzionare regolarmente il meccanismo che aveva inventato. Però tutte le esperienze fatte fino [...]

[...] avrebbe avute le sue carezze. E poi, la mamma?... Sì, la gioia che le si procura è una gran gioia, che soddisfa sè stessi, che dà la fierezza e la [...]

[...] calma come di un dovere compiuto; ma quella che si procura alla propria donna, alla donna che si ama, che è nostra, come è più grande, come è più [...]

[...] intensa, come è più umanamente compensatrice!... Ed egli, Giacomo, la possedeva, dunque, questa creatura cara. Oggi, ritornando alla sua casetta, le [...]

[...] ficcarsi tra la folla per comunicare alla folla il proprio entusiasmo. Poichè è questa la triste sorte delle madri: di aver brevi momenti di gioia [...]

[...] !... Adesso, ripensandoci, vedendo prossima la fine di tutti quei sacrifici, ne provava rimorso. Povera e cara Adelina sua! — È permesso? La voce di [...]

[...] aveva spinto il barone a quell'atto, si alzò anche lui e, calmo, si diresse all'uscita. Stava per dire: — «Badate, è mia moglie, perdonate se è [...]

[...] fuggita, ma è così vergognosa....» — quando Dumenville si rivolse a lui, e, con un grido di allegro sbalordimento, esclamò: — La mia biondina! Giacomo [...]

[...] chiese. — Oh! no, ve lo giuro. La biondina di ieri, non c'è dubbio. Si affacciò appena, mi ravvisò subito, mi riconobbe, diede un piccolo grido e [...]

[...] fuggì. Voi avete visto come è fuggita. Per quanto io mi sia precipitato alla porta, era già sparita.... — Poi, dopo una piccola pausa, con un [...]

[...] giornata d'aprile, e sì diresse al piccolo fabbricato della portineria. — Gasparino, — chiamò a bassa voce. Gasparino si fece avanti. — È stata [...]

[...] qui mia moglie? 18 — Sissignore; passò senza chiedere nulla, come sempre, ed è ripassata subito. Giacomo non battè palpebra. Se Gasparino gli avesse [...]

[...] arrivo a Milano. — Se vi dico, non ne vale la pena. — No, scusate. Parliamoci franco. Non mi aspettavo nessuna donna qui. E una donna è venuta. Non [...]

[...] so chi fosse e cosa volesse da me. Ma poichè voi sapete chi è, e.... cos'è.... E poichè non siamo più un estraneo l'uno per l'altro.... — Al [...]

[...] quistione di prezzo, insomma. — Ammettete, caro barone, che l'avventura è interessante e divertente, e che adesso avete l'obbligo di illuminarmi sulla mia [...]

[...] previsto, una mezz'ora prima, incontrandosi per la prima volta. — A proposito, e fin che mi ricordo riprese il barone — oggi pranzate con me, non è [...]

[...] vero? — Con molto piacere. — Allora, alle sette e mezzo, da Cova? — Senza fallo. — E se volete che adesso parliamo d'affari, che è quanto più preme [...]

[...] Dumenville gli porgeva. — Non so se voi sappiate che io alloggio al «Grand Hôtel des Etrangers» in via Manzoni. Non è la prima volta che scendo a [...]

[...] l'indirizzo. Poi me la porse, su un piccolo vassoio, correttamente, dicendo: — Il signor barone scuserà se le consegno una lettera chiusa. Ma è [...]

[...] , durante le nostre.... trattative, che chiamandola «la Biondina». Perchè il nome, naturalmente, non si viene a sapere.... Ma non è quello che [...]

[...] forse nei ricordi della felice avventura, non rilevò. — La signora Bianchi, via Speronari, n. 53, è la degna signora alla quale vi dirige César. Oh [...]

[...] ! bisognerebbe aver la penna di Zola per descrivervi quella donna e quell'ambiente. — Non è la parte più interessante del racconto — interruppe Giacomo [...]

[...] . In maggioranza, le maglie, e le grandi scollacciature. È la scena, la mimica sopratutto, che fornisce materia alla cartella n. 2. Ma voi, messo in [...]

[...] scettica di uomo vissuto — non è tutto oro quello che luce: ci sarà dell'inganno, certamente; non tutte le abitatrici della cartella n. 3 saranno [...]

[...] russi che formano la sua clientela, Ma, insomma, anche in questo, come in tutte le cose, e in amore sopratutto, non è da cretini e fa piacere talvolta [...]

[...] di lasciarsi mistificare un pochino. Ed è certo, ad ogni modo, che a qualche abitatore della città, se potesse ficcar gli occhi in quella cartella [...]

[...] , sarebbero riserbate delle strane sorprese. È così in tutto il mondo: e vi posso accertare, caro Burton — ve lo affermo perchè vedo che i vostri [...]

[...] . Mi dispiace che non foste rivolto, testè, verso la porta, quando è entrata: vedendola, avreste approvata la mia scelta! — Poi, cambiando tono [...]

[...] .... Infatti la Bianchi mi aveva assicurato che è maritata.... Ma chissà? la biondina, Niniche (mi à detto che si chiama Niniche, ma deve essere il suo nome [...]

[...] . Voleva sapere dell'altro. E chiese: — Ma la Bianchi non ne conosce il nome? — Mi à giurato che no. Quando deve avvertirla che.... c'è un cliente [...]

[...] .... forse è qualcuna che vi appartiene.... e mi avete fatto parlare.... Non so come qualificare.... James lo interruppe: — Sì, la conosco. La biondina [...]

[...] è mia moglie! Ma la tensione dei nervi e dello spirito era stata troppo lunga. E cadde a terra, svenuto. Il giorno appresso scendeva dall'omnibus [...]

[...] nuziale?... Uno dei tanti, è vero!... Ma se, sitibondo di vendetta, si fosse slanciato sopra di lui, e....? E avrebbe dovuto difendersi?... Dumenville [...]

[...] certamente che farò, e, lo immagino, mi offrite il vostro ajuto e la vostra assistenza. Vi ringrazio; ma non ò bisogno di voi. Quello che farò è [...]

[...] trasportare dall'ira, non la rivedrò neppure. Ò un amico buono e fidato, qui, certo Galli, un vecchio, al quale mi potrò confidare. È consigliere [...]

[...] procedimento per il divorzio. È questa una grande liberazione, il divorzio, che mi è resa possibile dalle leggi del mio paese. E, nel frattempo, mi [...]

[...] soltanto che mi diate la vostra parola d'onore di partire come era nei vostri disegni, e di dimenticare per un paio di giorni tutto quanto è accaduto [...]

[...] , di non parlare a nessuno di tutto ciò.... Sì, lo so, è un giuramento inutile che chiedo a un gentiluomo come voi. Ma perdonatemi.... e non [...]

[...] è? — susurrò Adelina senza muoversi. — Il signore. À mandato su il portinaio con questa scatola per lei. Passava il padrone di casa e si è fermato a [...]

[...] fortuna». Adelina spalancò gli occhi, in faccia alla serva, interrogando. — È un regalo che le fa il signore. Sì, era un regalo. Dunque? dunque non era [...]

[...] curiosità rendeva persino imprudente. — Dunque? — che è successo? Giacomo si tolse la giacca, il panciotto, rimboccò le maniche della camicia, e cominciò [...]

[...] , — disse Adelina, ritta, cogli occhi che seguivano attenti ogni movimento di lui. E Giacomo, calmo, riprese: — La mia scoperta è fatta: il mio [...]

[...] ? — chiese lui. Adelina si fece forza, e susurrò: — Puoi immaginare!... non trovo le parole.... — E Dumenville che è il capo della casa nella quale è [...]

[...] impiegato mio fratello John.... — Ah! — fece Adelina. — Te ne eri dimenticata.... — Sì, è vero, ò udito questo nome, varie volte, pronunciato da te [...]

[...] ? Stasera? — Naturalmente. Non c'è tempo da perdere. Bisogna procurarsi la privativa in tutti i paesi del mondo. Poi, Dumenville è assolutamente [...]

[...] .... Allora dovetti spiegargli che io ò una moglie che è la timidezza personificata.... E ò dovuto esprimergli le mie scuse.... Oh! mi ài fatta fare [...]

[...] calze?... Fazzoletti?... Un po' di colorati e un po' di bianchi. Va bene?... Oh! di', porta la pelliccia, sai? Siamo d'aprile, è vero, ma di notte [...]

[...] ? — Una disgrazia. Ò ricevuto due ore or sono un dispiaccio da Glasgow. Mia madre è moribonda. — Oh! — Parto alle 7.55. La prego di avvisare il Consiglio [...]

[...] ? — Nossignore. — César non c'è? — Sissignore. — Mandatemelo. E César era venuto. — Il signor marchese mi chiama? — Siete César? — Il signor [...]

[...] domani sera — anche il 3 se non basta il 2. Attendo quanto m'è dovuto per l'affare d'ieri l'altro. — Filippo». Benone! Bisognava dunque, proprio, essere [...]

[...] della roba vecchia messa all'incanto. E lo raccontava in portineria: 34 — Quel signor Faustino sa il suo mestiere. Non c'è pericolo che mi lasci [...]

[...] : — Oh! signora Zaira, è il suo decotto che mi à guarita, e non tutti gli empiastri che mi avevano dati all'ospedale. — Eh! eh! — rispondeva la [...]

[...] , quando il bene è fatto a fin di bene, nessuno à diritto di metterci il naso. Poi, la signora Zaira aveva un'altra virtù. E non ne faceva mistero, perchè [...]

[...] misteri, e senza assumere delle pose da spiritata. — La vita è tutta un destino, va bene o no? — aveva spiegato alla portinaia. — Se voi morite [...]

[...] adesso, è perchè era destino di morire. Anche se cadete per le scale, anche se vi casca una tegola sul capo. Era destinato così. Dunque, questo [...]

[...] destino che noi non sappiamo cosa sia, che è nell'aria insomma, ma che è una cosa certa e sicura, non può darsi che sia scritto in qualche sito? Il giorno [...]

[...] ricambierà un giorno o l'altro. Questo sì, perchè è già destinato, 35 e si può leggerlo nelle carte. E secondo la risposta che esse daranno, voi [...]

[...] pazienza: se risponderanno di no, vi metterete il cuore in pace.... e penserete ad un altro». Dico bene?... E non è mica da credere — aggiungeva per [...]

[...] Domeneddio. Ma non imbroglio mica la gente, io. Quando ci leggo sicuro, dico: «È sicuro!» Quando sono incerta, dico: «Badate, mi pare così, ma il vostro [...]

[...] caso è indeciso: la risposta ve la dò come la trovo, ma non garantisco». E così, quelli che vengono da me, se vogliono darmi qualcosa in compenso [...]

[...] , signorone con tanto di pelliccia, perchè il mal d'amore è comune ai poveri ed ai ricchi. Infatti, non era difficile veder ferme dinanzi al numero 53 di [...]

[...] la fanciulla al principio di carriera, caduta da poco, e per la quale non c'era bisogno del mistero. «Perchè è la varietà che occorre in tutti i [...]

[...] riusciti mai. «Già — era il suo assioma — a 'sto mondo è tutta quistione di denaro. Venisse Rothschild domani da me, e mi dicesse: «Credito aperto [...]

[...] bene; sono qui per questo, e se posso 36 rendervi un servizio mi faccio in quattro. Ma.... c'intendiamo, ragazze! questa è un'agenzia di [...]

[...] dovuto essere se tutto quanto aveva udito da Dumenville fosse stato il frutto di un errore o di una menzogna? È vero: c'era stato un momento in [...]

[...] contegno, egli aveva creduto di trovare la conferma della rivelazione orribile e strana. Sì, è vero. Ma, via, ricapitolando i fatti, cercando di esaminare [...]

[...] nuovo visitatore parlasse, la sua nazionalità e lo scopo della sua visita. Vedendo Burton, s'era subito detta: «Questo è un inglese e viene pour le [...]

[...] non è una delle città più belle d'Italia. Ma questa volta ò voluto proprio fermarmici. E, con aria disinvolta, accavallando una gamba sull'altra, e [...]

[...] ! la Biondina!... Ma aspetti: l'amico suo è un uomo d'età.... cinquant'anni circa.... alto, brizzolato?... — No. — Allora.... un giovinotto biondo [...]

[...] sceglie che lei. È tanto carina! — conchiuse la vecchia, come il fabbricante che vanta l'articolo di sua invenzione e del quale à la privativa [...]

[...] garanzie e di promesse in quella semplice frase: «è una buona figliola!» Giacomo osservava, e ascoltava, un poco stupito suo malgrado. Tutto ciò era [...]

[...] d'abbonamento». Ma Giacomo non si entusiasmava punto. — Ò capito: non è il suo genere questo. A lei la molta roba non piace. Ò da dirgliela? L'approvo [...]

[...] quell'atto un segno d'ammirazione. — Eh? Che bocconcino? Mingherlina, sì.... è tanto giovane! diciassette anni. Ma tutta fuoco, tutta nervi. Quella lì [...]

[...] possano, incontrandole, fermare per via, invitarle a cena, andarci in casa senza essere stati presentati prima. Ebbene s'inganna. Capirà, non è che mi [...]

[...] all'uscita, dopo lo spettacolo, accetterebbe un invito? Nossignore. Perchè à un amante, un avvocato, che è un carabiniere. E lei, naturalmente, non [...]

[...] Ginetta.... la Ginetta Cavasini.... dove s'è ficcata?... ah! eccola: guardi 'sta brunetta: una rosa appena sbocciata: prima ballerina all'Eden. Sa [...]

[...] pare che abbia buon senso quella mamma? E così, come le dicevo, chi per una ragione chi per l'altra, fatto sta che questa è roba sopraffina, e non [...]

[...] : perchè uno è inutile che glie lo mostri. Il nodo del cordoncino era tanto stretto che non riusciva a scioglierlo. E intanto chiacchierava; quei [...]

[...] la ripose nella scátola: — Questa, come le dicevo, è inutile che glie la mostri. Era prima donna al Carcano, or fa qualche mese, ma adesso è andata [...]

[...] a cantare a Roma. La conservo qui perchè à promesso di tornare. — Senta, anche le altre — disse Burton — è inutile che me le mostri. Mi dia la [...]

[...] dolorosa. Burton aveva preso il ritratto, senza guardarlo, e aspettava. — Questa invece è la figlia di un magistrato, diventato pazzo: vive colla madre [...]

[...] ! Esiste dunque questa curiosa sorta di felicità nella vita! La felicità morbosa e crudele che, dopo il tormento del dubbio, è data dalla certezza [...]

[...] precipitata così in basso? Questa domanda se l'era già fatta, poc'anzi. Ma se l'era fatta per potersi rispondere: No, non è precipitata così; non è [...]

[...] marito, sarebbe stata sincera. Perchè si è sinceri quando si à paura. E ci doveva essere, certo, nella vita di lei, un avvenimento, o strano, o [...]

[...] due non mi à detto niente. La Biondina.... è maritata, anche lei? — Si, da un anno. — Ah! Ma il marito non la mantiene? — Eh! — osservò [...]

[...] . È già tardi. — Mandata per la posta, no: ma recapitata a mano. La vecchia ebbe un risolino furbo: — Se sapessi dove abita, ci andrei io. — Appunto [...]

[...] indirizzo convenuto. — Quanto mistero! — Eh! à marito; e non basta: è una signora per bene, molto conosciuta, che va in società, nella migliore società [...]

[...] . 46 Giacomo fece il furbo alla sua volta. — Non me la dà ad intendere, questa. Ella sa benissimo chi è, dove sta, eccetera, eccetera. E poichè sa che [...]

[...] io sono forastiero, che parto domani, che non c'è pericoli insomma, con me, potrebbe.... — Ma se le giuro. E poi, se potessi, crede che non lo farei [...]

[...] , il lavorìo dell'allogarsi in una casa nuova. Ma via, tutto codesto nuovo non doveva farti dimenticare l'amica.... Oh! come è vero che lontan [...]

[...] questa piccola città che è Milano, in questa piccola casa che è quella della zia? Ò delle idee piccine, ecco! Però, bada, non montare in [...]

[...] mia, non essere gelosa: il marito è ancora di là da venire.... molto di là da venire. E tu, piuttosto? Tu? Questa improvvisa partenza mi è parsa un [...]

[...] uno zio?... Dimmi la verità: è un marito che vogliono darti? Il figlio di qualche amica che abita costi? Dimmi la verità, ti scongiuro. Dimmi se [...]

[...] gioia, che gioia, la tua di iersera! Niente marito?... Oh! tu sai che non è l'invidia che mi fa parlare così! Però, sulla quistione del ritorno [...]

[...] agucchiato per due ore; credo di essere riuscita a copiare il modello per bene. E mi sta che è un amore. La sfoggierò stasera, chè zio Totò mi conduce [...]

[...] al Dal Verme. Adesso mi son messa a chiamarlo zio, tanto per fare 'na cosa, come diceva quell'istitutrice napoletana. La zia, la prima volta, si è [...]

[...] abuso. Una volta ogni tanto; nei momenti d'espansione! Perchè non si sposano, poi, non sono ancora riuscita a capirlo. Ti ò nominata la cameriera. È [...]

[...] una nuova, che abbiamo da otto giorni. La Cleofe abbiamo dovuto mandarla via. Cioè, l'à licenziata, su' due piedi, la zia, perchè si è accorta che [...]

[...] amoreggiava con un furiere del Genio. — À certi scrupoli, zia Ermelinda, che sono una meraviglia. La nuova è una veneta, si chiama Bettina, come [...]

[...] chiuderò un occhio se essa li chiuderà tutti e due. E sarà lei che mi condurrà alla posta a ritirare le tue lettere. È strano, sai, che a questo [...]

[...] mondo si debba fingere sempre, non solo per vivere tranquilli, ma per essere rispettati dalla gente! Vedi come è tutto menzogna e ipocrisia quaggiù. E [...]

[...] dappertutto dove vai, con chiunque parli, più vedi, più osservi, tutto è finzione. La direttrice era una santa donna: e tu sai come me che se la [...]

[...] poco nesso in quello che ti scrivo: ma ripensaci un momento e vedrai che il nesso c'è. Sto leggendo un libro divertentissimo che ò trovato in casa [...]

[...] fartelo avere senza che mammà tua lo veda. Perchè è uno di quei libri che le ragazze non devono leggere. Altra ipocrisia come sopra. Ciao, tesoro [...]

[...] . Bacioni e bacini da ADELINA tua. P.S. Piove. Niente capotine, stasera, perchè zio Totò è anche un poco avaro e sarà difficile che prenda, una vettura [...]

[...] arrivati tutti e tre insieme in una sola vettura. È così, Bianca mia. Me ne convinco ogni giorno di più. Il mondo perdona sempre ad una donna di avere [...]

[...] à qui s'affiche! Zia Ermelinda tutto questo l'à capito benone, e la fa in barba al mondo. Così è amata, rispettata, ossequiata. Ma per me, che mi [...]

[...] gran bonomia: 51 — Vedi, cara, non è conveniente. La gente è maligna: non ammette che una signora e sua nipote che vogliono passare un mese in [...]

[...] il tema solito delle mie lunghe lettere di ogni giorno. Ma è un argomento serio e doloroso e grave. Grave anche per me. Perchè quanto è accaduto [...]

[...] consigliarmi se non tu?), e mi dica se quanto penso di fare non è giusto, se la risoluzione che mi pare di dover prendere non è buona e giudiziosa. Oh! ti [...]

[...] giuro che preferirei intrattenerti, anche oggi, soltanto colle mie chiacchiere vuote. Bianca, Bianca mia, che brutto mondo è questo in cui viviamo [...]

[...] d'esperienza: e una illusione di più se n'è andata. Il preambolo è lungo; ma, che vuoi, non so neppure come cominciare. Per la prima volta in vita mia [...]

[...] perdonerai, non è vero? se ti dirò che oggi ò provato un dolore più forte di quello che provai quando mi lasciasti per recarti a Parigi, e anche quando [...]

[...] ? Oppure, nella foga irrompente del dire, offesa, indignata, umiliata, a volta a volta implorante e imprecante, si è dimenticata di me? Fatto sta [...]

[...] dalla zia. Dappertutto, il pericolo di trovare dei milanesi, o, per lo meno, della gente che si conosce: e l'Orlandi è noto più della bettonica. La zia [...]

[...] , quando le sanno, fingono di ignorare. E non solo credo di possedere questa scienza della vita, che, dopo tutto — io suppongo — è utile di [...]

[...] considerato anche che non sarebbe in nostro potere di mutarlo — che importanza bisogna dare al bene ed al male: — so che il bene è sempre da lodarsi meno di [...]

[...] quello che si vorrebbe, e il male è da rimproverarsi sempre meno di quello che si dovrebbe. Sono scettica, in una parola, e pessimista. Per natura [...]

[...] sulle sue leggi. E quel giudizio non è sbagliato: ogni giorno che passa me ne convinco di più: e altrettanto, certamente, è accaduto a te. E mi [...]

[...] folla che vuole gli individui eguali a sè stessa, e che è più facile loro perdoni d'essere ad essa inferiori che non li esalti e li onori [...]

[...] ò di queste idee, di questi dubbi, ed è giusto che li abbia), se finirò male, vorrò ben vedere che curiosa faccia avrà quel tale che troverà il [...]

[...] coraggio di rimproverarmene, di farmene una colpa. Perchè la mia vita è questa: non ò conosciuta la mia mamma, morta mettendomi al mondo; quasi non [...]

[...] pieni di lagrime. Che amarezza! mezzanotte. La sai la verità? La verità è che la zia non è soltanto, come io credevo, l'amante di Orlandi. È [...]

[...] qualcosa di più e di peggio. È la sua schiava.... C'è una parola che dice meglio, che dice tutto, crudamente. Ma non la voglio scrivere. Oh! non perchè [...]

[...] sorella di mia madre! Bianca, parlo con te, ed è come parlassi a me stessa. E, forse, viedi? non parlerei neppure a te di tutto questo, se non ci [...]

[...] devo nulla o quasi nulla. Un signore che non conoscevo sino a ieri, posso dire, che non è nulla per me, e che odio adesso, è quello che à fatto le [...]

[...] spese. Credevo di dovergli dei palchi in teatro! No: gli devo il pane che mangio, le vesti che indosso, la casa nella quale abito. È lui che paga! Ah [...]

[...] delle mie amiche bietolone tutte ingenuità, tutte candore. Non rido più, e non mi glorio più, oggi. Come è brutto di sapere! E piango! Non sono [...]

[...] tutto è svanito, tutto è perduto. Conosco il passato, e prevedo l'avvenire. Ed io che scherzavo nelle mie lettere — ricordi? — sui rapporti tra zia [...]

[...] quello che sono, di quello che valgo, di quello che posso sperare. Tu vedi che non è bello il punto di partenza. Come sarà quello d'arrivo? Seguiterò a [...]

[...] , della signora Orlandi milionaria; la sua pupilla, forse; la sua erede. Povera donna! Ma il fatto è che, oggi, completata la mia educazione, io non [...]

[...] so nulla e non so far nulla. Mi avessero messa, tredici anni fa, allorchè è morto mio padre, all'orfanotrofio, laggiù a Porta Magenta, nelle [...]

[...] sono per colpa mia. C'è contraddizione, forse, tra quel disgusto e questa mancanza di coraggio: ma non saprei spiegarla. È così. A te sola posso [...]

[...] più chiaramente. Anche questo, che non so spiegare, è così. Non ci si decide da sè, neanche nei momenti più desolati, qual'è quello nel quale mi [...]

[...] trovo. Non è un residuo d'onestà e di pudore. Te l'ò detto: a ventun anno, non ne ò già più. E non è colpa mia. Non è onestà, malgrado lo schifo per [...]

[...] la disonestà che mi circonda.... È.... non so che cosa. Non saprei spiegarti il sentimento che provo, altrimenti che ripetendoti la frase di prima [...]

[...] per portar alla posta la mia lettera. È l'alba: la via è deserta. Per giungere alla buca delle lettere, cento passi, debbo passare accanto al [...]

[...] l'idea del suicidio. Ebbene no, sono viva; quell'idea è durata ben poco. L'aria fresca del mattino mi à rinfrescata anche la mente. Non ragiono ancora [...]

[...] avrebbe tardato ad impormi. È forse vero: anche senza i tuoi consigli, anche senza le tue parole amorose, sarei giunta, a questa conclusione. Ad ogni [...]

[...] , ci si forma come si può e come gli eventi vogliono, e come il destino comanda. La tua strada è più facile della mia. Tuttavia, dal modo come mi [...]

[...] auguro. È sempre meglio non trovarne: ci si logora meno. Grazie, mia cara Bianca. Ma s'invecchia, sai? Che differenza dalle lettere del collegio a queste [...]

[...] proseguire insieme. Perchè da qui a Chambéry c'è pericolo di trovare qualcuno che si conosce. Dopo, è più difficile. Non mi divertirò, certamente. Ma [...]

[...] un'arma in mano, ti avrei colpita! N'è passato del tempo! Si invecchia, e.... si ragiona. Ti mariti? È bello? È ricco? Come si chiama? Ugo? Ugo, il [...]

[...] nostro nome favorito, quello che avevi scelto per firmarti nelle tue lettere, in collegio? È francese? Come si dice Ugo in francese? Hugues, mi pare [...]

[...] . Non è bello come in italiano! Curioso! io faccio di queste disquisizioni su un nome immaginario! Chissà se il tuo sposo si chiama così? Perchè tu [...]

[...] nulla per te, per lui, per i tuoi, per la gente, tu sai o dovesti sapere che è un avvenimento di grande importanza nei rapporti tra di noi due. Intanto [...]

[...] , non ammetto, non posso ammettere che sia un pare, un dicesi soltanto. Se me ne parli, gli è che è cosa fatta e decisa. Sei troppo seria, tu, troppo [...]

[...] pratica! E perchè non dirmene nulla sinora? Se il matrimonio è deciso, non l'avrai mica conosciuto ieri.... questo Hugues! La cosa sarà maturata [...]

[...] poco a poco. E solo oggi me ne avverti, con un cenno così affrettato. Via, Bianca, c'è del mistero. E poichè ò toccato questo tasto, colgo [...]

[...] affettuose, così essa mi riesce tanto più inesplicabile e incresciosa. Oggi, Bianca mia, raccontami tutto, per bene. E dimmi che nulla è mutato [...]

[...] fatta dimenticare, completamente? ADELINA. È vero che si torna alle crinolines? La mia sarta dice che ci si arriva poco a poco: ma io mi fido sino [...]

[...] vita!... Sei mamma! Dimmi, è bello d'essere mamma? Te lo chiedo, io che non lo sarò forse mai (chi mi sposerà più?); te lo chiedo io che non so [...]

[...] neppure che cosa voglia dire essere figlia! Mamma e figlia: due parole di cui non so e non saprò forse mai il significato. Come è triste, come è [...]

[...] sconsolante!... Oh! non per le perdute speranze nell'avvenire, sai? ma pel ricordo del passato! È Natale, il secondo che passiamo divise, noi due. Ma il tuo [...]

[...] è lieto, oggi: ài qualcosa di dolce e di caro che ti attacca alla vita, che te la rende beata, forse. Natale, a differenza di tre giorni soltanto [...]

[...] , è anche quello della tua bimba, che tu ài chiamata Ester, come tua madre. Se avrò una bambina — chissà? — la chiamerò anch'io come si chiamava la [...]

[...] mia mamma: Giuseppina. Per me, il Natale sarà molto triste. Lo passeremo io e la zia, qui in casa, noi due sole. Totò è ammalato: pare abbia fatta [...]

[...] una indigestione di paté de fois-gras. Zia Ermelinda è uscita: mi à detto che starà fuori tutto il giorno, a girar le chiese. È da Totò, a tenergli [...]

[...] compagnia. 59 ADELINA. Che sarà di me? Sono stufa, stufa, stufa! 6 gennaio (1887). La grande notizia d'oggi — mia Bianca adorata — è che [...]

[...] calza una parentesi. Zia Ermelinda, da qualche tempo mi cerca un marito, con più zelo, con più accanimento, ed è giusto riconoscerlo, con più [...]

[...] speranze di trovarlo, che non pel passato. Non è un accrescersi d'affetto che l'ispiri, nè la preoccupazione della mia sorte, nè un maggiore interessamento [...]

[...] per me. No. È.... un accrescersi d'affetto e un sempre maggior interessamento per.... sè stessa; è la ognor più grande preoccupazione della sua [...]

[...] propria sorte. Infine, nella sua mente è passata un'idea luminosa: — Che, Totò non si decida, a sposarmi, più ancora che per il timore di diventare [...]

[...] non possa credere o dubitare — povera donna — che mi metto della partita col destino, e che évito di far tutto ciò che è in mio potere per [...]

[...] sollevarla da questa noia, da questo peso che è il mio io! Ed è giusto. È giusto, perchè le ambizioni e le aspirazioni di zia Ermelinda sono generate da [...]

[...] , si è così ben conservata dama, che la società non à mai cercato od osato di esercitare un controllo su di lei. Chi non sa, s'inchina. Chi sa [...]

[...] , s'inchina del pari, perchè essa non à mai autorizzato una supposizione o un sospetto. Così, io credo che una donna che à avuti cento amanti è ugualmente [...]

[...] solo viene messa al bando, se in un momento d'oblìo, o di spensieratezza, o di passione, si è tradita e à dimenticato che il mondo vuol far finta [...]

[...] , il rispetto del mondo lo à, ma non le basta. Vuole il rispetto di sè stessa. È commendevole. Oh Dio! certamente ci sarebbe una morale più assoluta [...]

[...] migliore fabbrica di matrimoni che una festina di famiglia. Ed ora dovrei parlarti di quella dei Galli, alla quale ò preso parte ieri sera. Ma la lettera è [...]

[...] giorno più che ò delle idee e dei gusti aristocratici. Tutto ciò che è borghese non mi va. E nulla di più borghese dei Galli, della loro casa, dei [...]

[...] così scipito, di così provinciale, di così.... onesto (là, la parola mi è cascata — era nella penna, non ce ne ò colpa io!) da farti rimescolar il [...]

[...] ; quando non si può ballare per la platea, perchè è una platea indegna di sè; quando non si cerca marito.... come mai può divertire un ballo o ci si può [...]

[...] prendere gusto? Ora: io non cerco marito 61 (me lo cerca la zia, e basta: lascio fare a lei!); io non amo e non è certamente in casa Galli che mi [...]

[...] frais di nessun genere perchè, francamente, non ne torna il conto; dunque? Tu capirai che il non divertirsi in casa Galli non è una posa. Oh! quei [...]

[...] milanese che rende la situazione: è pettinato alla s'giafa, proprio come se un ceffone gli avesse incollato quella ciocca di capelli sulla fronte come [...]

[...] quando Anselmo Gerli entra in salotto: in fine della festa è una cosa che mette pietà. Il colletto della camicia è posticcio e qualche volta, nella [...]

[...] superiore. Guanti bianco-burro (nuance alla cravatta) e spesso rilavati. Gibus, che.... è meglio veder chiuso, e che, chiuso, mette in mostra una [...]

[...] affatto. È figlio di un mercante di frutta che à un giro d'affari di milioni ogni anno. Il signor Anselmo è occupato nella casa. All'alba contratta in [...]

[...] ballare l'è bello, non dico di no: ma se non si sudasse, sarebbe una gran bella cosa. — E a lei signorina ci piace di ballare? — L'è stata al Dal Verme a [...]

[...] dire scottato?), ma in complesso non si può mica lamentarsi. Quello che c'è di bello l'è il ballo. La Bessone l'è proprio un amorino. — E la sua [...]

[...] zia non la balla mica? La si è proprio già messa far da tappezzeria? (una risata). — Ohi! Signorina, a momenti tocca a noi! Piccoli incidenti [...]

[...] delle figlie. Essi sanno bene che i maschi saranno — ed è bene che sieno (gente pratica, in fondo) — dei fabbricatori di candele, degli ortolani in [...]

[...] che non è un sogno tanto difficile a realizzare. Quanti marchesi spiantati non ànno introdotto nel loro stemma avito il porchetto ingrassato che [...]

[...] pontifico e che sono una bas-bleu da dozzina. Ma tu sai che è la esperienza che me le detta. Quell'esperienza che abbiamo fatta assieme, io e te, in [...]

[...] , voltando le spalle al ricco partito! Tu, Bianca, che ti diletti come me, qualche volta, di psicologia, spiegami. Egli è che ò dei gusti [...]

[...] sottintesi e colle allusioni? La notte è passata insonne, ma non sono giunta a nessuna conclusione. Ed ora? Ed ora.... Ebbene, eccola qui, in due parole [...]

[...] . Attenta bene! Mi.... La dico o non la dico? Sì, la dico: Mi marito! Là! è detta. E sul serio, sai, Bianca? Non credere che canzoni. Vuoi che [...]

[...] avvenire. E questi è il signor James Burton, 64 direttore tecnico della Società Internazionale dei Tramway a vapore che à sede a Milano. Mio [...]

[...] ; io sposo un bel giovanotto che à quattromila lire all'anno di stipendio, oltre gl'incerti; che sarà forse ricco un dì o l'altro; che è la scienza, la [...]

[...] ? Perchè se ne è innamorato. Oh bella! sono cose che cápitano di rado, ma che cápitano ancora, qualche volta. E la signorina Adele Olivieri è [...]

[...] compere! Che cosa dolorosamente e tristemente comica minacciano di essere! La zia (beata, lei, di queste nozze), è stata colta da una felicità [...]

[...] sconfinata, da una allegria senza limiti, e da.... una generosità che è il colmo del disinteresse. — Bisogna fare, bisogna procurarsi, bisogna comperare [...]

[...] che troppo lusso sarebbe fuor di luogo, che non piacerebbe neppure a James. Dio! come sono onesta.... in fondo! E, ti dico, è stata una lotta [...]

[...] prepararmi il.... corredo nuziale! Così è, Bianca mia. Questo periodo di tempo tra la promessa e il matrimonio, che io credo debba essere il più bello [...]

[...] , il più dolce, il più sereno, il più felice nella vita di ogni donna è amareggiato anche questo, per me, da un pensiero fosco, increscioso [...]

[...] , umiliante, brutale! Oh! ero nata per essere buona! Chissà se le circostanze, i casi della vita, mi permetteranno di esserla?! Ma non è di ciò che ti [...]

[...] giusta curiosità. Come si è concluso questo matrimonio? Come? Non so bene neppure io. Il Galli è uno degli amministratori della Società dei trams [...]

[...] di cui James è direttore. Ed egli mi à conosciuta ad una di quelle festine delle quali ti ò parlato. Come e perchè si sia innamorato di me, non lo [...]

[...] so. A proposito: è la seconda volta che uso questa parola innamorato: la prima per ischerzo, la seconda sul serio. Potresti credere che fosse [...]

[...] per, ridiventare cattiva, e non voglio! Ma è proprio innamorato. A modo suo, s'intende, cioè in un modo inglese. Mi guardava, balbettava [...]

[...] parlandomi, arrossiva persino, qualche volta, lui che è un uomo forte: e poi, me lo à detto, ieri, quando la cosa fu conclusa: —Vi amo, signorina. Spero che [...]

[...] saremo felici.... Io gli ò buttate le braccia al collo e gli ò dato del tu! E poi, via, è l'unica ragione perchè mi sposi, che sia innamorato [...]

[...] . Perchè, diciamolo franco, sposandomi, non è mica un affare che conclude, poveretto! E tu? mi domandi certamente. Io?... Io trovo che è tutto quello di [...]

[...] meglio che potevo desiderare, se pure avessi potuto formare dei desideri. E sposandolo, non faccio nessuna concessione ai miei gusti. È bello (sin [...]

[...] troppo bello per un marito!), è intelligente, è distinto. Che posso desiderare di più? Non lo amo, cioè non ne sono innamorata. Forse, gli è che [...]

[...] marito di Clara o di Virginia. Clara poi, specialmente, credeva di averlo già conquistato. È un po' meno scema delle sorelle, e sa di avere una dote che [...]

[...] può far gola a molti. — Quello è per me — aveva certamente detto in cuor suo. Non che gli premesse; ma il Galli papà glie lo aveva fatto capire [...]

[...] , che avrebbe desiderato un matrimonio coll'inglese. Perchè il vecchiotto è furbo: e quantunque James non sia ricco, aveva capito che c'è in lui la [...]

[...] , appena mi diceva così (e purchè non si trattasse di un Gerli), mi mettevo in campagna. Ma sai, del resto, con che fiducia! Dio mio, tutto questo è [...]

[...] potente ausiliario sia stata la «poule des dames»: oh! la «poule des dames», che invenzione! La conclusione, è che ieri James fece la sua domanda [...]

[...] passo supremo, si era informato appuntino. E non si era spaventato della mia povertà. Come vedi, è uno di quegli atti che caratterizzano un uomo [...]

[...] completa, non assoluta: una felicità che è di questo mondo, insomma. Ma posso pretendere di più? Tra un mese, le nozze. Dimmi subito cosa pensi di [...]

[...] tutto ciò. A me pare un sogno. Ed è appunto, perchè mi pare un sogno che mi convinco che debbo accontentarmene ed esserne felice. Come vedi, mi [...]

[...] rendo felice a furia di ragionamento; non lo sono per spontaneità di sentimento; non sono, mi rendo felice: c'è una gran differenza. Ma se la si [...]

[...] raggiunge questa felicità in un modo o nell'altro, per un giorno o per sempre, non è già una fortuna che può, e deve riconciliare un poco colla vita [...]

[...] in inglese poi è veramente bello: James. No? 2 maggio 1887. Mia Bianca, due giorni soltanto mi separano da quello delle mie nozze. Si è dovuto [...]

[...] , da gente di spirito, sopprimiamo (come ài fatto tu) il viaggio di nozze. James è tanto occupato alla fabbrica! Abbiamo deciso che, invece, ci [...]

[...] matrimonio si compirà nel modo più semplice. A proposito: neppure in chiesa; si anderà, perchè James — non so se te l'ò detto ancora — è di [...]

[...] religione protestante. Ti confesso che non me ne importa niente. È tanto tempo che ò protestato anch'io, contro tutto e contro tutti! Babbo e mamma Burton [...]

[...] buon diavolo dopo tutto, à regalato a James una spilla: il pensiero è gentile, tanto più se si pensa che, proprio, non aveva nessun obbligo di [...]

[...] resto, nulla di nuovo dall'ultima volta che ti scrissi. E tu mi perdonerai se in questo mese ò diradate un poco le mie lettere. È stata un'epoca di [...]

[...] transizione. Da doman l'altro tutto tornerà a camminare regolarmente, e anche la mia corrispondenza non soffrirà interruzioni. Gli è che in questi [...]

[...] dimenticate essa è andata a scovar fuori; persino delle sue antiche compagne di scuola che non vedeva più da molti anni. E tutto ciò a quale scopo? Per [...]

[...] le premesse di farle conoscere anche ai conduttori, anche agli sconosciuti che ci sedevano accanto. Ti dico, è ringiovanita di dieci anni, povera [...]

[...] zia Ermelinda. Si direbbe che il mio matrimonio le paja un augurio e debba preludere al suo. E Dio lo volesse! La sera, poi, James è sempre venuto a [...]

[...] tenermi compagnia. Che uomo curioso! Ti ò detto che è innamorato di me. Ogni giorno che passa me ne convinco di più. Ma credi tu che me l'abbia [...]

[...] diventa a poco a poco. Invece, con James, questa graduale, progressiva intimità non c'è mezzo di ottenerla. Siamo, oggi ancora, come due buoni [...]

[...] persuasa. E, te lo confesso, è una cosa che mi fa piacere, di sentirmi amata così sul serio, da un uomo serio. Ciò mi dà come una gran sicurezza, una gran [...]

[...] avrò tempo di scriverti domani. Giovedì no certo: è la grande giornata, pensa! Ma, non fosse che un dispaccio, venerdì mattina te lo mando. Tu [...]

[...] lasciar entrare il bel sole tepido di maggio, appoggiandomi al davanzale e rimanendo a guardare giù nella via, il mondo mi è parso meno brutto, e ò [...]

[...] ò desiderato di aver presto un bambolino, anch'io, da condurre ai giardini, il mattino. James, ieri, è venuto a casa anche a far colazione: ciò in [...]

[...] via straordinaria, perchè era il primo giorno della nostra vita in comune. Poi è tornato all'officina. È rincasato alle sei: abbiamo pranzato e [...]

[...] grave impiccio il dover pensare alla spesa giornaliera! 69 Infine, ancora una volta: sono contenta. Soltanto, — è curioso! — mi pare di essere [...]

[...] un'altra. Chissà: è lo stordimento? è tutto questo nuovo, morale e materiale, che mi attornia? è il nuovo stato? è la nuova casa? sono le nuove cure? la [...]

[...] non mi riesce. Il mio antico stile si è esaurito, forse, nel dispaccio di ieri. Era l'ultimo messaggio di Adelina Olivieri.... quantunque non lo fossi [...]

[...] già più: da oggi, è Adelina Burton che scrive. Che è? Che è successo? Non so. Eppure sono lieta. Eppure sono contenta. Chissà? Ti abbraccio [...]

[...] , e lavorato un'altra ora, e gironzolato per la città per altre due, il meglio che mi resta a fare è di mettermi a tavolino per scriverti. Pazienza [...]

[...] e, Dio ne liberi, di colpevole, un marito è bene ed è utile che non sappia. Io l'ò sempre seguito questo sistema: ti ò sempre detto tutto. E tu [...]

[...] lettere potresti dirigerle a casa mia che non sono punto compromettenti. Già, mio marito è fuori tutto il giorno, ed è più facile che io riceva e [...]

[...] meriterai. Chez moi, nulla di nuovo. Continuo ad essere contenta. La vita è un po' monotona, poco emozionata. Ma non me ne lagno. Te l'ò già detto: sono [...]

[...] molta mutata, e, sopratutto, ragiono molto. E se penso alla mia vita di ragazza, quella che meno adesso mi pare una vita di paradiso! È un mese, a [...]

[...] dir poco, che non vedo Totò: soltanto questo è una beatitudine. Vado quasi ogni giorno dalla zia (sempre vedova, più vedova che mai!), ma nelle ore in [...]

[...] ? decisamente c'è del mistero nella tua vita. Tanti bacioni belli da ADELINA tua. Mercoledì, 3 novembre 1887. La domanda che mi rivolgi — mia cara [...]

[...] Bianca — nella tua lettera che mi è giunta stamane, mi à fatto ridere. «Niente ancora?» Ma no! niente! Anzi, meno che mai. E, ti giuro, non è la buona [...]

[...] volontà che ci manca! Che ci posso fare? È il destino! Non à permesso che io sapessi che cosa vuol dire essere figlia: e non permette, adesso, che [...]

[...] io sappia che cosa vuol dire essere mamma. È un atavismo.... fisico-morale. E, per dirti tutto, comincio ad aver paura che questa sia, ed abbia ad [...]

[...] essere, una disgrazia per me. Capisco che è presto per disperarsi. Ma insomma io mi annoio. Non ò niente da fare, e la giornata mi riesce lunga [...]

[...] , eterna, interminabile. James non lo vedo che all'ora del pranzo: alle nove è stanco, perchè si è levato all'alba e à lavorato tutto il giorno: ed è un [...]

[...] del mattino. E per arrivare all'ora del pranzo, ce ne vuole! Ti assicuro, è una fatica improba. Leggo molto: ò letto tutto il leggibile e, forse [...]

[...] , perchè è roba vecchia che è sempre nuova. E basta! Come vedi, ti ò dichiarati anche i miei gusti letterarî. Non so se potrei essere più sincera [...]

[...] amori (per gli uomini a per le cose) che l'autore à dati e fatti provare ai protagonisti dei suoi romanzi. Ed è questa la vera ragione per cui il libro [...]

[...] : Dio! starei per diventare una donna noiosa? Vedi che vuol dire non aver nulla da fare! E gli è perciò che in certi momenti di noia, sdraiata sulla [...]

[...] faccio nulla di male, ti pare? Anche mio marito, del resto, riconosce che questo è perfettamente giusto, che io mi svaghi un pochino e non mi [...]

[...] corichi all'ora della galline. Anzi, è lui che mi spinge ad escire. Perchè à questo gran merito, bisogna riconoscerlo: non è un egoista, e non è geloso [...]

[...] . E siccome le poche ore che sto con lui, io sono cortese, docile, affettuosa, egli è contentissimo di me, e mi ama ogni giorno di più [...]

[...] gente; chiacchiero, qualche volta mi diverto: torno a casa allegra, eccitata.... Lo sveglio, gli racconto che cosa ò fatto; chi ò visto, cosa si è [...]

[...] detto.... E dopo, si riaddormenta felice e beato come un re. Così, siamo contenti in due! In casa della Clelia c'è ogni sera una causerie [...]

[...] antipatici: niente di quegli uomini la cui unica scienza è il sapersi fare il nodo alla cravatta come se lo fa il Principe di Galles. Clelia è [...]

[...] diventata veramente una dama piena di distinzione, e rivela una intellettualità non comune. (Chi lo avrebbe detto? Era una smorfiosa, in collegio!). Si è [...]

[...] vedovelle. Dalla Rossi il circolo è più largo: ci va più gente: più signore sopratutto. E le serate vi sono meno simpatiche. Come vedi, il fatto [...]

[...] e ama la tua ADELINA. 2 aprile 1888. Sapresti dirmi tu — mia Bianca — che cos'è un amore colpevole? È una domanda che mi rivolgo da due mesi e la [...]

[...] risposta che dò a me stessa, non è una risposta assoluta: è soltanto relativa, non mi soddisfa abbastanza, ma mi tranquillizza. Io mi rispondo [...]

[...] cioè, che non so precisamente che cosa sia un amore colpevole: ma che il mio non è tale. Non parrà strano, a te che mi conosci e che dividi le mie idee [...]

[...] , ch'io ti parli con tanta calma di ciò che — lo giurerei — avevi preveduto dovesse accadere, ed è accaduto. Ma, infine, ne ò colpa? Vediamo. Una [...]

[...] donna va in società: è bellina, è giovane, molto libera per circostanze indipendenti da lei. Naturalmente, le sono subito d'attorno in molti. Le [...]

[...] . Ma l'irreparabile si è messo di mezzo: e, tanto per giustificare, in faccia a sè stessa ed al mondo, la propria colpa, ci ricasca e la rinnova [...]

[...] . Perchè una caratteristica di questa colpa che è l'adulterio, è che il mondo la scusa tanto più quanto più dura. L'adulterio di un giorno è un capriccio [...]

[...] ; quello d'un anno è una passione; quello di tutta la vita è una fatalità, innanzi alla quale ci si inchina. Nel primo caso si deride il marito [...]

[...] , donna che si è data così, per curiosità, è una creatura indegna: il suo è un amore colpevole. Ma il mio amore è ben altro. Mio marito va a letto [...]

[...] feste, dai teatri, da tutti i luoghi così detti di perdizione. No. Il mio luogo di svago favorito è la onesta casa di una onesta signora, dove non [...]

[...] . Riaccompagnandomi la sera, nel breve tratto di via, si è mostrato nulla più che un gentiluomo: à spinto la sua riservatezza sino a non offrirmi il braccio, sino a [...]

[...] cosa si è parlato, dalla Clelia, come sempre. E mentre lui mi abbraccia, io chiudo gli occhi, e mi dimentico. È un amore colpevole, il mio? ADELINA [...]

[...] . Vegetare è degli animali e delle piante. Io ò vegetato, più o meno bene, soddisfacendo più o meno regolarmente alle funzioni dell'organismo, sino ai 25 [...]

[...] sento, insomma, un essere completo, uguagliato agli altri, quaggiù, dove l'uguaglianza è il dono più bello che la natura à decretato e al quale [...]

[...] giornale, senza voler essere la mia scusa. Se li riceverai, gli è che avrò sentito un bisogno irresistibile di espansione, quella voluttà che si prova [...]

[...] occhi scuri profondi. Mi stese le mani, mi fissò a lungo, senza, parlare. Poi, alla fine, commosso, a bassa voce, come è suo costume, smorzando [...]

[...] trovato una ragione migliore? Perchè di sì, pensavo; cioè, perchè ti amo, perchè mi ami, perchè bisogna che io sia tua, e tu mio; perchè non c'è [...]

[...] affetto, con tanta tenerezza vi amo, che ò paura del mio amore, per il danno che vi potrebbe arrecare. L'amore è sovente, troppo sovente, sinonimo di [...]

[...] ; non ò commesso con voi la volgarità di.... farvi la corte.... — Lo so — risposi. — Allora, forse, non vi avrei amato. — Ebbene, poichè non c'è colpa [...]

[...] ?... Eugenio chinò la testa. — È quell'altra che amate!... — susurrai angosciosamente. — Per, me, forse, un po' di affetto, chissà, un capriccio.... E [...]

[...] diritto di essere creduto, io che non ti ò chiesto nulla, io che non osavo neppure di guardarti. Ma quell'altra esiste e à dei diritti! È una [...]

[...] moglie, è una madre: ed à arrischiata la vita per me, e l'onor suo, e la sua pace, e l'affetto e la stima dei figli. Essa — oggi — è virtualmente mia [...]

[...] tempio dell'arte e della distinzione. Che grande amore, che dolce amore è il nostro, in cui la sensualità non è che una concessione che lo spirito fa [...]

[...] sereno! È un amore intellettuale il nostro. È una fusione delle anime.... Giovedì. Non siamo gelosi. Mi à detto che vuol bene a quell'altra. Che [...]

[...] non siamo gelosi di questo bene, che è così niente in confronto del nostro amore: che è l'adempimento di un dovere, adempimento pel quale possiamo [...]

[...] . Non è un tradimento il nostro. Ci concediamo — noi — quello che non possiamo, che non potremmo concedere ad altri. Il nostro amore non è amore [...]

[...] .... quell'altra. Gli è che la nostra relazione è qualcosa di speciale, di diverso da tutte le altre. Nulla muta — per essa — nella nostra vita non [...]

[...] solo, ma, ciò che più importa ed è più difficile a spiegarsi, nei nostri sentimenti. Oh! sì, come è difficile a spiegarsi! Un uomo od una donna [...]

[...] amore, poi, è così alto, così nobile, così sereno, starei per dire così ideale, che non tocca a tutto ciò che è della terra, e non corrompe l'anima [...]

[...] , mi innalza. Poi, perchè è a prezzo di adempiere ai miei doveri, che questo amore — che è la mia vita spirituale — mi sarà conservato. Mio marito [...]

[...] ? Non è un uomo volgare; ma, forse per natura, o per necessità di circostanze, o perchè l'esplicarsi della sua intellettualità è assorbito dal lavoro [...]

[...] che è il gran problema della sua esistenza; mio marito non chiede a me che di essere una massaja, una buona, un'attenta, una devota massaja. Ed io [...]

[...] corpo ànno due vite ben diverse, ben distinte in me. Così James è felice; e benedice, dopo più che un anno di matrimonio, il dì che mi à sposata. Tu [...]

[...] invitata. La verità è che le mie spese le farò da me — e sempre per quella tale ragione che tu sai — colle mie piccole economie. Il braccialetto di [...]

[...] lei. Ma gli ò giurato di essere buona. Scrivimi lassù. ADELINA. Saint-Moritz, 22 luglio. .....Essa è qui sola. Il marito, banchiere e milionario, à [...]

[...] troppi affari a Milano. Stamane è arrivato Totò, e le presentazioni, così, per mezzo suo, avvennero prima che Eugenio — come avrei preveduto — le [...]

[...] facesse, quando arriverà, domani. Perchè Totò è collega in banca del Guglielmi; e quando à saputo che c'era qui la moglie dell'amico, le si è [...]

[...] lusso principesco. Vista da vicino non è bella, e non è giovanissima. Ma, innegabilmente, à uno charme, ed è ciò che deve essere piaciuto, illo [...]

[...] giurato di essere buona. E la sarò. Il luogo è magnifico. Ma che me ne importa? Saint-Moritz, 3 agosto .....Decisamente essa non mi può soffrire [...]

[...] . Mi tratta d'alto in basso, mi fa degli sgarbi. Certo non sa nulla: ma suppone — (anche Eugenio me lo à lasciato capire che la situazione è questa [...]

[...] toilette!) e non tenterò certamente di lottare con lei in questo campo. E non sono esigente con Eugenio. So che non può stare con me; so che è [...]

[...] quello di Jeanne! Che m'importa? Eugenio m'ama: ed è ben diverso il tono della sua voce quando, anche in mezzo alla gente, si rivolge a lei dicendole [...]

[...] noi una settimana di più». — Si è fatta pregare un poco, ma à finito coll'acconsentire. Perchè, insomma, qui, con Totò, ci è venuta e ci si è fatta [...]

[...] aguzza il talento! Poi sono andata dalla sarta. Che portento di donnina è la mia sarta! Non solo mi à promesso pel 19 un abitino bianco che sarà un [...]

[...] debitucci che ò dovuto fare, troverò modo di pagarli in seguito. Già, questa cura di Saint-Moritz è l'unico lusso che mi concedo. Dopo, tornata a Milano [...]

[...] sospetto il passo è breve, e.... Dimmi, Bianca, ti pare che io sia una donnina che ragiona? Che pensi di me? Ciao, tesoro; sono felice! ADELINA [...]

[...] . Saint-Moritz, 21 agosto. .....Si parte domani, io e la zia. Totò è partito stamattina. Che dolore, che schianto sarà, domani, l'andarmene, sapendo [...]

[...] lei non ci sarà, se Dio vuole! Perchè è obbligata a recarsi nella sua villa sul lago, dove, per quanto essa sfidi l'opinione pubblica, non può [...]

[...] circolo, ieri l'altro sera — «Giovenzani, sarete il mio cavaliere, sino a Como?» Dio! l'avrei strozzata! E quel babbeo di marito?... Veramente c'è [...]

[...] una relazione di tal natura sia nota a tutti, a tutta la città, fuorchè al marito? Eppure di questi casi se ne vedono tanti! Decisamente, c'è un [...]

[...] Dio per gli innamorati. La festa d'ieri sera, magnifica. Non mi sono divertita molto perchè... ero troppo occupata. Ma quel poveretto d'Eugenio si è [...]

[...] ? Tutto è finito! E per sempre! Per sempre, sì, perchè l'onestà di Eugenio, una onestà che è orgogliosa di sè stessa (la peggiore di tutte!), gli [...]

[...] impedirà qualunque concessione, qualunque dimenticanza, qualunque debolezza. Egli è partito, stamane, dicendomi che non ci vedremo mai più. E terrà la [...]

[...] promessa! È partito chiedendomi perdono. — Te ne avevo avvertita, — mi disse, — ti avrei fatto del male, senza volerlo. Perdonami, Dély. Non ò la [...]

[...] lui non aveva mai voluto entrarci, per paura di compromettersi. Si vedevano altrove. Ma ieri l'altro ci è venuta, come un marito tradito che arriva [...]

[...] ; non è uno scandalo che voglio». — E, dopo un momento, gli susurra: — Era dunque vero. Avete un'amante. Poi, dopo un'altra piccola pausa [...]

[...] ferocia d'impedirvelo! E uscì. 81 Come dirti che avvenne poi, tra me e Eugenio? Non so, non ricordo più nulla. Ma egli è partito stamane, chiedendomi [...]

[...] perdono. Non è uomo che potesse rimanere in una situazione simile, dolorosa e ridicola insieme, incresciosa e umiliante. Non potendo far nulla per [...]

[...] il presentimento si è avverato. E sono io che devo inchinarmi, oggi, e rassegnarmi. Eugenio me ne à convinta. E ci lasciammo, per sempre [...]

[...] , che lo richiami? Che! Pensa a divertirsi, a sfoggiare un lusso sfrenato. È alla Scala, ogni sera, e non manca ad un ballo, ed è citata sui giornali [...]

[...] e affettuose ma non riescono a calmarmi. Forse le tue parole ci riuscirebbero. Ma non puoi venire! non puoi! Non temere per me. Mio marito è un [...]

[...] . E mi lascio abbracciare: e chiudo gli occhi, e penso a tutt'altri che a lui. È un'ubbriacatura. Speriamo che passi, altrimenti ci lascio la vita [...]

[...] ; un rimedio, forse.... 13 marzo 1889. ...Tanto fa! Se è questo il mio destino, ebbene, che il destino si compia! 82 Mi sono logorata l'anima e il [...]

[...] emularla. Dalla Clelia ci sono tornata, ma mi ci annojai. Non c'è più lui! Mi fa malinconia quel salotto. Vado dalla Rossi. C'è molta gente, molte [...]

[...] delle cambiali. Chi diavolo finirà per pagarle quelle cambiali, Dio solo lo sa. Non importa! quello che preme è di riuscire a stordirmi. Se raggiungerò [...]

[...] po' di tempo cominciano a diventare noiose. Lasciami fare quello che voglio. Alla peggio, c'è sempre un revolver appeso accanto al letto di James [...]

[...] . ADELINA tua. 31 marzo 1889. .....Lui od un altro, nevvero? Meglio lui che è stupido ma è marchese, parla coll'erre e porta delle maglie di seta [...]

[...] questo spiega come James non abbia mai sospettato e non sospetti neppur ora, anzi, ora meno che mai, della mia fedeltà; non è possibile egli dubiti [...]

[...] che ci sia al mondo un uomo che mi piace più di lui. Soltanto, mio marito à il difetto di starmi lontano la giornata intera. La giornata è molto [...]

[...] forme esteriori? E avanti, in questo sconforto in cui si annega l'ultima bricciola di onestà. Tutto ciò che mi rimane di buono è il coraggio che ò di [...]

[...] vivisezionarmi così dinanzi a te. Purchè anche questo coraggio non sia che mancanza di pudore! E l'unico senso di onestà che mi rimane è di non [...]

[...] ritrarre nessun lucro, neppur minimo, neppure indiretto, da questa colpa che è la mia distrazione e il mio sollievo. E arrivo, in ciò, sino alla [...]

[...] meticolosità. Centomonti mi manda ogni mattina dei fiori. (Come è.... da lui questa forma di corte che il segretario galante insegna!). Un giorno [...]

[...] .... a costo di farmi dire borghese. Voleva offrirmi dei palchi a teatro. Li ò rifiutati sempre. La mattina, sovente, quando la notte è stata più [...]

[...] tormentosa di sogni sconsolati, esco, per tempo, e vado in carrozza alla nuova Piazza d'Armi. È di moda. Ci vanno le signore ad ammirare i baldi [...]

[...] spesa. Tutto ciò: le scarrozzate, i palchi a teatro, le toilettes, aumentano i miei debiti. E questa, è un'altra distrazione che mi procuro. Ò [...]

[...] anche senza la firma del marito, perchè si sa che c'è un marito. Ò trovata una donnetta che mi fa da sensale, da pignorataria, da banchiera, persino [...]

[...] da.... avallante: un tesoro. Qualche volta, quando vedo aumentarsi ad ogni fine di mese il mio debito, mi spavento per un istante. Allora è lei [...]

[...] novità è che ò dovuto accorgermi e convincermi che Totò è innamorato di me. Ò pensato per un momento se dovevo indignarmene: ma ò concluso che era [...]

[...] miglior partito il riderne di gusto. Viene sovente a vedermi in casa, scegliendo le ore che non c'è nessuno. E ogni volta mi fa questo discorso: — Non [...]

[...] ci trovo bene, ecco, un'oretta con voi. Ma vostra zia.... sapete.... è una benedetta donna.... à certe idee tutte sue.... — Potrebbe essere gelosa [...]

[...] ! — completo io, ridendo. Quando egli è da me, non mi preoccupo molto di lui. Faccio quello che ò da fare, giro per la casa, magari discinta, come mi [...]

[...] sovranamente ridicola. Un giorno, mi disse: — Volete, piccina (piccina è il vezzeggiativo che la sua alta mente à saputo inventare per me), volete che vi [...]

[...] si recavano ai giardini.... e desiderai di avere un bambino anch'io!... Facevo dei proponimenti buoni, quella mattina! Che poco tempo è passato da [...]

[...] sincera io, adesso. Che se poi quella frase nasconde una bugia, o un'ipocrisia, o una illusione, è proprio sempre e unicamente nostra colpa? Credo che [...]

[...] proprio nome. Adelina le rispondeva: «Non farmi la morale, tu! È facile essere oneste, quando tutto sorride d'attorno, e tutto va a seconda, e si à la [...]

[...] via ai suoi pensieri, a darle un pretesto purchessia di occupazione; in quel bisogno irresistibile che è nelle nature espansive di possedere e di [...]

[...] aver daccanto una persona per la quale non si ànno segreti, alla quale si dice tutto quello che si fa e che si pensa, che è un altro sè stesso su cui [...]

[...] ne rideva, e l'incoraggiava dandole della sciocca. — Il mondo è tutto un inganno! Quelli che ài paura d' ingannare, t'ingannano alla loro volta [...]

[...] . — Che c'è? Che è avvenuto? Pasticci di denaro, ancora? — Oh! di quelli ne ò sempre. Ma che me ne importa? C'è ben altro. Leggi. E le porse un giornale [...]

[...] . Era il «Corriere di Napoli ». Un piccolo brano era segnato a lapis, rosso. Quel brano diceva: «Eugenio Giovenzani è tra noi. Questo nome non [...]

[...] carattere femminile. E certamente più d'una tra le ammiratrici di Eugenio Giovenzani, si chiedevano da tempo: che è del nostro autore favorito [...]

[...] — a sua dimora. Ora, finalmente, Eugenio Giovenzani è tornato. Ma, purtroppo, non bene. Delle febbri malariche lo colsero in Egitto, dopo una [...]

[...] lunghissima peregrinazione nell'Asia minore, nell'Indostan e nel Continente nero. Egli è sbarcato qui or fanno tre giorni, e scese all'Hôtel Vesuve. Ma [...]

[...] certamente di più Kattie, la sua cavalla. Anzi, non gli parrà vero di liberarsi di me così a buon mercato.... — Ma, Adelina, è di te che parli [...]

[...] , quell'insoffribile scemo di Centomonti. — E Giovenzani? — Ah! quello non è un amante. È l'amore. Bianca comprese che non era possibile far ragionare quella [...]

[...] aver altri amanti; e un amante che paga è pur sempre un amante. Non poteva, perchè tutto dentro di lei, dopo la trasformazione subita, protestava [...]

[...] : sarò quella che a te preme io sia. Ò amato e fui amata: e l'amore è morto. Una nuova êra è cominciata per me: non rimpiango quella che si è chiusa, e [...]

[...] andato presto a tener compagnia a quello della Biondina. Le due amiche vivevano così della medesima vita. Erano i due ubbriachi, nei quali il vino è [...]

[...] c'è? Non ò chiamato. — Il signor marchese vorrà perdonarmi, ma.... — Che ora è? — Le dieci. — Ebbene, che volete? — Ò una comunicazione da farle [...]

[...] da parte di madama Bianchi. — Cha cosa? — Madama Bianchi è addoloratissima di doverla avvertire che, per la prima volta in vita sua, si trova [...]

[...] che anche César ne fu colpito. — Ecco: non è che si rifiuti precisamente: à fatto rispondere alla Bianchi che oggi non può; non so se stia poco bene [...]

[...] ; che, da due giorni, assaporava la gioia fremebonda di quell'incontro con sua moglie; perdette la calma e la circospezione. — Ah! ma questo è un [...]

[...] inganno. Questa è una truffa! — Perdoni, signor marchese.... — Questo è un sorprendere la buona fede di un gentiluomo.... E si mise a passeggiare a [...]

[...] quel suo tono di voce di ossequio rispettoso e devoto: — Perdoni ma è la prima volta che capita un fatto simile. Madame Bianchi non si [...]

[...] impegnare la mia responsabilità. — E allora, perchè questa volta?... — È ciò appunto che neppure madama Bianchi sa spiegarsi. Essa però [...]

[...] , addoloratissima dell'accaduto, si è fatta premura di avvertirla per mio mezzo: e mi à incaricato di presentarle tutte le sue scuse, alle quali, signor [...]

[...] marchese, permetterà che aggiunga le mie. — E adesso?... — Ecco. S'ella parte, se è assolutamente obbligato a partire stasera, madama Bianchi si farà [...]

[...] un dovere di restituirle il denaro che.... — Non è ciò che importa!... — A meno che il signor, marchese non volesse accettare una sostituzione [...]

[...] dominandosi un poco: È quella là che mi premeva, non un'altra.... 95 César, vedendo tutto quell'interesse, tutto quell'accanimento, pensò che il [...]

[...] continuò: — Che se poi il signor marchese può trattenersi qualche giorno a Milano, non è impossibile, anzi oserei dire non è improbabile che la [...]

[...] biondina che à scelto si renda al convegno in séguito. — Come lo credete? — È questa una confidenza che mi permetto di farle. Madama Bianchi, molto [...]

[...] doveri verso di me.... —Ah! sì? — chiese Burton, con vivo interesse. — E come? — Non ne so di più, signor marchese. Ma madame Bianchi è una donna [...]

[...] molto pratica e sensata: e se diceva così gli è che era ben sicura di poterlo dire. E mi permisi di ripeterlo al signor marchese per dargli una [...]

[...] ancora io. Vi scongiuro di venire per il bene vostro. Non c'è altro mezzo di vedervi in modo sicuro. Venite, per la vostra salvezza. — Oscar [...]

[...] pratico di me, e quando vi possono servire a dar colorito ai.... vostri affari. Ma ormai che l'affare è fatto.... via!... D'altronde, cosa temete [...]

[...] rimanere ai comodi vostri, e per un'avventura che — dopo tutto — mi preme assai poco. Favoritemi il mio denaro. — Dio buono! Sa che è un benedetto [...]

[...] Adelina coll'orgasmo e il batticuore di un innamorato che è al suo primo convegno lungamente invocato, finalmente promesso. Appena la vedesse entrare [...]

[...] dell'adulterio nella propria moglie, non è la paura, anzi la coscienza del ridicolo che ci piomba sul capo? Una delle maggiori preoccupazioni che ci [...]

[...] colgono, in quell'istante, non è la certezza che tutti parlano di noi, e raccontano l'avventura, e ci deridono? Così che pensiamo quasi con [...]

[...] e aveva finito per riderne, di quell'invito. «Ah! ah! vecchia mia — aveva pensato — è finita! è finita! ti pagherò, per la malora tua! ti pagherò [...]

[...] parli?! Per dirti che non è colpa mia se mi trovo qui, se una, mezzana mi vendeva al primo venuto? Che soddisfazione ne avrai tu? Che vantaggio ne [...]

[...] ! Perchè è questo che ti stupisce! Se tu mi avessi scoperto un amante, uno solo, non ti saresti stupito, nevvero? Cápita a tanti, codesto!... Ebbene: mi [...]

[...] vita? Te ne sei sempre occupato così poco!... Non ài mai pensato, tu, non ti è mai passato per la testa di sapere, che facevo io, nelle lunghe [...]

[...] con chi. Con della gente che non conoscevo e che non mi conosceva. È perfettamente inutile, nevvero? che ti dica lo strazio dell'anima, e l'onta e [...]

[...] la vergogna che provavo, e il disprezzo che sentivo per me stessa. È inutile, nevvero? Poichè non cerco scuse! Poichè non mi crederesti e avresti [...]

[...] terra, vicinissimo al letto. Burton buttò l'arma, e attese un momento. Poi scosse quel corpo col piede. Era immobile. Allora uscì, è andò a [...]

Serao Matilde
Il ventre di Napoli
4 1884 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 165 occorrenze

[...] , tanto che le carrozze non ci possono passare, ed è sinuosa, si torce 4 come un budello: le case altissime la immergono, durante le più belle [...]

[...] giornate, in una luce scialba e morta: nel mezzo della via il ruscello è nero, fetido, non si muove, impantanato: è fatto di liscivia e di saponata [...]

[...] lurida, di acqua di maccheroni e di acqua di minestra, una miscela fetente che imputridisce. In quella strada dei Mercanti, che è una delle [...]

[...] principali del quartiere Porto, c'è di tutto: botteghe oscure, dove si agitano delle ombre, a vendere di tutto, agenzie di pegni, banchi lotto; e [...]

[...] i nomi delle arti: la Zabatteria, i Coltellari, gli Spadari, i Taffettanari, i Materassari, e via di seguito. Sono — questa è la sola [...]

[...] Mezzocannone è popolata tutta di tintori: in fondo a ogni bottega bruna arde un fuoco vivo sotto una grossa caldaia nera, dove degli uomini seminudi [...]

[...] passarvi più. Vi è un'altra strada, che, dietro l'educandato di San Marcellino, conduce a Portanova, dove i Mercanti finiscono e cominciano i [...]

[...] Lanzieri: veramente, non è una strada, è un angiporto, una specie di canale nero, che passa sotto due archi e dove pare raccolta tutta la immondizia [...]

[...] di un villaggio sudicio. Ivi, a un certo punto, non si può procedere oltre: il terreno è lubrico e lo stomaco spasima. * ** In sezione Vicaria [...]

[...] , ci siete stato? Sopra tutte le strade che la traversano, una sola è pulita, la via del Duomo: tutte le altre sono la rappresentazione della vera [...]

[...] vecchia Napoli affogata, bruna, con le case puntellate, che cadono per vecchiaia. Vi è un vicolo del Sole, detto così perchè il sole non vi [...]

[...] entra mai; vi è un vico del Settimo cielo, appunto per l'altitudine 7 di una strisciolina di cielo, che apparisce fra le altissime e antiche case [...]

[...] , dove vive una popolazione magra e pallida, appestata dalla fabbrica del tabacco che è lì, appestata dalla propria sudiceria e tutti i dintorni [...]

[...] , venendo in carrozza, dalla ferrovia, ma si esce subito alla Marina. Al diavolo la poesia e il dramma! In sezione Mercato, niuna strada è pulita [...]

[...] ; pare che da 8 anni non ci passi mai lo scopino; ed è forse la sudiceria di un giorno. Ivi è il Lavinaio, la grande fonte dove si lavano tutti [...]

[...] i cenci luridi della vecchia e povera Napoli: il Lavinaio, che è il grande ruscello dove la sporcizia viene a detergersi, superficialmente [...]

[...] sono i sette vicoli della Duchesea, in uno dei quali, ho letto in un dispaccio, vi sono stati in un'ora trenta casi; vi è il vicolo del Cavalcatoio [...]

[...] ; vi è il vicolo di Sant'Arcangelo a Baiano. Io sono donna e non posso dirvi che siano queste strade, poichè ivi l'abbiezione diventa così [...]

[...] lasciare in piedi le case che sono lesionate dalla umidità; dove al pianterreno vi è il fango e all'ultimo piano si brucia nell'estate e si gela [...]

[...] lasciare in piedi certe case dove al primo piano è un'agenzia di pegni, al secondo si affittano camere a studenti, al terzo 11 si fabbricano fuochi [...]

[...] artificiali: certe altre dove al pianterreno vi è un bigliardo, al primo piano un albergo dove si pagano cinque soldi per notte, al secondo una [...]

[...] d'immondizie, respirando miasmi e bevendo un'acqua corrotta, non è una gente bestiale, selvaggia, oziosa; non è tetra nella fede, non è cupa nel [...]

[...] vizio, non è collerica nella sventura. Questo popolo, per sua naturale gentilezza, ama le case bianche e le colline: onde il giorno di Ognissanti [...]

[...] profumi, di marmi, vi è chi li ha intesi gentilmente esclamare: o Gesù, vurria murì pe sta cca! Questo popolo ama i colori allegri, esso che adorna [...]

[...] dipinti, di limoni fragranti, di bicchieri e di bottiglie, un monumentino che è una festa degli occhi: il banco dell'acquaiuolo. Questo popolo [...]

[...] la più invincibile nostalgia per colui che è lontano, ha una sentimentalità espansiva, che si diffonde nell'armonia musicale. 14 Non è dunque [...]

[...] una razza di animali che si compiace del suo fango; non è dunque una razza inferiore che presceglie l'orrido fra il brutto e cerca volonterosa il [...]

[...] assimilata; meriterebbe di esser felice. * ** Abita laggiù, per forza. È la miseria sua, costituzionale, organica, così intensa, così profonda [...]

[...] , quest'operaio non può 15 pagare un affitto di casa che superi le quindici lire il mese: e deve essere un operaio fortunato. Vi è chi ne paga dieci, chi [...]

[...] mestieri. Napoli è il paese dove meno costa l'opera tipografica; tutti lo sanno: i lavoranti tipografi sono pagati due terzi meno degli altri [...]

[...] paesi. Quelli che guadagnano tre lire a Milano, quattro a Roma, ne guadagnano una a Napoli, tanto che in questo benedetto e infelice paese, è dove [...]

[...] , talvolta penosissimo. I tagliatori di guanti guadagnano 17 ottanta centesimi al giorno. E notate che la gioventù elegante di Napoli è la meglio [...]

[...] lavorare e arrivano ad allogarsi, come sarte, come cappellaie, come fioraie! La mercede è miserissima, quindici lire, diciassette, venti lire il [...]

[...] . Queste serve trovano anche il tempo di dar latte a un bimbo, di far la calza; ma sono, esseri mostruosi, la pietà è uguale alla ripugnanza che [...]

[...] dieci soldi, quindici soldi al giorno. Quando guadagnano una lira, le miserelle, fanno economia e si maritano. Sono brutte, è vero: si trascurano, è [...]

[...] giorno. Nelle campagne, il figlio è una gioia, è un soccorso, è una sorgente di agiatezza; in Napoli, rappresenta una cura di più, una pena materna [...]

[...] napoletana. III. QUELLO CHE MANGIANO. Un giorno, un industriale Napoletano ebbe un'idea. Sapendo che la pizza è una delle adorazioni culinarie [...]

[...] napoletane, sapendo che la colonia napoletana in Roma è larghissima, pensò di aprire una pizzeria in Roma. Il rame delle casseruole e dei ruoli vi [...]

[...] . * ** È vero, infatti: la pizza rientra nella larga categoria dei commestibili che costano un soldo, e di cui è formata la colazione o il pranzo di [...]

[...] di due centesimi, pei bimbi che vanno a scuola; quando la provvigione è finita, il pizzaiuolo la rifornisce sino a notte. Vi sono anche, per la [...]

[...] , sedute sullo scalino del basso, ne comprano e cenano, cioè pranzano, con questo soldo di pizza. Con un soldo, la scelta è abbastanza varia, pèl [...]

[...] frittelline in cui vi è un pezzetto di carciofo, quando niuno vuol più saperne, o un torsolino di cavolo, o un frammentino di alici. Per un [...]

[...] , dà due spighe di granturco arrostite. Dall'oste, per un soldo si può comperare una porzione di scapece; la scapece è fatta di zucchette o di [...]

[...] molignane fritte nell'olio e poi condite con pepe, origano, formaggio, pomidoro, ed è esposta in istrada, in un grande vaso profondo in cui sta [...]

[...] versa sopra la scapece. 26 Dall'oste, sempre per un soldo, si compra la spiritosa; la spiritosa è fatta di pastinache gialle cotte nell'acqua e [...]

[...] poi messe in una salsa forte di aceto, pepe, origano, aglio e peperoni. L'oste sta sulla porta e grida: addorosa addorosa, a' spiritosa! Come è [...]

[...] naturale, tutta questa roba fritta è cotta in un olio forte e nero, tutta questa roba è condita in modo piccantissimo, tanto da soddisfare il più [...]

[...] dove bolle il sugo di pomidoro, le montagne di cacio grattato, un cacio piccante che viene da Cotrone. 27 Anzi tutto, quest'apparato è molto [...]

[...] pittoresco, e dei pittori lo hanno dipinto, ed è stato da essi reso lindo e quasi elegante, con l'oste che sembra un pastorello di Watteau; e [...]

[...] pidocchiosi, vi è anche il bacco del maccaronaro. Questi maccheroni si vendono a piattelli di due soldi e di tre soldi; e il popolo napoletano li [...]

[...] chiama brevemente, dal loro prezzo: nu doie, nu tre. La porzione è piccola e il compratore litiga con l'oste, perchè vuole un po' più di sugo, un [...]

[...] soldi, quattro soldi, otto soldi al giorno per pranzare, il buon popolo napoletano, che è corroso dalla nostalgia familiare, non va più dall'oste [...]

[...] , indivia, foglie di cavolo, cicoria o tutte quest'erbe insieme, la cosidetta mmenesta maretata; o una minestra, 29 quando ne è tempo, di zucca [...]

[...] compra un rotolo di maccheroni, una pasta nerastra, di tutte le misure e di tutte le grossezze, che è il raccogliticcio, il fondiccio confuso di [...]

[...] tutti i cartoni di pasta e che si chiama efficacemente la monnezzaglia: e la condisce con pomidoro e formaggio. * ** Il popolo napoletano è goloso [...]

[...] gonfia, come se avesse mangiato. La massima golosità è il soffritto: dei ritagli di carne di maiale cotti con olio, pomidoro, peperone rosso [...]

[...] grandi feste — ma è di maiale o di agnello. Brodo di carne? — Il popolo napoletano, lo ignora. Vino? — Alla domenica, qualche volta: bianco [...]

[...] della Madonna e salmodiano? La superstizione del popolo napoletano — oh povera gente che è vissuta così male e con tanta bonarietà, che muore in [...]

[...] , con un paio di ceri innanzi, ce ne sono a ogni angolo di strada, nei quartieri popolari, in certe tali feste. Li fanno i bimbi, è vero: ma le [...]

[...] nella contemplazione del loro Buddha, che è l'arte. Ancora: quando una donna si salva da una grave infermità, per ringraziare Dio, scioglie il voto [...]

[...] rifiuti secchi e porte sbattute in faccia. Non importa, bisogna sopportare, è il voto. Tutto quello che raccoglie, va alla chiesa. Quando un bimbo [...]

[...] è malato, lo votano a san Francesco: quando risana, lo vestono da monacello, con una tonaca grossolana, col cordone, coi piedini nudi nei [...]

[...] , così ingenuo, così infantile, crede a tanti altri miracoli! Vi è il piede di sant'Anna che si mette sul ventre delle partorienti che non possono [...]

[...] avere il figlio; vi è l'olio che arde nella lampada, innanzi al corpo di san Giacomo della Marca, nella chiesa di Santa Maria la Nuova, e che [...]

[...] fa passare i dolori di testa; vi è il Crocifisso del Carmine che ha fatto sangue dalle piaghe; vi è il bastone di san Pietro che si venera nella [...]

[...] chiesa sotterranea di Sant' Aspreno, primo vescovo di Napoli, ai Mercanti; vi è l'acqua benedetta di san Biagio ai Librai che guarisce il mal [...]

[...] non sono tutti. Quattro o cinque tengono il primato. Quando una napoletana è ammalata o corre un grave pericolo, o grave pericolo corre uno dei [...]

[...] smettere se non quando è logoro. Per l'Addolorata il vestito è nero coi nastri bianchi; per la Madonna del Carmine, è color pulce coi nastri bianchi [...]

[...] voce che si sente subito dopo, pronunzia il nome del marito. Anche san Pasquale è protettore delle ragazze da marito e bisogna dirgli per nove sere [...]

[...] Pantaleone mio - per la vostra castità - per la mia verginità - datemi i numeri, per carità! - Alla nona sera si ode un passo, è il santo che [...]

[...] è riuscito. Tutte le superstizioni profane, sparse pel mondo, sono raccolte in Napoli e ingrandite, moltiplicate. Noi crediamo tutti quanti alla [...]

[...] ancora alle sibille: vi è una Chiara Stella, 40 alle Cento Grade, verso il Corso Vittorio Emanuele, una siè Grazia al vicolo di Mezzocannone [...]

[...] napoletano, che circola in tutte le case, è il monaciello, un bimbetto vestito di bianco quando porta fortuna, vestito di rosso quando porta [...]

[...] affitta mai: per vent'anni l'ho vista chiusa, poichè è abitata dagli spiriti. Il napoletano crede agli spiriti che danno i numeri agli assistiti: gli [...]

[...] necessità sentimentali e brutali, per tutti i desideri gentili e cruenti. Ecco tutto. Cioè, non è tutto. Esagerate venti volte quello che vi ho [...]

[...] ammaestramenti, quali parole, quali esempi si è pensato di dare a questa gente così espansiva, così facile a conquidere, così naturalmente [...]

[...] , brucia nell'amore e si consuma nel sogno: a questa gente in cui l'immaginazione è la potenza dell'anima più alta, più alacre, inesauribile, una [...]

[...] grande fantasticheria deve essere concessa. 45 È gente umile, bonaria, che sarebbe felice per poco e invece non ha nulla per essere felice; che [...]

[...] 46 reale: per sei giorni il popolo napoletano sogna il suo grande sogno, dove sono tutte le cose di cui è privato, una casa pulita, dell'aria [...]

[...] dare, che non gli darà mai, esso le ha, nella sua immaginazione, dalla domenica al sabato seguente; e ne parla e ne è sicuro, e i progetti si [...]

[...] delusione è profonda, la desolazione non ha limiti: ma alla domenica mattina la fantasia rimbalza, rinfrancata, il sogno settimanale ricomincia [...]

[...] . Il lotto, il lotto è il largo sogno che consola la fantasia napoletana; è l'idea fissa 47 di quei cervelli infuocati; è la grande visione [...]

[...] felice che appaga la gente oppressa; è la vasta allucinazione che si prende le anime. * ** Ed è contagiosa questa malattia dello spirito: un [...]

[...] vivere male, le disgraziate donne di cui Napoli ha così grande copia, il lotto è una delle più grandi speranze: speranza di redenzione. 50 [...]

[...] tutti i commerci, arriva sino all'aristocrazia. Dove ci è un vero bisogno tenuto segreto, dove ci è uno spostamento che nulla vale a [...]

[...] riequilibrare, dove ci è una rovina finanziaria celata ma imminente, dove ci è un desiderio che ha tutte le condizioni dell'impossibilità, dove la durezza [...]

[...] , delitto. Il popolo napoletano, che è sobrio, non si corrompe per l'acquavite, non muore di delirium tremens; esso si corrompe e muore pel lotto. Il [...]

[...] lotto è l'acquavite di Napoli. VI. ANCORA IL LOTTO. Il lotto ha una prima forma letteraria, rudimentale, analfabeta, fondata sulla tradizione [...]

[...] fatte bbene pure murenne! Una moglie parla dell'amore che le portava suo marito che è morto; poi soggiunge malinconicamente, che se questo [...]

[...] amore fosse stato grande, egli le sarebbe comparso in sogno, per darle i numeri e se n'è scordato, è un ingrato, poichè lui lo sa che essa è [...]

[...] poveretta e dovrebbe aiutarla. Salvatore Daniele squarta la Gazzarra: biglietto; il popolo dice: chella è mmorta, mo, almeno ce refrescasse a nnuie [...]

[...] , i numeri sono discussi da comitati e sottocomitati; il biglietto è stabilito. Non esce: avevano sbagliato, dovevano mettere questo numero e [...]

[...] quest'altro, che sono usciti. Questa scienza della smorfia è così profonda, così abituale, che per dare del pazzo a qualcuno si dice: è nu [...]

[...] , gli mettono in mano un paio di lire e quello si contenta: è un piccolo affare. L'assistito (dagli spiriti) è un cancro che 59 rode le famiglie [...]

[...] incrollabile, è il monaco. Il monaco sa i numeri: 60 questo è il domma. Se non li dice, è perchè il Signore gli ha proibito di aiutare i peccatori [...]

[...] ; se li dice, e non escono, è perchè nel giuocatore è mancata la vera fede; se li dice e vengon fuori, la novella si spande in un minuto, il [...]

[...] povero monaco resta afflitto da una popolarità pericolosa. È come l'artista che ha fatto un capolavoro: guai se non continua a farne, egli è [...]

[...] jucà manco nu viglietto; chi ascolta ne resta spaventato. Fra il venerdì sera e il sabato mattina, è tutto un agitarsi di gente che vuol giuocare [...]

[...] popolari da giuocare, quelli che si giuocano sempre, perchè è una tradizione, perchè è un obbligo, perchè non se ne può fare a meno: l'ambo [...]

[...] fortuna del governo, non escono che ogni venti anni: quando è uscito, dopo moltissimi anni di attesa, l'ambo sei e ventidue, il governo ha pagato [...]

[...] due milioni di piccole vincite, di cinque e di dieci lire l'una; e tutta Napoli si è coperta di tavolelle, vale a dire che tutti hanno pranzato o [...]

[...] uscì — il portinaio morì di dolore. E vi è sempre il biglietto del grande avvenimento, rissa o suicidio, revolverata o veleno; e infine vi è il [...]

[...] quartiere, t utti la conoscono, tutti sanno che mestiere fa, tutti l'aspettano: denunziarla? Nessuno l'oserebbe, è una benefattrice. Questi [...]

[...] condanna al carcere, alla multa; che importa? Scontano la pena, pagano la multa, escono, ricominciano da capo con più ardore. Vi è chi è stato [...]

[...] . L'aver messo il biglietto a due soldi, non è valso nulla, pel governo: la frode ha continuato, più fiorente, appoggiata su questa grande [...]

[...] credenza. Prima di andarci esita molto, ha paura e vergogna, ma visto che non può fare diversamente, si decide. Donna Carmela è una donna grassa [...]

[...] professione è il prestar quattrini alla povera gente. Donna Carmela è verbosa e affettuosa in questo primo colloquio con la povera donna: la [...]

[...] , vale a dire con quattro lire e mezzo. Il prestito è fatto per otto giorni, l'interesse è di due soldi per lira, si paga anticipato: quindi sulle [...]

[...] lire: e ogni lunedì 69 le tocca pagare l'interesse del dieci per cento ogni otto giorni: e dopo la quinta settimana donna Carmela è diventata una [...]

[...] irosa di donna Carmela: essa dal mattino è in giro per esigere, ricoglie, e fa tremare uomini e donne, con il suo tòno alto e imperioso. In un [...]

[...] , potendo aver sempre bisogno di lei. Quella donna grassa è implacabile, sa la sua forza, sa la sua potenza: se una serva non paga, essa minaccia di [...]

[...] di officina a 70 cui va a denunciarlo. Ella è astuta e cauta, audace e sboccata: ella resta sempre nella posizione di una benefattrice a cui [...]

[...] codesti ingrati rodono le fibre e bevono il sangue. E infatti nessuno le dà una coltellata, nessuno la bastona, nessuno la insulta, e quel che è [...]

[...] più forte ancora, nessuno ha il coraggio di negarle i quattrini: l'onestà del popolo napoletano non è neppur capace di truffare una usuraia. Non [...]

[...] gente. Ogni oggetto, naturalmente, è pagato molto più caro del suo valore: primo guadagno. Poi, come all'altra usuraia, bisogna pagare [...]

[...] mesi e mesi: talchè, molto spesso, il grembiule si è consumato, la veste è lacera, le camicie sono bucate, la povera donna ne ha pagato tre volte [...]

[...] il valore, e il debito rimane sempre uguale; donna Raffaela è furibonda, ella grida come una energumena, vuole strappare dal collo della donna [...]

[...] il fazzoletto che le ha venduto, vuole scioglierle dai fianchi il grembiule e va gridando: Chesta è robba mia! T'aie arrobbato lu sango mio [...]

[...] ! Come l'altra, ella finisce per incassare quattro o cinque volte il capitale; come l'altra, ella è necessaria alla povera gente, la quale non [...]

[...] , profondamente sottili nella loro volgarità e nella loro ignoranza, e vengono messe su con pochi capitali. Anzitutto, in queste agenzie, l'oggetto è [...]

[...] depreziato vilmente, specie se non è oro: e il primo guadagno è su questo. Vi si paga un fantastico diritto di registro, poi un tanto per la [...]

[...] domanda — la povera gente non si rivolge ai due Banchi dello Spirito Santo e di Donnaregina? Perchè si fa spogliare da queste agenzie? Gli è che a [...]

[...] questi Banchi governativi il tramite è molto lungo — e molta gente non ha pazienza, non sa come fare, vuole sbrigarsi presto, è presa da una [...]

[...] ; gli è che in questi Banchi governativi la pubblicità è sempre grande, e una persona timida vi arrossisce di vergogna e preferisce entrare [...]

[...] nella penombra discreta delle agenzie private, dove tutto sembra fatto con una grande segretezza; gli è che il venerdì ed il sabato, perchè il [...]

[...] popolo napoletano deve giuocare al lotto, o ha giuocato, la folla è così grande che i Banchi governativi non bastano più e il popolino si riversa [...]

[...] misura; molte per non aver il fastidio di far le scale, calano dalla finestra un panierino dove ci è un bicchiere vuoto e un soldo, e da sopra [...]

[...] protestano che è troppo poco, che il vaccaro è un ladro e fanno risalire il panierino con molta precauzione per non versare il latte; poi [...]

[...] grida forte acalate u panano; se non sentono, batte forte il campanaccio della vacca. È un quadro pittoresco, mattinale: quelle vacche tutte [...]

[...] macchiata di pomidoro. L'altro lato del quadro è nel pomeriggio; dalle quattro alle sei, uno scampanellìo acuto e fitto: sono le mandre di capre [...]

[...] a terra, per riposarsi, il capraro acchiappa una capra, la trascina dentro il portone per mungerla innanzi agli occhi della serva, che è scesa [...]

[...] giù; talvolta la padrona è diffidente, non crede nè all'onestà del capraro, nè a quella della serva; allora capraio e capra salgono sino al [...]

[...] , galoppando, dando di petto contro qualche infelice che sale e che non aspetta questo incontro: giù, alla porta è un combattimento fra il capraro [...]

[...] compra nelle botteghe pulite e bianche di marmi. A Napoli, no: è troppo pittoresco il costume, per abolirlo. Nessun municipio osa farlo. La [...]

[...] gran riforma, in venticinque anni, è stata che non potessero girare per le strade i maiali, come era prima permesso. * ** Un'altra cosa molto [...]

[...] pittoresca, è il sequestro delle strade, fatto per opera dei piccoli bottegai o dei venditori ambulanti. Che quadri di colore acceso, vivo [...]

[...] a 80 dire, due piazze, due lunghi marciapiedi, sino alle otto della mattina è abbandonata ai venditori di frutta, di erbaggi, di legumi, un [...]

[...] fradicia; dopo le otto, quel tratto è un campo di battaglia di acque fetenti, di buccie, di foglie di cavolo, di frutta marcite, di pomidoro crepati [...]

[...] malinconia dei grandi fabbricati inutili; quello di San Pasquale a Chiaia è addirittura chiuso; il venditore napoletano non vuole andarci, vuol vendere [...]

[...] nelle strade. Tutto il quartiere della Pignasecca, dal largo della Carità, sino ai Ventaglieri, passando per 81 Montesanto, è ostruito da un [...]

[...] famoso per dar la voce: vanno e vengono gli asini carichi di frutta; l'asino è il padrone tranquillo e potente della Pignasecca. Qui il romanzo [...]

[...] rancido, il formaggio forte, il pepe pestato nel mortaio, l'aceto acuto, il baccalà in molle. Nel mezzo della sinfonia della Pignasecca, vi è il [...]

[...] , detto piuttosto o sanghe de galline, per rispetto al nome del Redentore, se ne ride del municipio. Del resto, tutto questo è bellissimo pel [...]

[...] cadere tutto il sudiciume di quella gente. Non vi è più marciapiede, verso il mare: i luciani se lo pigliano tutto, per le nasse e per 84 le [...]

[...] bevitori, nella via. I luciani sopportano che il tram passi per la loro via, ma ci bestemmiano contro, spesso e volontieri, poichè è una usurpazione [...]

[...] guardia municipale che voleva loro assegnare una contravvenzione: è vero però che il giorno seguente si quotarono per aiutarne la madre vecchia [...]

[...] , mentre il figlio era all'ospedale. Ma Santa Lucia, tutta pittoresca, resta sempre fuori delle leggi d'edilizia e d'igiene: è un borgo [...]

[...] fortificato. Forse il colera non vi avrà fatto strage: vi è il mare e vi è il sole. Ma che mare nero, untuoso! Ma qual putrefazione non illumina quel [...]

[...] sole! * ** È pittoresco per un amante del colore, veder girare, di sera, per via Roma, un carretto disposto a mensa, su cui, in tanti piattelli [...]

[...] tanto. Riparte, lasciando talvolta dietro di sè le bucce spinose e sdrucciolevoli. È drammatico assai, per un novelliere, girare dopo mezzanotte [...]

[...] all'uno e all'altro, che giusto a due passi da via Roma, vi sia il Chiostro di San Tommaso d'Aquino, dove non ci sono più monaci, ma che è un [...]

[...] e le sue case brulicanti di poveri e d'infelici. Ma in realtà è molto triste, molto crudele che tutto questo esista ancora, e che creature [...]

[...] ; una certa pietà gentilissima fa esclamare alla madre adottiva: puverella, nun aggio core de la vattere, è figlia de la Madonna. Se questa [...]

[...] a cucire, poichè certamente, per la sua bellezza, la bimba è figlia di un principe: in nessun caso, di miseria o d'infermità, la madre adottiva [...]

[...] riporta, come potrebbe, la figliuola all'Annunziata. E l'affezione, scambievole, 90 è profonda come se realmente fosse filiale; e a una certa [...]

[...] età il ricordo dell'Annunziata scompare e questa madre fittizia acquista realmente una figliuola. * ** Ma vi è di più: una madre ha cinque figli [...]

[...] ; ma la pia madre, portando al collo il fazzoletto nero che è tutto il suo lutto, compie il voto, lagrimando. Così, a poco a poco, la creatura [...]

[...] povera trovatella non sente mai di essere una intrusa, non è mai minacciata di essere cacciata, mangia come gli altri mangiano, lavora come gli [...]

[...] casa, e ci ritorna sempre, come a rifugio e a conforto. * ** Un caso frequente di pietà è questo: una madre troppo debole o infiacchita dal [...]

[...] lavoro ha un bambino, ma non ha latte. Vi è sempre un'amica o una vicina o qualunque estranea 92 pietosa che offre il suo latte; ne allatterà due [...]

[...] una volta suo figlio. * ** È naturale che il popolo non possa fare carità di denaro al più povero di lui, non avendone: ma si vedono e si [...]

[...] , talvolta tutto è destinato a un'altra persona. E gli ammalati degli ospedali, la gente carcerata, trovano sempre una sorella, una zia, una comare [...]

[...] è troppo piccolo per contenere tutta la grande verità della miseria napoletana: troppo piccolo, sia permesso dirlo, per contenere l'umile e [...]

[...] come preghiera. Serva per pregare chi può, per ricordare a chi deve: non abbandonate Napoli, ora che il colera è finito. Non la abbandonate di [...]

[...] città d'Italia, Napoli è la più gentilmente bella, la più profondamente buona. Non la lasciate povera, sporca, ignorante, senza lavoro, senza [...]

Verga Giovanni
I Malavoglia
1 1881 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, edizione critica a cura di F. Cecco - Interlinea edizioni 449 occorrenze

[...] I VINTI ____ I MALAVOGLIA ROMANZO DI G. VERGA MILANO FRATELLI TREVES, EDITORI. 1881. [PREFAZIONE] Questo racconto è lo studio [...]

[...] bene, o che si potrebbe star meglio. Il movente dell’attività umana che produce la fiumana del progresso è preso qui alle sue sorgenti, nelle [...]

[...] proporzioni più modeste e materiali. Il meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse sfere è meno complicato, e potrà quindi osservarsi [...]

[...] meglio di cui l’uomo è travagliato cresce e si dilata, tende anche ad elevarsi, e segue il suo moto ascendente nelle classi sociali. Nei Malavoglia [...]

[...] non è ancora che la lotta pei bisogni materiali. Soddisfatti questi, la ricerca diviene avidità di ricchezze, e si incarnerà in un tipo borghese [...]

[...] , se le sente nel sangue, e ne è consunto. A misura che la sfera dell’azione umana si allarga, il congegno delle passioni va complicandosi; i [...]

[...] le norme di questa analisi; esser sinceri per dimostrare la verità, giacchè la forma è così inerente al soggetto, quanto ogni parte del soggetto [...]

[...] stesso è necessaria alla spiegazione dell’argomento generale. Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per [...]

[...] raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l’accompagna dileguansi [...]

[...] , tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto c’è di meschino negli interessi [...]

[...] tutti. Ogni movente di cotesto lavorìo universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle più elevate ambizioni, è legittimato dal solo fatto [...]

[...] spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante fuori del campo della lotta per studiarla senza passione, e rendere [...]

[...] , col quale si parlavano dal muro dell’orto, li aveva visti lei, con quegli occhi che dovevano mangiarseli i vermi. Certo è che ’Ntoni salutò la Sara [...]

[...] ; già lui non ci ha colpa, è fatto così; è fatto come i merluzzi, che abboccherebbero un chiodo arrugginito. Se non l’avessi tenuto a battesimo su [...]

[...] voltare i giovanotti quando andava a messa. «L’uomo è il fuoco, e la donna è la stoppa: viene il diavolo e soffia». Perciò si doveva aiutarsi colle [...]

[...] zio Crocifisso, il quale aveva venduto la gatta nel sacco, e i lupini erano avariati. Campana di legno diceva che lui non ne sapeva nulla, come è [...]

[...] vero Iddio! «Quel ch’è di patto non è d’inganno»; che l’anima lui non doveva darla ai porci! e Piedipapera schiamazzava e bestemmiava come un [...]

[...] denari potete mandarli a sua madre, la Locca, perchè suo fratello è senza lavoro; aggiunse Bastianazzo, e questa fu l’ultima sua parola che si udì [...]

[...] vecchio. – Eh! s’è lavorato! potete dirlo anche voi, padron ’Ntoni! – ma per padron ’Ntoni ei si sarebbe buttato dall’alto del fariglione, com’è vero [...]

[...] capitava; ma così di cuore, e senza malizia, che non c’era verso di pigliarsela in criminale. – Massaro Filippo è passato due volte dinanzi all’osteria [...]

[...] Piedipapera. È un pazzo, volete dire. Lui è ricco come un maiale, mentre la Vespa non possiede altro che quella chiusa grande quanto un fazzoletto da [...]

[...] cambierà il vento; sentite la buffata? Sulla strada si udivano passare lentamente dei carri. – Notte e giorno c’è sempre gente che va attorno per il [...]

[...] del papa; gli diceva perciò Piedipapera. Colà ci fareste bella figura anche voi! li sentite come gridano? – Questo è don Giammaria, disse il [...]

[...] neppur lui, chè se si è buscato un soldo è andato subito a berlo all’osteria. La Zuppidda sapeva tutto quello che succedeva in paese e per questo [...]

[...] . – Bel pezzo, la Mangiacarrubbe, seguitava, una sfacciata che si è fatto passare tutto il paese sotto la finestra «A donna alla finestra non far festa [...]

[...] volontà di Dio! concluse la cugina Anna. Quando è morto mio marito, Rocco non era più alto di questa conocchia e le sue sorelline erano tutte [...]

[...] a tirar su quei piccini che pare li abbia fatti lei. – E dove è la Nunziata che non si vede ancora? domandò la Longa a un mucchio di monelli [...]

[...] perchè è nata l’anno del terremoto, come mia figlia Barbara. Chi vuol pigliarsi mia figlia Barbara, prima deve piacere a me. In questo momento si udì [...]

[...] il suo riposo anche lei, colle mani in mano. – Compar Alfio Mosca sta facendo cuocere le fave; osservò la Nunziata dopo un po’. – Egli è come te [...]

[...] , poveraccio! che non avete nessuno in casa che vi faccia trovare la minestra, alla sera, quando tornate stanchi. – Sì, è vero, e sa pure cucire e si [...]

[...] altro, che se la mettesse in tasca! Ella gli è sempre per casa, come il gatto, col pretesto di portargli i buoni bocconi, e il vecchio non dice di no [...]

[...] dello speziale, e vi lascia tenere la cassa della Confraternità per farvi ballare i sorci, che è una vera porcheria! Don Franco dalla sua bottega [...]

[...] , sebbene non si vedessero in faccia, e don Giammaria, come li passava a rassegna ad uno ad uno diceva: – Costui è un ladro – quello è un birbante [...]

[...] – quell’altro è un giacobino. – Lo sentite Piedipapera che sta discorrendo con padron Malavoglia e padron Cipolla? Un altro della setta, colui! un [...]

[...] lasciava abbindolare da Piedipapera... ed anche padron ’Ntoni, ci sarebbe cascato anche lui!... Bisogna aspettarsi tutto, al giorno d’oggi! – Chi è [...]

[...] grecale ventiquattr’ore prima di arrivare, riprendeva padron ’Ntoni; è sempre stato così; l’acciuga è un pesce che ha più giudizio del tonno. Ora di là [...]

[...] recitare il rosario colla Santuzza, ed è un tesoro per fare la guardia, meglio di come se gli avessero messo un fazzoletto sugli occhi. Maruzza [...]

[...] dirimpetto. – Che è vero? domandò Mena. – Eh, comare Mena, se non dovessi far altro, al mio paese ce n’è delle ragazze come dico io, senza andare a [...]

[...] quale è tanto grande che se uno potesse camminare e camminare sempre, giorno e notte, non arriverebbe mai, e c’era pure della gente che andava pel [...]

[...] o vento, non le ha viste altri che massaro Filippo l’ortolano; questa è la verità. – Ci sono i diavoli per aria! diceva la Santuzza facendosi la [...]

[...] giovanotti! La Santuzza scuoteva il capo, e diceva che mentre si è in chiesa non bisogna sparlare del prossimo. – «Chi fa l’oste deve far buon viso a tutti [...]

[...] era il cucco delle mamme e delle ragazze, perchè possedeva vigne ed oliveti. – Va a vedere se la paranza è bene ammarrata; gli disse suo padre [...]

[...] dica? saltò su la Vespa; la vera disgrazia è toccata allo zio Crocifisso che ha dato i lupini a credenza. «Chi fa credenza senza pegno, perde l’amico [...]

[...] , nessuno è contento del suo stato e vuol pigliare il cielo a pugni. – Il fatto è, conchiuse compare Zuppiddu, che sarà una brutta giornata pei [...]

[...] ringraziare Dio che sei al sicuro, gli disse Piedipapera; per te non c’è pericolo che abbi a fare la fine di compare Bastianazzo. Tutti si misero a [...]

[...] ridere della barzelletta, e poi stettero a guardare dall’uscio il mare nero come la sciara, senza dir altro. – Padron ’Ntoni è andato tutto il [...]

[...] tempaccio, e gli diceva pure: – Bella Provvidenza, eh! padron ’Ntoni! Ma lo speziale è protestante ed ebreo, ognuno lo sapeva. il figlio della Locca [...]

[...] , che era lì fuori colle mani in tasca perchè non ci aveva un soldo, disse anche lui: – Lo zio Crocifisso è andato a cercare padron ’Ntoni con [...]

[...] Provvidenza. – Colla Provvidenza c’è andato anche mio fratello Menico, insieme a compare Bastianazzo. – Bravo! questo dicevamo, che se non torna tuo [...]

[...] «coll’interesse non c’è amicizia». Comprava anche la pesca tutta in una volta, con ribasso, e quando il povero diavolo che l’aveva fatta aveva [...]

[...] cervello, e non sapeva dir altro che «Quel che è di patto non è d’inganno», oppure «Al giorno che promise si conosce il buon pagatore». Ora i [...]

[...] cappuccio, e lo zio Crocifisso andò a dare una presa di tabacco bacco a padron ’Ntoni, per fargli animo, che infine quando uno è galantuomo lascia [...]

[...] proverbio dice: «triste quella casa dove ci è la visita pel marito!» Ognuno che passava, al vedere sull’uscio quei piccoli Malavoglia col viso sudicio [...]

[...] mamma e la figliuola non si darebbero più l’anima al diavolo. – È una vera porcheria! esclamava donna Rosolina, la sorella del curato, rossa come un [...]

[...] ! sospirava la Santuzza, è morto in un giorno segnalato, la vigilia dei Dolori di Maria Vergine, e prega lassù per noi peccatori, fra gli angeli e i santi [...]

[...] sul petto prepotente, che non voleva starci. Già se la intendevano fra di loro perchè l’arte è parentela, e facevano denari allo stesso modo [...]

[...] compare Mangiacarrubbe. L’ha detto lo speziale che è stampato nel giornale. Allora di acciughe salate non se ne faranno più, e le barche potremo [...]

[...] stato per l’ultimo temporale in cui si è persa la Provvidenza, che è stata una vera grazia di Dio, la fame quest’inverno si sarebbe tagliata col [...]

[...] coltello! Ognuno raccontava i suoi guai, anche per conforto dei Malavoglia, che non erano poi i soli ad averne. «Il mondo è pieno di guai, chi ne [...]

[...] ; quando è ben coltivato dà la minestra per tutto l’anno. La casa dei Malavoglia era sempre stata una delle prime a Trezza; ma adesso colla morte di [...]

[...] è tutt’oro quello che luccica, andava dicendo; e mostrava ad ognuno il pezzo da cinque lire nuovo. Ei sapeva che sulla casa c’era un censo di [...]

[...] barca si possono vendere perchè ci è su la dote di Maruzza, diceva qualchedun altro, e la gente si scaldava tanto che potevano udirli dalla camera [...]

[...] dove stavano a piangere il morto. – Sicuro! lasciò andare alfine don Silvestro come una bomba; c’è l’ipoteca dotale. Padron Cipolla, il quale aveva [...]

[...] compare Turi, il vero disgraziato è lo zio Crocifisso che ci perde il credito dei suoi lupini. Tutti si voltarono verso campana di legno il quale [...]

[...] che tutti se ne furono andati, i Malavoglia rimasero soli nel cortile. – Ora, disse padron ’Ntoni, siamo rovinati, ed è meglio per Bastianazzo che [...]

[...] spina di Bastianazzo. Il nespolo lasciava cadere le foglie vizze, e il vento le spingeva di qua e di là pel cortile. – Egli è andato perchè ce [...]

[...] pietra al collo, l’avrebbe fatto senza dir nulla. Almeno è morto che la casa e il nespolo sino all’ultima foglia erano ancora suoi; ed io che son [...]

[...] Mena a piangere cheta cheta in cucina. – Poveretta! mormorava il nonno, anche a te è crollata la casa sul capo, e compare Fortunato se ne è andato [...]

[...] tornava allora da Aci-Castello col suo carro tirato dall’asino. Mena rispondeva: – Non è vero, non è vero – ma si confondeva, e mentre egli andava [...]

[...] è vero, perchè vi fate rossa? Ella non lo sapeva, in coscienza, e girava e rigirava il nottolino. Quel cristiano lo conosceva soltanto di vista, e [...]

[...] Crocifisso. Io non voglio dannarmi l’anima per coloro! L’ho sentito dire con queste orecchie. Ho sentito pure che la Provvidenza è dotale, e che sulla [...]

[...] casa c’è il censo di cinque tarì all’anno. – Si vedrà! si vedrà! un giorno o l’altro si vedrà se ne dite o non ne dite delle bugie, – seguitava la [...]

[...] di una pasta, e non c’è da fidarsi. Lo zio Crocifisso alle volte non ci sentiva, e invece di abboccar l’esca seguitò a saltar di palo in frasca, e a [...]

[...] mia. Ma del resto non me ne importa. – Se non ve ne importa a voi, c’è a chi gliene importa! sentite? Che non tutti pensano come voi, a rimandare [...]

[...] di San Giuseppe per maritarsi!... – L’annata è scarsa, diceva Campana di legno, e non è tempo di pensare a queste cose. La Vespa allora si [...]

[...] , che poi se la mangerebbero all’osteria della Santuzza. – Non è vero che mi volete bene, seguitava ella respingendolo a gomitate, se fosse vero lo [...]

[...] che sono quarant’onze, e colle spese e i frutti potrebbero arrivare a cinquanta, e c’è da papparsi la casa del nespolo, che per te ti giova meglio [...]

[...] giorno d’oggi chi è galantuomo è gabbato, chè la buona fede sta di casa in via dei minchioni, dove si vende la corda per impiccarsi, la prova era che [...]

[...] Campana di legno? Già un soldo, che è un soldo, non lo spende all’osteria, e sta davanti all’uscio per niente. Però Alfio Mosca non ci pensava [...]

[...] è amaro, ripeteva, ed il marinaro muore in mare». Alfio che aveva fretta d’andare a scaricare il vino della Santuzza, non sapeva risolversi a [...]

[...] del mosto basta crescere l’acqua nei barili. – Lo zio Santoro si è fatto ricco in tal modo, ed ora chiede l’elemosina per passatempo. – E voi ci [...]

[...] ; volevo domandarvi se il vino che portate alla Santuzza è della stessa botte di quello della settimana scorsa. – Io non lo so; il vino me lo danno [...]

[...] nei barili. – Aceto da fare l’insalata! rispose la Zuppidda, un vero veleno; così si è fatta ricca la Santuzza, e onde gabbare il mondo si è messa [...]

[...] Mena non sapeva nulla. – Hanno portato adesso la notizia, e padron ’Ntoni è corso verso il Rotolo, per vederla che stanno rimorchiandola verso il [...]

[...] di camicia, e col cappellaccio in testa, a dare un’occhiata anche lui, fumando la sua pipa. – Questa ora è buona da ardere, conchiuse padron [...]

[...] lasciato un cavicchio di legno che tenesse fermo. – Questo era il posto del babbo, dove c’è la forcola nuova, diceva Luca il quale s’era arrampicato [...]

[...] non si era mossa di casa, e non voleva più vedere la Provvidenza finchè ci aveva gli occhi aperti. – La pancia è buona, e se ne può ancora fare [...]

[...] Provvidenza, e non ci sarà più bisogno di nessuno. – Questo è proprio un Malavoglia nato sputato! osservava padron ’Ntoni gongolante. Tutto suo [...]

[...] Tudda. – Se n’è andata ad Ognina con suo marito, gli disse la Santuzza. Ha sposato Menico Trinca, il quale era vedovo con sei figliuoli, ma è ricco [...]

[...] come un maiale. Si è maritata che non era compiuto il mese dacchè a Menico Trinca gli era morta la prima moglie, e il letto era ancora caldo, Dio [...]

[...] liberi! – Uno che è vedovo è come uno che vada soldato, aggiunse la Zuppidda. «Amore di soldato poco dura, a tocco di tamburo addio signora». E poi [...]

[...] quelli che stavano a vedere. Quel Rocco è forte come mastro Turi Zuppiddo. Se volesse lavorare se lo buscherebbe il pane! – Io le mie devozioni so [...]

[...] , seduto davanti alla bottega del barbiere. Li ho presi per non dir di no, quando padron ’Ntoni è venuto a dirmi, sotto l’olmo, se ci avessi bisogno [...]

[...] è tanto vecchio, ci si perde quel che gli si dà!... – È vecchio ma sa il mestiere, rispose Piedipapera; non ce li perdete i danari; e suo nipote [...]

[...] poi è un ragazzo che tutti ve lo ruberebbero. – Quando mastro Turi avrà messo in ordine la Provvidenza, armeremo la nostra barca, e non avremo più [...]

[...] nero della padella. – È la stessa cosa come quand’ero soldato, che suonava la diana nei traponti, borbottava ’Ntoni. Allora non valeva la pena di [...]

[...] tornare a casa! – Sta zitto, chè il nonno è lì a mettere in ordine gli attrezzi, e si è alzato un’ora prima di noi, gli rispose Alessi. Ma Alessi [...]

[...] allargare il cuore. – Ah! esclamò stirandosi le braccia. È una bella cosa tornare a casa sua. Questa marina qui mi conosce. – Già padron ’Ntoni diceva [...]

[...] sempre che un pesce fuori dell’acqua non sa starci, e chi è nato pesce il mare l’aspetta. Nella paranza lo canzonavano perchè la Sara l’aveva [...]

[...] ed uomini di guerra durano poco» dice il proverbio, per questo la Sara ti ha piantato. – «Allora la donna è fedele ad uno, quando il turco si fa [...]

[...] ; stiamo qui a grattarci la pancia, o a fare il mestiere? – È la maretta che ci accula; disse ’Ntoni. – Staglia da quella parte, figlio di porco, gli [...]

[...] volta, te lo do sulla testa. – Che novità è questa? saltò su lo zio Cola dal timone, l’hai imparato da soldato, che non si può dire più una [...]

[...] ? – Sì, ne fumavo tanti. – Però i sugheri cominciano ad affondare, osservò compare Mangiacarrubbe. – Lo vedi dove si è persa la Provvidenza con tuo [...]

[...] padre? disse Barabba; laggiù al Capo, dove c’è l’occhio del sole su quelle case bianche, e il mare sembra tutto d’oro. – Il mare è amaro e il [...]

[...] per la straduccia, colle mani dietro la schiena, che pareva il basilisco. – Questa è storia che va a finire coll’usciere! andava dicendo lo zio [...]

[...] ’Ntoni. La mamma è a filare nel cortile, e sta a sentirci. – Dicevo per quelle frasche che sono verdi, e non vogliono accendere. Lasciate fare a me [...]

[...] . – Che è vero che venite qui per vedere la Mangiacarrubbe, quando si affaccia alla finestra? – Io ci vengo qui per tutt’altro, comare Barbara. Ci [...]

[...] vengo per vedere a che stato è la Provvidenza. – È a buon stato, e il babbo ha detto che per la vigilia di Natale la metterete in mare. Come [...]

[...] squagliata la pece per la Provvidenza, quando sarete in mare? Piedipapera predicava che tutte le ragazze se lo rubavano. – Chi è rubato son io [...]

[...] che è danaro del diavolo. – Vi è venuta stanotte la bella idea? sghignazzò Piedipapera, che mi avete svegliato all’alba per dirmela? – Son [...]

[...] spese le fate voi. Quella buona donna di comare Grazia s’era affacciata apposta in camicia per dire a suo marito: – Cosa è venuto a confabulare con [...]

[...] andò a lasciare un foglio di carta bollata sul canterano, accanto alla statua del Buon Pastore. – L’avete visto l’usciere che è venuto pei [...]

[...] . – Che maritare! ora che è venuto l’usciere! Allora la Zuppidda gli piantava le mani sulla faccia. – Che lo sapevate che doveva venire l’usciere? Voi [...]

[...] abbaiate sempre a cose fatte, ma un dito, che è un dito, non lo sapete muovere. Infine l’usciere non se la mangia, la gente. L’usciere è vero che [...]

[...] della Provvidenza non so che farne, perchè non è il mio mestiere; ma se la vuole lo zio Crocifisso vi aiuterò a venderla. Or ora torno. Quei [...]

[...] . – Dice che è tutta rotta come una scarpa vecchia, e non sa che farsene; gridò da lontano; – mi dispiace; ma non ho potuto far nulla. Così i Malavoglia [...]

[...] ; non c’è da far niente; – e siccome padron ’Ntoni tornava a dire che era venuto l’usciere, – L’usciere lasciatelo venire anche una volta al giorno [...]

[...] , così il creditore si stancherà più presto di rimetterci le spese. Non potranno prendervi nulla, perchè la casa è dotale, e per la barca faremo [...]

[...] ! non c’è paura di niente! rispose tranquillamente padron ’Ntoni. – E l’avvocato? – Sì, l’avvocato l’ha detto lui che non ci è paura di niente. – Ma [...]

[...] niente, aggiunse ’Ntoni più ardito, perchè non può prenderci nè la casa nè la Provvidenza... Non gli dobbiamo nulla. – E i lupini? – È vero! e i [...]

[...] ha detto di non pagare? ’Ntoni si grattò il capo, e il nonno soggiunse: – È vero, i lupini ce li ha dati, e bisogna pagarli. Non c’era che dire [...]

[...] , cominciano a mandar carta bollata anche loro, e chi s’è visto s’è visto. Infine un po’ di carità bisogna averla, santo diavolone! Volete scommettere che [...]

[...] stazione è lontana. – E stava sull’uscio a veder piovere sul nespolo, col suo fardelletto sotto il braccio. Poi baciò la mano al nonno e alla mamma, e [...]

[...] via i trucioli. – Lo faccio per amor vostro; aveva detto a ’Ntoni di padron ’Ntoni; perchè è la vostra Provvidenza. – Voi colla scopa in mano sembrate [...]

[...] una regina; rispose ’Ntoni. – In tutta Trezza non c’è una brava massaia come voi! – Ora che vi portate via la Provvidenza non ci verrete più da [...]

[...] queste parti, compare ’Ntoni. – Sì che ci verrò. E poi per andare alla sciara questa è la strada più corta. – Ci verrete per vedere la [...]

[...] avete in testa, delle belle ragazze di fuori regno, non è vero? – Qui ce n’è pure delle belle ragazze, comare Barbara, e lo so io. – Davvero? – Per [...]

[...] . – Lasciate fare a me; se no me la piglio in braccio come una bambina, e ve la metto nell’acqua tutta in una volta. – Compare Turi è capace di farlo [...]

[...] poi: – Ora che ci avete in mare la Provvidenza, vi mariteranno con Brasi Cipolla. – Il nonno non mi ha detto nulla. – Ve lo dirà dopo. – Ancora c’è [...]

[...] della città, c’è da lavorare per tutti alla ferrovia – Ora la Santuzza s’è intesa con massaro Filippo, pel mosto nuovo, e non avrò più nulla da [...]

[...] si è affrettato a far allestire la sua barca; contuttochè mastro Turi Zuppiddu avanza ancora cinquanta lire da lui. – Chi ha avuto giudizio è stato [...]

[...] ad andare con padron Cipolla; li ho visti insieme anche stamattina dal ballatoio, davanti alla tettoia di Peppi Naso. – Padron Fortunato è [...]

[...] ve lo farà sentire che avete perso il padre, chè è come un altro padre, lui. Poco dopo arrivò padron ’Ntoni carico di reti, che pareva una montagna [...]

[...] come un amo, e il nonno gli disse: – Guarda che qui fuori c’è quella povera Locca; suo figlio è in piazza senza far nulla, e non hanno da mangiare [...]

[...] sotto il nespolo, come se le vedesse piene. – Adesso bisogna far la provvista del sale, prima che ci mettano il dazio, se è vero – andava dicendo [...]

[...] . – Tutto perchè è tornato ’Ntoni di padron ’Ntoni, seguitava comare Venera, ed è sempre là, dietro le gonnelle di mia figlia. – Ora gli danno noia le [...]

[...] corna, a don Silvestro. Infine se non lo vogliamo, cosa pretende? Mia figlia è roba mia, e posso darla a chi mi pare e piace. Gli ho detto di no [...]

[...] è più grasso dei suoi maiali! Belle teste che abbiamo! Ora vogliamo fargli la festa a tutte coteste teste di pesce della malannata. Mastro Turi [...]

[...] il popolo aveva ad essere re. Invece certuni torcevano il muso e gli voltavano le spalle, dicendo: – Il re vuol essere lui. Lo speziale è di quelli [...]

[...] rimboccate, e se la prendevano persin colle mosche che volavano. – Questa è come una festa per la Santuzza! dicevano. Il figlio della Locca, il quale non [...]

[...] zio Santoro, e gli metteva due centesimi nella mano. – Sia lodato Dio! esclamava il cieco, questo è don Silvestro il segretario, chè nessun [...]

[...] s’è messo ad andare senza scarpe, per non essere conosciuto; ma io lo riconosco egualmente, che striscia sempre i piedi per terra, e fa levar la [...]

[...] nostri. L’osteria è come un porto di mare, chi va e chi viene, e bisogna essere amici con tutti, e fedeli con nessuno; per questo l’anima [...]

[...] tarì nuovo. Non c’è tasse che bastano, e un giorno o l’altro bisognerà finirla davvero. S’ha a mutar registro con Baco da seta che si lascia metter la [...]

[...] noi è quello del debito. Anche compare Mosca era di quelli che badavano ai fatti propri, e se ne andava tranquillamente, insieme al suo carro, in [...]

[...] ? non lo sapete che è il sindaco, e vi ammazzeranno anche voi? – Egli dice che non gliene importa a lui; che fa il muratore, e deve allestire [...]

[...] l’aveva detto io ch’è tutta roba di don Silvestro! sclamava la Zuppidda, a quale era sempre lì, a soffiare nel fuoco, colla conocchia in mano. È roba [...]

[...] mare. – La colpa è di don Silvestro, seguitava poscia a sbraitare di qua e di là, per tutto il paese, e di quell’imbroglione di Piedipapera, il quale [...]

[...] non ha barche, e vive alle spalle del prossimo, e tiene il sacco a questo e a quello. – Volete saperne una? Non è vero niente che ha comprato il [...]

[...] credito dello zio Crocifisso! È tutta una finzione fra lui e Campana di legno, per spogliare quei poveretti. Piedipapera non li ha mai visti cogli [...]

[...] . Ecco, se non c’è lui io non so cosa dire. Vorrei vederci te nei miei panni! Finalmente arrivò don Silvestro, colla faccia più dura del muro, le [...]

[...] ? o non devono pagarlo piuttosto quelli che hanno bisogno di far accomodare le loro barche? Sentite a me: vostro marito è una bestia ad essere in [...]

[...] immischio negli affari di mio marito. So che si mangia le mani dalla collera – Io non posso far altro che andare a dirglielo, se la cosa è certa [...]

[...] . – Andate a dirglielo, è certo come è certo Dio, vi dico! Siamo galantuomini o no? santissimo diavolo! La Zuppidda partì correndo a prendere suo marito [...]

[...] ! disse allora ’Ntoni. – Te la pigli? esclamò il nonno. – Ed io chi sono? e tua madre non conta per nulla? Quando tuo padre prese moglie, ed è quella [...]

[...] ? – Senti! gli disse il nonno rizzandosi su a stento pei dolori che gli mangiavano la schiena. – Va a dormire che è meglio. Questi discorsi non [...]

[...] , poveretto, non ci stava nè meglio nè peggio; faceva il suo dovere laggiù, come l’aveva fatto a casa sua, e si contentava. Non scriveva spesso, è [...]

[...] , aggiunse Mosca, quando uno è ricco come il figlio di padron Cipolla, che può prendersi la moglie che vuole, e può stare dove gli piace! – Buona [...]

[...] regalare qualche pugno di fave che aveva raccolti nella chiusa, – quella sfacciata di Sant’Agata è sempre a stuzzicare compare Mosca. Non gli lascia [...]

[...] lingua. – La Vespa è infuriata come fossimo in luglio! sghignazzava compare Tino. – A lei che gliene importa? chiese comare Grazia. – Gliene importa [...]

[...] questo mestiere. – La Zuppidda farebbe meglio a grattarsi la sua testa, perchè ci è da grattare! Con quella porcheria di tirarsi in casa ’Ntoni di [...]

[...] ? – Faremo che scapperemo insieme, e poi quando la cosa è fatta dovranno pensarci loro a maritarci, e saranno costretti a dir di sì per forza [...]

[...] la piglia lui? Lo vedete che s’è messo ad aspettarla, colle mani nelle tasche? Vanni Pizzuto allora lasciò don Michele colla saponata sulla faccia [...]

[...] Michele? Anche voi le avete fatto il cascamorto. Ma quella è una ragazza che fa mangiare agro di limone. Don Michele non diceva nulla, si spazzolava [...]

[...] lo guardava bene in faccia, ammiccando gli occhi, come deve fare un giovanotto di fegato che è stato soldato, e non si lascia portar via il suo [...]

[...] ’Ntoni Malavoglia un giorno o l’altro si mangiano come il pane! È quel benedetto cappello colla penna che gli lega le mani a don Michele. Egli [...]

[...] che andava a ronzare nella sciara, dietro l’orto della Sant’Agata. «Amare la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio [...]

[...] quello! – Puh! che porcheria! – Lasciatela fare! lasciatela fare! così gli altri conosceranno che roba è, e apriranno gli occhi. Ma non lo [...]

[...] sa compare Mosca che vogliono darle Brasi Cipolla? – Sapete come sono gli uomini, se c’è una fraschetta che li guarda, le corrono tutti dietro per [...]

[...] fare! lasciate fare! che non è sempre bel tempo, e il vento se le porta all’aria le frasche. Oggi ho da parlare con vostro zio Campana di legno [...]

[...] ! gli gridava Piedipapera nell’orecchio per persuaderlo. – Avete un bel strillare e fare il diavolo per la casa. Vostra nipote è cotta come una pera [...]

[...] , per riguardo vostro, che infine è sempre vostra nipote e sangue vostro. – Bel riguardo che mi avete! Così mi fate perdere la chiusa, col riguardo [...]

[...] mio come il sangue di Gesù Cristo che c’è nel calice della messa, e par roba rubata, che tutti fanno a chi piglia piglia, compare Alfio, la Vespa [...]

[...] padron Fortunato suo padre, e tutto il parentado. – Qui ci è compare Cipolla che è venuto a farvi una visita; disse padron ’Ntoni, facendoli entrare [...]

[...] . – È venuto con suo figlio Brasi, il quale adesso si è fatto grande – seguitava padron ’Ntoni. – Sicuro, i ragazzi crescono, e ci spingono per le [...]

[...] spalle nella fossa, rispose padron Fortunato. – Ora bevete un bicchier di vino che è di quello buono – aggiunse la Longa, e questi ceci qui li [...]

[...] vostra nipote è cresciuta, osservò padron Fortunato – e sarebbe tempo di maritarla. – Se il Signore le manda un buon partito noi non vogliamo altro [...]

[...] salutarvi tutti, comare Maruzza, padron ’Ntoni, i ragazzi, e anche voi, comare Mena. Il vino di Aci Catena è finito.– Ora la Santuzza ha preso [...]

[...] quello di massaro Filippo. – Vado alla Bicocca, dove c’è da fare col mio asino. Mena non diceva nulla; sua madre sola aprì la bocca per rispondere [...]

[...] porta il mio asino. Finchè dura il lavoro vi starò; ma vorrei tornar presto qui, se c’è da buscarmi il pane. – Guardatevi la salute, compare Alfio [...]

[...] qualche cosa, ma il cuore non le resse. – Anche voi ve ne andate dal vicinato, ora che vi maritano, aggiunse Alfio. Il mondo è fatto come uno [...]

[...] Bicocca se vi è la malaria? Alfio si mise a ridere, anche questa volta a malincuore, come quando era andato a dirle addio. – O bella! perchè ci [...]

[...] che nulla» e «chi dà acconto non è cattivo pagatore». Ora viene l’estate, e coll’aiuto di Dio pagheremo ogni cosa. – A me perchè venite a contarmela [...]

[...] ? Sapete che non c’entro, ed è affare di compare Piedipapera. – È tutta una cosa, perchè il debito mi pare di avercelo sempre con voi, quando vi [...]

[...] legno, facendo saltare i denari nella mano. Andate a dirglielo voi se vuole aspettarvi; perchè non è più affar mio. Piedipapera cominciò a [...]

[...] Giovanni, ora che sto per maritare mia nipote, è meglio che mi diate un colpo di coltello addirittura. – Santo diavolone! gridò compare Tino, mi [...]

[...] comari; e tutti le facevano festa a Sant’Agata, persino sua madre s’era levata il fazzoletto nero, perchè dove ci sono sposi è di malaugurio [...]

[...] , e non si tratta della roba vostra. Ancora c’è tempo per mandare l’usciere; l’ha detto l’avvocato. – Voi siete il padrone, e farò come dite voi [...]

[...] . Adesso non ve ne importa più perchè Alfio Mosca se ne è andato. Ma vedrete che appena si marita Mena, egli torna qui e si piglia vostra nipote [...]

[...] minchione, e non gli dava retta nemmeno comare Mena. – La festa si fa per comare Mena, diceva la Nunziata, ma essa non è contenta come tutti [...]

[...] gridare: – Allegria! allegria! «Dove ci sono i cocci ci son feste», e il vino che si spande è di buon augurio. – Un altro po’ me lo versava sui calzoni [...]

[...] cavalcioni sul muro, col bicchiere fra le gambe, che sembrava il padrone, per quell’usciere che poteva mandare, e disse: – All’osteria non c’è [...]

[...] nemmeno Rocco Spatu, oggi tutta l’allegria è qui, e pare di essere dalla Santuzza. – Qui è meglio assai! osservò il figlio della Locca, il quale era [...]

[...] , rispose padron ’Ntoni. – Son là, alla spezieria, che sembra ci sia quello dei numeri del lotto. O cosa diavolo è successo? Una vecchia andava [...]

[...] con del fegato sotto la camicia. Sentite, quando si è visto quello che hanno veduto questi occhi, e come ci stavano quei ragazzi a fare il loro [...]

[...] donne che avete il busto, e questo busto fosse di ferro, che potrebbero spararvi addosso una cannonata senza farvi nulla. È andato a fondo in un [...]

[...] tutte menzogne stampate! sentenziò don Giammaria. – Dicono che è stato un brutto affare; abbiamo perso una gran battaglia, disse don Silvestro [...]

[...] spalle; adesso è affare di compare Piedipapera e ci penserà lui; e guardava la casa del nespolo, dove facevano baldoria. – Sapete com’è? conchiuse [...]

[...] padron Cipolla, è come quando il Comune di Aci Trezza litigava pel territorio col Comune di Aci Castello. Cosa ve n’entrava in tasca, a voi e a me [...]

[...] ? – Ve n’entra! esclamò lo speziale tutto rosso. Ve n’entra... che siete tante bestie!... – Il guaio è per tante povere mamme! s’arrischiò a dire [...]

[...] qualcheduno; lo zio Crocifisso che non era mamma alzò le spalle. – Ve lo dico io in due parole com’è; raccontava intanto l’altro soldato. È come [...]

[...] dappertutto dove vedete un po’ di cristiano, in mezzo al fumo. In terra è tutt’altra cosa. Un bersagliere che tornava con noi a Messina ci diceva [...]

[...] soldato vuol scappare il caporale gli tira addosso peggio di un beccafico. – Ah! così va bene! Ma è una bricconata bell’e buona! Tutta la sera si [...]

[...] della nuora come un cagnolino. Alcuni gli dicevano: – Andate a Catania che è paese grosso, e qualcosa sapranno dirvi. Nel paese grosso il povero [...]

[...] giorni. D’allora in poi fu presa di una gran devozione per l’Addolorata che c’è sull’altare della chiesetta, e le pareva che quel corpo lungo e [...]

[...] ogni vento è contrario». – Avete visto padron ’Ntoni? aggiungeva Piedipapera; dopo la disgrazia di suo nipote sembra un gufo tale e quale. – Adesso [...]

[...] quella di tutti gli altri. – Presto compie l’anno! aggiungeva lo zio Crocifisso, quand’era solo a brontolare con compare Tino – e non si è visto un [...]

[...] poi sino a Pasqua. Così vanno in rovina le case. Ma io la roba mia l’ho fatta col sudore della fronte. Adesso uno è in paradiso, l’altro vuole la [...]

[...] avrebbero pagato. Padron ’Ntoni tornò a correre dal segretario e dall’avvocato Scipioni; ma questi gli rideva sul naso, e gli diceva che «chi è [...]

[...] vuole un travicello nuovo, qui c’è da rifare l’imposta, – come se fossero i padroni; e dicevano anche che si doveva imbiancarla per farla sembrare [...]

[...] , colla calzetta al collo, e frugava per ogni dove, ora che era roba di suo zio. – «Il sangue non è acqua» – andava dicendo forte, perchè udisse anche [...]

[...] che dirimpetto si vedeva la porta di compare Alfio con tanto di catenaccio. – Adesso che alla porta di compare Alfio c’è il catenaccio, vi [...]

[...] spalle; ma la ragazza cantava come uno stornello, perchè aveva diciotto anni, e a quell’età se il cielo è azzurro vi ride negli occhi, e gli [...]

[...] dote per papparvela con tutti i vostri, è un’altra cosa! Marito voglio dargliene uno solo alla mia figliuola, e non cinque o sei, e metterle [...]

[...] guadagno che ci fa la Mangiacarrubbe! – Allora, comare Venera, se mi dite questo è come se mi diceste: in casa mia non ci mettete più piede. ’Ntoni [...]

[...] un momento all’altro, e non è bene che mi trovi qui con voi. – Sì, sì, è vero; ora che ci hanno tolto la casa del nespolo non è giusto. Egli [...]

[...] egli era stanco di rompersi l’anima per niente, perchè quando non si ha nulla è inutile arrabbattarsi da mattina a sera, e non trovate un cane che [...]

[...] cade nell’acqua è forza che si bagni». Se suo fratello si metteva a cantare, mentre stavano alla vela, – Sì, sì, canta pure. Quando sarai vecchio [...]

[...] poi abbaierai come il nonno. – Ad abbaiare adesso non ci guadagni nulla nemmeno; rispondeva il ragazzo. – Hai ragione, perchè la vita è bella [...]

[...] , secondo il costume dei vecchi: – Vorrei farlo io quello che fate voi, sorella mia! le diceva per confortarla. Alla fin fine è come andare a [...]

[...] non ce l’ha chiusa in faccia, aggiunse Alessi, è stata la Nunziata, e anche la cugina Anna. – «Carcere, malattie e necessità, si conosce l’amistà [...]

[...] della tela è troppo pesante per lei, l’aiuto anch’io, poveretta, disse Alessi. – Adesso aiuta a tirare da questa parte, chè San Francesco stavolta [...]

[...] sulle onde verdi, che venivano da lontano lontano fin dove arrivava la vista. – Che vuole dire che il mare ora è verde, ed ora è turchino, e un’altra [...]

[...] volta è bianco, e poi nero come la sciara, e non è sempre di un colore come dell’acqua che è? chiese Alessi. – È la volontà di Dio, rispose il [...]

[...] nonno, così il marinaro sa quando può mettersi in mare senza timore, e quando è meglio non andarci. – Quei gabbiani hanno una bella sorte, che volano [...]

[...] sempre in alto, e non hanno paura delle ondate, se il mare è in tempesta. – Allora non hanno da mangiare nemmeno loro, povere bestiole [...]

[...] proverbi; e con quei benedetti proverbi, mentre la sera stava a guardare il tempo dalla finestra col naso in aria, diceva pure «Quando la luna è [...]

[...] rossa fa vento, quando è chiara vuol dir sereno, quando è pallida, pioverà». – Se lo sapete che pioverà perchè torniamo ad andare in mare oggi? gli [...]

[...] ’ sarebbe meglio trovarsi all’osteria della Santuzza. – O coricato nel tuo letto a dormire, non è vero? rispose il nonno; allora dovevi fare il segretario [...]

[...] , come don Silvestro. Il povero vecchio aveva abbaiato tutto il giorno pei suoi dolori. – È il tempo che muta! diceva lui, lo sento nelle ossa io [...]

[...] se torniamo; disse poi Alessi. – Ora lascia stare la mamma, aggiunse il nonno, è meglio non ci pensare. – Adesso dove siamo? domandò ’Ntoni dopo [...]

[...] . – Hai un bel cantare, ma nessuno ti sente, ed è meglio starti cheto, gli disse infine il fratello con la voce mutata che non si conosceva più [...]

[...] nemmen lui. Sta zitto che adesso non è bene far così, nè per te, nè per gli altri. – La vela! ordinò padron ’Ntoni; il timone al vento verso greco, e [...]

[...] . – Il fanale del molo, – gridò ’Ntoni, – lo vedete? – A dritta! gridò padron ’Ntoni, a dritta! Non è il fanale del molo. Andiamo sugli scogli. Serra [...]

[...] ! serra! – Non posso serrare! rispose ’Ntoni colla voce soffocata dalla tempesta e dallo sforzo, la scotta è bagnata. Il coltello, Alessi, il [...]

[...] che gridava: – Ahi! come di uno che stesse per morire. – Chi è? chi è che grida? domandava ’Ntoni, aiutandosi coi denti e col coltello a tagliare le [...]

[...] padron ’Ntoni non si raddrizzò, lui, e non rispondeva più a ’Ntoni che lo chiamava. Ora, quando il mare e il vento gridano insieme, non c’è cosa che [...]

[...] grembiule. – Già quel mestiere lì è fatto in tal modo, e si finisce col lasciarci la pelle. Una che mariti la figlia con gente di mare, diceva la [...]

[...] tutti lo lisciavano; anche lo speziale, il quale voleva mangiarsi il re, gli faceva tanto di cappello, col cappellaccio nero. – Non è nulla [...]

[...] ». Ci vuole la terra al sole, ci vuole. – Che notte è venuta pei Malavoglia! esclamava comare Piedipapera. – Avete visto, che tutte le disgrazie in [...]

[...] che non possiamo spendere, e si contenterà del rosario che mi diranno Maruzza e la Mena. Tu, Mena, fai sempre come ha fatto tua madre, che è stata [...]

[...] l’un l’altro i guai vi parranno meno gravi. Ora ’Ntoni è grande, e presto Alessi sarà in grado di aiutarvi anche lui. – Non dite così [...]

[...] rispondeva: – Adesso che vi ho detto quello che volevo dirvi, non me ne importa. Io sono vecchio. Quando non c’è più olio il lume si spegne. Ora [...]

[...] voltatemi dall’altra parte che sono stanco. Più tardi chiamò ancora ’Ntoni, e gli disse: – Non la vendete la Provvidenza, così vecchia come è, se no [...]

[...] metteteli da parte e ricomprate la casa del Nespolo. Lo zio Crocifisso ve la venderà, se ci avrà il suo guadagno, perchè è stata sempre dei [...]

[...] , tanto che voleva voltare la briglia dell’asinello e tornarsene indietro. – Chi vi ha detto che c’era bisogno del prete? Chi è andato a chiamare [...]

[...] il viatico? Quello dobbiamo dirvelo noi altri medici, quando è l’ora; e mi meraviglio del vicario che è venuto senza la polizza del viatico. Ora [...]

[...] volete saperlo? non c’è bisogno del viatico. Se sta meglio, vi dico! – È il miracolo della Madonna Addolorata! esclamava la Longa; la Madonna ci ha [...]

[...] fatto il miracolo, perchè il Signore ci è stato troppe volte in questa casa! – Ah! Vergine benedetta! esclamava Mena colle mani giunte. Ah [...]

[...] danno di tutti, perchè è la colonna della casa, – rispose la cugina Anna. Quel cetriolo di ’Ntoni ora non è più un ragazzo. – Ma tutte si strinsero [...]

[...] per aver buttato la corda alla Provvidenza, diceva lo speziale. E ci è anche la pensione. Così li spendono i denari del popolo! Piedipapera per [...]

[...] avesse la medaglia. – Barbara Zuppidda, ora che si è levato di mente quel ragazzaccio dei Malavoglia, non gli volterà più le spalle a don Michele [...]

[...] . Ma era tempo perso. – Non vedete che voga al largo e non si fa più vedere? esclamava la Santuzza. – Questo è segno che la cosa è vera com’è vero [...]

[...] Pizzuto. Non l’avete visto che è venuto a pregare e strapregare don Michele per aiutarlo? Nella spezieria don Franco chiamava la gente apposta per [...]

[...] schiamazzare sull’avventura. – Ve l’avevo detto, non è vero? Tutti così, quei leccasanti! col diavolo sotto le gonnelle! Bel lavoro, eh? due alla [...]

[...] sentito dire a don Silvestro che voleva far cadere la Barbara coi suoi piedi, come una pera matura, andava sussurrando – Questa è tutta una manovra [...]

[...] , non gli volevano male a don Michele, sebbene ei fosse di quei del governo; e diceva che l’uomo è cacciatore, e la Zuppidda doveva pensarci lei a [...]

[...] guardarsi la figliuola, e se don Michele ci aveva degli altri intrighi cotesto riguardava lui e la sua coscienza. – Questa è opera di don [...]

[...] più degli amici antichi. – Io non ci ho nulla pel capo, donna Rosolina. – A me mi hanno detto che ce l’avete, ma è una bestialità, che vi farebbe [...]

[...] dove vi erano venuti quei denari. Ora la Banca è fallita. Che colpa ce ne ho io? – Imbroglione! gli sputava in faccia donna Rosolina colla schiuma [...]

[...] che facevano, e passava il tempo ad ascoltare le voci dei vicini, dicendo: – Questa è comare Venera che strapazza suo marito. – Questa è la [...]

[...] per quello. I compari, mentre attendevano alle loro faccende, gli regalavano qualche parola, e gli dicevano per consolarlo: – Vuol dire che c’è [...]

[...] insieme, quei denari della casa, dovete venderla a noi, perchè è stata sempre dei Malavoglia; «ad ogni uccello il suo nido è bello» e desidero [...]

[...] dubitate, non dubitate. La casa è là che non scappa. Basta tenerci gli occhi addosso. Ognuno tiene gli occhi addosso a quel che gli preme. – E una volta [...]

[...] . – Io se fossi in voi, gli darei Alfio Mosca, che è un buon ragazzo, onesto e laborioso; e cerca moglie di qua e di là, non ha altro difetto. Ora [...]

[...] gli diceva: – Per questa medaglia benedetta che ci ho qui, non è vero niente. Puh! che mi fate stomaco quando mi parlate di quel vecchio barbogio [...]

[...] Vespa, ma se è vero che mi volete bene, in questo stato non mi lascerete, chè quando non vi vedo mi pare che il cuore l’abbia diviso in due, come due [...]

[...] mano. Piedipapera lo tirava per la manica dicendogli: – Questo è il tempo d’approfittare. Ma padron ’Ntoni teneva duro a rispondere: – Ne parleremo [...]

[...] picchiava i pugni sui barili, dicendo ai nipoti: – Qui c’è la vostra casa e la dote di Mena. «La casa ti abbraccia e ti bacia». San Francesco mi ha [...]

[...] repubblica! – La gente gli voltava le spalle, e lo piantava lì a strepitare come un pazzo. Da che il mondo è mondo le acciughe si son fatte col [...]

[...] soltanto la coda! Con gente come questa cosa volete fare? e si contentano di mastro Croce Giufà, perchè il sindaco è stato sempre lui; e sarebbero capaci [...]

[...] ragionamento che avevano fatto a quattr’occhi, sebbene don Silvestro non avesse aperto bocca, è vero, ma era stato zitto ad ascoltare. Si sapeva poi [...]

[...] galera, a Favignana, non ci è andato nessuno! Questi sono i tempi e gli uomini nuovi! In quel momento entrò nella bottega la Signora, colla calza in [...]

[...] . – Quello è un uomo che ha stomaco, e se ha da dire qualche cosa ce la chiude dentro e non parla più. Tutto il paese sa che ha truffato le [...]

[...] i ragazzi che mostravano di aver giudizio come i grandi nello spiegare gli indovinelli. – La storia buona, disse allora ’Ntoni, è quella dei [...]

[...] quando sarò grande, se mi marito voglio sposar te. – Ancora c’è tempo, rispose Nunziata seria seria. – Devono essere delle città grandi come [...]

[...] nè campagna. – E’ c’è stato anche il nonno di Cipolla, aggiunse padron ’Ntoni, ed è in quei paesi là che s’è fatto ricco. Ma non è più tornato a [...]

[...] adesso, dopo essere stata tutto il giorno al lavatoio, per farsi la dote. Non è vero, Mara? Almeno se non viene il figlio del re, verrà qualchedun [...]

[...] d’innamorarvi della Barbara che è gialla come il zafferano? perchè la Zuppidda aveva il fatto suo; non è vero? E quando la disgrazia vi ha fatto perdere il [...]

[...] fatto vostro, a voi altri, è naturale che la Barbara v’avesse a piantare. – Voi vi accomodate a ogni cosa, rispose ’Ntoni imbronciato, e hanno [...]

[...] ragione di chiamarvi Cuor contento. – E se non fossi Cuor contento che si cambiano le cose? Quando uno non ha niente, il meglio è di andarsene come [...]

[...] fece compare Alfio Mosca. – Quello che dico io! esclamò ’Ntoni. – Il peggio, disse infine Mena, è spatriare dal proprio paese, dove fino i sassi [...]

[...] dell’uscio, accanto alla cappelletta, per domandargli cosa avesse. – Orsù, che c’è di nuovo? dillo a tuo nonno, dillo! – ’Ntoni si stringeva nelle [...]

[...] , ragazzo mio! Qualcosa che non c’era prima. «Chi va coi zoppi, all’anno zoppica». – C’è che sono un povero diavolo! ecco cosa c’è! – Bè! che [...]

[...] novità! e non lo sapevi? Sei quel che è stato tuo padre, e quel ch’è stato tuo nonno! «Più ricco è in terra chi meno desidera». «Meglio contentarsi [...]

[...] dimenava tristamente il capo: – «Ad ogni uccello, suo nido è bello». Vedi quelle passere? le vedi? Hanno fatto il nido sempre colà, e torneranno a [...]

[...] sorella trova il lenzuolo tutto fradicio! E nondimeno sta zitta e non dice di queste cose che ti vengono in mente; e ha lavorato, e si è aiutata [...]

[...] piangete più così! Lo vedete il nonno come si è arrabattato tutta la vita? ed ora che è vecchio si arrabatta ancora come se fosse il primo giorno, a [...]

[...] nuvola che passa! E lo zio Crocifisso che si leva il pan di bocca per mettere da parte i soldi, ed è sempre a litigare con questo e con quello! E tu [...]

[...] il paese dove sei nato e cresciuto, e dove i tuoi morti saranno sotterrati sotto quel marmo, davanti all’altare dell’Addolorata che si è fatto [...]

[...] quelle quattro pietre liscie messe in fila all’ombra del caprifico che c’è accanto alla cappelletta, prima d’entrare nel paese; e non si accorse, ma [...]

[...] morta, col viso giallo e le occhiaie nere, badava a dirle – Non è nulla, non vi spaventate: quando mi sarò messa in letto ogni cosa passerà, – e [...]

[...] il colèra lo buttassero per le strade e dietro gli usci. – Segno che è lui che sparge il colèra! – andava soffiando don Giammaria. Per questo nel [...]

[...] strada: – È morta la tale; è morta la tal’altra; pensava – Anche così hanno sentito dire – È morta la Longa! – la quale l’aveva lasciata sola con [...]

[...] allo stipite dell’uscio, si fece coraggio per dirgli: – A me non me ne importa dell’aiuto, purchè tu non ci lasci soli. Ora che non c’è più la [...]

[...] , se tu vai, come la Nunziata quando l’è partito il padre. – No! diceva ’Ntoni, no! Io non posso aiutarti se non ho nulla. Il proverbio dice «aiutati [...]

[...] se ne è andato mio padre, – disse infine la Nunziata la quale era andata a dirgli addio anche lei, e stava sull’uscio. Nessuno allora parlò più. Le [...]

[...] dire: – Così se ne è andato mio padre. XII Padron ’Ntoni, ora che non gli era rimasto altri che Alessi pel governo della barca, doveva prendere [...]

[...] giorni colla Vespa, che pareva avesse ad andarsene da un momento all’altro, ma poi non è morto! Però, quel che i Malavoglia guadagnavano non bastava [...]

[...] fame, e verrebbero a lavorare per niente. Tutto quello che buscheranno ve lo papperete voi. Siete una bestia, vi dico! La barca è ben conservata [...]

[...] , come se fosse nuova. Padron ’Ntoni se ne intendeva quando l’aveva fatta fare. Questo è un affare d’oro, come quello dei lupini; sentite a me! Ma [...]

[...] cosa ci ho qui dentro, compare Tino! Tutti vogliono succhiarmi il sangue come le sanguisughe, e prendersi il fatto mio. Ora v’è anche Pizzuto che [...]

[...] corre dietro la Vespa, tutti come cani da caccia! – E voi prendetevela la Vespa! O infine non è sangue vostro, lei e la sua chiusa? Non sarà [...]

[...] , senza darle salario, e vi prenderete anche la chiusa. Sentite a me, zio Crocifisso, questo è un altro affare come quello dei lupini! Padron ’Ntoni [...]

[...] infine erano denari loro, ed è una minchioneria non contare per nulla nel paese quando si è ricchi, e le tasse si pagano peggio degli altri. – Voi che [...]

[...] voi. Ora è meglio che non ci passiate più di qua, perchè più vi vedo e più vorrei vedervi, e ormai son la favola del paese; la Zuppidda si mette [...]

[...] , se fosse venuto a prenderlo a scapaccioni. – Questa è la mano di Dio per castigar la superbia di padron Fortunato, – diceva la gente. – Per lui [...]

[...] grande? – Ancora c’è tempo; rispondeva lei. – Sì, c’è tempo, ma è meglio pensarci adesso, così saprò quel che devo fare. Prima bisogna maritare la [...]

[...] , e anche a me mi piacerebbe, chè saprei dove andare a occhi chiusi, o di notte, senza battere il naso; e c’è il cortile grande per gli attrezzi, e in [...]

[...] due salti s’è al mare. Poi, quando le mie sorelle saranno maritate, il nonno verrà a stare con noi, e lo metteremo nella stanza grande del cortile [...]

[...] mano, non è vero? Quando tornerà mio fratello ’Ntoni gliela daremo a lui, e noi andremo a stare sul solaio. Tu non avrai che a scendere la [...]

[...] anche lei; e poi si mise a cantare, mentre Alessi stava ad ascoltare, tutto intento. Infine disse: – Ma ancora c’è tempo. – Sì, affermò Alessi [...]

[...] ; prima bisogna maritare la Mena, ed anche la Lia, e situare i tuoi piccini. Ma è meglio pensarci adesso. – Quando canta la Nunziata, disse Mena [...]

[...] , affacciandosi sull’uscio, è segno che il giorno dopo farà bel tempo e potrà andare al lavatoio. – La cugina Anna era nello stesso caso, perchè la sua [...]

[...] , la sera quando si torna a casa stanchi, e che la giornata è andata bene; e veder il lume in quella camera dove l’avete visto tante volte, e ci [...]

[...] avete viste tutte le facce care che avete avuto al mondo. Ma ora tanti se ne sono andati, ad uno ad uno, che non tornano più, e la camera è buia e [...]

[...] mentre egli è lontano, non gli parrà vero quando tornerà, disse Mena, e verrà a cercarci qui. Padron ’Ntoni scosse il capo tristamente. – Ma ancora [...]

[...] c’è tempo! disse infine anche lui, come la Nunziata; e la cugina Anna soggiunse: – Se ’Ntoni torna ricco la comprerà lui la casa. Padron ’Ntoni [...]

[...] conosceva più la Lia, tanto s’era fatta grande, e gli dicevano: – Ora non ci lascerai più, non è vero? Il nonno si soffiava il naso anche lui, e [...]

[...] avventurarsi a quella minchioneria di lasciare il paese, si tenevano la pancia dal ridere. Quando uno non riesce ad acchiappare la fortuna è un [...]

[...] giorni, giacchè è inutile affaticarsi per nulla. Così ’Ntoni faceva il predicatore, come lo speziale; almeno aveva imparato questo nel viaggio, ed [...]

[...] dirtelo, alla mia età l’è dura andare a giornata, e vedersi comandare a bacchetta, quando si è stati padroni. Anche voi altri siete nati padroni [...]

[...] farsi scrivere al Municipio, presente don Silvestro. – Non è vero che se la piglia per gli orecchini, diceva Piedipapera, il quale poteva saperlo [...]

[...] compare Spatu, ora che la Mangiacarrubbe s’è tirato in casa Brasi Cipolla. Scusate veh! compare Rocco. – Niente niente, compare Tino; – rispose Rocco [...]

[...] Spatu. – A me non me ne importa; perchè chi si fida di quelle canaglie di femmine, è un porco. Per me la mia innamorata è la Santuzza, che mi fa [...]

[...] speziale tirandosi la barba. – Tutto il sistema è così; pagar degli sfaccendati per non far niente, e farci le corna, a noi che li paghiamo! ecco che [...]

[...] giorno per confessare la Santuzza, e sentire le porcherie che gli racconta; e don Silvestro che... so io! e mastro Cirino che è pagato per romperci [...]

[...] dalla testa. – Vedete la conseguenza del sistema! La conseguenza è che tutti diventano canaglia. Non vi offendete, compare ’Ntoni. «Il pesce puzza [...]

[...] toccargli il cuore, e di nascosto gli fece persino esorcizzare la camicia da don Giammaria, e spese tre tarì. – Vedi! gli diceva, questo non c’è mai [...]

[...] vecchio, e tuo fratello che è ancora un ragazzo, ci siamo tirati su dal fosso. Ora se tu volessi aiutarci, torneremo ad essere quelli che eravamo, se [...]

[...] pallida e gli occhi lustri, gli diceva: – Entra da questa parte, che ci è il nonno! – E lo faceva entrare dalla porticina della cucina; poi si metteva [...]

[...] ragazzo, il povero vecchio: – Oh ’Ntoni! non ti rammenti che qui c’è morta tua madre? Perchè vuoi darle questo dolore a tua madre, di vederti fare la [...]

[...] sfogarsi collo speziale e con altri di quelli che avevano un po’ di tempo per chiacchierare dell’ingiustizia sacrosanta che ci è a questo mondo in [...]

[...] ! diceva lo speziale a don Silvestro, e a padron Cipolla, e a chi voleva sentirlo. – Vede le cose all’ingrosso, così alla carlona, ma il sugo c’è [...]

[...] ; non è colpa sua se non sa esprimersi meglio; è colpa del governo che lo lascia nell’ignoranza. Per istruirlo gli portava il Secolo e la Gazzetta di [...]

[...] volesse ammazzare don Michele, dovrebbe ammazzarlo per qualche altra cosa; chè gli vuol rubare la sorella; ma ’Ntoni è peggio d’un maiale, tanto che [...]

[...] . Non lo vedi come è andato a finire mio fratello, che non lo vogliono nemmeno i cani! – Se ’Ntoni avesse fegato, andava dicendo Piedipapera, se lo [...]

[...] zio Santoro, quando poteva chiapparla un momento a quattr’occhi. Di don Michele ne hai sempre bisogno. Massaro Filippo m’ha detto dieci volte che è [...]

[...] l’aveva rovinato a non rapire Brasi una settimana prima. – Questa è stata la volontà di Dio! andava dicendo picchiandosi il petto; la volontà di Dio [...]

[...] è stata che io m’avessi a pigliare la Vespa per castigo dei miei peccati! – E dei peccati doveva avercene grossi assai, perchè la Vespa gli [...]

[...] la passate forse meglio di me a lavorare, e ad affannarvi per nulla? È la nostra mala sorte infame! ecco cos’è! Vedete come siete ridotto, che [...]

[...] ne ho! Non ne abbiamo avuti mai, e ci siamo guadagnato il pane come vuol Dio; è per questo che bisogna darsi le mani attorno, a guadagnarli, se no [...]

[...] si muore di fame. – Come vuole il diavolo, volete dire! Che è tutta opera di Satanasso la nostra disgrazia! Ora sapete quel che ci aspetta, quando [...]

[...] ? – Lo so che non è il più bel palazzo del mondo. Ma non dovresti dirlo tu che ci sei nato, tanto più che tua madre non ci è morta. – Nemmeno mio [...]

[...] padre non ci è morto. Il nostro mestiere è di lasciare la pelle laggiù, in bocca ai pescicani. Almeno, finchè non ce la lascio, voglio godermi quel [...]

[...] po’ di bene che posso trovare, giacchè è inutile logorarmi la pelle per niente! E poi? quando avrete la casa? e quando avrete la barca? E poi? e la [...]

[...] dote di Mena? e la dote di Lia?... Ah! sangue di Giuda ladro! che malasorte è la nostra! Il vecchio se ne andò desolato, scuotendo il capo, col [...]

[...] . – Quando si è ridotti allo stato in cui siamo, diceva Lia che parlava come una donna fatta, bisogna aiutarsi da sè, e che ognuno pensi ai suoi interessi [...]

[...] ? – Che verrei a farci nella città? – Quello è il posto per voi! Voi non siete fatta per star qui, fra questi villani, in parola d’onore! Voi [...]

[...] siete una roba fine e di prima qualità, e siete fatta per stare in una bella casetta, e andare a spasso alla Marina e alla Villa, quando c’è la [...]

[...] bene che vostro nonno non lo facesse andare a passeggiare nella sciara, perchè la sciara non è fatta per andarci a passeggiare, e gli scogli del [...]

[...] l’imbrunire, come se andassero a pescar pipistrelli. Ditegli questo, comare Mena, e ditegli pure che chi gli dà quest’avvertimento è un amico il quale [...]

[...] dei lupi colle pistole e le carabine. – Ma rubare ai ladri non è stato mai peccato. Lo diceva anche don Giammaria nella bottega dello speziale. E [...]

[...] , sempre là per i piedi, dacchè non va più a scaldare le panche della Santuzza. – Per questo ce l’ha con me, entrava a dire ’Ntoni; è arrabbiato come un [...]

[...] lascia un momento da dirti una barzelletta. – Oppure: – Così lacero e sudicio è una porcheria avercelo per la bettola; che sembra tutta una stalla [...]

[...] , vuol berselo in santa pace, ed è contenta di vedere uno colla sciabola lì davanti. Poi tutti gli facevano di berretto, e nessuno ti avrebbe negato [...]

[...] un soldo se te lo doveva, quando era segnato col carbone sul muro. Ora che non c’è più lui, non viene nemmeno massaro Filippo. L’altra volta è [...]

[...] passato di qua, ed io volevo farlo entrare; ma ei dice che è inutile venirci, giacchè il mosto non può farlo passare più di contrabbando, ora che [...]

[...] sei in collera con don Michele. Una cosa che non è buona nè per l’anima nè pel corpo. La gente comincia perfino a mormorare che a ’Ntoni gli fai la [...]

[...] Santoro. Non vedi come è attaccato al pane che ti mangia? Bisogna rompere la pentola per aggiustarla. Bisogna farlo mettere fuori a pedate. Massaro [...]

[...] , come se anch’egli fosse morto, e non stendevano nemmeno la tovaglia, sparpagliati per la casa, colla scodella sulle ginocchia. – Questo è [...]

[...] l’ultimo colpo per me che sono vecchio! – ripeteva il nonno; e chi lo vedeva passare colle reti in spalla, per andare a giornata, diceva: – Questa è [...]

[...] dovrei pensarci da me ad aiutarmi. E nemmeno ’Ntoni andrebbe per le strade, che è una vergogna sentirsi dire che siamo sue sorelle, e nessuno vorrà [...]

[...] : – No! È don Michele che mi vuol male, te l’ho detto. Sta sempre a macchinar birbonate contro di me collo zio Santoro. Li ho sentiti io nella bottega [...]

[...] pescato il marito non hanno più bisogno di nulla. Ci è chi deve pensare a dar loro da mangiare! Lo zio Crocifisso aveva persa anche la devozione [...]

[...] l’anima. – Questo è l’ultimo anno per me! andava piagnucolando; e adesso correva a cercare padron ’Ntoni, e gli altri disgraziati al pari di lui [...]

[...] : – Quella strega della Vespa, se morite voi, è capace di dargliela per un pezzo di pane la casa del nespolo; ed è meglio che li facciate voi i vostri [...]

[...] vostra moglie se sa che avete ripreso i denari della casa, è capace di strozzarvi, per comprarsene tante collane e fazzoletti di seta. – E diceva [...]

[...] Filippo era pure tornato all’osteria – Anche quell’altro! Che non sa starci senza don Michele? È segno che è innamorato di don Michele, piuttosto [...]

[...] figlio della Locca. Avevano passato la sera all’osteria, a bere e schiamazzare, che la bettola è come un porto di mare, e la Santuzza non avrebbe [...]

[...] , che sapeva la legge, diceva sputacchiando: – Finchè c’è il lume sulla porta abbiamo il diritto di star qua! – e si appoggiava al muro per star meglio [...]

[...] . – Chi ve la piglia la multa? quello sbirro di don Michele? Fatelo venire qui che gliela dò io la multa! ditegli che c’è qui ’Ntoni Malavoglia [...]

[...] ! Non lo sai quello che abbiamo da fare? Al figlio della Locca allora gli venne una gran voglia di mettersi a piangere, al buio. – È ubbriaco [...]

[...] . – Lo vedete dove andava don Michele? e la Santuzza che diceva d’aver sonno! Adesso come faranno se c’è tuttora massaro Filippo nella stalla? – E [...]

[...] Pizzuto, disse Cinghialenta. Egli è padrone di tenere la porta aperta sino che vuole, e senza lume fuori. – È scuro che non ci si vede! disse il [...]

[...] guardandolo negli occhi: ’Ntoni fece una spallata; e Vanni, mentre si faceva da parte per lasciarli entrare, ammiccò a Rocco e a Cinghialenta: – È stato [...]

[...] . – Niente, non è affare per questa sera. – Se non è affare per questa sera perchè mi avete fatto lasciar l’osteria, che son tutto fradicio dalla pioggia [...]

[...] ? disse Rocco Spatu. – È un altro discorso che stavamo facendo con compare Cinghialenta. E Pizzuto aggiunse: – Sì, è venuto l’uomo dalla città, e ha [...]

[...] detto che per questa sera la roba è là, ma sarà un affare grosso sbarcarla con questo tempo. – Tanto meglio; così nessuno ci vede a sbarcarla [...]

[...] . – Sì, ma le guardie hanno l’orecchio fino; e badate che m’è parso di vederle ronzare qui davanti, e guardare dentro la bottega. Allora successe [...]

[...] loro pistole. – Noi ci buschiamo il pane come possiamo, e non vogliamo far male a nessuno! aggiunse Cinghialenta. – O che uno non è più padrone di [...]

[...] terra, e nessuno li prende a schioppettate; aggiunse ’Ntoni Malavoglia. – Sapete cos’ha detto don Giammaria? che rubare ai ladri non è peccato. E i [...]

[...] ! gridò Pizzuto colla mano sul battente. – Non è pei soldi dell’erbabianca; questa ve l’ho data per niente, come amici che siete; ma vi raccomando [...]

[...] , eh! La mia casa è qui per voi altri, se l’affare va bene. Sapete che ci ho lì dietro una camera dove ci starebbe un bastimento di roba, e nessuno [...]

[...] un’altra volta non voglio passar per minchione, e andrò a contare a don Michele tutte queste bricconate. – No, no! compare Vanni; non c’è bisogno [...]

[...] d’andarle a contare a don Michele! E Piedipapera s’è visto stasera? – Neanche sulla piazza; era lì nella spezieria a fare la repubblica collo [...]

[...] speziale. Ogni volta che si fa il colpo egli voga al largo, per provare che lui non ci entra in tutto quel che può succedere. È volpe vecchia e le palle [...]

[...] sarà nessuno al Rotolo, soggiunse il figlio della Locca, ed è meglio tornarsene a casa. ’Ntoni, Cinghialenta e Rocco Spatu, che erano sulla soglia [...]

[...] all’uscio. – Chi è a quest’ora, disse Lia, la quale orlava di nascosto un fazzoletto di seta che don Michele infine era riescito a farle prendere [...]

[...] . – Son io, don Michele; aprite che devo parlarvi di premura! – Non apro perchè tutti sono in letto e mia sorella è di là ad aspettare ’Ntoni dietro [...]

[...] l’uscio. – Se vostra sorella vi sente ad aprire non fa nulla. Si tratta appunto di ’Ntoni, ed è affare di premura. Non voglio che vada in galera [...]

[...] ! – Chiudetelo in casa stanotte, vostro fratello, come torna. Ma non gli dite che ci sono stato io. Ditegli che è meglio che stia in casa. Diteglielo! – Oh [...]

[...] vergine Maria! Oh vergine Maria! ripeteva Lia colle mani giunte. – Adesso è all’osteria, ma deve passar di qua. Voi aspettatelo sull’uscio, che è [...]

[...] pancia e i calzoni dentro gli stivali. – Per me stasera non c’è nessuno che stia inquieto, o che si metta a piangere, comare Lia, ma anch’io sono in [...]

[...] Cinghialenta. Conoscono le coste, palmo a palmo, ad occhi chiusi. – Ma io non sento nulla! osservò ’Ntoni. – È vero, non si sente nulla! rispose [...]

[...] Cinghialenta. Ma devono essere laggiù da un pezzo. – Allora è meglio tornarsene a casa, aggiunse il figlio della Locca. – Tu ora che hai mangiato e [...]

[...] bevuto non pensi ad altro che a tornartene a casa; ma se non stai zitto ti butto in mare con una pedata! gli disse Cinghialenta. – Il fatto è [...]

[...] sentono le guardie di don Michele, disse ’Ntoni, correranno qui subito, perchè con una notte come questa le civette non vanno in giro. – Allora è meglio [...]

[...] Cinghialenta; se non c’è nessuno nemmeno là, vuol dire che non son venuti. ’Ntoni, mentre scendevano sulla strada disse: – Piedipapera è capace di [...]

[...] sottovoce: – Vanni Pizzuto a quest’ora è nel suo letto, lui che se la prendeva con Piedipapera perchè si acchiappa la senseria senza far nulla. – Orbè [...]

[...] è bello e aggiustato! e lo spingevano a boccate di carabina. Mentre lo conducevano in caserma, legato peggio di Cristo anche lui, e gli portavano [...]

[...] . – Sapete cosa c’è scritto alla Vicaria di Palermo? «Corri quanto vuoi che qui t’aspetto!» e «il malo ferro se lo mangia la mola». Poveri diavoli [...]

[...] altro mestiere, ed è un malarnese, come Malavoglia, e il figlio della Locca! – Tutti dicevano di sì, che quando capita un figlio di quella fatta è [...]

[...] come tornavano a conchiudere che «il malo ferro se lo mangia la mola», padron Fortunato soggiungeva: – È un buon affare anche per padron ’Ntoni [...]

[...] voleva anche sapere se lo tenevano colle mani legate. – Lasciatelo stare dov’è, gli rispondeva il dottor Scipione. In queste cose è meglio farci [...]

[...] passare del tempo sopra. Già non gli manca nulla, ve l’ho detto, e ingrassa come un cappone. Le cose vanno bene. Don Michele è quasi guarito della [...]

[...] sua ferita, e anche questo per noi è una cosa buona. Non ci pensate, vi dico, e tornatevene nella barca chè questo è affar mio. – Non ci posso [...]

[...] tornare nella barca, ora che ’Ntoni è carcerato; non ci posso tornare. Ognuno ci guarderebbe dove passiamo, e poi non ho più la testa al suo posto [...]

[...] , ora che ’Ntoni è carcerato. E tornava a ripetere sempre la stessa cosa, intanto che i danari se ne andavano come l’acqua, e tutti i suoi passavano [...]

[...] . – Vogliono sapere se è vero che la Lia se la intendeva con don Michele, e che suo fratello ’Ntoni abbia voluto ammazzarlo per tagliarsi le corna; me [...]

[...] : – Questa è la verità. Li ho visti io cogli occhi miei, e lo sa tutto il paese. Quella mattina nella casa dei Malavoglia c’era stata una tragedia, che [...]

[...] forse ’Ntoni Malavoglia quella notte, col buio che faceva? «Alla casa del povero ognuno ha ragione» e «La forca è fatta pel disgraziato». Il presidente [...]

[...] l’intendete con don Michele, e a vostro nonno gli è venuto un accidente! Lia non disse nulla, come non avesse udito, o non gliene importasse niente [...]

[...] accetta! accetta!» – «Chi cade nell’acqua è forza che si bagni» – «A cavallo magro, mosche». – E a chi gli domandava perchè andasse sempre in giro [...]

[...] stava cercando le parole, guardando di qua e di là. – È vero quella cosa che hanno detto di Lia? chiese infine. – No! rispondeva Nunziata, colle [...]

[...] mani in croce, no! per la Madonna dell’Ognina, non è vero! Egli si mise a tentennare il capo, col mento sul petto. – Allora perchè se n’è fuggita [...]

[...] ! Ora ogni cosa è cambiata, chè «il mondo è tondo, chi nuota e chi va a fondo». – Stavolta non potevano dargli nemmeno un bicchiere di vino, pel ben [...]

[...] , vedendo che non gli dicevano nulla. – Quando uno lascia il suo paese è meglio che non ci torni più, perchè ogni cosa muta faccia mentre egli è [...]

[...] più, e ognuno a questo mondo è fatto per pensare a tirare la carretta che gli ha data Dio, come l’asino di compar Alfio, che adesso faceva chissà [...]

[...] davanti al confessore, di aver pensato a pagare dieci lire per fargli rompere le ossa a bastonate. – Ah! compare Alfio! se sapeste che rovina è [...]

[...] com’è fatto il mondo! c’è gente che va cercando questo negozio del matrimonio colla lanterna, mentre chi ci si trova vorrebbe levarsene. Padron [...]

[...] Fortunato stette un po’ a fregarsi il mento, e poi lasciò andare: – Il matrimonio è come una trappola di topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne [...]

[...] , e gli altri ci girano intorno per entrarvi. – A me mi sembrano pazzi! Vedete don Silvestro, cosa gli manca? e s’è messo in testa di far cascare la [...]

[...] ’Ntoni ora scuoteva il capo, e diceva di no. – Adesso della casa non abbiamo che farne, perchè Mena non si può più maritare, e dei Malavoglia non ci è [...]

[...] dalle grida. – Questo non va bene! diceva don Silvestro, la cavezza è fatta per il mulo. Compare Cinghialenta è un uomo grossolano. – Egli andava a [...]

[...] gli pare e piace. Il padrone è mio marito. – Tu lasciali dire, – rispondeva suo marito. – Poi lo sanno che se vengono a toccarmi il naso ne faccio [...]

[...] un bue. – Già! sentenziava don Franco colla barba in aria, – ha chinato il capo perchè don Silvestro è di quegli che tengono il manico del mestolo [...]

[...] penso sempre a quelle sere là, quando udivo la voce di voialtre, mentre governavo l’asino, e vedevo il lume nella casa del nespolo, che ora è [...]

[...] chiusa, e quando son tornato non ho trovato più niente di quel che avevo lasciato, e comare Mena non mi è parsa più quella. Uno che se ne va dal paese [...]

[...] è meglio non ci torni più. Vedi, ora penso pure a quel povero asino che ha lavorato con me tanto tempo, e andava sempre, sole o pioggia, col capo [...]

[...] avevano messo sul carro una coperta colle canne, sicchè sembrava che portassero un morto. – Per lui è meglio che non oda più nulla, seguitava [...]

[...] compare Alfio. L’angustia di ’Ntoni già l’ha sentita, e un giorno o l’altro gli toccherebbe anche di sentire come è andata a finire la Lia. – Me lo [...]

[...] domandava spesso, quando eravamo soli, rispose la Nunziata. – Voleva sapere dove fosse. – È andata dietro a suo fratello. Noi poveretti siamo come le [...]

[...] la portassero distesa sul carro come portiamo adesso suo nonno. Ora la famiglia dei Malavoglia è distrutta, e bisogna rifarla di nuovo tu e Alessi [...]

[...] . – I denari per la roba ci sono già; a San Giovanni venderemo anche il vitello. – Bravi! così, quando ci avrete i denari da parte, non c’è [...]

[...] se la prendeva colla Mena, quasi fosse stata lei a mandarlo via. Ma compar Alfio gli diceva: – Che volete? La casa dei Malavoglia ora è distrutta, e [...]

[...] che chiocciavano, e la voce della Longa che aveva sempre da fare. Adesso tutto era cambiato, e quando uno se ne va dal paese, è meglio che non ci [...]

[...] pigliava la Zuppidda. – E mi diceva che il matrimonio è come una trappola di topi! andava brontolando allora lo zio Crocifisso. – Ora state a fidarvi [...]

[...] don Franco, mormoravano: – Questa l’ha vinta comare Venera contro don Silvestro; è un gran colpo per don Silvestro, ed è meglio che se ne vada dal [...]

[...] fatta capire a mio marito! Chi è buon cane mangia al trogolo; forestieri non ne vogliamo per la casa. Una volta in paese si stava meglio, quando non [...]

[...] sia stato ieri, tanto m’è rimasto in cuore. Ma devono essere passati più di otto anni. E ora quando si sarà maritato vostro fratello Alessi, voi [...]

[...] col viso basso, e sminuzzando gli sterpolini della siepe anche lei. Ho 26 anni, ed è passato il tempo di maritarmi. – No, che non è questo il motivo [...]

[...] spuntare le lagrime. – Per quest’anima pura che tengo sulle braccia! Non è per questo motivo. Ma io non son più da maritare. – Perchè non siete più da [...]

[...] mi maritassi, la gente tornerebbe a parlare di mia sorella Lia, giacchè nessuno oserebbe prendersela una Malavoglia, dopo quello che è successo [...]

[...] . Ma dacchè son qui la minestra mi è andata tutta in veleno. Per altro qui non posso starci, chè tutti mi conoscono, e perciò son venuto di sera [...]

[...] tremante, quasi avesse freddo: – È morta anche lei? Alessi non rispose nemmeno; allora ’Ntoni che era sotto il nespolo, colla sporta in mano [...]

[...] chiudeva; e Alessi a quelle parole si fece coraggio per dirgli: – Se volessi anche tu ci hai la tua casa. Di là c’è apposta il letto per te. – No [...]

[...] mezzo al paese. Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perchè il mare non ha paese nemmen lui, ed è di [...]

[...] : – Ora è tempo d’andarmene, perchè fra poco comincierà a passar gente. Ma il primo di tutti a cominciar la sua giornata è stato Rocco Spatu. [...]

Verga, Giovanni
Una peccatrice
10 1866 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga, a cura di Daria Motta - Interlinea edizioni 236 occorrenze

[...] signorile oltrepassò la nostra modesta carrozza da nolo. Giammai si è tanto umiliati dal contrasto come in simili casi. Consoli, ch'era forse il più [...]

[...] ch'io la vidi al teatro. 4 – La sua malattia fu brevissima; – rispose Raimondo, – è morta per Pietro Brusio. – Per Brusio! ella!... la [...]

[...] . – Comprendete benissimo, amici miei, che questo non è il luogo, nè l'ora. Ricondotti a quella triste meditazione tutti fissammo a lungo e in silenzio [...]

[...] . Quando uscimmo di chiesa dissi a Raimondo: – Hai bisogno di noi? – No, grazie. – E Brusio? – domandò Abate. – È là; – rispose Angiolini [...]

[...] nomi qualche volta, ed anche contentandomi di accennare le iniziali, quando, anche conosciuto il nome, le circostanze per le quali è ricordato [...]

[...] stretta di mano, di rivedersi l'indomani. Noi cercheremo di delineare questi due personaggi, dei quali uno è destinato 10 ad avere la maggior [...]

[...] personaggi, viventi ancora la maggior parte e molto conosciuti) è, come abbiamo accennato, un giovanotto alto; di circa 25 anni; alquanto magro [...]

[...] piedistallo, nella sua giusta luce, al suo posto insomma. È un giovane quale se ne incontrano molti in Sicilia: sangue arabo in vene andaluse [...]

[...] cuore e l'immaginazione vivono anch'essi la loro vita. 11 Il compagno che gli passeggiava allato è molto più piccolo; biondo, piuttosto grasso [...]

[...] assennato, ed impedisce a Pietro di commettere mille pazzie, poichè Raimondo ha la voce dolce ed insinuante ed il carattere conciliativo; sembra [...]

[...] famiglie di Siracusa. Raimondo è  già laureato in medicina da quasi un anno, e Pietro studia legge per studiare qualche cosa che non gli rendesse [...]

[...] questa volta a quella piccina? – Io? – rispose bruscamente Pietro, come destandosi di soprassalto, – e perchè fare? – Bella risposta! che pure non [...]

[...] serio dunque che a quest'ora Maddalena, la piccina, come la chiami, pianga e si disperi perchè non le scrivo più, perchè la sera, onde [...]

[...] aspettarla sotto il verone, non rischio più di farmi gettare delle immondezze sul capo da qualche serva maligna, che finga di non vedermi, e perchè [...]

[...] sbarazzato di una noia, senza i ritornelli soliti di traditore, Iddio è giusto, ecc. Pietro ne rise esso pure, e strinse con effusione la mano [...]

[...] del suo amico. – Sentimi, caro Raimondo; – diss'egli alquanto gravemente; – io non son di quelli che dicono: fo così perchè così fanno gli altri [...]

[...] . Mi sento troppo superiore a questi altri per seguirne l'esempio. A diciott'anni è permesso credere ancora all'amore, alla fedeltà, alla donna [...]

[...] tipo, eroina, come impastocchiano gli sfaccendati nei romanzi... A ventiquattro (è desolante quello che dico, ma non è men vero) si è [...]

[...] saccoccia la lettera del rivale. – È curiosa! – interruppe Raimondo. – Che cosa? – Come ti hanno guastato i romanzi di Sue; tu, accannito [...]

[...] , cogli accenti più deliranti di non lasciarla sì tosto, di non lasciarla in collera, poichè s'era accorta ch'io avevo sospetto di quello che dovevo [...]

[...] . – È semplicissimo: vi è un detto celebre: Fumo di gloria non val fumo di pipa: ciò che in parentesi dimostrerebbe che le mie più belle [...]

[...] ... Ma guarda laggiù, imbecille!... – Che c'è? – Cospetto!... la signora che incontrammo l'altra volta alla Villa! – È vero. – Che donna [...]

[...] ... Perdio!... – Non è poi quella maraviglia che mi vai cantando... – Non ho parlato di maraviglie. Ti dico semplicemente che a Catania, e in tutta [...]

[...] tutto il Piemonte in questo momento... – Eppure veduta dappresso non è bella... 17 – È adorabile, se non è bella! Essa non ha la bellezza [...]

[...] tutti i riflessi più lucidi, più belli, più azzurrognoli dei suoi magnifici capelli neri per nascondere che la sua fronte è alquanto larga [...]

[...] giammai esprimerti l'effetto che mi fa questa bellezza, che non è tale che quasi per un miracolo, poichè non ha nulla per esserlo, ed in cui tutto [...]

[...] la fa bella però, che la fa adorabile, poichè sembra non farla vedere che in nube, attraverso l'incenso e l'orpello; questa bellezza che vuol [...]

[...] angioletto così bello e perfetto qual è la piccina, come mi piace chiamarla; che pure hai abbandonato senza un pensiero. Pietro fissò uno sguardo [...]

[...] annodarsi il nastro del cappellino come colei. – È graziosa! – esclamò Raimondo. – Dunque ameresti dippiù una donna che avesse bisogno, per essere [...]

[...] non è, come il mio, debole e creta... E allora io l'amerei... un giorno, un'ora, ma l'amerei... Quanto alle altre donne, le amerò allorchè [...]

[...] ? – Non è cosa nuova in te. Dimentichi troppo spesso che sei scritto sul ruolo degli studenti di terzo anno in legge, per trasportarti ai tempi [...]

[...] c'è da scherzare. La signora Brusio, ch'era entrata con Raimondo nello stanzino di suo figlio, e si era appoggiata, con quell'atteggiamento [...]

[...] pò d'aria. – Stasera c'è musica alla Marina: – disse Raimondo. – Va pure, figlio mio; – disse la madre, – da quasi venti giorni tu non esci [...]

[...] di distrazione il mio povero Pietro! È tanto tempo che non fa altro che studiare!... e mi sembra che sia divenuto più pallido... Mi atterrisce [...]

[...] l'idea che avesse ad ammalare! – Non pensi a queste cose, signora; – interruppe Raimondo – Pietro è forte come un toro, e quest'eccesso di lavoro [...]

[...] , stringendo vivamente il braccio dell'amico contro il suo; – è lei!... là!... in mezzo a quei due uomini!... In fondo al viale quasi deserto, perchè [...]

[...] stassera?... Non c'è alcuno!... Raimondo guardò attorno, come trasognato, perchè giammai la Marina di Catania avea offerto una riunione più [...]

[...] ciò, come è vero che ora mi annoio... e se vuoi rimanere ti dico addio. E gli stese la mano come per congedarsi. – Un momento... ecco! giunge in [...]

[...] limita la gran piazza. – È strano – mormorò egli – come stassera non ho voglia nè d'andare a casa, nè di rimettermi alle mie tesi!... E [...]

[...] eccoti già a correre le strade come uno sfaccendato. – È che lo sono. Avrò sempre il tempo di finire le mie tesi, ed ero una gran bestia a [...]

[...] sento in vena di passeggiare. – Con il caldo che fa non è la miglior cosa. – Andiamo alla Villa. – Sia per la Villa. E i due amici uscirono [...]

[...] appena la contrarietà che gli arrecava quella domanda. – Perchè poi? – Perchè amarla io, sarebbe una disgrazia: amarmi ella un assurdo. – Mi [...]

[...] piace questa modestia da venticinque soldi. 28 – È modestia che vale amor proprio; – rispose Pietro piccato – prendila come vuoi. – Eppure [...]

[...] avesse creduto un momento a quel sogno e si fosse poi accorto ch'esso era troppo bello e insieme penoso per lui. – Perchè? – Perchè colei è [...]

[...] , il lusso... cose tutte che non posseggo. Dunque o costei è maritata, e non amerà giammai un Don Giovanni in ventiquattresimo che si chiama [...]

[...] semplicemente Pietro Brusio; o è mantenuta, e non possederò mai abbastanza per pagare i suoi fiori per un anno; o è zitella, e non sposerebbe [...]

[...] certamente l'uomo oscuro, comune, che non ha tanto da farla vivere in quel lusso nel quale vive, e che le è necessario, indispensabile per essere [...]

[...] quella che è. In tutti questi casi io dovrei dunque essere vile per amarla, o dovrei comprare il suo amore a prezzo di qualche infamia. – Ben [...]

[...] quella vista il cuore di Pietro battè forte, come la sera innanzi. – È dessa! – disse Raimondo – vedi che non t'ingannavo!... Pietro non rispose [...]

[...] , dopo averla divorata a lungo dello sguardo. – Credi che sieno marito e moglie? – domandò l'altro. – È il mistero che questa donna sa rendere [...]

[...] viceversa. Se lo sono è da poco tempo: a meno che costei non senta ancor ella sì a lungo come deve far sentire a tutti quelli che l'avvicinano [...]

[...] !... – Diffida sempre di quegli amori di cui ti si parla a lungo e sì leggermente: è segno certo che si vuol ridere alle tue spalle... Io l'amo come [...]

[...] dieci minuti, – aggiunse dopo aver consultato l'orologio. – Sì, è troppo tardi; siamo qui da più di due ore; – rispose il biondo alzandosi [...]

[...] sopranominata Raimondo, che vi restava da mezzogiorno spesso sino alle 3 e dalle 7 alle 8. Una sera l'incontrarono che andava al caffè di Sicilia [...]

[...] dall'altra sala del caffè, e fermandosi dinanzi al tavolino dov'era ella si levò il cappello, aspettando d'esser salutato. Siccome nessuno gli badava [...]

[...] , egli girò con tutta flemma sui talloni ed uscì. Pietro prese il braccio del suo amico, e lo strascinò via, mormorando: – È meglio che non [...]

[...] raggiungere sul divano il suo amico, ch'era seduto vicino alla signora. – È che Pietro, qui presente, è innamorato cotto; e abbiamo fatto la [...]

[...] ?... – Parola d'onore, signora, che lo sventurato son io, almeno sta volta; – rispose Pietro. – Lei?!... È da ridere!... E di chi sarebbe [...]

[...] innamorato, s'è lecito? – Molto lecito, al contrario! Giacchè non ho il bene di conoscerne neanche il nome... – Ed ella conosce lei, almeno? – No [...]

[...] alla Marina... E poi so dove trovarla... – Dove? 34 – A casa sua. – Dunque va in casa? – No; dal verone. – Ah! è amore da verone! – esclamò [...]

[...] ***? – Precisamente. – Una giovane alta, sottile, molto elegante... non tanto bella in verità? – Può essere... ciò è relativo... – E forestiera [...]

[...] molto? – Cioè... non molto. Sono stata in sua casa due o tre volte. – Mi parli di lei... a lungo!... – Ella finge di scherzare, signorino, ma [...]

[...] ha lo sguardo troppo acceso per dissimulare che quello che dice, lo sente davvero. – Sì, è vero!... Ma se le giuro che l'adoro, colei [...]

[...] !... – L'ha veduta davvicino? – domandò in tuono quasi derisorio la giovane. – Sì. – È tutta toletta!... – Io amo appunto in lei questa toletta, questo [...]

[...] mezzo, e spesso sino a quattro per la toletta da ballo o da teatro... È sorprendente... miracoloso, come una donna possa star tanto ad appuntarsi [...]

[...] sul petto con un sospiro, mormorando: – Stassera al teatro si dà un dramma molto in voga... È al teatro certamente... ella... Indi, come [...]

[...] della Cattedrale incontrarono un amico che si fermò a discorrere con loro. – Andrete a teatro stassera? – domandò egli. – Perchè questa domanda [...]

[...] ? – Perchè si darà una bellissima commedia nuova e ci verrà tutto Catania. – Ci sarò allora... poichè in tal caso verrà anche la mia bella [...]

[...] soltanto. – La contessa di Prato? – La conosci? – Per bacco! Al ritratto che ne fai... non c'è altra qui che possa appropriarselo. – È veritiero [...]

[...] sè. – Amante! – esclamò Pietro impallidendo suo malgrado mentre cercava di sorridere: – ah! c'è dunque un amante? – Pel momento però... bada [...]

[...] una sciabolata, il braccio ad uno dei più indiscreti. – E ciò non è bastato? – Ella fa quello che vuole di quest'uomo che comanda col gesto del [...]

[...] suo dito mignolo; e che ha il coraggio di andare a battersi in duello mentre non osa fare la minima rimostranza alla moglie. È la storia di molti [...]

[...] mariti. – E quel giovane bruno, dalla barba nera, che l'accompagna spesso?... – È l'amante di cui ti parlavo. – Che peccato! – esclamò Pietro [...]

[...] fatto pensieroso. – Fatti presentare: – insistè Antonino. – Io!.. – esclamò, con un accento indefinibile di stupore, Pietro. – Sì; tu sarai il [...]

[...] loro stampo... poichè non saprei amarla in comune, com'essi fanno... – Dimenticala dunque. – Non ci ho mai pensato che come uno scherzo. – A [...]

[...] dei cavalli non avea l'uniforme regolarità di quello dei cavalli signorili. – Una carrozza da nolo... è la sua! – mormorò egli appoggiandosi [...]

[...] lui, mentre raccoglieva le pieghe della sua veste perchè non lo sfiorassero, ella alzò un momento gli occhi su di lui. Indi, come infastidita [...]

[...] Brusio, quasi delirante dietro la porta. 42 – Che c'è, signora?... Dio mio!... ella mi spaventa! – esclamò il giovane introducendo la madre del [...]

[...] . – Pietro non è in casa? – domandò Raimondo vieppiù sorpreso. – Son due ore del mattino e mio figlio non si è ancora ritirato... Ho mandato il [...]

[...] , gli porse la busta del suo occhialetto che trasse dalla saccoccia del soprabito. – Guarda, ti dico!... c'è da diventar pazzo! Coll'aiuto [...]

[...] sirena; e di quando in quando, allorchè il conte rimaneva come stordito nel fascino di quelle seduzioni mirabili di voluttà, ella gli prendeva le [...]

[...] con tuono di chi prende una risoluzione: – Via, Pietro, è tempo di partire! Tua madre ti attende a casa mia! – Mia madre!... – esclamò il [...]

[...] sconvolte. – Sì, tua madre, spaventata dalla tua estraordinaria tardanza, che ti cerca da me come una pazza. – È tanto tardi dunque? – domandò egli [...]

[...] singhiozzanti, che gridavano: – Mamma! mamma!... L'hai trovato!... È qui il nostro Pietro?!... Le loro festanti acclamazioni furono interrotte dalla [...]

[...] temo che tu ne possa abusare, poichè sei figlio di un uomo onesto e manterrai onorato il nome che ti diede. In quanto a me... – e la povera donna [...]

[...]  completa noncuranza, lasciando il verone: – E che ci ho da fare io se quest'uomo è pazzo?... Pietro si alzò, lento, come se le gambe gli si [...]

[...] colpi spessi percossi sul cervello; allorchè sentì sulle palme quel fuoco che ardeva la sua fronte; allorchè, più che mai, intravide dei lucidi [...]

[...] vale disperarsi per colei?... quali diritti 56 ne ho io?... Siamo uomini, perdio!... come dice Raimondo... Ma chi dice questo spesso è segno [...]

[...] che teme di non esserlo abbastanza... Non è vero che son pazzo!... Non voglio essere pazzo io!... Ebbene!... io voglio esser uomo!... sì... ho [...]

[...] triste sarcasmo; – forse anch'ella, a quest'ora, è alla sua festa!... E scacciando un'ultima volta quest'imagine, che anche fra i fumi del vino [...]

[...] movimento della polka una ventina di ballerini e ballerine. La vista del giovane in cappello a cilindro fece impressione certamente, poichè le [...]

[...] , altri imprecavano e minacciavano Pietro più seriamente al certo di quanto fosse stato minacciato sino allora, poichè nella mezza luce si [...]

[...] dell'uomo e quella della donna; – questo giovanotto lo proteggo io! è dei nostri!... Ha cuore e pugno... Egli vuol essere dei nostri, giacchè è [...]

[...] venuto; non è vero? – No! no! Sì! sì! – urlarono alcune voci avvinazzate: – Non vogliamo cappelli! non vogliamo signorini!... Viva il signorino [...]

[...] susurrarono: – Siamo amici, non è vero? Sei dei nostri!... Vuoi essere dei nostri? – Sì, son dei vostri!... amici! tutti amici! – rispose Pietro, urlando [...]

[...] ! la vita!... Questa è la vita!... Donne e vino!... Viva l'allegria! Da quel giorno, o piuttosto da quella notte, Pietro Brusio cominciò una [...]

[...] di avvicinare. Siamo al Giovedì Grasso. Brusio ha passato più di quattro mesi di questa vita; è divenuto il corifeo di questa canaglia [...]

[...] canaglia coi guanti a ballare la Fasola con noi! Vado a prenderveli per le orecchie! 68 E si fece largo in mezzo ala calca. Nessuno, nè carabinieri [...]

[...] . L'aveva dimenticata? 70 No! Egli aveva tal forza perchè viveva per lei, con lei, in lei; perchè tutta la sua vita era ormai Narcisa. Egli [...]

[...] di una parte dell'amore di cui amava Narcisa; che amava come un'emanazione di lei. Quando egli fu soddisfatto dell'opera sua, di sè stesso [...]

[...] amante: è partita. – Partita! – Sì, da venti giorni. – E per dove? – Per Napoli. – Anderò a Napoli! disse a sè stesso Brusio. 71 VI [...]

[...] , appartenente anch'essa alla più alta società, e che col suo ingegno si è fatto un nome che comincia ad esser celebre anche fuori d'Italia. Le due [...]

[...] giovanissimo, si è aperta diggià la più brillante carriera nella letteratura drammatica. – L'autore di Gilberto forse? – domandò la signora [...]

[...] . – Lo conosce? – No; ne ho udito semplicemente parlare; è un dramma che ha incontrato moltissimo, a quel che pare; e di cui i giornali si sono [...]

[...] disputati i meriti con quell'accanimento che dà sempre della rinomanza all'autore. È napoletano? – È siciliano; si chiama Pietro Brusio. 73 [...]

[...] – Brusio?... Non ho mai udito questo nome... – Fra otto giorni questo nome sarà pronunziato come quello di Giacometti e di Gherardi del Testa. – È [...]

[...] una celebrità in erba dunque? – Sì, signora contessa: una celebrità che nasce, ma in mezzo ad una splendida aurora. Il suo dramma è stato [...]

[...] di fare buon viso. – È sola modestia che le fa dir ciò? – No, signora; forse è presentimento. – Bisognerebbe, in tal caso, non ammettere [...]

[...] ricominciare? – le susurrò all'orecchio l'ufficiale passandole il braccio attorno alla vita da bajadera. – È inutile... mi sento stanca... Non ballo pi [...]

[...] , che sono belle perchè sono vere, che sono inimitabili perchè sono semplici e comuni. Narcisa rivide quel giovanetto che passava le notti sotto [...]

[...] colui con il supremo disprezzo degli uomini di spada. – Eppure quest'uomo è celebre! – aggiunse la contessa avvolgendosi nella sua vespertina [...]

[...] vagheggino, colla viva schiettezza del suo carattere mobile ed impetuoso. 79 – Confessate almeno che questa franchezza è odiosa!... – rispose [...]

[...] celebrità è opera mia!... opera di cui posso andare superba!... Partite per la guerra, signore, a farvi uccidere per me o a ritornare generale [...]

[...] celebri, mi fo un dovere di rimetterlo alle mani dalle quali è partito. «La prego, signora, di gradire la testimonianza della mia più distinta [...]

[...] titolo Conte di Prato in litografia, c'era scritto a mano: Prega il sig. Brusio di far trovare alle 8 due suoi amici al Caffè d'Europa. – Un duello [...]

[...] è perchè il signor conte spieghi la personalità sino a sfidarmi per un mazzo rimandato... a meno che... Rimase pensieroso alcuni secondi, senza [...]

[...] compire la frase, girandosi il biglietto fra le dita. – Non importa; – disse quindi riscuotendosi; – quest'uomo è destinato; io lo ucciderò [...]

[...] . – Le condizioni? – domandò il barone. – Vi dò carta bianca; l'appuntamento è per stasera, alle otto, al Caffè d'Europa. Vi prevengo soltanto che [...]

[...] – Diavolo! – esclamò il barone, – l'affare sembra più serio che io non mi fossi immaginato. Il conte è furioso, a quanto pare; ed ha proposto [...]

[...] petto a dieci passi! – Accetto! – esclamò Pietro col suo accento vivo e brusco. – Caspita! lo sapevamo; giacchè abbiamo accettato per voi [...]

[...] pistole appoggiate sullo stomaco per quel povero mazzo che c'entra quanto un pretesto?!... Il conte è irritatissimo per l'assiduità che spiegaste [...]

[...] nel far la corte a sua moglie, per cui la seguitaste da Catania a Napoli; e si è  servito di questo pretesto per sfidarvi onde evitare il [...]

[...] orribili: due uomini che si battono alla pistola non si battono per una semplice riparazione; si battono per uccidersi. – Questo duello è un [...]

[...] delitto. 83 «A Napoli si è molto parlato del suo scontro di un mese fa con un giornalista il quale ancora guarda il letto; si dice ancora che [...]

[...] ella è un terribile tiratore; il conte anche lui possiede questa sciagurata destrezza... E questi due uomini, che si odiano a morte, andranno [...]

[...] ! signore!... lo ripeto: questo è delitto!... questo è il più spietato assassinio legale!... O il conte resta ucciso ed io avrò il rimorso di [...]

[...] a barattare una vita giovane e ricca d'avvenire, acclamata, festeggiata, contro un colpo di pistola, dormì tranquillo tutta la notte, poichè si [...]

[...] sembrò sorpreso, poichè era forse prevenuto dalla contessa di aspettarsi tutt'altro, e cominciò a misurare il terreno d'accordo cogli altri [...]

[...] . Situati i duellanti, i padrini misero loro in mano le pistole, e si allontanarono. In questa fatta di duello, l'ultimo colpo è scelto a preferenza [...]

[...] è novizio, nè inesperto, fermo al suo posto (dopo aver mirato un momento con freddezza) avea tratto il suo colpo, il quale avea spezzato un [...]

[...] 20 passi; la palla andò a scalfire il braccio sinistro di Brusio. 87 – L'onore è salvo! – gridarono i padrini. Il conte, salutò, e andò a [...]

[...] domanda di ritrattazione, si scusò di non potere accettare, accusandone un affare urgentissimo, e partì. – In sala c'è un signore che l'aspetta [...]

[...] arrossì impercettibilmente e chinò la testa. – Ella ha letto questo biglietto?... – disse esitando. – Letto propriamente no; poichè è stata la [...]

[...] se ella m'intende. – Non molto, veramente. – Eppure è sì chiaro! – aggiunse il vecchietto con un sorriso malizioso. – È adorabile quella [...]

[...] non volle, non seppe nascondermi, è che ella stessa avesse fatto pregare lei, signore, di venire ad un accomodamento, onde il sangue non fosse [...]

[...] . – Mi permetta di farle osservare che questa sicurezza è, per lo meno, molto arrischiata. – Per bacco! dopo aver veduto Narcisa agitata, come [...]

[...] ?... per scongiurarmi colle più calde preghiere, colle lagrime agli occhi, chè facessi di tutto onde venire ad un accomodamento, non c'è bisogno di [...]

[...] gran sale in zucca per capire che la contessa dev'essere contentissima dell'esito fortunatissimo di questo affare (poichè, scusi, ma la sua [...]

[...] volerlo, le avesse reso un servigio che sarà male accolto dalla signora. – Male accolto!?.. e perchè? – Giacchè il conte n'è uscito illeso [...]

[...] quell'uomo che ha avuto la scortesia di rifiutarvi un sommo favore (poichè non è provato ch'io abbia risparmiato il conte) e che è andato a [...]

[...] morisse... per me!... – Ella ha detto questo?! – esclamò Pietro quasi fuori di sè... – Ma sì! Diavolo... che c'è? Le reca sorpresa che una donna [...]

[...] abbia paura del sangue che potrebbe venire sparso per cagion sua? – Al contrario... È che... in tal caso... essendo sicuro... essendo certo di [...]

[...] pericolo di questo duello... di come ella si è adoperato per far piacere alla contessa... – Mio amico! mio caro amico! – esclamò colui [...]

[...] , abbracciandolo; come le ne sarei grato!... – E se lei crede che due righi potrebbero esserle utili presso la signora di Prato... – Ella è la bontà in [...]

[...] contentissima di me... poichè... capisce... ella ha molta bontà per me... non dico per vantarmi... – Non perda tempo adunque. – Replicò Brusio [...]

[...] riconoscente sino alla morte. Tratti d'amicizia come i suoi, che non si fanno aspettare... che vengono da sè... non si dimenticano... Poichè ella [...]

[...] , inchinandosi; e Pietro, lasciando cadere la portiera dietro di lui, non potè fare a meno di ridere della trista figura che la sciocca presunzione [...]

[...] faceva fare a quel seduttore di 58 anni. A mezzogiorno il conte rientrò in casa e domandò della moglie: – La signora contessa è uscita in carrozza [...]

[...] biglietto di Narcisa era semplicissimo: «Lascio questa casa perchè sento che è impossibile rimanere uniti più oltre – Sento troppo altamente i [...]

[...] . Nell'anticamera, ad un domestico che incontrò, la donna domandò se il signor Pietro Brusio era in casa. – Sì, signora; ma non è visibile, poichè [...]

[...]  è nel suo gabinetto di lavoro. Ditegli che c'è una signora che desidera parlargli. – Domando scusa, signora; ma la prego di avere la bontà di [...]

[...] ripassare verso le sei, o di lasciare il suo biglietto; poichè quando è nel suo gabinetto il signore non vuol essere disturbato assolutamente [...]

[...] . 94 – Fategli tenere questo biglietto in tal caso; – insistè la signora con una lieve tinta d'impazienza, prendendo da un elegante porta [...]

[...] di civiltà. Una parola sola le irruppe spontanea: – Lei!... lei, signora!... da me! – Che c'è di strano? – rispose ella con un indefinibile [...]

[...] . 97 – Oh! la lasci!... – mormorò egli come un fanciullo che parli in un sogno delizioso. – È così bella!... La contessa, ancor più rossa di [...]

[...] – Confessatelo allora; forse vi verrà perdonato. – Contessa!... – È molto grave adunque perchè non abbiate il coraggio di questa [...]

[...] ... – Avete avuto torto nell'ultimo caso, non l'avevate nel primo... – Perchè? – Perchè nel primo caso quello che a voi pare colpa, mi provava [...]

[...] piuttosto... – Narcisa!... – Che voi... – Che io vi amo come un pazzo!... come un uomo che non è più conscio di quello che fa, poichè voi gli [...]

[...] confessione è fatta, – diss'ella, non rispondendo direttamente, – veniamo alla mia. Pietro si accosciò sul tappeto ai piedi della contessa [...]

[...] disperato a quelli spasimanti di passione... e si è arrestato anelante, spossato, colle braccia stese, nel punto in cui sentiva sfuggirsi questo [...]

[...] essere terribile, divorante questa passione quando è giunta a tal grado;... mi pare ch'essa debba assorbire la vita in un bacio di fuoco... ma [...]

[...] in un bacio di tale ebbrezza da sembrare troppo piccolo compenso la vita, e troppo corti i giorni per avvelenarsene... – Narcisa!!... – ripetè [...]

[...] , di sì convulso, di sì spasimante nella voluttà del piacere, nel delirio del godimento, mi viene da te;... che tutto ciò non è uno splendido [...]

[...] suo prestigio;... che quella donna che adorai infine come un pazzo, spaventandomi di adorarla in tal modo, è mia!... mi ama!... mi è fra le [...]

[...] sopratutto, la tua voce inebbriante, mi ripeta ad ogni ora, ad ogni minuto, che quello non è un sogno, che io non son pazzo;... e che i tuoi [...]

[...] di carezzarla. Ed ora, nel momento in cui ti scrivo, questa donna, che di tutto ciò ch'è leggiadro s'è fatto un corteggio splendido, questa [...]

[...] , questa donna mi ama!... me l'ha detto coi suoi labbri posati sui miei!... È mia!... Quel cuore del quale mi spaventavo a scandagliare i misteri [...]

[...]  tutta un fremito di voluttà, io li ho sentito palpitare fra le mie braccia... Essa è vissuta sotto il mio tetto; ha passeggiato al mio [...]

[...] occhi, a leggervi tale amore che mai uomo in terra conoscerà... «Raimondo, sai tu cos'è questa donna?... È l'amore con tutti i suoi palpiti più [...]

[...] arcani e misteriosi; è la voluttà con tutti i suoi sussulti più ardenti; è il delirio con tutti i suoi sogni più febbrili. Io non arriverò mai [...]

[...] cozzo di due spade, e che inebbriano come un veleno. «Questa donna che vivea pei piaceri, della quale il lusso era il bisogno come l'aria è [...]

[...] sa dire. È una vita straordinaria che noi facciamo: una vita che c'invidierebbero molti e che molti compiangerebbero come una pazzia. «A [...]

[...] . Ella è di un gusto squisito, quantunque non possegga tutte le facilità di pianista. Quand'ella suona io sto seduto al suo fianco, colle [...]

[...] scoppiò in singhiozzi. «– Oh! è l'eccesso della felicità che mi fa male! – mi disse. «E l'alba ci trovò ancora a quel verone, abbracciati [...]

[...] felicità che il Paradiso non mi potrebbe mai dare, ho un pensiero che mi è quasi terrore, che mi agghiaccia il bacio sulle labbra... e ciò [...]

[...] suo nome è per me quello di un amico. È come a fratello che io scrivo, dunque, o signore... come ad un uomo che è l'amico del mio Pietro... E [...]

[...] della sua passione... a quei sei mesi tutti d'amore di cui noi assorbivamo i giorni con disperato anelito di piacere... 109 «Ed ora... «È [...]

[...] triste quello che ho a dirle, signore!... Oh, è ben triste!... Io ho soltanto la forza di scriverne poichè è il solo conforto che mi rimanga, poichè [...]

[...] i passi di lui sulla scala. Ma egli non venne a cercarmi. «Divorata dall'impazienza, suonai per domandare di lui. «– Il signore è ritornato [...]

[...] , – mi rispose la mia cameriera, – ma è rientrato quasi subito nelle sue stanze. «Non era venuto almeno, come faceva ogni sera, a darmi il bacio [...]

[...] molto colpevole adunque?... «– Oh, no! no!... – singhiozzai; – è che... quello che provo vedendoti... «Egli mi abbracciò, muto, senza rispondere [...]

[...] puoi vivere sempre come vivi. Tu sei un angelo di bellezza, ed io sono orgoglioso di te; voglio godere del tuo trionfo. «– Giacchè lo vuoi [...]

[...] come vivi. «– Sì, – mi rispose egli, – i piaceri, le feste, ti sono necessarii, poichè ti fanno brillare come un diamante messo in luce... sono [...]

[...] . «– Perchè mi provano che tu non potrai amarmi sempre come mi hai amata, come ormai è necessario che tu mi ami perchè io viva! «– Sei pazza [...]

[...] tremante, dominando a stento la sua emozione. Non ti adoro come sei degna di essere adorata?!... Amarti ancora!.. ma ogni giorno che passa è un [...]

[...] attrattive, cercando avidamente il mio sguardo e il mio sorriso. Egli è troppo generoso e nobile per potermi parlare come mi parla e guardarmi [...]

[...] come egli lo fa se il rimorso di un altro affetto lo facesse arrossire. No! il mio Pietro è troppo elevato per scendere sino alla [...]

[...] dissimulazione... egli avrebbe piuttosto la forza brutale di abbandonarmi. «Eppure questa certezza, che per molte sarebbe una consolazione, per me è il [...]

[...] !!... «Dio! Dio mio!... la morte... piuttosto la morte!... «Alcune notti egli è rientrato assai tardi... Ho udito che raccomandava di non far [...]

[...] ha potuto pensarlo ch'io dormissi... prima che egli fosse ritornato!... 117 «È desolante, è spaventevole tutta questa insensibile gradazione che [...]

[...] muoiono con essa... «È dunque morto il suo cuore per me... Dio mio?!... «No! egli mi ha parlato ancora di quelle parole, tenendo la mia mano fra [...]

[...] le sue, fissandomi sempre del suo sguardo, che avea tutta l'espressione d'allora... Ma ciò non è durato sempre!... sempre!... a dissetarmi di [...]

[...] , impaziente d'attendere più oltre, e andai a cercarlo dove sapevo trovarsi ogni sera. «Feci fermare il legno dinanzi al Caffè di Sicilia e mandai il [...]

[...] di quella vita che avea fatto la nostra felicità come di un sagrifizio. «– È vero dunque, – proseguii, – questa vita ti è penosa?!... tu sei [...]

[...] aveva a dirmi, e raddolcire quanto vi poteva essere di amaro; – non si può sempre vivere di questa vita che noi abbiamo fatto, che è la mia [...]

[...] che io mi faccia una posizione, che risponda alle aspettative che si son potute basare sul mio primo lavoro, che è bello del tuo riflesso [...]

[...] ... è colla più viva commozione, colla più profonda riconoscenza anche, che io rammento questi sei mesi d'amore... Ma perchè quest'amore [...]

[...] viva impazienza, – non son uso a mentire... mi pare... «– Oh no! tu non mentisci... o piuttosto tu vuoi ingannare te stesso, perchè hai [...]

[...] , ed ho indugiato. Tentai di 120 lavorare per adempiere in parte agli obblighi impostimi, ma ti confesso che nulla mi è riuscito... Mia madre [...]

[...] poscia pronunziata colla precipitazione di colui che prende una risoluzione decisiva. «Mi aggrappai al suo braccio, poichè sentivo le gambe [...]

[...] piegarmisi sotto. «– È giusto, – mormorai quindi a metà soffocata: – tua madre ha ragione!... «Ebbi il coraggio supremo di non piangere. Egli [...]

[...] ; egli capì soltanto tutto quello che vi è di duro, di sprezzante, d'insultante anche – sì, d'insultante – in queste parole prese alla lettera [...]

[...] : «– È meglio forse che ci separiamo, Narcisa. 122 «Ebbi paura di lui. «Non potrei mai riprodurre tutto quello che vi era di lacerante in [...]

[...] campanello: volevo illudermi ancora su tutta l'estensione della mia sventura. «– È alzato il signore? – domandai alla cameriera che veniva a [...]

[...] prendere i miei ordini. 123 «– Anzi Giuseppe, il suo cameriere, crede che non sia nemmeno andato a letto; poichè l'ha udito passeggiare tutta [...]

[...] dell'aria per lavorare e per pensare a me, erano appassiti; le tende delle finestre chiuse, sicchè eravi quasi buio nella stanza; attraverso [...]

[...] cuore, io non potrei arrivare a descrivere tutto lo strazio ineffabile di quest'agonia immensa che è durata 15 giorni; in cui ho dovuto divorare le [...]

[...] mie lagrime; soffocare gli urli disperati del mio cuore, perchè m'impedivano di vedere, di sentire come ogni ora di più il cuore di lui si [...]

[...] ! «No! Dio non è giusto! No! Dio non ha pietà di questo dolore sovrumano! «Pietro è triste, malinconico ogni giorno di più, la pietà istessa che [...]

[...] quello che si passa in me. Egli è sdegnato contro se stesso e dolente della simulazione che deve imporsi per compassione di me, delle menzogne che [...]

[...] ... Anch'io ho sentito ciò altravolta; ma qui, in questi ultimi giorni, questi luoghi io li ho amati nei loro minimi particolari; forse perchè mi è [...]

[...] sguardo, non avvertendo le lagrime che rigavano le mie guance. «– Che guardi? – mi domandò egli, come se mi avesse domandato: Perchè piangi [...]

[...] mani, e rispose, dopo avere esitato un istante: «– Se lo vuoi... «– No! io non lo voglio... Ciò che io voglio è il tuo amore! il tuo amore [...]

[...] nell'eccitazione della corsa, poichè mi sentivo morire. «L'ultimo raggio di sole rischiarava ancora i merli della più alta torre, e [...]

[...] pescatori su quelle onde azzurre come il cielo. «Quand'egli è solo, pensieroso, vicino a me... provo un momento di dubbio, d'incertezza... Mi pare [...]

[...] sacrificherò al dovere quello che 134 avrei sacrificato all'amore, e farò quanto è possibile all'uomo per renderti la tua felicità. Ho tanto [...]

[...] provato di sì immenso nella voluttà del godimento, nel delirio dell'esser felice che forse all'uomo non è concesso di godere... e Dio mi punisce [...]

[...] osavo immergermi per timore di perdervi la ragione o di perdervi l'illusione... È duro, è crudele quello che dico... ma tu hai mente per [...]

[...] rimorso mi lacera... Quello che io piango, Narcisa, è l'amore che ho provato e che non posso più trovare... che cerco assetato per inebbriarmene [...]

[...] , poichè la sete che ne ho è ardente, divoratrice, e che mi fugge sempre dinanzi come un fuoco fatuo... Io avrei paura, rimanendoti più a lungo [...]

[...] è più proseguire, soffocato dalla violenza della sua commozione; tenendosi il petto colle mani increspate da una violenta contrazione [...]

[...] ... «Ho peccato! e Dio mi punisce col mio peccato! 12 Novembre «L'inverno è sopravvenuto troppo improvvisamente per queste contrade... Dio mio! Ho [...]

[...] rotte le membra urtando contro i mobili come ebbra... «Oh, no! no! Dio non è giusto! Dio è crudele!... Quale tortura! quale tortura orrenda [...]

[...] dinanzi... perchè io, da Lui che mi percuote, voglio il sonno... l'oblìo almeno!... «Dio! Dio!... pietà! pietà!... grazia!!!... 138 IX [...]

[...] , nulla!... È la felicità!...  la gioia suprema che provo... che sembra farmi svenire... Oh! come son felice!... Dio mio! come son felice [...]

[...] felicità, Pietro!... Mi pare di aver sonno... di dover sognare questi squisiti diletti... Avevo tanto sofferto!... Adagiami sul canapè... e suonami [...]

[...] . – Suonami il valtzer... il Bacio... fammi contenta... Pietro esitava. – Ma che hai? Dio mio! sei pallida da far paura... – È nulla, ti dico... è [...]

[...] cordone del campanello. – È giunto il signor Angiolini: – disse un domestico sulla soglia. – Presto! presto! che corra... soccorso! Ella muore [...]

[...] è mormorando: – Oh! la vista!... Dio mio! la vista!... vederlo almeno!... E due lagrime luccicarono sulla sua orbita. I suoi lineamenti erano [...]

[...] parlando a sè stesso: – È l'oppio in forti dosi... Ora il delirio... dopo la coma... – Che sete! Dio mio, che sete! – mormorava Narcisa colla voce [...]

[...] inghiottire quasi tre tazze di caffè amaro. – Che fare? Dio!... che fare? – gridava Pietro implorando, con l'accento del cuore, da Raimondo quell'aiuto [...]

[...] ad un'ultima e subitanea ispirazione; lo strascinò sulle sue carrucole sino al canapè dov'era sdraiata l'agonizzante; sollevò questa fra le sue [...]

[...] istupidito: – Non c'è più che un miracolo che possa prevenire la coma, che possa salvarla; bisogna prolungare questo delirio per dare il tempo [...]

[...] di operare all'infuso di caffè... Suonale quello che vuole... Ci son dei casi in cui la scienza bisogna che ricorra all'arte o al caso [...]

[...] trasporto della gioia; – m'ami?!... m'ami tu?!!!... E si rovesciò assieme a lui sul canapè vincendo, con uno sforzo disperato, miracoloso, la [...]

[...] . Pietro Brusio è meno di una mediocrità, che strascina la vita nel suo paese natale rimando qualche sterile verso per gli onomastici dei suoi parenti [...]

Fucini Renato
Napoli a occhio nudo. Lettere ad un amico
3 1878 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 257 occorrenze

[...] della mia vita. Non ti ho scritto subito, perchè la confusione del mio povero cervello, appena piovuto in questa enorme voragine, è stata tale da [...]

[...] dalla mattina alla sera per le sue strade intrigate? Roma è troppo grande per la mia piccolezza; non mi domandare di Roma. All'insetto che portatovi [...]

[...] descrive il De-Amicis nel suo Costantinopoli. Ma lasciando da parte i confronti, vieni con me, osserviamo Napoli quale è; percorriamo le sue [...]

[...] l'attrito continuo d'un eccitamento eccessivo. La prima impressione che si riceve entrando in Napoli, è quella d'una città in festa. Quel chiasso, quello [...]

[...] eccezionale, nulla di straordinario; la calma è perfetta, nessuna forte passione politica agita questo popolo, ognuno va per le sue faccende [...]

[...] , parla de' suoi affari; è una giornata come tutte le altre, è la vita di Napoli nella sua perfetta normalità e nulla più. Strano paese è questo! Quale [...]

[...] insieme è come se si chiudessero e si riaprissero continuamente gli occhi: tenebre e luce, luce e tenebre. Accanto alla elegantissima dama, un gruppo di [...]

[...] ed abbagliante varietà di tutto quello che dà nell'occhio a chi è nuovo di questo paese è tale da far credere che tutti si siano dati le intese, per [...]

[...] la intera città assume l'aspetto d'una immensa bottega di rigattiere. In alcune vie il cielo è quasi nascosto da migliaja di panni stesi ad [...]

[...] vedersi finalmente puliti davanti alla luce del sole. In altre vie la circolazione è qualche volta preclusa da ogni sorta d'ingombri, eppure a forza [...]

[...] di lanci, di zig-zag, si passa, si tira avanti e si ride, e nessuno brontola e nessuno si lamenta, perchè nessuno è rimproverato nè ascolta lamenti [...]

[...] se fa altrettanto dal canto suo. Ma quanto è bello, amico mio, quanto è seducente per chi ha una dramma d'artista nell'anima, l'effetto pittoresco [...]

[...] di questo spettacoloso disordine! Specialmente per colui che vi si trova framezzo, arrivando dalle altre provincie d'Italia, dove gli è necessario [...]

[...] un permesso bollato anche per poter fare ciò che legalmente gli è stato imposto, e dove mille elaborati regolamenti ti vessano, ti tormentano e [...]

[...] t'impacciano più di tutti gl'ingombri del più affollato vico di Napoli, l'effetto è tanto grande che spesso ti senti sfiorare le labbra da un sorriso di [...]

[...] prova dispetto o non si eccita piacevolmente dinanzi a un tale spettacolo, invochi e presto i soccorsi dell'arte salutare, perchè il suo sangue è [...]

[...] guasto. L'incontrare una faccia mesta in questa agitata marea di carne umana, è raro assai. Eppure le anime afflitte certo non mancheranno in tanta [...]

[...] occhi o, se le noti, l'impressione dolorosa che potresti riceverne, è così momentanea che le corde gentili dell'animo tuo non possono mantenere una [...]

[...] sensibile vibrazione. È più facile sentirsi provocare una risata omerica dal frate che ti chiede il soldo, offrendoti in cambio i numeri per il lotto [...]

[...] personaggi della commedia di Napoli, la via di Toledo è, fra tutte le strade della città, quella che più si presta a tale scopo. La linea retta che [...]

[...] formano due potenti bracci di leva, per mezzo dei quali ogni cavallo è trattato indistintamente come nelle altre provincie d'Italia si trattano per [...]

[...] carichi d'ogni ben di Dio che sgambettano, ragliano, sculettano e fanno tante altre cose che è un vero prodigio il sentire che noi pestiamo tanta [...]

[...] , assistetemi voi.... Ehi! vetturino.... ma che lavoro è questo? vetturino! ? Il vetturino ti guarda e non risponde. ? Bà.... bada! bada a quella [...]

[...] cos'altro, resulta tutto quel lordume che ingombra le vie e che fa di Napoli una delle città più sudice d'Europa. Mi è stato detto da qualcuno che [...]

[...] da dieci anni in poi è tanto rimpulizzita da non riconoscersi più. Me ne rallegro tanto tanto e non metto in dubbio quanto mi viene assicurato, ma [...]

[...] davanti ad ognuna di queste apparizioni grottesche, ma nulla di tutto ciò. Ed è naturale, perchè se ad ogni originalità che ci capita sott'occhio ci [...]

[...] dell'avvenire; calate, calate a sfamarvi, o titani dell'arte, ai quali manca un soggetto; qui c'è pane per tutti i denti, perchè senza escire dalla [...]

[...] pennelli, arruotateli, strusciateli, consumateli fino alle barbe, perchè ora è tempo. Fermiamoci un momento ad osservare i venditori ambulanti: ma [...]

[...] merce sulla testa o guidando per la coda piccoli somarelli stracarichi d'ogni ben di Dio, è favoloso. E venditori d'ortaggio, e pescivendoli e [...]

[...] giornali, di numeri del lotto, di stampe, di libri, di chincaglierie, di mazze, di burattini.... ma chi è buono a contarli? E tutti urlano e [...]

[...] metri di distanza. È tale l'abuso che si fa di questo sistema, che assolutamente non mi avrebbe fatto maraviglia l'incontrare un chirurgo a tagliar [...]

[...] loro, e quell'altre più che mai; e così tutta Napoli è costretta a strillare con un crescendo tale che qualche volta, arrivandomi alle orecchie [...]

[...] è sembrato essere il carattere di questo popolo. È così instabile, così pieno di contradizioni; si presenta sotto tanti e così disparati aspetti [...]

[...] dagli infiniti punti di vista da cui può essere osservato, che su le prime è impossibile raccapezzarsi. Ad un tratto ti sembreranno ingenue creature e [...]

[...] , allora proprio è quando ti scapola e ti lascia con tanto di naso e con le mani in mano. Spieghiamoci subito. Sappi dunque che dicendoti tutto quello [...]

[...] questo ceto, è naturale che un viaggiatore, il quale, come me, non se ne proponga uno scopo di studio, non veda altro che quello. L'aristocrazia [...]

[...] me ne è sembrato, buttando da parte quella rancida lira che ogni rispettabile citrullo, capitando in questo paese, agguanta insatirito per cantare [...]

[...] il vieto inno di moda alla Sirena, senza capire che è tempo di smetterla, perchè di Grazielle, di chitarre e di Sirene se n'è detto già tanto che [...]

[...] ora basta. Di tutte le plebi, in mezzo alle quali mi son ritrovato girellando per l'Italia, quella di Napoli è senza dubbio la più originale e la [...]

[...] ammirarne la eleganza delle proporzioni e per ridere del modo, col quale le adoperano negli usi più comuni della vita. Allorchè parlano, la lingua è il [...]

[...] » alzando la voce. Ora poi il compare è pieno fino alla gola; v'ha preso per uno stupido e ve lo vuol dimostrare. Rialza la testa, richiude gli [...]

[...] occhi e interrompendovi dignitosamente indispettito, vi grida con voce robusta: ? Non ne dengooo!? Ha ragione, povero signor Salvadore! E chi è quel [...]

[...] nudità, ma il senso della vergogna mai. Quanto è portentosa la prolificità di questa gente, altrettanto sono facili i matrimonj. Il pensiero [...]

[...] accosta nemmeno da lontano alle oscenità che è capace vomitare un nostro vetturino, non solo nella rabbia, ma anche quando, ad alta voce perchè sia [...]

[...] facilità l'orologio, il fazzoletto, il portasigari che fa capolino dalla tasca di petto e gli basta, ed è contento perchè, quando s'è abbuscato qualche [...]

[...] dimostrò molta compiacenza nell'ascoltare tutte le oneste cose che gli furono dette; promise di non mancare all'appuntamento; si allontanò e non si è fatto [...]

[...] più rivedere. Per questa medesima ragione, non è facile trovare fra loro persone di servizio. Ogni lavoro che gli obblighi lo scansano con [...]

[...] commerciale del paese, onde molti, lo ripeto, rimangono involontariamente inoperosi; ma quando offriamo loro da lavorare, è un'atroce calunnia [...]

[...] tutti mi hanno confermato nella mia scismatica opinione. Chi ha gambe venga e chi ha occhi veda, e dopo, se è onesto, dovrà convenire con me che lo [...]

[...] troverà certamente; e giri, e cerchi, e osservi pure a suo piacere, assolutamente non le troverà. Il temperamento di questa gente è troppo [...]

[...] nervoso, è troppo adusto da poter la linfa concorrere efficacemente insieme col clima a spossarli del tutto, per cui quando hanno da lavorare lavorano [...]

[...] , e la loro opera è intelligente e produttiva al pari di quella di qualunque altra popolazione della penisola. ? Mi sarò anche ingannato, ma non lo [...]

[...] armonia, a mio parere, non può nè deve avere quello squisito sentimento musicale che da tutti, e senza rendersi conto del perchè, le si è voluto [...]

[...] che si racconta; ma ora che questa terra del canto è diventata la terra degli urlacci, può darsi benissimo che anche quaggiù le cose vadano [...]

[...] pregiudizio che è universale, forse perchè i suonatori e cantatori napoletani (che non sono di Napoli) inondano i trivj della Terra, mi torna in mente la [...]

[...] sacrifizio; hanno venerazione pei vecchi e li rispettano e li accarezzano affettuosamente; contentabili in modo che è raro udire un lamento dello [...]

[...] città non si è accorta minimamente di questo avvenimento; non facili alla rissa ed al coltello, sono dotati poi di molte altre qualità che non [...]

[...] volessero ricercare le cause di ciò che asserivo poco fa, è quello che gli agita, che gli accapiglia e li porta a lavorare rabbiosamente, per poi più [...]

[...] e bugiardi come cacciatori, la loro esistenza è una continua scherma di piccole frodi e d'inganni. Sudici un po' per necessità e molto per [...]

[...] refrisch (il rinfresco). Il concorso degli attingitori è giornalmente di qualche centinaio ed il sistema è sempre il medesimo. A te, come a me, correrà [...]

[...] gente e le sue conseguenze, il senso che si prova, dopo averne ammirate le fiacche virtù e sorriso su i piccoli difetti, è davvero di profondo [...]

[...] sconforto, quando siamo arrivati a convincerci che il sentimento della dignità umana è lettera morta per costoro. Per arrivare a levarti un soldo di tasca [...]

[...] , abbracciandomi strettamente le gambe. Mi balenò l'idea di dargli un calcagno sulla testa, ma poi pensai: Perchè debbo punirti d'una vergogna che non è tua [...]

[...] mirabilmente, e con quanto amore badano che non si guasti! Tutto quello che si racconta della famosa iettatura non è favola. E da questo [...]

[...] pregiudizio non è attaccato il solo volgo, ma, tolte rare eccezioni, la intera città. Corna nelle botteghe; corna nelle case; amuleti alle catene degli [...]

[...] perchè sospette di comunicare il malefico influsso. Passa un gobbo, un cieco, uno storpio, c'è lo scongiuro particolare da farsi per scansare l'atroce [...]

[...] pericolo. Vi passano da destra, il tal segno è opportuno; da sinistra, il tale altro. E chi sa poi quante raffinatezze vi saranno che all'audace [...]

[...] profano non è dato conoscere! La loro scienza è la superstizione; la loro fede l'idolatria. Il ridurre il culto della divinità a idolatria non è un [...]

[...] mortali, è comune, è radicata in ogni classe di devoti; ma il lazzaro Napoletano va più in là, ed il suo Dio, o meglio il suo Santo se lo immagina [...]

[...] l'elemosina. Ricorrere ad una fattucchiera, per avere i numeri del terno ed accendere il lume alla Madonna, perchè sortano dall'urna, è, fra questa [...]

[...] maraviglioso. Il Re non è nelle buone grazie di costoro, perchè sotto il suo regno i viveri sono rincarati; ma se Vittorio Emanuele attraversasse i quartieri [...]

[...] credo di non ingannarmi dicendoti che questo è il vero caso di ripetere ab uno disce omnes. Il Medio Evo, ormai evirato dal dominio spagnolo, e [...]

[...] soltanto che da quel tempo in poi la camorra non ha mai cessato di esistere e che non cesserà mai, nonostante le sfuriate di persecuzione che si è [...]

[...] specie di prepotenti che la opprimono, è sicura di esser difesa, quando la prepotenza e l'abuso le cadano addosso da altre parti. In qualche [...]

[...] . Capisco che la gravità di quest'ultimo sproloquio è una stonatura di fronte alla leggerezza, con la quale ti ho parlato di altre cose; ma credi pure che [...]

[...] una volta veduta da vicino ed annusata questa lebbra, siamo presi da tal malumore, che non è possibile fare diversamente. O prima o poi accadrà [...]

[...] qualche cosa di grave, e allora vedrai le nuove sfuriate di persecuzioni. Leggeremo tutti i giorni sui fogli pubblici che è stata fatta una razzìa di [...]

[...] camorristi, ed avranno fatto bene e ci crederò. Dopo un certo tempo sarà anche annunziato a grandi lettere: ? La camorra è estirpata. ? Nossignori [...]

[...] a briscola con chi aveva il dovere d'intimar loro l'arresto, ma la camorra non l'ho veduta mai. Mi è parso vedere qualcuna delle sue mille cause [...]

[...] questa plebe altro non m'è parso scorgere che un pericolo manifesto e una vergogna per l'Italia intera. Saluta al solito e addio. LETTERA III. Dove [...]

[...] si parla di Sorrento, d'Amalfi e di Pompei. Napoli, 11 maggio 1877. .... No, amico mio. Chi ti ha detto che è possibile, o non ha mai veduto [...]

[...] questo paese, o t'ha ingannato. Napoli coi suoi dintorni è l'unica terra d'Italia, io credo, che non ha delusioni anche pel viaggiatore che ci capiti [...]

[...] , impallidiscono davanti alla realtà. È così grande questa bellezza, e tanti elementi vi concorrono che occhio e cervello umano non possono esser [...]

[...] smanie. ? Che festa incantevole! che dovizia di colori e di luce! che sterminato sorriso di natura è questo! Se Egli stesso mi dicesse di no, non ci [...]

[...] sbaglio è fatto e non si rimedia, e questi abitanti ridono, cuocendo le bistecche al fuoco delle lave, e questo mare e questo cielo e queste piante [...]

[...] arditi navigatori di queste coste, del famigerato Duilio e dei più abili costruttori navali d'Italia, è un pezzo di Napoli portato in quella cala e [...]

[...] nulla più, ma le montagne che le stanno a ridosso e il panorama del Golfo che si gode di là, è stupendo. Conservo uno spiacevole ricordo di quella [...]

[...] incassato fra dirupate scogliere. Questa via per me è quella che contribuisce essenzialmente alla grandissima e giustificata fama delle bellezze di [...]

[...] Sorrento, il quale di per se stesso altro non è che un meschino e sparpagliato villaggio che, abbordato dalla via di mare, piuttosto che soddisfare al [...]

[...] l'aspetto d'un castello da burattini, collocato in cima a un rozzo muraglione ciclopico. Il Sorrento dei poeti non è Sorrento, ma la strada che conduce a [...]

[...] Sorrento. E questa strada è maravigliosa. È un succedersi continuato di punti di vista uno più stupendo dell'altro. Dopo aver attraversato un [...]

[...] c'investe e ci ricrea con un'onda di profumo e ci ricopre, con una pioggia di petali bianchi. È una scena delle più fantastiche, è un idillio soave della [...]

[...] tranquillo che si percorre. Tutto è intonato in questa beata regione: il cielo, il mare e la terra rivaleggiano di splendore, di luce e di vita [...]

[...] ; l'uomo solo rimane inferiore in questa artistica gara e quanto al di sotto! Sarò stato sfortunato ne' miei incontri, ma quello che dico è precisamente [...]

[...] quello che ho visto, senza coda nè amputazioni. Le donne della campagna, specialmente, sono addirittura brutte, e Dio sa se questa delusione è [...]

[...] , in qualche tratto è sospesa addirittura sul mare profondo, e su la superficie di questo mare, che sembra un tappeto di cobalto, vedevo sotto [...]

[...] sembri tanto strana su quelle magiche rive che, incontrando un trasporto funebre, c'è da maravigliarsene credendolo una finzione. Il giorno del [...]

[...] grande virtù, poichè l'unico bisogno potente che si fa sentire in quel clima è il bisogno di non far nulla; la vita d'Adamo prima dello sbaglio e [...]

[...] vuole urlare com'ho urlato io poco fa «fuori l'autore!» mi dica almeno che qualche cosa è bello, che qualche cosa le piace, mi dia un segno, un [...]

[...] abbastanza soddisfatto della irreparabile perdita sofferta. Arrivammo ad Amalfi. L'arrivo d'una carrozza in quel remoto cantuccio della terra è un mezzo [...]

[...] domandano l'elemosina! Crediate pure che nel trovare, uscendo di Napoli, un paese dove non ci chiedano l'elemosina, c'è da sentirsi venire un accidente [...]

[...] dalla consolazione. «Signurì, u soldo» Dio eternamente misericordioso! Amalfi, nella sua solitudine, è gaia. In mezzo a tanta profusione di caldo, di [...]

[...] luce e di colori, non è possibile concepire l'idea di mestizia. Le sue case sono bianche e pulite, il mare che strepita fra le ghiaie della sua [...]

[...] spiaggia è limpido e azzurro come il suo cielo; soltanto le rupi che protendono su la piccola città le loro masse brune e minacciose, si proverebbero ad [...]

[...] chiamarsi una strada, ha usurpato il corso del torrente che dovrebbe scaricarsi giù per la stretta forra, dentro la quale è incastrata la capricciosa città [...]

[...] giunto laggiù alla sua ultima espressione, poichè il sangue di quei pacifici marini è fresco e colorito. L'antica razza dei robusti e feroci pirati non [...]

[...] ha perduto nella discendenza altro che la ferocia; la robustezza v'è rimasta intatta. Belle carni, bei capelli, belli occhi e bellissimi denti [...]

[...] , ma che è stato di aquile, di poche aquile e dalla vita breve, ma aquile ardite che in piccolo stuolo, o correndo sui mari o meditando sul loro [...]

[...] che son celebri, perchè vi ha alloggiato una Imperatrice, la quale è celebre, perchè è Imperatrice! ? Ah! signorino, ? mi diceva una donnicciuola [...]

[...] mie solitarie campagne le intonano a gola spiegata, facendo la foglia su la cima dei pioppi. Il nemo prophæta in patria sua a nessuno è meglio [...]

[...] che se ne era letto e sentito dire, diventò per noi un inganno, appena messo il piede dentro alle sue mura, perchè Pompei è più bella, è più [...]

[...] s'incontra qualche altro visitatore vien voglia di crederlo un vecchio abitante misantropo, che è sceso appunto su la via, perchè gli altri Pompejani son [...]

[...] è la città che ha saputo morir meglio di tutte le altre sue bellissime sorelle della Magna Grecia, poichè la morte violenta per asfissia è l'unica [...]

[...] studiare che osteologia, mentre il cadavere di Pompei ha tutte le sue membra intatte; il suo sangue è fermo, ma non ha perduto il suo roseo colore [...]

[...] che trasparisce sotto la pelle gentile. L'anima è partita ed il corpo non si è corrotto. Se si eccettuano le impalcature e le coperte delle case [...]

[...] membrature di fogliame, di vovoli e di fusarole in alto rilievo, vi si trovano intatte. Ed è così fresca l'aura di vita che regna tuttora in quelle [...]

[...] anguste ed eleganti casette che fra tutte le immagini che dolcemente tumultuose si sollevano nel core, ultima è quella delle strida e dei rantoli [...]

[...] dell'Anfiteatro. In mezzo alla vita imbevuta di gentilezza greco-romana che si respira là dentro, ed in tempo che si ammira stupefatti la cura che è stata [...]

[...] così intero l'inganno al taciturno visitatore. Anche la posizione, su cui si è addormentata questa città, non è quella che noi ci eravamo [...]

[...] immaginati e che tutti s'immaginano. All'idea di una città sepolta succede subito l'idea o di bassura umida o di orizzonte limitato. Non è vero. Pompei [...]

[...] ad ogni estremo delle sue vie dissepolte, e dovessero serrarla come nel fondo di una vastissima cisterna, non gl'incontrammo. Tutto è luce, spazio [...]

[...] altra parte si mostra sempre severo, ma non mai sinistro, veduto da Pompei è truce. La sua massa apparisce da quel lato più scabrosa, più tormentata e [...]

[...] scapestrato, e dove la vita animale è rappresentata soltanto da qualche sparpagliata mandra di bufali, su le cui groppe affossate s'appollaiano in cerca [...]

[...] libera circolazione, perchè priva di sfondo dal lato della collina; il lastrico o non esiste, o è mal connesso, o non si vede, perchè nascosto sotto [...]

[...] uno strato umido d'immondizie di ogni genere in putrefazione; l'aria è grave; il puzzo qualche volta insopportabile. Ieri volli levarmi la [...]

[...] non intesi. ? Chi è? ? domandai a quella donna che mi accompagnava. ? Vavama (la mia nonna) ? mi rispose ? che vi dice che gli avete scacciato [...]

[...] grido fioco e disperato. ? Che t'è seguito? ? le domandai. ? Non le scacciate, ? mi rispose brontolando, ? non le scacciate, son creature di Dio anche [...]

[...] suoi escrementi. L'amicizia delle talpe non era tutta disinteressata. Non credere, amico mio, che ti racconti novelle. Ti scrivo, è vero, dalla Magna [...]

[...] Grecia, ma la mia, lo sai per prova, non è ? græca fides. ? Su quel pagliericcio ammuffito veniva a dormire la sera il resto della famiglia [...]

[...] . Gl'inquilini di questo maraviglioso locale pagano nove lire al mese! Eppure nessuno ancora si è dato per inteso di questa specie di crudele rapina [...]

[...] allora di che si trattasse. Mi fu risposto: ? È una povera partoriente che chiede la vostra carità. ? Sola! ? osservai. ? No, guardate, ci stanno [...]

[...] Rampe di Brancaccio. È una caverna, divisa in quattro o cinque ambienti, tutti in comunicazione fra loro, scavata nel tufo della collina. È una [...]

[...] aspirare ad un miglioramento qualunque delle loro misere condizioni. L'abitudine di vivere in quello stato è così profondamente radicata fra loro che [...]

[...] ogni maniera, con quell'amore, con quell'affetto disinteressato che qualifica il vero filantropo, è questo Sole; Lui! questo meraviglioso assessore [...]

[...] paura? ? Sì; o che è stato? ? Fanno allegria per la festa di Montevergine, non temete di nulla. ? Montevergine.... Montevergine! Non occorse che mi [...]

[...] . ? E mi sbacchiai dietro l'uscio di casa. Posta a guisa di sella su la groppa di una montagna a sei chilometri circa da Avellino è la pittoresca [...]

[...] breve combattimento e fucilati all'istante su la piazza che ora porta i loro nomi onorati. Ah! quanto sangue è costata questa Italia alla canaglia [...]

[...] , reduce da Costantinopoli, che ivi è sepolta con suo figlio. Questo è il Montevergine, verso il quale io m'incamminai tutto allegro e curioso e dove [...]

[...] non correre il pericolo di trovarmivi imprigionato dal pessimo tempo. È una piccola, ma ridente città, che sorge in mezzo ad un ubertoso altipiano [...]

[...] incassato fra montagne scoscese e severe. Il vino vi è buono, l'aria eccellente, le strade ariose e assai bene selciate; il clima mite e gli abitanti [...]

[...] tratto d'avergli domandato: ? Siete voi cristiano? ? perchè a bruciapelo mi rispose un ? Per grazia di Dio ? da buttarmi in terra. Ah! è inutile: se hai [...]

[...] bisogno di dieci campanili, sbuzza dieci Italiani e gli avrai subito con le campane e tutto. ? E Mercogliano, dimmi, è veramente un bel paese [...]

[...] ! Ah! come me la godo, come me la godo! o di dove diavolo è scaturito questo Lucrezio a cassetta? Ma un ateo tutto d'un pezzo con la frusta in mano mi [...]

[...] santissima di Montevergine! ? Che è stato? ? Una saetta aveva picchiato proprio in un albero alla distanza d'una ventina di passi davanti a noi. Il [...]

[...] carne a Montevergine...? ? Sì signore, a portar carne lassù, viene la tempesta. ? E ci credi? ? Signore, è la verità! ? Sei un eroe! e giacchè è [...]

[...] ospitalità larga, piena e spontanea, la quale, almeno per noi persone civili, è diventala ormai qualche cosa che va cercata come il fungo porcino: O ne [...]

[...] vetta dell'Appennino, sulla quale è situata l'Abbazia di Montevergine, era l'unico mio scopo, ma fino alla mattina dipoi non mi era possibile [...]

[...] problema è impostato male, accettiamolo e cantiamo le Lodi della Provvidenza. Portato in collo piuttosto che camminando, mi trovai in fondo al paese a [...]

[...] persone, fra sane e ammalate, si avventano in tre giorni ad annacquare il vino bevuto all'unico bugliolo di rame che è incatenato presso alla cannella [...]

[...] . Ridono d'Esculapio, bevono e si inoculano fra loro erpeti, rogna, ulceri ed altre giocondità della vita; chi è sano torna spesso infetto di lue [...]

[...] della montagna è affatto calva di vegetazione. Ogni palmo di terreno riparato dalla sporgenza di una rupe è preso d'assalto; grida e pianti si alzano [...]

[...] contenere la moltitudine che vi si è riparata, scoppia dai fianchi e manda fuori uomini ed urli; alcuni inginocchiati in mezzo alla via, pregano e [...]

[...] teatrale, ma sotto un certo aspetto è bella. Tutto questo sonaglìo, e luccichìo e strepito assordante per qualche momento abbaglia e stordisce [...]

[...] Camposanto nuovo, eccellenza. ? No, no; quello lo conosco. Domandavo di quell'altro più in basso a sinistra.... ? Ah! ho capito quale volete dire. È [...]

[...] battere il cranio su le lastre, con quel rumore sinistro che non si scorda e non si confonde mai con altri. Ma non è nulla! Napoli è distante; i [...]

[...] che ora il seppellimento? ? Principiamo alle 6½, ve l'ho detto dianzi. Verrete a vedere, eccellenza? ? Non è difficile. ? Appena uscito, il cocchiere [...]

[...] avvantaggiarsene, per uscire dalle loro ristrettezze economiche. ? Come troppo spesso il ridicolo è vicino allo spaventoso! La macchina stava già al posto [...]

[...] tace, perchè la parola è insufficiente. Il vecchio sacerdote recitò la preghiera dei morti; benedisse i cadaveri, e si ritirò, facendo un cenno agli [...]

[...] lanterna! ? Levate il piede dalla catena! ? È una creatura d'Iddio! ? Così non si farà niente! ? Ah! madonna, madonna! E tu dove vai? ? Ci cascherete [...]

[...] fantastico gineceo delle Nereidi, che tutto il mondo conosce sotto il nome di Grotta Azzurra. Che natura meravigliosa è questa! che prodigio della [...]

[...] creazione è questo golfo superbo, questo cielo, queste isole, questo mare, dove non è lecito muovere un passo o guardarsi d'intorno, senza incontrar [...]

[...] necessariamente sconcertati, quando si accorgono che non è nè spaziosa nè azzurra come l'idea che se n'erano formata, ma raccolta e colorata di un verde [...]

[...] cervello, nemmeno saprei dire; ma so che il core mi doleva, e che le grandi gioje dell'animo somiglian troppo al dolore, tanto è impastata male questa [...]

[...] lui. Tutto là è Tiberio, o meglio Temberio, come lo chiamano quei pacifici isolani: Hôtel- Temberio; Villa di Temberio; Bagno di Temberio, Piazza [...]

[...] , è ora una bianca casetta, e presso a questa casetta un fresco pergolato, all'ombra del quale vidi due brune e spensierate figlie dell'isola [...]

[...] ballare al suono di cembalo e di nacchere la tarantella. Ogni cosa è piccola in quest'isola: le strade strette; le case piccine piccine, i muri di cinta [...]

[...] ritrovato. Non ci credo, ? dissi. ? È la verità, signore, ? mi fu risposto. Credei di sognare. Mi saltò allora in testa un'idea gigantesca. Se [...]

[...] , in fin de' conti, non sono che fanciulli adulti, e nei fanciulli caparbii non è raro osservare sublimi reazioni, di fronte ad un atto improvviso di [...]

[...] altissima stima che gli umilii. Si tenti dunque la prova; si metta il chiodo maraviglioso, ed io son qua per scommettere che se è di ferro e bene [...]

[...] trovato da far meglio in altre regioni, a Capri è difficile vederne. E questo non incontrare là nessun mio compatriotta, tanto più mi rincresceva [...]

[...] proprietà, è talmente altero da rattristare un povero Italiano che approdi su quell'isola, credendola in buona fede un frammento della sua patria. Anche [...]

[...] il carattere italiano, che è loro rimasto solo nel tipo. Ma rispettiamo i decreti della Provvidenza, la quale si sarà forse servita di questi mezzi [...]

[...] un luogo di pena! riflettei. E che inventeremo allora per le ricompense? Ma non è possibile, pensai, che quei giovani non siano beati di un gastigo [...]

[...] che somiglia tanto ad un premio. Non era vero. Lassù non si trovano nè bettole, nè bische, nè lupanari, e allora che cosa è la vita su quel [...]

[...] gentili per la gajezza che lampeggia nei loro occhi lascivi. La loro statura è piuttosto piccola, ma sono tanto proporzionate, che in tutta l'isola si [...]

[...] eleganti contorni. La loro briosa intelligenza, poi, è qualche cosa di incantevole. Ed ora che le ho conosciute, intendo facilmente come spesso succedano [...]

[...] quale queste piccole pescatrici imparano le lingue e la musica, e la loro disinvoltura nell'acquistare modi e grazie signorili è tale, che in pochi [...]

[...] messi la loro trasformazione è tanto compiuta da porle in grado di gareggiare in cultura e gentilezza con le più eleganti dame di Parigi, di Londra e [...]

[...] negli ultimi tratti è una vera e precipitosa scala intagliata nel masso a larghi gradini, giungemmo alla chiesetta dell'Eremita posta sull'orlo d'un [...]

[...] aspetto, nè dei loro modi, nè del loro sapere. Uno di questi è l'eremita del Vesuvio, la cui serietà non impedisce ai monelli dei dintorni di [...]

[...] chiamarlo col soprannome di Ventidue, che nel libro dei sogni fa pazzo. Costui non è nè prete nè frate, ma un bighellone qualunque che si maschera da [...]

[...] Circello alle catene della Calabria, che si possono accompagnare con lo sguardo, finchè non si pèrdono nella nebbia della lontananza. È una di quelle [...]

[...] troppo fuoco costì dentro, vi annojereste dopo tre giorni. ? Non è vero! ? ripetei. ? Datemi la mia famiglia, una buona stanza da studio, una ricca [...]

[...] , sul quale s'era arrampicato per far qualche cosa anche lui. Le nostre risa però durarono poco. Il riso non è fatto per destare gli echi delle [...]

[...] volta che mi vedeva fare atti di meraviglia, non mancava mai di ripetere: ? È vero, signore, me ne ricordo anch'io. ? Il sole vicino al tramonto era [...]

[...] fioriti. ? È il cimitero dei colerosi d'Ana-Capri, ? mi disse il monaco, ? se volete una rosa, prendetela. ? Ci stringemmo la mano e partii. Tutte le [...]

[...] , posata voluttuosamente a' suoi piedi, è qualche cosa di strano, qualche cosa d'irresistibile. Scendete alla riva di Santa Lucia, o a Mergellina [...]

[...] senza freno, finchè incontrata la fumante cima del vulcano si poseranno stordite. Il Vesuvio è il core, è l'anima, è il sunto di tutti gli splendori [...]

[...] del Golfo; è il rubino gigantesco che sta come il fermaglio in questa collana di perle composta nel cielo, forse per adornarne il seno di Venere, e [...]

[...] smarrita fra le alghe dal Genio della spensieratezza. Non v'è sguardo umano, io credo, in questa regione, che alla sera si chiuda senza aver [...]

[...] bellezza è accessibile anche all'anime più ottuse; tutti infine vi si rivolgono con quel vago dubbio dell'anima, col quale diciotto secoli or sono, ai [...]

[...] della ferocia tranquilla, le attrattive della bellezza ruvidamente accoppiata alla modestia; è il gran delinquente dalle bellissime forme che tutti [...]

[...] ammirano, perchè è feroce, che tutti amano, perchè è bello. L'Arcangelo Michele è un poliziotto volgare; Lucifero è un eroe. Questi pensieri mi [...]

[...] all'immensità della natura, quanta tristezza in quei piccoli lumi! La sterminata fede di questi felici sfortunati è qualche cosa di prodigioso [...]

[...] aridità del terreno bruno e polveroso, specialmente al confronto coi banchi di lava, sui quali l'occhio erra inutilmente in cerca d'un filo di verdura, è [...]

[...] Distruzione e la Morte vegliano sole fra le tenebre, è cosa che abbatte l'animo, poichè ad ogni passo vi torna alla mente una lunga storia di disastri [...]

[...] avevano salvato un'intera famiglia da morte sicura. Il fatto è vero; ora fateci sopra quelle riflessioni che crederete migliori. I miei compagni [...]

[...] che l'avrebbe registrata fra le altre sue fatiche. Il declivio è ripidissimo ed il terreno che si calpesta è formato da minutissimi frammenti di lava [...]

[...] scabrosi e vetrificati, dove la gamba affonda fino al ginocchio, tantochè dopo aver fatto dieci passi, con fatica inaudita, la via percorsa è [...]

[...] , tanta è la febbre dell'entusiasmo e della curiosità che s'impossessa di noi quanto più andiamo accostandoci alla cima paurosa. Uno de' nostri [...]

[...] esistono, la parola coraggio è una parola che non arrivo a comprendere altro che in bocca dei vanagloriosi e degli sciocchi. In pochi istanti mi vi [...]

[...] caligine. Mi fu risposto di sopra: ? Corri, è meraviglioso! ? e dal basso: ? Eccoci, ci siamo anche noi ? e in quattro slanci giunsi alla cima, dove [...]

[...] poderoso in una gigantesca lamina di rame.... ingrandite tutte queste immagini per quanto è capace la vostra fantasia, ed avrete qualche cosa che [...]

[...] quarto d'ora di faticosa ascensione, uscimmo dal cratere.... Dio, Dio! è troppo! sono impazzato? son vittima fortunata d'un incantesimo? Che sublimità [...]

[...] luce. ? Ah! godi, godi, Napoli mia, perchè davvero è grande la tua bellezza. Quante volte scorrendo la tua storia sanguinosa ho imprecato alle avide [...]

[...] bellissima Salamandra. Cuma, Baja e Miseno caddero tra i boati della Zolfatara e le scosse del formidabile Tifèo, ma erano meno belle di te. Morì, è [...]

[...] . ? LETTERA IX. Spigolature. Napoli, 30 maggio 1877. Ho finito d'annojarti. Una malaugurata matassa di combinazioni mi s'è intrigata fra le [...]

[...] alle quattro, partirà invece verso le sette a causa della enorme quantità di mercanzie che vi sono ancora da caricare. La stiva è già piena fino ai [...]

[...] s'anderà via, non lo so, nè me ne dispiace. Riapro la lettera che consegnerò poi, perchè te la imposti, al nostro Enrico che è qui a bordo tutto [...]

[...] , ombra onorata di Galileo), è il povero Solechianielle, vulgo, Ciabattino ambulante. Tutto il suo armamentario è rinchiuso in una cesta di truciolo, che [...]

[...] accennerà stendendo il braccio e l'indice verso la parte vulnerata. Quando ha adocchiato la preda è implacabile. Egli conosce perfettamente i suoi [...]

[...] polli; si mette dietro alla vittima continuando ad accennare straziantemente il membro ammalato, ed è capace di seguitarla per un chilometro intero [...]

[...] dovrebbe andar cuojo, steccoli dove ha levato bullette e in quattro e quattrotto la scarpa rotta è diventata peggio di prima; il prete è contento [...]

[...] rotte e benefizj vacanti. IL MIRACOLO DI SAN GENNARO. Il famoso miracolo di San Gennaro si è ripetuto quest'anno otto volte, a benefizio dei [...]

[...] pellegrini stranieri. L'occasione era bellissima, ed io non potevo perderla a costo di qualunque sacrifizio. Quando v'è un Santo che per amore del suo [...]

[...] popolo è capace di mettere in bollore il proprio sangue per otto volte consecutive, senza perder la pazienza, bisogna dire che è un Santo sul serio, un [...]

[...] incominciando subito a girarsela tra le mani, esclama con voce stentorea: ? È duro! ? A quel fatale annunzio il popolo dà in uno scoppio di strida [...]

[...] continuamente queste preghiere: ? Faccela, faccela, la grazia, San Gennarino mio bello. ? E se il chierico accennava di no, ripigliavano: ? È duro! Oh [...]

[...] mascherate è la medesima. Non mi ricordo se i pagani avessero qualche cosa di simile, ma è probabile di no, perchè erano tanto meno inciviliti, e più [...]

[...] della semplicità fanatica dei più gonzi di loro, la sfruttano impunemente a loro vantaggio, in un modo che sembra innocente, ma che, se è meno cinico [...]

[...] , non è meno vigliacco e disonesto. Per le vie dei quartieri poveri non è raro inciampare ad ogni piè sospinto in una seggiola posta sul marciapiede o [...]

[...] su la soglia d'una bottega, su la quale è un aborto di gesso che rappresenta San Gennaro, due moccoli accesi ai lati della superba immagine ed in [...]

[...] mezzo un mucchio di soldi non sempre vecchio nè piccolo. Che cos'è tutto quell'amminnicolo? È un paretajo, nulla più e nulla meno che un paretajo. Il [...]

[...] allegramente alla barba dei citrulli, senza altra pena che d'andare di quando in quando a rivedere la tesa, la quale raramente è sprovvista di selvaggina [...]

[...] . Ma quando, tacendo di tante altre, ti avrò detto che soltanto da dieci anni si è cessato di portarsi in occasione d'una certa festa che non [...]

[...] l'anno seguente, capirai con facilità che non è po' poi tutta colpa di questi disgraziati la loro bestiale ignoranza, nè tutta nostra modestia quel [...]

[...] si va di carriera, anzi si vola; ma avanti d'essere arrivati in fondo, almeno quaggiù, c'è che ire. I RINALDI. Percorrendo una mattina la via [...]

[...] della Gerusalemme, del Guerrin Meschino e dei Reali di Francia. Mi accostai al primo di questi e l'osservai. È un uomo che ha varcato la cinquantina [...]

[...] , e girando intorno l'injettato occhio porcino, pare che dica a sè ed agli altri: ? Come son bello! ? L'anfiteatro, dentro al quale egli declama, è [...]

[...] formato di carne umana. La prima linea, che rappresenterebbe la massa delle gradinate, è fatta di piedi e di ginocchi di ragazzi, che seggono in [...]

[...] quale disse che se la plebe di Napoli fosse di cacio, tempo ventiquattro ore non ci resterebbero che l'unghie. È azzardata, ma potrebbe esser vera [...]

[...] . In mezzo al circo sta il venditore d'arance e di semìne con le sue paniere alla mostra, il quale è anche incaricato del buon ordine. Con una mano [...]

[...] s'è preparato a dare l'oracolo, ha squadrato per la decima volta il brillante uditorio, e dopo avere accennato con la mano di non poter più [...]

[...] reggere il verbo, che è vicino a traboccargli dalle labbra, tutto agitato incomincia: Canto d'Erminia che infra le sue ombrose biande.... Misericordia [...]

[...] morto! Il Rinaldo che declama proprio sotto la torre del Fanale, è un altro tipo; è meno maestoso, ma i suoi tratti sono tanto onesti e [...]

[...] statura sua è piuttosto bassa; ha il torace peloso, le braccia pelose, il berretto di pelo e la barba a corona. Non si può dire veramente un [...]

[...] bell'uomo, ma senza dubbio è qualche cosa fra il sagrestano smesso e il gorilla addomesticato. Incomincia a declamare; ascoltiamo. Anche a lui gli [...]

[...] sue mani diventa tutt'un'altra cosa, un po' più oscuro è vero, ma con le sue illustrazioni in lingua Greco-Arabo-Italo-Cofta rimedia a tutto e [...]

[...] serio, perchè ora è il vero momento; il nume s'è impossessato di lui, lui s'è impossessato del senso comune e se le dànno a morte. Ma nol farà [...]

[...] e più che altro quella eterna monotonia dell'endecasillabo è una cosa che ammazza. L'amico se n'è accorto e co' suoi commenti corregge, allunga [...]

[...] , scorcia, taglia, stronca, sdruce, insomma accomoda e rimedia a tutto, con tanto garbo che è un amore. ? Ma no, non lo farà (se ne vene a di' chillo [...]

[...] muccusiello i galera.) ? (Qui è bene avvertire che l'ira del Rinaldo contro il guaglione che non s'è levato di capo la scazzetta al nome del Signore [...]

[...] , è tre volte giustificata, perchè il rituale porta che tutto l'uditorio a quella parola si scopra, anche trattandosi del Signore di Montalbano, al [...]

[...] cui nome il Rinaldo è primo sempre a togliersi il berretto ed a fare una breve pausa ed un inchino in segno di reverenza.) ? Ed io arderò li [...]

[...] giorno dopo. IL MARUZZARO. Il Maruzzaro o venditore di chiocciole, considerato dal punto di vista artistico, è una delle figure più originali dei [...]

[...] giornata è un essere comune, un venditore di commestibili come tutti gli altri, che passa le sue ore lungo la marina e specialmente lungo la via che [...]

[...] canto e corre le vie della città. La sua figura, generalmente, è elegante come quella di tutti i discendenti dei vecchi Osci e Campani. Veste un pajo [...]

[...] , non lo so; ma il fatto si è che ai primi bagliori notturni del Vesuvio, quando i pipistrelli scaturiscono zirlando dalle gretole dei muri, comparisce [...]

[...] rame lucide, terse e pulite, come è difficile veder altra cosa in Napoli. ? Una marmitta nel centro; due laterali. Sotto quella del centro arde un [...]

[...] è sormontata da un arco formato da un verga d'ottone lucidissima, alla quale sono attaccati e sospesi: catenelle, medaglie e immagini di santi, e [...]

[...] quest'arco, alla sua volta, è sormontato da un lampione acceso, che scintillando ondeggia secondo le movenze della svelta figura che lo trasporta [...]

[...] , dai contorni arabo-greci, si ferma e canta lungamente annunziando ai ghiotti la sua merce. Ho fatta una osservazione che non è del tutto priva [...]

[...] queste ultime righe, osservo ed appunto. In cielo ed in mare è calma perfetta; in terra imperversa la tempesta umana. Fra centinaja di legni a vela [...]

[...] Gennaro in suo soccorso. E intanto col nuovo bastimento è arrivato un carico di cembali e di nacchere. Quattro barche stivate di questi strumenti e [...]

[...] nuova tregenda. E ancora non è finito. Il piroscafo per Palermo si è mosso con apparato maestoso di fumo, di suoni e di canti, e in questo momento [...]

[...] sul ponte del mio bastimento è lo stesso casa del diavolo. Sono moralmente spossato, ma non mi annojo. Penso al vuoto che avrò da riempire ne' miei [...]

[...] nel suo ventre; i segnali dell'imminente partenza sono dati e già è principiato lo sgombro di tutti coloro che son qui per affari o per addii, fra i [...]

White Mario Jessie
La miseria in Napoli
31 1877 - Provenienza testo: Scansione Liber Liber, txt Fondazione Verga 373 occorrenze

[...] , fìnchè la bella Inghilterra vi sia sepolcro. SHELLEY. L'Inghilterra «dicono» è ricca, è forte, è religiosa. Qui in Roma sto ad ascoltare. Di là [...]

[...] dalle Alpi viene una voce: – «È crudele l'Inghilterra! salvateci alcune delle vittime dalle sue mani.» – Questa voce ascolto. Che cantino gli altri [...]

[...] compenso personale. Or la patria è creata, le mèssi sono raccolte e divise. Al popolo toccarono nuove tasse, prezzi accresciuti delle cose di prima [...]

[...] spiegazione è facilissima. L'aristocrazia inglese vive osservatrice vigile, scrutatrice profonda dei segni del tempo, e dell'umore giornaliero [...]

[...] spesso figura d'essere lei l'iniziatrice della desiderata riforma o della concessione. E ciò che è vero in sommo grado per la classe più elevata, è [...]

[...] piccoli. Ma difficilmente avverrà una battaglia per le scale; perchè tutto è già tacitamente combinato e convenuto a priori. Qui, invece, appena si [...]

[...] della terra il povero è più laborioso e più miserabile dell'Italiano. Sopraggiunsero poi le Lettere Meridionali, rivelatrici dello stato di Napoli [...]

[...] . Ossia, andate nel vostro paese e ne vedrete di peggio. Ma quando al Villari è venuto fatto d'indurmi ad intraprendere questa gita, io gli aveva già [...]

[...] e schiette. Ed egli mi scrisse la seguente lettera: «Firenze, 30 maggio 1876. »Gentilissima Signora, »Ella mi scrive che è ora tornata da [...]

[...] peggiori; se, come sento dalla sua lettera, è andata per tutto. »Rispondo dunque alla sua domanda. Due mesi dopo la mia visita a Napoli, cioè nello [...]

[...] che si unirono al primo, cominciammo le nostre visite. »Io ripetevo sempre: – Fatemi vedere ciò che vi è di più orribile in Londra, desidero vedere [...]

[...] ottobre, è impossibile; dovrei distendermi troppo. »Ma siccome Ella non mi chiede altro che una mia opinione, ecco in breve ciò che io posso dirle [...]

[...] fa. Tutto è mutato. Il Parlamento ha fatto leggi sopra leggi per migliorare le condizioni dei poveri. – »Ciò che si poteva vedere al mondo di più [...]

[...] qualità delle lenzuola, tutto è determinato dalla legge, e sottoposto ad una continua ispezione. Alcuni lodging houses sono ispezionati costantemente [...]

[...] : – Andiamo oltre, il domicilio è inviolabile. Noi abbiamo tanto diritto di entrare qui, se non ci vogliono, quanto di entrare in casa sua se non ci [...]

[...] giudizii, come tutti i giudizii umani, possono essere erronei. Una cosa sola posso dirle. Grande, immensa è la miseria di Londra: ma mi sono [...]

[...] lasciate fare, lasciate passare. »E se qualcuno mi chiedesse ora: perchè tu che sei Italiano dici queste cose ad una signora che è Inglese? Io gli [...]

[...] ricorderei che ella è nata in Inghilterra, ma ha speso la sua vita in favore della unità e indipendenza della patria nostra. »E se poi mi si ricordasse [...]

[...] , che ella ha sempre militato sotto la bandiera di un partito politico che non è il mio; allora io non risponderci nulla a chi mostrasse d'ignorare [...]

[...] condizione di coloro che vivono in fondo, ove l'atmosfera è di carbonio puro, ove nulla difende questi infelici dall'umidità, onde son sature la vôlta e la [...]

[...] Lei non vede il peggio; bisogna aspettare l'estate, quando non c'è una goccia d'acqua da dissetarci, quando per due mesi la Vergine maledetta non [...]

[...] baldacchino dei cieli rinfrescarsi il corpo e lo spirito coll'aria balsamica. Di fatto Monte Calvario è una delle sezioni meno infelici dei poveri di [...]

[...] Napoli, specialmente se confrontata colle sezioni di Porto, Pendino e Mercato. Esteriormente la Sezione di Porto è migliorata dal 1860, quando uomini [...]

[...] dell'avversario, lasciando incompiuta l'opera propria e molto desiderio di sè nel quartiere. La storia delle dimissioni è, del resto, una singolarità di [...]

[...] sforzi; stettero eglino sulla breccia finchè vissero, ed il libero commercio è opera loro. «Speriamo, – mi disse il popolo di Porto, – che col [...]

[...] basso sotterraneo, al quale si scende per cinque scalini, è difeso da un'enorme porta a grandi catenacci; non vi ha altra apertura, nè io capisco come [...]

[...] conseguente infezione nessun padrone di casa napolitano vi metterebbe i porci, e certamente i conigli vi deperirebbero; in Vicolo Freddo c'è un [...]

[...] bassi è sempre enorme, eppur nessuno costrinse ancora gli esosi padroni di casa di fornir gl'inquilini delle cose di elementare necessità per la [...]

[...] . A udire i locandieri, gli uomini stanno da una parte, le donne da un'altra, ma ciò non è vero, come tante volte ha verificato la Polizia [...]

[...] un'altra locanda mi s'è indicato il ricovero prediletto dei fanciulli da sette a dodici anni, orfani, o abbandonati dalle loro famiglie, che non [...]

[...] innominabili, è loro conosciuto e da loro praticato; i grandi vendono i piccoli sotto la denominazione di guagliuni. 16 Queste locande dei fanciulli [...]

[...] , sotto i portoni aperti o nel portico vicino alla chiesa di Monserrato. CAPITOLO TERZO. La prostituzione. Giunti a questo capitolo, è facile che [...]

[...] ideate e formulate dai soli uomini una classe d'iloti, il cui solo destino è di soddisfare ai più brutali istinti dell'uomo; e finchè le donne [...]

[...] ragazze oneste, purchè non ne sposi una senza dote, o di grado sociale inferiore al proprio. La storia della prostituzione è vecchia, si dice; ed [...]

[...] anche ogni genere di male è vecchio; il canibalismo, l'omicidio e via via, e contro ogni altro male la società reagisce, cerca rimedio, inventa pene [...]

[...] vittime presentaronsi ad esso, varianti in età da' tredici a' quarantasei anni. Leggendo il giornale tenuto da coteste persone, c'è da piangere su [...]

[...] notti ramingò sulle vie. Fu tenuta nell'asilo, finchè ricuperò le forze; ora è istitutrice rispettata e contenta in una famiglia di Cornovaglia. E non [...]

[...] , e che essendo le leggi applicate in Inghilterra solamente in sedici distretti, se in essi il numero delle prostitute diminuì, gli è perchè le [...]

[...] potesse in qualsiasi forma provare di possedere mezzi di sussistenza, o anche un protettore. Ma è giusto e prudente abbandonare così numerosa classe in [...]

[...] pieno arbitrio d'un sol uomo? Della pubblicità e dell'atrocità delle visite è impossibile parlare, nè credo che vi abbia chi dopo di avervi [...]

[...] lo stesso speculum serve per sani e per infetti? Passando al Sifilicomio, nulla c'è a dire intorno alla cura, alla mondizia, alla disciplina; le [...]

[...] circa venticinque anni. Questa, mi disse uno dei chirurghi, ha subìto una operazione e per miracolo non è morta, eppure ritornò allo stesso mestiere [...]

[...] senso morale, ma che non aveva mai potuto conoscerlo vivendo in un ambiente, ove, come abbiamo detto altrove, la prostituzione è un mestiere come un [...]

[...] pertanto via di mezzo. È necessaria la sua abolizione immediata, e contemporaneamente bisogna trar partito di tutti i mezzi del Governo, delle [...]

[...] scendiamo fra i popolani nei quartieri bassi, non si esagera affermando totalmente ignota la nozione del bene e del male. In amore il lazzarone è [...]

[...] resto della convivenza cittadina, e le costringe a menar vita e dà loro costume e abitudini e gusto a parte. La prostituzione nelle infime classi è [...]

[...] tutte le altre donne: lavorano un po', ciarlano, hanno famiglia, hanno figli, e non sono punto sfuggite dalle non prostitute. Il mestiere notturno è [...]

[...] apparecchiereste una delle più tremende rivoluzioni sociali. »Non è possibile che comprendendo il loro stato restino tranquille.» Verissimo. Dall'altra [...]

[...] darsi la mano per rinvenire la risposta fruttuosa. E in quanto a Napoli, il primo passo è di trovare il modo di fare scomparire il fenomeno delle due [...]

[...] fornisce pochi dati. – È per lo più una serie di biografie, una narrazione di battaglie; poco o nulla vi s'insegna, se non incidentalmente, della 24 [...]

[...] lungo tempo a contemplare il continuo e lento sviluppo, attraverso al quale cause remote producono tardi risultati. »È difficile di apprezzare al [...]

[...] . Se un dato modo di trattarlo produce un beneficio immediato, quel beneficio è ritenuto giustificazione sufficiente. Recentemente si è fatta [...]

[...] gli abitanti di dette località furono resi responsabili pei mendicanti, che erano veramente inabili al lavoro, e così s'è riprodotta in forma [...]

[...] riflessioni e l'utilità della loro applicazione, e dacchè tutto il mondo è paese, ciò che è vero per l'Inghilterra è vero anche per Napoli; e volendo [...]

[...] la statistica è in gran moda, perchè troppo spesso, volendo provare una data serie di fatti, si prende una sola serie statistica senza modificarla [...]

[...] patrimonio in Napoli, del come e a chi si distribuisce questa ricchezza, è veridica, benchè incompiuta. Veridica, perchè ogni fatto è stato riscontrato [...]

[...] patirono la più lieve smentita, nè tampoco soggiacquero a un solo contrasto. È incompiuta, perchè delle 333 istituzioni ho potuto visitarne pochissime; ma [...]

[...] , altri otto stabilimenti, ciascuno colla propria dote, con un unico bilancio. È però indubitabile che per molti anni l'Istituto rispondeva allo scopo [...]

[...] notevole diminuzione dei mantenuti e la vendita di molti beni immobili. Esaminiamo lo stato presente dell'Istituto: La rendita totale è di.............L [...]

[...] gratuiti e dei paganti. 28 Il vino prescritto dall'antica tariffa è abolito. Due volte la settimana un chilogrammo di carne vaccina spartesi fra [...]

[...] degl'infermi è discreto. Un chilogrammo di carne per nove persone ogni giorno, e minestra di maccheroni, pasta minuta, semola o riso mattina e sera; e [...]

[...] nell'Ospedale di Loreto la razione di carne è di grammi 134. Per gli ammalati gravemente si eseguiscono le prescrizioni mediche. Sufficiente e di [...]

[...] ragazzi, sono sporchi sotto i letti e malsani. È molto se ogni ragazzo ha un lenzuolo; nè vogliamo domandare quante volte all'anno le lenzuola si mutano [...]

[...] credersi venuti da Parigi. Ma il guaio sta qui; le ragazze uscendo non hanno appreso un mestiere, perchè il lavoro è diviso e suddiviso, sicchè una sa [...]

[...] e 29 bravi tipografi, ma ora il lavoro è poco e non si ammaestrano i piccoli. Di fatto trovo solamente iscritti sei vecchi e sei giovani [...]

[...] ; solo alcuni ragazzi arrampicati su per le finestre e qualche ferro del mestiere. Nella sartoria c'è un caposarto con stipendio; entrando, abbiamo [...]

[...] scultore valente; altri lavori di altri allievi, specialmente certe teste in terra cotta, sono ritratti viventi. Il disegno è largo e corretto, il [...]

[...] per 14,988 lire. Venendo poi al Regolamento di disciplina, affermiamo che mai cosa più abbietta, più umiliante per i poveri, non ci è capitata fra [...]

[...] due o più individui, costituirebbe una grave mancanza di subordinazione, e sarebbe quindi rigettata e punita!» Non è questo fosfato di dispotismo [...]

[...] Stato in divisa, al Sopraintendente, ai Governatori ed alle nazionali Insegne. Chi è subordinato, secondo le prescrizioni del capitolo precedente [...]

[...] , deve il saluto al Superiore di qualunque colonna della tabella A, ed al Superiore di qualunque corpo dell'Esercito. Il saluto è dovuto in ogni tempo [...]

[...] e luogo, sì di giorno come di notte. 4 Variante di questo capo per i ciechi, fermo rimanendo pei graduati ciò che è detto nel capitolo stesso. I [...]

[...] Regolamento, pei reggenti è dovuto il saluto. Speriamo che l'autore dell'Art. 44 abbia provveduto un contatore apposta per numerare i saluti, e che i [...]

[...] prossimità del SS. Sacramento fa scoprire il capo agli alunni, comandando: Ginocchio a terra. E come se questo capitolo non bastasse, è replicato [...]

[...] comandante. Ci sembrava trasognare, vedendo che questo Regolamento porta la data di Napoli 1871, e che è firmato da uomini appartenenti al partito [...]

[...] liberale, cioè: Castellano, De Zerbi, Melchionna, Castelli. E tutti ci dicono che l'Albergo dei Poveri è riformato, e aggiungono «Se l'aveste visto nel [...]

[...] 1860!» E noi rispondiamo adesso come allora: «Il popolo lo chiamava il serraglio, e fu ed è il nome appropriato.» Nè basta la buona volontà del [...]

[...] , per lo stato di salute assai più florido di quello delle altre ragazze rinchiuse. Il vitto, affatto insufficiente in generale, è, per queste [...]

[...] veramente singolare. «Chi è la più brava fra voi?» dimandai. «Io, io!» strillò una con una faccia molto intelligente, «io ho avuto la medaglia d'oro [...]

[...] iniziativa delle allieve stesse; che avendole da piccole, la fatica è minima, ma che pervenute ad una certa età nulla evvi da sperare. – Sarebbe [...]

[...] stessa distinzione nel vitto che c'è per le femmine. «Ma la scuola?» dimandai; «fatemi vedere la famosa scuola!» – «Pur troppo,» mi risposero in coro i [...]

[...] Sordo-muti, è certo che il Governo napoletano, ad imitazione di quello di Roma, istituiva nel 1790 la scuola dei Sordo-muti 33 nel locale del [...]

[...] non sappiamo renderci conto, è come l'ardente campione dei Sordo-muti, divenuto Ministro, e Ministro dell'Istruzione Pubblica, sia uscito dal [...]

[...] tipo del Governo dei preti e delle monache, e di una superfetazione che si chiama Oblatismo, indegna di sì nobile città. Oggi è senza confronto uno [...]

[...] violare lo Statuto fondamentale dell'Istituto, senza infrangere i diritti inalienabili delle figlie predilette della Madonna, è stato effettuato [...]

[...] modelli per aria, comodità e nettezza. Le cucine e il refettorio destano appetito a chi ha, già mangiato, la qualità del cibo è buona e la quantità non [...]

[...] donna che, esausta di forze, malgrado dell'abbondante nutrimento, non può far bastare a tutti ciò che è appena sufficiente per uno! Debbo rammentare [...]

[...] carbone acceso; nonostante che dei bambini si abbia, e ci è grato di ripeterlo bene, ogni cura possibile in uno Stabilimento sotto altri aspetti [...]

[...] effettuate e per l'andamento mirabile dello Stabilimento, e si chiede subito: C'è o non c'è rimedio? C'è di certo: basta che tutti i fondi dello [...]

[...] odierna dell'Annunziata è di L. 444,065. Da cui si deducono: Tasse e tributi............................L. 55,398 Culto [...]

[...] rispetto per la Ruota, dopo la narrazione del De Crescenzio scomparvemi affatto. E l'abolizione di essa è il primo passo verso la riforma del [...]

[...] esistenti in dicembre 1875, e gli ammessi nel trimestre e rimasti nell'Ospizio ne morirono 184! Ora è da supporre che dati ad allevare fuori quei 184 [...]

[...] dell'Annunziata. Ma prima di lasciare i poppanti, vogliamo notare un gravissimo male indicatoci da uno dei medici primarii del Sifilicomio, ed è che i [...]

[...] di genitori ignoti il diritto di vivere, uguale a quello di tutti gli altri membri della società. Questo, e questo solo è lo scopo del Brefotrofio [...]

[...] al dì d'oggi. E in Napoli deve conseguirsi più facilmente che altrove, perchè il popolo è buono e amorevole, e mi si assicura che mai i bambini [...]

[...] li affida all'Albergo dei Poveri dopo l'età di sette anni, e ad ogni modo dopo questa età non se ne piglia più cura. E questo è male, perchè spesso [...]

[...] e vestire tutti i suoi figli una volta che sono rei, è strano davvero che se ne dia così poco pensiero, finchè sono innocenti e in grado di [...]

[...] Municipio progressista davvero! Ma se per i maschi la Reale Casa dell'Annunziata è immemore ed improvvida, essa prodiga alle femmine tali privilegi e [...]

[...] quartieri di Napoli, rientrando nell'Ospizio, o perchè la famiglia che l'ha allevata è stanca di mantenerla, o perchè essa non vuole lavorare, o [...]

[...] , porta seco tutte le nozioni del vizio acquistate in quei luoghi, ove l'idea stessa del bene è ignota. Che esempio fatale per le interne non ancora [...]

[...] , nessuna sorveglianza. La Casa della Madonna mutata in postribolo. Chi vuol conoscere quella Casa legga il Ranieri; nulla vi è esagerato, mi dicono [...]

[...] non se ne fanno; l'Alunnato è un progresso dal Conservatorio; ma il vizio del sistema, dapprima accennato, rimane, nè si può correggere, senza [...]

[...] di queste per dare a ogni esposto una possibilità di vivere. E che la nutrice si affezioni al poppante è una verità così notoria, che non abbisogna [...]

[...] normale, ad un Ufficio telegrafico, alle Poste, di aprir loro insomma, nè più nè meno, lo stesso avvenire, il quale è aperto alle ragazze nate da [...]

[...] oggi sono imbarazzo e causa di perplessità agli amministratori. E a queste figlie di nessuno, e per le quali la Madonna finora si è mostrata madre [...]

[...] cui è impossibile rintracciare i genitori. Altre istituzioni e mezzi educativi possono rendere più umane le madri e i genitori, ma entrano in un [...]

[...] 1862 sulle Opere pie. L'Ospizio, conosciuto sotto il nome di San Gennaro dei Poveri, sulle colline di Capodimonte, è una fabbrica vasta e splendida [...]

[...] fanciulle. È vero che l'energico direttore cavaliere Pietro Pezzullo, la cui Relazione sul riordinamento delle Opere pie merita di esser consultata [...]

[...] ospiti. – Nè troviamo a ridire contro quel bizzarro costume delle associazioni funebri. È un gusto come un altro, volersi seguito alla tomba da [...]

[...] vecchi decrepiti pagati un tanto a testa secondo che eglino portano o no la bandiera. Non è più assurdo che il costume inglese di fare seguire il [...]

[...] vecchi di San Gennaro è un esercizio ginnastico, un mestiere che frutta 72,000 lire all'anno, un terzo della meschina rendita annua che somma in tutto [...]

[...] istitutrici che escono dalle Scuole normali e che fecero buona prova di sè nel Convitto femminile, corre difilato ad Ivrea per cercarvi Suore, e ad esso è [...]

[...] affidato il Collegio. – Per suore fanno bene. La Direttrice è un'energica Milanese, che le vecchie alunne hanno in santo timore, benchè ella cerchi [...]

[...] succurre miseris. Lo scopo antico e odierno di tale istituto è di ricoverare, mantenere ed educare donne pericolanti, donne traviate e pentite della [...]

[...] ? – Bisogna chiederne al prete. – Dove è il prete? – Assente. Vidi una tavola coperta di monete di rame, come nella strada della Sezione Mercato, ove i [...]

[...] nominato dall'Arcivescovo, dal parroco o dal sacerdote.» Ricordiamo sempre che ove c'è Oblatismo, non c'è nemmeno il voto di castità, che tutte le [...]

[...] , da tutti. Noi chiamiamo carità, beneficenza e con altri termini questo brutale sistema, e non è che pigrizia, mancanza di cuore, ipocrisia, codardìa [...]

[...] . Davanti alla terra, al cielo e a Dio creatore, io dichiaro che è uno scandalo di vedere tale vita mantenuta in voi col sudore e col sangue dei [...]

[...] vostri fratelli, e se non puossi cangiar registro, la morte è da preferire. Se volete mangiare, lavorate; se devo pescare 10 milioni, voglio essere [...]

[...] corrisposto. Lavorate, avrete il salario; rifiutate, evitate la fatica, disubbidite, io vi ammonirò e cercherò di eccitarvi al ben fare. Se tutto è [...]

[...] . Infatti esso, oltre di essere una gloria patria dei Napoletani, è uno dei più cospicui Nosocomii d'Italia, sia per la varietà e moltiplicità dei casi e [...]

[...] aveva interesse a fare scomparire il pietoso, aveva messo la nuova pasta ad ammuffire in cantina. La razza degl'infermieri negli Ospedali è in genere [...]

[...] parte, e mal retribuiti, e faticosi, da giustificare il Fusinato nel dire Arte più misera, Arte più rotta Non c'è del medico Che va in còndotta [...]

[...] , domanda senza estremo bisogno ingresso in un ospedale, cotanto suol regnarvi triste e melanconica l'atmosfera. È vero che abbiam letto che l'Ospedale [...]

[...] -infermeria nella Colonia di New-South-Wales in un anno ricevette 1769 persone, ed è talmente attraente che ci va chi poteva farsi curare altrove, e [...]

[...] che in tasca di varii individui ammessi dietro ordine del Segretario furon trovate rispettivamente 78, 170, 193, fin 215 sterline. Non c'è da temere [...]

[...] dispensano medicine gratuite, ed il costo è presso a poco di un milione di sterline, e questo senza includervi un gran numero d'istituti privati, per aiutare [...]

[...] di Ricovero di tenere edificii separati per i sani e gl'infermi, e nelle 30 parrocchie, in cui la metropoli è divisa, 26 hanno ospedali od [...]

[...] infermeria propria. E che questi Istituti stiminsi necessarii, lo prova il fatto che in tutte le chiese una domenica all'anno è dedicata al così detto [...]

[...] città di New-York c'è un Ospedale per i ciechi, per gl'incurabili; l'Ospedale di Bellevue; l'Ospedale della Carità per i febbricitanti, per i [...]

[...] che in alcuni Istituti c'è un ospedaletto, come per esempio quello di San Pietro e Gennaro, e nel Comune di Casamicciola uno Stabilimento [...]

[...] un capitale di 30,000,000, somma uguale a quella posseduta dai 300 Monti della sola Londra. Ma nessun Istituto di beneficenza è più deteriorato dallo [...]

[...] volte al dì a lauta mensa, di criticarlo, sembrami cosa assai naturale. La media del danaro prestato su questi utensili è di 13 mila lire al mese per [...]

[...] cosa in sè è un vero anacronismo; a questo speciale Monte poi, con 122 mila lire annue di rendita, si permette ancora la questua. Quello del [...]

[...] legati: «Il dono di ciò che non è più nostro, ma che è divenuto proprietà di un altro.» Tommaso Hare, che ha studiato e ponderato molto l'argomento [...]

[...] , dice: «Ogni generazione dev'essere aiutata da una legge, è invitata dal sentimento di trasmettere alla posterità tali Istituti, che possano [...]

[...] testatori, senza prender nota dell'oggetto speciale, a cui tali intenzioni caritatevoli furon dirette. È stato detto e ridetto che Corpi morali non [...]

[...] bene spesso fino al popolo. Il suo canto non è l'epopea d'eroi divinizzati, ma bensì la rivendicazione animosa dei diritti dell'uomo. Tutte queste [...]

[...] , in quell'epoca stessa di onnipotente sovranità religiosa, è per lui ben più che una colpa denunciata dalla Teologia; egli la combatte siccome [...]

[...] . Così narravasi che, sul cadavere d'un usuraio, Sant'Antonio proferisse queste parole: Dove è il tuo tesoro, ivi è il cuor tuo, – e la tradizione [...]

[...] ha tempo da perdere in aspettare il comodo del lento ed affaccendato impiegato, è sempre costretto moralmente a ricorrere ai sensali. E tanta è [...]

[...] autorizzati che prestano a pegno coll'interesse di un soldo per lira alla settimana, e stipulano un mondo di negozii. Ed io ci ho conosciuto (ora è morto [...]

[...] ciò è cambiato, ossia il tempo delle inchieste, dei poteri eccezionali è finito. Il Governo ha messo la falce alla radice dell'albero marcio, ha [...]

[...] posto nel Vico dell'Etera nell'anno 1646, e fu formato uno Statuto che s'è posto in esecuzione in virtù di regio assenso conceduto dal Duca d'Arcos [...]

[...] le esigenze della società moderna. «Questo è il patrimonio di quegli Istituti e Lasciti che la legge chiama, con linguaggio che serba l'impronta [...]

[...] , di archivii; 4429 mancavano perfino di qualsiasi inventario! – È il disordine eretto a sistema. «Nella capitale del Regno, sotto gli occhi del [...]

[...] non quelli delle Deputazioni provinciali, cui è affidata la tutela delle Opere pie, tutela che adempiono così bene, come si è veduto. «È chiaro: la [...]

[...] Legge 3 agosto 1862 è una legge assurda: essa è fatta per perpetuare lo sperpero, il disordine, lo sviamento della beneficenza, e, diciamolo pure [...]

[...] onorevoli avvocati A. S. De Kiriati, E. Salvagnini. Essi espongono sagaci considerazioni, e suggeriscono riforme utili. «Ma si tratta di ben altro. «È [...]

[...] necessario anzitutto penetrare a fondo in questa «selva selvaggia e aspra, e forte,» che è il patrimonio delle Istituzioni di beneficenza: di [...]

[...] conoscerlo in tutti i suoi elementi, in tutte le sue condizioni: di esaminarne gl'indirizzi, l'organismo, la sostanza: è necessario, in una parola, di aprir [...]

[...] una larga e vigorosa indagine, che penetri in tutti i meati di questa immensa ricchezza, che ora è un arcano sospetto. «A dir breve, è necessario [...]

[...] Torino a Palermo l'Opera Pia oggi è essenzialmente in urto colla società, in urto coll'interesse generale, in urto persino col nostro diritto pubblico [...]

[...] desiderano conoscere le condizioni sociali di Napoli. Importantissimo è il libro: Le Opere Pie di Napoli, Studii storico-critici e Proposte di [...]

[...] ; mentre noi crediamo che l'infermeria è luogo, in cui l'uomo si trova del tutto fuori di posto, non avendo nè la pazienza nè la pietà della donna per [...]

[...] da me all'egregio Autore per sapere che cosa è stato fatto d'allora in poi, riferiamo la sua risposta: 57 «Dopo il 1866 poco o nulla si è fatto [...]

[...] per la sanificazione della città. – La questione dello acque è rimasta tale e quale fu lasciata dal primo Consiglio municipale, al quale appartenni [...]

[...] ; e lo stesso può dirsi per le cloache. Sennonchè è da confessare che si è fatto un contratto di concessione per trasportare in Napoli le acque [...]

[...] del Serino; ma non pare che avrà alcuno buon successo per qualche articolo del contratto, che è un errore igienico ed è un errore economico. Il [...]

[...] concessionario non è riuscito quindi ad organizzare una Società, nè so se vi riuscirà. Per le cloache nulla si è determinato, nè il Municipio ha mostrato [...]

[...] una sola opinione nel modo di sanificare; mentre il modo da me proposto sino dal 1863 è stato dalla scienza e dalla esperienza di altri tredici [...]

[...] anni confermato poi migliore: ed è quello adoperato in Londra e nelle altre città d'Inghilterra, che fu prescelto da Bruxelles fin dal 1867 e che ora [...]

[...] si vuole adottare in Parigi. Solo è da notare che, mentre in Londra dopo molti gravi studii ed inchieste sono stati aboliti 300,000 pozzi neri [...]

[...] ha fatto quello che ha voluto. Perocchè questo è proprio il paese della libertà, come s'intende da molti: ognuno è libero di fare quel che vuole [...]

[...] notati nelle mie opere: in guisa che il sottosuolo è divenuto di più in più infetto. Nella Riviera di Chiaia si è fatto qualche cosa per le cloache [...]

[...] Chiaia. La quale regione di Chiaia ha acquistato in Europa fama d'insalubre, mentre è la parte più bella della città ed abitata dall'aristocrazia [...]

[...] Emanuele. È da aggiungere anche: si son fabbricate nel nuovo Rione Principe Amedeo delle case, ma per gente agiata e non pel popolo. Più, si è andato [...]

[...] ripulendo la città nelle mura esterne, ma a sanificare le abitazioni non si è mai pensato.... Se intanto si volesse fare un paragone tra Napoli [...]

[...] avanti il 1860 e Napoli d'oggi, vi si troverebbe una notevole differenza derivante in buona parte dall'abbellimento dei muri esterni; sennonchè è da [...]

[...] belli edifizii privati e pubblici è notevolissima; la magnifica strada del Duomo, e l'altra del Corso Vittorio Emanuele, che si va, tutta quanta è [...]

[...] lunga, popolando di palazzi. Solo vuolsi lamentare che il sistema delle latrine non è quello che dovrebbe essere, ed è tutto abbandonato al [...]

[...] capriccio degli architetti e degl'imprenditori.... Lo spazzamento lascia molto a desiderare. Certa cosa è che molte delle nefandezze da me notate [...]

[...] più celebre Guida di Roma – quella di Murray – si legge che il clima di Roma è calunniato, che la maggior parte delle febbri dette romane sono [...]

[...] importate dai viaggiatori 58 provenienti da Napoli. Questa è certo un'esagerazione; ma nessuno può visitare i quartieri popolosi della città di [...]

[...] è benignità di clima, non resistenza di costituzione fisica che possa trionfare di tante cause di malsania. Le ripetute recrudescenze delle [...]

[...] passate Amministrazioni, del dottor Luigi Romanelli, è libro importante: «E noi fermandoci a preferenza su queste ultime parole che rivelano una verità [...]

[...] incontrastabile, diciamo, che se l'interesse del Comune sotto il rapporto della sanità pubblica è supremo interesse della Provincia e dello Stato [...]

[...] come il vento garbino. Importantissimo è il libro: Le Opere Pie di Napoli, Studii storico-critici e Proposte di riforma, per Achille Lazzaro, e il [...]

[...] suo gran pregio deve ravvisarsi in ciò: che ogni Opera Pia è stata dall'Autore visitata, onde il libro in certo modo compie quello compilato a spese [...]

[...] proposte, sentesi lieto di esser padrone delle armi dell'avversario. 59 Le forze produttive della Provincia di Napoli, per Alessandro Betocchi, è libro [...]

[...] presente non è possibile darne un sunto compiuto e ampio. Nota dei libri consultati in quest'opera. DATA CITTÀ TIPOGRAFIA [...]

[...] bambine ben vestite appartenenti ai galantuomini e agli artigiani. Nessun piccirillo dei quartieri bassi. Ma dalla povertà all'ignoranza è breve [...]

[...] essenzialissimo, che è l'istruzione. Ho letto gli articoli del Pungolo di Napoli sulla Relazione del professor Trinchera al Delegato straordinario [...]

[...] entrarono nella reale Marina, e 114 nella Marina mercantile, e la loro condotta riuscì esemplare, e il salario che essi hanno dai capitani mercantili è [...]

[...] maggiore di quello dato ad altri ragazzi. Importante è un diario tenuto dai guardiani dei poveri dell'Unione di San Giorgio in Londra. Sopra 63 [...]

[...] . Questo, finora, è tutto l'aiuto governativo; il resto, e passa le 100 mila lire, la signora Schwabe lo ha messo del proprio, e tassando i suoi [...]

[...] amici per quanto le è potuto venir fatto. Ora la scuola va, e va bene; ma senza ulteriori aiuti cadrà, come cadde la benemerita Opera della mendicità [...]

[...] , ove nessuno può penetrare, essa apresi a tutti. Vi è allo stesso tempo convitto e scuola diurna. Un'Amministratrice dirige con molta intelligenza [...]

[...] mandare una giovanetta all'estero. Per Napoli non è necessario. Essa possiede la sua Scuola normale, dove ci sono allieve che promettono bene; ma [...]

[...] Sant'Aniello accettansi in proporzione dei mezzi pecuniarii tutti i bambini che si presentano; chi non può pagare vi è accolto gratuitamente; c'è poi [...]

[...] . La scuola presente non conta in tutto che 259 inscritti, di cui in media sono presenti 214. Ma l'edificio è adattatissimo ad un gran convitto, e se [...]

[...] elementare per il tirocinio, è frequentatissima. Ho assistito a tutta una lezione, e le composizioni erano eccellenti. Le istitutrici e le amministratrici [...]

[...] allievi, fu Provveditore degli Studii in quella Provincia. Non mi è venuto fatto, per quanto m'adoperassi e per quanto si adoperassero molti amici miei [...]

[...] privata riescì fatto di ottenere, a favore dei rei o di oziosi, aiuto, e di farlo mancare ai veri miserabili. Il bilancio è veramente lodevole [...]

[...] , proprio lì trovi e penetri in una bolgia, dove ti è dato di osservare e studiare una miscela di lordure e d'infingardaggine, d'inabili poveri e di [...]

[...] carceri, le visite lunghe e particolareggiate a queste carceri mi han fatto quasi meravigliare che il numero de' rei non fosse ancor più grande; tale è [...]

[...] dell'individuo è il risultato della colpa della società, della disuguaglianza, dell'ingordigia dei capitalisti, delle guerre fatte a pro di un potente [...]

[...] diavolo fuori della porta, e non cedere alle sue tentazioni. «Ed è tassando questi, – esclama l'Autore, – che avete costruite quelle stupende caserme [...]

[...] invettiva. Oggidì la pena di morte è virtualmente abolita. La società moderna sentesi talmente convinta della sua ingiustizia e della inutilità come [...]

[...] informava le legislazioni penali, è bandita, e giustamente, perchè la vendetta offusca la mente di chi la esercita, come il cane idrofobo comunica il [...]

[...] poco 13,000. Ma il credere che queste cifre ci dieno un'idea del numero dei veri delinquenti, è una vera illusione, e la sarà sempre, finchè la [...]

[...] brodo con carne di bue o di vitella la domenica. Di più si permette loro di mangiare tutto ciò che manda la famiglia. Ogni loro richiamo è ascoltato [...]

[...] privati, a Nisida ciò è impossibile, e le principali difficoltà per le Direzioni si compendiano nella impossibilità di trovar lavoro sufficiente. Ed è [...]

[...] d'Iddio. Egli è evidente adunque che per l'amministrazione delle carceri si elessero le più probe e intelligenti e pazienti e benevole persone [...]

[...] ! Appena entrato in carcere, egli è ricevuto dal Direttore, condotto in una cella netta ed ariosa; cambia i cenci in abiti di lana, se d'inverno, di [...]

[...] tela o di canape, se d'estate, e probabilmente per la prima volta in vita sua si lava con acqua e sapone; è servito con una buona razione di pane e [...]

[...] di pena, dove il lavoro è ad economia. Nelle Case poi, in cui il lavoro va per appalto, invece di detto vitto di ricompensa, ha due decimi della [...]

[...] , c'è nello stesso carcere un giovane condannato per mancato omicidio. Un giornalista insultò suo padre; egli lo pregò di desistere; quegli [...]

[...] ... 235 Ora domandiamo prima: perchè non si è confessata la verità davanti il Comitato Centrale internazionale? E poi perchè non si è indagato se [...]

[...] ripetuta infrazione delle sue leggi? Qualunque punizione incorsa dai carcerati è iscritta sul registro loro di matricola caratteristico e di [...]

[...] vengono respinte. B invece è stato frequentemente punito. È noto nelle carceri come indisciplinato, provocante coi compagni, renitente al lavoro. Ciò [...]

[...] in mezzo a questi condannati, nessuno dei quali è mai incatenato, e per i quali la camicia di forza riesce un'incognita, è rigorosamente proibito ai [...]

[...] 50. Nè è da meravigliarsene. Ci stanno così bene da voler tornarvi e da istigare i compagni di miseria nei fondaci e nei bassi a tentare qualche [...]

[...] poveri, e oggi si può dire che lo stato del povero in Italia è miserando al pari di qualunque altro al mondo, e che in alcuna parte della Penisola è [...]

[...] suggerimenti. Le risposte pervennero al Governo dopo la caduta del Ministero Gladstone, e un libro di 500 pagine è stato molto ben compilato dal signor [...]

[...] i danni riconosciuti in Inghilterra come conseguenza di quello stesso sistema si manifestano anche colà tali e quali. Il pauperismo è accresciuto [...]

[...] parrocchia, è impróvvido, non fa risparmii, ed accetta l'elemosina senza vergogna. Nel 1871 la Svezia fece riforme radicalissime, proibendo [...]

[...] cibo per gl'incapaci al lavoro. Il mantenimento dei poveri in Francia è un sistema molto complicato, ed ha tutti i vizii e le virtù [...]

[...] dell'accentramento, perchè lo Stato riceve e distribuisce tutti i soccorsi. Non c'è tassa dei poveri, lo Stato non guarentisce il mantenimento a chicchessia, ma il [...]

[...] amministratori. Ad esse è indirizzata ogni domanda di soccorso dalle signore o dal medico. I soccorsi sono dati in pane, minestra, biancheria, abiti [...]

[...] vecchi e assistenza medica gratuita. Nel paese generalmente è ufficio delle Suore di carità di ricercare e visitare i mendicanti nelle proprie [...]

[...] Rapporto annuale; è difficile calcolare la quantità di persone impiegate. Ove in Inghilterra basterebbe un ispettore, in Francia troverete undici [...]

[...] dice: «L'operazione di questi ufficii è di organizzare un sistema gigantesco di piccole elemosine atte a raffermare il pauperismo, impotenti a [...]

[...] , l'indipendenza è perduta, nè mai si riacquista: dappertutto si trova che il pauperismo cresce in proporzione dei fondi stanziati pel suo sollievo, e che le [...]

[...] mantenere i proprii poveri, la quistione non è stata pubblicamente discussa. Resta da esaminare il Rapporto del signor Herries sul pauperismo in Italia [...]

[...] Provincie Meridionali per lo meno è stata parca per i poveri, succosa per gli amministratori e per le oblate; e tale confusione ne derivò, che le [...]

[...] Amministrazioni destreggiando abilmente coll'equivoco possono rifiutarsi al rendiconto, dicendo al Ministro dell'Interno: «La nostra istituzione è [...]

[...] educativa, voi non c'entrate;» e al Ministro d'Istruzione Pubblica: «La nostra è Opera Pia, come per esempio tutti gli Asili infantili, e voi non ci [...]

[...] guadagnarsi la vita: beninteso, noi non ammettiamo mai che nè lo Stato, nè i Comuni, nè la carità privata debbano mantenere chi è capace di lavoro. Il [...]

[...] cittadini ad assumersi i doveri d'Ispettori dei poveri. – Ogni Comune è indipendente dallo Stato, ma lo Stato distribuisce annualmente quattro milioni [...]

[...] di un Corpo d'ispettori, Armenvorsteher, e di visitatori, Armenpfleger: tutti questi ufficii sono gratuiti, ma tanta dignità ed importanza v'è [...]

[...] annessa, che sono ricercati anzichè schivati. Ogni visitatore prende la sua strada – tutti i bisognosi si dirigono a lui. Se il bisogno è urgente, può [...]

[...] discussione generale i casi dubbii che il voto risolve. La Corte è la Commissione che decide tutte le questioni, e davanti alla quale gl'Ispettori [...]

[...] soccorso; non ha nessun interesse di negare il necessario o di dare il superfluo ed essendo il loro intento quello di diminuire il pauperismo, egli è [...]

[...] essere imprigionato per un periodo da sette a trenta giorni: » Chi per ozio o ubbriachezza si è ridotto all'indigenza; » Chi rifiuta lavoro che non [...]

[...] Casa di ricovero per i vecchi e decrepiti senza famiglia in istato di mantenerli; ma l'orgoglio dell'operaio, a cui la mendicità è resa così difficile [...]

[...] , non vi si noverano che 1062 poveri, che costano in complesso 100,000 lire. Quanto è superiore questo sistema a quello del Belgio e della Francia, che [...]

[...] s'abitua a riguardarlo come il medico, a cui tutto deve dire e nulla nascondere, e precisamente perchè l'ingerenza altrui è per se stessa fastidiosa, il [...]

[...] ognuno aiuta o è aiutato pel bene comune. CAPITOLO TERZO. Tentativi inglesi. – Il Local Government Board e le Società private. Il Parlamento inglese [...]

[...] poveri e le Statistiche raccolte è veramente edificante; e quali rivelazioni non ne emersero! A Guilford un mendico riceveva sussidii come pauper [...]

[...] rivoluzione nelle leggi sanitarie inglesi è dovuto per nove decimi al fatto che per un pelo il tifo, preso a cagione di cattiva fognatura, non [...]

[...] particolareggiata annoierebbe i non Inglesi, tanta è la pedanteria e le complicazioni con cui la nuova organizzazione ha dovuto lottare! Perciò vogliamo solamente [...]

[...] famiglie in numero di 200 persone; non uno di costoro approfittò dell'offerta. Il difficilissimo dei problemi è il quid agendum dei figli orfani o [...]

[...] lo è dalla nuova Legge sull'istruzione pubblica elementare, non può a meno di ridurre il pauperismo delle generazioni future al minimo possibile [...]

[...] membri del Consiglio centrale essendo delegati dai distretti. Gradualmente questa Società si è messa in comunicazione con tutte le Istituzioni [...]

[...] caritatevoli; e il suo compartimento detto d'inchiesta è specialmente servizievole nello scoprire e palesare e far punire gl'impostori. Secondo l'ultimo [...]

[...] . «La Chiesa è il nemico mortale di ogni nuova speranza sociale, come lo fu sempre di qualunque nuova verità scientifica. (L'Autore citato parla [...]

[...] quella della Scozia. Egli non si è contentato di aride liste di cifre. Viaggiò nei due paesi, visitando le scuole, interrogando, esaminando e [...]

[...] , che non i chiesastici in tre. Ma il difetto del sistema è di permettere, che sotto qualsiasi pretesto il denaro pagato da tutti possa spendersi [...]

[...] esame superato è quello della Sacra Scrittura e del libro delle preghiere comuni. È una commedia il leggere gli annunci nei giornali, intorno alla [...]

[...] Clero è onnipotente, delle donne maritate nel 1870 il 40 per cento non seppe scrivere il proprio nome, facendo invece del nome una croce. In un [...]

[...] multa di cinque franchi e le spese; la seconda, il figlio è mandato ad una scuola industriale, con l'obbligo del parente di pagare due franchi e [...]

[...] condannate per una prima offesa, invece di esser mandate ad un Reclusorio. Altra questione risoluta efficacemente è quella del non diritto dei parenti di [...]

[...] grado di pagare per l'educazione dei figli, se non c'è una Scuola gratuita o una Scuola industriale vicina, la Commissione dei Guardiani dei poveri [...]

[...] del 76, il Ministero dell'Istruzione Pubblica manda ufficiali apposta, e il Municipio è costretto di supplire alle spese, senza però aver punto [...]

[...] scelta di accettare o rigettare la legge del 76: deve obbedire. Nessuna istruzione religiosa è oramai obbligatoria; nessun bambino che entra in una [...]

[...] 11 anni. L'autorità data dal Parlamento al Ministero dell'Istruzione è oramai immensa. Ma esso soggiace 87 sempre alle così dette Corti di [...]

[...] una scuola religiosa gratuita di una scuola atea, ove bisogna pagare! È bene rendere l'istruzione obbligatoria! Le Scuole industriali sono un vero [...]

[...] nostro turno, e l'istruzione religiosa verrà del tutto esclusa. È il più gran movimento dei nostri tempi. A tutta prima, il popolino non era punto [...]

[...] contento della compulsione, ma presto si è adattato risentendone i benefizii. » Ed io potrei additarvi molti agiati artigiani, i cui figli grandi non [...]

[...] l'Inghilterra fu divisa in distretti urbani e distretti rurali: c'è una Commissione con dovere e con potere; e le clausole di queste leggi sommano a [...]

[...] anche le case private, ove loro sembra che possa esistere qualche cosa o qualche usanza dannosa alla pubblica salute. Ove non c'è acqua sufficiente [...]

[...] caminetto con gola, con finestre di nove piedi quadrati: e chi affitta luoghi sotterranei altrimenti, è esposto alla multa di 20 scellini al giorno [...]

[...] . 89 Ma gl'Inglesi hanno ben ponderato tutte queste conseguenze prima di votar le leggi, e bisogna sempre tenere in mente che non è un partito [...]

[...] paesi poco popolati: ma per l'Italia, che ha vaste terre fertili e incolte, ricche miniere inesplorate, è una vera disgrazia; e un bene elaborato [...]

[...] consiglio. Or ci giunge la notizia che la nuova Commissione d'inchiesta agraria è nominata, e speriamo che i Commissarii saranno armati di tali mezzi e di [...]

[...] , senza camino e senza cesso, disposte in ripidissime e mal selciate strade sulla china del monte, ove si arriva con pericolosa ascesa. La terra è [...]

[...] proprietaria la si lavora con un chiodo confitto nell'aratro tirato da muli, e più spesso con la sola zappa. La coltivazione è così imperfetta, che [...]

[...] potuto dormire, Dio sa come!, fare spesso un lungo tragitto, zappare tutto il giorno, ritornarci; ed ancora non è terminata la via crucis, perchè [...]

[...] bisogna provvedersi dell'acqua. Non vi sono pozzi di acqua potabile; vi è la fontana, cioè un'ironia di fontana. Giacchè fontana non si può chiamare se [...]

[...] . » Orbene, l'inverno bisogna che questa si rassegni all'acqua torbida per bevere e cucinare; nell'estate poi c'è il cisternone del Comune. Il quale però si [...]

[...] forza l'acqua del Barone. Oibò! essa è troppo rispettosa. Invece veggonsi in questo caso quelle infelici donne appressare il labbro alla cannella della [...]

[...] olio e di aglio soffritto. Della qual cosa e di pane e fagioli componesi generalmente il loro cibo. È materia di lusso il raro piatto di maccheroni [...]

[...] proprio e contemporaneamente a quello dei contadini. Ma questa non è stata la via seguita, perchè le terre di San Bartolommeo rendono sempre quattro [...]

[...] quale debba vendere porzione del suo grano, a mettersi alla discrezione dei proprietarii, arbitri del prezzo. » E ciò se l'annata è buona; ma [...]

[...] cani, perchè peggiore di un canile. Non ci son letti, c'è solo paglia per terra. Ella, Signora, parla giustamente degl'Incurabili, ma dovrebbe vedere [...]

[...] avviliscono sempre più, finchè la Madonna opera il miracolo di guarirli o di mandarli all'altro mondo; che è meglio per loro; perchè se guariscono [...]

[...] del Popolo di Sue, allorchè l'Autore parla del Medio Evo, mi pareva di stare a San Bartolommeo. Quella pittura non è esagerata, perchè ne vediamo [...]

[...] Missionarii di ogni fede sparsi per la terra, religiosi, politici, sociali; ora ce ne vorrebbero per diffondere i principii della cooperazione. È sentenza [...]

[...] principio cooperativo è penetrato nelle viscere del mondo operaio. E se i suoi discepoli scansano certi scogli e resistono a certe tentazioni, non [...]

[...] imprescindibile in tutte le Società è quello dei pronti contanti, il quale offre tre vantaggi: 1° Che il povero, non facendo debiti, non è schiavo [...]

[...] essa non è costretta ad aggiungere nulla al prezzo dei generi venduti per garantirsi contro i cattivi debitori, mentre si calcola che in tutte le [...]

[...] non che si è speso troppo nell'impianto in lusso di bottega, di mobilie, di oggetti di cancelleria, in tipografia, e in banchetti per vantare i non [...]

[...] Napoli è inutile parlare dell'applicazione del sistema cooperativo all'agricoltura; ma in altre parti d'Italia sarebbe esso la vera ristaurazione [...]

[...] Junction c'è un pezzo di terra di 40 acri, ove son già costruite 370 case, e ove si ha in animo di costruirne altre 410. A lavoro finito, comparirà una [...]

[...] accresce il servizio effettivo della Marina nazionale. L'Italia ha molte scuole, è vero; ma i fanciulli sporchi, ignudi, scalzi, di cui io parlo [...]

[...] suonare un solo campanello, ricevono la patente, ed è loro permesso di portare la preda ai maestri, in altre parole ai camorristi. 95 E se la [...]

[...] Polizia li trova, esercitando il mestiere, li mena alle Carceri giudiziarie, ed è proprio a queste carceri che vorrei si guardasse. Dite dunque che [...]

[...] disciplina, della nessuna sevizia permessa contro i carcerati, della prontezza con cui una petizione o protesta è trasmessa ai superiori, e applaudirà [...]

[...] certamente al rigoroso sequestro dei camorristi, per quanto sono conosciuti. Dirà di certo che il reo è assai meglio vestito, nutrito, albergato, del [...]

[...] 10,000 sulla popolazione libera è di 109; mentre le Romane, che vengono in seconda riga, non giungono che a 88. Non troviamo distinta l'età per le [...]

[...] media è di 3371, ivi rinchiusi per sentenza od ordinanza di Autorità competente, inviativi per correzione paterna, o provenienti da altri Istituti e [...]

[...] Case di custodia, da Carceri giudiziarie, evasi ricuperati, ec. Qui, come nelle Case di custodia, il costo individuale giornaliero è in media di 80 [...]

[...] centesimi. A Napoli la Casa di custodia è un vero Reclusorio, e precisamente qui si vede l'indole docile, l'intelligenza svegliata, la volontà di [...]

[...] . L'impedire, il prevenire il male, reputasi certamente più savio che il rimediarvi, quando per negligenza esso è già avvenuto. E qui, intanto che [...]

[...] supplisca a' suoi bisogni. Da poco tempo in qua si è aperto un Asilo infantile con due maestre, gratuito per i poveri. Chi può, paga due lire al [...]

[...] mese. I bambini dai tre ai sei anni vanno alle 9 ant. e ci stanno fino alle 5 pom. L'Asilo è stabilito in un bel palazzetto con sufficiente luogo [...]

[...] minestra, ed è tanto buona, che i signori, che pagano cinque lire al mese, sono contenti che i loro figli se ne cibino. Ebbene, il Circolo Cattolico e i [...]

[...] vispi e cingallegre. La città spende trentasettemila lire per l'istruzione, e le Scuole elementari hanno cinque classi. Ma si è permesso ai Cavanis [...]

[...] , tre feste di seguito. Un uomo che lavora per noi con moglie e tre figli, è venuto di soppiatto a lavorare qualche ora in queste feste e ha ricevuto [...]

[...] ________ Totale. L. 338.36 Domandai: Perchè questo podere, la cui rendita non apparisce che in lire 34, non è dato in affitto [...]

[...] non ha che 2000 lire di rendita propria, e ne spende 1300 per Suore di carità! Non c'è sala per anatomizzare i cadaveri; di fatto la sezione si [...]

[...] eseguisce nel cortile, ove si ammazzano i maiali: non c'è sala separata per i malati da chirurghi e da medici; per il che tutte le operazioni si [...]

[...] Lendinara è il solo per i Comuni del distretto: e per ogni malato questi Comuni pagano lire 1,50 il giorno; lieve cosa in confronto al prezzo dei viveri [...]

[...] , ma grave, se ragguagliata al costo delle Suore. E anche qui il Direttore è a vita: e tempo fa, durante un'inchiesta, tante e tali rivelazioni [...]

[...] far tavola rasa di tutti e di tutto. Ma che! l'Ospedale non è che roba dei poveri. Perciò l'istesso sistema continua; rimangono le stesse Suore, lo [...]

[...] sola cosa parmi lampante, ed è che sarebbe meglio assai per il povero che esso non esistesse. Mercè la cortesia del Direttore ho potuto esaminare il [...]

[...] vende all'asta, e se resta invenduto, egli ne è responsabile. Ora, il povero non sa leggere: si ricorda della stagione, nella quale ha impegnato [...]

[...] bisogna rinnovarle; ma non dicono al piede – nel giorno tale – come è prescritto. Domandai alla madre come mai si lasciò ella cogliere [...]

[...] andò a rinnovellare la polizza, la vendita era avvenuta. Ora queste donne, che guadagnano in tutte tre lire 1,20 al giorno, quando non è festa e [...]

[...] in caso di malattia una riserva qualsiasi. Il Comune non le provvede di medicine, e non c'è istituzione alcuna nel paese che porga loro un fil [...]

[...] cenci agglomerati non è nemmeno assicurato contro l'incendio? Assicurato è adunque il capitale dato a mutuo, ma non gli oggetti di pegno. Per il [...]

[...] piccoli come nei grandi centri dell'Italia il povero, oltre che oppresso da tasse e da oneri ingiusti ed iniqui, è anche defraudato di ciò che è suo [...]

[...] , tassando il superfluo. Ma oggi in Italia non si può negare nè affermare che quel patrimonio basti; tale è la dilapidazione, tanti gl'impiegati oziosi [...]

[...] ; ai possessori del suolo, ai proprietarii delle case, a chi dà lavoro agli operai ed ai contadini. È un appello alla loro umanità, alla loro [...]

[...] giustizia: è anche un avvertimento del pericolo, a cui eglino vanno incontro, non provvedendo tempestivamente. E se riesce fatto di addolcire la spietata [...]

[...] rigenerarsi. Base del sistema del Mazzini è il dovere. E il dovere implica una cosa da farsi. Nel passato era dovere creare una patria; perciò bisognava [...]

[...] stato di cose come quello che esiste oggi in Napoli e in Sicilia e in minor grado altrove, l'officio è mancato; quando non si voglia appropriarsi il [...]

[...] detto del Calhoune: La libertà dei Bianchi è fondata sulla schiavitù dei Negri. Per la qual cosa il dovere emerge chiarissimo. Il ripetere i detti e [...]

[...] tanto tempo senza operare, e che altri di partito opposto presero l'iniziatura. È questo un campo neutro, in cui possono scendere tutti gli amici [...]

[...] comunicazione d'una domanda d'interrogazione che fu presentata, or sono più giorni, dall'onorevole Bertani, che è la, seguente: «Il sottoscritto [...]

[...] , quando vigeva ancora quell'Istituto d'istruzione così benemerito. E perchè, o Signori, tanto disdoro per Napoli? E perchè dura cotanto? Ne è [...]

[...] responsabile il Governo? Ne è responsabile l'Albergo dei Poveri di Napoli? Il Governo ha l'obbligo di concorrere per quella scuola con una somma, che [...]

[...] , che, quale più quale meno, ci abbiano colpa il Governo e l'Albergo dei Poveri in litigiosa vicenda. E dall'uno e dall'altro è quindi urgente che [...]

[...] venga un provvedimento, ed un provvedimento radicale. La buona tradizione per l'istruzione dei Sordomuti in Napoli ci è, e dura quasi da un secolo [...]

[...] 1876, e l'articolo 24, che riguarda gl'Istituti pei Sordo-muti, è muto anch'esso per quello di Napoli. So che pende un litigio tra il Ministero della [...]

[...] ; ma, comunque vogliasi, è un fatto. Mi permetta pertanto l'onor. Ministro per l'Istruzione Pubblica d'indirizzargli queste tre domande: 1a Perchè [...]

[...] di 17,777 lire dal 1871 al 1876, e quella somma non fu spesa per quell'oggetto, dove è andata essa a finire, o dove e quanta se ne asconde? 3a Quali [...]

[...] dovevano produrre una sorpresa. Comincierò a dire che uno degli ultimi atti, non l'ultimo, dell'Amministrazione, la quale a me è affidata in questo [...]

[...] riguardante questo capo diceva così: «Io, infine, sono tanto convinto delle buone ragioni, onde è confortato il Governo (e il Governo è quello che vuole che [...]

[...] concetto e l'obbligo di riaprire la scuola; e dico obbligo, imperocchè l'onorevole deputato Bertani ha accennato come essa contasse oramai un secolo. È [...]

[...] , i quali hanno una grande autorità, è in certo modo congiunta colla grande istituzione dell'Albergo dei Poveri, sopra la quale istituzione mi pare [...]

[...] processo più importante, che è di osservare questa vita latente o manifesta della Scuola dei Sordo-muti in Napoli. La Camera sa che in quel periodo [...]

[...] scuola, mi rincresce di dire la parola, ma debbo dirla: si studia. Veniamo al 1873: ed è a questo punto che mi parve l'esposizione dell'onorevole nostro [...]

[...] dei Poveri. Ma pare che alcune cose là siano mobili; comincia il Commissario a ritirarsi; poi, quando si è sul punto di attuare ciò che è convenuto [...]

[...] nuove correzioni. In questo mentre, in mezzo a tali trattative, il Ministero della Pubblica Istruzione è affidato a me; ed io cerco di venire ad una [...]

[...] conclusione: nè del perchè ci si debba venire è il caso che io dica i motivi. Abbiamo sul bilancio della pubblica istruzione uno stanziamento, il [...]

[...] quale resta inoperoso; o si cancella o si attua. Ma c'è una cosa più grossa; c'è una grande istituzione, e c'è un grande bisogno di soccorrere ad [...]

[...] Poveri, volendo le une averci diritto loro, negando l'altro.... DELLA ROCCA. È decisa dai Magistrati. MINISTRO PER L'ISTRUZIONE PUBLICA. Io non [...]

[...] la questione che ha trattenuto il Ministero è questa. L'Albergo dei Poveri disse: Ma può 108 avvenire che il Governo cessi dal contribuire; può [...]

[...] poteva governarsi altrimenti: noi vediamo qui una istituzione, la quale è sorta in virtù di un potere assoluto; noi vediamo qui dei Ministri di un [...]

[...] scritto quella lettera che è del 2 maggio, alla quale però non abbiamo ancora avuto risposta. Ma io dico che il Ministero della Pubblica Istruzione [...]

[...] ha risoluto di volere che questa scuola come per i precedenti decreti, per le precedenti trattative si è voluto che fosse aperta, così veramente si [...]

[...] Provincia. È troppo chiara questa cosa, cioè che la Scuola dei Sordo-muti è passata, per autorità di chi poteva farla passare, nell'Albergo dei Poveri: e [...]

[...] la miglior disputa sarà intorno al modo di attuarla più presto e meglio. Ora mi resta a dire dei fondi; è una storia che si fa facilmente, e [...]

[...] definitivo del medesimo anno 1874 (e si può verificare) vi è un'economia di 5000 lire, cosicchè nella situazione del Tesoro del 1874 e nel bilancio [...]

[...] , bilancio definitivo del 1874, la somma di lire 38,631 68. La somma dunque, la quale ci sarebbe rimasta, è di lire 27,141 33; sono i fondi che voi avete [...]

[...] , ricapitolando, dirò che la somma stanziata dalla Camera fu impiegata regolarmente secondo si doveva; quella parte che non fu spesa, è andata in economia [...]

[...] . Questa è la situazione della scuola. Io credo che quelle parole che ho letto prima, indicano la risoluta volontà del Governo di fare il suo dovere. Ciò [...]

[...] PUBLICA. Posti gratuiti. BERTANI. Non lo capisco, perchè io penso che gli allievi Sordo-muti erano tolti dall'Albergo dei Poveri, che è obbligato a [...]

[...] , poichè deve esservi o un'incognita o un equivoco, constandomi, che per quante controversie siano avvenute, l'Albergo dei Poveri di Napoli non si è [...]

[...] all'onorevole Ministro che si è allarmato per le mie parole un po' fiere, a suo avviso, che io le mantengo conformi alla mia opinione. MINISTRO PER [...]

[...] l'Amministrazione dell'Albergo dei Poveri è in oggi retta da un Commissario, nella aspettazione che si riorganizzi il Consiglio d'Amministrazione e, se io non [...]

[...] , tanto che fosse ricostituito il governo del Pio Luogo. E il Ministro vi ha acconsentito. La risoluzione dell'affare è aggiornata adunque fino [...]

[...] dubbio dell'onorevole Bertani. Non capisco, diceva egli, come ci siano pensioni governative, mentre l'Albergo dei Poveri è pure obbligato ad [...]

[...] l'onorevole Bertani, le pensioni, di cui egli parlava, hanno consumato il fondo del 1872; dappoi tutto rimase a carico dell'Albergo dei Poveri. È [...]

[...] infruttuosa, che rimandi d'anno in anno la definizione della vertenza. 111 Credo non dovremo aspettare molto tempo a conchiudere. Ed è poi mestieri [...]

[...] far presto, perchè l'ordinamento di una scuola di tal genere non è come quello di un'altra scuola, per la quale si trovano dappertutto abili [...]

[...] hanno dato all'Albergo dei Poveri (il che io mi augurerei) la rendita che l'onorevoli Bertani ha citato alla Camera. Egli è vero che l'Albergo dei [...]

[...] è veduto molto menomate le sue risorse. E qualche cosa di più: alcuni privilegi che gli antichi Stabilimenti Pii si godevano in Napoli sino al 1860 [...]

[...] quella sul fabbricato. Chi di loro Signori è stato a Napoli e ha certamente visto l'immensa mole di quel fabbricato, può immaginare la somma che esso [...]

[...] innanzi. Se io dunque mi sono permesso di prendere la parola, è stato per rilevare in certo modo delle inesattezze; me lo perdoni, l'onorevole Bertani [...]

[...] , poichè ella certamente non è responsabile delle notizie che ha avute; ed anche per salvare le passate Amministrazioni dell'Albergo dei Poveri da [...]

[...] una specie di rimprovero che l'onorevole Bertani faceva, di avere molto ristretta la famiglia dei poveri. Essa, egli è vero, è stata ristretta, ma [...]

[...] se ne è grandemente migliorata la condizione. Io che fui incaricato, ora sono molti anni, dal Consiglio provinciale di Napoli di fare un'inchiesta [...]

[...] albergati conforta l'animo. Vi è rifiorita l'arte musicale, e quella d'ogni mestiere. L'istruzione progredisce per bene, ed anche le Belle Arti [...]

[...] . Oramai il povero che ivi è ricoverato, non vive più di ozio, e può essere utile a qualche cosa. 112 Dimenticavo ancora una penosa eredità in [...]

[...] quell'Albergo: c'è, per esempio, l'Opera di San Francesco di Sales che conteneva da 450 a 500 donne che, in forza di Decreto regio, avevano diritto di [...]

[...] istituzione, anche mediocremente sorvegliata, poco o tanto ha progredito. Debbo però osservare che l'Albergo dei Poveri di Napoli è ancora, in oggi, se non [...]

[...] , che è al di sotto delle esigenze igieniche e dello scopo caritatevole, cui è destinato. Io tengo fermo intanto tutto quello che ho detto circa il [...]

[...] venir da Napoli precisissimi dati, fatti e statistiche, e il Duca sindaco non fiatò, nè per quanto ci consta finora la Scuola dei Sordo-muti si è [...]

[...] i precedenti Decreti per le precedenti trattative si è voluto che fosse aperta, così veramente si apra. Io credo che quelle parole che ho letto [...]

[...] diritto sacrosanto, quanto è sacrosanta la miseria? Qui non c'è scusa o uscita possibile. Per il Governo del Regno d'Italia «volere è potere.» FINE [...]

Zuccari Anna (Neera)
Lydia
17 1888 - Provenienza testo: scansione da Archive, txt Fondazione Verga 237 occorrenze

[...] del successo, giocando la partita sovra un punto, come già aveva giuocato la vita. — E il matrimonio religioso quando si fa? - 6 - — È già [...]

[...] mazzolino di fiori d'arancio, e corse a rifugiarsi presso la madre. — Che c'è? — fece la contessa, rizzandosi sulla vita, guardando co' suoi occhi [...]

[...] ardenti cinti di rughe. — Due mostri. Lui è gobbo, lei avrà quarant'anni, e puzzano. Gli occhi ardenti ebbero un lampo; le narici, dilatate [...]

[...] legge è uguale per tutti. — I gobbi portano fortuna — disse il sindaco allegramente. — Infatti — saltò su una piccola signora magra — io ne tengo [...]

[...] , corse come un elettrico nella nobile adunanza. — È la prima volta in vita mia che aspetto — mormorò ancora la duchessa. - 11 - In fondo alla [...]

[...] sala, la contessa Colombo discorreva animatamente con un vecchio signore ritinto. I suoi occhi gettavano fiamme. — È un gioco americano; si [...]

[...] non si trova nel suo ambiente. — Thea è felice oggi. — Lo credi? La giovinetta seria girò attorno lo sguardo, abbracciando con una sola [...]

[...] languore. Pallida la guancia, tornita con quella delicata trasparenza di fiore che è speciale alle persone linfatiche. Una linea ondulata univa [...]

[...] - — Arrivi tardi; è già finito tutto. — Lo zio non voleva... ho dovuto pregare tanto, tanto. — Ah! monelluccia — disse Costanza, alzando un dito [...]

[...] il nostro motto. — Avete un motto? — Fu Costanza. — E qual è il motto di Costanza? - 18 - — O tutto o nulla. Il mio è: Essere amata. Quale [...]

[...] . — Ma... non saprei. Il primo è troppo serio, il secondo troppo sentimentale. — Tu che motto sceglieresti? — Oh! nessuno. — Tuttavia [...]

[...] ? — Bisognerebbe pensarci. — Un motto che sintetizzi le tue idee, le tue aspirazioni, capisci? — Ebbene, se non è altro che questo: Divertirsi! Che ne dite [...]

[...] sente. — E se mi sentissero? — replicò Lydia con vivacità. — Non è quello che vogliono tutti? - 19 - La cerimonia era terminata. Il sindaco [...]

[...] . (Tieni nota che scrivo Lydia con l'ipsilonne). Fra le cattive abitudini che reggono la sua educazione, c'è anche questa: La madre, sai quant'è [...]

[...] passato ancora la chiamassero bebè; ma via, è fidarsi un po' troppo dell'innocenza. Ella passeggiava dunque sola, in riva al lago, verso un [...]

[...] . Chi sa come, non è per altro difficile a immaginare, il bimbo cadde nell'acqua, andò a fondo e ritornò a galla qualche metro lontano. La [...]

[...] avvicinavano rapidamente... Tutta la nostra amica è qui, in questo fatto che noi non abbiamo bisogno di commentare... noi che l'amiamo tanto. Ma [...]

[...] Leopoldo è stato quello che ne ha sofferto di più. Egli è un gentiluomo di stampo antico, ligio alle consuetudini della buona aristocrazia [...]

[...] , obbligate a vivere insieme e così mal legate. Fra sua madre e suo zio, Lydia è sballottata come una povera barchetta senza timone. Don Leopoldo [...]

[...] ; infine la intrattiene sugli articoli della Revue des Deux Mondes, alla quale egli è abbonato da trent'anni. Non manca di ingegno, forse, ma la sua [...]

[...] aspetto differente; non dal punto di vista della loro miseria attuale, ma come nacquero, forti e invitti. Aristocrazia, nel mio pensiero, è sinonimo [...]

[...] dirai che troppi esempi contrari vennero a sfatare questa pretesa superiorità. È vero; ma quando i devoti si fanno atei solamente perchè i [...]

[...] , è assai più difficile a dirsi. Questi buoni contadini che mi chiamano la marchesina, che mi vedono giovane, sana, ricca, credono senza dubbio [...]

[...] che io sia felice; ma più mi avanzo nella vita, meglio comprendo che la felicità non è fatta per me, o io non son fatta per essa: potrebbe [...]

[...] darsi anche questo. Ti ricordi il giorno che si è sposata Thea? Quanta malinconia in quel matrimonio! Eppure tutti sembravano lieti; Thea scrive da [...]

[...] Vienna che è felicissima, e sua madre, tra una partita di poker e una di macao, si proclama - 28 - da sè stessa la più fortunata delle madri [...]

[...] . Io non mi mariterò, è quasi certo. L'idea che ho dell'amore è troppo alta per poterne trovare la incarnazione. Chi sa non viva in qualche [...]

[...] remoto canto di terra, e fors'arco vicino, l'uomo de' miei sogni, dei sogni di Yolanda... ma no, Yolanda, si è accontentata di un avventuriero. O [...]

[...] tutto o nulla è la divisa di Costanza Jeronima. Non mi mariterò. . . . . . . Eppure è vuota, senza amore, la vita. È la mancanza d'amore che ci [...]

[...] la campagna e la solitudine, la cara solitudine che fa pensare! Pure non è che senta odio pe' miei simili; al contrario, mi pare che tra i miei [...]

[...] simili vivrei molto bene... Egli è che non somiglio a nessuno; o piuttosto, sì, somiglio a una quantità di persone morte, a tutta una [...]

[...] porto così volentieri il nome, e il cui ritratto sta sopra al mio letto. Lo vedrai; è un permesso che mi diede la mamma, poichè voglio tanto bene [...]

[...] aristocrazia è affettazione. No. Ho un vero orrore per tutto ciò che luccica, che stride, che fa chiasso; per l'oro falso come per le false virtù [...]

[...] opaco, senza riflessi, un biondo tranquillo, ben differente dal tuo biondo luminoso, o Eva! Non è una bellezza assoluta, ma è certo che animando [...]

[...] che toccano il senso? L'anima nostra non è un focolare sempre acceso? Io sono fredda, dicono, eppure mi sento capace di tanto amore che ne soffro [...]

[...] pare, perché molte volte si desiderano cose tristi, indefinite; oppure non si desidera nulla, ma si soffre. È questo veramente lo stato del mio [...]

[...] questi giorni un libro che analizza la vita di una fanciulla nella piccola borghesia. È un mondo piccino, dove la fantasia e tutte le altre [...]

[...] salvezza di una donna, quando le manca l'amore, è l'ignoranza intera o l'intero genio. Io non posso più essere ignorante, e anelo invano al genio ed all [...]

[...] inglese, fin da allora le parole: " sta bene, è elegante, è vezzosa " le erano - 45 - risuonate all'orecchio come promesse di una [...]

[...] nessun educatore, ella era cresciuta libera in una società dove tutto è vincolo e finzione; accettando il bello naturalmente perchè non aveva bisogno [...]

[...] da ballo è un sacrificio. Ma le ipocrisie della gentilezza erano famigliari a don Leopoldo, che rispose: — Molto allegro. Per tal modo Lydia non [...]

[...] : — Sai come sarà vestita Costanza? - 47 - — No. — Di celeste. Sta bene in celeste; è un colore che si armonizza perfettamente col suo genere [...]

[...] pensiero era già altrove. — Quella è una buona amica — riprese don Leopoldo — una mente elevata, un cuore nobile... — Costanza è stata molte volte ai [...]

[...] , già in guarnigione da due anni, e interamente sfruttati. E poi? E poi la folla. - 53 - — Ma chi è quel giovinetto smilzo colla divisa di [...]

[...] marina? — È il conte Rambaldi, reduce dal suo gran viaggio nell'India. — Gigi? — esclamò Lydia tornata improvvisamente bambina e tutta rossa di [...]

[...] emozione: — è egli veramente Gigi? Ma io lo abbraccio. Le fanciulle si posero a ridere. Quella Lydia era proprio singolare, per quanto avesse [...]

[...] l'apparenza ragionevole che hanno tutte. — È un mio amico d'infanzia, — continuò Lydia, dimenticando di star ritta nel busto e piegandosi avanti per [...]

[...] barbari, si è già iscritto alle lezioni della Capitelli. — Maldicente! — mormorò una voce dolcissima, dal timbro vellutato. Non c'era che Eva [...]

[...] tutta orecchi quando l'avvocato Calmi, passando a braccio di Benelli, mormorò, additando la contessa e il suo imberbe cavaliere: — È la torre [...]

[...] , allorchè, segnando lei stessa al compiacente Benelli, soggiunse: — Diventa economa, la signorina. Un po' di viole per Rambaldi, mentre è stata [...]

[...] , mormoravano: Forse. — Fa piacere a vedere come si divertono tutte queste ragazze. È la loro età! Questa riflessione di don Leopoldo cadde, come un [...]

[...] passeggiava un momento fa con Gigi Rambaldi, che è moglie di un banchiere. - 65 - — La bella signora Capitelli? — La trovi bella? — esclamò [...]

[...] Lydia facendo spallucce, sgranando gli occhioni come per grande meraviglia. — Ad ogni modo, non è questo che ti chiedevo. Dimmi che donna è [...]

[...] caldo che attirava. Qualcuno diceva: — Non è bella, è peggio. — Come fa? — pensava Lydia. Lasciando il divano s'era andata a mettere con [...]

[...] fanciulle venivano un poco trascurate, specie quelle che non mangiavano; ma per questo appunto le astemie si trovavano in poche. — È la prima volta che [...]

[...] ? — Maritata, certamente. Le è morto un bambino il mese scorso. La visione di una piccola bara, di quattro ceri, di una croce piantata in camposanto [...]

[...] parole: — È divisa dal marito. - 72 - — Davvero?— — Ma ha un amante, un principe, che ha fatto pazzie per lei. — Ah! — C'è stato un duello [...]

[...] come foglioline sotto una folata di vento. — Torniamo indietro per vederla meglio? Dicono di lei che è una di quelle donne che ammaliano [...]

[...] bruciava e illuminava ogni cosa. - 76 - — Madamigella Lydia non è ancora ritornata dalla pesca? — Al giorno d'oggi anche i granchiolini [...]

[...] sporgeva il petto velloso sopra un paio di mutandine rigate. — Quel duca pare innamorato cotto. — È una disgrazia come un'altra; poteva rompersi [...]

[...] intorno acqua come un tritone. — Non c'è che dire, è alla moda. Veste deliziosamente, parla di tutto con disinvoltura ammirabile; fuma, va a [...]

[...] stanco? — No. — Andiamole incontro. — Tu le hai fatto un po' la corte? — Nemmen per sogno. Rido, come fanno gli altri. — Però non è neanche da [...]

[...] uomini! — Andare in barca è uno dei più grandi piaceri ch'io mi conosca. Disse, lasciandosi cadere mollemente sui cuscini, ambe le braccia stese [...]

[...] sardonico; l'Ercole rispose con un sorriso pieno di sottintesi, ammiccando: — La barca è poetica; lor signorine vi trovano un pascolo ai rosei sogni [...]

[...] aspettare l'ora della passione; intanto che si è giovani è meglio ridere. Il giovinotto dal petto velloso mormorò piano all'amico: - 88 [...]

[...] Lydia incominciasse a cambiare il terreno de' suoi atti di virtù. La storiella di Belgirate l'ha già compromessa abbastanza, e la società è [...]

[...] venisti a stabilirti con noi, non si disse forse che eri il mio amante? Il Signore sa se questo è vero. — Ed io! — mormorò don Leopoldo [...]

[...] mezzo secolo; non prendi il mondo come è; sembra che non lo conosca nemmeno il mondo; sei una specie di vecchia zitella... Don Leopoldo arrossì [...]

[...] nello specchio i suoi grandi occhi ridenti che le rimandarono uno sguardo beffardo — la signorina è giovane, bellina, ha un piede da fata, è [...]

[...] , rachitico, cretino e donnaiolo... un vizio per fiore, è pagarli troppo cari. Decisamente rifiuto l'eredità della contessa Colombo. - 93 - E [...]

[...] , replicò: — Non parlar d'amore, che è una stupida cosa. Lasciami divertire. Finché ci sei tu non ho bisogno di un marito che mi conduca ai balli [...]

[...] , in quei luoghi ameni, lo studio del paesaggio che hai trascurato. — Se l'ho trascurato è perché c'era una ragione seria. — Seria? - 96 [...]

[...] scuola? O è una patente di maestra che vagheggi per me? un pane per i miei vecchi giorni allora? No? Ah! vuoi che diventi una letterata, una di [...]

[...] fratelli giuocano a scacchi, noi si fa musica fino alle dieci, e poi la giornata è finita. — Non esci mai? — chiese Lydia trattenendo un sospiro [...]

[...] veloce: — Infatti. È forse una di quelle cose che bisogna provare. — E tu come hai passato questi cinque mesi? — chiese Costanza mettendo le [...]

[...] - — Ti senti male? — No. M'è passata la morte d'accanto, come dicono. Chi sa poi che cosa m'è passato accanto! — Forse un po' di noia.... Lydia [...]

[...] ancora, tu sei fatta così; non c'è niente a dire. Ma io a che cosa dovrei attaccarmi? Tu credi, e puoi esser felice; io vedo. Questa del vedere, te [...]

[...] lo assicuro, è la disgrazia massima. — Basta guardare in alto. — Che cosa c'è in alto? La religione? Ma bisogna sentirla; si nasce religiosi [...]

[...] , mettendo colla sua testina una aureola sul vecchio cordovano della sedia a bracciuoli. — Come è bello! — esclamò Lydia. La marchesa si pose un [...]

[...] Costanza dolcemente, — la vista di un bambino ti commuove. — No, non è quello che tu credi. Mi commuove come oggetto d'arte, perchè è bello; metti [...]

[...] peggiore di quello che sono, ma è certo che il mio cuore non è accessibile alle tenerezze del sentimento. Sono stata iniziata troppo presto ai [...]

[...] misteri del retroscena mondano; tutti i giorni mi convinco sempre più che noi siamo sinceri solamente nell'istante del godimento; il resto è [...]

[...] la tua menzogna è spontanea, affatto aliena da ipocrisia. — Come sarebbe a dire? — Ma sì. Tu hai la chimera di un mondo passato, credi che [...]

[...] ; così fu ed è dell'amore. Religione, carità, sacrificio, non vengono trattati meglio... ma oh Dio, dovremo negare per questo? - 106 - Si era [...]

[...] selvaggio le faceva male. Ella soffriva sempre dei difetti del prossimo delle colpe, degli istinti - 107 - brutali, di tutto ciò che vi è di [...]

[...] sottana. 2° Domandare ad Eva se, a Londra, è più accreditata la casa di profumeria Atkison o Rimmel — provvedere due boccette di estratto peau [...]

[...] . Sono le due di notte. Giustina (finalmente) si è ricordata di lasciare aperto il calorifero, così la mia camera è calda come un piccolo nido, e [...]

[...] della mia pelliccia, fa sentire la sua nota impertinente... Dei cinque sensi, l'odorato è quello che mi sembra il più idealmente carnale. È certo [...]

[...] sarà stato poi in piccionaja! È vero che aveva sulle spalle, per sostenere in qualche modo la nube rosea che le serviva d'abito, una rete di [...]

[...] perchè una delle coriste - 114 - è la sua amica del quarto d'ora. E i due marchesini Strutti, senza pelo al mento, che parlano in esse, con [...]

[...] vogliono subito; ai costumi c'è tempo da pensarci. Per la festa dei Castel Gabbiano vorrei proprio essere splendida. Devo decidermi per un crêpe [...]

[...] vieux rose tutto sparso di perline iridate, o per un surah celeste fondant, a fascio color d'argento? 3 gennaio. Sono contenta di me stessa; è [...]

[...] lo scopo, non so dunque bene di che cosa si tratti; ma infine è una beneficenza. Gherardi dice che pubblicheranno il mio nome sul giornale [...]

[...] ; - 116 - è giusto. Sono persuasa che mammà rimborserà subito il deficit del mio borsellino. 5 gennaio. Ho saputo chi è il giovane bruno visto per [...]

[...] la prima volta nel palco di Eva. Si chiama Mario Avella, è siciliano, povero; è ingegnere o studia per ingegnere; non so bene. Dicono abbia [...]

[...] molto talento. È bello, ma troppo serio. 8 gennaio. Vi sono dello giornate uggiose, veramente insopportabili. Incominciò Giustina a pettinarmi [...]

[...] giorno. Si può essere più disgraziati? 10 gennaio. La storia naturale c'insegna che l'uomo è il re degli animali... Oh sì! 11 gennaio. Busti di [...]

[...] di educare la donna, di istruire la donna, di elevare la donna. Trovo che questo è un disinteresse grandissimo da parte degli uomini. Chi oserà [...]

[...] vestire gli altri, lei è rimasta senza. 20 gennaio. Thèa baronessa von Stern, è venuta in Italia per la morte del padre. È in stato interessante [...]

[...] e mi parve molto brutta; veramente, quale donna è bella in quello stato? È una mostruosità. Se mi marito voglio mettere nel contratto: " a [...]

[...] patto di non aver figli. " 28 gennaio. Cinque giorni coll'infreddatura; se non sono morta di noia è un miracolo. L'infreddatura deve essere [...]

[...] certamente uno dei mali peggiori, creati apposta per far dispetto; perchè non è da credere che una signora possa rassegnarsi - 119 - facilmente ad [...]

[...] male, perchè la rosa è triviale in confronto alla violetta, ma intanto la mia idea è sfruttata... perchè non ho una bacchetta magica in mio [...]

[...] potere? 1 febbraio. Finalmente!... - 120 - 3 febbraio. Come è insulsa la vita! Come sono tutti sciocchi, vani, presuntuosi, noiosi! So volessi [...]

[...] sempre solo, coll'aria di guardare le nuvole. Ecco un giovane, - 121 - per esempio, che forma eccezione; è bello e non è sciocco, ha [...]

[...] ingegno e non è vano: sta nel mondo e non è blasé; è elegante senza essere leggero; è serio senza pesare. Siamo, su per giù, una quarantina di ragazze [...]

[...] . 2.° Due sachets di peau d'Espagne. È possibile che vi sieno ancora donne capaci di portare mezzelune di gomma elastica sotto le ascelle [...]

[...] ? - 124 - 3.° Mandare a prendere Les Caresses di Jean Richepin; mi hanno assicurata che è molto interessante e un po' scabroso, ma non occorre [...]

[...] dirlo allo zio, nè ad altri. Il pudore dei libri è come il pudore personale: non si arrossisce di essere nudi quando non c'è nessuno che ci vede [...]

[...] bianca ben tesa e l'abito nero non riusciva a rendere snella la sua vita che diventa ogni giorno più massiccia. È strana quella specie di densità [...]

[...] , quella pasta opaca che inviluppa una donna quando non è più giovane; si direbbe un velario che scende a commedia finita... 14 marzo. In un [...]

[...] l'impugnatura. Mi piace questa definizione. 18 marzo. La Visita di nozze l'ho gustata immensamente. La Duse è stata inarrivabile; ma mio zio era [...]

[...] comico addirittura. Egli credeva che io non credessi... infine, il pover'uomo mi ha divertita più ancora della commedia di Dumas. 19 marzo. È [...]

[...] una lunga sbuffata e poi disse, in apparenza tranquilla: — Si vede che la galanteria non fa parte del suo bagaglio di viaggio. — È naturale [...]

[...] del manilla. — Credevo — esclamò Lydia improvvisamente — ch'ella mi avesse compresa! - 130 - — È la solita illusione delle donne, e in pari [...]

[...] elementari li sciolgono senza difficoltà, in vista del premio, che non è più un cuore, ma un lunario americano. — Ah! — fece Lydia con amarezza [...]

[...] sopra di questa vôlta azzurra c'è il paradiso, e che le stelle sono gli occhi degli angeli. L'ho creduto, e fui molto infelice il giorno che [...]

[...] seppi esser tutto quell'azzurro nient'altro che aria e tutto quell'oro materie incandescenti. È stato un dolore inutile. Non era meglio dirmi subito [...]

[...] ; mostrarsi eroica, paziente e rassegnata per non incomodarvi troppo quando ne siete stanchi; o come le è dovuto attendere il vostro beneplacito per [...]

[...] Calmi naturalmente, seguendo il filo del discorso, con una ironia sottile e leggera — non cercano neppure se l'uomo è bello, eroico, ardente [...]

[...] donna che si è innamorata di un giovinotto perchè aveva la cravatta mordoré. Salomone tace in proposito; ma molto tempo prima di lui, Eva [...]

[...] tossendo perchè il fumo le era entrato in gola), ma ho una fede grandissima nell'amicizia. Ah! l'amicizia è una bella cosa! — Oui, j'aime fort [...]

[...] aussi le tabac à fumer. — No, non scherzi. Non crede neppur all'amicizia lei! — L'amicizia è una frase retorica. — Ma lei non ha amici? — Conosco [...]

[...] meritava bene il piacere di vedere un uomo fuori di sè. — Se fossi maritata — pensò — egli si sarebbe già slanciato; è strano come i [...]

[...] sul parapetto del terrazzo, Lydia tornò a guardare la luna, mormorando: — Nulla, nulla, non c'è nulla. Il resto della notte lo passò in [...]

[...] indifferente, serbava il contegno di una persona educata in presenza dei dolori altrui. — Se si potesse trasportarla sul letto... — È meglio [...]

[...] mattino. Lydia gli prese le mani disperatamente. — Non è nulla, nevvero? Mi dica che guarirà! Egli non la guardò neppure; svincolò le mani [...]

[...] Lydia qualche volta — è naturale. Sono fantastica, imperiosa, e mi burlo di tutti gli uomini che aspirano alla mia mano. Ma tu, con tanta bellezza [...]

[...] , con tante virtù e tanti meriti, è impossibile che rinunci a formare la felicità di un uomo; sarebbe un delitto. A tali insinuazioni miss [...]

[...] disse improvvisamente: — Ho sentito che il ministero ha proposto Mario Avella per una missione importante all'estero. Egli accetta, non è vero [...]

[...] si accorse con terrore di non avere più lagrime. È finita, pensò, non so più nemmeno soffrire. E la prese uno sgomento maggiore ancora di [...]

[...] bei capelli biondi sotto la cuffia di una monaca, perchè i tempi sono cambiati e non è più di monache che abbisogna il mondo; ma consacrò tutta sè [...]

[...] carità le mancava; le mancava il tramite che unisce il ricco al povero, quel filo invisibile che è la più pura essenza - 159 - dell'amore [...]

[...] Lydia le qualità necessarie per accettare un uomo che si cura di lei come della cenere del suo sigaro. La posizione è questa; non importa affatto [...]

[...] al marchese e d alla marchesa Strutti che il marchesino continui ad amoreggiare la ballerina; quello che occorre è una moglie legittima per [...]

[...] , lo schernisci... — Sì, sì, finchè l'amore si chiama Strutti o Castel Gabbiano, finchè è vizio, ipocrisia o speculazione, lo derido; faccio [...]

[...] peggio, lo disprezzo. Dici che non ho mai amato; ma di chi la colpa? Dov'è l'amore? Io non lo conosco. Ah! è proprio vero che per essere felici [...]

[...] - 174 - a questo mondo bisogna essere o una bestia o un Dio. Non sono abbastanza bestia... Prendi nota che il mio dolore è questo. Miss Seymour [...]

[...] ciò ch'io vedo da quasi trent'anni è la moltiplicazione di mille più mila. Detto ciò, con uno di quegli sbalzi che le avevano creata la taccia di [...]

[...] fa tutto quello che voglio io, e che è fedele... Nevvero, Don Leopoldo, che siete fedele alla vostra impareggiabile Lydia? Lo baciò sonoramente [...]

[...] perspicacia, avvertito da lungo tempo un lato delle fanciulle che si presta quasi sempre al ridicolo; ed è la continua agitazione, lo stato [...]

[...] pensiero. Ma ai primi scontri le cadde la mano, perchè vedere, non è rendere; sentire, non è persuadere. Sotto l'impressione di un'arte potente [...]

[...] paesaggio è sempre quello dove si può riposare comodamente, stendendo il tovagliolo. Alle cavalcate si unirono, con facile transizione, le partite di [...]

[...] osservazione principalissima: non tenne conto dell'immenso divario che corre fra la donna maritata e la zitella; tutto ciò che è permesso alla prima [...]

[...] esisteva, gliene attribuissero parecchi, e poichè l'invenzione, in tali circostanze, è la più facile delle cose, il numero, la qualità ed il [...]

[...] riso maligno — so quel che mi resta a fare. Metterò in un cappello il nome de' miei spasimanti e sposerò il primo che esce, poichè è il [...]

[...] per gelosia o per pettegolezzi o semplicemente per lo - 203 - sconforto della vita, si erano chiuse in sè stesse. È difficile fare amicizie [...]

[...] condizione di Lydia è un ermafrodita. Lydia comprendeva, qualche volta, la sua falsa posizione, ma non vedeva nessuna uscita; si trovava [...]

[...] per tre mesi. XIII. — Ma è sul serio che non vuol prendere marito? — È sul serio che me lo domanda? Si guardavano in faccia, Lydia e [...]

[...] . — Lo confessa lei stessa che è stanca. — Sì; ma non voglio fare come i congiurati di Madame Angot... - 211 - Calmi sorrise. In quegli anni di [...]

[...] , cedesse lentamente e, quasi specchiandosi a vicenda, si compatissero. — Lei, Calmi, è scettico; deve dunque credermi quando le assicuro che non [...]

[...] . — ... che il lupo c'è! Tacquero un momento. Lydia riprese, gingillandosi con un tagliacarte: — È l'amore che l'ha fatta diventar scettico, lei [...]

[...] , sa? - 213 - — A veglione? — Egli fece un brusco movimento colle spalle. — Quando? — Mercoledì. — Ah! E s'è divertita? — Molto. Ella disse [...]

[...] questa parola con accento asciutto, sarcastico. — Si meraviglia? — Io no!... Con don Leopoldo ? — Colla baronessa von Stern; è una donnina [...]

[...] amabilissima. Non la vedevo da parecchi anni; è stata tutto questo tempo a Vienna... — Assomiglia a sua madre? — Sì, e no. È più distinta, più [...]

[...] simpatica. Lydia depose il tagliacarte e incrociando le mani sui ginocchi, riprese: — Dica il vero; lei è meravigliato e un tantino choqué per il fatto [...]

[...] che una signorina è andata a veglione. — Ma si figuri! A che cosa non ci hanno abituati le signorine? Le giuro che non mi meraviglio mai di [...]

[...] , non lo nego, mi piace a conoscere le acque in cui navigo. Capirà che è una sciocchezza continuare a credere questo, questo e questo, quando [...]

[...] in realtà è quello, quello e quello! — E s'è divertita a veglione? — Ma sì, gliel'ho già detto, moltissimo. Mi pareva di essere in un pandemonio [...]

[...] . Dimenticare affatto quello che si è, inebriarsi al punto da non capire più nulla e girare in tondo, forse, è il segreto della felicità. Calmi la [...]

[...] amare? Lydia non si aspettava una risposta simile, ma le fece piacere. Guai s'egli avesse protestato, come fanno tutti! Epperò è mai possibile [...]

[...] ne accorse e gli domandò: — Che pensa? — Nulla. — Non è vero. Egli non persistette a negare. — Forse riflette alla bizzarria della nostra [...]

[...] di fanciulla. — Come è seducente questa, nevvero? Che spalle! Oh esser bella così!... — Che ne farebbe? - 218 - — Forse amerei. Sì, io avrei [...]

[...] minuto il silenzio li dominò entrambi, palpitante di memorie. — È sicuro — mormorò Lydia, tenendo sempre gli occhi sul tappeto — che a lei [...]

[...] coperta. — Sono indiscreto — disse Calmi. — La nostra vecchia amicizia è la sola scusa che posso addurre. Lydia sorrise con una tristezza misteriosa [...]

[...] . - 221 - Non è nulla — esclamò prontamente, impedendo all'avvocato di raccattarle. — C'è un pensiero filosofico nella caduta di queste perle, me [...]

[...] sommità dell'orecchio, e ripetè a mezza voce: " .... una verde china dove spuntavano i fiori. " Sì, è cosi. In quei giorni aveva stabilita una [...]

[...] ? Capisco, ma tuo marito non è in casa tutto il giorno. — Mi occupo... dell'avvenire. — Ah! Lydia sorrise, di un brutto sorriso che aveva imparato [...]

[...] signora Avella, senza rilevare il sarcasmo — dovresti abbandonare lei. — Perchè? - 232 - — Sai... è una certa famiglia... — Che importa [...]

[...] ? Thèa è una signora perfetta. — Non è quello che pensa il mondo. — Il mondo è una massa di imbecilli. La signora Avella si morse le labbra. Strinse [...]

[...] , guardando Lydia attentamente, e poi rispose con accento deciso: — Certo. Però l'amore coniugale non è proprio quello che voialtre ragazze vi [...]

[...] indolenza la baronessa — non è l'amore... Si interruppe, indecisa, continuando a guardare Lydia attraverso gli occhi socchiusi. — Tuttavia — chiese la [...]

[...] ragazza - mi consigli a maritarmi, sì o no? — Mi stupisco che non l'abbi ancora fatto. Vediamo, se sposassi Calmi? Egli è di famiglia nobile [...]

[...] , non esercita l'avvocatura; ricco, simpatico, educato... Lydia rise forte: — Proprio Calmi è il solo uomo che non - 234 - mi voglia sposare [...]

[...] . Credi che non mi fa nemmeno un briciolo di corte? — Che è dunque? — Un amico. — Platonico! — fece Thèa con un riso stridulo. — E gli altri [...]

[...] un ideale troppo vasto. — Ma io non ho ideali. Cerco solamente un uomo che mi piaccia. — È già troppo. — Devi considerare — disse Lydia con [...]

[...] una certa alterigia — che il mio caso non è quello di una povera ragazza, obbligata a maritarsi per forza, per non restare a carico dei parenti [...]

[...] , per avere una casa, un pane, che so io! La signorina Lydia non ha bisogno di un marito. - 235 - — Si ha sempre bisogno di un marito; è [...]

[...] felicità? — No — interruppe prontamente la baronessa; e tornò a fissare sulla ragazza i suoi occhi penetranti. — È di Vienna anche lui ? Lydia si [...]

[...] . — Sua madre era viennese. Egli è figlio di un russo. Passarono alcuni giorni. Nel salotto della contessa Colombo, la vecchia signora [...]

[...] ... questa è la principessa di Metternich, questa la baronessa Rothschild... Ad ogni nome, Lydia approvava con un cenno del capo, seria e contegnosa [...]

[...] della lucerna per vederla meglio. — Non è una donna, ti prego — ghignò la baronessa, abbandonandosi sulla spalliera del divano. — Ma è la più [...]

[...] meravigliosa faccia d'uomo ch'io abbia mai vista. — Davvero? — Chi è? — Indovina. - 238 - — Il principe imperiale. Thèa rise molto [...]

[...] annunciandomi che questo volto da semidio appartiene a un impiegato delle finanze o ad un banchiere. È conte, almeno? — È mio cugino Keptsky [...]

[...] , intanto che contemplava il ritratto. — Che bel tipo, non è vero? Oh gli slavi, se li conoscessi! La baronessa aveva fatta questa esclamazione [...]

[...] - 239 - con una specie di trasporto, cogli occhi che le scintillavano. — Ma è veramente così bello? — si arrischiò a domandare Lydia. — Più bello [...]

[...] sua voce languida che sembrava uno spegnitoio gettato sopra una fiamma: - È tenente negli usseri della guardia. XV. Nella caldura massima di [...]

[...] sento — le diceva Lydia — che tu devi piacere immensamente agli uomini. — È vero — rispondeva la baronessa, cui - 242 - un fremito agitava [...]

[...] quasi invisibile ed appoggiato fra le trine del busto. — È il ritratto di tuo figlio? — domandò, avanzando la mano con un movimento istintivo. — Sì [...]

[...] , ma questo dualismo bizzarro, solleticando, più che urtando, i suoi nervi, le accresceva il piacere. Non pensava, pensare è una fatica. Assisteva [...]

[...] l'érable. Che cos'è érable? Pioppo? Non mi pare. Ni quels piede ont laissé leurs traces sur le sable. Sable, érable, forse érable è biancospino [...]

[...] ; no, biancospino è aubépine. Indovinala grillo! Ogni albero ha un nome come i personaggi dei romanzi, che poi si confondono... Oddo, Max, Ralph [...]

[...] compunte e nello stesso tempo ilari. È forse domenica oggi? — tornò a pensare Lydia, — e fatta persuasa, da un breve calcolo, che non poteva [...]

[...] bocche, accompagnando il canto del sacerdote. — Che cosa è questo? — chiese Lydia, quasi a sè stessa, involontariamente. Una le rispose: — Le [...]

[...] oramai così perfezionate che non c'è più bisogno di presentazione. Tuttavia, pour la forme: Il conte Keptsky, mio cugino — la mia cara amica [...]

[...] scintillare gli occhi di Keptsky. — Ha lasciato il reggimento, — continuava Thèa, baloccandosi colle nappe della sua vestaglia, — mio marito è un po' in [...]

[...] di buon genere piena di sapore e di grazia. — È vero ch'ella ci vuol lasciare? — disse a un tratto, scostando premuroso un ramo d'acacia che [...]

[...] trovato altro per rispondere a Keptsky! Egli la guardò con un sorriso indulgente, mormorando: — Quando l'ospitalità è amicizia schietta... Non rispose [...]

[...] fisico, che è la più grande attrattiva fra i due sessi; egli alto, forte; lei delicata come una ?gurina di Sévre. L'ammirazione toccò il colmo un [...]

[...] ogni forza trattenuta e chiusa, le dava rapimenti intensi. — Keptsky, diceva, è impossibile ch'io non vi abbia conosciuto in un altro mondo [...]

[...] donne, non aveva la pretesa di far la corte, la solita corte smaccata e impudente che nella maggior parte dei casi è il solo contrapposto che gli [...]

[...] stringere, e scaldava senza bruciare. - 280 - Oh! la mia classificazione come è giusta — pensava Lydia, cavalcando al suo ?anco, sembrandole [...]

[...] passi da casa. — Ve lo avevo detto che ci saremmo riveduti. — Sì, sì, è una bella sorpresa, questa; vi ringrazio. Era commossa: le tremava la [...]

[...] di libri, di giornali, di musica. - 293 - — Vedrete il mio piano; è un capolavoro di eleganza e di sonorità. Io vi accompagnerò, e voi mi [...]

[...] pietra, esclama: Pauvre amour! Ricordate? — Mi pare. È una cosina sentimentale e triste, di quella tristezza vaporosa che piace alle donne, non alle [...]

[...] sua nipote e il nuovo romanzo incominciato; al punto che quando Lydia entrò, egli le disse per prima cosa: - È incominciato il nuovo romanzo. Poi [...]

[...] nei dettagli, nella dolcezza di trovarsi tutta molle d'acqua sotto l'arco di una porta... - È un piacere da lavandaia — interruppe don Leopoldo, a [...]

[...] Lydia. — Il romanzo nuovo è di Feuillet — continuò don Leopoldo, tornando alla seconda idea. — si chiama La Morte. Lydia non ascoltava. Aveva [...]

[...] quale pur essendo il più bel giovane dell'universo, mi fa l'onore di preferirmi. — Keptsky! — faceva intanto l'avvocato, almanaccando — Non mi è un [...]

[...] nome nuovo. - 306 - — È impossibile che lo conosca. Si trova da un mese appena in Italia. — E in un mese?... — Le pare strano, nevvero, ma [...]

[...] è così. In un mese ci siamo visti ed amati. Ecco una cosa che ho dovuto provare per credere. — Keptsky, Keptsky. — È inutile, non lo conosce [...]

[...] . — Eppure non mi è nuovo. Forse ne sentii parlare al Circolo, appunto da amici miei che tornavano da Vienna. Alcuni giorni dopo, Calmi diceva a Lydia [...]

[...] . — Negli usseri della Guardia? ma è lui! Si guardarono in faccia, pallidi. Lydia tremava come una foglia; l'avvocato sentiva tutta la [...]

[...] è quello che io farò, se me lo permette in nome della vecchia amicizia. Un tremito nervoso contraeva a Lydia gli angoli della bocca, mentre [...]

[...] , vergognandosi dell'insinuazione: — Tu lo conosci bene? — Riccardo?... come un fratello; l'onore e la lealtà personi?cati. Non è ricco... — Oh [...]

[...] notizia. Ella riprincipiò a tremare, ma si chetò subito, quando seppe che si trattava di una perdita di denaro. — Se non è che questo! — Mi [...]

[...] è un solo Riccardo Keptsky, il quale non è conte, non ò tenente degli usseri poichè ne venne cacciato, e non è nemmeno un uomo onesto avendo [...]

[...] mente qualche cosa di più grave ancora, ma crollando la testa concludeva): Ebbene, fosse pure colpevole, io lo amo. Non è una bella parte [...]

[...] dell'amore il perdono? Non ha detto Gesù: Chi è senza colpa getti la prima pietra? - 316 - Caccíato dal reggimento: Queste parole tornavano a [...]

[...] , ravveduto, mi dedica tutta la sua vita, tutto il suo amore? — Senta — disse Calmi, facendo uno sforzo per dominarsi — non è il momento per discorrere di [...]

[...] queste cose; del resto, non mi ascolterebbe, non è vero? Quand'anche le dicessi che egli è... Si frenò a tempo. Un pallore livido invadeva le [...]

[...] guancie di Lydia. — Vede bene, cara amica, che non è ancora abbastanza forte per sostenere la verità. Non l'aveva mai chiamata, cara amica; una [...]

[...] . — Quello che mi chiede è serio, molto serio. Non so se altri nel mio caso accetterebbe la responsabilità di distruggere una fede così viva. Io [...]

[...] l'accetto. Se avessi una sorella, se questa sorella stesse per isposare Riccardo Keptsky, io le direi, come dico a lei, Lydia Valdera: Kepbsky è un [...]

[...] . - 329 - Ora è mio, capisce, Calmi? è mio, lo amo, lo voglio. Che importa a me quello che è stato? Che importano a me i giudizi del mondo? Io lo [...]

[...] ? perchè non si è presentata lealmente, apertamente, in faccia a tutti, sostenendo la sua accusa? È dunque lei l'ipoorita che non ha il coraggio [...]

[...] delle proprie - 330 - opinioni, è lei che ferisce a tergo come i vili! Due macchiette vermiglie colorirono momentaneamente le guancie di [...]

[...] interamente. — La baronessa, che lei crede stabilita alla Villa, è infatti alla Villa, per forma; ma viene - 331 - in città tutti i giorni e si [...]

[...] , ciò non vorrebbe dire gran che; sono cugini, sono amici, hanno degli interessi comuni... — Per questo si, ma è persuasa che se fossero interessi [...]

[...] conduca con sè. - 332 - — Dove? — balbettò Calmi con imbarazzo. — In quella casa. È appunto l'ora. — Ma lei non sa... — So, so, non si [...]

[...] di poterla trattenere: — Aspetti. Li vedrà uscire. Qui è sicura. Per un momento Lydia si chetò, poi l'eccitazione la riprese, violentissima [...]

[...] scintillava al sole. — È lei! — gridò, con una specie di urlo senza suono, che le si perdette nell'ugola. Théa passò davanti alla carrozza, voltando la [...]

[...] testa dall'altra parte; si fermò un secondo, gettando una lunga occhiata in giro, indi scomparve rapidamente nella poxta. — Egli non è venuto [...]

[...] — disse Lydia. Un triste sorriso increspò le labbra dell'avvocato, vedendo come la povera creatura si attaccava alla speranza. — Egli è già di sopra [...]

[...] braccia di Calmi, il quale la portò di peso in carrozza. Era già sera, ed egli non l'aveva ancora abbandonata un istante. — Grazie, Caimi: ella è [...]

[...] buono, più buono di quanto avrei immaginato; ma è inutile... - 336 - Dicendo " è inutile " Lydia si toccava il cuore, se lo sosteneva come [...]

[...] ? e di quelli che amano? Io non posso, non posso; non amavo che lui! - 337 - — La vita è lunga, amica mia; verrà la consolazione, verrà [...]

Fucini Renato
Le veglie di Neri. Paesi e figure della campagna toscana.
28 1882 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 225 occorrenze

[...] realtà della vita, e di cui il Bozzetto è l'ultima e più semplice espressione. E non abbiamo dunque Bozzetti? Ed è proprio questo il momento di [...]

[...] venirceli a chiedere? Noi non neghiamo il numero; ma che fa il numero nel campo dell'arte? Tutti sanno che cosa è rimasto della recente fioritura [...]

[...] descrizione di una siepe, se dietro a codesta siepe ci è l'infinito, come in quella del Leopardi; ma all'arte vuota e malata, che conta e [...]

[...] Lamporecchio anche lui, è, come il Berni, sano ed allegro, ma non gli manca il sentimento dei mesti e gravi problemi dell'età sua. È [...]

[...] pubblicazioni come questa delle Veglie di Neri. Se fondamento dell'arte obiettiva è la spontaneità e la chiarezza, nessuno più del Fucini potrebbe [...]

[...] può farsi al Fucini, è d'esser poco audace nell'appropriarsi le bellezze vive del parlare toscano, e massimamente le vigorose locuzioni di [...]

[...] vive e luminose, senza un fraseggiare compendioso e, a così dire, prospettico, non si ha stile da bozzetto; ma non è anche provato che codeste [...]

[...] c'è nato o se l'è fitto in testa, Tu de' pagliacci all'odierna festa Fischia il trescone. GIOVANNI PROCACCI. IL MATTO DELLE GIUNCAJE. Quella [...]

[...] , piano come la superficie dello stagno, lento come le acque del canale, e portò fino a me queste dolenti parole: È morto l'amor mio che amavo [...]

[...] me ne ricordo, ma ne domanderò." "O a chi ne vòl domandare?" "Ho sentito cantare...." "Ah, sì, ha ragione! c'è quelle donne; eppoi a quest'ora [...]

[...] stritolarlo nella pipa. "Che vado bene per andare al Canale delle Svolte?" "Sissignore; eccolo subito lì.... O chi è lei?" "Sono il figliolo del sor [...]

[...] che parevo un morto.... Io avevo diciannov'anni e lei quindici.... La vede quella cappellini bianca?... è sotterrata 12 lassù!... Ah! lei [...]

[...] : — Che è vero che vo' discorrereste volentieri colla mi' Stella? — Io, da primo restai un po' abusato, ma poi dico: — Sì. — Dunque, — dice lui [...]

[...] venne un accidente fu un miracolo del Signore! È morta? urlai.... Dio lo volesse che fosse stato vero, avrebbe patito meno anche lei, povera [...]

[...] è meglio che mi cheti perchè è morto.... e ai morti c'è chi ci pensa. "A me mi venne una malattia che mi tenne a letto tre mesi. Patii dimolto [...]

[...] via?" gli domandai. "Mi lasci andare, mi lasci andare, m'è parso di sentirla di certo." "Ma che cosa?" "Lei, la su' sorellina minore che canta [...]

[...] , questo è il vostro schioppo e queste son cinquecento lire che vi regala. — "Le cinquecento lire non le volli; presi solamente lo schioppo e me [...]

[...] per me, ma è proprio un peccato che non abbaj punto, perchè io sul baroccio ho bisogno di tenerci un cane che quando s'accosta gente si faccia [...]

[...] è anche d'una razza molto rara; ma, che vuoi? fra grossi e piccini ce n' o cinque per la casa, e non ho voglia davvero di mettermi d'intorno [...]

[...] . Là, Giovanni, là, s'è fatto tardi." E accompagnando con una frustata queste ultime parole che erano rivolte al suo mulo, si allontanò. Quello che [...]

[...] domandava: "Che è molto distante?" "Neanche quattro miglia. In una mezz'ora siamo lassù." " E l'avranno sempre loro, ne siete proprio sicuro [...]

[...] mosche al cavallo, "Dio del cielo!" gridò a un tratto spaurito, "o che è stato?" "Queste buone creature!...." esclamò il Colonnello 33 con angosciosa [...]

[...] la vedeva: mugli che pareva un liofante.... Arrabbiato? O senta, veh! il dottore è padrone di dire quel che gli pare e piace; ma quello lì, e [...]

[...] giocherei la testa, è morto, Gesù ci liberi tutti! dannato." LUCIA. Con la sua voce d'argento chiamò: "Bianchina, Bianchina," e rimase attenta ad [...]

[...] , povera Lucia! Il padre suo morì di febbre in Maremma; la madre è lontana, ha la sua casetta su quelle montagne azzurre laggiù in fondo in fondo [...]

[...] , ed è vecchia per gli stenti ed inferma,... se a quest'ora non è già a riposarsi nel cimitero di fianco alla chiesa. E il fratello? Chi sa [...]

[...] colpa. Le ho munte stamani alle sei, le ho contate e c'erano tutte.... Dodici lire! e dove le trovo per dire a Rosalba: — Tenete; la capra è [...]

[...] gorgheggiando nella bocca del rospo che digiuno lo guarda. Il vento è cessato; di quel ciuffo di frassini nessuna foglia si muove, e il sole già [...]

[...] desinare. "Lo lascino stare stasera il babbo," disse Fiore ai ragazzi mentre faceva il letto alla Gigia; "lo lascino stare perchè stasera non è serata [...]

[...] tutte le volte che aprivo bocca mi dava del bestione per nulla. Io l'ho lasciato sempre dire, perchè tanto lo so che è fatto a quella maniera [...]

[...] ; ma mi c'è voluto tutta la mi' pazienza! Si figurino che m'ha avuto a mangiare 48 perchè gli ho detto che l'oriolo vecchio di cima scala me lo [...]

[...] s'è cacciato? che fa? signore Dio!" domandò impazientemente Flaminia. "Dategli una 50 voce, via, Fiore; mi pare di sentirlo su nello scrittojo [...]

[...] ." "Sissignora; senta! è su che armeggia. Pare che metta delle bullette,... chi lo sa?" "Sì, sì. Andatelo a chiamare e ditegli che io intanto [...]

[...] stamani? Ci avevo da veder Luc'Antonio.... ci avevo.... ci avevo da veder Luc'Antonio, eppoi ci avevo.... insomma ce n'avevo tante che questa m'è [...]

[...] passata di mente. 'Gnamo, 'gnamo, finiamola con queste seccature! guardate se questo è il momento!... Andate, andate, Fiore, e fate chetare [...]

[...] sulla porta a domandare a bassa voce, tutto spaurito: "Hanno sentito nulla loro? O che è stato?" "Fiore, accendetemi un lume," disse il sor [...]

[...] dentro la terra c'è una fornace di foco come in una carbonaja, e tante altre cose con molto disordine ma con senno abbastanza, e soltanto perdeva la [...]

[...] anni! e come tutto è cambiato anche in quella famiglia di buoni campagnoli! Belli quei giorni per il sor Pasquale! che gioje sconfinate erano per [...]

[...] cos'era quel prato le domeniche dopo le funzioni! Bisogna essercisi ritrovati; se no, è inutile ragionarne. Ed ora su quel prato un mucchio di [...]

[...] ! ne son già passati quindici da quella sera che fu tanto procellosa per l'animo del buon Pasquale, e tutto è cambiato anche in quella casa di [...]

[...] allegra e buona gente! I due figli mezzani, Natale e Gosto, sono morti: Peppe è segretario in un lontano comunello della Garfagnana, e non rimane in [...]

[...] non è più! morì di vecchiaja cinque anni sono, ed ora si riposa sotto al ciliegio vìsciolo delle ghiacciaje, dove Fiore lo sotterrò [...]

[...] pietosamente, pensando che per due anni almeno lì non ci sarebbe stato bisogno di pecorino. Ogni cosa è cambiato! Fiore è incanutito, la vecchia Gigia [...]

[...] agli ultimi quando rideva di core, e il sor Pasquale è su a letto malato: oggi sta un po' meglio, ma è malato gravemente. La sua forte costituzione [...]

[...] il tonfo di un uscio sbatacchiato, fosse una dimenticanza di caricarlo o qualunque altra malaugurata accidentalità, il fatto si è che il suo [...]

[...] . "Ma che oriolo, don Silvio!" osservò una mattina Pasquale dopo che da diverse ore, oppresso dall'affanno, non aveva aperto bocca. "Che oriolino è [...]

[...] letto, ci ficcò sopra gli occhi e cadde giù spossato balbettando: "Anche I'ora di Pasquale è sonata.... è sonata.... è sonata!..." Erano le dodici e [...]

[...] all'anima benedetta del povero signor Pasquale. LA FATTA. "E allora," disse furibondo il signor Cavaliere, "quando uno è testardo fino a questo [...]

[...] mi mandi un tremoto, non è positivo. E quando farò lo speziale m'ha a venire a dettar leggi su quest'affari; ma ora come ora, a Gianni Cerri no [...]

[...] anco lo schioppo, risponderei, che la fatta è di pèccola o, a sprofondare, di porciglione; ma di beccaccia no, eppoi no, anche se santa Lucia [...]

[...] . Domandò allora della signorina Ginevra. "È sul letto, perchè si sente male." "Potrei vedere la signora Irene?" "È di là in camera dalla signora [...]

[...] si pigliare. Passò quell'omo coll'orso tre settimane fa, è vero; ma se n'era già parlato tanto, s' ran buttati all'aria tanti libri di storia [...]

[...] macellarina, ma finì presto perchè se n'andarono; quelle po' di legnate quella sera della prova della banda: eppoi? È finito qui. Ma ora, se [...]

[...] ' d'educazione," saltò su il maestro masticando veleno, "lei non offenderebbe, e lei è un ignorante!" Il medico, che in quel momento smaltiva [...]

[...] ! anche lei è un buon arnese!" gridò al medico lo speziale più inviperito che mai. "Si sanno tutte, non pensi, noi! Si sa, non abbia paura, di quel [...]

[...] tribunale, però, per la canaglia di cotesta risma! c'è il tribunale! e domani.... stasera.... subito... ! tanto lo vo' dire a tutti, sissignore, a [...]

[...] andò a letto alle nove con un dolor di capo da impazzare, e il povero sor Alceste non trascurò, è vero, per distrarsi, la sua occupazione geniale [...]

[...] postino è disperato perchè il signor Cavaliere da sei giorni non gli lascia pelle addosso, e lo minaccia 83 di fargli perdere il posto, perchè [...]

[...] , veh! "O senta; la lettera non c'è, l'ha capita? e smetta di rompermi,... perchè se siamo poveri, non ci hanno mica a mangiare a morsi peggio del [...]

[...] Guardia Cerri l'avete saputo?" "Che gli hanno fatto?" 85 "Dice che è sotto processo, perchè quel giorno che il signor Cavaliere e Alcestino si [...]

[...] era sull'uscio a sbirciare, chiamò il Rapalli "Sor Rapalli, sor Rapalli." "Che c'è?" domandò il Rapalli che era occupatissimo a non far nulla [...]

[...] dal caffettiere difaccia, per arrivare all'ora di desinare. "Il procaccia è andato dal sor Cavaliere. Secondo me ci ha la risposta di quella roba [...]

[...] della fatta. "Ma abbiate pazienza," badava a dire Cencio, 88 "cotesto è segno che non avete girato, e che del mondo ne conoscete poco. E io avre [...]

[...] stare, ma me non mi persuadete." "E allora vòl dire che con voi non ci si ragiona, perchè la chimica.... ora m'è venuto. È un professore di chimica [...]

[...] uno sputo, loro vi sanno dire fino a un puntino se il vostro sangue sarebbe come se uno dicesse.... anche se uno è stregato. Mi rammento che [...]

[...] quando 'l mi' figliolo.... Riverito, sor Gustavo. Vada, vada, perchè c'è roba." Il sor Gustavo passava in quel momento davanti all'Appalto [...]

[...] per non lasciarsi scappare una risata, e ad intervalli, scotendo anch'egli la testa, diceva: "Eh! pur troppo che è così!" Gustavo capì che [...]

[...] , e quando vi fu giunto davanti, Cencio l'abbordò dicendogli: "Ma dunque è deciso sì o no? perchè a me 90 mi preme la beccaccia del Cappellano. Si [...]

[...] disse, "mi raccomando, se no la prima fischiata è nostra.... Era di pollo!" LA PIPA DI BATONE. Lo scoppio d'una tempesta di grida e di tonfi sulla [...]

[...] diciott'anni che ci fumavo!" "Vi s'è rotta la pipa! o come mai?" domandò uno degli amici. "Diciott'anni!" brontolò Batone con un sospiro; "grumata che [...]

[...] era una delizia!" "Povero nonno! o com'è andata?" domandò anche la Carlotta sospendendo la sua ninna-nanna. "Com'è andata! È andata che se vi [...]

[...] ," riprese Batone, "se in una pipa di diciott'anni ci si fuma bene! Ma quello che più di tutto m'addolora è di dover dire addio a un oggetto che mi [...]

[...] ," continuò Batone. "E quel che è vero bisogna dirlo, che per la su' bimbina maggiore ci aveva un gran debole, e si vede che Gesù benedetto la volle [...]

[...] , hai sangue nelle vene? tiralo fòri fino all'ultima gocciola perchè ora è tempo. 105 "Mi sentii una vampata al cervello; tutto il freddo che [...]

[...] di ripigliar fiato e daccapo giù!... Quello che mi passò per la testa in que' momenti, non lo pol sapere altro che chi ci s'è ritrovato. Mi [...]

[...] !" "Lei; proprio lei! Che bella carità gli feci a 109 salvarla, eh? Ma Dio c'è per tutti e avrà pensato anche a quell'anima sconsolata," disse [...]

[...] bono a nulla. Lasciatemi stare, lasciatemi stare. giovanotti." "È allegria, Batone, è allegria! alla vostra salute!" e bevvero battendo insieme [...]

[...] .... E anche lei è finita.... Com'è finita male! Com'è finita male!" VANNO IN MAREMMA. Questa me la raccontò nel canto del foco l'amico Raffaello [...]

[...] . — Io son fatto peggio delle gru; più cattivo è il tempo, e più sento il bisogno d'essere in giro. E volli uscire con lo schioppo in cerca di [...]

[...] non ne so davvero." "O come mai?" "O dove li vòl trovare, benedetto lei, se è tutto una spera di ghiaccio? Torni, torni indietro, chè piglierà un [...]

[...] malanno. Ma non lo sente che lavoro è questo?" Infatti si durava fatica a star ritti, tanta era la forza del vento gelato che, avendogli voltato [...]

[...] . "Bella non è davvero, signor mio." 118 "Andate molto lontano?" "Per le Maremme." "In che luogo?" "Talamone." Egli, vedendomi fare un movimento che [...]

[...] voleva dire un — perdio — di quelli che chi li tiene in corpo è bravo, mi guardò, sorrise, e continuò: "Non c'è mica poi tanto, sapete. Di qui [...]

[...] cavalluccio.... Son poche 119 miglia di lì a Talamone. Ma quest'anno, caro signore, m'è toccato menarli tutti." "È la tua famiglia questa [...]

[...] che non gli ha mai voluto bene, è d'un mi' fratello che anno di là mi morì alla macchia d'una perniciosa. Mi si raccomandò tanto che ci pensassi [...]

[...] rendo più. E quella è Zita, la mi' moglie." "Bon giorno, sposa," risposi ad un saluto malinconico che mi fece con gli occhi movendo appena la [...]

[...] sapete Dove per me s'è aperto il paradiso, Guardatevi allo specchio e lo vedrete Tutto dinanzi a voi nel vostro viso.... Oh! com'era bella, com'era [...]

[...] 131 morte tutto l'affetto della sua Gioconda: a Maso restò sempre l'amore. "E ora è tardi!" pensò Maso, alzando adagio adagio il capo, dal suo [...]

[...] fascio di trifoglio. "È tardi!" e si mise a guardare il viso della sua Gioconda mezzo addormentata col capo tra i fiori di lupinella, per [...]

[...] cervello bizzarro c'è qui dentro! che matto, che matto!" "Eppoi, sa? lustrissimo; il bello si è che c'è quel calzolaro là difaccia.... lo [...]

[...] chiamano Ciuciante di soprannome.... è un liberale lui!... che quando lo sente piglia certi cappelli! perchè dice che l'ho ammaestrato apposta per [...]

[...] fargli dispetto. Ma che crede che ci si faccia poche risate?... Eh? Cappellano." "Ma ci s'è ammattito tanto a ammaestrarlo!" osservò il Cappellano [...]

[...] ; "quante mattinate ci s'è perso di là nell'orto a fischiare perchè imparasse...." E tirato il Canonico in un cantuccio, gli raccontò come Vestro e [...]

[...] : agguantò un lume e corse a guardare per terra sotto al chiodo della gabbia.... "Nulla! È volato!... infame!" Chiuse la forma dentro una [...]

[...] dell'uccelliera. 143 "Non si vede nulla, signor padrone. Du' stipajole uniche, e c'è un merlo impaniato che andavo a pigliarlo ora." "Giurammio [...]

[...] d'andare a dire che non si son levati la fame." "Mah! faccia lei signoria." "Va' a pigliare il merlo, lesto...." "Signor padrone!" "Che c'è [...]

[...] ?" "Eppure mi pare.... Dio onnipotente! ma dica le combinazioni!... guardi quest'ugnolo! eppoi è quasi agevole! figuriamoci i salti di Vestro quando [...]

[...] c'è stato sugo!" Il merlo buttato in un cantuccio del capanno, fece un par di capriole sbatacchiando l'ali, aprì la coda a ventaglio, la torse [...]

[...] cinque volte la campana grossa perchè Filandro è alla tesa; ha già servito quattro messe e ora serve la quinta. Ma si vede chiaro che quell'omo [...]

[...] solo a bastare a tutto?" "Non c'è nessuno che gli possa dare una mano?" "Si deve dire a Vestro?" "Dillo anche al diavolo, ma spicciati. La minestra [...]

[...] è cotta?" "Fra cinque minuti li mando a tavola." "Dunque, via!" Questo dialogo accadeva in sagrestia fra la serva e il Piovano, il quale insieme [...]

[...] tabernacolo della Immacolata Concezione v'è ora un busto di Garibaldi di gesso colorato; e i due mazzi di fiori secchi, uno di qua e uno di là [...]

[...] Vestro quando Vestro non va da lui. Stanno allegri che è un gusto, e per il 20 settembre hanno fissato una cena e un gran bandierone da mettersi [...]

[...] fuori la mattina. Il Cappellano è un pezzo che non si vede, ed anche il Piovano ha dovuto finalmente proibirsi di passare davanti alla merceria [...]

[...] , perchè due volte che s'è provato a farlo gli è costato una spietata amarezza all'anima il vedere Vestro che correva subito a prendere sulle [...]

[...] lassù? — E il figliuolo di Ciuciante, una creaturina di tre anni.... Basta: Dio gliela perdoni, perchè questa è grossa davvero! TORNAN DI MAREMMA [...]

[...] scusi tanto perchè proprio non l'avevo raffigurato. Che fa? sta bene? o la su' famiglia è fiera?" "Tutti bene: grazie. E voi?" "Sissignore, mi [...]

[...] carestia. Se lo crede, da un par d'ore che son qui m'hanno straziato il core che mi par d'essere come quando s'è fatto un sognaccio colla febbre [...]

[...] dell'anima. Lo vede quello appoggiato al banco che si gratta la barba? Quello lì è il babbo d'un giovanotto che s'innamorò della figliola di quell'altro [...]

[...] Dio, e a quest'ora è per la strada che la portano al camposanto." "O mio Dio, mio Dio, pigliate anche me, non ne posso più, non ne posso più [...]

[...] posso fare per voi?" "Non ci abbandoni. Noi non si voleva neanche venire. Ma quelle donne non c'è stato versi di persuaderle; ci hanno voluto [...]

[...] .... non lo bevo davvero." "O il vostro compagno?" "Ora s'è dato un po' di pace; lasciamolo stare." "Come volete." Il vecchio tornò adagio adagio dal [...]

[...] bottega.... "Gian Luca! che v'è accaduto?" 167 "Ah! ah!" disse trafelando dall'ambascia e dalla fatica, e continuò la sua corsa affannosa [...]

[...] , mandando un lamento ad ogni sospiro. "Ma che è accaduto, che è accaduto?" Il vecchio Marcello me lo disse: il giovinotto impaziente di rivedere la sua [...]

[...] ficcandoti nell'ossa il freddo e la noia, lo spaccapietre è al suo posto. Un mazzo di frasche legate a ventaglio in cima d'un palo lo difende [...]

[...] , seduto sopra una pietra bassa e quadrata, consuma le sue lunghe giornate, finchè la massa di macigni che la mattina stava alla sua sinistra non è [...]

[...] passata dall'altra parte, ridotta dal suo pesante martello in minuti frantumi di breccia acuta e tagliente. Allora egli è contento perchè ha [...]

[...] l'accollatario, che è un vero galantuomo, sia capace di defraudarlo; ma perchè molte sono le cause che possono assottigliargli il guadagno o allontanarlo [...]

[...] affatto dai lavoro. Di frequente la pietra che ha da spezzare è troppo forte, e il lavoro non gli comparisce; qualche volta gli si guasta il [...]

[...] sole d'agosto è troppo rovente, è costretto a cercare d'un albero e quivi 173 all'ombra riposarsi, perchè sente che le forze gli mancano; qualche [...]

[...] giorni l'aspetta lungo la via. E quella sera mangerà; mangerà poco, perchè poco potrà lavorare; ma l'accollatario, che per fortuna è un vero [...]

[...] di carne da lavoro. Ah! ma questo che conosco io 174 è stato sempre un signore, il Creso degli spaccapietre, perchè fino a sessanta anni sonati [...]

[...] un momento fermo a pensare; poi ripiglia il martello e continua il suo lavoro. La sua donna è cieca da un occhio, e di quella disgrazia la [...]

[...] rimedio. — Da quella mattina non è stata più lei: gli dole sempre il capo, non si regge più ritta dalla debolezza e non sa come curarsi, perchè il [...]

[...] quale sorge la torre di Sant'Alluccio è certamente la più pittoresca del Monte Albano; e mi rincresce che i nostri alpinisti l'abbiano [...]

[...] come mai t'è venuto questo bel pensierino?" Abbassò gli occhi sorridenti, e gingillandosi con una cocca del grembiule, guardò verso un ciuffo [...]

[...] lui come si chiama?" "Pipetta." "Pipetta è il soprannome; io domandavo del nome: com'è il suo nome?" "O che lo so? Lo chiaman tutti Pipetta." E [...]

[...] sollevò gli occhi umidi di lacrime e rasserenati. 185 "Ah! tu ridi?! Dunque s'è fatta la pace!" "Sì." "O brava! Ora sì che mi piacciono i tuoi [...]

[...] belli occhiolini lustri! — Animo, Pipetta — dissi al ragazzo — noi s'è fatta la pace; se la vuoi fare anche tu, ritorna qua e ti darò da comprare i [...]

[...] forza di provvedere ai bisogni d'una famiglia," gli dissi, "devi farlo; e farai bene perchè Fiorella è una buona ragazza, ti vuol bene, e.... e [...]

[...] positivo...." "Non è certa, amico mio," dissi interrompendolo. "No, no; lei lo sa meglio di me che ci sarà di sicuro, e con me è inutile che dica di [...]

[...] fu interrotto dalla voce di Fiorella che dal poggio di faccia chiamava: "O Pipettaaa." 191 "Che vòi?" "Corri subito a casa, c'è chi ti vole [...]

[...] lei." "Ma che è stato? dimmi qualche cosa." 192 "Me lo rubano, me lo rubano, me lo portano via!" E non disse altro. Restò lì come tramortita a [...]

[...] boscajolo, che da lontano ci gridava: "Ehi di costassù; o che è stato?" "Fiorancino, mi raccomando a te," risposi, "è venuto male a Fiorella. Corri [...]

[...] noi. Appena vide la ragazza in quello stato brontolò, gettandomi un'occhiata sospettosa: "Dio del cielo! o qui che è stato?!" "Zitto, zitto!" gli [...]

[...] dissi risoluto, "ora è tempo di fare e non di dire. Portiamola a casa e laggiù lo sapremo. Vieni: tu reggila qui sotto e andiamo." 193 [...]

[...] che è stato? È seguito qualche disgrazia? Non mi tenga in questa ansietà." "Abbia la pazienza di scendere e di passare un momento da me [...]

[...] quello che mi vuol dire, perchè, in verità, non mi posso trattenere." "S'accomodi." "No." "Vuol passare in salotto? " "No, no." "Vedo che è sudato [...]

[...] dunque è pazza!" "Pur troppo! e, dolorosamente, non più furiosa, perchè dopo quell'accesso, la sua alienazione ha preso una forma...." "Mi lasci [...]

[...] fermarmi. Rallentai un po' il galoppo e quando gli fui vicino: "Ma eh?!" mi disse, "di lui poi non me lo sarei ma' creduto!" "Che è stato?" "O [...]

[...] pestate!" Poi quando m'ebbe riconosciuto: "Ah che è lei? ben tornato, signoria." Dette in un pianto dirotto e mi accennò la sua figliola [...]

[...] dell'alba; vi è stato allora un breve segno di vita, qualche latrato, qualche fischio, qualche colpo alle porte per destare i compagni [...]

[...] lievi lievi menate in giro sul lastrico da radi sbuffi di tramontana. Ma stamani l'aspetto della piazzetta non è quello degli altri giorni [...]

[...] fumando, bestemmiando e dicendo male del prossimo fra uno sbadiglio e l'altro. Ma stamani è silenzio. Dormono sempre per rimettere il sonno [...]

[...] questa è fatta," diceva il Priore compiacendosene, "e, per grazia di Dio, non ci si pensa più. " Que' giovanotti di Vallicella, che avevan [...]

[...] finestra della sua ragazza, e con voce da prima tremante ma poi sicura cantò: Sulla finestra tua c'è nato un fiore, C'è nato un fior che non si cambia [...]

[...] lampo d'un coltello. "Ah! Cane vigliacco! Chi è stato l'assassino che ha tirato fòri il coltello?!" 212 "Nessuno!" gridò subito Cecco. "Era [...]

[...] pipa, ci trinciò una spuntatura, e "Corpo di Dio! ci siamo!" Fece qualche passo avanti per accertarsi meglio: "Non c'è dubbio!" Si fece animo [...]

[...] sbacchiando in terra la pipa e con voce abbastanza ferma: "Chi c'è costà?" gridò. "Fòri, fòri dall'ombra!" Nessuna risposta; ma una figura d'uomo si [...]

[...] inciampò nel corpo di Pierone, che disteso attraverso alla strada mandava l'ultimo fiato. Nessuno è comparso ancora sulla piazzetta. Su [...]

[...] all'alto, dopo la levata del sole, s'è messo a nevicare, il vento è rinfrescato e giù pei poggi si rincorrono le ombre delle nuvole ad investire il [...]

[...] della piazzetta, in fondo alla quale un cane della campagna passa arruffato dal vento e fiuta sospettoso il terreno. SCAMPAGNATA. È inutile [...]

[...] , caro mio; ci sono certe occasioni nelle quali è impossibile dire di no. Ti pressano, ti conquidono, ti obbligano con tante premure che il [...]

[...] è lunga? "Lo mando a prendere col baroccino." Hai fissato di passar la giornata con un amico? "Meni anche lui...." Insomma gli dissi di sì, e [...]

[...] lassù: la vede quella palazzina con quella torricella sul tetto? è quella. Che lo conosce lei il sor Cosimo? Buon signore quello! O il su' fratello [...]

[...] prete?! Ah! o lui? O la su' moglie, la sora Flavia? Bona signora è quella, e quante elemosine fa! Ma anche la sor Olimpia, veh! la sorella, si [...]

[...] , anche lei! e per la su' famiglia, quando c'è da mettere in carta qualche cosa, se non ci fosse lei non saprebbero da che parte rifarsi. Prima c'era [...]

[...] Bistino, il su' figliolo maggiore del sor Cosimo; ma ora è a Volterra in Seminario, dove dice che si fa tanto onore che neanche per le vacanze [...]

[...] non lo 221 voglion mai rimandare. È dimolto bravo quel ragazzo! E quando c'era lui, anche il Cappellano alla su' tesa, col su' ajuto [...]

[...] sorridendo. "C'è il signor Cosimo?" "Eh! sissignore. Passi, passi. Lei è quel signore di Firenze che jeri mandò a dire che facilmente sarebbe [...]

[...] dispettosa mi domanda: "O che è vostro cotesto libro? L'avete a posare, se no lo dico allo zi' prete." Io poso l'album e lui seguita a guardarmi in [...]

[...] perchè gli è toccato ammazzare tutti que' polli che li pela ora Gostino. Ma stasera ve n'andate?... Nun mi volete rispondere? Ma intanto ci ho gusto [...]

[...] , lei deve aver bisogno di rinfrescarsi.... Gostinooo! Che ne dicono, che ne dicono a Firenze di questa sementa?... Bravo, bravo, bravo! Lei s'è [...]

[...] che gli dica? Da tre anni si vede che c'è entrata la malía. Si figuri che prima ne rimettevo anche quattrocento libbre di parte, e ora [...]

[...] scende: s'aspetterà lui." "Aspettiamo lui." 226 "E un bell'originale, sa? un brontolone!... Ma poi di fondo è bono, veh! L'altro giorno, per [...]

[...] non gli dispiace, tengo in capo perchè è la mia abitudine. S'accomodi, s'accomodi pure." Ci fu un momento di silenzio, eppoi il sor Cosimo [...]

[...] riprese la conversazione. "Vedete, Paolo, questo è quel signore che si diceva anche l'altra sera...." "Lo so, lo so; benedetto voi che non la fate [...]

[...] lei è di Firenze, eh?" Mi domandò il Cappellano. "Per servirla." 227 "Annataccia, caro signore. Se non piove non si fa la prima. Anno, in questo [...]

[...] aveva fatto nemmeno l'ingabbiature. Dice che c'è padre Lorenzo della Santissima Annunziata che non sta punto bene. Che è vero?" "Se debbo dirle [...]

[...] parti: "Vedi, Flavia: questo è quel signore che ti dicevo l'altra sera...." E la sora Flavia daccapo: "Che fa? sta bene? " "Sissignora." "O la [...]

[...] con disinvoltura ostentata, e con un inchino a occhi strizzati: "Oh! signore," mi disse, "ella è il benvenuto in questo modesto abituro [...]

[...] , Olimpia, quel sonetto che facesti domenica passata?" 231 "Quell'ode, via, volevi dire." "Sie.... o sonetto o ode, è lo stesso. Ma se sentisse [...]

[...] crede che ce n'abbia uno? Ce n'ha una cassettata tutta piena che, se 232 uno è bello, quell'altro non canzona.... Poi, poi sentirà." Io che ero [...]

[...] pare a lei?" "Eh!... in certo modo.... sì...." "Scusi; non c'è mai un episodio finito. Lei trova Consalvo (quella, già, è rubata dal Tasso [...]

[...] lo stesso è dei caratteri. Ci sarebbe quello di quella Nerina, che sarebbe bello; ma, Dio mio, è così poco spiegato!... Ne conviene?" "Eh! sì [...]

[...] stata te, eppoi venga a ragionare. Tanto, è inutile," disse poi mezzo stizzito, "m'hanno a tirar fòri quanti gli pare; ma come il Metastasio [...]

[...] è dell'immortale Torquato:... Sogna il guerrier...? Sogna il guerrier le...?" "Si, sì: questo è vero," riprese interrompendolo la signora [...]

[...] Olimpia che al discorso del fratello aveva sempre mosso la testa approvando. "Il Metastasio va lasciato stare; ma anche questo qui, badate, Cosimo, è [...]

[...] carino ma carino dimolto. E anche lui ha scritto con que' versi uno più lungo e 234 uno più corto che mi piacciono tanto perchè c'è il comodo di [...]

[...] quello, che è scritto poco bene, con tutte quelle sentenze!... Ma l'uom saggio mai non falla Nè in superbia nè in viltà; O sia bruco, o sia [...]

[...] Cosimo. M'infilò a braccetto e, lasciate le donne in salotto, con Gostino avanti che ci faceva lume, mi trascinò in cantina, ora dicendomi "c'è un [...]

[...] fece girar tutto: salotto da pranzo, stanza da stirare, cucina, forno, dispensa, armadi a muro.... Eppoi la scala nuova che prima era dove ora è la [...]

[...] guardi che occhiata!... e quello è l'orto. Dopo s'anderà anche lì; ma prima gli voglio far vedere anche il secondo piano." Andammo anche al secondo [...]

[...] ?... E ora deve vedere anche la piccionaja.... Sta!... Si vedrà poi, perchè ora non c'è tempo da perdere. Sona l'entrata e bisogna far presto [...]

[...] , perchè la messa cantata dell'undici la dice il Proposto delle Siepòle che è il Dio della furia. Bon omo, però, veh! Ah! E con lui ci troverebbe [...]

[...] razza di talento è quello.... E qui, vede? prima c'era un uscio che metteva nel granajo; ma si fece chiudere per via de' topi. Poi gli farò vedere [...]

[...] ogni cosa; ma ora bisogna andare, se no s'arriva che è entrata." In fondo alle scale c'incontrammo col Cappellano che tutto sbuffante tornava [...]

[...] sè e non mi scorcino...." "Vede?" mi disse il sor Cosimo, "lui è sempre a quella maniera. Quando non piglia uccelli diventa una bestia. Venga [...]

[...] ? — Tizio è vivo? — Caio dove si trova? — E quasi ad ogni notizia reciproca corrispondeva una voce di rimpianto e una parola di commiserazione: — È [...]

[...] morto!... è un disgraziato!... scappò e non se n'è saputo più nulla.... è in galera. — E raramente: — sta bene.... vive.... è contento. "E tu [...]

[...] in pubblica farmacia, quando a proposito di galateo citò monsignor Della Casa e Flavio Gioia." "E chi è questo mostro di sapere?" "La più [...]

[...] accompagnerò alla stazione col mio cavalluccio; ma ora entriamo in chiesa, perchè la messa è cominciata.... Sorridi?" "Penso che diciannove anni [...]

[...] loro ignoranza orgogliosa. Tutti celebri, però! tutti brava gente; tutti ammirati, perchè il resto è più ciuco di loro. Vedi quello che celebra? È [...]

[...] cielo. "È vecchiotto, però!" osservai. "Sopra la sessantina. E quello che gli sta alla destra," continuò il medico, "è il suo Cappellano, il quale [...]

[...] loro non se la dicano molto per ragioni di nepotismo. Però non si lasciano mai; e l'occupazione del Cappellano, quando seguita il principale, è [...]

[...] piuttosto che cedere. È il primo cacciatore di lepre dei dintorni e giuocatore di briscola da sfidare la piazza. I popolani l'adorano, perchè dice [...]

[...] la messa in dieci minuti, confessa a maniche larghe, e a chi gli fa de' soprusi, legnate da olio santo. "Quel cosino magro dalla parte di qua è [...]

[...] uno de' così detti preti spiccioli; è un buon figliolo, povero in canna che con una salute da far pietà s'arrabatta a tirarsi avanti con una [...]

[...] onorato e di sacerdote esemplare. E quel che più monta, egli, rara avis, non invoca la maledizione di Dio sulla sua patria. In paese, come è facile [...]

[...] a capirsi, o non se ne occupano, o lo rammentano con disprezzo. "Quell'altro è il fratello del sor Cosimo, che tu conosci. Ti dirò qualche cosa [...]

[...] Cotenna, è quel tale che, nientemeno...." E qui mi si accostò all'orecchio e mi disse: " . . . . . . . . . . . . . . " "Andiamo!" esclamai [...]

[...] dirmi: "Ha sentito, eh? che razza di strumento e che sonatore!" "E quello con quel ciarpone di seta nera al collo, che è inginocchiato accanto al sor [...]

[...] Cosimo," 248 continuò il Dottore, "è lo Stelloni mugnajo, assessore della pubblica istruzione. Il sor Cosimo lo prescelse alla carica, perchè [...]

[...] , perchè le cose non vanno a modo suo; la canaglia dice che ha paura di dovere interrogare i ragazzi. È un buon diavolo, però, e non ha odio con [...]

[...] mettere nella strada a morire di fame. "Quel vecchietto magro, in capo fila a destra, è uno dei più ricchi possidenti del paese, cavalocchi 249 [...]

[...] e notaro in ritiro e già Sindaco prima del sor Cosimo. La sua passione è di schiacciare le noci colla testa e di contradire sistematicamente in [...]

[...] Consiglio tutto quello che il signor Cosimo propone. Si è immortalato con due iscrizioni che ha fatto porre col proprio nome in lettere majuscole [...]

[...] gingilli come il solito e s'è finito." Si segnò e recitò il benedicite. 252 Il bambino che appena entrato in salotto era rimasto a bocca aperta [...]

[...] c'è!" Il signor Cosimo gli lasciò andare un calcio di sotto la tavola, che per fortuna non lo prese; ma fra i commensali si sparse istantaneamente [...]

[...] dalla forchetta del sor Cosimo e da una gran manata del Cappellano nel gomito di Gostino. "Non lo finisco." 254 "Senza pane, pemio!" "È [...]

[...] impossibile." "Dunque è segno che il pollo non gli piace!" E giù, anche una targa di manzo. E bisognò che mangiassi ogni cosa, tormentato a doppio dal [...]

[...] ! Quello bisognò prenderlo perchè era col cavol fiore, una primizia! quell'altro perchè se no si sarebbe guastata la relazione; questo perchè è [...]

[...] !" esclama, "qua, qua, mi ricordo dell'altra volta. Guardi," volgendosi a me, "guardi che chiosa nel soffitto. Ora sentirà che lavoro è questo [...]

[...] . "Un uccellino di becco fine, signore," mi disse, " tanto delicato!" "Da lei, signorina, non posso ricusarlo." È l'ultimo! urlai nel fondo del [...]

[...] consueta. "Fra un par d'ore non è altro. Insulti di core. Quando lui s'aggrava un po' di cibo...." "Ma perchè non cerca di moderarsi? " Il sor [...]

[...] Cosimo si rinsaccò nelle spalle. "E gli accade spesso?" domandai. "Tutti i giorni, povero zio!" mi rispose la signora Olimpia. "Ah! è un grand'incomodo [...]

[...] allegri perchè tanto non è nulla. Flavia, il caffè dove ce lo dai? qui o nell'orto?" "Lasceremo decidere al signore." "Nell'orto, nell'orto," dissi [...]

[...] all'anno?! — "E il vajolo, Stelloni?" "Pare che si promulghi sempre di più, caro signor Cosimo. E, quel che è peggio, si fa maligno," rispose [...]

[...] Cosimo. "Il sonetto del Calamai, e subito, perchè quello è una bellezza." "È una meraviglia," osservò il Proposto. "E io, guardi, l'ho qui.... l'ho [...]

[...] una nottata, lei non voglia...." 272 "È impossibile!" E lo dissi con tanta forza che dopo me ne rincrebbe, perchè a questo mio rifiuto che gli [...]

[...] vede i parenti e gli amici che gli tendono addolorati le braccia, e non gli è concesso nè un bacio nè un abbraccio prima di lasciarsi forse per [...]

[...] sentire: "Ecco, giacchè lei è tanto garbato, vorrà farci un piacere. Guardi, qui gli ho fatto anche la noticina perchè non s'abbia a scordare di [...]

[...] . Ora state zitto...." — «per il procaccia che rimette lì sùbito fuori della porta San Frediano dove sopra c'è scritto: Rimessa e stallaggio.» "O [...]

[...] , Gostino?" "Padron Paolo, sì. È lì sotto legato alla sala." "E me lo saluti, sa?" mi disse don Paolo; "e glielo dica che io n'ho presi quindici oggi, e [...]

[...] serata!" "Il tempo è bono, sissignore." Appena fuori del paese, detti una occhiata al ricordo della signora Olimpia, e lasciai libero il petto a [...]

Verga Giovanni
Mastro-don Gesualdo
32 1889 - Provenienza testo: scansione Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, a cura di C. Riccardi 452 occorrenze

[...] tetti spaventato, nelle tenebre. — No! no! è il fuoco!... Fuoco in casa Trao!... San Giovanni Battista! Gli uomini accorrevano vociando, colle [...]

[...] scappare dalla finestra di donna Bianca, e s'è cacciato dentro un'altra volta, al vedere accorrer gente!... — Brucia il palazzo, capite? Se ne va [...]

[...] Pelagatti il quale stava a guardare sbadigliando, col pistolone in mano. — Santo e santissimo! Contro il mio muro è accatastata!... Volete sentirla [...]

[...] udì una voce dal vicoletto. — Il fuoco è lassù, in cucina... Mastro Nunzio, il padre di Gesualdo, arrampicatosi su di una scala a piuoli, faceva [...]

[...] ! — L'Avvocato fiscale ordinò di buttare a terra l'uscio. — Don Diego! Donna Bianca! Aprite! Cosa vi è successo? S'affacciò don Diego, invecchiato di [...]

[...] tremanti, cercava di ricacciare indietro tutta quella gente. — No !... non è nulla!... Lasciatela sola!... — Il Capitano si mise infine a far [...]

[...] della sala: — Mi rammento qui!... Dove è andata la ricchezza di casa Trao?... Il barone scosse il capo anche lui, lisciandosi il mento ispido di [...]

[...] barba dura colla mano pelosa. La zia Cirmena scappò a dire: — Sono pazzi! Pazzi da legare tutti e due! Don Ferdinando già è stato sempre uno [...]

[...] Natale... Vino, olio, formag- gio... anche del grano... La ragazza già è tutta vestita dei regali della zia Rubiera. — Eh! eh!... — II canonico, con [...]

[...] d'avere i ladri in casa!... povera donna Bianca!... è così giovine!... così delicata!... — Sentite, cugina! — disse donna Sarina tirando in disparte [...]

[...] , fregandosi le mani, coll'aria sorridente: — è tutta rovinata la cucina! Non c'è più dove cuocere un uovo!... Bisognera fabbricarla di nuovo! — Come [...]

[...] Diego, sempre con quella faccia di cartapesta, e ripetè: — Meglio... è piu calma!... Vuol esser lasciata sola... — Povero Diego! — sospirò la zia [...]

[...] Lio colla manaccia. — Io so per chi comprate. E per mastro-don Gesualdo. Giacalone accennò di sì, strizzando l'occhio. — Non è vero! Mastro-don [...]

[...] Gesualdo non ci ha che fare! — si mise a vociare il sensale. — Quello non è il mestiere di mastro-don Gesualdo! - Ma infine, come s'accordarono sul [...]

[...] prezzo, Pirtuso si calmò. Il canonico soggiunse: — State tranquillo, che mastro-don Gesualdo fa tutti i mestieri in cui c'è da guadagnare [...]

[...] mastro-don Gesualdo ancora non ne sa nulla. — Ah! s'è messo anche a fare il negoziante di grano, mastro-don Gesualdo? Non lo fa più il muratore? — Fa [...]

[...] : — Le terre del cugino Zacco?... Le gabelle che da cinquant'anni si passano in mano di padre in figlio?... è una bricconata! — Non dico di no [...]

[...] grande enfasi, pigliandosela coi tempi nuovi: — Adesso non c'è altro Dio! Un galantuomo alle volte... oppure una ragazza ch'è nata di buona famiglia [...]

[...] per loro c'è ancora della grazia di Dio nel magazzino dei Rubiera, invece di feste e di teatri... In quella arrive il vetturale colle mule cariche [...]

[...] sorriso sciocco che non voleva dir nulla: — Eh, eh, baronessa! vostro figlio non è più un ragazzo; ha ventisei anni! — Ne avesse anche cento!... Fin [...]

[...] rivolta al cugino Trao: — Bisogna darle spesso la voce, a quella benedetta ragazza; perchè quando ci ha degli uomini sottomano è un affare serio [...]

[...] ! Ma del resto è fidata, e bisogna aver pazienza. Che posso farci?... Una casa piena di roba come la mia!... Più in la, nel cortile che sembrava [...]

[...] , al vedergli quella faccia, pensò che fosse venuto a chiederle denari in prestito. Sarebbe stata la prima volta, è vero: erano troppo superbi i [...]

[...] asciugarsi ii sudore, se lo pas- sò sulle labbra aride, balbettando: — è accaduta una disgrazial... Una gran disgrazial... La baronessa ebbe paura di [...]

[...] teme per la sua roba. — Cioè!... cioè!... — Vostro figlio è tanto ricco!... Mia sorella no, invece!... A quelle parole la cugina Rubiera tese le [...]

[...] curva e scossa dai singhiozzi, ripetendo: — Bianca! mia sorellal... è capitata una gran disgrazia alla mia povera sorellal... Ah, cugina Rubieral [...]

[...] nel bel mezzo della fronte: la ruga della gente che è stata all'acqua e al sole per farsi la roba — o che deve difenderla. In un lampo le [...]

[...] porticina della stalla, per non svegliar nessuno: — La chiave?... Io non so... Ha minacciato di rompermi le ossa... La colpa non è mia, signora [...]

[...] bocca per amore della roba!... E poi tutto a un tratto, ci casca addosso un negozio simile!... Ma questa è l'ultima che mi farà il signor [...]

[...] baronello!... L'aggiusterò io, non dubitate! Alla fin fine non è più un ragazzo! Lo mariterò a modo mio... La catena al collo, là! quella ci vuole!... Ma [...]

[...] una ragazza... L'uomo è cacciatore, si sa!... A vostra sorella avreste dovuto pensarci voi... o piuttosto lei stessa... Quasi quasi si direbbe [...]

[...] . — Signora baronessa... siamo poveri... è vero... Ma quanto a nascita... — Eh, caro mio! la nascita... gli antenati... tutte belle cose... non dico [...]

[...] stanzoni pieni di roba, seguitava: — Mia sorella non è ricca... cugina Rubiera... Non ha la dote che ci vorrebbe... Le daremo Ia casa e tutto... Ci [...]

[...] spoglieremo per lei... Ferdinando ed io... — Appunto, vi dicevo!... Badate che c'è uno scalino rotto... Voglio che mio figlio sposi una bella dote [...]

[...] ... — Vostro figlio però lo sapeva che mia sorella non è ricca!... — ribatteva il povero don Diego che non si risolveva ad andarsene, mentre la cugina [...]

[...] dirvi! Voi pensate a vostra sorella... L'uomo è cacciatore... Lo manderò lontano! Lo chiudo a chiave! Lo sprofondo! Non tornerà in paese altro che [...]

[...] al peso, — gridò Alessi dalla porta del magazzino. — Che c'è? Cosa dice?... Anche il peso adesso? La solita rinculata! per carpirmi un altro ribasso [...]

[...] . — Bacio le mani, signora baronessa. — Come? Così ve ne andate? Che c'è di nuovo? Non vi piace il farro? L'altro disse di no col capo anch'esso, al pari [...]

[...] sassi ogni momento. — Come? — seguitava a sbraitare la baronessa. — Un negozio già conchiuso!... — C'è forse caparra, signora baronessa? — Non c'è [...]

[...] caparra; ma c'è la parola!... — In tal caso, bacio le mani a vossignoria! E tirò via, ostinato come un mulo. La baronessa, furibonda, gli strillò [...]

[...] dietro: — Sono azionacce da pari vostro! Un pretesto per rompere il negozio... degno di quel mastro-don Gesualdo che vi manda... ora che s'è [...]

[...] casa gli fece animo: — Qui, qui, c'è posto anche per voi, don Gesualdo. C'era appunto il balcone del vicoletto, che guardava di sbieco sulla piazza [...]

[...] del vicoletto, in fondo alla sala. — Me l'han messo lì ... alle costole, capite!... Un'indecenza! — Ah, è quello lo sposo? — domandò sottovoce [...]

[...] : — Questa è più bella di tutte!... Com'è vero Dio! Donna Giuseppina Alòsi istintivamente corse con la mano sulle gioie; e la signora Capitana, che non [...]

[...] sudicerie. Capiscono anche loro che manipolano delle cose sporche... Ma la gente poi non è così sciocca da non accorgersi... Un mese che il canonico [...]

[...] ... Le carte della lite!... Non pensa ad altro... Crede d'arricchire colla lite!... Lo vedete che non è uscito di casa neppure per la festa... Poi [...]

[...] fabbrica dei mulini mastro-don Gesualdo? — entrò a dire il notaro a mezza voce in aria di mistero. — Una bella somma! Ve lo dico io!... Si è tirato su [...]

[...] della baronessa Rubiera! — Che c'è? che c'è? — interruppe il notaro correndo al balcone, per sviare il discorso, poichè il barone non sapeva [...]

[...] belle spalle nude dalle maniche rigonfie. — Sciocco! Non ne fai una bene! Cos'è questo fracasso? Non è questa la maniera! Don Giuseppe se ne andò [...]

[...] di raso verde, e faceva il libertino: — Non c'è furia, non c'è furia! Il santo torna ogni anno. Venite qua, donna Bellonia. Lasciamo il posto ai [...]

[...] fare. è grande e grossa quanto le sue sorelle messe insieme; ma sa che deve fare la bambina, per non far torto alle altre due. Il notaro Neri [...]

[...] ne deve parlare in pubblico. Don Filippo affermò col capo, e donna Bellonia, vista l'approvazione del marito, s'arrischiò a dire: — è vero [...]

[...] al crocchio dove l'aveva piantato donna Giuseppina per non dar troppo nell'occhio, scappò fuori a dire: — Però la baronessa Rubiera non è venuta [...]

[...] !... Come va che la baronessa non è venuta dalla cugina Sganci? Ci fu un istante di silenzio. Solo il barone Zacco, da vero zotico, per sfogare la [...]

[...] bile che aveva in corpo, si diede la briga di rispondere ad alta voce, quasi fossero tutti sordi: — è malatal... Ha mal di testal... — E intanto [...]

[...] ! Ciascuno fa il suo interesse... Al giorno d'oggi l'interesse va prima della parentela... Io poi non ci tengo molto alla nostra... Si sa da chi è [...]

[...] , — rispose ii marchese. — è di buona razza. — Ecco! ecco! — si udì in quel momento fra quelli ch'erano affacciati. — Ecco il santo! Peperito colse la [...]

[...] — Non è nulla... è il fumo che mi fa male... Non dite nulla, zio! Non disturbate nessuno!... Di tanto in tanto si premeva sulla bocca il [...]

[...] Filippo Margarone anche lui gli lasciava cadere dall'alto del cravattone complimenti simili a questi: — Il nascer grandi è caso, e non virtù [...]

[...] stava per iscoppiare, l'interruppe alla fine: — Ma che sciocchezze!... Chi ve le dà a bere, don Calogero? La statua è di cartapesta... una brutta [...]

[...] diavolo... Non parlo del santo ch'è in paradiso... Lo so, è un'altra cosa... Basta la fede... Son cristiano anch'io, che diavolo!... e me ne vanto [...]

[...] , voleva venderla al tempo della guerra coi giacobini!... Un santo miracoloso!... 39 — Che c'è di nuovo, don Gesualdo? — gridò infine il marchese [...]

[...] Bellonia prese il piattino dalle mani di Bianca, inchinandosi goffamente: — Quante gentilezze!... è troppo! è troppo! La figliuola finse di accorgersi [...]

[...] far luccicare i topazii che aveva al collo. Bianca rispose, facendosi rossa: — è di lanetta... un regalo della zia... — Ah!... ah!... II baronello [...]

[...] : — Ninì!... Senti, Ninì!... fammi la carità!... Una parola sola!... Son ve- nuta apposta... Se non ti parlo qui è finita per me... è finita [...]

[...] !... — Bada!... c'è tanta gente!... — esclamò sottovoce il cugino, guardando di qua e di là cogli occhi che fuggivano. Ella gli teneva fissi addosso i begli [...]

[...] ... come Santo Motta, nell'osteria di Pecu-Pecu... Povero e contento!... — La zia non vuole? — No, non vuole!... Che posso farci?... Essa è la padrona [...]

[...] nuovo la voce sorda di lei: — è vero che ti mariti? — Tu... con Fifì Margarone... — Non è vero... chi te l'ha detto?... — Tutti lo dicono. — Io [...]

[...] non vorrei... è mia madre che si è messa in testa questa cosa... Anche tu... dicono che vogliono farti sposare don Gesualdo Motta... — Sì, tutti lo [...]

[...] schifiltoso!... Che diavolo gli è saltato in corpo a tua madre, di farti sposare quei denti?... — Ah... zio!... — Sei uno sciocco! Dovresti lasciarle fare [...]

[...] trent'anni!... II tempo di crepare di fame intanto!... Mia madre sta meglio di voi e di me, e può campare ancora trent'anni!... — è vero [...]

[...] ! — rispose il marchese. — Tua madre non sarebbe molto contenta di sentirsi lesinare gli anni... Ma è colpa sua. — Ah! zio mio!... Credetemi ch'è un brutto [...]

[...] sorridente di qua e di là nella strada. — Mio marito?... Non viene ancora?... 44 — II santo non è ancora rientrato — rispose don Ninì. — Si ode subito [...]

[...] , rasente al muro. La signora Capitana fece udire una risatina secca, e il baronello Rubiera confermò: — è lui!... Peperito!... com'è vero Dio [...]

[...] a ridere: — Ah! ah! — Che c'è? — chiese il Capitano, che dava il braccio alla moglie infagottata. — Che c'è, insubordinato? — Nulla; — rispose il [...]

[...] orecchio: — Senti... il mondo adesso è di chi ha denari... Tutti costoro sbraitano per invidia. Se il barone avesse una figliuola da maritare [...]

[...] perla! una ragazza che non sa altro: casa e chiesa!... Economa... non vi costerà nulla... In casa non è avvezza a spender di certo!... Ma di buona [...]

[...] vostri affari andrebbero a gonfie vele... Anche per quell'affare delle terre comunali... è meglio aver l'appoggio di tutti i pezzi grossi [...]

[...] insieme allo zio marchese e al fratello don Ferdinando. — sì... Non dico di no... è una cosa da pensarci... una cosa seria... Temo d'imbarcarmi in [...]

[...] un affare troppo grosso, caro canonico... Quella è sempre una signora... Poi ho tante cose da sistemare prima di risolvere... Ciascuno sa i propri [...]

[...] tetto... poi dei cunei sotto... vedete, vossignoria, a far girare i cunei, si sta dai lati e non c'è pericolo... — Bravo! ora mi fate il [...]

[...] rimetto in quest'appalto!... Ci perdo diggià, come è vero Iddio!... Agostino! mi raccomando! l'occhio vivo!... La parola dolce e l'occhio vivo [...]

[...] tant'altro da fare! Se il sole è caldo tanto meglio! Arriverà asciutto al Camemi... Spicciamoci, ragazzi! Badate che vi sto sempre addosso come la [...]

[...] pettata!... è caldo, eh! — intanto si asciugava il sudore col fazzoletto. — Ho paura che mi giuochino qualche tiro, riguardo a quell'appalto delle [...]

[...] !... Scusatemi, è una porcheria... — Ah, parlate dell'affare del matrimonio?... Il canonico finse di non dar retta lui stavolta: — Ah! ecco vostro cognato! Vi [...]

[...] cognato tornava a ripetere: — Cercando bene... troveremo chi la pigli... La terra è già preparata a maggese per quest'altr'anno... mi costa un occhio [...]

[...] un altro, di allegro che era si fece scuro in viso, grattandosi it capo. — Eh! eh!... la chiusa del Purgatorio? è un affar serio! Non la vogliono [...]

[...] !... Se le volete, vossignoria... farete un'opera di carità, vossignoria... — Eh! eh!... Il denaro è scarso per tutti, padre mio!... Voi perchè [...]

[...] un tratto, cambiando tono e maniera. 55 — Compare Lio, avete udito? affare fatto! Un buon negozio per don Gesualdo... pazienza!... ma è detta [...]

[...] ! Quanto a me, è come se fossimo andati dal notaio! — E se ne tornò indietro, colle mani in tasca. — Sentite qua, mastro Lio, — disse Gesualdo [...]

[...] tirando in disparte Pirtuso. Burgio s'allontanò colla mula discretamente, sapendo che l'anima dei negozi è il segreto, intanto che suo cognato diceva [...]

[...] soltanto davano il benvenuto al padrone, abbaiando intorno alla fattoria. — Ehi? non c'è nessuno? Roba senza padrone, quando manco io! — Diodata [...]

[...] gridare lui, sbuffando per l'aia. Il camparo al rumore levò il capo sonnacchioso e domandò: — Che c'è?... S'è slegata la mula? Devo alzarmi [...]

[...] che, se mai, ti lascerei in mezzo a una strada... senza soccorsi?... — Nossignore... non è per me... Pensavo a quei poveri innocenti... — Anche [...]

[...] quest'altra?... Che ci vuoi fare! Così va il mondo!... Poichè v'è il comune che ci pensa!... Deve mantenerli ii comune a spese sue... coi denari di [...]

[...] adesso mangiano galline e piccioni! II Signore c'è per tutti! Hai trovato da vivere anche tu!... E la mia roba?... me l'hanno data i genitori [...]

[...] hai avuto nè padre nè madre... Eppure cosa t'è mancato, di'? — Nulla, grazie a Dio! — Il Signore c'è per tutti... Non ti lascerei in mezzo a una [...]

[...] ponte!... Mastro Nunzio, vostro padre, disse ch'era ora di togliere l'armatura!... Nardo vi è rimasto sotto!... Era un parapiglia per tutta la casa [...]

[...] da burla... Allora è meglio finirla in una volta!... — E andava tentando l'acqua col piede. — Sentite! — interruppe il figliuolo con voce sorda [...]

[...] !... come se non conoscessi ii mio mestiere!... — Ah!... il vostro mestiere?... perchè avevate la fornace del gesso?... e mi è toccato ricomprarvela due [...]

[...] si intromise per calmarli. — Infine quel ch'è stato è stato. Il morto non torna più. Colle chiacchiere non si rimedia a nulla. Piuttosto venite ad [...]

[...] che s'era rotta la gamba, sudando e spasimando. Volle mettere anch'egli una buona parola nel malumore fra padre e figlio: — II peggio è toccato a [...]

[...] . — Finchè c'è la salute, il resto è niente!... Gesualdo gli lanciò addosso un'occhiataccia furibonda. — Parla bene, chi non ha nulla da perdere [...]

[...] sinchè non v'è uomini morti, a tutto si rimedia. 70 I più tiravano di lungo, voltandosi per curiosità dopo ch'erano passati. II canonico comparve [...]

[...] boccone di pane, quando torno a casa stanco... Ma ora non ne posso più! Anche l'asino quando è stanco si corica in mezzo alla via e non va più avanti [...]

[...] ... Voi non sapete che gastigo di Dio è Speranza, mia sorella!... Voglio finirla!... Ciascuno per casa sua. Dico bene, canonico mio? canonico [...]

[...] intanto governava i suoi uccelli di richiamo. — Se non mi date retta, vossignoria, è inutile che parli! — Sì, sì, vi ascolto. Che diavolo! non ci vuole [...]

[...] poi un sant'Agostino a capire quel che volete!... In conclusion si tratta di salvare la cauzione, non è così? di avere qualche aiuto dal comune [...]

[...] voglio far casa da me... per conto mio... se trovo la moglie che mi conviene... Ma se non mi date retta, vossignoria... allora è inutile... o se [...]

[...] anche lui i suoi occhi da uomo che non si lascia mettere nel sacco. — Sentite, don Gesualdo... questo non è discorso che venite a farmi adesso, a [...]

[...] questa maniera! Allora vuol dire che non conoscete chi vi è amico e chi vi è nemico, Benedetto Dio! Ho piacere che abbiate toccato con mano se il [...]

[...] lacero da campagna. — Non ne facciamo nulla, — disse il canonico ritornando poco dopo. — è una bestia! Crede di fare il cavaliere sul serio... Deve [...]

[...] avercela con voi... Bisogna trovare la persona. Ciolla? ohi? Ciolla? A voi dico, Ciolla! Sapete s'è in casa don Filippo? L'avete visto uscire? Ciolla [...]

[...] ammiccò coll'unico occhio, torcendo ancora la bocca di paralitico. — No, Canali è ancora lì, da Bomma, che l'aspetta per condurlo dalla cognata [...]

[...] , la ceraiuola, sapete bene? E la loro passeggiata, dopopranzo... a trastullarsi con lei, dietro lo scaffale... Che c'è di nuovo, don Gesualdo [...]

[...] benedetto?... è un affar grave... Non so di che si tratti... Non sono informato... Da un pezzo che non me ne occupo... Tanto da fare!... Non ho tempo [...]

[...] come due spilli, il viso a lama di coltello che sfuggiva da ogni parte: — Vedete?... quando sarete entrato nel campo anche voi... Quella è la [...]

[...] Gesualdo. — Fa tutto in casa lei. Eh, eh... c'è poco da scialarla in quella casa!... Mi piace perchè è avvezza ad ogni guaio, e l'avrei al mio [...]

[...] lavandaia, e quando destavasi borbottando, don Luca le dava sulla voce: — Bella creanza! Non vedete che c'è una signora prima di voi al confessionario [...]

[...] ve lo dico adesso... II canonico è rimasto di sale!... Nessuno si sarebbe aspettato quella risposta, non è vero?... il canonico, donna Marianna [...]

[...] da confessarvi, c'è l'arciprete Bugno sfaccendato... buono anche quello! un servo di Dio... Però vedendo il canonico Lupi che s'avanzava verso di [...]

[...] c'è il signor canonico!... Se avete qualche altro peccato da dirgli, donna Bianca... — Io non posso, mi dispiace! Monsignore non mi ha data la [...]

[...] viso rosso e imbarazzato. — Così, per fare quattro passi... Ci vado ogni anno per la limosina della chiesa... Don Gesualdo è devoto di sant'Agata [...]

[...] Motta!... Sua moglie andrà in carrozza o dalla mattina alla sera!... camminerà sull'oro colato, come è vero Dio! Anche padre Angelino vi avrà [...]

[...] consigliato la stessa cosa che vi dico io... Non ho udito nulla, per non violare il suggello della confessione, ma padre Angelino è un uomo di giudizio [...]

[...] , scuotendole dinanzi le mani giunte, minaccioso e supplichevole. Alla fine proruppe: — Ma è giustizia, santo Dio? a giustizia far tribolare in tal [...]

[...] ?... la pentola sta per bollire... — Perchè l'hai messa a bollire così presto? Il sole è ancora qui, sul limitare... L'arciprete fa un casa del [...]

[...] diavolo per questa faccenda di suonare mezzogiorno prima dell'ora... Per stavolta... giacchè è fatta... eccoti la chiave del campanile... Don Luca [...]

[...] fuoco. — è innamorato, che volete farci? Innamorato come un pazzo. Dovreste tornare a parlargliene coi vostri fratelli. Mandargli qualche buona parola [...]

[...] crollatina, e vi casca fra le braccia; ve to dico io! Dovreste correre al paese e scaldare il ferro mentre è caldo. Però don Gesualdo non fece una [...]

[...] ... Venite qua, accostatevi, ch'è inutile far sapere alla gente i fatti nostri!... Ciascuno la pensa a modo suo... Poi è lei che deve risolvere... Se lei [...]

[...] vino; ma che storie mi andate contando? Se a lei l'affare gli va, allora che bisogno c'è di tante chiacchiere. — Basta! Basta! — conchiuse don Luca [...]

[...] alzarsi più! E il medico non viene neppure, perchè ha paura di non esser pagato... dopo tanti denari che s'è mangiati nell'ultima malattia della [...]

[...] buon'anima!... La zia Rubiera s'è dimenticata che siamo al mondo... ed anche la zia Sganci... Così brontolando andava passo passo dietro alla sorella [...]

[...] . Neppure il medico voleva: — No, no! Cosa mi fa il medico?... Tutte imposture!... per spillarci dei denari... Il vero medico è lassù! ... Quel che vorrà [...]

[...] vuol sposare una Trao!... — Sicuro! Chi volete che la sposi?... senza dote? Non è più una bambina neppure lei!... è un tradimento bell'e buono [...]

[...] angustie?... Scusatemi, ne parlo perchè siamo parenti... Fo quel che posso anch'io per aiutarvi... ma non è una bella cosa infine neanche per voialtri [...]

[...] !... Non è che questo?... perchè ora come ora siamo un po' angustiati?... Ti pesa, di'?... ti pesa questa vita angustiata, povera Bianca?... Hai [...]

[...] tuoi fratelli?... Lo so! lo so!... Per quell'altro!... Ti vergogni a stare con noi, dopo la disgrazia che t'è capitata!... Continuava ad accennare [...]

[...] sopraffatto da uno scoppio di pianto. Ella più morta che viva scosse il capo lentamente e biascicò: — No... no... Non è per questo... Don Diego lasciò [...]

[...] punta delle dita. — Come? Non c'è nessuno ancora? — esclamò il marchese, giunti che furono nella camera nuziale, parata come un altare. Compare [...]

[...] Santo rannicchiò il capo nel bavero di velluto, al pari di una testuggine. — Per me non manca... io son qui dall'avemaria... Tutto è pronto [...]

[...] il ghiaccio: — Don Santo, sedetevi qua. Avvicinatevi; non abbiate timore. — A me? — rispose Santo che si sentiva dar del don lui pure. — Questo è [...]

[...] — aggiunse il canonico ridendo. 96 — è vero; sei alquanto pallida... Ti sei forse spaventata in carrozza? — Sono mule troppo giovani... appena tolte [...]

[...] quegli specchi nei quali si vedeva tutto, vestito di nuovo, ridotto a guardare come facevano gli altri se voleva soffiarsi il naso. — II raccolto è [...]

[...] ? massaro Fortunato?... — Sissignore, grazie a Dio!... Sono i prezzi che non dicono!... — Ci sarà tanto da fare in campagna! Nel paese non c'è più nessuno [...]

[...] Dio per l'acqua!... Bisogna condurre la sposa a Giolio per la vendemmia, don Gesualdo!... Vedrai che vigne, Bianca! — Certo!... è la padrona [...]

[...] . — No!... Son villani che tornano in paese. Oggi è sabato e arriva gente sino a tardi. — Io l'avevo indovinato! — rispose la Cirmena. — Ho [...]

[...] Dio!... La prova e che il ragazzo La Gurna, Corradino, viene da me per la villeggiatura. Lui non ci ha colpa, povero innocente! — No, no, è meglio [...]

[...] buona tavola sopratutto!... Son vecchio, e mi dispiace che il marchesato non possa servirsi in tavola... II fumo è buono soltanto in cucina... La so [...]

[...] fra me e me... senza invitar nessuno... no!... — Tacete!... Sento il campanello! — interruppe donna Sarina. — è un pezzo che suonano mentre voi [...]

[...] canonico borbottò alI'orecchio di don Gesualdo: — Credereste?... fa la sdegnosa anche la Capitana! Lei che non manca mai dove c'è da leccare piatti! Fa [...]

[...] che c'è stato!... Mia sorella specialmente!... M'hanno fatto andare tutto in veleno anche il giorno delle nozze!... Com'essa gli ispirava confidenza [...]

[...] !... Infine se si è indotta a questo passo... Fece un altro segno, coll'indice e il pollice in croce sulla bocca. E sbirciando colla coda dell'occhio che [...]

[...] vetri della finestra, al buio, a guardare in piazza dove non c'è nessuno!... come due mummie addirittura!... Donna Bianca, nel passare, udì quelle [...]

[...] Sarina. Non c'è più nessuno laggiù La zia Cirmena scattò su come una molla: — Io non ho paura, don Alfonso!... Io fo quel che mi pare e piace [...]

[...] !... Son qui per far da mamma a Bianca... giacchè non c'è altra parente prossima. Non possiamo piantar la sposa quasi fosse una trovatella... pel decoro [...]

[...] i denari male spesi. — C'è tempo! c'è tempo! Ne deve passare prima dell'acqua sotto il ponte che non c'è più... Diteglielo pure, alla signora [...]

[...] sangue per così poco, lei!... — Chissà? Chissà perchè non è venuta?... Ci dev'essere qualch'altro motivo... Poi, gli affari... e un'altra cosa [...]

[...] baciar la mano alla padrona... se non c'è più nessuno... — Spicciatevi! spicciatevi! — rispose lui infastidito. Prima s'affollarono sulla soglia [...]

[...] sino a terra come in chiesa, imbacuccate nelle mantelline. 103 — Questa è Diodata, — disse Nanni l'Orbo. — Una povera orfanella che il padrone [...]

[...] , guardando con tenerezza Diodata. — Contentoni!... può dirlo anche lei!... — è un pezzo che compare Nanni teneva d'occhio a quei baiocchi, per [...]

[...] non lasciarseli sfuggire! — aggiunse Brasi Camauro. — è nato col berretto in testa! — Sposa Diodata, — narrò allora alla moglie don Gesualdo. — La [...]

[...] molto lepido, di solito. La ragazza, tutta una fiamma, gli lanciò un'occhiata di bestia selvaggia. — Non è vero! nossignore, don Gesualdo [...]

[...] !... non è vero!... Come potete dirlo, compare Carmine?... non ne avete coscienza? Donna Sarina comparve di nuovo sull'uscio, colle braccia incrociate [...]

[...] !... Non vogliono lasciarmi andare pei fatti miei!... Li sentite, compare Nanni e tutti gli altri!... — Ebbene? Che c'è? Non dev'essere tuo marito [...]

[...] tu... il pane non te lo farà mancare... E quando verrà la malannata, ricordati che c'è sempre il mio magazzino aperto... Sei contenta anche tu? di [...]

[...] nell'uovo!... senza pensare a questo e a quell'altro... 105 Il Signore c'è per tutti... Anche tu sei una povera trovatella, e il Signore ti ha aiutato [...]

[...] . — Ah! se Dio vuole, è finita! Ce n'è voluto... ma è finita, se Dio vuole!... Non lo fo più, com'è vero Iddio, se si ha a ricominciare da capo [...]

[...] , in mezzo ai suoi mobili che gli costavano un occhio del capo. — Senti... s'è così... se la pigli su quel verso anche tu... Allora ti saluto e vo [...]

[...] Gesualdo!... Qui non stiamo per scherzare!... Avrete denari... non dico di no... ma è una bella somma... per uno che sino a ieri I'altro portava i sassi [...]

[...] mutò tono, volgendola in burla: — Chi garantisce pel barone Rubiera!... Ah! ah!... Oh bella! questa è grossa! — E molti, al pari di lui, si tenevano [...]

[...] i fianchi dalle risate. — Sissignore, — replica don Gesualdo imperturbabile. — Chi garantisce per lui? La roba è di sua madre. A quelle parole [...]

[...] , come un pazzo. 115 — Signor don Filippo!... sono il padre, sì o no?... comando io, sì o no?... Se mio figlio Gesualdo è matto!... se vuol [...]

[...] rovinarci tutti!... c'è la forza, signor don Filippo!... Mandate a chiamare don Liccio Papa!... - Speranza, dall'uscio, col lattante al petto, che si [...]

[...] . Avrebbero pianto gli stessi sassi. — Per parte di moglie... siete cugini... — è vero, — aggiunse don Ninì tuttora un po' rosso in viso. — Siamo [...]

[...] Gesualdo. — La candela è ancora accesa. Vediamo prima se hanno scritto l'ultima mia offerta. — Come, come? Che discorsi!... Cosa vuol dire [...]

[...] voi non ci avete colpa, don Gesualdo... e neppure voi, mastro Nunzio... è giusto che non li perdiate!... Accomoderemo la cosa!... Voi, signor barone [...]

[...] . Lo stesso canonico saltò su inviperito: — Allora vi pianto anch'io!... Se volete rompervi le corna, il balcone è lì, bell'e aperto!... Vi offrono [...]

[...] certo punto, se non mi conviene, mi tiro indietro, e vi Iascio addosso il peso che vi rompe la schiena... — E questa è la conclusione?... — Eh? eh [...]

[...] scartafacci in fretta e in furia. 119 — Ah! così si tratta?... è questa la maniera?... Va bene! va benone! Ne discorreremo poi, signor don [...]

[...] don Gesualdo, c'è di la la mia padrona a farvi visita... sissignore! — Donna Mariannina in gala era seduta sul canapè di seta, sotto lo specchio [...]

[...] . Adesso siete marito e moglie, come vuol Dio. Anch'essa è la padrona... — Sissignore, è la padrona. Ma io sono il marito... — Vuol dire che ho [...]

[...] sbagliato, — disse la Sganci Punta al vivo. — No, non avete sbagliato vossignoria. E che Bianca non se ne intende, poveretta. è vero, Bianca, che non to [...]

[...] sempre, dico io, anche tra fratelli e sorelle... Ma passeranno, coll'aiuto di Dio... Sai, Bianca? tuo cugino si marita. Ora non c'è bisogno di far [...]

[...] misteri perchè tutto è combinato. Don Filippo dà la tenuta alla Salonia, trenta salme di terra! Una bella dote. Bianca ebbe un'ondata di sangue al [...]

[...] cercato di dare il gambetto a me pure!... a me che le avevo proposto l'affare!... Si è messa d'accordo cogli avversari! Tutti contrari!... I parenti [...]

[...] della moglie schierati contro il marito!... Uno scandalo che non s'è mai visto... Hanno bandito un nuovo appalto per il ponte... onde fargli perdere [...]

[...] quei discorsi, colle braccia incrociate sul ventre, donna Mariannina continuo ridendo e fissandole gli occhi addosso: — è vero, Bianca, che il mondo [...]

[...] ! Ogni villano che vuole il suo pezzo di terra! pesci grossi e minutaglia, tutti insieme. Dicono che vi è pure il figlio del Re, nientetemeno! il Duca [...]

[...] vino dalla paura, guardando or questo e or quello, e non osava aprir bocca. — Non parlo per te, sai. Non me ne pento di quel che ho fatto. Non è [...]

[...] tagliano la testa! Già, se è come avete detto, dovrebbero tagliarla a un paese intero. Credete che non abbia fatto i miei conti, in questo tempo [...]

[...] il barone Zacco colla coda fra le gambe, gli mostrò la pistola che portava nel manicone. — La vedete, signor barone?... Adesso è finito il tempo [...]

[...] ! — mormorò Ciolla fra di sè, appena il canonico ebbe voltate le spalle. E corse subito alla farmacia: — Gran cose c'è per aria! Cani e gatti vanno [...]

[...] visto? è buona, sì, in fondo... Non lo credevo, davvero!... — Zitto! — interruppe il canonico. — Se vi fate conoscere alla voce, è inutile [...]

[...] disse: — è qui! — e fece il segnale convenuto. 131 Tutti e due col cuore che saltava alla gola. Per fortuna in quel momento giunse un altro [...]

[...] comanda adesso è un prete, certo Ascenso! — Ah? — rispose il canonico che si sentiva in causa. — Ah? — Silenzio per ora!... Andiamo adagio! Sapete com'è [...]

[...] !... dove andate?... c'è la giustizia a casa vostra! Quello che temeva il canonico! quello che temeva Bianca! Egli correva al buio, senza saper dove [...]

[...] . — Bestia! — disse lui. — Ho altro pel capo! Ci ho la giustizia alle calcagna!... — Che c'è? — chiese Diodata spaventata. Egli colla mano le fece [...]

[...] Diodata, colle braccia in croce, giurava e spergiurava. — Padron mio! — esclamo Nanni, — a che giuoco giuochiamo? Questa non è la maniera [...]

[...] metterlo al capezzale del malato: un tocca e sana. Eppure non v'è neanche quello. Compare Cosimo e Pelagatti, partendo per la campagna due ore [...]

[...] dei Trao, domandò inquieto: — Che c'è?... Cosa succede? — Don Diego!... — rispose il sagrestano; e fece il segno della croce, quasi massaro [...]

[...] un cane!... Non c'è nessuno in casa!... Rimpetto al palazzo nero e triste dei Trao splendeva il balcone lucente dei Margarone, e in quella Luce [...]

[...] un'altra voce che lo fece balzare dal letto, con una gran palpitazione di cuore. 141 — Alzatevi, don Ferdinando! Questa non è ora di dormire!... Don [...]

[...] precipizio, col fiato ai denti: — Signor don Arcangelo!... don Diego Trao è in punto di morte. II dottore non vuol venire... Cosa fo? — Cosa fate [...]

[...] ?... La cassa da morto fategli, accidenti a voi! M'avete spaventato! Non è questa la maniera... oggi che ogni galantuomo sta coll'anima 142 sulle [...]

[...] labbra!... Andate a chiamargli il prete piuttosto... lì, al Collegio, c'è il canonico Lupi che s'arrabatta a dir messe e mattutino fin dall'alba, per [...]

[...] : — Una Battaglia c'è stata!... dei condannati a morte!... — Uno di quell che portavano il lanternone dietro il baldacchino disse che il viatico [...]

[...] . — Ho fatto quel che ho potuto... solo come un cane!... due volte dal medico!... di notte!... Anche dal farmacista!... 144 dice che il conto è [...]

[...] . — Portatela via!... — gridò la zia Macrì dall'uscio. — Nello stato in cui è, la poveretta... succederà qualche altra tragedia!... 145 Frattanto giunse [...]

[...] parenti riuniti nella gran sala. — Che volete? con quel parapiglia che c'è stato nel paese! Se non era pel viatico che vidi venire da queste parti [...]

[...] : — Ecco!... Il falegname è avvertito. Il barone Mendola s'alzò per andare a sentire cosa volesse. — Va bene, va bene, — disse Mendola. — Or ora si [...]

[...] boccone. Uscì don Luca dalla camera del morto, turbato in viso. — è un affar serio... Bisognerà portarla via per amore o per forza!... Vi dico [...]

[...] ch'è un affar serio! — è permesso? Si può? Era il vocione del cacciatore che accompagnava la baronessa Mendola, col cappello piumato, le calze [...]

[...] all'orecchio della Macri. — Cascasse il mondo... non manca mai!... Avete visto il subbuglio che c'è per le strade? La cugina rispose con un sorriso [...]

[...] pallido, facendo segno che la vecchia non aveva paura di nulla perche era sorda. — II fatto è... — cominciò il barone. Ma in quel momento portavano [...]

[...] sagrestano. — Gli pesano le ossa!... — La zia Macrì consigliò: — Lì, lì, nella sua camera!... — Il fatto è... — riprese il barone Mendola sottovoce [...]

[...] , tirando in disparte il cugino Limòli e donna Sarina Cirmena, — il fatto è che bisogna concertarsi pel funerale. Adesso vedrete che spuntano fuori i [...]

[...] ... è una disgrazia, non dico di no... ma bisogna sorbirsi mastro-don Gesualdo, eh?... — Sicuro! sicuro! — rispose la zia Cirmena. Essa voleva fare [...]

[...] qualche altra obiezione. Ma il marchese Limòli disse il fatto suo: — Lasciate correre, cugina cara!... Tanto!... il morto è morto, e non parla [...]

[...] . Agli strilli accorse don Filippo, che stava passeggiando nel corridoio, perchè il palco era pieno zeppo. — Che c'è?... Al solito! Facciamo [...]

[...] : — Si può sapere che cosa c'è? — Si soffoca! — aggiunse Canali. — Mi fate un po' di posto?... Guardate lassù!... quanta gente! Quasi quasi mi metto in [...]

[...] cosi bella!... l'infame! il traditore!... Il fatto è che Ciolla, il quale si piccava di letteratura, ci s'era stillata la quintessenza del cervello [...]

[...] , chiusi tutti e due a quattr'occhi col baronello nella retrobottega di Giacinto. Don Filippo tornò a domandare: — Ma che c'è? Si può sapere [...]

[...] bianco al par della camicia, abbandonato sulla seggiola. — Gli è venuto male al piccolo La Gurna... — disse il barone Mendola 152 dal palco di donna [...]

[...] Giuseppina, qui accanto, che non c'è nessuno!... No, no, in verità, nessuno!... Sarino, il suo figliuoletto, quello alto quanto il ventaglio, sapete [...]

[...] Filippo, fingendo di volgerla in burletta. — Ah, donna Fifì?... Allegramente, che adesso, al terz'atto, fanno pace fra di loro. Lui è ferito [...]

[...] . — Precisamente! Una mamma non potrà condurre in teatro le figliuole. — è giusto! — osservò allora don Filippo. — Dovrebbe interessarsene l'autorità... Il [...]

[...] tenente, che le cortesie della signora Capitana avevano messo in vena, aggiunse: — Io sono l'autorità. Ora corro sul palcoscenico per vedere s'è quel [...]

[...] all'orecchio di donna Bellonia per confidarle ciò che affermava il tenente: — lo dico di no, invece. Guardate donna Giovannina... è grassa quasi [...]

[...] , sorridendo, giallo come un morto. — Vengo dalla cugina Trao. è ancora in casa del fratello, poverina! Non si può muovere!... Ha voluto partorire [...]

[...] Zacco. — Così mastro-don Gesualdo ci ha guadagnato che neppur la sua figliuola è roba sua. — 155 La barzelletta fece ridere. Canali che tornava colle [...]

[...] sorprendente l'aria di famiglia che c'è fra di loro. Avete visto come somiglia a don Ninì la bambina di donna Bianca? — Che diavolo! — le borbottò [...]

[...] ! — borbottò costei ch'era furiosa contro la sorella. — Mi tocca sempre cedere il posto, a me!... — Mamma... lascialo andare... s'è in lutto!... La [...]

[...] altri, per veder la scena che aveva detto lui, e faceva la spiegazione a ogni parola. — State attenti!... Ora si scopre che la sorella di latte è [...]

[...] importa assai di me! — Oh! oh!... è impossibile!... La lettera avrebbe sfondato un muro! Vuol dire che la colpa e vostra, don Ninì... Non parlo del [...]

[...] impiastricciato anche lui, e una vescica in testa dalla quale pendevano dei capelli sudici. — Non c'è, — disse con un vocione che sembrava venire di sotterra [...]

[...] bocca. — è strano come mi batte il cuore!... No... non è nulla... sedete. — Don Ninì cercò una sedia, colla testa in fiamme, il cuore che gli [...]

[...] il perchè, una sera, al buffo, lì sulla soglia, mentre Pallante era salito avanti ad accendere il lume: — è geloso!... Son sua!... sono stata sua [...]

[...] non c'è altro mezzo di provarti quanto io t'amo... Giacchè bisogna perdermi ad ogni costo... stasera... dopo la mezzanotte!... 161 Un odore di [...]

[...] Lupi a mastro-don Gesualdo proponendogli di fare un grosso mutuo al baronello Rubiera. «Don Ninì è pieno di debiti sino al collo, e non sa più dove [...]

[...] denari. II barone è un galantuomo... e il tempo è più galantuomo di lui. Dice bene il proverbio che la donna a causa di tutti i mali! Commediante [...]

[...] Limòli era arrivato a indicarle la signora Aglae che scutrettolava tutta in fronzoli. — La vedete? è quella lì. Che ve ne sembra, eh, di vostra nuora [...]

[...] ? Siete contenta? — Proprio, come le avesse lasciata la jettatura don Diego Trao, morendo! Nei piccoli paesi c'è della gente che farebbe delle miglia [...]

[...] momenti è ora d'accendere il fuoco. Ma intanto si udiva lo schiamazzo degli animali nel cortile e i passi di Ciolla che saliva adagio adagio. Egli entrò [...]

[...] vostri interessi. Fate bene! Avete ragione! Tutto ciò che si vede qui è opera vostra. Non lo dico per lodarvi! Benedette le vostre mani! Vostro marito [...]

[...] si è messo in testa di ficcarvisi in casa... a poco a poco... da qui a cent'anni... come fa il riccio... La baronessa era tornata sul balcone a [...]

[...] ... Son contenta che mio figlio si diverta... è giovane... Bisogna che si diverta... Ma io non pago, no! — Quello che dicono tutti. Mastro-don [...]

[...] è bellal... Questa l'avete detta giusta, don Roberto!... — Ciolla le andava dietro fingendo di ridere anche lui, spiandola di sottecchi [...]

[...] ... Sentiremo cos'è... è meglio sapere la verità. — La gente che la vedeva passare per le strade, trafelata e col cappellino di traverso, non sapeva che [...]

[...] , noi!... Nessuno ci ha invitati al battesimo di mia nipote... Si vede che non è sangue nostro... Anche il vecchio Motta s'era rifiutato, la mattina [...]

[...] me... per chiudere la bocca alla gente... No, no... quando c'è da guadagnare qualcosa non vieni a cercarmi, tu!... Lo sai? L'appalto della strada [...]

[...] gli rompeva le tasche chiedendogli i confetti a pie della scala, si sfogò: —Va a vedere!... Va a vedere come s'è storta fin la trave del tetto [...]

[...] , domandando a ciascuno: — Che c'è? Cosa volete fare? — Ecco vostro cognato, — gli disse la zia Sganci entrando nella sala insieme a don Gesualdo Motta [...]

[...] . — Ora dovete abbracciarvi fra di voi, e non tenere in corpo il malumore, con quella creaturina che c'è di mezzo. — Vi saluto, vi saluto [...]

[...] sangue al viso. — Che vuoi farci? è la mia croce! Se sapevo tanto piuttosto... Don Gesualdo badava a chiacchierare col cugino Zacco, tutti e due col [...]

[...] cuore in mano, amiconi. La baronessa allora spiattellò la domanda che le bolliva dentro: — è vero che tuo marito gli presta dei denari [...]

[...] figliuole, e voglio bene a tutte egualmente! 169 — Sicuro! — rispose Lima. — è per questo che non volete maritarle. Donna Lavinia, la maggiore, volse [...]

[...] , dissero tutte di no, una dopo l'altra, mangiandosi ii vassoio cogli occhi. Don Luca incoraggiava a prendere dicendo: - è roba fresca. Sono stato io [...]

[...] stesso ad ordinarla a Santa Maria e al Collegio. Non s'è guardato a spesa. — Diavolo! — disse Zacco, che cercava l'occasione di mostrarsi amabile [...]

[...] . è il padrone di casa. — Vedete? — osservò la zia Rubiera. — A quest'ora c'è già pel mondo chi deve portarvi via la figliuola e la roba [...]

[...] grembo, sembrava una statua di cera. — Saprete le chiacchiere che corrono, di Ninì con quella comica? Bene. Di ciò non mi darei pensiero. Non è la prima [...]

[...] ... Se mai... Perchè non lo domandate a lui?... Questa è bella!... Io non sono il confessore di vostro figlio... Mendola irruppe nella camera narrando [...]

[...] vediamo... Infine non è un motivo per romperla con dei vecchi amici... una ragazzata... Voi siete un uomo ammodo... e alle volte... una parola a [...]

[...] . Un'aria di cerimonia insomma. — Che c'è? — chiese il marchese entrando. — Cosa accade? — Io non so nulla! — esclamò donna Giovannina la quale [...]

[...] Bellonia: — Quando la maritiamo quella bella figliuola? Prima tocca alla maggiore, è naturale. Ma poi ricordatevi che ci son qua io per fare il [...]

[...] badarci. Poi gli disse sottovoce: — Cosa dite!... che idee da metterle in testa!... Ancora è troppo giovane... quasi quasi ha ancora il vestito [...]

[...] gentile per ciascuna; accarezzava paternamente donna Giovannina che teneva ancora il broncio. — Che c'è? che c'è? Cosa vuol dire? Le ragazze [...]

[...] sua creatura... Non dico per vostro figlio... Un buon giovane... un cuor d'oro... Il male è che s'è lasciato abbindolare... circondato da falsi [...]

[...] trafelata, per vedere... per sentire... II notaro non sapeva nulla... nulla di positivo almeno. — Sapete, don Gesualdo è volpe fina... Son cose [...]

[...] ... Non c'è motivo poi di mettersi in quello stato per una cosa simile... Avete una faccia che non mi piace. Rosaria, ch'era a ripulire il pollaio [...]

[...] !... Quella donna è capace di tutto! Don Ninì, ripreso interamente dall'amor della roba, non si lasciò commuovere neppure dalla scena dello [...]

[...] è la ricompensa! — borbottò Alessi. — Un'altra volta ci vò davvero dal notaio. Finalmente, per amore o per forza, riescirono a mettere in letto la [...]

[...] galantuomo avesse la prudenza di non lagnarsene neppure col canonico Lupi che glielo aveva proposto. Quando uno ha fatto la minchioneria, è meglio [...]

[...] bisogna avvezzarli al giogo da piccoli, ciascuno secondo il suo stato... Lo so io!... E non ho avuto chi mi aiutasse, io! Quella piccina è nata vestita [...]

[...] conto di chi la paga, e i suoi figliuoli vanno scalzi. — A casa tua c'è stato l'usciere per fare il pignoramento. - La piccola Alimena arrivò a [...]

[...] era che don Ninì aveva dovuto pigliarsi l'Alòsi per salvare quel po' di casa che don Gesualdo voleva espropriargli. è vero che adesso era diventato [...]

[...] . L'aveva anche don Diego, ti rammenti? Non è nulla. — Bene, bene. Intanto fammi questo piacere; parlane a tuo marito. In questo momento proprio non [...]

[...] gli è toccata questa fortuna!... Dunque farai il possibile per indurlo ad accordarmi questa dilazione? — E tu cosa gli hai detto? — domandò don [...]

[...] per la dote d'Isabella. Che te ne pare? Non è da ridere? Lo zio Rubiera che pensa a mettere insieme la dote della tua figliuola!... Egli aveva [...]

[...] mio. Adesso che ti parlo è già nato chi deve godersi ii frutto delle mie fatiche, senza dirmi neppure grazie... 191 Aveva il cuore grosso anche lui [...]

[...] lui, e farsi chiamare così, per amore della figliuola, quando andava a trovarla. — Vedrai come si è fatta bella la tua figliuola! — tornava poi a [...]

[...] il viso per riconoscerla: — Una Trao! Non c'è che dire. — Lo zio marchese ne lodò gli occhi, degli occhi blu che erano due stelle. «Degli occhi [...]

[...] fantasma. — Chi è?... Grazia... entra... Don Ferdinando apparve sulla soglia, in maniche di camicia, giallo ed allampanato, guardando stupefatto [...]

[...] sorella con un tremito nella voce. — Isabella... vi rammentate?... è stata in collegio a Palermo... 193 Egli fissò sulla ragazza quegli occhi azzurri e [...]

[...] vedere?... è una signorina, non c'è che dire! Gli hai messo anche un bel nome! Tua madre però si chiamava Rosaria! Lo sai? Scusatemi, nipote mia, se [...]

[...] padre... Io sono avvezzo ad uscir subito in istrada appena alzato... No, no, è meglio pensarci prima. Ciascuno com'è nato. — Speranza grugniva [...]

[...] pietra sul passato, gli avessi fatto anche un tradimento... Abbiamo il colèra sulle spalle... Il sangue non è acqua infine! Non possiamo lasciare [...]

[...] ... Non sono da mettermi insieme ai signori!... No, no! è meglio pensarci prima! Meglio crepar di colèra che di bile!... Poi, sai? io sono avvezzo [...]

[...] vestito smesso di vostra figlia, di quelli proprio che non possono più servirle... Già lei è una signora, ma saranno sempre buoni per noi poveretti [...]

[...] figliuola stavano per montare in lettiga, giunse la zia Cirmena, disperata. — Avete visto? Tutti se ne vanno! I parenti mi voltano le spalle!... E m'è [...]

[...] c'è anche roba vostra. Guardate Nunzio e Gesualdo come vi somigliano! Quattro tumoli di pane al mese si mangiano, prosit a loro! Non potete chiudere [...]

[...] loro la porta in faccia... Ne avete fatta tanta della carità? E fate anche questa, che cosi vuol Dio. — Guarda cosa diavolo t'è venuto in mente [...]

[...] !... Qui c'è mia moglie e mia figlia adesso!... Almeno andatevene nel palmento, e non vi fate vedere da queste parti... Ma tutto quel bene e quella [...]

[...] soltanto il sangue nostro è disperso di qua e di là... Lo fanno apposta... per farci stare in angustie... per lasciarci la spina dentro!... Non parlo di [...]

[...] poesie che scriveva suo nipote Corrado, di nascosto, nel panierino della calza. — Son fresche fresche di ieri. Gliele ho prese dal tavolino ora che è [...]

[...] rintanato coi tuoi libri, come vuoi far conoscere i tuoi meriti? — Poi, quando lui non era presente, cantava anche più chiaro: — Alla sua età!... Non è [...]

[...] più un bambino... Bisogna che s'aiuti... Non può vivere sempre alle spalle dei parenti!... — è superbo come Lucifero per giunta, ricalcitrando e [...]

[...] carta che aveva trovato vicino alla fontana, dei calcinacci scrostati dal sedile, facendo il nesci: — Don Gesualdo, che c'è stato vossignoria, lassù [...]

[...] ?... Alle volte... per 207 far quattro passi... L'erba sulla spianata è tutta pesta, come ci si fosse sdraiato un asino. Ladri, no, eh?... Ho [...]

[...] canzonette. Come passatempo... colla chitarra... adesso che siamo in villeggiatura... non dico di no. Ma per lei c'è chi ha lavorato, al sole e al [...]

[...] vento, capite?... E se ha la testa dura dei Trao, anche i Motta non scherzano, quanto a ciò... — Bene, — interruppe la zia, — questo è un altro [...]

[...] occhiali, infilando il paniere al braccio senza salutar nessuno. — Guardate s'è questa la maniera! Così si ringraziano i parenti della premura? Io [...]

[...] accompagno... Eh? eh? che c'è? Da un pezzo, mentre discorreva, tendeva l'orecchio all'abbaiare dei cani, al diavolìo che facevano oche e tacchini nella [...]

[...] . — V'accompagno a casa vostra. Non c'è premura. — Si vedeva però ch'era turbato, balbettava, grossi goccioloni gli colavano dalla fronte. Donna Sarina [...]

[...] ammutinata, comare Lia che aveva lasciato d'impastare il pane, sua figlia accorsa anche lei colle mani intrise di farina. — Che c'è? che c'è? Voi [...]

[...] , mastro Nardo, andate avanti colla mula. Vi raggiungerò per via. Lì, da quella parte, pel sentiero. Non c'è bisogno di far sapere a tutto il vicinato se [...]

[...] menare pel naso come i tuoi fratelli, sai!... No, no, chetati! Non è per rimproverarti... L'hai fatto per me, allora. Sei stata una buona moglie, docile [...]

[...] nulla... Tu almeno non facevi una pazzia... Non te ne sei pentita neppur tu, e vero? Ma adesso è un altro par di maniche. Adesso si tratta di non [...]

[...] da lontano si mise a gridare: — Spicciatevi, vossignoria. Se arriviamo tardi, per disgrazia, la colpa è tutta mia. Cammin facendo raccontava cose [...]

[...] pancia piena di fichi d'India. — Vostro padre l'ha voluto lui stesso il colèra, sissignore. Tutti gli dicevano: Non aprite se prima il sole non è [...]

[...] cristiani. o non so niente. Il fatto è che i morti fioccano come le mosche: Donna Marianna Sganci, Peperito... III Allorchè giunsero alla Salonia [...]

[...] importa s'è una perniciosa! — borbottò infine Giacalone. — I medici già son pagati per questo!... Mastro Nunzio stava male davvero: la morte gli aveva [...]

[...] può fare, per mio padre... tutto quello che ho!... Non guardate a spesa... — Eh! avrete poco da spendere... Non c'è nulla da fare... Sono venuto [...]

[...] tardi. La china non giova...una perniciosa coi fiocchi, caro voi! Ma però non muore di colèra, e non c'è motivo di spaventare tutto il vicinato, come [...]

[...] parlasse a un bambino: — Anzi è per vostro amore che vogliamo farvi confessare e comunicare prima di chiudere gli occhi. — Ah!... ah!... Non vi par [...]

[...] Speranza. — è morto, ora, mio padre! Non c'è nessuno che pensi a noi! Gesualdo che l'aveva lasciata sfogare un pezzo tentennando il capo, cogli [...]

[...] scappate! Sentite qua! Non è vero? Non siete un galantuomo? — No! no! Lasciatemi sentire quello che pretendono. è meglio spiegarsi chiaro. Ma la [...]

[...] , grazie tante!... Cosa ci verrei a fare... se dite che è roba vostra?... Sarebbe anche un disturbo per vostra moglie e la figliuola... due signore [...]

[...] lavorato tanto... per tirare su i figliuoli... per lasciarli ricchi... Ora è sotto terra! Vi rammentate, vossignoria, quando è rovinato il 218 ponte, a [...]

[...] limite del boschetto, partì una voce: — Ehi, don Gesualdo? — Ehi, Nanni, che c'è? Compare Nanni non rispose, mettendosi a camminare accanto alla mula [...]

[...] , senza tanti complimenti. — Sapete, donna Sarina?... il servizio che dovreste farmi sarebbe d'andarvene. Patti chiari e amici cari, non è vero? Ho [...]

[...] lavoro... Se m'ammazzo a lavorare è per voialtri, capite? A me basterebbe un pezzo di pane e formaggio... Vuol dire che ho lavorato per buttare [...]

[...] capire la ragione a quelle teste dure. — Via via, Isabella!... è una sciocchezza, capisci!... è una sciocchezza guastarsi il sangue... Non voglio [...]

[...] nulla, nessuno ti seccherebbe... è un negozio, capisci?... Il modo d'assicurarsi il pane per tutta la vita. Uno che è povero, uomo o donna, sia [...]

[...] altro: — Lasciatela stare!... Non vedete com'è?... — Come una sciocca è!... — gridò mastro-don Gesualdo uscendo finalmente fuori dai gangheri [...]

[...] ricorrerà sino a Palermo, sino al re, se c'è giustizia a questo mondo!... — II barone Zacco, siccome allora aveva in testa di combinare certo negozio con [...]

[...] avevate in comune? E quando avete preso insieme l'appalto del ponte? Nulla è rimasto alla buon'anima? I guadagni sono stati di voi solo? per [...]

[...] a questi innocenti, c'è già chi se lo mangia alla vostra barba! Andate a vedere, la sera, sotto le vostre finestre, che passeggio!... 227 Finì [...]

[...] . - Chetatevi, don Gesualdo. Vostra figlia è in luogo sicuro. Pura come Maria Immacolata! Chetatevi! Non fate scandali, ch'è peggio! Vedete vostra moglie, che [...]

[...] pare stia per rendere l'anima a Dio, poveretta! Lei è madre! Non possiamo sapere quello che ci ha nel cuore in questo momento! Sono venuta apposta [...]

[...] cuore buono, tanto peggio! mio danno! Ma non so che farci! Ora bisogna pensare al riparo. Bisogna maritar quei due ragazzi, ora che il male è fatto [...]

[...] . Non ci è più rimedio. Del resto sul giovane non avete che dire... di buona famiglia. Don Gesualdo stavolta le perse il rispetto addirittura, con [...]

[...] piuttosto d'accomodare questo pasticcio. II pasticcio è fatto, caro mio, e bisogna digerirselo in santa pace. Bianca! Bianca, non far così che ti rovini [...]

[...] che faceva al caso: un gran signore di cui il notaro amministrava i possessi, alquanto dissestato è vero nei suoi affari, ingarbugliato fra liti e [...]

[...] ragione: La grandine che vi casca nella vigna... Una disgrazia che vi capita nell'armento... Bisogna mandare alla fiera la giovenca che si è rotte le [...]

[...] ti dicevo... Capisco quello che devi averci adesso nel tuo cuoricino. Quando si è giovani pare che al mondo non ci debba essere altro che quello [...]

[...] pace, per guadagnarsi da vivere onestamente... Invece potresti sposare un gran signore, e s'è vero che quel giovane ti vuol tanto bene dovrebbe esser [...]

[...] , creperebbero d'invidia... Ma so che c'è per aria il progetto di farti sposare un gran signore. Saresti principessa o duchessa! Altro che donna tal [...]

[...] girare in una gran città! Quando si entra in una sala di ballo, scollacciata, coperta di brillanti, tutti che domandano: — Chi è quella bella signora [...]

[...] finita quel colpo! Sai ch'è di poca salute!... Anche tuo padre t'aspetta a braccia aperte. E un buon uomo, poveraccio! Un cuor d'oro, uno che s'è [...]

[...] stettero zitti tutti quanti. Egli infine prese la parola, un po' turbato anche lui, cogli occhi gonfi, che il sangue infine non è acqua, e il [...]

[...] !... Vedi com'è ridotta, poveraccia?... Se chiude gli occhi è un cadavere addirittura!... Ma sei il sangue nostro, la nostra creatura, e ti abbiamo [...]

[...] possiamo farci, se tuo padre non vuole? Lui è il padrone. Lui deve mettere fuori i denari della dote. Lo fa pel tuo meglio; cerca il tuo vantaggio [...]

[...] , è un affare serio!... 234 Il marchese Limòli poi gliela cantava su un altro tono: — Figliuola mia, quando uno non è ricco, non può darsi il gusto [...]

[...] mia!... Anche Corrado è della costola d'Adamo. Ma i baiocchi li tiene tuo padre! Se non vuol darvene, andrete a scopar le strade tutti e due, e [...]

[...] scavare cosa c'era sotto. Mendola fingeva d'accarezzare i cavalli. Canali ammiccava di qua e di là: — Guardate un po', signori miei, che ruota è [...]

[...] vederlo così stralunato, cogli occhi fissi addosso a sua cugina, gli piantò una gomitata aguzza nelle costole. — Quando volete finirla?... è uno [...]

[...] è il modo in cui le dice!... Ogni parola come se ve la mettesse in un vassoio... Il signor duca andò poi a presentare i suoi omaggi in casa Motta [...]

[...] il negozio faccia a faccia col genero, da galantuomini. — No, no, caro suocero. Non è la mia partita. Non me ne intendo. Quello che farete voi [...]

[...] intromettercisi il canonico Lupi, protestando l'amicizia antica. Ma lui rispose: — Vi ringrazio! Grazie tante, canonico! Mi è bastato una volta sola! Non [...]

[...] madre s'è maritata per forza... Diego non voleva... Vattene, ora... se no viene tuo padre a condurti via di qua!... Vattene, vattene... Lo zio [...]

[...] capirla? Vostra figlia dovete maritarla subito. Datela a chi vi piace; ma non c'è tempo da perdere. Avete capito? — Eh?... Come?... — balbettò il povero [...]

[...] !... Vedrete che sarà fortunata perchè è figlia di sua madre!... Ciolla che vide passare dalla piazza la lettiga si mise a gridare: — Gli sposi! Ecco la [...]

[...] lettiga degli sposi che partono! — Poi andò a confidare di porta in porta, al Caffe, nella spezieria di Bomma — è partita anche una lettera per don [...]

[...] signor genero! In pochi anni s'è mangiato un patrimonio! Fu un casa del diavolo. Donna Bianca, la quale era assai malandata, e sputava sangue [...]

[...] sulla scala gli disse subito: — Non mi piace, dottore! Stasera mia moglie non mi piace! 246 — Eh! ve ne accorgete soltanto adesso? A me è un pezzo [...]

[...] che non mi piace. Credevo che l'aveste capita. — Ma che non c'è rimedio, vossignoria? Fate tutto ciò che potete. Non guardate a spesa... I denari [...]

[...] , glieli ha portati in dote!... ma i denari vuol tenerseli per sè! è predestinato quel povero don Ninì!... E sapete chi comparisce all'asta, eh [...]

[...] ? volete saperlo?... Canali, figuratevi!... Canali che fa l'appaltatore in società col barone Rubiera!... Ora s'è svegliata in tutti quanti la fame del [...]

[...] pure, dimostrando motto interesse per i'ammalata: — Sì, sì, non c'è confronto!... l'occhio è più sveglio; anche la fisonomia è più animata... Si [...]

[...] vedendo che non era più il caso di misteri parlò chiaro: — Non verrà! Don Ferdinando è diventato proprio un ragazzo. Non capisce nulla, poveretto [...]

[...] roba che s'è fatta!... senza poter dire una parola nè muovere un dito... eh?... eh? Suo figlio è una bestia. La nuora gli 248 conta i bocconi che [...]

[...] : — No, non c'è tanto da ridere... Dietro il paravento dev'essere anche il canonico Lupi. Zacco rimase interdetto: — Quel briccone? quell'intrigante [...]

[...] fino degli ammalati gravi. — No! no! Non c'è premura! — interruppe Zacco. Intanto donna Lavinia si era alzata per andare a prendere un bicchier [...]

[...] ... Finta di farvi una visita... Piuttosto ce ne andremo noi... è giusto... Chi prima arriva al mulino... Ma i Rubiera non spuntavano ancora. Don [...]

[...] , intanto che voi fate gli affari vostri... Sentiremo poi cosa è venuto a dirvi quello sciocco! La serva aveva portato un lumicino nel salotto, e in quella [...]

[...] si fidava di nessuno. — Bene! Se sapeste che roba è quell'uomo!... Ciò che diceva di voi, prima!... prima di essere pane e cacio con voi!... Che [...]

[...] , lasciamo andare! Chiacchiera non macina al mulino... è parente anche lui!... Dunque torniamo a noi. Perchè ci facciamo la guerra? Perchè facciamo [...]

[...] campare giudici ed avvocati alle nostre spalle? Cosa sono questi malumori fra parenti? Per quella miseria che vi devo? Sì, una miseria! Per voi è [...]

[...] si è giovani... sarebbe meglio tagliarsela la testa, alle volte... Voleva pagare... col tempo... sino all'ultimo baiocco, senza liti, senza altre [...]

[...] ora la moglie. Essa infine interloquì, troncandogli la parola con un segno del fazzoletto che aveva tirato fuori dalla borsa. — Non è questo [...]

[...] suoi guai. Indi abbozzò un sorriso svogliato. — Come è vero Dio! — soggiunse il baron Rubiera. — Ho visto il progetto, sì, al palazzo di città [...]

[...] un momento come questo è vangelo, don Gesualdo! Ricordatevi bene! lo mi farei scrupolo a non darle retta, in parola d'onore!... — E donna [...]

[...] marito. — Si tratta di metterci d'accordo... tutti i bene intenzionati... Se è bene intenzionato anche lui... quel signore!... 253 — Ma [...]

[...] , — osservò don Gesualdo, — se la cosa è come dite, io non saprei che farci... Cosa volete da me? Donna Giuseppina si era perfino trasformata in volto [...]

[...] prese tutto per sè il cugino Motta. — Sì, il rimedio c'è!... c'è! — E stette un po' a guardarlo fisso per fare più colpo. Poscia, tenendo [...]

[...] gente che non sa cosa farsene della terra e non ne caverà neppure i denari del censo. Ci hanno tutti lo stesso diritto, non è vero? Allora, con un po [...]

[...] passeggiare per la stanza. Poi, tornando in faccia ai due che s'erano alzati pure, sorpresi: — Questa non viene da voi! — esclamò. — Questa è buona! Questa [...]

[...] giudizio... con un po' di denaro... senza far torto a nessuno, ben inteso!... La giustizia... — Voi che ci avete mano... Quello è un imbroglione, un [...]

[...] colle labbra strette. Infine disse che le rincresceva tanto della malattia di Bianca. — Proprio! c'è un lutto nel paese. Ninì è un pezzo che mi [...]

[...] don Gesualdo. — Eh? eh? Cosa vi ho detto or ora?... — Infine... — conchiuse donna Giuseppina, — è meglio parlarci chiaro e darci la mano tutti [...]

[...] vuol dire che il mio non è più mio, e ciascuno 255 vuole la sua parte!... — Don Gesualdo, duro, scrollava il capo; badava a ripetere: — No! no! non [...]

[...] che siete ricco... Non vedete com'è ridotta vostra moglie?... Mal sottile è, Dio liberi! Io ho paura, e vi saluto tanto. Dopo che s'erano [...]

[...] , se la volete, don Gesualdo!... Ma Diodata è madre di famiglia, lo sapete... Se le capita qualche disgrazia, Dio ne liberi voi e me... Se piglia [...]

[...] non fargliela vedere. 259 — Ho sentito la voce di mio fratello don Ferdinando!... è arrivata una lettera di mia figlia, e non hanno voluto darmela [...]

[...] parole di poco prima. — Chissà per chi è destinata quella pillola, Dio liberi!... — pensò fra di sè. Già i tempi erano sospetti, e la gente s'era [...]

[...] insieme... — No, mastro Titta, devo passare qui dal tabaccaio, e poi vo un momento a vedere Diodata, che è ad assistere la moglie di don Gesualdo [...]

[...] ! Appena mastro Titta udì il rumore della schioppettata, due minuti dopo, disse fra sè: — Questa è compare Nanni che se l'è presa. Don Gesualdo quel [...]

[...] . — è una vera bricconata, vedete, don Camillo! Mi tirano di queste sassate giusto mentre sono nei guai sino al collo. Ho seminato bene e raccolgo [...]

[...] canonico Lupi?... Per l'appalto dello stradone!... per una cosa da nulla... Quello è un servo di Dio che bisogna tenerselo amico... Ora soffia nel fuoco [...]

[...] , aprite! Correte, subito! Andate a vedere, che vostro marito si è presa una schioppettata!... lì, nella farmacia!... 262 Diodata corse così come si [...]

[...] , inquieto, masticando le parole, guardandosi dinanzi e di dietro prima d'aprir bocca. — Avete visto? è fatta! Hanno ammazzato il marito di Diodata [...]

[...] il portone, tanti scossoni per la povera ammalata. A un certo punto Zacco venne a dire, tutto stravolto: — A Palermo c'è un casa del diavolo... La [...]

[...] dentro e sulle labbra. — Capite?... Neanche farle vedere la figliuola per l'ultima volta!... è un porco, quel signor duca! Tre mesi che scrive [...]

[...] Gesualdo... Non vogliamo disturbarvi... Ma è un affare serio... Sentite qua... Lo tirò nella stalla onde dirgli sottovoce il motivo per cui erano venuti [...]

[...] occhio... Dicono che siete peggio degli altri, ora che avete dei denari. Questo è il tempo di spenderli, i denari, se volete salvar la pelle! A [...]

[...] ogni giorno alla commedia, eh, don Ferdinando!... Anche la morte s'è scordata che ci siamo al mondo noi!... Don Ferdinando stava a sentire, istupidito [...]

[...] a parlare della nottata che avevano persa: le sue ragazze senza chiudere occhio, Lavinia che non si reggeva in piedi. Don Gesualdo guardava è [...]

[...] pensieri mondani... — è giusto, — disse donna Sarina. — Scusatemi, don Gesualdo. Dopo che si fu comunicata, Bianca parve un po' piu calma. L'affanno era [...]

[...] cessato, e arrivò a balbettare qualche parola. Ma aveva una voce che s'udiva appena. 268 — Vedete? — disse donna Agrippina. — Vedete, ora che si è [...]

[...] venire. - Sissignore! Hanno messo la bandiera sul campanile. Dicono c'è il 269 segno di abolire tutti i dazi e la fondiaria. Perciò or ora faranno la [...]

[...] in aria. Di tanto in tanto partiva anche una schioppettata. II marchese, ch'era sordo come una talpa, domandò: — Eh? Che c'è? II finimondo [...]

[...] . Pareva che il barone mettesse buone parole con un terzo che era arrivato allora, e il marchese andasse scaldandosi. — No! no! è una porcheria! — In [...]

[...] a passeggiare innanzi e indietro, fuori di sè, picchiando le mani l'una sull'altra e ripetendo: — S'è fatta la festa!... s'è fatta! III [...]

[...] apposta, per far decotti. — Lavinia è un diavolo, per tener d'occhio una casa. — Lasciate fare a Lavinia che sa dove metter le mani. — Dall'altro [...]

[...] cuccagna è finita. — Poscia in confidenza spifferava anche delle paternali all'amico. — Che diavolo ne fate di quella vecchia?... Non vi conviene di [...]

[...] lunga! Poi, quell'altra storia... la morte di suo marito... è vero che se lo meritaval... Ma infine meglio chiudere la bocca alla gente!... Del [...]

[...] , infine... Tu, Lavinia, vai di là, chè ho da parlare col cugino don Gesualdo... Ora che non c'è più la mia ragazza, apritemi il cuore, cugino mio [...]

[...] comodo vostro... Ma intanto non è giusto... capite bene!... Sono madre... E stavolta, risoluta, ordinò alla figliuola di prendere il manto e [...]

[...] scendevano lentamente giù per le guance floscie. — Bene, bene, mi congratulo, cugina Rubiera! La testa è sana! Conoscete ancora la gente! — Essa [...]

[...] fazzoletto sudicio. — Che avete? che volete? stolida!... Vi rovinate la salute!... è proprio una creaturina di latte, Dio lodato! Non bisogna [...]

[...] viso sciocco. — Ah... cugino!... che c'è di nuovo? Vostra moglie sta bene?... Qui, da me, lo vedete... guai colla pala! Che c'è, mamma? i soliti [...]

[...] ... in mezzo a tutti i suoi nemici... Non fosse altro per carita cristiana... Ma via! è troppo... Neanche i suoi parenti possono tollerarlo [...]

[...] : — Lasciatelo parlare. è lui che deve dire ciò che vuole adesso da noi... quel ch'è venuto a fare... — Bene! — conchiuse Zacco con una risata [...]

[...] ?... Scusatemi piuttosto se metto bocca nei vostri affari. Ma infine siamo parenti... — Questo dico io. Siamo parenti! Ed è meglio stare uniti fra di noi... di [...]

[...] peccato, perchè è l'inno del papa... Discorreremo poi... Bisogna metter mano alla tasca, amico mio. Bisogna spendere e regalare. Vedete io? E agitava [...]

[...] parevano cannonate. Si udiva la vocetta stridula di Brasi Camauro il quale piagnucolava come un ragazzo: — Signori miei! Non c'è piu religione! Non [...]

[...] i due bastardi di Diodata ch'erano nella calca, schiamazzando: — ... don Gesualdo!... se c'è giustizia!... abbandonati in mezzo a una strada [...]

[...] . — Tirate ad ammazzarmi, per giunta? Questa è la ricompensa? L'altro non voleva sentir ragione. Tremava tutto dalla collera. — Ah! così? A [...]

[...] questo punto siamo arrivati, che un galantuomo non è sicuro neppure in casa? che la roba sua non è più sua? Eccomi! Cadrà Sansone con tutti i Filistei [...]

[...] , contro la canaglia; ma pel momento ci voleva prudenza, lasciar correre, chinare il capo. — Dite di sì... tutto quello che vogliono, adesso... Non c'è [...]

[...] . Chi ha bisogno venga qui da noi... Ora è tardi, e siamo tutti d'un colore... birbanti e galantuomini... Ehi! ehi, dico!... Don Nicolino dovette [...]

[...] pace mescendo da bere a chi ne voleva, mentre il canonico di lassù precava: — Domani! Tornate domani, chi ha bisogno... Adesso non c'è nessuno in casa [...]

[...] , mentre abbozzava un sorriso malizioso. — Ah?... la festa?... a don Gesualdo?... è giusto! è venuto il vostro tempo, caro mio... Siete il campione [...]

[...] . — Scusate, signori miei, se vi ricevo in questa topaia... Non è pel vostro merito, don Gesualdo... La bella parentela che avete presa, eh?... Sul vecchio [...]

[...] offrirvi a cena. La carne non è più pei miei denti, nè per la mia borsa... Voi sarete avvezzo a ben altro, amico mio... Che volete farci? II mondo gira [...]

[...] per tutti, caro don Gesualdo!... — Ah! — rispose lui. — Non è questo, no, signor marchese. è che lo stomaco non mi dice. L'ho pieno di veleno! Un [...]

[...] , e bisogna pigliar tempo. Intanto voi levatevi di mezzo, causa causarum! In fondo a una cisterna, in un buco, dove diavolo volete, ma non è la [...]

[...] aperte. Nessuno sa che c'è ancora lui al mondo, e non verranno a cercarvi sin lì. — Il marchese approve anch'esso: — Benissimo. è una bella [...]

[...] all'uscio di don Ferdinando. — Chi è? — si udì belare di dentro una voce asmatica. — Grazia, chi è? — Siamo noi, don Gesualdo, vostro cognato... Nessuno [...]

[...] basta!... Lì, nella camera di donna Bianca. II letto è ancora tal quale. Mendola s'era messo di buon umore, mentre preparavano la stanza. Frugava da [...]

[...] Dio. — Lasciatemi entrare! è sangue mio infine! Ora ch'è in questo stato mi rammento solo di essere sua sorella. — Lei, il marito, i figliuoli. Mise [...]

[...] : — Questo è il sangue vostro! Questi non vi tradiscono! — Lui, combattuto, stanco, avvilito, non ebbe neanche la forza di ribellarsi. Così, a poco [...]

[...] dire che non c'è piu rimedio. — Il denaro a fiumi, un va e vieni, una baraonda per la casa, tavola imbandita da mattina a sera. Burgio, che non [...]

[...] sopra, una volta disse: - Qui c'è roba. 295 — Che volete dire, vossignoria? — balbettò don Gesualdo, balzando a sedere sul letto, coi sudori [...]

[...] . — Sissignore, parlate. — Bene, qui ci vuole un consulto. Non avete mica una spina di fico d'India nel ventre! E un affare serio, capite! Non è cosa [...]

[...] in tasca... Io fo lo speziale... Non è affar mio... Non me ne intendo. Vi ho curato per amicizia... — Come l'altro tentennava il capo, diffidente [...]

[...] necessaria... questa operazione... Se dite che è necessaria... Sissignore... si farà... Però, lasciatemi dir la mia... — è giusto. Parlate. — Ecco [...]

[...] ... Una cosa sola... Voglio sapere prima se mi garantite la pelle... Siamo galantuomini... Mi fido di voi... Non è un negozio da farsi a occhi chiusi [...]

[...] pioggia... a capo scoperto!... è il tuo vizio antico! Ti rammenti, eh, ti rammenti? — Sissignore, — rispose lei semplicemente, e continuava ad [...]

[...] ogni mattina, in veste da camera, spesso senza neppure mettersi a sedere, amorevole e premurosa, è vero, ma in certo modo che al pover'uomo sembrava [...]

[...] ? — voleva dire. — Allora, se è sempre la stessa musica, me ne torno al mio paese... Almeno laggiù lo rispettavano pei suoi denari, e lo lasciavano [...]

[...] , alle volte, cogli occhi accesi dalla disperazione. — Non è per risparmiare... Sarà della roba buona... Ma il mio stomaco non c'è avvezzo [...]

[...] , per scavar terreno: — è che ho tanto da fare laggiù, al mio paese, signori miei... capite!... Non posso mica darmi bel tempo, io!... Bisogna che [...]

[...] pensi a tutto, se no c'è la rovina!... Poi spiegava di dove gli era venuto quel male: — Sono stati i dispiaceri!... i bocconi amari!... ne ho avuti [...]

[...] quello che ci vorrà spenderemo, non è vero? Ma il male lo vinceva e gli toglieva ogni illusione. In quei momenti di scoraggiamento il pover'uomo [...]

[...] volta... Portatemi le carte da firmare... è giusto, ci ho pensato su. Bisogna incaricare qualcuno dei miei interessi, finchè guarisco... 311 Ma [...]

[...] chetarlo, gli disse che non occorreva, poichè non c'erano altri eredi... Isabella era figlia unica... — Ah?... — rispose lui. — Non occorre... è [...]

[...] parte. — Ma sì, ma sì, quando vorrete, come vorrete. Non c'è bisogno di far delle scene... Ecco in che stato avete messo la vostra figliuola [...]

[...] . Pensava ad allungarseli piuttosto, a guadagnare almeno quelli, uno dopo l'altro, cosi come venivano, pazienza! Finchè c'è fiato c'è vita. A misura [...]

[...] , furibondo, masticando delle bestemmie e delle parolacce. — Cos'è? Gli è venuto l'uzzolo adesso? Vuol passar mattana! Che cerca? Don Gesualdo non [...]

Valera Paolo
La folla
24 1901 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 359 occorrenze

[...] . Quando si è liberi d'andarsene senza voltarsi indietro e si tradisce, si è porci. Adalgisa era un'altra cosa. Adalgisa era sua, uscita dal suo [...]

[...] aveva dato con il succo della giovinezza la virginità dei baci. Non c'è che un periodo breve della vita in cui l'amante sia veramente sincero. E [...]

[...] certa gente rimane refrattaria a qualsiasi mutamento sociale. È nata così e così deve morire. Potrete farle mangiare più companatico, ma non potrete [...]

[...] indifferenza o col gusto della scrofa. La Bigiona è invecchiata lassù, al 134 del blocco B, coi suoi figli, col suo uomo, coi suoi gatti, coi suoi [...]

[...] proteggersi le piote? No, caro mio. Sono stati i vetri che glieli tagliavano. Non si progredisce, non c'è progresso. Io sono rimasto quello che era [...]

[...] boccone di stufato. — Gli è che ci sono dei ciechi, disse Paolino scoraggiato. Questo sì. Luigiona, la lavandaia del pianterreno, può dirlo. Anni [...]

[...] di progresso ce n'è stato. Chi sacrifica il grappino, o qualche cosa di più necessario, per la pulizia del corpo, si è elevato. Martino dondolava [...]

[...] sono le moltitudini che danno l'assieme, l'idea generale. — E l'idea generale, caro mio, è che gli straccioni sono rimasti i porconi di prima [...]

[...] Rosa è il gusto di quasi tutte le nostre donne. Paolino, con la sua flemma e la sua lima che andava avanti e indietro sulla chiave chiusa nella [...]

[...] che pagare. La colpa era degli asini che l'avevano comperata. — Un Pasquale Introzzi è un castigo di Dio per tutti i mestieri, diceva Agostino [...]

[...] a male, ne faceva fare la cernita e il cambio della fracida. — È giusto, diceva, che chi compera non debba essere imbrogliato da chi vende [...]

[...] professionale. Se campo! si diceva egli sovente battendosi la fronte. Ma come tutti i pionieri di un ideale, egli è morto senza vedere il [...]

[...] compimento del suo sogno. La morte di lui è stata considerata una sventura generale. I suoi funerali parevano quelli del principe dei fruttaiuoli. Non [...]

[...] darsi pace. Morire quando si è giunti al benessere, quando si è fatto tanto bene, quando tutti vi metterebbero le braccia al collo, è una vera [...]

[...] disopra della moltitudine delle ombrelle e dava fuori in una risata strepitosa. — Che c'è? gli domandavano i dolenti. Ma Agostino continuava a [...]

[...] . Bisogna contentarsi di blindarle dove il pericolo è maggiore e di imbiancarle ogni tre o quattro anni per nascondere le magagne che indispongono gli [...]

[...] amministrazione che cede, conduce gli amministrati alla malora. L'indulto è sempre un atto di debolezza. Salvo qualche eccezione, chi non paga [...]

[...] regolarmente l'affitto è un uomo destinato a naufragare nella miseria tutta la vita. A lasciarlo affondare piuttosto oggi che domani la società non [...]

[...] la sponda. — Svegliatevi, che ho fretta, diss'egli con voce stizzita. O è ubbriaco fradicio o non è più tra i vivi. Ecco la vita da cani che [...]

[...] nel cortilone a pettinarsi. — Che c'è? Che cosa c'è? Le si pigiarono intorno come sbigottite esse stesse di trovarsi dinanzi il 28 lungo e disteso [...]

[...] notte, 50; occhi spalancati 22. — Il 22 è venuto la settimana scorsa, disse Luigia. — Va bene, ma può venire anche stavolta. C'è nella ruota [...]

[...] tutte le settimane. Chi tira su i numeri ha gli occhi bendati, ed è un ragazzo innocente come l'acqua. State attente: miseria 55, fuoco spento 3 [...]

[...] me. Io vi ho dato tre numeri che in coscienza sono buoni. Adesso tocca a voi. È venerdì e io corro per paura di dimenticarmene. I numeri scelti [...]

[...] stracciona che non aveva un soldo di pane quando l'aveva sposata e che ora gli faceva fare di quelle figuracce. A questo mondo si è proprio [...]

[...] Ghiringhelli che consultava le sue cifre, che se sabato non riceverò le tre settimane, potrà considerarsi licenziato. Egli è padrone di andare all'osteria [...]

[...] la convinzione che la donna, quando non è inferma, deve bastare a sè stessa, respingeva l'offerta negandogli i baci ch'egli con grazia voleva [...]

[...] l'indipendenza che ti è tanto cara. Perchè in fin dei conti tu hai ragione. I giovani sono degli sciuponi che voltano le spalle da un'ora [...]

[...] biancheria contata. Non appena capitano loro di queste disgrazie la lavandaia deve correre al fosso anche se è stanca morta. Ghiringhelli rimaneva lì a [...]

[...] non mi impedirà mai di dire ch'ella è peggio di una cagna che dimentica i figli per la strada e cambia gli uomini una volta la settimana come la [...]

[...] Carolina, era più affettuosa e si passava con lei una mezz'ora che era un piacere. Ora è invecchiata. Non vede più che sgualdrine e non c'è [...]

[...] monturato che non sia suo. La sua casa è divenuta una caserma di soldati. E dicendo questo, Carolina, col gomito appoggiato alla ringhiera, chiamava le [...]

[...] spruzzo d'aceto per bagnargli le tempia. Tenetegli la testa, santa Madonna! che è capace di rompersela sulla muraglia! Antonio si abbandonava di [...]

[...] , è morto d'epilessia. La gente che ha di questi disturbi non dovrebbe prendere moglie. Dopo si mettono al mondo degli infelici. Badate che tenta di [...]

[...] sollevarsi, Gesummaria, come scricchiola i denti, e che paura mi fanno i suoi occhi imbambolati nel sangue. Eccolo, tenetelo. Dio, come è forte [...]

[...] il popolo, bestione, perde. Si continua a giocare gli stessi numeri per dei mesi e si è obbligati a cambiarli dalla disperazione. La Giovanna, la [...]

[...] quasi tutta sè stessa. Nessuno è perfetto. E anche i lavoratori hanno molto da imparare. Ma, santo dio! non si doveva dimenticare che loro saltavano [...]

[...] anche coi cattivi. Sono dei dolori di testa questi uomini. Già, un po', la colpa è anche degli osti. Se non dessero loro da bere quando hanno gli [...]

[...] condanna si è continuato a considerarlo pericoloso e a ricondannarlo come vagabondo recidivo fino al giorno in cui il magistrato si credette in [...]

[...] mattina in cui lui e Gaetanino erano andati a sgarbugliarsi gli occhi col grappino. Che cosa è che poteva martoriarlo se non una donna? Non sono [...]

[...] gratitudine dell'affezione vera. — Ma tu non hai pensato, gli diceva il suo intimo amico Alfonso Beltramelli, che in Adalgisa è il fondaccio plebeo [...]

[...] confuso, sbattuto, umiliato, facendo dei proponimenti di essere buono, tollerante e di non sgridarla più mai. — È venuta la signora? domandava alla [...]

[...] sai che io ti voglio bene anche senza gingilli. — Non far la cattiva! È detto. Io voglio che il tuo braccio abbia delle perle opaline. È un [...]

[...] campanello, stava lamentandosi che la sua cameriera non si trovasse nello spogliatoio come tutte le sere. — È inutile che suoniate, disse con voce [...]

[...] schiacciarvi la prima volta, così, come si schiaccia la malabiscia che capita sotto i piedi. Voi siete di quelle donne per cui la riabilitazione è [...]

[...] la mia quiete, venite a domandarmi il castigo che meritate, per ricominciare domani la vostra orgia di seduzione! È troppo tardi. Il vostro [...]

[...] delitto è di quelli che non si espiano. Diveniste una santa io vedrei sorgere dietro voi i vostri amanti che hanno distrutto il mio santuario. Dio solo [...]

[...] . Nessuno, tranne il Bentoni, deve sapere che tra noi e voi è un abisso che nessuno può colmare. Voi abiterete le stanze che vi verranno assegnate, e [...]

[...] maggiordomo per convincerlo che era meglio annegarsi che prendere moglie. La contessa è morta smagrata, cogli occhi gualciti da una lettura [...]

[...] Bentoni, come se avesse avuto paura di cadere in terra. — Ti senti male? — Ho avuto una specie di capogiro. È passato. Sto meglio. Ridato il [...]

[...] figliuole. — Sì, unitevi, uniamoci. Non c'è che questa lega che aiuti i poveri del lavoro a riconquistare un po' del perduto benessere, per vivere [...]

[...] della famiglia. — Candida, va giù a vedere se Annunciata è uscita. Annunciata evitava di andare a trovarli di sera, specialmente se c'era in casa [...]

[...] godersi i frutti dei suoi sudori, è diventato magro come un uscio. Ora, che ha tutti gli agi e che si alza dal letto dopo il caffè e il giornale come [...]

[...] i signori, è infelice perchè non può più mangiare come una volta. Chi è abituato alla vita attiva intristisce nella poltroncina circondata di [...]

[...] in questo modo, c'è per aria un temporale. Enrichetta non credeva. Tutte le volte che venivano giù buffate dal camino si annunciava una disgrazia [...]

[...] che lo vedevano passare per la campagna come il diavolo. Ma la gente non viaggia più in carrozza. Tra pochi anni lei vedrà che il bucato, come è [...]

[...] dell'ospizio di maternità andava a portarle la notizia che il suo Andreino di tre anni era morto del male del gruppo. — Crediate o non crediate, questo è [...]

[...] vero come è vero che c'è la Madonna santissima. Era lo spirito del mio angioletto che strepitava in alto per dire addio alla mamma prima di [...]

[...] alla giustizia per farsi punire. — La mia scusa è nei miei anni. Non avevo alcun discernimento tra il bene e il male. Credetelo, Giuliano. Il mondo [...]

[...] rispondeva tirando una correggia con la bocca e minacciandola col piede in alto. — Questo è per voi, se mi seccate! La figlia non era un modello di [...]

[...] cagnaccio! Ti romperò le spalle io, se toccherai ancora questo mio povero Tonino, che è così buono, non è vero che sei buono? E lo riavviava con un bacio [...]

[...] . — Va, dopo avere sparse le lagrime nella notte cupa e tenebrosa, va alla sommità del monte, ov'è luce, calore, giocondità; ove Iddio stesso è la [...]

[...] apprettatura perchè non è stata che inzuppata nell'acqua. Una volta che tocchi il fosso, diventa floscia come un foulard finissimo. Così, carina. Non [...]

[...] mettere le mani sulla veste bianca. Lascia fare a me, che non voglio che abbia delle pieghe. Avete sentito, Enrichetta, che Alessandrino è morto [...]

[...] è vero che c'è la Madonna. Basta, pensiamo un po' a te, carina. Così mi pare che tu sembri un angelo. Vedrai che ti invidieranno. Adesso lascia [...]

[...] agli usci delle persone sane. È una famiglia di tisici, senza sangue indosso o con del sangue guasto nelle vene. Guardate se deve essere permesso [...]

[...] alla gente in quello stato di fare una famiglia! Che ne dite? Avete altro che ragione, Enrichetta mia. È gente che va ritirata. Sono ammalati che [...]

[...] . Mi spiegò che i noduletti sono bestioline che si trovano nel loro sangue e nei loro polmoni a bizeffe. È una famiglia di tubercolotici [...]

[...] che portano indosso tante malattie da ammazzare tutto il Casone. Ma non abbiate paura, Enrichetta, che ne parlo io a Giorgio. Lui è così occupato [...]

[...] . Quando la vedo mi metto una mano alla bocca come se avessi paura che mi andassero in gola i noduletti. Il gobbetto mi fa venir freddo. È testardo [...]

[...] dolore. C'è quell'altra più piccina, come si chiama? che ha la faccia piena di pustole. È un orrore. La poverina non ha colpa. Il padre di tutta [...]

[...] questa marmoccheria è un assassino da galera. Basta guardarlo. Ha gli occhi inondati di bile. Tutte le volte che lo incontro mi viene su la pelle [...]

[...] schiena nello stomaco. La moglie è uno straccio che ha paura della sua ombra. Si lascia svuotare le gengive e strappare i capelli senza dire una [...]

[...] cercata e supplicata di essere sua. Non è bello, ma non disgusta ed è buono come un angelo. Gli ho risposto che non mi sento di fare la donna [...]

[...] di casa. Non ho che le mie braccia e vivo volentieri delle mie fatiche. Lui insiste e dice che quando si è vicini ai trent'anni... Gli ho risposto [...]

[...] che non ne ho che ventotto. Egli insiste. Bisogna accasarsi. Si sta male soli, lo so, non ditelo a me che è un pezzo che meno questa vita. Può [...]

[...] capitare un accidente da un momento all'altro. E poi? Lui ha la sorella, è vero, ma non va d'accordo. I loro affari sono completamente separati. Il [...]

[...] Casone è tutto suo. È ricco da far letame ai cavalli coi suoi denari. Qualche volta mi sento solleticata. Se amo i figli? Voi lo vedete, li adoro. Se [...]

[...] come l'anima tua. Dicevamo? Che mi piacciono i bimbi freschi e sani. Sono la mia passione. Giorgio non è proprio bello, ma voi sapete che i figli [...]

[...] hanno sempre più della madre. È lei che ne ha lo stampo e che dà loro la robustezza. Sei pronta? No, ti manca il velo. Guardati nello specchio. Non [...]

[...] invidieranno, ne sono sicura. I dolci li compereremo dopo la cresima. Dove hai il libricciuolo delle preghiere? Eccotelo. È coperto di velluto con le [...]

[...] sono io che invito. Vi pare? Non c'è di che ringraziarmi. All'osteria c'è meno incomodo e si sta meglio. Andiamo, Altaverde. Mi metterò il cappello [...]

[...] dabbasso. No, non vado al lavatoio. Ho le mie donne con la Negra del bargo che fa tutto come se fossi presente. È una perla di ragazza. Non mi [...]

[...] fermo in casa che due minuti. Puoi aspettarmi anche di fuori. Ma no, entra. Dov'è il mio cappello? È nell'armadio. Eccomi pronta. Aspetta che [...]

[...] prendo i guanti che dimenticavo sul tavolo. Il tempo è splendido e non c'è bisogno d'ombrello. Va adagio, carina, senza appoggiarti ai muri o alle [...]

[...] principessina. Andiamo nella chiesa di Sant'Ambrogio. Sai la strada, non è vero? Ecco quel brutto noioso di Alfredo che mi s'inchina con una scappellata [...]

[...] . È inutile, sarai sempre un suonatore ambulante, un fannullone che va in giro col cappello piuttosto che lavorare. È volgare anche quando vuol [...]

[...] malora. La poveretta ha tanti figli e un marito che ha le mani buche e lunghe. Per lui non avrei cuore. È un poco di buono vostro marito. Ma voi [...]

[...] della maldicenza? Non mi piace e lo sanno bene. Io tiro via per la mia strada e non mi mischio negli affari degli altri. E questo per loro è un [...]

[...] peccato. Ecco delle ragazze che s'avviano alla cresima. Vedi quella là che è già grande come una donna. È ora di maritarla e va a cresima. Dovevano [...]

[...] aspettare un po' ancora a mandarvela. Ce ne sono di quelle che senza gli stivalini sembrerebbero dei pilastri di neve in moto. Don Paolo è [...]

[...] entrato adesso. Ecco che ci saluta. Non è lui che cresima, sai. È il vescovo. Sta attenta quando verrà la tua volta che ti benedirà battendoti [...]

[...] leggermente la guancia sinistra con le due dita. Addio, cara Nina, salutami la mamma. È la figlia del 187 del terzo piano a sinistra. Aspetta che apro [...]

[...] passare dinanzi le cose sacre senza un inchino. È la riverenza che deve fare ogni buon cristiano. Non spaventarti. È san Giorgio che uccide il drago. Il [...]

[...] drago è il diavolo. Dio gli ha comandato di ammazzarlo. Così si puniscono i cattivi. Va avanti che saremo delle prime. È una chiesa sempre piena [...]

[...] l'arca di san Gervaso e Protaso. Fa una riverenza alla colonna in cima alla quale è il serpente. Non lo vedi? Dall'altra parte del pulpito, là in [...]

[...] fondo ai banchi. È un serpente miracoloso. Guarisce le bimbe malate di vermi. Virginia, tu la conosci, non è vero? la figlia di Giovanna, la 32 [...]

[...] , sarebbe morta senza il serpente. Lo meriterebbe, sai. Con la camicia ancora sporca, è una sfrontata che fa già all'amore, invece di mangiare [...]

[...] Bigia? È anche lei matrina? Si sa,una volta o l'altra bisogna restituire quello che gli altri hanno fatto per noi. Io sto bene, grazie. Mi saluti [...]

[...] male, non ti pare? Prendi. Non volevo dartelo che a casa. Mettilo in saccoccia e dallo alla mamma. È un portamonete coi denari per comperarti un altro [...]

[...] la ragazza. Quattro e cinquanta. Eccole cinque lire. Grazie tante. Buon giorno. Come è graziosa. Già, se si vuol far denari bisogna essere [...]

[...] piazza Fontana. Non è che a due passi. To' che ci siamo. Ecco Giorgio. Mi aspettavi da un quarto d'ora? Pago il brumista e sono da te, caro. No [...]

[...] , non occorre, lo paghi tu. È la tua festa? Me n'ero scordata. Già, è san Giorgio. E io, stupida! Non c'è da disperarsi, lo so bene, ma non è [...]

[...] decente. Ho il calendario appeso nella prima stanza, ma non c'è momento dell'anno che gli dia un'occhiata. Me ne duole, Giorgio. Tu sai che non ci ho [...]

[...] messo cattivo cuore. È proprio una dimenticanza. Ma la giornata non è ancora finita, e ho tempo a rimediarci. Non mi dispero, tu vedi, che non ho [...]

[...] ti piaccio vestita in nero? Tu sei sempre lo stesso. Ti piaccio anche vestita da lavandaia. Uh, scusa! Mi è cascata. Avevo promesso di non [...]

[...] parlarne mai. Ma già io non ho vergogna. Vergogna è far del male. Dove sediamo? Hai già ordinato di dentro? Perchè non ce lo dicevi? Andiamo [...]

[...] . Si paga e non si pensa ad altro. Se fossi ricca non vorrei mangiare in casa una volta all'anno. Si sa, quando si hanno delle serve è un altro [...]

[...] paio di maniche. È come essere all'osteria. Questi ravioli sono eccellenti. Bada di non lasciar cadere le gocce sulla veste Giorgio, allacciale il [...]

[...] tovagliolo al collo e mangia adagio. Impara. C'è un sole che è una meraviglia. Che bella giornata! Nelle belle giornate mi sento anche più buona [...]

[...] . Gli uomini sono tutti fatti a un modo. Vorrebbero tutto in un giorno, e poi dopo lo sappiamo noi, povere donne. Chi si è veduto, si è veduto. No [...]

[...] , le facevo tribolare. Si sa, quando si è ragazze! Non ero però delle più cattive. Sì, quello lo accetto di cuore. Lo zabaglione è sempre stato il [...]

[...] mio debole. Sii paziente. Lasciami pensarci. Non è una cosa da nulla, metter casa con un uomo della tua condizione. C'è anche tua sorella. Lo so [...]

[...] niente. Non sono abituata al caffè, ma se è per farti un piacere, figurati. Sì, sì, ti prometto domani di darti la risposta. Tu la vuoi ora? Il Signore [...]

[...] mi è testimone che io ho fatto di tutto per il tuo bene. Se ti preme tanto, è detto. La mia parola è sacra. Ma tu sei a tempo a disdirti anche [...]

[...] volta detta è sacra, non avere paura. Ah, come si sta bene all'aria! Pareva proprio Natale. Fino dalle prime ore il sole rovesciava la luce [...]

[...] buone feste e a offrire un bicchierino di alchermes che le aveva regalato un amico di casa. — Bevilo, Carolina, che è buono. L'ho bevuto anch'io [...]

[...] bene, grazie. Se pranzo con lei, oggi? Può darsi. Ieri è stata qui a invitarmi. Ma a me rincresce sempre di andare in mezzo ai signori. Si sa [...]

[...] ? Mi piacerebbe vederla. Ci viene tanto di rado adesso nel Casone! Si sa, non è più adatto per una persona come vostra figlia. Vi ho detto che l'ho [...]

[...] lavandaia del fosso, che si è data a tutti coloro che l'hanno voluta e che ha fatto tanti figli che nessuno sa più contare. È bella? Come cento mila [...]

[...] altre. È una trave di carne. Poverette noi, se diventasse la nostra padrona di casa questa superbiona, che guarda d'alto in basso le altre, come se [...]

[...] dì delle feste. Addio, se passate di là vi offrirò il rum del Gianmaria, che è buonissimo. Eccomi, seccate! Una volta, alla festa, ci si lasciava [...]

[...] in pace. Ora non c'è più quiete neanche nelle feste di Natale. Il mondo va tutto all'incontrario. La si chiamava per una manata di prezzemolo [...]

[...] . — Potevate prendervela, buona donna. Non ci conosciamo da oggi. Anche a me piace essere onesta. Ma non si è disoneste quando si prende e lo si dice [...]

[...] padri di famiglia fin l'ultimo centesimo. È mezz'ora che gli si nega da bere, e lui, che prenderebbe fuoco se gli si lasciasse cadere uno zolfanello [...]

[...] , che ormai la è bella e finita. Se sono piaciuta, sono piaciuta. Prendevano i capelli, li frullavano nelle mani untate d'olio, li lasciavano col [...]

[...] della svenuta nel cavo del grembiale. Non è niente. E, dicendolo, le puliva il naso ingroppato di sangue e le umettava le labbra e le tempie per [...]

[...] dei nostri vecchi. Sì, è vero, il cappello di felpa rossa, con la callotta alta e le tese larghe, si adattava alla sua fisonomia pienotta. Gli aveva [...]

[...] zoccole, ha sempre avuto al fosso più di quattro o cinque donne che lavoravano per suo conto, e non è riuscita a tenersi a casa la gamba ammalata [...]

[...] sentirsi strangolare dal boccone in gola. Madre di gesso! Con una banca di ortolana che poteva dare da mangiare a una famiglia numerosa, la si è [...]

[...] quello che poteva valere nuova alla bottega. A asta finita, metà della roba è già venduta e metà viene mandata ai magazzini di deposito lungo la [...]

[...] piatto e l'altro, tutto ciò che è stato inviato al deposito. È un'asta in famiglia. Immaginatevi che cento scialli siano stati comperati per [...]

[...] grande zuppiera posta nel mezzo della tavolata come un'urna o un vaso qualunque. Terminata l'asta, che non è mai, tra loro, rabbiosa, perchè [...]

[...] per acclamazione, si mette a contare i biglietti nella zuppiera, deduce dal totale il dieci per cento per la cassa collettiva che è, come si [...]

[...] lato generoso che dall'altra parte. Angeluccia? Portaci da bere. È un'ora che siamo qui a aspettare! Non vedi che Martino e Paolino rimuovono la [...]

[...] lingua a stento! Guarda che il fiasco è in cucina. Sii buona e fa presto. Che cosa si dividono i leghisti? Somme da far venire l'acquolina in bocca [...]

[...] paga la loro presenza. Ah sì, non c'è che dire. È un mestiere d'oro. Ma per guadagnare dell'oro, credetelo, ce ne vuole dell'altro. E Lorenzo [...]

[...] si sarebbe veduta la Lega contendere alla gente le necessità della vita. — Bevete e parliamo d'altro, oggi che è Natale. Alla vostra salute! E [...]

[...] voi, Luraschi, prendete il bicchiere. Alla vostra! È inutile parlarne. Voi, che se uscite dal Cortilone è per attraversare la strada e andare dal [...]

[...] sue senza lasciarle pagare un centesimo. Non sono degli strozzini che svaligiano la pitoccheria. Il loro commercio è meno immorale di quello che [...]

[...] parliamo d'altro, perchè io non voglio stufarvi. Bevete, alla vostra salute. Dove è Clerici? Angeluccia, dagli un bicchiere di vino. Vieni qua [...]

[...] . È il mio giovine che mi sostituisce tutte le volte che sono assente. Egli è un po' malcontento per la cassetta. È anno di carestia, caro mio [...]

[...] ! L'anno venturo ne riceverai di più. La colpa non è tutta degli avventori. Tu sai che c'è per aria l'idea sciocca di abolire le mance per far pagare [...]

[...] più salario ai padroni. Sciocchi! Non sarete voi che cambierete il mondo. Il mondo è sempre andato così e così ha sempre da andare. Beviamo! Alla [...]

[...] mestiere, non sarebbe mai divenuto quello che è divenuto. È così, è così, è così! — Mamma, dagli questo bombone con un bicchiere di vino. Bevi [...]

[...] , Baldino, e sta su allegro che la provvidenza c'è per tutti. Gli amici, rincuorati da Angelino, gli si erano tirati intorno, lasciandogli il posto [...]

[...] processi lo si è quasi sempre definito un ladruncolo e condannato per dei furterelli che non aveva commesso, nè voleva commettere. La prima volta gli [...]

[...] . La sua consegna era una consegna di ferro, che gli aveva insegnato che la pietà è un lusso e che la fretta non sta di casa all'ospedale. Si [...]

[...] cibi che tirano su lo stomaco se non ai degenti in punto di morte. E quando si è moribondi, cari miei, non si ha più voglia di mangiare le cose [...]

[...] l'ammalato dell'ospedale. Se si tagliava, era perchè bisognava tagliare. — Bestioni! È un peccato che non abbia io il coltello in mano [...]

[...] minuto in queste sale. Bisognerebbe avere cento braccia. Il male è il male, non c'è che dire. Ma sanno farselo valere! Ingrandiscono delle inezie. Ci [...]

[...] parti. Adesso chiamo la suora. Voglio vedere un po' io di farla far finita. È troppo, è troppo! Se non ci fosse qui la gente vorrei dire. Su [...]

[...] battere i denti come una febbricitante. È un brutto segno, quando si battono i denti! Ieri sera suo marito era là vicino che si struggeva con dei [...]

[...] . Quando si vede la superiora andare a qualche letto con la bottiglia di marsala, si incomincia a dire delle avemmarie sotto voce. È segno che la [...]

[...] poveretta non ha più che delle ore da vivere. La 35 è morta di tetano. — Povera donna! disse Adalgisa. E tutti gli amici e le amiche di Luigia [...]

[...] . Non avere paura. Va là che il primario non è primario per niente. Col cloroformio non senti neache la puntura di uno spillo. Piuttosto dimmi se sei [...]

[...] pulita. Se non lo sei, c'è qui Teresa che ti fa tutto. E le vedeva, sdraiate o sentone, passare, una dopo l'altra, dietro l'uscio dai vetri [...]

[...] che non è nulla! Ti aspetto. Andava al letto della 77, le spiegava il lenzuolo arruffato sulla coperta e le domandava come si sentisse. Luigia [...]

[...] amici vorrebbero farti morire come i signori che si curano a casa. A casa c'è sempre qualche anima pietosa che dia loro qualche cosa. Prova questo [...]

[...] vetrina di dolci. — Non è vero? Adalgisa, distratta, si curvava come una risposta. Anche la 76 diceva che aveva ragione la suora. Dalla operazione [...]

[...] un bacio se non avesse avuto paura di svegliarla. È cosi difficile riaddormentarsi quando si sta male che sarebbe proprio un peccato disturbarla. E [...]

[...] che guardava in terra quando passava. La gente che ha paura di guardare in faccia è gente che bisogna schivare. Non si sarebbe fidata di lui [...]

[...] occuparmi degli affari degli altri. Se volete la mia opinione, è che sono contentone che il signor Giorgio abbia scelto un giovinotto come Giuliano [...]

[...] . Egli è proprio l'uomo che ci voleva per questo alveare e non ho scrupolo a dirvelo sulla faccia. Io sono sempre convinto che i poveri non possono [...]

[...] elevarsi, perchè la lotta per l'esistenza è più forte di loro. Ma non sono mica qui a approvare i vostri maltrattamenti. Scusate se sono [...]

[...] , mio caro. Dammi la mano. — Non c'è bisogno. Sono anch'io padre di famiglia e so che cosa voglia dire trovarsi in istrada senza un aiuto al [...]

[...] mondo. L'affitto bisogna pagarlo, è più che giusto. Ma ci sono casi in cui è inutile ricordare la legge. Si è alla presenza di persone naufragate [...]

[...] . Non c'è più che la mano di Dio che possa fare il miracolo. Il padrone che ci conosce bene non avrebbe mai avuto il coraggio di commettere le azioni [...]

[...] dolcezza Filippo. L'importante è che tu ti metta nella testa che la lingua è assolutamente indispensabile per il lettore che desideri fare qualche [...]

[...] conoscenza coi grandiosi magazzini intellettuali. Prendi il vocabolario che hai sul tavolo. A guardarlo spaventa, non è vero? Pare che la vita di un [...]

[...] uomo non basti a mandarlo a memoria. Tu l'apri e t'accorgi che un ragazzo lo imparerebbe in pochi mesi. Scartabellalo e vedrai che non c'è pagina [...]

[...] ecco dell'altro materiale da dedurre. Il dizionario è carico di arcaismi. È tutta zavorra da buttare in mare. Perchè tu non hai bisogno d'imparare [...]

[...] con una cinquantina di mila parole, mio caro, si può affrontare la perversione del mondo. Si ha a propria disposizione una miniera. Si è resa più [...]

[...] sensibile la materia grigia sotto la calotta cranica. Si è capaci di fucinare le immagini più belle e più chiare e si è maturi per la battaglia [...]

[...] vocabolo e vocabolo. Tra mortificati e sbaldanziti, tra crepitare e scoppiettare. Crepitare, come tu sai, è un leggiero strepito. Crepita la legna [...]

[...] che arde. Scoppiettare è un po' più forte. Perciò farai scoppiettare le dita, la frusta, e anche la legna e il carbone. Ma terrai a mente che il [...]

[...] suono di quest'ultimo verbo è sempre più sonoro. Nei giorni della fiaccona, quando si ha voglia di qualcosa di meno massiccio o di più appetitoso [...]

[...] , suppongo? Se io dovessi scrivere per una popolazione religiosa, è certo che mi servirei del nome tabernacolo, perchè odora assai più di venerando e di [...]

[...] questa tela! le diceva sovente Giuliano. La vita vera, la vita reale, la vita che si vive ogni giorno è fatalmente più piatta di quella che si [...]

[...] delle forze perdute. L'amore che perde il suo carattere di funzione normale diventa parossismo. È la sbornia dei sensi. Il disaccordo tra loro era [...]

[...] indipendente, senza debiti, senza obbligazioni con chicchessia, con la fronte vergine dei baci a pagamento. Gli è che c'è qualcuno che veglia su noi [...]

[...] si protegge o non si difende, perisce. La società è costituita in un modo che nessuno può essere il fabbricatore del proprio destino. Chi cessa di [...]

[...] lottare, cessa di vivere. Il volere è potere, era una fiaba dei filosofi. Tutto il Casone era là a dimostrare l'inutilità dello sforzo personale [...]

[...] braccia si frustavano e valevano meno. Il volere è potere glielo aveva spiegato l'amico Buondelmonti. — Sai che cosa vuol dire? Vuol dire di essere più [...]

[...] . Ma soli, con la sola forza di lavoro, si soccombe. Il tuo Dio è impotente. La volontà individuale è impotente. Nella società moderna non c'è che [...]

[...] il numero; non c'è più che il numero grosso dei non arrivati che possa misurarsi col numero piccolo degli arrivati. Non c'è che l'aggregazione [...]

[...] di ogni società fondata sull'uguaglianza economica. — Non è all'87? gli domandò il garzone. Fu come se una mano lo avesse scosso nel cuore del [...]

[...] sogno. Si trovò sorpreso, disorientato. — Che bestia! Quando si è in ritardo capitano tutte. L'87 era una palazzina fatta fabbricare da Giorgio [...]

[...] loro letto aveva la zanzariera. Era una molestia che la teneva con gli occhi aperti. Il suo dubbio era tutto nella lana. Da che mondo è mondo ella [...]

[...] contagiosa presa dormendo sulla lana di un defunto. Quando si è in fin di vita non si sa mai di che male si muore e la lana dopo, anche se purgata e [...]

[...] l'adulterio è dei criminali che nascondono la loro libidine nei pretesti. È la forma più vile dell'inganno. È il veleno versato nella tazza di chi [...]

[...] basta, bisogna vedere di raddoppiarla a ogni costo. Ma è necessario evitare di cadere in bocca al lupo. Da un pezzo il custode vociava che il [...]

[...] speculazione. — Se non vieni a bere il punch te lo porto qui e te lo butto in faccia, parola d'onore! Non è così che si fa con chi ti usa delle [...]

[...] gentilezze. Ci ho messo i cinque sentimenti e poi me lo lasci lì come una bevanda da lavandino. Vieni via, andiamo, ti dico che è buono e che ti [...]

[...] berlo da solo. Anch'io ho contratto un po' del tuo vizio. È un vizio cardiaco. Ma è meglio avere del cuore che essere come il mio padrone di una volta [...]

[...] . È morto anche lui, sai? Con tutte le sue ricchezze ha lasciato qui tutto, anche quello che mi avrebbe dovuto con una mesata decente. È crepato [...]

[...] male del signor Giorgio e di donna Annunciata. Ah, se i domestici fossero degli scrittori! Mio caro, c'è tanta biancheria sporca in casa dei [...]

[...] signori, da spaventare anche gente come noi, che ne ha vedute di tutte le razze. Bocca, taci! La depravazione dell'ambiente signorile è tale da [...]

[...] andar via con l'idea che il santuario domestico sia una grande istituzione. Per noi domestici c'è il linguaggio brutale. C'è la verità vera che [...]

[...] distrugge tutte le illusioni. Boccaccia, taci! Se tu trovi una cameriera che sia andata via da una casa come vi è entrata, ti regalo la mia pensione [...]

[...] di due lire al giorno. Quando non c'è il padrone o il padroncino, c'è il servitore. Sì, ho una pensione. Ma me la sono guadagnata. Ho servito [...]

[...] cambiava spesso. Ogni due o tre mesi si vedeva alla sua tavola una faccia nuova. Mi dava carta bianca. Questo è vero. Potevo spendere quello che [...]

[...] vederlo subito, subito. Oh che porca! a nominarla come viva. Senti se non mi sono guadagnata la pensione. Una volta mi è toccato di farne alzare uno [...]

[...] sono discesi. Salvo poche eccezioni, non è che l'abito che li distingue dalla folla. Il loro linguaggio, quando non è banale, è violento come [...]

[...] trovarmi di sera ne parleremo ancora. Fammi una visita quando i signori sono a spasso o al mare o in campagna. T'invito a pranzo. Qui è come la mia [...]

[...] reggia. Posso dire di essere in casa mia. Non c'è che donna Annunciata che venga a darci un'occhiata per puro capriccio. Le piace di vedere questo [...]

[...] luogo che non sente di femmina. Non temere, amico mio, che le donne non hanno presa alcuna su me. La è finita. Guarda se non ho i capelli brizzolati [...]

[...] . E lo credo. L'immoralità è un lusso. Bisogna avere del tempo e del denaro per essere immorali. Io ho sempre vissuto coi ricchi. A dodici anni [...]

[...] che negli ambienti ricchi c'è tempo e denaro. Sentimi bene. Ti parlo come se fossi moribondo. La donna che ho conosciuto io attraverso le mie [...]

[...] padrone è bugiarda, è corrotta, è triviale. Non è mai sincera. Mai! mai! mai! Se fossi giovine, con tante disillusioni, me ne dispererei. Non mi [...]

[...] piace l'agguato. La donna che ti bacia o ti abbraccia pensando all'altro. Siamo veri con noi stessi. Tu sei un uomo. Sì, c'è una donna che non [...]

[...] mentisce. Ma non è nel mio, e neanche, forse, nel tuo ambiente. Vive altrove. Vuoi sapere chi sia? Te lo dico sottovoce. È la donna che si vende, la [...]

[...] donna prezzolata, la donna del bordello. Ti sembro esagerato, lo so bene. La verità è sempre esagerata per qualcuno. La donna, attraverso le mie [...]

[...] ... Promettimi il segreto. Sono confidenze che non si fanno che agli amici. Sai perchè ho paura che impazzisca? Gli è venuto il ticchio di fare la [...]

[...] . Bacia, ribacia, dissetati. La mia gioventù è tutta tua. Suggi. Ancora, ancora, ancora! Tu non devi soffrire, non voglio che tu soffra. Nelle notti il [...]

[...] la lucerna a svegliare coloro che dovevano andare con lui a Caravaggio. La stazione era lontana e il treno non aspettava nessuno. — Su, che è [...]

[...] occhi. — Carmela? Fatevi coraggio e saltate giù dal letto! Carmela? È mezz'ora che vi chiamo! Santina, la figlia del fabbro del 61, blocco B, era [...]

[...] ha bisogno di essere sana perchè è amata, perchè ama... Capite, ama! — Santina, scendi! L'incaricato del Circolo dell'Immacolata di accompagnare [...]

[...] in cui buttava in terra i larghi sputacchi verdicci e biliosi macerati nel suo petto, abbandonava le braccia dalla disperazione. — La è finita per [...]

[...] cognomi e le date dei miracoli. Dio, sappilo, è infinitamente giusto, infinitamente buono, infinitamente misericordioso. È però mestieri la fede [...]

[...] . Perchè la grazia è per sua essenza un dono che Dio non deve ad alcuno. Chi ci va, deve credere nei miracoli per intercessione della Madonna, come [...]

[...] io credo nell'unione del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. — Ed è quello che io, Gioberti, dico a voialtri. Se non avete fede state a [...]

[...] , oggi è l'ultimo giorno delle nostre tribolazioni. Ostinata, fanne una pelle che la vittoria sarà della Madonna! Chi non saprà camminare e avrà [...]

[...] divorano i polmoni! Un uomo come me che vuotava due litri a colazione è ridotto a tossire tutta la vita! Ti domando scusa, Madonna, se [...]

[...] , del blocco C. Egli è ormai cieco fatto. Non ci vede a due passi. Aiutarci l'un l'altro e agire da cristiano. Va tu a prenderlo, perchè può darsi [...]

[...] che non ci sia un cane che lo accompagni dabbasso. Certe malattie non dovrebbero venire ai poveri. Sono troppo incomode. Un cieco è come uno senza [...]

[...] gambe. Non può muoversi senza che lo aiuti qualcuno. Tu, Santina, prenditi la bimba di Ada, la figlia del barbiere del corridoio di sopra. Non è [...]

[...] slattata che da due mesi e sarebbe stato bene che ci fosse anche la madre. Ma non è maritata come si dovrebbe e la povera ragazza non ha potuto [...]

[...] braccio alla Tencia, e magari incamminatevi verso la stazione. Coloro che non hanno le gambe buone dovrebbero andare innanzi, perchè il vapore è una [...]

[...] bestia che non fa complimenti. È meglio lo aspettate che farvi aspettare. Date ascolto a coloro che ne sanno più di voi. Noi vi prenderemo sulla [...]

[...] . Portate pazienza. È questione di ore. Cristo, per redimere, ha patito ben altro. Si è lasciato mettere in croce e fracassare il costato. Quando mi [...]

[...] condurrà alla sepoltura. Ma non morirò; c'è una Madonna più forte di te, sì, sì, accidenti! Un'avemaria per la mia bestemmia. Ave Maria, gratia [...]

[...] cristiano che ha sete danno il veleno, come hanno fatto con Gesù Cristo. Non perdetevi d'animo. E gli altri? Ci avviciniamo alle due e nessuno si è ancora [...]

[...] all'anno. Pensate ai patimenti di altri dodici mesi! Che cosa vuoi venire a fare tu, Giovanni? La tua malattia è nella gola. Smetti di bere e [...]

[...] cesserai di essere ubbriaco. Quella di Caravaggio non è la tua Madonna. Dio stesso non può nulla contro i peccatori impenitenti. Chiunque di noi è libero [...]

[...] di perdere l'anima. Salvo poi a purgarla, sapete dove. Ah, dopo, state sicuri che la remissione dei peccati è a Melegnano. Ve lo dico io, ve lo [...]

[...] . Oh che miseria! È meglio morire che stare al mondo in questa maniera! — Kyrie, eleison. Christe, eleison. Christe, audi nos. Christe, exaudi nos [...]

[...] digiuni. — Prendete, la gerla è a vostra disposizione. Servitevi di quello che vi occorre. In viaggio viene fame e gli ammalati non devono patirla [...]

[...] senz'appetito e non aveva più potuto mangiare. L'atonia dei nervi resisteva a tutte le cure. Il trentatreesimo un amico gli si è precipitato nel salotto come [...]

[...] , il gobbo, gobbo. Ah, sì! Magari, fosse vero! Ci sarebbe proprio bisogno di un Dio che vedesse e provvedesse! Se è vero che il sangue di Cristo ci ha [...]

[...] Dio. Solo la nostra esistenza è certa", abbia ragione. Che ne sappiamo noi? Chi l'ha veduto, chi gli ha parlato, chi ne sa mai qualche cosa? Noi [...]

[...] non abbiamo però modo nè di affermare nè di negare l'esistenza dell'essere supremo. Ed ecco il dubbio! Il dubbio è nel mio cervello malato di [...]

[...] voglio credere, ho bisogno di credere in qualche cosa. Quale supplizio è questo mistero che ci mantiene nel dubbio! La comitiva stava per [...]

[...] . — Siate buono, Gioberti! — È inutile, caro Tommaso, che ci carichiamo anche delle vostre calze, gli disse Gioberti. La Madonna non [...]

[...] Casone e non potete venire con noi. La strada che conduce a Caravaggio è libera e voi potete andarvi quando vi piace e con chi vi piace. Ella taceva [...]

[...] abituata alla violenza. — Prendete, prendete! questo è per voi! e anche questo! Le pellegrine che avevano ancora della forza si precipitarono sulla [...]

[...] , si ostinava a non escludere dai rimedii la carità pubblica e privata. — È vero, diceva a Buondelmonti, dessa degrada, abbrutisce, sconcia la [...]

[...] , la carità pubblica e privata è il solo anestetico che possa lenire le sue sofferenze. — In te parla l'ombra di tuo padre. Tuo padre ha sofferto [...]

[...] a spese dei ricchi. La paura della miseria è la caratteristica della tua classe. Marat, caro mio, è uno dei tuoi avi. Senti, come lui, il [...]

[...] altri alla ghigliottina. Alla grande rivoluzione è mancato l'uomo scientifico, è mancato l'uomo di genio, capace di sciogliere la questione [...]

[...] delle questioni. È mancato il personaggio che insegnasse ai terroristi che il lavoro umano è l'unica cosa che possegga un valore economico e che nel [...]

[...] lavoro è la soluzione di ogni problema. Credilo, la paura della miseria è la caratteristica della tua classe. Marat era della tua classe. Egli non [...]

[...] fucilato in mezzo al tumulto. L'uomo di genio non è un pedagogo che si pietrifica nella forza del lavoro. È l'aquila che porta in alto il futuro senza [...]

[...] fosse rimasta vuota. C'è un'avversione istintuale nei poveri per i contatti tra i consanguinei. Ma spesso l'ambiente è più forte dell'istinto. Non è [...]

[...] non pochi in uno stesso letto. I delitti... È un delitto? Io so che ho una ripugnanza invincibile per la carne di mia madre e delle mie sorelle [...]

[...] . Se ne fossi colpevole, sentirei il peso del mio dolore tutta la vita. Certo è che i delitti sessuali del Casone sono dovuti all'ambiente. Alla [...]

[...] mancanza dello spazio, alla mancanza dei letti. È orribile che ci sia una società che abbia un codice contro il duro destino degli esseri e non pensi [...]

[...] . Perchè la lotta di classe è della società del sopravalore. Tu sai che cosa voglio dire. Supponiamo di essere cento calzolai. Il padrone ci [...]

[...] di altre spiegazioni. Tutta quell'accumulazione di ore rappresenta la sua ricchezza. È così che lui va in carrozza e noi a piedi. Che lui abita il [...]

[...] vent'anni non sanno neanche cosa siano la fatica e la penuria. I nostri.... Guarda giù nel cortilone. È il lavoro non pagato che ci fa assistere a [...]

[...] questi orrori. E dal lavoro non pagato è uscita la teoria marxista la quale farà scomparire la lotta di classe, eliminando il capitalista. E senza [...]

[...] del padre addosso la pelle della figlia, o del fratello su quella della sorella o della madre si scalda, e l'incesto si compie. Non è il vizio che [...]

[...] lo provoca. È il tepore della stessa coltre. Senti che cosa mi ha raccontato la madre, Elisa Giuncati, del 17, al primo piano del blocco C. La donna [...]

[...] è occupata da un pollivendolo a dividere le penne bianche dalle nere e le morbide dalle dure per quattro lire la settimana. Elisa è nella stanza [...]

[...] dieci alle undici lire per sei giorni di dodici ore. La famiglia è delle più quiete. In tutto il tempo che abita il Casone non è stata in arretrato [...]

[...] regolarmente e nessuna di esse ha mai dormito fuori della propria casa. Il padre è stato veduto alticcio di rado. Due delle ragazze dormivano in un [...]

[...] lettuccio sotto la finestra e la maggiore dormiva nel letto matrimoniale, con la testa sul cuscino, ai piedi dei genitori. La moglie è venuta a pregarmi [...]

[...] di darle due stanze perchè suo marito ha contratto delle abitudini riprovevoli con la figlia, ora in uno stato interessante. "Adesso il male è [...]

[...] fatto, mi disse, e non c'è più rimedio. Potrei andare alla questura e farlo arrestare. Ma sono una donna prudente e non amo gli scandali. L'importante [...]

[...] è di impedire che si ricominci". Io l'ho contentata subito. Ho fatto sloggiare il 18 a mie spese mettendolo al 22. La caduta di certe famiglie [...]

[...] impensierisce. Ce ne erano due o tre che potevano essere citate a modello. Non facevano del lusso, perchè qui non è il sito di farne. Ma mangiavano [...]

[...] , che gli potessero tener dietro. L'urto di una ruota della macchina, che ha sbattuto Luigione sul muro privo di sensi, ha mutato l'uomo. Non è più [...]

[...] quello. Tutto è cambiato. La famiglia è in pieno disfacimento. Si è ridotta in una stanza del blocco C, è sempre in arretrato d'affitto, maschi e [...]

[...] femmine hanno dovuto smettere d'andare a scuola, e la madre è invecchiata di quindici anni. Luigione, durante la convalescenza, andava dal [...]

[...] l'urto, che, alterandogli il sistema nervoso, lo abbia sottoposto alla legge della stanchezza. Fatto sta che lo stabilimento, dopo tanti anni, è stato [...]

[...] suo gusto è di rimanere delle ore coi politicanti al tavolino del cicchettaio a buttar fuori parolone rivoluzionarie. La sua immaginazione si è [...]

[...] delle tue torture! Come è triste casellare il Luigione col marito della Pina e col Giovanni, veterani degli alcoolizzati! I ciechi dovrebbero [...]

[...] tutta l'agiatezza del ricco. Annita Tampini mi ha fatto piangere. Non ho voluto l'affitto. È la donna più pitocca del Casone. È venuta su senza un [...]

[...] vero mestiere. Tutta la sua gioventù è stata spesa a lavare bottiglie d'estate dal birraio Damia, fuori di porta Magenta, e a cucire sacchi [...]

[...] d'inverno, negli studii dei piccoli negozianti di seta del Broletto. Non ha mai superata la giornata di una lira e non è mai discesa fino a quella di [...]

[...] portarono al camposanto la povera donna pareva impazzita. Non è stata più lei. Non ricuperò più la ragione. Non può più vedere un soldato. Basta un [...]

[...] volta a prendere il suo Attilio. È divenuta cupa, malinconica, lavora a sbalzi, è indifferente al bene e al male e non sa più concepire che un [...]

[...] cessato di pregarlo in ginocchio! È un pezzo che non prendo la penna in mano. Il colera non me ne ha dato tempo. Che giornate! Sudo a pensarci. Ci [...]

[...] . Abbiamo fatto il nostro dovere senza chiasso, gareggiando l'un l'altro a nostra insaputa. La fortuna dei nostri ammalati è stata di avere il [...]

[...] di cognac eccellente o di laudano, se la bevitrice aveva dei dolori ventrali o delle diarree prodromali. Nel Casone non si è mai mangiato così bene [...]

[...] spaventassero gli ammalati e perchè diceva che la paura era il morbo nero del colera sporadico. — Signor Buondelmonti, mi protegga. Non è vero ch'ella mi [...]

[...] guarito, è morto. Sua madre non sa darsi pace. — Ah! dunque, diceva giorni sono, non c'è giustizia in cielo! Il cielo non ha proprio avuto compassione [...]

[...] di Antonio. Egli è morto come un dannato. I crampi allo stomaco durante il raffreddamento del corpo erano così inesorabili che nel delirio il [...]

[...] povero diavolo si scarnificava il petto con le unghie. Buondelmonti non ha potuto salvarlo neppure coi clisteri di etere solforico. È spirato con [...]

[...] se avesse subite le convulsioni di un delirio violento. — Ah, dunque non c'è giustizia in cielo! No, non c'è giustizia in cielo. Il cielo non ha [...]

[...] marito ernioso e sbevazzone! O don Paolo, voi che mi parlate sempre della bontà del Dio dei cristiani, ditemi perchè Dio non è clemente, perchè [...]

[...] Dio, che è in ogni luogo, assiste alla strage dei poveri, che lo adorano in ginocchio, con tanta indifferenza? So la vostra risposta a memoria [...]

[...] Signore uscendo dalla cena? — Sappiatelo, buon sacerdote, io non piangerò un minuto. Se Dio è potente e nulla può resistergli, perchè non mi [...]

[...] colpisce in questo attimo in cui il mio edificio religioso è crollato? Ah, me ne ricordo. Voi mi avete detto che anche Pascal, il grande Pascal, dopo [...]

[...] l'orgia col demonio, è ritornato alla fede della grazia, alla fede del mistero, alla fede del sovrano del cielo. Ma voi non mi avete mai detto che [...]

[...] . L'ignoto è l'ultima sua speranza. Basta, basta di mistero! non ne voglio più, grazie. La mia anima religiosa è in frantumi. Non ho più fede, non [...]

[...] sì che sei una vera madonna, una madonna di carne, una bella madonna che si commuove e lenisce le miserie umane! Ho detto che è vile l'adulterio [...]

[...] una immortale: l'amore. Non c'è che l'amore di vero, di grande, di sublime. Tu sì che esisti. Tu sì che sei possente. Tu sì che allacci e imparadisi [...]

[...] trasporto indicibile. Agata Maddaloni, non ti dimentico, non sarai dimenticata. La tua sciagura è connessa al momento più eroico e più fortunato [...]

[...] ambascia che li soffocava. La scena rappresentava tutto ciò che c'è di lugubre, di tragico, di spaventevole. Annunciata fu il balsamo che passò sui [...]

[...] contrario. Ci sono stato io stesso l'anno scorso, nel giorno dell'apparizione, con mia madre, la quale, come tu sai, è bigotta quanto una poveretta [...]

[...] . — Guarire! — È la fama che lo dice. Io non credo neanche dopo che certi miracoli si sono compiuti sotto i miei occhi. Uno di essi, per quello che mi è [...]

[...] stato detto, è un miracolo di tutti gli anni e te lo racconto. Mia madre era in chiesa e io ero di fuori che davo una occhiata alla struttura del [...]

[...] di facciata. Non appena gli si è girato intorno si sente il bisogno di voltargli la fronte verso il grandioso viale lungo due chilometri e [...]

[...] , dove è una madre di Dio di sasso, con la faccia e le mani di sasso, la quale rappresenta l'apparizione della Madonna dinanzi una certa Gioannetta [...]

[...] dissipa che all'aria aperta, dove ho veduto un altro spiritato cacciato innanzi da una ventina di persone, è molto difficile avere la mente chiara. Le [...]

[...] rappresentazione che avesse avuta la sua prova generale in una sagristia. Non c'è dunque che la suggestione o l'autosuggestione che può avere [...]

[...] sua follia. Sogna di giorno. Vede l'ombra dello spirito malvagio dappertutto. Ne sente il fruscio dei piedi. Cade il suo canestro ed è stato lo [...]

[...] spirito che lo ha buttato in terra. Qualcuno bussa o tocca la parete. Ed ella è sicura che è lo spirito diabolico che si è messo di dietro per [...]

[...] morire, molti hanno la viltà di prosternarsi ai santi sconosciuti a implorare miracoli che nessuno, ohimè! è in grado di compiere. — Anche a me [...]

[...] . Certo è che il loro furore non poteva essere più vero. Il terrore per la casa di Dio veniva manifestato con tutti gli eccessi degli accessi [...]

[...] . L'impressione maggiore è pure nell'ambiente esterno. Mi pare di essere passato attraverso scene medioevali. Non ne avevo idea. Sullo stradone da Treviglio a [...]

[...] guarita e fortunata. È in viaggio qualche cosa per voi che vi porterà fortuna. Abbiate fiducia, sperate. La mia indovina era una bionda che [...]

[...] ancora un poco. Ma vedo in fondo all'ultima venuzza la donna fedele della vostra vita. È bella, è ricca, vi darà molti figli e vivrete tanti anni [...]

[...] poco dopo disse senza impallidire. — Giovane, vostra madre è morta quando eravate piccino. Voi la rimpiangete sempre. Ma il padre che avete è un [...]

[...] voltando l'edificio del santuario. Ha più dell'abbeveratoio che della piscina. L'acqua inquadrata nel granito è poco profonda e vi scorre [...]

[...] limpidissima. È una fontana sbucata spontaneamente dal suolo, subito dopo l'apparizione della Madonna, il 26 maggio 1432. La leggenda aggiunge che la [...]

[...] diffusero tutt'intorno un profumo soavissimo. — Questa è storia. — Come l'ho letta nella descrizione del santuario. A me pare crudele che si [...]

[...] di allegrezza mistica ch'essi scambiano, sovente, per della grazia divina. Ammetto la libertà di uscire dal mondo a chi è stanco della vita, ma non [...]

[...] religione! È triste che ci siano santuari che suscitino tante speranze e lascino poi gli illusi nella crisi della disperazione! Mi faceva pietà tutta [...]

[...] farneticare dietro queste fole che alimentano la pazzia! — Perchè la folla è al di fuori del mondo che progredisce. Essa è oggi quello che era [...]

[...] progredite. Le masse della produzione sociale, le masse del lavoro devono diventare, come gli altri, dei cittadini. Nel Contratto Sociale è detto che chi è [...]

[...] cristiano non è cittadino. Chi è cristiano è schiavo di un Dio che gli sta alle carni come un cilicio, schiavo di una rassegnazione che gli fa [...]

[...] gli altari prima di avere i cittadini, è perita nel sangue ed ha veduto risorgere il Cristo, il gerente responsabile di tutte le menzogne [...]

[...] Santuario, la quale è una vera fiera religiosa ove si vendono il pane impastato con l'acqua del sacro fonte, l'olio per le lampade, le candele, i [...]

[...] . Sacramento e le litanie. I devoti entrano in uno stanzone a pianterreno, ove è un banco che va da una parete all'altra, vicino alla parete in [...]

[...] maggio, l'anniversario della apparizione, è, per il Santuario, una giornata coi fiocchi, una giornatona feconda di parecchi biglietti da mille. A [...]

[...] d'olio. Gli altri, il grosso dei fedeli, volevano l'olio per delle novene, e tante candele per tante giornate. A nessuno di quei fanatici è forse mai [...]

[...] sè stessi. Ci sono momenti in cui non si sa più se si è fra gli ammutinati di un manicomio o in una bolgia infernale. Si emettono grida da lasciar [...]

[...] , Madonna! Ci sono... ce n'è un subisso di miracoli illustrati e non illustrati. Ricordo quello di Paolo Vailati di Crespiatica cremasco. La scena è [...]

[...] degli abbracci di un altro! Diteci quando è sincera, se col primo o col secondo, o se non lo è nè con l'uno, nè con l'altro. Forse è sempre bugiarda [...]

[...] ritornare alla mala vita e vi troverete col problema allo stesso punto! Il vizio non esce dalla carne della Messalina. È ereditario, è eterno. Passa [...]

[...] da un corpo all'altro e rimane immortale. E vedendola andare verso il salotto tese il braccio. — Vattene! vattene! È odiosa la vita del [...]

[...] tradimento! — E di chi è la colpa? Tu mi dici d'andarmene, e io non ti obbligherò a chiamare il custode per mettermi alla cancellata. Ma di chi è la colpa [...]

[...] momenti! — È la verità, ti dico. Insulta pure. Le tue supposizioni non mi inquietano. Perchè non sei tu che potrai farmi credere che io sia una [...]

[...] sentire la libidine. Annunciata non fu mai che tua. È la verità, è la verità! Lo giuro innanzi al Signore che ci vede, che io non ho mai pensato [...]

[...] all'adulterio. L'adulterio mi è stato imposto... Sul volto di Giorgio riapparve la fiammata della vita. — Oh mia Annunciata! E con la frase calda [...]

[...] voglio i tuoi baci, i baci dell'uomo geloso! L'uomo geloso mi fa paura come il cane idrofobo. Ti ho detto che mi è stato imposto. Dovevo parlare al [...]

[...] plurale. Dovevo dire che ci è stato imposto. Sì, c'entri anche tu. Se l'adulterio imposto è un delitto, Giorgio, tu pure sei colpevole. Tu ti [...]

[...] meravigli. Voialtri uomini cadete sempre dalle nuvole. Ma i fatti sono più forti della meraviglia. Non cercare altrove. Quello che è avvenuto era [...]

[...] una necessità delle nostre condizioni fisiche. Io sono nata madre. Io sento la maternità come poche donne sentono. Avere dei figli è per me un [...]

[...] di essere madre ha superata la mia avversione per l'adulterio. Lo so, avrei dovuto dirtelo prima. E questo sotterfugio, te lo giuro, mi è [...]

[...] costato una lacrima. Sovente sono stata lì lì per gettarmi al tuo collo e implorarne il consenso. Ma tu vedi come la gelosia degli uomini è perversa [...]

[...] peccato è un altro peccato. Ma gli uomini, confessalo, sono ostinati, ostinati, ostinati! Lasciar fare quello che loro hanno fatto diventa un [...]

[...] abbominio, un orrore. Si sfascia la famiglia, si capovolge l'ordine sociale. Confessalo, Giorgio, che è il loro punto debole. Come sarebbero più saggi [...]

[...] l'istinto del marito si rivoltava. — L'adulterio è malsano e ciò che dici è immorale. — Non mi offendo. Ti credevo superiore alla massa degli ammogliati [...]

[...] . Ho errato, ne convengo. Ma se è immorale l'adulterio imposto da condizioni speciali, che cos'è allora il marito che prende moglie nella tua [...]

[...] di essere madre? Giudichi il cielo. Io non avrei voluto accusarti, ma poichè tu lo vuoi, sia. Noi siamo pari. Forse non lo siamo. Forse c'è [...]

[...] amorazzi di mia moglie.... Mai, mai, mai! Tuo figlio è tuo e dev'essere tuo. — E sarà mio. E a mio figlio darò il mio nome, non avere paura. Uomini [...]

[...] ostinati! E sia.... E sia pure! Tu hai scelto, non è vero? Hai votato per l'impotenza generativa, come tutti gli uomini del tuo tempo! Il rimorso [...]

[...] con le mani al dorso. — Magari! Te lo auguro. Perchè il tuo scioglimento è tutto a tuo danno, povero Giorgio. Tu, egoista, tu geloso, non vedi la [...]

[...] occhi pieni, presa dal singhiozzo, si mise la mano al cuore come se avesse voluto ritardare lo schianto. — Il mio pianto è ancora della forza [...]

[...] , Giorgio. Non si esce mica dalla casa di un uomo come te senza piangere. Non è il tuo lusso che mi fa parlare. Il lusso non è mai stato una necessità [...]

[...] inondata di lacrime. Tu sei mia! Senza la mia impotenza maritale... — Troppo tardi, Giorgio. La è finita. Le tue parole hanno scavato l'abisso [...]

[...] tormento. In casa mia e di suo padre... — Annunciata! le disse allargando le braccia per premersela sul cuore. — Povero Giorgio! la è finita. Non [...]

[...] compagna a dimenticarmi. Voi sapete che il destino non è nelle nostre mani. Porto la mia croce con rassegnazione. Ve lo dico piangendo. Non si spezza la [...]

[...] vita senza dare un po' di noi stessi. Portate pazienza e non offendetevi se vi dico che l'esistenza di voi due è diventata più cara della mia [...]

[...] contenterò di poco. Sarò lieto se penserete qualche volta che in via Goito è un infelice che vi vuol bene. Consumerò la mia esistenza nel lavoro. Farò [...]

[...] studiate i problemi delle popolazioni povere e l'abitazione modello non può esserne stata esclusa. Il Casone è di voi due. Ne ho scritto al mio notaio [...]

[...] , il quale è incaricato di trasmettervene l'atto di rinuncia. Demolitelo e rifabbricatelo. Ghiringhelli è il mio ragioniere e il mio confidente [...]

Deledda Grazia
La via del male
21 1906 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 257 occorrenze

[...] Rosario. - È appena la una - pensò. - Forse è troppo presto per andare dai Noina. Dormiranno, forse. Quella gente è ricca e si prende tutti i comodi [...]

[...] . Dopo un momento d'esitazione riprese la strada, dirigendosi al vicinato di Sant’Ursula, che è all'estremità di Nuoro. Era ai primi di settembre: il [...]

[...] sogno, aveva preso tempo per risolversi, e ancora non s'era deciso a dichiararle la sua simpatia... - Chi è questa Sabina? - domandò, guardando il [...]

[...] a te? - Ne sarei contento, ripeto. - E allora, dimmi, che razza di gente è la famiglia Noina? - Tu che sei nuorese lo devi saper meglio d'un [...]

[...] , diavolo? Se la moglie appartiene ad una famiglia di principali (1) nuoresi? - La moglie sì, ma lui? Chi lo sa di dove è? Neppure egli lo ricorda. È [...]

[...] stesso zio Nicola che se ne intende... - Ah, è vero, egli è un ubbriacone? - domandò Pietro. - Dicono fosse ubbriaco quando, il mese scorso, cadde da [...]

[...] ) Le famiglie distinte del popolo. 9 vino. Fatto sta che s'è rotta la gamba, ed ora cerca un servo abile e fidato, perchè egli non può più [...]

[...] badare alle cose sue. - E la moglie che donna è? - Una donna che non ride mai, come il diavolo. Una vanitosa. Il vero prototipo delle vostre [...]

[...] forestiere? E la figlia, come è? Superba? - Zia Maria? Una bella ragazza. Ma bella! - disse l'altro gonfiando le guancie. - Quella è buona, umile [...]

[...] , buona massaia. Dicono! Io la credo ancor più superba della madre. Devono poi essere avare, quelle due donne, avaro quanto zio Nicola è allegrone e [...]

[...] bettoliere. - Basta che non siano avare con me. - Ah, dunque è vero che ci vai? - chiese l'altro, smettendo la sua faccenda. - Se mi pagano bene, sì [...]

[...] , spazza il cortile e la strada davanti al cortile. Una vergogna, per gente ricca come loro. - Lavorare non è vergogna. E poi, non dicevi tu, poco [...]

[...] , o almeno è un po' nascosta, ma zia Luisa ad ogni parola fa sentire di non aver bisogno di alcuno, di esser ricca, d'aver la casa piena di [...]

[...] provviste e il cassetto colmo di monete. È una donna schiacciante. Zio Nicola la chiama Madama reale. Non si degna neppure di uscire a prendere il fresco [...]

[...] sfondo ardente della straducola - lui, il padrone, non è superbo? - Oh, è un burlone ciarliero; niente altro. Si beffa un po' di tutti, e si mostra [...]

[...] bisognoso di denari. È un furbone, caro mio! - E in famiglia vanno d'accordo? - Si capiscono a vicenda come gli uccelli dello stesso nido - disse [...]

[...] una donnicciuola... - osservò Pietro, col suo gesto sprezzante. 11 - Cosa vuoi? Qui è un luogo di chiacchiere: tutti convengono qui, come le [...]

[...] trasse una moneta di argento. - Pago. E tua moglie dov'è? - È andata a cogliere fichi d'India - rispose l'altro, sbattendo sul banco la moneta per [...]

[...] volta aveva passato qualche ora; e per concatenazione d'idee domandò: - E cosa si dice di Maria Noina? È onesta? - Ostia, son cose neppure da [...]

[...] andasse poi a riferire le sue domande ai Noina, e si alzò. 12 - Spero rivederci, Pietro. Fa il contratto con zio Nicola, sai: è un buon uomo [...]

[...] . - Son voci che corrono, e Nicola è un burlone. - Ma che voci, zia Luisa mia? Che possono dire di me? Non ho mai avuto che fare con la giustizia, io [...]

[...] sul dorso nudo di cavalli indomiti. Ma chi da ragazzo non è stato così? Qualche volta mia madre, poveretta, mi legava e mi chiudeva in casa: io [...]

[...] fame, l'abbandono, la malattia. Le mie due vecchie zie mi aiutarono, ma sono così povere! Allora compresi la vita. Eh, diavolo: la fame è una [...]

[...] , - disse zia Luisa, senza voltarsi. - Saprai anche questo. - Lo so, lo so. Chi non conosce la vostra vigna? - Si, è la più bella vigna di [...]

[...] le due cugine che si bisticciavano. - Tu mi hai spinto... - No, sei stata tu, tu che hai lasciato andar le cocche del grembiale. - Pietro, chi è [...]

[...] Maria, e vide che vicino al viso ardente e al busto agile e colmo della cugina, Sabina appariva pallida e magra. - Uno è fatto, - egli disse [...]

[...] , piano, accennando Maria con gli occhi. - Verrai alla vendemmia, non è vero? Ella non rispose nè sì, nè no; egli s'arrampicava sul pero, e gli pareva [...]

[...] rideva di me; ella mi vuol bene. Ma io son povero, e il povero è come l'ammalato; ogni piccolo urlo lo fa soffrire. Basta, rimedierò. Ella verrà [...]

[...] potrò anche baciarla... Sì, Maria è più bella, ma Sabina è più buona. - Ah, l'altra, - pensò dopo un momento, rivedendo con un impulso di desiderio [...]

[...] la figura voluttuosa della giovane padrona, - come è cattiva! Non ci ha lasciato soli un momento! Vorrei fosse qui, ora; la butterei per terra, la [...]

[...] baci cattivi; a Sabina i baci buoni... perchè tu sei cattiva, e Sabina è buona. - Ecco, qui, forse qui. Qui va bene - disse poi a voce alta [...]

[...] vendemmia Sabina non scese alla vigna. - E tua cugina, perchè non è venuta? - chiese Pietro a Maria. La giovane padrona lo guardò con gli occhi [...]

[...] , ciascuno a modo suo, e si capivano. Spesso Pietro gli diceva: - Che differenza c'è tra me e te? Nessuna. Soltanto, io sono un cane che parla. Quella [...]

[...] bettoliere toscano, il giorno dopo incontrandola non la guardo neanche in faccia, ed ella fa altrettanto. Cane e servo, servo e cane: è lo stesso. A un [...]

[...] mise a correre in avanti, poi si fermò e tentò leccarsi le ferita. Pietro si fermò, si volse, cogli occhi lucenti d'ira. - Chi è stato? - gridò [...]

[...] è niente! - disse allora la ragazza. - Facciamo pace. Cos'hai Pietro Benu? Hai mangiato delle cavallette, oggi? Tè, Malavì; Tè, Malavì! Il cane [...]

[...] , eccitata e perfida, la ragazza gli disse: - Maria mi ha detto che sei di cattivo umore perchè Sabina non è venuta. Ma Sabina si beffa di te: ella è [...]

[...] ? - No. Maria. - Al diavolo chi l'ha fatta venire sulla terra! - egli imprecò, beffardo. - No, non imprecare, Pietro Benu. Maria è gelosa di Sabina [...]

[...] dieci, cuore mio. Prendine, prendine ancora. Fa presto; c'è là dietro la mia padrona giovane. Dove posso vederti, Franzischedda? - Io sono una donna [...]

[...] zitto: c'è là zio Nicola che t'aspetta, nella piazza del Rosario. Pietro spinse i buoi; la donna scomparve. Poco dopo, infatti, zio Nicola comparve [...]

[...] , padrone! Bisogna vedere chi è il padrone, fra me e te... Intanto erano giunti. Il cane, andato avanti, raschiava il portone con le unghie e guaiva [...]

[...] allegramente. Zia Luisa aprì. - Eccovi finalmente, - disse, gettandosi indietro sull'omero il lembo della benda. - E Maria dov'è? - È rimasta [...]

[...] . Ma ecco un rumore di passi nel cortile silenzioso. Chi è? Zia Luisa che s'alza all'alba, perchè a tal'ora si deve alzare la massaia benestante? La [...]

[...] desiderio provato il giorno della raccolta delle pere, ma sempre un po' crudele. - Ella è ricca, è ambiziosa, - pensava egli, ad occhi chiusi, - non [...]

[...] , Pietro: c'è tanto da fare. La voce era calma, le parole comandavano. Egli si svegliò completamente dal suo pazzo sogno, anzi le orecchie gli [...]

[...] toccare... perchè sono sciancato? Altrimenti... Vedi la tua compagna come è più docile!... 47 - Ah, vecchio barbuto, chiamo vostra moglie [...]

[...] l'opera, Pietro le parlava beffardo. - Presto, presto: son già le dieci; se a mezzogiorno non è tutto finito m'appicco... - Appiccati pure, ma non tanto [...]

[...] è così infelice. Gli piacciono le donne, beve un po' troppo, dopo la sua disgrazia, ma in fondo è un buon uomo. Bisogna compatirlo: anch'io sembro [...]

[...] troppo. Ma anche lui non è nato ricco; ah, è una triste cosa non nascer ricchi, da razza potente; si rimane sempre umili. Anche la mia Maria ha [...]

[...] ereditato un po' dal padre; 49 non sente tutto il decoro della sua posizione; ma è tanto giovane, eppoi è anche furba. Ah, ella farà certo un buon [...]

[...] matrimonio. Eppoi è così istruita! Ella tiene i conti e i registri come un notaio: ella ne sa quanto un avvocato. Senza di lei come avremmo fatto io e [...]

[...] dàmmi da mangiare quello che mangiano gli altri: dàmmi un po' di quella carne di pecora. 50 Sì, sì: è di pecora, figliuoli miei; credevate fosse [...]

[...] povertà. - La salute è il più bel gioiello; con quel pegno lì tu puoi trovare non cento ma mille scudi, - sentenziò zio Nicola, dall'alto della [...]

[...] occhi brillanti. - Sei il diavolo, tu? Come hai fatto a indovinare? - gridò, battendo lievemente il bastone sulla spalle del servo. - Ma è davvero [...]

[...] ? - chiese Pietro meravigliato. - Sicuro; è vero. Verissimo come è vero Dio. - E la scarpa gliela avete scaraventata sul muso? - Ah, ah, ah, come [...]

[...] volta lasciò capire di aver sposato zia Luisa senza amore, soltanto per fare un buon matrimonio. - Lei però era innamorata, oh, sì, come è vero Dio [...]

[...] . Io ero povero, sì, ma ero un bel giovine. Non faccio per vantarmi. - Eh, si vede ancora! - lo adulava Pietro. - Bellezza è metà dote, ragazzo mio [...]

[...] sposarsi bene, avere l'amore e la roba, questa è davvero la felicità! - Chi sposerà Maria? - egli pensava sovente. - Il tale, o il tale! Forse un signore [...]

[...] moglie? - È andata a lavare. Eh, so perchè la vuoi, - disse l'altro, ammiccando coi suoi occhi infantili. - L'hai incaricata di cercarti moglie, dopo [...]

[...] . Addio. - Come è buono quell'uomo! - pensava Pietro. Gli pareva di voler bene a zio Nicola come ad un padre, e quasi quasi sentiva di voler bene [...]

[...] le sementi e le provviste inviate da zia Luisa. - Zio Nicola non è venuto a trovarti, perchè è stato quindici giorni a letto, con forti dolori [...]

[...] ? - gridò zio Nicola, curvandosi per riattizzare il fuoco del forno. - E poi Pietro rifiuterebbe forse l'eredità: l'eredità di un ladrone! È onesto [...]

[...] , Pietro! - Ma egli vive con la zia, quando non è al servizio, - osservò Maria. - Ma lasciate stare il fuoco, babbo: ecco che il fumo vien tutto fuori [...]

[...] redimere l'anima sua bisognava offrire mille messe e cento processioni. Basta, certo è stato un ladro astuto, spauracchio di proprietari e di pastori [...]

[...] come un uccello e volare vicino a lui per scrutarne i pensieri! - Se la zia muore, egli tornerà, non è vero? - domandò ad un tratto. - Chi? - Ma [...]

[...] tanto in tanto si confessi e comunichi. - Andate d'accordo con Pietro? - Certo, - disse l'altra, sorridendo un po' sdegnosa. - Egli è un buon servo [...]

[...] ; io sono una buona padrona! - Ma non è bravo davvero? - Sicuro, un bravissimo giovine. Sabina si sentiva tanto felice quando qualcuno lodava Pietro [...]

[...] mi disse più nulla dopo quel giorno, ti ricordi? Credo abbia soggezione di voi. - Egli non è uomo da aver soggezione di nessuno. - disse Maria [...]

[...] Maria, pensierosa. - Pietro è un bravo giovine. E poi è anche bello! E poi, se la zia gli lascia il suo avere... - Che mi importa? Io voglio lui [...]

[...] triste cosa esser poveri! È vero, però, che si contentano di poco, come Sabina... - Addio, - disse quest'ultima, chinandosi sotto la porticina [...]

[...] chiese: - Ebbene, che nuove abbiamo? 84 - Buone, grazie a Dio. Fa freddo, ma la nostra pelle non è fina come quella dei signori... - Qual [...]

[...] sere, ma come dice Maria, la mia pelle non è fina tanto da risentirsi di simili cose. E il padrone dov'è? - Febbre! febbre! Febbre interna, forse [...]

[...] messa, vadano pure; per me ci rinunzio con piacere. La messa di mezzanotte è per me stata sempre odiosa, perchè tutti ci vanno per divertirsi, per [...]

[...] vostro vino, e parlar male di voi domani. Il miglior amico è il servo fedele. Ed anche il cane, non dico: qua' Malavì! Diavolo, sei brutto come un [...]

[...] le donne non devono far altro che andare a letto; questa è la mia opinione. Noi, dunque, Pietro Benu, chiuderemo il portone e non apriremo neanche [...]

[...] cantare. « Questo è il sangue ardente della botte, e bevendolo noi scaldiamo il nostro cuore. Beviamo, dunque, e riscaldiamoci, poichè fuori cade la [...]

[...] occorrerà molto vino per riscaldarlo. Cosa ne dici, tu? » Pietro rispose: « Il mio cuore è già freddo, perchè io sono un povero servo e nessuna donna [...]

[...] che ha fatto testamento in mio favore... È poca cosa, lo so: una casetta in rovina e un pezzetto 90 di terra, ma io venderò subito ogni cosa e [...]

[...] ! Non li ho voluti perchè troppo vecchi. È da paragonarsi col mio giogo, forse, quello lì? - Mi pare più bello del vostro!... - Tu sei pazzo. Si vede [...]

[...] Pietro. - È un bel giovine, certo! - E io non sono un bell'uomo? Dov'è tuo marito? - È andato ad Oliena per provvedersi di vino. Zio Nicola non [...]

[...] accennava a ritirarsi. - E la padrona? - domandò Pietro, attaccando il suo cappotto al solito chiodo. - Si sentiva stanca, è andata a letto. E il [...]

[...] segreto! Ma Pietro ebbe un'astuzia da innamorato. - Le parlai in segreto! Ebbene, sì, è vero, - disse, chinando gli occhi e prendendo in mano il [...]

[...] bastone di ferro bucato, che serviva per soffiare e attizzare il fuoco. - È vero, si? Vedi dunque, Pietro... Egli fece un segno sulla cenere con la [...]

[...] momento egli si sentiva astuto, eppure timido come un fanciullo. 100 - Perchè? Perchè Sabina è parente dell'altra. - Dell'altra? - Ripetè Maria [...]

[...] , troppo seria. - tutto questo è pazzia! lo ho riso, così, non per offenderti, ma perchè... ti sei spiegato in un modo curioso! Se tu sei povero, che [...]

[...] , incendiare le messi. Un uomo offeso è più temibile della tempesta e del fuoco. Eppoi, non si sa mai, gli uomini sono tanto imprudenti e focosi! Che [...]

[...] fuoco? - disse Maria, senza guardarlo. Egli si sollevò, s'inginocchiò e si curvò per riaccendere il fuoco. - Poco fa ardeva ancora... non so come s'è [...]

[...] silenziosa, fin verso la cucina, la cui porta era socchiusa. - Non c'è nessuno? - mormorò. - No. - ella rispose nello stesso tono. Entrarono, e alla luce [...]

[...] contento; se vuoi, vado via. - No, è meglio che tu resti; possono averti veduto. Aprirai tu, quando il babbo ritorna... Buona notte. Ella uscì e appena [...]

[...] ; - oggi è davvero una bella giornata. Perchè non vieni più, laggiù, Maria? - Che vengo a farci, ora? - ella rispose, con tanta durezza. - Verrò [...]

[...] stringermi neppure la mano, 115 se vuoi. Ma la mia mano non è sporca, no, Maria! Solo è la mano di un povero, e tu perciò... - Taci, taci [...]

[...] devono essere dei finocchi e verrò a coglierli. La vigna è presto lavorata, non è vero? Ora stai a potare? - Sì, sto a potare. No, tu non verrai, me [...]

[...] in mio favore, - egli disse una notte a Maria, nella cucina, ov'ella era scesa cauta e vibrante. - Vedrai, mia zia è tanto vecchia. Ah, se tu [...]

[...] stesso lo sa, tanto che non osa parlarmene. Egli non è onesto, no; non si tenta così una ragazza di buona famiglia. Egli mi avrebbe corteggiato anche [...]

[...] pericolo scampato. - Egli crede sempre di potermi un giorno sposare; vuol essere ben voluto dai miei parenti: ed io... io non oso dirgli che è pazzo. Oh [...]

[...] dimenticare. Sì, è tempo di finirla. Per tutta la sera ella stette inquieta e triste; si buttò sul letto, in attesa che i genitori si addormentassero [...]

[...] sopra di lui. È tempo di finirla. Riassalita da un impeto di collera, Maria ritornò fuori, scese, entrò nella cucina. Pietro aspettava, ancora tutto [...]

[...] carte; zia Luisa ricordava la sua giovinezza e pensava: - Maria ha bisogno di marito: è tempo che qualcuno si decida. E poichè gli avvocati e i [...]

[...] ! Pezzenti, imbroglioni: uomini di mala fede, che vendono l'anima loro per un pugno di soldi: chi di loro è degno di legar le scarpe di Francesco [...]

[...] una fata, Maria Noina, coi tuoi capelli sciolti. - Sembrano i capelli di Mariedda, i tuoi capelli, Maria Noina. Mariedda è la fanciulla delle [...]

[...] macchia nera che a poco a poco s'avvicina, si divide; ombre di cavalli e di uomini s'allungano sulle stoppie illuminate dalla luna. - È gente che [...]

[...] sorridente rivolto verso Maria. - Le cosa è fatta! - disse malignamente Rosa. - Che cosa? - Il matrimonio. Non vedi che egli è innamorato come una [...]

[...] donna? - È brutto. - disse Maria. - Chi disprezza compra. - È consigliere comunale. - È ricco. - Ha quattro tancas: fra poco ne attraverseremo una [...]

[...] . 132 - È brutto, è brutto. Ha gli occhi belli, ma non guarda mai in viso: ha il naso che sembra il becco d'un avoltoio. - Chi disprezza [...]

[...] sciolti. Qualcuno domandava: - Di dove è quella ragazza? - Di Nuoro. - No, è d'Orane. - No, è d'Orotelli. - Di dove sei, bella? - Di casa del [...]

[...] passavano religiosamente sulle palpebre. - Cos'è? - domandò Maria. - È il miracoloso olio della lampada di Nostra Signora, che preserva dal mal [...]

[...] le spalle con un braccio e le disse: - Guarda: quel villaggio qui sotto è Sarule; vedi quel bosco più in là? Due anni fa, io ci stetti tre mesi, in [...]

[...] quel bosco, dove pascolavano le mie 143 vacche. Guarda da questa parte, lontano: vedi, quella è la pianura di Macomer. Peccato che oggi vi sia [...]

[...] un po' di nebbia; la giornata si guasta. Ma un altro anno verremo assieme, non è vero? Ella non rispose. Le compagne di viaggio le si avvicinarono [...]

[...] pizzichi di polvere che raschiavano dal masso. - Qui, - spiegò una vecchietta, cieca di un occhio, - qui s'è appoggiata Nostra Signora Santissima [...]

[...] non erro, - disse allora Francesco, parlando in italiano, - questo è il monte dei miracoli. - Miscredente! - esclamò Maria, appoggiandosi al masso [...]

[...] . - Sei gelosa? - chiese l'altra. - Di chi? Di quel porco spino? - Chi è il porco spino? - domandò uno della comitiva. - Tu. - rispose la ragazza [...]

[...] sua casa. - Vedi, - egli disse, additando a Maria una casa bianca con quattro finestre aperte, - tu sai che quella è la mia casa. Dietro c'è l'orto [...]

[...] . - In estate c'è fresco nell'orto - egli riprese. E aggiunse, sottovoce: - Prenderemo il fresco sotto il pergolato, non è vero, Maria? - Non so [...]

[...] ancora... - ella rispose timidamente. - Ma la casa ti piace, non è vero? La strada è bella; in carnevale è sempre piena di maschere e di gente [...]

[...] Rosana? - No, è tardi, - egli rispose, aiutando Maria a smontare. - Verrò un altro giorno. - Ebbene, ti degnerai almeno di attendere un momento [...]

[...] settimane, non è vero? - Fra due settimane... XII. Le due settimane passarono. Francesco Rosana frequentava la casa di Maria, andava spesso in giro [...]

[...] quindici giorni, Maria ne chiese altri sette per decidersi. - Ancora! - disse Francesco, quasi offeso. - Ma questo è un martirio. Egli credette [...]

[...] e meraviglia. - Come sono sciocche le donne! Sciocche tutte! Perchè vuoi licenziare quel servo? Dove ne troverai uno migliore? Se Pietro Benu è la [...]

[...] giovane proprietaria e le diceva: - L'hai visto passare?... Fa pena davvero! È diventato magro... Eh via, sei più dura di queste mandorle: hai il [...]

[...] cuore nero, tu! E dire che egli è così ricco, così grazioso! Il più bel giovine di Nuoro; il più ben vestito! Bada di non pentirti, Maria! Ed ella [...]

[...] , sentiva una grande sventura pesargli sul capo. - Lascia almeno, Maria! È tanto tempo... Con impeto folle la strinse a sè; la baciò sulle labbra con [...]

[...] sull'apertura della capanna, porgeva il cestino e salutava. - Dammi almeno qualche notizia dei miei padroni - disse Pietro. - Maria s'è finalmente [...]

[...] già la vertigine di Pietro era cessata. - No, non è possibile - disse il servo, ridendo forte. - Tu t'inganni, Maria ha rifiutato Francesco. Lo [...]

[...] - Non so. Certo è che tutte le sere Francesco Rosana va a visitare Maria, e quasi ogni giorno manda regali. Tutti dicono che gli è stata concessa [...]

[...] e brillante, poco alto sull'orizzonte cristallino, e pensò: - Saranno le sette: fra un'ora e mezzo sarò là. Oggi è sabato. Se la notizia è vera [...]

[...] ! Chissà, forse è stata lei a farmi avere la notizia, ed ora mi aspetta... Più andava, più il dubbio del tradimento si dileguava dalla sua anima smarrita [...]

[...] confondevano nella mente. - Se lo trovo là lo uccido; mi getto sopra di lui come un cane arrabbiato, - pensava. - È meglio che aspetti fuori; non [...]

[...] servo. - Perchè, perchè ha paura? Che posso farle io? Non ho giurato di non farle mai del male? Ella è vile; è vile, vile; ma lo l'amo più di me [...]

[...] servo. Pietro trasalì: parve svegliarsi da un sogno. - Che c'è'? - Buone notizie, - disse zio Nicola, con voce ironica. - Ora te la racconto [...]

[...] nominato Francesco Rosana? Giovane ricco, spaccone, consigliere comunale. 166 È vero che Maria poteva sposare un borghese, un medico, un avvocato [...]

[...] Pietro; ma ripetè il suo gesto sprezzante e s'interruppe. - Dicono? Che cosa dicono? Rispondi, eh! Dicono?... - Dicono che Maria non è innamorata di [...]

[...] . Io non ho neppure tentato d'esprimere la mia opinione. - È finita! - pensò Pietro. L'accento sincero e le confidenze del padrone gli mostravano [...]

[...] richiamò in sè. - È lei? Oh, se venisse, se mi dicesse: è tutto un sogno, Pietro: eccomi, son tua ancora... Ella non venne, ma bastò questo momento di [...]

[...] , ed ella ha cominciato ad amarlo... Francesco è brutto, - pensò poi, - ma è istruito, è astuto, sa parlare come un avvocato. Chissà quali arti [...]

[...] arrivata! Maria è donna e debole: me l'hanno rubata, me l'hanno ammaliata; mi hanno assassinato. Che siano tutti maledetti! Guai, guai a loro! guai a [...]

[...] . No, bisogna essere astuti; astuti come le donne. Vedi, - diceva a sè stesso, - vedi come è stata furba e maligna Maria? Mi ha tradito, ha tessuto [...]

[...] . Bisogna essere astuti. Vedi come è astuta, lei? Ah, come è astuta! Allora s'avviò verso la casetta delle zie, evitando radi passanti per non essere [...]

[...] avete svegliato con una sassata... Ah, tu non hai voluto aprire la tua porta, Maria Noina: è giusto, tu sei la padrona, io sono il servo. Ma bada a te [...]

[...] ? Solo i padroni devono mangiar bene? Pietro rimase. I contadini dissero d'aver rubato la pecora da un ovile poco distante. Ma uno esclamò: - No, è [...]

[...] del vento e il russare dei contadini. - Qualcuno può rubare i miei buoi, - pensava. - Ebbene, che li rubi pure: qui c'è caldo, non mi muovo. Dopo [...]

[...] cagna dei contadini, che pareva una volpicina, tremava e abbaiava furiosamente. - Che c'è? - gridò Pietro, inquieto. Levò i rami dall'apertura [...]

[...] offeso. Bobòre, te lo giuro, come è vero Dio. Lasciami libero: io sono un uomo perduto. - Pietro, - disse il pastore, - Io ti credo, ma non ho [...]

[...] colpa se ti hanno arrestato. Io sono un povero diavolo: è la terza pecora che questi demoni qui mi hanno rubato; ora non ne potevo più. I contadini [...]

[...] è uomo! - riprese l'altro. - Dimmi una cosa. C'è o non c'è Dio? Se c'è, ed è giusto, egli deve aver fatto il mondo perchè gli uomini se lo godano [...]

[...] . Quindi tutta la roba che c'è nel mondo appartiene a tutti gli uomini: basta sapersela prendere, la roba... - Ma vedi, - osservò Pietro, - poi ci [...]

[...] . - Questo è un uomo! - disse, battendo due dita sul foglio. E parve volesse aggiungere qualche cosa, ma improvvisamente tacque e si fece cupo. - Ah [...]

[...] scherzoso e talvolta serio, - siamo tutti eguali come i figli d'uno stesso padre. Dio è 187 il padre di tutti, e quando fece il mondo disse agli [...]

[...] chi ha roba ha tutto; è rispettato, amato, temuto. Persino le donne, che tante volte non capiscono niente, amano e preferiscono gli uomini che [...]

[...] posseggono qualche cosa, anche se essi sono brutti, loschi, sciancati... - È vero! - disse Pietro, pensando a Maria. Anche i compagni approvarono, tanto [...]

[...] ? Perchè gli uomini sono più stupidi degli uccelli, ecco tutto! - Ma infine c'è chi è astuto, come tu dici, e c'è chi è stupido. Io, per esempio, sono [...]

[...] qualche corvo dal grido rauco. - Non v'è Dio? Non v'è Dio! - pensava il carcerato. - Se ci fosse non farebbe soffrire così un innocente! Un giorno [...]

[...] vedere! - egli pensò amaramente. - Tutto, tutto è finito davvero. Ricordò i suoi progetti di vendetta, l'idea di uccidere Francesco prima delle nozze [...]

[...] venga, - disse Sabina con finta indifferenza. - Non ti fa piacere che venga? - Venga o no, per me è la stessa cosa! - Come sei furba, Sabì! Come sai [...]

[...] attraversava la mente: - Ah, non potevano tenerlo dentro ancora un po'? Come c'è stato tre mesi poteva starci quattro. Non per desiderargli del male... ma [...]

[...] aver paura. Pietro non è capace di fare del male. Io meglio d'ogni altro, lo so. Mille piccole cure, d'altronde, la occupavano e la distraevano [...]

[...] . - Presto, puliamo la camera, - disse Sabina, già rimettendo in ordine ogni cosa. - È una bellissima giornata. Buon augurio. - Senti come scricchiolano [...]

[...] pensavi? Tira un po' la coperta, così: ecco il cuscino. Non s'è visto mai un più bel letto di sposi. - Pensavo... Francesco vuol condurmi al suo [...]

[...] . - Che meraviglia di presenti, zia Luisa - le dicevano queste vicine, adulandola; - non s'è mai visto una cosa simile. Ma che « trattamento » il [...]

[...] vostro, anche! Siete veramente splendidi. - Eh, queste occasioni capitano raramente, nella vita. Eppoi, quando la roba c'è, perchè mostrarsi avari [...]

[...] ? Grazie a Dio la roba c'è. - Ah, certo, Dio ve la benedica. Rimesse in ordine le camere, Maria e Sabina scesero in cucina, inseguendosi per le [...]

[...] palpebre e si curvò sul suo piatto. - Egli non pensa più a me: è venuto per farmelo capire. Ve bene, - pensò; ma non seppe perchè aggrottò le [...]

[...] che egli era venuto per disperazione. - È finita, - pensava anche lei, - non c'è più speranza. Egli l'ama sempre e neppure si accorge di me. Come la [...]

[...] il viso nel tovagliuolo, per non lasciarsi scorgere a ridere. - È ubbriaco. Zio Nicola s'alzò, fece un cenno al giovane istranzu, e questo tacque [...]

[...] . - Diavolo, lo conosco! Ma ora è in carcere. - Oh, per cosa da niente: ha bastonato una guardia daziaria, - disse subito Pietro. - Ma uscirà a giorni [...]

[...] alla mezzanotte, o almeno finchè gli sposi si ritiravano, e si ballava molto, anche. Ora i giovani son fiacchi, la gente è stanca e non ama [...]

[...] . - Voglio baciarla io. - esclamò il contadino, battendo le mani. - È vero che bisogna baciarla mentre le si fa un dono. Il dono io gliel'ho già fatto, ma [...]

[...] . - Un corno! E che non è usanza antica? Sua madre, quando si sposò, fu baciata da tutti gl'invitati. 219 - Vuoi farmi un piacere? - disse [...]

[...] Pietro è stato il bacio di Giuda; e tu sorridi! * * * Pietro vagò tutta la sera in compagnia del suo nuovo amico. Andarono nella bettola del [...]

[...] , - disse, col suo linguaggio bizzarro: - come è vero Dio, non se ne vedranno più, in questo vicinato, nozze così di lusso. 221 - Abbiamo [...]

[...] s'è fatto più vivo; mi ha dimenticata, non pensa più a me. Sia lodato Iddio. Ella ricamava, seduta all'ombra del portone: zia Luisa e la serva [...]

[...] sposa, sollevando la testa per infilare l'ago: - ma verrà anche quella! È presto ancora: due mesi appena! Verrà, verrà... E provava un impeto di [...]

[...] . - Vedrai che non si ritroverà. Ah, la finiremo male con Turulia; egli è veramente un nibbio. - Che colpa ne ha lui? - Che colpa? Glielo [...]

[...] un'ombra passava negli occhi della giovine sposa, si affrettò a soggiungere: - Sì, lo conosci, è un contadino, Giuseppe Pera; non è bello, ma è buono [...]

[...] tornare. Pensava: - Fra due o tre giorni ritorneremo a Nuoro: è tempo. Ora comincia a far caldo: cominciano le 240 raccolte: è tempo di [...]

[...] non è stato giovane? Chi non ha cercato di aprire il misterioso libro dei sogni? - Chi è senza peccato scagli la prima pietra, - pensava Maria, che [...]

[...] , che è accaduto? Ella camminò, camminò, varcò il prato, attraversò il bosco. L'ombra s'addensava sotto le quercie, nera, quasi palpabile. Maria [...]

[...] attraversò di corsa il prato. - Chi è? - Sono io, Antoni Pera, - ella gridò con voce ansante. - Maria! Che è accaduto? - Ah, Antoni, che paura [...]

[...] ! Francesco non è venuto al tuo ovile? Dov'è andato? Ho tanta paura. - È venuto qui, mezz'ora fa, circa; è ripartito subito, dicendo che faceva il giro [...]

[...] disgrazia. - Ma no, Maria; che ti salta in mente? Forse Francesco è ritornato, ed ora ti cerca. Allora Maria ritornò nella radura e ricominciò a [...]

[...] di me? Egli sa che sono qui sola, di notte... Il pastore sentiva che ella aveva ragione, ma la confortava: - Non è poi tardi: guarda le stelle [...]

[...] vanno d'accordo? - No; ed è appunto di Turulia che io temo. Francesco diceva che questo brutto ceffo ha cattive relazioni, e che probabilmente è [...]

[...] in lei, la invadeva tutta, l'affogava, come un'acqua silenziosa che salisse, salisse implacabile. - Francesco è morto, ed è Pietro che lo ha [...]

[...] paralizzasse tutta. - Francesco è morto, e la colpa è mia... - pensava. Riaprì gli occhi lagrimosi. - Zio Andria, non si vede nessuno? Bisogna [...]

[...] creature smarrite nella terra silenziosa. Maria piangeva e pensava: - Che accadrà se Francesco è morto, come io temo? Io devo tacere, per il mio [...]

[...] quello in cui decidemmo di accogliere Pietro nella nostra casa... Però, e se io m'inganno? Forse ha ragione zio Andria: nessuna disgrazia è accaduta [...]

[...] s'avviò. La luna, al suo ultimo quarto, illuminava le tancas con un barlume giallognolo, quasi funereo. - Se anche zio Andria s'è allontanato deve [...]

[...] comando: - Ma! Abbi pazienza! Sono cose del mondo, e Dio solo è padrone della nostra vita. Abbi pazienza, Maria! - Dio sa, non gli uomini! Ah, me [...]

[...] avrebbe veduto il cadavere... - Oh, l'avrebbe veduto egualmente: non è donna da lasciarsi ingannare, Maria! E che coraggio, dopo! Volle aspettare [...]

[...] le Autorità, e disse loro tutto ciò che sapeva. - Questa mattina ho sentito dire che Turulia è stato arrestato; egli fuggiva verso le foreste di [...]

[...] Orgosolo, voleva unirsi con gli altri banditi. - No, non è vero; non è stato ancora raggiunto, pur troppo... - Ah, assassino, immondezza... - Ma [...]

[...] non v'è alcun dubbio? - insinuò l'altra, mentre Maria raccontava i sospetti che Francesco nutriva contro il servo. - Eh, no, sorella cara! Ci sono i [...]

[...] tradimento. - Dio è buono: egli chiamò a sè il padre tuo e la madre tua prima di questo giorno nefasto; ma chi conforterà la tua sposa, o nipote mio bello [...]

[...] ciò che era accaduto... - È mai possibile ch'egli mentisca così? - si domandava Maria. - Qui, qui, dov'egli ha giurato di non farmi mai male [...]

[...] più; mi ha da lungo tempo dimenticata. Il mio dubbio è stato un delirio. Pietro era mutato anche fisicamente; sembrava più alto, più vecchio [...]

[...] zie? - Sempre peggio: sono tanto vecchie; c'è zia Tonia che va consumandosi come una candela, - egli rispose, fingendo una grave tristezza, e [...]

[...] ? Tutte quelle che vorrete. Oramai abbiamo del credito. - E quando ti ammoglierai? - chiese poi zia Luisa. - Oh, c'è tempo! Quando sarò ricco [...]

[...] parola di Pietro la colpiva. - Chi può sapere? - ella pensava. - Sì, egli può diventar ricco: non è forse diventato ricco anche mio padre? Chi sposerà [...]

[...] egli? Non si sa. Ah, forse era meglio che io l'avessi atteso: Francesco non sarebbe forse morto, io non avrei sofferto tanto... Ora tutto è finito [...]

[...] berretto, fissò gli occhi ardenti negli occhi di lei. - Ti giuro... ti giuro su quanto c'è di più sacro... Io non so nulla. Dimmi che mi credi: dimmi [...]

[...] ... Ed io, io che venivo qui, solo per vederti... perchè questo è ancora l'ultimo conforto che mi resta... - Taci, taci, - ella ripetè. - Non [...]

[...] presunto fidanzato le aveva chiesto. Diceva a sè stessa: - È tempo di pensare ai fatti miei: Giuseppe è un buon giovine, e qualunque ragazza della mia [...]

[...] cavallino rosso. Appena vide Sabina balzò di sella, legò il cavallo e corse sorridendo verso la fanciulla. - Egli non è più tanto giovine, ma ha [...]

[...] Giuseppe è, per il popolino nuorese, valida quasi quanto il matrimonio: orribili sventure castigano lo spergiuro. - Lasciami pensare un momento, - disse [...]

[...] vaneggi... - No, non vaneggio. Vedi, se tu non avessi saputo qualche cosa, avresti subito pronunciato il nome di Turulia... - Appunto, è lui [...]

[...] ... - No, non è lui, - disse Sabina, scuotendo la testa. - E tu e tuo fratello e forse altri ancora lo sapete. Ed io pure lo so... - Taci, taci, non [...]

[...] ... Nel mondo c'è posto per tutti. Però... - Però?... - Però... dimmi... Ora non insisto; ma se ti domanderò il nome dell'assassino, quando saremo [...]

[...] marito e moglie, me lo dirai?... - Te lo dirò, - egli promise. 274 Allora Sabina insistè: - E anche prima, se occorre, non è vero? Per esempio [...]

[...] , non credevo che mia moglie mi facesse questo torto! - esclamò l'Antine, un po' serio, un po' scherzoso. - Bisogna vedere se il torto è suo [...]

[...] , - rispose Pietro maliziosamente. - Sarai il padrino, come hai promesso? - E la madrina chi è? - Sceglila tu stesso... - Ah, quella che io sceglierei non [...]

[...] damigiana, - ora la casa è tutta in disordine; anche la servetta è andata via; i parenti non hanno voluto lasciarla con un uomo solo... Sebbene [...]

[...] sai che il mio capitale è ben meschino, mentre la gente crede ch'io stia per diventar ricco... - Tu puoi diventarlo: perchè non ti decidi a [...]

[...] ! Ella è ora come la fogliolina ancora piegata che aspetta un po' di sole per aprirsi, - disse Pietro, ridendo e poi spiegando le dita. - Se io [...]

[...] volessi! Basterebbe guardarla, e tante, tante volte io tremo tutto vicino a lei, ma non oso... È presto ancora. - Bene, aspetta allora a quando la [...]

[...] voce triste e sommessa. - Non c'è stato uomo più sfortunato di me. Io ero nato onesto e son diventato ladro. Io non ero nato per uccidere ed ho [...]

[...] i piedi dentro due babbucce nere; poi sorrise e disse: - Mio padre è andato alla messa del Rosario. Volevi parlare con lui? - No, voglio parlare [...]

[...] . Quanto tempo è passato! Ma volgiti, vieni qui. Ella si avvicinò. - Dammi la mano, Maria! No? Perchè abbassi gli occhi? Perchè non vuoi darmi la mano [...]

[...] le mani di Maria; poi si curvò alquanto e disse: - Cosa voglio da te? Tu lo sai. Voglio che tu diventi mia! È tempo! Credo bene che tu non baderai [...]

[...] selvaggio. E la baciò, e si baciarono; e sulle loro labbra, che tremavano come per angoscia, vibrò quanto c'è di più tragico e dolce nel mondo, dal [...]

[...] e cercare i lavoranti per l'impresario d'Algeri; oggi è festa e i contadini sono in paese, - disse l'Antine. 286 Pietro l'accompagnò. Si [...]

[...] due pezzi di falce attaccati ai piedi: ed è perciò che non scivola. Tutti si misero a gridare ed a ridere; i monelli si strinsero intorno all'albero [...]

[...] . S'avvicinò anche a Giuseppe. - E tu, di', vuoi andare alla lavorazione d'Africa? - È molto lontana dalla costa? - Non tanto. Vuoi condurre anche tua [...]

[...] , quindi, e molti pettegolezzi, quando, verso i primi di maggio, gli sfaccendati lessero le pubblicazioni attaccate alla porta del Municipio. - È [...]

[...] Nicola litigare aspramente. Sentivo pronunziare il nome di zio Pietro Benu, e zia Luisa diceva al marito: « È naturale che ti sia simpatico, Corvo con [...]

[...] prima volta e lo piangi la seconda! - Lasciamo in pace i morti, - disse Maria. - È inutile far scandali. Ho deciso. Son tanti anni che ci penso, e se [...]

[...] non fossi stata sicura del fatto mio non avrei aperto bocca. Dunque è inutile gridare: voi conoscete la mia volontà. Ci sposeremo subito; andremo [...]

[...] così. - Maria non deve sposarsi con la gente, deve sposarsi con Pietro Benu, che è un giovane intraprendente e fortunato. Ecco, prendi una presa [...]

[...] atteso ciò che più premeva: il consenso di Maria. Dunque? La mia casa non è ultimata, ma ci si può abitare. Fra giorni io parto per Cagliari; là [...]

[...] nominavo sempre! - Allora Pietro non era tuo fidanzato. Credi tu forse che un uomo libero sia come un fidanzato? No, vedi; l’uomo è come un'arma [...]

[...] , innocua se è scarica, pericolosa se carica... Il fidanzato è un'arma carica; non bisogna urtarla... Alla quarta visita l'« arma carica » insistè per [...]

[...] . - Gesù, Maria, che bella cosa! È un broccato antico; un regalo degno di voi e di Pietro Benu. E a quando le nozze? - Ah, non sappiamo [...]

[...] ! È necessario che tu ti confessi. Non dare quest'ultimo dispiacere a mia madre, Pietro... Egli chinò, poi sollevò e scosse la testa. - Ebbene [...]

[...] spaventoso; il fuoco brilla nel focolare, il vino aromatico scintilla nel bicchiere capace: è tempo di riposarsi, di bere e inebbriarsi. Solo, di [...]

[...] e spossata, ma già libera della febbre che l'aveva resa per tanti giorni incosciente. - Sì, - pensava, - mia madre è già pentita del suo proposito [...]

[...] di mandarci via, ma oramai Pietro è deciso. Sì, bisogna cambiar casa, almeno per un po' di tempo. Dopo sono certa che ritorneremo qui. Pietro non [...]

[...] rassomiglia al beato: se stiamo qui ancora un po', egli finirà col questionare con mia madre... Anche ieri sera, come egli si è offeso perchè mamma [...]

[...] disse, veramente con poca delicatezza: « Se avrete un bambino lo chiameremo Francesco! ». Sì, egli è ancora geloso del morto. Ah, cosa succede in [...]

[...] , Maria, non sposare Pietro Benu: è lui che ha ucciso Francesco Rosana. Prima, egli e un suo complice, che è Zuanne Antine, hanno ucciso Zizzu Croca, poi [...]

[...] fatto, anche se non esistessero le prove del suo orribile delitto, egli non è degno di sposarti. I pastori tacquero per paura, per viltà: anch'io avevo [...]

[...] leggere e... tutto sarebbe finito. È una vendetta di Sabina, questa. Sì, ella lo amava, un tempo, ed anche lui le voleva bene... Allora... In un [...]

[...] sgomentata. 312 E una voce più forte e più profonda risponde: - Tu non dubiti; sei certa! La verità è nel tuo cuore. * * * Di secondo in [...]

[...] lui, l'accusa contro il servo scomparso, le parve una rivelazione. - Egli è il suo complice, - pensò, - non c'è dubbio... Non c'è dubbio! Sì, ad un [...]

[...] portone. Eccolo, è lui! Per qualche istante Maria stette immobile, senza respiro; ma una voce di bambina gridò: - Zia Luisa, aprite. Eh, che, siete [...]

[...] brutto sogno. 316 - Ecco, - pensò, palpandosi sul petto la lettera, - ora la strappo, la butto via, e tutto è finito. È una calunnia, una [...]

[...] menzogna. Anche la finzione di chi l'ha scritta, di credermi ancora vedova, è una perfidia... Come sono stata stupida a spaventarmi! Di nuovo ricordò [...]

[...] alta, nascondendo la lettera in modo che Pietro non potesse vederla. - Francesco è risorto: è lui che ha inspirato questa lettera; è lui, l'agnello [...]

[...] colpevoli o salvare gl'innocenti. In un momento Maria fece il suo piano. - Andrò segretamente dal giudice. Dopo tutto egli è un uomo e capirà la [...]

[...] mia dolorosa posizione. Egli farà subito arrestare Pietro, e non dirà certo chi ha fatto la denunzia. Se Pietro è colpevole, sarà condannato. E di [...]

[...] : - È tutto un sogno. Non è vero niente: è una calunnia. Perchè ho creduto? Sono pazza? 322 Si mise una mano sul petto e sentì la lettera, i [...]

[...] una maschera. L'ombra del dubbio la circondò ancora: e la figura del giudice cambiò aspetto, da amica diventò nemica e minacciosa. Il giudice è come [...]

[...] nuovo, pronta e vigile, decisa a combattere da sola il nemico. Ella è nata per combattere, per lottare, per ferire a tradimento. Ella ha sempre [...]

[...] ella avesse parlato. Ma il mondo tutto è pieno di tradimenti e d'insidie: l'uomo deve lottare con l'uomo 324 per avere la sua parte di sole e [...]

[...] ; ed è passata come una figura leggendaria attraverso il bosco nero, nella notte tragica, ed è andata incontro al suo triste destino, pronta a [...]

[...] curvò sopra, le prese una mano. 325 - Maria! Che hai? Che c'è? Perchè sei a letto? La baciò, la guardò. I suoi occhi inquieti parevano gli occhi [...]

[...] si affannava troppo per un così piccolo male. - Ti senti meglio, ora? Un poco, sì, vero? Ma cosa è stato? Ma cosa sarà? È da molto? Il fuoco è [...]

[...] spento... Chi è venuto, stamattina? Ti senti meglio? - Sì, meglio. Va, lasciami. Va e cercati da mangiare. Va, lasciami, ora. Ma egli insisteva [...]

[...] credeva di capire. Il male di Maria era troppo esagerato. - Piangi? - le disse, riavvicinandosele. - È così forte il dolore? E non vuoi che chiami [...]

Giacosa Giuseppe
Novelle e paesi valdostani
6 1886 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 276 occorrenze

[...] attestare la verità. Ma se il lettore non ve la riconoscerà a nulla gioveranno le attestazioni mie e le tue. Non è dunque per chiamartene testimone [...]

[...] chiamava per nome tanto che Lasquaz, l'usciere, soleva dire di lui: È un censimento. L'inverno, quando la diligenza era vuota, egli 4 sapeva con [...]

[...] guardi? È una pisciata di mulo che fa la schiuma. Sì. Drizza le orecchie, ciac ciac [due frustate] ebbene? sà di buono? 5 Su la testa Forca [...]

[...] , vergogna! È una pietra grigia che splende alla luna, c'era anche ieri. — Te le vuoi pigliare Forca, dimmelo che le vuoi, è vero? è vero? Sono qui [...]

[...] capannoni con Giac! Giac è buono! — Volete spuntare canaglie, devono tirar tutto questi due vecchioni qui sotto? Ci sono dei signori sapete, non [...]

[...] è mica la baracca dell'inverno piena di pechini e di pidocchi. — Brava Forca! Lo sapevo, ora si mette al galoppo, ciac, ciac, ciac, anime belle [...]

[...] volesse ad ogni costo per marito. Giac non visto udiva il colloquio. — Che ne dite voi? — Dateglielo. — È un accidenti che può far la sorte di una [...]

[...] mano la frusta e rispose: — Questa è la penna con cui vuoi scrivere il contratto? Fila, o te la misuro sulla groppa. — Non volete? Padrone! 8 E [...]

[...] detto ogni cosa, bisogna costringerlo, se ti sposo senza il consenso, mi leva dal testamento: è un cane. — E lei non mi sposi. — Con questi [...]

[...] quattrini, tu gli pianti la concorrenza, comperi quattro cavalli e l'omnibus della Croce Rossa di Ivrea che è da vendere. I quattrini li avrai trovati [...]

[...] è il grigio di Loutrier; ha otto anni; ora è sfiancato, ma lo rifaremo. Loutrier l'ha comprato tre mesi fa dall'Ebreo, ora lo rivende perchè [...]

[...] lire te lo buttano dietro; puoi provare se Viano il conducente ti vende la Bella, è ombrosa e scappa, ma nelle tue mani...! 10 Non si può dire [...]

[...] col terremoto dell'America. — È giusto: comprali dove vuoi; ma fa presto. — E se me li mangio? Gin crollò le spalle, sicura. Giac s'avviò [...]

[...] paressero, e lodava Giac d'essersi una buona volta messo da sè, che a servire un padrone c'è da lasciarci le costole. E Giac rispondeva modestamente [...]

[...] ti ripiglio però, me ne duole, ma il tuo posto è preso. — Pazienza, cercherò altrove, l'ho fatta e la pago. Con Gin, mai una parola, nè [...]

[...] filava d'un fiato; è vero che il tempo perduto nel cambio tornava nella forza dei cavalli freschi, ma questo non bastava a ricomprare il primo [...]

[...] quell'altissimo gruppo di montagne che si chiama il Gran Paradiso. Ma la caccia sovrana faceva gola ai touristes, la carne di stambecco è prelibata e [...]

[...] Val Soana, la Nouva non ha nevi eterne, ma dalla parte di Cogne tutta la costiera del Gran Paradiso è fasciata da una cintura di piccole [...]

[...] cielo; qui, dove i due estremi della catena scendono in Val d'Aosta, l'orizzonte è chiuso dalla larga mole del Monte Bianco; sicchè, veduta dalle [...]

[...] violenta. Incisa da valloni profondissimi essa non è mai tutta illuminata, nemmeno al meriggio. Sempre qualche ombra gigantesca lacera i prati [...]

[...] , armati com'essi, fermi a guardarli. — Il colpo è fatto, — rispose il Rosso, — scendiamo. Diffatti le guardie non potevano, per la distanza [...]

[...] , contava il tempo che gli rimaneva d'attesa prima che tornasse il compagno. A quest'ora è giunto all'abetaia; avrà preso per il Clapey, il terreno è [...]

[...] verrà? Questi è in casa di certo, quell'altro bettoliere sfaccendato sarà giù in Cogne briaco. E poi ci sono le donne. Ma già bisognava fare i [...]

[...] mille pericoli per salvare un convalligiano, perchè la valle è una patria stretta e fa parentela. E poi egli era vittima delle guardie, e contro le [...]

[...] , e volevo recarmi in Val d'Ajaz all'albergo 42 del Fiery dove avevo dato la posta a parecchi amici. Per il Colle delle Cime Bianche, che è il [...]

[...] ritorno, quando venne il padrone a dirmi di aver trovato il mio uomo. — L'avete mandato a cercare? — È qui. — Quando è arrivato? — Ora. — Viene dal [...]

[...] Theodule, un colle di ghiacciaio, la cui altezza rimane impressa a memoria per i quattro 3 che ne formano la cifra. È alto 3333 metri. Di solito [...]

[...] che cos'è la fatica? Se lo sapessero che cos'è! E quanto costa un pezzo di pane! E c'è della gente che ce lo vorrebbe rubare; ma (e si toccava [...]

[...] in saccoccia la pistola) ma c'è qui il giudice, il giurato, il pretore, il presidente, e tutti gli accidenti della terra, e se vogliono venire [...]

[...] secreto era stato lui a dirmelo, non temeva più di me. — Questo è il più alto magazzino; le guardie non salgono mai sin qui, sanno che a queste [...]

[...] alture non c'è più pastori che possano far da 51 testimonio occorrendo, e che qui comando io. E questo è il mio aiutante di campo, aggiunse [...]

[...] proibizione di un traffico tanto naturale gli pare una prepotenza intollerabile, contro la quale non solamente è lecito, ma meritorio ribellarsi. Di [...]

[...] mercanzia frodata un valore eccezionale, fanno le mostre di non avvertirlo e passano guardando dall'altra. Un colpo è presto tirato e a quelle [...]

[...] alture un cadavere è agevolmente e durevolmente trafugato. La guardia non torna in quartiere, i sospetti cadono sul vero omicida, partono [...]

[...] drappelli e frugano per le gole in traccia del morto, 52 ma prove salde non ne raccoglie nessuno. Sull'Alpe alta c'è sempre qualche voragine aperta [...]

[...] guadagno è poco, sa. E mi raccontava le traversate notturne, d'inverno, solo per le ghiacciaie mortali, carico come un mulo, le tormente che lo [...]

[...] Zermatt; se è salito è morto. Seguitammo le peste per oltre un'ora, ma giunti al piano superiore, ne smarrimmo ogni traccia; era nevicato di [...]

[...] replicò: — È là dietro la casa vicino al fienile; ora scendo. Jacques fu di un salto al luogo indicato, ed io lo seguii tastoni. Prima che [...]

[...] all'oste: — Dacci da cena, questo signore muore di fame. MISERERE Memorie di viaggio. Del fondo di una valle ignota ai touristes, c'è un [...]

[...] così via. Il villaggio si allunga nel senso della valle e questa è così stretta che non dà spazio a due case di fronte; un torrentello rabbioso [...]

[...] ; la montagna è erta e delle case, quello che è primo piano sulla facciata verso la via, di dietro è piano terreno. Nei mesi della state il sole [...]

[...] lucide sudanti per l'umido. Quando l'aria è tranquilla il paese manda un odore eguale di stalla, di latte, di fieno, con qualche nota caprina [...]

[...] sera, lo crederebbe un paese maledetto e disabitato. Siccome le stalle non guardano verso la via, non c'è lume a nessuna finestra; solo pei [...]

[...] valichi difficili ed ignorati; gente che giunge a notte, si rimpiatta sui fienili e parte prima che aggiorni. La chiesa è servita da un cappellano [...]

[...] che quando non è un santo, è un prete iroso caduto in disgrazia del vescovo e messo lì per punizione. C'è anche un'osteria, ed è la casa più alta [...]

[...] terrosi e delle ombre che ricordano la spaventevole magrezza dei morti. Quel viso di pergamena è ornato da due lunghi ricci inanellati. Al peso dei [...]

[...] vi si sprofondi borbottando. Talora la sua voce è così fioca che pare silenzio; allora occorre un atto determinato della volontà per udirla e [...]

[...] quando l'odi credi discernere nel grave suono i suoni minuti di ogni onda e di ogni goccia e l’illusione è così perfetta che ti domandi se non [...]

[...] chiarore, smorto, diffuso, meno intenso che il riflesso delle nevi nelle notti serene d'inverno, immobile come le luci il cui centro è 69 lontano [...]

[...] calunnio quella disgraziata. LA MINIERA DI COGNE In val di Cogne presso il Gran Paradiso, che è il maggior gruppo di montagne interamente [...]

[...] italiano, c'è una delle più ricche miniere di ferro di tutta Italia. Delle più ricche, non delle più produttive, perchè mentre il minerale vi si [...]

[...] trova quasi allo stato nativo, il suo giacimento è in posizione così elevata e così discosto dalle strade carreggiabili da renderne disagevole e [...]

[...] o stagnano le altre industrie paesane, la miniera di 74 Cogne, che sarà un giorno la prima ricchezza di quei luoghi, è ora il segno a cui [...]

[...] miniera di Cogne non spinge gallerie nel monte e non vi affonda pozzi; non è oscura nè afosa. La vena essendo a fior di roccia questa è scavata a [...]

[...] ; mentre altrove la disciplina li assimila a macchine, qui la libera elezione del punto dove percotere fa apparire l'opera di ognuno quale essa è [...]

[...] ferro, abbassa le palpebre e gira di fianco la testa come fanno i malinconici magot chinesi, e l'atto è così normale, e combina con tanta [...]

[...] . Intorno, la montagna è deserta. Le mandrie del vicino casolare cercarono i pascoli soleggiati e da quelli mandano ai reclusi lo scampanellare [...]

[...] , inerpicarsi su per l'erta occidentale della Creia e toccarne la cima quando già da per tutto è vinta la mattutina temperanza di vapori [...]

[...] giornata è gaia e l'opera lieve. Col sole entrano nella caverna i canti, le risa, le chiacchiere che ingannano la fatica e la lena che la sostiene. E [...]

[...] tarantelle napoletane che vanno a morire nelle gravi nenie di una complainte valdostana. La mandria è tornata al pascolo vicino. Di 79 quando in [...]

[...] pareti e salgono fino a mezza la vôlta, grandi ombre mobili che hanno atteggiamenti e movimenti di gigante. Questa volta la montagna è alle prese [...]

[...] gli occhi accesi di una collera cieca. Il lavoro non sa più di pena, la lotta inferocita è premio a se stessa. L'inerte nemica deve cadere [...]

[...] aspetto della grotta ricavano l'oroscopo di un agevole od ingrato còmpito per l'indomani. A sole caduto, la Creia è muta come un deserto [...]

[...] . * ** L'opera più grave e veramente terribile è quella di calare il minerale fino al basso della 81 valle. Ne colmano certi cassoni quadrati che posano [...]

[...] nell'alterna vicenda degli abbandoni e delle riprese? La strada non è che un gran solco lungo la costa. Seguendo il principio che la linea retta è la [...]

[...] , basta una croce di legno e un De-profundis. Io non credo si possa immaginare, non dico un lavoro, chè la parola è troppo mite ed onesta, ma un [...]

[...] quattro ore di buon cammino: ne scendemmo in venti minuti. Ma non ci tornerei, nè consiglio ad altri la prova. Pericolo vero non c'è (la slitta [...]

[...] carica di quattro uomini, pareva un fuscello a quell'Ercole avvezzo a reggerla carica di ferro), ma c'è l'esagerata apparenza del pericolo [...]

[...] , locchè, lì per lì, è la stessa cosa. Non mi riesce di ricordare nè l'aspetto delle montagne intorno, nè quello dei punti più paurosi, nè l'impressione [...]

[...] . Quella casa, come è l'uso del paese, era composta di due piccole casette in forma di padiglione, unite insieme sulla stessa fronte da un corpo di [...]

[...] diverse stanze. Per lo più delle due casette 86 una è destinata al servizio, l'altra all'abitare. Da una parte la stalla, la cucina, il fienile [...]

[...] danno alla stanza un'aria di agiatezza accurata. Tutto vi è pulito ed ordinato. Un assito, che non giunge al soffitto, taglia la stanza per il suo [...]

[...] quattro lingue: il tedesco che è la lingua di Gressoney, l'italiano, il francese e l'inglese. Malgrado questo grosso fardello di scienza, nessuno [...]

[...] , che menano in pastura le vacche, e sembrano villane ripulite. L'ingegno si piega ad imparare, ma il corpo è troppo solido per dirozzarsi dalla [...]

[...] faticosamente acquisite giacere inerti nella memoria immobile. Ho parlato dell'ingegno, non del sentimento. Questo è ingenuo e vivissimo. Si commovono [...]

[...] quell'uomo andarsene contento. Avete venduto, è vero, Rhedy? — Sì. L'ultimo prato. — Questa casa era proprio destinata ad un 95 solo padrone. Mio padre [...]

[...] l'idea di separarsi così, di durare tutto l'inverno, che è la stagione più intima, lontani, era insopportabile al Rhedy. E poi l'inverno gli [...]

[...] è difficile, Guglielmo, solo, mettersi a rischi non voleva. Un'altra volta, in circostanze diverse, non ci avrebbe manco pensato, ma ora, così [...]

[...] le rupi a picco, i contrabbandieri ascendono al ghiacciaio dell'Aventina in meno di quaranta minuti; tutta la strada è accorciata di tre ore [...]

[...] . Il passo fra le rupi è faticoso e difficile, il ghiacciaio in cima è spaccato in mille sensi da crepacci senza fondo, ma i contrabbandieri lo [...]

[...] Guglielmo? Perchè non iscrive più — Ma è partito per 108 Zermatt, apposta per andarti a trovare. — Partito! E non è giunto, e sono passati molti [...]

[...] combina col sostantivo estate è quello di sonora. CaIda sulle Alpi l'estate non è da per tutto nè sempre, verde nemmeno; la grande estate dei [...]

[...] classici non mi pare possa salire oltre i cinquecento metri d'altezza, nè convenire a luoghi angusti e nettamente limitati. Arsa l'Alpe non è quasi [...]

[...] fragori delle meteore. Il suolo alpino, nell'estate è sonoro. Giù dagli estremi vertici rocciosi dove la ghiacciaia per troppo dirupo non regge [...]

[...] rendendo il rombo di una cannonata che gli echi trascinano, aggirano e rimenano più volte là donde è partito. Le ghiacciaie, spaccandosi in [...]

[...] regioni. Qui, la vista non è sola a darvi l'accorgimento della realtà. Cercate pure il più solitario rifugio, chiudetevi nella stanza più [...]

[...] manca uno strumento ed è la voce gaia e la canzone dell'uomo. L'uomo vi mette per lo più le grida, qualche urlo di raccapriccio o di angoscia [...]

[...] conosce ancora i canti campestri, e il rincasare dei prodotti vi è accompagnato da melodie spesso gravi come l'ora in cui si compie e pieni il [...]

[...] hanno l'aria stentata e intirizzita di una pianta esotica che si voglia far crescere in terreno non propizio. Il canzoniere alpino è tutto [...]

[...] invernale ed è curioso, caratteristico, ricco di colore e di poesia. L'estate fra i monti ha troppe fatiche e troppi pericoli. Tutte le opere agresti [...]

[...] poderetti lunghi e larghi talora come l'ombra che manda il corpo del padrone nell'ora del tramonto: ed è gente di bassa statura. Tali poderetti sono [...]

[...] di capre. Il gregge non ha ovili. Tutta la montagna oltre i prati fin dove c'è un magro filo d'erba o qualche roccia muscosa gli appartiene: e [...]

[...] raggiungerle, ne vada anche della vita, e industriarsi a scamparle. Le Alpi ne hanno parecchie di croci che segnano il luogo dove è morto un pastore [...]

[...] sogliono sempre paragonare ad un gran fiume procelloso subitamente rappreso, e il paragone è giustissimo. Di là sorgevano i fianchi nudi e [...]

[...] spalancata di un crepaccio. Egli non sapeva il pericolo e in ciò forse era la sua salvezza. Il mandriano dell'Alpe è così domestico dei luoghi [...]

[...] aspettavano al casolare non potevano immaginare altra cagione d'assenza che la morte. L'indomani lo avrebbero cercato; ma la montagna è grande [...]

[...] il ragazzo è un servitorello preso, a mantenerlo, per la sola stagione estiva. Una volta trovato il corpo, il pretore, il medico e il cancelliere [...]

[...] li raccoglieva una delle consuete conferenze primaverili, il curato di X m'invitò a tener loro compagnia a pranzo. È difficile incontrare un [...]

[...] è che non vuol mangiare? Quel signore? Già, bocche fine, bocche fine. Ehm ehm, bocche fine! — Ma il naso in camera da pranzo non ce lo mise mai [...]

[...] e quando pregai il curato che me la facesse conoscere, mi rispose: la poveretta è mezza cieca e non vuole esser veduta da quelli che non può [...]

[...] si incontra di rado o in seguito a misteriosi disinganni, mentre ora la considerano quale uno stato imperfetto, e quel che è peggio, ce la [...]

[...] adesso. Noi non siamo nè poetici, nè ribelli; lavoriamo per vivere ad un lavoro che non è certo più disutile del loro ed accettiamo [...]

[...] strada all'opera loro perchè se il provvedere è dei molti, il conoscere è di pochi o di un solo, ed al provvedere occorre anzitutto la conoscenza del [...]

[...] ardente che dà la buona sera a tutto il mondo e va dritto a serrarsi 139 daccanto la sua bella. La stalla è grande e vi convengono i vicini poveri [...]

[...] , accennando a disgrazie seguite o temute, ma non vi si dilunga volentieri, la sua commozione non è mai verbosa. Nella gioconda pace dell'insieme, quei [...]

[...] che irritano le petulanti impazienze dei giovani. Un soldato in congedo intona una canzonetta napoletana, ma essa non è fiore da quella serra, e [...]

[...] seguì in paese un fatto terribile che è sempre presente alla sua memoria. Me lo raccontò e ve lo racconto. * ** Poco lontano dalla canonica, in [...]

[...] . Il luogo freschissimo d'estate e riparato l'inverno dai venti gelidi, è una specie di vallata minuscola, dove corre una miseria di torrentello [...]

[...] vissuto per comprendere il sentimento d'orgoglio che danno ai parenti i bambini sani e belli. È una compiacenza continua che va fino alla [...]

[...] gratitudine verso quelle creature, dalle quali la famiglia è sottratta alla vergogna comune e nobilitata. Tutte le facoltà dell'animo umano, anche le [...]

[...] , che non sia mai seguita, nè possa seguire un'azione malvagia. Le idee di sofferenza e di miseria sembrano sogni di mente malata. Non è vero che [...]

[...] si muoia di fame e di dolore, che si viva all'odio ed all'invidia, non c'e il male, non c’è l'infermità, tutti gli uomini entrano ora per [...]

[...] glie lo fanno quasi somigliante? Quell'essere non mi appartiene, è estraneo alla mia vita, via da me tale lugubre caricatura delle mie bellezze [...]

[...] segue fra me e costui, la catena degli esseri è rotta fra di noi, il mio bambino, vedendolo alla luce del sole lo deriderebbe e qui, nella mezza [...]

[...] contro la natura e la vincono; costui è fuori dell'umanità, la mia compassione per lui sarebbe sterile, io non gli posso giovare in alcun modo [...]

[...] colleghi colla pena della privazione. È uno studio lento e continuo. Il canonico-vicario, al quale il nostro curato tenne qualche parola dell'ardua [...]

[...] impresa a cui si è messo, pretende che la prima nozione da darsi al cretino, sia quella di Dio. Dal momento che gli risplende un barlume di [...]

[...] ragione, egli è soggetto a peccare, e nostra prima cura dev'essere di salvarlo per l’eternità. Non domandate 156 al grasso vicario, come vorrebbe [...]

[...] curato, perchè non è d'un animo religioso il ribellarsi ai decreti della Provvidenza. Anche il curato da giovane aveva vagheggiato il pensiero di [...]

[...] Gian-Paolo. Non è più la domestica che gli dà il mangiare, o che lo mette a letto; il curato assiste a tutti i pasti della famiglia ed impone [...]

[...] al padre ed alla madre, gente devota ed ossequiosa, di scodellare essi la minestra di Gian-Paolo. Gian-Paolo è ghiotto di confetti, ed il curato [...]

[...] ; tutto il paese è sugli usci; il fragore cresce, empie l’aria, batte ai monti di là dalla valle e ne ritorna rombo continuo, squarciato di [...]

[...] inquieti che girano per le vie, segno che lo scroscio minaccioso è giunto fino a loro. S'è rotto un sacco di montagna, il rigagnolo che [...]

[...] rasenta la casa dei Bionaz è diventato torrente. La cosa segue a questo modo. Nel letto del torrentello, all'imbocco che serra uno dei soliti larghi [...]

[...] inquisitore. Anna si guardò attorno e disse piano al marito: — E Gian-Paolo? — È in basso. — Tutti? tutti? ripeteva il prete corrucciato e [...]

[...] stagione finita appendono un cero, credete pure che il Santo se lo è meritato. Bel mestiere, del resto, e pulito, che sveglia l'ingegno e [...]

[...] che hanno, virile e risoluta del proprio còmpito. Voi li domandate: — Si può salire quella vetta? — Si può tentare, — rispondono. — È cattiva [...]

[...] ? — Secondo le gambe. — C’è pericolo? — Bisogna vedere. — Ma il tempo promette? — Finora è bello. E non ne cavate altro. Smargiassate od anche [...]

[...] semplici promesse non ne fanno mai o se ci cogliete qualcuno, dite pure che non è dei buoni. Non cercano mai di adescare gli inesperti alle 167 gite [...]

[...] di qualche picco di secondo o di terz'ordine, dove il peggior rischio è di farcisi tirare a braccia o di lasciarci un polmone, ma lo fanno senza [...]

[...] frasario ammirativo mandato a memoria. E sopratutto non hanno la supina e stucchevole servilità. Questo se vogliamo è pregio di tutti i montanari [...]

[...] quelli che l'hanno piana e per nulla. Quando vedono gli alpinisti affrontare le improbe fatiche del cammino, essi cui il riposo è tanto arduo [...]

[...] di un museo, nè sono in tale numero da disputarsi a furia di profferte il cliente, nè la paga che ne tirano è così sproporzionata al servizio [...]

[...] difficoltà e dai pericoli dell'impresa. Troppo spesso l'uomo vi è ricondotto a quello stato primitivo nel quale la suprema nobiltà consiste nella [...]

[...] forza dei muscoli e nella accortezza dell'ingegno. Dacchè comincia l'escursione, è stabilita fra quanti vi partecipano una perfetta eguaglianza di [...]

[...] l'importanza dell'obbligo è tale da non doverne essere ripagato di sola moneta; locchè non scema, anzi accresce la sua premurosa sollecitudine, ma [...]

[...] questa è rivolta ai bisogni essenziali ed ha un fare spontaneo come di larghezza gratuita. Nelle capanne di rifugio che la provvidenza del Club [...]

[...] roccia nuda che basti per starci al chiuso. Se la comitiva è numerosa e le guide non ci capiscono tutte, si danno il cambio per turno, mezze alla [...]

[...] che al meno forte e meno 172 agguerrito occorrono più riguardi, sanno che la montagna è tale che bisogna affrontarla con tutte vive le attività [...]

[...] capitano. Ad essi la scelta della via, e l'ordine della brigata. Se giudicano sconveniente la salita, non c’è strepito di viaggiatore temerario [...]

[...] che li faccia procedere. Qualche alpinista vanitoso e ignorante, intestardisce nel proposito e li minaccia nella paga, ma è fiato gettato e c’è [...]

[...] guida, benché non abbia pratica del Mon Rosa, è un buon montanaro e prudente. Morti non 174 sono, ma ci ho gusto, ci ho gusto; non posso [...]

[...] comando io. I suoi compagni sono con me, io ne devo rispondere e ne rispondo; so quello che mi faccio: la mia pelle mi è cara e non fui mai [...]

[...] appunto il Lys. — Sì signore, sono di Gressoney. — È una bella vallata? — La più bella di quante io conosca. — È naturale che voi la giudichiate [...]

[...] a quel modo. — È vero, signore. È naturale. S'era oscurito in viso e non aggiunse parola tanto che, temendo di averlo offeso con mettere in [...]

[...] grazia signorile. — È inutile, non bevo, non voglio bere. Si levò turbato e andò diritto a dormire. La mattina del domani era di buon umore più [...]

[...] come è bella, come è 183 tutta bella verde, colore di speranza. È l'ultima tappa che facciamo insieme, allegro signore! E terminava col solito [...]

[...] grillire di piacere e d'impazienza, pareva un innamorato che corresse all'amante. — Vedete lassù quel seno, dove c’è un muro grigio di pietre? quello [...]

[...] è il colle, signore. — Là, dove spuntano quelle lingue di nebbia? — Appunto. Ahi ahi, quelle lingue di nebbia annunziano tempesta: sono cattive [...]

[...] tornò con esse al petto, brancolavo curioso in quella sostanza tangibile ed inafferrabile, della quale è impossibile discernere e concepire la [...]

[...] autorevolezza intelligente, di capitano. — Bisogna scendere subito, che il freddo non vi assideri un'altra volta; d'altronde con questa nebbia c’è [...]

[...] riposare; la mia viltà gli fece passare negli occhi un lampo di collera e mi rispose brusco: — Non c’è cascinale, venite. In quel punto, a [...]

[...] postutto, facesse a suo piacere, io cercavo della casa e vi entravo ad ogni costo. — Bene, signore. La casa è a mano destra, a venti passi, conosco [...]

[...] e mi disse: — Siete riposato? Avevate ragione, è un gran tempaccio, fa bene un po' di ricovero. Andiamo? Mi sentivo rimordere come di una [...]

[...] venne verso di noi. — È detta — mormorò Lysbak fra i denti, e si voltò tutto dall'altra parte. — Avete scordato il cannocchiale e ve lo riporto [...]

[...] ha detto padre, come mai ciò? — È mia figlia, signore; quell'altra donna che avrete visto in casa è mia moglie, la casa è mia. — E dopo un gran [...]

[...] famiglia dei Lysbak,la più antica di Gressoney la Trinité, è imparentata con tutti i centoottanta abitanti del paese, i quali d'altronde maritandosi [...]

[...] quelle alture dove la terra è carissima e frutta poco equivale a due mila lire di rendita. Con due mila lire l'anno lassù si vive da gran signore [...]

[...] più gli uomini tentano talora un po' di contrabbando, perchè il contrabbando è una caccia più avventurosa e pericolosa di ogni altra. Daniele [...]

[...] Lysbak è un signore, non ricco, ma largo e pieno di cuore tanto che non ha nulla di suo. La sua casa è sempre aperta e pronta la tavola; tutti in [...]

[...] paese conoscono il suo vino di Carema; l'elmo d'oro di sua moglie è più pesante che non quello di Maria Lanther, la moglie del barone dieci 193 [...]

[...] bicchiere di Barolo o di Caluso bianco; sono doveri di convenienza. E quando il caffè è nell'armadio bello e tostato, e la bottiglia del liquore [...]

[...] colla lodevole abitudine presa dacchè essa è della famiglia, di attendere Natale ai 200 lavori campestri, quattrini in paga di manovali non ne [...]

[...] ' suoi nuovi doveri, del bilancio della famiglia, del pericolo che c’è a lasciarsi andare per la china delle spese improduttive [...]

[...] danari è lei che li tiene, se gliene domanderai per sciuparli forse te li darà lo stesso ma ne avrà dispiacere. — E non sono qui io? — disse il cugino [...]

[...] faccio, saprei pure all'occorrenza mostrarmi uomo, ma non è il caso per ora, non è il caso. E il grande bisogno che aveva di pace e di amore gli [...]

[...] che basti per due. Gli abiti restano, se ne farà di meno quest'altr'anno. E Natale: 207 — Sessanta lire non è gran spesa. Di più non direi, ma [...]

[...] che accompagni. Il doppio a dir poco. — È troppo, — affermò coraggiosamente Natale, e guardava la vecchia. Maria Maddalena prese gli abiti [...]

[...] dalla tavola e li gettò risoluta sulla panca donde li aveva levati. Dopo un po' di silenzio Natale riprese: — È vero che un'occasione simile non si [...]

[...] potrebbe andar lui. — È vero, figliuola. 208 La vecchia fermò l'arcolaio e si volse alla nipote: — Oh, Lena, avresti tanto coraggio! d'inverno [...]

[...] quattro della mattina. Quando giunse a mezza salita, la neve in terra era tanta che colmava i burroni. — Buono che è sereno, diceva Natale, e [...]

[...] temette di non poterla durare; si pose a sedere sulla neve ansando come un moribondo. Allora gli venne un cattivo pensiero: — È la Lena che mi [...]

[...] dolcezza per le due mani, la tenne ferma dirimpetto a sè e le disse: — Lena, perchè hai fatto a quel modo? — Andiamo, andiamo, non è ora di scene [...]

[...] sorella di mio padre. Perchè è povero tu lo respingi, ma lo siamo anche noi, anche noi! Maria Maddalena vide l'uomo disarmato. — Per ciò fece [...]

[...] conto lo trovava lo stesso; ma ridotta com’è, sposerà la fame e la sete se non si aiuta con quella poca dote che non le potete levare, che è la [...]

[...] addietro. Una roccia non poteva essere, in quel luogo il ghiacciaio era altissimo e compatto. 215 — È Daniele — pensò. Le ghiacciaie respingono spesso [...]

[...] l'altre ragazze; di più 218 siamo tutte e due calzate di grosso che è una miseria. Natale, la prima volta in sua vita, tenne duro. S'era [...]

[...] pigliarvi le donne e le menò seco al camposanto. — Ci sta bene, è vero Lena? Non è vero che è bella? — Quanto costa? — domandò senz'altro la [...]

[...] tono mordente. — Dovevo seppellirlo come un cane, Lena? — È durato ventiquattro anni nel ghiacciaio senza uno straccio di croce, poteva durarla [...]

[...] pace l'anima sua, quando la vecchia 221 predicava le economie, essa non le faceva eco forse? Non è vero Natale? Ma già alla scuola di quel [...]

[...] . Non è vero, Natale? Poi la casa rifornita più del bisogno e il vino di Barolo e di Caluso e il viaggio a Torino, al quale il marito l'aveva [...]

[...] piccina a rischio di ammalarla davvero! Che non aveva fatto e detto essa per svogliarlo da quel viaggio! Non è vero Natale? Mi smentisca, mi [...]

[...] vi smentisce. Oh! se Lena non fosse presente, non dico; ma fu buono avviso il vostro di farla rimanere. Voi lo accusate di prodigalità che non è [...]

[...] strada, di quando in quando sostava come oppresso da stanchezza, guardava intorno i prati verdi, crollando la testa e mormorando: È finita! È finita [...]

[...] più di lui. L'inverno va da una stalla all'altra e vi si trattiene improvvisando ingegnosi giocattoli per i bambini coi quali è sempre [...]

[...] sollazzevole e mansueto. Appena la valle è rinverdita, si mette a tracolla la corda ed il cannocchiale, si arma della picca e via per le montagne. Passa [...]

[...] viva è quella dell'amore immenso che si portavano i miei parenti; un amore tenero e gioviale di giovinetti che non cambiò mai natura e non si [...]

[...] miei parenti conobbero più tardi il dolore e la miseria e morirono disperati; ma io sono certo che la vita diede loro quanta maggiore felicità è [...]

[...] amici valligiani. — Vedrete, caro maestro, che la vostra inesauribile 242 miniera è nell'ingegno vostro... e nel violino del mio piccolo Giulio [...]

[...] tingono inesorabilmente tutti i nostri pensieri, la lasciavano affatto indifferente, come se nulla di quanto è fuori di noi potesse mordere sul [...]

[...] chiamò seco e mi domandò: — Vuol piovere, è vero? — Nella stretta strombatura il mio braccio sfiorava il suo e vi sentivo correre dei piccoli [...]

[...] . — Sei tu, piccino? Sei qui ancora? Vattene, vattene, è tardi, non senti che tempo? Vattene piccino, vattene, è tardi. Parlava dolce, sorridendo [...]

[...] il conte. — Il vento piuttosto avra aperto una finestra. — No, signor conte, le imposte sono tutte chiuse, la macchia è nel mezzo della sala e [...]

[...] non c'è traccia di rigagnolo che la faccia derivare dalla finestra. — Ma, per scendere dal tetto, l'acqua dovrebbe trapassare due solai e [...]

[...] indugiai di un minuto e rammento di aver pensato: il conte gioisce sicuro di cogliermi in fallo. Egli aspetta da me la bugia verosimile; in quella è [...]

[...] sul fare dell'alba, il nostro studente è svegliato bruscamente da più colpi battuti contro la finestra della sua bassa camera d'albergo. Stanco [...]

[...] , che a queste arie gelate c'è da pigliarsi un malanno e poi si riaffacci che le voglio parlare. Come fu vestito e tornato alla finestra, il Re [...]

[...] quel disegno e di portarmelo colà fra una settimana. Ho dato ordine che non smontino il campo finchè lei non vi sia salito. È inteso? L'altro a [...]

[...] dalla tenda, gli disse: — Dunque lei ne ha abbastanza della mia compagnia? — Oh! ma... — Lo so, lo so, vada pure, è giusto. Suo padre l'aspetta [...]

[...] in tono grave: — Venga qui — e lo prese per le due mani — lei è giovane e ha voglia di studiare. Seguiti sa, perchè il mondo è di chi se lo [...]

[...] piglia, specialmente ai giorni nostri. E gli tenne un gran discorso paterno, buono e fortificante; poi, dopo una pausa: — Glielo dirà non è vero, a [...]

[...] suo padre che le ho parlato così? In quest'aggiunta c'è intero Vittorio Emanuele. Quella sera a Cogne, l'amico nostro ci raccontava ogni [...]

[...] luogo sarebbe adatto ma non la gente, cui la facoltà immaginativa è pressochè isterilita dalle troppe e troppo gravi fatiche. Oramai le più [...]

[...] . Richiesti: Ci credete? risponderebbero: è possibile! Non si sa mai! Dacchè lei lo dice! e via su quel tono; ma lo farebbero sopratutto per incuria [...]

[...] , come per cosa che non li riguarda e che non torna il conto di considerare. In sostanza, il montanaro è poco immaginoso. 286 Parlo, ben inteso [...]

[...] giurato, che i capelli delle donne morte messi nell'acqua si mutano in biscie. Ma la biscia non vi è considerata per l'animale immondo delle sacre [...]

[...] l'anima del brav'uomo, e Dio ne vendicava così l'uccisione. Di questa favola, non è difficile rintracciare l'origine. Così in valle d'Aosta, come in [...]

[...] sicuro. Dall'anguilla al serpe, presso i villani, poco ci corre, e non è a stupire se una volta attribuito il potere di rintracciare le [...]

[...] per sempre. La favola è meschina ed immorale, ma io spendo la moneta che trovo. Il vecchio che mi raccontò la storia dei due acquedotti era un [...]

[...] il dono di conoscere le malattie e di guarirle, e la scienza umana dei medici non valere nulla appetto alla sua. 295 Ora quel vecchio è morto da [...]

[...] per indocilirli e questi lo sognarono durante gli incubi delle indigestioni. Se è vero che la paura ingrossa gli oggetti, che lunghezza [...]

[...] non vada già formandosene il nucleo primitivo, che poi svanirà come una bolla, stretto dalla crescente incredulità. O forse il Demonio è più [...]

[...] cent'anni altra vestigia, che la storia del vecchio spaccalegna e dello spirito maligno. I SOLITARI La neve sull'alta alpe è di ogni stagione. Ma [...]

[...] c'è da temere che non imbruni più. Allora l'estate precipita di colpo nell'inverno che la neve precoce fa presagire rigidissimo. Lassù l'anno ha [...]

[...] vicenda delle stagioni vi è aspra e violenta come la struttura dei luoghi. E colla vicenda delle stagioni, la vita animale che l'accompagna e ne [...]

[...] giornata della partenza è festosa. Il popolo migrante serpeggia a frotte per le chine, si nasconde nei seni, riappare sulle spianate, prima la [...]

[...] , da credersi essi confinati agli estremi limiti del mondo. Dal giorno che gli ospiti estivi lasciarono l'alpe, ai pochi rimasti è tolto il [...]

[...] sacrificio e di eroismo. Mentre nella valle e più al piano il sole è ancora torrido e le vendemmie cantano sui colli, mentre i laghi e le pendici [...]

[...] ; la media annua della temperatura vi è inferiore a quella del formidabile Capo Nord, vi sono frequenti gli inverni di nove mesi, durante i quali [...]

[...] il termometro oltrepassa spesso i 30 gradi R. sotto lo zero. La neve non vi scende a falde fuorchè in estate; l'inverno è un tempestare [...]

[...] furibondo di minutissimi cristalli ghiacciati che entrano col vento per ogni dove, si aggirano pulviscolo gelido nelle stanze, e non c'è porta o [...]

[...] parecchi padri e un discreto numero di novizi. La giornata è spezzata da occupazioni disparate: pratiche religiose, studio, scuola, osservazioni [...]

[...] alla Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro che lo mantiene in discreto assetto; ma perchè ivi è minore l'affluenza dei viandanti e meno [...]

[...] pericoloso il valico, non vi dimora che un rettore con due servitori e due vecchie domestiche. L'abate Chanou, cavaliere e canonico, è un uomo colto [...]

[...] di trovarsi daccanto la Fisiologia del Claude Bernard, e Victor Hugo fiancheggia Bossuet e Fénelon. È abbonato alla Revue politique et littéraire [...]

[...] briciola. Quella lettura li lasciò caldamente ammirati. 307 — È degno di stare coi libri del Walter-Scott, e coi poemi in prosa del [...]

[...] ; non c'è grido, urlo, fischio, lamento e singhiozzo di uomo o di belva, che non echeggi e muggisca nello spaventoso concerto delle bufere [...]

[...] anch'io, e anche voi, mi disse, animo! qui bisogna darsi attorno; è una grande disgrazia, vedrete, una grande disgrazia! Dorotea, vino bollente e [...]

[...] : 314 erano cinquecento capi di bestiame, cinquecento, ha inteso, Rettore, e s'avranno a perdere tutti, mentre l'Ospizio è vuoto? — Eh [...]

[...] Ivi fu parroco per molti anni un brav'uomo, studioso e mite. Certe volte l'inverno, la messa domenicale non ha un solo ascoltatore, tanto è [...]

[...] cascate fra i boschi. Donde viene quel nome di Ruitor? Di quale termine celtico o gaelico è derivato? Il linguaggio alpino è pieno di tali vocaboli [...]

[...] Oriente, è detta Pennina, da Penn che dal celtico significa: sommità e Dora, proviene da Dour (acqua) e moltissime altre ve ne hanno che io [...]

[...] maravigliosa asperità di queste regioni. Se è vero che ai tempi di Cesare, una strada carreggiabile valicasse il giogo del Piccolo San Bernardo (Alpis [...]

[...] tempi di Seneca, nè è verosimile che sia mai definita, se qualche carcassa d'elefante o molti scheletri umani riconosciuti di razza etiopica [...]

[...] lasciò morti uomini e bestie da soma. Comunque sia, in favore del Piccolo San Bernardo, oltre le solite corrispondenze, che è facile rintracciare [...]

[...] quadro è in tutto od in parte mutato e sulle Alpi stesse altri valichi somiglianti, causa l'indole diruta delle roccie, mostrano ora nuovi [...]

[...] scoscendimenti e nuove rovine. Qui, grazie il loro dolce pendio non è verosimile che 324 le chine circostanti, abbiano addolcito o inasprito il [...]

[...] , le pietre che segnavano il tempio druidico, emergono ora dalla terra come già emersero quando vi convenivano i Salassi preganti. Oramai è corso [...]

[...] , che la più chiara e sicura contezza che abbiamo di Cesare è questa: Cesare vide quanto noi qui vediamo. La Mansione romana ora distrutta, non [...]

[...] esisteva ancora ai tempi di Cesare. Fu eretta, credesi, da Augusto e anticipò al mondo i miracoli di carità per cui è santificato Bernardo da [...]

[...] un metro di circuito, ravvisano un'opera romana. La colonna non ha fregi nè ordini; è rude e salda. Qualche volta l'inverno, la neve, la [...]

[...] a quali altri simboli è destinata, chissà in che diverse lingue sarà chiamata, nelle quali rintracceranno i curiosi gli elementi delle nostre [...]

[...] valli di Savoia e del Vallese. Dei Saraceni sull'Alpe Graja, non è memoria, ma Bernardo di Mentone sembra averli guerreggiati in quel luogo [...]

[...] da Mentone li combattè sul colle di Giove, è probabile che volendo liberarne la Valle d'Aosta, essendo egli arcidiacono in quella Cattedrale, li [...]

[...] segno di fede cristiana, ed è ovvio credere che fra i seguaci del santo combattessero quegli stessi, che, cacciati gl'infedeli, si assoggettarono [...]

[...] pochi soldati, sbarrarono loro il passo. 331 Il luogo è tale da non potersi a forza superare senza grandissima strage; il Mouroy, fallitogli il [...]

[...] i popoli che non hanno storia, fu loro per più secoli bugiardo. Ora, da molti anni, la pace dell'Ospizio non è turbata; la casa ospitale [...]

[...] , corrono ordinate e sicure le compagnie alpine; ma la loro presenza 334 non è minacciosa, ma i villaggi le salutano con grida di gioia. Studiano [...]

[...] , difeso e conteso. Una battaglia su quelle alture sarebbe titanica, ma alla gloria di quell'Alpe non occorre sangue. La sua gloria è quella casa che [...]

[...] un tranquillo aspetto pastorale. La valle si rompe in più branche come una scala enorme, e fra l'una branca e l'altra è una pianura placidissima [...]

[...] villaggio è sminuzzato in tanti casali di due o tre fuochi, dove al solito dimorano i diversi rami di una stessa famiglia. Ogni casa ha, davanti, la [...]

[...] tranquille, e pulite che sembrano trastulli. Per essi il lavoro invernale, meglio che di sostentare la vita, è un mezzo di ammazzare la [...]

[...] un'aria agiata e patriarcale, che non inganna. L'alta montagna elesse i suoi abitanti. È avvenuta la naturale selezione darwiniana: chi non ebbe [...]

[...] è compatibile colle asprezze del clima e cogli scarsi prodotti del suolo alpino. La frase pare paradossale, 338 ma non è. La terra frutta così [...]

[...] mostricciatoli rugosi, cenciosi, luridi e paurosi, obbrobrio e pietà della razza umana. La terra, le case, la gente, tutto è disposto e [...]

[...] apparecchiato per la consueta guerra contro le stagioni. Del gran nemico alpino che è la valanga, tutti, lassù, sanno misurare il peso e l'impeto e [...]

[...] prevedere le mosse e spiare i passi, tutti conoscono della valle i punti vulnerabili ed i sicuri. E perchè la giacitura della casa non è imposta nè da [...]

[...] , d'estate la folta ombra dei castani, e d'inverno, la montagna di contro, rubano il pochissimo sole, sicchè anche quando è più secca la canicola [...]

[...] la razza montanina, la quale è ancora in parte e fu tutta quanta fortissima in origine e dotata delle migliori attività umane, ma venne via via [...]

[...] alpestre la valanga non ha il suo corso normale e prevedibile. Essa non è flagello di ogni anno, mentre la fame lo è di ogni giorno. Ciò spiega [...]

[...] l'inverno alpino. Gli altri anni è un lembo della terra che tutti conosciamo; l'anno passato era un paese inverosimile, fuori della realtà, una [...]

[...] immedesimata col sole, tanto ne rifletteva interi ed intensi tutti i raggi. È impossibile ridire la dolcezza profonda di quelle linee e di quel colore [...]

[...] ; è quasi passato un anno e richiamandolo in mente lo rivedo tal quale e ne riprovo la stessa maraviglia, mista a non so quale sgomento come di [...]

[...] . La gran frana infatti non sradica, tronca, non le occorre assalire l'ostacolo là dove è più debole, ma spazza via quanto le contrasta come la [...]

[...] . Il tetto delle case a valle copre due terzi della strada ed è a sua volta mezzo coperto dal tetto delle case a monte, sicchè la strada non [...]

[...] bassezza, già incredibile l'estate, è resa più mostruosa dall'inverno. Quando io vi giunsi, i tetti reggevano un metro di neve, e parevano [...]

[...] grande pietà che è nelle opere loro è anch'essa dovuta alla lunga tristezza invernale dei loro paesi, la quale deve maravigliosamente disporre gli [...]

[...] misura a centimetri. La sua bianchezza è più immacolata, più lucente, più metallica, non c'è potenza germinativa che vinca e dissodi ls sua compagine [...]

[...] fulgente gloria del cielo. Ma quella gloria è un'agonia. Il manto gemmato si muta sull'attimo in lenzuolo sepolcrale e nell'aria passa la morte [...]

[...] spaventevoli uragani danno un senso meno profondo di paura e di abbandono. Fra la collera degli elementi, la morte è più vicina, ma meno visibile. Nei [...]

[...] 354 grandi sconvolgimenti delle cose c'è un'esuberanza di vita. L'uomo è trascinato a combattere e soccombe lottando, il pericolo determinato [...]

[...] attira a sè tutte le facoltà della mente; tutte le attività vitali sono intese a superarlo; non c'è tempo nè modo di abbandonarsi e di disperare [...]

[...] . Qui, che cos'è che vi minaccia? Cercatevi attorno: gli elementi non infuriano e non vi assalgono, stanno inerti in attesa. Il nemico è in voi [...]

[...] morta di ogni cosa. Vi pare che la notte fitta farebbe dileguare quei fantasimi. Come tarda a giungere la piena notte! il sole è sotto da gran [...]

[...] tempo, a quest'ora già al piano è buio pesto, perchè non qui? La piena notte è già venuta, e di più non raffittisce, il cielo è nerissimo, ma [...]

[...] Ribordone una borgatella seppellita intera dalla valanga. A Ronco 356 c'è un albergo: ero sicuro di trovarci buon pranzo e discreto alloggio; ma appena [...]

De Roberto Federico
I Vicerè
11 1894 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 626 occorrenze

[...] . - Don Salvatore?... Che c'è?... Che novità?... Ma quegli fece col braccio un gesto disperato e salì le scale a quattro a quattro. Giuseppe, col [...]

[...] !... - Che c'è? 7 I discorsi morirono una seconda volta, e tutti s'impalarono cavandosi i berretti ed abbassando le pipe, perchè il principe in [...]

[...] corsa, egli rientrava nel cortile: - Baldassarre, che è stato?... E ora che si fa?... Don Baldassarre, chiudere?... Ma egli aveva l'aria grave [...]

[...] , ammonì: - Che è questa vergogna? Ma don Gaspare a cui la certezza di perdere il posto toglieva il lume degli occhi, continuava: - Quale vergogna [...]

[...] corte: se la padrona non fosse morta? «Chi ha detto che è morta?.... Il cocchiere!.... Ma non l'ha veduta!...Può aver capito male!....» Altri [...]

[...] , il portone girò finalmente sui cardini, i passanti cominciarono ad accrocchiarsi: «Chi è morta?... La principessa?... Al Belvedere [...]

[...] passare i soli stretti parenti.... È venuto Salemi?... Lasciate ogni cosa; il principe e il signor Marco v'aspettano lassù, che c'è bisogno d'aiuto [...]

[...] l'ebanista la spiegava: - Sette figliuoli, possiamo contarli: il principe Giacomo e la signorina Lucrezia che è in casa con lui: due; il Priore di San [...]

[...] quasi aspettando l'apparizione della stampiglia coi numeri. E la notizia correva di bocca in bocca come quella d'un pubblico avvenimento: «È [...]

[...] morta donna Teresa Uzeda....» i popolani pronunziavano Auzeda «la principessa di Francalanza.... È morta stamani all'alba.... C'era il principe suo [...]

[...] figlio.... No, è partito da un'ora.» L'ebanista frattanto, in mezzo a un cerchio di gente, attenta come alla storia dei Reali di Francia [...]

[...] punto dalla corte e faceva loro strada mormorando: - Povera principessa!... Non potè superarla!... Il signor principe è subito partito [...]

[...] . Traversando la fila delle anticamere dagli usci dorati ma quasi nude di mobili, don Giacomo esclamava a bassa voce, come in chiesa: - È una gran [...]

[...] disgrazia!... Per questa famiglia è una disgrazia più grande che non sarebbe per ogni altra... E piano anch'egli, don Mariano confermava, scrollando il [...]

[...] avvenuto, così a un tratto? - insisteva don Mariano. E la principessa, aprendo le braccia: - Non so.... non capisco.... È arrivato Salvatore dal [...]

[...] Belvedere, con un biglietto del signor Marco.... Lì, su quella tavola, guardate.... Giacomo è partito subito. - A bassa voce, rivolta a don [...]

[...] , un parente! - esclamava don Mariano, non potendo darsi pace; ma don Giacomo: - La colpa non è di questi qui, poveretti!... Essi hanno la [...]

[...] vero!... Non volevo crederci!... Che si muore così?... E il povero Giacomo? Dice che è corso subito lassù?... Povero cugino!... Se almeno avesse [...]

[...] Padre don Blasco non era nel convento. - Va' dalla Sigaraia... a quest'ora sarà da lei.... Corri, digli che è morta sua cognata.... 14 Don [...]

[...] , guardando quel gruppo: la cugina, con gli occhi rossi, mormorava: - È una cosa che strazia l'anima! Il Priore, chinatosi sulla sorella, la rialzò [...]

[...] non li risuscita.... Pensate alla vostra salute, adesso, che è l'importante.... - Coraggio, poveretti!... - confermò la cugina Graziella [...]

[...] , ah?... Dov'è?... Non è venuto?... È lui il padrone, qui dentro! Poichè nessuno fiatava, la cugina credè d'osservare: - Zio, in questo momento [...]

[...] ... - Che vuol dire, in questo momento?... - rispose il monaco, piccato. - È morta, Dio l'abbia in gloria!... Ma che s'ha da dire? che ha fatto una [...]

[...] gran cosa?... E Giacomo?... È andato?... È andato solo?... Perchè non va nessun altro?... Ha proibito agli altri di andare?... - No, Eccellenza [...]

[...] .... - rispose timidamente la principessa. - È partito appena saputa la notizia. - Io volevo accompagnarlo.... - disse Lucrezia; ma allora il [...]

[...] ?... Non è venuto ancora? Sopravvenivano in quel momento il cavaliere don Eugenio e don Cono Canalà, altro dei lavapiatti. Don Cono entrò in punta [...]

[...] botto: - Chi è là? - Aspettano Vostra Paternità nella Sala Gialla. Il Benedettino tornò indietro, soffiando, e come la cugina, andandogli [...]

[...] lo trascinò nella Galleria dei ritratti: - Che stai a far qui?... Perchè non parti?... Quell'altro è scappato... - Per far che cosa, Eccellenza [...]

[...] ? - E sarai sempre minchione?.... Quell'altro è scappato! A quest'ora fa scomparire ogni cosa!... - Eccellenza!... - protestò il nipote [...]

[...] donne esclamarono: - Figuriamoci! Un santo come lui!... E Frà Carmelo: - Un vero santo! Non c'è monaci che gli possano stare a paragone. Non per [...]

[...] strizzatina d'occhi. - È un'altra cosa. Tutti gli uomini possono esser formati a un modo?... Ma bravo anche lui!... Signore anche lui!... E giusto il [...]

[...] Chiara. - Non è venuto?... Ah! - Egli si battè a un tratto la fronte. - Dovevo passar io ad avvertirlo!... Me ne sono scordato!... Baldassarre [...]

[...] credete, l'arrivo di Raimondo e dello zio duca.... Frattanto, abbiamo suggellato tutto quel che s'è trovato, per renderne stretto conto, a suo [...]

[...] all'altro mio figlio Lodovico, Priore nel monastero di San Nicola dell'Arena. Questa è la mia volontà e non altra. «TERESA UZEDA.» Il signor Marco, che [...]

[...] cadavere è già posto al colatoio per l'imbalsamazione.» E Vito Rosa, il barbiere del principe, spiegava: «Appena sceso dal Belvedere fu portato a [...]

[...] forse cuscini di velluto?... Anzi, questo è per maggior penitenza, con la tonaca di S. Placido: non capite?» Ma la gente incalzava alle spalle e [...]

[...] riconoscevano che, se non fosse stata lei, a quell'ora non avrebbero avuto più niente. Ignorante, sì; ma accorta, calcolatrice! - È vero che non [...]

[...] Roccasciano.... Il barone Grazzeri... i Cùrcuma... i Costante... non manca nessuno!... Di repente tutti si volsero a un lontano vocìo: - Che è?... Che [...]

[...] lo diseredasse? «Nossignore: tutto andrà al primogenito: è vero che non lo poteva soffrire, ma è il capo della casa, l'erede del principato!...» Un [...]

[...] osservò: - Non parlate male di Ferdinando; con le sue manie non fa male a nessuno; è il migliore di tutta la casata. - Tanto che non parrebbe dello [...]

[...] , al sordo vocìo sottentrò un raccoglimento profondo. - Guardate!... - ripetè don Casimiro, nel gruppo accanto alla pila. - È venuto a dirle l'ultimo [...]

[...] !... Adesso lei è a marcire al colatoio.... Lui camperà vent'anni ancora: una salute di ferro... - A voce più bassa, mentre le trombe tratto tratto [...]

[...] violino del Comunale, borbottava in mezzo agli sconosciuti: - Bell'apparato, non c'è che dire; bella funzione!... La quistione è di sapere chi [...]

[...] io dico che il Giulente è uno sciocco.... - Silenzio, eccoli lì. Il giovanotto infatti entrava in quel momento insieme con suo zio don Lorenzo, il [...]

[...] è illustre: discende difilato dall'anche d'Anchise. Il popolo piange: non vedete le lacrime? - e mostrava quelle d'argento che frangiavano [...]

[...] principio, implorava il Requiem. «È finito?.... Se Dio vuole!» E un rimescolamento generale: chi era rimasto lontano dal catafalco e dalle iscrizioni [...]

[...] saltava giù. - Chi c'è? - domandò il contino, troncando con voce breve le cerimonie di Baldassarre e mostrando le carrozze allineate nella corte [...]

[...] resto? Sarebbero stati immediatamente serviti! - Ma la colpa più grande credete forse che sia dei sanculotti o di quel ladro di Cavour? È di quei [...]

[...] , questo famoso Padre Camillo, non aveva parlato? «Non c'è, è a Roma da parecchi mesi; e anche ci fosse, non parlerebbe: è volpe fina....» E tutti [...]

[...] .... anzi mi parrebbe una sconvenienza verso la memoria di nostra madre.... Ma sapete 45 come succede quando si è in molti.... quando bisogna dar [...]

[...] : - Non è nulla.... la fatica del viaggio.... - E piano, quasi tra sè, mentre la portavano via: - Le solite smorfie!... Giorni di continue novità [...]

[...] ! - proruppe la zitellona, arrossendo fin nel bianco degli occhi. - È uno scandalo! Dovrebbe pensarci la polizia! Don Mariano, con aria costernata [...]

[...] , esclamò: - Adesso anche il ragazzo!... È una cosa veramente dispiacevole!... Passi lo zio, che è morto di fame; ma il nipote?... - Il nipote [...]

[...] .... - cominciò don Mariano. - O Siracusa o Caropepe, se avevano i titoli non gli avrebbero negata l'iscrizione nel Libro rosso! - Il Libro rosso è [...]

[...] materno che mi spronava a sacrificarmi pel bene dei miei figli amatissimi, io mi accinsi fin da quel giorno all'opera del riscatto, la quale è [...]

[...] parte che rappresenta la mia dote in essa investita, sì perchè il rimanente è frutto dei miei capitali parafernali e dell'opera mia, come ne fa [...]

[...] possiamo saltare questo passaggio.... - Infatti.... È inutile - risposero parecchie voci.... Il principe invece, sciolte le braccia, protestò [...]

[...] diletta sposa, Teresa Uzeda, principessa di Francalanza, la quale, come si è finora sempre ispirata al bene della nostra casa, così continuerà per [...]

[...] diletta figlia Lucrezia, a quest'ultima; ma poichè essa ben conosce che lo stato maritale non è confacente nè alla salute nè al carattere di lei [...]

[...] ripetere; «che saggezza! che previdenza!» dichiarava con voce grave: «Ciò che ha fatto nostra madre è ben fatto...» mentre il Priore ripeteva a [...]

[...] beveva su bicchieri di Marsala, non acqua inzuccherata, come uno che non è certo di far colazione. Ciò nonostante badava ad approvare con grandi [...]

[...] presidente: «Un angelo! Tutto quel che è interesse mondano non l'ha mai toccato! Vivo esempio di virtù evangelica....» e il presidente, con la [...]

[...] , ridottosi in un vano di finestra con lo zio duca: - Ha udito Vostra Eccellenza ?... - gli diceva con riso amaro. — Quel che pareva impossibile è vero [...]

[...] !... La mia famiglia è rovinata!... - Non credevo neppur io!... — esclamava il duca. — Che gli avrebbe fatto una posizione privilegiata tra i [...]

[...] . E don Blasco si dannava l'anima, vedendo le sue stravaganze e le sue pazzie. Il primogenito, in tutte le case di questo mondo, è il prediletto [...]

[...] , l'eterno ritornello della madre esagerante 67 a bello studio quelle strettezze: «Siamo rovinati! Non c'è come fare! Non ci resterà più nulla!» E [...]

[...] ,» diceva: «ha da sposarti, perchè così voglio. Se lei è degli Uzeda, io sono dei Risà! E vedrai che cangerà!....» Ella sapeva com'eran fatti, tutti [...]

[...] rispetto alla volontà di nostra madre... — Tua madre era una bestia — gridava il monaco — più di te !... Qual è stata la volontà di tua madre? Quella [...]

[...] di miele e s'imbeccavano al pari di due colombi, il monaco scoppiava: — Io non so veramente chi è più bestia, fra voi altri due!... Tanto che [...]

[...] , candidamente, lasciando di piallare o di rimondare. — Non è abbastanza quello che ho avuto? — Ma ti tocca il triplo, per lo meno! Sei stato [...]

[...] truffato con tutti gli altri! Ti tocca, in rate eguali con tutti gli altri, la parte di tuo padre, che è il momento di rivendicare! E non sai che [...]

[...] Giacomo non ti mandò neppure a chiamare, il giorno della morte di tua madre? — Non è possibile! — rispondeva Ferdinando, scandalizzato. — E perchè [...]

[...] assisteva alle visite che venivano per la madre, questa esclamava: «Ma come sei brutta, figlia mia!... Che disgrazia avere una figlia così brutta, è [...]

[...] della propria sostanza: l'altra metà andava 86 egualmente divisa fra tutti i figli: «S'ha da fare così per forza, perchè è scritto nella legge [...]

[...] Eccellenza non s'è accorta come la guarda?» Lucrezia si fece rossa più d'un papavero, e da quel giorno i suoi occhi andarono spesso al balcone del [...]

[...] Giulente, ella aveva interesse a ribellarsi alla famiglia; è, vero che gli toccava pel momento secondare o per lo meno fingere d'ignorare l'amoretto [...]

[...] quel che le era piaciuto; e che lo stesso suo marito non s'era mai arrischiato di dirle una parola più forte d'un'altra. «Sapete dunque che c'è [...]

[...] avuto qualche sentore nelle conversazioni di Palermo: e la gente i li stava dinanzi a bocca aperta. Il patriotta, è vero, riceveva visite [...]

[...] . — Ma il palazzo è del principe! Il contino ha un solo quarto.... Il principino adesso non perdeva una parola del discorso. — Il contino scapperà [...]

[...] subito fuori via.... Non è fatto per star qui.... Il lavoro delle salse li faceva tacere tratto tratto. Luciano, con una strizzatina d'occhio [...]

[...] , disse dopo un pezzo al compagno: - Ricomincia, eh? — Lascialo fare! Quello è un vero signore! E Luciano chinò il capo, in segno d'approvazione [...]

[...] , tanto era dolce di comando e largo di mano. — Signore davvero, di modi e di pensieri.... Non come l'amico.... — L'amico è volpe vecchia [...]

[...] confermato ogni cosa; è vero, Matilde?... Che modo è questo!... Le messe per nostra madre.... - Sst.... La principessa fe' segno alla cognata di [...]

[...] tacere, per riguardo del ragazzo. — Mamma, oggi non si mangia più?... - domandò questi. — Se tuo padre non è ancora venuto!... Va', va' a vedere se [...]

[...] , solo la principessa riusciva ad ottenere qualche cosa da Consalvo con le buone, per amore. — Va', va' a vedere se il babbo è tornato.... Il principe [...]

[...] scannando. - T'ho detto mille volte di non toccare le cose mie! Non è possibile serbare più nulla! Sono ridotta come se fossi in piazza.... Accorse Vanna [...]

[...] più!... Che gli è successo?... Allora, come per virtù dell'eco, quella domanda si ripercoteva nel pensiero di lei: «Non si vedo più!... Che [...]

[...] gli è successo?...» Perchè mai tardava tanto? Perchè la lasciava sola tra quegli estranei indifferenti ed ostili? - I Russi resistono ancora.... un [...]

[...] Matilde, un'altra voce ora le diceva: «È vero! Ha ragione!...» Ella stessa, tornata a Firenze, in quell'asilo che le era parso di pace e di felicità, non [...]

[...] gli affari della successione, pensi a divertirsi lasciando tutto sulle mie spalle. Parlargli d'interessi è inutile: o non mi dà retta, o non [...]

[...] amarissimo. E dopo una breve pausa, quasi a preparar l'animo dello zio alla dolorosa notizia: - L'eredità di nostra madre è piena di debiti.... Il duca [...]

[...] tanto lodare, da tutti, il modo ammirabile tenuto dalla felice memoria nel mettere in piano la nostra casa? Invece, c'è un baratro!... Fino [...]

[...] all'altr'ieri, non sospettavo ancora nulla. È vero che nei primi giorni dopo la disgrazia, ebbi avviso di alcuni piccoli effetti sottoscritti da [...]

[...] il signor Marco.... - Il signor Marco - riprese il principe senza dar tempo allo zio di compiere l'obbiezione - ne sapeva meno di me ed è più [...]

[...] le dispiacesse poi troppo.... E il peggio è di non poter sapere fin dove si estende il marcio! E questa è la famosa amministrazione di cui abbiamo [...]

[...] troppo c'è poca speranza del contrario, a ciascuno bisogna imputarne la sua parte. Io vorrei anche pregare Vostra Eccellenza di avvisare gli [...]

[...] .... - Io? E perchè dovrei averla con lei?... Non ho parlato molto in questi giorni, è vero: ma come vuole 132 Vostra Eccellenza che avessi voglia [...]

[...] famiglie, è la pace, l'unione, l'accordo!... È colpa mia se questo non fu possibile finchè visse nostra madre? Vostra Eccellenza sa come fui [...]

[...] primo di tutti; la volontà di nostra madre sarà legge! Invece, che cosa s'è visto? Mutrie a destra e a sinistra, Raimondo che non vuole occuparsi [...]

[...] ... - Quello è un pazzo!.... - O gli altri, dica Vostra Eccellenza, sono forse savii? Che vogliono, che pretendono? Di che m'accusano? Perchè non [...]

[...] sorriso più amaro del primo: - Proprio, eh?... E come, perchè?... - Perchè avrebbero avuto meno di quel che gli spetta.... perchè c'è la parte di [...]

[...] il testamento, ah! ah! ah!... Sono capaci di pensarlo! Conosco i miei polli, non dubiti! Questo è il frutto dell'educazione impartita qui dentro [...]

[...] , andiamo! - esclamò. - Non esageriamo nè da una parte nè dall'altra. La roba è lì.... - Nessuno la tocca! - Essi vogliono fare i conti, tu sei pronto [...]

[...] a darli.... - Ora, all'istante!... - E dunque l'accordo è immancabile. Farete questi conti, vedrete se la divisione di vostra madre è giusta o no [...]

[...] sono già lo Spirito Santo per potere indovinare ciò che mulinano nelle teste bislacche! - C'è tempo! c'è tempo!... - ripeteva il duca, conciliante [...]

[...] con Raimondo, poi con gli altri; la roba è lì; vedrete che non ci saranno 134 quistioni.... A proposito - esclamò, giunto sull'uscio e [...]

[...] voltandosi indietro. - Che cosa è l'affare della badia? - Qual affare?... - rispose il principe, stupito. - Il legato delle messe.... Le mille onze che [...]

[...] tutti d'una razza, falsi e bugiardi? Io non le voglio dare? mentre invece il legato di nostra madre è nullo, perchè importa l'istituzione d'un [...]

[...] porti; tra i tuoi antenati c'è don Ferrante Uzeda, gloria siciliana! - Don. Ferrante? - esclamò la zitellona. - Che fece don Ferrante? - Come [...]

[...] coda dell'occhio, e la principessa, Chiara, tutte le altre, giudicavano a una voce elegantissimo. - Manifattura di Firenze, è vero, donn'Isabella [...]

[...] : - Questa è l'impresa di Crimea! Il regalo dei fratelli piemontesi, capite?... Il duca, quasi non comprendesse che l'allusione era diretta a lui [...]

[...] , restarsene tranquilli, curare le piaghe del '48. Con lo Stato indebitato fin agli occhi, come poteva pensare a fare nuovi debiti? «È un principio [...]

[...] venga a fare? Per vedere l'elefante di piazza del Duomo? Voialtri vi siete fitto in capo che questa sia una città, e non volete capire che invece è [...]

[...] un miserabile paesuccio ignorato nel resto del mondo. Donn'Isabella, dite voi: quando mai l'avete udito nominare, fuori?... - È vero, è vero [...]

[...] , enumerando tutti i vantaggi della vita nelle grandi città, interrompendosi tratto tratto per domandare a donn'Isabella: «È vero o no?» oppure [...]

[...] ? - Che cosa?... Parlate!... - Il colera è scoppiato a Siracusa!... Tutti lo circondarono: - Come? Chi ve l'ha detto? - Adesso adesso, alla farmacia [...]

[...] impediranno il transito, se non potremo più vederla? - Prima di tutto tua figlia non è abbandonata in mezzo a una via, ma con suo nonno e sua zia. Poi, se [...]

[...] , dove non c'è neppur l'ombra del pericolo.... Insomma a Milazzo non vengo; già si parla di casi sospetti a Messina. Vattene sola, se vuoi. E [...]

[...] con chi è maritata?...» Il tema obbligato di tutti i discorsi erano naturalmente le notizie della città dove il colera si diffondeva [...]

[...] creduto di vedersi comparire dinanzi la Fersa: tutte le volte che Raimondo era andato fuori, aveva pensato: «Adesso è con lei...» e il non vederla, il [...]

[...] mangiarselo: «Vuoi star fermo, che il diavolo ti porti?» e entrò finalmente nella villa esclamando: «Non c'è nessuno, qui dentro?... Che stillate [...]

[...] dell'abito, lo trasse in disparte e gli domandò a bruciapelo: - È vero che tuo fratello si giuoca la camicia che ha indosso? Com'è che puoi permettere una [...]

[...] Eccellenza a dissuaderlo.... - Io? Ah, io? A me importa un mazzo di cavoli di lui e degli altri! Questo è il frutto dell'educazione che gli hanno [...]

[...] che è loro morta la madre, e intanto se la spassano, senza un riguardo al mondo!... Qualche giorno dopo ci fu la visita del Priore. Arrivò in [...]

[...] tanti degli Uzeda, a San Nicola! Ma Vostra Eccellenza non l'avremo! Vostra Eccellenza è figliuolo unico, e non lo metteranno certamente al [...]

[...] , all'indulgenza della principessa, vociava: «Ma come cresce, cotesto squassaforche!... Che educazione è questa qui!..» Donna Ferdinanda, quantunque [...]

[...] il tutto d'oro con quattro pali rossi che è d'Aragona; lo scudo contornato da sei bandiere d'alleanza. Poi glie ne spiegava la formazione: la [...]

[...] secco: - Lo stampatore dimenticò di mettercelo; ma è così: suo, padre che, con una zappa in mano, pianta un piede di palma.... Verso la fine di [...]

[...] l'acqua? - Ma la pioggia è finita da un pezzo.... - Mi son inzuppato prima!... - gridò quasi egli. - Ho da sentire anche te, adesso? 172 [...]

[...] quelle carezze, da quella sommessione di cane fedele. - Li faremo insieme nella vigna.... Non c'è bisogno di andar fuori.... se è vero che mi [...]

[...] .... Egli rideva di tutto cuore, rassicurandola. - Ma no! Che ti salta in capo!... E poi, l'Agatina!... Una che è di tutti, di chi la vuole!... - È vero [...]

[...] ? È vero?... Allora, perchè ci vai? - Ci vado perchè mi diverto, perchè è come andare al caffè, al circolo.... - Allora, la sera che prendesti [...]

[...] conduceva per mano. - Vuol dire che l'Abate è in convento - spiegò Sua Paternità. Su per lo scalone reale, tutto di marmo, il ragazzo guardava le [...]

[...] alla grande finestra che metteva nella terrazza del primo chiostro. - È là, - disse il Priore, inchinandosi verso un'ombra nera che passava [...]

[...] . - Benedetti, figliuoli, benedetti!... Questo è dunque il nostro monachino? Oh, che bel monachino ne vogliamo fare!... Consalvo, eh? - domandò rivolto al [...]

[...] delle lezioni dov'erano riuniti tutti i novizii, Giovannino Radalì fra gli altri, da sei mesi a San Nicola. 176 - Questo è il nostro nuovo [...]

[...] monachino, - spiegava Sua Paternità - Abbraccia il cuginetto!... La tua camera è pronta, or ora ci andremo. Adesso tu lascerai il tuo nome; ti [...]

[...] chiamerai Serafino. Il tuo cuginetto si chiama Angelico, che?... Questo qui è Placido, questo Luigi... Erano frattanto arrivati due camerieri con [...]

[...] vassoi pieni di dolci, ai quali i novizii facevano festa. - Vedrai che è bello, qui, - diceva il Maestro al nuovo arrivato, accarezzandolo. - Ti [...]

[...] Boccadoro sull'uscio. - Deo gratias?... - Chi è? - rispose il vocione del monaco. 177 L'uscio s'aperse un poco, ed egli comparve, in pantaloni e [...]

[...] maniche di camicia, con la pipa in bocca, in mezzo alla camera sottosopra come un campo lavorato. - Qui c'è il nipotino di Vostra Paternità, che [...]

[...] , giunta dinanzi ad esso girò dalla parte di ponente e andò a gettarsi in mare senza fargli alcun danno. È vero che nel 1693 il terremoto rovinò [...]

[...] d'Oriente. — Basta essere ai Benedettini, o monaco o novizio, per significare che uno è signore — spiegava Frà Carmelo al principino. — Qui [...]

[...] il ragazzo riferì la cosa al Maestro, il quale fece al Fratello una lavata di capo coi fiocchi. — È istolidito, poveretto! — disse Frà Carmelo [...]

[...] ? — gli domandò il principe, per chiasso. — Ci staresti sempre, al convento? — Sì, — risposo egli, per non dargliela vinta. — È bello stare a San [...]

[...] prediceva, protestava: — L'Abate per ora è Sua Paternità ed a me tocca obbedirlo prima d'ogni altro. L'Abate in persona, stanco di quella [...]

[...] qual è il rimedio contro gli errori dei traviati: l'orazione dei buoni, acciocchè il Signore, che tutto può, dia salute agli infermi fratelli [...]

[...] ; tanto che don Blasco ebbe presto in tutt'altra considerazione il pronipote. — Questo gianfottere non è poi tanto minchione quanto pare... Sì, sì [...]

[...] spettacolo, mentre il conte, chino su lei, le nominava ad uno ad uno i monaci e i novizii. — Quello lì non è il vostro nipotino?... Che bel [...]

[...] piedi. «Ma che proprio ho da lasciar qui l'ossa? Non credo! Non è possibile!...» E udendolo parlare a quel modo, Matilde chiedeva a se stessa perchè [...]

[...] cascava poi dalle nuvole quando la madre gli veniva a dire, bruscamente: «Andiamo via, che è tardi!...» Ora un bel giorno, Raimondo, andato a far [...]

[...] soverchio od inutile è ad altri necessario; chi si contenta di uno stato e chi ne soffre. La buon'anima 217 aveva compreso che per la felicità [...]

[...] : — Ha scelto? Ha scelto? E chi è che ha scelto? — Chi? Il solito Giulente!... Ella diventò rossa in viso quasi fosse sul punto di soffocare. — Ah [...]

[...] mettiamo qualcosa in capo, è difficile indurci a mutar sentimento.... — Ah, è difficile? Le farò veder io se è difficile o è facile!... Da quel [...]

[...] ha piacere, che finalmente s'è persuaso...» 219 Egli aveva anche raggiunto lo scopo di rompere la lega tramata contro di lui, perchè il [...]

[...] vento! Ora è tutt'una cosa col marito che prima non poteva sentir nominare; domani cambierà un'altra volta: vedrai!...» In mezzo a quella guerra [...]

[...] mio posto è al tuo fianco, e perchè nemmeno tu devi lasciarmi! — E chi ti lascia? Se volessi lasciarti, ti pare che sarebbe troppo difficile? A [...]

[...] successione: hai capito? O vuoi fatto il conto? Mia madre è morta nel maggio del '55 e siamo nel 221 marzo del '58.... Sono tre anni, sì o no? Vuoi [...]

[...] comprendendo. — Non sapete quel che si dice?... Raimondo s'è messo in testa d'inquietare donna Isabella.... e se ne accorge ognuno, per dire [...]

[...] il fatto della verità.... — Io non mi sono accorto di niente. — Non importa, cugino; ve lo dico io!... Ed è una cosa che non sta bene e che mi [...]

[...] sarei prestata ad una cosa simile! Raimondo 222 è padre di famiglia, donna Isabella ha marito anche lei: che vogliono fare?... In casa Fersa c'è [...]

[...] . — Volete che io parli a mio fratello? È capace di rispondermi: «Di che cosa ti mescoli?» E non sarebbe la prima risposta di questo genere.... Cara [...]

[...] avvista mai di niente. — Povera Matilde!... Non meritava questo trattamento! - È quel che dico io! Con una moglie tanto graziosa, non si capisce [...]

[...] Isabella. Per me, non avrei difficoltà di dirglielo a viso aperto: non ho già paura che mi mangi! Ma sai bene: è vero che siamo cugini; ma che si [...]

[...] così.... Cugina mia, fatevi animo.... Solo alla morte non c'è rimedio!... Del resto io non credo che ci sia stato nulla di male!... Chiacchiere [...]

[...] della mala gente!... Raimondo è un po' scapato; ma, questo? Non posso credere! La colpa, com'è vero Dio, è di quell'altra... Le piace farsi [...]

[...] quando la smetterai? Non negare, è inutile; so tutto.... Ella tremava in tutta la persona, balbettando: — Che sai? Io non capisco.... non so nulla [...]

[...] sono tranquilla?... Te lo giuro, non so nulla.... Saranno calunnie.... v'è tanta cattiva gente!... Un anonimo?... Prendi sul serio quel che scrive un [...]

[...] stabilmente, a casa propria, coi figli, come tutti gli altri cristiani.... — È quello che diciamo anche noi.... Credi forse che non ne siamo persuasi [...]

[...] dolore d'una triste scena. Ma il barone era appena partito, che Raimondo le disse: — Sai che è curioso, tuo padre? Crede forse che tutti debbano [...]

[...] dividerli: — Andiamo, finitela! È questo il modo?... Da un pezzo le discussioni finivano così, con le grida, gl'insulti e le minacce. Don Blasco era [...]

[...] , dell'agitazione che propagavasi per tutta l'Italia. «Questa volta è per davvero! Son sonate le ventiquattro!...» dicevano, ed egli prima si [...]

[...] tonava che Francesco II li avrebbe costretti ad arar dritto: «Perchè è ragazzo? Perchè non c'è più suo padre?.... Vi farà legare dal primo [...]

[...] , pericoloso? Quel pezzo di coniglio? Lui congiurare? È tornato per la squacquerella che ha addosso!... Palermo 230 è buona per bagordarvi; ma in tempo [...]

[...] di trambusti è meglio il proprio paese, tapparsi in casa propria, ficcarsi dentro un forno!... Se tutti i sanculotti sono come lui, Francesco [...]

[...] un altro modo: — Volpone Camaleonte! Giubba rivolta!... Come possono fidarsene? È del partito di chi vince! Li giuoca tutti! Tradirebbe suo padre [...]

[...] nipote abborrito. — Partire? Per andar dove? A Firenze c'è il terremoto! Questi non son tempi da lasciare il proprio paese! Raimondo adduceva [...]

[...] lui perchè non si grattava la sua tigna? — Come? Quando? So molto io!... La baldoria è finita !... Ma che re, Francesco II? Ma che re? Degno [...]

[...] , scrollava il capo, rispondeva: «Non sono affari che mi riguardano.... Date a Cesare quel che è di Cesare....» Al Noviziato la lotta fra i due [...]

[...] ; scagliatosi sul cugino, se lo metteva sotto, malmenandolo, finchè Frà Carmelo accorreva, con le mani in testa: — Per l'amor di Dio!... Che modo è [...]

[...] voi che non volete capirla! Non vedete che adesso non è più come al Quarantotto? — Eh? ah? oh? Non più? Di grazia, che c'è di nuovo? — C'è di [...]

[...] nuovo che il Piemonte è forte.... che la Francia sotto mano l'aiuta.... che l'Inghilterra.... che Garibaldi.... — Chi?... Quando?... La Francia? Bel [...]

[...] servizio! Bell'aiuto!... Garibaldi? Chi è Garibaldi? Non lo conosco!... Imparò a conoscerlo il 13 maggio, quando scoppiò come una bomba la notizia [...]

[...] fucile dei Napoletani, i «filibustieri» si sarebbero dispersi: i Murat, i Bandiera, i Pisacane informavano. — La sonata è un'altra! — gli disse sul muso [...]

[...] non c'è più nessuno! Gli treman le chiappe, invece!... Il convento infatti cominciava a popolarsi di paurosi, di preti fuggiaschi, di spie [...]

[...] convento; solo il cinguettìo dei passeri sugli aranci in fiore. 244 — Come si sente ? — domandò il Fratello, premurosamente. — Bene.... Che è [...]

[...] successo? Che ora è? — Spunta adesso il sole!... Ci ha fatto una bella paura!... Non si rammenta?... Allora, confusamente, egli ripensò ai sigari [...]

[...] in tutte le camere, sotto i letti.... ha trovato tante bandiere.... Sua Paternità se l'è presa con me.... So molto, io, di queste diavolerie!... I [...]

[...] braccia e smascellandosi dalle risa: — La gran rivoluzione è finita!... Sono usciti i lancieri, hanno nettato le strade!... Evviva!... Evviva [...]

[...] ? È mio zio! Posso mandarlo via?» ma si guardava bene di fare rimostranze al duca, troppo lieto che la popolarità del gran patriotta garentisse [...]

[...] afferrarsi alla balaustrata. Però Giulente riprendeva, nella stretta finale, tra applausi assordanti: — Cittadini! Prodigioso è il cammino da noi [...]

[...] contadini che, per non saper leggere, avevano messo le schede sottosopra, esclamava: — Is! Is! — e pronunziando chis, chis, che è la voce con la quale [...]

[...] vituperio, che il principe accorse: — Zia, per carità! vuol farci ammazzare? — È stato quel gesuita di Lodovico!... — fiottava la zitellona, coi denti [...]

[...] !... Avete aspettato un pezzo, ora la vostra contentezza è vicina!... Vi volete tanto bene!... Per me, mi gode l'animo quando vedo le famiglie tanto [...]

[...] l'ha detto? 258 Allora la cugina sfilò la corona: — Me l'ha detto mio marito, iersera: certo e sicuro com'è certo che siamo qui! La domanda è [...]

[...] l'avvocato Bernardelli, perchè è stato in galera: non par vero, a che siamo ridotti!... Ma Giulente si batte come un leone.... pel futuro zio.... mi [...]

[...] duca, mi dispiace, ha perduta la testa, dacchè s'è messo nella politica; hanno ragione i suoi fratelli!... Voi che cosa ne dite? Chiara continuava a [...]

[...] , le disse: — Basta, adesso.... lascia fare a me.... Che cosa ne dico, cugina? Non dico niente: sono cose che non mi riguardano. Mio cognato è [...]

[...] mia moglie. Se essi dicono di sì, e Lucrezia è contenta! Per conto mio, ringrazio il Signore che finalmente mi sta concedendo una gran [...]

[...] Lucrezia! Contenta lei!... È quel che dico anch'io!... Da quei due non c'era da cavar nient'altro, fuori del mondo com'erano per via della nascita [...]

[...] al duca.... Una bella commedia, giacchè tutto è combinato prima.... E solo i Giulente, di persone conosciute; tutto il resto, certe facce!... — Mio [...]

[...] zio è padrone di ricevere chi vuole — rispose il principe. — Adesso i tempi sono mutati, e non si posson fare tante difficoltà.... È quel che [...]

[...] zitellona, più gialla del solito, sudava fiele, con una ciera arcigna e dura da mettere spavento. — Dunque è vero? — domandò a denti stretti [...]

[...] !... Questo gli ho detto; ma è lo stesso che dire al muro.... Vostra Eccellenza sa come siamo fatti, qui in casa.... Ma la colpa non è dello zio.... Se [...]

[...] ?... Prima creperai!... L'avvocato?... Crepa, piuttosto!...» — Santo Dio, mi dispiace!... È una cosa, cugina.... «La vedremo, ti dico!...» gridava [...]

[...] contribuire, come ho potuto, al riscatto nazionale... e della grand'opera dell'unificazione della nazione.... Ma, veramente, ciò che voi mi domandate.... è [...]

[...] superiore alle mie povere forze... È un mandato.... Permettete!... — soggiunse con altro tono di voce, vedendo far gesti di diniego — che non [...]

[...] saprei come disimpegnarlo.... al quale è d'uopo attitudini speciali che io non 263 possiedo.... E non vi mancheranno patriotti che assai meglio [...]

[...] riconoscere se è capace o pur no! Tacendo Giulente, il sarto Bellia, dei Figli della Nazione, disse: — Duca, l'operaio vuole a Vostra Eccellenza [...]

[...] .... Sento tutta la responsabilità del mandato.... Non si scherza! Altro è dare qualche consiglio al municipio, confortato da tutti voi; altro è [...]

[...] dico? La nostra commissione è compita: il duca sa qual è il desiderio di tutti; per ora egli non ci dice nè sì nè no; lasciamo che ci dorma [...]

[...] imbalsamare. Soltanto quando si chiudeva in camera con Vanna, per avere le lettere del giovane, le diceva, con un sorriso freddo, a fior di labbro: — È [...]

[...] nell'Italia Risorta e nelle stampe volanti intitolate: Chi è il duca d'Oragua, Un Patrizio patriotta, e via discorrendo. «Fin dal 1848 l'insigne gentiluomo [...]

[...] parte dei dolori e delle gioie dei suoi amati concittadini. Qui è largo del suo prezioso ausilio ai liberali, e fa sentire ai rappresentanti [...]

[...] di fare quel che le aggrada, alla sua età! La volontà di nostra madre forse 269 poteva essere che restasse in casa; ma nostra madre è [...]

[...] parere ostinato. Tanto che il duca un giorno gli domandò: — Ma parla chiaro! Sei contrario a questo matrimonio? — Io?... Quando è approvato da [...]

[...] Vostra Eccellenza!.... — Giulente non ti piace? — Ha da piacere a me?... È un buon giovane; basta saperlo amico di Vostra Eccellenza.... Discretamente [...]

[...] che se Lucrezia crede di poter essere felice con lui, io non mi opporrò.... Però è giusto che neppur lei mi cerchi lite!... — Perchè dovrebbe [...]

[...] ragazza come te non avrebbe risposto altrimenti. E il principe che ti vuol bene, ti sosterrà! Mettetevi d'accordo, siate sempre uniti: questo è il [...]

[...] un'occhiata con la moglie, rispose: — Se Vostra Eccellenza vuole così.... — Il conto di Chiara è naturalmente lo stesso di quello di Lucrezia; ma [...]

[...] per lei non c'è la questione degli interessi, e Giacomo li pagherà fino all'ultimo. — Io ho preso la mia cara Chiara pel bene che le voglio, e non [...]

[...] nulla di nulla, e restò a bocca aperta quando il duca, per cavare una buona volta i piedi da quel negozio, gli riferì ogni cosa. — È venuto un buon [...]

[...] partito a tua sorella.... Benedetto Giulente, sai, quel giovane tanto intelligente, che si è fatto tanto onore.... — Ah, sì? Va bene, ci ho [...]

[...] piacere.... — Ma naturalmente Giacomo vuol prima sistemare gl'interessi, concludere la divisione rimasta per aria. Lucrezia s'è accordata, Chiara [...]

[...] anche lei; però tuo fratello vuol definire la pendenza con te, una volta che è la stessa quistione... Questa è la malattia di Lucrezia.... — E perchè [...]

[...] , Margherita.... Ah!... Poveretto.... è sulle spine.... Il suo desiderio di tanti anni, il suo voto più ardente, era dunque sul punto d'esser [...]

[...] all'ultima crisi. — Non so.... Coraggio, signora marchesa.... Che è?... A un tratto le levatrici impallidirono, vedendo disperse le speranze di [...]

[...] ? Fu donna Graziella quella che dovette andargli incontro e prepararlo al brutto colpo: — Cugino, di buon'animo!... Chiara è liberata.... — È [...]

[...] maschio?... È femmina?... Cugina!... Perchè non parlate? — Fatevi animo!... Il Signore non ha voluto.... Chiara sta bene; questo è l'importante [...]

[...] mani ai capelli. Frattanto sua moglie tornava in sensi, guardava in giro gli astanti. — Federico!... È maschio?... — furon le prime parole che [...]

[...] ? — No, nulla.... nostro figlio? — Chiara, confortati! È una femminetta... — annunziò la cugina, accorrendo. — Che importa!... È tanto bellina [...]

[...] principessa, portava via il feto avvolto in un panno, cercando di non farsi scorgere. - È lì!... — esclamò Chiara. — Voglio vederla.... 276 [...]

[...] coraggio....Vedi che anch'io mi rassegno! Il Signore non volle.... — È morta? — domandò ella, impallidendo. — No.... è nata morta.... Coraggio [...]

[...] , poveretta!.... Purchè tu stia bene.... il resto è nulla: sia fatta in volontà di Dio. — Voglio vederla. Tutti la circondarono, insistendo per [...]

[...] bene.... Ma bene, mi raccomando! Se c'è acqua calda è meglio. Pronta che fu la boccia, Ferdinando andò a vederla. — Va bene, — disse; — adesso ci [...]

[...] fausto giorno che è di festa per la loro casa come per tutto il paese.... — Viva Oragua!... Fuori il duca!... Viva il deputato! — urlavano giù. E [...]

[...] vi vedo animati — egli proseguiva, — è la più bella conferma del responso 280 dell'urna... di quell'urna donde ancora una volta esce la [...]

[...] zio? Come tutto il paese è per lui? Il ragazzo, stordito un poco dal baccano, domandò: — Che cosa vuol dire deputato? — Deputati — spiegò il [...]

[...] come fa onore alla famiglia: quando c'erano i Vicerè, i nostri erano Vieerè; adesso che ab- biamo il Parlamento, lo zio è deputato!... PARTE [...]

[...] innocenti creature!... E la buona gente compiangeva la contessa, così mite, così dolce, così devota al marito e condannata intanto — che cosa è il [...]

[...] della padroncina, rimandava i famigli alla stalla e gli sguatteri a cucina. «È forse tua sorella, animale?» Che cosa avevano essi da vedere se donna [...]

[...] ecclesiastico, specialmente pel grande trattato Del Matrimonio. Raimondo, presente, pareva interessarsi a quel discorso. — Nuova è la trattazione [...]

[...] parole: ostacoli che impediscono la celebrazione e ostacoli.... — Permetti! — interruppe il Gentiluomo di Camera. — Impedimento che impedisce è una [...]

[...] , che la «dizione» era sbagliata, nè tacque se non quando Raimondo esclamò, seccato: — Ma zio, lo vada a dire ai canonisti! Se questa è [...]

[...] l'espressione legale! E i dirimenti, — domandò a Giulente, — quali sono? — Gli impedimenti dirimenti sono quelli che annullano il matrimonio quando è già [...]

[...] dovrei studiare le ragioni del sacramento magno.... — Sacramento?... — fece Lucrezia che era già nelle nuvole. — È esposto alla Cattedrale. Tutti [...]

[...] . — E li disse in latino: — Error, conditio, votum, cognatio, crimen.... — Basta! Basta! È inutile, non capisco.... — E gli voltò le spalle. Però [...]

[...] proposito di che? — rispose il nipote, quasi non comprendesse. — A proposito di tua moglie e della tua famiglia!... Tuo suocero è qui, non sai [...]

[...] uno che parte per affari, per isvago, per una ragione qualunque, non va via come te ne sei andato tu, non lascia la casa per l'albergo.... — Non è [...]

[...] vero! — Me l'ha detto tuo suocero.... l'ho sentito ripetere da tutti.... 291 — È falso! — ripetè il nipote con voce forte e un poco [...]

[...] stridente. Allora il duca battè in ritirata. — Sarà falso, tanto meglio.... Del resto non è questo l'importante.... Il fatto è fatto.... adesso si [...]

[...] tratta di pensare all'avvenire. Se non è vero che hai lasciato tua moglie, non dovresti avere difficoltà di riunirti con lei! — Non ne ho, — rispose [...]

[...] : — Questo è vero.... tu hai ragione.... L'ho messo in croce per dissuaderlo!... Ma quel santo cristiano è fatto a un certo modo.... Del resto non [...]

[...] apparenze. È già dispiacevole che sia successo un primo guaio.... — Vostra Eccellenza ha da dirmi altro? — domandò Raimondo, interrompendolo [...]

[...] , — rispose Benedetto. — Le ciarle sarebbero state più lunghe.... Non per questo, — aggiunse, — è minore il merito di Vostra Eccellenza per aver [...]

[...] nervosamente contratte. — Raimondo, — esclamò il deputato disinvolto e conciliante; — c'è qui tuo suocero.... Il conte s'era fermato. Senza cavar le [...]

[...] tolta la Corte, i ministeri, tutto il movimento della capitale, dovesse spopolarsi, ridursi come una città di provincia; invece cresce ogni giorno, è [...]

[...] più animata di prima. Anche Torino è piena di vita, però in modo diverso.... — In modo diverso.... — ripetè il barone, con tono di [...]

[...] condiscendenza, come per non restare in silenzio. — È vero che somiglia a Catania? — domandò il marchese. Raimondo sciolse lo scilinguagnolo per dire, con [...]

[...] tutta: Torino è più brutta, più piccola, più povera, più sporca.... Allora Chiara saltò su in difesa del marito: — Questa smania di dir sempre [...]

[...] male del proprio paese non l'ho mai capita.... — Scusa! — protestò il duca. — Qui nessuno ne dice male.... — Lo stesso paragone è impossibile [...]

[...] che poi se ne torneranno tutti qui. È stato lo zio duca quello che ha combinato tutto. Per me, facciano quel che vogliono. Ma vedrà che [...]

[...] ricominceranno. Vorrei sbagliare, ma siamo ancora al principio.... — Quella bestia perchè ci s'è messo? Non ha abbastanza 298 tigna in capo? Ha da [...]

[...] dieci parole in mezz'ora! — rincarò la cugina; — che cosa aveva? che gli hanno fatto? — E il marchese: — Quando si è di quell'umore non si va in [...]

[...] bestia, l'imbecille e il buffone in questo caso è chi invita! Benedetto, quantunque il monaco non lo guardasse, fece col capo un gesto tra d'assenso [...]

[...] ! — continuava frattanto donna Ferdinanda. — Come se non si fosse trattato d'interessi suoi! Come se la colpa di ciò che è successo non fosse sua [...]

[...] nulla. — Un poco.... — rispose la cognata, scrollando il capo, con un sorriso dolce e triste. — Adesso è passato.... Infatti, ella si sentiva [...]

[...] le risonavano all'orecchio: «Quella donna è l'ultimo dei miei pensieri; ma se non la finite di vessarmi, farò qualche 303 pazzia, vedrete [...]

[...] fatica, turbata fieramente dalla malattia della bambina, atterrita dal pericolo che la povera creatura correva, ella osò dirgli: «Ma che vita è la [...]

[...] che la straziavano. Il rancore di suo padre contro il genero scoppiò a un tratto, terribile. «È andato via? Meglio così!» aveva detto nel primo [...]

[...] con lui dicendo: — Non c'è modo di accordarli? — I creditori?... Sicuro.... si possono accordare.... — E frenando a stento un sorriso, esclamò [...]

[...] quella casa! — Che è stato? Che t'hanno fatto?... — Che m'hanno fatto? Leggi! Il principe aveva ritardato di settimana in settimana il pagamento [...]

[...] buffa la grettezza spinta a tal segno; ma Lucrezia era furibonda contro il fratello, in modo straordinario: — Che trovi da ridere? È una [...]

[...] era obbligato? E il frutto della mia dote che s'è pappato per sei anni? lesinandomi il pane? senza ch'io fossi padrona di comperarmi uno spillo [...]

[...] sta Vostra Eccellenza?... Mio marito è andato fuori.... Se Vostra Eccellenza si ferma un poco, non tarderà a venire....» E mentre lo aspettavano [...]

[...] il suo piano! Non è tipo da far nulla per nulla! E Raimondo parte con Matilde; per Milazzo, dice. Ma è troppo stupida, insomma, mia cognata! Io [...]

[...] è nuova! - gridava don Blasco, il quale voleva ficcare il naso anche nel ventre della nipote. - Una gravidanza di dieci mesi dove s'è vista? Meno [...]

[...] : - Dottore!... È sgravata? - Ma che sgravare e aggravare d'Egitto! - esclamò Lizio. - Vostra moglie ha una ciste all'ovaia grande come una casa. Un altro [...]

[...] è sempre ritto.... 321 - Ritto un cavolo! - tonava don Blasco. - Aspettate e vedrete!... Pel momento i monaci seguitavano a far l'arte di [...]

[...] portinaio finge di capire che sono uomini!... Vostra Eccellenza che c'è dentro non le ha mai viste?... Non aveva visto nulla, lui; e tutte quelle [...]

[...] cose apprese in una volta lo stupivano e lo turbavano. - Ma non è peccato?... - Eh!... - faceva il famiglio. - Se avessero cominciato essi! Hanno [...]

[...] fatto sempre così, i monaci! I Fratelli non sono quasi tutti figli dei vecchi Padri? - Anche Frà Carmelo? - Frà Carmelo?... Frà Carmelo è un'altra [...]

[...] cosa.... È bastardo del bisnonno di Vostra Eccellenza, fratello spurio di don Blasco.... - Perciò mio zio? - E Baldassarre anche lui.... fratello [...]

[...] Priore. Padre don Lodovico, modestamente, non aveva voluto pronunziarsi: «Che posse dire a Vostra Paternità? L'avvenire è nelle mani di Dio. Dalla [...]

[...] tristizie dei tempi c'è tutto da aspettarsi. I nemici della Chiesa son capaci 326 di questo e d'altro. Non mi stupirei se ricominciassero le [...]

[...] Paternità è troppo buona! Le economie mi sembrano sempre lodevoli. Se il Signore non permetterà che i suoi servi siano messi alla prova, avremo [...]

[...] è colpa.... - Non è colpa tua? Di chi, dunque? Mia, forse? Sicuro! Li ho scatenati io in persona! Conosco il solito giuoco! Gl'istigatori sono i [...]

[...] mio paese è minacciato dell'ultima rovina? Quando vedo una bestia della tua cubatura batter le mani con gli altri, invece di evitare quest'inferno [...]

[...] piace; il mondo è grande!... Ecco in qual modo!... Giulente rimaneva perplesso, non osando contraddire allo zio, ma non volendo neppure disdirsi [...]

[...] dopo mezz'ora. - Ma come fare? Tutto il paese è pel Generale.... - Tutto il paese? Prima di tutto, sei una bestia! Quale paese? I pazzi come te [...]

[...] ? E poi, quand'anche, ragione di più! Se il paese è per lui, se c'è entrato da trionfatore, che resta a farci? Fosse una piazza forte, capirei; ma [...]

[...] entrato in camera di sua moglie, vide Lucrezia seduta in un angolo, con gli sguardi a terra e gli occhi rossi. - Che hai?... Che è stato [...]

[...] pericolo?... Lucrezia, è per questo? Ma se non c'è pericolo di niente? Che temi? Non sono qua io? A me non faranno nulla, in nessun caso! Se ci [...]

[...] quarto d'ora, ella articolò: - Voglio andarmene dai miei parenti. - Ma santo Dio, perchè? Stamattina eri così tranquilla! Che cosa è mai successo [...]

[...] , col fiato ai denti, che scappava anche lei al Belvedere. «Eccellenza, qui non si può più stare. Oggi non sa che cosa è successo? I soldati [...]

[...] comprendere alle teste riscaldate, dove più insistente si cammina a nome del principio utopista, si corre sicuro al naufragio. Altronde il Governo è [...]

[...] arrestato a forza; non si può permettere che una nazione di ventisette milioni è messa in orgasmo da un uomo che ha meriti distinti, ma pare avere [...]

[...] giurato di farli dimenticare con una condotta che....» e qui due facciate contro Garibaldi. «Perchè poi, voltiamo la pagina, neppure il Governo è [...]

[...] libero, e non bisogna lusingarsi col non intervento; c'è la Francia che fa un casa del diavolo, Napoleone ha detto.... l'Austria aspetta un pretesto [...]

[...] mi dici di Catania, ma anche perciò che è avvenuto a Firenze....» Benedetto non sapeva a che cosa alludesse; lì per lì non pensò neppure che [...]

[...] padrona!... O buona donna, se questo le dispiaceva, perchè non se ne andava al giardino dei Popoli che non è meno bello?... E poi, con le bambine [...]

[...] dar loro ragione, è finita! Raimondo non disse nulla, aspettando di veder Giacomo che era al Belvedere ed al quale nella mattina aveva spedito [...]

[...] Pasqualino per avvertirlo del suo arrivo. Ma il cocchiere tornò con un'aria confusa e mortificata e non sapeva spiccicar parola. «È venuto?» gli aveva [...]

[...] crucciato contro sè stesso quanto più cresceva il suo impaccio. - Volevo 349 domandarti se c'è qualche villetta da affittare.... una casetta [...]

[...] che faccia per me.... non importa se piccola, purchè pulita.... Il principe parve cercare nella memoria. - No, - rispose. - Tutto è preso, fin da [...]

[...] , senza guardarlo: - Cerca, se vuoi. È inutile, non ne troverai. Raimondo andò via pallido, muto e fremente. S'era umiliato per nulla! Colui gli [...]

[...] parole per disapprovare la condotta di Raimondo. «È uno scandalo inaudito! Come non si vergogna? Ha il viso di tornarsene nel suo paese? Ma quando [...]

[...] si vuol fare una di queste pazzie, bisogna nascondersi dove più lontano è possibile, dove non si è conosciuti, dove si può dare a intendere ciò [...]

[...] situazione è diversa, - rispose. - Vostra Eccellenza è padrona di pensare ciò che crede, di fare ciò che le piace: può anche prenderseli in casa, non [...]

[...] diceva. - Il meglio è che tu mi lasci! Non voglio costarti la pace della famiglia! Così egli che sentiva aggravarsi le conseguenze del suo passo [...]

[...] consenso al mio matrimonio? - Lucrezia!... - esclamava Benedetto. - Che c'è? Non è fosse vero? Non ho dovuto accettare la transazione strozzata [...]

[...] per sposarti? È storia che tutti sanno! Adesso viene la tua volta, - e si volgeva a Raimondo. - Vedrete se sbaglio! Aveva ragione lo zio don [...]

[...] nipoti, dopo il refettorio, egli dormiva come un ghiro, quando Frà Carmelo lo destò: - Che c'è? - vociò. - Perchè mi rompi il capo? - Vostra [...]

[...] Lucrezia e Benedetto, Raimondo gli baciò la mano. Egli lasciò fare, borbottando: - Che c'è? A quest'ora? Con questo sole? 352 - Siamo venuti [...]

[...] a fare una visita a Vostra Eccellenza, - spiegò Lucrezia per tutti. - La giornata non è tanto calda. Vostra Eccellenza sta bene? Sono due anni [...]

[...] ? Questa è logica, mi pare! Il suo consiglio era di chieder subito i conti a Giacomo, di togliergli la procura e di iniziare la divisione: a quelle [...]

[...] era tutta una cosa con la cognata della mano manca, fece una pensata: - Giacchè non potete stare sempre all'albergo, e ora è il tempo della [...]

[...] dopo una lunga malattia, aveva gli occhi infossati, la barba incolta, la voce fioca, una malinconia più nera dell'abituale. - Venga pure.... è il [...]

[...] debbo dire una cosa.... - aggiunse Lucrezia. - Non è solo.... - È con sua moglie? - Con sua moglie, sì.... come se fosse sua moglie.... E gli spiegò [...]

[...] chiedeva qualche ordine, Ferdinando rispondeva: «Lasciatemi stare! Non mi parlate di nulla! Per me è finita.. Avrò sei mesi di vita, forse [...]

[...] tempo, fecero miracoli; ma restava da guarire il prurito al quale egli dava nome di erpete. - Per questo il rimedio è ancora più semplice: fate un bel [...]

[...] ! «Guardate un po' che immoralità! sostenere una causa condannata da tutti, che fa tanto dispiacere alla famiglia! È venuto a ficcarsi tra noi per metter [...]

[...] difficoltà da superare, l'imbarazzo in cui lo mettevano. - Sciogliere un matrimonio è una cosa grave.... Vostra Eccellenza sa bene quanto la chiesa sia [...]

[...] di certe ragioni... Queste potevano forse bastare ai giudici secolari, la cui responsabilità non è impegnata dinanzi alla Maestà divina. Mi duole [...]

[...] moltissimo, in coscienza, di vedere Raimondo messo per una via falsa... Dopo questa causa ne verrà una seconda, lo scandalo è immenso... Io ho i [...]

[...] parte! - Allora, posso fare assegnamento su te? - Certo, certo!... Ma v'è un'altra quistione.... Nel caso presente, non si tratta tanto di giustizia [...]

[...] loro.... Sua figlia lo scongiura di desistere perchè anche a lui, quando arrivano di queste notizie, è come se pigliasse un colpo apoplettico [...]

[...] .... 367 Veramente, è un po' troppo!... Qui sotto c'è lo zampino della zia Ferdinanda!... Non credete giunto il punto di avvertirli che siano più [...]

[...] deputato, il patriotta!... Dove? Dov'è?.... Eccolo lì!... È ingrassato!... Manca da quasi tre anni!... Viene da Torino?.... Signor duca [...]

[...] : un posto, un sussidio, una croce. La sua popolarità toccava l'apice. Alcuni, è vero, gli rimproveravano l'assenza durante i fatti del '62 [...]

[...] , specialmente, s'era messa a difenderli con maggior calore dello stesso Pasqualino, dimostrando che la passione è «cieca,» che gli uomini «sono fatti [...]

[...] vergognose?... È pazza?...» esclamava donna Isabella, rammentando a Raimondo la storia del matrimonio di Chiara con quel marchese aborrito, la [...]

[...] donne, e per non metter più piede nel podere che gli era stato tanto a cuore, lasciava che il suo fattore gli rubasse gli occhi. «È pazzo?... Son [...]

[...] di Credito e di Depositi, aveva sottoscritto per cento azioni di mille lire l'una; è vero che non aveva pagato se non un quarto; ma nello stesso [...]

[...] queste povere ragazze, sono tante!... Speriamo che la sposerà, chi è stato.... Io so che cosa vuol dire gravidanza.... Non ho il coraggio di [...]

[...] il confessore le aveva detto che i poveri morti non possono far male, che è dovere visitarli, che bisogna continuamente pensare ad essi perchè un [...]

[...] , appena risaputa, fu commentata in mille modi: «E perchè?... Non sta bene in casa?... Il duca ha voluto così.... E che c'entrava il duca?... No, è [...]

[...] qualche anno; e poi ogni autunno l'andremo a trovare, è vero, Giacomo?... Verrò anch'io; sei contenta così?... Vedrai poi, quando tornerai istruita [...]

[...] ; gridavano, è vero, ogni tanto, don Blasco per esempio a motivo della soppressione dei conventi annunziata nel programma della nuova legislatura, o la [...]

[...] signor Marco e consegnagli questo biglietto, - gli disse il padrone. - Eccellenza, - rispose Baldassarre, - è andato fuori mezz'ora addietro [...]

[...] . - Che fai? Perchè il si loca? Chi diavolo t'ha detto? - Il principe, il signor principe.... c'è anzi una lettera.... lì, sulla tavola.... Leggendo [...]

[...] ladro e di falsario è il vostro principe! Voi lo sapete, che ha rubato la sorella monaca e la Badìa col cavillo dell'approvazione regia, e [...]

[...] quell'altra pazza per consentire al suo matrimonio, e il Babbeo perchè è babbeo e il contino per dargli mano a quegli altri pasticci!... Voi lo [...]

[...] !... Venite a guardare sotto il letto, se c'è il cantero!... Frugatemi addosso, se gli porto via qualche cosa.... A voi, chiappate: sono le chiavi [...]

[...] monaci buttati in mezzo a una via? I luoghi santi sconsacrati? Non c'è più dove arrivare!...» Queste erano sciocchezze, giudicavano invece gli [...]

[...] , il quale si fregava ogni volta le mani, gridando al nipote: «Addio, la carta sporca! È fritto, il tuo governo! Tu non mi hai voluto ascoltare [...]

[...] ordinato un'altra partita di cartelle.... le divideremo con parecchi amici.... perchè oggi non ci è come impiegare il denaro.... Voleva insistere a [...]

[...] famiglia si levava di tavola dopo colazione, Baldassarre venne ad annunziare: - Eccellenza, c'è Frà Carmelo. - Frà Carmelo! Nessuno riconobbe il [...]

[...] Fratello: - Adesso c'è la legge, caro mio!... - Ma è giusta legge questa?... I beni della Chiesa?... Allora io me ne vengo in casa delle Vostre [...]

[...] : - Quel delegato, per la consegna.... L'abate non volle esser presente, che ha ben fatto: una simile vergogna!... E s'è coricato nel letto di Sua [...]

[...] di lui!... E non 402 c'è più niente!... I soli muri!... Me n'hanno cacciato!... Me n'hanno cacciato!... La principessa cercava di [...]

[...] davano del pazzo, è vero? E si confortavano con gli aglietti, le bestie, dicendo che il governo non li avrebbe toccati, che avrebbe passato loro [...]

[...] tigna, e pareva un pulcino nella stoppa?... Adesso che volete? Se siete stati i vostri proprii nemici?... Il governo è ladro, e doveva fare il [...]

[...] suo mestiere di ladro: che meraviglia? La colpa è di quelle testacce di cavolo che lo aiutarono, che gli proposero: «Venite a rubarmi!...» e gli [...]

[...] presenza d'estranei, a proposito e a sproposito. E se c'erano altre persone, aggiungeva invariabilmente: «Perchè adesso, non sapete? mio marito è [...]

[...] : - Potresti smetterlo, questo scherzo. - Scherzo? Che scherzo? T'hanno fatto cavaliere, sì o no? È verità o è menzogna? E per farsi un vanto del [...]

[...] , egli non ha bisogno della croce! È già cavaliere di natura.... Ma il più bello era che donna Ferdinanda, adesso, non le dava più retta, anzi [...]

[...] scadenza del primo semestre della sua rendita, visto che le cedole eran pagate puntualmente - in carta, è vero, ma la carta correva come moneta - egli [...]

[...] , - oramai non chiamava altrimenti il fratello deputato, - non è meraviglia, dopo che ha votato la ladreria. Nel più c'è il meno, e neppure Domeneddio può [...]

[...] persuasione evangelica. - Non vi lasciate indurre in tentazione. Vi diranno che l'occasione è propizia per fare qualche guadagno materiale; ma [...]

[...] la salute dell'anima è il sommo dei beni. Il Signore vi compenserà in altro modo, vi darà da un altro canto quello che ora rinunzierete.... Il [...]

[...] principe. - I beni rientrano nel fedecommesso. - Che fedecommesso d'Egitto? Dov'è il fedecommesso? Sono quarant'anni che è finito, e i titoli li ho [...]

[...] letti anch'io! - Ma il diritto di patronato è stato in mano mia. - Patronato? Quasi che si trattasse di un ente 408 autonomo! - don Blasco [...]

[...] parlava adesso come un trattato di giurisprudenza. - È una semplice eredità cum onere missarum: hai da spiegarmi il latino? O torniamo coi cavilli che [...]

[...] principessa li soffriva da più di un anno, non con l'intensità di adesso, è vero, ma con lo stesso carattere. Il principe, assicurando lo zio [...]

[...] trovarla.... Donna Ferdinanda era anche lei di questa opinione; ma Consalvo, stretto alla mamma, le diceva, piano: - No, non andare per ora.... è [...]

[...] il giovanetto, ordinariamente allegro e spensierato, dimostrava adesso una specie d'inquietudine quasi paurosa. - Non c'è posto per tutti [...]

[...] babbo per pensare al mio solo; e ciò non è giusto...» E le lettere scritte al principe direttamente? «Non ti affliggere più, babbo mio; pensa come me [...]

[...] che la santa mamma è in paradiso, e di là ci guarda tutti, e veglia su noi, e vuole che ci consoliamo perchè ella è tra i beati e noi tutti, con la [...]

[...] più diritto di chiamarti con questo nome che il mio cuore t'ha sempre dato. La mia più grande ambizione è quella di renderti meno sensibile la [...]

[...] , ella gridava alla cameriera: «Non c'è! Non c'è nessuno! Mandate via questi seccatori!...» in modo che i seccatori udissero e che passasse loro la [...]

[...] cosa. Ma non è divenuto niente, ed ha fatto meno che niente. Il ferito del Volturno? Guardategli la coscia: l'ha più sana delle mie!... Diceva [...]

[...] le mani: «Ma Lucrezia! Per carità!...» ella lo guardava stupita, spalancando tanto d'occhi: «Che c'è? Sono visite di confidenza! Ho da mettermi gli [...]

[...] : - Garino? Questo è lo zio don Blasco che l'ha comprato!... Infatti di lì a poco la verità si seppe; Garino era il prestanome di don Blasco; questi [...]

[...] gridava: - Sissignore, il Cavaliere è stato comprato per mio conto: e poi? chi ci trova da ridire? Mia sorella che ha fatto l'usuraia per [...]

[...] il Cavaliere, l'avrebbe preso un altro: al convento non restava di sicuro, per la buona ragione che il convento non c'è più!... Anzi, in mano mia [...]

[...] , è come se fosse ancora di San Nicola; a segno che ho fatto restaurare la cappella, e ci dico la messa tutti i giorni, quando salgo lassù: che se [...]

[...] sangue. - Consalvo!... Che è stato?... Che hai?... - Nulla, non gridate.... Per aprire una finestra.... ho rotto un vetro, mi sono tagliato [...]

[...] .... Datemi da lavare!... È una cosa da nulla.... La ferita era invece profonda: cominciava dal dorso della mano, girava sotto la giuntura del pollice e [...]

[...] frase molto significativa, rivelatrice dell'ereditaria cupidigia viceregale, della rapacità degli antichi Uzeda: «Ora che l'Italia è fatta [...]

[...] padre, animato da quel silenzio, chiedeva spiegazioni gridando più forte, egli rispose freddo e calmo: - Non c'è bisogno d'alzar la voce. Che cosa [...]

[...] schiena, per evitare di prenderla. - Va bene... va bene... - diceva, schermendosi e guardando di sbieco i caratteri; - ho visto... è don Antonio [...]

[...] Sciacca. - Ah, don Antonio? - gridò il principe. - Dunque è vero? Non ti dài neppur la pena di fingere?... Ed hai il coraggio... Consalvo piantò [...]

[...] trattare, imbecille?... Io non pagherò un soldo! Ed è tempo d'intendersi, sai! Giacchè ci siamo, una volta per tutte!... Qui bisogna mutar registro [...]

[...] !... Fin a quando starai in casa mia, hai da fare quel che piace a me, comportarti come tra la gente civile!... Questa non è una locanda, da [...]

[...] venirci solo per mangiare e dormire! Io non ti posso imporre l'affezione, e non m'importa che me ne voglia: ma esigo il rispetto che m'è dovuto; esigo [...]

[...] ?... Mia madre è morta. Lei lo sa meglio di tutti. Il principe tacque, guardandolo. A un tratto s'udì 446 un fruscìo di gonne, e la principessa [...]

[...] Graziella, avvertita dalla cameriera che aveva udito le voci, entrò: - Che c'è?... Che cosa avete?... Consalvo si mise le mani in tasca e senza [...]

[...] lo sfrenamento del giovanotto. - La colpa è tutta vostra! Questo non è il modo d'educarlo! Pagargli i debiti? Alzargli la mangiatoia, bisogna [...]

[...] farselo aggiudicare per un boccon di pane. Allora, apriti cielo: - Anche la casa? - gridò la zitellona. - Io l'ho sempre detto che è un porco, un vero [...]

[...] hanno nessun obbligo; ma lui? che se non l'avessero fatto monaco sarebbe morto di fame? che s'è ingrassato a spese della comunità?... - O non era [...]

[...] grand'uomo di Gesù Cristo: «il mio regno non è di questo mondo!» La conversazione dell'inquilino, quantunque di tratto in tratto gli facesse [...]

[...] . - Sante cannonate vogliono essere! Il sangue di Monti e Tognetti è ancora fumante! Ci vuole il cannone per abbattere l'antro del fanatismo! Un [...]

[...] giorno, entrò dal padron di casa con un'aria gloriosa e trionfante: - Questa volta ci siamo! La guerra è pronta! Don Blasco, turbato dalla notizia [...]

[...] principe, che nel primo momento lo guardò come uno piovuto calla luna, egli disse, con tono di dolce rimprovero: - Ferdinando è in fin di vita, e [...]

[...] diffonderli, quasi li avesse ricevuti direttamente da Lanza. - È arrivata la fine del mondo! - gridava la zitellona da Ferdinando, presso al [...]

[...] l'arbitro della situazione. Adesso che vuole? Chi è causa del suo mal, pianga sè stesso!... E fattosi socio del Gabinetto di lettura, ci andava tutti [...]

[...] avete dato? - Oramai!... - parve voler dire Lodovico, aprendo le braccia. - La vita del nostro povero fratello non è più nelle mani degli uomini [...]

[...] sarebbe subito andato, quando arrivò a precipizio un altro messo da parte del duca. - Sua Eccellenza l'aspetta subito a casa.... È affare [...]

[...] mise a passeggiare su e giù. Dopo due o tre minuti riapparve don Blasco, pallido in viso, correndo e agitando un pezzo di carta: - È nostra!... È [...]

[...] nostra!... - Chi?... Che cosa?... - Venite!... - esclamava il Cassinese allungando il passo e ansimando forte. - Al Gabinetto!... Roma è nostra [...]

[...] !... La breccia è aperta!... - Come?... Aspettate!... Fatemi vedere.... - Avanti!... Avanti!... Mio fratello ha ricevuto il dispaccio.... Le [...]

[...] truppe sono entrate.... Andiamo al Gabinetto!... Piovve lì, tra la gente seduta sul marciapiedi al fresco, come una bomba: - È nostra! È nostra! È [...]

[...] nostra!... Roma è nostra!... Tutti s'alzarono, circondandolo, parlando insieme, levando le braccia. Egli spiegava il pezzo di carta dove il duca [...]

[...] ancora di che si trattasse gridavano per sapere che cos'era successo, e tutti rispondevano: - La truppa ha preso Roma!... È venuto il dispaccio al [...]

[...] vario vocìo si levò: - Ancora!... Avanti!... Abbasso!... Morte!... Chi è?... Che c'è?... Da un vicolo, era sbucato un frate; alla vista della [...]

[...] braccia, gridando anche lui, scompostamente: - Eh!... Eh!... - È il matto.... lasciatelo andare!... - esclamarono alcuni; ma pochi udirono [...]

[...] le catene d'oro d'un tempo. - Tutti partiti, Eccellenza.... La casa è vuota! - Quanto torneranno? - Non sappiamo, Eccellenza; forse per le [...]

[...] , s'accomodò sulla seggiola senza spalliera che il portinaio teneva dinanzi all'uscio del suo stanzino, domandando: - Perchè? Che c'è di nuovo? E a [...]

[...] non vuol bene come una madre, questo è vero: madre però ce n'è una sola: dico bene, Cavaliere? La madrigna, basta che la rispetti; e [...]

[...] che il cavaliere accordava al cocchiere, spasseggiava dignitosamente dinanzi all'entrata, con le mani sul dorso del soprabitone gallonato. - Chi è [...]

[...] pure le firme di venti municipii, di trenta società, di otto biblioteche. L'affare è magnifico. A conti fatti, dedotte le spese di stampa, carta [...]

[...] , posta, etc, con le sole soscrizioni , sinora raccolte il guadagno è assicurato. Ma debbo ancora girare mezza Sicilia per fare associati. Se [...]

[...] neppur bisogno, felice di mentovare le sue grandi relazioni palermitane. - E non sai la più bella notizia? La figlia della Palmi è sposa! - Sì? E con [...]

[...] e la marchesa chiusa in camera col dolor di capo. - Digli che c'è suo zio. - Vostra Eccellenza scusi; ma quando ha il dolor di capo, nessuno [...]

[...] può parlare alla signora marchesa. E facendo il cavaliere un atto d'impazienza, la donna mormorò, guardandosi attorno: - Eccellenza, c'è guai [...]

[...] ! - Che guai? - La marchesa.... ma signor cavaliere, per carità non mi faccia perdere il pane!... Pazza pel marito, è vero, Eccellenza? Tutt'una cosa [...]

[...] non c'è più pace, per quel figlio di... chi so io! Un diavolo dell'inferno, Eccellenza; e la padrona, che non ci vede dagli occhi, dal tanto bene [...]

[...] vennero alle grosse; non si parlano da ventiquattr'ore.... Il signor marchese è uscito di casa all'alba.... chi sa se torna! E per quanto [...]

[...] rassomigliante a quello del principe. E il primo discorso che tenne allo zio, rivedendolo dopo tanti anni, fu giusto contro Benedetto. - Non c'è; non sta [...]

[...] mai in casa. Adesso che non è più sindaco, s'è fatto nominare presidente del Consiglio provinciale. Per amor della patria, Vostra Eccellenza mi [...]

[...] capisce. Più invecchia, e più bestia diventa. È un pazzo! Ma la disgrazia è che fa impazzire anche me. Dopo vent'anni, - ella calcolava il tempo [...]

[...] cominciava a criticare ed a malignare: - Hanno fatto bene a prender essi stessi Teresina dal collegio, e a farla viaggiare.... Mia cognata è un'altra [...]

[...] vecchia.... come se non fosse loro figlio anche lui.... Senza le lettere che scrive alla zia, non sapremmo se è vivo o se è morto.... Adesso dice [...]

[...] che è a Parigi. È stato a Berlino, a Londra, a Vienna.... Il cavaliere non l'udiva, rimuginando il discorso da tenerle. Appena la nipote fece una [...]

[...] esser considerati, bisogna venire dal niente! Scriva piuttosto la storia dei villani e dei mastri notari; quella sì, che c'è da guadagnare [...]

[...] , potremmo fare a meno del suo consenso!... Benedetto esitò un poco, poi disse: - Nossignore, è necessario... perchè adesso i denari li tiene lei [...]

[...] .... La moglie di Cocò ne ha fatta un'altra delle sue.... Il figlio di Jajà è scappato con una ballerina....» Cocò era il principe di Alì, Sasà [...]

[...] divertito più d'un anno a viaggiare, non gli è mancato niente, e mi ringrazia così, tenendomi il broncio, avvelenandomi tutti i giorni il desinare [...]

[...] quella faccia ingrottata! È una 491 jettatura! Il cibo non mi fa buon sangue! piglierò una malattia.... Allora Teresa, come la sola capace [...]

[...] trovarvi, m'avreste fatto tanto piacere! E vi siete divertito certamente, non c'è bisogno di domandarlo!» Colui parlava a vapore, gestendo, dandogli [...]

[...] , esclamò: «È dura la via della politica, specialmente quando bisogna lavorare per vivere; ma, in fin dei conti, procura anch'essa qualche [...]

[...] nella rappresentanza del tuo paese! Quanto al modo, è semplicissimo. Innanzi tutto lo presentò al Circolo Nazionale. Alcuni socii fecero qualche [...]

[...] egli esprimeva «con peritanza di discepolo ma saldezza di apostolo.» Egli era per la libertà; per la libertà «che è la più grande conquista dei [...]

[...] nostri tempi;» della quale «non si può mai abusare,» perchè essa «è correttivo a sè stessa.» I vantaggi del libero regime erano infiniti, perchè [...]

[...] ammetta,» pure «la scuola inglese è del parere....» Lo stupore e il piacere erano grandi e generali, tutt'intorno; Benedetto godeva come d'un [...]

[...] arrivato e lo trascinò in una stanza remota. - Eccellenza, siamo rovinati! Ho frugato da per tutto, e non c'è niente! Rovinata Vostra Eccellenza e [...]

[...] Vostra Eccellenza... Ma potevo credere a una cosa simile? Dopo che Sua Paternità aveva promesso dodici tarì al giorno alle ragazze? È un [...]

[...] amicizia a noi... gli rispose brusco che il testamento l'avrebbe fatto da sè e chiuso nella sua cassa!... Ma non c'è niente in tutta la casa... Se [...]

[...] poco a poco cessarono; e allora, asciugatisi gli occhi, Lucrezia disse, tranquillamente: - Adesso che lo zio è in paradiso, potremmo vedere se c'è [...]

[...] nient'altro?... - domandarono tutt'intorno. - Non c'è altro. Donna Ferdinanda s'alzò e si mise a leggere il foglio prendendolo dalle mani del [...]

[...] : - Questo testamento è falso. Tutti si voltarono. Il principe, con estremo stupore, esclamò: 505 - Come, falso? - Falso? - saltò su Garino, che [...]

[...] se ne stava nel vano d'un uscio. - Ho detto che è falso, - ripetè Lucrezia, dando uno spintone a suo marito che voleva leggere anche lui il [...]

[...] foglio. - Questa non è scrittura dello zio; la scrittura dello zio la conosco. - Fammi vedere!... - e Giacomo considerò attentamente i caratteri [...]

[...] mentre tutti gli altri gli s'affollavano intorno, esaminandoli anch'essi. - T'inganni, - disse il principe freddamente; - è scrittura dello zio [...]

[...] spintone a Benedetto, il quale le faceva qualche osservazione prudente all'orecchio: - È un testamento falso, si vede dalla freschezza della scrittura e [...]

[...] dinanzi a tutta la parentela. - Vostra Eccellenza è la padrona... - continuava nondimeno il Sigaraio, con aria dignitosa, - ma non può offendere un [...]

[...] duca, il marchese, Benedetto intervennero tutti insieme: - Chi ha detto questo?... State zitta, in un momento simile.... Silenzio, vi dico: che è [...]

[...] voi!... Ditelo voi se è vero!... Una simile ingiuria!... Dopo tant'anni che v'abbiamo servito!... Parlate voi dal paradiso, con la bocca della [...]

[...] quattrini: 509 - Io penso con la mia testa, - rispondeva freddamente Consalvo. - Ciascuno è libero di pensarla come crede. Mia zia non può [...]

[...] perchè potrebbero venire all'orecchio di Teresina, e io sono molto gelosa: il mio sistema è che le ragazze non debbano saper certe cose nè udire [...]

[...] commedia, la principessa riferì ogni cosa al principe, il quale lasciò cadere tre sole parole: - È pazzo, poveretto. E la lingua della moglie [...]

[...] parola: «È stanca?... Grazie!...» ma pareva a lei d'essere in cielo, mentre la principessa 517 stava sulle spine e faceva segni al marito per [...]

[...] signorina una mazurca. Allora donna Graziella intervenne, per rispondere secco secco: - Scusate, cavaliere; mia figlia è stanca. Con una gran [...]

[...] . Il certo e sicuro è che per ora non bisogna parlarmi di matrimonio. Non sono una donna come la zia Chiara, che la nonna fece sposare per forza [...]

[...] come vanno queste cose. Ma saresti stata certo infelice con lui, e tuo padre, il cui unico scopo è la tua felicità, non voleva... Non ti avrei [...]

[...] voler altro che il tuo bene. È vero, figlia mia?... La prima volta, dopo quella scena, che il principe udì nominare il figliuolo, gridò: - Non [...]

[...] Teresa: 529 - Andiamo a fare una visita alla zia Radalì. Oggi è il suo onomastico. Da un pezzo non la conducevano più lì; ma la principessa e la [...]

[...] all'estero. Raccomandò il sistema di Londra e suggerì al sindaco 532 l'idea di scrivere al Lord Mayor «che è il primo magistrato civico della [...]

[...] . «È vero che non siamo in Turchia...» e fece una breve pausa per dar tempo ai colleghi di rider della facezia, «ma pensate un poco, onorevoli del [...]

[...] consiglio, ai grandi magazzini di zolfo che si trovano ad ogni pie' sospinto dentro le mura della nostra città.» Allora spiegò che zolfo «è una [...]

[...] stesso una domanda, che parrebbe non avere, ma invece ha diretto rapporto con quella (i cronisti notarono: segni d'attenzione). La domanda è questa [...]

[...] popolo che rappresentano. Ora, di fronte alla quistione che ci occupa, il paese ha una volontà? Se sì, qual è dessa?... Signori del consiglio [...]

[...] , dominando il tumulto con la voce squillante: «Consideriamo per un momento accertato che la volontà del paese è per la festa: noi, suoi delegati, qual [...]

[...] .... turchi, se volete (ilarità) o siete proprio sicuri che io non segua la dottrina di Maometto? (nuova ilarità). Ho letto il Corano, che è il [...]

[...] ! - Grazie tanto della rinunzia! Dice che il testamento è falso: avete capito? Andate a riscuotere la vostra parte, andate!... 539 I denari [...]

[...] . Il giovane le diede subito, e allora don Eugenio prese il volo. V. «Un sindaco a ventisei anni?... Dove s'è visto?... Bisognerà dargli [...]

[...] pace. - Di sindaco, assessore! Fa il progresso del gambero! Qualche giorno di questi lo nomineranno bidello! Il mestiere pel quale è nato! E [...]

[...] s'è fatto infinocchiare da quel gesuitello! Per servirgli da comodino! per fargli da servitore! che è buono soltanto a questo! Ella se n'andava a [...]

[...] matrimonio... È venuto il momento di farti felice... Credevi che tuo padre non pensasse a te? Tanti affari, tante cure!... ma adesso faremo tutto [...]

[...] ! Tuo padre, perchè Consalvo s'è portato male con lui, 547 ti tratterà bene... Ha già stabilito tutto con la zia... E il mio non sarà poi tuo [...]

[...] , - abbiamo fatto questo pel tuo meglio! È il primogenito, sarai duchessa, i tuoi figli avranno due titoli da dividersi, mentre con l'altro non ne [...]

[...] resterà loro nessuno.... Ed è anche più ricco; non molto, è vero; ma c'è tuttavia una differenza!... E la figlia del principe di Francalanza non deve [...]

[...] ? Non sai che la zia vuol dar moglie al solo primogenito? Questa è la legge delle nostre famiglie; che anzi, se i tempi non fossero mutati [...]

[...] questa grata notizia?... E sia! Anche a me dispiace il tuo rifiuto, sai.... ma, ma, ma.... non sono tua madre!... È giusto che a te come a tuo [...]

[...] ? - Nulla, mamma; non ho nulla. - Allora, perchè questo broncio continuo? Ti ostini sempre nella tua idea?... Oh, adesso è tempo di parlar chiaro. Tuo [...]

[...] me.... E del resto, proprio in questo momento vuoi dargli un gran dispiacere? Non sai che è ammalato, molto più ammalato che non sembri?... E [...]

[...] bisognava pur dire. - Se Michele non è così bel giovane come Giovannino, ha una salute di ferro; mentre suo fratello è gracile, cagionevole.... Senza [...]

[...] .... Ho pianto tanto, giorni addietro, quando il dottore mi confidò che bisogna pensare alla sua salute!... Non te ne volevo dir nulla; ma è necessario [...]

[...] fingeva quell'affetto per indurla a fare ciò 553 che voleva il marito; avrebbe dovuto dire che in nessun'altra famiglia la malattia del padre è [...]

[...] aprire, qualcuno batte.» La donna rispose: «Non battono, è il tuono.» E una seconda volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va' ad aprire [...]

[...] , qualcuno batte.» e la donna rispose «Non battono, è il vento.» E una terza volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va' ad aprire, qualcuno [...]

[...] batte,» e la donna rispose: «Non battono, è la pioggia.» Ma, comandata che svegliasse i servi, la fantesca levossi anche lei, e dischiusa la [...]

[...] ; un terribile male che è la giusta punizione dei dissoluti, aveva rase le sue fattezze, e i suoi occhi s'erano chiusi alla luce del dì. Moriva di [...]

[...] , e Teresa, presolo per mano, lo aveva guidato nella camera del padre. - Babbo, - gli aveva detto; - c'è qui suo figlio che viene a baciarle la [...]

[...] tutta fatica sua particolare. È vero che la ragazza aveva mostrato una grande arrendevolezza, e per questo ella la baciucchiava ogni quarto d'ora [...]

[...] Eccellenza è padrone.... fa come crede.... Io mo ne vado.... Il primo del mese.... VI. Uno dei primissimi provvedimenti del giovane sindaco [...]

[...] Roma quando avrà gli anni; in lui c'è 567 la stoffa d'un ministro!» cominciavano a dire in città; ma se udiva queste cose, egli scrollava le [...]

[...] d'armeggio! Il principino ha questo di vantaggio, che è ricco e non ha da ingrassarsi alle spalle nostre!» Ma gli oppositori più vivaci non [...]

[...] poichè il vento soffiava da un'altra parte, egli cercava la compagnia dei radicali più noti per dir 568 loro: «La repubblica è il regime [...]

[...] dichiarare: «L'errore è stato di credere che potesse dare buoni frutti. Il gregge ha sempre avuto bisogno d'un pastore con relativi bastoni e [...]

[...] divenne più vivace, lo tirarono in ballo. Rizzoni, radicalissimo, esclamò: - Ma domandatelo al principino, se l'avvenire non è nostro, se anch'egli [...]

[...] non è democratico !... - Mio nipote? - rispose Benedetto Giulente. - L'aristocrazia incarnata?... Costretto a rispondere, egli sorrise, si lisciò [...]

[...] i baffi, e disse: - L'ideale della democrazia è aristocratico. - Come? Sentiamo!... Questa è nuova!... Che diavolo!... - esclamarono tutti [...]

[...] . 570 Egli lasciò che dicessero; poi ripetè: - L'ideale della democrazia è aristocratico.... Che cosa vuole infatti la democrazia? Che tutti gli [...]

[...] sono la mia sola risorsa! Se tu me le togli dove vado a sbattere? Che t'importa di un po' di carta sporca?... Tu che sei tanto ricco? Per me è il [...]

[...] !» Dicevano così per mandarlo via?... Un giorno, per sincerarsene, egli domandò a uno di costoro come l'avesse: «Oh, bella! l'ho comprato! È venuta una [...]

[...] persuaderlo con le buone, prendendolo dal lato dell'amor proprio: «Qui non è il posto di Vostra Eccellenza!... Un cavaliere come Vostra Eccellenza sedere [...]

[...] - È una bestia, non sa far nulla. Volete che lo zio del sindaco serva da usciere o da accalappiacani? Era chiaro che al municipio non c'era da far [...]

[...] chi m'avete preso? - Ma veda... - gli fece considerare rispettosamente Benedetto: - Vostra Eccellenza non ha titoli accademici... è avanzata [...]

[...] cattedra dantesca. Ma io non ci vado! Fossi pazzo! Me ne andrò piuttosto in Alemagna, dove conoscono tutte le mie celebri opere, e la scienza è [...]

[...] domandavano sgomente: - Che c'è?... Che hai?... - Torna a casa! - ordinava egli. - Torna subito.... E aprì lo sportello, salì, si gettò a sedere [...]

[...] schioppettata.» La principessa Graziella protestava: «Ma che! Le male nuove le porta il vento!... Se gli hanno dato il chinino a tempo, non c'è [...]

[...] strozzata, ella riconobbe: «Sì, l'ho ucciso io!... Per me ha mutato vita... è andato a seppellirsi laggiù ... ha trovato la morte!...» Sorse in [...]

[...] persone stipate nella cattedrale; poi dichiarava: «La mascherata è finita!» - Perchè ci vai allora? - gli domandava la sorella. - È meglio restare [...]

[...] a casa, se credi che sia una mascherata. - È meglio... - confermava Giovannino. - Se resto a casa, perdo l'appoggio dei sagrestani e dei [...]

[...] di lui, ma riconoscevano le sue buone qualità; e «quando il fondo è buono, non bisogna disperare.» La frequentazione di quegli ecclesiastici [...]

[...] perchè mai il Papa ostinavasi a pretendere il dominio temporale, se Gesù aveva detto: «Il mio regno non è di questo mondo...?» Ma simili opinioni [...]

[...] che hai fatto tu stessa! Erano soli. Ella chinò il capo. - Volevi sposar Giovannino, ed hai preso Michele che non volevi: è vero, sì o no? Ed era [...]

[...] per seguire il tuo esempio. Io dirò invece che l'hai fatto perchè t'è convenuto! Il carattere, tienlo bene a mente, è ciò che torna conto [...]

[...] la mente: «Se quello che ha detto Consalvo è ripetuto dagli altri?...» Lo stupore dominava quella tempesta di dubbii, di paure, di proteste. Come [...]

[...] orecchie, Teresa alzava gli occhi al cielo; i Monsignori però affermavano: «Non 596 è lui quello che parla, è il male.... Egli non sa ciò che [...]

[...] Teresa. Nondimeno, ella attese il ritorno della vita; disse al padre, sorridendogli, stringendogli la mano: - È fatto... tutto è andato benissimo [...]

[...] ... è vero, dottore?... Ma ad un tratto ogni forza l'abbandonò. Suo marito, entrato con la principessa e gli altri parenti, la portò via, in una [...]

[...] sala lontana. Il dottore venne a dire, con tono d'autorità: - Volete sì o no andarvene a casa, adesso?... Andate a riposarvi: qui non c'è più [...]

[...] non è riuscita? Sì? E allora?... Andiamo, Teresa, siate ragionevole!... Guarirà, vedrete... Poveretta!.. Ha ragione... Ma ora basta! Basta [...]

[...] , Teresa... Sentitemi... ditemi... Michele non è venuto con voi?... Ella rispondeva a cenni del capo. Voleva dirgli di tacere, perchè quella voce dolce [...]

[...] angioletti, non v'ammalate anche voi... E la mamma che non c'è!... Volete vostro fratello? Volete che lo mandi a chiamare?... Dite quel che volete; sono [...]

[...] questa stagione?... Di qui non ti lasceremo partire! Ella pensava che era la salvezza; e come Michele, le domandò: - È vero che non può partire? - È [...]

[...] principe disse: - T'ho fatto chiamare per dirti una cosa... È tempo che tu prenda moglie. 602 - Pensi Vostra Eccellenza a guarire! - esclamò [...]

[...] lo prometto... Mi lasci però un po' di tempo... Vuole che io ne prenda l'impegno in iscritto? - aggiunse sorridendo. - Sono pronto!... È [...]

[...] diseredato! Messo fuori di casa! Erede universale la figlia! Il palazzo alla madrigna!... E quando mai s'è vista una cosa simile?... La casa [...]

[...] Francalanza è proprio finita?... Pensateci voi!.... Riparate lo scandalo!... Persuadete quel pazzo!... Il duca, in quei giorni, aveva da fare: la [...]

[...] . 608 - È meglio che finisca, - dicevano nella Sala Gialla - soffre troppo... Consalvo non diceva nulla. Pensava, con paura, a quel male [...]

[...] comprendendo. - S'è ammazzato, è morto.... or ora; è venuto or ora il cameriere della duchessa... l'ho lasciato abbasso... Morto, con una pistolettata [...]

[...] . - Un'altra cosa, - riprese. - La felice memoria volle pure, nello stesso momento di cruccio.... volle lasciare alla mamma questa casa.... Non è giusto [...]

[...] principessa Graziella - È lo stesso! Io desidero che tutto si faccia d'accordo, che la famiglia sia sempre unita.... - Però, - continuava Teresa, - non [...]

[...] mondo l'avrebbe indotta a sfrattar dal palazzo. - È giusto.... Va bene.... - disse Consalvo. - Grazie!... C'intenderemo. Da quel giorno Teresa [...]

[...] , mormorando: «Che è questo!...» poi, anche a nome della suocera e del marito, lo pregò di distribuire diecimila lire di elemosine. Già gli altri [...]

[...] esercitare nessuna costrizione, e siccome il vostro modo di vedere è contrario al mio, così, per lasciarvi liberi, me ne vado. - Ma a proposito di che [...]

[...] però dirlo prima! Non piantarci in asso! È questo il modo?... Confusamente, essi comprendevano il tiro che aveva loro giocato, il ballo cui li [...]

[...] lasciava; Giulente soltanto insisteva: - Ebbene, c'è mezzo di riparare: torneremo sulle deliberazioni prese; il Consiglio non le ha ancora [...]

[...] esaminate; faremo come vorrai... 621 - È inutile che insistiate, - dichiarò Consalvo. - La mia risoluzione è irrevocabile. Persuadetevi pure che non [...]

[...] uomo è necessario; voi avete tanta esperienza quanto me; lascio l'amministrazione in buone mani.... Benedetto andò dal prefetto, perchè [...]

[...] dato credito alla voce che li diceva altrettanti burattini mossi dai fili che il sindaco tirava a suo talento? - È un tradimento! - vociferavano [...]

[...] tante volte promesso di lasciare a lui, ritirandosi, l'eredità politica?... Il duca, dal quale egli corse, gli disse: - È vero, t'avevo promesso [...]

[...] imbarazzo mi trovo... «Dunque è vero? Anch'egli è traditore, peggio del nipote?» pensava Benedetto; ma, ad alta voce: - Vostra Eccellenza però non [...]

[...] ignora che Consalvo è di sinistra!... che appartiene alla Progressista, mentre Vostra Eccellenza... - Pensi ancora alla Destra e alla Sinistra [...]

[...] ? - esclamò ridendo il duca, che aveva in tasca la formale promessa d'un seggio al Senato. - Non vedi che i partiti vecchi sono finiti? che c'è una [...]

[...] gli elettori ascoltino la mia voce? L'appoggio che posso dare è puramente ideale... forse sarà una pietra al collo che affonderà il candidato [...]

[...] avete?... Calmatevi!... Non capisco... - È vero che presenti la tua candidatura? - Forse, se avrò probabilità di riuscire... - E non sapevi... non [...]

[...] sai che il posto è mio? Che da tanti anni lo aspetto? Che tuo zio me l'aveva promesso?... - Posto? - fece Consalvo, con la stess'aria d'ingenuo [...]

[...] presenterò anch'io. La nostra parentela non è così stretta da renderci incompatibili. Non c'è nessun impegno tra noi; ognuno è libero di far quel [...]

[...] che crede... - E tu sei anche libero di piantarci in asso, ora che vedi il baratro spalancato?... - Non c'è baratro. C'è qualche difficoltà da [...]

[...] ho serviti tutt'e due!... Gli augurii a Francesco II!... Adesso è di Sinistra!... Buffone!... Sono stato sempre buffone!» Cocente, insoffribile [...]

[...] nostra parentela non è così stretta» Quel bardassa glie l'aveva spiattellato in faccia!... Parenti? Erano stati mai parenti per lui? Tutti, tutti lo [...]

[...] . Afferratala per un braccio, gridò: - È vero?... Hai ragione di dirlo, tu!... Sono un imbecille... E le lasciò correre un ceffone, tremendo, che la colse [...]

[...] ; tratto tratto ella vi portava la nano. - Eccellenza, - vennero a domandarle, - è ora d'apparecchiare? - Aspettate, - rispose; e andò a picchiare [...]

[...] , a passeggiare come una bertuccia in gabbia, aveva ripetuto mentalmente: «Ha ragione!... È Consalvo!... È lo zio!... Mi vogliono schiacciare [...]

[...] marito. - Deputati non se n'ha da fare uno solo. Ti presenterai anche tu. Vedremo chi è più forte, o lui o noi! IX. La situazione del collegio [...]

[...] , rammentatevi che la mia casa è la vostra....» E ancora non si parlava dell'elezione. Esaurito quel primo punto del suo programma, egli passò al secondo [...]

[...] mezzo a loro: «Io sono socialista. Dopo che ho studiato Proudhon, mi sono convinto che la proprietà è un furto. Se i miei antenati non avessero [...]

[...] corrompere le coscienze; ma voi, cittadini, dimostrerete che la vostra coscienza è un tesoro troppo grande perchè un pugno di monete possa [...]

[...] vedendolo aggredito a quel modo: «Hanno ragione!» rispondeva, sorridendo: «il mio più grande titolo all'elezione è quello di principe!» Ciò che [...]

[...] , dovrebbe sostener Benedetto, che è stato sempre moderato e perciò più vicino ai clericali! E mi meraviglio più di te, che non vuoi spendere una [...]

[...] pietosa indulgenza. - È già una fortuna che tu non le dia ragione! Voleva che per begli occhi di suo marito io rinunziassi all'avvenire? E adesso, tutt'a [...]

[...] aria, d'un preteso 636 prodigio avveratosi in persona d'una contadina di Belpasso; ma Teresa, senza aspettare la sua risposta: - È un'umile [...]

[...] contadinella, - proseguì, - che vive in una casupola, col padre e la madre, nelle campagne di Belpasso. È stata sempre religiosissima, ma da [...]

[...] - Il Santo Padre ha ordinato che i cattolici non vadano alle urne come partito.... - Ah!... Dunque sai che c'è distinzione fra partito ordinato e [...]

[...] cittadini spiccioli? - Non è difficile intenderlo. - Va bene, va bene!... E come singoli cittadini, i cattolici che fanno? - Appoggiano, talvolta [...]

[...] : - È inutile che tu la prenda su questo tono. Presto o tardi il diritto legittimo trionferà. - Come? Quando? Dove? Ella alzò il capo e socchiuse [...]

[...] t'è venuta questa qui? Dove hai saputo che accadranno tutte queste belle cose? Ella stese il braccio verso una scansietta piena di libri e vi prese [...]

[...] l'educazione dei miei bambini.... - Io sono ben lieto, - rispose l'ecclesiastico, - di poter servire la signora duchessa... - Non è siciliano [...]

[...] perduto troppo tempo. - Signor no, sono romano, - rispose il Padre. - È da un pezzo fra noi? 639 - Da qualche mese appena. - Tanto piacere [...]

[...] . - Bisogna giurare fedeltà a Carlo, al Gran Monarca?... Non c'è altro scampo?... Ma se ancora ha da venire?... Basta, arrivederci!... E [...]

[...] quest'altro, dove l'hai pescato? Chi è?... - Uno dei Padri più colti della Compagnia di Gesù!.... «Tempo perduto! Tempo perduto!...» Non c'era da [...]

[...] che gli stava fianco gli disse: - Da noi la riuscita è assicurata. E qui, professore, come vanno le cose? 641 - Eccellente! - fece [...]

[...] vittoria è nostra! - Accetto di cuore l'augurio cortese. E Baldassarre, dimenticato il torto che gli aveva fatto il principe defunto, si fece in [...]

[...] delle proprie idee, discutere le quistioni del giorno. «Almeno è certo che andranno al Parlamento solo quelli che sanno parlare!...» Ma udire il [...]

[...] costo, diceva, alzando le mani: «Signori miei, un po' di pazienza; c'è tempo... ci vuole un'ora...» Era possibile lasciar entrare la ciurmaglia prima [...]

[...] essersi sgolato un'ora; tanto che dovè correre egli stesso a chiamarle: «Che fate qui? Non è il vostro posto! Venite dentro!...» Egli non era più [...]

[...] e cavare gli orologi. Scoccava già mezzogiorno, il campanone di San Nicola dava i primi tocchi, quando venne da lontano un sordo clamore. «È qui [...]

[...] , è qui... Arriva... ci siamo!...» S'udivano adesso distintamente le grida: «Viva Francalanza!... Viva il nostro deputato!...» e scoppii d'applausi [...]

[...] angoli più remoti. - Io vi dichiaro, concittadini, che non posso, che non so parlare; tale è il tumulto di impressioni, di sentimenti, d'affetti [...]

[...] questa restituzione è troppo poca cosa e non vale a sdebitarmi: tutta la mia vita dedicata al vostro servigio sarà bastevole appena. (Applausi [...]

[...] è soffocata per alcuni minuti). Concittadini, la mia fede in questi grandi ideali umani non è nuova, non data da questi giorni, in cui tutti la [...]

[...] fortuna non potrà venir meno: la mia fede nella democrazia!... (Salva d'applausi entusiastici). Questa fede mi è cara, com'è cara al capitano la [...]

[...] spettacolo nulla dice, o ben poco; all'alpinista che è partito dalla pianura, che ha conquistato a grado a grado l'ardua vetta sublime, s'allarga di [...]

[...] l'oratore incalzava: - Quest'accusa è fondata sui miei natali. Io non sono responsabile della mia nascita.... (No! No!) nè voi della vostra, nè alcuno [...]

[...] della mia vita; e la mia vita è stata tutta spesa in un'opera di redenzione: redenzione dai pregiudizii sociali e politici, redenzione morale e [...]

[...] intellettuale; e nulla è valso ad arrestar quest'opera: nè le facili seduzioni, nè le derisioni ironiche, nè i sospetti ingiuriosi; nè, più gravi al mio [...]

[...] rinunziare a questa fede; essa mi è tanto più cara e preziosa, quanto più mi costa.... (Scoppio di battimani fragoroso e prolungato. Grida di: Viva [...]

[...] Francalanza!... Viva la Democrazia!... Viva la Libertà!... L'oratore è costretto a tacere per qualche minuto). Il piacere, l'ammirazione erano da per tutto [...]

[...] , - giudicherete forse che se questa fede compendia tutto un programma, è mestieri che un legislatore si tracci una precisa linea di condotta in [...]

[...] l'oratore, - che questo programma è troppo vasto ed eclettico; perchè, come dice un proverbio, è impossibile avere ad un tempo la botte piena e la moglie [...]

[...] ! Questo che è impossibile nella vita d'un sol uomo, non solo è possibile, ma necessario nella vita collettiva dei popoli. Il legislatore deve [...]

[...] le aspirazioni per fonderle e armonizzarle: essa è necessariamente regolata sull'esperienza del passato, ma non deve nè può tarpar l'ali [...]

[...] Statuto può e dove essere migliorato. Questa necessità è intesa da tutti: dal popolo che reclama intera la sua sovranità, al re che riconosce la [...]

[...] l'Italia!... La voce dell'oratore è coperta dai battimani.) Ma poichè l'assetto della sovranità popolare e il benessere delle classi laboriose debbono [...]

[...] che suona: the right man in the right place. Ma essi dimenticano che questa citazione è una spada a due tagli, e che allorquando il Parlamento [...]

[...] , preme in questo momento più che tutte le altre. È essa nuova? No, certo. Facciamone un poco la storia.... - Ci siamo! Adesso stiamo freschi [...]

[...] principe di Metternich quando diceva.... Non sfuggì tuttavia all'acuto sguardo del conte di Cavour.... È certo che il concetto del celebre Pitt [...]

[...] ; l'oratore chiedeva a sè stesso: «Qual è la missione storica dell'Inghilterra?... Però la Spagna, se udisse la voce del sangue?...» Tutto questo, pel [...]

[...] tradimento di Tunisi! «No, non è stata la Francia di Magenta a Solferino; è stata la Francia di Brenno e di Carlo VIII!...» L'uditorio si scosse un [...]

[...] nell'arena e nei portici, specialmente nelle terrazze dove il sole arrostiva i cranii. «Ma questo non è un programma elettorale, è un discorso [...]

[...] costante (Scoppio di applausi). Il pensiero della patria stia in cima ai nostri cuori (Approvazioni). La patria nostra è quest'Italia che il pensiero [...]

[...] di Dante divinò, e che i nostri padri ci diedero a costo di sangue (Vivissimi applausi). La nostra patria è anche quest'isola benedetta dal sole [...]

[...] , dov'ebbe culla il dolce stil novo e donde partirono gloriose iniziative (Nuovi applausi). La nostra patria è finalmente questa cara e bella città [...]

[...] Francalanza, Eleggete Consalvo Uzeda di Francalanza, È candidato al primo Collegio il Principe Consalvo di Francalanza crescevano di dimensioni [...]

[...] di Lisi, fors'anche quello di Giardona. «Come, quando? Che diavolo infinocchiate? Il principe è stato in casa del duca, non si è mosso di lì [...]

[...] spalle. - È contenta Vostra Eccellenza dei risultati? - gli domandò Consalvo. Ma il vecchio, quantunque avesse raccomandato a tutti il nipote perchè [...]

[...] d'Italia tutto è andato benissimo? Pareva dovesse cascare il mondo, e i radicali sono appena qualche dozzina. Anche la Destra ha guadagnato [...]

[...] tuttavia, e trovò la vecchia duchessa con Padre Gentile. - Teresa è andata a Belpasso a visitare la Serva di Dio.... sai bene, quella contadinella [...]

[...] stava poco bene a momenti, in casa Radalì.... Sa che mia sorella è andata oggi a vedere la Serva di Dio, quella di cui si narrano tante cose? È [...]

[...] . - Io, col rispetto dovuto, non ne credo niente. È forse peccato? Lo stesso San Tommaso volle vedere e toccare, prima di credere.... ed era santo [...]

[...] !... Ma francamente, certe storie!... Teresa adesso è infatuata.... Basta, ciascuno ha da vedersela con la propria coscienza.... E la zia Lucrezia [...]

[...] non poteva vederlo. Poi, fiocamente, con tono d'umiltà, riprese: - Forse Vostra Eccellenza l'ha anche con me.... Se ho fatto qualcosa che le è [...]

[...] nuovamente alla testa del paese... Forse le duole il mezzo col quale questo risultato si è raggiunto.... Creda che duole a me prima che a lei.... Ma noi [...]

[...] non scegliamo il tempo nel quale veniamo al mondo; lo troviamo com'è, e com'è dobbiamo accettarlo. Del resto, se è vero che oggi non si sta molto [...]

[...] che tutto vada per il meglio; ma è certo che il passato par molte volte bello solo perchè è passato.... L'importante è non lasciarsi sopraffare [...]

[...] memoria; ma egli disse allora una cosa che m'è parsa e mi pare molto giusta.... Un tempo la potenza della nostra famiglia veniva dai re; ora viene dal [...]

[...] popolo.... La differenza è più di nome che di fatto.... Certo, dipendere dalla canaglia non è piacevole; ma neppure molti di quei sovrani erano [...]

[...] fa legge, è più difficile da guadagnare e da serbar propizio che non il gregge umano, numeroso ma per natura servile.... E poi, e poi il mutamento è [...]

[...] denari! In verità, aveva ragione Salomone quando diceva che non c'è niente di nuovo sotto il sole! Tutti si lagnano della corruzione presente e [...]

[...] continuò, passeggiando per la camera: - La storia è una monotona ripetizione; gli uomini sono stati, sono e saranno sempre gli stessi. Le condizioni [...]

[...] esteriori mutano; certo, tra la Sicilia prima del Sessanta, ancora quasi feudale, e questa d'oggi pare ci sia un abisso; ma la differenza è tutta [...]

[...] esteriore. Il primo eletto col suffragio quasi universale, non è nè un popolano, nè un borghese, nè un democratico: sono io, perchè mi chiamo principe di [...]

[...] Francalanza. Il prestigio della nobiltà non è e non può essere spento. Ora che tutti parlano di democrazia, sa qual è il libro più cercato alla [...]

[...] , esenzioni di molta importanza. Adesso, se tutto questo è finito, se la nobiltà è una cosa puramente ideale e nondimeno tutti la cercano, non vuol forse [...]

[...] dire che il suo valore e il suo prestigio sono cresciuti?... In politica, Vostra Eccellenza ha serbato fede ai Borboni, - e questo suo sentimento è [...]

[...] Giacomo, ora hanno la commenda della Corona d'Italia. È una cosa diversa, ma non per colpa loro! E Vostra Eccellenza li giudica degeneri! Scusi, perchè [...]

[...] ? La vecchia non rispose. - Fisicamente, sì; il nostro sangue è impoverito; eppure ciò non impedisce a molti dei nostri di arrivare sani e vegeti [...]

[...] condannare a morte.... Vostra Eccellenza vede che per qualche riguardo è bene che i tempi siano mutati!... E rammenti la fellonia dei figli di Artale III [...]

[...] disprezzò come un servo e adesso è tutta una cosa con lui, fino al punto di far la guerra a me e da spingerlo al ridicolo del fiasco elettorale! Guardiamo [...]

[...] prepararmi alla nuova. Ma la storia della nostra famiglia è piena di simili conversioni repentine, di simili oscillazioni nel bene e nel male.... Io [...]

[...] riconoscerebbe subito che il suo giudizio non è esatto. No, la nostra razza non è degenerata: è sempre la stessa.» FINE. [...]

Capuana Luigi
Riricchia (commediola paesana)
30 1912 - Provenienza testo: Scansione Emeroteca Braidense, txt Fondazione Verga 62 occorrenze

[...] siciliano. Epoca attuale. La scena è in un cortile. A sinistra, porta interna della farmacia. A destra, l'ufficio di DON CESARIO LO STORTO. In [...]

[...] .... LA GNÀ PAOLA. Dunque non c'è più legge? Ognuno può fare quel che vuole! DON MICIO. La legge, Già Paola, l'avete mai vista passare da queste parti [...]

[...] legge accorda il sette, al massimo. A quest'ora don Cesario lo Storto dovrebbe essere in galera da un pezzo. Invece è rispettato, salutato da ogni [...]

[...] legge è fatta per gli sciocchi. MASTRO COSIMO. La legge l'ha fatta Dio! E dovremmo rispettarla tutti. DON MICIO. Ma che Dio! La fanno i deputati [...]

[...] , i ministri, perciò ognuno la stira e l'allunga a modo suo. È inutile ragionarne. Parliamo di cose allegre. (a Mastro Cosimo). Ora andate a [...]

[...] ! (additando a Mastro Cosimo la scatola di latta). Lì che c'è? MASTRO COSIMO. I lombrichi per l'esca dell'amo. I pesci abboccano... DON MICIO. Come gli [...]

[...] chilo! MASTRO COSIMO. Non è per l'interesse, ma per la soddisfazione... LA GNÀ PAOLA (interrompendolo). Già, di cuocersi la tigna al sole e di [...]

[...] vogliono comparire più di quel che sono. È a dormire in casa di sua sorella, per tenerle compagnia nell'assenza del marito che a quest'ora dev'essere [...]

[...] , economo; non s'impiccia di niente. LA GNÀ PAOLA. Se non avesse il vizietto del gioco!... DON MICIO. L'uomo non è perfetto! Ora bisogna pensare per la [...]

[...] gnà Riricchia. LA GNÀ PAOLA. C'è tempo. E poi... ha da pensarci lei. DON MICIO. A quest'ora, forse.... 224 LA GNÀ PAOLA. Macché! È ancora una [...]

[...] è di moda. Si può dire che non c'è più una ragazza che si sposi come comanda Gesù Cristo, se pure ci arriva! Gli uominacci sono ammaliziati [...]

[...] , e dopo di essersi cavato il capriccio, dicono: Parlate con me? È stata lei, di sua spontanea volontà! E pretendono questo, pretendono quello [...]

[...] sono parenti che vorrebbero levarsi di casa le figliole senz'altro che la camicia che portano addosso. LA GNÀ PAOLA. È vero: c'è di questa [...]

[...] gentaglia. Ma noi, per grazia di Dio... quel che è giusti, secondo le nostre forze. Suo zio, mio fratello Mastro Cosimo, è stato per Riricchia, ed è [...]

[...] Micio). E a voi chi vi costringe a star qui? DON MICIO. Non è per divertimento, cara Gnà Riricchia. RIRICCHIA. O cara o per niente... DON MICIO [...]

[...] . Vi siete offesa? RIRICCHIA. Ne avete composte altre canzoni? Lo sai che don Micio è poeta? Gli manca di esser cieco e di andare, col violino, a [...]

[...] ... Non comincia così?... E appresso... come dice? DON MICIO. Sempre allegra! RIRICCHIA (chiamando). Mamma!... Siamo qua; c'è Celestina. LA GNÀ [...]

[...] PAOLA (di dentro). Vengo! Vengo! RIRICCHIA. Come va che lo Storto non è al suo posto? È venuto a nascondersi qui per imbrogliar meglio la povera gente [...]

[...] . LA GNÀ PAOLA (entrando). Che te n'importa? Se la veda lui: ognuno è padrone di dannarsi l'anima. RIRICCHIA. Per me può dannarsene anche due [...]

[...] GNÀ PAOLA. Che ti ha detto di Testaccia? CELESTINA. Niente. Dice non è vero, e che quel giovine si fa i fatti suoi. LA GNÀ PAOLA. Crede forse che mi [...]

[...] , provvisoriamente. Se poi entra nelle Guardie di finanza... LA GNÀ PAOLA. Con tua sorella non c'è da fidarsi. Canta, ride... ma poi fa sempre a [...]

[...] modo suo! CELESTINA. Ride, canta, pare col cervello in aria, e non è vero. Lo zio Cosimo? LA GNÀ PAOLA. Non lo sai? A la pesca. È il suo [...]

[...] ? È un bel pezzo che non ci vediamo. CELESTINA. Vi pare che siamo sfaccendati come voi? DON CESARIO. Se aveste metà dei miei impicci, vi parrebbe [...]

[...] . CELESTINA. Saluto schietto o con qualche sottinteso?... È venuto a farsi prestare soldi? Dovete dirgli sempre di no, di no. Gli servono pel [...]

[...] anch'io così. E poi dovetti sbattere il muso... LA GNÀ PAOLA. (ridendo) Da voi stesso?... Questa è grossa! (a Celestina). Avevi fretta per tuo [...]

[...] a terra e si rompe il muso! (ride). TESTACCIA. Si comincia per ridere e si finisce per davvero! Perchè lui è giovane di speziale e io scrivanello [...]

[...] veggo che vuol cozzare con me. RIRICCHIA. Ho un altro pretendente, e tu non lo sai! TESTACCIA. E me lo dici così indifferente? Chi è? Chi è [...]

[...] ). (All'operaio che lo interroga con un cenno del capo). Non c'è; tornate più tardi. (L'operaio esce). Chi si oppone? Tua madre? Tuo zio? Tua sorella? Essa però [...]

[...] quello della collana d'ambra e degli orecchini... RIRICCHIA. Almeno avrei una scusa. TESTACCIA. Ah, sì? Ah, sì? (Entra una popolana). Non c'è: tornate [...]

[...] ! Perchè ti ho permesso di dirmi qualche buona parola? Che ti ho risposto sempre? Vediamo: nel tempo c'è tempo... Se Dio vuole.... TESTACCIA [...]

[...] la testa; e il vilaccio l'ha sopportato prima in casa e ora fuori di casa. DON MICIO (che entrando ha sentito queste ultime parole). Che c'è? Vi [...]

[...] sapete. E quando si vede un uomo senza educazione, che insulta 227 una ragazza a cui non è degno di baciare la suola delle scarpe... SCENA V [...]

[...] . DON CESARIO LO STORTO, LA GNÀ PAOLA CON DUE PANI A CIAMBELLA INFILATI AL BRACCIO, E DETTI. DON CESARIO. Che c'è? DON MICIO. Chi sa che cosa si è [...]

[...] bestia.... DON MICIO. Fa il geloso, pare. DON CESARIO. Di chi?... Pensa prima a sfamarti tu! È vero che la moglie può aiutare. Bisogna vedere però [...]

[...] (interponendosi). Via! Cose da niente. TESTACCIA. Torno a dirvelo: Chi vi ci mescola? DON CESARIO. È un padrone tuo. TESTACCIA. Di padroni ne riconosco uno [...]

[...] lire della mesata... eccole! E pari e patti! Via! TESTACCIA. Siete contenta ora, gnà Riricchia? Vi sembra che io non abbia capito chi è quello della [...]

[...] risponde scotendo il capo). TESTACCIA. Chi vuol tenere un piede qua e un altro là.... Gnà Riricchia... LA GNÀ PAOLA. Che discorso è questo?... Troppa [...]

[...] confidenza... DON CESARIO. È ubriaco di buon'ora. TESTACCIA. Ho la mente più chiara di voi... Sangue di!... 228 LA GNÀ PAOLA. Mia figlia non [...]

[...] il buono pel cattivo. RIRICCHIA. Il cattivo sareste voi!... Se lo è messo in testa lui, e vuole aver ragione! DON CESARIO. Non gli date l'onore di [...]

[...] usa così. DON CESARIO. Può accadere, dopo. Non sono eterne le male persone. RIRICCHIA. Vostra moglie è più giovane di voi, e scoppia di salute [...]

[...] braccio). Che vi è accaduto, zio? MASTRO COSIMO (ridendo). Oggi i pesci sono ammattiti, figliuola mia. Si lasciano prendere, per modo di dire, con [...]

[...] le mani. DON CESARIO (osservando il paniere). O che è stato? La pesca miracolosa di S. Pietro? RIRICCHIA. È appena un quarto d'ora che siete [...]

[...] , con la maretta che c'è... Incontrai raisi Mommu, con la pesca di questa notte; era sbarcato allora allora, e mi ha riempito il paniere senza badare [...]

[...] al peso. Raisi Mommu è mio vecchio amico. DON CESARIO. Vediamo di fare un affaruccio pure noi. MASTRO COSIMO. A proposito. Mi ha fermato [...]

[...] ! MASTRO COSIMO. Matta! Ne ho promesso un po' a don Micio. I giovani degli speziali è meglio tenerseli amici (a Riricchia). Dimmi: è vero che lo [...]

[...] Storto ti ha mostrato una collana d'ambra?... RIRICCHIA (impermalita). A me? Chi l'ha visto? Sentiamo: c'è qualche novità? MASTRO COSIMO. L'obbligo [...]

[...] tuo sarebbe stato di dir subito a tua madre o a me: quel... ladro di don Cesario... LA GNÀ PAOLA (interrompendolo). Ha fatto bene, se è vero. È [...]

[...] : ora la colpa è mia! al solito! Devo scontare di essere stata tranquilla due giorni da mia sorella! LA GNÀ PAOLA (a Mastro Cosimo). Che gusto, di [...]

[...] (risponde di sì con la testa). DON MICIO. Rispondete. Dunque non ve n'eravate mai accorta? Mai? RIRICCHIA. Sì, don Micio. Ma dicevo: È impossibile che [...]

[...] veleno con le mie mani! Com se domandasse dei confetti! Tutt'a un tratto!... Non è uno scehrzo? RIRICCHIA. Mentre sono sola, fatelo per carità [...]

[...] ? RIRICCHIA. Se sapeste!... Non mi guardereste in faccia neppur voi! DON MICIO. Che mi fate sospettare?... Riricchia!... E chi è stato? Testaccia? E [...]

[...] di dire alla mia mamma: - Mamma, sto per trovarti una figlia che ti vorrà bene quanto me! RIRICCHIA. Vedete che, ormai, non è più possibile [...]

[...] ! DON MICIO. Sento scoppiarmi il cuore!... Ma come? Pensate alla morte... e siete così tranquilla? RIRICCHIA. Quando una è decisa! DON MICIO. E non lo [...]

[...] sapete che ammazzarsi con le proprie mani è peccato mortale? RIRICCHIA. Il Signore perdona, egli che vede nei cuori! DON MICIO (si passa la mano [...]

[...] tra capelli, come chi non sa che risoluzione prendere). Ma che! Ma che! In questo mondo c'è rimedio a tutto! Non vi perdete d'animo! E venite [...]

[...] ! Essere voluta bene fino a questo punto!... E avete creduto, don Micio?... Avete creduto? DON MICIO. Oh, Dio!... Riricchia!... Non è vero niente [...]

[...] ? RIRICCHIA (ridendo). Niente!... Niente! DON MICIO. È stato per sprovarmi? RIRICCHIA. Per sprovarvi, don Micio! DON MICIO. E se io vi avessi detto [...]

[...] ?... RIRICCHIA. Era finita! Avrei pensato: Non c'è la volontà di Dio! DON MICIO. Sentite le mie mani! Toccatemi la fronte! Ho la febbre dallo [...]

[...] spavento. E mi dicevate, fredda fredda: Datemi due pastiglie di sublimato! Quando si ama non si ragiona; è proprio vero! Un altro avrebbe capito sùbito [...]

[...] ... SCENA ULTIMA MASTRO COSIMO, LA GNÀ PAOLA, E DETTI. MASTRO COSIMO (don Micio). Per l'appunto! LA GNÀ PAOLA. Questo è per voi. (Gli presenta il [...]

[...] piatto col pesce). DON MICIO (imbarazzato col piatto in mano). Grazie! Grazie! E vorrei prendermi un piatto migliore... se c'è il vostro consenso [...]

[...] regalo vivo è questo qui... (Vorrebbe abbracciare Riricchia, il piatto gli traballa in mano e parte del pesce va per terra. Riricchia si scansa [...]

Zuccari Anna (Neera)
Un nido
5 1880 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 116 occorrenze

[...] non aveva pregiudizi in fatto di belle maniere; non è per lei certamente che sarebbe nato 1'ordine della Giarrettiera; se le fosse caduto un [...]

[...] secolo, è facile immaginare. Operai ubbriachi e fanciulli piangenti di fame vi avevano fatto echeggiare le loro grida; donne macilenti erano [...]

[...] pizzicagnolo che aperse la finestra e cacciò fuori il suo naso adunco. — Cosa c'è? — Una lettera! — Vengo. Non furono scambiate altre parole; il [...]

[...] sapeva più di lei. Vi sono molti supplizi, ma un supplizio lento e terribile è quello di un essere intelligente soggetto alla ignoranza cattiva [...]

[...] madre è morta stamattina; sono sola; sono povera; non conosco nessuno. Mi hanno detto che lei è mio parente; la mamma morendo, pronunciò il suo [...]

[...] . EDITTA VERGY. — Giovanna è morta! — esclamò colle lagrime agli occhi — e sua figlia è rimasta sola in paese straniero... — Sì, la contessina — saltò [...]

[...] la Rosa avesse perduto in pieno corso Garibaldi la sua famosa treccia nera, forse non si sarebbe alterata tanto. Certo è che quell'annunzio la [...]

[...] gambe e cantando con gesti analoghi: «Cicerinella aveva uno mulo.» Se si trovava in tasca qualche giornale - il giornalismo è la letteratura [...]

[...] vittima. Gridava un po' troppo per una vittima, non c'è che dire; ma Renato finse di credere e si commosse al punto di stringerle [...]

[...] . — è la moglie di mio fratello. Coraggio e pazienza! * Sì, i quindici anni di Editta erano stati felici. Ella non sapeva nulla della storia di [...]

[...] voleva pensare all'avvenire; voleva soltanto vivere. Questo egoismo crudele nella sua forma pietosa è proprio di certi organismi buoni e deboli [...]

[...] posso darti e di star sana, m'intendo io! Qui tutti siamo sani; mia moglie è pazza, ma è sana, e m'intendo io! Del resto tutte le donne sono uguali [...]

[...] spaventato la bella ritrosa. — Non mi badate, cugina. Faccio così perchè ho le mani asciutte, io ho sempre le mani asciutte, non è nulla. Ma [...]

[...] !» G. CARDUCCI. Vi è sempre nel mondo un cantuccio che si preferisce a tutti gli altri; un paese, una collina od una valle, qualche volta un [...]

[...] dirupo scosceso o un pantano pieno di nebbie, che noi anteponiamo ai giardini più ridenti. È per solito il paese, la collina, la valle, il dirupo [...]

[...] , il pantano che 58 abbiamo visto traverso il velo color di rosa dei quindici anni — è il luogo dove i nostri cuori si sprigionarono dalle [...]

[...] i cocuzzoli delle fitte colline, entro i boschi di abeti, giù per le stradicciuole che costeggiano i campi di vite e di grano turco; non è il sole [...]

[...] vorrebbe andarvi per cantare e un filosofo per vivervi. Oltre l'Adda c'è un paese il cui nome 60 pare una dedica alle capre forse abitatrici una [...]

[...] l'aspetto generale è vetusto, cresciuto dal silenzio e dalla solitudine che regnano da un capo all'altro. Certi balconcini di legno, neri [...]

[...] sboccano fuori congiunti in un solo letto e in un solo nome. La storia è poetica e poeticissima la piccola valle della Sonna, quantunque nessun [...]

[...] maggior incanto è la solitudine, e una quiete profonda; sembra di essere ai confini del mondo. 62 Sui due versanti della collina non si vede [...]

[...] basette e colle scarpe lucide offusca l'acqua chiara del torrente. In certi punti, a certi svolti repentini, la valle è cosi ristretta che le opposte [...]

[...] colline hanno l'aria di volersi abbracciare e confondere insieme, come due amanti, le loro chiome di fragole e di viole. La vegetazione è [...]

[...] silvestri — timidi adoratori. Tutto questo verde così fitto, così ombroso, forma un gran manto sulle spalle della montagna; ma come molti manti è [...]

[...] ; guardò sua figlia. 69 — Hai tossito, Rachele? — Io no, non ho tossito; è una caramella che m'è andata a traverso. Bruno soffocò un sospiro [...]

[...] . — È un po' raffreddata — disse volgendosi a Editta — non vuole aversi riguardo, benedetta bambina! Ora prende le pasticche d'altea. Ne hai [...]

[...] testa e il lavoro mi fa male le braccia. Noi anderemo a spasso, mia cara, e la sera mi leggerai Il ritorno di Rocambole; è molto interessante [...]

[...] . Bruno si affrettò a soggiungere: — In verità Rachele è un'ottima ragazza, ma ha l'abitudine di metter fuori tutte le fanciullaggini che le passano [...]

[...] quei zigomi rossi li ha osservati? e...? — alzò l'indice e lo pose dietro l'orec- chio — e la tosse? — Oh! la tosse non si sente nemmeno. — Già. È [...]

[...] appunto quella. L'accento di Bruno mentre diceva: è appunto 72 quella, scosse Editta e le accese come una luce davanti agli occhi. In quel [...]

[...] sua età. Come ha fatto bene a venire! È Dio che l'ha ispirata. Le suggerisca, lei come lei, il decotto di catrame; a me non vuol dar retta. La [...]

[...] . Rachele non era bella, e nulla sotto questo rapporto la consacra alla pietà del poeta; ma nell'ordine della natura è pure un atomo 74 del gran [...]

[...] tutto; è un essere — sia anche fra gli ultimi — che ha diritto alla sua porzione d'esistenza, d'aria, di sole, di gioia, di lagrime. Ella [...]

[...] mai stata tanto bene. Bruno diceva: — La gioventù è come le piante; non ho io forse in giardino quell'alberello di mele che temevo di veder morire [...]

[...] da un momento all'altro? Tutto l'inverno è stato vizzo e male andato; chi gli avrebbe offerto un baiocco? Ed ecco già che ai primi soffi della [...]

[...] primavera rinasce e si rafforza di una vita novella. II pover'uomo avrebbe dovuto soggiungere: Sì, la gioventù è come le piante; finchè 76 [...]

[...] dolci amor, nè le gradite danze Finchè da te giovin di fresca etade Trista canizie è lungi, no, non disprezza. 78 Vi è una quarta opinione che [...]

[...] . Sono le anime superiori, non c'è che dire. La plebe, che spasima per la fame, non sa che cosa voglia dire spasimare per un'idea, e i ricchi [...]

[...] idealisti. Vi è una poesia che è luce, ma ve n'è una che è nebbia; questa nebbia appunto avviluppava il cervello di Editta che avrebbe voluto il [...]

[...] mancanza di tatto e di quell'arte superiore di affrattellarsi con tutti che, ove non sia in natura, è difficilissima ad acquistarsi. Editta non [...]

[...] si abbandonava, ecco. Una grande stima di sè stessa (che è la base dei caratteri forti) scompagnata dalla tolleranza dei difetti altrui, le [...]

[...] sensitiva, trascurava di cercare il lato buono, quello da cui si sopporta. Così, appena giunta in casa Spiccorlai, ella indovinò, è vero [...]

[...] cuoca che non aveva voluto perdere la descrizione e se ne stava sull'uscio in attitudine famigliare e modesta — scommetto che è il signor [...]

[...] molte persone anche sessuagenarie che quei benedetti diciasette anni non li hanno mai avuti. Questo capitolo non è per loro. In Editta c'era [...]

[...] , non c'era da preoccuparsene. Tutto a un tratto ella lo guarda... non è più l'uomo di prima. Vede confusamente uno sguardo fulgido, una fronte [...]

[...] : Chi è il signor Giovanni? — eppure l'orgoglio, la ritrosia, un senso indomito e selvaggio le ricacciarono in gola quella parola. Margii lasciò [...]

[...] cadere il coperchio sulla cuccuma, avendo cura di tenerlo sollevato con un fuscellino — il perchè non si sa — e soggiunse: — Il signor Giovanni è [...]

[...] la provvidenza della valle. Zucchero niente? 92 — No. Ella avrebbe voluto dire: In qual modo è la provvidenza della valle? — ma non lo [...]

[...] Margii; era con Rachele e con Bruno — andavano a messa. — Oggi non è cantata — disse la cuoca facendosi sulla soglia — perchè il signor curato [...]

[...] sentito messa, signorina? È stata corta eh? lo avevo detto. E il signor Gio- vanni l'ha veduto? Editta, che un momento prima non cercava altro, si [...]

[...] fruttaiuola dirimpetto; egli è passato e mi ha detto: « Buon giorno, Margii, quando me la porti quella semente? » È semente d'erba matricaria che vuole [...]

[...] . Editta fece uno sforzo che le costò un gambo innocente di verbena, stritolato fra i suoi ditini nervosi. - È dunque medico? - Mah!... però no; non [...]

[...] è medico; non è niente, nè un signore, nè un contadino, nè un operaio, quantunque lavori tutto il giorno nel suo campo e nel suo orto e abbia [...]

[...] una gran corte piena di animali che alleva in un modo affatto diverso dagli altri — e 96 non è un sapiente perchè parla sempre volentieri coi [...]

[...] poveri e cogli ignoranti. Insomma, è il signor Giovanni. Io l'ho visto nascere; suo padre era organista qui, ma lui è stato via molto tempo, poi [...]

[...] è tornato, e Dio voglia che non ci abbandoni più. Di uomini come lui ce ne dovrebbe essere a staia. Era un bell'elogio quello di Margii, non [...]

[...] c'è che dire; la brava creatura aveva fatto continuando ad agitare la mano sul riso per non perdere tempo, ma quando gettava via un granello di [...]

[...] bicchiere, tra un sorso e l'altro, continuò: — Di tanto in tanto ti faccio spaventare, non è vero papà? Vado soggetta alle infreddature, e [...]

[...] poichè sono robusta, mi pigliano con impeto, sopraggiunge la tosse e la febbre, ma non è niente. Tu e il medico mettete giù un grande apparecchio (si [...]

[...] fermò un istante per prender fiato) e non è niente affatto. - Sicuro; niente affatto. Prendi una pillola... — Ma se è inutile! Inutile... pur [...]

[...] uno sbocco di sangue la interruppe a mezzo. Bruno si slanciò verso sua figlia che continuava a ripetere; non è nulla; e intanto sveniva. Dalla [...]

[...] affetto, ritornava costante nel cervello del povero padre. Che importava a lui di tutto il resto? C'è l'amore di patria, è vero, c'è l'amore [...]

[...] della scienza, c'è l'ambizione che è una formula dell'amore di sè stessi e cento e mille altri sentimenti che bastano da soli a riempire una vita [...]

[...] subito il signor Bruno. — Si è svegliata ora; ha chiesto da mangiare... — Vado io a dare gli ordini a Margii — disse il padre, e lasciò soli i due [...]

[...] allontanava e risentì quello stesso trabalzo al cuore, quel medesimo tremito per tutta la persona. Che è questo? — domandò fieramente a sè stessa [...]

[...] , e fissandola in un modo speciale, come se non l'avesse mai veduta prima, esclamò, rispondendo a un pensiero interno: — Sì, è vero, è molto [...]

[...] cambiata. L'egoista ch'io sono! — Che dice, signor Bruno? — Dico, cara ragazza, che non deve continuare a far l'infermiera; è troppo giovane [...]

[...] ! — interruppe Rachele con brio — è inutile bisticciarsi. Fra due o tre giorni mi alzo, e la quistione è finita. La quistione finì realmente per quel [...]

[...] elevare l'anima indipendentemente dalla poesia, e che anche il popolo è accessibile ai sentimenti superiori, alle buone e alle belle cose. 109 [...]

[...] curiosità la signorina. Poi con quel garbo ingenuo e cortese dei contadini bergamaschi soggiunse: — È la vostra padroncina? — No, è un'amica [...]

[...] . Mostrerò alla signorina gli alveari nuovi. Quel benedetto uomo non sta mai tranquillo. Oggi è 113 andato a Bergamo per vedere una macchina che [...]

[...] , d'armi e di macchine, e le dicevano: — Qui è l'allevamento dei conigli, là il pollaio modello, su la camera per i piccioni, giù la serra, in [...]

[...] che si facesse. Davanti a un uscio chiuso udì Checco che esclamava con rammarico: — Questa è la camera del signor Giovanni; vi sono tante [...]

[...] pamporcini e passò oltre muta, estatica, mentre le ronzava all'orecchio una frase che Margii ripeteva ad ogni momento: — È un grand'uomo quel signor [...]

[...] Giovanni! Il ritorno non ebbe minori attrattive per Editta. Ad ogni albero diceva: Egli è passato 115 di qui. Ad ogni sentiero: Egli lo ha [...]

[...] . — È uno stoico — pensò Editta, e soggiunse a voce alta: — Se tutti la pensassero come lei, noi vestiremmo ancora pelli di capra come san [...]

[...] Giovanni Battista, e le radici sarebbero tutto il nostro nutrimento. Giovanni rispose scherzosamente: — È forse avanzato il mondo, il mondo morale [...]

[...] vita deve essere la felicità, come ognuno cerca, tutta la storia dei secoli è lì per provarci che l'uomo è sempre più infelice, più tormentato [...]

[...] colle creature diseredate, l'uomo cui è guida la carità, fiaccola l'amore — aveva incominciato con calma, ma la sua voce si animava parlando e [...]

[...] fiorirà accanto al loro dolore. Tutto si compensa. — Tutto? — mormorò il signor Bruno automaticamente. — Sì, tutto, perchè la speranza è nel [...]

[...] Rachele non potè alzarsi; e però diceva: — Mi sento bene, non è che un po' di poltroneria; la lunga abitudine di stare in letto mi ha resa pigra [...]

[...] volle strappare di là a viva forza, ma Amarilli pregò perchè lo si lasciasse stare: — È l'ultimo giorno che passa con sua figlia! Ella si incaricò [...]

[...] , se più nessuno riderà qui? Un uccelletto è morto e gli altri volano via... poveretti noi! Amarilli faceva malinconicamente i suoi addii. Non [...]

[...] dell'affetto, continuate a rallegrare la casa dell'uomo benefico — io ritorno dove non c'è amore, dove non c'è pace, dove ogni cosa è buia, tetra e [...]

[...] fiamma gioconda. Vuoi venire con me bel garofano dalle lunghe foglie, dai fiori di porpora? — ma avvizziresti, è vero, laggiù... perchè non c'è aria [...]

[...] riguardo verso l'amica morta: Mesta gramaglia! ella pensava, dovrò io portarti eternamente! Sì, perchè ogni gioia è finita per me, quest'abito è [...]

[...] era triste e non parlava. È ben vero che i suoi occhi si posavano ansiosi e quasi interrogatori sulla fanciulla; seppe finalmente i suoi [...]

[...] volta in silenzio e le teneva strette nel suo pugno. — Va via... per sempre? — domandò ad un tratto facendosi pallido. — Non so. — È almeno felice [...]

[...] caduto sul vestito della fanciulla e accostandolo alle labbra — è una professione di scetticismo che non può avere nel cuore. 150 — Sa lei [...]

[...] che cosa c'è nel mio cuore? — domandò Editta buttando via il gambo della verbena. — No — rispose semplicemente Giovanni. — Darei metà della vita [...]

[...] leale che si stendeva verso di lei per soccorrerla, per proteggerla. — Grazie — disse — ella è un nobile cuore! Era commossa. Sentiva tutto il [...]

[...] , signor Giovanni, le sono riconoscente... forse anch'io ... ma è inutile farsi illusione; le nostre vie sono tracciate in un senso opposto; non [...]

[...] petto, come puoi essere così nemica di te stessa d'ascoltare più l'orgoglio che l'amore? Se l'ami, in questo solo fatto sta la prova ch'egli è [...]

[...] mani la tua felicità, ed è per questo che piangi; comprendi di aver offeso il più generoso degli uomini ed è per questo che ti disperi. Tali [...]

[...] buona, qui c'è un piccolo tesoro, e m'intendo io! Donne, cavalli, orologi; quando sarò morto vedrai. Tanto bastò. La prospettiva del tesoro attivò [...]

[...] espansivo, le strinse la mano con energia: — Finalmente! Non avevo più nessuno per discorrere di lei; sa che sono già due mesi che è morta [...]

[...] , come è costume dell'amore nelle sue prime fasi. Editta cercava di leggere dentro le pupille del suo fidanzato che un legger velo adombrava [...]

[...] !... aspetti; questo nome non mi è nuovo. Il volume è recente? — Cinque o sei anni. - Appunto. Ne ho letto le critiche sulla Rivista Europea, sull'Eco del [...]

[...] che ciò è indispensabile per essere un brav'uomo ed anche per essere un uomo d'ingegno? Galileo si occupava di poesia? e Buffon e Volta e [...]

[...] nei dintorni. — È una cosa ben semplice; non si tratta 174 che di un'estrema pulizia. Noi siamo avvezzi a vedere nel pollaio un angolo buio [...]

[...] , ammorbando l'aria e dando origine alla maggior parte delle malattie che li decimano. Il mio pollaio è vasto, chiaro, arieggiato e pulito come questa [...]

[...] morse le labbra. — Non è vero; la apprezzo per quello che vale, ma vale meno della prosa... di quella che chiamano prosa — soggiunse ridendo. La [...]

[...] poesia è l'amante dei quindici anni; la prosa è la compagna della vita; vorrà ella darmi torto se le serbo la parte migliore di me?... E poi, in [...]

[...] fondo, non è forse che una quistione di parole; io spero dimostrarle a poco a poco che sono poeticissimo. — Ooh — fece Editta con una [...]

[...] , noi la sentiamo fremere e palpitare; è a noi ch'essa prodiga le sue tenerezze più segrete, i suoi slanci più appassionati. I poeti vengono a [...]

[...] libri è l'uomo che parla alla natura; nei campi è la natura che parla a noi. Sentirai, cara fanciulla, che poesia più grandiosa e più vera [...]

[...] tieni in mano una spada fiammeggiante, con essa distruggi ogni mia falsa idea, ogni ingiusta prevenzione. Parla ancora; è poesia questa che ti [...]

[...] è un buon ragazzo, ed io sono una pazzerella senza cuore. Levò una camelia dal paniere e se la pose tra i capelli; mise i versi in tasca, cantò [...]

[...] a lui che l'improvvisa scoperta l'abbarbagliò come il balenare di una luce subitanea in un punto che si è sempre visto buio. Era fiera e [...]

[...] ricolmi, coprendo, è giusto dirlo, di meritati allori la fronte venerabile della cuoca, sparve, non lasciando dietro a se che una grata ricordanza [...]

[...] nostro e fabbricavamo in esso dei castelli di fata. Uno è morto di tifo a diciannove anni, a Montesuello. L'altro vice-cancelliere in una borgata di [...]

[...] , abbastanza puro, e mi sentivo fuggire l'ideale... Quand'ebbi pubblicato il mio volume: È tutto qui? esclamai fermandomi a contemplarlo dietro i freddi [...]

[...] cristalli della vetrina dell'editore. È tutto qui il mio lavoro?... le mie ansie, le mie veglie, i miei sudori, i miei strazzi, i miei sogni, i [...]

[...] bene. Quella sua cameretta rosa-pallido è un vero amore; Giovanni sapeva che il rosa-pallido è il colore favorito di Editta. Che cosa non sanno gli [...]

[...] vedersi sfuggire Amarilli trovò il coraggio di continuare: — Dopo la morte di mia figlia lei è stata tutto per me; la sua bontà, il suo affetto [...]

[...] hanno consolato il mio cuore affranto; la sua intelligenza è venuta in soccorso della mia solitudine; la sua inalterabile dolcezza ha sopportato [...]

Cattermole Evelina (Contessa Lara)
Storie d'amore e di dolore
29 1893 - Provenienza testo: Scansione Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, txt Fondazione Verga 157 occorrenze

[...] .... Arrivò bianco come un cencio di bucato, con gli occhi 9 stralunati. Che cosa avesse, Dio lo sa. Basta; la disgrazia è toccata a me, e da una [...]

[...] settimana in casa mia non c'è più pace, nè giorno, nè notte. Io mi sono prestata quanto ho potuto; ma anch'io ho i miei interessi, e il sonno mi [...]

[...] , se lo crede, m'è venuto perfino uno svenimento.... Con questo caldo, poi! Ecco perchè d'accordo col medico, un bravo professore se ce n'è [...]

[...] proprio il cuore. Così buono! Ma con certi malacci c'è poco da scherzare!... E dopo un'infinità d'altre ciarle del genere, la signora Carmela [...]

[...] . - Pronunziò quest'ultima frase scandendo leggermente ogni sillaba, come per significare: - egli è ormai sotto la mia protezione, sotto la mia [...]

[...] giardino; ma subito tornava a regnare più che mai grave il silenzio. — Il mare è d'argento! — balbettò l'infermo — Incantevole!... Un quarto [...]

[...] . È vero che in realtà la seducente forma muliebre, ritratta con le più poetiche tinte dall'appassionato delirante, non aveva mai posato 22 il [...]

[...] oscuro de' responsi sfingeschi della 23 scienza: - Fin che c'è fiato, c'è speranza - la qual cosa vale a significare, per le persone assistenti [...]

[...] un malato grave, che in vece non c'è proprio più nè speranza, nè fiato. Il paziente giaceva supino, immobile, come nello stupore della morte. La [...]

[...] , tranquilla e cadenzata, raccontò per filo e per segno l'operazione del bagno al professore, concludendo col dire: - È stato un miracolo. - L'uomo [...]

[...] qualche altra ricetta, che l'ordinanza corse subito a spedire in farmacia, sentenziò: - L'avevo detto... Fin che c'è fiato c'è speranza. Non sarà [...]

[...] mettesse in bocca; in altre, invece, era lui che, con un fil di voce rauca e malinconica, chiedeva da mangiare, sempre da mangiare. - È allupato [...]

[...] disse: - Ma che lei pretenda di schiaffarmi in paradiso per forza, è troppo! - A mano a mano che la convalescenza progrediva, il giovane [...]

[...] rallegravano da un pezzo, e la sua mano cercò la manina gelata e tremula della monaca. - Che c'è? Ha paura? - esclamò egli in tono canzonatorio; e [...]

[...] corse giù fino alla punta delle dita affusolate, che l'ufficiale teneva strette. - Paura... no; ma è un tempo... un tempo orribile! - - Un tempo [...]

[...] che mi fa tanto bene! - disse lui - Non è contenta lei ch'io mi senta meglio? - Al bagliore d'un lampo, egli vide un sorriso beato su le labbra [...]

[...] pallide della sua infermiera. Allora insistè: - Dica, non è contenta? - 38 - Non desidero altro... altro al mondo! - confessò ella con un fil [...]

[...] parole gli stringessero la gola - C'è la... la signora! - Chi? - gridò l'ufficiale come smarrito - Chi c'è?... - Ma non aveva peranco pronunziata [...]

[...] panno scuro, liso, è vero, al colletto e a' gomiti, a forza d'aver servito, ma ancora decente, e se non altro da galantuomo libero, diceva il [...]

[...] - c'è poco da star a tavola; ma con qualche mezzo servizio che faccia tua moglie nel casamento, con qualche commissione fuori che potrai far tu [...]

[...] ... E poi non ti metto mica in istrada, io, che diamine! T'aiuterò, non dubitare... L'essenziale è che tu non ti strapazzi più come ora. - Peppe [...]

[...] tutto. Soltanto quando uno è proprio morto e seppellito, non c'è più rimedio. Badava, dunque, a chiedere la grazia, una grazia vaga. e [...]

[...] non gliela voleva fare la grazia! Non che non glie la volesse fare: troppo è misericordiosa la Vergine! Ma lei, si vede, non la meritava! 61 E [...]

[...] poveretta, scusandosi - lo so da me; ma bisogna considerare che io a' figliuoli darei l'anima; Santino poi, da che è morto suo padre, è stato tutta [...]

[...] aveva mandato, perfin preparato con lo sciroppo di menta, perchè, secondo lei, l'olio di ricino è il rimedio che guarisce tutti i mali dei bimbi [...]

[...] magari più, se c'è il bisogno; poi ci sono gl'infermieri, che han pratica delle malattie quasi quanto noi dottori. Rifletteteci, mia cara. - 84 [...]

[...] giuramento, ella lo aveva mantenuto per tutto quel tempo che ancora visse Peppe, e anche dopo, da ch'era vedova. Si era rifinito tutto, è vero; di [...]

[...] rifletteva, per iscusar con sè medesima l'idea di tornare sopra l'antico proposito: - Quella volta, si sa, la colpa è stata di tutti e due; lui avrà [...]

[...] avuto i nervi, e io me la presi troppo calda. Da chi è da più di noi bisogna patirne. Del resto, prima qualcosuccia me l'ha data; non posso [...]

[...] dirne male... E ora.. 86 gli è certo che m'aiuterà; bisognerebbe avere un cuor di macigno per abbandonare una creaturina malata come questa [...]

[...] la vergogna, soggiunse: - Eccovi due lire. Questo è quanto vi posso dare; ma ricordatevi di non venir più da me, perchè non intendo mantenere le [...]

[...] c'è un malato, c'è sempre da fare - quindi salì dai propri padroni, e ridiscese quasi subito, seria, composta. Non pareva più lei, tanto la [...]

[...] seguiva, cadaverica, il rapido moto della sua penna - debbo avvisarvi che il regolamento proibisce ai parenti di visitare i malati. Gli è per evitare [...]

[...] io che sono sua madre, posso andare a trovarlo?... - - Nessuno: è la regola. - Ella piegò più giù la testa su 'l petto, ammutolita, vinta. Più [...]

[...] a costole d'un color marrone scuro, compagne al vestito. A un tratto, fu bussato all'uscio: potevano esser le dodici. - Chi è? - fece la [...]

[...] , gli occhi turchini, sforzandosi a sorridere, forse inconsciamente. - Ora rivedo Santino mio! Fra poco Santino mio è qui! - pensava la Lucia [...]

[...] giorno, appena vide aperta la finestra di cucina dei Lantoni, corse dall'Adele. - Abbiate pazienza - le disse: - il tenente m'è stato a tormentar [...]

[...] tutta la notte, perchè non gli abbandoni la moglie, ora che sta meglio. 108 È matto: dice che giel'ho salvata io. Io non ho fatto nulla [...]

[...] , figuratevi! ma, poveretta, è novellina, e sa ch'io me ne intendo. M'avreste dunque a fare un piacere, Adele. Andatemi a San Francesco de' Poverelli a [...]

[...] scombussolata e con gli occhi pieni di bile, Lucia non capì più nulla. - O che c'è? Che vuol dire?.. - interrogò interdetta. - Non me l'hanno dato [...]

[...] , poi il medico di guardia: tutta una processione. Avevan detto: - Che mai dite che non è lui?- E l'Adele: - Nossignori che 'unn'è lui! - - Il [...]

[...] malattia l'avrà fatto dimagrare. - In vece, questo bimbo qui gli è grasso e robusto, e il nostro gli era mingherlino, piuttosto civile. - - È stato [...]

[...] eccezionale stupore. 114 - Ma non è il mio, questo! - gridò ella. - Chi, questo? — chiese l'infermiera con tono d'incredulità. - Questo, questo qui [...]

[...] ! - - Eh diamine! Siete matta! Nome, cognome, età, sta scritto tutto su la tabella. Come volete che non sia il vostro? Guardatelo bene. - - Non è [...]

[...] malattia che cambia tutti. Gli è come se uno si mettesse una maschera, credete a me. - - Non può cambiare il sangue, la malattia! Questo bambino [...]

[...] bambino alzò lo sguardo un po' selvaggio; poi lo tornò subito a chinare, e rimase muto. Allora la Lucia lo respinse dolcemente: - Non è il mio [...]

[...] ! - Non è il mio! - esclamò sicura - Riportatevelo pur via, chè oggi stesso vengo a pigliar Santino. - E siccome, a punto la Marietta e Checco [...]

[...] entravano in casa di corsa, come una folata di vento, la madre li interrogò, spingendoli - davanti al piccolo sconosciuto: - È Santino nostro [...]

[...] , facendo segno di no, col capo. 116 - Vedete? Vedete bene che non è il mio! - tornò a protestare la Lucia. L'infermiera insistè un altro poco [...]

[...] faccenda nella quale è immischiato senza sua volontà; e, ripreso per mano il fanciullo da lei condotto, se ne andò con un indifferente [...]

[...] voleva passar dalla gola. - Proprio mi rincresce - continuò l'uomo - ma che volete? c'è stato un errore... Si son messe le corsíe sossopra, per [...]

[...] . Egli riprese ancora: - E, dunque... in questa confusione, è capitata al bambino che vi avevo rimandato la tabella del bambino vostro, morto il sei [...]

[...] primo colpo mortale. - Eh sì, cara mia! Ci vuol pazienza; è stato uno sbaglio, che m'ha proprio fatto dispiacere. Adesso ci vorranno almeno [...]

[...] morte c'è poco da fare: pur troppo, lo sapete come me. Quanto ai panni, ve li restituiranno, non c'è dubbio: m'impegno io. - Lucia udiva un rumore [...]

[...] strizzatina d'occhi: - Quando si è giovani si trova sempre da far bene. - - Dove mai sarà andata a finire la povera Matilde? - mi domandavo io con un [...]

[...] certo senso di tristezza. Passò più d'un anno senza che rivedessi la sartina. Non la cercai, è vero, perchè non c'era nulla di comune tra di noi [...]

[...] amici. Montazzi si versò dell'altro liquore. - Eh, che volete farci? Questa è la vita - dichiarò come per rispondere al baccano della vicina [...]

[...] comitiva e al silenzio improvviso del narratore; quindi soggiunse a mo' di morale: - Matilde, però, nel suo genere, è una buona diavola. - - Dieci [...]

[...] circonferenza della sua persona accanto al gruppo malinconico di quella madre col bambino. - È troppo tempo che questa creatura mi patisce - si [...]

[...] magagne: - Qui c'è una rappezzatura; qua un'altra; qui consumatum est, e qui «ride....» - Rise anche lui, da spiritoso, e acciancicando su 'l [...]

[...] doveva fare, Dio mio? Per lei poco importava; quando è finita, è finita. Ma quella creatura innocente, digiuna dal giorno avanti!... Un [...]

[...] insieme alla Rachele. A Roma, la Rachele, d'una bambinuccia tutta ossi e tutt'occhi, s'era fatta un tocco di ragazzona. Non era, è vero, una bellezza [...]

[...] suo grembiule di bordatino a quadrelli. - E chi dice niente? - fece, un po' superba. - Ma se con voi non mi ci voglio mettere? Gli è meglio che [...]

[...] gialle. - Gli è un fetaccio! - aveva detto Nanni, posando, con una scrollata di testa, il bicchiere su la tavola d'un'osteria fuori porta, dove [...]

[...] , la domenica, andavano a far uno spuntino lui e la Rachele. E ripeteva: - Gli è un fetaccio! - tanto più che quel vederselo sempre dietro [...]

[...] può tenere; ma quand'uno de' due dice di no, c'è poco da ragionare... - 179 Sonate da qualche minuto le due, Nanni riprese gli arnesi; si [...]

[...] uomo pari mio, voglio dire un uomo di cuore, ha messo gli occhi sopra una donna, quella donna è come se fosse sua. - Ella fece una risatina quasi [...]

[...] . - Sì, vi voglio! - continuava lui senza capir più nulla. - Vi voglio perchè... vi voglio! È tanto tempo che vi guardo, che sospiro dietro a voi [...]

[...] nulla a me!... Io non esisto per voi! E pure, vedete, io mi stimo più di qualunque uomo c'è al mondo... So che passione ci ho qui dentro... - e [...]

[...] di chiacchiere inutili ne avete fatte anche troppe. Io, non è la prima volta che parlo chiaro, di voi non so 181 che farmene. Sarete, non dico di [...]

[...] no, un galantuomo, ma... che v'ho da dire? Per me non fate. Gli è meglio che ognun di noi e' tiri per la su' strada... Se no... - Ho capito [...]

[...] questo modo avea perduto quasi a fatto il proprio carattere. Certi lunghi corridoi, è vero, nonostante che al candor di calce delle loro pareti [...]

[...] stamberga, nessuno s'è mai raccapezzato a qual uso potesse servire a tempo dei frati. Chi la riteneva una stanza mortuaria, chi una stalla, chi [...]

[...] maledizioni. Certo gli è che parecchia gente sfuggiva la Rosona perchè la sospettava una strega. Ma dietro Fontelucente (così a punto vien [...]

[...] ragionamento, la Rosona intuiva come nella vita ogni affetto, di qualunque genere, è sempre una concessione fatta al dolore. Così ch'ella non si [...]

[...] vendita, anche il pubblico, che frequenta codesta specie di teatro della vita reale, è misto e mutabile. Nelle prime file di sedie a impagliatino [...]

[...] , invisibile a chi non è del mestiere, combinano e scambinano un affare; e pittori e scultori, i quali carezzano con gli occhi qualcosa di bello, che [...]

[...] trovan posto. In fine c'è la gente che va e viene, sfaccendata, senza interesse, incolore: un ondeggiamento di figure sempre nuove e sempre varie [...]

[...] quale si direbbe che stia a cuore più l'interesse altrui che il suo proprio. Qualunque oggetto è portato davanti a questo signore da una specie [...]

[...] e lo rigira da tutte le parti con compiacenza paterna; ne tesse l'elogio più esagerato, e finalmente annunia che c'è compratore a una data somma [...]

[...] vibrante, come il martello ch'ei tiene in mano; non ostante l'apparenza immobile, è d'un attività febbrile. Con un solo sguardo di que' vispi [...]

[...] occhietti senza colore determinato, passa in rivista quanta gente è raccolta nella sala. Non gli sfugge il più piccolo segno. Un inclinazione del [...]

[...] che un otto è venduto, si toglie la penna di su l'orecchio e scrive: scrive in un lungo e voluminoso registro. Il giorno volgeva al tramonto [...]

[...] , facendone sprizzar i colori, e lo contemplava con tenerezza, quasi rimpiangesse di vederselo portar via. - Questo numero 312 è un pezzo unico [...]

[...] da una persona all'altra; chi annuisce lodando, chi scrolla il capo con gesti negativi. Una giovane signora bruna, la cui casa a Roma è nota [...]

[...] ! Seicentocinquanta si libe.... Il perito (interrompendolo): Ma è regalato, un oggetto come questo!... (alza ancora la ceramica che riflette [...]

[...] tedesca (imbizzita): Ottocento! La romana (sottovoce): Cinquanta! Il perito: Questo è il più bel piatto del genere ch'io abbia visto. Uno simile è [...]

[...] del cinquecento! - prese a dire il perito. - Le tinte sono ben conservate. Non è d'autore illustre, capisco... ma c'è chi ne offre un centinaio di [...]

[...] libera. Il perito: Si dice che questa dama fosse la duchessa di Gragnano. Per conto mio, non posso garantirlo.... Ma il fatto sta che il costume è [...]

[...] società affarista e plebea, dove non è più rispetto, nè limite di casta; dove un gentiluomo che non intenda derogar dal cammino degli avi suoi è [...]

[...] stessa esclusivamente colpevole. In lei egli non trovava contraddizioni di sorta, è vero; ma, in tanto, quale conforto gli aveva ella offerto [...]

[...] . Oltre la solitudine volontaria alla quale si era condannata, la madre s'impose, come s'è detto, le più austere privazioni, a patto che nulla di [...]

[...] stimolo d'appetito, e, per fortuna, la serata era stupenda: una di quelle sere quasi estive in cui il cielo è così terso che il crepuscolo sembra [...]

[...] rispose con apparente indifferenza: - Di Monreale: quattro miglia sopra Palermo. - È un pezzo che non siete stato a casa, eh? Egli sollevò la mano con [...]

[...] di non le togliere, com'è, come non è, pur troppo, facemmo lo sbaglio.... Lei resisteva, mi diede un morso al labbro, che credevo me lo avesse [...]

[...] di suo marito, il quale teneva ancora Tinuzza per un braccio tutto contorto e arrossato a chiazze. - Che c'è? - tonai, di su la porta [...]

[...] ansando. - No! no! non è vero! non è vero! - strillava Tinuzza che s'era rialzata e veniva a mettersi tra suo padre e me, intanto che mi faceva de [...]

[...] malinconie. - Dai miei, lo sai, non posso più voltarmici; mio padre è una bestia; 263 e co' tuoi genitori, che mi guardano male, non rimango certo [...]

[...] soggiunse: - Diceva di non morire; e pure è morta, proprio di dolore, quando.... Basta... è morta anche lei. - E con l'avambraccio velato di lanuggine [...]

[...] trovar Tinuzza, all'ora dell'uscita. - Ma è proprio vostro marito questo ragazzo? - domandava la sora Rosa a Tinuzza mia con un certo sorriso e un [...]

[...] , quanto è vero che questo è un innocente - asserivo io prendendo in collo il mio bambino, che già aveva imparato a conoscermi e mi tendeva le braccia [...]

[...] . Ci eravamo rintoppati per caso, e non ci pareva vero di chiacchierar un po' dei parenti e degli amici lasciati là giù. - È Tinuzza, - risposi [...]

[...] maravigliato. - Com'è cresciuta in un momento e come s'è fatta bella! 270 - In un momento, no, - osservai io - ne son passati degli anni! Tinuzza [...]

[...] offendervi; ma come mai vi trovate?... Io l'interruppi: 271 - A Roma, eh? Ci si trova perchè è mia moglie: ci siamo sposati or son sedici mesi [...]

[...] , sembra che il mio piccino prendesse dell'umidità. Tanto è vero, che il giorno dopo piagnucolò di continuo; nè latte nè minestra gli volevano [...]

[...] casa. Il bambino stava peggio. Mi parve che Tinuzza me l'annunziasse con tanta indifferenza, che mi misi a insultarla. - O che forse non è [...]

[...] sora Rosa, tutta turbata, me ne tratteneva. 280 - Non entrate, per carità, che fate? La sor'Agata non c'è, - diceva essa balbettando - aspettate [...]

[...] , aspettate! - Perchè non c'è? Dov'è andata? O non è malato il bambino? La vedova mi guardava, smarrita. - Ma che cosa è accaduto, per la Madonna [...]

[...] quasi vuoti. Mi bastò un'occhiata per capir tutto. - È morto, è vero, è morto?...- mugghiai peggio d'un bufalo. Lei si coprì la faccia con tutte [...]

[...] e due le mani. Non rideva più. - È morto, e tu fai la.... - Prima di finir la frase le avevo piantata la mia daga nella gola. Nella confusione [...]

[...] contento - ripigliava l'amico - tanto più che ti ci ho condotto io; ma che poi tu ti ci muri dentro è un altro par di maniche! Me lo dici, dunque [...]

[...] intraducibile che significava: E questo, come c'entra? - poi rispose sorridendo: - Bella domanda! Questa anzi è una posizione che non ho mai [...]

[...] abbandonata per cinquant'anni di seguito, e mi par d'aver avuto un coraggio non comune! Ma ora che da un lustro quella posizione felice è soltanto [...]

[...] di, più, per la prima volta in vita sua Questa è carina da vero, e non me l'aspettavo. Ma sentiamo, dunque, il tuo romanzo, perchè capisco che tu [...]

[...] poveraccio - perchè se non eri tu, non avrei mai messo piede nè a Napoli, nè in questa fatale pensione! - Sì che è proprio una urì di questo paradiso [...]

[...] de' suoi sospiri. - L'indovino subito. La bella è certo Miss Gingerly, quell'inglese sui cinquanta, lunga, magra, angolosa come un angiolo del [...]

[...] ! - l'interruppe il conte in tono di supremo disgusto. - Dunque, non è lei? E allora sarà la contessa Bobriskoff, quella russa divisa dal marito che pare [...]

[...] all'insù ampiamente sottolineato dalla bocca?... - Grullo, grullissimo! - opponeva l'amoroso con aria fatua. - Smetti, per carità! Quella non è [...]

[...] roba alla quale io tiri. - In questo caso non si sbaglia: sfido io, non c'è ora altre donne nella casa! Tu vagheggi le cupolesche rotondità e la [...]

[...] il posto è bell'e accaparrato dal capitano Borise, quel lupo di mare napoletano, brav'uomo, sì, ma tagliato con l'accetta. Lui, nella grassa [...]

[...] , questa volta in collera per da vero. - Non c'è altre donne nella casa? E Emma, Miss Alford? - Che? Tu pretenderesti - chiese l'avvocato - di far [...]

[...] ? Il conte volse gli occhi in torno per assicurarsi ch'erano proprio soli, poi confessò sottovoce, visibilmente contento di sè: - Il primo passo è [...]

[...] , capisco, perchè scrive in barbarico, ma non si tratta di ciò; l'autore è il preferito di Miss Alford, e il titolo del suo nuovo libro mi [...]

[...] conviene perfettamente. Io dunque non a pena questo volume è uscito l'ho comprato; ho posto un nodo di nastro celeste tessuto d'oro fra le pagine, alla [...]

[...] ; quest'idea è il più bel giorno della tua vita! - declamò con enfasi canzonatoria il Bencini. - Soltanto io direi.... La conversazione sarebbe durata [...]

[...] , mentre la signorina continuava ridendo: - È tutto cambiato dai primi giorni che venne. Prima era espansivo, loquace; ora dice sì e no quattro parole [...]

[...] , tutt'assieme non è poi un vecchio antipatico, soltanto... bisognerebbe consigliarlo a mettersi una parrucchina; con quella zucca pelata fa un certo [...]

[...] Bencini; pure non volendo darsi subito per vinto, s'arrischiò a dire: - Cara signora Emma, lei è troppo severa. 300 Il mio amico Sampieri non è un [...]

[...] Adone, glielo concedo, ma non è nè pure vecchio... cioè non è tanto vecchio quanto lei si figura. È d'una delle più antiche famiglie d'Italia, e [...]

[...] poi... è tanto ricco! - concluse enfaticamente l'avvocato. Queste parole erano destinate a produrre un grande effetto: e lo produssero. - Ah, è [...]

[...] - Sissignore. S'è pubblicato proprio ora. - Lo so. Volevo leggerlo anch'io, ma va a ruba; è difficile averlo. Anzi, lei è stata fortunata.... - Che [...]

[...] , signora Emma, - domandò - lei dunque sa presso a poco chi le ha mandato questo romanzo? - Se lo so! È il più bel giovane del mondo, e pieno di [...]

[...] . - Mio povero Sampieri, che posso dirti per farti persuaso che... che quel nodo celeste è proprio un nodo gordiano.... Ma nè anche a farlo a [...]

[...] . - Anzi prova che Emma è sensibile alle attenzioni d'un uomo delicato; poi, ragione di più perchè si commuova quando saprà chi fu il vero donatore [...]

[...] raso celeste; quello che vi piace tanto! - e corse via. - Ora ritengo che dopo quanto t'è accaduto sotto il naso, tu sarai bell'e guarito [...]

[...] di superiorità. L'altro continuava: - È chiaro che la ragazza è cotta di quel bersagliere, che del resto è un bel giovanotto, bisogna convenirne [...]

[...] ; sì che, credi a me, il meglio che tu possa fare gli è di non pensarci più, proprio più a fatto, come se codesta gente non l'avessimo mai [...]

[...] anche a me, corpo d'un cane! - pensò con dispetto il conte. Ma la madre si mostrava perfettamente tranquilla. - Non è ancora mezzanotte, e [...]

[...] staranno sempre ballando - rispose lei; quindi soggiunse: - Del resto, quando Emma è con Totò di San Teodoro, non ho timore che le accada nessun guaio [...]

[...] delizia! Un tesoro! Io ne avevo le vertigini! M'ha detto Carmenella di San Teodoro che quel mazzo valeva quattrocento franchi, perchè lo scheletro è [...]

[...] conte non ha febbre - insinuò con rispettosa confidenza San Teodoro. - Il conte è innamorato, come diceva benissimo ieri la signora Alford. Emma [...]

[...] non ha nè pane nè tetto. L'infelice non gli lasciò tempo di parlare. - Ma è orribile! è atroce, sai! - esclamò battendosi tutt'e due le mani su le [...]

[...] tua carta? O almeno perchè non hai parlato quando la cosa è andata come è andata? Ci voleva tanto! - Mio caro, non è da oggi che tu mi conosci [...]

[...] ! Io, lo sai come son fatto. Con le donne ho avuto un sistema tutto di discrezione; e 328 figúrati se questo sistema mi si è fatto più sacro da [...]

[...] quando ho capito che è proprio quello che piace a Emma. Le dichiarazioni brusche non valgon a nulla, di certo: in vece la delicatezza.... Ora [...]

[...] fa, e 'l suo difensore, signorina mia, è stato ferito.... - Ferito? Ma chi è? chi è? - chiese trasalendo e facendosi pallida Miss Alford. - Ora [...]

[...] ci siamo! - pensava il Bencini. - È un uomo, vede, che s'interessa a lei più che alla propria vita, un uomo che l'ama, che l'adora.... 332 Emma [...]

[...] . - Ma che c'è? Ch'è successo? - chiesero in coro gli astanti, tranne i due signori, toscani. A pena Emma potè parlare, interrotta dai singhiozzi [...]

[...] , siamo marito e moglie! Non è vero, mammà, non è vero che acconsentite? Se sapeste come siamo innamorati! E scoppiò di nuovo a piangere, mentre [...]

[...] a me: nell'anima d'una donna, con tante delicatezze è difficile entrare... massime alla nostra età. IL NATALE IN FAMIGLIA. IL NATALE IN FAMIGLIA [...]

[...] padre si è fatto un paio di scarpe e una camiciola nova per me e per lui; anche c'è avanzato qualcosa, e ora tieni pure i soldi, che ti [...]

[...] farai le tue devozioni come è dovere del cristiano. Dirai per me ai tuoi buoni padroni che indegnamente raccomando anche loro al Signore e gli [...]

[...] ... subito. E diede l'altra carta. - Ma così, la signora resta sola in casa? - si permise di osservare la donna. - Non importa... Ad ogni modo c'è [...]

[...] ! Leda si fece di bragia in viso. - Salite - la invitò l'uomo - piglierete meno freddo. Oggi c'è un ventaccio! Fatta accomodar la ragazza [...]

[...] quell'aspetto che le si è conosciuto da molto tempo; costì le viuzze rimangono le medesime; le stesse siepi, gli stessi pezzi di muricciuolo, i medesimi [...]

[...] avvallamenti di terreno; di rado c'è qualche casa colonica fabbricata di fresco: una casa che nulla cambia, però, all'insieme del paesaggio. A [...]

[...] a fare un baccano infernale per manifestare la sua contentezza. Venne gente su l'uscio. - Chi è? - chiesero diverse voci esili e robuste in [...]

Pratesi Mario
L'eredità
23 1889 - Provenienza testo: scansione Archive 133 occorrenze

[...] , disse: " È morto. " Ma come Lazzaro ebreo alla voce del Salvatore, così risorse Margaritone e ripreso un altro respiro d'aria, fece con un bercio [...]

[...] un tratto incolto, sparso d'ortiche e di malve, gustate con morigerata pace dall'asinello; e un tal tratto sarebbe stato ciò che è la platea [...]

[...] convento di frati domenicani: e come dovunque, ove sono e dove furono conventi, anche qui il paese è bellissimo e l'aria sana. Le prime colline [...]

[...] sempre il silenzio: non c'è caso che mai lo turbi il rumore della città vicina da cui non viene che il suono delle campane: quel suono così armonioso e [...]

[...] solenne in Toscana! Nè meno taciturna è la porta della città che è lì a due passi, con la sua meridiana scalcinata, lo stemma del Comune, e la [...]

[...] suo padre, parola che per lui equivaleva a grullo. Filusella credeva quelle cose con fede cieca e tenacissima, tanto è vero che nelle menti rozze [...]

[...] chiuso, gli rimesse addosso tanta paura, che cominciò a tirare a tirare suo padre, non volendo più sapere d'andare avanti. " È stato il coperchio [...]

[...] imporrito di qualche cassa vuota che è sprofondato: vien via, Tenenosse, vieni via! " " O questi sospiri che sembrano di cristiano? " " Son [...]

[...] silenzio tremendo. " Chi è là? " gridò Stefano facendosi un segno di croce: quel rumore cessò repente, si sentì dietro l'altare una fuga [...]

[...] prete, e gira e rigira intorno alla lampada? Guardate, eccolo! eccolo! " " È una cornacchia passata da qualche finestra rimasta aperta: su via [...]

[...] , animo, Tenenosse! o che hai paura degli stinchi dei morti! fossero vivi, direi! sono tristi in città! ma il morto è morto: dove lo metti sta, e non [...]

[...] rifiata: animo! incominciamo: ecco io ti faccio qui il segno - 18 - con lo zappone: bisognerà fare una buca fonda per quel morto che è gonfiato [...]

[...] Dio. I più dovevano essere al purgatorio, essendole noto che non v'è anima così pura la quale possa, senza transitare pel purgatorio, salire al [...]

[...] un'aria di sfida è come colui il quale allungasse la miccia accesa, stando di contro a una batteria di cannoni già parata a colpirlo; quando invece [...]

[...] contadino che vive in solitudine come l'orso, e poi, quando viene tra la gente civile, è disprezzato, schernito, e villanaccio qua e villanaccio là. Onde [...]

[...] , aveva ragionato così: — Il mi' fratello, di contadino che era, divenuto vinaio, s'è arricchito: e perchè non potrebbe fare altrettanto Amerigo [...]

[...] quella sciocchezza di parole e d'attucci che è la prima forma d'un cattivo spirito comunicato ai ragazzi, e pel quale Amerigo cominciò a [...]

[...] picchiare agli usci, per il gusto di sentirsi gridar dietro dalle finestre: chi è?... chi è?... Quando queste impertinenze venivano agli orecchi di [...]

[...] almeno è più palese, dopo il riscatto: non parlo di quella fotografia che è mezzana della prostituzione, ma certo de' libri assai licenziosi, se [...]

[...] Decamerone tradotto! ma quello è un paese molto ingenuo o primitivo appetto a noi che non possiamo che ridere di simili misure affatto puerili. Dunque [...]

[...] tutte. Siccome lo spirito pare che da prima si vada formando e esplicando per una serie d'imitazioni, e questa dell'imitare i grandi è la nota più [...]

[...] assoluti ed esatti che, ne' primordi della sua carriera, non è sì abile un giornalista. S'era poi così bene inzuppato e colorito di quell'ambiente, che [...]

[...] poi una pronunzia così soave, e tanta finezza di leggiadri diminutivi, e tanta esteriore cortesia di maniere, è un contrasto che a taluno può [...]

[...] , cioè quanto di meglio è nel carattere umano, era stato distrutto anche in lui, come in tanti, dalla immensa congerie dei vizi e delle sciocchezze [...]

[...] pagliaio, " la tabacchiera l'ho presa io! no non è vero! Dio m'accechi se è vero! " - 48 - " Ah birbone! " gridò suo padre, " ora t'ammazzo! " " Oh [...]

[...] cosa gli volete fare? ammazzare non lo potete, e bastonarlo è poco: e se le bastonate bastassero, a quest'ora Amerigo dovrebbe essere un santo; e [...]

[...] invece è un birbone! un malnato! un pezzo d'ira di Dio! " " No no no! non l'ho presa io la tabacchiera, vi dico! Dio.... " " Ma non sentite [...]

[...] , babbo, non sentite come bestemmia? che cosa gli volete fare? tutto è poco! chetati, infame! vattene via! e non ti vergogni a bestemmiare in questa [...]

[...] dei suoi bisogni, è obbligato a esser feroce. Nè la tigre, perché ha le zanne e gli artigli, è più feroce della zanzara, che con tanta finezza [...]

[...] succhia temerariamente il sangue dell'uomo: nè l'uomo (che divora tutto quanto può divorare, fino alle lumache e alle cieche d'Arno) è meno feroce del [...]

[...] intenzionale, qual è soltanto dell'uomo argomentatore, in cui la reità incomincia a convertirsi in proposito deliberato di nuocere! Ma tale intenzione [...]

[...] luce, e soleggiante sparì.... - 54 - " Ora quello non si ferma più finchè non è in paradiso! " disse Stefano in mezzo alle risate dei [...]

[...] , come gli altri, da uomo furbo. È facile comprendere dunque la sua vivissima compiacenza che la giustizia, pure a proposito del falco, avesse [...]

[...] perderla subito dopo averla acquistata: lodava e vituperava smodatamente, senza criterio: la sua bocca ora esalava tutti i sali di cui è capace [...]

[...] educativa su i minorenni: infatti era sempre a predicare e rimproverare. È pur questa una delle grandi sciagure a cui può andar soggetta la vita [...]

[...] sempre ozioso, e l'ozio è il padre di tutti i vizi...." " È sempre malecio, " interruppe Giovanna, supplicando con gli occhi il vinaio perchè [...]

[...] pianta va piegata finchè l'è tenera, se no dopo non s'è più a tempo: ma pare a voi il non informare Stefano de' suoi portamenti! sì brava! fatemi [...]

[...] ora delle spallate! allora io vi dirò che ho fatto invigilare la sua persona, e ho saputo che è tutto dato anima e corpo...." " A chi? " domandò [...]

[...] rivolgendosi a Giovanna, " e questo è il malato! aspetta che ti medico io! anzi guarda gli voglio andare incontro, " e col legno in mano, aprì l'uscio [...]

[...] per andar fuori. " Noe noe, " gli disse il vinaio trattenendolo spaventato, " ora non c'è bisogno che tu faccia una pubblicità. " " Lasciami [...]

[...] gravità: " Vedete, Giovanna, io, Amerigo, siccome è - 73 - troppo gracile per la vita del contadino, l'avrei raccomandato a qualche ricco [...]

[...] le colpe dei giovani, a vedere in essi una generazione peggiore alla propria: ed è una piccola sodisfazione anche questa da perdonarsi a quel misto [...]

[...] ? " " Mah!... è sparita! " " Ah, e la feci sparire io eh?... Dio...! " " O al cassetto dunque chi ci trovai io? non ci trovai te? " - 75 - * Ah [...]

[...] ?... Dio...! saremo due allora a picchiare! mi crede ancora un ragazzo? Dio...! Dio...! è meglio già, Dio...! che vada via, che non mi cimenti [...]

[...] , mentre rigovernava: non fu a tempo a terminare la prima nota, che Stefano con un urlo la fece rincuccolire. " Che vita è questa! " allora gridò [...]

[...] che s'è perso tra la folla e bisogna andarlo a cercare! giucca! " " Appunto perchè non è più un bambino, " rispose Giovanna, " non torna a casa [...]

[...] che fa, e se lavora va bene: la vita dell'uomo è così, Dio eterno! troppo s'approfittò di trovare la madia bassa! se non vuol lavorare fa bene a [...]

[...] , va bene, " rispondeva piangendo Giovanna, " avete sempre ragione voi! quello è un ragazzo malavvezzo, screanzato; è un ragazzo che ha sempre [...]

[...] dato poca riflessione alle cose, ne convengo: ma la colpa non è tutta sua: no, no, non è tutta sua. " " O di chi è? " gridò Stefano, " se mai [...]

[...] gliel'ho fatto. " " Non c'è pericolo! " mormorò Filusella, e Carmelinda che allora al petto, coperto pudicamente - 79 - dallo zinale, ci [...]

[...] : - 81 - " Non gli dite niente, Giovanna, a Stefano: no, non gli dite niente: è meglio! " e se n'andò sodisfatto del servigio e del consiglio [...]

[...] ridere, d'esaltarsi, d'inorridire o di fremere con più gusto.... L'oro!... quanto è più bello, più lucido dell’argento! Come la cosa acquista subito [...]

[...] reciproca e segreta dolcezza che è preludio alle calde espansioni, ed ella, più saggia e maggiore a lui di quattro o cinque anni, ne prese ben presto [...]

[...] a dirigere la condotta. E amoreggiarono un pezzo celatamente: poi la ragione per cui Zaira un bel giorno scomparve - 87 - cheta cheta, è [...]

[...] rimaneva ancora di quell'effluvio femminile che è la delicatezza e l'affetto: divenne dura, trista, crudele, calcolatrice, come è raro che non [...]

[...] superava i guadagni. È bene avvertire peraltro che tal preferenza non la doveva soltanto all'esser più - 90 - bella, ma anche perchè più [...]

[...] nuovo stato. Con un rilavorio pazientissimo di sè stessa innanzi agli specchi, ella si potè elevare a tal grado imitativo da dire: è lei! tutta [...]

[...] rendono abietti. Come è d'ogni corruzione, in animo che vi sia già inclinato, ciò che per lui, dopo tanto rigido impero paterno e tanta fatica [...]

[...] che si respira in certe casucce campestri, quell'armonia sana che è tra il lavoro dell'agricoltore e le evoluzioni immancabili, eterne della [...]

[...] fanno co' loro figliuoli? appena hanno messo l'ali li buttano giù dal nido, e che volin via dove vogliono! ora lui è grande e grosso: un pezzo di [...]

[...] pane a casa non gli mancava, bastava se lo sudasse, e invece ha trovato a star meglio; ma non s'affacci al mi' uscio perchè non è più il mi [...]

[...] ' figliuolo! e guai a lui, se fa tanto di capitarmi tra' piedi! " " Ognuno è figlio delle proprie azioni, " gli disse con nobile gravità il vinaio: e [...]

[...] brutto argomento. - 99 - Del resto anche Filusella veniva a dire lo stesso quando esclamava che l'onore e il disonore è di chi se lo fa: e [...]

[...] di fame, e, modestissimo, si contentava di poco. " Ma che cosa ti viene in testa ora, Dio!..." gridò Amerigo, " è impossibile! " " E io scommetto [...]

[...] , Dio!... che, se voglio, ci ritorno! " " Provati, Dio!... e ci troverai il padrone! " " E chi è il padrone? " " Io! " " Ah lei è il padrone [...]

[...] , " gli rispose Tognaccio con due occhi magnetici, " non la credevo così aristocratico: lei è il padrone e io lo sguattero: lei è nel campanile, e io [...]

[...] nel fossetto: chè chè! è impossibile essere amici! " " E che m'importa? " gli rispose Amerigo con un sogghigno. L'altro l'occhieggiò ancora un [...]

[...] - bordello; e poi da capo giù colpi al portone, calci, urli, bestemmie. " State boni, verranno gli sbirri: via a letto, biondini, è tardi [...]

[...] moriamo se non quando si ferma il moto ritmico delle vene?... Ecco spiegata la vita: la vita è il ritmo. Così dev'esser davvero, perchè quella canaglia [...]

[...] , andavano addietro, andavan tentoni, andavano in terra. È vero che in questo ci aveva molto che fare anche la forza suprema del vino. Alla fine, donne e [...]

[...] silfidi in sull'aurora, che già è vicina! già la lodoletta col suo libero canto ne fece pervenire a' miei orecchi l'annunzio! " e tornò [...]

[...] è una faccia codesta da far paura! " Allora, tra le coppie che erano rimaste ferme a guardare, fu detto che in tutta la sera quell'arlecchino non [...]

[...] s'era mai levato la maschera. " È una spia! " gridò uno, e tutti gli altri: " È una spia! è una spia! " " Se fossi una spia sarei il più birbante [...]

[...] che stesse sulla terra! tutto, fuori che spia! " " È un prete! " " Io prete?... me ne vergognerei! " " Giù la maschera se hai sanguaccio nelle [...]

[...] speranze! come finiva! " Oh è stato un gran destino questo! " diceva Stefano, " un gran destino! " - 125 - La mattina dopo Giovanna ritornò per [...]

[...] di spogliare la palandra bianca dello spedale per - 129 - rivestirsi de' suoi panni, dovendo, disse, visitare una sua parente. " E chi è questa [...]

[...] quelle monache, sapete, che una volta entrate in convento il mondo l'hanno veduto: non escono se non morte da quel rifugio: o che avete?..." " Ma è [...]

[...] proprio vero? " " Altro se è vero! altro!... o che avete? " " E non si può vedere in nessun modo? " " E come volete fare a vederla? neanche a [...]

[...] andare a Roma dal papa: e neanche gli si può scrivere, perchè non ricevono lettere neppure dai genitori: vi dico, via, è come un sepolcro: quelle [...]

[...] da quella profondità affettiva che è sempre la parte migliore e più costante d'ogni forte passione amorosa. Ma nulla di più miserabile e di più [...]

[...] recitato, in quella rustica cameruccia, un De profundis al morto incoronato di fiori: " era tanto bello, e s'è strutto come una candela! " X [...]

[...] la ingannava la sua tenerezza, perchè, sfuggendo ad ogni savio calcolo razionale, è difficile che la misura dell'amore e dell'odio sia giusta [...]

[...] poco, incoraggian molto e tengono a bocca dolce. Ciò, è vero, non sarebbe stato possibile senza quella ingenuità d'uomo primitivo, ammalizzito e [...]

[...] a Filusella, " come è andato giù! come è fatto ito! è tutto scallaiato come un gallo che abbia avuto troppe galline nel pollaio: anch'io fui [...]

[...] vita sua aveva molto goduto, come è dato a - 148 - pochi uomini di godere. Ora gli occorrevano molte cure e anche molte dimostrazioni d'attaccamento [...]

[...] del mi' fratello: ma...." " Per me ci potreste avere anche l'oro a monti, è sicuro; e dalla mi' bocca non esce nulla: se mai, lo sbaglio fu di [...]

[...] : infatti quel podere me l'ha ridotto che è un giardino...." " Oh che esagerazioni! che esagerazioni! son tutti così que' poderi de' corpi santi: che ci [...]

[...] ha che fare il contadino?... è la terra che è grassa: qualunque contadino avrebbe fatto altrettanto, anzi meglio, perchè vostro fratello non è di [...]

[...] nessuno, è dell'interesse, fa tutto per interesse, e quando le cose si fanno per interesse, è impossibile farle bene; e senza che voi ve [...]

[...] dire, così a mezz'aria, di far testamento: oh! che è sonata l'ora? gli dissi: me ne ricorderò di te nel testamento, non dubitare!... me ne ricorderò [...]

[...] ! ma invece, se batto la capata prima di lui, resterà a denti asciutti il porcone, perchè se mai.... a voler fare le carte giuste, prima di lui c'è [...]

[...] Gustavo...." " Vedete se ho ragione io? e lui che lo sa, invece, lo vorrebbe veder fuori Gustavo: che calcio in gola gli è stato sempre Gustavo [...]

[...] diciott'anni, per grazia di Dio, lo fo ancora:... ma quanto c'è di qui a Rapolano? " " Mah!... una trentina di miglia, credo. " " Trenta miglia! è un po [...]

[...] innanzi dicendo: " Guarda che m'ha portato oggi quel pimmeo di Filusella. " " Sì, ma prima c'è stato Stefano da voi, oggi? " domandò la Beppa con un [...]

[...] con la lucerna, che nella fuga gli s'era spenta, e gridò esterrefatto, pallido, ansante: " È caduto! è caduto! su, presto, venite a darmi una [...]

[...] che il burattinaio butta là, dopo la commedia. " È morto! è morto! " gridò Gustavo, e ruppe in un pianto. I due manovali lo presero risoluti [...]

[...] e dentro era un vario e caloroso vociare d'uomini e donne. " È morto Nando! — Come! o se l'ho visto un'ora fa sull'uscio di bottega! — Eppure è [...]

[...] andato a Rapolano otto giorni prima, questo non succedeva. — Povero Nando, era un bonomo — Oh, bonissimo! — Era un usuraio! — Ma che è vero, dite [...]

[...] testamento? — Mah! c'è chi dice di sì, e chi dice di no — Io dico che ha lasciato tutto alla Beppa — Dicono che il capitale l'abbia lasciato a Gustavo [...]

[...] rispose il figliuolo piagnucolando, " andate di sopra; è tutto aperto, in qualche luogo lo troverete: presto! " " Mettiti sulla porta, " ella gli [...]

[...] domandava a Stefano dove corresse tanto, egli rispondeva: " È morto il mi' fratello: " con quella stessa voce con cui avrebbe annunziata [...]

[...] far voi! " " Io sono il fratello. " " E io son l'amica. " " E chi è stato il primo, " egli domandò, " ad avvedersi del morto giù in cantina [...]

[...] per la cura di Rapolano. " " Non è vero, e se il portafoglio non si trova, tu l'hai rubato! " tonò Stefano vibrandogli contro l'indice teso [...]

[...] gli dette a tenere quel portafoglio. " - 178 - " Dio, mandami un accidente so questo è vero! " tonò Stefano alzando la testa, e squassando le [...]

[...] ? " " Parlate. " " Ragionare è un conto, " gridò Stefano, " e voler dire una cosa è un altro! ah dunque il mi' fratello gli disse a lei d'averlo dato a [...]

[...] me il portafoglio? " " Sì: non è vero Gustavo? " " È vero, è vero! " " Oh impostori! calunniatori! inventori! bugiardi! ah se non fossi legato [...]

[...] Stefano avventando la testa a denti stretti, e battendo l'erre come un frombolo di saetta: " sor cancelliere, quanto è vero che son cristian battezzato [...]

[...] mozzata, e la terra mi si sprofondi qui sotto i piedi, e Dio mi danni all'inferno con tutti i Casamonti per tutta l'eternità, se questa non è una [...]

[...] calunnia, se questa non è un'invenzione di quella donna e del su' figliuolaccio: vada a casa mia, sor cancelliere: vada! è padrone! frughi per [...]

[...] . " S'è scoperto finalmente questo ladro? " l'amico domandava all'amico incontrandolo la mattina per via, e si facevano pure delle scommesse. È da [...]

[...] , non è a dire a quali censure non rimase esposto il governo; censure che erano tollerate perchè non di natura politica, ma dicevano tutti che i [...]

[...] a mitigargli le pene del purgatorio. Stefano s'era veduto crollare innanzi tutto l'edifizio della sua vita. Non era stato, è vero, che un [...]

[...] beccamorti, ad ottenere il quale aveva dovuto anche lui sottoporsi da ragazzo a quella prima stroppiatura dell'uomo, che è la cattiva scuola. Egli [...]

[...] , soffiandogli negli orecchi: " Svégliati, perdio!... che il portafoglio del povero Nando è trovato! " " E dove l'avete trovato? " egli rispose, ficcando [...]

[...] tutta la vita, io per lui ho sofferto la carcere, ho sofferto perfino il nome di ladro!... È Dio benedetto che ha voluto così per riparare [...]

[...] all'ingiustizia d'un fratello ingrato! sì ingrato! e io sarei il più gran baggiano di questo mondo, se ora non mi prendessi tutto: questa è roba mia [...]

[...] ! quando scrisse questo foglio dicerto aveva bevuto, tu sai che aveva il vizio di bere: no, questo non è un testamento in regola! " E accostatolo [...]

[...] al lume, il testamento andò in fiamme, ed egli soggiunse: " Ecco, ora è festa finita! domani darai - 198 - questi tre paoli al cappellano [...]

[...] maledizione del padre ti colpirebbe!..." " State sicuro: la bocca mia è la bocca d'un morto. " E Filusella tornò a dormire approvando pienamente [...]

[...] d'inutile, riconosciamo anzi che tutto è infinitamente benefico, tutto è prezioso nell'universo. La superiora delle Teresiane, che tenevano un pio [...]

[...] anni: allora Argo ringhiò. " Altro che maremma romana! imbecilli! " dicevano Gustavo e la Beppa infuriati: " quello è sangue cavato dal portafoglio [...]

[...] abbiamo comunicato che i commessi di pubblica vigilanza attinsero bonissime informazioni su quell'uomo: è un uomo religioso, onesto e laboriosissimo [...]

[...] rigorose: perchè per parte vostra e di vostra madre è proprio una fissazione e anche una malvagità quella di venirci sempre a far perdere il tempo [...]

[...] rimettendo fuori la storia ormai vecchia del portafoglio: un portafoglio che non è esistito se non nella fervida vostra immaginazione! un [...]

[...] portafoglio che è come l'araba fenice, perchè se non fosse come l'araba fenice la polizia in - 206 - cinqu'anni avrebbe saputo trovarlo: perchè la polizia [...]

[...] abbandonata a ricordare nella sua gentile e decadente umiltà la bella architettura di certe modeste dimore del cinquecento. Ma il luogo è quasi deserto [...]

[...] se non quando gli furono vicini e l'ebbero circondato. " Questo è partito fatto! " egli disse fra sè riconoscendo Gustavo, e arrestandosi cauto a [...]

[...] membra d'atleta, aventi dall’immobilità, dalla tensione dei muscoli, e dall'occhio fisso e velato quel non so che di gravemente immemore che è [...]

[...] addottrinato e imparziale può la verità anche da un piccolo segno o menomo indizio apparire, questo è il punto dove io mi voglio fermare, questo è [...]

[...] predetta, quale è esattamente designata nel processo verbale dall'autorità politica redatto sul luogo, non sorge chiarissimo a comprendersi da [...]

[...] il dilemma è questo: o essi, esclusa l’intenzione d'ucciderlo, tentavano in tutti i modi che lor si porgessero acconci di far desistere Stefano [...]

[...] contadini, ciascuno facendo vita da sè nel suo - 223 - casolare e ne' limiti del suo campo, non c'è vincolo di casta, non c'è forza nè malizia [...]

[...] - 227 - del beccamorti? e insieme la raccomandazione di non desiderare troppo le ricchezze e le eredità, e d'andar sempre per la via retta, che è [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. I)
18 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 90 occorrenze

[...] perchè non è stato troppo felice nel narrare la storia pietosa del povero patrizio sardo. Nuoro, 1893. Antonio Ballero I. Sebbene [...]

[...] , Fioravà; tè, quà, Colombi, brava, tè, silenzio. Ottenuto un momento di tregua, la stessa voce dal fondo del cortile gridò: — Chi è? — Sono io [...]

[...] di sassi, faceva stare a posto i cani che volevano avventarsi addosso al nuovo arrivato. — Sei tu, Agostì; sei arrivato da molto? — È più di [...]

[...] un’ora che busso, e muoio del freddo. — Ed il cavallo l'hai potuto prendere? — Sì, signora, l’ho preso; ma lo so io quanto mi è costato: fin dalla [...]

[...] forse ne hai bisogno; sei venuto adesso? — Sì, signore, è una mezz’ora che sono arrivato col cavallo. — Quale cavallo? — Quello che deve servire a [...]

[...] , forse starei a corrergli ancora dietro. — Eh... sì, quel ronzino è un pò vispo; poi era già più di un mese al pascolo, si capiva che doveva [...]

[...] quadrello di lardo destinato ad ardere, in una lucerna di ferro a quattro becchi. — Se io sono ignorante la colpa non è punto la mia. Perchè se [...]

[...] un O con un bicchiere. — Basta, quello era un tempo, e questo è un altro, interruppe donna Clara, punta dalla osservazione del figliuolo. — Fin [...]

[...] Chischè, mi pare che sia già suonato a messa, voi l’avete sentito il tocco? — Sì, comà, anzi ho visto prete Ignazio che è passato momenti fa; però [...]

[...] Pantaleo; per i primi due figli, guai che gli parlassero di studi; diceva che erano tutti danari sprecati; per questo invece... — Questo è il più [...]

[...] inumano anche col suo figliuolo prediletto. Egli, messo nel bivio: o la morte di Zua, o la perdita delle ricchezze, oh, è certo avrebbe tenuto a [...]

[...] mantenga per fare i vagabondi? non vi pare ancor tempo d’andare al lavoro? — Oggi è festa, tentò d’obiettare Taddeo. — Ma che feste mi vai [...]

[...] dimenticava tutto, tuffando il muso intabaccato dentro la scodella. V. — E Zua? chiese, più calmo. — Zua non s’è alzato ancora, rispose donna [...]

[...] ragazzo è tuttora convalescente, e quest’anno non rimedierà certo ai due mesi che ha già perduto, pure, bisogna che tenti, che si sforzi, che faccia [...]

[...] avanti però è il forestiere, noi staremo sempre terra, terra; noi, nati nobili, non saremo mai nulla, in confronto a questi, che arrivati in paese [...]

[...] nostra. Anche noi siamo stati battuti, è vero, dai colpi della sorte. Ricchissimo un tempo, mio padre è morto nella miseria; ma sempre fiero [...]

[...] della terra. Che male c’è poi? sono contadini, benissimo; ma nelle loro vene scorre il sangue dei Calarighes! Ciò che non hanno fatto i due primi [...]

[...] disse sottovoce, tanto che donna Clara si fece ripetere due o tre volte la domanda: — I fichi secchi dove sono? — Oh, li ho conservati io; non è [...]

[...] : No, ora, ora. — Via, daglieli, disse don Pantaleo impazientito, non lo vedi che è più testardo di un somaro? — Che mi fa, darglieli ora o dopo [...]

[...] quelle di Cabras; è certo che chi avesse visto quel ballo tondo avrebbe proclamato bellissime quelle di Mamoiada; perchè sarebbe stato impossibile [...]

[...] Sindaco. — È morto don Pantaleo; pochi momenti fa, mentre tornava dalla vigna, un cane è saltato fuori da una siepe, quel demonio della sua cavalla [...]

[...] si è adombrata, gli ha preso la mano, e lo ha sbalzato di sella. Il pover'uomo cadendo ha dato della testa contro un sasso e.... ed è rimasto [...]

[...] lì. — Morto? — morto? chiesero tutti uno dopo l’altro. — Morto! ripetè il Sindaco, purtroppo, morto! oh pover’uomo! Dio, Dio, che disgrazia è [...]

[...] . Luca Zerpedderi, il barbiere, disse che era don Pantaleo che aveva tirato una fucilata a donna Clara. — Non è vero, interruppe Proto Bocco [...]

[...] , macellajo, è donna Clara che ha buttato don Pantaleo nella balza. — Ma che balza vai spacciando, gridò Emanuele Barracellu, il carbonaro, perchè [...]

[...] inventi queste cose? va a sentire ciò che dice il brigadiere; è il toro di don Pantaleo, che gli ha dato una cornata nel ventre e lo ha finito [...]

[...] . — Bella anche questa, cantò nel naso Mattia, il sagrestano, siete una massa di credenzoni tutti! — Quell’infelice di don Pantaleo è caduto da [...]

[...] cavallo, ecco questa è la verità: me lo ha detto adesso il vicario, che tornava anch’egli dalla vigna, e che è arrivato appena in tempo, per [...]

[...] dirgli un credo ed un’avemaria all’orecchio. — Insomma chi è morto? chiese allegramente un giovinastro che era servo dei carabinieri, don Pantaleo, o [...]

[...] donna Clara? — Donna Clara! — Non è vero, don Pantaleo! — Tutti e due! — Oh povera gente! esclamò con tono canzonatorio il giovinastro, peccato [...]

[...] , a zia Veneranda, pure è stata una morte troppo crudele, Dio ne liberi ogni cristiano, e si fece il segno della croce. — Povera famiglia [...]

[...] proverbio. In casa non c’è più un centesimo, e.... bisogna procurarne in qualche maniera, se non si vuol morire di fame. Non ho potuto diventar [...]

[...] dottore, mi farò contadino; il lavoro non disonora, è vero Margherita? che ne pensi tu? — In quanto a questo, don Zua, lei grazie al cielo, non va [...]

[...] certo al soldo altrui, e se lavora la terra, è terra sua. Del resto che cosa fanno qui tutti i cavalieri? non lavorano forse la terra, per [...]

[...] campare la vita? Certo che, così di rendita, non c’è nessuno in paese che possa vivere. Oh lo diceva anche don Pantaleo, buon’anima, che di rendita [...]

[...] l’asino di cui si parlava, e lui vi ha poca differenza; che c’è dunque di nuovo? — È uscito in campagna, a cavallo, con una scure, ed una zappa dentro [...]

[...] la bisaccia; lo hanno visto don Simone e don Eusebio. — Come? s’è dunque svegliato dalla sonnolenza? pare che non gli convenga, di starsene [...]

[...] : — Perchè? forse crede lei che ciò gli faccia disonore? È meglio lavorare la terra che andare a truffare il prossimo, come fa.... qualche altro. In [...]

[...] alla mia famiglia, persuasa dalle sue parole. Non è stato lei che mi ha assicurato che avevo ragione io, che il conciliatore mi avrebbe assolta [...]

[...] : — Come, don Zua, s’è fatto boaro tutto in una volta, e gli studi? Zua impallidì per la rabbia; però seppe frenarsi: — Per studiare ci vogliono [...]

[...] ammirarla. Ognuno al vederla non si poteva trattenere dal dire: — Come è bella! Che vezzosa fanciulla! È un angelo venuto di cielo in terra! Boella [...]

[...] prima volta che mi hai salutato; che fai qui sola? — Non sono sola, sono col babbo, poi fossi stata anche sola, non c’è paura che mi porti via [...]

[...] nessuno; chi vuole che si curi di me, fossi stata una bella ragazza, meno male, ma non c’è questo pericolo. - Tu sei la più bella creatura che io [...]

[...] crederlo anch’io, ed allora guardandomi nello specchio, sarei infelice di essermi illusa troppo facilmente. — No, lo specchio non è traditore, è forse [...]

[...] avrebbe continuato, se Boella non lo avesse interrotto cambiando discorso. — Sa ciò che mi è accaduto ieri? Zua la fissò negli occhioni neri [...]

[...] scavare poco tempo fa e che non è ancora finito; l’ha visto? Zua accennò di sì. — Ci hanno messo due o tre tavole sopra perchè nessuno possa [...]

[...] corpo. Meno male, passava di là il brigadiere, è accorso e mi ha salvata. Ah, ah, ah, è stata proprio curiosa; per un pelo non me ne volavo [...]

[...] diritta all’inferno, perchè chi ha fatto spezzare la tavola è solo il peso dei miei peccati, non quello del mio corpo; ci crede ora che io dovevo [...]

[...] fortuna, sta fresco se non gliene capita altra al mondo di fortuna, lei non avrebbe fatto nè più nè meno di ciò che ha fatto il brigadiere. — È [...]

[...] mettessi di simili idee per la testa; io sono una povera popolana, e lei è nobile. I cavalieri non si possono abbassare fino a noi. Bella [...]

[...] , Boella; ora stia ancora a sentire, non ho finito. — C’è qualche altra cosa ancora? — Sicuro, c’è la parte bella; quando mi son vista salva, ho fatto [...]

[...] , non è un orticoltore volgare, egli toglie i semi dai libri e li pianta secondo le regole della grammatica. Quella sera però, fu poco [...]

[...] è al solito, no; gli deve essere successa qualche cosa; guarda, guarda, non ha mangiato neanche tutte le patatine; pure erano eccellenti [...]

[...] , fritte col lardo, come piacciono a lui, belline, rosolate in color d’oro, croccanti come lo zucchero. Del resto, la gioventù, si sa, in primavera è [...]

[...] sentito quel dolce e misterioso palpito, che ora lo faceva pensare costantemente a Boella! Che ne fosse innamorato? Nella vita l’innamorarsi è un [...]

[...] . — Nostra Signora del Carmine! mi ha fatto una gran paura, sa! — Che c’è stato? chiese Zua, svegliandosi ancora sotto l’impressione del brutto [...]

[...] sogno. — Che c’è stato? e lo domanda a me, che tremo ancora come una foglia, dallo spavento? debbo domandarlo a lei, che gli è successo! si è [...]

[...] confanno al suo ceto. Le piacciono un po’ troppo i cavalieri, e disprezza i suoi pari; cosa che non sta bene, perchè è certo che un cavaliere non va [...]

[...] male, ci è arrivato lei stesso, e ciò mi consola, perchè mi dimostra che lei mi ritiene degna di una sua confidenza. Questa confidenza che lei [...]

[...] vuol farmi ora, io la sapevo già da molto. Bè, lo dica francamente, lei è innamorato di Boella, ed ora vorrebbe anche sposarla! Zua fu [...]

[...] , non la dico per ridere; io sposerò Boella, o nessun’altra: al cuore non si comanda. — Lei solo è padrone della sua volontà, disse Margherita di [...]

[...] mal umore, perchè aveva capito, con dispiacere, che don Zua sarebbe stato irremovibile; — pensi prima a quello che sta per fare; questo è il [...]

[...] consiglio che gli dà una vecchia, che ha molta esperienza del mondo; perchè, veda, m’è doloroso il doverglielo dire; ma un giorno o l’altro, quella [...]

[...] eccellente vino d’Oliena, gli chiuse la bocca, dicendo: — Sicuro, è necessario che venga una mezz’ora prima, perchè bisogna che vostra figlia mi dia [...]

[...] . Iddio c’è per tutti e penserà anche per me. XXI. In casa di Marco Santoru s’erano alzati da parecchio. Allo scalpitare del cavallo di don [...]

[...] bianchiccio dell’alba. — Babbo, babbo, apri, esclamò la bella fanciulla, con una dolcissima inflessione di voce, — è don Zua — e scomparve dalla [...]

[...] certo non avrei accettato la gentile offerta che mi hai fatto. — Dunque è stata questa pazzarella di mia figlia che gli ha portato questo disturbo [...]

[...] , s’arrischiò a dire Marco Santoru, che era in estasi, e dico un disturbo perchè un viaggio da qui a S. Mauro è lungo e disagioso; la festa sarà [...]

[...] bella e santa; ma la fatica della strada è troppa. — Non ne parliamo più, caro zio Marco, fece Zua in tono scherzevole, o comincio a credere che [...]

[...] . — Andate là, zio Marco, che quel giorno non è lontano, perchè ho in mente di domandarvi un gran favore; per ora però non ne parliamo, ci sarà tempo [...]

[...] ? non vi pare ancor tempo di alzarvi? la strada è lunga, ed il sole brucia, in questa stagione. — È quel matto di compare Barraca, col resto [...]

[...] spiegato abbastanza; basta, vedremo, San Mauro farà il miracolo; non è vero? E lei, don Zua che ne dice? Don Zua, che era già sceso giù nella [...]

[...] Zua, si direbbe che ha lasciato il cuore a Mamoiada, e che ora siasi pentito di essere venuto alla festa con noi; se è così, non faccia [...]

[...] campanile lungo e nero di Gavoi. — Ancora un paio d’ore di strada, è vero? chiese don Zua. — Oh scommetto che lei, se lo si lasciasse fare, ne [...]

[...] , compà? — Di San Giuseppe e della Vergine santissima, compà, io ho detto abbastanza; voi bevete e datemene nuove; è vero Oliena di tre anni [...]

[...] , vino per la festa, cari miei, vino da sposi, non è vero, don Zua? — Bella zucca, disse don Zua, tanto per dare una nuova piega al discorso, bella [...]

[...] innamorato, e avessi una bella fanciulla in groppa al cavallo direi che sono sbadigli d’amore insoddisfatto; ma con cinquant’anni suonati non c’è [...]

[...] . — Invece noi si muore di fame, ribattè don Zua, non è vero, Boella? — Oh certo, disse la fanciulla, e voi, compare, avete perduto la vostra zucca. — Sì [...]

[...] . — Spero che non vorrà fermarsi qui, sotto al sole, rispose Barraca, mentre lassù vi è tutta quella grazia di Dio. A pochi tiri di schioppo al [...]

[...] , che li accompagnò fino ad Ovodda. Ovodda è un altro dei tanti paesi della Sardegna, condannati all’oblio eterno. Qualche centinaio di casette [...]

[...] altrove, riprese il gobbetto, che conosceva il debole dell’appuntato; si vede che lei è nato sotto buona stella, non io povero sventurato. — E [...]

[...] via, in paese si dicono tante cose sul conto mio; ma non è vero niente, qualche piccola avventura, che non vale la pena neanche di ricordare [...]

[...] entrò dentro a riscuotere il prezzo delle sue adulazioni. XXV. Da Ovodda a Tiana la traversata non è lunga, poco più di mezz’ora di strada, e si [...]

[...] . All’ingresso del paese i viaggiatori si fermarono. — È tempo di decidersi, disse Pietro Barraca, si rimane a Tiana, o si va a dormire nel bosco [...]

[...] Santoru, che fin allora era stato in silenzio, — per noi, una notte nel bosco è la cosa più geniale del mondo; quattro tronchi nel fuoco, un sorso [...]

[...] di vino, una fumata, e via, cadesse anche la neve a palate; ma per queste ragazze la faccenda è diversa; non sono punto abituate, e non vorrei [...]

[...] fantasticherie poetiche e diede ragione ai vecchi. — Quel che parmi un po’ scorretto si è che tutti dobbiamo andare in casa del vostro amico, compare [...]

[...] sarebbe bene che gli uomini andassimo a dormire in campagna? — Ma vi pare? Si vede che non conoscete Peppe Diego; la sua casa è un convento, e nelle [...]

[...] meglio di me. — Poiché è così andiamo, conchiuse zio Marco, ed affidiamoci alla generosa ospitalità del vostro amico. — Generosa davvero [...]

[...] cinquant'anni; la sua casa è vostra; persuadetevi che non vi metterà in soggezione. Eccoci arrivati, quella casa bianca è la sua. Fine del I [...]

Verga Giovanni
Novelle rusticane
33 1883 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga a cura di G. Forni - Interlinea Edizioni 116 occorrenze

[...] , rispondeva, masticandosi le labbra colle gengive nude: – Che volete? Costui non era fatto per cappuccino. È come papa Sisto, che da porcaio arrivò ad [...]

[...] . Qui è caduto l’asino, e tocca a noi tirarlo su. – Finchè si pappò l’aggiudicazione, e il barone tirò su la presa, verde dalla bile. Cotesto [...]

[...] padrone. I poveretti slargavano tanto di cuore. – Seminati che sono una magìa! Il Signore ci è passato di notte! Si vede che è roba di un servo di [...]

[...] sciorinare la litania dei loro debiti. – Tanti rotoli di fave che tua moglie è venuta a prendere al tempo della neve. – Tanti fasci di sarmenti [...]

[...] venite allora a confessarvi? Questo è il diavolo che vi tenta per farvi perdere il sacramento della penitenza. Quando vi mettete a fare tutti quei [...]

[...] e la falce sotto l’ascella. – Non c’è che fare, non c’è che fare – borbottavano i poveretti rassegnati. – La brocca non ci vince contro il sasso, e [...]

[...] a tutti col dire: – La legge è così e così. – Ed era sempre come giovava a lui. Nel buon tempo passato se ne rideva dei nemici, degli invidiosi [...]

[...] scomunicati che avevano spodestato il Santo Padre, e gli aveva fatto levar la messa dal vescovo. – Non c’è più religione, nè giustizia, nè nulla [...]

[...] stava aspettando che venisse qualcuno a noleggiare la sua lettiga, e il Re non è di quelli che stanno a lesinare per un tarì dippiù o di meno, come [...]

[...] fuori le sciabole, giacchè le avevano messe nel fodero un’altra volta, e la folla gridava: – La regina, la regina! È quella piccolina lì, accanto a [...]

[...] belle parole: – Sorella mia, che posso farvi? Questo è l’ordine del sindaco. Maiali per le strade non ne vuole più. Se vi lascio la porcellina perdo [...]

[...] il pane. La zia Santa gli correva dietro come una pazza, colle mani nei capelli, strillando sempre: – Ah! zio Masi! non lo sapete che mi è costata [...]

[...] alla Giustizia! Fermo alla Giustizia! – Che Giustizia! strillava compare Vito tornando a casa colla cavezza in mano. – La Giustizia è fatta per [...]

[...] Reverendo voleva comprargliela per forza, tutti gli dicevano: – Che siete matto a pigliarvela col Reverendo? È la storia della brocca contro il [...]

[...] , quando compare Arcangelo è colle sue pecore. Per questo la Nina piange come una fontana. Come lo seppe compare Arcangelo cominciò a bestemmiare [...]

[...] quel che gli pareva e piaceva. – Ah! è padrona? – borbottava curatolo Arcangelo. – Anch’io son padrone! – E appena incontrò il signorino, che gli [...]

[...] : – È pel Mistero; lascialo fare. Il Signore ci manderà la buon’annata. Non vedi quel seminato che muore di sete? 39 Tutto giallo, del verde-giallo [...]

[...] vederlo. – Questa è tutta opera di Don Angelino, brontolava il marito, per farsi la provvista della legna, e chiapparsi i soldi della limosina [...]

[...] , badava a ripetere dietro il tendone di massaro Nunzio: 40 «Vano, o donna, è il pregar; pietà non sento! – Pietà non sento!» Tocca a voi, compare Janu [...]

[...] nella folla borbottavano: – Compare Nanni fa il minchione perchè è vestito da Maria Santissima. Se no li infilerebbe tutti e due col coltello a [...]

[...] lunga di otto giorni, affannandosi a calmarli colle mani e colle parole: – Lasciateli fare! lasciateli fare! Così è scritto nella parte. Bella parte [...]

[...] , fratel mio? Non è roba mia; è roba della Chiesa. – Tale e quale come mastro Calogero, il sagrestano, il quale ripeteva: – «Altare servi, altare ti dà [...]

[...] l’aveva sorpresa tutta sossopra e discinta, e aveva sentito qualcuno sgattaiolarsela dal cancello dell’orto. – Chi c’era qui con te? È meglio [...]

[...] , ripeteva: – Ci vuole la fede per fare i miracoli. Se non c’è la fede è come lavare la testa all’asino. I santi, le reliquie, il cotone benedetto [...]

[...] febbre, e bianco di polvere anche lui, schiude un istante le palpebre gonfie, levando il capo all’ombra dei giunchi secchi. È che la malaria v’entra [...]

[...] campanella fessa nella pianura che non finisce mai. Però dov’è la malaria è terra benedetta da Dio. In giugno le spighe si coricano dal peso, e i [...]

[...] stecchito sul pagliericcio di granoturco, e non c’è più bisogno di solfato nè di decotto d’eucalipto, lo si carica sulla carretta del fieno, o attraverso [...]

[...] mezzo. Qualcuno aggiungeva pure: 52 – Adesso se ne impipa! chè s’è ingrassato e fatto ricco a spese del padrone, e i suoi figli non hanno bisogno [...]

[...] quel bagno freddo gli avrebbe fatto tornare la febbre peggio di prima. – Ah! singhiozzava il giovanetto colle mani nei capelli, – per me non c’è più [...]

[...] speranza! per me non c’è più speranza! – Tutto sua sorella Agata, che non voleva morire perchè era sposa! – osservava compare Carmine di faccia a [...]

[...] dell’osteria. – Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria – aveva detto dopo quel fatto. – Non voglio più soffrirne di questi dispiaceri. Le [...]

[...] , seduto sulla panchina, borbottava: – Ah! per questi qui non c’è proprio la malaria! 59 GLI ORFANI La piccina si affacciò all’uscio [...]

[...] grandi occhi spalancati, e poscia tornando a chinare il capo, e a lavorar in furia colle cocche del grembiale, biascicò sottovoce: – È a letto [...]

[...] . – Non sentite che c’è il Signore? rispose la Licodiana. Ora le vicine si son messe a strillare sulla porta. – Quando avrò finito d’infornare il [...]

[...] sono adesso due figlie di curatolo Nino che si è mangiate, l’una dopo l’altra! Ancora un po’ e si mangia anche la terza, e si pappa tutta quanta la [...]

[...] roba di curatolo Nino. – Ma cotesta bambina è figlia di comare Nunzia, oppure della prima moglie? – È figlia della prima. A quest’altra le voleva [...]

[...] focaccia è bell’e pronta. Via, non piangere, chè la mamma è in paradiso. La bambina allora si asciugò gli occhi coi pugni chiusi, tanto più che [...]

[...] sopra. – Dove vai? Le gridò dietro comare Sidora. Resta dove sei. A casa c’è il ba-bau colla faccia nera, che si porta via la gente. L’orfanella [...]

[...] ascoltò seria seria, sgranando gli occhi. Poi riprese colla stessa cantilena cocciuta: – Vo a portarla alla mamma. – La mamma non c’è più. Statti [...]

[...] spalle grosse. – Questa è spina che non mi si leva più dal cuore! Vera santa era quella donna! che, senza farvi torto, non me la meritavo. Fino ad [...]

[...] . – State zitto, chè non sapete quello che dite! e non sapete cosa vuol dire una casa senza capo. – Questo è vero! osservò compare Meno, riconfortato [...]

[...] . 66 – Guardate piuttosto la povera comare Angela! Prima le è morto il marito, poi il figliuolo grande, e adesso le muore anche l’asino [...]

[...] , adesso che non aveva altri al mondo. Comare Sidora, buona massaia, gli rammentò: – E la casa? come la lasciate, ora che non ci è più nessuno? – Ho [...]

[...] fissò in volto gli occhi foschi, senza parlare, e disse di sì col capo. 67 – Allora non c’è più che fare, conchiuse compare Meno; e stette a [...]

[...] guardare l’asino che si allungava sui sassi, rigido, col pelo tutto arruffato al pari di un gatto morto. – È la volontà di Dio, sorella mia! le disse [...]

[...] voi gli muoiono come le mosche, e ci perde la dote. Poi la Santa è troppo giovane, e ci sarebbe il pericolo che vi riempisse la casa di figliuoli [...]

[...] . – Se fossero maschi pazienza! Ma c’è anche a temere che vengano delle femmine. Sono tanto disgraziato! – Ci sarebbe la cugina Alfia. Quella non è [...]

[...] l’asino, colle mani sul ventre, e conchiuse: – Se è così, se ne potrà parlare. Ma sono tanto disgraziato! Comare Sidora gli diede sulla voce: 68 [...]

[...] bambina se la scorderà. Non se l’è scordata la sua madre vera? Guardate invece la vicina Angela, ora che le muore l’asino! e non possiede altro [...]

[...] canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: – Qui di chi è? – sentiva rispondersi: – Di Mazzarò. – E [...]

[...] altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. Ed anche la roba era fatta per lui, che pareva ci avesse la [...]

[...] , borbottando: «Chi è minchione se ne stia a casa», – «la roba non è di chi l’ha, ma di chi la sa fare». Invece egli, dopo che ebbe fatta la sua roba, non [...]

[...] . Il barone gli dava ancora del tu, ma non gli dava più calci nel di dietro. – Questa è una bella cosa, d’avere la fortuna che ha Mazzarò! diceva la [...]

[...] sola gli doleva, che cominciasse a farsi vecchio, e la terra doveva lasciarla là dov’era. Questa è una ingiustizia di Dio, che dopo di essersi [...]

[...] su una scrollatina d’orecchie, disse: «Questo è il fatto mio». E andò diritto al padrone, tenendo nella tasca la mano colle trentacinque lire [...]

[...] . – Il puledro è bello – diceva il padrone – e val più di trentacinque lire. Non ci badate se ha quel pelame bianco e nero come una gazza. Ora vi [...]

[...] puledro. Ma l’ossatura è buona, ve lo dico io! Già gli uomini non valgono pel mostaccio. 81 Guardate che petto! e che pilastri di gambe! Guardate come [...]

[...] : – Quello è il fatto nostro. La padrona dell’asino di tanto in tanto correva a vedere cosa s’era fatto, e al trovare suo marito colla cavezza in mano [...]

[...] contrattare, e gli piaceva. Ma è tirato allo spendere, e se n’è andato coi suoi denari. Vedi, quello là, colla berretta bianca, dietro il branco delle [...]

[...] tacere a bastonate, perchè non l’avevano voluto. – È ancora là! – diceva compare Neli all’orecchio del fratello, fingendo di tornare a passare per [...]

[...] stasera non c’è da far la spesa; e poi sai che cinque lire il puledro se le mangia in un mese, se ci resta sulla pancia. – Se non te ne vai [...]

[...] contrattato stamattina; ma è troppo caro. Poi farei ridere la gente con quell’asino bianco e nero. Vedete che nessuno l’ha voluto fino adesso! 85 – È [...]

[...] quaranta lire è un minchione, in coscienza! Ci costa di più a noi! 86 – Stamattina era pazzo ad offrire trentacinque lire! – ripicchiava compare Neli [...]

[...] . – Vedete se ha trovato un altro compratore per quel prezzo? In tutta la fiera non c’è più che quattro montoni rognosi e l’asino di san Giuseppe [...]

[...] far la spesa, e a Turiddu gli è tornata la febbre; ci vuole il solfato. – Santo diavolone! – strillava suo marito. – Se non te ne vai, ti faccio [...]

[...] mia parola, per i santi del paradiso! e non voglio neppure un bicchiere di vino! Vedete che il sole è tramontato? Cosa aspettate ancora tutt’e due [...]

[...] gridava al suo ragazzo: – Bestia! perchè piangi? Ora il suo lavoro l’ha fatto, e giacchè la raccolta è andata bene lo venderemo e compreremo un [...]

[...] mulo, che è meglio. I ragazzi certe cose non le capiscono, e dopo che vendettero il puledro a massaro Cirino il Licodiano, il figlio di compare Neli [...]

[...] che è vecchia, diceva massaro Cirino. Ha il cuore grande come la Piana di Catania, quell’asino di san Giuseppe! e non si direbbe». E diceva pure [...]

[...] è l’asino della malannata!». La sua donna aveva un gruppo alla gola dinanzi al seminato arso, e rispondeva coi goccioloni che le venivano giù dagli [...]

[...] brontolare la moglie di massaro Cirino dopo che il negozio fu conchiuso. – A compare Luciano gli è morta la mula, e non ha denari da comprarne [...]

[...] del tutto lo venderò a quello del gesso, che la bestia è buona e fa per lui; e non è mica vero che gli asini di san Giuseppe sieno vigliacchi [...]

[...] . Gliel’ho preso per un pezzo di pane a massaro Cirino, ora che è impoverito. In tal modo l’asino di san Giuseppe capitò in mano di quello del gesso, il [...]

[...] da parte a parte, malgrado il loro cuoio duro, e tutti quei guidaleschi rabbrividivano e tremavano al freddo come avessero la parola. Pure c’è [...]

[...] per vendere l’asino di san Giuseppe che non ne poteva più – potreste portare al villaggio dei fasci più grossi, ora che il vostro ragazzo è [...]

[...] sapeva a chi toccasse mantenerla, di tutti e tre che non avevano niente. L’è che è una bella cosa quando si può piangere i morti, senza pensare ad [...]

[...] Castelluccio. – Pigliate questo, per amor mio, compare Santo. È di quel che beve il padrone. – Oppure: – Ho pensato che l’altra settimana vi [...]

[...] bocca col pane che mi mangio. Mio padre è un povero camparo, che vive alle spalle del padrone; e nessuno vorrà togliersi addosso il peso della moglie [...]

[...] nulla. Una cosa sola abbiamo a dirti, io e tua madre qui presente: pensaci prima di maritarti, che il pane è scarso, e i figliuoli vengono presto. La [...]

[...] Mariano, che è ricca, e non avrà molte pretese, perchè è accidentata. – Sì! – brontolava Santo. – Sì, che la vedova di massaro Mariano si contenterà [...]

[...] pane è scarso, e che i figliuoli vengono presto. Poi, il giorno di Santa Brigida, verso sera, Santo aveva incontrato a caso la Rossa, la quale [...]

[...] , gli diceva Nena, andatevene, che è tardi. – E poi si metteva ad ascoltare le cinciallegre che facevano gazzara. Ma Santo non si muoveva [...]

[...] che le portavano via. – Questa non è acqua per la mia bocca. – Essa restava in un cantuccio, con tanto di muso, quasi sapesse già quel che le [...]

[...] va all’altro mondo, non dicevano una parola sola, coi gomiti sui ginocchi, e gli occhi impietriti nella faccia pallida. – Questo è il castigo di [...]

[...] ! compare mio. La disgrazia mi perseguita sin qui, e mi è nata una femmina. Mia moglie non sa far altro. La Rossa quando si pigliava le busse dal marito [...]

[...] altrui. La suocera, poveretta, cercava di metter pace in quei litigi, e ripeteva: – La colpa è mia che non son più buona a nulla. Io vi mangio il [...]

[...] buscarsi il pane in qualche altro modo – rispondeva la cognata. – Quello è un mestiere povero, di chi non sa far altro. Santo, che un sabato sera [...]

[...] per mia sorella! Uno che campa delle rane, e sta colle gambe in molle tutto il giorno! Tu devi cercarti un campagnuolo, chè se non ha roba, almeno è [...]

[...] cognate: – Qui la padrona, non son io! – brontolava Lucia. – In questa casa la padrona è quella che ha saputo abbindolare mio fratello, e chiapparlo per [...]

[...] maritarsi: perchè è vero che non aveva un mestiere, ma era un pezzo di giovanotto fatto senza risparmio, e bello come san Vito in carne e in ossa [...]

[...] addirittura; e la sciancata aveva roba da pigliarsi il marito che gli pareva e piaceva. – Guardate qua, compare Pino – gli diceva: – questa è tutta roba [...]

[...] bianca, questi son tutti orecchini e collane d’oro; in questa giara qui ci son 12 cafisi d’olio; e quel graticcio è pieno di fave. Se voi siete [...]

[...] persuase a dir di sì, per amor del pane. – È stato per amor del pane, vi giuro! – diceva egli colle mani in croce, quando tornò a cercare comare [...]

[...] la roba. – Quello è il suo mestiere, 115 di fare il vagabondo! – diceva la Rossa. E Lucia rimbeccava che non faceva nulla perchè aveva la moglie [...]

[...] visitarla, e la figliuola le accostava alla faccia la candela, domandava al medico, con un sorriso timido: – Per carità, vossignoria... È cosa lunga [...]

[...] buono – diceva suo marito. – Il guaio è che non siamo ricchi, per volerci sempre bene. Le galline quando non hanno nulla da beccare nella stia, si [...]

[...] aveva buttato in faccia, e se la ficcava in petto, dentro la camicia, brontolando: – Questa è roba mia. Io non vi tocco. È roba mia e ha da star [...]

[...] dico per vostro bene. Vi spendete i soldi, e poi c’è sempre il caso d’attaccar lite con qualcheduno. Brasi si sentì molle a quelle parole e a quegli [...]

[...] , così che un po’ di spuma rossa si versò per terra. – O che è stato? – esclamò Brasi. – Come se v’avessi dato uno schiaffo! Dunque non è vero che mi [...]

[...] tremante come se avessi detto di ammazzarvi. – Sì, vi voglio bene anch’io – rispose lei; – e mi struggevo di dirvelo. Se tremo ancora non ci badate. È [...]

[...] stata per la paura del vino. – O guarda! anche voi? E da quando! Perchè non me lo avete detto? – Da quando s’è parlato che eravamo fatti l’uno per [...]

[...] , rispondeva: – Che premura hai? Poi è inutile mettersi il giogo sul collo, quando possiamo stare insieme come se fossimo maritati. – No, non è lo [...]

[...] di guadagnarsi il pane come poteva. Povertà non è peccato. Ma Lucia si faceva rossa, o pallida, o le si gonfiavano gli occhi di pianto, e si [...]

[...] d’oro parevano fatti per lei. Uno che è ben vestito e ha denari in tasca non ha motivo di vergognarsi e di tenere gli occhi bassi; massime poi [...]

[...] gli ballava dal tanto ridere, al vedere le smorfie che faceva Brasi, e al sentirlo barbugliare alla Lucia, pallido come un morto: – Il padrone è [...]

[...] fichidindia, lassù, che c’è gente. La mandra si vedeva tuttora sulla roccia, verso il cielo, per quel po’ di crepuscolo che si raccoglieva in cima ai [...]

[...] il medico e lo speziale, ora che ho 20 onze. – Ella è in Paradiso e prega Dio per noi peccatori; conchiuse la Rossa. Sa che la dote ce l’avete, ed [...]

[...] è tranquilla, poveretta. Mastro Brasi ora vi sposerà di certo. 137 I GALANTUOMINI Sanno scrivere – qui sta il guaio. La brinata dell’alba scura [...]

[...] dell’anno scorso. – Signore, la raccolta fu scarsa! – È colpa mia se non piovve? Dovevo forse abbeverare i seminati col bicchiere? – Signore, gli [...]

[...] se la raccolta viene magra, il mezzadro è certo di non prender nulla, e andarsene via con la falce sotto l’ascella. Ma l’andarsene in tal modo è [...]

[...] anche una brutta cosa, dopo un anno di fatiche, e colla prospettiva dell’inverno lungo senza pane. È che la malannata caccia ad ognuno il diavolo [...]

[...] . – Oh! la bella mula che avete, fra Giuseppe! La val meglio di quelle quattro rozze magre, che non hanno nulla da trebbiare nè da mangiare! – È la [...]

[...] tutti i cortili era l’oracolo delle comari e dei contadini. – Con don Piddu non dovete averci che fare. Guardate che è scomunicato da Dio, e la sua [...]

[...] !... Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava: – Dove mi conducete? – In galera? – O perchè? Non mi è toccato neppure un palmo [...]

[...] gente, e sorgere e tramontare il sole tante volte laggiù! Addio! Anch’essa è lontana. Un giorno venne dalla città una cattiva notizia. Era bastata [...]

[...] della parola scambiati di nascosto in mezzo a duecento persone, di una promessa che val più della realtà, perchè è mormorata dietro il ventaglio e in [...]

Chelli Gaetano Carlo
L'eredità Ferramonti
2 1884 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 157 occorrenze

[...] naturalmente, come si avvicendano nella battaglia umana, di cui tento ritrarre alcuni episodi. Quello che segue è fitto di ombre. Non premetto [...]

[...] padre, s'era figurato che il traffico delle ferrarecce fosse preferibile a tutti: un pezzo di ferro è un pezzo di ferro, che ha il suo prezzo [...]

[...] contegno della sorella. Lei stava intorno al marito cogli atti di una cagna domata che guaisce d'amore ed è pronta a saltare alla gola di chi le minaccia [...]

[...] importa a noi? — Non le hai detto che Mario è mio fratello? — rimproverò Pippo ruvidamente. — Sei stata brava davvero! — E poi? — fece la giovine [...]

[...] dissidi della vita coniugale. Attaccò, appena dato alla moglie il buon giorno. — Non sei scontenta di me, non è vero? — Niente affatto. Perchè [...]

[...] Mario non ci compromette, come hai temuto. Rassicurati anche sulla Barbati; è una donna delicata ed avveduta che non vorrà farci dispiacere, e che [...]

[...] affare tra lui ed il vecchio Barbati. Le aveva certo ispirato interesse pel suo spirito e per le buone fortune colle donne. È una qualità che val [...]

[...] di sciocchi ad aspettare tanto tempo. Certe cose fanno bene all'anima. Non è vero, Irene? Ella era in estasi. Restava a sedere sul sofà, muta, colle [...]

[...] matto! — sorrise lei. — No, dico davvero. Ho dei progetti. — Se ne riparlerà. — Appunto. Adesso non c'è tempo, e non è il luogo. Spero che sarai [...]

[...] contenta di me. — Che caro matto! — replicò Irene, appena egli non fu più presente. Furlin si dichiarò del suo parere. — Proprio così. È pieno di [...]

[...] altro goccetto per stare allegri anche quando Mario non c'è. L'animazione crebbe. I due cognati asciugavano il fondo delle bottiglie emulandosi [...]

[...] funzionario, godendosi per un istante lo stupore muto del fratello. Si volse ad Irene ridendo: — Per te ho serbato la stessa porzione. È il mio [...]

[...] primo regalo. Si capisce che non mi darai il dispiacere di rifiutarlo. — Che razza di storia è questa? — balbettò Pippo, strozzato dallo sbalordimento [...]

[...] vana di maggiori spiegazioni. Si volse ad Irene ed a Furlin: — Sapete che le vostre diecimila lire sono nominali, non è vero? In realtà, si [...]

[...] . Appunto. Era la parte di sua cognata. — Tanto! — esclamò lei, sorpresa: — come va? — Il guadagno è stato maggiore del previsto. Abbiamo buon fiuto, eh [...]

[...] gratitudine eterna, ed un affetto di buona cognata, ci è forse bisogno di patti? Voglio dirti tutto il mio pensiero: ho forse l'egoismo della paura. Mi [...]

[...] un'altra condizione. Ma v'è una donna di cui ti burli, sicuramente, confessalo. È forse morta, Flaviana? Ella era trasfigurata, nel fremito della [...]

[...] freddo sorriso d'ironia rivelò un altro lato ignorato della sua indole. — Davvero mi fai perdere la testa. È che ti esalti sognando, o uomo positivo [...]

[...] vuol bene, ti è stata utile, può ancora giovarti, molto. Non merita, per te, neppure il rimprovero di leggerezza e di volubilità che le fanno. Allora [...]

[...] , perchè mediti così, all'azzardo, senza uno scopo determinato, di recarle dispiacere? È uno sbaglio, questa ricerca ad occhi bendati in cui ti [...]

[...] avrebbe preso una tinta così drammatica, — disse Mario, sarcastico ed inflessibile. — L'agitarsi non è da gente seria. Ascoltami più tranquilla [...]

[...] . Quando la vide ostinata nell'atteggiamento e nel mutismo di dianzi, non seppe nascondere più oltre il vero carattere della sua commozione. — Non è [...]

[...] tua condizione attuale: ti vedo salire dominatrice, farti ricca e potente. Io sono un affamato a caccia della fortuna, non è vero? Ebbene! son certo [...]

[...] , — diss'ella in un abbandono subitaneo e completo. — Sei contento? Bada di non pentirtene, troppo tardi. — È forse possibile? — Chi lo sa? sono tanti i casi [...]

[...] appresso, invitarlo a tornare di là. Ah, egli cominciava col dare un saggio famoso di smemorataggine! ... — Che cosa è successo? — interrogò lui, non [...]

[...] mese per mese. Se le operazioni andranno a male... — Non è possibile. — Tutto è possibile, caro mio. Se andranno a male, ti permetto fin d'ora di [...]

[...] subito: — Cioè, no! È invece che tu mi mettevi la febbre nel sangue, e che, per oggi, non mi avresti concesso nulla, neppure un bacio... — Sta zitto [...]

[...] ! — esclamò vivamente, trasalendo, la giovine donna: — questo mai, mai! Rammentati che sono tua cognata... — Oh, il grande ostacolo! Mai? Ma s'è il [...]

[...] allontanò con un balzo agile; gli si volse da lontano spaventata: — Per carità, Mario, lasciami in pace. È una infamia, un sacrilegio; ho orrore di te [...]

[...] , non è vero, Barbati? Ebbene, non riesco a capire neppure che cosa vogliano i vostri amici. Siete un mucchio di esaltati, e non ce n'è uno in buona [...]

[...] . Se comandaste voi altri, non ci permettereste una decima parte di quello che noi vi permettiamo. Sentite: la monarchia costituzionale è la [...]

[...] solennemente, che l'Italia liberale è anche profondamente cattolica. Quale spettacolo augusto e quale insegnamento, vedere il popolo affollarsi nelle [...]

[...] di non star bene? — domandò Teta, con un lungo sguardo scrutatore. Irene parve risolversi a non resister più. — Dio mio! è per tuo padre. Ho avuto [...]

[...] furibonda e sgomenta — lui vuole esser lo stesso, sempre!... — Per carità, — supplicò Irene; — ti dico che il torto è nostro. Vuoi dare anche lo [...]

[...] smetterla! — insistette Mario. — Tanto è lo stesso: sappiamo a memoria quel che vuoi dire. C'è da occuparci di cose più serie. S'era rivolto a Pippo [...]

[...] . Intravvedevano ad un tratto uno spiraglio di luce nelle tenebre. — M'occupo dei vostri affari. Scusatemi! — soggiunse Flaviana sorridendo. — Ma è che ne [...]

[...] dunque pentire di avere avuto fiducia in te? — Sii buonina. Parliamo d'affari, non è vero? Ebbene, sai che gli affari esigono chiarezza. Perchè [...]

[...] disegno. Dirgli: sai, ho vinto e la vittoria è tua. Dimmi come dobbiamo goderne insieme. — Ahimè! Bisogna rinunciare appunto a quello che si [...]

[...] desidera più vivamente! — lamentò la giovine donna, in un abbandono di malinconia. — È il nostro destino, non è vero? Non ne parliamo più. D'ora in poi [...]

[...] idea — esclamò Mario: — non c'è in Roma una donna che ti valga! Nessun malumore turbava più la loro buona armonia. Presero a dirsi delle cose [...]

[...] raddoppiano quando la coscienza non ha nulla da rimproverarsi. Oltre a ciò, il premio che si ottiene è più completo... S'interruppe da sè, nello [...]

[...] . — Sii ragionevole. Capisco quel che vorresti dirmi: sono impastata di pregiudizi, non è vero? Sia pure! Ma che colpa ne ho io, se sono fatta così [...]

[...] uomini è la donna: lo farò soltanto quando potrò essere davvero tutta per te. Ti lascio Flaviana, per esempio. Ma appunto nel nostro interesse, è [...]

[...] valersene per dargli delle seccature. Aveva delle massime sordide di egoista. È una bricconata prevalersi della buaggine di un amico per frecciargli la [...]

[...] borsa col domandargli dei prestiti di favore. Quando s'è al verde, si trova danaro, come si trova una libbra di pane, rivolgendosi a chi lo [...]

[...] consiglio è gettarsi a fiume con una pietra al collo. Per conto suo, egli non avrebbe prestato dieci lire all'amichevole ad un morente di fame. Prestava [...]

[...] feste, dalla moglie! Era impossibile, ch'ella non gli ricamasse la testa. I quattrini per far la principessa dovevano uscire da qualche parte, non è [...]

[...] . — Già! si tratta della principessa. Che bella idea, eh? volermela gettare sulle braccia! È troppo bella. Ci deve esser sotto qualche secondo fine [...]

[...] padron Gregorio, interrompendo vivamente il curiale. — Capite? è lei, che vien fuori a parlarmi di mia nuora come di un angelo sceso dal cielo [...]

[...] rapidi e leggieri e di parole concitate, femminee, percorse il quartiere. — Che c'è dunque? Ho fatto scappar qualcuno? — domandò lui, cercando di [...]

[...] fare la modesta. È proprio così. Ho una nuoruccia numero uno, io. Diventava quasi inconsciamente galante, ricercando per istinto gli atti leziosi coi [...]

[...] . La miglior cosa è non pensarci. In realtà si sentiva più coraggioso del solito. La vicinanza di quella bella creatura lo rianimava e lo [...]

[...] trattenere lagrime di tenerezza. — Sapete che c'è? — diss'ella, guardandolo con due occhi sfavillanti: — voglio fare di voi un altro uomo. Ci [...]

[...] guardò lungamente, afflitto; rimase alcuni minuti sopra pensiero. Poi si scosse. — Dammi retta: pensiamo a cose allegre. Guarda: il tempo s'è fatto [...]

[...] le quali non avrebbero cavato un ragno da un buco? Davvero, non c'era scusa possibile. Il passato è passato: quando non ci si può rimediare, è [...]

[...] che abbiate piantato tutti questo chiodo! Non trovo uno che non desideri di vedermi ammogliato. Sai che c'è, Irene? Sono stufo di sentirmi dir dietro [...]

[...] , credo! — Non è questo. Butta fuori. Pretendi dunque di averci qualche cosa di positivo? — Si sa. Resta solo che diciate di sì voi. — Per Cristo [...]

[...] una volta chi è la sposina. Irene non si fece pregare. Nominò la donna trovata: Celeste Remedi, una vedova di quarant'anni. Realmente, non si [...]

[...] tua vedova Remedi, la conosco, presso a poco. Suo marito faceva il cartolaio a via Frattina, non è vero? Bene! ebbero la fortuna attraverso; ma [...]

[...] c'è? È ora di smettere questo modo di vederci. Quella che deve tenermi compagnia, sei tu. Ti voglio tutti i giorni, più che potrai. Non mi fare [...]

[...] un abboccamento colla cognata. Dalle prime parole, lasciò intendere che non voleva essere mistificato. — Mi congratulo con te. Papà è tuo e noi [...]

[...] le tue promesse! Via! non c'è davvero motivo di fare un viso da spiritata. Lo sai bene, che nessuno al mondo potrebbe augurarti di riuscire, come [...]

[...] te lo auguro io. Non è vero, forse? Rispondi: non è vero? Ella fremeva, nel sentimento angoscioso dell'insulto ricevuto, coll'aria di una vittima [...]

[...] anche adesso? — Io ti amo ed ho paura di te... — Quale motivo te ne ho dato? — Nessuno. È un istinto. Se tu sapessi di che sarei capace perdendoti! I [...]

[...] nostri interessi saranno sempre comuni, non è vero? — Siamo due complici! — diss'ella cupamente. — Due complici, sia! Tanto meglio. Guarda: io ti [...]

[...] non capirmi. Mi hai già capita perfettamente, però! La catena della nostra complicità si rallenta, non è vero? Mario, sorpreso, guardò lungamente [...]

[...] costringermi a dirti ciò che avrei voluto risparmiarti? Lo sai, che la pazienza non è la mia virtù predominante. Irene rialzò vivamente il capo [...]

[...] fortuna dovrà appartenerti. A mio favore ci sarebbe soltanto il tuo capriccio, la tua debolezza, la tua passione per me. Ma non c'è dubbio, che invece [...]

[...] di esistere realmente, tutte queste cose siano un mezzo nelle tue mani? — Flaviana dice ch'è un mezzo, non è così? — domandò Irene sordamente [...]

[...] resti? Che c'è più fra noi? Non vedi che mi metti tant'odio nel cuore da farmi impazzire? Va! sì, ti sfido! T'ho detto un'altra volta, che sei un [...]

[...] dinnanzi così, fremente e sconvolta. — Che m'importa? Va dunque a dire a Pippo che mi hai avuta! È il solo mezzo di scuoterlo: è il solo mezzo di [...]

[...] di un'idea subitanea. — No! È meglio restare così. Amici, se vuoi. Noi ci scaviamo un abisso sotto i piedi. — A che pensi, adesso? — domandò Mario [...]

[...] . — Lo vedo bene: non è possibile seguitare come pel passato. Scuso le tue diffidenze; le capisco; rinascererebbero necessariamente alla prima [...]

[...] importa? — Ti pare adesso. No, no! Non voglio! Aspetta quarant'otto ore. È l'ultima prova di pazienza che ti domando. D'altra parte non posso più [...]

[...] ! — Però, qualche volta, con loro, ci si trova dell'utile non è vero? — disse Flaviana, urtata dall'aggressione. Rinaldo diventò serio. — Che c'entra? Si [...]

[...] Federico per socio? Vuol dire ch'ero sicuro anticipatamente del fatto mio. Il pensiero è libero, ed il valore d'un uomo non si misura niente [...]

[...] affatto sulle sue convinzioni politiche. Questa è la mia massima! L'espressione del suo viso diceva assai più che le parole. Era riconoscente alla moglie [...]

[...] ? Ella aveva paura della Ferramonti. Bisogna ben rassegnarsi, quando non c'è a far meglio. Bastava rammentare ed aspettare. Poteva offrirsi l'occasione [...]

[...] degli uomini! S'invecchia nella fatica e nei dispiaceri per incontrare la creatura che vi dà tutte le delizie del paradiso, quando il corpo è logoro e [...]

[...] piaceri: potevasi anche concedere che fosse stato guasto dalle eccessive indulgenze materne; forse dalle cattive compagnie. Ma, e poi? Vi è sulla terra [...]

[...] sotto mano, che si può accarezzare, palpeggiare in segreto, inebbriandosi del suo luccichìo, quando è d'oro e d'argento, e dei suoi rabeschi [...]

[...] multicolori, quando è rappresentato da un pezzo di carta. Era, per Mario, la suprema caratteristica di valore e di forza nel temperamento femminile: egli [...]

[...] idea è questa? Lèvati gl'impicci di dosso: fàtti vedere! Mosse alcuni passi verso la giovine donna. Ella balzò indietro muta, invocando con uno [...]

[...] , la tua mascherina? Scioccone che sei! volevo soltanto vederla. — Lasciala in pace, — disse Mario: — ha freddo. — È un'altra quistione. Bisognava [...]

[...] dirlo subito. Ma io vi secco, non è vero? Via, siate franchi; confessatelo. Ebbene! io sono un buon diavolaccio, io! me ne vado: divertitevi. Si [...]

[...] di carnevale. — Non so se potrò tornare a casa stasera, — annunciò lei: — papà è ammalato. E mi preme parlarti. Egli l'aveva indovinata di già. Si [...]

[...] volta il sangue? — Non c'è pericolo. Non abbiamo da dirci che poche parole, chiare. Voglio soltanto domandarti se ti sei reso ben conto dello stato [...]

[...] reso dunque ben conto? — replicò lei, inesorabile. — Sicuro... non è certamente dei più floridi, adesso. Bisognerebbe ... — Non ne sai nulla! Te lo [...]

[...] , io. Puoi risparmiarti dunque la gratitudine verso di me. — Chi è stato allora? — Tuo fratello. Adesso, continua, se vuoi, a far l'imbecille ed [...]

[...] silenzio. — Però, non gli dirai nulla, non è vero? — sorrise Pippo, parlando lentamente. Si passò una mano sulla fronte. Accettava l'ignominia che [...]

[...] succederà più. Siamo intesi, non è vero? Dicevi dunque che papà sta male? — Un momento! — fece Irene: — parleremo poi di papà. — Non è finito [...]

[...] parte i Furlin. Egli è che non sapeva bene quale azione svolgere a loro riguardo, mentre un istinto di donna scaltra l'avvertiva che le maggiori [...]

[...] occhi spaventati, nel raccapriccio, come a cercare un aiuto in quell'istante terribile. Poi, con un singhiozzo, si coprì il viso. — Dimmi che non è [...]

[...] vero! Ma dimmi che non è vero! — esclamò padron Gregorio. Le si era fatto vicino; le aveva strappato le mani dalla faccia, tenendole intanagliate [...]

[...] affari e noi. È una serpe che ci siamo di certo allevata nel seno. — Aspetta! Io ci sono! È lui! — Lui? Chi? — Non ci azzecchi ancora? Ma è tuo [...]

[...] impallidire. — Guarda un po' — riprese: — non riesco a capire perchè non ci ho pensato mai, nè iersera, nè stanotte, nè stamani. Eppure è semplice! a [...]

[...] rialzò il capo. Interruppe: — No, no! non ci lasciamo sviare dalle supposizioni. Non è Paolo. Ne sono sicura. — Ma come puoi dirlo? — balbettò [...]

[...] Ferramonti disorientato. — È un'idea; lo so io. In ogni modo bisogna rifletterci bene, non è vero? Se ne riparlerà. Non volle spiegarsi meglio. Lei [...]

[...] adesso dobbiamo angustiarci? — diss'ella con un triste sorriso. — Non è per angustiarci. Al contrario! Ho trovato un mezzo certo per seccare le lingue [...]

[...] più velenose. Ma se non vuoi... — È per farvi piacere? Allora accetto qualunque cosa. Che debbo dunque fare, io? Nei riflessi dorati del sole, ella [...]

[...] la interrogò: — È deciso? — Ma sì! È deciso. — Non ti figuri di che si tratta? — No. Che importa? — Anzi, importa. Chiudi la finestra. Il [...]

[...] capitali deposti alla Banca. Voi non farete in realtà nessun sacrificio, non è vero? — Verissimo. Va bene. Fra pochi giorni mi sarò liberato anche [...]

[...] falliva, sarei crepato di certo; ma tu non avresti più rimesso i piedi in casa mia... Adesso è passata! Vieni! Non tremar così, sciocca! Si va in [...]

[...] all'altezza di un tavolo: la custodia antica, onde erano passati lentamente i guadagni ed i capitali dell'antico fornaio. — Guarda: là dentro c'è una carta [...]

[...] dartela. La chiave è nel primo cassetto del comò. T'insegnerò come si fa per aprire. Hai capito? Irene chinò la testa senza rispondere. Il colpo era [...]

[...] po' d'aria. Che ne diceva Irene, di una scarrozzata a San Pietro in Montorio? — Non c'è nulla che lo impedisca, — disse ella assentendo. Benissimo [...]

[...] di sangue; trasse un pesante sospiro. — Coraggio! — replicò la giovine donna; — mi pare che vada già meglio. Non è forse vero, che va già meglio [...]

[...] non c'è grande accordo fra il padre ed i figli. Non so se il vederli... S'interruppe dinnanzi all'insistenza di quei due occhi scrutatori, penetranti [...]

[...] come una punta di stile, colla loro vivida immobilità. Le parole di lei si mutarono improvvisamente in una domanda: — Allora, non c'è più speranza [...]

[...] ? — È un caso gravissimo. Credo che non ci sia più speranza. — Fra mezz'ora, mio marito ed i miei cognati saranno avvertiti. Ella si allontanò [...]

[...] , — consigliò il medico. — Non c'è niente di meglio a fare, per ora. Anche la mia presenza è inutile. Tornerò verso mezzanotte. Irene rimase un quarto [...]

[...] occhi. Ripose la chiave del forziere nel cassetto del comò; si guardò intorno vittoriosa. — Di là tutto è all'ordine, — annunciò la donna di servizio [...]

[...] ritardata, fosse pure da un miracolo. — Animo! è necessario sostenere la prova coraggiosamente, — disse Furlin. — Non possiamo fare altro, e la [...]

[...] pensiero: — Non pare che papà abbia lasciato alcun testamento. Allora, se agiremo d'accordo, con prontezza e con sagacia, c'è da risparmiare la tassa [...]

[...] spogliazione. I Furlin si fecero un cenno d'intelligenza, ed il cavaliere Paolo riprese il suo aspetto desolato: — Ma è possibile occuparsi ora di simili cose [...]

[...] rimpianto!... Basta! bisogna proprio confessare che l'uomo è un bizzarro animale, qualche volta! Padron Gregorio morì sull'imbrunire, esattamente come il [...]

[...] accorgersi dello stupore degli altri. — Ed è inutile tornar domani, signora Irene. Vi manderò mia moglie a tenervi compagnia. — Vuoi che t'accompagni [...]

[...] io? — si offrì Mario. — No, no! — rispose subito la giovine donna senza guardarlo; — è inutile. — Ma...? — No! Fu un rifiuto imperioso, che non [...]

[...] , nessuno poteva dire che i figli di padron Gregorio avessero dimenticato i propri doveri. — Non si è trovato alcun testamento, — soggiunse Pippo dopo [...]

[...] dire di queste sciocchezze? — Ne so meno di te, — fece Mario sardonicamente. — È un'idea mia. Del resto, se dobbiamo dire che nessuno ci litigherà i [...]

[...] Teta: — ti prego di scusarmi, Irene; ma bisogna che tu ci spieghi questa necessità della tua presenza qui! — È appunto la mia prima intenzione [...]

[...] , — affermò la giovine donna. — Nondimeno, non è così facile. Ho da difendere degl'interessi che non sono i vostri. Pippo ruggì. Ratta Irene si alzò [...]

[...] papà liberamente, e nella pienezza della sua intelligenza. — Vuol dire che tu sei riuscita a spogliarci, non è vero? — domandò Pippo col viso [...]

[...] qualche tempo. È un dono di quel povero vecchio! Dio mio! — soggiunse guardandosi intorno, — m'accorgo sempre più, che accogliete molto male la notizia [...]

[...] l'aria di proteggermi in un modo particolare. Davvero, è ora d'intenderci francamente anche su questo punto. La tua eccessiva amicizia non può giovarmi [...]

[...] . Mi è già stata dannosa. Sorprendeva la famiglia colla sua audacia e colla sua sicurezza. Nessuno aveva saputo interromperla, e nessuno seppe [...]

[...] di nostro suocero che i capitali del padre loro ti appartengono, è molto; ma non basta. — Cioè? Dubiti, per caso...? — Ecco l'importante. Credo [...]

[...] bene che tu ti appoggi a qualche atto che non conosciamo ancora. A buon conto, un testamento non è. Ebbene, noi abbiamo il diritto d'esser molto [...]

[...] scena dove si è svolto il dramma che li uccide. Giustificava a se stesso la ricomparsa con mille pretesti assurdi, che lo avrebbero fatto ridere [...]

[...] , riflettendo, egli si persuadeva di aver sofferto qualche lesione al cervello. Rammentava che una delle forme preferite dalla pazzia, è appunto la [...]

[...] . — Rispàrmiati questa fatica, sino alla conclusione finale. Siamo intesi, non è vero? Come sta tua moglie? Vuoi un sigaro? Non parlarono più della [...]

[...] con amichevole disinvoltura. — Tira via! — soggiunse Mario, sempre allegramente: — è un pezzo che non ci vediamo. Ma non c'è neppure da chiederti [...]

[...] fronte: — Mi credi venuto con qualche secondo fine? — Ti pare possibile ...! — Sta' zitto! Lo credi! È uno sciocchezza. Ma, passando di qui per caso [...]

[...] . Che vuoi! mi affatico a persuaderti della mia sincerità. — Ma s'è inutile! — dichiarò Pippo, diventando ad un tratto cordiale. — Ho io qualche [...]

[...] cosa contro di te, forse? Non ci siamo visti da un pezzo, perchè il caso non l'ha voluto. Adesso ci vediamo. È semplice. Aveva preso il partito di [...]

[...] d'imbarazzo e di disagio. Mario cercò di uscirne: — Hai proprio ragione: è appunto come dici. D'altra parte, a malgrado della nostra buona [...]

[...] accaduto. È proprio vero quello che dicono presso a poco le sacre carte: le vie del Signore sono infinite e misteriose! Però Mario, nonostante il [...]

[...] che sei un marito fortunato, — rispose Mario ridendo. — Ti puoi vantare di goderti una delle più belle donne di Roma. È miracoloso! ella, invece di [...]

[...] . — Dev'essere infatti così. — Mi par bene! È certo che non si è mai trattato fra noi di ordire congiure contro di lei, non è vero? Mario guardò vivamente [...]

[...] presi pei capelli, mi pare. Questo è l'importante! Ai discorsi degli scioperati, chi ci dà retta? — Vuoi esser sincero? — domandò Mario. — A [...]

[...] proposito di che? — Di tua moglie. È forse lei che ti ha suggerito di invitarmi? — T'assicuro di no. Ti voglio io proprio. Ho forse delle ragioni a [...]

[...] barcamenarsi e farsi strada da sè, non è vero? Sono degni del manicomio, quelli che si lasciano intenerire il cuore da un birbaccione in disdetta, ed [...]

[...] c'è suo fratello, — disse alla domestica che gli aveva aperto. — Ma il signor Pippo non c'è, — osservò la ragazza. — Avvertirò la signora [...]

[...] , — mi dispiace piuttosto per te, ed il torto è proprio mio. Ho anticipato. — Aspetteremo. Bisogna pure abituarci a stare di nuovo insieme, giacchè [...]

[...] sapeva. Sorrise. — Non mi serbi rancore di avere accettato l'invito di Pippo, non è vero? — Perchè dovrei serbartelo? Tosto che le nostre divergenze [...]

[...] accapigliano alla Camera e pranzano insieme, non ti pare? — Sei sempre una donna di spirito. — Per così poco? D'altra parte, non c'è di mezzo la volontà di [...]

[...] Pippo? Egli è ben padrone di fare a suo modo, in casa sua. — Oh! ti scuopro anche dei sentimenti molto lodevoli di moglie sommessa! Me ne [...]

[...] esistito. È il solo mezzo che tu abbia per contentare tuo fratello nelle sue fantasie, e te ne avverto pel caso che il contentarle ti premesse. Vedi bene [...]

[...] , perchè a momenti Pippo sarà qui, e non è affatto necessario metterlo a parte delle nostre piccole confidenze... — Ti proibisco assolutamente di [...]

[...] un istante solo. Aveva fatto un movimento come per alzarsi; ricadde a sedere soggiogata e fremente. — Abbi pazienza, — disse Mario: — non è [...]

[...] parole inutili! Che vuoi? Spìcciati. — Voglio dirti addio. L'olio della mia lucerna si è consumato, e lo stoppino sta per estinguersi... Ah! non lo [...]

[...] ! L'esistenza è una lotta dell'individuo con la società, piena di varie vicissitudini. Chi perde, è un imbecille se non si prepara a vincere in un assalto [...]

[...] non vi è argine possibile. Pippo aveva accettato l'abbandono della moglie con un senso di soddisfazione chiassosa: l'ebbrezza dello schiavo che si [...]

[...] . Era rimasto un istante senza parlare. — Allora, — sorrise lei, — si può sapere qual è questa notizia? — È che Barbati si è scosso, alla fine! Perdio [...]

[...] , mentre l'amico si metteva coraggiosamente in salvo. L'ha ferita. Lo hanno arrestato. Ma sai: mi ci è voluta tutta per portare le cose fino a [...]

[...] . — Io pure ho una notizia da dirti: Pippo è morto stamani. Desiderio gettò un grido. Ella potè misurare fino a qual punto quell'uomo fosse [...]

[...] , mercante di campagna, faceva buoni affari, ed era già ricco. Era vedovo. — Fra tre mesi, non è vero? — balbettò Desiderio con uno sforzo, riuscendo [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. II) / Vergini bionde (macchie sarde)
19 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 47 occorrenze

[...] ospitale. — A tutte le ore, tu lo sai, la mia casa è aperta per gli amici, e per gli amici degli amici. — E voi siate tutti i ben venuti, sebbene io [...]

[...] mia casa è sempre aperta all’amico ed alla sua compagnia. Il mio asilo non è di lusso per ricevere degnamente i forestieri; però tengano per cosa [...]

[...] propria il mio pane ed il mio vino, ed accettino il buon cuore. presentandoli così in massa, poi prendendo don Zua per mano: — Questo è don [...]

[...] fuoco delle Vestali. A qualsiasi ora un viandante cerchi rifugio in una cucina sarda, è sicuro di trovarlo, assieme ad un fuoco gigantesco per [...]

[...] , nelle case del basso ceto, siano anche di ricchi proprietari, è la sala di ricevimento, la sala da pranzo, ed il dormitorio dei servi e talvolta [...]

[...] quattro attaccati ai calzoni, di quei marmocchi mocciosi, vedrà, vedrà che divertimento! — È forse sposo, don Zua? chiese una delle figlie di [...]

[...] modo, che voleva dire: non lo sono, ma vorrei esserlo tanto volentieri! — Non è sposo, aggiunse ammiccando Pietro; ma c’è temporale in aria, e [...]

[...] del giovane innamorato, producendogli un vellicamento soave, indefinibile. — Questo è niente però, vedrete quando saremo là in mezzo, che [...]

[...] , oh è certo che la pagò ben cara; perchè quegli urti, quegli spintoni, quel sentirsi soffocare, quel sentirsi venir meno, fra le strette [...]

[...] , mille grazie, tu sei un angelo, questa per me è troppa felicità, oh come te ne sono riconoscente, quanto t’amo! Con questo giuramento e con [...]

[...] ne sono andati come eran venuti? — Come cani bastonati, comare mia; don Sisinnio, uscendo dal portone, s’è voltato indietro, ed ha sputato [...]

[...] , buon’anima; ma quello poi no; era onesta come nostra signora del Rosario! — Oh è certo che i fratelli non se la potranno portare in santa pace [...]

[...] maledetta, di cavalieri spiantati! Se non altro, Boella è una ragazza onesta; mentre di quelle dame non si dice molto bene; ed io le so le cose [...]

[...] calde gli caddero sulle mani. — Matto! disse a sè stesso, sono peggio di un ragazzo! non è forse mia? non posso tornare sempre che vorrò [...]

[...] non sarebbe successo. — Avete ragione. — Mi pare però, aggiunse zio Pasquale, che quel don Zua è predestinato a morire incoronato. Diavolo [...]

[...] , l’altra sera, entrare in casa di Boella, dalla parte dell’orto. — Possibile!? — Diavolo! — E c’è rimasto dentro più di due ore, quindi ne è [...]

[...] l’ha visto ha gli occhi buoni, e non ha nessun interesse a dire una cosa, quando non è vera; chi l’ha visto, proseguì zio Taneddu, voltandosi [...]

[...] intorno ed abbassando la voce, è Ciccio Maria, il mio servo. — Ah, brutta strega! — Mala femmina! — E don Zua, quel babbeo, che se ne sta a Nuoro ad [...]

[...] famiglia. — È predestinato, è predestinato, ripetè in cantilena zio Pasquale, e contro il destino ci può Dio solo! — Io so che gli hanno fatto [...]

[...] anche delle lettere anonime, disse zio Taneddu, dove gli raccontavano tutti questi fatterelli. — Ed egli? — Egli non ci ha creduto, e non si è [...]

[...] starsene a Nuoro, osò dire Margherita, a me parrebbe bene che se ne tornasse a Mamoiada, ove la sua presenza è necessaria; lei sa meglio di me che [...]

[...] potuto vivere a lungo senza di lei? — Non mi risponde niente? insistè Margherita. — Che vuoi che ti risponda? fa tu, disponi tu, per me è [...]

[...] riuscirò a dimenticarla, forse le perdonerò anche tutto il male che mi ha fatto. — Don Zua, il perdono è delle anime grandi, è una azione degna di [...]

[...] un cuore come il suo; Dio castigherà la cattiva azione e premierà la buona. — Dio! sempre Dio! ma chi è dunque questo Iddio che gode nel veder [...]

[...] ’ esaltare; ma vedi, adesso son ritornato tranquillo. Partiamo dunque, poiché vuoi così, è giusto che i miei compaesani, i miei congiunti, quei nobili [...]

[...] come l’ambra; la malvagia di Bosa, indimenticabile dopo che s’è bevuta; il moscato d’Alghero, dolce come un bacio di fanciulla; il nasco e la [...]

[...] , nel mentre che io vado a sellarlo, preparami la bisaccia, con un pò di pane e formaggio, e due bottiglie d’acquavite. — Ma, scusi, è diventato [...]

[...] pò di vento, perchè la neve cade ghiacciata? ma non sai che io brucio, che dentro a me c’è un fuoco che mi divora, un fuoco che mi sosterrà fino [...]

[...] avrebbe fatto la strega di Allai, per la miseria di pochi scudi. Allai (I) è un paesello nel centro della Sardegna, tra Samugheo e Fordongianus [...]

[...] cinq cents habitants, mal saine, peu agrèable, au fond d’une vallèe quasi sulle sponde del Tirso, è celebre per la sua miseria, per le sue febbri [...]

[...] collo; questo è il segnale di riconoscimento che a Nuoro mi ha dato Viperona. Non furono necessarie altre spiegazioni; la maga aveva [...]

[...] trattava, e pensò che vi era qualche scudo da guadagnare. Quindi facendo finta di non aver capito si accoccolò vicino al fuoco. — Brutto tempo è [...]

[...] , nobile signore: Dio lo rimuneri. — Ma se vi ho detto che ogni minuto per me è contato, che non ho tempo da perdere! — Eccolo servito, disse [...]

[...] sette dall’altra. Aggrottò le ciglia e disse: — Lei è un amante infelice, e la ragazza che lei ama deve sposare un.... — Brigadiere! esclamò [...]

[...] involontariamente don Zua. — Io non posso vedere il grado, le carte non me lo dicono, mi dicono però che è militare: ecco qui il fante di spade. È un [...]

[...] , ma.... Don Zua fece scorrere qualche altra moneta. — Sì, lei merita proprio d’essere ben servito, perchè è generoso come un re; però avrà il [...]

[...] coraggio. — Benissimo, allora lei è sicuro del fatto suo. Ora stia bene attento alle mie parole: — Lei vuol essere vendicato dell’oltraggio che gli [...]

[...] madre. — Ed ora, ci pensi bene, è deciso a far tutto? — Sì, tutto! — Mi dia il suo fazzoletto. — Don Zua glielo diede, e con esso si lasciò [...]

[...] uscendo ed entrando debbano passarci sopra. — Se non è che questo, disse don Zua, contento di una cosa tanto semplice. — Non è tutto; ora resta [...]

[...] , manca una caffettiera! — Zio Marco, bisogna preparare i vini bianchi! — Zio Marco, i biscotti dove vanno messi? — Zio Marco, è ora di avvisare il [...]

[...] infatti di un paese della Marmilla, la qual regione della Sardegna, dai montanari del Capo di Sopra, appunto perchè è una vasta pianura, viene [...]

[...] teneri, le pernici squisite, le beccacce impagabili, le trote del Gologone, le anguille del Grumene, e chi più ne ricorda più ne dica. Certo è [...]

[...] è certo ammalato; vede che vuol dire non dar retta ai vecchi? chi sa, chi sa dove sarà andato! e tutto per chi? per una civetta che non è degna [...]

[...] , il caffè non mi lascierebbe dormire, mentre ho bisogno di riposo, sono andato tanto lontano, sai. — Come vuole che io sappia dove è andato? io [...]

[...] in casa ci sono come la scopa; mentre se mi avesse dato retta.... ma, basta, non ne parliamo più, che è meglio.... però lei quel gran dolore non [...]

[...] disperazione. Ha un bel dirmi che è guarito! già, come se io fossi nata ieri l’altro! ho paura che quel ragazzo.... Dio mio, Dio mio, toglietegli voi [...]

[...] nell’infelice la sua pace eterna! Povero don Zua! si ha scavato la fossa da sè stesso e poi s’è ucciso, pensò Zame, forse si sarà ucciso per non vedere [...]

Capuana Luigi
Il piccolo archivio
20 1886 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 18 occorrenze

[...] TIRATURA DI CENTO COPIE NUMERATE Sono state tirate inoltre 25 copie non numerate delle quali ciascuna porta il nome della persona a cui è stata [...]

[...] ringraziate così? FEDERICO. Di che cosa debbo ringraziarvi? Voi avete detto: è ammalato, è inoffensivo; andiamo dunque nell’antro.... MARIA. Del [...]

[...] leone? Diventate vano, sapete? FEDERICO. .... e facciamolo arrabbiare, facciamolo ruggire. Sarà un bel divertimento. L’antro è così solitario [...]

[...] che non c’è nessun pericolo di compromettersi; ed io mi sento tanto forte da tenere il leone a distanza, anche quando egli avesse il suo più fiero [...]

[...] accesso di febbre. MARIA. È poi vero che i leoni hanno la febbre? FEDERICO. Dicono. Ma chi gli ha tastato il polso?... E siete venuta. Su dunque [...]

[...] può avere gravi conseguenze nè per voi, nè per me; e la vita, por noi buzzurri, è cosi noiosa in Roma, che perfino questa sciocchezza giova a [...]

[...] chiuderla. Ho detto. FEDERICO. È impossibile che voi siate venuta qui unicamente per spiattellarmi sul viso certe cose somiglianti a delle [...]

[...] . Aiutatemi; siate compiacente. Voi vorreste andare a Napoli.... MARIA. Non son io che voglio andarci, è il ministro che manda colà mio marito; e la moglie [...]

[...] , voi lo sapete, deve seguire il marito: è testuale. FEDERICO. Voi vorreste andare a Napoli. Perchè? MARIA. Giacché volete saperlo....! Corro [...]

[...] glicerina, non importa. E siccome egli mi ha detto che la sua famiglia starà sei mesi a Napoli, perchè una sorella di lui è mezza tisica, cosi [...]

[...] persuadersi della nostra suprema stupidaggine, non proverebbe un sentimento di profondo disprezzo per voi e per me? MARIA. Mio marito è un uomo di [...]

[...] lo sapete, l’ideale è addietro o davanti a noi, e noi non facciamo altro, in tutta la vita, che rimpiangerlo o corrergli appresso senza [...]

[...] purità, il tuo nome è sedici anni! Ogni volta che sento il profumo di fieno fresco... MARIA. Vi vien la voglia di mettervi all’erba. FEDERICO [...]

[...] giorni. Questa è la lettera di congedo. Monumentale! “Ti amo troppo!... Non ci vedremo più! Lasciami ai miei rimorsi! Clelia. È il nome della [...]

[...] scetticismo che poteva, forse, nascondere un cuore buono e gentile.... Mi avete fatto male; molto male!... Lo scetticismo è una malattia di cui si [...]

[...] può guarire; ma il cinismo... FEDERICO. Sono un cinico? Io? MARIA. Se c’è una parola che significhi qualcosa di peggio, suggeritemela; ve la dirò [...]

[...] risorsa è da uomo di spirito. Però voi mi avete detto che sono una donna di spirito anche io e, per conseguenza, maliziosa... FEDERICO. Vedete? Non mi [...]

[...] quelli che siamo. È stato un continuo scambio di assalti, di motti, di frasi nelle quali le parole non avevano per nessuno dei due il [...]