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Giacosa Giuseppe
Novelle e paesi valdostani
6 1886 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 354 occorrenze

[...] il sacco dell'avena ed impugnate le redini alzava il piede per salire a cassetta, le quattro brenne braveggiavano e s'inalberavano come cavalli [...]

[...] per la viuzza, mentre egli, un piede sul montatoio ed uno in aria, lanciava voltandosi indietro con spavalda noncuranza, un ultimo lazzo allo [...]

[...] vi s'era arricchito ed impinguato. — Era un grosso omaccione 6 dal lardo cadente, pallido per vizio cardiaco e lento come un pachiderma. Un [...]

[...] alla dignità di albergatore e mastro di Posta. In sua vita, aveva fatto due cose buone: molti quattrini ed una bella ed abbondante figliuola [...]

[...] dal nulla, il nome di Pèro [Pietro] non s'era mai potuto nobilitare con un sour, ed era somma grazia se negli ultimi anni, più la pancia che la [...]

[...] , questi ebbe da soura Gin otto giorni di paga ed il congedo immediato. Barba Gris attribuiva quelle cortesie a saggezza amministrativa: Giac [...]

[...] caffettiere e tabaccaio del luogo, venne dall'oste a confidargli come qualmente una sua nipote ed erede, si fosse innamorata di Giac, e lo [...]

[...] , pensato, furbo, dove non era altra parola che d'affari, vibrava una passione ardente, disposta egualmente a concessioni immediate ed a lunghe [...]

[...] l'asma cardiaco, Barba Gris sentì irrompere in cortile il vetturone, alla furia composta dei cavalli e al rullo sordo ed eguale delle ruote 14 lo [...]

[...] forestieri. La gentaccia mal pagante della postale, appena scesa di carrozza, si sperdeva qua e là, volta alle case ed ai traffichi, la signoria della [...]

[...] alpina, della quale era gelosissimo; di più i frodatori cacciano purchessia, senza discrezione nè discernimento, ed al Re premeva non si [...]

[...] molti Svizzeri avrebbero lautamente pagato un maschio ed una femmina vivi, per trapiantarne la razza e farla allignare nelle proprie montagne. Ne [...]

[...] feritore ed il ferito andavano insieme alla bettola, si puntellavano a vicenda tornandone briachi e sapevano tutti e due che alla prima salita in [...]

[...] montagna guai trovarsi a tiro. Morto il Re, nei primi mesi fu una cuccagna generale di cacciatori ed uno sterminio di stambecchi e camosci. Un giorno [...]

[...] si sviluppa in 24 forma di un anfiteatro vastissimo del quale i punti estremi sono la Becca di Nona ed il Monte Emilius da un lato e dall'altro [...]

[...] ed alle foreste della valle. Tali anfiteatri si incontrano spesso nelle Alpi, ma sogliono per lo più aprirsi a valle in un basso orizzonte di [...]

[...] . Il colore quieto ed eguale, che addolcisce l'asprezza delle linee sembra impedirvi ogni moto violento. Le case basse dal largo tetto sporgente [...]

[...] mostrano sporgenze e le nevi mute di riflessi paiono immensi guanciali morbidissimi. Ma al sole essa si agita ed assume una sembianza corrucciata e [...]

[...] fino alla valle. Là certo i camosci, e dovevano essere in molti, si erano nascosti in una gran rovina di massi enormi ed il loro si confondeva [...]

[...] gagliardo ed impaurito stambecco e le sue pareti liscie ed incrostate di ghiaccio non davano presa a discenderlo. I due camminavano in silenzio, lo [...]

[...] , tentò un passo verso il compagno e rotolò a terra. Le guardie, fatto il colpo, erano scomparse. Balmet si precipitò verso il Rosso. Era vivo ed in [...]

[...] ! i porci! i porci! Due grossi pallettoni lo avevano colpito all'avambraccio sinistro ed alla coscia sinistra ed erano usciti tutti e due, quello [...]

[...] meno assiduamente percossi dal sole, un filo d'acqua tardivo e stantìo gocciolava miseramente con intermittenze di singhiozzo, ed alla prima [...]

[...] era sparita ed un'erbetta minuscola e tenerissima luccicava al sole. Il Rosso rimaneva immobile, le gambe distese sull'erba, la schiena [...]

[...] gente cui non parlava da anni. Nel suo monologo silenzioso chiamava: Quel buon 31 Pietro, quel buon Stefano; un Pietro ed uno Stefano che [...]

[...] l'avevano richiesto d'aiuto per ficcargliela alle guardie; ed egli non aveva mai rinculato. Era un buon diavolaccio in fin dei conti, e colla sua forza [...]

[...] un altro sarebbe stato ben più prepotente e manesco di lui. Ma poi veniva la pagina del passivo, ed i pugni ed i calci menati senza misericordia [...]

[...] rami verdi scuri degli abeti lontani prendevano un fuggevole riflesso argentino che li lasciava più scuri ed immobili, i fieni diventavano [...]

[...] grigi un istante curvandosi, e si risollevavano più rigogliosi, ed il soffio passava e saliva sempre rapidissimo. Gli abeti più vicini agitarono le [...]

[...] di soccorsi, era giunto a dimenticare il suo stato presente ed il dolore delle piaghe, e gli pareva di essere egli sano e disposto, che 34 [...]

[...] roccia, o sotto la neve, e di venir poi la notte caricarli sul ciuco ed a tirarne e serbarne tutto il profitto? Anche respingendola, quell'idea lo [...]

[...] voci ed i passi dei giungenti, guardava 35 intensamente qua e là tremando per l'imminenza della gran gioia. Che grido avrebbe mandato a vederli [...]

[...] dal burrone gli era giunto il rumore di pietre smosse e rotolanti. Guardò di nuovo. Due dei camosci erano scomparsi ed un uomo, il Balmet di [...]

[...] senza nome, fremeva, taceva sfinito, ricominciava più feroce, finchè gli urli tornarono grida umane, e le grida lamenti acutissimi, ed i lamenti [...]

[...] lavoro seguiva là dentro! Sentiva tutti i nervi stirarsi, irrigidirsi, poi riallentarsi come corde spezzate, ed una irrequietudine invincibile ed [...]

[...] un senso torpido di gravezza gli davano bisogno di muoversi e gli impedivano ogni movimento. La mattinata fu serena ed il meriggio cocente. Il [...]

[...] aveva preso per tutte le membra, non soffriva più che di sete, perchè l'acquavite non faceva che stimolarlo ed egli aveva finito di raspare [...]

[...] levarlo di là, li avrebbe pregati di lasciarlo solo così com'era ed immobile. Verso l'ora del tramonto qualche leggiera nuvola spuntò dalla parte del [...]

[...] , 39 di non si muovere, che c'era lui, che con un soffio avrebbe sbarazzato il cielo tornandolo pulito come uno specchio. La lotta fu lunga ed [...]

[...] velato ed il Rosso chiuse gli occhi; morto. Il cielo s'abbassò fino a toccarlo! nella valle pioveva fitto e lassù sulle alture della Nouva [...]

[...] piuttosto greve, occorreva trovare un mulo che per le Cime Bianche me la portasse al Fiery ed una guida per me. — Ora di muli non ce n'era pur uno e la [...]

[...] modo la salita era più divertente e spedita; dove ci s'aiuta di mani e di ginocchia ed ogni passo vuol essere studiato e misurato, la mente [...]

[...] 47 umore; il fondo quasi liscio della roccia si era fatto sdrucciolevole per una vena d'acqua, ed egli s'era fermato per darmi mano che non [...]

[...] vengano che mi troveranno. Aveva una facondia abbondante e collerica, come di un uomo persuaso di qualche persecuzione continua ed accanita [...]

[...] in minaccie indeterminate ed oscure, profferite ridendo, coi denti stretti, i denti bianchissimi e saldi, capaci di spezzare uno scudo. E nel [...]

[...] fondo degli occhi gli tremava una inquietudine timida ed umile che contrastava colle violenti 50 parole e aveva finito per rassicurarmi interamente [...]

[...] replicò: — È là dietro la casa vicino al fienile; ora scendo. Jacques fu di un salto al luogo indicato, ed io lo seguii tastoni. Prima che [...]

[...] regna costante impedisce i crepuscoli o almeno non li lascia avvertire, la notte ed il giorno si seguono rapidamente come per l'abbassarsi o il [...]

[...] da uno spesso strato di melma, di letame e di pagliume che la fa meno sdrucciolevole ed assorda il rumore dei passi sicchè pare che la gente vi [...]

[...] valichi difficili ed ignorati; gente che giunge a notte, si rimpiatta sui fienili e parte prima che aggiorni. La chiesa è servita da un cappellano [...]

[...] che quando non è un santo, è un prete iroso caduto in disgrazia del vescovo e messo lì per punizione. C'è anche un'osteria, ed è la casa più alta [...]

[...] colore invano falsificato ed una polvere finissima filtrata malgrado il panno che orla la bocca della campana, mette su quelle guance dei rilievi [...]

[...] passi il tavolato traballando fa zoppicare il cassettone ed i ricci dondolano gravemente, col piccolo fruscio asciutto delle foglie secche. Io [...]

[...] fattucchiera che spandeva intorno, i paesani avevano deposto così unanimi in suo favore ed il cappellano istesso, un vecchio andato di poi diritto in [...]

[...] leggiero arrossamento della pelle, evidente indizio di pelo biondo o rossastro ed in lei quindi, sicura denunzia di parrucca. Era pallida di un [...]

[...] , le parole e sopratutto gli sguardi tradivano un proposito sempre presente di parere disinvolta, ed insieme una dolorosa e puerile timidità [...]

[...] versò due dita in un bicchiere e volle toccare con me augurandomi (Dio che orribile sorriso!) l'amore fedele della mia donna. Come fui in letto ed [...]

[...] e la debellavano. Non c'era verso che potessi durare per la via delle spiegazioni semplici ed ovvie, che anzi ragionavo il mio errore con una [...]

[...] agitati ballarono sinistramente sul viso terroso, spolverandone i rilievi; la cuffia cannellata tremò tutta ed io portai correndo il mio grottesco [...]

[...] nuovo salire, rasente i muri la nota bassa, grave, la nota umana che mi atterriva. Allora mi vestii alla meglio ed uscii nel corritoio. Le tavole [...]

[...] chiamano Peilo. Là rischiarate da una lucerna ad olio appesa alla parete, stavano due persone: la padrona dell'osteria ed un vecchio di forme [...]

[...] sprezzo mortale ed una inesorabile fermezza. E il vecchio, dominato, quasi snebbiato da quegli sguardi, balbettava finchè questi lo tenevano [...]

[...] soggiogato, balbettava parole latine informi e slabbrate, ed appena essa metteva gli occhi sul libro, si accasciava e taceva un'altra volta. A un punto [...]

[...] ubriachi ed essa senza badargli ripigliò l'inno, grave, immobile, lasciando piombare ogni parola come una minaccia e contentandosi oramai [...]

[...] li fa parere pigri come di persona intirizzita. A quell'ora il lavoro sa di pena, una pena lunga ed oscura che sconti qualche grave colpa [...]

[...] stanze e fare incandescente l'acqua del fiume che la notte lasciò grigio ed opaco e suscitare faville e colorire iridi nelle cascate. E poi ancora [...]

[...] e l'altro, vanno e vengono da un capo all'altro della grotta, come spola attraverso il telaio, le arguzie ed i motti salati; ogni atto, ogni [...]

[...] gesto, la durezza della roccia, gli strumenti del lavoro diventano argomento di osservazioni grottesche ed oscene, termini di paragone che mettono [...]

[...] ai campi ed al mare i tesori che trafugò, avara, sulla vetta aspra e lontana. A un punto tutti fuggono a precipizio, come sbaragliati e riparano [...]

[...] , basta una croce di legno e un De-profundis. Io non credo si possa immaginare, non dico un lavoro, chè la parola è troppo mite ed onesta, ma un [...]

[...] e grigio di polvere, malgrado le vestimenta, il resto del corpo, e che per tornarci al pristino colore, ci vollero tre giorni di frequenti ed [...]

[...] , un'officina da falegname e le camere dei domestici; dall'altra le camere da letto ed un salone a terreno, dove il padrone l'estate riceve i [...]

[...] combinino simmetricamente. Dei regolini sagomati a cornice scompartiscono le pareti ed il soffitto in larghi quadri eguali all'uso svizzero e [...]

[...] danno alla stanza un'aria di agiatezza accurata. Tutto vi è pulito ed ordinato. Un assito, che non giunge al soffitto, taglia la stanza per il suo [...]

[...] operosità ed una grande ricchezza di tempo. Ogni inverno scava nelle pareti qualche nuovo ripostiglio, vi nasconde qualche tavola o piano che [...]

[...] , lucerne, e si ripiega in se stesso e rientra nell'assito lasciandolo liscio come prima; ordisce qualche congegno misterioso ed intricato per aprir [...]

[...] a destra verso il torrente ed il corpo di mezzo, cioè la scala, essendo ultimate, il Lysbak era venuto a dimorarvi colla moglie e la figliuola [...]

[...] , il Lysbak aveva dopo due anni venduta quella parte di casa ed i prati in giro al padre di Guglielmo, il quale, raffazzonatala alla meglio, ci [...]

[...] aveva installate le sue venticinque vacche, la sua grassa persona ed una gigantessa di domestica, vero serventone da fatica. Guglielmo era allora [...]

[...] caporale di artiglieria a Pisa. 89 Fra il Lysbak ed il padre Rhedy non si era però, malgrado la vicinanza, stretta nessuna sorta di amicizia [...]

[...] mille piccole trafitture da una parte, in una paziente ed altera indifferenza dall'altra. Quel po' di spazio piano davanti alla casa era stato [...]

[...] Lysbak ed il padre Rhedy morirono 90 lo stesso mese. Guglielmo, ricco di un ventimila lire, finito il servizio militare aveva vendute le vacche [...]

[...] ed al pollame, e trovava ancora tempo per leggere. Perchè Teresa era stata allevata in un educandato di Biella e sapeva parlare e scrivere [...]

[...] inverni, hanno veduto cadere troppa neve stando chiusi nelle stalle basse ed oscure, e rigirandosi in un cerchio ristrettissimo di pensieri [...]

[...] toccasse loro rialzarlo; il vero padrone trovava inutile levarne uno nuovo per poi riatterrarlo appena avveratasi la sua speranza ed a [...]

[...] tornando a pigliarla, bisognava bene dire dove era andato, ed i pericoli superati e descrivere le nuove pazzie degli alpinisti. Qualche volta Teresa [...]

[...] , poi altre, alla spicciolata, rincarando sui prezzi correnti, ritraendosi al menomo calo di prezzo, protestando, ed era vero, che bisogno di [...]

[...] compera di legnami; in paese dicevano che voleva farsi negoziante, ed egli assentiva. * ** Il giorno che vendette l'ultima pezza di prato Teresa [...]

[...] che egli ora le diceva, se non l'avesse sentito venire questo caro momento; ed essa rispondeva di sì, grave, commossa, con una semplicità serena [...]

[...] venduto i prati all'intorno per raggranellar quattrini, perchè la casa bisognava finirla a modo, ed anche al pezzo abitato dai Lysbak occorrevano [...]

[...] infilavano punti a cucire ed orlare. Guglielmo aveva messe le due vacche nella loro stalla, un gioiello di stalla, e ci faceva un caldo [...]

[...] mangiatoia ed il grattare ruvido della loro catena contro gli orli del passante di legno. Ben altra allegria risuonava nell'officina di Guglielmo! Egli [...]

[...] , e gli sguardi erano così intensi che pareva dovessero forare i vetri e penetrare nella camera. Spenti il lume ed i rumori, Guglielmo tornava [...]

[...] , non cantava più, aveva ben altro che fare, e poi a udirlo cantare Teresa avrebbe potuto credere ch'egli volesse farsi sentire, ed al solo [...]

[...] di morte ad ogni momento. Ma il tempo correva, ed erano mille pensieri e mille faccende. Comprò i mobili, gli utensili 103 di cucina, sempre [...]

[...] ghiacciaio non dessero presa. Gli furono ai piedi, lo avvilupparono tutto, oscurandogli ogni cosa ed egli fu preso nella 106 bufera. Muovere non [...]

[...] poteva, lontano tre passi era buio fitto, un freddo umido ed intenso lo impigriva; di quando in quando la tempesta si acquietava in un silenzio [...]

[...] strascinò, vi sedette, le gambe penzoloni nell'abisso, ed aspettò la morte. Ebbe un momento l'idea di affrettarla, precipitandosi nel crepaccio [...]

[...] , mia fidanzata. Il giorno moriva, quando fu preso da un sonno invincibile. I bassi lembi del Mon Rosa erano già scuri, le pinete ed i prati che [...]

[...] notturna ed intorno a quel morto rideva un ultimo raggio di sole rosato, dolcissimo. L'ESTATE Parlando della montagna, l'aggettivo che meglio [...]

[...] caduta i colpi ed i proiettili. Dalle creste affilate donde il ghiacciaio che si adagia sovra uno dei dorsi della montagna strapiomba sull'altro [...]

[...] quando dagli altipiani erbosi scendete ancora ai prati, alle foreste, alle forre ed alla valle, allora gli accordi vanno moltiplicandosi [...]

[...] manca uno strumento ed è la voce gaia e la canzone dell'uomo. L'uomo vi mette per lo più le grida, qualche urlo di raccapriccio o di angoscia [...]

[...] invernale ed è curioso, caratteristico, ricco di colore e di poesia. L'estate fra i monti ha troppe fatiche e troppi pericoli. Tutte le opere agresti [...]

[...] poderetti lunghi e larghi talora come l'ombra che manda il corpo del padrone nell'ora del tramonto: ed è gente di bassa statura. Tali poderetti sono [...]

[...] disseminati qua e là, rubati alle frane, al pruneto ed alla roccia e circondati spesso di luoghi incolti e deserti. Il contadino quindi va solo [...]

[...] quando scende la notte il cane ed il pastore lo rintracciano e lo raccolgono entro un recinto chiuso da una rete allacciata a piuoli che si chiama [...]

[...] prete che non somigli qualche altro prete: dei cinque miei commensali quattro mi ricordavano visi, portamenti, movenze ed accenti mille volte veduti [...]

[...] ed uditi; ma uno differiva assolutamente da ogni tipo conosciuto per l'addietro. Era un gobbo, che mostrava nell'aria marziale una salute di [...]

[...] ferro ed una forza fisica ragguardevole; le gambe 120 lunghe e diritte ed il busto incurvato formavano una persona alta rimpicciolita, potrei dire [...]

[...] un gigante nano. In complesso era piccolo ma spaccava passi lunghissimi ed avrebbe abbracciato un noce di vent'anni. Aveva i capelli grigi [...]

[...] , quasi bianchi, la fronte spaziosa, gli occhi vivi ed accorti, il naso grosso e ai lati della bocca un solco lungo e profondo. La bocca esprimeva [...]

[...] una bontà divina ed una giovialità continua e misurata. Insomma una testa nobile e virile la quale, meglio che correggere, faceva dimenticare la [...]

[...] bruttezza del corpo. A capo di tavola sedette il vicario con me a destra ed il curato d'X a mancina; dopo di questi veniva un grosso prevosto [...]

[...] eloquenti reticenze la vanità erotica de' suoi accusatori, ammiccando gli occhi ed ingrossandoli, allungando le labbra ad una smorfia incoraggiante [...]

[...] di rimprovero esagerato. Poco alla volta i traslati erano diventati d'un ardimento pazzo. Le più pure ed immacolate parole toglievano uscendo da [...]

[...] della malizia sporca ed untuosa, finchè dopo tre ore tutti ci levammo e il grosso prevosto russante si tirò dietro incollata alla madida sottana [...]

[...] . Poi stesero il tappeto sulla tavola, tolsero dal cassetto dello scrittoio; dove era chiuso col breviario, un mazzo di tarocchi ed uno di essi lo [...]

[...] gobbo non volle essere del giuoco, ed io non conoscevo le carte. Gli altri tre preti si precipitarono sui tarocchi e la partita fu intavolata [...]

[...] vigorosamente. Le carte grasse ed unte aderivano l'una all'altra così che per staccarle 125 occorreva ai giuocatori inumidire il pollice al labbro [...]

[...] come per rinfrescarla, poi prese il cappello ed il bastone e con un: Buona sera risoluto, piantò la compagnia. Benché a tavola e dopo non avessi [...]

[...] cordiale. Seguitava a rigirare per l'aria un nevischio rado ed asciutto a piccoli grani rabbiosi, che sembravano voler forare là dove picchiavano [...]

[...] nostre sensazioni ed i nostri giudizi, mi stimolava a verificarne alla prova dei fatti la giustezza o l'errore. Certo nella compagnia dei [...]

[...] . Calmata la prima curiosità, mi durava quella quiete confidente che infonde in noi la presenza di una persona buona ed intelligente. Oramai [...]

[...] giungemmo alla sua canonica ed egli mi invitò ad entrare ommettendo 130 i soliti discorsi: «vedrà che miseria, compatirà un povero prete», o che [...]

[...] risposto che no e fu inteso che sarei rimasto a cena ed a dormire, scomparve per avvertirne scusandosene la vecchia domestica, della quale udivo [...]

[...] nettamente nell'attigua cucina i passi, la voce asmatica ed il continuo affaccendarsi. Strano personaggio quella domestica! Benché tenesse il primo [...]

[...] posto in casa e tutto facesse capo a lei ed il prete si fosse creduto in obbligo di 131 dirle il mio nome, il mio stato, donde venivo, dove mi [...]

[...] quando in quando, certi rigiri di frase, un certo tono di voce, certe occhiate furbe ed indagatrici alle quali non avrei giurato che fosse estranea [...]

[...] adesso. Noi non siamo nè poetici, nè ribelli; lavoriamo per vivere ad un lavoro che non è certo più disutile del loro ed accettiamo [...]

[...] strada all'opera loro perchè se il provvedere è dei molti, il conoscere è di pochi o di un solo, ed al provvedere occorre anzitutto la conoscenza del [...]

[...] misurato, che mi faceva arrossire per la vergogna. Non gestiva. Era ritto in piedi coi due pugni chiusi sulla tavola, la testa alta ed il bel [...]

[...] . Mio padre era sguattero in un albergo d'Aosta ed io, allevato in cucina e messo al mestiere paterno, entrai appena seppi tenere il mestolo in [...]

[...] mio padre e nella cucina dell'albergo ed al reggimento, io facevo dei versi, sissignore, dei versi nel gergo valdostano a ritmi semplici ed a [...]

[...] rime uniformi, i quali in cucina ed al reggimento, mi avevano valso il nomignolo di Torototella. Però avevano sugo e forma ed erano schietti, e [...]

[...] serata in una stalla, d'inverno. Chi si rammenta di certi quadri che ebbero gran voga alla fine del secolo passato ed al principio di questo, pieni [...]

[...] ciotola verde, dove il primo getto schiaffeggia la vernice ed il secondo e gli altri si ammorzano cadendo nella spuma, la quale giunta all'orlo [...]

[...] ai bambini che le stanno attorno ghiotti ed attenti, malgrado i calci e le scodinzolate di certe vacche stizzose. Poi viene la cena, poi i [...]

[...] ghignatine e i secretuzzi delle ragazze da marito; poi la porta si apre, la porta grondante sudore, ed entra un vento gelido ed un innamorato [...]

[...] ed i vicini dei vicini; le ragazze da marito sono molte e l'uscio lascia entrare spesso il vento gelido e gli innamorati ardenti; ma una volta [...]

[...] un piccolo seno chiuso fra la montagna ed un rialzo di terra che gli toglie la vista della valle, c'era una casa rustica di discreta apparenza [...]

[...] giusto al punto del gomito nell'interno della curva che vi disegna il torrente; aveva un bel prato all'intorno ed il ponticello era destinato [...]

[...] esclusivamente al suo servizio. Ne era padrone un tal Vincenzo Bionaz, il quale l'aveva comprata ed era venuto a dimorarvi colla moglie e due amori di [...]

[...] bimbi, lo stesso anno che il nostro prete, da vice curato, era stato promosso a curato della parrocchia. Vincenzo, robusto ed intelligente [...]

[...] ai facili progetti di futura prosperità in favore dei figliuoli. Bisogna conoscere i disgraziati paesi infestati 143 dal cretinismo ed avervi [...]

[...] coscienza della propria felicità così piena ed eccezionale, ingenera in chi la prova una specie di sicurezza fatale di non doverla perdere mai. I [...]

[...] bene accolto da entrambi, ma non gli venne fatto di farli discorrere fra di loro. Passarono sette mesi durante i quali Vincenzo ed Anna vissero [...]

[...] , Vincenzo tornò ad un tratto alle prime tenerezze, l'assistette gravemente ed amorevolmente, accolse il bambino con lagrime di gioia, domandò [...]

[...] minacciato col tridente ed egli l'aveva battuta. Ma fu l'unica volta in sua vita. La sventura li aveva troppo intimiditi perchè potessero durare [...]

[...] alla violenza o lasciarvisi condurre e benché essa ruminasse talora di tornarsene sola alla sua valle nativa ed egli di andar girando pel mondo [...]

[...] esaltati; era sicura che Gian-Paolo, addormentandosi, le aveva sorriso ed essa conosceva quel sorriso, per averlo veduto mille volte. Sapeva [...]

[...] sempre presente, sempre vivissima, che le lacerava il cuore, ed era la paura che il fanciullo si svegliasse. Giungeva fino a dimenticare il [...]

[...] . Bastava un filo di luce ad impedirle o a soffocarle. Ma la sera qualche volta il pover'uomo spariva furtivamente dalla stalla. Saliva scalzo ed [...]

[...] ; Vincenzo non aveva vizi ed Anna era economa ed industriosa; tolto il pensiero di accumulare per la discendenza, poterono concedersi cento piccoli [...]

[...] estiva in un villaggio di montagna? Che ora grave ed allegra! Si direbbe che in tutto il mondo non ci sia e non ci sia stato mai un uomo cattivo [...]

[...] si muoia di fame e di dolore, che si viva all'odio ed all'invidia, non c'e il male, non c’è l'infermità, tutti gli uomini entrano ora per [...]

[...] gioirvi nella placida ombra che gettano le montagne, la terra manda 151 odori freschi ed esilaranti, il suono delle acque sembra il respiro della [...]

[...] oscurità, ne avrebbe paura. Io torno fra i miei simili che pensano ed agiscono, che conoscono i proprii bisogni e li soddisfano, che sono armati [...]

[...] santa da poter formare la ragione ed il premio della propria vita. Ma in paese, quando egli ci venne, non v'era che uno scemo, un vecchio [...]

[...] di casa. Ed il cretino, spremendo fino a gonfiarsi le vene del gozzo, e masticando i suoni e l'abbondante saliva, veniva finalmente a capo di [...]

[...] scilinguare: Le mousieu. Ed era un coro di risate schiette come per uno spasso mai prima goduto. Finalmente il giorno del Santo Patrono, quando [...]

[...] la mazza della gran cassa, pronto a cederla al primo cenno del suonatore. Ma pulirlo ed addomesticarlo non basta, quel disgraziato, bisogna [...]

[...] valanca, che arma ed inferocisce la natura contro se stessa; ma dato pure gli venisse fatto di atterrire il fanciullo e di dare un nome ed una [...]

[...] causa a quel terrore, questa, sarebbe stata un'opera buona? Non era egli abbastanza disgraziato ed inerme? Non gli era abbastanza avversa la [...]

[...] Gian-Paolo. Non è più la domestica che gli dà il mangiare, o che lo mette a letto; il curato assiste a tutti i pasti della famiglia ed impone [...]

[...] al padre ed alla madre, gente devota ed ossequiosa, di scodellare essi la minestra di Gian-Paolo. Gian-Paolo è ghiotto di confetti, ed il curato [...]

[...] l'ora del pranzo, perchè si svegli nel cretino una fame stimolante e fino a che l'ora non sia venuta padre e madre non devono farsi vedere, ed [...]

[...] la menoma disgrazia. Verso le dieci di notte, nella pace del villaggio rintrona un frastuono improvviso ed immenso, come se rovinasse la montagna [...]

[...] mezz'ora la piena passa, ed il torrente torna rigagnolo. I Bionaz desti al frastuono e al tremito della casa sentirono l'acqua gorgogliare per le [...]

[...] tavole dell'impiantito e sollevarle. Vincenzo, sfondata con un pugno la finestra ed affacciatosi, vide la morte. Il torrente rompeva alla casa come [...]

[...] , e ne giungeva di continuo, ma tutti erano impotenti ad aiuti: fra essi e la casa muggiva l'onda furiosa ed oscura. Videro rischiararsi le [...]

[...] mugghiando, la persona ed i gesti ingigantiti dalla luce rossa della fiammata, correndo qua e là, dove scoppiavano nuovi incendi, abbracciando mucchi [...]

[...] . Lampeggiata ed oscurita ad ogni momento, la sua persona sembrava centuplicarsi; e non era più solo, dieci mostri orribili al pari di lui [...]

[...] sovrumano seguiva, là sotto. Nessuno pensava al cretino. Vincenzo ed Anna, l'avevano riveduto un istante in mente, dianzi, alla voce severa del [...]

[...] timida e sospettosa e si chiude nella conca che lo vide nascere, la loro comprende tutta l'Alpe desolata ed inesplorata, anzi tutte le maggiori [...]

[...] fatiche, le lotte, i rischi ed i trionfi; l'amano con impazienza di lottatore, con orgoglio di domatore; si compiacciono dell'omaggio che le [...]

[...] gente colta e dotata spesso di certe qualità artistiche, li ha educati ad esercitare la facoltà ammirativa ed a collocare degnamente la propria [...]

[...] l'uomo non si fa servile che in mezzo al fasto ed all'ozio, ed essi non conoscono nè l'una cosa nè l'altra. Il fasto dei gran signori non può [...]

[...] questa è rivolta ai bisogni essenziali ed ha un fare spontaneo come di larghezza gratuita. Nelle capanne di rifugio che la provvidenza del Club [...]

[...] comandare. Una volta giunti nei luoghi dove il pericolo può essere continuamente imminente, prendono occorrendo un accento tronco ed imperativo di [...]

[...] , padrone, ma egli, la sua guida e i suoi compagni volgevano a destra senza più esitare. I compagni, ben inteso, tacevano seccati ed inquieti del [...]

[...] alpigiano di Val d'Orco, cacciatore di camosci, espertissimo delle regioni alpine, ma non vera e propria guida. Maquignaz ed un suo compaesano [...]

[...] le notti nuvolose sul ghiacciaio. Quello prese a diritta colla sua guida, invano scongiurato ed ammonito. I quattro giunsero all'albergo [...]

[...] letto nevoso. Buono che fu nebbia e non tempesta e che a quelle alture la notte dura meno che al piano. Arrivarono a Gressoney sfiniti ed [...]

[...] ginocchia ed un passo falso ci avrebbe mandati ruzzolone fino in basso del nevato e costretti a rifar da capo due ore di salita. La sera [...]

[...] ricovero e fa confortevole ricovero qualunque cavo di roccia, tanto si scatena furiosa ed irresistibile; ma una sorta di bufera stagnante 184 muta e [...]

[...] fredda come la morte. Le nuvole lambivano i nostri cappelli e stavano immobili gravi di più giorni di pioggia e di neve: ancora pochi passi ed [...]

[...] tornò con esse al petto, brancolavo curioso in quella sostanza tangibile ed inafferrabile, della quale è impossibile discernere e concepire la [...]

[...] forma, il volume ed il colore e che si manifesta contemporaneamente a tutti i sensi; al tatto, cui pure cede senza resistenza; all'olfatto ed al [...]

[...] capricciosamente dei lontani; ed alla vista, che vi riposa in una luce fievole e diffusa. Ma fu breve compiacenza; a poco a poco sentii i panni [...]

[...] conviene trattenersi venite. Parlava vibrato, con collera mal contenuta ma la mia stanchezza ed il malessere erano troppo dolorosi perchè mi [...]

[...] pochi passi smarrito nella nebbia. Era là, solo, avvolto nel cielo mobile ed invernale, seduto sopra un sasso, i gomiti 190 sulle ginocchia e [...]

[...] pressoché sempre fra di loro formano una tale aggrovigliata matassa di parentele da perderne la testa gli avvocati, i procuratori, i giudici ed [...]

[...] , a guardarlo dormire ed a cacciargli le mosche dal viso. Natale aveva 12 anni quando un giorno il padre si partì per la Svizzera con un branco [...]

[...] mancò sotto la neve e cadde in un crepaccio, rimanendo però ritto ed incolume su di uno scaglione di ghiaccio a pochi metri dalla bocca. Senza [...]

[...] paese e con essi Natale. Erano muniti di corde, di graffi, di picche e di lanterne. Giunti sul luogo, Natale imperioso ed intollerante di consigli [...]

[...] bisognò contentarlo. Sospeso nella fenditura senza fondo, una lanterna accesa da una mano, ed un'ascia dall'altra, il fanciullo chiamava: Padre [...]

[...] l'inverno e non si riebbe del tutto che a tarda primavera. Allora cominciò una vita di grandi corse solitarie ed avventurose; la madre avvilita [...]

[...] palmo palmo le montagne vicine e le ghiacciaie dove era sepolto suo padre, temprando a quell'esercizio ed accrescendo la robustezza nativa. Quando [...]

[...] andata domestica in Aosta, una bella ragazza sana come un pesce ed allegra. L'estate essa venne in paese a trovare la mamma e, di ragione, dimorò [...]

[...] l'ingorda che era cercava il seno materno agitando le manine e dimenando con impazienza la testa, egli rideva, rideva, ammirato ed intenerito. Qualche [...]

[...] troppe spese ed avendone egli tenuto discorso colla moglie, questa gli si era apertamente rivoltata; era stanca infine delle sorde persecuzioni di [...]

[...] rosso col giubbino scuro. Otto giorni prima della festa Natale una sera domandò alla moglie ed alla figliuola come stessero a vestiti. Maria [...]

[...] nella stalla e li gettò sulla tavola. — Eccoli, io non parlo; — e lanciò un'occhiata al marito ed alla suocera. — Belli belli non sono, — disse [...]

[...] la terra. I fiocchi fitti, il sudore, l'arsura lo acciecavano, mentre egli precipitava a salti furibondo ed atterrito. A un punto dovè fermarsi e [...]

[...] ! Perchè gli era venuto? Non l'avrebbe cacciato mai più: lo sentiva mordergli il cervello ed il cuore, avrebbe dato la vita per poterlo [...]

[...] che al giungere di queste aveva già aperta la porta ed acceso il lume. Lena infilava lesta l'uscio della sua stanza, ma il padre la prese con [...]

[...] salto fu di contro le donne e le attanagliò colle mani di acciaio fino a farle urlare dal dolore. Era la prima volta che montava in collera ed [...]

[...] apparve 212 terribile. Scagliò sulla moglie tutto il sacco de' suoi rancori, martellava a colpi di parole rapide ed incisive; la moglie e la [...]

[...] figliuola tacevano sbigottite. Poi la grossa collera di quell'uomo forte cadde fiaccata dalla propria forza, per far luogo alla bontà infinita ed [...]

[...] a nessuno per non guastarvi la festa. Lo sai, Lena? — Tutti i giorni passa gente sulla Mologna — esclamò Lena scrollando le spalle. Ed entrò [...]

[...] guancia esposta al sole prendeva ad allividire, ma l’altra ed il resto della persona duravano intatti. Gli Inglesi acconsentirono volentieri di tornare [...]

[...] indietro a recare la gran notizia alla famiglia; ed ecco tutta Gressoney in subbuglio e Natale risalire un'altra volta su quelle pianure [...]

[...] carico al villaggio. Come furono in vista di Gressoney, le campane rintoccarono a morto; come vi giunsero, 216 tutte le donne ed i pochi uomini [...]

[...] , incitando la vanità dei padroni di un giorno, servendoli con zelo ed intrepidezza ammirabili, sobrio, contegnoso, temerario e prudente, si [...]

[...] acquistò il nome di guida insuperabile ed in fin di stagione ebbe raccolto un gruzzolo di cinquecento lire. — Questi andranno a fare pazientare tuo [...]

[...] cresciuta guadagnandosi il pane. Ed eccola raccontare la propria vita dal giorno che era entrata nella casa dei Lysbak. Chi era stato a levar [...]

[...] coscienza inesorabile della realtà attuale, lo costringeva solo ed immobile nell'abisso del dolore senza misura. E Maria Maddalena, come il picchio [...]

[...] mila a cui sommava il debito. Fu ben inteso una finta vendita: il cugino s'impegnava secretamente di lasciare a Maria Maddalena ed alla figliuola [...]

[...] la reale proprietà ed il possesso delle quaranta mila lire che avanzavano e Natale rimase così spoglio di ogni avere. Come la cosa fu saputa nel [...]

[...] giungeva all'orecchio come se un'altra persona l’andasse cantando ed egli ne accompagnava la cadenza col passo e col dimenare del capo. Giunto al [...]

[...] distratto e rischioso da impaurire. Intesi di poi come altri alpinisti ben più arditi ed esperti che io non sia, avevano lasciato di servirsene [...]

[...] sollazzevole e mansueto. Appena la valle è rinverdita, si mette a tracolla la corda ed il cannocchiale, si arma della picca e via per le montagne. Passa [...]

[...] , appunta qua e là il cannocchiale come vi cercasse cosa di grandissimo rilievo, raccoglie cappellate di fragole e mazzi di Edelweis. Ed ogni sera [...]

[...] paziente desiderio di intraprenderne lo studio, ed una maravigliosa attitudine a profittarne. Perciò lo aveva allogato a bottega di mastro Lapo [...]

[...] tutti ammirati del giovane maestro, ed essendo questi di naturale giocondo e sollazzevole, l'ammirazione divenne ben presto amicizia; un vecchio [...]

[...] mostrarglisi meticoloso ed acerbo; ma mio padre era paziente e contava col tempo di riguadagnarne le buone grazie. Due anni dopo il suo arrivo [...]

[...] da un anno appena ed avendo la vedova passato quell' anno in Orsières nel Vallese presso una zia materna donde era tornata da soli quindici [...]

[...] giorni per toccare il fitto della miniera; ma mio padre non ebbe cuore di trangugiarla in pace, levò la voce, rimbeccò a dovere la calunnia ed il [...]

[...] calunniatore; breve, il Vescovo lo congedò chiamandolo affamato italiano ed intimandogli 233 di non mettere più mai piede sull'organo, nè in [...]

[...] cantoria. Le nozze seguirono otto giorni dopo ed eccomi al mondo. Della mia felicissima infanzia ho poco da raccontare. Mio padre, attendendo in [...]

[...] persona alla miniera che dava buon reddito, la casa era bella ed agiata e la vita eguale. La sera, appena mi avevano coricato, il babbo sedeva al [...]

[...] sfreddò mai cogli anni. A mio padre prendevano spesso degli accessi di allegria fragorosa ed irrompente che empivano la casa di risate; amava di [...]

[...] per le sue rimendature. A mezzo discorso il babbo cominciava a dire: smetti, Marianna, che ti cavi gli occhi, ed essa faceva il viso [...]

[...] che avevamo buon tempo, che una povera astuzia era la nostra, si levava di scatto e veniva diretta a sedere su uno dei ginocchi del babbo ed [...]

[...] cadessimo. Poi mutava tono, la mamma ed io eravamo i suoi due figliuolini ed io entravo nella finzione rilevando mille analogie, recitando la [...]

[...] . Tutte le volte che mi tornano in mente queste memorie provo quel religioso sentimento di rispetto che dànno le cose assolute ed ho coscienza di [...]

[...] ebbe a patire del nostro rovescio, ma a noi non rimasero che le braccia ed il coraggio. Per fortuna io ero stato messo giovanissimo allo [...]

[...] studio della musica e suonavo il mandolino ed il violino con gran dolcezza, leggendo a prima vista e superando felicemente ogni difficoltà. Mio padre [...]

[...] , di solennità religiose e domestiche celebrate con gran pompa ed alle quali la musica poteva tornare di gradito ornamento. Già due anni addietro la [...]

[...] famigliarità non paresse irriverente, mi ammoniva ogni sera perchè me le facessi più riguardoso, ma oltrecchè le chicche ed i vezzi della contessa [...]

[...] richiederlo alla castellana d'Issogne. Eccoci dunque mio padre ed io per la gran strada che scende da Aosta al borgo di Verrez. Benchè sottile ed [...]

[...] folla di pensieri e di memorie che mettevano tutte alla sua immagine rizzatasi viva ed imperante nella mia mente. I miei sensi stessi sembravano [...]

[...] la sensazione morbida e snervante delle sue carezze e ne rabbrividivo. Vedevo di continuo quello sguardo morente ed appassionato che avevo più [...]

[...] contessa, mi stava dinnanzi un vecchietto infermiccio e volgare, mostrante negli atti e nelle parole una timidità sospettosa ed irrequieta, una [...]

[...] compassionevole povertà di forze e d'intelletto. Era basso, magro, trasandato, le ciglia ed i capelli rossastri ed ispidi, il viso lentigginoso [...]

[...] rimasti ad Issogne finchè non giungesse risposta alle diverse lettere che ella si proponeva di scrivere quel giorno medesimo a' suoi parenti ed [...]

[...] mia cameretta ed aspirandovi il profumo di che i miei abiti s'erano impregnati nelle stanze ed al contatto della contessa, rivedevo ne' suoi [...]

[...] profonda camera da letto, e là, lunga distesa sul canapè, stava ad ascoltare le lamentazioni singhiozzanti ed il chiacchierìo trillato del mio [...]

[...] prettamente macchinale, all'agitazione repentina che m'assaliva ed a certe note, che, uscite quasi inconsciamente 244 sotto le scosse della mia penna [...]

[...] create dalla mia mente, ed affinarsi e centuplicarsi il mio valore artistico, fino ad esprimere con maravigliosa evidenza i desiderii di voluttà [...]

[...] , — detta con voce così ferma e cristallina, così calma ed innocente, che mi mostravano non essere in chi la profferiva nè impazienze, nè [...]

[...] la guardavo stupito, e lasciavo di sonare per seguitarne gli atti ed i moti, ed essa, così sollecita le altre sere a farmi riprendere, se mai [...]

[...] i moti del viso, avevo, con insolito ardimento, levato la ventola della lampada, ed essa non aveva pure mostrato di avvedersene. Sulla fronte e [...]

[...] spalancata d'intorno, come per avvicinarsi alle cose invisibili e cogliere il menomo suono prima che venisse smarrito nelle tenebre. Ed io 248 che [...]

[...] gli stecconi delle pergole ed i tetti delle case e muggendo per l'aria e sulla terra come un torrente infuriato. E il castello parve subitamente [...]

[...] e ripetendo le stesse parole in cadenza indolente di ritornello, la mente e gli occhi smarriti in qualche visione lontana ed imminente; e già [...]

[...] castello risonò più forte di clamori e di fremiti, ed essa mi si piantò di contro imperiosa e mi comandò: — Va via. Uscii senza lume, e già famigliare [...]

[...] e le finestre erano ben chiusi, solendo il conte ogni sera prima di andare a letto fare il giro della casa in compagnia di due domestici ed [...]

[...] d'acqua, poi un'altra ed un'altra, quasi vi stillasse alcun panno inzuppato. Già entrandovi m'era parso di sentire un romore vivo, cessato di scatto [...]

[...] , non al mio apparire poichè era buio fitto, ma al suono de' miei passi. Ristetti un momento. Dovevo attraversare la sala per lunghezza ed [...]

[...] sguardi d'amore, se dopo tante ore, glie ne durava negli occhi tanta dolcezza! Verso la fine del pranzo entrò il maggiordomo ed avvertì il conte di [...]

[...] s'inchinò ed uscì. La contessa non aveva messo parola nè mostrata di ascoltare il discorso; ma io che la guardavo fiso, le vedevo irrigidirsi le righe [...]

[...] forte dell'uragano, alla signora contessa ed a me parve di udire un uscio sbattere al vento. La signora contessa voleva mandarmi ad avvertirne il [...]

[...] , bello di viso, maschio ed asciutto di forme, elegantissimo, un secreto avvertimento mi disse: Eccolo. 256 Ma sbagliavo: Il cavaliere [...]

[...] circostanze per richiamarglielo alla memoria. Malgrado la presenza dell'ospite, mio padre ed io ebbimo l'onore di cenare coi padroni; io non ben [...]

[...] , lasciando il cavaliere che doveva dormire in castello, col conte e con mio padre. Ed eccomi di nuovo al mandolino ed eccola di nuovo distesa [...]

[...] nostro timore ed oltre, ahimè, le nostre risorse. Con queste mancò a mio padre la forza di simularsi allegro, e la morte trovò una casa e degli [...]

[...] musicante. — Tu? La carrozza si fermò improvvisamente e già la contessa aveva aperto lo sportello ed era scivolata in terra. — Aspettami. - Infilò [...]

[...] ricordavano un'altra bufera fra i monti, echeggiata dalle cime alte, la notte, nel castello d'Issogne enorme ed oscuro. Ed ecco sopita la [...]

[...] attorno altri signori belli, giovani, gioviali, sfarzosi al pari di lui, ed era un giuoco allegro di motti, di cenni, di sguardi e di risate. Poi [...]

[...] e lascivia ai miei suoni. Non era più una danza quella; i passi ed i moti erano voci e parole dichiaranti i più gelosi secreti dell'anima. Non [...]

[...] adoranti e rovesciamenti come di giunco assalito della bufera e procaci profferte e dinieghi cupidi ed abbaridoni d'amore. Nella sala stagnava il [...]

[...] corda del mio violino, la contessa traballò come colta da vertigine e cadde inerte nelle braccia del cavaliere, ed io, toccato il parossismo [...]

[...] pochi passi dalle ghiacciaie del Gran Paradiso. A Valsavaranche ed a Noaschetta l'accampamento sorgeva sovra un altissimo ripiano erboso oltre la [...]

[...] 48. Il Re chiamava per nome i sindaci, gli osti, gli stallieri, le guide ed i cacciatori, conosceva gesta e miracoli dei maggiori alpinisti [...]

[...] scambio dei cavalli seguiva in dieci minuti, perchè il Re amava di non perdere tempo ed era impaziente di giungere ai luoghi freschi. A mano a mano [...]

[...] che saliva, le conoscenze si facevano più frequenti e famigliari; a Cogne ed a Valsavaranche non c'era un viso nuovo per lui, egli era al fatto [...]

[...] di tutte le minute vicende domestiche di questo e di quello, sapeva della lite fra Pietro ed Ambrogio, della vacca che Anselmo aveva perduto in [...]

[...] nel quale egli credeva. Poneva due carabinieri in gran tenuta, la spada sguainata ritta lungo il braccio rigido, ai due lati dell'altare ed egli [...]

[...] saccoccie ed era chiaro che aveva pensato a provvedersene prima di lasciare il campo. Le ragazze più vistose avevano tutte un nomignolo di sua [...]

[...] contadinesca non scompariva dirimpetto al frizzo regale, ma scoppiettava sincera ed allegra fra un coro di risate, senza che ne scapitasse la [...]

[...] riverenza dovuta al Sovrano. 11 Re scordava la sovranità ed i villani la sudditanza, egli scendeva dal trono senza derogare, essi, per non farlo [...]

[...] condizione delle persone ed attribuire ad ogni atto o parola altrui il suo giusto valore. Così, se mai, mentr'egli teneva il circolo piazzaiuolo [...]

[...] magnifico, ma accostevole ed alla mano. Io non ebbi mai l'onore di parlare con lui, ma intesi raccontare fatterelli caratteristici, che tutti lo [...]

[...] che nella seconda meta d'agosto saremmo andati a raggiungerlo, suo padre, parecchi amici artisti ed io, per tentare con lui alcune escursioni [...]

[...] più giovani di me ed eccoli imbottiti di maglie e flanelle come se fossimo a caccia di foche nei mari polari, mentre io, guardi, e si sbottonava [...]

[...] ad olio. Ed ecco l'indomani sera giungere al campo il mulattiere delle provviste, con un carico di scatole da sigari d'ogni forma e d'ogni [...]

[...] signori: ognuno entrava nella sua tenda fino al domani. Lo studente era al campo da otto giorni, ed il nono la comitiva che ho detto di sopra [...]

[...] Teja ed il Pittara, i quali giunsero a Valsavaranche più morti che vivi. Il Teja raccontò questa sua visita nel Pasquino ed il Pittara ne ricavò [...]

[...] Dame o nere o bianche o grigie o rosse, apparse la notte sull'alto delle torri, ma non ne tremano che i bimbi assonnati. Le ragazze ed i [...]

[...] realmente al primo ed al secondo reame di Borgogna, ma fino dal secolo XI passò ai Conti di Savoja nè più mutò padrone. Fenis poi, era feudo dei [...]

[...] castello decadde in cascinale ed il padrone, di signore in semplice proprietario. Come mai la remota dominazione borgognona aveva potuto far [...]

[...] apparteneva al duca di Borgogna: la cosa era evidente, ed io che non capivo o avevo le mie ragioni per mostrare di non capire, o ero corto di cervello [...]

[...] voce, che ne rimasi colpito. Mi scusai alla meglio ed egli allora, sedutomi vicino, cominciò a ragionare degli animali, che bisogna rispettarli [...]

[...] villaggio di Saint-Vincent. — Vedete, — mi disse il vecchio — quel ruscello là in alto? (Chiamava ruisseaux gli acquedotti ed accennava a quello [...]

[...] ruscello da Val Tournanche e gli uomini del paese si posero all'opera volonterosi. Ma viste le gravi fatiche ed i pericoli, già stavano per [...]

[...] giorno alla muratura, le donne tutta la notte alla rocca ed al fuso; finchè fu compito il ruscello e il filo venduto fruttò un bel gruzzolo. Il [...]

[...] per sempre. La favola è meschina ed immorale, ma io spendo la moneta che trovo. Il vecchio che mi raccontò la storia dei due acquedotti era un [...]

[...] codino ed una barba tra il bianco e il giallo, lunghissima e scarmigliata. Le sopracciglia, tra bianche e gialle ancor esse, spiccavano folte, ad [...]

[...] di argento che i vecchi villani portano ancora, giaceva un vero cuscinetto di peli fitti ed ispidi che nascondeva mezzo l'orecchino. La sua [...]

[...] più anni, ed io penso alla memoria che ne dev'esser durata nel suo piccolo villaggio. Là certo in sua vita, le mamme lo additarono ai bambini [...]

[...] di lui, invocherà nei supremi pericoli la sua memoria, lo collocherà a mezza altezza sulla scala degli esseri sovrumani, fra i 296 santi ed il [...]

[...] domando. E seguitava a guardare me ed il taccuino, coll'aria di un uomo pentito d'avere attaccato discorso, nè mi valsero i ragionamenti coi [...]

[...] accorto che non si creda e muterà col tempo nome e forma, ma non sostanza ed argomenti. E forse del mio passare sulla terra, non rimarrà fra [...]

[...] pastori e del gregge sonoro: Settembre in un sol giorno spazza via uomini ed animali, chiude le case e fa muti tutti gli echi delle montagne. La [...]

[...] dagli uomini e dai dolci affetti umani, l'imminenza continua di orrende catastrofi, le frequenti preghiere, la coscienza di un grave ed austero [...]

[...] dovere compiuto, provocano certo in quegli animi e vi mantengono una sorta di esaltazione poetica, che li fa vibranti 304 ed echeggianti. Come [...]

[...] littéraires et scientifiques e stampava le lezioni professate all'Istituto di Francia ed alla Sorbona. Tutti libri raccolti coi quattrini del [...]

[...] pare le raccontasse a tratti vigorosi ed efficaci. Il prete, troppo colto per compiacersi di conversare coi domestici, trovava in lui un [...]

[...] Chateaubriand, mi diceva l'abate, cui nessuna meschineria critica soffocava la larga ed ingenua facoltà di ammirare. Un anno, il legatore non salì. Come [...]

[...] spaccar ghiaia, non ci doveva più reggere; le mani gli tremavano ed erano più le martellate sulle dita che sui ciottoli. Povero vecchio! Sarà [...]

[...] respingevano intera e netta ogni parola. L'eco era diventata il suo interlocutore. Una volta, ed 308 era d'estate, lo intesi sfogare con quel [...]

[...] buone, di quelle che in due ore, al piano, colmano i fossati ed annullano le siepi e lassù in alto addolciscono 309 le chine troppo scoscese e [...]

[...] prossima venuta, era inquieto, benchè mi facesse più giudizioso di quello che sono e si studiasse di immaginarmi rifugiato al caldo ed al sicuro [...]

[...] muraglie da fortezza e le doppie imposte e gli usci doppi e le bussole ed i coltroni, la fiammella della lampada, accesa tutto il giorno, sventola da [...]

[...] nella neve e fummo alle stalle ed al fienile, donde a grandi bracciate levammo quanto foraggio capivano le mangiatoie. Bisognava fornirle prima [...]

[...] che capitasse la mandra che poi nella confusione non c'era verso, e spicciarsi a battersela, che le povere bestie spaventate ed affamate non ci [...]

[...] precipizio povere bestione 312 moribonde. A dugento passi dalla casa, malgrado il vento ed il frastuono, le si sentivano soffiare per la immane fatica [...]

[...] lasciava fare che non c'era altro verso di quetarli. Legata una giovine giovenca ad una grossa fune si diedero a tirarla ed a spingerla su per la [...]

[...] l'impedimento della neve; ed egli pontificava servito dalla domestica, una vecchia sorda e brontolona. Compagno unico delle sere invernali gli era un [...]

[...] , persuaso che quelle parole corrispondessero ad un pensiero scaturito nella mente dell'uccello, ed esprimessero una sollecitudine affettuosa [...]

[...] ignoro e sanno i filologi, e più ancora che sa il popolo ed i filologi non sanno. Già ai tempi di Roma si disputava intorno l'origine di tali nomi [...]

[...] sarà sceso in Italia. Ma il viaggio ed il valico sembrano piuttosto una mera favola dei Romani ellenizzanti; favola ispirata forse dalla [...]

[...] chiomati ed erano frequenti i commerci fra gli abitanti della Tarantasia (Centroni) e quelli della Val d'Aosta (Salassi). Vi passò Annibale? Gli [...]

[...] perchè le montagne, dal più al meno, si somigliano tutte; ogni valico alpino, da quello di Tenda al Gottardo, vanta quel passaggio ed in ognuno [...]

[...] , variò affatto l'aspetto ed il colore. Le pianure, o furono tosate di foreste o imboschirono e fruttificarono per diverse colture. Chissà se date [...]

[...] solo, povero ed esule, Adalberto, figlio virtuoso (se non gli fu attribuito a virtù il non essere salito al trono) del turbolento Berengario [...]

[...] animi e le opere alla pietà ed al fervore religioso, e furono veduti re ed imperatori aspirare e darsi al monacato, un santo savoiardo, sui ruderi [...]

[...] la Provenza ed il Piemonte, erano saliti fino in Savoia, in Moriana, in Tarantasia e sul lago di Ginevra o nel Vallese. Così occuparono i [...]

[...] maggiori valichi marittima della Cozia e della Pennina: il Monte Ginevra, il Cenisio ed il Monte Giove. Padroni della Tarantasia e della Valle d'Aosta [...]

[...] segno di fede cristiana, ed è ovvio credere che fra i seguaci del santo combattessero quegli stessi, che, cacciati gl'infedeli, si assoggettarono [...]

[...] micidiale che una battaglia. Durante due secoli, il XIII ed il XIV, in luogo dei soldati sfiniti e sbigottiti, l'Ospizio vide passare con norma [...]

[...] castello era rimesso nelle sue mani, non già con lustra esteriore, ma sibbene con propria ed efficace consegna, tanto che, ad ognuno di essi egli [...]

[...] magistratura, i piccoli ed i grandi vassalli deponevano il potere e l'alterigia. Nè tale rinunzia era dei soli litiganti, ma di quanti sedevano col [...]

[...] , al marchese di Mouroy ed ai suoi quattro o cinquemila soldati. I Francesi, occupata la Valdigne, cioè l'alto bacino che comprende i villaggi di [...]

[...] , Graie o Pennine, avverte 336 subito il limite ed il carattere di ogni regione. Appena lasciati i deserti nevosi, la regione alpina gli sorride con [...]

[...] , una conca verde dove il torrente corre quieto come un ruscello e spesso dilagando alimenta le lussuriose vegetazioni. I villaggi vi sono lindi ed [...]

[...] prevedere le mosse e spiare i passi, tutti conoscono della valle i punti vulnerabili ed i sicuri. E perchè la giacitura della casa non è imposta nè da [...]

[...] assoluta necessità di lavori agresti, nè da assoluta ristrettezza di spazio, la casa sorge sempre al riparo del noto ed atteso flagello. Dove [...]

[...] impercettibili, sospesi a mezza costa 342 con un abisso sul capo ed uno ai piedi, terribilmente pittoreschi, dei quali l'estate nasconde il miserrimo [...]

[...] purezza. Passeranno anni ed anni prima che una tale visione riappaia così perfetta ed immacolata. Parlo ben inteso dei luoghi agresti, fuori [...]

[...] immedesimata col sole, tanto ne rifletteva interi ed intensi tutti i raggi. È impossibile ridire la dolcezza profonda di quelle linee e di quel colore [...]

[...] ed io lo scavalcai. In certi luoghi i muri salivano d'un tratto fino a tre o quattro metri d'altezza e l'andito si oscurava sinistramente: il [...]

[...] , erano faccie di verità non verità intere ed afferrabili, erano lampeggiamenti dell'ingegno, che al momento rischiaravano forse qualche vero occulto [...]

[...] : quasi tutta cessa Mia visione ed ancor mi distilla Nel cor, lo dolce che nacque da essa. Rammento un gruppo di tuguri aggrappati 349 [...]

[...] . Il tetto delle case a valle copre due terzi della strada ed è a sua volta mezzo coperto dal tetto delle case a monte, sicchè la strada non [...]

[...] l'estate i soli giorni che durano i lavori ed i raccolti nelle terre circostanti, servono l'inverno a deposito di fieno, foglie, legnami ed attrezzi [...]

[...] silenziosa. Omuncoli da stare in boccetta, che mi guardavano dimenando la testa ed ammiccandosi, punto impauriti della mia corpulenza. Mi pareva [...]

[...] cervello non so qual musichetta col sordino che voleva esser gaia ed era di una tristezza mortale. Quanto tempo mi accompagnò quella musica [...]

[...] di una grande nevicata alpina, non può comprendere l'esaltazione che ne deriva ai sensi ed all'intelletto. Gli scrittori Russi, il Tourguèneff [...]

[...] invernale, rendono loro più facile avvertire non solo le lacrime ed 352 i contorni, ma i sospiri e le fuggevoli ombre delle cose. E forse la [...]

[...] splendide alle più funeree visioni. Prima sono tesori favolosi: smeraldi, topazi, rubini, zaffiri e quante altre gemme sfavillano sui diademi reali ed [...]

[...] terra e chiamarla protettrice e soccorritrice! Quanta compagnia fanno le cose, i colori ed i suoni! Cantano dunque veramente gli usignuoli nelle [...]

Chelli Gaetano Carlo
L'eredità Ferramonti
2 1884 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 290 occorrenze

[...] fra il desiderio di restarmi fedele ed i paurosi presentimenti delle mie scelleratezze, posso promettere che, procedendo insieme, non incontreremo [...]

[...] seminari, conventi, educandati e caserme. Per anni ed anni, il forno Ferramonti aveva avuto un lavoro da sbalordire, conservando le sue apparenze [...]

[...] dinastia di Ferramonti fornai, padrona di far la pioggia ed il sereno nell'Arte Bianca della piazza. Gl'invidiosi ridevano, trovando che il castigo [...]

[...] vecchio Ferramonti vendette il forno, gettandosi in una esistenza di sfaccendato che rimastica i propri dolori ed i propri rancori. Bastava parlargli [...]

[...] dell'acquisto. In mezzo ai chiodi, ai badili ed alle toppe, ascoltando padron Giovanni Carelli, che gli faceva la presentazione della bottega, prima [...]

[...] Giovanni non doveva più metter piede in bottega per espressa ordinazione del medico; ed avevano appunto venduto la bottega perchè neppure la signora Rosa [...]

[...] , ci sarebbe! — insistè sorridendo, convinta. Corrispondeva allo sguardo che Pippo teneva fiso in lei, incerto fra una speranza rinascente, ed il [...]

[...] era proprio bene imaginato, ed il signor Pippo se ne sarebbe trovato contento. Rimasero così. Pippo accettò disilluso, costrettovi dalle [...]

[...] dei suoi diciotto anni, era, per ciò che rifletteva la sua indole, un fiore delicato di modestia angelica, e per ciò che rifletteva la sua figura ed [...]

[...] di lui, ed a sua volta tremava soprafatto dal disprezzo di se stesso. Avrebbe voluto almeno ch'ella agisse diversamente; lo ritenesse degno della [...]

[...] vista d'occhio, ed offriva robinetti a chi gli domandava toppe inglesi, e chiodi a chi voleva raspe. Se avessero aspettato ancora di più, sarebbe [...]

[...] una fortuna sùbita ed iperbolica coll'utilizzare la giovine donna. I disinganni della realtà lo irritavano e lo rendevano ingiusto. Ma dunque egli era [...]

[...] nato decisamente sotto una cattiva stella? Sta a vedere che l'essersi lui messo a negoziare di ferrami faceva venir di moda i cardini ed i [...]

[...] campate in aria ed un lieve soffio le disperde. No, non avevano ragione di lamentarsi. Nei primi tempi Irene aveva trascorso le sue giornate in [...]

[...] bottega, dirigendo lei di fatto il traffico, consigliando e guidando il marito nelle cose più minute ed in quelle più gravi. Poi era comparsa [...]

[...] nell'ambiente annerito da un polverìo di fucina, una nota di eleganza, un fascino di sorriso ed uno splendore di bellezza, onde pareano risentirsi e [...]

[...] certo punto di vista, lo peggiorava. Infatti, s'egli era più spigliato, più corretto, se gli si affinavano i tratti, ed il suo linguaggio diventava [...]

[...] , pensando al dispiacere, alla vergogna, ed ai furori di suo padre; ma non aveva perciò affettato meno il contegno di un borghese onesto offeso [...]

[...] , non si risolvesse a prendersi sulle spalle una calìa della forza di Teta, per tirare ai quattrini del vecchio fornaio. Ed il giovine trafficante di [...]

[...] contegno della sorella. Lei stava intorno al marito cogli atti di una cagna domata che guaisce d'amore ed è pronta a saltare alla gola di chi le minaccia [...]

[...] provinciali; ma il matrimonio sollecito ed i buoni precedenti dell'impiegato avevano dissipate le nuvole. Non si parlava più della scappata, se non per [...]

[...] trovarci un sapore di romanticismo che rendeva Paolo Furlin interessante agli occhi di qualche alto funzionario dalle idee larghe ed ardite. Si era [...]

[...] poco a poco nelle conversazioni e nei ritrovi del mondo burocratico, rendendo così più sicura e più completa l'accettazione di lei, ed educandola [...]

[...] , frattanto, con una cura minuziosa, ai modi, al linguaggio ed alle abitudini di cui non poteva ormai fare più a meno. Per conto proprio, egli era [...]

[...] familiarità d'un uomo avvezzo. Ed era un compagno prezioso nelle brigate; forse loquace più del bisogno, talvolta; ma inesauribile, pronto alla [...]

[...] frattempo! E dire che, senza Irene, egli non avrebbe mai consentito a riaccomodarsi con Teta ed a stringer la mano a Paolo. Oh, gli uomini! che [...]

[...] appunto di casa Minelli, Pippo lasciò trapelare alla moglie il suo malumore, mostrandosi rabbuiato ed astratto. Lei non parve disposta a volere [...]

[...] accorgersene ed a provocare una spiegazione; ma ci si venne alla fine, sotto le coltri, spenta la candela. Non c'era voluto meno per dar coraggio a Pippo [...]

[...] simpaticissimo. Lo desideravano e lo festeggiavano nelle migliori società. Ed era un'infame calunnia, che si facesse mantenere dalle amanti; lo era pure [...]

[...] Mario non ci compromette, come hai temuto. Rassicurati anche sulla Barbati; è una donna delicata ed avveduta che non vorrà farci dispiacere, e che [...]

[...] affare tra lui ed il vecchio Barbati. Le aveva certo ispirato interesse pel suo spirito e per le buone fortune colle donne. È una qualità che val [...]

[...] , bisognava troncare commenti malevoli cui dava luogo quella vecchia ed irragionevole discordia. Da mesi la famiglia aspettava appunto ch'egli capisse [...]

[...] nostro tornaconto a rendercelo favorevole. E allora si rimane intesi: Paolo condurrà Mario in casa tua. Si sarà tutti contenti. Tu ed io specialmente [...]

[...] , perchè tu ed io ci guadagneremo più degli altri. Fratello e sorella si guardarono con un lampo negli occhi. Si comprendevano; si confessavano [...]

[...] trionfo la illuminava; un trionfo di donna forte, cosciente ed orgogliosa di esserlo. Una diffidente sorpresa annuvolava ad intervalli la fisonomia [...]

[...] tempo rimase un po' perplesso; cercò istintivamente, colla coda dell'occhio, Furlin. Non andò incontro al fratello ed alla sorella ritti, immobili [...]

[...] . Nondimeno il suo viso appassito ed il suo sorriso freddo e scettico accusavano una stanchezza di libertino. Non somigliava certo a padron Gregorio [...]

[...] ed in qualunque momento gli si fosse presentata. Evidentemente, non sapeva dove gli scrupoli stessero di casa. In mezzo al fervore della [...]

[...] salotto di Irene un riflesso delle abitudini e dei gusti di via del Pellegrino. Aveva una curiosa famiglia. Ed il viso di Teta si era contratto per [...]

[...] una emozione di golosa, mentre Furlin si slanciava sulle bottiglie ed applaudiva, colla giocosa e chiassosa impazienza di un uomo elettrizzato. Ad [...]

[...] tratto verso di lei. E mentre il vino bevuto riscaldava i cervelli ed animava i discorsi, egli fantasticava stranamente. Irene era un'amabile donnina [...]

[...] carriera. Narrava le piccole miserie del mondo burocratico, le maldicenze dei corridoi e dei gabinetti; rivedeva le bucce ai colleghi ed ai [...]

[...] superiori. Dio buono, ce ne sarebbero state, delle storie piccanti da raccontare, ed anche delle brutte storie! Avevano promosso alla prima classe, per [...]

[...] mostrare attitudine ed amor proprio. Che importava il merito? il miglior sistema era quello di farsi mandare innanzi a scapaccioni, a forza di [...]

[...] cupidigie erano appagati dall'esperimento di cui risentivano un beneficio indiretto; palpitavano di speranze per l'avvenire. Del resto, l'impiegato ed [...]

[...] del capitale, puramente e semplicemente. La sottoscrizione durava due giorni: il 17 ed il 18 maggio, tempo sufficiente per coprire varie volte [...]

[...] nell'anemia del credito, ch'è il suo sangue vitale. Avrebbe promosso tutte le industrie, rinvigorite tutte le iniziative serie ed oneste. Nei [...]

[...] vana di maggiori spiegazioni. Si volse ad Irene ed a Furlin: — Sapete che le vostre diecimila lire sono nominali, non è vero? In realtà, si [...]

[...] gratitudine eterna, ed un affetto di buona cognata, ci è forse bisogno di patti? Voglio dirti tutto il mio pensiero: ho forse l'egoismo della paura. Mi [...]

[...] trovarmici. Per questo ci vuole appunto una donna prudente ed accorta. Tu... — Vuoi proprio burlarti di me? — interruppe Irene sorpresa. — Come sarebbe [...]

[...] vogliono; dove, egli solo, non arriverebbe mai. Ma una ogni diecimila, ed io non sono di quelle; e neppure Flaviana, credo. Ne vuoi una? Cercala; ma [...]

[...] affatichi... — Non sei esatta — osservò Mario. — Cioè? — Non pensavo affatto a cercare. Ho trovato, ed ecco tutto. — Sì? Vuol dire che sei ancor più [...]

[...] artificiosi ed inutili. Si alzò; guardò finalmente la giovine donna in atto di sfida. La diffidenza che vide in lei, pure alzatasi, lo rese anche [...]

[...] ; gli hai fatto accettare le abitudini, i dispendi della tua casa; l'hai riconciliato coi Furlin, ed essi sono venuti qui, a farti la corte. Ed io [...]

[...] avrebbe preso una tinta così drammatica, — disse Mario, sarcastico ed inflessibile. — L'agitarsi non è da gente seria. Ascoltami più tranquilla [...]

[...] nuovo, a sua volta, in faccia a lei. — Hai un progetto ed uno scopo. Ma se vuoi fare degli altri i tuoi strumenti, questa parte a me non conviene [...]

[...] due persone serie ed avvedute, che trattano insieme un interesse materiale comune. Le loro mani non si toccavano più e non si cercavano neppure. Ma [...]

[...] ? — diss'egli, riponendo i biglietti nel portafogli. Lei non gli rispose. Lo guardò sbalordita ed offesa. — Non t'impermalire — raccomandò Mario [...]

[...] ancora nel vedere il cognato riaccostarsele. Ed egli pure era tremante come lei. Non imponeva: supplicava colle mani giunte. Ma perchè voleva esser [...]

[...] si rinunziava molto volentieri alle passeggiate del Corso, ai concerti di Piazza Colonna, ed agli spettacoli del Politeama e del Corea. I Furlin [...]

[...] lui. Perorava la causa della moltitudine affamata: gli straordinari a settantacinque ed a novanta lire al mese; gli ufficiali d'ordine saliti a [...]

[...] millequattrocento lire dopo vent'anni di carriera. Li dipingeva come i soli stromenti utili ed attivi del macchinismo amministrativo, curvi nel loro [...]

[...] lavoro da forzati sette, otto, dieci ore del giorno, intisichiti dalla fatica e dalla povertà, dinnanzi agli ozî grassi ed insultanti delle classi [...]

[...] superiori. Ripeteva i cancans di cui erano piene le pensioni a sessanta lire al mese e le trattoriacce che dànno la zuppa a tre soldi ed il lesso [...]

[...] stata la rovina della città, lo sbandamento dei forestieri che la empivano di quattrini, il colpo mortale agli ozi del popolino ed ai guadagni facili [...]

[...] fratelli d'Italia, ed il patatrac. L'altro aveva appurato da fonte certa che le agitazioni rosse in Francia decidevano i Governi a farla finita coi [...]

[...] frammassoni ed i rivoluzionari d'ogni gradazione e d'ogni paese. Anzi, per un momento, il successo della serata s'era dichiarato per lui, di fronte [...]

[...] secolari di delitti, di sangue e di lagrime? Chi lo credeva era un imbecille ed un cieco. Al doppio fuoco degli avversari, Furlin infuriò [...]

[...] il suo capo. Ed ora il male non aveva forse più rimedio possibile. Padron Gregorio aveva troppo lungamente covato i suoi giusti rancori, ed era in [...]

[...] pallidi, cogli sguardi scuri ed incerti. Frattanto, Rinaldo Barbati tempestava col fiotto potente della sua voce, agitando animatissima la sua gran [...]

[...] ed a Furlin. Teta sopraggiunse, mettendosegli accanto. — Che significa? — domandò Pippo. Mario andò per le lunghe: s'erano riscaldati tanto, nei [...]

[...] ed antico disegno di riconciliazione col vecchio Ferramonti. Essi l'ascoltavano con un palpito di speranza, senza una obbiezione, dimenticando che [...]

[...] rispetto al padre, le parole di Flaviana acquistavano un'importanza eccezionale: Irene era realmente la loro sola speranza. Pippo ed i Furlin non [...]

[...] . Stava in agguato delle occasioni, pronta ad acciuffarle, ed a condursi a seconda di esse. Escludeva un mezzo soltanto: il mercimonio della propria [...]

[...] del possesso di lei; il modo incompleto ond'ella gli si era data, dopo le prime volte. Pareva che tutto quel fuoco si fosse spento ad un tratto, ed [...]

[...] preparato di lunga mano il terreno a totale insaputa sua. Gli piacque anche meno la risposta pronta ed evasiva della giovine donna. — Ti prego [...]

[...] interessarla a procurare un incontro fra padron Gregorio ed Irene. Per maggior fortuna, il marito della signora Lalla, un curiale molto stimato dalla [...]

[...] voler accumulare il danaro ed a goderne, per gettarlo dalla finestra. Ebbene! a me, questo non basta. Voglio per te una posizione sicura; la stima e [...]

[...] passato, ed a rivedere le bucce al prossimo. Erano i padroni del tavolino scelto pei loro conciliaboli: non vi soffrivano invasioni. Certe sere, sul [...]

[...] principio dell'estate, al trovare il posto già occupato da avventori più solleciti, avevano afflitto per ore intiere il padrone del negozio ed il [...]

[...] allo strepito di quella promiscuità di folla plebea, alle grida, ai canti, agli scrosci di risa ed alle bestemmie; insensibili al formicolìo della [...]

[...] Ferramonti era il capo riconosciuto ed accettato della brigata. Godeva la superiorità che gli derivava dai suoi quattrini, la più legittima e la più [...]

[...] incontestata fra tutte. Lo corteggiavano vigliaccamente, ed egli poteva cullarsi nell'idea lusinghiera d'esser qualche cosa di particolare [...]

[...] uomini, non li stimava, e soprattutto ne diffidava: tre motivi per indurlo a negare l'onore ed il piacere della sua relazione a chi avesse potuto [...]

[...] commercia e pagando la dovuta provvigione. Questo se si ha credito. Se non si ha credito, segno che non si vale un baiocco, ed allora il miglior [...]

[...] ed interminabili. Ne ritardava la conclusione, cercando pretesti assurdi, mentre ingolfavasi in tutte le indagini possibili sulla solvibilità e [...]

[...] vecchio sornione. A poco a poco, i rancori contro i figli che lo avevano abbandonato ed offeso, eransi calmati, trasformandosi in una specie di [...]

[...] disprezzo sardonico che covava una vendetta indeterminata. Egli rideva delle arie da signori prese da Mario, da Teta ed anche da quel bestione triviale [...]

[...] . Poi, comparendo, ed introducendolo, la Frati si mostrò turbatissima. Di là, mentre egli sedeva, un rumore d'usci aperti e richiusi, di passi [...]

[...] passare tre o quattro giorni, senza trovare il verso di concretare l'ora ed il modo dell'abboccamento. Ritornava alle sue resistenze dispettose [...]

[...] . Aveva paura della tempesta. Ma altri lampi ed altri tuoni seguivansi; pareva che si rincorressero. La pioggia s'era sentita avvicinare con un [...]

[...] , sorridente e pallida, Irene. Una vera apparizione. La giovine donna lo guardava rispettosa ed amorevole come tentata a gettarsegli fra le braccia [...]

[...] . Lui restò mezzo ebete. Certo, in un altro momento, avrebbe fatto sentire alla Frati ed alla nuora che non si sorprende così un pari suo. Adesso [...]

[...] un'angoscia che doveva lacerarle il cuore. Aveva fatto una passeggiata a piedi. Nell'uscir di casa, non aveva previsto la pioggia. Ed era là, col [...]

[...] clandestino. Il vecchio Ferramonti se ne sentiva turbato ed ingolosito. Bisognava dire che Irene ne avesse, dei curiosi capricci! il condursi così, come [...]

[...] ozioso; di cui rammentava la voce, gli atti, gli sguardi ed i sorrisi, nelle ore lunghe e vuote, occupate ad impantanarsi fra i pettegolezzi del rione [...]

[...] . Intravvedeva l'assedio paziente, sagace e formidabile alla sua fortuna; e, più ancora, capiva che avrebbe capitolato. Ma la tentazione ed il [...]

[...] il disinteresse della nuora; ed al più leggero dubbio sulla sincerità dei suoi procedimenti, le avrebbe luminosamente provato che non era nè un [...]

[...] imbecille nè un rimbambito. Ma lei conducevasi ammirabilmente, senza offrire il menomo appiglio alla diffidenza. Non aveva le caute allusioni ed i [...]

[...] giri insidiosi di frase, che preparano un attacco, nè i silenzi ostentati ed ostinati della dissimulazione. Il tema degl'interessi materiali [...]

[...] frasi piene di amari significati. Ma ciò si connetteva a tutto uno stato di cose ch'ella doveva subire, ed al quale erasi in realtà rassegnata. In [...]

[...] pensiero che traspariva dalle risposte vaghe ed imbarazzate della giovine donna, dalle sue affannose reticenze, quando i vecchi rancori di casa [...]

[...] turbamenti nervosi. Ci arrivarono infatti. Irene provò al suocero ch'egli non poteva fare a meno di una moglie, affettuosa ed intelligente. D'altra [...]

[...] ; non piglio impegni. Voglio vedere quello che sarai capace di trovare. Per una settimana non si parlò d'altro. Irene pareva orgogliosa ed entusiasta [...]

[...] ! Vedrebbe di che cosa era capace, lei! Ed ella annunciò d'essere sulla pista. Castigava padron Gregorio delle sue ostentazioni d'incredulità [...]

[...] le sordide passioni umane si mostrano senza veli. Mario solo si contenne, fidandosi di lei ed intuendo la commedia. Gli altri no: perdevano la [...]

[...] , messo al bivio risolutamente dalla moglie di scegliere fra l'ubbidirla ciecamente ed il dichiararsele apertamente contro. Egli aveva scelto il [...]

[...] ! Forse la burlava, o forse agiva così, per poterla più facilmente sfuggire, non appena si fosse seccato di lei. Ed ella non sapeva come entrare [...]

[...] idillio; pigliava un'espressione da far languire di tenerezza Pippo, mentre Mario sorrideva finalmente, ed i Furlin ed i Barbati si guardavano [...]

[...] tutti siamo a tua discrezione. Ho idea che, adesso, tu pensi a farne veder delle belle a qualcuno... — Sei un ingrato ed un infame! — esclamò lei [...]

[...] anche adesso? — Io ti amo ed ho paura di te... — Quale motivo te ne ho dato? — Nessuno. È un istinto. Se tu sapessi di che sarei capace perdendoti! I [...]

[...] terreno falso ed infido. In quello stato di cose una circostanza venne ad aumentare le difficoltà, lasciando la famiglia a se stessa: i Barbati [...]

[...] commuovi ai corrucci ed alle gelosie di Flaviana, e se congiurate insieme, io non vi temo. Anzi vi sfido. Ecco! Avviluppò il cognato con una occhiata [...]

[...] uomini. Ed io rifletto se davvero tu abbia un interesse vero, positivo, a serbarmi una sorte diversa. Sono un Ferramonti, della famiglia la cui [...]

[...] ingrato ed un infame! Ma va, dunque, dalla tua Flaviana! — Vuoi che ti sentano? vuoi comprometterti? — balbettò Mario, spaventato di vedersela [...]

[...] levargli d'addosso gli occhi spaventati ed ammaliati. Poi vide quel viso cereo sformarsi, esprimere qualche cosa, che non era più l'odio di poc'anzi [...]

[...] dallo spavento, avrebbe dato la sua propria vita per toglierla da quello stato. Ed egli non poteva soccorrerla; non poteva domandare aiuto ad [...]

[...] trattenermi con te. Addio. Gli stese la mano per salutarlo. Ed egli non seppe più resistere alla muta preghiera di quello sguardo amoroso e sorridente [...]

[...] eccezionale, agitatissimo. Tre giorni innanzi, una domenica, Rinaldo aveva parlato ad un meeting al Politeama, ed era stato in procinto di farsi [...]

[...] incartarci il salame. In compenso, le “Banca Italica” andavano alle stelle, ed egli era stato così bestia da non conservarne, nel suo cassetto, neppur [...]

[...] resto, il suo nuovo socio aveva sempre lavorato appunto in articoli di vestiario e di mobilio. Bisognava, perdio! essere idioti ed invidiosi, per [...]

[...] Federico per socio? Vuol dire ch'ero sicuro anticipatamente del fatto mio. Il pensiero è libero, ed il valore d'un uomo non si misura niente [...]

[...] l'apparenza di nascere a caso, fra un complimento ed una frase frivola. Poi si maturava rapidamente; l'affare concludevasi. Flaviana, continuando a [...]

[...] mostrarsi insieme al marito colle sue assiduità ed i suoi strofinamenti di gattina amorosa, diventava la migliore amica del socio. Questa volta [...]

[...] facendogli luccicare gli occhi. Perchè dunque Flaviana non si divertiva a far chiacchierare ed a far disperare il suo galante e cattolico [...]

[...] mangiato le frutta ed il formaggio con una lentezza ostentata e dispettosa. Pareva che avesse rinunciato al teatro; la sua espressione non prometteva [...]

[...] completa, sotto tutti gli aspetti. Essi pure avevano intuito l'abilità ed i segreti disegni d'Irene, e Flaviana, volontariamente, le si era profferta a [...]

[...] coadiuvatrice ed alleata, per trarne, col marito, dei vantaggi futuri, quando la fortuna di padron Gregorio fosse passata in mano della scaltra [...]

[...] della giovine donna uno sviluppo tortuoso ed ondeggiante, essi si erano assopiti, sfibrati in una fiducia pericolosa. Non avevano sospettato d'esser [...]

[...] suocero, senza che per questo apparisse la probabilità di una riconciliazione fra il padre ed i figli. Poi il nuovo contegno d'Irene compì [...]

[...] ? Ella aveva paura della Ferramonti. Bisogna ben rassegnarsi, quando non c'è a far meglio. Bastava rammentare ed aspettare. Poteva offrirsi l'occasione [...]

[...] , i primi sintomi della rivincita d'Irene. Ed ella stessa sventò gli equivoci, provocando di propria iniziativa una spiegazione franca, che risparmiò [...]

[...] guardingo; un contegno di cani bastonati che leccano la mano a chi li percuote. Ne sapevano di belle! La decadenza ed il disonore piombavano sulla casa [...]

[...] diventava schifoso d'abbiezione; tremava dinnanzi alla moglie come un ragazzino scemo dinnanzi all'orco, ed avrebbe tenuto il candeliere a quella tal [...]

[...] crapulone ed il libertino da trivio. Forse cercava delle consolazioni e degli stordimenti. Nel gennaio i Furlin seppero che aveva preso [...]

[...] . Era una lenta presa di possesso, di cui tutte le mosse, calcolate e prudenti, diventavano una concatenazione di conseguenze logiche ed [...]

[...] tutto il resto della giornata. Allora parve persuadersi lei pure; non trovò in ogni modo obbiezioni valide da contrapporre; ed anche quelle momentanee [...]

[...] palissandro, un grande specchio, dei fiori artificiali, un amorino colle poltroncine e le sedie di accompagno, un pouff, una teletta grandissima ed uno [...]

[...] , con raccapricci nuovi ed acuti. Più di sovente erano brusche sorprese della sua sensibilità alterata, alle quali era estranea qualunque causa [...]

[...] labbra; cambiare un sorriso d'uomo soddisfatto ed allegro, in una espressione strana di spavento e di angoscia. Allora certe frasi, certe parole [...]

[...] , rivelavano quali fantasmi agitassero la sua imaginazione; cose davvero dell'altro mondo! Per fortuna, Irene era pronta a redarguirlo ed a scuoterlo. Non [...]

[...] Sant'Antonio. Ridevano molto. Si lasciavano scivolare sulla china di scherzi provocanti, ed Irene non comprendeva le occhiate, i sorrisi ed i sospiri [...]

[...] profondi sconforti. La difesa, una volta spontanea ed energica, diventava sempre più incerta, non dissimulava certe amare inflessioni di voce; era [...]

[...] d'esserci riuscita; ed ora doveva crudelmente disingannarsi. Pippo non l'ascoltava più; trascurava il negozio fiorente; s'impantanava nei vizi [...]

[...] sfaccendati un uomo giovane ed una donna giovane, stretti insieme a braccetto, come due sposi nella luna di miele, diventava un'ostentazione. Potevano [...]

[...] solenne era il ripassare di Mario colla cognata. La coppia rifaceva la strada contorta ed angusta, nella luce rossastra dell'illuminazione, che [...]

[...] dal lerciume degli anditi, trovava un'ebbrezza acre ed inconsueta a sfrenarsi colle intemperanze ciniche dell'epigramma da postribolo, su quelle [...]

[...] aveva un occhio abbastanza esercitato, per sorprendere le improvvise astrazioni ed i lievi sospiri ch'ella non sapeva dissimulare, quando certi [...]

[...] dubitato. Era saltato in testa a lui stesso il capriccio di veder Irene riapparire nel mondo, in mezzo alle feste carnevalesche, ed egli stesso aveva [...]

[...] imposto alla giovine donna di trovarne il modo. Fu una fantasia subitanea ed imperiosa di amante, che Irene non riuscì a sventare, punta forse a [...]

[...] sempre più esigente coll'andare innanzi. Forse ai suoi dubbi di scettico, ed alle sue paure d'uomo sedotto, occorrevano prove rinnovate e continue [...]

[...] partita, inducendo Irene a lasciare in pace il suocero ed il suo danaro, per prendere il largo con lui. Non sarebbe mancato il mezzo di utilizzare [...]

[...] . Irene cedeva all'amante con una docilità assoluta, trovando sempre il modo d'essere quello che i capricci ed i pervertimenti della passione di lui [...]

[...] vista di tutti, evitando di parlarne anche incidentalmente. Il solo Mario sapeva ch'ella era in possesso di somme rilevanti ed infruttifere, e non [...]

[...] andava a sorprendere i commessi, trattenendosi delle mezz'ore ad interrogare, ad informarsi, a verificare lo stock, a consultare i libri ed a [...]

[...] l'ammirazione di un fratello verso il fratello da cui la famiglia riceve lustro ed onore. Lo diceva un uomo destinato a far vedere di che cosa fossero capaci [...]

[...] sua moglie ed a suo fratello. Aveva delle cupe inflessioni e delle occhiate livide, che mettevano addosso sordi brividi. Ma la sicurezza [...]

[...] l'amava e quanto l'amava! Pel caso che lo avesse dimenticato, era sufficiente che lo guardasse. Ed in realtà le metteva dinnanzi una figura [...]

[...] sconvolta, in cui la passione aveva espressioni sovrumane, uno scoppio di febbri contagiose, che turbavano potentemente la donna. Allora Irene fu vinta, ed [...]

[...] , come di una vergine che sta per vestire il suo abito da sposa. Era insieme la paura ed il fascino: un domandarsi confuso se avrebbe avuto mai il [...]

[...] coraggio di vestirsi a quel modo, ed una intollerante impazienza di farne la prova. Che male ci sarebbe stato a lasciar la festa del Circolo? Per [...]

[...] della gonna la gamba sinistra, come nuda sotto la maglia carnicina, la giarrettiera scarlatta sulla calza bianca ed i piedini arcuati nelle [...]

[...] intorno alla maschera che doveva mettere ed al mantello col quale si sarebbe coperta strada facendo. Le sorrise e ad un tratto mutò pensiero. Si [...]

[...] lasciò ricadere sulla poltroncina dianzi occupata ed invitò la giovine donna colla voce e col gesto: — Senti... — Come? non vai? — esclamò lei [...]

[...] meraviglia sguaiata. Per Cristo! che invenzioni eran quelle? Ecco che cosa voleva dire aver un po' di talento, un po' di spirito, un poco di gusto ed [...]

[...] ritirava infatti; raggiunse la porta; sparì. Mario ed Irene, nel silenzio in cui dormiva la casa, sentirono il suo passo pesante allontanarsi. — Non [...]

[...] pari... Udì un rumore di passi cauti, ed ebbe appena il tempo di rialzar la testa. Aveva Pippo nuovamente dinnanzi. Lo interrogò balbettando [...]

[...] serviva da camera da letto. Ed ella respirò più libera, nell'udire i singhiozzi dell'uomo domato e le scosse del lettuccio dov'egli si [...]

[...] , io. Puoi risparmiarti dunque la gratitudine verso di me. — Chi è stato allora? — Tuo fratello. Adesso, continua, se vuoi, a far l'imbecille ed [...]

[...] Banco Torlonia, ed anche se lo volesse, non potrebbe mettere a tua disposizione le migliaia di lire ogni mese. Bisogna scegliere: vuoi correggerti? E [...]

[...] , bisognava, una buona volta, aprir gli occhi ed essere uomo. Con un po' di buona volontà, il male fatto potevasi ancora riparare. Perchè dunque non lo [...]

[...] già cominciato da Mario, la notte stessa del martedì grasso, obbligandolo a ricondurla a casa pochi momenti dopo la loro comparsa al veglione, ed [...]

[...] predestinato ad una brillante carriera. Paolo aveva lasciato da parte le velleità di opposizione ed i pettegolezzi epigrammatici contro l'alta burocrazia [...]

[...] . Egli era stato inquieto soltanto nel principio, ed i fatti successivi non erano stati che un continuo alimento alla fiducia che aveva nel risultato [...]

[...] più divertenti. Pippo, Mario ed Irene erano ormai fatalmente condannati a sbranarsi fra loro. Bisognava lasciarli fare e tenersi pronti a [...]

[...] ; ed il suo odio per la cognata, condannato al silenzio ed all'immobilità, avvelenava tutto il suo sangue. Un mercoledì, tornando dal suo uffizio [...]

[...] noi cominciassimo a pigliarci pei capelli? E ricominciò la solita storia; ma questa volta fu riveduta ed ampliata. Forse che Irene smascherava alla [...]

[...] Mario, Pippo ed Irene; il cozzo nel quale i due fratelli, secondo ogni possibile previsione umana, erano destinati a soccombere; poi l'entrata in [...]

[...] iscena di loro, marito e moglie Furlin! Sicuro, di loro, vindici dell'onore e degli interessi della famiglia Ferramonti! Ed essi sarebbero scesi in [...]

[...] gl'incomodi dei vecchi eccessivamente robusti ed eccessivamente nutriti. Aveva in rivoluzione il sangue che gl'imporporava le gote da gaudente [...]

[...] lo consigliava ad aversi riguardo ed a sentir qualche medico. Lui commettere di simili spropositi? Che! Voleva accompagnare a Campo Verano mezza [...]

[...] Roma, lui! E sapeva benissimo da sè, quel che doveva fare. Non affliggeva più la nuora con delle malinconie, ed ella, incantata di vederlo sempre [...]

[...] lunghe e raccolte in cui cessano i rumori esterni, e le intimità solleticano più dilettosamente la pelle ed il cuore. Lei non aveva mai voluto [...]

[...] crogiolavano in una ineffabile beatitudine. Ed aveva delle vere debolezze per lui: non sapeva impedirgli di bere un bicchiere di vino di più; negargli [...]

[...] col padre. A sentirla, la nuoruccia, il ravvedimento di Pippo era qualche cosa di prodigioso, uno spettacolo veramente edificante. Ed ella ne [...]

[...] cedevolezza bonaria da uomo che ha le migliori intenzioni; ed era orgoglioso come di una brillante vittoria, allo scorgere che riusciva in realtà a [...]

[...] gli uomini, ed egli, dal giorno della sua uscita dalla casa paterna, era diventato un altro uomo. Padron Gregorio non fu molto espansivo. Un lieve [...]

[...] rammentargli pettegolezzi antichi. Nondimeno era affabile. Sviò a tempo il discorso, facendolo cadere sopra argomenti neutri ed innocui. Non pronunciò [...]

[...] da una nuova complicazione. Mario restava il suo peso più grave. Era per lei una lotta continua il moderare ed il deludere le esigenze della [...]

[...] donna lo aveva voluto. Non le bastava di avergli fatto accettare un contegno che non offriva più esca alla maldicenza ed allo spionaggio; ella voleva [...]

[...] ritenere certa del fatto suo, fin che il capitale restava alla Banca. Dibattevasi nella penosa ricerca di un mezzo per indurre il suocero a ritirarlo ed a [...]

[...] conservarlo in casa. Non le riusciva. Di certo il vecchio credevasi immortale, ed avrebbe avuto tempo di farsi sotterrare dieci volte prima di [...]

[...] termini ed alle perifrasi del vivere civile, lasciava chiaramente intendere al figlio, che gli avrebbe fatto un gran piacere a restarsene altrove. In [...]

[...] alta voce. Era una denuncia anonima; una rivelazione precisa ed abilissima di tutto ciò che la giovine donna aveva fatto, e di tutto ciò che voleva [...]

[...] ! Non sapeva più quello che si facesse. Sentivasi perduta. E con un atto improvviso ed energico, strappò i polsi dalla stretta del vecchio. Un [...]

[...] ! Non sapeva più dire altro. Aveva egli pure dei moti d'automa nei quali non entrava la sua volontà. Ed un disinganno immenso accasciava il [...]

[...] ritorno alla vita; uno scoppio violento d'ira. Ella balzò sopra il foglio, se ne impadronì, sfolgorante di sinistra energia, ed ebbe una frase [...]

[...] effetto ella ne avrebbe chiesto il permesso al marito, ed ottenerlo, questa era la cosa impossibile. Irene temeva il cognato perchè lo sapeva [...]

[...] suoi eredi diretti ed indiretti. Furlin non sarebbe stato uomo da risparmiarsi tali riflessioni. L'attacco invece partiva da altri nemici, forse [...]

[...] dell'esperimento che il suocero tentava su lei. Sentiva che il suo contegno, nel giro di pochi giorni, decideva del suo avvenire. Ed era certa di tenere la [...]

[...] sua gioie ed ebbrezze di paradiso. Ma i risentimenti di lui s'invelenirono. Cadde nei furori di una cupa misantropia. Gli uomini! Un mucchio di [...]

[...] all'altezza di un tavolo: la custodia antica, onde erano passati lentamente i guadagni ed i capitali dell'antico fornaio. — Guarda: là dentro c'è una carta [...]

[...] tale scena tutto il resto della giornata, ed i giorni successivi. Non usciva più, insofferente di perdere un'ora lontano dalla giovine donna [...]

[...] d'aspettare un pezzo? Ed eguali impazienze, per motivi diversi, facevano spasimare Mario. Egli non parlava; ma i suoi sguardi ed i suoi sorrisi mettevano i [...]

[...] . Diventava un ghiottone ed un beone incorreggibile. S'attaccava ad ogni pretesto per soddisfare le brame di questo vizio. Non si sarebbe trovato [...]

[...] un cattolico fervente ed epicureo, più scrupoloso di lui nell'osservare a tavola le infinite solennità religiose. Tali ricorrenze portavano nella [...]

[...] disprezzavano i prodotti di stagione ed a buon prezzo, unicamente perchè non erano rarità e non costavano cari; non bastavano le semplicità della cucina [...]

[...] assicurava la gazzarra per mezza settimana alla cuoca, alla sua parentela ed agli aiuti ch'essa pigliava in tali occasioni. Irene arrischiava talvolta [...]

[...] mezzo ed una ricchezza di sopratavola. Da un lato, alla parete, ma a portata di mano, una credenza carica di bottiglie, di pietanze fredde e di [...]

[...] pile di piatti, aspettava la festa che avrebbe fatto piazza pulita sui suoi ripiani. Ferramonti era andato a fare una lunga camminata ed a bere il [...]

[...] casseruole e i tegami brontolavano, confondevano insieme i loro vapori ed i loro odori. Si aspettava appunto lui per metter giù la minestra e per cuocere [...]

[...] il fritto; ma Irene, al vederlo scalmanato, lo mandò in camera a cambiarsi ed a riposarsi, disponendo che s'indugiasse qualche altro minuto [...]

[...] lunghi intervalli. Irene gli aveva rialzata la testa; gli asciugava le gote ed i capelli fradici del vino sprizzato dalla bottiglia rotta. Una [...]

[...] precisi, si fece aiutare ad adagiarvi quel gran corpo inerte, sollevandolo di peso. Ferramonti girò intorno gli occhi senza sguardo ed iniettati [...]

[...] ; gli aveva tolto gli stivaletti ed avvolti nella lana i piedi. Soltanto il suo pallore estremo ed un lieve tremito delle sue mani accusavano la sua [...]

[...] agitazione. La donna ed il garzone rimasti, obbendendola ed imitandola, rendevano dei servigi molto efficaci. — Occorrerà certo del ghiaccio [...]

[...] domanda sul modo come l'attacco apoplettico si era manifestato. Contentavasi di ascoltare i ragguagli spontanei ed interrotti d'Irene, quasi per [...]

[...] non c'è grande accordo fra il padre ed i figli. Non so se il vederli... S'interruppe dinnanzi all'insistenza di quei due occhi scrutatori, penetranti [...]

[...] ? — È un caso gravissimo. Credo che non ci sia più speranza. — Fra mezz'ora, mio marito ed i miei cognati saranno avvertiti. Ella si allontanò [...]

[...] ed a rimettere ogni cosa in ordine nella stanza da pranzo. Certa di non essere pel momento disturbata, aprì il primo cassetto del comò, prese la [...]

[...] , come una esasperazione di donna che ha paura d'esser sorpresa, e che vuol finirla. Quando potè ritrarre la chiave dalla serratura ed allontanarsi, le [...]

[...] nota desolata sopra ogni oggetto, in ogni angolo, in quel silenzio dove un uomo moriva, ed una donna taceva, assorbita dai propri pensieri. Ma lei [...]

[...] ricambiare le borse da ghiaccio sulla testa dell'infermo, ed i panni applicati a raccogliere lo spurgo delle sanguisughe che lo svenavano. XVIII. La [...]

[...] perfette di gente colpita da una sventura orribile. La casa paterna li riattirava; Pippo ed i Furlin vi piantarono le tende. Si divisero le stanze da [...]

[...] cognata; una sorda gelosia dell'opera sua; un bisogno di sostituirsi alle attenzioni di lei verso l'infermo ed anche all'autorità sua verso le persone [...]

[...] viso scialbo ed astuto conservava l'indifferenza di un uomo per cui nulla di quello che accade riesce nuovo, e che resta al suo posto per obbligo di [...]

[...] mestiere. Egli seguiva con sguardi lunghi, muti ed oziosi, le figure che andavano e venivano in punta di piedi, nella fitta penombra della camera [...]

[...] loro toccata. In mezzo alle mestizie ed alle tristezze ostentate, il legale Frati strappava l'anima col suo dolore chiassoso. Era comparso [...]

[...] spogliazione. I Furlin si fecero un cenno d'intelligenza, ed il cavaliere Paolo riprese il suo aspetto desolato: — Ma è possibile occuparsi ora di simili cose [...]

[...] parroco aveva previsto. Pippo, Teta ed il cavaliere Furlin erano presenti. Fu uno spegnersi di esistenza privo di scosse, inavvertito ai più. Il [...]

[...] stanza appartata, coll'intervento del legale Frati. Era per fissare il trasporto funebre ed il seppellimento. La funebre tristezza che impallidiva i [...]

[...] andarono molto per le lunghe, e conclusero col rimettersi interamente a quello che avrebbero disposto il legale Frati ed il cavaliere Furlin. Ogni [...]

[...] accorgersi dello stupore degli altri. — Ed è inutile tornar domani, signora Irene. Vi manderò mia moglie a tenervi compagnia. — Vuoi che t'accompagni [...]

[...] volta intascatili, non avrebbe voluto avere più nulla che fare colla famiglia Ferramonti, ed avrebbe trovato ben lei il mezzo di levarsi di fra i piedi [...]

[...] d'ore. Propongo la vendita del mobilio di papà. Servirà pel notaio. — Pensi a tutto, — sorrise Mario. — Ed occupiamoci dei capitali deposti alla [...]

[...] , guardandolo con occhi sospettosi ed accesi. Pippo fu il primo a rompere il silenzio. — Che cosa ti bestemmii? — domandò: — che ne sai tu, per [...]

[...] . Ella indovinava i sordi fremiti ond'erano agitati Pippo ed i Furlin. A sua volta lei pure tremava; ma non era scossa per ciò la risoluzione che l'aveva [...]

[...] posizione delle più bizzarre e delle più delicate. In ogni modo, le sue collere svanivano, ed egli tornò, come per incanto, un marito compiacente e [...]

[...] seguito a debiti di varia natura contratti con lei. La dichiarazione, di forma privata ed autografa, aveva avuto la legalizzazione della firma per [...]

[...] mezzo di un notaio, ed era stata registrata. I Furlin e Mario attaccarono l'atto come nullo ed illegale nella forma e come carpito artificiosamente [...]

[...] patrocinatori delle due parti garantivano a ciascuna l'esito favorevole, ma la causa prese subito una fisonomia di litigio imbrogliatissimo ed interminabile [...]

[...] del merito. Le relazioni della famiglia subirono l'influenza del nuovo stato di cose: Mario ed i Furlin, riappaciati definitivamente, ostentavano il [...]

[...] improvvisamente solo, invecchiato ed al verde. Ma, per indovinare quest'ultima circostanza, occorreva una grande penetrazione, giacchè, se la fortuna lo [...]

[...] senza il più lieve fremito. Meritava proprio la pena di preoccuparsene? Sarebbe finita, ed egli voleva proprio finirla, cercando di riuscirvi come [...]

[...] un suo pari era ucciso da una donna che aveva posseduta, che poteva schiacciare ancora con una parola, e della quale subiva il disprezzo ed il [...]

[...] razionale, in un intervallo di tempo più o meno breve, poteva forse guarirlo. Forse, andando innanzi di quel passo, ed arrivando a non poter più dissimulare [...]

[...] , gli amici, i Furlin ci avrebbero pensato loro ad assoggettarlo, per amore o per forza, alla cura che gli occorreva, ed allora... Egli arrivava [...]

[...] causa. Poi Mario, partito Furlin, si abbigliò ed uscì. Da una diecina di giorni egli non aveva più visto alcuno della sua famiglia, e quella comparsa [...]

[...] esigenze di un pugno di buontemponi conoscitori del genere ed inesorabili contro i pregiudizi di una graziosa donnina. Uscirono dalla birreria prima [...]

[...] servente. Ma tu! Quale motivo hai di farmi il broncio? Pensi sul serio che Furlin ed io non difendiamo anche la tua causa personale? Sorprese nel [...]

[...] fratello un aggrottamento di sopracciglia ed uno sguardo sempre più sospettoso. — Hai ragione! — esclamò riprendendosi: — dico delle cose stupide [...]

[...] ch'egli si assicurasse i mezzi di riaccostarsi ad Irene in modo sicuro, ed al riparo dalla maldicenza, prima di morire. XXI. I due cognati [...]

[...] . Ella trovò Mario, nell'entrare per dire qualche cosa al marito, prima di tornare a casa. Tuttavia Mario ed Irene si rividero senza commozione [...]

[...] minuti, colla sua espressione calma ed un po' grave. Pippo spiava la moglie ed il fratello, con un vago sogghigno d'uomo a cui non potrebbe [...]

[...] assurdo ed egli lo avrebbe preso per un affronto personale. — Verrò, — concluse Mario. La bonarietà ostentata e chiassosa del fratello non lo aveva tratto [...]

[...] . Vedeva degli uomini da lui deliberatamente mistificati, prepararsi a metterlo colle spalle al muro ed a fargli scontare spietatamente la mistificazione [...]

[...] . Non gli sfuggivano le occhiate lunghe ed equivoche di coloro che fiutavano in lui il galeotto od il cadavere. Molti si domandavano certamente a [...]

[...] fratello come di uno stromento! Ma, in fondo, Pippo gli dava le nausee ed i raccapricci che gli esseri immondi destano spesso sui temperamenti [...]

[...] barcamenarsi e farsi strada da sè, non è vero? Sono degni del manicomio, quelli che si lasciano intenerire il cuore da un birbaccione in disdetta, ed [...]

[...] mantenendosi onesti, ed empiendosi la bocca di paroloni vuoti di senso! Il primo appuntamento in casa di Pippo era stato fissato per tre giorni [...]

[...] , — mi dispiace piuttosto per te, ed il torto è proprio mio. Ho anticipato. — Aspetteremo. Bisogna pure abituarci a stare di nuovo insieme, giacchè [...]

[...] ironia. Ella mantenne la sua calma sicura ed un candore ostentato di donna che non indaga i sottintesi delle parole che ascolta. — Il difficile [...]

[...] quistione di non volermi ascoltare. Bisogna invece che tu mi ascolti. — Tu no, non sei cambiato! Sei sempre l'uomo che sa sorprendere una donna ed [...]

[...] rovinato, — diss'ella, — e pensi a mettere i confini fra te ed i tuoi creditori. Ecco tutto. — Sbagli. Sicuro! per causa tua, sono rovinato. Ma non mi [...]

[...] quelli a cui confiderai il tuo progetto. Tacquero un'altra volta, ed un'altra volta Mario sorrise, come affatto insensibile alle mortali derisioni [...]

[...] rimorsi siano in realtà uno degli affanni dell'esistenza, ed io non domando contro di te altra vendetta, che lasciartene uno. — Hai finito ancora [...]

[...] ? — domandò la giovine donna, alzandosi fremente ed agli estremi della pazienza. — No! non ho ancora finito. — In questo caso, penso io ad impedirti di [...]

[...] , convulsa. Perdeva la testa in un parossismo di furore, che la spingeva a slanciarsi sul cognato ed a strozzarlo colle sue proprie mani, se le fosse stato [...]

[...] dètte un passo indietro. Quella figura livida ed inesorabile le faceva gelare il sangue nelle vene. Era per la giovine donna qualche cosa come [...]

[...] , ed un colpo smorzato nella cavità cranica del suicida rimbombò. Lei gridò ancora come una pazza. Invece di correre verso il cognato, indietreggiò [...]

[...] labbra. Ed intorno a lei era una febbre spasmodica di curiosità, la manìa sfrenata di apprendere i particolari della tragedia. La scongiuravano di [...]

[...] potuto chiamare aiuto ed arrestare la mano del disgraziato. Dio santo! era un fatto incredibile! — Lasciatemi in pace! — gridò lei d'improvviso [...]

[...] più. Il cadavere di Mario assorbiva di nuovo il suo spirito. Ed una rabbia forsennata saliva in lei. Prevedeva tutto il danno che le avrebbe recato [...]

[...] sua ira infernale; la udirono balbettare tre volte la stessa parola: — Infame! infame! infame!... XXII. I cercatori ed i gonfiatori di scandali [...]

[...] di rispetto umano, palleggiandosi ingiurie mortali ed accuse incredibili. Bisognava ritenere che Irene avesse perduto la testa, perchè l'accusava [...]

[...] d'essere stata proprio lei la provocatrice. In un accesso d'ira, essa aveva trattato Pippo, Mario ed i Furlin come un branco di miserabili. Allora [...]

[...] sarebbe stato possibile. Nel dividersi da Pippo, ella aveva preso un quartiere in via Gregoriana, ed aveva obbligato i genitori a seguirla lassù [...]

[...] riceveva, impresse al suo essere come una scossa elettrica che ne ritemprava la fibra, spazzandone via le prostrazioni, restituendole la facoltà ed il [...]

[...] bisogno di agire. Che stupida era stata a fossilizzarsi nella solitudine, ed a temere che per lei non ci fossero più soddisfazioni possibili [...]

[...] cavalier Paolo col naso sopra i libri commerciali, perder la bussola in note ed in affari di cui non capiva il primo principio. Le vendite ricadevano in [...]

[...] prepararlo alla proposta con ogni riguardo, e con uno scaltro giuoco di approcci mascherati. Lui ricalcitrò, fu violento, accusò la sorella ed il cognato [...]

[...] germogliato sorda ed indefinita nel suo cervello sconvolto. Per qualche tempo divertì il pubblico vaneggiando intorno a Paolo ed a Teta, più ancora che lo [...]

[...] pietà al pari di lui! Ed invocò spasimando l'aiuto dei Furlin, dei due soli esseri nei quali potesse ancora confidare. Conclusero un ottimo affare [...]

[...] nonnulla, dava degli spettacoli gratuiti agli oziosi ed ai monelli della strada, riducendosi a casa inseguito dai lazzi della folla, o ricondottovi [...]

[...] tremare, a piangere ed a sbattere i denti. N'ebbero per tutta la giornata e per tutta la notte seguente. Le crisi ripetevansi lunghe, raccapriccianti, a [...]

[...] causa. Pippo ricominciò a tremare ed a piangere lungamente, accasciato sopra una sedia. Ma, questa volta, il suo dolore ebbe degli spasimi, dei [...]

[...] conducevano a passeggiare, Pippo continuò a piangere ed a chiamare la moglie, spaventato dal fantasma di lei, od invocandone l'apparizione con [...]

[...] ! S'è persuaso che la parte di marito miope e filosofo non gli conveniva più. Ed ha colto ieri sera la moglie sul fatto. Voleva soltanto ammazzarla [...]

[...] dominato e fatto agire a proprio talento. Aveva potuto giuocare con tutti gli spasimi ed i desideri della passione di lui, senza appagarne, senza [...]

[...] , mercante di campagna, faceva buoni affari, ed era già ricco. Era vedovo. — Fra tre mesi, non è vero? — balbettò Desiderio con uno sforzo, riuscendo [...]

Fucini Renato
Napoli a occhio nudo. Lettere ad un amico
3 1878 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 202 occorrenze

[...] pentola a bollore! Ma ero troppo stanco da potermela godere. Mi doleva il capo, mi frizzavano gli occhi ed avevo tanto bisogno di riposo, che nulla [...]

[...] ricordo confuso come d'una cosa accadutami anni ed anni indietro. Ho negli orecchi il ronzìo di serenate che incontrammo lungo la riviera di [...]

[...] galvanizzatori e, nella sua immensa misericordia, non confonda le loro favelle! Ed ora parliamo di Napoli. Io non conosco i paesi dell'Oriente, nè conosco la [...]

[...] fuori dell'ordinario, una sommossa, una dimostrazione o che so io. Volti gli occhi in aria: una miriade di finestre ed altrettanti balconi e tende che [...]

[...] ed abbagliante varietà di tutto quello che dà nell'occhio a chi è nuovo di questo paese è tale da far credere che tutti si siano dati le intese, per [...]

[...] ferraio porta la sua fucina in mezzo della via ed altrettanto fanno tutti gli altri artigiani; gl'inquilini dei bassi o piani terreni, scacciati dalla [...]

[...] eresia, se no m'impalano. Ed anche tu siimi indulgente e compatisci questo povero diavolo che diventa barbaro provvisoriamente, per eccessivo amore a [...]

[...] quale, come dalla platea di un teatro, si può da qualunque punto dominarne il movimento al di sopra ed al di sotto di noi senza trovarci affogati [...]

[...] dell'Imbrecciata ai profumi del Pizzo Falcone. Percorrendo questa bellissima via e voltandosi ora a destra ed ora a sinistra ad osservare le [...]

[...] . Dei Bisantini e dei Normanni qualche rara ed informe traccia, fuor che nei dintorni; degli Svevi e degli Angioini qualche chiesa e le loro solide [...]

[...] . Ed intanto che faceva il povero orso dalle cinquecento mila teste tartassato in mezzo alla barbara tempesta? Si esauriva applaudendo a colui che [...]

[...] , Gravina e qualche altro minore, non furono che nude o mal frastagliate pareti all'esterno ed intricati laberinti internamente. Opere da castori o da [...]

[...] videro trascurati in questo paese i loro splendidi esempii! ? Dopo le ragioni sociali di tanta povertà architettonica, altra più potente ed efficace la [...]

[...] improvvisa mi ricondusse bruscamente alla realtà, ed avendo gettato di nuovo lo sguardo sulla svariata moltitudine, rimasi qualche tempo ad osservarla [...]

[...] ed entrando poi in una carrozzella, mi allontanai per diporto. Queste carrozzelle, quasi tutte incrostate profusamente di piastre d'ottone, sono [...]

[...] strisciano e s'incrociano continuamente in ogni verso. Ora si ficcano a trotto serrato giù per le più ripide chine ed ora si arrampicano come tarantole [...]

[...] stessa carretta. Ma questi casi non sono molto comuni. Comunissimi però sono quelli di altri accoppiamenti come: una vacca ed un mulo; un cavallo ed un [...]

[...] somaro; due somari e un bove ed altri simili, dove questi filosofi diseredati se ne vanno d'amore e d'accordo, mugliando, nitrendo e ragliando [...]

[...] davanti ad ognuna di queste apparizioni grottesche, ma nulla di tutto ciò. Ed è naturale, perchè se ad ogni originalità che ci capita sott'occhio ci [...]

[...] città, anzi senza allontanarvi dal centro, troverete e motivi e soggetti da empir tele quante ne fabbrica l'Olanda. Anfore greche, pompejane ed [...]

[...] palazzi ed al silenzio de' suoi canali che lascia intendere il fiotto dei remi d'una gondola lontana e il tubare de' colombi su le cuspidi delle sue [...]

[...] sfondate alla folta chioma nerissima ed arruffata. LETTERA II. Dove si parla della popolazione. Napoli, 8 maggio 1877. S'io ti dovessi dipingere [...]

[...] sembrano ospitalmente tollerati gli altri ceti, mi ha dato nell'occhio ed ho preso diletto ad osservarla, come ora mi divertirò a dirtene quello che [...]

[...] l'aria in tutti i sensi; si scuotono, si torcono su la vita in modo che qualche volta la lingua si mette in riposo assoluto e conversano ed [...]

[...] fili, ciondolanti e spenerati da tante parti, da volerci un archeologo per capire approssimativamente a che tempo rimontino ed un matematico che [...]

[...] chiedere il soldo dell'elemosina, provvederanno all'esistenza ed alla educazione loro. Che razza di genìa scaturisca da questo genere di palestra, tu puoi [...]

[...] facilità l'orologio, il fazzoletto, il portasigari che fa capolino dalla tasca di petto e gli basta, ed è contento perchè, quando s'è abbuscato qualche [...]

[...] millantatore implacabile, allorchè narra le sue gesta, racconta dieci ed ha compiuto uno. ? Quando attacca litigio, però, prima di venire alle mani ci [...]

[...] subito se l'avversario s'avanza, ed ordinariamente i suoi litigi finiscono in grida, mentre i due litiganti si partono in direzione opposta [...]

[...] . Alla paura succede la reazione, ed a non scompartirli a tempo, facilmente verranno al sangue. Ferocemente gelosi, sfregiano in volto la donna del [...]

[...] giornata andava la sera a dormire in un forno se d'inverno, ed al sereno se d'estate. Questa signora seguitò per qualche tempo ad usargli in tal modo la [...]

[...] loro botteghe, passando per le vie, ed ho visto che lavorano; sono stato a visitare opificj e ne sono uscito con le mie convinzioni più radicate che [...]

[...] queste disgraziate ed allegre creature; anzi, dopo aver trovati martiri della fatica dove non credevo trovare che sbadiglianti bighelloni, voglio [...]

[...] calma sociale, e questo lo prova il fatto che spesso l'Arsenale e l'officina di Pietrarsa hanno messo fuori cinquecento ed anche mille operai e la [...]

[...] città non si è accorta minimamente di questo avvenimento; non facili alla rissa ed al coltello, sono dotati poi di molte altre qualità che non [...]

[...] per il giuoco in genere ed in specie per il Lotto giunge fino alla frenesia, e forse il desiderio di soddisfare a questa sfrenata libidine, se si [...]

[...] istinto, manca loro assolutamente il senso della nettezza. Il dare un'occhiata alle cucine della plebe, alle loro pietanze ed alle mani, con le quali se [...]

[...] vi assisterono anche gli amatori del piccolo Montecatini. Ed ecco come si attinge quest'acqua. Si levano le scarpe, tirano fuori un par di piedi [...]

[...] refrisch (il rinfresco). Il concorso degli attingitori è giornalmente di qualche centinaio ed il sistema è sempre il medesimo. A te, come a me, correrà [...]

[...] a far capriole, a gonfiare il torace e ad imitare voci d'animali, eppoi: ? Signurì, u soldo ? Ed io: ? Vattènn! ? e lui daccapo alla mozione degli [...]

[...] muovermi a tenerezza? Mi si buttò inginocchiato ai piedi, mi spolverò le scarpe col suo berretto e cominciò a baciarmele ed a leccarmele [...]

[...] funzione religiosa ed ho potuto notare come siano stati ammaestrati anche intorno a questo soggetto. L'idea di materializzare la divinità e di figurarsi [...]

[...] l'Ente supremo in carne ed ossa, con ampia tunica, lunga barba ed occhio fulmineo, provvisto in grado eminente di quattro almeno dei sette peccati [...]

[...] mortali, è comune, è radicata in ogni classe di devoti; ma il lazzaro Napoletano va più in là, ed il suo Dio, o meglio il suo Santo se lo immagina [...]

[...] l'elemosina. Ricorrere ad una fattucchiera, per avere i numeri del terno ed accendere il lume alla Madonna, perchè sortano dall'urna, è, fra questa [...]

[...] gente, un fatto de' più comuni. Di patria, d'Italia, di nazionalità non occorre parlarne. Essi sono napoletani e basta, ed il resto degl'Italiani, dal [...]

[...] , energia; il pregiudizio, fede. La frode, il furto, la truffa furono incoraggiati ed anche legalizzati, se a questa frode, a questo furto, a questa [...]

[...] , giungendo al suo colmo, non si restrinse fra estraneo ed estraneo, ma fra parenti e parenti e perfino fra padre e figli. Ognuno riguardò il suo simile [...]

[...] d'occhio. In mezzo alla putredine di una società costituita su tali basi, la peggiore anarchia morale trovò il suo alimento, ed in tempo che da un lato [...]

[...] rare ed eroiche individualità sorgevano sdegnose a fare intendere il loro grido di ribellione fra le torture, le galere e gli esilii, la gran massa [...]

[...] una volta veduta da vicino ed annusata questa lebbra, siamo presi da tal malumore, che non è possibile fare diversamente. O prima o poi accadrà [...]

[...] camorristi, ed avranno fatto bene e ci crederò. Dopo un certo tempo sarà anche annunziato a grandi lettere: ? La camorra è estirpata. ? Nossignori [...]

[...] città. Appena che fummo scesi dal treno ed assaltati da uno sciame di ciceroni, ciucai, vetturini, accattoni et cætera animalia, m'accorsi di non [...]

[...] desiderio del visitatore, mostrando una bellezza sorridente, gentile ed intonata col grato effluvio de' suoi cedri fioriti, presenta invece [...]

[...] , palme, carubbi e olivi dalla foglia scura come quella dei lecci, ed ai quali l'acqua del mare bagna di spuma i tronchi sottili, slanciano le loro [...]

[...] felicemente beato, ripetendomi l'ottava dell'Ariosto: Vaghi boschetti di soavi allori Di palme e d'amenissime mortelle, Cedri ed aranci ch'avean [...]

[...] che contorna loro la fronte fermandola con un nodo alla nuca, sono costrette dai raggi cocenti di un sole mezzo africano a tener gli occhi bassi ed [...]

[...] accigliati, ed a guardare di sotto in su in un modo che dà alla loro espressione qualche cosa di bestiale e di feroce. Ah! una bella figlia degli [...]

[...] loro stanzuccie ed i rami della palma che incrociati su la porta di casa, allontanano i fulmini e le streghe. Le marine di Majori, Minori e Atrani [...]

[...] Francese e tanto basta, per capire che doveva essere una persona gentile; ma, del resto, non capiva nulla. Era biondo, era grasso ed era pallido! che [...]

[...] segno solo d'ammirazione, ed alla prima occasione non mancherò di raccomandarlo alla misericordia del Signore, ma mi dica qualche cosa se no scoppio [...]

[...] un'occhiata tenera al mantice calato. ? Ebbi pietà del suo cervello; il mantice fu tirato su ed io me n'andai a cassetta. Non ne ho l'ombra del dubbio, io [...]

[...] infinite maraviglie? Chi sa! Lo scusai in parte, perchè seppi poi che andava ad annunziare ad un nipote d'Amalfi la morte d'uno zio di Napoli. Ed infatti [...]

[...] : carrozze, omnibus, tramway, corni, trombe, e il Diavolo che se li porti, turba la quiete serena di quelle spiagge; ed anche il vizio non deve esser [...]

[...] , percorrendo le sue vie silenziose e deserte, ed io pure, occupato da un vago senso di piacevole mestizia, guardavo maravigliato e tacevo. Eppure la [...]

[...] che trasparisce sotto la pelle gentile. L'anima è partita ed il corpo non si è corrotto. Se si eccettuano le impalcature e le coperte delle case [...]

[...] membrature di fogliame, di vovoli e di fusarole in alto rilievo, vi si trovano intatte. Ed è così fresca l'aura di vita che regna tuttora in quelle [...]

[...] anguste ed eleganti casette che fra tutte le immagini che dolcemente tumultuose si sollevano nel core, ultima è quella delle strida e dei rantoli [...]

[...] dell'Anfiteatro. In mezzo alla vita imbevuta di gentilezza greco-romana che si respira là dentro, ed in tempo che si ammira stupefatti la cura che è stata [...]

[...] ed allegrezza quello che si scorge di lassù. Il Vesuvio solo ha cambiato aspetto vedendolo da quelle mura. Il Vesuvio che osservato da qualunque [...]

[...] ferocemente tranquillo fuma ed osserva il cadavere della sua vittima. Non ci trattenemmo lungo tempo in Pompei. Accompagnati da una folla di pensieri lontani [...]

[...] quarto d'ora, durante il quale ci fu strappata malamente ogni poetica illusione, partimmo, ed ora eccomi qui in Napoli a scriverti questa lettera [...]

[...] . Guàrdati, m'era stato detto prima che venissi a Napoli, son luoghi pericolosi. Ed io mi guardai. Ora poi sono in grado di assicurarti che un pane [...]

[...] ci filtra appena attraverso alla enorme quantità di panni tesi ad asciugare, ed alla miriade di altri oggetti come reti, nasse, canne da pesca [...]

[...] troppo, l'avevano, ma quella della maschera, quella fisonomia fissa, su la quale non si riflette nessun sentimento dell'animo; fredda ed inerte [...]

[...] appunto come le loro anime accasciate sotto il peso enorme della più squallida miseria. Molte erano ammalate d'occhi ed avevano la faccia deturpata [...]

[...] un'apertura tenebrosa, di cui l'affisso ed i pietrami cascavano a pezzi, e accennandola mi disse: ? Servitevi, eccellenza. ? Mi voltai a lei facendo [...]

[...] , tanta era l'oscurità che regnava là dentro. Ne accesi uno ed allora potei scorgere tutto il lusso asiatico del palazzo, nel quale era capitato. Il [...]

[...] consisteva in qualche pietra che teneva il posto di seggiola rasente al muro ed in un pagliericcio color del terreno, steso in un canto. Una figura umana [...]

[...] denti e tremando di rabbia, che non toccassi la sua creatura. Alcune donne del gruppo ed un vecchio che avevano capito la mia intenzione, furono subito [...]

[...] intorno a noi, cercando persuaderla, ma su le prime non fu possibile farle intender ragione; seguitò a guardarmi inferocita ed a gridare che non [...]

[...] raccattando qua e là per la stanza, ed una stuoja di giunchi ridotta in brani, e quando ebbe tutto disposto, giurandomi su la Madonna che quello era il [...]

[...] , l'Imbrecciata ed altri simili letamai, e da per tutto le stesse delizie: bujo, fetore, umido, cessi rotti, fogne traboccanti, erpeti, oftalmie [...]

[...] , piaghe, tigna, glandule ed altre gioie dell'umanità su larghissima scala in mezzo alle quali, non un numero ristretto, ma migliaja e migliaja di [...]

[...] tribolati, come animali immondi, languiscono in silenzio ed in silenzio muojono, rassegnati alla sorte che la società ha voluto loro serbare. Vidi un [...]

[...] comparativi, dei quali ognuno può intendere facilmente la profonda gravità. Erano le 4; il treno per Laura ed Avellino partiva alle 5¼, un po' di [...]

[...] Mercogliano in vetta ad un picco di granito, ha pure una storia ed una leggenda assai degne di nota. Di lassù, dall'antico Mons Virgilianus, dove nei tempi [...]

[...] Caraffa venne poi proclamato protettore della città, facendolo succedere così con la sua boccetta di sangue a Virgilio mago, ed all'altra boccetta di [...]

[...] immagine bizantina di Madonna dipinta, come dicono, da San Luca ed il braccio col quale il santo la dipinse, portativi nel 1310 da Caterina II di Valois [...]

[...] vegetazione quasi tropicale e dove, in mezzo ad una fantasmagoria di quadri uno più dell'altro pittoresco, altro non sentivo mancarmi che il mare ed [...]

[...] non lo so. Vi sono due belle piazze, qualche monumento ed un magnifico viale alberato che serve come pubblico passeggio, e per il quale il mio [...]

[...] Mercoglianesi ed Avellinesi, volli tastare il mio egregio Febo, per passare meno peggio il tempo e: ? E tu sei d'Avellino? gli dissi. ? Credei ad un [...]

[...] pareva impossibile, ed infatti, dagli, picchia e mena, fruga di qua, fruga di là, ed ajutato dai primi goccioloni e da una razzaia di saette che [...]

[...] cavallo s'era fermato a secco, il mio egregio ateo era sceso da cassetta con un gran lancio ed era venuto a rifugiarsi sotto il mantice accanto a me [...]

[...] andare, essendo già vicina la notte. Mostrai allora desiderio di scendere in paese ed infatti accompagnato da' miei buoni ospiti, me n'andai a dare una [...]

[...] saltimbanchi, tele dipinte di cantastorie, tende su i carri, bastoni forcuti, pali e mille altri arzigogoli si vedevano correre ed agitarsi al vento sopra [...]

[...] , banderuole, rami di abete, penne colorate, secchioli di legno ed altri fronzoli, tutti oggetti aventi un significato attinente alla solennità [...]

[...] pellegrinaggio. Fra le due file di veicoli e di banchi, restava libero uno spazio di strada capace appena di dar passaggio ad una carrozza, ed in questo [...]

[...] spazio circolava a stento la folla compatta ed ululante. Eppure ad ogni momento un veicolo tirato da focosi cavalli carichi di penne, di campanelli [...]

[...] portentosa sinovia ed aver filtrato attraversando fra osso e osso la rotula del pazientissimo taumaturgo, sbuca da una cannella di rame e quella che [...]

[...] . Ridono d'Esculapio, bevono e si inoculano fra loro erpeti, rogna, ulceri ed altre giocondità della vita; chi è sano torna spesso infetto di lue [...]

[...] presentata tanto minacciosa, era andata a sfogarsi attraverso alle gole di altre montagne; i nuvoli sul far del giorno si erano diradati, ed ogni tanto il [...]

[...] folla era piacevole; alcuni gruppi di insaziabili s'erano già accoccolati all'ombra degli ultimi castagni o a ridosso delle rupi ed arruotavano il [...]

[...] contenere la moltitudine che vi si è riparata, scoppia dai fianchi e manda fuori uomini ed urli; alcuni inginocchiati in mezzo alla via, pregano e [...]

[...] singhiozzano tenendosi il capo fra le mani, ed altri caduti si lamentano e chiedono pietà alla Madonna, tendendo le braccia verso il santuario. Era [...]

[...] la sinistra una grossa campanella, chiedeva pietà ed elemosina per le anime sante del Purgatorio, mostrando con la destra ai passanti un vassoio con [...]

[...] in collo bambini lattanti che strepitavano, e ammalati sostenuti a braccia ed altri quadri ugualmente pietosi, nauseanti e compassionevoli. Quando [...]

[...] fummo a poche centinaja di passi dall'Abbazìa, il cielo si rasserenò ad un tratto; il sole tornò a sfavillare ed a posarsi tepido e sorridente su [...]

[...] le nostre povere groppe ed il panorama delle sottoposte vallate si aprì ampio e luminoso quasi sotto ai nostri piedi. Mi fermai un momento ad [...]

[...] lire a un suo sventurato compagno di pena. L'orizzonte si richiuse fra la nebbia, la neve cominciò a cadere più folta, ed io ripresi il cammino [...]

[...] melma; parecchi s'erano quasi spogliati ed avevano teso ad asciugare i loro panni su bastoni appoggiati al muro; mucchi folti e numerosi di bambini, che [...]

[...] gentile, nè sotto forma così dolcemente poetica. Alcuni di quei nodi erano secchi, ed intristite le piante su le quali erano stati intrecciati. Che [...]

[...] . Jeri sera ero già tornato in Napoli ed ebbi agio di assistere al ritorno dei pellegrini, la qual cerimonia si fa con uno sfarzo alquanto [...]

[...] del prete ed altre stanze destinate a varj usi; un largo piazzale lastricato di forma presso a poco quadrata, con un lampione nel centro sormontato [...]

[...] da croce; un'alta muraglia di cinta decorata internamente ad arcate in grossezza di muro, ed una piccola Grù collocata sopra piano mobile che al [...]

[...] cenciosi, che stava seduto presso la porta, mi si annunziò come il custode; ma siccome esitavo ad entrare, mi disse che passassi pure, ed accennandomi [...]

[...] , come vedete, ed altre 5 nella chiesa. Alle 6½ della sera se ne apre ogni giorno una e lì si seppelliscono, con quella macchina laggiù, i morti che [...]

[...] ; dei tre bambini, il maggiore prendeva parte alla preghiera e al dolore; il secondo dormiva col capo fra i ginocchi della sorella, ed il terzo si [...]

[...] su i fianchi e l'altra all'oggetto che recava in capo. Era svelto ed elegante come una figura pompejana. S'inoltrò qualche passo, e dopo essersi [...]

[...] guardato d'intorno chiamò: «Treonce!» Treonce, che era uno dei facchini di servizio addormentati in un canto, si alzò, gli corse incontro ed io feci [...]

[...] laceri cenci, ma una povera ghirlanda di frasche gli contornava l'esile corpicino, ed una rosa di maggio gli si vedeva pendere fuori dalla bocca [...]

[...] dalle narici a solcare le gote di quella misera creatura. ? I monelli si strapparono fra loro le frasche e la rosa, ed intanto l'industrioso [...]

[...] . Così vidi arrivare altre casse con cadaveri di adulti, o su barrocci o portate a mano o sul cielo di carrozze, ed a tutti ho visto dare presso a poco [...]

[...] gruppi di persone, la maggior parte delle quali se ne venivano conversando e ciarlando allegramente. Mi sorprese tanta folla ed il suo contegno, ma seppi [...]

[...] : cinque vecchi, tre bambini ed un giovane dell'apparente età di trent'anni, intorno ai quali un cento di persone circa stavano stupidamente contegnose [...]

[...] ; quelli rimasti serrati strillavano, sentendosi soffocare, ed intanto gli uomini addetti alla macchina non cessavano di raccomandarsi gridando [...]

[...] posarsi orizzontale sul terreno. In quel tempo mi affacciai alla tenebrosa apertura, ed arruotando gli occhi scorsi nel fondo una massa informe di ossa [...]

[...] affannata ed avventarsi su la buca, entro la quale scendeva il cadavere, la giovane donna che poco fa aveva fermato la mia attenzione. Le due [...]

[...] , eccellenza... ? Basta. ? Un cupo mormorio di compassione e di paura si levò a quella scena, ed alcuni di noi ci muovemmo per soccorrere quell'infelice [...]

[...] , ma non fummo in tempo, perchè barcollando ed agitando convulsamente in aria le braccia, la vedemmo sparire come un fantasma attraverso alla luce [...]

[...] dentro; indietro, indietro! ? Ed altre esclamazioni ed altri urli e un turbinìo di teste, di braccia e di mani, che tumultuosamente si affollavano in [...]

[...] cadaveri ancora insepolti.... Dio, Dio, Dio! Fu una scena d'orrore, una scena d'inferno, ed io coi capelli ritti e la pelle increspata, uscii di là [...]

[...] ? ? Capri non mi rispondeva ed io, voltandomi indietro ogni tanto a darle un'altra occhiata, mi allontanavo adagio adagio, finchè, dopo aver destato [...]

[...] partenopeo. Sono stato finalmente a Capri, dove ho passato due giorni di delizia, ed ora voglio dartene qualche ragguaglio. La traversata fu abbastanza [...]

[...] monotona, perchè il mare era troppo tranquillo e la compagnia non troppo adatta alla mia indole ed alla circostanza. Una banda di sei camorristi [...]

[...] mascherati da suonatori che strapazzarono il Verdi, il Rossini e le mie orecchie, finchè non fummo arrivati, ed una comitiva numerosa di pellegrini [...]

[...] , ed ingrandendo a' miei occhi ad ogni passo la sua mole tranquilla. Avevo trovato la pace, ma per un momento fu seriamente minacciata. Un vecchio [...]

[...] allontanare non soddisfatto, ma tutto pace e compunzione, ed ottenni così il mio scopo di restarmene solo, lontano dalle distrazioni ed in compagnia [...]

[...] sentirla cantata ed a vederla dipinta come uno scenario a festoni imbevuti nel turchinetto, lunga lunga e azzurra azzurra, devono trovarsi [...]

[...] strappato a' miei sogni strillandomi: Signurì, Signurino, abbasciate 'a capa! ed uscii meditabondo e confuso dalla fatata caverna. Sbarcati alla marina [...]

[...] voce pareva non volessero turbare il silenzio di quella riva solitaria, ed un gruppo di bambini saltellanti e di giovinette fresche e gentili mi [...]

[...] di Temberio, Salto di Temberio, Temberio insomma da tutte le parti, ed io ne ho riso di grandissimo core, quando per curiosità o per sentirmelo [...]

[...] pigmei, ed ho riso della stonatura che facevano coi loro abitanti, tutte le volte che scorgevo comparire su la porta d'uno di questi edifizj [...]

[...] buoni i Capresi, che riuniti in così numerosa famiglia vivono in tanta pace ed hanno negli occhi tanta allegrezza serena! Avrei abbracciato tutti e [...]

[...] altissima stima che gli umilii. Si tenti dunque la prova; si metta il chiodo maraviglioso, ed io son qua per scommettere che se è di ferro e bene [...]

[...] l'attraversai cantando, ridendo e propinando ai Genj di quelle piccole solitudini, col baciare ripetutamente la mia fiaschetta di Cognac, ed [...]

[...] luce. Non trovai altre immagini che mi contentassero. Degli abitanti d'Ana-Capri vidi una sola donna dalle forme egizie e non bella, ed ebbi a [...]

[...] panni, ed io dalla via la vedevo campeggiare nell'azzurro del cielo. Il suo viso aveva la tinta di quel bruno lascivo della nigra fanciulla del [...]

[...] maledetto scogliaccio? Così battezzava l'isola di Capri uno di quei rompicolli, il quale mi parlò, dando in escandescenze, ed invocando fervorosamente un [...]

[...] Pompejane, mi pare di poter credere che le calde figlie di Capri molto abbiano ereditato da quelle delle ravviate fattezze e dei delicati ed [...]

[...] eleganti contorni. La loro briosa intelligenza, poi, è qualche cosa di incantevole. Ed ora che le ho conosciute, intendo facilmente come spesso succedano [...]

[...] potei più contenermi. Padrino, ? esclamai, ? vuole un novizio? eccomi qua. ? Fece una grassa risata ed accennandomi gli occhi, mi rispose: ? C'è [...]

[...] libreria, un cane ed un fucile per dar dietro alle quaglie di questi masseti, un buon cavallo da sella, una barca, un.... ? Credetti a un tratto che [...]

[...] montagne ed in specie quelli del Solaro e della sua Cedrella. La conversazione continuò taciturna per mezzo di monosillabi e di occhiate, che volevano [...]

[...] piccola Narella, al buon padre Anselmo ed alle rose del Monte Solaro. LETTERA VIII. Dove si parla di una gita notturna al Vesuvio. Napoli, 29 [...]

[...] Tiberio ed alle balze di Sorrento, eternamente avviluppate nel loro poetico manto di verdi aranceti, e voleranno e voleranno affascinate in una corsa [...]

[...] di buone gambe e di buoni polmoni, ed animati dalla più ferma volontà d'inerpicarci ad ogni costo a salutare il nuovo giorno dall'orlo [...]

[...] immagine ed accesa la lampada, ed ora dormono sicuri come all'ombra della più esperimentata e valida protezione. Beati loro! Se la prossima [...]

[...] quella regione selvaggia ed osservandone i particolari e la infinita varietà di forme assunte dalla lava nel raffreddamento, provai un senso che mi [...]

[...] viaggiatore di profonda ed ineffabile malinconìa. Principiammo la salita del cono. Se Ercole avesse intrapreso quell'ascensione, io non dubito punto [...]

[...] che l'avrebbe registrata fra le altre sue fatiche. Il declivio è ripidissimo ed il terreno che si calpesta è formato da minutissimi frammenti di lava [...]

[...] e chiese che lo lasciassimo riposare, pregandoci di proseguire, chè ci avrebbe raggiunti più tardi. Noi non lo volemmo subito lasciare ed [...]

[...] cominciava a scottare i piedi, ed in mezzo a fumaroli che ci soffiavano intorno da ogni parte, era cosa che cominciava a darmi sgomento, onde rimasi [...]

[...] oggi le sue proprietà? ? In pochi discorsi mi trovai preso dal timor pánico ed ebbi un momento assai triste, quando, rinforzato un po' il vento, vidi [...]

[...] scena nel disordine momentaneo delle mie idee. Cominciai a gridare, a cantare ed a chiamare gli amici che non vedeva più attraverso alla grossa [...]

[...] piacevoli, ma troppo violente impressioni di quel momento, ed a lasciarsi stringere ed abbracciare, perchè avrei stretto ed abbracciato anche Lucifero [...]

[...] una romba ottusa a quando a quando interrotta da sordi ruggiti e urli rauchi ed altri rumori così potenti e così strani, da non trovare raffronto [...]

[...] poderoso in una gigantesca lamina di rame.... ingrandite tutte queste immagini per quanto è capace la vostra fantasia, ed avrete qualche cosa che [...]

[...] d'una rupe che sporgeva instabile sull'abisso, ed ora vedendo una rupe sospesa sopra di noi, mezzi accecati da soffioni di vapori aciduli in [...]

[...] cristallizzazioni di zolfo, ed illuminate ora dai bagliori del fuoco, ora dalla luna che filtrava attraverso alla densa nuvola di fumo, riflettevano [...]

[...] nel terreno ed agitate dal vento, e sul fondo di questo maraviglioso scenario passavano velocemente e si rincorrevano e si azzuffavano per l'aria [...]

[...] costretto, deve abbandonarla. Ed io mi cheto e guardando il mucchietto de' miei pochi bagagli lì in un canto che fra poco verranno con me a bordo del [...]

[...] farò a voce; ed intanto ti faccio grazia d'una descrizione che doveva chiamarsi l'Imbrecciata, non disgustandoti così col racconto delle più oscene [...]

[...] racconto di altre gite che ho fatte a Pozzuoli, a Camaldoli, a Caserta ed in altri luoghi incantevoli, e ti lascio anche desiderare qualche parola [...]

[...] boccaporti, ed otto barconi stracarichi di botti e di balle son qui intorno per consegnarcele. Dove vorranno cacciare tutta questa roba e a che ora [...]

[...] , bullette vecchie, spago vecchio, pece vecchia, aghi rotti, lesine spuntate, trincetti intaccati, martelli smanicati, ed altre molte cose tutte otte [...]

[...] sono uno dei vostri più curati segreti, a lui non sfuggiranno, come se i vostri piedi si muovessero sopra ad uno specchio, ed inesorabilmente ve le [...]

[...] polli; si mette dietro alla vittima continuando ad accennare straziantemente il membro ammalato, ed è capace di seguitarla per un chilometro intero [...]

[...] pellegrini stranieri. L'occasione era bellissima, ed io non potevo perderla a costo di qualunque sacrifizio. Quando v'è un Santo che per amore del suo [...]

[...] Santo che merita tutti i riguardi possibili ed io volli salutarlo. La folla era compatta nella chiesa; intorno all'altare formicolavano un par di [...]

[...] pellegrine minacciano uno svenimento, una accenna di cadermi fra le braccia, ma poi non vi cade ed io taccio, osservo e me la godo. Il Santo tarda a fare il [...]

[...] , bello ? ed altre esclamazioni consimili e tutte di sconforto, di pietà e di preghiera. I pellegrini cantavano, il popolo berciava nella cappella [...]

[...] del miracolo, ed intanto nella navata massima un rimbombante predicatore strapazzava la memoria del Santo, ossia ne raccontava la vita, commentandola [...]

[...] ...? ? Vi fu allora un istante d'ansia generale ed un breve intervallo di silenzio rotto qua e là da sospiri e da singhiozzi mal soffocati. I cenni [...]

[...] , qualche altro tutto rosso, altri tutti gialli, ed altri di molti altri colori, che io badava a guardare in viso per vedere se mi riusciva persuadermi che [...]

[...] malattia, avevan fatto promessa ai loro santi di vestirsi a quella maniera per un certo dato tempo, ed ora, guariti, scioglievano il voto. Ho [...]

[...] incontrato spesso alcune madri, portanti in collo monachine e fratini cuccioli d'un anno o due, ed ho saputo che anche la causa di queste innocenti [...]

[...] su la soglia d'una bottega, su la quale è un aborto di gesso che rappresenta San Gennaro, due moccoli accesi ai lati della superba immagine ed in [...]

[...] , e girando intorno l'injettato occhio porcino, pare che dica a sè ed agli altri: ? Come son bello! ? L'anfiteatro, dentro al quale egli declama, è [...]

[...] mio Rinaldo, lui, quello che sputa, per non confonderlo con l'eroe omonimo del poema, lui, non ne conviene, ed ha ragione. Quella eccessiva chiarezza [...]

[...] cui nome il Rinaldo è primo sempre a togliersi il berretto ed a fare una breve pausa ed un inchino in segno di reverenza.) ? Ed io arderò li [...]

[...] miserabili di Napoli. Il Maruzzaro si può quasi dire che al pari della lucciola abbia due esistenze: una il giorno ed una la notte. Durante la [...]

[...] che sembra un cigno morente, che inganna col canto la sua ultima ora; io no: amo il pallido Maruzzaro ed il suo grido lamentoso, che nel tardi della [...]

[...] queste ultime righe, osservo ed appunto. In cielo ed in mare è calma perfetta; in terra imperversa la tempesta umana. Fra centinaja di legni a vela [...]

[...] dorata Palurmus, le silenziose tombe d'Agrigento e di Siracusa, e i tremuli papiri dell'Anapo! Ma altri forse più degni di me vi anderanno, ed io li [...]

[...] guardo e li invidio. Gruppi di bersaglieri che salutano e abbracciano amici ed amorose piangenti, si affollano su la riva; bersaglieri stivati in [...]

[...] fischiando, ed una smotta di piccole barche gli si affollano incontro come gabbiani addosso a una balenottera morente. Il disordine intorno a lui si [...]

[...] .... Io non ne posso più; i miei nervi sono consumati. Guardo d'intorno, ed una folta caligine di polvere sollevata e di fumo pregno d'un odore acuto [...]

[...] di catrame e di fossile ingombra l'aria giallastra attraversata da una luce calda e abbagliante. Mi sento stanchi gli occhi ed il cervello. Anche [...]

[...] sensi appena lasciata questa romantica ed impazzata regione, e intanto osservo, mi rattristo e godo. Attraverso ad una selva d'antenne scorgo il [...]

[...] Vesuvio che insensibile al doloroso saluto dell'amico che parte, fuma e tace, ed io pure taccio, fumo e lo guardo, ed invidio due gabbiani che [...]

[...] tristissimi e soavi, alla memoria ed al core dell'amico lontano; addio, addio! ? Il bastimento ha cominciato a fremere al gorgoglìo della caldaja che ribolle [...]

White Mario Jessie
La miseria in Napoli
31 1877 - Provenienza testo: Scansione Liber Liber, txt Fondazione Verga 246 occorrenze

[...] fieri ed orgogliosi di ogni cosa britannica, gl'Inglesi, che non si commuovono alle lodi straniere e ne sprezzano il biasimo, arrossirono e non [...]

[...] pensano l'aria ed il sole a provvedere cibo per tutti, ove, come disse il Byron, «i campi d'oro perenne, solcati soltanto dai raggi del sole [...]

[...] salvamento. Ed i pensatori, nei libri e nei giornali, speculano teorie, e narrano fatti, ed avvertono dei pericoli. I rappresentanti del popolo, che [...]

[...] sotto voce, non propalate che esiste tutto questo male.» Ed in Inghilterra vediamo scioperi e lotta. Le classi al pianterreno all'edificio sociale [...]

[...] vanno prendendo possesso dei piani superiori con una crescente sicurtà, ed i ci-devant pigionanti si vanno restringendo in appartamenti più [...]

[...] bestie nelle stalle, nutriti con cibo pessimo ed insufficiente, ed obbligati, nella totale mancanza del vino (benchè per questo vadano famosi i [...]

[...] contorni), a bere acqua cattiva ed in certe stagioni putrida. Eppure, come disse nel 1872 l'onorevole Bertani esponendo la necessità di un'inchiesta [...]

[...] tutti insieme, che morire a uno a uno di fame, di stenti, o di tifo». Eppure a vedere gli uomini lavorare e faticare, ed arrischiare perfino la [...]

[...] propria vita per trarre a salvamento la roba dei padroni, era cosa da destar meraviglia. Ed il contadino lombardo sa il suo conto meglio del [...]

[...] possibile rotta, disse: «Peggio per loro, questa volta; sono di loro le viti e le raccolte; le braccia rimangono a noi.» Un po' più di questa logica ed i [...]

[...] ricchi proprietarii ed affittuarii lombardi, veneti e mantovani, sarebbero costretti a migliorare per interesse, se non per giustizia, lo stato dei [...]

[...] manifestato questo dubbio; ed egli mi promise che avrebbe rivisitata Londra. Sapendolo di ritorno, io lo pregai di comunicarmi le sue impressioni nette [...]

[...] e schiette. Ed egli mi scrisse la seguente lettera: «Firenze, 30 maggio 1876. »Gentilissima Signora, »Ella mi scrive che è ora tornata da [...]

[...] senza finestre si chiudevano, ci restavano dentro il puzzo delle budella, del petrolio ed il fumo. Più di tutto alle donne dava noia il petrolio e [...]

[...] , la stanchezza di ciò che avevo veduto, ed il sentirmi ripetere dai compagni: – In questa strada vedrà dal principio al fine la medesima scena [...]

[...] paragone alcuno, peggio di quelli di Londra. Che se a Londra qualche volta si muore di fame ed a Napoli no, oltre che questi casi non sono sì [...]

[...] volte trovai insieme colla miseria estrema una fierezza e indipendenza singolare. Più volte ricusarono di riceverci in casa, ed il detective diceva [...]

[...] che per certe quistioni tutti gli onesti appartengono ad un solo partito. »Mi creda con sincera stima ed amicizia »Suo dev ed obb. »P. VILLARI [...]

[...] quegli argomenti, per cui avevo più pronto il materiale. Ora riproducendoli, seguirò piuttosto l'idea che m'informava nelle gite: ed era, da una parte [...]

[...] membri del Municipio, ed altri, mi avevano assicurato che queste grotte non servivano più di abitazione umana, ma che gli abitanti furono tramutati [...]

[...] , ed io penetrai fino in fondo ripopolandola, coll'immaginazione, di quelle trenta famiglie che vi stavano pochi anni fa. Le grotte, che somigliano [...]

[...] centrale si diramano a destra altri scalini, ed io seguivo sempre la guida. Scesi o piuttosto scivolai. Egli fermandosi ad una apertura fece «Ecco [...]

[...] giorno e di notte, ed il giorno di mercato abbiamo visto gli asini relegati in una piazza, i banchi e i botteghini confinati sui lastrici, la carne [...]

[...] ed il pesce esposti per la vendita sani e freschi. Moltissime case imbiancate facevano risaltare di più l'indecenza di certi palazzi coll'accumulata [...]

[...] sforzi; stettero eglino sulla breccia finchè vissero, ed il libero commercio è opera loro. «Speriamo, – mi disse il popolo di Porto, – che col [...]

[...] . Tenendo bene in mente che molte delle camere sono occupate da due ed anche tre famiglie, se ne comprendo facilmente tutta la luridezza. Alcune delle [...]

[...] un vecchio del tutto inabile al lavoro, e, da quel che capii, mantenuto dalla carità degli altri inquilini della camera – ed erano sette, ed i [...]

[...] . La pazienza delle bambine ammalate ed affamate farebbe piangere qualunque madre, che sa quanto deve aver sofferto e patito una creatura di tre [...]

[...] gradino della scala che lo condurrà per facile salita a Sant'Efremo, ove avrà lavoro provveduto e pagato, ed ove con la sua industria si ciberà di [...]

[...] segni del vizio prematuro, ereditato ed alimentato coll'esempio quotidiano, additano i futuri rei; i Caini dell'avvenire, colla mano contro 14 [...]

[...] ora toccare la più tremenda delle tremende piaghe sociali, che esistono in tutte le grandi città, ed in Napoli forse primeggia, io vorrei che [...]

[...] sproporzionata pigione. Oggi le ragazze non possono pagare, ed il giorno in cui io abbandonai Napoli – un sabato – mi dissero, che erano già state [...]

[...] , così coraggiosamente ed onestamente sopportata, esistesse in qualunque città inglese, il rettore della Chiesa anglicana, ovvero il pastore [...]

[...] incitassero qualche pietosa, la quale non trovasse più la Giovanna Trotti, ed i suoi fratelli nel mentovato sotterraneo, si rivolga al fornaio di [...]

[...] faccia, al numero 4, o ad altro dei vicini, che molto hanno a cuore cotesti derelitti. Volendo poi esplorare il quartiere di Pendino in lungo ed in [...]

[...] troverete tre categorie di casi: 1° Seduzione ed abbandono; 2° Miseria; 3° Istigazione dei mariti e dei genitori. Dall'altra parte, queste sante [...]

[...] sana ed innocente creatura, promettendo agl'infami genitori una somma sufficiente per ingannare altr'uomo o per indurlo a tòrsela in isposa ad ogni [...]

[...] ragazze oneste, purchè non ne sposi una senza dote, o di grado sociale inferiore al proprio. La storia della prostituzione è vecchia, si dice; ed [...]

[...] ragazze pericolanti; e togliendo le cadute all'azione illegale ed arbitraria della Polizia. E queste lacrimevoli vittime, una volta perdute, e [...]

[...] . Coll'ordine speciale del Ministro dell'Interno sono stata abilitata ad esplorare l'Ufficio Sanitario ed i suoi registri, ad interrogarne i medici e [...]

[...] erano già lucrato il cento per cento sulle loro clienti; ed egli non permetteva mai che la Polizia registrasse per forza una ragazza, la quale [...]

[...] visitano fino in casa. E con esse i nostri mariti sciupano la nostra sostanza, ed esse ce ne alienano i cuori. Dobbiamo provvedere noi e sopperire a ogni [...]

[...] nel popolo. I Vicerè ed i Borboni per regnare si appoggiavano ora ai galantuomini, ora ai lazzaroni, e imperarono dividendo. La sollevazione di [...]

[...] Stazione, qualche elemosina avuta dai guaglioni, basta per campare la vita senza cura del domani, ed allegramente. Se non si ha casa propria, ci sono [...]

[...] macchina medioevale per torcere e ammatassare il cotone. Difficilmente troverete un lazzarone che sappia leggere e scrivere. Ed abbastanza strane [...]

[...] . »E se un giorno vi riuscisse d'insegnare a leggere ed a scrivere a quelle moltitudini, lasciandole nella condizione in cui si trovano, voi [...]

[...] poche di esse, anco tra le più importanti. La legge del 1862, mirabilmente parca ed efficacemente succosa, abbraccia tutti gl'Istituti di carità e di [...]

[...] magistrati su questi turbatori della pace pubblica, ed essi obbligarono servi, lavoranti e mendicanti a star fermi nelle loro località rispettive, e [...]

[...] l'aspettavano; ragazzi e ragazze stupide si maritavano calcolando di viverci sopra; ladri, contrabbandieri, meretrici, intimidivano ed estorcevano; i [...]

[...] fanciulli poveri d'ambo i sessi dai due ai sette anni, per dar loro gratuitamente l'educazione fisica ed intellettuale, per nutrirli durante il [...]

[...] civili e di scarsa fortuna, ed accogliere donne nubili e bisognose, di civil condizione, atte al servizio dello Spedale, della Casa di educazione e [...]

[...] del Conservatorio; per ospitare, vestire ed alimentare vecchi maschi napolitani, poveri, ed inabili al lavoro, dell'età dai 50 ai 70 anni, per [...]

[...] accogliere, educare ed istruire sino a 25 anni fanciulle e giovinette oneste e povere dell'età dai sette ai 15 anni, e avviarlo ad un'arte o mestiere [...]

[...] donne affette da malattie acute, ed allogare, in caso di malattie contagiose o epidemiche, gl'infermi colpiti da tali morbi nella Casa alla Pacella [...]

[...] ; per ammettervi gratuitamente i preti poveri ed infermi cronici, appartenenti al Clero di Napoli; per mantenere, educare ed istruire le fanciulle [...]

[...] cieche e povere. C'erano poi 11 istituti per ricoverare, nutrire ed educare donne pericolanti e donne traviate, pentite della mala vita; per [...]

[...] accogliere, educare ed istruire donzelle napoletane, che abbiano perduto il fiore della verginità, e le orfane donzelle in pericolo di perderlo. Veramente [...]

[...] divengono facinorosi e perniciosissimi allo Stato. Fu dunque fondato l'Albergo per accogliere e mantenere i veramente miseri, ed insegnare ai sani arte o [...]

[...] numero di 24, si capisce che gran parte del tempo va speso in orazioni, messa, vespri ed altri esercizii spirituali; l'istruzione – quella delle [...]

[...] . Nella bottega di barbiere, con maestro retribuito, abbiamo visto dodici monelli trastullarsi, ed uno che mollemente insaponava la faccia ad un [...]

[...] classe separata per ogni istrumento. Nondimeno l'istruzione impartita nell'Albergo dei Poveri sottostà a quella delle scuole industriali ed [...]

[...] 900 00 40 Professori in Medicina 1,373 00 16,476 00 11 Ecclesiastici 433 25 5,199 00 10 Inservienti Culto 42 91 514 92 79 Infermieri ed [...]

[...] 00 31 Sussidiati. Assegnatarii ed in disponibilità 708 TOTALE L. 16,426 59 197,119 08 Dunque ad ogni tre poveri si mantiene un impiegato per [...]

[...] Stato in divisa, al Sopraintendente, ai Governatori ed alle nazionali Insegne. Chi è subordinato, secondo le prescrizioni del capitolo precedente [...]

[...] , deve il saluto al Superiore di qualunque colonna della tabella A, ed al Superiore di qualunque corpo dell'Esercito. Il saluto è dovuto in ogni tempo [...]

[...] superiori in genere non siano distratti al punto da dimenticare di accennare che l'eterno saluto cessi. 31 I sergenti, caporali ed alunni salutano [...]

[...] saluto dai loro subalterni, sono tenuti a restituirlo. Nei luoghi pubblici e nelle passeggiate, ed in altre simili circostanze di andirivieni, si [...]

[...] , arrestandosi di fronte a venti passi prima d'incontrarle, finchè siano oltrepassate di altrettanti. I sergenti, caporali ed alunni salutano in [...]

[...] simile modo, a sei passi di distanza, i Ministri di Stato in divisa, le Insegne nazionali, ed il Sopraintendente ed i Governatori. Art. 45. – In ogni [...]

[...] attenzione. Art. 48. – I graduati che si presentano ad un superiore in una stanza si scoprono il capo, ed aspettano per accomiatarsi di esserne [...]

[...] 1860!» E noi rispondiamo adesso come allora: «Il popolo lo chiamava il serraglio, e fu ed è il nome appropriato.» Nè basta la buona volontà del [...]

[...] , abbondante e nutritivo. Tutte le ragazze nate sordo-mute parlano ed intendono quanto voi dite, con tale rapidità e sicurezza da sembrarvi impossibile che [...]

[...] ;» – «ed io d'argento,» un'altra fece; «ed io di bronzo,» una terza; «ed io la menzione onorevole,» una quarta. Pregai la Suora d'indicarmi il [...]

[...] . Essa sembrami una direttrice unica per una Scuola normale di persone che volessero dedicarsi all'istruzione ed all'educazione di questa classe di [...]

[...] disgraziate. Avendo saputo che nelle sedici Provincie napoletane si conta d'ambo i sessi un totale di 4535 Sordo-muti, ed avendo letto nella troppo [...]

[...] ricostituirla sulle primitive e vere sue basi governative, ritogliendola dalla soverchia ed illegittima dipendenza dell'Albergo.» – «Come [...]

[...] di Napoli, Fascio n. 2310, Scuola dei Sordo-muti, trovansi due grossi volumi contenenti le carte legali ed amministrative riferentisi a detta [...]

[...] scuola. Nel 1806 essa ricevette determinato carattere, governativo, con edificio suo proprio, riconfermato ed accresciuto sui fondi dell'Università [...]

[...] medesima, tanto pe' maestri e il direttore, quanto per gli allievi; ed in quel tempo fu esplicitamente dichiarato la vigilanza della scuola doversi [...]

[...] insufficiente appannaggio, si risolse che dovesse sopperirvi il largo patrimonio dell'Albergo dei Poveri. Ed ecco il genuino motivo dell'interrogazione del [...]

[...] . Violenta contro lo Stabilimento dei Sordo-muti, contro il suo Direttore che ci aveva messo intelligenza, impegno, passione, nell'istruire ed [...]

[...] voluto esaminare i bilanci di prima previsione, le nuove proposte, ed i bilanci definitivi dell'Istruzione Pubblica per cinque anni. In ognuno, sotto [...]

[...] tutti i bambini belli, e si può dire tutti i maschi, toltine i malati o i deformi, sono portati via ed allevati gratuitamente dalle popolane di [...]

[...] ondeggia fra il 95 ed il 30 per cento. C'era dunque un tempo, in cui questa mortalità si ristrinse al 30 per 100? e uno, in cui salì fino al 95! E si [...]

[...] può tracciare il minimum ed il maximum al numero più o meno dei bambini allattati nell'interno dello Stabilimento o dati a balia fuori. Il minimum [...]

[...] statistiche dei primi tre mesi dell'anno, e senza occuparci per ora delle alunne ed oblate, vediamo le condizioni dei neonati. In questi tre mesi [...]

[...] dell'Annunziata. Ma prima di lasciare i poppanti, vogliamo notare un gravissimo male indicatoci da uno dei medici primarii del Sifilicomio, ed è che i [...]

[...] caduti in mano di gente cattiva ed inetta trovansi abbandonati a se stessi e divengono vagabondi o perversi. L'Istituto che li ha paternamente [...]

[...] nuova generazione di operai e di agricoltori istruiti ed abili, e lo Stato avrà fatto tutto ciò che può o deve, perchè l'innocente non isconti la [...]

[...] divenire utili ed onesti cittadini. Oggi che, forse per la prima volta durante quindici anni, il Municipio di Napoli opera in accordo col Governo, oggi [...]

[...] Municipio progressista davvero! Ma se per i maschi la Reale Casa dell'Annunziata è immemore ed improvvida, essa prodiga alle femmine tali privilegi e [...]

[...] diritti da diventare ingiusta ed assurda. Fino all'altro giorno tutte le femmine messe nella Ruota avevano diritto a vivere mantenute e morire [...]

[...] ed il capriccio delle oblate, che maltrattavano le une e guastavano le altre, secondo che erano più o meno docili ed utili. Nessun refettorio [...]

[...] coloro che di quel tempo bene si ricordano, ed ai quali facilmente si crede pensando allo stato dell'Ospizio nel 1860. Gli abusi scomparvero; oblate più [...]

[...] ornato e il lineare. Ogni alunna, oltre il vitto eccellente, ha tre vestiti, uno da casa, uno di mezza tenuta, ed uno di gala. Ora qual sorte attende [...]

[...] necessario per cibare, vestire ed alloggiare la figlia adottiva, coll'obbligo di mandarla alla scuola ed educarla in tutti i doveri di donna, conferendole [...]

[...] dell'Ospizio. Difatti la bella gradinata nuova, i ristauri ed i lavori necessaria per separare le ragazze di differente età, sono fatti con poca spesa dagli [...]

[...] che ricevevano dal luogo, lucravano sul lavoro delle fanciulle obbligate di cucire guanti dalla mattina alla sera, ed a cui nemmeno si permetteva di [...]

[...] parlarono, si pubblicarono opuscoli e memorie, ed il Reale Istituto di Incoraggiamento bandì un concorso per chi avesse presentato Memorie intorno agli [...]

[...] Stabilimenti di beneficenza di Napoli, e ai modi di renderli utili alle classi bisognose. Ed i lavori del Turiello, del Dominicucci e del Petroni [...]

[...] giudicaronsi eccellenti, e furono nominate Commissioni di inchiesta, e le proposte del Pezzullo veramente pratiche ed effettuabili; e l'opuscolo [...]

[...] succurre miseris. Lo scopo antico e odierno di tale istituto è di ricoverare, mantenere ed educare donne pericolanti, donne traviate e pentite della [...]

[...] di visita, avvertimmo che si sarebbe ritornati fra poco. Ed infatti tornammo fra un'ora, e ci aprì il prete, e ci condusse in una stanza di fuori [...]

[...] maiali, asini ed uomini vivono insieme. Nessun refettorio; ognuna provvede da sè cogli scarsi centesimi che dà il luogo, e fa cucina da sè in [...]

[...] , senza che rispondesse un'oblata. In un'ala esalava tale fetore, 47 che l'amico, benchè medico, ed io, abbastanza abituata alla miseria ed alle [...]

[...] ci entrasse il colèra o il tifo, ed il prete sogghignando rispose, che non avevano quattrini nè gente di servizio per la mondizia. Noi risapemmo [...]

[...] ad ossa da rosicchiare. L'Ospedale degl'Incurabili ha una rendita di 830,395 lire, spende per il culto 17,277 lire, ed Achille Lazzaro nel 74 [...]

[...] respinti: ciò deriva dal fatto, che essendo divisi gli Istituti tra clinici, acuti, cronici, feriti 49 ed altri, spesso vuoti gli Ospedali acuti [...]

[...] -infermeria nella Colonia di New-South-Wales in un anno ricevette 1769 persone, ed è talmente attraente che ci va chi poteva farsi curare altrove, e [...]

[...] , molti dei quali dannosi ed inutili, gl'Istituti ospitalieri non sono sufficienti per la popolazione. Londra ha 78 Ospedali per differenti malattie [...]

[...] dispensano medicine gratuite, ed il costo è presso a poco di un milione di sterline, e questo senza includervi un gran numero d'istituti privati, per aiutare [...]

[...] specialmente in Napoli. CAPITOLO OTTAVO. Monti ed Istituti elemosinieri. Ho passato parecchi giorni nel visitare i Monti di pietà, così detti, che [...]

[...] molto più tardi, la Germania nel XVIII secolo, la Russia proprio al fine di esso secolo, la Francia nel 1750, ed ora gl'Istituti francesi possiedono [...]

[...] si apre, ed il possessore verifica il contenuto. Per dire il vero rimasi attonita del prezzo pagato per cenci e per altri oggetti venduti all'asta [...]

[...] soccorsi a mendici. Secondo Monte per suffragi a defunti, per doti a donzelle povere, soccorsi a poveri ed all'Ospizio di collocamento. Monte di [...]

[...] sollevare il carattere, arricchire l'intelletto, ed accrescere la potenza dell'uomo. Ma nessuna generazione deve imporre sulle generazioni successive [...]

[...] mura sfasciate, e le scale pericolanti, ed i tetti che non proteggevano gl'inquilini dalle intemperie, non iscompagnavansi mai da pigioni esorbitanti [...]

[...] , e queste dalla fiscalità nella esazione. Ma visto che la conversione delle proprietà immobili in rendita offre un vasto campo ai disonesti ed [...]

[...] agli speculatori, il Municipio progressista e il Governo riparatore possono andar d'accordo sui modi più adatti per utilizzare ed economizzare ogni [...]

[...] degli uomini buoni e grandi di tutti i tempi all'usura. Il grande Alighieri, egli scrive, ch'è l'osservatore più acuto ed in uno il giudice più [...]

[...] turbe d'oppressi passano dinanzi al suo sguardo, ed egli le raccoglie sotto le grandi ali della sua poesia per eternarne la memoria, i dolori e le [...]

[...] generosa contro l'avidità dei contemporanei; ed anche in mezzo a tenebre che potranno esser diradate soltanto da tardi studii e da lontane [...]

[...] danaro. Dante si arresta egli pure davanti a questa colpa del suo secolo; ed accettando, come tutti i suoi contemporanei, la preponderanza della [...]

[...] , che non era diverso da quello di Roma pagana; riprova siccome opera non naturale ed irreligiosa il trar guadagno dai prestiti; e chiarisce il [...]

[...] ha tempo da perdere in aspettare il comodo del lento ed affaccendato impiegato, è sempre costretto moralmente a ricorrere ai sensali. E tanta è [...]

[...] autorizzati che prestano a pegno coll'interesse di un soldo per lira alla settimana, e stipulano un mondo di negozii. Ed io ci ho conosciuto (ora è morto [...]

[...] si mantenne modesta ed oscura fino a che le vicende della peste nell'anno 1657 non fecero accreditare tale istituzione, essendosi in quel tempo [...]

[...] . Allora venne ampliato il tempio, acquistando dal Principe di Marsiconuovo un giardino ed un edificio. Ha Statuto approvato con R. Decreto 25 aprile 1867 [...]

[...] condizioni, in cui avea trovato lo Stabilimento. «La esposizione rivelò che, per lo spendere lautissimo ed improvido, e per la trascuraggine nelle [...]

[...] rimedio; ma oggi si può confidare nell'opera onesta e solerte dell'onorevole Pepe.» Ed ecco l'articolo del Diritto, 21 marzo «Abbiamo in Italia un [...]

[...] del Serino; ma non pare che avrà alcuno buon successo per qualche articolo del contratto, che è un errore igienico ed è un errore economico. Il [...]

[...] anni confermato poi migliore: ed è quello adoperato in Londra e nelle altre città d'Inghilterra, che fu prescelto da Bruxelles fin dal 1867 e che ora [...]

[...] si vuole adottare in Parigi. Solo è da notare che, mentre in Londra dopo molti gravi studii ed inchieste sono stati aboliti 300,000 pozzi neri [...]

[...] in comunicazione con le pubbliche cloache. Del resto, sì la prima come la seconda Ordinanza son rimaste lettera morta, ed ogni proprietario di case [...]

[...] Chiaia. La quale regione di Chiaia ha acquistato in Europa fama d'insalubre, mentre è la parte più bella della città ed abitata dall'aristocrazia [...]

[...] lunga, popolando di palazzi. Solo vuolsi lamentare che il sistema delle latrine non è quello che dovrebbe essere, ed è tutto abbandonato al [...]

[...] capitoli concernenti le epidemie ed endemie che infestano la città di Napoli, e per la proposta riforma igienica della città, desunta dai criterii della [...]

[...] quale, a chi osservava che deve fare male alle anguille l'essere spellate vive: «Ci sono abituate,» – rispondeva. Nel capitolo sulle epidemie ed [...]

[...] vi ha diritto più sacro di quello che riguarda la vita ed il benessere materiale della Nazione, su cui si appoggiano, come su vera base, tutti gli [...]

[...] altri diritti ed interessi di ordine morale e civile.» E il dottor Freschi opina che l'igiene pubblica e privata entri nella polizia sanitaria, e [...]

[...] , riveduta e ampliata. 61 1875 Firenze Della Gazzetta d'Italia, Via del Castellaccio, 8 Condizioni economiche ed [...]

[...] , acquisterà titolo alla riconoscenza della città di Napoli; ed io soggiungerei dell'universale. La semplice istruzione letteraria data ai poveri, se non [...]

[...] brulicano a migliaia per le strade, che domandai a parecchie persone se esisteva una legge locale; la quale permettesse ai maestri ed alle maestre di [...]

[...] ne sia. I bambini stessi non amano andare alle scuole, ove i compagni li deridono e li schifano ed ove i maestri, i quali veggono che per la [...]

[...] che altrove; ma a Milano ed anche a Roma dobbiamo riconoscere i grandi sforzi fatti per togliere i bambini indigenti al vizio e all'ignoranza. E [...]

[...] con mano munificente i volontarii e specialmente i feriti, ed ora all'Italia libera dedica la vita e le sostanze a migliorare la condizione sociale [...]

[...] , sua moglie tedesca educata nell'Istituto fröbelliano di Germania ed altre due maestre, torinese e lombarda, educate pur esse in Germania. A questa [...]

[...] loro sono molte maestre toscane e napoletane, le quali vengono man mano perfezionandosi nel sistema. 64 E mentre il Governo ed i privati possono [...]

[...] le maestre patentate dànno istruzione fino alla quarta classe elementare. In una classe le ragazze grandi apprendono a cucire a mano ed a macchina [...]

[...] , ed hanno tutti i giocattoli ed il materiale per lavoro che fa parte del sistema. L'intero metodo del Fröbel essendo basato sull'attività spontanea [...]

[...] ancora l'istruzione. E queste scuole sono i veri vivai per le altre arti ed industrie, su cui, con tanta ragione, lo scrittore del Pungolo insiste [...]

[...] grandi educatorii detti di San Marcellino e dei Miracoli, ed alcuni privati Istituti. Per le fanciulle appartenenti a famiglie di scarsa fortuna vi [...]

[...] proprii doveri ed aiuto ad adempirli. In molte famiglie poi a qualche monaca di casa era commessa la cura d'insegnare: la quale, oltrechè ignorante [...]

[...] , avea la mente ed il cuore pieni di pregiudizii e superstizioni. In conseguenza si doveano prima di tutto persuadere le famiglie che le giovinette [...]

[...] pettinatura incipriata e i fronzoli del vestiario scimmiottavano ed esageravano l'ultima moda. 66 Or pensando quanto tempo avranno preso quelle [...]

[...] dei tentativi fatti per aiutare i poveri di Napoli senza parlare di quell'opera veramente pia ed efficace, iniziata e condotta da Leopoldo Rodinò a [...]

[...] Deposito dei mendicanti, affinchè questi, appena raccolti dalle strade, avessero vitto ed alloggio per tre giorni, quanti bastassero a liberarli dalla [...]

[...] infermità del corpo o per la condizione dei tempi mancarono i guadagni ed il modo di vivere. Che tragedie, che misteri, che rivelazioni, che prove di mal [...]

[...] orrende di Newgate, ove insubordinazione, sporcizia e depravazione eran pervenute all'ultimo grado. Si costituirono Società per visitare le prigioni ed [...]

[...] natura umana a procedere per azione e per reazione. La filantropia degenerava in sentimentalismo, ed i sentimentali ragionavano così: «La colpa [...]

[...] , dell'ignoranza inculcata dai preti e permessa dallo Stato. Dunque si compensi il delinquente per il male che la società l'ha condotto a fare.» Ed [...]

[...] diavolo fuori della porta, e non cedere alle sue tentazioni. «Ed è tassando questi, – esclama l'Autore, – che avete costruite quelle stupende caserme [...]

[...] sono stanchi, fanno un'ora di passeggiata in cortili spaziosi ed ariosi; pace metodica, pulizia esemplare, benessere sostanziale regnano dappertutto [...]

[...] , notansi in tutti le tracce della lunga e persistente carriera del delitto: furberia ed astuzia ne costituiscono il carattere più spiccato. Sono in [...]

[...] privati, a Nisida ciò è impossibile, e le principali difficoltà per le Direzioni si compendiano nella impossibilità di trovar lavoro sufficiente. Ed è [...]

[...] ! Appena entrato in carcere, egli è ricevuto dal Direttore, condotto in una cella netta ed ariosa; cambia i cenci in abiti di lana, se d'inverno, di [...]

[...] ° ammonizione; 2° isolamento in cella di rigore con pane ordinario e con una minestra sola, da uno a tre giorni; 3° isolamento a pane ed acqua; 4 [...]

[...] , che col padre si esercitò in questa professione per parecchi anni, rovinando molte famiglie. Il padre n'era già uscito, graziato. Ed io pensando alla [...]

[...] grazia non sia di quelli indicanti profonda corruzione e perversità d'animo, ed abbia scontata già la metà della sua pena. Di più, le proposte di ogni [...]

[...] carità pubblica. Le Società di Mutuo soccorso ed altre provvide istituzioni languiscono. Gl'individui trovano più comodo di farsi mantenere dallo [...]

[...] parrocchia, è impróvvido, non fa risparmii, ed accetta l'elemosina senza vergogna. Nel 1871 la Svezia fece riforme radicalissime, proibendo [...]

[...] cibo per gl'incapaci al lavoro. Il mantenimento dei poveri in Francia è un sistema molto complicato, ed ha tutti i vizii e le virtù [...]

[...] bisognosi. Si sa che, durante la grande rivoluzione furono aboliti o trasformati gli Ospedali, gli Asili ed altre Opere pie, ed avendo i Governi [...]

[...] presidente, amministra il soccorso interno ed esterno. In Parigi la Commissione dipende dal Prefetto della Senna e dal Ministro dell'Interno; ha [...]

[...] annuale fissa di questi istituti ascende a circa 12,500,000 lire. Le spese interne ed esterne ad un milione; il Municipio di Parigi contribuendo al [...]

[...] dottor Pietro Castiglioni chiama «invariabilmente parca ed efficacemente succosa, inspirata ai principii della libertà, e forse precorritrice di [...]

[...] di un Corpo d'ispettori, Armenvorsteher, e di visitatori, Armenpfleger: tutti questi ufficii sono gratuiti, ma tanta dignità ed importanza v'è [...]

[...] soccorso; non ha nessun interesse di negare il necessario o di dare il superfluo ed essendo il loro intento quello di diminuire il pauperismo, egli è [...]

[...] spinto a predicare l'economia, l'industria, ed a cercare lavoro per il petente. Il povero domanda e riceve soccorso; ciò fa sì che questo cesserà [...]

[...] . – Miglioramenti pubblici e delle città. – Abitazioni degli artigiani ed operai. – Tasse locali. Il risultato dell'inchiesta fatta dalla Commissione fra i [...]

[...] uccise il Principe di Galles erede del trono. Durante anni ed anni, uomini di scienza, medici e filantropi venivano dimostrando che la schiatta [...]

[...] l'istruzione stessa debba procedere per la sua vitalità ed efficacia dalla somma d'interessamento, di simpatia e di cooperazione attiva del popolo, vi [...]

[...] comunità; che come lo Stato ha diritto di sindacare tutto ciò che conduce alla prosperità ed all'incremento della Nazione e di promuovere l'igiene e la [...]

[...] ne approfittino. John Stuart Mill additasi fra i più strenui avvocati dell'istruzione elementare, gratuita ed universale per l'Inghilterra, ed in [...]

[...] in iscuole, ove s'insegnano dottrine religiose, approvate da una sola parte dei contribuenti. Ed ecco, dove la clausola 25, che permette ai Seggi di [...]

[...] obbligati a frequentare l'istruzione religiosa, ma il prete ed i suoi servi possono impedire che coloro, i quali non frequentano le dette classi, vengano [...]

[...] ammessi alle feste campestri ed al concorso per i premii. Si dànno anche casi, nei quali si fa pagar doppio denaro ai genitori che non appartengono [...]

[...] nella Sacra Scrittura, ma in grammatica, in geografia, in istoria ed in aritmetica, non passano. Sentono la necessità di doversi rendere [...]

[...] giorno, parecchi Stati mantennero la tassa scolastica, ora tutti (senza eccezione) hanno scuole gratuite, ed il sistema introdotto nel Connecticut [...]

[...] contento della compulsione, ma presto si è adattato risentendone i benefizii. » Ed io potrei additarvi molti agiati artigiani, i cui figli grandi non [...]

[...] . Dipendono dalla loro autorità tutte le case d'affitto, ed eglino chiusero tutti i bassi e le cantine, e nessun luogo sotterraneo può appigionarsi, nè altro [...]

[...] macelli, l'amministrazione del gas appartengono alla loro giurisdizione, ed eglino possono autorizzare i Comuni a contrarre prestiti per i lavori [...]

[...] cointeressenza, si fanno cospicui sottoscrivendo qualche centinaio di lire per venire in soccorso degl'infelici. Eppure altre famiglie ed altre [...]

[...] Promessa, colorisce quadretti terribili della bassa pianura milanese. Ed io conchiuderò questa parte del mio lavoro, pubblicando la seguente descrizione [...]

[...] potuto dormire, Dio sa come!, fare spesso un lungo tragitto, zappare tutto il giorno, ritornarci; ed ancora non è terminata la via crucis, perchè [...]

[...] apre in date ore, onde possiamo figurarci la folla ed il tempo, acciocchè ciascuno ne attinga, e possiamo figurarci quanto devono esser gradite [...]

[...] si fatte noie dopo aver lavorato tutto il giorno! Negli anni di siccità l'acqua del cisternone finisce. Ed allora? – Il condotto porta [...]

[...] contemporaneamente l'acqua alla fontana pubblica ed alla fontana del Barone. D'estate viene sempre un filo d'acqua. Però il Barone ha elaborata in modo la [...]

[...] durare ore ed ore a questo supplizio per empire una conca; o tutt'al più avviene che si versi un meno sottile filo d'acqua, quando i servi del [...]

[...] , ed eglino soltanto possono fare tutto il commercio. Per cui si costituisce da sè naturalmente un monopolio, che costringe il povero contadino, il [...]

[...] per riceverne il doppio alla futura raccolta. E mentre con una mano prestano da giudei, con l'altra fanno l'elemosina con isfarzosa ed avvilente e [...]

[...] non fa altro che ordinare chinino, ed il chinino costa caro e non si può comprare da chi vive così male; epperò le febbri li estenuano e li [...]

[...] oggimai passata in giudicato – che nessuno può aiutare un popolo od un individuo, se questi non aiuta se stesso. E in Italia, se lo Stato ed il [...]

[...] per i poveri furono aumentate; altri predicò l'astinenza assoluta da bevande spiritose, altri l'emigrazione alle Colonie ed in America. Rimedii [...]

[...] sistema si applicherà solamente al piccolo commercio; poi si estenderà alle fabbriche ed alle manifatture. Queste trionfarono tanto in Inghilterra [...]

[...] dell'anno non ebbero per verità che 450 lire. Ma con questa somma assunsero lavori per loro conto, ed alla fine di otto anni il capitale sommò a lire [...]

[...] un altro modo possono i benestanti aiutare i poveri ed aiutare se stessi, cioè fondando Banche cooperative, come sono state stabilite in Germania [...]

[...] minimo. Un candidato che vuol essere ammesso all'associazione, deve esporre tutto il proprio stato, quel che guadagna, se ha debiti, ed esibir prove [...]

[...] Inghilterra, in Francia ed in Germania, con applicazioni speciali adatte ai singoli paesi, non possano ottenere le carte di naturalità in Italia, e [...]

[...] suonare un solo campanello, ricevono la patente, ed è loro permesso di portare la preda ai maestri, in altre parole ai camorristi. 95 E se la [...]

[...] Polizia li trova, esercitando il mestiere, li mena alle Carceri giudiziarie, ed è proprio a queste carceri che vorrei si guardasse. Dite dunque che [...]

[...] lavorare del fanciullo napoletano. Io mi meravigliai nel vedere il lavoro fatto da piccoli fabbri-ferrai, e ottonai, e fabbricanti di organi, ed a [...]

[...] minestra, ed è tanto buona, che i signori, che pagano cinque lire al mese, sono contenti che i loro figli se ne cibino. Ebbene, il Circolo Cattolico e i [...]

[...] sola cosa parmi lampante, ed è che sarebbe meglio assai per il povero che esso non esistesse. Mercè la cortesia del Direttore ho potuto esaminare il [...]

[...] d'aita. Porteranno tutto al Monte, e consumato che abbiano il ricavato, il Monte venderà ed elleno resteranno senza nulla. Or se le prigioni erano [...]

[...] piccoli come nei grandi centri dell'Italia il povero, oltre che oppresso da tasse e da oneri ingiusti ed iniqui, è anche defraudato di ciò che è suo [...]

[...] se il patrimonio presente basterebbe a sollievo di tutti i miseri che, per colpa della società, delle guerre e degli sconvolgimenti politici ed [...]

[...] ed inetti che come locuste lo divorano! E qui, torniamo ancora sull'argomento degli amministratori e reggitori di questi Istituti. Volere o non [...]

[...] ; ai possessori del suolo, ai proprietarii delle case, a chi dà lavoro agli operai ed ai contadini. È un appello alla loro umanità, alla loro [...]

[...] sorte del popolo, il progresso sociale avverandosi di pari passo coll'istruzione ed avvenendo parallelo alla giustizia e all'umanità di chi sta in [...]

[...] per esporre. Io comincio dal domandarmi, se esista ancora in Napoli l'antico ed onorato Istituto maschile di educazione ed istruzione pei Sordo [...]

[...] partirne soddisfatto ammiratore. Ma, oltrepassato appena un cortile, voi non trovate che dei Sordo-muti di ogni età sporchi, negletti, ignoranti ed [...]

[...] oziosi, meno pochi, i quali sono adoperati in qualche mestiere, ed altri nella tipografia, ultimi resti di un'intelligenza educata nei tempi passati [...]

[...] ha inoltre tanti mezzi da poter mantenere ed anche, se volesse, mezzanamente istruire tutti i Sordo-muti in esso ricoverati. Io credo, o Signori [...]

[...] venga un provvedimento, ed un provvedimento radicale. La buona tradizione per l'istruzione dei Sordomuti in Napoli ci è, e dura quasi da un secolo [...]

[...] , dal 1790, quando quella scuola, ad imitazione di altre iniziate in Italia ed altrove, fu inaugurata dal celebre Abate Cozzolini. E i provvedimenti [...]

[...] adottati per quella scuola, invero assai poco per iniziativa dell'Albergo dei Poveri, ma quasi tutti d'iniziativa del Governo, erano savii ed utili [...]

[...] all'educazione ed istruzione di quei disgraziati. E con questi due mezzi: la tradizione che stimola e conforta il sentimento caritatevole 6 Questa [...]

[...] Istruzione, ed appunto napoletano, l'onorevole Scialoia, ha creduto di sciogliere quella scuola per ricostituirla sulle primitive sue basi, certamente [...]

[...] , sciolta la Scuola dei Sordo-muti di Napoli fino dal 1871, non fu ancora riorganizzata ed aperta? 2a Se fu stanziata, come debbo supporre, la somma [...]

[...] questo delicato proposito, ravvivando la speranza di vedere ristabilito finalmente un Istituto così utile ed onorevole per Napoli. MINISTRO PER [...]

[...] dell'onorevole Bertani, ed all'interruzione dell'onorevole duca Di San Donato. 107 Giovi anzitutto notare che la somma di 17,772 lire, iscritta in [...]

[...] scuola, mi rincresce di dire la parola, ma debbo dirla: si studia. Veniamo al 1873: ed è a questo punto che mi parve l'esposizione dell'onorevole nostro [...]

[...] nuove correzioni. In questo mentre, in mezzo a tali trattative, il Ministero della Pubblica Istruzione è affidato a me; ed io cerco di venire ad una [...]

[...] versa su questo punto. Ed ecco una delle interrogazioni che mi ha fatto l'onorevole Bertani. Dunque, se era conveniente che il Ministero si [...]

[...] doveva creare una specie di convitto, il quale fosse capace di albergare almeno un cento alunni; con una scuola ed anche con una clinica speciale [...]

[...] mettere a se stessa, quanto al corrispondere a quelle funzioni che in qualità d'Opera Pia le debbono essere molto accette. Ed ecco come noi abbiamo [...]

[...] stati mandati via, ma solamente avevano ricevuto l'intimazione di non più fare la scuola; ed al pagamento di quelle pensioni, le quali prima si pagavano [...]

[...] facoltà di parlare. BERTANI. Io non entrerò in contestazioni di cifre e di date; pure assicurando l'onorevole Ministro che altre date ed altre cifre [...]

[...] L'ISTRUZIONE PUBLICA. No: di fronte all'Albergo dei Poveri. BERTANI. Ed appunto su quest'Albergo dirò fra poco brevi parole. Consta a me che [...]

[...] , io mi permetto di aggiungere queste osservazioni soltanto. Quell'Albergo dei Poveri ha una fama antica, ed un retaggio lautissimo, che credo abbia [...]

[...] infruttuosa, che rimandi d'anno in anno la definizione della vertenza. 111 Credo non dovremo aspettare molto tempo a conchiudere. Ed è poi mestieri [...]

[...] dei Poveri di Napoli? Chi gliel'ha detto al nostro collega Bertani ha esagerato deliberatamente. Ed hanno anche deliberatamente esagerato, quando [...]

[...] , poichè ella certamente non è responsabile delle notizie che ha avute; ed anche per salvare le passate Amministrazioni dell'Albergo dei Poveri da [...]

[...] albergati conforta l'animo. Vi è rifiorita l'arte musicale, e quella d'ogni mestiere. L'istruzione progredisce per bene, ed anche le Belle Arti [...]

[...] CAPITOLO VIII. Monti ed Istituti elemosinieri CAPITOLO IX. Conclusione della Parte seconda. – Opere pie. PARTE III. – PROPOSTE E TENTATIVI FATTI PER [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. I)
18 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 109 occorrenze

[...] . Egli, vedendo che nessuno rispondeva, bussò ancora più forte e chiamò ad alta voce, chinandosi, ed appoggiando le labbra contro il buco enorme [...]

[...] chiavistelli si fece sentire nell’interno del cortile. Finalmente l'ultima stanga fu tolta, ed il portone venne aperto. Donna Clara, con un lungo [...]

[...] un’ora che busso, e muoio del freddo. — Ed il cavallo l'hai potuto prendere? — Sì, signora, l’ho preso; ma lo so io quanto mi è costato: fin dalla [...]

[...] a quell'immensa cucina, per sentirsi ardere le membra. Agostino entrando si tolse il cappuccio, ed il lungo berretto, e salutò umilmente. Un [...]

[...] dal tronco, crepitando, ora inalzandosi serpeggianti ed ineguali, ora stando basse ed azzurrognole, fra una nube di fumo, mandando bagliori [...]

[...] , ed una gran conchiglia che serviva per corno da caccia. Il tremolare incerto delle fiamme dava anima, dava vita a tutti quegli oggetti, or [...]

[...] qui vossignoria ha ragione; ma in una famiglia non si deve fare un figlio ed un figliastro: ecco ciò che dico io. Donna Clara aveva finito [...]

[...] l’operazione, ed appressando la lucerna alla fiamma del ceppo ne accese il lucignolo, e la appese ad un ampio graticciato di bastoni, quadrato, che [...]

[...] stava sospeso sopra il focolare, carico di grossi formaggi, messi là per prendere il fumo ed il calore. — Agostì, quando ti sarai riscaldato [...]

[...] fuoco, ed i sospironi di piacere di Sisinnio, che assaporava, con voluttà da ghiottone, la famosa zuppa del caffè col latte, che lo aveva [...]

[...] all’altro mondo. Così rivedendo un pò le buccie a don Pantaleo le due vecchie erano arrivate alla parrocchia ed erano scomparse nella oscurità di [...]

[...] erano rare ed aride carezze. Don Pantaleo amava il suo Zua; ma il suo amore aveva un limite; la sacra fame dell’oro lo avrebbe potuto rendere [...]

[...] innanzi la vita, e morendo aveva lasciato, al suo unico figliuolo, un campicello poco fertile, ed una casupola mezzo diroccata. Ma don Pantaleo [...]

[...] aveva un cuore di macigno ed una volontà di ferro. Lavorò, si bruciò sotto il sollione d’Agosto e si intirizzì le membra fra le nevi invernali [...]

[...] realizzava; però la passione non poteva essere appagata, la fame era insaziabile, la cupidigia lo travolgeva ciecamente, ed egli arricchiva, arricchiva [...]

[...] i suoi primi figli, ed osò concepire delle speranze sopra il suo piccolo Zua. Egli temeva che l’istruzione avesse potuto avere la rivalsa sulla [...]

[...] , ed io non voglio mai ripetere le cose due volte, avete inteso sì o no? o volete che vi spacchi la testa a bastonate, mascalzoni che siete [...]

[...] momenti diventava brutale. Se gli facevano perdere le staffe, stando a contrariarlo, diventava violento, ed era capace di tutto. Donna Clara lo [...]

[...] pativa risposte aspre ed insolenti. E ce n’era voluto del tempo! Lei, nervosa di temperamento, piuttosto pettegola, abituata fin da bambina a [...]

[...] comandare tutti in casa sua, a non vedersi mai disobbedita, sulle prime era stata restìa; s’era impennata ed aveva tentato di ribellarsi; ma [...]

[...] , ed ora fa lusso! un giorno o l’altro scommetto che si farà chiamare: don Pietro Palitta! — Peccato che ora i titoli di nobiltà costino molto [...]

[...] una delle figlie di Pietro Palitta, non li accoglierebbero a braccia aperte, sebbene ora se ne burlino, perchè zappano le patate, ed arano la [...]

[...] ed il mio nome. Mentre don Pantaleo dava sfogo a tutta la bile da lungo accumulata, non potendo soddisfare altrimenti l’invidia bassa che lo [...]

[...] di dietro, usciva fuori la camicia, di colore ambiguo, come una grande foglia di lattuga, ed i piedi sparivano dentro due scarponi ferrati, che [...]

[...] nasi erano diventati lambicchi, ed attraverso allo sbattere dei denti or continuo ora alternato, la voce prendeva diverse inflessioni, e le [...]

[...] Pantaleo, premendo, in quella ressa, le carni abbondanti, ed i seni enormi erompenti dal corsetto. Qualcuna aveva sfidato le dicerie e la critica [...]

[...] del paese, ed aveva smesso il costume sardo, vestendo abiti signorili, quando, quarant’anni prima aveva fatto il viaggio di nozze fino a [...]

[...] don Zua aveva reclamato l’abito di seta, e nel cortile di don Pantaleo molte crinoline subirono irreparabili avarie, fra le canne ed i rottami [...]

[...] , che non serviva più all’uso al quale era destinato, un po’ per le ingiurie del tempo ed un po’ per quelle delle mosche, ridotto per conseguenza [...]

[...] armadio tinto in rosso, sul quale erano messe in ordine parecchie dozzine di aranci, una vecchia fisarmonica ed un ombrello di seta verde. Era [...]

[...] , aveva, a furia di parabole e di minacce, stordito ed annoiato il popolo che l’ascoltava senza capirlo. Quando ebbe finito un gran sospiro di [...]

[...] soddisfazione uscì da tutti i petti. La gran porta della chiesa fu spalancata, ed un torrente di persone si riversò fuori, prima compatto, poi mano [...]

[...] bella ragazza, ed il discorrere animato di quell’altra col tale e tal altro giovine, che le stava daccanto; le ragazze invece invidiavano le [...]

[...] si è adombrata, gli ha preso la mano, e lo ha sbalzato di sella. Il pover'uomo cadendo ha dato della testa contro un sasso e.... ed è rimasto [...]

[...] mormorio generale, la catena si ruppe, e tutti si strinsero attorno al Sindaco, ed ai consiglieri per saperne qualche cosa. In un momento quel crocchio [...]

[...] dirgli un credo ed un’avemaria all’orecchio. — Insomma chi è morto? chiese allegramente un giovinastro che era servo dei carabinieri, don Pantaleo, o [...]

[...] cominciò a gremirsi di curiosi. Poco a poco arrivarono tutti i conoscenti ed i congiunti lontani, poi il maestro di scuola, guidando una ventina [...]

[...] di ragazzetti scalzi con la bandiera abbrunata, poi giunse il Sindaco con tutti i consiglieri. Il Sindaco aveva messo l’abito nero ed il [...]

[...] verde, ed un paio di calzoni di tela bianca, con una pezza sotto il ginocchio destro. Signor Vittorio aveva spazzolato l’eterno berretto di [...]

[...] silenziosi, come se fossero stati in chiesa. Il Sindaco gli stese la mano tristamente, ed il brigadiere alzò le spalle e chiuse gli occhi, e con [...]

[...] loro debiti. — Hum, donna Clara prima si fa seppellire viva! Il Rettore, finito il de profundis, asperse la bara d’acqua benedetta, ed accennò che [...]

[...] si incamminassero. Il corteo si mosse silenzioso. A quando a quando, per l’aria tepida risuonava in tono nasale ed annoiato un undis, un eam [...]

[...] Simone aveva fatto, del fazzoletto, una specie di berretto, come costumano i ragazzi, facendo un nodo alle quattro cocche del moccichino, ed aveva [...]

[...] saper fare dei ricorsi anonimi, contro i brigadieri, che venivano a comandare la stazione, ed ai maestri di scuola, che avevano la sfortuna di non [...]

[...] stento soffocato, ed il sindaco che gli tirava un lembo dell’abito lo fecero interrompere. Anch’egli allora capì la ragione di quella ilarità: aveva [...]

[...] dei più spiritosi si congratularono con lui, ed egli fingendo di accettare i complimenti rispose: — Se capiterà un’altra volta, il discorso lo [...]

[...] , ma molto più svelti, si divertivano a tirargli la camicia che gli spuntava eternamente dai calzoni; ad attaccargli code di carta agli abiti, ed [...]

[...] a tirargli pallottole di carta masticata. Quelle lezioni giornaliere, continue ed umilianti, poco a poco lo avevano scosso, ed avevano operato [...]

[...] ascoltato a bocca aperta, non perdendo una parola di quelle descrizioni esagerate, ed ogni giorno si era acceso, un po’ più, dalla voglia di andare [...]

[...] anch’egli a vedere quel mondo nuovo! Questa idea non gli lasciò più pace; ed una volta che don Pantaleo era andato a Nuoro, per visitarlo, gli [...]

[...] vittima del rigore insensato dei professori. Zua a Cagliari aveva subito l’influenza degli amori dal balcone, ed invagitosi di una ragazza, aveva [...]

[...] cominciato a sentire il bisogno di vestire decentemente, se non elegantemente. Quando tornava a Mamoiada era ammirato come un figurino di Parigi, ed [...]

[...] congiura tra i due fratelli maturava, ed il tempo in cui don Zua sarebbe dovuto ripartire si avvicinava. Un giorno Zua riunì Sisinnio e Taddeo, e [...]

[...] ad una sfuriata dei fratelli, ed aveva preparato le armi per combatterli; ma non aveva neppure immaginato che l’attacco dovesse essere così [...]

[...] aveva fatti, e in che corso si trovasse. Zua non seppe che rispondere; la domanda era stata troppo concisa, ed egli non era preparato a [...]

[...] quest’ultimo colpo. Balbettò qualche parola, cercò di architettare qualche piccola fiaba; ma si confuse di più ed i fratelli lo lasciarono, dicendogli [...]

[...] suoi beni non fruttava, perchè non era coltivata, ed egli viveva alle spalle della madre, la quale anche lei s’andava consumando, assieme agli [...]

[...] mai trovare un centesimo, neanche dopo aver messo sotto sopra tutto, ed aver scassinato ogni cassa ed ogni armadio, nella speranza di trovare il [...]

[...] famiglia non rimanevano che i terreni e i crediti; però in quei tempi i terreni rendevano poco, ed i creditori non più spaventati dal terribile [...]

[...] patate, con le zappe ed il picco sulle spalle? Egli destinato a grandi cose! Povero padre suo, se avesse potuto rizzare la testa dal sepolcro e [...]

[...] cose? La fortuna lo avrebbe dunque sempre perseguitato in tal modo? Le settimane ed i mesi intanto passavano, ed egli continuava a fare un [...]

[...] l’umiliazione presente, o la miseria futura. Era poi un gran disonore come egli credeva, l’amministrare il proprio patrimonio, ed il coltivare le sue [...]

[...] l’asino di cui si parlava, e lui vi ha poca differenza; che c’è dunque di nuovo? — È uscito in campagna, a cavallo, con una scure, ed una zappa dentro [...]

[...] se.... — Che colpa ci ha? ed ha il coraggio di parlare a questo modo, dopo che mi ha mangiato uno scudo, che io mi ho tolto dal cuore, rubandolo [...]

[...] , imbroglione, che se mi cerchi ti faccio fare la fossa! — Tenete a mente anche questo, minacce di morte con premeditazione ed agguato; tenete bene a [...]

[...] presenti. Don Ciriaco, non volendo servir da testimonio, si aveva aperto un varco tra la folla, ed era andato a nascondersi nella botteguccia di [...]

[...] ronzino. Entrando in paese aveva cercato di giungere a casa sua, passando per i vicoli più solitari; ma questa volta Don Zua aveva proposto ed i [...]

[...] quanti passavano, ed a pungersi vicendevolmente, con frizzi mordaci; perchè di tutti quanti sebbene ogni sera si riunissero insieme non ve n’erano [...]

[...] danari, caro don Eusebio, ed io non ne ho; anzi, ora che torna a proposito, la prego di sistemare quella piccola pendenza che esiste ancora; perchè [...]

[...] adattava anche a visitare l’orto, che possedeva là, a due passi dal paese. I primi giorni s’aveva fatto portare la zappa ed un abito vecchio [...]

[...] da Margherita, ed egli l’aveva seguita, facendo girare, fra le dita, una canna d’india, ultimo segno dei passati splendori. Poi aveva cominciato [...]

[...] e fresche ombre delle querce immense, nella collinetta che sovrastava all’orto, godendone la frescura quando il sole bruciava i fiori ed [...]

[...] coll’ondeggiare delle foglie, smosse leggermente dalla brezza. Egli capiva quel susurrare sommesso, ed il suo occhio esercitato correva, da un punto all’altro [...]

[...] dell’orto, passando in rivista ogni piccola pianticella; scopriva i dolori ed i patimenti di quella sua famiglia verdeggiante, ed accorreva [...]

[...] sollecito, ad innaffiare, con lo spruzzo sottile come la nebbia, fresco e rigeneratore, ogni pianticella appassita; ed era felice, quando poco dopo [...]

[...] , scrutava con l’occhio attento, per vedere che ogni lattuga avesse la sua porzione d’acqua, ed ogni cavolo fosse abbondantemente dissetato. La [...]

[...] inesprimibile, nota a lui solo. La sera, dopo che s’era fatto buio, faceva l’ultimo giro nell’orto, dandogli un addio muto ed affettuoso, guardandolo con [...]

[...] colori, ed un profumo soave di fiori invadeva l’aria. Era uno di quei tramonti che invitano gli animi alla pace serena, all’amore tenero e dolce [...]

[...] fanciulla adorata, di suggere l’amore dalle sue labbra provocanti ed appassionate. Don Zua nell’orto zappava. Il suo corpo, curvo sulle lattughe, ne [...]

[...] si sapeva vezzosa ed ammirata, ed ogni volta che se lo sentiva dire, le sue guance, dal piacere, si tingevano di vermiglio. In paese i giovani [...]

[...] d’ambizione, ed il suo costante pensiero, ed il sogno più ardentemente vagheggiato era quello di sentirsi chiamare, un giorno, donna Boella! Non le [...]

[...] sarebbe importato nulla che il suo futuro marito fosse stato brutto, purché avesse avuto il titolo di cavaliere, ed un impieguccio qualsiasi; non [...]

[...] , bellissima Boella, disse Zua, buttando la zappa ed avvicinandosi alla siepe di bianco spino, buona sera, scusami sai, non ti aveva ancora visto, la [...]

[...] crederlo anch’io, ed allora guardandomi nello specchio, sarei infelice di essermi illusa troppo facilmente. — No, lo specchio non è traditore, è forse [...]

[...] , con uno sguardo interrogativo. — Ancora un poco, ed oggi si sarebbe parlato di me come di una cosa passata. Fortuna che le pelli grame rasentano [...]

[...] sempre il pericolo e non ci cadono mai dentro. — Dunque tu hai corso un gran pericolo, chiese don Zua, tra il serio ed il faceto. — Grave? non [...]

[...] mezzo, ed io giù, dentro al pozzo. Ho fatto a tempo ad afferrarmi all’altra tavola e allora: Aiuto, aiuto, gridai con tutto il fiato che avevo in [...]

[...] finta di non aver capito niente, ed uscì per portare il caffè al padrone. XVIII. Da quel giorno la pace aveva lasciato per sempre il cuore [...]

[...] vergine, che alimentava tanta rigogliosa ricchezza. I begli occhi di Boella avevano bruciato il cuore di don Zua; ed egli godeva nel sentirsi [...]

[...] cuore della fanciulla? Quante volte non si erano visti dei casi simili? Il brigadiere poi era un bel giovane, nobile anch’esso; ed avrebbe potuto [...]

[...] acquistare un abito di velluto color uva passa, un cappello bianco a larghe falde, ed un paio di stivaloni alti fino al ginocchio. Quella era la tenuta [...]

[...] combinare l’ora ed il punto della riunione; Margherita starnutiva, ed egli saltava un palmo sulla sedia, perchè gli pareva che di fuori [...]

[...] avessero chiamato: Don Zua! il gatto rovesciava sul cassone storico d’Aritzo, un setaccio appeso al muro, ed egli correva a vedere se qualcuno bussasse [...]

[...] vuol farmi ora, io la sapevo già da molto. Bè, lo dica francamente, lei è innamorato di Boella, ed ora vorrebbe anche sposarla! Zua fu [...]

[...] , perchè un giorno o l’altro dovrebbe pentirsene. — Se lei vuol prender moglie, in paese ci sono molte ragazze che si stimerebbero fortunate ed [...]

[...] ragazza la farà piangere; ed ora faccia lei, uomo avvisato..... — Mezzo salvato, grazie; io credo invece di essermi completamente salvato dalle [...]

[...] il frammento, ed egli ne parve soddisfatto. Anche Margherita, quando lo vide, al bagliore del focolare della cucina, ne parve assai [...]

[...] , a fiori rossi ed azzurri, con guarnizioni e ricami e fiocchi e cordoni pendenti. Con un salto don Zua fu a cavallo, e, dato di sperone alla [...]

[...] muro, entrò nella casa del plebeo, accolto come un principe, fra gli inchini umili di zio Marco, ed i sorrisi provocanti ed incantatori di Boella [...]

[...] promesse. In quel momento lo scalpitare di parecchi cavalli e voci allegre rimbombarono nella via; un istante dopo fu bussato alla porta, ed una robusta [...]

[...] ) Un applauso generale accolse i versi cantati dall’improvvisatore, ed egli bussando nuovamente alla porta: — Olà! dormiglioni, che si fa lassù [...]

[...] ? non vi pare ancor tempo di alzarvi? la strada è lunga, ed il sole brucia, in questa stagione. — È quel matto di compare Barraca, col resto [...]

[...] rispose; ma la sua manina strinse fortemente quella di don Zua, ed egli se la portò con passione alle labbra. Il cavallo intanto aveva lasciato la [...]

[...] bella ragazza di Mamoiada, io l’ho ereditata per diritto di primogenitura, ed avevo fatto proponimento di cederla a mio figlio come blasone di [...]

[...] contadini sardi, il così detto bianco e rosso, dal padrone dell’osteria, un vecchietto poco pulito, per fare il mestiere di tavoleggiante, ed affetto [...]

[...] quel tale matrimonio, presto o tardi sarà cosa vostra. Zio Santoru fece finta di non sentire, e gli altri, per riguardo a don Zua ed a Boella [...]

[...] certe boccate di fumo abbondanti come nuvolette. Egli vide da lungi la comitiva, ed indovinò che fra quel nugolo di camice bianche e di corsetti [...]

[...] . Il gobbetto sorrise tra sè, malignamente, e tutto lieto d’aver raggiunto lo scopo, si trascinò sulle gambette storte, fino alla caserma, ed [...]

[...] meglio di me. — Poiché è così andiamo, conchiuse zio Marco, ed affidiamoci alla generosa ospitalità del vostro amico. — Generosa davvero [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. II) / Vergini bionde (macchie sarde)
19 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 69 occorrenze

[...] asilo, fuoco, vino, pane e formaggio. L’improvvisatore non aveva appena finito la sestina, che si schiusero gli ampi battenti del portone, ed un [...]

[...] coro (I). — Oh, vecchio amico, sempre lo stesso, esclamò Barraca, scavalcando ed abbracciando fortemente zio Peppe Diego; sempre affettuoso ed [...]

[...] mia casa è sempre aperta all’amico ed alla sua compagnia. Il mio asilo non è di lusso per ricevere degnamente i forestieri; però tengano per cosa [...]

[...] propria il mio pane ed il mio vino, ed accettino il buon cuore. presentandoli così in massa, poi prendendo don Zua per mano: — Questo è don [...]

[...] , io conosceva molto suo padre, ed una volta ho avuto l’onore d’ospitarlo in casa; gli avevano rubato parecchi capi di bestiame, ed era passato in [...]

[...] , nelle case del basso ceto, siano anche di ricchi proprietari, è la sala di ricevimento, la sala da pranzo, ed il dormitorio dei servi e talvolta [...]

[...] , raccontando storielle ed arrostendo castagne e patate fra le bragie del focolare, mentre fuori la neve cuopre tutto, barricando perfino le porte delle [...]

[...] canuta disse: — Bevo alla salute e felicità dei forestieri, che han voluto far onore a me ed alla casa mia, con la speranza di berne uno in casa [...]

[...] , per togliersi la polvere del viaggio, Pietro Barraca ed i compagni, tutta gente fatta alla buona e senza esigenze di sorta, avevano aiutato i [...]

[...] quale si era sentito pieno di entusiasmo, un pò per il racconto del vecchio, ed un pò per i frequenti baci dati al bicchiere. — Evviva! evviva [...]

[...] . Ed egli, il buon frate, vescovo, guardava dall’alto della sua nicchia, tutto quel popolo prostrato dinanzi a lui, col suo eterno sguardo [...]

[...] rispettoso ed umile; ragazzi laceri, con certe teste arruffate, ove non era mai passato il pettine, vecchi curvi dagli anni, tutti lavorando di [...]

[...] gomiti per arrivare a baciare l’altare del Santo. Quando don Zua potè mettere, assieme a Boella ed ai compagni, il piede fuori dalla chiesa respirò [...]

[...] cassa sfondata, chiamando, con voce semispenta, il pubblico; ed un omone permanentemente ubbriaco, intascava i danari pagati dagli avventori [...]

[...] soffocante, le capanne venivano prese d’assalto, per godervi un pò d’ombra, ed i frutti dorati sparivano a centinaja. Il laborioso milese non perdeva [...]

[...] , trasformati in dormitori per la notte ed in sale di ricevimento per la giornata, erano un vivajo di bellezze rare, perchè albergavano centinaja di [...]

[...] monotono, il canticchiare sommesso delle preghiere si diffondeva per l’aria tiepida, assieme al canterellìo delle campane, ed allo scoppio di bombe, di [...]

[...] disfatte, le ricche botteghe scomparivano, ed i carri dormitorî si mettevano in moto lentamente, dondolando, come bastimenti che uscissero dal porto a [...]

[...] di Boella, la passione che l’agitava; ed era facilmente caduto nell’inganno, prendendo per amore, ciò che nella bella fanciulla non era altro [...]

[...] sapevano anche i santi di legno, che erano in chiesa. I nobili avevano rabbrividito di orrore, per quel traviamento di don Zua, ed il popolo invece [...]

[...] ? Galantuomini bisognava essere, ecco, ed allora si era davvero nobili, ed aver buon cuore coi poveri; perchè nel mondo si era tutti uguali, si era! Anche [...]

[...] adocchiare le belle ragazze, colla intenzione di poter portare poi la disperazione ed il disonore nelle famiglie. Quando si era saputa di certo la [...]

[...] notizia, del futuro matrimonio, da Filomena Dringhili, la quale era cuore ed anima con Boella, i giovinetti del paese, a don Zua, gli avevano fatto [...]

[...] ragazza onesta! — Ed egli? — Oh, lasciatemi stare, che li ha accolti come si doveva, ha risposto che non doveva prender consiglio da nessuno [...]

[...] ne sono andati come eran venuti? — Come cani bastonati, comare mia; don Sisinnio, uscendo dal portone, s’è voltato indietro, ed ha sputato [...]

[...] maledetta, di cavalieri spiantati! Se non altro, Boella è una ragazza onesta; mentre di quelle dame non si dice molto bene; ed io le so le cose [...]

[...] dame ce ne sarebbe da scrivere un libro più grosso del breviario di prete Ignazio. Ma ora son cose passate, ed a me non interessa punto di [...]

[...] . Don Zua partì. Partì felice perchè Boella gli aveva rinnovato le promesse ed i giuramenti, e solo, quando voltandosi indietro, non vide più la [...]

[...] babbo, quanto era felice quel giorno! quante speranze aveva riposto in lui! quanti sogni! Il sole cadeva lentamente, incendiando i monti lontani, ed [...]

[...] maestro elementare. Il suo corpo ed il suo spirito, abituati alla vita libera della campagna, soffrivano in quella volontaria prigionia, ma la sua [...]

[...] volontà era ferrea. Quando era stanco di studiare pensava a Boella, quella era la sua ricreazione; ed in quel pensiero costante, prendeva lena [...]

[...] intorno ed abbassando la voce, è Ciccio Maria, il mio servo. — Ah, brutta strega! — Mala femmina! — E don Zua, quel babbeo, che se ne sta a Nuoro ad [...]

[...] anche delle lettere anonime, disse zio Taneddu, dove gli raccontavano tutti questi fatterelli. — Ed egli? — Egli non ci ha creduto, e non si è [...]

[...] radici? Vedrete, vedrete! — Povero don Zua! conchiusero i tre vecchietti, alzandosi, ed abbandonando la piazzetta, che il ballo era finito, e tutti [...]

[...] lamento gli uscì di bocca. Il dolore lo aveva soprafatto, al punto che non aveva più forza di piangere. — Ed ora parmi inutile che lei continui a [...]

[...] fatta. Mancavano ancora pochi giorni al dì degli sponsali, ed in casa di Marco Santoru si impazziva per i preparativi. Tutta la casa era stata [...]

[...] imbiancata a nuovo, ed avevano dato la tinta alle finestre ed alle porte. In cucina non si accudiva ad infornare pani dolci, e mille altri [...]

[...] (pani dolci fatti con farina, mandorle, noci ed uve passe) con la loro cappa bianca, di zucchero, come canonici con l'ermellino; i gattos (nome [...]

[...] fischiava lugubre, fra i rami ischeletriti degli alberi, ed un nevischio fino, turbinando copriva a poco a poco i tetti, e le strade del paese. Dagli [...]

[...] don Zua, sul tavolo, Margherita, la quale sonnecchiava accanto al focolare, si svegliò di soprassalto, ed accorse alla camera del padrone. — Ha [...]

[...] violenza il portone dietro a don Zua; ed egli con una bestemmia si pose in cammino, colla sola compagnia del suo fido fucile, e della violenta passione [...]

[...] a Sorgono. La paura che qualcuno lo vedesse, ed un senso di pietà verso il suo povero cavallo, il quale aveva già camminato quasi dieci ore [...]

[...] di neve, dava alcunchè di fantastico e di misterioso al bosco. Il vento era cessato, ed un silenzio sepolcrale era subentrato agli schianti [...]

[...] di merletti fini, candidissimi, ed accrescevano originalità a quei rami bianchi di alabastro, simili alle stalagmiti di una grotta, ove da [...]

[...] ; ed egli acceso un buon fuoco nella spelonca, per sgranchirsi le membra intirizzite, dopo aver bevuto abbondantemente dell’acquavite, oppresso dal [...]

[...] . Egli, vedendo inutili le sue preghiere ferventi, s’era votato corpo ed anima al diavolo, e nella foga della disperazione, la sua mente, correndo [...]

[...] coprendo di certi nuvoloni neri, ed una tramontana frizzante intirizziva le membra. — Coraggio, disse a sè stesso don Zua, sarà questo l’ultimo [...]

[...] legato il cavallo al tronco di un fico là vicino, don Zua si appressò alla porticina e bussò sommessamente. Uno schianto cavernoso di tosse, ed un [...]

[...] momento una freccia di luna forò le nubi, ed andò a illuminare il finestrino. Don Zua, sebbene fosse coraggioso a tutta prova, rabbrividì, ed i [...]

[...] , in quel piccolo spazio! In un canto, un tizzo ardeva lentamente, mandando qualche bagliore all’intorno. Mezzo sepolti fra la cenere un cane ed un [...]

[...] . Più in là una vecchia cassa tarlata, ed annerita dal fumo, una anfora di terra ed uno sgabello di ferule incrociate. Un pezzetto di straccio [...]

[...] nessuno la spiasse nei dintorni, chiuse la porta in silenzio, ed offerse a don Zua l’unico sgabello. — Buona donna, ho poco tempo da perdere [...]

[...] queste ultime parole, ed abituata a quelle visite improvvide, a quelle ore, di giovani come don Zua, capì per filo e per segno di ciò che si [...]

[...] madre. — Ed ora, ci pensi bene, è deciso a far tutto? — Sì, tutto! — Mi dia il suo fazzoletto. — Don Zua glielo diede, e con esso si lasciò [...]

[...] di cera, malamente plasmate, raffiguranti un uomo ed una donna; quindi rimise tutto nel primiero stato, e permise a don Zua di togliersi la [...]

[...] uscendo ed entrando debbano passarci sopra. — Se non è che questo, disse don Zua, contento di una cosa tanto semplice. — Non è tutto; ora resta [...]

[...] una fanciulla sedicenne, morta da due a cinque anni. Don Zua tremava a verga, ed i denti gli battevano per un brivido di freddo, che gli [...]

[...] era meno, nel saper ben disporre i merletti di una camicia, ed i fili di corallo di una collana. Boella uscì dalle mani di quelle ragazze [...]

[...] appoggiarsi a quella sicura antenna, nelle vicende burrascose della vita, ed eravi riuscito, sacrificandone un altro: il povero don Zua! Quel giorno il [...]

[...] in casa di Marco Santoru. Erano gli amici, ed i congiunti invitati, che venivano per il corteo nuziale. Zio Marco Santoru aveva voluto invitare [...]

[...] corse per la schiena, e non potè trattenersi dal correrle incontro sorridente. La fanciulla chinò il capo ed arrossì ponendoglisi a lato; allora il [...]

[...] l’ora solenne suonò, ed il fatale sì degli sposi fu pronunziato. Finita la messa, cominciarono gli auguri ed i baci in chiesa, e quindi si [...]

[...] , abbandonato la falda del cilindro per soffiarsi il naso, si ebbe una bella manata di grano in testa, ed il preistorico tubo andò a rotolare in mezzo al [...]

[...] ne vedevano più; che pelo! che leggerezza! In casa di Marco Santoru fu un vero assalto ai dolci, ed i vini corsero a rivi. I doni (sos presentes [...]

[...] l’ha detto, dev’esser vero. — Domani.... buona fortuna! disse Zua con un sorriso strano. — Ci sono invitati tutti i cavalieri ed i signori; e [...]

[...] tremavano, ed un sudore freddo gli rigava la fronte. Stette alquanto in forse pensando se dovesse tornare indietro; ma allora gli tornò in mente la [...]

[...] con spavento. Ed ecco dall’angolo d’onde i teschi guardavano con le grandi occhiaia vuote, muovere l’ombra nereggiante, indefinita, che si [...]

[...] suolo, e correre, assieme all'ombra, contro di lui. Mille gemiti, prima vaghi ed indefiniti, poi più chiari, più vibrati, gli parve si [...]

[...] sprigionassero da tutte quelle sepolture che lo circondavano, ed egli veniva vieppiù invaso da un intirizzimento, da una vera sensazione di ghiaccio che [...]

Praga Marco
La biondina
27 1910 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 157 occorrenze

[...] di macchine; sulla terza, di contro al finestrone, era una sfilata di mensole chiare di larice, con tutte le fiale ed i vasi bianchi ed azzurri [...]

[...] , due minuti, poi ti chiamo. Giacomo uscì; ed essa, di furia, appese la fotografia fino allora tenuta gelosamente nascosta. Poi, affacciandosi alla [...]

[...] , e s'era rimesso al lavoro. Allora, Adelina, quel giorno, s'era accoccolata sul divano, ed era rimasta più a lungo. Ah! così! Adesso, quando [...]

[...] ? Io verrò ogni giorno, porterò con me il mio lavoro ed un libro, e rimarrò a lungo, a tenerti compagnia. Eh? — Ti annoierai, piccina. — E quando [...]

[...] quale ad alte lettere nere, era scritto: «Società internazionale dei tramway a vapore». Era una società inglese che aveva costrutto ed esercitava [...]

[...] per sbrigare le faccende del suo ufficio. Invece, egli rimaneva all'officina dodici ore al giorno, occupato sempre in nuovi tentativi ed in [...]

[...] nato a Glasgow. Papà Burton, commerciante, aveva allevato i suoi cinque maschi con idee pratiche e sane seguendone le attitudini ed avviandoli alla [...]

[...] assai; e se potrò mettere da parte qualcosa sarà per le vostre sorelle, ed è giusto che abbia ad essere per loro. Voialtri potete e dovete lavorare [...]

[...] ». Chi s'era dato al commercio, chi all'ingegneria: il maggiore, innamorato del mare, aveva percorsi gli studi navali, ed era ufficiale, adesso, nella [...]

[...] di compiere i suoi studi. Ed era venuto. Bel giovane di ventotto anni, alto, biondo, forte; colto; affabile e cortese nella riservatezza della sua [...]

[...] appetito dei cibi saporiti ed abbondanti; James, senza comprendere gran che di quel che gli dicevano; senza saper bene quello che dicesse, aveva capito [...]

[...] , s'era convinto di essere capitato tra gente buona ed onesta. Dinanzi a lui stavano sedute le mamme, la figlia maggiore di Galli e le due nuore: e [...]

[...] ognuna aveva daccanto i propri figlioli, otto o nove in tutto, bambocci tra i due anni ed i cinque, seduti sulle sedie alte di giunco; perchè il [...]

[...] , come quello d'ogni giorno, nell'intimità delle persone note: ed erano cominciate le grida e gli strilli, e le risate e le birichinate che il nonno [...]

[...] , così, di sposare mia figlia. Ed è un matrimonio che va benone. Ànno già fatti due figlioli, e, se non capitano disgrazie, che Dio ci guardi, arrivano [...]

[...] sincere, di quelle del maschio alla femmina. Le ballerine scelgono ed invitano esse il cavaliere. E invitano tutti gli indifferenti, e ballano con [...]

[...] decidendo come vorrete, mi conserverete sempre ed ugualmente la vostra amicizia. — Certamente. Ditemi franco quello che ne pensate. — Ecco [...]

[...] il mio Burton. Ma c'è dell'altro; ed è ciò che mi trovo in obbligo di dirvi, perchè mi fate l'onore di consigliarvi con me. — Dell'altro! — Ecco [...]

[...] raccolta ed allevata da una zia materna, la signora Cavalli, che vi ò presentata, e che è vedova essa pure da dieci anni. Una bella donna ancora [...]

[...] la si sposa, sopratutto. Siete voi, ora, che vorreste sposare questa ragazza. Ed io stimo mio dovere di mettervi in guardia. — Vi ringrazio. Non [...]

[...] felici. — Ed io ve lo auguro con tutto il cuore, mio caro Burton. Due mesi dopo, Adelina era la moglie di Giacomo. I suoi capelli biondi, i suoi occhi [...]

[...] Burton, senza telegrafarlo, pensava per la seconda volta che — gli italiani sono brava gente. — Ed erano passati quattro anni da allora, quattro anni [...]

[...] fornita di cibi freschi, ed anzi ogni giorno, di una primizia, di una ghiottoneria. Tutto ciò con quattromila lire; e la pigione soltanto ne portava [...]

[...] ed esprimeva idee giuste e rette. Però, quando vide che, per forza di circostanze, doveva permetterle che il più grande ed assiduo appoggio morale [...]

[...] ispirano poca fiducia alla gente che à una mente piccina e seconda i pregiudizi volgari del mondo: mentre certe ragazze che paiono monachelle ed [...]

[...] della folla ed aveva ragione di dirsene contento: gli pareva persino di aver compiuta un'opera buona oltrechè un atto di coraggio. Ma la interrogò [...]

[...] . — E qui una allegra risata. — Figúrati: un vecchio.... avrà sessant'anni! Ed era amico intimo dello zio.... Che c'è di più naturale che la zia [...]

[...] cose. La tua mente onesta ed ingenua non deve formare simili pensieri. Queste brutture del mondo non devi neppur immaginare che siano possibili. — Eh [...]

[...] ! eh! mio caro, se ne vedono e se ne imparano tante! Ed anzi, credo che sia bene: servono a metterci in guardia e ad evitare il male, anche solo le [...]

[...] quasi più altre donne che Bianca e la zia, e non andava in altre case che nelle loro. Ed era nata una così affettuosa intimità tra Bianca ed Adelina [...]

[...] trovare, arrivando laggiù, una morta. Adelina aveva chiesto a Giacomo il permesso di partire: e questi l'aveva accordato, non senza rammarico. Ed era [...]

[...] grondaie era un cinguettare allegro di rondini ritornate il giorno innanzi come annunziatrici della lieta novella. Tutto sorrideva dinanzi a lui. Ed [...]

[...] nella sua casetta allietata dalla presenza di Adelina. Erano stati quattr'anni felici. Ed ora altri più felici ancora lo attendevano. Ed ecco [...]

[...] intensa, come è più umanamente compensatrice!... Ed egli, Giacomo, la possedeva, dunque, questa creatura cara. Oggi, ritornando alla sua casetta, le [...]

[...] nell'ultimo breve tratto di cammino, diventa nervoso ed inquieto; e rifà le cinghie ai mantelli, e ripone il berretto, e chiude le valigie, e [...]

[...] gli abbracci, ed i baci! — Come? Perchè? Che vuol dire? — avrebbe chiesto lei. — Che miracolo? Che cosa nuova? Tu? Proprio tu, che mi predichi [...]

[...] quattrocento. Un abito vecchio ed usato, con poche gale, con una trina che lo ricoprisse, con una nuova foggia ideata e, forse, attuata da lei [...]

[...] mattino per tempo, per andar con la serva a far le compere? Ed ecco come si spiegavano i lussi, i veri lussi del suo desco. Ma ci aveva mai pensato [...]

[...] come di sorpresa e di paura. Bambina! Aveva veduto un estraneo, ed sera fuggita! E, mentre egli levava lo sguardo, vide il barone alzarsi di scatto [...]

[...] , che gli dava la febbre. Adelina. La mia biondina. Null'altro. Adelina. Ma era lei, proprio? Sì, ne aveva riconosciuta la voce. Ed era fuggita [...]

[...] qui mia moglie? 18 — Sissignore; passò senza chiedere nulla, come sempre, ed è ripassata subito. Giacomo non battè palpebra. Se Gasparino gli avesse [...]

[...] risposto: — non so, — sarebbe stato peggio. Bisognava dunque saper tutto. Si diresse con passo franco allo studio, ed entrò. La calma era tornata [...]

[...] l'avventura: un'avventura che capita, del resto io suppongo, a tutti i forestieri di alto bordo.... Ed ò la fortuna o la disgrazia di essere [...]

[...] di lasciarsi mistificare un pochino. Ed è certo, ad ogni modo, che a qualche abitatore della città, se potesse ficcar gli occhi in quella cartella [...]

[...] di guerra), potrebbe averci ripensato stanotte, ed essere venuta a più pratico consiglio. Giacomo fece un ultimo sforzo, sovrumano, per resistere [...]

[...] fosse lontana, poi prese il cappello e il soprabito, ed uscì. A Gasparino, che lo salutava alla porta, disse: 24 — Badate che per tre giorni non [...]

[...] a suo marito. Entrata nello studio, vi aveva scorto un forestiero, uno sconosciuto.... Avrebbe disturbato.... Pardon! Ed era scappata via. Non era [...]

[...] aveva, sopratutto, parlato delle sue ricchezze e della sua generosità colle donne: perchè supponeva, ed era giusto supponesse, che queste due qualità [...]

[...] vita. Ebbene: l'aveva riconosciuta? Forse no. Anzi.... no, certamente. Aveva messa la testa, appena, dentro la porta, un attimo, ed era fuggita. Ed [...]

[...] , bada: se per fortunata combinazione t'incontrassi per via, sta in guardia, ti rapirò» aveva concluso, ridendo. Ed essa aveva dovuto pregare, chiedere [...]

[...] mio brevetto.... Mezzo milione, almeno; ed io il direttore generale.... — Mezzo milione?! — chiese Adelina. Lo stupore era troppo forte. Le faceva [...]

[...] disegno che andava studiando in tutti i particolari, ed il timore di non vederlo compiuto. A Como, prima di partire, aveva fatto un acquisto: una [...]

[...] ancora una volta ed uscì. Giacomo fu lieto del modo come si era condotto. Oltre la calma, riscontrava in sè stesso un fare da gran signore che lo [...]

[...] un ipnotizzato; lo avevano addormentato, e gli avevano detto: «Tu farai questo». Ed ora, sveglio, lo faceva. I coniugi Bianchi, erano gente per bene [...]

[...] c'era in vendita, qua o là, qualche oggetto gustoso: — Ma, intendiamoci, per quello che vale! Niente favoritismi, signor Sinigallia! — Ed era una [...]

[...] accettava qualche piccolo compenso, ma dai poveri nulla. Ed erano benedizioni che le piovevano sul capo, e che echeggiavano e si ripetevano nella [...]

[...] che nascete, si scrive il vostro destino. Dove? Nelle carte. Ma bisogna saperlo leggere. Ed io ci ò fatta la pratica. Ma niente soperchierie [...]

[...] , signorone con tanto di pelliccia, perchè il mal d'amore è comune ai poveri ed ai ricchi. Infatti, non era difficile veder ferme dinanzi al numero 53 di [...]

[...] . Ma la portinaia si prendeva fior di mancie: non le conveniva di indagare troppo e, tanto meno, di rivelare i suoi dubbi agli altri pigionanti ed [...]

[...] quieta ed ammodo, la Bianchi esercitava le sue molteplici industrie; ed era tenuta in considerazione dai vicini — gente borghese di vita e d'intelletto [...]

[...] da una finestra che guardava sul pianerottolo, ed entrarono in salotto. Qui la ragazza gli accennò di aspettare, e se ne andò. Giacomo, spossato [...]

[...] dei pensieri che gli avevano turbinato nel cervello poc'anzi, si vergognava quasi di quello che stava per fare; e, come tentava di mutar voce ed [...]

[...] ed eretti; luccicori di gemme, di diademi e di perle; e ahi! forse, quanti misteri di bambagia, di puntelli, di rossetti e di tinture! La Bianchi [...]

[...] , tal quale la vede, e giovane com'è, e tutta poesia come pare, ne insegna a me ed a lei. Chi ci va, ci ritorna. Giacomo ebbe un impeto di furore [...]

[...] , assolutamente? Raccolse le ondine e le fate ed i paggi, e li rinchiuse nella loro busta. Poi, con delicatezza, con circospezione, sciolse il [...]

[...] , dà lezioni di cembalo. Sì, ci vuol altro che il cembalo per sbarcare il lunario. 43 Va bene, e poi? — chiese Giacomo, la cui curiosità ed [...]

[...] una curiosa rassomiglianza, il piccolo neo sulla guancia sinistra, vicino all'orecchio. Ed era, inoltre, la stessa fotografia ch'egli aveva in [...]

[...] pacatezza quanto era avvenuto, quanto gli avevano raccontato, e quanto, aveva creduto. Ed era nata la lotta; e, dalla lotta, l'agitazione e l'orgasmo [...]

[...] gli occhi sul ritratto, rimaneva in una contemplazione dolorosa ma calma, che durò a lungo, e che la Bianchi, credendola ammirazione ed esame [...]

[...] indegno, dal quale aveva dovuto separarsi. Ed era tornata a Milano ingannando tutti, sorprendendo la buona fede dei vecchi amici. Ed era stata [...]

[...] , di aver trascinata in quel fango una creatura buona ed onesta come Adelina. Infame! Infame!... Oh! non era — forse — contro di essa soltanto che [...]

[...] . — E gli consegnò un foglietto sul quale aveva scritto il nome di una via, ed il numero. — Sarà introdotto, e troverà la Biondina. Sa non ci fosse di [...]

[...] favori di sua moglie. Ma capì la necessità di non sollevar sospetti di alcuna natura. Prese il cappello, ed uscì, accompagnato dalla Bianchi, che [...]

[...] pensi a me.... Che mi pensi!... Come sei stata cattiva! Sei partita martedì scorso. Giovedì mattina devi essere giunta a Parigi, ed oggi, oggi [...]

[...] , tutto il brouhaha parigino!... Avevi fatto anche troppo mandandomi quella sette linee. Ed io ò avuto il coraggio di lamentarmi e di rimproverarti! Ma [...]

[...] , Totò, l'aiuta. Poveretti, avranno un bel cercare! Sono bellina.... (me lo dicevi tu, ed io ti ò creduto sempre!) ma non ò un soldo di dote! Bianca [...]

[...] , quando volete, amica mia. Nessuno vi ci obbliga, ed io meno di chiunque.... No, no, Bianca mia, mi ripugna di continuare! Senti: non sono — e tu lo [...]

[...] apprendere anche prima di maritarsi: ma so valutare il bene ed il male; so che importanza bisogna dare quaggiù — considerato il mondo com'è — e [...]

[...] considerato anche che non sarebbe in nostro potere di mutarlo — che importanza bisogna dare al bene ed al male: — so che il bene è sempre da lodarsi meno di [...]

[...] , ed anzi propensa, a non stupirmi di nulla: cioè sì, a stupirmi quando trovo il bene ed il buono assoluti, in qualcuno e in qualcosa: a stupirmi [...]

[...] ò di queste idee, di questi dubbi, ed è giusto che li abbia), se finirò male, vorrò ben vedere che curiosa faccia avrà quel tale che troverà il [...]

[...] affettuoso: tu, e la nostra intimità, la nostra amicizia.... Ed oggi.... No, no.... non posso continuare, adesso.... Io, la scettica, ò gli occhi [...]

[...] sorella di mia madre! Bianca, parlo con te, ed è come parlassi a me stessa. E, forse, viedi? non parlerei neppure a te di tutto questo, se non ci [...]

[...] angosciosi della zia, non smentiti, anzi confermati cinicamente dall'Orlandi. Capisci? Ed io che credevo di dover tutto a lei, ò saputo costì che non le [...]

[...] tutto è svanito, tutto è perduto. Conosco il passato, e prevedo l'avvenire. Ed io che scherzavo nelle mie lettere — ricordi? — sui rapporti tra zia [...]

[...] meno di scendere in istrada ed offrirmi al primo uomo che passa.... Ma me ne manca il coraggio, e mi pare di non averne il diritto. Non mi sento il [...]

[...] resisterei. E ciò, malgrado il disgusto di cui mi sento invasa, oggi, dopo quello che ò udito ed appreso. Che farci? Quella che sono moralmente, non la [...]

[...] : mi pare di non averne il diritto: cioè, che io non posso, non posso — capisci? — concedere questo diritto a me stessa. Fossi amata ed amassi, ah [...]

[...] aprirti l'anima ed il cuore. E mi pare di già un sollievo. Oh! campassi mille anni e mi capitassero le più bizzarre avventure, non dimenticherei mai [...]

[...] !... In fine della settimana ventura si parte. La cosa, fu decisa iersera tra la zia ed Orlandi. Si va in Val d'Aosta. Non so se per gironzolare [...]

[...] non me ne dici nulla! Ed anzi, se ti risparmio una scena di gelosia, non posso risparmiarti i più serii rimproveri per il lasciarmi che fai così [...]

[...] non posso imputare questa mancanza di sincerità ad un affievolimento del tuo affetto per me, perchè le tue lettere furono sempre ed anzi ognor più [...]

[...] colle due ragazze. Presentazioni, riconoscimenti, baci ed abbracci (fuori di collegio si dimenticano anche le antipatie, e mi erano antipatiche [...]

[...] calza una parentesi. Zia Ermelinda, da qualche tempo mi cerca un marito, con più zelo, con più accanimento, ed è giusto riconoscerlo, con più [...]

[...] sollevarla da questa noia, da questo peso che è il mio io! Ed è giusto. È giusto, perchè le ambizioni e le aspirazioni di zia Ermelinda sono generate da [...]

[...] . Ed a me, lo scriverti tutto quello che mi passa per la testa, serva di passatempo e di svago. E chiudo la lunghissima parentesi. Zia Ermelinda à [...]

[...] ricetta tolta dal «Re dei cuochi». Prendi vari giovinotti ed eguale quantità di fanciulle. Avvolgi queste nella mussolina o nel crèpe a 95 centesimi [...]

[...] migliore fabbrica di matrimoni che una festina di famiglia. Ed ora dovrei parlarti di quella dei Galli, alla quale ò preso parte ieri sera. Ma la lettera è [...]

[...] verziere: poi tiene la corrispondenza. La sera, si mette in chicchera, e si diverte! abbonato in palco al Dal Verme ed à fama di essere allegro [...]

[...] delle figlie. Essi sanno bene che i maschi saranno — ed è bene che sieno (gente pratica, in fondo) — dei fabbricatori di candele, degli ortolani in [...]

[...] sottintesi e colle allusioni? La notte è passata insonne, ma non sono giunta a nessuna conclusione. Ed ora? Ed ora.... Ebbene, eccola qui, in due parole [...]

[...] ; almeno trentasei fazzoletti; almeno sei toilettes; almeno otto cappellini! Ed io, per contro, a dir di no; a dire che basta quello che ò; a convincere [...]

[...] di cui James è direttore. Ed egli mi à conosciuta ad una di quelle festine delle quali ti ò parlato. Come e perchè si sia innamorato di me, non lo [...]

[...] occhi da una parte, zia Ermelinda li apriva dall'altra. James era stato uno dei tanti dei quali essa mi aveva detto: Che buon partito sarebbe! Ed io [...]

[...] tutto ciò. A me pare un sogno. Ed è appunto, perchè mi pare un sogno che mi convinco che debbo accontentarmene ed esserne felice. Come vedi, mi [...]

[...] e, Dio ne liberi, di colpevole, un marito è bene ed è utile che non sappia. Io l'ò sempre seguito questo sistema: ti ò sempre detto tutto. E tu [...]

[...] lettere potresti dirigerle a casa mia che non sono punto compromettenti. Già, mio marito è fuori tutto il giorno, ed è più facile che io riceva e [...]

[...] io sappia che cosa vuol dire essere mamma. È un atavismo.... fisico-morale. E, per dirti tutto, comincio ad aver paura che questa sia, ed abbia ad [...]

[...] , eterna, interminabile. James non lo vedo che all'ora del pranzo: alle nove è stanco, perchè si è levato all'alba e à lavorato tutto il giorno: ed è un [...]

[...] amori (per gli uomini a per le cose) che l'autore à dati e fatti provare ai protagonisti dei suoi romanzi. Ed è questa la vera ragione per cui il libro [...]

[...] simpaticissima. Di signore, lei sola, ed io quando ci vado. Uomini pochi e per bene. Niente giovinottini azzimati, corteggiatori di mestiere, fannulloni [...]

[...] mandato e avrai letto il romanzo uscito l'anno scorso. Ma anche lui à quasi quarant'anni ed à il buon gusto di non far la corte. Si chiacchiera di [...]

[...] , ch'io ti parli con tanta calma di ciò che — lo giurerei — avevi preveduto dovesse accadere, ed è accaduto. Ma, infine, ne ò colpa? Vediamo. Una [...]

[...] fanno la corte, pieni di speranze: la conquista pare tanto facile! Ed essa, che non ama suo marito, si lascia corteggiare, per vanità, per leggerezza [...]

[...] . Ma l'irreparabile si è messo di mezzo: e, tanto per giustificare, in faccia a sè stessa ed al mondo, la propria colpa, ci ricasca e la rinnova [...]

[...] mostrarsi evidentemente lieto, e meglio a suo agio, se qualcun altro si univa a lui per accompagnarmi. Ed io, a lui, non ò mostrato che [...]

[...] moglie, è una madre: ed à arrischiata la vita per me, e l'onor suo, e la sua pace, e l'affetto e la stima dei figli. Essa — oggi — è virtualmente mia [...]

[...] che il dovere ci impone di dare, lo diamo: stima ed affetto nel campo morale: cure, riguardi, assistenza, nell'ordine materiale delle cose. La folla [...]

[...] solo, ma, ciò che più importa ed è più difficile a spiegarsi, nei nostri sentimenti. Oh! sì, come è difficile a spiegarsi! Un uomo od una donna [...]

[...] che è il gran problema della sua esistenza; mio marito non chiede a me che di essere una massaja, una buona, un'attenta, una devota massaja. Ed io [...]

[...] lusso principesco. Vista da vicino non è bella, e non è giovanissima. Ma, innegabilmente, à uno charme, ed è ciò che deve essere piaciuto, illo [...]

[...] stessa ed a lui di non compromettermi e di non comprometterlo. La lascio al suo lusso (figúrati, in quindici giorni non à messo due volte la stessa [...]

[...] potuto abbracciarlo una volta. Pazienza! Meglio così, che lui qui con lei, ed io lontana. 79 E sopporto i suoi sgarbi. Sai, mi tratta da borghesuccia [...]

[...] quello di Jeanne! Che m'importa? Eugenio m'ama: ed è ben diverso il tono della sua voce quando, anche in mezzo alla gente, si rivolge a lei dicendole [...]

[...] che lei ed Eugenio, rimarranno qui ancora due giorni, loro due soli! 80 Mi consolo un pochino pensando che tra quattro giorni lo rivedrò a Milano: e [...]

[...] , che lo richiami? Che! Pensa a divertirsi, a sfoggiare un lusso sfrenato. È alla Scala, ogni sera, e non manca ad un ballo, ed è citata sui giornali [...]

[...] lunga. E quando mi sono martoriata per delle ore pensando al mio primo ed unico amore, ad Eugenio, e il martirio 83 diventa parossismo, nella [...]

[...] trovo; leggo, scrivo. Lui rimane lì, seduto in un angolo. Chiacchiera e non gli rispondo. Mi guarda cogli occhietti bigi concupiscenti.... ed io lo [...]

[...] . — Adel. 85 Questo dispaccio di Adelina era provocato da una lunghissima lettera, strana ed inattesa, di Bianca. In essa, la Caradelli raccontava e [...]

[...] tutti i particolari pietosi ed orribili, dopo aver chiesto perdono all'amica di averle sempre mentito durante cinque anni di corrispondenza. Le aveva [...]

[...] mondo. Ma, dopo pochi mesi di inutili ed affannosi tentativi, si era dato per vinto, ed ucciso. La madre di Bianca era rimasta così, senza niun [...]

[...] era venuta a rammentarle il passato: ed ogni giorno, imprecava a quelle lettere che le riaprivano nel cuore una acerba ferita; ma le benediceva poi [...]

[...] progressivo corrompersi di quell'anima buona di fanciulla. L'avrebbe voluta felice ed onesta. Ma la confessione sincera dell'amore per Eugenio dapprima [...]

[...] ancora, più di me, donna onesta». Ed ora che Bianca era qui, essa, nell'affannosa ricerca di tutto ciò che valesse a stordirla, a procurare una nuova [...]

[...] faceva arrossire. Intimamente buona ed onesta, Bianca si beava di questa rigenerazione che il caso le aveva procurata: e si doleva soltanto che [...]

[...] , quando pure non la chiamavano Babà, o Lulù, o Titì, nelle orgie delle ore piccine. Ed ora, qui, si sentiva dire signora, e aveva riacquistato un cognome [...]

[...] intima e dolce, dopo una confessione di sè stessa a sè stessa, che finiva, ed era così giusto finisse, in una assoluzione, Bianca andava formando [...]

[...] trovò le più ardenti ed entusiaste ammiratrici tra le donne, che riscontrarono in quel libro una così fine, acuta e delicata dipintura di un dolce [...]

[...] lo strapazzo del viaggio à seriamente nociuto alla sua fibra, già intaccata dal male, ed ora deve guardare il letto ed essere seriamente curato [...]

[...] , che sapete quanto affetto vi porta, e non da ieri, ed à sempre cercato di dimostrarvelo? E, sedendole più vicino, e passandole una mano attorno [...]

[...] appena in tempo ad evitare che le labbra oscene del vecchio si posassero sulle sue guancie. Si alzò, fremente, ed uscì. Il giorno dopo, la Bianchi [...]

[...] degradazioni, era preferibile questa ch'era solo ed unicamente del corpo, per quanto abbietta, per quanto la equiparasse alle ultime femmine da trivio [...]

[...] . Così, essa si dava per denaro, spinta dalla necessità assoluta ed imperiosa, ma non aveva un amante. L'anima rimaneva libera e pura da codesto [...]

[...] andato più alle gambe che alla testa: ed ànno la mente ancor libera: e capiscono il loro stato: e vedono la porta di casa e vorrebbero arrivarci. Ma [...]

[...] fango, risollevandosi con pena per ripigliare la via: cantando sempre, per scacciar le preoccupazioni, e per darla ad intendere a sè stessi ed a [...]

[...] che riuscirà meglio e direttamente a mettersi d'accordo, e.... James lo interruppe — Chiamatemi una carrozza. César s'inchinò ed uscì, pensando in [...]

[...] mancare al convegno, che io, alle due, sarò laggiù dove mi à indicato, nella palazzina, ad attenderla. Ed uscì, sicuro del fatto suo. Quelle quattro [...]

[...] , non si accorgesse dell'orgasmo, della sovraeccitazione di lui: ed egli, occupato ad ascoltarla, a risponderle, e secondarla, potesse riuscire [...]

[...] , intemerato, rispuntava l'animale. Oppure, forse, come tutti, nei momenti più terribili della vita, quando la sventura colpisce ed atterra, cercava un [...]

[...] su di esso, sollevò un attimo gli occhi verso James, li abbassò subito, spaurita, tremante, si coprì la faccia con le mani, ed ebbe uno scoppio di [...]

[...] lo scherno, anche soltanto la mancanza di rispetto della folla che odiava. Come, come, suo marito aveva saputo, ed era lì, adesso? Oscar aveva [...]

[...] , per la Francia: forse non la riconoscerebbe in seguito: la riconoscesse, negherebbe: o, alla peggio, saprebbe comperare il suo silenzio!... Ed era [...]

[...] riconosciuta? La sua comparsa, all'officina, nello studio di James, era stata d'un attimo!... Oppure, Oscar nulla sapeva, ed era questo un mezzuccio a [...]

[...] comparsa all'officina e il ritorno a casa, mentre aveva aspettato, là, nel vano della finestra, l'arrivo di suo marito. Ed ora le si offriva il mezzo [...]

[...] . — Parla! — ripetè James, violento questa volta. Essa susurrò: — Ammazzami, finiamola. Ed egli, calmo di nuovo: — Sì, forse. Ma poi. Prima devi [...]

[...] della sua stessa audacia. Ed attese. James rimaneva impassibile, gli occhi fissi su di lei, aspettando alla sua volta. E come il silenzio si prolungava [...]

[...] tuo letto! Mi concedevi tanta libertà! Purchè il pranzo fosse pronto, quando rincasavi, e ben cucinato; non chiedevi di più a tua moglie. Ed io [...]

Deledda Grazia
La via del male
21 1906 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 165 occorrenze

[...] mandorlo e da meschini pergolati; e finalmente si fermò ed entrò in una bettola sulla cui insegna stava issata una scopa. Il bettoliere, un toscano [...]

[...] nuoresi dànno solo alle persone anziane del popolo, anche ai bimbi, alle fanciulle ed ai signori. - Non lo sapevo, in verità - mentì Pietro. - Ah [...]

[...] ) Le famiglie distinte del popolo. 9 vino. Fatto sta che s'è rotta la gamba, ed ora cerca un servo abile e fidato, perchè egli non può più [...]

[...] socchiuso ed entrò. A destra del vasto cortile, lastricato di ciottoli, arso dal sole, pulito e ordinato, Pietro vide una tettoia che funzionava da [...]

[...] spinse la porta ed entrò. - Volevo parlare con zio Nicola. - Ora lo chiamerò. Siediti. Il giovane sedette davanti al focolare spento, e zia Luisa [...]

[...] accolsero con freddezza, quasi con diffidenza, ed egli si sentì triste quando entrò nella cucina ancora buia e attaccò il suo cappotto nell'angolo vicino [...]

[...] : e mentre beveva il vino rossastro, il vino di media qualità riservato ai servi ed alle persone povere, anche egli fissò la giovane padrona. Così [...]

[...] vicini, bellissimi entrambi, nei loro costumi caratteristici, servo e padrona apparivano, ed erano, campioni magnifici d'una stessa razza: eppure [...]

[...] diafane, ella ricordava le donne arabe nate dal sole e dalla terra voluttuosa, dolci ed aspre come i frutti selvatici. Una linea d'impareggiabile [...]

[...] della casa dove Sabina serviva: « Furadu m'as su coro, pili brunda...» * * * Nei giorni seguenti Pietro fu mandato a lavorare nel chiuso ed a [...]

[...] . - Senti: tu, dopodomani mattina cogli le pere, ed io nel pomeriggio vengo qui col cavallo e le porto via. Credi tu che stieno in quattro cestini? Farò [...]

[...] scintilla brillò tra il pioppo ed il noce, nell'acqua corrente. Pietro risalì verso la capanna, e si stese su un muricciuolo, con gli occhi perduti verso [...]

[...] ombre degli ulivi cominciarono ad allungarsi. Ed ecco, il cane, legato sotto i peri dorati, cominciò ad abbaiare, ergendosi sulle zampe posteriori [...]

[...] cavallo ed a scaricar la bisaccia gonfia che conteneva due grandi cestini di canne, mentre Maria si arrabbattava a legare l'altro cavallo, che [...]

[...] ' socchiusi, lo affascinavano. 28 Legato il cavallo, ella sedette per terra e si levò le scarpe. Il servo la guardava con insistenza, ed ella se ne [...]

[...] confidava alla ricca cugina la mezza dichiarazione d'amore ricevuta dal servo, ed entrambe ne ridevano. No, Sabina non l'amava; egli s'era scioccamente [...]

[...] ingannato. Anch'ella doveva essere ambiziosa come la cugina ricca, ed egli era povero, non aveva casa, non possedeva neppur un carro, un paio di buoi [...]

[...] falciuola spiccherò i grappoli ed ella li raccoglierà, ci diremo tante cose. Poi io l'aiuterò a caricarsi il cestino sul capo, e ci guarderemo: forse [...]

[...] pizzicavano le ragazze ed esse ridevano e strillavano, agili e dritte, coi cestini colmi d'uva violacea sul cercine che incoronava le loro graziose teste [...]

[...] bettoliere toscano, il giorno dopo incontrandola non la guardo neanche in faccia, ed ella fa altrettanto. Cane e servo, servo e cane: è lo stesso. A un [...]

[...] avanzavano, prudenti e gravi nella loro stanchezza taciturna; un gruppo di monelli seminudi, degne figurine del viottolo triste ed immondo, si gettò sul [...]

[...] labbra. Ella non deve aver mai baciato uomo. Ed ora, anche ora mi guarda. Se mi alzassi e la baciassi? Maria continuava a macinare lentamente il [...]

[...] , che sei di malumore? - egli le domandò, guardandola negli occhi. Ed anch'ella lo guardò, e gli rispose con la sua solita ironia. - Quando sono sazia [...]

[...] della sua sciocca passione 52 per farsi servire meglio. Ed egli, dal canto suo, avrebbe profittato della benevolenza e della furberia di lei. E [...]

[...] resto il padrone si vantava sempre di atti più o meno eroici da lui compiuti durante la sua giovinezza, ed esagerava le sue avventure amorose: una [...]

[...] malattia mortale s'era sviluppata in lui, ed egli ne sentiva tutto il pericolo. 62 - Dio mio, San Francesco mio, toglietemela dalla mente [...]

[...] liberi di vegetazione. Nei vaporosi crepuscoli si scorgeva ancora la sua macchietta sullo sfondo del paesaggio melanconico. Egli arava ore ed ore [...]

[...] : « Me le faccia dunque vedere queste scarpe ». Ed egli mi fece vedere un paio di scarpe di sua moglie! - diceva Sabina, sollevando ogni tanto la [...]

[...] un famoso ladro; l'anima sua non fu accolta neppure nell'Inferno, ed ora vaga per il mondo, assieme con altri sette spiriti di preti malvagi, coi [...]

[...] giro paziente intorno alla mola. - Andiamo dunque alla Funtanedda, - disse Maria. Andarono. L'una a fianco dell'altra, slanciate ed eleganti [...]

[...] valle e dell'altra valle ancora? Ricordava la promessa di « dire una cosa » alla povera serva? O si era pentito e pensava ed un'altra donna meno [...]

[...] vostro vino, e parlar male di voi domani. Il miglior amico è il servo fedele. Ed anche il cane, non dico: qua' Malavì! Diavolo, sei brutto come un [...]

[...] neve ed anche su di noi cade la neve degli anni. Non fidarti, tu, giovinotto; anche per te passeranno gli anni, il tuo cuore diventerà freddo e [...]

[...] visioni inverosimili. 89 - Pietro, figlio mio, tu canti bene ed io ti voglio bene. A che pensi? Dimmelo, su, tanto lo immagino... Diceva [...]

[...] che non distingui il bestiame bello dal bestiame brutto. Il mio giogo, devi sapere, costa cento scudi sonanti... Ed ecco zio Nicola rientrava [...]

[...] , umiliazione, pietà, desiderio di vendicarsi, desiderio di non provocare il servo, ed anche una certa soddisfazione d'amor proprio, le agitavano il cuore [...]

[...] ardente alla sua giovine padrona, ogni volta che si trovavano soli; ed ella non si sdegnava più, non fuggiva più. Pareva si fosse abituata a [...]

[...] invano una dichiarazione amorosa da parte di Francesco, ed ora non l'aspettava più. D’altronde il giovine proprietario non le piaceva affatto; le [...]

[...] turbò. Aprì subito ed egli entrò. La notte era oscura, ma tiepida e stellata; non giungeva al cortile silenzioso alcun rumore, alcuna luce [...]

[...] fiduciosa. Oh, ella non dubitava di lui, ed anch'egli non era geloso, non diffidava, ma si sentiva sempre un po' timido, sempre un po' servo davanti a [...]

[...] pericolo scampato. - Egli crede sempre di potermi un giorno sposare; vuol essere ben voluto dai miei parenti: ed io... io non oso dirgli che è pazzo. Oh [...]

[...] e cenere da una foresta alla riva del mare; dopo cominceranno le messi, e così non ci vedremo che una o due volte ogni tre mesi ed egli potrà [...]

[...] commosso per la visita di lei e dei baci che si erano scambiati dietro la roccia; appena la vide la prese fra le sue braccia e la baciò. Ed ella [...]

[...] , vantano una certa nobiltà di sangue, ed anche un po' di coltura. - Salute, le nuoresi, - cominciarono a gridare i sopraggiunti, fermando i cavalli [...]

[...] pensava sempre a Pietro ed a Francesco: il primo s'allontanava dietro di lei, al di là, al di là nello spazio silenzioso; Francesco s'avvicinava [...]

[...] Gonare, ecco sciolto il voto che feci quando mio padre cadde da cavallo. Tu lo hai salvato, Maria, ed io sono venuta scalza ed a capelli sciolti, e ti [...]

[...] osava formulare gli oscuri desideri del suo cuore. Avrebbe voluto chiedere alla Madonna di Gonare la grazia di farle dimenticare subito Pietro ed [...]

[...] perle - Le macchie grazie e doni; - Con mille voci ed accenti - T'acclamano i vaghi uccelli; - Le rilucenti stelle - Scendon per incoronarti [...]

[...] d'occhi, - rispose Francesco con ironia. Ma ella non rise, ed anzi chiamò una delle Orotellesi. - Cosa vuoi? - Mi dài quella fiala d'olio [...]

[...] con zio Nicola, passava qualche volta nella via. Egli era veramente innamorato, tutti se ne accorgevano ed egli non lo nascondeva. Ma trascorsi i [...]

[...] cuore nero, tu! E dire che egli è così ricco, così grazioso! Il più bel giovine di Nuoro; il più ben vestito! Bada di non pentirti, Maria! Ed ella [...]

[...] vederla durante la notte, - pensava Pietro. - Ed ora passerà tanto tempo... No, egli non poteva proseguire la strada. Si fermò in un podere, raccomandò [...]

[...] ad un contadino il suo carro ed i buoi, legò il cane perchè non lo seguisse, e rifece la via... Camminava quasi incoscientemente, come un [...]

[...] dell'acqua. Ritornerò, qualche volta? Qualche volta, Maria! - No, no, in segreto mai! Sii buono, Pietro, non farmi soffrire. Ed ore vattene [...]

[...] novembre, passò di là un giovane contadino nuorese che gli portò un cestino di provviste. 157 Pietro lo invitò ad entrare nella capanna ed a [...]

[...] Giuda tradì Cristo. Dev'essere stata la famiglia a imporle il fidanzamento. Ed ella, timida e paurosa, ha ceduto... Come ella deve soffrire [...]

[...] ! Chissà, forse è stata lei a farmi avere la notizia, ed ora mi aspetta... Più andava, più il dubbio del tradimento si dileguava dalla sua anima smarrita [...]

[...] quasi per misurare la sua forza ed esercitarsi per la prossima lotta contro un nemico ignoto. Tutti gli istinti dell'uomo primitivo risorgevano in lui [...]

[...] , fece il suo solito gesto sprezzante. - Il sindaco, bello mio; il sindaco in pelle ed ossa. - annunziò il padrone: e voleva essere ironico, ma non [...]

[...] , ed ella ha cominciato ad amarlo... Francesco è brutto, - pensò poi, - ma è istruito, è astuto, sa parlare come un avvocato. Chissà quali arti [...]

[...] : poi tutto tacque, tutto sparve. Il ricordo dei giorni oramai spariti per sempre gli raddolcì il cuore. Ed egli scoppiò in pianto. Dopo la morte di [...]

[...] illuminata da un fuocherello di sarmenti. Pietro conosceva la casa a menadito: salì cautamente la scaletta esterna ed entrò nella cameretta da letto che [...]

[...] , donna: tu ti sei presa gioco di me, ti sei divertita; hai voluto i miei baci, ed ora mi chiudi la porta; sei stata furba, ma ora mi insegni [...]

[...] camerata salutò i compagni di sventura, stringendo loro la mano, chiedendo il loro nome ed informandosi minutamente dei loro affari. Pareva [...]

[...] è uomo! - riprese l'altro. - Dimmi una cosa. C'è o non c'è Dio? Se c'è, ed è giusto, egli deve aver fatto il mondo perchè gli uomini se lo godano [...]

[...] le contraddizioni delle selvaggie teorie dell'Antine. D'altronde pareva che il giovine camerato scherzasse; e poi egli era così simpatico ed [...]

[...] monotoni ed incerti; avvezzo a muoversi, a camminare, a lavorare, Pietro perdeva quasi la nozione del tempo; a momenti gli pareva d'essere in carcere da [...]

[...] pochi giorni, a momenti gli pareva d'esser recluso de anni ed anni. Di notte, nel silenzio lugubre del carcere, rotto soltanto dalla voce sonora [...]

[...] uomini: « Ecco, figli miei, io ho fatto una focaccia: a ciascuno la sua porzione: prendetevela, figli miei ». Gli uomini sono stati in parte astuti ed [...]

[...] astuti, però. - Come si fa? - S'impara. Hei visto come s'impara a leggere ed e scrivere? Così! Tante volte Pietro era tentato di rivelare [...]

[...] potesse sorgere ed impedire il matrimonio di Maria: Francesco poteva ammalarsi e morire; Maria poteva 189 pentirsi, ricordare, ritornare al passato [...]

[...] d'argento, così almeno affermava zia Luisa. Anche la balaustrata della scala e del poggiuolo, strofinata con cenere ed olio, luccicava al riflesso [...]

[...] di pasta dolce e di mandorle ed altri pasticcini in forma di uccelli, di fiori, di triangoli. Una ragazza dal capelli rossi, seduta davanti ad un [...]

[...] il frumento ed il vino: - Zia Maria Rosana una torta di mandorle. - Il signor Antonio Maria Zoncheddu un presente di grano. 194 - Donna [...]

[...] ed all'oblio. Per un tacito accordo il nome di Pietro non era più stato pronunziato fra lei e Maria; e Sabina 196 scusava la ricca cugina per [...]

[...] le strinsero un po' i piedi, ma glieli resero piccoli ed eleganti. 199 Per qualche momento ella stette a guardarseli con compiacenza [...]

[...] falsa, rendeva l'immagine rimpicciolita e irregolare, e la sposa non poteva capacitarsi di tutta la sua bellezza ed eleganza. Ma più che lo specchio [...]

[...] tra zio Nicola e il fratello di zia Luisa. Seguivano altri parenti ed amici; niente donne. Zia Luisa, ferma sul portone, guardò allontanarsi il [...]

[...] bellezza, Francesco di felicità. Ed egli... egli era là, curvo sulla terra che alle prime carezze primaverili s'adornava come una sposa; egli era là [...]

[...] delitto. Arrivato davanti al portone esitò ancora un momento, poi scosse la testa col suo solito gesto sprezzante ed entrò; ma si fermò sotto la [...]

[...] . tutto era passato... Ed egli non reagiva! A momenti sentiva ancora entro le orecchie quel rombo 210 lontano che pareva un galoppo sfrenato di [...]

[...] , che contavano le portate, fecero scorrere due volte tutte le dita delle mani: sì, venti portate, non c'era male. Ecco finalmente il caffè ed i [...]

[...] liquori; le donne che servivano a tavola si fermarono dietro le sedie degli invitati, e presero parte alla conversazione. Ed ecco, ad un tratto, un [...]

[...] Pietro. - ma, credi pure, io non ho trovalo alcun acchisorju: son quindici anni che (1) Tesoro. 215 faccio il servo, ed ho risparmiato qualche [...]

[...] cessarono; molte persone partirono. Francesco attirò Maria in un cantuccio: sedettero ed egli le prese una mano. Il moto del ballo e la digestione [...]

[...] sopra si udiva il tintinnio dei bicchieri e le voci rauche ed allegre degli amici di zio Nicola, ma nell'angolo ove s'erano ritirati gli sposi, sotto [...]

[...] provava la gioia dello assetato che avvicina le labbra allo zampillo della fontana... Ma ella guardava lontano, ed i suoi occhi splendevano d'una luce [...]

[...] sembrava un urlo di angoscia dispettosa. Tutta la notte egli fece baldoria. Maria Franzisca lo attese a lungo, e quando egli arrivò ed ella lo [...]

[...] non era un pastore: era un possidente ed aveva una discreta rendita; ma siccome il bestiame e i pascoli (tancas) rappresentavano la sua più grossa [...]

[...] troppo felice, ho fin quasi paura - pensava, mentre trapuntava una collana (1) per il suo Francesco, con una pazienza ed un'abilità da Aragne. - Non [...]

[...] mi manca niente. Mio padre ora sta bene, mia madre anche: entrambi vanno d'accordo ed amano Francesco come un loro figlio. Tutto va bene; l'annata [...]

[...] fortezza, dominava sul povero vicinato, nelle cui viuzze l'erba cresceva fresca ed alta, nei cui cortiletti, invasi dalla farinella, dal giusquiamo e [...]

[...] felice io? - Sì, sì - ella rispondeva. - Non hai voluto bene ad altri uomini? - Mai ad altri, - ella affermava, ed i suoi occhi si appannavano. Una [...]

[...] arrivo il pastore. Ben presto giunsero, saltando ed abbaiando, i cani dell'ovile, e tutta la tanca, poco prima silenziosa, risuonò di voci amiche [...]

[...] provviste del pastore; dai rami sporgenti pendevano vasi di sughero col manico di legno pieghevole, ed altri arnesi necessari per la confezione del [...]

[...] Croca aveva maniere garbate ed una voce dolce, quasi femminile. - Lasciate fare a me, - disse, poichè Maria e Francesco si preoccupavano per il [...]

[...] terrestre con alti alberi 231 e campi fioriti, così come in questa tanca. Adamo ed Eva camminavano sull'erba; ecco, mi pare che anche noi siamo [...]

[...] alla confezione del formaggio, aiutando i pastori a versare il latte ed a preparare i recipienti. Le vacche uscivano una dopo l'altra delle mandrie [...]

[...] e lo gettava nell'acqua fresca; poi ne cominciava subito un altro. Francesco ed il pastore eseguivano anch'essi, col cacio così ridotto, graziosi [...]

[...] formaggelli in forma di animaletti, piccole vacche, cinghiali, cervi, ed anche treccie e statuine che parevano idoletti indigeni, e microscopici [...]

[...] dei parenti. Francesco provava un certo gusto nell'eseguirli. Maria preparava il pranzo, ed il pastore veniva ammesso alla mensa patriarcale [...]

[...] svelto, con la sua sopragiacca di pelle giallognola; nessun altro paesano nuorese aveva il portamento fiero di Pietro Benu, ed ella poteva ben [...]

[...] , ed ha anche qualche po' di terra al sole. Suo fratello ha l'ovile qui vicino. - Buona fortuna, allora. - Non così presto: io non gli voglio bene [...]

[...] crepuscolo? Perchè l'erba ed i fiori scuri e l'asfodelo susurravano al suo passaggio? - Nostra Signora mia del Monte, Nostra Signora mia del Monte [...]

[...] disgrazia. - Ma no, Maria; che ti salta in mente? Forse Francesco è ritornato, ed ora ti cerca. Allora Maria ritornò nella radura e ricominciò a [...]

[...] l'orecchio ai minimi rumori della tanca, ed a misura che l'ora passava la sua tristezza e la sua inquietudine crescevano. La luce del fuoco [...]

[...] l'ovile di Antoni: Maria barcollava e il pastore doveva sostenerla. Nella capanna trovarono un pastore anziano, il quale persuase Maria a riposarsi ed [...]

[...] vanno d'accordo? - No; ed è appunto di Turulia che io temo. Francesco diceva che questo brutto ceffo ha cattive relazioni, e che probabilmente è [...]

[...] in lei, la invadeva tutta, l'affogava, come un'acqua silenziosa che salisse, salisse implacabile. - Francesco è morto, ed è Pietro che lo ha [...]

[...] ucciso... Ed io devo tacere... Questo pensiero non l'abbandonò più; tuttavia ella sperava d'ingannarsi, ed aspettava, aspettava... A momenti le [...]

[...] tranquilla e dormi ». Che ironia! Sì, Francesco doveva esser morto: forse era soltanto ferito, forse chiedeva aiuto. Ed ella era là, immobile, coi [...]

[...] abbaiare, la tanca si svegliava. Quando Maria arrivò al cancello le voci vibravano più distinte ma ancora lontane, ed a lei parve giungessero dal [...]

[...] sentiero assiepato. 251 Allora si mise a correre, s'inoltrò nel sentiero ed arrivò allo svolto, sotto le roccie dalle quali un giorno aveva creduto [...]

[...] le quercie ed i rovi che tremolavano alla brezza; sulla siepe già i fili dei ragni, sparsi di goccie di rugiada, brillavano simili a fili di perle [...]

[...] sacerdoti venissero e portassero via la salma di Francesco. La sventura ed il lutto eran piombati come fulmini sulla casa dei felici; e le cose tutte, in [...]

[...] ad ogni versetto le donne rispondevano con un coro di gemiti, singulti e grida. Maria diventò livida: le sue labbra ed i suoi occhi si chiusero; e [...]

[...] Sette dolori, ed i tuoi parenti cammineranno a testa curva per tutto il resto della loro vita. 259 - Perchè sei tu andato nel tuo ovile, conducevi [...]

[...] la tua sposa che doveva poi ritornare sola alla sua casa desolata? - Invano ora le tue terre ed i tuoi armenti e i tuoi pascoli ti attenderanno [...]

[...] appena nato; perciò ti hanno sgozzato, ed il tuo sangue colorì i rovi dello Spirito Santo. - Persino i banditi s'inchinavano davanti a te: eri onorato [...]

[...] di pugnale bucarono il tuo cuore come si buca un pezzo di sughero: settanta anni ed altri sette duri la pena di colui che ti ha ucciso a [...]

[...] finsero di non toccar cibo, ma i cestini furono egualmente vuotati. Maria aveva la febbre; al coraggio ed al sangue freddo, che l'avevano [...]

[...] : - Abbi pazienza, fatti coraggio, - ed ella finì col convincersi che bisognava aver pazienza e farsi coraggio. Poi tutto ritornò calmo intorno a lei: il [...]

[...] riesce bene! Le finestre ed il portone rimasero lungo tempo chiusi. XX. Una sera, otto o nove giorni dopo i funerali di Francesco, mentre zia [...]

[...] assalita da scrupoli, da sospetti strani. Come fare per liberarsene? Pietro continuava le sue visite, offriva i suoi servigi a zio Nicola ed alla [...]

[...] conto suo ed un pochino anche per conto mio. Vado qua e là, per tutti i paesi del circondario, tanto per guadagnare la vita... - Come stanno le tue [...]

[...] ! - rispose scherzando il giovine; ed i suoi occhi corsero a Maria. Ella ascoltava e taceva, coi gomiti sulle ginocchia e il viso fra le mani. Ogni [...]

[...] ... Ed io, io che venivo qui, solo per vederti... perchè questo è ancora l'ultimo conforto che mi resta... - Taci, taci, - ella ripetè. - Non [...]

[...] , ma giunta davanti alla chiesetta della Solitudine si fermò. Era il luogo dell'appuntamento. Giuseppe non era ancora giunto, ed ella, alquanto [...]

[...] . Sabina, non mi dici niente?... Egli la guardava, ed i suoi occhi esprimevano un'adorazione profonda. 272 Sabina chinò gli occhi: era davvero [...]

[...] Sabina, passandosi una mano sulla fronte. - Va ed apri la chiesa, intanto... - Ah, tu dunque acconsenti?... - Va, ti dico. Egli s'avvicinò alla [...]

[...] ... - No, non è lui, - disse Sabina, scuotendo la testa. - E tu e tuo fratello e forse altri ancora lo sapete. Ed io pure lo so... - Taci, taci, non [...]

[...] restasse nella vita; e per quello scopo egli da anni ed anni combatteva, e quell'ambizione lo aveva reso astuto, paziente, fine. Non frequentava le [...]

[...] voce triste e sommessa. - Non c'è stato uomo più sfortunato di me. Io ero nato onesto e son diventato ladro. Io non ero nato per uccidere ed ho [...]

[...] ucciso... ho ucciso chi non mi odiava ed ho ucciso chi era povero e servo come me... - Piano! - disse l'Antine con un orribile sorriso. - Non [...]

[...] voglio bene, vivo per te, per te sola sono diventato ciò che sono. Ed anche tu mi vuoi bene. Quante volte ce lo siamo detto con gli occhi! Parla, od [...]

[...] scosse la testa china. Pietro le mise una mano sulla fronte e la costrinse a sollevare il viso ed a guardarlo. Anch'egli era pallido, con le labbra [...]

[...] cuccagna, tentata invano da parecchi monelli ed anche da qualche uomo serio. In cima all'albero, un altissimo fusto di pioppo, liscio e per di più [...]

[...] due pezzi di falce attaccati ai piedi: ed è perciò che non scivola. Tutti si misero a gridare ed a ridere; i monelli si strinsero intorno all'albero [...]

[...] dei fischi, l'uomo magro saliva, saliva sull’albero; ancora uno slancio ed eccolo arrivato. Per un momento la folla ansiosa tacque; il sole [...]

[...] imparato!... - esclamò zia Luisa. Ed a Maria, che le domandava consiglio se doveva o no rispondere a Pietro, la vecchia disse con dignità: - Davvero [...]

[...] ! Per serbare un po' di decoro Maria non rispose. Pietro ritornò due giorni dopo: portò alla sposa magnifici doni, ed a zia Luisa un corsetto di [...]

[...] per la seconda metà di maggio, zio Nicola ed anche zia Luisa avevano proposto agli sposi di passare la luna di miele in famiglia. Dopo tutto zia [...]

[...] colorì il viso stanco. Verso le due risalì nella sua camera e cominciò a svestirsi, ed a misura che si levava e riponeva nella cassa gli [...]

[...] benedire il letto, scambiandolo per quello degli sposi. Zio Nicola provò tale un impeto d'ilarità, che dovette piegarsi ed appoggiarsi al bastone [...]

[...] i due giovani sposi. Maggio morente, con tutte le sue dolcezze ed i suoi ardori, completava l'idillio: i due sposi si abbandonavano senza freno [...]

[...] subito Maria pronta a sorridergli ed a guardarlo con passione. La cercava, la chiamava, le domandava se aveva veduto qualcuno durante la sua assenza [...]

[...] sua antica condizione di servo. Ed a lei piaceva anche così: le sembrava di rivivere in tempi lontani, quando Pietro non osava dimostrarle tutta la [...]

[...] camicia, ed andò ad aprire. Era il portalettere, un omone rosso dai grandi baffi gialli, che guardò Maria da capo a piedi, quasi per assicurarsi [...]

[...] lettera non ti arrivi troppo tardi. Sarebbe un'orribile sventura per te, ed io scrivo questa lettera solo per salvarti da questa sventura. Senti [...]

[...] Turulia. I pastori dei dintorni, Antonio Pera, zio Andria ed altri, conoscono il segreto: essi videro i due assassini, che sono pure due ladri, perchè [...]

[...] leggere e... tutto sarebbe finito. È una vendetta di Sabina, questa. Sì, ella lo amava, un tempo, ed anche lui le voleva bene... Allora... In un [...]

[...] ricordava, sì, ed era superba come una figlia di re. Perchè era poi caduta tanto in basso? Aveva ascoltato il suo servo, ed a poco a poco s'era [...]

[...] giurato, sulla santa croce ha giurato... ed io l'ho creduto! Perchè, Signore, perchè avete ritirato da me il raggio di luce che mi rischiarava [...]

[...] servo che rubava al padrone, che lo uccideva per usurpargli 319 il posto. Anche in amore era un violento, un predatore; ed ella ora lo sentiva [...]

[...] sfogo. - Che fare, ora, che fare? Ed a misura che il male aumentava, la domanda risuonava più forte. L'idea di perdonare neppure le passò per la [...]

[...] parlare i morti, frugare tra le roccie, squarciare il mistero; egli solo poteva costringere i vivi ed i morti a pronunziare le verità, e punire i [...]

[...] aggirarsi disperatamente per la camera, come aveva fatto nel cortile. Che fare? Che fare? Era mai possibile che ella, ella stessa, andasse dal giudice ed [...]

[...] angoscioso, fatto di curiosità e di terrore. - Mio padre si alzerà, prenderà il fucile e lo ucciderà. * * * Ma Pietro non viene, ed ella si calma di [...]

[...] vita? Ecco, l'essere primordiale risorge in lei; non più per amare, come nei giorni passati, ma per lottare e difendersi. Ed a misura che l'ora [...]

[...] ; ed è passata come una figura leggendaria attraverso il bosco nero, nella notte tragica, ed è andata incontro al suo triste destino, pronta a [...]

[...] , pronto all'assalto, egli, il « ladrone ». Finalmente si avverava il barbaro sogno della bambina ricca: ed ella aveva paura, come nella sua infanzia, ma [...]

[...] lunghe ore di incubo, alla associò al suo il dolore di Pietro. La presenza di lui, per quanto odiosa ed insopportabile, le aveva ricordato mille cose [...]

[...] . Lo sguardo di lui tenero e selvaggio, sguardo da schiavo e da condannato, le aveva spiegato molte cose. « Che faremo noi? » Ed ella previde [...]

[...] Francesco, un altro giorno sarebbe arrivata a scoprire gli avanzi dell'altra vittima ed a farli parlare. Sì, anche i morti parlano. Ed anche i vivi [...]

[...] , diretti allo stesso luogo di castigo. Da anni ed anni essi procedevano assieme per una via grigia, vigilata dal fantasma del male: ed erano giunti ad [...]

Verga, Giovanni
Una peccatrice
10 1866 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga, a cura di Daria Motta - Interlinea edizioni 107 occorrenze

[...] cederle e Consoli che le voleva ad ogni costo, mentre il legno correva alla meglio. Tutt'a un tratto i cavalli si arrestarono; Abate ed io [...]

[...] istintivo ed unanime scendemmo da carrozza, e, a capo scoperto, seguimmo il mortorio sino alla chiesetta. Raimondo Angiolini entrando in chiesa venne a [...]

[...] diceva esseri) si sono incontrati ed hanno finito per assorbire l'uno la vitalità dell'altro. Sono di quei misteri, che sembrano troppo reconditi ma [...]

[...] in Siracusa, sua patria; gli rammentai la promessa, ed egli mi narrò le parti principali di quella storia di cui noi avevamo assistito alla triste [...]

[...] nomi qualche volta, ed anche contentandomi di accennare le iniziali, quando, anche conosciuto il nome, le circostanze per le quali è ricordato [...]

[...] : orgoglioso come un Cyd egli non dissimula menomamente le sue pretensioni di superiorità, che nulla sembra autorizzare nel suo esteriore. Vivo ed [...]

[...] del soverchio, del suo amico. Egli non ha la superiorità d'ingegno di lui, ma molta maturità di giudizio, ciò che lo fa ragionare calmo ed [...]

[...] assennato, ed impedisce a Pietro di commettere mille pazzie, poichè Raimondo ha la voce dolce ed insinuante ed il carattere conciliativo; sembra [...]

[...] profumata ed involto in una sopracoperta piccolissima color rosa; colla stessa flemma ne prese un sigaro ed un fiammifero. Acceso il foglietto [...]

[...] con quel carattere minuto ed uguale che sembra particolare alle signorine distinte, firmato in basso colle sole iniziali. 16 – Hai veduto [...]

[...] le perfezioni per poter coprire ed anche far ammirare come pregi altre imperfezioni; questa donna che ha bisogno di tutta la delicatezza e la [...]

[...] ed alta del soverchio; di tutta la limpidità dello sguardo dei suoi occhi, infine, per farne ammirare la pupilla di un riflesso molto chiaro [...]

[...] giammai esprimerti l'effetto che mi fa questa bellezza, che non è tale che quasi per un miracolo, poichè non ha nulla per esserlo, ed in cui tutto [...]

[...] , il profumo, la mezza luce, il lusso... tutto ciò che brilla ed affascina, tutto ciò che seduce e addormenta... tutto ciò che può farmi credere [...]

[...] , parlo da saggio... – Ed anche il merito delle azioni umane, in tal caso... E tu sei superstizioso in quest'idea? 20 – Al fanatismo! – Ma se [...]

[...] mattina a sera le sue tesi, poichè si approssimano gli esami; ed esce assai di rado. La sera di un giovedì Raimondo venne a trovarlo nel suo stanzino [...]

[...] d'immenso affetto. Pel suo carattere impetuoso ed insofferente quella dolce voce di donna, quella mano pallida e affilata che carezzava i suoi [...]

[...] terso ed immenso del mare, che riflette tremolante il raggio dolce e pacato della luna, sembra servire di cornice al quadro allegro, vivace, animato [...]

[...] di una freschezza e leggerezza quasi vaporosa; uno sciallo nero, fermato sul petto da uno spillone d'oro; ed un cappellino grigio ornato cerise [...]

[...] guancie pallide e brune si facevano ancor più pallide; e il suo occhio sfavillava più ardente; ed egli affrettavasi, trascinava quasi il suo [...]

[...] ... La cercò per tutta la Marina, come se in quella folla elegante ed animatissima avesse dovuto discernere in mezzo a mille colei al solo [...]

[...] aspettava più da un mese; – ci son novità stamattina? – Quali novità vuoi mai che ci sieno? – Per bacco! ti credeva sui digesti a quest'ora; ed [...]

[...] eccoti già a correre le strade come uno sfaccendato. – È che lo sono. Avrò sempre il tempo di finire le mie tesi, ed ero una gran bestia a [...]

[...] che teneva sui ginocchi e col quale guardava nella strada o verso la Villa; ed indi, come stanca di quello sforzo, lasciava ricadere mollemente [...]

[...] tutto infantile, quella manina bianca ed affilata si appoggiava alla ringhiera, e sopra vi si appoggiava la fronte; quasi quel bellissimo collo [...]

[...] , egli girò con tutta flemma sui talloni ed uscì. Pietro prese il braccio del suo amico, e lo strascinò via, mormorando: – È meglio che non [...]

[...] innamorato, s'è lecito? – Molto lecito, al contrario! Giacchè non ho il bene di conoscerne neanche il nome... – Ed ella conosce lei, almeno? – No [...]

[...] marito l'ama alla follia; passa i giorni al suo fianco, scherzando coi suoi capelli, e guardandola coll'occhialetto di faccia a faccia. – Ed ella [...]

[...] passare una mezz'ora sotto le finestre della bella?... – Sarebbe agire da stolido, almeno, dopo quanto ella mi ha detto. Ed il giovane sorrise del [...]

[...] vergognandosi di questo monologo, scrollò le spalle con dispetto ed affrettò il passo. – Andiamo a teatro stassera? – disse a Raimondo l'indomani [...]

[...] di far tante cose; basterebbe farti amico con suo marito... ed anche col suo amante; ed uno di questi due ti presenterebbe... il resto verrebbe da [...]

[...] platea. Poco dopo le dieci si udì il rumore di una carrozza che si avvicinava; ed il solo orecchio di Pietro potè distinguere che il passo [...]

[...] alla porta. La carrozza si fermò infatti alla prima porta, ov'egli si trovava, ed un uomo, nel quale Pietro riconobbe il conte, saltò il primo a [...]

[...] , senza alcun accidente. Abbia la bontà di aspettarmi qui. Raimondo, indossato in fretta un abito, prese il cappello ed uscì. Dando campo ad un [...]

[...] notizia che il domestico le avea rapportato, egli si diresse per la strada Stesicorea ed indi per quella Etnea, verso la casa ove abitava la contessa [...]

[...] sul lume che brillava dietro le tende di seta del verone. Qualche volta, a lunghi intervalli, egli trasaliva, ed una gocciola, come di [...]

[...] !... guarda anche tu! – disse egli con la voce stridente ed interrotta del delirante o del pazzo. E si alzò, come se avesse voluto elevarsi sino [...]

[...] languida e voluttuosa, su di una poltrona, ancora colla veste del teatro, coi capelli ancora intrecciati di fiori; ed un uomo, il conte, ritto dietro [...]

[...] abbracciare suo figlio con tutta l'effusione di un cuore di madre; ma rimase senza osarlo, colle braccia aperte, dinanzi allo sguardo fosco ed [...]

[...] alla fisonomia cupa ed irritata del figlio suo. – Credevo, – disse questi aspramente, – di non essere più all'età di uno scolaretto che si manda [...]

[...] offriva il braccio, e camminava cupo, ed anche indispettito al suo fianco. Sulla scala corsero ad incontrarli le due sorelline ancora pallide e [...]

[...] sudore sulla fronte lo calmarono alquanto; egli pensò alle lagrime di sua madre ed odiò se stesso come giammai aveva odiato. – Son vile!... sì, son [...]

[...] fra i guanciali. 48 Pietro si ritirò in punta di piedi, come era venuto; e si rimise al verone. Colla fronte fra le mani, ed i gomiti [...]

[...] una figura, ora vestita di bianco, ora quale l'avea veduta poche ore innanzi... carezzandosi la fronte ed i capelli con le mani di quell'uomo [...]

[...] ad occhi chiusi, come dormendo ed assorbendo con maggior squisitezza di voluttà le armonie della musica che avevano il potere di commuoverla [...]

[...] voluttà di passione (ch'era tanto potente da sembrare angoscia qualche volta) di gelosia, ed anche di dolore, tutti i rumori più insensibili del [...]

[...] che la corteggiavano si era rivolta verso quell'uomo, seduto sul marciapiede, che si sarebbe scambiato con un mucchio di cenci; ed il conte avea [...]

[...] la dolce voce di Narcisa, col suo accento molle ed armonioso d'indefinibile espressione, fece battere fortemente il cuore del povero giovane [...]

[...] profondo di quella notte, profumata dal vicino Laberinto e rischiarata dalla luna. Tutt'a un tratto anche il valtzer fu interrotto, ed il giovane udì [...]

[...] circondava quasi di un trasparente vapore. Un'altra ombra si avanzò e le si mise al fianco. – Perdio! – disse una voce secca ed orgogliosa, con [...]

[...] lasciavano solchi sul suo volto livido ed impastato di polvere e di sudore. La tempesta violenta che mugghiava in quel petto gli faceva [...]

[...] quel punto, gliela avevano resa meno sensibile. Egli si addormentò poco dopo di un sonno agitato, febbrile ed interrotto. Sua madre, che [...]

[...] consolazioni e fin dalle sue lagrime, la madre ebbe timore che questo figlio adorato, buono un tempo ed affettuoso, che ella non riconosceva [...]

[...] appiccicati col sudore sulla fronte, ed uscì, quasi fuggendo la madre che udiva camminare nell'altra stanza. 57 V Gli parve di respirare più [...]

[...] vapori annebbiare la sua testa, ancora vertiginosa, egli si alzò, dopo aver pagato lo scotto, ed uscì. – Ora andiamo al ballo! – mormorò con [...]

[...] alcune panche disposte in giro alle pareti, su di una 60 delle quali sedevano un contrabasso, un violino ed un flauto che facevano saltare col [...]

[...] ? – rispose sghignazzando il colosso. – Ma sai che qui sei in casa mia, e che se ti prendo fra l'indice ed il pollice ti stritolo?!... – S'è [...]

[...] incontrava e che gli toglieva il prestigio d'invincibilità nell'opinione dei suoi compagni, ed il giovane alto, sottile, pallidissimo, colle [...]

[...] grosse labbra chiuse e sdegnose, l'occhio scintillante, la fronte alquanto calva, altiera ed impassibile, su cui si appiccicavano i capelli [...]

[...] vita indegna ed abietta, di cui egli cercava occupare tutti gli istanti con gli eccessi più sfrenati, per non darsi il tempo neanche di vedere [...]

[...] , bevono, contendono ed urlano anche nel tempo della rappresentazione, malgrado la presenza delle numerose Guardie di Pubblica Sicurezza e dei [...]

[...] seconda fila ed entrò 66 la contessa di Prato, mascherata da baccante, accompagnata dal marito e da un bel giovanotto biondo, sottotenente negli [...]

[...] delle sue seduzioni irresistibili, come quando si avanzò sul parapetto della loggia colle spalle, le braccia ed il petto nudi nel suo abito [...]

[...] pugno la lama larghissima di un coltello a manico; quella figura informe ed orrenda sotto le pelli che la coprivano, della quale gli occhi soltanto [...]

[...] egli, correndo all'impazzata pel Molo. Si fermò sull'ultimo limite di questo, quando non vide più dinanzi a sè che il mare bruno ed immenso [...]

[...] in me... Questa donna anderà superba un giorno dell'amore di Pietro Brusio!! Ed alzando la testa, quasi lieto ed altiero di quel nuovo indirizzo [...]

[...] metamorfosi che uno sguardo ed un pensiero avevano potuto operare in lui con queste sole parole: – Perdonami, madre mia!... perdonami! Due mesi [...]

[...] , cadenti sulle spalle bianchissime e vellutate; col bel seno anelante sotto il velo ed il merletto 76 che lo copriva; col suo sorriso indefinibile [...]

[...] vagheggino, colla viva schiettezza del suo carattere mobile ed impetuoso. 79 – Confessate almeno che questa franchezza è odiosa!... – rispose [...]

[...] l'indomani, ancora sotto questa impressione, scrisse il seguente 80 biglietto a Narcisa – sarcasmo pungente ed amaro velato dalla forma più delicata [...]

[...] presentato. A mezzogiorno suonò, e disse al domestico che comparve, consegnandogli la lettera ed il mazzo: – V'informerete dalla servitù del signor [...]

[...] – Diavolo! – esclamò il barone, – l'affare sembra più serio che io non mi fossi immaginato. Il conte è furioso, a quanto pare; ed ha proposto [...]

[...] ! signore!... lo ripeto: questo è delitto!... questo è il più spietato assassinio legale!... O il conte resta ucciso ed io avrò il rimorso di [...]

[...] dal più coraggioso, o dal più arrabbiato, che approfittando dell'eventuale cattivo esito dell'avversario, può venire a fare il suo colpo a 15 ed [...]

[...] , vecchietto rubizzo ed elegante. Appena vide Pietro gli stese la mano. – Ero impaziente di stringere la mano dell'uomo più nobile e generoso ch'io [...]

[...] passi ella mette una palla in un anello. Ho assistito al più strano duello ch'io abbia veduto, ed ho l'onore d'assicurarle che me ne intendo un [...]

[...] persuasione e le galanti pretensioni del vecchietto. – La contessa, – seguitò colui, – ed io stesso non avevamo capito perfettamente quello [...]

[...] persona, ed io le sono devotissimo anima e corpo. Senza aspettare che il suo interlocutore fornisse il compito dei suoi enfatici ringraziamenti [...]

[...] ; – rispose il suo cameriere. – Uscita diggià! – esclamò il conte con qualche sorpresa. – Ed ha lasciato pel signore questo biglietto. Il [...]

[...] conte non dissimulò un movimento di collera, ed esitando ad aprire la lettera, disse bruscamente al domestico: 93 – Va bene! lasciatemi. Il [...]

[...] donna volubile e galante, appassionata ed impetuosa. Quasi nell'ora istessa un elegante calesse si fermava dinanzi il portone di una graziosa [...]

[...] più belle piante esotiche, circoscriveva come in una atmosfera separata dalla città clamorosa, il salotto ed il gabinetto da studio che vi era [...]

[...] prezioso, quella manina bianca ed affilata che si teneva fra le sue senza osare di stringerla come se temesse di farne appassire la delicata [...]

[...] d'accanto al ritorno di un ballo ebbi un momento di curiosità, ed anche di riconoscenza sì lontana da sfumare nella compassione, per questo giovane che [...]

[...] viva commozione a quel pensiero: C'era trionfo ed orgoglio soltanto in quel punto. Oh! io sono schietta, signore, per farmi credere quello che ho [...]

[...] braccia, come un caro fanciullo, e la divorò dei baci, singhiozzando in un sublime delirio: – Tu sei il mio Dio! ed io non avrò mai forza per amarti [...]

[...] terrazza, guardavano il sole che tramontava dietro quel mare azzurro che si stendeva immenso 101 ai loro piedi ed ove si specchiavano Ischia e [...]

[...] di carezzarla. Ed ora, nel momento in cui ti scrivo, questa donna, che di tutto ciò ch'è leggiadro s'è fatto un corteggio splendido, questa [...]

[...] , quelle labbra; io mi son cullata quella testolina sui miei ginocchi, ed ho passato le intiere notti fantasticando cogli occhi fissi in quegli [...]

[...] , avvinchiandomi le sue al collo; ed io la trasportavo, come una bambina, sulla sua poltrona accanto al pianoforte. «La sera facevamo della musica assieme [...]

[...] della sua passione... a quei sei mesi tutti d'amore di cui noi assorbivamo i giorni con disperato anelito di piacere... 109 «Ed ora... «È [...]

[...] cui l'amore, ch'io gli aveva ispirato, aveva solcato le guancie ed elevato il cuore sino al genio... e l'amai... l'amai come mai avevo amato [...]

[...] , prima ancora dell'alba, ero levata, poichè non avevo dormito un secondo; ed andai ad aspettarlo nel salotto, sperando che anch'egli vi sarebbe [...]

[...] puoi vivere sempre come vivi. Tu sei un angelo di bellezza, ed io sono orgoglioso di te; voglio godere del tuo trionfo. «– Giacchè lo vuoi [...]

[...] bournous bianco sulle spalle, di cui il cappuccio era tirato sulla testa: aveva il corpo svelto ed elegante, l'andatura molle ed incantevole, il [...]

[...] fortunati che andavano a quella festa, che dovevano vederti ed esserti vicini; guardando la luce abbagliante che scaturiva dai veroni aperti, le [...]

[...] parole... come io ne aveva bisogno!... E... e... se qualche giorno... se mai... – ed io stentavo a proferire fra i singhiozzi che mi soffocavano, – tu [...]

[...] occhi su quel volto maschio ed energico che adoravo, che divoravo dello sguardo, come se fossi avara del bene che possedevo ancora di saziarmene [...]

[...] disillusione che uccide l'amore... ed io voglio amarti sempre, mia Narcisa! «Soffocai i miei gemiti col fazzoletto, e rimasi muta, pietrificata dinanzi a [...]

[...] , ed ho indugiato. Tentai di 120 lavorare per adempiere in parte agli obblighi impostimi, ma ti confesso che nulla mi è riuscito... Mia madre [...]

[...] lagrime, asciutto e quasi fosco, coi lineamenti duri e severi; egli... quest'uomo! ebbe la forza di dirmi colla sua voce più calma ed incisiva [...]

[...] quelle fredde parole che soffocavano in lui il risentimento, che fa supporre per sempre l'amore, per esprimere la calma ed inflessibile decisione [...]

[...] !... per sempre!... Ed io, folle!... folle!... gli chiedevo ancora quella franca confessione che mi avevo fatta promettere in un delirio d'amore [...]

[...] l'uscio aperto della sua camera da dormire vidi il letto scomposto, colle lenzuola lacerate e cadenti a terra, ed un cuscino sul tappeto accanto ad [...]

[...] !... «Ieri volli uscire con lui; volli fare una passeggiata in barca. Egli prese i remi, ed entrambi, soli, ci cullammo nella piccola barchetta da [...]

[...] la stagione fosse alquanto inoltrata, coi capelli raccolti mollemente dentro una reticella di seta ed arricciantisi sulla fronte quasi sino [...]

[...] , ed assorbire quell'altra ebbrezza sublime di divorare le tue bellezze?... Egli si tacque, sorpreso, allarmato del pallore che copriva i delicati [...]

De Roberto Federico
I Vicerè
11 1894 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 356 occorrenze

[...] !... - Che c'è? 7 I discorsi morirono una seconda volta, e tutti s'impalarono cavandosi i berretti ed abbassando le pipe, perchè il principe in [...]

[...] presto al capezzale della madre morta! Ed era bianco in viso come un foglio di carta, volgeva sguardi impazienti ai cocchieri non ancora pronti [...]

[...] , come ogni giorno, all'ora della colazione, per far la corte al principe, e non sapevano niente: scorgendo la folla ed il portone chiuso, si fermarono [...]

[...] duchessa ed alla zia Ferdinanda, parlava della «dolorosa ostinazione» della madre; ma tratto tratto, quasi pavido di far male discutendo anche [...]

[...] dolore per il lutto d'una famiglia devota al Re ed alla buona causa; Monsignor Vescovo associavasi al dolore dei suoi cari figli [...]

[...] cappellani, una quantità di tonache nere, oppure i poveri ospitati; ma questi non eran lasciati salire ed esprimevano il loro rammarico al portinaio [...]

[...] servitori dei parenti, aspettando i padroni; e la conversazione della servitù, animatissima, aggiravasi intorno all'avvenimento ed alle sue [...]

[...] penitenza ed umiltà, espressamente impongo che il mio capo sia appoggiato sopra una semplice e nuda tegola: così voglio e non altrimenti. Per la [...]

[...] in chiesa, calpestava i mendicanti venuti a mettersi accosto alle porte ed ai cancelli per far baiocchi. - Sol esso il nome.... onde i concetti [...]

[...] addio! Tutti avevano gli occhi fissi sul vecchio: il lavapiatti a spasso continuò, interrompendosi quando l'orchestra taceva: - Ed io che me lo [...]

[...] squillavavano e le voci cantavano Requim aeternam dona eis, aggiunse: - Ed ha la sua brava ragazza, in una casina al Borgo.... Tutte le sere le [...]

[...] bambino stava bene e a donna Mena se la sua figliuola s'era maritata! .... Su, nelle anticamere, il principe e Lucrezia vennero incontro al fratello ed [...]

[...] a tutti ed a ciascuno, passando da una sala all'altra, chiacchierando d'abiti, di sarte, della Crimea, del Piemonte, della guerra, del colera [...]

[...] s'avvicinò un momento per stringergli la mano ed esprimergli il proprio rammarico. - Tuo zio il duca arriva domani? - Così m'ha detto Giacomo. - E del [...]

[...] torto a nessuno. «E gli altri figli? Ferdinando? Le donne?...» La curiosità, benchè contenuta ed espressa sotto voce, era generale. Il confessore [...]

[...] ed Alcamuro, signore delle terre di Bigliarello, Malfermo, Martorana e Caltasipala, cameriere di S. M. il Re (che Dio sempre feliciti). «In questo [...]

[...] Beata Vergine Maria ed a tutti i gloriosi Santi del Paradiso e dispongo quanto segue: «I miei amati figli non ignorano che nel giorno in cui [...]

[...] entrai in casa Francalanza ed assunsi l'amministrazione del patrimonio, tali e tante passività oberavano la sostanza del mio consorte, che essa poteva [...]

[...] considerarsi, anzi era effettivamente distrutta ed alla vigilia di venire smembrata tra i molteplici suoi creditori. Spinta pertanto dall'affetto [...]

[...] miei figli fedelmente le sue volontà, come quelle che non potranno esser dirette se non al loro bene ed alla loro fortuna.» «I miei cari figli [...]

[...] che era stato a seguire il volo delle mosche, si voltò finalmente verso il lettore, «la piena ed assoluta proprietà del latifondo denominato le [...]

[...] : «Alla Cappella della Beata Ximena Uzeda, nella chiesa dei Cappuccini in Catania, onze cinquanta annuali, per una lampada perpetua ed una messa [...]

[...] altra messa ebdomadaria come sopra. Alla chiesa di Santa Maria delle Grazio in Paternò onze venti come sopra. Ed alla chiesa del monastero di Santa [...]

[...] dei creati che mi hanno fedelmente servita ed assistita durante il corso delle mie infermità, e cioè: «Eceettuo innanzi tutto il mio [...]

[...] . «Lascio a lui pertanto gli oggetti d'oro, le tabacchiere, spille ed orologi pervenutimi dall'eredità di mio zio materno il cavaliere Risà, il cui [...]

[...] il foglio, don Blasco, lasciando la spalliera, aveva dato segno che la lettura stava per finire; e agli ultimi passaggi i gesti approvativi ed [...]

[...] , così profondo che si sarebbe sentito volare una mosca. A un tratto il principe, spinta indietro la sua seggiola: - Grazie a voi, signori ed amici [...]

[...] biblioteca, si guadagnava simpatie con l'umiltà del contegno, con l'obbedienza prestata ai maggiori ed anche agli eguali, con la stretta [...]

[...] esser Priore ed Abate; ma la vita scandalosa, il carattere violento, l'ignoranza supina gli rendevano se non impossibile per lo meno difficilissimo [...]

[...] quartiere e manteneva tre o quattro ganze, fra cui la famosa Sigaraia, ed era tanto ignorante e prepotente, giudicavasi da tutti impossibile [...]

[...] era stato perciò tutt'una guerra violenta fra cognato e cognata, tra zio e nipote ed anche tra madre e figlia, giacchè la principessa ne aveva [...]

[...] fatto anche qui una delle sue. Per lei, come per tutti i capi delle grandi famiglie, i figliuoli desiderabili ed amabili non potevano essere se non [...]

[...] vivere fin ad un certo punto libero e a modo suo. Verso le donne, invece, ella aveva nutrito un più profondo ed eguale sentimento di repulsione e [...]

[...] , lo aveva ammesso in casa; ma, scoraggiato dalla fredda accoglienza e dalle ostinato repulse di Chiara, persuaso da parenti ed amici che faceva [...]

[...] Raimondo, al quale non rivolgeva la parola da anni ed anni per la ragione che era stato il beniamino della madre, incitandoli a farsi valere; ma [...]

[...] nessuno, vivendo la principessa, aveva osato fiatare; ed egli li aveva a malincorpo scusati, attesa la soggezione a cui erano stati avvezzi da [...]

[...] decoratore, perchè una delle sue prime occupazioni era stata quella d'ingrandire ed abbellire la vecchia casa del fattore. Egli era felice facendo [...]

[...] , tanto era stracciato e unto e goffo nei panni vecchi di anni ed anni. Ma la principessa, deridendolo, lo lasciava fare, e segnava una dopo [...]

[...] 85 e umiliata, segregata dal mondo meglio che se fosse nella badia, perchè sotto la mano di ferro della madre; invisa ai fratelli maggiori ed [...]

[...] all'opposizione dei parenti s'era impennata, come ogni Uzeda dinanzi alla contraddizione, ed aveva giurato a donna Vanna che avrebbe sposato Giulente a [...]

[...] parsa qualcosa di mezzo tra l'ebreo e il sagrestano; ed altrettante figure maschilmente dure spiccavano fra i ritratti femminili di più fresca data [...]

[...] più puro tipo antico. Ridevano gli occhi alla principessa, quando lo vedeva, grazioso ed elegante, guidare, montare a cavallo, tirare di scherma [...]

[...] rodeva; ed aspettando di cogliere il frutto di quella condotta, esercitava il proprio tirannico impero e faceva pesare il suo cruccio unicamente [...]

[...] pretendeva portassero alle tradizioni, ed il proprio insaziabile rancore per esser stato sacrificato alle tradizioni medesime: pur di fare l'opposizione [...]

[...] pace ed amore, propose alla madre ed ottenne che s'invitasse lo zio alla festa del battesimo, il Cassinese riapparve in casa della cognata, per [...]

[...] riavere i suoi quattrini e gli interessi, che pretendeva fin all'ultimo grano, sorda a preghiere ed a pianti di donne e di fanciulli; e più esperta [...]

[...] donna Teresa. Costei voleva salvare ed accrescere la fortuna degli Uzeda, quella aveva l'ambizione di crearne una di sana pianta. Ora, partendo [...]

[...] principessa, i sarcasmi coi quali punzecchiava l'avarizia della cognata; giacchè la propria era naturalmente legittima ed ammirabile. Quanto a [...]

[...] , rapidamente, il sangue gli ribolliva, l'umore gli s'inaspriva, l'invidia lo avvelenava. Donna Ferdinanda parve insensibile ai sarcasmi ed alle [...]

[...] Calasaro, il cui figliuolo, complicato nella rivoluzione, era stato costretto a prendere le vie dell'esilio. Il padre, spogliatosi ed esaurito [...]

[...] Ferdinanda: era posta ai Crociferi, che era il vecchio quartiere della nobiltà cittadina, ed essa stessa era una casa nobile, appartenendo da tempo [...]

[...] mori di Cordova nel campo di Calatrava;» Guagliardetto, «caballero de mucha qualitad;» Attardo, «cavaliero spiritoso, ed armigero;» il grande [...]

[...] . E quelle pagine secche e ingiallite, esalanti il tanfo delle vecchie carte, stampate con caratteri sgraziati ed oscuri, con ortografia [...]

[...] Uzeda della sua nobiltà, aveva guardato d'alto in basso i compagni ed anche un poco i superiori, 106 vantando, oltre che i sublimi natali [...]

[...] all'invidia ed all'ingiustizia, risolse un bel giorno di dar le dimissioni. Restò tuttavia a Napoli, donde annunziava che le case più ricche e nobili gli [...]

[...] erano aperte come la sua propria, e che il duca Tale ed il principe Talaltro gli volevano dare in moglie le figliuole; nessuno di quei matrimonii [...]

[...] la principessa non volle saperne di riammetterlo in casa — e cominciò a far commercio d'antichità. Giacomo era ammogliato da due anni, ed aveva [...]

[...] , quell'esilio, invece di pochi mesi, sarebbe durato quanto la sua vita. Nondimeno, graziato ed ammonito, egli ricominciò a dirigere nel suo paese e in quasi [...]

[...] Uzeda, ora stato borbonico per la pelle. Ma quantunque come secondogenito e duca d'Oragua avesse avuto qualcosa di più del magro piatto ed alcuni [...]

[...] , smentire le esagerazioni, asserire che il duca, solo ed inerme, non poteva mandare indietro il generale seguito da un intero esercito: gli [...]

[...] , alla famiglia ed alla moglie. Per le nozze del nipote, il duca tornò in patria. Erano passati appena due anni dai fatti che gli avevano valso [...]

[...] realtà aveva superato le sue stesse imaginazioni; tanto era fine, lo sposo suo, e leggiadro, ed elegante, e splendido; ed ella che non aveva [...]

[...] vita sua propria, semplice e piana, tutta trascorsa in mezzo alla sorellina Carlotta, alla mamma loro, soave ed amara ricordanza, ed al padre [...]

[...] gli è successo?...» Perchè mai tardava tanto? Perchè la lasciava sola tra quegli estranei indifferenti ed ostili? - I Russi resistono ancora.... un [...]

[...] esortandolo ad obbedirla, rispondeva bruscamente: «Lasciami fare a modo mio». Ed ella, sì, aveva riconosciuto le sue ragioni. La Sicilia, la [...]

[...] in mezzo alla società più eletta di una grande città? Giovani e ricchi, non sarebbero stati dovunque segno all'invidia di tutti?... Ed ella non [...]

[...] sviscerare la quistione d'Oriente ed a proporre combinazioni diplomatiche, tutti si volsero verso l'uscio d'entrata. La contessa sussultò, sperando [...]

[...] , senza saperlo, una nuova arma alla suocera; per ottenere l'accordo fra il marito ed il padre, aveva scatenato quella furia contro sè stessa [...]

[...] per una nuova molestia?... Repentinamente, giunto il dispaccio che annunziava la morte della principessa, erano partiti, ed ella aveva tratto [...]

[...] coerede ed ai legatarii? Non era forse quella la prima volta che egli teneva a qualcuno della famiglia un discorso di quel genere? 130 - Ora [...]

[...] il signor Marco.... - Il signor Marco - riprese il principe senza dar tempo allo zio di compiere l'obbiezione - ne sapeva meno di me ed è più [...]

[...] di parlare, con queste belle notizie? Perchè dovrei averla con lei, o con altri? Io ho pensato sempre ed ho detto che la cosa principale, nelle [...]

[...] indolenza e il bisogno d'isolamento e la soggezione in cui la teneva il marito la rendevano indifferente a tutto ed a tutti fuorchè ai proprii [...]

[...] , anche egli intenditore ed amatore di roba antica. - S'ha un bel dire, quindici mila uomini, - perorava 140 il duca da canto suo. - E se la guerra [...]

[...] , invece, benchè ammessi tra i signori, nascevano mediocremente; donna Ferdinanda, estimatrice ed amica di donna Isabella, li chiamava Farsa, - farsa [...]

[...] opporre ai gusti ed anche alle fantasie dei giovani. Donna Isabella, chiamandola 144 «mamma,» dimostrandole il rispetto che le doveva [...]

[...] della morte della principessa. Là si riunirono, con la rispettiva servitù, la famiglia del principe ed i suoi ospiti, cioè Chiara e il marchese [...]

[...] . Era d'eccellente umore e trattava benissimo i suoi ospiti; faceva una corte devota alla zia Ferdinanda, usava molte cortesie al fratello ed alle [...]

[...] sorelle, al cognato marchese ed alla stessa cognata Matilde; naturalmente, considerata la stagione, nessuno parlava d'affari. Molto più contenta [...]

[...] Pompei, per discoprire il sepolto paesuccio ed arricchirsi con le monete e gli oggetti che avrebbe sicuramente rinvenuti. Il secreto era necessario [...]

[...] corsa pei villaggi dove gente armata fermava ogni persona ed ogni veicolo, contrastando il passo; ma comprendeva ella nulla di tutto questo? vedeva [...]

[...] carrozza, riposato e sereno: salutò ed abbracciò tutti, volle entrare nella camera dov'era spirata la principessa, parlò della pestilenza attribuendola [...]

[...] . Ed a proposito di duelli, dove lasciare il famoso decreto di Lopez Ximenes? - Aveva mandato bandi sopra bandi - narrava la zitellona al [...]

[...] Re, esercitare tutti gli atti riserbati alla suprema regalìa ed alla regia dignità, ancorchè avessero ricercato un mandato SPECIALE o [...]

[...] ?... Donna Clorinda era la vedova del notaio Limarra famosa per l'allegria dimostrata in gioventù ed ora, nella maturità prossima al disfacimento, per la [...]

[...] due donne, ed anche il marito che se ne stava rannicchiato più morto che vivo in fondo alla carrozza, si mettevano sotto la sua protezione per [...]

[...] rincasava più, si faceva ancora una volta aspettare lunghe e lunghe ore dalla moglie triste ed inquieta pel rinnovato pericolo della pestilenza, pei [...]

[...] ?...» Ed era vero: la sua gelosia era tanto più umiliata, quanto più ella riconosceva di non piacere a suo marito, ora specialmente che la [...]

[...] Boccadoro sull'uscio. - Deo gratias?... - Chi è? - rispose il vocione del monaco. 177 L'uscio s'aperse un poco, ed egli comparve, in pantaloni e [...]

[...] abitudini del convento ed era il più diavolo di tutti, spesso arrampicavasi su quel muro, tentava scavalcarlo e andarsene nella sciara; ma allora il [...]

[...] mortificazioni, i penitenti non se ne andassero difilato all'altro mondo prima d'aver purgato i loro falli. Per questo, essi impetrarono ed ottennero [...]

[...] più di cinquant'anni fra quelle mura, e voleva bene ai Padri, ai novizii, alle imagini della chiesa ed agli alberi della Flora, come se tutti [...]

[...] dolci e balocchi, lo vantava all'Abate, al Maestro dei novizii, agli zii ed a tutti. Il ragazzo, veramente, era troppo vivace, faceva il prepotente [...]

[...] , attaccava lite coi compagni; Frà Carmelo, paziente ed indulgente, sapeva scusarlo presso il Maestro, se commetteva qualche monellata, e [...]

[...] , a Palermo, e così inferiore in grandezza, ricchezza ed importanza, che mandavano li da Catania i monaci stravaganti, per punizione. L'Abate era [...]

[...] , scomuniche ed anche battiture ai monaci ed ai novizii che non adempivano il dover loro, diceva insomma un'altra quantità di coglionerie, come le [...]

[...] ne andava dalla baronessa Lisi, Padre Broggi dalla Caldara, altri da altre signore ed amiche. Tornavano all'ave, per entrare in chiesa, ma quelli [...]

[...] prediceva, protestava: — L'Abate per ora è Sua Paternità ed a me tocca obbedirlo prima d'ogni altro. L'Abate in persona, stanco di quella [...]

[...] da una mal'annata come da un pezzo non si rammentava l'eguale; e nelle popolazioni spaventate ed ammiserite era rimasto in proverbio quel detto [...]

[...] freschetto, essi avevano ordinato, molti anni addietro, la costruzione di un altro Coro, chiamato Coro di notte, in mezzo al convento; ed anzi era [...]

[...] crucciato, a dichiarare che non poteva restare a lungo lontano da casa sua per gli affari della divisione. Ed ella s'era appena sgravata, stava [...]

[...] paterna e il capezzale della bambina: durante quell'anno Raimondo era andato e venuto, partito e ritornato parecchie volte, ed ella aveva a poco [...]

[...] 199 per le figlie, ed ella aveva quasi benedetto le sue sofferenze, se per esse godeva di quella tregua; ma appena arrivata in casa degli Uzeda [...]

[...] trovarla in casa, tutte le domeniche in chiesa s'incontravano alla stessa messa: ed ella non poteva più pregare, vedendosi dinanzi costei [...]

[...] soffrire....» Ed egli le aveva domandato: «Che ti faccio? Di che m'accusi?...» — «Mi lasci, trascuri le tue figlie, non pensi a noi, non ci vuoi più [...]

[...] avuto molte spese però, se vuoi, posso anticiparti quel che ti bisogna...» ed egli prendeva i quattrini a titolo d'anticipo o di prestito. Non [...]

[...] lite. Raimondo, a cui l'apposizione d'una semplice firma in coda alle ricevute ed ai contratti già pesava, mostrò in quell'occasione al signor [...]

[...] perchè mai Raimondo restava ancora in Sicilia? Se non s'occupava più degli affari, qual altro interesse ve lo tratteneva? Ed ella ricominciava a [...]

[...] occasioni di veder quella donna, per distorglierlo dagli affari ed averne solo il maneggio? Un sospetto così triste non le sarebbe neppure passato [...]

[...] quella di lei, in chiesa, al teatro ed al passeggio, forse usava a Firenze ed era una cosa elegante, di quelle che ella, educata al vecchio modo [...]

[...] , aveva fatto capire al figlio ed alla nuora che, trattando da buoni amici gli Uzeda, non c'era poi 205 bisogno che si spartissero il sonno [...]

[...] che la nuora doveva intendere alla prima, donna Mara s'era mostrata, incapace di nascondere quel che aveva in corpo, inusitatamente acre ed [...]

[...] rimase; a un tratto fu per dare uno spintone alla porta ed entrare a viva forza; ma riuscito a stento a contenersi, scese le scale ed uscì nella [...]

[...] cieca fiducia che dimostrava a lei ed a lui, gli pareva destinato alla solita disgrazia; e donna Isabella, con quel suo contegno da vittima [...]

[...] circostanze erano diverse; egli non poteva fare uno scandalo, gli conveniva piuttosto dissimulare, ricorrere alla politica ed all'astuzia [...]

[...] continuando» invece di «continuandone» ed anche «gli proporre» invece di «proporgli....» Don Cono soltanto gli dava retta, discutendo se solenne [...]

[...] scombussolata dalla continua ed intensa aspettazione. Ferdinando, da canto suo, lasciava più che mai cantare lo zio monaco. Felice d'essere assoluto [...]

[...] padrone delle Ghiande, vi s'era sbizzarrito a modo suo; a poco a poco però il podere era caduto in rovina, ed egli se n'era accorto. Tutte le [...]

[...] un fattore per lasciargli in balìa il podere, e s'era messo a fabbricare ruote ed ingranaggi. Perchè mai l'acqua nelle pompe aspiranti non andava [...]

[...] mai più su di cinque canne? Per la pressione atmosferica. Non c'era mezzo di controbilanciarla? Ed aveva costrutto un suo trabiccolo dove, per [...]

[...] non faceva quasi più servizio, occupato com'era a spiar le mosse della signora, a portar lettere ed ambasciate: adesso egli pareva un signore, con [...]

[...] Badessa aveva confidato al marchese ed a Chiara un'altra birbonata del principe: donna Teresa, felice memoria, prima di partire pel Belvedere [...]

[...] presentata, ed a fine di assicurare la felicità di quella figlia la principessa le aveva perfino forzato la mano: adesso il tempo dimostrava da qual [...]

[...] il fatto della verità.... — Io non mi sono accorto di niente. — Non importa, cugino; ve lo dico io!... Ed è una cosa che non sta bene e che mi [...]

[...] dispiace.... Un tempo, s'incontravano spesso in casa mia, ed io li ricevevo a braccia aperte. Potevo sospettar niente di male? Altrimenti non mi [...]

[...] famiglie disturbate, mentre avrebbero potuto vivere in pace ed armonia!... Basta, il cugino dovrebbe adesso persuadersi di lasciar quieta donna [...]

[...] , dell'agitazione che propagavasi per tutta l'Italia. «Questa volta è per davvero! Son sonate le ventiquattro!...» dicevano, ed egli prima si [...]

[...] Eccellenza al pari di Garino, che si sbracciava per servirlo, per avanzargli la poltrona più comoda ed offrirgli i biscotti e il rosolio regalati dal [...]

[...] del Corso, tra due siepi vive di curiosi, sui quali spesso i cavalli si gettavano, sparando calci ed ammaccando costole. I cavalli vincitori [...]

[...] della nuora all'albergo ed esser tornata a casa ed aver preso sonno, aveva udito rumore nella camera di donna Isabella: entrata da lei, l'aveva [...]

[...] del cimento sta per sonare; io correrò al posto dove il dovere mi chiama, col nome d'Italia ed il tuo sulle 242 labbra!» Ma all'annunzio che [...]

[...] sulle spalle. Tutti gli furono addosso, ed egli cominciò a gridare; ma nessuno poteva udir le sue grida, perchè, a un tratto, a quell'ora [...]

[...] privilegi distrutti e tutti i cittadini veramente ed assolutamente uguali. Egli propose e fece decretare l'abolizione del pane sopraffino. Allora [...]

[...] passo, per riguardo della gravidanza di Chiara finalmente confermata ed arrivata al sesto mese; Lucrezia che metteva il capo ogni minuto allo [...]

[...] l'opposizione del padre e della madre, s'era ingaggiato garibaldino, 251 nel reggimento delle Guide, ed era partito pel continente. Arrivando in [...]

[...] scalone ed era introdotta presso la principessa. Il principe, in compagnia della moglie, gridava qualche cosa, quando, all'apparir della cugina, tacque [...]

[...] le fila della nazionale milizia, palladio di libertà; acquista per essa divise, munizioni e non pochi brandi. Apre la sua casa avita a Bixio ed a [...]

[...] avvezza? Aveva idee ed abitudini signorili?... Dunque, la famiglia non si opponeva per puro capriccio, ma per ragioni valide e gravi. Però, dice [...]

[...] quistioni d'interesse, Lucrezia si dichiarò pronta. Il principe, che aveva avuto molte conferenze col signor Marco ed era stato molti giorni chiuso [...]

[...] che li disponeva a passar sopra ad ogni altro interesse. Perciò quando il duca riferì loro che Lucrezia si maritava ed aveva concluso la [...]

[...] . La cameriera le aveva detto ed ella stessa s'era accorta che Giacomo la strozzava; 273 ma, per vincerla contro i parenti, sarebbe passata [...]

[...] mostro senza sesso aveva un occhio solo, tre specie di zampe, ed era ancor vivo. — Gesù! Gesù! Gesù! Chiara, per fortuna, aveva perduto i sensi [...]

[...] , di domande curiose ed insistenti come per un grave avvenimento pubblico. La prima notizia corsa di bocca in bocca diceva che il contino aveva [...]

[...] padrone in carne ed ossa, Pasqualino Riso non si toccava neppure il berretto, da sotto l'arco del secondo cortile dove stava a prendere il sole, e a [...]

[...] ai Tiziano ed ai Tintoretto, che dichiarò superiori a tutti i quadri degli stessi autori conservati nel Museo di Napoli. Venuto Raimondo, però [...]

[...] interrompeva il suo mutismo solo per denigrarli. Giulente dava un colpo al cerchio ed un altro alla botte, non sapendo come prenderli, giacchè non [...]

[...] spaventava, composto com'era di gente più o meno famigliare che gli stava dinanzi in atto deferente; ed egli assaporava il suo trionfo, loquace [...]

[...] la cugina Graziella. — Come sta Vostra Eccellenza? Ho saputo del suo arrivo ed ho detto: andiamo subito a baciar le mani allo zio. Mio marito [...]

[...] dal giorno del fidanzamento di Lucrezia; come donna Ferdinanda, ne aveva scagliata la colpa sul principe, ed era rimasto talmente sordo ad ogni [...]

[...] ! E quella bestia che lo prega per giunta e che gli dà ragione! Per renderlo più presuntuoso ed arrogante!... Benedetto, che stava seduto quasi di [...]

[...] faccia, badava a chinare il capo con un gesto continuo ed eguale, come un automa, e poichè la cugina cicalava piano con Chiara, e don Blasco [...]

[...] ! Eppure egli non l'aveva tradita, allora! Ma erano venuti i tradimenti, 302 ed ella li aveva perdonati poichè tutti gli uomini ne commettono [...]

[...] ? Quante volte egli non era parso rinsavito, ed aveva poi fatto peggio? Due anni addietro, prima che scoppiasse lo scandalo in casa di Fersa, ella [...]

[...] , senza veder le sue figlie; ed al teatro prendeva posto nel palco dell'amica, dal principio alla fine dello spettacolo; ed al passeggio, se era con [...]

[...] tua!...» egli le piantò in viso gli occhi foschi, strinse il pugno ed uscì in una sconcia bestemmia.... Che disse poi? Che fece? Ella non sapeva [...]

[...] bambina dimostrasse una vivacità quasi irrequieta, mentre la cuginetta era più tranquilla ed obbediente. Ma quanta parte non aveva in questo [...]

[...] diletta ed aveva fretta che la cerimonia finisse presto per tornare alle Ghiande. Quando Dio volle, il corteo, scese giù per lo scalone illuminato [...]

[...] propria. Ma ciò che faceva sua moglie era per lui sempre ben fatto, ed ella, che aveva preso al suo servizio Vanna, dalla quale era informata di [...]

[...] poco, ed era spacciata!... III. A San Nicola, dopo la sistemazione del governo italiano, si faceva la stessa vita di prima, come al tempo [...]

[...] Sigaraia! E nè lui nè altri volevano rinunziare ai loro diritti: spesato ed alloggiato, ciascun Padre aveva tre rotoli d'olio al mese, una soma [...]

[...] , compiti vent'anni ed espressa la ferma decisione di pronunziare i voti, era passato al noviziato formale. C'era stato bisogno di una votazione [...]

[...] colmato la misura, ed ora ella dimenticava ciò che aveva detto contro Giacomo, la freddezza sorta tra loro due, il fermo proposito di non piegarsi [...]

[...] deciso opporsi in tutti i modi a simile aberrato. Ed io, credo, che fa benissimo; anzi che ha perduto troppo tempo. Garibaldi dev'essere [...]

[...] comprendere queste verità agli amici, ed anche, anzi sopratutto, agli avversarii. Bisogna evitare un serio disastro al nostro paese, e tutti bisognano [...]

[...] fare a Torino, mentre qui si balla?» ed egli lo giustificava, annunziando che appena avrebbe potuto si sarebbe messo in viaggio; ma che intanto [...]

[...] Rattazzi, Roma ed Aspromonte passarono in seconda linea. Il conte Uzeda con donna Isabella! All'albergo insieme, quasi fossero due innamorati [...]

[...] far quattro passi, subito i sospetti, i pianti ed i rimproveri. E gli strepiti per la passeggiata alle Cassine? Il contino, che usciva a cavallo, ci [...]

[...] dar loro ragione, è finita! Raimondo non disse nulla, aspettando di veder Giacomo che era al Belvedere ed al quale nella mattina aveva spedito [...]

[...] Isabella esclamò: - Che abbiamo fatto!... Tuo fratello ci disapprova! - Ed incolpando solo sè stessa: - Ti ho messo in urto con la tua famiglia [...]

[...] della madre, s'era sentito odiato. Poi il pensiero delle dimostrazioni ostili che si preparavano a lui ed all'amica sua lo arrovellava, gli metteva [...]

[...] dichiarava guerra! Non lo voleva vicino!... Il principe, infatti, aveva dichiarato a tutta la parentela ed a tutte le conoscenze che non trovava [...]

[...] che aveva lasciato la Palmi, che era con la Fersa. Ferdinando stette ad ascoltarla guardando a destra ed a sinistra, quasi avesse smarrito qualcosa [...]

[...] . Chiedere ed ottenere il doppio annullamento 357 di matrimonio era, per gli Uzeda, una cosa semplicissima: chi poteva negare ai Vicerè ciò che essi [...]

[...] quasi chiusi, il capo un poco piegato, le mani raccolte in grembo, il Priore pareva un confessore indulgente ed amico: non una contrazione del viso [...]

[...] !.... Eccellenza!...» E qui saluti ed inchini a destra e a sinistra, certuni che si tiravan da canto una decina di passi prima d'incontrarlo, e si scoprivano come [...]

[...] scortarlo, di mescolarsi al codazzo degli intimi ammiratori ed amici che lo seguivano su e giù, alla prefettura, al municipio, ai circoli. Ed egli [...]

[...] iscritto, del bene che aveva fatto al paese ed ai concittadini: grazie a lui, la prima ferrovia a cui s'era messo mano in Sicilia era quella da [...]

[...] per salvar la nazione dai nemici esterni ed interni. Più che nei primi tempi della deputazione, faceva colpo mentovando i suoi grandi amici [...]

[...] . Tuttavia, buona parte della nobiltà restava a fare il viso dell'arme a Raimondo ed all'amica; ma la cugina assicurava che a poco a poco tutti si [...]

[...] , a cui le schifiltose avevano fatto troppi affronti, voleva prendere la rivincita ed assaporare il trionfo. Raimondo, impegnato a spuntarla contro [...]

[...] parlarle?... Ed egli cominciò a far spese pazze per metter su una casa, volle che il matrimonio si celebrasse con la massima pompa, quasi sfidando [...]

[...] 373 ed esclamava, con voce rotta: «Figlia mia! Figlia mia!... Se il Signore mi avesse concesso una figlia come te, non sarei rimasta sola al [...]

[...] , poichè non poteva convenire di esser stato tanto cieco, sentiva d'aver lavorato a ribadirsi al collo una nuova e più pesante ed infrangibile [...]

[...] vi legherà tutti quanti!...» E le speculazioni di don Eugenio? Questi, facendo pagare un occhio del capo al principe di Roccasciano cocci ed [...]

[...] prezzi alle terre, e tenuto per sè le migliori e le più vicine. In cambio di altre proprietà gli aveva ceduto rendite fradicie, di difficile ed [...]

[...] ed educata come conviene, quando tutte t'invidieranno!... Vedrai anche tu, Margherita, quanto sarai orgogliosa della mia figlioccia!...» La [...]

[...] servizii prestati alla madre ed al figlio. Afferrarla e scaraventarla contro il muro, fu tutt'uno: - E questa con l'altre.... - gridò, con una mala [...]

[...] , lepri, pernici ed anche passeri, se non trovava altro; poi faceva attaccare ogni giorno, per imparare a guidare, e il suo calessino divenne in [...]

[...] breve il terrore di chi girava per le vie di campagna; sempre addosso ai carri ed alle carrozze, lanciato a tutta corsa per lasciare indietro ogni [...]

[...] gloriava. Se la principessa, o donna Ferdinanda o qualche altro parente non faceva buon viso al piccolino, ella mostravasi offesa, ed era capace di [...]

[...] governo, a San Nicola, a palazzo, dalla Sigaraia, nelle farmacie borboniche ed anche sulla pubblica via, non si poterono neppur noverare; i [...]

[...] violento gli era mai uscito di bocca. Ma quasi la mostruosità compitasi fosse troppo grande, troppo stordente, si ridusse tosto ad un silenzio grave ed [...]

[...] supporre che qualcuno pensasse a contrastarglieli. Quanto a render conto del modo col quale aveva esercitato l'ufficio ed a spiegare le proprie [...]

[...] convinzioni politiche ed a studiare i bisogni o ad ascoltare i voti del collegio, uno scambio di lettere con Giulente zio e nipote, con qualcuno dei [...]

[...] all'alba tutti scapparono dal Belvedere dove il colera già divampava. La casa, alla Viagrande, s'era trovata grazie alle relazioni ed ai quattrini del [...]

[...] «grande disgrazia», ed era la più adatta, nella sua qualità di parente, a compiere la delicata missione di seconda madre. La cugina, da suo canto [...]

[...] Radalì ed altri amici, a caccia, dicendo che sarebbe rimasto fuori ventiquattr'ore; invece il giorno degli sponsali, quando il padre e la [...]

[...] unicamente perchè, da giovane, s'era messo in capo di sposarla. La madre non aveva voluto, ed egli s'era piegato, allora, alla ferrea volontà di lei [...]

[...] «povera Margherita» a scappare a Cassone mentre stava così male ed aveva anzi i primi sintomi del colera, era stato un voler sbarazzarsi di lei, dopo [...]

[...] cosa. Ma non è divenuto niente, ed ha fatto meno che niente. Il ferito del Volturno? Guardategli la coscia: l'ha più sana delle mie!... Diceva [...]

[...] pantofole; si mostrava così al cameriere ed al cuoco, era capace di ricevere anche qualche visita; e se Benedetto, presente, esclamava, giungendo [...]

[...] aveva giurato di sposar Graziella, ed ha fatto morire quella disgraziata prima del tempo.... - Taci!... Che dici!... 426 Egli sopportava [...]

[...] , scherma, giuoco ed il resto. Finito, dopo l'incendio del Sessantadue, il Casino dei Nobili, egli aveva fondato, insieme con qualche dozzina di [...]

[...] , c'era gente che spendeva un occhio del capo a metter su case ed equipaggi col gusto moderno. Ma agli occhi del principe, la vecchiaia dei mobili e [...]

[...] alle cantanti ed alle attrici spiegavano la sua risposta: tornavano per Pasqualino Riso i bei tempi del contino Raimondo: il padroncino gli faceva [...]

[...] aveva messo fuori i quattrini ed era già entrato in possesso del latifondo... 434 Un monaco, un monaco benedettino, uno che aveva fatto voto di [...]

[...] non lo rubassero. In campagna, per esser pronto ad esporsi all'acqua ed al vento, indossava una giacca corta da cacciatore e portava gli [...]

[...] modista, assicurandole anche la clientela di tutte le sue parenti ed amiche. Tutto era stato inutile. Allora, vedendo che con le buone non otteneva [...]

[...] rotta e si mise a vegliarlo insieme con la principessa, la quale stette al capezzale di Consalvo premurosa ed inquieta come una vera madre. Il giovane [...]

[...] fatto, lì dentro? Che cosa aveva fatto in otto anni di deputazione? Come un burattino, aveva alzato ed abbassato il capo, per dire sì o no [...]

[...] ai Turchi; per essere ascoltato, per riscuotere approvazioni ed incoraggiamenti, non gli restava altro che rivolgersi ai partigiani del duca. Questi [...]

[...] ferita e macchiava la fasciatura, a poco a poco s'era svegliato in lui ed era cresciuto e s'era fatto irresistibile lo stesso senso di ribrezzo che era [...]

[...] Sciacca. - Ah, don Antonio? - gridò il principe. - Dunque è vero? Non ti dài neppur la pena di fingere?... Ed hai il coraggio... Consalvo piantò [...]

[...] trattare, imbecille?... Io non pagherò un soldo! Ed è tempo d'intendersi, sai! Giacchè ci siamo, una volta per tutte!... Qui bisogna mutar registro [...]

[...] giorni, una delle case appartenenti al convento: il palazzotto di mezzogiorno, l'antica abitazione della Sigaraia; ed armeggiando così bene da [...]

[...] scomunicati e ridare la roba loro al Papa ed a Francesco II? Ma a don Blasco importava adesso un fico secco se il re chiamavasi Francesco o [...]

[...] Vittorio; chè, entrato nella casa di San Nicola, ci stava da papa: le botteghe le aveva affittate a buoni patti, ed il primo piano anche, a un [...]

[...] e clericali ricevevano certi fogliacci dove la fine della rivoluzione era data come certa ed imminente: gli articoli letti ad alta voce [...]

[...] dice una parola a suo fratello il deputato? Don Blasco non rispose. Era già stato dal duca. Da anni ed anni non rivolgeva più la parola al fratello [...]

[...] denaro, dentro una certa misura, beninteso. Ed egli firmava, firmava cambialine, e le cambialine andavano a finire in mano del principe, il quale [...]

[...] giorno e notte, ed espresso senza esitazioni il proprio pensiero: era venuto il momento d'agire! Se il governo si lasciava scappare quest'occasione [...]

[...] fortuna che oramai era avviata. In poco più di tre anni era già segretario a Propaganda ed arcivescovo di Nicea; Pio Nono aveva molta stima di lui. Al [...]

[...] Raimondo. Il conte arrivò insieme con la moglie ed il figliuolo. Invecchiata di trent'anni, la povera donna Isabella; irriconoscibile come un giorno [...]

[...] maltrattare in ogni modo la nuova moglie, cui non giovava mostrar prudenza, pazienza, sommessione ed umiltà per schivar l'astio, il rancore, quasi [...]

[...] da sezzo, in quella vece che tuttosì dagli esteri ammirando si viene. Da ricapo narrarla, dopocchè il Mugnos, il Villabianca ed altri famosi a sè [...]

[...] infamia sicuro, forse con lode. «Comecchè cultore d'istoric'istudii ed amante delle patrie glorie, Vostra Signoria Onorandissima, echeggiando al [...]

[...] aveva finito di distribuire il manifesto dell'Araldo Sicolo, che arrivò l'autore in persona. Mancava da tanti anni, ed era naturalmente [...]

[...] invecchiato, toccando ormai la sessantina; ma stranamente imbruttito, anche, e quasi irriconoscibile. Sul viso dimagrito ed emaciato il naso sembrava [...]

[...] elegante come un tempo, pure sembrava il padrone, e don Eugenio il creato. Il guardaportone, tra scandalizzato ed invidioso della confidenza [...]

[...] lui donna Lucia, la moglie di Garino, sembrava svelta e leggiera. - Perchè sei tornato? - disse al fratello, appena lo vide entrare ed a modo di [...]

[...] detto: Caro Emanuele, pensaci bene...» Le chiacchiere tiravano in lungo, perchè donna Ferdinanda gli dava la corda, ed il cavaliere non ne aveva [...]

[...] proprietà... - Ma davvero? 475 - Una gran fortuna per la ragazza! Quell'intrigante del barone ha combinato ogni cosa ed ha preso Memmo in [...]

[...] s'era trasformata ed imbruttita. Il corpo era diventato un sacco di carne, dove non si distinguevano più nè seno, nè vita, nè fianchi; il viso [...]

[...] cominciava a criticare ed a malignare: - Hanno fatto bene a prender essi stessi Teresina dal collegio, e a farla viaggiare.... Mia cognata è un'altra [...]

[...] appartamento di dodici stanze... bisognava vedere che scala!... E nonostante il rifiuto oppostogli da Lucrezia, egli cavò di tasca le circolari ed entrò [...]

[...] , afferrandosi sempre a quel che c'era di più disgraziato, ed imbronciandosi se non lodavano la sua scelta. Invece la principessa lasciava che la figliastra [...]

[...] non si accorgeva di nulla, e anzi non commetteva la sconvenienza di dire spesso alla nipotina, a proposito ed a sproposito, ma più spesso quando [...]

[...] meritarlo, ossequente ed umile dinanzi a quell'imbroglione che sputava sentenze, e come s'era arricchito? a spese delle casse pubbliche, manipolando [...]

[...] cappellano della Maddalena e andava in casa di tutta la nobiltà legittimista, ed era ammesso, insieme con gli intimi, presso l'ex-re, aveva chiesto [...]

[...] Parigi, il giovanotto tornò finalmente in Italia, e restato un poco a Torino ed a Milano passò a Roma, 488 che era l'ultima tappa del suo [...]

[...] stazione da donna Ferdinanda e da Teresa - perchè il principe era rimasto ed aveva ordinato alla moglie di rimanere a palazzo, - Consalvo fece una [...]

[...] , portamantelli e cappelliere di cui era piena la carrozza e un carrozzino da nolo. Il principe, con aria tra dignitosa ed affabile, si fece trovare [...]

[...] figlio; e Consalvo la lasciava dire, muto ed immobile. Ma una volta che ella, fra gli altri argomenti, addusse quello della gratitudine che [...]

[...] grande lezione. 492 La lotta col padre lo aveva disgustato della sua casa ed anche del suo paese, dove la mancanza di quattrini e la pesante [...]

[...] mondo, dov'egli era vissuto, lo costringeva a riconoscere la propria inferiorità. Al club di Catania erano quasi in famiglia ed egli troneggiava; a [...]

[...] sua casa dove la considerazione ed il primato d'un tempo lo aspettavano, erano divenute per lui sempre più piccoli e meschini. Come rassegnarsi a [...]

[...] tempo di levarselo dai piedi. Ed il domani Mazzarini, venuto a prenderlo, lo invitò a desinare con lui, trascinandolo al Morteo. V'erano molti [...]

[...] , un po' allegro, prese a braccio Consalvo il quale fremè a quel contatto; ma il deputato, con un sorriso che voleva esser discreto ed era beato [...]

[...] quell'ignobile pranzo che aveva dovuto ingozzare per forza, egli si vide in un momento schiuder dinanzi, diritta ed agevole, la via che andava cercando [...]

[...] avrebbe giudicato sulla cinquantina. Ed i suoi occhi sfavillarono quando, richiesto dal nipote se sarebbe tornato in Sicilia, rispose piano [...]

[...] se lo propose come modello. Frattanto, invece di fuggire Mazzarini, lo andò cercando, si fece guidare da lui alla Camera ed al Senato per esaminar [...]

[...] ella nelle sue buone grazie, per vendicarsi della principessa. - Ah, mala razza!... Ah, gesuiti!... Ed a me diceva che non era vero!... La vecchia [...]

[...] così filato, era così abile ed opportuno, solleticava tanto l'amor proprio dei precedenti oratori, riusciva così inaspettato sulla bocca d'un [...]

[...] giovanotto conosciuto fino a quel momento solo per le sue prodigalità ed i suoi vizii, che molti mormorarono: «Bravo!... Bene!...» Egli continuò. Disse [...]

[...] Gaspare ed Eugenio e la sorella Ferdinanda avrebbero ereditato; e la zitellona, dopo una vita d'inimicizia, aspettava d'arruffar la sua parte [...]

[...] ed eseguito il colpo, che al tempo in cui esercitava l'onorato mestiere di spia s'era provato ad imitare le scritture dei galantuomini, per [...]

[...] non aveva mai potuto andare d'accordo. A chi volevano dunque che la buon'anima lasciasse? Alla sorella ed ai fratelli, che aveva amato come il [...]

[...] moglie, ai figli ed ai servi la contrarietà e l'acredine. Teresa, veramente, non gli dava nessun appiglio, sempre docile e obbediente; la [...]

[...] quello non trasmissibile di barone, era tra i giovani più graziosi ed eleganti. Quantunque andassero poco dagli Uzeda dacchè c'era una ragazza da [...]

[...] , trovatori con la chitarra ad armacollo, o più spesso castellane inginocchiate ed oranti, Madonne col divino Figliuolo tra le braccia. Le [...]

[...] discorsi delle amiche sventate. Il confessore, la direttrice le avevan detto che non bisognava neppur parlare di certe cose, ed ella se ne [...]

[...] alla commedia, d'inverno al melodramma; ed ella non sapeva veramente dire quale dei due spettacoli le piacesse più. Ella stessa componeva di tanto [...]

[...] per non mettere «l'esca accanto al fuoco,» prodigava grandi lodi: don Cono, il vecchio lavapiatti, le dava del «Bellini in gonne» ed anzi una [...]

[...] niente, «perchè il principe voleva prima accasare Consalvo.» Non era un pretesto. Il principe aveva iniziato pratiche coi Cùrcuma ed era andato in [...]

[...] . - Ho già detto, - rispose Consalvo più freddo che mai, - ho già detto allo zio che non voglio ammogliarmi... - Ah, non vuoi?... Non vuoi?... Ed io [...]

[...] accusa. Ella chiedeva perdono alla Vergine del suo egoismo, le chiedeva conforto ed aiuto, tremante di paura, malferma come se il suolo oscillasse [...]

[...] più vederlo, non lo vuole più in casa; ed egli non cede!... Tu no! Tu no!... E tra i baci e le lacrime, le parlò di qualcuno, di lui, dandole la [...]

[...] a prendersi Consalvo e lo condusse per alcune settimane in campagna. Di ritorno, fu deciso che il principino sarebbe andato ed abitare la casa [...]

[...] che il 522 padre possedeva alla Marina. Il giovane non chiedeva di meglio. Arredò il quartiere a modo suo, ed andò a starci, contento come una [...]

[...] allo zio ed ai suoi amici celebrava la saldezza della loro fede, l'eccellenza nel principio conservatore «da cui dipende la, salute dell'Italia [...]

[...] che pensava, se era necessario nascondere il proprio pensiero ed esprimerne un altro. Le parole «repubblica» e «rivoluzione» gli facevano passare [...]

[...] d'un'indifferenza quasi serena ed urbana, poco lontana dell'affabilità. La madrigna, di nascosto dal principe, mandava al giovanotto buona parte della [...]

[...] aveva egli suscitato l'ira 528 del padre? Come aveva osato incolparlo?... Se pure egli avesse avuto ragione? se era vero?... Ed ella si [...]

[...] dall'orazione. Era colpa dimorare in quei pensieri, continuar quell'indagine: ella unicamente doveva al padre rispetto, obbedienza ed amore. E [...]

[...] . Ma pel solo capriccio di criticare, di esercitare comunque la propria autorità, ed anche per una specie d'invidia che, goffo com'era sempre stato [...]

[...] di doppiette. Teresa, cortese ed amabile con tutt'e due, sentiva risorgere e a poco a poco farsi più forte l'ammirazione per la bellezza del [...]

[...] , sempre pronto a bere ed a mangiare; ma Giovannino aspettava che Teresa avesse finito per servirla egli stesso. Ella assaggiò appena il gelato che [...]

[...] principe, alla vista dello zio, se era già, scuro, si fece buio pesto. Dopo la sentenza contraria, ci mancava quest'altro affamato! Ed appunto don [...]

[...] zitellona per ottenere un piccolo prestito che a lei non sarebbe costato nulla ed a lui avrebbe assicurato un pane: la vecchia rispose che [...]

[...] . Ella trattenne il respiro ed abbassò le ciglia. - Vieni qui!... - e attiratala sul cuore, donna Graziella cominciò: - Si tratta di te, del tuo [...]

[...] Radalì, sicuro, ed anche baronessa di Filici, perchè il tuo secondogenito porterà questo titolo! Duchessa, e con molti ducati! Una delle più ricche [...]

[...] quelle parole e più smarrita e più tremante, quasi vedesse una cosa di spavento, ella adesso portava una mano alla tempia ed afferrava con [...]

[...] , facevano raddoppiare il suo pianto.... Parlare? A chi, ed a che scopo? Se in quella casa non non c'era confidenza, se tutti stavano in guerra [...]

[...] resterà loro nessuno.... Ed è anche più ricco; non molto, è vero; ma c'è tuttavia una differenza!... E la figlia del principe di Francalanza non deve [...]

[...] fratello non importi il mio piacere o il mio dispiacere.... 549 - Mamma!... perchè dice questo?... Non sa che l'ho sempre rispettata ed amata [...]

[...] . Dopo aver sacrificato tutta la sua vita per amore di quel primogenito, per assicurare una grande ricchezza a lui ed alla sua discendenza, dopo [...]

[...] cominciava il primo capitolo, «fu figlia al Vicerè Consalvo ed alla nobile Catterina dei baroni di Marzanese. Fin dai suoi teneri anni, diede esempio [...]

[...] contrasto tra l'amor filiale ed il celeste; «ma un giorno, essendo la giovinetta in età di quindici anni, avverossi singolare prodigio: un Angelo [...]

[...] . Vergine dell'Aiuto che teneva sempre con gran devozione al capezzale; ed ecco nuovo prodigio operarsi: s'arrestano gl'imbestialiti, quasi magico [...]

[...] l'orrore del male che lo struggeva, egli trascinavasi di luogo in luogo, blasfemando ed imprecando; finchè, tornato in Sicilia, udì della gran [...]

[...] avvenne più grande prodigio. Gli occhi del cieco si schiusero: egli riconobbe sua moglie, la donna che aveva maltrattata ed offesa, e che sola lo [...]

[...] : dopo tanti secoli, il frale della Beata, conserva ancora la freschezza ed il colore che aveva in vita, sì che pare che Essa sia assopita in un [...]

[...] ! Vedremo così la pace tornare fra tutti!... Parlerò subito a tuo padre, ed otterremo ciò che tu vuoi. Il domani, infatti, le annunziò: - Tuo [...]

[...] finalmente il promesso con la madre. Il duca, vestito quasi elegantemente, non faceva poi un troppo brutto vedere, ed aveva l'aria contentissima. Sua [...]

[...] atteso per tutta la vita si compiva lietamente: il primogenito accasavasi, continuava la razza; il cadetto, dopo ed a causa di quell'amore [...]

[...] duca, il quale aveva fatto due grossi regali a Lucrezia ed a Chiara: centovent'onze l'anno a Garino; il Cavaliere col nuovo podere - il più [...]

[...] sempre ed erano soltanto d'altra natura. Avevano largito il diritto del voto e questo era parso una rivoluzione; ma quanti godevano di cotesto [...]

[...] lasciavano posto a nessun altro sentimento nè d'odio nè d'amore. Quanto al principe, le visite del figliuolo gli mettevano i brividi addosso, ed appena [...]

[...] , e l'affezionò meglio alla realtà del presente. Soffrì pochissimo durante la gestazione; il tempo volò rapido in mezzo a tante cure ed a tanti [...]

[...] Teresa che 578 se voleva soccorrerlo, facesse pure; ma che in casa non lo lasciasse più venire. Ed anche quella porta gli fu chiusa. Egli [...]

[...] divenire una macchina da far figliuoli?... Ed ella dava guerra a quei pensieri che lo spirito della tentazione doveva certo suggerirle [...]

[...] dell'altare tra ridente ed attonito. Ella distribuì tutto quel che aveva in tasca ai poveri e risalì in carrozza. La duchessa madre ordinò al [...]

[...] , parenti, amici: ed ella non poteva darne. Il marchese Federico, scotendo il capo, riferì d'aver sentito dire che l'imprudente giovanotto era [...]

[...] , inesorabile, tutti quelli che avevano impedito d'esser felice a lui ed a lei stessa. Perchè ella non era stata felice, no, mai! E le davan lode per [...]

[...] movimento delle labbra. Ed a poco a poco, per quel benefico influsso, egli migliorò, guarì, riprese le abitudini d'un tempo, ricominciò a vestirsi [...]

[...] che hai fatto tu stessa! Erano soli. Ella chinò il capo. - Volevi sposar Giovannino, ed hai preso Michele che non volevi: è vero, sì o no? Ed era [...]

[...] sconveniente e indegno, che quelle parole contenevano un sospetto ingiurioso ed infame, chiedergli di spiegarlo meglio, costringerlo a disdirle.... ma tutte [...]

[...] quelle idee passavano ratte come lampi per la sua mente, ed 593 ella restava muta, soffocata, avvampante, non udendo più nulla dei discorsi [...]

[...] ? E allora per qual virtù, quando le stava dinanzi, era sorridente e sereno?... Ed ella che cosa aveva fatto perchè questo fosse possibile? Lo [...]

[...] d'eterna dannazione, quanto più sacri erano i vincoli che avrebbero dovuto rispettare!... Lei, la santa!... la santa!... Ed alla sua mente atterrita [...]

[...] parve che il peccato fosse commesso, senza più scampo. Tutte le volte che Giovannino le stava vicino, ella tremava come dinanzi al testimonio ed [...]

[...] divenivano più grandi, poichè non le diceva più cognata, ma la chiamava per nome ed ella stessa lo chiamava per nome, tanto la loro intimità [...]

[...] loro, un giorno, un'ora, un minuto, che li avesse costretti ad arrossire? Dov'era la colpa, fuorchè nel pensiero? Ed era ella proprio sicura che [...]

[...] pigliava un altro, poi riprendeva il primo, calmo, freddo, attentissimo. Ed un incidente prolungò l'attesa, ritardò l'operazione. Una goccia del [...]

[...] ! quante miserie!» Che valevano al padre le ricchezze, l'impero ai quali aveva tanto tenuto? Non avrebbe dato tutto per la salute?... Ed egli era [...]

[...] spirito si risolse in pianto. Ed in quel punto, ella udì una voce, una voce viva, dolce e pietosa: - Teresa, che avete?... Com'è andata?... Sta male [...]

[...] qua io... Ed il suo braccio la cinse, la sua tempia sfiorò la tempia di lei. Ella piangeva ancora, ma di tenerezza, non di dolore: dopo l'orrore [...]

[...] ? - esclamò piano il duca, ma con aria grave ed inquieta; e gli riferì ogni cosa. - Ebbene? - rispose Consalvo, arricciandosi i baffi. - Come, ebbene [...]

[...] suoi criterii, l'acutezza della sua vista, rassicuravasi; quei poveri di spirito, quei monomaniaci che s'eran chiamati Ferdinando ed Eugenio Uzeda [...]

[...] avevano potuto perdere la ragione: non egli era minacciato... Ed in quel momento, sotto l'influenza di quei pensieri, di quel senso di paura, si [...]

[...] occhi al padre ed era quindi sotto il peso d'un dolore più grande. Solamente Consalvo non riusciva a comprendere come la nuova sciagura che [...]

[...] politici. Quelle carte erano il documento e la misura della sua popolarità e del suo credito, poichè grandi e piccoli, noti ed ignoti, tutta la città [...]

[...] agli assessori ed al prefetto, commentava con gli altri i risultati delle elezioni generali, la nuova riuscita dello zio duca. Quindici giorni [...]

[...] Michele ed alla mamma che, in coscienza, non posso accettare.... quel che ho avuto in tali condizioni... - Tacque un poco, poi aggiunse: - Dite [...]

[...] elettorale era all'ordine del giorno; dopo averla votata, la Camera si sarebbe sciolta. Ed egli s'accorgeva adesso che la propria elezione non era così [...]

[...] : bisognava o imporre tasse o contrarre un debito, ed egli non voleva affrontare l'impopolarità di simili provvedimenti. Afferrò quindi il primo [...]

[...] affari di casa sua!... Adesso il nipote!... Il salto nel buio!... Borbonici fin nelle ossa!... Dovevano impiccarlo, al Sessanta!... Ed io, che li [...]

[...] '«ignobile» laurea ch'egli aveva presa: ed erano stati i soli che l'avevano costretto ad esercitare la professione, per sostenere lo loro magagne: la [...]

[...] dall'uscio rimasto aperto, per vedere che faceva la signora. Questa era immobile, dietro la finestra, con la guancia gonfia ed infocata. Dopo un'ora [...]

[...] credito più delle altre, ed egli voleva esser eletto per l'attitudine alla vita pubblica di cui aveva dato prova, per la coltura che s'era affannato [...]

[...] non lo credevano sincero ed erano sicuri di averlo, al momento buono, dalla loro; dall'altro canto sentiva che le accuse di aristocrazia non lo [...]

[...] pregiudicavano molto presso la gran maggioranza di un popolo educato da secoli al rispetto ed all'ammirazione dei signori, quasi orgoglioso del [...]

[...] sciocche lusinghe: egli era sicuro che prendendo a quattr'occhi uno di quelli che più vociavano: «libertà ed eguaglianza» e dicendogli: «Se foste al mio [...]

[...] vita severa, austera quasi, la rinunzia totale dopo i lutti alle occupazioni ed ai piaceri mondani, l'edificante pietà, l'avevano messa ancora più in [...]

[...] si guardava intorno ed ascoltava con la gravità dell'antico maestro di casa, era più serio e decorativo di tanti altri; un sindaco di provincia [...]

[...] commessi di negozio, ai venditori ambulanti: «Non siete elettore?... Allora andate a farvi iscrivere...» Ed ella gli aveva finalmente consegnato i conti [...]

[...] democratico contro il quale protestava la sua educazione ed il suo stesso sangue. Lì, a San Nicola, forse era più che a casa propria, egli era [...]

[...] meridionale del portico, riservato alla presidenza ed alle associazioni, conteneva una gran tavola circondata di poltrone e fiancheggiata da [...]

[...] bandiere abbracciavano le colonne, ed in mezzo a ciascun trofeo spiccava un ritratto: a destra e a sinistra della balaustrata da cui avrebbe parlato il [...]

[...] : «Il ricevimento si fa nella palestra, non nel cortile! Volete darmi lezioni?...» E mise le bande al posto opportuno, ordinando: «Marcia reale ed [...]

[...] prime file, gli uomini dietro, ed un ronzìo come d'alveare si levava tutt'intorno: chiacchiere eleganti, profezie sull'esito delle elezioni [...]

[...] della brevità; esso compendiasi in tre solo parole: Libertà, progresso, democrazia.... (Battimani fragorosi ed entusiastici). Un superstizioso [...]

[...] all'altro della libera patria italiana... (Bravo! bene!) Io ero allora fanciullo, ed alla mia mente inesperta ed ignara il nome di Garibaldi sonava come [...]

[...] ). Ed io quasi temetti di guardare in viso quel fulmine di guerra, come se col solo sguardo egli dovesse incenerirmi. Ed un giorno i miei compagni [...]

[...] l'oratore, - che questo programma è troppo vasto ed eclettico; perchè, come dice un proverbio, è impossibile avere ad un tempo la botte piena e la moglie [...]

[...] !... - mormorarono qua e là gli avversarii, gli studenti; ma voci crucciate ingiunsero; «Silenzio!» mentre l'oratore, prese le mosse da Adamo ed Eva e da [...]

[...] Caino ed Abele, galoppava per la Babilonia, l'Egitto, la Grecia e Roma, saltava a pie' pari il medio-evo, piombava nell'Ottantanove, si arrestava [...]

[...] al principe di Bismarck ed al socialismo della cattedra. L'attenzione del pubblico cominciava a diminuire, tuttavia molti si sforzavano di seguirlo [...]

[...] ed alti guai... - (Ilarità). Ma i guai non erano senza riparo. «Non facciamo per carità di patria confronti con gli Stati Uniti d'America [...]

[...] uscì rauca e fioca dalla strozza; non ne poteva più, ma era alla perorazione. - Queste ed altre riforme io vagheggio, non credo tuttavia di dover [...]

[...] prime somme, oscillava fra il secondo ed il terzo. Consalvo, pallidissimo, aveva la febbre. Ma, come venivano i risultati delle sezioni urbane [...]

[...] , la sua posizione si consolidava; del terzo posto non si parlava più; 660 egli stava con Vazza tra il primo ed il secondo. Quando arrivarono [...]

[...] colazione ed il pranzo. Modestamente, egli tentava parlare dei risultati generali, dell'«ottimo esperimento» che aveva fatto la nuova legge, del [...]

[...] . - Io, col rispetto dovuto, non ne credo niente. È forse peccato? Lo stesso San Tommaso volle vedere e toccare, prima di credere.... ed era santo [...]

[...] Sconza, cioè Guasta!... Io e mio padre non siamo andati d'accordo, ed egli mi diseredò; ma il vicerè Ximenes imprigionò suo figlio, lo fece [...]

[...] , in un altro senso, la stessa Teresa. Per obbedienza filiale, per farsi dar della santa, sposò chi non amava, affrettò la pazzia ed il suicidio del [...]

Verga Giovanni
I Malavoglia
1 1881 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, edizione critica a cura di F. Cecco - Interlinea edizioni 144 occorrenze

[...] tipi si disegnano certamente meno originali, ma più curiosi, per la sottile influenza che esercita sui caratteri l’educazione, ed anche tutto quello [...]

[...] di quel che t’ha fatto tuo padre; se non altro non sarai un birbante» ed altre sentenze giudiziose. Ecco perchè la casa del nespolo prosperava, e [...]

[...] diceva nulla; ma si sentiva un gruppo nella gola anch’esso, ed evitava di guardare in faccia la nuora, quasi ce l’avesse con lei. Così se ne [...]

[...] colla mano, ed ella rimase colla falce in pugno a guardare finchè il treno non si mosse. Alla Longa, l’era parso rubato a lei quel saluto; e [...]

[...] mano, sotto il grembiule, e la Mangiacarrubbe schiattava dalla gelosia. Pareva San Michele Arcangelo in carne ed ossa, con quei piedi posati sul [...]

[...] Franco spingevasi sino ad accendere mezz’ora, ed anche un’ora di candela, a rischio di farsi sgridare dalla moglie, onde spiattellare le sue idee, e [...]

[...] piena, da che gli era morto il gatto, una bestia che valeva tant’oro, ed era morto di una pedata di compare Tino. – I gatti grigi sono i migliori, per [...]

[...] , l’accusava di essere una lingua d’inferno, di quelle che lasciano la bava. – «Bocca amara sputa fiele»; ed ella ci aveva la bocca amara davvero per [...]

[...] lasciava abbindolare da Piedipapera... ed anche padron ’Ntoni, ci sarebbe cascato anche lui!... Bisogna aspettarsi tutto, al giorno d’oggi! – Chi è [...]

[...] recitare il rosario colla Santuzza, ed è un tesoro per fare la guardia, meglio di come se gli avessero messo un fazzoletto sugli occhi. Maruzza [...]

[...] era il cucco delle mamme e delle ragazze, perchè possedeva vigne ed oliveti. – Va a vedere se la paranza è bene ammarrata; gli disse suo padre [...]

[...] tempaccio, e gli diceva pure: – Bella Provvidenza, eh! padron ’Ntoni! Ma lo speziale è protestante ed ebreo, ognuno lo sapeva. il figlio della Locca [...]

[...] , ed hanno un braccio lungo e l’altro corto, come San Francesco; e anticipava anche la spesa per la ciurma, se volevano, e prendeva soltanto il [...]

[...] mi capita una disgrazia, Dio liberi, che ci lascio le ossa, chi me li fa gli affari miei? – Egli badava agli affari suoi, ed avrebbe prestato anche [...]

[...] la camicia; ma poi voleva esser pagato, senza tanti cristi; ed era inutile stargli a contare ragioni, perchè era sordo, e per di più era scarso di [...]

[...] ficcate nei guanti di cotone, e i ragazzi guardavano a bocca aperta tutte quelle cose che costavano caro, ed erano lì pel babbo: il cataletto, i ceri, i [...]

[...] vento per sapere da che parte voltarsi, e guardava ora questo ed ora quello che parlava, come se cercasse la foglia davvero, e volesse mangiarsi le [...]

[...] che tutti se ne furono andati, i Malavoglia rimasero soli nel cortile. – Ora, disse padron ’Ntoni, siamo rovinati, ed è meglio per Bastianazzo che [...]

[...] pietra al collo, l’avrebbe fatto senza dir nulla. Almeno è morto che la casa e il nespolo sino all’ultima foglia erano ancora suoi; ed io che son [...]

[...] farsetto, si dondolava ora su di un piede ed ora su di un altro, e avrebbe pagato qualche cosa per andarsene. – Sentite, io non ci ho colpa, l’ho [...]

[...] per la Santuzza, e dell’asino che portava quattro quintali meglio di un mulo, povera bestia. Mena l’accarezzava colla mano, la povera bestia, ed [...]

[...] è amaro, ripeteva, ed il marinaro muore in mare». Alfio che aveva fretta d’andare a scaricare il vino della Santuzza, non sapeva risolversi a [...]

[...] del mosto basta crescere l’acqua nei barili. – Lo zio Santoro si è fatto ricco in tal modo, ed ora chiede l’elemosina per passatempo. – E voi ci [...]

[...] . – Compare Menico vuol morire becco! disse egli per consolarsi, e questo le piacque, alla Mangiacarrubbe, che l’aveva chiamato «cetriolo» ed ora [...]

[...] ed uomini di guerra durano poco» dice il proverbio, per questo la Sara ti ha piantato. – «Allora la donna è fedele ad uno, quando il turco si fa [...]

[...] hanno i capelli lunghi ed il giudizio corto. – E se ne andò zoppicando a bere l’erbabianca da compare Pizzuto. – Vogliono dargli il cattivo Natale a [...]

[...] come i pulcini nella stoppa, ed ora mandano l’usciere per tirarci il collo. – Cosa faremo? diceva la Longa. Padron ’Ntoni non lo sapeva, ma infine si [...]

[...] avvocato, il dottor Scipioni, il quale stava di casa in via degli Ammalati, di faccia allo stallatico dello zio Crispino, ed era giovane, ma quanto a [...]

[...] dirlo, se per un amico avrebbe fatto questo ed altro; e gli offrì la tabacchiera aperta, fece una carezza alla bimba, e le regalò una castagna [...]

[...] dar da mangiare a un’altra bocca prenderei moglie, e non starei solo come un cane! disse Alfio ridendo. Mena non sapeva che dire, ed Alfio aggiunse [...]

[...] colle mani sotto le ascelle. Compare Zuppiddu lo pagheremo coi primi denari, ed egli mi ha promesso che allora ci darà a credenza la provvista [...]

[...] . – Tutto perchè è tornato ’Ntoni di padron ’Ntoni, seguitava comare Venera, ed è sempre là, dietro le gonnelle di mia figlia. – Ora gli danno noia le [...]

[...] Zuppiddu si dimenava sul ballatoio colla malabestia ed il patarasso in pugno, che voleva far sangue, e non l’avrebbero trattenuto nemmen colle [...]

[...] recitare paternostri e avemarie per digerire la collera contro quelli che strillavano, ed era gente che voleva mettere a sacco e a fuoco il paese, e [...]

[...] , dalla cugina Anna e dalla Mangiacarrubbe, ora con un pretesto ed ora con un altro, per vedere come se la intendessero compare Alfio colla [...]

[...] Sant’Agata, ed avrebbe voluto annichilire la Sant’Agata con tutti i Malavoglia; perciò andava dicendo che non era vero che Piedipapera avesse [...]

[...] zio Crocifisso, il quale poteva schiacciarli come formiche, tanto era ricco, ed ella aveva avuto torto a dirgli di no, pei begli occhi di uno il [...]

[...] che avrebbe fatto lui, e come aggiustava ogni cosa; e don Silvestro stava ad ascoltarlo zitto ed intento che pareva fosse alla predica. Bisognava [...]

[...] pensare anche a rinnovare il Consiglio; padron ’Ntoni non ce lo volevano, perchè egli aveva la testa stramba, ed era stato causa della morte di [...]

[...] son ragazze da marito! diceva a ’Ntoni la Longa. Ora tutta la gente parla dei fatti vostri. E mi dispiace per la Barbara. – Ed io me la piglio [...]

[...] ! disse allora ’Ntoni. – Te la pigli? esclamò il nonno. – Ed io chi sono? e tua madre non conta per nulla? Quando tuo padre prese moglie, ed è quella [...]

[...] il bue per le corna», tornava a ripetere. Mena aveva spesso il cuore nero mentre tesseva, perchè le ragazze hanno il naso fine, ed ora che il nonno [...]

[...] andava a far la barba a mastro Turi che aveva la sciatica, ed anche don Michele, il quale si annoiava a passeggiare colla pistola appesa alla [...]

[...] furbaccio! tanto che ha comprato il debito dei Malavoglia; ed ora lo pagano a bastonate. Don Michele si lasciò tirare a ridere un po’. – Sangue di Giuda [...]

[...] passaggio, rispose padron Cipolla, ed abbiamo detto: andiamo a vedere comare Maruzza. Brasi si riempì le tasche di ceci, guardando la ragazza, e dopo i [...]

[...] desiderare, ed ora aggiusteremo tutte le altre nostre cosuccie, e potrete dire «Lasciò detto il povero nonno, il riso con i guai vanno a vicenda [...]

[...] lo faccio andare. – Ora addio, conchiuse Mena; anch’io ci ho come una spina qui dentro... ed ora che vedrò sempre quella finestra chiusa, mi parrà [...]

[...] ? Sapete che non c’entro, ed è affare di compare Piedipapera. – È tutta una cosa, perchè il debito mi pare di avercelo sempre con voi, quando vi [...]

[...] ragazzi saltavano attorno ai falò, le comari si erano riunite di nuovo dinanzi al ballatoio dei Malavoglia, ed era venuta anche comare Venera la [...]

[...] ragazzi infilavano le ghirlande per l’Ascensione, ed ella stessa era salita sulla scala per aiutare sua madre ad appendere le ghirlande all’uscio [...]

[...] Zuppiddu, così si persuaderà ad andarci da comare Maruzza, chè i musi lunghi non mi piacciono, fra vicini ed amici. Ma intanto la Longa non ne [...]

[...] sapeva nulla, poveraccia! e rideva ed era in festa coi parenti e gli amici. Il soldato non finiva di chiacchierare con quelli che volevano [...]

[...] dovere, per la madonna! questo cappello qui lo si può portare sull’orecchio! Il giovanotto aveva gli occhi lustri, ma diceva che non era nulla, ed era [...]

[...] all’osteria, allorchè ci si scalda la testa, e volano i piatti e i bicchieri in mezzo al fumo ed alle grida. – L’avete visto? Tale e quale! Dapprincipio [...]

[...] che nel mare verso Trieste ci era stato un combattimento tra i bastimenti nostri e quelli dei nemici, che nessuno sapeva nemmeno chi fossero, ed [...]

[...] non dirsi. – In mezzo a tutte le storie che correvano pel villaggio, ed erano venuti a raccontargliele, le era rimasto in mente di uno di quei [...]

[...] si alzò tosto ed uscì nel cortile, all’aria aperta. Ma anche lì c’era della paglia sparsa per ogni dove, dei cocci di stoviglie, delle nasse [...]

[...] roba, bietolone! gli gridava il babbo, per andarla a buttare con chi non ha niente! Gli avevano ripreso persino il vestito nuovo a Brasi, ed ei si [...]

[...] fratello ’Ntoni, ed ora non le davano più nulla; la Zuppidda le diceva: – Che vieni a cercare tuo fratello qui? Tua madre ha paura che vogliono [...]

[...] voleva buttargli sulla testa la broda delle fave, qualche volta, ed anche la figliuola si stringeva nelle spalle, ora che i Malavoglia non avevano [...]

[...] , compare ’Ntoni, «I pesci del mare son destinati a chi se l’ha da mangiare»; mettiamoci il cuore in pace voi ed io, e non ci pensiamo più. – Voi [...]

[...] ci mise una pietra su quel che era stato, e se ne tornò a remare come un galeotto, che già quella era una vera galera, dal lunedì al sabato, ed [...]

[...] sulle onde verdi, che venivano da lontano lontano fin dove arrivava la vista. – Che vuole dire che il mare ora è verde, ed ora è turchino, e un’altra [...]

[...] processione, lei, la Lia, ed anche la Nunziata, con tutti i suoi pulcini dietro; allora era una festa, nè si badava più al freddo, o alla pioggia, e [...]

[...] . – Hai un bel cantare, ma nessuno ti sente, ed è meglio starti cheto, gli disse infine il fratello con la voce mutata che non si conosceva più [...]

[...] quella occasione si mette un sasso su ogni quistione, ed era venuta anche la Locca, la quale andava sempre dove c’era folla, quando sentiva del [...]

[...] stradicciuola del Nero, accorrevano a vedere il viatico che andava dai Malavoglia, ed entravano tutte, perchè dove va il Signore non si può chiudere [...]

[...] tutti gli stivaloni, per salvare la vita ai Malavoglia, vi par poco? tre persone! ed era stato a un pelo di lasciarci il cuoio anche lui, tanto che [...]

[...] Santuzza, dopo che erano stati amici! ed ora avrebbe fatto chiacchierare la gente, – e lo abbracciava e lo tirava per la manica. Ma don Michele [...]

[...] di nessuno, e sua figlia non l’avrebbe data a uno che si mangiava il pane del re e faceva lo sbirro, ed era nel peccato mortale colla Santuzza [...]

[...] avete rubate sulla spesa o no; so che non ve le devo io. Mi avevate detto di metterle a frutto, per farvi la dote, se qualcuno vi avesse voluta, ed [...]

[...] si strinse nelle spalle, borbottando fra di sè: – A me non me ne importa nulla di quel che dicono. Ed aveva ragione di non curarsi di quel che [...]

[...] , tanto che la gente andava a vederlo per curiosità; ed il poveraccio chinava il capo a questo e a quello, come un pappagallo, e sorrideva, tutto contento [...]

[...] messo un gran rimescolìo nel sangue e nella testa, ed ora le pareva di non averci più davanti agli occhi quei due poveretti che erano morti, e [...]

[...] , ova sode ed ulive nere. – State a vedere che a poco a poco arrivano a vendere anche il vino! diceva la Santuzza. Io ci ho piacere, perchè son gente [...]

[...] predicava che senza uomini nuovi non si faceva nulla, ed era inutile andare a cercare i pezzi grossi, come padron Cipolla, il quale vi diceva che per [...]

[...] di maccheroni, nel pollaio dov’era nascosto, perchè quel bietolone non mangiava da ventiquattr’ore, ed era tutto pieno di pollini! E ’Ntoni [...]

[...] taschino. Hanno visto mezzo mondo, dice, che Trezza ed Aci Castello messe insieme, sono nulla in paragone. Questo l’ho visto anch’io; e laggiù la [...]

[...] nè campagna. – E’ c’è stato anche il nonno di Cipolla, aggiunse padron ’Ntoni, ed è in quei paesi là che s’è fatto ricco. Ma non è più tornato a [...]

[...] . «Chi cambia la vecchia per la nuova, peggio trova». Tu hai paura del lavoro, hai paura della povertà; ed io che non ho più nè le tue braccia nè [...]

[...] ! Quando la buon’anima di tuo nonno mi lasciò la Provvidenza e cinque bocche da sfamare, io era più giovane di te, e non aveva paura; ed ho fatto il mio [...]

[...] , e c’erano quelle grosse città dove non si faceva altro che spassarsi e non far nulla; o pensava a quei due marinai ch’erano tornati di laggiù, ed [...]

[...] piangete più così! Lo vedete il nonno come si è arrabattato tutta la vita? ed ora che è vecchio si arrabatta ancora come se fosse il primo giorno, a [...]

[...] nuvola che passa! E lo zio Crocifisso che si leva il pan di bocca per mettere da parte i soldi, ed è sempre a litigare con questo e con quello! E tu [...]

[...] bisognava chiudere gli occhi, ed essere correnti pel prezzo. Questa non ce l’avevano messa nel conto i Malavoglia! Quindi per non andare indietro [...]

[...] infine erano denari loro, ed è una minchioneria non contare per nulla nel paese quando si è ricchi, e le tasse si pagano peggio degli altri. – Voi che [...]

[...] figlio colla Mena. Eh? bell’affare che ci avrei fatto! Ed hanno il coraggio di portarmi il broncio per giunta! Don Silvestro, massaro Filippo, ed [...]

[...] Barbara alla finestra. Con queste chiacchiere Brasi non si muoveva più dalla straduzza, che non l’avrebbero mandato via neanche a bastonate, ed [...]

[...] – andava dicendo la Zuppidda, e quel bietolone di Brasi prendeva tutto per oro contante, ed era imbestialito, che non aveva paura nemmeno di suo padre [...]

[...] cominciava a farsi uomo anche lui, ed era un buon figliuolo della pasta dei Malavoglia. Quando poi avrebbero maritato le ragazze e ricomperata la casa, se [...]

[...] ; prima bisogna maritare la Mena, ed anche la Lia, e situare i tuoi piccini. Ma è meglio pensarci adesso. – Quando canta la Nunziata, disse Mena [...]

[...] la domenica, colle mani sulla pancia piena. Piuttosto voleva starci lui, colle mani sulla pancia, la domenica e il lunedì, ed anche gli altri [...]

[...] giorni, giacchè è inutile affaticarsi per nulla. Così ’Ntoni faceva il predicatore, come lo speziale; almeno aveva imparato questo nel viaggio, ed [...]

[...] altro egli se l’era riempita di giudizio, la pancia, e andava a raccontare quello che aveva imparato sulla piazza, nella bottega di Pizzuto, ed [...]

[...] tirato le orecchie, alla fin fine; ed egli avrebbe saputo rispondere il fatto suo se gli rimproveravano di andare a cercarsi quel po’ di bene che [...]

[...] sempre in carrozza, ecco quello che faceva. Gente appetto dei quali don Franco ed il segretario lavoravano come tanti asini a sporcar cartacce, e [...]

[...] nulla, che tutti lo sapevano, in paese, come avevano fatto i loro denari a soldo a soldo, sudando ed affaticandosi! A giornata ci andava proprio [...]

[...] una barba e l’altra, ed anche Piedipapera, che era il suo mestiere di chiacchierare con questo e con quello per cercare le senserie. E si [...]

[...] all’anno zoppica». Non ti rammenti quella notte del colèra che eravamo qui tutti davanti a quel lettuccio, ed ella ti raccomandava Mena e i ragazzi [...]

[...] prediche se le faceva da sè stesso, a voce bassa, ed era tutta colpa della sua disgrazia che l’aveva fatto nascere in quello stato. E andava a [...]

[...] aspettare il fratello che tornava a casa ubbriaco, si sentiva così stanca ed avvilita che le cascavano le braccia quando voleva tirare in casa la [...]

[...] bassa voce, col capo chino, e le mani sotto il grembiule, ed anche quando tacevano, senza guardarsi in viso, pensando ognuno ai casi suoi [...]

[...] vi vuol bene. Quanto a compare Cinghialenta e Rocco Spatu, ed anche Vanni Pizzuto, son tenuti d’occhio. Vostro fratello si fida di Piedipapera, e [...]

[...] Rocco Spatu ed altri della combriccola, e alle povere ragazze pareva sempre di udire delle grida, e delle schioppettate, come quando avevano detto [...]

[...] , vuol berselo in santa pace, ed è contenta di vedere uno colla sciabola lì davanti. Poi tutti gli facevano di berretto, e nessuno ti avrebbe negato [...]

[...] passato di qua, ed io volevo farlo entrare; ma ei dice che è inutile venirci, giacchè il mosto non può farlo passare più di contrabbando, ora che [...]

[...] : – Quella strega della Vespa, se morite voi, è capace di dargliela per un pezzo di pane la casa del nespolo; ed è meglio che li facciate voi i vostri [...]

[...] , dicendo che era tossico di quello che avevano dato a Gesù sacramentato! – E battezzato per giunta, che la Santuzza ci aveva messa l’acqua, ed era una [...]

[...] l’incontrava. XIV Quando ’Ntoni Malavoglia incontrò don Michele per dargli il resto fu un brutto affare, di notte, mentre diluviava, ed era scuro [...]

[...] di pescar merluzzi a mezzanotte, e dove ’Ntoni andava a ronzare, con Rocco Spatu, e Cinghialenta, ed altri malarnesi, colla pipa in bocca, che le [...]

[...] sarà nessuno al Rotolo, soggiunse il figlio della Locca, ed è meglio tornarsene a casa. ’Ntoni, Cinghialenta e Rocco Spatu, che erano sulla soglia [...]

[...] , col rosario in mano, ed anche Lia, senza dir nulla di quello che sapeva, ma pallida come una morta. E meglio sarebbe stato per tutti che ’Ntoni [...]

[...] l’uscio. – Se vostra sorella vi sente ad aprire non fa nulla. Si tratta appunto di ’Ntoni, ed è affare di premura. Non voglio che vada in galera [...]

[...] pericolo come vostro fratello. Allora, se mi accade qualche disgrazia, pensateci che son venuto ad avvertirvi ed ho arrischiato di perdere il pane [...]

[...] Michele! Don Michele se n’andò, ed ella rimase dietro l’uscio a dire il rosario per suo fratello; e pregava il Signore che lo mandasse da quelle parti [...]

[...] . – Hanno ammazzato don Michele! – Ah! mamma mia! – gridò il vecchio cacciandosi le mani nei capelli; ed anche la Lia si era cacciate le mani nei capelli [...]

[...] grandicello, e raccomandata la sua casa alla vicina, ed era corsa da comare Mena, a piangere con lei, come una che non aveva ancora gli anni del [...]

[...] altro mestiere, ed è un malarnese, come Malavoglia, e il figlio della Locca! – Tutti dicevano di sì, che quando capita un figlio di quella fatta è [...]

[...] , mentre dormivano. Ma don Silvestro si fregava le mani come l’avvocato, e diceva che lo sapeva lui perchè li avevano citati, ed era meglio per [...]

[...] male allo stomaco, ed era rimasto ad aspettare lì davanti, seduto sul marciapiedi, in mezzo a quelli che vendevano castagne e fichidindia, e non [...]

[...] comparire davanti alla giustizia, ed era pallido peggio di ’Ntoni Malavoglia che stava dietro la grata come una bestia feroce, coi carabinieri [...]

[...] presidente, col robone nero e la tovaglia sotto il mento, gli spifferava tutte le birbonate che aveva fatto, ed erano scritte senza che vi mancasse una [...]

[...] , e per questo aveva acchiappato le febbri alla Bicocca, ed era stato per morire, tanto che aveva la faccia gialla e la pancia grossa come un otre [...]

[...] tornato. Compar Alfio lo sapeva dov’era Lia; l’aveva vista coi suoi occhi, ed era stato come se avesse visto comare Mena quando stavano a [...]

[...] gli raccontò che voleva pigliarsi la Nunziata, quando avrebbe raccolto un po’ di denari, ed Alfio gli rispose che faceva bene, se la Nunziata [...]

[...] marito ed era padrona in casa, e non avrebbe cangiato lo zio Crocifisso con Vittorio Emanuele in carne ed ossa, neanche se l’avessero tirata pei [...]

[...] aver sudato tutta la vita ed essermi levato il pan di bocca per raggranellarlo a soldo a soldo. Ora mi tocca vederlo in mano di quella serpe, la [...]

[...] provvidenza, per fargli allargare il cuore; gli diceva che avrebbero comprato un vitellino a San Sebastiano, ed ella bastava a procurargli l’erba e il [...]

[...] che era proprio finita, e non ci era più bisogno di lui, che là in quel letto dove era, poteva starci anche degli anni, e Alessi o la Mena ed [...]

[...] ’Ntoni intendeva benissimo quello che si diceva, perchè guardava tutti in viso ad uno ad uno, con certi occhi che facevano male a vedere; ed [...]

[...] tonnina! La Zuppidda adesso predicava che il capo della casa era suo marito, ed egli era il padrone di maritare la Barbara con chi gli piaceva, e se [...]

[...] aveva messo la materassa ed i guanciali, ma il povero malato, sebbene non dicesse nulla, andava guardando dappertutto, mentre lo portavano fuori [...]

[...] , ed io frustai il mulo per passare presto, e son certo che quella poveretta avrebbe voluto piuttosto che il mulo le fosse camminato sulla pancia, e [...]

[...] aspettarmi qui, se non vuoi venire sino all’ospedale. – No, voglio venire anch’io; così almeno vedrò dove lo mettono, ed egli pure mi vedrà sino [...]

[...] accapigliarsi colla Vespa, e persino non si udiva quistionar tanto nella spezieria, dacchè don Franco aveva visto la giustizia nel mostaccio, ed [...]

[...] degli uomini? Le ragazze invidiose dicevano che la Barbara sposava suo nonno. Ma la gente di proposito, come Peppi Naso, e Piedipapera, ed anche [...]

[...] don Franco, mormoravano: – Questa l’ha vinta comare Venera contro don Silvestro; è un gran colpo per don Silvestro, ed è meglio che se ne vada dal [...]

[...] , tanto le pareva che quel tempo fosse lontano, ed ella stessa non si sentiva più quella. – Ora sono vecchia, compare Alfio, rispose, e non mi marito [...]

[...] col viso basso, e sminuzzando gli sterpolini della siepe anche lei. Ho 26 anni, ed è passato il tempo di maritarmi. – No, che non è questo il motivo [...]

[...] le reti e ogni sorta di attrezzi appesi, il tutto come aveva detto padron ’Ntoni; e la Nunziata aveva ripiantato nell’orto i broccoli ed i cavoli [...]

[...] scodella, perchè aveva fame e sete, ed egli mangiò in silenzio la minestra che gli diedero, come non avesse visto grazia di Dio da otto giorni, col naso [...]

[...] dicevano. Alessi che gli vide negli occhi il desiderio, lo fece entrare nella stalla, col pretesto del vitello che aveva comperato la Nunziata, ed era [...]

[...] sgridando Brasi Cipolla per la strada, e ’Ntoni disse: – Questa qui l’ha trovato il marito; ed ora, quando avranno finito di quistionare, andranno a [...]

[...] mezzo al paese. Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perchè il mare non ha paese nemmen lui, ed è di [...]

Capuana Luigi
Per l'arte
25 1885 - Provenienza testo: Scansione da Google libri, txt Fondazione Verga 70 occorrenze

[...] calcate sulla falsa riga dello Zola e compagnia bella. No, signori. La vostra accusa è vera fino a un certo punto, ed è un'accusa che ci torna a [...]

[...] altro perchè hanno esercitato questo mestiere tanto tempo prima di noi — ed ecco che voi ci dite: auff! ne abbiamo fin sopra i capelli! — Ma noi [...]

[...] quel comodissimo mestiere. Ed è per così poco che voi vi indegnate, che voi ingrossate la voce e predicate il finimondo? Guardate qui [...]

[...] ragazza Maria Greco. La dispotica Puglisi impose la stessa legge della connivenza sotto lo stesso tetto ed in unica economia. « La Puglisi, giova [...]

[...] più efficace molla pel Puglisi, i beni. E trovandosi a fronte della fresca moglie del suo drudo, ella, dispotica ed impetuosa, fu invasa da [...]

[...] per visitarla e si fermava tutto quel giorno a casa. « Venuta la sera, la casa era gremita di gente: Rosa Sciacca, Pino XXXIII Gentile ed [...]

[...] quando il Sindaco lo fa arrestare, la moribonda lo dice innocente; ed interrogata dalle amiche del perchè, manifesta loro di temere, che appena [...]

[...] , è il nostro spirito; chi non la prova può dirsi un uomo di parecchi secoli addietro smarritosi per caso in mezzo a noi. Ed è naturale quindi [...]

[...] se l'è mai sognato, da che diavolo dunque provien questo? Dalla fantasia, dall’immaginazione! Sissignori! E da null'altro. Ed ego autem dico [...]

[...] manzoniana, ed ho finito col domandarmi: Perchè questo libro, invece d’invecchiare, ringiovanisce? Perchè di tutta la nostra letteratura della prima [...]

[...] son diventate carne ed ossa, organismi viventi in Silverio, in Renata, in Massimo, in Gervasia, in Coupeau, in Nanà, in Mouret? Sì o no; la [...]

[...] risposta dovrebbe essere questa. * * * Invece, anche dagli intelletti più acuti ed arguti, si fa precisamente il contrario: il contenuto vien preso [...]

[...] come forza viva ed operante, nella sua libera personalità, direbbe il De Sanctis; collo scader di pregio del contenuto, col suo passare dallo [...]

[...] Renata, a Gervasia ed a Nanà. Al solito, in queste, come in tant’altre questioni, ci arrestiamo alla buccia; ci lasciamo sopraffare più dalle [...]

[...] dirsi per tanto che parecchie delle forme germinali nascoste nei Promessi Sposi siano già state svolte ed esaurite; talchè a noi romanzieri non [...]

[...] provato dai Greci e dai Romani ed anche dagli uomini primitivi: ma l’amore di oggi contiene, innegabilmente, degli elementi che allora non [...]

[...] lutter ensemble, d’en assurer le développement et de conclure par un dénouement logique ». Ed ecco, sous un nouveau jour, il tipo d’Orfeo. La [...]

[...] alla Wagner, dove i rossi e i gialli mandan fuori rantoli profondi ed urli da ottoni, dove il verde e l’azzurro cantano, al pari di violini e di [...]

[...] pretesa è proprio assurda ed ingiusta? Essi, poveri diavoli, non possono darci che quello che han dentro di loro, cioè: cose troppo elaborate [...]

[...] membra agilissime a ’l sole ed a l'acqua liberamente, come un bianco cefalo, nuota, fiutando ne l'aure lascivia di muschio che da’ salci a onde [...]

[...] Carducci fievoli ma percettibili, ed anche echi romantici che stonano un poco nel concerto; come, per esempio, i seguenti: Dicono i petali ne [...]

[...] falco, diritto in arcioni, star in ascolto con feroce angoscia se rechi il vento clamor di battaglia. Ed è bello vedergli portar nella prosa, come [...]

[...] dalla vicinanza di scritti di opposta natura rivolti più 42 all’intelletto che all’immaginazione ed al cuore. L’occhio vi correa con [...]

[...] archi del ponte di Santa Trinità e del ponte alla Carraia: ed egli mi anticipava, forse con maggiore entusiasmo di poi, i suoi begli studi sui [...]

[...] parlavamo di poesia, ed egli mi recitava i brani del suo Ospedale, del suo patetico Paradiso perduto, o qualche strofa del Fiume della vita che [...]

[...] allora erano novità ed intuizioni di stile e di forme poetiche; e la sua voce tremava e il verso assumeva un accento, un’espressione che la fredda [...]

[...] notte che nel memore Mio cor vive eterna. — Oh quante Quante lagrime, da lunghi Anni dentro congelate, Si disciolsero — ed effusero [...]

[...] . — E senza requie, Senza tregua, senza sonno, Sotto il ponte succedevansi Cupe, rapide, sinistre Le grand’onde; ed i grand’alberi Della riva [...]

[...] protendevano Lunghe l'ombre sovra l'acque Che, correndo, le rompevano. Ed era proprio così in quel momento, presso il cancello delle Cascine [...]

[...] eccede, corromperlo. C’è qualcosa, si crede o s’immagina, oltre il sapere, ed esso oltrepassa da parte sua il reale ed il vero. Non basta a [...]

[...] diavolo: il Crocifisso è più grande di te? — Sì, di certo: è più grande di tutti. — Adunque io lascio te e divento amico del Crocifisso. Ed ecco [...]

[...] , sussiste sempre, perchè è fuori di lei, ed essa non n’era che una forma caduca e passeggiera. Perciò era logico, era inevitabile che il poeta la [...]

[...] Gloriosa; ma in questo caso il Goethe avrebbe dovuto dimenticare che era un poeta; ed egli, odiatore acerrimo d’ogni astrattezza in poesia, voleva [...]

[...] solo istante; ed ecco che, subito dopo, riprende il suo viaggio di purificazione, di divinizzazione; ed ecco daccapo l’ignoto, l’indefinito, il [...]

[...] si scorge poco. Si direbbe che il Daudet, arrivato alle strette, non abbia più avuto il coraggio dal suo forte soggetto richiesto, ed abbia [...]

[...] vivace, impressionabile, lo stile caldo e pittoresco, ed insieme la osservazione acuta e il buon senso che sorride; proprio quel che ci vuole per [...]

[...] , niente persuasa che tra meridionali, come assicura Roumestan, esse abbiano soltanto un senso relativo. Ed è vero. Ma a Parigi, a Londra, a Roma [...]

[...] sotto questo falso ed esagerato punto di vista. Atti troppo comuni in ogni latitudine vengono addossati al povero Numa Roumestan come [...]

[...] e tante volte che i suoi quadri mancano di proporzioni nei diversi episodi e abbondano di contrasti eccessivamente ricercati. Ed ecco che il [...]

[...] vivace romanziere si sorveglia, si rattiene, anche a costo di riuscire, egli! un po’ grigio e monotono: ed ecco che architetta il suo lavoro [...]

[...] la terribile figura del grande Inquisitore di Spagna. Il poeta le ha ficcato dentro l'anima quelle sue pupille di veggente ed ha carpito il [...]

[...] gretto casista, un frate imbecille, non distinguere 89 tra una buona intenzione e un peccato mortale, e mandar al rogo due giovani belli ed [...]

[...] dramma... se non m’inganno... Ed ecco a quale vacuità di frasche rettoriche egli ha potuto ridurre una concezione nuova, arditissima [...]

[...] ribollimento, ed egli avea veduto uscirne fuori « non plus de l’écume et de la vapeur, mais de bases mêmes de la matiére composée, une Bête [...]

[...] travail. » Ed ora, dopo la disfatta, « elle nous retrovait encore plus divisée, plus inquiètes, plus ignorants, plus affaiblis, tandis que l'odeur [...]

[...] violazioni, rimane ancora abbastanza spiccata da darci alla lettura un sapore affatto nuovo ed esotico che diletta e sorprende. 102 La storia [...]

[...] Roccagrossa diresse le fila della congiura. Per addormentare i sospetti del cavalier Kira che non usciva più di casa ed era sempre circondato di guardie [...]

[...] temperava la puntura. (I) Emilia Branca. — Felice Romani ed i più riputati maestri di musica del suo tempo. Cenni biografici ed aneddotici [...]

[...] riconoscenza ed affetto di discepolo. Così, più tardi (1851), dopo le noie e i dispiaceri avuti in Torino per la direzione della Gazzetta ufficiale [...]

[...] tutto il bagaglio lirico ed epico dell’autore. 129 Ahi! vi han deliri e spasimi Che non si puon ridire; Piaghe, che incanto o balsamo Mai [...]

[...] Romani, l'apparenza d'uno studente di provincia ed era trascurato nei vestiti. Il Romani, accurato, attillato, soleva canzonarlo per questo [...]

[...] in mano che noi ci siamo andati trasformando nella terribile lotta per vivere ed anche le sensazioni e i sentimenti del nostro passato si son [...]

[...] deciso variarla ed ho già pensato al come. » (Lett. 17 giugno 1861). « Finalmente mi è riuscita quella indiavolata distrazione!!! » (Lett. 26 [...]

[...] acuti chiodi — lacerano ed insanguinano! — O piedi che vi squarciate sotto il peso del suo corpo! « Sono mute quelle labbra, — che ridiedero vita [...]

[...] Vita dei campi e di queste Novelle rusticane del Verga. Ed ecco ora il Reverendo, compare Cosimo, Nanni, compare Carmine, Mazzarò, Lucia, don [...]

[...] Marco e tutti quest’altri che vengono a tener bella compagnia a Jeli il pastore, al Rosso malpelo, alla Lupa, all’amante di Gramigna; ed ecco [...]

[...] l'occasione, si son tutti infischiati delle regole ed hanno avuto il gran coraggio di sgrammaticare. Infatti non ha il diritto di sgrammaticare [...]

[...] nostra volta, potenti ed originali del pari. 14 Gennaio 1883. II. (*) — Il teatro naturalista? disse il Sardou facendo una delle sue [...]

[...] me ottenuto con una mezza verità, con un quarto di verità, forse con un millesimo di verità, ed io mi do per vinto, legato mani e piedi. Giacchè [...]

[...] , o di psichiatria, o di patologia, o che altro si voglia. Ed io m’ingegno di scuoterlo, di solleticarlo, di non lasciarlo indifferente neppure [...]

[...] , convien deviare, deviare dolcemente; ed io butto il pubblico in un dramma domestico... Un’assurdità, figuratevi! Ho creato una Russia a posta, e dei [...]

[...] Nouveaux samedis (riscontro legittimista agli scettici ed empi Nouveaux lundis, del Saint-Beuve) e finalmente, di Souvenirs d'un vieux critique [...]

[...] rimanere, fermo a Luigi XVI. La sincerità della sua convinzione gli risparmia di esser ridicolo. Ed ecco che ora, dopo diciotto anni di [...]

[...] , il causeur fino ed elegante lascia intravedere la sua preoccupazione, una specie di vanità di vecchio dandy che 193 vuol mostrarsi [...]

[...] M. le Comte, che ama la polemica, è stato l'ultimo a parlare ed ha fatto una delle sue mezze profezie delle quali si compiace, malgrado di tutte [...]

[...] molte cose della sua vita; ed è tanta da farle perdonare anche il torto della sua condotta col Musset, se mai ci fu torto. Giacchè questo punto [...]

[...] dell'antichissima poesia tedesca fu scoperto dal Docen nel 1817 ed è stato variamente cementato da molti eruditi, talchè il Piper ha creduto bene [...]

[...] antichissima; ed è il professore A. Severini che ce la regala insieme colla graziosa leggenda di Jasogami e Camicoto, dopo averci fatto l’altro non [...]

[...] pittore non si possono confondere con (*) J. Lemaitre, J. et Ed. de Goncourt, nella Revue politique et littèraire del 30 settembre 1882. 212 [...]

[...] , è l’autore prediletto delle signore; ed è stato per lunghi anni uno dei più assidui collaboratori della Revue des Deux-Mondes; due forti [...]

Pratesi Mario
L'eredità
23 1889 - Provenienza testo: scansione Archive 64 occorrenze

[...] EBBE INTERPETRE DEGNO ED ELOQUENTE COME ATTESTATO D'ANTICA RICONOSCENZA QUESTO LIEVE SCRITTO SI RACCOMANDA. L'EREDITÀ RACCONTO. I [...]

[...] Campagnatico, ed eran venuti, sin da' tempi della vecchia repubblica senese, a Poggio Sole, fattoria che fu già dei nobili conti - 2 - Della Pula, e [...]

[...] chi a ponente, ed essendo tutti forzuti, ognuno avrebbe voluto o comandare a tutti, o esser solo. Quanto a Stefano, stava per lui il diritto [...]

[...] altrove le proprie masserizie rurali, lasciando Stefano a Poggio Sole. Due o tre di loro però (ed eran quelli che per l'appunto avevano più bisogno [...]

[...] - piante mute e passive si sprigionasse alcunchè di maligno, ed ei lo subiva inconsapevole come lo subiscono gli animali. Un albero si seccava [...]

[...] , ed erano state le streghe, e una strega vedeva in ogni vecchia sconosciuta e brutta in cui s'imbattesse per la deserta campagna; nè contro le [...]

[...] , Filusella lo sentiva tra 'l sonno, ed era il lupo mannaro che s'immergeva dentro le fonti, nè avrebbe smesso d'immergersi nelle fonti ed urlare [...]

[...] Filusella non si sentiva capace: a ogni modo suo padre lo trattò come un puledro che recalcitri a una barriera, ed egli dovè saltarla la sua paura, ma [...]

[...] ' di spazio ai loro piedi. Ed ecco gli parve udire e non udire un certo rumore come di cosa che brulicasse sotto una lapide, ma era un rumore così [...]

[...] nel buio, e che faceva luccicare a tratti da un pilastrone vicino un'epigrafe a lettere d'oro sul marmo nero. Filusella non ci vedeva più ed era [...]

[...] assoluti ed esatti che, ne' primordi della sua carriera, non è sì abile un giornalista. S'era poi così bene inzuppato e colorito di quell'ambiente, che [...]

[...] .... Ed io non dormo mai, Ti voglio bene assai, continuava Gustavo: e Amerigo, il bravo e prudente giovane, ascoltando tutti que' rumori [...]

[...] , per leggergli subito in viso se la cosa l'avesse o no risaputa. Ed ecco che il babbo apparì: Amerigo subito si nascose dietro il pagliaio [...]

[...] - attraverso a que' cupi pensieri, contrapponeva ad essi la sua ilarità schernitrice, il cachinno, la baldanza del suo trionfo, ed era uno spasimo per [...]

[...] d'un gambero, la succhia ghiottamente, ed ella spasima e frigge. Quanto sbagliava dunque Stefano ad attribuire al falco la più nera malvagità [...]

[...] sguisciargli di mano quand'egli stava per coglierlo ed acciuffarlo. Di giorno non s'azzardava che raramente a allontanarsi dal podere per correre da [...]

[...] l'aveva fatto nonno di due gagliardi gemelli, ch'gli volle si chiamassero Adamo ed Eva. E lui, sì duro e burbero co' suoi figli, ora, già [...]

[...] serietà con cui riguardava Adamo ed Eva. Già Filusella parlava sempre pochissimo: pareva che le fosse del cimitero, e i campi dai lunghi e deserti [...]

[...] re delle fosse, egli non aveva colaggiù altra compagnia che il suo scettro, cioè lo zappone, ed il lanternino: un lanternino sì fioco che [...]

[...] appetito, anzi con vera voracità, Adamo ed Eva distesi in terra sulle pezze poco odorose, emettevano quelle voci, quegli ah e quegli oh, che sono [...]

[...] sì tenera che pareva impossibile in una contadina tanto robusta: Adamo ed Eva dagli esercizi vocali erano passati agli strilli, alle [...]

[...] le colpe dei giovani, a vedere in essi una generazione peggiore alla propria: ed è una piccola sodisfazione anche questa da perdonarsi a quel misto [...]

[...] aveva Abele, un altro fratello d'Adamo ed Eva, a quella scappata del silenzioso marito non potè tenersi dal ridere, sforzandosi di celarlo. Ella era [...]

[...] : smessero di piangere, e ne sorrisero anche i bambini.... Filusella raggiunse suo padre al campo, e Carmelinda, messi a dormire Adamo ed Eva nella [...]

[...] reciproca e segreta dolcezza che è preludio alle calde espansioni, ed ella, più saggia e maggiore a lui di quattro o cinque anni, ne prese ben presto [...]

[...] il suo rigoglio muliebre: Psiche pallida, dalle nerissime ciglia, era divenuta Giunone, ma una Giunone alla Rubens, con due braccia gladiatorie ed [...]

[...] , fosse caduta nella loro orrida rete. Se non che Zaira s'accorse, pur tra le lacrime, di primeggiare sulle sue compagne di schiavitù, ed ebbe da [...]

[...] coloro che poi in lei spregiavano e condannavano la meretrice, tanto bastò ad invanirla ed incitarla, non senza una certa ragione, a un arrogante [...]

[...] divenga la donna quando non sappia, o possa dimenticarsi fino a tal punto, che il cuore ha pure le sue esigenze nobili ed elevate, e queste vogliono [...]

[...] solo fiore della sua giovane e rigogliosa bellezza, per la quale (ed era questo l'unico suo pensiero) ella era preferita alle sue compagne, e ne [...]

[...] la sora Olimpia! Se non che Zaira non poteva riprodurne se non le mobili ed esteriori parvenze, non quello che appariva in ognuna come espressione [...]

[...] naturale e costante del fondo, ed era un'altera frivolezza nella cieca perversità. Ma in tutto il resto Zaira riusciva così bene ad assimilarsi la [...]

[...] , aveva di dolce - 93 - quella nuova esistenza, ed erano i comodi, l'ozio e la libertà, valse a fargliene accettare, a rendergliene tollerabile il [...]

[...] così raffazzonato e rimbellettato, ed egli pure cercava di camuffarsi in tal modo per non parere ciò che più di tutto gli rincresceva, cioè un [...]

[...] sue profumate seduzioni. Scioglievasi esausto e sazio dalle sue braccia, e dipoi queste tornavano a serrarlo più forte, ed egli più che mai [...]

[...] . Tale depravazione e un vile interesse erano soli a tenere uniti questi due amanti che non si amavano, ed erano sempre in guerra tra loro [...]

[...] parola senza accompagnarvi un nuovo titolo a Dio, ma con flemma, con lo stesso tono placido ed amorevole con cui chiedeva all'amico una [...]

[...] sbraciava lo scaldino. Le donne di dietro le persiane vociferavano, e dicevano sghignazzando a coloro: " Salite! salite! " Ed essi, sentendosi [...]

[...] , era d'una cupezza sinistra e sgomenta, come upupa tolta da una cava buia ed esposta in pieno giorno ai dispetti e alle risa d'un branco di [...]

[...] spedito, ripetuta così cruda cruda come l'avevano detta a lui la monaca ed i pappini, Stefano volle far capire quanto fossero stati inumani que [...]

[...] col domandare a Giovanna perchè piangesse; ed era lo stesso che domandare all'abete perchè gema dalla ferita che v'aprì il boscaiuolo, o [...]

[...] dalle fatiche e dai parti; Adamo ed Eva salivano l'erta della vita, e rifioriva per essi, con le sue imprudenze, le sue violenze, i suoi sogni, la [...]

[...] barbaro per le donne, ma poi feci sempre le cose con giudizio, e non ebbi mai il mal venereo. " Ed era pur troppo vero che il vinaio da un pezzo in [...]

[...] intorno a quel portafoglio dove teneva riposta tutta la sua sostanza. Egli ben s'accorgeva che se a lui vecchio ed infermo stavano ancora intorno [...]

[...] rabbuffati dossi. Ed ecco rinascergli in seno la dolce speranza che quei bagni possano rendergli la vitalità, la salute, e sentesi spinto ad [...]

[...] , ma essendo contrarie ai desiderii di lei, ella persisteva a tacere o molleggiare: il vinaio le faceva delle moine, ed ella gli voltava dispettosa [...]

[...] effetto del tempo quel continuo bubbolío che sentivasi negli orecchi; e si consolò. La diligenza partiva alle due; ed egli, da quell'uomo di giudizio [...]

[...] . Puntava il bastoncello, avanzava il piede per iscendere un altro scalino, e la lucerna nella mano paralitica gli tremava, ed egli alzandola a [...]

[...] lucerna, e videro un orrido esanime viso: lo chiamarono, lo scossero, tentarono di rialzarlo, ed egli ricadde giù tutto torto come un fantoccio [...]

[...] veniste dal povero Nando! " " Io l'ho rubato? ah villanaccio! " gridava Gustavo. " Io? l'ho rubato io? " gridava Stefano battendosi il petto, ed [...]

[...] pugni. La Beppa batteva le mani in mezzo tragicamente, le intrecciava, alzava gli occhi al cielo, ed urlava: era un - 175 - finimondo, allorchè [...]

[...] , quello voleva parlare ed era sbatacchiato nel muro, quell'altro voleva difendersi e gli era messa al petto la bocca del pistolone, per cui [...]

[...] tanto meno poi in quel momento, se non era il primo Stefano a provocarla, incolpando lei ed il figliuolo d'aver rubato il portafoglio. Così diceva [...]

[...] di cogliere l'occasione, ed essere accorto; tutte queste qualità buone e cattive che l'avrebbero in un'altra sorte e in un altro ambiente [...]

[...] antica, pareva dolersi della compagnia degli altri mobili oscurissimi e rozzi, - 189 - ed uno, vedendolo, si domandava come mai si potesse [...]

[...] d'esser vivi, ed erano terribili nello sdegno, con un forte risentimento di rughe aspre e taglienti nel viso color del rame e che, pur maschio, aveva [...]

[...] gli s'illuminò la faccia d'una subitanea accortezza, ed ergendo la vita, - 191 - sobbalzò sulla sedia come se un lampo gli fosse guizzato [...]

[...] al lume, il testamento andò in fiamme, ed egli soggiunse: " Ecco, ora è festa finita! domani darai - 198 - questi tre paoli al cappellano [...]

[...] , ed entrarono nel podere di Stefano. V'entrarono dalla parte di sotto, dove la strada tra campo e campo serpeggia a piè - 207 - de' poggi continui [...]

[...] sonare querule ed argentine le ventiquattro, e tacevano vibrandone ancora il suono per l'aria oscura: il vecchio contadino, venendo oltre, non li vide [...]

[...] , ci mancò poco, ed ebbero pena mite. Il desiderio della parte peggiore del volgo, cioè della maggioranza, fu del resto benissimo interpetrato [...]

[...] maggiore. Ed essendo essi ora chiamati a rispondere di quell'atto, sia mite, o magistrati, sia mite, se vuol'essere giusto, il vostro giudizio: sì, o [...]

[...] Casamonti dalla sua feroce violenza, ovvero abbandonavano il caro compagno ed amico, come tra gli artigli d'una belva s'abbandona la preda, in [...]

[...] accusare quei tristi d'essergli entrati nel campo, con ogni sorta di brutte provocazioni, la domenica prima del misfatto, ed essi negarono, e [...]

Verga Giovanni
Novelle rusticane
33 1883 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga a cura di G. Forni - Interlinea Edizioni 56 occorrenze

[...] , paternamente, o dallo sportellino del confessionario, dopo che s’erano risciacquata la coscienza, e avevano vuotato il sacco dei peccati propri ed altrui [...]

[...] riguardo al medico ed al notaio ch’erano lì presenti, e si guardavano in faccia imbarazzati. Il Reverendo, colla faccia tosta, quasi non fosse fatto [...]

[...] a tutti col dire: – La legge è così e così. – Ed era sempre come giovava a lui. Nel buon tempo passato se ne rideva dei nemici, degli invidiosi [...]

[...] avevano fatto togliere la messa e la confessione. Ebbene? E poi? Egli non aveva bisogno del vescovo nè di nessuno. Egli aveva il fatto suo ed era [...]

[...] grazia per suo padre, il quale si era dato le mani attorno per buttare il Re giù di sella, ed era stato condannato ad aver tagliata la testa. Il Re [...]

[...] portassero, si godevano la strada piana ed asciutta, il sole tiepido e la campagna verde, scodinzolavano e scuotevano allegramente le sonagliere, che [...]

[...] diceva che il Re e la Regina erano venuti apposta in Sicilia per fare le strade, che non ce n’erano ancora, ed era una porcheria. Ma allora [...]

[...] rocche: – largo alla Giustizia! largo alla Giustizia! La Giustizia condannò comare Santa alla multa ed alle spese, e per ischivare la prigione [...]

[...] Vito, seduto sugli scalini, col mento fra le mani, non voleva dir nulla che la mula era vecchia, ed eran più di 16 anni che gli lavorava. Essa stava [...]

[...] qui, nessuno saprà le nostre disgrazie, – diceva. Ma il giudice gli rispose che la Nina aveva già gli anni del giudizio, ed era padrona di fare [...]

[...] sbirro. Il teatro l’avevano piantato nella piazzetta della chiesa: mortella, quercioli, ed anche rami interi d’ulivo, colla fronda, tal quale, chè [...]

[...] acchiappare la Madonna e San Giuseppe, tutti insieme, ne facevano tonnina, ed anche del bambino Gesù, Dio liberi! Comare Filippa, la quale ci aveva il [...]

[...] all’uscio della Venera, e bussar piano, una, due volte, poi più lieve ed in fretta, come uno che gli batte il cuore dal desiderio e dalla paura, e [...]

[...] , senza una barca, senza un albero sulla riva, liscio ed immobile. Sul greto pascolano svogliatamente i buoi, rari, infangati sino al petto, col pelo [...]

[...] camparo di Valsavoia, che si chiamava Massaro Croce, ed erano trent’anni che inghiottiva solfato e decotto d’eucalipto. In primavera stava meglio, ma [...]

[...] che si era ridotto pelle ed ossa, e aveva una pancia grossa come un tamburo, che lo chiamavano il Rospo anche pel suo fare rozzo e selvatico, e [...]

[...] gente, ed egli correva loro dietro per delle miglia, gridando, uuh! uuh! finchè gli buttavano due centesimi. L’oste gli prendeva i centesimi e lo [...]

[...] prossimo suo come un coccodrillo! – Ma non era vero che ci avesse fatto il callo, perchè quando gli era morta comare Santa, ed era la terza, egli [...]

[...] cercarvi un’altra moglie, per riguardo di questa povera orfanella che resta in mezzo a una strada. – Ed io, come rimango? e il mio puledro? e la [...]

[...] più giovane, ed ha il fatto suo: la casa e un pezzo di vigna. Compare Meno mise gli occhi sulla cugina Alfia, la quale fingeva di guardare [...]

[...] udiva il fischio del pastore echeggiare nelle gole, e il campanaccio che risuonava ora sì ed ora no, e il canto solitario perduto nella valle [...]

[...] arrivava la vista, ed egli aveva la vista lunga – dappertutto, a destra e a sinistra, davanti e di dietro, nel monte e nella pianura. Più di cinquemila [...]

[...] . Egli non beveva vino, non fumava, non usava tabacco, e sì che del tabacco ne producevano i suoi orti lungo il fiume, colle foglie larghe ed alte [...]

[...] ripensato tanto a quel che vuol dire la roba, quando andava senza scarpe a lavorare nella terra che adesso era sua, ed aveva provato quel che ci vuole a [...]

[...] altro che la sua roba. Quando uno è fatto così, vuol dire che è fatto per la roba. Ed anche la roba era fatta per lui, che pareva ci avesse la [...]

[...] per carità nudo e crudo ne’ suoi campi, ed era stato il padrone di tutti quei prati, e di tutti quei boschi, e di tutte quelle vigne e tutti quegli [...]

[...] brava croce. Al barone non rimase altro che lo scudo di pietra ch’era prima sul portone, ed era la sola cosa che non avesse voluto vendere, dicendo a [...]

[...] Mazzarò: – Questo solo, di tutta la mia roba, non fa per te. – Ed era vero; Mazzarò non sapeva che farsene, e non l’avrebbe pagato due baiocchi [...]

[...] teneva mai 12 tarì, tanti ce ne volevano per far fruttare tutta quella roba, e il denaro entrava ed usciva come un fiume dalla sua casa. Del resto a [...]

[...] voleva arrivare ad avere della terra quanta ne ha il re, ed esser meglio del re, chè il re non può nè venderla, nè dire ch’è sua. Di una cosa [...]

[...] cavalli, e si fermava a guardare, e contrattava ora questa ed ora quella delle bestie migliori, senza aprire il pugno che teneva in tasca colle [...]

[...] farlo sfigurare col suo pelame di gazza accanto alle belle mule baie ed ai cavalli lucenti! Ci voleva uno come compare Neli per andare a contrattare [...]

[...] !» – Ed io voglio essere ascoltato, santo diavolone! – strillava l’amico. – Che non posso dire la mia bestialità anch’io? E correva ad afferrare [...]

[...] più da comprarvi la vostra bestia che non vale un sigaro. Ed abbracciava anche la padrona dell’asino, le parlava all’orecchio, per tirarla dalla [...]

[...] magro mestiere, chè la gente i suoi stracci se li lava da sè, quando li lava, ed ora che gli era cresciuto il suo ragazzo campava andando a vendere [...]

[...] era per lui, stavolta col viso scuro ed imbronciato. Allora compare Santo scoraggiato si assettò la bisaccia sulle spalle e si mosse per andarsene a [...]

[...] tornava a casa tardi, o se non c’era legna per l’inverno, o se la moglie diventava lenta e pigra per la gravidanza: musi lunghi, parolacce ed anche [...]

[...] che gli costava tanti sudori, ed era la speranza dell’annata. Al vedere le pecore che scorazzavano. – Ah! che non ne mangiano pane, quei cristiani [...]

[...] ? – E Carmenio si svegliò alle busse ed ai calci dello zio Cheli, il quale 118 si mise a correre come un pazzo dietro le pecore sbandate, piangendo [...]

[...] ed urlando. Ci volevano proprio quelle legnate per Carmenio, colle ossa che gli aveva già rotte la terzana! Ma gli pagava forse il danno al vicino [...]

[...] cogli strilli e cogli ahimè? – Un’annata persa, ed i miei figli senza pane quest’inverno! Ecco il danno che hai fatto, assassino! Se ti levassi [...]

[...] grembiale; ed anche la Rossa, poveretta. In quel momento avevano fatto la pace, e si tenevano abbracciate, piangendo insieme. – La Rossa ha il cuore [...]

[...] campagna quando bisognava. Il padrone s’era arricchito allo stesso modo, stando al servizio del barone, ed ora aveva il don, e poderi e bestiami a [...]

[...] non udissero i padroni; si rincantucciava nell’angolo del forno, rossa in viso al pari della bragia, e gli gettava in faccia gli strofinacci ed i [...]

[...] stesso. Ora voi state per conto vostro ed io per conto mio; ma quando ci sposeremo, saremo una cosa sola. – Una bella cosa saremo! Poi non siamo fatti [...]

[...] ! prima che annottasse correva al paese a chiamare il fratello; e certo a quell’ora sarebbe qui con lui, ed anche Lucia e la cognata. Allora la mamma [...]

[...] il medico e lo speziale, ora che ho 20 onze. – Ella è in Paradiso e prega Dio per noi peccatori; conchiuse la Rossa. Sa che la dote ce l’avete, ed [...]

[...] : 143 – Pagheremo domani – pagheremo doman l’altro. – E tornavano a casa rasente al muro, lei colla faccia nascosta dentro il manto – ed era sangue di [...]

[...] Marcantonio, quando stavano a ventre vuoto tutto un giorno, non dicevano nulla, ed il più grandicello, se il babbo lo mandava a comprare un pane a [...]

[...] mezzogiorno sgattaiolavano in furia chi di qua e chi di là, ed egli se ne andava a casa, come se ci avesse sempre pronto il desinare anche lui. – Che [...]

[...] Adamo ed Eva; e i padroni per umiltà servivano a tavola i garzoni colle loro mani, chè a costoro quella grazia di 148 Dio andava giù di traverso [...]

[...] ed ubbriacava. Le falci, le mani, i cenci, i sassi, tutto rosso di sangue! – Ai galantuomini! Ai cappelli! Ammazza! ammazza! Addosso ai cappelli [...]

[...] . Arrivederci! – Quando? – Non lo so. Ma non addio. Ed egli la vide porgere le labbra all’uomo che era venuto ad incontrarla 166 nella barchetta. E nella [...]

[...] ventaglio le tremava fra le mani. Poi chinò il capo, cogli occhi fissi ed astratti; lievi e fugaci rossori le 172 passavano sulla nuca del color [...]

[...] , quando si dissero che si amavano nella bocca, entrambi pensavano con desiderio molle ed acuto al rapido momento della sera innanzi, in cui sottovoce [...]

[...] l’indomani col primo treno, ed egli la lasciava partire. L’aveva vista allontanarsi pel viale deserto, e rimaneva là, colla fronte contro le stecche di [...]

Zuccari Anna (Neera)
Un nido
5 1880 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 42 occorrenze

[...] anime elette, s'era nascosto sbigottito chi sa dove, ed appena ne traluceva un fioco bagliore quando — ben sola e ben chiusa nel lurido sottoscala [...]

[...] mano! * Il vecchio aveva presa la lettera e la guardava sospettoso ed incerto. Amarilli commossa — i soggetti di commozione erano cosi [...]

[...] dal birraio e fatti prestare una busta; egli o sua moglie ne avranno. Sciolto così il problema ed evitata la spesa dei due centesimi, si presentò [...]

[...] madre! 27 Ed ora sì il vermiglio della più calda emozione imporporava le guancie emaciate della zitella. Madre!... Questa parola santissima [...]

[...] . Ed egli zitto. Pensava: le deve dispiacere molto la nipotina se si perita a chiamarmi vecchio rimbambito, con rischio e pericolo di non vedere [...]

[...] per questi trenta giorni la mesata. — Vecchio pazzo! Ed egli zitto. Osservava che le vene del 30 collo si gonfiavano enormemente alla sua [...]

[...] certi bottoni ribelli, di appuntare ed anche di togliere uno spillo. Cattivo soggetto! — sì, sì; 35 egli accorreva a mettere lo scialle sugli [...]

[...] omeri robusti della cara zia, ed approfittava della circostanza per stringere le braccia fin dove arrivavano. — Quel pazzo di Renato! — diceva la [...]

[...] della sorella, quantunque il cuore indulgente volesse assolverla, ed ora mille dubbi l'assalivano sul destino dell'orfana, frutto di quei [...]

[...] che rifuggono dalle lotte materiali della vita ed hanno bisogno di essere felici per spaziare nelle serene regioni dei loro sogni. 47 A [...]

[...] . Si parlavano in lunghe confidenze, si indovinavano, ed i vincoli di un tenace affetto legava sempre più i loro cuori. Se non c'era Amarilli, a [...]

[...] midollo delle sue vecchie ossa — ed oh! quante boccaccie, quanti impeti d'ira repressi sconvolsero il bel volto della Venere di quarant'anni [...]

[...] rumorose, le villeggiature eleganti della società 59 milanese, il treno si ferma ed io sola mi inoltro per i sentieri, bianchi fra due righe di [...]

[...] occhi che per quella sua diletta, ed instupidiva anche lui per mettersi allo stesso livello. Estremo ridicolo di un sentimento sublime. Si [...]

[...] da un momento all'altro? Tutto l'inverno è stato vizzo e male andato; chi gli avrebbe offerto un baiocco? Ed ecco già che ai primi soffi della [...]

[...] disporre liberamente de' suoi occhi e della sua attenzione; quell'uomo rappresentava un aiuto, ed ella non cercò più in là. Più tardi confessò ella [...]

[...] le coperse la fronte, un tremito, un'agitazione strana le fecero battere il cuore a precipizio. Ritirò la mano dal taschino ed ebbe appena [...]

[...] reali questo dovere imaginario e forse il più simpatico a quelle anime ingenue ed espansive. Margii dunque le rivolse la parola: 95 — Ha [...]

[...] contava godersela in lungo ed in largo. 108 Ritta ritta sui suoi zoccoletti nuovi, con un gran fazzoletto in testa che la copriva mezza [...]

[...] . Perchè bisogna dire che Margii discorreva bene. Il buon senso che manca in tante opere d'arte ed in tante parlate accademiche, brillava in tutte [...]

[...] quelle gioie intime della casa; guardò sè stessa, il suo meschino abito nero, la sua scialba figura ed ebbe quasi vergogna. Editta comprese [...]

[...] tormentava; quello di palesare ad Amarilli le sue angoscie, le sue lotte ed anche sinceramente i suoi incanti. Al pari di tutti gli innamorati ella [...]

[...] vendemmie ed ella disse a suo padre che voleva assistervi ad ogni costo. Bruno per mezzo di Amarilli tentò persuaderla a rinunciarvi; il medico [...]

[...] contadini aiutandoli colla parola ed anche coll'esempio; sollevando lui stesso gli ampi panieri colmi di uva e tenendo d'occhio le ragazze perchè [...]

[...] questo amore penetrarle soavemente e scuoterla, e pure esitava. Aveva orrore di una vita comune, divina tra volgari occupazioni ed umili [...]

[...] aspettava? Povere donne! Avevano appena intravista la pace dell'agiatezza ed ecco che la fatalità le sospingeva di bel nuovo in quella vita di amarezze [...]

[...] consiglio; d'altronde lo conoscevano bene, avrebbe risposto: Rimanete con me. Ed al rimanere non bisognava nemmeno pensarci poichè la morte di [...]

[...] mani la tua felicità, ed è per questo che piangi; comprendi di aver offeso il più generoso degli uomini ed è per questo che ti disperi. Tali [...]

[...] non diede neppure un'occhiata al baule scoperto ed alle vesti piegate giacenti sulle sedie. Aperse la finestra e guardò fuori nell'oscurità della [...]

[...] bollente e ribelle. 155 Ascoltava con attenzione angosciosa quel rumore; ora pareva un canto, ora un lamento, ora una preghiera — ed ella [...]

[...] sapeva bene cosa fosse. Si spinse con tutto il busto sul davanzale della finestra tendendo le braccia quasi volesse implorare qualcuno, ed al [...]

[...] , siete voi che lo volete. Aiutatemi! Girò lentamente la molla dell'uscio, lo richiuse con precauzione ed uscì. Quella mattina la vecchia Margii [...]

[...] di una ninfa i suoi veli ed usciva nuda incontro al sole. Dalle colline le quercie si incurvavano scotendo i lucidi rami per specchiarsi 157 [...]

[...] quasi la sua, ed egli dovesse chiudere gli occhi per frenarsi. — Giovanni — disse la fanciulla con accento di nobile modestia — darle il mio [...]

[...] anche questa volta l'incarico di andare a prenderla alla stazione, ed ella, discendendo davanti alla casa del signor Bruno, era tutta commossa. La [...]

[...] qualche volta, come se un pensiero nascosto vi si agitasse. Lo interrogava, ed egli sorrideva; si sforzavano ambedue di parere calmi, ma in fondo non [...]

[...] che ciò è indispensabile per essere un brav'uomo ed anche per essere un uomo d'ingegno? Galileo si occupava di poesia? e Buffon e Volta e [...]

[...] parve oltremodo commosso. La ascoltava in estasi, ed ella che se ne accorgeva sentiva rinascere e divampare tutti i suoi istinti di Saffo. Fu [...]

[...] in pronto per l'amica di sua figlia un dono degno di lui ed anche Amarilli, diventata proprietaria, si era procurata questo piacere, così nuovo [...]

[...] è un buon ragazzo, ed io sono una pazzerella senza cuore. Levò una camelia dal paniere e se la pose tra i capelli; mise i versi in tasca, cantò [...]

[...] braccia robuste — non hai capito che Leonardo Guerra ed io siamo una sola persona? Egli aveva fatto bene a prenderla nelle sue braccia; sarebbe [...]

[...] quelle tavole del commercio e della speculazione, col prezzo scritto accanto al suo nome ed al mio. E poi dopo quando vennero le critiche [...]

Zuccari Anna (Neera)
Lydia
17 1888 - Provenienza testo: scansione da Archive, txt Fondazione Verga 54 occorrenze

[...] sembrava chiedesse scusa dell'intromissione fra loro, largheggiava coi poveri; la sua borsa, accortamente offerta, gli procurava amicizie ed [...]

[...] istitutrice, ed essendo solo al mondo, senza pregiudizi di casta, la fece sua moglie. Un anno dopo dovette perderla. - 21 - Nei primi tempi aveva [...]

[...] vecchietta gridava, desolata e impotente; alcuni pescatori, sull'altra riva, non riuscivano a comprendere di che cosa si trattasse; ed ecco che [...]

[...] condizione di cadetto povero lo ha sempre relegato nelle ultime file della famiglia; ed egli vi si tiene decoroso e calmo, come l'ultimo [...]

[...] d'ogni cosa elevata e pura, ed io sono fiera di appartenere ad una - 27 - casta che deve dare alle altre l'esempio di tutte le virtù. Mi [...]

[...] influente, ed ella corrispose a un amore che sembrava dovesse avere il più lieto fine. Però, quando il giovane ebbe espresso il desiderio di tali [...]

[...] spirito ed i nervi, pur imponendoci le stesse catene? Le invidio queste fanciulle che trascorrono i giorni rattoppando la biancheria. La [...]

[...] salvezza di una donna, quando le manca l'amore, è l'ignoranza intera o l'intero genio. Io non posso più essere ignorante, e anelo invano al genio ed all [...]

[...] capelli grigi divisi a sinistra, tagliati corti, semplice e modesta cornice al suo volto di vecchio gentiluomo. La figura alta - 37 - ed asciutta [...]

[...] guancetta tonda di Lydia; ed a lei era venuta una tentazione matta di baciarlo rumorosamente, alla francese, col ganascino fra le dita. Ma [...]

[...] dove poteva uno sguardo ardente. Ella restava calma, avvezza a quei fochi, sorridendo sempre ed agitando a larghe ondate il ventaglio. La mano [...]

[...] accappattoio ondeggiante alla brezza, restava coi più preziosi de' suoi doni. I compagni di Lydia si voltarono a guardarla, ed ella stessa, nella [...]

[...] venisti a stabilirti con noi, non si disse forse che eri il mio amante? Il Signore sa se questo è vero. — Ed io! — mormorò don Leopoldo [...]

[...] memorie ancor vive dello splendore antico, i marchesi Arimonti avevano il loro maniero. Più volte Costanza vi aveva invitata l'amica, ed ora [...]

[...] ; così fu ed è dell'amore. Religione, carità, sacrificio, non vengono trattati meglio... ma oh Dio, dovremo negare per questo? - 106 - Si era [...]

[...] quella del pubblico; un palco sì e l'altro no chiudevano Riccardo Renato ed Amelia; ma a nessuna di quelle Amelie sarebbe venuta in mente la [...]

[...] alle mie mani ed a' miei piedi. 3 marzo. Stavo preparandomi per andare al corso delle maschere. Castel Gabbiano, i due Strutti, Carlino [...]

[...] crocchio di signore maritate parlavano degli uomini, male, s'intende. Mi avevano - 125 - dimenticata, ed io stava zitta. La buona marchesa [...]

[...] ella aveva di me? — Avevo od ho? - 128 - — Tempo passato. — Cattiva. — Ed ora? — Pessima. Non era la risposta che Lydia aspettava. Tirò [...]

[...] donna Clara non era punto migliorato. — Zio, zio, che te ne pare? — mormorò Lydia, buttandosi nelle braccia del vecchio gentiluomo. Ed egli [...]

[...] nero, ed ella stessa chiusa da capo a piedi in un lungo velo funebre, sotto il quale traluceva appena l'oro, l'argento e il rame dei suoi capelli [...]

[...] l'abbandonarono, Eva e Costanza. Costanza le scriveva lunghe lettere, - 148 - ispirate ai conforti di una religione elevata, ed Eva passava da [...]

[...] satura di omaggi, non sapeva più che cosa chiedere a sè stessa ed agli altri. Il dolore della madre morta l'occupò per molto tempo; ma un giorno [...]

[...] giudicava ingannatrice la società che dopo averla proclamata bella, cara ed amabile, non sapeva darle l'amore. Per qualche anno la lotta era stata [...]

[...] nero, strascico di un lutto che era parso ostentazione. Pure siccome Lydia era ricca, ed aveva spirito, e la franchezza de' suoi modi autorizzava [...]

[...] spesso; non avevano nulla a dirsi. Il frasario del vecchio gentiluomo era così noto a Lydia, ed era così antico, ch'ella non si dava nemmeno più [...]

[...] corona non andassero ad ornare i capelli della saltatrice, ed avrebbero accettato volentieri Lydia, che era ricca e sola, per assicurare il [...]

[...] . — Sì. Un padre sciocco ed una madre civetta, accorgendosi che il loro rampollo, dotato delle medesime qualità, sta per cadere nelle reti di una [...]

[...] perspicacia, avvertito da lungo tempo un lato delle fanciulle che si presta quasi sempre al ridicolo; ed è la continua agitazione, lo stato [...]

[...] mesi, la passione di Lydia. Era di una bellezza rara, ed ella si immaginava che dovesse comprendere tutto. Diceva a' suoi amici che se non [...]

[...] continuamente - 188 - al mondo, il mondo la raccoglieva; ed era un combattimento accanito, senza tregua, fatto col sorriso sul volto e il miele nelle [...]

[...] esisteva, gliene attribuissero parecchi, e poichè l'invenzione, in tali circostanze, è la più facile delle cose, il numero, la qualità ed il [...]

[...] da anni ed anni nella più assoluta tranquillità. Per prima cosa Lydia fece levare i mobili di mogano austeri e fuori di moda; le sedie tutte [...]

[...] persona appena poteva capire; alternando i colori viola, perla ed azzurro, con una fusione armonica che era tutta una dolcezza per gli occhi [...]

[...] quella la sua unica amica, ed anche Eva la contraccambiava di amicizia sincera. Pure, dopo il matrimonio di Eva, Lydia si accorse che non c'era [...]

[...] , spogliandosi, in mezzo alle fotografie di quelle donne belle ed amate, sotto il baldacchino viola, trattenuto alla testiera del letto coi nodi [...]

[...] Jeronima, rimasta orfana, ed entrata come sorella nella Croce Rossa, prima di partire per una lontana spedizione, venne a salutare Lydia. Le due [...]

[...] fanciulle si abbracciarono con molta commozione, ma Costanza era la più forte. Il tempo della lotta — poichè anche per lei c'era stata una lotta, ed [...]

[...] — disse Lydia — O tutto o nulla. Voleva aggiungere, avvezza com'era allo scherzo: — Ed io al mio: - 226 - Divertirmi! - Ma la parola le morì [...]

[...] originalità audace. Si moveva, parlava, rideva con rivelazioni nuove ed impreviste, eccitando la curiosità. I suoi modi arditi avevano quel [...]

[...] l'angolo della bocca — per equilibrio, le donne non mi possono soffrire. — Ed io dunque? — Sei l'eccezione. Alla sera, mentre le due amiche si [...]

[...] quasi invisibile ed appoggiato fra le trine del busto. — È il ritratto di tuo figlio? — domandò, avanzando la mano con un movimento istintivo. — Sì [...]

[...] per tempo da un tramestìo nella casa; ed avendo cercato inutilmente di riaddormentarsi, si alzò e discese nel salotto terreno. Non c'era [...]

[...] , volavano, insieme al canto divino, su in alto, fuori del mondo, trasportate da un ideale che Lydia non aveva — ed esultavano, erano felici... Felici [...]

[...] , ed ella sollevò il capo, gettandogli un' occhiata lunga. Egli prese dalle sue mani il ventaglio chinese, a fiori rossi, e glie lo spiegò sopra [...]

[...] , l'emozione della prima festa, e sua madre, e don Leopoldo, e Costanza, ed Eva, cose e persone si affollavano dalla sua mente alle sue labbra, con [...]

[...] bellezze, e che fu per dieci anni il più adorato dei fantasmi. - 282 - Nelle Mille ed una notte, uno de' miei libri favoriti, ciò che mi [...]

[...] c'era nessuno intorno a loro. Davanti la campagna, a tergo le mura della città; ed era come se fra essi e l'universo ci fosse di mezzo un abisso. ll [...]

[...] è così. In un mese ci siamo visti ed amati. Ecco una cosa che ho dovuto provare per credere. — Keptsky, Keptsky. — È inutile, non lo conosce [...]

[...] Keptsky, obbligato a dare le sue dimissioni di ussero della Guardia per malafede e debiti di giuoco. Resta a stabilire l'identità del suo ?danzato, ed [...]

[...] visto morire mia madre... le giuro, non l'vrei lasciata ?nire. — Ed io le giuro che, l'interesse che le porto, non basterebbe a farmi uscire da una [...]

[...] - 315 - di avversa fortuna, ed eccoti un uomo a terra; gli si contesta perfino il titolo di nobiltà. Senza fatica, le tornavano alla mente le numerose [...]

[...] un gesto grazioso la baronessa indicò Keptsky, che si avanzò sorridendo verso la sua fidanzata; ed egli pure disse, cambiando subito il sorriso in [...]

[...] braccia di Calmi, il quale la portò di peso in carrozza. Era già sera, ed egli non l'aveva ancora abbandonata un istante. — Grazie, Caimi: ella è [...]

Fucini Renato
Le veglie di Neri. Paesi e figure della campagna toscana.
28 1882 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 41 occorrenze

[...] realtà della vita, e di cui il Bozzetto è l'ultima e più semplice espressione. E non abbiamo dunque Bozzetti? Ed è proprio questo il momento di [...]

[...] del Romanzo storico. E anche nella cultura del bozzetto, accanto all'opera di pochi pensatori ed artisti, quanta nullaggine armata di [...]

[...] Lamporecchio anche lui, è, come il Berni, sano ed allegro, ma non gli manca il sentimento dei mesti e gravi problemi dell'età sua. È [...]

[...] nella Casina delle Guardie e s'erano addormentati, ed io, senza avvedermene, 4 avevo preso lungo l'albereta e, passo passo, m'ero allontanato [...]

[...] di minuto in minuto più squallida la scena che mi stava davanti. Ed intanto io pensava, e quasi che un velo di nebbia si addensasse anche su i [...]

[...] annebbiate, confuse ed incerte. E quel vasto campo che un istante prima mi parlava di morte, lo vedevo ora popolato da quantità innumerevole di [...]

[...] resto della famiglia, ed anche lo stesso capoccia, dopo il mezzogiorno, aveva già cominciato a lavorare di pedate alla sua usanza, perchè l'aveva [...]

[...] mandando lamentosi guaiti. Angiolo ed il suo compagno tornarono presto e con aria molto soddisfatta; la cena fu terminata tranquillamente, ed il [...]

[...] motivo al padrone di licenziarli dal podere ed alla massaja di convincersi 31 sempre più che il Diavolo in forma di cane era stato in casa sua [...]

[...] capoccia alle gambe ed alle mani. Costui aspettò ansioso il desiderato avviso su le cantonate, ma comparve in vece un certo malarello che in tre [...]

[...] , ed è vecchia per gli stenti ed inferma,... se a quest'ora non è già a riposarsi nel cimitero di fianco alla chiesa. E il fratello? Chi sa [...]

[...] cari, scese dalle montagne natie ed ora, garzona d'un contadino delle valli, fila, guarda quei monti lontani e guida le capre alla pastura. La [...]

[...] madre ed il fratello erano così da lei chiamati, ma non erano tali. L'avevano allevata e tenuta cara finchè I'Ospizio dei Trovatelli passò loro [...]

[...] quindici lire al mese; dopo, con un tozzo di pane ed un paio di scarpe nuove, le insegnarono la strada, e serrandole dietro la porta: "Dio [...]

[...] t'accompagni, bambina mia!" e Lucia scese al piano ed ora fila, 39 guida le capre alla pastura e guarda quei monti lontani. "Se ritorni senza la capra [...]

[...] il ruvido Togno scaltramente aveva imitato, ed era corsa.... ed era corsa, povera Lucia! lieta e sicura come l'usignolo innocente corre [...]

[...] fagotto che con tante pene aveva portato intatto attraverso al freddo e al nevischio per quattordici miglia di montagna, ed ora, prima di [...]

[...] cos'era quel prato le domeniche dopo le funzioni! Bisogna essercisi ritrovati; se no, è inutile ragionarne. Ed ora su quel prato un mucchio di [...]

[...] non è più! morì di vecchiaja cinque anni sono, ed ora si riposa sotto al ciliegio vìsciolo delle ghiacciaje, dove Fiore lo sotterrò [...]

[...] appunto alla morte del primo ed a quella dell'altro figliolo. "Quando si fermerà un'altra volta, tocca a me!" diceva sospirando il povero sor [...]

[...] s'eran già formati i partiti; ed il medico ebbe una salva di fischi dalla metà di que' venti o trenta che s'eran radunati, mentre l'altra metà [...]

[...] si guardavano in cagnesco. Il procaccia s'era fermato davvero a bussare alla porta del Cavaliere, ed era già entrato quando Cencio tabaccajo, che [...]

[...] -nanna era cessata, ed al rumore di pochi momenti fa era succeduto un profondo silenzio. I quattro giovani si guardavano fra loro, guardavano il [...]

[...] occhi, allorchè riandava ai tempi passati, guizzava agile e fiera un'ultima scintilla di fuoco giovanile. Ed anche la Carlotta, che dopo aver posata [...]

[...] vecchio silenziosa ed attenta. Batone, che aveva alquanto rallegrata la faccia rammentando gli anni della sua robustezza, ritornò cupo ad un tratto [...]

[...] tutte le volte che timido timido si affacciava a 128 tartagliare qualche goffa galanteria; e allora ridi pure, amore mio! ed erano tali risate che [...]

[...] quello. E a lui toccava una occhiata e un lieve sorriso che lo spingeva a stendere affettuoso un braccio sul collo dell'amico più vicino, ed a [...]

[...] solenne occasione, teneva quella sera la presidenza dell'innocuo conciliabolo reazionario. Vestro aveva perfino fatto le ballotte, ed aveva [...]

[...] comunicarono i priori e i cappellani indigeni ed esotici del circondario da preparare più che comodamente il letto alla pappatoria della mattina [...]

[...] , mangiarono un libero pensatore per uno ed empirono il pavimento di gusci di ballotte biasciate. Vestro schizzava dalla contentezza trovandosi in [...]

[...] cappellani esotici ed indigeni dettero, a quella domanda, in una gran risata, per la quale la dignità del Canonico restò alquanto offesa. Ma il Piovano [...]

[...] fuori la mattina. Il Cappellano è un pezzo che non si vede, ed anche il Piovano ha dovuto finalmente proibirsi di passare davanti alla merceria [...]

[...] campana delle ventiquattro a Bacchereto, i miei amici mi lasciarono in gran fretta correndo giù per le balze del monte, ed io non mi volli [...]

[...] ." Pipetta si allontanò frettoloso ed io andai verso la ragazza. La trovai che piangeva; ma questa volta il suo pianto era diverso da quello [...]

[...] mento, le alzai dolcemente la faccia. Mi fissò in viso i suoi occhi smarriti, si chetò, parve che si provasse a muovere le labbra ed aspettai una [...]

[...] e smanacciate il movimento della stanza. Ed anche per loro erano risate da crepare tutte le volte che una coppia delle più sfrenate, presa dal [...]

[...] , poi una gran pedata; s'apre ed entra un bambino di circa sei anni con una mela in mano mezza rosicata, che si mette a guardarmi e con aria [...]

[...] contemplarmi. Per fortuna il signor Cosimo mi levò dall'imbarazzo di trovare un tema per la conversazione e la riattaccò colla politica. Ed essendoci [...]

[...] .... poi se ne parlerà." E rivolgendosi di nuovo a me: "Perchè se la Francia...." Ed era per riattaccare su Tunisi quando si vide aprire la porta [...]

[...] quella gentilezza. Resistei un poco; ma finalmente mi toccò a cedere 236 ed ebbi la malaventura di lodarne la qualità e d'osservare che non [...]

[...] sua villa; ma poi, non avendola potuta ottenere ed essendogli stata imbiancata la proposta pel cavalierato, si ritirò fremendo e ora si sfoga a [...]

Verga Giovanni
Mastro-don Gesualdo
32 1889 - Provenienza testo: scansione Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, a cura di C. Riccardi 66 occorrenze

[...] un sorrisetto incredulo, andava stuzzicando ora donna Sarina ed ora il barone, il quale chinava il capo, seguitava a grattarsi il mento [...]

[...] cappello in capo, senza salutar nessuno, ed entrò nella camera dell'inferma. Poco dopo tornò ad uscire, stringendosi nelle spalle, gonfiando le [...]

[...] nessuno gli dava retta, fissava in volto or questo ed ora quello col suo sorriso sciocco. Il canonico Lupi, per levarselo dai piedi, gli disse [...]

[...] baronello non era alla Vignazza. Vi aveva lasciato il cane, Marchese, la sera innanzi, ed era partito: — A piedi, sissignora. Così mi ha detto il [...]

[...] , ed anche, insistente e dolorosa, la visione netta della sua casa, dove un uomo era entrato di notte: la vecchia casa che gli sembrava sentir [...]

[...] spoglieremo per lei... Ferdinando ed io... — Appunto, vi dicevo!... Badate che c'è uno scalino rotto... Voglio che mio figlio sposi una bella dote [...]

[...] , per gli invitati di seconda mano ed i parenti poveri: donna Chiara Macri, così umile e dimessa che pareva una serva; sua figlia donna Agrippina [...]

[...] parte. Bianca alzò gli occhi dolci ed umili sulla zia e non rispose; la Macri abbozzò un sorriso discreto. La Cirmena riprese subito, guardando don [...]

[...] Giacinto, ed eran già quasi strutti. — Va bene, va bene... Bianca? — Zia... — Fammi il piacere, aiutami un po' tu. Dall'uscio spalancato a due [...]

[...] !... Nessuno ne sa nulla... Tuo fratello non sarà andato a raccontarlo... Ed io neppure... Sai che t'ho voluto bene più dell'anima mia!... Essa non [...]

[...] persona curva e il capo chino. Aveva una massa di capelli morbidi e fini, malgrado le brinate ed il vento aspro della montagna: dei capelli di [...]

[...] farsi aprire la vena e a lasciarsi cavar dell'altro sangue per pagare, allora il padre gridava che gli si mancava di rispetto. La sorella ed il [...]

[...] consiglio... meglio di vostro fratello don Ferdinando... ed anche di don Diego, sì!... Guardò intorno cogli occhi di gatto avvezzi a vederci al buio [...]

[...] pretesto dei fiori per la Madonna... Sì? Cosa mi dite? Essa chinò il capo rapidamente, nel passare sotto la cortina, ed uscì fuori. Don Luca credette di [...]

[...] buon'anima!... La zia Rubiera s'è dimenticata che siamo al mondo... ed anche la zia Sganci... Così brontolando andava passo passo dietro alla sorella [...]

[...] , premurosa, con un rimprovero amorevole sulla faccia buona: — Come? Siete in quello stato ed io non ne so nulla? Siamo in mezzo ai turchi? Siamo parenti [...]

[...] ... Ed ora che vi si offre la fortuna, risponderle con un calcio... Scusatemi, io la direi una porcheria! Tutt'a un tratto don Diego si mise a ridere [...]

[...] fazzoletto. 95 Bianca prese il bacio della zia Cirmena, il bacio dello zio marchese, ed entrò sola nelle belle stanze, dove non era anima viva. — Ehi [...]

[...] silenzio; ciascuno guardando di qua e di Ià per fare qualche cosa, ed ammirando coi cenni del capo. Alla fine il canonico credette di dover rompere [...]

[...] arricciano più il naso!... Se torno a nascere, voglio chiamarmi mastro Alfonso Limòli, ed esser ricco come voi, nipote mio... Per godermi i miei denari [...]

[...] essere invitato di nuovo pel battesimo... il canonico Lupi ed io... noi due soli... Non ci sara neppure bisogno della cugina Cirmena!... — Poca [...]

[...] promettevano la sposa amorevole e ubbidiente che gli avevano detto. Allora egli tutto contento, con una risata larga che gli spianò il viso ed il cuore [...]

[...] si divertono alle nostre spalle!... Vedrai! vedrai!... Ha buon stomaco, mastro-don Gesualdo!... da tenersi in serbo per anni ed anni tutto quello [...]

[...] il doppio, ed ecco sfumato subito metà del guadagno... senza contare i rischi... le malannate!... Lasciateci l'osso, caro don Gesualdo! tappateci [...]

[...] Zacco e venuta a farmi vedere i lividori!... Sembra ammattito il barone!... Prende a sfogarsi con chi gli capita... Ed anche la cugina Rubiera [...]

[...] . Eh? che ne dite? Bianca guardava timidamente ora lei ed ora il marito, rannicchiata in un cantuccio del canapè, colle braccia sul ventre e il [...]

[...] verso Sant'Agata. La folla fischiava ed urlava dietro allo sbirro che tentava d'inseguirlo. — Ahi! ahi! — disse Bomma ch'era salito su di una sedia [...]

[...] schiena. Bomma cominciò a fargli dei segni da lontano; ma il notaro finse di non accorgersene; accennò al Capitano che s'avviava verso il Collegio, ed [...]

[...] farci venire voi, caspita! Io non fo misteri. Giuochiamo a tagliarci l'erba sotto i piedi fra di noi che abbiamo qualcosa da perdere, ed ecco il [...]

[...] orecchie. Grazia, di ritorno, aveva accostato l'uscio, messo il lume accanto, sul tavolino, ed era andata a dare un'occhiata a casa sua. II marito si [...]

[...] arrestò tutta tremante, atterrita, colle mani nei capelli, guardandosi intorno trasognata. A un tratto fissò gli occhi asciutti ed arsi su don [...]

[...] voleva spuntarla ad ogni costo, ed avere la prima donna, non fosse altro per dispetto. — Ah! gliela faro vedere a quella strega! La polvere spinge [...]

[...] !... Ed aveva confessato tutto, a capo chino, con la bella voce sonora soffocata dall'emozione. Egli, un gran signore diseredato dal genitore a causa [...]

[...] , ed anche dinanzi all'uscio della locanda, su e giù come una sentinella. Mommino adesso era tutto gentilezze e sorrisi per lui. Quando gli parve [...]

[...] denari per tutti quei fazzoletti di seta e quelle boccettine d'acqua d'odore. Gli aveva messi alle calcagna Rosaria ed Alessi. Interrogava il [...]

[...] occhiali lucenti, ed entrambi rimasero a guardarsi un momento così, come due basilischi. — Se volete dirmi qualche coca, salite pure. — Nulla, nulla [...]

[...] bestia!... Non vi dico altro!... — Mio figlio ha la sua roba ed io ho la mia... Se ha fatto delle sciocchezze mio figlio pagherà, se può pagare... Io no [...]

[...] cuore... che spina... che tormento!... Guardava ora la nipote ed ora suo marito cogli occhi acuti, col sorriso semplice e buono che le avevano [...]

[...] . — Siete ancora qui? Bene! bene! Ed incominciò a discorrere col capitano, intanto che le signore chiacchieravano tutte in una volta, domandandogli [...]

[...] ed abbracci, il marchese si rivolse al capitano. — Mi congratulo!... Mi congratulo tanto... davvero... don Bastiano. — Perchè?... Di che cosa [...]

[...] cuore in pace... Una civetta!... Avete visto il giuochetto del garofano? Saremmo stati freschi mio figlio ed io... Quasi quasi se lo meritava [...]

[...] dei suoi peccati. Don Gesualdo, che aveva tante altre cose per la testa, tanti interessi grossi sulle spalle, ed era abituato a vederla sempre così [...]

[...] rivedere. II marito, onde confortarla, in quello stato, le disse: — Vedi, noi ci ammazziamo per fare il suo meglio, ciascuno come può, ed essa un [...]

[...] fantasma. — Chi è?... Grazia... entra... Don Ferdinando apparve sulla soglia, in maniche di camicia, giallo ed allampanato, guardando stupefatto [...]

[...] ed un'angustia che umiliavano le memorie ambiziose, le fantasie romantiche nate nelle confidenze immaginarie colle amiche del collegio, le [...]

[...] piacciono... Potrete camparci su!... Tutti si guardarono negli occhi. Isabella si alzò senza dire una parola, ed uscì dalla stanza. — Ah [...]

[...] trovarono che tutti gli altri inquilini della fattoria caricavano muli ed asinelli per fuggirsene. Inutilmente Bomma, che era venuto dalla vigna, lì [...]

[...] agonia lunga! Il sole abbandonava lentamente il sentiero; moriva pallido sulla rupe brulla di cui le forre sembravano piu tristi, ed ella aspettava [...]

[...] . Lo zio marchese dal canto suo provvide a quello che c'era di meglio da fare, con prudenza ed accorgimento. Prima di tutto andò a prendere subito la [...]

[...] ha già i capelli bianchi? ch'è una mummia?... Sei pazza? Egli pure era invecchiato, floscio, calvo, panciuto, acceso in viso, colle gote ed il naso [...]

[...] in viso delle ultime fiamme vitali, con gli occhi velati di lagrime che volevano sembrare di tenerezza ed erano di sconforto: — Farò questo! farò [...]

[...] contagio! Sciocchezze!... Poi, quando si tratta di parenti!... Quella sera aveva sentito dire in piazza che la cugina Bianca stava peggio ed era giunto [...]

[...] campare giudici ed avvocati alle nostre spalle? Cosa sono questi malumori fra parenti? Per quella miseria che vi devo? Sì, una miseria! Per voi è [...]

[...] ?... — Ah? — disse don Gesualdo. — Ah? — E guardò donna Giuseppina come per chiedere perchè non pagasse lei. Don Ninì imbarazzato guardava ora lui ed [...]

[...] requie da anni ed anni, e gli avevano fatto incanutire i capelli con quella lite. Anche Speranza ci si era ridotta simile a una strega; ci s'era [...]

[...] Gesualdo faceva la storia della malattia, e il cognato gli voltava la schiena, senza dir nulla, rivolto alla sorella, la quale guardava or questo ed [...]

[...] nelle reliquie benedette il Signore può far questo ed altro. Lo stesso don Gesualdo allora si mise piangere come un bambino. — Anche lui [...]

[...] ... e ditemi chiaro la vostra intenzione... Quanto a me ci avrei tanto piacere... ed anche il barone mio marito... Ma bisogna parlarci chiaro... Il [...]

[...] ?... Scusatemi piuttosto se metto bocca nei vostri affari. Ma infine siamo parenti... — Questo dico io. Siamo parenti! Ed è meglio stare uniti fra di noi... di [...]

[...] era venuta apposta da Modica, a spese del comune, per declamare l'inno di Pio Nono ed altre poesie d'occasione. Al vederla vestita alla greca, con [...]

[...] magazzini di mastro-don Gesualdo. Dicevasi ch'erano pieni sino al tetto. — Uno ch'era nato povero come Giobbe, e adesso aveva messo superbia, ed [...]

[...] Diodata, la quale aveva sentito dire che i suoi ragazzi erano nella baraonda, a gridare viva e morte contro don Gesualdo anche loro, ed era corsa [...]

[...] anni ed anni, e s'erano acchetati. Così va il mondo, pur troppo, che passato il primo bollore, ciascuno tira innanzi per la sua via e badò agli [...]

[...] prese la mano e scoppiò a singhiozzare. — Taci, — riprese, — finiscila. Se cominciamo cosi non si fa nulla. Ansimava perchè aveva il fiato corto, ed [...]

[...] , come uno che sbuffasse ed ansimasse, una specie di rantolo che dava noia e vi accapponava la pelle. Tanto che infine dovette tornare ad alzarsi [...]

[...] cessato di penare. — Ed io pure, — soggiunse don Leopoldo. Così, nel crocchio, narrava le noie che gli aveva date quel cristiano — uno che faceva della [...]

Nieri Idelfonso
Cento racconti popolari lucchesi
26 1908 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 35 occorrenze

[...] °, che è stato sostituito con uno differente; ed escono non iscontenti dell'accoglienza che adagio adagio vengono ricevendo nel pubblico, e specialmente [...]

[...] libretto Racconti Popolari Lucchesi, perchè la materia è presa pari pari di mezzo al mio popolo ed io non ho inventato niente; ma la dicitura l'ho [...]

[...] testa. Ed io gli ripeto che senza il mio popolo alla mano non fermai peso di dramma. Che se alcuno non ha mai sentito certi vocaboli, e certe [...]

[...] non saperne il significato: « Non vi maravigliate punto se alquanti verbi e nomi ci sono che voi non gli sapete, perchè, ancorchè uno sia nato ed [...]

[...] , parecchie centinaia che non gli sapevo. Avrei giurato non gli aver mai sentiti, e nondimeno ho trovato e riscontro tali vocaboli essere comuni ed [...]

[...] usarsi qui nella città, ma perchè s'usano di rado ed io non vi aveva atteso, non gli sapevo. Alcuni vocaboli ancora che io sapevo ed avevo udito da [...]

[...] , avendo cominciato a descrivere, per suo diletto, certe mosche le quali venivano a una sua pianticella di fravole, ed avendo seguitato mano mano che ne [...]

[...] studiando e più si moltiplicavano; ed in fine vennero in tante e poi tante varietà, che lasciò l'impresa per disperato, superando oramai di gran lunga [...]

[...] pronome possessivo, o cogli avverbi dove e ci ed in altri modi ancora; chè veramente questa parte è quella dove più ha patito avarie la lingua [...]

[...] specialmente pel racconto alla buona e pel dialogo casalingo; ed anche qui vanno usate con naturalezza e spontaneità. Se ne badino nello stile serio, nobile [...]

[...] ed alto. Pensino che sono appunto come certi atti e mosse fuori del galateo, che in certi luoghi e in certe persone non isfigurano, anzi piacciono [...]

[...] e sono approvati, ma in certi altri luoghi ed in certe altre persone offenderebbero l'occhio e il sentimento. IX. Questo genere popolare toscano [...]

[...] chiedere scusa, lettore, ed è che i miei personaggi sono quasi tutti soggetti umili e bassi: Drea, Biccio, Manfrollo, Pécchia, Tognino, Bòbbola e [...]

[...] in grande: leggi romanzi, commedie, drammi, novelle, racconti, bozzetti, ne troverai da farne alla palla ed empirtene fino agli occhi. Il vero [...]

[...] , vero umile popolo non è degnato molto, ed è lasciato alquanto in disparte. Io invece, se mai, conoscevo questo, mentre non avevo quasi nessuna [...]

[...] . XII. Per un'altra causa poi anche più forte i miei soggetti sono umili, ed è che, per sentir parlare veramente bene, bisogna stare in mezzo al popolo [...]

[...] meglio della buona lingua». Ed in un altro punto: «La nostra lingua prima che fosse scritta era già lingua del popolo, e dal popolo gli scrittori [...]

[...] figliuoli di principi ed imperatori. Ma già lo dice anco il dettaggio: canini e gattini e figliuoli di contadini son bellini quando son piccinini [...]

[...] di certo, perchè qualche cosa vidi». - «Sarai stato sempre brillo della sera avanti, ed ecco fatto che un ciocco ti parve una ventina di lupi [...]

[...] di qua; gli racconti la faccenda; lui ci alloggia; toppe non ci se ne può attaccare, ed ecco fatto, il porco è tutto tuo!» Dice quell'altro [...]

[...] tante volte che era meglio buttar giù la selva e farci un oliveto, per essere terra buona ed esposta bene al sole, non ne volle mai saper nulla; era [...]

[...] buttate via, e lui stesso, anco lui! a sudare per far più presto. Così la 109 paranza alleggerita alla peggio e alla meglio la scampò. Ed eccoti il [...]

[...] così; ed è lo stesso che dire: «O dente o ganascia!» XLII. Perchè Rosina smise di dire il Rosario Una povera donna ragionava un pezzo fa con [...]

[...] giorno dopo anco la chiesa; ed ecco fatto che dovette ritornarsene indietro senza niente. Se ne veniva giù giù, gamba gamba, e sempre mulinava col suo [...]

[...] si mette giù per questa redola, e sollecitava, perchè, come ho detto, era già fra le ventiquattr'ore e un'or' di notte. Ed eccoti che quando fu lì [...]

[...] dalle apparenze si può giudicare; ed è nato così. Una domenica sera là dalle dieci (tutte le baruffe accadono di domenica sera) in un'osteria due si [...]

[...] all'ordine, e quand'è una cert'ora, tutta la gente era là pigiata che non ci sarebbe cascato un pippolo di panico. Ed eccoti il predicatore monta su [...]

[...] ! ... Son cose da piangere queste?». LXXXVIII. La prima educazione Quando uno è nato in una credenza, ed è tirato su su da piccino in quella, sempre [...]

[...] ». Biroldo intanto aveva apparecchiato il trabocchetto ed aveva avvisato tutti gli altri della sua idea. Quando scoccan le settè eran tutti lì [...]

[...] pronti per mettersi a sedere, ed ecco uno che dice di voler parlare con Giovannino; Giovannino esce e va in un'altra stanza a discorrere. (Tutto [...]

[...] fatto a mala pena dugento passi, ed eccoti dell'altra gente: «Gua' gua' ! il ragazzo sull'asino bello e impacciato, e il vecchio a piedi! » «Ci [...]

[...] conclusione era che dovesse rassegnarsi ed essere contenta, che sarebbe andata in paradiso. - «Ma io sto ben qui e non me ne importa di muovermi di [...]

[...] gioia! vedere un nostro bimbino che ride nella culla!» Una tirata di filo, ed ecco si trova a essere padre del più bel bambolino che si potesse [...]

[...] nostrali toscane, ho messo il puro valore del punto dove sono usate. Assai più a lungo n'è parlato nel mio Vocabolario Lucchese, ed ito dalla R [...]

[...] . Anche a Livorno e nel Pisano. Catàna. Giacchetta da cacciatore. Veramente è l'apertura di dietro fra la roba e la fodera, ed è in questo senso [...]

Cattermole Evelina (Contessa Lara)
Storie d'amore e di dolore
29 1893 - Provenienza testo: Scansione Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, txt Fondazione Verga 22 occorrenze

[...] superiora, suor Istituta aveva assentito con un semplice cenno, che fece inchinare l'ali bianche della sua cornetta, ed erasi recata al posto dove [...]

[...] cosa un piccolo termometro clinico che segnava quaranta gradi e nove. Strinse le labbra ed inarcò le ciglia. Il marinaio le stava rispettosamente [...]

[...] qualche comando. Aveva una fisionomia grave ed ingenua. - Da quanti giorni sta così? - chiese piano la monaca. - Sette - rispose laconico [...]

[...] fronte e su le tempie; le braccia ingiallite ed inerti gli pendevan fuori del lenzuolo; e in quelle ore l'ordinanza, dopo averlo inutilmente [...]

[...] la suora, accennava di sì; ed ella rispondeva 19 a quel cenno con un pallido sorriso, come per dire: - Non morrà, non dubitare; lo salvo io. II [...]

[...] Lucia concludeva, con un altro sospirone, rassegnata, ma straziata, in fine di ogni soliloquio muto ed ingenuo: - Sia fatta la vostra volontà [...]

[...] farle l'elemosina delle desiderate notizie; ed ella riprendeva la sua corsa verso casa, con le gambe che pareva non si volessero staccare dal [...]

[...] accompagnatore, un ufficiale, ed aprì per andarsene, la porta del gabinetto riservato, in cui cenavano bonariamente que' tre amici maschi [...]

[...] una cara e santa ragazza? - Bertino inarcò le ciglia ed allungò le labbra con una smorfia buffa imitata da un attore di operette, e Montazzi si [...]

[...] ; ma di tanto in tanto quella sua figura patita ed ingenua mi tornava nella memoria; massime poi da quando nella sua camera era venuta a star [...]

[...] , Bertino spalancò l'uscio della stanza dove avea luogo la cena ed annunziò il tradimento meditato dal Sermanni. Allora sì che fu un vocio da stordire [...]

[...] pegno - ma sono ancora buone.... - - Buone a che? - chiese in tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed esaminava quei pochi cenci, enumerandone le [...]

[...] , 223 un pittore più assai rinomato per l'originalità del suo carattere che per quella del suo ingegno. Ed ecco, entro una cornice d'oro offuscato [...]

[...] , scoperto a metà, provocante e superbo; un filo di perle e di smeraldi circondava la gola pura ed ignuda. Al sorriso di quella tela rispose, con [...]

[...] inesorabilmente sepolto vivo nel proprio paesucolo. Per anni ed anni ella aveva ascoltato paziente, quasi muta, con l'animo sereno e col più [...]

[...] seri ma aridi, preferiva i versi dolci e sonori; e quando era rimasto disteso per ore ed ore alla larga ombra d'un olivo, con le palpebre [...]

[...] , risollevava la testa, e tolto di tasca un quaderno sgualcito, scriveva, scriveva, scriveva con moto lento ed eguale, come sotto una pressione [...]

[...] , il giovane girò la chiave nell'uscio, badando a non far rumore, ed entrato nella stanza, di nuovo richiuse a chiave. Poi, collocata dirimpetto [...]

[...] fortunati; ed ella gli sorrideva, parlandogli accosto al viso di quel dono gradito, quasi gli avesse voluto alitar la propria anima fra quelle [...]

[...] profusione di fiori freschi, esalante un odor molle ed acuto, misto al profumo artificiale di certe assenze esotiche onde ella amava cospargersi [...]

[...] , soldati in congedo, ed altri ordinari compagni di via. Aveva il biglietto fino a Castelnuovo. Di lì al Borgo la portava la diligenza del [...]

[...] penosa ed eroica; poi dalla Giulietta l'idillio di un suo amore virginale per un garzone di fattoria al quale ella era fidanzata. Così si fece [...]

Serao Matilde
Il ventre di Napoli
4 1884 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 9 occorrenze

[...] , tanto che le carrozze non ci possono passare, ed è sinuosa, si torce 4 come un budello: le case altissime la immergono, durante le più belle [...]

[...] ; pare che da 8 anni non ci passi mai lo scopino; ed è forse la sudiceria di un giorno. Ivi è il Lavinaio, la grande fonte dove si lavano tutti [...]

[...] molignane fritte nell'olio e poi condite con pepe, origano, formaggio, pomidoro, ed è esposta in istrada, in un grande vaso profondo in cui sta [...]

[...] pittoresco, e dei pittori lo hanno dipinto, ed è stato da essi reso lindo e quasi elegante, con l'oste che sembra un pastorello di Watteau; e [...]

[...] felice che appaga la gente oppressa; è la vasta allucinazione che si prende le anime. * ** Ed è contagiosa questa malattia dello spirito: un [...]

[...] pronunziati, il lotto conduce alla inazione ed all'ozio; come tutte le visioni, esso porta alla falsità e alla menzogna; come tutte le allucinazioni [...]

[...] ogni settimana, da anni ed anni, con una fede che mai non crolla: un lustrascarpe ne 63 giuocava uno da trent'anni e glielo aveva lasciato in [...]

[...] dà onestamente il terzo del valore ed esse neppure il quinto: così aumentano i loro capitali e mettono gli oggetti al sicuro. Ma perchè — si [...]

[...] nella penombra discreta delle agenzie private, dove tutto sembra fatto con una grande segretezza; gli è che il venerdì ed il sabato, perchè il [...]

Valera Paolo
La folla
24 1901 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 27 occorrenze

[...] negozianti uniti si elevano, perdono la qualità rapace, s'accorgono che il denaro dei compratori ha dei diritti ed innalzano la classe alla rettitudine [...]

[...] finestre ed i balconi erano gremiti di fruttivendole che piangevano, commosse dalla musica che rompeva loro il cuore. La monotonia della marcia [...]

[...] tutte le settimane. Chi tira su i numeri ha gli occhi bendati, ed è un ragazzo innocente come l'acqua. State attente: miseria 55, fuoco spento 3 [...]

[...] stanchezza, dava un bacione alla moglie, prendeva una scranna liscata e andava col virginia in bocca a sedere tra l'entrata ed il cortile, dove godeva [...]

[...] d'accanto alle sconosciute. Era una donna che non valeva i denari degli abiti. Fingeva di essere di nessuno ed era un vaso comune. Faceva la [...]

[...] . Essa gli sfuggiva ed egli se la prendeva tra le braccia e se la faceva sua con la violenza e coi baci. Poi, impaurito della sua audacia, si volgeva [...]

[...] , per cercare di far nascere nell'operaio il sentimento della rigenerazione che non gli sembrava ancora germogliato. Ed era il sentimento che [...]

[...] città che gli aveva voltato le spalle. Non aveva che cinquantadue anni ed era un uomo industrioso che aveva sempre saputo come tenere in piedi la [...]

[...] cercata e supplicata di essere sua. Non è bello, ma non disgusta ed è buono come un angelo. Gli ho risposto che non mi sento di fare la donna [...]

[...] . Stralunava gli occhi e tentava di balbettare parole che nessuno intendeva, con dei gesti lunghi ed indolenti. Gli avventori biasimavano, sottovoce [...]

[...] tra una cinquantina di detenuti riuniti sotto il porticato del Cellulare ed era andata al tribunale a assicurare i giudici che lui era proprio [...]

[...] visibile. Fumacchiava come sospeso sur un immenso letamaio ed era attraversato da una fitta di spruzzi che andavano a umettare il selciato e a rendere [...]

[...] tutta la lingua parlata da saltar via. Tutti noi sappiamo il significato di sole, occhio, acqua, scarpa, tavolo, uomo. Tu leggi da un pezzo. Ed [...]

[...] fino alla federazione dei mestieri. E la sua anima si sprigionava dal solito ambiente pitocco ed esulava in una specie di terra promessa. Egli [...]

[...] il buco della serratura, adagiata sull'uomo o in braccio all'uomo o sotto l'uomo. Tu sei occupato ed io ho qualcosa da fare. Ma se vieni a [...]

[...] Parigi a scaricarsi della impurità una volta al mese. Partiva il ventisette ed era di ritorno al trentuno a al primo. Non vi si fermava che una [...]

[...] , sognato. — Sì, sì, tu hai ragione, o povera donna. Tu languivi ed io ti lasciavo languire. Non piangere. Eccomi tuo, eccoti la mia bocca [...]

[...] io credo nell'unione del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. — Ed è quello che io, Gioberti, dico a voialtri. Se non avete fede state a [...]

[...] non abbiamo però modo nè di affermare nè di negare l'esistenza dell'essere supremo. Ed ecco il dubbio! Il dubbio è nel mio cervello malato di [...]

[...] , siamo di pelle e ossa come gli altri e tutti cristiani battezzati. Ci vogliono due e venti per me e due e venti per i miei ragazzi, ed ecco le mie [...]

[...] fianchi ed elevando sulla moltitudine il seno scoperto, il quale mostrava, a quelli giù dai gradini, i due piccioli rossi piantati nella carne [...]

[...] sua follia. Sogna di giorno. Vede l'ombra dello spirito malvagio dappertutto. Ne sente il fruscio dei piedi. Cade il suo canestro ed è stato lo [...]

[...] spirito che lo ha buttato in terra. Qualcuno bussa o tocca la parete. Ed ella è sicura che è lo spirito diabolico che si è messo di dietro per [...]

[...] denti. E continuando fuori del portico si incontravano i calzolai, i calderai, i sellai, i panierai ed i magnani con la loro fucina che arroventava [...]

[...] gli altari prima di avere i cittadini, è perita nel sangue ed ha veduto risorgere il Cristo, il gerente responsabile di tutte le menzogne [...]

[...] tutti assieme si prova una emozione che non si può esprimere. Il mio pensiero era disfatto. Tu volevi la prova, mi dicevo, ed ecco la prova [...]

[...] infine, tu, povero Giorgio, non ne avevi colpa. Io era incalzata ed ho dovuto sciogliere da sola il problema dell'impotenza. La sovrana voluttà [...]

Capuana Luigi
Il piccolo archivio
20 1886 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 5 occorrenze

[...] che non c’è nessun pericolo di compromettersi; ed io mi sento tanto forte da tenere il leone a distanza, anche quando egli avesse il suo più fiero [...]

[...] l'incredibile fortuna d'una vostra prima vista! MARIA. Prima ed ultima. FEDERICO. Perchè? MARIA. Parto per Napoli. FEDERICO. Lo dite in un modo [...]

[...] male se non vi credo; ed io son così buona da darvi ogni volta la replica nella puerile commediola che vi piace di rappresentare.... La cosa non [...]

[...] sa di qual figuro; giacché i veri innamorati scelgono sempre il peggio. FEDERICO. Ah! perchè non sono il peggio! Ed io che mi credevo [...]

[...] fingevate... per chiasso. Oh, gli uomini!... Addio(esce) FEDERICO. (dopo un momento di riflessione)Oh, le donne!.. Ed ecco un amore — no, non [...]

Capuana Luigi
Riricchia (commediola paesana)
30 1912 - Provenienza testo: Scansione Emeroteca Braidense, txt Fondazione Verga 4 occorrenze

[...] gentaglia. Ma noi, per grazia di Dio... quel che è giusti, secondo le nostre forze. Suo zio, mio fratello Mastro Cosimo, è stato per Riricchia, ed è [...]

[...] arrabbiare. Ed io, per starti vicino, per vederti e parlarti ogni giorno, faccio il servo a questo gran ladro dello Storto!... non ne posso più [...]

[...] una sigaretta, ed esce senza salutare). SCENA VII. MASTRO COSIMO, RIRICCHIA E LA GNÀ PAOLA LA GNÀ PAOLA. E che ne faremo di tutto quel pesce [...]

[...] come mai? RIRICCHIA. Non lo so nemmeno io!... Fatelo per carità! Perchè mi levi di mezzo! DON MICIO. Sento scoppiarmi il cuore!... Ed io che pensavo [...]