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De Roberto Federico
I Vicerè
11 1894 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 1390 occorrenze

[...] . - Don Salvatore?... Che c'è?... Che novità?... Ma quegli fece col braccio un gesto disperato e salì le scale a quattro a quattro. Giuseppe, col [...]

[...] bambino ancora in collo, era rimasto intontito, non comprendendo; ma sua moglie, la moglie di Baldassarre, la lavandaia, una quantità d'altri [...]

[...] ... appena il tempo di far la via... - Gesù! Gesù!... Ma come?... Se stava meglio?... E il signor Marco?... Senza mandare avviso? - Che so io [...]

[...] , era malata; però, così a un tratto?... Ma una vociata, dall'alto dello scalone, interruppe subitamente il cicaleccio: - Pasquale!... Pasquale [...]

[...] !... - Il portone?... Perchè non chiudete il portone? - ingiunse Salemi, con la penna ancora all'orecchio. Ma il portinaio che aveva finalmente affidato [...]

[...] corsa, egli rientrava nel cortile: - Baldassarre, che è stato?... E ora che si fa?... Don Baldassarre, chiudere?... Ma egli aveva l'aria grave [...]

[...] , il cocchiere maggiore, verde in viso come un aglio, si stringeva nelle spalle: - Tutto a rovescio, qui dentro. Ma Pasqualino Riso, il secondo [...]

[...] , ammonì: - Che è questa vergogna? Ma don Gaspare a cui la certezza di perdere il posto toglieva il lume degli occhi, continuava: - Quale vergogna [...]

[...] quella confusione, non sapeva che fare: chiudere il portone per la morte della padrona era una cosa, in verità, che andava con i suoi piedi; ma [...]

[...] corte: se la padrona non fosse morta? «Chi ha detto che è morta?.... Il cocchiere!.... Ma non l'ha veduta!...Può aver capito male!....» Altri [...]

[...] ?...» Giuseppe si stringeva nelle spalle, avendo perso del tutto la testa; ma domande e risposte s'incrociavano confusamente tra la folla: «Era in campagna [...]

[...] signora marchesa e ai Benedettini.... ma da' la notizia ai signor marchese e a Padre don Blasco, hai capito?... non al Priore!.. A te, Filippo [...]

[...] , esclamava: - Via di qua! Che diavolo volete? Aspettate i numeri del lotto? Ma la folla non si moveva, guardava per aria le finestre ora chiuse [...]

[...] . Traversando la fila delle anticamere dagli usci dorati ma quasi nude di mobili, don Giacomo esclamava a bassa voce, come in chiesa: - È una gran [...]

[...] passo, non distinguendo nulla pel buio; ma la voce della principessa Margherita li guidò: - Don Mariano!... Don Giacomo!... - Principessa!... Signora [...]

[...] ritmicamente, guardando per aria a bocca aperta; discosta, in un angolo di divano, Lucrezia stava ingrottata, con gli occhi asciutti. - Ma com'è [...]

[...] , un parente! - esclamava don Mariano, non potendo darsi pace; ma don Giacomo: - La colpa non è di questi qui, poveretti!... Essi hanno la [...]

[...] coscienza tranquilla. - Se ci avesse voluti.... - cominciò la principessa, timidamente, più piano di prima; ma poi, quasi impaurita, non finì la [...]

[...] frase. Don Mariano tirò un sospiro doloroso e andò a mettersi vicino alla signorina. - Povera Lucrezia! Che disgrazia!... Avete ragione!... Ma fatevi [...]

[...] comprendendo. Ma, come udivasi un frastuono di carrozze che entravano nel cortile, don Mariano e don Giacomo tornarono ad esclamare, a due: - Che [...]

[...] capo; Chiara abbracciava Lucrezia piangendo; il marchese salutava mestamente i lavapiatti; ma la più commossa era donna Graziella: - Non mi par [...]

[...] parenti, oramai, erano avvertiti: soltanto il famiglio mandato ai Benedettini veniva a dire che Padre don Lodovico stava per arrivare, ma che [...]

[...] don Mariano; ma questi, scrollando il capo, si fece innanzi con piglio risoluto: - Basta adesso, signori miei!... I morti son morti, e il pianto [...]

[...] passava di mano in mano; il Priore manifestava anch'egli l'intenzione di partire per il Belvedere, ma i lavapiatti protestarono: - Per far che cosa [...]

[...] cugina, che la chiamava zia, quantunque non ci fosse parentela tra loro; ma il ritorno di donna Vincenza da S. Placido segnò il colmo della commozione [...]

[...] cugina s'offerse d'accompagnarla; ma poi, visto che la principessa non sapeva dove dar del capo: - Resto piuttosto ad aiutar Margherita - disse a [...]

[...] ... - Che vuol dire, in questo momento?... - rispose il monaco, piccato. - È morta, Dio l'abbia in gloria!... Ma che s'ha da dire? che ha fatto una [...]

[...] .... - rispose timidamente la principessa. - È partito appena saputa la notizia. - Io volevo accompagnarlo.... - disse Lucrezia; ma allora il [...]

[...] duchessa ed alla zia Ferdinanda, parlava della «dolorosa ostinazione» della madre; ma tratto tratto, quasi pavido di far male discutendo anche [...]

[...] : - Giacomo avrebbe potuto mandar qualcuno!... Per questo don Eugenio offrivasi di salir lassù, se gli facevano attaccare una carrozza; ma allora la [...]

[...] , scandalizzato. Don Blasco lo guardò nel bianco degli occhi, quasi volesse mangiarselo. Ma, come passava in fretta e in furia Baldassarre, girò sui tacchi [...]

[...] portinaio i servitori; ma parecchi fra questi portavano i regali funebri: vassoi pieni di dolci, di forme di marmellata o di cioccolata, di [...]

[...] cappellani, una quantità di tonache nere, oppure i poveri ospitati; ma questi non eran lasciati salire ed esprimevano il loro rammarico al portinaio [...]

[...] rifece la casa già fallita!» E tutti domandavano: «A chi lascerà?...» ma come saperne nulla, quando la principessa non si confidava neppure coi figli [...]

[...] strizzatina d'occhi. - È un'altra cosa. Tutti gli uomini possono esser formati a un modo?... Ma bravo anche lui!... Signore anche lui!... E giusto il [...]

[...] : - Impossibile prevedere questa catastrofe.... Nel primo momento, speravo fosse soltanto una sincope.... ma pur troppo la triste verità.... Chiara e la [...]

[...] cugina piangevano; il Priore lamentava specialmente che nessun sacerdote l'avesse assistita negli ultimi istanti; ma il signor Marco assicurò che [...]

[...] !... Baldassarre!... Ma, sul più bello, don Blasco il quale aveva tenuto d'occhio la valigia quasi ci fosse dentro roba di contrabbando, lo tirò per [...]

[...] la manica, domandando: - E il testamento? Il principe, con un altro tono di voce, non più dolente, ma premuroso, pieno di scrupoli: - Il signor [...]

[...] ? - Per una signora come la principessa! - Ripassate domani.... E Baldassarre chiamava: - Signor Marco! signor Marco!... Il principe.... Ma nuovi [...]

[...] postulanti sopravvenivano. Nessuno l'aveva ancor detto, ma si sapeva che la principessa di Francalanza non poteva andare all'altro mondo senza una [...]

[...] : - Ma andate al diavolo!... Ho altro da fare, adesso! 25 Un formicaio, la chiesa dei Cappuccini nella mattina del sabato, chè neppure il [...]

[...] .... dilungarmi del soverchio.... Massima semplicità: per l'anima.... esequie.... Penso che nella sua concisione.... per avventura.... Ma gli urti, le [...]

[...] , per avventura... Alla fine, don Cono si decise anch'egli ad entrare; ma, separato dal compagno, fu travolto, come un chicco di caffè nel macinino [...]

[...] prefiche, vestite di neri manti, coi capelli scarmigliati, stavano tutt'intorno al catafalco coi fazzoletti in mano, per asciugarsi le lacrime. Ma [...]

[...] !... Una cosa mai vista!.... Per questo sono signoroni!... Lasciate fare a loro!... E dodici piangenti!... Neanche pel funerale del papa!... Ma il [...]

[...] forse cuscini di velluto?... Anzi, questo è per maggior penitenza, con la tonaca di S. Placido: non capite?» Ma la gente incalzava alle spalle e [...]

[...] all'organo, con quattro ordini di panche e i manichi dei contrabassi che spuntavano dal più alto, ma ancora vuoto; o giravano dalla parte opposta [...]

[...] il centro della chiesa per leggere le iscrizioni attaccate intorno agli altari, ma la folla era adesso compatta come un muro. Don Cono Canalà, dato [...]

[...] un'occhiata all'apparato, aveva tentato tre o quattro volte, per conto suo, d'avvicinarsi a qualcuno degli epitaffii, ma non era riuscito a [...]

[...] significa? - Importa interamente, o vogliam dire del tutto.... Onninamente degna della stirpe.... Come le piace questo concetto?... - Eh, va bene; ma [...]

[...] al sommo grado del nobile e del sostenuto.... Io non potevo adoprare.... - Ah, l'avete scritta voi? - Sissignore.... ma non solo, veramente: di [...]

[...] copiando... Ma la chiesa era talmente gremita che potevano appena fare due passi ogni quarto d'ora; e tutt'intorno la gente che non riusciva ad [...]

[...] ci avrebbe messo anche l'altra!... Maritò Chiara perchè questa non voleva maritarsi!... Tutto per amor d'un solo, del contino Raimondo.... - Ma [...]

[...] riconoscevano che, se non fosse stata lei, a quell'ora non avrebbero avuto più niente. Ignorante, sì; ma accorta, calcolatrice! - È vero che non [...]

[...] concetto: orbata.... vece facesti.... Ma nuove ondate della folla lo divisero la seconda volta dal compagno. Veniva ora dalla terrazza e dalle [...]

[...] una cosa simile! Ma gli equipaggi che s'avanzavano da ogni parte per mettersi 30 in fila sbaragliavano la calca: tiri a quattro che venivano [...]

[...] le chiese della città chiamava gente da ogni parte sul suo passaggio; ma specialmente il campanone della cattedrale sospingeva a frotte i [...]

[...] era vuota; ma la ressa, sulle scale, cresceva, nessuno poteva andare nè avanti 31 nè indietro , solo il cannone avrebbe potuto far luogo [...]

[...] diametralmente opposte: alcuni sostenevano che tutto sarebbe andato al contino; ma, quantunque la defunta odiasse il primogenito, era proprio possibile che [...]

[...] lo diseredasse? «Nossignore: tutto andrà al primogenito: è vero che non lo poteva soffrire, ma è il capo della casa, l'erede del principato!...» Un [...]

[...] ; alcune donne erano già svenute, in due o tre punti si litigava fra chi voleva spingersi avanti e chi non voleva tirarsi indietro; ma nessuno si [...]

[...] tre giorni addietro era stato lavapiatti di casa Francalanza, ma fin da quando la principessa era andata in campagna, il principe non l'aveva [...]

[...] da sua madre. Ma che vuol dire? Babbeo o no, il principe non voleva nessuno dei suoi tra i piedi!... Vi dico che lo so di sicuro! Un altro [...]

[...] DALL'INTERCESSORA PARENTE. - Bellissitno! Bravo!... Bene l'intercessora.... - esclamarono in coro; ma un sst prolungato passò di repente di [...]

[...] passa con lei!... Il vecchio tentava ancora di avvicinarsi ad una iscrizione; ma poichè, principiata la messa, nessuno più si moveva, tornò [...]

[...] pagherà! Era furente, dopo che il signor Marco aveva preferito la messa di Mascione a quella di suo figlio; ma si consolava sparlando della casata [...]

[...] servigi; ma i rimasti a mani vuote tiravano adesso in ballo le storie d'avarizia e d'intima spilorceria di quella famiglia il cui lusso ora solo [...]

[...] dirò io misero? e la gente che stava attenta alla musica non voleva esser disturbata. Ma dopo un momento le conversazioni si riannodarono. 36 [...]

[...] giustamente: «Serbami un posto nel gregge.» Ma don Casimiro non voleva riconoscere che il dispiacere di non goder più dell'intimità degli Uzeda lo [...]

[...] vi si dirigeva; molti che non reggevansi più in piedi dalla stanchezza, s'avvicinavano alle porte; ma lì la confusione e la ressa [...]

[...] trascinarsi ai loro posti; ma oramai non passava più nessuno. II. Verso sera, mentre la servitù raccolta nel cortile commentava ancora la [...]

[...] conte s'avviò per lo scalone senza curarsi della moglie nè del bagaglio. Baldassarre, a capo chino, offerse il gomito alla signora contessa, ma [...]

[...] parecchi canonici, appena scorto il fratello s'alzò e gli aperse le braccia: Raimondo si lasciò abbracciare un'altra volta, ma quelle dimostrazioni [...]

[...] resto? Sarebbero stati immediatamente serviti! - Ma la colpa più grande credete forse che sia dei sanculotti o di quel ladro di Cavour? È di quei [...]

[...] desse loro ascolto e rispondesse a sproposito, com'era sua abitudine; ma la cugina Graziella teneva da sola animata la conversazione, rivolgendosi [...]

[...] : - Che grande disgrazia! Ma bisogna fare la volontà di Dio!... Siete stati a Firenze?... Anche noi ci fummo l'anno scorso; ma voialtri allora [...]

[...] volgeva supplici sguardi al marito, quasi per dirgli: «Portami via...» ma Raimondo non cessava di parlare del suo tema favorito. Fersa gli [...]

[...] estranei. Forse, se Raimondo fosse venuto a tempo, quando sua madre lo aveva insistentemente chiamato, egli avrebbe saputo qualcosa; ma il conte [...]

[...] Russia: - E allora, che sugo ci sarebbe stato? - esclamò. - Così fanno tutti coloro che ragionano, eh?... Ma in questa casa la logica era un'altra [...]

[...] ! Il presidente scrollava il capo con bonomia, per acquietare il monaco focoso; ma questi proseguiva: - Volete sapere che dirà il testamento [...]

[...] contrario, che l'erede sarebbe stato il principe, con un forte legato al conte; e il generale confermava: «Sicuramende, l'erede del nome!» ma il [...]

[...] vederla, potevano avergli un poco nociuto; ma la preferenza dimostrata dalla principessa a quel figliuolo era stata troppo grande perchè in un [...]

[...] , come familiari della defunta, erano richiesti della loro opinione, ma essi che ne sapevano meno di tutti, rispondevano evasivamente, per non far [...]

[...] , attribuiva a una gran quantità d'individui il funesto potere; stava sulle spine in loro presenza, evitava di salutarli, con le mani in tasca. Ma [...]

[...] .... anzi mi parrebbe una sconvenienza verso la memoria di nostra madre.... Ma sapete 45 come succede quando si è in molti.... quando bisogna dar [...]

[...] dei testimoni. - Fate, fate voialtri.... - disse il Priore, disinteressato. - Che bisogno avete di me? Ma Giacomo protestò: - No, no; che vuol [...]

[...] casa paterna prima di lasciarla. Ma il nipote protestò: - Vostra Eccellenza non mi disturba, mi aiuta.... E in questo momento ho più bisogno dei [...]

[...] noni annunziati da Baldassarre: Raspinato, Zappaglione, sgranava tanto d'occhi; don Blasco, da canto suo, soffiava come un mantice; ma il peggio [...]

[...] a San Nicola stavano per serrare i portoni, fece una terribile sfuriata contro l'agitazione dei quarantottisti; ma il rappresentante del governo [...]

[...] ; ma, al fresco, le teste calde si sarebbero subito sedate. - Perchè non fate venire altra truppa? Perchè non date un esempio?... Il bastone ci [...]

[...] vuole: sante nerbate! Il monaco pareva inferocito; ma il capo della provincia stringevasi nelle spalle: bastavano i soldati della guarnigione; non [...]

[...] diretto al principe, che se lo prese; ma don Blasco girava gli occhi stralunati come se, avendo un boccole di traverso, facesse sforzi violenti [...]

[...] lavoro della principessa, dov'era raccolto tutto il resto della famiglia e alcuni lavapiatti, fiottava contro il fedifrago; ma quando [...]

[...] , esclamò: - Adesso anche il ragazzo!... È una cosa veramente dispiacevole!... Passi lo zio, che è morto di fame; ma il nipote?... - Il nipote [...]

[...] ancora la duchessa Radalì; poi i parenti più lontani, i Grazzeri, i Costante poi l'ultimo testimonio, il marchese Motta; ma Ferdinando non si vedeva [...]

[...] d'avvertirlo? L'attesa fu penosa. Nessuno parlava più del testamento, ma tutti gli sguardi erano rivolti alla cartella del notaio. I più indifferenti [...]

[...] giorno 19 di marzo dell'anno di grazia 1854, sentendomi sana di mente ma non di corpo, raccomando l'anima mia a Nostro Signore Gesù Cristo, alla [...]

[...] mi trovo di avere non solamente salvata ma anche accresciuta la fortuna della famiglia....» Il signor Marco, al passaggio che lo riguardava, aveva [...]

[...] solamente da udir meglio, ma da verificare con l'occhio la fedeltà della lettura. Il principe teneva le braccia incrociate sul petto e il capo un po [...]

[...] proprietà di casa Risà e quelle che in progresso di tempo furono da me acquistate. Il palazzo avito toccherà al primogenito; ma mio figlio Raimondo [...]

[...] diletta figlia Lucrezia, a quest'ultima; ma poichè essa ben conosce che lo stato maritale non è confacente nè alla salute nè al carattere di lei [...]

[...] rimpianto e di modestia ad un tempo; ma sopratutto d'ammirazione secondo che il giudice leggeva le pietose disposizioni dei paragrafi seguenti [...]

[...] ammirativi, le scrollate di capo di ringraziamento erano stati generali; ma appena la voce del lettore si spense, il silenzio fu, per un istante [...]

[...] ; grazie di cuore... - cominciò, ma non finì; chè i testimonii, alzatisi anch'essi, lo circondarono, stringendogli le mani, stringendo le mani a [...]

[...] del verbale. Ma don Blasco, che appena finita la lettura aveva ripreso a rodersi le unghie con più fame di prima, gironzolando intorno intorno [...]

[...] moglie.... - rispose il marchese; 60 ma allora il monaco, guardatolo un momento fisso, lo mandò a carte quarantotto come quell'altro babbaccio [...]

[...] a don Mariano: «Non l'avrei mai creduto! Eredi tutti e due? E allora la primogenitura dove se ne va? Le case hanno proprio da finire?...» Ma la [...]

[...] strette di mano congratulatorie. Ma già Baldassarre, spalancato l'uscio di fondo, entrava seguito da due camerieri che reggevano due grandi vassoi di [...]

[...] legittimarii, sì; ma coerede? — E perfino il quartiere qui in casa!... per farmi un'onta! La casa dei nostri maggiori ha da servire ai Palmi [...]

[...] cenno al maestro di Casa di servire un'altra o un altro. E adesso rimaneva lei soltanto; ma donna Ferdinanda, fatto venire il principino Consalvo [...]

[...] , che l'eredità andasse spartita in un modo piuttosto che in un altro, importava meno d'un fico secco; ma fin da quando egli era entrato al convento [...]

[...] , fratelli e novizii. Ma il lauto trattamento e l'allegra vita e la quasi assoluta libertà di fare quel che gli piaceva, non dissiparono dal cuore del [...]

[...] , restavano al secolo, con pochi quattrini, in verità, ma con la possibilità di procacciarsene; liberi del tutto, a ogni modo, e padroni di vestirsi [...]

[...] sconquassate finanze con una grossa dote, Consalvo fu accasato a diciannove anni, quando don Blasco non aveva ancora pronunziato i voti; ma fin da quel [...]

[...] uniche sue figliuole, alle quali, da principio, voleva spartire egualmente le sue grandi ricchezze; ma quando la maggiore, Teresa, fu proposta al [...]

[...] stesso furono costretti a lasciar le redini in mano alla moglie e nuora. Donna Teresa salvò infatti la casa, ma vi esercitò un potere tirannico al [...]

[...] di principessa. La sua nobiltà era della quinta bussola, non 65 solo incapace di stare a paragone con quella sublime degli Uzeda, ma neppur [...]

[...] dell'oggetto e la scelta del negozio. Ma don Blasco non risparmiava neppure gli altri parenti; non il padre, che aveva prima ingoiato un patrimonio e [...]

[...] Nicola, la ragione e la tradizione designavano il terzogenito, Raimondo; ma donna Teresa, per far passare la propria volontà su tutte le leggi [...]

[...] don Blasco dei raggiri materni; ma, oltre che egli non prestava molta fede al monaco, del quale conosceva l'implacabile critica, quella stessa [...]

[...] , e che il posto a cui lo avevano costretto a rinunziare toccava al fratello Raimondo. Ma non era più tempo di tornare indietro: lo scapolare e la [...]

[...] osservanza della Regola, con la fama di dottrina in brev'ora acquistata. Così era stato eletto decano a ventisette anni; ma, portato in palma di mano [...]

[...] esser Priore ed Abate; ma la vita scandalosa, il carattere violento, l'ignoranza supina gli rendevano se non impossibile per lo meno difficilissimo [...]

[...] uno degli Uzeda, i cui antenati erano stati tanto benemeriti del convento, dovesse occupare la carica vacante, era fuori contestazione; ma don [...]

[...] : sul nipote aveva il solo vantaggio dell'età, ma questo non era tale da compensare tutti i suoi enormi difetti. A maggioranza strabocchevole fu [...]

[...] che fossero figli di colei ch'egli considerava come sua personale nemica; ma poi, ai suoi occhi, avevano torti particolari tutti quanti, a [...]

[...] incoraggiamenti dallo zio monaco; ma don Blasco era fatto così, che quando qualcuno gli dava ragione egli mutava opinione per dargli torto. Il fidanzamento [...]

[...] molto ben radicata nel suo cervello, ammetteva veramente qualche eccezione — ella stessa, per esempio — ma verso la prole era la sola che la [...]

[...] ; ma l'odiato era l'erede del titolo, il futuro capo della casa; e il preferito, nonostante il sacrificio di Lodovico, un semplice cadetto: per [...]

[...] maschio, il primogenito, il principino di Mirabella, il futuro principe di Francalanza: ella non solo l'aspettava, ma non ammetteva che non venisse [...]

[...] esercitare ella stessa sulla ragazza una vigilanza e un'autorità più severa e più forte di quella che la Badessa esercita in una badia. «Ma da una [...]

[...] , lo aveva ammesso in casa; ma, scoraggiato dalla fredda accoglienza e dalle ostinato repulse di Chiara, persuaso da parenti ed amici che faceva [...]

[...] ti pigli?....» ma Chiara, di rimando: «Nessuno, tanto meglio! Se Vostra Eccellenza non voleva maritarmi? lasci stare in casa!...» Di prima [...]

[...] impressione come tutti gli Uzeda, Chiara non aveva voluto sentirne di quel promesso, per l' unica e sola ragione che era un poco pingue; ma, una volta [...]

[...] legge! Ma da un giorno all'altro, quando uno meno se l'aspettava, senza perchè, cangiavano di botto; dove prima dicevano bianco, affermavano [...]

[...] solo il prete di buona volontà aveva udito il sì; ma il domani delle nozze, quando la famiglia andò a far visita agli sposi, o non li trovarono [...]

[...] propria gravidanza; ma anche questo dimostrava il bene che voleva al suo Federico. La principessa glie lo aveva dato per molte ragioni. Prima di [...]

[...] , ma di prestarsi anche ad una piccola commedia. Se fermo proposito della madre era che la fortuna della casa non fosse intaccata dalle femmine [...]

[...] dugent'onze annue: così diceva l'atto registrato dal notaio Rubino e così sapevano tutti; ma poi il marchese le aveva rilasciato un'apoca [...]

[...] Raimondo, al quale non rivolgeva la parola da anni ed anni per la ragione che era stato il beniamino della madre, incitandoli a farsi valere; ma [...]

[...] colei; ma quel marchese che le era soltanto genero, che non doveva quindi temerla, che era stato giuntato una prima volta nell'affare dei capitoli [...]

[...] Chiara pel bene che le voleva, non per i quattrini che potevano venirgli!... La collera del monaco fu tale da procurargli uno stravaso di bile; ma [...]

[...] legato del canonico; dimostrandogli in quattro e quattr'otto che non le dieci mila onze assegnate nel testamento, ma tre volte tanto glie ne venivano [...]

[...] dessero quel che le toccava perchè, gareggiando d'affetto con Federico, le doleva che egli dovesse sostener da solo il peso della casa; ma il [...]

[...] cavallina di don Blasco, teneva ella fronte allo zio, gli diceva: — Sì, va bene; Vostra Eccellenza ha ragione, parla per amor nostro; ma il [...]

[...] una volta Chiara, presolo a parte, protestò: — Vostra Eccellenza mi dica quel che le piace, ma non tocchi Federico. Non tollero che se ne parli male [...]

[...] interesse portato verso quel paio di animali. Ma erano giuramenti da marinaio; egli non poteva rassegnarsi a star zitto, gli coceva troppo che la [...]

[...] gusto della campagna, che la principessa assecondò. Gli aveva messo il soprannome di Babbeo per quelle sue sciocche manìe; ma comprendendo che [...]

[...] sognato. Il suo piacere, veramente, sarebbe stato più grande se avesse potuto far tutto da solo; ma, costretto a chiamar zappatori e giardinieri [...]

[...] scombussolamento delle stagioni; ma la madre lo canzonava, a posta, per incaponirlo in quella sua manìa, e vi riesciva a meraviglia. E il frutto delle [...]

[...] , tanto era stracciato e unto e goffo nei panni vecchi di anni ed anni. Ma la principessa, deridendolo, lo lasciava fare, e segnava una dopo [...]

[...] , candidamente, lasciando di piallare o di rimondare. — Non è abbastanza quello che ho avuto? — Ma ti tocca il triplo, per lo meno! Sei stato [...]

[...] suggelli! Te ne accorgerai all'atto dell'inventario, anima candida! Il monaco smaniava dall'impazienza per quest'inventario; ma il principe invece [...]

[...] specialmente furioso contro questa qui. Come Chiara e Ferdinando, Lucrezia non ricordava una carezza della madre; ma dove Chiara aveva avuto [...]

[...] assisteva alle visite che venivano per la madre, questa esclamava: «Ma come sei brutta, figlia mia!... Che disgrazia avere una figlia così brutta, è [...]

[...] ; ma dimostrava come poteva a Lucrezia il bene che le voleva. Maggiore appena d'un anno, egli giocò con lei, le diede i balocchi da lui stesso [...]

[...] Teresa, già malandata, si svegliò con un doloretto al fianco, del quale sulle prime non si curò, ma che un anno dopo doveva condurla al sepolcro [...]

[...] , non più «mezzo ceto» cioè borghesia, ma non ancora nobiltà vera e propria. Nobili si credevano e si vantavano; ma questa loro persuasione non [...]

[...] riuscivano a trasfondere negli altri. Da parecchie generazioni s'erano venuti imparentando 87 con famiglie della vera «mastra antica», ma avevano [...]

[...] dei nuovi tempi, faceva anch'egli il liberale; teneva moltissimo alla sua nascita, ma combattendo la bigotteria della nobiltà — quando la volpe [...]

[...] della nipote; ma pur di complottare e di metter zeppe e di farsi valere, don Blasco passava sopra a maggiori difficoltà. Egli cominciò dunque a [...]

[...] chinava il capo agli argomenti che don Blasco le ripeteva; ma sul punto d'impegnarsi a dire il fatto suo a Giacomo, la paura l'arretrava. Era [...]

[...] , mostravasi ancora più chiuso con tutti, ma specialmente con lei. Preparata a sostener la lotta per amore di Giulente, ella voleva riserbare le sue [...]

[...] fra un paio di anni, avrebbe chiesto la sua mano; e che il duca d'Oragua, tanto amico di suo zio don Lorenzo, li avrebbe sicuramente sostenuti; ma [...]

[...] Blasco, in cambio, gli sobillava i fratelli e lo sorelle. Ma il monaco non credeva di far male, così; scettico e diffidente, sapeva che Giacomo [...]

[...] s'era messo con lui non già per affezione o per rispetto, ma per semplice tornaconto. Il principe Giacomo, infatti, aveva avuto le sue ragioni per [...]

[...] Raimondo, più piccolo, ne toccò; ma quando la principessa si vide dinanzi in lacrime il suo protetto, Giacomo assaggiò le terribili mani di lei che [...]

[...] alla cognata. Ma furono soddisfazioni mediocri e di corta durata: con gli anni la principessa chiuse a San Nicola il secondogenito, diede a [...]

[...] novità?... Giacomo voleva anch'egli ritoccare la pianta della casa, ma la madre non gli lasciò neanche attaccare un chiodo; e il Benedettino andava [...]

[...] accasati; ma la principessa, come sempre, s'infischiò delle regole e pensò di trovare un partito a Raimondo prima ancora che a Giacomo. Morendo lei [...]

[...] e lasciando ad entrambi la sua fortuna, la condizione dei due fratelli sarebbe stata eguale; ma in vita, non volendo ella spogliarsi di nulla [...]

[...] un ramo storto che avrebbe fatto concorrenza al diritto; ma per la stessa passione ispiratale dal giovane: all'idea che un'altra donna gli [...]

[...] delle ragazze della città e neppure nella provincia; ma cominciò invece a cercargli un partito a Messina, a Palermo, più lontano ancora, nel [...]

[...] sorella della madre, e s'era messo in testa di sposarla, quantunque la dote di lei fosse infinitamente più scarsa di quella della Grazzeri; ma la [...]

[...] appetiti insaziabili di piaceri e di libertà; ma la protezione della principessa pesava quasi quanto la sua avversione, tanto ella era dispotica in [...]

[...] senza arrivare a soddisfarle. A lui solo, per esempio, toccavano quattrini da buttar via a suo capriccio; ma la principessa donava per lambicco; e [...]

[...] madre gli dava in un anno. Solo a lui, anche, era stato consentito di arrivare sino a Firenze, ma quella rapida corsa, mettendo in corpo al [...]

[...] nessun patto voleva accettarlo. Ma la principessa, che verso gli altri figli adoperava i più acri sarcasmi, le imposizioni più dure e le minaccie [...]

[...] Grazzeri! Ma a coronar l'opera mancava proprio il matrimonio di Raimondo!... Ammogliare un altro figliuolo? Creare una seconda famiglia? Venir [...]

[...] . L'anno dopo, don Blasco aveva ottenuto la rivincita; ma Dilenna gli fece più tardi mangiar l'aglio quando, in previsione della vacanza del [...]

[...] quattordici paia di...? Ma andate un poco a farvi più che.... tutti quanti siete, e maledetti siano i piedi d'asino e di porco che mi ci portarono!» Egli [...]

[...] , una lotta ora sorda ora violenta non solo col primogenito o con don Blasco, ma con lo stesso figlio di cui voleva assicurare l'avvenire, e perfino [...]

[...] , ma ne dimostrava cinquanta; nè in età più fresca aveva mai posseduto le grazie del suo sesso. Destinata a restar nubile per non portar via [...]

[...] feudi di casa Francalanza; non comprendeva il valore delle stoffe, dei nastri, degli oggetti di moda, ma sapeva, come un sensale, il prezzo dei [...]

[...] quali poteva sperare informazioni e suggerimenti. E il principe di Roccasciano, gran signore da quanto gli Uzeda, ma con pochi quattrini che [...]

[...] zitellona torse il grifo, dicendo: «Se ne può parlare.» Ma ella pretendeva di averla per le sue mille e cent'onze, capitale, interesse e spese [...]

[...] dal governo per motivo del giovane bandito, chinò finalmente il capo. «Almeno faccia lei le spese dell'atto,» le mandò a dire; ma donna Ferdinanda [...]

[...] il portone, e un piano solo, sopra, con un balcone grande e due piccoli, nella facciata; ma aveva un valore inestimabile, agli occhi di donna [...]

[...] bella libreria; ma, quando il principe Giacomo XIII cominciò a navigare in cattive acque, fu venduta prima di tutto; ella salvò una copia del [...]

[...] «barone» Palmi, di certi privilegi di centocinquant'anni addietro; ma che erano centocinquant'anni paragonati ai secoli di nobiltà degli Uzeda? Senza [...]

[...] Calasaro, era andata via dal palazzo Francalanza e aveva messo casa, continuando a squartar lo zero ma pagandosi il lusso della carrozza. I legni [...]

[...] erano due vecchi trespoli compiuti per pochi ducati ma decorati dello stemma di casa Uzeda; i cavalli, due magre bestie a cui ella dava in pasto [...]

[...] si metteva sotto i piedi la «legge» che voleva la continuazione del solo ramo diretto; ma gli dava in moglie, chi? chi, Signore Iddio? Una Palmi [...]

[...] di Milazzo!... Palmi? Donna Ferdinanda non la chiamò mai con questo nome; ma ora Palma, ora Palmo, e le diede come arma parlante ora la mezza [...]

[...] , la zitellona non mise più piede in casa Francalanza; ma, come il fratello, non soffrendo di starne a lungo lontana, ci tornò alla prima [...]

[...] che soldato,» così neppure la nobiltà si dava alla milizia. Ma don Eugenio voleva anch'egli esser libero e guadagnarsi un posto nel mondo. Rimasto [...]

[...] , al 107 tempo dei matrimonii; ma benchè da lontano, fu l'unico che approvasse l'opera della cognata, attirandosi naturalmente per [...]

[...] Uzeda, ora stato borbonico per la pelle. Ma quantunque come secondogenito e duca d'Oragua avesse avuto qualcosa di più del magro piatto ed alcuni [...]

[...] farsi valere nel mondo più grande di quella dei fratelli, giacchè la sua dotazione svegliava ma non appagava i suoi appetiti. Finchè era durato il [...]

[...] serio mettendosi coi rivoluzionarii, il duca non solo non soffrì molestie di sorta nella reazione, ma fu anzi accarezzato. Invece, un sordo [...]

[...] fermento si destò contro di lui nel partito dei vinti. Gli apponevano quella firma odiosa, ma più le accoglienze fatte a Satriano alla Pietra [...]

[...] Ferdinando il «che Dio sempre feliciti!» Questo voleva dire il duca, in propria difesa; questo diceva Giulente; ma cantavano ai sordi, e il duca [...]

[...] degli affari. Quando il duca seppe del matrimonio divisato dalla principessa, s'affrettò quindi non solamente ad approvarlo, ma anche ad offrirsi [...]

[...] era borbonica d'istinto, ma non s'occupava di politica, avendo altro da fare; poi, come le era piaciuto che la sposa non potesse vantare una [...]

[...] 112 duca ripartì, se ne tornò a Palermo, non solo perchè aveva preso gusto a starci, ma anche per confermare i suoi concittadini in quelle [...]

[...] . Non solo nessuno parlava più dei fatti vecchi di sei anni; non solo egli era considerato come una delle speranze del partito; ma il lungo [...]

[...] dall'Intendente e le restituiva, e non aveva scrupolo di mostrarsi in compagnia dei più ferventi borbonici; ma questo non gli era posto più a debito [...]

[...] i nipoti defraudati, sapeva le ragioni che militavano per essi; ma vedeva ancora la ciera accigliata del principe, udiva le sue amare lagnanze [...]

[...] figliuolo, non glie ne passava nessuna liscia; ma, da un'altra parte, non scherzava neppure con le persone di servizio se queste, messe con le [...]

[...] chiave, voleva conto delle cose più miserabili, degli avanzi, delle croste di pane; ma insomma la spesa giornaliera, non contando l'aumento per [...]

[...] . — Ma il palazzo è del principe! Il contino ha un solo quarto.... Il principino adesso non perdeva una parola del discorso. — Il contino scapperà [...]

[...] — senza tante ciarle.... — Ah, non vuoi dirmelo? — Ma che cosa, Eccellenza, se parlano così, a vanvera? 116 — Ah, non vuoi dirmelo? — Signorino [...]

[...] camere della madre, per vedere se gli portavano nulla. La contessa Matilde gli diede infatti un cartoccio di dolci; ma la zia Lucrezia neppure [...]

[...] parenti, dai discorsi dei servi, che l'avevano con suo padre, chi per una ragione e chi per un'altra, ma che nessuno ardiva prendersela direttamente con [...]

[...] scappellotti, la zia Lucrezia giocava anche lei a pizzicargli il braccio, specialmente quando egli andava 117 a rovistarle la camera; ma [...]

[...] , mentre invece non poteva stare lontano dalla mamma. Donna Ferdinanda, veramente, gli usava molte preferenze; ma nessuno come la principessa scusava i [...]

[...] , la cameriera, agli urli del ragazzo; ma aveva appena cominciato: «Signorina... lo lasci andare....» che apparve il principe. — E per questo alzi [...]

[...] rossi, teneva il capo chino, non diceva una parola; ma il principe, fattosi improvvisamente sereno in vista, rivolgeva cortesie allo zio duca [...]

[...] punzecchiavano assiduamente, se la trattavano senza riguardi; ma ella perdonava le mancanze di riguardo e gli sgarbi fatti a lei; non soffriva quelli che [...]

[...] , uomo di passioni estreme, amico o nemico fino alla morte degli altri uomini, ma cieco e folle d'amore per le sue figlie... Mentre ella adesso si [...]

[...] marito; il ragazzo tremante a un'occhiata del padre, ma superbo dell'umiliazione inflitta alla zia; Lucrezia e il fratello ancora freddi e sospettosi [...]

[...] nessuno quanto lei stessa lo metteva tanto alto; ma non le aveva giovato sentirsi e farsi umile dinanzi a lui e ad essi: l'astio non s'era placato [...]

[...] , facendole sentire fin dal primo giorno la sua mano di ferro perchè, più d'ogni altro, ella stesse sommessa dinanzi al beniamino; ma la sommessione [...]

[...] essersi imparentato coi Francalanza; ma Raimondo aveva risposto a tante prevenzioni zelanti, a tante cure affettuose mostrandosi malcontento di [...]

[...] a Firenze, ma quest'ultima risoluzione di Raimondo era stata causa della più viva opposizione del barone che voleva vicina la figlia e, giudicando [...]

[...] che fosse suo marito; s'avanzava invece cerimoniosamente don Cono Canalà: «Sia pro a ciascuno!... Ma non veggio il contino?...» Così, così a Firenze [...]

[...] duca, tutti si levarono; la contessa con gli altri; ma la zitellona salutò tutti fuorchè quest'ultima. Pochi minuti dopo sopravvenne don Blasco che [...]

[...] rifugio della madre, non solo pareva non dir nulla al cuore di Raimondo, ma non bastava neppure a confortare lei stessa, poichè ella non poteva più [...]

[...] partire; ma vedendolo, sordo alla voce della morente, sordo alle stesse ragioni dell'interesse, restare a Firenze, l'angoscia di lei s'era [...]

[...] fremito; ella era madre un'altra volta - fredda, cattiva madre, se non tripudiava a quella scoperta; ma come avrebbe potuto gioirne, quando il [...]

[...] liberamente il respiro, chiedendo perdono al Signore della gioia che provava per causa d'una morte; ma l'implacata avversione dei parenti l'affliggeva [...]

[...] stesso in piedi, cominciò: - Vostra Eccellenza mi scusi se la disturbo dopo tavola, ma dovendo parlarle di affari importanti e non volendo portarle [...]

[...] via il suo tempo.... - Ma che!... - fece il duca, interrompendo il preambolo. - Tu non mi disturbi affatto.... Parla, parla pure.... - e accese [...]

[...] nostra madre, i possessori dei quali, durante la malattia, avevano pazientato oltre la scadenza; ma credevo naturalmente che fossero infime somme, di [...]

[...] migliaia d'onze, e che ogni giorno spunta un nuovo creditore, e che se continua di questo passo, il meglio dell'eredità se n'andrà in fumo?... - Ma [...]

[...] non solamente da coloro che dovevano essere i suoi naturali confidenti, ma da quegli stessi nei quali aveva riposto fiducia... Il signor Marco [...]

[...] sentito tante lodi.... Ma dice che dei morti non si dove parlare.... e basta!... Ora io ho voluto dir questo a Vostra Eccellenza, prima di tutto [...]

[...] altri, perchè sappiano che i loro legati saranno anch'essi gravati in proporzione.... Il duca ricominciò a scrollare il capo, ma con espressione [...]

[...] .... - Io? E perchè dovrei averla con lei?... Non ho parlato molto in questi giorni, è vero: ma come vuole 132 Vostra Eccellenza che avessi voglia [...]

[...] non vuoi dare ad Angiolina.... - Le mille onze? Io non voglio darle?... - esclamò allora Giacomo. - Ma non vede Vostra Eccellenza come sono [...]

[...] entrare anche lei in casa Francalanza, la cugina; di prendersi anzi il primo posto, come moglie del principe Giacomo, ma l'opposizione della zia [...]

[...] Teresa aveva trionfato di lei e del giovane. Invece che principessa, s'era chiamata semplicemente la signora Carvano; ma quantunque il cugino [...]

[...] , le dava del freddo voi; ma era perfino incapace di provare gelosia o qualunque altro sentimento per lei come per ogni persona, tanto la naturale [...]

[...] figli. Quel pomeriggio appunto, dopo tavola, la balia era venuta a dirle che la bambina tossicchiava un poco; cosa da nulla, certo; ma ella se [...]

[...] azzeccata; ma cominciando a confondersi, ad imbrogliarsi: - E non lo tormentare più, povero bambino!... - 136 esclamò donna Ferdinanda. - Qui, con [...]

[...] ; ma la zitellona interrompeva: «Fatemi il piacere!...» intanto che la cugina, scrollando il capo, affermava che, veramente, gli studii non erano [...]

[...] stati il forte dell'antica nobiltà. - Il forte? - esclamava la zitellona. - Ma fino ai miei tempi era vergogna imparare a leggere e scrivere [...]

[...] , ancora imbronciata, salutò freddamente la sorella; ma questa non s'accorgeva di nulla, nervosa com'era, tutta piena d'una secreta idea [...]

[...] prudentemente; ma con Fersa si sbottonava, derideva le quarantene e tutti gli altri amminnicoli fatti per darla a bere ai gonzi. - Non date retta a queste [...]

[...] che, in qualità di Gentiluomo di Camera, era stato invitato nei palchi dell'Intendente. Ma egli aveva da concludere un affare, quella sera: la [...]

[...] approvare il sentimento di Raimondo che ella perdonava al marito ma biasimava negli altri? Forse perchè scorgeva in tutta la persona di lei, nella [...]

[...] qualche giorno, non si parlò più di casi sospetti a Siracusa, ma del divampare del morbo a Noto. Il duca, deliberato di tornarsene a Palermo prima [...]

[...] s'era mutato, ma al contrario di Giacomo, in peggio; era diventato nervoso, irascibile, verboso e di buon umore solo quando donna Isabella veniva a [...]

[...] Francalanza, adesso godeva nell'esservi ricevuto con segni di particolare gradimento; non solo Raimondo, ma anche e forse più Giacomo dimostrava molto [...]

[...] ; ma molto accorta, e semplice, alla mano come una buona massaia. Aveva sperato d'ammogliare il figliuolo a modo suo; ma questi, andato una volta a [...]

[...] stata educata. Nobilissima, la Pinto; ma senza dote; aveva però ricevuto un'educazione oltremodo signorile in casa dello zio facoltoso. I Fersa [...]

[...] tutta da ridere; - ma possedevano gran quantità di quattrini. Donna Mara, sulle prime, aveva tentato di opporsi a quel matrimonio; ma poichè suo [...]

[...] impercettibile, esagerazione d'obbedienza, una cert'aria di sacrifizio che pareva volesse ispirare l'altrui compianto, ma che riusciva molto [...]

[...] poteva solo trattenere Raimondo in Sicilia, ma forse egli avrebbe affrettata la partenza per fuggire il colera. Già alle prime voci di pestilenza [...]

[...] , inquieta per la lontananza del padre e della bambina, ella gli aveva domandato le sue intenzioni; ma suo marito non s'era ancora deciso. L'anno [...]

[...] . Raimondo invece pareva esitante; se la pigliava, sì, con la cattiva stella che l'aveva fatto cogliere dalla pestilenza nella trappola isolana, ma diceva [...]

[...] impediranno il transito, se non potremo più vederla? - Prima di tutto tua figlia non è abbandonata in mezzo a una via, ma con suo nonno e sua zia. Poi, se [...]

[...] reggimento di soldati, non che gl'invitati del principe; ma, come il palazzo in città, a furia di modificazioni e di successivi riadattamenti [...]

[...] sostenute da suo nonno per costrurre il palmento e la cantina andarono perdute. Ma, venuta donna Teresa, ogni cosa fu messa nuovamente sossopra. I [...]

[...] aiuole fiorite: ma, chiamati i manovali, ordinò che buttassero giù muri, e dividessero stanze, e condannassero porte e forassero nuove finestre [...]

[...] ospiti ci stava a suo costo. Ma il più contento di tutti era il principino; mattina e sera nella vigna, nel giardinetto, a zappare, a trasportar terra [...]

[...] bestia. Solamente la vista del padre l'infrenava, perchè il principe lo aveva educato a tremare a un'occhiata; ma tutti gli altri parenti lo [...]

[...] lasciavano fare. La principessa lo contentava ad un cenno; la zia Ferdinanda contribuiva anche a viziarlo, come erede del principato; 149 ma don [...]

[...] che lo scorgevano in quelle attitudini sospette. Ma non bastava mantenere il secreto sull'idea; bisognava anche spender molti quattrini per [...]

[...] sarebbe mai sognato di rivolgere al duca o a donna Ferdinanda. Ma don Eugenio, in famiglia, godeva poca considerazione per le stramberie commesse a [...]

[...] portare nello scudo tegoli e mattoni. Solo i Giulente, di quella casta dubbia, non venivano alla villa, per via del figliuolo; ma il principe [...]

[...] non aveva interrotto la corrispondenza con Lucrezia, le riferiva tutto contento quelle amabili dimostrazioni. Ma la gioia invece di scemare [...]

[...] entrambi, ma le sue preferenze erano pel duchino Michele: non contenta dell'istituzione del maiorasco, lavorava a migliorare le proprietà [...]

[...] corsa pei villaggi dove gente armata fermava ogni persona ed ogni veicolo, contrastando il passo; ma comprendeva ella nulla di tutto questo? vedeva [...]

[...] buon giuoco ai nemici; ma il silenzio imposto a sè stessa, rendendo più acuto il suo tormento, le aveva tolto il mezzo di 156 saper nulla [...]

[...] stava bene e che erano tutti al sicuro. Non pianse, ma si sentì vinta da una cupa tristezza che non riuscì a nascondere. Raimondo stesso se ne accorse [...]

[...] cominciò a venir gente, ella andò a chiudersi nella sua camera. Stava male, non solo di spirito ma anche fisicamente; la lunga agitazione [...]

[...] . - Ma i Fersa dove se ne sono andati? Era proprio Raimondo che faceva questa domanda? Non sapeva dunque dov'era colei? - Nella campagna di Leonforte [...]

[...] , sorridendo anche lei di quelle scene da commedia, giudicava tuttavia che suo marito facesse male a fomentare così il vizio della principessa; ma [...]

[...] infinitamente più dolorosa. Il cuor suo lo avrebbe voluto senza nessun vizio, solo amante di lei, della famiglia, della casa; ma lo prendeva com'era [...]

[...] fratello, gli comunicava i proprii disegni. «Avevano dato a intendere ai legatarii che erano stati trattati male dalla madre, ma la [...]

[...] convento, il monaco non aveva messo fuori neppure il naso, nelle prime settimane, per paura di prendere il colera con l'aria che respirava; ma [...]

[...] Giulente lo imbestialirono; ma quel che gli fece perdere il lume degli occhi fu la lettura del Giornale di Catania portato dal principe di Roccasciano [...]

[...] osando replicare al marito, ma non potendo soffrire d'esser divisa dal suo bambino. Così zio e nipote tornarono a venire, soli, in giorni [...]

[...] e nipote per amore della buona fama del convento, per rispetto ai Padri che, a suo giudizio, erano tutti buoni e bravi egualmente; ma in modo [...]

[...] tanti degli Uzeda, a San Nicola! Ma Vostra Eccellenza non l'avremo! Vostra Eccellenza è figliuolo unico, e non lo metteranno certamente al [...]

[...] , all'indulgenza della principessa, vociava: «Ma come cresce, cotesto squassaforche!... Che educazione è questa qui!..» Donna Ferdinanda, quantunque [...]

[...] sodiffar gli appetiti della Reina: ma sdegnatosi di qveste attioni il Re mosse contra di Blasco graue gverra, che per l'interpositione di molti baroni [...]

[...] il senso: - Bel re, quello, eh? che si faceva servire dai suoi baroni e poi non voleva dar loro niente! Ma la pensata di don Blasco Uzeda non fu [...]

[...] segvire i Daini, Cinghiali, e Lepri, andò solo il Re appresso vn grosso Cinghiale, il qvale astvtamente si trattenne nel corso, ma perchè il cauallo [...]

[...] suoi feudi, «mercè l'inobedienza che usò col suo Re; ne ottenne quindi il perdono, ma non per questo dimorò nella fedeltà, poicchè per sue cagioni [...]

[...] erano, per donna Ferdinanda, atti di valore e prove d'accortezza. Nè gli Uzeda avevano litigato coi sovrani e coi rivali soltanto, ma anche tra loro [...]

[...] Luna, bastardo del Re Martino,» ma il più terribile di tutti fu il secondo Vicerè, il grande Lopez Ximenes, «che perdette l'animo dei suoi soggetti [...]

[...] nipotino, - per proibire le sfide; ma a chi diceva, al muro? Non gli davano retta! Ah, no? Allora fece un pensata; aspettò il primo duello, che fu tra [...]

[...] prese? - Tornavano al re, - spiegò don Eugenio; - ma poi la faccenda s'accomodò: Ventimiglia se ne andò fuori regno, e Cardona regalò al Vicerè il suo [...]

[...] - ma, egli, più fino di loro, che fece? Offrì al re un dono di 30 mila scudi, e così restò al suo posto; per poco, però. Era naturale che non lo [...]

[...] Sicilia che tenevano il luogo del re, ma si chiamavano Presidenti del regno, o Vicerè non proprietarii, e dovevano consultare 168 Sua Maestà [...]

[...] secco: - Lo stampatore dimenticò di mettercelo; ma è così: suo, padre che, con una zappa in mano, pianta un piede di palma.... Verso la fine di [...]

[...] settembre il colera crebbe d'intensità; il 25 il bollettino segnò trenta morti, ma si diceva che fossero più e che gl'infetti superassero il [...]

[...] nobili, era stata, più di dieci anni addietro, la prima conquista di Raimondo; lasciata la madre, egli aveva poi ruzzato con la figliuola, ma [...]

[...] ottenere un rifugio al Belvedere. Grazie a lui le lasciarono entrare; ma le difficoltà ricominciarono subito dopo, giacchè, avendo i fuggiaschi [...]

[...] mano, ma con un piccolo giardinetto. Appena stabilite, ridussero una di quelle scatole a salottino da ricevere, e cominciò subito l'andirivieni di [...]

[...] tutta la colonia cittadina messa in rivoluzione da quell'arrivo. Donna Clorinda che non s'arrendeva ancora, dava udienza a tutti; ma il posto [...]

[...] libero di restar fuori quanto mi piace? - Sei libero, sì.... Ma non andare in quella casa, 171 tra quella gente che tuo fratello si vergogna di [...]

[...] ricevere.... - Dove vado? Tra quale gente? Io vado al casino; vuoi anche spiarmi? No, ella gli credeva, voleva e doveva credergli. Ma perchè [...]

[...] cessò dopo un'ora, Raimondo non tornava ancora.... Non gli altri maligni, ma egli stesso era bugiardo e incestuoso: poteva più dubitarne? Quella [...]

[...] gravidanza inoltrata la disformava. Ma aveva egli veramente giurato di attentare alla vita dell'essere che ella portava in grembo, infliggendole [...]

[...] l'acqua? - Ma la pioggia è finita da un pezzo.... - Mi son inzuppato prima!... - gridò quasi egli. - Ho da sentire anche te, adesso? 172 [...]

[...] suoi sospetti, per non irritarlo mentr'era infermo; ma ora gli buttava le braccia al collo, gli diceva, guardandolo negli occhi, passandogli una [...]

[...] nessuna?... A nessuna?... A colei? - Ma a chi? - Alla Galano?... - quel nome le bruciava le labbra. - Io? - rispose, con tono di protesta. - Ma neanche [...]

[...] .... Egli rideva di tutto cuore, rassicurandola. - Ma no! Che ti salta in capo!... E poi, l'Agatina!... Una che è di tutti, di chi la vuole!... - È vero [...]

[...] affari della divisione con Giacomo, ce ne torneremo a Firenze. Ma per ora, se vuoi, faremo una corsa a Milazzo. Partorirai a casa tua; ti piace [...]

[...] begli esempii? Ma Giacomo voleva mettere il figlio a San Nicola anche per gli studii: come se gli Uzeda avessero mai saputo fare più della loro [...]

[...] pagarli, e questo era il solo e vero motivo della deliberazione: risparmiare i baiocchi; perchè ai Benedettini non solamente non si pagava nulla, ma le [...]

[...] diporto dei ragazzi; non c'erano soltanto fiori, ma alberi fruttiferi, aranci, limoni, mandarini, albicocchi, nespoli del Giappone, e la mattina un [...]

[...] , secondo prescriveva la Regola; ma lo spasso cominciava più tardi, dopo desinare, quando essi si sparpagliavano per il giardino, dove si [...]

[...] abitudini del convento ed era il più diavolo di tutti, spesso arrampicavasi su quel muro, tentava scavalcarlo e andarsene nella sciara; ma allora il [...]

[...] e della regina nel 1834; ma diffondendosi soprattutto intorno alle vicende del monastero. Nel primo principio non si sapeva bene chi lo avesse [...]

[...] fondato, ma il 1136 certi santi Padri Benedettini s'eran ritirati, per meditare e far penitenza, nei boschi dell'Etna e lì, coll'aiuto del conte [...]

[...] , la cenere infocata bruciava ogni vordara. «Potevano sopportare tanti guai, i poveri Padri?» La meditazione stava bene, ma se il suolo mettevasi [...]

[...] a ballar la tarantella, chi poteva più riconcentrarsi e pregare? La penitenza stava ancora meglio; ma bisognava pure evitare che, a furia di [...]

[...] ,» ma re, regine, vicerè e baroni avevano cominciato a donar roba al convento; e a furia di raccoglier legati i Padri si trovavano possessori di [...]

[...] l'edificio dalle fondamenta; però il castigo, se mai, non fu inflitto ai soli Padri, ma a mezza Sicilia che se ne cascò come un castello di [...]

[...] rappresentanti delle prime famiglie non solo della Val di Noto, ma di tutta la Sicilia, perchè in tutta la Sicilia c'era solo un altro convento di Cassinesi [...]

[...] donna Ferdinanda, le digeriva meglio che non l'altre del latino e dell'aritmetica. Esse gli davano un'idea straordinaria di quel che valeva, ma [...]

[...] gloriava d'avere anche lui un Vicerè tra gli antenati; ma Consalvo correggeva: «Vicerè? Presidente del regno!...» E l'altro: No, vicerè...» e [...]

[...] soccorso e a Frà Carmelo toccava comporre la lite. Ma ricominciava con gli altri, attaccava brighe sopra brighe. Quasi tutte quelle famiglie baronali [...]

[...] dava la pena di stare attento, Consalvo capiva tutto e raccoglieva lodi e premii, ma del resto non c'erano castighi, chè i maestri lettori, tutti [...]

[...] scappellotto, a modo di carezza; ma la prima volta che Frà Carmelo lo condusse a palazzo, in permesso, per mezza giornata, tutta la famiglia, riunita [...]

[...] per la circostanza, gli fece gran festa. — Che bel monachino!... Che bel monachino!... La principessa, dolente di non averlo più con sè, ma [...]

[...] . — E la zia Matilde? — Sta poco bene.... Ma donna Ferdinanda troncò quegli stupidi discorsi, e prese a interrogare il nipotino intorno ai compagni [...]

[...] novizii fino ai monaci più vecchi, per ordine d'età; ma una volta arrivato ai Padri di fresca nomina, ricominciava per evitare quel fastidio ai grandi [...]

[...] dedito al vino; 36°: non gran mangiatore; 37°: non dormiglione; 38°: non pigro....» La Regola, veramente, andava letta in latino; ma al [...]

[...] di pane; «se hanno poi da cenare, il Cellerario serbi la terza parte di detta libbra per darla loro a cena;» ma questa era una dello tante [...]

[...] deboli et infermi;» ma tutti i giorni compravano mezza vitella, oltre il pollame, le salsicce, i salami e il resto; e in quelli di magro il capo [...]

[...] chiamava più precisamente don Blasco. Articolo vino, il fondatore dell'Ordine prescriveva che un'emina al giorno dovesse bastare; «ma quelli ai quali [...]

[...] ne andava dalla baronessa Lisi, Padre Broggi dalla Caldara, altri da altre signore ed amiche. Tornavano all'ave, per entrare in chiesa, ma quelli [...]

[...] a infrenare i peggiori; ma poi, coll'andar del tempo, zitti zitti, a poco a poco, questi erano tornati alle abitudini di prima; 188 gioco [...]

[...] rotolo di questa cernia e portalo a donna Lucia!» E l'Abate lasciava correre. Ma un giorno finalmente i nodi vennero al pettine, per causa di [...]

[...] Abate dovè rimangiarsi il suo provvedimento, ma l'Uzeda senior non si placò per questo, chè dove potè trovare argomento da suscitare mormorazioni e [...]

[...] ; ma, al tempo dell'ammissione del principino, i contrasti erano quotidiani e violenti. L'Abate aveva, prima di tutto, i suoi partigiani; ma non [...]

[...] d'attirar costoro, gridando che bisognava mandare a casa sua quel «mangiamaccheroni napoletano» ma, benchè d'accordo in 190 questo [...]

[...] , in fin dei conti, egli era il solo meritevole d'aspirare alla dignità abaziale; ma allora suo zio, per evitare che quel «gianfottere» si ponesse [...]

[...] v'erano partiti politici: i liberali, rivoluzionarii, piemontesi; e i borbonici, napoletani, sorci; ma se fra i monaci i due campi disponevano di [...]

[...] dopo gli Uzeda del ramo diritto: quantunque secondogenito, se fosse rimasto al secolo gli sarebbe toccato il titolo vitalizio di barone. Ma il [...]

[...] racimolature del monastero, ma 193 parecchi parteggiavano o pel governo o per la rivoluzione. Uno specialmente, Frà Cola, capo rivoluzionario [...]

[...] quotidiane; ma spesso ne recitavano una sola all'intenzione di tutti quanti: il ristoro dei morti era lo stesso, e i vivi non stavano a perder tempo [...]

[...] costato parecchie migliaia d'onze, tutto di noce scolpito; ma adesso i Padri non si levavano neppure per andar lì, a due passi; restavano a covar [...]

[...] nero; ma il suo abito era così ricco, tanto guarnito di gale e di merletti, da parere un abito da ballo. Arrivata tardi, non trovava un buon posto [...]

[...] occhi un po' arrossati, ma quando il conte le ridiede il braccio per condurla in sagrestia, s'appoggiò a lui languidamente. — Per legge, non [...]

[...] potrei venire.... — protestava. — Sono ammesse le sole famiglie.... — Ma che!... Siete con noi! Diremo che siamo cugini.... Nella sagrestia ai [...]

[...] sagrestani avevano serbato loro gli stessi posti, facendovi la guardia in mezzo alla folla burrascosa. Ma i soldati la frenavano, e quando [...]

[...] fosse acqua, si ficcava in tasca i dolci che non poteva mangiare; ma la zia Matilde non prese nulla. Il Sabato Santo, per la funzione della [...]

[...] , ma era la prima volta che l'abbandonava, giusto nel momento che la compagnia e l'assistenza di lui le erano più necessarie. La nuova tristezza non [...]

[...] giovò certamente a darle forza per vincer presto il male; ma un dolore più grande l'aspettava e i suoi presagi dovevano tutti avverarsi, poichè [...]

[...] 199 per le figlie, ed ella aveva quasi benedetto le sue sofferenze, se per esse godeva di quella tregua; ma appena arrivata in casa degli Uzeda [...]

[...] traverso e, cosa più dura al suo cuore di madre, la ferivano nelle sue bambine. Della più piccola deridevano le sofferenze e predicevano la morte; ma [...]

[...] verità, non mostravasi per nulla crucciato dei disegni di matrimonio; ma ricominciava a trascurarla, scappava via subito dopo colazione, tornava al [...]

[...] la mia sedia, perchè l'ho invitata con noi!... Ma queste, cara mia, sono regole di buona creanza. Bisognava venire in questa bicocca miserabile [...]

[...] piedi. «Ma che proprio ho da lasciar qui l'ossa? Non credo! Non è possibile!...» E udendolo parlare a quel modo, Matilde chiedeva a se stessa perchè [...]

[...] Firenze? Per gli affari, forse? Ma quantunque Raimondo non le tenesse discorso di queste cose, ella sapeva che della divisione non si parlava [...]

[...] di procedere alla sistemazione definitiva dell'eredità; ma a Raimondo tornava comodo prendere i quattrini senza stare a far conti, a citare i [...]

[...] «quella bestia di mia cognata era una testa di cavolo, sì, ma non al punto di lasciar debiti da una parte e di serbar quattrini 203 [...]

[...] tra le carte e rimesse a nuovo per la circostanza! Ma poichè quell'altre bestie di Chiara, del marchese, di Ferdinando, di Lucrezia facevano [...]

[...] nuora palermitana; la rivoluzione messale in casa, il mal nascosto compatimento col quale la trattava, i gusti costosi e le opinioni ardite; ma [...]

[...] , sissignore, stava benissimo e le faceva anche tanto piacere: ma che Raimondo stesse sempre alle costole dell'Isabella, in casa propria o in [...]

[...] , non comprendeva; ma non le piaceva nient'affatto e non intendeva che continuasse. Senza addurne la ragione per non mettere il carro avanti ai buoi [...]

[...] modi bruschi subitamente adottati dalla suocera, se prima aveva mostrato di stare in quella casa con una specie di prudente ma dolorosa [...]

[...] provincia, ella scrollava il capo, approvava, ma soggiungendo che si poteva star bene anche in una campagna o in un deserto, a patto di sentirsi [...]

[...] rimase; a un tratto fu per dare uno spintone alla porta ed entrare a viva forza; ma riuscito a stento a contenersi, scese le scale ed uscì nella [...]

[...] rammentava la società di fuori via, perchè gli piaceva di persona, anche, ma non molto, non tanto da voltar l'animo alla sua conquista. Non l'idea di [...]

[...] lasciarlo fare di suo capo; ma come rassegnarsi a saperlo pieno di un'altra, a sentirsi un'altra volta guardata con occhio tra curioso e [...]

[...] impieghi, aspettava d'esser nominato direttori degli scavi! Don Blasco e donna Ferdinanda, fra gli altri, ma ciascuno per suo conto, glie lo [...]

[...] principessa, buon'anima, non aveva niente affatto istituito un benefizio, ma lasciata un'eredità cum onere missarum; quindi che mancava assolutamente [...]

[...] un poco scandalizzati, ma non si sarebbero smossi, se la Badessa, per tirarli dalla sua, non avesse loro detto che il glorioso San Francesco di [...]

[...] in danno della badìa. Con questa pulce nell'orecchio, si rivoltarono tutt'e due contro il principe, ma specialmente Chiara persuadeva il marito [...]

[...] cose, stabilire quel che veramente toccava loro. Ma reciprocamente persuasi che, se non reclamavano, Giacomo li avrebbe messi in mezzo, nè la [...]

[...] al sacramento della penitenza ogni mese, ma chiamava in casa il Padre spirituale, prendeva consiglio da lui come aveva fatto donna Teresa, e don [...]

[...] «quel ladro» di Giacomo non lo aveva preso «a calci nel preterito.» Ma Padre Camillo, tutto Gesù e Madonna, 216 neppure udiva le diatribe del [...]

[...] privilegiata; ma erano appunto il principe, cioè il capo della casa, l'erede del titolo, e il conte, cioè quell'altro dei figli maschi che aveva una [...]

[...] possedeva; ma perchè, dotata di quello spirito di accorta prudenza che era tradizionale nella famiglia, aveva moltiplicato il capitale lasciatole [...]

[...] marchesa di Villardita. Ma qui rifulgeva il zelante amor materno della principessa. Non tutte le persone son fatte ad un modo; ciò che ad uno pare [...]

[...] pensare all'avvenire di lei; ma, se questa era stata una grande disgrazia, non voleva dire che l'avvenire di lei non stesse a cuore al fratello [...]

[...] maggiore. Era strano parlare a una ragazza di certe cose, ma la necessità lo stringeva. Certo il desiderio della santa memoria, desiderio [...]

[...] ragionatissimo, fondato sopra argomenti positivi e non sopra capricci, era che ella restasse in casa; ma poniamo che un giorno ella avrebbe creduto pel [...]

[...] presentata l'occasione di accasarla bone, col decoro conveniente al suo nome, il principe non l'avrebbe lasciata sfuggire. Ma bisognava aver fiducia in [...]

[...] . Aveva detto a sua moglie che sarebbe rimasto lontano una settimana, per affari, ma dopo due mesi non le annunziava ancora il ritorno. Alle lettere [...]

[...] quotidiano, con un malumore di tutti i momenti, finchè non era riuscito a scappare. Ma ingiustizie, mala grazia, ella gli avrebbe perdonate ogni torto [...]

[...] suo! ma vederselo sfuggire, ma saperlo tutto d'un'altra, ma ritrovare sulla persona di lui il profumo degli abiti, delle mani, dai capelli di [...]

[...] perchè Raimondo cerchi distrazioni fuori casa.... Ma la testa degli uomini: chi sa leggere in questo libro?.... Mi dispiace quanto l'anima! Due [...]

[...] Isabella. Per me, non avrei difficoltà di dirglielo a viso aperto: non ho già paura che mi mangi! Ma sai bene: è vero che siamo cugini; ma che si [...]

[...] vostro, insieme con vostro padre. S'ha un bel dire, la famiglia del marito, sì, sì, sì, ma la propria non si dimentica mai! Anche il cugino dovrebbe [...]

[...] da due anni.... Io che non ho più figlie... Io che l'ho pregato come si prega Gesù!... - Bontà divina!... Avete ragione!... Ma zitta, non piangete [...]

[...] della mala gente!... Raimondo è un po' scapato; ma, questo? Non posso credere! La colpa, com'è vero Dio, è di quell'altra... Le piace farsi [...]

[...] corteggiare un poco, ma dal conte di Lumera, figuriamoci!... Pura vanità, statene certa e sicura! Ma non piangete!... Queste cose, santo Dio, mi fanno [...]

[...] !... Ma vostro marito deve saperlo; vedrete che capirà..... Perchè non chiamate vostro padre? Lui ha da aiutarvi... Il barone, invece, le scriveva [...]

[...] matrimonio della sorella. Ella tentò ancora nascondergli la tempesta scatenatasi su lei, la tortura a cui la poneva con quelle accuse; ma nell'autunno [...]

[...] lettera anonima; sono venuto per questo.... La buona gente non manca!... Ma poichè tu non parli... poichè non ti confidi a tuo padre!... Adesso [...]

[...] meglio!... Tanto meglio!... Ma qui bisogna finirla con questo andirivieni continuo! Bisogna decidersi a stare in un posto qualunque, ma [...]

[...] nelle spalle: — Sbrigateli voi, se potete. Il barone fece per replicare, ma la parola vivace gli rimase in gola. Raimondo, piccolo, minuto [...]

[...] dolore d'una triste scena. Ma il barone era appena partito, che Raimondo le disse: — Sai che è curioso, tuo padre? Crede forse che tutti debbano [...]

[...] . Questi diceva d'esser venuto per affari, d'aver affrettata la partenza per viaggiare insieme col barone, ma parlava molto degli avvenimenti [...]

[...] fra loro due durante il viaggio l'aveva placato. Nondimeno ripetè alla figlia l'offerta di condurla via con sè; ma poichè Raimondo le aveva [...]

[...] . — Leggere i giornali?... Leggere i vostri giornali?... — balbettava, pareva cercasse le parole. — Ma dei vostri giornali io mi netto il fondamento [...]

[...] .... — ma don Blasco tonò: — Me n'infondo dell'Abate, del Priore e del Capitolo! Avanti, chi si sente da più! A me spia, manetta di carognuoli [...]

[...] all'ultimo! La vedremo!...» Ma il suo più grande furore scoppiava quando i liberali, dopo aver profetato imminenti novità in Sicilia, dopo aver parlato [...]

[...] , pericoloso? Quel pezzo di coniglio? Lui congiurare? È tornato per la squacquerella che ha addosso!... Palermo 230 è buona per bagordarvi; ma in tempo [...]

[...] sentire i vituperii di don Blasco scrollava un poco il capo; ma, voltando pagina, Sua Paternità aveva poi tutti i torti? Il duca faceva male a [...]

[...] domiciliare; ma dal duca non andavano, pel rispetto dovuto alla famiglia Uzeda... Questo appunto don Blasco non poteva soffrire: che egli godesse [...]

[...] Fitalia non avrebbe potuto permettere che si molestasse il duca d'Oragua, finchè, beninteso, egli non si arrischiava troppo; ma questo era certo [...]

[...] , non solamente i legatarii non avevano chiesto i conti; ma il principe, adducendo la mancanza di quattrini, aveva ottenuto dal marchese di poter [...]

[...] l'aveva più con Raimondo, 233 girava per la Sicilia col pretesto degli affari ma per lavorare invece contro il governo: e don Blasco e donna [...]

[...] vomitare, udendo queste cose, e s'arrovellava, non potendo prendersela direttamente col fratello maggiore; ma il giorno che arrivò la notizia [...]

[...] lui perchè non si grattava la sua tigna? — Come? Quando? So molto io!... La baldoria è finita !... Ma che re, Francesco II? Ma che re? Degno [...]

[...] voleva bene, sopportava un poco i suoi dileggi; ma, a volte, infuriava in malo modo: il sangue gli montava alla testa, gli occhi gli s'accendevano [...]

[...] l'Intendente, il quale doveva farsi trovare sul portone: al senatore più giovane toccava mettere il piede sulla predella, in atto di scendere; ma [...]

[...] tutti i Padri con la cocolla, celebrava, accompagnato dal grand'organo, il pontificale. Ma la vera festa fu quella della sera, quando la vasta piazza [...]

[...] possibile!... Se la sera innanzi erano state insieme a San Nicola?... E come? Perchè? Quando tutto pareva finito?...» Ma i bene informati dicevano che [...]

[...] fatto; ma dal balcone che dava sui tetti della scuderia, egli era scappato in un lampo. Senza bisogno di nominarlo, tutti comprendevano che egli [...]

[...] in campagna, il conte entrava in casa di donna Isabella, avendo comperato tutte le persone di servizio: ma dal portone della stalla, che il [...]

[...] arrestarlo; ma conosciuto che era il conte Uzeda, l'avevano lasciato andare.... Gl'increduli, i curiosi, fecero capo alla polizia, ma lì furono [...]

[...] , alla Fersa? Ma s'era allontanato subito, visto che prendevano in mala parte un'amicizia innocente! Aveva dunque ragione di non voler stare in [...]

[...] , di tutti i sintomi d'un mutamento radicale. Ma, alla cessione di Nizza e della Savoia alla Francia, gongolò come se le avessero date a lui [...]

[...] mano, giuoco villano! Parlate, gridate, sbraitate finchè vi pare, ma senza rompere nulla! Chi rompe paga, e neppure i cocci sono suoi! — Siete [...]

[...] dello sbarco di Marsala. Ma, contro al suo solito, egli non gridò, non disse male parole: alzò le spalle affermando che al primo colpo di [...]

[...] Padre Rocca, dopo lo scontro di Calatafimi. Allora egli scoppiò: — Ma razza di mangia a ufo che siete, dovete 241 dirmi un poco perchè vi [...]

[...] ribelli, il fermento che regnava in città e nelle campagne lo mettevano fuori di sè. Ma il suo furore rovesciavasi particolarmente sul duca, che [...]

[...] sarebbe entrato o no a Palermo. — A Palermo? Lanza lo schiaccerà! C'è ventimila uomini a Palermo! Ma bisogna dare esempii! Rizzar la forca in [...]

[...] del cimento sta per sonare; io correrò al posto dove il dovere mi chiama, col nome d'Italia ed il tuo sulle 242 labbra!» Ma all'annunzio che [...]

[...] . Usciva un fumo acre, amaro, pestifero, che bruciava gli occhi e la gola; Giovannino, pallidissimo, respirava a stento, ma continuava a tirare [...]

[...] ' annebbiata; ma si trascinò fino dal Maestro: — Han fatto le bandiere.... per la rivoluzione.... sotto il letto,.... — Chi? — Quelli.... Giovannino [...]

[...] . — Ma di che complotto parli?... Che hai? — Giovan.... la ri.... Stese le mani e cadde per terra come morto. Quando riacquistò i sensi si trovò a [...]

[...] congiurati, vistisi scoperti, erano disperati, non comprendendo donde venisse il colpo. Ma Giovannino, ristabilito anche lui, s'alzava in quel [...]

[...] . Pallido e tremante, cominciò a protestare: — Maria Santissima!... Il Maestro?... Non sono stato.... Ma il cerchio gli si strinse intorno [...]

[...] sulle spalle. Tutti gli furono addosso, ed egli cominciò a gridare; ma nessuno poteva udir le sue grida, perchè, a un tratto, a quell'ora [...]

[...] , nessuno sarebbe entrato; nondimeno diceva ira di Dio di quel vigliacco di suo fratello che era rimasto dentro col pretesto dei portoni chiusi, ma [...]

[...] non si decidono qui!... Ma non vogliono ascoltarmi! Che posso farci? Io me ne lavo le mani!... — Non vogliono ascoltarlo? — tempestava don Blasco [...]

[...] ; gente arrivata dalla Botte 246 dell'Acqua, cercando rifugio, diceva che la mischia più forte era impegnata ai Quattro cantoni, ma che del [...]

[...] !... La notizia venne confermata da tutte le parti, ma il duca, prudentemente, restò dentro pel momento. La gioia di don Blasco fu però di corta [...]

[...] cuore al duca, all'idea di lasciare il sicuro asilo del monastero e di scendere nella città in fermento; ma i due Giulente lo assicuravano che [...]

[...] la corte piena di gente, nel salir su dove deliberavano; ma a poco a poco il sorriso gli spuntava sulle labbra pallide e chiuse, il sangue tornava [...]

[...] società che si venivano costituendo; ma il duca, incapace di dire due parole di seguito in pubblico, atterrito all'idea di dover parlare dinanzi [...]

[...] fine alle ciglia, voleva fare qualche difficoltà; ma il Priore don Lodovico lo persuase che non era il caso di opporsi. Il 27 luglio la Guardia [...]

[...] restii. «In nome della libertà! In odio all'antica tirannide!...» facevano osservare i Padri sorci, a don Blasco; ma questi neanche rispondeva [...]

[...] , pareva non interessarsi più a nulla, come alla vigilia del finimondo. Bixio o Menotti erano alloggiati alla foresteria; l'Abate evitava, ma il Priore [...]

[...] accarezzava. Ma, nel giardino, Giovannino corse a cogliere la più bella rosa e glie l'offerse, chiamandolo: «Generale!...» Consalvo se ne stette in [...]

[...] insegnato a dire voglio?... Per ora hai da star qui. E il duca, non solo approvò quella decisione, ma indusse il nipote a tornarsene [...]

[...] sportello quando i posti di guardia facevano sostare la vettura, parendole di riconoscere Giulente in ogni soldato. Ma Benedetto non era più in [...]

[...] i bollettini per sapere che cosa avveniva di lui, ma ne capì meno di prima, incapace di farsi un'idea intorno alle mosse dell'esercito [...]

[...] ? È mio zio! Posso mandarlo via?» ma si guardava bene di fare rimostranze al duca, troppo lieto che la popolarità del gran patriotta garentisse [...]

[...] Catania per farsi benedettino. Era tutto il contrario del cugino Benedetto, questo Luigi: non solo avversava la rivoluzione; ma aveva, col [...]

[...] la costituzione meglio ancora; ma rinunziare ai loro privilegi, fare d'ogni erba un fascio, questo era un po' troppo!... La quistione [...]

[...] Gentiluomo di Camera, non si lasciava molto vedere; ma certo che la rivoluzione sarebbe stata schiacciata da un momento all'altro, anche lui se la [...]

[...] tradimento! Ma se tornano i Napoletani, colui andrà a baciar loro il preterito!... Vedrete, quando torneranno!... Ma non tornavano. Arrivavano invece [...]

[...] del Volturno che portavano Benedetto Giulente tra i feriti. Ella non pianse, ma si chiuse in camera rifiutando il cibo, sorda ai conforti di [...]

[...] alle nostre persone, ma all'idea generosa e sublime che guidò il Dittatore da Quarto a Marsala. — Scoppiò un uragano d'applausi in mezzo al quale la [...]

[...] d'ingegno!...» 255 — Noi abbiamo fatto il dover nostro — continuava l'oratore — come voi il vostro. Non poche gocce di sangue, ma la vita stessa [...]

[...] .... che un potere aborrito e spergiuro osò cancellare.... ma che splenderanno di più vivido raggio!... Cittadini! Applaudite voi stessi [...]

[...] , maestoso e marziale nella divisa di maggiore. Ma questi, all'idea di dover rispondere, si sentì a un tratto serrar la gola, vide a un tratto la [...]

[...] fatto in cinque mesi; ma un ultimo passo ci resta.... L'entusiasmo dal quale vi veggo animati mi dà guanto che sarà fatto.... Il sole di domani [...]

[...] si mandan via i gatti, commentava: — Ma non dicono sì, dicono is, chis, chis! Fuori, chis!... Lucrezia gonfiava, eccitata dalle notizie del [...]

[...] gli usci. Ma il furore di donna Ferdinanda passò il segno quando, fattasi alla finestra ad uno scoppio più nutrito di applausi, vide passare i [...]

[...] cuffie, per tutti i corpettini; ma ogni tanto si fermava, tirando forte il respiro, passandosi la lingua sulle labbra, gravida anche lei di [...]

[...] qualche cosa che voleva dire, ma che nè il marchese nè Chiara si decidevano a domandarle. - E le vesticciuole, non l'avete viste ancora? Guardate [...]

[...] , guardate! — Oh, che bella cosa!... Dove hai trovato questi merletti?... Belle tutte, belle!... Ma più la bianca coi nastri celesti! Un amore [...]

[...] mistero: — Giulente l'ha chiesta allo zio duca! Ma Chiara continuò a piegare la biancheria sulle ginocchia, quasi non avesse udito o non [...]

[...] l'avvocato Bernardelli, perchè è stato in galera: non par vero, a che siamo ridotti!... Ma Giulente si batte come un leone.... pel futuro zio.... mi [...]

[...] consolazione; del resto, facciano quel che vogliono.... E la cugina restò con tanto di naso, avendo fatto assegnamento sopra uno scoppio d'indignazione; ma [...]

[...] !... Questo gli ho detto; ma è lo stesso che dire al muro.... Vostra Eccellenza sa come siamo fatti, qui in casa.... Ma la colpa non è dello zio.... Se [...]

[...] presuntuosi, hanno avuto sempre la smania di giocare a pari con tutti; ma un'idea simile non sarebbe loro passata pel capo, senza la stramberia di mia [...]

[...] sorella.... La principessa non fiatava, donna Graziella non parlava neppur lei, ma guardando ora il principe ora donna Ferdinanda scrollava il [...]

[...] darebbe motivo di dispiacere a noi, non si preparerebbe tanti guai.... Perchè, speriamo pure che si ravveda e lo zio muti opinione; ma se questo [...]

[...] ; ma donna Ferdinanda, levatasi da sedere e presala per mano, le disse brevemente: — Vieni con me. Passò di là e chiuse l'uscio. La cugina che le [...]

[...] un sacrifizio, e un sacrifizio non lieve; ma il patriottismo di cui ella ha dato tante e sì splendide prove, ci dà guanto che anche una volta vorrà [...]

[...] contribuire, come ho potuto, al riscatto nazionale... e della grand'opera dell'unificazione della nazione.... Ma, veramente, ciò che voi mi domandate.... è [...]

[...] apprezziamo il delicato sentimento che le fa dire così: la sua modestia non le poteva dettare diversa risposta. Ma della capacità di lei dev'esser [...]

[...] permettere che il suo sacrificio vada troppo oltre. Ma se l'unica obbiezione consiste nella sua incapacità, ci permetta di dirle che non tocca a lei [...]

[...] .... Ci sono tanti che brigano il voto, ma noi non ci abbiamo fiducia. Vogliamo un buon patriotta e un signore come Vostra Eccellenza.... Allora [...]

[...] !... Siete troppo buoni.... Non so che rispondere!.... 264 — Risponda sì... accetti!... Ci vuol tanto?... Se lo vogliamo! — Ma io non sono adatto [...]

[...] desiderata.... — Ecco! Grazie, così... — rispose il duca. — Benissimo; vi prometto che ci penserò, che farò il possibile.... Ma intanto grazie a tutti [...]

[...] , e ne fece larga distribuzione, stringendo la mano a tutti, ma più forte ai due Giulente. Il domani, l'Italia Risorta portava un articolo di fondo [...]

[...] voto, ma trascinava con sè i votanti. Se qualcuno tentava addurre argomenti contro quella candidatura, era subito ridotto al silenzio. Gil Uzeda [...]

[...] liberale! Al Quarantotto egli non avea preso un partito? Ma non avea tradito, come tant'altri!... Però quelle voci parevano ridotte al silenzio, e [...]

[...] roba era divenuta più rara, ma adesso ricominciava a circolare e conteneva, oltre che funesti pronostici sull'avvenire della rivoluzione [...]

[...] , allusioni maligne contro le persone più in veduta, e specialmente contro il duca. Erano poche parole, in forma dubitativa o interrogativa, ma [...]

[...] di lui; ma non disse nulla. 266 — E non poter sapere da qual mano vengono! — esclamava Benedetto. — Non poter dare una buona lezione a [...]

[...] questi vigliacchi! — Che possiamo farci! — rispose allora l'offeso. — Sono i piccoli inconvenienti delle rivoluzioni e della libertà. Ma la libertà [...]

[...] da lui e dalla sua comarca. Che egli se la prenda con me, non m'importa; mi giova, anzi, procurandomi maggiori simpatie; ma se continua a [...]

[...] faccia sapere. A lungo andare tutto si scopre.... Badi! Il Priore non ne fiatò con don Blasco, ma riferì ogni cosa all'Abate perchè questi ne [...]

[...] manetta di briganti e carognuoli e.... — e qui ricominciò a sfilare una litania più terribile delle solite. Ma i cartelli anonimi divennero da quel [...]

[...] od ai suoi, ma al popolo intero.... Nel lungo periodo di preparazione noi lo vediamo a Palermo, intrinseco dei più chiari patriotti portare il [...]

[...] , volendo esser primo ai sacrifici, ultimo agli onori. Ma il Paese lo vuole. La sorella Palermo ce lo invidia. E chi porta il nome di DUCA [...]

[...] di fare quel che le aggrada, alla sua età! La volontà di nostra madre forse 269 poteva essere che restasse in casa; ma nostra madre è [...]

[...] all'altro mondo; e quando pure vivesse.... Egli insisteva spesso su questo tono, ripeteva che sua sorella era libera di prendersi Giulente, ma le parole [...]

[...] parere ostinato. Tanto che il duca un giorno gli domandò: — Ma parla chiaro! Sei contrario a questo matrimonio? — Io?... Quando è approvato da [...]

[...] che cominceranno da capo! — Nossignore! — rispose il duca, fermamente. — Il matrimonio si farà, ma prendo impegno che tu non sarai molestato [...]

[...] perchè presumevano che restasse zitella — quantunque!... benchè!... — ma per la ragione che non era un partito conveniente. La considerazione [...]

[...] implicava. Giulente era forse un buon giovane — non voleva infamarlo, senza conoscerlo — ma professava dottrine pericolose, parteggiava pei [...]

[...] nemici dell'ordine sociale, del potere legittimo, della Santa Chiesa; e non si contentava di far ciò a parole, ma veniva agli atti. E una Uzeda [...]

[...] , l'accordo poteva regnare tra loro? E poi, lasciamo star questo, ma Giulente, benchè facoltoso, l'avrebbe mantenuta con quel lusso al quale era stata [...]

[...] avvezza? Aveva idee ed abitudini signorili?... Dunque, la famiglia non si opponeva per puro capriccio, ma per ragioni valide e gravi. Però, dice [...]

[...] materiali dell'esistenza, da sperare di poter convertire il giovane. Opera meritoria, zelo encomiabile; ma la quistione principale, unica, era che [...]

[...] dovesse pagarle gli interessi al cinque per cento; ma nei cinque anni trascorsi dalla morte della madre, non aveva egli mantenuto la sorella, di [...]

[...] fosse stata in bisogno, certo egli l'avrebbe raccolta in casa per l'affetto che le portava, ricordandosi che era dello stesso sangue. Ma ella aveva [...]

[...] ancora di sì. Tutto parve così stabilito, ma all'ultimo momento il principe mise allo zio duca una nuova condizione: — Io voglio regolare anche la [...]

[...] non avevano le stesse ragioni per chinare il capo ai patti del principe, ma il momento era propizio per tentar d'indurre anche questi altri ad [...]

[...] un'occhiata con la moglie, rispose: — Se Vostra Eccellenza vuole così.... — Il conto di Chiara è naturalmente lo stesso di quello di Lucrezia; ma [...]

[...] pei quattrini... — e chinatosi sulla moglie, Federico la baciò in fronte, come faceva ogni momento. — Ma il legato dello zio canonico? l'assegno [...]

[...] .... ma ormai bisogna uscirne! A voi, per ora, qualche migliaio d'onze non fa niente; io le compenserò, a suo tempo, al mio figlioccio!... Così fu [...]

[...] sofferenze misteriose. Il Babbeo, saputa la malattia della sorella, venne a trovarla, tutti i giorni; ma Lucrezia pareva l'avesse specialmente con lui [...]

[...] . La cameriera le aveva detto ed ella stessa s'era accorta che Giacomo la strozzava; 273 ma, per vincerla contro i parenti, sarebbe passata [...]

[...] della magra eredità, la più magra di tutte le porzioni; ma nella sua testa le parti s'invertivano: il torto era di Ferdinando che non s'interessava [...]

[...] piacere.... — Ma naturalmente Giacomo vuol prima sistemare gl'interessi, concludere la divisione rimasta per aria. Lucrezia s'è accordata, Chiara [...]

[...] Giulente, ma più specialmente Benedetto, avevano scovato gli elettori, compiute tutte le formalità dell'iscrizione; mattina e sera veniva gente [...]

[...] ; ma non vi riuscì. Dinanzi al mostro che le levatrici costernate avevano deposto sopra un mucchio di panni, il marchese restò di sasso, portando le [...]

[...] ! — Peccato!... — sospirò ella. — Sei dolente per questo? — domandò poi al marito, vedendogli la ciera buia. — Ma no, no!... Tutti i figliuoli sono [...]

[...] Ferdinanda, la duchessa Radalì, i cugini del marchese; tutti si condolevano, ma auguravano miglior fortuna per la prossima volta. Arrivò anche il [...]

[...] duca, verso sera, a fare i suoi convenevoli; ma restò poco, giacchè i Giulente lo aspettavano giù, per riferirgli le ultime notizie intorno alle [...]

[...] bene.... Ma bene, mi raccomando! Se c'è acqua calda è meglio. Pronta che fu la boccia, Ferdinando andò a vederla. — Va bene, — disse; — adesso ci [...]

[...] un altro aborto animalesco, un otricciuolo con le zampe, una vescica sconciamente membrificata; ma il parto di Chiara era più orribile. Don [...]

[...] portinaio, vedendo arrivare quella turba vociferante, fece per chiudere il portone; ma Baldassarre, mandato giù dal duca, gl'ingiunse di lasciarlo [...]

[...] .... — Dica che ringrazia il popolo della lusinghiera dimostrazione.... che sente la responsabilità del mandato, ma che consacrerà tutte le sue forze [...]

[...] ad adempierlo.... animato dalla fiducia, sorretto.... — Ma poichè le grida raddoppiavano, egli lo spinse verso il balcone. Appena il deputato [...]

[...] , l'onorevole cominciò: — Cittadini.... Ma la voce si perdeva nel tumulto vasto e incessante, nel coro assordante degli applausi; l'attitudine del deputato [...]

[...] concorreranno i figli.... Ma non potè finire quel periodo. Le acclamazioni, i battimani soffocavano le sue parole; gridavano: «Viva l'unità [...]

[...] ....» ; ma giù non udivano, non comprendevano ch'egli fosse per parlare. Allora, voltatosi verso le persone che gremivano il balcone, egli disse [...]

[...] : — Volevo aggiungere due parole.... ma se ne vanno.... Possiamo rientrare.... Sorrideva, traendo liberamente il respiro, come liberato da un incubo [...]

[...] , stringendo la mano a tutti, ma più forte a Benedetto, quasi volesse spezzargliela. — Grazie!... Grazie!... Non dimenticherò mai questo giorno [...]

[...] propria iniziativa o d'accordo con lui. Dicevano alcuni che ella era andata nel continente per divertirsi, senza pensare più all'Uzeda; ma perchè [...]

[...] voleva ancora bene alla moglie e la piangeva giorno e notte peggio che se fosse morta; ma la madre vegliava per lui. Donna Isabella, dunque, non [...]

[...] col primo: l'unico errore le sarebbe stato così più facilmente rimesso.... Ma per Raimondo la cosa era diversa. C'erano i figli di mezzo, due [...]

[...] imparzialità, badando esclusivamente al servizio e trattando il promesso della signorina come lo vedeva trattato dal principe: con grande compitezza ma [...]

[...] veramente un certo effetto anche a lui, Baldassarre, che una degli Uzeda dovesse sposare un avvocato: ma il giovanotto aveva 283 studiato [...]

[...] non erano molto fini; ma gli sposi non dovevano fare tutta una casa con loro. Per tutte queste ragioni, Baldassarre non poteva permettere che i [...]

[...] suoi dipendenti cicalassero; ma le chiacchiere non finivano mai, e soltanto l'arrivo del contino le avviò sopra un altro soggetto. Che il padroncino [...]

[...] futuro nipote. Ma più i parenti si mostravano contrarii al matrimonio, maggiori dimostrazioni d'affetto ella faceva a Benedetto. «Non dar loro [...]

[...] gente che non andava troppo pel sottile, erano considerati come nobili; come a nobili senza titolo davano loro del cavaliere; ma i puri li tenevano [...]

[...] dell'ostilità degli Uzeda, 285 e l'attribuivano al liberalismo di Benedetto: il giovane, vano com'essi, ma meno accecato, la notava, e lavorava [...]

[...] ; ma poichè don Cono sosteneva che discettazione non significava dissertazione, tra i due s'erano impegnate discussioni molto più lunghe e vivaci [...]

[...] che non intorno al modo di scrivere solenne, se con una o con due elle. Richiesto del suo parere, Benedetto pensò un poco non al vocabolario, ma [...]

[...] quella istituzione potevasi benissimo sostenere.... Per ingraziarsi tutti quegli Uzeda egli ne secondava e incoraggiava le opinioni; ma [...]

[...] , d'intendere e di soddisfare i bisogni della nazione...» Ma, a quelle uscite, egli perdeva il cammino fatto: il principe e il cavaliere non [...]

[...] stessa Lucrezia, a quel subito gelo diffuso per l'aria, mostrava una ciera costernata, 287 mentre approvava con un gesto del capo, ma senza dir [...]

[...] , — diceva Benedetto, — del capitolo sugli impedimenti, impedienti e dirimenti. Ho avuto per le mani molte opere sul soggetto; ma lo sviluppo, la [...]

[...] la stessa cosa. — Eccellenza sì; — egli dava già dell'Eccellenza al futuro zio; — ma dicesi impediente per distinguerlo da dirimente; in altre [...]

[...] bella stramberia! L'impedimento può forse favorire? Benedetto ripigliò, con molta pazienza, la dimostrazione; ma il cavaliere ribatteva, cocciuto [...]

[...] , che la «dizione» era sbagliata, nè tacque se non quando Raimondo esclamò, seccato: — Ma zio, lo vada a dire ai canonisti! Se questa è [...]

[...] sorrisero, e per quella sera il discorso restò lì. Ma qualche giorno dopo Raimondo ridomandò curiosamente al cognato: — E così, non hai [...]

[...] rammentato quali sono gli impedimenti dirimenti? — Sì.... ma non tutti — rispose Benedetto, che in presenza della promessa non voleva spiegar certe cose [...]

[...] notizia era vera, si stringeva nelle spalle: «So molto, io! Avanzate nulla dal duca, che l'aspettate?...» Ma la notizia era vera: la ripetevano [...]

[...] contino e sua moglie? che si trattava già di separazione? Ma allora, il duca? Perchè tornava anche lui?... In città l'arrivo del deputato mise una [...]

[...] modestia; ma, alle domande degli ammiratori, descriveva le sedute del Parlamento, la visita fatta a Vittorio Emanuele e al «povero» Cavour, la vita [...]

[...] politica della capitale; e tutti stavano intenti a udirlo. Non aveva aperto bocca, in Parlamento, neppure per dir sì o no; ma in sala l'uditorio non lo [...]

[...] morto! Ma il governo era egualmente ben disposto verso la Sicilia: presto avrebbe messo mano a ferrovie, a porti, a grandi opere pubbliche. Per [...]

[...] vegliare al mantenimento delle promesse, in quei giorni egli non avrebbe dovuto lasciare la capitale; ma era dovuto venire in fretta e in furia per [...]

[...] certi gravi affari di famiglia.... per sistemare certe faccende.... Non si sbottonava, ma tutti comprendevano lo stesso. Le visite si seguirono fino [...]

[...] , egli fece un segno a don Lorenzo, e questi condusse via tutti. 290 Ma l'Onorevole non andò a letto. Raimondo, avvertito da Baldassarre che lo [...]

[...] posso star cucito alla gonna di mia moglie, insomma. — E lo guardò in faccia. — Va bene; qui non si parla di star cucito! — rispose il duca. — Ma [...]

[...] : — Questo è vero.... tu hai ragione.... L'ho messo in croce per dissuaderlo!... Ma quel santo cristiano è fatto a un certo modo.... Del resto non [...]

[...] , che bisogna avere un po' di politica nel mondo.... Divertiti, — aggiunse con un sorrisetto allusivo; — ma senza dar nell'occhio, salvando le [...]

[...] all'ultimo momento ella aveva sperato d'impedire che la mostruosità si compisse; ma poichè Lucrezia non sentiva più gli schiaffi nè i pizzicotti [...]

[...] bisogno di sentirsi far la corte, per non poter rinunziare a ingerirsi nelle faccende dei nipoti, ella s'era venuta placando, ma senza andar da loro [...]

[...] ! — disse Lucrezia al fidanzato, avvampando subitamente in viso. Egli scrollò il capo con un sorriso d'indulgenza; ma il duca s'avvicinò alla [...]

[...] , donn'Anna? La presi per le spalle e le dissi: «Cara donn'Anna, tre mesi dopo che sarò partorita se volete venire a trovarmi mi farete tanto piacere; ma per [...]

[...] adesso andatevene che non ho bisogno di voi!...» Tutt'intorno gli altri parlavano piano, come nella camera d'un ammalato, ma al rumore di una [...]

[...] voleva venire anche lui; ma l'hanno chiamato di fretta al tribunale per una causa seccantissima. Verrà più tardi a fare il suo dovere.... Raimondo [...]

[...] Vostra Eccellenza che scena ridicola?... — Pazienza!... Pazienza!... — cominciò il duca; ma già un'altra carrozza entrava nel cortile. Egli [...]

[...] : — Anche domani. — Matilde però la vogliamo un poco qui, — soggiunse lo zio, guardando gli altri parenti, quasi a chiedere il loro assenso; ma [...]

[...] , sbuffante e smaniante, più di una volta era stato sul punto d'andarsene dal principe; ma, giunto a mezza via, s'era pentito, non aveva voluto dare [...]

[...] all'uscio d'entrata ; e il giovanotto s'alzò, come aveva fatto per la zitellona, al passaggio del monaco; ma questi tirò dritto verso il centro [...]

[...] sottile ironia: — Tal e quale, sai! Due goccie d'acqua.... — Le strade dice che son tagliate allo stesso modo.... — Ma sì! Ma sì!... Anzi diciamola [...]

[...] , — disse Benedetto, conciliante. Donna Ferdinanda alzò lentamente gli sguardi per volgerli dalla parte donde veniva la voce; ma, giunta a mezza [...]

[...] che poi se ne torneranno tutti qui. È stato lo zio duca quello che ha combinato tutto. Per me, facciano quel che vogliono. Ma vedrà che [...]

[...] ricominceranno. Vorrei sbagliare, ma siamo ancora al principio.... — Quella bestia perchè ci s'è messo? Non ha abbastanza 298 tigna in capo? Ha da [...]

[...] ficcare dovunque il naso? Ma il perchè lo so io, il perchè.... lo so io, il perchè!... E stava per continuare, per vuotare il sacco, quando entrò [...]

[...] d'ossequiare Vostra Eccellenza. Il deputato non ebbe tempo di rispondere che il barone s'alzò: — Duca, fate pure, vi lascio libero. — Ma no [...]

[...] stesso; ho fissato uno straordinario. Fu inutile insistere; il barone opponeva un rifiuto cortese, ma freddo. Salutò tutti in giro e andò via [...]

[...] pretesto.... per rifiutare..... Allora, senza rivolgersi al giovinotto, ma quasi rispondendo all'idea da lui annunziata, don Blasco tonò: — La [...]

[...] carattere troppo difficile.... Donna Ferdinanda non gli rispose, anche perchè in quel momento il marchese s'alzava, e Chiara con lui; ma, andando via [...]

[...] condizione che venivano a fargli atto di omaggio. La stessa scena della sera prima, ma più grandiosa; a poco a poco tutta la città sfilava [...]

[...] , ma costantemente, fino a contenderle la stessa speranza d'un qualunque ritorno alla pace. Come le si era chiuso il cuore ai primi disinganni, nel [...]

[...] ! Eppure egli non l'aveva tradita, allora! Ma erano venuti i tradimenti, 302 ed ella li aveva perdonati poichè tutti gli uomini ne commettono [...]

[...] cuore di Raimondo il ricordo di quell'altra? Ma colei doveva aver giurato di rubarglielo, ad ogni costo, se lo aveva raggiunto a Firenze, se [...]

[...] le risonavano all'orecchio: «Quella donna è l'ultimo dei miei pensieri; ma se non la finite di vessarmi, farò qualche 303 pazzia, vedrete [...]

[...] , poichè egli aspirava alla vita allegra e varia, libera, principalmente. Ma, per la notizia del dramma domestico di cui era stato l'eroe, egli [...]

[...] gli divenne per questo meno indifferente; ma la gelosia della moglie finì di stringere quel vincolo nel punto che egli stava per giudicarlo [...]

[...] . Ella sapeva com'era fatto, com'era intollerante di ogni ostacolo, d'ogni contrasto, delle stesse osservazioni; ma poteva forse tacere, fingere [...]

[...] come in una altra casa sua propria?... E il giorno che s'era sfogata non contro di lui, ma contro quell'altra, Raimondo le aveva ingiunto di tacere [...]

[...] , invocando dal Signore tanta forza da poter continuare a fingere, a illudersi, a credere che nessun serio pericolo la minacciava. Ma era già troppo [...]

[...] fatica, turbata fieramente dalla malattia della bambina, atterrita dal pericolo che la povera creatura correva, ella osò dirgli: «Ma che vita è la [...]

[...] momento; ma poichè ella si scioglieva in lacrime, non sapendo come fare, vedendo distrutta la propria esistenza, un violento moto di collera gli [...]

[...] , giungendo le mani per disarmarlo, ella addusse, tra i singhiozzi: «E le mie figlie?... Le mie orfanelle?...» Ma con impeto più selvaggio, egli [...]

[...] grande, ma una sua lettera, almeno, di pentimento, o l'intromissione di qualcuno dei suoi.... La bambina s'era rimessa; ai piedi della Madonna ella [...]

[...] aveva sempre ceduto dinanzi alle sue figlie, studiandosi di fare la voce grossa, mettendo patti che la violenza del carattere gli dettava, ma che [...]

[...] bambina dimostrasse una vivacità quasi irrequieta, mentre la cuginetta era più tranquilla ed obbediente. Ma quanta parte non aveva in questo [...]

[...] spalancati; ma la principessa che aveva gli ordini del marito, pel quale la bambina era una specie di muta ambasciatrice incaricata di sedare il [...]

[...] sposi, un quartiere accanto a quello di don Paolo Giulente ma del tutto segregato, finivano di dare l'ultima mano alla sistemazione dei mobili [...]

[...] rovesciasse anche su lui; ma in tutte le altre circostanze, nel corso d'ogni discussione, si schierava dalla loro parte, dava loro ragione ad ogni costo [...]

[...] come fare per mostrare alla Giulente che quel matrimonio si faceva per forza, contro il piacere della maggioranza della famiglia. Ma donna Eleonora [...]

[...] , s'era lasciata cadere sopra uno sgabello. Tutti la circondarono, ma ella li rassicurava con un sorriso: sorrideva perfino Monsignore, sapendola [...]

[...] altri creditori si oppongono alla cessione dell'ipoteca! Benedetto, dallo sbalordimento, non seppe lì per lì che rispondere; ma Lucrezia si voltò [...]

[...] la settimana a desinare e un'altra a colazione; ma la zitellona, che non si faceva molto pregare e che sfruttava in ogni modo i nipoti, esercitava [...]

[...] , non importandole il broncio della zia, egli diradò gli inviti; ma quando credeva di mettersi a tavola solo con sua moglie, vedeva spuntare la [...]

[...] zitellona, che Lucrezia aveva chiamata. Mutava facilmente opinione, Lucrezia, da un momento all'altro; e tutti la secondavano, non solo suo marito, ma [...]

[...] talvolta dalla sorella Chiara, che non era ancora partorita, avendo sbagliato i conti d'un mese; ma più spesso a palazzo, dove aveva giurato di non [...]

[...] metter più piede, ma restava invece tanto che spesso suo marito doveva passare a prenderla, all'ora del desinare. Ci tornava anche la sera per [...]

[...] buffa la grettezza spinta a tal segno; ma Lucrezia era furibonda contro il fratello, in modo straordinario: — Che trovi da ridere? È una [...]

[...] schifezza senza esempio!... Per questo ordinò le cose largamente!... Ma trent'onze di dolci, chi li ha mangiati? Cento rotoli di roba? E quelle quattro [...]

[...] più in faccia, non sono più io!... Non andò più infatti a palazzo; ma il principe, da canto suo, non venne più da lei; alla moglie, che voleva [...]

[...] , quando egli andava dietro? Impallidendo, poi arrossendo a quei discorsi, Matilde tentava nondimeno metter buone parole; ma l'altra rincarava [...]

[...] , il monaco s'era fatto raccontare tutto l'accaduto. Agli sfoghi di lei contro Giacomo e la cugina, egli pareva ingrassare nel seggiolone; ma non [...]

[...] , frugando su tutti i mobili, leggendo tutte le carte, dicendo la sua sulle faccende dei nipoti peggio che donna Ferdinanda, ma andando via appena [...]

[...] spuntava costei. Benedetto non era più padrone in casa propria, giacchè nulla sfuggiva alla doppia critica della zitellona e del monaco; ma egli [...]

[...] propria. Ma ciò che faceva sua moglie era per lui sempre ben fatto, ed ella, che aveva preso al suo servizio Vanna, dalla quale era informata di [...]

[...] il suo piano! Non è tipo da far nulla per nulla! E Raimondo parte con Matilde; per Milazzo, dice. Ma è troppo stupida, insomma, mia cognata! Io [...]

[...] finivano di rassicurarlo. Lo scioglimento d'un matrimonio era impresa difficilissima; ma donna Ferdinanda voleva scioglierne due: quello della [...]

[...] dolori e le trafitture erano continui, oramai; ma, col coraggio dei maniaci, non ne diceva niente a nessuno, ostinata a voler sgravarsi senza aiuto [...]

[...] ma, al marito, ai parenti che la incitavano a chiamare qualcuno: - Non voglio nessuno! - rispondeva, cocciuta, per partorire da sola. - Questa [...]

[...] : - Dottore!... È sgravata? - Ma che sgravare e aggravare d'Egitto! - esclamò Lizio. - Vostra moglie ha una ciste all'ovaia grande come una casa. Un altro [...]

[...] terribile della prima. Scoperto anche questa volta, il Maestro si decise a dargli un gran castigo, vietandogli di uscire per una settimana; ma poi [...]

[...] : «Guardate che padronanza! Se non pare un predicatore consumato!» Ma la stupefazione crebbe a dismisura quando il ragazzo, aperto il quaderno e datavi [...]

[...] abbracci, dai baci; la principessa aveva le lacrime agli occhi, donna Ferdinanda anche lei era commossa; ma, quantunque muta, l'ammirazione del [...]

[...] al muro non più i Fratelli e i camerieri, ma lo stesso Maestro. Durante la rivoluzione e subito dopo, i Tignosi avevano tolto dal convento [...]

[...] .» Morto suo padre, la duchessa, per amore del primogenito, destinava il secondo a farsi monaco. Ma Consalvo, che non doveva professarsi, voleva [...]

[...] Pasqualino era partito 324 per Firenze al servizio dello zio Raimondo; ma egli voleva spassarsi subito, sottrarsi alla tutela dei monaci [...]

[...] cose apprese in una volta lo stupivano e lo turbavano. - Ma non è peccato?... - Eh!... - faceva il famiglio. - Se avessero cominciato essi! Hanno [...]

[...] , e dava, a giorni, in ismanie terribili; ma poi si persuadeva dei ragionamenti della duchessa sua madre, che i quattrini di casa erano tutti del [...]

[...] futura libertà di Consalvo. Finita l'agitazione politica, era venuta meno una gran causa di risse al Noviziato e tra i Padri; ma questi [...]

[...] durata fino alla fine dei secoli; ma col mondo sottosopra, col pericolo che il governo abolisse davvero le corporazioni religiose, non era più [...]

[...] politica, per tenersi bene con la nuova potestà temporale. Ma la soppressione dei conventi distruggeva tutti i suoi sogni di rivincita, di [...]

[...] posto?...» Un momento, don Lodovico provò la tentazione di levarselo dai piedi; ma, chinato il capo, con maggiore umiltà di prima, rispose: «Vostra [...]

[...] qualche cosa di più da destinare alle opere buone....» Così l'Abate s'era pronunziato pel risparmio, d'accordo col Capitolo; ma i monaci non [...]

[...] fuori a pedate e vi porgerà il sedere da baciare! Giuda vendè Cristo, ma n'ebbe almeno trenta denari! A voialtri toccheranno calci nel preterito [...]

[...] lungo del consueto, c'era da riporre, ogni anno, una somma che avrebbe fatto la ricchezza di parecchie famiglie. Ma le case regalate ai protetti dei [...]

[...] di carbone, una salma di vino, tutta roba che andava a finire dalle amiche. Ora i risparmii stavano bene; ma ciascuno pretendeva il suo. L'Abate [...]

[...] scandalo. Ma l'Abate aveva insistito personalmente presso tutti i Padri, raccomandando quel ragazzo, facendo rilevare le sue eccellenti qualità, il [...]

[...] insomma nonostante le grida e i complotti, Giulente era stato ammesso, ma per pochi voti. La notizia aveva fatto chiasso: i nobili improvvisati, di [...]

[...] liberali; ma, tra i puri, lo scandalo durava ancora. Adesso, passato l'anno di prova, innanzi che il novizio potesse pronunziare i voti, bisognava [...]

[...] lasciati piegare sapendo bene che quel voto non pregiudicava nulla, che bisognava poi tornar da capo; ma dovendo ora dir sul serio, nessuno aveva più [...]

[...] uno di quei tanti parassiti che vivevano sul convento; ma permettere che egli vestisse la nobile tonaca benedettina? Che gli si dicesse Vostra [...]

[...] ma di ferro e di fuoco perchè il mondo risorgesse purificato dalle proprie ceneri. E i monaci liberaloni, «quei pezzi di scannapagnotte [...]

[...] dei buoni principii, ma non potendosi opporre alla venuta dei Garibaldini. Pertanto afferravasi al Priore, si metteva nelle sue mani, non lo [...]

[...] ?... - Ma in qual modo? - In qual modo? Facendoli andar via! Si scannino in campagna, sul mare, dove piace loro, non dentro una città come la [...]

[...] piace; il mondo è grande!... Ecco in qual modo!... Giulente rimaneva perplesso, non osando contraddire allo zio, ma non volendo neppure disdirsi [...]

[...] dopo mezz'ora. - Ma come fare? Tutto il paese è pel Generale.... - Tutto il paese? Prima di tutto, sei una bestia! Quale paese? I pazzi come te [...]

[...] ? E poi, quand'anche, ragione di più! Se il paese è per lui, se c'è entrato da trionfatore, che resta a farci? Fosse una piazza forte, capirei; ma [...]

[...] , a poco a poco, s'era venuto placando, e aveva detto le ultime parole quasi col tono di voce di ogni altro cristiano; ma appena Benedetto osservò [...]

[...] ?... - Nulla. Non ho nulla. - Ma tu hai pianto, Lucrezia! Parla! Dimmi che cos'hai!... Ella negava, senza guardarlo in faccia, con la bocca [...]

[...] pericolo?... Lucrezia, è per questo? Ma se non c'è pericolo di niente? Che temi? Non sono qua io? A me non faranno nulla, in nessun caso! Se ci [...]

[...] quarto d'ora, ella articolò: - Voglio andarmene dai miei parenti. - Ma santo Dio, perchè? Stamattina eri così tranquilla! Che cosa è mai successo [...]

[...] proposito. Ma, trionfato delle opposizioni, ella aveva cominciato a rimuginare, nelle lunghe ore d'ozio e d'inerzia, gli antichi argomenti della zia [...]

[...] subito far le valigie; ma disgraziatamente era impedito da molte e gravi faccende, «tutte d'interesse del collegio e del paese» Del resto, se [...]

[...] arrestato a forza; non si può permettere che una nazione di ventisette milioni è messa in orgasmo da un uomo che ha meriti distinti, ma pare avere [...]

[...] al Generale, nè la coscienza gli permetteva di dare ragione a quelli che volevano schierarsi contro il liberatore della Sicilia; ma bisognava [...]

[...] scandalizzò i suoi antichi amici; ma, prendendoli a parte uno dopo l'altro quando l'assemblea fu sciolta senza nulla deliberare, egli li esortò a [...]

[...] fare a Torino, mentre qui si balla?» ed egli lo giustificava, annunziando che appena avrebbe potuto si sarebbe messo in viaggio; ma che intanto [...]

[...] non la resistenza, ma la rispettosa esposizione del pericolo, questo consiglio si faceva strada. Benedetto non ebbe tuttavia il coraggio di [...]

[...] volontarii, non si sapeva dove diretto, se in Grecia o in Albania; ma, dopo la partenza, un lievito di scontento restò nella città, una sorda agitazione [...]

[...] aveva arringato i tumultanti, ma nessuno lo ascoltava più; e il duca gli scriveva ancora che non poteva venire, che stava poco bene, che i grandi [...]

[...] . Ma l'eccitazione degli animi prodotta dall'avvenimento d'Aspromonte, le paure, i pericoli, non parevano cessati, e il principe non si moveva dal [...]

[...] mi dici di Catania, ma anche perciò che è avvenuto a Firenze....» Benedetto non sapeva a che cosa alludesse; lì per lì non pensò neppure che [...]

[...] , suo padre sempre tra i piedi: bisognava essere fatti di stucco per resisterci! Ma quantunque la pazienza fosse scappata una prima volta al povero [...]

[...] la volontà di Dio. Invece, quella santa cristiana della contessina, dopo d'aver promesso d'essere ragionevole, aveva cominciato da capo; ma come [...]

[...] restava in casa! E il conte: santa pazienza!... Ma questo sarebbe stato niente: finchè era sua moglie quella che lo metteva con le spalle al muro [...]

[...] contino; ma suo padre? Chi era suo padre? Un estraneo, villano rivestito per giunta, e rompiscatole anche! Diciamo le cose come sono: prima di [...]

[...] restato con le mani alla cintola, se mai! ma bisognava vedere che smania di andare ai balli, al teatro; che sfarzo di abiti quando riceveva tanti [...]

[...] Pasqualino non mentisse del tutto. L'ideale del suo padrone era di liberarsi della moglie e dell'amica ad un tempo; ma il conto era fatto senza l'oste [...]

[...] , dimostrandogli simpatia ma opponendogli i doveri del proprio stato, gli aveva detto e ripetuto, con un rammarico che doveva dargli la prova dei [...]

[...] sogno era di vivere con lei, per lei. Dopo, aveva tentato di dare addietro; ma donna Isabella, perdutasi per lui, senza famiglia, senza protezione [...]

[...] perchè ella credesse all'abbandono di cui l'aveva minacciato, ma per una specie d'impegno contratto dinanzi a sè stessa di 344 non confessare [...]

[...] padroni non poteva vederli; ma a quella risposta del contino, al breve silenzio da cui era stata seguita, aveva sentito un certo senso di freddo in [...]

[...] pelle in pelle. «Sì, ce ne andremo.... ma prima....» E allora Pasqualino accorse. Col sangue agli occhi, il pugno levato, il barone aveva già [...]

[...] agguantato il genero; ma, senza il cocchiere gettatosi in mezzo, era bastato a Raimondo dire una sola parola: «Facchino!...» perchè tutt'a un tratto [...]

[...] ma bene educato e il manesco villano ringentilito. Facchino, sì, approvava Pasqualino: tra persone d'una certa nascita le questioni non vanno [...]

[...] solo a quattr'occhi. «Io facchino....sì....» aveva balbettato il barone; «ma tu?....» E ad un tratto gli aveva buttato in faccia una parola che il [...]

[...] viaggio. Ella vedeva che Raimondo voleva condurla al suo paese per rompere clamorosamente e definitivamente coi Palmi; ma comprendeva pure che soltanto [...]

[...] parola, ma molto espressiva: «Finalmente!...» C'erano in città anche Benedetto e Lucrezia che s'era poi fatto coraggio: Raimondo andò a trovarli il [...]

[...] severamente la condotta del cognato, e se avesse osato, avrebbe impedito alla moglie di far quella visita; ma Lucrezia dichiarò che non vedeva nulla di [...]

[...] Raimondo li ricevette solo; ma dopo un poco che discorrevano del viaggio e del tempo, egli andò a picchiare all'uscio della camera accanto, e donna [...]

[...] imbarazzatissimo, non sapeva come trattare, con qual nome chiamare la Fersa; ma ella stessa diede il tono alla conversazione, parlando del più e del [...]

[...] meno con molta disinvoltura, come tra vecchi amici, anzi come tra veri parenti. «Pel momento erano all'albergo; ma non potevano naturalmente [...]

[...] Pasqualino per avvertirlo del suo arrivo. Ma il cocchiere tornò con un'aria confusa e mortificata e non sapeva spiccicar parola. «È venuto?» gli aveva [...]

[...] ritirava loro a un tratto il suo appoggio. Dinanzi all'ostacolo Raimondo s'impennava, prendeva l'impegno di vincere; ma come donna Ferdinanda gli [...]

[...] familiare, ma in lingua: - Buon giorno, come stai? - e senza stendergli la mano. - Bene, e tu? - rispose Raimondo. - Benissimo, - e il principe si [...]

[...] parole per disapprovare la condotta di Raimondo. «È uno scandalo inaudito! Come non si vergogna? Ha il viso di tornarsene nel suo paese? Ma quando [...]

[...] 350 di Raimondo, il quale fremeva, entrava in collere mute; ma allora donna Isabella, con un sorriso triste: - Vedi che non puoi durarla! - gli [...]

[...] , corrispondenti, onorarii: ciascuno di questi riceveva un diploma, una medaglia di bronzo, lo statuto e una noticina di venti lire di spese; ma [...]

[...] ; ma vedendosi cercato da Raimondo, egli fiutò a un tratto il buon vento. Andò subito a trovare donna Isabella, si dichiarò per lei contro il [...]

[...] ? Per la villeggiatura, va bene, fino a novembre; ma la casa in città bisogna prepararla! Avete paura della gente? Allora perchè siete venuti [...]

[...] minaccie il principe sarebbe subito venuto a più miti consigli. Ma giusto il domani della visita del monaco, sceso il signor Marco dal Belvedere per [...]

[...] padrone.... - rispose alla sorella, senza mostrare nessuna meraviglia pel ritorno di Raimondo, per la richiesta dell'ospitalità. - Ma, sai, ti [...]

[...] , approvarono la trasformazione delle culture, ammirarono ogni cosa. Ma le lodi non facevano più sul povero Babbeo l'effetto d'un tempo. Una [...]

[...] tempo, fecero miracoli; ma restava da guarire il prurito al quale egli dava nome di erpete. - Per questo il rimedio è ancora più semplice: fate un bel [...]

[...] Isabella gli spuntavano i lucciconi: - Che donna! Che testa! Che intelligenza! Conosceva poca gente, ma tutte le volte che si trovava con qualcuno [...]

[...] Palmi; ma sua moglie insisteva a dimostrargli che gli scrupoli erano sciocchi, che anzi l'opera sarebbe stata meritoria. - Se domani nasce un figlio [...]

[...] legge e la società! Non dico bene? E Ferdinando, rivolto al cognato: - Ne dubiti forse?.... Ma come ragioni?... Dov'hai la testa? Benedetto [...]

[...] tentava dimostrare che non ragionavano loro invece; che i figli nati c'erano e che bisognava pensare a questi prima che ai nascituri, ma Lucrezia e [...]

[...] solamente non salutò Raimondo, incontrandolo per via, ma non tollerò neppure che toccassero in sua presenza il tasto dei pasticci di lui. Per tanto [...]

[...] l'intento? Dicevano che donna Isabella chiedesse lo scioglimento del matrimonio perchè non era stato consumato! Ma a chi volevano darla a bere [...]

[...] guerre e liti, questo avvocato delle cause perse!...» Ma ella prevedeva un fiasco colossale. Già, cominciamo che il tribunale civile non era [...]

[...] buono di annullare un matrimonio contratto sotto il codice napoletano del 1819; bisognava rivolgersi alla Corte vescovile; ma qui cascava l'asino [...]

[...] persone; ma specialmente Pasqualino sonava la campana per conto del suo padrone. Sissignori: il cavaliere Giulente, e non avvocato, studiava e [...]

[...] dirigeva la causa del cognato, piuttosto che lasciarla in mano di qualche strascinafaccende di quelli da quattro il mazzo; ma del resto egli non aveva [...]

[...] precisamente un vulcano, come uomo; ma lo zio di lei l'avea costretta a prenderselo mettendole il coltello 360 alla gola: altro che la storia [...]

[...] all'ultimo, dopo due anni di persuasioni e di preghiere; ma lo zio di donna Isabella? Bastonate mattina e sera, fin dal primo momento che la ragazza aveva [...]

[...] principe, favorevole al contino; questi, per accaparrarsi simpatie, non faceva più venire, come un tempo, le sue robe da Firenze o d Napoli, ma [...]

[...] dapprima rifiutato, parendogli una cosa troppo 361 enorme, proponendo, se mai, di affidare questa missione al duca che era intimo del senatore. Ma [...]

[...] senza padre!...» Ma la lettera, piena d'espressioni riguardose, di complimenti, di scuse, era partita: e Giulente aspettava ancora la risposta [...]

[...] giuramenti tremendi per dire che mai, mai, lui vivente, suo genero sarebbe riuscito a rompere il matrimonio:sapeva bene che era spezzato di fatto, ma [...]

[...] .... Anche Pasqualino sapeva tutto questo; ma al cocchiere di donna Graziella, che tenendo per la padrona, gli prediceva il fiasco del conte: «Un po [...]

[...] !... Adesso non hanno a decidere i canonici, ma 362 i giudici civili. Con la legge di Vittorio Emanuele, il matrimonio dinanzi alla chiesa vale un [...]

[...] fondello, e solo ha peso quello dinanzi al sindaco: abbasso Francesco II! Viva la libertà!...» Ma donna Ferdinanda, Lucrezia, tutti i sostenitori di [...]

[...] parola a favore di Raimondo, il matrimonio di donna Isabella sarebbe stato annullato; ma a donna Ferdinanda che gli si metteva alle costole per [...]

[...] le dita e quasi spuntar le lacrime agli occhi... Ma giusto, finita la villeggiatura, tornati tutti in città, la parentela e la nobiltà si schierava [...]

[...] parte! - Allora, posso fare assegnamento su te? - Certo, certo!... Ma v'è un'altra quistione.... Nel caso presente, non si tratta tanto di giustizia [...]

[...] astratta, quanto di prudenza mondana. Sicuramente, noi dobbiamo render conto solo a Dio delle nostre azioni, ma perchè la nostra coscienza [...]

[...] gli occhi. Giacomo da lui? Adesso che c'era Raimondo? E se si fossero incontrati?.... - Vengo subito.... trattienilo tu....ma non dir nulla [...]

[...] l'intervento di don Mariano; e don Mariano tossicchiando un poco voleva avvertire la cugina di non insistere; ma questa continuava con nuova lena: - Almeno [...]

[...] !... Tutte queste notizie figuratevi che effetto le fanno!... Ma sua padre giura più terribilmente di prima che non acconsentirà mai a fare il comodo [...]

[...] la Camera, voleva gli riconfermassero il mandato; ma questi mormoratori erano gli eterni malcontenti, i pochi repubblicani, qualche garibaldino [...]

[...] , compatimento, biasimo. Ma oramai la situazione di Raimondo e di donna Isabella era legittima, e tutti i parenti, dopo l'esempio del principe, li [...]

[...] decidesse anche lui a chiedere l'annullamento del matrimonio della figlia, asserendo di averla forzata a contrarlo; ma il barone, «testa di villan [...]

[...] matrimonio civile. Del religioso, no, perchè aveva certi suoi scrupoli un po' curiosi sulla santità del sacramento; ma basta! il contino si sarebbe [...]

[...] sorelle, i cognati, gli zii, le cugine; poi gli amici, poi la servitù, poi tutta la città. Ma per ottenere lo scioglimento del matrimonio bisognava [...]

[...] ! Le male lingue rincaravao che il barone aveva lasciato correre per amore della figlia, la quale era in fin di vita; ma Pasqualino, 371 com'è [...]

[...] . Tuttavia, buona parte della nobiltà restava a fare il viso dell'arme a Raimondo ed all'amica; ma la cugina assicurava che a poco a poco tutti si [...]

[...] Pietra dell'Ovo fino al giorno che avrebbero potuto maritarsi, e poi andar via, a Napoli, a Milano, a Torino, in mezzo a gente nuova. Ma donna Isabella [...]

[...] ragioni di prudenza suggerite dai parenti, ma perchè non ammetteva di poter vivere due giorni di seguito, senza una estrema necessità, nel paese [...]

[...] raffreddore che pareva all'inizio una cosa da nulla ma che giusto la notte degli sponsali degenerò in polmonite e tre giorni dopo lo ammazzò. Tutti gli [...]

[...] tinse di nero la faccia, e durante un buon numero di mesi rifiutò ostinatamente di prender aria, neanche in carrozza chiusa, di sera. Ma la sua [...]

[...] veniva adesso tutti i giorni a palazzo, certi giorni più d'una volta; ma, quantunque non avesse affari, andava pure spesso da Lucrezia, dalla «zia [...]

[...] , nervoso, frenavasi dinanzi alla gente; ma in casa, coi familiari, trovava nelle circostanze più futili un motivo di sfogarsi, di gridare, di [...]

[...] maltrattare qualcuno; Pasqualino riceveva sulle spalle il fitto della gragnuola; donna Isabella sentiva la tempesta minacciare anche lei, ma la [...]

[...] pazzi?...» Donna Isabella non parlava d'altro, sapendo d'appagare il rancore di Raimondo. Egli l'aveva, sì, con tutti, ma il suo astio più [...]

[...] i due fondi di Burgio e Burgitello. Ma la magagna più grossa era stata operata nella divisione, perchè egli aveva messo secondo gli conveniva i [...]

[...] contro di lui; ma donna Isabella, parlandogli male del fratello, non rammentava già queste cose, comprendendo che l'argomento era a due tagli e si [...]

[...] accordare a Giulente zio; ma quei guadagni, quantunque grossi, non potevano bastare alle grandi operazioni che disegnava. Fondata la Banca Meridionale [...]

[...] di Credito e di Depositi, aveva sottoscritto per cento azioni di mille lire l'una; è vero che non aveva pagato se non un quarto; ma nello stesso [...]

[...] capitale, con l'idea che l'Italia fosse sempre sul punto non che di fallire, ma di andre a rotoli; finalmente un giorno, incontrato il duca che [...]

[...] proprie camere col ventre sempre più gonfio; ma giù nel cortile, nelle stanze che la moglie del cocchiere era stata costretta a cederle, la visitava [...]

[...] ; ma Chiara, fingendo che Rosa 380 avesse una tresca fuori casa, la scusava, dichiarava di non poterla veder soffrire. «Le tentazioni, per [...]

[...] buttarla in mezzo a una strada....» Ma il più bello era che il marchese si seccava e si vergognava anche un poco di quella paternità clandestina. Col [...]

[...] marito, Chiara non aveva avuto nessun discorso in proposito; ma quando la cugina Graziella si mise anche lei della partita, venendo a dirle di [...]

[...] mandar via quella sgualdrina, ella si fece rossa, non sapendo lì per lì che rispondere; ma appena l'altra se ne andò, proruppe, rivolta a Federico [...]

[...] intricata della cugina che già le lingue di vipera ci trovavano a ridire? Forse perchè s'era parlato di matrimonio, tanti anni addietro? Ma il [...]

[...] casa la propria opinione, della quale il principe teneva più conto che non di quella della moglie; ma donna Margherita, invece di dolersene [...]

[...] cominciavano a fare anch'essi i loro commenti; ma quando Rosa Schirano partorì al marchese un bel figlio maschio, bianco e rosso, grosso e grasso, la [...]

[...] : «Guarda com'è bello!... Ti somiglia, eh?...» ma quand'era sola, faceva calare dall'alto dell'armadio la boccia polverosa col mostricciattolo [...]

[...] di Rosa, al quale aveva persino messo in nome Federico.... Ma il principe diede della pazza alla sorella; Chiara, sentendosi pungere, si mise a [...]

[...] per farla passare tra le monache, a San Placido, ma la conducevano spesso al parlatorio della Badia. Ella che aveva frenato, piccolina, la paura [...]

[...] ; ma poichè ai parenti faceva piacere che andasse dalla zia monaca, ella stessa sollecitava quelle visite dietro le grate. Ella passava per prove [...]

[...] tutta, la bambina, dallo spavento, dall'orrore, e la notte sognava tutti quei morti che le danzavano intorno; ma nascondeva il proprio spavento poichè [...]

[...] che fra dodici anni, nel 1876, sarebbe capitato il terzo centenario. Ma poichè faceva sempre forza a sè stessa e niente traspariva delle sue [...]

[...] piccole amiche, desiderava le belle vesti nuove, dai colori gai, dalle ricche guarnizioni: o le prime buccole, un anellino; ma suo padre diceva che [...]

[...] prometteva all'orecchio: «Vedrai, amorino mio, quando sarai grande!...» Consalvo non aveva lo stesso carattere della sorella; tutt'al contrario; ma la [...]

[...] . Tutte le volte che era venuto a palazzo, il ragazzo l'aveva rammentata al principe; ma questi rispondeva invariabilmente: «Più tardi.... in [...]

[...] convertito; ma l'annunzio della soppressione somigliava alle promesse del principe: ripetute sempre, non si trovavano mai confermate dai fatti. Perciò [...]

[...] colloquio.... Ma Baldassarre, col suo tono d'autorità che troncava tutte le chiacchiere, dava la versione schietta e genuina: tutte le grandi [...]

[...] convulsione di pianto, abbracciando furiosamente la figlia; e la stessa cugina aveva gli occhi rossi, ma faceva coraggio a tutti: «Teresina tornerà fra [...]

[...] grandi case palermitane lo avevano chiamato per associarlo in grandi e nuove speculazioni dove c'era da arricchire in poco tempo; ma le male lingue [...]

[...] signora donna Lucrezia contro il marito e i liberali; ma niente di positivo. Il principe, da canto suo, badava agli affari dell'amministrazione [...]

[...] , ma senza più affaticarsi troppo, senza più tenere le interminabili sedute d'un tempo col signor Marco. Ora un giorno, che fu giusto il 31 [...]

[...] attaccar l'appigionasi. Non capiva bene che cosa significasse quell'ordine nè quel che stesse per succedere; ma sentivasi 389 inquieto. Giusto [...]

[...] da spogliare nessuno?... Con le mani in capo, Baldassarre scongiurava: «Don Marco!... Signor Marco!... per carità!.., possono udirvi!...» ma [...]

[...] quartiere del principe: - Signor Marco.... - ma l'altro non lasciò dire: - Venite per la consegna, eh? - riprese a tonare. - che cosa volete che vi [...]

[...] scontenti, i più furiosi, esclamavano «Bene han fatto i Palermitani, a prendere i fucili!...» Ma la rivolta di Palermo era stata vinta, anzi la [...]

[...] in mezzo al pericolo qualcuno dei suoi. Che cosa si sarebbe detto? Che egli pensava solamente a sè stesso?... Ma, come non era riuscito a rimuovere [...]

[...] piangesse ancora per la lontananza di Teresina, si mostrava orgogliosa dei progressi del figliuolo, ma più la cugina, che prodigava al giovanotto [...]

[...] continue carezze, benchè Consalvo non solamente non le rispondesse con eguale effusione, ma si studiasse anche di evitarla. Non le aveva [...]

[...] violento gli era mai uscito di bocca. Ma quasi la mostruosità compitasi fosse troppo grande, troppo stordente, si ridusse tosto ad un silenzio grave ed [...]

[...] gli intimi, confessava la spartizione, ma riduceva la sua quota a poche centinaia d'onze, a due posate, a un paio di lenzuola, tanto da non restar [...]

[...] occhi, quasi pesandole e fiutandole, con nuovo rispetto per quello zio che adesso possedeva qualcosa; ma tutto il suo studio per trovare il [...]

[...] : ben ti sta!...» Ma il marchese riscoteva sempre la sua rendita il giorno stabilito, fino all'ultimo centesimo. Cessato del tutto il pericolo del [...]

[...] dimostrar la bontà dell'affare, ma tacque, perchè don Blasco, fermatosi di botto, gli piantò gli occhi addosso, come sul punto di scoppiare [...]

[...] vendermi diecimila lire di cartelle, capisci o non capisci? - Ma credo.... certo.... Diecimila lire di capitale, s'intende?... Eccellenza sì; posso [...]

[...] Carmelo? - domandavano di tanto in tanto donna Ferdinanda, la principessa, Lucrezia; che n'è di Frà Carmelo?... - ma il principino non sapeva nè [...]

[...] l'unica via di salvezza, egli s'era divertito a tormentare il Fratello predicendogli lo sbando dei monaci, la chiusura del convento; ma l'altro [...]

[...] . - Dunque era vero?... Ma che non s'ha da far nulla?... Voialtri che siete ascoltati?... Lascerete che questi scellerati rubino San Nicola, San [...]

[...] Fratello: - Adesso c'è la legge, caro mio!... - Ma è giusta legge questa?... I beni della Chiesa?... Allora io me ne vengo in casa delle Vostre [...]

[...] confortarlo, con belle parole; il principe gli offrì da bere; ma egli rifiutò, riprese a narrare le stesse storie imbrogliandosi più di prima; poi se ne [...]

[...] , i sinistri gli rimproveravano il suo servilismo verso il governo, tentavano contrapporgli qualcuno dei loro; ma incontravano da per tutto forte [...]

[...] l'onorevole d'Oragua aveva fatto alla Camera quanto Carlo in Francia, senza neppure aprir bocca; ma il Pensiero italiano, successo all'Italia risorta [...]

[...] , raccomandava alla gente che veniva a prender quattrini l'elezione del duca. «C'è bisogno di rammentarcelo?...» Ma, considerando le velleità [...]

[...] cosa non gli fece certo dispiacere, quantunque egli si stimasse cavaliere per nascita; ma dal giorno di quell'annunzio sua moglie non gli dette [...]

[...] qualche cosa a suo marito, un grande onore o molti quattrini, meno male; ma quei principii da straccione professati senza costrutto dimostravano [...]

[...] scalzacani, bisognava sapersi discendenti da mastri notari! Benedetto ci rideva un poco, ma a malincuore, e una volta, anzi, da solo a sola, le disse [...]

[...] , egli non ha bisogno della croce! È già cavaliere di natura.... Ma il più bello era che donna Ferdinanda, adesso, non le dava più retta, anzi [...]

[...] libero e restar vicino alla Sigaraia, come quand'era a San Nicola, ma gli bisognava frattanto ammobiliar la casetta. E vomitando maledizioni contro [...]

[...] nel rendergli quei servizii, se lo ingraziavano, adesso che aveva anch'egli il suo gruzzolo. Quanto avesse non si sapeva con precisione; ma alla [...]

[...] scadenza del primo semestre della sua rendita, visto che le cedole eran pagate puntualmente - in carta, è vero, ma la carta correva come moneta - egli [...]

[...] cavarlo dal fuoco eterno! Ma voialtri? Guai a tutti! Fuoco dall'aria sui vostri capi! Arse l'anime!... Donna Ferdinanda, da canto suo, era [...]

[...] persuasione evangelica. - Non vi lasciate indurre in tentazione. Vi diranno che l'occasione è propizia per fare qualche guadagno materiale; ma [...]

[...] adesso lo credeva non solo ignobile, ma anche miserabile; uno che non possedeva neppure uno straccio di feudo, mentre in casa Francalanza ce [...]

[...] letti anch'io! - Ma il diritto di patronato è stato in mano mia. - Patronato? Quasi che si trattasse di un ente 408 autonomo! - don Blasco [...]

[...] meglio di prima! Tu volevi forse intascare le rendite senz'altro? Ma non ci fu tempo di approfondire la quistione e di concretar nulla, che una [...]

[...] , ma all'ave il principe voleva che tutti fossero in casa e faceva sprangare tutte le porte e tutti i cancelli; don Blasco, alla villa del [...]

[...] » del duca. Ma improvvisamente un brutto giorno la costernazione crebbe fuor di misura: la pestilenza era scoppiata al Belvedere; la serva di [...]

[...] che vivo, avrebbe voluto andarsene sul pizzo dell'Etna, per mettersi bene al sicuro; ma prevalse pel momento il partito del marchese, che diceva [...]

[...] da un luogo infetto; ma, una volta dentro, il principe, il duca, don Blasco si misero a gridare che non bisognava lasciar passare nessun'altro [...]

[...] trecento morti il giorno e non c'era più consorzio civile, nessuna autorità, nè deputati, nè consiglieri, nè niente, ma diffondevasi per la prima [...]

[...] , guadagnava le case sparse, non risparmiava i casolari perduti in mezzo alle campagne; e non soltanto i poveri diavoli morivano, ma le persone [...]

[...] cavallo, a piedi; ma chi portava addosso il germe del male cadeva lungo gli stradali, si torceva nella polvere e moriva come un cane: i cadaveri [...]

[...] che il duca, atterrito, pensava di scapparsene più lontano; ma la paura di lui era fuor di luogo: quei dolori, quelle disposizioni al vomito, la [...]

[...] principessa li soffriva da più di un anno, non con l'intensità di adesso, è vero, ma con lo stesso carattere. Il principe, assicurando lo zio [...]

[...] , gli manifestava altri timori: - Margherita non ha voluto mai chiamare un dottore.... ma io ho una gran paura.... m'hanno detto che forse ha un [...]

[...] cancro allo stomaco.... Ma il duca non gli dava retta; per adesso, aveva da pensare alla propria pelle, perchè il colera poteva scoppiare da un [...]

[...] si sapeva dove condurla; ma la cugina Graziella fu di contrario parere, udendo che i casi si moltiplicavano rapidamente nel villaggio. - Io direi [...]

[...] trovarla.... Donna Ferdinanda era anche lei di questa opinione; ma Consalvo, stretto alla mamma, le diceva, piano: - No, non andare per ora.... è [...]

[...] Mascalucia; la principessa di Roccasciano era rimasta vedova, alla duchessa Radalì era morto uno zio, il cavaliere Giovanni Artuso; ma questa disgrazia [...]

[...] diminuire quella del primogenito. Ella voleva bene ad entrambi, ma al duca, oltrechè bene, portava anche una specie d'istintivo rispetto, come capo [...]

[...] , tanto era svegliata e studiosa. Ma finalmente, quando la madrina le mandò una ciocca di capelli della sant'anima, e il suo libro di preghiere, e il [...]

[...] propria vita; ma i suoi figli avevano bisogno di qualcuna che tenesse loro luogo di madre, e per quest'unico scopo egli accettava i consigli di [...]

[...] mancanza della nostra santa, non di fartela dimenticare, che sarà sempre impossibile non solo a te ma a noi tutti. Stringendo ancora più i vincoli [...]

[...] Veramente egli lavorava del suo meglio per nascondere alla gente anche il malumore del principino, ma non ci riusciva, perchè Consalvo, fin dal [...]

[...] veniva più a palazzo, adesso che non c'era più nessuna signora che la ricevesse; ma il principe andava da lei e voleva che il figliuolo le facesse [...]

[...] comperava carrozzini e cavalli inglesi; ma Consalvo era freddo anche col padre, lo evitava, stava settimane intere lontano, in campagna, a [...]

[...] . Non mi seccare....» Giovanotti! Giovanotti! Bisogna aver pazienza con essi, lasciarli fare a modo loro perchè mettano giudizio !... Ma la [...]

[...] affezionatissima e gratissima figlia, Teresa.» Scrisse anche al fratello, nello stesso senso; ma il principino, rispondendole, neppur nominò la madrigna [...]

[...] : «Ma Consalvo? Perchè non lo mandate a chiamare?...» nonostante le avessero spiegato parecchie volte che il giovanotto era in campagna, alla [...]

[...] ; pareva anzi aver dimenticato la propria, trattando la cugina freddamente, quasi non l'avesse pensata mai, badando solo agli affari; ma appena [...]

[...] doveva restare in casa non s'era sposata?... «Strambi!... Cocciuti!... Pazzi!...» Così scambiavansi le stesse accuse; ma stavolta tutti erano stati [...]

[...] riconosciuto, alla Curia, che il dotto e santo Cassinese doveva andare avanti in altro modo. Gli era stato offerto un vescovato, a sua scelta; ma egli [...]

[...] s'era più curato nè di lui nè degli altri. Ma l'appetito vien mangiando, dice il proverbio, e don Blasco non si contentava di quelle poche migliaia [...]

[...] contro il fisco rapace. Ma sfogava contro tutti gli altri, incagnato, una furia. L'agente delle tasse, specialmente, un certo Stravuso, era il [...]

[...] successione tra estranei! Ma se fossimo estranei non erediteremmo! I beni vengono a noi appunto perchè i fondatori furono nostri antenati! Il duca [...]

[...] da migliorare in modo da moltiplicarne il valore; ma il principe: - Eccellenza, non posso. Il confessore non vuole. Mi ha messo uno scrupolo di [...]

[...] male; ma i nostri casi sono diversi.... Il duca lo guardò un poco nel bianco degli occhi, come per sincerarsi se diceva sul serio o se scherzava [...]

[...] al paese; ma egli dichiarava che non la volontà ma la forza gli faceva difetto. Era già deputato, consigliere comunale e provinciale, membro [...]

[...] d'inchiesta. Ad ogni nuova nomina, egli protestava che era troppo, che non aveva tempo di grattarsi il capo, che bisognava dar luogo ad altri, ma dopo [...]

[...] , egli non desiderava di meglio; ma una grande difficoltà lo arrestava: l'opposizione di sua moglie. Costei dimostravasi sempre più irascibile quando [...]

[...] Baldassarre erasi precipitato ad incontrarlo. Il giovanotto aveva l'abito in assetto e gli stivaloni puliti come sul punto di andar fuori; ma al maestro di [...]

[...] giudicava miserabile; ma non potendo ragionevolmente dare a intender questo, l'accusava d'avarizia. Egli la lasciava libera di spendere ciò che [...]

[...] voleva; ma fittosi in capo che fosse avaro, la fissazione prendeva nel cervello di lei più consistenza di un fatto; e con l'aria d'una vittima [...]

[...] cameriera. Suo marito non riusciva a strapparle la spiegazione di quella sciatteria; ma a palazzo ella si nettava la bocca contro di lui, e se il [...]

[...] cosa. Ma non è divenuto niente, ed ha fatto meno che niente. Il ferito del Volturno? Guardategli la coscia: l'ha più sana delle mie!... Diceva [...]

[...] le mani: «Ma Lucrezia! Per carità!...» ella lo guardava stupita, spalancando tanto d'occhi: «Che c'è? Sono visite di confidenza! Ho da mettermi gli [...]

[...] pertanto le stramberie, i capricci, le contraddizioni, i rimproveri, le ironie di lei. Ma la sorda guerra della moglie non gli noceva meno della [...]

[...] sindaco era suo nipote; in fatto, era egli stesso. Non si rimoveva una seggiola, al municipio, senza la sua approvazione; ma specialmente nella [...]

[...] nomina degli impiegati, nella concessione di lavori pubblici, nella distribuzione di incarichi gratuiti ma indirettamente o moralmente profittevoli [...]

[...] , metteva a rischio la sua bella riputazione di liberale disinteressato, di «ferito del Volturno.» Ma l'ambizione lo accecava, egli voleva [...]

[...] . Non solo egli non badava agli affari di casa - chè suo padre ci pensava per lui - ma non stava 428 in casa se non per dormire - quando ci [...]

[...] , Consalvo vi aveva ficcato due o tre giovanotti che non appartenevano alla casta, ma gli facevano da mezzani. Accordava la sua protezione e la sua [...]

[...] , c'era gente che spendeva un occhio del capo a metter su case ed equipaggi col gusto moderno. Ma agli occhi del principe, la vecchiaia dei mobili e [...]

[...] guadagnare il pane. Le sue gesta avevano anche un altro campo, meno elegante, ma altrettanto famoso. Insieme con gli amici più scapestrati, aveva [...]

[...] risa della comitiva. Egli ne era l'anima, il capo riconosciuto e obbedito. Giovannino Radalì veniva spesso con lui; ma quantunque ora fosse libero [...]

[...] coltelli, ma per buona sorte, sopravvenute le guardie, tutti scomparvero. I bastonati, i mariti canzonati, le vittime della loro prepotenza non [...]

[...] di Mirabella, il marchesino Cugnò! E la polizia, se ricorrevano ad essa, faceva accomodar la cosa: qualche biglietto di banca, e tutti lesti. Ma [...]

[...] lire il mese; ma Consalvo, alle volte, perdeva in una notte la pensione dell'anno intero; e il domani ricorreva a tutti gli usurai 432 della [...]

[...] comprendeva che quella vita doveva costargli molto e sospettava qualcosa dei debiti; ma il giovanotto lo tirava dalla sua, solleticandolo nella [...]

[...] ringraziamenti, lasciava come mancia al cameriere del Caffè di Sicilia. Il duca, ingolfato negli affari, aveva qualche sentore dei pasticci del pronipote; ma [...]

[...] gl'impedivano di prender con le buone lo zio Giulente, al quale non dava tuttavia dell'Eccellenza, ma del semplice voi; e più tardi conveniva con [...]

[...] bisogno di nulla. E, da un certo tempo, era diventato addirittura irreperibile. «Che cosa fa lo zio?... Che cosa fa don Blasco?...» ma nessuno [...]

[...] parte; ma egli li sfuggiva tutti, e se li udiva alludere, sorridendo, alla sua ricchezza, ripigliava a vociare come un tempo: «Che ricchezze e [...]

[...] della Curia, i monaci a spasso, i borbonici un tempo amicissimi di don Blaco gli si misero contro; ma a chi gli riferiva le voci malevole egli [...]

[...] stivaloni fino a mezza gamba; tornato in città, smise la tonaca e lo scapolare, ma si compose un abito nero, da ministro protestante, col panciotto [...]

[...] Gerbini se n'era andato a Parigi, dov'era stato fatto rettore della Maddalena; altri, rimasti in città, facevano la vita dei preti; ma don Blasco [...]

[...] qualche soldo e gli offriva da bere, confortandolo con belle parole; ma il maniaco, dopo bevuto, ragionava meno, cominciava a prendersela con gli [...]

[...] pazienza, lo prese per una spalla e lo spinse fuori: - Va bene, va bene, abbiamo inteso.... ma per adesso vattene, che ho da fare.... E [...]

[...] , mentre teneva immersa la mano in una catinella, l'acqua della quale s'arrossava; ma ad un tratto, perduta la sicurezza che l'aveva fin lì sostenuto [...]

[...] poco disposti, articolo onore, a scherzare. Ma il principino, quando concepiva un capriccio, non si chetava se non dopo averlo soddisfatto; e [...]

[...] faccende, avevano un bel discutere delle più gravi quistioni, in Parlamento: egli non si moveva. Ma quando pure ci fosse andato? Che cosa avrebbe [...]

[...] , secondo gl'imbeccavano! E avesse una volta, una sola volta aperto la bocca! Si scusava col dire che il pubblico lo sgominava; 439 ma la verità era [...]

[...] paese, trovavano credito, erano una minaccia. Giulente prendeva le sue difese, ma adesso non le ascoltavano più come un tempo; il discredito del [...]

[...] esser fucilato - e i gonzi s'eran lasciati prendere dalla famosa abolizione del pane di lusso, durata quindici giorni! - ma la cupidigia era stata [...]

[...] prudenza! Se invece di appoggiare il governo, si fosse gettato tra gli esaltati 441 della Sinistra, gli avrebbero battuto le mani! Ma predicava [...]

[...] erano sempre numerosi, ma soprattutto più autorevoli, più influenti della folla anonima degli accusatori, tra la quale gli elettori si contavano [...]

[...] temesse veramente di rimaner nella tromba a un prossimo scioglimento della Camera, di non poter continuare a spadroneggiare in paese; ma non voleva [...]

[...] due partiti, facendo sentire a Consalvo il peso del proprio sdegno ma difendendolo dinanzi agli estranei, egli si apprese al più audace. Il più [...]

[...] altri i quali affermarono che in paese si diceva non esser quella la prima scappata della ragazza. I parenti gridavano vendetta, ma i vicini li [...]

[...] del giovinotto, scriveva al padre avvertendolo della scadenza e invitandolo al pagamento. Consalvo, nel primo momento, rimase; ma poichè suo [...]

[...] le hanno scritto? - Sai leggere, sì o no? - esclamò il padre, mettendogli il foglio sotto il naso. Ma il giovinotto si trasse vivamente indietro [...]

[...] riuscito a frenarsi; ora invece Consalvo lo feriva nel sentimento più forte di tutti gli altri, attentava non più alla sua autorità morale ma alla [...]

[...] avrebbe date; ma l'idea del debito contratto, della cambiale firmata, degli interessi rilasciati anticipatamente agli usurai, produceva una rivoluzione [...]

[...] venirci solo per mangiare e dormire! Io non ti posso imporre l'affezione, e non m'importa che me ne voglia: ma esigo il rispetto che m'è dovuto; esigo [...]

[...] fosse stato solo nel suo salottino non sarebbe rimasto più impassibile. Ma alle ultime parole del principe, si voltò lentamente. - Mia madre [...]

[...] ; ma Lucrezia, pel gusto di contraddire al marito, per dare una lezione di munificenza a quel pezzente che giudicava tutti alla sua stregua [...]

[...] prendersela non solo contro Consalvo pei debiti e per la condotta scandalosa, ma anche contro il principe e la principessa, alla cui debolezza attribuiva [...]

[...] hanno nessun obbligo; ma lui? che se non l'avessero fatto monaco sarebbe morto di fame? che s'è ingrassato a spese della comunità?... - O non era [...]

[...] scomunicati e ridare la roba loro al Papa ed a Francesco II? Ma a don Blasco importava adesso un fico secco se il re chiamavasi Francesco o [...]

[...] Giacomo gli faceva la corte, adesso che lo sapeva ricco, ma non dava torto alla zia. - Vorrebbe che lasciassi a lui il Cavaliere! - gridava in casa [...]

[...] alla Sigaraia, a Garino e alle figliuole. - A prenderlo da me, di seconda mano, non avrebbe scrupoli! Ma gli vorrò lasciare trentasette mazzi di [...]

[...] spogliato un regno? Garino aggiungeva il resto; ma poichè le chiacchiere non facevano andare indietro i reclami del Demanio e una perizia avrebbe [...]

[...] aveva mosso tanta guerra, fece: - E...? - Non si potrebbe parlare a qualcuno? Non era precisamente quel che s'aspettava; ma il duca, in fondo, era [...]

[...] Catasto. In pochi giorni la cosa fu avviata bene; ma il duca suggerì al Cassinese una soluzione più radicale: - Perchè non compri addirittura l'altro [...]

[...] !» diceva Garino, il quale adesso esaltava il duca, i suoi talenti, la potenza a cui aveva saputo arrivare: ma quei ciarlatani della farmacia [...]

[...] cospirazioni e minacciava anche lui il finimondo, ma solo nel caso che l'Italia non andasse a Roma. - Voi dunque dite che questo governo durerà [...]

[...] ! Abbiamo visto il fuoco! Sappiamo come si fanno le rivoluzioni! - C'è però gente che crede si possa tornare indietro.... - Tornare indietro? Ma [...]

[...] bazzicavano i liberali più arrabbiati i quali gridavano contro il governo, come quegli altri retrogradi, ma per una ragione diversa: perchè era un governo [...]

[...] romana. Gli rinfacciavano Aspromonte e Mentana; ma Roma doveva essere italiana a dispetto di tutti, o sarebbero scesi in piazza a ricominciar le [...]

[...] Spagna era considerata dalla Francia come 453 un casus belli. «Il nostro dovere....» Ma, mentre spiegava il dovere dell'Italia, venne un servitore [...]

[...] secreto, un'intima sofferenza; ma, come s'era creduto affetto da tutti i mali quando stava benissimo, così adesso che qualcosa si disfaceva nel [...]

[...] sera; ma egli cadeva in una tristezza lugubre, in una funebre ipocondria. Per lunghe e lunghe giornate non diceva una parola, non vedeva anima viva [...]

[...] voleva nessuno, che s'era rimesso interamente. Ma adesso tutti comprendevano che il caso era grave. Lucrezia, la compagna della sua fanciullezza [...]

[...] . Ma il suo polso scottava dalla febbre. Per vincere quell'ostinazione, dovettero ricorrere a un artifizio, come con un fanciullo o con un pazzo [...]

[...] dissolveva, non nutriva più le flaccide fibre. Per tentar di combattere la discrasi, una cura e una dieta severissima erano necessarie; ma il maniaco [...]

[...] ! Un'altra volta dirai loro che non ci sono. Ma la sua roba era già andata. Dapprima per le speculazioni stravaganti che avevano rovinato la terra [...]

[...] tutti attribuivano a donna Ferdinanda la largizione. Ma la zitellona non aveva dato un soldo. Sarebbe crepata d'accidente se avesse dovuto [...]

[...] metter fuori non seimila lire, ma seicento, ma sessanta!... I quattrini erano stati realmente sborsati dal principe, al quale, con una generosità che [...]

[...] così male. «Ma che ci posso fare? Non si comanda al cuore! Basta, un giorno o l'altro egli s'accorgerà che non merito questo trattamento...» Così [...]

[...] ella aveva indotto il principe a pagar la cambiale, ma aveva pure trovato l'espediente di far credere alla generosità della zitellona, perchè [...]

[...] ; Consalvo, per fuggire la compagnia del principe e per darsi contemporaneamente l'aria d'un sacrificato, disertava la casa paterna; ma invece di [...]

[...] a visitare il nipote, discuteva anche lui con passione intorno a quel soggetto, ripetendo gli argomenti del professore; ma il duca assicurava a [...]

[...] !...» esclamavano nel campo avversario; ma, a dispetto dei suoi denigratori, 458 quelle opinioni francamente professate e ripetute ogni giorno a chi [...]

[...] Roma, adesso, «quasi potesse mettersela in tasca o portarla a vendere alla fiera!» ma gl'infiammati articoli di Benedetto, il quale diceva che il [...]

[...] fratello infermo. Questi non lasciava più il letto; quando chiudeva gli occhi, il suo viso verde e affilato pareva d'un morto; ma rifiutava i [...]

[...] servirgli per tracciar piani di campagna, per infigger segnali di piazze forti, di accampamenti e di quartieri generali; ma egli dimenticava lo [...]

[...] spargendo che egli era tornato in Sicilia non per amore del Babbeo al quale non aveva mai pensato, ma per evitare di trovarsi a Roma in quei [...]

[...] vergogna; ma donna Ferdinanda, incrollabile nella sua fede, si scagliava peggio che mai contro don Blasco, il quale andava anche lui predicando per [...]

[...] scrive mio nipote? Questo si chiama scrivere! Ma la recente apostasia di don Blasco, l'antico tradimento del duca, non toglievano al resto degli Uzeda [...]

[...] , Monsignore, - rispose Lodovico, sospirando di tristezza. - Abbiamo persino dovuto dispacciare a nostro fratello Raimondo... - Ma non ci ha da esser proprio [...]

[...] rimedio? - Abbiamo provato tutto: l'acqua di Lourdes, le medaglie di Loreto... - Bene, bene... ma avete chiamato un dottore? Che farmaci gli [...]

[...] l'odio del marito. Ma quantunque le voci non fossero incredibili, dato il carattere di Raimondo, non avevano trovato tuttavia molto credito, potendo [...]

[...] persistere nel dubbio. Egli scese all'albergo, come sette anni innanzi, quando aveva definitivamente abbandonata la prima famiglia; ma questa volta [...]

[...] verso di lei: quel voi era già molto eloquente, ma egli affettava di non rivolgerle la parola, di non udire quel che ella diceva: quando andò a [...]

[...] : - Assassini! Assassini!... Aiuto!... I Prussiani!... Vogliono avvelenarmi!... Gridò così tutta la notte, delirante; ma, cessata la crisi, l'idea rimase [...]

[...] di brodo o di latte. - Aiuto!... Bismarck! assassino!... Lucrezia gli si metteva accanto, lo prendeva per mano, gli domandava: - Ma di chi hai [...]

[...] paura? Non ci riconosci?... Credi che ti voglia avvelenare io? O Giacomo? O Raimondo?... Il pazzo sorrideva d'incredulità, ma quando ritentavano di [...]

[...] la notizia, ma don Blasco non dava a nessuno il dispaccio che nella ressa correva pericolo d'essere stracciato in mille pezzi. - Leggete [...]

[...] .... Bandiera bianca alzata su Castel Santangelo segnò fine.... Nostre perdite venti morti, circa cento feriti....» E un urlo si levò tutt'intorno. Ma don [...]

[...] braccia, gridando anche lui, scompostamente: - Eh!... Eh!... - È il matto.... lasciatelo andare!... - esclamarono alcuni; ma pochi udirono [...]

[...] fossers'ai tempi che vissero. Ma, senzachè il proseguiment'insin'a nostri ultimi giorni, un altr'oggetto ne rischiara la convenienza; vogliam dir [...]

[...] , aveva scritto ai parenti chiedendo quattrini in prestito per grandi e sicure speculazioni; ma poichè gli rispondevano picche, aveva finalmente [...]

[...] invecchiato, toccando ormai la sessantina; ma stranamente imbruttito, anche, e quasi irriconoscibile. Sul viso dimagrito ed emaciato il naso sembrava [...]

[...] piedi lo costringeva ad un'andatura storta e strisciante. Prese alloggio in un albergo d'infimo ordine; ma alle prime persone alle quali si diede [...]

[...] da Palermo, non aveva potuto portare con sè i bauli - i bàuli, come pronunziava. La sua prima visita fu pel capo della famiglia; ma, giunto [...]

[...] malattia, ma neanche lui doveva ingrassare a furia di dissapori e di diverbii; il meglio perciò era che se ne stesse un pezzo lontano... Così [...]

[...] interessarsi alle faccende dell'amministrazione, di trattar male la madrigna? «Ma Vostra Eccellenza sa com'è fatto il signor 471 principe [...]

[...] bisogno di tante cose; doveva, per necessità, far tante spese!... Il padrone non capiva questo, lui che, giovane, era vissuto da monaco. «Ma [...]

[...] , posta, etc, con le sole soscrizioni , sinora raccolte il guadagno è assicurato. Ma debbo ancora girare mezza Sicilia per fare associati. Se [...]

[...] terra. Anche lei aveva ricevuto la circolare dell'Araldo Sicolo: ma, vedendo il fratello, cominciò a chiedergli notizie della sua salute, di [...]

[...] proprietà... - Ma davvero? 475 - Una gran fortuna per la ragazza! Quell'intrigante del barone ha combinato ogni cosa ed ha preso Memmo in [...]

[...] nobiltà autentica era tutta scritta nei libri antichi!... E il 476 cavaliere tentava almeno di dimostrare la bontà della speculazione: ma la [...]

[...] e la marchesa chiusa in camera col dolor di capo. - Digli che c'è suo zio. - Vostra Eccellenza scusi; ma quando ha il dolor di capo, nessuno [...]

[...] ! - Che guai? - La marchesa.... ma signor cavaliere, per carità non mi faccia perdere il pane!... Pazza pel marito, è vero, Eccellenza? Tutt'una cosa [...]

[...] capisce. Più invecchia, e più bestia diventa. È un pazzo! Ma la disgrazia è che fa impazzire anche me. Dopo vent'anni, - ella calcolava il tempo [...]

[...] pausa, egli espose la speculazione ideata, che riuniva l'immancabile riuscita finanziaria alla nobiltà dello scopo. Ma Lucrezia: - Storia della [...]

[...] Eugenio ci rimise le pedate. Ma egli non si perdette d'animo. Dai lontani parenti passò agli amici, ai semplici conoscenti, alle persone 479 [...]

[...] promiscuità; riferiva ancora il viaggio di Tunisi, l'onorificenza beilicale, ma senza spiegare a qual titolo l'avesse ottenuta, che cosa avesse [...]

[...] gente prometteva ambiguamente; ma egli prendeva nota dei nomi in un suo portafogli unto e squarciato, unicamente imbottito di circolari e di [...]

[...] da ora... Per ventimila lire non la cederei a nessuno... Ma non ho quattrini da cominciare la stampa. Vogliamo farla insieme? Spartiremo i [...]

[...] alimento alla pubblica curiosità. Aspettavano tutti di vedere in viso questa famosa principessina della cui bellezza si parlava tanto; ma [...]

[...] vecchia tessitrice? Ma come, nella generazione precedente, s'era vista l'eccezione del conte Raimondo, così adesso anche Teresa pareva fosse [...]

[...] dove, le dava consigli, non parendole vero di poter esercitare su qualcuno la sua smania d'autorità. La principessa la lasciava fare; ma a Chiara [...]

[...] le mani addosso. Ma ella lo lasciava fare, e se il marchese diceva mezza parola, grida, minaccie, un inferno. Dopo gli scrupoli della cognata [...]

[...] se la lasciava fare da lui come da Lucrezia e da Chiara; non andava più in casa di nessuno, non potendo più salire scale; ma dettava legge ai [...]

[...] ordinare la sua cameretta o a badare alle sue cosucce. Non era soltanto bella da far strabiliare, ma piena d'ingegno, istruita da dar punti a tanti [...]

[...] , avevano dovuto sorreggerla e i suoi occhi eran parsi due vive fonti, dal tanto pianto; ma il culto per la santa memoria non le impediva di rispettare e [...]

[...] santi, pieni ad ogni pagina d'imagini divine, tutti premii riportati quand'era all'Annunziata. Ma questi sentimenti pii, questo timor di Dio non le [...]

[...] discorso bruscamente, con un certo modo tutto suo fatto apposta per richiamare l'attenzione sulle cose dalle quali voleva invece stornarla. Ma Lucrezia [...]

[...] non si accorgeva di nulla, e anzi non commetteva la sconvenienza di dire spesso alla nipotina, a proposito ed a sproposito, ma più spesso quando [...]

[...] aveva fatto bene di non dar figlie, se intendeva così l'educazione delle ragazze. «Cognata!... Lucrezia!...» ma nulla serviva, tanto che una volta la [...]

[...] principessa mise carte in tavola: - Scusa, cugina; ma questi discorsi mi sembrano fuor di luogo. Teresa si mariterà quando sarà tempo, e ci [...]

[...] grembo, pareva non ascoltare; Lucrezia ammutolì e andò via dopo un poco, senza salutar nessuno. Ma un altro parlava spesso di cose scabrose e la [...]

[...] te lo impedisce; ma io non ho denari da buttar via in queste imprese.» Don Eugenio accettava a capo chino il predicozzo, come riconoscendo di [...]

[...] ?...» Don Eugenio allora s'era rivolto al principe. Questi aveva negato sulle prime, come meglio aveva potuto, ma in fin dei conti gli riusciva [...]

[...] potendolo più ragionevolmente aumentare, aggiungeva: «oltre la stalla e la rimessa....» Il principe lo lasciava dire, ma gli faceva pagare [...]

[...] confidenze di sorta; curioso, il cavaliere voleva sapere che pensavano pel matrimonio di Teresa, che cosa faceva Consalvo, quando sarebbe tornato; ma [...]

[...] per Fontana Bu, vedere il palazzo reale....» ma donna Ferdinanda aspettava la narrazione d'una visita ben altrimenti importante: quella a Sua [...]

[...] : il proprio ritratto con dedica autografa. «Sua Maestà la Regina» era sofferente, e perciò non aveva potuto riceverlo anche lei; ma il «Re» gli [...]

[...] seconda udienza, ma questa volta la lettera del maestro di casa al padrone conteneva un particolare del quale non era parola in quella di Consalvo alla [...]

[...] viaggio. Lì si fermò un pezzo; ma dopo aver scritto un paio di lettere alla zia, non si face più vivo. Donna Ferdinanda gli aveva anche [...]

[...] nipote, ma poi non disse se la visita era stata fatta; anzi un giorno, inaspettatamente, annunziò per telegrafo l'imminente ritorno. Aspettato alla [...]

[...] nella Sala Rossa e gli dette la mano a baciare; altrettanto fece la principessa, ma con maggiori dimostrazioni d'affettuosa premura: «Ti sei [...]

[...] Parigi; ma a poco a poco, e secondo che quell'argomento si esauriva, il giovanotto non prendeva più parte alla conversazione. Se la principessa narrava [...]

[...] quelle cose? Per far sapere che era stato fuori via?... Ma nossignore; non solo teneva discorsi diversi dagli usati, mutava anche sistema di vita [...]

[...] pazzia adesso gli salta in capo? - diceva il principe, con tono sempre più acre, alla moglie; ma questa: - Di che ti lagni? - rispondeva [...]

[...] figlio; e Consalvo la lasciava dire, muto ed immobile. Ma una volta che ella, fra gli altri argomenti, addusse quello della gratitudine che [...]

[...] poveretta?... Ma tu eri a Firenze, tu non puoi saper niente... - Taci, Consalvo! - Allora, che vuoi? Dimmi tu che debbo fare per contentarlo [...]

[...] gente che non sapeva di che cosa s'occupasse, ma che vedeva il radicale mutamento operatosi in lui, lo attribuiva al lungo viaggio, al senno che [...]

[...] ; ma la prima impressione da lui provata, appena fuori di Sicilia, fu quella che proverebbe un vero re in cammino per l'esilio. Il giorno prima [...]

[...] gli badava. E se neppur egli avesse visto nessuno, meno male: ma le lettere di presentazione di cui era provvisto lo avevano messo in rapporto, a [...]

[...] gli si professavano servi; ma a Firenze, a Milano, gli toccava il semplice signore; e invano Baldassarre, che gli stava sempre a fianco, prodigava [...]

[...] della gente della sua casta non lo feriva tanto, ma un altro impaccio lo aspettava lì: col suo povero e mal digerito francese, si sentì come [...]

[...] fuor del mondo a Vienna, a Berlino, a Londra: a Parigi fece sorridere come in Italia Baldassarre. Ma frattanto la Sicilia, il suo paese nativo, la [...]

[...] consentito a lasciarlo andar via per sempre? La cosa era dubbia, ma il certo era che, articolo quattrini, ne avrebbe assegnati il meno possibile; e con [...]

[...] via dall'Onorevole. «Di nuovo a Roma, principino? Di ritorno, naturalmente? Ma perchè non m'avete avvertito del vostro arrivo? Sarei venuto a [...]

[...] , un po' allegro, prese a braccio Consalvo il quale fremè a quel contatto; ma il deputato, con un sorriso che voleva esser discreto ed era beato [...]

[...] , esclamò: «È dura la via della politica, specialmente quando bisogna lavorare per vivere; ma, in fin dei conti, procura anch'essa qualche [...]

[...] soddisfazione!... E voi, principino, non pensate di mettervi nella vita pubblica?... Parole dette così, sbadatamente, per continuare a parlare; ma [...]

[...] notorietà e la supremazia non in una sola regione o sopra una sola casta, ma in tutta la nazione e su tutti. Deputato, ministro - Eccellenza [...]

[...] sostenute nel proprio collegio; ma il duca di Oragua non possedeva un feudo elettorale che, naturalmente, sarebbe passato al nipote? Per farsi [...]

[...] seconda visita, poichè gli conveniva mutare non solo le abitudini ma anche le idee. Fin a quel momento era stato borbonico nell'anima e clericale per [...]

[...] far visita a Francesco II. Ma Giulente si portò garante dei liberi sensi del nipote: all'ex-re aveva fatto, era vero, una visita, ma costretto dai [...]

[...] che correva questa voce, protestò con tutte le sue forze che era una menzogna sfacciata, della quale non capiva l'origine. Ma, preso a quattr'occhi [...]

[...] hanno dato a intendere a Vostra Eccellenza?» Ma Lucrezia le andò un bel giorno a portar la notizia dell'ammissione del nipote al Circolo. Schiumava [...]

[...] anche lei dall'indignazione; ma in fondo andava a denunziare Consalvo alla zia per farglielo cader dal cuore, glie ne parlava male per entrar [...]

[...] non poteva tollerare sopratutto che quel mariuolo avesse tentato d'infinocchiarla spudoratamente. - Ma vorranno star freschi tutti quanti!... Vo [...]

[...] la sua fuori della fila, distruggendone l'ordine; e mordendosi i baffetti, stava a sentire con aria di grave attenzione. Ma quando il presidente [...]

[...] volendo ma non potendo dare il nome di colleghi, debbo e voglio dare quello di maestri. Il laborioso periodo fu detto con tanta sicurezza, uscì [...]

[...] di memoria sollevò un lungo mormorìo ammirativo. Ma forse l'indulgente assemblea aspettavasi che egli esprimesse la propria opinione? E questa [...]

[...] egli esprimeva «con peritanza di discepolo ma saldezza di apostolo.» Egli era per la libertà; per la libertà «che è la più grande conquista dei [...]

[...] «come dice il celebre Adamo Smith nella sua grande opera...» e infatti «opina anche il grande Proudhon...» ma quantunque «il famoso Bastiat non [...]

[...] tutti credevano improvvisato, con tanta disinvoltura era detto; ma un vero trionfo successe all'argomentazione finale: la necessaria corrispondenza [...]

[...] cioncato largamente: spogliato e messo a letto da donna Lucia, s'era addormito di botto; ma nel mezzo della notte un sordo tonfo aveva fatto [...]

[...] non la finivano di raccontar la disgrazia; ma Garino, che lasciata l'ambasciata al principe e chiamato un dottore, era tornato di corsa a casa [...]

[...] Vostra Eccellenza... Ma potevo credere a una cosa simile? Dopo che Sua Paternità aveva promesso dodici tarì al giorno alle ragazze? È un [...]

[...] ... - L'avrà forse dato al notaro? - Ma che notaro! Sua Paternità non voleva sentirne, e anzi quando il notaro Marco gli parlò in proposito... per [...]

[...] amicizia a noi... gli rispose brusco che il testamento l'avrebbe fatto da sè e chiuso nella sua cassa!... Ma non c'è niente in tutta la casa... Se [...]

[...] intenzioni... per darglielo a firmare... La firma ce l'avrebbe messa in mezzo minuto... Potevo anche... Ma in quel punto chiamarono di là. Il dottore [...]

[...] giovò quasi a nulla; solo gli occhi del moribondo s'aprirono un momento; ma nè un muscolo si scosse, nè una parola uscì dalla bocca serrata. Col [...]

[...] nulla per sè, ma qualcosa per Consalvo, e di mezz'ora in mezz'ora spediva al palazzo qualcuno dei camerieri della parentela, accorsi coi padroni [...]

[...] , perchè chiamassero suo figlio. Ma il principino dapprima aveva risposto che era a letto, poi che dovevano dargli il tempo di vestirsi, poi che [...]

[...] , due candele sul comodino. Le ragazze piangevano come due fontane e Lucrezia pareva avesse perduto il suo secondo padre; ma i pianti e le preci a [...]

[...] testamento. Nel silenzio generale, il principe, come capo della casa, fece un gesto di consenso. Ma donna Lucia, che finiva d'accendere le [...]

[...] principe a cui il duca l'aveva passato; ma Lucrezia, venendo a metterglisi al fianco, le disse: - Vostra Eccellenza mi lasci vedere. Il principe [...]

[...] ... - Io ne fui avvertito - affermò il principe. - Ma a noi dicesti che non credevi ci fosse testamento... - Fui avvertito che si sentiva poco bene, non [...]

[...] che avesse fatto testamento! - Avresti potuto farcelo sapere, - ribattè donna Ferdinanda. - Ma che! - riprese Lucrezia, dando un altro [...]

[...] dinanzi a tutta la parentela. - Vostra Eccellenza è la padrona... - continuava nondimeno il Sigaraio, con aria dignitosa, - ma non può offendere un [...]

[...] successione; ma Lucrezia era implacabile, per la rivincita da prendere su Graziella che l'aveva trattata male e anche un po' perchè sperava [...]

[...] bastassero. Il marchese, bonaccione, voleva evitare lo scandalo; ma Chiara, per fare il contrario di ciò che egli voleva, si schierò contro Giacomo con [...]

[...] rovinarli dinanzi alla polizia. Ma il più bello che era? Che un ladro aveva rubato altro; giacchè Garino, il quale doveva farsi lasciare dodici tarì al [...]

[...] suo profondo rammarico per la condotta della zia e delle sorelle. Ma che poteva farci? Poteva rinunziare all'eredità? Erano esse le ostinate, le [...]

[...] principessa anche lei chinava il capo al soffio della bufera; ma egli se la prendeva tutti i momenti col figliuolo, attribuendo all'apostasia politica di [...]

[...] maggior disgrazia d'avere un figlio così bestia e birbante!... Ma, oltre quella, egli aveva tante altre ragioni di cruccio. Più che mai [...]

[...] faceva comperare i bastoni a dozzine e le cravatte a casse. Era umanamente impossibile, non che studiare, ma neppur leggere tutta quella carta [...]

[...] egli non osasse manifestarlo. Ma perchè, dunque, tutte le volte che egli aveva una discussione col figliuolo, gli veniva il mal di capo o gli [...]

[...] fratello maggiore, ma tra loro due c'erano differenze che andavano considerate. Michele non era di fisico molto vantaggioso, a ventisei anni [...]

[...] aveva pochi capelli, una corporatura troppo pingue; ma era il primogenito, possedeva tutti i titoli della casa; il secondo, che godeva solo di [...]

[...] marito, - anzi a causa di ciò, - le voci d'un possibile matrimonio trovavano credito; ma il principe, se gli domandavano che cosa ci fosse di vero [...]

[...] , dichiarava che prima doveva ammogliarsi Consalvo, e la principessa si guastava addirittura. «Queste ciarle mi dispiacciono, non per niente, ma [...]

[...] facevano battere il cuore, ma se la principessa giudicava troppo lungo il tempo da lei dedicato alle letture frivole, le smetteva addirittura [...]

[...] sarebbe bastato a Teresa farsi prestare il volume dal fratello per leggerlo di nascosto; ma quest'idea non le passava neppure pel capo, per la [...]

[...] ; ma don Cono, incaponito nella sua idea, venne un giorno a dire che aveva già parlato al capobanda. Il maestro venne a palazzo, in compagnia del [...]

[...] ; ma quando, finito di cavar la partitura, una settimana dopo, il maestro si presentò al portone di palazzo, per far vedere il suo lavoro, il [...]

[...] figliuole! - aveva detto donna Graziella al vecchio lavapiatti, non riuscendo a darsi pace; ma ella esagerava, come in ogni cosa: la principessina di [...]

[...] ella non sentiva più il suo corpo, dove aspirava e beveva, anche tra le lacrime, la pura felicità. Ma niente delle commozioni ora dolci, ora [...]

[...] bisogne reali. La conoscenza del maestro del reggimento, le sue lodi, l'esecuzione della musica avevano scatenato una tempesta in lei; ma quando il [...]

[...] giovanotto sulla trentina, Bruno di carnagione e nero 515 di capelli come un arabo, ma fine, elegante e con gli occhi dolcissimi. Appena udì [...]

[...] occorrenti col maestro, che era sulla sessantina. Ma quando il diavolo ha da ficcarci la coda! Donna Graziella, con tutte le sue precauzioni, non potè [...]

[...] , credeva d'avere a fare con un'altra Lucrezia, quell'assessore!... Nobili, sissignori: i Biancavilla erano nobili, ricchi anche; ma la loro ricchezza e [...]

[...] ?... Non glie la daranno?...» Ma tutti riconoscevano che Biancavilla aveva posto gli occhi troppo in alto. Baldassarre, specialmente, non sapeva [...]

[...] guardava, di tanto tanto, senza vederlo bene, dal turbamento; ma tornava a casa felice e ridente quando lo aveva scorto anche da lontano, e si [...]

[...] ti posa in fronte; se fossi il zeffiro, la lieve brezza che t'accarezza... Non riuscì ad andare più innanzi, ma si pose a comporre una [...]

[...] dei Cùrcuma, veramente, poteva passare; e poi il principe volle che tutta la famiglia vi andasse. Ma il cuore le parlava, a donna Graziella [...]

[...] parola: «È stanca?... Grazie!...» ma pareva a lei d'essere in cielo, mentre la principessa 517 stava sulle spine e faceva segni al marito per [...]

[...] dimostrargli il pericolo. Ma il principe era in istretto colloquio col padrone di casa; e a un tratto quel petulante si ripresentò per chiedere alla [...]

[...] , esclamò piano, ma in in modo che i vicini potessero udirla: «Che seccatore!...» Teresa pianse a lungo, nascondendo le proprie lacrime [...]

[...] consentito a quel matrimonio; ma il giovane, che era ben cotto, insisteva giorno e notte presso la madre e il padre perchè facessero la domanda: tanto [...]

[...] balli del barone fu appresa come l'inizio della sua corte alla signorina. Ma egli non sapeva niente di quello che aveva ordito suo padre, e andava [...]

[...] farmi crepare! Ma voglio far crepare lui, prima! Ditegli dunque che si scelga chi diavolo vuole: sposi, sposi la prima sgualdrina che gli piace, una [...]

[...] vedevano bene quel partito; ma la speranza era in lei viva ancora: un giorno o l'altro il padre e la madrigna avrebbero potuto ricredersi [...]

[...] calmo, ma con voce un po' stridula. - Difendilo, difendili, gli assassini di nostra madre. - Ah! Ella nascoso la faccia tra le mani. Quando si [...]

[...] come vanno queste cose. Ma saresti stata certo infelice con lui, e tuo padre, il cui unico scopo è la tua felicità, non voleva... Non ti avrei [...]

[...] , idee contradditorie, una scienza farraginosa e indigesta. Ma in mezzo alla massa ignorante della nobiltà paesana, si guadagnava la riputazione di [...]

[...] Ferdinanda, benchè del resto la vecchia adesso fosse in un immutabile stato di furore per via della lite ancora indecisa. Ma la sua collera contro la [...]

[...] rilasciargli una cambiale con la data in bianco; ma, dopo la morte di don Blasco, i rapporti finanziarii tra zio e nipote avevano preso una piega [...]

[...] Villabianca, infiorandoli di locuzioni di sua particolare fattura; ma, da una parte, quei libri erano introvabili, o costavano caro e si prestavano [...]

[...] paonazza dall'indignazione; e anche Consalvo nutriva un profondo disdegno per quel parente che non solo prostituiva in tal modo sè stesso, ma [...]

[...] piuttosto che a quelli del paese, a trattare il collegio come un feudo; ma, se la gente spicciola ricominciava a mormorare, i pezzi grossi, invece [...]

[...] : nel novembre di quell'anno Settantaquattro, egli fu rieletto, senza dimostrazioni, ma senza opposizioni: all'unanimità. Così Consalvo, dinanzi [...]

[...] »; ma trovandosi dinanzi a qualcuno degli avversarii, affermava la necessità del progresso, la convenienza che anche la Sinistra facesse la prova del [...]

[...] brividi di paura per la schiena; ma, per secondare la corrente democratica, per farsi perdonare la sua nascita, s'ingraziava il partito estremo [...]

[...] mese i quattrini. Erano pochi, ma egli s'ingegnava di farli bastare, soffocava i suoi bisogni costosi, mortificava i suoi desiderii di lusso; e [...]

[...] quel figliuolo: costretto a parlare di lui, non lo chiamava più «mio figlio,» nè «Consalvo,» ne «il principino,» ma «Salut'a noi!...» Diceva [...]

[...] non leggeva più, non sedeva più al pianoforte, col triste pensiero sempre nella mente. L'esilio del fratello era grave al suo cuore; ma perchè [...]

[...] della sua santa mamma?... Ma no! Ma no! Questo non voleva dir nulla! Per scacciare l'orribile pensiero, si segnava, pregava, usciva fortificata [...]

[...] . Ma pel solo capriccio di criticare, di esercitare comunque la propria autorità, ed anche per una specie d'invidia che, goffo com'era sempre stato [...]

[...] , ma per giudicarlo troppo modesto. - Non hai un abito più grazioso da mettere oggi? Era una domenica d'estate, e come di consueto, la [...]

[...] che v'entrava borghesemente a udirvi la musica. Ma, usciti appena dal portone, donna Graziella, che s'abbottonava ancora i guanti, disse a [...]

[...] Teresa: 529 - Andiamo a fare una visita alla zia Radalì. Oggi è il suo onomastico. Da un pezzo non la conducevano più lì; ma la principessa e la [...]

[...] cugino. Ella aveva dimenticato Biancavilla, ma c'era un vuoto nel suo cuore: il pensiero di Giovannino lo colmava. Dopo una lunga mortificazione [...]

[...] Teresa con uno dei cugini tornava ad acquistar nuovo credito; ma nè il principe nè la principessa si spiegavano con nessuno. Baldassarre però [...]

[...] indicibile, vedeva che tra la padroncina e il barone la simpatia cresceva ogni giorno. Il duca regalava gran quantità di cacciagione agli Uzeda, ma [...]

[...] quand'egli si batteva sul Volturno, ma fino a due anni addietro non aveva nascosto a nessuno l'affezione e il rimpianto per l'antico regime [...]

[...] . «È vero che non siamo in Turchia...» e fece una breve pausa per dar tempo ai colleghi di rider della facezia, «ma pensate un poco, onorevoli del [...]

[...] estetico e scientificamente più razionale della cremazione...» ma le unanimi, vivaci proteste di una dozzina di consiglieri clericali lo fecero [...]

[...] religiose, della festa di Sant'Agata specialmente. La celebravano, come sempre, due volte all'anno: in febbraio e in agosto; ma un'amministrazione [...]

[...] sfoggi di eloquenza, ma erano fischiati di santa ragione; i clericali, quasi tatti poveri oratori, erano invece portati alle stelle. Il duca d'Oragua [...]

[...] non parlava, come non aveva mai parlato, ma si sapeva che avrebbe votato a favore; Giulente, in cuor suo, era contrario, ma per far la corte [...]

[...] egregi preopinanti.» Poi: «ma, signori del consiglio, consentitemi di lasciare per un momento la quistione che sta sul tappeto e di rivolgere a me [...]

[...] stesso una domanda, che parrebbe non avere, ma invece ha diretto rapporto con quella (i cronisti notarono: segni d'attenzione). La domanda è questa [...]

[...] discorso schiacciava l'uditorio; ma egli s'era già guadagnato il cuore della folla, e la sua erudizione non poteva se non farlo ammirare di più [...]

[...] contro tutti coloro che voteranno la festa; ma, signori del consiglio, chi può essere così ardito da leggere nelle coscienze? Vogliamo forse tornare [...]

[...] imperituri..! Anch'io voterò la festa (formidabile scoppio d'applausi) ma il mio voto non pregiudica i miei principii (nuovi applausi). Dei miei [...]

[...] oppositori di transigere con la loro; ma, o signori del consiglio, in quest'aula vi possono essere clericali, cattolici, atei, protestanti.... ebrei [...]

[...] generali). Ma anche un turco, siatene sicuri, se venisse in quest'aula mandato dal nostro popolo che vuole la festa, la voterebbe!... Se io ordino al [...]

[...] , sempre pronto a bere ed a mangiare; ma Giovannino aspettava che Teresa avesse finito per servirla egli stesso. Ella assaggiò appena il gelato che [...]

[...] ridere tutti, togliendo a lei il modo di dolersene; ma i tentativi timidi e secreti di Giovannino la turbavano, come qualcosa di proibito, un [...]

[...] aver risposto alla stretta di Giovannino, ella liberò la propria mano... E nel silenzio rifattosi a poco a poco, s'udì una voce che gridava: - Ma [...]

[...] , storico-nobiliare. Con meno pudore e più fame di prima, egli voleva metterci non solo le famiglie dimenticate, ma anche i nuovi nobili, quelli che [...]

[...] meno fantastici. Ma per far questo gli bisognavano altri quattrini... Visto di non poter sperare nulla dal principe, andò da Consalvo, che nella [...]

[...] sua qualità di assessore poteva dargli aiuto; ma il principino adesso aveva fatto un altro passo avanti nelle idee politiche. Il 16 marzo di [...]

[...] antichi amici, a favore dei nuovi trionfatori; ma la profezia non s'avverò. Il duca, che non andava più da tanto tempo alla capitale, e non sapeva [...]

[...] fischiato. Ma intanto che il duca s'ubbriacava del nuovo trionfo, Consalvo fiutava il vento, si rendeva conto del mutamento operatosi in tutta [...]

[...] spalle. - Ma che araldo e trombettiere! Queste cose hanno fatto il loro tempo! Il municipio non può spendere i denari dei contribuenti per [...]

[...] farsi un merito mettendogli in peggior vista il figliuolo. Ma nè questo, nè le insistenti preghiere gli valsero un soldo: suo nipote anzi [...]

[...] n'era andata al Belvedere col bastardello per non tornarci più. Il cavaliere tentava esporre i suoi guai al nipote; ma questi non finiva più di [...]

[...] nello stesso tempo un aio!... Avremo l'amministrazione delle balie!...» Ma le satire non attecchivano, tanto entusiasmo animava i partigiani di [...]

[...] , 544 usciva inaspettatamente in un: «Ma tagliatevi quella zazzera!» oppure: «Lavatevi un po' le mani!...» «Come se tutti potessero passar la [...]

[...] , tutti gli uomini erano fratelli, fatti per sedersi sopra una stessa panca... Ma le mormorazioni si perdevano nel coro delle lodi degli altri [...]

[...] .» Ma egli non s'arrendeva, si faceva pregare dal prefetto, ringraziava «dal profondo del cuore» le commissioni che andavano ad invitarlo, ma [...]

[...] faremo ogni cosa insieme. Capisco che vi chiedo un sacrifizio, ma voi ne avete fatti ben altri! Figurarsi Lucrezia! Ella non si potè veramente dar [...]

[...] una conferma; ma la principessa non diceva niente; abbracciava invece più spesso del solito la figliuola, la guardava con una cert'aria come per [...]

[...] dire: «Aspetta e vedrai!» Teresa non le domandava nulla, ma comprendeva che il giorno della sua felicità era vicino. Baldassarre gongolava [...]

[...] matrimonio... È venuto il momento di farti felice... Credevi che tuo padre non pensasse a te? Tanti affari, tante cure!... ma adesso faremo tutto [...]

[...] l'altra la mano della madre. - Mamma, no... io non credevo... - Che cosa?... Figlia mia! Confidati a me!... Non credevi?... Ma io invece ero sicura [...]

[...] resterà loro nessuno.... Ed è anche più ricco; non molto, è vero; ma c'è tuttavia una differenza!... E la figlia del principe di Francalanza non deve [...]

[...] pensato che l'altro fratello, così grossolano, così brutto, potesse essere suo marito? - Ma tu non sai, - riprendeva la principessa, - che neppure [...]

[...] questa grata notizia?... E sia! Anche a me dispiace il tuo rifiuto, sai.... ma, ma, ma.... non sono tua madre!... È giusto che a te come a tuo [...]

[...] Teresa del matrimonio, come se mai glie ne avesse tenuto parola. Neppure il principe le disse nulla; ma dal contegno mutato del padre, ella [...]

[...] duca; alcuni la sostenevano, Consalvo tra questi. A lui non importava un fico secco della sorella, ma per dar prova di sapere e di democrazia [...]

[...] : «Vedete la forza del pregiudizio?» esclamava. «Vogliono dare mia sorella a un cugino,» e giù una lezione sui matrimonii tra consanguinei; «ma tra i [...]

[...] in due staffe, come 550 sempre, pencolava un po' di qua, un po' di là, ma in cuor suo era favorevole al partito voluto dal principe, come [...]

[...] Baldassarre, il quale rimase, vedendo che il fidanzato non era più il suo favorito, ma l'altro fratello. Come? Il principe voleva dare quell'altro alla [...]

[...] padre ha dichiarato che sposerai Michele, o nessuno. Non ho voluto dirtelo prima, credendo che egli si sarebbe piegato, ma tu lo conosci meglio di [...]

[...] non solo tuo padre, ma la duchessa? Due famiglie! avete disturbato due famiglie!... Adesso che sai come stanno le cose, continua pure, se ti [...]

[...] credere alle ipotesi che enunziava; - e potrete anche maritarvi, ma ad altre condizioni, beninteso, e senza la benedizione dei vostri parenti [...]

[...] differenza da rendere l'uno degno di lei e l'altro no; ma c'era una grave ragione che li consigliava a darle il maggiore, una ragione che [...]

[...] disperda la profezia, ma se un giorno anche a lui voltasse il cervello?... Avresti fatto un bell'affare!... Vedi che tuo padre adduce dunque [...]

[...] .... Ho pianto tanto, giorni addietro, quando il dottore mi confidò che bisogna pensare alla sua salute!... Non te ne volevo dir nulla; ma è necessario [...]

[...] , avrebbe dovuto ribellarsi ella stessa.... Ma questo era peccato! Il confessore glie lo diceva, raccomandandole la prudenza, l'obbedienza [...]

[...] paura provata quando la posavano sulla ruota per farla entrare nell'impenetrabile badia; ma rammentava ancora le lodi delle monache, quand'ella [...]

[...] nell'anima: quello di spingere al peccato un'altr'anima; giacchè - ella non lo sapeva, ma era cosi - il minore dei Radalì minacciava di ribellarsi [...]

[...] principe, cocciuto come tutti gli Uzeda... - ma Baldassarre, a un certo punto, si turava la bocca per non ripetere i giudizii della gente su quella [...]

[...] convennero anch'essi, ma in ore diverse, per evitarsi, dal tanto amore. La principessa e Teresa, il primo giorno, restarono un momento per impetrar [...]

[...] dalla gloriosa parente la guarigione del principe Giacomo, da due settimane inchiodato a letto da misteriose sofferenze. Ma la solennità più grande [...]

[...] signore spagnuolo, ma uomo d'efferato animo e senza timor di Dio.» Seguiva la narrazione dei rifiuti opposti da Ximena, dei lunghi pianti, del [...]

[...] contrasto tra l'amor filiale ed il celeste; «ma un giorno, essendo la giovinetta in età di quindici anni, avverossi singolare prodigio: un Angelo [...]

[...] assistere alle loro gozzoviglie, Ximena facevasi usbergo sempre più saldo della sua fede, pregando ai traviati il perdono dell'Onnipotente: ma la [...]

[...] viveva vita frugale, dicendo: «Il poco mi soverchia, il molto mi spaventa.» Non contentavasi che i poveri venissero a lei, ma sì andava ai poveri [...]

[...] batte,» e la donna rispose: «Non battono, è la pioggia.» Ma, comandata che svegliasse i servi, la fantesca levossi anche lei, e dischiusa la [...]

[...] avevano potuto riconoscere l'antico suo covo, nè le sue orecchie piagate avevano potuto riconoscere la voce della consorte. Ma ben Essa avealo [...]

[...] fuoco di gratitudine 558 sciogliergli il cuore impetrato... Ma l'ora sua era suonata, e il Signore avea stabilito di donargli non l'effimera [...]

[...] salute del corpo, ma sì quella dell'anima... Il vecchiardo, tra le cure della Beata, al lieve mormorìo delle preci che Essa mormorava, entrava in [...]

[...] agonìa. Ma la sua agonia non aveva nulla di terribile; anzi pareva a lui d'esser risanato del tutto, e udire musiche ineffabili, e respirare [...]

[...] parole: «Santa, Signore! Santa!». Teresa aveva gli occhi bagnati di pianto, dalla commozione; ma il libretto non era finito. L'ultimo capitolo [...]

[...] alla santa, a cui ella era stata paragonata! Ma un infinito terrore la stringeva, da lungo tempo, da tanti anni, all'idea di dover vedere la morta [...]

[...] il duca.» Era piena di debiti, con la sarta, con la modista, il gioielliere: imbrogliava sempre più l'amministrazione del marito, ma la sua parte [...]

[...] , in presenza della gente; ma i buoni consigli, le ragioni persuasive chi li aveva dati? Lei, per la felicità della sua cara figliuola, per la [...]

[...] macchiato. Ma Teresa, dopo aver rappattumato il fratello col padre, riprese Consalvo per mano e lo condusse dinanzi alla zia. - Zia, - disse [...]

[...] pazza. Ma come chiamar Teresa? Consalvo rideva tra sè, vedendo lo zelo col quale costei andava accoppiando i parenti recalcitranti. Per metter [...]

[...] : - Guardate un po'.... E io che non credevo!... Adesso anche lei!... Ma allora come sono, tutti pazzi?... Questa no! Non dovevano farmela!... No, fino [...]

[...] del campanello, 564 dimenticava gli ordini, sbagliava il servizio; ma quando la gente cominciò ad andarsene, un'impazienza febbrile, l'animò [...]

[...] sempre tenuta, squadrò le corna contro il jettatore. Ma la voce di Baldassarre lo richiamò: - Eccellenza.... - E tu, che vuoi? - Eccellenza [...]

[...] sottosopra, somme considerevoli furono spese per indennizzare i proprietarii danneggiati; ma la vistosità dei risultati fruttò considerevoli elogi al [...]

[...] ; ma, e i quattrini? Ce n'erano abbastanza?... Consalvo rispondeva che il bilancio d'una città in via di continuo progresso «presentava tale [...]

[...] elasticità» da permettere non che quelle, ma spese anche maggiori. La popolarità essendo tutta sua, egli faceva degli assessori ciò che voleva; se [...]

[...] bagordi del principino salivano di tanto in tanto lassù, con l'intenzione di canzonarlo; ma la serietà, il sussiego, l'autorità di Consalvo li [...]

[...] lo insuperbiva, la sua forza quasi lo stupiva; ma ormai non era sicuro di poter arrivare dove avrebbe voluto? «Sarà deputato, lo manderemo a [...]

[...] Roma quando avrà gli anni; in lui c'è 567 la stoffa d'un ministro!» cominciavano a dire in città; ma se udiva queste cose, egli scrollava le [...]

[...] spalle, con un sorriso mezzo di compiacimento, mezzo di modestia quasi a significare: «Grazie della buona opinione che avete di me; ma ci vuol altro [...]

[...] d'armeggio! Il principino ha questo di vantaggio, che è ricco e non ha da ingrassarsi alle spalle nostre!» Ma gli oppositori più vivaci non [...]

[...] , ma le riforme promesse dalla Sinistra l'avrebbero loro conferito: frattanto, alla discussione dei negozii pubblici partecipavano classi e persone [...]

[...] leggi erano ancora un mito: avevano cullato il popolo nell'opinione che le antiche barriere fossero state infrante; ma i privilegi esistevano [...]

[...] sempre ed erano soltanto d'altra natura. Avevano largito il diritto del voto e questo era parso una rivoluzione; ma quanti godevano di cotesto [...]

[...] tremare il cuore; e il desiderio intimo, sincero, ardente dell'animo suo era che vi fosse un numero di carabinieri doppio di quello dei cittadini; ma [...]

[...] aveva voluto esser capo. Anch'egli adesso, in cuor suo, riconosceva che la strada non aveva uscita; ma oramai egli stava per toccare la settantina [...]

[...] che si ribella al vecchio?» dicevano in piazza; ma le eterne male lingue soffiavano che la cosa era fatta d'amore e d'accordo, che il duca era ben [...]

[...] «oratori eleganti come Minghetti.» Ma a quelli che non nascondevano i disinganni prodotti dal regime costituzionale, egli non aveva nessuna difficoltà a [...]

[...] staremmo meno peggio!» Non avrebbe fatto nessuna difficoltà a concedere alla zia Ferdinanda che il governo borbonico era il solo amabile; ma poichè [...]

[...] progressisti di tanto in tanto s'accendeva una lite; allora egli esclamava: «Qui non bisogna far della politica!...» ma una volta che la contesa [...]

[...] divenne più vivace, lo tirarono in ballo. Rizzoni, radicalissimo, esclamò: - Ma domandatelo al principino, se l'avvenire non è nostro, se anch'egli [...]

[...] uomini sieno eguali! Ma eguali in che cosa? Forse nella povertà e nella soggezione? Eguali nelle dovizie, nella forza, nella potenza... - E poichè [...]

[...] discorsi s'aggiravano sopra cose indifferenti, come fra estranei; il principe fingeva non sapere che Consalvo fosse il primo magistrato civico; ma [...]

[...] fratello, ella non aveva del resto sofferto quanto aveva temuto. Il duca Michele non solo la trattava bene e le lasciava ogni libertà; ma le [...]

[...] più schietti. Veramente, ella non sentiva più l'anima disposta a comporre musiche o poesie, ma sedeva ancora spesso al pianoforte per esercitarsi [...]

[...] beata indolenza che per necessità, disse che naturalmente la scelta non poteva essere migliore. Giovannino tardò a rispondere, ma sollecitato dal [...]

[...] aveva abbronzato, la barba cresciuta gli dava un'aria più maschia, simpatica quanto l'antica, ma in modo diverso. Strinse la mano alla cognata [...]

[...] invitati tutti i parenti stretti e larghi, tutte le conoscenze, mezza città, Giovannino annunziò che ripartiva. Fecero a gara per trattenerlo, ma [...]

[...] , ossivero Supplimento, gli aveva procurato un altro momento di benessere. Aveva scialato, possedeva qualche soldo: ma lo scandalo era enorme: egli [...]

[...] verdura in campo d'argento. Così l'impresa aveva fruttato di gran bei quattrini; 573 ma, come l'altra volta, buona parte s'era perduta per via [...]

[...] ! Ho quattro soldi per tirare avanti; se ti do duemila e cinquecento lire, come mangio? - Datemi allora le copie, - rispose pronto Giacomo. - Ma [...]

[...] con lui; ma i quattrini non venivano mai, talchè un bel giorno, stanco d'esser beffato, il nipote gli dichiarò: - Mi pare che lo scherzo sia durato [...]

[...] supplicare il principe perchè gli desse la copia, giurando e spergiurando che sarebbe tornato subito coi quattrini; ma il principe, duro: «Portateli [...]

[...] portava al nipote il quale, solo dopo averle intascate, rilasciava l'esemplare. Ma, riscosso il prezzo dal compratore, don Eugenio dimenticava di [...]

[...] l'anticipazione del prezzo, adesso vendeva le copie per proprio conto! «Ah, ladro! Ah, ladro!...» Ma composta la fisonomia all'abituale bonarietà, corse a [...]

[...] tornò, assiduamente; ma il nipote un po' gli diceva che aveva da fare, un po' che gli doleva il capo, un po' che stava per andar fuori. Lo zio non [...]

[...] conti li faremo quando sarai comodo; ma oggi non ho niente in tasca e sono stanco. Prestami qualche cosa. - Come? Volete il resto? - esclamò il [...]

[...] l'obbligo d'aiutarvi... Perchè venite da me? Ma, spaventato dall'espressione del vecchio, gli voltò le spalle. Quando lo udì andar via, chiamò il [...]

[...] ,» e gli davano dell'Eccellenza come in tempo di carnevale ai facchini di piazza vestiti da barone. Egli tentò di salire per forza, ma allora lo [...]

[...] con un portinaio! Non si vergogna?...» Ma il vecchio non si moveva, non rispondeva, cupo, affamato come un lupo; e il portinaio cominciò a perdere [...]

[...] si potè trovare. Ma quando ne diedero comunicazione all'interessato, il cavaliere diventò rosso come un pomodoro. - A me un posto di scrivano? Per [...]

[...] chi m'avete preso? - Ma veda... - gli fece considerare rispettosamente Benedetto: - Vostra Eccellenza non ha titoli accademici... è avanzata [...]

[...] chiedere aiuto. Ma il duca, per punirlo del rifiuto del posto, gli chiuse la porta in faccia, e Lucrezia, dopo averlo giudicato degno dei più alti [...]

[...] vista dei quattrini. Egli si ripresentò altre volte al palazzo ducale, ma la duchessa madre, per evitare lo scandalo tra la servitù, dichiarò a [...]

[...] Teresa che 578 se voleva soccorrerlo, facesse pure; ma che in casa non lo lasciasse più venire. Ed anche quella porta gli fu chiusa. Egli [...]

[...] cattedra dantesca. Ma io non ci vado! Fossi pazzo! Me ne andrò piuttosto in Alemagna, dove conoscono tutte le mie celebri opere, e la scienza è [...]

[...] : ma egli aveva preso l'abitudine di questuare, il mestiere era dolce e comodo, il passaggio del denaro dalla tasca altrui alla propria gli [...]

[...] lì non ci aveva badato, ma dopo qualche tempo gli si formò, nel punto maltrattato, una specie di bottone che crebbe fino a impacciarlo nei [...]

[...] , fu necessità chiamare un chirurgo. Il dottore confermò che era una cosa da nulla, ma disse che senza una piccola incisione non sarebbe guarita [...]

[...] . Il principe all'annunzio dell'operazione impallidì, rifiutando di sottoporvisi; ma giusto dopo il parto di Teresa quel tumoretto era cresciuto [...]

[...] mandava qualche commissione alla madre, spesso eseguiva ella stessa. Chiedeva ordinariamente biancheria, oggetti d'uso domestico, ma di tanto in [...]

[...] campagna, a vivere con una contadina, in mezzo a contadini?... Non era però lei stessa, la causa di quella trasformazione? Ma subito, quasi a [...]

[...] , ma un'ora dopo l'incontro non pensò più a lui. Giovannino era suo cognato; più nulla restava così dei sogni antichi. Si doleva di questo? No [...]

[...] circondavano dicevano, sì, che erano pericolosi; ma non riconoscevano forse nelle stesso tempo che il pericolo, per lei, era molto più lontano, giacchè [...]

[...] ne andava a Melilli, sui colli Iblei, dove l'aria era balsamica; ma, 583 ad ogni buon fine, per sè come pei lavoratori, era bene che il [...]

[...] ; ma, fissando l'imagine della Vergine, le diceva tutta la sua gratitudine per le grazie di cui la colmava. Sentivasi tanto calma, da un certo tempo [...]

[...] straordinario; ma Consalvo aveva detto ancora di no, e il principe aveva rotto un'altra volta più violentemente con lui.... Teresa pregò più a [...]

[...] accanto alla balia. - Mio padre?... Il bambino? - esclamava già Teresa, afferrandogli una nano; ma egli: - No, no.... E mentre i cavalli [...]

[...] dall'annunzio; ella diede coraggio a tutti, s'offerse di accompagnarli; ma la duchessa che esclamava ogni due minuti: «Figlio mio!... Figlio mio!...» volle [...]

[...] schioppettata.» La principessa Graziella protestava: «Ma che! Le male nuove le porta il vento!... Se gli hanno dato il chinino a tempo, non c'è [...]

[...] pericolo!» Fino a mezzogiorno non venne nulla. Ella stessa voleva fare un dispaccio per sollecitar la risposta; ma, comunicata l'idea alla madrigna [...]

[...] parente la salute del poveretto, e ordinò al sagrestano d'accendere una lampada perpetua. Tornata a casa, non trovò nulla, ma uno squillo di [...]

[...] una settimana. Suo fratello era entrato in convalescenza, ma quel giorno dell'arrivo lo avevano trovato boccheggiante: in un accesso di delirio [...]

[...] , senza volontà, senza memoria. Il terribile colpo l'aveva stordito, la fibra si rinsanguava a poco a poco, ma le facoltà della mente erano più [...]

[...] : 590 certo, era un segno di forza; ma alla lunga non avrebbe potuto nuocergli? Teresa, specialmente, credeva che la forza vera fosse più [...]

[...] non praticava più, e questo era per lei un grande dolore; ma avrebbe piuttosto preferito una franca negazione ai sotterfugi ch'egli poneva in [...]

[...] baciapile! - Ma i liberi pensatori che ti vedono in chiesa, - soggiungeva il cugino, mentre Teresa approvava col capo, - che dicono? - Dicono, come me [...]

[...] egli le dava della pinzochera, della clericale, per finire con una raccomandazione: «Non m'inimicare i tuoi Monsignori!» Ma i prelati che venivano [...]

[...] di lui, ma riconoscevano le sue buone qualità; e «quando il fondo è buono, non bisogna disperare.» La frequentazione di quegli ecclesiastici [...]

[...] , l'ascolto che prestava loro, non facevano rinunziare Teresa alle sue idee, in fatto di politica religiosa. Devota credente 591 ma non bigotta [...]

[...] perchè mai il Papa ostinavasi a pretendere il dominio temporale, se Gesù aveva detto: «Il mio regno non è di questo mondo...?» Ma simili opinioni [...]

[...] intermediaria, otteneva spesso da Consalvo quel che chiedeva. Ma gli scherzi, i motteggi, le scettiche dichiarazioni del fratello che diceva di [...]

[...] .... Ella continuò a tacere. Era la prima volta che il fratello le parlava di quelle cose intime. Ma, quasi per correggere ciò che vi potea esser [...]

[...] . Ma vedendolo rientrare sereno, sorridente, con un cartoccio di dolci pei bambini, con una quantità di notiziole per lei, ella fu certa che [...]

[...] ; Giovannino non ha nulla.... Consalvo scosse il capo; ma come Teresa insisteva dimostrandogli che in casa il giovane non dava alcun sospetto [...]

[...] sconveniente e indegno, che quelle parole contenevano un sospetto ingiurioso ed infame, chiedergli di spiegarlo meglio, costringerlo a disdirle.... ma tutte [...]

[...] accolto un sospetto di quel genere, sarebbe venuto ad esprimerlo dinanzi a lei?... No, era uno scherzo, un'allusione sconsiderata ma innocente a [...]

[...] quel che c'era stato un tempo.... Ma perchè non aveva ella risposto subito, dichiarando che quelle parole erano fuori di luogo? Perchè era rimasta [...]

[...] mai, se ella era innocente non solo di atti ma anche di pensieri, Consalvo aveva potuto pensare al male o solamente rammentare il passato, che [...]

[...] segno, o 594 piuttosto non aveva compreso che quell'intimità potesse far nascere un sospetto orribile: ma adesso la sua mente cominciava a [...]

[...] comunione di animo, ella sentì lacerarsi il cuore. E poichè non più lampi interrotti, ma una luce cruda illuminava adesso il suo pensiero, ella [...]

[...] riconobbe che non lo amava soltanto per la compagnia spirituale, ma tutto, anima e corpo, come prima, come sempre.... Suo marito s'era fatto più [...]

[...] divenivano più grandi, poichè non le diceva più cognata, ma la chiamava per nome ed ella stessa lo chiamava per nome, tanto la loro intimità [...]

[...] dice....» Ma, scorgendo le vesti nere, l'infermo gridava: «E voialtri corvacci, che volete?... Fiutate la carne umana, corvacci?... Via di qua!... Via [...]

[...] un'altra volta. - Fate.... fate come volete.... Ma non mi lasciate!... Per carità, per l'anima di tua madre! non mi lasciare.... Ella assistè al [...]

[...] , poi si quetò, impallidì, parve morto, le gelò il sangue nelle vene; ma ella fece forza a sè stessa per non essere di impaccio ai dottori; e con [...]

[...] una straordinaria tensione della volontà vinse i proprii nervi. Ma alla vista dei ferri, alle zaffate dell'acido fenico che si mescolavano alle [...]

[...] girassero. - Vada via! Vada via!... - le diceva il chirurgo quando tornò in sensi; ma ella scosse il capo: aveva promesso, restò. Non vedeva la piaga [...]

[...] , ma il gesto circolare che l'operatore faceva col braccio, il sangue che sprizzò sui grembiali del chirurgo e degli assistenti, che macchiò il [...]

[...] ... è vero, dottore?... Ma ad un tratto ogni forza l'abbandonò. Suo marito, entrato con la principessa e gli altri parenti, la portò via, in una [...]

[...] momento, in cuor suo - non a parole, Signore, col solo pensiero; 598 ma con un pensiero ugualmente colpevole - contro quella povera ella vita [...]

[...] giudicarlo; ma perchè dunque le tornavano a mente tutte le accuse che aveva udito ripetere contro di lui: che era stato duro, falso, violento [...]

[...] non è riuscita? Sì? E allora?... Andiamo, Teresa, siate ragionevole!... Guarirà, vedrete... Poveretta!.. Ha ragione... Ma ora basta! Basta [...]

[...] qua io... Ed il suo braccio la cinse, la sua tempia sfiorò la tempia di lei. Ella piangeva ancora, ma di tenerezza, non di dolore: dopo l'orrore [...]

[...] momento, entrambi lessero il pensiero della colpa nei loro sguardi. Evitavano di guardarsi, ma il pensiero persisteva, come se qualcuno, le [...]

[...] spalancati, fiammanti, terribili, gli occhi del folle, ripetevano a lei: «Volete dunque farmi impazzire?» E rimase. Ma divenne un selvaggio. Ella [...]

[...] ...» Consalvo frenò un moto di fastidio. - Ma che teme Vostra Eccellenza?... Che la nostra razza si spenga?... Non dubiti... prenderò moglie, glie [...]

[...] ?... - continuò Consalvo con lo stesso tono di scherzo. - Ora.... o te ne pentirai! Egli nascose più di difficilmente un moto di ribellione. - Ma santo [...]

[...] idee sono altre. Non dico che col sistema antico riuscissero cattivi mariti e padri... ma, come si pensa oggi, come penso io, bisogna aver [...]

[...] acquistato una larga esperienza, essere nella pienezza della vita prima di dar la vita ad altri. Forse sbaglierò; ma a prender moglie ora, le assicuro [...]

[...] fosse imbalsamato; ma a mano a mano che esprimeva queste intenzioni, la sua voce s'arrochiva, gli spiriti vitali lo abbandonavano: quando finì [...]

[...] , parve al notaro che l'ultimo momento fosse giunto davvero. Ma allora l'infermo si rianimò, prese il foglio, lo rilesse parola per parola e lo firmò [...]

[...] ; ma il principe aveva dato ordine di non lasciar entrare anima viva. Andò allora in cerca di Consalvo. Questi era al municipio, dove presiedeva [...]

[...] ? - esclamò piano il duca, ma con aria grave ed inquieta; e gli riferì ogni cosa. - Ebbene? - rispose Consalvo, arricciandosi i baffi. - Come, ebbene [...]

[...] ?... Ma va a gettarti ai suoi piedi!... Chiedigli perdono!... Arrenditi una buona volta... - Io?... Perchè?... - E con un sorriso ambiguo, soggiunse [...]

[...] scrupoli e a tutte le leggi pur di far quattrini, quello lì restava indifferente, sorrideva udendo che era diseredato? - Ma tu non pensi a ciò che perdi [...]

[...] per la città. Ad una voce, in alto e in basso, il principe fu biasimato. Antipatia e odio contro il figliuolo, sia pure; ma fino a questo punto [...]

[...] ?... L'anima a Dio e la roba a chi spetta!... Egli non si rammentava dunque che anche la vecchia principessa sua madre lo aveva odiato, ma che [...]

[...] , nondimeno, lo aveva trattato come il prediletto?... La cosa era solo possibile in quella casa di matti. Pazzo il padre e pazzo il figlio! Ma i [...]

[...] importa niente!...» Ma se tutti, universalmente, biasimavano il principe, tra la servitù, tra i familiari, tra i lavapiatti regnava una vera [...]

[...] Vostra Eccellenza... ma egli guardava la soglia della camera nuziale con occhio fisso, dilatato, come se ci vedesse qualche cosa di orribile [...]

[...] con cui le vie maestre gli s'aprivano innanzi. «Tutto si paga!...» pensava; ma piuttosto che dare qualcosa per vivere la vita lunga e forte d'un [...]

[...] quest'altro oscuro pericolo che pesava su tutta la gente della sua razza lo atterriva; ma poi, considerando la lucidità del suo spirito, la giustezza dei [...]

[...] delle loro brutte qualità? «Tutto si paga!...» e anch'essi pagavano il gran nome, la vita fastosa, le più invidiate fortune!... Ma quel viso [...]

[...] in quel punto d'esser desto e al sicuro.... Alla pazzia, al suicidio del cugino non era estranea Teresa: egli non sapeva in qual misura, ma era [...]

[...] sull'accidente del cugino; ma poi, per toglier dall'imbarazzo le persone, avviava il discorso sopra un altro soggetto, chiedeva notizie degli affari [...]

[...] meglio anche lei, ma il giorno che tentò di levarsi, cadde senza sentimento. Poi tornò a riaversi. Consalvo, una mattina, prima d'uscire, passato a [...]

[...] nascondere gli occhi rossi di lacrime. La duchessa singhiozzava. - Ma perchè ora? - ripetè Consalvo. - Ci sarebbe stato tempo.... Zia, si calmi [...]

[...] 616 da meno degli altri, perchè non si dicesse che ella sola metteva ostacoli all'accordo generale, aveva consentito al cambio; ma nulla al [...]

[...] Michele aveva rimesso piede nella casa macchiata dal sangue del fratello; ma, pei preparativi della partenza, era necessario che una delle donne vi si [...]

[...] recasse. E poichè la prova era più dura alla madre, Teresa andò lei accompagnata dal marito. Salì le scale appoggiata al suo braccio; ma [...]

[...] definitivamente al palazzo paterno. Lasciato alla principessa il quartiere di mezzogiorno, egli s'era riservato quello di gala, ma pei 617 soli [...]

[...] o schiarimenti, egli lasciava dire alla madrigna. Non solamente si sentiva attirato dagli affari pubblici più che dai suoi proprii, ma giudicava [...]

[...] metà, la sua parte. Ma, nonostante questa specie di dovere, nonostante la tristezza del lutto, egli riusciva difficilmente ad astenersi dal [...]

[...] ? Consalvo inclinava a quest'ultima ipotesi, anche perchè egli non aveva fede alcuna; ma non un atto, non una parola rivolavano quel che c'era nel cuore [...]

[...] proprie azioni. Io posso soffrire del tuo scetticismo, ma non vengo a rimproverartelo. Così vorrei che tu rispettassi le mie credenze, e se ti [...]

[...] , inquieto per quel mutamento, per quella «rivoluzione morale» da lui invocata ma avvenuta un po' troppo presto, Giulente non vedeva nulla, non [...]

[...] libero, ma gli conveniva evitare un grave pericolo: che, prolungando il suo soggiorno al municipio, il vantaggio ottenuto andasse perduto e si [...]

[...] bilancio s'era chiuso con un deficit considerevole, che egli aveva potuto dissimulare a furia d'artificii; ma la situazione non era più sostenibile [...]

[...] esercitare nessuna costrizione, e siccome il vostro modo di vedere è contrario al mio, così, per lasciarvi liberi, me ne vado. - Ma a proposito di che [...]

[...] affari di casa mia, adesso che li ho sulle spalle... Grazie della vostra premura, - gli assessori invece schiumavano; - ma credete, non posso. Nessun [...]

[...] del sindaco dovessero seguire quelle di tutti gli assessori; ma non sarebbe parsa una diserzione? Non avrebbero dimostrato la loro incapacità e [...]

[...] avvertire: - Calma, di grazia!.... Perchè tradimento?.... Che interesse avrebbe?.... - Come, che interesse?.... - e allora gli cantarono sul muso: - Ma [...]

[...] , negli ultimi tempi aveva ben capito che il nipote nutriva anche lui l'ambizione d'esser deputato; ma era sicuro che non si sarebbe presentato [...]

[...] il mio appoggio, ma in altri tempi, quando non potevo prevedere la situazione attuale... Ora che si presenta Consalvo, capisci tu stesso in che [...]

[...] imbarazzo mi trovo... «Dunque è vero? Anch'egli è traditore, peggio del nipote?» pensava Benedetto; ma, ad alta voce: - Vostra Eccellenza però non [...]

[...] . Allora Giulente corse da Consalvo. Era in uno stato d'esasperazione violenta; dinanzi al vecchio non aveva osato infrangere l'antico rispetto, ma [...]

[...] inseguendo qualcuno. Ai servi che le chiedevano ordini rispondeva brevemente, ma non in collera. La guancia le si sgonfiava e sbiancava a poco a poco [...]

[...] poltrona. Era pentito dell'atto brutale, ma non esprimeva il pentimento. Ruminava continuamente il suo rancore, considerava i partiti che gli si [...]

[...] che parevano avessero giurato di schiacciarla e pretendevano accaparrare tutto per loro. Ma non sapeva ancora con chi prendersela. Era proprio [...]

[...] nascondersi, le nuove falangi di elettori parlavano di più grandi libertà, di più radicali riforme, di repubblica e di socialismo. Ma queste parole [...]

[...] diceva una parola delle elezioni, ma il principe, affabile con tutti, s'informava dei bisogni del paese, ascoltava i reclami di tutti, prendeva [...]

[...] scritto il decreto per la costruzione della ferrovia, per la riparazione delle strade, per il traslocamento del pretore. Ma dopo il banchetto o la [...]

[...] teoria era quella del progresso, «del progresso che mai non s'arresta....» ma, se vedeva pender dalle pareti i ritratti di Garibaldi e di Mazzini [...]

[...] necessità di andare «coi calzari di piombo.» Quasi sempre egli trovava qualcuno che gli faceva da guida; ma talvolta non c'era nessuno che potesse [...]

[...] , cioè all'accordo con gli altri candidati. Per tre seggi, c'era una dozzina d'aspiranti; ma tolte le pretensioni 630 ridicole, come quella di [...]

[...] e il Vazza per formare la triade. Egli voleva mettersi con quest'ultimo, perchè era il più forte; ma Giardona minacciò di mandare tutto a monte [...]

[...] , che s'avvicinava più alle 631 loro idee, era la sola naturale. Egli riconobbe questa convenienza. Fu stabilito l'accordo, ma ciascuno si mise [...]

[...] s'arrovellava: potendo, avrebbe messo il bavaglio a quei libellisti, li avrebbe banditi, imprigionati. Ma l'accusa che più lo feriva, che lo faceva [...]

[...] corrompere le coscienze; ma voi, cittadini, dimostrerete che la vostra coscienza è un tesoro troppo grande perchè un pugno di monete possa [...]

[...] comprarla.» Era una menzogna, giacchè egli non spendeva altri quattrini se non quelli della stampa, della posta, delle carrozze; ma poteva trovar [...]

[...] , queste situazioni privilegiate non dovevano più esistere: ma allora Consalvo sorrideva di pietà. Quasichè, ammessa pure la possibilità d'abolire [...]

[...] d'altrettante macchie, d'altrettanti attestati d'indegnità. Ma egli faceva questo a tempo e luogo, dinanzi ai radicali sinceri, ai repubblicani [...]

[...] , arrivato al potere, ministro dei lavori pubblici, gli aveva trascritto da Roma tutte le lettere con le quali lo raccomandava al prefetto. Ma non si [...]

[...] , plebiscitaria. L'accordo col Giardona gli 634 giovava certamente, ma quello col Lisi era stato forse un errore. La situazione di Vazza era invece [...]

[...] causa, lavoravano per lui, sott'acqua, ma con efficacia grandissima. Era stato un vero sbaglio rinunziare a quest'alleanza e preferir Lisi; per [...]

[...] tentar di riparare, per giovarsi del lavorìo delle sacrestie, egli pensò di rivolgersi alla sorella. Non la vedeva da un pezzo, ma sapeva che la sua [...]

[...] , - rispondeva dolcemente Teresa, - ma parlare così contro suo nipote.... - Mio nipote?... Che nipote?... - vociferava l'altra. - A lui dunque fu [...]

[...] permesso trattare così mio marito? Pan per focaccia, dice il proverbio! Benedetto non risulterà, ma neppur lui: la vedremo! Piuttosto mi meraviglio di [...]

[...] parola per tuo zio!... Ma gli parlerò io! Ho lingua, e posso parlar da me! Se tutti abbandonano Benedetto, ci sono qua io! Io non l'abbandonerò! Ho lui [...]

[...] solo al mondo!... Capisci che gli hanno procurato una malattia di fegato! Tirano a ucciderlo, cogestì assassini! Ma riderà bene chi riderà l'ultimo [...]

[...] , quasi non l'avesse scorto, ma calcando la voce, e passandogli dinanzi gonfia e impettita, ripetè: - Riderà bene chi riderà l'ultimo! Consalvo si [...]

[...] nulla. - E per me? - soggiunse rapidamente Consalvo. - Per nessuno, fratello mio!... Io non mi occupo di queste cose. - Ma i tuoi Monsignori [...]

[...] aria, d'un preteso 636 prodigio avveratosi in persona d'una contadina di Belpasso; ma Teresa, senza aspettare la sua risposta: - È un'umile [...]

[...] contadinella, - proseguì, - che vive in una casupola, col padre e la madre, nelle campagne di Belpasso. È stata sempre religiosissima, ma da [...]

[...] suoi sguardi espressero uno sdegnato biasimo. - Consalvo! Sai che mi duole udirti parlare così.... - Andiamo! Non si può scherzare?... Ma tu [...]

[...] nostri?...» Ma non era venuto per questo. - Delle elezioni, dunque, non parlate? - No. Sono quistioni che io non capisco; e poi, la Chiesa non [...]

[...] .» Ma Consalvo, che faceva l'ingenuo, replicò: - Chi crede, a che cosa? - Prima di tutto agli eterni principii di verità. - E poi? - Al trionfo [...]

[...] della Chiesa! - Anche tu?... - cominciò Consalvo, sul punto di protestare, di dire il fatto suo a quell'altra sciocca. Ma si contenne ancora una [...]

[...] benissimo!... - riprese, con tono diverso. - Il trionfo della Chiesa!... Ma su chi deve trionfare, sentiamo? - Sopra i suoi nemici e i suoi persecutori [...]

[...] . - Ah! Ah! Ah!... S'ha da chiamare proprio Carlo? E perchè non Filippo, Ignazio, Epaminonda?... Ma dove diavolo peschi simili fandonie? - Che [...]

[...] t'importa, se sono fandonie?... Mi duole che tu ne rida.... Ti ho detto molte volte che ciascuno ha le proprie convinzioni.... - Sì! Sì!... Ma donde [...]

[...] ? - gli domandò Consalvo, per dire qualcosa, perchè non paresse che andava via subito, ma impaziente di svignarsela poichè s'accorgeva d'aver già [...]

[...] Consalvo. - Che bisogna fare per aver l'appoggio della signora duchessa? - Ma io non valgo a nulla!... - protestò Teresa, con un discreto sorriso [...]

[...] . - Bisogna giurare fedeltà a Carlo, al Gran Monarca?... Non c'è altro scampo?... Ma se ancora ha da venire?... Basta, arrivederci!... E [...]

[...] d'una volta, graziosa, gentile, poetica, pietosa ma non bigotta, credente ma non accecata? Anche al fisico, aveva perduta l'eleganza del [...]

[...] tuttavia... a chi?... A Baldassarre, il suo antico maestro di casa! Ma i favoriti erano scomparsi, e invece sulle labbra già sbarbate dell'ex [...]

[...] aveva fatto fare certe aperture ai capi clericali, ma costoro avevano risposto che la sua alleanza con Lisi e Giardona rendeva impossibile [...]

[...] ,» denunziarono i fogli avversarii; ma nella violenza della battaglia le più feroci accuse avevano perduto ogni efficacia, erano naturalmente [...]

[...] delle proprie idee, discutere le quistioni del giorno. «Almeno è certo che andranno al Parlamento solo quelli che sanno parlare!...» Ma udire il [...]

[...] discorsi nei teatri, ma per quello di Consalvo v'era tanta aspettazione, piovevano tante richieste di posti, arrivavano tante rappresentanze dalla [...]

[...] grandezza dell'avvenimento. E poi Consalvo, da cui veniva la scelta, aveva una sua idea. Egli andò a dirigere personalmente l'addobbo. Ma intanto che [...]

[...] devastazione, Consalvo pensava adesso con un senso di rammarico alla morte del mondo monastico, che egli aveva vista con vivo tripudio. Ma allora [...]

[...] imperituro, se quel povero diavolo parlava così d'una riforma che giovava ai suoi pari... Consalvo voleva rispondere: «Avete ragione...» ma il rumore di [...]

[...] dieci, la folla cominciò a far ressa, ma le porte erano custodite da buon nerbo di membri del comitato, riconoscibili a una gran coccarda tricolore [...]

[...] ordinava l'aristocratico cerimoniale dei funerali della vecchia principessa. Ma allora egli era servo stipendiato, e adesso libero cittadino che [...]

[...] interveniva a un metingo democratico, che prestava il suo appoggio al principe non per quattrini ma per un'idea. Alla folla che voleva entrare ad ogni [...]

[...] degli invitati?... Ma alle undici e mezzo la resistenza fu impossibile: dato ordine ai suoi dipendenti di difendere almeno i posti riservati [...]

[...] , lasciò aprire la terrazza e l'arena. In un attimo l'onda umana vi si rovesciò. Era ancora la folla anonima, il popolo minuto; ma a poco per volta [...]

[...] maggiordomo, ma le cose malfatte non poteva tollerarle. Uno del comitato non disse che bisognava sonare al primo arrivo del principe? Egli si guastò [...]

[...] che non avevano trovato posto giù. Ma l'aspetto più sontuoso era quello dei portici: tutta la migliore società vi s'era riunita, le dame nelle [...]

[...] , battibecchi politici, ma specialmente esclamazioni d'impazienza, tentativi d'applausi di chiamata, come al teatro, che facevano voltare il capo a tutti [...]

[...] , nell'arena, vincendo la resistenza dei primi occupanti; ma tuttavia migliaia di mani applaudivano, sventolavano fazzoletti e cappelli; le signore [...]

[...] sulle tegole. Qua e là, piccoli gruppi di avversarii o d'indifferenti restavano silenziosi, ma dall'alto 648 sembrava che tutta quella moltitudine [...]

[...] compresero; ma, ad un tratto, mentre il presidente del comitato si faceva alla balaustrata presentando il candidato, squillarono le note dell'inno [...]

[...] la litania delle adesioni. Ma la gente stancavasi, le parole si perdevano in un sordo mormorìo. In un gruppo di studenti motteggiatori discutevasi [...]

[...] Signori cittadini?» Ma gli entusiasti lanciavano sguardi severi agli scettici, intimavano silenzio. Finalmente la litania finì. Consalvo, con una mano [...]

[...] proprio discorso, io sono dolente di dovervi disingannare.... - La voce nitida, ferma, sicura, giungeva da per tutto, debole ma chiara anche negli [...]

[...] infiamma il mio cuore, che ritorna a voi altrettanto viva e gagliarda e sincera quale viene dai vostri cuori a me. (Applausi prolungati). Ma [...]

[...] contento occupa l'animo mio, nell'udir voi, liberi cittadini, coronare d'applausi non me, ma queste sacre parole, qui, tra questi vecchi muri che furono [...]

[...] sfoggiano, come i galanti vantano le grazie della donna desiderata.... (Ilarità) protestando di non volerne i favori.... (Nuova ilarità) ma di star [...]

[...] paghi a sospirarla da lungi.... (Risa generali). La mia fede data dall'alba della mia vita, quando i pregiudizii di casta che io conobbi, ma che [...]

[...] apprendermi molte cose e dimostrarmi la fallacia di molte altre, e darmi quell'esperienza, quel senno maturo che ancora forse non ho; ma quali che [...]

[...] solennità di questa adunanza portando dinanzi a voi le piccole gare in cui si affannano le anime piccole; ma voi sapete che un'accusa mi fu [...]

[...] lanciata; voi sapete che mi dissero... aristocratico... - Gli stenografi non seppero se notare impressione o silenzio o movimenti diversi; ma già [...]

[...] , ma esclamava: «Ma che avvocato! Non ci sono avvocati capaci di parlare così!...» E le signore, animatissime, godevano come allo spettacolo [...]

[...] , scambiavano osservazioni sull'arte e sulla persona del principe quasi fosse un primo attore recitante la sua parte. - Ma voi, concittadini, - riprese egli [...]

[...] ubbriaca (Ilarità). Ma gli estremi appunto l'uomo politico deve evitare. La botte piena, senza poterne spillare l'inebbriante liquore [...]

[...] , rappresenterebbe una ricchezza inutile, e tanto varrebbe che contenesse acqua o un altro fluido qualunque; ma quanto ad avere anche la moglie ubbriaca [...]

[...] ! Questo che è impossibile nella vita d'un sol uomo, non solo è possibile, ma necessario nella vita collettiva dei popoli. Il legislatore deve [...]

[...] le aspirazioni per fonderle e armonizzarle: essa è necessariamente regolata sull'esperienza del passato, ma non deve nè può tarpar l'ali [...]

[...] e il potere esecutivo, permettono che ci s'avvicini alla suprema conciliazione. Ma, come tutte le cose umane, queste istituzioni non sono [...]

[...] l'Italia!... La voce dell'oratore è coperta dai battimani.) Ma poichè l'assetto della sovranità popolare e il benessere delle classi laboriose debbono [...]

[...] che suona: the right man in the right place. Ma essi dimenticano che questa citazione è una spada a due tagli, e che allorquando il Parlamento [...]

[...] s'impancò a critico, e il celebre Voltaire, seccato da tanta presunzione, gli disse: «Mastro Andrea, fate piuttosto parrucche.» (Ilarità). Ma se [...]

[...] !... - mormorarono qua e là gli avversarii, gli studenti; ma voci crucciate ingiunsero; «Silenzio!» mentre l'oratore, prese le mosse da Adamo ed Eva e da [...]

[...] sociale? «No, ci vuol altro!» Qualche signora sbadigliava dietro il ventaglio, la gente che desinava all'una se la svignava. Ma, finalmente [...]

[...] , dichiarato che i problemi sociali «sono nodi gordiani che nessuna spada dove tagliare, ma che l'amoroso studio e l'industre pazienza possono sciogliere [...]

[...] .» L'unità germanica doveva soddisfare gl'Italiani, ma forse il panslavismo era un fenomeno con scevro di pericoli. «Io credo che s'apponesse il [...]

[...] poco; gli stenografi annotarono: grandi applausi. Ma, gli antagonismi di razza si sarebbero un giorno composti; allora, sarebbero sorti gli Stati [...]

[...] ed alti guai... - (Ilarità). Ma i guai non erano senza riparo. «Non facciamo per carità di patria confronti con gli Stati Uniti d'America [...]

[...] se ne andavano: «Bellissimo discorso, ma dura troppo....» Gli uscenti costringevano la folla a tirarsi da canto, i fedeli ingiungevano: «Silenzio [...]

[...] nell'arena e nei portici, specialmente nelle terrazze dove il sole arrostiva i cranii. «Ma questo non è un programma elettorale, è un discorso [...]

[...] silenzio del monastero ipnotizzava la gente; il presidente del comizio abbassava lentamente la testa, vinto dal sonno; ma, ad uno scoppio di voce [...]

[...] uscì rauca e fioca dalla strozza; non ne poteva più, ma era alla perorazione. - Queste ed altre riforme io vagheggio, non credo tuttavia di dover [...]

[...] dove noi tutti formiamo come una sola famiglia (Acclamazioni). Dicesi che i deputati rappresentano la Nazione e non i singoli collegi. Ma in che [...]

[...] che ha detto? Negli ultimi giorni, l'ansietà di Consalvo divenne febbre scottante. La riuscita non poteva mancare, ma egli voleva essere il [...]

[...] essere il primo!... La sera della vigilia c'era al palazzo un vero pandemonio: tutti domandavano: «Il principe?... Dov'è il principe?...» ma la gente [...]

[...] di provincia; ma quei risultati non erano tutti egualmente favorevoli: i candidati locali avevano forti maggioranze; il posto del principe, nelle [...]

[...] prime somme, oscillava fra il secondo ed il terzo. Consalvo, pallidissimo, aveva la febbre. Ma, come venivano i risultati delle sezioni urbane [...]

[...] migliaia di voti, con 2000, con 1000 appena. Giulente non ne aveva più di 700! Era notte alta, ma il palazzo Francalanza, illuminato a giorno [...]

[...] senno di cui avevano dato prova gl'Italiani; ma non lo lasciavano dire, gli parlavano soltanto di lui, della sua clamorosa, meritata vittoria. Il [...]

[...] spalle. - È contenta Vostra Eccellenza dei risultati? - gli domandò Consalvo. Ma il vecchio, quantunque avesse raccomandato a tutti il nipote perchè [...]

[...] tramontato politicamente, ma sentiva di aver poco da vivere. - Ho sentito.... va bene.... - borbottò seccamente. - Ha visto pure che nel resto [...]

[...] padre, non le aveva tuttavia perdonato il rifiuto di aiutarlo nella candidatura; voleva ora farle vedere che anche da solo aveva saputo trionfare. Ma [...]

[...] Padre, - ha provvidamente impedito che questo spettacolo alimentasse la malsana curiosità della folla; ma i sentimenti cristiani che animano la [...]

[...] ? - Un'infreddatura. Ma alla sua età tutto può esser grave.... Perchè non vai a trovarla? Egli ascoltò il consiglio. Anche da quella parte poteva [...]

[...] Ferdinanda aveva sentito rimescolarsi il vecchio sangue degli Uzeda, dallo sdegno, dall'ira; ma adesso era ammalata, l'egoismo della vecchiaia e [...]

[...] .... sanno ben poco.... ma qualcosa più di noi sanno pure.... Perchè non curarsi in principio? La vecchia rispose con uno scoppio di tosse cavernosa che [...]

[...] !... Ma francamente, certe storie!... Teresa adesso è infatuata.... Basta, ciascuno ha da vedersela con la propria coscienza.... E la zia Lucrezia [...]

[...] fece soffiare la vecchia come un mantice. Quando calmossi, ella disse con voce affannata, ma con accento di amaro disprezzo: - Tempi obbrobriosi [...]

[...] !... Razza degenere! La botta era diretta anche a lui. Consalvo tacque un poco, a capo chino, ma con un sorriso di beffa sulle labbra, poichè la vecchia [...]

[...] dispiaciuta, glie ne chiedo perdono... Ma la mia coscienza non mi rimprovera nulla... Vostra Eccellenza non può dolersi che uno del suo nome sia [...]

[...] nuovamente alla testa del paese... Forse le duole il mezzo col quale questo risultato si è raggiunto.... Creda che duole a me prima che a lei.... Ma noi [...]

[...] che tutto vada per il meglio; ma è certo che il passato par molte volte bello solo perchè è passato.... L'importante è non lasciarsi sopraffare [...]

[...] memoria; ma egli disse allora una cosa che m'è parsa e mi pare molto giusta.... Un tempo la potenza della nostra famiglia veniva dai re; ora viene dal [...]

[...] popolo.... La differenza è più di nome che di fatto.... Certo, dipendere dalla canaglia non è piacevole; ma neppure molti di quei sovrani erano [...]

[...] fa legge, è più difficile da guadagnare e da serbar propizio che non il gregge umano, numeroso ma per natura servile.... E poi, e poi il mutamento è [...]

[...] ne ottenevano dalla Corte il richiamo.... o anche la testa!... Le avranno forse detto che un'elezione adesso costa quattrini; ma si rammenti quel [...]

[...] negano fiducia al sistema elettorale perchè i voti si comprano. Ma sa Vostra Eccellenza che cosa narra Svetonio, celebre scrittore dell'antichità? Narra [...]

[...] candidati!... Egli diceva queste cose anche per sè stesso, per affermarsi nella giustezza delle proprie vedute; ma, poichè 667 la vecchia non si [...]

[...] esteriori mutano; certo, tra la Sicilia prima del Sessanta, ancora quasi feudale, e questa d'oggi pare ci sia un abisso; ma la differenza è tutta [...]

[...] certo rispettabilissimo - considerandoli come i sovrani legittimi.... Ma la legittimità loro da che dipende? Dal fatto che sono stati sul trono [...]

[...] assoluta tutelava meglio gl'interessi della nostra casta; ma una forza superiore, una corrente irresistibile l'ha travolta.... Dobbiamo farci mettere il [...]

[...] Giacomo, ora hanno la commenda della Corona d'Italia. È una cosa diversa, ma non per colpa loro! E Vostra Eccellenza li giudica degeneri! Scusi, perchè [...]

[...] ....» ma passò oltre. - Non stanno in pace tra loro, si dilaniano continuamente. Ma Vostra Eccellenza pensi al passato! Si rammenti di quel Blasco [...]

[...] Sconza, cioè Guasta!... Io e mio padre non siamo andati d'accordo, ed egli mi diseredò; ma il vicerè Ximenes imprigionò suo figlio, lo fece [...]

[...] prepararmi alla nuova. Ma la storia della nostra famiglia è piena di simili conversioni repentine, di simili oscillazioni nel bene e nel male.... Io [...]

Deledda Grazia
La via del male
21 1906 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 518 occorrenze

[...] per cliente e ne sarò contento. - Come diavolo lo sai? - domandò Pietro. - Ma... l'ho saputo da mia moglie: le donne sanno tutto. L'avrà saputo dalla [...]

[...] tua Sabina... Pietro s'accigliò alquanto, pensando Sabina in relazione con la moglie del toscano; ma poi scosse la testa, obliquamente, da destra [...]

[...] , con un ciuffo di capelli biondi sulla fronte pura. E si mostrava tenera con Pietro, e l'avrebbe amato volentieri; ma egli, svegliandosi dal suo [...]

[...] , diavolo? Se la moglie appartiene ad una famiglia di principali (1) nuoresi? - La moglie sì, ma lui? Chi lo sa di dove è? Neppure egli lo ricorda. È [...]

[...] forestiere? E la figlia, come è? Superba? - Zia Maria? Una bella ragazza. Ma bella! - disse l'altro gonfiando le guancie. - Quella è buona, umile [...]

[...] prodigo. Ma lo tengono dentro il pugno, così, veh, il povero zio Nicola! - Questo non m'importa - disse Pietro, guardando il pugno chiuso del [...]

[...] , o almeno è un po' nascosta, ma zia Luisa ad ogni parola fa sentire di non aver bisogno di alcuno, di esser ricca, d'aver la casa piena di [...]

[...] venuto dal continente per sposarsi con una donna niente « specchio d'onestà ». Avrebbe voluto sapere altre cose, ma ebbe timore che il bettoliere [...]

[...] , dopo tutto. Tieni duro e vedrai che ti darà tutto quello che vorrai. - Grazie del consiglio; ma io non vado là. - mentì ancora Pietro. Invece, appena [...]

[...] . 14 - Bene - rispose Pietro. Zio Nicola allungò la gamba sana, fece una lieve smorfia di dolore, ma subito si ricompose. Zia Luisa scostò la [...]

[...] . - Son voci che corrono, e Nicola è un burlone. - Ma che voci, zia Luisa mia? Che possono dire di me? Non ho mai avuto che fare con la giustizia, io [...]

[...] sul dorso nudo di cavalli indomiti. Ma chi da ragazzo non è stato così? Qualche volta mia madre, poveretta, mi legava e mi chiudeva in casa: io [...]

[...] rosicchiavo la cordicella e scappavo. Ma ben presto conobbi il dolore. Mia madre morì, il letto della nostra casetta sprofondò: conobbi il freddo, la [...]

[...] fame, l'abbandono, la malattia. Le mie due vecchie zie mi aiutarono, ma sono così povere! Allora compresi la vita. Eh, diavolo: la fame è una [...]

[...] velluto turchino, e al di sopra del giubbone una specie di giacca senza maniche, di pelle d'agnello conciata rozzamente, ma ben tagliata e lavorata e [...]

[...] Baddemanna, - disse la vecchia padrona. - Ci costa, e Nicola Noina ha speso, oltre che i suoi soldi, tutto il suo tempo per coltivarla; ma almeno sappiamo [...]

[...] che abbiamo una vigna! - Lo sappiamo, - rispose il servo, come una eco, ma con voce triste. - Verrò spesso a trovarti, - disse Maria, curvandosi [...]

[...] parto. Ebbene, mangiamo anche noi. E sta allegro, Pietro Benu: 20 sei tra gente amica, tra persone oneste e allegre. Sì: poveretti ma allegretti [...]

[...] un'emanazione della valle feconda: aveva la flessibilità della vite e la maturità carnosa e un po' voluttuosa del fico d'India. Ma, appunto come [...]

[...] , ma diffidava di lui. - Ella viene qui per vigilarmi, - pensava. - He paura che le porti via le sua roba; se mi provoca le insegno io la creanza [...]

[...] . Le dò uno schiaffo. Ma ella non lo provocava; solo qualche volta gli rivolgeva la parola, accennandogli i lavori da eseguire. Era fredda, e [...]

[...] guardarla e scuotendo la testa col suo gesto sprezzante. Maria arrossì: capì d'essersi tradita, ma cambiò abilmente discorso. - Pietro, - disse [...]

[...] . - egli disse, quasi beffardo. Ma la giovine padrona si mostrava così espansiva e buona, quel giorno, ch'egli si domandò se non s'era ingannato [...]

[...] giudicandola cattiva. Ma mentre egli gettava un altro fascio di pampini in fondo al filare, Maria gli disse: - Senti, Pietro. Meglio, dopodomani verrò [...]

[...] metta a parte un mucchio. Ah! avarona, sorniona indiavolata... Ma tutto ad un tratto ella pronunziò tre parole magiche, che lo rallegrarono tutto [...]

[...] podere; ma a misura che le ore passavano, Pietro sentiva una inquietudine insolita. Verranno? Non verranno? Il sole varcò il centro del cielo, le [...]

[...] alle fanciulle, ma il cuore gli batteva, e appena Maria varcò il limite della vigna egli si alzò e salutò. - Ebbene, Pietro, che nuove? - gridò [...]

[...] offuscava certo la voluttuosa bellezza di Maria; ma più che bella, Sabina era graziosa, e la ciocca di capelli che le sfuggiva dal fazzoletto e le [...]

[...] accorgeva con piacere; ma ad un tratto Maria, rossa e sudata, si volse e gridò sdegnosamente: - Pietro, sei incantato! Potresti venire a legare [...]

[...] le scarpe e ricominciò a gridare, incitando il servo a sbrigarsi. - Presto, presto. presto. Tu hai del tempo, Pietro Benu, ma noi abbiamo fretta [...]

[...] misteriose parole. Ella le attendeva, e avrebbe volato udirle subito. Ma la cugina 30 ritornava. Un fugace rossore colorì il viso pallido [...]

[...] la guardò, ma non rispose. Ella si volse parecchie volte, e giunta sullo stradale s'affacciò sul paracarri. Poi le macchiette colorate delle due [...]

[...] rideva di me; ella mi vuol bene. Ma io son povero, e il povero è come l'ammalato; ogni piccolo urlo lo fa soffrire. Basta, rimedierò. Ella verrà [...]

[...] potrò anche baciarla... Sì, Maria è più bella, ma Sabina è più buona. - Ah, l'altra, - pensò dopo un momento, rivedendo con un impulso di desiderio [...]

[...] ; restava, dietro la roccia coperta di vite, la dolce figurina della serva bionda, col cestino dell'uva sul capo. Ma intanto nella vigna erano scese [...]

[...] nell'aria pura del primo crepuscolo: la brezza trasportava già, fino ai piedi di Pietro, le foglie cadute dai peri. III. Ma il giorno della [...]

[...] lavoro, improvvisando una gara estemporanea sulla bellezza delle fanciulle presenti: ma più tardi la gara degenerò in un battibecco personale; dai versi [...]

[...] si venne alla prosa, e verso il tramonto i due poeti rivali si azzuffarono. Solo allora Pietro sorrise, ma d'un sorriso quasi feroce; poi aggiogò [...]

[...] trascinava dietro; ma ogni tanto guardava il giovane servo coi piccoli occhi rossi, dimenava la coda e sbadigliava con un piccolo guaito. - Che vuoi [...]

[...] , eccitata e perfida, la ragazza gli disse: - Maria mi ha detto che sei di cattivo umore perchè Sabina non è venuta. Ma Sabina si beffa di te: ella è [...]

[...] ! Ma non era lei. Era la moglie del bettoliere toscano, che passava di lì per caso. - Oh, Pietro Benu, sei tu? Mi dài un grappolo d'uva? - Ma [...]

[...] ridi di me, giovanotto! Perchè sono un povero diavolo, mi deridi? Se fossi stato un ricco padrone... - Ma voi siete ricco, padrone mio! - Padrone [...]

[...] . Ma ecco un rumore di passi nel cortile silenzioso. Chi è? Zia Luisa che s'alza all'alba, perchè a tal'ora si deve alzare la massaia benestante? La [...]

[...] ancora, ma ogni tanto apriva un pò un occhio e seguiva con curiosità i movimenti della giovane padrona. Ella aprì lo sportello della porta e la luce [...]

[...] palpitante; ma appena egli ebbe coscienza del suo desiderio se ne vergognò, arrossì e chiuse le palpebre. 44 Per alcuni istanti non udì che il [...]

[...] desiderio provato il giorno della raccolta delle pere, ma sempre un po' crudele. - Ella è ricca, è ambiziosa, - pensava egli, ad occhi chiusi, - non [...]

[...] vorrebbe certo sposarmi, ma amarmi perchè no? Son bello, io; sono forte, io. Sì, mi ricordo, un giorno, laggiù nella vigna, la sorpresi a guardarmi le [...]

[...] occhi e la guardò, ma non osò certo balzare in piedi e correre a baciarla. Nella luce sempre più rosea del finestrino, i capelli di lei sembravano [...]

[...] sguardo, ma si vergognò ancora del suo desiderio e dei suoi pensieri. Ah, no: una distanza 45 immensa lo separava da lei; egli era un pezzente, un [...]

[...] po' pallido di Pietro; anche i suoi occhi parevano cerchiati dal succo dell'uva. Ma egli sembrava allegro; rideva e gridava, e ogni tanto si [...]

[...] ; lasciatemi tranquilla... - Ah, tu non avresti parlato così se invece di un vecchio fossi stato un giovane, anche vizioso: ma vedi, ecco un'ape che ti [...]

[...] Pietro. Egli guardava il bel viso di lei, le labbra lucenti aperte al riso, e una fiamma fugace gli attraversava la fronte. Ma se qualche volta ella [...]

[...] l'opera, Pietro le parlava beffardo. - Presto, presto: son già le dieci; se a mezzogiorno non è tutto finito m'appicco... - Appiccati pure, ma non tanto [...]

[...] è così infelice. Gli piacciono le donne, beve un po' troppo, dopo la sua disgrazia, ma in fondo è un buon uomo. Bisogna compatirlo: anch'io sembro [...]

[...] una donna superba, ma in fondo sono buona. Soltanto... penso sia bene imporsi al mondo; altrimenti il mondo ci calpesta. - Sì, - continuò e [...]

[...] parte i ricchi, dall'altra i poveri. Far del bene, sì, questo lo approvo, ma non umiliarsi, non abbassarsi. Il povero Nicola, invece, si umilia [...]

[...] troppo. Ma anche lui non è nato ricco; ah, è una triste cosa non nascer ricchi, da razza potente; si rimane sempre umili. Anche la mia Maria ha [...]

[...] ereditato un po' dal padre; 49 non sente tutto il decoro della sua posizione; ma è tanto giovane, eppoi è anche furba. Ah, ella farà certo un buon [...]

[...] suo padre, che non sappiamo leggere nè scrivere? Ah, sì, - concludeva sempre zia Luisa Noina, - alla sposerà un uomo ricco, magari un laureato, ma [...]

[...] , proseguendo lo scherzo, ma senza scomporsi. - Eccola qui! - disse il giovine, battendo la mano sulla spalla d'una della ragazze, poverissima. Tutti [...]

[...] povertà. - La salute è il più bel gioiello; con quel pegno lì tu puoi trovare non cento ma mille scudi, - sentenziò zio Nicola, dall'alto della [...]

[...] mi assale il malumore... - Figuriamoci allora quando hai fame; ma già, tu non sai che cosa sia la fame, - egli aggiunse; e bevette, poi versò [...]

[...] allegro, ma d'un'allegria cattiva. Un'immagine di Sabina, che durante tutte quelle ore di lavoro e di chiacchiere egli aveva allontanato da sè, gli [...]

[...] avrebbe riso. Le donne si beffavano di lui; egli voleva ridersi delle donne. Ma ad un tratto diventò taciturno e cupo. Curvò la testa, poi la rialzò [...]

[...] vivacemente, sollevò ancora il bicchiere. Maria avvicinò la caraffa. - Ma io ho sofferto la fame, - egli disse, incoscientemente, già mezzo [...]

[...] ubbriaco, cercando ancora gli occhi di lei. Ma ella non lo guardò più. Da quel momento egli perdette la coscienza di ciò che avveniva in lui; solo si [...]

[...] sangue: ma non poteva staccare lo sguardo dalla persona di lei. Ebbe però l'accortezza di lasciare i compagni e sdraiarsi in un angolo del cortile [...]

[...] padrona. Ma v'era qualche cosa di amaro e di vendicativo in questo desiderio. - Io riderò... riderò... - pensava Pietro, addormentandosi [...]

[...] pensava sempre alla giovine padrona. Gli pareva di non esserne innamorato, ma sebbene Maria gli piacesse immensamente, pensando a lei egli non osava [...]

[...] boriosa e superba. Ma al servo piaceva appunto così. Qualche volta egli pensava anche all'altra, alla cugina povera, e desiderava rivederla e venire con [...]

[...] lei ad una spiegazione; ma a poco a poco anche questo desiderio dispettoso svanì. Per due settimane il cuore di Pietro tacque, ma assopito e [...]

[...] occhi brillanti. - Sei il diavolo, tu? Come hai fatto a indovinare? - gridò, battendo lievemente il bastone sulla spalle del servo. - Ma è davvero [...]

[...] . Io ero povero, sì, ma ero un bel giovine. Non faccio per vantarmi. - Eh, si vede ancora! - lo adulava Pietro. - Bellezza è metà dote, ragazzo mio [...]

[...] lui un'ebbrezza d'amore e di ambizione. - Ah, sì, bella cosa esser benestanti, con una moglie piacente e giovane: sposarsi senz'amore, no, ma [...]

[...] straniera, non girovaga come la razza di zio Nicola. - Se avessi un piccolo capitale! - desiderava. - Non so leggere nè scrivere, ma il senso [...]

[...] pratico ce l'ho. Se ne son visti tanti che han fatto fortuna! Ma no, - pensava poi. - Quelli che han fatto fortuna hanno rubato, oppure hanno, come zio [...]

[...] Nicola, sposato una donna benestante. Anch'io potrei sposarla... Ma diceva a sè stesso che questa « donna benestante » non sarebbe mai stata Maria [...]

[...] cane. Ma la solitudine non gli dispiaceva: egli vi era abituato, e d'altronde, in quei giorni, un oscuro 58 istinto lo spingeva a desiderare [...]

[...] bettola del toscano, anche con la speranza di trovarvi la moglie, la facile Francesca. Ma nella bettola c'era solo il toscano tranquillo, curioso e [...]

[...] con disprezzo, alzandosi. Ma, non seppe perchè, sentì un'improvvisa gioia per lo scherzo del bettoliere. Rientrò a casa e aggiogò i buoi: zia Luisa [...]

[...] portone. - Bada, va a messa a Lollovi, ma non innamorarti di qualche bella lollovese... In altri tempi Pietro si sarebbe un po' piccato per questo [...]

[...] Dio e nei Santi, andava a messa, e si confessava e comunicava per la santa Pasqua, ma non era divoto, non pregava mai, non pensava mai alla morte e [...]

[...] non se ne domandava il perchè. Qualche volta si disperava ancora, ma non invocava più l'aiuto di San Francesco o dell’anima beata di sua madre [...]

[...] lucido e freddo dissipò le nebbie autunnali. A giorni pioveva, ma per lo più il tempo mantenevasi freddo e asciutto. La tramontana sbatteva le sue [...]

[...] . Anche i suoi pensieri si sparpagliavano così, ma cadevano sempre sullo stesso terreno. Da qualche giorno egli si sentiva allegro; aveva ripreso a [...]

[...] avremo finito il lavoro. Verrà Natale; canteremo con zio Nicola e ci prenderemo una sbornia solenne. 66 A voce alta non osava dire altro; ma [...]

[...] amore capriccioso e sensuale, inspirato alla giovine padrona dal servo bello e ardito, ma il sogno d'una gioja ignota, al di là di ogni desiderio [...]

[...] , l'immagine ardente di lei, che di solito lo accompagnava, migrava lontano, tornava nella cornice della casa paterna. * * * Ma a misura che s'avvicinava il [...]

[...] umiliava. Ma oramai non poteva più disperdere ciò che egli stesso aveva seminato nel suo cuore; era più facile togliere uno ad uno i granelli sparsi [...]

[...] , ma non di più; anche la salute e la sveltezza di lui le piacevano in ragione dell'utile che potevano rappresentare. In famiglia si parlava spesso [...]

[...] del nuovo servo: tutti ne erano contenti, ma la padrona giovane si sarebbe strappati i capelli per la vergogna, se avesse dubitato di ciò che [...]

[...] una tavola bassa. Zia Luisa sudava per lo sforzo, le due cugine chiacchieravano e ridevano, ma non risparmiavano i loro polsi, dimenandosi avanti e [...]

[...] matterello. (1) Uva passa comprate e fichi? Sapa comprate? 72 Ma le due cugine continuavano a ridere: ogni tanto Maria balzava in piedi [...]

[...] , Pietro! - Ma egli vive con la zia, quando non è al servizio, - osservò Maria. - Ma lasciate stare il fuoco, babbo: ecco che il fumo vien tutto fuori [...]

[...] pecora nera agli artigli del ladro la uccise, la sventrò e l'appese ad un ramo della capanna. Ma il ladro trovò il modo di farla sparire egualmente [...]

[...] splendida e molle; l'Orthobene sorgeva al di sopra dello stradale, grigio e roseo sul cielo cinereo; l'ombra si addensava in fondo alla valle, ma i [...]

[...] quel cielo, - disse Maria, guardando in alto. Ma Sabina guardava l'ombra in fondo alla china, e ricordava... Che faceva ora Pietro, al di là della [...]

[...] come un uccello e volare vicino a lui per scrutarne i pensieri! - Se la zia muore, egli tornerà, non è vero? - domandò ad un tratto. - Chi? - Ma [...]

[...] Pietro Benu! - Ah, tu pensi a lui! Chissà se tornerà! Ad ogni modo glielo manderò a dire. Ma credo che quella vecchia sia sempre inferma, e di [...]

[...] ; io sono una buona padrona! - Ma non è bravo davvero? - Sicuro, un bravissimo giovine. Sabina si sentiva tanto felice quando qualcuno lodava Pietro [...]

[...] Benu; il che veramente non accadeva troppo spesso. - Ad ogni modo, - insistè, - egli tornerà presto? - Ma non so. Egli disse che sarebbe tornato [...]

[...] verso la cugina. - Ma... anch' io... - mormorò Sabina, incoraggiata dalla benevolenza di Maria e dal silenzio e dal crepuscolo che le circondava [...]

[...] contentava di così poco, di nulla quasi, ma che poteva diventar felice così facilmente, le destò un senso d'invidia non scevro però di compassione [...]

[...] . - Perchè taci? - domandò l'altra - Dispiacerebbe a te e agli zii se avvenisse... ciò che io spero? Io sono povera. Che aspetto? - Ma no, anzi! - esclamò [...]

[...] , non i beni della zia! - Ebbene, se lo vuoi prenditelo! Ma parla piano, bella mia! Dopo un breve silenzio Maria riprese: - Ma sei proprio sicura che [...]

[...] cielo basso e plumbeo prediceva la neve; ma Pietro sentiva un calore interno ardergli il petto: le sue mani 82 nere scottavano, una vena gli [...]

[...] pulsava forte forte sulla tempia sinistra. Gli pareva di aver la febbre: desiderava cantare, ma le labbra aride, serrate, rifiutavano di aprirsi [...]

[...] cerchio invisibile. Egli camminava, desideroso di incontrare qualcuno con cui parlare, ma la strada selvaggia era più che mai deserta; tutta la valle [...]

[...] impulso di desiderio gli brillò negli occhi; ma subito egli pensò a Maria e per la prima volta in vita sua si vergognò d'aver desiderato una donna di [...]

[...] nel cuore di Pietro. Finalmente zia Luisa aprì, e Pietro intravide Maria ritta sul primo gradino della scala; ma non osò guardarla subito. - Buona [...]

[...] chiese: - Ebbene, che nuove abbiamo? 84 - Buone, grazie a Dio. Fa freddo, ma la nostra pelle non è fina come quella dei signori... - Qual [...]

[...] migliore signora di lei - egli disse, sospirando. - Ma tu, Pietro, sei stato ammalato? Sei magro e giallo, - osservò zia Luisa, quando egli, slegati [...]

[...] sere, ma come dice Maria, la mia pelle non è fina tanto da risentirsi di simili cose. E il padrone dov'è? - Febbre! febbre! Febbre interna, forse [...]

[...] ! - esclamò Maria, un po' benevola, un po' beffarda. - Star cinque settimane senza veder l'innamorata... ecco la febbre! Pietro la guardò, ma tosto [...]

[...] suonavano l'Ave con rintocchi di gioia. Zio Nicola non tardò a rientrare; anch'egli era dimagrito, pallido, insolitamente melanconico; ma appena vide [...]

[...] se viene il diavolo. Accenderemo un gran fuoco, metteremo accanto a noi una bottiglia di vino, e canteremo... - Ma io non so cantare, - osservò [...]

[...] Pietro. - invitate qualche altro... - Ma sei sordo? Non ascolti le parole che ti dico? - gridò allora zio Nicola, irritandosi. - Ti dico che gli [...]

[...] chinando il capo. Ma tosto lo sollevò, scosse il barbone. - Ebbene, se anche tu non vuoi restare, va' pure! Canterò da solo! - Resterò, resterò [...]

[...] ! - disse Pietro, ridendo. Le donne infatti, dopo cena, si ritirarono. Pietro avrebbe voluto che Maria restasse; egli non osava guardarla, ma la sola [...]

[...] palpitante; ma ella era così bella, la sua voce così armoniosa, la sua persona emanava tale fluido di giovinezza e di piacere, che egli sentiva la [...]

[...] mi guarda, e nessun piacere può sorridermi. Io bevo, ma neppure il vino può riscaldare il mio cuore ». « Tu sei un bugiardo e un vanitoso [...]

[...] delle ottave con argomenti così vivaci e stringenti che zio Nicola si dichiarava vinto. Ma invece di offendersi guardava l'avversario con una certa [...]

[...] ammirazione, e gli diceva: - Bravo! Così ti voglio. Continuarono a bere, ma cessarono di cantare. Verso mezzanotte gli occhi del padrone, che al [...]

[...] volermi bene; ma se sapeste che io penso a vostra figlia vi gettereste sopra di me come un cane arrabbiato. - Eh, anch'io... - disse a un tratto [...]

[...] perchè no? Ecco, ora apriva la bocca e parlava. Tutto era facile, tutto possibile. Sì, sì, bisognava parlare: ma prima occorreva cercar le parole adatte [...]

[...] splendore rosso del fuoco... Le parole venivano: - Zio Nicola, io non sono ricco, ma se voi mi aiuterete lo diventerò. Mia zia sta per morire e so [...]

[...] che ha fatto testamento in mio favore... È poca cosa, lo so: una casetta in rovina e un pezzetto 90 di terra, ma io venderò subito ogni cosa e [...]

[...] , abbassando le mani. Ma zio Nicola, col capo reclinato sulla mano, non rispose. Pietro lo guardò e si accorse che il padrone dormiva. Allora avvenne in [...]

[...] sarebbe meglio svegliarlo e dirgli che vada a letto?... Ma no, che s'aggiusti da sè... Ancora una scrollatina di capo, poi si sdraiò nuovamente: le [...]

[...] di svagarsi... Ma tu, Pietro! Vergogna! Sembravi un cane, quando sono entrata qui, stamattina: un cane davvero, buttato di traverso sulla stuoia [...]

[...] , coi piedi sulla cenere. Pietro s'accorse ch'ella esagerava, ma si pentì d'aver bevuto e nello stesso tempo sentì piacere per l'interesse ch'ella gli [...]

[...] promessa non commosse Maria, ma Pietro la mantenne. Quel giorno, infatti, egli andò 92 alla bettola, ma non bevette e non guardò la moglie del [...]

[...] qualche tempo si sentiva buono; talvolta triste, d'una tristezza dolce, ma più spesso allegro come un fanciullo. Certe volte si abbandonava tutto al [...]

[...] una serva, ma non cessava di essere meravigliosamente bella. Pietro la guardava alla sfuggita, e ogni volta che incontrava gli occhi di lei [...]

[...] . 94 Quelle son bestie! Hanno la schiena lucida come specchio e sono forti come leoni. - Cosa dici? Ma se volevano venderli a me, quei buoi [...]

[...] contentarlo Pietro cantava, ma si seccava, tanto più accorgendosi che anche le donne si annoiavano. - Fatemi il santissimo piacere di finirla [...]

[...] quanto una lenticchia, che ella aveva un po' sotto la fossetta della gola. Ella rimise entro l'occhiello il bottone d'oro della sua camicia, ma [...]

[...] scherzò oltre; chiese del vino forte e bevette due bicchieri uno dopo l'altro. Maria Franzisca era tornata al banco, ma Pietro s'accorse che il [...]

[...] , ma invece di recarsi da Salvatore Brindis s'avviò verso casa. Gli pareva d'essere ubbriaco; pensava a Maria come nei primi giorni della sua [...]

[...] pittoresca, battè le mani una sull'altra per pulirle dai fili di musco lasciati dal tronco, si accomodò e poi si levò la berretta. Ma non seppe che dire [...]

[...] come il febbricitante desidera un frutto fresco; ma non osava muoversi. Per un po' i due giovani tacquero; poi Maria, vedendo Pietro seduto quasi [...]

[...] ; ma ella continuava a cucire, con gli occhi fissi sull'ago e le ciglia abbassate, e non vide lo sguardo lampeggiante di lui. - Senti, Pietro [...]

[...] . Volevo parlartene prima, ma non ho avuto mai l'occasione. Devi però promettermi che, qualunque cosa tu possa decidere, non dirai mai che io te ne ho [...]

[...] l'ardore che ora lo bruciava era come il fuoco che si sarebbe spento solo dopo aver incenerito il tronco. Finalmente Maria sollevò la testa, ma senza [...]

[...] , solamente sua. Egli non aveva che a stender le braccia per stringerla a sè. - Ma non parli, dunque? Perchè mi guardi così, Pietro? - ella [...]

[...] segreto! Ma Pietro ebbe un'astuzia da innamorato. - Le parlai in segreto! Ebbene, sì, è vero, - disse, chinando gli occhi e prendendo in mano il [...]

[...] punta del bastone. - Sì, dissi a Sabina che dovevo confidarle una cosa... ebbene, sì, il mio amore... ma non per lei, per un'altra donna. Volevo [...]

[...] , senza stupore, senza indignazione; ma arrossì e rise. - Scherzi, Pietro Benu? Egli riacquistò subito il senso della realtà; ricordò ancora il padrone [...]

[...] , la padrona, la distanza sociale che lo separava dalla bella fanciulla beffarda, alla quale aveva finalmente aperto il suo cuore; ma non ebbe più [...]

[...] alla donna agognata. Ma a questo istinto si univano anche i sentimenti provati da Pietro nei lunghi giorni della sua solitudine: desiderio e sogno [...]

[...] , troppo seria. - tutto questo è pazzia! lo ho riso, così, non per offenderti, ma perchè... ti sei spiegato in un modo curioso! Se tu sei povero, che [...]

[...] colpa ne hai? Siamo tutti eguali davanti a Dio. Egli capì che ella parlava così perchè aveva paura d'irritarlo; ma si fece più ardito. - E allora [...]

[...] , dunque? Perchè... - Ebbene, sii savio, Pietro. Pensa che se anch'io volessi, gli altri non vorrebbero... - Ma tu... ma tu?... - Io non posso [...]

[...] voler bene, vedi, - egli insistè, con coraggio disperato. - Ma potrai volermi bene, vedi; ora che sai come io ti amo, ora mi guarderai con occhi [...]

[...] ? Che pretendeva da lei? Ella lo ascoltava benevolmente, un po' per paura, un po' anche perchè ci provava gusto, ma ora bastava. Egli parlava bene [...]

[...] , questo sì; mai nessuno le aveva diretto una più calda e viva dichiarazione d'amore, ma ella aveva troppa coscienza del suo dovere per permettersi [...]

[...] di me... Ecco, vedi, ti potrei far del male, ma non voglio, non ci penso neppure. - Lasciami, allora, lasciami, Pietro, - ella disse minacciosa [...]

[...] più che mai folle e feroce. VIII. Maria pianse di rabbia e d'umiliazione, ma poi il sonno profondo della giovinezza la vinse e le raddolcì il [...]

[...] cuore. Svegliandosi, la mattina all'alba, ella ricordò subito la scena della sera avanti, e le parve di aver sognato. Ma sì, aveva anche sognato [...]

[...] : era scesa nella vigna, dove Pietro guardava l'uva. Faceva caldo, ma una vegetazione primaverile copriva le chine, e l'erba e la vitalba fiorita [...]

[...] mano, e la baciò sulla labbra... Uno, due, infiniti baci. Ella avrebbe voluto gridare, ma non poteva; d'altronde nessuno l'avrebbe 106 sentita [...]

[...] , nella solitudine della valle deserta. Egli la baciava e taceva, e teneva gli occhi chiusi: ella aveva paura, ma a poco a poco le ginocchia le si [...]

[...] veramente baciata, ella confuse l'impressione della realtà con quella del sogno: un senso di dolcezza mai provato le invase il cuore. Ma subito dopo [...]

[...] camera attigua. Allora ella uscì nella scaletta e scese nel cortile. Il finestrino della porta di cucina era aperto, ma non si udiva alcun rumore [...]

[...] . Che Pietro fosse uscito? L'idea che il giovine, per non subire lo sfratto minacciato da lei, se ne fosse già andato, le sollevò il cuore. Ma entrando [...]

[...] : guardava con disprezzo il viso pallido del dormente; ma, senza volerlo, i suoi 109 occhi si fermavano sulle labbra di lui, e sentiva ancora [...]

[...] giovine, ma non sapeva se per vergogna di farsi rivedere da lui, o per non interromperne il sonno... Ma Pietro dovette sentire la presenza di lei [...]

[...] spento; ora lo riaccendo, aspetta, non inquietarti. - balbettò, ancora assonnato, ma timido e quasi pauroso di lei. - Poco fa ardeva ancora [...]

[...] momento Pietro non disse altro. 110 * * * Ma egli non mantenne le sue promesse, e tanto meno pensò ad andarsene. Per qualche settimana non [...]

[...] ricco e intelligente, ma assai brutto, guardava con insistenza la bella figliuola di Nicola Noina. Ella lo sapeva, ma per più d'un anno aveva atteso [...]

[...] piaceva di più un giovinotto alto e svelto, ricco pastore, che però doveva sposare una fanciulla orfana, meno bella, ma più ricca di lei. Un giorno [...]

[...] turbò. Aprì subito ed egli entrò. La notte era oscura, ma tiepida e stellata; non giungeva al cortile silenzioso alcun rumore, alcuna luce [...]

[...] , immobile accanto a lei. - Son venuto per vederti soltanto. Se vuoi, me ne vado via subito. Ella non seppe che cosa rispondere, ma instintivamente si [...]

[...] avviò versa la scaletta. Egli la seguì, ma timido e rispettoso. - No, fammi vedere almeno il tuo viso, Maria; vieni un momento in cucina, poi me [...]

[...] andrò... Ella non rispose; Pietro allora, vinto un'altra volta dalla sua passione, la prese per la vita e la trascinò, un po' riluttante, ma [...]

[...] dal lume egli la guardò come un pazzo, così vicina a sè, palpitante e quasi smarrita, ma non osò baciarla: anzi la lasciò e disse: - Ora sono [...]

[...] ancora e non potè riaddormentarsi. Ma una gioia fino allora ignota le gonfiava il cuore al pensiero che fra pochi istanti avrebbe riveduto Pietro. Ella [...]

[...] non sapeva bene il perchè di questa gioia, nè si domandava che cosa sarebbe accaduto, ma 114 il pensiero di corrispondere alla passione del [...]

[...] le dava più timore, ma le procurava un acuto piacere. Bastava mostrarglisi gentile per renderlo mansueto e tremante come un agnello; e perchè non [...]

[...] e di un desiderio che ella non voleva confessare a sè stessa. Pietro era già in piedi, pronto a partire, ma pareva l'aspettasse. - Vado, - disse [...]

[...] , - diss'egli, avviandosi. Ella non rispose, ma quasi senza accorgersene si volse. Egli le si avvicinò, acceso di desiderio. - Maria, toccami almeno [...]

[...] la mano. - Ma va; tu diventi pazzo davvero! Lasciami una buona volta tranquilla! - Non adirarti, Maria! No, io non voglio turbarti; ebbene, non [...]

[...] stringermi neppure la mano, 115 se vuoi. Ma la mia mano non è sporca, no, Maria! Solo è la mano di un povero, e tu perciò... - Taci, taci [...]

[...] , perchè son povero? - egli insistè, avvicinandosele. - Sì, per questo. Ma te lo dissi, Maria: chissà che anch'io non faccia fortuna!... D'altronde [...]

[...] ... che cosa ti domando io? Niente; ma non trattarmi male, ma dammi almeno uno sguardo. Solleva la testa... Maria pareva affascinata. Sì, ecco, era [...]

[...] brivido li investì entrambi, al solo contatto delle loro mani. - Addio; verrai nella vigna? - Chissà! Egli partì, ma l'aspettò invano, e il sabato sera [...]

[...] Maria si abbandonava al suo amore, od egli... che avrebbe fatto egli?... Non sapeva; ma era deciso a tutto. Ella scese più tardi del solito. Pareva [...]

[...] , ti ho aspettato sempre. Il tempo era bello... Hai avuto paura di venire? - Non ho avuto tempo, - ella rispose con voce fredda. Ma d'improvviso si [...]

[...] ne accorgo... - Ma cosa vuoi che venga a fare? - Così, per vederti. per... vederci... Perchè anche tu mi vuoi bene, lo so, sì, ora mi vuoi bene [...]

[...] . Cautamente Pietro si avvicinò a Maria e l'abbracciò. - Se tu mi volessi bene... ebbene, ebbene?... - insistè. - Che t'importa degli altri?... Ma tu... tu [...]

[...] mi vuoi bene? - Lasciami, Pietro, lasciami... Possono vederci... 117 - Sì, ti lascio, subito; ma dimmi prima che mi vuoi bene. - Lasciami [...]

[...] andare, Pietro... Ella diceva così, ma non si dibatteva più. Non sembrava più Maria Noina, e Pietro credeva di sognare. - Sì, ti lascio..., te lo [...]

[...] prometto; ma prima dimmi... - Sì, ti voglio bene. Ma egli non mantenne la promessa. IX. Per qualche mese Pietro Benu visse come in un sogno, al [...]

[...] fiduciosa. Oh, ella non dubitava di lui, ed anch'egli non era geloso, non diffidava, ma si sentiva sempre un po' timido, sempre un po' servo davanti a [...]

[...] che li separava. Ah, egli lo sapeva bene d'essere un servo, ma sperava sempre! L'amore può far miracoli. - Mia zia ha finalmente fatto testamento [...]

[...] vorrai aspettarmi! Io venderò subito la casetta, la terra, tutto, e farò il negoziante. Vedrai... vedrai... Maria si lasciava baciare, ma non [...]

[...] incoraggiava le speranze di Pietro. Fra loro non si parlava mai apertamente di matrimonio, ma ad ogni modo Maria prometteva fedeltà al suo giovane innamorato [...]

[...] . Qualche volta un'ombra turbava le loro ore di dolcezza; Pietro si rattristava, Maria s'irrigidiva. - Che hai, cuore mio? - Nulla, Pietro. Ma [...]

[...] sono di malumore, stanotte. Non badarci. - Anch'io. Non osavano dire ciò che pensavano, ma si scambiavano baci che avevano un gusto di voluttà [...]

[...] mai sua, - pensava. - Che faccio io qui? perchè lo inganno? Ma egli ritornava verso di lei e la riavvolgeva nel fascino del suo sguardo e delle sue [...]

[...] bello; e l'amore le si era rivelato, avvincendola ma non penetrandole fino al cuore. Era lei che non sapeva, o non voleva sapere lo scopo della sua [...]

[...] . Gli occhi di Maria diventavano incoscienti: Pietro tremava, soffriva, ma ricordava la sua promessa: - Non ti farò del male... No, non voleva [...]

[...] ch'ella si pentisse di averlo amato: ma ebbe il torto di farglielo capire. Maria ripartì, e quando fu sola nello stradale rabbrividì pensando al [...]

[...] mani fino a sentire una pulsazione dolorosa, ma ricordava le carezze di Pietro. - No, vattene, Maria mia; non facciamo del male: vattene per carità [...]

[...] ... Ella se n'era andata, e avrebbe voluto non rivederlo mai più; ma ancora una volta bisognava rivederlo. - Non facciamo del male... E non facevano [...]

[...] menzogna, di disubbidienza verso i genitori, d'inganno verso il suo inferiore. Ma Dio era grande e misericordioso: con una buona confessione l'anima [...]

[...] dimenticò i suoi perfidi proponimenti: ma da quella sera più che mai, la lotta tra i suoi sensi e la sua ragione si fece aspra e felina. Giunse un [...]

[...] obbediente anche in amore. Ma da qualche tempo Maria dimagriva, sciupavasi, non era più una massaia interessata e meticolosa; distrazioni inesplicabili [...]

[...] della mietitura. Pietro stette lunghe settimane lontano, ma ottenne da 125 Maria la promessa che ella sarebbe andata a trovarlo lassù [...]

[...] curvi, stanchi, ma compresi da una gioia quasi religiosa, tagliavano le spighe e tacevano. Solo qualche fanciulla cantava e rideva, e il gorgheggio [...]

[...] , gettandoglieli sul viso, ma questo fastidio le veniva poi ricompensato dalla soddisfazione di sentirsi lodare dalle sue compagne di viaggio. - Sembri [...]

[...] intonò a voce alta il rosario. Ma la prima a ridere scioccamente fu Rosa, e le compagne non poterono proseguire. Allora Maria propose che ciascuna [...]

[...] brezza, e pareva volessero staccarsi, seguire il soffio che li accarezzava; ma poi ricadevano sulla spalle della giovane donna, come stanchi e [...]

[...] non era bello, ma aveva una cert'aria di fiera distinzione: col cappottino nero di orbace e di velluto, dal cappuccio rigettato sulle spalle, il [...]

[...] occhi avidi; ma incontrando lo sguardo un po' malevolo e beffardo di lei, si fece timido, si raddrizzò in sella e rallentò il freno alla cavalla [...]

[...] , si sbatteva la coda sui fianchi, mordeva il freno. Francesco dovette allontanarsi, seguire i suoi compagni; ma per lunga tratta tenne il viso [...]

[...] . 132 - È brutto, è brutto. Ha gli occhi belli, ma non guarda mai in viso: ha il naso che sembra il becco d'un avoltoio. - Chi disprezza [...]

[...] compra... Maria pensava a Pietro, lontano, solo là nella vigna. E sentiva che era giunto il momento di sacrificarlo, e provava pietà di lui, ma come [...]

[...] le mosche la molestano. - Peccato che non si lasci mettere il freno. - Predu Maria, prova a montare in sella. Maria arrossiva, ma fingeva di pregare [...]

[...] chiesa le fanciulle deposero i loro fardelli e sedettero a piedi d'un albero. Maria guardò se vedeva Francesco, ma fra i numerosi cavalli legati agli [...]

[...] silenzio puro delle cime incoronate d'azzurro. Ma intorno a sè Maria continuava a sentire delle frasi sciocche, qualche volta indecenti; i giovinotti [...]

[...] 138 le loro parole, ma quasi tutti buttavano monete nei berretti deposti per terra. Maria gettava anch'essa una moneta ad ogni mendicante [...]

[...] ho portato un cero di tre libbre... Maria di Gonare, sii lodata... Non seppe dir altro, sebbene nel cuore le tremasse un'onda di preghiera. Ma non [...]

[...] amare colui che la fissava ardentemente, lì, pochi passi distante; ma non osava. Tre sacerdoti vestiti di bianco e d'oro intonarono la messa: un [...]

[...] donna coi capelli sciolti appariva tra la folla, ma nessuna aveva la magnifica chioma di Maria; quando, all'Elevazione, ella s'inginocchiò [...]

[...] come nessun altro uomo avrebbe saputo più guardarla: ma volgendosi incontrava gli occhi neri e vivi di Francesco e li fissava con abbandono e con [...]

[...] tristezza. Sì, il sogno era finito; la realtà cominciava. D'altronde ella si sentiva triste, ma non molto. Francesco era brutto, ma aveva una [...]

[...] d'occhi, - rispose Francesco con ironia. Ma ella non rise, ed anzi chiamò una delle Orotellesi. - Cosa vuoi? - Mi dài quella fiala d'olio [...]

[...] accetterei, bella mia... - Va in pace, allora... - Maria, - disse Francesco, - vuoi che domandi il binoccolo a quel signore? Guarderemo verso Nuoro. - Ma [...]

[...] un po' di nebbia; la giornata si guasta. Ma un altro anno verremo assieme, non è vero? Ella non rispose. Le compagne di viaggio le si avvicinarono [...]

[...] . Ma vedendo che anch'egli s'appoggiava vicino a lei, cominciò a ridere e domandò: - Ma insomma, credi o non credi? - Credo in te, Maria, e vado [...]

[...] , terreo, con le mascelle sporgenti e la rada barbetta nera, la fronte bassa, corrugata, il naso aquilino che gli dava un'aria d'uccello da preda. Ma i [...]

[...] quando la comitiva riprese il viaggio. Il pasto, il vino, l'ora, rendevano allegri, ma d'un'allegria alquanto sentimentale, i cavalieri e le [...]

[...] , ma spesso rideva, e le fossette delle sue guancie finivano di entusiasmare l'innamorato cavaliere. Finalmente Francesco, durante un'ultima tappa [...]

[...] risposta. Ella si morsicò il labbro inferiore, guardò lontano, e per un istante ebbe l'idea generosa di confessare la sua passione disgraziata; ma [...]

[...] , - ella disse con serietà, - io ti ringrazio molto dell'onore che mi fai, ma capirai che non posso subito darti una risposta. Lasciami un po [...]

[...] ' pensare: fra due settimane ti farò sapere qualcosa. - Quindici giorni! - egli esclamò. - Quanto sono lunghi! Ma sia pure. Egli non disse altro; ma [...]

[...] quel disgraziato servo... Ella chinò il viso, e due lagrime di dolore caddero sul suo seno commosso. Ma fu un istante. Già si scorgevano le prime [...]

[...] ancora... - ella rispose timidamente. - Ma la casa ti piace, non è vero? La strada è bella; in carnevale è sempre piena di maschere e di gente [...]

[...] con zio Nicola, passava qualche volta nella via. Egli era veramente innamorato, tutti se ne accorgevano ed egli non lo nascondeva. Ma trascorsi i [...]

[...] quindici giorni, Maria ne chiese altri sette per decidersi. - Ancora! - disse Francesco, quasi offeso. - Ma questo è un martirio. Egli credette [...]

[...] bettoliere, che pareva molto ben informato. - Non si capisce perchè quella donna non si decida. Ma voglio dirglielo. Un giorno infatti egli entrò [...]

[...] mi sposo, non mi sposerò mai. La gente chiacchiera, ma io non so nulla. - Chi volete dunque per marito, se Francesco Rosana non vi piace? Così [...]

[...] altr'anno. Maria, veramente, aveva cercato di convincere zio Nicola a non rinnovare il contratto, ma egli l'aveva guardata da capo a piedi con disprezzo [...]

[...] voce vaga, sul possibile fidanzamento di Maria, era giunta fino a lui, ma già altre volte egli aveva sentito chiacchiere e notizie false, a proposito [...]

[...] faceva piangere di angoscia e di desiderio. Ma poi una vicina veniva per comprare orzo o frumento o mandorle, guardava sorridendo servilmente la [...]

[...] chiederle chi era il « grosso partito » rifiutato, ma pensò a Francesco Rosana, e non osò trattenerla più a lungo. Poveretta, aveva la febbre. La seguì [...]

[...] . Ella lo guardava, tremante di paura e di pietà. Ah, sì, il povero servo la amava, la amava più che non l'amasse il ricco proprietario; ma che poteva [...]

[...] ella fare? Per un attimo ebbe l'idea generosa di rivelare a Pietro tutta la verità: ma il coraggio le mancò. Mentì ancora, mentì sempre. - Ma non [...]

[...] piuttosto morire che farti soffrire... - egli disse, fervidamente. - Ma ho bisogno di vederti, qualche volta, Maria; ho bisogno di te come del pane e [...]

[...] , vattene... Ella lo spingeva, davvero paurosa che venissero sorpresi; ma egli non poteva allontanarsi, non poteva muoversi. Avrebbe voluto morire [...]

[...] riposarsi accanto al fuoco: anche Malafede s'aggirava intorno al viandante, fiutandogli le vesti e leccandogli le mani. Ma il giovine aveva fretta. Curvo [...]

[...] l'entrata (1) in casa Noina. E del resto, cosa c'importa? Addio. Mettiti a bagno (2). Il viandante s'allontanò, ma Pietro fischiò per richiamarlo [...]

[...] della notte. Perchè andava? Dove andava? Che avrebbe fatto? Egli non lo sapeva, ma andava. Andava come l'ariete che spinto dal prurito della sua testa [...]

[...] cavalli su una strada rocciosa; vedeva grandi macchie violette volteggiare nell'aria fredda della notte. Ma a poco a poco si riebbe. Guardò il cielo [...]

[...] rientrato nella casa dei padroni. Francesco Rosana forse era già partito; ma fosse pure ancora là, che avrebbe fatto egli, il povero servo? Avrebbe [...]

[...] » cercherò di rientrare e di riveder Maria. Bisogna prima intenderci con lei: poi vedrò che cosa conviene fare. Ma d'un tratto udì un respiro ansante, un [...]

[...] , - disse Pietro a voce alta: - come si fa ora? Imprecò, fischiò, ma il cane, tutto fremente di gioia e di stanchezza, correva dritto verso il paese [...]

[...] . Allora Pietro pensò che doveva rientrare subito a casa: ma a misura che s'avvicinava, il cuore gli tornava a battere forte, e i pensieri gli si [...]

[...] e il cane stettero lì, dietro il muro, agitati da una lotta innocua ma ostinata? Egli non calcolò il tempo, ma gli parve lunghissimo [...]

[...] guardò spaventata, ma il cane era già in cucina e zio Nicola s'affacciava alla porta gridando: - C'è qui Malafede! Oh, che diavolo vuol dire? Ah, ci [...]

[...] sei anche tu, bello mio? Pietro non l'udì: guardava Maria, e Maria s'allontanava dal portone. Non una parola fu scambiata; ma Pietro comprese che [...]

[...] . Ma giacchè sei qui riposati: ripartirai domani mattina. Sì, ti darò il chinino; ne ho comprato giusto una boccetta; anche Maria ha avuto la [...]

[...] il forno. Ma Pietro provava l'impressione di trovarsi in un mondo nuovo, in un luogo triste e quasi lugubre: gli pareva di esser morto; sì [...]

[...] ! Se hai la febbre, coricati, - disse il padrone. - Ma almeno un bicchiere lo bevi, eh? Dà qui da bere, Maria. Voltati dunque; oh che vedi ancora la [...]

[...] figura di Francesco Rosana dentro quel bicchiere? Maria si scostò, ma non si volse: allora Pietro vide i bicchieri in uno dei quali doveva appunto [...]

[...] tutto il resto della sua vita per trovarsi solo con Maria e domandarle la spiegazione di quello che a lui pareva un abbominevole mistero. Ma ella [...]

[...] servo. - Perchè, perchè ha paura? Che posso farle io? Non ho giurato di non farle mai del male? Ella è vile; è vile, vile; ma lo l'amo più di me [...]

[...] stesso e se ella mi domandasse perdono... Non sapeva perchè, pensando a lei egli si sentiva debole come un bambino; ma d'improvviso udì nuovamente [...]

[...] Nicola, questo cinghiale rosso e sciocco... Ma dopo che zia Luisa si fu ritirata, il padrone sollevò il bastone e lo battè lievemente sulle spalle del [...]

[...] aveva sperato d'ingannarsi! - Come si fa? - proseguì zio Nicola. - Si poteva aspettare ancora, si poteva sposare un bel giovane; ma alle donne [...]

[...] , oramai, credi pure, piacciono gli uomini brutti. Tu sei un bel giovane, per esempio; ma credi tu che piacerai alle donne? Passati quei tempi, bello [...]

[...] ; ma gli avvocati, dice zia Luisa, sono spiantati. Dunque, sai tu chi ha fatto la domanda di matrimonio? Indovina un po'. Pietro sollevò il capo [...]

[...] , fece il suo solito gesto sprezzante. - Il sindaco, bello mio; il sindaco in pelle ed ossa. - annunziò il padrone: e voleva essere ironico, ma non [...]

[...] Pietro; ma ripetè il suo gesto sprezzante e s'interruppe. - Dicono? Che cosa dicono? Rispondi, eh! Dicono?... - Dicono che Maria non è innamorata di [...]

[...] Pietro credeva di sentire ancora la voce sommessa di lei: la cara mano si posava ancora sulla sua... Tutto il resto era un sogno crudele. Ma d'un [...]

[...] avventure amorose, con particolari voluttuosi, e Pietro si sentiva ardere di desiderio. Ma d'improvviso tutto taceva: le figure dei padroni [...]

[...] loro: Maria e Francesco. Pietro balzò su, coi pugni stretti, si slanciò, attraversò il focolare, verso l'insopportabile apparizione. Ma dal [...]

[...] richiamò in sè. - È lei? Oh, se venisse, se mi dicesse: è tutto un sogno, Pietro: eccomi, son tua ancora... Ella non venne, ma bastò questo momento di [...]

[...] a tante altre fanciulle povere che avrebbero potuto amarlo perdutamente. Perchè impazzire per una che lo tradiva? Ma al pensiero del tradimento di [...]

[...] , ed ella ha cominciato ad amarlo... Francesco è brutto, - pensò poi, - ma è istruito, è astuto, sa parlare come un avvocato. Chissà quali arti [...]

[...] - Ritornerò, qualche altra volta; ma ella starà in guardia. Ah, se sapessi scrivere! Che lettera le manderei, scritta col mio sangue!... Come farò [...]

[...] . - Ma quale scusa dirò ai vicini? Eppoi ella starà in guardia, non verrà, e si offenderà del mio procedere. Mo poi ricordava le parole della padrona [...]

[...] »: Maria, che s'era lasciata afferrare 173 da questo uccello di rapina. Anche lei, si! lei più di tutti, in certi momenti; ma anche durante questi [...]

[...] febbricitante egli si sentiva debole, languido; ma allora gli pareva di diventare astuto, la sua mente si affinava, progetti da delinquente esperto [...]

[...] ... Una notte egli ritornò in paese: questa volta però non lo spingeva un impulso cieco, ma un desiderio angoscioso di riveder Maria, di muoversi [...]

[...] speranza che aprisse Marla; un barlume 175 infatti illuminò la facciata della casa, al di sopra del muro del cortile, ma subito si spense: nessuno [...]

[...] Pietro: gli venne il desiderio di picchiare forte al portone, d'abbatterlo a colpi di pietra; ma poi pensò: - A che serve? Uno scandalo inutile [...]

[...] del bandito. Zia Tonia conservava quest'arma come una reliquia; Pietro gliela portò via senza scrupolo. Fu il suo primo passo. Ma non seppe perchè [...]

[...] taceva. Pietro sentiva il suo cuore battere violentemente: aveva l'impressione d'aver già commesso il delitto. Ma poi si scuoteva, si svegliava del suo [...]

[...] parenti a lasciarci sposare, e invece... invece sono stato stupido come un fanciullo... Ma guai, guai! Io ero simile al cane che dorme: voi mi [...]

[...] avete svegliato con una sassata... Ah, tu non hai voluto aprire la tua porta, Maria Noina: è giusto, tu sei la padrona, io sono il servo. Ma bada a te [...]

[...] , donna: tu ti sei presa gioco di me, ti sei divertita; hai voluto i miei baci, ed ora mi chiudi la porta; sei stata furba, ma ora mi insegni [...]

[...] ... Sarò astuto anch'io... Ma mentre pensava coì sperava ancora. Ah, se avesse saputo scrivere! - Ritornerò, - pensava. - Verrà l'inverno, dormirò [...]

[...] fredda. Verso sera soffiò il vento di tramontana e Pietro volle accendere il fuoco. Ma si accorse di aver smarrito l'acciarino, probabilmente durante la [...]

[...] due intere coscie di pecora infilate in lunghi schidioni di legno. Vedendo Pietro si confusero alquanto, ma poi risero e lo invitarono a cena [...]

[...] . - Che odore di carne rubata, - disse Pietro, prendendo un tizzone. E stava per andarsene, ma i contadini dissero: - Se non accetti il nostro invito [...]

[...] ? Solo i padroni devono mangiar bene? Pietro rimase. I contadini dissero d'aver rubato la pecora da un ovile poco distante. Ma uno esclamò: - No, è [...]

[...] bella: ogni volta che la vedo mi sento 179 impazzire di desiderio. Ah, Pietro, se fossi al tuo posto! Pietro fremeva, ma taceva. Ah, egli era [...]

[...] pietre, e finì con l'addormentarsi. Ogni tanto si svegliava, sembrandogli di udire l'abbajamento di Malafede; tendeva l'orecchio, ma udiva solo l'urlio [...]

[...] tutto i buoi sono dei miei padroni maledetti. Vadano tutti al diavolo. E si riaddormentava. Ma verso l'alba egli si svegliò di soprassalto. Questa [...]

[...] della capanna e impallidì: quattro carabinieri, rigidi e bruni nel primo chiarore cinereo dell'alba, salivano l'erta. Egli balzò fuori, ma ancor prima [...]

[...] offeso. Bobòre, te lo giuro, come è vero Dio. Lasciami libero: io sono un uomo perduto. - Pietro, - disse il pastore, - Io ti credo, ma non ho [...]

[...] darsi attorno. Ma verso sera Pietro fu dalla camera di sicurezza condotto in carcere. Vi rimase tre mesi. * * * Pietro sapeva benissimo che un [...]

[...] accusato, anche se gli indizi dei reato son vaghi, soffre spesso una lunga prigionia preventiva: ma non poteva rassegnarsi; l'ingiustizia gli pareva [...]

[...] carcerato, e lo confortò e gli raccontò storielle allegre. Egli aveva dovuto far surrogare il servo, ma disse a Pietro: - L'anno venturo ti riprenderò al [...]

[...] . Quindi tutta la roba che c'è nel mondo appartiene a tutti gli uomini: basta sapersela prendere, la roba... - Ma vedi, - osservò Pietro, - poi ci [...]

[...] mettono in prigione. - Bisogna essere astuti, perciò, - disse l'Antine; - bisogna saperla prendere, la roba! - Ma anche tu ti sei lasciato prendere [...]

[...] colomba. Io sono innocente del reato del quale ora mi accusano, e proverò la mia innocenza; un'altra volta potrò essere davvero colpevole, ma potrò dire [...]

[...] ». E il giudice mi crederà, in fede mia, mi crederà. - Ma io potrò deporre contro di te, e ripetere quanto tu ora mi dici! - esclamò Pietro. L'altro [...]

[...] . - Questo è un uomo! - disse, battendo due dita sul foglio. E parve volesse aggiungere qualche cosa, ma improvvisamente tacque e si fece cupo. - Ah [...]

[...] scrivere, perchè se diventerò bandito avrò bisogno di scrivere qualche lettera!... Egli scherzava; ma l'Antine tornò a fissarlo stranamente [...]

[...] dice: - Arrangiatevi, figli miei; ognuno per sè e Dio per tutti! Peggio per chi non si arrangia! - Ma, - osservò un giorno Pietro, - non basta aver [...]

[...] ? Perchè gli uomini sono più stupidi degli uccelli, ecco tutto! - Ma infine c'è chi è astuto, come tu dici, e c'è chi è stupido. Io, per esempio, sono [...]

[...] all'Antine la sua passione disperata; ma non osava. In fondo in fondo egli conservava un barlume di speranza. S'immaginava che un ostacolo qualunque [...]

[...] . Ma intanto l'ordine di scarcerazione non arrivava mai! Perchè tanta ingiustizia nel mondo? Che diritto avevano gli uomini d'imprigionare uno di [...]

[...] . Bevi; il vino ti ridonerà un po' di colore. Verrai alle nozze? Egli bevette, ma il vino gli parve veleno. Uscì e attese Maria girovagando attorno [...]

[...] alla casa, ma ella non tornò e l'ombra della sera cadde sulle cose e sull'anima di Pietro. - Ella doveva essere a casa e non mi ha neanche voluto [...]

[...] rispondeva; ma appena si trovava sola balzava di qua e di là, rubacchiava quanti più dolci poteva e se ne riempiva le tasche, il seno, le calze... Maria [...]

[...] questo « fare splendido » della madre: anzi a un certo momento attirò zia Luisa nella camera attigua e le disse: - Ma lasciate che prendano quel che [...]

[...] alla gente che la famiglia Noina era ricca; ma la sposa lo indovinò e non insistè. - Maria, - chiamò una graziosa fanciulla, cugina del fidanzato [...]

[...] , nel giorno delle nozze di Maria, la inquietava, ma in fondo al cuore le ridestava una vaga speranza. Ella sarebbe stata là, pronta a guardarlo [...]

[...] gioia e di desiderio. Ma la sposa era alquanto turbata e lo accolse quasi con freddezza. La notizia della visita di Pietro l'inquietava e la [...]

[...] . Forse domani neppure verrà: sarà stato uno scherzo di Tatana a Sabina. Ma intanto aveva paura e suo malgrado un pensiero poco pietoso le [...]

[...] attraversava la mente: - Ah, non potevano tenerlo dentro ancora un po'? Come c'è stato tre mesi poteva starci quattro. Non per desiderargli del male... ma [...]

[...] finito di smorzare il fuoco indegno che le aveva acceso disgraziatamente il cuore. Non amava Francesco, ma le pareva d'aver dimenticato Pietro: il [...]

[...] d'oro; e che si sarebbe messo i guanti e su junchillo, catena d'oro con orologio. Tutto ciò era falso; ma queste dicerie lusingavano Maria. Ella [...]

[...] le strinsero un po' i piedi, ma glieli resero piccoli ed eleganti. 199 Per qualche momento ella stette a guardarseli con compiacenza [...]

[...] era così leggera? Beata lei che poteva dimenticare, e vivere di piccolezze! Ma no; ad un tratto il bel viso calmo e sorridente della sposa si [...]

[...] annuvolò, i suoi occhi diventarono quasi tristi. Sabina la guardò e le chiese con ironia: - Ti fanno male i piedi? 200 - No, ma pensavo... - A che [...]

[...] . - Che meraviglia di presenti, zia Luisa - le dicevano queste vicine, adulandola; - non s'è mai visto una cosa simile. Ma che « trattamento » il [...]

[...] allo specchio, Maria non rifiniva di guardarsi, girandosi e rigirandosi, torcendo il collo per vedersi le spalle; ma la luce dello specchio era [...]

[...] falsa, rendeva l'immagine rimpicciolita e irregolare, e la sposa non poteva capacitarsi di tutta la sua bellezza ed eleganza. Ma più che lo specchio [...]

[...] , - disse la sorella di Francesco. - Scherzerete dopo. Ma egli cinse la vita di Maria, e volle baciarla. - Ah, - ella disse, svincolandosi - Tu vuoi [...]

[...] dei baci di Pietro le attraversava la mente. Ma subito altre cure la richiamarono alla realtà, e il sorriso della sposa felice tornò a illuminarle [...]

[...] circostanza, le donnicciuole, i bimbi, le galline, i cani e i gatti fecero ala al corteo: ma nelle altre vie poco animate la gente arrivava in [...]

[...] fanciulla, ma legata eternamente ad un uomo che non amava. Eppure non si sentiva infelice; ma un arcano sentimento di paura le faceva battere il [...]

[...] cuore. E inoltre temeva di veder da un momento all'altro ricomparire la figura minacciosa e dolente di Pietro Benu. Ma il corteo arrivò felicemente in [...]

[...] svegliò prestissimo e si mise a lavorare con più ardore del solito; ma il suo pensiero volava lontano, penetrava nella casa degli sposi, li [...]

[...] debolezza. Si tastò il polso, s'asciugò il sudore; poi s'avviò. Ma giunto a Nuoro, invece di coricarsi si levò, indossò il costume delle feste e si [...]

[...] delitto. Arrivato davanti al portone esitò ancora un momento, poi scosse la testa col suo solito gesto sprezzante ed entrò; ma si fermò sotto la [...]

[...] ignoti, e sentiva solo il battito del suo cuore. Ma a poco a poco si calmò: vide davanti a sè il piatto, lo respinse e poi si guardò attorno. I [...]

[...] serviva Maria con esagerata premura. Ella aveva smesso il costume da sposa, ma sotto il bustino di broccato conservava la splendida camicia [...]

[...] una donnicciuola, - gli disse zio Nicola, rimettendogli il piatto davanti. - Il carcere ti ha fatto diventar bello! Ma perchè diavolo non vuoi [...]

[...] palpebre e si curvò sul suo piatto. - Egli non pensa più a me: è venuto per farmelo capire. Ve bene, - pensò; ma non seppe perchè aggrottò le [...]

[...] cavalli, e un velo sanguigno gli cadeva sugli occhi. Ma solo Sabina badava a lui, e s'accorgeva dello sguardo selvaggio che egli rivolgeva agli sposi [...]

[...] . Pallida, quasi sofferente, ella non nascondeva la sua ansia e la sua delusione. Aveva atteso Pietro; l'aveva sentito venire; ma ora s'accorgeva [...]

[...] veduto? Ella alzò le spalle: il giovinotto girò lo sguardo attorno, ma non vide che volti sorridenti e rosei. La festa era al colmo; tutti ridevano [...]

[...] tovagliuolo, poi sospirò e si guardò attorno soddisfatto. Qualche invitato lo applaudì. Lo sposo si rivolse a guardarlo e gridò, in lingua italiana: - Ma [...]

[...] sposa respinse con grazia la forchetta che Francesco le porgeva. - Non ho voglia: basta. Ma egli le mise in bocca un pezzetto di rognone: ella [...]

[...] dovette mangiarlo, ma si stizzì alquanto. - Va, lasciami in pace! - Maria, ti ho offeso? - egli le chiese, fingendo un grave dispiacere. - Maria [...]

[...] ! 212 E mise la sua mano su quella di lei, e non volle più mangiare nè bene, ma aveva già bevuto abbastanza, e i suoi occhi si socchiudevano [...]

[...] avevano colorito persino il viso scialbo di zia Luisa, due spettri convenuti al banchetto per portarvi il malaugurio. Ma i convitati non badavano a loro [...]

[...] giovane istranzu, cioè d'un paese vicino, si alzò, col bicchiere in mano. Tutti s'aspettarono un brindisi, ma il giovinotto sollevò il bicchiere, mosse [...]

[...] denaro necessario, ma combineremo lo stesso. Dove hai le vacche? - Nella Serra. Come si chiama il tuo socio? - Giovanni Antine: un giovane svelto [...]

[...] . - Diavolo, lo conosco! Ma ora è in carcere. - Oh, per cosa da niente: ha bastonato una guardia daziaria, - disse subito Pietro. - Ma uscirà a giorni [...]

[...] Pietro. - ma, credi pure, io non ho trovalo alcun acchisorju: son quindici anni che (1) Tesoro. 215 faccio il servo, ed ho risparmiato qualche [...]

[...] costume suonava la fisarmonica e guardava il circolo dei ballerini che saltellavano tenendosi per mano. Ma quando Pietro e il giovane proprietario [...]

[...] ? Voglio ballare anch'io. - Continua, Paska; ballerai poi, - la supplicarono; ma ella si alzò, depose lo strumento sul gradino, e afferrò la mano del [...]

[...] Pietro. - Un tempo tu sapevi suonare, - gli disse con serietà. - Suona, Pietro. Pareva gli domandasse un favore molto triste; ma egli neppure rispose [...]

[...] . - Almeno ballerai, - ardì mormorare Sabina, afferrando la mano di Pietro. Egli si lasciò trascinare dal circolo saltellante, ma la sua mano [...]

[...] mbài, bimbarambòi. Ma a misura che il sole declinava dietro il portone, e l'ombra invadeva il cortile, gl'invitati diventavano seri e pensierosi [...]

[...] avevano fatto svanire la mezza sbornia dello sposo: ora egli tornava ad esser galante 217 e innamorato, ma coi suoi soliti modi insinuanti e un [...]

[...] sopra si udiva il tintinnio dei bicchieri e le voci rauche ed allegre degli amici di zio Nicola, ma nell'angolo ove s'erano ritirati gli sposi, sotto [...]

[...] provava la gioia dello assetato che avvicina le labbra allo zampillo della fontana... Ma ella guardava lontano, ed i suoi occhi splendevano d'una luce [...]

[...] . - Voglio baciarla io. - esclamò il contadino, battendo le mani. - È vero che bisogna baciarla mentre le si fa un dono. Il dono io gliel'ho già fatto, ma [...]

[...] darmi due scudi d'argento? - Fai le cose a dovere, perdio! - osservò l'altro. - Mi dispiace, però, non ho gli scudi. Ma Pietro ebbe un'idea felice [...]

[...] , Sabina bella... - Addio, - rispose Sabina, correndo come una pazza fino al limitare della porta. Ma quando uscì nel cortile, ella vide una scena [...]

[...] proprietario disse qualche parola, e si curvo e baciò la sposa sulla fronte. E subito dopo Pietro l'imitò, ma invece di baciare Maria sulla fronte [...]

[...] di tanto in tanto si 222 sfogava con quel grido caratteristico, col quale talvolta i paesani nuoresi vogliono esprimere la loro gioia. Ma [...]

[...] non era un pastore: era un possidente ed aveva una discreta rendita; ma siccome il bestiame e i pascoli (tancas) rappresentavano la sua più grossa [...]

[...] sposa, sollevando la testa per infilare l'ago: - ma verrà anche quella! È presto ancora: due mesi appena! Verrà, verrà... E provava un impeto di [...]

[...] statua si sarebbe commossa più di lei alle carezze dello sposo: ma lo sposo l'amava, la voleva appunto così, pudica e ignara, con gli occhi [...]

[...] ; s'egli si fosse voltato e l'avesse baciata, ella avrebbe pianto di tristezza. Ma finalmente giunsero all'ovile: Maria si scosse, scivolò svelta [...]

[...] sarebbe presto venuto, ma non arrivava mai. Nessuno turbava l'idillio primaverile dei due sposi: solo qualche pastore vicino veniva a visitarli e [...]

[...] di un uomo in fondo al viottolo; credendo fosse Francesco, si sporse alquanto, ma non vide nessuno: i passi cessarono. - Franziscu? - ella chiamò [...]

[...] riconoscerlo anche al chiaro di luna e in lontananza. Ma dopo un momento ella si scosse, guardò ancora, ascoltò. Niente, nessuno. La pace infinita [...]

[...] preparò tutto per la cena, ma ogni piccolo rumore la turbava. Francesco non tardò a ritornare. - Nessuna traccia della vacca, - egli disse, adirato [...]

[...] saremo ritornati in paese vedrai. Ma a notte alta il servo ritornò con la vacca zoppicante, e disse di averla trovata in fondo ad una perca (1 [...]

[...] un'ombra passava negli occhi della giovine sposa, si affrettò a soggiungere: - Sì, lo conosci, è un contadino, Giuseppe Pera; non è bello, ma è buono [...]

[...] mancarono dalla tanca. Francesco non s'incollerì, ma diventò pallido, e guardò il servo con occhi torvi. - Andiamo, - gli disse; - anche questa volta [...]

[...] attese. Si sentiva un po' inquieta per l'affare delle vacche, ma sperava che tutto procedesse come l'altra volta e che Francesco non la lasciasse sola [...]

[...] capricciosa come una fanciulla di quindici anni; ora... ora si vergognava delle sciocchezze commesse: si vergognava, ma non si pentiva. Dopo tutto, chi [...]

[...] abbaiò, un altro rispose in lontananza. - Francesco deve essere tornato all'ovile: non ci siamo incontrati. Ho fatto male a muovermi. Ma giacchè era [...]

[...] della tanca e poi ritornava subito da te. Sarà già all'ovile. Andiamo, ti accompagno. Ritornarono indietro, ma nonostante le parole del pastore [...]

[...] disgrazia. - Ma no, Maria; che ti salta in mente? Forse Francesco è ritornato, ed ora ti cerca. Allora Maria ritornò nella radura e ricominciò a [...]

[...] le traccie e inseguono i ladri. - disse; ma la sua voce era incerta. - No, no, dev'essere accaduta una disgrazia: lo sento, - gemette Maria [...]

[...] , balzando in piedi e torcendosi le mani con disperazione. Il pastore cercava di rassicurarla, ma ella non udiva le parole di lui: provava una penosa [...]

[...] ? Egli non rispondeva: nessuno rispondeva. - Se non mi avesse promesso di ritornare! Ma egli ha promesso: e poi, forse che una vacca può premergli più [...]

[...] di me? Egli sa che sono qui sola, di notte... Il pastore sentiva che ella aveva ragione, ma la confortava: - Non è poi tardi: guarda le stelle [...]

[...] a stare tranquilla. - Vedrai, - disse, - fra poco Francesco sarà di ritorno. Perchè hai paura? Certo, egli ha fatto male a lasciarti sola; ma [...]

[...] d'accordo coi ladri delle vacche. Ve lo dico in confidenza, eh? - Sta tranquilla, non lo ripeterò; ma anche gli altri pastori hanno sentito Francesco e [...]

[...] Turulia litigare. Maria tacque e socchiuse gli occhi. Il pastore la credette assopita e uscì fuori. Ma ella non dormiva: la disperazione cresceva [...]

[...] sembrava di udire il passo leggero di Francesco avvicinarsi; apriva gli occhi e guardava, ma al barlume giallognolo del fuoco scorgeva solo il profilo [...]

[...] , per l'onore della sua memoria. Le mie labbra non devono aprirsi, o questo sarà il mio più terribile castigo. Ma che 248 accadrà, mio Dio, che [...]

[...] le aveva dato, la promessa del giovine servo: « Io non ti farò mai del male ». - A me no, ma a lui, a Francesco... Ah, che giorno funesto fu mai [...]

[...] velluto, morbida e tiepida... - Bisogna che io vada, - pensava Maria, ma non poteva muoversi. D'altronde, dove andare? La luna non era spuntata [...]

[...] ... - Ma dormi, figlia mia! Se nessuno viene, buon segno. Vuol dire che sono tutti sulle traccie dei ladri. - Ritorniamo nel nostro ovile, - ella [...]

[...] propose. - Aspetta almeno che sorga la luna. 249 Ella chinò ancora la testa e s'assopì. Le parve di aver dormito appena un momento, ma quando [...]

[...] sola, l'avevano abbandonata! Ella sentì voglia di gridare come una bambina smarrita, ma poi si scosse, uscì fuori della capanna, sì guardò attorno e [...]

[...] ; ma ella passava fra tutte queste cose con quella sua forza di volontà inconsapevole che formava il suo carattere e la guidava attraverso la vita [...]

[...] stanchezza, ma la volontà la sosteneva, la spingeva come una suggestione potente. Di nuovo udì qualche voce lontana: i cani ricominciavano ad [...]

[...] abbaiare, la tanca si svegliava. Quando Maria arrivò al cancello le voci vibravano più distinte ma ancora lontane, ed a lei parve giungessero dal [...]

[...] sorpresa e di dolore, poi si unirono tentando d'impedirle il passo. Ma ella vedeva... Non gridò, non disse parola: respinse uno degli uomini che la [...]

[...] comando: - Ma! Abbi pazienza! Sono cose del mondo, e Dio solo è padrone della nostra vita. Abbi pazienza, Maria! - Dio sa, non gli uomini! Ah, me [...]

[...] fossi trovata in simili frangenti. - Sì, ma guardala bene: sembra una vecchia di cento anni; ella ha resistito come la quercia alla bufera, ma ora se [...]

[...] ne risente... - E quei pastori che l'hanno lasciata sola, là, nella capanna di Antonio Pera! Era cosa da farsi? 255 - Ma credevano che [...]

[...] ; quando ritornò verso la capanna Maria era già uscita... - Lo so, lo so, - disse l'altra; - ma egli non doveva lasciarla sola un momento. Così ella non [...]

[...] Orgosolo, voleva unirsi con gli altri banditi. - No, non è vero; non è stato ancora raggiunto, pur troppo... - Ah, assassino, immondezza... - Ma [...]

[...] , ma accorgendosi che il suo sposo veniva portato via per sempre, cominciò a mandare acute grida. Nel cortile Sabina, col viso bianchissimo circondato [...]

[...] cavalla bianca attraversavi le tue tancas o facevi mille progetti per l'avvenire, pensavi tu che saresti morto in modo così orribile? Ma chi di ferro [...]

[...] ; la messe ingiallirà, ma il padrone non benedirà più col suo sguardo l'abbondanza della raccolta. - Eri onesto e giusto, bianco come l'agnello [...]

[...] tradimento. - Dio è buono: egli chiamò a sè il padre tuo e la madre tua prima di questo giorno nefasto; ma chi conforterà la tua sposa, o nipote mio bello [...]

[...] . Il fuoco non fu quel giorno acceso in casa Noina e nessuno pensò a preparare il pranzo: ma verso mezzogiorno tre donne portarono tre grandi [...]

[...] finsero di non toccar cibo, ma i cestini furono egualmente vuotati. Maria aveva la febbre; al coraggio ed al sangue freddo, che l'avevano [...]

[...] pastori amici; aspettava Francesco, ma sapeva ch'egli non sarebbe ritornato mai più. Visioni terribili la tormentavano; vedeva Francesco assalito [...]

[...] fingevano amici... Un delirio di sospetti, di dubbi, di pensieri atroci, di rimorso e di terrore, la tormentò per giorni e giorni. Ma le sue labbra [...]

[...] con voce sommessa, ma calma. - Non venni prima perchè ero troppo lontano. Viaggiavo; ero assente da oltre quindici giorni. Solo oggi, al ritorno [...]

[...] , seppi della disgrazia: ne rimasi stordito. Ma come, come accadde? Maria sollevò gli occhi, li fissò negli occhi di Pietro. Una freccia non avrebbe [...]

[...] ferito come feriva lo sguardo di lei, cupo e profondo; ma il giovine non si turbò. 264 Stavano seduti entrambi nel medesimo posto ove s'erano [...]

[...] . Anch'egli la guardava, ma i suoi occhi erano freddi e indifferenti, e Maria sentiva in cuore un grande sollievo. Pensava: - Sì, egli non mi ama [...]

[...] . Ma a misura che ella raccontava lentamente, con voce bassa, ancora un po' rauca per il lungo 265 pianto, e rievocava con particolari [...]

[...] rubata; ma egli mi presentò due testimoni, - disse l'Antine. - Chi erano? - domandò Maria. 266 Egli nominò due giovani nuoresi; e realmente [...]

[...] far correre il giovine! Ho avuto la fortuna d'incontrare un uomo che mi vuol bene, e che ha voluto in me non un servo, ma un socio. Cammino per [...]

[...] scuotendo la testa come per togliersi una mosca dal naso. - Ma... siamo nati per morire. 267 -Sì, siamo nati per morire, - convenne zia Luisa [...]

[...] , la ragazza si turbò alquanto; ma la sua voce risuonò ancora più alta e allegra, d'un'allegria forzata: 268 - Sei qui, Pietro Benu! Come stai [...]

[...] , battendo lievemente sulla porta la bottiglia. - Addio, ragazzi... Pietro e Maria rimasero soli, e instintivamente si guardarono; ma subito Maria [...]

[...] convinta che la morte del beato (1) sia stata più che altro una disgrazia: l'impeto brutale di Turulia mi ha reso vedova. Ma vedi, la notte non [...]

[...] dormo, colta da sogni spaventosi: sarà un delirio, ma non posso liberarmene. Un pensiero terribile mi tormenta. Senti, Pietro: per l'anima dei tuoi [...]

[...] sulla palma un rosario nero; ma non osò guardare Pietro. Siccome egli taceva, dopo un momento di ansia ella sollevò gli occhi e lo vide così pallido [...]

[...] , immobile nella posizione di prima. Zia Luisa rientrò mentre Pietro usciva: egli raggiunse Sabina che attraversava la viuzza, ma la salutò appena e [...]

[...] in questa vana passione? Ma per quanto ella fosse mite e ragionevole, un segreto desiderio di vendetta la spingeva. Il suo spasimante era fratello [...]

[...] , ma giunta davanti alla chiesetta della Solitudine si fermò. Era il luogo dell'appuntamento. Giuseppe non era ancora giunto, ed ella, alquanto [...]

[...] cavallino rosso. Appena vide Sabina balzò di sella, legò il cavallo e corse sorridendo verso la fanciulla. - Egli non è più tanto giovine, ma ha [...]

[...] l'aspetto d'uomo bonaccione: ha bei denti e begli occhi, - pensò Sabina; e anch'ella sorrise. - Son venuta - disse, gentile, ma non tenera: - che vuoi [...]

[...] , fermandosi in mezzo alla chiesa. - aspetta... Ho da dirti una cosa. Io ora giurerò; sarò d'ora in poi come tua moglie; ma tu devi dirmi una cosa [...]

[...] ... Nel mondo c'è posto per tutti. Però... - Però?... - Però... dimmi... Ora non insisto; ma se ti domanderò il nome dell'assassino, quando saremo [...]

[...] bocca di parlare; ma Sabina non aveva bisogno d'altro. - Ora taci pure; andiamo. S'avvicinarono all'altare nudo e polveroso; Giuseppe accese due [...]

[...] ceri, s'inginocchiò a fianco di Sabina e le strinse la mano. - Io giuro che sarò tuo marito. - Io giuro che sarò tua moglie. Null'altro; ma quando [...]

[...] Sabina ritirò la sua mano, che la stretta del giovine aveva riscaldato, si sentì triste fino alle lagrime. Ella non si pentiva del giuramento, ma un [...]

[...] mutano le cose di questo mondo! - dicevano le vicine invidiose. - E le cose passate si dimenticano! Infatti Pietro non era più un servo, ma un [...]

[...] si degnava di guardarlo teneramente. Ma egli aveva una sola speranza in cuore, una sola ambizione. Gli pareva che altro scopo non gli 276 [...]

[...] muratori che fabbricavano un muro, venne a cercarlo l'Antine. Il piccolo uomo intraprendente s'era vestito da borghese; aveva i capelli grigi, ma [...]

[...] , ma di buona famiglia, e s'era stabilito a Nuoro, dove fra le altre cose faceva lo strozzino. Da qualche tempo Pietro e l'Antine avevano sciolto la [...]

[...] loro società, e ciascuno negoziava per proprio conto: ma non cessavano di vedersi e di rendersi dei servigi. L’Antine si fermò con Pietro davanti [...]

[...] Pietro a bassa voce. - Vuoi un bicchiere di vino? - Beviamo pure! Ma perchè fai costruire questo muro? - Voglio fare una tettoja. Entrarono in una [...]

[...] sposarla?... Ora parlo sul serio, Pietro! - Io? Ma io l'avrei sposata un milione di volte. Però ho paura. Non che ella mi rifiuti! Oh, no; se io volessi [...]

[...] volessi! Basterebbe guardarla, e tante, tante volte io tremo tutto vicino a lei, ma non oso... È presto ancora. - Bene, aspetta allora a quando la [...]

[...] che racconta Elias Portolu, di quei due che hanno rubato una valigia piena di biglietti di banca? L'Antine scherzava, ma nella stesso tempo parlava [...]

[...] nuovamente bene a Pietro. Non sapeva. O meglio non osava confessarselo: ma la presenza di lui la rendeva triste e ardente. Nessun altro uomo sapeva [...]

[...] . Quanto tempo è passato! Ma volgiti, vieni qui. Ella si avvicinò. - Dammi la mano, Maria! No? Perchè abbassi gli occhi? Perchè non vuoi darmi la mano [...]

[...] almeno guardami... Ella lo guardò: fremettero entrambi, ma Pietro seppe vincersi ancora. - Vedi, - disse, stringendo nervosamente la spalliera [...]

[...] , - ma io oramai sono come una morta; perchè vuoi risuscitarmi? Tu sei giovine... tu puoi... - Io voglio te sola, - egli ripose, con un anelito quasi [...]

[...] s'arrampicavano, su su, uno dopo l'altro, ma arrivati a un certo punto scivolavano e non ritentavano più la scalata. La gente urlava e rideva. Quando [...]

[...] qua e là coi paesani di sua conoscenza. Fra gli altri c'era Giuseppe, il marito di Sabina, vestito a festa, con la barba già un po' grigia, ma [...]

[...] . L'uomo dai piedi fasciati si arrampicava sempre: era giunto quasi a metà del pinnòne (1). Ma ad un tratto un grido risuonò tra la folla: - Ha [...]

[...] , lo scossero, protestando e cercando di far cadere il campione fraudolento. - Oh, tu, diavolo, abbasso! Non bisogna far così. Giù, giù!... Ma [...]

[...] l'altro continuava a salire; la sua persona magra ma non svelta si ripiegava e s'allungava sul fusto con mosse lente, ma sicure. In alto il bizzarro [...]

[...] naso pareva trasparente; gli occhi soltanto, limpidi e chiari, conservavano lo sguardo infantile d'un tempo. Ella non era infelice, ma era povera [...]

[...] . Mossiù Giuanne (1) non batteva veramente alla sua porta, ma ella doveva lavorare, procreare, allattare, e le donne che fanno tutte queste cose si [...]

[...] osso da rosicchiare? Ma ti hanno ammaliata, Maria? Che direbbe Francesco Rosana se risorgesse? Figliolino mio, fiore mio, ecco che ti piango come [...]

[...] . - Non per me... ma per la gente, per il decoro della famiglia! - Calmati, madama reale, - le disse zio Nicola, che spesso la chiamava ironicamente [...]

[...] come andrà a finire! Ma poi si rassegnò e pregò che le usassero almeno due favori. Primo: che il matrimonio si facesse nel massimo segreto. Secondo [...]

[...] atteso ciò che più premeva: il consenso di Maria. Dunque? La mia casa non è ultimata, ma ci si può abitare. Fra giorni io parto per Cagliari; là [...]

[...] Cagliari! Lo imbroglieranno certamente. Ma non osò parlare. Pietro fece altre due visite alla fidanzata, sempre di notte; ogni volta si parlò di [...]

[...] egli fu uscito, zio Nicola le disse: - Bada, non si deve mai ricordare il primo sposo in presenza del secondo; non farlo più. - Ma se prima lo [...]

[...] viso della giovine vedova appariva qualche segno d'inquietudine. Ella lo guardava appena alla sfuggita, ma bastava quello sguardo carico di [...]

[...] pericolosi fidanzati. Una domenica mattina Pietro entrò all'improvviso, con la speranza di trovar Maria sola; ma zia Luisa era già stata alla prima messa [...]

[...] sposare un ex-servo, dopo essere stata la moglie di un ricco principale, la umiliava profondamente; ma poi ella si riabbandonava tutta alla sua [...]

[...] sprecata inutilmente: ma in tutto ciò v'era qualche cosa d'impulsivo. Il caldo primaverile, il benessere, le quiete della casa, la solitudine [...]

[...] , acuivano in lei questo 296 improvviso trionfo del sensi, questo risveglio della giovinezza stanca di dormire. Ma quando il desiderio non l'accecava [...]

[...] suo amore con frasi rozze ma ardenti. « Ti abbraccio e ti bacio mille volte, come quella domenica; ti stringo forte, muoio dal desiderio di starti [...]

[...] , sia. Ma anche tu mi devi fare un piacere: non ho osato domandartelo prima. Per il tempo che abiteremo qui, nella casa di tuo padre, lascia che faccia [...]

[...] triste. Era la sposa che doveva fornire il letto nuziale, e Pietro quasi la offendeva proponendole un letto suo; ma d'altra parte egli aveva ragione [...]

[...] da quell'involucro funereo, di metter le ali come la farfalla uscente dal bozzolo; ma quando sul corittu d'orbace ripose il giubboncello di panno [...]

[...] solitarie 302 rischiarate dai primi barlumi dell'alba. Pareva che tutti avessero paura di svegliare la gente e di esser veduti. Ma ad un tratto [...]

[...] arrivato così, naturalmente, come qualsiasi sposo che ha scelto senza ostacoli una donna della sua condizione: ma se la gioia profonda della vittoria [...]

[...] gli passavano allora in mente, vaghi terrori attraversavano la sua felicità un po' melanconica; ma bastava ch'egli sollevasse la testa, come [...]

[...] . Maria pregava: anch'ella ricordava; rivedeva al suo fianco la triste figura dell'ucciso, ma non si turbava per questo. Non l'aveva pianto abbastanza [...]

[...] stesso cespuglio. Zia Luisa aspettava dietro il portone; non pianse nè bacio gli sposi, come l'altra volta, ma gettò su di loro una manata di grano e [...]

[...] ebbe persino paura di Pietro, perchè egli la guardava con uno sguardo quasi feroce, con gli occhi verdognoli, iridati e misteriosi; ma quella [...]

[...] . Ella cominciava a credere ch'egli fosse geloso. Ma per lo più egli si mostrava tenero, dolce, quasi rispettoso: pareva non avesse dimenticato la [...]

[...] sua passione. Ma dopo una settimana di ubbriacatura violenta ella cominciò a sentirsi stanca; la nebbia ardente che la circondava cominciò a [...]

[...] pensava. 307 Sentiva un lieve peso alla testa, ma i suoi pensieri erano meno torbidi e il suo respiro meno ansante del solito; ella ricominciava [...]

[...] e spossata, ma già libera della febbre che l'aveva resa per tanti giorni incosciente. - Sì, - pensava, - mia madre è già pentita del suo proposito [...]

[...] di mandarci via, ma oramai Pietro è deciso. Sì, bisogna cambiar casa, almeno per un po' di tempo. Dopo sono certa che ritorneremo qui. Pietro non [...]

[...] ansante; ella si rimise a cucire, ma l'ago le tremava fra le dita. Da questo sogno la scosse un forte colpo picchiato al portone. Ella mise per terra la [...]

[...] ? Ella non sa ancora che mi sono sposata? Ridiscese, richiuse il portone e aprì subito la lettera. Era senza firma, ma ella riconobbe la calligrafia [...]

[...] di Sabina. D'altronde la lettera cominciava così: « Cara Maria, tu sai chi io sono: non mi firmo per prudenza, ma tu sai che io sono una persona [...]

[...] quello che credi, ma sii prudente, perchè Pietro sarebbe capace di ucciderti se si accorgesse che sai ». 310 * * * Senza avvedersene Maria [...]

[...] farne un suo trastullo... Ma ora ricordava le parole e le promesse di lui, in quel tempo. - Io diventerò ricco, io sarò fortunato... per te [...]

[...] diventò incosciente. S'alzò, pensò di fuggire, di correre alla vigna per domandare protezione a suo padre; s'avanzò fino al portone, ma la stessa frase [...]

[...] l'ucciso, ad abitare dove Francesco aveva abitato, a dormire nel letto dove Francesco aveva dormito... Ma, giurando, egli era parso così sincero [...]

[...] naufrago che riesce a metter la testa fuori delle onde; ma poi ricadeva nel mare paurosa dei dubbi, nella disperazione che la affogava. - Egli ha [...]

[...] primavera che un'ora prima rallegrava i suoi sogni di sposa felice; ma dall'alto non rispondevano al suo grido che i garriti, quasi beffardi, delle [...]

[...] portone. Eccolo, è lui! Per qualche istante Maria stette immobile, senza respiro; ma una voce di bambina gridò: - Zia Luisa, aprite. Eh, che, siete [...]

[...] morti o malati? Maria non aprì, ma le parole della bambina le suggerirono l'idea di fingersi ammalata per non insospettire Pietro col suo [...]

[...] accusatrice cominciava a salire: ma ella 318 si difendeva disperatamente e riusciva a farla tacere. Ella capiva che Pietro aveva seguita la via [...]

[...] del male per lei sola, ma che colpa ne aveva, lei? Era forse stata la prima a guardarlo?... Anche se ella non avesse sposato Francesco, Pietro [...]

[...] aspetto, come tante volte lo aveva confusamente intraveduto. Ella era ancora la padrona: egli il servo, ma il servo ladro, grassatore, nemico: era il [...]

[...] mente. Per lei non v'era che la speranza dell'innocenza di Pietro: se egli era colpevole bisognava colpirlo. Colpirlo? Ma come? Ma come, anzi tutto [...]

[...] o tacere o cercare un aiuto potente e colpire Pietro a tradimento prima che egli potesse difendersi e sottrarsi al castigo. Ma a chi rivolgersi? A [...]

[...] consigliarle il silenzio. A suo padre? Egli era buono, ma vuoto e leggero: egli forse avrebbe riso di lei, rimproverandole di non aver sposato [...]

[...] Pietro prima di Francesco. A chi dunque rivolgersi? Ella non aveva amici, non parenti di cui fidarsi. Ma aveva molti denari. Aveva un cofanetto [...]

[...] tanca, poteva scavare, trarre la verità della sua profonda sepoltura. Col denaro si arriva a tutto. Ma poi? Che fare, poi? Che fare? Che fare? La [...]

[...] potevano condannare Pietro: ma la gente avrebbe condannato lei. La gente! No, la gente doveva ignorare il dramma, come aveva ignorato l'idillio: per la [...]

[...] angoscioso, fatto di curiosità e di terrore. - Mio padre si alzerà, prenderà il fucile e lo ucciderà. * * * Ma Pietro non viene, ed ella si calma di [...]

[...] ella avesse parlato. Ma il mondo tutto è pieno di tradimenti e d'insidie: l'uomo deve lottare con l'uomo 324 per avere la sua parte di sole e [...]

[...] vita? Ecco, l'essere primordiale risorge in lei; non più per amare, come nei giorni passati, ma per lottare e difendersi. Ed a misura che l'ora [...]

[...] , pronto all'assalto, egli, il « ladrone ». Finalmente si avverava il barbaro sogno della bambina ricca: ed ella aveva paura, come nella sua infanzia, ma [...]

[...] inzuppò, e lo mise sulla fronte di Maria. Ella lo lasciò fare. Curvo, ansioso, egli non cessava di guardarla, e parlava, parlava; ma parlava troppo, ma [...]

[...] si affannava troppo per un così piccolo male. - Ti senti meglio, ora? Un poco, sì, vero? Ma cosa è stato? Ma cosa sarà? È da molto? Il fuoco è [...]

[...] spento... Chi è venuto, stamattina? Ti senti meglio? - Sì, meglio. Va, lasciami. Va e cercati da mangiare. Va, lasciami, ora. Ma egli insisteva [...]

[...] , ma la domanda di Pietro, che ella ancora non s'era fatta, le ricolmò nuovamente l'anima di dolore furibondo. Un figlio di lui! Bel rampollo doveva [...]

[...] dolce, infantile, con due occhi non più turbati, ma teneri, supplichevoli. Quando ella lo aveva veduto così? Quando, quando? Non ricordava: forse in [...]

[...] il fiele e l'aceto, come a Gesù. Pietro s'era scostato e la guardava sempre: ma il suo sguardo non era più desolato e inquieto. Anch'egli capiva, o [...]

[...] lucidamente ciò che doveva avvenire. Ella avrebbe taciuto, ella avrebbe sperato ancora; ma come un giorno era riuscita ad arrivare fino al cadavere di [...]

[...] fingerà, e tacerà sempre. I morti, i vivi, le pietre, gli alberi, ogni cosa potrà parlare, ma non lui! No, no, egli non parlerà... 329 E [...]

Praga Marco
La biondina
27 1910 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 469 occorrenze

[...] non ricco ma civettuolo, introdottosi quasi furtivo in quel tempio severo del lavoro, era Adelina che l'aveva voluto, che l'aveva imposto a suo marito [...]

[...] tuo ritratto! — disse lui, con stupore, ma senza scomporsi molto, senza alzare troppo la voce. — Il tuo ritratto. Un'improvvisata. Bellissimo. Chi [...]

[...] te lo ha fatto? — Un fotografo! — ribattè lei, ridendo, fissando gli occhi allegri negli occhi di suo marito. — Già, un fotografo. Ma, così grande [...]

[...] sedie di paglia inzuppate di acidi. Sei contento? Ma anche a questo ò dovuto pensar io. Sei un orso, tu! E poi, via, quando vien qui qualche [...]

[...] deputato, per mancanza di sedili. Ma la tua mogliettina pensa a tutto. Nevvero? Anzi, sai che cosa ò pensato, adesso che 4 c'è il salottino, qui [...]

[...] anno in qua. Poichè s'erano sposati da quattro anni, ma questa intimità tra di loro, questa affettuosità di Adelina per lui, erano nate da poco [...]

[...] . Giacomo, innamorato di sua moglie lo era stato sempre: ma non era nel suo carattere di dirlo e di dimostrarlo troppo: poi, gli mancava anche il tempo [...]

[...] valeva. Ma da un anno, un gran cambiamento s'era fatto in lei. Quasi ogni giorno, essa veniva a trovarlo in istudio. Saliva in tram in piazza del [...]

[...] conservare la buona armonia tra parenti. Ma l'ora del pranzo, quella sì. È l'ora allegra, durante la quale non si parla di affari e di malinconie: ci si [...]

[...] , calmo, ma un po' stupito, un po' impacciato nella novità del paese e delle persone, si schermiva: — Ecco: siamo in diciotto a tavola, ogni giorno — gli [...]

[...] voi. — E glielo aveva detto un po' in francese, un po' in italiano, un po' in milanese, ma con così evidente cordialità che James aveva dovuto [...]

[...] d'inchini; ma il suo faccino grinzoso, circondato da una cuffietta viola, era tutto un sorriso impacciato ma gioviale e bonario che aveva incoraggiato [...]

[...] Bourget e del Maupassant. Tutti avevano avuta una parola gentile, una espressione forse un poco volgare ma piena di cordialità. A tavola, il vecchio [...]

[...] a teatro, al Corso; sono belline: ànno fama di possedere quattro soldi; un marito glie lo troverei facilmente. Ma mi ripugna l'idea di un marito [...]

[...] quattro salti, si mangia una fetta di panettone. Penseranno che cerco marito alle figlie. E che lo pensino! Che c'è di male? Ma quando vedranno che non [...]

[...] alla dozzina. E sì che mio 7 genero è quasi sempre in viaggio. Ma quando è qui, sa fare il suo dovere! — E giù una grossa risata, mentre vuotava un [...]

[...] due volesse: l'una o l'altra, per lui sarebbe indifferente: a scelta; e centomila lire di dote. Ma Giacomo Burton non guardava nessuna delle due [...]

[...] : — L'inglese ti guarda. — Sì, ma non si decide! — aveva replicata Adelina, ridendo. Perchè Giacomo non si era indotto a ballare, neppure con lei, e le aveva [...]

[...] », un ballo fatto apposta per le dichiarazioni della femmina al maschio, dichiarazioni a rovescia, negative, ma forse più espressive, se non più [...]

[...] vedetta, e stava ad osservare, a notare accuratamente chi erano i ballerini scelti da Clara e Virginia. Ma, l'ingenuo, non aveva mai scoperto nulla: anzi [...]

[...] mesi aveva imparato, a forza di studio e di pratica coi suoi impiegati e cogli operai, a parlare abbastanza spedito, e non l'italiano soltanto ma [...]

[...] anche un po' di dialetto: — Signorina, la ringrazio: ma non so ballare. — Possibile? Non «vuole» ballare. — Se «lo saprei», lo vorrei. Allora essa [...]

[...] basso, come era suo costume, si era lasciato trascinare, suo malgrado, a dirle delle cose gentili, con voce un poco commossa, — Ma io la trattengo [...]

[...] complimento, di una parola gentile di protesta. Ma Giacomo taceva. — Il grave si è che non à e non avrà mai un soldo di dote. Allora Burton aveva preso [...]

[...] braccia. Ma una moglie! Voi non sapete, forse, quante pretese, quanti bisogni ànno le donne! E voi, senza farvi i conti addosso, Dio me ne guardi, non [...]

[...] misurare i bisogni ai propri mezzi, — aveva risposto Giacomo. — E questo sarà affar mio. — Eh! ma le donne al dì d'oggi,... — aveva obbiettato [...]

[...] il mio Burton. Ma c'è dell'altro; ed è ciò che mi trovo in obbligo di dirvi, perchè mi fate l'onore di consigliarvi con me. — Dell'altro! — Ecco [...]

[...] avrebbe continuato per un pezzo. Ma James, fattosi serio, lo aveva interrotto: — E voi, signor Galli, la ricevete in casa vostra? 9 La domanda, a [...]

[...] cercato di nascondere: — se ve la darebbe in moglie? Ma posso rispondervi addirittura di sì. Figurarsi! Adelina à 24 anni, e non à un soldo di dote. Voi [...]

[...] della folla ed aveva ragione di dirsene contento: gli pareva persino di aver compiuta un'opera buona oltrechè un atto di coraggio. Ma la interrogò [...]

[...] onestamente. Egli l'aveva calmata con buone parole e con molte carezze, ma aveva dovuto giurarle che, d'ora innanzi, col Galli tratterebbe appena [...]

[...] dimentichiamo mai l'orgoglio di razza. Ma per il naturale attaccamento che vi debbo, signore, io potrò indurre mio fratello a far sì che voi, insieme con dei [...]

[...] . Adelina, vedendolo uscire, quel mattino, più di buon'ora, glie ne chiese il perché. Ma egli lo tacque. Voleva, con una improvvisata, rivelare a sua [...]

[...] passato. Ritornava con la mente alla sua casa di Glasgow, e al giorno che l'aveva lasciata per venire in un paese nuovo, tra gente nuova, ma sorretto da [...]

[...] un'idea, ma confortato da una grande speranza. Ricordava il suo primo arrivo a Milano, e la conoscenza fatta col buon Galli, e il suo primo [...]

[...] nobile, ma tenero insieme, e affettuoso. Chissà? avrebbe lavorato forse con minor entusiasmo, con minore fiducia, se non avesse avuto un essere [...]

[...] di un articolo da gazzetta?... Alla mamma con un dispaccio? Sì, alla mamma sì. Ma era lontana.... non avrebbe viste le sue lagrime di gioia, non [...]

[...] calma come di un dovere compiuto; ma quella che si procura alla propria donna, alla donna che si ama, che è nostra, come è più grande, come è più [...]

[...] con Adelina. La loro felicità avrebbe avuto bisogno di lunghe ore di quieta intimità tra loro due, soli soli. Se non Adelina ma la mamma invece [...]

[...] significava nulla per lui, non era certamente un passo innanzi verso la certezza assoluta, materiale, che ancor non aveva, e che non lui, ma le sue [...]

[...] viaggiatore che à trascorse dodici ore di ferrovia, tranquillamente, senza impazienze, nella convinzione che nessuna impazienza le accorcerebbe; ma che [...]

[...] giusto, così in armonia colla natura sua tutta grazia e tutta brio: l'ambizione. Ma poveretta, che sagrifici doveva aver fatti in quei quattro anni, che [...]

[...] moglie! Aveva mai chiesto, lui, come Adelina riuscisse a tanto? Con cento lire sapeva procurarsi una veste che non valeva, certo, ma che figurava per [...]

[...] mattino per tempo, per andar con la serva a far le compere? Ed ecco come si spiegavano i lussi, i veri lussi del suo desco. Ma ci aveva mai pensato [...]

[...] nella sua carrozza. Il viso non era nè bello nè brutto, ma aveva alcunchè di distinto e spirava una grande giovialità. Portava la lente all'occhio [...]

[...] presentarsi, di salutare, di porgere, che ispirava fiducia e predisponeva bene in suo favore. Ma Giacomo non trovava in lui alcunchè di austero, di [...]

[...] , e che poteva essere errata, bastavano a mettergli in cuore tutto un cumulo di dubbi e di timori. Chissà? stupidaggini, paure da bimbi! Ma perchè [...]

[...] in inglese, Giacomo dubitava adesso che quello non sarebbe l'uomo che gli abbisognava.... E pazienza questo: ma cominciava a dubitare che la prima [...]

[...] preda ad un pensiero fisso, penoso, ingiustificabile forse, ma altrettanto invincibile. Aveva trascinata l'altra poltroncina di contro a quella sulla [...]

[...] fanciullaggine, certo, una stupida preoccupazione che nulla giustificava. Ma sentiva che non riuscirebbe a vincerla: che una mano di ferro gli [...]

[...] fuggita, ma è così vergognosa....» — quando Dumenville si rivolse a lui, e, con un grido di allegro sbalordimento, esclamò: — La mia biondina! Giacomo [...]

[...] granchio! — Ma in quel momento, e sotto l'impero di quell'incubo strano che la vista del barone, gli avea dato, rimase allibito, senza parole. 17 Si [...]

[...] guardava per ogni lato, con occhio avido, scrutatore. Cercava la donna; se l'avesse scorta l'avrebbe seguita, raggiunta. Ma la donna era sparita. Fece [...]

[...] l'antipatia per quell'uomo accresceva, domandò: — Ma.... chi era? — La mia biondina! — ripetè il banchiere. Poi, fatuo, sedendo: — Mia.... pardon.! Una [...]

[...] piccola avventura della quale non ò che a gloriarmi; ma infine.... Giacomo allora ebbe un impeto di rabbia feroce. Fu lì lì per afferrare al collo il [...]

[...] francese, e strozzarlo. Ma si dominò. Bisognava dissipare l'equivoco. E, con prudenza: — Scusate, barone, non vi siete sbagliato per caso? — egli [...]

[...] di credere, ad ogni modo, che l'esclamazione e la confessione mi sono sfuggite. Ma fu tale e tanto il mio stupore! La combinazione era così [...]

[...] — Scusate, signor barone, se vi interrompo; ma ò un ordine da dare al capofabbrica. Due minuti, e.... riprenderemo il discorso sulla strana avventura [...]

[...] momento di tregua, di respirare un po' d'aria. Poi avrebbe ascoltato il resto. Ah! sì, l'avrebbe obbligato a parlare, a dir tutto. Oh! ma non ci sarebbe [...]

[...] , che gli dava la febbre. Adelina. La mia biondina. Null'altro. Adelina. Ma era lei, proprio? Sì, ne aveva riconosciuta la voce. Ed era fuggita [...]

[...] so chi fosse e cosa volesse da me. Ma poichè voi sapete chi è, e.... cos'è.... E poichè non siamo più un estraneo l'uno per l'altro.... — Al [...]

[...] — io spero — una relazione che sarà non solo d'affari ma d'amicizia. — Lo spero io pure. Dovete quindi comprendere come io sia curiosissimo di sapere [...]

[...] ieri e che potreste conoscere anche voi, oggi o domani, se lo voleste. — Ah! ah! molto facile, dunque? — Non del tutto facile, ma... Via! una [...]

[...] riso. Bisognava insultare, vilipendere sua moglie? La insulterebbe. Cosa bisognava fare? Uccidere, rubare? Avrebbe ucciso e rubato! Ma bisognava [...]

[...] di sottintesi: — E se il signor barone non sapesse oggi come far passare un paio d'ore.... Io, pratico della cosa, capii a volo, e risposi: — Sì: ma [...]

[...] l'indirizzo. Poi me la porse, su un piccolo vassoio, correttamente, dicendo: — Il signor barone scuserà se le consegno una lettera chiusa. Ma è [...]

[...] , durante le nostre.... trattative, che chiamandola «la Biondina». Perchè il nome, naturalmente, non si viene a sapere.... Ma non è quello che [...]

[...] . In maggioranza, le maglie, e le grandi scollacciature. È la scena, la mimica sopratutto, che fornisce materia alla cartella n. 2. Ma voi, messo in [...]

[...] russi che formano la sua clientela, Ma, insomma, anche in questo, come in tutte le cose, e in amore sopratutto, non è da cretini e fa piacere talvolta [...]

[...] .... Infatti la Bianchi mi aveva assicurato che è maritata.... Ma chissà? la biondina, Niniche (mi à detto che si chiama Niniche, ma deve essere il suo nome [...]

[...] . Voleva sapere dell'altro. E chiese: — Ma la Bianchi non ne conosce il nome? — Mi à giurato che no. Quando deve avvertirla che.... c'è un cliente [...]

[...] è mia moglie! Ma la tensione dei nervi e dello spirito era stata troppo lunga. E cadde a terra, svenuto. Il giorno appresso scendeva dall'omnibus [...]

[...] affermare recisamente che quanto aveva raccontato era un ammasso di frottole, tutta una farsa inventata da un chiacchierone senza spirito. Ma previde che [...]

[...] aveva aperti gli occhi. Provvedesse dunque al proprio onore.... Sì, era un bene, certamente. Ma Dumenville avrebbe voluto che altri, tuttavia, si [...]

[...] nuziale?... Uno dei tanti, è vero!... Ma se, sitibondo di vendetta, si fosse slanciato sopra di lui, e....? E avrebbe dovuto difendersi?... Dumenville [...]

[...] non sapeva bene, esattamente, quanti milioni possedesse, ma ne avrebbe immolato uno, certamente, per trovarsi a mille miglia lontano. Giacomo [...]

[...] merito, ma vi debbo la mia rigenerazione morale. E mentre Dumenville, stupito, imbarazzato più che mai, stringeva la mano che gli vaniva tesa da Burton [...]

[...] ciglia, e sapendo di pronunciare delle parole superflue, ma come uno sfogo: — Vi prego di credere che non lo sapevo, e che non ne approfittavo. Il [...]

[...] — in un attimo — si era prefisso. Ma bisognava togliere di mezzo il barone. E, fissandolo in volto, avea ripreso a dire: — Voi vorrete sapere [...]

[...] certamente che farò, e, lo immagino, mi offrite il vostro ajuto e la vostra assistenza. Vi ringrazio; ma non ò bisogno di voi. Quello che farò è [...]

[...] semplicissimo. Niente scandali, e niente vendette violente. Capirete bene che si può uccidere la moglie quando si scopre che vi à tradito per un amante. Ma [...]

[...] , di non parlare a nessuno di tutto ciò.... Sì, lo so, è un giuramento inutile che chiedo a un gentiluomo come voi. Ma perdonatemi.... e non [...]

[...] offendetevene. Ne ò bisogno. Quand'è che sarete di ritorno? — Credo fra tre giorni: ma non contavo fermarmi di nuovo qui. Però, se vi occorre.... — Ve lo [...]

[...] apparente: ben diverse erano le sue intenzioni, ben altro il disegno che aveva formato nella sua mente; ma gli premeva di levarsi d'attorno il [...]

[...] , stupito di quella calma e di quella freddezza, ma lieto, insieme, malgrado tutto, di cavarsi d'impaccio a così buon mercato, e desideroso di togliersi [...]

[...] casa sua. Il suo piano era fatto e stabilito, senza incertezze, e lo avrebbe compiuto senza titubanze. Fingere di partire, partire anzi, ma [...]

[...] arrestava alla curiosità di udire le giustificazioni, le scuse di lei. Ma le giustificazioni e le scuse che avrebbe trovate là, in quel momento [...]

[...] . Era dunque maestra nell'arte di dissimulare! Ma perdio! ma perdio! Il modello delle mogli era la cliente di una mezzana! E se egli avesse invocata [...]

[...] taciuto, dato anche che avesse saputo qualcosa e avesse potuto parlare. Ma era possibilissimo che ogni cosa fosse combinata e preparata così bene [...]

[...] intendeva, lui! Ma era fuggita, precipitosamente fuggita, vedendo Dumenville: ecco una prova!... Una prova? No! Adelina faceva una delle solite visitine [...]

[...] sua moglie!... Che avrebbe detto, che avrebbe fatto, lei? Come avrebbe giustificato, non il tradimento, ma la degradazione sua? Come, perchè, per [...]

[...] avrebbe tesa? Avrebbe dovuto, forse, lottare non solo coll'agitazione, coll'orgasmo proprî, ma anche colla preoccupazione, coll'orgasmo di lei [...]

[...] carrozza. E via, colla gran scátola di cartone a cassetta. Ma se non la trovasse, l'Adelina, in casa? Se, paurosa che Giacomo sapesse già tutto, fosse [...]

[...] provvederebbe a tutto. Ma che il suo disegno si effettuasse! Il cavalluccio sfiancato trotterellava verso via Principe Umberto. Adelina aspettava, in casa, più [...]

[...] a partire per un viaggetto di piacere: ma aveva parlato pochissimo di sè stesso: quel tanto che gli era sembrato utile a ispirare fiducia; e le [...]

[...] allo specchio. Che faccia aveva? Stravolta? No.. Ma l'agitazione era dentro, terribile, e più terribile ancora l'incertezza. Il suo partito era [...]

[...] , se occorreva, d'essere venuta, alla fabbrica, oggi. Prove ne avevano? No, certamente. Avrebbero potuto procurarsene? No. Negare dunque. Ma [...]

[...] . Negare, negare! Ma che la faccia non rivelasse la preoccupazione e la paura, nel primo incontro con Giacomo. Era quello il momento scabroso da [...]

[...] rispondere, non temerebbe più. Allora sarebbe naturale l'arrossirle del volto, e il tremito nella voce, e il sussultare di tutta la persona. Ma chi era [...]

[...] era fuggita così lesta scantonando subito, nascondendosi poi dentro l'ándito della casa vicina. Ma no, era impossibile che l'avesse riconosciuta [...]

[...] , rivelarsi a lui, Niniche, la moglie di Burton. Ma non sarebbe meglio, adesso, essere in balìa del francese che non di suo marito? La verità saputa dal [...]

[...] biondo d'ieri.... ebbene? Una disgrazia, sì, ma non una disgrazia senza rimedio, come sarebbe se la verità fosse nota a Giacomo. Dio! l'incertezza [...]

[...] imparerebbe a memoria.... Ma no, invece, non poteva neppur prepararsi: non sapeva, non poteva immaginare che fosse veramente avvenuto. L'aveva riconosciuta [...]

[...] veniva circondato non era una frottola, non era una lustra per strappar più quattrini al cliente, bensì una vera e sacrosanta necessità?... Sì; ma [...]

[...] , quello scettico conquistatore di donne a suon di marenghi? Ebbene, sia pure: ma vedendola entrare là dentro, non gli era passato per la testa che [...]

[...] ottenere che disdicesse quanto aveva raccontato, affermando uno sbaglio, una somiglianza curiosa e ingannatrice.... Oh! fosse lui! Ma non osava [...]

[...] . — Ringraziami dunque. — Sì.... ma non capisco. — Ora ti dirò tutto. Poi volgendosi a Carolina, — Bisogna togliere subito dal solaio il baule e [...]

[...] preparar tutto per la mia partenza. — Parti? — chiese Adelina, stupita. — Sì, per otto o dieci giorni.... Ora ti racconterò. Ma ò una gran premura. Parto [...]

[...] mani di lei, e sollevò per un lembo la veste posata sul letto: — Nevvero? — Ma dunque? — chiese Adelina che cominciava a rassicurarsi e che la [...]

[...] Adelina súbito dopo il racconto di Dumenville, l'avrebbe strozzata, forse. Ma superato il primo momento d'ira e di dolore, si sentiva adesso [...]

[...] colle stesse armi, ma sorretto, lui, dalla certezza che nella lotta egli avrebbe la vittoria finale, completa, terribile. Ora, superato il primo [...]

[...] sono vari giorni che avrei potuto darti una bella notizia: ma ò voluto farti un'improvvisata. Ò voluto aspettare che la cosa fosse sicura, e [...]

[...] sistema provato stamane: tutto va a perfezione. Adelina tacque. Non era quella che le premeva di più, la scoperta scientifica di suo marito: ma un'altra [...]

[...] . Aveva bisogno di altre parole, di altre assicurazioni. Quali? Non sapeva. Ma altre parole voleva udire dalla bocca di Giacomo. — Non dici niente [...]

[...] me, il tuo piccolo grido di sorpresa; alzò, gli occhi; ma tu eri già sparita. Senza averti veduta, capì che una donna si era affacciata alla porta [...]

[...] . Racconterebbe la sua storia, inventerebbe. Che cosa? Non sapeva. Ma intanto, intanto!... Ah! che sollievo. «Dio, vi ringrazio!» Allora saltò al collo di suo [...]

[...] . Ma la calma dei sensi, malgrado il contatto, lo aiutò. — No, bambina, mi farai perdere la corsa: Dumenville mi aspetta alle sette e mezzo, e debbo [...]

[...] andare dal Galli, prima. E, facendosi forza, la baciò sulla fronte. Sulla bocca, no, non voleva, non poteva baciarla. Ma Adelina insisteva: — Parti [...]

[...] calze?... Fazzoletti?... Un po' di colorati e un po' di bianchi. Va bene?... Oh! di', porta la pelliccia, sai? Siamo d'aprile, è vero, ma di notte [...]

[...] burletta, laggiù alla palazzina e mi accontenti di sputarti addosso! Ma se non ci vieni, se ti colgono delle paure o degli scrupoli di onestà [...]

[...] piccola commedia per togliersi da lei senza espansioni. Ma mentre scendeva le scale, essa, dal pianerottolo e sporgendosi in fuori sulla ringhiera, gli [...]

[...] susurrava: — Cattivo! cattivo! torna indietro subito.... E, sottovoce: — Un bacino, cattivone! Ma, Giacomo avea scesi i gradini quattro a quattro [...]

[...] regola; dalla vita alla morte.... — Ma, che morte! Io conto di campare cento anni ancora. Lei, non se ne parla neanche. — MaMa vuol perdere la [...]

[...] illuminata dalla candela. Non il dolore, non l'ira, non il pensiero dell'offesa, gli avevano impedito di dormire: ma la preoccupazione, soltanto, del suo [...]

[...] rivoltella; per ogni evenienza. Si fece servire in camera la colazione, ma non mangiò; ebbe cura pertanto di nascondere il cibo: temeva di tutto [...]

[...] Etrangers», e cercate di César. À dei buoni sigari — aggiunse con un risolino fine, canzonatore. Gli parlava in francese, ma affettando, ancor più che [...]

[...] stupiva. Davvero, ci si riconosce nelle grandi occasioni. Ma una curiosità lo pungeva, adesso. Leggere il bigliettino che avrebbe dovuto consegnare alla [...]

[...] la provvigione? Ma perbacco: Dumenville aveva pagato 500 lire. La mediazione alla Bianchi, la provvigione a César — (si chiamava Filippo, quel César [...]

[...] invasato, non pensava più che al suo disegno feroce; e aveva una sola preoccupazione attuarlo. Non l'offesa, ma l'attesa, gli dava la febbre. Era [...]

[...] c'era in vendita, qua o là, qualche oggetto gustoso: — Ma, intendiamoci, per quello che vale! Niente favoritismi, signor Sinigallia! — Ed era una [...]

[...] vecchia — i medici sanno dire dei paroloni che riempiono la bocca; per esempio, la chiamano eschialgia: ma guarirla, poveretti, non sanno neanche da che [...]

[...] accettava qualche piccolo compenso, ma dai poveri nulla. Ed erano benedizioni che le piovevano sul capo, e che echeggiavano e si ripetevano nella [...]

[...] ! E non solo guariva la sciatica, ma anche degli altri piccoli malanni. Era una medichessa, insomma, che non si dava importanza, che lavorava più [...]

[...] per pratica che per studi fatti. Ma valeva più lei che tutti i medici del quartiere. Certi giovanotti che le venivan per casa, per esempio? C'era da [...]

[...] immaginarselo, perchè ci venivano. — E su questo, a dir la verità, era meglio chiudere un occhio, — osservava la portinaia: — ma, dopo tutto [...]

[...] non era una megera delle solite, non era una di quelle imbroglione che speculano sulla credulità dei gonzi: faceva il gioco delle carte. Ma, ohe [...]

[...] destino che noi non sappiamo cosa sia, che è nell'aria insomma, ma che è una cosa certa e sicura, non può darsi che sia scritto in qualche sito? Il giorno [...]

[...] che nascete, si scrive il vostro destino. Dove? Nelle carte. Ma bisogna saperlo leggere. Ed io ci ò fatta la pratica. Ma niente soperchierie [...]

[...] andate a chiederlo alle imbroglione, che vi daranno i filtri e le diavolerie. Ma non serviranno a niente. Io vi dirò invece se quello che amate vi [...]

[...] Domeneddio. Ma non imbroglio mica la gente, io. Quando ci leggo sicuro, dico: «È sicuro!» Quando sono incerta, dico: «Badate, mi pare così, ma il vostro [...]

[...] caso è indeciso: la risposta ve la dò come la trovo, ma non garantisco». E così, quelli che vengono da me, se vogliono darmi qualcosa in compenso [...]

[...] . Ma la portinaia si prendeva fior di mancie: non le conveniva di indagare troppo e, tanto meno, di rivelare i suoi dubbi agli altri pigionanti ed [...]

[...] , ma voglio la tale», e fosse pur posta in alto, la tale, fosse pure la regina del Paraguay.... o che sì o che no.... non so se mi spiego». E non [...]

[...] bene; sono qui per questo, e se posso 36 rendervi un servizio mi faccio in quattro. Ma.... c'intendiamo, ragazze! questa è un'agenzia di [...]

[...] collocamento, se volete chiamarla così: ma una locanda no, cavatevelo dalla testa». E aveva una succursale, in via Orti, della quale consegnava le chiavi [...]

[...] , così, come aveva immaginato in un attimo, ferocemente. La sua mente non s'era arrestata a pensare, a indagare, a vagliare. Ma adesso ripensava a tutto [...]

[...] quanto era accaduto. Era vero? Era possibile? Era possibile, in nome d'Iddio, quello che aveva udito? Che sua moglie fosse scesa così basso? Ma [...]

[...] perchè? Ma perchè? Ma per quali strane ragioni? Ma per quali incomprensibili avvenimenti della sua vita, Adelina era diventata una cortigiana volgare [...]

[...] , una di quelle, che si comperano a prezzo fisso, una di quelle che si posseggono il giorno stesso che se ne fa la conoscenza? Ma non era assurdo [...]

[...] , tutto ciò? Ma non c'era uno sbaglio di mezzo, provocato forse da una rassomiglianza strana, bizzarra, per quanto assoluta? A tutto questo non [...]

[...] ? Ma era possibile, questo? E da quando? Che mutamento era avvenuto, nella sua casa, dal dì delle nozze? Nessuno. Che avvenimento, nella loro vita [...]

[...] , aveva potuta trascinarla fin là? Nessuno. Lo faceva per interesse? Ma allora l'aveva cominciato subito, quel mestiere? Subito, appena sposata [...]

[...] dubitato un momento, e domandarle la smentita e la consolazione suprema nel più affettuoso dei suoi abbracci, nel più caldo de' suoi baci? Ma come aveva [...]

[...] sua moglie, ora per ora.... Possibile che la Bianchi fosse incaricata di procurarle.... dei guadagni?... Ma no! ma no! ma non era possibile questo [...]

[...] commettere adesso? Ma se Adelina, innocente, pura, onesta, l'avesse saputo quello che stava per fare, non avrebbe avuto il diritto di sputargli in faccia [...]

[...] contegno, egli aveva creduto di trovare la conferma della rivelazione orribile e strana. Sì, è vero. Ma, via, ricapitolando i fatti, cercando di esaminare [...]

[...] , che gli si presentò dinanzi. La figliolona non rispose, ma lo invitò col gesto ad entrare. Attraversarono un'anticamera non grande e poco illuminata [...]

[...] bambola. Infine, nulla che non fosse volgare, ma nulla che non fosse ammodo. La signora Zaira non lo fece attendere molto. Si presentò, salutandolo [...]

[...] con un inchino e con un «monsieur» pronunciato male, ma pieno di grazia. A furia di trattare con dei forastieri, essa riusciva adesso a farsi [...]

[...] una donnetta sui cinquant'anni, brutta ma non di un brutto antipatico, vestita modestamente e pulitamente di nero. Aveva i capelli brizzolati [...]

[...] rendeva simpatica. 39 Giacomo, che aveva fretta, volle evitarle il perditempo dei preamboli, non solo, ma l'imbarazzo del parlar francese. E le [...]

[...] , cercando di giustificarsi, non invocando il timore della dignità offesa, o il sentimento d'orrore che lo aveva invaso, ma soltanto l'amore immenso [...]

[...] invocando un perdono che sentiva non avrebbe meritato. Ma essa, cara e dolce creatura, glie lo avrebbe concesso, il perdono; e questa grazia suprema lo [...]

[...] una cassetta di cartone come ne usano negli uffici per conservarvi le carte. La posò sul tavolo sorridendo, e l'aprì. Ma Giacomo aveva furia. E [...]

[...] , — interruppe lei, con un altro sorriso pieno di malizia. — Ma si accomodi.... E tenendo una delle sue mani larghe, dalle dita ossute, sul coperchio della [...]

[...] scátola, come a custodire un tesoro, gli fissò in volto gli occhietti scrutatori. — Ma lei parla bene l'italiano. Viene spesso in Italia? — Una [...]

[...] non è una delle città più belle d'Italia. Ma questa volta ò voluto proprio fermarmici. E, con aria disinvolta, accavallando una gamba sull'altra, e [...]

[...] ! la Biondina!... Ma aspetti: l'amico suo è un uomo d'età.... cinquant'anni circa.... alto, brizzolato?... — No. — Allora.... un giovinotto biondo [...]

[...] memoria. — Forse.... — riprese; e s'interruppe: — Ma già, come ricordarli tutti? Ne vengono tanti, e dacchè ò la Biondina la gran maggioranza non [...]

[...] cavato un plico voluminoso di ritratti. Stava per sciogliere la fettuccia azzurra che lo teneva legato, ma Burton intervenne: — No, — disse, curvandosi [...]

[...] all'ideale che me ne sono fatto. — Ma no, ma no, — lo interruppe la vecchia, che rassicurata entrava in confidenza. — Io voglio che veda [...]

[...] qualcos'altro. La Biondina, sta bene ma ò dell'altra roba prelibata: chissà che a gusto suo, non possa trovare anche di meglio. E ad ogni modo — aggiunse [...]

[...] di più. Sudava freddo, ma la sua forte e rude natura lo aiutava. Sentiva che saprebbe resistere ancora. — Come vuole, — disse, — ma mi mostri [...]

[...] Bianchi. — So con chi tratto. Giacomo ebbe un sussulto udendo queste parole. Il senso letterale soltanto, lì per lì, lo aveva colpito. Ma si rinfiancò [...]

[...] ritrosìa di una quasi verginità, «non osate e non chiedete troppo a Lucilla»; qualcuna, era chiamata, soltanto, una «buona figliola»: ma che poema di [...]

[...] scorso. Non era che un paggio, nel ballo. Ma che paggio! Un vecchio abbonato mi diceva: «Gambe come quelle, non ne ò vedute mai, in quarant'anni [...]

[...] d'abbonamento». Ma Giacomo non si entusiasmava punto. — Ò capito: non è il suo genere questo. A lei la molta roba non piace. Ò da dirgliela? L'approvo [...]

[...] quell'atto un segno d'ammirazione. — Eh? Che bocconcino? Mingherlina, sì.... è tanto giovane! diciassette anni. Ma tutta fuoco, tutta nervi. Quella lì [...]

[...] . Avrebbe voluto con un pugno buttar da banda la vecchia, e mettere le mani di furia sul terzo plico, che vedeva in fondo alla cassetta. Ma trovò [...]

[...] ancora la forza di dominarsi. Non era l'inchiesta soltanto che voleva compiere, ma la vendetta feroce. Avrebbe potuto affrettare quella, ma [...]

[...] compromettendo, ma rendendo forse impossibile questa. No, quel ritratto non c'era là dentro, non ci poteva essere: era assurdo che ci fosse: ma pure.... se ci [...]

[...] fosse? Avrebbe lottato finora inutilmente? Gettò via lo zigaro, e disse: — No, no, no! queste storie non m'interessano. Ma la Bianchi continuava [...]

[...] vuol perderlo, perchè denari glie ne dà: ma si sa bene, i denari non bastano mai: io glie ne procuro degli altri. E di me si fida, perchè sa che la [...]

[...] quanti l'ànno avuta, a Milano? Neppur uno. E tutti la credono vergine. Ma à una mamma come dovrebbero averle tutte queste ragazze: una donna che à la [...]

[...] gli altri, e servitor suo. Denari ce ne vogliono, d'accordo, per tirar avanti la barca. Ma non ci sono soltanto i milanesi a questo mondo». Non le [...]

[...] la ripose nella scátola: — Questa, come le dicevo, è inutile che glie la mostri. Era prima donna al Carcano, or fa qualche mese, ma adesso è andata [...]

[...] istudio, più piccola però: ma lo stesso abito, la stessa posa: una onesta fotografia. — Carina! — aggiunse ancora, senza tremiti di voce, senza emozione [...]

[...] gli occhi sul ritratto, rimaneva in una contemplazione dolorosa ma calma, che durò a lungo, e che la Bianchi, credendola ammirazione ed esame [...]

[...] materiale di un fatto già conosciuto? Ma ne aveva dubitato! Che sciocco! Come mai ne aveva dubitato, fosse pure per un minuto? Tutte le circostanze che [...]

[...] precipitata così in basso? Questa domanda se l'era già fatta, poc'anzi. Ma se l'era fatta per potersi rispondere: No, non è precipitata così; non è [...]

[...] Caradelli, che era ricevuta in tante case ammodo, intima di famiglie note e di moralità irreprensibile?! Gli pareva di sognare, ma insieme credeva di [...]

[...] domande! Ma ebbe timore di compromettersi. Allora, nella calma che la certezza del fatto gli dava, non conturbata dalla curiosità di conoscerne i [...]

[...] marchesa — mi pare — (gli era rimasta nelle orecchie come l'eco confusa e indistinta delle parole della Bianchi) e della moglie del pazzo. Ma di queste [...]

[...] due non mi à detto niente. La Biondina.... è maritata, anche lei? — Si, da un anno. — Ah! Ma il marito non la mantiene? — Eh! — osservò [...]

[...] . Aveva un amante povero, forse?! E lo manteneva lei?!... Sì, questo s'era visto molte volte.... Un amante?! Ma se lui, Giacomo, si era sentito [...]

[...] . È già tardi. — Mandata per la posta, no: ma recapitata a mano. La vecchia ebbe un risolino furbo: — Se sapessi dove abita, ci andrei io. — Appunto [...]

[...] . — Ma non lo so. Non so neppure come si chiami. — Oh! possibile? — chiese Burton, incredulo. — In parola d'onore. Scrivo alla posta, a un [...]

[...] io sono forastiero, che parto domani, che non c'è pericoli insomma, con me, potrebbe.... — Ma se le giuro. E poi, se potessi, crede che non lo farei [...]

[...] favori di sua moglie. Ma capì la necessità di non sollevar sospetti di alcuna natura. Prese il cappello, ed uscì, accompagnato dalla Bianchi, che [...]

[...] banali, di appassionate. Ma le aveva distrutte, prima di partire. Queste sole di Adelina aveva conservate, e le portava con sè: erano tutto ciò che le [...]

[...] , il lavorìo dell'allogarsi in una casa nuova. Ma via, tutto codesto nuovo non doveva farti dimenticare l'amica.... Oh! come è vero che lontan [...]

[...] , tutto il brouhaha parigino!... Avevi fatto anche troppo mandandomi quella sette linee. Ed io ò avuto il coraggio di lamentarmi e di rimproverarti! Ma [...]

[...] superbia, adesso, perchè sei a Parigi. Che tu abbia a formare la mia educazione, a darmi il la insieme coll'ultimo figurino della moda, sta bene. Ma un [...]

[...] tentata di mettermi a piangere, e di buttar giù otto o dieci pagine piene di lagrime e di baci, quali ci scrivevamo in collegio. Ma allora, tempi [...]

[...] beati! ce le scrivevamo per ridere.... cioè no, sul serio, ma per ingannare il tempo, invece di fare i cómpiti e di studiar le lezioni. E ce le [...]

[...] fontana, e là le leggevamo.... Senti; in questi due anni passati insieme qui a Milano, dopo il collegio, non ò mai rimpianto quella vita; anzi! Ma [...]

[...] , Totò, l'aiuta. Poveretti, avranno un bel cercare! Sono bellina.... (me lo dicevi tu, ed io ti ò creduto sempre!) ma non ò un soldo di dote! Bianca [...]

[...] via? Perchè? Lo zio? Che zio? Chi ne aveva parlato mai dello zio?... Delle conoscenze, delle amiche a Parigi, si sapeva che ne avesse tua madre. Ma [...]

[...] indovino. Non potrei impedirlo, lo so, non ò nessun diritto: ma, almeno, che si sappia di che male s'à da morire. Ecco; ò perduto anche quel poco [...]

[...] meglio: scrivimi ogni tanto una letterina qualunque; qui, dirigendola alla signorina Adelina Olivieri: ma le lettere che debbo leggere io sola [...]

[...] rispondermi su questo? Ma, Dio santo, devi aver ben capito che intenzioni abbia tua madre. Che dice? Che fa? Questo zio benedetto ritrovato [...]

[...] spaventata un poco. Zio? Ma io l'ò detto e l'ò ripetuto con tanta grazia infantile, con tanta ingenuità, che le paure le sono passate. E poi non [...]

[...] , no la se scomoda.... » Ma dev'essere, in fondo, una tale stoffa!... Basta, io, a buoni conti, me la sono attirata dalla mia; le ò fatto capire che [...]

[...] mondo si debba fingere sempre, non solo per vivere tranquilli, ma per essere rispettati dalla gente! Vedi come è tutto menzogna e ipocrisia quaggiù. E [...]

[...] , ma insomma zia Ermelinda e Totò si vogliono bene. Possono dirlo alla gente? Nossignori. Debbono nasconderlo a tutti, altrimenti la gente [...]

[...] poco nesso in quello che ti scrivo: ma ripensaci un momento e vedrai che il nesso c'è. Sto leggendo un libro divertentissimo che ò trovato in casa [...]

[...] divertita. Ma pensa: partir da Milano e gironzolar due mesi su per i monti, trattenendosi tre giorni qua, otto là, dieci più in su, altri otto più [...]

[...] e pernottare, soltanto, veh! ma impossibile farne a meno: partendo da dove eravamo per andare dove si voleva andare, nessun altro luogo che quello [...]

[...] : «Oh! che combinazione! Lei qui? E lei? Oh! ah! uh!» La gente, naturalmente, non ne avrebbe creduto un fico di tutto ciò: ma le apparenze sarebbero [...]

[...] un amante, a patto che sia uno solo: anzi, glie lo concede volentieri; ma vuol essere lui a concederlo: non vuole che la donna glie lo imponga. Guai [...]

[...] à qui s'affiche! Zia Ermelinda tutto questo l'à capito benone, e la fa in barba al mondo. Così è amata, rispettata, ossequiata. Ma per me, che mi [...]

[...] ad intendere anche a me: ma di me si fida. Io poi mi diverto a tormentarla un pochino, ogni tanto. A metà delle nostre peregrinazioni, un giorno [...]

[...] , stanca morta, annoiata, le ò detto: — Ma non si potrebbe fermarsi in un buon hôtel dove ci sia un po' di gente, e qualche passatempo? Allora lei, con [...]

[...] sia qualcosa tra me e quella botticella impagliata di zio Totò. — Oh, Adelina! Sono scappata a cogliere degli edelweiss. L'avevo detta grossa: ma [...]

[...] anche la pazienza à un limite. E così sono passate le vacanze, Bianca mia! Due mesi di noia, di orribile noia, di disperatissima noia! Ma abbiamo [...]

[...] apertamente, ma che sai già o ài la convinzione che non tornerai più, salvo qualche nuovo avvenimento nella tua vita. Dovevo immaginarlo. Oh! quando sei [...]

[...] partita, qualcosa dentro il cuore mi diceva che ti perdevo per sempre!... Per sempre? Ah! no. Cascasse il mondo, ma ci dobbiamo rivedere: non so [...]

[...] quali circostanze strane riescirei a far questo: ma so che dobbiamo rivederci. Ci apparteniamo troppo, mia Bianca! Quando ti ò accennato, altra volta [...]

[...] tranquilla, non ne farò! Ma ò fede nell'avvenire. Questa vita non durerà sempre così. Però, lásciatelo dire: diventi terribilmente seria e [...]

[...] il tema solito delle mie lunghe lettere di ogni giorno. Ma è un argomento serio e doloroso e grave. Grave anche per me. Perchè quanto è accaduto [...]

[...] d'esperienza: e una illusione di più se n'è andata. Il preambolo è lungo; ma, che vuoi, non so neppure come cominciare. Per la prima volta in vita mia [...]

[...] debbo chiamarlo Totò!... Tra Orlandi e zia Ermelinda ci fu stamane una scenata. Essa non à mutato in nulla i loro rapporti, ma.... muterà forse i [...]

[...] miei con loro due. Io non vi ò assistito, per fortuna ma ò udito tutto. Come e perchè mi fu dato di udirla, non so. La zia mi credeva fuori di casa [...]

[...] , quasi, a strapparsi i capelli! — Ah! non si può durarla così? — sbofonchiò allora l'Orlandi. — Non si può durarla così? Ma possiamo smetterla [...]

[...] apprendere anche prima di maritarsi: ma so valutare il bene ed il male; so che importanza bisogna dare quaggiù — considerato il mondo com'è — e [...]

[...] nel raccontarti quello che ò udito oggi. Senti: non so che avverrà di me: non so che cosa mi riserbi il destino. Ma se.... finirò male (sì, sì, oggi [...]

[...] qualcosa di più e di peggio. È la sua schiava.... C'è una parola che dice meglio, che dice tutto, crudamente. Ma non la voglio scrivere. Oh! non perchè [...]

[...] sono una fanciulla (lo sono ancora? Essere fanciulla consiste proprio soltanto nell'aver diritto ai fiori d'arancio?), ma perchè si tratta della [...]

[...] amicizia dell'Orlandi, ma colla speranza, colla convinzione anzi, che sarebbe riuscita a farsi sposare. Ne' suoi calcoli, quell'amicizia accordata [...]

[...] suoi futuri doveri. Ma molti anni sono passati senza che l'Orlandi si sia deciso a realizzare il sogno della zia. Egoista e calcolatore, egli non à [...]

[...] , della signora Orlandi milionaria; la sua pupilla, forse; la sua erede. Povera donna! Ma il fatto è che, oggi, completata la mia educazione, io non [...]

[...] meno di scendere in istrada ed offrirmi al primo uomo che passa.... Ma me ne manca il coraggio, e mi pare di non averne il diritto. Non mi sento il [...]

[...] sono per colpa mia. C'è contraddizione, forse, tra quel disgusto e questa mancanza di coraggio: ma non saprei spiegarla. È così. A te sola posso [...]

[...] sperar nulla, ma coll'unica consolazione e coll'unica soddisfazione di essere tolta di qui prima di tutto, e di trovarmi avviata, domani, su una [...]

[...] , ma mi sento sulla via di ragionare. Attendo la tua risposta. Sono convinta che mi farà del bene. Ora sono stanca morta, affranta, spossata [...]

[...] diritto di ripagare collo scandalo tutto ciò che la zia à fatto per me. Ché, se lo à fatto bene o male non lo so, ma, certo, lo à fatto guidata da [...]

[...] modo tu l'ài affrettata: e te ne ringrazio. Ma ti giuro che fui sincera. Che era quell'indignazione? Che era quel disgusto? Un resto di candore, o [...]

[...] , dinanzi a me. Non so dove conduca. Ma la strada la vedo. Quando il momento verrà, incomincierò risolutamente il mio cammino. E a seconda del compagno [...]

[...] di viaggio che avrò, saprò che metodo seguire, saprò se tener la destra o la sinistra, saprò se correre o andare adagino. Ma stai sicura: in [...]

[...] qualsiasi modo, non cadrò nei fossati. Ci si forma. Non so se come si vuole: non so se come si dovrebbe, nel senso rigido della parola dovere. Ma, certo [...]

[...] parli, vedo che sei ben preparata anche tu, e che sapresti sorpassare difficili ostacoli, se si presentassero. Ma non si presenteranno. Io te lo [...]

[...] auguro. È sempre meglio non trovarne: ci si logora meno. Grazie, mia cara Bianca. Ma s'invecchia, sai? Che differenza dalle lettere del collegio a queste [...]

[...] proseguire insieme. Perchè da qui a Chambéry c'è pericolo di trovare qualcuno che si conosce. Dopo, è più difficile. Non mi divertirò, certamente. Ma [...]

[...] mariti?! Bianca interruppe la lettura, un momento, e rimase angosciosamente assorta. Ecco una delle sue menzogne; non la più grave; ma quella, forse [...]

[...] . Si chiama Gontran, lui? Carino, ma.... che disperazione che tutti i francesi si chiamino o Gontran, o Gaston, o Oscar. Diventa monotono. Non si [...]

[...] fatta dimenticare, completamente? ADELINA. È vero che si torna alle crinolines? La mia sarta dice che ci si arriva poco a poco: ma io mi fido sino [...]

[...] sconsolante!... Oh! non per le perdute speranze nell'avvenire, sai? ma pel ricordo del passato! È Natale, il secondo che passiamo divise, noi due. Ma il tuo [...]

[...] me, lascio fare, con poche speranze per me stessa e per lei, ma non intralcio e non contrario i suoi tentativi. Tutte le volte che essa, vagamente [...]

[...] peso, sono una noia, un ostacolo, un inciampo. Ma che tutto ciò, agli occhi della zia, dipenda dalla fatalità, contro la quale non si lotta. Che essa [...]

[...] un nobile sentimento. Essa vuol farsi sposare, non per interesse: non potrebbe pretendere da Totò più di quanto ora lui le concede. — Ma essa ci [...]

[...] d'animo e di coscienza. Vorrebbe poter dare a sè stessa un attestato d'onestà al quale il mondo à già posto la firma, ma che essa, in coscienza [...]

[...] , anzi non cerca di meglio che di far finta di non sapere. Potrò forse sbagliarmi, ma, per ora, credo fermamente che sia così. Zia Ermelinda, dunque [...]

[...] , il rispetto del mondo lo à, ma non le basta. Vuole il rispetto di sè stessa. È commendevole. Oh Dio! certamente ci sarebbe una morale più assoluta [...]

[...] , dare un addio a Totò e.... Ma non si vive con due o tremila lire di pensione.... E certi eroismi non si possono pretendere da tutti. Tanto meno a [...]

[...] me, toccherebbe di pretenderli! Ti va? Faccio della psicologia, mi pare. E ti annoio! Ma, via, mentre culli Esterina, puoi leggere le mie pappolate [...]

[...] conflitto degli interessi; qualcuna cui sarà mancato il condimento della dote per tenere assieme la polpetta.... Ma, tutto ben considerato, nessuna [...]

[...] migliore fabbrica di matrimoni che una festina di famiglia. Ed ora dovrei parlarti di quella dei Galli, alla quale ò preso parte ieri sera. Ma la lettera è [...]

[...] , spiritoso e spendacchione. Si dice che mantenga una ballerina. Come vedi, non gli manca nulla. Cioè sì: gli manca un po' di distinzione, ma lui non se [...]

[...] discorsi del signor Anselmo, quando sei al suo braccio, alla queue. Comincia in dialetto: ma tu, per tentare — come puoi — di divertirti, gli [...]

[...] ballare l'è bello, non dico di no: ma se non si sudasse, sarebbe una gran bella cosa. — E a lei signorina ci piace di ballare? — L'è stata al Dal Verme a [...]

[...] dire scottato?), ma in complesso non si può mica lamentarsi. Quello che c'è di bello l'è il ballo. La Bessone l'è proprio un amorino. — E la sua [...]

[...] .... (ò l'idea, ma mi manca la parola: trovala tu). Poi, tutta questa gente borghese, questi nuovi ricchi, se trascurano l'educazione dei figli, o [...]

[...] il suocero gli à recato ricoperto di marenghi? Ma bisogna che della figlia, quando à l'età da marito, si possa dire: «Guardatela: che grazia! Uditela [...]

[...] (io e te ne sappiamo qualcosa) non sempre delle colombe, non sempre colla mente ingenua e lieta e coll'animo aperto e schietto. Ma parlano il [...]

[...] intellettuali, odiose in casa loro, ma che — prese a piccole dosi, ad un ballo o in conversazione — sono, nel loro ceto, meno antipatiche e [...]

[...] pontifico e che sono una bas-bleu da dozzina. Ma tu sai che è la esperienza che me le detta. Quell'esperienza che abbiamo fatta assieme, io e te, in [...]

[...] .... che so? di gentile e d'ingenuo dentro di me. Una ingenuità tutta mia speciale: ma questo lo sento, ne sono profondamente convinta: tra lo [...]

[...] preferirei essere la donna di un artista povero ma di genio che mi tenesse con sè anche se non mi potesse sposare, che non la moglie di uno di codesti [...]

[...] ricconi sciatti e borghesi d'intelletto, di vita, di modi e di parole. E questo mi par buono, veramente buono, e alto, e nobile, e forte.... Ma so [...]

[...] sottintesi e colle allusioni? La notte è passata insonne, ma non sono giunta a nessuna conclusione. Ed ora? Ed ora.... Ebbene, eccola qui, in due parole [...]

[...] te lo ripeta? Mi ma-ri-to Faccio la presentazione: Il signor James Burton, di Glasgow (Inghilterra), mio fidanzato. Tu lo guardi; e cosa vedi? Vedi [...]

[...] un bel giovanotto sui trent'anni, alto, biondo, forte, nerboruto, simpatico, distinto, un poco timido; non ricco, ma in buona condizione, e che à un [...]

[...] , intendiamoci!), ma che non à neppure un soldo di dote: anzi, non à neppure il corredo, perchè se la zia glie lo offrisse (almeno quello!) non potrebbe [...]

[...] ? Perchè se ne è innamorato. Oh bella! sono cose che cápitano di rado, ma che cápitano ancora, qualche volta. E la signorina Adele Olivieri è [...]

[...] innamorata del signor James Burton? Per ora no; ma spera di diventarla col tempo e con un poco di buona volontà. Sono le dieci del mattino, e bisogna [...]

[...] più neppure un minuto da dedicarti. (Ne sei gelosa un pochino? Dimmi di sì, mi farebbe tanto piacere!) Ma che vuoi? Pare che il matrimonio sia una [...]

[...] , tutt'oggi. Trentasei fazzoletti!? Ma, zia, sei matta? Che diavolo credi, che il matrimonio mi darà il raffreddore in permanenza?... Sei toilettes? Ma [...]

[...] per farne che? Quelle che ò non bastano? Otto cappellini? Ma dovrò metterli sotto il letto, nella piccola casa! E via, e via! 65 Infine, ò dovuto [...]

[...] , umiliante, brutale! Oh! ero nata per essere buona! Chissà se le circostanze, i casi della vita, mi permetteranno di esserla?! Ma non è di ciò che ti [...]

[...] debbo parlare. T'interessa forse, anzi certamente, anche questo, a causa dell'affetto che mi porti. Ma oggi ò il dovere di soddisfare anzitutto la tua [...]

[...] presunzione, la mia. Ebbene no. Tanto, io non vi dò importanza, sai? Dò importanza al fatto che egli mi sposa, ma al perchè mi sposa.... No, adesso stavo [...]

[...] per, ridiventare cattiva, e non voglio! Ma è proprio innamorato. A modo suo, s'intende, cioè in un modo inglese. Mi guardava, balbettava [...]

[...] non ò avuto modo e mezzo d'innamorarmene. Ma gli voglio bene, ch'è forse meglio. E ripeto, inglesamente come lui: Credo che saremo felici.... se non [...]

[...] può far gola a molti. — Quello è per me — aveva certamente detto in cuor suo. Non che gli premesse; ma il Galli papà glie lo aveva fatto capire [...]

[...] attaccare al biroccino la domenica, dopo pranzo, e farsi scarrozzare così nel suburbio, con grande invidia dei vicini. Ma se papà Galli apriva gli [...]

[...] , appena mi diceva così (e purchè non si trattasse di un Gerli), mi mettevo in campagna. Ma sai, del resto, con che fiducia! Dio mio, tutto questo è [...]

[...] molto volgare, lo so: ma io avevo una buona scusa: per me, il cercarmi marito era un caso di coscienza, mentre tutte queste manovre sono, starei per [...]

[...] , ti dicevo; la Clara se lo credeva già legato al proprio carro. E faceva la spiritosa con me: — Adelina, l'inglese ti guarda! — Ma con un tono, come [...]

[...] , a dire: — Non farti illusioni però! Se lo aspetti, lo aspetterai per un pezzo! Io, zitta. Ma l'approccio era difficile. Lui non ballava, lui non si [...]

[...] avevo una gran paura che, conosciute le condizioni mie finanziarie.... Ma non ricordavo che avevo a che fare con un inglese: prima di decidersi al [...]

[...] completa, non assoluta: una felicità che è di questo mondo, insomma. Ma posso pretendere di più? Tra un mese, le nozze. Dimmi subito cosa pensi di [...]

[...] rendo felice a furia di ragionamento; non lo sono per spontaneità di sentimento; non sono, mi rendo felice: c'è una gran differenza. Ma se la si [...]

[...] ? Scrivimi senza indugio, a lungo. ADELINA tua. Mi piace tanto anche il nome del mio fidanzato: Giacomo: un nome comune, ma forte, rude, da uomo. E [...]

[...] giorni ò avuto tante cose da fare, e tanti pensieri, tanti sopraccapi. Ma, quando sarò la moglie di James avrò tutta la giornata a mia disposizione [...]

[...] per il passato, quando non avevo nulla da fare? Ma in questo mese! Il mattino l'occupavo tutto a lavorare: e il pomeriggio, zia Ermelinda mi [...]

[...] tenermi compagnia. Che uomo curioso! Ti ò detto che è innamorato di me. Ogni giorno che passa me ne convinco di più. Ma credi tu che me l'abbia [...]

[...] matrimonio e dei preparativi di esso; e poi se ne va, baciandomi in fronte. Ma una parola calda di passione, ma una frase d'amore, mai! E sì che la zia [...]

[...] tutto ciò? Eppure anch'essa deve aver sentito e provato quello che sento e che provo io! Ci siamo scritti dei volumi: ma se, un dì o l'altro, ci sarà [...]

[...] avrò tempo di scriverti domani. Giovedì no certo: è la grande giornata, pensa! Ma, non fosse che un dispaccio, venerdì mattina te lo mando. Tu [...]

[...] nuova via che i pensieri necessariamente ànno presa? Non so. Ma, mi pare di essere un'altra. Per esempio ò riletto a questo punto i foglietti della [...]

[...] , ò detto! Comprendo tutto ciò, e ti scuso. Ma che, almeno, quando mi scrivi, tu avessi la confidenza che io uso con te: e mi raccontassi che fai [...]

[...] , che ti succede, come vivi, che pensi. Nulla di tutto questo. Letterine punto lunghe; affettuose, non dico di no, ma inconcludenti. 70 Le toilettes [...]

[...] faccio tesoro delle notizie, degli avvertimenti, dei consigli che mi dài. Ma non mi basta. Ci sono, ci devono essere tante altre cose che non mi dici [...]

[...] apra le sue, che lui le mie. Ma ne leggesse anche, delle tue lettere, non ci troverebbe che da annoiarsene. Dunque? Bada: noi partiremo verso l'otto [...]

[...] dove farmi indirizzare le lettere. Ma prima dell'otto, cioè prima che io parta, voglio avere una lettera tua, ma una bella lettera. Ài capito? E [...]

[...] meriterai. Chez moi, nulla di nuovo. Continuo ad essere contenta. La vita è un po' monotona, poco emozionata. Ma non me ne lagno. Te l'ò già detto: sono [...]

[...] dir poco, che non vedo Totò: soltanto questo è una beatitudine. Vado quasi ogni giorno dalla zia (sempre vedova, più vedova che mai!), ma nelle ore in [...]

[...] Bianca — nella tua lettera che mi è giunta stamane, mi à fatto ridere. «Niente ancora?» Ma no! niente! Anzi, meno che mai. E, ti giuro, non è la buona [...]

[...] essere, una disgrazia per me. Capisco che è presto per disperarsi. Ma insomma io mi annoio. Non ò niente da fare, e la giornata mi riesce lunga [...]

[...] : ma mi fa pena il chiederglielo. Dunque, vado a letto prestissimo anch'io. Ne viene di conseguenza naturale che mi alzi presto; alle otto, alle nove [...]

[...] gradito e.... di formare la mia educazione. Ma le amiche sono quelle che mi forniscono le letture più interessanti; intendiamoci: più artisticamente [...]

[...] furberie, delle forze e delle debolezze che l'accompagnano nello esplicarsi quotidiano della sua attività di essere pensante e volente. Ma se domandi [...]

[...] rivelata, ancora una volta, me stessa. Ma credi tu che quei libri che amo abbiano avuta altra influenza su di me se non quella di farmeli amare? Credi [...]

[...] ? Credi tu che quelle letture mi incoraggeranno a correre più presto sulla mia via, o mi daranno maggiori titubanze a percorrerla?... Ma no! Io amo quei [...]

[...] migliore soluzione di questo problema che comincia a impaurirmi. Ma sono maritata da sei mesi. Aspettiamo e.... con coraggio. Te beata! Il desiderio [...]

[...] verso mio marito. Che lui debba coricarsi alle dieci per alzarsi alle sei, sta bene. Ma che io dovessi seguire le sue abitudini e sottomettermi [...]

[...] , ma innamorato), se ne impensieriva e se ne crucciava. Da quindici giorni invece, le cose sono mutate. La sera vado di qua o di là: vedo un po' di [...]

[...] mandato e avrai letto il romanzo uscito l'anno scorso. Ma anche lui à quasi quarant'anni ed à il buon gusto di non far la corte. Si chiacchiera di [...]

[...] arte, di scienza, talvolta anche un pochino di politica, ma senza pedanteria. Si commenta l'ultimo libro o la nuova commedia; si racconta, magari, lo [...]

[...] risposta che dò a me stessa, non è una risposta assoluta: è soltanto relativa, non mi soddisfa abbastanza, ma mi tranquillizza. Io mi rispondo [...]

[...] cioè, che non so precisamente che cosa sia un amore colpevole: ma che il mio non è tale. Non parrà strano, a te che mi conosci e che dividi le mie idee [...]

[...] , ch'io ti parli con tanta calma di ciò che — lo giurerei — avevi preveduto dovesse accadere, ed è accaduto. Ma, infine, ne ò colpa? Vediamo. Una [...]

[...] .... punto innamorata, ma semplicemente curiosa, di.... fallare. Novantanove volte su cento, si accorge, a cose compiute, che non ne valeva la pena [...]

[...] . Ma l'irreparabile si è messo di mezzo: e, tanto per giustificare, in faccia a sè stessa ed al mondo, la propria colpa, ci ricasca e la rinnova [...]

[...] , donna che si è data così, per curiosità, è una creatura indegna: il suo è un amore colpevole. Ma il mio amore è ben altro. Mio marito va a letto [...]

[...] alle nove, ogni sera. Per otto mesi di matrimonio io mi acconcio a una vita da monastero. Ma alla fin fine me ne stanco: sento il bisogno di vivere [...]

[...] ambiente che non corrompe l'anima ma 74 la innalza; dove l'intelletto non s'inaridisce discorrendo di mode o di scandali, ma si coltiva in una [...]

[...] dell'ammirazione, della fiducia, dell'amicizia: non fui mai nulla più che cordiale. Ma una sera, istintivamente, contemporaneamente, senza volerlo, senza [...]

[...] pensiero e vecchia frase, ma in cui si nasconde — e a ragione — la scusa prima e più convincente ad ogni colpa degli uomini), à diritto di vivere [...]

[...] lettere. Lettere, non ò più tempo di scriverne. Perdonami. Lunedì. Vedendomi entrare, ieri, si alzò, stupito, ma con una serena contentezza nei grandi [...]

[...] conquistarla: nessun eroismo e nessuna bassezza. Perchè di sì. Eccomi! Ma egli ricominciò a parlare. — Perchè, Dély?... Vi amo.... con tanto [...]

[...] , in questo amore, facciamo che senza colpa rimanga. Perchè distruggere l'incanto?... Vi amo, sì, tanto: ma non voglio farvi del male. — Che importa [...]

[...] diritto di essere creduto, io che non ti ò chiesto nulla, io che non osavo neppure di guardarti. Ma quell'altra esiste e à dei diritti! È una [...]

[...] e di pensiero che potrai. Non sarò esigente, non imporrò nulla, non sarò neppure gelosa. Mi acconcierò a tutto, a saperti di un'altra, persino! Ma [...]

[...] ti amo, ma non posso rinunciare a te.... Martedì. Anche oggi ò passate tre ore con lui, in casa sua, nella sua bella casa severa, che pare il [...]

[...] , se conoscesse il nostro segreto, ci condannerebbe, forse. Ma ci basterebbe il rispetto di pochi eletti a compensarci della condanna. I pochi eletti [...]

[...] ringrazio dei consigli che mi dài: e le tue paure sono una prova novella dell'affetto che mi porti. Ma non temere. Sono tre mesi — ormai — che ci amiamo [...]

[...] solo, ma, ciò che più importa ed è più difficile a spiegarsi, nei nostri sentimenti. Oh! sì, come è difficile a spiegarsi! Un uomo od una donna [...]

[...] , che sono una viziosa o che non amo nè l'uno nè l'altro. Ma tu, tu che mi ài seguita passo passo dalla fanciullezza: tu che sai i casi della mia vita [...]

[...] ? Non è un uomo volgare; ma, forse per natura, o per necessità di circostanze, o perchè l'esplicarsi della sua intellettualità è assorbito dal lavoro [...]

[...] malignità della gente. Ò durata, un po' di fatica, ma sono riuscita a convincerla. Immagini, certo, perchè volevo Saint-Moritz. Ci va Eugenio con [...]

[...] lei. Ma gli ò giurato di essere buona. Scrivimi lassù. ADELINA. Saint-Moritz, 22 luglio. .....Essa è qui sola. Il marito, banchiere e milionario, à [...]

[...] lusso principesco. Vista da vicino non è bella, e non è giovanissima. Ma, innegabilmente, à uno charme, ed è ciò che deve essere piaciuto, illo [...]

[...] ventina di giorni poco lieti: sarà un supplizio per lui. Ma io, questo sacrifizio di stare un mese senza vederlo, non ò potuto farglielo. E poi, gli ò [...]

[...] giurato di essere buona. E la sarò. Il luogo è magnifico. Ma che me ne importa? Saint-Moritz, 3 agosto .....Decisamente essa non mi può soffrire [...]

[...] . Mi tratta d'alto in basso, mi fa degli sgarbi. Certo non sa nulla: ma suppone — (anche Eugenio me lo à lasciato capire che la situazione è questa [...]

[...] durare tutt'al più sino al 12 corrente. Ma à udito che il 20 ci sarà un gran ballo: à telegrafato a Milano perchè le inviassero una toilette nuova [...]

[...] noi una settimana di più». — Si è fatta pregare un poco, ma à finito coll'acconsentire. Perchè, insomma, qui, con Totò, ci è venuta e ci si è fatta [...]

[...] amore: non solo non mi chiede che le paghi il conto e mi presta un fido illimitato: ma à spinto la sua cortesia e la sua fiducia sino a farmi un [...]

[...] chi dice che sappia tutto e lasci correre per amore di quiete. Ma che ci sieno proprio dei mariti di quella specie? O che sia possibile, invece, che [...]

[...] Dio per gli innamorati. La festa d'ieri sera, magnifica. Non mi sono divertita molto perchè... ero troppo occupata. Ma quel poveretto d'Eugenio si è [...]

[...] lui non aveva mai voluto entrarci, per paura di compromettersi. Si vedevano altrove. Ma ieri l'altro ci è venuta, come un marito tradito che arriva [...]

[...] ; ma, purtroppo, nella triste realtà. Si chiacchierava, in salotto, come facevamo, per delle ore, ogni giorno. A un tratto, udiamo un susurrar [...]

[...] allibita nello stupore di quella apparizione. Eugenio si alza, di scatto, e fa un passo verso di lei. Ma essa lo ferma col gesto, come a dire: «Non temete [...]

[...] ferocia d'impedirvelo! E uscì. 81 Come dirti che avvenne poi, tra me e Eugenio? Non so, non ricordo più nulla. Ma egli è partito stamane, chiedendomi [...]

[...] di progetto, non per leggerezza, ma spinto dalla fatalità che aveva fatto di noi due innamorati, non gli rimaneva che rinunciare a me, a questa [...]

[...] calpestata la nostra onestà, per lo stesso uomo. Ma essa c'era prima di me. Io lo sapevo: egli me ne aveva avvertita. — «Dovrò farvi del male!» — E [...]

[...] gita a Milano. Dammi questa prova di amicizia e di affetto. Potessi venire io da te! ma non posso, non posso! ADELINA. 8 febbraio 1889. .....E [...]

[...] .... o l'avrei ammazzato. Dov'è Eugenio? Chi lo sa? Oh! come vorrei scrivergli! Come vorrei raggiungerlo se lo potessi! Ma, se sapessi dov'è [...]

[...] e affettuose ma non riescono a calmarmi. Forse le tue parole ci riuscirebbero. Ma non puoi venire! non puoi! Non temere per me. Mio marito è un [...]

[...] . Avessi un bambino, almeno!... Ma no, il mio destino crudele mi à negata anche questa gioia della maternità. Sento che sarebbe un conforto, adesso [...]

[...] emularla. Dalla Clelia ci sono tornata, ma mi ci annojai. Non c'è più lui! Mi fa malinconia quel salotto. Vado dalla Rossi. C'è molta gente, molte [...]

[...] mia vita borghesuccia dalla quale, tu lo sai, mi son tolta non per capriccio, non per vanità, non per leggerezza: ma per quella fatalità, quella [...]

[...] . ADELINA tua. 31 marzo 1889. .....Lui od un altro, nevvero? Meglio lui che è stupido ma è marchese, parla coll'erre e porta delle maglie di seta [...]

[...] occhi, direi che il destino à voluto così. Una magra scusa: ma ne ànno veramente di migliori le donne che fallano? Senonchè non cerco affatto di [...]

[...] giustificarmi. Riconosco che la gente cosidetta per bene à tutto il diritto di condannarmi. Ma non me ne importa niente. Ò spinto l'apatismo sino a [...]

[...] rimorso. Persino i miei gusti raffinati e aristocratici, vado smarrendo poco a poco. Una volta, cercavo nell'uomo la distinzione. Ma una distinzione [...]

[...] relazione per riguardo a James e, in fondo, anche un poco per riconoscenza, ricordando che in casa loro avevo trovato un marito. Ma da qualche [...]

[...] novità è che ò dovuto accorgermi e convincermi che Totò è innamorato di me. Ò pensato per un momento se dovevo indignarmene: ma ò concluso che era [...]

[...] ci trovo bene, ecco, un'oretta con voi. Ma vostra zia.... sapete.... è una benedetta donna.... à certe idee tutte sue.... — Potrebbe essere gelosa [...]

[...] lascio guardare, ridendomene. Poi si alza. — Ve ne andate? — Sì. Tornerò presto. — Bravo. Arrivederci. Una cosa leggermente ributtante, ma [...]

[...] faccia una confessione? — Fatemela. — Quando eravate ragazza, in casa della zia, ò pensato tante volte a chiedervi in moglie. Ma non ò osato [...]

[...] mondo. Ma, dopo pochi mesi di inutili ed affannosi tentativi, si era dato per vinto, ed ucciso. La madre di Bianca era rimasta così, senza niun [...]

[...] , fiorente e procace, s'era trovata un giorno, suo malgrado, ma senza opporre resistenza, vittima dell'ambiente, novella Fernanda alla quale mancò la [...]

[...] era venuta a rammentarle il passato: ed ogni giorno, imprecava a quelle lettere che le riaprivano nel cuore una acerba ferita; ma le benediceva poi [...]

[...] , perchè le pareva che le impedissero di precipitare del tutto. Erano una pugnalata, ogni mattina, ma le sembravano la tavola di salvezza sempre a [...]

[...] un marito cha non era esistito mai; sincera soltanto quando la intratteneva del suo grande amore per la propria bambina. Ma era, anche, ogni giorno [...]

[...] progressivo corrompersi di quell'anima buona di fanciulla. L'avrebbe voluta felice ed onesta. Ma la confessione sincera dell'amore per Eugenio dapprima [...]

[...] seconda della fortuna o del caso. E vivrebbe, poichè questo era il suo destino, così, di codesta vita: ma senza cavarne alcun frutto che le potesse [...]

[...] l'obbligavano a mettersi in fronzoli e a ricevere, ma poteva concedersi il lusso e la gioia di chiudere la porta a tutti, essa si rincantucciava in [...]

[...] beatitudine dell'oggi: e dedicava tanto più affetto a quella piccola che le pareva tanto più sua, poichè non era di nessun altri che sua. Ma la [...]

[...] tornerebbe a Parigi? — E avrebbe voluto rispondere: «E che cosa resterei a far qui?» Ma non osava. Infatti: che rimarrebbe a fare, qui? Ciò, che farebbe [...]

[...] bisogna che sappiano quella che sono. Ma Adelina, della irriflessione a cui si abbandonava di progetto, pur di stordirsi, pur di evitarsi la pena e [...]

[...] . Ma non se ne impauriva. La rivelazione di Bianca l'aveva addolorata, ma non impressionata: e sinceramente le aveva detto: «Tu, cortigiana, vali [...]

[...] rinnovato il mercato di sè stessa. Colle ultime cinquecento lire avrebbe rifatto il triste viaggio, e ricominciata la sua triste vita. Ma, intanto, si [...]

[...] concedeva — in questa vacanza — la gioia di essere quella che avrebbe voluto essere. E durerebbe quanto fosse possibile: un mese od un anno. Ma [...]

[...] ancor più ignominiosa questa sua vita d'adesso, che quella condotta sino allora?... Ma se rivelava questi suoi dubbi ad Adelina, e questi timori, essa [...]

[...] non si convinceva del facile ragionamento, ma si lasciava cullare dalla compiacenza dolce e insperata che le causava il rispetto di cui si trovava [...]

[...] volta, aveva provato in sua vita: di essere una donna onesta. Questo, il proponimento semplice e buono. Ma Adelina, nella sua discesa disastrosa [...]

[...] . — Che c'è? Che è avvenuto? Pasticci di denaro, ancora? — Oh! di quelli ne ò sempre. Ma che me ne importa? C'è ben altro. Leggi. E le porse un giornale [...]

[...] — a sua dimora. Ora, finalmente, Eugenio Giovenzani è tornato. Ma, purtroppo, non bene. Delle febbri malariche lo colsero in Egitto, dopo una [...]

[...] lunghissima peregrinazione nell'Asia minore, nell'Indostan e nel Continente nero. Egli è sbarcato qui or fanno tre giorni, e scese all'Hôtel Vesuve. Ma [...]

[...] . — Partiamo? — chiese Bianca, stupita. — Sì. Non metterai in dubbio, spero, che io debba correre al letto di Eugenio. Ma come partire senza di te [...]

[...] ? — Adelina.... — Poche parole. Si può inventare una sorella, mi pare; una sorella malata a Napoli, gravemente. Tu accorri per curarla, ma non ài cuore [...]

[...] e coraggio di andartene sola. E mi preghi, e mi scongiuri di accompagnarti. — Ma se tuo marito sapesse, scoprisse? — Che cosa? E come lo [...]

[...] scoprirebbe? 90 — E occorre denaro.... — Io non ne ò. Ma tu ne ài. Fammi un prestito. Te lo restituirò, te lo giuro. — Oh! — Spicciamoci. Vieni da James [...]

[...] a pregarlo. — Ma.... — Ricusi? Temi di perdere il tuo denaro? — Oh! Adelina! — E allora? — Ma dimmi, dimmi: pensa a quell'altro.... — A chi [...]

[...] nessuno. Gli ò dato me stessa, non so neppure perchè. Ora mi ritolgo. — Ma se ti ama, cercherà scoprire la ragione della tua partenza. Ti seguirà [...]

[...] . Scoprirà. Potrebbe vendicarsi. — Prima di tutto non mi ama. Mi à presa perchè il prendermi era la cosa più facile di questo mondo. Ma gli preme [...]

[...] certamente di più Kattie, la sua cavalla. Anzi, non gli parrà vero di liberarsi di me così a buon mercato.... — Ma, Adelina, è di te che parli [...]

[...] amava, ma l'anima sua, sarebbe bastata la corrispondenza delle anime a tenerla in vita, a darle una ragione di vivere, e a far sì che non perdesse [...]

[...] il rispetto di sè stessa. E non era la propria degradazione che ora la stupiva e l'addolorava. Ma il tradimento di quell'amore che — adesso che era [...]

[...] industriale. Oh! come la sua esistenza sarebbe facile, adesso. Ma la signora Zaira Bianchi l'attendeva all'arrivo. La vecchia aveva tese ormai tutte [...]

[...] . Allora la vecchia si svelò: disse con bei modi il mezzo, lento forse, ma sicuro, di togliersi dall'imbroglio. Adelina, rossa di vergogna, la scacciò [...]

[...] . E corse da Bianca. Ma Bianca non potè aiutarla che in minima parte. Il peculio, ultimo frutto della vergogna a cui si era tolta, e in cui si [...]

[...] alla vita, le susurrò che desiderava di far qualcosa per lei, anche molto, se ella lo volesse; e non solo per l'oggi ma per l'avvenire. Adelina fu [...]

[...] . Così, essa si dava per denaro, spinta dalla necessità assoluta ed imperiosa, ma non aveva un amante. L'anima rimaneva libera e pura da codesto [...]

[...] procurati dalla Bianchi e dei cui frutti essa non toccava un quattrino (ma si accontentava di scontare sulla nota del êsuo debito cinquecento lire per [...]

[...] t'ingannerò più, non ti tradirò più. Non ti amerò mai, certamente, ma non amerò nessun altro. Sarò sempre una buona moglie, come la sono adesso [...]

[...] non la rinnoverò certamente». E allora una nube le passava dinanzi agli occhi: non il rimorso, ma il dolore, anzi il rincrescimento soltanto di non [...]

[...] poter essere completamente — per ora — la moglie saggia che avrebbe desiderato di essere. Ma poi quel rincrescimento lo affogava, riesciva ad [...]

[...] pensiero che anche quest'ultimo strappo alla fedeltà coniugale non durerebbe sempre, ma un anno, due anni al più, quanto occorreva a pagare il suo [...]

[...] arrecato un gran dolore a James: e pazienza questo: ma avrebbe potuto toglierlo dalla credulità, dalla fiducia che aveva sempre avute per lei: e [...]

[...] più burrascosi della vita. Poichè non la passione, intima e profonda, l'aveva condotta fin là, ma una sovraeccitazione costante dello spirito e dei [...]

[...] andato più alle gambe che alla testa: ed ànno la mente ancor libera: e capiscono il loro stato: e vedono la porta di casa e vorrebbero arrivarci. Ma [...]

[...] c'è? Non ò chiamato. — Il signor marchese vorrà perdonarmi, ma.... — Che ora è? — Le dieci. — Ebbene, che volete? — Ò una comunicazione da farle [...]

[...] ; che, da due giorni, assaporava la gioia fremebonda di quell'incontro con sua moglie; perdette la calma e la circospezione. — Ah! ma questo è un [...]

[...] quel suo tono di voce di ossequio rispettoso e devoto: — Perdoni ma è la prima volta che capita un fatto simile. Madame Bianchi non si [...]

[...] di nome nè di figura nessuna di quelle signore; ma posso garantire l'esito di tutti gli impegni di questo genere nei quali ò avuto finora l'onore di [...]

[...] marchese britannico s'era proprio pigliata una cotta per questa Biondina, e, ciò che era anche più curioso, dopo averne soltanto ammirato il ritratto. Ma [...]

[...] doveri verso di me.... —Ah! sì? — chiese Burton, con vivo interesse. — E come? — Non ne so di più, signor marchese. Ma madame Bianchi è una donna [...]

[...] speranza nella riuscita del suo disegno che, se non m'inganno — aggiunse César con fine ironia — gli preme assai. Ma James aveva mutato faccia ad un [...]

[...] restituzione della somma sborsata ieri, se proprio Ella non avesse.... Ma se vuol spingere la sua cortesia fino a tornare da madame Bianchi, io credo [...]

[...] denaro, non ne aveva più di bisogno! Ma dopo il riconoscimento del proprio errore, aveva subito trovato il rimedio. La sua mente si acuiva nel frenetico [...]

[...] consegnerò per lei — suggellate, badiamo! — essa si recherà al convegno? — Ma.... — obbiettò la vecchia, un poco paurosa di quel mistero. 96 — Sì o no [...]

[...] Dumenville». Poi chiuse la busta e disse alla Bianchi: — Mandatela subito, me presente. — Ma, io non posso mandarla che per posta — obbiettò la vecchia [...]

[...] , ricordando la commedia giuocata il giorno prima. — Ma che storie! — esclamò James facendosi rosso in viso per l'ira che lo riaccendeva. — Che [...]

[...] storie! figurarsi se voi non sapete come farla recapitare direttamente. — Ma.... — Sentite: queste fanfaluche raccontatele a qualcuno meno furbo e meno [...]

[...] pratico di me, e quando vi possono servire a dar colorito ai.... vostri affari. Ma ormai che l'affare è fatto.... via!... D'altronde, cosa temete [...]

[...] quale nulla mancava di ciò che può servire alla toilette di una donna. Tutto l'arredo 97 era semplice, ma pulito, e vi si vedeva una certa quale [...]

[...] corpo e d'intelletto durate in quei due giorni, ma ancora sorretto e tenuto sveglio dall'ansia che andava aumentando di minuto in minuto, mano mano [...]

[...] guardato attorno per ogni lato, dopo aver esaminato palmo palmo il luogo dove si trovava; si lasciò cadere, involontariamente, a sedere sul letto. Ma il [...]

[...] sicuro. Quelle due righe, se la Bianchi le aveva recapitate, dovevano trascinarla suo malgrado alla palazzina. Ma che bestia, che cretino era stato [...]

[...] ragione dell'insulto: no, non ne avrebbe il 98 diritto: gli riderebbero in faccia; ma per osservarli, uno ad uno, per contarli.... per far dei confronti [...]

[...] più di conoscere. Ma lo saprebbe da Adelina. Li aveva contati certamente, lei: e li direbbe. Scoperta, smascherata, che le importerebbe ormai di [...]

[...] non avrebbe parlato mai. La Bianchi, probabilmente, anzi certamente, sapeva come far recapitare le sue missive ad Adelina, ma non conosceva di certo [...]

[...] , forse; ma il tradimento esisteva? Un tradimento che lo potesse urtare e intaccare nel sentimento, se non nella dignità certamente intaccata e [...]

[...] compromessa? Come marito, sì, senza dubbio, era stato offeso, orribilmente offeso. Ma come maschio? Il suo amor proprio non doveva, anzi, trovar ragione [...]

[...] di lusinghe, in questa forma di adulterio che sua moglie aveva scelto? Sua moglie si era concessa per lucro: un'infamia senza nome: ma non si era [...]

[...] vecchietta di poc'anzi. Adelina, certamente. Non le vedeva il viso, ma la statura, il portamento, erano i suoi. Allora si ritrasse dalla finestra [...]

[...] : ma appena entrata, alzò gli occhi, vide James, e un piccolo grido di terrore gli sfuggì dalle labbra. E, rapidissima, rifece un passo indietro [...]

[...] , come per riguadagnare 99 la soglia. Ma James, che si aspettava questo tentativo di fuga fu pronto alla sua volta, e, senza muoversi, disse, in tono [...]

[...] sogni crollava! Suo marito era lì: suo marito le aveva dato convegno, sapendo di darlo a lei, per vendicarsi certamente, per ucciderla, forse. Ma non [...]

[...] pietà, ma per udire le cose terribili che James le avrebbe dette. Umiliarsi, lei, così orgogliosa, sempre, anche nella degradazione: tanto orgogliosa [...]

[...] Bianchi, ai suoi orribili impegni. Aveva pensato soltanto, un momento, al pericolo che le sovrastava da parte di Oscar. Ma, nella grande felicità [...]

[...] biglietto, nel ricordo della propria infamia, la faceva arrossire di vergogna per la prima volta. Ma la visione dell'avvenire l'aveva consolata presto [...]

[...] , aveva chiusi gli occhi, come per ascoltare una ispirazione, come per leggersi dentro, ciò che il cuore le dettava di fare. Ma poichè era Oscar che [...]

[...] sapeva, non tentava indagare. Ma ci era caduta. Aveva tutto perduto, sull'ultima carta. Tutto, sì! Oh! non fosse venuta! E Oscar l'avesse pur [...]

[...] singhiozzi si facesse meno frequente e convulso. Poi disse, calmo: — Parla. Ma il pianto ricominciò, ancor più affannoso, come se la voce di lui [...]

[...] . — Parla! — ripetè James, violento questa volta. Essa susurrò: — Ammazzami, finiamola. Ed egli, calmo di nuovo: — Sì, forse. Ma poi. Prima devi [...]

[...] ad un braccio, la attirò a sè, violento, e la ributtò verso il letto. Essa ci cadde quasi, ma si rizzò subito, e rimase, appoggiandosi con una mano [...]

[...] col gesto o colla parola. Impugnò, soltanto, la rivoltella, ma senza levarla in alto, tenendola ferma sulla tavola, colla mano. 102 Adelina sentì un [...]

[...] , egli sedette, quasi, sul tavolo, tranquillamente. Ma il movimento di lui spaventò Adelina, che credette giunta la fine. E riprese subito [...]

[...] praticavo, come tutte quelle che incontravo nei salotti delle amiche. Ma ero giovane, piena di sangue nelle vene.... eccitabile, impressionabile [...]

[...] pratico, ài sempre vissuto nelle nuvole! Si interruppe di nuovo. Ora non si stupiva più di quanto diceva: si ubbriacava delle proprie parole. Ma [...]

[...] occasioni che mi mancarono! Oh! no, te lo giuro!... Ma, che vuoi! Ero una ingenua! Depravata, sì, ma ingenua! E onesta nella mia depravazione! Mi [...]

[...] premevi! Volevo rispettarti! E ò scelto il ludibrio che fosse il peggiore, per me e il minore per te! Era così facile di avere un amante: ma ti avrebbe [...]

[...] riuscita!... Ammazzami, adesso, se vuoi: ma non andar attorno a dire il perchè mi ài ammazzata: non ti presteranno fede! Mi credevano la più [...]

[...] la testa tra i cuscini. Ma James la raggiunse, colla canna del revolver sul collo, e sparò. Adelina, ferita, si volse, nelle convulsioni della morte [...]

Nieri Idelfonso
Cento racconti popolari lucchesi
26 1908 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 451 occorrenze

[...] piacevole; ma se talvolta, qua o là dal fatto scaturisce spontaneo qualche buon insegnamento, tanto meglio! e nessuno vorrà disprezzarlo, perchè detto [...]

[...] in altri tempi, che molti le guardano ancora con sospetto. Ma per questo capo va franco, lettore, tu puoi leggere e dare a leggere il volumetto a [...]

[...] libretto Racconti Popolari Lucchesi, perchè la materia è presa pari pari di mezzo al mio popolo ed io non ho inventato niente; ma la dicitura l'ho [...]

[...] Vocabolario; (1) onde ho la presunzione d'aver fatto mia non solamente la sua parlata, ma, quello che più monta, la sua maniera di sentire e di [...]

[...] la bellissima distinzione del Salvini. Sarò pessimo raccontatore, ma le voci e le frasi, tutte fino ad una, sono vive e vere popolari; e te ne fo [...]

[...] usarsi qui nella città, ma perchè s'usano di rado ed io non vi aveva atteso, non gli sapevo. Alcuni vocaboli ancora che io sapevo ed avevo udito da [...]

[...] molti, e da donne e fanciulli usati, a molti sono stati nuovi, in modo che non è gran fatto che anco a voi ce ne sia alcuno nuovo; ma per essere [...]

[...] sopraggiungevano di altre qualità e forme, si propose di notarle e descriverle quante ne fossero arrivate; ma come più ne veniva considerando e [...]

[...] x. - qui tum mirifice sperabat se esse locutum - quanto più bacava il c. Ma il fatto è ben altro da quello che credono. perchè l'essenza del [...]

[...] della così detta grammatica, l'ortografia e la retta pronunzia. Ma chi facesse consistere il parlar popolare in quei difetti accennati su sopra [...]

[...] beverone è vera Chartreuse! VII. Ma perchè molti di questi racconti o bene o male vanno per le scuole, non credo inopportuno spiegare il modo che ho [...]

[...] dottissimo e assennatissimo Borghini nelle Annotazioni al Decamerone in molti luoghi, massime all'Annotazione LIII. Ma senza confonderti tanto con [...]

[...] e sono approvati, ma in certi altri luoghi ed in certe altre persone offenderebbero l'occhio e il sentimento. IX. Questo genere popolare toscano [...]

[...] ha molti fautori in Italia, ma non manca di avversari, anzi, diciamo pure di nemici e ne ha sempre avuti; onde le troppo note contese in altri tempi [...]

[...] gli altri Italiani. A me naturalmente pare che non dicano bene; ma, essendo qui ora io giudice e parte, non sentenzio; chiedo solo che mi scusino [...]

[...] coll'occhio dalla forma in cui si presenta o di pagnotta o di ciambella o di piccia o di filoncino, ma col dente è col palato, dalla qualità della farina [...]

[...] , perchè, mutandole, svanirebbe il colorito locale. Ma quando so o temo che non abbiano a essere intese dagli estranei, soggiungo l'equivalente [...]

[...] letteratura, dirò cosi, proletaria più che popolare; ma questa suole essere tanto lontana dal vero, e quasi sempre tanto falsa nella forma [...]

[...] ~ perchè muove da animo troppo spesso non sereno, ma bellicoso, appassionato e parziale, che a me non pare arte, o almeno non la tengo in conto d'arte [...]

[...] S. Pietro ai suoi. IY ......... Ma che pretensioni! .. . V .......... Se queste en le parole, figuriamoci i fatti! VI.. ....... Marzo e il Pastore [...]

[...] prigione 122 XLIX........ Pulizia per forza. 125 L................ La buona fé mi caccia, Ma il legno è di barcaccia 128 LI ............... Fila, Ghita [...]

[...] ! 130 LII ............. Moglie e Giudizio 132 LIII.. ......... Marito e moglie si fanno in una sera, Ma dura un pezzo la tiritera! 133 LIV [...]

[...] ridete, ma io dico che ce n'è anco di più buffi. Menicone di Moriano, che era un genere particolare in verità, una volta andava in Corsica a passar [...]

[...] . Il poeta estemporaneo Una volta uno di questi improvvisatori che vanno per il mondo alla ventura, ma meglio sarebbe dire alla sventura, era ito a [...]

[...] nella bettola per dare un po' di biada alla bestia; ma si sa: miseria e poesia eran sorelle; non ne aveva uno che dicesse due. Allora che [...]

[...] lodato il suo vino, la sua cucina, il suo parentato, lui, la moglie, le figliuole; ma l'oste duro! non si lasciava smovere; a ogni ottava una [...]

[...] piace». - «Se vi piace, allora addio! vo' siete pagato, e noi siam belli e pari». L'oste rimase con un naso lungo un palmo, ma bisognò che ci [...]

[...] ! che è mai? il vero mai. Non ci siete neanche per ferro vecchio; pare che se ne siano scordati affatto ». - «Ma bravi! Ma bravi bravi» - E la cosa [...]

[...] suon d'erbacce e d'acquaccia, ma paion tanti cadaveri ambulanti». - «O me mi mentovan mai?» - «O Signore, se vi mentovano! Vi hanno sempre in bocca [...]

[...] da tutte le parti». - «Si eh!? O vedi che se ne sono ricordati!» IV. Ma che pretensioni!... Venticinque o trent'anni fa giù per il nostro [...]

[...] piano c'era un uomo che aveva preso moglie di 7 fresco. Dir che fosse un cattiv'omo, non si potrebbe dire, ma delle volte era un po' bestialotto e [...]

[...] ' Vittorio! e m'hai a fare un Vittorino! » e non la finiva mai con questo re e con questo Vittorio. Ma venne l'ora del parto, e fu una donna. Come [...]

[...] questa volta ti perdono, ma quest'altra, pover'alle tu' costole, se non mi fai Vittorio! » Come Dio volle eccoti che la donna ridiventò gravida, e [...]

[...] ragione, e non iscappo. Ma, vedi, ci siamo incontrati qui per non volere, e siamo tutti e due a sangue freddo; mi parerebbe a me che, prima di far [...]

[...] mutare». «Sì? bravo! Addio». E si partono. Ma il pastore, invece d'andare al piano, va al monte, e Marzo giù acqua e vento e grandine al piano [...]

[...] Aprile, che non ci fosse più da stare in pensieri di qualche bussata. Ma quando è là una cert'ora che tutto il branco delle pecore era sparto per le [...]

[...] mangiato; ma tanto di morire non ne voleva sapere: si sa, la morte la fuggono anco i bisci. « Il medico, diceva quell'ometto che me ne ragionava, fa [...]

[...] per quantum possum, si dicervella per inventar rimedì da tenerlo su, ma son pannicelli caldi. Va là là, un giorno peggio dell'altro, proprio come un [...]

[...] istava troppo bene di salute. Il Redi gli era un medico ... ma oo! di quei bravi. 13 Va dunque, monta su e s'accorge alla prima occhiata che l'aveva [...]

[...] complimenti. Salutava tutti a diritta e a mancina, lodava tutti e tutto: «O bello! oh bene! Ma come vi trovo bene! Meglio d'or è l'anno. Ma come [...]

[...] siete cresciuta da 16 un anno a questa parte! Ma che bella ragazza fresca e vegeta che vi siete fatta! Dio vi mantenga sana, che bella siete [...]

[...] ! onesta è la sposa? Oh! mi rallegro, mi rallegro colla sposa! Ma questo è un fiore di giardino, è un maggio di primavera! - Ma che be' bimbi, che bei [...]

[...] giù farina! dai castagne, vino, olio, soldi, di tutto! Così lui se ne tornava a casa co' sacchi, co' barilozzi pieni e colle tasche allegre; ma S [...]

[...] a chiedere, ma di tasca sua non ci voleva rimetter nulla!» Più di quello che costava l'olio, figlio e po' d'un tètte! ... Il Custode fece presto a [...]

[...] , perchè anche il diavolo quando fu vecchio si fece frate; però il lupo perse il pelo ma non il vizio, e se in paradiso me lo mettono accanto, da [...]

[...] cominciava a entrare in materia; spiegava il giornale, trovava que' punti che sapeva lui: « Ma eh! Signor Rettore, ma eh! Signor Agostino, a quel [...]

[...] povero Pio Nono quello che gli fanno! Ma eh?! proibire 18 il Corpus Domini nella tale città?! Ma eh!, ha veduto? una bomba in chiesa a Livorno [...]

[...] ! ... Povero Monsignor Mezzetti, che è dei nostri qui di Valdottavo, che lo conosco come conoscer lei, volerlo morto in chiesa! ... Ma in che mondo [...]

[...] sabato sera, ma quando paga dà moneta intera! Tira avanti e segna a conto mio! e in fondo poi si contano i gambi!» E lì frignava sul mondo presente e [...]

[...] Capobanda, o il Tenente in riposo Tal e, o l'Uffiziale di Posta Tal altro, che sapeva di che umore peccavano, e lui subito sciorinava il giornale: «Ma [...]

[...] eh! il Signor Papa, belle pretese! Non voler e nemmeno che i predicatori benedicano l'Italia! Ma eh! i cari Gesuiti nella tale città quello che [...]

[...] tramavano di fare! Fortuna che gli han mozzato le penne maestre; se no, l'Inquisizione di una volta sarebbe uno zuccherino! Ma non è più il tempo che [...]

[...] la boccetta vuota; l'empie, la ripesa, e l'importo era venti centesimi - «Sarebbe ventuno, ma tiriamo via, e vada per il buon peso!» Paga e se ne [...]

[...] va. Dopo due giorni rieccotelo per il rumme. La padrona voleva pesare la boccetta, ma lui fa: - « È quella dell'altro giorno, se ne rammenta?» che [...]

[...] venti centesimi!» - «Ma 20 la vostra signora consorte la riscontrò l'altra settimana (glielo domandi) e importava venti centesimi ». - «Sarà vero [...]

[...] di certo, ma, senz'offesa, abbiate pazienza, potrebbe darsi che avéssete sbagliato bottiglia.... Per la verità, tanto per voi, quanto per me è [...]

[...] restare a bocca aperta in verità. Che contatore qnel Drea! A essere stati 21 in quell'altra stanza bisognava dire: «Ma Drea legge!» da tanto [...]

[...] pare spesso l'ha più grossa di noi. Volete vedere se dico bene? Statemi a sentire e vedrete. Vi conto una novella, ma in fondo è verità schietta. A [...]

[...] ' tempi di una volta, sarà mill'anni, altro che mill'anni! saranno anco dumila, c'era un re d'un gran reato, d'una gran potenza, ma grande [...]

[...] poi dove stava lui, tutte le città saran città, ma quella! ma quella!... Pensate e immaginate, lì c'era di tutto! Aprite bocca e chiedete, non ci [...]

[...] per lui, tutti dal primo 23 fino all'ultimo, perchè era un re di quelli buoni, ma veramente buoni. Ora un re così doveva o non doveva essere [...]

[...] dell'altro, ma non si potevano accostare. Io per me dico che un martirio, uno strazio di cuore così non deve mai essere toccato a nessuno: avere una [...]

[...] persona così cara, e non potere stringersi neanche la 24 mano! Se uno era sconsolato, e quell'altro più; ma non ci era nessun rimedio, e tutti e due [...]

[...] smagravano a vista d'occhio. Ci erano stati tutti i dottori del regno, e quelli di fuorivia, ma non ci avevan potuto far nulla; ogni prova era [...]

[...] luna, ma fra tutti in quanti erano, non furon capaci di levare un ragnolo da un buco: 25 quando il re si accostava, e lei diventava marmo! Si [...]

[...] >>. Questo era un rimedio facile a dire, ma nelle spezierie non ce lo tengono. Pure il re, che ne aveva provate tante, e tante anche di veramente [...]

[...] . Principiò dunque a interrogare se ci fosse nessuno di felici lì nella sua città e nel suo vicinato; ma fra tutti i suoi conoscenti non ci fu da [...]

[...] trovarne uno. Quelli della corte si misero anche loro alla ricerca, ma non ne trovavano; frustarono tutte le vie, andarono per tutte le case, ma furon [...]

[...] calzoni dal gran sudiciume, e saltare da un travicello all'altro come i gatti; ma domanda di qua, interroga di là, cerca di sopra, fruga di sotto [...]

[...] felice, non gli mancava nulla, ma il figliuolo veniva su l'arca di tutti i vituperì, disperato, bestemmiatore, briacone, e giocatore poi che avrebbe [...]

[...] giocato, non mica solamente la su' parte di sole, ma anche il su' posto in paradiso. Quell'altro non avrebbe avuto nulla che lo disturbasse, ma gli [...]

[...] sempre. - « Io, diceva questo, sarei felice, gua', non ho bisogno di nulla, non ci avrei nulla da desiderare; ma c'è quella nuora che è un aspido [...]

[...] di 27 quiete. Io mi rodo l'anima, m'appezzo dentro a dovermela vedere innanzi mattina e sera, ma il mi' figliuolo ha la benda agli occhi, e mi [...]

[...] tocca a tacere per non far peggio». - «Noi, eccoci qui, dicevan quegli altri, potremmo essere cul di tordi e nuotare nell'abbondanza; ma nostro padre [...]

[...] succede, non direbbe così. Vede quella casa là dirimpetto? l'hanno con noi a morte, ci voglion morti, e senza un perchè al mondo; ma per puro astio e [...]

[...] , resta nudo; loro fan fiamme e fuoco per darcela tra capo e collo e spolverizzarci. Ci va un pozzo di quattrini; ma non vòl dire! s'ha a vedere chi [...]

[...] chiappato un accidente perchè Dio non ha voluto, ma ce n'ho per un pezzo dell'aglio da mangiare». In somma, per indagare e rifrustare che facessero in [...]

[...] guercio, chi cieco. Povero re! cominciò a perderci le speranze; ma tanto non si dava per vinto. Alla fine cammina, cammina, cammina, arrivano a un [...]

[...] « Si accomodi, Maestà, si accomodi; di certo non sarebbe stanza per un sovrano pari suo ma lei è tanto bono!. .. Non ci è nemmeno il pavimento! Che [...]

[...] disturbi non lo potrei dire: il lavoro è un passatempo che frastorna la cattiv'aria, e intanto canto. 30 Saranno strillacci, gua', ma mi fa pro [...]

[...] marito che è il più buon uomo del mondo, e bell'uomo anche, ma sebbene l'occhio ne voglia la parte sua, quello non è niente. Le bellezze non si [...]

[...] figliuoli di principi ed imperatori. Ma già lo dice anco il dettaggio: canini e gattini e figliuoli di contadini son bellini quando son piccinini [...]

[...] quel che tira, mette tutto in casa. Io tesso e filo; poco ve', perchè tra le faccende e tra badare ai figlioli, poco tempo mi rimane; ma pure ogni [...]

[...] prun fa siepe, e tutto fa, disse quello che sputava in mare: fra tutti e due si spinge la barca avanti. Si mangia un po' maletto, ma lo sa pure come [...]

[...] meritato. Ma vi tocca lavorare! O come si passerebbe il tempo a non far nulla? Lo vedo le domeniche; senza quei figlioletti sarei una donna spersa [...]

[...] diciamo tante cose, si mangia quel boccone in santa pace e poi si va a letto tranquilli e contenti. Saran lettacci duri, ma a noi , gua', ci pare [...]

[...] tutte le persone del mondo, quante ce ne sono di tribolate! Ma, ohimè! per questa volta non vi posso contentare». - «E perchè non potete?» - « Perchè [...]

[...] Drea bracco bracco; e Zipolo, che a farlo dire c'ingrassava, in più che l'ebbe scorto, fa: «O Drea, ma le sai le cose?» - «No; che novità e' èglie [...]

[...] diritto per la sua strada a ogni costo, nè gli preme un corno dell'ultima riuscita, quand'anche ci avesse a rimettere il nodo del collo, ma la vuol di [...]

[...] ammazzato!» - «Me le rubbava le cipolle?!» - «Ma almeno andiamo a veder chi è; se ci si potesse far qualcosa?» - « Doman vedrem chi èglie!» - «Ma [...]

[...] scendiamo, se ci fosse da chiamare il dottore!» - «Ho eletto: doman vedremo chi èglie ». - «Ma potrebbe essere qualcheduno dei nostri!» - «Ho detto [...]

[...] faccia al pulpito e stava tutto attento, ma colla testa piegata sul petto, e via via la dondolava avanti e indietro come per approvare dentro di sè [...]

[...] forte: «Dormo i corbelli ! » Ma lui lo disse a parole chiare e a sillabe spiccate! Risero anche la pilette dell'acqua santa! A me come a me, del [...]

[...] accorgete? A me mi pare d'esser sempre quello di vent'anni fa!» - «Anca a me, alle gambe, mi pare; ma s'invecchia! E lo sa a che me ne accorgo? me ne [...]

[...] pregare per certe cose, che piglie rebbe la tentazione c'andar là e schiaffeggiarla ben bene. Ma state a sentire questa novella qui com'è bella, e [...]

[...] salute; ma del resto eran poveri, poveri veri, scenti, bruchi che facevan tremare a vederli. Una, sera, là di mezzo gennaro, se ne stavano nel canto [...]

[...] , e intanto si lamentavano della loro sorte: «Almeno ci fosse qualcosina da metterci su questo fuoco, ma non ci è nulla; che è nulla? nulla [...]

[...] . S'intende esser poveri, ma non miga così. Eccoci qui meschini e derelitti, soli nel mondo senza nessuno; senza figliuoli, e anco senza parenti, almeno [...]

[...] bene arrivato, e Dio vi renda il merito della vostra carità. State pur sicuro che di poveri e di sciagurati ce n'è degli altri, ma come noi [...]

[...] mano, ma poi in fondo non è mica necessaria; ce ne son tanti dei monchi, e vanno avanti anche loro. Chiediamo tante ricchezze e poi tante, e tanti [...]

[...] come sto con una mano sola? Son nato sano e sano voglio morire. Ho fatto tanti anni povero, farò anche di qui avanti; ma io rivò la mia mano a [...]

[...] tutti i patti, e a tutti i costi la rivoglio, la rivoglio, la rivoglio ! » La moglie rispondeva, cercava tutte le vie per persuaderlo, ma chè! era [...]

[...] inutile. Compistò tanto, e disse tanto, ma il vecchio si era fissato di voler morir sano e intiero come Dio l'aveva fatto, e non volle cedere. Così [...]

[...] in sulla porta: «Buongiorno!» - «O tale, buon giorno e ben visto; passate oltre; che fate? State bene?» «Si va là là, mai il peggio». «Ma passate [...]

[...] invitarlo. «Ma dunque restate?» «Secondo in che dà!... Ci avrei da fare...» «Ma fateci compagnia, rimanete». «Secondo in che dà! non so nemmanc'io [...]

[...] griclaccio; e dopo un pezzetto, andò là, e gli disse: «Buonasera, rusignolo; ma come cantiamo bene, eh!?» XVI. Un vecchietto malizioso Io [...]

[...] santo nuovo, un certo nome strambo che non si trova neanche sui nostri lunari. Ebbero il loro bravo permesso puntualmente; ma perchè non doveva [...]

[...] , ci s'inginocchiavan tutti. Ma un certo vecchietto, quando gli fu di contro, gli dette una sbirciata in tralice e tirò a diritto dicendo: « T'ho [...]

[...] cognoscinto fico! » 50 XVII. Bennardone Ma forse qualcheduno non ha inteso perchè su di sopra ho detto: «più tondi di Bernardone»; ora [...]

[...] dire, gli capitava una dichiarazione, o un'imbasciata da parte di qualcuno che desiderava di mettersi con lei; ma lei ormai si era accordata con [...]

[...] , ma i capelli seguitavano a piovere senza che però lei stesse peggio di salute. Ora per caso avvenne che andò a lavorare in quel paese un muratore [...]

[...] discorso in discorso, gli entrò a parlare della sua dama, com'usa, e della gran disgrazia che perdeva i capelli: « Si son provate tutte, ma non s'è [...]

[...] cava nessun dalla testa che non gli sia stata fatta una malìa». Allora il muratore disse serio serio: - «Ma dimmi un po' la verità; c'è qui una [...]

[...] cominciarono a tremare le gambe sotto, e aveva quasi paura a essere solo con quell'altro. Ma poi 55 si fece animo e disse: - «Il rimedio c'è [...]

[...] ?» - «Andiamo a vederla. Il rimedio forse c'è, ma bisogna che mi danni l'anima, bisogna che l'anima mia vagghi dannata. Ma che non lo sappia nessuno per [...]

[...] l'amor di Dio!» - «Alle donne però, anco a sua madre, bisogna pur dirglielo!» - Quello s'intende, ma a loro due sole; se no, addio!» - «Non aver paura [...]

[...] poteva essere, e ci era qualche stregonata di mezzo! Io l'ho trovato quello che è stato, ma non bisogna fargli del male, perchè mi ha promesso che [...]

[...] una ragazzina così bella, mi sarei lasciato piuttosto ammazzare». Anche quelle donne restarono impaurite, ma anche loro la prima parola che dissero [...]

[...] fu subito: - «Ma il rimedio c'è? » - « Il rimedio c'è, non posso dire che non ci sia; ma figuratevi, bisogna che mi danni l'anima. Ci sono sette [...]

[...] ogni lettura. Propio bisogna che mi danni in carne e ossa». 56 - «Ma pure il male voi ce l'avete fatto, e noi voi non vi avévamo offeso in nulla [...]

[...] e per nulla. Dunque bisogna che ci rimediate, perchè se no, un po' un po' zitte ci possiamo stare, ma poi alla fine non siamo miga sole nel mondo [...]

[...] penserete?» « Stasera subito potreste?» disse la ragazza. - «Ma che vi pare?! non ho miga la bacchetta del comando! tutto questo gran lavorio in [...]

[...] fatto la contromalìa». - «Be', pur che mi tornino, mi contento; ma, badate, fatela, perchè io vado in disperazione, e quello che può succedere non [...]

[...] non vo' nulla». Così si lasciano; ma passa un giorno, passa due, passa tre, passa un mese, e i capelli seguitavano a cascare, e il muratore non si [...]

[...] malìa?! Silvio una malìa?! Ma io ho paura che vi abbia dato volta il cervello. 58 Ma non lo sapete che è un mattaccio, e se può inventare delle [...]

[...] che si metteva a fare. Ma lui cominciò a ridere. - «Lasciatemi fare a me; mi sono informato da un dottore; m'ha eletto che è una malatia che si [...]

[...] guarisce da sè; m'ha detto anche il nome, ma io non me ne ricordo; insomma i capelli devono ritornare anco meglio di prima, ma ci vuole un po' di [...]

[...] col sole di agosto, seguitando la burletta, e scroccando qualche paio di polli». - «Ma guarda di non ispingerla tanto; ti potrebbe poi succedere [...]

[...] lo voleva ficcare negli occhi ; un altro voleva acciuffarmi per i ca pelli e scaraventarmi nell'inferno; ma io duro! a tutti rispondevo sillaba [...]

[...] facevano per confondermi e farmi sbagliare; ma all'ultimo ventunesimo sputo sull'ultima croce sono rimasti stramortiti, e sbatacchiati di qua e di là [...]

[...] dannato» A questo racconto le donne tremavano come foglie, bianche in viso come un cencio lavato e 61 senza voce; ma cominciarono a ripigliare [...]

[...] volevan mettere la casa in capo; ma lui non voleva accettar nulla, dicendo che l'aveva fatto per obbligo di coscienza e non per altro. La cosa anelò [...]

[...] contromalìa; ma questa volta l'invidia e la gelosia l'avevano fatta corta la pettorina, chè se la ragazza prima era bella, dopo diventò un vero occhio di [...]

[...] ! Pécchia discorreva con una ragazza... dico ragazza così per dire, ma era una donna che avrà avuto una trentacinquina d'anni, sdentata, sgovorata, mezza [...]

[...] santo. Si confessò, ma tutti non li volle dire; le striscie di panno rubate le aveva lasciate addietro. Quando il prete fu uscito di camera, lui ti [...]

[...] , ma guarì, e poi riscese in bottega. La paura di Brucino non gli era anco passata, ma aveva il vizio tanto incarognito nelle ossa, che quando [...]

[...] all'altra, e morì all'ospedale bruciato dentro dai liquori. Ma era bello veder quest'uomo la mattina di levata, col su' mezzo bicchier di rumme, che stava [...]

[...] bere, smetti d'imbriacarti, se no finisci male, bambino! Son brutti segni cotesti!» Lì per lì glielo prometteva, ma poi quando ci si ritrovava, addio [...]

[...] rumme, e se lo stava coccolando: - «Ma te l'ho detto tante volte che tu ti rovini; se tu séguiti così, non sarai più capace di tenere una mano [...]

[...] miserabile che fa venire i brividi a vederlo; ma se gli riesce alle spalle degli altri, non 67 si perde per corto. Quando va a qualche spaglio, la [...]

[...] : bimbo mio! quello fu un giudizio universale! In undici uomini (eh! ma anche le donne ci fecero la lor figura!) sgrondarono una soma, due barili! e [...]

[...] la sbornia. Ne avrebbe voluto anco dell'altro, ma avendolo visto con quel po' po' d'accollo già, tanto fecero che dopo il primo, lo spinsero fuori [...]

[...] del Signore! Ecce ancilla del Signore!» cominciò a gridare dalla contentezza, e fece per attaccarsela alla bocca; ma perse l'equilibrio e giù [...]

[...] portava. Ci sarà stato di lì là una sassata, neanche, a mala pena, ma gli s'andava dietro dietro, per vedere un po' quello che sapeva fare. E lui là [...]

[...] un lato, ma non cascò, perchè rimase appoggiato a una pendana. Allora sì che si cominciò a tapinare!: « O Trivellino, me l'hai fatta bella! Mi [...]

[...] agguantarlo e ammanettarlo, se se lo merita. è giusta, e l'hanno a fare. Adempiute ai vostri doveri adempiute, ma le abusioni è troppo! Dice che si [...]

[...] , ma s'aggarzonava come omo di fatica o con un contadino o con qualche bottegaio o industriante, e qualche volta era ito anche per istalliere; ma [...]

[...] bello alto. XXIV O che bel canzonare il prossimo! C'era una volta un contadino povero scannato, ma miserabile al più non possum, parte [...]

[...] ! Tante cose ci sono differenti dalle nostre in Sardegna, ma quella che più me ne ricordo è la messa della Mezza Notte. Pagherei volentieri dieci [...]

[...] gli venne a fastidio d'avere ogni momento quel negozio a favola, perchè un po' un po' s'intende, ma il troppo stroppia. Gli tiravano dei bottoni [...]

[...] , ma era come se non dicessero a lui: da un orecchio non ci sento e da quell'altro mi ci tira vento. Ce lo volevano sdegnare, e fargli una [...]

[...] divincolava, e lì si dibisciava dai grandi strizzoni, e urla e grida, ma nessuno lo sentiva in mezzo alle selve. La faccio corta: il giorno dopo lo trovarono [...]

[...] in un basso, dove s'era rotolato dallo spasimo, morto diacciato, e in faccia nero come un carbone. Il romito non riseppe mai nulla; ma quelli [...]

[...] ». - «Ora una ventina l'ho detto per dire, ma tanto due o tre erano di sicuro». - «Ma che due o tre! Ma sei ammattito? tre lupi nei nostri posti?! Si [...]

[...] voialtri .... Ho detto così due o tre; due o tre forse non saranno stati, ma quello che vidi era un lupo certamente». - «Ma va via, un lupo in quel [...]

[...] com'erano, e lo cominciarono a posteggiare; gli stavano all'anima per chiapparcelo, ma non s'eran mai potuti accertar bene. Però una volta a uno di [...]

[...] . Anco quella sera andò al solito e ripassò a dare la buona notte, ma siccome l'avevan pedinato due dei più fini, quando ritornò cli là, lo chiamarono [...]

[...] metteva nella berretta tra due foglie lì per lì finchè era in convento, 82 e quando era fuori era al sicuro. Ma i frati la san più lunga del [...]

[...] Panattoni; a farla a un frate ehehéi ! ce ne vuole! Ho paura che lassù in convento ridan sempre. Lui dette in bestia, ma c'era poco da imbestiare con [...]

[...] quattro o cinque di que' filistei addosso. Lo misero alla porta, e gli fecero baciare il chiavistello. Fu più la paura che il danno, ma tanto una [...]

[...] una volta ammazzò il porco. Quando è là da una cert'ora, va a trovare un suo amico che era un boia, ma oo! da farci proprio l'aceto dei sette [...]

[...] , cogli ossi in un fascio, mangiar male, bever peggio, e poi mezza la roba è sua! Ma questa volta la vogliamo un po' vedere se la piglia. Questa [...]

[...] : - «L'hai pensata bella; farò così; ma ooh! mosca!, e poi sarai contento di me ». Va via, e fa come avevan fissato. Ma quell'altro, boia infino nelle [...]

[...] : - «Precisamente così! hai a dir così». - «Ma me l'han porto via da vero». - «Hai bene a dir così! Però al padrone l'hai a dire, a dirlo a me è [...]

[...] inutile». - «Ma il porco non c'è più in verità». - «Hai bene a dir così! La parte l'hai imparata bene; ripetila così al padrone, e vedrai, ci crede [...]

[...] stesso di quello che successe anni sono a Menicotto. Questo Menicotto era un uomo che qualche volta lavorava di giorno e la notte dormiva; ma spesso [...]

[...] 85 altri. Ladro da sfondi o da chiavi false veramente non era; forse se ne sarebbe fatto scrupolo, ma se gli capitava a tiro roba manesca, come [...]

[...] Brogin di Coppori, che stette chierico sei anni e poi tornò a casa, perchè il collare gli segava la gola, diceva lui. S'ha a morire, sì, ma non si [...]

[...] raccontò un cacciatore mio amico. Forse non ci crederete, ma non era solo; c'eran testimoni, 87 e sono sempre vivi e verdi, chi ci volesse parlare [...]

[...] chiaman Fégato, con due altri che non li conoscete. Si cacciò un pezzo un pezzo, chi di qua e chi di là, ma era mattinataccia; se ne trovò pochi, e [...]

[...] poi la polvere non lavorava; a mezzo tiro si stroncolavano, seminavan le budella, magari, ma andavan via collo stoppaccio in corpo. - Che s'ha a [...]

[...] lamentino, ma un lamento fino, sottile che strappava il cuore. Ora pareva che venisse di per aria, ora di sottoterra; e noi lì balocchi a stillare [...]

[...] che cosa potesse essere... ma un 88 pianto affogato che faceva male dentro! - Ma chi sarà? Eppure qui ci deve esser qualcheduno. - Quante me ne [...]

[...] stralunati, tutto spaurito; ma a mala pena gli venne scòrta l'acqua lì accanto, spicca un saltino e, pùnfete! giù a forane. Come rimanemmo tutti i tre! Se [...]

[...] gli fece la stessa domandita, ma un po' arrabbiatello, alterato, via: «Quando morì Nostro Signor Gesù Cristo?» E il ragazzo allora si alzò tutto [...]

[...] : « Figlioli, queste en le vie; pigliate di dove vi pare; io resto qui: ma caso mai non ci trovassimo più, ci rivedremo in pelleria». E in fatti [...]

[...] ragionavano di caccia, e uno diceva: - «Io non dico, la gamba in un cacciatore è qualcosa, ma per isternacchiarli da vero ci vuole occhio, non avvinarsi e [...]

[...] , potendo, a voler fare da un fulmine. Han l'ali, ve', gli uccelli! Loro invece per apparir bellini e figurare van legati come salami. Scia bigotti! Ma [...]

[...] neanche la via per tornare a casa! A volo dunque era sempre inizium santi Vangeli secundum nullam ! A fermo qualche volta ci pigliava, ma anche [...]

[...] ito alla lepre: ne aveva levate due, ma sìe! gli potevan fare anche la manferina sulla mira: tirava a sesta e coglieva a nona! Benchè passassero [...]

[...] ! Poverini! Poverini!» E gli tremava la voce, e tremava tutto da capo a piedi come avesse la febbre! Povero vecchio! Quelli di casa le tentarono tutte, ma [...]

[...] . «Là, mucca, va là! Su, bianchina! va su, bianchina!» Ma le vacche facevano un po' di sforzo e poi lì! Lui l'arrivava colla frusta: «Coraggio [...]

[...] , mancina! Su, forza, bianchina!» Così durò un pezzo, ma le campane non andavano. Tutto a un tratto l'omo si stacca dal carro e va risoluto davanti al [...]

[...] : «Abbia pazienza padre Callisto, ma enno avvezzate così! Un è miga per dir male di Dio ... e poi si figuri che domenica passa 'un c'era ragazzi e la [...]

[...] messa segonda la servitti io! Ma è che se no, le vacche 'un vanno. Gli fa più un sagrato che una frustata ». XXXVII. Noè Ma ci può essere [...]

[...] , ponte, infin ch'io passo » e «morto io, in èrmini ogni cosa!» Ma se tutti fossero così, chi li farebbe certi scassi? chi li pianterebbe gli ulivi [...]

[...] dopo! E il buon esempio ce lo dette Noè. Noè aveva là sopra settecento anni e non era mai stato un'ora in ozio, ma sempre a fare, sempre a trafficare [...]

[...] mi dispiace, peccato! perchè in quel modo sarebbe dieci volte più bella. Ma io in quella 103 parlata non la so rifare, e voialtri, o bella o [...]

[...] di tutto per riaddirizzare i suoi parrocchiani; ma era un uomo fuori fuori, brusco, con pochi di spiccioli e meno da spicciolare, e quello che [...]

[...] tutte per addomesticarli e ridurli persone per bene a modo e verso; ma sie! peggio che predicare ai porri. Dall'altare, dal pulpito s'era fatto [...]

[...] in sul giudizio universale e cominciò a dire che ognuno sarà giudicato non solamente come uomo, ma anco secondo l'ufficio che aveva nel mondo e che [...]

[...] Tognino dell'anno avanti: senza debiti sì, ma anche senza un centesimo d'avanzo, tirando là là alla meglio co' suoi magri desinari e colle sue magre [...]

[...] palate! Cavalli e carrozze! Palazzi in città e ville in campagna! La gente gli si scappellava distante un miglio! Non era più Tognin, ma il Signor [...]

[...] era un coppo d'olio e la sua superficie brillando così ai raggi del sole pareva che invitasse la gente; ma il pastore, scottato dall'acqua calda, lo [...]

[...] squadrò in cagnesco con un riso agro e disse: «Tu vorresti dell'altro noce, ma to'!» e gli fece le corna. XLI. O coscia o salame! C'era [...]

[...] volentieri alla roba, ma non poteva per via di quella maladetta chiave. Un giorno che concerti amiconi aveva ideato di stare un po' in baldoria, gli ci [...]

[...] , ma il salame non lo lasciava; e così uscì fuori dell'inferriata. Il ragazzo gli voleva levare la preda 111 di sotto, ma la bestia ferma alla [...]

[...] poi a quello non mi ci son mai ritrova». - «Va! allora 'un hai provato nulla!» - «A stentare di companatico, e 'un averne anco nulla, sì, ma il pane [...]

[...] , avrei scritto al papa Carissimo fratello! Ma una volta andammo 112 tredici sere di seguito a letto senza cena, tredici sere! senza tocca' nulla con [...]

[...] dargli! Per me per me sola sarebbe stato pogo, ma la gran pena era quella di quelle creaturine! Dire, gua', una volta per maladetta disgrazia si [...]

[...] deve patir la fame un giorno, o una notte e poi sapere che domani o doman l'altro ce ne sarà per tutti, non sarebbe nulla; ma pensare: stasera è nera [...]

[...] fare delle burle e degli scherzi e sì, ma poi era proprio di cuore, un cuore! di que' cuori 'un se ne dà! Mi vien da ridere, e sarebbe da piangere [...]

[...] volte, ma, quando più presto quando più tardi, era rinsavito a modo e a verso, o almeno pareva; alla fine però la malattia vinse e lo sbrigò anche in [...]

[...] , se ne accorse, si puntò e non ci voleva andare assolutamente nè per Santi nè per Madonne. Ma lo presero in quattro e bisognò cedere. Arrivati lassù [...]

[...] , mentre stavano per rinchiuderlo in una stanza, dette nei birilli, doventò una bestia: calci, spintoni, pugni, morsi, sgraffiotti! ma a forza lo [...]

[...] siete voi, maialoni! e il matto sono io! Ma la colpa è del legnaiolo, che ha messo il chiavaccio dalla vostra parte; se il chiavaccio era di qua, il [...]

[...] , ma chè! ... Si messe giù accoccolato col sedere in terra, e colle braccia si teneva le gambe strette e stava lì in un chiocciolina più che poteva [...]

[...] col fuoco, cornacchioli fronduti!» XLV. Come Cristo t'adoro! Tu questo fatterello di certo lo saprai, ma io lo racconto, perchè c'è sempre [...]

[...] aveva fatto il mammalucco tanti anni per doventar papa, ma rivendeva cento volte in galera quanti 117 ne aveva dintorno. Nella sostanza era buono, ma [...]

[...] quello dell'Angelo, per farsi frate. Era un ragazzo di pochi numeri; le cose alla meglio e alla peggio le faceva, ma bisognava imboccarlo, 118 [...]

[...] ?» - «No». - « Ero venuto per dirvi che me l'avete a fare che cantino». - «Le vuoi col cicio, via?» - «Sì; son più a signore». - «Sta bene, ma allora mi [...]

[...] settimane, al più un mese, e poi che è che non è, addio, morina! te la piantava e ne aveva già un'altra o due per le mani. Diceva lui: «Ma uno che [...]

[...] !? Ti credevi di non averle a tirare le calze tu, perchè avevi il borsotto allegro?! ma Chiarina 'un guarda in bocca a nessuno! - Chi deve eredare [...]

[...] tentar la fortuna anco lui, chè! solamente per fare una girata, veder del mondo e uscire dalla vita solita di tutti i giorni; ma gli mancava il Pisis [...]

[...] ripulita generale e scappo a San Paolo nel Brasile». 121 Ma non fu a tempo, perchè invece gli convenne andare a Sant'Anna nel Camposanto, e per [...]

[...] prese per i mezzi, ma un po' non sapeva gli stradelli, un po' non ne poteva più dalla sbornia, nel saltare una fossa cascò; non gli riuscì più [...]

[...] finisce in un fondo cli speclale marcio spappolato; ma tant'è, quancl'hanno davanti il fiascaccio del vino o la bottiglia della zozza, non conoscon più [...]

[...] , 123 da pari suo, che era un signore; un signore un po' decaduto, per sentita dire, ma sempre un signore. L'omo del camposanto, Ceccarino, era lì [...]

[...] monsiù, come t'hanno vestito bene! Ma me lo dici, monsiù, che te ne fai di questi be' calzoni qui? Vedi io che calzoni mi ritrovo? Son di Buco! ... Me [...]

[...] monsiù ! Dunqne me li 124 dài volentieri! Ma se lo dicevo io sempre, che tu eri un bravo franzoà!» Gli leva i calzoni, se li mette per sè, e al [...]

[...] . Ceccarino s'accorge de' calzoni e vuol dire qualcosa, ma Biccio fa: - « O Ceccarino! che ci aresti da apponere? Me gli ha dati il Francese stesso [...]

[...] in persona e mosca! e buci! e acqua in bocca! e non ci siam visti; se no si parte l'amicizia! » Dice Ceccarino: - «Io non fiato, ma minchione! di [...]

[...] alloggiò; ma poi da una part e ci fu chi la riconobbe, dall'altra Ceccarino non resse a martello e qualcosa si soffiò, insomma si scoperse l'alfabeto [...]

[...] fondo non era cattiva figliuola e, dirò, era anche assai belloccia e vistosa; ma aveva un bruttissimo difetto, raro, se volete, nelle ragazze, ma [...]

[...] dispiaceva fortemente quel viziettaccio; però glielo diceva e l'avvisava quando per le buone e quando per le cattive; ma lei gli rispondeva che s'era [...]

[...] anche di cuore, ma non usciva dal suo passo. Ora eccoti che si accosta la Tabernella, e lui e gli promise di menarla a Monsanquilici a comprare le [...]

[...] le nocelle! » Fu un po' barbina, ma gli stette come il basto all'asino! L. La buona fé mi caccia, Ma il legno è di barcaccia Volete sapere il [...]

[...] , gliene avevan dette e fatte di tutt i i colori, ma lui sempre duro, non si era voluto muovere. Si vede ci stava piùmicio! Erano sgomenti. Dopo del [...]

[...] benedetto. Lui va via, e cammina, cammina, cammina, arriva a quella festa in su quel monte. C'era tanta ma tanta gente, com'usa per le solennità su [...]

[...] pezzo di legno fu subito liberata, e si sentì una vociaccia che disse: La buona fé mi caccia, Ma il legno è di barcaccia. E ora si seguita a dire [...]

[...] minchiona; ma se invece di tante ciarle, andava là con un bel vettone di frassino, gli smettevan presto, sai, le dita di sudare, e lavorava! È che [...]

[...] . Marito e moglie si fanno in una sera, Ma dura un pezzo la tiritera! Diceva una volta una ragazza: «Se devo pigliar marito io, lo vo' bellino o [...]

[...] perpetuo, farò la zia, morirò col mazzetto; ma deve esser bellino e che mi garbi». «Già, rispose la madre, se le bellezze cavassero la fame!... Avete [...]

[...] era, ma non aveva altri meriti. E voleva di riffa il su' Sigarino; per 134 le buone e per le cattive voleva sposare il su' Sigarino, perchè era [...]

[...] Cristo: Marito e moglie si fanno in una sera, Ma dura un pezzo la tiritera! Senti anco questa, senti, che ti può far comodo a saperla. Una volta [...]

[...] una ragazza s'andò a confessare. «Padre confessore, io ragiono con un uomo, perchè ci vogliam bene; i suoi di lui sarebbero contenti, ma i miei no [...]

[...] sicuramente il vostro meglio, e se non sono contenti, è positivo che ci hanno le loro ragioni ». «Ma mi vuol tanto bene, poverino, me ne vuol tanto che [...]

[...] : «Piglialo piglialo, piglialo piglialo». «Figliuola mia, pigliar marito non è peccato, fate come credete, chè in fondo fate sul vostro, ma pensate [...]

[...] che chi fa per sè fa per tre, ma chi sbaglia in questa partita qui, sbaglia per trentatré, e chi tardi si pentì, si pentì invano». «Ma mi vuole tanto [...]

[...] tempi vanno a braccetto strinti strinti e tenendosi per la mano; poi a braccetto, ma più lenti; poi uno accanto all'altro, ma senza stare a [...]

[...] ; sbuffava come un toro; un pezzo lo stette a sentire e lo sgridava, lo contendeva; e lui: «Sor curato, ha ragione pur troppo; ma che vole? la miseria [...]

[...] : «Ma voi siete nell'inferno con tutti e due i piedi!» E lui: «O se ci ho un freddo che muoio!» In fatti era gelata anco la piletta dell'acqua santa [...]

[...] : sapevo anco il nome, ma quello non verte. Era scalza e aveva le sottane tirate su 139 quasi fino a mezzo polpaccio, perchè aveva sguazzignato [...]

[...] scopre fino al ginocchio e fa: «Guardate un po' se vostra ma' ce la scorgéssete!» LVII. Un avvezzo Un povero ometto una volta comprò un [...]

[...] miccettino, ma non aveva mezzi assai per mantenerlo. Allora pensò un pezzo e poi disse fra sè: «O catto ! un avvezzo e un disvezzo dura tre giorni, e la [...]

[...] meno, tanto che dopo otto o dieci giorni non gli dette più nulla. Quel povero miccetto, poverino! andava là là per isconsumo, ma il padrone [...]

[...] Uno lassù dei nostri monti, ora non mi vuol venire in mente chi fosse, diceva: «La voglia della ciccia non me la son mai leva, ma tanto me la vo [...]

[...] brodo. «Buona, ma buona buona! Questa ci voleva per preparare il letto sullo stomaco» . - «E ora che comanda?» - «Questa qui». E mette il dito [...]

[...] sulla seconda. Gliela portano: risotto alla milanese. Lo principia a mangiare e gli piaceva, ma gli cominciò a dispiacere di ingombrare il posto alla [...]

[...] vantaggio. Questa lucia laggiù nel 143 fondo, dalla parte cli dentro, ci aveva un Gesuina dipinto; era fatto alla meglio e alla peggio, ma si [...]

[...] noia di aver sempre lì quel buzzo sfondato e pensò come poteva fare per allontanarlo. E che ti stilla? Comprò un'altra lucia compagna, ma nel fondo [...]

[...] ' gliene lasciavo, ma a te nulla! neanche un goccio!» E l'asciugò come se uscisse allora di fornace. Ci fece un bel guadagno quell'altro a mutar lucia [...]

[...] summum al summum, il cinque; ma più di così, non si può in coscienza, e si commette un grossissimo peccato». Finita la messa, un tale che aveva sentito [...]

[...] la predica, lo va a trovare e gli dice che ha un buon affare alle mani, ma era al corto di moneta per tirarlo in fondo; gli ci sarebbero voluti un [...]

[...] male! LXII. li padre e il figliuolo pizzicagnoli C'era in un paese lassù nei monti, nel paese di ... ora non mi viene in mente il nome (ma [...]

[...] benissimo. Aveva casa di suo, orto, qualche altro pezzo di terra al sole, e poi quello che aveva di buono da vero, era una bottega, ma, oo ! una bottega [...]

[...] avviata che non se ne dà; era un viavai continuo di gente senza mai remorare. Vendeva di tutti i generi, sapete, com' usa in campagna, ma il più [...]

[...] discorrendo; ma una vendita, vi dico, uno spaccio così nemmeno in città, perchè tutto il dintorno anche a gran distanza bisognava cascar lì. Fiori va [...]

[...] Gigi, il ragazzo, cresce, e arriva a diciannove o venti anni. Arriva a questi diciannove o venti anni e s' innamora, ma oh ! bimbi miei, uno di [...]

[...] partito, ma i suoi di lui non eran contenti, non volevano a pattinati, nè per Iddio nè per i Santi. Non che non avesse a prender moglie, anzi [...]

[...] l'avrebbero avuto caro, ma con quella lì non ci aveva a andare. Assolutamente non ci doveva andare, e ci si misero per le cattive: prima perchè fra quei [...]

[...] Gigi ebbe l'età, e fu libero di sè, mette all'ordine ogni cosa, e ti sposa quella ragazza. Il padre non gli dette neanco l'ombra d'un quattrino; ma [...]

[...] . Lui dunque eccotelo in auge, e ogni giorno più s'ingrandiva; ma la bottega di suo padre ebbe una gran botta, e sempre più gli calava il da fare [...]

[...] letto, e la mattina lo rivestissero. Come doventò quella casa da quello che era! Ma ora state a sentire la fine dove va a riuscire, chè uno non se [...]

[...] al camposanto lo trovarono lungo steso per terra come morto. Di primo credettero che l'avessero assassinato, ma non videro nè sangue, nè ferite [...]

[...] finalmente comincia a ripigliare. Ma pareva matto, non si raccapezzava di nulla, discorreva scialinguato e a strattoni, e stava sempre coll'occhio [...]

[...] spaurito. Di nulla buttava scosse e tremava come una vérgola. Diceva e diceva di morti, ma non si potevano rinvenire. La mattina poi trovarono quella [...]

[...] più che da principio non credevano che dovesse essere una cosa tanto tremenda. Ma poi dopo, un po' un po' stettero, ma alla fine, adagio adagio e con [...]

[...] intendesse nemmeno, ma quando poi ebbe capito che il suo figliuolo era morto, come se gli avessero portato una bellissima 155 notizia, si rizza su [...]

[...] scappellata giusta C'era dalle mie parti un riccone, ricco sfondato; era un pidocchiaccio riunto, ma o di riffe o di raffe aveva fatto i [...]

[...] stato sempre attento a questi discorsi; tutto a un tratto fa: «Ma anch'io, mamma, bisognerà che moia?» - «Pur troppo, bimbo mio! Chi ha fratelli ha [...]

[...] creanza finir tutto. Colla fame piuttosto bisogna rimanere, ma il boccone della creanza va lasciato! Se no, uno parrebbe troppo lupo, che non avesse [...]

[...] : che cerca il cieco altro che la vista? Prima però fece du' smorfie per non parere. - «Ma dove volete andare a quest'ora bruciata? Chiama e rispondi [...]

[...] manca, e in tavola il fiasco c'è; non sarà vin santo, ma 'un è neanco acqua della secchia». In somma tanto dissero che l'amico restò e mise anche lui [...]

[...] e fatto a crescenza, ma quella stenderia di fette, che erano un'occhiata, con tante mani che andavano e venivano e cou una bocca di più fuori del [...]

[...] bocca, ma avrebbe digrumato anco il paiuolo. Fra tutti però lo pregarono tanto, che una la prese «per gradire la massara che aveva fatto quella [...]

[...] polentina numero uno, degna di Pio Nono». L'ultima ce la lasciò per creanza, ma gli usciva dagli occhi; avrebbe piluccato volentieri anco quella, ma [...]

[...] gli era successo nel tempo che non si eran più visti, e ne aveva contate di bellocce, ma tutte vere. Allora ci rigirò il discorso e ne contò una [...]

[...] gonfiarla di più. - «Ma sete matto sperticato! Vi gira il pian di cima! Ma via! questa non istà nè in ciel nè in terra! Questo non s'è mai dato [...]

[...] peggio; allora dice: « Sant'Antonio, se mi fate la grazia che io possa montare sul cavallo, vi faccio dire una messa» e intanto spicca il lancio. Ma [...]

[...] ! e dalla gran contentezza gli volle schioccare un bacio; ma lei lo tenne ammodino indietro 167 e gli disse: «No, Cecchino, sii buono; piuttosto [...]

[...] soldato, e le lettere 168 gliele leggo e gliele scrivo io, perchè lei non conosce neanche l'o. Ma bisognerebbe vedere e sentire quella donna lì [...]

[...] scordata un'altra cosa che 170 mi preme tanto». Insomma quasi sempre i poscritti sono più lunghi delle lettere. E delle volte mi fa: - «Ma dove [...]

[...] ! Avessi un po' l'ali ! Ma guardi le rondini ... fossi un po' una rondine anch'io per andare a rivedere il mi' Checco!» E lì si consuma e lì sta [...]

[...] gli fa vedere un chicco di zucchero: - «Nino, lo vuoi il pippo di zucchero?» - «Sì» ma lui dice: «Tì, nonna, tì». - «Se tu dici: Checco, vieni! te lo [...]

[...] dei ragazzi non ce n'è e non ce ne può essere altri nel mondo. LXXII. Certe elemosine E neanche questa è una novella nè una barzelletta, ma [...]

[...] alla meglio la faceva, e a dottrina basta lì; ma di cervello non era tondo; era stato in America, aveva del viaggiato addosso, aveva bazzicato con [...]

[...] ballare il mento. Ma io dirò sempre, e quando moio lo lascerò detto, che a lasciar per le strade tutti questi disgraziati, monchi, stroppì, sciancati [...]

[...] fanno paura e ribrezzo. Ma insomma, vada per questi disgraziati, che alla fin delle fini 'un son molti, e forse patirebbero di più a star [...]

[...] , malati, ciechi, vedove senz'assegnamenti) e quel tantaccio quel tantaccio neanche in pane e in robba da mangiare; ma in quattrini maneschi mai! e di [...]

[...] carità, ma a volere e a pretendere anco lui la su' parte; e pover' a te! se tn non puoi o non credi di doverla fare anche a lui! Hai fatto quella [...]

[...] anc'a ire ? Guercio da Dio! è giorno largo e ha sempre una finestra chiusa! Gobbo cane! colla cassa addosso per paura dei ladri!» Ma la peggio di [...]

[...] cento lire (povera donna! lei le dette a fin di bene e va sempre lodata) ma con cento lire messe tanta zizzania per il mondo, che il diavolo in [...]

[...] miseria; ma gatta ci cova; è un pezzo che m'ero ammoscata. Tanto 'un si sanno i giri mancini tra il lusco e il brusco dietro il poggio dalla parte del [...]

[...] simile a pelare, ma di più, no. Chi avesse dovuto spartire solamente mille franchi, le spalle sane non ce le rilevava, o si sarebbe tirato addosso [...]

[...] ito via, si voleva su' madre, e fa: «O mamma, come bestemmia pappà! Sarà vero, ma lo porta via il diavolo ... ! Almeno lo porta s e via quando 'un ha [...]

[...] che visitava e le nuove compagnie che trovava ogni tanto in quanto. Ma presto si dovette accorgere che stava meglio prima , per chè oltre il dovere [...]

[...] l'ascoltava, ma l'asino si raccomandò tanto e si raccomandò tanto, che alla fine per contentarlo lo fece prendere a un rivenditore di pelli. Quando [...]

[...] l'asino seppe che mutava, comin ciò a ballare dall'allegrezza; ma visto che mestiere faceva, si tenne per morto e gli spuntarono due lagrimoni in [...]

[...] per me del gran male non ce ne so vedere nè in quanto alla casata nè in quanto alla ragazza, che è una buona figliola; ma è un ciottolo, e ora [...]

[...] sputo, poverina; non si sa fare animo e non vuole che gliene facciano. «Siete buon confortatori voi perchè non vi sente il capo; ma se fossete ne [...]

[...] lì a bocca aperta a ammirarlo; poi si fece avanti e lo salutò e lo cominciò a lodare e a dirgli : - «Ma come sei bello! Come sei grosso! Come sei [...]

[...] monache! Ma non ci si crede e tutte vogliono andare da quella via. LXXVI. Belle idee d'un briacone La sera del Venerdì Santo ero lì in piè [...]

[...] buoni, meno male! Oh! ma patti e condizioni! Lassù in cima una cantina co' vini di tutte le razze e due a servire chi ne volesse; quaggiù in fondo un [...]

[...] sentito dire questa parola, e forse ci è il caso che non sappiate 185 di dove raccontano che sia venuta. Se non lo sapete, ve lo dico io; ma prima di [...]

[...] ! ma la predica non è finita: state attenti, che il resto ve lo dirò dal manfano!» LXXVIII. Quanto costa la vita d'un uomo Quello che parla ora [...]

[...] dei birbanti. 187 Una volta in quel paese c'era un certo lavoro da fare a cottimo, e lo volevo pigliare io, perchè ci vedevo dell'utile assai; ma [...]

[...] 188 freddato, ma io non ne volli saper nulla. E lui nel lasciarmi mi disse : - «Dove sto lo sapete; ora vado nel caffè tale; se mai vi pentite, non [...]

[...] ; galantuomo quanto ce n'entra con tutti in casa e fuori sino a un centesimo, quello sì, ma ne aveva di certe da dire: a Maggiano ce n'è di più savì. Una [...]

[...] tutto sotto le lenzuola, anco la testa, nero e imbuzzito come se avesse avuto un affronto! Ma ce n'è di buffi nel mondo?! O quest'altra non è da [...]

[...] raccomandava, prega va, la rimanda va d'oggi in domani, ma i soldi non li rendeva. - «Sentite, Domenico, rigiratela come vi pare, io il mio lo rivoglio [...]

[...] . Spese per tribunale non ne faccio, ma me l'avete a rendere, chè non sono in istato da perdere venti lire». - «O Iacopino, avete ragione e non ve li [...]

[...] nego; ma non posso, ci credete? non posso. Mi hanno fatto fallita due o tre poste che mi tenevano a bocca dolce, e non ho un centesimo. Ma guardate un [...]

[...] più in q nesto buco di topi?!» - «Ma io gli ho detto che stava bene, e ora lui, pover'uomo, ci ha fatto la bocca e vive tranquillo». - «Io per me [...]

[...] per in casa, ora come ora, non mi ce ne male; ma io il mio lo rivoglio e non sono in istato da buttar via quattrini; sapete che mi dovete 191 [...]

[...] sano e vegeto!...» - «Sì, ringraziando Dio; ma io 'un m'ho a ammalar mai? Sono eterno io?» - «Ma Iacopino! ... » - «O Iacopino o Iacopone il mio lo [...]

[...] stretto! Leva te pure». Esce fuori: - «Va bene; son contento! Anche di castagno stagionato, come la volevo. Bravo! così dura di più. Ma voi, Domenico [...]

[...] , in questo lavoro, per la somma che vi avanzavo, ci andate per la pari o ci rimettete?» - «Il conto non l'ho fatto; ma voi, Iacopino, di sotto non [...]

[...] . - «Ma mi dici che hai ordinato? Ma mi dici che t'ha preso, povero a te!? Sei ammattito per da vero?» - «Sta zitta, pogo cervello! Non lo vedi che [...]

[...] uomini si forma vano, piglia va una mestolatina di quella pappetta e gliela metteva dentro la testa: il cervello, to'! Ma o che si sbagliasse 197 [...]

[...] stilla per empire i vuoti, che ormai erano già belli e fatti per le teste? preparò lì per lì in calci e in fretta tanto ma tanto pancotto, e ora si [...]

[...] , aveva fatto della sua vita torchio per montare uno scalino; ma quanto 198 più s'ingegnava e più sprofondava nella bigongia: se si metteva a fare [...]

[...] io la potrò pigliare tutte le volte e quando mi parerà e piacerà». - «O cosino! ma l'anima non è mica ròccia!» - «O casone! ma neanche cinquecento [...]

[...] la pensa!» Ma aveva già l'acquina in bocca. Vanno di là e raccontano il negozio alla donna, patti e condizioni, tutto per filo e per segno [...]

[...] . Risponde lei: - «Mi piace e ci sto; ma ci vo' mettere una condizione anch'io». -- «Che condizione?» dice Brucino. - «Se fra un anno preciso il mi' omo [...]

[...] non ti può ridare i tu' soldi, l'anima sua è tua, ma purchè tu, prima di poterla pigliare, 199 tu ritrovi tre cose». Figuratevi ! il dia volo che [...]

[...] !» Cinquecento monete! Cinquecento scudi lustrenti che acciecavano! Gli pareva che non avessero a finir mai. Ma una parte se ne dovette andar subito nel [...]

[...] rimasero comincio a trafficare e a voler ingegnarsi; le studiava tutte, ma aveva la sperpetua nell'ossa: quando gli diceva bene ce li perdeva mezzi [...]

[...] , hai sbagliato uscio!» - «Come a dire?» - «Come a dire che in sacca mi ci ha tirato vento!» - «Ma io rivoglio i miei cinquecento scudi!» - «O leva [...]

[...] diavolo: «A noi». - «Che ho a fare?» - «Trovare la terza cosa». - «Lo sapevo; ma si deve camminar molto? È un pezzo che aspetto e io ho il tempo contato [...]

[...] ». - « No! No! possiamo rimanere anco qui». - «Meglio!» - «Ma tu trovi tutto?» - «Tutto! Hai visto? Io trovo tutto!» - «O be'! allora trovami [...]

[...] . E quando si rinvenne disse: - « Di lì ci spirò l'anima Giuda! Corda, Crocifisso e boia! Per lo Zio! me l'hai fatta sul grilletto ! Ma questa è [...]

[...] farina della tu' donna, perchè tu di tuo, mammalucco, non ci arrivavi». E l'omo rideva. - «Ghigna, ghigna, ladrone! ma il sole non è anche andato [...]

[...] qualche cosa? Tanto mancano le noie nella vita! Tanto delle prediche se ne sente poche da un anno all'altro! Ma poi quando fosse quel momentaccio [...]

[...] disgraziati, che se si mettono a fare i cappelli, nascono gli uomini senza testa? « Dunque, dirai, tu ammetti la fortuna? Ma chi ammette la fortuna, nega [...]

[...] poteva mai figurarselo e badarsene! Dirai: «la colpa fu di quelli di dentro, che dovevano attenderci loro e avvisare!» Sta bene; ma per l'uomo di [...]

[...] fuori fu una disgrazia che lì ci fossero degli scervellati. Anche il figliuolo d'un birbante è nello stesso caso: la colpa è del padre, ma il [...]

[...] altare, una parte per un salotto, una per un pavimento di stabbiolo e una anche per peggio. Ma giacchè tracchè, dicono a Camaiore, questa novella [...]

[...] s'imposta empiendosi la pancia di fiato; ma nell'atto di sputare gli venne un colpo di tosse e si sputò sulla barba!!! Raccontava poi che una volta [...]

[...] circonferenza come se avesse gli sbirri dietro! E poi non c'è la fortuna!! LXXXIV. Son cose tanto antiche! Tempo, ma tempo fa, un predicatore la [...]

[...] sera del venerdì Santo faceva la predica della Passione secondo il solito. Era un predicatore di spolvero, da dire: in fin qui ci si arriva, ma più [...]

[...] . Tutte queste cose io le ho dette 207 perchè c'incastravano bene, e perche le ho trovate su per i libri. Ma sono storie antiche che si leggono nei [...]

[...] libri vecchi, ma è tanto tempo che sono accadute, chi lo sa poi se sono neanche vere!» Ce n'è dei matti nel mondo! Vedete un po' che bella testa si [...]

[...] avanti, lo chiamarono Giovanni. Era assai osservante, ma poi non miga bacchettone. Si sa, un uomo ... - Ora eccoti che venne una festa che ci erano [...]

[...] collo a una gallina, e mi farai un buon brodo». - «Ma, sor padrone, è vigilia anche domani». 208 - «Non vuol dire; a me con un po' d'acqua e un po [...]

[...] preti che non veniva più alla fine. Guardarono, sperimentarono, ci stettero all'aspetto dell'ore e dell'ore, ma nè degli angeli, nè dei Santi non [...]

[...] ne furon visti. Poi si rinvenne il pampino com'era ita la faccenda; ma tanto ci furon di quelli che non si volevan persuadere». LXXXVII. Una [...]

[...] dunque morì fra le braccia di sua madre che aveva resistito fino allora; ma dopo cascò svenuta e anche al dottore gli ci volle del buono e del bello a [...]

[...] farla riavere. Dallo svenimento si riebbe, ma era fuori di sè dal gran dolore e vagellava nel letto con un febbrone che la tramutava, aver perduto [...]

[...] portare» - «Sentite? anca lei come tutti gli altri: non te la posso portare! (e gli faceva il verso). - «Ma vedi, Antonietta, poverina, il Signore [...]

[...] , via, qualcheduno .... Scenderei io da me e ci anderei io a pigliarla .... ma non posso, ho le gambe 213 fiaccate e le braccia non le posso [...]

[...] muovere .... O Maria, via, muoviti a compassione, pòrtamela, via!» - «Ma come devo fare, poverina? Non c'è più qui; è andata in Paradiso». - «Sie! è [...]

[...] altri pezzi grossi, cominciarono a dire fra loro: «Ma si sarà convertito ammodo? Sarà di ventato cristiano proprio per da vero?» - «Chi lo sa? Son [...]

[...] ci aveva il noce stamani; ci è uno che gli vuol bene». Il ramo del noce è onore; ma ci è anche la maniera di far dispetto e vergogna; e allora ci [...]

[...] ! Benedetto san Lorenzo Che mi ha dato l'occasione Di burlar quel bel pezzone! Ma perchè fai 'l viso rosso? Ti dispiace la burletta? Io tacere non mi posso [...]

[...] , Resto un po' dispettosetta. Mi son messa nella testa Di volerti canzonare, Ma se vieni a quella festa Ti farò ben disperare. Ma già vedo che [...]

[...] e coltelletto; E se il pan solo s'annoda al gargozzo, Non ci resta altro che correre al pozzo. L'acqua è buona, ma a spenger la calcina; L'acqua [...]

[...] è buona, ma a mandar la turbina. Ma per bevere?! ... Chi sempre acqua beve Avrà una vita tribolata e breve. Per passar dunque un'ora in allegria [...]

[...] Fieragosti le auguriamo. Ma, ora, perchè ho fatto questa filastroccola che non finisce mai sul mese d'Agosto? Non me ne ricordo mica più [...]

[...] tasca gli ci vien la stessa moneta. 221 Fu una burla propio da vero artista che Biroldo fece a Giovannin di Bùrico; io l'accorcio, ma lui [...]

[...] guscio di ghianda: ma lui chè! ... come dire all'asino; faceva l'indiano, o le scoteva come i cani le frustate. 222 Una volta a uno di quelli [...]

[...] cucinare dal Cieco; vado io, penso io, metto all'ordine tutto io. Tu intanto porta là i capponi, e fra tutti e due avvisiamo i soliti; ma i nostri [...]

[...] Giovannin di Bùrico non gli avevan detto nulla; l'avevano a noia come il fumo negli occhi; ma lo rinvenne subito anco lui; e siccome anche senz'invito [...]

[...] fare tutti i due arrosto, o in forno, e per minestra de,i fare i maccheroni. Quelli en mangiari!» - «Ma a me m'ha detto Biroldo ....» - «Te l'avesse [...]

[...] detto anco Salame, non c'è detto che tenga! fa' così, e quando te lo dice Giovannino, vai sicuro» - «Ma io ... » - «Che io e che non io? Tu sei [...]

[...] avevo detto nè più nè meno; ma se torna lui, digli che tu fai come ha detto lui; e guarda bene che non si accorga che tu fai tutto all'incontrario [...]

[...] alla soppiatta dagli altri di casa; ma il suo fratello più piccolo se ne accorse, e anco lui, quando gli riusciva 226 sgusciarci credendo di [...]

[...] . XCI. Bisogna saperle fino in fondo le cose Tu, caro lettore, prete Cei non credo che tu lo possa aver conosciuto, perchè sei nato troppo tardi; ma [...]

[...] prete Cei era in floribus una cinquantina d'anni fa. Non l'ho conosciuto neanch'io, ma me ne han parlato i vecchi di quei tempi, vo' dire i vecchi [...]

[...] tanto che si faceva voler bene), s'era messo in un prunaio per via di una ragazza, ma oo! proprio una faccenda seria. I paesani l'ingollavan male [...]

[...] ' scarabattole, e mutò aria. Ma tanto, non potendo fare altro per vendicarsi, l'ultima volta che uffiziò in quella chiesa, arrivato alla fine, diede la [...]

[...] contare il gran guasto che aveva fatto nel formaggio. Finito che ebbe, gli domandarono come gli eran parsi gli uccelletti. Rispose serio: «Pochi, ma [...]

[...] solamente: «Eccellenza, a lei gli han detto che bevo molto; ma non gli hanno mica eletto la sete che ho!». XCII. Alla fine si spiombetta Alla [...]

[...] croce, pur di arrivare in cima. Ma si sa: mastro occhio, mastro porco; e il muro veni,a su una vendetta. Passava di lì spesso un suo conoscente [...]

[...] : «Buon giorno maestro, il lavoro comparisce, ma questo muro va male, qui strippa in fuori, qui ritorna in dentro, badateci». «Eh, alla fine si [...]

[...] disse: «Alla fine si spiombetta, eh maestro! ma se si fa a tempo». E io dico che bisogna spiombettar prima, chi non si vuol trovare a strapparsi i [...]

[...] frate, e si passava per frate, ma vi assicuro io che di frate non aveva altro che la 232 tonaca, ma tutta patacche e rinfrignatnre, e non era stato [...]

[...] unto neanche colla morchia del carro. Andò dunque una volta da una certa vecchietta che pareva per appunto la vecchiettina delle Capannucce, ma [...]

[...] , vi contentavi dell'onesto, ve la davo di cuore; ma così è stata troppa indiscrezione! Di qui avanti, quando passerete da queste parti, se avrete [...]

[...] fame, picchiate pure, chè un boccon da mangiare, grazie a Dio, non ci è mancato mai per nessuno, e ci sarà anco per voi; ma colla bisaccia e col [...]

[...] vuole occhio, se no il bene doventa male, e si fa peggio». La risposta che dètte Bùrico a prete Nòccolo sarà un po' troppo ardita, ma se la meritò e [...]

[...] gli stette d'incanto come la collana alla sposa. Questo prete Nòccolo era un pretonzoletto buono assai, per dire la verità, ma curioso insino alla [...]

[...] , si sa, com' usa a diciannove o vent'anni, ma poi in fondo non è peggio di tanti altri. Prete Nòccolo dunque gli cominciò a parlare di tante cose [...]

[...] croce! A Bùrico gli giravano gli stivali come macine di mulino, a sentirsi fare di que' discorsi lì a voce alta in mezzo alla via maestra, ma però non [...]

[...] anche Luvigino, che aveva avuto l'erba cassia dalla dama pochi giorni avanti, e non aveva parole fatte, ma stava lì immusato e nero come un tizzone [...]

[...] vedere come si fa! Io son disperato, sono, ma la vo' vedere infino in fondo, e chi campa un anno vede tutte le feste, vede!» - «Ho capito, sei anco tu [...]

[...] come Ceccantino, che diceva sempre: «Mi par mill'anni di morire per veder chi mi porta via!» ma non s'ammazzò mai, e quando 237 tirò le calze da [...]

[...] anco dopo cent'anni, vada il carro e i buoi! ma la zizzola è che quand'uno ha tirato la fiatata universale, finitibus este, disse Prete Pioppo! E per [...]

[...] paura allo spavento! Ma vi credete che si ridesse pogo, quando si riseppe la cosa! Se ne disse nel contorno per una settimana. Era contadino e l'aveva [...]

[...] all'inferno!» e riscendeva con tutti i riguardi; ma quando si sentiva mozzare il fiato, risaltava subito su e dava negli urli! La moglie, che era a governare [...]

[...] , ma quand'ebbi il laccio al collo, tutt'a un tratto mi parve 239 di vedermi lassù pendolane, con un palmo di lingua fuori, e cogli occhi sbuzzati [...]

[...] ripeteva. Ma quando Pecchìno gliela spalancò da vero e gli disse: «Su, Brogio! la finestra è aperta; coraggio! v'aiuto io a montà sul davanzale!» e ci [...]

[...] non ci è strana, non è appunzita, gli fa de' regaletti via via, gli cuce di 241 bianco e anche di vestiti, cosette semplici, ma tutto fa, e come [...]

[...] mani una sopra l'altra, e non fa mai nulla. È sempre arrabbiata e fastidiosa, che nessuno la puol patire. A mala pena sa infilar l'ago, ma per [...]

[...] , ma di rumme specialmente. Morì bruciata dai bicchierini. Si levava la mattina di buon'ora e andava a una bottega, e anco ci fosse pieno di gente, si [...]

[...] , grosso, nerboruto e prepotente, che a forza di riffe s'era fatto nn mucchio di nemici; ma lui pareva che se la ridesse, perchè aveva un braccio che [...]

[...] , botto botto, metteva nn uomo a giacere, e ne aveva già segnati parecchi. Ma si sa, è scritto che alla fin del salmo ne buscano sempre i più bravi [...]

[...] lì con mille rimedì lo fecero rin venire; ma pareva che spirasse da un momento all'altro. Subito venne il prete e gli si mise attorno per [...]

[...] lui - «Sì, se muoio gli perdono». - «Ma come: «Se morite?» bisogna perdonare in tutti i modi e senza condizioni». - «Sì, se muoio gli perdono; ma [...]

[...] se campo, ci rivedremo nella macchia. Un morto e nn galeotto!» - «Ma guardate, con queste disposizioni io non vi posso assolvere; pensate [...]

[...] muore deve perdonare; ma se campo, ci rivedremo nella macchia!» Allora il prete che se la vedeva a male, ci si mise con più impegno; e Io cominciò a [...]

[...] dannato: «e badate, è Gesù in persona quello che ce lo comanda; e non solamente ce lo comanda a parole, ma ce ne ha dato anco l'esempio, chè in sulla [...]

[...] croce lui perdonò a quelli che l'avevano crocifisso!« E il malato rispose: «È vero, ma lui morì!» XCVIII. Ognun vuol dir la sua La bocca alla [...]

[...] stai comodo, bambino? Eppure hai due belle gambe!» - «Tenétevene galantuomo che l'avvezzate proprio ammodo!» - «Ma almeno vergognati, così grande e [...]

[...] tondo. - «Dice il proverbio: montanini scarpe grosse cervelli fini; ma voialtri 247 questa volta avete fatto minchione anche il proverbio [...]

[...] piedi?» - Allora poi fu quasi per andare in bestia a modo e verso, e trattarli come si meritavano; ma poi ci ripensò e disse: - «L'ho provate tutte [...]

[...] sarebbe finita, e si potrebbe passare a quell'altra; ma io ci voglio appiccicare un po' di strascico, per provare sempre più che la novella è vera e [...]

[...] , fare i maestri a casa degli altri e rivedere agli altri le buccie e le costure. Ma il più buffo si è che quanto più una persona avrebbe da badare a [...]

[...] , il bighellone. L'arte di Michelaccio sì che gli piace, mangiare e bere e anelare a spasso; ma Duralla era un gran santo. Ci ha la polla in casa [...]

[...] i gambi; ora li butta via, ma un giorno poi li cercherà col moccolino!» Si vede proprio che la gentaccia del mondo non può veder nulla senza [...]

[...] trovarci da ridire. Vai alla messa e alle funzioni: - «Attenti che passa il paolotto, il baciasanti e il biasciarosarì ! Va a baciar Cristo, ma è il [...]

[...] frammassone che non crede neanche nell'acqua del baccalà: - «Ma ci arriverà al lumicino! Vedremo allora quello che saprà fare! Allora vengono le [...]

[...] paure, e ora fanno tanto i bravoni e gli spartiti, ma sulle corna del dia,olo ci rivedremo!» C'è uno per esempio che quando esce di casa cerca di [...]

[...] invece vien fuori senza tante minutezze, giù alla purchessia: - «Tirati su i calzoni, Giambracone! 250 Accòmodati la giacchetta, polpettone! Ma di [...]

[...] dove vien quello lì? dal bosco? Non mi fa mica specie d'altro: mi fa specie di quelli di casa che lo lasciano uscir così. Ma donne non ce ne ha in [...]

[...] maligne come i matrimoni, quando se ne comincia a parlare sul serio: - «Chi!? Ghita piglia il tale? Già fai per ridere! Povera ragazza, ma non ha [...]

[...] non è tutto, ma anche l'occhio ne vuol la parte sua. Io non mi ci saprei adattare a dovermi vedere sempre accanto quel còso brutto e fatto male [...]

[...] esser matti o ciechi . Quel che mi dispiace è di quei poveri innocenti che nasceranno.... Ora intanto siamo in gaudeamus! Ma poi viene il suspiramus [...]

[...] macello infiorata e infioccata!» Ma quello che dicono degli uomini non è nulla a quello che dicon sempre delle donne, specialmente le vecchie fanciulle [...]

[...] ! Pover'uomo! Non gli riman altro che attaccarsi un pietrone al collo, e buttarsi in un profondo. Ma è cieco, o fa vista? Piglia 253 quella lì [...]

[...] stoccafisso e baccalà». Io non la piglierei neanche per ispauracchio alle passere. Ma almeno avesse un po' di maniera! Brutta e dispettosa. Almeno [...]

[...] . Potrebbe dire qualcheduno: Ma è buona. Sì! scelta proprio nel mazzo, proprio da seme! Toccagli la punta del naso, e sentirai a che ora fa giorno [...]

[...] il vento quando nascette. Sua madre si scordò di fargliele. Ma gua'! ... fosse di buona famiglia, transeat, chiuderei anche un occhio, e vada per [...]

[...] le bellezze; ma se di peggio ce n'era, e di peggio ne sciovrava. Han fatto dir sempre la gente dei fatti loro; quel bel mobile di su' padre, quei [...]

[...] .... Uu ! bocca chétati ! - Montanine? ... alla larga! -- Pianigiane ? ... fuori di casa ! - Cittadine?!... alla messa insieme, ma una banca per uno [...]

[...] . - Per ora fa la mogia e la mamma cheta, ma sentirà poi, pornr'uomo! il pepe e il sale, con quel serpente in casa. Ora è Suor Modesta, ma lasciagli [...]

[...] bellezze! S'empiranno la pancia colle bellezze della moglie; staranno allegri colle bellezze della moglie! Se l'è presa d'estate, ma se la troverà [...]

[...] vede proprio che ci ha dei peccati grossi da scontare! Il suo purgatorio si vede che lo deve avere di qua ! Ma è impossibile che durino assieme con [...]

[...] dozzina per gamba, più che meno. A me mi passano, poi! a lei non lo so; ma è un bel pezzo che la conosco Ghita, se un si sghita! ... E poi l'ho pur [...]

[...] ! Ora c'è rimasto il più furbo; ne ha girate tante e poi ha fatto come il moscon d'oro! Chi si contenta gode! Ma pure se ci avessi che fare quant'è [...]

[...] alta un'ugna, mi crederei obbligata in coscienza di dovergliele dire certe cose! Ma! la stilli lui, citrullo ! gli occhi per vedere e gli orecchi [...]

[...] regina. Ora accadde che s'ammalò e venne a un caso di morte, ma lei non ci aveva neanco un pelo che ci pensasse. Subito fu fatto venire il prete [...]

[...] infatti era un pover'uomo tribolato in canna e più in terra della porcacchia. Allora il prete la cominciò a prendere per le buone, la fece lunga, ma la [...]

[...] conclusione era che dovesse rassegnarsi ed essere contenta, che sarebbe andata in paradiso. - «Ma io sto ben qui e non me ne importa di muovermi di [...]

[...] qui». - «Ma andate lassù in paradiso, fra tutti i santi, fra tutti 258 gli angeli!» - «Bel gusto a sta' fra persone che non le conosco neanche [...]

[...] ' corbelli!!» C. Il Gomitolo della vita Questa novella qui non è di quelle nostrali, ma me la contò un lucchese che era stato non so mai quanti [...]

[...] a leggere e a scrivere, e gli avevan fatto venire per infino delle balie forestiere, e dei maestri in casa per istruirlo sempre meglio. Ma come gli [...]

[...] lì ammirato, con certi occhioni spalancati a vedere quel bellissimo angelo, ma non aveva avuto paura niente. Quello che gli aveva eletto il suo [...]

[...] genio, tutto tutto non l'aveva inteso, ma però aveva capito benissimo che quando era noiato dello stato presente, se tirava il filo, sarebbe passato [...]

[...] su un giovanottino ammodo e verso; coi calzoncini sempre corti, ma leggeva e seri veva puntnalmente e bene. Com'era 261 contento! Almeno eran [...]

[...] pareva che il paradiso non ci sarebbe stato per nulla. Ma i suoi non erano anche contenti; bisognava finire gli studì, e diventare uomo. Quelle erano [...]

[...] vedere con due occhi della fronte! Che allegria! Quante carezze! Quanti baci! Erano matti dalla consolazione! Ma uno solo è troppo poco! Chi n'ha uno [...]

[...] condizione da pari loro. Quello fu un vero giubbilo per il padre e per la madre; ma nel vedersi rimasti lì soli si annoiavano. «Se ci fosse almeno [...]

[...] fece aspettare, anzi due o tre, e quello fu un grandissimo sollievo per il nonno. Ma intanto nel voltarsi gli venne fatto di guardarsi nello [...]

[...] piccino piccino, e quasi agli sgoccioli. Allora lo mise sotto chiave e lo teneva riguardato; ma era in fondo e dopo pochissimo tempo si finì da sè [...]

[...] . Accademia Lucchese, Tipografia Giusti, Lucca, 1801. Abusione. Abuso. La parola è impropria, ma è un briaco che parla e crede di parlar bene [...]

[...] . Accòllo. Sbornia, perchè i briachi pendono in avanti. Adempiute. Adempite. Ma è il briaco che sproposita per parlar meglio. Aescato. L'esca sono mosche [...]

[...] . Mallegato. Anche a Pistoia e altrove. Da noi ha l'ò largo. Bischinco. Sgarbo, Dispetto. Il Fanf. ha Bischenca. Bòbbola. Coccola di cipresso; ma qui è [...]

[...] . Parti estreme di un paese. Gronda gronda. Gronda, estremità non solo del tetto, ma di molte altre cose come: vigne, selve, paesi ecc. Gronda gronda (da [...]

[...] infreddatura. Marugèo. Birbante, ma sempre scherzevole. Brigantello,Boietto. Mattuccio. Giucco, Giuccherello. Mattie. Ruzze. Giuochi infantili. Matuffo [...]

[...] . non l'ha, ma vedi. il giornale Il Borghini, Anno I, Pag. 327. Pallino. (Far quella accanto al). Fare una rovina. Dal giuoco delle bocce; quella [...]

Fucini Renato
Le veglie di Neri. Paesi e figure della campagna toscana.
28 1882 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 293 occorrenze

[...] forme letterarie o felicemente adattato le vecchie ai rapidi moti della vita moderna. Ma alla facoltà inventiva, propria della nostra nazione, non [...]

[...] con sola una voltata d'occhi. Oggi abbiamo la descrizione verista, «potente, se volete (dice il Carducci), ma che annoja e non finisce mai.» Ad [...]

[...] venirceli a chiedere? Noi non neghiamo il numero; ma che fa il numero nel campo dell'arte? Tutti sanno che cosa è rimasto della recente fioritura [...]

[...] descrizione di una siepe, se dietro a codesta siepe ci è l'infinito, come in quella del Leopardi; ma all'arte vuota e malata, che conta e [...]

[...] Lamporecchio anche lui, è, come il Berni, sano ed allegro, ma non gli manca il sentimento dei mesti e gravi problemi dell'età sua. È [...]

[...] democraticamente campagnolo come l'Auerbach, ma ha il tocco descrittivo più macchiajolo, e però più conveniente al bozzetto. Qui si presenterebbe a tentarmi [...]

[...] il tema VIII dell'obiettività dell'arte secondo le teorie del Flaúbert, dello Zola e del Verga. Ma non farò al lettore un brutto tiro, nè mi [...]

[...] con qualche eccesso di forza e di compiacenza, ma conosce anche l'arte di fermarsi a tempo. Nel ritrarre le cose vedute ha veramente limpidità [...]

[...] vive e luminose, senza un fraseggiare compendioso e, a così dire, prospettico, non si ha stile da bozzetto; ma non è anche provato che codeste [...]

[...] avrebbe messa tra' sacramenti, io credo che potrà ancora aspettarsi nuovi trionfi. Ma badi di non alterare la sua fisonomia, si guardi da [...]

[...] solitudine; ma siccome ero stanco, prima di tornare indietro, mi fermai un poco per riposarmi. Seduto sull'argine erboso d'un canale, lasciavo correre [...]

[...] sai, gran Dio, Se mai lo rivedrò l'angiolo mio; Dimmelo te, gran Dio;... ma il mio lamento Vola e si perde su l'ali del vento. " Ho bisogno di [...]

[...] che vòl fare?" 7 "Non lo so nemmen'io; ma qualche cosa inventerò: non ho sonno." "Vòl venire con me? vado a rivedere i bertuelli." "Se mi lasci [...]

[...] andar solo, vado; con te non vengo." "Ma sarà bono di maneggiare il barchino?" Lo guardai ridendo. "O senta, veh. Una dozzina sono nel canaletto [...]

[...] me ne ricordo, ma ne domanderò." "O a chi ne vòl domandare?" "Ho sentito cantare...." "Ah, sì, ha ragione! c'è quelle donne; eppoi a quest'ora [...]

[...] bestie! ma se mi pinzasse, oh! allora...." "Otto anni in galera! O come mai? Forse qualche sbaglio di gioventù?" "Sbaglio?! L'ammazzai quel cane [...]

[...] .... Lì,... guardi.... lì era quel demonio.... e m'impostò lo schioppo, e rideva! e il pinsacchio restò a lui.... ma non lo mangiò!..." "Come! E un [...]

[...] , bisognerebbe.... La faccia l'avrò brutta, ma me l'hanno fatta diventar loro.... E ho voluto 11 tanto bene a tanti! E chi chiedeva un piacere a [...]

[...] Giuncaje? "Sissignore. E patisco la fame, capisce? la fame! e non ho fatto mai male a nessuno.... Eh! a lui sì, glielo feci;... ma la volle, la volle [...]

[...] :... gliel'avrebbe tirata anche la Santissima Vergine." "Ma dunque, racconta...." "O andiamo, via; mi servirà anche di sfogo, perchè n'ho bisogno [...]

[...] .... "Ah!... lei non l'ha conosciuta di certo, ma non importa. Era bionda e si chiamava Stella, ma le stelle eran meno belle di lei. Cantava [...]

[...] sempre e io passavo le giornate intere acquattato tra i giunchi per starla a sentire. Ma un giorno non potei più reggere e glielo dissi. Lei cominciò [...]

[...] : — Che è vero che vo' discorrereste volentieri colla mi' Stella? — Io, da primo restai un po' abusato, ma poi dico: — Sì. — Dunque, — dice lui [...]

[...] , — state a sentire. Dispiacere non mi dispiacete, perchè de' fatti vostri nessuno m'ha detto nulla di male, ma a mezzi come si sta? Io a quella [...]

[...] ragazza qualche soldarello glielo darò, non gran cosa, ma insomma.... — "Cotesta sera si fissò tutto. Lui mi disse che pensassi a trovare i mezzi di [...]

[...] creatura, e forse chi sa!... Ma Dio benedetto, però, ci pensò lui a quel cane di vecchio, perchè il giorno preciso dell'anello, appena esciti di [...]

[...] , ma mi chiusi tutto nel core, perchè ormai non c'era rimedio, e lei, poverina! che non ci aveva che fare, era più disgraziata di me e non gli [...]

[...] invitato a seguitare, ma non me ne dava il core. Dopo qualche momento però, sempre tenendo gli occhi ficcati al suolo, proseguì: "Doveva finire a [...]

[...] quella maniera!... Sapevo che lui se n'era anche vantato e m'era stato perfino fatto sapere che mi voleva far cavare il sonetto!... Ma io li [...]

[...] scansavo tutti e due, perchè non lo sapevo dove sarei andato a cascare se mi fossi combinato a faccia a faccia con lui; e per un pezzo mi riescì, ma [...]

[...] , che v'avevo io fatto di male? "Il prim'impeto fu di tirargli, ma Dio benedetto mi dette tanta forza che mi voltai per tornare indietro [...]

[...] via?" gli domandai. "Mi lasci andare, mi lasci andare, m'è parso di sentirla di certo." "Ma che cosa?" "Lei, la su' sorellina minore che canta [...]

[...] come cantava lei." "Ma io non sento nulla." Stette un po' in orecchio, e: "Ha ragione; m'era parso." Io che mi struggevo di sentirlo dell'altro [...]

[...] chiamare dal fattore nello scrittojo e mi dice: — Il padrone ha risaputo tutto; dice che gli dispiace, ma che vi dà licenza subito, sul tamburo! a voi [...]

[...] Matto; mi rincorrono, m'urlano dietro e mi tirano le schioppettate da lontano per farmi paura. Ma me lo merito, perchè dopo ammazzato lui, invece [...]

[...] d'andare dal maresciallo a farmi pigliare, mi dovevo legare un sasso al collo e farla finita." "Ma se tu avessi un bisogno.... nel caso d'una [...]

[...] all'orecchio, ma quasi impercettibile, la voce della fanciulla che ripeteva la sua canzone: Dimmelo te, gran Dio,... ma il mio lamento Vola e si perde su [...]

[...] certo qualche uffiziale, perchè, lo so, que' signori ci ambiscono a tenere di questi animali buffi. Ma guardi com'è festoso! Io lo terrei magari [...]

[...] per me, ma è proprio un peccato che non abbaj punto, perchè io sul baroccio ho bisogno di tenerci un cane che quando s'accosta gente si faccia [...]

[...] è anche d'una razza molto rara; ma, che vuoi? fra grossi e piccini ce n' o cinque per la casa, e non ho voglia davvero di mettermi d'intorno [...]

[...] quando lo trovai era più lercio del fruciandolo del forno; ma se poi questo nome non vi garbasse...." "E allora si chiamerà Pillacchera anco noi [...]

[...] all'anima, diceva che 28 cani a quella maniera non n'aveva ma' visti; ma sopra tutto poi quel pelo lungo che gli nascondeva affatto gli occhi, era per [...]

[...] che ti pare, ma levamelo di lì." Angiolo non rispose. Il capoccia che intese di che si trattava, replicò: "Se hai paura, piglia con te chi ti [...]

[...] pare, ma levami quella bestia di casa, se no mi dánno." Angiolo legò il cane con una cordicella e s'avviò, strascicandoselo dietro, verso l'uscio [...]

[...] quel fatto, ogni volta che un cane passava davanti alla casa del contadino, tutti gli uomini gli erano dietro per prenderlo; ma per qualche tempo [...]

[...] non fu loro possibile d'agguantarne nemmeno uno. Finalmente uno si lasciò prendere, ma con gran fatica, e dopo aver addentato ripetutamente il [...]

[...] capoccia alle gambe ed alle mani. Costui aspettò ansioso il desiderato avviso su le cantonate, ma comparve in vece un certo malarello che in tre [...]

[...] la vedeva: mugli che pareva un liofante.... Arrabbiato? O senta, veh! il dottore è padrone di dire quel che gli pare e piace; ma quello lì, e [...]

[...] capretta, ma la capretta non rispose. "O Dio! chi mi rende la mia Bianchina? chi mi rende la Bianchina mia?," e ponendosi afflitta a sedere, col [...]

[...] madre ed il fratello erano così da lei chiamati, ma non erano tali. L'avevano allevata e tenuta cara finchè I'Ospizio dei Trovatelli passò loro [...]

[...] smarrita e queste sono le dodici lire che costava? 40 — Ma non le ho! Non mi daranno da cena; Rosalba mi picchierà e mi chiameranno.... O Dio, Dio [...]

[...] cameretta.... Cercò il fiore per offrirlo alla Regina degli Angioli, ma l'aveva perduto! Sentì una stretta al core, dette in uno scoppio di pianto [...]

[...] sgarbate carezze dei monelli di casa e alle linguate di Toppa, che non era tanto per saltare addosso al padrone e al muso della cavalla. Ma quella [...]

[...] stirizzirsi alla fiammata del fritto, restò sorpresa di non vederlo comparire; ma pensando che fosse andato subito a levarsi da dosso i panni fradici [...]

[...] ." "O che ha? o che ha? "Che sappia io, nulla; ma mi pare che abbia de' pensieri e dimolti." "Che t'ha gridato per la strada?" "No, gridato no; ma [...]

[...] ; ma mi c'è voluto tutta la mi' pazienza! Si figurino che m'ha avuto a mangiare 48 perchè gli ho detto che l'oriolo vecchio di cima scala me lo [...]

[...] giocherei con mezzo mondo. "E lui a dirmi che ero un bestione! e io a dirgli che in ventiquattr'anni che sono nella su' casa non l'ho ma' visto nè [...]

[...] dal maniscalco nè fare un minuto.... O non l'ha detto tante volte anche lui? Ma stesera, no! E lì a dire che non era vero nulla; e io a lasciarlo [...]

[...] a petrolio attaccato al palco sul mezzo della tavola quando comparve Fiore nella stanza, e appena entrato: " 'O il padrone?" domandò! "Ma dove [...]

[...] rispondendo alla moglie: "Sì, hai ragione; ma credo che l'abbia visto Fiore.... Fiore!" "Comandi, sor padrone...." "Ditemi, Fiore, che ci avete [...]

[...] parlato voi con Luc'Antonio?" "Nossignore; siccome lei signoria m'aveva detto che ci voleva parlare da sè...." "Ma poi non v'avevo anche detto [...]

[...] ce l'ho mandato! ma gli hanno detto che lei...." "Avete ragione, sì, avete ragione! con tanti affari per la testa,... ma che ce n'avevo una [...]

[...] . Avrebbe voluto anche stare zitto, e questa era la cosa più importante, ma anche quello non gli riuscì e: "Ragazzi, ci manca poco!" disse non [...]

[...] cupo un'altra volta; tratteneva il respiro, ma il core gli si vedeva battere sotto il corpetto di pelle d'agnello, quando ad un tratto mandò un [...]

[...] urlo roco, i ragazzi strillarono come anime dannate, Toppa cominciò ad abbajare disperatamente, ma fu subito 57 chetato dagli scarponi del [...]

[...] fulminato. I ragazzi avrebbero voluto fare allegria, ma un'occhiata della madre, ajutata da un certo senso di paura che, a quel rumore nuovo che [...]

[...] Pasquale facendo un movimento come per alzarsi, ma la sora Flaminia lo prevenne, si alzò e amorosamente gli disse: "Dove vuoi andare? sei stracco [...]

[...] dentro la terra c'è una fornace di foco come in una carbonaja, e tante altre cose con molto disordine ma con senno abbastanza, e soltanto perdeva la [...]

[...] cuculo correvano a rimpiattarsi dietro al faggio della burraja tappandosi gli orecchi colle dita! Che carnevale fu quello per lui! Ma quando lo vide [...]

[...] la prima volta il priore! O quando lo fece vedere al cappellano che ebbe paura? O il sindaco che non ci voleva credere! Ma quel prato, che [...]

[...] agli ultimi quando rideva di core, e il sor Pasquale è su a letto malato: oggi sta un po' meglio, ma è malato gravemente. La sua forte costituzione [...]

[...] , che pareva dovesse condurlo senza difficoltà oltre la settantina, restò profondamente scossa alla morte del primo figliolo, ma per allora il [...]

[...] l'avrebbe fatto. Ma la misura era presso a poco inutile, perchè il taciturno don Silvio, già da un par di settimane, passava quasi intere le [...]

[...] . "Ma che oriolo, don Silvio!" osservò una mattina Pasquale dopo che da diverse ore, oppresso dall'affanno, non aveva aperto bocca. "Che oriolino è [...]

[...] venti giorni che lo rimessi quando m'alzai e non ha fatto un minuto; ma quando si fermerà...." Don Silvio lo pregò di stare zitto e con una [...]

[...] gli occhi fuori dell'orbita che, senza articolar parola, ma indicando di voler parlare, stendeva un braccio tremante verso il suo oriolo da tasca [...]

[...] mi mandi un tremoto, non è positivo. E quando farò lo speziale m'ha a venire a dettar leggi su quest'affari; ma ora come ora, a Gianni Cerri no [...]

[...] , per los Deo santissimo benedetto!" Il sor Alceste sospirava. E il Guardia continuò: "Lei signoria ha fatto da omo a non riscaldarsi. Ma quando [...]

[...] anco lo schioppo, risponderei, che la fatta è di pèccola o, a sprofondare, di porciglione; ma di beccaccia no, eppoi no, anche se santa Lucia [...]

[...] , s'accosti, perchè gli si potrebbe levare anche avanti.... Ma che canino! cento lire m'avrebban dato que' signori di padule! Ma io gli mandai a dire [...]

[...] .... Guardi! Ma lo guardi ora, eppoi mi dica se un cristiano potrebbe andare con più delicatezza sull'animale!... e io gli mandai a dire che se anche [...]

[...] trattenere, fai pure il comodo tuo; io arrivo qui dal contadino a bere un bicchier d' acqua e me ne vado." Ma Gianni non poteva intendere, perchè [...]

[...] il padre d'Alceste, tutto rannuvolato in viso, bussava alla porta del signor Cavaliere suo buon amico; ma la serva gli disse che era fuori [...]

[...] si pigliare. Passò quell'omo coll'orso tre settimane fa, è vero; ma se n'era già parlato tanto, s' ran buttati all'aria tanti libri di storia [...]

[...] macellarina, ma finì presto perchè se n'andarono; quelle po' di legnate quella sera della prova della banda: eppoi? È finito qui. Ma ora, se [...]

[...] anche lei!" Il maestro della banda era di parere contrario; ma non volendo compromettersi, badava a strisciare la groppa al gatto che gli era [...]

[...] saltato sulle ginocchia, e non trovava la via a rispondere. Ma finalmente, per uscirne, disse a fior di labbra: "Eh! sì! lo direi anch'io." "Allora [...]

[...] spassionava tutto in un'altra maniera!... Giano della 79 Bella sissignore, caro il signor maestro dei miei tromboni!" "Ma se lei avesse un po [...]

[...] tutti che quel disgraziato delle Case Ros..." Ma non finì perchè il Sindaco gli tappò la bocca col pastrano, e con uno spintone lo rificcò in [...]

[...] dopo cena...." "Che lei era anche un calunniatore me l'avevano detto...." "Ma lei signoria ora...." "Basta così! Della fiducia immeritatamente [...]

[...] di fare fiorellini di carta colorata, ma svogliato e senza ombra d'ispirazione. Nessuno a cena volle mangiare, e lui solo, per non dare, disse [...]

[...] , secondo lui, deve avergli smarrito una lettera. O quell'altro nojoso del Rapalli che ha la febbre per via della scommessa! Ma stamani gliel'ha detto [...]

[...] il Nardini; ma era compatibile, perchè bisogna sapere che il Rapalli da due anni si scordava di dargli il Ceppo, e il povero postino l'avrebbe [...]

[...] dire male 84 del prossimo ci stava con più devozione che alla messa cantata. "A me? nulla. Ma da una parte gli stanno bene, veh! Intanto quel [...]

[...] dice che sia bell'e andato all'aria. Ma sia vero?" "Dice di sì. Meglio per lui, povero sor Alcestino, meglio per lui." "Arrivederci, Biagiotta [...]

[...] monotona del paese era in quel giorno apparentemente la medesima, ma gli animi bollivano. Il segretario era ben visto da una gran parte della [...]

[...] della fatta. "Ma abbiate pazienza," badava a dire Cencio, 88 "cotesto è segno che non avete girato, e che del mondo ne conoscete poco. E io avre [...]

[...] stare, ma me non mi persuadete." "E allora vòl dire che con voi non ci si ragiona, perchè la chimica.... ora m'è venuto. È un professore di chimica [...]

[...] vincere quella beccaccia che aveva scommesso col Cappellano, ma appena fu in casa, la scena cambiò aspetto. Il Cavaliere aveva una lettera aperta [...]

[...] , e quando vi fu giunto davanti, Cencio l'abbordò dicendogli: "Ma dunque è deciso sì o no? perchè a me 90 mi preme la beccaccia del Cappellano. Si [...]

[...] d'ogni partita di calabresella; ma questa volta il baccano fu tanto forte che il vecchio Batone mezzo addormentato nel canto del fuoco fece un tale [...]

[...] piano del focolare. "Eh, maledetto voi altri e la vostra calabresella!" gridò Batone, buttandosi carponi a raccattare i frammenti della pipa; ma [...]

[...] che te ne volevi fare?" "Te, piuttosto...." "Ha ragione lui!" "Nossignore, perchè quando gli ho calato l'asso terzo...." "Ma allora mi ci [...]

[...] giocatori formando un casa 95 del diavolo da sgomentare un campanaro di professione. Finalmente si chetarono, ma dopo avere esaurito affatto la [...]

[...] cascato un tegolo sulla testa, sarei crepato, sì, ma avrei patito meno." "Eh, lo capisco!" 97 "Io mi metto ne' vostri piedi." "Anch' io [...]

[...] ," riprese Batone, "se in una pipa di diciott'anni ci si fuma bene! Ma quello che più di tutto m'addolora è di dover dire addio a un oggetto che mi [...]

[...] raccontare, son vecchio, e non son più bono a nulla. Ma quand'ero ne' mi' cenci.... Un gigante non son mai stato, si vede anc'ora; ma con queste [...]

[...] creatura, a Batone non gli ha fatto mai paura nessuno, mai! Prepotenze no; ma mosche sul naso, per grazia di Dio e del mi' fegato, mi ce ne son [...]

[...] lasciate posar sempre poche, ma poche davvero. E dite pure che quando voi altri sarete arrivati a fare la metà di quel che ho fatto io.... Basta [...]

[...] continuò: "Mojo povero, ma se non mi fosse toccato altro, di questo me ne vanto, che all'età di settant'anni sonati che mi trovo sul groppone, posso [...]

[...] portare il cappello alto e dimolto; e tanti signori, ma proprio di quelli di garbo, quando m'incontrano 99 per la strada non hanno scrupolo nè [...]

[...] conosciuta tutti. " "Se l'abbiamo conosciuta!" "Era una bona creatura; ma si vede che era nata sotto cattiva luna. E su' primi tempi era stata [...]

[...] anche fortunata. Sposò quel maniscalco, Giacinto delle Morette, che poi gli morì tisico: ma quando lo prese aveva fior di quattrini, salute da [...]

[...] era troppo ghiaccia. Per un momento mi sentii tutto come rattrappito dal granchio e almanaccavo di qua e di là, tanto per tenermi a galla, ma [...]

[...] forza avevo lavoravo per staccarmela, ma non c'era verso: la staccavo da una parte e mi si riattaccava da, quell'altra; mi levava l'unghie dalla [...]

[...] Cencio spaventato. "La disperazione mi prese; non vi saprei dire 107 bene quello che feci; ma ho un barlume d'idea che gli strappai i vestiti [...]

[...] anch'io, ma tutte le volte che mi provavo mi pareva che mi tirassero una martellata nel capo e sentivo la morte che veniva, veniva.... Faccio un [...]

[...] morta?! — e mi scivola via e non me la sento più accanto! Cercai, annaspai colle mani e co' piedi, ma nulla! Allora poi cominciai a sentire che [...]

[...] riescì, ma rovinato e sfinito com'un moribondo, raccomandandomi l'anima perchè ormai m'ero fatto perso. "A un tratto mi sento strisciar roba sul [...]

[...] , chè avevan ritrovato tutto sul puntone, e mi dissero che era viva anche lei." "Ah! ma dunque?..." "Era viva anche lei, povera Agnese!..." "Agnese [...]

[...] !" "Lei; proprio lei! Che bella carità gli feci a 109 salvarla, eh? Ma Dio c'è per tutti e avrà pensato anche a quell'anima sconsolata," disse [...]

[...] , se no ci fate torto." E gli si accostarono porgendogli ognuno il proprio bicchiere colmo. Batone non voleva parere, ma era commosso, e ricusò [...]

[...] lume, ma il suo braccio tremava e nel portarselo alla bocca se lo versò mezzo giù per la barba. "Ah! lo vedete!" disse indispettito, "non son più [...]

[...] marmo." "Insegnami un beccaccino." "Ce n'ho uno nella madia che l'ammazzai l'altra sera all'aspetto. Se vòl quello, lo vada a pigliare, ma altri [...]

[...] malanno. Ma non lo sente che lavoro è questo?" Infatti si durava fatica a star ritti, tanta era la forza del vento gelato che, avendogli voltato [...]

[...] bocca al lupo; ma torni indietro, dia retta a un ignorante.... brèèèè!..." E si allontanò lesto lesto, battendo forte i piedi per riscaldarsi. Io [...]

[...] cavalluccio.... Son poche 119 miglia di lì a Talamone. Ma quest'anno, caro signore, m'è toccato menarli tutti." "È la tua famiglia questa [...]

[...] volentieri anch'io, caro signore, con un bel baroccio che ci si va anche con poco," disse guardandomi sgomento, "ma come si fa? Se le cose anderanno bene [...]

[...] volgendosi di nuovo a me, "più volentieri li avrei fatti restare tutti a casa; ma non avevo da lasciargli nulla, signore mio, nulla! nemmanco un po' di [...]

[...] farina per isvernare." "Sta bene; ma per la via come la rimedi?" "Si fa alla meglio, a dirlo a voi; si va alla carità di questi contadini e, per [...]

[...] troppo preziosa per Simone macellaro. Ma quelle risa e quei canti a volte cessavano ad un tratto; e allora le bianche nonne del vicinato, capito [...]

[...] ...., ma il destino non li volle uniti. Quando lui tornò da fare il soldato, dove stette diciotto anni, la trovò sposa e madre di quattro bambini [...]

[...] deporvi un bacio, ma Gioconda, sentendo 132 un alito caldo sulla faccia, aprì gli occhi, colse il pensiero del vecchio nel sorriso che gli [...]

[...] brillava negli occhi imbambolati, e guardandolo fisso e sorridendo anch'essa: "E ora che avete? vecchio pazzo!" gli disse. Il vecchio non rispose, ma [...]

[...] briosa fino dal principio, 136 ma alla quinta bottiglia vi fu un momento di vero entusiasmo a benefizio dell'illustrissimo signor Canonico [...]

[...] cappellani esotici ed indigeni dettero, a quella domanda, in una gran risata, per la quale la dignità del Canonico restò alquanto offesa. Ma il Piovano [...]

[...] fargli dispetto. Ma che crede che ci si faccia poche risate?... Eh? Cappellano." "Ma ci s'è ammattito tanto a ammaestrarlo!" osservò il Cappellano [...]

[...] fogliata me n'ha portate dianzi!" Ne dette una al merlo che venne a prendergliela in mano, e dopo una strizzatine d'occhi al Cappellano: "Ma che gli [...]

[...] si deve far sentire davvero, Cappellano, al signor Canonico?" "Per me, fate come volete, Vestro; ma ricordatevi che son du' giorni che quel [...]

[...] birbone ci ha 'l su' ragazzo a letto. Badate che non gli salti il ticchio di farvi qualche bravata." Ma Vestro, un po' pel vinsanto che aveva in 140 [...]

[...] birbone, e furono contentissimi di sentire che il merlo non apriva bocca. Ma Vestro non la intendeva così, e "Ora, ora sentiranno!" disse. Prese il [...]

[...] dall'ugnolo che gli manca, se ne ricorda? qui alla zampa sinistra,... ma per carità...." "Non dubitate, Vestro; ma ricordatevi che do mattina presto [...]

[...] bell'e fatto prendere, che tu sia benedetto! Ma se non gli do almeno un par di tordi e se' uccellini a testa a que' ventri di lupo, son capaci [...]

[...] ?" "Eppure mi pare.... Dio onnipotente! ma dica le combinazioni!... guardi quest'ugnolo! eppoi è quasi agevole! figuriamoci i salti di Vestro quando [...]

[...] gli dirò...." "Dammi qua." 144 "Tenga; ma badi.... O che lo schiaccia? No!... ecco, o perchè?... lei signoria fa celia, eh?... Dio signore, non [...]

[...] cinque volte la campana grossa perchè Filandro è alla tesa; ha già servito quattro messe e ora serve la quinta. Ma si vede chiaro che quell'omo [...]

[...] come per dirgli di no. Ma! chi ne capisce nulla? 145 * ** "Giurammio baccaccio! o quante volte le devo dire io le cose? T'ho detto che te e [...]

[...] Filandro dovete servire a tavola, e lo Scopetani non deve uscire di cucina. L'hai capita, sì o no?" "Sì, signore: l'ho capita. Ma come fa quell'omo [...]

[...] solo a bastare a tutto?" "Non c'è nessuno che gli possa dare una mano?" "Si deve dire a Vestro?" "Dillo anche al diavolo, ma spicciati. La minestra [...]

[...] imbecille che sono!... — Il girarrosto andava, e le zampe degli uccelli si voltarono tremolando e sfrigolando dalla parte del fuoco. Ma [...]

[...] mi rovino." Dette una lunga fregata con la penna e si abbassò col viso per osservar meglio.... Ma il girarrosto andava, e i buzzi dei più [...]

[...] permio, ahi!" "Dunque chi?" "Il signor Piovano; ma io.... No, no, Vestro! no, permio, lo sciupate!... Ma che siete impazzato? Smettete via [...]

[...] bellissime,... ma l'arrosto non veniva. Il Piovano non era soltanto impaziente pel ritardo, ma siccome gli era parso d'aver sentito poco avanti un [...]

[...] certo fracasso in cucina.... "Ma insomma, dico io, che siete cascati morti tutti di costà?" gridò finalmente picchiando a mano aperta una gran [...]

[...] un momento; se no, gli posso dare un po' di cacio fresco ma proprio bono. Non ci ho altro." "Tre uova pochissimo cotte, e subito." "Sissignore [...]

[...] ." E si avviò per andarmele a preparare. Ma quando ebbe fatto quattro passi, tornò indietro per dirmi: "A proposito! ci sarebbe del baccalà che ho [...]

[...] . Son tutt'e due di per in su; il posto come si chiama non gliel'ho domandato; ma dev'essere dimolto lontano, perchè dianzi alle dieci quando [...]

[...] , si direbbe il giovanotto, che non s'era ma' mosso da casa, perchè pare che avesse poca salute, fece un cor risoluto, s'attruppò con de' pecorai [...]

[...] di Fiumalbo e se n'andò per le Maremme a tentar la ventura anche lui. Ma ora, aspetti, gli dico che faccia sentire anche a lei l'ultima lettera [...]

[...] , perchè.... Ma, aspetti, gli domando se gliela vòl far legg...." "No, no! v'ho detto di no." "Insomma, una lettera gli dico!... che, a male [...]

[...] all'improvviso per andare da lui; ma tornai subito al mio posto, preso da un senso di rispetto per la santa disperazione di quell'uomo. Il suo [...]

[...] compagno gli si avvicinò, gli pose le mani sulle spalle e si piegò su lui per dirgli qualche parola di consolazione; ma il pianto gli serrava la [...]

[...] voce ferma e sonora: "Animo, Marcello; fatevi coraggio, via, fatevi...." Ma non potè continuare, chè singhiozzando si buttò sulle spalle [...]

[...] forte la mano fra i grossi calli delle sue, che non l'abbandonassi, per carità; che l'assistessi, per l'amor di Dio. "Figuratevi, amico mio! Ma che [...]

[...] posso fare per voi?" "Non ci abbandoni. Noi non si voleva neanche venire. Ma quelle donne non c'è stato versi di persuaderle; ci hanno voluto [...]

[...] mandare per forza 163 incontro a quel ragazzo per vedere di prepararlo, che se ne facesse una ragione...." "Sta tutto bene. Ma che gli devo dire [...]

[...] ' carità." "Mi tratterrò, via. Ma ora datevi pace e bevete un bicchier di vino." "Non potrei.... No, in coscienza, non potrei.... no, lo ringrazio [...]

[...] bianco da pastori. I vecchi si alzarono con impeto e si misero a guardar bene facendosi ombra agli occhi con la 166 mano. Ma il cane, dopo aver [...]

[...] , mandando un lamento ad ogni sospiro. "Ma che è accaduto, che è accaduto?" Il vecchio Marcello me lo disse: il giovinotto impaziente di rivedere la sua [...]

[...] guadagnato gli ottanta centesimi che gli paga puntualmente l'accollatario del mantenimento della via. Ma non sempre gli va così. Non perchè [...]

[...] l'accollatario, che è un vero galantuomo, sia capace di defraudarlo; ma perchè molte sono le cause che possono assottigliargli il guadagno o allontanarlo [...]

[...] giorni l'aspetta lungo la via. E quella sera mangerà; mangerà poco, perchè poco potrà lavorare; ma l'accollatario, che per fortuna è un vero [...]

[...] di carne da lavoro. Ah! ma questo che conosco io 174 è stato sempre un signore, il Creso degli spaccapietre, perchè fino a sessanta anni sonati [...]

[...] bere un dito di vino e senza ammalarsi. Ma le sue mani pajono due pezzi informi di carne callosa, il suo viso screpolato piuttosto che solcato [...]

[...] giovane, scappò con una donnaccia e finì per le prigioni dopo avergli lasciato un nipotino che era la sua consolazione. Ma anche quello il Signore [...]

[...] ; ma se rammenta il su' povero Gigino, posa il martello, si prende la testa fra le mani e dondolandola come fa l'orso nella gabbia, racconta la [...]

[...] dottore non gli ha ordinato altro che carne e vino generoso. E ora passa le sue giornate sull'uscio seduta a chiedere la carità ai viandanti; ma [...]

[...] quello che ti paresse, che desidereresti?" 178 "Una fetta di pane bianco per darlo inzuppato alla mi' vecchia che non ha più denti." Ma quando [...]

[...] dimenticata nel loro itinerario, additando invece la prossima vetta di Pietra Marina, bellissima anco quella, ma senza dubbio da posporsi 182 alla mia [...]

[...] , che faccio il chiasso? Ma che credevi davvero che gli volessi far del male? Andiamo, andiamo, via; sta' zitta e dimmi piuttosto come ti chiami [...]

[...] merenda e a preparare il fuoco per arrostire le castagne. Le mie visite ai giovani amici erano frequenti nell'autunno, ma raramente nelle altre [...]

[...] "C'è anche un altro inciampo.... e grosso di molto!" "Quale?" domandai. "Io sono di leva. Fiorella lo sa; ma non sa che ho tirato su basso e che [...]

[...] in questi giorni mi deve arrivare il foglio della visita. Non so chi sia stato, ma gli hanno anche detto che a primavera ci sarà la guerra di [...]

[...] no, perchè io ormai mi ci son preparato.... Ma quella ragazza?! Senta, l'altra sera, che cosa mi fa. Mi prende per la mano e, senza aprir bocca [...]

[...] ." Pipetta si allontanò frettoloso ed io andai verso la ragazza. La trovai che piangeva; ma questa volta il suo pianto era diverso da quello [...]

[...] passeggero che le avevo veduto versare da piccola nello scopeto della Torre. Cercai calmarla, ma per qualche minuto non mi fu possibile. Le dissi qualche [...]

[...] parola di conforto; ma di che dovevo io confortarla? La rimproverai dolcemente: non mi dette ascolto. Le sedei accanto e aspettai. A poco a [...]

[...] poco parve calmarsi e io le posai dolcemente una mano sulla testa; ma la mia carezza non fece altro che farle raddoppiare i singhiozzi più [...]

[...] disperati che mai. "Ma che cos'hai, per l'amor del cielo, che cos'hai? Eppure tu mi conosci; tu sai tutta l'amicizia che ho per voi due, tutto il bene [...]

[...] lei." "Ma che è stato? dimmi qualche cosa." 192 "Me lo rubano, me lo rubano, me lo portano via!" E non disse altro. Restò lì come tramortita a [...]

[...] subito quassù o va' a casa sua che venga qualcuno di corsa; ma corri di volo!" Cinque minuti dopo il povero Fiorancino, tutto ansante, arrivò da [...]

[...] tranquilla; ma in ogni modo volli che la mettessero a letto, perchè mi parve che avesse un po' di febbre. Dissi a quella gente che a mandare il [...]

[...] calma mi sorprese alquanto; ma 194 non ne feci allora gran caso. Mi rallegrai con lei d'averla trovata così ragionevole, e cercai, sebbene con [...]

[...] disse che facessi un buon viaggio, e niente altro. Ma quella sera mi allontanai occupato da tristi presentimenti. — Dio non voglia! — 195 [...]

[...] Credevo di non dovermi trattenere a Livorno più d'una diecina di giorni; ma per le lungaggini afose dei procuratori e degli avvocati dovetti star là [...]

[...] e mi chiamò. "Oh! dottore; buon giorno." "Buon giorno. Che va lassù?" "Vado lassù." "Non ci vada." "Perchè?" "Dia retta a me, non ci vada." "Ma [...]

[...] in fortezza vestito da recluta. Appena la ragazza ne ebbe sentore, non disse nulla, non si lamentò, non pianse; ma cominciò allora a dar da [...]

[...] madre la pregava d'uscir di lì, perchè il sole non le bruciasse il cervello. "Ma lei, dottore," dissi interrompendolo, "non fece, non provò, non [...]

[...] tentò nulla?" "Fu provato tutto, si tentò ogni cosa; ma inutilmente. Si scrisse al Comando, e ci risposero di no; si scrisse daccapo che ci [...]

[...] alzò come una molla per dare, ci parve, l'avviso del nostro arrivo; ma ritornò fuori subito con una roncola in mano e cominciò a correrci [...]

[...] 198 una mano per tenerla, gli tirava alla testa e l'ammazzava di certo, perchè lui rimase lì come un masso e non si sarebbe scansato." "Ma [...]

[...] fermarmi. Rallentai un po' il galoppo e quando gli fui vicino: "Ma eh?!" mi disse, "di lui poi non me lo sarei ma' creduto!" "Che è stato?" "O [...]

[...] . Scesi da cavallo e corsi da lei chiamandola per nome; ma non si mosse nemmeno. Le sedei accanto, presi il suo capo fra le mie braccia e cominciai a [...]

[...] risposta; ma invece mi respinse da sè adagio adagio, e si lasciò ricadere la testa abbandonata sul petto. Mi voltai a sua madre che singhiozzava in [...]

[...] lievi lievi menate in giro sul lastrico da radi sbuffi di tramontana. Ma stamani l'aspetto della piazzetta non è quello degli altri giorni [...]

[...] fumando, bestemmiando e dicendo male del prossimo fra uno sbadiglio e l'altro. Ma stamani è silenzio. Dormono sempre per rimettere il sonno [...]

[...] . Ma jeri, che era domenica, ci entrò finalmente di mezzo il Priore, e le cose furono appianate con soddisfazione di tutti. Pierone dette parola a [...]

[...] lui non avrebbe più messo difficoltà. Cecco lo voleva abbracciare, ma Pierone si tirò indietro e non ne volle sapere, dicendo che quelle eran [...]

[...] tutte portate in corte, meno quella sulla quale montarono i sonatori, e cominciò la festa. 208 Il vino lavorava; ma lavorava bene, perchè tutti eran [...]

[...] di luna magnifico, a casa della ragazza. 209 Pierone, quando fu alla svoltata che menava a casa sua, voleva andarsene, ma i compagni lo [...]

[...] fece generale, ma nessuno ebbe il coraggio di proporre di tornarsene indietro. Sarà quel che sarà. Chiarastella dopo le commozioni della giornata [...]

[...] finestra della sua ragazza, e con voce da prima tremante ma poi sicura cantò: Sulla finestra tua c'è nato un fiore, C'è nato un fior che non si cambia [...]

[...] ; ma Cecco l'interruppe e andò in fondo ispirato: E quando nacque lo sapesti, o bella, C'innamorammo al lume d'una stella; E quando morirà [...]

[...] gruppo dei giovanotti e disparve. Tutte le braccia si stesero verso la foglia che calava lenta girando per l'aria; ma, nella confusione [...]

[...] terra. Pierone ebbe la sorte di trovarla. Cecco, che se n'avvide, diventato pallido come la morte, tentò di strappargliela; ma non bastandogli [...]

[...] la forza, si avventò carponi fra i piedi de' compagni a mordergli a sangue la mano. La foglia l'ebbe Cecco, ma in quel momento balenò sinistro il [...]

[...] i saluti, e da qualcuno fu detto d'accompagnarlo, ma Cecco non volle e lì si lasciarono. Appena solo, gli rincrebbe d'aver voluto fare troppo [...]

[...] sbacchiando in terra la pipa e con voce abbastanza ferma: "Chi c'è costà?" gridò. "Fòri, fòri dall'ombra!" Nessuna risposta; ma una figura d'uomo si [...]

[...] era andato sempre avanti nella fiducia di poter placare il suo nemico; ma 214 quando gli fu a una diecina di passi, Pierone gli si avventò [...]

[...] stomaco; ma non c'era riparo e ad ogni scarica si sentiva toccato come dal fuoco ora nelle mani, ora nelle braccia, dove il coltello di quel [...]

[...] coltello per continuare a dare con quella; ma se la sentì abboccata da Cecco che in quello stato d'orgasmo disperato gli affondava i denti nella [...]

[...] improvvisamente la presa. Pierone fece altrettanto per avventarsi di nuovo; ma Cecco, agile come un tigrotto, gli scivolò via e si dette a correre [...]

[...] di faccia; ma nessuno ancora usciva nella via, e la lotta continuava feroce fra gli urli fiochi di Cecco e quelli delle donne che spenzolate [...]

[...] di vanghe. Ma troppo tardi, perchè Graziano macellaro che fu il 216 primo a correre gridando e scotendo all'aria la mannaja delle vitelle, quasi [...]

[...] prete?! Ah! o lui? O la su' moglie, la sora Flavia? Bona signora è quella, e quante elemosine fa! Ma anche la sor Olimpia, veh! la sorella, si [...]

[...] le mani e ci ha perso quasi la testa; ma dopo, vede? lo ridice tutto a mente che a volte non ci si crederebbe nemmeno. Gran bona ragazza, però [...]

[...] Bistino, il su' figliolo maggiore del sor Cosimo; ma ora è a Volterra in Seminario, dove dice che si fa tanto onore che neanche per le vacanze [...]

[...] a fare quassù?" Mi seccava e non risposi. "Sie, sie: tanto lo so, 'un pensate, che ve 224 l'aveva detto mi' padre; ma mi' madre nun voleva [...]

[...] perchè gli è toccato ammazzare tutti que' polli che li pela ora Gostino. Ma stasera ve n'andate?... Nun mi volete rispondere? Ma intanto ci ho gusto [...]

[...] , provai un senso spiacevole come di poco riguardo verso di me; ma fui subito tranquillizzato dalle scuse che mi fece d'essersi fatto aspettare [...]

[...] perchè era andato su in camera a ripulirsi un poco. "Oh! ma le pare.... Dio mio! signor Cosimo." 225 "O bravo, bravo, bravo! Ma che stagione eh? Senta [...]

[...] .... quando cinquanta, quando sessanta sì e no.... Ma poi che roba! imbacan tutte! Scusi, venga con me in granajo.... Ma, no.... Sento il mi' fratello che [...]

[...] scende: s'aspetterà lui." "Aspettiamo lui." 226 "E un bell'originale, sa? un brontolone!... Ma poi di fondo è bono, veh! L'altro giorno, per [...]

[...] perchè entrò nella stanza don Paolo facendo una profonda riverenza. M'alzai per andargli incontro, ma: "Non permetto; stia comodo, signore. Se [...]

[...] la misericordia di Dio, perchè.... Ma lo interruppe la signora Flavia per domandarmi se nella roba del mio vestito c'era cotone. Tenni dentro una [...]

[...] , Olimpia, quel sonetto che facesti domenica passata?" 231 "Quell'ode, via, volevi dire." "Sie.... o sonetto o ode, è lo stesso. Ma se sentisse [...]

[...] !... colle rime e ogni cosa!! Ma gli dico...! Faglielo sentire, via." "Poi, Cosimo, poi." Dio mi tenga le sue sante mani in capo. E rivolgendomi [...]

[...] sonetto io. Ma poi lo sentirà.... E gli devi dire anche quello di quando vestirono abate il figliolo del Calamai. O quello! Eppoi.... Ma che [...]

[...] , "per dire la verità, in fondo non ci sono ancora arrivata,... ma.... se devo essere sincera, mi pare che ci sia poco interesse." "Ah!" "Non le [...]

[...] lo stesso è dei caratteri. Ci sarebbe quello di quella Nerina, che sarebbe bello; ma, Dio mio, è così poco spiegato!... Ne conviene?" "Eh! sì [...]

[...] ; per dire la verità...." "Vedete, Cosimo, se avevo ragione quando se ne parlò l'altra sera colla signora Amalia!" 233 "Ma lo credo!" disse il sor [...]

[...] Cosimo, approvando con una gran risata. "Ma che ti vorresti confrontare con quella superbiosa lì? Vada sett'anni alle Salesiane come ci sei [...]

[...] stata te, eppoi venga a ragionare. Tanto, è inutile," disse poi mezzo stizzito, "m'hanno a tirar fòri quanti gli pare; ma come il Metastasio [...]

[...] .... Che dico male?" "Tutt'altro...." "Ma che mi burla! Io scommetto che anche a mettersi in cento.... se son boni di scrivere tanti libri.... neanche [...]

[...] la metà di quelli che ha scritto lui. Ma poi come bene! E non ce n'è stati altri, veh! Chiama gli abitator dell'ombre eterne.... Ah! no; questo [...]

[...] Olimpia che al discorso del fratello aveva sempre mosso la testa approvando. "Il Metastasio va lasciato stare; ma anche questo qui, badate, Cosimo, è [...]

[...] carino ma carino dimolto. E anche lui ha scritto con que' versi uno più lungo e 234 uno più corto che mi piacciono tanto perchè c'è il comodo di [...]

[...] metterci quanti vocaboli si vole.... Ma come son difficili! e come li tratta bene anche il Clasio!" "O quello!" saltò su il sor Cosimo; "o [...]

[...] quello, che è scritto poco bene, con tutte quelle sentenze!... Ma l'uom saggio mai non falla Nè in superbia nè in viltà; O sia bruco, o sia [...]

[...] nuovo a me, "sentirà che quello, non per fargli torto, ma come quello lei non n'ha mai bevuto." "Ma.... mi basta questo, signor Cosimo." " 'Gnamo [...]

[...] ...." "Guardi, ne ripiglio anch'io: per compagnia prese moglie un frate.... Glielo mesco?... Lo butti via, ma glielo mesco." "E allora, se vuole [...]

[...] quella gentilezza. Resistei un poco; ma finalmente mi toccò a cedere 236 ed ebbi la malaventura di lodarne la qualità e d'osservare che non [...]

[...] solamente dovevano avere uve squisite, ma anche vasi e cantine eccellenti. Non l'avessi mai detto! "Gliele voglio far vedere," disse subito il sor [...]

[...] coppaja; eppoi lo scrittojo che il su' fratello prete lo voleva fare dove ci levarono la stalla ma che 237 c'era umido.... Eppoi su al primo [...]

[...] guardi che occhiata!... e quello è l'orto. Dopo s'anderà anche lì; ma prima gli voglio far vedere anche il secondo piano." Andammo anche al secondo [...]

[...] razza di talento è quello.... E qui, vede? prima c'era un uscio che metteva nel granajo; ma si fece chiudere per via de' topi. Poi gli farò vedere [...]

[...] ogni cosa; ma ora bisogna andare, se no s'arriva che è entrata." In fondo alle scale c'incontrammo col Cappellano che tutto sbuffante tornava [...]

[...] ?... Ma ora, no; dopo desinare verrai a trovarmi, mi racconterai tutto e staremo insieme fino alla tua partenza. Ho molte cose da confidarti, ti [...]

[...] accompagnerò alla stazione col mio cavalluccio; ma ora entriamo in chiesa, perchè la messa è cominciata.... Sorridi?" "Penso che diciannove anni [...]

[...] molte sue nipoti. Non mi vuol bene, 245 ma mi tollera dopo che lo curai d'una indigestione di cacio salato e baccelli." Il Proposto delle Siepòle [...]

[...] e l'anima; ma il Proposto qualche volta la crede una umiliazione e se n'ha per male, e lo rimprovera; e, nella stizza, gli scivolan giù i [...]

[...] anche di lui; ma ora inginocchiamoci, perchè siamo alla elevazione." 247 Tutto il popolo si prostrò in un solenne raccoglimento e l'organo [...]

[...] divoratore dove era scritto appetito divoratrice. Lo Stelloni lo compatì benignamente finchè la questione rimase dubbia; ma quando fu accertato che [...]

[...] sua villa; ma poi, non avendola potuta ottenere ed essendogli stata imbiancata la proposta pel cavalierato, si ritirò fremendo e ora si sfoga a [...]

[...] avevano alterato per nulla il solito desinare delle altre domeniche. "Dio mio!..." esclamai, fingendo di esser mortificato; ma in realtà perchè non ne [...]

[...] c'è!" Il signor Cosimo gli lasciò andare un calcio di sotto la tavola, che per fortuna non lo prese; ma fra i commensali si sparse istantaneamente [...]

[...] senza cappello interrogando con gli occhi la padrona come per domandargli: — Ora va bene? — La signora Flavia gli rispose di sì col capo; ma il [...]

[...] mangiavo nulla, e la signora Flavia a lamentarsi che non mi fosse piaciuto il desinare! "Ecco l'arrosto! ora siamo in fondo; coraggio!" Ma [...]

[...] impunemente la bocca, ma non lo trovava. Su c'era il soffitto dipinto; giù la stoja nova; di faccia le donne che s'eran buttate il tovagliolo in capo [...]

[...] del boja come la testa d'un decapitato. "Un'altra, Gostino; sùbito!" E quell'altra venne; ma appena tagliato lo spago fu una catastrofe. Il [...]

[...] , Gostino!" "No, no, basta, signor Cosimo." "Cosimo, per carità...." esclamaron le donne. "Mi parete diventato un ragazzo! brontolò don Paolo. Ma [...]

[...] , voleva andare in fondo, e ci arrivò finalmente con onore. Gostino portò la terza bottiglia la quale lavorò stupendamente e la pace fu ristabilita. Ma [...]

[...] petto; sacrifichiamoci per uscirne. 258 Grazie, signorina; ma si accerti che faccio un gran sacrifizio." "Gliene sarò riconoscente per tutta [...]

[...] a vele gonfie. Poi venne l'insalata coll'ova sode, poi le frutte, poi i dolci, poi altre bottiglie, eppoi.... perdio! fu finita. Ma credo che [...]

[...] prestarmi in ajuto; ma il sor Cosimo mi trattenne dicendomi con aria mista di dolore e d'umiliazione che non mi spaventassi perchè era cosa [...]

[...] consueta. "Fra un par d'ore non è altro. Insulti di core. Quando lui s'aggrava un po' di cibo...." "Ma perchè non cerca di moderarsi? " Il sor [...]

[...] 261 cosa dice il medico?! Ma in casa mia non ci ha messo più piede, e spero bene.... eh, Flavia?" Gostino venne a dire qualche cosa nell'orecchio [...]

[...] necessità la costringeva ad allontanarsi. Ma io non connettevo quasi più. Gonfio come un rospo e con un cerchio di ferro alla testa, accesi un [...]

[...] ; ma, invece, si raffreddò per una certa soggezione, credo, che io forestiero davo a quei signori; e fu uno stento di domande brevi e di risposte a [...]

[...] traverso la propria firma con quell'aria dell'uomo 264 soddisfatto che dice a chi lo sta a vedere: — ma che ne sistemo uno, io, degli affari in capo [...]

[...] tenuti; e lo Stelloni mi fece anche sapere che qualche anno fa andava molto a caccia; ma ora s'era fatto astemio, un po' perchè le gambe non gli [...]

[...] . Riguardo a scuole miste mi osservò che eran molto economiche; ma lui quel misticismo di maschi e femmine 265 tutti insieme non gli garbava nè [...]

[...] dirci che bisognava andare alla tesa anche noi. Un'attenzione che sarebbe stata graditissima a suo fratello. Ma i tre preti, adducendo che fra [...]

[...] e che io gli avrei fatto il favore di portarglielo. Ma il tempo passava. Eran già sonate le tre; alle sei il treno partiva, dal paese alla [...]

[...] un po' troppo a passare la parte. "Io.... signor Cosimo, mi scusi, ma ho necessità d'arrivare in paese." "Le occorre qualche cosa?" "Sì.... Non [...]

[...] ho più sigari." "Eccogliene mezzo!" mi disse a bruciapelo l'assessore Stelloni. "Ma.... avrei anche da scrivere una cartolina...." "Badi [...]

[...] inutile! Dirgli che avevo un appuntamento col medico era lo stesso che tirare uno schiaffo ai padroni di casa. "Andiamo alla tesa. Ma se non [...]

[...] voce tutti gli importantissimi perfezionamenti che aveva introdotti nel suo paretajo, e finalmente, quando Dio volle, si venne via. Ma non [...]

[...] di strepitoso come, in quella occasione, avrebbe dovuto fare un forestiero per bene. Ma ero fioco in verità, e anche il sor Cosimo mi tenne per [...]

[...] capisce; la testa mi bruciava e me la sentivo come impiombata. Oh! casa mia, casa mia!... Ma il sospiro m'ebbe a restare attraverso quando, nel [...]

[...] un'altra barocciata di quel vino, ora ci sarebbe.» "Ma dunque, della pania e del frusone ve ne siete scordata!" disse impaziente don Paolo [...]

[...] cassetta, Gostino?" "Sissignora; ma si spiccino, se no si fa tardi." «5° Un frusone da portarsi al Priore di San Gaggio.» "L'avete preso [...]

[...] al calesse, "qui gli ci ho messo un po' d'insalata di campo, che lei ha detto dianzi che anche a casa sua gli piaceva tanto." "Ma io.... veramente [...]

Giacosa Giuseppe
Novelle e paesi valdostani
6 1886 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 391 occorrenze

[...] raccogliere. Novelle senza intreccio, ma così voleva l'intento mio. Nella maggior parte di esse non invento, registro; di alcune potresti tu stesso [...]

[...] attestare la verità. Ma se il lettore non ve la riconoscerà a nulla gioveranno le attestazioni mie e le tue. Non è dunque per chiamartene testimone [...]

[...] faccio a metà prezzo, ma che il padrone non lo sappia. Il padrone lo sapeva e toccava i quattrini. Quel tratto di strada fruttava ora, un buon [...]

[...] , piccoli occhi vivissimi, bocca larga, labbra carnose e ridenti, dentatura stupenda. Badava a tutto, compresi i cavalli, era sempre dappertutto, ma [...]

[...] essendo una perla di cocchiere, era naturale che la figliuola lo tenesse da conto: ma Giac, sapeva valutarle altrimenti, benchè non adoperasse per [...]

[...] scriverai Concorrenza in giallo che sembri oro. Attacchi tre cavalli, il quarto starà di ricambio, in sei mesi li avrai accoppati ma di qui là [...]

[...] pazienze. Ogni parola acquistava dalla voce e dall'accento una doppia portata. Passava per il cervello, un cervello mercantile ordinato e spedito, ma [...]

[...] è il grigio di Loutrier; ha otto anni; ora è sfiancato, ma lo rifaremo. Loutrier l'ha comprato tre mesi fa dall'Ebreo, ora lo rivende perchè [...]

[...] lire te lo buttano dietro; puoi provare se Viano il conducente ti vende la Bella, è ombrosa e scappa, ma nelle tue mani...! 10 Non si può dire [...]

[...] guardarla impassibile, già risoluto di accettare, ma inconsciamente persuaso del potere irresistibile che gli derivava dalla sua freddezza. Gin [...]

[...] ; ma i cavalli che mi ha detto lei non li voglio. A vedermeli comperare farebbero troppi discorsi per la valle; bisogna piombare qui d'un colpo [...]

[...] col terremoto dell'America. — È giusto: comprali dove vuoi; ma fa presto. — E se me li mangio? Gin crollò le spalle, sicura. Giac s'avviò [...]

[...] che lo avevano subillato, che già si pentiva, ma che oramai, finchè duravano le rozze, bisognava tirare il carro, ma una volta crepate... — Io non [...]

[...] ti ripiglio però, me ne duole, ma il tuo posto è preso. — Pazienza, cercherò altrove, l'ho fatta e la pago. Con Gin, mai una parola, nè [...]

[...] . L'aggirò in silenzio, fiutando un nemico, non lesse la parola concorrenza, scritta troppo in alto, ma il nome: America gli fece inarcare le ciglia [...]

[...] mulinando sospetti e ricacciandoli col solito mai più, mai più. Ma nell'uscire, ecco Giac col secchione e la spugna. 15 — Hai trovato padrone? — Roba [...]

[...] concorrenza fu tosto accanita e rabbiosa. Adesso anche la diligenza postale andava alla stazione a far gente, strillando il ribasso dei prezzi; ma [...]

[...] filava d'un fiato; è vero che il tempo perduto nel cambio tornava nella forza dei cavalli freschi, ma questo non bastava a ricomprare il primo [...]

[...] buttati a sacca pure di spuntarla. Pensò perfino di impiantare un servizio alla svizzera, ma non era impresa da pochi giorni. La salute ne [...]

[...] soccorsi. L'oste, mancategli le gambe, sedeva sullo scalino della cucina guardando intorno e tenendosi il petto. L'asma lo soffocava, ma non c'era [...]

[...] verso di farlo salire in stanza. Gin pallidissima avrebbe voluto lanciarsi di corsa per lo stradale a sincerare la notizia, ma l'aspetto [...]

[...] quell'altissimo gruppo di montagne che si chiama il Gran Paradiso. Ma la caccia sovrana faceva gola ai touristes, la carne di stambecco è prelibata e [...]

[...] Val Soana, la Nouva non ha nevi eterne, ma dalla parte di Cogne tutta la costiera del Gran Paradiso è fasciata da una cintura di piccole [...]

[...] ed alle foreste della valle. Tali anfiteatri si incontrano spesso nelle Alpi, ma sogliono per lo più aprirsi a valle in un basso orizzonte di [...]

[...] mostrano sporgenze e le nevi mute di riflessi paiono immensi guanciali morbidissimi. Ma al sole essa si agita ed assume una sembianza corrucciata e [...]

[...] di fresco, ma il luogo di rifugio non poteva essere 26 lontano; su pel nevato e di lì al ghiacciaio non erano ascesi perchè essi li avrebbero [...]

[...] col colore della roccia viva. Ma accostati non potevano fuggire. Il burrone, benchè strettissimo, era troppo largo anche al salto del più [...]

[...] reggerti? — Impossibile. — Come scendere? — Portami. Ma il Balmet non poteva bastare al peso, il ferito era un demonio di omaccione alto e pieno, da [...]

[...] sdrucciolevole, ma egli salta come un camoscio; e lo faceva qui e là e più in basso e ne seguiva la corsa, minuto per minuto, rivedendo i luoghi [...]

[...] verrà? Questi è in casa di certo, quell'altro bettoliere sfaccendato sarà giù in Cogne briaco. E poi ci sono le donne. Ma già bisognava fare i [...]

[...] un altro sarebbe stato ben più prepotente e manesco di lui. Ma poi veniva la pagina del passivo, ed i pugni ed i calci menati senza misericordia [...]

[...] trafittura più acuta che non facessero le ferite. Ma era un fanciullo ad accorarsi così. Egli sarebbe 32 ben corso ad aiutare un altro, il primo [...]

[...] fossero già scuri, la valle stava tutta sdraiata al sole come una pigra, e le acque seguitavano le loro chiacchere da comari. Ma il soffio [...]

[...] tratto portati in alto da un'ondata echeggiante; il ferito ebbe un fremito gelido, e poi tornò la calma ridente di prima. Ma il segno era dato [...]

[...] di amarezza acuto, ma non se ne rendeva ragione e non sapeva dargli nome nè corpo. Più che un sospetto, era una tentazione. Rifacendo il [...]

[...] cercasse aiuto pel compagno ferito. Ma nella sua corsa gli tornava, con una insistenza sempre crescente, il pensiero dei tre camosci uccisi immobili [...]

[...] lasciò più un istante; ma non era sua, era del compagno e sentiva che anche all'altro doveva esser venuta, che anche l'altro se ne sarebbe [...]

[...] ! Tutta l'anima sua sarebbe stata per quei valorosi, tutta la sua vita. Ancora un minuto, un minuto... eccoli! Ma come? Di là? Da quella parte? Su [...]

[...] certo, stava curvo sull'ultimo per caricarselo a spalle. Non lo ravvisò per l'ombra e la distanza, ma non poteva essere che lui. All'urlo ruggente [...]

[...] solo laggiù in fondo sul Monte Bianco duravano le carezze della luce. I dorsi nevosi furono ancora per qualche minuto più oscuri che il cielo, ma [...]

[...] ; ma le guardie fatto il colpo erano forse discese a denunziarlo e l'autorità sarebbe certo salita a cercare di lui. Volendo serbarsi in vita per [...]

[...] . Le piaghe non davano sangue ma cuocevano gonfiando, la coscia specialmente era divenuta grossa e tirava la pelle fino a crepolarla. 37 Gran [...]

[...] calore del sole gli faceva un gran bene e poi non gli pareva di essere così solo in mezzo alla allegria dei suoni. Ma le ore passarono, passarono [...]

[...] tutta la neve che gli stava a portata; ma nulla al mondo gli avrebbe fatto tentare un movimento che lo disadagiasse. Prese un sassolino e lo tenne [...]

[...] danno; le nuvole erano nemici che volevano accerchiarlo e soffocarlo. Ma il Monte Bianco vegliava alla sua salvezza e gli diceva di confidare [...]

[...] esilissime, sporcandolo con grosse macchie grigiastre e color di piombo. La sete gli cresceva, era divenuta ardente, insopportabile, ma egli non poteva [...]

[...] , toccare il piccolo Cervino, una delle più mansuete vette del Monte Rosa, e scendere poi da quello in valle d'Ajaz. — Ma, avendo la valigia [...]

[...] escursione al piccolo Cervino, ma altresì il mio passaggio più diretto per giungere al convegno. La vigilia del giorno che dovevo partire, stavo [...]

[...] altri. — Perchè? Ma l'oste non volle spiegarsi altrimenti; solo chiamò ad alta voce: Jacques. Era un bell'uomo alto alto, membruto, sui [...]

[...] . Gran naso retto, gran bocca, una selva di capelli neri e crespi, barba di due giorni. Volli rientrare per levarlo alla brezza assiderante, ma [...]

[...] era più che discreto; ma l'amico mi 44 pareva un gradasso. Gli offersi di vedere almeno la valigia, ma ne rise. Non mi piaceva. — Voi fate la [...]

[...] d'insolito: non sapevo dire che fosse, ma 45 la avvertivo dissimile dall'altre; più tardi me ne diedi conto: il suo passo non faceva rumore [...]

[...] , sembrava sfiorare la terra. Appena avviato s'era messo a discorrere, ma fosse il sonno o il senso di disagio che mi dava la sua compagnia, non gli [...]

[...] distratta non avverte la fatica; senza contare che il lavoro compiuto appare evidente e l'altezza guadagnata vi ripaga dello sforzo. Ma in certi punti [...]

[...] il canale era così scosceso da impensierire. Sul principio, Jacques, nei punti più 46 ardui si voltava e mi porgeva la mano, ma fresco di [...]

[...] mio destino. Pericolo di vita non c'era mai, ma quel vederlo su in alto mi faceva un dispetto acerbo. Certe volte, tutto intento ai miei passi [...]

[...] mi avrebbe affidato ad un cattivo soggetto, ma questa sicurezza non bastava a tranquillarmi. Seguitavo a salire e quando levavo di nuovo la [...]

[...] testa, eccolo un'altra volta a suo posto, ma lontano lontano e sempre incurante di me. In principio avevo pensato che in certi punti il canale [...]

[...] divenisse impraticabile e che convenisse uscirne per ripigliarlo più sopra, ma mano mano che procedevo mi accorgevo che il passaggio c'era sempre [...]

[...] , anzi che andava sempre facendosi più agevole. Gli gridai di fermarsi, ma bisogna dire che la mia voce non gli giungesse, perchè fu gridare al [...]

[...] più. — Come comanda. Cercai di intavolare io il discorso, ma questa volta era lui che non ci mordeva. Era spuntato il sole, egli s'era levata [...]

[...] pistole sono un arnese di lusso destinato alle salve d'allegria in occasione di nozze. Ma pensai che, volendo farne cattivo uso, non me l'avrebbe [...]

[...] spiando, corrugò la fronte e accese lo sguardo, ma lo spianò e lo spense in un minuto. — Sono andato a pigliare questo pane e questa crosta di [...]

[...] conosceva la vita della città e leggeva sempre i giornali. Anche sapeva che avevo scritto delle opere per il teatro, un'altra miniera d'oro; ma se [...]

[...] che cos'è la fatica? Se lo sapessero che cos'è! E quanto costa un pezzo di pane! E c'è della gente che ce lo vorrebbe rubare; ma (e si toccava [...]

[...] in saccoccia la pistola) ma c'è qui il giudice, il giurato, il pretore, il presidente, e tutti gli accidenti della terra, e se vogliono venire [...]

[...] disonesti, ma non può concepire per disonesto il comprare un oggetto là dove lo si trova a miglior mercato, e lo smerciarlo dove lo pagano caro. La [...]

[...] proibizione di un traffico tanto naturale gli pare una prepotenza intollerabile, contro la quale non solamente è lecito, ma meritorio ribellarsi. Di [...]

[...] drappelli e frugano per le gole in traccia del morto, 52 ma prove salde non ne raccoglie nessuno. Sull'Alpe alta c'è sempre qualche voragine aperta [...]

[...] , aveva perduto la carabina. — Quella carabina che le ho mostrato, — aggiungeva Jacques, con un piglio trionfatore. — Ma che vitaccia! E il [...]

[...] tema, che non faccio contrabbandi in sua compagnia, non lo metto a nessun rischio. Ma un mio parente, che s'industria con me allo stesso traffico [...]

[...] lui; ma sono povero e ho molta famiglia, non posso perdere le mie giornate. Cerchiamo insieme: vuole, signore? Non posso dire quanta dolcezza [...]

[...] Zermatt; se è salito è morto. Seguitammo le peste per oltre un'ora, ma giunti al piano superiore, ne smarrimmo ogni traccia; era nevicato di [...]

[...] forza. Giungemmo all'albergo del Fiery verso le undici di sera. La casa era tutta scura e silenziosa, ma l'oste doveva essere di sonno leggiero [...]

[...] l'oste giungesse, avevo acceso un cerino e vedemmo coricato su di un trave un sacco chiuso alla bocca, pieno, ma tutto gobbe e rilievi. Jacques capì [...]

[...] scende talora in quel baratro e vi fa fumare le pozzanghere dei letamai, ma dura poco; i raggi non vi giungono che a perpendicolo, appena [...]

[...] bisbetica o manesca, al contrario: amava di soccorrere le miserie dei compaesani e tutto il villaggio era indebitato con lei; ma il suo aspetto [...]

[...] l'orecchio sempre teso ad ascoltare le voci. Della sua antica bellezza si dicevano prodigi ma non glie l'aveva certo sciupata l'amore, che anzi [...]

[...] del quale egli non sapeva dare altra notizia. Ma oltre che, come ebbe a dire in francese l'avvocato difensore, oltre che la nuit tous les chats [...]

[...] spiacente ma insieme componevano una figura indimenticabile a cagione del ribrezzo che ne derivava. Io domandai più tardi a me stesso se la sua [...]

[...] una tinta dorata pallida come li hanno certe ragazze giovanissime che poi gli oscurano invecchiando. Ma dovetti riconoscere che ciò non era [...]

[...] ; solo saliva dal basso un mormorìo sordo e continuo, che sulle prime attribuii al torrente vicino. Ma a mano a mano che tendevo l'orecchio per [...]

[...] contraria alla mia dignità, riconoscere da cause ordinarie lo smarrimento in cui ero caduto; 67 non mi domandavo già: Donde viene tale mormorio? ma [...]

[...] mi sentii sollevato. Ma il mormorìo seguitava. Apersi la finestra. La brezza gelida della notte mi rincorò; d'altronde il rumore naturale [...]

[...] dell'acqua corrente, tornò a parermi per un momento la sola causa delle mie paure. Ma quando il freddo m'ebbe fatto rinchiudere i vetri, ecco di [...]

[...] lo perdevo, ma fatti pochi passi tornava a colpirmi insistente, monotono come prima. Giunsi al piano terreno. Nella cucina biancheggiava un [...]

[...] . Il mormorìo invece era vicinissimo ma la sua causa durava misteriosa, anzi era accresciuta di mistero. Risoluto a scoprirla, spensi il lume a fine [...]

[...] , così imperioso che tosto l'altra si studiava di farle eco con docilità. Dopo l'ultimo Oremus, la vecchia senza rifiatare intonò il Miserere, ma [...]

[...] ; ma oramai era sola a pregare; l'altro, briaco fradicio, pareva dovesse abbisciarsi e ruzzolare in terra ad ogni momento. La vecchia lo scoteva [...]

[...] 71 parve volersi rivoltare, urlò un Cristo battendo un gran pugno sull'inginocchiatoio ma non si resse e ricadde. Un'altra volta allungò la [...]

[...] mano verso una bottiglia (certo una bottiglia d'acquavite) posata lì presso su di un tavolino a mezza luna, ma la vecchia fu più lesta a ghermirla [...]

[...] dolore mortale senza lacrime. Quando risalii nella mia stanza il mormorio era cessato, ma non potei chiudere palpebre in tutta la notte. Io mi sono [...]

[...] libazioni, che gli affretti la morte in questo mondo per assicurargli il perdono e la salvezza nell'altro. — Ma io sono un romantico impenitente e forse [...]

[...] sulle sbarre di una slitta. Un peso enorme, ma la strada si avvalla così scoscesa, che a mettere la slitta al sommo del pendio, la gola aperta ne [...]

[...] , correrebbero giù per la china i grossi tubi capaci d'inghiottire in un'ora il prodotto di ogni giornata; ma chi arrischia spese durevoli [...]

[...] , basta una croce di legno e un De-profundis. Io non credo si possa immaginare, non dico un lavoro, chè la parola è troppo mite ed onesta, ma un [...]

[...] denti serrati. Vanno colla brutale inerzia della gravità angosciosamente 83 intenti alle croci di legno che segnano le svoltate. Ma quelle croci [...]

[...] . Scaricato il minerale e ripreso fiato, eccolo un'altra volta su per l'erta, tirandosi dietro la slitta. — Fanno per lo più due corse al giorno, ma non [...]

[...] quattro ore di buon cammino: ne scendemmo in venti minuti. Ma non ci tornerei, nè consiglio ad altri la prova. Pericolo vero non c'è (la slitta [...]

[...] carica di quattro uomini, pareva un fuscello a quell'Ercole avvezzo a reggerla carica di ferro), ma c'è l'esagerata apparenza del pericolo [...]

[...] fantesca da principio, per un senso di bontà, si era profferta di aiutare le due signore al disbrigo delle maggiori fatiche domestiche; ma queste, che [...]

[...] , che menano in pastura le vacche, e sembrano villane ripulite. L'ingegno si piega ad imparare, ma il corpo è troppo solido per dirozzarsi dalla [...]

[...] , d'impressioni e d'immagini, perchè la loro mente possa farsi d'un tratto capace degli elastici rimbalzi che scotono gl'ingegni cittadini. Sanno, ma [...]

[...] facilmente, contemplano assai, hanno desideri moderati e vicini, ma ardenti e tenacissimi, sono lenti a sperare, ma sperano intensamente, si [...]

[...] chiudono in pochi affetti, ma in questi spiegano tenerezze infinite, si abbandonano a malinconie, a tristezze ombrose e senza ragione. Tutti, uomini e [...]

[...] detto nè sì nè no, ma via, non pareva alieno dall'accettare. Lo steccato che spartiva l'aia era caduto; le due donne, non più padrone, pensavano non [...]

[...] ; servigi che offerti avrebbero forse incontrata una timorosa ripulsa, ma che, una volta prestati, ne autorizzavano, anzi ne chiamavano degli altri. E [...]

[...] fu costretto a mettercene due, ma vedo bene che non durerà. — Lo spero — rispose Guglielmo. — Lo sperate? Vi pesa star qui? — Spero che la casa [...]

[...] tornerà ad un solo padrone. Ma resta a vedere chi sarà quel padrone. E perchè Teresa non rispondeva, il giovine aggiunse: — E se fossi io [...]

[...] , ma neanche per l'avvicinarsi de' suoi passi i due non si muovevano. Il giovane aveva passato il braccio intorno la vita dell'amante e l'attirava [...]

[...] casa, ma ci vuole la pratica dell'esercizio; per questo occorreva che Teresa si allogasse quale donna di servizio in qualche grande albergo [...]

[...] svizzero e là imparasse il mestiere. Colle cognizioni e colla salute di Teresa non era difficile trovare impiego; il meglio era partir subito. Ma [...]

[...] avrebbe intesi, ma che importa? la parola amore tornava ad ogni ritornello e quella usciva chiara e netta dalle labbra del giovane innamorato. Ah [...]

[...] alla polenta. Ma il maggior lavoro era il notturno. Dopo cena, partito il cugino, fatto un po' l'amore a bassa voce colla fidanzata, Guglielmo [...]

[...] aveva osato qualche mezza parola in proposito; ma il Rhedy aveva negato come uno sfacciato e Teresa non aveva aggiunto verbo. Guglielmo stava [...]

[...] fuso che corresse fra sponde fredde e desolate; ma Guglielmo non guardava di fuori; solo nel gran sonno invernale e notturno stava curvo sul banco [...]

[...] dell'amante, ma voleva che le giungesse il solo rumore dell'opera; l'opera sola era necessaria e premeva, l'opera costruiva l'edifizio della loro felicità [...]

[...] di morte ad ogni momento. Ma il tempo correva, ed erano mille pensieri e mille faccende. Comprò i mobili, gli utensili 103 di cucina, sempre [...]

[...] andato a Zermatt. La più corta era valicare il Lysjoch e scendere diritto per il ghiacciaio del Gorner: un otto o dieci ore di cammino. Ma il passo [...]

[...] è difficile, Guglielmo, solo, mettersi a rischi non voleva. Un'altra volta, in circostanze diverse, non ci avrebbe manco pensato, ma ora, così [...]

[...] , e là, e rammentare tutti gli allegri incidenti della via. Di là s'allungava del doppio, ma le memorie lo accompagnavano. La giornata era [...]

[...] . Guglielmo aveva camminato otto ore, ma chi ha fatto il mestiere di guida non conosce stanchezza. Se non che la meta vicina lo faceva impaziente [...]

[...] ansioso giù per le chine della Svizzera, prima di vedere le acque che scendono a Zermatt. Che eternità! Ma dal lago dov'era, inerpicandosi su per [...]

[...] . Il passo fra le rupi è faticoso e difficile, il ghiacciaio in cima è spaccato in mille sensi da crepacci senza fondo, ma i contrabbandieri lo [...]

[...] là, certo gli avrebbe fatto pigliar la più lunga, ma le donne si sgomentano per nulla. D'altronde, quasi a tentarlo, in quel momento, un soffio [...]

[...] mortale; le nuvole posavano gravemente sulla neve livida in una immobilità stagnante, ma ad un tratto il vento vi si impigliava un'altra volta [...]

[...] . Ma sollevatosi appena, i piedi non lo ressero e cadde. Ogni sforzo per rialzarsi fu vano; riusciva a mettersi ginocchioni, ma i piedi erano [...]

[...] dosso la giacca e ne li avvolse, li rivestì di neve e li espose al sole. Il sole scioglieva la neve, ma i piedi non sentivano nulla anche [...]

[...] , ma la respinse; l'aria lavata dalla tempesta aveva una trasparenza mattinale e lo sguardo vedeva nettamente di là dal ghiacciaio i dorsi erbosi e [...]

[...] Guglielmo? Perchè non iscrive più — Ma è partito per 108 Zermatt, apposta per andarti a trovare. — Partito! E non è giunto, e sono passati molti [...]

[...] sei qui, fra le mie balze, nella pace della mia solitudine, qui sotto poco cielo, nell'ombra delle montagne, ospite di una terra povera, ma [...]

[...] le balze, ma rare volte l'allegro grappolo di note che forma la risata, rarissime volte la cadenza snella di una canzone. La regione montagnosa [...]

[...] ritmo e le parole di una dolcezza mansueta; ma i paesi delle valanghe non sono in quella regione. Nella regione alpestre od alpina si ode forse [...]

[...] 113 qualche strappo di canzone in quei rari seni della valle dove cresce la vite e matura l'uva, o su in alto nei pascoli, ma quelle poche note [...]

[...] crede che l'opera loro sia la più vana e accidiosa di questo mondo. Ma tornateci quando sbucano dalle gole dei valichi le folate di nebbia che [...]

[...] che tornarne, sicchè una volta arrivate si guardano intorno dubbiose del salto. Se saltano, bene; ma se non s'arrischiano, allora conviene [...]

[...] d'Aventina, dei Gemelli, del Lyskamm, e della Vincent piramide. Un luogo stupendo e grandioso, ma da non andarci solo, tanto ha l'aria morta e [...]

[...] all'occhio esercitato un abisso di cento metri non fa più senso che un muro di cinque. Ma se la sera il ragazzo non fosse rincasato, quelli che lo [...]

[...] aspettavano al casolare non potevano immaginare altra cagione d'assenza che la morte. L'indomani lo avrebbero cercato; ma la montagna è grande [...]

[...] tutela sociale che lo scordò da vivo. Ma a volte 118 non lo si rintraccia più; la montagna serba il vispo suonatore di buccina. Il ghiacciaio [...]

[...] ed uditi; ma uno differiva assolutamente da ogni tipo conosciuto per l'addietro. Era un gobbo, che mostrava nell'aria marziale una salute di [...]

[...] un gigante nano. In complesso era piccolo ma spaccava passi lunghissimi ed avrebbe abbracciato un noce di vent'anni. Aveva i capelli grigi [...]

[...] quattro tonsurati. A sentirli, il vicario saliva sulla torre della chiesa vicarile donde dominava le quattro soggette parrocchie; ma quella torre ne [...]

[...] la scranna coperta di tela incerata. Il gobbo aveva riso cogli altri, ma pareva più ridere del loro riso che dei loro discorsi. Qualche volta [...]

[...] cittadina e starei per dire letteraria; ma quello che più mi colpiva di lui era la sincerità infantile del ridere, quando rideva davvero. Pareva [...]

[...] ringraziò e ci ponemmo in cammino, ma per un buon tratto di via non aperse bocca; lo sentii anzi più volte fissarmi sospettosamente con una certa [...]

[...] l'incuria propria dei solitari e dei pensatori. Io avevo cominciato a domandarlo della vita e dei costumi alpestri, ma non era che un rigiro per [...]

[...] colleghi egli primeggiava, ma poteva anche essere il monocolo nel regno dei ciechi, mentre io lo avevo sulle prime immaginato di acutissima vista. Già [...]

[...] proposizioni nette, precise, che lo mettevano tutto nelle mie mani. Non era sciocco, tutt'altro, ma era un uomo contento, una mente quieta e [...]

[...] rassegnata. Conosceva assai bene dei paesani, la vita intima, i bisogni, le miserie, le poche gioie, i gravi dolori; ma la sua coscienza non si [...]

[...] ripagarmi del non poterlo ammirar lui ammirando me stesso. — Due o tre volte fui sul punto di lasciarlo senz'altro, e di tornarmene solo e deluso, ma [...]

[...] , tutt'altro, ma parlava giusto, chiaro e sobrio; c'era poi nella limpidità del suo pensiero, nella scelta dei fatti narrati, nel giudizio che [...]

[...] è che non vuol mangiare? Quel signore? Già, bocche fine, bocche fine. Ehm ehm, bocche fine! — Ma il naso in camera da pranzo non ce lo mise mai [...]

[...] domande che ci sono rivolte. A questo esercizio ho imparato in qual misero concetto siamo tenuti, non dico noi preti, ma noi solitari. Ma ho fatto di [...]

[...] di guerra dai Tedeschi. La ferita guarì benissimo ma mi ingobbì per la vita, locchè mi rese inabile al servizio militare e mi strinse, una volta [...]

[...] poesia raccontava la visita che un pastore faceva al suo vicino, lassù sull'alpe, ma non il pastore bellimbusto tutto nastri e bubbole, cogli [...]

[...] scarpini lustri e la beata filosofia oziosa sulle labbra, ma un vero pastore sudicio, quadrato, che si tirava dietro le suole di legno un palmo di [...]

[...] ed i vicini dei vicini; le ragazze da marito sono molte e l'uscio lascia entrare spesso il vento gelido e gli innamorati ardenti; ma una volta [...]

[...] , accennando a disgrazie seguite o temute, ma non vi si dilunga volentieri, la sua commozione non è mai verbosa. Nella gioconda pace dell'insieme, quei [...]

[...] che irritano le petulanti impazienze dei giovani. Un soldato in congedo intona una canzonetta napoletana, ma essa non è fiore da quella serra, e [...]

[...] questo secolo. Ma egli non scriverà forse mai più un verso in vita sua, e non ne scrisse da parecchi anni. Stava correggendo gli ultimi quando [...]

[...] bene accolto da entrambi, ma non gli venne fatto di farli discorrere fra di loro. Passarono sette mesi durante i quali Vincenzo ed Anna vissero [...]

[...] letto, senza dirsi altre parole fuori di quelle poche e precise che richiedevano i bisogni della vita. Ma quando Anna fu sul punto di partorire [...]

[...] , e cominciassero a riconoscere le loro sembianze, e significassero l'interno misterioso e rapido svegliarsi dell'intelletto. Ma quei segni non [...]

[...] delle prime attività fisiche, parve qualche volta ai parenti accompagnato da segni di un tardo, ma vitale intelletto; allora erano giornate di [...]

[...] voti a tutti i santi del paradiso, promettevano quadri e candele alla Madonna dell'Oropa, la Madonna Nera, il gran taumaturgo dei montanari. Ma [...]

[...] minacciato col tridente ed egli l'aveva battuta. Ma fu l'unica volta in sua vita. La sventura li aveva troppo intimiditi perchè potessero durare [...]

[...] perchè di tale paura, ma non la paura istessa; a volte le pareva evidente e naturalissimo che al primo aprir gli occhi il figliuolo sarebbe morto, e [...]

[...] . Bastava un filo di luce ad impedirle o a soffocarle. Ma la sera qualche volta il pover'uomo spariva furtivamente dalla stalla. Saliva scalzo ed [...]

[...] grande famiglia umana che riposa felice e benedetta in una serenità senza fine. Ma allo svoltare della viuzza, sorretto allo stecconato che cinge i [...]

[...] essere in suo potere, ma di alleviarne la miseria e di definirne gli effetti e la misura. Questo molti uomini dabbene si propongono in valle [...]

[...] d'Aosta ma non riescono a mandare ad effetto a cagione delle impazienze, della soverchia pretesa e dei falsi metodi seguiti. A lui, prete, ignorante [...]

[...] santa da poter formare la ragione ed il premio della propria vita. Ma in paese, quando egli ci venne, non v'era che uno scemo, un vecchio [...]

[...] la mazza della gran cassa, pronto a cederla al primo cenno del suonatore. Ma pulirlo ed addomesticarlo non basta, quel disgraziato, bisogna [...]

[...] mente, finchè dura la sensazione che li rivela, ma non vi s'imprimono, non lasciano memoria che possa commetterli con altri: appena se una [...]

[...] creare un Dio a profitto di quegli esseri abbandonati, ma conobbe ben presto non bastare a tanto risultato le forze di un uomo. D'altronde del Dio [...]

[...] valanca, che arma ed inferocisce la natura contro se stessa; ma dato pure gli venisse fatto di atterrire il fanciullo e di dare un nome ed una [...]

[...] poterlo risuscitare. Ma il fanciullo, non era viziato, poverino, e chissà che una volta svegliato in lui l'amore figliale, questo non riuscisse a [...]

[...] porta ogni domenica le ciambelle alla casa dei Bionaz, ma non se ne fa mai il visibile distributore. Certe volte induce i parenti a ritardare [...]

[...] mai anima viva. Il giorno innanzi era piovuto a catinelle dodici ore filate, ma il cielo s'era rifatto di quel sereno che dura e non era seguita [...]

[...] , e ne giungeva di continuo, ma tutti erano impotenti ad aiuti: fra essi e la casa muggiva l'onda furiosa ed oscura. Videro rischiararsi le [...]

[...] . — Gettate una corda. Coraggio. 161 Tutti gridavano smaniosi, non potendo altro, di recare ai pericolanti il conforto di voci amiche, ma di là non [...]

[...] vero, ma non ardiva manifestarlo pauroso quasi di affrettarne colle parole l'evento. Le donne sbigottite 162 non connettevano. A un tratto, la [...]

[...] prete, ma la sua povera 164 figura, allentata in loro ogni fibra paterna, s'era tosto dileguata. E Gian-Paolo seguitava il suo titanico cimento [...]

[...] , quelli raccomandati dai libri inglesi, arrivano fino alle cinquecento, fino alle seicento; ma bisognò proprio aver tentato la Provvidenza, e se a [...]

[...] incerto del mestiere, essi la guardano in faccia, l'affrontano senza bravate e senza paura, ne misurano i colpi, li parano e spesso ne trionfano. Ma [...]

[...] nuove corse, e tutti parlano della montagna in tono grave che sa di svogliatezza ai novizi, ma nel quale gli esperti riconoscono la coscienza [...]

[...] ? — Secondo le gambe. — C’è pericolo? — Bisogna vedere. — Ma il tempo promette? — Finora è bello. E non ne cavate altro. Smargiassate od anche [...]

[...] di qualche picco di secondo o di terz'ordine, dove il peggior rischio è di farcisi tirare a braccia o di lasciarci un polmone, ma lo fanno senza [...]

[...] importunare, ma raccolgono, non intavolano il discorso. Stimolano bensì alle grandi ascensioni gli alpinisti provetti, ma allora più che il [...]

[...] , senza toccare un quattrino. Amano la montagna come tutti i montanari, ma mentre la tenerezza solita del montanaro proviene da certa sua indole [...]

[...] , fra i quali ne troverete di tardi, di corti, d'ispidi, di sospettosi, litigiosi, permalosi, avari, ingordi talora, ma di servili mai, o pochissimi [...]

[...] , ma certo la coscienza della miseria umana comune a tutti gli uomini e con questa una filosofia incurante e quasi disperata. I movimenti tardi e [...]

[...] quelle menti. Vi attribuiscono un lavoro facile e proficuo in sommo grado, oggetto di loro invidia infinita, ma l'ozio assoluto eccede la nozione che [...]

[...] l'importanza dell'obbligo è tale da non doverne essere ripagato di sola moneta; locchè non scema, anzi accresce la sua premurosa sollecitudine, ma [...]

[...] sinceramente. Infatti non sono servizievoli per mera cortesia, ma anche per un sentimento profondo di giustizia e di equilibrio, e per saggezza. Sanno [...]

[...] . Sono generosi come tutti i forti, perchè non sostengono la vista della debolezza. Ma se a suo tempo concedono, a suo tempo vogliono e sanno [...]

[...] che li faccia procedere. Qualche alpinista vanitoso e ignorante, intestardisce nel proposito e li minaccia nella paga, ma è fiato gettato e c’è [...]

[...] da pigliarsi delle male parole, e da esser rimenato a forza. Qualcheduno riuscì a piegarli deridendoli per vigliacchi, ma allora l'escursione [...]

[...] una lontana compiacenza trionfatrice che ebbi, conoscendolo, per segno sicuro di buon augurio. — Morti non sono, lo giurerei, ma una gran [...]

[...] guida, benché non abbia pratica del Mon Rosa, è un buon montanaro e prudente. Morti non 174 sono, ma ci ho gusto, ci ho gusto; non posso [...]

[...] comitiva, non aveva mai fatto quella strada, ma consultando una buona carta inglese, e interrogando l'indole dei luoghi, procedeva sicuro come per [...]

[...] : «A destra», e Maquignaz: «Avanti». Ma l'altro si piantò fermo, agitato da una collera inquieta. Egli di là c'era passato un'altra volta e, solo [...]

[...] , padrone, ma egli, la sua guida e i suoi compagni volgevano a destra senza più esitare. I compagni, ben inteso, tacevano seccati ed inquieti del [...]

[...] avventato. Andiamo!» Ma sì! La persuasione di vederci giusto s'era nell'alpinista invelenita per dispetto della resistenza, e la falsa dignità [...]

[...] alpigiano di Val d'Orco, cacciatore di camosci, espertissimo delle regioni alpine, ma non vera e propria guida. Maquignaz ed un suo compaesano [...]

[...] costringo a seguirmi. Lei se vuole seguirà le nostre peste, vedrà che sono le buone, ma lo avverto che se tarda ancora, proverà che sapore hanno [...]

[...] . Tuttavia riuscirono a lasciare il ghiacciaio, ma la notte li colse per roccie scoscese, 177 meno disagevoli, ma più pericolose che non fosse il gran [...]

[...] affamati. Il buon Maquignaz non osò andarli ad incontrare per non parere vanitoso del trionfo, ma l'alpinista, chiamatolo a sè, lo volle abbracciare e [...]

[...] maschia bellezza. Alto come un corazziere, asciutto ma non sottile, si atteggiava e muoveva con dignità naturale e disinvolta, era agile e sicuro [...]

[...] discorreva e mangiava volentieri, ma non beveva che acqua, ricusando con un cenno del capo l'offerta che gli facevo sempre di vino e di liquori [...]

[...] ricovero e fa confortevole ricovero qualunque cavo di roccia, tanto si scatena furiosa ed irresistibile; ma una sorta di bufera stagnante 184 muta e [...]

[...] capricciosamente dei lontani; ed alla vista, che vi riposa in una luce fievole e diffusa. Ma fu breve compiacenza; a poco a poco sentii i panni [...]

[...] che mi vestivano diventar leggieri e mi parve di essere nudo nella tempesta. La mia guida mi incorava colla voce a salire; ma l'ascesa, divenuta [...]

[...] , in preda ad uno smarrimento simile a quello del sonno a lungo sospirato, di cui la coscienza assopita ma non sorda, avverte la venuta e pregusta [...]

[...] più; meglio scendere purchessia; una volta nella valle, ci saremmo raccapezzati; ma, a sentirlo, egli conosceva il luogo e a pochi passi da noi [...]

[...] smentirlo udimmo lo scampanellare di molte vacche vicine e non dovevano essere sull’erba ma chiuse nella stalla, perchè il suono giungeva raccolto e [...]

[...] confuso, come assordato dalle pareti. — Lo vedete, Lysbak, che ignorate dove siamo? Fece un gesto d'impazienza e mi disse: — Lo sapeva, ma non [...]

[...] conviene trattenersi venite. Parlava vibrato, con collera mal contenuta ma la mia stanchezza ed il malessere erano troppo dolorosi perchè mi [...]

[...] pagare, era pagato, lo pagavo, doveva servire alle mie voglie, non ero io che dipendeva da lui, ma egli da me; che prepotenza era la sua! Al [...]

[...] d'elmo in oro filigranato che fa la più brutta vista di questo mondo. Ma la casa Lysbak non attende ai lavori della campagna o lo fa per spasso; al [...]

[...] Lysbak è un signore, non ricco, ma largo e pieno di cuore tanto che non ha nulla di suo. La sua casa è sempre aperta e pronta la tavola; tutti in [...]

[...] del villaggio lo seguivano e gli obbedivano; più tardi, sua madre avrebbe voluto mandarlo alle scuole d'Ivrea, e forse chissà? anche a Torino, ma [...]

[...] 194 le rendite erano un po' calate e a fare i conti ne sarebbe risultato roso qua e là anche il capitale; ma Daniele i conti non li faceva e [...]

[...] le poteva durare. Ma quando i due tornarono e chiamarono Daniele, Daniele non rispose. Il sole alto batteva nelle pareti azzurre della gola [...]

[...] ferma piena d'intrepidezza, che allentassero o tirassero. Dopo di lui scesero altri, il ghiacciaio fu tentato per ogni senso, ma tutto invano [...]

[...] di corredo. Allora bisognò fare i conti, e il patrimonio si trovò ridotto ad una sessantina di mila lire, tanto da vivere discretamente, ma rigar [...]

[...] vanno più, locchè in fin d'anno fa un bel risparmio, sapete; peccato che la vecchia madre non curasse di tenere il libro delle spese (ma già [...]

[...] del povero Daniele il giorno delle nozze, che egli lo regalasse alla nuora; tanto alla sua età quei gingilli non convenivano più. Ma non dire a [...]

[...] tua moglie quello che ti ho detto delle economie, che non avesse a credere che io disapprovo la sua condotta. 201 E Natale promise. Ma Maria [...]

[...] danari è lei che li tiene, se gliene domanderai per sciuparli forse te li darà lo stesso ma ne avrà dispiacere. — E non sono qui io? — disse il cugino [...]

[...] . - Se vi occorre nulla, disponete. — Piuttosto Natale, piuttosto, ma che non nascano guai. — E con cento lire fu accomodata ogni cosa. A suo [...]

[...] tempo nacque una bella bambina che fu battezzata Maria Maddalena come la madre, ma che in casa chiamarono Lena. Natale si avvicinava alla culla e [...]

[...] festa era di assistere alla toeletta di Lena; aveva imparato a fasciarla, e come le si sollevasse la testina reggendola sotto la nuca, ma non [...]

[...] richiederla al cugino, ma questi, Maria Maddalena lo sapeva di certo, così ricco com'era, non dava ad imprestito con interesse e d'altronde la [...]

[...] quella vipera, sapeva bene che suo studio era di guastarla col marito, perchè non aveva portato 204 dote in casa, ma ormai glie le avrebbe [...]

[...] hai ragione, ma non facciamo dispute, che non lo sappia il paese. E quando essa ebbe promesso di tacere: — Non basta, questi primi giorni non [...]

[...] come sei tu. Così pensi alle economie! — Lascia, andrò poi a giornata se occorre, l'estate farò la guida cogli Inglesi, ma ora mi sento stanco, ho [...]

[...] fecero il viaggio. Ma nel fondo del cuore il brav'uotno sentiva che la vecchia ci vedeva giusto e le aspre parole della moglie lo avevano [...]

[...] dolorosamente maravigliato. Gli parve di intravvedere i maneggi 205 di Maria Maddalena, capi che egli faceva la zampa del gatto, ma riconobbe insieme con [...]

[...] faccio, saprei pure all'occorrenza mostrarmi uomo, ma non è il caso per ora, non è il caso. E il grande bisogno che aveva di pace e di amore gli [...]

[...] tali battaglie interne lo avevano reso taciturno e la moglie non se ne dava pensiero e del suo non darsi pensiero egli si accorava. Ma i baci di [...]

[...] che basti per due. Gli abiti restano, se ne farà di meno quest'altr'anno. E Natale: 207 — Sessanta lire non è gran spesa. Di più non direi, ma [...]

[...] tre marenghi — Oh, nonna! Sessanta lire! Tanto vale mettere questi. Tutti vedranno che sono usati e per usati passano, ma a farli nuovi questa [...]

[...] , ma essa con sicurezza impertinente non degnava di ballare che coi più ricchi. Un suo primo cugino, bravo ragazzo, ma povero in canna, venne ad [...]

[...] che al giungere di queste aveva già aperta la porta ed acceso il lume. Lena infilava lesta l'uscio della sua stanza, ma il padre la prese con [...]

[...] sorella di mio padre. Perchè è povero tu lo respingi, ma lo siamo anche noi, anche noi! Maria Maddalena vide l'uomo disarmato. — Per ciò fece [...]

[...] conto lo trovava lo stesso; ma ridotta com’è, sposerà la fame e la sete se non si aiuta con quella poca dote che non le potete levare, che è la [...]

[...] paurosa sorpresa. — Non voglio fare la vitaccia che ha fatto mia madre. Natale sentì come una mazzata sulla testa, ma fu presente a se stesso e [...]

[...] farvi un po' di lettura, uscì in silenzio e s'avviò lentamente verso la piazzetta della chiesa dov'era l'osteria; ma non vi giunse, rincasò in [...]

[...] tutte le sere. Ma avvezzo alla sobrietà propria degli uomini attivi, il vino tracannato a quell'ora non gli dava gusto e lo ammalava senza [...]

[...] bere, ma il male era fatto; la moglie era andata piagnucolando per tutto il paese a raccontare gli stravizi del marito e tutti dicevano: — Peccato [...]

[...] guancia esposta al sole prendeva ad allividire, ma l’altra ed il resto della persona duravano intatti. Gli Inglesi acconsentirono volentieri di tornare [...]

[...] guida agli alpinisti. Che buone giornate faceva! Ma che vitaccia rischiosa e faticosa! Su e giù per le ghiacciaie, tentando valichi inesplorati [...]

[...] secreti perchè in casa rubacchiava a man salva. Ma già tutti i Lysbak sono sregolati; io m'aspetto ogni giorno che scoppi qualche grosso [...]

[...] pace l'anima sua, quando la vecchia 221 predicava le economie, essa non le faceva eco forse? Non è vero Natale? Ma già alla scuola di quel [...]

[...] smentisca se può. No, Maria Maddalena, Natale non vi smentisce: Natale passeggia su e giù per la stanza, l'animo pieno di amarezza mortale, ma non [...]

[...] vi smentisce. Oh! se Lena non fosse presente, non dico; ma fu buono avviso il vostro di farla rimanere. Voi lo accusate di prodigalità che non è [...]

[...] , foste voi ad avviarlo ai debiti, voi solleticavate la sua vanità per la casata fino a farvi adornare come una madonna: ma Lena non abbisogna di [...]

[...] carità del cugino il quale consentiva per la sua 225 bontà a lasciarle godere quei pochi stabili; ma che il cugino aveva espressamente dichiarato [...]

[...] villaggio, andò diritto ad un tugurio che la piena del torrente aveva pochi anni addietro mezzo rovinato e di cui rimanevano intatte ma abbandonate [...]

[...] Monte Rosa; ma fin dal primo giorno di cammino dovetti rinunziare all'impresa. Natale era sempre robusto e premuroso come per lo innanzi, ma così [...]

[...] mostrarglisi meticoloso ed acerbo; ma mio padre era paziente e contava col tempo di riguadagnarne le buone grazie. Due anni dopo il suo arrivo [...]

[...] che mette in Aosta, cosicchè gli fu impedito il ritorno non solo per quella sera, ma pei due giorni seguenti. La padrona della spinetta era una [...]

[...] a tollerare ogni cosa, pure di non perdere l'impiego; ma il Vescovo, intesa la notizia, gli disse asciutto asciutto che non se ne maravigliava [...]

[...] giorni per toccare il fitto della miniera; ma mio padre non ebbe cuore di trangugiarla in pace, levò la voce, rimbeccò a dovere la calunnia ed il [...]

[...] frasi musicali intese fra sonno e veglia che mi infondevano nell'anima una sicurezza e una dolcezza deliziosa. Ma la memoria che mi dura più [...]

[...] affaccendato, esagerando a parole il gran da fare che le davano quegli omaccioni (ero un omaccione anch'io) tanto per sentirsi ripetere l'invito. Ma il [...]

[...] mia parte di commedia per dare verosimiglianza alla cosa. E lasciato lo scherzo, il babbo ripigliava il racconto ma io non ne seguivo il filo [...]

[...] miei parenti conobbero più tardi il dolore e la miseria e morirono disperati; ma io sono certo che la vita diede loro quanta maggiore felicità è [...]

[...] ebbe a patire del nostro rovescio, ma a noi non rimasero che le braccia ed il coraggio. Per fortuna io ero stato messo giovanissimo allo [...]

[...] famigliarità non paresse irriverente, mi ammoniva ogni sera perchè me le facessi più riguardoso, ma oltrecchè le chicche ed i vezzi della contessa [...]

[...] d'allora richiesto al babbo se volesse dar lezione di gravicembalo in parecchie famiglie di villeggianti; ma il babbo, non potendo abbandonare [...]

[...] , tutto ciò combinava ad accorciarmi la via e a rendermi il cammino delizioso. Ma sopratutto mi accompagnava e cresceva ad ogni passo una [...]

[...] avevo affatto scordata la contessa di Challant, ma ora, sul punto di ripresentarmele, sentivo nascere e rivolgersi confusamente dentro di me una [...]

[...] volte sorpreso ne' suoi occhi, e cercavo di rifarmi la figura del conte, al quale certo quello sguardo era diretto, ma non c'era verso di venirne [...]

[...] bella, quale me la avevano rappresentata le sottili trepidanze sofferte; ma il suo aspetto, in luogo di scombuiarmi l'anima, me la tranquillò [...]

[...] alcunchè della terribile donna che ero venuto vagheggiando e temendo lungo la strada; ma svanito l'errore intorno la caldezza del suo sguardo [...]

[...] stessa e i giorni seguenti mi avvidi di essere tenuto in conto di fanciullo, come due anni addietro, non solo non me n'ebbi per male ma mi [...]

[...] occhi con tormentosa evidenza quello sguardo pieno d'amore e mi sentivo salire al viso una vampa che m'acciecava. Ma erano raffiche passeggiere [...]

[...] che mi torturavano. Ma appena mi studiavo di fissare intensamente nell'ombra la contessa per sorprendere in lei alcun segno di interne [...]

[...] rapimenti, ma bensì una contentezza molle e riposata. Oh quella non era donna da provocare e sostenere le precoci incontinenze di un adolescente. I [...]

[...] momento di riceverli, mi facevano sovvenire di quelli che a casa ogni sera scambiavo colla mamma, ma giunto nella mia stanza, ma spento il lume [...]

[...] , ma assalito e vinto malgrado i proponimenti di resistenza, dalle solite allucinazioni, sentivo quei baci bruciarmi senza tregua le gote come se [...]

[...] come se presagissi per la bellissima donna un seguito di sventure senza fine; ma insieme si svegliava e cresceva dentro di me una non so quale [...]

[...] soltanto avvertisse la mia presenza, trasalì sgomentata, ma senza che lo sgomento nulla scemasse della strana gioia che le sfavillava negli occhi [...]

[...] , non al mio apparire poichè era buio fitto, ma al suono de' miei passi. Ristetti un momento. Dovevo attraversare la sala per lunghezza ed [...]

[...] percorsi lo spazio nero camminando impettito e risoluto, ma provando sempre la raccapricciante sensazione di un corpo vivo, ritto nell'ombra e [...]

[...] non c'è traccia di rigagnolo che la faccia derivare dalla finestra. — Ma, per scendere dal tetto, l'acqua dovrebbe trapassare due solai e [...]

[...] s'inchinò ed uscì. La contessa non aveva messo parola nè mostrata di ascoltare il discorso; ma io che la guardavo fiso, le vedevo irrigidirsi le righe [...]

[...] mi trattiene la sera a suonare il mandolino. — Lo so, ma uscendo dalle sue stanze..... — Non potevo stillare pioggia naturalmente, ma, nel più [...]

[...] , bello di viso, maschio ed asciutto di forme, elegantissimo, un secreto avvertimento mi disse: Eccolo. 256 Ma sbagliavo: Il cavaliere [...]

[...] occulte tenerezze e desiderii d'amore, ma essa ne sosteneva gli sguardi con verginale ignoranza. Dopo cena mi chiamò seco al solito nella sua camera [...]

[...] sul canapè, gli occhi chiusi, attentissima. Io tremavo m'avesse a ringraziare della mia bugia locchè m'avrebbe messo in imbarazzo; ma non ne [...]

[...] disse parola. Mi godevo l'orgoglio d'avere un secreto con lei, di sapermela tacitamente riconoscente. Ma, quando fui per andarmene: — Non hai tu [...]

[...] limpidi occhi. Nel primo stupore pensai che ci avesse creduto ancor essa ma la favola implicava un suo intervento diretto e lo sapeva bene che avevo [...]

[...] mentito. Ebbe il coraggio di aggiungere: — Un'altra volta, se anche te ne prego, non badare alle mie paure, ma non ti mettere a rischio di [...]

[...] babbo cominciò a battere la febbre, ma si trascinò fino a casa, dove morì l'indomani di polmonite. Come vissi quell'inverno non lo so dire; certo [...]

[...] di carità, poichè mia madre e mio padre ebbero la sepoltura dei poveri; ma se dovessi nominare i miei benefattori non lo potrei, tanto quei [...]

[...] primi mesi fui sbalordito dal colpo. Colla primavera mi tornò l'uso della mente e la voglia di vivere, ma i miei paesi mi serravano il cuore [...]

[...] mercante, una donna superbamente vestita, badava a fargli cenno che traversasse per accostarsele; ma le bestie, spaventate dalla zanella gonfia [...]

[...] scoperto l'uomo del suo cuore; egli era là certo, perduto nella folla varia e festante; ma già sentivo che la superba donna si sarebbe alfine [...]

[...] Valesa; lo riconobbi e mi rinaquero i primi sospetti; ma ridevano insieme sinceramente senz'ombra di turbamento e fu il cavaliere a chiamarle [...]

[...] , ricantandomela a sazietà, l'avevano quasi privata di senso. Ma perchè la sentii risonare più forte e minacciosa quando il maestro ci diede l'attenti [...]

[...] confricate? Forse le scintille che rendevano al tocco dell'arco non erano visibili alla gente ma io le sentivo avventarsi in me e saettarmi. I [...]

[...] primi inchini furono lenti e strisciati come la musica, ma già i due si godevano l'isolamento della danza e si promettevano scambievoli delizie [...]

[...] irrigidirsi contro la lusinga dei sensi e delle note e trionfarne interamente durante la festosità chiacchierina della seconda. Ma fu breve vittoria [...]

[...] erano riverenze, nè ondeggiamenti della persona non passi corretti di scuola, nè figure predisposte ad arte, ma non so quali genuflessioni [...]

[...] danza aulica, ma gli amanti, smarriti, incoscienti del luogo e della folla, attingendo scambievolmente uno dall'altro per gli 268 occhi la vita [...]

[...] contadinesca non scompariva dirimpetto al frizzo regale, ma scoppiettava sincera ed allegra fra un coro di risate, senza che ne scapitasse la [...]

[...] scendere del tutto, mettevano un piede sul primo scalino, ma senz'ombra di arroganza. L'alpigiano possiede l'istinto della misura e non la [...]

[...] a salutare; ma una Domenica che una famiglia codina di nobili torinesi, alloggiata per villeggiarvi all'albergo di Cogne, uscì di chiesa mentre [...]

[...] magnifico, ma accostevole ed alla mano. Io non ebbi mai l'onore di parlare con lui, ma intesi raccontare fatterelli caratteristici, che tutti lo [...]

[...] per qualche gran camminata del giorno innanzi, egli urla un: Chi via là? stizzito che voleva dire: non mi seccate; ma i colpi rimartellano [...]

[...] Torino a ricevere lo Scià di Persia; starò al caldo cinque o sei giorni, poi tornerò non più a Cogne ma a Valsavaranche. La prego dunque di farmi [...]

[...] sono congedati. — Ma mio padre e gli amici miei non sapendomi qui e non trovandomi a Cogne, staranno in pensiero di qualche disgrazia [...]

[...] dalla tenda, gli disse: — Dunque lei ne ha abbastanza della mia compagnia? — Oh! ma... — Lo so, lo so, vada pure, è giusto. Suo padre l'aspetta [...]

[...] due versi dichiarativi. Il Re ne fu contentissimo e ci mandò ad invitare tutti a pranzo per il giovedì venturo, tempo permettendolo. Ma dopo due [...]

[...] luogo sarebbe adatto ma non la gente, cui la facoltà immaginativa è pressochè isterilita dalle troppe e troppo gravi fatiche. Oramai le più [...]

[...] sbiadirono e si ritinsero i colori. Finchè duravano nel popolo, le variazioni erano poche, ma divenute materia letteraria 284 e argomento di libri [...]

[...] . Anche gli ingegni popolari perdono idealità; amano ancora il maraviglioso, ma lo vogliono spiegabile. Al demonio va scemando credito ogni [...]

[...] Dame o nere o bianche o grigie o rosse, apparse la notte sull'alto delle torri, ma non ne tremano che i bimbi assonnati. Le ragazze ed i [...]

[...] avessero generato storie fantastiche di geni amici o avversi all'uomo; ma durai fatica a farmi intendere e passai, credo, per insensato. Nemmeno [...]

[...] . Richiesti: Ci credete? risponderebbero: è possibile! Non si sa mai! Dacchè lei lo dice! e via su quel tono; ma lo farebbero sopratutto per incuria [...]

[...] venne fatto di trovarla: leggende e tradizioni inedite, ben inteso, perchè delle altre ce n'è a migliaia, ma oramai neanche a raccoglierle dalla [...]

[...] realmente al primo ed al secondo reame di Borgogna, ma fino dal secolo XI passò ai Conti di Savoja nè più mutò padrone. Fenis poi, era feudo dei [...]

[...] scordare la recente signoria dei Challant, e la perdurante sovranità Sabauda? Ma l'oste non conosceva nè il primo nè il secondo regno Burgundo, nè [...]

[...] giurato, che i capelli delle donne morte messi nell'acqua si mutano in biscie. Ma la biscia non vi è considerata per l'animale immondo delle sacre [...]

[...] . Più volte gli operai scoraggiti furono per abbandonare l'impresa, ma li sostenne e li rincorò lo zelo di un buono uomo di Nus, il quale li [...]

[...] ruscello da Val Tournanche e gli uomini del paese si posero all'opera volonterosi. Ma viste le gravi fatiche ed i pericoli, già stavano per [...]

[...] quale fu dato a custodire ad un savio e pio uomo, dei maggiori del paese. Ma costui era un birbo mascherato da santo. Come l'acqua fu messa nel [...]

[...] per sempre. La favola è meschina ed immorale, ma io spendo la moneta che trovo. Il vecchio che mi raccontò la storia dei due acquedotti era un [...]

[...] non ristavo di fissarla; ma egli era certo avvezzo a passare per fenomeno vivente, perchè la mia maraviglia non lo marivigliò punto, si lasciò [...]

[...] guardare e riguardare senza averne imbarazzo, nè vergognoso nè superbo della propria singolarità. 294 Parlava a sentenze, in torso misurato, ma [...]

[...] che andava a mano a mano accendendosi. Aveva una voce bassa ma limpidissima e vibrante, e raccontava con molta evidenza, mettendo nei punti [...]

[...] uomo ebbe un sospetto mortale e ricusò di netto. — Ma perchè? — gli domandai. — Signore, io non conosco il vostro. — Ve lo dico subito. — Non ve lo [...]

[...] quali volevo persuadergli che non ero nè un carabiniere travestito, nè un esattore, nè altro agente fiscale, come io credevo temesse. Ma non era [...]

[...] accorto che non si creda e muterà col tempo nome e forma, ma non sostanza ed argomenti. E forse del mio passare sulla terra, non rimarrà fra [...]

[...] cent'anni altra vestigia, che la storia del vecchio spaccalegna e dello spirito maligno. I SOLITARI La neve sull'alta alpe è di ogni stagione. Ma [...]

[...] otto eterni mesi. Separati e vicini. Ma li disgiunge tanto ostacolo di pericoli e disagi e così profonda diversità di clima e di consuetudini [...]

[...] grandi; dove l'uomo trova un compagno in cui rispecchiare le proprie infermità, non può dirsi intieramente infelice. Ma vi sono ospizi dove tale [...]

[...] alla Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro che lo mantiene in discreto assetto; ma perchè ivi è minore l'affluenza dei viandanti e meno [...]

[...] repubblicano e come tale condannato a morte e costretto a fuggire di patria. In esilio, imparò l'arte del legatore, ma o difetto di metodo o di costanza [...]

[...] venne la bella stagione, l'abate doinandò di lui nei paesi vicini, ma nessuno seppe dargliene notizia. L'ultima volta era partito dall'Ospizio [...]

[...] malandato e povero in canna come sempre; ma di trattenervisi non si parlava nemmeno tanto gli durava la natura nomade e irrequieta. Al mestiere di [...]

[...] , qualche volta, preso della impazienza di una voce umana che parlasse, non il gergo valdostano, ma la lingua letteraria, conforto e sollievo [...]

[...] . Capitai all'improvviso, mentre scagliava contro l'innocente parete le sue invettive e ne risi; ma quando m'ebbe detto ridendo bonariamente che [...]

[...] rifugio mi aveva colto la neve e il cantoniere voleva persuadermi a passarvi come che sia la notte, minacciandomi se partivo, Dio sa che pericoli. Ma [...]

[...] trattenuto da riguardi cortesi; in un'ora al più sapevo di poter giungere all'Ospizio e mi rimanevano due ore di giorno. Ma la nevata fu proprio delle [...]

[...] le fanno traditrici. Dopo mezz'ora ero seriamente pentito, ma tardi; benchè non fossi che a un terzo di cammino (tanto la neve mi contrastava il [...]

[...] ? Anch'io avevo inteso dei suoni, ma questi mi parevano tanto corrispondere al discorso intavolato che li attribuivo ad un errore della fantasia [...]

[...] aspetto, le prime si fermarono guardandoci coi grandi occhioni stupidi e levando il muso per muggire, ma il fiato rotto mozzava loro la voce; e [...]

[...] giunte. Le prime s'erano avviate alla stalla e già vi riposavano, ma la stalla poteva capirne una trentina, facciamo quaranta a pigiarle, e già [...]

[...] , singhiozzando, tutti ad una volta con gesti larghi e rapidi che contrastavano colla pesantezza montanara. Ma il Rettore era impotente a [...]

[...] , fateli salire all'Ospizio se vi riesce, che io vi apro anche la mia camera. Allora quelli si misero ad un'impresa disperata, ma il Rettore li [...]

[...] ' lucidi scalini di pietra, ma poi infuriata dal dolore e dallo spavento, fu somma grazia lasciarla rotolare fino al basso, donde non si levò più [...]

[...] . — Metteteci delle tavole che facciano un piano, suggerì il Rettore. Ma non giovò nemmeno questo: le tavole parevano insaponate e non vi reggevano [...]

[...] mugolii isolati di vacche smarrite. Io non so bene quante ne morirono o gelate o precipitando dai burroni, ma furono assai. Parecchie, guidate [...]

[...] aveva serbato fino allora per sè solo, godendosi la dimestichezza di fare a nomignoli colla montagna; ma venutogli il destro di registrarlo e di [...]

[...] sarà sceso in Italia. Ma il viaggio ed il valico sembrano piuttosto una mera favola dei Romani ellenizzanti; favola ispirata forse dalla [...]

[...] valli di Savoia e del Vallese. Dei Saraceni sull'Alpe Graja, non è memoria, ma Bernardo di Mentone sembra averli guerreggiati in quel luogo [...]

[...] castello era rimesso nelle sue mani, non già con lustra esteriore, ma sibbene con propria ed efficace consegna, tanto che, ad ognuno di essi egli [...]

[...] magistratura, i piccoli ed i grandi vassalli deponevano il potere e l'alterigia. Nè tale rinunzia era dei soli litiganti, ma di quanti sedevano col [...]

[...] , sempre e per qualunque via vi accedesse, ma solo passando per il Piccolo San Bernardo, egli esercitava della sovranità, la più sacra prerogativa, la [...]

[...] , raggiungono a Bard il Vendome, occupano tutti i castelli, tengono per due anni la valle sotto il retto ma doloroso governo del marchese di Kercado, e [...]

[...] colle. E qui per dieci anni segue un continuo valicare e rivalicare di soldatesche d'ogni gente e d'ogni maniera; non sempre nemiche ma sempre [...]

[...] ; ma i difensori, benchè scarsissimi di numero, avrebbero avuto animo e campo da sostenerla e da trionfarne. Nessuno dei valligiani rammenta ora [...]

[...] il nome del capitano nemico, nè la data dell'impresa, nè la cagione della guerra; ma il fatto smarrito in una incerta nebbia leggendaria [...]

[...] , corrono ordinate e sicure le compagnie alpine; ma la loro presenza 334 non è minacciosa, ma i villaggi le salutano con grida di gioia. Studiano [...]

[...] , difeso e conteso. Una battaglia su quelle alture sarebbe titanica, ma alla gloria di quell'Alpe non occorre sangue. La sua gloria è quella casa che [...]

[...] pastorizi (chiamati Meire, Grangie o Alpi); ma a 337 questi salgono per lo più i mandriani della pianura e non vi soggiornano che i tre mesi [...]

[...] è compatibile colle asprezze del clima e cogli scarsi prodotti del suolo alpino. La frase pare paradossale, 338 ma non è. La terra frutta così [...]

[...] basso le abbattute d'alberi. Ma questa placida zona che pare una Tempe ha poco spessore. A un tratto, la valle, in luogo di rompersi in branche e [...]

[...] hanno spesso un letto largo e fertile. Ma anche in quelle i monti che le fiancheggiano precipitano per via di fenditure enormi, levigate come [...]

[...] disseminati per le praterie, ma si aggruppano avari di spazio e respirano poca aria dalle viuzze strette e senza sole. Il terreno ha troppo [...]

[...] dell'uomo. Ma quale vita! E quale lavoro! Quel poco pane il villano deve cercarselo dove lo trova, contendendolo al sole, alla neve, alle frane, ai [...]

[...] la razza montanina, la quale è ancora in parte e fu tutta quanta fortissima in origine e dotata delle migliori attività umane, ma venne via via [...]

[...] netto. Ma chi pensò edificandoli, se la valanga li avrebbe un giorno colpiti? Ben altra cura li collocò dove stanno e ve li mantiene. Nella regione [...]

[...] colossale fra le colossali valanghe di quell'inverno. Per buona sorte sul suo passaggio non vi erano 345 case e la ruina non ebbe vittime, ma [...]

[...] vera montagna di neve insuperabile. Si parlava di scavarvi un tunnel ma era impresa di più settimane. Il villaggio lontano in realtà da Ronco [...]

[...] c'era verso, tentammo insieme di scavare 347 un largo, ma la massa compatta avrebbe richiesto troppo lungo lavoro: si finì ch'egli si mise carponi [...]

[...] . La gran frana infatti non sradica, tronca, non le occorre assalire l'ostacolo là dove è più debole, ma spazza via quanto le contrasta come la [...]

[...] tutto ciò vertiginosamente, ma durandomi una chiara serenità d'animo. Certo le idee, cercando ora di ripensarle, mancavano di determinatezza [...]

[...] , ma per ripiombarlo tosto nelle tenebre. Certo ero venuto in una sorta di ebrietà intellettuale e forse anche fisica, perchè sostenni improbe [...]

[...] fatiche senza stanchezza. Ma quella esaltazione era deliziosa oltre ogni dire, e ancora mi godo a rammentarla benchè me ne sfuggano gli elementi [...]

[...] sopra tutti, raccontano e commentano stupendamente simili errori del cervello. Ma forse l'immacolata e durevole bianchezza e il profondo silenzio [...]

[...] invernale, rendono loro più facile avvertire non solo le lacrime ed 352 i contorni, ma i sospiri e le fuggevoli ombre delle cose. E forse la [...]

[...] fulgente gloria del cielo. Ma quella gloria è un'agonia. Il manto gemmato si muta sull'attimo in lenzuolo sepolcrale e nell'aria passa la morte [...]

[...] spaventevoli uragani danno un senso meno profondo di paura e di abbandono. Fra la collera degli elementi, la morte è più vicina, ma meno visibile. Nei [...]

[...] tempo, a quest'ora già al piano è buio pesto, perchè non qui? La piena notte è già venuta, e di più non raffittisce, il cielo è nerissimo, ma [...]

[...] Ribordone una borgatella seppellita intera dalla valanga. A Ronco 356 c'è un albergo: ero sicuro di trovarci buon pranzo e discreto alloggio; ma appena [...]

Zuccari Anna (Neera)
Lydia
17 1888 - Provenienza testo: scansione da Archive, txt Fondazione Verga 260 occorrenze

[...] conte Colombo, ma egli fu imperturbabile; crebbe nella distribuzione de' suoi favori, ammogliò il figlio, l'unico maschio, con una nobilissima [...]

[...] lui. Egli era poi troppo filosofo per fermarsi ad ascoltare se qualcuna di quelle porte stridesse sui cardini. Ma l'abilità più fine, più [...]

[...] contessa, che non - 5 - si vendicava. Accoglieva ognuno colla sua cordialità borghese, un po' rumorosa, ma accaparrante. Non era mai riescita [...]

[...] scintilla di vanità fatua in fondo agli occhi; mormorando tra loro mezze parole côlte a volo, più indovinate che intese. Ma quelle parole [...]

[...] fortuna, non volle assolutamente godere la preferenza, ma la cedette ai poverelli, e insediato coi parenti e cogli amici nella sala attigua a [...]

[...] , arrossirono lievemente. Ma non parlò. I parenti, gli uomini in piedi, le signore appena appoggiate sulle sedie burocratiche, ciarlavano a bassa [...]

[...] . Il conte Colombo, inchinandosi, col suo sorriso fine e furbo, rispose: - 10 - — Come nelle stazioni ferroviarie... giustissimo...; ma la [...]

[...] coronamento della sua plastica bellezza. Il nome di miss Eva Soymour serpeggiò fra i due o tre uomini, ma venne subito soffocato da un sentimento di [...]

[...] . — Ma... non saprei. Il primo è troppo serio, il secondo troppo sentimentale. — Tu che motto sceglieresti? — Oh! nessuno. — Tuttavia [...]

[...] mossero, ma ricascarono nella folla che stava aspettandoli, schierata nel cortile. Costanza andò a raggiungere la madre, sedendole a fianco in un [...]

[...] molto innanzi cogli anni, tale che sembrava il nonno di sua figlia, ma a vederli insieme si completavano stupendamente; egli, colla bellezza [...]

[...] creduto di impazzire; ma il suo dolore prese gradatamente la forma di una malinconia perenne. Senza lasciare l'Italia, portò di città in città [...]

[...] passato ancora la chiamassero bebè; ma via, è fidarsi un po' troppo dell'innocenza. Ella passeggiava dunque sola, in riva al lago, verso un [...]

[...] Lydia, spogliatasi in un batter d'occhi quasi tutta, si tuffa nell'acqua; ma son - 25 - io che dico quasi per rispetto, capisci! I pescatori si [...]

[...] avvicinavano rapidamente... Tutta la nostra amica è qui, in questo fatto che noi non abbiamo bisogno di commentare... noi che l'amiamo tanto. Ma [...]

[...] vede molte cose, ma il farle conoscere sarebbe un mancare di rispetto a sua cognata, che non si occupa affatto di sua figlia. Egli - 26 - fa [...]

[...] ; infine la intrattiene sugli articoli della Revue des Deux Mondes, alla quale egli è abbonato da trent'anni. Non manca di ingegno, forse, ma la sua [...]

[...] aspetto differente; non dal punto di vista della loro miseria attuale, ma come nacquero, forti e invitti. Aristocrazia, nel mio pensiero, è sinonimo [...]

[...] dirai che troppi esempi contrari vennero a sfatare questa pretesa superiorità. È vero; ma quando i devoti si fanno atei solamente perchè i [...]

[...] che io sia felice; ma più mi avanzo nella vita, meglio comprendo che la felicità non è fatta per me, o io non son fatta per essa: potrebbe [...]

[...] remoto canto di terra, e fors'arco vicino, l'uomo de' miei sogni, dei sogni di Yolanda... ma no, Yolanda, si è accontentata di un avventuriero. O [...]

[...] regno di Luigi il Grande, di contendere lo scettro alla Maintenon. Volgeva un periodo infausto per le donne della mia famiglia; ma Jeronima [...]

[...] giovane, sinceramente innamorato, voleva sposarla contro il divieto materno, ma ella era troppo altera per affrontare la prospettiva di essere o [...]

[...] voleva il sacrificio di tutta una vita per redimere casa Arimonti. - 33 - Sono scorsi quasi due secoli, ma mi pare che l'altera purezza di [...]

[...] opaco, senza riflessi, un biondo tranquillo, ben differente dal tuo biondo luminoso, o Eva! Non è una bellezza assoluta, ma è certo che animando [...]

[...] entro quelle sembianze fredde, ne esce viva e vera la soavissima figura della mia antenata. Ma perchè si chiamano ardenti solamente quelle passioni [...]

[...] pare, perché molte volte si desiderano cose tristi, indefinite; oppure non si desidera nulla, ma si soffre. È questo veramente lo stato del mio [...]

[...] tranquilla. La sua condizione desta pietà; ma che dire di noi, a cui fin dalla culla l'educazione, l'esempio, le letture, la società affinano lo [...]

[...] lasciava qualche vuoto nell'abito; ma il portamento nobile e disinvolto correggeva quel leggero difetto. La fisionomia di don Leopoldo, molto [...]

[...] dappertutto la vedova cognata, si preparava adesso a estendere la sua missione di perfetto cavaliere anche su Lydia; ma dovendo quella sera condurre la [...]

[...] sfuggivano le pecche di un caratterino tutto - 38 - fuoco, che avrebbe avuto bisogno di grandi freni; ma la madre non vedeva, nè udiva. Grassa [...]

[...] alle visioni, non rispondeva subito, soggiunse: — Guarda come sono bella! — Sì... sei bella. — In qual modo lo dici! Ma che pensi? Don Leopoldo [...]

[...] passettini, a salterelli; un incedere da bestiolina graziosa, senza dignità, ma con una certa eleganza. La testa, piuttosto stretta sui polsi e [...]

[...] e come gettato a caso intorno al suo corpicino; ma sotto, una corazza di raso la imprigionava strettamente, esagerando i contorni, lasciando [...]

[...] ella aspettava ben altro che l'ammirazione del suo vecchio zio. Che cosa aspettasse precisamente non lo sapeva nemmeno lei; ma era cresciuta [...]

[...] bambinaia alla governante, dal maestro di piano al maestro di disegno, senza un filo di connessione, senza una misura, con molti insegnanti, ma [...]

[...] del bene e del male, ma nessuno sviluppato, nessuno dominante. La superficialità della sua educazione soffocava in lei ogni tendenza individuale [...]

[...] da ballo è un sacrificio. Ma le ipocrisie della gentilezza erano famigliari a don Leopoldo, che rispose: — Molto allegro. Per tal modo Lydia non [...]

[...] di bellezza. Che genere pare a te? — La bellezza della signorina Arimonti? Ma... mi pare un genere serio, con una intonazione di dolcezza nello [...]

[...] sguardo, che mi fa supporre in lei un'anima sensibilissima. — Oh! sì, sensibilissima — ribattè Lydia; ma dall'accento si capiva che il suo [...]

[...] . — Alla cintura forse... — suggerì timidamente don Leopoldo. Ella si voltò a guardarlo: — Che bravo zio! Ma te ne intendi tu di queste cose? Lo [...]

[...] - 49 - alla sua nipotina che l'osservazione era sguaiatella... ma Lydia sembrava così felice, così raggiante e rosea e piena di gaiezza, che [...]

[...] , quel corpo appena formato, e tanta arte mondana; o veramente avrebbe fatto meraviglia, se intorno a lei non fossero state tutte così; ma la sala [...]

[...] , già in guarnigione da due anni, e interamente sfruttati. E poi? E poi la folla. - 53 - — Ma chi è quel giovinetto smilzo colla divisa di [...]

[...] emozione: — è egli veramente Gigi? Ma io lo abbraccio. Le fanciulle si posero a ridere. Quella Lydia era proprio singolare, per quanto avesse [...]

[...] fatto alto! Ma il contino, serio, la chiamò all'etichetta dicendo: — Come sta, signorina? Lydia si ricompose subito, stringendo le labbra [...]

[...] , ma finse di dimenticarli, perchè voleva uscire dal crocchio delle amiche a braccio di Rambaldi. — Non avrei creduto che dovesse prender fuoco [...]

[...] guancetta tonda di Lydia; ed a lei era venuta una tentazione matta di baciarlo rumorosamente, alla francese, col ganascino fra le dita. Ma [...]

[...] fanciulla, sollevando gli occhi, incontrò gli sguardi di Eva e di Costanza, fissati su di lei. Ma che male c'era? Non aveva già commesso un [...]

[...] di Castel Gabbiano. — Pazienza! Ma perchè balla ancora la contessa Colombo? Potrebbe essere nonna; ho visto maritarsi sua figlia. — Gran bella [...]

[...] contessa Colombo davanti a lei, facendo coda per una polka: — Ma si balla dunque fino a novant'anni! Le spalle ossute e brune della celebre [...]

[...] diroccata a cui resta un merlo solo. - 61 - Ma che avrebbe detto Lydia, se avesse potuto seguire lo scettico avvocato alcuni passi più avanti [...]

[...] serviva ancora. Egli avrebbe preferito, di gran lunga, trovarsi nel suo letto, colla Revue des Deux Mondes appoggiata all'origliere; ma schiavo [...]

[...] , ma che lo specchio rifletteva fedelmente. Guardava un divano sul quale un giovane cadetto di marina, infiammato di zelo, come se fosse sul [...]

[...] fanciulla, ma non vedendo niente nello specchio, perchè i due si erano allontanati. — Sì, la signora Capitelli; quella che ha un neo sul mento, che [...]

[...] . Aveva visto la Capitelli quando passeggiava a braccio di Rambaldi, con incantevole mollezza; si provò, ma in questo non riuscì. La Capitelli aveva [...]

[...] fanciulle venivano un poco trascurate, specie quelle che non mangiavano; ma per questo appunto le astemie si trovavano in poche. — È la prima volta che [...]

[...] uomini. Si fermò, mordendosi le labbra a guisa di persona che la sa lunga ma che vuol conservare un segreto; dopo pochi passi tuttavia scoppiò [...]

[...] parole: — È divisa dal marito. - 72 - — Davvero?— — Ma ha un amante, un principe, che ha fatto pazzie per lei. — Ah! — C'è stato un duello [...]

[...] cavallo, bestemmia, in francese, questo sì, ma bestemmia; l'ho sentita io. E, con tutto ciò, diciotto anni. - 77 - — O venti. — Non mi piace il [...]

[...] natura, nella ebbrezza della sua gioventù; posava con arte, ma anche con sincerità, come un mimo convinto della sua parte. Un'altra circostanza [...]

[...] était jaune comme une orange! - e il duchino, che non aveva letto Musset, continuava a guardarla in estasi. Ma a poco a poco, alla leggerezza [...]

[...] giovanile - 81 - di quella civetteria si aggiunse una specie di crudeltà. Lydia godeva nel vederlo soffrire; godeva non per cattiveria, ma per [...]

[...] affettazione, abbassò gli occhi, turbata suo malgrado; ma non volendo mostrarsi ingenua, nè passare per una sciocca educanda, li rialzò quasi [...]

[...] , alle dolci contemplazioni... Le parole, in sè stesse, non significavano nulla; ma quello sguardo e quel sorriso dissero ben altro alla sua [...]

[...] veramente rabbia colla sua faccia da cretino; ma nessun segno della lotta interna apparve a turbare il suo visetto roseo, ch'ella rinfrescava agitando [...]

[...] danari da spendere e il contegno di una parigina del quartiere Breda; ma non avendo, in quel momento, abito di sorta, se non un lungo [...]

[...] aver l'aria di fare una predica; ma donna Clara, che la vedeva già all'orizzonte, rispose un po' aspretta: — Basta non metterci malizia nelle [...]

[...] , lentissimamente, sentendosi puro. - 90 - Ma lo prese poi subito il rimorso di non essere stato abbastanza cortese, e si chinò verso di lei, toccando [...]

[...] i gomitoli di seta che teneva sui ginocchi: — Sai, Clara, quanto bene voglio alla piccina. — Non ne dubito; ma le tue idee sono arretrate di [...]

[...] aveva parlato una volta sola, ma che si era informato della sua dote; l'altra, del duca di Castel Gabbiano. — Ecco qui — disse Lydia, guardando [...]

[...] . Dopo tutto, sarei una duchessina da mangiare a baci! Cinque fiori di brillanti intorno a una corona, e sotto questi occhi... Ma miope, calvo [...]

[...] , per metter pace, disse che Lydia alla fine aveva ragione di non sposarsi senza amore. Ma Lydia, tornando a scombussolare le idee di suo zio [...]

[...] , pieni di cuore e di fantasia... Non osò proseguire; ma Lydia guardandolo co' suoi grand'occhi canzonatori lo interruppe: — Zio, vuoi rimandarmi a [...]

[...] . — Mi pare che ti annoi — mormorò timidamente don Leopoldo. Lydia si fermò pensando: — Qualche volta, non lo nego; ma che - 97 - farci? Il tuo [...]

[...] ! Costanza, ascoltando con benevolenza il chiacchierio della sua amica, gettava sguardi timorosi dalla parte di sua madre; ma la marchesa, che s'era [...]

[...] a un certo punto le capisco, quantunque non le invidii; ma tu, dimmi, che ci fai? Una nube lievissima attraversò la fronte di Costanza. — Vi [...]

[...] ammiro, ma non posso condividerli. Successe una pausa. Costanza, quasi imbarazzata, teneva gli occhi bassi; Lydia replicò vivacemente: — E [...]

[...] ancora, tu sei fatta così; non c'è niente a dire. Ma io a che cosa dovrei attaccarmi? Tu credi, e puoi esser felice; io vedo. Questa del vedere, te [...]

[...] lo assicuro, è la disgrazia massima. — Basta guardare in alto. — Che cosa c'è in alto? La religione? Ma bisogna sentirla; si nasce religiosi [...]

[...] peggiore di quello che sono, ma è certo che il mio cuore non è accessibile alle tenerezze del sentimento. Sono stata iniziata troppo presto ai [...]

[...] menzogna - 105 - più o meno nobile, più o meno onesta, ma menzogna. Non parlarmi di te, sai? Oh! tu formi l'eccezione: in questo senso però, che [...]

[...] la tua menzogna è spontanea, affatto aliena da ipocrisia. — Come sarebbe a dire? — Ma sì. Tu hai la chimera di un mondo passato, credi che [...]

[...] ; così fu ed è dell'amore. Religione, carità, sacrificio, non vengono trattati meglio... ma oh Dio, dovremo negare per questo? - 106 - Si era [...]

[...] fermata, torcendosi le mani, come per disperazione, con un pallore sulle guancie che tradiva una profonda sofferenza. — Ma vedi! — esclamò Lydia [...]

[...] perché rido. Costanza la lasciava dire, rigida, avvezza a frenarsi; ma il sollevamento del suo petto tradiva l'emozione. Quell'abbandono [...]

[...] il tempo del pranzo, rivolgendosi di preferenza agli uomini con una disinvoltura impertinente; ma alla sera cadde in una malinconia orribile [...]

[...] corse in camera di Costanza; le buttò le braccia al collo, giurò di amarla, di adorarla, ma che facesse subito attaccare la carrozza por condurla [...]

[...] di dietro; cogli scolli che usano quest'anno, le male lingue potrebbero sospettare che ho il dorso mal fatto; ma, à bonne revanche! Quello che [...]

[...] quella del pubblico; un palco sì e l'altro no chiudevano Riccardo Renato ed Amelia; ma a nessuna di quelle Amelie sarebbe venuta in mente la [...]

[...] smettere l'eterno sorriso di scettico? Benelli, che adora sè stesso condensato ne' suoi articoli? C'era Giavazzi molto intento allo spettacolo, ma [...]

[...] o meno, così; e le donne anche. Ma dove dunque vanno a pescarli questi drammi d'amore? E se esistettero veramente in qualche plaga del mondo [...]

[...] lo scopo, non so dunque bene di che cosa si tratti; ma infine è una beneficenza. Gherardi dice che pubblicheranno il mio nome sul giornale [...]

[...] molto talento. È bello, ma troppo serio. 8 gennaio. Vi sono dello giornate uggiose, veramente insopportabili. Incominciò Giustina a pettinarmi [...]

[...] . Domani mattina alle ore dieci funerale del conte Colombo; che idea di seppellirlo così per tempo! Ma sarà un funerale interessante. 16 gennaio [...]

[...] festa per un cappello, ma se la mancavo era proprio il caso di disperarmi. 29 gennaio. N'è abito vieux-rose, nè abito celeste. Una nube, un vapore [...]

[...] male, perchè la rosa è triviale in confronto alla violetta, ma intanto la mia idea è sfruttata... perchè non ho una bacchetta magica in mio [...]

[...] della buona società... ce lo giuocheremo a sorte. 19 febbraio. Il parait qu'il y a des femmes... impossible à écrire. Ma sarà vero? 19 [...]

[...] poco; mi disse che era venuta in città per vedere un nipotino ammalato, ma che tornava subito alla sua valle, nella casa triste e severa, dove ha [...]

[...] ? - 124 - 3.° Mandare a prendere Les Caresses di Jean Richepin; mi hanno assicurata che è molto interessante e un po' scabroso, ma non occorre [...]

[...] l'impugnatura. Mi piace questa definizione. 18 marzo. La Visita di nozze l'ho gustata immensamente. La Duse è stata inarrivabile; ma mio zio era [...]

[...] rebus otteneva il cuore della bella; ma i rebus adesso corrono le terze pagine dei giornali e le figlie dei portinai e gli scolaretti delle [...]

[...] elementari li sciolgono senza difficoltà, in vista del premio, che non è più un cuore, ma un lunario americano. — Ah! — fece Lydia con amarezza [...]

[...] donna che si è innamorata di un giovinotto perchè aveva la cravatta mordoré. Salomone tace in proposito; ma molto tempo prima di lui, Eva [...]

[...] . Calmi le sembrava meno sciocco degli altri giovanotti; non le piaceva, ma avrebbe voluto piacergli, e si accorgeva di sprecare le sue civetterie [...]

[...] tossendo perchè il fumo le era entrato in gola), ma ho una fede grandissima nell'amicizia. Ah! l'amicizia è una bella cosa! — Oui, j'aime fort [...]

[...] aussi le tabac à fumer. — No, non scherzi. Non crede neppur all'amicizia lei! — L'amicizia è una frase retorica. — Ma lei non ha amici? — Conosco [...]

[...] molte persone che chiamo amici, perchè l'uso porta così; ma non darei un dito per nessuno di loro; nè essi per me. — Io sento che sarei capace [...]

[...] l'amico ricorresse a noi. Ma ella non deve credere neppure a me. Nessuno deve credere a nessuno. — In amore sì, in amore sì, la penso come lei [...]

[...] . Ella si piccava su questo argomento, non vedendo il sorriso sarcastico dell'avvocato. — Ma per l'amicizia non le do ragione. Vediamo — soggiunse [...]

[...] sentiva donna. Il fiore sbocciato della sua giovinezza mandava acuti profumi; non amava, ma un uomo era vicino a lei; un uomo che il suo cuore e [...]

[...] diritto. Avrebbe rifìutato il suo amore, positivamente, ma era curiosa di vedere che cosa fanno gli uomini in quel momento. Come mai non pensava [...]

[...] precipitò in ginocchio, tutta volta alla speranza, gridando: — Mamma! mamma! Ma le sue mani, che avevano allacciato il collo dell'inferma, si [...]

[...] quale Lydia si abbandonava con la voluttà di una sensazione ignorata, mordendo il frutto amaro ma nuovo del dolore. Parlava sempre con tutti [...]

[...] , in ammirazione di sè stessa; poichè guardarsi e ammirarsi era nelle sue abitudini, ma non si era accorta di possedere quella nota appassionata, e [...]

[...] la curiosità della scoperta le faceva prendere diletto nel ripeterla. Il suo dolore era vero e reale; ma questa - 146 - piccola messa in [...]

[...] . Era lei, era Lydia. Piangeva nello stesso modo che rideva, con sforzo, con apparato, preoccupatissima dell'effetto — ma non glielo perdonavano [...]

[...] passato; ma don Leopoldo si accasciava, si rimpiccioliva, spariva tutto nelle tribolazioni della vita, timido e senza forze; il baronetto invece [...]

[...] Lydia qualche volta — è naturale. Sono fantastica, imperiosa, e mi burlo di tutti gli uomini che aspirano alla mia mano. Ma tu, con tanta bellezza [...]

[...] Seymour portava l'incanto della sua bellezza da dea, appariva, come evocata da una bacchetta magica, la testa intelligente di Mario Avella. Ma [...]

[...] satura di omaggi, non sapeva più che cosa chiedere a sè stessa ed agli altri. Il dolore della madre morta l'occupò per molto tempo; ma un giorno [...]

[...] bei capelli biondi sotto la cuffia di una monaca, perchè i tempi sono cambiati e non è più di monache che abbisogna il mondo; ma consacrò tutta sè [...]

[...] . Don Leopoldo la accompagnava, ma come cavaliere, non più come mentore. Ella sedette al parapetto, guardando subito col binoccolo nei palchi [...]

[...] i lineamenti, la statura e i capelli; ma passato il momento della sorpresa, durante la quale Lydia era sembrata quasi una novità, si [...]

[...] madrigali inediti, e il suo albo di ricordi di cotillons. Per un altro anno trascinò la vita brillante; ma si stancava. Le accadeva spesso di [...]

[...] grande malinconia la prendeva, quand'era sola. Apriva il piano, scorreva un libro, gettava giù uno schizzo, fumava una sigaretta: ma tutto senza [...]

[...] , ma la distruzione dell'avvenire, che il tempo doveva rendere sempre peggiore. La casa bancaria dove erano investiti i capitali del baronetto [...]

[...] , e fece versare ad Eva nuove lagrime di tenerezza; ma per quanto fosse vivo negli altri il sentimento di gioia per la generosità di Lydia, non [...]

[...] , rassicurandola, ridendo, tutta rischiarata - 168 - in viso da una luce soave, e così semplice, così pietosa che pareva un'altra Lydia. Ma [...]

[...] per cercare un posto d'istitutrice. Ma i progetti per l'avvenire esigevano un po' di tempo; intanto il mondo degli sfaccendati vedeva sempre [...]

[...] sparse qualche lagrima, ma arida, bruciante. Era di notte, svegliandosi, che provava questa voglia di piangere; sognando, le sembrava che le [...]

[...] non hai mai amato — rispose sorridendo miss Seymour. Lydia, arrossì; ma un momento dopo tornava - 172 - a piangere, colla fronte sulla spalla [...]

[...] ragione — rispose Eva amorevolmente, nella sua dolcezza di donna amata — ma hai anche un po' di torto. Dici tu stessa che non comprendi l'amore [...]

[...] peggio, lo disprezzo. Dici che non ho mai amato; ma di chi la colpa? Dov'è l'amore? Io non lo conosco. Ah! è proprio vero che per essere felici [...]

[...] voleva protestare, ma Lydia le chiuse la bocca colla mano. — Taci, taci. Tutto quello che potresti dirmi per conto tuo ha il valore di uno, ma [...]

[...] sperimentale della vita, ne aveva preso come sintesi il concetto pessimista, trovandosi per tal modo a guisa di una bimba negli abiti di una nonna. Ma [...]

[...] andata benissimo; ma tutte queste persone non l'occupavano affatto. Li riceveva sdraiata sulla dondolante, col sigaretto tra le labbra [...]

[...] pratica della vita, che sa tutto. Essi, naturalmente, prendevano coraggio, e capitava qualche volta a Lydia di trovarsi imbarazzata; ma tutto [...]

[...] uomini nel mezzo della strada. Talvolta era questa l'unica soddisfazione della sua giornata. Usciva sola, emancipandosi; spesso in vettura, ma [...]

[...] boul-dog impagliato. Gli anni gli avevano indebolito il cervello; sorrideva ancora, meccanicamente, mostrando la dentiera ingiallita, ma per [...]

[...] Tolstoï, perchè era alla moda, e di Zola, perchè lo dicevano scandaloso, ma le parve invece noioso. Il suo editore le diede poi tre romanzi [...]

[...] pensiero. Ma ai primi scontri le cadde la mano, perchè vedere, non è rendere; sentire, non è persuadere. Sotto l'impressione di un'arte potente [...]

[...] , il suo cuore aveva avuto palpiti e gemiti che potevano illuderla di essere artista, se all'arte bastasse il cuore che ama e che geme; ma essa [...]

[...] dove prima si era soffermata pensando ai poemi di Coppée, di considerare la natura sotto il suo grande aspetto sintetico, un po' superficiale, ma [...]

[...] quei sportsmans arrabbiati, compresa la signora, ma si esercitava con un elegante fucile Flaubert, - 187 - ridendo della sua poca destrezza [...]

[...] - fatto con tutti, leggermente, per divertirsi, per essere brillante, per occupare gli altri di sè. Ma l'ufficiale, poco pratico dei labirinti di [...]

[...] tutti insieme avessero una faccia sola, per frustarla di nuovo. Ma in mezzo a tanto furore non poteva stare senza uomini. Era per lei un [...]

[...] tenori singolarmente stuzzicanti. Raggomitolata sulla poltroncina, nel suo circolo d'uomini, sembrava qualche volta distratta o indifferente; ma a [...]

[...] , la vivificavano. — Se restassimo qui tutto l'inverno? — disse un giorno; ma all'indomani aveva cambiato parere. Una visita al suo appartamento di [...]

[...] già la faccia meravigliata e sgomentata delle signore di sua conoscenza; ma come impiegare allora la coperta medioevale? Rinunciò al genere [...]

[...] arabo; ma neppure il medio evo, preso alla lettera, la soddisfaceva, perchè troppo rigido e angoloso. Pensò allora di sciogliersi dal rigorismo di [...]

[...] - — Ma ti perderai in quel letto! — osservò don Leopoldo a sua nipote. — No — disse Lydia semplicemente — starò comoda. — Mi pare sfacciato [...]

[...] piedi contro i piedi, urtandosi di quando in quando, ma si rideva molto. Lydia, la fanciulla dall'immaginazione viziata, che aveva visto, letto [...]

[...] degli ammiratori, ma non degli amici. Così la donna sola. Fra gli strati bassi dell'intelligenza e del sentire assomiglia ai crostacei; nella [...]

[...] condizione di Lydia è un ermafrodita. Lydia comprendeva, qualche volta, la sua falsa posizione, ma non vedeva nessuna uscita; si trovava [...]

[...] accanto al ventaglio, cercando il nuovo ad ogni costo. Ma il nuovo dell'oggi era vecchio domani. Incominciava a provare lo scoraggiamento dei [...]

[...] più fra lor due l'intimità di prima. Agli abbracci di Lydia, la sposina rispondeva distratta, con uno sforzo gentile, ma evidente. I loro [...]

[...] profondo inchino; sedevano tutti e tre, ma la parola moriva. Una mattina Lydia capitò come una bomba - 206 - nel salotto dei signori Avella. Era [...]

[...] una sciocchezza, ma incapace di frenarla; le pareva che un filtro acuto le salisse al cervello, dandole dei leggeri fumi d'ebbrezza. Eva [...]

[...] moglie; ma Lydia non si fermò più di cinque minuti. Le scottava la terra sotto ai piedi. — Addio, addio, ho fretta. Intanto che si accomiatava vide [...]

[...] per tre mesi. XIII. — Ma è sul serio che non vuol prendere marito? — È sul serio che me lo domanda? Si guardavano in faccia, Lydia e [...]

[...] sollevarsi dalla poltroncina, ma trovò che non - 210 - ne valeva la pena. Nulla valeva la pena di nulla; se c'era qualche cosa di buono nella sua [...]

[...] . — Lo confessa lei stessa che è stanca. — Sì; ma non voglio fare come i congiurati di Madame Angot... - 211 - Calmi sorrise. In quegli anni di [...]

[...] che una signorina è andata a veglione. — Ma si figuri! A che cosa non ci hanno abituati le signorine? Le giuro che non mi meraviglio mai di [...]

[...] in realtà è quello, quello e quello! — E s'è divertita a veglione? — Ma sì, gliel'ho già detto, moltissimo. Mi pareva di essere in un pandemonio [...]

[...] amare? Lydia non si aspettava una risposta simile, ma le fece piacere. Guai s'egli avesse protestato, come fanno tutti! Epperò è mai possibile [...]

[...] grave, ma dolce. Si accarezzava la barba, in piedi, fissando nel vuoto que' suoi occhi acuti e freddi. A un tratto si avvicinò alla parete dove [...]

[...] mai venire a quell'uomo il pensiero di confrontarmi con un'altra. Ma giungere in frotta, mettermi in fila, numerizzarmi, essere la quinta, la [...]

[...] , e gli porse la mano; ma la stretta fu così energica che ruppe il filo delle perline legate a' suoi polsi, sparpagliandole sul tappeto [...]

[...] insieme, con speranze uguali, vennero poi bruscamente divise; si - 225 - volevano bene ancora, ma non si comprendevano più. Costanza [...]

[...] fanciulle si abbracciarono con molta commozione, ma Costanza era la più forte. Il tempo della lotta — poichè anche per lei c'era stata una lotta, ed [...]

[...] . L'orgoglio patrizio non era scomparso dagli occhi azzurri, dolcissimi; ma si era trasformato in una più grande dolcezza, in una abitudine continua [...]

[...] — disse Lydia — O tutto o nulla. Voleva aggiungere, avvezza com'era allo scherzo: — Ed io al mio: - 226 - Divertirmi! - Ma la parola le morì [...]

[...] ; era più culta, più raffinata, ma per l'osservatore esercitato l'avventuriera traspariva - 228 - ancora sotto il torciglione della [...]

[...] tanto di convenienza che occorre per farsi accettare; ma in qualunque quistione ella trinciava colla sicurezza di una donna che non ha mai trovato [...]

[...] centimetro meno della sua. Ma non erano ancora al tempo dell'invidia. Lydia si mostrava entusiasta della sua baronessa, ne parlava con tutti [...]

[...] ? Capisco, ma tuo marito non è in casa tutto il giorno. — Mi occupo... dell'avvenire. — Ah! Lydia sorrise, di un brutto sorriso che aveva imparato [...]

[...] Thèa l'argomento amore non poteva essere lasciato da parte, e non lo fu. Ma anche qui si posero subito d'accordo, giudicando che nessun uomo al [...]

[...] ? — Oh! gli altri mi prenderebbero, credo; qualcuno per i miei begli occhi, e tutti per la mia dote; ma non me ne piace alcuno. — Non conviene avere [...]

[...] un ideale troppo vasto. — Ma io non ho ideali. Cerco solamente un uomo che mi piaccia. — È già troppo. — Devi considerare — disse Lydia con [...]

[...] della lucerna per vederla meglio. — Non è una donna, ti prego — ghignò la baronessa, abbandonandosi sulla spalliera del divano. — Ma è la più [...]

[...] - 239 - con una specie di trasporto, cogli occhi che le scintillavano. — Ma è veramente così bello? — si arrischiò a domandare Lydia. — Più bello [...]

[...] ancora — rispose Thèa. Con un movimento brusco portò la mano al petto, come se volesse aprire l'abito, ma si fermò. — Più bello ancora! — ripetè [...]

[...] città; un ampio e pomposo fabbricato, da gente rifatta; ammobigliato con lusso, con abbondanza eccessiva, ma comodo e perfettamente isolato nella [...]

[...] un lungo colloquio colla madre. Lydia immaginò che il barone le avesse - 243 - annunciata qualche cattiva notizia d'affari; ma non rieevendo [...]

[...] , ma questo dualismo bizzarro, solleticando, più che urtando, i suoi nervi, le accresceva il piacere. Non pensava, pensare è una fatica. Assisteva [...]

[...] busto; forse mi confondo, sono le messicane che non lo portano; ma fa lo stesso, vorrei vederle a quarant'anni... Ne cherche pas quels doigts [...]

[...] la pezzuola in testa. Dove diamine vanno? — pensò — ma non seppe vincere una certa ripugnanza a rivolgere loro la parola; finchè allo svoltare [...]

[...] , ma non sapeva, non sapeva. Ancora, come quando aveva voluto intendere i poeti, come quando aveva voluto interrogare - 253 - la natura, le si [...]

[...] scuotere tutto le fonti del sentire. Ma che cos'era? Apparteneva alle sensazioni esterne, o non era piuttosto uno stato di grazia, un'intima [...]

[...] . Volle ritirarsi, ma Thèa le gridò: — Vieni, vieni! Lo sconosciuto si voltò verso chi entrava, e Lydia rimase colpita, guardandolo, come [...]

[...] nel salotto. — Gravi dispiaceri? — ripetè Lydia macchinalmente guardando nel buio, dove non c'era nulla, ma dove le sembrava di veder [...]

[...] ha bisogno di conforti? Queste parole produssero in Lydia uno strano contrasto di gioia o di dispetto. Avrebbe voluto sapere di più; ma Théa non [...]

[...] fenomeno strano degli spiriti, non solo ognuna di esse sentiva la presenza di Keptsky, ma sentivano entrambe che l'altra pure la sentiva. Dal fondo [...]

[...] , come sotto l'impulso di un languore voluttuoso. Ma a furia di guardare, le palpebre di Lydia si abbassarono. Un torpore l'invadeva nel benessere [...]

[...] sentiva bene, ma era perchè stava bene o perchè vedeva bello? E che cosa vedeva? E vedeva poi realmente? Era solamente sicura di sentire? O non [...]

[...] , come preghiera mormorata sotto le vôlte di una chiesa, nella penombra dei vetri istoriati; ma erano anche teneri e ardenti come baci lungamente [...]

[...] soglia, con uno scoramento nel cuore, una malinconia e una sensazione nuova, una avidità, un desiderio ignoto ma prepotente, che le metteva [...]

[...] minacciava il volto di Lydia. — Ma... — fece Lydia, imbarazzata per la prima volta in vita sua, sentendo in quel punto che il ritorno le dispiaceva [...]

[...] - sconosciuto tutte le sue teorie sulla vita, sugli affetti; le sembrava naturale e necessario di aprire il suo cuore a Keptsky, ma avrebbe voluto [...]

[...] entusiasmava; ma Lydia vedeva sempre un ventaglio chinese a fiori rossi, disteso sopra una testina bruna. Improvvisamente chiese: — Ci starebbe, in Italia [...]

[...] solamente, per rispetto alle convenienze, ma aveva voglia di saltare, di cantare, di far mille pazzie. Da pochi istanti le era venuta addosso una [...]

[...] e lo colpì a volo. Ma le partite belle le facevano di soppiatto, - 274 - con tutta l'emozione di una congiura, mettendoci la droga del [...]

[...] provare una ?tta al cuore, e che questo era certamente più che un presentimento, era un ?uido lontano, ma potente, che agiva a sua insaputa. — Siete [...]

[...] domini sempre. - 279 - Parlando spesso francese, erano venuti a darsi del voi, naturalmente, quasi senza accorgersene; ma il contegno corretto [...]

[...] uomini sanno trovare a una indifferenza grossolana. Sotto questo rapporto somigliava un po' a Calmi; ma quanto, quanto più simpatico! Tutto in lui [...]

[...] brillante divisa degli usseri, la vita gaia di Vienna., e quello che non diceva — ma che Lydia indovinava — il meglio. Come deve essere stato amato [...]

[...] sedici anni senza conoscere una donna giovane. Ma — soggiunse — nella solitudine della Podolia, piccino ancora, ebbi l'intuizione della donna [...]

[...] se egli aveva preso in pace la caduta di quelle ali. Ma come chiederlo? Ella taceva allora, spronando il cavallo, con un bisogno di moto, un [...]

[...] della sua esistenza. Ma perchè non poteva stare sempre con Keptsky? Ogni altra cosa sembrava così scolorita - 284 - in confronto al piacere [...]

[...] sotto gli stessi alberi, spronando, rallentando la corsa; ma come tutto era differente! Che cosa fredda, monotona! Presa da una malinconia atroce [...]

[...] troverai più mio cugino. Ella stava per rompere in pianto, ma si fermò davanti allo sguardo di s?nge della baronessa. Alla sera, con Keptsky [...]

[...] laggiù. Si lasciarono così, mezzo sorridendo, con una lunga stretta di mano. XVIII. Don Leopoldo non aveva proprio niente di serio; ma povero [...]

[...] leggergli la Revue, a cullarlo, a baciucchiarlo. Spesso il suo pensiero era assente, ma la parola le veniva sempre dolce sulle labbra, e se qualche [...]

[...] conversazione; accadeva bensì che don Leopodo si addormentasse, udendo la ventesima descrizione degli occhi azzurri di Keptsky; ma ciò non [...]

[...] finestra. Ma questa vampata pessimista durò poco. Ella stringeva la felicità, e non voleva lasciarla per delle teorie. Aspettava notizie dalla Villa [...]

[...] giorno, di notte, sempre. Chiudeva gli — 290 — occhi e lo vedeva. Un suo groom aveva la stessa voce di Keptsky; quale profanazione!... ma era [...]

[...] lesti, portando la leggerezza aerea della sua felicità. — Vi presenterò a mio zio. — Ci conto. — Ma prima camminiamo, camminiamo... vorrei [...]

[...] esitazione. — Mia cugina mi ha incaricato di salutarvi. Non aggiunse altro. Una rimembranza molesta era passata qual lampo nella mente di Lydia, ma [...]

[...] immateriale, di un amore fatto di sogni? — No, non lo aveva mai sentito, ma non' importa; capiva lo stesso, capiva tutto. Egli continuò: — Il [...]

[...] donne come voi però. — Mi conoscete così bene? Egli la guardò senza rispondere. Andavano di buon passo, ma la pioggia cresceva, l'ombrellino [...]

[...] , portandola, quasi - 297 - di peso, cercando per lei i posti più asciutti, essendo lui pure intriso d'acqua, ma badando solamentea lei. A uno [...]

[...] Keptsky, intanto che lui lo asciugava. Rideva, ma avrebbe anche pianto, perchè si sentiva serrare alla gola da una emozione grandíssima, da una [...]

[...] erano tutti inzuppati; ma presa da una improvvisa e stranissima vergogna per le sue braccia che rostavano mezzo nude, tentò di nasconderle tutte e [...]

[...] passava nell'animo di Lydia? Si chinò verso di lei, mormorando: — Cara, cara... Ella si scosse; fece per ritirare le sue braccia, ma egli le tenne [...]

[...] ; ma Lydia tornò ad aprirlo. - 301 - - A rivederci. Presto. La carrozza si era già mossa, Keptsky le sorrise, da lungi. Il ritorno fu [...]

[...] più bello, il più nobile, il più elegante dei cavalieri l'aveva protetta e scortata, ma abbandonandosi alla gioia di nominare Keptsky, si dilungò [...]

[...] nome nuovo. - 306 - — È impossibile che lo conosca. Si trova da un mese appena in Italia. — E in un mese?... — Le pare strano, nevvero, ma [...]

[...] . — Negli usseri della Guardia? ma è lui! Si guardarono in faccia, pallidi. Lydia tremava come una foglia; l'avvocato sentiva tutta la [...]

[...] responsabilità delle sue parole; ma senza uscire dalla abituale freddezza soggiunse: — Non ritiro quello che ho detto a proposito del tenente Riccardo [...]

[...] ?denti. Lydia pianse tutta la sera, e avrebbe voluto sfogarsi con don Leopoldo, ma don Leopoldo non capiva niente. Allora decise di andare l'indomani [...]

[...] che la schiantava. Fu ricevuta dalla contessa Colombo, la quale disse essere sua ?glia leggermente indisposta, non poter vedere nessuno, ma che [...]

[...] a Vienna, ma dietro insistenza di Lydia promise di fermarsi per farle da madrina. — Sacri?co l'amor materno all'amicizía — soggiunse con enfasi [...]

[...] ; — sono due mesi che - 311 - mio ?glio mi aspetta, ma aspetterà ancora. Voglio condurti io all'altare. Lydia lasciò la Villa in un'estasi [...]

[...] notizia. Ella riprincipiò a tremare, ma si chetò subito, quando seppe che si trattava di una perdita di denaro. — Se non è che questo! — Mi [...]

[...] mondo, ma solo un grande, un in?nito oblio... Non ricordava nè Calmi, nè le sue accuse, quando ricevette un laconico bigliettino dell'avvocato: " Vi [...]

[...] mente qualche cosa di più grave ancora, ma crollando la testa concludeva): Ebbene, fosse pure colpevole, io lo amo. Non è una bella parte [...]

[...] , l'avvenenza intatta, l'avvenenza di - 320 - una volta; essere sua per l'affetto e per il piacere, essere l'amore, ma anche la passione, ma [...]

[...] come una volta. Ma lei sola conosceva gli scoramenti della sera, quando nella sua camera la luce spietata delle candele segnava bruscamente le [...]

[...] pavoneggiando la sua importanza di madrina. Lydia aveva scritto un bigliettino affettuosissimo alla signora Avella, invitandola, ma Eva era in [...]

[...] giudizio personale sul mio ?danzato. Calmi non rispose subito, ma la guardò con una serietà così piena di commiserazione che ella sentì vacillare la [...]

[...] compassione profonda lo commoveva suo malgrado. — Sarò forte, ma... non ora. Ha ragione lei, non ora. Si alzò di scatto, correndo correndo come una [...]

[...] un affanno ansioso: — Siete pallida, mia Lydia. Non ebbe bisogno di aggiungere altro. Guardandolo, Lydia dimentico le parole di Calmi. Ma [...]

[...] ipocrita. Era preparato a vedere Lydia in deliquio, ma non ne fu nulla. Statte ritta nella sua poltroncina, le dita aggrappate a' bracciuoli, le labbra [...]

[...] prova chiara, inconfutabile di tutto ciò... Ma Lydia non lo lasciò ?nire. In preda ad una esaltazione dolorosa, tese le braccia verso Calmi, col [...]

[...] interamente. — La baronessa, che lei crede stabilita alla Villa, è infatti alla Villa, per forma; ma viene - 331 - in città tutti i giorni e si [...]

[...] trova con Keptsky dalle due alle sei. — Le ore che egli non passa con me! — gemette Lydia; ma presa da una speranza ostinata, soggiunse: — Tuttavia [...]

[...] , ciò non vorrebbe dire gran che; sono cugini, sono amici, hanno degli interessi comuni... — Per questo si, ma è persuasa che se fossero interessi [...]

[...] un tratto. — Vedere che cosa? — Essi. — Sarebbe la prova più convincente — disse Caimi prontamente; — ma per vedere... Lydia, comprendendo la [...]

[...] conduca con sè. - 332 - — Dove? — balbettò Calmi con imbarazzo. — In quella casa. È appunto l'ora. — Ma lei non sa... — So, so, non si [...]

[...] prooccnpi di questo. — Ma, io vado per solito... — M'immagino anderà con un'altra compagnia. Oggi faccia penitenza. Non sono ancora tanto brutta da [...]

[...] progetto arrischiato; ma Lydia gli si buttò ai ginocchi scongiurando, e quando egli l'ebbe rialzata, gli gridò coi denti stretti, risoluta: — Se [...]

[...] la vettura da nolo che aveva presa per condurre seco Lydia. - 333 - Ella, nervosa, voleva scendere subito, ma l'avvocato si lusingava ancora [...]

[...] , s'udiva nella camera attigua il bisbiglio di due voci. Lydía tratteneva il respiro. Erano parole staccate, che non si capivano bene; ma una voce chiara [...]

[...] , a lei nota, disse a un tratto con accento spiccato: Patience ma cheríe. — Basta, nevvero? — mormorò Calmi, sentendo le unghie di Lydia che gli [...]

[...] pelle delicata; avrebbe voluto vedere, ma non ebbe bisogno di questo. Per il suo orecchio avido, ogni rumore era una parola distintissima. In quel [...]

[...] buono, più buono di quanto avrei immaginato; ma è inutile... - 336 - Dicendo " è inutile " Lydia si toccava il cuore, se lo sosteneva come [...]

[...] ... Ma Lydia lo interrompeva con un gesto; ?nalmente, quasi rispondendo a tutto ciò che egli non aveva potuto dire, mormorò piano, interrompendosi [...]

[...] scintillava sul tavolino, qualche cosa che Lydia guardò con insistenza; ma avendole chiesto l'avvocato che cosa cercasse, rispose: — Nulla. Lo [...]

[...] . — Ma ora no, ora... - Sì, ora mi vuole un po' di bene... Troppo tardi! tutto troppo tardi! - 339 - Sorrise amarissimamente. La mattina [...]

Pratesi Mario
L'eredità
23 1889 - Provenienza testo: scansione Archive 275 occorrenze

[...] artifizio rettorico, ma quel nome buttato là da ultimo acquistava un significato eloquente, dopo aver saputo che i Casamonti discendevano da [...]

[...] d'oggi di questi non ne rinasce, diceva Stefano un sessant'anni fa, ma allora a vent'anni non si sapeva quello che fosse donna, e non c'era il mal [...]

[...] dicevano niente, ma seguivano il respiro affannoso del padre, finchè cessò, e il prete, avendogli accostato un moccolino acceso alle labbra [...]

[...] , disse: " È morto. " Ma come Lazzaro ebreo alla voce del Salvatore, così risorse Margaritone e ripreso un altro respiro d'aria, fece con un bercio [...]

[...] scappare il prete: ma i figliuoli stettero fermi a vedere morire il padre com'era obbligo loro sacrosanto: e infatti morì anche lui, anche [...]

[...] volta dal conte Pula che non sapeva fare il padrone, ma lui il contadino lo sapeva fare, quel migliaretto ora doveva dividerlo in quattordici [...]

[...] assai più che non Poggio Sole. Ma allo stringere del contratto, volle accortamente verificare se la congregazione a cui apparteneva quel fondo [...]

[...] Giuseppe. In su e in giù per quelle strade oscure, ripide e torte, scalpitava, sfolgorava co' suoi focosi corsieri la nobiltà. Ma nessuno sfolgorava più [...]

[...] ulivi: le pannocchie del granturco col loro giallo vivace spandevano sulla loggia un po' di gaiezza, ma quelle finestruole dai vetri sempre rotti [...]

[...] se una turba di signori si fosse affrettata a perpetuare sui marmi le sue virtù, o a prendere i primi posti sotto l'erba molle e fiorita. Ma non [...]

[...] , e quella pure del cimitero, - 10 - girano e si sprofondano nelle vallette tutte folte d'alberi e case, ma poi le crete bigie s'estendono oltre [...]

[...] vento non vi cessa mai intieramente, ma pare sempre dire qualcosa che le piante innumerevoli ripetano l'una all'altra scotendo i rami su per [...]

[...] buio di quegli altri infelici che dormono nel sotterraneo così umido e cupo! Ma tanto di sopra all'aperto come nel sotterraneo, v'accompagna [...]

[...] luogo Stefano era venuto con la moglie Giovanna e due figli, l'uno detto Domenico, ma tutti lo chiamavano Filusella per soprannome, e l'altro, che [...]

[...] che meglio non avrebbe fatto altr'uomo di chiesa: ma non per nulla egli a Poggio Sole era stato priore nov'anni della compagnia degli Scalzi. Morto [...]

[...] agonizzante. Queste e altre simili cose riempivano di scrupoli curiosi, d'ubbie e di vaghi ma profondi terrori il buon Filusella, chiamato Tenenosse da [...]

[...] Filusella non si sentiva capace: a ogni modo suo padre lo trattò come un puledro che recalcitri a una barriera, ed egli dovè saltarla la sua paura, ma [...]

[...] ' di spazio ai loro piedi. Ed ecco gli parve udire e non udire un certo rumore come di cosa che brulicasse sotto una lapide, ma era un rumore così [...]

[...] , animo, Tenenosse! o che hai paura degli stinchi dei morti! fossero vivi, direi! sono tristi in città! ma il morto è morto: dove lo metti sta, e non [...]

[...] parevano i cartelloni d'una réclame, ma Giovanna vedeva bene che erano sepolture: vedeva bene colà sotto il portico que' busti immobili sulle erme [...]

[...] affumicata, ella pareva tutta assorta a metter toppe su i laceri panni di Stefano e de' figliuoli. Ma invece pensava a ciò che sarebbe accaduto di lei [...]

[...] cielo di volo. Per le anime del purgatorio Giovanna, rattoppando, bisbigliava trepida un De profundis. Ma quel lugubre misterioso latino, parendole [...]

[...] ch'era venuta al podere del cimitero: ma non andò molto che queste paure fantastiche incominciarono a preoccuparla assai meno quando, per parte [...]

[...] interesse, e credendo di farsene un merito presso Dio. Ma a que' mercatini cominciò a saltare la mosca al naso vedendo quel contadino aggirarsi [...]

[...] acquistarne, non dico la stima, ma almeno la protezione. E lui la capì, ma non dopo molte batoste e incagli molestissimi: ora lo portavano in comunità [...]

[...] piazza magnifica lo fischiò, mentre i birri lo conducevano in palazzo a spinte e pedate. Questa non era giustizia, ma era però una scuola che [...]

[...] piccole soverchierie d'ogni giorno, s'accostò alla gente risoluto sì, ma pure con - 25 - un certo suo sorriso conciliativo; tollerò qualche volta [...]

[...] bestemmiatori, ma accompagnando in cuor suo con " un accidente che ti pigli! " il cordiale saluto. Insomma imparò anche lui la tattica del contadino [...]

[...] pareva quasi rispetto, e la pace fu mantenuta. Ma questa pratica e conoscenza della città, come poteva averla fatta uno spirito rozzo e [...]

[...] inutilmente il figliuolo all'ira del padre. Ma siccome Amerigo, non temendola punto, a lei non si curava di celare la sua condotta; così lei [...]

[...] sapeva di che cosa egli non fosse capace, e quanto ormai ammaestrato, e non solo dagli esempi pessimi quotidiani, ma anche dai libri. Ultimamente [...]

[...] figure.1 Ma Stefano attribuiva a sua moglie tutti i difetti che non aveva, e specialmente le attribuiva quello di non capir nulla, d'essere in [...]

[...] almeno è più palese, dopo il riscatto: non parlo di quella fotografia che è mezzana della prostituzione, ma certo de' libri assai licenziosi, se [...]

[...] Decamerone tradotto! ma quello è un paese molto ingenuo o primitivo appetto a noi che non possiamo che ridere di simili misure affatto puerili. Dunque [...]

[...] parer disgustoso, ma che non si può negare non sia anch'esso un documento dell'antichissima civiltà dei Toscani: una civiltà tramandataci sin dai [...]

[...] villana a umanarla un poco, a rintuzzarne gl'istinti ingordamente bestiali e lupeschi: ma la forza della fatica, le abitudini semplici e parche, la [...]

[...] ma accoglie il precetto giustamente autorevole, onde la disciplina, onde l'ossequio a leggi, a doveri, a consuetudini buone; sì, tutto questo [...]

[...] speranze si potessero realizzare, perchè Amerigo non era solo a correre questo palio della fortuna, ma con lui lo correva pure Gustavo, e col [...]

[...] il padre vero dal putativo; nè valeva che Stefano dicesse che Gustavo invece era tutto, ma tutto il ritratto di Gasparino. Questi due babbi poi [...]

[...] nascondere il frodo. Ma Amerigo, più simpatico e più sorriso dalle ragazze, era in quella taverna come Adone tra le Veneri e Bacco. Quanto alla Beppa [...]

[...] . - 37 - Gli avventori, non solo trovavano del buon vino in quella taverna, ma anche da divertirsi alle spalle de' due garzoni. Sapendo l'astio [...]

[...] d'attirar gente; ma una sera Amerigo, dopo essere stato un pezzo zitto, scaricò finalmente al vincitore Gustavo, che non si chetava più, un pugno tale [...]

[...] - Stefano, che se la fumava tacito in un canto della taverna, non se la dette per intesa, non si mosse, non disse nulla, ma guardava, e sogghignando [...]

[...] , " gliel'ho detto tante volte io, che quando uno alza le mani anche se ha ragione, la perde. " Ma queste parole non calmarono punto la generale [...]

[...] ' regali a Zaira. " Questo non era provato, ma in bocca di tali accusatori basta la probabilità d'una cosa perchè essi addirittura la diano come certa [...]

[...] di sedarla, dicendo che li avrebbe tutti cacciati via: Amerigo, Stefano, Gustavo e la Beppa: chè già non stavano lì per lui, no: ma perchè [...]

[...] facevano assegnamento sulla sua eredità, ma lui era tomo di lasciare ogni cosa alla Madonna dello spedale!... Allora fu una generale e unanime [...]

[...] saetta. Per più giorni fu quiete nella taverna, ma il vinaio era pieno di sospetti: non sapeva se l'uno fosse ladro o l'altro calunniatore; e [...]

[...] s'era proposto con la Beppa di venirne in chiaro. Ma - 43 - per quanto gettassero l'esca, il pesce non abboccava. Il vinaio era quasi per render [...]

[...] , occhieggiava qua e là come il topo, o come ognuno che sia per commettere un'azione tanto vergognosa quanto pericolosa: Ma tu non pensi a me! Anima [...]

[...] cassetto, intinse la mano: ma non l'ebbe appena ritratta che di dietro un vecchio paravento, il quale nascondeva l'uscio del mezzanino, apparve [...]

[...] avida mano il bastone, " i ladri io già, li vorrei impiccar tutti! tutti! tutti! ma tanto va la gatta al lardo che vi lascia lo zampino, e lui ce [...]

[...] rallegrasse di rivederlo. Dal padrone non aveva avuto mai una carezza, - 46 - ma calci e sassate per ricacciarlo nell'aia (chè quello era il suo posto [...]

[...] , dal camposanto. Più cose gli sollevavano dentro una di quelle tempeste capaci di sradicare una querce, ma non un uomo di quella tempra: che Amerigo [...]

[...] disse che non solo Amerigo aveva rubato dal cassetto i quattrini, ma anche una tabacchiera d'argento che lo zio teneva sul canterano. Questa [...]

[...] oggetto prezioso, e piacendogli assai una Venere nuda in braccio a Marte che v'era sopra in bella ma consunta cesellatura, l'aveva comprata all'asta [...]

[...] per pochissimo: ma quella sera la capricciosa e venerea tabacchiera era saltata in tasca alla Beppa, la quale, come tutti i ladri accorti o [...]

[...] alle gambe d'Amerigo, quasi volesse consigliarlo a chetarsi o fuggire. Ma Amerigo continuava a gridare con l'ardimento che prestavagli l’innocenza [...]

[...] invece è un birbone! un malnato! un pezzo d'ira di Dio! " " No no no! non l'ho presa io la tabacchiera, vi dico! Dio.... " " Ma non sentite [...]

[...] terribile di suo padre lo incalzava sempre, nè per altro gli si faceva sentire se non per ordinargli ciò che dovesse fare, o per minacciarlo: ma [...]

[...] anche lui i felici uccelli viaggianti, le creature più liete del mondo, che Leopardi invidiava. Ma a farlo apposta, c'era per que' luoghi un [...]

[...] intenzionale, qual è soltanto dell'uomo argomentatore, in cui la reità incomincia a convertirsi in proposito deliberato di nuocere! Ma tale intenzione [...]

[...] - Ma chi l'arrivava lassù a tanta altezza quel falco così maligno! Quel falco con la Beppa e Gustavo compiva la triade del suo odio, e pur d'averlo [...]

[...] salvasse: nell'altro caso invece, cioè quando il danno non era fatto a lui ma al prossimo, allora il reo poteva anche sperare nella clemenza di Stefano [...]

[...] d'ogni relazione e d'ogni contrasto con gli uomini, come era stato più placido, così aveva avuto la coscienza più timorata e meno corriva. Ma ora non [...]

[...] a questo che v'eran di mezzo gl'interessi del podere a comune, e l'eredità che Stefano metteva sempre tra i casi possibili ad accadere. Ma quando [...]

[...] il buon ordine e il terrore in famiglia. - 57 - Ma non tutto può la vigilanza e il rigore, che se costringono da un lato, dall'altro aguzzano [...]

[...] Zaira, ma la notte era sua. Quando a una cert'ora in casa dormivan tutti che neanche le cannonate, egli usciva; e non potendo passare dalla porta [...]

[...] non meno impetuosa di quella che schianta i rami e mette in fuga le fiere. Ma all'alba, come se si fosse levato allora allora dal giaciglio [...]

[...] contrazioni del viso, e riebbe il conoscimento. Ma continuava a star male: diceva di non vedere per la camera buia se non guizzi e strisce di fuoco, e visi [...]

[...] squittire d'un cane. Poi, le mignatte gli succhiarono tanto sangue, che quelle illusioni degli occhi e dell'udito svanirono, ma appena si sentì un [...]

[...] per tornarsene a lavorare diceva, ma invece era per correre di nuovo in città, dove lo richiamava una seduzione per lui irresistibile. Il medico [...]

[...] al freddo del sotterraneo che metteva i brividi anche d'estate, quando il sole era alto! Ma ora Filusella vi scendeva sicurissimo: agricoltore e [...]

[...] bicchiere o due di vinello, era tutto quello che passava il convento, ma a lui bastava. - 65 - Mentre la famiglia mangiava con un gagliardo [...]

[...] ciarle oziose, ma Filusella, appena pranzato, la forza di gravità l'opprimeva tanto, che piombava subito sulla madia non meno agiata per lui [...]

[...] coi contadini che passavano per la via di sotto. Aveva un altro cappello di pel di lepre, comprato da un pezzo ma sempre nuovo; la camicia senza [...]

[...] solino, ma bianchissima, col petto su cui Carmelinda - 67 - aveva ricamato qualche fiore o foglia d'ulivo; e s'era fatto la barba: sembrava [...]

[...] si degnava di giocare; ma puntellando il fianco al grosso bastone o accavallandovi sopra il polpaccio, stava a vedere, sorridendo con l'aria del [...]

[...] bottoni di metallo indorati a fuoco, e in capo la tuba torta come precisamente la portava il conte Pula. Ma il viso plebeo e goffo del vinaio benestante [...]

[...] , volendo dare il buon esempio pel primo, non rimaneva indietro. Le botti si vuotavano, le ciotole s'empivano di crazie e di soldi, ma spesso la sera il [...]

[...] . Non meno che bevitore era donnaiuolo: i suoi amici, per lusingarlo, dicevano che delle donne ne aveva una per uscio; ma ora, attempatotto anche [...]

[...] a quarti di luna, aveva anche lui i suoi capricci, le sue ammirazioni, i suoi malumori: era facile entrargli in grazia, ma più facile ancora il [...]

[...] ' Casamonti; il solo da cui potessero i suoi figliuoli aspettarsi un'eredità. Ma Amerigo, come ogni individuo corrotto, era indisciplinato [...]

[...] rimettersi alla fatica. Ma il disordine, il malcontento e l'angoscia andavano crescendo in quella famiglia che già a Poggio Sole aveva atteso sì [...]

[...] un bel giorno non fosse venuto a precipitar la catastrofe. " Ma dimmi un poco, " egli disse al fratello una mattina che era venuto a vedere una [...]

[...] da qualche cassetto, perchè l'occasione fa l'uomo ladro. " " Oh pezzo di birbone! " urlò Stefano. " Ma perchè ora, Ferdinando, venite a [...]

[...] pianta va piegata finchè l'è tenera, se no dopo non s'è più a tempo: ma pare a voi il non informare Stefano de' suoi portamenti! sì brava! fatemi [...]

[...] all'uscio per iscendere nella strada e avvertire Amerigo che era per tornare, ma Stefano la vide e la trattenne gridando: " No, ora non s'esce di casa [...]

[...] negoziante mio amico, ma avrei fatto una trista figura, chè sembra raccomandare degl'indolenti, e anche, scusate, dei ladri. " " Fatela finita via! " ella [...]

[...] , ora mi ricordate anche il cassetto! ma non vi basta, Dio...! d'avere sparlato di me da per tutto?... Dio...! " " No, io vedi, non ci penso più [...]

[...] , " rispose lo zio spaventato di quelle mani che Amerigo gli avvicinava un po' troppo al muso, " ti perdonai e ti perdono: ma t'avviso, prima che [...]

[...] seduto sulla panca in cucina, davanti al nero tavolone, e dalla sua cupa taciturnità si vedeva bene che ci pensava, ma non voleva parlarne: il suo [...]

[...] tutt'occhi, ma nessuno sapeva dove si fosse cacciato Amerigo, e Stefano ritornava a casa sì nero, che tutti temevano di provocare la collera che [...]

[...] parte, io l'obbligo mio l'ho fatto: ma in casa mia, finchè sono vivo io, si lavora e si sta sottoposti al padre, e se no, legnate! " " Va bene [...]

[...] dato poca riflessione alle cose, ne convengo: ma la colpa non è tutta sua: no, no, non è tutta sua. " " O di chi è? " gridò Stefano, " se mai [...]

[...] , siete tutta causa voi! dice bene Ferdinando: voi con tante ciance, con tanti fichi! io a' figliuoli gli ho voluto bene, ma poi il medico pietoso non [...]

[...] casa c'era una bocca inutile di meno! Ma Giovanna, che avrebbe voluto sfogare il proprio affanno almeno con Carmelinda, non indovinando che anche [...]

[...] di sua madre e anche di Stefano, di ritornare a casa. " Ma, " continuò a dire Natale, " lui m'ha risposto che il contadino non lo vuol fare [...]

[...] lampo di sincerità allora balena in viso alla gente! Ma Natale, sentendo di poter dare un buon consiglio a Giovanna, si fece serio subito, e disse [...]

[...] le parve un’eternità il sonno sulla madia di Filusella cullato al solito dall'acciottolío di Carmelinda, ma non dalla cantilena flebile, perchè [...]

[...] capelli lucidi e morbidi come seta. Lei non era gelosa, ma lui era un crudele, uno sconoscente, perché gli piaceva di far come gli uccelletti [...]

[...] era fuori, ma se anche si fosse trovato in casa, per quanto l'avesse forzata l'amor materno, sentiva che in quel luogo, lei non poteva entrare [...]

[...] avete gli occhi? " Camminava veloce, agile come se Dio la portasse: per le strade della città le pareva spirasse non aria, ma fuoco: il fuoco che [...]

[...] si trovò sola fuori di porta, ella gettò un gran sospiro guardando il cielo infinito che s'imbruniva al crepuscolo, stellandosi raramente. Ma [...]

[...] il suo rigoglio muliebre: Psiche pallida, dalle nerissime ciglia, era divenuta Giunone, ma una Giunone alla Rubens, con due braccia gladiatorie ed [...]

[...] , era poi sì florido da parer proprio che al marzo, ancora un po' frigido, fosse successo a un tratto il luglio infocato. Ma quando si dice il [...]

[...] cento volte al giorno la scala postribolare, ma la porta restava chiusa a' suoi pianti, non ne cedevano i cardini alle sue tenere mani, nè la [...]

[...] disprezzo. Ma piegando così violentemente l'animo proprio per adattarlo alla sua nuova fortuna, ella terminò di distruggere in sè quanto le [...]

[...] superava i guadagni. È bene avvertire peraltro che tal preferenza non la doveva soltanto all'esser più - 90 - bella, ma anche perchè più [...]

[...] naturale e costante del fondo, ed era un'altera frivolezza nella cieca perversità. Ma in tutto il resto Zaira riusciva così bene ad assimilarsi la [...]

[...] semioscurità delle finestre murate a mezzo e delle persiane chiuse, se non biancheggiare le ragazze qua e là pel divano: ma guai se la Margolfa [...]

[...] alzava la voce!... Allora compariva in sala un giovinotto dalle costole dure e i tacchi sonori, cauto ma pronto, e rinforzando, se occorreva, la [...]

[...] Zaira consisteva più di tutto in arti messalinesche, ma ormai egli era tale che nient'altro sarebbe stato più adatto al suo completo dissolvimento [...]

[...] scarpini appuntati di raso rosso dai tacchi d'oro, il profumo e la mollezza delle sue carni vellutate e monde, i suoi occhi belli e neri, ma dove [...]

[...] villano rincivilito. Ciò dipendeva da questo che egli non solo era corrotto, ma anche giovanilmente ingenuo. Ingenuo, quanto alla sua inesperienza [...]

[...] s'addiceva a lui che non aveva perso ancora del tutto, quantunque snervato, l'impronta campagnola e maschia dei Casamonti! Ma era Zaira che lo voleva [...]

[...] altro lavoro che potesse procurargli un pane duro ma onesto, la generosa Zaira lo sfamava abbondantemente col suo! Oh, ci voleva altro che le [...]

[...] terribile cruccio, il quale però, come il fulmine, tonava e passava. Ma siccome questi fulmini, che gli si vedevano guizzare nelle pupille nere [...]

[...] pane a casa non gli mancava, bastava se lo sudasse, e invece ha trovato a star meglio; ma non s'affacci al mi' uscio perchè non è più il mi [...]

[...] avrebbe tardato a risorgere onesto come per miracolo. Ma egli era troppo immerso in quella bufera che Dante paragonò allo scompiglio cieco degli [...]

[...] grida, ma sanguina. Tuttavia, non si crederebbe, ma quantunque egli non potesse scender più basso, e dovesse perciò presumere di trovarsi, in [...]

[...] fuga ogni gonzo che non vedesse - 101 - in quell'aria smargiassa la maschera del buffone. Ma a procurargli la simpatia di quelle donne, gli [...]

[...] , estorcer quattrini, e battere anche le sue non più tutelate padrone, ma trepide schiave: onde la Margolfa ricorse segretamente agli sbirri, e [...]

[...] pagliaccio, ma lui non ne volle sapere perchè diceva di voler vivere indipendente. Gli era rimasto sì bel ricordo della vita indipendente e [...]

[...] , quest'odio comune strinse tra essi la più amichevole simpatia. Ma vedendoli insieme non parevano davvero due eguali di condizione. Quel pioppino [...]

[...] esagerati calzoni a campana o alla polca, come li chiamavano allora, nella camicia sudicia, e nelle scarpe invece molto lustre, strettissime, ma col [...]

[...] parola senza accompagnarvi un nuovo titolo a Dio, ma con flemma, con lo stesso tono placido ed amorevole con cui chiedeva all'amico una [...]

[...] cicchettina. Le cicche Amerigo - 104 - gliele serbava tutte, ma poi nient'altro, per cui, dopo non molti giorni, Tognaccio venne al grano: si fermò di [...]

[...] di fame, e, modestissimo, si contentava di poco. " Ma che cosa ti viene in testa ora, Dio!..." gridò Amerigo, " è impossibile! " " E io scommetto [...]

[...] poco in sinistro, e, dondolandosi, se n'andò: ma non s'era allontanato una trentina di passi, che - 105 - incominciò in un chiassuolo a fare il [...]

[...] cavallerescamente, e il pubblico v'ammira e vi stima: ma poi le - 106 - cose, posato il guanto, qualche volta in privato, quando nessuno vede nè ode [...]

[...] dorature, non specchi, non tanti lumi, non tanta dovizia di bevande avvelenatrici: ma porcini, orzate, limonate vere, caffè, cedronè col latte, e [...]

[...] liberali. Ma le impiccagioni accadevano sempre fuori del civilissimo granducato, dove si governava con modi paterni, lasciando però braccio libero ai [...]

[...] - 109 - teatro con la equivoca ottava, se anche si permetteva un po' di prostituzione schizzinosa, delicata, dissimulata ma filtrante, segreta, tutto [...]

[...] , alcuni lo dissero un progresso verso la Francia, ma ai più parve uno scandalo enorme, perchè troppo impudentemente scoperto. Si reclamò anche [...]

[...] all'undici fosse chiusa: ma gli sbirri, con la coscienza addolcita dai toccamani della Margolfa, la quale viveva con essi in ottimi rapporti, erano [...]

[...] . Nessuno lo conosceva, ma tutti lo riconobbero per uno dei loro a quella laida canzone; e finchè durò, accordando con la voce chi il trombone e chi [...]

[...] ! e come!... e come! " " Non aprite! non aprite! son beceri! son beceri! son canaglia! " diceva la Margolfa incominciandosi ad inquietare: ma [...]

[...] , ululando nel largo androne, e le donne con le lucerne in mano vennero incontro per la scala mezzo ruinata, ma tuttavia signorilmente ampia e a [...]

[...] , errabondi o melensi: più nulla di vivo e di chiaro negli occhi, ma una feroce e stupida ardenza, e la bocca semiaperta a un sorriso - 117 - ebete [...]

[...] ragazzacci. Tradita dalle donne, colà sola contro tutti, taceva per non - 118 - far peggio, ma già covava in seno le sue vendette. " Che facciamo [...]

[...] divincolandosi, abbassandosi, facendo salti e cilecche, cercava di non ricevere tutta quella grandine sulla faccia, sul capo, sul petto, ma le [...]

[...] dare che un colpo solo ma che sia buono e non consenta all'avversario di renderlo, s'avventò su Amerigo, e fuggì.... Amerigo, tratto il coltello [...]

[...] vuoti, ma nei più facce tristi e slavate d'infermi di tutte le età: dal fanciullo scrofoloso al vecchio decrepito: altri seduti sul letticciuolo [...]

[...] il moribondo a parlare: tese l'orecchio, ma inutilmente. Alla fine, cogliendo sulle labbra d'Amerigo un nome di donna, alzò sodisfatto la penna [...]

[...] , s'era un po' ritratta da lui, ma sol per concedergli una languida e breve vigilia, o per prolungargli il tormento ineffabile d'una disperata agonia [...]

[...] tirannia, e si ribella a chiunque troppo tardi e in mal modo voglia frenarlo. Più perverso che buono, d'ingegno assai limitato, ma avido della vita [...]

[...] passata, non un pensiero affettuoso pei suoi, che pure aveva amareggiati sì forte, ma due fantasmi l'agitavano sempre mentre giaceva colà in quel [...]

[...] l'avessero licenziato dallo spedale. Ma quando il medico gli permise d'alzarsi, ebbe appena forza di trascinare la sua scarna persona, che [...]

[...] ormai per quel povero giovine era finita: e tutti: " Povero giovane! povero giovane! " ma però alla larga, perchè la tise s'attacca! Lo diceva [...]

[...] : proprio come le pillole. Nè si doveva raccomandare a una madonna sola ma a più, come alla madonna del rosario, e a quella della neve, e all'altra [...]

[...] ' gesuiti. Intanto, guardandolo con occhi tremendi, non lasciava, rivolgendogli parole accorte, ma sempre santamente velate, di graffiarlo un [...]

[...] polizia, ma sentito il parere del medico, questi rispose che quel tisico non era in grado di sostenere nessuna pena disciplinare, perchè [...]

[...] . Giustamente sta bene; ma quel benigno che vorrà riflettere ai motivi imperiosi che, covati a lungo segretamente, poi, all'occasione, possono premere un [...]

[...] , tossiva, ma era contentissimo, era felice: non accusava Zaira di non essersi più fatta viva con lui in que' tre mesi, perchè come avrebbe [...]

[...] potuto accostarsi a lui in quello spedale?... Ma quando fu per giungere a quel palazzotto, e lo vide tacere tutto chiuso nella viuzza deserta, sentì [...]

[...] , e che bella ragazza! ma aveva sparso tante mai ciarle a carico della sua padrona di Via Monna Lottiera, sapete? la sora Olimpia; gli aveva [...]

[...] quelle monache, sapete, che una volta entrate in convento il mondo l'hanno veduto: non escono se non morte da quel rifugio: o che avete?..." " Ma è [...]

[...] senza potersi più muovere, nè aprir labbro. In altri tempi un'ira bestiale l'avrebbe preso, ma allora, sotto quel cumolo d'angoscia, ond'ebbe [...]

[...] da quella profondità affettiva che è sempre la parte migliore e più costante d'ogni forte passione amorosa. Ma nulla di più miserabile e di più [...]

[...] notte orribile che n'era uscito infame e già ucciso, ma pensava solo a Zaira, al tempo felice in cui l'aveva vicina. La rivedeva quasi errare, nel [...]

[...] ciliege e de' mazzi di fiori n'hanno avuti parecchi, perchè t'avessero cura e un po' di riguardo: ma chè! siamo villani e tanto basta, l'ho sempre [...]

[...] quella...! " Ma domani gli chiusero la bocca subito, quando gli dissero che non gridasse tanto, e che ringraziasse Dio che quel giovane poteva [...]

[...] che quel figliuolo era pessimo, e lo voleva, tornato a casa, rimproverare aspramente. Ma appena lo rivide, colà seduto in una scranna presso il [...]

[...] paiuolo non traboccasse: nessun parlava. L'amico Tognaccio gliel'aveva ben calzato il coltello fino al polmone: la piaga esterna s'era richiusa, ma [...]

[...] coltellata, a finir di disfare velocemente la trama di quella misera esistenza. Egli non parlava: ma le commozioni interne gli si vedevano continue in un [...]

[...] giovane contadina che le piante nascondevano all'occhio: ma nulla era più giocondo e soave di quel canto: come vibrava argentino! come s'espandeva [...]

[...] lo stesso strazio? Ma quanto all'uomo, il sentimento della propria morte in mezzo alla vita può recare anch'esso qualche dolcezza a un'anima pura [...]

[...] pozzi e i torrenti, affogava tutti nel polverone delle strade cangiate in forni e in deserti. Ma come parve trista, l'assetata campagna, al primo [...]

[...] . Ma dopo la morte d'Amerigo cessò quell'apparente tranquillità di Giovanna: non poteva pensare a quel figliuolo senza che un velo di pianto le [...]

[...] rilucesse negli occhi. Non pensava più ai dolori che le aveva dato, nè a quanto bestialmente fosse vissuto, ma pensava a tutta la cosa in sè [...]

[...] miseranda, all'immagine sofferente che l'era rimasta dell'infermo, in cui ella non vedeva ora un colpevole, ma solo un figliuolo infelice. Forse in ciò [...]

[...] . Ma Stefano, invece di lasciarle scorrere quelle lacrime dolcemente, e mostrare di non accorgersene, pretendeva d'asciugarle con le impazienze, e [...]

[...] e poi le richiuda quando il tempo s'inforca. Ma quello di Stefano era pure un modo anch'esso d'esprimere il proprio affetto, quasi la moglie [...]

[...] quelle lacrime pie e silenziose sia solo capace la donna buona che serbò sempre l'amabilità della gentilezza e del cuore: ma come presumere [...]

[...] trambasciato di madre? Ma in famiglia, nè lei nè altri, ricordavano mai Amerigo. Lo ricordavano soltanto dicendo il rosario la vigilia dei morti [...]

[...] : Giovanna s'era fatta una vecchiarella pensierosa, anche Filusella imbiancava; Carmelinda aveva sempre i capelli nerissimi, ma il personale sformato [...]

[...] veduto) intorbidato il giudizio anche a suo padre. La passione delle fatiche campestri non gli era punto scemata a suo padre, ma gli era sorta [...]

[...] barbaro per le donne, ma poi feci sempre le cose con giudizio, e non ebbi mai il mal venereo. " Ed era pur troppo vero che il vinaio da un pezzo in [...]

[...] a dir male o canzonare questo e quell'altro; ma tali insulsaggini oziose erano simili a quei voletti corti e svogliati che in sul finire d'autunno [...]

[...] rasentato un poco dalla battuta. Si lagnava che i dolori d'ossa lo tormentassero atrocemente, ma insieme si consolava dicendo agli amici che in [...]

[...] groppone o nel grugno; e pugni, spinte, scapaccioni improvvisi, insulti (tutto per celia) e canti e risa e bestemmie sino a tardi. Ma qual differenza [...]

[...] , ma che del resto stava benone, si sentiva forte e fiero ancora come un leone. Questo diceva a uno, e a un altro poi diceva di non poterne più [...]

[...] la bottega? " lui gridava sgomento. " A Gustavo. " " Brava! se ci fosse la bottega sola, ma...." Lasciate tutto a me e state tranquillo, nessuno [...]

[...] del mi' fratello: ma...." " Per me ci potreste avere anche l'oro a monti, è sicuro; e dalla mi' bocca non esce nulla: se mai, lo sbaglio fu di [...]

[...] n'importa a me? " " Ma te l'ho detto tante volte che io lo - 151 - presi il mi' fratello, perchè nessuno era capace come lui e di tanta fatica [...]

[...] ! ma invece, se batto la capata prima di lui, resterà a denti asciutti il porcone, perchè se mai.... a voler fare le carte giuste, prima di lui c'è [...]

[...] ! non l'ha potuto mai vedere quel povero figliuolo! anch'io vi dico di far testamento, ma io non ve lo dico per interesse, ve lo dico per Gustavo, ve [...]

[...] vostra coscienza, come v'ha detto anche padre Pio: così quel villanaccio che aspetta la vostra morte, creperà lui invece...." " Ma dunque [...]

[...] credete proprio che sia alla vigilia della mi' morte? " " Ma che morte! che morte! quando siamo morti non si capisce più nulla, Nandino mio! dunque [...]

[...] , non voleva dirlo a nessuno, ma si sentiva un gran male addosso, tanto che in certi momenti, anche la grande speranza che gli avevano fatto nascere [...]

[...] affrettar la partenza, ma poi il portafoglio lo ferma, e lo ricaccia di nuovo nell'incertezze. Dove metterlo? a chi affidarlo?... Portarlo con sè no [...]

[...] !... Per non correre questo rischio dunque, quasi propendeva di consegnare il portafoglio alla Beppa, ma quel fantasma del ladro gli risbucava allora [...]

[...] , ma, pur troppo! pur troppo! anche a lui. E qui passavano per la mente al vinaio i nomi di quattro o cinque conosciuti assai dalla Beppa: e [...]

[...] resistere era per lui uno sforzo penoso, e un continuo arrabbiamento, ma questo alla Beppa non importava nulla. Se non che egli rimaneva fermo [...]

[...] civettescamente a non parlargli più, a fargli il muso, e cessò pure di raccomandargli la cura di Rapolano. Ma ormai la fiducia in quelle terme, le [...]

[...] la buona grazia, ma vuol anche la cortesia! " soggiunse un altro. " O Nando, ricordati sai di dargliela la cortesia! " " La cortesia, se mai [...]

[...] . - 157 - " Avrà cinquant'anni per gamba, " soggiunse il vinaio ridendo, e poi subito facendosi serio: " tre paoli! ma si gira! ehm, se [...]

[...] quell'acqua s'avesse noi...." " Tu ce ne faresti un vino medicinale! " " Ma l'hanno loro, l'hanno loro e ci vuol pazienza! " " Oh, che cosa sono poi tre [...]

[...] diciott'anni, per grazia di Dio, lo fo ancora:... ma quanto c'è di qui a Rapolano? " " Mah!... una trentina di miglia, credo. " " Trenta miglia! è un po [...]

[...] , coraggio! ma stasera, amici cari, bisogna che chiuda presto, non fo complimenti, perchè domani devo viaggiare, e ho proprio bisogno di riposo [...]

[...] uno ad uno se n'andarono tutti, cantando e fischiando per la strada. Il vinaio, facendo un gran rumore, finse di chiudere la taverna, ma ne lasciò [...]

[...] rapida in punta di piedi, e senza rispondere al saluto del buon uomo, gli rimase dinanzi tutta ingrugnata, aspettando che egli con una parola, ma [...]

[...] , ma essendo contrarie ai desiderii di lei, ella persisteva a tacere o molleggiare: il vinaio le faceva delle moine, ed ella gli voltava dispettosa [...]

[...] ! " Ci ho già pensato! ci ho già pensato! " ripetè con angoscia il vinaio; " ma perchè non lasciarmi in pace tanto che torni da Rapolano? quando [...]

[...] sarò tornato, farò tutto quello che tu vorrai: ma ora non posso pensare a niente, ora ho bisogno di quiete: lasciami vivere! e se mi lasci vivere [...]

[...] , guarda, queste son cento lire che ti regalo perchè tu ti compri la cappotta col pelo per quest'inverno: ma finiscila una volta, per l'amor di [...]

[...] Dio! altrimenti vi caccio via tutti, assassini, che non aspettate che l'ora di vedermi crepato! che mi volete far crepare prima del tempo! ma io [...]

[...] , sapete? che me n'importa? ma perchè ho paura che la vostra salute, povero Nando, ne soffra: non ne parliamo più, e fate quel che vi pare [...]

[...] innanzi dicendo: " Guarda che m'ha portato oggi quel pimmeo di Filusella. " " Sì, ma prima c'è stato Stefano da voi, oggi? " domandò la Beppa con un [...]

[...] , bisogna empirli! " e ricolmò il bicchiere al vinaio che rimase esitante e voglioso a guardarlo. " Siete furbo voi eh? vorreste farmi bere eh? ma se [...]

[...] quell'occhio bestiale che l'aveva sempre ammaliato, e tracannò ubbidiente come un fanciullo. Voleva fermarsi lì, ma attratto dalle occhiate tremule e [...]

[...] dal bocchino dolce che continuava a fargli l'amica, finì coll'abbracciarla, e ribevvero tutti e due, sbaciucchiandosi, allo stesso bicchiere. Ma [...]

[...] topolino, ma molto si fida della sua zampa. - 164 - Se però quegli amplessi e quei quattro o cinque bicchieri non produssero subito il loro effetto [...]

[...] , l'uno per le braccia e l'altro pei piedi, Gustavo li precedè piangendo con la lucerna, e lo portarono a gran fatica in bottega, ma tanto [...]

[...] andato a Rapolano otto giorni prima, questo non succedeva. — Povero Nando, era un bonomo — Oh, bonissimo! — Era un usuraio! — Ma che è vero, dite [...]

[...] — Sì ma in questi ultimi tempi andava a baciare tutti gli altari: si confessava al Carmine ogni mese da padre Pio — Si sa nulla se abbia fatto [...]

[...] , ma dicerto ha lasciato una bella somma — Era un egoista che non avrebbe fatto un piacere neppure a impiccarlo! — Con le donne era molto [...]

[...] voltò a Filusella che aveva accanto: Filusella non aprì bocca, ma come persona intendente, strinse forte le labbra, e disse tutto con un'occhiata [...]

[...] . Ma in quel momento il suo viso non poteva serbar sempre quella maschera di falso cordoglio: di - 172 - sotto la maschera trapelava spesso tale [...]

[...] tempesta umana era vicina a scoppiare. " Ma che cosa ci siete venuta a fare voi qui? " egli le domandò con calma. " Quello che ci siete venuto a [...]

[...] per buona fortuna accorse, chiamata in tempo, la squadra degli sbirri col capitano. " Ah popolaccio indegno! galeotti! canaglia! " ma siccome [...]

[...] , malmenati e frugati. Ma il portafoglio non venne fuori.... La Beppa, per farla chetare, il poco cavalleresco capitano le diè uno schiaffo, che fu [...]

[...] , e allora, invece che in mano sua, ora cadeva in quelle del cancelliere. La sua precipitazione d'uomo ingenuo e focoso aveva guastato tutto. Ma [...]

[...] solito, non per la cosa in sè come colpevole e trista, ma perchè essa era riuscita in suo danno: danno che avrebbe potuto evitare, egli pensava [...]

[...] sentiva discorrere per le scale della cantina, e poi su al mezzanino. Ma finita la visita, il cancelliere riscese in bottega, e disse che il [...]

[...] mani abbastanza sicure, e questo vuol dire che c'eran delle migliaia: ma ripose male la sua fiducia a riporla in quel...." " Posso parlare [...]

[...] il vinaio mettervi mille volte i biglietti di banca, e lo portava sempre con sè, non osando di mostrare troppo apertamente d'essere ricco, ma [...]

[...] scommessa l'ha vinta il tale, oppure il tal altro: — ma fallirono, perchè riuscite vane le perquisizioni in casa di Stefano e della Beppa [...]

[...] , non è a dire a quali censure non rimase esposto il governo; censure che erano tollerate perchè non di natura politica, ma dicevano tutti che i [...]

[...] sottoposti, li tenevano a freno ancora, ma quel non essersi potuti sfogare, quell'odio compresso stabiliva una tensione violenta molto [...]

[...] edifizio ideale, un miraggio lontano di felicità, un'illusione insomma, ma quanti pensieri non gli era costata, quante cure, per poi non raccogliere da [...]

[...] a fiorami, che non era fatto certamente per una cucina di contadini, ma per riempire gli spazi, con altri seggioloni compagni, d'una gran sala, o [...]

[...] trovare in così povera casa. Ma que' seggioloni erano sparsi un tempo per tutto il grande e rovinato palazzo dei conti Della Pula, e quello era rimasto [...]

[...] d'un uomo d'un'altra età. Segaligno, col dorso su ben diritto alla spalliera, con due occhietti non molto intelligenti, ma che non cessavano mai [...]

[...] fiorami, a cui l'uso e gli anni avevano dato una lucida tinta morata, appariva intatto, appariva liscio e pulito senza vestigio alcuno: ma palpando [...]

[...] quel seggiolone poteva esser caduto nelle mani del rigattiere: ma di non venderlo gliel'aveva certo ispirato, egli pensò, l'anima del povero [...]

[...] : ma pure ce n'è tanti! ce n'è tanti!... uno, due, tre, quattro.... " Ce n'è tanti che bastano per la compra di tre poderi e di dieci paia di bovi [...]

[...] !... scotetelo forte! " " Filusella! Filusella! il babbo vi vuole! " Ma ce ne vollero delle chiamate negli orecchi e degli strattoni prima che il beccamorti [...]

[...] ascoltare. Ma Filusella, non desto - 195 - ancora del tutto, con la barba e i capelli rabbuffati, gli occhi socchiusi e coperto d'una lunga [...]

[...] figliuoli. " - 196 - " E quanti sono? " " Questo non sono obbligato a dirtelo: leggimi subito questo foglio, ma a bassa voce: ” e s'affacciò [...]

[...] testamenti si fanno, ma in carta bollata, e per mezzo di pubblico notaio; e questo nessun l'ha visto. " " Ne siete proprio sicuro? " domandò [...]

[...] perchè gli dica una messa, ma, ricordati bene.... mi pento quasi d'avertelo detto: che non ti scappi detto, alle volte, con Carmelinda! bada! la [...]

[...] , toglie al regno divino la maggior parte dell'anime. — XIII. Ma l'averlo trovato così inaspettatamente non mutò punto i costumi, nè le abitudini [...]

[...] il - 200 - giorno e la notte, ma senza apparecchio meditato e ingegnoso, senza falsi ingredienti, senza rumore di cilindri, senza strepito di [...]

[...] di quanti, per sua bontà, ce n'accorda la Provvidenza, e noi ne facciamo un consumo immenso con tante educande che abbiamo, ma le vostre poi, o [...]

[...] non ci penso più. " Invece ci pensava, e come! Perchè nessuno lo può negare: l'ingiustizia, per una legge misteriosa ma inevitabile, non lascia [...]

[...] ) era stato portato a un tratto vicino al pomo non suo ma che aveva tanto desiderato, come coglierlo questo pomo, come riuscire ad assaporarlo [...]

[...] una volta ai mercati ne' paesi all'intorno, ma per la strada vecchia e diruta del Mont'Amiata calava giù alla Paglia, e per estensioni basse, dove [...]

[...] - 204 - di 15 francesconi l'uno, che il nonno gli legava alla tasca della giacchetta, temendo non li perdesse. Ma Argo già mugolava, e la gente [...]

[...] ancora le rimaneva di lusinghe muliebri, coi danari e con le promesse. Ma per quanto avessero in animo di scoprire, non apparve nulla di reo contro [...]

[...] , compra e vendita di bestiame, senserie, e che so io. Io non dovrei scendere con voi a questi particolari, ma lo faccio per non ricorrere a misure più [...]

[...] , quel pasto gonfio (essendo egli grasso) del vicario. Tutte davano un buon consiglio alla Beppa e a Gustavo: consigli maliziosi o anche audaci, ma [...]

[...] ballare, farvi salti e capriole, cogliendo frutta e stroncando i rami. Ma fu un momento: perchè i quattro contadini si precipitarono, coi pali in [...]

[...] stava l'arcidiacono del duomo in quella casetta, ma morto lui, volendoci troppo a restaurarla, - 209 - non ci tornò più nessuno, e rimase [...]

[...] abbandonata a ricordare nella sua gentile e decadente umiltà la bella architettura di certe modeste dimore del cinquecento. Ma il luogo è quasi deserto [...]

[...] attaccarla pel primo. " Ma tu non sei il figliuolo di Gasparino? " - 210 - domandò Stefano senza mostrare inquietudine alcuna, se non nel ciglio [...]

[...] rialzarsi ancora da terra; e si rialzò, ma sospinto di nuovo a tergo ricadde con Gustavo che ancora stringeva, e lo coprì con tutto il corpo, e lo [...]

[...] montagne ridenti. Gustavo, riavuto dopo poco il conoscimento, inorridì a trovarsi Stefano sempre addosso, ma che non si moveva più, e sanguinava [...]

[...] almeno liberarsi di Stefano che gli pesava orrendamente sul petto, e lo imbrattava di sangue: ma esausto e ferito anche lui, potè appena, con [...]

[...] di contrizione, l'atto di fede, l'atto di speranza e di carità: ma ad ogni momento - 212 - s'interrompeva per gemere e chieder soccorso per [...]

[...] l'amor di Dio!... sperando che qualcuno l'udisse in quel buio: ma nessuno gli rispondeva. Eppure qualche passante l'udì, ma s'affrettò a battersela [...]

[...] egli aveva ricevuto non solo per mano di Stefano, ma anche dai compagni accecati nella furiosa lapidazione. Quindi, eseguite tutte le altre [...]

[...] tetre fumo e fiaccola al vento. Gl'incappati che portavan Gustavo andavano lenti e misurati per evitargli ogni scossa dannosa; ma l'altro cataletto col [...]

[...] verità, come sempre, dicevano, era venuta a galla, ma non prima che quel povero diavolo ne avesse molto sofferto nell'onore, nell'interesse e nella [...]

[...] funesto?... atto deplorevole in sè, non lo nego, o signori, ma non più condannabile d'ogni altro che derivi da fatale necessità di forza [...]

[...] dell'implacabile, dell’inesorabile suo nemico.... ec. ec. ec.... Alcuni pochi, non persuasi o annoiatissimi, sbadigliavano e scotevano il capo, ma i [...]

[...] affollata e poco odorosa. E siccome la difesa durò più ore, non ammiravano soltanto la potenza del suo ingegno, ma anche quella più formidabile ancora [...]

[...] rivolsero qualche parola benigna che consolò il beccamorti. Ma più tardi, trovandosi solo sotto la volta del sotterraneo, il beccamorti dava giù certi [...]

[...] perciò taceva, ma con suo estremo dolore. Dall'altra parte invece si rideva e gioiva. Gustavo, fatto più ardito dalla sentenza assolutoria del [...]

[...] figliuolo di Ferdinando Casamonti. Ma questi non avendolo riconosciuto legalmente per figlio, e mancandone il testamento, Gustavo, per quanto [...]

[...] più prossimo, e questi era Filusella. Ma il tribunale non aveva ancora pronunziato questa sentenza a favore di Filusella, che ecco muovergli [...]

[...] , fuorchè Pasquale che, essendo rimasto agricoltore nelle terre fortunate d'un padrone filantropo, se la ripassava benino: ma gli altri, che la boria o la [...]

[...] erano disperatissimi tutti, ma cittadini. Però quando seppero che potevano anch'essi concorrere legittimamente all'eredità, allora il loro cuore [...]

[...] volete far bene, non dovete mai comprar roba di chiesa! " Ma che cosa potevano essi comprare, se Filusella morendo non lasciò loro che la zappa [...]

Cattermole Evelina (Contessa Lara)
Storie d'amore e di dolore
29 1893 - Provenienza testo: Scansione Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, txt Fondazione Verga 259 occorrenze

[...] alberelle, confondevano i loro rami, vestiti di verzura ma senza fiori, ai rami di qualche pèsco, di qualche fico, di qualche pero, tutti [...]

[...] più ripugnanti, forse perchè v'era capitata di sera. La sua superiora, come al solito, rapidamente e sotto voce, ma in tono risoluto, le aveva [...]

[...] persone di famiglia; ma devote e calme, quali sanno prodigarle l'umili sorelle della carità. E, ascoltata con gravità dolce ogni indicazione della [...]

[...] la chiamava il dovere. A pena mise piede nell'ingresso della casa mobiliata, una zaffata d'acido fenico le riempì le nari e la gola; ma era un [...]

[...] agl'inquilini, ma perchè le case ristrette non sono adatte a certe malattie. Questo povero figliuolo si capiva subito che covava qualcosa di brutto [...]

[...] settimana in casa mia non c'è più pace, nè giorno, nè notte. Io mi sono prestata quanto ho potuto; ma anch'io ho i miei interessi, e il sonno mi [...]

[...] mandata dal ministro, cioè dal capo sezione; e difatti era venuto un fratello del malato, un pezzo d'uomo biondo; ma anche lui pare che avesse molti [...]

[...] , la signora Carmela. Ma, intanto, come far così sola? Come poteva rimediare a ogni cosa? - 10 E concluse: - Non ostante quest'apparenza grassa, in [...]

[...] proprio il cuore. Così buono! Ma con certi malacci c'è poco da scherzare!... E dopo un'infinità d'altre ciarle del genere, la signora Carmela [...]

[...] giardino; ma subito tornava a regnare più che mai grave il silenzio. — Il mare è d'argento! — balbettò l'infermo — Incantevole!... Un quarto [...]

[...] negli occhi bassi. Remoti orizzonti le si schiudevan dinanzi nelle frasi sconnesse, ma singolarmente colorite di lui, dalle cui labbra ella [...]

[...] , ma da lei quanto dissimile! Quella era elegante e bionda, ora tutta sorriso, ora tutta fierezza; il suo corpo carnoso, ma snello, modellavasi [...]

[...] piccolo piede entro quella misera camera ingombra di medicinali e di perfidi miasmi; ma in tanto la monaca sentiva quegli occhi d'una tinta [...]

[...] specchio dell'armadio, su la stessa poltrona bassa e nascosta dov'ella pregava e sognava, dovunque; ma, più che in ogni altro luogo, a quel [...]

[...] tratti un lieve rumore indistinto fra i rami: 24 una voce incolta, ma penetrante, di donna canticchiava in un casamento vicino una ninnananna [...]

[...] statue della decadenza romana. Ma ella non sentiva nè l'impaccio delle sottane fradice, nè il brivido che mette nelle ossa l'umidità dei panni [...]

[...] , le tibie emergevano disegnando l'ossatura sotto l'epidermide d'un candor giallognolo di cera, picchiolata qua e là di chiazzette rosse; ma [...]

[...] della scienza tornò a esaminare l'epidermide dell'ufficiale; ascoltò la respirazione di lui, un po' grossa, ma regolare; e dopo ch'ebbe scritta [...]

[...] l'appetito del suo convalescente, il quale stizzivasi come un bimbo delle privazioni che gli venivan consigliate; ma finiva quasi sempre col [...]

[...] disse: - Ma che lei pretenda di schiaffarmi in paradiso per forza, è troppo! - A mano a mano che la convalescenza progrediva, il giovane [...]

[...] chiamata e bramata nella crisi del male. A suor Istituta, che sedeva, immota, accanto al suo letto, egli non parlava d'idoli orrendi; ma ora soleva [...]

[...] temporale. L'aria, di calda ma elastica, s'era fatta pesante e afosa; 34 sbuffi di libeccio, come uscenti da una fornace, frusciavano con violenza [...]

[...] corse giù fino alla punta delle dita affusolate, che l'ufficiale teneva strette. - Paura... no; ma è un tempo... un tempo orribile! - - Un tempo [...]

[...] ?... - La suora mise un altro piccolo grido, come quando lo scoppio della tempesta l'aveva spaurita, ma più soffocato e come interno; si fece il tempo [...]

[...] , della monaca e del soldato, lo avessero felicemente portato assai oltre nella convalescenza. L'aria, ormai non più cocente, ma tiepida e piacevole [...]

[...] vano e buio d'un altro mondo, dove nulla avesse visto di preciso, ma di cui gli restasse una estrema, dolorosa spossatezza. Suor Istituta e [...]

[...] ch'erasi fatta trascinare lì accanto alla finestra. Ma il soldato tornò d'un balzo: era pallidissimo. - Signor tenente! - disse, come se le [...]

[...] parole gli stringessero la gola - C'è la... la signora! - Chi? - gridò l'ufficiale come smarrito - Chi c'è?... - Ma non aveva peranco pronunziata [...]

[...] vita, angelo! Se tu sapessi come t'amo!.. - Ma avvedendosi d'improvviso che la suora di carità e il soldato di marina stavan lì attoniti [...]

[...] porta, era un 46 camino dalla cappa nera, di rado acceso, con in giro su la cornice qualche stoviglia sbocconcellata ma lustra per la nettezza [...]

[...] il clarino in un teatro di quart'ordine, dove gli spettacoli si succedevano senza interruzione. Ma fu, a punto, nell'uscire accaldato dal teatro [...]

[...] retta: quella certa tosse secca, ostinata, la quale fa poco rumore, ma rintrona, a ogni colpo, nel petto, come una martellata sorda, sgretolante [...]

[...] maggior cocciutaggine che forza fisica, la quale gli veniva meno ogni giorno, ogni ora. Ma giunse il momento in cui dovette rinunziare al teatro [...]

[...] panno scuro, liso, è vero, al colletto e a' gomiti, a forza d'aver servito, ma ancora decente, e se non altro da galantuomo libero, diceva il [...]

[...] addio all'arte; e trascinò per dell'altro tempo la fatica della drogheria. Ma le gambe gli tremavano sotto; ansimava a far le scale; soffriva dei [...]

[...] te lo aver a male, Peppe, ma tu hai bisogno di riguardi, e il servizio del mio negozio non fa più per te. - Il facchino si levava il berretto e [...]

[...] e cavernosa, a scatti. - Mi rincresce, Peppe - disse il droghiere - ma così la non può durare. Più qua, col tempo, non dico di no, se tu starai [...]

[...] meglio, ti potrò ripigliare; ma, ora com'ora, tu lo vedi da te, mio caro. O perchè non te ne stai un 53 po' nella tua portineria, tranquillo, a [...]

[...] - c'è poco da star a tavola; ma con qualche mezzo servizio che faccia tua moglie nel casamento, con qualche commissione fuori che potrai far tu [...]

[...] leggera nuvola di rimorso. Ma quando il facchino, con un foglio rosso 55 da cento lire stretto nella mano madida e tremante, passò oltre la soglia [...]

[...] ? - chiese Lucia, che non capiva perchè tenesse in mano quella somma maggiore della consueta. Ma il sorriso, ch'ella aveva abbozzato, le sfiorì [...]

[...] pietra del lavatoio; ma i tre bambini, ai quali la madre ordinava di star fuori della portineria per non dar noia al padre, susurravano [...]

[...] , non per pratiche di chiesa - chè non aveva agio di consacrarvisi - ma per quel bisogno innato 59 ne' deboli e negli afflitti, segnatamente fra le [...]

[...] mitezza, a mezza voce, non già per iscusarsi col malato, ma per dargli ragione, per dirgli che ci voleva pazienza, e altre buone parole [...]

[...] non gliela voleva fare la grazia! Non che non glie la volesse fare: troppo è misericordiosa la Vergine! Ma lei, si vede, non la meritava! 61 E [...]

[...] Lucia concludeva, con un altro sospirone, rassegnata, ma straziata, in fine di ogni soliloquio muto ed ingenuo: - Sia fatta la vostra volontà [...]

[...] di sostenersi un po' lo stomaco. Ma quando ei gli portò al letto la chicchera, il malato ebbe uno scoppio di collera, che si tradusse in una [...]

[...] sollevò e, appressandoselo alle labbra, parve tentare di svegliarne qualche flebile nota... Ma la lena gli mancava; lo strumento rimase muto; e [...]

[...] spazzar bene la stanza, cansando pianino il paravento; sapeva accendere il fuoco e mettere a scaldar l'acqua in pentola. Ma quel che più consolava la [...]

[...] la spalliera della seggiola e mentre gli altri mangiavano, serrò gli occhi come per dormire. - Va' su' l letto, va'! - gli fece la madre. Ma [...]

[...] poveretta, scusandosi - lo so da me; ma bisogna considerare che io a' figliuoli darei l'anima; Santino poi, da che è morto suo padre, è stato tutta [...]

[...] poco o vo' morite presto - sentenziava con uno scoppio di voce l'Adele, scrollando il capo; e seguitava, sempre brusca, ma in fondo piena di bontà [...]

[...] : - Cose che passano. Domani 'un sarà artro, ve lo dico io, vedrete! - Ma la febbre del ragazzo, anzichè cessargli, come si voleva fare sperare [...]

[...] strada; ma lottare un'altra volta con la morte, no, no, no, Madonna santa, non poteva più! E si torceva le mani; se le passava su la fronte per [...]

[...] , dicevan le vicine, le facevano bene; ma che invece la sconquassavano tutta. Il terzo giorno, il medico condotto, ch'era stato chiamato con premura [...]

[...] , avete torto: specialmente trattandosi d'una malattia contagiosa. - In tanto, promise di tornare il domani, al più presto possibile. Ma su la sua [...]

[...] l'avemaria; ma un lamento del malato la faceva di nuovo correre a lui, pur troppo, a non far nulla per sollevarlo; e l'avemaria, sempre ricominciata [...]

[...] ; ma l'altro rimase alquanto muto, fece poi tre o quattro domande laconiche, necessarie, e volle carta e calamaio per 83 iscrivere una ricetta [...]

[...] matrimoniale impegnato ad un montino, Dio sa dov'era ito; ma almeno non aveva fatto delle faccette con nessuno. Quando, però, udì il dottore parlar di [...]

[...] i suoi era mutato tutto, parve mozzarle un istante il respiro. Ma Santino aspettava: ella si fece coraggio: entrò. Il principale scriveva al suo [...]

[...] ; se la disturbo, ma il dottore mi ha detto... che per le medicine e il ghiaccio... ci vorranno... anzi non basteranno... sette o otto lire... al [...]

[...] carità, da lui. 89 - Di darmi qualcosa per... - Il droghiere posò la penna, e fissò in viso la vedova. - Ma voi - disse - credete, me ne avvedo [...]

[...] Padre Eterno... - - Nossignore.... mi perdoni... creda.... ho creduto... - Lucia si sentiva smarrire il cervello. Ma dunque, se quell'uomo non [...]

[...] - che lei si sacrifichi, sor Luigi, glie l'assicuro... Ma se mi facesse la carità di prestarmi qualcosa... glie la renderei... - - Già, a porta [...]

[...] Inferi! - interruppe, incredulo e brusco, costui. 90 - Non tutt'insieme... non lo prometto, perchè so di non poter mantenere... ma quanto prima [...]

[...] la vergogna, soggiunse: - Eccovi due lire. Questo è quanto vi posso dare; ma ricordatevi di non venir più da me, perchè non intendo mantenere le [...]

[...] ; pure volle tentare uno sforzo terribile, ultimo, e pronunziò: - Ma si tratta di vita o di morte, sa! 91 Ah, glie lo giuro, glie lo giuro [...]

[...] la serva - tanto, la morte la ci ha a trovar vivi! - 92 Ma la vedova aveva un'espressione così angosciata e stralunata, che alla buona fiorentina [...]

[...] l'Adele. Allora Lucia con una voce che non aveva più suono umano, ma risoluta, disse: - Signor dottore, prima di notte porto il bambino [...]

[...] . - - Ma ho qui la domanda... Il bambino mi sta male... - - Si chiama il medico di guardia, in questo caso. - - Chiamate chi volete, ma chiamatelo [...]

[...] capo di lui, e susurrava: - Santino! Cuore di mamma! - Ma la creatura non le rispondeva. Scese, dopo un po' di tempo il medico di guardia, e [...]

[...] avrà quanto n'ha di bisogno? Oh, Dio! oh, Dio mio! - Ma l'idea più orrenda di tutte, una vera follia che s'impossessava di lei a poco a poco a [...]

[...] anche tre volte alla settimana; ma quel giorno poteva contar di perdere quattro o cinque ore di lavoro: di più, la portineria restava [...]

[...] suolo, col capo che le andava per aria, ma più serena d'animo, un po' rassicurata. Di fatti, le notizie di Santino eran sempre 101 migliori. Una [...]

[...] accaduta qualche giorno avanti, Lucia non avrebbe saputo come fare a aiutarli, a incoraggiarli, perchè aveva ella medesima troppe pene sue. Ma [...]

[...] vent'anni, meravigliata e sfinita di quel che aveva patito, con la testa d'un biondo cenere affondata fra' guanciali. La sofferente non rispondeva; ma [...]

[...] , figuratevi! ma, poveretta, è novellina, e sa ch'io me ne intendo. M'avreste dunque a fare un piacere, Adele. Andatemi a San Francesco de' Poverelli a [...]

[...] d'assentarsi, ma aggiunsero al vestiario di frustagno, che l'Adele portava allo spedale in una pezzuola, un berretto alla marinara, nuovo fiammante [...]

[...] rimanerci più... O dunque? Ma quando, dopo parecchie ore, che le parvero un secolo, ella vide tornare l'Adele sola, sottosopra, tutta [...]

[...] , chi veniva... non si capiva un'acca... Lucia accennava di sì, di sì, sempre più frequentemente, per mostrare che capiva, capiva... Ma poi, poi [...]

[...] lei non aveva riconosciuto. Quello lì, Santino? Ma nè pure per sogno! Era venuto un inserviente, e dopo, una monaca, e dopo anche la superiora [...]

[...] vaiolo, lo sapete, muta la fisonomia. - - E' muterà quanto gli pare, ma questo 'unn'è Santino! Già Santino, gli ha sett'anni: e questo? - La [...]

[...] . - Ma la mattina di poi, a punto mentre ella si preparava a recarsi allo spedale, s'affacciò 113 alla portineria una femmina che teneva per mano [...]

[...] cucito a macchina, di sera, quando le fatiche diurne erano finite; portava le calzette a costola, il berretto con l'àncora. Ma il vestitino gli [...]

[...] eccezionale stupore. 114 - Ma non è il mio, questo! - gridò ella. - Chi, questo? — chiese l'infermiera con tono d'incredulità. - Questo, questo qui [...]

[...] , tanto per fare: raccontò qualche aneddoto straordinario su 'l vaiolo, che rende irriconoscibili anche alle persone di famiglia; ma, vedendo che [...]

[...] sgretolata, da cui sperava, a ogni istante, di veder comparire il suo bambino. Ma il tempo passava: nulla, nulla! Dopo un gran pezzo, che a lei [...]

[...] voleva passar dalla gola. - Proprio mi rincresce - continuò l'uomo - ma che volete? c'è stato un errore... Si son messe le corsíe sossopra, per [...]

[...] , smarrita, senza comprendere ancora, ma col presentimento di 120 qualcosa d'orribile, di nuovo, d'ignoto, d'inaspettato. Battendo le palpebre, faceva [...]

[...] a smalto bianco. E allora, addio! - - Ma, benedetta figliuola, - ribatteva Giulio Sermanni - non capisci che abbiamo finito proprio in questo [...]

[...] lasciò sfuggire un: - Ah, da vero? - pieno d'educata incredulità. Ma Giulio Sermanni, con la sua tradizionale poesia, quando aveva fatto tanto [...]

[...] confusione di tele, di cartoni, di gessi, in mezzo ai quali io badavo a tirar giù alla brava pennellate e freghi di matita. Ma aveva altro da pensare [...]

[...] , bellissimi, ma che una volta acconciati non facevano più nessuna figura, perchè se li spartiva lisci lisci a sommo del capo, e se li fermava di dietro [...]

[...] tre o quattro mobili tarlati che c'eran dentro, ma pian pianino perchè non si destasse la madre, che russava ancora, raggomitolata in una [...]

[...] piano intirizzita dal freddo, e ravvolta in uno scialletto a maglia che a pena le copriva le braccia; ma era un amore con quel visino livido sotto [...]

[...] sceglieva le strade con molti lampioni. Nel carnevale, si sa, c'era il lavoro a monti in magazzino, e non si poteva finir prima. Ma non era mica [...]

[...] di qualche tizzo acceso dentro un fornello di terra; a una parete era un'asse con 134 sopra un boccale e de' piatti sbocconcellati ma lucidi [...]

[...] mie vicine co' loro quattro stracci, per un'unica, ma valida ragione: non avevano pagato l'affitto. Questo io lo seppi qualche giorno dopo dalla [...]

[...] .... Ma, Dio mio, certe cose si sanno senza imparar l'abbaco! O che forse credevan di stare in casa gratis? Quanto a mance, non c'era pericolo [...]

[...] ; ma di tanto in tanto quella sua figura patita ed ingenua mi tornava nella memoria; massime poi da quando nella sua camera era venuta a star [...]

[...] un'eleganza esotica, da gentiluomo russo o svedese. M'era ignoto. La femmina, in vece, mi ricordava un viso da me conosciuto, ma non mi sovvenivo nè [...]

[...] lontra: un vestito da signora autentica. Ma in pari tempo erano in lei delle stonature da non isfuggir a un occhio pratico di donne: per [...]

[...] giro agli occhi. Che 138 volete? Sarò retrogrado, ma per me, lasciando da parte le voluttuose usanze orientali, ho un'idea fissa: le donne [...]

[...] avventure amorose, con la franchezza, con l'abbandono d'una folle compagna d'infanzia. - Ma un amore non l'ho mai avuto, sai! - mi disse una [...]

[...] sigari; s'infilarono i soprabiti e uscirono. Ma il pittore si fermò di botto. - Scusatemi se non vengo con voi - disse a' due giovanotti [...]

[...] . Che c'era di nuovo? Qualche convegno amoroso, si capisce. Ma per quella volta la sua bella poteva aspettare!... E a troncare il battibecco [...]

[...] di labbra; ma non appena spuntava oltre il cancello nello stanzone d'ingresso una figura un po' meno miserabile, ecco subito le profferte di far [...]

[...] queste dure panche dalla spalliera diritta, stava una donna nè sudicia nè sciatta, ma vestita di cenci rattoppati di cotonetta nera a pallini [...]

[...] bianchi: il lutto delle vedove povere. Mostrava più di trent'anni; ma considerando quanto invecchino la miseria e la fatica, si capiva ch'ella [...]

[...] tumultuosa e umile. Non era bella, se bene non avesse difetti salienti nelle fattezze; ma davano alla sua 152 figura una certa simpatica armonia quei [...]

[...] pegno - ma sono ancora buone.... - - Buone a che? - chiese in tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed esaminava quei pochi cenci, enumerandone le [...]

[...] doveva fare, Dio mio? Per lei poco importava; quando è finita, è finita. Ma quella creatura innocente, digiuna dal giorno avanti!... Un [...]

[...] .... Ma nell'atto che fece per serrarselo più forte al petto, gli occhi le si posarono sopra la propria mano che reggeva il figlio, e le rimasero [...]

[...] s'affacciò 157 di nuovo al finestrino e le consegnò una polizza insieme a quattro lire.... - Fa-a-mee! - ripeteva la creatura. Ma già la madre correva [...]

[...] brillato, vigile occhio sanguigno, nella vaporosità notturna. 162 Ma a pena l'alba s'affacciava, delineando, prima vagamente, poi con ispiccata [...]

[...] nobile; perchè, secondo lui, codesta parola corrispondeva solamente all'idea di signorile; ma, certo, era nobile quanto mai l'affetto col quale [...]

[...] , ma pareva creata apposta per piacere a certi maschi: era la donna nelle sue forme più spiccatamente carnali. Aveva larghi i fianchi e il petto [...]

[...] , a voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi a dosso, senza osar nè meno di darle il buon giorno; 173 ma pensava a lei da quando si [...]

[...] suo grembiule di bordatino a quadrelli. - E chi dice niente? - fece, un po' superba. - Ma se con voi non mi ci voglio mettere? Gli è meglio che [...]

[...] figlia di Nanni; ma i due ultimi versi dello stornello calabrese gli venivan su le labbra anche più spesso. «Me canuscisti tu, tiranna 'ngrata [...]

[...] ' di viso nero, sarebbe stato più che mai un calabrone! Peppe non rispondeva; ma, a volte, sotto la guancia arsa gli si stendeva un pallor livido [...]

[...] può tenere; ma quand'uno de' due dice di no, c'è poco da ragionare... - 179 Sonate da qualche minuto le due, Nanni riprese gli arnesi; si [...]

[...] fanciullesca, senza baldanza e senza civetteria. - Oh, bella, bella! Ma quando la donna non vi vuole? - Vi voglio io! - affermò l'innamorato [...]

[...] no, un galantuomo, ma... che v'ho da dire? Per me non fate. Gli è meglio che ognun di noi e' tiri per la su' strada... Se no... - Ho capito [...]

[...] andarsene; ma quando, impettita, col seno erto che il busto contadinesco le spingeva alto sotto la gola, traversò il ponte per raggiungere la [...]

[...] fiorito di ville, con la solennità malinconica degli antichi monumenti. Ma la fosca badia conveniva a quel pittoresco paesaggio, poi che aveva in [...]

[...] a dietro di parecchi secoli. Ma l'illusione durava poco. A un tratto una nidiata di bimbi irrompeva clamorosa dall'antico quartiere del Padre [...]

[...] . Ma dove la badia appariva più profanata che altrove era nel refettorio. Poi che l'immensa stanza non si prestava a pigione per un solo [...]

[...] austera per ognuno di questi umili sagrati monastici, non solo non rinvenivi il minimo segno che distinguesse le tombe dal resto del terreno, ma nè [...]

[...] senza calze dentro un antico paio di scarpe da uomo, andavano innanzi difficilmente e con lentezza. Ma a lei poco importava il passar del tempo [...]

[...] maledizioni. Certo gli è che parecchia gente sfuggiva la Rosona perchè la sospettava una strega. Ma dietro Fontelucente (così a punto vien [...]

[...] della Rosona non usava d'accendere il lume; ma oramai padrona e polli conoscevano il luogo, e mentre nell'antico camposanto non era anche scesa [...]

[...] galline avessero dovuto morir decrepite nella pace in cui vivevano. Ma no. Con la più giusta filosofia, che non le costava nè pur l'ombra d'un [...]

[...] creava nè affetti né dolori; ma 204 a mano a mano che le sue galline, secondo lei, le avevan dato a bastanza uova fresche e a bastanza pulcini [...]

[...] becco socchiuso stillava qualche goccia di sangue. Ma la Rosona, presa la gallina su la palma della mano, la soppesava calcolandone a un bel circa [...]

[...] visitatori con grida affamate. Gli uomini, con un certo senso d'esitanza, chiamavano forte: - Rosona, Rosona! - Ma, come prima, non rispondeva [...]

[...] verisimile, ma molto atta a invogliar più che mai di quella ceramica iridata le due graziose rivali. Il perito lo alzava, lo metteva in buona luce [...]

[...] ! Seicentocinquanta si libe.... Il perito (interrompendolo): Ma è regalato, un oggetto come questo!... (alza ancora la ceramica che riflette [...]

[...] giovane assai bella, forse una colta, ma capricciosa cortigiana; da che anche allora, anzi specialmente allora, l'abito non faceva il monaco. 224 I [...]

[...] rosa primitivo; ma la lieve tonalità dell'avorio dàtagli dal tempo, non gli toglieva affatto l'illusione della vita, spiccante soprattutto nella [...]

[...] inconsapevole 225 simpatia, il sorriso di parecchi tra gli astanti. La figura, come figura, era adorabile; ma il dipinto non piacque. - Una dama [...]

[...] del cinquecento! - prese a dire il perito. - Le tinte sono ben conservate. Non è d'autore illustre, capisco... ma c'è chi ne offre un centinaio di [...]

[...] libera. Il perito: Si dice che questa dama fosse la duchessa di Gragnano. Per conto mio, non posso garantirlo.... Ma il fatto sta che il costume è [...]

[...] il mio quadro della Cena dei Borgia... (forte). Settanta! 226 L'altro pittore (a mezza voce): Ma fammi il piacere! Non vale un soldo! Il [...]

[...] perito con cortesia, ma evidentemente seccato di questa interruzione. - No, no, ora, ora.... La porto io stesso 228 - insistè l'acquirente, il [...]

[...] sangue troppo azzurro, ma invece complicata con un'ipertrofia di fegato, che gli derivava dalle amarezze del suo stato sociale, ella, senza [...]

[...] stessa esclusivamente colpevole. In lei egli non trovava contraddizioni di sorta, è vero; ma, in tanto, quale conforto gli aveva ella offerto [...]

[...] seri ma aridi, preferiva i versi dolci e sonori; e quando era rimasto disteso per ore ed ore alla larga ombra d'un olivo, con le palpebre [...]

[...] luogo, tra madre e figlio, scene rapide e brusche, ma ostinate, ma continue; scene che rafforzavan sempre più quella volontà femminile, fatta di [...]

[...] lavorar per fuori, ma ricevendo le ordinazioni indirettamente, col mezzo d'una buona signora meritevole di fiducia e capace di morire anzichè tradir [...]

[...] preparava per sè stessa il corredo. A volte, le dolevano le spalle, a volte gli occhi: ma che importava, se a furia di lavoro ella riusciva a [...]

[...] dall'impiallacciatura scortecciata, nella cameretta del quarto piano. Ma a mano a mano, la stessa indole sua gli aveva risollevato un po' l'animo. A [...]

[...] rosati che gli si offrivano tacitamente, ma insistentemente, come avessero avuto a sdegno qualunque altra persona, còlto da un irrefrenabile [...]

[...] all'estremo e agonizzando vicino al guanciale dove il fanciullo dormiva con le novelle del Hoffmann su le coltri. Ma egli non sentiva nessuno [...]

[...] la stanza, sfumandone armoniosamente la penombra. Ma perchè il quadro, non anche sfiorato dal raggio silenzioso, restava confuso in quella [...]

[...] .... ... Ma chi mai; chi mai era ella? Che voleva da lui? Perch'era venuta, lei, gran signora, nella casa di lui, così povera se non vi batteva [...]

[...] coraggio? Ma il generale le spiegò, sorridendo, ch'egli medesimo aveva permesso, dietro proposta del comandante il forte, che Merulla venisse [...]

[...] simpatica della giornata. Nell'occhio dell'uomo passò come un baglior giallo; la sua bocca ebbe un moto nervoso che si cambiò in un sorriso: ma fu un [...]

[...] staccato, ma rideva.... Mi sembra ancora di vederla sciogliersi que' lunghi capelli biondi tutti ondati, e scoterli e sbatterli con quanta forza [...]

[...] aveva per farne uscir di frammezzo gli acini dell'avena su cui era caduta supina.... I suoi di casa non s'avvidero di nulla, quel giorno; ma [...]

[...] porta dei Lo Santo. Fu la madre che m'aperse; tremava come una foglia, ma aveva in faccia un'espressione 260 d'odio che mi colpì più dell'aspetto [...]

[...] ' segni perchè tacessi. - Sì, sono stato io - confessai - ma la sposo. - Ah, infame! Ah, schifoso! - sbraitava la madre con quella vociaccia da [...]

[...] strega. - Ah, infame! Ah, schifoso! Ma il padre le impose silenzio: - Taci, ora. Infame e schifosa sei tu che non hai saputo insegnar l'onore a tua [...]

[...] figlia. - E vòlto verso me disse gravemente: - La sposi, va bene; ma quando? - Anche subito: appena son pronti i fogli. 262 - Bada, - soggiunse [...]

[...] , ma non c'entri più. Male femmine in casa mia non ci stanno! Di lì a meno d'un mese ci eravamo già sposati. Il male era ch'io non avevo ancora [...]

[...] morta di dolore quando tu mi fossi andato via soldato; ma ora com'ora, poco me ne importa; anzi, non me ne importa affatto; direi perfino che ci [...]

[...] madre, come per dire: - La senti? Ma la senti? Difatti, quella povera vecchia, ch'era un angiolo con tutti, non poteva soffrir mia moglie [...]

[...] soldati, in un convoglio diretto a Roma: 267 era quella la nostra destinazione. Tinuzza viaggiò in un'altra terza classe, ma sempre nel treno che mi [...]

[...] trovar Tinuzza, all'ora dell'uscita. - Ma è proprio vostro marito questo ragazzo? - domandava la sora Rosa a Tinuzza mia con un certo sorriso e un [...]

[...] sergente furiere di cavalleria col quale m'ero accompagnato per istrada. Era anche lui del mio paese; ma faceva già il militare da qualche anno [...]

[...] offendervi; ma come mai vi trovate?... Io l'interruppi: 271 - A Roma, eh? Ci si trova perchè è mia moglie: ci siamo sposati or son sedici mesi [...]

[...] delle più grosse. S'intende non aver giudizio, ma a quel punto, corpo! E rideva, corrucciandosi di quell'inesperienza da ragazzacci che ci doveva [...]

[...] passare dalla gola; la madre gli canterellava per acquetarlo - così mi raccontò - ma lui non potè prender sonno. E scottava, tutto rosso. La [...]

[...] denti: - Maledetto il momento che fu generato! - Ma non si spiegava chiaro per paura di me, sapendo che adoravo il bambino. Quando furono le [...]

[...] sette, mi si piantò davanti; disse ruvidamente: - Senti che sona! Insomma, vai o non vai? Per me, se ti ficcano in prigione poco m'importa; ma deve [...]

[...] cercavo di farlo star un po' meglio; ma inutilmente spalancava gli occhi, apriva la boccuccia: il catarro gli metteva in gola come un involto di [...]

[...] , aspettate! - Perchè non c'è? Dov'è andata? O non è malato il bambino? La vedova mi guardava, smarrita. - Ma che cosa è accaduto, per la Madonna [...]

[...] la mia forza, apersi. Volevo veder il mio Ciccu; non intendevo ragione. Ma il bambino non c'era; il letto era vuoto: soltanto un po [...]

[...] stamattina alle undici! Ma sai che tu faresti scappare la pazienza a un santo? O che diamine hai, si può sapere? L'interrogato non rispose. Era un omino [...]

[...] piccolotto, con una pancia rotonda, i balletti d'un colore indeciso, (che dovevano essere stati fulvi, ma che adesso erano come gl'incerava [...]

[...] il parrucchiere), col naso lungo sormontato da un paio di lenti d'oro e la testa perfettamente calva, come d'avorio tornito. Non rispose, ma [...]

[...] capo a mo' de' pittori che vogliono giudicar l'effetto d'una brava pennellata, e mise un profondo sospiro. 287 - Dio benedetto! Ma sai che sei più [...]

[...] contento - ripigliava l'amico - tanto più che ti ci ho condotto io; ma che poi tu ti ci muri dentro è un altro par di maniche! Me lo dici, dunque [...]

[...] abbandonata per cinquant'anni di seguito, e mi par d'aver avuto un coraggio non comune! Ma ora che da un lustro quella posizione felice è soltanto [...]

[...] tacque, e tirato fuori un fazzolettone di seta rossa a quadrelli, cancellò, a malincuore, si vedeva, la grossa E poc'anzi tracciata. Ma dopo un [...]

[...] incredulo gli domandò lentamente: — Ma Tonino, che dici su 'l serio o mi canzoni? Innamorato? Innamorato, tu? 290 L'uomo da' sospiri sospirò di bel [...]

[...] vedessi affogare, bruciare, restar sotto un tranvai, e che so io? Vale a dire se ti vedessi correre un pericolo vero e proprio, ma ti confesso [...]

[...] di, più, per la prima volta in vita sua Questa è carina da vero, e non me l'aspettavo. Ma sentiamo, dunque, il tuo romanzo, perchè capisco che tu [...]

[...] colombi? Oh, uomo immorale! Ma che seduzioni hanno mai per te gli occhi tondi, chiari e a fior di testa della signora e il suo naso largo [...]

[...] facciona di luna rossa della vedova Alford, la proprietaria della pensione; ma perdincibacco, perdi il tempo, sai, caro! oh, se lo perdi! perchè [...]

[...] il posto è bell'e accaparrato dal capitano Borise, quel lupo di mare napoletano, brav'uomo, sì, ma tagliato con l'accetta. Lui, nella grassa [...]

[...] più, ma ho anche in compenso un bravo milioncino e mezzo che mi ringiovanisce non poco. Che te ne pare, eh, de' miei progettini? L'amico si fece [...]

[...] senza cervello; ma a forza di manovre abili e coperte, che so io? d'attenzioni mute e delicate, come dice appunto Emma che le piacciono, a [...]

[...] , capisco, perchè scrive in barbarico, ma non si tratta di ciò; l'autore è il preferito di Miss Alford, e il titolo del suo nuovo libro mi [...]

[...] ... - stile moderno, ma che fa? - e l'ho mandato alla mia Emma. Non ti pare un pensiero delicato 297 farle pervenire in questo modo quel romanzo che [...]

[...] l'azzurro cupo e il grigio, si velavan sotto le ciglia nere che ne raddolcivano l'espressione un po' birichina. Ma la maggior bellezza di Emma erano i [...]

[...] artifizio, ma in una foggia grecamente elegante, e dietro il collo gliene cadeva qualche ciocca giù per le spalle. La bocca era rosea, un po [...]

[...] .... Ma in vece dà certi sguardi paurosi! Iersera mamma e il capitano risero Dio sa quanto di lui. Io presi le sue difese, perchè, poveretto [...]

[...] Adone, glielo concedo, ma non è nè pure vecchio... cioè non è tanto vecchio quanto lei si figura. È d'una delle più antiche famiglie d'Italia, e [...]

[...] - Sissignore. S'è pubblicato proprio ora. - Lo so. Volevo leggerlo anch'io, ma va a ruba; è difficile averlo. Anzi, lei è stata fortunata.... - Che [...]

[...] una fragola matura. Ella si vergognava non poco di quella confidenza d'amore, ma la faceva, non ostante, vinta dalla mania che hanno quasi tutte [...]

[...] . - Mio povero Sampieri, che posso dirti per farti persuaso che... che quel nodo celeste è proprio un nodo gordiano.... Ma nè anche a farlo a [...]

[...] da un pezzetto la pensione, già conosceva l'ufficiale, gli sorrise; ma Sampieri, sempre in piedi, pareva cercare qualcosa, incerto, distratto [...]

[...] con premura al conte: - Ma lei non ha mangiato nulla, e sono parecchi giorni che fa così. Prenda almeno 308 una quaglia, la prego! Mi permetto [...]

[...] riso. - Innamorato lui! Ah! Ah! Ah! Innamorato lui! A quell'età lì!... Un'onda d'ilarità generale, ma frenata dall'educazione, si propagò ne [...]

[...] , s'accorse d'aver offeso il gentiluomo, e subito si scusò; ma a modo suo e certo con più sentimento che tatto: - Signor conte - disse - mi dispiacerebbe [...]

[...] la tavola) - e che per età potrebbe essermi padre. Qui il conte non assentì e non ringraziò per nulla, ma lanciò al capitano un'occhiata di [...]

[...] belle labbra rosse che negavano. Ma il dabben uomo era innamorato; e l'amore, si sa, più si va innanzi nella vita e più ci stringe e ci raffittisce [...]

[...] , signora - disse questi alla proprietaria della pensione - ma io avevo pregata Miss Emma di favorire le mie sorelle, che stasera hanno una piccola [...]

[...] ! - diceva l'avvocato Bencini all'amico, in tanto che s'avviavano a braccetto verso Posillipo. Ma su le labbra del conte s'affacciava il solito risolino [...]

[...] d'amore non l'avrei stimata come ora la stimo. Ma la sua riservatezza, la sua modestia... quel desiderio di farsi accompagnare da me, ch'ella non ha [...]

[...] stizzito. Ma il vecchio ostinato non cedeva. - Va bene, va bene, acqua in bocca! Ma vedrai se a forza d'attenzioni discrete e gentili io non [...]

[...] anche a me, corpo d'un cane! - pensò con dispetto il conte. Ma la madre si mostrava perfettamente tranquilla. - Non è ancora mezzanotte, e [...]

[...] . Il conte sospirò più forte, e forse questa volta il suo sospiro era una protesta contro gli usi americani, testè da lui tanto lodati. Ma [...]

[...] di vimini dorati, e resta in salotto come giardiniera. E subito Totò, che me ne ha vista innamorata, voleva ordinarmene uno domani.... Ma io ho [...]

[...] in carattere, non deve aver un soldo in tasca, ma vice, versa spendere come se ci avesse un milione 322 Il conte Sampieri gongolava in silenzio [...]

[...] ... ho anche meno appetito del solito. - Ah, ma, Dio mio, caro conte, bisogna 323 assolutamente che lei consulti un medico. Così non può andar [...]

[...] scoppiò in una sonora risata di bimba; gli altri risero meno rumorosamente; ma in quella che il capitano apriva bocca per lasciarne andare [...]

[...] di gioia, esclamando: - La fontana! Una fontana più alta, più bella di quell'altra! - poi subito, volta al tenente: - Ma che pazzia, Totò! che [...]

[...] , ma il ricordo resta.... L'avvocato guardava fisso fisso il suo amico. - Che diamine faccio io? - gridò il tenente guardando l'orologio - M'ero [...]

[...] furia la società; poi volò giù a precipizio per le scale; ma Emma, afferrando una manata dei tralci di rose che figuravano il getto della [...]

[...] in cerca di lui per tutta la pensione; ma senza frutto. Allora, inquieto, insospettito, fantasticando che un originale di quella fatta era [...]

[...] non ha nè pane nè tetto. L'infelice non gli lasciò tempo di parlare. - Ma è orribile! è atroce, sai! - esclamò battendosi tutt'e due le mani su le [...]

[...] Emma; io, io, non già lui! - Me lo figuravo, non dubitare. - asserì l'altro - Ma, che tu sia benedetto! o perchè non glielo accompagnavi con una [...]

[...] ingegnosissimo per impossessarmi di quel coricino così sensibile. - Sì molto sensibile, ma non per te! - ribatteva l'avvocato. - Per adesso, mi sembra [...]

[...] tu non mi giuri su 'l tuo onore che domattina stessa andiamo via di qui. Ma il conte era nello stato acuto della passione. Partire! Partire ora [...]

[...] prova; dopo di che partirò per sempre, sì, per sempre; ma mi devi promettere che questa volta mi aiuterai molto anche tu. Fuori di sè per la [...]

[...] Dio se risparmiò, mescolati insieme, consigli e rimproveri. Ma 330 quando vide quella povera figura grottesca, compassionevole pregarlo con gli [...]

[...] simmetricamente le rame pendule delle rose che restavano. - Di fatti, signorina mia, temo di darle una notizia che le farà molta pena; ma tant'è, o [...]

[...] fa, e 'l suo difensore, signorina mia, è stato ferito.... - Ferito? Ma chi è? chi è? - chiese trasalendo e facendosi pallida Miss Alford. - Ora [...]

[...] . - Ma che c'è? Ch'è successo? - chiesero in coro gli astanti, tranne i due signori, toscani. A pena Emma potè parlare, interrotta dai singhiozzi [...]

[...] ?.... Ma non sai che se qualche disgrazia... più grande... ti fosse accaduta; io sarei impazzita, sarei morta! Dove, dove sei ferito, povero Totò [...]

[...] prender moglie, quando tu incontri una donna che fa per te, spiattellale chiaro e tondo le tue intenzioni; perchè, di' quel che vuoi, ma credi [...]

[...] . Lui continuò: 340 - La vigilia, ci sono le visite ai parenti, si sa. Chi se ne libera? Ma... non dubitare, ti mando un regalo. Ella annuì con [...]

[...] odorosi del busto una lettera tutta spiegazzata, ma ancora chiusa. Su la soprascritta, una calligrafia grossolana e incerta aveva tracciato alla [...]

[...] . Io con tuo padre ti mandiamo tanto a ringraziare. Ma ci rincresce se tu avessi a restare senza soldi per farti il necessario in queste feste [...]

[...] , per mandare a noi tutto quel che guadagni con fatiche e sudori, che si sa che costa assai servire in casa d'altri. Ma noi ti ringraziamo, che tuo [...]

[...] alla governante delle sue creature ch'egli era determinato a sposare una sorella della moglie defunta: donna non più giovane e nè anche bella, ma [...]

[...] nelle ore della colazione e del pranzo. 348 Fuori, seco, egli non l'aveva mai condotta; tranne all'estero dove ella era ignota. Ma di che cosa [...]

[...] , accompagnano il marito mezzo ubbriaco, ma si trascinano per la manina qualche bambinello sorridente. 349 «... Ci rincresce se tu avessi a restare [...]

[...] grado a grado tutti infocati ma non lingueggiavan più in fiamme, non crepitavan più, sembrando, nella loro immobilità, come dipinti, Leda aveva [...]

[...] tenebre, del freddo, di tutto. Il cammino era lungo; ma a loro non sembrava tale: conoscevano tutti gli alberi, tutte le svolte dell'erta [...]

[...] , quasi direi ogni ramo degli alberi, ogni cespuglio delle siepi, allora spogliate di foglie, ischeletrite, ma coperte di ghiacciòli come d'uno [...]

[...] aria da teatro chi sa come giunta là su; e, fuori, le zampogne, discordanti, ma dolci nella loro selvatichezza, sonavano, sonavano monotamente [...]

[...] festeggiato 358 secondo il solito, religiosamente, semplicemente. Ma essa, Leda, come lo avrebbe fatto? Sola? O pure in compagnia di persone [...]

[...] indifferenti, che non soltanto ella non amava, ma a cui nè anche voleva un po' bene?.., Con dolcezza insistente, la zampogna che avea cessato di sonare [...]

[...] mentre la giovane s'abbandonava alle sue memorie e tornava addietro con esse, riprese il suo monotono ritornello; ma in lontananza, come se [...]

[...] rivedere il suo villaggio, il Natale di là su, e innanzi tutto, oh! innanzi tutto, la sua vecchia mamma, dalla faccia chi sa come rugata, ma forse [...]

[...] ... subito. E diede l'altra carta. - Ma così, la signora resta sola in casa? - si permise di osservare la donna. - Non importa... Ad ogni modo c'è [...]

[...] , riprese: - Se in questo tempo venisse il signor barone, gli dirai che sto bene, ma che mi annoiavo... Gli spiegherò al mio ritorno... Hai [...]

[...] Roma: poveri panni rimasti quasi nuovi, ma sgualciti per il molto tempo ch'eran rimasti piegati. L'oggetto che primo le venne in mano fu il [...]

[...] viaggio l'avevano affranta. Era stata muta tra le vicine loquaci; seria tra le risate e i motti scurili degli uomini. Ma venne il momento di [...]

[...] lasciò sfuggire una bestemmia a mo' d'interiezione. Poi continuò: - Ah, perdio, perdio! Ma sapete che vi siete fatta bella? E civile, non canzono [...]

[...] ... - rispose lei. L'uomo badava a guardarla. - Ma, proprio, a Roma vi siete fatta un'altra! Più bianca, che so? meglio di prima, insomma. Ella ebbe un [...]

[...] propria e non se ne volea muovere per nessuna ragione. - Prestatemi un asino, un cavallo; vado io sola - pregava la ragazza. 366 Ma non potè [...]

[...] ! cominciò a chiamare con accento amico. 368 Non era Fido; ma un compagno di lui, che appena ebbe riconosciuta l'antica padrona, mutò tono e prese [...]

[...] coro. - Sono io! - rispose la nuova arrivata. - Chi? Ma la madre che non l'aspettava, la madre che non ci vedeva, le corse addosso e se la prese [...]

[...] , con la lanterna in mano. L'aria era fredda; ma sul terreno, sonoro perchè ghiacciato, dove battevano le grosse scarpe ferrate, non si vedeva [...]

[...] stagione era stata mite. Come al solito, Leda aveva accosto la sua sorellina, non più attaccata alla sottana, ma al braccio; la madre, più curva [...]

Chelli Gaetano Carlo
L'eredità Ferramonti
2 1884 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 310 occorrenze

[...] . E da quel momento, la sua barca aveva sempre avuto, come si dice, il vento in poppa. Ma si susurravano delle brutte storie: il fallimento di Toto [...]

[...] di lui; ma geniale, ridanciana, appetitosa e scaltra. Un altro pasticcio. La moglie, già vedova del cameriere di un monsignore, aveva portato a [...]

[...] Ferramonti dei capitali d'origine misteriosa, e gli aveva regalato un figlio, dopo sette mesi scarsi di matrimonio. Ma se i maldicenti s'erano [...]

[...] dette tremila scudi in contanti perchè andasse altrove ad aprirsi un forno per conto proprio. Ma ci guadagnò un nuovo dispiacere. Pippo, per fare [...]

[...] l'appetito anche agli stomachi meglio pasciuti. Ma taluno avvertiva, che Ferramonti, fiutando le buone occasioni, disfacevasi gradatamente dei beni stabili [...]

[...] accidente. Consentì al matrimonio per riparare allo scandalo; ma giurò che non avrebbe fatto vedere alla figlia la croce d'un centesimo. Quando lo [...]

[...] forse; ma meno pericolose di certo. Reclamò la dote con un'intimazione giudiziaria, che colse Ferramonti di sorpresa. Padron Gregorio ripugnò da una [...]

[...] ; ma era già troppo tardi per la parola impegnata e per le esigenze della sua vendetta contro il padre, che sarebbe mancata colla confessione di quel [...]

[...] allo sfratto intimatogli dal padre; ma certi istinti d'uomo brutale lo portavano spesso a fantasticare sinistre rivolte, che lo avrebbero rivelato [...]

[...] indefinibile dei negozianti che burlano un compratore malaccorto. Ma, nel loro freddo egoismo, erano compitissimi: davvero non potevano. Padron [...]

[...] , perplessi, con mille obbiezioni sulla punta della lingua. Non avevano preveduto affatto la proposta. Ma ad un tratto, dopo aver guardato anche la figlia [...]

[...] , le procuravano ogni sorta di divertimenti onesti. Ma non c'era lingua velenosa di vipera che potesse dirla guastata da tali trattamenti. Non le [...]

[...] negare la giustizia divina il dubitare sull'avvenire suo. Era un tipo di bruna; ma di bruna calma, senza linee capricciose, senza bagliori [...]

[...] lunghissime; ma che, in certi momenti d'oblio e di animazione, scintillavano di fierezza e di energia. Era una trasformazione rapida, che faceva presentire [...]

[...] cui sono indicati. Pareva nata e vissuta sempre nella bottega, e si sarebbe detto che ne avesse fatto il suo piccolo mondo. Ma ciò era il meno [...]

[...] sfuggire; ma ve n'erano altre a cui bisognava invece necessariamente assoggettarsi. Per esempio, il commercio del ferro in verghe e della ghisa [...]

[...] commissionari sulla piazza. Non si sarebbe trovata una Casa rispettabile che non fosse già vincolata da speciali contratti con loro; ma trovato [...]

[...] famiglia Ferramonti. Non eran discorsi da farsi ad una ragazza; ma erompevano dalle labbra sfrenate di Pippo, nella concitazione di un'indole che [...]

[...] solenne. Ma Pippo pagava salati simili eccessi. Gli troncava le parole in bocca uno sguardo supplichevole, un brivido d'orrore da parte d'Irene. Egli [...]

[...] spettacolo vergognoso della propria perfidia. Lei non faceva nulla per trattenerlo. Ma quando si rivedevano, sapeva, con parole velate, rivolgergli [...]

[...] ; ma una specie di allettamento ignoto, acuto, magnetico, lo portava a bamboleggiare lui pure in cose tenere, come un effeminato od un imbecille [...]

[...] lo avrebbe aiutato, lo avrebbe posato da borghese rispettabile e serio. Poteva senza dubbio aspirare ad una dote che Irene non aveva; ma ella [...]

[...] schiacciava. Ma che! era una sciocchezza pensare soltanto a tal sogno! Invece Pippo continuò a pensarci tre o quattro giorni, interminabili. Alla fine [...]

[...] collo. Ma questo eccesso gli dette il coraggio che gli mancava. Una domenica mattina, all'improvviso, salì dai vecchi Carelli a far loro sapere che [...]

[...] successo qualche grosso guaio. Ma il sabato successivo dissero di sì, dopo avere ottenuto da Pippo le più formali rinuncie a qualunque [...]

[...] una fortuna sùbita ed iperbolica coll'utilizzare la giovine donna. I disinganni della realtà lo irritavano e lo rendevano ingiusto. Ma dunque egli era [...]

[...] continuo aumento? Che cosa voleva di più? Essi avevano ogni motivo di sperare nell'avvenire; ma bisognava saper pazientare. Le fortune solide sono quelle [...]

[...] trattava bene negli abiti, nel vitto, nei divertimenti. Irene trasformava il marito, facendone un uomo possibile; ma non si accorgeva che, sotto un [...]

[...] , che lo avrebbe compromesso. Ma egli aspettava ancora la morte del padre, come l'occasione di un'acre gioia: l'ebbrezza immensa di una vendetta [...]

[...] , pensando al dispiacere, alla vergogna, ed ai furori di suo padre; ma non aveva perciò affettato meno il contegno di un borghese onesto offeso [...]

[...] mostrar subito ai Ferramonti che sarebbe stato un osso duro da rodere? Corpo di Cristo! ci mancava anche quest'altra seccatura!... Ma mentre Pippo [...]

[...] — osservò Pippo. — Infine, sono parenti stretti. Senza dubbio, Teta ha commesso uno sproposito; ma Dio mio! tutti possiamo trovarci al caso di sbagliare [...]

[...] . Suo marito doveva perdonarle, ma ella soffriva troppo di tutte quelle discordie di famiglia. E del resto, anche il caso ci si era messo di mezzo [...]

[...] pensava che il cognato poteva esser benissimo una brava persona; ma che i suoi meriti non gli toglievano un'aria d'armeggione e d'intrigante. Era anche [...]

[...] , tutt'insieme, una figura buffa: alto, magro, cogli occhi bigi, i capelli di un rosso sbiadito, pieno di smorfie e di gesticolazioni curiose. Ma [...]

[...] provinciali; ma il matrimonio sollecito ed i buoni precedenti dell'impiegato avevano dissipate le nuvole. Non si parlava più della scappata, se non per [...]

[...] familiarità d'un uomo avvezzo. Ed era un compagno prezioso nelle brigate; forse loquace più del bisogno, talvolta; ma inesauribile, pronto alla [...]

[...] sorpresa dall'ora tarda, promettendo di rivedersi il più frequentemente possibile. Ma Paolo non se ne contentò: perchè la domenica prossima i [...]

[...] oggetti: maniglie, arpioni, toppe, chiodi. Non erano affari molto grassi; ma assicuravano un guadagno positivo, e preparavano il terreno ad operazioni [...]

[...] diavolo, tacitamente. L'averlo per marito, era il solo torto che si rimproverasse ad Irene. Ne valeva molti. Ma se Pippo era cieco per se stesso, non [...]

[...] l'effetto di un fenomeno poco esattamente definibile; ma che moglie e marito avevano subìto in pari grado. Non si affiatavano nel ceto degl'impiegati, essi [...]

[...] accorgersene ed a provocare una spiegazione; ma ci si venne alla fine, sotto le coltri, spenta la candela. Non c'era voluto meno per dar coraggio a Pippo [...]

[...] intorno tutta la sera. — Mi ha detto molte cose gentili. — Ma certi discorsi, se li poteva risparmiare. Mi ci sono preso un'arrabbiatura... — Cioè [...]

[...] ... — Naturale? Perchè? — Si fa della maldicenza... Ma dal momento che Flaviana stessa la sfida! ... Insomma, vogliono ch'ella abbia delle [...]

[...] ? — Non volevo rimproverarti, ieri sera. Non ho saputo spiegarmi. Sicuro: alla Barbati non potevi rispondere diversamente. Ma bisogna evitarle, certe [...]

[...] seppellite come in fondo ad un sepolcro. Diranno che ci riaccostiamo a quella birba, che accarezziamo le amanti da cui si fa mantenere. Ma sì [...]

[...] . Chi non lo sapeva un po' scapestrato? Ma l'essere un po' scapestrati, nei limiti giusti, nuoce forse? Certo, da per tutto, trovavano Mario [...]

[...] aver dato troppo la testa alla politica. Ora teneva Banco di cambio, prestiti, rappresentanze e collocamenti, al Corso. Era un galantuomo; ma un [...]

[...] romanticherie, se la giovine donna, dopo, aveva commesso qualche debolezza. Ma non si doveva rimproverarla troppo severamente. Meritavano indulgenza i suoi [...]

[...] sarebbe stata perfetta. Gli toccò una sorpresa. Alle prime parole Teta lo interruppe con un'esclamazione di gioia. Si era deciso, infine! Ma sicuro [...]

[...] di aver torto. Ma adesso non v'era più un momento da perdere. Se ne sarebbe incaricato Paolo. — Paolo? — fece Pippo, fiutando un'altra novità. — Sì [...]

[...] di Teta, intenta a spiare la cognata; ma un sorriso d'indefinibile ironia vi succedeva; e le due cognate si colmavano di amabilità, con [...]

[...] dalle braccia del fratello, con un lieve principio di fastidio. Forse coglieva il lato umoristico della scena; ma gli pareva che bastasse [...]

[...] cattivo soggetto. Risero, Pippo, Teta e Paolo. Ne avevano bisogno, per uscire da quel tono di tenerezze. La conversazione divenne generale; ma Furlin [...]

[...] quello che si dice un uomo di cuore. — Sta bene, — disse lui; — ma non ricaschiamo nel sentimentale, per carità. Affogheremo nel mare delle [...]

[...] sulla sua nascita. Ostentava una leggerezza mordace di spirito, un abbandono d'uomo annoiato e sazio; ma non sapeva dissimulare, o forse non lo [...]

[...] conversazione comune, la voce di Pippo scoppiò ad un tratto: — Aspettate un poco! Mi dimenticavo il meglio... Si alzò superbo; sparì. Ma ricomparve poco [...]

[...] si alzò, rimproverando scherzosamente ai parenti di fargli dimenticare i suoi impegni altrove, e si affrettò a salutare in giro. Ma nello [...]

[...] giorni, i tavoli dei colleghi per lasciarvi i lapis temperati da lui, con certe punte più sottili di quelle degli aghi. Ma non era certo l'abilità [...]

[...] lire, per arrivare almeno a cento. Ma una bella giornata, favorevole all'accorrenza dei compratori; una buona notizia; un nulla, potevano [...]

[...] . — Mi credi così ricco da trovar dentro al cassetto il danaro pel versamento dei decimi? — diss'egli; ma non aggiunse altro, rinunciando alla fatica [...]

[...] . Egli la guardò un istante negli occhi. — Ma sì... Appunto: debbo andare da lui anche stasera. — Allora, saluta Flaviana. Non la vedo più da cinque [...]

[...] un capitaletto, per le tue spese personali. — Insomma, vuoi ancora obbligarmi. Ma allora debbo domandartelo un'altra volta: a quale scopo [...]

[...] un'altra condizione. Ma v'è una donna di cui ti burli, sicuramente, confessalo. È forse morta, Flaviana? Ella era trasfigurata, nel fremito della [...]

[...] passione, che tradiva tutti i suoi orgogli, tutte le sue gelosie, tutte le sue esclusività di donna. Ma fu come un baleno. Ritornò subito in calma; un [...]

[...] vogliono; dove, egli solo, non arriverebbe mai. Ma una ogni diecimila, ed io non sono di quelle; e neppure Flaviana, credo. Ne vuoi una? Cercala; ma [...]

[...] nuovo, a sua volta, in faccia a lei. — Hai un progetto ed uno scopo. Ma se vuoi fare degli altri i tuoi strumenti, questa parte a me non conviene [...]

[...] due persone serie ed avvedute, che trattano insieme un interesse materiale comune. Le loro mani non si toccavano più e non si cercavano neppure. Ma [...]

[...] rivederci, dunque — disse, allontanandosi. Ma, attraversate due stanze, udì la giovine donna richiamarlo ripetutamente; la vide, volgendosi, corrergli [...]

[...] ! — esclamò vivamente, trasalendo, la giovine donna: — questo mai, mai! Rammentati che sono tua cognata... — Oh, il grande ostacolo! Mai? Ma s'è il [...]

[...] . Griderò se non te ne vai... Ma la tentazione ond'era presa da dieci minuti, le lampeggiava negli occhi, le ardeva sul viso. Non seppe fuggire [...]

[...] ancora nel vedere il cognato riaccostarsele. Ed egli pure era tremante come lei. Non imponeva: supplicava colle mani giunte. Ma perchè voleva esser [...]

[...] croce, che non si era mai dato il pensiero di sollecitare. Ma costretto a controgenio di vivere nella baraonda burocratica, non ne poteva più. Gli [...]

[...] . Indovinavano ch'egli aggiungeva frange ai suoi racconti e lavorava di fantasia più del dovere. Ma non glie ne facevano carico, attribuendo le [...]

[...] sistema, e la piaga non poteva sanarla, perdio! che il popolo stanco di pagar lui per tutti. Ma l'ora del rendimento dei conti doveva suonare [...]

[...] , rovinando tutti gli interessi, facendo a chi le commette più marchiane. Ma l'accordo fra Pippo e Barbati non andava oltre il presentimento e l'augurio [...]

[...] tasca, unicamente per vedere di che cosa eran capaci i piemontesi. Ma i Governi esteri ci si erano già seccati, e, sottovoce, si mettevano già [...]

[...] Furlin restavano colpiti da quelle rivelazioni, in uno sgomento sordo di persone che si sentono minacciate nei propri interessi. Ma Barbati, alla [...]

[...] intelligenze, non vi abbiamo nè respinti, nè disprezzati: vi abbiamo accolti come fratelli, che potevano dissentire con noi negli ideali lontani; ma che [...]

[...] abbandonava disarmata all'ilarità, cogli occhi sfavillanti e colle gote in fuoco. Ma proibiva a Mario di continuare, dandogli del birbante e del [...]

[...] bugiardo. Che orrore! come si cucina una povera donna, e come si esagerano le sue debolezze! — Ma non capisci ch'è stato per forza delle cose e dei [...]

[...] quelli là, che mi stordiscono. — Vuoi sostenerlo a me? — fece l'altra. — Ci credi, Teta? ci credi, Mario? — Ma sì, cognatina — disse Mario: — hai [...]

[...] che la cognata loro accennava. Ma, come s'ella stimasse inutile discendere a' particolari del fatto, li abbandonò. Un antico rammarico rivelavasi [...]

[...] delle notizie interessanti, Irene poteva servirli. — Ma, insomma? — fece Furlin. — Una cosa semplicissima: papà si riammoglia. Chi? Come? Perchè [...]

[...] . — Ma, tu lo troverai! — esclamò Flaviana Barbati, convinta. E quella frase squillante nel muto sgomento della brigata, li scosse tutti [...]

[...] . Intravvedevano ad un tratto uno spiraglio di luce nelle tenebre. — M'occupo dei vostri affari. Scusatemi! — soggiunse Flaviana sorridendo. — Ma è che ne [...]

[...] avuto mai il coraggio di proporre alla tua famiglia... Ma mi dimentico che non se ne deve parlare... me lo hai proibito ripetutamente... No, no! Non [...]

[...] tra i figli di padron Gregorio poteva pensare a tentar l'impresa; non si facevano illusioni. Ma in quel preciso concetto della loro posizione [...]

[...] oratoria perorazione. Non aveva speranze; ma non voleva neppure resistere al desiderio dei suoi. E si rimaneva intesi: trattavasi di persuadere [...]

[...] , guardarono Irene senza comprenderla. Ma lei non li lasciò gran fatto in dubbio. Spiegava che il suo sogno, in primo luogo, era appunto di riconciliare [...]

[...] arrivarci più presto, avrebbe fors'anche potuto attentare alla sicurezza di lui. Ma sarebbe stato odioso mirare a questa sostanza per conto proprio. Irene [...]

[...] causa della loro perdita. Ma facevano di tutto, perchè la disgrazia avvenisse il più tardi possibile. La loro dissimulazione e le loro precauzioni [...]

[...] amore. Ma aveva fisso il chiodo d'essere una donna onesta, e di non saper mancare senza raccapriccio ai doveri inerenti a tale mestiere! Così Mario, a [...]

[...] pure entrasse in azione. Continuava ad ignorare completamente la strada ch'ella avrebbe battuto; ma non se ne preoccupava, e non lo chiedeva [...]

[...] era disposto a vedervi anche un lampo di genio femminile. Ma non gli conveniva affatto l'aver scoperto dal contegno d'Irene ch'ella doveva aver [...]

[...] una strada falsissima. Le piantò addosso uno di quegli sguardi terribili, la cui eloquenza supplisce ogni frase. Ella impallidì; ma parve dichiararsi [...]

[...] vinta ad un tratto. Ebbene, sia pure: ella aveva fatto sorvegliare il suocero, senza avvertirne Mario. Ma, e per questo? Meritava forse di esserne [...]

[...] Mario. — Non sono già molto innanzi? — fece lei, godendosi con un sorriso modesto la sorpresa del cognato. — Ma come hai fatto? — soggiunse Mario [...]

[...] cerretana; ma bisognava udirne l'accento, vedere com'ella le sottolineava con lo sguardo, col sorriso e col gesto. Dinanzi a lei, Mario provava [...]

[...] scorgere il livido pallore sparso sul viso di Mario. Ma non se ne spaventò. Si avvicinò al cognato con atto intraducibile di sorella affettuosa [...]

[...] . — Sii ragionevole. Capisco quel che vorresti dirmi: sono impastata di pregiudizi, non è vero? Sia pure! Ma che colpa ne ho io, se sono fatta così [...]

[...] uomini è la donna: lo farò soltanto quando potrò essere davvero tutta per te. Ti lascio Flaviana, per esempio. Ma appunto nel nostro interesse, è [...]

[...] metteva nelle sue carni strani fremiti. Ma, finito il colloquio, allorchè Mario partì, domato e mistificato da lei, un sorriso intraducibile [...]

[...] bensì ad interesse, per un istinto d'uomo sempre vissuto negli affari. Ma quelle operazioni di poche centinaia di lire, le rendeva complicatissime [...]

[...] . In realtà, esigeva l'interesse onesto e modesto del cinque per cento all'anno, libero e netto da spese: meno di quello che esigono le Banche. Ma i [...]

[...] far saltare decorosamente i quattrini raggruzzolati da papà! Ma che burletta preparava loro, il vecchio Gregorio! Per averne un'idea, bastava [...]

[...] riflettere ch'egli ci meditava sopra da anni, impiegandoci tutte le sue ore d'ozio. Ma non concretava realmente mai nulla. I curiosi restavano nel campo [...]

[...] incontrare, lo rendeva furioso. Prima di sporcarsi a guardare soltanto quei due scalzacani birbaccioni, lui si sarebbe gettato a fiume. Ma non [...]

[...] , incoraggiandosi l'un l'altro, tirarono l'antico fornaio a dare delle spiegazioni. Ma perchè restava così strano? Che cosa poteva essergli accaduto? Aveva forse [...]

[...] ricevuto qualche cattiva notizia? — Ma che notizie! — scoppiò padron Gregorio. — Io me ne infischio, io! Ma ho piene le tasche di chi s'occupa [...]

[...] un viluppo di parole oziose, il suo pensiero veniva chiarendosi. Almeno si fosse trattato di qualcuno che non lo conosceva! Ma trovare una persona [...]

[...] sentirà! — mugolò Frati, schiacciato dalla rivelazione. — Ditele, del resto, che non me ne importa un accidente. Ma pretendo di non esser più seccato [...]

[...] . Avete capito? Va bene? Mutiamo discorso. Parlarono di grani, che accennavano a sensibili ribassi sul mercato. Ma il curiale Frati non si [...]

[...] volta per sempre. Il curiale era in buona fede; ma la moglie gli rise in faccia, invitandolo lui stesso ad impicciarsi nei propri affari. Ella [...]

[...] rabbia e di bile. Ma allora trovò nella signora Lalla Frati il conforto di un'amicizia discreta e consigliatrice. Era costretto a riconoscere in [...]

[...] pentito. Ma per cristallina, questi capricci di vecchio caprone non sono ammissibili, quando s'ha che fare con della gente per bene. Come intendeva [...]

[...] d'attorno, minacciandolo di pigliarlo a pedate e di fargli fare le scale a ruzzoloni. Ma l'antico fornaio non ne poteva più: sarebbe schiattato; ci [...]

[...] signora Lalla. Provava il bisogno che quella donna lo ascoltasse, lo consigliasse. Ma lei pure non sapeva offrirgli che parole inconcludenti; era [...]

[...] della Frati, raggiunse sul portone la donna di servizio, che saliva lei pure. Seppe da lei, che la signora Lalla stava su. Ma entrato, capì che senza [...]

[...] abbozzare un sorriso... — Che idea! — balbettò la Frati turbata. Infilzò un mucchio di parole incoerenti; ma dinnanzi alla collera concentrata di [...]

[...] Mario; ma non stimava di aver raggiunto lo scopo principale e migliore dei propri desideri. Ella sarebbe stata felice il giorno soltanto che padron [...]

[...] po' di bene. Ma quello che già aveva fatto, le dava il diritto di tenere alta la testa in ogni contingenza. Per esempio, non c'era lingua maledica [...]

[...] intravvedute, erano l'ignoto, il mistero; un fascino al quale non aveva armi per resistere. — Ma insomma, questa ottava maraviglia non si fa più vedere [...]

[...] presto del solito; ma egli non voleva arrivar fradicio. Mentre saliva le scale, un gran lampo lo abbarbagliò, e subito un tuono scrosciante come una [...]

[...] . Aveva paura della tempesta. Ma altri lampi ed altri tuoni seguivansi; pareva che si rincorressero. La pioggia s'era sentita avvicinare con un [...]

[...] quali, nella sua gioventù, aveva allettato la clientela delle servotte. Irene ascoltava quelle volgarità, schermendosi un pochino; ma come [...]

[...] l'incarico di consolare un vecchiaccio brontolone? — Perchè non posso mostrarvi a nudo il mio cuore? — diss'ella ineffabilmente commossa. Ma, con uno [...]

[...] suocero, e di farlo ridere, come per proposito deliberato a non ricascare nel sentimentale. Doveva senza dubbio costarle uno sforzo; ma il vecchione [...]

[...] interruppe ruvidamente: — Basta così! Mi guasti tutto il bello del nostro incontro. Ma forse giova. Bisogna intenderci subito. — Che ho fatto [...]

[...] incontrati. Ma se pensi di riavvicinarmi ai miei figli, perdi il tempo, capisci? Sono un mucchio di canaglie; non dimenticherò mai i dispiaceri che mi [...]

[...] migliore. Ma tu, come sei venuta? Eri qui da molto, quando sono entrato io? L'imbarazzo incatenava ambedue. Ella rispondeva, cercando di dissimulare [...]

[...] suo ombrellino da sole. Ma si faceva tardi; lei doveva pensare a tornarsene via. Avrebbe preso una carrozzella, a Piazza Farnese. Aspettava che [...]

[...] . Intravvedeva l'assedio paziente, sagace e formidabile alla sua fortuna; e, più ancora, capiva che avrebbe capitolato. Ma la tentazione ed il [...]

[...] imbecille nè un rimbambito. Ma lei conducevasi ammirabilmente, senza offrire il menomo appiglio alla diffidenza. Non aveva le caute allusioni ed i [...]

[...] frasi piene di amari significati. Ma ciò si connetteva a tutto uno stato di cose ch'ella doveva subire, ed al quale erasi in realtà rassegnata. In [...]

[...] fino al punto di considerare i suoi figli come morti e perduti per lui; ma che cosa era quel continuo attossicarsi per progetto la vita, con violenze [...]

[...] dell'incarico ricevuto. Non ammetteva l'ipotesi di un insuccesso, respingendo vivacemente i dubbi del suocero. Ma che! egli non la conosceva ancora [...]

[...] un uomo così rispettabile. Ella non diceva di no. Sarebbe stato un matrimonio di convenienza, naturalmente; ma c'era posto, più tardi, anche per [...]

[...] Gregorio. — E poi? — replicò la giovine donna, maravigliata. — Non vi pare che basti? Sareste, per caso, incontentabile? — Ma no! Per provartelo, ti [...]

[...] tua vedova Remedi, la conosco, presso a poco. Suo marito faceva il cartolaio a via Frattina, non è vero? Bene! ebbero la fortuna attraverso; ma [...]

[...] acconsentire, e purchè non gli salti in testa di venirmi fra i piedi, ci guadagnerà realmente un tanto. Ma guarda come sei rimasta! Non vedi, scioccona [...]

[...] sistema audace di equivoci, che poteva comprometterla colla più futile circostanza, ma che teneva egregiamente sospesi gli animi. Tirava innanzi a [...]

[...] da Lalla Frati. Ella mostravasi costantemente inquieta: certo il suocero diffidava di lei. L'accoglieva e la trattava assai bene; ma qualche cosa in [...]

[...] risoluzioni precipitate; ma non sperava di durarla più a lungo. No: la fatica superava le sue povere forze. D'altra parte, bisognava esser giusti [...]

[...] a contraporre i proprî scopi disinteressati alle loro cupidigie; ma parlava considerando anche le cose dal loro stesso punto di vista. Non si [...]

[...] di resistenza, tentando dimostrare che tal progetto era un sogno. Ma rimasero soli. Pippo, loro alleato degli ultimi giorni, disertava ad un tratto [...]

[...] , proposta timidamente da Flaviana Barbati. A principio non la presero neppure sul serio; ma la difesa d'Irene, che raccomandò la vedova come una antica [...]

[...] sul discorso della vedova Remedi. Ma perchè i suoi non la consigliavano e non l'aiutavano? Una sera, questa raffinata tortura cessò d'incanto. Nel [...]

[...] stupiti fra loro, quasi dubbiosi che le desse di volta il cervello. Ma non si veniva a capo di nulla. Era la settimana in cui padron Gregorio credeva [...]

[...] della famiglia. Ma passata la prima foga di ammirazione, l'orizzonte si annuvolò di nuovo. L'abilità somma d'Irene, rivelandosi così brillantemente [...]

[...] . — Diventeresti per caso gelosa? — fece Mario con uno scoppio di risa. Ma, dinnanzi allo sguardo inesprimibile della giovane donna, si stizzì: — Ebbene [...]

[...] fortuna dovrà appartenerti. A mio favore ci sarebbe soltanto il tuo capriccio, la tua debolezza, la tua passione per me. Ma non c'è dubbio, che invece [...]

[...] ingrato ed un infame! Ma va, dunque, dalla tua Flaviana! — Vuoi che ti sentano? vuoi comprometterti? — balbettò Mario, spaventato di vedersela [...]

[...] cambiamento che avveniva in lui. Ma la giovine donna lo respinse con un atto selvaggio, con uno scoppio di risa rauco, somigliante ad un ruggito. — Ho da [...]

[...] d'incoraggiamento, chiamandola coi più dolci nomi. Le domandava perdono, riconoscendo di avere agito contro di lei come uno sciocco e come un malvagio. Ma [...]

[...] disperato scetticismo. — Ma che debbo fare per provartelo? — replicò lui. — Perchè non me lo indichi? Perchè ti ostini? Si palleggiarono lungamente [...]

[...] piccole scene lo eccitavano, lasciandogli come l'appagamento di un piacere prelibato. Ma quella sera Flaviana non gli dava retta, alzando le spalle [...]

[...] , come era libera nell'esercizio delle sue pratiche religiose. Rinaldo non le aveva domandato nulla, superiore a tali miserie; ma lei doveva aver [...]

[...] , indipendentemente dall'altro. C'era bene degli espedienti per restare uniti dietro le scene. Ma Federico Vettoni sapeva di non compromettersi affatto [...]

[...] era lasciata distrarre dai suoi doveri di sposa del Signore pel birbante, e gli aveva permesso, non solamente di toglierle il soggolo, ma di farle [...]

[...] notizia più cara di un guadagno di mille lire! Ma che mille lire! Non gl'importava più delle diecimila perdute, a condizione di vedere in galera i [...]

[...] nulla di buono a Federico. Ma questi capì alla fine che doveva abbonirla. Allora le si pose attorno con una maniera insinuante di faceto monsignore [...]

[...] prolungato ancora tre mesi. Oh, il pubblico! che gabbia di merli! Ma frattanto i furbi del momento lavoravano al sicuro, e dei bagliori lividi [...]

[...] ... — Fole! — gridò Barbati, interrompendo. Soffocava. — Ma che fole! Lo so di sicuro. Federico specificò, togliendo alla notizia qualunque ombra di [...]

[...] . Allora deposero le armi. Rinaldo avanzò bensì qualche timida obbiezione su quella vergognosa ritirata; ma Flaviana non lo ascoltò. Ella era, in [...]

[...] di qualche piccola vendetta, al sicuro. Ma l'istinto femminile non si placò interamente in lei. Cercò di contendere Mario ad Irene, impiegandovi [...]

[...] nell'illusione della vittoria. Ma n'ebbe appena per qualche giorno; poi anche quel miraggio ultimo si dileguò. Ella stessa scoprì, senza farsi illusioni [...]

[...] la commedia meschina di una separazione strascicata per gradi. Non voleva più udir parlare dei Ferramonti; ma nudrì da quel momento l'idea ferma [...]

[...] chiesero spiegazione, con delle domande a doppio senso. Ma come seppe risponder, lei! di Mario non sapeva nulla: forse egli aveva qualche intriguccio [...]

[...] fremere tutto sotto di lei. Soffriva egli dunque molto il solletico? Ma non mancava qualche nube, in quella felicità, chiusa nel segreto di quattro [...]

[...] ; mostrando di cullarsi in una vaga speranza di pentimenti e di perdoni. Ma, a poco a poco, padron Gregorio sospettò che tale contegno mascherasse in lei [...]

[...] guardavano bene dal riferirgli i pettegolezzi poco edificanti che cominciavano a circolare pel quartiere sul conto della sua diletta nuoruccia. Ma [...]

[...] aveva mai pronunciato una parola ostile contro Mario; non aveva detto mai nulla, che potesse fargli torto. Ma perchè aveva ella taciuto sempre, che [...]

[...] attribuiva al giovinotto una paternità equivoca; ma certo non lo credeva impastato alla foggia degli altri Ferramonti. Insomma, gli trovava mille [...]

[...] piaceri: potevasi anche concedere che fosse stato guasto dalle eccessive indulgenze materne; forse dalle cattive compagnie. Ma, e poi? Vi è sulla terra [...]

[...] avrebbe ben preferito che Irene restasse con lui; ma capiva che, in fondo, gli sarebbe stata gratissima di trovarsi costretta a fare il contrario [...]

[...] nulla; ma non ne ebbe il coraggio. Parlò di un vestito che voleva regalarle per la prima festa alla quale sarebbe intervenuta. Ella accettò, con una [...]

[...] particolare d'Irene, conducendo innanzi una serie di speculazioni ardite per conto esclusivo di lei. Agiva in piena libertà; ma sui primi di ciascun mese [...]

[...] potuto farle guadagnare dieci volte di più che non gli fosse riuscito; ma, a questo proposito, ella era inflessibile nelle idee. Ella destinava [...]

[...] rifiniva dal ridere al sentirla negarglielo a lui stesso, a faccia tosta, quando ne capitava l'occasione. Ma egli intuiva nella giovine donna [...]

[...] . In sostanza, poteva convenire ad Irene che fosse nota la condotta indegna di suo marito; ma non doveva convenirle del pari, che le difficoltà [...]

[...] sua moglie ed a suo fratello. Aveva delle cupe inflessioni e delle occhiate livide, che mettevano addosso sordi brividi. Ma la sicurezza [...]

[...] un folle progetto si maturò rapidamente nel suo spirito. Prima non ebbe il coraggio di esporlo; ma questa riluttanza momentanea lo esasperò [...]

[...] mezzodì. Ma le ore da lei occupate altrove, erano state messe molto bene a profitto. Veramente, Mario sapeva a perfezione il modo di far fare dei [...]

[...] profonda della voce. — Perchè resti laggiù? Non ti ho vista ancor bene... vieni qua. Ella scosse il capo, superiore a quella nuova ragazzata; ma non [...]

[...] dubbio una muta collera sulla fronte di Mario; un disprezzo freddo nella contrazione del labbro d'Irene. Rise ancora bestialmente. Cambiò discorso: — Ma [...]

[...] venire a darvi un'occhiata... Si volse di nuovo alla moglie. Ma vedendo ch'ella s'era gettata sulle spalle il mantello, gettò quasi un grido. — Che [...]

[...] dirlo subito. Ma io vi secco, non è vero? Via, siate franchi; confessatelo. Ebbene! io sono un buon diavolaccio, io! me ne vado: divertitevi. Si [...]

[...] perder tempo! — bisbigliò Irene con voce concitata: — va' subito ad ordinare il legno. Ma che cosa aspetti? Va' dunque! Lo spinse fuori per le [...]

[...] quel momento avrebbe rinunciato anche alla fortuna del suocero, pur di cancellare il passato. Ma se ciò era impossibile, perchè lo sarebbe stato del [...]

[...] della bottega e della casa e le spese della famiglia. Da questo lato non dovevano un centesimo a nessuno. — Ma come hai potuto fare di questi [...]

[...] sul serio! Ma credi proprio che ci sia del gusto a soccorrere un uomo che si conduce a tuo modo? Siamo già arrivati al punto, che i tuoi parenti [...]

[...] disperato. Ma la rialzò quasi subito, sorpreso, udendo la giovine donna parlargli con voce affatto mutata, e con parole che a lui sembravano un [...]

[...] pari di lui? Ma senza dubbio era stato l'accesso di una pazzia momentanea, che non si sarebbe rinnovata. Ella n'era persuasa; ma ne voleva la [...]

[...] cui si vedeva circondata; ma la soccorreva una fiducia di persona che ha imparato dagli errori e dall'esperienza; una volontà forte e calma. Aveva [...]

[...] fatti, i Furlin vivevano nell'assoluto oblio dei Ferramonti, senza ostentazioni di risentimenti e di disprezzi; ma procurando di evitarne qualunque [...]

[...] superiorità di spirito riconosciuta; ma non restava mai del tutto persuasa. Viveva nello spasimo segreto di non saper esprimere le proprie obbiezioni [...]

[...] . — Sta bene! Te ne pentirai quando non ne sarai più in tempo. Il marito la guardò; n'ebbe pietà. Sorrise. — Mi credi davvero un imbecille? — Ma che [...]

[...] noi cominciassimo a pigliarci pei capelli? E ricominciò la solita storia; ma questa volta fu riveduta ed ampliata. Forse che Irene smascherava alla [...]

[...] fine le sue batterie e mostrava risolutamente l'idea di tirare a tutto? Ma se era quello che si desiderava! Supposta in lei la discrezione, ci [...]

[...] ; soffriva di vertigini e di soffocazioni, che rendevano irrequiete le sue notti. Ma, secondo l'umore, o s'infuriava, o rideva sul viso alla gente, che [...]

[...] viso d'agonia. Ma chi non avrebbe recitato la stessa commedia, al posto suo? C'erano troppi guadagni: la nuoruccia non si limitava a stargli [...]

[...] assisterlo nel mettersi in letto; ma non appena lo sapeva sotto le coltri, ricompariva per susurrargli la ninna, con gentili chiacchierate, che lo [...]

[...] grande consolazione. Ma dunque padron Gregorio non si sarebbe deciso mai a prender lui pure la risoluzione che le circostanze gl'indicavano quasi come un [...]

[...] guadagnar tempo. Ma, dagli ultimi giorni di marzo, Irene aveva piantato il chiodo ch'egli cominciasse a buon conto col permettere a Mario di [...]

[...] , all'impensata. Ferramonti n'ebbe il sangue in subbuglio; ma dopo la prima impressione, riflettendo che l'incontro s'era già reso inevitabile da [...]

[...] una parola che potesse comprometterlo od impegnarlo, dimenticò fino di dire al figlio che poteva tornare a suo piacere. Ma l'arrivederci cordiale [...]

[...] ; ma cinque o sei giorni appresso, improvvisamente, fu lo stesso padron Gregorio a domandarne. Che ne era diventato di lui? Perchè non si faceva più [...]

[...] armi ch'ella temesse. Sparito invece Ferramonti, si sarebbe veduto. Ella voleva la propria tranquillità; ma appunto perchè la voleva ad ogni costo [...]

[...] straccione incontrato per via, od anche di farne una bella fiammata per riscaldarcisi le polpe. Ma non sarebbe stato così bestia. Eh! eh! l'impiego [...]

[...] piedi. Irene poteva dire quel che voleva; ma il vecchione imbambolato trovava che se ne stavano troppo bene soli, lontani dalle seccature e dai [...]

[...] seccatori. Ma di seccature, ne capitò una sesquipedale, improvvisamente. Una mattina, Irene trovò il suocero fuori di sè. Non ebbe il tempo di [...]

[...] , l'autore della lettera non si aspettava punto ch'egli avesse aperto gli occhi. Tutt'altro! Ma ammoniva Irene di badare ai passi falsi che avrebbero [...]

[...] vero! Ma dimmi che non è vero! — esclamò padron Gregorio. Le si era fatto vicino; le aveva strappato le mani dalla faccia, tenendole intanagliate [...]

[...] vendetta. Non l'avevano conosciuta ancora! Non se lo figuravano quello che lei si sentiva capace di fare!... — Ma rispondi almeno una parola! — gemè [...]

[...] a mentire con lui e lo abbandonava. Ma fu invece l'atto che la salvò. Ferramonti intuì appunto che la giovine donna stava per voltargli le spalle [...]

[...] affari e noi. È una serpe che ci siamo di certo allevata nel seno. — Aspetta! Io ci sono! È lui! — Lui? Chi? — Non ci azzecchi ancora? Ma è tuo [...]

[...] rialzò il capo. Interruppe: — No, no! non ci lasciamo sviare dalle supposizioni. Non è Paolo. Ne sono sicura. — Ma come puoi dirlo? — balbettò [...]

[...] non poteva dire al suocero perchè non credesse autori della lettera i Furlin. Certo l'idea poteva esser saltata in testa a Teta; ma per mandarla ad [...]

[...] colpo sicuro. Ora, la lettera anonima, col provocare una soluzione violenta, minacciava bensì gl'interessi d'Irene; ma esponeva anche quelli degli [...]

[...] meno astuti; ma certamente più al riparo da certe conseguenze. Irene pensò un momento anche a Flaviana Barbati; ma non volle dare un soverchio peso [...]

[...] fra suocero e nuora; ma la stessa enormità di questa credenza non provava forse la verità delle altre brutture, senza le quali non sarebbe stata [...]

[...] più velenose. Ma se non vuoi... — È per farvi piacere? Allora accetto qualunque cosa. Che debbo dunque fare, io? Nei riflessi dorati del sole, ella [...]

[...] la interrogò: — È deciso? — Ma sì! È deciso. — Non ti figuri di che si tratta? — No. Che importa? — Anzi, importa. Chiudi la finestra. Il [...]

[...] sua gioie ed ebbrezze di paradiso. Ma i risentimenti di lui s'invelenirono. Cadde nei furori di una cupa misantropia. Gli uomini! Un mucchio di [...]

[...] falliva, sarei crepato di certo; ma tu non avresti più rimesso i piedi in casa mia... Adesso è passata! Vieni! Non tremar così, sciocca! Si va in [...]

[...] bisogno alcuno? Ma insomma! era tempo di farla finita, altrimenti lui ci avrebbe preso cappello sul serio! Il vecchio rimase nell'ebbrezza dilettosa di [...]

[...] Barbati. Le due donne s'erano scambiate appena uno sguardo; ma era stato sufficiente per avvertire Irene che i propri istinti non l'avevano ingannata [...]

[...] d'aspettare un pezzo? Ed eguali impazienze, per motivi diversi, facevano spasimare Mario. Egli non parlava; ma i suoi sguardi ed i suoi sorrisi mettevano i [...]

[...] qualche osservazione; ma erano parole gettate al vento. Padron Gregorio le chiudeva la bocca, scherzando e punzecchiandola. Aveva forse paura che ci [...]

[...] , consacrando l'estate ad un regime di dieta e di riposo. Ma, per compensarsi in anticipazione, volle che gli ultimi banchetti restassero memorabili [...]

[...] mezzo ed una ricchezza di sopratavola. Da un lato, alla parete, ma a portata di mano, una credenza carica di bottiglie, di pietanze fredde e di [...]

[...] il fritto; ma Irene, al vederlo scalmanato, lo mandò in camera a cambiarsi ed a riposarsi, disponendo che s'indugiasse qualche altro minuto [...]

[...] domestica che cambiava i piatti: — qui si soffoca, per Dio! Respirava a fatica. Trovò che c'entrava a meraviglia un piccolissimo riposo. Ma poichè veniva [...]

[...] prese il coltello; per abitudine antica, sbirciò l'affilatura della lama, e parve contento. Ma d'improvviso, invece di tagliare, si alzò; guardò di [...]

[...] slanciarsi a soccorrere il caduto. Ma non perdeva la testa; doveva aver già compreso di che si trattasse. All'apparire delle due donne e di un [...]

[...] malessere. Si strinse nelle spalle. Non era precisamente perplesso; ma cercava forse una frase. Infine dovette averla trovata: — Bisogna avvertire i [...]

[...] figli, senza perder tempo. Irene capì ch'egli conosceva la famiglia, e si sentì maggiormente a disagio. Arrischiò nondimeno un'obbiezione. — Ma [...]

[...] indistinto prodotto dalla paralisi. — Son qui, papà! — diss'ella; — mi riconoscete? Egli ammiccò, con una grande soddisfazione; ma ricadde subito [...]

[...] ancora le lezioni promessele; ma aveva aperto per due volte in sua presenza il forziere dove si custodiva ancora il danaro occorrente per le spese [...]

[...] . Ma d'improvviso ebbe un moto felino: frugò il forziere; s'impadronì del foglio che cercava, piegato e deposto nel fondo; lo cacciò in tasca [...]

[...] nota desolata sopra ogni oggetto, in ogni angolo, in quel silenzio dove un uomo moriva, ed una donna taceva, assorbita dai propri pensieri. Ma lei [...]

[...] intiere; abdicava non solo a Teta, ma agli altri pure. Doveva cercare apposta d'esser sempre occupata del suocero od altrimenti, quando la famiglia [...]

[...] disperazione non diminuirebbe certo la nostra sventura. — Sì, — balbettò Teta; — ma tu non perdi il padre, tu! — D'altra parte, — proseguì egli, — dobbiamo [...]

[...] forse di avere oltrepassato, in quel momento, i limiti della convenienza. Ma, dinnanzi alle mute interrogazioni della famiglia, compiè il suo [...]

[...] lampeggiarono; ma Irene, sbalordita di sentire il cavaliere Furlin così esattamente informato, non seppe nascondersi il colpo che la faceva impallidire [...]

[...] spogliazione. I Furlin si fecero un cenno d'intelligenza, ed il cavaliere Paolo riprese il suo aspetto desolato: — Ma è possibile occuparsi ora di simili cose [...]

[...] donna di abbandonarsi così sola al suo dolore? Ma, in fondo, non era tranquillo neppur Mario. Negli ultimi giorni Irene aveva molto cambiato con [...]

[...] essere così! Che cosa sarebbe accaduto, altrimenti? Ma i suoi timori ingrossavano di continuo. Anche nell'incidente provocato da Furlin, Irene non si [...]

[...] nelle occasioni funebri. Il suo dolore era certamente legittimo; era anzi un dovere, e dimostrava quanto egli fosse un buon figlio. Ma un uomo [...]

[...] comune. Col non rassegnarsi, sarebbe stato crescergli un dolore al di là della tomba. Ma gli stessi confortatori, di nascosto, trovavano curiosissimo [...]

[...] io? — si offrì Mario. — No, no! — rispose subito la giovine donna senza guardarlo; — è inutile. — Ma...? — No! Fu un rifiuto imperioso, che non [...]

[...] ritornare a farlo, dopo essersi preparata per uscire. — Ma perchè se n'è andata? — balbettò Pippo, quando ella non fu più presente. — Ha fatto [...]

[...] bene. — Sì, sì! Vedrò... — Fa' a modo mio! S'intende che domani, a buon'ora, tornerai. — Ma lasciami stare! — interruppe Mario impazientito. Si [...]

[...] seccatura. Perchè, infine, a non esserci direttamente interessati, queste cose sono delle vere seccature... — Bene, bene! Ne parleremo domani. Ma [...]

[...] aveva chi sa quali idee per la testa. Non voleva i quattrini soltanto per esser lei la padrona e disporne a proprio talento; ma era certo che una [...]

[...] nessuno ormai poteva toccarlo più, fino a ragion veduta; tutte le misure erano già state prese. Ma nessuno della famiglia doveva, a priori, neppur [...]

[...] sorpreso di non trovarla alla riunione; ma non chiese di lei. Il cavalier Furlin, giovandosi della sua posizione di padrone di casa e di erede [...]

[...] , lasciando alla sorte il deciderne l'assegnazione rispettiva. Libero ciascun erede di alienare la propria parte; ma vincolato a preferire, a parità di [...]

[...] Trastevere: quindicimila. Quota parte di ciascuno: ventisettemila lire circa, non calcolate le frazioni di migliaia. Ma non c'era convenienza a [...]

[...] immischi. Penso io a risolvere la quistione, domani. — Ma siamo certi che quel danaro ci appartenga veramente? — domandò Mario. Gli altri sussultarono [...]

[...] quel momento. Ella era già in lutto rigoroso: il suo viso mostravasi di un pallore marmoreo. Non andò a baciare la cognata; ma, con un saluto lieve [...]

[...] : — Non l'hai detto? Perchè? — A quale scopo? — diss'egli balbettando. — Nessuno te lo impediva; ma non era necessario... — Era necessario, invece [...]

[...] . Ella indovinava i sordi fremiti ond'erano agitati Pippo ed i Furlin. A sua volta lei pure tremava; ma non era scossa per ciò la risoluzione che l'aveva [...]

[...] Teta: — ti prego di scusarmi, Irene; ma bisogna che tu ci spieghi questa necessità della tua presenza qui! — È appunto la mia prima intenzione [...]

[...] ... — Eccettuato me, — disse Mario. — Tu? — fece la giovine donna. — Ebbene, ti ringrazio della tua buona intenzione; ma non voglio che tu ti dia [...]

[...] sul serio? — domandò Mario, esprimendo il nuovo stupore che l'ultima frase suscitava in lui. Ella non mostrò neppure di averlo inteso. Ma la [...]

[...] le influenze intese ad alienarle l'animo di Pippo; ma non disperava che quest'ultimo, in seguito, potesse rifletter meglio. Dal canto proprio, ella [...]

[...] serio, in nome di Dio! E tu, cara Irene, scusami; ma mi pare che tu abbi dimenticata una cosa essenziale. Hai riconosciuto tu stessa, che i tuoi [...]

[...] interessi sono in conflitto coi nostri. Ma allora, bisogna bene che tu accetti le conseguenze di questo stato, diremo così, di guerra. Dire ai figli [...]

[...] di nostro suocero che i capitali del padre loro ti appartengono, è molto; ma non basta. — Cioè? Dubiti, per caso...? — Ecco l'importante. Credo [...]

[...] . — Ma non ti accorgi che ti lasciano solo? — osservò Teta, non appena marito e moglie si trovarono soli. — E credi che mi stimerei fortunato se fosse [...]

[...] patrocinatori delle due parti garantivano a ciascuna l'esito favorevole, ma la causa prese subito una fisonomia di litigio imbrogliatissimo ed interminabile [...]

[...] improvvisamente solo, invecchiato ed al verde. Ma, per indovinare quest'ultima circostanza, occorreva una grande penetrazione, giacchè, se la fortuna lo [...]

[...] quella lotta formidabile, destinata a rendere più chiassosa la catastrofe verso la quale camminava velocemente. Ma era un fenomeno che non riusciva [...]

[...] qualunque nel mondo. Ma egli era indicibilmente stanco. Aveva invano tentato, come un rimedio, tutte le tempeste dell'esistenza. La piaga del suo cuore [...]

[...] stordimenti di una esistenza febbrile non riuscivano a placare certamente il suo dolore; ma gli risparmiavano almeno certe crisi di viltà, in [...]

[...] aveva ricevuti già tanti; ma che importava? Uniti insieme tutti, non valevano quell'uno che intendeva lui: un bacio da restarne fulminati! Poi [...]

[...] gli lasciò un viso brusco d'uomo preoccupato; ma si rasserenò appena in istrada. Andava da Morteo, al Corso, dove alcuni amici lo aspettavano per [...]

[...] di essersi messi interamente d'accordo su questo punto delicato, ma, all'angolo di piazza Colonna, fu una quistione esaurita. La brigata si [...]

[...] in piazza Sant'Eustacchio, tenne, senza farci caso, il lato dove si apriva la bottega di Pippo. Ma nel raggiungere la vetrina, si trovò appunto [...]

[...] con amichevole disinvoltura. — Tira via! — soggiunse Mario, sempre allegramente: — è un pezzo che non ci vediamo. Ma non c'è neppure da chiederti [...]

[...] fronte: — Mi credi venuto con qualche secondo fine? — Ti pare possibile ...! — Sta' zitto! Lo credi! È uno sciocchezza. Ma, passando di qui per caso [...]

[...] servente. Ma tu! Quale motivo hai di farmi il broncio? Pensi sul serio che Furlin ed io non difendiamo anche la tua causa personale? Sorprese nel [...]

[...] . Che vuoi! mi affatico a persuaderti della mia sincerità. — Ma s'è inutile! — dichiarò Pippo, diventando ad un tratto cordiale. — Ho io qualche [...]

[...] sfuggire alcun segno compromettente. Ma l'esperimento dovette rassicurarlo: appena uscita la giovine donna, domandò a Mario: — Come la trovi? — Trovo [...]

[...] il fratello, colpito anche dal tono singolare delle ultime parole; ma non gli riuscì quel giorno, come non gli era riuscito in altre simili occasioni [...]

[...] Mario. — Ma ti viene un'idea matta. Non ti pare che la mia ricomparsa in casa di tua moglie solleverebbe un vespaio di pettegolezzi? — Allora se ne [...]

[...] , impegnato in un litigio giudiziario contro sua moglie, così grave come era quello promosso appunto da Mario. Ma quest'ultimo se n'era preoccupato [...]

[...] fratello come di uno stromento! Ma, in fondo, Pippo gli dava le nausee ed i raccapricci che gli esseri immondi destano spesso sui temperamenti [...]

[...] c'è suo fratello, — disse alla domestica che gli aveva aperto. — Ma il signor Pippo non c'è, — osservò la ragazza. — Avvertirò la signora [...]

[...] . Intendi di partir presto? — Prestissimo. Me ne accadrebbero di belle, se non mi risolvessi! Ma non merita il conto parlarne. Ella fece un lieve [...]

[...] continuare! — esclamò Irene, interrompendolo col viso alterato da una collera orgogliosa e cogli occhi risplendenti di ardire e di sfida. Ma fu per [...]

[...] rovinato, — diss'ella, — e pensi a mettere i confini fra te ed i tuoi creditori. Ecco tutto. — Sbagli. Sicuro! per causa tua, sono rovinato. Ma non mi [...]

[...] allontanò dirigendosi in fondo al salotto, verso una sedia dove aveva lasciato il cappello. Ma, immobilizzata dallo spavento, la giovine donna vide il [...]

[...] istantanea. Ma dei vicini accorrevano; la casa andava in subbuglio. Delle figure si affacciavano alla porta del salotto e si ritraevano vinte una dopo [...]

[...] calmarsi, di farsi coraggio e di uscire; ma più ancora le chiedevano come fosse accaduto il fatto, s'ella vi era stata presente, perchè non aveva [...]

[...] guardarono muti, al disopra del cadavere del suicida. Pippo rabbrividì, si ritrasse assalito dalla paura di quella donna. Ma già ella non lo vedeva [...]

[...] in gabbia, resa impotente ad azzannare i nemici; ma non domata. Non si faceva illusioni sulla rovina dei suoi vecchi disegni. Non riusciva neppure a [...]

[...] quale poteva sicuramente contare. Ma la lite contro gli eredi di Gregorio Ferramonti, costosissima, avrebbe fatto a questo meschino peculio delle [...]

[...] interessi commerciali, ma diventava inoltre un tipo d'uomo bizzarro, che si andava a sentire per farne una scorpacciata di risa. Pareva che [...]

[...] chiodi, per farlo interdire, e per spogliarlo, evidentemente! Bravi, per Dio! Ma non si figuravano chi era lui! Egli stava sull'avviso [...]

[...] , trattandolo come si tratterebbe un bambino riottoso. Voleva fare a modo suo? Padrone! Ma restava inteso, che lo avrebbero lasciato morire sulla paglia [...]

[...] scuoterlo e di interrogarlo; ma non le udiva: continuava a tremare con un tremito orribile che faceva ballare i suoi muscoli tesi; a piangere, con un [...]

[...] tranquillo, assopito dalla prostrazione e dalle droghe somministrategli. Ma, al suo risvegliarsi, e nei giorni appresso, quand'egli fu pure in grado di [...]

[...] automa nelle funzioni di quella sua meccanica animalità, in cui era soppressa anche la resistenza passiva. Ma il curarlo in casa, ridotto così [...]

[...] causa. Pippo ricominciò a tremare ed a piangere lungamente, accasciato sopra una sedia. Ma, questa volta, il suo dolore ebbe degli spasimi, dei [...]

[...] Ferramonti, colla scusa di prender lei in moglie, era andato a rimpannucciarsi. Ma sì! proprio lei, era stata il demonio in gonnella!... quell'altro, il [...]

[...] , mentre l'amico si metteva coraggiosamente in salvo. L'ha ferita. Lo hanno arrestato. Ma sai: mi ci è voluta tutta per portare le cose fino a [...]

[...] appena, nella commozione, ad articolare le parole. — Fra tre mesi. Ma rammenta bene quello che ho passato! Ne ho assai di dolori, di delusioni e di [...]

Zuccari Anna (Neera)
Un nido
5 1880 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 186 occorrenze

[...] ritiro. Come bella donna, bisogna dirlo, era agli sgoccioli; ma se la cronaca non mente, ella l'aveva fatta al tempo prima che il tempo, 8 la [...]

[...] , misericordiosamente benigno, salvò con queste parole: Va e non peccar più! Ma la Rosa invece tornò a peccare, ecco la differenza. Era una donnona grande e [...]

[...] riuscita ad ammonticchiare quelle cinquanta lire, parrebbe un terzo segreto; ma io non lo conosco davvero. So che la famiglia Spiccorlai, antichi [...]

[...] . Con quei frutti, tanto erano meschini, si poteva morir di fame; ma la Rosa li ampliava a suo talento; spendeva, faceva, disfaceva. Purchè non si [...]

[...] : Voglio! I calzoni servivano poco, in quei casi alla signora Rosa — ma erano casi tanto rari! Abitavano una lurida stamberga sul corso Garibaldi [...]

[...] . Certo la signora Rosa non vi stava per propria elezione. Ma quando ritta sul ballatoio in pompa magna impiegava un buon quarto d'ora a raccogliere le [...]

[...] umide dei muri e le numerava con gioia. La Rosa vi sgualciva nel passare 14 gli sbuffi dell'abito maledicendo all'avarizia del marito, ma [...]

[...] : — Spiccorlai! Sulla soprascritta c'era forse signore, ma non credette necessario ripetere quel titolo in mezzo a quella corte. — Non abita in questa [...]

[...] maledetta casa un tale Carlo Spiccorlai? Ohe! La domanda era rivolta alle grondaie gocciolanti e alle travi tarlate, ma parve l'udisse il vecchio [...]

[...] con insolita dolcezza e si poteva credere perfino che una parola meno aspra dovesse uscire dalla sua bocca, ma erano lampi. Generalmente si [...]

[...] dietro, le magre costole del suo petto batteva un caldo cuore. Ma per la Rosa, Amarilli aveva tre difetti di prim'ordine: era donna, cognata e ne [...]

[...] sapeva più di lei. Vi sono molti supplizi, ma un supplizio lento e terribile è quello di un essere intelligente soggetto alla ignoranza cattiva [...]

[...] rari in quella famiglia — curiosa anche, dopo aver pronunciato: chi sarà mai! aspettava in silenzio. Ma il vecchio non aveva fretta. A settanta [...]

[...] , il timbro: la depose, la riprese, era forse commosso anche lui, ma a capirlo bisognava essere bravi. Amarilli gettò un'occhiata inquieta verso [...]

[...] ridere su una tomba appena chiusa. Giovanna ha sbagliato lasciando la sua famiglia, ma che colpa ne ha la fanciulla? Il vecchio non l'ascoltava [...]

[...] era uscita? Nel tavolino non si vedevano cassette, il vecchio non s'era mosso e non poteva muoversi; alla magia Amarilli non ci credeva, ma da [...]

[...] ; che probabilmente la posta non lo avrebbe accettato. — Una busta, una busta — borbottava l'avaro — quanto costerà? 25 — Ma, credo, almeno [...]

[...] due centesimi... Il vecchio prese tempo a riflettere. Amarilli si aspettava ch'egli dicesse ancora: «Voltati di là», ma invece disse: — Scendi [...]

[...] avanti un argomento inconfutabile; ma suo fratello rispose asciutto: — Dunque non facciamone nulla! Se la povera ragazza avesse posseduto il valore [...]

[...] ?... Alcuni giorni prima la vicina le aveva offerto di guadagnare qualche cosa ricamando un grembialino per il suo bimbo; ma Amarilli, che [...]

[...] a suo nipote Renato, ma per far posto agli altri doveva mettersi i piedi in bocca. Sì, eh? Sì?... Con una mano sul fianco, rossa come un [...]

[...] peperone, tenendo coll'altra il cappello che s'era strappato violentemente dalla testa, 29 aveva tutta l'aria di voler slanciarsi sul vecchio; ma [...]

[...] parlato al vecchio in favore di quella pettegola che doveva arrivare, ma quando si mangia il pane degli altri si dovrebbe avere maggior discrezione [...]

[...] soggetto, ma sempre nel massimo trasporto della collera, la Rosa variava piacevolmente il divertimento del vecchio cattivo che ghignava: 32 [...]

[...] del vecchio. Egli li lasciava fare, li lasciava ridere alle 33 sue spalle, ma dentro di sè diceva: riderà bene chi riderà l'ultimo. Il nipote [...]

[...] della Rosa era un giovinastro di professione commesso, ma di fatto quasi sempre ozioso. Lo avevano sopranominato il Moretto e teneva a fare [...]

[...] soggetto — oh sì, la signora Rosa confessava ch'egli era un cattivo soggetto, ma tanto amabile — era versato nella scienza difficile di allacciare [...]

[...] ogni sera con pochissime varianti. Ma la variante c'era quella sera; nè la signora potè contenere a lungo la bile che la divorava a proposito [...]

[...] vittima. Gridava un po' troppo per una vittima, non c'è che dire; ma Renato finse di credere e si commosse al punto di stringerle [...]

[...] , ringrazia le provvide leggi 39 e la società ingentilita, ma queste vergini senza corona, queste martiri senza palma non sotto esse da [...]

[...] quanto la circondava. Veniva a chiedere un pane in quella casa, lei, vestita come una dama! La Rosa non c'era fortunatamente, ma il sucido vecchio [...]

[...] involontario: — Qui?... oh mai, mai! — Donne... — incominciò il vecchio senza pur salutarla, ma una mano tremante 41 venne a cercare la mano [...]

[...] si era sforzata di adornare con tendine bianche e con qualche fiore, ma che nonostante aveva tutta l'aria di una prigione. — Qui? — fece ancora [...]

[...] bella, l'altra avvizzita dagli anni e dal dolore, si somigliavano nell'anima. Le loro fronti non erano ugualmente lisce e trasparenti, ma le linee [...]

[...] sua madre; era nata fra amore e i sorrisi; aveva veduto la sua culla circondata non di oro o di gemme, ma di fiori, di canti e di letizia. Vergy [...]

[...] , la sua influenza modificava le asprezze del sangue Spiccorlai, così che la sua compagna trascorreva al di lui fianco una modesta ma tranquilla [...]

[...] — eppure i denari furono spesi nel piatto. Questo aneddoto non fa molto onore all'uomo e al padre di famiglia, ma i poeti lo possono [...]

[...] belle cose che per lui erano il maggiore dei bisogni; forse qualche volta il pane scarseggiava anche a loro... ma la poesia mai. Le creature [...]

[...] ch'egli amava dovevano sempre muoversi in una atmosfera di luce e di illusioni; abborriva la miseria, ma più che la miseria le apparenze di essa [...]

[...] al seno l'unica figlia giurando di voler vivere per lei — ma cinque mesi dopo la portavano via uccisa dal dolore. Ecco qual era stata la vita di [...]

[...] Spiccorlai lo si chiamava appena in punto di morte, insieme al prete; qualche volta si faceva a meno di tutti e due; ma Amarilli vegliava, e grazie [...]

[...] posso darti e di star sana, m'intendo io! Qui tutti siamo sani; mia moglie è pazza, ma è sana, e m'intendo io! Del resto tutte le donne sono uguali [...]

[...] casa di porta Garibaldi; ma tutto quanto vi era in lei di immateriale volava ancora nella cameretta di Bruxelles, in mezzo alle viole, ai [...]

[...] , finchè rinvenuto dalla prima sorpresa, zif-tac — una fregatina — e: — Qua la mano, cuginetta! - Ma siccome Editta, indietreggiando, s'era [...]

[...] spaventato la bella ritrosa. — Non mi badate, cugina. Faccio così perchè ho le mani asciutte, io ho sempre le mani asciutte, non è nulla. Ma [...]

[...] , non seppe dire una parola, ma, gettatasi nelle braccia di Amarilli, venne assalita da una convulsione spasmodica. Amarilli, che aveva sofferto [...]

[...] inutile, chiunque l'avrebbe capito; ma le zitelle mature sono molte volte più ingenue delle ragazze di quindici anni, e la buona Amarilli, che [...]

[...] sacrifici pur che Editta avesse meno da soffrire. Fu eloquente, vera, magnanima. 54 Ma il vecchio rideva. Nel suo dispregio generale per le [...]

[...] sotto, tutte le forme. Egli non aveva mai posseduto nè un cavallo nè un orologio, ma una donna per mala ventura s'era posta sulla sua strada [...]

[...] al vecchio marito! Ma al contrario di tutti i mariti the si vendicano al momento dell'offesa o per lo meno in un breve tempo seguente, il [...]

[...] seta gli passava accanto senza degnarlo d'uno sguardo, ma la guardava ben lui e forse pregustava il diletto che avrebbe provato la sua ombra [...]

[...] ... Mormorò una dolce promessa; sulle labbra della zitellona comparve un sorriso, ma le lagrime lo vinsero, e mentre Editta fuggiva correndo giù [...]

[...] volta di quei dirupi. Ora di capre non se ne vedono più; ma il nome resta e il paese si distende stretto e lungo come una tela posta ad [...]

[...] meraviglie ai suoi centomila lettori. Poeticissima, ma umile, senza effetti trascendenti, senza cascate, senza abissi, senza orizzonti. Il suo [...]

[...] silvestri — timidi adoratori. Tutto questo verde così fitto, così ombroso, forma un gran manto sulle spalle della montagna; ma come molti manti è [...]

[...] , priva d'ogni ingegno e d'ogni grazia, ma che per lui rappresentava il compendio delle perfezioni umane. Erano italiani e viaggiavano per svago [...]

[...] mattina, non far nulla, ma proprio nulla di nulla, erano le sue gioie. Spirito, istruzione, piaceri della mente, libri, musica, poesia, erano [...]

[...] della propria figlia. Ma Editta allora accarezzava altre speranze; non conoscendo i suoi parenti di Milano, le parve quella più gradevole vita [...]

[...] riccamente, colla gonna a strascico sopracarica di ornamenti, ma aveva due 68 bottoni slacciati alla vita e una cravatta rosa macchiata di [...]

[...] lieto della visita. Strinse le mani di Editta, la fece sedere, la tempestoò di domande, ma si fermò sbigottito udendo un piccolo colpo di tosse [...]

[...] ancora di pasticche, Rachele? — Sì, ne ho, ma non mi piacciono; preferisco le caramelle di limone e più ancora gli africani colla crema. Bruno [...]

[...] . Bruno si affrettò a soggiungere: — In verità Rachele è un'ottima ragazza, ma ha l'abitudine di metter fuori tutte le fanciullaggini che le passano [...]

[...] , esclamò improvvisamente: — Io ho sonno. Andiamo a letto? La proposta fu accettata con piacere. Rachele si ritirò subito nella sua camera, ma [...]

[...] . Rachele non era bella, e nulla sotto questo rapporto la consacra alla pietà del poeta; ma nell'ordine della natura è pure un atomo 74 del gran [...]

[...] parola? Rachele era tisica. Primo stadio — dicevano i medici — ma chi ne sa nulla? Vedendola sempre, stando insieme, un po' la tosse, un po' gli [...]

[...] . Questa sicurezza, questa baldanza imperiosa e decisa non ingannavano Editta, che anzi riconosceva in esse un pronostico allarmante; ma Bruno [...]

[...] una goccia d'umore fecondo circola nelle radici, la primavera compie il miracolo, ma quando quella goccia manca, soffiano invano le tiepide aure [...]

[...] due fanciulle scendevano spesso il sentiero che dal paese conduce alla Sonna, ma ben presto Rachele trovò questa passeggiata monotona e preferì [...]

[...] la via maestra dove almeno si incontrava qualcuno; ma appunto per questi qualcuno non potevano andarvi sole, essendo il decoro e le convenienze [...]

[...] consiste nel non preoccuparsi affatto di queste tre. Beato chi la segue. Ma si danno anime irrequiete e superbe che non accettano l'elemosina [...]

[...] sfuggiva spesso. Credeva di essere positiva, ma il capo le spaziava nelle nubi fra sogni dorati e splendori rosei. Cresciuta in mezzo ai libri e [...]

[...] idealisti. Vi è una poesia che è luce, ma ve n'è una che è nebbia; questa nebbia appunto avviluppava il cervello di Editta che avrebbe voluto il [...]

[...] ingenua, ma non era nemmeno una donna, perchè della donna le mancava la sapiente esperienza e la bontà indulgente. Era cara, gentile, simpatica [...]

[...] , ma qualche cosa di duro, di aspro traspariva a rari intervalli 80 dal suo contegno; pareva alterigia, e forse lo era un poco, ma più assai [...]

[...] , l'angelico cuore di Amarilli; ma siccome la zitellona si adattava a vivere in quell'ambiente e con quelle persone, Editta concluse che era un'anima [...]

[...] passeggiava sotto gli alberi carichi di frutti, ignorando che la natura li maturava per lei. Ma il grano nascosto nella terra, la larva nel [...]

[...] parola; ma le sue troppo solite considerazioni la trattennero; si domandava d'altronde che cosa poteva dirle, e finì col non dire nulla. Molte [...]

[...] sua fierezza; chi sa, sarebbe forse arrivata ad accarezzare colla sua manina sdegnosa il bimbo della mugnaia — ma il mulino era chiuso. La [...]

[...] — ma certamente fu un po' inquieta. Che fare? L'acqua non era alta, verissimo, ma bisognava per lo meno essere inseguiti o avere il fuoco alle [...]

[...] dall'altra parte; ma l'ora era tarda; Rachele doveva aspettarla senza dubbio, e il signor Bruno che cosa avrebbe pensato? Editta si pose a correre [...]

[...] di qua e di là cercando un passaggio o un'idea. Provò a gettare nell'acqua alcune pietre coll'inten- zione di passarvi sopra, ma le pietre [...]

[...] volle arrischiarsi; ma al primo passo l'acqua le salì fin sopra la caviglia, strappandole un grido di sgomento e di dispetto. 85 A quel [...]

[...] avere sfiorato l'acqua neppure col lembo della gonna. Nel brevissimo tempo della traversata Editta non fece nessuna riflessione, ma istintivamente [...]

[...] lo sconosciuto; il suo sguardo fu rapido come un lampo, ma bastò per farle comprendere il grosso sbaglio che aveva commesso. Un rossore intenso [...]

[...] Rachele non disse nulla; dunque lo conosceva anche lei e le premeva poco. La serva tornò in cucina e il discorso cambiò; ma Editta non fece altro [...]

[...] , in teatro, attraverso le doppie lenti di un binoccolo; ma quelle sensazioni effimere e comuni non potevano paragonarsi all'impressione viva che [...]

[...] il suono della sua voce, i gesti, l'espressione. Parole non ne erano corse molte, ma le sembrava che si fossero dette tante, tante cose. A me [...]

[...] vero che Editta vi spendesse dietro tanta immaginazione, ma se vogliamo essere sinceri, dobbiamo rammentare quello che si fece noi la prima volta [...]

[...] !... Badi, si brucia le scarpe. Sarà; ma assicuratevi lettrici che bruciava maggiormente una parola sulle labbra di Editta. Ella voleva chiedere [...]

[...] la provvidenza della valle. Zucchero niente? 92 — No. Ella avrebbe voluto dire: In qual modo è la provvidenza della valle? — ma non lo [...]

[...] stette un minuto ferma davanti alla buona donna. Sembrava decisa a voler parlare ad ogni costo, ma un no improvviso e risoluto dovette decidere la [...]

[...] poveri e cogli ignoranti. Insomma, è il signor Giovanni. Io l'ho visto nascere; suo padre era organista qui, ma lui è stato via molto tempo, poi [...]

[...] c'è che dire; la brava creatura aveva fatto continuando ad agitare la mano sul riso per non perdere tempo, ma quando gettava via un granello di [...]

[...] domandare a sè stessa: Oh! vecchia Margii, la riconosci quest'aria? Ma un altro avvenimento ruppe il filo alle investigazioni della buona [...]

[...] . — Sì. — Coi tacchi alti. — Sì. Siccome Rachele tossiva ancora, Bruno si alzò per versarle da bere. La ragazza bevette, ma tenendo in mano il [...]

[...] poichè sono robusta, mi pigliano con impeto, sopraggiunge la tosse e la febbre, ma non è niente. Tu e il medico mettete giù un grande apparecchio (si [...]

[...] fermò un istante per prender fiato) e non è niente affatto. - Sicuro; niente affatto. Prendi una pillola... — Ma se è inutile! Inutile... pur [...]

[...] coperta. — Fischia ancora, papà. 100 L'infelice fece udire un fischio disarmonico e stuonato. Rachele si pose a canzonarlo; volle ridere, ma [...]

[...] bocca 101 larga e brutta che lasciava vedere i denti piu brutti ancora; ma Bruno la contemplava in estasi. Ai suoi occhi non vi era creatura [...]

[...] più bella nè più perfetta. Era sua figlia, l'aveva fatta lui, gli apparteneva. Questa ragione, brutale se si vuole, ma fonte del più elevato [...]

[...] ; ma che serve? Egli amava quella ragazza tisica, quella ragazza che stava per morire, e nessun'altra cosa al mondo poteva distoglierlo dal suo [...]

[...] , ridere, parlare — ma ora non parlava, nè rideva. Appoggiata al guanciale, la sua faccia livida e in fossata presentava già il profilo d'uno [...]

[...] campanello, ma l'ammalata la pregò di scendere ella stessa in cucina. A metà scala Editta vide due uomini che fermi sotto il portico discorrevano a [...]

[...] bassa voce. Uno era Bruno e altro non si distingueva bene, ma ad una certa casacca di fustagno e all'alta gambiera di uno stivale da caccia [...]

[...] giovani. Editta non pensava certamente a fermarsi; ma prima di salire dovette per lo meno fare un cenno di capo a quell'ospite che il padrone di [...]

[...] , paurosa della risposta, ma la risposta non venne. Si pose allora per calmarsi a lavorare, e Rachele la guardava cogli occhi grandi, sbarrati [...]

[...] giorno; ma Eclitta si ricordò le parole del signor Giovanni, le riuscì chiaro aveva parlato in suo favore mosso da un sentimento delicatissimo [...]

[...] tutta sola per i sentieri. Ma dal canto suo Margii non era donna da lasciarsi sfuggire una bella occasione; quella gita era una festa per lei, e [...]

[...] Editta si sentiva più buona, più tollerante; le sue idee erano meno grandiose, ma infinitamente calme e consolanti. La natura prodiga il suo fascino [...]

[...] fermarsi, ma con un sorriso amichevole, la vecchia le disse: — Vien su bene, eh, quel piccino? Bello e vispo; che Dio ve lo conservi! Non erano [...]

[...] molte parole, nè difficili, nè sublimi, ma valsero a irradiare il volto della madre. Editta non le aveva mai trovate quelle parole — era pur [...]

[...] l'ampio fazzoletto da testa e procurando d'evitare le ineguaglianze del terreno per non guastare i suoi zoccoli nuovi. — Ma dove andiamo alla fine [...]

[...] collinetta, ma si udiva sempre il gaio mormorìo dell'acqua saltellante fra i sassi, mormorìo dalle cadenze soavi, eppure solenni in mezzo a quel [...]

[...] soldatesca. — Che ne dice, signorina? Le pare che questo sia un bel cantuccio di paradiso? — esclamò trionfante la vecchia Margii. — Ma sì, davvero [...]

[...] della padroncina. Io sono venuta a portarvi la semente dell'erba matricaria; il signor Giovanni sa che cos'è. Va bene; ma entrate intanto [...]

[...] già preparando un acerbo rimprovero per la sciocca femmina che l'aveva attirata in casa d'uno sconosciuto; ma guardandosi attorno in quella [...]

[...] intense da quel nome pronunziato a caso, ma che ella non poteva più ascoltare con indifferenza. La figura del signor Giovanni le compariva [...]

[...] belle cose, ma la chiave l'ha sempre con lui. Che pensava? Non so — non lo sapeva ella stessa. Come trasognata lasciò cadere il mazzo dei [...]

[...] che non osavano parlare — ma tacendo si guardavano, e per questa via innocente e perfida penetrava più che mai nei loro cuori l'estasi del [...]

[...] amor, com'ei travaglia. Ma il contro attacco venne, troppo naturale nel suo carattere altero. Chi era alla fine il signor Giovanni? Bello, sì [...]

[...] , simpatico, intelligente, ma chi era? Il figlio di un povero organista — e lui un povero allevatore di animali, un contadino, un dottore senza [...]

[...] . In una parola, essa lo amava forse, ma si vergognava di lui. E la battaglia era fortissima, le sconfitte frequenti, la vittoria incerta. Lo vedeva [...]

[...] d'amore e di pensieri. Una sera si trovarono per combinazione in corte, al lume della luna; nessuno dei due parlava — erano vicini, vicini, ma non [...]

[...] si sentiva forte. Egli ebbe un mesto sorriso prima di rispondere: — E lei non ci vivrebbe? — Non so; ma mi pare che un uomo dovrebbe anelare a [...]

[...] colle creature diseredate, l'uomo cui è guida la carità, fiaccola l'amore — aveva incominciato con calma, ma la sua voce si animava parlando e [...]

[...] , che non valeva la pena di discutere un sentimento al quale egli non poteva giungere. Giurò di non parlare più, ma e guardarlo?... Ecco che il [...]

[...] assicurata. Che Rachele morisse ovvero guarisse l'antro degli Spiccorlai l'aspettava ancora... Ma non voleva tormentarsi. Suo fratello le aveva [...]

[...] sensazioni erano diverse, ma ugualmente dolci. Nell'immensa bontà del suo cuore la pietà e l'amore tenevano i primi posti; dedicandosi agli altri [...]

[...] involontariamente un confronto con sè stessa — confronto che la sua lealtà le mostrava in vantaggio di Amarilli. Ma Editta appunto aveva bisogno [...]

[...] in segreto. Ma non erano giorni da parlar d'amore. Rachele camminava rapidamente alla sua ora estrema; il lutto era già nell'aria. * Nella [...]

[...] non guastassero i tralci. Aveva una camicia bianca finissima, ma nei polsini era già gualcita e 136 provò un fuggitivo rossore guardando [...]

[...] Amarilli — questi poveri tralci piangono ora orbati dei frutti che essi avevano nutriti, ma verrà il giorno che rideranno, perchè la consolazione [...]

[...] in un nido d'aquile, sdegnava fabbricarsi un altro nido. Avrebbe voluto mutare sè stessa ma la fiamma divina che opera tali miracoli non [...]

[...] sopra tutte. Standosi così impensierita si sentì prendere la mano. Giovanni non parlava, ma quando le loro mani si trovarono congiunte anche i [...]

[...] letto questa descrizione sul giornale delle mode e dove mai sperava trovare un giovinotto simile. — Qui, in paese, no; ma appena guarita voglio [...]

[...] brillante nel mezzo, ma se mi marito prima io vedrai che regalo! Dopo aver dette queste parole si lagnò di un forte dolore al petto e le scemò la [...]

[...] voce. Più tardi domandò ad Amarilli: — Sto male? — No, carina, ma parla troppo. 142 — Venne il dottore e trovò una febbre piuttosto [...]

[...] volle strappare di là a viva forza, ma Amarilli pregò perchè lo si lasciasse stare: — È l'ultimo giorno che passa con sua figlia! Ella si incaricò [...]

[...] di riprenderla; ma Editta? La zitellona si crucciava molto più per la nipote che per sè stessa. A Bruno in quei giorni non si poteva domandar [...]

[...] fiamma gioconda. Vuoi venire con me bel garofano dalle lunghe foglie, dai fiori di porpora? — ma avvizziresti, è vero, laggiù... perchè non c'è aria [...]

[...] dolci splendevano di energia. Aveva lottato con sè stessa e aveva vinto. Editta rispose: — Sono pronta; ma in casa Spiccorlai non vengo. 148 Che [...]

[...] meno nero del mio avvenire. Il signor Giovanni era venuto tutti i giorni dopo la morte di Rachele, ma in mezzo alla generale tristezza egli pure [...]

[...] parlare, ma il suo cuore era in sussulto, il cervello non le dava nessuna idea, nè la lingua una sola parola. Egli le prese finalmente le mani —tutte [...]

[...] e due — e Editta dovette sentire una lagrima calda, piena d'amore e di timore, caderle sulle dita prigioniere. — Non ho ricchezze da offrirle, ma [...]

[...] valore di una offerta che le assicurava l'avvenire, quella prova certa di essere amata la riempiva di 151 una dolce ebbrezza; ma il pensiero [...]

[...] , signor Giovanni, le sono riconoscente... forse anch'io ... ma è inutile farsi illusione; le nostre vie sono tracciate in un senso opposto; non [...]

[...] parole giuste e severe accrescevano le lagrime della fanciulla. Amarilli aveva parlato come madre, ma le toccava anche la parte d'amica e di sorella [...]

[...] magico incanto, poi chiuse i vetri, spogliatasi per metà si gettò sul letto, dove un sonno rapido la colse. Ma al primo raggio dell'aurora era già [...]

[...] , appisolata nel suo letto fra le dolcezze dell'ultimo sonnellino, avrebbe giurato che qualcuno apriva la porta di casa; ma fatta persuasa dalla [...]

[...] d'emozione, ma ferma ne' suoi propositi e come un'ispirata martire raggiante dell'umiliazione che stava per subire. Era uno slancio troppo [...]

[...] poetico e troppo poco ragionato quello che spingeva Editta, ma a chi perdoneremo la poesia e lo sragionamento se non vogliamo perdonarli al divo [...]

[...] . Si guardarono entrambi senza aprir bocca; lei vermiglia in mezzo alle lagrime, lui 160 bianco sotto la pelle bruna. Fu un momento solo, ma vi [...]

[...] amore era poco; le ho sagrificato il mio orgoglio e per questo sacrificio spero di essere perdonata. Egli volle interromperla, ma internamente era [...]

[...] segnerebbe col marchio del suo disprezzo se lo sapesse; ma ho fatto il mio dovere con me stessa; mi sono rialzata agli occhi di colui che amo per [...]

[...] dividendola, ne porse mezza alla fanciulla. — «Tu mangerai il mio pane... — voleva fermarsi, ma la citazione così spezzata non gli piaceva, e [...]

[...] . Ho trovato anch'io la mia rondinella, e il nostro nido lo poseremo in questa valle. Che ne pensa, Editta? Non dissero più altro; ma le loro [...]

[...] suoi giorni, e sa Iddio se Amarilli lo accettava con riconoscenza, disponendosi già la sua parte di faccendiera e di aia dei bambini futuri. Ma [...]

[...] correva e la signora Rosa pagava. Tutti i giorni, per dire il vero, speravano che morisse, ma egli li fece aspettare un bel pezzo, tenendoli [...]

[...] lucignolo, mandò un ultimo bagliore dalle sue pupille fulve e si addormentò per l'eternità. Ma il bello venne dopo, quando si lesse il testamento [...]

[...] sorella Amarilli e alla nipote Editta. Alla moglie nulla. Io scommetterei che il maligno vecchio aveva finto di morire, ma che un occhio [...]

[...] ? Amarilli non disse nulla, ma tirò fuori da una cassetta una bella corona di semprevivi ornata di nastri bruni, e gli fece leggere su quei nastri [...]

[...] qualche volta, come se un pensiero nascosto vi si agitasse. Lo interrogava, ed egli sorrideva; si sforzavano ambedue di parere calmi, ma in fondo non [...]

[...] lo erano; la passione li aveva ravvicinati, ma la confidenza non li univa ancora. — Le piacciono i versi? — domandò una sera Giovanni [...]

[...] continente e 171 non so in qual altro giornale. Mi hanno interessata moltissimo, anzi volevo leggere il libro, ma subito non l'ho trovato, e [...]

[...] parola; era chiaro. Ma, o Amor, come tramuti nostra natura! Editta non fece rimprovero di ciò al diletto del suo cuore, o per lo meno si affaticò a [...]

[...] liriche robuste alla divina natura, la gran madre universale. Le piacquero tutti, ma tornava con singolare compiacenza a rileggere più spesso i [...]

[...] punto di separarsi, Giovanni fece per dire qualche cosa a Editta, ma non so quale idea lo trattenne: ella abbassò gli occhi e si salutarono un [...]

[...] istante a folleggiare davanti, sì che la calza cadde dalle sue mani oziose e Bruno la raccolse. Ma la voglia di lavorare le era scappata; il fuoco [...]

[...] morse le labbra. — Non è vero; la apprezzo per quello che vale, ma vale meno della prosa... di quella che chiamano prosa — soggiunse ridendo. La [...]

[...] mezzo ai contadini? Perchè lavoro la terra? Ma mi dica un po' cosa farebbero di bello i poeti senza questa terra bagnata del nostro sudore, senza [...]

[...] guardarci con una penna in mano, sospirano, sbadigliano. e coprono di parole un foglio di carta. — Ma sono parole che scuotono, che commovono, che [...]

[...] capisce. Ma Amarilli ritornò annunciando prossima la mezzanotte. 180 * Al 20 febbraio ricorreva l'anniversario di Editta; ella compiva [...]

[...] preparando una torta di pastafrolla col ripieno; ma nemmeno Amarilli sapeva, essendo questo un segreto assoluto fra Margii e la cuoca del [...]

[...] volevano bene, ma era 181 impaziente di vedere in qual modo Giovanni festeggierebbe il suo giorno. Le giunse finalmente un magnifico canestro di [...]

[...] dei versi? Ma e allora perchè mandarli? Non sarebbe stata di miglior gusto una parola, una sola parola sua? Editta ebbe occasione di mettere ancora [...]

[...] alla prova il suo amore reprimendo un attuccio di dispetto, e disillusa, sì, ma rassegnata, lesse i versi. Sembravano un seguito a quei priori [...]

[...] . — Ne ho piacere — rispose il giovane, e si fermò aspettando che la fanciulla soggiungesse qualcos'altro... Ma così subito ella non disse nulla; dopo [...]

[...] ? — domandò Giovanni col suo dolce sorriso. — Più no, forse; ma con maggior gioia. — Orgogliosa! — E perchè hai aspettato tanto a dirmelo? Avevano [...]

[...] pane... Ma parliamo di me. Io amavo la poesia con ardore, con passione, colla cieca fede dell'ignoranza. Per essa troncai a mezzo le speranze [...]

[...] focolare letterario d'Italia, e mossi i primi passi nel labirinto, ma ad ogni passo era un disinganno. Non che il pubblico mi fischiasse — pochi [...]

[...] ; la valle si metteva in festa. Per molto tempo il torrente era rimasto asciutto, ma da quindici giorni le sue acque erompevano giulive [...]

[...] amanti? - E quest'altra camera bianca e romita come la cella di una monachina, di chi sarà mai? — Ma... sarà la mia — disse Amarilli con un [...]

[...] aprendo altri usci, ma non vedendosi seguita ritornò, sui propri passi e trovò Bruno immobile dove l'aveva lasciato. — La sua? — tornò a dire [...]

[...] . Amarilli non disse nulla per la semplice ragione che non trovò nemmeno un filo di voce. Bruno rimase un istante sconcertato, ma nel terrore di [...]

[...] strano si dipinse sulla fronte di Amarilli, e il signor Bruno tossì un paio di volte, nascondendo gli occhi nel fazzoletto. Ma chi ci badò? Margii [...]

[...] bizzarro, misto di furberia e di contentezza, crebbe l'espressione giuliva del suo volto; ma tenne la scoperta per sè, fregandosi nascostamente le [...]

Fucini Renato
Napoli a occhio nudo. Lettere ad un amico
3 1878 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 219 occorrenze

[...] , ci stringemmo come pazzi e dopo un breve, ma furioso assalto di domande che non aspettavan risposta, si montò di volo in una vispa carrozzella e [...]

[...] pentola a bollore! Ma ero troppo stanco da potermela godere. Mi doleva il capo, mi frizzavano gli occhi ed avevo tanto bisogno di riposo, che nulla [...]

[...] Vesuvio! Dio, Dio, il Vesuvio! il suo pennacchio, i suoi bagliori sanguigni! Ma tutto confuso, tutto annebbiato come il ricordo d'un ballo fantastico [...]

[...] veduto da fanciullo, o come le idee d'un nebuloso poeta del Nord che viaggia ispirato attraverso al regno dei sogni. Mi domandi di Roma. Ma che posso [...]

[...] Spagna altro che dalle descrizioni dei viaggiatori, dai libri letti, dai dipinti e dalle fotografie; ma se questo può servire, come io credo, a dare [...]

[...] descrive il De-Amicis nel suo Costantinopoli. Ma lasciando da parte i confronti, vieni con me, osserviamo Napoli quale è; percorriamo le sue [...]

[...] prender parte alla entusiastica dimostrazione, ad applaudire, a gridare ? evviva! ? ma a chi? La scena che si svolge davanti ai tuoi occhi non ha nulla di [...]

[...] se fa altrettanto dal canto suo. Ma quanto è bello, amico mio, quanto è seducente per chi ha una dramma d'artista nell'anima, l'effetto pittoresco [...]

[...] dell'abbrutimento e della miseria; ma ora lasciami caracollare a modo mio, lasciami respirare a larghi polmoni la voluttà di quest'aura marina che mi [...]

[...] fanciullesca, ma schietta, ti ponga davanti la falsificazione di una serietà che ho perduta tra la folla e che inutilmente andrei ora a ricercare. Chi [...]

[...] moltitudine di figli d'Adamo; ma il riflesso della gajezza che predomina su tale scena ti abbarbaglia per modo che le particolarità sfuggono a' tuoi [...]

[...] città di un monumento importante e forse ne avranno avuta l'intenzione, ma non vi sono riusciti. Il loro capolavoro che sarebbe il San Francesco di [...]

[...] nell'interno non sono che case comuni in proporzioni colossali. Ma neanche ai Borboni concessero i fati e l'invidia dei rivali lunghi periodi al [...]

[...] e non mi sono piaciute; di dentro non ne ho viste, ma mi assicurano che oggi si costruisce assai bene. Tanto meglio per il decoro dei costruttori [...]

[...] comode, abbastanza eleganti e tirate da cavalli generalmente piccoli, ma di aspetto robusto; corrono regolatamente, ma assai celeri sotto le [...]

[...] eccezione i più indomiti. Ma in ogni modo i cocchieri sono eccellenti. Con queste carrozzelle corrono, si insinuano in ogni più angusto passaggio e [...]

[...] roba senza esser mai pestati da loro. Spesso calando per una rapida scesa accade di sentire che il cavallo non cammina più, ma patina andandosene giù [...]

[...] , assistetemi voi.... Ehi! vetturino.... ma che lavoro è questo? vetturino! ? Il vetturino ti guarda e non risponde. ? Bà.... bada! bada a quella [...]

[...] signora, a quel ciuco, a quel ragazzo, a quel ragazzo!... ? Chiudi gli occhi per non vedere un eccidio e ti volti in dietro, ma in quel momento [...]

[...] stesso, dà falcate e scatta com'un ranocchio, ma il suo piede non attacca sulla lava lustra dall'incessante attrito.... ? Cocchiere, cotesto cavallo non [...]

[...] da dieci anni in poi è tanto rimpulizzita da non riconoscersi più. Me ne rallegro tanto tanto e non metto in dubbio quanto mi viene assicurato, ma [...]

[...] carro, ma un bove e un can mastino che gli faceva da trapelo io gli ho veduti da vero, come ho veduto un bufalo e un microscopico somaro tirare la [...]

[...] stessa carretta. Ma questi casi non sono molto comuni. Comunissimi però sono quelli di altri accoppiamenti come: una vacca ed un mulo; un cavallo ed un [...]

[...] davanti ad ognuna di queste apparizioni grottesche, ma nulla di tutto ciò. Ed è naturale, perchè se ad ogni originalità che ci capita sott'occhio ci [...]

[...] pennelli, arruotateli, strusciateli, consumateli fino alle barbe, perchè ora è tempo. Fermiamoci un momento ad osservare i venditori ambulanti: ma [...]

[...] giornali, di numeri del lotto, di stampe, di libri, di chincaglierie, di mazze, di burattini.... ma chi è buono a contarli? E tutti urlano e [...]

[...] del settimo piano. Allora solamente si chetano, ma non per stare zitti, veh! Dio ne guardi! ma per contrattare la vendita a venticinque o trenta [...]

[...] torri affilate! ? Bellissime ambedue queste regine del mare, ma quanto diversamente belle! ? Su la laguna posa languidamente la bellissima e pallida [...]

[...] matrona, stanca sotto il peso degli anni, povera in mezzo alle sue gemme, ma ricca d'orgoglio per antica nobiltà. Ai piedi del Vesuvio, la voluttuosa [...]

[...] e procace Almea, balla in ciabatte la tarantella, e canta e suda povera di tutto, ma ricca di speranze, di giovinezza e di sangue. Quella si [...]

[...] nutrisce di mestizia e di gloria; questa, di maccheroni e di luce. Quella coperta di laceri broccati, ma lindi; questa seminuda e lercia, dalle ciabatte [...]

[...] questo risparmio di fiato sia effetto d'indolenza? Non t'importerà di saperlo, ma se anche fosse questa la causa, mi somiglierebbe alla economia del [...]

[...] . Altri ne ho veduti, non solo bambini, ma uomini e donne adulti, con abiti così laceri, formati da tante cinquantine di pezzi, retti da tanti [...]

[...] nudità, ma il senso della vergogna mai. Quanto è portentosa la prolificità di questa gente, altrettanto sono facili i matrimonj. Il pensiero [...]

[...] , sono sconosciuti o quasi per loro. Qualche parola sconcia l'ho udita escire dalle loro bocche nel parossismo dell'ira, ma questa sconcezza non si [...]

[...] accosta nemmeno da lontano alle oscenità che è capace vomitare un nostro vetturino, non solo nella rabbia, ma anche quando, ad alta voce perchè sia [...]

[...] si presenti facile l'occasione; ma dove ci sia da mettere a repentaglio la pelle, Pulcinella difficilmente si espone. Scamotta colla massima [...]

[...] , brontolando e ostentando di mordere il freno, ma in fondo contenti come pasque d'essersela cavata a quella maniera. Se vengono alle mani, però, son cattivi [...]

[...] d'indipendenza quasi selvaggio, muore di fame, muore sul lastrico delle vie o nel tanfo delle spelonche dove abita, ma non vuole intendere nè di [...]

[...] , ma per non perdermi in lungaggini, te ne dirò uno solo che mi sembra abbastanza eloquente. Una signora napoletana di mia relazione prese a [...]

[...] sua carità; ma volendo da ultimo provvedere efficacemente ai bisogni di quella infelice creatura, ottenne per lui un posto, non mi ricordo più in [...]

[...] in pace, presentando così agli occhi dei passanti quel pittoresco, ma ributtante spettacolo che forse ha fatto alquanto esagerare l'idea che [...]

[...] commerciale del paese, onde molti, lo ripeto, rimangono involontariamente inoperosi; ma quando offriamo loro da lavorare, è un'atroce calunnia [...]

[...] , e la loro opera è intelligente e produttiva al pari di quella di qualunque altra popolazione della penisola. ? Mi sarò anche ingannato, ma non lo [...]

[...] passo in Toscana, e come ci accadeva incontrare tanto spesso a Milano, a Venezia e su i laghi, ma tutte le illusioni presto ti spariranno. Non ti [...]

[...] parrà d'affacciarti a una vasca per sentir cantare i pesci, ma poco meno. Qualche truppa di suonatori e cantatori la incontrerai verso le locande o [...]

[...] intorno ai caffè, dove vengono per danaro, anzi dove vengono in troppi e troppo spesso, ma chi canti per solo piacere di cantare le stupende e [...]

[...] che si racconta; ma ora che questa terra del canto è diventata la terra degli urlacci, può darsi benissimo che anche quaggiù le cose vadano [...]

[...] saputo somigliarlo ad altro che allo strepito roco d'una canna secca stroncata bruscamente. Ma tutto questo non tolga nulla ai lati pregevoli di [...]

[...] mani. Ma sotto quale enorme farragine di difetti restano soffocate le loro poche virtù! ? Con la più feroce usura si strozzano fra loro. La passione [...]

[...] come sono, ma veramente come non dovrebbero essere; si calano nel pozzo mettendo questi piedi in buchette scavate nelle sue pareti, finchè non [...]

[...] renderebbe l'operazione e l'acqua più pulite, anzi meno ributtantemente laide? Io direi di sì, ma va' a dirlo a loro. Ne ricusai un bicchiere che mi [...]

[...] venne offerto e dissi le mie ragioni, ma fu lo stesso che pestar l'acqua nel mortaio. ? Si nun facimmo accussì, comm'avimmo a fà, neh, signurì? ? Ecco [...]

[...] scrupolosamente l'orologio) mi alzai annoiato, ma sempre insistendo nel negare la elemosina. Non si perse di speranza. Mi si mise dietro per qualche [...]

[...] , abbracciandomi strettamente le gambe. Mi balenò l'idea di dargli un calcagno sulla testa, ma poi pensai: Perchè debbo punirti d'una vergogna che non è tua [...]

[...] , ma l'ho trovato anche più in su. Un operaio, al quale ebbi occasione di fare un piccolo piacere, venne per ringraziarmi. L'effusione, con la quale [...]

[...] tenerezza, ma rimasi bruttamente nauseato, quando, con l'aria della più spontanea ingenuità, mi disse: ? Eccellenza, comandate un vostro servo; io [...]

[...] pregiudizio non è attaccato il solo volgo, ma, tolte rare eccezioni, la intera città. Corna nelle botteghe; corna nelle case; amuleti alle catene degli [...]

[...] privilegio di costoro, ma appartiene alla intera umanità. Però fra questa gente ha le sue manifestazioni più spiccate. Ho assistito a qualche [...]

[...] mortali, è comune, è radicata in ogni classe di devoti; ma il lazzaro Napoletano va più in là, ed il suo Dio, o meglio il suo Santo se lo immagina [...]

[...] lato Nord son Piemontesi, dal lato Sud cafoni e niente altro; ma del rimanente, neppure per il loro nido sentono nobile affezione, non hanno altre [...]

[...] maraviglioso. Il Re non è nelle buone grazie di costoro, perchè sotto il suo regno i viveri sono rincarati; ma se Vittorio Emanuele attraversasse i quartieri [...]

[...] vuol dire oppressione; autorità, arbitrio; amministrazione, ladronerìa. «Coi quattrini sarei ascoltata, ma non ne ho; e allora che volete che vada [...]

[...] , giungendo al suo colmo, non si restrinse fra estraneo ed estraneo, ma fra parenti e parenti e perfino fra padre e figli. Ognuno riguardò il suo simile [...]

[...] preteso farle, finchè non sarà affatto scomparsa l'ultima delle cause che le dànno vita. La plebaglia ne ha paura, ma la rispetta, perchè da questa [...]

[...] momento potrà anche odiarla, ma la difenderà sempre, riguardandola come la sola, come l'unica autorità, dalla quale possa sperare qualche cosa che somigli [...]

[...] . Capisco che la gravità di quest'ultimo sproloquio è una stonatura di fronte alla leggerezza, con la quale ti ho parlato di altre cose; ma credi pure che [...]

[...] , non vi crederò. I camorristi hanno polsi e perciò si possono ammanettare; hanno corpo e figura e perciò si possono imprigionare e deportare, ma la [...]

[...] a briscola con chi aveva il dovere d'intimar loro l'arresto, ma la camorra non l'ho veduta mai. Mi è parso vedere qualcuna delle sue mille cause [...]

[...] gole d'inferno che vomitan fiamme e minacciano distruzione da ogni parte, ma, per il suo scopo, ha fatto peggio che a lasciar correre. ? Ormai lo [...]

[...] nulla più, ma le montagne che le stanno a ridosso e il panorama del Golfo che si gode di là, è stupendo. Conservo uno spiacevole ricordo di quella [...]

[...] aver più addosso il portafogli. Non volevo mettere gli amici a parte del mio disturbo, ma non avendo potuto nasconder loro l'imbarazzo, nel quale mi [...]

[...] trovavo e l'alterazione della mia faccia, mi domandarono con ansietà che cosa avessi. ? Mi hanno rubato il portafogli! ? Ma come! ma dove? ma [...]

[...] quando? ? Ora, ora nel momento; due minuti fa l'ho tirato fuori per dare qualche cosa a quel vecchio.... ? E ci avevi molto? ? Ci avevo tutto ? Ma ti [...]

[...] crudelmente inopportune? Avevo il portafogli in mano. Dileguata la breve, ma rabbiosa tempesta, mi scusai ad alta voce con gli amici, per aver loro [...]

[...] fama di questo cielo, ma considerato che la monotonia finisce con lo stancare, anche se del genere migliore, non ci dispiacque punto che certi [...]

[...] calde d'un sole, che mezz'ora fa aveva arrostito le palme di Siria; ma altri nuvoli un po' troppo compatti e forse troppo terrestri, ci facevan pagar [...]

[...] l'aspetto d'un castello da burattini, collocato in cima a un rozzo muraglione ciclopico. Il Sorrento dei poeti non è Sorrento, ma la strada che conduce a [...]

[...] ; l'uomo solo rimane inferiore in questa artistica gara e quanto al di sotto! Sarò stato sfortunato ne' miei incontri, ma quello che dico è precisamente [...]

[...] divina. Dio che angioli decaduti! Sono brutti i loro visi, ma più brutti poi se li riducono, perchè avendo il costume di tenere in testa una pezzola [...]

[...] uomini l'avrei incontrata con tanto entusiasmo in mezzo ad una selva d'aranci! ma non ebbi l'onesta soddisfazione. Gli uomini sono emaciati [...]

[...] case, vogliamo andarvi anche noi. ? Andatevi e farete bene, ma andatevi dopo d'aver visto tutte le bellezze dei prossimi dintorni di Napoli, perchè [...]

[...] Francese e tanto basta, per capire che doveva essere una persona gentile; ma, del resto, non capiva nulla. Era biondo, era grasso ed era pallido! che [...]

[...] potevo io pretender da lui? ? Ma non pare anche a lei impossibile che questo sole abbia il coraggio di tramontare dopo essersi veduto tanto bello nello [...]

[...] specchio di questo mare? ? mi guardava e sorrideva. ? Ma guardi Salerno, le prime catene della Calabria col suo Cilento nevoso! ma contempli quelle [...]

[...] l'ali; ma si serva degli occhi, Dio lo benedica, davanti a quel gruppo di giovinette che ci vengono incontro coi busti dai colori orientali e coi [...]

[...] segno solo d'ammirazione, ed alla prima occasione non mancherò di raccomandarlo alla misericordia del Signore, ma mi dica qualche cosa se no scoppio [...]

[...] devo esser sembrato a lui un grande imbecille, ma non mai quanto egli sembrò felice a me. Ma dove avrà rimpiattato colui i suoi charmant, i suoi [...]

[...] avvenimento. Tutti si affollano intorno ai nuovi arrivati; li guardano, li osservano, ma stando però a distanza e mantenendo un contegno semplice e [...]

[...] per visitare i dintorni, ma tutto con garbatezza di modi, con un sorriso onesto su la faccia, e.... inarcate le ciglia, amici miei, non vi [...]

[...] essere orride pei loro profili scabrosi e taglienti, ma i bracci montuosi dei caseggiati che s'inerpicano su quelle come tralci di edera bianca, e i [...]

[...] , ma che è stato di aquile, di poche aquile e dalla vita breve, ma aquile ardite che in piccolo stuolo, o correndo sui mari o meditando sul loro [...]

[...] , risposi che non gli avevo detto niente di tutto questo, perchè non me ne aveva presentata l'occasione, ma il viso mi deve esser diventato [...]

[...] del Tasso, ma non mi fu possibile trovarne traccia. Nessuno di quei popolani seppe rispondermi quando rammentai quel nome; nessuno canta le sue [...]

[...] Napoli fa le sue gite giornaliere toccando Sorrento. Ma il battello non venne. Era domenica e la fede puritana degl'Inglesi che formano sempre la [...]

[...] n'era rimasto nelle acque di Santa Lucia col suo puledrino acquatico, il quale, non dandogli biada, lascia strillare i regolamenti e l'orario, ma non [...]

[...] studiare che osteologia, mentre il cadavere di Pompei ha tutte le sue membra intatte; il suo sangue è fermo, ma non ha perduto il suo roseo colore [...]

[...] altra parte si mostra sempre severo, ma non mai sinistro, veduto da Pompei è truce. La sua massa apparisce da quel lato più scabrosa, più tormentata e [...]

[...] dell'osservazione che mi venne fatta in quel momento, cioè che tutte le pellegrine hanno la barba e gli uomini no; ma risi più che mai quando la cupola del [...]

[...] senza sale, e ringraziando mille volte la Provvidenza della grazia ricevuta. Ma volli aggiungere un'altra interrogazione, per conto mio, e la espressi [...]

[...] troppo, l'avevano, ma quella della maschera, quella fisonomia fissa, su la quale non si riflette nessun sentimento dell'animo; fredda ed inerte [...]

[...] per tutto, ma non v'accostate tanto, per Dio! ? E in quel mentre cercavo di schermirmi meglio che potevo, ma non bastò. Arrivato a casa potei [...]

[...] , aspettando che quest'importuno avesse loro levato l'incomodo. M'impostai per dare una pedata a quella che m'era più vicina, ma la vecchia mandò un [...]

[...] loro. ? Ma come! E saresti proprio affezionata a quelle bestie? ? Son trent'anni che ci ajutiamo fra noi, signorino. Date un soldo a questa povera [...]

[...] Grecia, ma la mia, lo sai per prova, non è ? græca fides. ? Su quel pagliericcio ammuffito veniva a dormire la sera il resto della famiglia [...]

[...] non allungar troppo questa lettera, ma per sommi capi cercherò di dartene una idea. In una specie di fondaco che esiste nell'interno di questo vico [...]

[...] antri mi arrivò al core una voce fioca e lamentevole. Cercai con gli occhi nell'oscurità, ma non potei scorgere l'infelice che la mandava. Domandai [...]

[...] d'appresso due comari. ? Mi fecero premura perchè la vedessi, ma con qualche scusa potei scansare quella vista dolorosa. Domandai soltanto se fra [...]

[...] quelle donne che l'assistevano v'era la levatrice, ma non intesero nemmeno il vocabolo. In un'altra stanza trovai un bambino di tre in quattro [...]

[...] intorno a noi, cercando persuaderla, ma su le prime non fu possibile farle intender ragione; seguitò a guardarmi inferocita ed a gridare che non [...]

[...] ragioni, ma predicavo al deserto, perchè non ero inteso; ma finalmente le vidi ammansire la collera e, dopo poco, accostossi a me raumiliata, quasi [...]

[...] volentieri alle sue preghiere, e feci le viste di credere a quanto mi diceva, ma dalla scena violenta che aveva avuto luogo senza un motivo plausibile [...]

[...] e restò un pezzo a darmi risposte evasive, squadrandomi sospettosa da capo a piedi. Ma finalmente, persuasa dalle mie dolci compagne, mi fece segno [...]

[...] dodici anni. Non rifiatai; la vecchia aveva ragione. Eh, Dio mio! Ma se volessi seguitare a raccontarti di questi graziosi episodj non la finirei più [...]

[...] Raffaele, non te ne incaricà. Eh! ma n'ho viste anche delle peggio, e di queste ti parlerò a voce al mio ritorno. Ho visitato anche la famosa grotta alle [...]

[...] fra le mani. Ma se avessi avuto almeno il gusto di sentirmi dire una insolenza, di sentirmi lanciare un insulto su la mia faccia di salute o su i [...]

[...] miei abiti decenti, sarei escito di là dentro meno disgustato. Ma nulla! Eccellenze e riverenze e atti d'umiltà indecorosa da ogni parte; nulla che [...]

[...] , piaghe, tigna, glandule ed altre gioie dell'umanità su larghissima scala in mezzo alle quali, non un numero ristretto, ma migliaja e migliaja di [...]

[...] quartiere, ma mi pare di certo nel Vico Grotta a Santa Lucia, mi fu raccontato che circa quattro anni fa una madre, dopo aver lasciato solo per [...]

[...] maraviglia il sentir dire di queste cose; a me, sì, fa ribrezzo, ma in quanto a maraviglia, neanche per ombra. La maraviglia dopo aver visto di che si [...]

[...] infettare anche i pipistrelli, che a mezzo giorno svolazzano là dentro ingannati come in pieno crepuscolo. Ma dunque, tu mi domanderai, non ci [...]

[...] sono ricoveri, non ci sono case ospitaliere? Sicuro che ci sono! ma quando tu le avessi viste, capiresti come la maggior parte di quelle non siano [...]

[...] Capodimonte, ma quando furon finite, parvero tanto belle anche agl'intraprenditori di quel lavoro, che crederon bene d'andar essi ad alloggiarvi. Ma dunque [...]

[...] tempo stesso udii dei passi accelerati nella via che nel momento mi fecero credere ad una aggressione, ma il non aver udito nessun grido, nessun [...]

[...] lamento.... Un altro scoppio più forte dei primi! Oh! tre omicidj poi a quest'ora mi cominciavano a parere un po' troppi! Ma pure tante esplosioni in [...]

[...] , perchè se la godessero poi le persone per bene! ma lasciamo correre e diciamo piuttosto che la Badia di Montevergine, la quale sta sopra a [...]

[...] non correre il pericolo di trovarmivi imprigionato dal pessimo tempo. È una piccola, ma ridente città, che sorge in mezzo ad un ubertoso altipiano [...]

[...] ? ? ? Lo vedrete. ? Ma a te piace, vi staresti volentieri? ? Io! ? Ma quell'io lo disse con un movimento tanto energico di tutta la persona, che la [...]

[...] , fu dai Mercoglianesi rubato a quelli d'Avellino per gelosia de' gran miracoli che faceva. Ma l'onesto taumaturgo, per mostrare il suo sdegno a [...]

[...] bajata. ? Ma l'originalità della nostra conversazione giunse al colmo, quando il mio nobile auriga mi si confessò di punto in bianco ateo. Ateo [...]

[...] ! Ah! come me la godo, come me la godo! o di dove diavolo è scaturito questo Lucrezio a cassetta? Ma un ateo tutto d'un pezzo con la frusta in mano mi [...]

[...] vetta dell'Appennino, sulla quale è situata l'Abbazia di Montevergine, era l'unico mio scopo, ma fino alla mattina dipoi non mi era possibile [...]

[...] , passava turbinando. Un eccidio di gambe e di costole pareva imminente, ma tutti sapevano tanto ingegnosamente badarsi, che la furibonda meteora [...]

[...] calmare l'arsura agli assetati, ma quella lì aveva tali pregi particolari, da giustificare tutto il fracasso che si faceva intorno a lei, per [...]

[...] fatto distendere sul morbido letto che m'aspettava. Ma per gran parte della nottata non mi fu possibile chiudere occhio, a causa del frastuono diabolico [...]

[...] che si faceva in paese. Poco dopo la mezzanotte però si fece silenzio assoluto e m'addormentai; ma fu breve il mio riposo, perchè alle tre della [...]

[...] tanto in tanto l'allegro mormorio dei pellegrini, ma rimaneva presto soffocato dalle grida festose e dalle sonore risate delle allegre comitive, che [...]

[...] tenne dietro alla furiosa bufera; chi correva di là, chi di qua in cerca d'un riparo qualunque, ma ripari non ve ne erano, perchè l'ultima zona [...]

[...] . Ma pure non mancarono le scene comiche in mezzo a questa alpina tragedia. Un gruppo di persone credendo d'essersi poste al sicuro in una cavità [...]

[...] ribrezzo alla volgare rapina e delle sue speranze di gloria, ma ogni illusione mi cadde, quando mi si riaffacciò alla mente la sua ghigna pallida e [...]

[...] Tempio e le sante funate.... la profanazione v'era, ma le funate dolorosamente mancavano. Pur troppo! Davanti alla miracolosa immagine si ripetevano [...]

[...] vicino a dire più adagio e a fargli capire che in casa degli altri e specialmente in quella di Dio, quelle non eran le maniere; ma poi sentendo che [...]

[...] viscida poltiglia, e questo terreno era percorso nel modo seguente da alcuni devoti peccatori, che dovevano averle fatte grosse, ma grosse davvero [...]

[...] queste ginestre annodate fra loro non le vedevo soltanto lungo la via, ma in alcuni punti ne vedevo anche in lontananza disseminate qua e là perdersi giù [...]

[...] talco o sormontati da penne di fagiano e passano sventolando bandiere, ma serj però e pieni di goffo orgoglio della invidia che credono poter [...]

[...] teatrale, ma sotto un certo aspetto è bella. Tutto questo sonaglìo, e luccichìo e strepito assordante per qualche momento abbaglia e stordisce [...]

[...] piacevolmente, ma presto annoia e mette voglia di voltargli le spalle. La gazzarra con questi equipaggi che vanno e vengono, che arrivano e tornano [...]

[...] , signorino, ma non troverete nulla di bello da vedere. ? Tanto meglio. Svolta, svolta. ? Il vetturino, maravigliato di un genere di curiosità che non sapeva [...]

[...] Municipio di Napoli manda ogni anno circa 7000 capi di bestiame umano a putrefare in combutta. Un uomo di piacevole aspetto, ma coperto di abiti [...]

[...] cenciosi, che stava seduto presso la porta, mi si annunziò come il custode; ma siccome esitavo ad entrare, mi disse che passassi pure, ed accennandomi [...]

[...] sono arrivati nella giornata e quelli che arrivano nella notte. Si richiude alle 6½, della mattina; ma se vi piacesse vedere come si fa [...]

[...] intervalli pregavano e piangevano in silenzio dirottamente. Avrei fatto volentieri qualche interrogazione a quei disgraziati, ma mi guardai bene dal [...]

[...] schiamazzavano e facevano gazzarra, gettando sassi in aria. Ma era così fredda la tinta del quadro, che quelle grida d'allegrezza non ne turbavano [...]

[...] laceri cenci, ma una povera ghirlanda di frasche gli contornava l'esile corpicino, ed una rosa di maggio gli si vedeva pendere fuori dalla bocca [...]

[...] battere il cranio su le lastre, con quel rumore sinistro che non si scorda e non si confonde mai con altri. Ma non è nulla! Napoli è distante; i [...]

[...] stonato, ma guardai con crescente indifferenza ogni nuovo cadavere che giungeva, e capii che se, come quei ragazzi, avessi passato le mie giornate [...]

[...] mi chiese: ? Ebbè, signorino, che avete visto? ? Nulla. ? Ve l'aveva detto! ? La sera stessa mi fu impossibile tornarvi, ma tre giorni dopo [...]

[...] gruppi di persone, la maggior parte delle quali se ne venivano conversando e ciarlando allegramente. Mi sorprese tanta folla ed il suo contegno, ma seppi [...]

[...] ad osservare. Accostandomi a quel gruppo, mi dètte nell'occhio una giovine donna di bella figura, ma della quale non potei distinguere i lineamenti [...]

[...] cavernoso, mandato dalle migliaja di polmoni che disfatti tacevano sotto a' miei piedi. Vi sono impressioni che non si raccontano, ma si pensa e si [...]

[...] . Un'ondata di tanfo nauseante buttò indietro in un momento le cento facce dei curiosi che vi stavano sopra, ma cento facce improntate di stupida curiosità [...]

[...] amiche le corsero dietro e l'agguantarono per le vesti, per paura che si precipitasse nella tenebrosa cisterna, ma si fermò invece spenzolata sull'orlo [...]

[...] , ma non fummo in tempo, perchè barcollando ed agitando convulsamente in aria le braccia, la vedemmo sparire come un fantasma attraverso alla luce [...]

[...] , ed ingrandendo a' miei occhi ad ogni passo la sua mole tranquilla. Avevo trovato la pace, ma per un momento fu seriamente minacciata. Un vecchio [...]

[...] quando mi fu vicino mi raccontò, ma col tono solenne di chi ha fatta una grande scoperta: ? Divino questo cielo d'Italia! ? Le dieci e mezzo precise [...]

[...] allontanare non soddisfatto, ma tutto pace e compunzione, ed ottenni così il mio scopo di restarmene solo, lontano dalle distrazioni ed in compagnia [...]

[...] delle mie stravaganti illusioni. Ma Dio non paga il sabato. C'incontrammo lo stesso giorno alla locanda a tavola rotonda, e me lo trovai proprio [...]

[...] strepitosamente. Ma me l'ero meritato. Il battello intanto filava allegramente, e presto arrivammo in prossimità d'una riva solitaria, irta di [...]

[...] necessariamente sconcertati, quando si accorgono che non è nè spaziosa nè azzurra come l'idea che se n'erano formata, ma raccolta e colorata di un verde [...]

[...] estasi dolcissima. La luce scaturiva dalle acque profonde, ma era luce che mi pareva soprannaturale; era una luce fosforescente, in mezzo alla quale [...]

[...] cervello, nemmeno saprei dire; ma so che il core mi doleva, e che le grandi gioje dell'animo somiglian troppo al dolore, tanto è impastata male questa [...]

[...] , bassi bassi; le piante rigogliose, ma piccole anche quelle, e fa meraviglia che anche gli uomini non si siano misurati al metro di tutto ciò che li [...]

[...] il carattere italiano, che è loro rimasto solo nel tipo. Ma rispettiamo i decreti della Provvidenza, la quale si sarà forse servita di questi mezzi [...]

[...] maravigliò tristamente tanto silenzio, ma poi seppi che quella popolazione di romiti agricoltori era tutta dispersa giù per gli scoscesi vigneti, che [...]

[...] un luogo di pena! riflettei. E che inventeremo allora per le ricompense? Ma non è possibile, pensai, che quei giovani non siano beati di un gastigo [...]

[...] gentili per la gajezza che lampeggia nei loro occhi lascivi. La loro statura è piuttosto piccola, ma sono tanto proporzionate, che in tutta l'isola si [...]

[...] chiamarlo col soprannome di Ventidue, che nel libro dei sogni fa pazzo. Costui non è nè prete nè frate, ma un bighellone qualunque che si maschera da [...]

[...] in Capri su la punta di Santa Maria del Soccorso, ma l'aspetto venerando e i modi austeri e dignitosi di quest'ultimo mi riconciliarono affatto con [...]

[...] della partenza ci aveva ridotti a sei soli, accompagnati da un certo malumore, ma pieni di speranza in quella fortuna che ajuta gli audaci, provvisti [...]

[...] solamente quando sono, ma anche quando pajono serie. Al nostro giungere al piccolo casolare che precede di pochi passi l'edifizio dell'Osservatorio [...]

[...] aspettammo che alquanto rinfrancato riprendesse il cammino. Dopo qualche momento si rialzò, riprese la via, ma ricadde di nuovo a sedere, insistendo perchè [...]

[...] si andasse avanti senza pensare a lui. Cedemmo alle sue preghiere, ma rimasero presso di lui due compagni e la guida che aveva addosso alcune [...]

[...] dubitavo punto di quanto mi diceva, ma che non avrei proseguito in nessun modo senza la compagnia della guida e mi fermai. Il pennacchio che sbattuto [...]

[...] trovai avviluppato interamente; gli occhi mi cominciarono a lacrimare; qualche starnuto, qualche colpo di tosse...; ah! ma si respira! Cambiò subito [...]

[...] piacevoli, ma troppo violente impressioni di quel momento, ed a lasciarsi stringere ed abbracciare, perchè avrei stretto ed abbracciato anche Lucifero [...]

[...] volete calare, io vi conduco, ma non più di due per volta e su la vostra responsabilità. ? O tutti, o punti. ? Non vi conduco. ? Persistendo nel nostro [...]

[...] non essere il mio corpo più grosso di un grano di arena. I miei compagni poi non mi parevano più loro, ma ombre fantastiche attraverso a un sogno di [...]

[...] elettrica che andava a riflettersi brillando sul pennacchio e ad infuocarne la base. Non so quanto tempo ci trattenessimo laggiù; ma so che mai non ce [...]

[...] di spettacolo era quella! Credei d'aver fumato l'oppio, d'aver bevuta l'Haschisch.... io non so che cosa credei, ma in verità, con la mente già [...]

[...] ombre di Corradino e di Murat, ma ora dall'alto di questa torrida roccia le scuso e le compiango. Godi, godi nel tuo letto di alghe e di fuoco, o [...]

[...] bellissima Salamandra. Cuma, Baja e Miseno caddero tra i boati della Zolfatara e le scosse del formidabile Tifèo, ma erano meno belle di te. Morì, è [...]

[...] vero, la rosea Pompei e la bruna Ercolano sotto la furia del tuo Vesuvio, ma il tuo Vesuvio ti guarda e sospira; anche lui deve amarti, sei troppo [...]

[...] nuovo in viaggio, ma questa volta per la sospirata via rotabile. Poco sotto alla casetta dell'eremita incontrammo una comitiva di signori in un ricco [...]

[...] la vita. Sono di pessimo umore. Rivedrò la famiglia, rivedrò i vecchi amici e i miei luoghi, ma lascio Napoli! Chi non la conosce, amico mio, o [...]

[...] fino a Genova e di rientrare nella nostra poetica Toscana dalla via dell'Appennino. Avrei molte altre cose da dirti di questo paese, ma ormai lo [...]

[...] vestuta, passa tra la folla con l'occhio abbassato pudicamente al suolo, nè si distrae, nè parla, nè grida, ma va e va e va, continuamente assorto [...]

[...] sua anima o di quella incompresa ciabatta che ha costantemente in mano. Ma alla pietà succede subito lo sdegno, se le vostre scarpe si fossero per [...]

[...] pasticcini, preghiere e polpe d'arance. A me era riuscito d'intrudermi fra costoro, ma più prudente della cornacchia della favola seppi tanto bene [...]

[...] pellegrine minacciano uno svenimento, una accenna di cadermi fra le braccia, ma poi non vi cade ed io taccio, osservo e me la godo. Il Santo tarda a fare il [...]

[...] mascherate è la medesima. Non mi ricordo se i pagani avessero qualche cosa di simile, ma è probabile di no, perchè erano tanto meno inciviliti, e più [...]

[...] , finchè le ho credute vittime di quella legge; ma avendo trovata la ragione di tali goffe consuetudini, sono giunto poi a ridere amaramente anche del [...]

[...] della semplicità fanatica dei più gonzi di loro, la sfruttano impunemente a loro vantaggio, in un modo che sembra innocente, ma che, se è meno cinico [...]

[...] . Ma quando, tacendo di tante altre, ti avrò detto che soltanto da dieci anni si è cessato di portarsi in occasione d'una certa festa che non [...]

[...] si va di carriera, anzi si vola; ma avanti d'essere arrivati in fondo, almeno quaggiù, c'è che ire. I RINALDI. Percorrendo una mattina la via [...]

[...] quale disse che se la plebe di Napoli fosse di cacio, tempo ventiquattro ore non ci resterebbero che l'unghie. È azzardata, ma potrebbe esser vera [...]

[...] ! Mi basta, me n'avanza. Via, via subito da quell'altro, ma spicciamoci, per l'amor di Dio, chè se m'arriva con un altro di quegli endecasillabi, son [...]

[...] morto! Il Rinaldo che declama proprio sotto la torre del Fanale, è un altro tipo; è meno maestoso, ma i suoi tratti sono tanto onesti e [...]

[...] bell'uomo, ma senza dubbio è qualche cosa fra il sagrestano smesso e il gorilla addomesticato. Incomincia a declamare; ascoltiamo. Anche a lui gli [...]

[...] sue mani diventa tutt'un'altra cosa, un po' più oscuro è vero, ma con le sue illustrazioni in lingua Greco-Arabo-Italo-Cofta rimedia a tutto e [...]

[...] serio, perchè ora è il vero momento; il nume s'è impossessato di lui, lui s'è impossessato del senso comune e se le dànno a morte. Ma nol farà [...]

[...] , per bocca del buon Tasso, ragiona il rabbioso Aladino, e, per dire il vero, trovo che le sue idee (quelle d'Aladino) per gobbe son fatte bene; ma il [...]

[...] , scorcia, taglia, stronca, sdruce, insomma accomoda e rimedia a tutto, con tanto garbo che è un amore. ? Ma no, non lo farà (se ne vene a di' chillo [...]

[...] romajolo di latta; fornisce gli avventori, risciacqua i piatti, si soffia il naso con le dita modestissimamente e tace. Ma appena scende la notte, il [...]

[...] , non lo so; ma il fatto si è che ai primi bagliori notturni del Vesuvio, quando i pipistrelli scaturiscono zirlando dalle gretole dei muri, comparisce [...]

[...] festività al rumore generale, senza che alcuno si accorga menomamente del loro accento di tristezza, ma udite separatamente sono meste e lamentose, come [...]

[...] grida dei venditori, mi scuotevo e stavo in pena ascoltando, come se temessi di una disgrazia accaduta; poi imparai, ma non sono stato mai capace [...]

[...] dorata Palurmus, le silenziose tombe d'Agrigento e di Siracusa, e i tremuli papiri dell'Anapo! Ma altri forse più degni di me vi anderanno, ed io li [...]

[...] sul ponte del mio bastimento è lo stesso casa del diavolo. Sono moralmente spossato, ma non mi annojo. Penso al vuoto che avrò da riempire ne' miei [...]

[...] maravigliosa, addio! Io non ti ho certo adulata come tutti gli altri tuoi amanti, ma tu non volermene male, perchè forse più di tutti gli altri ti [...]

Capuana Luigi
Per l'arte
25 1885 - Provenienza testo: Scansione da Google libri, txt Fondazione Verga 196 occorrenze

[...] . Ma come si fa? Quando il libro esce fuori a cercar II la ventura di un buon successo, è impossibile restar indifferenti, non tendere un [...]

[...] concedo volentieri) qualcosa di più proficuo dell’arte; ma dell’arte, dell’arte pura e semplice, no davvero. Vinta la necessità politica, che [...]

[...] io, ma un grande insegnamento: l’amore, il rispetto, il culto disinteressato dell’arte. Vi par poco? Come vedete, non siamo superbi. Voi [...]

[...] que Molière ne sache pas écrire, e Molière oggi è un classico); ma gli scrittori che verranno dietro a noi ci accenderanno qualche cero, se [...]

[...] disdegno! E se VIII voi sapeste come ne siamo scontenti! Ma è meglio che nulla. Mettetevi una mano sulla coscienza; ne conoscete un’altra che [...]

[...] ? — Senza dubbio, è ammirabile: un marmo greco; ma dà, convenitene, la sensazione fredda del marmo. Ci occorreva ben altro per descrivere le [...]

[...] altro perchè hanno esercitato questo mestiere tanto tempo prima di noi — ed ecco che voi ci dite: auff! ne abbiamo fin sopra i capelli! — Ma noi [...]

[...] contenteremmo di uno ogni tre anni. — Grazie: siete discreti! — Ma voi altri romanzieri italiani XIII avete il fiato corto. Messo fuori un volume [...]

[...] nostra prosetta arruffata, scorretta, ma sincera, ma viva... sì, sì, la nostra prosetta credo che c’entri per qualche cosa. Egli ci ha inteso [...]

[...] , dovremmo parlare XVI quasi a quel modo... Ma abbiamo forse avuto il tempo di prender dei bagni di filologia? Abbiamo dovuto contentarci del [...]

[...] articolo di giornale o un discorso, incantano e fanno venir l’acquolina in bocca ai poveri diavoli che non sono da tanto. Ma i poveri diavoli [...]

[...] , il tempo è marcato bene, ma, ma... manca un che, ddu certu non so chi dell’abate Meli. E i poveri diavoli che stanno a sentirlo, di tratto in [...]

[...] per non parere presuntuosi. — Ma così vi fate i paladini della sciatteria dello stile, della licenza grammaticale, della prosodia zoppicante [...]

[...] — Diavolo? Perchè non facciamo dei capolavori? — Sicuro; ce lo domandiamo anche noi: perchè non facciamo dei capolavori? Ma, santo Iddio, se [...]

[...] incominciamo appena ora! Ma se non abbiamo avuto neppure il tempo di apprendere bene il mestiere, di scioglierci la mano! Dei capolavori? Si fa presto a [...]

[...] potuto apprestarle. Dal latte e miele del Carcano al pane nero del Verga la distanza è incredibile. — Ma noi cotesto pane nero non possiamo [...]

[...] comandava e reggeva la casa. « Ma la sua gioventù e le sue attrattive carnali erano fuggite coll’età; non le restava che la imponenza antica e la [...]

[...] soffocare. Un testimone ne impedisce la morte. « Si separarono i coniugi, non potendo più sopportare la povera Greco quella vita di tortura. Ma [...]

[...] ammazzare la Greco. Ma costui non avvezzo al sangue erasi negato. « Il 26 gennaio (1872) la Puglisi finse una malattia, ma stava a letto vestita [...]

[...] altri. Il Maugeri finge di voler dare a bere agli amici, e manda la moglie a comperare il vino. Si offerse la Sciacca, ma il Maugeri non volle [...]

[...] permetterlo. « La moglie ubbidì, ma vide uscendo un’ombra che si nascose al suo apparire. Comperò il vino, ma ritornando a casa, in sul limitare [...]

[...] è colpita da un nembo di proiettili, e cade a terra profferendo: ahi, mi ammazzaru! « Esce il marito, e gli amici; costoro piangono; ma il [...]

[...] marito non ha una lagrima, non un lamento, non una imprecazione contro l’assassino. « L’opinione pubblica lo accusa autore dell’assassinio; ma [...]

[...] del fatto. Ma appena passeravvi pel capo di rifonder cotesta creatura umana nella forma dell’arte, essa non riuscirà più accettabile e non vi [...]

[...] ..............30 Elementi diversi.............5 Totale 100 Ma è ancora nulla, finchè l’immaginazione non interviene e non vi soffia su il suo gran [...]

[...] questo che molti li abbiano a noia. Anche a me cominciano a dar fastidio, ma per un’altra ragione: essi servon di pretesto a una sciocca accusa [...]

[...] , dopo la morte, per un tempo variabile dai sette ai dieci giorni (quando la malattia non l'attaccasse direttamente) ma avea anche inventato [...]

[...] ; e così a un tratto, nella novella, la fantasia si confonde talmente colla realtà, che non pare di leggere un’opera d’arte, ma una cosa vera [...]

[...] questo, anche dinanzi a un lavoro dello Zola o del Verga, passi pure. Ma che delle persone colte, le quali dovrebbero sapere che cosa siano [...]

[...] mestiere al psicologo, al fisiologo, al professore di scienze sociali. Non già che predichi, che dimostri, che voglia far la lezione; ma egli scortica [...]

[...] vivi vivi i suoi personaggi; ma egli pianta il bisturi in quelle carni palpitanti con la stessa spietata indifferenza di un anatomico. Almeno [...]

[...] guasta - quando gli vien l’idea di foggiare in forma artistica i suoi contadini, non si limita soltanto a raccogliere delle generalità, ma [...]

[...] ? — Ma importa a lui, alla sua coscienza d’artista moderno: importa a tutti noi che vogliamo esser moderni, del nostro tempo, al pari di lui. — E [...]

[...] ben cinquanta volumi. Che è per questo? Noi non li scriveremo mai; e se tenteremo di scriverli, faremo tutto quel che ci parrà, ma non già [...]

[...] fatti; ma egli non saprebbe che XLVIII farsene se non sapesse anche di potere arrivare a cavarle di mano la cosa più importante: il vivo [...]

[...] ) non può verificare il fatto, non può riprodurlo a suo piacere. È un’inferiorità naturale, invincibile: non sappiamo che farci. Ma voi vi [...]

[...] chi? L’interesse di chi? — Oh bella! Di noi altri lettori... — Ma esistono, per lo meno, una ventina di specie di lettori! Quello [...]

[...] libro vi casca di mano, vi fa sbadigliare... — Ci cascate di mano, ci fate sbadigliare anche voialtri. Non canzonate! LIII — Ma per [...]

[...] fare un pastiche, come il Balzac coi suoi Contes drolatiques, ma sul serio, per tornare all'antico, per riannodarsi alla tradizione nazionale [...]

[...] Boccaccio potesse tornare al mondo, con tutto il suo gran Prencipe Galeotto, avrebbe molto, ma molto da imparare da un novellierucolo di primo [...]

[...] !... — Lasciamole. Ma smettiamo pure la presente confusione d’idee che non può giovare a nessuno. Quando noi vediamo un uomo del talento e della [...]

[...] dell'azione sua. Ma la letteratura è cosa ancora più grande: in essa l'uomo parla di sè a sè; esplica, innalza, moltiplica sè stesso; ragiona [...]

[...] essere, innanzi tutto, un’opera d’arte, e.... — Se vi figurate d’aver inventato la polvere con tale aforismo! — Oh! Non siamo così sciocchi. Ma [...]

[...] un’impressione artistica, ma il risultato d’una specie di processo, un giudizio spassionato e sereno.... Ebbene?... L’impressione si è rinnovata; certi [...]

[...] religiosa.... Ma voi non siete qui chiamato a giudicare il contenuto del libro. Elaborato dall’immaginazione e dal sentimento dell'autore, 4 [...]

[...] , del pessimismo contemporaneo... Ma è l’identica cosa! Il contenuto, le intenzioni o le pretensioni scientifiche (dite come vi pare) dello Zola [...]

[...] valore, ma perchè diventato un’altra cosa. E non si bada che, se così fosse, se l’arte dovesse considerare l’individuo come un essere morale e non [...]

[...] è una difesa che troviamo ma una condanna finamente ragionata, alla Bruto, senza lasciarsi intenerire dalla creatura delle sue viscere che [...]

[...] di scienza, ma un’opera d’arte. « Cette oeuvre, qui formera plusieurs épisodes, est donc, dans ma pensée, l’Histoire naturelle et sociale d’une [...]

[...] ». Benissimo! Ma che c’importa, che cosa deve importarci di tutto questo? Ammettendo anche che il Manzoni avesse torto nel condannare il romanzo storico [...]

[...] diversi; ma sono però due uomini che, facendola da critici, compiono una funzione affatto opposta a quella ch'essi han compiuto o si accingono [...]

[...] tace; e viceversa. Ma non son essi che confondono quelle due qualità, quelle due funzioni; siamo noi che, dinanzi all’opera d’arte, ci ricordiamo [...]

[...] critici. Ma, pur troppo! non c’è peggio del non avere un’idea netta e definita d’una cosa: per esempio, dell’opera d’arte, in questo caso [...]

[...] semplice riprodursi, ma un esplicarsi della forma artistica, un accrescersi, un arricchirsi, proprio un divenire di organismi di forma sempre più [...]

[...] certe movenze dell’azione che si incontrano nello Zola. Ma fra Walter Scott e il Manzoni c’è di mezzo un abisso; e quando lo Scott, rispondendo [...]

[...] misticismo religioso galvanizzato dalla reazione del 1815 e diventato qualcosa d’intimo e di naturale nello spirito e nel cuore del Manzoni; ma [...]

[...] piuttosto in che modo la forma dello Scott sia stata vinta e sorpassata; ma piuttosto quello che coi Promessi Sposi è penetrato, e poi rimasto [...]

[...] il modo come sono applicate e giustificate dai personaggi dei suoi romanzi, ma quello che coi Rougon-Macquart si è stabilmente introdotto, o [...]

[...] al Manzoni, dall'altro allo Zola e ai suoi grandi predecessori. Ma se la forma del romanzo ha fatto nei Malavoglia un altro gran passo, non può [...]

[...] dimostrano unicamente la sua erudizione, ma anche la sua coscienza di scrittore. Egli 18 era pieno del suo soggetto quando, come ho inteso [...]

[...] dirlo, la riuscita è completa. Ma è proprio sicuro il Cavallotti della realtà greca della sua sentimentale Aglae e del suo non meno [...]

[...] sentimentale Elèo? È proprio sicuro che questi versi: Te fuggo com’esule che disse l'addio, Ma volge la testa tornando a guardar; E fugge... ma il [...]

[...] siegue più lungo il desio... E fugge... ma indietro vorrebbe tornar! Mia trista, mia trista battaglia del core! Scrutarla non cerchi pupilla d’uman [...]

[...] provato dai Greci e dai Romani ed anche dagli uomini primitivi: ma l’amore di oggi contiene, innegabilmente, degli elementi che allora non [...]

[...] sensazioni dell’antichità. I riscontri colla vita moderna vi s’incontrano di tratto in tratto, e sorprendenti; ma sono più esteriori che intimi, o [...]

[...] ci siano evidentemente i moltissimi 22 punti di rassomiglianza esteriore tra la vita greca del IV secolo e la nostra; ma non la differenza [...]

[...] resultato, anzi, l’impossibilità del buon resultato! 23 Ma ecco qui un altro poeta (I) che procede precisamente al modo opposto. La sua [...]

[...] , ô mort longtemps rêvée! Je vais trouver enfin dans ton gouffre béant L'éternelle Eurydice ou l'éternelle Nèant, 25 ma ditelo, alla buon’ora [...]

[...] sparisce nel gorgo marino...; ma sono apparizioni fugaci, visioni d’un minuto. Il paesaggio riprende subito la sua foga sinfonica, tormentata [...]

[...] , no; ma travalica i suoi confini, si condensa, si assoda sotto l’occhio in forma di macchietta assolutamente pittorica, senza velar l’artifizio [...]

[...] del giovane poeta di Primo vere e di Canto novo, ma più, dal carattere raffinato, complesso, corrotto, se così vi piace, dell’arte moderna [...]

[...] linguaggio di Orazio e di Quintiliano, adopera quello del fisiologo e del naturalista? E più non detta precetti, ma osserva, prova, riprova; e [...]

[...] 32 la ingenuità dell’espressione, la gaiezza della fantasia, la spontaneità del sentimento, ma come non ci accorgiamo che questa nostra [...]

[...] ; abbiamo la marina, il paesaggio, il quadretto di genere poetici, dove la parola scusa da note, da disegno, da colori; ma dove il ritmo del verso [...]

[...] batte la cadenza coll’andantino, col mosso, coll’allegro, col crescendo e fa sentire il pedate e lo smorzo; ma dove la frase stende il colore [...]

[...] ? Un’impotenza, come dicono taluni? Non voglio entrarci; ma è una cosa affatto moderna, e confesserò schiettamente che la gusto e che l’ammiro. E [...]

[...] chiarore. Abbondano anche i paesaggi. Ma infine, 35 siccome abbiamo da fare con un vero ingegno poetico, per quanto esso si compiaccia [...]

[...] pedantesche queste qui; ma servono a spiegare perchè vi s’incontrino, qua e là, forme adattate e non elaborate, reminiscenze dell’orecchio, echi del [...]

[...] Carducci fievoli ma percettibili, ed anche echi romantici che stonano un poco nel concerto; come, per esempio, i seguenti: Dicono i petali ne [...]

[...] , sorridono, baciano, abbracciano, dileguano. Una sola volta egli si ferma pensoso a guardar Lalla: ma sapete perchè? Alta ne ’l peplo tu: s’ animi [...]

[...] vivissimo. Il D’Annunzio riserba per esso i più preziosi tesori del suo colorito di stilista e i più fragranti fiori delle sue poetiche immagini. Ma è [...]

[...] si guardan tra loro forse un po’ sorprese di trovarsi insieme, come ha già notato il loro autore. Ma quando si è dirimpetto a un’opera d’arte [...]

[...] certamente la più curiosa, la più piccante. Ma che volete che egli se ne facesse d’una maîtresse che il Gentz ha chiamato vecchia e bruttissima [...]

[...] goethiano; ma originale la fa apparire e divenire il complesso delle idee che rende importantissimo questo studio dell’Eterna leggenda. Però il Bonghi [...]

[...] cotesta diversità di narrazioni ma non è necessario che la leggenda inventata dopo sia un’imitazione di quella inventata prima; o che l'una [...]

[...] affascina d’un tratto. Quella vergine galilea è un nuovo ignoto che lo attira e lo seduce: e vuol possederla ad ogni costo. Ma dal momento che [...]

[...] corsa verso l’ideale. Allora Margherita, come donna reale, sparisce dalla scena ma quello che lei rappresentava, l'eterno 57 femminino [...]

[...] Gloriosa; ma in questo caso il Goethe avrebbe dovuto dimenticare che era un poeta; ed egli, odiatore acerrimo d’ogni astrattezza in poesia, voleva [...]

[...] sentimento. Quando la riflessione sopraggiunge, l’ideale diventa reale e dal sentimento passa all’intelletto. Ma lo spirito umano non si ferma un [...]

[...] , e da essa ci 59 viene la nuova, ma non diversa, non opposta, redenzione e purificazione dello spirito umano. Però nell’un tempo o [...]

[...] largamente del suo diritto di osservatore e di artista; ma quando con quei suoi occhietti di miope ha sbirciato le miserie, le colpe, il ridicolo (I [...]

[...] sessanta edizioni. Ma è giusto aggiungere che senza un innegabile merito artistico, per la forza del solo scandalo, non sarebbero arrivati neppure a [...]

[...] di sfasciarsi. Ma l’illusione arrestasi qui. Di mano in mano che si procede nella lettura, il personaggio dell’arte si rimpicciolisce, prende [...]

[...] privi di rilievo; ma non son tali da fare che la figura e il carattere di Numa acquistino l'alta importanza lasciata supporre dalla malizia [...]

[...] , tutta esteriore; che parla come l’uccello canta e fa della propria parola non un mezzo ma un fine, improvvisando, gorgheggiando, trillando e [...]

[...] che se ne scandalizza ma si lascia sopraffare, che ne ride ma le si sottopone, sia fiacchezza, sia indolenza, sia impotenza, non gl’importava di [...]

[...] , niente persuasa che tra meridionali, come assicura Roumestan, esse abbiano soltanto un senso relativo. Ed è vero. Ma a Parigi, a Londra, a Roma [...]

[...] l’autore che lo nota) dei brani di discorso contro la Corte imperiale pronunciate altrove, al caffè o alla Conferenza; ma scuote la ragazza, ma le [...]

[...] fa sentire il fascino della sua voce, ma la travolge in quel suo fiume di generosa eloquenza 71 che ha parlato così appassionatamente di [...]

[...] l'uomo del mezzogiorno questo facea le veci di tutto: il blasone gli nascondeva la donna. — Ma no; molti mariti parigini fanno lo stesso in tutti i [...]

[...] coscienza, che in questa disgrazia la povera razza meridionale c’entri proprio per qualche cosa? Ma penetriamo un po’ più addentro nel carattere di [...]

[...] .... — Tu hai ragione, cento volte ragione; 74 convien rispondere al contrario, dice Numa convinto. E sta per stracciare la bozza. Ma c’è [...]

[...] non ci fa una bella figura. Ma se mi dite che è per la razza, per la indifferenza meridionale intorno l’onesto e il disonesto, io vi rispondo di [...]

[...] tamburo le faccia una strana e forte impressione, passi; ci è un po’ di 75 natura meridionale in quella testolina immaginosa. Ma che la [...]

[...] illusione duri a Parigi, dopo il ridicolo che colpisce il suonatore nella festa musicale al Ministero e nel suo debutto all’Opèra; ma che [...]

[...] palcoscenico e mostrarsi alla gente. Bisogna essere una creatura umana vivente, una creatura nervosa, debole o forte, appasionata o cattiva, ma che si [...]

[...] persecutore di vittime innocenti per avidità di ricchezze; ma gli si rizzò dinanzi gigantesca, fiera del suo alto concetto di redenzione, forte della sua [...]

[...] , ne point prononcer de sentence, Si l'on voit une faute en faire pénitence, Prier, croir, adorer. C’est la loi. C’est ma loi. Qui l'observe est [...]

[...] sappiamo, non cerca una realtà artistica ma un velo che adombri il suo concetto, ma una immagine senza consistenza che lo lasci agevolmente [...]

[...] amanti, la stessa innocenza, la stessa purità? Ma Vittor Hugo non se ne cura. Torquemada che soffoca ogni suo sentimento di gratitudine quando c’è [...]

[...] senza dubbio il sublime della follia del divino... Sì, senza dubbio. Ma la forma, ma la vita? Il poeta voleva darci, mi pare, un’opera d’arte; un [...]

[...] altro le più risposte malizie del suo mestiere; una costruzione, è superfluo il dirlo, solidamente piantata, da mano maestra.... Ma il risultato [...]

[...] umani, ma incarnazioni complessive, essenze di esseri, entità, in una parola! Il pubblico se n’era accorto prima che l'autore lo confessasse; e [...]

[...] soluzione dei grandi problemi sociali, se esso non vuol morire di sfinimento a furia di vivere di ripetizioni: ma però ad un solo patto: che esso [...]

[...] mal un seul étre innocent, si tu me fais obstacle dans ce que Dieu me commande, aussi vrai que Dieu existe, je te tue! Ma il Dumas col suo [...]

[...] ; l’autore ha troppo fretta di far provare il suo piombo vendicatore alla malefica bestia! Poichè non si trattava di esseri umani, ma di essenze, ma [...]

[...] dubbio una buon’azione della quale Dumas pensatore e cittadino può andare orgoglioso, ma non una vera opera d’arte. Il meglio (e ne converrà il [...]

[...] italiano, correggendo i mille errori d’interpretazione del testo nei quali era incorso il professore tedesco; ma confessò (I) Les fidéles ronines [...]

[...] . Oggi quel mondo feudale è un ricordo storico anche là; ma le tombe dei quarantassette rônini continuano ad essere tuttavia oggetto di [...]

[...] , mentre un pericolo vi sovrasta? 108 « Benchè commosso da quelle parole, egli non lasciò trasparire nessun turbamento; ma invitandola ad [...]

[...] schiacciare la casa d’Ako. « — Non abbiate paura, Belviso. Ma io sono inquieto per voi. Io so quello che avviene in questo momento nell’animo vostro [...]

[...] la 109 principessa, fissandolo con uno sguardo pieno di tristezza. — Tutti potrei ingannare, ma non voi! « E pronunziando queste parole [...]

[...] di risorse, paziente nelle difficoltà, insomma, un vero uomo di Stato. « — Un uomo di Stato! — ella esclamò. Ma perchè dunque non ci difende dal [...]

[...] silenzio di morte. I samurai serravano forte i denti e si torcevano le dita dal dolore; ma dalle loro labbra non scappava neppure un sospiro [...]

[...] dimentico del suo giuramento di vendetta. Ma il giorno che il cavalier Kira si stimò sicuro e accettò un invito in casa di suo genero, il [...]

[...] e la sua Corte nel secolo xv del professor Severini è appunto la traduzione di una di queste; ma non ho potuto vederla. Dirò, per finire, che [...]

[...] professore di letteratura greca invece del suo maestro, il Solari, messo sgarbatamente a riposo quando l'università genovese fu riformata; ma [...]

[...] resto.... — Il suocero era corso da Milano a Torino colla buona novella; ma il Romani non avea voluto neppur sentirne parlare: il suo patriottismo [...]

[...] opera poetica e nient’altro. Eppure son belli, armoniosi, delicati, spesso vigorosi, vibranti; ma rimangono precisamente come se non avessero [...]

[...] canzoni, nei poemi tentati e prudentemente lasciati lì, c’è sempre il riflesso della sua gentile e mite persona, nella forma mite e gentile; ma [...]

[...] quanto cadde per via! Leggiamo, commossi, tutti quei fogli che furono gran parte di quell’amata persona, forse la miglior parte, ma stentiamo a [...]

[...] severamente; ma, e poi vero che siamo migliori ora, uomini fatti, di quando eravamo appena fanciulli? Così mi è accaduto leggendo l’affettuoso [...]

[...] crescere alla moda dei romantici del 1830, mi era riuscita un po’ antipatica, pei capelli 136 soprattutto. Ma quando potei avvicinarlo, ci legammo [...]

[...] Guerrazzi, il quale non dimorava in Genova ma in Livorno, dove il bastimento non approdava. Però si incaricava di fargli ricapitare la lettera e [...]

[...] sembrava un pezzetto della libera terra genovese: e vi facemmo dei brindisi all’Italia, un po’ sottovoce sì, ma coi cuori in fiamme e colle labbra [...]

[...] metafisico del Miceli, un Hegel prematuro. Ma, infine, della filosofia ce ne preoccupavamo assai poco: non sognavamo che l'Arte! L’Arte civile, l'Arte [...]

[...] : l'anno scorso mi balenò un concetto grande, ma di difficilissima esecuzione. Ideavo, stendevo un Dramma- poema; argomento dovea esserne l'Italia [...]

[...] . Ma quando io penso che anche il suo forte ingegno si sarebbe modificato e rinnovato al soffio dell’arte contemporanea; quando penso che anche [...]

[...] lui avrebbe preso larga parte nel lavoro che tutti noi, grandi e piccini, ci sforziamo di condurre innanzi, senza secondi fini, ma col semplice [...]

[...] si riunirono attorno a Messina prima della giornata di Milazzo, poi giornalista serio e coraggioso. Ma la vita nuova lo attraeva al centro, a [...]

[...] concittadino. Ma io credo che basti. Col pubblicare gli scritti editi e quelli lasciati inediti dal Macherione, come pare n’abbiano l'intenzione [...]

[...] spirito, che è quanto dire una continua aspirazione e una rapida ascensione verso il più alto ideale dell’arte. E non egli soltanto, ma rivive [...]

[...] l'erta e lo abbattere i macigni piantati nel bel mezzo di essa quasi a impedire d’inoltrarsi. Ma tra tutte queste figure evocate e risuscitate con [...]

[...] barba; sarebbe anch’essa fatta a quest’ora, ma mi manca il modello. Tutte queste pieghe le ho fatte tutte addosso, a modelli diversi secondo i [...]

[...] fatte di fretta, nè meno studiate da quelle che avrei potuto fare con comodo, ma mi costano sangue e palpiti infiniti!... » (Lett. 31 maggio [...]

[...] niuno pari, e non so capire come debba essere così sfortunato da non riuscire nel mio intento! Ma, viva Dio, ci riuscirò! Questa volta debbo far [...]

[...] Celentano era morto senza aver ripreso i sentimenti. Ma in questo volume rivive tutto intiero e quasi trasfigurato, circondato dalla [...]

[...] dell'altro. Ma nella lontananza era una cosa diversa. Bernardo, in ogni lettera al suo caro Luigi, mostra una venerazione di neofita verso il suo [...]

[...] ragione di dire che 154 ho pochi veri amici: ma che pochi? tu solo sei il mio vero amico, tu che palpiti con me, tu che entri a parte delle [...]

[...] poesie ma di nascosto del padre, perchè questi giudicava la poesia un'occupazione indegna di un vero uomo, d'un cristiano, sebbene il Re David [...]

[...] partito dal prebistero col solito libro sotto l'ascella e la colazione in tasca; ma si era allontanato troppo, e la sera gli fu impossibile [...]

[...] ; ma egli ebbe la buona idea di presentarsi al dotto pastore Boyerch, vecchio amico della famiglia di sua madre, che l'accolse in casa 158 e [...]

[...] : ma soprattutto, 159 è un assimilatore, come si compiace di giudicarlo l’alta critica delle riviste letterarie danesi: un poeta, che ha [...]

[...] hanno lasciato qualche cosa della loro particolare essenza, un balenìo di luce, un profumo, un’impronta; ma quello che in ogni altro [...]

[...] giusto! « Pilato. Non ho l'animo tranquillo; — quel nazzareno è innocente. — È forse un poco matto — perchè si crede figliolo di Dio. — Ma io voglio [...]

[...] interrogarlo — per l’ultima volta, e poi — lo consegnerò ai sacerdoti — e me ne laverò le mani. » La moglie insiste; ma Pilato risponde [...]

[...] — che rassomiglia questo ch'io provo! » Ma ecco qui una nota tutta moderna, una serenata del mezzogiorno, che non parrebbe possibile [...]

[...] mio sonno di liquido argento; — qui tratto per forza, che può importarmi — dei tuoi ricchi doni? E mi lamento, mi lamento! » Ma sentiamo ora [...]

[...] volta — ora son diventati cattivi. — Ma io posso avvicinarli.... Per me son sempre Iddi! » L’ode saffica Ad una barca, che si legge nel volume [...]

[...] destino. « Ma l'asino, dal peso, nella salita si inginocchiò tale e quale come l’asino di S. Giuseppe davanti al Bambino Gesù, e non volle più [...]

[...] « nella speranza che se giungevano ad avere il prete in casa ci avevano meglio della chiusa e della mula. Ma ci voleva altro per mantenerlo al [...]

[...] protestavano che se entrava frate era finita per loro, e ci rimettevano i denari della scuola, perchè non gli avrebbero cavato più un baiocco. Ma lui che [...]

[...] polvere e ci scrive su col dito: Deo gratias. Ma il reverendo aveva altro in testa che perdere il tempo a leggere il breviario, e se ne rideva [...]

[...] ogni vera opera d’arte, è assolutamente la forma. E per forma non intendo soltanto la lingua, lo stile, ma tutto il complesso di mezzi artistici e [...]

[...] , ma è anche qualche cosa di più; come la pittura è ugualmente il disegno e il colore, ma anche qualche cosa di più. Il lettore che incontratosi [...]

[...] così intimamente suo, che bisogna lasciarlo adoperare a lui solo. Ma se tutti noi si tentasse di fare quello che ha fatto lui, cioè di formarci [...]

[...] smorfie caratteristiche; ma è semplicemente assurdo! Mi sorprende che un uomo d’ingegno come lo Zola possa lasciarsi illudere da una simile [...]

[...] sciocchezza. È assurdo! Lo capirebbe un ragazzo! — Ma dunque, risposi con qualche esitanza, la verità resta proprio esclusa dal teatro? — No: bisogna [...]

[...] , irresistibile: ma è lo stesso come cercar di raddrizzare le gambe ai cani. — Eppure Molière ha fatto qualcosa di simile colla commedia dell’Arte [...]

[...] grimace, pensando al pubblico che doveva mandarli giù... Ma ero sicuro!... Glieli vedevo mandar giù come se niente fosse stato... Rammentatevi la [...]

[...] storia di quel profumo dei guanti e di quel foglio di carta nell’atto quinto della Dora. Per poco che uno rifletta... Ma, caro signore, se voi [...]

[...] « agréablement chatouillé...» Lo Zola scrive 186 così canzonando, con quella sua aria sdegnosa che suol prendere quando parla di noi; ma è una gran [...]

[...] mie commedie. Certamente. Ma vario le dosi. Sto scrivendo una commedia per Sara Bernhadt. Che cosa ho fatto? Come il solito, ho aperto la [...]

[...] hanno l'abisso: ma non dubitate, non vi cadranno. Se li lasciassi fare, Dio mio!... ne farebbero delle grosse, e non farebbero punto quello [...]

[...] suo problema. Il pubblico resta inchiodato lì per quattro atti senza fiatare, senza ragionare... È vero che dopo, ripensando... Ma è inutile. Che [...]

[...] assai superficiale: il suo latino non è sempre sicuro; ma la sua causerie diverte, come un piccolo tour de force di rettorica, come una bizzarria [...]

[...] , a somiglianza di certi capitoli di romanzi da appendici di giornali, hanno la chiusa à sensation. Ma gli aneddoti piccanti abbondano e molti [...]

[...] allo Chateaubriand l’esser diventato un liberale, 194 ma non perdona neppure a Luigi XVIII l'averlo congédié comme un valet coupable [...]

[...] terrible et charmante, et il faut que ma passion soit bien tenace pour avoir résisté à cette longue serie de deboires que vous tracez si [...]

[...] di più. Giorgio Sand, come romanziere, è già invecchiata parecchio; ma come donna rimarrà sempre una delle più strane e più attraenti figure [...]

[...] , vicendevolmente, l'una dell’altro. Ma sarebbe più opportuno ricordarsi che nell’amore non ci sono torti, fino a un certo punto, finchè la passione è [...]

[...] critica tedesca. Come spiegherebbero i dotti tedeschi i riscontri della poesia popolare siciliana coll'antico Muspilli del secolo ottavo? Ma già [...]

[...] , come d’uno stormo di uccelli. Verrà il momento che il cuore in calma... ». La indovinate fra mille? È poesia giapponese. Ma state ancora a [...]

[...] innocente e graziosa finzione. — Ma come? Perchè ne sospetta? — disse il Severini. — Perchè vi si trova — rispose il Massarani — quel [...]

[...] titoli, aggiunge: « Or dunque per congiungersi a lei ecco egli è qui; per congiungersi a lei, ecco le parla. Ma intanto io non ho ancora slacciato [...]

[...] dice di più. Ma il poeta si fida troppo della nostra immaginazione. I De Goncourt invece non si fidano punto. La ragione sta in quello che ho [...]

[...] detto più sopra, ch’essi vogliono dare la senzazione non d'un effetto di lume di luna, ma del tale effetto di lume di luna: la cosa è diversa [...]

[...] . — Ma se l’effetto è raggiunto? Se quei paesaggi, quei tramonti, quelle impressioni di luoghi d’ogni sorta ci rimangon fissati nella memoria colla [...]

[...] che fra una ventina d’anni lo stile così scorretto, ma così letterario, dei De Goncourt non sia per diventare altrettanto classico quanto [...]

[...] ragioni per farlo elevare a quel posto dove Edmondo de Goncourt, Emilio Zola e Alfonso Daudet avrebbero dovuto sedere prima di lui. Ma non è di [...]

[...] artistica, quelli dove il concetto non trova la completa sua forma. Ma allora la questione muta aspetto. Non dovrà dirsi: questi fatti, questi [...]

[...] piccola borghesia di provincia. Ma il suo studio, in molti punti eccellente, non raggiunge nell'insieme la necessaria vitalità artistica di [...]

[...] di appena un centinaio di paginette. In questo scendiamo ancora più giù nella scala sociale; siamo addirittura fra contadini. Non sentimenti, ma [...]

[...] erano sempre stati, ma onorati! La Rossa allibì anch’essa e corse dalla cognata tutta sottosopra che non poteva spiccicar parola. Ma quando [...]

[...] e collane d’oro fine. Poi vi sono anche vent’once di denaro per la dote. Una vera provvidenza di Dio! » Ecco la morale degli altri. Ma che [...]

[...] nuvole. — Un monde qui ne vaut pas la peine d'être représenté! Ma è appunto il regno dell’assurdo, 223 del falso, del convenzionale [...]

Verga Giovanni
I Malavoglia
1 1881 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, edizione critica a cura di F. Cecco - Interlinea edizioni 351 occorrenze

[...] , Mastro don Gesualdo, incorniciato nel quadro ancora ristretto di una piccola città di provincia, ma del quale i colori cominceranno ad essere più [...]

[...] tipi si disegnano certamente meno originali, ma più curiosi, per la sottile influenza che esercita sui caratteri l’educazione, ed anche tutto quello [...]

[...] parrocchia si chiamavano Toscano, ma questo non voleva dir nulla, poichè da che il mondo era mondo, all’Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li [...]

[...] paese, che son quelli che possono aiutarci. Ma don Giammaria, il vicario, gli avea risposto che gli stava bene, e questo era il frutto di quella [...]

[...] pilastro su quei piedacci che sembravano pale di ficodindia; ma i piedi fatti a pala di ficodindia ci stanno meglio degli stivalini stretti sul ponte [...]

[...] diceva nulla; ma si sentiva un gruppo nella gola anch’esso, ed evitava di guardare in faccia la nuora, quasi ce l’avesse con lei. Così se ne [...]

[...] comare Tudda, a mietere l’erba pel vitello; ma comare Venera la Zuppidda andava soffiando che c’era venuta per salutare ’Ntoni di padron ’Ntoni [...]

[...] non pensarci più. Ma pure ci pensavano sempre, nella casa del nespolo, o per certa scodella che le veniva tutti i giorni sotto mano alla Longa [...]

[...] glielo aveva regalato compare Mariano Cinghialenta, e lo teneva inchiodato sul banco dell’osteria, dietro i bicchieri. Ma dopo un po’ di tempo ’Ntoni [...]

[...] della Locca, o qualchedun altro. Il re faceva così, che i ragazzi se li pigliava per la leva quando erano atti a buscarsi il pane; ma sinchè erano [...]

[...] che c’era un bastimento di Trieste a pigliar carico. Veramente i lupini erano un po’ avariati; ma non ce n’erano altri a Trezza, e quel furbaccio di [...]

[...] ; perciò si ostinava a fare il minchione. – Eh? non vi conviene? lasciateli! Ma un centesimo di meno non posso, in coscienza! che l’anima ho da [...]

[...] quarant’onze se la sentisse sullo stomaco. Ma le donne hanno il cuore piccino, e padron ’Ntoni dovette spiegarle che se il negozio andava bene [...]

[...] vecchia delle barche del villaggio, ma aveva il nome di buon augurio. Maruzza se ne sentiva sempre il cuore nero, ma non apriva bocca, perchè non era [...]

[...] fresco. – Lo zio Crocifisso strillava come se gli strappassero le penne mastre, ma non bisogna badarci, perchè delle penne ne ha molte, il [...]

[...] vecchio. – Eh! s’è lavorato! potete dirlo anche voi, padron ’Ntoni! – ma per padron ’Ntoni ei si sarebbe buttato dall’alto del fariglione, com’è vero [...]

[...] capitava; ma così di cuore, e senza malizia, che non c’era verso di pigliarsela in criminale. – Massaro Filippo è passato due volte dinanzi all’osteria [...]

[...] intendere che la sposerà. Ma se la Vespa riesce a farsi rubare qualche cos’altra, potrai pulirti la bocca della speranza dell’eredità, e ci perdi i [...]

[...] ci pigliavano delle malattie dalla bile; ma non avrebbero potuto stare un giorno senza vedersi. Il sabato poi, quando arrivava il giornale, don [...]

[...] coll’arcolaio sul ballatoio, a riempire certi cannelli che le servivano per l’ordito della settimana. – Comare Mena non si vede, ma si sente, e sta [...]

[...] ; ma cambiò subito discorso. – Che ci vai tu alla città, per la festa dei Morti? – No, non ci vado perchè non posso lasciar la casa sola. – Noi ci [...]

[...] sghignazzava alle loro spalle a voce alta, cercando d’imitare la risata di don Silvestro che faceva andare in bestia la gente. Ma lo speziale era [...]

[...] Silvestro il segretario, il quale si beccava anche quel po’ di stipendio di maestro elementare: – A me non me ne importa – ripeteva – Ma ai miei tempi non [...]

[...] cogli occhi la povera gente che vi era dentro. Maruzza la Longa non diceva nulla, com’era giusto, ma non poteva star ferma un momento, e andava [...]

[...] . – Bastianazzo Malavoglia sta peggio di lui, a quest’ora, rispose Piedipapera, e mastro Cirino ha un bel suonare la messa; ma i Malavoglia non ci [...]

[...] », rispose la Zuppidda, e poi all’orecchio della Vespa: – La Santuzza non vorrebbe si dicesse che vende l’acqua per vino; ma farebbe meglio a non [...]

[...] tempaccio, e gli diceva pure: – Bella Provvidenza, eh! padron ’Ntoni! Ma lo speziale è protestante ed ebreo, ognuno lo sapeva. il figlio della Locca [...]

[...] , colle mani nelle tasche, o addossato al muro della chiesa, con quel giubbone tutto lacero che non gli avreste dato un baiocco; ma aveva denari sin che [...]

[...] bisogno subito di denari, ma dovevano pesargliela colle sue bilancie, le quali erano false come Giuda, dicevano quelli che non erano mai contenti [...]

[...] la camicia; ma poi voleva esser pagato, senza tanti cristi; ed era inutile stargli a contare ragioni, perchè era sordo, e per di più era scarso di [...]

[...] suoi lupini al collo, che lo zio Crocifisso gli aveva dati a credenza, perchè aveva sempre conosciuto padron ’Ntoni per galantuomo; ma se volevano [...]

[...] come l’ostia consacrata, e quelle cinquecento lire ei l’appendeva ai piedi di Gesù crocifisso; ma santo diavolone! padron ’Ntoni sarebbe andato in [...]

[...] ne stavano appollaiati sulle scranne, e ripartivano senza aver aperto bocca, da veri baccalà che erano; ma chi sapeva dir quattro parole, cercava di [...]

[...] , che lei ci aveva un segreto tutto suo per avere la conserva dei pomidoro fresca tutto l’inverno. – Una casa senza donna non poteva andare; ma la [...]

[...] bruciarle nel focolare. Mastro Turi il calafato stava per levare il pugno e incominciare: – Benedetto Dio! –; ma guardò sua moglie e si tacque [...]

[...] di Trezza c’erano i pali del telegrafo; ma siccome don Silvestro cominciava a ridere, e a fare ah! ah! ah! come una gallina, padron Cipolla si alzò [...]

[...] compare Zuppiddo, ma nessuno gli dava retta, e guardavano nell’orto, per mutar discorso. – Un bel pezzo di terra! diceva compare Mangiacarrubbe [...]

[...] ; quando è ben coltivato dà la minestra per tutto l’anno. La casa dei Malavoglia era sempre stata una delle prime a Trezza; ma adesso colla morte di [...]

[...] della Mena. Ma la Longa in quel momento ci aveva altro pel capo, poveretta. Padron cipolla voltò le spalle freddo freddo, senza dir nulla; e dopo [...]

[...] vecchio sono ancora qua. «Uomo povero ha i giorni lunghi». Maruzza non diceva nulla, ma nella testa ci aveva un pensiero fisso, che la martellava, e [...]

[...] tornava allora da Aci-Castello col suo carro tirato dall’asino. Mena rispondeva: – Non è vero, non è vero – ma si confondeva, e mentre egli andava [...]

[...] fece quel servizio che sapete col carico dei lupini. La Mena teneva in mano il nottolino del rastrello, ma non si risolveva ad aprire. – E poi, se non [...]

[...] parlare dei Malavoglia che badavano a maritarsi, ma a quel discorso delle quarant’onze non ci pensavano neppure. – Eh! saltò su infine la Vespa [...]

[...] mia. Ma del resto non me ne importa. – Se non ve ne importa a voi, c’è a chi gliene importa! sentite? Che non tutti pensano come voi, a rimandare [...]

[...] le cose da oggi a domani! – E tu che fretta hai? – Pur troppo. Voi ci avete tempo, voi; ma se credete che gli altri vogliano far venire gli anni [...]

[...] stuzzicandolo coll’omero. – Ma di me a voi non ve ne importa! Lo zio si offese di quel sospetto ingiurioso. – Questo lo dici per farmi far peccato [...]

[...] bestia! e voleva pagar cinque lire per fargli rompere le ossa ad Alfio Mosca. Ma lui non lo faceva perchè era un cristiano col timore di Dio, e al [...]

[...] lo vedevano spuntare in fondo alla stradicciuola, scappavano come se vedessero il ba-bau; ma sinora nessuno di loro gli parlava di quei denari dei [...]

[...] all’osteria della Santuzza, accanto allo zio Santoro, che sembrava un altro poverello come lui, e non ci andava per spendere un soldo di vino, ma si [...]

[...] no si va indietro al modo dei gamberi, come i Malavoglia. Ora hanno pescato la Provvidenza, lo sapete? – No, io non ci sono stato qui; ma comare [...]

[...] sulla sponda, e qui sotto c’erano i lupini. Ma di lupini non ne rimaneva uno solo, chè il mare aveva tutto lavato e ripulito. Per questo Maruzza [...]

[...] metto in mare un’altra volta. Non sarà più una barca che potrà resistere al mare grosso, un’ondata di fianco la sfonderebbe come una botte fradicia. Ma [...]

[...] dalla leva. Ma ’Ntoni non voleva starci più nemmeno sei giorni, ora che gli era morto il padre; Luca avrebbe fatto come lui, che s’era pianta la [...]

[...] guardarlo dove passava; gli amici gli facevano codazzo, e le ragazze si affacciavano dalle finestre; ma la sola che non si vedesse era Sara di comare [...]

[...] Tudda. – Se n’è andata ad Ognina con suo marito, gli disse la Santuzza. Ha sposato Menico Trinca, il quale era vedovo con sei figliuoli, ma è ricco [...]

[...] . Ma era passato del tempo anche per cotesto, e si suol dire «lontan dagli occhi, lontano dal cuore». ’Ntoni ora portava il berretto sull’orecchio [...]

[...] terra davanti all’osteria, col naso in sangue; ma Rocco Spatu invece fu più forte, e si mise ’Ntoni sotto i piedi. – Per la madonna! esclamarono [...]

[...] di uomini per la paranza. Di uomini io non ne ho mai bisogno; ma «carcere, malattie, e necessità, si conosce l’amistà»; con padron ’Ntoni poi, che [...]

[...] è tanto vecchio, ci si perde quel che gli si dà!... – È vecchio ma sa il mestiere, rispose Piedipapera; non ce li perdete i danari; e suo nipote [...]

[...] tornare a casa! – Sta zitto, chè il nonno è lì a mettere in ordine gli attrezzi, e si è alzato un’ora prima di noi, gli rispose Alessi. Ma Alessi [...]

[...] al mare color di lavagna. – Padron Cipolla le lascerà correre quattro bestemmie stasera; saltò su lo zio Cola; ma non ci abbiamo che fare. Col [...]

[...] ? – Non ne ho, rispose ’Ntoni, senza pensare più alla quistione di poco prima, ma te ne darò mezzo del mio. Gli uomini della paranza, seduti sul [...]

[...] fratello ’Ntoni dicesse che non bastavano per le camicie che sciupava a trasportar sassi nel corbello; ma Luca non badava che si sciupava anche le [...]

[...] arrivava sino all’Ognina e al Capo dei Mulini, e tornava coi piedi in sangue. Ma compare Zuppiddu si prendeva dei bei soldi ogni sabato per [...]

[...] facevano sul ballatoio, o dopo cena; ma ’Ntoni che veniva da lontano, e il mondo lo conosceva meglio degli altri, si annoiava a sentir quelle [...]

[...] , col censo che hanno sulla casa, e tutti quegli imbrogli dell’ipoteca che son saltati fuori all’ultimo. Il Natale eccolo qua, ma i Malavoglia [...]

[...] il sensale. – Ma quel servizio lì potrebbe farmelo! disse a un tratto fra di sè – e non dormì più quella notte, tanto gli piacque la trovata – e [...]

[...] venuto a dirvi pure per quei sarmenti; se li volete potete venire a pigliarveli. – Allora potete mandare per l’usciere, rispose Piedipapera; ma le [...]

[...] abbaiate sempre a cose fatte, ma un dito, che è un dito, non lo sapete muovere. Infine l’usciere non se la mangia, la gente. L’usciere è vero che [...]

[...] non si mangia la gente, ma i Malavoglia erano rimasti come se li avesse presi un accidente tutti in una volta, e stavano nel cortile, seduti in [...]

[...] come i pulcini nella stoppa, ed ora mandano l’usciere per tirarci il collo. – Cosa faremo? diceva la Longa. Padron ’Ntoni non lo sapeva, ma infine si [...]

[...] della Provvidenza non so che farne, perchè non è il mio mestiere; ma se la vuole lo zio Crocifisso vi aiuterò a venderla. Or ora torno. Quei [...]

[...] poveracci rimasero ad aspettare seduti sul muricciolo, e senza aver coraggio di guardarsi in faccia; ma gettavano occhiate lunghe sulla strada d’onde [...]

[...] s’aspettava Piedipapera, il quale comparve finalmente adagio adagio – ma quando voleva sapeva arrancare speditamente colla sua gamba storpia [...]

[...] . – Dice che è tutta rotta come una scarpa vecchia, e non sa che farsene; gridò da lontano; – mi dispiace; ma non ho potuto far nulla. Così i Malavoglia [...]

[...] avvocato, il dottor Scipioni, il quale stava di casa in via degli Ammalati, di faccia allo stallatico dello zio Crispino, ed era giovane, ma quanto a [...]

[...] detto l’avvocato. Ma nessuno apriva bocca e stavano a guardarsi l’un l’altro. – Ebbene, domandò infine Maruzza la quale moriva d’impazienza. – Niente [...]

[...] ! non c’è paura di niente! rispose tranquillamente padron ’Ntoni. – E l’avvocato? – Sì, l’avvocato l’ha detto lui che non ci è paura di niente. – Ma [...]

[...] cosa ha detto? insistè Maruzza. – Eh, lui sa dirle le cose; un uomo coi baffi! Benedette quelle venticinque lire! – Ma infine cos’ha detto di fare [...]

[...] i Malavoglia. Lo zio Crocifisso si piglierà la casa, e la barca, e tutto, ma questo poi no! Il povero vecchio era confuso; ma la nuora piangeva in [...]

[...] le mie ragioni; la mia roba par roba rubata, ma quel che fanno a me lo fanno a Gesù Crocifisso che sta in croce; e seguitava a borbottare e [...]

[...] vedova rinunziava all’ipoteca. – I Malavoglia si contentano di restare in camicia per non litigare; ma se li mettete colle spalle al muro [...]

[...] dà giorni lunghi, la tira su un’altra volta la casa del nespolo. Ma Dio non gliene diede giorni lunghi, appunto perchè era fatto di quella pasta [...]

[...] l’anima mia! – O a voi che ve ne importa? – Me ne importa, sì! ma ad esse non gliene importa di me, perchè ci hanno i zerbinotti che passeggiano [...]

[...] ! gli gridava più forte di tutti compare Zuppiddu; ma gli altri sudavano e gridavano per spingerla sui regoli, quando la barca inciampava nei sassi [...]

[...] , perchè non me lo dice il cuore, dopo l’affare dei lupini; ma trenta lire ce le darebbe per la prima volta che andiamo in mare colla Provvidenza [...]

[...] ’Ntoni; ma voi altri dovreste mangiarvelo qualche uovo, quando avete voglia. – No, non ne abbiamo voglia, – rispose Maruzza, e Mena soggiunse: – Se [...]

[...] pece non dissero nulla; ma lo Zuppiddu seguitò a strillare che egli avrebbe chiuso bottega, e chi aveva bisogno di calafatare la barca poteva [...]

[...] prendere sua figlia pareva che la sposa fosse lei. Mastro Turi avrebbe chiuso bottega, diceva, ma voleva vedere poi come avrebbe fatto la gente a [...]

[...] , a quel Giufà del sindaco; ma io me ne infischio del sindaco e del segretario. Ora cercano di farci chiudere bottega perchè non mi lascio [...]

[...] mangia? ma questo non piace a massaro Filippo, per amore della Santuzza, che sono in peccato mortale tutti e due, e lei porta l’abitino di Figlia [...]

[...] ch’era di sopra, di fare la rivoluzione, se non erano minchioni, e non badare al dazio del sale o al dazio della pece, ma casa nuova bisognava fare, e [...]

[...] di sè, per paura di peggio, adesso non si faceva più vedere in piazza, addossato al muro del campanile, ma stava rintanato in casa, al buio, a [...]

[...] pure le cinquecento lire dei lupini che gli ha dato Piedipapera! Ma la Vespa, la quale aveva tutta la sua roba al sole, e non temeva che gliela [...]

[...] s’è messo ad andare senza scarpe, per non essere conosciuto; ma io lo riconosco egualmente, che striscia sempre i piedi per terra, e fa levar la [...]

[...] nero, e l’ultimo che parla ha ragione lui. La gente fa bene a strillare con questo governo che ci succhia il sangue peggio di una mignatta; ma i [...]

[...] sua nuora, e l’aveva lasciata in camicia. Se gli interessi del Comune li faceva a quel modo!... Ma intanto se la Signora si affacciava alla [...]

[...] arrivare coll’asino tutto ansante e colle orecchie basse. – Sì che me ne importa, ma bisogna camminare per pagarla, la tassa; se no si pigliano il [...]

[...] tutta la storia della finta compera di Piedipapera; ma lui era «cristiano» con uno stomaco fondo come un pozzo, e metteva tutto là dentro. Egli [...]

[...] , ma non volle muoversi se prima non gli chiamavano don Silvestro. Betta aveva un bel sgridarlo, e spingerlo per le spalle fuori dell’uscio [...]

[...] Croce da don Silvestro si lasciò menar via e metter alla tavola d’abete del consiglio, col calamaio davanti; ma dei consiglieri non c’erano altri che [...]

[...] candeliere. Bel mestiere! Ma compare Alfio non vuol saperne, ve lo dico io; ci ha pel capo Mena di padron ’Ntoni, e voi altri ci perdete l’olio [...]

[...] i Zuppiddi verranno loro stessi a dire che mi danno la Barbara, ma voglio farmi pregare, io. La seduta fu sciolta senza concludere nulla. Il [...]

[...] discorsi da farsi ora, compare ’Ntoni; ma se vostro nonno dice di sì, io per me non vi cambio per Vittorio Emanuele. – Compare Zuppiddu intanto [...]

[...] stava zitto e gli dava un pezzo di salvietta per asciugarsi; dimodochè ’Ntoni quella sera se ne andò a casa tutto contento. Ma i poveri [...]

[...] aveva detto: «Prima deve maritarsi la Mena». Ancora non ne parlava, ma ci pensava sempre, e adesso che tenevano nel canterano qualcosuccia per [...]

[...] principio aveva risposto all’occhietto; ma poi, dopo che sua madre le aveva detto che quelli eran tutti mangiapani a ufo, più birri che altro, e i [...]

[...] Michele? Anche voi le avete fatto il cascamorto. Ma quella è una ragazza che fa mangiare agro di limone. Don Michele non diceva nulla, si spazzolava [...]

[...] . Lo so perchè ce l’ha con me; ma per stavolta può pulirsi la bocca, e farebbe meglio a non sciuparsi le scarpe per passare e ripassare davanti [...]

[...] sarebbe levato d’attorno ’Ntoni Malavoglia, resterebbe lui solo a far l’asino alla ragazza. Vanni Pizzuto non disse nulla, ma ci pensò su tutta la [...]

[...] lanternino davanti all’uscio; ma stavolta aveva la faccia di un cane che ha rotta la pentola; non diceva le solite barzellette, e domandava a questo e a [...]

[...] gonfii e gli stivali polverosi, e voleva pagargli per forza il bicchierino. Ma don Michele era già stato all’osteria, dove la Santuzza gli diceva [...]

[...] mano come anguille; ma li ho sott’occhio tutti quelli della combriccola, e un’altra volta non mi scapperanno! Piedipapera poi gli diceva [...]

[...] quello! – Puh! che porcheria! – Lasciatela fare! lasciatela fare! così gli altri conosceranno che roba è, e apriranno gli occhi. Ma non lo [...]

[...] divertirsi. Ma poi, quando vogliono far sul serio, cercano una come m’intendo io. – Compare Mosca dovrebbe prendere una come voi. – Io non ci [...]

[...] penso per ora a maritarmi; ma certo che da me si troverebbe quel che ci vuole. A buon conto il mio pezzo di chiusa ce l’ho, e nessuno ci tiene le [...]

[...] serpi». Padron ’Ntoni gli cantava sempre che i Malavoglia erano galantuomini, e avrebbero pagato, ma ei voleva poi vedere di dove li avrebbero [...]

[...] si chiamava zio Crocifisso, ce l’aveva non solo con quelli che mettevano le tasse, ma anche con quelli che non le volevano, e mettevano talmente in [...]

[...] . Aspettiamo a Pasqua; «l’uomo per la parola e il bue per le corna»; ma voglio esser pagato sino all’ultimo centesimo, e non darò più retta a nessuno per [...]

[...] l’uso, ma non alzava gli occhi dal grembiule, e Brasi si lamentava con suo padre, quando se ne andarono, che ella non gli avesse offerto il piatto [...]

[...] porta il mio asino. Finchè dura il lavoro vi starò; ma vorrei tornar presto qui, se c’è da buscarmi il pane. – Guardatevi la salute, compare Alfio [...]

[...] qualche cosa, ma il cuore non le resse. – Anche voi ve ne andate dal vicinato, ora che vi maritano, aggiunse Alfio. Il mondo è fatto come uno [...]

[...] mani e rideva, ma colle labbra e non col cuore. – Le ragazze, disse la Longa, vanno come Dio le ha destinate. Ora son sempre allegre e senza [...]

[...] mancato qualche volta. – La sola che non gli strinse la mano fu Sant’Agata, la quale stava rincantucciata vicino al telaio. Ma le ragazze si sa che [...]

[...] porto meco alla Bicocca, e dappertutto ove andrò. Ma questi oramai sono discorsi inutili, e bisogna fare quel che si può. Anche il mio asino va dove [...]

[...] di avere chiuso anche il cuore, e d’averci chiusa sopra quella finestra, pesante come una porta di palmento. – Ma così vuol Dio. Ora vi saluto e [...]

[...] . – Che, son tutte qui? disse costui. – Tutte non ci possono essere, zio Crocifisso; voi lo sapete quel che ci vuole a far cento lire. Ma «meglio poco [...]

[...] . Padron ’Ntoni tornò a casa ancora pallido, e disse alla nuora – Ce l’ho tirato, ma ho dovuto pregarlo come Dio, – e tremava ancora il poveretto [...]

[...] . Adesso non ve ne importa più perchè Alfio Mosca se ne è andato. Ma vedrete che appena si marita Mena, egli torna qui e si piglia vostra nipote [...]

[...] devono più di cinquanta lire per la Provvidenza. Domani voglio farmeli dare. – Lasciate stare, mamma! lasciate stare! supplicava la Barbara. Ma [...]

[...] minchione, e non gli dava retta nemmeno comare Mena. – La festa si fa per comare Mena, diceva la Nunziata, ma essa non è contenta come tutti [...]

[...] faceva. – O perchè non sono venuti il vicario e don Silvestro? domandò Piedipapera. – Gliel’ho detto anche a loro, ma vuol dire che hanno da fare [...]

[...] Zuppiddu, così si persuaderà ad andarci da comare Maruzza, chè i musi lunghi non mi piacciono, fra vicini ed amici. Ma intanto la Longa non ne [...]

[...] dovere, per la madonna! questo cappello qui lo si può portare sull’orecchio! Il giovanotto aveva gli occhi lustri, ma diceva che non era nulla, ed era [...]

[...] che non si può stare al pinf panf delle fucilate senza sentirsi pizzicar le gambe dalla voglia di buttarsi avanti a testa bassa. Ma i bersaglieri [...]

[...] tante, risposero. Poi passò a babordo e non si vide più. – Questa di morire arrostito non mi piacerebbe, conchiuse Spatu; ma pei pugni ci sto. E [...]

[...] soldato vuol scappare il caporale gli tira addosso peggio di un beccafico. – Ah! così va bene! Ma è una bricconata bell’e buona! Tutta la sera si [...]

[...] c’entrava più, se n’era lavate le mani. Ora era affare di Piedipapera; ma gli dispiaceva, in coscienza. Il giorno dopo cominciò a correre la voce [...]

[...] però, nessuno parlava più di quello che era successo; ma come la Longa non vedeva spuntare la lettera, non aveva testa nè di lavorare nè di stare [...]

[...] mi dispiace, padron ’Ntoni; gli aveva detto: ma che volete? Bisogna che pensi ai miei interessi. San Giuseppe prima fece la sua barba e poi [...]

[...] poi sino a Pasqua. Così vanno in rovina le case. Ma io la roba mia l’ho fatta col sudore della fronte. Adesso uno è in paradiso, l’altro vuole la [...]

[...] avrebbero pagato. Padron ’Ntoni tornò a correre dal segretario e dall’avvocato Scipioni; ma questi gli rideva sul naso, e gli diceva che «chi è [...]

[...] diceva – Scusatemi, fratello mio, a me mi dispiace più di voi, di cacciarvi fuori dalla vostra casa, ma che volete? sono un povero diavolo [...]

[...] non erano tornati più, che ancora c’era lì il letto di Luca, e il chiodo dove Bastianazzo appendeva il giubbone. Ma infine bisognava sgomberare con [...]

[...] nespolo oramai era di Piedipapera, e loro dovevano sgomberarla; ma almeno nessuno li vedeva colla roba in collo. Quando il vecchio staccava un [...]

[...] si alzò tosto ed uscì nel cortile, all’aria aperta. Ma anche lì c’era della paglia sparsa per ogni dove, dei cocci di stoviglie, delle nasse [...]

[...] al collo. Lo sapete che sono un povero diavolo, e cinquecento lire mi fanno! Se voi foste stato ricco ve l’avrei venduta a voi. – Ma padron ’Ntoni [...]

[...] spalle; ma la ragazza cantava come uno stornello, perchè aveva diciotto anni, e a quell’età se il cielo è azzurro vi ride negli occhi, e gli [...]

[...] compar Alfio, non ci avrebbe voltate le spalle anche lui. Ma quando sarà il tempo del vino tornerà qui. Le comari, poverette, non avevano [...]

[...] voltate le spalle ai Malavoglia. Ma la cugina Anna era sempre in faccende, con tutto quello che aveva da fare per tirare innanzi con le sue figliuole [...]

[...] re nè regno. Cosa te ne importa? – La sola che si vedesse di tanto in tanto era la Nunziata, col piccino in collo, e tutti gli altri dietro; ma [...]

[...] ? Se ti mariti, vuol dire che fai casa da te, e quel che guadagni, lo guadagni per la tua casa. «Cento mani Dio benedisse, ma non tutte in un [...]

[...] mestiere, tanto più che adesso i mariti sono scarsi, con questa leva del diavolo che ci scopa via tutti i giovinotti del paese; ma se devono darvi la [...]

[...] sulle spalle due famiglie. Barbara nell’altra stanza fingeva di non udire, e seguitava a far girare l’arcolaio lesto lesto. Ma appena ’Ntoni si [...]

[...] fare il soldato! – E si strappava i capelli e si dava dei pugni nella testa, ma non sapeva risolversi a pigliare la risoluzione che ci voleva, da [...]

[...] voleva far l’uomo, e non si lasciava vedere per due o tre giorni. Ma la piccola Lia, che non sapeva tutte quelle chiacchiere, continuava a venire [...]

[...] di vestina che hai indosso. La bambina molte cose non le capiva; ma quel po’ che rispondeva faceva montare la mosca al naso alla Zuppidda, e le [...]

[...] potete mettervelo il cuore in pace, comare Barbara, ma per me, «Amare e disamare non sta a chi lo vuol fare». – Provate, che ci riescirete anche [...]

[...] voi. A provare non si perde nulla. Io vi auguro ogni bene e ogni fortuna, ma lasciatemi badare ai fatti miei, chè ho già ventidue anni. – Io lo [...]

[...] aveva il cuore grosso, il povero ’Ntoni, e non voleva lasciarla così. Ma ella doveva andare a riempir la brocca alla fontana, e gli disse addio [...]

[...] di carri alla festa di Trecastagni, ma Barbara le sue brave gambe ce le aveva tutte e due. – Addio, comare Barbara! rispose il poveraccio, e così [...]

[...] tempo non dura tutto il tempo», osservò il vecchio. Ma quando era mal tempo, o che soffiava il maestrale, e i sugheri ballavano sull’acqua tutto [...]

[...] quando dovevano riportarsele indietro vuote non avevano voglia di ciarlare, ma invece se le ceste non bastavano, e Alessi doveva correre a casa a [...]

[...] denari. Ma a quel giuoco da disperati si arrischiava la vita per qualche rotolo di pesce, e una volta i Malavoglia furono a un pelo di rimettercela [...]

[...] essere tutti a dormire; osservò Alessi. – A quest’ora avrebbero dovuto accendere il faro di Catania, disse ’Ntoni, ma non si vede niente. – Tieni [...]

[...] . – Hai un bel cantare, ma nessuno ti sente, ed è meglio starti cheto, gli disse infine il fratello con la voce mutata che non si conosceva più [...]

[...] poi alla volontà di Dio. Il vento contrastava forte alla manovra, ma in cinque minuti la vela fu spiegata, e la Provvidenza cominciò a balzare [...]

[...] portò via sibilando. Allora i due fratelli poterono sbrogliare del tutto il troncone dell’antenna e buttarlo in mare. La barca si raddrizzò, ma [...]

[...] battè giusto sulla faccia a ’Ntoni peggio di un colpo di frusta, ma in quel momento gli parve meglio di una carezza. – A me! a me! gridò [...]

[...] . Ma dopo un paio d’ore arrivò correndo don Michele, Rocco Spatu, Vanni Pizzuto, e tutti gli sfaccendati che erano all’osteria quando giunse la [...]

[...] , venne a dire don Franco; gli abbiamo fatta la fasciatura; ma se non viene la febbre, se ne va. Piedipapera volle andare a vedere anche lui, perchè [...]

[...] ! aggiungeva comare Grazia. Per due o tre giorni padron ’Ntoni fu più di là che di qua. La febbre era venuta, come aveva detto lo speziale, ma era [...]

[...] vederle disperarsi, come se stesse per morire. Ma egli continuava con voce fioca: – Non fate tante spese quando non ci sarò più. Il Signore lo sa [...]

[...] danno di tutti, perchè è la colonna della casa, – rispose la cugina Anna. Quel cetriolo di ’Ntoni ora non è più un ragazzo. – Ma tutte si strinsero [...]

[...] occhi spenti; ma egli era inquieto, e muoveva le labbra di qua e di là, come fa delle orecchie un cane da caccia che sente la pedata. – Sono amici [...]

[...] don Michele ci passava per la strada del Nero. – Ma sangue di Giuda! non mi chiamo ’Ntoni Malavoglia, se non mi taglio questo corno, sangue di [...]

[...] dall’altra parte, per non sentire le bestemmie e le parolacce che dicevano; ma all’udir discorrere di don Michele, si dimenticava anche di questo [...]

[...] . Ma era tempo perso. – Non vedete che voga al largo e non si fa più vedere? esclamava la Santuzza. – Questo è segno che la cosa è vera com’è vero [...]

[...] Santuzza, dopo che erano stati amici! ed ora avrebbe fatto chiacchierare la gente, – e lo abbracciava e lo tirava per la manica. Ma don Michele [...]

[...] pulita meglio dei suoi bicchieri. Ma quella volta donna Rosolina, che era gelosa di suo fratello il vicario, e si confessava spesso anche lei per [...]

[...] Giammaria quando furono a tavola. – Niente, niente, – rispondeva suo fratello stendendo la mano verso il piatto. Ma ella che gli conosceva il debole [...]

[...] per giunta, glielo aveva detto don Giammaria sotto sigillo di confessione, ma ella se lo teneva nelle ciabatte, il sigillo della confessione, quando [...]

[...] leggeva le corna quando la Signora non era alla finestra, e non poteva udire quello che si diceva nella spezieria; ma donna Rosolina diede una buona [...]

[...] scrupolo sulla coscienza? Ma all’udire la storia di don Silvestro donna Rosolina di botto cambiò registro, e si mise a predicare col mestolo in aria [...]

[...] uccellarli. Già si sapeva che razza di civetta fosse la Barbara; ma faceva specie che ci cascasse anche uno come don Silvestro, il quale sembrava un [...]

[...] più degli amici antichi. – Io non ci ho nulla pel capo, donna Rosolina. – A me mi hanno detto che ce l’avete, ma è una bestialità, che vi farebbe [...]

[...] , perchè si morirebbe di crepacuore. Le erano morti il figlio e il marito; l’avevano scacciata dalla casa; ma adesso era contenta che fosse [...]

[...] Vespa, ma se è vero che mi volete bene, in questo stato non mi lascerete, chè quando non vi vedo mi pare che il cuore l’abbia diviso in due, come due [...]

[...] di grosso nel paese, e mi butterò in mare bella e vestita come sono. Brasi si grattava il capo, e seguitava: – Per me, io vi voglio; ma mio padre [...]

[...] mano. Piedipapera lo tirava per la manica dicendogli: – Questo è il tempo d’approfittare. Ma padron ’Ntoni teneva duro a rispondere: – Ne parleremo [...]

[...] ragionamento che avevano fatto a quattr’occhi, sebbene don Silvestro non avesse aperto bocca, è vero, ma era stato zitto ad ascoltare. Si sapeva poi [...]

[...] rosicate tutto il paese! Ma me non mi mangerete, no! chè non ci ho la smania di maritarmi, e bado agli interessi di mio padre. Don Franco [...]

[...] venticinque onze a donna Rosolina, ma nessuno va a dirglielo in faccia, a un uomo come quello! Tu poi sarai sempre uno sciocco che non saprai fare gli [...]

[...] affari tuoi; uno di quei grulli che abbaiano alla luna! un chiacchierone! – Ma infine cosa ho detto? piagnucolava lo speziale andandole dietro per [...]

[...] nè campagna. – E’ c’è stato anche il nonno di Cipolla, aggiunse padron ’Ntoni, ed è in quei paesi là che s’è fatto ricco. Ma non è più tornato a [...]

[...] che vedeva nel cortile. Adesso ci abbiamo le acciughe da salare. Ma la Longa guardò il figliuolo col cuore stretto, e non disse nulla, perchè ogni [...]

[...] ’Ntoni, e se ne andò a letto di cattivo umore. Ma d’allora in poi non pensava ad altro che a quella vita senza pensieri e senza fatica che facevano [...]

[...] toccargli il cuore. Ma ei diceva di no, che sarebbe stato meglio per lui e per loro; e quando tornava poi sarebbero stati tutti allegri. La povera [...]

[...] spalle; ma il vecchio seguitava ad accennare di sì col capo, e sputava e si grattava il capo cercando le parole. – Sì, sì, qualcosa ce l’hai in testa [...]

[...] come uno zingaro. In conclusione ’Ntoni si mise a piangere come un bambino, perchè in fondo quel ragazzo il cuore ce l’aveva buono come il pane; ma [...]

[...] ora se n’erano già andati da un pezzo; ma gli pareva che non avessero a far altro che andar gironi pel mondo, da un’osteria all’altra, a [...]

[...] le braccia al collo, e piangere anche lei per non lasciarselo scappare; ma quando voleva dir qualche cosa, le labbra le tremavano e non poteva [...]

[...] proferir parola. – Senti, disse alfine, tu te ne andrai, se vuoi andartene, ma non mi troverai più; chè ora mi sento vecchia e stanca, e mi pare che [...]

[...] l’onda vi passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi. Ella aveva il viso tutto bagnato; ma non [...]

[...] come l’asino di compare Mosca, che quando non ne può più di tirar la carretta lo butteranno a crepare in un fosso. Siete contenta ora? Ma non [...]

[...] dove vuoi. Ma allora non te ne andrai più, te lo dico io! chè lo comprenderai quello che ci avevamo tutti qua dentro il petto, quando ti vedevamo [...]

[...] come quello del suocero, che stringeva il cuore. Ma non sapeva che doveva partire anche lei quando meno se lo aspettava, per un viaggio nel quale [...]

[...] villaggi e le campagne vicine. Allora a Trezza e ad Ognina, era venuta la provvidenza, con tutti quei forestieri che spendevano. Ma i rigattieri [...]

[...] . – Che non ne mangia più acciughe la gente? – diceva loro Piedipapera. Ma a padron ’ntoni, e a chi ne aveva da vendere, per conchiudere il negozio [...]

[...] mare, e così si faceva qualche soldo. Ma bisognava guardarsi bene dai cattivi incontri, e non accettare nemmeno una presa di tabacco da chi non si [...]

[...] quelle quattro pietre liscie messe in fila all’ombra del caprifico che c’è accanto alla cappelletta, prima d’entrare nel paese; e non si accorse, ma [...]

[...] cercava di aiutare anche lei, ma ad ogni momento le mancavano le forze, e tornava a sedersi. – Vergine santa! balbettava Mena. Vergine santa! E gli [...]

[...] il viso disfatto e affilato al pari di un coltello, e le labbra nere. Ma pure Mena non si stancava di baciarla nella bocca, e parlarle, come se [...]

[...] paese volevano fargli la festa allo speziale; ma lui si metteva a ridere come una gallina, preciso come faceva don Silvestro, e diceva – Io che [...]

[...] sono repubblicano! Se fossi un impiegato, o qualcuno di quelli che fanno i tirapiedi al Governo, non direi!... – Ma i Malavoglia rimasero soli [...]

[...] , e li vedeva assottigliare a soldo a soldo. Ma ei non pensava ad altro se non che Maruzza era morta fuori della sua casa, e cotesto non gli poteva [...]

[...] ! Mena lo guardò cogli occhi timidi, ma dove ci si vedeva il cuore, tale e quale come sua madre, e non osava proferir parola. Ma una volta, stringendosi [...]

[...] mamma mi sento come un pesce fuori dell’acqua, e non m’importa più di niente. Ma mi dispiace per quell’orfanella che resta senza nessuno al mondo [...]

[...] guardavano sbigottiti; ma il nonno si lasciava cadere la testa sul petto – Ora non hai più nè padre nè madre, e puoi fare quello che ti pare e [...]

[...] potuto vedere e parlare. Ma ripeteva quello che le era rimasto più fitto nella mente, quando ’Ntoni aveva detto un’altra volta di volere andarsene [...]

[...] tanti che erano morti e gli avevano truffati i denari, talchè aveva preso il colèra anche lui, ma non era morto, aggiungeva il figlio della Locca, e [...]

[...] giorni colla Vespa, che pareva avesse ad andarsene da un momento all’altro, ma poi non è morto! Però, quel che i Malavoglia guadagnavano non bastava [...]

[...] comprarla? Padron Cipolla non voleva di quei vecchiumi. Quello era affare dello zio Crocifisso. Ma in quel momento lo zio Crocifisso aveva altro per [...]

[...] perchè non può tirare innanzi, ora che suo nipote l’ha piantato. Ma voi potreste darla in mano a compare Nunzio, o al figlio della Locca, che muoiono di [...]

[...] , come se fosse nuova. Padron ’Ntoni se ne intendeva quando l’aveva fatta fare. Questo è un affare d’oro, come quello dei lupini; sentite a me! Ma [...]

[...] Malavoglia non sapevano che farsene, ora che non possedevano più una tavola sull’acqua; ma a padron ’Ntoni gli parve che gli strappassero le [...]

[...] un affar d’oro, sentite a me, padron Fortunato. Padron Fortunato, preso così in quel momento, non seppe dir di no; ma dopo che ebbero tirato e [...]

[...] ; lei almeno era una bella ragazza con tanto di spalle, e non vecchia e spelata come la Vespa. Ma la Vespa aveva la sua chiusa, e la [...]

[...] se lo mangiavano di nascosto. Ma se Brasi si fermava a guardarla come un bietolone, gli voltava le spalle, col mento sul petto, tutta rossa, e gli [...]

[...] sulla porta ogni volta che vi vede passare, e poi va a dirlo a tutti; ma farebbe meglio a tener d’occhi quella civetta di sua figlia Barbara, che [...]

[...] egli forse vi sarebbe morto; ma i denari ricominciavano a raggranellarsi, e i suoi ragazzi ci sarebbero tornati un giorno, ora che Alessi [...]

[...] grande? – Ancora c’è tempo; rispondeva lei. – Sì, c’è tempo, ma è meglio pensarci adesso, così saprò quel che devo fare. Prima bisogna maritare la [...]

[...] . Allo zio Crocifisso non gliene importa di aver cavoli e lattughe, perchè ci ha l’altro orto di casa sua, e l’ha messo tutto a cipolle. Ma noi ci [...]

[...] anche lei; e poi si mise a cantare, mentre Alessi stava ad ascoltare, tutto intento. Infine disse: – Ma ancora c’è tempo. – Sì, affermò Alessi [...]

[...] ; prima bisogna maritare la Mena, ed anche la Lia, e situare i tuoi piccini. Ma è meglio pensarci adesso. – Quando canta la Nunziata, disse Mena [...]

[...] avete viste tutte le facce care che avete avuto al mondo. Ma ora tanti se ne sono andati, ad uno ad uno, che non tornano più, e la camera è buia e [...]

[...] mentre egli è lontano, non gli parrà vero quando tornerà, disse Mena, e verrà a cercarci qui. Padron ’Ntoni scosse il capo tristamente. – Ma ancora [...]

[...] non rispondeva nulla; ma tutto il paese sapeva che ’Ntoni doveva tornare ricco, dopo tanto tempo ch’era andato a cercar fortuna, e molti già lo [...]

[...] aveva quella sorta di madre che sapete, e Rocco Spatu, il quale ce l’aveva alla taverna l’animo. Ma per fortuna delle donnicciuole, tutt’a un [...]

[...] scarpe. Se fosse stato vero che torna- va ricco, i danari non avrebbe avuto dove metterli, tanto era lacero e pezzen- te. Ma il nonno e i fratelli gli [...]

[...] brontolava: – Adesso posso morire tranquillo, ora che quei ragazzi non rimarranno più soli e in mezzo a una strada. Ma per otto giorni ’Ntoni non ebbe [...]

[...] aveva insegnato suo padre a colui, di fare danari coll’acqua delle cisterne! Ma a ’Ntoni suo nonno gli aveva insegnato il mestiere di rompersi le [...]

[...] perchè il nonno ve lo conduceva, e non gli bastava ancora l’anima di dir di no. Ma quando il soprastante gli stava addosso come un cane, e gli [...]

[...] diavolo, ma col tempo chinerà il capo. Non ha altri figli, e non gli resta altro che maritarsi, se non vuole che la sua roba se la goda la [...]

[...] il mondo non andava bene, e bisognava buttare in aria ogni cosa, e rifar da capo. Ma con quella gente lì, era proprio come pestar l’acqua nel [...]

[...] cascare coi suoi piedi come una pera matura. – Ma sì! Intanto don Michele si diverte colla Barbara, e con le altre che stanno nella via. – Lo so io – e [...]

[...] gli stivali colle sue campane, ma i lumi poi non li accende, e si mette in tasca l’olio, chè lì, al municipio poi, ci son altre porcherie! in fede [...]

[...] mia! E volevano far casa nuova di tutti nella baracca, ma poi si sono intesi un’altra volta, don Silvestro e gli altri: e non ne hanno parlato più [...]

[...] ... Tale e quale come quegli altri ladri del Parlamento, che chiacchierano e chiacchierano fra di loro; ma ne sapete niente di quel che dicono [...]

[...] ? Fanno la schiuma alla bocca, e sembra che vogliano prendersi pei capelli di momento in momento, ma poi ridono sotto il naso dei minchioni che ci [...]

[...] testa bassa. Ma poco a poco ci fece il callo, e diceva fra di sè: – Così domani faremo ancora domenica! Il povero vecchio cercò tutti i mezzi di [...]

[...] faremo? ’Ntoni restava a capo chino, o brontolava fra i denti; ma l’indomani tornava da capo, e una volta glielo disse: – Che volete? almeno quando non [...]

[...] andare in piazza, per non vedere l’osteria da lontano e gli amici che lo chiamavano. Ma si rompeva le mascelle a sbadigliare tutto quel giorno in [...]

[...] almeno non fiatava. Ma ora alzava la voce, litigava colla sorella se l’aspettava sull’uscio, colla faccia pallida e gli occhi gonfi, e se gli diceva [...]

[...] ? – ’Ntoni piangeva come un vitello slattato, e diceva che voleva morire anche lui; ma poi adagio adagio tornava all’osteria, e la notte, invece di [...]

[...] ! diceva lo speziale a don Silvestro, e a padron Cipolla, e a chi voleva sentirlo. – Vede le cose all’ingrosso, così alla carlona, ma il sugo c’è [...]

[...] ; ma adesso era libero di fare quello che gli pareva e piaceva, e aveva un po’ dimenticato come si cacciano insieme le parole nello scritto. Poi [...]

[...] volesse ammazzare don Michele, dovrebbe ammazzarlo per qualche altra cosa; chè gli vuol rubare la sorella; ma ’Ntoni è peggio d’un maiale, tanto che [...]

[...] , tranne la sorella che si faceva rossa per lei, e le diceva: – Rientriamo in casa, Lia. Sulla porta non ci stiamo bene ora che siamo orfane. Ma la Lia [...]

[...] pensa al suo interesse. Ma io, vedete, dovessi pagare il dazio due volte, e il contrabbando, don Michele non lo voglio più, no e poi no! Ella non [...]

[...] facessero le corna, giacchè ’Ntoni faceva quel mestiere. – Allora potrei mandarla via quella strega che mi son cacciata in casa! Ma ’Ntoni il [...]

[...] vedesse. – E alla tua casa non ci pensi? e ai tuoi fratelli non ci pensi? Oh, se fossero qui tuo padre e la Longa! ’Ntoni! ’Ntoni!... – Ma voi altri ve [...]

[...] che non vi vorrebbero neanche all’ospedale? per quelli che non fanno nulla, e che hanno denari a palate lavorate! – Ma tu non ne hai denari, nè io [...]

[...] ? – Lo so che non è il più bel palazzo del mondo. Ma non dovresti dirlo tu che ci sei nato, tanto più che tua madre non ci è morta. – Nemmeno mio [...]

[...] stare lì per comare Barbara, e non gli diceva nulla. Ma don Michele alla Lia le giurava che non era per la Barbara, e non ci aveva mai pensato [...]

[...] saper che fare. – Voi non l’avete voluto il fazzoletto di seta, comare Lia, diss’egli alla ragazza, la quale s’era fatta rossa come un papavero, ma [...]

[...] fratello ’Ntoni. Io vi sono amico e chiudo gli occhi; ma quando verrà qui un altro brigadiere in vece mia, vorrà sapere che cosa va a fare vostro [...]

[...] dice pure il proverbio. Mena sbarrava gli occhi, e impallidiva, senza capir bene quel che ascoltava; ma sentiva già la paura che suo fratello avesse [...]

[...] dirvi tutto questo, sarei fritto. Io mi giuo- co il mio berretto gallonato, per il bene che vi voglio a voi altri Malavoglia. Ma non mi piace che [...]

[...] saperle. Al nonno non diceva nulla per non dargli quest’altro crepacuore; ma a ’Ntoni, quando lo vedeva un po’ calmo, che si metteva a sedere [...]

[...] volevano; ma gli altri, se cercavano a rischio della pelle di fare come volevano, per sbarcare la loro roba, passavano per ladri, e li cacciavano peggio [...]

[...] dei lupi colle pistole e le carabine. – Ma rubare ai ladri non è stato mai peccato. Lo diceva anche don Giammaria nella bottega dello speziale. E [...]

[...] senza far nulla; ma i dazii ci vogliono per pagare i soldati, che fanno bella vista colla montura, e senza soldati ci mangeremmo come lupi fra di [...]

[...] cane, e vuol fare il prepotente perchè ci ha la sciabola. Ma, sangue della madonna! una volta o l’altra voglio dargliela sul muso la sua sciabola [...]

[...] , per fargli vedere che me ne infischio, io! – Bravo! esclamava lo speziale, così va fatto! Bisogna che il popolo mostri i denti. Ma lontano di qua [...]

[...] , chè non voglio pasticci nella mia spezieria. Al Governo non parrebbe vero di tirarmi nell’imbroglio pei capelli; ma a me non mi piace aver che [...]

[...] passato di qua, ed io volevo farlo entrare; ma ei dice che è inutile venirci, giacchè il mosto non può farlo passare più di contrabbando, ora che [...]

[...] leveranno la medaglia di figlia di Maria. La Santuzza teneva duro ancora, perchè in casa sua voleva esser sempre la padrona; ma cominciava ad aprire gli [...]

[...] spaccar legna, brontolando, o a soffiare nel fuoco, per fare meno fatica. Ma gli era duro lavorare tutto il giorno come un cane, peggio di quello che [...]

[...] truogolo in casa, e cercano il maiale. – Ma ’Ntoni giurava che non era vero, e a lui non gliene importava di queste cose; alle femmine non ci [...]

[...] anche lei, e verso il Rotolo, o sulla porta dell’osteria; e piangeva e singhiozzava, tirandolo per la manica della camicia. Ma egli rispondeva [...]

[...] dico che tutto il paese si mangerebbe i gomiti dall’invidia! – Ma tu cosa vuoi fare? ripeteva Mena colla faccia pallida. Pensa alla mamma, ’Ntoni, e [...]

[...] lasciai trascinare dalla Vespa; maledetto sia il giorno che ci misi i piedi! Ma compare Piedipapera che fiutava la senseria, gli diceva [...]

[...] affari, finchè ci avete gli occhi aperti. Allora lo zio Crocifisso rispondeva: – Sì, sì, andiamoci pure dal notaio; ma bisogna che mi facciate [...]

[...] una vesticciuola di cotonina! – A me non me ne importa della Mangiacarrubbe, ma avrebbero dovuto bruciarla viva anche lei, con tutte le altre donne [...]

[...] ’Ntoni col pugno in aria, – che un giorno o l’altro faccio succedere una commedia, faccio succedere! Ma gli altri lo piantavano lì, alzando le spalle [...]

[...] stuzzicare chi sapeva lui. Don Michele, per amore dei galloni, fingeva di non vederlo, e cercava di andarsene; ma ’Ntoni ora che don Michele faceva il [...]

[...] per tirarsi in casa quell’altro baccalà col berretto gallonato; ma gli bastava l’anima di fargli uscire il vino dal naso, se voleva, perchè lui non [...]

[...] raccattare la sciabola che aveva persa, e se ne uscì borbottando fra i denti, senz’altro, per amor dei galloni. – Ma ’Ntoni Malavoglia, il quale [...]

[...] Rocco Spatu e Cinghialenta. Ma ’Ntoni aveva fatto il sordo perchè «ventre affamato non sente ragione»; e don Michele non gli faceva più paura, dopo [...]

[...] potuto mandarlo via, ora che ci aveva dei soldi in tasca e li faceva ballare nella mano. Don Michele era passato a far la ronda, ma Rocco Spatu [...]

[...] notte. – A me non me ne importa se vi lascia dormire; ma non voglio che mi prendano la multa per amor vostro, se mi trovano l’uscio aperto a quest’ora [...]

[...] avete paura di don Michele. – Stasera sei ubbriaco! ma ti farei vedere se ho paura di don Michele! Ora che ho venduto il mulo non voglio che [...]

[...] letto; ma siccome continuavano a picchiare, e minacciavano di svegliare tutto il paese e di far correre la guardia a mettere il naso nei fatti loro [...]

[...] dalle Malavoglia, soffiò loro nell’orecchio. – L’ho visto escire io! – Buon prò, rispose Cinghialenta; ma bisognerebbe dire a ’Ntoni che raccomandi [...]

[...] detto che per questa sera la roba è là, ma sarà un affare grosso sbarcarla con questo tempo. – Tanto meglio; così nessuno ci vede a sbarcarla [...]

[...] . – Sì, ma le guardie hanno l’orecchio fino; e badate che m’è parso di vederle ronzare qui davanti, e guardare dentro la bottega. Allora successe [...]

[...] . Ma a quel discorso il figlio della Locca posò il bicchierino senza accostarlo alla bocca, giallo come un morto. – Che sei già ubbriaco? gli [...]

[...] ! gridò Pizzuto colla mano sul battente. – Non è pei soldi dell’erbabianca; questa ve l’ho data per niente, come amici che siete; ma vi raccomando [...]

[...] che arrischia di perdere il posto; ma con me non avete questo timore, e mi darete quel ch’è giusto. E sì che a compare Piedipapera non gli ho mai [...]

[...] negato la senseria, e gli dò il bicchierino ogni volta che viene qui, e la barba gliela faccio per niente. Ma santo diavolone! se mi fa le corna [...]

[...] faccia tosta. Ma le palle le lascia pegli altri. – Piove sempre! disse Rocco Spatu. Che non vuol finire stanotte? – Con questo tempaccio non ci [...]

[...] disgrazia, voi non m’avete visto stasera! Il bicchierino ve l’ho dato per l’amicizia, ma in casa mia non ci siete stati. Non mi tradite, che non ho [...]

[...] a sparlare di Piedipapera, e dice che non ha nessuno al mondo. Almeno Piedipapera ci ha la moglie. E ci ho la moglie anch’io! Ma io son di quelli [...]

[...] , col rosario in mano, ed anche Lia, senza dir nulla di quello che sapeva, ma pallida come una morta. E meglio sarebbe stato per tutti che ’Ntoni [...]

[...] vostro fratello. Ma apritemi, che se mi vedono qui perdo il pane. – Oh vergine Maria! cominciò a dire allora la ragazza. Oh vergine Maria [...]

[...] ! – Chiudetelo in casa stanotte, vostro fratello, come torna. Ma non gli dite che ci sono stato io. Ditegli che è meglio che stia in casa. Diteglielo! – Oh [...]

[...] vergine Maria! Oh vergine Maria! ripeteva Lia colle mani giunte. – Adesso è all’osteria, ma deve passar di qua. Voi aspettatelo sull’uscio, che è [...]

[...] pancia e i calzoni dentro gli stivali. – Per me stasera non c’è nessuno che stia inquieto, o che si metta a piangere, comare Lia, ma anch’io sono in [...]

[...] . Ma il Signore non ve lo mandò. Tutti e quattro, ’Ntoni, Cinghialenta, Rocco Spatu e il figlio della Locca, filavano quatti quatti lungo i muri della [...]

[...] Cinghialenta. Conoscono le coste, palmo a palmo, ad occhi chiusi. – Ma io non sento nulla! osservò ’Ntoni. – È vero, non si sente nulla! rispose [...]

[...] Cinghialenta. Ma devono essere laggiù da un pezzo. – Allora è meglio tornarsene a casa, aggiunse il figlio della Locca. – Tu ora che hai mangiato e [...]

[...] bevuto non pensi ad altro che a tornartene a casa; ma se non stai zitto ti butto in mare con una pedata! gli disse Cinghialenta. – Il fatto è [...]

[...] ! tradimento! cominciarono a gridare, mettendosi a fuggire per la sciara, senza badare più dove mettevano i piedi. Ma ’Ntoni che aveva già [...]

[...] coltello; voglio farvi vedere se ho paura della pistola! La pistola di don Michele partì in aria, ma egli stramazzò come un bue, colpito al petto. ’Ntoni [...]

[...] manterrà il re. Ma padron ’Ntoni invece di pensare a risparmiare quei soldi, adesso che il nipote non glieli mangiava più, seguitava a buttarglieli [...]

[...] galera; ma il dottor Scipione gli batteva sulla spalla, e gli diceva che non era dottore se non gliela faceva cavare con quattro o cinque anni di [...]

[...] , mentre dormivano. Ma don Silvestro si fregava le mani come l’avvocato, e diceva che lo sapeva lui perchè li avevano citati, ed era meglio per [...]

[...] ; al Consiglio adesso non ci andava nessuno, e le ulive erano raccolte. Anche padron ’Ntoni avea tentato d’andarci due o tre volte; ma com’era [...]

[...] curiosa di sentire cosa risponderà, per non spiattellare alla giustizia tutti i fatti suoi. – Ma da noi che vogliono sapere? domandò comare Grazia [...]

[...] giustizia bisogna dir sempre di no, e che noi non sappiamo niente. Comare Venera si rincantucciò nella mantellina, ma seguitò a borbottare [...]

[...] arruffati, gli occhi pazzi e il mento che le ballava, avrebbe voluto andare anche lei, e cercava la mantellina per la casa senza dir nulla, ma colla [...]

[...] fuori per cacciare nei guai un povero figliuolo, poichè questo era il suo mestiere. Ma infine come poteva dirlo il presidente? L’aveva visto lui [...]

[...] , diceva che «la fame fa uscire il lupo dal bosco», e «cane affamato non teme bastone»; ma di lui non volevano saperne, ora che era ridotto in quello [...]

[...] altri del paese, dicevano che Alessi avrebbe fatto meglio a mandare il nonno all’Albergo dei poveri, ora che non era più buono a nulla; ma questa [...]

[...] due ci sarebbero arrivati. Ma il vecchio scrollava il capo, colla testa dura, e ribatteva che adesso non avevano più bisogno della casa; e [...]

[...] a sedere al telaio, senza dir nulla. – Lo sai? chiese infine; lo sai dove se n’è andata? – Ma alla Mena non disse nulla. La Nunziata non lo [...]

[...] ; ma il mulo era grasso e col pelo lucente. – Vi rammentate quando sono partito per Bicocca? diceva lui, che stavate ancora nella casa del nespolo [...]

[...] mariterò; ma bisogna aspettare che io abbia gli anni, e che mio padre mi dia il consenso. – O che tuo padre pensa più che sei al mondo! disse Alfio [...]

[...] Nunziata ci sarà posto anche per lui. Di Lia non fecero parola; ma ci pensavano tutti e tre, mentre stavano a guardare il lume, colle braccia sui [...]

[...] quella croce di su le spalle. Ma quella cagna della Vespa non voleva sentir parlare di compar Alfio, nè di nessuno, adesso che ci aveva il suo [...]

[...] ci hanno quei soldi, che vi regalerò poi da comprarvi le scarpe, per i passi che farete. Compare Alfio tornò a parlare ai Malavoglia; ma padron [...]

[...] nessuno! Io ci sono ancora perchè gli sfortunati hanno i giorni lunghi. Ma quando avrò chiuso gli occhi Alessi piglierà la Nunziata e se ne [...]

[...] . Ma poi tornava a ripetere: – Non mi ci mandare all’ospedale, perchè non ci sono avvezzo. Infine non si alzava più dal letto, e don Ciccio disse [...]

[...] settimana. Mandami via quando non ci sarà in casa la Mena e Alessi. Direbbero di no perchè hanno il buon cuore dei Malavoglia; ma io vi mangio i soldi [...]

[...] aveva messo la materassa ed i guanciali, ma il povero malato, sebbene non dicesse nulla, andava guardando dappertutto, mentre lo portavano fuori [...]

[...] lentamente sobbalzando sui sassi. Ma compare Tino rimbeccò alla moglie: – O perchè mi fai il piagnisteo? Che son forse morto io? A te che te ne [...]

[...] se la prendeva colla Mena, quasi fosse stata lei a mandarlo via. Ma compar Alfio gli diceva: – Che volete? La casa dei Malavoglia ora è distrutta, e [...]

[...] strada colla ragazza; ma Alessi e Mena non gli davano retta, colla testa nelle mani e gli occhi fissi e lucenti di lagrime, seduti sulla porta [...]

[...] degli uomini? Le ragazze invidiose dicevano che la Barbara sposava suo nonno. Ma la gente di proposito, come Peppi Naso, e Piedipapera, ed anche [...]

[...] sia stato ieri, tanto m’è rimasto in cuore. Ma devono essere passati più di otto anni. E ora quando si sarà maritato vostro fratello Alessi, voi [...]

[...] nata meglio di me, e siete figlia di padroni; ma ora non avete più nulla, e se si marita vostro fratello Alessi, rimarrete in mezzo alla strada. Io ci [...]

[...] spuntare le lagrime. – Per quest’anima pura che tengo sulle braccia! Non è per questo motivo. Ma io non son più da maritare. – Perchè non siete più da [...]

[...] nel piatto; ma gli altri non avevano fame, tanto avevano il cuore serrato. Poi ’Ntoni, quando si fu sfamato e riposato alquanto, prese la sua [...]

[...] sporta e si alzò per andarsene. Alessi non osava dirgli nulla, tanto suo fratello era mutato. Ma al vedergli riprendere la sporta, si sentì balzare [...]

[...] . Ma dacchè son qui la minestra mi è andata tutta in veleno. Per altro qui non posso starci, chè tutti mi conoscono, e perciò son venuto di sera [...]

[...] , fece per sedersi, poichè le gambe gli tremavano, ma si rizzò di botto, balbettando: – Addio addio! Lo vedete che devo andarmene? Prima [...]

[...] d’andarsene voleva fare un giro per la casa, onde vedere se ogni cosa fosse al suo posto come prima; ma adesso, a lui che gli era bastato l’animo di [...]

[...] ... – Ma allora non aggiunse altro, e stette zitto a guardare intorno, cogli occhi lustri. In quel momento passava la Mangiacarrubbe, che andava [...]

[...] starci, ma ora che so ogni cosa devo andarmene. In quel momento parlava cogli occhi fissi a terra, e il capo rannicchiato nelle spalle. Allora [...]

[...] : – Ora è tempo d’andarmene, perchè fra poco comincierà a passar gente. Ma il primo di tutti a cominciar la sua giornata è stato Rocco Spatu. [...]

White Mario Jessie
La miseria in Napoli
31 1877 - Provenienza testo: Scansione Liber Liber, txt Fondazione Verga 284 occorrenze

[...] ? Seminate, ma non lasciate mietere al tiranno; cercate le fonti della ricchezza, ma sottraetele agli speculatori che non se ne impadroniscano [...]

[...] . Tessete le vesti, ma per non lasciarle indossare dagli oziosi. Fabbricate le armi, ma per portarle in vostra propria difesa. E se no, strisciatevi alle [...]

[...] stava peggio!» Ma questa più che cristiana pazienza non può durare a lungo. Le idee del diritto dei cittadini s'infiltrano nelle moltitudini a poco a [...]

[...] piccoli. Ma difficilmente avverrà una battaglia per le scale; perchè tutto è già tacitamente combinato e convenuto a priori. Qui, invece, appena si [...]

[...] scrive o si parla delle enormità che uno vede o sente, gridasi d'intorno «acqua in bocca;» non isvegliate il leone che dorme. Ma il bendare gli occhi per [...]

[...] . Ossia, andate nel vostro paese e ne vedrete di peggio. Ma quando al Villari è venuto fatto d'indurmi ad intraprendere questa gita, io gli aveva già [...]

[...] sull' argomento. Forse questo tempo verrà. Per ora mi limito solo a rispondere alla sua domanda; ma non posso resistere al bisogno di raccontare una [...]

[...] passeggieri! – Tirarono su dal pozzo una secchia, per farmi vedere che non era piena d'acqua, ma pareva invece tirata su dalla cloaca stessa, che [...]

[...] , – fecero sì che andai via per quel giorno a cercar l'aria libera. »Ma io non debbo continuare questo racconto, tanto più che Ella deve aver visto cose [...]

[...] ottobre, è impossibile; dovrei distendermi troppo. »Ma siccome Ella non mi chiede altro che una mia opinione, ecco in breve ciò che io posso dirle [...]

[...] giudizii, come tutti i giudizii umani, possono essere erronei. Una cosa sola posso dirle. Grande, immensa è la miseria di Londra: ma mi sono [...]

[...] ricorderei che ella è nata in Inghilterra, ma ha speso la sua vita in favore della unità e indipendenza della patria nostra. »E se poi mi si ricordasse [...]

[...] membri del Municipio, ed altri, mi avevano assicurato che queste grotte non servivano più di abitazione umana, ma che gli abitanti furono tramutati [...]

[...] a cagione dell'aria e della luce abbondanti. Ma penetrandovi e spartendo questa lunga grotta in trenta quartieri, appena può idearsi la [...]

[...] Monte Calvario!» «E pare a voi, – proruppe un vecchio, con la fisonomia beffarda, ma non cattiva, – che siano andati a stare in Paradiso quegli altri [...]

[...] nuova strada detta Corso Vittorio Emanuele. Ivi le case fabbricate sono belle, e anche le camere a pianterreno abitabili. Ma rientrando nel vecchio [...]

[...] questa dalla porta, oppure da buchi, chiamati finestre; ma senza vetri. Questo speciale fondaco (differente da altri visitati, i quali non hanno [...]

[...] , a cotal punto che lo credetti un nido di formiche. Ma – erano ben altri insetti! – come mi capacitò la mia cameriera, con infinita nausea, al mio [...]

[...] qualche madre napolitana conducesse le sue figlie, non a Porto, sarebbe forse troppo pretendere, ma al Vico Nuovo a San Biagio, numero 4, Sezione [...]

[...] battista, anabattista o metodista, avrebbe avvertito le signore della rispettiva congregazione, affinchè provvedessero. Ma io in tutti i giri che feci a [...]

[...] di natura; nessun pensa a lavarsi, ma le donne s'ingegnano di pettinarsi scambievolmente e di estirpare almeno porzione della famiglia che abita [...]

[...] verificare dove finirono gl'infelici cacciati. Spesso il Municipio ne chiuse per forza, ma gli abitanti sono gettati sul lastrico, e nove volte sopra [...]

[...] dieci obbligati di rifugiarsi in un tugurio peggiore, ma non tanto in evidenza. Termini la gita provvedendosi di qualche disinfettante, segnatamente [...]

[...] . A udire i locandieri, gli uomini stanno da una parte, le donne da un'altra, ma ciò non è vero, come tante volte ha verificato la Polizia [...]

[...] la madre. Non sono nemmeno tutti di Napoli, ma molti, veri nomadi, delle provincie. Ostensibilmente sono cenciaiuoli o raccoglitori di ossa e di [...]

[...] vetri rotti o mendicanti, o vanno alle osterie o alle case, ove comperano i residui dai garzoni e dalle serve; ma sono veramente tutti al servizio [...]

[...] molti, e se son donne moltissime, chiudano il libro, dicendo che certi argomenti non devonsi trattare pubblicamente. Ma a male pubblico, pubblico [...]

[...] s'affligge di aver figli libertini; ma come adoperano esse per impedire che eglino tali divengano? Esse, in ogni altra questione morale, inculcano nel [...]

[...] loro cuore le massime di non rubare e di non mentire, di non ubbriacarsi, di non giocare. Ma dov'è l'insegnamento di mantenere le passioni [...]

[...] urgente adunque la necessità di prevenirlo nell'età delle più fiere tentazioni. Ma la madre non se ne occupa punto per falso pudore. E il padre, se [...]

[...] , applica riforme proporzionate alla civiltà propria, ma per la prostituzione si procede in ragione inversa. Sembra che 17 le legislazioni di [...]

[...] tutti i paesi abbiano per iscopo supremo, non di combattere il vizio, ma di provvedere che i viziosi godano l'impunità. Fino all'anno 1864 [...]

[...] Inghilterra non si restringono a una semplice agitazione contro le leggi; ma in molte città si stabiliscono Comitati di salvamento (Rescue [...]

[...] al vizioso si rieccita la tentazione e si moltiplica il numero dei viziosi. Ma se avessi mai titubato su questa materia, prima della mia visita a [...]

[...] la visita rimasi convinta non solo dell'immoralità di quelle leggi stimolatrici dei vizio, ma altresì della loro inutilità rispetto all'igiene [...]

[...] potesse in qualsiasi forma provare di possedere mezzi di sussistenza, o anche un protettore. Ma è giusto e prudente abbandonare così numerosa classe in [...]

[...] quali cose, del resto, potrebbero ottenersi avendo sale separate negli ospedali comuni. Ma anche in ciò non si ottiene lo scopo speciale, per cui, al [...]

[...] disgraziate. E ci volevano le ripetute gite nei fondaci, nei bassi e nei sotterranei per non risguardare quella ragazza come un essere anormale; ma [...]

[...] senso morale, ma che non aveva mai potuto conoscerlo vivendo in un ambiente, ove, come abbiamo detto altrove, la prostituzione è un mestiere come un [...]

[...] pubblico di vizio, ma le poverissime, che si vendono per un grano o due, dormono sul lastrico o negli alloggiamenti. Domandai all'Ispettore come mai tale [...]

[...] Regolamento ugualmente immorale e fautore d'immoralità. 20 Ma non potendo, l'infausto Regolamento si chiarisce inetto al fino prefisso. Non rimane [...]

[...] perfettamente individuata. In altre parti d'Italia il Comune ha assimilato le classi sociali, ma in Napoli il sentimento del Comune non mise mai radice [...]

[...] componevansi di lazzaroni. Il solo Garibaldi riuscì a produrre una momentanea fusione, ma anch'egli fu avvertito che, se non assistesse al miracolo [...]

[...] scemarono al punto da sottrarsi all'occhio che si appaghi di contemplare la superficie della società. Ma chi guarda più addentro, scorge che ancora oggidì [...]

[...] differenze fisiologiche, differenze di gusto nel cibo, nel vestire, dividono le due genti. Pochi popolani vivono nei quartieri alti, ma quei pochi [...]

[...] sono le sue nozioni di moralità. Sarebbe calunniare Napoli segnalandola con giudizio sommario più immorale delle altre grandi città; ma quando [...]

[...] questa rifiuti altro sposo. E la donna va orgogliosa della cicatrice: segno che fu amata! Ma per i lazzaroni la terribile piaga della prostituzione [...]

[...] ricchi, operai o signori!» Ma ove si scenda nei quartieri bassi, avvertonsi subito il colore linfatico, le glandule enfiate, cicatrici di piaghe [...]

[...] Materazzari; e molti poveri dei galantuomini, a causa delle pigioni e con immensa ripugnanza, abitano anche le strade più brutte dei quartieri bassi, ma [...]

[...] tavole di fondazione, gli speciali regolamenti e le antiche consuetudini circa lo scopo e l'amministrazione delle singole Opere pie; ma, cessando tale [...]

[...] pigra genesi del fenomeno sociale; – ma quanti si persuasero che la struttura, le funzioni, il crescere delle società sono tante evoluzioni, staranno [...]

[...] , nè per deliziarsi negli scandali delle Corti, ma per iscoprire come sono nate leggi e istituzioni, come si sono elaborate, quali effetti hanno [...]

[...] sopperire ai veri bisogni; ma i poveri rimangono senza soccorso, e i fondi sono consumati dagli oziosi, dai viziosi e dai loro manutengoli. Noi non [...]

[...] con altre serie, le quali contribuirono a produrre quelle conseguenze, che si vogliono attribuire a una sola e data causa. Ma vi ha certe [...]

[...] patirono la più lieve smentita, nè tampoco soggiacquero a un solo contrasto. È incompiuta, perchè delle 333 istituzioni ho potuto visitarne pochissime; ma [...]

[...] fatica, ad essere soccorsi; ma nota che la maggior parte dei mendici, 27 vagabondi e robusti si determina a professare la mendicità per menare [...]

[...] veramente lodevole; ma i dormitorii affollati, le stanze umide, i lunghi corridoi senza ventilazione di sorta, rendono triste il soggiorno delle povere [...]

[...] Sordo-mute eccettuata – incompiutissima, ma i lavori femminili perfezionati. Le camere pulite, la tavola servita, la cucina fatta dalle ragazze a [...]

[...] credersi venuti da Parigi. Ma il guaio sta qui; le ragazze uscendo non hanno appreso un mestiere, perchè il lavoro è diviso e suddiviso, sicchè una sa [...]

[...] guadagna; molte signore di Napoli affidano l'intero corredo di nozze allo Stabilimento, ma nè buone maestre di scuola, nè buone mogli di operai [...]

[...] e 29 bravi tipografi, ma ora il lavoro è poco e non si ammaestrano i piccoli. Di fatto trovo solamente iscritti sei vecchi e sei giovani [...]

[...] bentenuta; ma ha spazio così ristretto, che scarsa messe può dare. Per l'istruzione elementare raccomandiamo all'Ispettore degli studii di fare esami [...]

[...] le mani. Sapevamo bene di rinvenirvi, come in tutti i regolamenti di Opere pie, capitoli sulla religione molti, sulla morale pochi; ma speravamo [...]

[...] nome dei sensi a loro mancanti; non solamente ci diedero una lezione compiuta di geografa, l'una correggendo l'altra del più piccolo errore; ma [...]

[...] iniziativa delle allieve stesse; che avendole da piccole, la fatica è minima, ma che pervenute ad una certa età nulla evvi da sperare. – Sarebbe [...]

[...] Stabilimento, e trovai i Sordo-muti, ma mesti, sporchi, senza ombra d'intelligenza sulle pallide faccie, benchè anche per loro seppi esservi la [...]

[...] stessa distinzione nel vitto che c'è per le femmine. «Ma la scuola?» dimandai; «fatemi vedere la famosa scuola!» – «Pur troppo,» mi risposero in coro i [...]

[...] scuola fu chiusa dallo Scialoia; che il Bonghi deputato protestò, ma che il Bonghi ministro non la riaperse. Finalmente, la mercè d'una visita [...]

[...] . Pur non cessò mai di essere Istituto governativo e d'insegnamento. Figuravano 17,000 lire annue sul bilancio dello Stato; ma reputato [...]

[...] . Ma nel 19 aprile 1871, per cura dell'onorevole Bonghi, si dovette riconoscere che non si aveva facoltà di togliere dal bilancio quella somma, la [...]

[...] quale non dono od elemosina, ma debito era strettissimo del Governo. L'onorevole Bonghi fece scrivere la somma al suo posto, cioè nel bilancio [...]

[...] dell'Istruzione Pubblica. Non perciò la scuola rifioriva. Anzi la sciolsero, ma sempre con la scusa di meglio ricostituirla. Di più, fu messo in [...]

[...] disponibilità il Corpo insegnante della scuola. Al lungo, ma giusto discorso dell'Abignente il Commissario regio riconobbe l'esattezza della storia [...]

[...] , dando torto all'Amministrazione dell'Albergo dei Poveri. Disse che il Ministro fu attivissimo, ma che l'Amministrazione dell'Albergo persistette [...]

[...] Personale.... 23,900 TOTALE... L. 164,140 35 Si trova questa distinta unicamente nel 1875, ma lice [...]

[...] discussione del bilancio definitivo dell'Istruzione Pubblica. Vedemmo riannunciata l'interrogazione dopo la caduta del Bonghi; ma l'Abignente [...]

[...] alla savia prescrizione, affatto divise dalle ragazze giovani. C'era forse una trentina di oblate, ma non lice più aumentare l'ibrida razza; altro [...]

[...] tutto lodando e convinti che il meglio sarebbe nemico del bene. Ma pur troppo appena aperte le cortine di quei letti, i visini sparuti, malaticci [...]

[...] Napoli e dei Circondarii, e che essendo libera la scelta, naturalmente le creature inferme, le mingherline, le brutte rimangono. E sta bene; ma [...]

[...] rispondesi che precisamente per questa ragione alle infelici che rimangono, devesi dare una balia a testa. Presto detto, ma non si trovano balie sufficienti [...]

[...] , ma c'era un tempo, in cui ne morivano 80, 85, fino a 90 per cento! – Di fatto, consultato quel libro stupendo intitolato I Brefotrofi e la [...]

[...] vita gran numero di essi, par cosa incredibile! ma tutta la storia dell'Annunziata dimostra l'immensa potenza della superstizione sull'anima del [...]

[...] disgraziate mandarono i neonati, ma madri e padri spedirono la prole legittima al battesimo della Ruota! Che abusi succedessero, si può immaginare; fin [...]

[...] opportunità di farla vivere al Brefotrofio; ma non per ciò questi abusi possono tollerarsi, e se, fino alla visita dell'Annunziata, io ebbi un resto di [...]

[...] abolizione vi furono mai madri che vi recassero le proprie creature, ma levatrici o terze persone: e che nei rari casi, ove le madri vennero in persona [...]

[...] dell'Annunziata. Ma prima di lasciare i poppanti, vogliamo notare un gravissimo male indicatoci da uno dei medici primarii del Sifilicomio, ed è che i [...]

[...] allattano altri due e certamente uno! Ora chi sa che quella terribile malattia spesso non si rivela subito, ma si comunica dopo molti mesi dalla nascita [...]

[...] possono allevare i proprii bambini. Ma i medici e le madri napoletane ci assicurarono che l'allattamento artificiale ha dato risultati infelici, e [...]

[...] Madonna» li protegge. Ma i tempi son duri e i viveri cari e il gratuito allevamento diviene sempre più raro, sicchè bisogna trovare modo di pagare le [...]

[...] Municipio progressista davvero! Ma se per i maschi la Reale Casa dell'Annunziata è immemore ed improvvida, essa prodiga alle femmine tali privilegi e [...]

[...] non se ne fanno; l'Alunnato è un progresso dal Conservatorio; ma il vizio del sistema, dapprima accennato, rimane, nè si può correggere, senza [...]

[...] nell'Ospizio, ossia si lascia morire. Ma ci si domanda, che cosa fare, di queste ragazze? Una volta nello Stabilimento, possiamo metterle alla porta [...]

[...] allevare i poveri gettatelli, ma difficilmente acconsentirebbe di ricompensare la genitrice che essa società ritiene colpevole. Ora lo stabilire [...]

[...] cui è impossibile rintracciare i genitori. Altre istituzioni e mezzi educativi possono rendere più umane le madri e i genitori, ma entrano in un [...]

[...] d'impiegati come all'Albergo dei Poveri, ma solo dieci persone con stipendio complessivo annuo di lire 13,000. Medico e chirurgo con 240 ciascheduno [...]

[...] , un sagrestano con 500, un aiutante confessore con 300, e un assistente all'infermeria con 306 e l'abitazione gratuita. Ma mentre si va estinguendo [...]

[...] all'esame formale delle alunne, ma da quel che mi riescì fatto di osservare, l'istruzione parmi buona: la impartiscono maestre patentate e approvate dal [...]

[...] oneste, come ho avvertito per le «figlie della Madonna;» ma ammesso che il Convitto debba stabilire l'età da 16 o tutto al più da 20 anni per il [...]

[...] dell'Oblatismo non solo, ma per quello dei resultati, a cui conduce il sistema di tenere in ozio le donne, dette alunne, dopo una certa età. A tal [...]

[...] cacciò dieci oblate e disperse le altre fra i conventi di Regina Paradisi e San Gennaro. Ma bisognò pagare 10 lire al mese per l'alloggio e 50 [...]

[...] efficacissime – e utilissima quella del disegno applicato ai lavori femminili, condotta dal professore Torno. Ma tutte le ragazze hanno quell'aria [...]

[...] , epilogando il detto dai suoi predecessori, mostrò l'urgenza di provvedere alla riforma, e il Prefetto ne era convinto, ma interrogatone il [...]

[...] pensatore. Ma poi s'avvide che egli aveva ragione, e le nuove leggi dei poveri ne sono il benefico risultato CAPITOLO SETTIMO. Istituti ospitalieri [...]

[...] . Lessi che si cambiano i Governatori di varie Opere pie in Napoli, e fra le altre dell'Albergo dei Poveri e dell'Ospedale degl'Incurabili. Ma il [...]

[...] degl'Incurabili, per la semplice ragione che mi riescì impossibile, malgrado delle larghe promesse, di avere dati e statistiche accurate. Ma lo visitai per filo [...]

[...] servono per cessi, lo squallore e la luridezza dappertutto, ma specialmente nella quinta sala, fanno sì che per lo meno si debba scrivere sul [...]

[...] -chirurgiche, non mi stimo giudice competente; ma per tutto il resto le lodi suonano sarcasmo. Parlate cogli ammalati ivi raccolti, con quei che hanno avuto la [...]

[...] ammalati, lo commise allo stesso venditore che serviva la casa propria: ma serviti di minestra, gli ammalati lamentavansi più che mai, perchè chi [...]

[...] di pollo. Scesi in cucina, e conobbi che i polli erano in numero bastevole alla richiesta; ma a pranzo non un sol petto di pollo figurò tra le [...]

[...] , che concede assistenza medica a quanti non possono procurarsela per sè; ma a che servono i devoti servizii dei medici? E devoti lo sono per la maggior [...]

[...] . Ma a che serve, ripetiamo, tutta la loro abnegazione e devozione, quando gl'infermi non hanno letti, nei quali ricoverarsi, nè biancheria, nè [...]

[...] che chi possiede altrettante lire, domandi ammissione all'Ospedale degl'Incurabili. Ma in confronto degli altri Istituti di beneficenza in Napoli [...]

[...] un capitale di 30,000,000, somma uguale a quella posseduta dai 300 Monti della sola Londra. Ma nessun Istituto di beneficenza è più deteriorato dallo [...]

[...] perderlo. Ma qui come negli altri Istituti ricordati bisogna cangiare il sistema non rimediabile nei particolari. Le Banche di Napoli, come credo [...]

[...] culto, escluse le Messe. L'Istituto dà 34 mila lire per elemosina; si parla di patrimonii per preti e cappellanìe; ma come, a chi, o con che diritto [...]

[...] diretti, sarebbero provvidenziali, ma in quelli esistenti va via il 60 per cento in amministrazione. In quanto a mantenere un Monte speciale per [...]

[...] le Opere di beneficenza son fuori di stagione; non solamente non servono più ad alleviare i mali e le sofferenze umane, ma diventarono fomite di [...]

[...] legati: «Il dono di ciò che non è più nostro, ma che è divenuto proprietà di un altro.» Tommaso Hare, che ha studiato e ponderato molto l'argomento [...]

[...] sollevare il carattere, arricchire l'intelletto, ed accrescere la potenza dell'uomo. Ma nessuna generazione deve imporre sulle generazioni successive [...]

[...] , e queste dalla fiscalità nella esazione. Ma visto che la conversione delle proprietà immobili in rendita offre un vasto campo ai disonesti ed [...]

[...] pauperismo in Italia in guisa da sollevare più efficacemente l'esistente miseria, ma con tutte quelle cautele insegnate dall'esperienza delle altre [...]

[...] bene spesso fino al popolo. Il suo canto non è l'epopea d'eroi divinizzati, ma bensì la rivendicazione animosa dei diritti dell'uomo. Tutte queste [...]

[...] che sia facile l'impegnare senza ricorrere ai sensali. Si disinganni. Necessità legislativa o regolamentare non ce n'è, e non ce n'è stata mai. Ma [...]

[...] prestar fede al fausto detto. Ma le stesse cose ci vennero udite durante sedici anni. E intanto stampiamo due articoli trovati a caso: quello del Pungolo [...]

[...] rimedio; ma oggi si può confidare nell'opera onesta e solerte dell'onorevole Pepe.» Ed ecco l'articolo del Diritto, 21 marzo «Abbiamo in Italia un [...]

[...] , per favorire la pubblica e privata immoralità. V'è dunque una gran riforma da compiere. «Ma come compierla? Con quali criterii? Con quale scopo [...]

[...] onorevoli avvocati A. S. De Kiriati, E. Salvagnini. Essi espongono sagaci considerazioni, e suggeriscono riforme utili. «Ma si tratta di ben altro. «È [...]

[...] del Serino; ma non pare che avrà alcuno buon successo per qualche articolo del contratto, che è un errore igienico ed è un errore economico. Il [...]

[...] , purchè non cerchi il permesso. Aggiungo, che i pubblici orinatoi e le pubbliche latrine sono aumentati di numero, ma sempre con i difetti da me già [...]

[...] : in guisa che esse non stanno più come io le descrissi nel 1863; ma sono state coverte mercè la banchina che sta progredendo verso Mergellina [...]

[...] Emanuele. È da aggiungere anche: si son fabbricate nel nuovo Rione Principe Amedeo delle case, ma per gente agiata e non pel popolo. Più, si è andato [...]

[...] ripulendo la città nelle mura esterne, ma a sanificare le abitazioni non si è mai pensato.... Se intanto si volesse fare un paragone tra Napoli [...]

[...] importate dai viaggiatori 58 provenienti da Napoli. Questa è certo un'esagerazione; ma nessuno può visitare i quartieri popolosi della città di [...]

[...] Napoli senza maravigliarsi, non già che molti si ammalino, ma che tutti non muoiano – che il colèra e il tifo non facciano tavola rasa nei fondachi [...]

[...] tifose, delle vaiolose e simili; ma si avvicinano tra di loro con ripetute ricorrenze, e lasciano tracce sempre più funeste. Anzi ad esse si [...]

[...] ; provocò molte ire e dispetti da una parte, ma pervenne alla sua mèta. Il Littl Dorritt racconta le sofferenze e le tristi conseguenze delle prigioni [...]

[...] finora non ebbe altrettanta fortuna; ma egli ha adoperato lo stesso sistema. Nei suoi romanzi avete i fatti e la storia della camorra, del lavoro [...]

[...] , dicendo: – Queste sono esagerazioni di romanziere, sogno di rivoluzionario. – Ma dopo aver visto coi proprii occhi esclamerà mestamente: – Pur troppo [...]

[...] egli ha scritto la verità, null'altro che la verità, ma non tutta la verità! – I libri inglesi che cito, Poor laws in Foreign Countries – Fourth [...]

[...] bambine ben vestite appartenenti ai galantuomini e agli artigiani. Nessun piccirillo dei quartieri bassi. Ma dalla povertà all'ignoranza è breve [...]

[...] come misere creature senza legame e affetti col mondo esterno. 63 C'erano le così dette scuole Regged o Scuole degli straccioni. Ma con la recente [...]

[...] scolastiche. Tutti in coro risposero di no, ma tutti ammisero che, venendo all'atto, il no mutasi in sì. Infatti interrogai centinaia di madri nei più [...]

[...] che altrove; ma a Milano ed anche a Roma dobbiamo riconoscere i grandi sforzi fatti per togliere i bambini indigenti al vizio e all'ignoranza. E [...]

[...] Municipio clericale; ma intanto lo Scialoja diede alla signora Schwabe il diroccato, ma sanissimo stabile dell'ex-Collegio medico e 30 mila lire di scorta [...]

[...] amici per quanto le è potuto venir fatto. Ora la scuola va, e va bene; ma senza ulteriori aiuti cadrà, come cadde la benemerita Opera della mendicità [...]

[...] mandare una giovanetta all'estero. Per Napoli non è necessario. Essa possiede la sua Scuola normale, dove ci sono allieve che promettono bene; ma [...]

[...] chi paga poco e chi paga di più, ma vi ha parità di trattamento, e se non guardate le scarpe, non distinguereste il figlio del deputato A, del [...]

[...] signora Schwabe rinvenne lacere, affamate, febbricitanti, coperte d'insetti e rosicchiate da topi nelle famose grotte degli Spagari. Ma per [...]

[...] minestra di riso; ma una volta assuefattosi divoravasi uno, due, tre e fin quattro piatti di minestra; e dopo la minestra la ricreazione, e poi [...]

[...] . La scuola presente non conta in tutto che 259 inscritti, di cui in media sono presenti 214. Ma l'edificio è adattatissimo ad un gran convitto, e se [...]

[...] potrebbe diventare una scuola-modello, da imitarsi non solo in Napoli, ma nelle Provincie e nelle altre città. Visitai da ultimo, fra le istituzioni [...]

[...] vedove e parenti dei militari morti.» 65 Ma se il Ministro di Guerra désse un'occhiata alle fedi di nascita di quelle inquiline, ne scoprirebbe [...]

[...] cominciano con poca lena morale e gracile salute, avremo scolari fiacchi e maestre malate. In un piccolo, ma molto succoso opuscolo del direttore [...]

[...] pensatori, ma che voleva le femmine allevate nei riti più rigorosi del Cattolicismo. Nell'ottobre del 1862, scrive il direttore Pietro Rossi, alcune fra [...]

[...] quali sono certo diminuite di molto, ma non del tutto cessate. Ne dirò alcune. Per l'educazione delle fanciulle di agiata condizione esistono i due [...]

[...] si addicono, in queste si coltivavano i lavori di cucito e di ricamo; ma oltre il leggere e lo scrivere, fatto senza riflettervi sopra, null'altro [...]

[...] s'insegnava. Vi erano anche pubbliche Scuole gratuite per le fanciulle (nel 1868 erano 17); ma pure in queste le maestre occupandosi di un po' di [...]

[...] ulteriori vendette, vi pregano di non denunciare i loro nomi. Ma ci sono persone pronte a garantire i fatti. E per onor del vero devesi dire che nè questi [...]

[...] , non sono capaci di riforma, ma devono essere abolite ipso facto. CAPITOLO TERZO. L'Opera per la mendicità. Sarebbe ingiusto chiudere l'esame [...]

[...] loro sorte. Sperarono che gl'Istituti pii, secondo le rispettive categorie, avrebbero ricevuto vecchi infermi e orfani, come avrebbero dovuto, ma [...]

[...] lavoro invece di dedicarsi al furto e all'ozio! E fino al 67 l'Opera fioriva, anzi la cassa aveva un avanzo, ma in quell'anno per varie cause [...]

[...] ________ Uscita L. 36,600 Ma [...]

[...] l'operoso iniziatore a me personalmente ignoto, ma perchè riconosco nella sua compagine il germe del futuro ordinamento del pauperismo in Napoli, di [...]

[...] pareva non scevro di esagerazione il Carlyle, sebbene egli fosse lo scrittore idolatrato dalla gioventù d'allora; ma quando io visitava le [...]

[...] orrore, cosicchè ritornato alla società, 70 o per vera penitenza, o per paura delle conseguenze del male, egli non abbia a ricommetterlo. Ma per [...]

[...] poco 13,000. Ma il credere che queste cifre ci dieno un'idea del numero dei veri delinquenti, è una vera illusione, e la sarà sempre, finchè la [...]

[...] .» L'Autorità avvedendosi che i mariuoli alzavano la testa, ne mandò molti a domicilio coatto, ciò che il Napoletano teme più di qualunque altra punizione, ma [...]

[...] minacce e sfidando il tentato ammutinamento, presentò 33 proposte di grazie. Ma mentre nove soltanto di queste sono state accolte, le grazie [...]

[...] ottenute fuori delle proposte, ma con informazione della Direzione, sono 32, e le grazie ottenute fuori delle proposte e delle informazioni della [...]

[...] tenere a mente, che le più gravi punizioni non le può infiggere il Direttore da se solo, ma ci vuole una sentenza del Consiglio di disciplina, composto [...]

[...] grande punizione, ma i passati Governi almeno fecero sì che la paura di questa pesasse formidabilmente sull'anima dei detenuti. Fra le risposte ai [...]

[...] risposta, che solamente per buona condotta certificata dal Direttore un condannato potesse ottenere commutazione di pena. Ma studiando per bene le [...]

[...] ottenute fuori delle proposte, ma con informazione delle Direzioni; 3a Grazie ottenute fuori delle proposte e delle informazioni della Direzione [...]

[...] erano 583. 2° Fuori delle proposte, ma con informazione delle Direzioni: Condannati ai Bagni................364 Agli Stabilimenti penali [...]

[...] delle leggi che li riguardano; ma per mezzo dei Consoli e degli Ambasciatori all'estero ottenne un Rapporto intorno ai principii, che informano la [...]

[...] separato. Per un certo tempo le Commissioni distrettuali ebbero la facoltà di applicare una tassa pel mantenimento dei loro poveri. Ma il Governo [...]

[...] dell'accentramento, perchè lo Stato riceve e distribuisce tutti i soccorsi. Non c'è tassa dei poveri, lo Stato non guarentisce il mantenimento a chicchessia, ma il [...]

[...] 15 e mezzo per cento. Ma in Inghilterra ogni povero costa 200 franchi, nel Belgio 30 franchi, ciò che prova che nel primo paese si aiuta [...]

[...] pietà, Istituti detti Opere Pie; nè ha sì cospicue rendite. 78 Ma i veri poveri, gl'incapaci al lavoro, i vecchi, gl'infermi, non sono quelli che [...]

[...] nous avons changé tout ça. Ma chi vive a Roma sa che la mendicità, lungo il Corso e nelle case, ove persone ben vestite vanno e domandano e trovano [...]

[...] cittadini ad assumersi i doveri d'Ispettori dei poveri. – Ogni Comune è indipendente dallo Stato, ma lo Stato distribuisce annualmente quattro milioni [...]

[...] di un Corpo d'ispettori, Armenvorsteher, e di visitatori, Armenpfleger: tutti questi ufficii sono gratuiti, ma tanta dignità ed importanza v'è [...]

[...] di suo arbitrio supplire; ma se gli appartiene l'autorità, appartiengli anche la responsabilità, perchè ogni quindici giorni i visitatori si [...]

[...] Casa di ricovero per i vecchi e decrepiti senza famiglia in istato di mantenerli; ma l'orgoglio dell'operaio, a cui la mendicità è resa così difficile [...]

[...] ha per così dire classificato e perpetuato il pauperismo come stato sociale! A Helberfeld la povertà non suona delitto, ma disgrazia; non si [...]

[...] punisce, ma trattasi come una malattia che guarisce il più presto possibile. Qui il ricco trovasi in contatto giornaliero colla povertà; il povero [...]

[...] fiacchi. Ma quando il tifo livellatore osò attaccare l'inviolabile sangue reale, allora si mise mano all'opera, e il ferro penetrò nella radice del [...]

[...] nostra attenzione la lettura della prima parte, ove figura l'amministrazione delle leggi per il sollievo dei poveri; ma tale lettura [...]

[...] beneficio della classificazione, cioè lo spartimento in classi: Vecchi, infermi, abili al lavoro, ma senza mezzi momentanei per trovarlo; Fanciulli orfani [...]

[...] o abbandonati, ma sani; Fanciulle orfane o abbandonate, ma atte ad apprendere uno dei tanti mestieri, per cui sono adatte – basta immaginare lo [...]

[...] oziosi e anche coloro che si aiutano, non perchè malati o infermi, ma perchè per il momento senza lavoro, si possono tenere con tanta disciplina e tanta [...]

[...] istituzione può essere importata da un paese all'altro senza modificazioni; ma, esistendo gli stessi bisogni dappertutto, l'esempio d'ogni paese può [...]

[...] mancò tale iniziativa. 84 Ma gradualmente l'Inghilterra va convincendosi: che l'ignoranza di un solo suo membro torna dannosa a tutta la [...]

[...] , crede impossibile in Inghilterra un sistema di educazione puramente laico; ma fu quivi intendimento espresso del partito liberale d'inaugurare [...]

[...] , che non i chiesastici in tre. Ma il difetto del sistema è di permettere, che sotto qualsiasi pretesto il denaro pagato da tutti possa spendersi [...]

[...] obbligati a frequentare l'istruzione religiosa, ma il prete ed i suoi servi possono impedire che coloro, i quali non frequentano le dette classi, vengano [...]

[...] nella Sacra Scrittura, ma in grammatica, in geografia, in istoria ed in aritmetica, non passano. Sentono la necessità di doversi rendere [...]

[...] fanciulli di lavorare parte della giornata e andare a scuola l'altra parte. Ma, cominciando dall'anno 1877, nessun fanciullo minore di nove anni [...]

[...] superano gli esami nella seconda classe, o producono certificati di aver frequentate le scuole dugentocinquanta volte l'anno per due anni. Ma dopo [...]

[...] 11 anni. L'autorità data dal Parlamento al Ministero dell'Istruzione è oramai immensa. Ma esso soggiace 87 sempre alle così dette Corti di [...]

[...] grande progresso; ma, scrutatala, il guadagnato si residua a poca cosa. Il Clero formerà sempre parte, e gran parte, delle Commissioni, e troverà [...]

[...] acquisto al paese. Ma perchè non abolire quell'intricato sistema di provvedere il denaro per l'educazione? Una tassa locale, la quale non toccasse [...]

[...] diritto. Ma sembrami aperta violazione della libertà l'obbligare i bambini a inghiottire la pillola religiosa sotto pena di perdere il pane quotidiano [...]

[...] contento della compulsione, ma presto si è adattato risentendone i benefizii. » Ed io potrei additarvi molti agiati artigiani, i cui figli grandi non [...]

[...] . 89 Ma gl'Inglesi hanno ben ponderato tutte queste conseguenze prima di votar le leggi, e bisogna sempre tenere in mente che non è un partito [...]

[...] ; che il ricchissimo sarà costretto a lavorare alquanto, se il povero ha da lavorar meno e goder di più. Ma questo lavoro beneficherà il ricco [...]

[...] partono egualmente. Ho parlato con alcune di queste, e ne ho anzi indotto due ad indugiare per qualche settimana: ma anch'esse, un muratore con [...]

[...] , troveranno bensì terre da dissodare e legname da costruire case. Ma quando le terre saranno coltivate e le case erette, i sopravvissuti alle febbri [...]

[...] paesi poco popolati: ma per l'Italia, che ha vaste terre fertili e incolte, ricche miniere inesplorate, è una vera disgrazia; e un bene elaborato [...]

[...] eminentemente argillosa, e perciò appunto di più difficile e faticosa coltivazione. » Ma per la miseria dei contadini, per ignoranza e negligenza dei [...]

[...] copiosa acqua mediante un tubo; ma il Municipio sta in mano dei Signori, e i Signori hanno altro da pensare che all'acqua per la povera gente; eglino [...]

[...] proprio e contemporaneamente a quello dei contadini. Ma questa non è stata la via seguita, perchè le terre di San Bartolommeo rendono sempre quattro [...]

[...] commiserabile della parola. » Ma tutto questo sarebbe un nonnulla. A San Bartolommeo non ci sono letteralmente strade rotabili, nè mercati di [...]

[...] generi. Quindi il grano non si vende nel luogo, ma a Foggia, e per trasportarvelo ci vogliono robusti e numerosi muli. Pochi proprietarii ne posseggono [...]

[...] quale debba vendere porzione del suo grano, a mettersi alla discrezione dei proprietarii, arbitri del prezzo. » E ciò se l'annata è buona; ma [...]

[...] annichilano, giacchè nelle malattie la miseria si raddoppia. C'è un ospedale; ma quale schifezza! » Non ci va mai nessuno, ne fuggirebbero anche i [...]

[...] cani, perchè peggiore di un canile. Non ci son letti, c'è solo paglia per terra. Ella, Signora, parla giustamente degl'Incurabili, ma dovrebbe vedere [...]

[...] l'Ospedale di San Bartolommeo in Caldo! Vi ha un medico pagato dal Comune, esclusivamente per curare i poveri, mi pare con 200 lire l'anno. » Ma [...]

[...] grande città inglese, ma anche nei distretti di campagna, artigiani e contadini si servono ai Magazzini cooperativi; e, visto che si spendeva molto [...]

[...] , non ritirano il capitale, ma lo lasciano accumulare, e fanno nuove compere, e mano mano che crescono gl'individui impiegati nel vendere, se i [...]

[...] civili in Londra riunironsi in corpo all'uopo di aprire Magazzini cooperativi per ogni cosa loro necessaria; ma invece di vendere al prezzo del giorno e [...]

[...] dell'anno non ebbero per verità che 450 lire. Ma con questa somma assunsero lavori per loro conto, ed alla fine di otto anni il capitale sommò a lire [...]

[...] Napoli è inutile parlare dell'applicazione del sistema cooperativo all'agricoltura; ma in altre parti d'Italia sarebbe esso la vera ristaurazione [...]

[...] Bastimenti-Scuola. Varia molto l'opinione intorno al miglior sistema di educare i figli dei poveri, ma tutte s'accordano nell'ammettere che questi [...]

[...] accresce il servizio effettivo della Marina nazionale. L'Italia ha molte scuole, è vero; ma i fanciulli sporchi, ignudi, scalzi, di cui io parlo [...]

[...] povero onesto e laborioso: nè si meraviglierà che centinaia di mendicanti commettano qualche «piccola mancanza» per esservi rinchiusi. Ma se davvero [...]

[...] 9993 in tutto il Regno, eccettuata la Venezia. Ma passando alla categoria dei minorenni, pei quali l'Autorità giudiziaria o amministrativa ha [...]

[...] fuga.» Si può avere la speranza che molti di questi, uscendo, diverranno cittadini onesti e laboriosi padri di famiglia. Ma intanto per necessità [...]

[...] ravvisiamo in tale fatto la sua maggiore giustificazione, perchè i bastimenti che nessuno vuole non possono essere adattati alla Marina italiana. – Ma se [...]

[...] figli, ma che li provvedano di denaro per giuoco e sampagnino. E le donne, ammaestrate dal prete a dover sottomettersi a tutte le potestà cominciando [...]

[...] vispi e cingallegre. La città spende trentasettemila lire per l'istruzione, e le Scuole elementari hanno cinque classi. Ma si è permesso ai Cavanis [...]

[...] parte della scolaresca. Però un recente divieto del Ministero obbligolli a chiudere le due classi inferiori, che essi nondimeno riapersero, ma che [...]

[...] un bel rimbrotto dai Frati d'un convento chiuso, ma, viceversa, aperto e rigoglioso. E frati e preti per altro pigliansi da questa povera gente e [...]

[...] , mi informai se il Medico condotto ha obbligo di visitare frequentemente questa Casa: mi fu risposto: «Avrebbe obbligo, ma il Direttore, medico egli [...]

[...] , ma grave, se ragguagliata al costo delle Suore. E anche qui il Direttore è a vita: e tempo fa, durante un'inchiesta, tante e tali rivelazioni [...]

[...] far tavola rasa di tutti e di tutto. Ma che! l'Ospedale non è che roba dei poveri. Perciò l'istesso sistema continua; rimangono le stesse Suore, lo [...]

[...] , perchè o zappa, o spiga, o spannocchia, o fa le canne, o vendemmia; ma difficilmente fra dodici o venti polizze sa distinguere quale scada [...]

[...] bisogna rinnovarle; ma non dicono al piede – nel giorno tale – come è prescritto. Domandai alla madre come mai si lasciò ella cogliere [...]

[...] del Regno; e i Direttori del Monte operarono in piena conformità con esso. Ma appunto dai regolamenti e dai sistemi dissentiamo. Perchè mai questo [...]

[...] cenci agglomerati non è nemmeno assicurato contro l'incendio? Assicurato è adunque il capitale dato a mutuo, ma non gli oggetti di pegno. Per il [...]

[...] . Quando non si vogliono fare le cose giuste, facilmente trovansi le difficoltà: ma con onestà e buon volere l'amministrazione di uno Stato torna [...]

[...] , tassando il superfluo. Ma oggi in Italia non si può negare nè affermare che quel patrimonio basti; tale è la dilapidazione, tanti gl'impiegati oziosi [...]

[...] verificati; ma all'incontro coloro, i quali chiudono gli occhi all'evidenza e le menti alla persuasione. C'è poi per me un'attrazione e un obbligo [...]

[...] grand'uomo consolavasi che in Italia una guerra fra classe e classe fosse impossibile. Ma, la lotta finita, egli s'avvide della possibilità di questa [...]

[...] luogo gl'inspira, se già non fossi persuaso del suo consenso non solo, ma anche del suo contento, perchè al più presto possibile si venga ad una [...]

[...] partirne soddisfatto ammiratore. Ma, oltrepassato appena un cortile, voi non trovate che dei Sordo-muti di ogni età sporchi, negletti, ignoranti ed [...]

[...] adottati per quella scuola, invero assai poco per iniziativa dell'Albergo dei Poveri, ma quasi tutti d'iniziativa del Governo, erano savii ed utili [...]

[...] al bilancio di prima previsione. Ma intanto quell'Istituto, in obbedienza al decreto Scialoia, era morto, e non spuntava provvedimento per farlo [...]

[...] ; ma, comunque vogliasi, è un fatto. Mi permetta pertanto l'onor. Ministro per l'Istruzione Pubblica d'indirizzargli queste tre domande: 1a Perchè [...]

[...] Scuola dei Sordo-muti in Napoli, che stette fino al 1871 aperta nell'Albergo dei Poveri. Ma mi permetta l'onorevole interrogante che io non [...]

[...] Scialoia, senza che più si provvedesse a iniziare pratiche per la riapertura; ma ancora e specialmente che io non consenta sopra una frase 106 che, o [...]

[...] , sebbene mi sembri sieno state pronunziate; ma non le ho capite, perchè, essendo così lontane dalla realtà delle cose, era evidente che mi [...]

[...] disposizioni del 24 marzo e 7 maggio 1819, disposizioni ministeriali, ma date con l'approvazione esplicita di un Monarca assoluto, e quindi diventate [...]

[...] motivi; solamente dirò che, stando così le cose, come si rivelavano in quella scuola, anche a me sarebbe parso conveniente di chiuderla. Ma a [...]

[...] da niun'altra cosa che da questa fosse consigliato. Ma la Camera sa che molti degli assegni fatti ad alcuni di tali Istituti, che hanno quasi una [...]

[...] che una qualche parola mezzo fiera dicesse l'onorevole Bertani; nè io mi metterò davanti alla fierezza della sua parola, ma lascerò che vada ove [...]

[...] perfezione, la scuola restava sospesa. Ma i fondi tuttavia erano iscritti. Come e dove furono spesi? Qui rispondo ad una parte dell'interrogazione [...]

[...] somma che paga il Governo non serve solo all'insegnamento, ma anche al mantenimento di alcuni posti gratuiti. Ora, nel 1872, quella somma fu versata [...]

[...] scuola, mi rincresce di dire la parola, ma debbo dirla: si studia. Veniamo al 1873: ed è a questo punto che mi parve l'esposizione dell'onorevole nostro [...]

[...] la legge. Ora, che cosa, si fa per la scuola? S'interroga, si tratta, ma non si viene a conclusione definitiva finchè nel 1875 il Ministro nomina [...]

[...] dei Poveri. Ma pare che alcune cose là siano mobili; comincia il Commissario a ritirarsi; poi, quando si è sul punto di attuare ciò che è convenuto [...]

[...] quale resta inoperoso; o si cancella o si attua. Ma c'è una cosa più grossa; c'è una grande istituzione, e c'è un grande bisogno di soccorrere ad [...]

[...] entrerò in cotesta questione che l'onorevole Della Rocca dice essere stata decisa dai Magistrati; ma sino ad ora noi abbiamo una contesa, e la contesa [...]

[...] . L'Albergo dei Poveri diceva: Ma io non voglio una sorveglianza, la quale giunga sino a guardare come gli alunni sono nutriti. Non era questa una [...]

[...] grande questione, imperocchè si doveva pure avvertire che creando una istituzione di tale natura, non poteva essa nè doveva essere trattata male; ma [...]

[...] la questione che ha trattenuto il Ministero è questa. L'Albergo dei Poveri disse: Ma può 108 avvenire che il Governo cessi dal contribuire; può [...]

[...] obblighi, i quali vi possono provenire dalla vostra istituzione; concediamo questo: quanto al resto, c'intenderemo; ma se domandate a noi che vi [...]

[...] scritto quella lettera che è del 2 maggio, alla quale però non abbiamo ancora avuto risposta. Ma io dico che il Ministero della Pubblica Istruzione [...]

[...] stati mandati via, ma solamente avevano ricevuto l'intimazione di non più fare la scuola; ed al pagamento di quelle pensioni, le quali prima si pagavano [...]

[...] a quei Sordo-muti che stavano nell'Albergo dei Poveri. Nel 1873 abbiamo il medesimo stanziamento, ma questo fondo non resta libero e disponibile [...]

[...] , abbiano poi da essere pensionati, solo perchè furono tolti dalle Scuole gratuite, ove erano istruiti. Ma anche su questa differenza non insisto [...]

[...] ciò manifestato da una informazione, che non ha invero l'autorità di un documento, ma viene da buona fonte e mi dice che il Commissario, nella [...]

[...] delle intenzioni, che sicuramente non rivelavano la decisa negazione della Scuola dell'Albergo dei Poveri, ma avevano un accento da mettere in [...]

[...] l'uno. Se questi dati sono veri, come ho motivo di credere, non solo mantengo il viso fiero coll'Albergo dei Poveri; ma poichè l'onorevole Ministro [...]

[...] mi ha lasciato a fronte di quell'Istituto, che celebra veramente la carità fraterna napoletana, ma non celebra sicuramente la economia, se [...]

[...] deputati Bertani e Di San Donato, accetto l'augurio che quegli mi fa, che io possa ristabilire la Scuola dei Sordo-muti; non l'accetto solo per me, ma per [...]

[...] , a parlare di Amministrazione e di Consiglio, mentre so che l'Albergo dei Poveri ha un Commissario. Verissimo; ma bisogna ritenere che il [...]

[...] maestri. Inoltre, non si tratta qui di riaprire una scuola soltanto, ma di una vera riforma, e bisogna assolutamente far sì che la scuola sia costituita [...]

[...] in modo da provvedere efficacemente non solo ad un'opera di beneficenza, ma eziandio ai migliori metodi d'istruzione. DI SAN DONATO. A rischio anche [...]

[...] soggetti alla tassa fondiaria. Venuto il Regno d'Italia, non so se regolarmente, ma certo senza carità, ha messo tra le tante imposte gravissime anche [...]

[...] una specie di rimprovero che l'onorevole Bertani faceva, di avere molto ristretta la famiglia dei poveri. Essa, egli è vero, è stata ristretta, ma [...]

[...] permesso di fargli delle osservazioni. Ma sentiva il dovere di rilevare qualche inesattezza e di fare in modo che la Camera non fosse rimasta sotto [...]

[...] reddito di 1,235,000 lire, sul numero complessivo di 2096 ricoverati. Ammetto che vi siano molti dispendii; ma quando mi verrà provato che la [...]

[...] dovere, siamo persuasi; ma perchè non costringere l'Albergo dei Poveri a compire il proprio? E se i reggitori presenti vi si oppongono, perchè non [...]

Verga Giovanni
Mastro-don Gesualdo
32 1889 - Provenienza testo: scansione Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, a cura di C. Riccardi 344 occorrenze

[...] MASTRO-DON GESUALDO PARTE PRIMA I 5 Suonava la messa dell'alba a San Giovanni; ma il paesetto dormiva ancora della grossa, perchè era [...]

[...] anch'esso: — Aiuto!... Abbiamo i ladri in casa! Aiuto! — Ma che ladri!... Cosa verrebbero a fare lassù? — sghignazzò uno nella folla. — Bianca! Bianca [...]

[...] stralunati, che sembravano quelli di un pazzo in quella faccia incartapecorita di asmatico, ripeteva come un'anatra: — Di qua! di qua! Ma nessuno [...]

[...] tratto si piegò sulle ginocchia, aggrappandosi allo stipite, balbettando: — Ammazzatemi, don Diego!... Ammazzatemi pure!... ma non lasciate entrare [...]

[...] vivere di salario!... Di limosina sì, possono vivere!... — Oh! oh! — interruppe il canonico, colla malizia che gli rideva negli occhietti di topo, ma [...]

[...] !... Ma nossignore!... Vendere la casa dei Trao?... Piuttosto, ogni stanza che rovina chiudono l'uscio e si riducono in quelle che restano in piedi [...]

[...] alla meglio; per altro non era socio: poveri sì, ma i Trao non s'erano mai cavato il cappello a nessuno. Fece il giro lungo onde evitare la [...]

[...] farmacia di Bomma, dove il dottor Tavuso sedeva in cattedra tutto il giorno; ma nel salire pel Condotto, rasente al muro, inciampò in quella linguaccia [...]

[...] — interruppe la baronessa. — Vedete cosa mi tocca a fare? Ma che faccia avete, gesummaria! Lo spavento di questa notte, eh?... Dalla botola, in cima alla [...]

[...] Giacalone, sempre facendo ballare il vaglio. Ma il sensale riprese il suo moggio, e se ne andò senza rispondere. La baronessa gli corse dietro, sull'uscio [...]

[...] , per gridargli: — A cinque e vent'uno. V'accomoda? — Benedicite, benedicite. Ma essa, colla coda dell'occhio, si accorse che il sensale si era [...]

[...] , dite pure... Ma intanto, mentre siete laggiù, guardate se torna Pirtuso... Così, senza farvi scorgere... — E una bestia! — rispose Vito Orlando [...]

[...] dimenandosi sempre attorno al vaglio. — Conosco mastro Lio. E una bestia! Non torna. Ma in quel momento entrava il canonico Lupi, sorridente, con [...]

[...] Gesualdo non ci ha che fare! — si mise a vociare il sensale. — Quello non è il mestiere di mastro-don Gesualdo! - Ma infine, come s'accordarono sul [...]

[...] ne andava davvero. — Dunque, signora baronessa, posso venire a caricare il grano? — La baronessa, tornata di buon umore, rispose: — Sì, ma sapete [...]

[...] Alessandro Spina per la commozione, si mise a gridare: «Ma diglielo che sei tu!...» e le buttò anche una parolaccia... Ci fu poi la storia della [...]

[...] tranquillamente. — Alessi a ritornato col cane, ma il baronello non c'era. — Oh, Vergine Santa! — cominciò a strillare la padrona, perdendo un 20 [...]

[...] veniva dietro passo passo. Ma giunti al portone il canonico si tirò indietro prudentemente: — Un'altra volta; tornerò poi. Adesso vostro cugino ha [...]

[...] ! Ma del resto è fidata, e bisogna aver pazienza. Che posso farci?... Una casa piena di roba come la mia!... Più in la, nel cortile che sembrava [...]

[...] Bianca... II poveraccio tossì si soffiò il naso, ma non trovò neppure allora le parole da rispondere. Infine, dopo un laberinto di anditi e di [...]

[...] Sganci, il baron Mendola — ma la mano non l'avevano mai stesa. 22 Però alle volte il bisogno fa chinare il capo anche ad altro!... La prudenza [...]

[...] animo, e soggiunse: — Parlate, parlate, cugino mio... Quel che si può fare... sapete bene... siamo parenti... I tempi non rispondono... ma quel [...]

[...] poco che si può... Non molto... ma quel poco che posso... fra parenti... Parlate pure... Ma egli non poteva, no! colle fauci strette, la bocca amara [...]

[...] , frugò alquanto nei cassetti del cassettone. Infine, vedendo che don Diego non aggiungeva altro: — Ma spiegatevi, cugino. Sapete che ho tanto da fare [...]

[...] , correndole dietro. — Non fate scandali, per carità! — E tacque, soffocato dalla tosse, premendosi il petto. Ma la cugina, fuori di sè, non gli dava più [...]

[...] bocca per amore della roba!... E poi tutto a un tratto, ci casca addosso un negozio simile!... Ma questa è l'ultima che mi farà il signor [...]

[...] baronello!... L'aggiusterò io, non dubitate! Alla fin fine non è più un ragazzo! Lo mariterò a modo mio... La catena al collo, là! quella ci vuole!... Ma [...]

[...] , sebbene sia il primogenito... ma voi che avete più giudizio... e non siete un bambino neppur voi! Dovevate pensarci voi!... Quando si ha in casa [...]

[...] . — Signora baronessa... siamo poveri... è vero... Ma quanto a nascita... — Eh, caro mio! la nascita... gli antenati... tutte belle cose... non dico [...]

[...] di no... Ma gli antenati che fecero mio figlio barone... volete sapere quali furono?... Quelli che zapparono la terra!... Col sudore della fronte [...]

[...] caparra; ma c'è la parola!... — In tal caso, bacio le mani a vossignoria! E tirò via, ostinato come un mulo. La baronessa, furibonda, gli strillò [...]

[...] pentito... Giacalone e Vito Orlando gli correvano dietro anch'essi, scalmanandosi a fargli sentire la ragione. Ma Pirtuso tirava via, senza rispondere [...]

[...] processione! la processione! - strillarono i ragazzi pigiati contro 30 la ringhiera. Gli altri si spinsero innanzi; ma la processione ancora non [...]

[...] Neri: — Tutta opera del canonico Lupi!... Ora mi cacciano fra i piedi anche mastro-don Gesualdo per concorrere all'asta delle terre comunali!... Ma [...]

[...] sudicerie. Capiscono anche loro che manipolano delle cose sporche... Ma la gente poi non è così sciocca da non accorgersi... Un mese che il canonico [...]

[...] !... Ma avrebbe dovuto parlarne a noi pure che siamo parenti di Bianca al par di lei... Piuttosto che fare le cose di nascosto... Scommetto che [...]

[...] neppure don Ferdinando ne sa nulla... — Ma l'altro fratello... don Diego, cosa ne dice?... — Ah, don Diego?... sarà a rovistare fra le sue cartacce [...]

[...] Gesualdo a il padrone del paese! Il marchese allora levò un istante la sua testolina di scimmia; ma poi fece una spallucciata, e rispose, con quel [...]

[...] nati prima di lui!... e meglio di lui! Venderò Fontanarossa; ma le terre del comune non me le toglie, mastro-don Gesualdo! Nè solo, nè coll'aiuto [...]

[...] brontolando. Ma in quella entrava don Ninì Rubiera, un giovanotto alto e massiccio che quasi non passava dall'uscio, bianco e rosso in viso, coi [...]

[...] Dio anch'essa, cinghiata nel busto al pari della mamma, si fece rossa come un papavero, al vedere entrare il baronello. Ma la mamma le metteva [...]

[...] fare. è grande e grossa quanto le sue sorelle messe insieme; ma sa che deve fare la bambina, per non far torto alle altre due. Il notaro Neri [...]

[...] : la gente parlava perchè sapeva don Ninì Rubiera un po' assiduo con la sua ragazza: — Nulla di serio. Nulla di positivo... — Ma le si vedeva una gran [...]

[...] grandi occhi turchini e dolci, la sola cosa che avesse realmente bella sul viso dilavato e magro dei Trao, e rispose: — Ma... la zia l'ha condotto lì [...]

[...] , raddrizzò la schiena facendo una boccaccia. — Ahi! ahi!... Se Dio vuole a passata anche questal... Chi campa tutto l'anno vede tutte le feste. — Ma di [...]

[...] stava per iscoppiare, l'interruppe alla fine: — Ma che sciocchezze!... Chi ve le dà a bere, don Calogero? La statua è di cartapesta... una brutta [...]

[...] occhi che schizzavano fuori dell'orbita; ma I'altro, un po' stordito dalla ressa che gli si faceva attorno, non rispose. — A me potete dirlo, caro [...]

[...] ... — Si vede... Hai bella cera... E un bel vestitino anche... semplice!... ma grazioso!... Donna Fifì si chinò fingendo d'osservare la stoffa, onde [...]

[...] vaso dei garofani; ma tremava così che due o tre volte si udì il tintinnìo del cucchiaino il quale urtava contro il bicchiere. Barabba corse subito [...]

[...] quando le diceva grosse abbassava la voce. — Rientriamo anche noi, — disse il baronello. — Per allontanare i sospetti... Ma Bianca non si mosse [...]

[...] ! — rispose il marchese. — Tua madre non sarebbe molto contenta di sentirsi lesinare gli anni... Ma è colpa sua. — Ah! zio mio!... Credetemi ch'è un brutto [...]

[...] baronello. — Ma sua sorella un castigo di Dio. La zia Sganci, accompagnando le Margarone sino all'uscio, disse a mastro-don Gesualdo che si [...]

[...] perla! una ragazza che non sa altro: casa e chiesa!... Economa... non vi costerà nulla... In casa non è avvezza a spender di certo!... Ma di buona [...]

[...] strade comunali, signor canonico. Vossignoria che vi fate sentire in paese... ci avete pensato? So poi l'obbligo mio!... — Ma che dite?... fra di noi [...]

[...] , guardandolo fisso di tanto in tanto, e scrollando il capo di sotto in su, come a dargli dell'asino. — Per questo dicevo!... Ma voi la pigliate su quel [...]

[...] verso!... Scusate, scusatemi tanto!... Volevo con quell'affare procurarvi l'appoggio di un parentado che conta in paese... la prima nobiltà... Ma [...]

[...] ridotto all'osso... il giorno senza pane e la sera senza lume... pazienza! Ma la spesa per coglier le olive non pos- so farla... proprio non posso [...]

[...] un tratto, cambiando tono e maniera. 55 — Compare Lio, avete udito? affare fatto! Un buon negozio per don Gesualdo... pazienza!... ma è detta [...]

[...] non voleva saperne... Diceva che non era il mestiere in cui erano nati. «Fa l'arte che sai!» - Ma poi, quando il figliuolo lo condusse a veder le [...]

[...] due ti sta dietro la gonnella? — riprese don Gesualdo che era in vena di scherzare. 61 Diodata sorrise: — Nossignore! nessuno! Ma il padrone ci [...]

[...] chiarore molle: gli occhi come due stelle; le belle trecce allentate sul collo; la bocca un po' larga e tumida, ma giovane e fresca. Il padrone [...]

[...] ... perchè mi sei affezionata... Ancora non ci penso... ma un giorno o l'altro bisogna pure andarci a cascare... Per chi ho lavorato infine [...]

[...] !... Testa fine tuo marito!... M'è toccato pagarle di tasca mia le vostre belle speculazioni! Ma son stanco, veh, di portare la soma! L'asino quand'è [...]

[...] , zoppicando; ma il padrone, che aveva la testa come un mulino, non se ne avvide. Soltanto allorchè furono giunti alla chiusa del Carmine, volse il capo [...]

[...] sasso, col sorriso amaro sulle labbra sottili e pallide, rispondeva: — Eh, cose che accadono. Chi va all'acqua si bagna, e chi va a cavallo cade. Ma [...]

[...] finse di non capire: — Perchè? pel ponte? No, in fede mia! Mi dispiace anzi!... — No, no, non dico pel ponte!... Ma andiamo di sopra, vossignoria [...]

[...] boccone di pane, quando torno a casa stanco... Ma ora non ne posso più! Anche l'asino quando è stanco si corica in mezzo alla via e non va più avanti [...]

[...] voglio far casa da me... per conto mio... se trovo la moglie che mi conviene... Ma se non mi date retta, vossignoria... allora è inutile... o se [...]

[...] fingete di non capire... Vi ricordate?... quel discorso che mi faceste la sera della festa del santo Patrono?... Ma se fate le viste di non capire [...]

[...] persona, se mi promettete... Ma badiamo, veh!... E il canonico sgranò gli occhi. Don Gesualdo stese la mano verso il crocifisso. — No, dico per l'altro [...]

[...] ; ma il canonico aveva già infilato l'uscio. — Voi m'aspetterete già, nel portone. Un momento, vado e torno. Tornò fregandosi le mani: — Ve l'avevo [...]

[...] che avete una certa faccia, caro mio!... — Io? — Sì. Non ve ne accorgete, ma l'avete! Se fate quella faccia, tutti vi metteranno i piedi sopra [...]

[...] per camminarvi!... Con quella faccia non si va a chiedere un favore... Aspettatemi qui; salgo un momento dal cavalier Peperito. E una bestia; ma [...]

[...] mangiatoia, sotto l'arco della scaletta; ma it cavaliere parve un po' seccato d'esser stato sorpreso in quell'arnese, tutto infangato, e col vestito [...]

[...] tutt'altro viso. — Un gran diavolo quel marchese! Povero come Giobbe, ma a uno che ha voce in capitolo! S'aiutano fra di loro, tutti in un gruppo [...]

[...] !... una buona parola, alle volte!... fra di loro non possono dir di no... Lo lascerebbero morir di fame, ma un favore non glielo negano... Don Filippo [...]

[...] pazienza. Si alzò di botto, rosso come un gallo, e aprì la bocca per sfogarsi. Ma il canonico gliela tappò con una mano. — State zitto! Lasciate [...]

[...] rispose dopo un momento, colla voce roca: — Vossignoria siete il padrone. E vero... Ma veh!... che bestia! Devi aver fame anche tu... Mangia [...]

[...] sua! Ora vi lascio pei fatti vostri. Tanti saluti a don Diego e a don Ferdinando! Donna Bianca imbarazzata voleva andarsene anche lei; ma il [...]

[...] nella fossa, loro!... Ma voi che siete giovine, come rimanete? Non si rovina cosi una sorella!... Un marito simile non ve lo manda neppure san [...]

[...] consigliato la stessa cosa che vi dico io... Non ho udito nulla, per non violare il suggello della confessione, ma padre Angelino è un uomo di giudizio [...]

[...] , scuotendole dinanzi le mani giunte, minaccioso e supplichevole. Alla fine proruppe: — Ma è giustizia, santo Dio? a giustizia far tribolare in tal [...]

[...] , colla sua bocca; ma si vede che tentenna, come la pera quand'è matura. Sono pratico di queste cose, perche vedo tutti i giorni in chiesa delle [...]

[...] donne che ricorrono al tribunate della penitenza... prima e poi... M'ha fatto sudare una camicia!... Ma ora vi dico che la pera é matura! Un'altra [...]

[...] perdere adesso!... Vino, qua! Date da bere a don Luca!... Sì, sì, verrò; ma quando potrò... Per ora non posso muovermi, cascasse il mondo [...]

[...] dice di sì, io per me non mi tiro indietro... Ma oggi non posso venire... e neppure domani... Be'! dopodomani!... Dopodomani devo venire anche per [...]

[...] vino; ma che storie mi andate contando? Se a lei l'affare gli va, allora che bisogno c'è di tante chiacchiere. — Basta! Basta! — conchiuse don Luca [...]

[...] . — Dicevo per piantare meglio il chiodo. Ma voi siete il padrone. Don Luca se ne tornò tutto contento, con un agnello e una forma di cacio. Per [...]

[...] voleva andarsene; ma lui seguitava a cercare, a frugare, a passare in rivista la roba della dispensa: due salsicciotti magri appesi a un gran cerchio [...]

[...] angustie?... Scusatemi, ne parlo perchè siamo parenti... Fo quel che posso anch'io per aiutarvi... ma non è una bella cosa infine neanche per voialtri [...]

[...] sembrate un bambino! — Ma subito si calmò, col sorriso indulgente di chi vuol far capire la ragione proprio a un ragazzo. — Va bene!... va benone [...]

[...] disse: — Bravo! - Ma nel salire le scale, stava per rompersi l'osso del collo, e allora scappò anche a bestemmiare: — Che bestie!... Han fatto un [...]

[...] le strappavano le orecchie, seccata di aspettare da un gran pezzo in un bagno di sudore, e si mise a strillare di — Ma che fanno? C'è qualche altra [...]

[...] Ma appena aprì l'uscio della cucina, si videro fuggire delle donne che stavano a guardare dal buco della serratura. — Ho visto, ho visto, caro [...]

[...] lì dov'erano, e Burgio s'era già alzato per scavalcare lo sportello. Ma le mule tutt'a un tratto abbassarono il capo insieme, e infilarono il [...]

[...] gli altri monelli scorse Nunzio, il nipotino di don Gesualdo, e gli fece segno d'entrare, ammiccandogli. Ma il ragazzo scappò via come un selvaggio [...]

[...] sul fratello, gli fece segno per sapere se era ora d'incominciare iI trattamento. Ma il canonico rientrò dal balcone quasi subito, scuotendo il capo [...]

[...] imbarazzato, vedendo il fratello di Speranza che gli aveva mandato a dire mille improperi con suo marito Burgio; ma non si perse d'animo per [...]

[...] che non capiva, gli soffiò colla voce di petto, come in chiesa, allorchè sbagliavasi la funzione: — A voi!... Date braccio alla cognata!... Ma il [...]

[...] col bastone a far cessare quella baraonda; ma lo zio marchese lo fermò pel braccio!... — Lasciateli fare... tanto!... La zia Cirmena che si era [...]

[...] !... Al caso poi, ci son qua io... Farò quello che potrò... Non ho il cuore di sasso, no!... Lo sai! Vai, vai; vattene via contenta!... Ma Diodata [...]

[...] . — Ah! se Dio vuole, è finita! Ce n'è voluto... ma è finita, se Dio vuole!... Non lo fo più, com'è vero Iddio, se si ha a ricominciare da capo [...]

[...] !... Voleva far ridere anche la sposa, metterla un po' di buon umore, per star meglio insieme in confidenza, come dev'essere fra marito e moglie. Ma [...]

[...] stessa... con questi piedini piccoli... nella mia casa... La padrona!... la signora bella mia!... Guarda, mi fai dire delle sciocchezze!... Ma [...]

[...] pigliasse un accidente. Annaspa alquanto per cercare il cappello, e fece per andarsene. Ma giunto sulla soglia tornò indietro a precipizio, colla [...]

[...] aprì la bocca per replicare; ma il notaro gliela chiuse con la mano. Margarone stimò giunto il momento di assumere l'aria presidenziale. — Don [...]

[...] Gesualdo!... Qui non stiamo per scherzare!... Avrete denari... non dico di no... ma è una bella somma... per uno che sino a ieri I'altro portava i sassi [...]

[...] sulle spalle... sia detto senza offendervi... Onestamente... «Guardami quel che sono, e non quello che fui» dice il proverbio... Ma il comune [...]

[...] bene!... va benissimo!... Ma intanto la legge dice... Come seguitava a tartagliare, quella faccia gialla di Canali gli suggerì la risposta [...]

[...] . Ma don Ninì ostinavasi, pallido come la sua camicia adesso. — Sissignore! a sei onze la salma! Scrivete la mia offerta, segretario! — Alto [...]

[...] ?... Torniamo da capo?... — Di nuovo s'era levato un putiferio. — Non siamo più amici? Non siamo parenti? Ma don Gesualdo s'ostinava, peggio di un mulo [...]

[...] : — Sissignore, siamo parenti. Ma qui siamo venuti per la gabella delle terre comunali. Io ho fatta l'offerta di sei onze e quindici tarì a salma [...]

[...] proposta seria! — e fece un'altra pausa significativa. — Prima di tutto, i denari della cauzione... una bella somma!... La disgrazia vuole così... ma [...]

[...] dei buoni patti!... vi stendono le mani!... Io vi lascio solo, com'è vero Dio! Ma don Gesualdo si ostinava, col suo risolino sciocco, il solo che non [...]

[...] un cuore grande quanto il piano di Santamargherita, caro notaro. Perciò spingerò l'asta sin dove voialtri non potrete arrivare. Ma badate! a un [...]

[...] famiglia, e il prezzo a cui erano salite. La gente si affacciava sugli usci, per veder passare ma- stro-don Gesualdo. — Guardate un po', signori miei, a [...]

[...] imbarazzata. Ma egli la tolse d'impiccio . — ti dico di no, — rispose semplicemente. — Ah? ah? Dite così?... 120 Donna Mariannina rimase a bocca aperta [...]

[...] ... Ma quanto al resto... lasciamo andare! — Dite bene, lasciamo andare. Apposta son venuta a parlare con Bianca, perchè so che le volete bene [...]

[...] . Adesso siete marito e moglie, come vuol Dio. Anch'essa è la padrona... — Sissignore, è la padrona. Ma io sono il marito... — Vuol dire che ho [...]

[...] ?... — Donna Mariannina s'interruppe. — Ma abbiamo detto di non parlarne più. Lui però si duole di non poter venire a fare il suo dovere... Dissidi ce n'è [...]

[...] sempre, dico io, anche tra fratelli e sorelle... Ma passeranno, coll'aiuto di Dio... Sai, Bianca? tuo cugino si marita. Ora non c'è bisogno di far [...]

[...] viso, indi divenne smorta come un cencio; ma non si mosse nè disse verbo. Il canonico rispose lui invece, masticando ancora l'amaro. — Lo sappiamo [...]

[...] ... con tutti i parenti... d'amore e d'accordo. Se no, perchè li avrete spesi tanti denari? Don Gesualdo non voleva darla vinta ai suoi nemici, ma [...]

[...] dire rivoluzione? Quel che hanno fatto in Francia, capite? Ma voi non leggete la storia... — No, no, — disse don Gesualdo. — Non me ne importa [...]

[...] ? Cos'ero io vent'anni fa? — Ma adesso no! Adesso avete da perdere, cristiano santo! Sapete com'è? Oggi vogliono le terre del comune; e domani poi [...]

[...] a discorrere sottovoce. Don Filippo 127 allibbiva ad ogni gesto che il notaro trinciava in aria; ma si ostinava a dir di no, giallo dalla paura [...]

[...] . Dirimpetto, sul marciapiede del Caffè dei Nobili, don Anselmo il cameriere aveva schierate al solito le seggiole al fresco; ma non c'era altri che il [...]

[...] , appoggiato alla canna d'India, don Liccio Papa dietro, che ammiccava al sole, con tanto di tracolla bianca attraverso la pancia. Ma vedendo quel mare [...]

[...] piu piccolo rumore. Ma del resto ogni cosa aveva ripreso l'aspetto solito delle domeniche. L'arciprete Bugno che stava un'ora a leccare il sorbetto [...]

[...] capitano l'incitava da lontano, brandendo la canna d'India: — Ferma! ferma!... la giustizia! Ma Santo si liberò con uno spintone, e prese a correre [...]

[...] schiena. Bomma cominciò a fargli dei segni da lontano; ma il notaro finse di non accorgersene; accennò al Capitano che s'avviava verso il Collegio, ed [...]

[...] sottecchi di qua e di là. Ciolla tentò di unirsi a loro, ma essi lo piantarono lì. Bomma, da lontano, non li perdeva di vista, dimenando il capo [...]

[...] il farmacista. — Badate a voi piuttosto!... — Ma il dottore lo spinse dentro a forza. Ciolla era corso dietro al canonico e al notaro Neri per la [...]

[...] siamo pronti, se volete venire; gli amici vi aspettano. Ma gli tremava la voce al poveraccio. Lo stesso don Gesualdo, al momento di buttarsi proprio in [...]

[...] ?... a chi deve prima attaccare il campanello al gatto! E ogni galantuomo non vorrebbe mettere il piede in trappola. Ma se siamo in tanti... C'è [...]

[...] a chiamare Nanni l'Orbo. Lo conosci? il marito di Diodata? 133 Cominciava ad albeggiare. Ma nelle viottole fuori mano che avevano preso non [...]

[...] ... Compare Nardo verrà con me. Al ritorno, per segnale, busserò tre colpi all'uscio. Ma se no, non aprite neanche al diavolo. Era un terrore pel paese [...]

[...] Sebastian... vestito da donna... sissignore!... Gli sbirri cercano da per tutto! Ma qui non avete da temere, vossignoria!... Udite? udite? 135 [...]

[...] — questi qua sono militari per modo di dire; come io ho fatto il voto di castità perchè sono cavaliere di Malta. Il Capitano si accigliò, ma l'altro [...]

[...] : — Eh? che diavolo vuoi? Ma Bianca mise un grido straziante, un grido che fece rimanere lo zio a bocca aperta, e scappò per la casa cercando il [...]

[...] sin nella piazzetta di Sant'Agata, apparve per un istante alla finestra la cima di un berretto bianco tremolante. Ma allorquando la processione di [...]

[...] assonnata di uno che parli in sogno: — Dorme? — Sì, dorme!... Andate a dormire voi pure, se volete!... Ma l'altro non si mosse. II malato da prima voleva [...]

[...] Rutilio Benincasa. Donna Giovannina s'affacciò asciugandosi ii viso; ma non si vide altro che il sagrestano, il quale correva a chiamare Tavuso, lì a [...]

[...] pestar altro... non posso! Ma, vedendo passare Ciolla ammanettato come un ladro, si morse la lingua, e chinò il capo sul mortaio. — Signori miei [...]

[...] : — Anche costei!... che colpa ci ho? — scappellandosi con soverchio ossequio. Ma quella poveretta non gli rispose. Andava quasi correndo, trafelata, col [...]

[...] affacciò di nuovo all'uscio, venne a dire: — C'è il viatico... l'estrema unzione... Ma non sente... — Voglio vederlo!... Lasciatemi andare! — Bianca [...]

[...] : — Avete pensato a ogni cosa, eh, don Luca? — Sissignore. Il catafalco, le bandiere, tante messe quanti preti ci sono. Ma chi paga? — Andate [...]

[...] pallido, facendo segno che la vecchia non aveva paura di nulla perche era sorda. — II fatto è... — cominciò il barone. Ma in quel momento portavano [...]

[...] parenti del cognato Motta... Faremo un bel vedere!... al fianco di Burgio e di mastro Nunzio Motta!... Ma il marito non si può lasciarlo fuori [...]

[...] ... è una disgrazia, non dico di no... ma bisogna sorbirsi mastro-don Gesualdo, eh?... — Sicuro! sicuro! — rispose la zia Cirmena. Essa voleva fare [...]

[...] qualche altra obiezione. Ma il marchese Limòli disse il fatto suo: — Lasciate correre, cugina cara!... Tanto!... il morto è morto, e non parla [...]

[...] le cose con decoro... senza risparmio!... Ma ciascuno vogava al largo quando si parlava di anticipare un baiocco. Nella camera del morto durava [...]

[...] donna. Ma, per carità! Son padre di famiglia!... Non mi fate perdere il pane. Donna Fifì, gialla dalla bile, non rispose neppure. Di nascosto, dietro [...]

[...] il parapetto, spiegazzava la lettera con mano febbrile. Indi la passò alla mamma che balbettava. — Ma sentiamo... Cosa dice?... — Me ne vo [...]

[...] ... Mi raccomando, donna Fifì!... Non mi tradite!... — Ma che dice? — ripetè la mamma. Nicolino cacciò il capo fra di loro, e si buscò una pedata [...]

[...] per leggere il biglietto, dietro le spalle di Fifì. — Ma che dice? Io non ci capisco niente!... — Ah, non capite?... Non me ne ha scritta mai una [...]

[...] , chiusi tutti e due a quattr'occhi col baronello nella retrobottega di Giacinto. Don Filippo tornò a domandare: — Ma che c'è? Si può sapere [...]

[...] era tomato ad applaudire. — Son maritato!... son padre di famiglial... Ma farei uno sproposito!... — Papà mio! papà mio! — proruppe allora donna [...]

[...] Gurna che ha sett'anni!... Vergogna!... Non mi ci pescate piu, parola d'onore! Ma tacque vedendo entrare Mendola che veniva a far visita, vestito [...]

[...] sera sul palcoscenico... Ma poi, a casa, bisogna vedere!... Non vi dico altro! Ho fatto un buco apposta nell'impannata del granaio che guarda [...]

[...] che dico io... Voglio toccare con mano come san Tommaso! Ma nessuno rise. Solo la Capitana, dandogli un colpetto sul braccio, si chinò sorridendo [...]

[...] che gli era rimasta da quell'affare della Carboneria. Ma poi si fece animo, per non destar sospetti, e andò a stringere la mano a tutti quanti [...]

[...] proprio a casa sua!... Io non ne sapevo nulla, giacchè sono stato in campagna per badare ai miei interessi. — Ma che aspettano a battezzare cotesta [...]

[...] commedia potrà vederla dal palcoscenico!... — sogghignò Fifì. 156 Ma essa gli volse le spalle. Mendola s'era ficcato nel palco prima di tutti gli [...]

[...] ... Ma farei volentieri uno sproposito per la prima donna!... Anche il nome ha bello!... Aglae... — Agli... porri!... che nome!... — sogghignò il [...]

[...] !... le melenzose riga! ... — Io?... le melenzose?... Ma lei scattò inferocita, quasi volesse piantargli i denti in volto: — Ci vuole una faccia [...]

[...] paese. Ma lei giurava e spergiurava di non conoscerlo neanche di vista, quel barone, e gliene importava assai di lui. L'udirono mastro Cosimo il [...]

[...] alla fin fine! Lui non cambia certo una Margarone con una comica!... Poi, se perdono io che sono offeso maggiormente!... Ma donna Fifì non si [...]

[...] scusarsi che in teatro non era venuto a causa del lutto; ma in quella si voltò il signor Pallante colle mani sporche di polvere, il viso [...]

[...] orizzonti... altro ideale... Ma dopo, mai più!...mai più!.. S'era ripresa!... vergognosa... pentita... implacabile... Egli che l'amava sempre, come [...]

[...] battere il capo... La baronessa giura che sinchè campa lei non paga un baiocco. Ma non ha altri eredi, e un giorno o l'altro deve lasciargli tutto [...]

[...] poi! V Don Ninì aveva sperato di tenere segreto il negozio. Ma sua madre da un po' di tempo non si dava pace, vedendolo così mutato [...]

[...] momenti è ora d'accendere il fuoco. Ma intanto si udiva lo schiamazzo degli animali nel cortile e i passi di Ciolla che saliva adagio adagio. Egli entrò [...]

[...] l'uovo, — disse la padrona. E tornò a discorrere col Ciolla, più affabile del consueto, per cavargli di bocca quel che aveva da dire. Ma Ciolla non [...]

[...] però! Pagherà lui, col fatto suo, con quelle cinque stanze che avete visto... Non ha altro, per disgrazia... Ma io la mia roba me la tengo per me [...]

[...] ... Son contenta che mio figlio si diverta... è giovane... Bisogna che si diverta... Ma io non pago, no! — Quello che dicono tutti. Mastro-don [...]

[...] Gesualdo crede d'essere furbo. Ma stavolta, se mai, ha trovato uno piu furbo di lui. Sarebbe bella che gli mantenesse I'amante a don Ninì!... Gli [...]

[...] , indispettito che se la prendesse cosi allegramente. Ma Rosaria, mentre veniva a pigliar la tela, vide la sua padrona cosi pallida che stava per chiamare [...]

[...] ... la gabella... Mastro Nunzio voleva snocciolare la Titania dei rimproveri, intanto che ci si trovava. Ma Gesualdo, il quale aveva già la casa [...]

[...] , — borbottò don Ferdinando; e gli voltò le spalle. Ma gli altri parenti che avevano più giudizio, facevano buon viso a don Gesualdo: Mendola, i cugini Zacco [...]

[...] l'osso del collo... La gente cattiva... i birboni anche l'aiutano... Ma io non pago, no!... Oh, questo poi, no! — Zia! — balbettò Bianca con tutto il [...]

[...] e l'ultima. Suo padre, buon'anima, era fatto anch'esso così. Ma sinora gli ho impedito di commettere 172 qualche sciocchezza. Adesso però ci sono [...]

[...] . Ma il bicchiere le tremava talmente nelle mani che si verso tutta l'acqua addosso. — Non importa, non importa, — aggiunse il marito. — Adesso [...]

[...] , portandola in giro per la camera. — Hai visto, eh, che gente? che parenti affezionati? Ma tuo marito non se lo mettono in tasca, no. Fuori [...]

[...] boccone quello scomunicato di mio figlio!... Ma prima l'ha da fare con me! Sentite, accompagnatemi un momento dai Margarone... E un pezzo che non ci [...]

[...] sembrava sul punto di scoppiare a piangere. — Ci sarà gente di là, credo; ma io non ne so nulla. — Povera bambina! povera bambina! — II marchese [...]

[...] . Ma intanto osservava di sottecchi le arie languide di donna Fifì, la quale sembrava struggersi sotto le occhiate incendiarie di don Bastiano [...]

[...] affacciandosi ogni momento dal Lembo del vestito. La conversazione languiva. Si parlò del battesimo e della gente che c'era stata. Ma ciascuno pensava [...]

[...] Bellonia: — Quando la maritiamo quella bella figliuola? Prima tocca alla maggiore, è naturale. Ma poi ricordatevi che ci son qua io per fare il [...]

[...] ?... — II capitano sorpreso e imbarazzato cercava una botta di risposta. Ma l'altro gli aveva già voltato le spalle, salutava le signore con una parola [...]

[...] ? — Diamine! Non ci voleva molto. Anche per la Giovannina bisogna mettersi il cuore in pace... — Ma sì, ma sì! Con tanto piacere me lo metto il [...]

[...] queste che si fanno sottomano, se mai... Avranno fatto il contratto da qualche notaio forestiere... II notaro Sghembri di Militello, dicono... Ma via [...]

[...] pagata per farlo... Ma egli non si lasciava illudere, no. Era villano, ma aveva il naso fino di villano pure! E aveva il suo orgoglio anche lui [...]

[...] poco da vivere, non avrebbe voluto separarsi dalla sua figliuoletta. Ma il padrone era lui, don Gesualdo. Egli era buono, amorevole, a modo suo [...]

[...] ; ma intanto gli tornavano in mente le parole di suo padre, gli stessi rancori, le stesse gelosie. Poi rifletteva che ciascuno al mondo cerca il suo [...]

[...] interesse, e va per la sua via. Così aveva fatto lui con suo padre, così faceva sua figlia. Così 187 dev'essere. Si metteva il cuore in pace, ma [...]

[...] ... per strappargli ciò che faceva comodo a lei... Ma lui, no!... Insomma, andava raccontandone di cotte e di crude. Corsero anche delle sante legnate [...]

[...] quali andavano apposta a farle visita. Don Gesualdo ne sapeva forse piu degli altri, ma stringevasi nelle spalle e se la cavava con simili risposte [...]

[...] 189 giudizioso, tutto dedito agli affari; ma sua madre, sepolta viva nel seggiolone, non lo lasciava padrone di un baiocco; si faceva dar conto [...]

[...] aperto gli occhi, troppo tardi, quando non c'era piu rimedio, quando si trovava sulle spalle il peso dei suoi errori. Ma proprio non poteva pagare [...]

[...] in quel momento. — Son galantuomo. Ho di che pagare infine. Tuo marito sarà pagato sino all'ultimo baiocco. Ma in questo momento proprio non [...]

[...] posso! Tu sai com'è fatta tua zia! che testa dura! Ne abbiamo avuti dei dispiaceri per quella testa dura! Ma infine non può campare eternamente [...]

[...] posso... Ma son galantuomo, mi pare!... Mia madre, da qui a cent'anni, non ha a chi lasciare tutto il suo. Bianca cercava di scusarsi. — Suo [...]

[...] che agli affari ci penso io. Serpi nella manica sono i parenti... Hai visto? Cercano di te, solo quando ne hanno bisogno; ma del resto non gli [...]

[...] fanciulla, un po' gracile ancora, pallidina, ma con una grazia naturale in tutta la personcina gentile, la carnagione delicata e il profilo aquilino [...]

[...] parlare alto, sebbene stesse in collegio senza pagare, talchè le compagne lasciarono passare il Trao. Ma don Gesualdo dovette lasciarlo passare anche [...]

[...] ! — balbettò la moglie sentendosi intenerire. — Voi avete il cuore buono! 196 Ma don Ferdinando non si lasciò persuadere. Era occupatissimo ad [...]

[...] sapete quello che ci vuole a mantenere una famiglia intera, col marito confinato in letto!... — Ma non t'ho sempre detto che sarai la padrona [...]

[...] vestito smesso di vostra figlia, di quelli proprio che non possono più servirle... Già lei è una signora, ma saranno sempre buoni per noi poveretti [...]

[...] , — rispose lui — ma non lo dite agli altri... — Glielo dire anzi!... Voglio rinfacciarlo a tutti quanti, se campo! II Quella che chiamavano la [...]

[...] !... Qui c'è mia moglie e mia figlia adesso!... Almeno andatevene nel palmento, e non vi fate vedere da queste parti... Ma tutto quel bene e quella [...]

[...] tuo fratello, poveraccio... quello non capisce... Ma mio padre... Non me la doveva lasciare questa spina, lui!... Non sapeva di quell'altro [...]

[...] ti fai bella? Ma essa non era contenta. Sentiva un'inquietezza, un'uggia, che la facevano rimanere colle mani inerti sul ricamo, che la facevano [...]

[...] gli occhiali di tanto in tanto, chinavasi verso il lume, oppure se la pigliava col nipote che scriveva così sottile. — Ma che talento, eh! Come [...]

[...] . Lui era ignorante, uno che non sapeva nulla, ma capiva che quelle belle cose erano trappole per acchiappare i gonzi. Gli stessi arnesi di cui si [...]

[...] ciò che insegnavano a scuola, perchè era ricca, e un giorno o l'altro avrebbe fatto un matrimonio vantaggioso. 206 Ma appunto perch'era ricca [...]

[...] nuvole che pigliavano parte al duetto — a un miglio di distanza, — ma sapeva leggere nelle pedate fresche, nelle rose canine che trovava sfogliate [...]

[...] !... — borbottò don Gesualdo. — Ah!... Ma visto che non era il momento, cacciò indietro la bile e voltò la cosa in scherzo: — Anche a lei... le piaccìono le [...]

[...] canzonette. Come passatempo... colla chitarra... adesso che siamo in villeggiatura... non dico di no. Ma per lei c'è chi ha lavorato, al sole e al [...]

[...] casa. Le protezioni già non gli mancavano. — Certo, certo, — continuava a ripetere don Gesualdo. Ma non si impegnava più oltre. Si dava da fare a [...]

[...] , di qua e di là!... Poi salì di sopra colle gambe rotte. Bianca appena lo vide con quella faccia si impaurì. Ma egli però non le disse nulla [...]

[...] aperti sulla tua fìgliuola. Sai come sono le ragazze quando si mettono in testa qualcosa!... Sei stata giovane anche tu... Ma io non mi lascio [...]

[...] nulla... Tu almeno non facevi una pazzia... Non te ne sei pentita neppur tu, e vero? Ma adesso è un altro par di maniche. Adesso si tratta di non [...]

[...] alto! Ma sapete che testa dura! Il colèra ce l'ha portato alla Salonia un viandante che andava intorno colla bisaccia in spalla. Di questi tempi [...]

[...] dall'altare: — Figliuoli miei, so che ce l'avete con me, a causa del colèra. Ma io sono innocente. Ve lo giuro su quest'ostia consacrata! — Io non so [...]

[...] tardi. La china non giova...una perniciosa coi fiocchi, caro voi! Ma però non muore di colèra, e non c'è motivo di spaventare tutto il vicinato, come [...]

[...] malato in punta di piedi, lo toccava, lo chiamava adagio adagio; ma lui zitto. Poi tornava a discorrere sottovoce col marito che aspettava [...]

[...] scappate! Sentite qua! Non è vero? Non siete un galantuomo? — No! no! Lasciatemi sentire quello che pretendono. è meglio spiegarsi chiaro. Ma la [...]

[...] bisogno di quelle due stanze... pei miei motivi. Sinora non vi ho detto nulla. Ma voi avrete ammirato la mia prudenza, eh? La Cirmena diventò [...]

[...] me!... Isabella invece s'era fatta pallida come un cadavere. Ma non si mosse, non disse nulla, una vera Trao, col viso fermo e impenetrabile [...]

[...] figliuola con un'occhiata terribile, tentennando il capo. Ma non disse nulla. Si mise a passeggiare per la stanza, asciugandosi tratto tratto col [...]

[...] contro di lei, con le mani in aria, la bocca spalancata. Ma non disse nulla. Guardò la figliuola che si era appoggiata tutta tremante alla sponda [...]

[...] occhiate tenere... Ma chi ha giudizio, dall'altra parte, deve badare ai suoi interessi... Vedi come son sciocchi quelli che piangono e si disperano [...]

[...] . — Come una che non sa e non vuol sapere!... Ma io non sarò sciocco, no!... Io lo so quello che vuol dire!... E se ne andò infuriato. ù IV Cessata [...]

[...] 226 prima volta che il giudice le diede causa persa: — Signori miei, guardate un po'!... Tutto si compra coi denari al giorno d'oggi!... Ma [...]

[...] mi dice l'avvocato io fo... Don Gesualdo si mostrava arrendevole. Non che ci fosse obbligato, no! — la Legge lui la conosceva. — Ma per buon cuore [...]

[...] cavalieri! Un fracco di legnate, se l'incontro! M'hai visto finora colla bocca dolce; ma adesso ti fo vedere anche l'amaro! Ti faccio arar diritto [...]

[...] dalla testa quella follia; ma essa l'aveva sempre lì, nella ruga sempre fissa fra le ciglia, nella faccia pallida, nelle labbra strette che non [...]

[...] si lagnava. Ci perdeva la giovinezza e la salute. Non mangiava più; ma non chinava il capo, testarda, una vera Trao, colla testa dura dei Motta [...]

[...] per giunta. — II pover'uomo era ridotto a fare da sè l'esame di coscienza. — Dei genitori quella ragazza aveva preso i soli difetti. Ma l'amore alla [...]

[...] . Era un tanghero lui, ma non era un minchione come i fratelli Trao. Teneva ogni cosa sotto chiave; non lasciava passare un baiocco che potesse [...]

[...] ! — Sentite, — gli disse Bianca colle mani giunte, — io ho poco da penare. Ma lasciatemi la mia figliuola, fino a quando avrò chiuso gli occhi. — No [...]

[...] parenti. Mi avete messo sulla strada... col colèra... con un orfanello sulle spalle... Ma non importa. Eccomi qua ad accomodare la faccenda. Ho il [...]

[...] cuore buono, tanto peggio! mio danno! Ma non so che farci! Ora bisogna pensare al riparo. Bisogna maritar quei due ragazzi, ora che il male è fatto [...]

[...] debiti, ma di gran famiglia, che avrebbe dato un bel nome alla discendenza di mastro-don Gesualdo. Quando si venne poi a discorrere della dote con [...]

[...] ! Tuo padre non ne capisce nulla, poveretto. E stato sempre in mezzo ai suoi negozi, ai suoi villani... un po' rozzo anche, se vogliamo... Ma ha [...]

[...] ... Tuo padre ha preso la via storta... Ma se lui si ostina a non darti nulla, neanche quel giovane, poveretto, ne ha... E allora... se ti tocca [...]

[...] , creperebbero d'invidia... Ma so che c'è per aria il progetto di farti sposare un gran signore. Saresti principessa o duchessa! Altro che donna tal [...]

[...] !... Vedi com'è ridotta, poveraccia?... Se chiude gli occhi è un cadavere addirittura!... Ma sei il sangue nostro, la nostra creatura, e ti abbiamo [...]

[...] ho fatto il possibile. Ma senza denari non si canta Messa. Corrado non ha nulla; tu non hai nulla neppure, se tuo padre si ostina a dir di no [...]

[...] , lo so anch'io. Ma vedi tua madre, cos'ha dovuto fare, e tuo zio don Ferdinando, e io stesso!... Siamo tutti nati dalla costola di Adamo, figliuola [...]

[...] mia!... Anche Corrado è della costola d'Adamo. Ma i baiocchi li tiene tuo padre! Se non vuol darvene, andrete a scopar le strade tutti e due, e [...]

[...] scandalo!... I vostri figliuoli stessi che vi osservano! Vergogna! — Ma sei pazza? — rispose lui. — Diavolo! Ho altro pel capo adesso! Non vedi che [...]

[...] storia della prima donna: 237 — inutile! Basta guardarlo un momento, per saper con chi avete da fare. Dirà magari delle sciocchezze adesso... Ma [...]

[...] tutto oro colato. Il duca aveva dei gran possessi, a vero, mezza contea; ma dicevasi pure che ci fossero dei gran pasticci, delle liti, delle [...]

[...] intromettercisi il canonico Lupi, protestando l'amicizia antica. Ma lui rispose: — Vi ringrazio! Grazie tante, canonico! Mi è bastato una volta sola! Non [...]

[...] capirla? Vostra figlia dovete maritarla subito. Datela a chi vi piace; ma non c'è tempo da perdere. Avete capito? — Eh?... Come?... — balbettò il povero [...]

[...] padre sbiancandosi in viso. — Sicuro!... Avete trovato un galantuomo che se la piglia... in buona fede... Ma non potete pretendere troppo infine da [...]

[...] Corradino La Gurna... Sicuro Una lettera per fuori regno. Me l'ha fatta vedere il postino in segretezza Non so che dicesse; ma non mi parve [...]

[...] pel poveretto. Tacque alla moglie il vero motivo, per non affliggerla inutilmente; tenne tutto per sè; ma non si dava pace; parevagli che la gente [...]

[...] destino, senza aspettare o desiderare più nulla. Soltanto avrebbe voluto rivedere la figliuola. Suo marito glielo aveva anche promesso. Ma siccome erano [...]

[...] in dissapore col genero non ne aveva più parlato. Isabella prometteva sempre di venire, da un autunno all'altro, ma non si decideva mai, come [...]

[...] denari spesi per mia moglie; ma voglio spenderli perchè le giovino e le si veggano in faccia... non già per provare i medicamenti nuovi come [...]

[...] che non mi piace. Credevo che l'aveste capita. — Ma che non c'è rimedio, vossignoria? Fate tutto ciò che potete. Non guardate a spesa... I denari [...]

[...] , glieli ha portati in dote!... ma i denari vuol tenerseli per sè! è predestinato quel povero don Ninì!... E sapete chi comparisce all'asta, eh [...]

[...] guadagno!... Eh?... Non avevo ragione di dire?... Non ridete?... Ma l'amico non gli dava retta, inquieto, coll'orecchio sempre teso dall'altra parte [...]

[...] ?... Come lo sapete?... Chi ve l'ha detto?... — Nessuno. E un'idea mia. Ma vedrete che non m'inganno. Del resto non me ne importa nulla! Ho altro [...]

[...] pel capo adesso! Ma il barone non si dava pace: — Che? Non ve ne importa? Grazie tante! Sapete cosa dicono pure? Che vogliono levarci di mano le [...]

[...] rivoluzione adesso l'ho in casa!... — Capisco, capisco... Ma infine, non mi pare... La baronessa, che parlava al bisogno, si rivolse a don Gesualdo [...]

[...] ... Finta di farvi una visita... Piuttosto ce ne andremo noi... è giusto... Chi prima arriva al mulino... Ma i Rubiera non spuntavano ancora. Don [...]

[...] ... Siamo corsi subito con Ninì... Infine siamo parenti... dello stesso sangue... Le questioni... gl'interessi... si sa, in tutte le famiglie... Ma ogni [...]

[...] spese... appena chiudeva gli occhi sua madre... Ma era giusto inasprirgli contro la baronessa, santo Dio? Farle commettere qualche bestialità [...]

[...] appena don Gesualdo entrò nella stanza dell'inferma. — Son io che ho mandato a chiamarvi, — disse il barone col sorriso furbo. Ma lui non rispose [...]

[...] marito. — Si tratta di metterci d'accordo... tutti i bene intenzionati... Se è bene intenzionato anche lui... quel signore!... 253 — Ma [...]

[...] , pentito d'essersi lasciato trasportare dal primo movimento, grattandosi il capo. Ma il barone Zacco, che stava di la coll'orecchio teso, non seppe più [...]

[...] predica: Giuseppina mia, dobbiamo andare a vedere come sta mia cugina... Gl'interessi sono una cosa, ma la parentela poi un'altra... — Dunque [...]

[...] retta quando vi accomoda! — Ma cambiò tono subito. — Del resto fate voi!... Fate voi, amico mio!... Aspettate, don Ninì. Veniamo subito. Sua moglie [...]

[...] portare al fiume, temendo di perdere le altre pratiche, disse chiaro il fatto suo: — Don Gesualdo, scusate tanto, ma la mia pelle vale quanto la vostra [...]

[...] , se la volete, don Gesualdo!... Ma Diodata è madre di famiglia, lo sapete... Se le capita qualche disgrazia, Dio ne liberi voi e me... Se piglia [...]

[...] la malattia di vostra moglie... Siamo povera gente... Voi siete tanto ricco; ma io non avrei neppure di che pagarle il medico e lo speziale... 258 [...]

[...] padrone anche della nostra pelle, don Gesualdo. Comandateci pure, di notte e di giorno. Vo a pigliare mia moglie e ve la porto. Ma Bianca soffriva [...]

[...] nell'anticamera con Gerbido, una faccia tutti e due da far tendere l'orecchio a chiunque. Canali diceva a Gerbido: — Ma ti fidi poi? — E Gerbido rispose [...]

[...] coi vostri parenti... Non voglio dir male di nessuno; ma vi darà da fare, caro don Gesualdo! E don Gesualdo stava zitto; curvava le spalle adesso [...]

[...] ebbe il coraggio neppure di chiedere s'era giunta l'ora. Soltanto, cogli occhi lustri interrogava tutti quanti, ad uno ad uno. 263 Ma gli [...]

[...] smorfia. — I suoi parenti?... Ah, va bene... Come volete... Domani... a giorno fatto... Ma il pover'uomo non seppe più frenarsi, le parole gli cuocevano [...]

[...] campanile. Don Gesualdo lo mandò al diavolo. Gliene importava assai della rivoluzione adesso! L'aveva in casa la rivoluzione adesso! Ma Zacco procurava [...]

[...] Gesualdo... Non vogliamo disturbarvi... Ma è un affare serio... Sentite qua... Lo tirò nella stalla onde dirgli sottovoce il motivo per cui erano venuti [...]

[...] ... Allora... va bene... Ma adesso non ho più motivo di fare il comodo di coloro che non hanno e non posseggono... — E allora ve Ia fanno a voi [...]

[...] vero stralunato di qua e di là, ma si vedeva che non gli dava retta. In quella tornò ad uscire il prete, strascicando i piedi, con una commozione che [...]

[...] cessato, e arrivò a balbettare qualche parola. Ma aveva una voce che s'udiva appena. 268 — Vedete? — disse donna Agrippina. — Vedete, ora che si è [...]

[...] pigliassero le terre del comune, ciascuno il suo pezzetto. Non si sapeva donde fosse partita I'accusa; ma ormai era cosa certa. Lo dicevano tutti: il [...]

[...] niente, uno stupido, l'ombra di mastro-don Gesualdo, un cadavere addirittura, che stava ancora in piedi per difendere i suoi interessi, ma la mano di [...]

[...] i magazzini pieni di roba, dei campi e delle vigne!... Pazienza i signori, che c'erano nati... Ma non si davano pace, pensando che don Gesualdo [...]

[...] Gesualdo si vide comparire a quell'ora Nunzio, il più ardito. — Il nome del nonno, sì glielo aveva dato; ma la roba no! — Per poco non [...]

[...] lunga! Poi, quell'altra storia... la morte di suo marito... è vero che se lo meritaval... Ma infine meglio chiudere la bocca alla gente!... Del [...]

[...] cose non possono andare sempre a questo modo. I tempi torneranno a cambiare, e voi ci avrete messo sopra le unghie a tempo. Ma lui non voleva [...]

[...] ... e ditemi chiaro la vostra intenzione... Quanto a me ci avrei tanto piacere... ed anche il barone mio marito... Ma bisogna parlarci chiaro... Il [...]

[...] comodo vostro... Ma intanto non è giusto... capite bene!... Sono madre... E stavolta, risoluta, ordinò alla figliuola di prendere il manto e [...]

[...] ... in mezzo a tutti i suoi nemici... Non fosse altro per carita cristiana... Ma via! è troppo... Neanche i suoi parenti possono tollerarlo [...]

[...] ... Scusate... Se giochiamo a darci il gambetto fra di noi!... Donna Giuseppina prese la parola lei, scandolezzata: — Ma che discorsi son questi [...]

[...] ?... Scusatemi piuttosto se metto bocca nei vostri affari. Ma infine siamo parenti... — Questo dico io. Siamo parenti! Ed è meglio stare uniti fra di noi... di [...]

[...] smanacciava pin forte degli altri, borbottando fra di sè: — Corpo di!... E ancora un bel pezzo di donna!... Fortuna che non ci sia mia moglie qui!... Ma i [...]

[...] stretto nelle spalle. Ma al vedere adesso che facevano sul serio, balzò dal letto cosi come si trovava, col fazzoletto in testa e il cataplasma sullo [...]

[...] meritate! Volete far mettere il paese intero a sacco e fuoco? Non m'importa di voi, 285 bestia che siete! Ma certe cose non bisogna lasciarle [...]

[...] , contro la canaglia; ma pel momento ci voleva prudenza, lasciar correre, chinare il capo. — Dite di sì... tutto quello che vogliono, adesso... Non c'è [...]

[...] ... Don Gesualdo a fuori, in campagna... ma col cuore a anch'esso qui, con noialtri... per aiutarvi... Sicuro... Ciascuno ha da avere il suo pezzo [...]

[...] della mercanzia!... Ma finalmente, al sentire che invece volevano accopparlo, mutò registro, fingendo d'essere inquieto, colla vocetta fessa: — Che [...]

[...] denarosi; ma lì non sarebbero venuti a cercarne dei denari. Il vecchio accennava di no anche lui, guardando intorno, con quel sorrisetto agro sulla [...]

[...] piedi, mentre il marchese continuava a brontolare: — Guardate cosa ci capita! Ne ho viste tante! Ma questa qui non me l'aspettavo... Pure gli offrì [...]

[...] . L'agitazione, la bile, il malanno che ci aveva in corpo... La notte passò come Dio voile. Ma il giorno dopo, all'avemaria, tornò Mèndola intabarrato, col [...]

[...] , e bisogna pigliar tempo. Intanto voi levatevi di mezzo, causa causarum! In fondo a una cisterna, in un buco, dove diavolo volete, ma non è la [...]

[...] gli rivolse un'occhiata nera, ma non rispose. Ci aveva ancora dello stomaco per chiudervi dentro i suoi guai e le sue disgrazie, senza fame parte [...]

[...] , lesinandogni il pane e il vino. — Sissignore, l'hanno tutti dimenticato, lì nel suo cantuccio, come un cane malato!... Ma io il cuore non mi dice... Siamo [...]

[...] a un'altra. Abbiamo litigato, litigheremo sino al giorno del Giudizio, ma siamo figli dello stesso sangue! — Protestò che l'avrebbe tenuto meglio [...]

[...] ! — sbraitava comare Speranza. — E questo va bene. Ma se torna a fare il camorrista, qui da noi, lo ricevo come va... tal quale Vito Orlando [...]

[...] ..Domani mi alzerò... 292 Ma non ci credeva piu neppur lui, e non si alzava mai. Era ridotto quasi uno scheletro, pelle e ossa; soltanto il ventre era [...]

[...] marito però va al sodo! Don Gesualdo non rispose. Ma di nascosto, rivolto verso il muro, si mise a piangere cheto cheto. Sembrava diventato un [...]

[...] infuriato, — allora fatevi curare dal maniscalco! Perchè mi avete fatto chiamare? — Prese il cappello, e se ne andò. Ma siccome il malato soffriva [...]

[...] campagna che guarirò in ventiquattr'ore. — Gli dicevano di sì, per contentarlo, come a un bambino. — Domani, doman l'altro. — Ma lo tenevano lì [...]

[...] amari m'hanno dato... sempre!... Ma però volle stare a sentire la conclusion del discorso di Bomma. Alle volte non si sa mai... Lo lasciò finire [...]

[...] dei greci. Non s'avevano ancora indizi d'ulcerazione; l'adesione stessa del tumore agli organi essenziali non era certa; ma la degenerescenza dei [...]

[...] dall'altro che lo reggevano sul mulo — un viaggio che durò tre ore, e gli fece dire cento volte: — Buttatemi nel fosso, ch'è meglio. Ma laggiù [...]

[...] si erano fatti più vedere. Ma Nardo aveva voluto accompagnare il padrone sino alle ultime case del paese. In via della Masera si udì gridare [...]

[...] padrone... Affacciò il capo allo sportello, cercando forse degli altri, ma siccome pioveva lo tirò indietro subito. — Guarda che fai!... sotto la [...]

[...] ogni mattina, in veste da camera, spesso senza neppure mettersi a sedere, amorevole e premurosa, è vero, ma in certo modo che al pover'uomo sembrava [...]

[...] !... Ma anch'essa ritirava le coma come fa la lumaca. Stava chiusa, parlava di rado anche della mamma, quasi il chiodo le fosse rimasto lì, fisso [...]

[...] mi manca nulla... Ma io non ci sono avvezzo, vedi... Mi par di soffocare qui dentro... Neppur lei non ci stava bene in quella casa. Il cuore glielo [...]

[...] , una voce che lo fece rizzare spaventato sul letto. Ma sua figlia il giorno dopo non gli volle dir nulla; sembrava anzi che le sue domande [...]

[...] , alle volte, cogli occhi accesi dalla disperazione. — Non è per risparmiare... Sarà della roba buona... Ma il mio stomaco non c'è avvezzo [...]

[...] quello che ci vorrà spenderemo, non è vero? Ma il male lo vinceva e gli toglieva ogni illusione. In quei momenti di scoraggiamento il pover'uomo [...]

[...] potesse piu parlare. Balbettò solo, smaniando: — Chiamatemi mia figlia! Voglio veder mia figlia! Ma appena accorse lei, spaventata, egli non aggiunse [...]

[...] procura... la donazione... tutto ciò che vorrete... Lì conosco il notaro... so dove metter le mani... Ma prima rimandatemi a casa mia... Tutto quello [...]

[...] che vorrete, poi!... — Ah, babbo, babbo! — esclamò Isabella colle lagrime agli occhi. Ma egli sentivasi morire di giorno in giorno. Non poteva più [...]

[...] volta... Portatemi le carte da firmare... è giusto, ci ho pensato su. Bisogna incaricare qualcuno dei miei interessi, finchè guarisco... 311 Ma [...]

[...] mattina, raso e pettinato, seduto nel letto, colla faccia color di terra, ma fermo e risoluto. Ora voleva vederci chiaro nei fatti suoi [...]

[...] 312 tra i capelli. Ma era pronto a tutto; quasi scoprivasi il ventre, perchè si servissero pure. Se un albero ha la cancrena addosso, cos'è infine? Si [...]

[...] taglia il ramo! Adesso invece i medici non volevano neppure operarlo. Avevano degli scrupoli, dei ma e dei se. Si guardavano fra di loro e [...]

[...] parte. — Ma sì, ma sì, quando vorrete, come vorrete. Non c'è bisogno di far delle scene... Ecco in che stato avete messo la vostra figliuola [...]

[...] muggire come un bue, col naso al muro. Ma poi, se veniva gente, stava zitto. Covava dentro di sè il male e l'amarezza. Lasciava passare i giorni [...]

[...] . — Senti, — le disse, — ascolta... Era turbato in viso, ma parlava calmo. Teneva gli occhi fissi sulla figliuola, e accennava col capo. Essa gli [...]

[...] che gli lacerava il cuore, che gli pareva un malaugurio, quasi suo padre stesse per chiudere gli occhi. — Ma no, parliamone! — insisteva lui. — Sono [...]

[...] figliuola. E voleva dirle delle altre cose, voleva farle altre domande, in quel punto, aprirle il cuore come al confessore, e leggere nel suo. Ma ella [...]

[...] rapidamente. Il servitore che gli avevano messo a dormire nella stanza accanto l'udì agitarsi e smaniare prima dell'alba. Ma siccome era avvezzo a [...]

[...] chiamarla, — rispose il domestico, e tornò a coricarsi. Ma non lo lasciava dormire quell'accidente! Un po' erano sibili, e un po' faceva peggio di [...]

Valera Paolo
La folla
24 1901 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 320 occorrenze

[...] e messo qualche rughettina sulla fronte bassa e convessa, ma non le avevano fatto scomparire la grandiosità del seno, nel quale si tuffavano [...]

[...] , ma in fondo aveva dell'affezione per la donna che viveva al dorso della sua osteria e che si era sviluppata, si può dire, sotto i suoi occhi. Le [...]

[...] gironzolava intorno con le mani sulla schiena e la stuzzicava a sfogarsi. Sapeva della fuga della sua ragazza. Ma il Casone era pieno di queste [...]

[...] quattro per una questione di donne. Marianna gli aveva perdonato, perchè ai morti bisogna perdonare. Ma non si ricordava di lui che con disgusto [...]

[...] corpo, carne della sua carne. Il padre era stato un donnaiuolo e un sudicione, ma Adalgisa era stata concepita in un momento in cui l'uomo le [...]

[...] certa gente rimane refrattaria a qualsiasi mutamento sociale. È nata così e così deve morire. Potrete farle mangiare più companatico, ma non potrete [...]

[...] negra, frustandosi la pelle per mettere da parte i risparmi, ma non ha mai abbandonato il suo porcile. Cuoce sul pattume della sua stanza con la [...]

[...] la testa dicendo che non voleva occuparsi delle inezie. La vita non doveva essere studiata a individui o a gruppi, ma a moltitudini. Perchè [...]

[...] . Ti pare del progresso? So bene che vi faccio venire vomito. Ma la gente non la faccio io. La descrivo come la trovo. Parecchie di loro, caro mio [...]

[...] , si contentano di finirli tra un'unghia e l'altra dei ditoni, ma la Rosa se li schiaccia sotto i denti con piacere triviale. E la schiacciatura della [...]

[...] pigione in tempo, perchè questo era il primo dovere dell'operaio onesto. Ma nè lui, nè i suoi di casa avevano mai potuto darsi il lusso di una [...]

[...] come i gatti. — Tu sei una bestia, ecco tutto. — E va bene! — Sicuro che va bene! aggiungeva Martino — Ma se sono della vostra? — Non sono mai [...]

[...] , detto il "Molle" per quella sua cascaggine di stare in piedi. Ma dico e dirò sempre che un uomo come lui era necessario. Ci voleva, parola d'onore, ci [...]

[...] conoscevano che l'invidia. Ma era convinto che quella era la strada e che un giorno o l'altro il Verziere sarebbe stato dominato da un gruppo di [...]

[...] professionale. Se campo! si diceva egli sovente battendosi la fronte. Ma come tutti i pionieri di un ideale, egli è morto senza vedere il [...]

[...] le mani come per implorare il perdono del Signore. Era una verità sacrosanta che uno alla volta si doveva andare al cimitero, ma nessuno voleva [...]

[...] disopra della moltitudine delle ombrelle e dava fuori in una risata strepitosa. — Che c'è? gli domandavano i dolenti. Ma Agostino continuava a [...]

[...] onorava la memoria del padre. Ma Ghiringhelli era uomo di cifre e l'uomo di cifre non poteva occuparsi del cuore. Il rappresentante di una savia [...]

[...] dormire. Tanto e tanto all'affitto non c'era da pensare. Ma Ghiringhelli che voleva comunicargli lo sfratto, gli riprese il pugno tirandolo verso [...]

[...] lasciar morir di fame un povero cristo che non faceva nulla di male. Ma Luigia la consolava dicendo che non si poteva morire di fame. Ne aveva [...]

[...] scappare o chiamar gente in aiuto. Ma Margherita le tranquillò tutte dicendo che gli occhi aperti portavano fortuna. Si guadagnava nove volte su [...]

[...] notte, 50; occhi spalancati 22. — Il 22 è venuto la settimana scorsa, disse Luigia. — Va bene, ma può venire anche stavolta. C'è nella ruota [...]

[...] non aveva voluto accenderlo. Ma la miseria era lì bella e buona che nessuno poteva negare. Anche la Luigia era di questo parere. Il fuoco era spento [...]

[...] , ma c'era la legna. La miseria invece non avrebbe potuto cacciarla via anche se avesse voluto. — E poi, disse Giovanna, io credo che sia morto [...]

[...] di fame. E questo pensiero faceva spuntare i lacrimoni a Luigia. — Io metto 22, 55 e 61. — Fate come volete, ma non venite poi a lamentarvi da [...]

[...] casa che hanno per ideale la proprietà senza doveri. Lui amava il denaro come suo padre, forse più di suo padre, ma ci teneva a non essere inumano [...]

[...] , li avrebbe mandati al fallimento più di una volta. Anche Pasquale, ridendo, gli diceva sovente che aveva il pelo sullo stomaco. Ma poi conveniva [...]

[...] abbracci e andarsene via più indipendente di prima. Ella si dava perchè le faceva piacere, ma non voleva le seccature degli uomini che si attaccano alla [...]

[...] gran buona figliuola. — Lo credo bene, lo credo! — Tu puoi fare quello che vuoi. Ma io non me ne andrò da questo mondo senza lasciarti qualche [...]

[...] amati. Ma non credeva Pasquale capace di corbellarla come un gaglioffo. Chi gli aveva mai cercato qualche cosa? Ghiringhelli bussò all'uscio con [...]

[...] conveniva parlare. Ma quando registrava il semestre della 49 gli veniva una voglia pazza di aggiungervi tre!!! Non era possibile credere che il suo [...]

[...] asciugare la biancheria e anche l'abitazione. Ella era giovine e aveva della salute da buttar via, ma i malanni non si facevano annunciare [...]

[...] paura. Non era più di primo pelo, ma non si sentiva tremare le ginocchia, perdio! anche se fosse stato un gigante, perdio! Già, una volta o [...]

[...] . Lui era lì che lo aspettava. Solamente domandava il permesso alla compagnia di cavarsi la giacca per sentirsi più libero. Ma gli altri si [...]

[...] s'infarina. Ma almeno lei non si copriva di ipocrisia e lo manteneva a balia colla fatica delle sue braccia. Loro potevano ridere e anche tossire se [...]

[...] volevano, ma la verità era una sola. — Lo mantengo io con la fatica delle mie braccia, care mie. Se vedeva la 32 del blocco C, si stringeva al [...]

[...] pietra del lavatoio senza dire una parola. — Fu un atto coraggioso e generoso, disse una delle compagne. — Fu un atto superbo, se volete. Ma desso [...]

[...] vi compariva a sgarbugliarsi gli occhi sull'uscio per dar a intendere che aveva dormito fino a ora tardi. Ma nessuno credeva alla fintona. Le [...]

[...] credevano sul serio potesse cadere sulla testa come un'immensa tettoia di carboni accesi. Ma di quella del '55 non sapeva nulla, non ne aveva udito [...]

[...] non erano venuti nelle prime tre settimane, sarebbero venuti fra sei, fra dieci settimane. Ma dovevano venire. Nel suo sogno dell'altra notte [...]

[...] quasi tutta sè stessa. Nessuno è perfetto. E anche i lavoratori hanno molto da imparare. Ma, santo dio! non si doveva dimenticare che loro saltavano [...]

[...] diceva, strada facendo, che egli era troppo vecchio per vedere certe cose, ma che era sicuro che i suoi figli e i figli dei suoi figli avrebbero [...]

[...] maniera. Se avevano commesso dei delitti, c'era una buona legge per punirli. Ma se erano innocenti, bisognava aiutarli come si aiutano i naufraghi [...]

[...] doveva stare attento, ma la responsabilità dei disastri non poteva essere tutta sua. Il grido venuto giù dalla scala C decompose l'assemblea che si [...]

[...] quello che si faceva. Ma Luciana diventava più d'una volta una tigre. Stavolta si gettò indosso la veste e, coi capelli giù per le spalle e lo [...]

[...] pronti contanti. Ma non importava, avrebbe compiuto anche questo sagrificio per dare un po' di quiete alle donne. — E tu, Luciana, ricordati che [...]

[...] del pitocco, con la barba incolta e i capelli lunghi, pareva un diavolo capace di svaligiare le persone che incontrava di notte. Ma lavato [...]

[...] sentirsi una mano figliale sulla guancia nelle giornate della vecchiaia. Un bimbo avrebbe ribadito e santificato la loro unione. Ma Cardellini era [...]

[...] bisognava portare pazienza. Andrea si mangiava le labbra senza smettere di lavar bicchieri. Ma le parole dei malviventi gli avevano fatto l'effetto di una [...]

[...] po' più di mestizia nelle sue canzoni, ma evitava il loro contatto più che poteva. Uscendo da un portone per passare in un altro, preferiva [...]

[...] l'avevano a male di vederlo imbronciato dalla mattina alla sera. Gaetanino si studiava di cavargli il segreto per consolarlo. Ma Alfredo si [...]

[...] non se ne doveva parlar altro. Ma non dormiva. Pareva sdraiato sulle bucce di castagne. Le ore che andavano per la neve gli risonavano nella [...]

[...] ginocchia. Era una specie di riverenza che ella faceva da quando era nata. Ma Edoardo la maltrattava e la chiamava una pinzocchera o una [...]

[...] gratitudine dell'affezione vera. — Ma tu non hai pensato, gli diceva il suo intimo amico Alfonso Beltramelli, che in Adalgisa è il fondaccio plebeo [...]

[...] brutte figure! Anche stamane lo aveva fatto arrossire. Gli piacevano i fiori, perchè mettono della primavera e della gaiezza sul petto femminile, ma [...]

[...] tappeti, ma c'era un piatto di buona ciera e quello che vi si mangiava, si mangiava di gusto. Stracciandosi le gale del collo in mezzo ai barbagli [...]

[...] gradini degli altari, ma credeva alla necessità religiosa. Il popolo doveva essere terrorizzato dai castighi di una vita oltre tomba se non lo si [...]

[...] voleva selvaggio. Ma, come Massimo, dissentiva completamente dalla tattica clericale. Egli non riusciva a mettersi nel concetto spettacoloso della [...]

[...] proprio conto. Ma non avrebbe sciupata una cartuccia di più per la bandiera di un esercito che l'aveva vigliaccamente abbandonata. Il matrimonio lo [...]

[...] irrompere come una moglie che si rivolta contro gli schiaffi del marito. Ma i suoi adulterii le stavano sulle spalle come pesi di piombo. Essa era [...]

[...] parola di rincrescimento per le persone a tavola e saltava in un altro argomento senza scolorire. A pranzo non mancava che di rado. Ma era quasi [...]

[...] della gelosia. Ma poi lo ammansava col tepore del suo braccio e tutti e due, come una coppia felice, protendevano il collo verso i gruppi che [...]

[...] signore sedute gli incidenti della corsa. Il secondo giro era incominciato. Lara aveva lasciato prendere il suo posto a Lady Flower, ma nessuno vi [...]

[...] , diceva loro, il vostro pane intellettuale, ma ci vogliono meno ore di bottega se volete che si senta la voglia di prendere in mano un libro [...]

[...] certo punto di quei luoghi dove s'era abbrutito per tanti anni. Ma non gli piaceva affatto l'abitudine di scappellottare la garzoneria. Ai suoi [...]

[...] nel solco come un fiore di neve spruzzato di sangue. Ma la parte più importante del suo lavoro era di renderli soffici senza sciupare la lana [...]

[...] dai bisogni assoluti, perchè il padre gli aveva lasciato una famiglia grossa. Ma tra sè e sè si contentava di avere fatto di tutto per impedire [...]

[...] sapere se le piaceva fare la guantaia, ma non riusciva che a cavarle dei dubbi. Era una ragazza che non aveva volontà propria. — Ti piace? Pareva [...]

[...] avrebbe avuto bisogno di lavarsi i polmoni, imbrattati della polvere della pelle dei guanti di fabbrica, con un po' d'aria di mare. Ma il mare era [...]

[...] . Ma i fiori artificiali gli mettevano dei brividi. Tutti quei colori, che giocondavano la vista, nascondevano il veleno sottile che passa dai pori [...]

[...] una eccezione. Essa poteva andare dappertutto senza piegare nè dinanzi al bisogno, nè dinanzi all'uomo. Ma non tutte, gli diceva una sera ch'era [...]

[...] , perchè le famiglie lo volevano sempre di buon mattino a lavorare i materassi ancora tepidi. Ma non vi mancava mai se capitavano in sabato. Perchè [...]

[...] . Lo sapeva. Ma le sgraziate non avevano diritto di scelta. Bisognava pur mangiare a questo mondo, anche a costo di togliere il boccone dalla bocca [...]

[...] deferenza e aggiungeva, qualche volta, il sorriso della cortesia. Ma non prendeva parte alla loro conversazione che con qualche parola che gettava, tra i [...]

[...] loro discorsi, sbadatamente. Come donna, Annunciata gli piaceva, ma le dicerie che correvano sul suo conto gliela rendevano ributtante. Lui [...]

[...] lasciava fare ai suoi di casa perchè amava il quieto vivere. Ma quando Annunciata saliva da loro con delle grembialate di legna e un litro di vino con [...]

[...] addio, dal buio dell'andito, ad alta voce, che chiunque la poteva udire, all'uomo che la salutava. Ma non ci veniva sempre, a casa. C'era Alfredo [...]

[...] da lei senza restituire. Perchè lui voleva essere povero, ma non amava che si malignasse sul suo conto. Un giorno che aveva trovato in casa un [...]

[...] avrebbero ruinato, ma ci teneva a togliersi il peso dallo stomaco. L'Annunciata si sentiva commossa, ma non voleva accettare. Perchè lei quello che [...]

[...] rivivere i morti, era uno studio. Lui non l'aveva mica fatto come si doveva, perchè gliene era mancato il tempo. Ma non poteva essere cattivo. Aveva [...]

[...] negava la bontà della minestra, ma lui aveva letto in un libro che era più nutriente la carne. C'era un popolo, del quale non ricordava il [...]

[...] di straccio. La carne rinforza, il riso indebolisce. Lui non era bevitore, perchè un bicchiere di vino gli andava subito alla testa. Ma gli [...]

[...] biancheria che le mandavano dava da lavorare a cinque o sei donne. Ma, se voleva che le cose andassero bene, non poteva voltar via un minuto. Le sue [...]

[...] che lo vedevano passare per la campagna come il diavolo. Ma la gente non viaggia più in carrozza. Tra pochi anni lei vedrà che il bucato, come è [...]

[...] quel porcone che trattava la madre a schiaffi. Gli diceva che Iddio lo avrebbe punito a maltrattare i genitori in quel modo. Ma lui le [...]

[...] che gli insanguinavano la bocca. La piccineria, spaventata, le andava intorno piangendo e chiamandola. Ma quando era infuriata, Agata non sentiva [...]

[...] piatti alla gente di cucina, la mandò a spasso con le belle maniere, dandole a intendere che era una buona donna, ma che non faceva più per la sua [...]

[...] aveva bussato a tutti gli usci. Ma era così stracciato che faceva paura. Lo si vedeva e lo si mandava via con dei no! secchi secchi. Disperato e [...]

[...] un braciere di carbone. Ma il carbone costava del denaro. Una sera in cui il padre non era rientrato e i ragazzi piangevano l'uno addosso [...]

[...] lavori all'esposizione. Ma essa, cresciuta in una portineria che pareva un ampio salotto, coi larghi cristalli che scintillavano nelle cornici di [...]

[...] il suo individuo nudo, perchè anche gli abiti che indossava per la cerimonia erano stati pagati dalla Silvia. Ma le faceva il sommo regalo di [...]

[...] della nomina ministeriale. Il solo dubbio era sulla destinazione. Forse sarebbe toccato loro di andare in qualche parte d'Italia antipatica. Ma o [...]

[...] e senza trasporti nei figli. Non erano belli e non era diffusa sulla loro faccia la gagliardia militare del padre, ma erano buoni, docili [...]

[...] due classi elementari e i ragazzi erano stati in terza. Ma nè i maschi nè la femmina avevano portata via la voglia di leggere. La madre diceva [...]

[...] loro spesso: — Leggete, ragazzi, che vi farà bene quando sarete grandi. Ma i libri rimanevano chiusi e polverosi sul granito sporgente del camino [...]

[...] delle famiglie che mancano di tutto. Non erano dei decaduti come Achille Vaselloni, ma a Cremona avevano vissuto agiatamente. Il padre era un cuor [...]

[...] prezzo, la lasciava senza risposta. Lui si contentava di vivere, ma non poteva dar via la merce sotto il costo con una famiglia da mantenere. A [...]

[...] dai pedicelli che gli avevano tormentato i piedi e lo avevano fatto cadere sullo stradone durante l'ultimo viaggio. Ma non poteva tirarsi a Milano [...]

[...] . Ma la moglie di Alessandrino dovette correre delle giornate per entrare in una cucina come donna di grosso. Qui le si domandava il benservito, là [...]

[...] di aiutarlo con l'olio di ricino che pulisce e vuota bene. Ma anche purgato e ripurgato l'appetito non gli si aguzzava. Si sentiva sempre la [...]

[...] famiglia col benessere, andò due volte all'ospedale. Ma tanto la prima che la seconda ritornò a casa più debole. Le lavature di stomaco lo [...]

[...] conoscenza. — Raccontami i tuoi peccati, ricordati che sei sul punto di rendere l'anima a Dio. Ma non ci fu verso. Sulla sua faccia passavano [...]

[...] fossero presenti. Ma Gustavino da parecchi mesi non si faceva più vivo. Milano ne aveva fatto un egoista. Egli non aveva più voluto lavorare per gli [...]

[...] convulsioni che durarono un attimo, emise dei gemiti cavernosi che gelarono il sangue nelle vene degli astanti. Non era morto, ma la fine non era lontana [...]

[...] saltare nel tombone di San Marco! Pietro lo sapeva e sapeva anche che si metteva in ridicolo l'idea del suo matrimonio. Ma lui non ascoltava [...]

[...] matrimonio per produrre dei bimbi deformi come il padre e scrofolosi come la madre o orribili come i genitori. Ma la cosa era un fatto compiuto [...]

[...] li conoscevano si facevano il segno della croce come per scongiurare una disgrazia. Ma don Paolo continuò l'annuncio, aggiungendo che chi [...]

[...] coppie più mostruose. Ma questa opinione per i figli dei Cristaboni non durò molto. La gente incominciava a vedere che era di loro come di quelle mele [...]

[...] della malattia del poveraccio. Lo sapevate, voi? Neppur io lo sapevo. Giuliano ha un bel fare dei risolini. Ma il fumo gli avrà dato da pensare [...]

[...] denari non li butto via, perchè so che cosa costano a guadagnarli. Ma non faccio economia sai, quando ci metto del mio cuore. Mi fa schifo, sapete [...]

[...] che portano indosso tante malattie da ammazzare tutto il Casone. Ma non abbiate paura, Enrichetta, che ne parlo io a Giorgio. Lui è così occupato [...]

[...] come un mulo e cattivo come una vipera. Anche la Gigina sputa sangue. Poveretta, ho compassione di lei. Ma non so che farci. Bisogna che vadano [...]

[...] deve avere un po' di buon senso. Giorgio lascia fare a Ghiringhelli, un buon uomo, senza dubbio. Sa fare gli interessi del padrone, ma pensa troppo [...]

[...] agli affitti e gli affitti, diceva lo stesso Giorgio, non sono tutto. Il padrone ha dei diritti, si capisce. Ma gli inquilini non ne sono senza [...]

[...] cercata e supplicata di essere sua. Non è bello, ma non disgusta ed è buono come un angelo. Gli ho risposto che non mi sento di fare la donna [...]

[...] capitare un accidente da un momento all'altro. E poi? Lui ha la sorella, è vero, ma non va d'accordo. I loro affari sono completamente separati. Il [...]

[...] come l'anima tua. Dicevamo? Che mi piacciono i bimbi freschi e sani. Sono la mia passione. Giorgio non è proprio bello, ma voi sapete che i figli [...]

[...] fermo in casa che due minuti. Puoi aspettarmi anche di fuori. Ma no, entra. Dov'è il mio cappello? È nell'armadio. Eccomi pronta. Aspetta che [...]

[...] malora. La poveretta ha tanti figli e un marito che ha le mani buche e lunghe. Per lui non avrei cuore. È un poco di buono vostro marito. Ma voi [...]

[...] , ma ho paura che si sciupino nella carta. No? Lei ne sa più di me. Mi dia, intanto che fa il conto, un vermutte con seltz e una bibita di menta per [...]

[...] , non occorre, lo paghi tu. È la tua festa? Me n'ero scordata. Già, è san Giorgio. E io, stupida! Non c'è da disperarsi, lo so bene, ma non è [...]

[...] decente. Ho il calendario appeso nella prima stanza, ma non c'è momento dell'anno che gli dia un'occhiata. Me ne duole, Giorgio. Tu sai che non ci ho [...]

[...] messo cattivo cuore. È proprio una dimenticanza. Ma la giornata non è ancora finita, e ho tempo a rimediarci. Non mi dispero, tu vedi, che non ho [...]

[...] parlarne mai. Ma già io non ho vergogna. Vergogna è far del male. Dove sediamo? Hai già ordinato di dentro? Perchè non ce lo dicevi? Andiamo [...]

[...] . Tu mi vuoi troppo bene per trovarmi cattiva. Ma ho anch'io i miei momenti, non credere. Domandalo alle mie donne quando vado in furia! Figurati [...]

[...] , tu non sei di quelli, ma di quegli altri. Ti credo, lo dico sul serio. Ma perchè vuoi che ti dica di sì, adesso? Te ne troveresti pentito. Tu sei [...]

[...] , tu sei libero e puoi fare quello che vuoi. Ma io non voglio essere la colpa di mettervi in discordia. E se poi tu dovessi avere vergogna di me? Io [...]

[...] niente. Non sono abituata al caffè, ma se è per farti un piacere, figurati. Sì, sì, ti prometto domani di darti la risposta. Tu la vuoi ora? Il Signore [...]

[...] mi è testimone che io ho fatto di tutto per il tuo bene. Se ti preme tanto, è detto. La mia parola è sacra. Ma tu sei a tempo a disdirti anche [...]

[...] domani. Ne ho proprio abbastanza. Un altro bicchiere mi farebbe male. Andiamo a fare una passeggiata. C'è voluto a farmela dire la parola, ma una [...]

[...] , ma poi le amiche sono le amiche. E Adalgisa? L'ho vista ieri l'altro in carrozza che pareva una contessa. — Portate qui una scranna. Marianna [...]

[...] erano sempre un po' ruvide, perchè continuava a tuffarle nell'acqua, ma bianche come se le strofinasse col cold-cream e le tenesse inguantate [...]

[...] bene, grazie. Se pranzo con lei, oggi? Può darsi. Ieri è stata qui a invitarmi. Ma a me rincresce sempre di andare in mezzo ai signori. Si sa [...]

[...] . Sposa un vaso comune. Sposa Annunciata, proprio, com'è vero che sono viva. Voi potete credere o non credere. Ma lui la sposerà senza il vostro [...]

[...] consenso. Me lo ha detto Alfredo, il violinista, che l'ha saputo da Giuliano, il materassaio, sapete, quello che sta di sopra. Ma bisogna dir niente [...]

[...] , hanno dei denari e sfogano i loro capricci. Lei, uomo, farebbe lo stesso. Annunciata non le piaceva affatto. Le era cordialmente antipatica. Ma [...]

[...] . — Potevate prendervela, buona donna. Non ci conosciamo da oggi. Anche a me piace essere onesta. Ma non si è disoneste quando si prende e lo si dice [...]

[...] Battista non voleva dargli. Bere lecito e onesto era permesso a tutti. Ma non di ubbriacarsi in casa sua. La gente sparlava anche troppo, senza andare [...]

[...] . Loro ci venivano perchè la grappa era buona. Di questa non si poteva dire niente. Ma era un tocco di vergogna che un povero uomo venisse trattato [...]

[...] coi piedi. Se non gli andava di vendere le acquaviti, poteva chiudere negozio. Nessuno glielo impediva. Ma fino a tanto che teneva aperto, si [...]

[...] voluto prendere le difese dell'ubbriaco per dire che non era il modo di trattare la gente che alzava il gomito in una giornata come quella. Ma la [...]

[...] l'aristocrazia poteva esserlo per la democrazia. Ma se tutti avessero fatto come quei due, un povero diavolo sarebbe andato in malora in poco tempo [...]

[...] secca e che nelle settimane ladre si adagiava nelle vincite immaginarie con una fantasia romanzesca. Nessuno l'aveva mai visto con le donne. Ma le [...]

[...] , qualche volta, di una fetta di panettone. Ma quest'anno la locanda aveva cambiato padrona e lui pencolava se doveva consumarlo addossato alla [...]

[...] passare le feste natalizie in casa con gli amici che fanno stare allegre. Ma ormai l'idea vecchia di stare ciascheduno a casa sua non esisteva [...]

[...] schiudevano un'anta sola per poche ore della mattina. Lei non aveva i capelli grigi. Ma da otto o dieci anni, il Natale non era più il Natale [...]

[...] un giacchettino pieno di civetteria. Ma lei non aveva fortuna. Non le capitavano che degli spiantati, che le avrebbero mangiato anche quel poco [...]

[...] genitori. Adesso non aveva cambiato idea, ma si sentiva ancora troppo giovane per imporsi il giogo del matrimonio. Non stavano bene anche così come [...]

[...] banca. Non era ancora venuto il giorno di fargliela scontare. Ma non era lontano. Guai a lei se si fosse permessa una sola smorfia. Avrebbe fatto uno [...]

[...] ancora bruciare la pelle della faccia. Forse non avrebbe dovuto avere paura. Ma glielo aveva dato in un momento in cui era come stordita. Si trovò [...]

[...] schiaffeggiata più dalla sorpresa che dalle dita. La madre avrebbe voluto vendicarla prendendola per i capelli. Ma ella non aveva voluto perchè era [...]

[...] sulla faccia. Ma oggi era Natale e la pace doveva regnare in tutte le famiglie. Annunciata usciva dal blocco con quell'indolenza sensuale che attira [...]

[...] impertinente. Ma trattenne l'irruzione per non dare dispiaceri a Giorgio che non ne sapeva niente. Senza scomporsi discese tranquillamente dalla [...]

[...] piangere come una disperata. Ma c'erano i curiosi che guardavano e le amiche bianche e paralizzate dalla paura che non avevano saputo pronunciare [...]

[...] conto. Ma aveva sempre sentito dire che Marianna era stata una linguaccia spietata, che per vent'anni non aveva fatto altro che tagliare i panni a [...]

[...] lui, dopo avere lavorato tutta notte e tutta mattina, aveva diritto a un po' di riposo e al tacchino in tavola come gli altri. Ma non aveva cuore [...]

[...] poveraglia che pullulava alla superficie di più di un miglio quadrato. Non era cartografo, ma col suo lapis sapeva benissimo topografare la sua area di [...]

[...] stabile. Gli avventizii, che rappresentavano la popolazione fluttuante, non erano assolutamente una agglomerazione di invalidi, ma poco ci mancava. E [...]

[...] paga la loro presenza. Ah sì, non c'è che dire. È un mestiere d'oro. Ma per guadagnare dell'oro, credetelo, ce ne vuole dell'altro. E Lorenzo [...]

[...] la vita in quel modo. Ma in nome del cielo, se tutto il commercio fosse stato nelle mani di monopolisti spietati come quelli, un giorno o l'altro [...]

[...] l'asta una estrazione del lotto. Può darsi che a qualcuno capiti il terno, ma la folla di coloro, che esibiscono a caso, ci rimette sempre di saccoccia [...]

[...] . Ma di chi era la colpa? Sempre della società ch'egli odiava di un odio inestinguibile. Se qualcuno avesse pensato a lui e gli avesse dato un [...]

[...] andavano? Molte volte si erano promessi di pedinarli e scoprire come diavolo sciupavano il tempo, ma finivano sempre col concludere che facevano [...]

[...] sulle spalle della povera donna, la sua esistenza diventava una pena. Gli voleva bene, ma lo martoriava, ripetendogli continuamente che, se si [...]

[...] avrebbe cambiato professione col più abile degli operai a cinque lire e mezza al giorno. La sua era una professione ladra e piena di pericoli. Ma [...]

[...] ladro, raccoglieva dal portagioie i gioielli della signorina. Non s'aspettava una simile avventura perchè lui di donne non aveva bisogno, ma era [...]

[...] tenergli dietro come se fosse stato un ragazzo e sgolarsi per farlo ubbidire. Adesso era grande e poteva fare quello che voleva. Ma in casa sua [...]

[...] perchè aveva ancora della pollanca da finire con del vino da settanta buono. Ma se qualcuno fosse andato a comandargli di andare a dormire, gli [...]

[...] avrebbe rotto il muso e sarebbe ritornato dabbasso. Era buono, ma non bisognava toccarlo, perchè allora diventava un leone. I chiarori dei lumi [...]

[...] masserizie e con la sua famiglia che aveva intisichita a pugni sullo stomaco e a calci nel ventre, ma Pietro Cristaboni si era impuntito di non [...]

[...] rompergli le scatole. Ma lui non si moveva. E lo diceva ad alta voce quando usciva, battendo l'uscio con violenza per richiamare l'attenzione degli [...]

[...] che la colpa di avere messo al mondo degli infelici con un galeotto. Ma loro non potevano, per compassione, morire di crepacuore. Era una cosa da [...]

[...] la sua ambascia con una ondata di tenerezza. Ma il troppo era troppo. Il padre, che aveva acciuffato il Richetto per i capelli e lo aveva [...]

[...] terra bocconi come morto, apriva l'uscio e lo sfidava a passare se fosse stato buono. Sarebbe andata in galera, ma l'avrebbe finito con un colpo [...]

[...] dell'ira levava in alto le molle, tenendole per i piedi, in atto di spaccargli il cranio. I vicini avevano dischiuso l'uscio, ma nessuno si [...]

[...] consegnare agli agenti di polizia, lo metteva nelle braccia della madre ingrossando la voce per eccitare il toro. Ma Cristaboni non se ne dava per [...]

[...] pazienza. Poteva anche morire, per la sua vita da cane che conduceva. Ma i figli erano i suoi figli e voleva loro bene. E baciucchiava il Richetto [...]

[...] prorompeva per le tegole e per i sassi con fragore, pareva stesse per ammansarsi. Ma subito dopo il firmamento sussultava con dei sordi muggiti [...]

[...] quattro amiche era spiaciuto, ma non le avevano serbato rancore. Dopo alcune settimane di matrimonio andavano ogni lunedì a strascinarla via dal [...]

[...] non si risvegliano. Ma se qualcuno di loro facesse lo scherzo di tornare indietro, chi lo sentirebbe? Il becchino che lavora tutto il giorno ha [...]

[...] sapevano che cosa voleva dire trovarsi in una crocera senza soccorso. Facevano male! Sicuro che facevano male. Ma all'ospedale non si ordinavano i [...]

[...] buone. Si faceva male, sicuro che si faceva male, ma i signori a buon conto si facevano guarire a casa, nei loro letti. E guarivano perchè si [...]

[...] condotto non aveva dato importanza alla ferita e credeva di averla tappata con un po' di cerotto. Ma la ferita era di quelle che si coprono con sotto [...]

[...] donna. Ma a un giovanotto robusto come lui non poteva mancare. Non aveva che da mettere in terra il cappello per trovarsi imbarazzato nella scelta [...]

[...] faceva il tintore, un mestiere che lo teneva nell'acqua mica male. Ma loro, in fabbrica, avevano i riguardi che non hanno le lavandaie. Si tenevano i [...]

[...] ordinatamente. Così, come facevano, riuscivano nelle sale con dei ritardi e arrischiavano di schiacciarsi le costole e rompersi le ossa. Ma in tanti anni [...]

[...] due barre in croce, i visitatori sarebbero obbligati a passare a due per volta, uno a destra e uno a sinistra. Ma l'amministrazione era cieca [...]

[...] bene che un giorno o l'altro doveva avvenire un massacro. Ma l'amministrazione non provvedeva. Aspettava il disastro. Peggio per lei e per il [...]

[...] Duomo alle dieci precise e alle dieci precise, anzi un po' prima, c'eran passate. Era una buona ragazza, non si poteva dir niente, ma aveva paura [...]

[...] sotto la coperta. Faceva schifo la vecchierella incuffiata del 63 che domandava la padella nell'ora della visita. Doveva pensarci prima. Ma già [...]

[...] . Pareva che lo facesse a posta. Un accidente poteva capitare a tutti. Ma tutte le volte, tutte le volte che c'era in giro il pubblico era una [...]

[...] minuto in queste sale. Bisognerebbe avere cento braccia. Il male è il male, non c'è che dire. Ma sanno farselo valere! Ingrandiscono delle inezie. Ci [...]

[...] del numero, no. Il figlio di Zaccaria le aveva detto il 17 o il 37. Era più facile che fosse al secondo che al primo. La sala era grande, ma non [...]

[...] presenti era che Luigia moriva. Nessuno sapeva capire la tabella della sua malattia, ma tutti leggevano nello sfacelo della sua faccia la data [...]

[...] faceva di tutto per padroneggiare la commozione che lo avrebbe fatto piangere come un ragazzo. La 76 non la conoscevano. Ma parlava e diceva a [...]

[...] essere buono, ma nel letto dell'ospedale faceva venir in mente il prete con l'olio santo. In tutto questo tempo non era stato possibile farle [...]

[...] che stavano più bene, aggiungeva la Gigia. Lei non avesse i capelli grigi, grazie a Dio. Ma aveva sempre sentito dire che nei tempi andati si [...]

[...] mandato a chiamare d'urgenza perchè erano obbligate a far il loro dovere. Ma gli si ripeteva di avere fiducia in Dio. Dio non abbandona gli [...]

[...] fermati al letto della 35 un po' più del solito senza ordinarle nulla. Le cose della crociera si sapevano. Ma lei aveva saputo tutto [...]

[...] . Ma non avere paura che all'ospedale non si muore. I ricchi che si curano a casa muoiono assai più che i poveri. Lo dice sempre il nostro primario [...]

[...] sorelle. E di questo parere era un po' anche Marianna. Ma Bentoni dissipava ogni dubbio, assicurandole che il digiuno, quando si aveva la febbre, era [...]

[...] vendicativa e tutti lo sapevano. Ma c'erano cose che gridavano vendetta in cielo. Anche vestita di seta, sapeva rimboccarsi le maniche e lasciare il [...]

[...] rete. Era una ragazza vistosa che aveva messo in vetrina per rubare le famiglie che serviva la Marianna. Ma non ci sarebbe riuscita, perchè in [...]

[...] dato il dispiacere di abbandonare la vecchia ortolana. La Gigia non comperava molto, perchè era in casa sola. Ma non avrebbe mai comperato un [...]

[...] fagiuoli secchi, perchè andava di sopra a mangiare la minestra dalla 79. Ma per quanto stava in lei, l'Altieri non avrebbe visto il becco d'un [...]

[...] neanche a fare quattro passi. Era lì nella stessa casa, ma nessuno sapeva dove andava quando usciva alla sera. Andava a donne? Era voce comune che [...]

[...] spendeva il suo tempo nelle case di malaffare. Certo nessuno sapeva niente di preciso e non era cosa che la riguardava. Ma il proverbio non falla [...]

[...] che per quello che si vedeva coi propri occhi, ma aveva una grande paura che il 28 fosse morto dallo spavento di essere, un giorno o l'altro [...]

[...] di casa, nei momenti in cui non voleva andarsene via senza la pigione. Suo marito beveva, e questo non le faceva piacere, ma non toccava a lui [...]

[...] alzarsi a fare il rodomonte. Ma, spossato com'era e senza voce, diceva che ora poteva morire contento perchè Iddio lo aveva esaudito. Era stato [...]

[...] e si trovava soddisfatto a fare del bene, ma qualche volta doveva convenire che si era obbligati a pentirsene. Ai tempi in cui il materassaio [...]

[...] non si voleva lasciarseli venire sullo stomaco, ma il Giuliano Altieri, il sornione che faceva le cose sottacqua e non aveva coscienza che per il [...]

[...] simpatia. Ma dal giorno in cui il collettore di affitti strascinò giù dalle scale il povero Siliprandi, mortificandolo con tutti i nomi che fanno [...]

[...] settimane. Non aveva commesso uno sproposito perchè c'era stato lì qualcuno che lo aveva trattenuto, ma c'era mancato poco. Ripensandoci, si [...]

[...] elevarsi, perchè la lotta per l'esistenza è più forte di loro. Ma non sono mica qui a approvare i vostri maltrattamenti. Scusate se sono [...]

[...] mondo. L'affitto bisogna pagarlo, è più che giusto. Ma ci sono casi in cui è inutile ricordare la legge. Si è alla presenza di persone naufragate [...]

[...] che arde. Scoppiettare è un po' più forte. Perciò farai scoppiettare le dita, la frusta, e anche la legna e il carbone. Ma terrai a mente che il [...]

[...] , rimase lì come fulminato. Non s'aspettava un'interrogazione a bruciapelo di quella fatta. Ma a poco a poco si riebbe e si mandò su per il naso una [...]

[...] sacro. Vi si fiutano la santità e la maestà del Testamento. Ma se dovessi parlare alle turbe e volessi descrivere una di quelle nicchie lungo gli [...]

[...] una palticina insipida. E alla mattina si usciva dal letto prostrati, affranti, snervati dalla tensione notturna. Ma lei non poteva averlo preso in [...]

[...] andarle a cercare. Ma la scampanellata la mise di buon umore. Era lui. Le relazioni tra Giuliano e Annunciata non erano mai andate oltre [...]

[...] che l'una dovesse andare per una strada e l'altro per l'altra. Prima dello sposalizio, se non s'incontravano, si cercavano, ma senz'altro [...]

[...] uomini e le donne si sarebbero aggrediti e accoltellati per le vie e l'umanità sarebbe lentamente scomparsa. Ma non potevano convenire che la [...]

[...] , ma dimenando la testa si diceva mentalmente che la forza di Annunciata era la forza dell'incosciente che si mette in balia dei venti. Chi non [...]

[...] volontà di aggiungere un po' di benessere e di ammansare la lotta che li svigoriva. Ma non erano riuscite che a inasprirla. Perchè le loro [...]

[...] . Ma soli, con la sola forza di lavoro, si soccombe. Il tuo Dio è impotente. La volontà individuale è impotente. Nella società moderna non c'è che [...]

[...] potevano essere buone, giuste e grandiose, ma desse non uscivano dalla persona che le aveva concepite se non a condizione di saperle sviluppare [...]

[...] religione la pulizia. Dinanzi i padroni si piegava in due per un rispetto cresciuto con lui. Con loro non capiva che l'ubbidienza cieca. Ma esigeva lo [...]

[...] pareva di essere punta, succhiata, trafitta. Forse erano le zanzare. Ma le zanzare non potevano andare nella lana senza farsi schiacciare. E poi il [...]

[...] essere benissimo un galantuomo, ma poteva anche essere un fior di birbone. Sul conto dei tappezzieri ne sapeva di cotte e di crude. Erano fatti a [...]

[...] grande lastra che li rifletteva tutti e due al naturale, gli disse: — Vada, dunque! Giuliano era troppo occupato per badare alla donna. Ma [...]

[...] alla testa. Se ne vergognava come di un pensiero abbominevole. Il tradimento lo rivoltava. Il matrimonio poteva essere quello che si diceva. Ma [...]

[...] prima. La cooperazione di tutte le braccia avrebbe frenato non solo l'ingordigia del padrone, ma avrebbe corretta o moralizzata la vita industriale [...]

[...] si obbligava a pagare una lira la settimana, per tre anni. Era un sagrificio enorme, lo sapeva. Ma bisognava farlo se si voleva abbandonare [...]

[...] basta, bisogna vedere di raddoppiarla a ogni costo. Ma è necessario evitare di cadere in bocca al lupo. Da un pezzo il custode vociava che il [...]

[...] società era il lavoro di tanti secoli. Non la si poteva capovolgere in un giorno. Non si poteva fare che un passo alla volta. Era doloroso, ma [...]

[...] berlo da solo. Anch'io ho contratto un po' del tuo vizio. È un vizio cardiaco. Ma è meglio avere del cuore che essere come il mio padrone di una volta [...]

[...] di due lire al giorno. Quando non c'è il padrone o il padroncino, c'è il servitore. Sì, ho una pensione. Ma me la sono guadagnata. Ho servito [...]

[...] una signora che mi ha fatto fare di tutto. Non mi piace dir male dei morti. Ma, a nominarla come viva, era una porca, una porcona. Ricca come era [...]

[...] di una pasta. C'è chi sa salvare le apparenze più di un altro. Ma la cloaca rimane tale e quale. Bocca taci, taci! Se tu vuoi conoscere i vizii [...]

[...] il buco della serratura, adagiata sull'uomo o in braccio all'uomo o sotto l'uomo. Tu sei occupato ed io ho qualcosa da fare. Ma se vieni a [...]

[...] . E chi nega che non ci siano delle eccezioni? Anzi ci devono essere. Ma nel tuo ambiente, caro. Mi hanno detto che i poveri sono più virtuosi [...]

[...] mentisce. Ma non è nel mio, e neanche, forse, nel tuo ambiente. Vive altrove. Vuoi sapere chi sia? Te lo dico sottovoce. È la donna che si vende, la [...]

[...] padrone, non può essere migliorata che colla fantasia. Mi si dia pure del pazzo. Ma io nego a chiunque di parlare della virtù delle nostre signore [...]

[...] era morta. Ma avrebbe voluto vedere Giuliano in casa del marchese Stangoni, padre di Elena, quando c'era lui a diciotto anni. Tutta la casa era [...]

[...] disgraziato sul braciere. — Ma perchè faceva tutte quelle smanie? — Puoi bene immaginartelo! — Era egli solo? — Era con lui.... — Basta. — E non [...]

[...] . Avrebbe valuto tenerlo a colazione, ma c'era Giorgio che stava poco bene. Quel suo stomaco di carta dava da fare a tutti come non si poteva [...]

[...] essa parlava di paure, ma lei non poteva a meno di esserne impensierita. Se era permesso fare un paragone con un suo vecchio orologio che non sapeva [...]

[...] appenderlo... Oh che orologio! Lo stomaco di Giorgio era sempre nelle mani dei dottori, ma come l'orologio... Era una pena. Ah, se avesse potuto [...]

[...] . Voleva unicamente il godimento artistico, l'estasi cerebrale, la voluttà che si consuma nella contemplazione di una bella statua. Ma la voce di [...]

[...] il fascino di una armonia. Le parole di Annunciata non avevano per lui il significato dei pensieri che rappresentavano. Ma un doppio senso, un [...]

[...] speculazione, ma la sua inquietudine era altrove. Le mancava l'esplosione degli affetti che infutura l'esistenza in un'altra esistenza. Non aveva la vita [...]

[...] bastone. La povera donna, tormentata da due fistole, dormiva di rado, ma quando ci si metteva ci volevano i savi e i matti a farle spalancare gli [...]

[...] conservato le proporzioni dell'Ercole, ma non era più lo spaccamonti che faceva tremare tutti con un dito, come quando andava sul palcoscenico dei [...]

[...] rassegnazione infinita. E i suoi occhi, raccolti nella mestizia in fondo alle buche, facevano pensare alle miserie umane. Tossiva di rado, ma quando [...]

[...] neanche del diavolo. Ma dopo che la tisi polmonare lo saccheggiava di giorno in giorno e la moglie era riuscita a fargli credere che Dio lo [...]

[...] slattata che da due mesi e sarebbe stato bene che ci fosse anche la madre. Ma non è maritata come si dovrebbe e la povera ragazza non ha potuto [...]

[...] condurrà alla sepoltura. Ma non morirò; c'è una Madonna più forte di te, sì, sì, accidenti! Un'avemaria per la mia bestemmia. Ave Maria, gratia [...]

[...] cristiani sono tutti fratelli e, se uno zoppica, l'altro lo deve tenere in piedi. Fanno così anche gli ebrei, ma non con noi cristiani, sapete. Al [...]

[...] di quello che si cantava. Ma tutti sapevano a memoria la cantilena chiesastica che avevano intuonata tante volte e tante e tutti ci mettevano [...]

[...] carico della gerla. Egli non ne aveva fatto parola con don Paolo perchè non amava affiggere i suoi atti di benevolenza, ma ci aveva pensato. Sapeva [...]

[...] . Ricordatevi che avete con voi dei ragazzi e che i ragazzi mangiano. Egli non credeva ai miracoli. Sapeva che erano panzane belle e buone. Ma non [...]

[...] sono i casi, si diceva mentalmente il fornaio, che può guarire la Madonna di Caravggio. Ma il cieco tornerà cieco, il tubercolotico, tubercolotico [...]

[...] Signore io sto bene, e non sono malcontento del resto. Ma ho una grande paura che il repubblicano che ha detto: "Noi non sappiamo nulla dell'esistenza di [...]

[...] ! diceva sovente al medico. — Se non posso! Fra tre anni potrai averne un altro. — Ma se soffro! — Si soffre un po' tutti a questo mondo! Pazienza [...]

[...] blocco, intisichita a cucire i guanti, avrebbe voluto andare cogli altri a Caravaggio. Ma non ne aveva più le forze. Era divenuta diafana e ogni [...]

[...] di flanella che mi metterò sullo stomaco! E si mise a tossire lentamente, dicendo che ci sarebbe voluto un triduo per guarire, ma che costava [...]

[...] con sè stesso, ma Gioberti l'assicurava che era proprio inutile una volta che vi andava l'epilettico. — Ci sono già tante cose da portare e io ho [...]

[...] bisogno che Antonio abbia le mani libere, ho bisogno. Guardate le donne che discendono a frotte! Giuseppa non era ammalata, ma voleva premunirsi [...]

[...] ferro per non avere compassione di una madre ridotta con la famiglia in simile stato. Gioberti non aveva cuore da dire sgarberie, ma sentiva [...]

[...] poteva avere della pietà per le vittime del gobbo che accoppava i suoi a pugni. Ma ora si era divenuti insensibili per una donna che correva [...]

[...] quattro e quaranta, se volete prenderle, ma non imbestialitemi con le vostre proibizioni. Sono una povera donna ammalata con dei figli ammalati [...]

[...] . Vogliamo guarire. Che ci trovate da dire, voialtre? — Nulla, ma non vogliamo che veniate con noi, non vogliamo! le risposero quasi tutte in una [...]

[...] occorreva che un suo movimento per buttarla alla porta come un mezzo quintale d'immondizia. Non mi piace mettere le mani addosso alle donne, ma non [...]

[...] a sè stesso che sarebbe bastato lui solo per quell'omone che faceva il bulazzo con le donne. Ma non voleva sporcarsi le mani con un sacco di merda [...]

[...] proprio nel momento in cui Gioberti aveva preso Vittoria per le braccia, dicendole che non voleva farle male, ma che doveva andarsene [...]

[...] e giù per il suolo, come un calcasassi. Ma Cristaboni diventava pericoloso appunto quando era alla mercè del nemico. Perchè in allora le sue mani [...]

[...] distanza dal luogo della lotta. Ma era troppo tardi. Il suo collo era come in un cerchio di metallo che si stringeva e gli faceva venire gli [...]

[...] quasi capire il misfatto. Ma dopo un momento di esitazione, si soffermò con gli occhi sul cadavere e con un atto supremo di disprezzo gli [...]

[...] poi estendere il suo studio di sociologo alle classi della città intera. Ma, a mano a mano che procedeva, la zona del suo lavoro si affollava di [...]

[...] figura dell'uomo, ma i Siliprandi non possono assurgere a concetti così alti nei momenti delle convulsioni fameliche. Per la gente senza redenzione [...]

[...] fu che un grido. Un grido per i poveri. — Può darsi che io sia della mia classe. Ma cosa dobbiamo fare quando troviamo per la strada una donna [...]

[...] ? Abbiamo noi tempo di pensare all'abolizione di questo sistema ignobile di dar da mangiare a chi ha fame? Rifletti, si può essere rigidi, ma in [...]

[...] fosse rimasta vuota. C'è un'avversione istintuale nei poveri per i contatti tra i consanguinei. Ma spesso l'ambiente è più forte dell'istinto. Non è [...]

[...] fatto, mi disse, e non c'è più rimedio. Potrei andare alla questura e farlo arrestare. Ma sono una donna prudente e non amo gli scandali. L'importante [...]

[...] impensierisce. Ce ne erano due o tre che potevano essere citate a modello. Non facevano del lusso, perchè qui non è il sito di farne. Ma mangiavano [...]

[...] morire anche me di crepacuore, e tutto sarà finito! Ma il fratello dimagrava, scoloriva, diventava terreo. Qualche mese dopo tossiva come se i suoi [...]

[...] medici mandati dalle autorità sanitarie facevano anch'essi il loro dovere, ma da salariati. Il denaro rende burocratici. Si può dire che venivano a [...]

[...] che lo avevano torturato. Non si scherzava. Si poteva avere del coraggio, ma gli inquilini morivano via come le mosche in un freddo autunno. Era [...]

[...] l'orgia col demonio, è ritornato alla fede della grazia, alla fede del mistero, alla fede del sovrano del cielo. Ma voi non mi avete mai detto che [...]

[...] per impedirmi di pronunciare la parola della mia emancipazione. Ma era troppo tardi. La mia fede era infranta. Forse barcollava anche quella di [...]

[...] . Ma io ti amo, io ti voglio bene, io mi sento attratto verso la tua bella bocca piena di promesse. Ho perduto una fede moritura e ne ho trovata [...]

[...] l'altro. Ma la contadina divenne furiosa. Si morsicava i pugni e si dibatteva con tanta forza che si dovettero chiamare due altri uomini [...]

[...] che pareva proprio invasa dagli spiriti. Io non credevo, ma non avevo mai visto una scena religiosa di quel genere. Gli uomini si curvarono [...]

[...] mi ha permesso di discendere. Ma ho potuto rimanere alla balaustrata con tanti altri. Ho guardato giù senza saper distinguere dove e che cosa [...]

[...] andavano a interrogarle. Ti adocchiavano malandato di salute? Ti dicevano che nel passato la tua vita era stata tribolata, molto tribolata, ma [...]

[...] lungo sospiro. — Giovane, riprese la veggente, voi avete sofferto immensamente, ma ora siete alla fine del vostro affanno. Vi toccherà aspettare [...]

[...] ancora un poco. Ma vedo in fondo all'ultima venuzza la donna fedele della vostra vita. È bella, è ricca, vi darà molti figli e vivrete tanti anni [...]

[...] poco dopo disse senza impallidire. — Giovane, vostra madre è morta quando eravate piccino. Voi la rimpiangete sempre. Ma il padre che avete è un [...]

[...] padre affezionato che vi vuole tanto bene: Amatelo, perchè lo merita. Ma tu non hai visto nulla se non hai assistito ai drammi delle chimere [...]

[...] del mondo aveva eccitato lo sdegno del cielo, ma che mercè sua l'ira divina era stata placata. I continui prodigi dell'acqua santa attirarono le [...]

[...] di allegrezza mistica ch'essi scambiano, sovente, per della grazia divina. Ammetto la libertà di uscire dal mondo a chi è stanco della vita, ma non [...]

[...] una lampada, rispondeva, con indifferenza glaciale, che l'ispirazione doveva venire dal devoto e non dal ministro della religione. Ma non poteva [...]

[...] cielo. Ma già i bigotti della fede cattolica non ragionano. Se ragionassero crollerebbe tutto l'edificio religioso. Ciascuno si darebbe dei pugni [...]

[...] ginocchio, con la fronte atterrata, a recitare le orazioni. Ma le messe, le benedizioni e le litanie a prezzi di tariffa sono superiori al mio [...]

[...] sono diventate inservibili! Non occorre che la fede. Credete e sarete guariti. Qui faccio dell'ironia, ma là, in mezzo a tutti quei mendicanti di [...]

[...] avesse fatta. Ma i pellegrini non seppero resistere. Come se la grazia fosse stata per tutti, tutta quella massa di dementi cadde sulle ginocchia, si [...]

[...] tradimento! — E di chi è la colpa? Tu mi dici d'andarmene, e io non ti obbligherò a chiamare il custode per mettermi alla cancellata. Ma di chi è la colpa [...]

[...] tutto. Ma taci, lasciami dire. Ti ho preso perchè sentivo di volerti bene. Ti ho amato, ti amo, ti amerò sempre. — Non mentire anche negli ultimi [...]

[...] meravigli. Voialtri uomini cadete sempre dalle nuvole. Ma i fatti sono più forti della meraviglia. Non cercare altrove. Quello che è avvenuto era [...]

[...] . Nessun medico poteva guarirmi, Giorgio. Te lo dissi, te lo ridissi. Ma tu non capivi o fingevi di non capire. E io son rimasta sola a sciogliere il [...]

[...] costato una lacrima. Sovente sono stata lì lì per gettarmi al tuo collo e implorarne il consenso. Ma tu vedi come la gelosia degli uomini è perversa [...]

[...] peccato è un altro peccato. Ma gli uomini, confessalo, sono ostinati, ostinati, ostinati! Lasciar fare quello che loro hanno fatto diventa un [...]

[...] fortificatore, un perfezionatore e un conservatore della specie! E si stringeva la fronte come per ritornare ai tempi delle ubbie giovanili. Ma [...]

[...] . Ho errato, ne convengo. Ma se è immorale l'adulterio imposto da condizioni speciali, che cos'è allora il marito che prende moglie nella tua [...]

[...] di essere madre? Giudichi il cielo. Io non avrei voluto accusarti, ma poichè tu lo vuoi, sia. Noi siamo pari. Forse non lo siamo. Forse c'è [...]

[...] qualche cosa di più a mio favore. Forse io dovrei essere il tuo giudice. Ma mi metto al tuo livello. Siamo tutti e due immorali. Ah, sì, tutti e due [...]

[...] non sarà mio. Ma tu non sei stato nè saggio, nè generoso, e ti compiango. — Non ho bisogno del tuo compianto! diss'egli mettendosi a passeggiare [...]

[...] legge divina e umana. Ma sono donna infine, e al mio diritto di donna non rinuncio, dovesse il matrimonio andare in rovina. Annunciata, con gli [...]

[...] della mia esistenza. Eccoti i tuoi gioielli, sono tuoi. Non so che farmene. Non mi servirebbero più che a farmi chiamare prostituta. Ma ricordati che [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. I)
18 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 98 occorrenze

[...] canchero! brutta sorda, almeno lasceresti per sempre il paese in pace, lasceresti; ma se Dio vuole, questa vita finirà presto; meglio fare il [...]

[...] centesimi mal guadagnati, vogliono succhiare il sangue dei poveri; ma andate là, pregate che la duri a lungo, chè tanto un accidente non mancherà a [...]

[...] un’ora che busso, e muoio del freddo. — Ed il cavallo l'hai potuto prendere? — Sì, signora, l’ho preso; ma lo so io quanto mi è costato: fin dalla [...]

[...] qui vossignoria ha ragione; ma in una famiglia non si deve fare un figlio ed un figliastro: ecco ciò che dico io. Donna Clara aveva finito [...]

[...] abbiamo ancora qualche minuto di tempo. Io non sono andata prima per non morir di freddo in chiesa, ma mi sono alzata dalle cinque. Mi ha [...]

[...] la terra, come ha fatto per gli altri due, l’avrebbe indovinata davvero. — Ma... andate voi e capiteci qualche cosa, di quel testone di don [...]

[...] erano rare ed aride carezze. Don Pantaleo amava il suo Zua; ma il suo amore aveva un limite; la sacra fame dell’oro lo avrebbe potuto rendere [...]

[...] innanzi la vita, e morendo aveva lasciato, al suo unico figliuolo, un campicello poco fertile, ed una casupola mezzo diroccata. Ma don Pantaleo [...]

[...] ; però egli aveva una meta: la ricchezza! La sera quando tornava al suo tugurio, sbocconcellava un pò di pane d’orzo, e dormiva sulla paglia; ma il [...]

[...] si era unita con l’avarizia, la cupidigia con la cupidigia! Che sarebbe dovuto nascere da quell’unione? Ma la natura, certe volte, ha strani [...]

[...] mantenga per fare i vagabondi? non vi pare ancor tempo d’andare al lavoro? — Oggi è festa, tentò d’obiettare Taddeo. — Ma che feste mi vai [...]

[...] risuonare sulle loro spalle. Poi rivolgendosi a donna Clara. — Tu questo potevi farlo prima che venissi io; ma sì, bisogna che venga io, a veder tutto [...]

[...] metterebbero alla porta; ma per Iddio, fintanto che avrò gli occhi aperti quel giorno non lo vedrete; state facendo di tutto per farmi crepare; però io ho [...]

[...] aveva imparato a conoscere a proprie spese; ma prima che fossero arrivati a mettersi d’accordo, i paiuoli e le casseruole appese lungo le pareti [...]

[...] comandare tutti in casa sua, a non vedersi mai disobbedita, sulle prime era stata restìa; s’era impennata ed aveva tentato di ribellarsi; ma [...]

[...] ? sarebbero giunti a un bel punto i Calarighes! ci riderebbero in faccia tutti! ma per San Cosimo, nostro protettore, vivo io, quel giorno non lo [...]

[...] nostra. Anche noi siamo stati battuti, è vero, dai colpi della sorte. Ricchissimo un tempo, mio padre è morto nella miseria; ma sempre fiero [...]

[...] aver fatto studiare quei due ragazzi! Ma già, sarebbero stati soldi sprecati; non avrebbero fatto mai niente; la loro inclinazione era ai lavori [...]

[...] della terra. Che male c’è poi? sono contadini, benissimo; ma nelle loro vene scorre il sangue dei Calarighes! Ciò che non hanno fatto i due primi [...]

[...] il colore, ma non una linea della loro forma, venivano indossati solo nelle occasioni solenni, assieme alle relative crinoline. La partenza di [...]

[...] ad una inutile lastra oscura di vetro, contornata da una cornice, che un tempo era stata dorata, ma che ora pareva d’ebano. Di rimpetto al [...]

[...] delle visite, quando egli non ne voleva; ma che non si lasciavano mai vedere il giorno fissato per pagargli gli interessi dei suoi capitali. Egli [...]

[...] aveva lavorato per quei pidocchiosi, che sarebbero morti di fame; ma sempre boriosi; ci voleva altro che della boria, oh sarebbero stati freschi [...]

[...] ; ma tutti erano atteggiati a tristezza; signor Vittorio solo, guardava in terra per paura che gli altri gli leggessero negli occhi il sentimento [...]

[...] , macellajo, è donna Clara che ha buttato don Pantaleo nella balza. — Ma che balza vai spacciando, gridò Emanuele Barracellu, il carbonaro, perchè [...]

[...] ! — Povera famiglia poi no, li vorremmo noi, i danari e le terre che lascia alla famiglia! — Tuttavia. — Sentite, comà, Dio mi perdoni, ma io penso che [...]

[...] avevano tutto perdonato a don Pantaleo, e non piangevano sopraffatti dall’orribile fine che gli era toccata; ma di alcune donnicciuole del vicinato [...]

[...] riunire molti confratelli; ma tutti s’erano rifiutati: si fosse fatto seppellire dai corvi e dai cani, l’usuraio! Non s’era però scoraggiato, e a furia [...]

[...] starnutire generale, che nessuno sapeva spiegarsi; ma la sapeva bene don Antonio Fraizzu, arrivato in quell’istante, la causa di quella infreddatura [...]

[...] , ma molto più svelti, si divertivano a tirargli la camicia che gli spuntava eternamente dai calzoni; ad attaccargli code di carta agli abiti, ed [...]

[...] anche quando era desto. Non si sa come; ma il miracolo Zua lo aveva fatto. Era passato al primo esame e don Pantaleo aveva dovuto mantenere la [...]

[...] la ragione. Ma la spiegazione non tardò molto ad averla. Donna Clara, sebbene non guarita perfettamente, s’era alzata da letto; però quella grave [...]

[...] fare il signore; ma a sue spese, col proprio sudore, non con le fatiche loro. Oh l'avrebbero voluto vedere allora, come si sarebbe potuto [...]

[...] , partisse quando voleva, essi non potevano impedirglielo; ma che pensasse d’onde poter prendere i danari, perchè non gli avrebbero mai inviato [...]

[...] un centesimo. Se la madre aveva dei danari da buttar via con lui, padronissima, lo facesse pure; ma da loro non sperasse nulla. Zua aveva pensato [...]

[...] ad una sfuriata dei fratelli, ed aveva preparato le armi per combatterli; ma non aveva neppure immaginato che l’attacco dovesse essere così [...]

[...] quest’ultimo colpo. Balbettò qualche parola, cercò di architettare qualche piccola fiaba; ma si confuse di più ed i fratelli lo lasciarono, dicendogli [...]

[...] egli solo aveva sentito le ultime parole di don Pantaleo; ma non era che un semplice sospetto, e non potevano cavarne alcun costrutto. Così alla [...]

[...] le sue veci, che sorvegliasse tutti i lavori, che facesse fruttare le sue terre. Ma come, ma dove trovarlo in quel paese maledetto, fra quei [...]

[...] l’avesse potuto vedere in quello stato, mentre aveva riposto in lui tutte le più belle speranze! Ma era possibile dunque che Iddio permettesse simili [...]

[...] viveva solo il conte Viale. Io non l’ho conosciuto; ma doveva essere un gran riccone quel conte, altro che i nobili di qui! Vada, vada, don Zua [...]

[...] , sono venuti in casa parecchi negozianti di legnami, che vorrebbero tagliare dieci o venti noci, dall’orto; mi dispiace privarmene, ma il bisogno [...]

[...] sentito? — Se l'ho sentito! ero io che difendevo l’asino e la vecchia; ma diciamo la verità queste sono infamie, il conciliatore dovrebbe essere [...]

[...] più giusto, che ne dice lei? — Ma io non parlavo punto del suo asino, parlavo di don Zua. — Oh.... to! quasi, quasi, indovinavo perchè tra [...]

[...] , imbroglione, erano queste le promesse che mi aveva fatto? Non ero io contenta di pagare il danno, senza pagare altre spese? — Ma che colpa ci ho io [...]

[...] ronzino. Entrando in paese aveva cercato di giungere a casa sua, passando per i vicoli più solitari; ma questa volta Don Zua aveva proposto ed i [...]

[...] , le ultime parole di Zua; ma fu inutile perchè tutti le avevano udite; e siccome molti fra quelli erano oppressi dalla stessa malattia, chi per [...]

[...] condannato, dal pretore di Fonni per il debito verso gli eredi Calarighes. — Ma di quale Università parla lei, se quel poveretto non ha fatto [...]

[...] patrimoni andati a male; ma poi li tratteneva dal farsi avanti, l’idea della loro nascita. C’era da farsi lapidare dagli altri nobili, se nella [...]

[...] loro casta fosse entrata una fanciulla plebea. Perciò tutti le facevano la corte, ma nessuno tentava l’impresa. Boella accettava la corte di [...]

[...] tutti con civetteria; ma specialmente quella dei giovani nobili, perchè nel suo cervellino matto, di ragazza viziata, c’era entrata un pò [...]

[...] nessuno; chi vuole che si curi di me, fossi stata una bella ragazza, meno male, ma non c’è questo pericolo. - Tu sei la più bella creatura che io [...]

[...] vero, mormorò quasi tra sè don Zua; ma forse tu, qualche volta, avresti pensato a me. — O perchè vuole che pensi a lei? sarei troppo vanitosa se mi [...]

[...] sempre svogliata; me ne ricordo bene io, quando ero in fiore; ma, pazienza; oh mio Dio signore! Zua era andato presto a letto, perchè aveva [...]

[...] bisogno di star solo, di pensare a lei, di rivederla con gli occhi della mente, di parlarle col cuore. Ma perchè gli avevano fatto tanta sensazione le [...]

[...] innamorato di una signorina; una contessina, che lo aveva fatto soffrire molto, perchè non ne aveva mai voluto sapere di lui; ma non aveva [...]

[...] Boella non era nobile? era contadina, ma onesta; non potevano dirle ciò che s’era detto, e si diceva tuttora, in paese, sul conto di donna Veronica [...]

[...] facevano un certo concetto del matrimonio! Poteva essere innamorata di un altro! Oh sarebbe stato ben doloroso! Ma in paese non s’era detto mai [...]

[...] Boella lo rendeva felice. Finalmente dormì; ma il sonno fu breve perchè ebbe una brutta visione. Sognò che Boella era caduta di nuovo nel pozzo [...]

[...] ; ma il pozzo era pieno di fiamme. Tra le fiamme vedeva la figura del brigadiere, il quale afferrato ai piedi di Boella si sforzava di tirarla [...]

[...] nel baratro. La meschina si dibatteva; ma inutilmente. Il brigadiere più forte, riuscì a stringerla fra le braccia, e baciandola in bocca, con le [...]

[...] che un sogno. — Un brutto sogno sai, Margherì; guarda, ne ho ancora la pelle d’oca. — Oh lo credo, lo credo; ma mi dica un poco, chi era quella [...]

[...] Boella che stavano uccidendo, e che lei voleva salvare a tutti i costi? — Ma, va un pò a pescarla! sarà Boella Santoni; mi sarà venuta in mente [...]

[...] , perchè ieri a sera l’ho vista nell’orto e le ho anche parlato, fece don Zua affettando indifferenza, ma tirandosi le coltri fin sopra gli occhi [...]

[...] , non gliela passava sotto al naso, don Zua; e la buona vecchia si spiegò in un momento le distrazioni della notte precedente; ma per allora, fece [...]

[...] gli aveva aleggiato d’intorno, che gli aveva sfiorato il volto, con le lunghe ali dorate; ma che si allontanava sempre fra una nube luminosa [...]

[...] ; avrebbe voluto sradicare quelle erbe nocive, avrebbe voluto liberare le tenere foglie dalle strette mortali della gramigna; ma quando parevagli [...]

[...] distruggere, a brano, a brano, da quell'amore segreto, che non ardiva svelare a lei. Ma perchè era diventato tutto in una volta così timido? Perchè [...]

[...] fare breccia, nel cuore vergine di Boella. Egli era costretto a riconoscere la sua inferiorità, non si illudeva. Ma Boella non aveva parlato [...]

[...] padre; si sa, figlia unica; e sopra tutto non parmi una giovinetta seria; oh, tuttaltro, la credo, anzi, leggera, assai leggera; ma già; ha [...]

[...] meravigliato della perspicacia della vecchia, ma allo stesso tempo fu felice di poter confidare, ad una persona amica, la sua passione. — Ebbene.... sì [...]

[...] ? insistè Zua impazientito. — E più serie, e meno vane e meno civette di quella pazzarella, innamorata di sè stessa. — Ma credi dunque tu, che io possa [...]

[...] consiglio che gli dà una vecchia, che ha molta esperienza del mondo; perchè, veda, m’è doloroso il doverglielo dire; ma un giorno o l’altro, quella [...]

[...] ? benissimo, io alle quattro e mezzo sarò in casa vostra pronto. Zio Marco Santoru avrebbe voluto protestare; ma Zua, versandogli un bicchiere di [...]

[...] al mio cavallo. In quel momento la voce di don Zua tremava; ma non se ne poteva certo accorgere zio Marco Santoru che piangeva per allegrezza [...]

[...] , stando a disagio, col collo imprigionato nell’alto colletto inamidato, che egli aveva smesso già da parecchio. Trovò anche una cravatta verde; ma [...]

[...] . La vecchietta avrebbe dormito volentieri ancora un poco, ma fu costretta ad alzarsi per preparare il caffè al padrone. Don Zua domandava ad un [...]

[...] frammento di specchio, incollato al muro l’impressione del suo abbigliamento; ma non riusciva a vedersi che un occhio e la metà del naso [...]

[...] pò di coraggio. — Ma ti pare? Boella, io avevo fatto una promessa, e la mantengo, come tu mantieni il tuo voto; e se non fossi stato contento [...]

[...] bella e santa; ma la fatica della strada è troppa. — Non ne parliamo più, caro zio Marco, fece Zua in tono scherzevole, o comincio a credere che [...]

[...] Domenica con un mobile come voi! — Ecco, ecco; ma che c’entra ora comare Domenica, non mi parlate di lei, che l’ho lasciata alle prese con quel nido di [...]

[...] di schermirsi; ma contenta intimamente, che si cominciasse a sapere in paese che don Zua era seriamente innamorato di lei. XXII. Dopo pochi [...]

[...] d’erba fresca che crescevano sotto agli ampi macchioni. Zua più volte aveva aperto le labbra per pronunziare una parola d’amore; ma la voce gli [...]

[...] rispose; ma la sua manina strinse fortemente quella di don Zua, ed egli se la portò con passione alle labbra. Il cavallo intanto aveva lasciato la [...]

[...] , giovanotti! alla sua età, in compagnia di Boella, anch’io avrei impiegato qualche giorno, da Mamoiada a S. Mauro; ma ora il burchiello si regge [...]

[...] zucca alle labbra. — Evviva, risposero tutti in coro; ma poi, dopo un momento di riflessione, Marco Santoru domandò: — Di quali sposi volete parlare [...]

[...] comitiva, ripresa la campagna, parlò un pò di Gavoi, delle sue famose fabbriche di speroni, del secolare campanile, orgoglio dei Gavoesi; ma a [...]

[...] innamorato, e avessi una bella fanciulla in groppa al cavallo direi che sono sbadigli d’amore insoddisfatto; ma con cinquant’anni suonati non c’è [...]

[...] pensate compare Santò? — Penso che la ruota ha bisogno d'essere unta, perchè giri, e già da parecchio anche io pensava come voi; ma attendeva che [...]

[...] , se avesse scommesso qualcuno con me; ma già, voi, per farmi perdere, eravate capaci di mangiare, anche senza averne voglia; però, se si farà [...]

[...] , lasciarono passare inosservato il frizzo di Pietro Barraca. — Intanto ci perdiamo in chiacchiere, riprese don Zua, ma non si pensa a far colezione [...]

[...] , avrebbe voluto mostrarsi disinvolto dissimulando ciò che sentiva in cuore; ma riusciva sempre più a confondersi, in mezzo a tutte quelle [...]

[...] ; ma si limitò a rispondere semplicemente con uno sguardo sprezzante. — Per San Domenico, come lo ha guardato! esclamò un gobbetto, intento a [...]

[...] via, in paese si dicono tante cose sul conto mio; ma non è vero niente, qualche piccola avventura, che non vale la pena neanche di ricordare [...]

[...] un alito di vento. Un mormorio confuso di campanacci e di canti pastorali si sentiva in lontananza; ma a misura che i viaggiatori si andarono [...]

[...] di vino, una fumata, e via, cadesse anche la neve a palate; ma per queste ragazze la faccenda è diversa; non sono punto abituate, e non vorrei [...]

[...] di testa, ci vuole un santo per trattarti. Che dite voi, compare Barrà? — Voi avete ragione da vendere; per noi, tant’è, il bosco o il letto; ma [...]

[...] sarebbe bene che gli uomini andassimo a dormire in campagna? — Ma vi pare? Si vede che non conoscete Peppe Diego; la sua casa è un convento, e nelle [...]

Verga Giovanni
Novelle rusticane
33 1883 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga a cura di G. Forni - Interlinea Edizioni 128 occorrenze

[...] colla mano sinistra. Ma se non gli avessero insegnato a dir messa, e a leggere e a scrivere per carità, non sarebbe riescito a ficcarsi nelle [...]

[...] tolta in casa una nipote, belloccia, ma senza camicia, che non avrebbe trovato uno straccio di marito; e la manteneva lui, anzi l’aveva messa [...]

[...] fare, e passano i giorni in chiesa a picchiarsi il petto pel peccato mortale – ma non quando c’era lo zio, ch’ei non era di quei preti i quali [...]

[...] padre Giammaria che era stato lui a ficcarsi quello scorpione nella manica, ognuno diceva: – Ben gli sta! 5 Ma il padre Giammaria, buon uomo [...]

[...] scuola, nella speranza che se giungevano ad avere il prete in casa ci avevano meglio della chiusa e della mula. Ma ci voleva altro per mantenerlo al [...]

[...] protestavano che se entrava frate era finita per loro, e ci rimettevano i danari della scuola, perchè non gli avrebbero cavato più un baiocco. Ma lui [...]

[...] , aveva sturato una bottiglia per un’altra, e acchiappò il colèra bell’e buono; ma il nipote stesso, per non fare insospettir la gente, non aveva potuto [...]

[...] moriva, e s’era sentito rispondere dal Reverendo: – Comandatemi della vita, amico caro; ma per cotesto negozio, proprio, non posso servirvi. Questa [...]

[...] rosicare. Ma ciò che li faceva mormorare era che quel servo di Dio li smungesse peggio dell’anticristo, allorchè avevano da spartire con lui, e non si [...]

[...] breviario coperto di polvere, vi scrisse su col dito «Deo gratias!» Ma il Reverendo aveva altro in testa che perdere il tempo a leggere il breviario [...]

[...] quelle buone, senza spendere un soldo, e le regalava ai suoi contadini. Ma alla raccolta, giungeva a cavallo, insieme a suo fratello, il quale gli [...]

[...] di pagare, e il solo pensarci gli mutava in tossico il vino a tavola. Ora davano addosso al Santo Padre, e volevano spogliarlo del temporale. Ma [...]

[...] villani andavano ad ascoltare la sua messa, ma pensavano senza volere alle ladrerie del celebrante, e avevano delle distrazioni. Le loro donne, mentre [...]

[...] figliuoli? Io mi son fatto prete per non averne. Però assolveva, come era obbligo suo; ma nondimeno nella testa di quella gente rozza restava qualche [...]

[...] scandalo. I pezzi grossi non vanno toccati, nemmeno dal vescovo, e ci si fà di berretto, per prudenza, e per amor della pace. Ma dopo che era [...]

[...] parla con nessuno, ma uno di coloro per bocca dei quali parla il Re, quando ha da dire qualche cosa; e gli disse che Sua Maestà desiderava la sua [...]

[...] lettiga, l’indomani all’alba, 17 per andare a Catania, e non voleva restare obbligato nè al vescovo, nè al sottointendente, ma preferiva pagar di sua [...]

[...] tanti altri. Ma avrebbe preferito tornarsene a Grammichele colla lettiga vuota, tanto gli faceva specie il dovervi portare il Re nella lettiga, che [...]

[...] le mule ci stavano strette nella stalla, ma si sentivano a rosicar l’orzo dal capezzale del letto, e avrebbe pagato quelle due onze che doveva [...]

[...] si affacciava dal fienile tutta sonnacchiosa, grattandosi la testa. Ancora era buio come a mezzanotte, ma la gente andava e veniva per le strade [...]

[...] appena vide arrivare la lettiga voleva soffocare compare Cosimo e le sue mule, che credeva ci fosse dentro il Re. Ma il Re si fece aspettare un bel [...]

[...] riempire d’orzo le mule per portare quella miseria, regina tal quale era! Ma ella poteva far tagliare il collo alla gente con una sola parola, così [...]

[...] diceva che il Re e la Regina erano venuti apposta in Sicilia per fare le strade, che non ce n’erano ancora, ed era una porcheria. Ma allora [...]

[...] fango, gli furono addosso colle rocche e colle ciabatte, e volevano fargli la festa per tutti i porci e le galline che aveva sulla coscienza. Ma in [...]

[...] , perciò aveva portato l’avvocato, che parlava per lui. Ma com’ebbe finito, e massaro Venerando se ne andava lieto, dondolandosi dentro gli [...]

[...] lì contenta come una sposa, colla cavezza nuova. Ma appena gliela portaron 32 via davvero, ei perse la testa, pensando che quell’usuraio di massaro [...]

[...] ostinava a pretendere di voler morire nella casa dove era nato. Tanto, non ci veniva che una volta al sabato; ma quei sassi lo conoscevano, e se [...]

[...] stare colle pecore, chè quella maledetta casa non voleva vederla più, finchè era al mondo. Ma allora uscì in campo il barone, l’altro vicino, il quale [...]

[...] pure bisogno di allargare la dispensa, sicchè il povero capraio non sapeva più di chi fosse la sua casa. Ma il Reverendo trovò il modo di [...]

[...] come meglio poteva, dicendole che laggiù, nelle grotte del Carramone, ci si stava da principi, senza vicini e senza acchiappaporci. Ma le comari [...]

[...] e a gridare: – Scellerata! adesso con chi vuoi che ti mariti? Ma la Nina non pensava a maritarsi. Voleva soltanto continuare a stare dov’era il [...]

[...] qui, nessuno saprà le nostre disgrazie, – diceva. Ma il giudice gli rispose che la Nina aveva già gli anni del giudizio, ed era padrona di fare [...]

[...] l’ha messo il prete l’olio santo, per dare così senza pietà su quell’ulivastro? – Ma sua moglie, pur colle lagrime agli occhi, andava calmandolo [...]

[...] ! Ma Janu e mastro Cola, che erano i ladri, colle barbe finte di pelle d’agnello, non davano retta, e volevano rapirle il Sacro Figlio, per portarlo [...]

[...] serramanico che ci ha in tasca. Ma come entrò in scena San Giuseppe, con quella barba bianca di bambagia, il quale andava cercando la sua sposa in [...]

[...] dirmelo. Se vuoi bene ad un altro, io me ne vado via, e buona notte ai suonatori. Ma sai, quelle cose in testa non voglio portarle! Ella protestava che [...]

[...] impazzì a strologare i numeri di quel fatto: ma chi ci 47 vinse l’ambo fu solo la gnà Venera. Anzi ci avrebbe preso il terno se ci metteva anche il [...]

[...] chiamavano «la scomunicata». Compare Nanni, anche lui durò un pezzo a scappare di qua e di là, per le sciare e le chiuse, ma alla prima fame dell’inverno [...]

[...] camparo di Valsavoia, che si chiamava Massaro Croce, ed erano trent’anni che inghiottiva solfato e decotto d’eucalipto. In primavera stava meglio, ma [...]

[...] femmine! Ma i maschi morivano appunto quando erano grandi, nell’età di guadagnarsi il pane. Oramai egli lo sapeva; e come le febbri vincevano il ragazzo [...]

[...] un lupo che abbia fame e freddo. In tal modo coloro 53 che restavano si consolavano dei morti. Ma a poco a poco andavano assottigliandosi così [...]

[...] lo coglieva la febbre, e persino andò a buttarsi nel lago dalla paura della morte. Ma il padre che sapeva nuotare lo ripescò, e lo sgridava che [...]

[...] minaccia: uuh! uuh!... L’oste, anche lui, ogni volta che da lontano vedeva passare il treno sbuffante nella malaria, non diceva nulla, ma gli [...]

[...] prossimo suo come un coccodrillo! – Ma non era vero che ci avesse fatto il callo, perchè quando gli era morta comare Santa, ed era la terza, egli [...]

[...] mogli gliele ammazzava la malaria, ad una ad una, ma lui lo lasciava tal quale, vecchio e grinzoso, che non avreste immaginato come quell’uomo lì ci [...]

[...] tanto di non lasciarci la pelle e di tornare a casa, ci torna con dei denari in tasca. – Ma lui no! lui non aspettava nè la raccolta nè altro, e non [...]

[...] , e compare Mommu stava accanto al suo casotto colla bandieruola in mano; ma fin lassù, dopo che il treno era svanito nelle tenebre, si udiva [...]

[...] roba di curatolo Nino. – Ma cotesta bambina è figlia di comare Nunzia, oppure della prima moglie? – È figlia della prima. A quest’altra le voleva [...]

[...] Licodiana. – Questo dico io. Ma non me ne parlate, chè ci ho tuttora la bocca amara come il fiele. 64 – Non son discorsi da farsi adesso. Appoggiò [...]

[...] sotto le ali come la chioccia, e sei rovinata come me. Quella te l’avevo trovata; ma un’altra matrigna come questa non l’avrai più, figlia mia! La [...]

[...] . – Se fossero maschi pazienza! Ma c’è anche a temere che vengano delle femmine. Sono tanto disgraziato! – Ci sarebbe la cugina Alfia. Quella non è [...]

[...] l’asino, colle mani sul ventre, e conchiuse: – Se è così, se ne potrà parlare. Ma sono tanto disgraziato! Comare Sidora gli diede sulla voce: 68 [...]

[...] ch’era ricco come un maiale; ma aveva la testa ch’era un brillante, quell’uomo. Infatti, colla testa come un brillante, aveva accumulato tutta quella [...]

[...] eccellenza vuol dire povero diavolo e cattivo pagatore; ma egli portava ancora il berretto, soltanto lo portava di seta nera, era la sua sola grandezza [...]

[...] , borbottando: «Chi è minchione se ne stia a casa», – «la roba non è di chi l’ha, ma di chi la sa fare». Invece egli, dopo che ebbe fatta la sua roba, non [...]

[...] mandava certo a dire se veniva a sorvegliare la mèsse, o la vendemmia, e quando, e come; ma capitava all’improvviso, a piedi o a cavallo alla mula [...]

[...] . Il barone gli dava ancora del tu, ma non gli dava più calci nel di dietro. – Questa è una bella cosa, d’avere la fortuna che ha Mazzarò! diceva la [...]

[...] puledro. Ma l’ossatura è buona, ve lo dico io! Già gli uomini non valgono pel mostaccio. 81 Guardate che petto! e che pilastri di gambe! Guardate come [...]

[...] il vostro parentado! Compare Neli lo sapeva meglio di lui; ma non era minchione per dir di sì, e stava sulla sua colla mano in tasca, alzando le [...]

[...] trentacinque lire, come se ci avesse avuto da comprare mezza fiera. Ma suo fratello gli diceva all’orecchio, accennandogli l’asino di san Giuseppe [...]

[...] contrattare, e gli piaceva. Ma è tirato allo spendere, e se n’è andato coi suoi denari. Vedi, quello là, colla berretta bianca, dietro il branco delle [...]

[...] asino, per vedere se si vendeva. Ma il marito le disse: – Vattene! Se vedono che aspetti, non conchiudono il negozio. Il puledro intanto badava a [...]

[...] – rispondeva suo marito – ti assesto una pedata di quelle buone! 84 Così passavano le ore alla fiera; ma nessuno di coloro che passavano davanti [...]

[...] contrattato stamattina; ma è troppo caro. Poi farei ridere la gente con quell’asino bianco e nero. Vedete che nessuno l’ha voluto fino adesso! 85 – È [...]

[...] vero, ma il colore non fa nulla, per quello che vi serve. E domandò al padrone: – Quanto vi dobbiamo regalare per l’asino di san Giuseppe? La [...]

[...] sua. Ma ella si stringeva nelle spalle, e rispondeva col viso torvo: – Sono affari del mio uomo. Io non c’entro. Ma se ve lo dà per meno di [...]

[...] , mentre il padrone dell’asino scappava per la fiera come un puledro, bestemmiando e dandosi dei pugni. 87 Ma poi si lasciò raggiungere dalla moglie [...]

[...] , che allungava il collo ragliando verso l’uscio della stalla; ma quando non ebbe più le poppe gonfie di latte, si scordò del puledro anch’essa. – Ora [...]

[...] portarlo dal maniscalco; ma al padrone non gliene importava nulla, perchè la raccolta era stata buona, e il puledro si era buscate le sue trentadue [...]

[...] , quando il garzone del maniscalco veniva a cambiare i ferri rossi qual fuoco, e la pelle fumava e friggeva come il pesce nella padella. Ma compare Neli [...]

[...] occhi: – L’asino non fa nulla. A compare Neli gli ha portato la buon’annata. Ma noi siamo sfortunati. Così l’asino di san Giuseppe cambiò di [...]

[...] rovinato; ma l’asino non val tanto, che non tira avanti ancora più di sei mesi. Vedete com’è ridotto? – Avreste potuto chieder di più! – si mise a [...]

[...] rialzare. Ma compare Luciano sapeva che gli portava tre quintali di roba meglio di un mulo, e il carico glielo pagavano a cinque tarì il quintale [...]

[...] fiato spesso e l’occhio scoraggiato, suggeriva: – Metteteci un sasso sotto le ruote, e lasciategli ripigliar lena a quella povera bestia. – Ma [...]

[...] . Ma l’asino di san Giuseppe non l’avrebbe riconosciuto più nemmeno la padrona che l’aveva visto nascere, tanto era mutato, quando andava col muso a [...]

[...] scoperto, accanto alla fornace, e le bestie si facevano schermo stringendosi fra di loro. Ma quelle stelle che luccicavano come spade li passavano [...]

[...] tetto come spade, quasi fosse all’aperto, e il vento faceva svolazzare quei quattro cenci di coperta. Prima faceva la lavandaia, ma quello era un [...]

[...] della legna al villaggio. Ma nessuno aveva conosciuto suo marito, e nessuno sapeva d’onde prendesse la legna che vendeva; lo sapeva il suo ragazzo [...]

[...] , e andò a scavezzare un mandorlo lì vicino, che non pareva vero come ci fosse arrivata, e all’alba lo caricò sull’asino per andare a venderlo. Ma [...]

[...] anima di mio padre, quand’era tempo! La buon’anima glielo aveva predicato: – Lascia star la Nena, che non ha dote, nè tetto, nè terra. Ma la Nena [...]

[...] ’, la vuoi per forza? Santo, colle spalle al muro e le mani dietro la schiena, non osava levare il capo; ma accennava di sì, di sì, che senza la [...]

[...] , ingrullito, rispondeva di sì col capo, di sì, ella aggiunse, col mento sul petto che faceva l’onda: – Ma voi non mi vorreste, chè le donne sono impicci [...]

[...] , gli diceva Nena, andatevene, che è tardi. – E poi si metteva ad ascoltare le cinciallegre che facevano gazzara. Ma Santo non si muoveva [...]

[...] voglio sposarla per davvero. Non per la paura del fucile; ma son figlio di un uomo dabbene, e la Provvidenza ci aiuterà perchè non facciamo il [...]

[...] robusto ma il seminato era fitto. Bastava che il marzo non fosse troppo asciutto, e che piovesse soltanto quando bisognava. Santa Agrippina [...]

[...] tasca, sputacchiando di qua e di là. Nessuno sapeva cosa ci stesse a fare; ma quando s’affacciava all’uscio comare Lucia, Pino la guardava di [...]

[...] vedessero in faccia. Ma se la cognata brontolava: – Ora comincia la musica! – si voltava come una vipera a rimbeccare: – Anche la musica vi dà noia? Già [...]

[...] Tomo. Ma la mamma non voleva che spendessero per lei. 111 Il Tomo, vedendo che Lucia lo guardava di soppiatto, col mento sul seno, rallentava il [...]

[...] vedeva altro che la finestra di rimpetto, nera dalla pioggia, o qualche vicino che tornava a casa, sotto il cappotto fradicio. Ma Pino il Tomo non [...]

[...] , poveretta, si metteva di mezzo, colle buone; ma era donna di poche parole, e non sapeva far altro che correre dall’una all’altra, colle 113 mani [...]

[...] nei capelli, balbettando: – Per carità! per carità! – Ma le donne non le davano retta nemmeno, piantandosi le unghie sulla faccia, dopo che la Rossa [...]

[...] . E alla sorella che strillava e si strappava i capelli, Santo per rabbonirla tornava a dire: – Cosa vuoi che ci faccia, ora ch’è mia moglie? Ma ti [...]

[...] maritarsi: perchè è vero che non aveva un mestiere, ma era un pezzo di giovanotto fatto senza risparmio, e bello come san Vito in carne e in ossa [...]

[...] sarei contento – diceva il Tomo. Ma pensava agli occhi neri di Lucia, che lo cercavano di sotto all’impannata della finestra, e ai fianchi della [...]

[...] , sulla schiena, e la più grandicella per mano. Ma gli altri tre però era costretta lasciarli a casa, a far disperare la cognata. Quella della bisaccia [...]

[...] danno. Ma se no, mi mettono in mezzo a una strada. La mamma, poveretta, non sapeva che rispondere, e stava a sentirla, seduta accanto al letto [...]

[...] medicine; ma curatolo Vito era un povero diavolo che campava su di quel po’ di mandra, e il ragazzo 117 lo teneva proprio per carità, chè quelle quattro [...]

[...] ed urlando. Ci volevano proprio quelle legnate per Carmenio, colle ossa che gli aveva già rotte la terzana! Ma gli pagava forse il danno al vicino [...]

[...] ? Mi colse a tradimento, là, sotto il pietrone! – Ma tant’è dovette far fagotto su due piedi, dir addio al credito di due onze che ci aveva con 119 [...]

[...] o tre anni ci avrebbe avuto un gruzzoletto, e poteva «andare al mondo», se il Signore la chiamava. Brasi da quell’orecchio non ci sentiva. Ma gli [...]

[...] quanta carne mettevano al fuoco. Era ricco, sì, ma sapeva quel che ci vuole a far la roba, e litigava tutto il giorno con sua moglie, la quale aveva [...]

[...] strillando in falsetto: – Vattene in cucina; levati di qua, sciamannona! paneperso! Lucia andava a piangere nel cantuccio del forno, ma Brasi la consolava [...]

[...] tacevano entrambi, e udiva il fiato grosso di lui, e il gorgogliare del vino. Ma pure mise un grido soffocato, cacciandosi indietro tutta tremante [...]

[...] sembrava che Brasi le avesse suggellato sulla bocca la promessa di sposarla. Ma lui non ne parlava neppure, e se la ragazza gli toccava quel tasto [...]

[...] stesso. Ora voi state per conto vostro ed io per conto mio; ma quando ci sposeremo, saremo una cosa sola. – Una bella cosa saremo! Poi non siamo fatti [...]

[...] voluto. E son qui tutto per voi; ma senza parlar di quella cosa. – No! Non ne mangio di quel pane! lasciatemi stare, e non mi guardate più! Ora [...]

[...] di guadagnarsi il pane come poteva. Povertà non è peccato. Ma Lucia si faceva rossa, o pallida, o le si gonfiavano gli occhi di pianto, e si [...]

[...] : – Davvero, mastro Brasi? Mi volete ancora bene? – Sì, sì, ve ne vorrei! rispondeva Brasi colla mano sulla coscienza. Ma che colpa ci ho se non son ricco [...]

[...] , il fratello, udì la cosa in piazza qualche mese dopo. E corse dalla moglie trafelato. Poveri erano sempre stati, ma onorati. La Rossa allibì [...]

[...] anch’essa, e corse dalla cognata tutta sottosopra, che non poteva spiccicar parola. Ma quando tornò a casa da suo marito, era tutt’altra, serena e colle [...]

[...] , col capo appoggiato allo stipite; ma vedendolo allontanare passo passo, che si perdeva nella notte, aveva una gran voglia di corrergli dietro, di [...]

[...] cominciò a parlare, ma non si capiva quello che dicesse, e brancolava pel letto colle mani scarne. – Mamma! mamma! cosa volete? – domandava Carmenio [...]

[...] – ditelo a me che son qui con voi! Ma la mamma non rispondeva. Dimenava il capo anzi, come volesse dir no! no! non voleva. Il ragazzo le mise la [...]

[...] ! Aprì l’uscio per chiamare quelli della mandra dei fichidindia. Ma nessuno l’udiva. Dappertutto era un chiarore denso; sulla costa, nel vallone [...]

[...] sorvegliare che il prossimo non rubi loro il tempo e il denaro della giornata. Ma se avete a far con essi, vi uncinano nome e cognome, e chi vi [...]

[...] se la raccolta viene magra, il mezzadro è certo di non prender nulla, e andarsene via con la falce sotto l’ascella. Ma l’andarsene in tal modo è [...]

[...] casata di don Piddu, che fra poco ci fanno il pignoramento? Don Giovannino non badava alla dote. Ma il disonore del pignoramento poi era un altro par [...]

[...] fossero già grandi. Quando venne il fuoco da Mongibello, e distrusse vigne e oliveti, chi aveva braccia da lavorare almeno non moriva di fame. Ma i [...]

[...] potevano rubargli più nulla i suoi garzoni. Ma lo fece chiamare il giudice, e lo mandò a farsi santo per forza, onde non desse il cattivo esempio [...]

[...] campagna a guastar la festa. La porta del convento era chiusa per tutti, ma i giovanotti che avevano da spendere, appena era notte, sgusciavano fuori e [...]

[...] gendarmi, in un mare di sangue. – Tu! tu! balbettava. Ella tremava tutta, la scellerata, ma non rispondeva. Poi cadde sui ginocchi, colle mani giunte [...]

[...] come se gli leggesse in faccia il parricidio. Allora egli fuggì via colle mani nei capelli. Ma il confessore che gli consigliava di offrire a Dio [...]

[...] sanguinante al martello. Ma il peggio avvenne appena cadde il figliolo del notaio, un ragazzo di undici anni, biondo come l’oro, non si sa come [...]

[...] delle pietre per schiacciarli tutti. Ma nessuno si mosse. Le donne strillavano e si strappavano i capelli. Ormai gli uomini, neri e colle barbe [...]

[...] . Arrivederci! – Quando? – Non lo so. Ma non addio. Ed egli la vide porgere le labbra all’uomo che era venuto ad incontrarla 166 nella barchetta. E nella [...]

[...] i campi. Aspettatemi. Non vi fate scorgere, o sono perduta». Era d’autunno ancora, ma pioveva e tirava vento come d’inverno. Egli nascosto dietro [...]

[...] sfuggisse l’altro. Al momento di lasciarlo pianse tutte le sue lagrime che egli bevve avidamente; ma partì. Chissà quante volte si rammentano [...]

[...] della magnolia. Come batteva forte il cuore a lui! come era squisita e trepidante la gioia di quel momento! Ma allorchè si rividero l’indomani non [...]

Serao Matilde
Il ventre di Napoli
4 1884 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 56 occorrenze

[...] seccata con racconti di miserie. Ma il governo doveva sapere l'altra parte: il governo a cui arriva la statistica della mortalità e quella dei delitti [...]

[...] siete ministro? * ** Vi avranno fatto vedere una, due, tre strade dei quartieri bassi e ne avete avuto orrore. Ma non avete visto tutto; i [...]

[...] differenza — molto più strette dei Mercanti, 5 ma egualmente sporche e oscure; e ognuna puzza in un modo diverso: di cuoio vecchio, di piombo fuso, di [...]

[...] , venendo in carrozza, dalla ferrovia, ma si esce subito alla Marina. Al diavolo la poesia e il dramma! In sezione Mercato, niuna strada è pulita [...]

[...] bene, ma la miseria del lavoratore, la miseria dell'operaio, la miseria di colui che fatica quattordici ore al giorno. Questo lavoratore [...]

[...] Capodimonte, un falansterio di case operaie, chiare, pulite, strettine, ma infine igieniche: per quanto restringesse i prezzi, non potette dare i suoi [...]

[...] mese, ma sembra loro una fortuna. Ma sono poche: tutto il resto della immensa classe povera femminile si dà al servizio. La serva napoletana si [...]

[...] . Queste serve trovano anche il tempo di dar latte a un bimbo, di far la calza; ma sono, esseri mostruosi, la pietà è uguale alla ripugnanza che [...]

[...] verissimo: fanno schifo, talvolta. Ma chi tanto ama la plastica, dovrebbe entrare nel segreto di quelle esistenze, che sono un poema di martirio [...]

[...] realtà, delle piccole serve e che guadagnano cinque soldi la settimana! Ma, per lo più, queste creature restano a casa o nella strada, tutto il [...]

[...] pasta densa, che si brucia, ma non si cuoce, cariche di pomidoro quasi crudo, di aglio, di pepe, di origano: queste pizze, tagliate in tanti [...]

[...] gialla con molto pepe; o una minestra di fagiolini verdi, conditi col pomidoro; o una minestra di patate cotte nel pomidoro. Ma per lo più [...]

[...] di frutta: ma non spende mai più di un soldo alla volta. A Napoli, con un soldo, si hanno sei peruzze, un po' bacate, ma non importa; si ha [...]

[...] grandi feste — ma è di maiale o di agnello. Brodo di carne? — Il popolo napoletano, lo ignora. Vino? — Alla domenica, qualche volta: bianco [...]

[...] quartieri, fecero 34 delle processioni, piangendo, gridando, in un tenebrore lugubre. Nel cholera 1873, più mite certo, ma sempre vivissimo nei [...]

[...] , con un paio di ceri innanzi, ce ne sono a ogni angolo di strada, nei quartieri popolari, in certe tali feste. Li fanno i bimbi, è vero: ma le [...]

[...] gratificano di vecchio dispettoso, vecchio impertinente, faccia verde, quelle sono la superstizione evidente, nevvero? Ma il buon popolo napoletano [...]

[...] Pantaleone protegge le ragazze, ma in diverso modo: dà loro i numeri al lotto, perchè si facciano la dote e si possano maritare. Nove sere bisogna [...]

[...] allucinazioni e cadono in convulsioni. Alcune affermano di aver visto e di aver udito, alla nona sera: ma che mancò loro la fede e il miracolo non [...]

[...] delusione è profonda, la desolazione non ha limiti: ma alla domenica mattina la fantasia rimbalza, rinfrancata, il sogno settimanale ricomincia [...]

[...] non far più la serva; ma tutte le serve, di tutti i piani, giuocano, tanto la cameriera del primo che ha venti franchi il mese, quanto la [...]

[...] * ** Ma non credete che il male rimanga nelle classi popolari. No, no, esso ascende, assale le classi medie, s'intromette in tutte le borghesie, in [...]

[...] riequilibrare, dove ci è una rovina finanziaria celata ma imminente, dove ci è un desiderio che ha tutte le condizioni dell'impossibilità, dove la durezza [...]

[...] ammalati, non possono resistere e si recano all'Impresa, in una stretta strada fra la via Pignatelli e la via di Santa Chiara. Ma tutte le serve, le [...]

[...] ! — Sissantanove! — Quarantaroie! — Otto! — Sittantacinche! Silenzio universale: tutti impallidiscono. * ** Ma come tutti i sogni troppo [...]

[...] sognato un morto? - quarantasette - ma parlava - allora quarantotto - e piangeva - sessantacinque 56 - il che vi ha fatto paura - novanta. Un [...]

[...] e vedere a che corrisponde di oltraggioso quel numero. 58 * ** La cabala esiste più per le classi superiori che per le inferiori: ma essa [...]

[...] dànno, nelle quarte pagine, la fortuna a chi paga le dieci lire. Ma qualche cosa vi trapela: il tal signore sa i numeri, lo aspettano nella strada [...]

[...] credere a delle macerazioni crudeli e che vive alle spalle di coloro che lo venerano. Ma, dalla casa borghese, per mezzo della cameriera, del [...]

[...] dei guadagni piccoli, ma insperati, vi fa degli adepti e finisce per camminare nelle vie, circondato sempre da quattro o cinque persone che lo [...]

[...] corteggiano e studiano tutte le sue parole. * ** Ma il grande aiutatore del popolo, la provvidenza del popolo, la sua fede, la sua credenza [...]

[...] perduto. Il monaco che ha solamente fatto prender un ambo, ha speranza di viver quieto: ma colui che ha dato tre numeri e sono usciti tutti tre, stia [...]

[...] persone ma esse non compaiono, hanno i loro agenti. Il popolano ha una cieca fede in questi tenitori di gioco piccolo: ma bene spesso, nel [...]

[...] si fanno più pegni al Monte di Pietà; che in questi tre giorni le agenzie private di pegni sono affollatissime; che in questi tre giorni, ma [...]

[...] credenza. Prima di andarci esita molto, ha paura e vergogna, ma visto che non può fare diversamente, si decide. Donna Carmela è una donna grassa [...]

[...] , coperte di 68 toletta rossa, ricama in oro sul velluto: infine una professione per la forma, che la lascia godere di lunghi ozii; ma la sua vera [...]

[...] istituto di misericordia; ma sono speculazioni debitamente autorizzate e viventi con capitali proprii. Per lo più sono esercitate da donne [...]

[...] impegnatrici, più astute e più calcolatrici, impegnano di nuovo, ma al Banco, gli oggetti di oro e di valore, guadagnandoci ancora, poichè il Banco [...]

[...] dà onestamente il terzo del valore ed esse neppure il quinto: così aumentano i loro capitali e mettono gli oggetti al sicuro. Ma perchè — si [...]

[...] colline. In tutte le città civili, queste mandre di bestie utili ma sporche e puzzolenti, queste 79 vacche non si vedono per le vie: il latte si [...]

[...] mercato continuo. Ci sono le botteghe, ma tutto si vende nella via; i marciapiedi sono scomparsi, chi li ha mai visti? I maccheroni, gli erbaggi [...]

[...] mattina il tonno va a ventisei soldi e il pescivendolo grida il prezzo con orgoglio: ma, come la sera arriva, per il declinare dell'ora e della [...]

[...] bevitori, nella via. I luciani sopportano che il tram passi per la loro via, ma ci bestemmiano contro, spesso e volontieri, poichè è una usurpazione [...]

[...] , mentre il figlio era all'ospedale. Ma Santa Lucia, tutta pittoresca, resta sempre fuori delle leggi d'edilizia e d'igiene: è un borgo [...]

[...] fortificato. Forse il colera non vi avrà fatto strage: vi è il mare e vi è il sole. Ma che mare nero, untuoso! Ma qual putrefazione non illumina quel [...]

[...] all'uno e all'altro, che giusto a due passi da via Roma, vi sia il Chiostro di San Tommaso d'Aquino, dove non ci sono più monaci, ma che è un [...]

[...] e le sue case brulicanti di poveri e d'infelici. Ma in realtà è molto triste, molto crudele che tutto questo esista ancora, e che creature [...]

[...] età il ricordo dell'Annunziata scompare e questa madre fittizia acquista realmente una figliuola. * ** Ma vi è di più: una madre ha cinque figli [...]

[...] ; ma la pia madre, portando al collo il fazzoletto nero che è tutto il suo lutto, compie il voto, lagrimando. Così, a poco a poco, la creatura [...]

[...] lavoro ha un bambino, ma non ha latte. Vi è sempre un'amica o una vicina o qualunque estranea 92 pietosa che offre il suo latte; ne allatterà due [...]

[...] , un'amica teneva il bimbo; ma veniva a portarglielo, da molto lontano, per farlo succhiare, sudando sotto il sole, con quel bimbo pesante in collo [...]

[...] . L'intervista accadeva sul pianerottolo o in cucina: e accadevano questi piccoli dialoghi: — S'è stato coieto almeno? — Coieto si, ma tene sempe [...]

[...] una volta suo figlio. * ** È naturale che il popolo non possa fare carità di denaro al più povero di lui, non avendone: ma si vedono e si [...]

[...] , che non le squartassero il marito. L'idea della morte la sopportava, ma l'autopsia la esasperava. * ** Nessuna donna che, mangi, nella strada [...]

[...] con un po' di formaggio piccante, ma la sua vicina, poverissima, non aveva che dei tozzi di pane secco, duro. Allora quella meno povera [...]

[...] scalini e sgravò nella strada. Il tumulto fu grande: ella taceva, ma per pietà, per commozione molte altre donne strillavano e piangevano. E in [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. II) / Vergini bionde (macchie sarde)
19 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 52 occorrenze

[...] questi paesi cercandoli. Ma intanto io li trattengo qui, mentre tutte queste belle ragazze saranno stanche, Dio sa come. Mi compatiscano, a [...]

[...] tocca di battezzare il marmocchio, che, per mia disgrazia, annualmente mi regala mia moglie; il mese scorso, fu il settimo; ma se dura così [...]

[...] l’aiuta, soggiunse don Zua. — Fino a un certo punto io sto con lei, santo Dio; ma anche il cielo si stancherà della intemperanza di mia moglie [...]

[...] modo, che voleva dire: non lo sono, ma vorrei esserlo tanto volentieri! — Non è sposo, aggiunse ammiccando Pietro; ma c’è temporale in aria, e [...]

[...] S. Mauro, che esaudisse il suo voto più ardente, che gli concedesse Boella. Anche Boella pregò; ma le sue preghiere erano ferventi come quelle di [...]

[...] ragazze stupende di tutta la Sardegna. Più in fondo, nella pianura c’era la fiera del bestiame. Ma quella era una vera battaglia! Chi si poteva [...]

[...] , augurandosi di vedersi l'anno venturo. Ce ne era qualcuno che spingeva la commozione fino alle lagrime, ma lo sapeva zia Nannedda, la nuorese che vendeva [...]

[...] nome, sposare la più ricca ereditiera del circondario, e finalmente aveva finto di lasciarsi vincere; ma ad un patto; che egli sarebbe tornato [...]

[...] parsa una bizzarria giovanile, e null’altro. Ma in fondo in fondo Boella non la pensava così; era la superbia di ragazza viziata, che le faceva [...]

[...] amore, era vero; ma che? per questo se lo avrebbe dovuto lasciar scappare? l’amore sarebbe venuto poi, convivendo assieme; non era l’amore che [...]

[...] una pitocca, e perciò non aveva paura della miseria; ma appunto per questo poteva e doveva aspirare ad un nome che facesse dimenticare la sua [...]

[...] all’uscita dalla messa! Ma perdevano il tempo nell’essere superbe loro, i mariti erano rari, gli anni passavano, e le rughe crescevano; e non [...]

[...] avrebbero voluto dire un’avemaria nella chiesa di Sorgono; ma la dichiarazione di Barracca fece cambiar loro di opinione. La comitiva attraversò il paese [...]

[...] mezza entravano in Tiana che era già immerso nel sonno; ma la casa di zio Peppe Lidone era aperta a tutte le ore. Egli, il buon patriarca, questa [...]

[...] qualche cosa; ma non ne aveva voluto sentire neanche la proposta, perchè quando lo inforcava era sicuro del fatto suo. Si cenò allegramente e [...]

[...] il Rettore le aveva predicate, più di mille volte, queste cose! Ma sì che i cavalieri davano ascolto al Rettore! andavano in chiesa per [...]

[...] se era diventato matto rimettesse la testa a partito, che quella ragazza era una.... Ma dite voi, comà, se eran cose da dire, calunniare una [...]

[...] , buon’anima; ma quello poi no; era onesta come nostra signora del Rosario! — Oh è certo che i fratelli non se la potranno portare in santa pace [...]

[...] dame ce ne sarebbe da scrivere un libro più grosso del breviario di prete Ignazio. Ma ora son cose passate, ed a me non interessa punto di [...]

[...] stia con noi, non voglio avere da questionare con loro, io. — Ma vi pare? ho mangiato anch’io pane di sette forni, come si dice. — Delle volte [...]

[...] senza volerlo.... — Ma che? mi prendete per una bambina? state, state pur tranquilla; come se l’aveste raccontato al muro. — In buon’ora. E zia [...]

[...] maestro elementare. Il suo corpo ed il suo spirito, abituati alla vita libera della campagna, soffrivano in quella volontaria prigionia, ma la sua [...]

[...] . Ma era quello un fare da zitella fidanzata? chi si era mai vista andare ai balli, senza che ci fosse lo sposo? A che tempi si era venuti [...]

[...] , ora che avete nominato Bambarru, disse zio Taneddu, mi viene in mente il suo padrone. — Che? — Che? — Ma stia tra noi, veh! perchè non ne [...]

[...] uscito pacificamente per la stessa via. — Ma, e chi l’ha visto? chiese zio Pasquale, non potendosi convincere di quanto aveva sentito dire. — Chi [...]

[...] Mamojada. — A far che? chiese zio Pasquale. — A far che? ma non sapete che quello lì, adesso, prende belle migliaia di scudi dalla massa, e con [...]

[...] l’amavo tanto! Ma perchè tradirmi così vilmente, perchè lusingarmi, perchè farmi vivere nella speranza del suo amore? Oh, donna vile, quanto t’amai [...]

[...] un cuore come il suo; Dio castigherà la cattiva azione e premierà la buona. — Dio! sempre Dio! ma chi è dunque questo Iddio che gode nel veder [...]

[...] ’ esaltare; ma vedi, adesso son ritornato tranquillo. Partiamo dunque, poiché vuoi così, è giusto che i miei compaesani, i miei congiunti, quei nobili [...]

[...] notizia non durò molto a propagarsi, e l’indomani tutto il paese lo sapeva. Lo seppe anche Boella; ma non se ne impensierì. Non ne morrà [...]

[...] amava; se un giorno gli aveva promesso di sposarlo, aveva avuto troppa fretta, e s’era lusingata perchè don Zua era nobile; ma poi ci aveva pensato [...]

[...] lui con qualche scusa, tentando di farlo parlare, di farlo uscire dal mutismo al quale s’era condannato; ma era fiato perduto! L’infelice viveva [...]

[...] , nel mentre che io vado a sellarlo, preparami la bisaccia, con un pò di pane e formaggio, e due bottiglie d’acquavite. — Ma, scusi, è diventato [...]

[...] poi non mi fermerebbe neanche Dio. — Ma lei morrà! — Morrò? disse don Zua con un sogghigno; femminuccia! credi dunque che io morrò perchè tira un [...]

[...] pò di vento, perchè la neve cade ghiacciata? ma non sai che io brucio, che dentro a me c’è un fuoco che mi divora, un fuoco che mi sosterrà fino [...]

[...] osservatore che poco prima avesse visto la foresta di Montemannu, coperta dalle nevi di dicembre, in quel quieto pallore dell’alba. Ma don Zua era [...]

[...] soddisfatto; ma tutto ciò con la più gran segretezza, perchè altrimenti l’evocazione non avrebbe avuto effetto, e le conseguenze del sortilegio [...]

[...] diceva che la vecchia, nel suo antro, nascondesse un tesoro; ma che c’era un diavolo incatenato per custodirlo, e guai a chi avesse osato di andarlo [...]

[...] , nobile signore: Dio lo rimuneri. — Ma se vi ho detto che ogni minuto per me è contato, che non ho tempo da perdere! — Eccolo servito, disse [...]

[...] infelice! ma per pietà, ditemi, voi con la vostra potenza, potreste scongiurare questo matrimonio? parlate! — Forse, rispose la maliarda con mistero [...]

[...] , ma.... Don Zua fece scorrere qualche altra moneta. — Sì, lei merita proprio d’essere ben servito, perchè è generoso come un re; però avrà il [...]

[...] lo aveva aiutato nello scoprire le belle forme della figlia di Marco Santoru; ma quel che lo aveva fermato di più era stato la dote di lei [...]

[...] pranzo, fece un tentativo di epitalamio; ma fu obbligato a ricacciarlo in gola, appunto perchè lo aveva prevenuto don Ciriaco, il quale dopo [...]

[...] in casa ci sono come la scopa; mentre se mi avesse dato retta.... ma, basta, non ne parliamo più, che è meglio.... però lei quel gran dolore non [...]

[...] lo avrebbe avuto! — Hai ragione, hai ragione da vendere; ma che vuoi trarne tu da un matto? allora io era matto; però mi servirà di lezione per [...]

[...] preoccupava interamente. Margherita cercò di trarlo un’altra volta da quel mutismo; ma perdette la fatica, Zua si ritirò d’umor nero, senza neanche [...]

[...] frenesia. Mancava poco alla mezzanotte; il cimitero era là, a due passi dal paese; ma don Zua non volle perdere tempo. Uscì senza far rumore per [...]

[...] tremavano, ed un sudore freddo gli rigava la fronte. Stette alquanto in forse pensando se dovesse tornare indietro; ma allora gli tornò in mente la [...]

[...] fossa era quasi scavata, e nell’oscuro della terra smossa, biancheggiò un teschio. Don Zua stese la mano per prenderlo; ma uno strano senso di [...]

[...] veder meglio l’ombra. La prima sua idea fu di fuggire; ma egli non aveva più il potere di muoversi; si sentiva inchiodato là, come una croce [...]

[...] gli altri poveri, che attendevano nella piazzetta, della casa di Marco Santoru. — Non so perchè; ma quell’uomo mi fa ribrezzo, disse zia Agata [...]

[...] riscaldava in una argomentazione teologica col rettore, il quale sarebbe andato molto volentieri a letto; ma che per salvare le convenienze [...]

Verga, Giovanni
Una peccatrice
10 1866 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga, a cura di Daria Motta - Interlinea edizioni 84 occorrenze

[...] contessa!... Anche Brusio era uno dei nostri compagni d'Università, buon giovanotto, alquanto discolo; ma, per quanto ci torturassimo il cervello, non [...]

[...] diceva esseri) si sono incontrati ed hanno finito per assorbire l'uno la vitalità dell'altro. Sono di quei misteri, che sembrano troppo reconditi ma [...]

[...] posare uno dei suoi raggi. Io non so come ciò avvenga, ma nessuno di noi tre, in quel punto, quando quel bel sole invernale animava quelle [...]

[...] un imbecille qualunque sotto il naso? – Ma quest'imbecille può anche essere un amante... e allora... – E allora ragion dippiù per ascoltare ciò [...]

[...] del soverchio, del suo amico. Egli non ha la superiorità d'ingegno di lui, ma molta maturità di giudizio, ciò che lo fa ragionare calmo ed [...]

[...] tipo, eroina, come impastocchiano gli sfaccendati nei romanzi... A ventiquattro (è desolante quello che dico, ma non è men vero) si è [...]

[...] passare almeno per uno scolare di primo anno? – Ti rispondo colle tue parole: Credo che abbi ragione almeno per metà; ma confessa che per [...]

[...] ? – gli domandò Pietro trionfante, buffandogli in faccia il fumo azzurrognolo del sigaro. – Ho guardato ma non ho visto, come il cieco della Bibbia [...]

[...] ... Ma guarda laggiù, imbecille!... – Che c'è? – Cospetto!... la signora che incontrammo l'altra volta alla Villa! – È vero. – Che donna [...]

[...] regolare, compassata, che direi statuaria, e che non invidio ai modelli dei pittori; ma ha occhio che affascina, e sorriso che seduce carezzando [...]

[...] non è, come il mio, debole e creta... E allora io l'amerei... un giorno, un'ora, ma l'amerei... Quanto alle altre donne, le amerò allorchè [...]

[...] leggiera tinta d'amarezza. – Destino! ecco la gran parola che gli uomini non sanno proferire più spesso, ma nella quale io son credente come un [...]

[...] , parlo da saggio... – Ed anche il merito delle azioni umane, in tal caso... E tu sei superstizioso in quest'idea? 20 – Al fanatismo! – Ma se [...]

[...] loro di contro. Questa volta uno sguardo della signora, incerto, quasi negligente, si fissò indolentemente, ma a lungo negli occhi ardenti di [...]

[...] ?... – Proprio lei!... Ma che diavolo!... Ne saresti innamorato?... – Mi credi forse pazzo da legare? – rispose Pietro con un sorriso che dissimulava [...]

[...] attenzioni di chi vuol fare la corte ad una signora. Ella sembrava appena badarvi; ma rispondeva qualche volta col suo solito sorriso grazioso [...]

[...] molto? – Cioè... non molto. Sono stata in sua casa due o tre volte. – Mi parli di lei... a lungo!... – Ella finge di scherzare, signorino, ma [...]

[...] ha lo sguardo troppo acceso per dissimulare che quello che dice, lo sente davvero. – Sì, è vero!... Ma se le giuro che l'adoro, colei [...]

[...] gli spilli!... – Ammirabile!... Avanti. – Dopo la toletta viene la colazione: ella ha l'affettazione di mangiare pochissimo, ma i suoi cibi [...]

[...] . La commedia fu applauditissima; ma Pietro non applaudì giammai, poichè soltanto alcuni squarci attrassero la sua attenzione; e in quegli [...]

[...] domestico a cercarlo al teatro, e ritornò dicendo che il teatro era chiuso da un pezzo, ma che sulla porta era avvenuta una rissa fra alcuni [...]

[...] separammo all'ingresso del teatro, e mi disse che andava subito a casa... Ma io non so nulla di risse... – Dio!... Dio mio!... – singhiozzò la [...]

[...] posava sugli occhi e sulle labbra, ma lentamente, con quel suo abbandono ch'era irresistibile, come se avesse voluto dare il tempo a tutte le [...]

[...] abbracciare suo figlio con tutta l'effusione di un cuore di madre; ma rimase senza osarlo, colle braccia aperte, dinanzi allo sguardo fosco ed [...]

[...] , ma evitando di inasprirlo; – grazie, signor Angiolini!... S'incamminarono verso casa; e la madre osservò sospirando che il figliuolo non le [...]

[...] del passato ma risoluto di ottenere quello che domandava, – ti chiedo perdono di quello che ho detto e fatto ieri... Ma ti prego di lasciarmi [...]

[...] . – Mio Dio!... che buio!... Ma dormono tutti in questa casa stassera!... Indi alcuni suoni, tratti così a caso dal pianoforte, quasi le dita [...]

[...] matto davvero... Ah!... ma non ha dunque nemmeno un pensiero per l'uomo ch'è pazzo per lei, questa donna?!!... E partì correndo, come un [...]

[...] emettere voci tronche, gemiti che si articolavano come parole, ma in mezzo ai quali risuonava sempre un grido, or come un singhiozzo, or come una [...]

[...] vale disperarsi per colei?... quali diritti 56 ne ho io?... Siamo uomini, perdio!... come dice Raimondo... Ma chi dice questo spesso è segno [...]

[...] passi per entrare nella bottega di tabacchi che precede l'ignobile sala da ballo, ma non ebbe la forza di farlo. L'istinto, l'abitudine piuttosto [...]

[...] ? – rispose sghignazzando il colosso. – Ma sai che qui sei in casa mia, e che se ti prendo fra l'indice ed il pollice ti stritolo?!... – S'è [...]

[...] le braccia sul petto, stendendo un passo in avanti e postandosi solidamente sulle sue gambe snelle ma nervose, come se aspettasse l'assalto [...]

[...] suolo umido e spazzato qualche volta dalle onde, prorompendo in lagrime amare, ardenti, ma non più disperate. Egli pianse a lungo: quel [...]

[...] Brusio!... Ma io voglio averli questi diritti che Dio m'ha dato, che in un istante di scoraggiamento io ho sconosciuto, ho ripudiato, ma che sento [...]

[...] una celebrità in erba dunque? – Sì, signora contessa: una celebrità che nasce, ma in mezzo ad una splendida aurora. Il suo dramma è stato [...]

[...] questo dramma come parto del suo ingegno, ma piuttosto... – Del cuore? – interruppe il giovane: – sì, signora! – Ella ha ragione: in un momento di [...]

[...] d'armata, e allora... ma allora soltanto... forse... io vi amerò come sento che amo in questo momento quell'uomo! – Signora! – esclamò l'ufficiale [...]

[...] appassire a furia di baci!... Ma ella non era sola!... quel giovane, quel soldato, sì giovane, sì bello, sì splendido! che le parlava sì da presso [...]

[...] spettatori; ma nel dubbio di ingannarmi sulla destinazione del suo prezioso regalo, poichè tali sogliono essere le ricompense dei commedianti [...]

[...] cuore voleavi vedere; ma quei puntini potevano anche nascondere, come spesso, il nulla. Se Narcisa gli avesse scritto semplicemente: Pietro, non [...]

[...] uccidete mio marito, ritrattatevi: egli non si sarebbe ritrattato, ma non avrebbe neanche fatto il passo che fece, rimandandole la lettera, come [...]

[...] intento!... Ma non sa questa donna quali lagrime stillino ancora queste memorie?!... Le due linee dicevano: «Se amassi una donna, come io e nessuno [...]

[...] sostanza: Io non mi ritratterò, ma posso assicurare la signora di Prato che non le ucciderò il marito: Se la contessa avesse avuto la bontà di [...]

[...] gran sale in zucca per capire che la contessa dev'essere contentissima dell'esito fortunatissimo di questo affare (poichè, scusi, ma la sua [...]

[...] scaricare la sua pistola contro il petto di vostro marito? 91 Il vecchietto rimase un momento confuso, come colpito da quella riflessione; ma [...]

[...] morisse... per me!... – Ella ha detto questo?! – esclamò Pietro quasi fuori di sè... – Ma sì! Diavolo... che c'è? Le reca sorpresa che una donna [...]

[...] . Nell'anticamera, ad un domestico che incontrò, la donna domandò se il signor Pietro Brusio era in casa. – Sì, signora; ma non è visibile, poichè [...]

[...]  è nel suo gabinetto di lavoro. Ditegli che c'è una signora che desidera parlargli. – Domando scusa, signora; ma la prego di avere la bontà di [...]

[...] foglie di quelle piante immobili nelle loro masse svariate. Il salotto era addobbato con lusso; ma quel pensiero tutto originale che avea disposto [...]

[...] , vestito del rigoroso abito nero, come se volesse dare a divedere di apprezzare tutto il valore della visita che riceveva; ancora pallido, ma di [...]

[...] l'incanto di quel sogno troppo bello per lui, esclamò, quasi impaziente, verso un testimonio che gli stava vicino, ma che però non si vedeva [...]

[...] prima, ma sorridendo cogli occhi e le labbra del suo sorriso inebbriante, con un movimento rapidissimo e quasi istintivo di grazia squisita, o di [...]

[...] ; ma gli parve un peccato, come gli era sembrato lo stringerle, di sfiorare coi suoi labbri quella pelle rasata. Dopo un momento di silenzio la [...]

[...] ... – Reciproci torti? – interruppe Pietro come trasognato. – I miei saranno più gravi; – rispose Narcisa, – ma ho la buona fede di confessarli e la [...]

[...] risoluzione di espiarli... E voi? – Io non me ne trovo che uno!... ma sì grande... che io non oso rammentarlo senza arrossire in faccia a voi... 98 [...]

[...] , quando paragonavo il suo stato a quello di coloro che mi amavano come lui ma che potevano dirmelo o almeno provarmelo, aspirare almeno ad un mio [...]

[...] essere terribile, divorante questa passione quando è giunta a tal grado;... mi pare ch'essa debba assorbire la vita in un bacio di fuoco... ma [...]

[...] severo e più diafano il colorito, veli dappertutto, e fiori, e un profumo appena sensibile, ma molle, delizioso: il profumo della sua pelle [...]

[...] ; qualche volta soltanto uscivamo in carrozza o a cavallo, ma sempre assieme. «A Catania noi seguitammo ancora due mesi questa vita incantata [...]

[...] nel mio appartamento. Presi un libro a caso, ma non potei leggerlo. «Verso le tre udii finalmente la carrozza che rientrava sotto il portone, e [...]

[...] i passi di lui sulla scala. Ma egli non venne a cercarmi. «Divorata dall'impazienza, suonai per domandare di lui. «– Il signore è ritornato [...]

[...] , – mi rispose la mia cameriera, – ma è rientrato quasi subito nelle sue stanze. «Non era venuto almeno, come faceva ogni sera, a darmi il bacio [...]

[...] della buona notte. 111 «Ebbi un istante il pensiero d'andare da lui, ma lo soffocai, colle mie lagrime, fra i guanciali. «L'indomani [...]

[...] . Le lagrime che solcarono le mie guancie mi tradirono. «– Ma che hai dunque? – esclamò Pietro fermandosi, vivamente commosso, e [...]

[...] tremante, dominando a stento la sua emozione. Non ti adoro come sei degna di essere adorata?!... Amarti ancora!.. ma ogni giorno che passa è un [...]

[...] !... tu puoi farmi felice con questa parola... «– Ma sei pazza... calmati, amor mio... «– Oh no! te lo chiedo ginocchioni... promettimi [...]

[...] ! Narcisa... Io non so quello che tu abbi stasera; ma se ciò può farti piacere quantunque io senta tutta l'inutilità di tale promessa... se ciò può [...]

[...] fargli bella la vita, per fargli sentire tutte le infinite percezioni di questo amore colle pulsazioni violente delle sue arterie... ma Pietro [...]

[...] le sue, fissandomi sempre del suo sguardo, che avea tutta l'espressione d'allora... Ma ciò non è durato sempre!... sempre!... a dissetarmi di [...]

[...] passato che idolatravo; infine non potei più frenare i singhiozzi. «Pietro si fermò in mezzo alla strada, commosso profondamente, ma non [...]

[...] ... è colla più viva commozione, colla più profonda riconoscenza anche, che io rammento questi sei mesi d'amore... Ma perchè quest'amore [...]

[...] , ed ho indugiato. Tentai di 120 lavorare per adempiere in parte agli obblighi impostimi, ma ti confesso che nulla mi è riuscito... Mia madre [...]

[...] sacrifizio che gli facevo, ma mi allontanai di un passo, supplicandolo colle mani giunte di non farlo. «Temevo di perdere la forza della mia [...]

[...] in silenzio, spalancando gli occhi per dissimularne le lagrime. Vidi lo sforzo ch'egli faceva per contenersi, baciandomi sulle labbra; ma quel [...]

[...] sventura che mi percuoteva. «Egli non ebbe una parola, non una sola parola che alludesse alla nostra separazione; ma neanche un'altra che la [...]

[...] ... Anch'io ho sentito ciò altravolta; ma qui, in questi ultimi giorni, questi luoghi io li ho amati nei loro minimi particolari; forse perchè mi è [...]

[...] osavo immergermi per timore di perdervi la ragione o di perdervi l'illusione... È duro, è crudele quello che dico... ma tu hai mente per [...]

[...] !... Dio! Dio mio!... «L'ho udito! sì, la sua voce istessa... che ordinava i cavalli per domani... 137 «Oh, quest'uomo!... quest'uomo!... «Ma io [...]

[...] l'amo!... ma io l'adoro... come egli si spaventerebbe a provarlo, se lo potesse, quest'uomo che mi fugge!... che ha il cuore morto per me!... «Che [...]

[...] dover godere di più con quei suoni tratti da te... La sua pupilla era prodigiosamente dilatata; ma lo fissava ancora coi raggi più vivi del [...]

[...] . – Suonami il valtzer... il Bacio... fammi contenta... Pietro esitava. – Ma che hai? Dio mio! sei pallida da far paura... – È nulla, ti dico... è [...]

[...] soltanto la forza di bagnare di pianto le sue mani che si teneva alle labbra, gridò singhiozzando: – Ma salvala, Raimondo!... fratello mio!... Non [...]

[...] dilatato quasi al pari di quello di lei. – Ma parti, disgraziato! – gli gridò Raimondo tentando strapparlo a quell'amplesso di morte; – non [...]

Capuana Luigi
Riricchia (commediola paesana)
30 1912 - Provenienza testo: Scansione Emeroteca Braidense, txt Fondazione Verga 14 occorrenze

[...] ceto di persone. 223 LA GNÀ PAOLA. Certe volte, il bisogno... DON MICIO. Sissignora! Ho dovuto cascarvi anch'io. Ma questo che significa? Che la [...]

[...] legge è fatta per gli sciocchi. MASTRO COSIMO. La legge l'ha fatta Dio! E dovremmo rispettarla tutti. DON MICIO. Ma che Dio! La fanno i deputati [...]

[...] chilo! MASTRO COSIMO. Non è per l'interesse, ma per la soddisfazione... LA GNÀ PAOLA (interrompendolo). Già, di cuocersi la tigna al sole e di [...]

[...] gentaglia. Ma noi, per grazia di Dio... quel che è giusti, secondo le nostre forze. Suo zio, mio fratello Mastro Cosimo, è stato per Riricchia, ed è [...]

[...] espressioni in bocca di una ragazza! Voi ridete, don Micio; ma chi non la conosce e la sente, che può pensare? DON MICIO. L'onestà si legge in fronte [...]

[...] , provvisoriamente. Se poi entra nelle Guardie di finanza... LA GNÀ PAOLA. Con tua sorella non c'è da fidarsi. Canta, ride... ma poi fa sempre a [...]

[...] ?... Ma io, in quanto a voler bene con sincerità, mi sento cento volte meglio di lui! RIRICCHIA. E dunque lascialo andare! TESTACCIA. Parlo perchè [...]

[...] cacciatori, e tornano a casa così con la carniera ripiena, senza aver sparato neppure un colpo. MASTRO COSIMO. Oh, no, non sono di questi! Ma oggi [...]

[...] Testaccia. E' impazzito il vostro scrivano! Sangue di qua!... Sangue di là! Si mordeva le mani. Io non volevo dargli retta. Ma quando mi disse: - Badate [...]

[...] (risponde di sì con la testa). DON MICIO. Rispondete. Dunque non ve n'eravate mai accorta? Mai? RIRICCHIA. Sì, don Micio. Ma dicevo: È impossibile che [...]

[...] ! Altrimenti m'impicco... mi butto in un pozzo! DON MICIO. Ma perchè... RIRICCHIA. Perchè... nessuno può più volermi bene! DON MICIO. E io? E io [...]

[...] ! DON MICIO. Sento scoppiarmi il cuore!... Ma come? Pensate alla morte... e siete così tranquilla? RIRICCHIA. Quando una è decisa! DON MICIO. E non lo [...]

[...] tra capelli, come chi non sa che risoluzione prendere). Ma che! Ma che! In questo mondo c'è rimedio a tutto! Non vi perdete d'animo! E venite [...]

[...] ). LA GNÀ PAOLA (fuori di sè dalla contentezza, dà il piatto a Mastro Cosimo, e abbraccia Riricchia). Che fortuna, figlia mia! MASTRO COSIMO. Ma queste [...]

Capuana Luigi
Il piccolo archivio
20 1886 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 6 occorrenze

[...] tutte e due. MARIA. Non mi avete neppure domandato se sto bene.... FEDERICO. Siete la salute in persona!.. MARIA. Pare, ma vengo dal dentista [...]

[...] accesso di febbre. MARIA. È poi vero che i leoni hanno la febbre? FEDERICO. Dicono. Ma chi gli ha tastato il polso?... E siete venuta. Su dunque [...]

[...] cuore? Dev’essere interessantissimo. FEDERICO. Siete in vena di ridere.... Ma, badate: io vi ho parlato con tutta la serietà possibile; non vi [...]

[...] persuadersi, diceva, in che modo ella potesse ingannare suo marito, un marito che l’adorava!.. Una cosa lusinghierissima per me, ma che mi seccava un pò [...]

[...] affettuosissima; troppo! L’ho rimpianta, ma non 1’ha saputo mai! MARIA. Pari e patta. FEDERICO. Nastro contemporaneo. Una marchesa, un vero [...]

[...] può guarire; ma il cinismo... FEDERICO. Sono un cinico? Io? MARIA. Se c’è una parola che significhi qualcosa di peggio, suggeritemela; ve la dirò [...]