[...] con l'acqua le lavature, le quali finivano per fermentare nel terreno del ciottolato che s'allungava fin laggiù, in fondo alla latrina, sempre [...]
[...] ubbriachi, dove si battevano le donne, dove si pativa la fame, dove si consumava l'adulterio, dove si sgobbava dalla mattina alla sera per impedire [...]
[...] , per diobacco! Alla domenica viene giù una frotta di donne che si scambiano il servigio di pettinarsi e di cercarsi tra i capelli i trottapiani [...]
[...] essersi messo alla pari col libretto della spesa. Era una corsa trafelata lungo la quale rimaneva indietro eternamente una settimana. Pagava la [...]
[...] biancastra della sua faccia aveva due virgoloni che incominciavano alla radice del naso e discendevano bisciandosi fino alla parte estrema della bocca [...]
[...] circondate di macchioline luminose. Era un uomo alla buona che ciarlava con il cuore in mano e che non nascondeva ad alcuno la sua origine. Figlio di un [...]
[...] fruttivendolo del Verziere, diceva a tutti ch'egli era figlio della piazza. La sua fortuna era dovuta alla sua operosità, al suo occhio che andava [...]
[...] lontano, alla sua audacia. I primi denari li aveva fatti arrischiando tutto ciò che possedeva. Una bella mattina egli era ritornato in Verziere [...]
[...] al suo, s'era levata in piedi come una vipera e gli era andata coi pugni sul naso a dirgli che non era la maniera di mettere il coltello alla gola [...]
[...] stato un cacone, gliela avrebbe fatta pagar cara. — Vigliacco! Cesarino, quello dagli occhi cisposi e dal ciuffetto sulla fronte alla moda dei [...]
[...] negozianti uniti si elevano, perdono la qualità rapace, s'accorgono che il denaro dei compratori ha dei diritti ed innalzano la classe alla rettitudine [...]
[...] funebre faceva nascere il singhiozzo da un capo all'altro della processione. Alla nota patetica, se non avessero avuto vergogna, si sarebbero [...]
[...] messi tutti a piangere. La Gigiona, lassù, tra la folla del balcone a ventre, sopra il tabaccaio Saporiti, si teneva il fazzoletto alla bocca per [...]
[...] . — Povero Pasquale! In mezzo alla processione il singhiozzo era più forte. Si vedevano gli uomini maturi che si asciugavano il faccione e si stringevano [...]
[...] le mani come per implorare il perdono del Signore. Era una verità sacrosanta che uno alla volta si doveva andare al cimitero, ma nessuno voleva [...]
[...] desolazione. E si piangeva e si piangeva dirottamente. Dinanzi alla chiesa di Santo Stefano alle lacrime succedeva la commozione che raccoglie tutto [...]
[...] amministrazione che cede, conduce gli amministrati alla malora. L'indulto è sempre un atto di debolezza. Salvo qualche eccezione, chi non paga [...]
[...] perde nulla. Sul modo di riscuotere gli affitti con una popolazione fluttuante e sempre in margine alla povertà senza rimedio, l'esperienza non [...]
[...] ammetteva due sistemi. Bisognava riscuoterli di settimana in settimana, se si voleva trovarsi contenti alla fine dell'anno. Col libriccino delle [...]
[...] noterelle alla mano, diceva al signor Giorgio che c'erano alcune passività che toglievano anche l'idea di un indulto. Il num. 38 del terzo piano [...]
[...] chiusi. La stanza era spaventevolmente vuota. Non c'era che un crocifisso di stagno ricamato di ragnatele alla parete e una banca spaccata dalla falce [...]
[...] le villanie dell'ultima volta, passò il gradino sul quale aveva giurato di non mettere più piede, e adagio adagio, colla schiena alla parete [...]
[...] andavano a turbarla di notte con sogni che le davano i brividi. La Lucia dell'anno scorso, morta col sangue alla bocca, non le era ancora uscita dalla [...]
[...] . Non si era mai visto uno sporcaccione come lui che dava più botte alla madre dei suoi figliuoli che bocconi di pane. Se fosse stato il loro uomo [...]
[...] questi casoni non passavano mai la giornata senza scompigliarsi e finirla con una sfuriata di schiaffi. Prendersi per i capelli e gettarsi alla testa [...]
[...] difficile. C'era la 49 che occupava due stanze da parecchi anni e che da parecchi anni pagava regolarmente. Alla scadenza il padre di Giorgio [...]
[...] abbracci e andarsene via più indipendente di prima. Ella si dava perchè le faceva piacere, ma non voleva le seccature degli uomini che si attaccano alla [...]
[...] come per snebbiarsela e sottrarsi dalla malia. Sovente diceva alla mamma di tenersi i soldi della pigione e di comperare qualche cosa alla tosa [...]
[...] alla vendita, se la sentiva nella testa, nel sangue, nella pelle, e più di una volta i suoi pensieri indiavolati lo scudisciavano e lo facevano [...]
[...] faceva visitare da un medico a pagamento, le mandava dei corbelli di frutta e dei sacchetti di dolci che comperava in Santa Margherita, e alla sera [...]
[...] all'altra e i maturi gente che ti gualcisce e ti saluta alla prima ruga. — Ingrato! Se ne infischiava dei suoi denari, perchè i denari non li aveva mai [...]
[...] sudiceria. Ghiringhelli, che voleva entrare con un'aria d'amministratore deciso a farla finita, pur vedendola con le maniche rimboccate fino alla spalla [...]
[...] coperte di uno strato umidiccio che faceva tanto male alla salute. Annunciata sorrideva. Lei era troppo forte per acchiapparsi dei malanni. Non era [...]
[...] riparare al malfatto. — Mi mandava il suo medico e alla sera stava qui a farmi compagnia, seduto nella poltrona rossa che vedono là in fondo. Era un [...]
[...] ideacce che finivano per condurre i gonzi alla rivoluzione. Nessuno aveva mai saputo spiegare chi erano questi caporioni con tante brutte idee per la [...]
[...] . Lui era lì che lo aspettava. Solamente domandava il permesso alla compagnia di cavarsi la giacca per sentirsi più libero. Ma gli altri si [...]
[...] Casone erano lungo la ringhiera del primo piano del blocco A, a sinistra, in fondo alla quale abitava l'Annunciata. Vi si vedevano dei grembiali [...]
[...] all'orecchio e concludeva dicendo che quelle due si volevano bene come marito e moglie. Andavano sempre a spasso assieme, si alzavano alla stessa ora [...]
[...] . L'Annunciata era il cavallo di battaglia della lingua della stiratrice. La inchiodava alla croce della vergogna con dei sottovoci che facevano il [...]
[...] l'Annunciata, per un uomo che le aveva divise lasciando in ciascuna un odio mortale. E stringendosi le amiche ai gomiti narrava loro che, alla presenza di [...]
[...] camicia. Alla sera questa maldicente di Gigia si assentava alla sordina per fare due passi e nessuno la vedeva più che all'indomani, quando ella [...]
[...] vi compariva a sgarbugliarsi gli occhi sull'uscio per dar a intendere che aveva dormito fino a ora tardi. Ma nessuno credeva alla fintona. Le [...]
[...] monturato che non sia suo. La sua casa è divenuta una caserma di soldati. E dicendo questo, Carolina, col gomito appoggiato alla ringhiera, chiamava le [...]
[...] svenga! Andate a chiamare la sua mamma, che gli viene la bava alla bocca. Antonio stralunava gli occhi. E tu, Giuliana, va in casa che non sta bene una [...]
[...] donna incinta intorno a queste disgrazie. Il tintore gli teneva le mani per impedirgli di menare pugni alla cieca. — Portate dell'acqua con uno [...]
[...] tanto. Suo nonno e suo padre erano stati operai come lui e come lui perdevano la pazienza se si dava addosso alla gente che lascia nelle fabbriche [...]
[...] di famiglia ridotto alla mendicità per un infortunio del lavoro. Si struggeva e si convinceva che qualcuno avrebbe dovuto pensarci. L'operaio [...]
[...] piede nella stanza, dava della porca alla moglie e della vaianella alla figlia — due mangiapani che lui era stufo di vedersi in casa. Il giorno che [...]
[...] , accidenti! Se aveva del vino fino alla gola, allora incominciava a sacramentare coi pugni sul tavolo e finiva col trascinarle giù dal letto come [...]
[...] andata alla questura. Un po' di prigione per certi sbevazzoni non fa male. Le amiche accarezzavano Luciana e le dicevano di ritornare a letto, che [...]
[...] prima, e non si dava scandalo a nessuno. Si vedevano in chiesa, alla domenica, e poi si sposavano col consenso dei genitori. Adesso questi orrori [...]
[...] stanchezza, dava un bacione alla moglie, prendeva una scranna liscata e andava col virginia in bocca a sedere tra l'entrata ed il cortile, dove godeva [...]
[...] a correre dietro al sogno di diventar padre. Egli era stato troppo sventurato negli anni più belli della vita per rinunciare alla consolazione di [...]
[...] proprio nato sotto una cattiva stella. Una sera in cui egli stava lavando alla sainera i bicchieri raccolti sui tavoli, due tristi, che mangiavano [...]
[...] alla giacca di Andrea per impedirgli di rispondere. In una locanda c'era da aspettarsi di tutto. Erano dei mascalzoni ubbriachi coi quali [...]
[...] . — Per lasciarvi sola col vostro mantenuto! Venga qui lui a mandarci via! Andrea si sentiva il sangue alla testa. Erano loro che provocavano e che [...]
[...] prestezza del gatto saltò sul tavolo e gli si precipitò alla gola con dei precettato! precettato! precettato! Andrea se lo gettò d'addosso con una [...]
[...] era impegnata in un modo bestiale. Colui, che gli era saltato sul collo, gli era di nuovo con le mani alla camicia per strangolarlo e con la bocca [...]
[...] saltimbanco, gli aveva fatto cadere il bastone con un pugno alla nuca che pareva di piombo. La voce di Peppina aveva radunato quattro o cinque [...]
[...] ! Alla sera, nella stalla più vasta della bergamina, le famiglie si pigiavano sedendo sulle calcagna, in terra, rasente le muraglie viscide e [...]
[...] regolarmente inaffiata di tre o quattro litri di barberone, domandava a Gianmaria se aveva ancora di quella miscela nella casseruola. Lo Strambo, che alla [...]
[...] amici che entravano. Gli andava a genio di far sapere alla gente la loro indipendenza e il loro benessere. Alfredo, trascinato al sentimentalismo [...]
[...] di una femmina. Anche quando era tormentato dalla sciatica sul materasso che nessuno voltava mai, rifiutò l'entrata alla vecchierella vicina che [...]
[...] l'avevano a male di vederlo imbronciato dalla mattina alla sera. Gaetanino si studiava di cavargli il segreto per consolarlo. Ma Alfredo si [...]
[...] l'ultimo dei paltonieri! Le donne, puah! Era così. Dopo il pranzo ridiveniva pensoso, e di notte, alla chetichella, mentre gli altri russavano [...]
[...] , apriva l'uscio e non rientrava che coi bagliori dell'aurora. Appoggiato col dorso alla ringhiera, cogli occhi sull'uscio dell'Annunciata, passava [...]
[...] dai pensieri passionali che gliela facevano vedere supina, con la esuberanza del seno leggermente agitato dalla respirazione, alla gelosia che [...]
[...] passionale, se la cingeva alla persona e nel delirio dell'abbraccio sensuale si deliziava a sentirsi tra le mani la morbidezza della sua pelle di [...]
[...] piedi, si palpava la fronte e si teneva alla ringhiera cercando dell'aria fresca che gli potesse ridonare la tranquillità dei sensi. Sovente si [...]
[...] in cui Ghiringhelli gli aveva fatto portare dabbasso le ultime masserizie della sua miseria. — Su, andate alla locanda se non volete gelare [...]
[...] sforzo lo tirò su di peso, trattenendolo con degli scotimenti che lo richiamavano alla realtà della nottata. — Su, presto, andate in un letto di [...]
[...] scarlatta, con il galone alla schiena, con dei modi da grande signora. Salutava i vicini cogli inchini, andava a spasso calzandosi dei guanti a [...]
[...] bianchi, con la base sommersa nella superficie bianca. Alfredo, istupidito dall'insonnia, si era rimesso alla stessa ringhiera come un sonnambulo [...]
[...] dall'altra parte e si inteneriva coi gomiti appoggiati alla ringhiera, lasciandosi seppellire dalla neve che infittiva e s'azzuffava. A volte gli [...]
[...] esasperavano fino alla collera. Ciò che stava facendo era semplicemente umano. L'amava, l'amava, l'amava! Il sangue gli andava al cervello come [...]
[...] pensieri che sovraneggiavano i tremiti, con la schiena addossata all'uscio e coi piedi puntati alla ringhiera, si diceva che il suo strazio era [...]
[...] occhiate d'orrore delle amiche e degli amici di Edoardo. Se prendeva parte alla conversazione, vedeva delle smorfie e si sentiva premere il piedino [...]
[...] scicche! Ciascuna civettava alla presenza degli amanti e nessuno si lamentava. Era dell'altro scicche! La Gilda, la grassona che perdeva carne [...]
[...] accorgeva non appena ella era assente. I minuti gli sembravano ore. Girava per le stanze, guardava l'orologio e diceva di tanto in tanto alla donna [...]
[...] confuso, sbattuto, umiliato, facendo dei proponimenti di essere buono, tollerante e di non sgridarla più mai. — È venuta la signora? domandava alla [...]
[...] , se lei era abituata a piantarselo sui capelli alla birichina? — Pensa che hai vent'anni più di lei e che alla sua età tu eri uno scapestrato [...]
[...] gola e di far bere il vino di bottiglia alla cameriera alla loro presenza. L'ultima sera si erano avvicinate le sedie. Le finestre erano [...]
[...] malessere. Si sentiva infelice. Era una donna insensibile. Andava alla finestra, accendeva la sigaretta e enumerava mentalmente le sue disgrazie [...]
[...] bottega sapeva che Edoardo Zanchi era appaiato alla figlia di un'ortolana! Adalgisa perdette la pazienza. Con la bocca piena di panna montata diede [...]
[...] alla sera. Non voleva crepare tisica in casa sua. Aveva ancora una madre che piangeva notte e giorno per lei. In casa della mamma non c'erano i [...]
[...] continuava a distruggere, irritata di vederselo là, inchiodato alla finestra, con le braccia imbracciate, assistere al disastro come al disastro di [...]
[...] , le iniezioni mal riuscite di Edoardo le avevano infuso qualche cosa. Non sapeva più dare la mano come una volta alla prima stracciona che gliela [...]
[...] fino alla sommità del seno, affascinava. Dal suo ritorno c'erano degli scicconi che comperavano essi stessi il sedano e il lattughino rosso e sottile [...]
[...] andava alla mattina in calesse col Giovannino in cravatta bianca a fianco, discendeva stringendo la mano alla tosa e dando il buongiorno a Marianna [...]
[...] . Era un chiosco di mogano rossiccio con una fronte di vetrate lungo il porticato a colonne di bronzo istoriate, dinanzi alla quale correvano [...]
[...] gradini degli altari, ma credeva alla necessità religiosa. Il popolo doveva essere terrorizzato dai castighi di una vita oltre tomba se non lo si [...]
[...] servizio fosse lontano dai suoi appartamenti e che lui solo si trovasse nel salottino attiguo alla stanza da letto, dal quale avrebbe potuto [...]
[...] anch'essa alla vostra perdita. Accettate? La contessa accettava tutto. Un martirio che durò tre anni. La contessa incominciò la vita di reclusa [...]
[...] scioglieva, lasciando alla società il compito dei bastardi, anzichè il matrimonio che costringeva il marito a sentirsi chiamare padre dei figli [...]
[...] ordinazioni, gli prendeva la voglia di mettergli la mano alla gola e adagiarla sul cumolo dei legumi per bere le ebbrezze della sua bocca. In calesse [...]
[...] provava dei veri rapimenti con la coscia che si scaldava alla coscia di lei e con la faccia ventata dalla rapidità del cavallo. — Mi vuoi bene? le [...]
[...] una risposta che gli era andata alla nuca come una versatura di piacere ardente. In quel momento avrebbe voluto ribaltare e perire con lei sotto [...]
[...] Worth, il sarto dell'ex imperatrice dei francesi. Lo stellone di brillanti appeso alla striscia solferino del collo reale diffondeva una [...]
[...] schiacciato alla radice, coi buchi larghi delle nari volti in su come due cavità minacciose. Lara era un nobile animale di razza inglese, arrivata terza [...]
[...] pelo di giungere primo, alla corsa inaugurale. Lo squillo di mettersi in fila era stato dato. Lionello, col fantino in costume giallo e babbucce [...]
[...] cinerognolo, sotto il parasole rosso di una signorina tutta scicche che si tirava su, flemmaticamente, il guanto alla moschettiera giù a calza sul [...]
[...] polso. Con la emozione alla gola si sentì il bisogno di precipitarsi su loro con gli schiaffi roventi per la faccia sguaiata di tutti e due. Credeva [...]
[...] precipizio, e di sopra alla ressa sbucava, di tanto in tanto, la figura di qualche persona che aveva piantata la sua scranna nel fitto della gente. Nel [...]
[...] alla coda tutti gli altri. Dappertutto si tirò il fiato. Brava! brava Lara! Emma, con le sue lotte contro le ombre, s'impennava con dei gridi di [...]
[...] cavalla capricciosa e rimaneva indietro qualche volta mezzo giro che poi riguadagnava colla velocità della cavalla che si sente il fuoco alla [...]
[...] , saltando una barriera dopo l'altra, passando per la folla lungo lo steccato come una maledizione nazionale. Essa giunse alla sbarra della vittoria [...]
[...] materassaio ambulante, senza dolersi di avere voltato il dorso alla bottega che lo aveva ridotto un cencio a diciotto anni per quattro lire la settimana [...]
[...] porta il suo nome di buon materassaio onesto. Perchè Giuliano faceva il lavoro con coscienza, senza guardare in faccia alla ricca o alla povera [...]
[...] , un bambolone a tredici anni e mezzo grosso come una donna, era la sola che portava a casa due lire la settimana, guadagnate come piccinina alla [...]
[...] macchina, senza che la lavoratrice se ne fosse accorta. E ne rideva come di un trionfo. Alla mattina con le altre piccinine preparava la scuola per [...]
[...] l'aveva veduta venir su un pezzo di ragazzotta che fioriva per la strada e tutto il Cortilone aveva assistito alla sua sfioritura lenta, di anno in [...]
[...] la ravvolgeva tutta come in un mantello, quando non era legata col nastro dalla nuca alla punta. La guardava e si diceva che non l'avrebbe [...]
[...] domeniche e nelle giornatacce, Giuliano si dimenticava sulla seggiola vicino alla finestra o al focolare, a leggere il libro che gli avevano prestato o [...]
[...] aveva uncinato e obbligato, a poco a poco, a partecipare alla storia che gli si svolgeva sotto gli occhi come spettatore. Certi personaggi, che [...]
[...] della sua stanza affumicata, sulla seggiola di lisca, affondato nei drammi che lo scaldavano dai piedi alla nuca e gli lasciavano nella testa [...]
[...] biasimare nè quelle che prendevano, nè quelli che lasciavano. Il suo compito era più semplice. Lui non diceva che quattro parole alla buona, tra amici [...]
[...] voleva fratellanza, ci voleva. Con la fratellanza, i lavoratori si raccoglievano intorno alla loro bandiera e diventavano una forza. Le donne nelle [...]
[...] fabbriche di zolfanelli sono sbandate, alla mercè del salario della fame e del fosforo che le istremenzisce, che sguernisce loro le gengive a [...]
[...] , non sapeva lasciar passare una giornata senza fare una scappata di sopra con un po' di frutta e un po' di baci. Se le premeva al seno e alla bocca [...]
[...] deferenza e aggiungeva, qualche volta, il sorriso della cortesia. Ma non prendeva parte alla loro conversazione che con qualche parola che gettava, tra i [...]
[...] le castagne arrosto, gli veniva voglia di prenderla per un braccio e metterla alla porta. Non era in casa sua che si mangiava il frutto della [...]
[...] mezzo per sostituire l'amorazzo alla passione vera e per soffocare il grido materno stato rispettato perfino dalle belve. Poi si riammansava e [...]
[...] il marito. Giuliano e Annunciata erano faccia a faccia e le ragazze occupavano il resto del tavolo, lasciando alla mamma il posto vicino al fuoco [...]
[...] per essere più alla mano con la pentola, nella quale bolliva la minestra, e con la stoviglia dove coceva, adagio adagio, un pezzo di stufato [...]
[...] alla lombarda, stato preparato da Giuliano. Egli aveva una vera passione per lo stufato, specialmente se vi aveva messo il suo zampino. Egli diceva [...]
[...] chiovi di garofano, del sale, della noce moscata, dell'aglio pesto e del prezzemolo trito. E prima di uscire aveva raccomandato alla mamma di [...]
[...] di straccio. La carne rinforza, il riso indebolisce. Lui non era bevitore, perchè un bicchiere di vino gli andava subito alla testa. Ma gli [...]
[...] alla fatica, con le braccia nell'acqua tutto il giorno e le ginocchia all'umido tutta la settimana. Adesso non lavorava più sola, perchè la [...]
[...] i signori, è infelice perchè non può più mangiare come una volta. Chi è abituato alla vita attiva intristisce nella poltroncina circondata di [...]
[...] perchè le pareva di sentire o di vedere degli spettri che andavano per la stanza o che giocavano con la biancheria appesa alla corda. Se non avesse [...]
[...] c'era la Madonna di Caravaggio che faceva tanti miracoli. Era capitato a lei, che non sapeva cosa fosse la bugia. Alla vigilia di Natale ella [...]
[...] vero come è vero che c'è la Madonna santissima. Era lo spirito del mio angioletto che strepitava in alto per dire addio alla mamma prima di [...]
[...] alla giustizia per farsi punire. — La mia scusa è nei miei anni. Non avevo alcun discernimento tra il bene e il male. Credetelo, Giuliano. Il mondo [...]
[...] madonna. Con una bella veste candida, coi nastri lunghi di seta puntati alla spalla, con dei gigli tra i capelli, con un velo di neve giù lungo per la [...]
[...] sommissione. Aveva tredici anni e accusava la povera donna di vivere alle sue spalle. Le sue tre lire alla settimana che guadagnava nella fabbrica di [...]
[...] tessitura erano quelle che tenevano in piedi la casa, e, senza di lei, sarebbero tutti sulla strada a soffiarsi sulle dita e alla sera, andrebbero [...]
[...] tutti gli anni che non voleva più figli. Si sgravava a mezzanotte, dopo che aveva sgobbato tutto il giorno, e alla mattina, alle sei, era in piedi [...]
[...] piatti alla gente di cucina, la mandò a spasso con le belle maniere, dandole a intendere che era una buona donna, ma che non faceva più per la sua [...]
[...] scalcagnato andava alla sera in piazza Castello a prendere la scopa dello spazzino a ottanta centesimi per notte. La moglie, raccomandata [...]
[...] la madre di tanti figli non sapeva più dove dare la testa. E nei momenti lugubri Agata pensava a una catastrofe che chiamasse gente intorno alla [...]
[...] ? E il senso materno le saliva alla gola e le riempiva gli occhi e la obbligava a tirarseli intorno per dir loro di aver pazienza, che sarebbe andata [...]
[...] a quarant'anni, con una pensione di venticinque lire al mese e dei baffi chiari, che cominciavano a ingrigiare alle punte. Ritornato alla vita [...]
[...] le vesti che le andavano giù a piombo sopra le sottane floscie, e si teneva il busto chiuso fino alla fossetta della gola. Col corpo ben fatto [...]
[...] , faceva dire alla gente che la sua sarta dipingeva. Portava alle dita due anelli semplici, d'oro massiccio, cosparsi alla fronte di brillantucci [...]
[...] che facevano assieme un fuoco luminoso. Alla magistrale aveva imparato a parlare con qualche eleganza e a infarcire il linguaggio di qualche parola [...]
[...] bisogno di spendere un centesimo per la sua persona. Così Silvia metteva alla Cassa di Risparmio tutto ciò che producevano i suoi aghi preziosi, tranne [...]
[...] faccia, pur restando fine come quella di una madonna colorita, aveva perduto della freschezza, e alla mattina era obbligata a strapparsi i capelli [...]
[...] meravigliosa, si trovò in casa sua in poche ore. Alla mattina aveva l'abitudine di bere un grappino con l'erba ruta della bottiglia in casa, e di uscire [...]
[...] fermava alla moltiplica o alla divisione, continuava a vivere dietro la chimera dell'impiego. Gli avevano detto che gli ex ufficiali e sottufficiali [...]
[...] petroliere che davano il fuoco alla più grandiosa capitale del mondo, dovettero far sammichele e portare le loro carabattole nel Cortilone, perchè [...]
[...] col carniere gonfio di carta e cordicella per fare i pacchi della vendita, e seguiva, a piedi, dalla parte opposta alla polvere, il carrettone col [...]
[...] campagna a coltura intensiva, c'erano gli uragani e la siccità che devastavano i campi e indebitavano migliaia di famiglie abituate alla prosperità [...]
[...] alla disperazione. Dopo averli fatti nascere con tante precauzioni, averli veduti ingrossare dalla prima alla seconda e alla terza dormita [...]
[...] girovago andava alla malora. Era una verità così lampante che non ammetteva discussione. Con una buona vendemmia e un ricolto abbondante lui [...]
[...] scottavano i piedi. Lo salutavano, e scorgeva nel saluto la gioia di vederlo avviato alla casa dei pitocchi. Andava a quintinare per farsi passare [...]
[...] aveva poco da bere. Alla sera, a cena, batteva i pugni sul tavolo e giurava che un giorno o l'altro avrebbe venduto tutto e dato un addio alla [...]
[...] a Milano che a Cremona. Intorno, alla ricerca di un posto, trovava mucchi di disoccupati. Bussava e si sentiva rispondere di non seccare, che [...]
[...] non la si voleva cogli zoccoli, altrove si esigeva che sapesse dare una mano alla stiratrice per passare i ferri sulla biancheria alla buona e per [...]
[...] dare dei punti alla biancheria scucita o che si sfaceva. Marianna, l'ortolana, che si vedeva tutte le mattine questa povera donna dinanzi come un [...]
[...] stiracchiata fino alla punta del naso, un'ingrossatura dei pomelli crepati e escoriati e una moltitudine di pieghettine alle estremità della bocca [...]
[...] voglia di sopravvivergli. E così piangeva perdutamente, soffocando il dolore nel fazzoletto che si teneva alla bocca. Don Paolo, grassotto, con un [...]
[...] occuparsi d'altre questioni politiche. Per lui il mondo non aveva più bisogno che di tenere da conto l'anima. D'indole buona, voleva bene alla sua [...]
[...] alla locandiera Peppina, ch'era andata all'altro mondo senza dire addio al marito in galera, a confessare Alessandrino, che stava male e che il [...]
[...] misericordia di te l'onnipotente Iddio, ti perdoni i tuoi peccati e ti guidi alla vita eterna. Con la autorità di Cristo ti assolvo dai tuoi peccati [...]
[...] che portavano i segni della brutalità del marito. Genuflesse, brontolavano le orazioni con le mani alla faccia chinata verso il suolo. — Pace [...]
[...] trangugiare il Signore, senza farlo toccare i denti. L'ostia, che si era appiccicata alla lingua, si sciolse in una poltiglia bianchiccia e a poco a poco [...]
[...] . — Va, dopo avere sparse le lagrime nella notte cupa e tenebrosa, va alla sommità del monte, ov'è luce, calore, giocondità; ove Iddio stesso è la [...]
[...] , col naso orribilmente schiacciato alla radice, con le mascelle voluminose e le labbra turgide e scarlatte faceva scappare le donne dal ventre grosso [...]
[...] . Chiunque poteva darle un pizzicotto o palpeggiarla dove voleva. Alla sera, col boccone in bocca della cena, andava sul bastione a giocare coi [...]
[...] impadronirsene non appena gli sarebbe venuta alla portata delle mani. Poi se la vedeva ripassare ancora imbrattata degli altri come una superbiona che gli [...]
[...] avrebbe sputato in viso alla prima parola. Con la faccia terrea e le mani agitate la vedeva andar via vestita alla diavola, con delle vesti svanite [...]
[...] semplice chiave. La menava alla cieca, senza badare se sdocchiava o se la sprofondava nella testa o se smascellava qualcuno. Rimasto solo, con la gente [...]
[...] rompere i litri, passando dappertutto con la bava alla bocca e con gli occhi stralunati e iniettati di sangue, come una bufera che lascia dietro di [...]
[...] . Vittoria era sul bastione, in mezzo a una frotta di giovani operai che passavano dalla luce nelle ombre del fogliame degli alberi, che la cingevano alla [...]
[...] alzò come una smemorata, col corpo indolenzito dalle strette del gobbo, che le si era attorcigliato alla vita come un serpente. Il malefiziato in [...]
[...] bere un grappino, lasciando la ragazza sul marciapiede come una sbalordita che non aveva più volontà propria. Alla porta si separarono. — A domani [...]
[...] imperativi. Non rideva più con alcuno, non guardava più in faccia ai giovinastri che conosceva e filava diritto per paura di sentirsi alla gola le [...]
[...] a rispondere che non aveva scarpe e che la settimana doveva darla alla mamma perchè l'aveva mantenuta. Il vicinato, vedendoli passare, faceva [...]
[...] il latte. Il secondo fu una bimba vispa, con degli occhi fulvi come i capelli, con un nasino che si slargava alla base, e delle guance che in certe [...]
[...] come lui, rompeva le scodelle e buttava il coltello e la forchetta in faccia alla madre, se lo seccava. Antonietta teneva più della madre. Con una [...]
[...] del gatto. Non calzarteli che alla festa, se vuoi che ti durino. Perchè la mamma non può comperartene un paio tutte le settimane. Fatti passare [...]
[...] questa sottana di madapolam come la mia. Aspetta che te l'allaccio senza farti il gruppo grosso che fa male alla schiena. C'è ancora un po' di [...]
[...] che ti punti la gala alla spalla. Mi piace che tu sia una delle più scicche cresimande. Non voglio che si dica che io sono una spilorciona. I [...]
[...] alla gente in quello stato di fare una famiglia! Che ne dite? Avete altro che ragione, Enrichetta mia. È gente che va ritirata. Sono ammalati che [...]
[...] . Quando la vedo mi metto una mano alla bocca come se avessi paura che mi andassero in gola i noduletti. Il gobbetto mi fa venir freddo. È testardo [...]
[...] , disgraziata, avete dei figli e coi figli non si può andare in mezzo alla strada. Lasciate fare, gliene parlerò oggi. Non occorre che mi [...]
[...] peccato. Ecco delle ragazze che s'avviano alla cresima. Vedi quella là che è già grande come una donna. È ora di maritarla e va a cresima. Dovevano [...]
[...] l'arca di san Gervaso e Protaso. Fa una riverenza alla colonna in cima alla quale è il serpente. Non lo vedi? Dall'altra parte del pulpito, là in [...]
[...] lontano i malanni. Riverisco, signora Pastini. Tanti saluti alla sorella che non vedo da un pezzo. Le saluterò Giorgio, va bene, grazie. Passa il tuo [...]
[...] male, non ti pare? Prendi. Non volevo dartelo che a casa. Mettilo in saccoccia e dallo alla mamma. È un portamonete coi denari per comperarti un altro [...]
[...] dentini alle ragazze. Vi metta una manata di cioccolatini. Sì, un po' anche di quelli lì, con le amandorle. Non ti piacciono? Le darai alla sorella [...]
[...] le mani nei capelli. Me ne dispiace, ecco tutto. Dà un bacio alla mia cresimata. Ti piace? Ha sui capelli una delle camelie che mi hai mandato. Come [...]
[...] le mani e dicendo alla mamma di dargli la giacca, che voleva scendere a scaldarsi lo stomaco con un bicchierino d'erba ruta. Il vecchio tintore [...]
[...] blu, con dei ricami ai lati della bottoniera del seno e, sulle maniche, del pizzo lungo e incannettato alla Maria Stuarda. Le mani grassottelle [...]
[...] risvolti di lontra alle maniche. Il suo cappello alla Rembrandt, circondato da una superba piuma di struzzo, le buttava sulla faccia una fierezza [...]
[...] dì delle feste. Addio, se passate di là vi offrirò il rum del Gianmaria, che è buonissimo. Eccomi, seccate! Una volta, alla festa, ci si lasciava [...]
[...] alla prossima volta. Il prezzemolo poi non lo faccio mai pagare alle mie avventore. Martino, con la gola della camicia a punte inamidate, col [...]
[...] che bisognava mangiare per stare in piedi, avrebbe strappato giù i piattelli più di una volta e dato un chiodo alla bottega. Il chiavaiuolo lo [...]
[...] la faccia pulita in domenica, non andava mica a trovare il parrucchiere in giovedì. — Alla vostra salute. — Tanti augurii. — Buone feste [...]
[...] di partire — un bacio ti voglio dare — un bacio alla mamma — due al papà — e cento alla Morettina — di baci ne voglio fare. Nel mezzo erano i [...]
[...] e se ne andavano, c'erano quelli pieni fino alla fossetta della gola, che si tenevano ritti con la mano al rialzo lastricato di zinco, sul quale [...]
[...] loro uomini del rum caldo o dell'acqua di capiler bollente. Giovanni era già disfatto. La zoccolata che la figlia gli aveva menato alla testa non lo [...]
[...] che io proteggo l'ubbriachezza. E, uscito dal banco, lo prendeva per il collo del palto peloso e a urti lo metteva alla porta, tra la gente che [...]
[...] cronico. Beveva allora, beveva adesso e beverà fino alla morte. Lorenzo, ordinando i suoi quattro bicchierini, perchè accettava e restituiva [...]
[...] codini lucidi sulle orecchie e poi giravano le parti lunghe alla sommità della nuca come un'alzata di capelli. La Teresa, che aveva ancora della [...]
[...] senza distrigarli. Andava alla pompa e se li faceva slegare dall'acqua. — No, non mettermi dell'olio di ricino. Mi nausea l'olio sui capelli. Le [...]
[...] mani in saccoccia, col sigaro nell'angolo della bocca, sfogliato e salivato fino alla punta, fermandosi come per prendere l'equilibrio, riprendendo [...]
[...] ringhiera, discese le scale a balzelloni, saltò in mezzo alla mischia femminile voltando su le maniche e sfidando le vigliaccone a fare altrettanto. Cento [...]
[...] la Teresa con una mano ai capelli e menandole con l'altra un pugno enorme alla tempia sinistra da lasciarla per un secondo intontita. Gli [...]
[...] smettesse di tentare alla cieca di agguantare la rivale per il collo. Martino, Luraschi, Paolino e Lorenzo, che si trovavano pigiati nella folla, si [...]
[...] lezione alla Pina che prendeva sempre le parti del marito anche quando il suo uomo aveva torto marcio. Pochi minuti dopo, il Cortilone aveva [...]
[...] . — Alla Pina, prima! E la si offriva alla Pina, la quale si era riavuta e aveva stretta la mano all'avversaria. Perchè anch'essa, una volta che [...]
[...] sui cavalletti. Nel Casone passava per un avarone che aveva il morto in fondo alla calza nascosta nel pagliericcio, per lasciarsi credere un [...]
[...] , qualche volta, di una fetta di panettone. Ma quest'anno la locanda aveva cambiato padrona e lui pencolava se doveva consumarlo addossato alla [...]
[...] incorreggibile, alla Carolina e alla Ginevra, le camiciaie del 97, del piano superiore, blocco A, le quali ammiravano la giacca verdone che le [...]
[...] dei nostri vecchi. Sì, è vero, il cappello di felpa rossa, con la callotta alta e le tese larghe, si adattava alla sua fisonomia pienotta. Gli aveva [...]
[...] della ringhiera, ove abitava la 49. Anche Ginevra aveva sul gozzo una mantellina nocciuola chiara, alla bersagliera, che vedeva da un pezzo in [...]
[...] una vetrina del Bocconi e che alla vigilia non aveva fatto tempo a comperare perchè i padroni l'avevano tenuta alla macchina fino a ora tarda per [...]
[...] collo alto e floscio che pareva brinato fin sul largo delle spalle, sotto un cappello di feltro bigio alla pastorella, con la tesa davanti [...]
[...] . Le incresceva di aver preso il manicotto, perchè il sole scottava, e dicendolo si tirava giù il guanto alla moschettiera dalla mano grassottella e [...]
[...] Cortilone. Non era possibile altrimenti con la vita che faceva. Era una vita di godimenti e di piaceri dalla mattina alla sera. Non aveva nulla [...]
[...] . — Mamma? Eccola alla finestra. Vieni? Ti aspetto dabbasso. Mettiti l'ulster che ti sta tanto bene. Mentre aspettavano, passava dalla ringhiera [...]
[...] Annunciata vestita con una semplicità prodigiosa. Indossava una mantellina di bristol bleu finissimo, con collo alla Medici, sotto un cappello alla [...]
[...] Montpensier di felpa bigia, montato di piume castagne che si dividevano alla callotta per discendere coi ciuffi sui margini dell'ala. Il costume [...]
[...] sentiva l'odio andare al cervello tutte le volte che la vedeva. Le bruciava ancora lo schiaffo che le aveva dato un pomeriggio, in faccia alla [...]
[...] e agli augurii delle donne alla finestra. — Buone feste, signora Annunciata! — Buone feste! Adalgisa subiva la tortura degli aghi che la [...]
[...] spingevano a correrle con le mani alla gola e farle pagare, con la strangolatura, l'insulto di averla battuta in mezzo a tutti. Era il sedimento della [...]
[...] puzzolento e poi le mettono alla porta per il porcaio cittadino! E sputava dallo schifo su queste ragazze che si svergognavano nel letto dei maturi [...]
[...] materia purulenta dalla vita intima dei Casoni! Annibale, maggiore di qualche anno, che lavorava con lui alla stessa sartoria, godeva mezzo mondo a [...]
[...] era discesa sul gradino delle ruffiane consapevoli, delle madri ruffiane che sapevano mangiare alla tavola dell'amante della figlia senza [...]
[...] che non potevano recarsi o mandare alla bottega. Lo avevano veduto crescere, ammogliarsi, diventare padre, ingrigiare e ascendere gradatamente [...]
[...] in margine alla sua. Se il capo di casa rimaneva sul lastrico o vittima di qualche accidente, Taschini continuava a registrare sul libretto [...]
[...] poveraglia che pullulava alla superficie di più di un miglio quadrato. Non era cartografo, ma col suo lapis sapeva benissimo topografare la sua area di [...]
[...] finito di tribolare. Coi libretti del suo casellario alla mano, egli sapeva rifare l'esistenza di una famiglia o di un gruppo di famiglie o di [...]
[...] , in poche parole, gli sapeva distendere la condizione dell'ammalato sociale, dicendogli se era adatto o inadatto alla vita, se aveva l'osso nella [...]
[...] avuto una occupazione fissa, che non sapevano alzarsi alla campana di un orario, o attendere a un lavoro costante, e che erano assolutamente [...]
[...] andava lasciando qualche cosa di suo sul tavolo. Lo credeva un obbligo sacrosanto quello di dare una mano alla gente che coi loro centesimi erano [...]
[...] narrazioni e per convincersi una volta di più che Taschini era un sant'uomo anche quando si sapeva che non sentiva che la messa alla cacciatora [...]
[...] sapere che c'era qualche donna che pativa la fame. Così il fornaio lo dava specialmente alla sgraziata che comperava mezza libbra di pane in un [...]
[...] , fino alle tre pomeridiane, quando dava il chiodo alla bottega, aveva diritto di mettere il padellotto nel suo forno. A un'ora si poteva dire che [...]
[...] . Mezz'ora dopo non c'era più un'anima. La gente era tutta in casa, seduta alla mensa affollata di piatti, di pomi, di dolci e di panettone, di [...]
[...] pianterreno vicino alla bottega, usciva con la bottiglia in una mano e il bicchiere nell'altra a dare della voce a Martino che gli stava sulla [...]
[...] si aveva bisogno senza mai domandare alla moglie come spendeva i denari. Due figli andavano a scuola dalle Orsoline e la maggiore guadagnava già [...]
[...] una e cinquanta alla scuola della grande sartoria Challion, di piazza S. Carlo, la quale serviva la regina. Di temperamento chiassoso, dava spesso [...]
[...] oltre il bilione. Il modo di lavorare della Lega, la quale aveva chiuso l'elenco dei membri alla cifra tonda di duecento, senza lasciarsi [...]
[...] quello che poteva valere nuova alla bottega. A asta finita, metà della roba è già venduta e metà viene mandata ai magazzini di deposito lungo la [...]
[...] circonvallazione di porta Tenaglia. I leghisti, i quali sono tutti, su per giù, rigattieri e usurai, si avviano, alla spicciolata, al Monte Tabor, dove [...]
[...] commedia e impediva alla gente di comperare e riscattare la roba a prezzi onesti. Era della camorra bella e buona a danno della povera gente. Una donna [...]
[...] si sarebbe veduta la Lega contendere alla gente le necessità della vita. — Bevete e parliamo d'altro, oggi che è Natale. Alla vostra salute! E [...]
[...] voi, Luraschi, prendete il bicchiere. Alla vostra! È inutile parlarne. Voi, che se uscite dal Cortilone è per attraversare la strada e andare dal [...]
[...] parliamo d'altro, perchè io non voglio stufarvi. Bevete, alla vostra salute. Dove è Clerici? Angeluccia, dagli un bicchiere di vino. Vieni qua [...]
[...] più salario ai padroni. Sciocchi! Non sarete voi che cambierete il mondo. Il mondo è sempre andato così e così ha sempre da andare. Beviamo! Alla [...]
[...] buono di fare quello che faceva il tuo capitano? No? Alla buon'ora! Così non sapresti fare il ricco. Voialtri, con cento mila lire, prendereste [...]
[...] naso. Era sparuto, spettinato, con dei peli bionditi che gli andavano su fino alla ingrossatura degli zigomi, e delle mani dalla pelle crepata con [...]
[...] Alessandria durante la sua ultima condanna. Un cappello a cencio, disorlato e spaccato alla punta in modo che gli lasciava sbucare i capelli castagni, una [...]
[...] schiantati al sedere e delle scarpe di corame duro con due filate di bullette alla suola e coi tacchi ferrati come la zampa del cavallo. Con delle [...]
[...] vecchia. Finita questa operazione in minor tempo di quello che abbia impiegato a raccontarla, passai coll'orecchio alla toppa della stanza della [...]
[...] respirazione greve come prima. Adagio, adagio, con la morbidezza delle zampe del micio, ritornai alla finestra, misi fuori, con precauzione, la testa, mi [...]
[...] la lanternuccia chiusa per impedire che i raggi proiettassero sulla scala, chiusi l'entrata con la cura con cui l'avevo aperta e alla loro testa [...]
[...] panciotto e, dopo avere dato un'occhiata alla cassa, si mise senza indugio a trapanarla. Intanto che il trapano lavorava, un altro gli stava sopra [...]
[...] udivano dei tonfi e dei movimenti di ferri che mi facevano correre il gelo alla testa. Al momento in cui erano riusciti a cacciare la mano nel [...]
[...] si sarebbe dato alla fuga. Io rimasi al mio posto senza interrompere il lavoro dei miei compagni. Attesi la servente senza paura. Lasciai che [...]
[...] finire. Le fui sopra con la mano alla bocca e con il coltello aperto negli occhi che le ingiungeva di tacere. Con le mani giunte promise di non [...]
[...] alla testa delle squadre, nessuno degli associati avrebbe dovuto conoscerlo personalmente o sapere il suo nome. Con le conoscenze personali delle [...]
[...] popolazione, mette sottosopra gli agenti di pubblica sicurezza e qualche volta, per la fretta e la furia, lascia tracce che conducono alla scoperta degli [...]
[...] sorveglianza non lo lasciava andare in mezzo alla folla, gli proibiva di portare il bastone, di rincasare dopo il tramonto del sole, di uscire prima [...]
[...] esperienza che non si facevano complimenti. Se voleva farsi arrestare, poteva andare difilato alla questura che non era che a pochi passi. Giurava con [...]
[...] nebbione, con la fronte irrorata di sudore, cercava di farsi largo passando da una foscaggine all'altra per imboccare la via alla scala e torcere [...]
[...] scappellottava l'uno contro l'altro, dando il resto alla madre che faceva di tutto per proteggere le sue viscere. Alla sera, con la gola rasa di liquori e [...]
[...] una martire votata alla morte. Si lasciava piantare le ditate assassine nei fianchi, affondare il pugno nelle mammelle, sbattere i denti in bocca [...]
[...] schiena, raccomandava alla donna di non darsi del male, che c'era lui a difenderla se mai ci fosse stato qualche mascalzone che avesse osato [...]
[...] furore di Vittoria, alla presenza del Luzzera e col fanciullo tra le braccia, si addolciva con una profusione di lacrime e di singhiozzi che laceravano [...]
[...] con trasporto, ninnandolo sulle braccia come una balia. Tutto era finito. Luzzera stava per svoltare l'uscio facendo gli occhietti alla donna come [...]
[...] per dirgli: chiamatemi se ricomincia la storia delle mani, quando Cristaboni, con un salto da tigre appiattata, gli si gettò alla schiena [...]
[...] sotto l'acquazzone come per piegare la voce alla mollezza della loro canzone. La gh'a i capelli color del vin bianco Pettinati all'onda del mar [...]
[...] anni, alla Luigia, nelle belle giornate in cui si puntavano la sottana sull'osso sacro e lasciavano vedere le gambe fino al ginocchio senza paura di [...]
[...] scoperta fino alla fossetta e la pelle della faccia che tirava al rame. Pareva una selvaggia cresciuta in mezzo alle folate di vento. La terza [...]
[...] spalancava come un abisso illuminato all'orlo dal candore dei denti. Si facevano notare per gli anelloni d'oro nelle orecchie, i capelli pettinati alla [...]
[...] aggiungeva energia alla loro carnagione cotta dal sole. L'affezione dell'una per l'altra e l'intimità di tutte erano inconcepibili per coloro che [...]
[...] lasciar credere che la loro primavera fosse tramontata. Continuavano a bere alla tazza del vinaio e dell'amore con la stessa voluttà degli anni [...]
[...] lavoro alla gola. Divenuta sciaticosa, erano loro che tiravano innanzi il carro e che le tenevano assieme le clienti per pura amicizia. Non erano [...]
[...] credere che ci potesse essere un uomo alla porta dell'ospedale con il suo cuore di piombo. Lui era grasso e faceva bene a ridere della povera gente [...]
[...] ferri. Alla sua povera Teresa, che forse era morta, avevano asportata una mammella intiera perchè faceva un po' di materia. Un tempo era un male [...]
[...] materia aveva semplicemente cambiato di posto. Bisognava essere stupidi per non capire che i poveri servivano di studio alla cura dei ricchi. Si [...]
[...] si era andata indebolendo e i suoi occhi erano diventati due fontanelle che piangevano dalla mattina alla sera. Gigia sentiva e approvava. Aveva [...]
[...] dei dolori sottili che le andavano su fino alla radice dei capelli. Un dente nella tenaglia di un frate la faceva sudare come in un bagno turco [...]
[...] condotto non aveva dato importanza alla ferita e credeva di averla tappata con un po' di cerotto. Ma la ferita era di quelle che si coprono con sotto [...]
[...] di andare all'ospedale. Se non faceva la giornata nessuno gliela pagava. — Buon giorno! Salutava le ragazze guardando l'arologio attaccato alla [...]
[...] nei secchioni dalla mattina alla sera e le ginocchia sempre nel bagnato, non era possibile star sani neanche con una salute di ferro. Lui [...]
[...] piedi negli zoccoloni alti fino alla caviglia, col fondo del piede grosso, e si coprivano dal petto alle estremità delle gambe con un grembialone di [...]
[...] lo sparato candido della loro camicia a pieghettine, stirato a forza di braccia, non lasciava dubbio ch'essi appartevano alla grande famiglia che [...]
[...] mortuaria. I due infermieri, alla base dello scalone a sinistra, chiacchieravano tra loro, lasciavano passare senza seccarsi. Avrebbero avuto un bel [...]
[...] da fare se avessero dovuto occuparsi di tutti gli individui alla ricerca degli ammalati. C'erano dei balordi che non sapevano nè dove andavano [...]
[...] delle gerlate di pane giallo. C'era una contadina che non voleva persuadersi di lasciare alla porta una mezza dozzina di pomi di terra cotti nella [...]
[...] cenere. Un povero uomo sosteneva che nessuno gli poteva proibire di portare un po' di vino alla sua regiora bisognosa di ristorarsi lo stomaco. E [...]
[...] , Carolina e Gigia, tagliavano i panni alle donne votate al Signore e alla Madonna che avevano il fegato sano di impedire ai parenti di fare quello [...]
[...] faceva impallidire e venire il mal di capo a più di una visitatrice. Carolina tossicchiava e col fazzoletto bianco alla bocca domandava scusa [...]
[...] per le sopracciglia nerissime elevate a virgola sulla fronte. Marianna aggiungeva che tirava più all'uomo che alla donna. I suoi occhi gatteschi e [...]
[...] affilato dalla malattia, con gli occhi lucenti nelle occhiaie sgualcite e coi due solchi che le andavano dalla radice del naso alla estremità delle [...]
[...] , aveva deposto il cartoccio nel cassetto del tavolino da notte, e era rimasto alla sponda in un atteggiamento di persona addolorata. Luigia girava [...]
[...] della sua morte. Era stravolta, emaciata, piena di rughe grosse sulla fronte, con due linee scendenti dalla borsetta degli occhi alla bocca che la [...]
[...] scotimenti che avevano fatto accorrere l'inserviente di servizio e dato da pensare alla superiora venuta con la bottiglia del marsala. Il marsala poteva [...]
[...] . All'ospedale non si tirano le tendine che per sottrarre alla vista della gente o delle ammalate la defunta. La 35 era tra la vita e la morte fino da ieri [...]
[...] sera. Le avevano operato una scirro alla mammella destra alle nove di giovedì mattina. E dalli con le operazioni! esclamò Carolina. Se non si [...]
[...] incominciano a star meglio, e altre operate prendono il loro posto di gridare e dar fuori come matte. Alla vista di stamane i medici si erano [...]
[...] faccia andava in giro come un ghiottone di donne, incitato da una vaga idea erotica che lo spingeva di letto in letto alla ricerca delle malatine [...]
[...] pericolo, gli diceva che poteva dare alla numero tale la seconda, col quarto di pollo e col bicchiere di vino, o due uova al latte, o due fette di [...]
[...] ai malati di mangiar bene che nelle ultime ore della vita. Per le donne destinate alla operazione suor Cecilia aveva una cura speciale. Le purgava [...]
[...] il giorno prima con un drastico che faceva loro buttar fuori tutto, le teneva d'occhio perchè nessuno desse loro qualcosa da mangiare e alla [...]
[...] l'infermiera, che mutava loro la camicia, con delle parole che non davano punto importanza alla operazione che stavano per subire. — Da che sono in questo [...]
[...] . Poi si rivolgeva alla folla che la circondava, togliendo i cartocci dal cassetto e mettendoseli nel grembiale di merinos nero. — Vedi? I tuoi [...]
[...] , nel crocchio delle amiche, con le spalle voltate alla ammalata che pareva imbecillita. Aveva qualcosa nel gozzo che la obbligava a sfogarsi. La [...]
[...] vendicata facendo dare lo sfratto alla madre. Brutta carogna! Le potevano barattare il nome se non si fosse presa una rivincita come si doveva [...]
[...] segno delle cinque dita sulla faccia della villana. Marianna non aveva bisogno del posto d'ortolana addosso alla muraglia del Cortilone, perchè [...]
[...] fianco, dicendole di essere buona che avrebbe pensato lui alla mamma. Aveva impegnata la sua parola d'onore e la ripeteva in faccia a tutti [...]
[...] . L'altro giorno le era venuto voglia di dirne quattro a quella smortona di sua madre che fa la madonna e parla come una devota alla Maria [...]
[...] quel suo Zaccaria che se n'era andato senza neanche dir loro addio? E l'una dopo l'altra, con Bentoni alla testa, si avviavano insieme alla [...]
[...] neanche a fare quattro passi. Era lì nella stessa casa, ma nessuno sapeva dove andava quando usciva alla sera. Andava a donne? Era voce comune che [...]
[...] grosso quattro dita. Il pittore del numero 30, al terzo piano del blocco C, era stato spinto alla morte dal Fioravanti che lo tormentava quando il [...]
[...] braccio alla morte di Pasquale e trascinata al portone come una cosa malsana che aveva iniziata la decadenza della morale del Casone. Prima di [...]
[...] il suo tempo a insegnare l'elevatezza dei costumi e la gratitudine alla feccia umana. Volgendo il passo verso la parte più rumorosa del cortilone [...]
[...] voluto far capire a Fioravanti che la sua voce, che usciva malamente da un naso ingorgato alla radice, lo infastidiva. Tra loro non c'era mai stata [...]
[...] mondo. L'affitto bisogna pagarlo, è più che giusto. Ma ci sono casi in cui è inutile ricordare la legge. Si è alla presenza di persone naufragate [...]
[...] sua vita s'era fatta febbrile in una ordinata distribuzione delle ore di lavoro. Alla mattina si alzava alle quattro con la mamma che gli preparava [...]
[...] il caffè prima di andare in Verziere, discendeva col sapone e coll'asciugatoio alla pompa, si lavava e si rinfrescava fino al busto con l'acqua a [...]
[...] , gli rendeva facili le cose più difficili, senza mai fargli perdere l'amore per la popolazione alla quale apparteneva. Lo chiamava il Michele [...]
[...] mano, per andare alla conoscenza dei vocaboli che gli occorrevano per capire ciò che leggeva, non era il migliore. Il suo sistema era troppo lungo [...]
[...] , affaticava più del bisogno, ingarbugliava una cosa con l'altra, riduceva alla confusione e sconfortava a ogni minuto che si incespicava nelle [...]
[...] parole che parevano opache. Era necessario essere più modesti, più metodici, più rigorosi. Coloro che si davano alla pazza gioia di volere abbracciare [...]
[...] tutto lo scibile umano in una volta, arrivavano alla fine del loro viaggio con un grande disordine nella testa e senza la voglia di ricominciare [...]
[...] da capo. Paragonava la lingua a una immensa mole alla quale ciascuna generazione aveva portato il suo materiale. Non si poteva mettere in piedi [...]
[...] il vecchiume inservibile, se vuoi lasciare un po' di posto alla lingua nuova, alla lingua del tuo tempo, alla lingua sublime che produce la gente [...]
[...] ? Deduci, deduci e vedrai che in 365 giorni, imparando 60 parole ogni 24 ore, sarai alla fine del tuo dizionario elefantesco e avrai aggiunto al tuo [...]
[...] fitto delle tenebre cerebrali si scioglieva come un razzo che gli squarciava il buio e gli faceva vedere la linea retta che doveva condurlo alla [...]
[...] emancipazione. Vedeva l'orizzonte del suo avvenire più largo, più promettente, più sicuro. E tutte le volte che gli ritornavano alla mente le frasi [...]
[...] introdurranno nella fraseologia, preparandoti così alla stilistica senza accorgertene. Leggendoli, imparerai a distinguere le finezze del senso tra [...]
[...] della lingua. Correva perchè era in ritardo. Egli aveva promesso alla signora Annunciata Introzzi di trovarsi nella corte della sua palazzina in [...]
[...] una palticina insipida. E alla mattina si usciva dal letto prostrati, affranti, snervati dalla tensione notturna. Ma lei non poteva averlo preso in [...]
[...] pensiero che di scambiare quattro chiacchiere alla buona. L'amore entrava di rado nella loro conversazione. E se c'entrava, ne parlavano da estranei [...]
[...] nell'avvenire. Annunciata più che nella previdenza, credeva nella provvidenza. Lasciar andare le cose come venivano, voleva dire abbandonarsi alla [...]
[...] . C'erano famiglie sobrie, che andavano alla fabbrica un giorno dopo l'altro, che mangiavano lungo l'anno pane e minestra e minestra e pane con la [...]
[...] degli individui che sia capace di contribuire alla elevazione del proletariato. Ricordatelo. E ogni giorno Giuliano scaldava il proprio pensiero [...]
[...] fino alla federazione dei mestieri. E la sua anima si sprigionava dal solito ambiente pitocco ed esulava in una specie di terra promessa. Egli [...]
[...] Annunciata. Non permetteva il frizzo. Chi alludeva al passaggio della padrona dal Casone alla Palazzina, arrischiava di essere denunciato. Le sue [...]
[...] orecchie non volevano partecipare alla maldicenza. Coloro che avevano qualcosa da dire potevano andarsene. La porta era libera. Giuliano era [...]
[...] incavatura bianca che gli andava giù fino in fondo alla parete posteriore e coi tiracuori altezzosi accarezzati e mantecati alle fosse temporali. La [...]
[...] grande lastra che li rifletteva tutti e due al naturale, gli disse: — Vada, dunque! Giuliano era troppo occupato per badare alla donna. Ma [...]
[...] alla testa. Se ne vergognava come di un pensiero abbominevole. Il tradimento lo rivoltava. Il matrimonio poteva essere quello che si diceva. Ma [...]
[...] società era il lavoro di tanti secoli. Non la si poteva capovolgere in un giorno. Non si poteva fare che un passo alla volta. Era doloroso, ma [...]
[...] era così. L'importante, per loro, era di comperare tutto a contanti e tutto di prima mano. Il legname alla segheria, le stoffe alla fabbrica, la [...]
[...] . Dio lo abbia in gloria. Era un accidentaccio che avrebbe fatto denari sui pidocchi. Alla servitù misurava i bocconi di pane, figurati poi il [...]
[...] cambiava spesso. Ogni due o tre mesi si vedeva alla sua tavola una faccia nuova. Mi dava carta bianca. Questo è vero. Potevo spendere quello che [...]
[...] puttanaccia a lei, e lei dava del mantenuto a lui, magari alla presenza del servidorame vile. Nelle giornate della furia si buttavano alla testa [...]
[...] legato alla catena, o versacci sordi della iena che inferocisce sulla vittima che divora. Io stavo per entrare, sfondando la porta. Credevo che lo si [...]
[...] ammazzasse. La vecchia mi trattenne dicendomi ch'ella vi era abituata. Da un pezzo i vecchi si eccitano in quel modo. Ritornai alla toppa un po [...]
[...] suo prezzo. Il castello si fermava per delle inezie. O perchè non lo aveva caricato alla stessa ora, o perchè l'aveva deposto sul comò invece di [...]
[...] aveva castigato per il male che aveva fatto alla religione col suo cattivo esempio, non poteva più ascoltare coloro che parlavano dell'Altissimo con [...]
[...] andranno a piedi, perchè così, strada facendo, reciteremo le litanie e prepareremo l'animo alla commozione della grazia. A proposito, Antonio, tu [...]
[...] proprio in fin di vita, puoi dare una mano alla moglie di Vaselloni, la quale può appena stare in piedi. Fatevi coraggio. Silvia, date il [...]
[...] braccio alla Tencia, e magari incamminatevi verso la stazione. Coloro che non hanno le gambe buone dovrebbero andare innanzi, perchè il vapore è una [...]
[...] condurrà alla sepoltura. Ma non morirò; c'è una Madonna più forte di te, sì, sì, accidenti! Un'avemaria per la mia bestemmia. Ave Maria, gratia [...]
[...] troppo. — Ah, se non costasse così tanto! La 52 e la 38, le giuocatrici del lotto, davano in tutta secretezza alla Maddalena il biglietto dei numeri [...]
[...] che non venivano mai, promettendole, all'orecchio, un regalone al sabato della vincita. — Fatelo toccare alla Madonna, Maddalena! La madre di [...]
[...] occorreva che un suo movimento per buttarla alla porta come un mezzo quintale d'immondizia. Non mi piace mettere le mani addosso alle donne, ma non [...]
[...] ragazzotto carico della delinquenza paterna, aveva udito tutto, addossato al pilastro del portone. Livido come la morte, assisteva alla scena e diceva [...]
[...] abituata alla violenza. — Prendete, prendete! questo è per voi! e anche questo! Le pellegrine che avevano ancora della forza si precipitarono sulla [...]
[...] e giù per il suolo, come un calcasassi. Ma Cristaboni diventava pericoloso appunto quando era alla mercè del nemico. Perchè in allora le sue mani [...]
[...] occhi alla superficie. — Vigliacco! urlò Cristaboni. Il vicinato era in piedi e discendeva a frotte coi pugni chiusi, coi bastoni in aria, con le [...]
[...] e dei sottogruppi appeso alla parete di fianco al camino. Aiutato da Filippo Buondelmonti, egli voleva raccogliere i documenti di ciascuna [...]
[...] il marasma senile. Con lui, sul tavolo, si pensava alla vecchiaia condannata dall'indifferenza sociale al supplizio lento della fame. Chi si poteva [...]
[...] ! Ascoltando le grida di coloro che patiscono intorno alla tua abitazione, rimarrai alla carità sociale di Marat, la quale doveva essere fatta sopratutto [...]
[...] altri alla ghigliottina. Alla grande rivoluzione è mancato l'uomo scientifico, è mancato l'uomo di genio, capace di sciogliere la questione [...]
[...] mezzo alla vita, tu sei costretto dall'urgenza dei bisogni a rimandare i tuoi progetti di rivoluzione sociale di giorno in giorno. Tu, teorista [...]
[...] . Se ne fossi colpevole, sentirei il peso del mio dolore tutta la vita. Certo è che i delitti sessuali del Casone sono dovuti all'ambiente. Alla [...]
[...] mancanza dello spazio, alla mancanza dei letti. È orribile che ci sia una società che abbia un codice contro il duro destino degli esseri e non pensi [...]
[...] domanda dodici ore di lavoro al giorno. Lui ci procura i locali, il corame, la pelle, lo spago e tutte le altre cose necessarie alla produzione della [...]
[...] che otto volte, e anche queste volte per ragione di malattia o di disoccupazione della moglie o del marito. Le ragazze vanno alla fabbrica [...]
[...] fatto, mi disse, e non c'è più rimedio. Potrei andare alla questura e farlo arrestare. Ma sono una donna prudente e non amo gli scandali. L'importante [...]
[...] carne al giovedì e alla domenica, bevevano a cena, vestivano decentemente, e chi lavorava portava a casa il settimanale, contentandosi di spendere [...]
[...] radicanaglia senza testa. Con una giornata di quattro lire e la moglie che andava per le case con il pesce fresco due giorni alla settimana, i [...]
[...] l'urto, che, alterandogli il sistema nervoso, lo abbia sottoposto alla legge della stanchezza. Fatto sta che lo stabilimento, dopo tanti anni, è stato [...]
[...] partorienti di Santa Caterina alla ruota, e ne uscì portandosi via il suo fanciullo e allattandoselo essa stessa. Profuse il suo amore ora sull'uno, ora [...]
[...] , divennero i suoi idoli. Lavorava come una bestia da soma per non lasciarli patire. Di notte si vedeva illuminato il suo finestrino e si pensava alla [...]
[...] dodici paia in due notti e a guadagnare cento e otto centesimi in dodici ore consumate al lume della lucerna. Alla mattina preparava tutto per i ragazzi [...]
[...] che ella mandava a scuola, e poi correva alla fabbrica, raccomandando alla vicina di vedere che il suo Attilio e il suo Romeo non mancassero di [...]
[...] Dio, che è in ogni luogo, assiste alla strage dei poveri, che lo adorano in ginocchio, con tanta indifferenza? So la vostra risposta a memoria [...]
[...] l'orgia col demonio, è ritornato alla fede della grazia, alla fede del mistero, alla fede del sovrano del cielo. Ma voi non mi avete mai detto che [...]
[...] per la disinfezione. Non volli, mi opposi. Nel mio pensiero era mia, nel mio pensiero avevo diritto di bloccarle la via che conduceva alla morte [...]
[...] stato detto, è un miracolo di tutti gli anni e te lo racconto. Mia madre era in chiesa e io ero di fuori che davo una occhiata alla struttura del [...]
[...] ombreggiato da quattro filari di maestosi ippocastani, da dove vengono tutti i pellegrini. Vidi due contadini che venivano alla volta della chiesa con una [...]
[...] della nubile, davano alla sua testa un non so che di superbo. Giunta ai gradini del tempio la ragazza incominciò a impuntarsi con delle grida che [...]
[...] donne che seguivano la spiritata si battevano il petto come contrite e preparate alla morte. Qua e là si udivano le litanie con l'ora pro nobis della [...]
[...] massa calcata per il portico come un turbamento collettivo. Alla porta la paesanotta ritentò di sciogliersi dalle mani che la tenevano adimando i [...]
[...] sinistro e con la guancia appoggiata alla mano in alto. Durante i contorcimenti l'uditorio, seduto e in ginocchio al centro della navata longitudinale [...]
[...] , si alzò tumultuosamente, pigiandosi gli uni sugli altri per avvicinarsi alla disgraziata in lotta col demonio. Da tutte le parti l'attenzione era [...]
[...] demente. Fu così fino ai gradini che dividono una navata dall'altra. Discendendo la scala a curva che conduce alla cappella sotto l'altare maggiore [...]
[...] lacci e a buttarsi sulle teste degli uomini che l'avevano ancora per le gambe come una tempesta. Percuoteva e graffiava alla cieca, acciuffando or [...]
[...] mi ha permesso di discendere. Ma ho potuto rimanere alla balaustrata con tanti altri. Ho guardato giù senza saper distinguere dove e che cosa [...]
[...] abbia baciato. So che ha baciato lungamente, affettuosamente, emettendo un sospiro che ha fatto pronunciare alla moltitudine, tra la cappella e la [...]
[...] supposizioni. Perchè nella chiesa di Caravaggio, in un ambiente che predispone alla fede nel miracolo e mette sotto l'impero di una visione che non si [...]
[...] lavorato il cervello di una ragazza probabilmente isterica, probabilmente disposta alla esaltazione. Provati a dire a una di queste idiote: tu sei [...]
[...] ho capito se fossi alla presenza di allucinati o di fanatici o di attori che spingessero l'amore per l'arte senza artificio fino alla demenza [...]
[...] tanti ubbriachi. Mi riproducevano i coscritti che ritornano al paese bevuti col numero di leva nel cappello. Alcuni avevano la giacca appesa alla [...]
[...] con una spinta a girare su sè stesso. La maggioranza delle prime aveva la testa scoperta, con la capigliatura unta di olio pettinata alla [...]
[...] popolazione che non ha ritegni, bisogna invecchiare prima del tempo. Ne convieni? La mia indovina mi guardò negli occhi come per trarre alla [...]
[...] lungo sospiro. — Giovane, riprese la veggente, voi avete sofferto immensamente, ma ora siete alla fine del vostro affanno. Vi toccherà aspettare [...]
[...] sorgente dista una spanna o due dalle vestigia dei piedi della madre di Dio apparsa alla Gioannetta, la quale, come sai, subiva i maltrattamenti [...]
[...] permetta che i deficienti e gli infermi corrano dietro alla chimera del miracolo che li mantiene in una continua convulsione e dà loro una specie [...]
[...] ammetto, non posso ammettere che si spinga la menzogna fino a burlarsi di tutte queste turbe di insensati e di esasperati alla ricerca di una [...]
[...] quella povera gente che vedevo alla Fontana inumidire gli occhi cisposi, tuffare i piedi imbrattati di sudore e di palta, bagnare le piaghe purulente [...]
[...] religiose, circondato dall'evangelio, circondato dai santi, circondato dalle vergini, circondato dagli eserciti che si abbandonano alla devozione, agli [...]
[...] pur lo sono. Perchè qualche volta, non ho vergogna di confessarlo, sono ripreso dalle tanaglie del dubbio e ritrascinato in mezzo alla gazzarra [...]
[...] . Sacramento e le litanie. I devoti entrano in uno stanzone a pianterreno, ove è un banco che va da una parete all'altra, vicino alla parete in [...]
[...] mezzo alla calca trafelati, sudati, stravolti, come persone salvatesi da un tumulto nel quale credettero di lasciare la vita. Nella calca si [...]
[...] ricominciava a sentirsi pigiati, premuti, oppressi fino alla mancanza di respiro, costretti più di una volta a proteggersi lo stomaco con le braccia. I [...]
[...] degli altri. Tratto tratto si udivano scrosci di pianti che traducevano la passione immensa degli afflitti o voci che salivano alla cupola eccelsa e [...]
[...] miracolo alla B. V. per averne pronunciato il nome nel momento del pericolo. Ci sono ruote di carrozze trascinate da cavalli impetuosi che sfiorano il [...]
[...] , là dove basta pronunciare il nome della B. V. per buttar via il cinto e appenderlo alla parete! Là dove si insegna che la medicina e la chirurgia [...]
[...] , diceva che avrebbe regalato alla Madonna una veste di seta azzurra senza badare a spese, se l'avesse guarita. E un'altra donna che le stava [...]
[...] andai anch'io. Anch'io discesi i gradini che conducevano alla gloria del miracolo. E giù dabbasso, nell'oscurità del piccolo sotterraneo, cercai la [...]
[...] parole in latino e far toccare le cose alla statua. Così, dal loro posto, senza muovere i piedi, continuavano il moto del mezzo giro. I pellegrini [...]
[...] ritornare alla mala vita e vi troverete col problema allo stesso punto! Il vizio non esce dalla carne della Messalina. È ereditario, è eterno. Passa [...]
[...] tradimento! — E di chi è la colpa? Tu mi dici d'andarmene, e io non ti obbligherò a chiamare il custode per mettermi alla cancellata. Ma di chi è la colpa [...]
[...] tutta tua fino alla morte. Te ne ricordi, Giorgio? La fatalità ha voluto diversamente. Ho pianto più di una volta su questa nostra sciagura, perchè [...]
[...] l'istinto del marito si rivoltava. — L'adulterio è malsano e ciò che dici è immorale. — Non mi offendo. Ti credevo superiore alla massa degli ammogliati [...]
[...] vizio, purchè il vizio non segga alla mia mensa coniugale. — Sia fatta la tua volontà, Giorgio. Io non domandavo di meglio che il rispetto alla [...]
[...] Giuliano Altieri! 14 marzo 1884. Caro Giuliano, Ho saputo tutto. Voi siete un bravo giovine. Conservatemi l'amicizia e non insegnate alla vostra [...]
[...] consentaneo alla vita moderna. Il mio tipo, come vi ho detto, sarebbe stato quello del Peabody. Con questo non vi lego le mani. Da tempo voi [...]
[...] . Egli verrà a trovarvi per consegnarvi l'atto di procura che vi autorizza a riscuotere alla mia banca tutto ciò che vi occorrerà per la ricostruzione [...]
[...] alla moglie il piccolino e cominciava a capire qualcosa, guardava in giro i compagni: - Ho da chiudere?... E don Baldassarre? - Sst!... Sst [...]
[...] notizia della gran disgrazia, a commentare la repentina partenza del principe: - E poi dicevano che il padrone non voleva bene alla madre [...]
[...] !... Pareva Cristo sceso dalla croce, povero figlio!... Le donne pensavano alla signorina Lucrezia, alla principessa nuora: sapevano nulla, o avevano [...]
[...] crocchio di curiosi radunati dinanzi al portone di servizio, rimasto ancora aperto, guardavano dentro alla corte dove c'era un confuso [...]
[...] : passa da donna Ferdinanda.... Donna Vincenza? Dov'è donna Vincenza?... Prendete lo scialle e andate alla badia.... parlate alla Madre Badessa perchè [...]
[...] prepari la monaca alla notizia.... Un momento! Salite prima dalla principessa che ha da parlarvi.... Salemi?... Giuseppe, ordine di lasciar [...]
[...] ricevevano le commissioni, i servi uscivano, aprendosi la via in mezzo alla folla; passavano con l'aria affrettata di altrettanti aiutanti di campo [...]
[...] Nicola e la monaca di San Placido: quattro; donna Chiara, maritata col marchese di Villardita: e cinque; il cavaliere Ferdinando che sta alla [...]
[...] figlio.... No, è partito da un'ora.» L'ebanista frattanto, in mezzo a un cerchio di gente, attenta come alla storia dei Reali di Francia [...]
[...] frase. Don Mariano tirò un sospiro doloroso e andò a mettersi vicino alla signorina. - Povera Lucrezia! Che disgrazia!... Avete ragione!... Ma fatevi [...]
[...] potuto arrivare a chiuderle gli occhi!... Che dolore, non aver tempo di rivederla!... - Udendo Chiara singhiozzare in seno alla sorella Lucrezia [...]
[...] perfino che la morta era sorella della sua propria madre. Si profferiva alla principessa; le diceva, traendola in disparte: - Hai bisogno di nulla [...]
[...] non li risuscita.... Pensate alla vostra salute, adesso, che è l'importante.... - Coraggio, poveretti!... - confermò la cugina Graziella [...]
[...] vado alla badia.... - Vostra Eccellenza farà un'opera santa.... Anche la Madre Badessa piangeva: «Povera principessa!... Degna serva di Dio!» La [...]
[...] : - Marchese, marchese!... accompagnate vostra moglie.... In mezzo alla confusione, mentre la marchesa andava via col marito, spuntò finalmente don [...]
[...] di piedi, quasi per paura di schiacciar qualcosa, e fermatosi dinanzi alla principessa esclamò, gestendo col braccio: - Immensa iattura [...]
[...] come un trottolone, soffermavasi dinanzi agli usci, guardava in fondo alla sfilata delle stanze, pareva fiutasse l'aria, borbottava: «Che fretta [...]
[...] !... L'affezione!...» altre parole incomprensibili. Nel crocchio dei parenti, ciascuno adesso diceva la sua: il Priore, a bassa voce, accanto alla [...]
[...] duchessa ed alla zia Ferdinanda, parlava della «dolorosa ostinazione» della madre; ma tratto tratto, quasi pavido di far male discutendo anche [...]
[...] . Per arrivare dalla Pietra dell'Ovo ci voleva a ogni modo del tempo; tornò infatti prima dalla badia la marchesa, alla quale la sorella monaca aveva [...]
[...] consegnato un abitino della Madonna perchè lo mettessero indosso alla morta. - Toccante tratto di pietà filiale! - sussurrò don Cono a don [...]
[...] rintracciarlo, lo scoperse in fondo alla casa, dinanzi all'uscio serrato che metteva nelle stanze della morta. Udendo rumor di passi, il monaco si voltò di [...]
[...] , tonando: - Ah, no? E andate un poco a farvi friggere, tutti quanti!... Finito di dar ordini alla servitù, Baldassarre aveva adesso un altro gran [...]
[...] i doni ai padroni, e ringraziare i donatori, e dare udienza ai sopravvenienti. La cugina Graziella, con le chiavi delle credenze alla cintola [...]
[...] dolore per il lutto d'una famiglia devota al Re ed alla buona causa; Monsignor Vescovo associavasi al dolore dei suoi cari figli [...]
[...] dinanzi alla casa, aspettando d'acchiapparlo al varco, pazientemente. I due cortili parevano una fiera, dalle tante carrozze allineate all'ombra: i [...]
[...] padrona, sarebbe lei la padrona qui dentro.» Non era stato permesso dalla principessa vecchia quel matrimonio; e il padrone aveva obbedito alla madre [...]
[...] rimasta affezionatissima alla zia che non l'aveva voluta per nuora, e aveva trattato come una vera sorella la moglie dell'antico suo innamorato. «E [...]
[...] castagne che la buona signora degnavasi accettare. - Alla mano con tutti!... Affezionata con tutti!... Povero padre Lodovico! Deve aver pianto! Le [...]
[...] e nella necropoli del loro cenobio custodito. Voglio che il funerale sia celebrato, con quel decoro che compete alla famiglia, nella chiesa dei [...]
[...] detti Padri in segno della mia devozione alla Beata Ximena, nostra gloriosa parente, la cui salma nella loro chiesa si venera. Durante il [...]
[...] funerale e dopo che il mio corpo sarà imbalsamato, voglio, ordino e comando che esso sia vestito della tonaca delle Religiose di San Placido, e che alla [...]
[...] necropoli dei Cappuccini ordino che si costruisca una cassa a cristalli, dentro alla quale sarà posto il mio corpo nel modo di cui sopra; essa avrà [...]
[...] s'era rispettosamente inchinato al passaggio relativo alla sua persona, abbassò il foglio; il principe disse guardando in giro gli astanti: - Le [...]
[...] finestre erano state abbrunate fin dal giorno precedente. A buon'ora, dinanzi alla folla curiosa che gremiva la terrazza e le scalinate, avevano [...]
[...] , per avventura... Alla fine, don Cono si decise anch'egli ad entrare; ma, separato dal compagno, fu travolto, come un chicco di caffè nel macinino [...]
[...] , tangheggiava come una barca in mezzo alla tempesta. Con belle maniere, dicendo: «Di grazia!... La prego!... Mi scusi!...» arrivò finalmente a tiro della [...]
[...] ?.... Costrinse don Lodovico, il secondogenito, a farsi monaco mentre gli toccava il titolo di duca; la primogenita fu chiusa alla badia?... Se campava ancora [...]
[...] formica, alla seconda iscrizione: ORBATA DEL TUO FIDO CONSORTE NEL MORTALE VIAGGIO VECE FACESTI AI TUOI FIGLI DEL PADRE LORO. 29 Prima [...]
[...] scalinate un vasto sussurro perchè i rintocchi del mortorio annunziavano finalmente la partenza del corteo dal palazzo. Intorno alla casa [...]
[...] la carrozza funebre, dentro alla quale si vedeva il feretro di velluto rosso, fiancheggiata da tutta la servitù con le torce in mano; poi [...]
[...] !... Tanta penitenza con un funerale da regina! A voce più bassa le male lingue aggiungevano: - Dopo l'allegra vita! Accanto alla pila dell'acqua [...]
[...] solo alla villa, e senza avvertir Ferdinando alla Pietra dell'Ovo.... Alcuni protestarono: don Casimiro confermò: - Se ve lo dico io!... Per aver [...]
[...] ? - Sissignori, fa la vita del Robinson Crosuè alla Pietra dell'Ovo, non s'occupa d'affari e in famiglia lo chiamano il Babbeo, col soprannome messogli [...]
[...] , al sordo vocìo sottentrò un raccoglimento profondo. - Guardate!... - ripetè don Casimiro, nel gruppo accanto alla pila. - È venuto a dirle l'ultimo [...]
[...] riconsegnarlo alla padrona? - Più sono ricchi, cotesti porci, più sono spilorci!... Un ztti! imperioso troncò le chiacchiere: l'orchestra intonava il Che [...]
[...] dirò io misero? e la gente che stava attenta alla musica non voleva esser disturbata. Ma dopo un momento le conversazioni si riannodarono. 36 [...]
[...] udisse. - Un colpo al cerchio e un altro alla botte! - esclamava don Casimiro accanto alla pila. - In questa casa chi fa il rivoluzionario e chi il [...]
[...] . - Visite pel signor principe, Eccellenza.... - e subito il maestro di casa prese l'aspetto grave e triste conveniente alla circostanza luttuosa. Il [...]
[...] conte s'avviò per lo scalone senza curarsi della moglie nè del bagaglio. Baldassarre, a capo chino, offerse il gomito alla signora contessa, ma [...]
[...] alla cognata. Raimondo si lasciò baciare dalla sorella, e stretta la mano che Giacomo gli tendeva, entrò nella Sala Gialla, zeppa di gente al [...]
[...] sproloquio?... Dalla parte delle donne la principessa se ne stava in un angolo, un po' alla larga, per evitar contatti. Donna Ferdinanda, seduta [...]
[...] raccontava alla baronessa Cùrcuma un suo sogno, la madre che le era apparsa con tre numeri in mano: 6, 39 e 70, sui quali avea giocato dodici tarì [...]
[...] , schivandosi, presentò: - Mia cognata Matilde.... Donna Isabella strinse forte la mano alla contessa e le si mise a sedere a fianco, sospirando [...]
[...] . Vedendo rientrare il principe col fratello, lasciò le dame per condurre Raimondo dinanzi alla Fersa. - Il conte di Lumera.... donn'Isabella Fersa [...]
[...] perfino la morte della madre; il principe invece aveva un aspetto più grave del consueto, quale conveniva alla tristezza di quei giorni; egli [...]
[...] ? - Pei funerali di nostro nonno, alla più corta! Quando morì il principe nostro nonno, si svenò il suo cavallo di coscia.... 46 - Uso [...]
[...] riconobbero: quand'era partito per Palermo aveva un bel collare di barba alla borbonica, adesso invece s'era lasciato crescere il pizzo che dava [...]
[...] un altro carattere alla sua fisionomia. Tutti i nipoti gli baciarono la mano; egli s'informò della disgrazia e si scusò per non esser venuto più [...]
[...] bassi, strappando la frangia della poltrona; il principino Consalvo, seduto vicino alla zia, domandò: - Perchè l'uva? - Perchè?... Perchè [...]
[...] , l'amministratore generale fece disporre una gran tavola coperta da un antico tappeto e provveduta d'un monumentale calamaio d'argento. Intorno alla tavola [...]
[...] d'avvertirlo? L'attesa fu penosa. Nessuno parlava più del testamento, ma tutti gli sguardi erano rivolti alla cartella del notaio. I più indifferenti [...]
[...] , tuttavia, parevano il conte Raimondo che chiacchierava con le signore e il principe che parlava col presidente d'una causa relativa alla dote della [...]
[...] testimoni presero posto alla tavola; gli altri sederono sui divani tutt'intorno: la principessa appartata in un angolo; donna Ferdinanda con [...]
[...] giorno 19 di marzo dell'anno di grazia 1854, sentendomi sana di mente ma non di corpo, raccomando l'anima mia a Nostro Signore Gesù Cristo, alla [...]
[...] considerarsi, anzi era effettivamente distrutta ed alla vigilia di venire smembrata tra i molteplici suoi creditori. Spinta pertanto dall'affetto [...]
[...] Roscitano, mio amministratore e procuratore generale, con l'aiuto della Divina Provvidenza alla quale ne rendo tutte le grazie del mio cuore, io oggi [...]
[...] patrimonio avito fu distrutto in seguito a disgrazie di famiglia, lascio ad essi un prezioso consiglio: di obbedir sempre alla loro madre e mia [...]
[...] miei figli fedelmente le sue volontà, come quelle che non potranno esser dirette se non al loro bene ed alla loro fortuna.» «I miei cari figli [...]
[...] affezione, assegno a ciascuno di essi, in compenso dei diritti 55 di legittima, altrettanti legati superiori alla quota che loro spetterebbe per [...]
[...] celebrazione aver principio in seguito alla morte della predetta mia figlia Suor Maria Crocifissa, e intendendo che durante vita della stessa i frutti si [...]
[...] alla Madre Badessa, pro tempore, della prefata badia, alla quale superiora intendo che resti conferita la facoltà di eleggere i sacerdoti celebranti [...]
[...] diletta figlia Lucrezia, a quest'ultima; ma poichè essa ben conosce che lo stato maritale non è confacente nè alla salute nè al carattere di lei [...]
[...] , voglio che ella ne goda a titolo di semplice depositaria, e che alla sua morte vengano divise in eguali porzioni tra il principe Giacomo e il conte [...]
[...] : «Alla Cappella della Beata Ximena Uzeda, nella chiesa dei Cappuccini in Catania, onze cinquanta annuali, per una lampada perpetua ed una messa [...]
[...] ebdomadaria da celebrarsi pel riposo dell'anima mia. Alla chiesa dei Padri Domenicani in Catania, onze venti annue per elemosina e celebrazione di [...]
[...] altra messa ebdomadaria come sopra. Alla chiesa di Santa Maria delle Grazio in Paternò onze venti come sopra. Ed alla chiesa del monastero di Santa [...]
[...] due tarì al giorno, vitaliziamente; altrettante alla mia cameriera Anna Lauro. La somma di onze cento si paghi, una volta tanto, al mio maestro di [...]
[...] Graziella alla principessa: «Le male lingue volevano dire che la zia avrebbe diseredato tuo marito! Come se il bene che voleva a Raimondo potesse [...]
[...] . - Rubàti del vostro! Spogliàti! Ridotti in camicia! - diceva frattanto don Blasco alla nipote Chiara che era riuscito ad acchiappare. - Per favorire [...]
[...] saliva alla gola. Suo fratello don Eugenio, zitto zitto, si ficcava a pugni nelle tasche paste e biscotti, ne masticava a due palmenti, ci [...]
[...] !... — Dev'esser contenta la Palmi! — diceva ora la cugina Graziella alla duchessa. — Suo marito coerede!... Il povero Giacomo costretto a dividere col [...]
[...] servitori e un'intera corte di lavapiatti che prendevano posto alla tavola imbandita giorno e notte. Allora, il futuro Cassinese non aveva udito altri [...]
[...] Consalvo VII alla figlia d'un semplice barone contadino, se costei non avesse colmato coi quattrini la distanza che la separava da un discendente [...]
[...] stesso furono costretti a lasciar le redini in mano alla moglie e nuora. Donna Teresa salvò infatti la casa, ma vi esercitò un potere tirannico al [...]
[...] pensare col proprio cervello; se fece da sè, restò più bestia di prima, accoppiando la presunzione alla bestialità. I quattrini che aveva portato in [...]
[...] un abito alla sarta, nè comprare un cappellino o un paio di guanti, senza che il monaco criticasse l'occasione della spesa, la qualità [...]
[...] adesso era ridotto a vivere dell'elemosina della nuora, non il fratello che aveva lasciato portare i calzoni alla moglie, mentre egli portava invece [...]
[...] di lei, frattanto, il domenicano Padre Camillo, lavorava a quel risultato educando il ragazzo alla cieca obbedienza clericale, mortificandone in [...]
[...] terribile severità della madre alla quale egli era impaziente di sfuggire lo fece rinunziare, spaventato, ad ogni tentativo di aperta ribellione [...]
[...] cocolla gli sarebbero pesati sulle spalle fino alla morte. La ribellione, lo sdegno e l'odio scatenatisi nell'animo suo furono tanto più violenti [...]
[...] come don Blasco. Nulla trapelò dei sentimenti che gli ribollivano in cuore: egli restò dinanzi alla madre riverente o sommesso come prima [...]
[...] in... capo» lo fece uscir fuori dalla grazia di Dio. E la lotta tremenda scoppiò alla morte del Priore Raimo, nei primi di quell'anno 1855. Che [...]
[...] opposta alla violenta aggressione dello zio. Era troppo sicuro del fatto suo: l'elezione di don Blasco, il quale aveva seminato figliuoli in tutto il [...]
[...] , alla quale foce naturalmente una nuova, più grave, imperdonabile colpa del calcio assestatogli da quel «gesuita porco.» 70 Nè gli altri [...]
[...] nipoti che il monaco adesso difendeva in odio alla morta, provocandoli a rifiutare il testamento, avevano goduto mai le sue buone grazie. Bastava già [...]
[...] «sciocca e pazza tanto» da rifiutare un partito «come quello!...» Resistendo alla madre, Chiara veramente avrebbe dovuto riscuoter lodi e [...]
[...] questo ella aveva messo d'accordo il rispetto alla tradizione feudale e la soddisfazione della sua personale volontà deliberando, senza dirne [...]
[...] quasi di sprezzo, lavorando a impedire che «rubassero» i fratelli. Angiolina, la maggiore, era stata condannata alla vita claustrale fin dalla [...]
[...] che fu portata ogni giorno alla badia di San Placido; a sei anni fu chiusa lì dentro «per educazione,» a sedici la mite e semplice creatura [...]
[...] opposta alla madre: fino all'ultimo momento, pertinace, ostinata, inflessibile, aveva detto che mai, mai, mai avrebbe sposato quella mezza [...]
[...] sfuggire quel partito, la madre poteva tornare alla prima idea di non maritarla, di lasciarla invecchiar zitellona: coi piedi al muro, ella aveva [...]
[...] baiocco, quasi togliendola all'ospizio delle trovatelle. Per questo, nei capitoli matrimoniali, ella aveva costituito alla figlia una rendita di [...]
[...] patrimonio come di cosa propria! Non contenta di questo, defraudava 76 i legittimarii fingendo assegnar loro una quota superiore alla legale [...]
[...] discussione era impossibile, esprimeva alla moglie il desiderio di non dar l'esempio di una lite in famiglia, d'aspettare quel che avrebbero fatto [...]
[...] causa alla tua famiglia...» Quel disinteresse, quel rispetto da lui dimostrato verso casa Uzeda, accrescevano la devozione e l'ammirazione di [...]
[...] rispetto alla volontà di nostra madre... — Tua madre era una bestia — gridava il monaco — più di te !... Qual è stata la volontà di tua madre? Quella [...]
[...] volontà della morta si compisse; e allora, aspettando un'occasione per tornare alla carica contro quelle bestie, cominciò a prendersela con [...]
[...] Ferdinando. A qualunque ora andasse a cercarlo, lassù, alla Pietra dell'Ovo, lo trovava, sempre solo, con la pialla o con la sega o con la zappa in [...]
[...] favorivano i proprii piani, gli abbandonò, alla Pietra dell'Ovo, prima la brulla chiusa dello ginestre e dei fichi d'India, poi, col tempo [...]
[...] bonifiche per pagare le cinquecent'onze alla madre o restar padrone dell'avanzo; infatti, appena entrato in possesso, cominciò a dissodare, a [...]
[...] pagare interamente la rendita promessa alla madre; restò a dargliene una buona metà che la principessa notò regolarmente a suo debito. Poi, a [...]
[...] intronava le orecchie di Ferdinando d'invettive contro il fratello. Era uno «scandalo, una mancanza di rispetto alla morta calda ancora,» la condotta [...]
[...] di quello scapestrato che badava unicamente a spassarsi, che non era venuto a «chiuder gli occhi alla madre,» neppure per amor dei quattrini che [...]
[...] Ferdinando che faceva l'ingenuo, che non voleva credere a tante porcherie e si dichiarava grato alla madre pel condono delle mille e cinquecent'onze [...]
[...] da principio agli occhi del monaco il merito relativo della resistenza opposta alla principessa nell'affare del matrimonio, e Ferdinando quello [...]
[...] confessore, padre Camillo, confermava in queste idee Lucrezia; poi la principessa ricominciava, fino alla sazietà: «Tu del resto non hai niente [...]
[...] con la sola camicia, perchè la sapeva saggia, timorata di Dio, obbediente alla madre. E addolcendo la pillola, la principessa si lasciava scappare [...]
[...] alla sorella per la quale non si faceva la spesa d'un maestro. Del resto la compagnia e la protezione di Ferdinando non fu la sola di cui godè [...]
[...] che correva da questa parte. La servitù, in casa Francalanza, era pagata poco e avvezza a tremare dinanzi alla padrona; nondimeno raramente [...]
[...] accadde che, quando i Giulente vennero a star di casa dirimpetto al palazzo dei Francalanza, donna Vanna disse alla signorina: «Vostra Eccellenza [...]
[...] dei nuovi tempi, faceva anch'egli il liberale; teneva moltissimo alla sua nascita, ma combattendo la bigotteria della nobiltà — quando la volpe [...]
[...] Giulente, ella aveva interesse a ribellarsi alla famiglia; è, vero che gli toccava pel momento secondare o per lo meno fingere d'ignorare l'amoretto [...]
[...] all'opposizione dei parenti s'era impennata, come ogni Uzeda dinanzi alla contraddizione, ed aveva giurato a donna Vanna che avrebbe sposato Giulente a [...]
[...] che frattanto bisognava aver pazienza e prudenza, studiare di non accrescere l'animosità degli Uzeda. Consultato intorno alla quistione del [...]
[...] quant'è buono? Vuol bene a Vostra Eccellenza, non ai quattrini! Un altro che avesse uccellato alla dote, che cosa avrebbe risposto? - Facciamo la [...]
[...] per l'Italia: scrivendo alla ragazza le diceva che le sue passioni erano tre: lei, la madre e la patria che bisognava redimere. Così anche [...]
[...] aveva desiderato e quanto più le costava, donna Teresa glie ne aveva voluto tanto meno. Alla nascita di Lodovico era rimasta ancora indifferente e [...]
[...] alla cognata. Ma furono soddisfazioni mediocri e di corta durata: con gli anni la principessa chiuse a San Nicola il secondogenito, diede a [...]
[...] ; mentre, negli antichi, le strane acconciature e gli stravaganti costumi, gli strozzanti collari alla fiamminga che mettevan le teste come sopra [...]
[...] più puro tipo antico. Ridevano gli occhi alla principessa, quando lo vedeva, grazioso ed elegante, guidare, montare a cavallo, tirare di scherma [...]
[...] . Alla fine, per mezzo d'un monaco Benedettino compagno di don Blasco, Padre Dilenna di Milazzo, fermò la sua scelta sulla figlia del barone Palmi [...]
[...] cocente, vedendo egli prepararsi accanto alla propria un'altra progenie di Uzeda che gli avrebbe sottratto parte delle sue sostanze, non fu meno [...]
[...] Grazzeri. Giacomo non era più ragazzo, da obbedire alla madre per paura di castighi o di busse; ella aveva però un'arma più potente in mano, essendo [...]
[...] facevano almeno la corte alla famiglia, all'occorrenza davano una mano al maestro di casa; mentre donna Margherita non sapeva far nulla e non pensava [...]
[...] Milano e Torino, vivere a Firenze o a Parigi. Al primo annunzio del matrimonio egli si ribellò 96 dunque apertamente alla madre, poichè solo [...]
[...] fra tutti poteva dirle in faccia: «Non voglio!» Il matrimonio era la catena al collo, la schiavitù, la rinunzia alla vita che egli sognava: a [...]
[...] meno alle tradizioni della casa? C'era esempio d'una pazzia più furiosa?... Don Blasco non badava alla contraddizione fra quel rispetto che [...]
[...] , struggendosi però di non poter più gridare, cadendone quasi ammalato; talchè, alla nascita del principino Consalvo VIII, quando Giacomo, tutto spirante [...]
[...] pace ed amore, propose alla madre ed ottenne che s'invitasse lo zio alla festa del battesimo, il Cassinese riapparve in casa della cognata, per [...]
[...] . Con 99 quella miseria, donna Ferdinanda s'era proposta d'arrivare alla ricchezza. Tutti i suoi pensieri d'ogni giorno e d'ogni notte furono [...]
[...] , più cavillosa d'un patrocinatore, se le toccava ricorrere alla giustizia. Tanto era avara, anche; giacchè non spendeva per sè più dei due tarì al [...]
[...] giorno che passava alla principessa in cambio del vitto e del servizio che questa le assicurava: quanto all'alloggio, le avevano lasciato la [...]
[...] tutto il suo credito per non fargli mancare nulla, non potè, alla scadenza, soddisfare donna Ferdinanda. Costei, fiutando il vento, volle esser [...]
[...] ; donna Ferdinanda spinse avanti la procedura. L'altro, con l'acqua alla gola, spremuto dal figliuolo che da Torino chiedeva sempre quattrini, vessato [...]
[...] cuoco e da staffiere. I sarcasmi della principessa eran divenuti, per tutto questo, naturalmente più aspri; e adesso la zitellona teneva fronte alla [...]
[...] , la zitellona non mise più piede in casa Francalanza; ma, come il fratello, non soffrendo di starne a lungo lontana, ci tornò alla prima [...]
[...] che soldato,» così neppure la nobiltà si dava alla milizia. Ma don Eugenio voleva anch'egli esser libero e guadagnarsi un posto nel mondo. Rimasto [...]
[...] al Noviziato di San Nicola per educazione fin quasi a diciott'anni, se ne andò a Napoli all'uscir dal monastero, e fu ascritto alla nobile [...]
[...] barone Palmi, padre di Matilde, liberale d'antica data, aveva preso alla rivoluzione del Quarantotto una parte così attiva che, dopo la restaurazione [...]
[...] così un colpo al cerchio e un altro alla botte. Corto di vista e presuntuoso per giunta, proprio mentre le cose stavano per volgere al peggio [...]
[...] alla resistenza, egli firmò con altri borbonici fedeli e liberali traditori una carta in cui s'invocava la pronta restaurazione del potere [...]
[...] ; il 7 Satriano entrò in città dopo un sanguinoso combattimento. Tutti gli Uzeda erano scappati alla 109 Piana, il duca s'era barricato alla [...]
[...] salvatore, come un Dio, mentre i cannoni spazzavano la via Etnea, e le truppe regie, assalite alla Porta d'Aci dal disperato battaglione dei Corsi [...]
[...] fermento si destò contro di lui nel partito dei vinti. Gli apponevano quella firma odiosa, ma più le accoglienze fatte a Satriano alla Pietra [...]
[...] liberale non poteva se non favorirlo, aiutarlo a riacquistar credito presso la parte che aveva tradito. Quanto alla principessa, borbonica come [...]
[...] , alla famiglia ed alla moglie. Per le nozze del nipote, il duca tornò in patria. Erano passati appena due anni dai fatti che gli avevano valso [...]
[...] per l'appoggio prestato alla cognata e per la politica che gli dettava quel contegno, e al colmo della rabbia lo vituperavano e per poco non lo [...]
[...] soggiorno alla capitale, la frequentazione dei maggiori uomini palermitani gli conferivano improvvisamente fama di grande dottrina. Egli citava le [...]
[...] tutta la casa: correva su o giù dalla cucina alla scuderia, dalle stalle al giardino, inquietava la servitù vecchia e nuova intenta al lavoro [...]
[...] Francalanza, era divenuto più importante di prima. Giacomo dava punti alla madre quanto a diffidenza e a vigilanza: teneva tutte le provviste sotto [...]
[...] le zie Lucrezia e Matilde andate alla badia di San Placido. Il ragazzo, dimenticato la cucina e il cuoco, corse a raggiungerle di sopra, nelle [...]
[...] gli badò, con tanta animazione teneva un discorso alla principessa: — Piangeva, capisci!... Abbiamo voluto parlare con la badessa, che ci ha [...]
[...] confermato ogni cosa; è vero, Matilde?... Che modo è questo!... Le messe per nostra madre.... - Sst.... La principessa fe' segno alla cognata di [...]
[...] Giacomo rientrava in quel momento. Aveva una ciera più aggrottata del solito, e neppure salutò, entrando; Lucrezia ammutolì, alla sua vista. Egli [...]
[...] rimase un momento come stordita. Visto uscire il fratello, corse a un tratto alla porta, la chiuse sbattendola violentemente e non rispose più a [...]
[...] ? - Che ha fatto? - Non vuol riconoscere il legato alla badia di San Placido!... Abbiamo trovato Angiolina che piangeva e la badessa che gettava [...]
[...] vita sua propria, semplice e piana, tutta trascorsa in mezzo alla sorellina Carlotta, alla mamma loro, soave ed amara ricordanza, ed al padre [...]
[...] , uomo di passioni estreme, amico o nemico fino alla morte degli altri uomini, ma cieco e folle d'amore per le sue figlie... Mentre ella adesso si [...]
[...] marito; il ragazzo tremante a un'occhiata del padre, ma superbo dell'umiliazione inflitta alla zia; Lucrezia e il fratello ancora freddi e sospettosi [...]
[...] , l'aveva resa implacabile. Il fratello maggiore, non perdonando a Raimondo i suoi privilegi, non potendo rassegnarsi alla concorrenza che la [...]
[...] famiglia di lui faceva alla propria, rovesciava il suo rancore sulla cognata. Tutti gli altri erano stati senza pietà per l'intrusa, o in odio alla [...]
[...] a vivere a Firenze; nè la contraria volontà della madre gli era d'ostacolo; alla moglie che per non discostarsi troppo dai suoi glie la rammentava [...]
[...] in mezzo alla società più eletta di una grande città? Giovani e ricchi, non sarebbero stati dovunque segno all'invidia di tutti?... Ed ella non [...]
[...] date alla figlia, e in questa amministrazione intendeva seguire i criterii e i sistemi antichi, dei quali sapeva la bontà; Raimondo invece, per [...]
[...] consiglio era stupido, perchè i viaggi appunto costano un occhio del capo; e lasciando in asso il suocero aveva dichiarato alla moglie, con brutte [...]
[...] pensieri, in cure minute, pose meno mente alla vita di lui. Al padre che la raggiunse in quell'occasione, ella potè mostrare un viso raggiante di [...]
[...] , senza saperlo, una nuova arma alla suocera; per ottenere l'accordo fra il marito ed il padre, aveva scatenato quella furia contro sè stessa [...]
[...] sgarbi fatti alla sua creatura, la principessa s'era messa a perseguitare con speciale accanimento la nipotina. Raimondo pareva non accorgersi di [...]
[...] divenuto in 127 breve così acuto, che ella aveva sospirato il momento di tornarsene alla solitudine almeno tranquilla della sua casa di Firenze [...]
[...] partire; ma vedendolo, sordo alla voce della morente, sordo alle stesse ragioni dell'interesse, restare a Firenze, l'angoscia di lei s'era [...]
[...] buon appetito. Ù Alla domanda del duca, rispose che gli amici lo avevano trattenuto, che non s'era accorto dell'ora tarda. - Del resto, qui desinate [...]
[...] amarissimo. E dopo una breve pausa, quasi a preparar l'animo dello zio alla dolorosa notizia: - L'eredità di nostra madre è piena di debiti.... Il duca [...]
[...] promessa fatta qualche ora prima alla nipote, il duca, costretto dalla domanda, rispose, con un sorrisetto, per temperare quel che vi poteva essere [...]
[...] perduto la solenne compostezza dell'esordio. Il duca, buttato via il sigaro spento, riprendeva a scrollare il capo, quasi riconoscendo che alla fin [...]
[...] polveri e di decotti alla figlioccia, assicurando però che il male non era grave, sgridando nondimeno la balia che aveva dovuto lasciare il balcone [...]
[...] suo tempo alla famiglia, se avesse prodigato alla sua bambina le carezze che quella sera faceva al principino!... Questi, nel gruppo degli uomini [...]
[...] coperto in mezzo alla pubblica via, affinchè i suoi nobili animali restassero sempre all'asciutto. - E le altre persone potevano passarci? - domandò [...]
[...] tiravano da parte!... Una volta che il capitano di giustizia con la carrozza propria ardì passar innanzi alla sua, sai che fece mio nonno? Lo [...]
[...] . - Margherita, - sussurrò alla cognata, in confidenza - questa volta credo sia per davvero!... - Erano 138 quelli i sintomi? Poteva ingannarsi? Tante [...]
[...] colera, scrollava il capo: - Se a Napoli hanno ordinato di spargerlo un'altra volta.... Come credeva alla jettatura, era incrollabile [...]
[...] malinconie! - diceva frattanto Raimondo a donn'Isabella, a fianco della quale s'era seduto. - Andrete alla serata di gala? - Sì, conte; abbiamo [...]
[...] ? - Che cosa?... Parlate!... - Il colera è scoppiato a Siracusa!... Tutti lo circondarono: - Come? Chi ve l'ha detto? - Adesso adesso, alla farmacia [...]
[...] conversazione si sciolse in mezzo ai commenti spaventati, alle esclamazioni dolenti: Raimondo accompagnò giù alla carrozza donna Isabella dandole il [...]
[...] braccio; don Blasco vociava, in mezzo alla scala, sotto il naso del duca che andava a verificar la cosa: - Il regalo dei fratelli!... Ah [...]
[...] , Radesky, dove sei!... Ah, un altro Quarantanove!... V. Ogni altro interesse cedè come per incanto dinanzi alla generale inquietudine per la [...]
[...] Belvedere all'annunzio del primo caso in città. L'anno innanzi, come nel '37, gli Uzeda erano scappati alla loro villa sulle pendici della montagna, e [...]
[...] istintiva che provava ogni giorno più forte; quando tentava di spiegarla a sè stessa, l'attribuiva più che ad altro alla radicale diversità del [...]
[...] loro carattere; alla leggerezza, all'affettazione, alla mancanza di schiettezza che le pareva scorgere in lei. Non l'aveva anch'ella udita [...]
[...] ; ma molto accorta, e semplice, alla mano come una buona massaia. Aveva sperato d'ammogliare il figliuolo a modo suo; ma questi, andato una volta a [...]
[...] antipatico alla contessa. Per altro, questa era sicura di non dover sopportare troppo a lungo la compagnia di lei. La necessità di sistemar gl'interessi [...]
[...] Milazzo di raggiungerlo lassù, poichè il colera veniva dal mezzogiorno, e di far presto a lasciar Catania, di non dar tempo alla gente [...]
[...] colera era alle porte di Catania, e ingiunse alla figlia di non perder tempo e anche di lasciar solo Raimondo se questi rifiutavasi di accompagnarla [...]
[...] al Belvedere; il duca aveva continuato a rifiutare, adducendo gli affari che lo chiamavano alla capitale, la maggior sicurezza che c'era lì [...]
[...] del Mongibello, fino alla profondità di cento canne; lavoro tutto di braccia, di colpi di piccone, durato qualcosa come tre anni. Trovata [...]
[...] . Era d'eccellente umore e trattava benissimo i suoi ospiti; faceva una corte devota alla zia Ferdinanda, usava molte cortesie al fratello ed alle [...]
[...] sorelle, al cognato marchese ed alla stessa cognata Matilde; naturalmente, considerata la stagione, nessuno parlava d'affari. Molto più contenta [...]
[...] il cameriere, o il fattore o le altre sue guide non lo lasciavano andare dove gli piaceva, dava all'uomo le frustate che sarebbero toccate alla [...]
[...] le lezioni furono interrotte: appena finito di desinare, don Eugenio si chiudeva in camera sua, a lavorare alla memoria, e non si vedeva più per [...]
[...] : tutti i signori rifugiati al Belvedere, tutti i personaggi ragguardevoli del luogo venivano alla villa Francalanza, dove, con un trattamento [...]
[...] portare nello scudo tegoli e mattoni. Solo i Giulente, di quella casta dubbia, non venivano alla villa, per via del figliuolo; ma il principe [...]
[...] Bosco etneo: la cugina Graziella, che era alla Zaffarana, mandava biglietti o ambasciate coi carrettieri quasi tutti i giorni, per sapere come [...]
[...] una malattia di famiglia; il duca aveva dato nelle prime smanie tre anni innanzi, alla nascita del suo secondo figlio Giovannino. E la duchessa [...]
[...] cure che questi prodigava alla moglie faceva più acuto il suo dolore. Raimondo non s'era voluto metter con lei, l'aveva lasciata sola in quella [...]
[...] addotto la gravidanza di lei per non lasciar la Sicilia, e non s'accorgeva d'attentare in quel modo alla vita della creatura che ella portava [...]
[...] rammentava più come e quando fosse entrata alla villa.... Lì, era cominciata per lei una vita di trepidazione continua. Ad ogni istante aveva [...]
[...] . Perchè nessuno nominava quella donna? Perchè non veniva alla villa, con tutti gli altri visitatori del principe? Dov'era andata a star di casa [...]
[...] ?... E intenta a vagliare le mille supposizioni paurose che l'inquieta fantasia le suggeriva, ella dimenticava il colera, quasi non pensava alla [...]
[...] travagliava alla fine anche il suo corpo. Era da un pezzo buttata sul letto, con gli occhi e la mente fissi nelle tristi visioni del passato, nelle [...]
[...] , cessarono i dolori dell'anima e del corpo; ella partecipò alla vita della famiglia, assaporò finalmente la dolcezza del riposo. Anche le notizie [...]
[...] , serpeggiava qua e là senza forza. Alla villa Francalanza continuava la vita allegra; tutte le sere conversazione e giuoco. Raimondo era adesso il più [...]
[...] assiduo alla tavola verde; quand'egli prendeva le carte, le poste aumentavano, il rischio cresceva. Molti s'alzavano, intendendo svagarsi e non [...]
[...] ? Tra le signore che venivano alla villa, Raimondo pareva non apprezzarne alcuna; stava poco in loro compagnia, si dava tutto al giuoco: il giorno [...]
[...] , anzi come lo avevano fatto, giacchè ella addebitiva quel che trovava in lui di men bello alla soverchia indulgenza, al cieco amore della madre [...]
[...] facevano differenze di centinaia d'onze. Nessuno, in casa, diceva nulla a Raimondo; il principe, già più alla mano con tutti, pareva studiarsi di non [...]
[...] quale venne anch'egli a far visita alla principessa od a portarle le primo nocciuole e le prime castagne. Non voleva parlare della nimistà tra zio [...]
[...] monastero!... Tutti i parenti, invece, tranne Chiara, che se avesse avuto un figliuolo se lo sarebbe cucito alla gonna, erano dell'opinione del [...]
[...] armata di rosso, e fusato d'azzurro e d'argento; al secondo e al terzo diviso, d'azzurro alla cometa d'argento e di nero al capriolo d'oro; sopra [...]
[...] mandaua vna grossa 164 somma di denari alla Reina, con dvcento caualieri svoi uassalli in vn celato passo si pvose, et agvatando i real [...]
[...] più bella? «Ah, non date niente. a me che ho combattuto per voi, e pensate invece a mandar regali alla regina? Aspettate che v'accomodo io [...]
[...] d'aspettare al balcone il passaggio del Giulente!... Solo fra tutti don Eugenio, quando non lavorava alla memoria per disseppellire la nuova Pompei [...]
[...] , assisteva alla lettura del Mugnòs, citava altri storici della famiglia. Allora fratello e sorella passavano a rassegna il lungo ordine di avi [...]
[...] con i suoi armigeri uscendo, signoreggiava tutto il paese;» Giacomo, vissuto al tempo del re Lodovico, «dominò Nicosia e ne fu alla perfine [...]
[...] Re, esercitare tutti gli atti riserbati alla suprema regalìa ed alla regia dignità, ancorchè avessero ricercato un mandato SPECIALE o [...]
[...] stemmi, quelli dei Radalì, dei Torriani, il ragazzo domandava alla zia perchè non c'era quello della zia Palmi, la zitellona rispondeva, secco [...]
[...] due donne, ed anche il marito che se ne stava rannicchiato più morto che vivo in fondo alla carrozza, si mettevano sotto la sua protezione per [...]
[...] accanto alla figliuola fu serbato a Raimondo. Per la libertà che regnava in quella casa, pel buon umore delle due donne, anche i rimasti a bocca [...]
[...] di servizio le rivelavano gli antichi amori del marito. Poteva ella credere alla nuova tresca con la figlia dell'antica amante? Non era questo [...]
[...] contro Raimondo e lei stessa ordisse l'accusa maligna?... Bruscamente ritolta alla pace, ella tornava a struggersi, a lottare contro sè stessa [...]
[...] gravidanza inoltrata la disformava. Ma aveva egli veramente giurato di attentare alla vita dell'essere che ella portava in grembo, infliggendole [...]
[...] Improvvisamente, ella ebbe la conferma dei proprii sospetti: rispondeva così quand'era colto in fallo, replicava con le violenze alla ragione; troncava la [...]
[...] nessuna?... A nessuna?... A colei? - Ma a chi? - Alla Galano?... - quel nome le bruciava le labbra. - Io? - rispose, con tono di protesta. - Ma neanche [...]
[...] l'infreddatura?... - M'inzuppai perchè l'acqua mi colse alla Ravanusa; puoi domandarne, se non mi credi! Sì, ella gli avrebbe creduto, se la dolcezza [...]
[...] riaprivasi alla speranza, ella lo udiva proporle: - Del resto, ora che il colera sta per finire, andremo via tutti. Quando avrò sistemato gli [...]
[...] alla grande finestra che metteva nella terrazza del primo chiostro. - È là, - disse il Priore, inchinandosi verso un'ombra nera che passava [...]
[...] . Il Priore gli stava alla destra, il principe alla sinistra: Consalvo era andato ad affacciarsi all'inferriata, guardava giù nel chiostro [...]
[...] mezzogiorno, dove ogni uscio ora sormontato da grandi quadri rappresentanti le vite dei santi. Giunto dinanzi alla sua porta, l'Abate diede qualche ordine [...]
[...] risposta. I Fratelli che incontravano lungo il loro cammino si fermavano tre passi innanzi alla comitiva, chinavano il capo giungendo le mani sul [...]
[...] , esclamando: - C'è venuto!... C'è venuto!... Padre Raffaele Cùrcuma, il Maestro dei novizii, venne incontro all'Abate, e gli fece strada fino alla sala [...]
[...] mano, gli fece rifare la via tenuta al venire, fino alla camera del Decano, che ora nel corridoio di mezzogiorno, col quadro di San Giovanni [...]
[...] maniche di camicia, con la pipa in bocca, in mezzo alla camera sottosopra come un campo lavorato. - Qui c'è il nipotino di Vostra Paternità, che [...]
[...] viene a baciar la mano alla Paternità Vostra. - Ah, sei qui? - esclamò il monaco, nettandosi le labbra col rovescio d'una mano. - Va bene, tanto [...]
[...] aquilotti e palloni. Oltre il muro di cinta, distendevasi un terreno incolto, tutto lava e storpi, fino alla Flora - il giardino grande destinato al [...]
[...] città, mettendo la prima pietra d'un magnifico edilizio alla presenza del Vicerè Medinaceli. Certuni volevan dire che San Benedetto fosse crucciato [...]
[...] tocca obbedirli. I Fratelli, infatti, erano addetti alle grosse bisogne, servivano i Padri al refettorio, mangiavano alla seconda tavola; e quando [...]
[...] che aveva dato un Papa alla cristianità; e poi c'erano gl'isolani, i Gerbini, che discendevano da re Manfredi per via di donne; i Salvo, venuti in [...]
[...] Caratelli, perchè corpacciuti come mezze botti; i San Bernardo Piange le fave, allusione alla miseria in cui erano ridotti; i Currera Tignosi [...]
[...] , alla vita del monastero, all'impiego delta giornata, intanto che Frà Carmelo tesseva l'elogio del ragazzo alla madre. — Ti faresti monaco [...]
[...] pulpito e alla prima forchettata di maccheroni, dopo il Benedicite, si metteva a biascicare. Il giro della lettura cominciava dai più piccoli [...]
[...] cuoco incettava, appena sbarcato, e prima ancora che arrivasse alla pescheria, il miglior pesce. Molte altre antichità c'erano veramente nella [...]
[...] costei. Il convento possedeva una buona metà del quartiere in mezzo al quale sorgeva: i tre palazzotti della piazza semicircolare dinanzi alla chiesa [...]
[...] , in fin dei conti, egli era il solo meritevole d'aspirare alla dignità abaziale; ma allora suo zio, per evitare che quel «gianfottere» si ponesse [...]
[...] rispose: — Vuol dire che ai sorci bisogna tagliargli le code. Consalvo riferì la cosa allo zio, e Frà Cola, in punizione, fu mandato alla casa di [...]
[...] Licodìa, in mezzo alla malaria. Frà Carmelo, per questo, non s'occupava mai di politica, e quando gli domandavano se era liberale o borbonico [...]
[...] costruzione del Sepolcro in fondo alla navata di sinistra: chiusa da un grande impalcato, con le finestre sbarrate, tutta adorna di candelabri di [...]
[...] , con l'Abate alla testa, a cui i novizii portavano il bacolo, la mitra e l'anello e i caudatarii reggevano lo strascico. L'apparato era quello [...]
[...] passi; luccicavano i fucili e le sciabole dei soldati disposti dinanzi alle tre porte e lungo le navate per aprire il varco alla processione, più [...]
[...] ; Raimondo, raggiuntala, le diede il braccio e la condusse, in mezzo a una doppia ala di curiosi, alla propria seggiola, accanto a quella di sua [...]
[...] il pan di Spagna. Consalvo, in mezzo alla mamma e a donna Isabella, riceveva carezze e complimenti pel modo esemplare col quale aveva preso parte [...]
[...] sagrestani avevano serbato loro gli stessi posti, facendovi la guardia in mezzo alla folla burrascosa. Ma i soldati la frenavano, e quando [...]
[...] dalla sacrestia, in processione, a due a due, col Superiore alla testa; erano senza scarpe, coi piedi nelle calze di seta nera, per l'Adorazione [...]
[...] della Croce. Inginocchiandosi a ogni passo, in mezzo alla siepe dei soldati, scendevano fino alla porta maggiore, risalivano fino all'altare, lì ad [...]
[...] spettacolo; donna Isabella e Raimondo si passavano il cannocchiale, intanto che la contessa, genuflessa, pregava piangendo. Alla fine della [...]
[...] Resurrezione, Consalvo non la vide; lo zio Raimondo dava sempre il braccio alla signora Fersa. VII. Ogni sera, al capezzale della bambina [...]
[...] espelleva il principio morboso. Ella s'era votata alla Madonna delle Grazie, le aveva promesso di vestire il suo abito fino alla guarigione di [...]
[...] Lauretta; in cuor suo aveva chiesto un'altra grazia alla Madonna: di illuminare Raimondo, di ridestare il suo affetto di marito e di padre. Fin da [...]
[...] il mutamento d'aria alla creaturina convalescente, egli volle condurre tutti a Catania. Anche il barone lasciava Milazzo, andava a Palermo con [...]
[...] posto alla principessina. La stessa principessa Margherita, sola buona e dolce, non poteva nascondere la preferenza per la figliuola; e Matilde [...]
[...] disegni del padre, alla felicità della sorella, affinchè tutta la sostanza paterna restasse un giorno a lei! E poichè simili calcoli non capivano [...]
[...] trovarla in casa, tutte le domeniche in chiesa s'incontravano alla stessa messa: ed ella non poteva più pregare, vedendosi dinanzi costei [...]
[...] , facendo voltar la gente con la sconvenienza del suo contegno!... Perchè dunque Raimondo doveva metterle vicino costei, far notare anche lui alla [...]
[...] alla carrozza dei Fersa: alla Marina, quando c'era musica, scendeva, lasciando le redini al cocchiere, per mettersi al loro sportello e [...]
[...] coincidenza tutta fortuita, quando essi venivano a far visita alla principessa. Il tema del suo discorso era continuamente Firenze, la vita delle [...]
[...] , dunque, egli non andava via e non manteneva l'altra parte della promessa fattale un anno e mezzo addietro, quella di tornare alla loro casa di [...]
[...] di procedere alla sistemazione definitiva dell'eredità; ma a Raimondo tornava comodo prendere i quattrini senza stare a far conti, a citare i [...]
[...] parere intorno alla proroga d'un affitto, alla conclusione d'una vendita, egli rispondeva: «Fa' tu, fa' come credi....» L'importante, per lui [...]
[...] quei «pazzi e birbanti» al convento, nelle farmacie, anche per le pubbliche strade con la prima persona capitata. Alla zolfara dell'Oleastro gli [...]
[...] quando, pagate le sorelle di Vostra Eccellenza, si procederà alla divisione....» Raimondo non se lo fece dire due volte e firmò subito l'atto col [...]
[...] , cominciava a mostrare una specie di diffidenza per quelle relazioni divenute troppo intime?... Donna Mara Fersa aveva tollerato molte cose alla [...]
[...] , aveva fatto capire al figlio ed alla nuora che, trattando da buoni amici gli Uzeda, non c'era poi 205 bisogno che si spartissero il sonno [...]
[...] che la nuora doveva intendere alla prima, donna Mara s'era mostrata, incapace di nascondere quel che aveva in corpo, inusitatamente acre ed [...]
[...] rimase; a un tratto fu per dare uno spintone alla porta ed entrare a viva forza; ma riuscito a stento a contenersi, scese le scale ed uscì nella [...]
[...] all'idea della contrarietà e dell'ostacolo, il sangue gli ribolliva nelle vene, gli saliva alla testa, gli faceva veder fosco.... Fin a quel [...]
[...] rammentava la società di fuori via, perchè gli piaceva di persona, anche, ma non molto, non tanto da voltar l'animo alla sua conquista. Non l'idea di [...]
[...] cieca fiducia che dimostrava a lei ed a lui, gli pareva destinato alla solita disgrazia; e donna Isabella, con quel suo contegno da vittima [...]
[...] circostanze erano diverse; egli non poteva fare uno scandalo, gli conveniva piuttosto dissimulare, ricorrere alla politica ed all'astuzia [...]
[...] per tutto. Del resto, l'avvicinava ancora alla carrozza e le faceva visita al teatro, le rare volte che non c'era la suocera; perchè, sordo agli [...]
[...] Uxeda di Francalanza e Mirabella, — Gentiluomo di Camera di Sua Maestà (con esercizio). La sera, leggeva alla società la sua prosa, sulla brutta [...]
[...] , essi ad altro non pensavano che alla prole. Ogni mese, in un certo periodo, Chiara pareva proprio nelle nuvole: non rispondeva alle domande che le [...]
[...] quanto a Raimondo, egli era più che mai intento alla bella vita e ad inseguire donna Isabella in terra, in cielo e in ogni luogo. Pasqualino Riso [...]
[...] del fratello; e dal dispiacere quasi voltavano casacca, perchè, mentre prima erano contrarii alla contessa, adesso la compiangevano, dicevano che [...]
[...] specie d'irritabilità, d'izza latente e senza oggetto determinato. La marchesa, per suo conto particolare, non poteva rassegnarsi alla mancata [...]
[...] , fu l'affare del legato alla badìa di San Placido. Ostinandosi Giacomo a considerarlo nullo per la mancanza dell'approvazione regia, la Madre [...]
[...] deposito venivano alle altre quistioni dell'eredità: alla divisione arbitraria, al numerario sottratto, ai conti rifiutati, alla pretesa che la [...]
[...] da dire anch'io la mia!...» Non confidava alla sorella di voler bene a Benedetto Giulente, nè avrebbe dato retta alle istigazioni di lei, come [...]
[...] Blasco fiottava contro «questo collotorto gesuita» che dopo aver fatto da spia alla madre, faceva ora da spia al figliuolo, ragione per cui [...]
[...] peccato eguale a quello di disobbedire alla madre in vita. La principessa, da madre saggia e giusta, aveva ripartita la sua sostanza «con la [...]
[...] dare l'esempio d'un dissidio funesto, che sarebbe stato di scandalo in questo mondo, e d'infinita amarezza alla sant'anima nel mondo di là [...]
[...] marito, Giacomo disse alla zia che anche Lucrezia avrebbe dovuto un giorno o l'altro accasarsi, che da parte sua l'avrebbe lasciata libera di [...]
[...] alla cameriera, dopo quelle sfuriate. «Hanno voglia di gridare; quando sarà l'ora, lo sposerò.» Il principe intanto, dopo averle sciolto contro quel [...]
[...] cane, la trattava meno duramente. Un giorno che la donna portava una lettera di Giulente alla padroncina, egli le tolse la carta di mano, ne [...]
[...] raggiungere le bambine, ripeteva tra sè quella domanda, le sole parole che egli aveva trovato per rispondere alla premura di lei: «Perchè sono venuta [...]
[...] affari ordinarii dell'amministrazione; ora bisogna venire alla divisione e pagare le mie sorelle, perchè compiscono tre anni dall'aperta [...]
[...] se ogni rimostranza fosse stata invece un incitamento. Adesso dicevasi che anche Fersa aveva finalmente dato ascolto alla madre, aprendo gli [...]
[...] con l'altra. La cugina continuò: — Anche per lui.... si leverebbe dalle tentazioni.... penserebbe soltanto alla sua famiglia!... Avete ragione [...]
[...] dei suoi figli.... Potete parlar alto.... obbligarlo a finirla, una buona volta!... Con tutto il sangue alla fronte, la contessa aveva chiuso gli [...]
[...] così.... Cugina mia, fatevi animo.... Solo alla morte non c'è rimedio!... Del resto io non credo che ci sia stato nulla di male!... Chiacchiere [...]
[...] fra loro due durante il viaggio l'aveva placato. Nondimeno ripetè alla figlia l'offerta di condurla via con sè; ma poichè Raimondo le aveva [...]
[...] i giorni, uscendo dal refettorio. Donna Lucia, all'ora canonica, serrava la bottega e si metteva alla finestra per vederlo uscire dal portone del [...]
[...] domiciliare; ma dal duca non andavano, pel rispetto dovuto alla famiglia Uzeda... Questo appunto don Blasco non poteva soffrire: che egli godesse [...]
[...] trionfi della sua politica; se gli rimproveravano le antiche critiche alla spedizione di Crimea, negava d'averne mai fatto; e giudicava che la via per [...]
[...] voleva bene, sopportava un poco i suoi dileggi; ma, a volte, infuriava in malo modo: il sangue gli montava alla testa, gli occhi gli s'accendevano [...]
[...] ora di funzioni religiose. Per la festa di Sant'Agata, in agosto, andarono a spasso tutti i giorni, assistettero alla processione del carro [...]
[...] arrivavano in carrozza dalla Trinità e dai Crociferi, e venivano ad assistere alla processione. Questa usciva, a suon di banda e di campane, tra due file [...]
[...] soggetto. Lo stesso Raimondo pareva essersi rassegnato; non lo vedevano più correre 237 dietro alla signora, nè questa litigava più con la [...]
[...] volgevano su lei. Quando la folla cominciò a diradarsi, Padre Gerbini, sempre galante, l'accompagnò alla carrozza; e come, giusto per combinazione [...]
[...] scappellata alle signore, alla quale risposero solo donna Isabella e lo zio palermitano. Ora, il domani di quella festa, una notizia straordinaria [...]
[...] che faceva! come un bambino!... Ne avea voluto del bene alla moglie! E allo stesso conte! Questo era stato lo sbaglio! Sua madre, no: l'amicizia [...]
[...] degli Uzeda non le aveva dato alla testa; fin dal principio s'era accorta della piega che prendevano le cose. Se non fosse stata lei, il pasticcio [...]
[...] arrestarlo; ma conosciuto che era il conte Uzeda, l'avevano lasciato andare.... Gl'increduli, i curiosi, fecero capo alla polizia, ma lì furono [...]
[...] , alla Fersa? Ma s'era allontanato subito, visto che prendevano in mala parte un'amicizia innocente! Aveva dunque ragione di non voler stare in [...]
[...] , di tutti i sintomi d'un mutamento radicale. Ma, alla cessione di Nizza e della Savoia alla Francia, gongolò come se le avessero date a lui [...]
[...] piazza del Fortino! Invece, le squadre dei rivoltosi si riunivano tutt'intorno alla città, i liberali parlavano a voce alta, gli sbirri fingevano di [...]
[...] , alla nausea, alla denunzia. Era dunque passata tutta una notte?... E Giovannino? — Anche lui!... Adesso sta meglio.... Il Maestro ha frugato [...]
[...] resto i ribelli tiravano sulle truppe alla spicciolata, nascosti dietro gli angoli delle case, o dalle terrazze. Le spie borboniche, pallide [...]
[...] , esterrefatte, andavano ficcandosi nelle celle dei Fratelli; Garino, venuto dei primi a chiudersi a San Nicola, s'attaccava alla tonaca di don Blasco e [...]
[...] durata: il domani, avuti gli ordini da Napoli, Clary si preparò alla partenza; e consegnata la città a una Giunta provvisoria, s'imbarcò il giorno [...]
[...] alla folla, scendeva giù ad incontrarla al portone, se la cavava gridando con essa: «Viva Garibaldi! Viva Vittorio Emanuele! Viva la libertà [...]
[...] delle grida; il monaco non era però alla fine delle prove. I forusciti, i briganti che s'arrolavano per seguire l'anticristo dove furono alloggiati [...]
[...] nazionale andò incontro, fuori le porte, alla colonna che entrò in città fra un uragano d'applausi; e i volontarii s'acquartierarono a San [...]
[...] , pareva non interessarsi più a nulla, come alla vigilia del finimondo. Bixio o Menotti erano alloggiati alla foresteria; l'Abate evitava, ma il Priore [...]
[...] anche lui, la sua persona e la sua casa. Però dava un colpo al cerchio e uno alla botte; parlava contro il duca a don Blasco, contro don Blasco al [...]
[...] unirsi alla ciurmaglia!... Don Cono, don Giacomo, don Mariano, tutti i lavapiatti scrollavano il capo, addolorati anch'essi da quel tralignamento [...]
[...] incontro ai volontarii. Al Belvedere, dove il principe tornò alla fine di settembre, per la villeggiatura, Lucrezia lesse i bollettini della battaglia [...]
[...] al Municipio. Il volontario Giulente era ferito d'arma bianca alla coscia destra e si trovava nell'ospedale di Caserta; il suo stato era [...]
[...] voce dell'oratore si perdè. — ...sogno di Dante e Machiavelli, sospiro di Petrarca e Leopardi, palpito di venti secoli.... ad essa, alla gran [...]
[...] patria comune... alla nazione risorta.... all'Italia una.... gli evviva, gli applausi, il trionfo... — Ad ogni periodo, un gran clamore veniva su [...]
[...] avremmo voluto immolare alla gran causa... degni d'invidia, non di rimpianto, sono quelli che poteron dire morendo: «Alma terra natìa, la vita [...]
[...] .... applaudite questo insigne patrizio che alle glorie dell'avito blasone accoppia quelle del patriottismo più puro.... — Egli additava alla folla il duca [...]
[...] afferrarsi alla balaustrata. Però Giulente riprendeva, nella stretta finale, tra applausi assordanti: — Cittadini! Prodigioso è il cammino da noi [...]
[...] saluti la Sicilia unita per sempre alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele!» Già i sì colossali eran tracciati sui muri, sugli usci [...]
[...] il principe di Francalanza!...» mentre, dentro, don Eugenio dimostrava, con la storia alla mano, che la Sicilia era una nazione e l'Italia un'altra [...]
[...] ; e donna Ferdinanda sgolavasi: — Ah, se torna Francesco! — Zia, non tornerà.... — esclamò alla fine Lucrezia. Allora la zitellona parve volesse [...]
[...] gli usci. Ma il furore di donna Ferdinanda passò il segno quando, fattasi alla finestra ad uno scoppio più nutrito di applausi, vide passare i [...]
[...] , senza neppure accorgersi di donna Graziella. — Me l'ha detto lui stesso,— rispose il principe. — Dinanzi alla cugina possiamo parlare... Gli pare una [...]
[...] ricomparve sola e venne a sedersi tranquillamente vicino alla nipote, stirandosi la palma della mano arrossita. Parlò del più e del meno, volle [...]
[...] . Smesso la dignità grave e il linguaggio fiorito dell'ambasceria, ognuno disse la sua, in dialetto, alla buona, per indurre il duca ad [...]
[...] quella la prima elezione alla quale chiamavasi il paese, bisognava che essa riuscisse l'affermazione unanime della volontà del collegio. Questo [...]
[...] , interessandosi alla cosa pubblica, toccando di sfuggita i provvedimenti che bisognava reclamare dal governo di Torino pel bene del paese, per il [...]
[...] all'Intendente? Per trovarsi dalla parte del manico, se alla rivoluzione toccavano colpi di granata.... Il duca, a cui i Giulente avevano tenuto [...]
[...] contributo della sua attività e delle sue sostanze alla causa nazionale. Ai primordii del movimento liberatore, corre in patria, poichè egli vuol [...]
[...] D'ORAGUA non può sottrarsi alla volontà del Paese. Egli sarà il nostro deputato!» Il duca, da canto suo, riparlava al principe del matrimonio di [...]
[...] sarebbero andate tutte le loro sostanze. — Conviene anche per un'altra ragione, — spiegava al nipote, — che non baderanno alla dote.... — Che ci [...]
[...] di fare quel che le aggrada, alla sua età! La volontà di nostra madre forse 269 poteva essere che restasse in casa; ma nostra madre è [...]
[...] . Già Padre Camillo aveva tenuto un simile discorso alla ragazza. Aveva cominciato a dirle che quell'unione era avversata da tutti, in famiglia, non [...]
[...] metter mano alla carta bollata, bisogna uscirne in una sola volta. Ne parli Vostra Eccellenza agli altri e li metta d'accordo. Chiara e il marchese [...]
[...] a lei, che non le domandava che cosa avesse, che non rimoveva l'ultimo ostacolo alla conclusione del matrimonio. Ferdinando invece non sapeva [...]
[...] appena liberata, la principessa che s'era aggirata per la camera senza toccar nulla, incapace di dare aiuto alla partoriente, voltava adesso il capo [...]
[...] visita alla zia col Priore e Frà Carmelo. Chiara aveva mandato a chiamare Ferdinando, e lo aspettava con viva impazienza: quando egli apparve se [...]
[...] Lodovico non rispose; fatta una breve visita alla sorella, andò via. Anche gli altri a poco a 278 poco se ne andarono, lasciando Chiara sola col [...]
[...] , appena entrato, vide Lucrezia accanto alla principessa, ancora col cappellino in capo. Il duca, fattosi incontro ai cittadini, strinse la mano a [...]
[...] Benedetto, quasi fosse già in casa sua, spalancò il 279 balcone. Allora il duca impallidì peggio del nipote: egli doveva adesso parlare alla folla [...]
[...] ! Evviva!... Giallo come un morto, afferrato alla ringhiera con tutte e due le mani, con la vista ottenebrata, immobile in tutta la persona [...]
[...] aggiunge quest'altra: di obbedire ancora una volta alla volontà del paese e di rappresentarci in quell'augusto consesso dove per la prima volta [...]
[...] .... Guidò il giovane nella stanza attigua perchè prendesse congedo dalle signore, accompagnò tutti fino alla scala. Quando rientrò, il principe [...]
[...] come fa onore alla famiglia: quando c'erano i Vicerè, i nostri erano Vieerè; adesso che ab- biamo il Parlamento, lo zio è deputato!... PARTE [...]
[...] voleva ancora bene alla moglie e la piangeva giorno e notte peggio che se fosse morta; ma la madre vegliava per lui. Donna Isabella, dunque, non [...]
[...] della padroncina, rimandava i famigli alla stalla e gli sguatteri a cucina. «È forse tua sorella, animale?» Che cosa avevano essi da vedere se donna [...]
[...] dell'Eccellenza al padre e alla madre; quand'era entrato in casa della promessa aveva regalato alla servitù quel che si deve. Forse i suoi parenti [...]
[...] vedere le sue collezioni d'arte e si profuse in elogi alla vista di tutti i cocci e di tutte le tele imbrattate, pasteggiando a superlativi dinanzi [...]
[...] interrompeva il suo mutismo solo per denigrarli. Giulente dava un colpo al cerchio ed un altro alla botte, non sapendo come prenderli, giacchè non [...]
[...] alla sua Istoria Cronologica. Non parendogli che questo titolo sonasse abbastanza, lo aveva mutato in quello di Discettazione istorico-cronologica [...]
[...] alla freddezza che gli dimostravano, alla guerra dichiaratagli dal monaco e dalla zitellona. — Credo che siano sinonimi.... — rispose. — Avete [...]
[...] dovrei studiare le ragioni del sacramento magno.... — Sacramento?... — fece Lucrezia che era già nelle nuvole. — È esposto alla Cattedrale. Tutti [...]
[...] posso star cucito alla gonna di mia moglie, insomma. — E lo guardò in faccia. — Va bene; qui non si parla di star cucito! — rispose il duca. — Ma [...]
[...] prendere i suoi consigli. In odio alla Palma, per distruggere quel matrimonio stretto contro il suo piacere, ella aveva spinto il giovane alla [...]
[...] ! — disse Lucrezia al fidanzato, avvampando subitamente in viso. Egli scrollò il capo con un sorriso d'indulgenza; ma il duca s'avvicinò alla [...]
[...] morsicchiava i baffi, torcendo le labbra, con le mani in tasca. Donna Ferdinanda adesso sedeva accanto alla marchesa, la quale era al settimo cielo per [...]
[...] e a piedi, salendo e scendendo scale, trangugiando tutte le miscele che si persuadeva dovessero giovarle. Ella dichiarava alla cognata di non [...]
[...] . — Le bambine? — Benissimo. Raimondo, ritto in mezzo alla sala, si guardava le unghie facendo scattare quella del pollice contro tutte le altre. Il [...]
[...] strada, li diresse alla parte opposta, alla finestra dove don Blasco udiva dal nipote le notizie dell'accaduto. — Dice che raggiungerà sua moglie e [...]
[...] gesto d'assenso e d'approvazione attirò alla lunga gli sguardi della zitellona. — Mentre la ragione sta dalla parte di Raimondo, — continuava [...]
[...] l'isola, giacchè bisognava pensare a tutto: dall'educazione della gioventù al lavoro per gli operai. A poco alla volta, con la concordia e la pace, la [...]
[...] lasciar la capitale in un momento come quello per indurre il nipote alla ragione. Non s'udivano se non esclamazioni di lode all'indirizzo del [...]
[...] soddisfazione alla canaglia! Perchè si dica che difende la morale!... E per un'altra ragione ancora.... 301 per ingraziarsi quell'altro cialtrone amico [...]
[...] anni di lontananza, tra i parenti del marito, essi medesimi, alla prima, non la riconobbero. Se era stata sempre pallida e magra, adesso era [...]
[...] , ma costantemente, fino a contenderle la stessa speranza d'un qualunque ritorno alla pace. Come le si era chiuso il cuore ai primi disinganni, nel [...]
[...] dinanzi al pericolo più grave, alla minaccia terribile? Lasciarlo? Egli stesso l'aveva abbandonata!... Quando ella ripensava a quei due anni [...]
[...] non aveva creduto che tutto fosse finito per lei? Alla notizia che quella donna era stata scacciata dalla suocera, ella aveva compreso la commedia [...]
[...] , poichè egli aspirava alla vita allegra e varia, libera, principalmente. Ma, per la notizia del dramma domestico di cui era stato l'eroe, egli [...]
[...] , senza veder le sue figlie; ed al teatro prendeva posto nel palco dell'amica, dal principio alla fine dello spettacolo; ed al passeggio, se era con [...]
[...] amici, non rispondeva al saluto di sua moglie, quando s'incontravano: mentre la contessa lacrimava in fondo alla sua carrozza, egli andava a [...]
[...] inferma. Una notte che la sua bambina vaneggiava, in preda alla febbre, ella restò in piedi fino all'alba, vegliandola, impaurita dal rapido [...]
[...] di società col quale era rientrato, portandosi un sacco da notte, dove aveva buttato pochi effetti alla lesta; rammentava d'essersi sentita [...]
[...] cacciò tutto il sangue alla testa: «E lo piangi, anche?... Lo vorresti difendere?... Saresti capace di corrergli 306 dietro?...» Impaurita [...]
[...] l'inesauribile bontà del suo cuore non gli permetteva, alla lunga, di mantenere. Scrisse così al duca, andò insieme con lui a raggiungere [...]
[...] un'altra volta! purchè quei giorni tremendi dell'abbandono non ritornassero! Quasi quasi ella rassegnavasi alla lontananza delle sue bambine [...]
[...] s'avvezzasse all'obbedienza e alla disciplina monastica. Povera piccina! Tutte le volte che la mettevano nella ruota per farla passare dentro alla Badìa [...]
[...] , oltre il muro impenetrabile che segregava le suore dal mondo, tendeva le braccia alla sua mamma ad alle zie con un senso di paura negli occhi [...]
[...] alla sua 309 mamma mentre la ruota girava, la chiudeva nello spessore del muro, la passava dall'altra parte, nello stanzone freddo e grigio [...]
[...] sposi, un quartiere accanto a quello di don Paolo Giulente ma del tutto segregato, finivano di dare l'ultima mano alla sistemazione dei mobili [...]
[...] ; le cose erano fatte larghissimamente e con molto gusto. Il notaio di famiglia aveva già steso, in base alla transazione e sotto la dettatura del [...]
[...] come fare per mostrare alla Giulente che quel matrimonio si faceva per forza, contro il piacere della maggioranza della famiglia. Ma donna Eleonora [...]
[...] non s'accorgeva di niente: seduta accanto alla principessa e alla contessa Matilde, sorrideva di beatitudine al passaggio degli sposi in volto [...]
[...] principessa le usava molte cortesie, la contessa Matilde prendeva parte alla sua felicità di madre; la stessa Chiara veniva a gettarsi nuovamente [...]
[...] attorno come un'anima in pena, non conoscendo nessuno, da tanti anni che faceva la vita del Robinson. Era venuto per far da testimonio alla sorella [...]
[...] e preso posto nelle carrozze, s'avviò alla cattedrale. La funzione celebrossi nella cappella privata del Vescovo, da Monsignore in persona: tutti [...]
[...] fossero maritati da dieci anni, diede la mano da baciare alla nipote, e appena sedutasi disse a Benedetto: — Bell'affare m'hai proposto! Gli [...]
[...] altri creditori si oppongono alla cessione dell'ipoteca! Benedetto, dallo sbalordimento, non seppe lì per lì che rispondere; ma Lucrezia si voltò [...]
[...] ; se il venerdì comperavano il pesce troppo caro, quando avrebbero potuto contentarsi, come lei, del baccalà; se davano alla cameriera tutto il [...]
[...] prender parte alla solita conversazione; talchè, tutto sommato, e tolte le ore del sonno, ella stava più nella casa paterna che nella maritale. I [...]
[...] più in faccia, non sono più io!... Non andò più infatti a palazzo; ma il principe, da canto suo, non venne più da lei; alla moglie, che voleva [...]
[...] far qualche visita alla cognata, ordinò rigorosamente di astenersene. La cugina Graziella, che a stento aveva fatta una visita agli sposi, seguì [...]
[...] fine, quantunque giunta al decimo mese. Se la prendeva insomma con tutti, e alla contessa Matilde che la veniva a trovare come prima: - Dillo [...]
[...] apparso come una malombra dinanzi alla nipote. E Lucrezia, che aveva gettato fuoco e fiamme, s'era subito alzata per baciargli la mano: «Come [...]
[...] esprimeva il proprio parere, non si schierava nè da una parte nè dall'altra; scrollava il capo soltanto, per dar la corda alla narratrice. Arrivato [...]
[...] spuntava costei. Benedetto non era più padrone in casa propria, giacchè nulla sfuggiva alla doppia critica della zitellona e del monaco; ma egli [...]
[...] capace di tutto per amore di far quattrini, non sarebbe stato più da temere, non avrebbe consigliato di porre subito mano alla causa? Invece egli [...]
[...] prove buttando ogni cosa nella propria camera dopo che essi l'avevano rifatta.... La smania di fumare non gli era neppure passata. Attribuendo alla [...]
[...] ci stava per ricevere l'educazione conveniente alla sua nascita; poi sarebbe andato a casa sua a fare il principe di Francalanza! E questo era il [...]
[...] Pasqualino era partito 324 per Firenze al servizio dello zio Raimondo; ma egli voleva spassarsi subito, sottrarsi alla tutela dei monaci [...]
[...] avevano trovata un'altra ragione di battagliare. Le voci relative alla prossima soppressione dei conventi erano state confermate da Roma; non poteva [...]
[...] durata fino alla fine dei secoli; ma col mondo sottosopra, col pericolo che il governo abolisse davvero le corporazioni religiose, non era più [...]
[...] Paternità è troppo buona! Le economie mi sembrano sempre lodevoli. Se il Signore non permetterà che i suoi servi siano messi alla prova, avremo [...]
[...] monaci, per esempio, non bisognava toccarle: don Blasco avrebbe voluto veder proprio questo, che avessero tolta la bottega e il quartierino alla [...]
[...] sotto il naso di Sua Paternità. Il complotto era stato preparato sottomano da un pezzo. Alla prima votazione una metà dei votanti s'eran [...]
[...] Paternità? Che sedesse alla loro mensa?... E per tutta la clientela del convento corse un lungo sussurro di approvazione: così andava fatto, sin dal [...]
[...] novizii, alla sua età e dopo quello scandalo, specialmente, che attirava sul povero diavolo le beffe e gli insulti del principino e dei suoi compagni [...]
[...] nè i novizii volendolo con loro, egli mangiava alla seconda tavola, in compagnia dei Fratelli di servizio.... 330 Don Lodovico esprimeva il [...]
[...] reciprocamente, che i briganti della Basilicata dessero l'ultimo crollo alla baracca, che succedesse così un cataclisma, il diluvio universale non più d'acqua [...]
[...] risposta, il monaco divenne un ossesso: il sangue gli montò alla testa, gli occhi parvero sul punto di schizzare dalle orbite. - Ah, sì; ve ne manca [...]
[...] dei buoni principii, ma non potendosi opporre alla venuta dei Garibaldini. Pertanto afferravasi al Priore, si metteva nelle sue mani, non lo [...]
[...] calori gli avevano rovinato lo stomaco.... Un dopo pranzo che don Blasco aveva arrischiato, per la prima volta, una visita alla Sigaraia, dove [...]
[...] ? con quel diavoletto della maggiore che capiva tante cose come una donna fatta? Le bambine avrebbe dovuto lasciarle alla Missa inglese che il [...]
[...] restato con le mani alla cintola, se mai! ma bisognava vedere che smania di andare ai balli, al teatro; che sfarzo di abiti quando riceveva tanti [...]
[...] , arrivando al gran pubblico, preparava l'opinione, guadagnava simpatie alla causa del conte. Molti però scrollavano il capo, non si lasciavano [...]
[...] , cioè senza donna Isabella. Fin dai primordii dell'amicizia con Raimondo, fin da quando, in casa del marito, ella resisteva alla corte del giovane [...]
[...] , le era bastato addebitare la freddezza di lui all'opposizione dei parenti, alla volontà della moglie. Ognuna di queste allusioni era un colpo di [...]
[...] severamente la condotta del cognato, e se avesse osato, avrebbe impedito alla moglie di far quella visita; ma Lucrezia dichiarò che non vedeva nulla di [...]
[...] imbarazzatissimo, non sapeva come trattare, con qual nome chiamare la Fersa; ma ella stessa diede il tono alla conversazione, parlando del più e del [...]
[...] adesso la villeggiatura; tornerò a novembre...» e gli aveva voltato le spalle. Raimondo, alla narrazione della scena, si morse le labbra; donna [...]
[...] che si vuole!» E alla zia donna Ferdinanda che salì un giorno a posta al Belvedere per intromettersi, per indurlo a far come lei: - La nostra [...]
[...] cose dinanzi alla principessa e alla bambina, e le insistenze della zitellona lo trovavano incrollabile nella sua indignazione. Anche Chiara [...]
[...] villeggiatura, perchè non ve ne andate alla Pietra dell'Ovo, da Ferdinando? Ha tanto posto; vi darà due camere. Sarete come un parente e la cosa farà [...]
[...] padrone.... - rispose alla sorella, senza mostrare nessuna meraviglia pel ritorno di Raimondo, per la richiesta dell'ospitalità. - Ma, sai, ti [...]
[...] signor Marco a notificargli che rinunziava la procura e voleva subito subito dargli i conti e venire alla divisione. Quella trombetta della cugina [...]
[...] ! «Guardate un po' che immoralità! sostenere una causa condannata da tutti, che fa tanto dispiacere alla famiglia! È venuto a ficcarsi tra noi per metter [...]
[...] buono di annullare un matrimonio contratto sotto il codice napoletano del 1819; bisognava rivolgersi alla Corte vescovile; ma qui cascava l'asino [...]
[...] precisamente un vulcano, come uomo; ma lo zio di lei l'avea costretta a prenderselo mettendole il coltello 360 alla gola: altro che la storia [...]
[...] !... Adesso non hanno a decidere i canonici, ma 362 i giudici civili. Con la legge di Vittorio Emanuele, il matrimonio dinanzi alla chiesa vale un [...]
[...] guadagnarlo alla causa della sua protetta, il Priore rispondeva l'eccellenza della sua posizione, a cavaliere di tutti ambiguamente, adducendo le [...]
[...] di certe ragioni... Queste potevano forse bastare ai giudici secolari, la cui responsabilità non è impegnata dinanzi alla Maestà divina. Mi duole [...]
[...] a Giulente per guadagnarli alla sua causa, di imbeccare Pasqualino e gli altri portavoce. S'era già umiliato una volta anche dinanzi a Giacomo e [...]
[...] . Raimondo? La contessa? Quale contessa?... E donna Isabella apparve, andò incontro alla principessa che le veniva incontro, l'abbracciò e la baciò sulle [...]
[...] scortarlo, di mescolarsi al codazzo degli intimi ammiratori ed amici che lo seguivano su e giù, alla prefettura, al municipio, ai circoli. Ed egli [...]
[...] , addebitandola alla paura, e tiravano in ballo le storie del Quarantotto, lo accusavano d'essersi finalmente rammentato del collegio adesso che, sciolta [...]
[...] figliuola che consentire alla liberazione del genero!... Ah, no? E allora il contino aveva chiesto lui d'essere sciolto, adducendo che la madre lo [...]
[...] Eugenio era venuto innanzi al magistrato per testimoniare che la principessa sua cognata aveva fatto accompagnare il figliuolo alla parrocchia da due [...]
[...] campai armati, i quali, se egli avesse risposto no, dovevano legarlo, buttarlo in fondo a una carrozza che stava ad aspettare vicino alla chiesa e [...]
[...] adesso si dava: oh bella che ci trovavano da ridire? Non ci aveva trovato da ridire neppure il barone Palmi, che non aveva preso parte alla causa [...]
[...] di carne», e le donne pure, e che la colpa di tutto quel che succedeva andava attribuita tutta alla leggerezza, «per non dir altro,» della Palmi [...]
[...] stare insieme con la futura moglie. Giacomo, il Priore, il duca avevano veramente consigliato loro di non farne nulla, di restar piuttosto alla [...]
[...] chi prima aveva sostenuto impossibile la riuscita della sua impresa. Fu una festa sontuosa alla quale molti di quelli che s'erano ostinati nel [...]
[...] , nervoso, frenavasi dinanzi alla gente; ma in casa, coi familiari, trovava nelle circostanze più futili un motivo di sfogarsi, di gridare, di [...]
[...] gli era costato: per sussidiare i perseguitati, per comperar fucili e cartucce, per offrire rinfreschi alla Guardia nazionale, aveva fatto qualche [...]
[...] aspettando di vedere fin dove sarebbero arrivate le enormità che quel bestione eruttava: alla fine scoppiò: - Te ne netterai il fondamento, delle tue [...]
[...] impercettibilmente, scrollando le spalle, alla sfuriata del fratello; Chiara, preso in disparte suo marito, gli disse: - Non dar retta a quel pazzo!... Tu [...]
[...] galanterie! Se avesse voluto andar dietro alla cugina, ne avrebbe avuto tanto tempo, senza aspettar la morte del marito, perchè proprio quel buon [...]
[...] , o frugare negli armadii, o riporre qualche cosa nelle casse, la cugina faceva tutto lei, andava e veniva con le chiavi alla cintola per la casa [...]
[...] di Rosa, al quale aveva persino messo in nome Federico.... Ma il principe diede della pazza alla sorella; Chiara, sentendosi pungere, si mise a [...]
[...] abiti e di sarti forestieri; il duca, udendo tutti senza rispondere a nessuno, scambiava telegrammi coi sensali che giocavano alla borsa per conto [...]
[...] ; alla Madonna delle Grazie c'era tutta una parete piena di voti: gambe, testa, braccia, mammelle di cera sulle quali erano dipinte orribili piaghe [...]
[...] principessina ricevesse l'educazione conveniente!... Egli non diceva che donna Ferdinanda, alla notizia della decisione presa a sua insaputa, s'era [...]
[...] pieno di rispetto verso il principe e di giusta severità verso i dipendenti. Del resto, alla lunga, gl'invidiosi si stancavano di sparlare. Prima di [...]
[...] bambina allora chinò il capo, s'asciugò gli occhi, e disse alla sua mamma, seria e composta com'era sempre stata: «Non t'angustiare, mamma mia bella [...]
[...] una mano alla principessa, che le era gratissima di tante attenzioni; venivano anche gli altri parenti, non più inviperiti come un tempo [...]
[...] servizii prestati alla madre ed al figlio. Afferrarla e scaraventarla contro il muro, fu tutt'uno: - E questa con l'altre.... - gridò, con una mala [...]
[...] di polvere dalla città al Belvedere. Nella prima c'era il principe di Francalanza, donna Ferdinanda e la cugina Graziella, invitata alla villa [...]
[...] perchè non poteva andar sola alla Zaffarana, e il principino Consalvo a cassetta, che brandiva trionfalmente la frusta, quantunque portasse ancora [...]
[...] il Priore, così aveva fatto fiasco con Ferdinando, il quale, preso gusto alla vita cittadina, non voleva sentir parlare neppure di rifugiarsi [...]
[...] alla nipote Teresina, e poichè lì il colera non infieriva e non metteva tanto spavento quanto in Sicilia, così egli era e voleva che sua moglie [...]
[...] perdonata l'opposizione fatta al più pronto ritorno di lui alla casa paterna; e adesso, vedendola domiciliata come una persona della famiglia, prendere il [...]
[...] salone la gente conversava animatamente, giocava, scioglieva sciarade. Lucrezia, lasciando la villa Giulente, partecipava con la cugina alla [...]
[...] non metter piede per una settimana alla villa se le passava pel capo che qualcuno incominciasse a criticare quella specie di adozione. Viceversa [...]
[...] , era adesso tutt'una cosa con lo zio Blasco, il quale, stando con lei, la approvava implicitamente. 397 Il monaco, alla notizia della legge [...]
[...] vituperii evacuati contro il fratello deputato, che aveva dato il suo voto alla legge, si lasciarono mille miglia lontano tutto quello che di più [...]
[...] sublimato della briganteria?...» Egli parlava così dinanzi agli estranei, alla gente di poco affare, alle persone di servizio; in famiglia, tra [...]
[...] finestra della cucina, da cui si scorgeva il podere fino alla chiusa degli olivi, 400 lo vedeva rincorrere le donne, che venivano a cercare i [...]
[...] andò alla villa del marchese, da don Blasco, ricominciando: - Ce n'hanno cacciato!... E Vostra Paternità non fa nulla?... Il Priore suo nipote [...]
[...] l'onorevole d'Oragua aveva fatto alla Camera quanto Carlo in Francia, senza neppure aprir bocca; ma il Pensiero italiano, successo all'Italia risorta [...]
[...] , raccomandava alla gente che veniva a prender quattrini l'elezione del duca. «C'è bisogno di rammentarcelo?...» Ma, considerando le velleità [...]
[...] libero e restar vicino alla Sigaraia, come quand'era a San Nicola, ma gli bisognava frattanto ammobiliar la casetta. E vomitando maledizioni contro [...]
[...] nel rendergli quei servizii, se lo ingraziavano, adesso che aveva anch'egli il suo gruzzolo. Quanto avesse non si sapeva con precisione; ma alla [...]
[...] religiose era il gran fatto dei tempi moderni; egli ne enumerava e dimostrava gli immensi vantaggi. Prima d'ogni cosa, i latifondi tolti alla manomorta [...]
[...] non andasse alla capitale: quella, cioè, relativa allo svincolo delle cappellanie e dei beneficii laicali; e il principe, zitto zitto, cominciava a [...]
[...] facesti alla Badia per non pagare il legato?... Alle corte, qui bisogna intendersi: se no comincio con un dichiaratorio, e poi ce la vedremo in [...]
[...] sera d'agosto, mentre a palazzo una folla d'invitati assisteva alla processione del carro di Sant'Agata, arrivò il duca giallo come un morto [...]
[...] quanto che la povera principessa andava peggio, e o fosse la 409 paura del colera, o il disagio della fuga improvvisa, appena arrivata alla [...]
[...] , ma all'ave il principe voleva che tutti fossero in casa e faceva sprangare tutte le porte e tutti i cancelli; don Blasco, alla villa del [...]
[...] . - Bisogna scappare!... Scappiamo! Subito!... Alla Viagrande, alla Zaffarana.... Lucrezia coi Giulente partì subito per Mascalucia. Il duca, più morto [...]
[...] d'andare alla Viagrande, dov'erano quasi sicuri di trovare una casa capace di tutta la parentela. Bisognava però che qualcuno passasse innanzi [...]
[...] per cercarla; e il duca s'offerse d'accompagnare il principe, non parendogli vero di battersela immediatamente. Giacomo disse alla moglie: - Vuoi [...]
[...] venire anche tu? La principessa, da alcuni giorni, aveva lo stomaco rovinato, non digeriva più, si trascinava penosamente dal letto alla [...]
[...] all'alba tutti scapparono dal Belvedere dove il colera già divampava. La casa, alla Viagrande, s'era trovata grazie alle relazioni ed ai quattrini del [...]
[...] volta con violenza straordinaria nel Bosco scampato a tutte le altre invasioni coleriche: era al Belvedere, a San Gregorio, a Gravina, alla Punta [...]
[...] , c'era appena di che dissetarsi. Il principe, alla Viagrande, pagava una lira ogni brocca d'acqua; 411 e la principessa pareva diventata un pozzo [...]
[...] cancro allo stomaco.... Ma il duca non gli dava retta; per adesso, aveva da pensare alla propria pelle, perchè il colera poteva scoppiare da un [...]
[...] momento all'altro alla Viagrande, anzi qualche allarme c'era già stato. - Andiamo via !... - insisteva; - andiamo più lontano, al Milo, a Cassone [...]
[...] del Milo. Il principe si preparò a partire per Cassone. - Vuoi venire anche tu? - ripetè alla moglie. Ella aveva passato una notte orribile, senza [...]
[...] trovarla.... Donna Ferdinanda era anche lei di questa opinione; ma Consalvo, stretto alla mamma, le diceva, piano: - No, non andare per ora.... è [...]
[...] posto appena per lui; li lasciava quindi liberi di raggiungere Giacomo. Alla Viagrande frattanto smaniavano, perchè il panico cresceva [...]
[...] Mascalucia; la principessa di Roccasciano era rimasta vedova, alla duchessa Radalì era morto uno zio, il cavaliere Giovanni Artuso; ma questa disgrazia [...]
[...] : l'usufrutto alla duchessa, la proprietà a Giovannino che aveva tenuto 414 a battesimo. Doleva piuttosto alla madre che la eredità non fosse andata [...]
[...] lettere; perchè alla Santissima Annunziata le signorine ricevevano un'istruzione comi fo; e la principessina otteneva sempre i primi premii [...]
[...] Veramente egli lavorava del suo meglio per nascondere alla gente anche il malumore del principino, ma non ci riusciva, perchè Consalvo, fin dal [...]
[...] principessina? Era possibile che anche lei si voltasse contro il padre e la madrigna? Una figliuola savia, obbediente, educata alla Santissima [...]
[...] gioia ho appreso ciò che fate per noi:» e così via per due pagine piene d'espressioni affettuose, fino alla chiusa che diceva: «Vostra [...]
[...] : «Ma Consalvo? Perchè non lo mandate a chiamare?...» nonostante le avessero spiegato parecchie volte che il giovanotto era in campagna, alla [...]
[...] Piana. Il principe, un poco pallido, diceva che doveva esser capitata qualche disgrazia alla comitiva; infatti nessuno del compagni di Consalvo era [...]
[...] protetto aveva dovuto combinar la cosa per non assistere alla cerimonia nuziale; e in cuor suo lo approvava. Bella sciocchezza, da parte di [...]
[...] unicamente perchè, da giovane, s'era messo in capo di sposarla. La madre non aveva voluto, ed egli s'era piegato, allora, alla ferrea volontà di lei [...]
[...] riconosciuto, alla Curia, che il dotto e santo Cassinese doveva andare avanti in altro modo. Gli era stato offerto un vescovato, a sua scelta; ma egli [...]
[...] alla grande Congregazione. Che gl'importava del matrimonio del fratello, del testamento della madre e di tutte le trame meschine che ordivano i suoi [...]
[...] ragioni, e che.... e che.... Allora il principe aveva riconosciuti i diritti della parentela alla spartizione dei beni, e tutti s'eran placati [...]
[...] quattrini; nè, per la stessa ragione, con la zia Ferdinanda; tanto meno col duca alla cui autorità di deputato ricorreva perchè egli lo assistesse [...]
[...] , temendo, come il marito, non fosse capitato un accidente al giovanotto, e parlava di spedir messi alla Piana per appurare che cos'era successo [...]
[...] catenaccio, egli poteva far tardi quanto gli piaceva; e mentre masticava a due palmenti, utilizzava il suo tempo chiedendo informazioni alla gente sulle [...]
[...] della Camera di commercio, del Comizio agrario, presidente del consiglio d'amministrazione della Banca di Credito, consigliere di sconto alla Banca [...]
[...] quindici giorni avrai la nomina. Benedetto continuava a schermirsi, sorridendo, fingendo di non credere alla serietà dell'offerta; in cuor suo [...]
[...] donna Ferdinanda sparlava del principe col marchese, e i lavapiatti facevano la corte alla nuova principessa, e don Blasco ciaramellava da un [...]
[...] suo protetto non aveva corso pericolo di sorta.... Benedetto, frattanto, riferiva sotto voce alla moglie l'offerta della sindacatura fattagli dallo [...]
[...] , ella gridava alla cameriera: «Non c'è! Non c'è nessuno! Mandate via questi seccatori!...» in modo che i seccatori udissero e che passasse loro la [...]
[...] protezione dello zio duca. Questi, che oramai non andava più alla capitale, consacrava tutto il suo tempo ai proprii affari, badava alle cose di [...]
[...] alla Camera sarebbe stata la conferma, il riconoscimento del suo patriottismo, della sua capacità. Per tanto, il disprezzo di sua moglie cresceva [...]
[...] lasciato fare. Non contento di starsene così interamente segregato dal resto della famiglia, con persone di servizio esclusivamente addette alla sua [...]
[...] , Consalvo vi aveva ficcato due o tre giovanotti che non appartenevano alla casta, ma gli facevano da mezzani. Accordava la sua protezione e la sua [...]
[...] generalmente a lode, spiegata com'era col rispetto da lui portato alla memoria della madre; tutti avevano interesse e premura di dargli moglie, e di tanto in [...]
[...] sua vanità di patriotta, di ferito del Volturno, di futuro deputato; e del resto se Benedetto manifestava lo proprie paure alla moglie perchè [...]
[...] parte; ma egli li sfuggiva tutti, e se li udiva alludere, sorridendo, alla sua ricchezza, ripigliava a vociare come un tempo: «Che ricchezze e [...]
[...] degli ultimi aggiudicatarii dei beni ecclesiastici, trovò il nome di Matteo Garino. - Non si chiama così il marito della Sigaraia? - domandò alla [...]
[...] , dandosi senza riguardo alla vita del secolo, come il sanculotto Padre Rocca; o quelli che, senza smetter l'abito, davano da ciarlare alla gente [...]
[...] narrazione. La verità si seppe il domani. Da un pezzo Consalvo 437 andava dietro alla figlia del barbiere del Belvedere, Gesualdo Marotta: una [...]
[...] ale grida di Radalì.... Il principe non disse nulla quando vide il figliuolo conciato a quel modo; mostrò di credere alla storia della vetrata [...]
[...] . La questione era che i suoi avversarii tentavano con accanimento un nuovo assalto alla sua riputazione e che l'imbroglio di Consalvo dava loro [...]
[...] buono in mano. Il deputato non andava da due anni alla capitale, dimenticava interamente gli affari pubblici per badare ai proprii. Che gran [...]
[...] che non aveva neppur l'ombra di un'idea in fondo alla zucca, che non sapeva scrivere un rigo senza fare sette spropositi; e credeva di poter [...]
[...] impiegati nella rivoluzione gli fruttavano il mille per cento! Così spiegavasi il suo patriottismo, la commedia della sua conversione alla libertà [...]
[...] comunità religiose! A dargli retta, i beni tolti alla Chiesa dovevano permettere di alleggerir le tasse, e far divenire tutti proprietarii. Invece, le [...]
[...] idee che facevansi strada e che nocevano anche a lui, Giulente le attribuiva all'invidia degli inetti, alla mala fede dei nemici, sopra tutto alla [...]
[...] ; mentre la rinunzia a difendere il nipote sarebbe stata attribuita appunto alla paura di attirarsi nuove opposizioni. Dopo avere esitato un poco fra i [...]
[...] che la ragazza era andata liberamente alla villa Uzeda; e si trovarono poi due contadini che dissero di avercela veduta altre volte, e parecchi [...]
[...] collo, nell'inerzia forzata, con l'impossibilità di servirsi della mano destra, rabbrividendo alla vista del sangue che ancora trapelava dalla [...]
[...] l'imperioso bisogno che era in lui di comandare, di veder tutti piegare dinanzi alla propria volontà di capo della casa, di padrone, di arbitro assoluto [...]
[...] riuscito a frenarsi; ora invece Consalvo lo feriva nel sentimento più forte di tutti gli altri, attentava non più alla sua autorità morale ma alla [...]
[...] stato possibile, per toglierlo alla madre, ai fratelli, alle sorelle, alla moglie; meglio che tutti gli altri Uzeda, egli era il rappresentante degli [...]
[...] ; ma Lucrezia, pel gusto di contraddire al marito, per dare una lezione di munificenza a quel pezzente che giudicava tutti alla sua stregua [...]
[...] prendersela non solo contro Consalvo pei debiti e per la condotta scandalosa, ma anche contro il principe e la principessa, alla cui debolezza attribuiva [...]
[...] ; però 448 siccome i fedeli alla causa della reazione predicevano la fine della baldoria e il ritorno allo stato antico e la restituzione del [...]
[...] maltolto alla Chiesa, il monaco protestava: - Come, il maltolto? Io ho pagato il Cavaliere e la casa con bei quattrini sonanti; ho affrancato il [...]
[...] più piede dallo speziale. Il pomeriggio, passando dinanzi alla bottega, affrettava il passo, guardando dritto dinanzi a sè, e se c'era gente [...]
[...] Giacomo gli faceva la corte, adesso che lo sapeva ricco, ma non dava torto alla zia. - Vorrebbe che lasciassi a lui il Cavaliere! - gridava in casa [...]
[...] alla Sigaraia, a Garino e alle figliuole. - A prenderlo da me, di seconda mano, non avrebbe scrupoli! Ma gli vorrò lasciare trentasette mazzi di [...]
[...] casa in via del Plebiscito.... Per suo mezzo, don Blasco fu ammesso allo sconto alla Banca di Depositi e Crediti, e una cambiale di venticinque [...]
[...] facevano venir da recere. Però, alla lunga, la mancanza della conversazione gli pesava, e una domenica, incontrato per le scale il professore suo [...]
[...] di stomaco, i disturbi viscerali, le attribuiva a cause fantastiche: alla poca cottura del pane, allo spirare dello scirocco, al fresco della [...]
[...] figliuolo al palazzo, per avvertir la famiglia. All'arrivo del principe e alla proposta di mandare a chiamare un medico, l'infermo gridò che non [...]
[...] ella aveva indotto il principe a pagar la cambiale, ma aveva pure trovato l'espediente di far credere alla generosità della zitellona, perchè [...]
[...] s'appassionava moltissimo alla guerra minacciata, era quello anzi l'unico tema che avesse la virtù di sciogliergli la lingua. Don Blasco, venuto finalmente [...]
[...] piantar spilloni in tutti i posti francesi e spille piccole nei prussiani: col bollettino della guerra alla mano, studiava le operazioni dei due [...]
[...] Roma, adesso, «quasi potesse mettersela in tasca o portarla a vendere alla fiera!» ma gl'infiammati articoli di Benedetto, il quale diceva che il [...]
[...] . Egli aveva dato appena una volta all'anno notizie di sè alla famiglia, tutto intento ai doveri del suo ufficio, ella preparazione della sua [...]
[...] d'avanzarsi nello Stato romano. L'attesa delle notizie era febbrile; il duca, domiciliato alla Prefettura, apriva i telegrammi del prefetto e andava poi a [...]
[...] la stima dei puri; presso la Curia, specialmente, la loro condotta, la fedeltà prestata ai sani principii, la costante devozione alla buona [...]
[...] voluto, certe voci di tanto in tanto arrivate in Sicilia dicevano che ella pagasse amaramente il male fatto alla prima contessa; che Raimondo [...]
[...] vedere il fratello infermo le disse, in presenza dei parenti: - Non occorre che veniate anche voi. Ora il Babbeo che non ragionava più, alla vista del [...]
[...] urgentissimo.... - Vengo. Il professore, declamando contro il tribunale del Sant'Uffizio, lo accompagnò fino alla nuova casa del duca, dove questi [...]
[...] mescolarsi tra la folla. - Evviva!... Evviva!... Alla Prefettura!... E la marcia ricominciò. Don Blasco, con la bandiera a spall'arme, la tuba un poco [...]
[...] di traverso, il colletto monacale madido di sudore, andava in mezzo alla dimostrazione a braccio del professore che lo aveva ripescato e non lo [...]
[...] vario vocìo si levò: - Ancora!... Avanti!... Abbasso!... Morte!... Chi è?... Che c'è?... Da un vicolo, era sbucato un frate; alla vista della [...]
[...] . E il professore, alla vista della tonaca, se era un energumeno, inferocì come un torello al rosso: - Morte ai corvi!... Giù i tricorni: viva il [...]
[...] pensiero laico!... Abbasso l'ultramontanismo!... Il pazzo, alla luce fantastica delle torce, continuava a gestire scompostamente, a gridare: «Eh [...]
[...] : piuttosto che dare ad altri i registri dei conti o le chiavi della cassa, si lascerebbe tagliare tutt'e due le mani!... Alla principessa il signorino [...]
[...] saluto. Aveva infatti ricevuto la circolare dell'Araldo Sicolo, e comprendendo da questo che doveva essere con l'acqua alla gola, metteva le [...]
[...] discorrendo, il cavaliere, quasi risolvendosi, disse finalmente... - Ci fui anche per raccogliere soscrizioni alla mia opera, sai... - Opera? - fece la [...]
[...] può parlare alla signora marchesa. E facendo il cavaliere un atto d'impazienza, la donna mormorò, guardandosi attorno: - Eccellenza, c'è guai [...]
[...] battere alla porta dei Giulente. Arrivò da loro sull'annottare, dopo una giornata di corse. Benedetto non c'era e Lucrezia non si riconosceva tanto [...]
[...] vecchia.... come se non fosse loro figlio anche lui.... Senza le lettere che scrive alla zia, non sapremmo se è vivo o se è morto.... Adesso dice [...]
[...] pausa, egli espose la speculazione ideata, che riuniva l'immancabile riuscita finanziaria alla nobiltà dello scopo. Ma Lucrezia: - Storia della [...]
[...] precisamente fatto alla corte di Sua Altezza; e quando aveva bene intontito la gente con tutti questi discorsi, domandava a bruciapelo: - Avete [...]
[...] camera. Una camera col pavimento affossato, due strisce di tela bianca a guisa di tendine dinanzi alla finestra, una catinella sopra una seggiola e [...]
[...] alimento alla pubblica curiosità. Aspettavano tutti di vedere in viso questa famosa principessina della cui bellezza si parlava tanto; ma [...]
[...] quantunque l'esagerazione delle lodi anticipate avesse disposto la gente alla diffidenza, pure la realtà lasciò molto indietro ogni imaginazione. La [...]
[...] cominciò ad uscire in carrozza, accanto alla madrigna, la gente si fermava sui marciapiedi, l'aspettava al varco, dinanzi al portone del palazzo, per [...]
[...] lasciarono vedere, e la principessa spiegò alla ragazza che donna Lucia era «governante» dello zio. Del resto, queste precauzioni erano inutili per [...]
[...] disegni, alla sua musica: certi libri dorati, ricoperti di velluto o di pelle odorosa: mesi di Maria, coroncine della Beata Vergine, vite di [...]
[...] religione la figliastra leggesse cose capaci di guastarle la testa; nè che, dinanzi alla ragazza, tenessero certi discorsi, per paura che le stesse parole [...]
[...] non si accorgeva di nulla, e anzi non commetteva la sconvenienza di dire spesso alla nipotina, a proposito ed a sproposito, ma più spesso quando [...]
[...] visto, che ci avrebbe pensato, preso da uno scrupolo: «Che cosa si potrà dire? Che mi giovo del mio credito per procurar favori alla mia famiglia [...]
[...] l'udienza pel giovanotto siciliano, facendo opportunamente valere la fede serbata dalla più gran parte degli Uzeda alla causa borbonica. In una lunga [...]
[...] seconda udienza, ma questa volta la lettera del maestro di casa al padrone conteneva un particolare del quale non era parola in quella di Consalvo alla [...]
[...] viaggio. Lì si fermò un pezzo; ma dopo aver scritto un paio di lettere alla zia, non si face più vivo. Donna Ferdinanda gli aveva anche [...]
[...] nipote, ma poi non disse se la visita era stata fatta; anzi un giorno, inaspettatamente, annunziò per telegrafo l'imminente ritorno. Aspettato alla [...]
[...] stazione da donna Ferdinanda e da Teresa - perchè il principe era rimasto ed aveva ordinato alla moglie di rimanere a palazzo, - Consalvo fece una [...]
[...] Baldassarre che, all'estero, sconoscendo le lingue, s'era spesso smarrito, aveva attaccato lite con gente alla quale diceva male parole siciliane; e [...]
[...] Parigi; ma a poco a poco, e secondo che quell'argomento si esauriva, il giovanotto non prendeva più parte alla conversazione. Se la principessa narrava [...]
[...] pazzia adesso gli salta in capo? - diceva il principe, con tono sempre più acre, alla moglie; ma questa: - Di che ti lagni? - rispondeva [...]
[...] dovevano al padre e alla madrigna, egli rispose, con ironia fredda e tagliente: - Molta, in verità... Mio padre m'ha voluto sempre bene, fin da [...]
[...] e in basso, gli faceva di cappello e s'occupava di lui e delle cose sue; a un tratto egli si svegliava uno qualunque in mezzo alla folla che non [...]
[...] sulla 494 morte del padre come sopra un avvenimento necessario alla propria felicità, considerava anche un altro lato della quistione [...]
[...] la mediocrità, a Roma. La morte del padre era dunque inutile; egli doveva cercare un altro mezzo. E lì, alla capitale, quando vi passò di ritorno [...]
[...] un «Cavaliere!...» o un «Caro commendatore!...» Alle frutta, aveva una piccola corte d'intorno alla quale parlava, con grande animazione, di [...]
[...] . Alla cultura, alla competenza, egli non pensava: se aveva potuto fare il deputato un ignorante come suo zio, egli si credeva capace di reggere i [...]
[...] destini della nazione. La forza della memoria, la facilità della parola, la sicurezza dinanzi alla folla che erano mancate al duca e lo avevano [...]
[...] . Che altro occorreva? Aveva promesso alla zia di baciare, oltrechè le mani a Francesco II, anche i piedi al Santo Padre: egli soppresse questa [...]
[...] , dicendo: - Il Beatissimo Padre vuole, senza merito mio, destinarmi alla sacra porpora... Furbo, quello lì: arrivato a furia di furberia!... Consalvo [...]
[...] se lo propose come modello. Frattanto, invece di fuggire Mazzarini, lo andò cercando, si fece guidare da lui alla Camera ed al Senato per esaminar [...]
[...] anche lei dall'indignazione; ma in fondo andava a denunziare Consalvo alla zia per farglielo cader dal cuore, glie ne parlava male per entrar [...]
[...] nell'armadio, la lacerò in mille pezzi dinanzi alla nipote. - Neanche un soldo! Così! Anche Chiara, poichè suo marito s'era venuto a poco a poco [...]
[...] quel ladro che voleva la roba del monaco come aveva carpito le Ghiande alla felice memoria di Ferdinando: quello sbirro di Garino aveva proposto [...]
[...] rovinarli dinanzi alla polizia. Ma il più bello che era? Che un ladro aveva rubato altro; giacchè Garino, il quale doveva farsi lasciare dodici tarì al [...]
[...] non aveva mai potuto andare d'accordo. A chi volevano dunque che la buon'anima lasciasse? Alla sorella ed ai fratelli, che aveva amato come il [...]
[...] prepotenti e le pazze!... In casa, però, egli era divenuto 508 più irascibile di prima. Contegnoso dinanzi alle persone, sfogava dinanzi alla [...]
[...] famiglia: cosa che se dispiacque alla principessa, e più alla sorella, fece a lui grandissimo piacere. Egli vide il padre un momento ogni giorno [...]
[...] alla commedia, d'inverno al melodramma; ed ella non sapeva veramente dire quale dei due spettacoli le piacesse più. Ella stessa componeva di tanto [...]
[...] irriconoscibili alla stessa autrice; e ad ogni pezzo le esprimeva una crescente ammirazione, e quando non ce ne furono più, disse che non sceglieva [...]
[...] Francalanza poteva forse gettare gli occhi sopra un capobanda? Storia mesta fu eseguita una domenica, alla Marina, 514 dalla musica del [...]
[...] corno inglese dolce come una voce umana, e certi effetti d'organo da far credere alla gente d'essere a San Nicola, dinanzi allo strumento di [...]
[...] pianto alla gola e pallida in viso come una rosa bianca, e poi a un tratto di porpora quando, al finire del pezzo, s'udì uno scroscio d'applausi [...]
[...] cominciò a lavorare. Un Biancavilla pretendere alla principessina di Francalanza? Forsè perchè una Uzeda aveva sposato un Giulente? Poveretto [...]
[...] pure aspettando che il principe facesse la sua scelta, in cuor suo aveva destinato alla padroncina il cugino don Giovannino. Questo frattanto [...]
[...] era per lui certo; che in padroncina non si sarebbe neppure accorta dell'esistenza di Biancavilla. Invece, alla lunga, gli sguardi del giovane [...]
[...] dimostrargli il pericolo. Ma il principe era in istretto colloquio col padrone di casa; e a un tratto quel petulante si ripresentò per chiedere alla [...]
[...] «figuratevi con quanto piacere, per me!» gli rispose che ne avrebbe parlato al principe; Giacomo ripetè allo zio le stesse tre parole dette alla [...]
[...] balli del barone fu appresa come l'inizio della sua corte alla signorina. Ma egli non sapeva niente di quello che aveva ordito suo padre, e andava [...]
[...] si lasciava abbracciare e baciare dalla madrigna, assaporando la lode, dolendosi della guerra tra il padre e il fratello, votandosi alla Madonna [...]
[...] perchè la facesse finire. Che cosa poteva offrire alla Vergine, per ottenere tanta grazia? L'amor suo per Giuliano?... No, era troppo, era la [...]
[...] , consentire alla sua felicità... Un giorno, invece, scoppiò la tempesta fra il padre e 520 il fratello. Questi aveva ordinato, di suo capo, senza dirne [...]
[...] , Teresa e Baldassarre; con la bava alla bocca, il principe fu trascinato via dalla moglie e dal servo. Teresa, giunte le mani tremanti dinanzi al [...]
[...] guardò intorno, era sola. Un andirivieni di servi, per la 521 casa: chiamavano un dottore, applicavano vesciche di ghiaccio alla fronte del [...]
[...] accusa. Ella chiedeva perdono alla Vergine del suo egoismo, le chiedeva conforto ed aiuto, tremante di paura, malferma come se il suolo oscillasse [...]
[...] che il 522 padre possedeva alla Marina. Il giovane non chiedeva di meglio. Arredò il quartiere a modo suo, ed andò a starci, contento come una [...]
[...] pasqua. Faceva adesso da padrone, non andava più alla messa, riceveva chi voleva, invitava a casa sua i pezzi grossi del Circolo, ai quali [...]
[...] , idee contradditorie, una scienza farraginosa e indigesta. Ma in mezzo alla massa ignorante della nobiltà paesana, si guadagnava la riputazione di [...]
[...] , Real Casa d'Angiò e così via discorrendo fino alla Real Casa Sabauda - chè il cavaliere aveva riconosciuto la nuova monarchia per vender copie [...]
[...] poco alla lettura, coi loro vecchi tipi, con la loro carta secca, gialla e polverosa; mentre l'edizione di don Eugenio era veramente bella, e i [...]
[...] certuni: senza Mazzini il fuoco sacro si sarebbe spento; e senza Garibaldi, chi sa, Francesco II sarebbe ancora a Napoli.» Nè credeva alla sincerità [...]
[...] , per esempio, a Baldassarre: «Porta la mesata a Salut'a noi....» oppure domandava alla principessa, in qualche raro momento di buon umore: «Che [...]
[...] Teresa: 529 - Andiamo a fare una visita alla zia Radalì. Oggi è il suo onomastico. Da un pezzo non la conducevano più lì; ma la principessa e la [...]
[...] trionfava: il partito che egli aveva destinato alla padroncina era quello che i padroni preferivano! E con un piacere immenso, con una gioia [...]
[...] alla principessina era l'udir parlare del fratello in quella casa dove non si poteva più nominarlo: farne le lodi, vantarne l'intelligenza, la [...]
[...] dell'Onorevole, poteva tardare ancora di poco; forse il seggio sarebbe rimasto libero alla prossima legislatura, quando Consalvo non 531 avrebbe neppur [...]
[...] . Agli occhi di Benedetto, che si struggeva da tanti anni dal desiderio d'esser mandato alla Camera, aver preso parte alle battaglie [...]
[...] presentava per la prima volta; Consalvo fu eletto il secondo, subito dopo lo zio duca, sempre primo; Giulente ebbe il decimo posto... Alla [...]
[...] , interrogando il segretario e volgendosi di tanto in tanto alla mezza dozzina di curiosi che stavano vicino all'uscio. Sedutosi finalmente in un [...]
[...] specie di guerra civile. Dal pulpito, nei confessionali, nelle sacrestie i preti incitavano i fedeli alla riscossa: i liberali si ostinavano nel [...]
[...] . Una folla straordinaria assistè alle tempestose sedute: sagrestani, scaccini, appaltatori e mercantucci interessati alla festa pel guadagno che [...]
[...] popolo che rappresentano. Ora, di fronte alla quistione che ci occupa, il paese ha una volontà? Se sì, qual è dessa?... Signori del consiglio [...]
[...] , facevano atto di protesta, chiedevano di parlare. Calmo in mezzo alla tempesta, data un'occhiata alle carte che teneva dinanzi, riprese [...]
[...] principii sono responsabile dinanzi alla mia coscienza, e con la mia coscienza io non transigo! (benissimo!). Nè io consiglierei mai agli egregi [...]
[...] Vangelo degli Islamiti, e se davvero esiste il paradiso delle Urì, forse più d'uno fra voi si convertirebbe alla fede ottomana! (scoppio di risa [...]
[...] Sant'Agata!...» Tutte le signore s'inginocchiarono; Teresa, prostrata, col capo basso, gli occhi fissi alla Santa, fece il segno della croce. Cominciava [...]
[...] aver risposto alla stretta di Giovannino, ella liberò la propria mano... E nel silenzio rifattosi a poco a poco, s'udì una voce che gridava: - Ma [...]
[...] principe, alla vista dello zio, se era già, scuro, si fece buio pesto. Dopo la sentenza contraria, ci mancava quest'altro affamato! Ed appunto don [...]
[...] , chiedete dell'altro? - Io non ho da restituirti nulla; puoi pretendere soltanto le copie! - Sicuro che le voglio! - Dopo che ho rinunziato alla causa [...]
[...] antichi amici, a favore dei nuovi trionfatori; ma la profezia non s'avverò. Il duca, che non andava più da tanto tempo alla capitale, e non sapeva [...]
[...] perciò le ragioni e l'importanza della «rivoluzione parlamentare,» non credette alla riuscita e alla durata di essa, e si 540 mostrò più [...]
[...] «imminenti,» non che di redde rationem. I fautori del duca si strinsero intorno a lui sentendosi con lui minacciati. Per rispondere alla «sfida» del [...]
[...] programma per proprio conto, la scrisse. Essa enumerava i titoli della Destra alla gratitudine dell'Italia, la cui unificazione era tutta opera di quel [...]
[...] incoraggiare pubblicazioni ispirate alla divisione delle classi sociali. Ce n'è una sola: quella dei liberi cittadini! 541 E la risposta, udita [...]
[...] cavaliere fece un nuovo tentativo presso la sorella Ferdinanda. Presentatosi in casa sua, gli chiusero l'uscio sul muso. Nondimeno egli fece parlare alla [...]
[...] mille colori. «Quasi non si sapesse che sarà tuo marito!...» sussurrava alla nipote; e al giovane: «Quasi non si sapesse che sarà tua moglie [...]
[...] alla gente,» mentre gli parlavano di cose di servizio, o gli riferivano lo stato degli affari in corso; e invece di rispondere alle loro domande [...]
[...] proposito di certe coperte da letto tra le quali non riusciva a scegliere, Teresa disse alla madrigna: - Faccia Vostra Eccellenza, per me sono [...]
[...] tutte belle.... - Debbo forse usarle io? Non capisci che si tratta di te? - rispose la principessa. Una viva fiamma salì alla fronte di Teresa [...]
[...] quelle parole e più smarrita e più tremante, quasi vedesse una cosa di spavento, ella adesso portava una mano alla tempia ed afferrava con [...]
[...] secondogenito al primo! Si opponeva alla volontà del padre! E il padre che non aveva saputo educarla a un'obbedienza più cieca!... Lo zio duca, coi piedi [...]
[...] . Dopo aver sacrificato tutta la sua vita per amore di quel primogenito, per assicurare una grande ricchezza a lui ed alla sua discendenza, dopo [...]
[...] aver tanto aspettato a dargli moglie perchè nessuna, a suo giudizio, lo meritava; ora che gli aveva trovato la cugina Teresa, che era alla vigilia [...]
[...] Baldassarre, il quale rimase, vedendo che il fidanzato non era più il suo favorito, ma l'altro fratello. Come? Il principe voleva dare quell'altro alla [...]
[...] .... Ho pianto tanto, giorni addietro, quando il dottore mi confidò che bisogna pensare alla sua salute!... Non te ne volevo dir nulla; ma è necessario [...]
[...] tutto, non sapeva far altro che ripetere alla nipotina, dietro le grate del parlatorio, quel che le avevano indettato: «Bisogna fare la volontà di [...]
[...] avveniva. Don Giovannino aveva sì o no fatto la corte alla cugina? La signorina aveva sì o no mostrato di gradirla? Il duca Michele era sì o no [...]
[...] del tutto indifferente alla cugina come ad ogni altra, e voleva sì o no un gran bene al fratello? Allora tutto quel diavolìo donde veniva? Dal [...]
[...] cominciava il primo capitolo, «fu figlia al Vicerè Consalvo ed alla nobile Catterina dei baroni di Marzanese. Fin dai suoi teneri anni, diede esempio [...]
[...] di edificazione alla famiglia, facendo sua delizia delle sacre imagini e degli ufficii divini. Quantunque per naturale elezione Essa volesse [...]
[...] scelleratezze del suo signore. «Aggrediva egli i viandanti, li lasciava nudi, legati ad un albero in mezzo alla strada; oppure li menava prigioni o [...]
[...] Santi, e si prendeva beffe dei Ministri del Cielo.» E i tormenti inflitti alla sposa erano materia del terzo capitolo. «Schernita tuttodì per le [...]
[...] cerchio impedisca loro appressarsi alla donna: e tornati a un tratto alla ragione, allontanansi facendo il segno della croce dinanzi alla [...]
[...] aprire, qualcuno batte.» La donna rispose: «Non battono, è il tuono.» E una seconda volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va' ad aprire [...]
[...] , qualcuno batte.» e la donna rispose «Non battono, è il vento.» E una terza volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va' ad aprire, qualcuno [...]
[...] ; un terribile male che è la giusta punizione dei dissoluti, aveva rase le sue fattezze, e i suoi occhi s'erano chiusi alla luce del dì. Moriva di [...]
[...] fame, non reggevasi in piedi, e un fanciulletto avrebbelo avuto alla propria mercè. Chi era quel vecchio?» Era il conte di Motta-Reale. «Dissipate [...]
[...] potuto procurarci grazie alla intercessione dell'Eminentissimo Cardinale Lodovico Uzeda, preclaro discendente della Beata.» E quella lettura, la [...]
[...] Lodovico alla suprema dignità ecclesiastica avvenuta in quei giorni, tutto concorse a piegare, come cera, il cuore di Teresa... La costringevano forse [...]
[...] alla santa, a cui ella era stata paragonata! Ma un infinito terrore la stringeva, da lungo tempo, da tanti anni, all'idea di dover vedere la morta [...]
[...] ai viventi spandendo attorno l'odore nauseabondo dei balsami corrotti... E in mezzo alla folla che aprivasi rispettosamente sul loro passaggio [...]
[...] Giovannino, per non esser ostacolo alla felicità del fratello, aveva dato l'esempio dell'obbedienza, se n'era andato ad Augusta, dove [...]
[...] domiciliavasi per badare alle proprietà. Teresa consideravasi impegnata dinanzi alla Beata: acconsentì. Mise un patto solo: disse alla madrigna: - Farò [...]
[...] mano. Il principe, tenendo la sinistra in tasca, gli porse la destra a baciare, e alla domanda del figliuolo: «Come sta Vostra Eccellenza [...]
[...] Ferdinanda entrò con gran fracasso nel cortile. La principessa baciò la mano alla vecchia, e abbracciò la cognata Lucrezia, la quale portava un [...]
[...] amichevole componimento e che le bisognava adesso dare molte commissioni alla sarta per lo sposalizio di «mia nipote la principessina con mio nipote [...]
[...] contrastato, non le avrebbe dato certamente altre inquietudini. Quanto alla principessa, sfolgorava dalla soddisfazione: il matrimonio di Teresina era [...]
[...] macchiato. Ma Teresa, dopo aver rappattumato il fratello col padre, riprese Consalvo per mano e lo condusse dinanzi alla zia. - Zia, - disse [...]
[...] lei, ella la ritraeva, credendo di fargli cosa sgradita, borbottando un freddo: «Va bene, 563 va bene!...» Egli volse le spalle alla vecchia [...]
[...] alla serenità del dovere compito.... Ora, mentre questo avveniva nella Sala Gialla, Baldassarre, nell'anticamera, parlava solo, fuori di sè [...]
[...] sorriso di compassione, come uno che la sa più lunga degli altri.... Adesso, vedendo tutta quella gente riunita, il duca seduto accanto alla [...]
[...] , appena insediato al municipio, era stato quello relativo alla costruzione di un'«aula» per le riunioni consiliari. All'antica saletta fu sostituito [...]
[...] giovine amministratore. Con le strade, amministrazione Di Mirabella, come tutti la chiamavano, provvide alla costruzione d'un grande mercato [...]
[...] spettacolo a cui, grazie alla «tribuna» pubblica, la gente accorreva come alla commedia o al giuoco dei bussolotti; i socii del Club, gli ex-compagni di [...]
[...] , ma le riforme promesse dalla Sinistra l'avrebbero loro conferito: frattanto, alla discussione dei negozii pubblici partecipavano classi e persone [...]
[...] , contro questa società era sorta una Progressista, alla quale s'era fatto ascrivere Consalvo. «Zio e nipote l'un contro l'altro armato? Il ragazzo [...]
[...] staremmo meno peggio!» Non avrebbe fatto nessuna difficoltà a concedere alla zia Ferdinanda che il governo borbonico era il solo amabile; ma poichè [...]
[...] dimostrava, a modo suo, un po' alla grossa, un affetto vivo e sincero. La duchessa madre anche lei, dalla soddisfazione di vedere riusciti i proprii [...]
[...] affari di campagna e scriveva due o tre volte al mese al fratello od alla madre, chiudendo le sue lettere con un «saluto la cognata». La tranquillità [...]
[...] , e l'affezionò meglio alla realtà del presente. Soffrì pochissimo durante la gestazione; il tempo volò rapido in mezzo a tante cure ed a tanti [...]
[...] aveva abbronzato, la barba cresciuta gli dava un'aria più maschia, simpatica quanto l'antica, ma in modo diverso. Strinse la mano alla cognata [...]
[...] , chiedendole premurosamente notizie della sua salute, e volle veder subito il nipotino che giudicò un amore e baciò e ribaciò fino alla sazietà [...]
[...] . Ancora più calma e serena di lui, ella lo accolse come un amico che non si vede da molto tempo. Dopo la cerimonia del battesimo, alla quale furono [...]
[...] faceva onore alla famiglia, non tanto per quel che si diceva sul conto di lui quanto per la condizione in cui era caduto. Il 576 nuovo maestro [...]
[...] niente per il legittimo orgoglio del principino. Giulente andò dal duca, suggerendogli di metterlo in qualche ufficio alla Provincia o alla [...]
[...] stracciato, andò dalla nipote Teresa. Il portinaio, non riconoscendolo, non voleva lasciarlo passare; arrivato finalmente dinanzi alla duchessa [...]
[...] libro? Quel ladro che mi ha... - Zio, per carità!... - esclamò Teresa: e vuotò la sua borsa nelle mani del vecchio che tremava dalla cupidigia alla [...]
[...] , fermava per istrada le persone di sua conoscenza, narrava a modo suo i casi: - M'hanno spogliato, m'hanno ridotto alla miseria! Mio fratello il [...]
[...] : ma egli aveva preso l'abitudine di questuare, il mestiere era dolce e comodo, il passaggio del denaro dalla tasca altrui alla propria gli [...]
[...] diffuse per tutta la città una notizia: - Non sapete nulla? Il cavaliere don Eugenio chiede l'elemosina! Egli accattava, alla lettera. Anche se aveva [...]
[...] Augusta venne per assistere alla cerimonia 581 Giovannino. Durante l'anno, egli aveva fatto, secondo la promessa, due o tre visite al [...]
[...] mandava qualche commissione alla madre, spesso eseguiva ella stessa. Chiedeva ordinariamente biancheria, oggetti d'uso domestico, ma di tanto in [...]
[...] tanto anche tagli d'abiti da donna, busti, fazzoletti di seta.... Servivano per la figliuola del fattore? Tutte le volte che veniva alla casa materna [...]
[...] , avete libri da prestarmi?» e ne portava via a casse, in mezzo alla roba di cui veniva a rifornirsi. In qual modo ammazzare il tempo quando non [...]
[...] salì fino alla Madonna delle Grazie; le padrone e la balia scesero, entrarono nell'angusta cappella e s'inginocchiarono dinanzi all'altare [...]
[...] ; quasi felice! Da un pezzo nulla più la turbava; nessun soccorso aveva da chiedere alla Madonna. Sì, la salute sempre malferma di suo padre [...]
[...] accanto alla balia. - Mio padre?... Il bambino? - esclamava già Teresa, afferrandogli una nano; ma egli: - No, no.... E mentre i cavalli [...]
[...] dottore; poi alla stazione.... vi ho cercato da per tutto.... Partirò stanotte, con un treno straordinario.... Nel primo momento, Teresa provò [...]
[...] quasi un senso di sollievo. Smarrita alla vista del marito, atterrita dalle sue oscure parole, aveva creduto alle più terribili catastrofi: la [...]
[...] alla malattia del cognato. Poichè Michele perdeva la testa, e la suocera, improvvisamente intenerita per quel figliuolo che aveva tanto trascurato [...]
[...] solfato temendo trattisi perniciosa; venga qualcuno famiglia insieme dottore.» Il duca non aveva posto attenzione alla forma dubitativa [...]
[...] pericolo!» Fino a mezzogiorno non venne nulla. Ella stessa voleva fare un dispaccio per sollecitar la risposta; ma, comunicata l'idea alla madrigna [...]
[...] assalirla. Per combatterli, per discacciarli, si mise in orazione. Pregando, pensò alla Beata, alle lampade votive ardenti nella sua cappella. Colla [...]
[...] non le dava la notizia funesta a riguardo del suo stato. E a un tratto, il passato le tornò tutto alla memoria: ella lo rivide come lo aveva [...]
[...] consigliarono di portarlo in montagna. Sua madre lo accompagnò alla Tardarìa. Durante la loro assenza, che durò tre mesi, Teresa partorì un [...]
[...] : 590 certo, era un segno di forza; ma alla lunga non avrebbe potuto nuocergli? Teresa, specialmente, credeva che la forza vera fosse più [...]
[...] opera. Per Sant'Agata, alla festa della Giunta, con l'abito nero e le decorazioni, egli assisteva alla messa pontificale, dinanzi a migliaia di [...]
[...] ella credeva morto e sepolto? Come mai?... Perchè?... E vedendo rincasar Giovannino, udendolo discorrere seduto accanto a lei alla tavola comune [...]
[...] d'eterna dannazione, quanto più sacri erano i vincoli che avrebbero dovuto rispettare!... Lei, la santa!... la santa!... Ed alla sua mente atterrita [...]
[...] una straordinaria tensione della volontà vinse i proprii nervi. Ma alla vista dei ferri, alle zaffate dell'acido fenico che si mescolavano alle [...]
[...] la 597 materia inerte da ridurre alla forma prestabilita, il chirurgo tagliava ancora, recideva, raschiava; lasciava uno strumento e ne [...]
[...] , che mondo di miseria!...» Allora, rapidamente, quasi i cavalli che la trascinavano la trasportassero indietro nel tempo, ella pensò alla Badia, dove [...]
[...] . - Così... - mormorava - basta così... Le passò nuovamente il braccio attorno alla vita, le prese una mano. I singhiozzi che le sollevavano il [...]
[...] pensava più a suo padre che se ne moriva, non ai suoi figli. Alla tentazione, soltanto, sempre. Andò a gettarsi dinanzi alla Beata: la lampada [...]
[...] arrestando con rauche grida le osservazioni del vecchio notaro che non credeva alle proprie orecchie e cercava richiamarlo alla ragione e [...]
[...] tutta la discendenza, sino alla fine... - Eccellenza... - Scrivete!... Lascio a mia moglie Graziella principessa di Francalanza il mio palazzo [...]
[...] diseredato! Messo fuori di casa! Erede universale la figlia! Il palazzo alla madrigna!... E quando mai s'è vista una cosa simile?... La casa [...]
[...] costernazione. La casa Francalanza finita! Le ricchezze alla femmina! Il palazzo alla moglie! Era venuta dunque la fine del mondo?... E una sola [...]
[...] stava nella Sala Gialla con gli zii; al capezzale del morente c'era solo la principessa e lo zio duca. Teresa andò a mettersi accanto alla madrigna [...]
[...] in quel punto d'esser desto e al sicuro.... Alla pazzia, al suicidio del cugino non era estranea Teresa: egli non sapeva in qual misura, ma era [...]
[...] un divano, sotto un trofeo d'armi, esclamò dinanzi alla servitù costernata: 611 - Ah, quest'armi maledette!.... Credeva che il revolver [...]
[...] . Ella aveva quasi calcolato sulla morte di lui, perchè l'altro ne godesse! Non s'era neppur ravveduta alla prima minaccia, quando lo sventurato [...]
[...] cessarono più; nel vedere il muto, inconsolabile dolore dell'altro figlio, le crisi di pianto quasi la soffocavano. Quanto alla duchessa Teresa [...]
[...] resistenza incredibile. Che alla notizia della morte del barone rimanesse insensibile, parve quasi naturale, perchè ella aveva già chiuso gli [...]
[...] , tergendo il pianto degli altri, passando dalla madrigna alla suocera, dai figli al marito. Solamente col nuovo giorno, quando venne da San Martino [...]
[...] delle tre inferme, perchè anche la principessa dovè mettersi a letto. Consalvo stava spesso accanto alla sorella, teneva compagnia a Michele; la [...]
[...] chiedere alla sorella se aveva bisogno di nulla, la trovò con la madrigna, la duchessa e Michele. Appena egli entrò, si volsero tutti dalla sua [...]
[...] Michele ed alla mamma che, in coscienza, non posso accettare.... quel che ho avuto in tali condizioni... - Tacque un poco, poi aggiunse: - Dite [...]
[...] . - Un'altra cosa, - riprese. - La felice memoria volle pure, nello stesso momento di cruccio.... volle lasciare alla mamma questa casa.... Non è giusto [...]
[...] della volontà del padre, l'orgoglio di poter restare nella casa degli avi, la paura di dovere qualcosa in cambio alla madrigna. Infatti, Teresa [...]
[...] continuava: - La mamma rinunzia alla casa.... prenderà invece un'altra proprietà.... o un compenso in denaro.... - Per me!... - esclamò la [...]
[...] palazzo Francalanza, per andarsene alla Tardarìa, appena Teresa sarebbe stata in grado di sopportare il viaggio. Dal giorno funesto, solo [...]
[...] recasse. E poichè la prova era più dura alla madre, Teresa andò lei accompagnata dal marito. Salì le scale appoggiata al suo braccio; ma [...]
[...] definitivamente al palazzo paterno. Lasciato alla principessa il quartiere di mezzogiorno, egli s'era riservato quello di gala, ma pei 617 soli [...]
[...] o schiarimenti, egli lasciava dire alla madrigna. Non solamente si sentiva attirato dagli affari pubblici più che dai suoi proprii, ma giudicava [...]
[...] . Continuò nell'abitudine presa anche dopo. In fin dei conti egli doveva esserle grato della rinunzia che aveva raddoppiato, da un quarto alla [...]
[...] argomento di 618 tutti i loro discorsi. I disciolti frati Cappuccini, tornati a riunirsi in barba alla legge, avevano comprato una casa con le [...]
[...] sindacatura. Per l'allargamento del voto e per lo scrutinio di lista, non più le poche centinaia di elettori dello zio potevano mandarlo alla Camera: ce [...]
[...] pensando mattina e sera a queste cose, lasciava ancora le redini della casa alla moglie, la quale, finendo d'imbrogliare ogni cosa, aspettava [...]
[...] dell'appalto non aveva fatto buona prova. Egli dichiarò, nelle private conversazioni, che il ritorno alla riscossione diretta era per lui uno sbaglio e che [...]
[...] dimissioni; l'altra, collettiva, a tutti gli assessori, annunziando loro che «per ragioni di delicatezza» aveva già mandato la rinunzia alla [...]
[...] dato credito alla voce che li diceva altrettanti burattini mossi dai fili che il sindaco tirava a suo talento? - È un tradimento! - vociferavano [...]
[...] iniziato alla vita pubblica gli portava via il posto tanto aspettato e gli sparava calci per tutta gratitudine. E il duca? Il duca che gli aveva [...]
[...] ignora che Consalvo è di sinistra!... che appartiene alla Progressista, mentre Vostra Eccellenza... - Pensi ancora alla Destra e alla Sinistra [...]
[...] superare; vuol dire che avrete l'agio di far valere la vostra abilità.... Il sangue montò alla testa di Benedetto: - Siete tutti d'una razza [...]
[...] cercando un oggetto smarrito, arrestandosi di botto in mezzo alla camera quasi colta subitamente da un'idea, riprendendo poi la corsa quasi [...]
[...] alla camera del marito. Benedetto era buttato sul letto, coi panni sbottonati, 626 la testa ancora in fiamme. Vedendo entrare la moglie, non [...]
[...] . Appena andato via dal municipio, aveva cominciato il lavorio fuori città, nelle sezioni rurali. Popolani e contadini si svegliavano laggiù alla [...]
[...] refezione, dopo la visita ai capoccia, Consalvo andava alla sede delle società popolari. Lì, in quelle piccole stanze con mobili sospetti, affollate [...]
[...] principio alla fine, erano pieni di lui, delle sue gesta al municipio, dei suoi titoli alla gratitudine del paese. I giornali quotidiani anch'essi [...]
[...] credito più delle altre, ed egli voleva esser eletto per l'attitudine alla vita pubblica di cui aveva dato prova, per la coltura che s'era affannato [...]
[...] tentar di riparare, per giovarsi del lavorìo delle sacrestie, egli pensò di rivolgersi alla sorella. Non la vedeva da un pezzo, ma sapeva che la sua [...]
[...] ! 635 Contenendo le risa, Consalvo entrò. Appena lo vide, Lucrezia levossi. - Ti saluto, ho da fare, - disse alla nipote; e senza guardarlo [...]
[...] , protestando: «E lo dicevano superbo! Un signore tanto alla mano!...» Una sera, facendo il giro delle sale, Consalvo vide una faccia nuova, rassomigliava [...]
[...] ... dovere... - balbettò Baldassarre. Uscito dalla casa del principe, il maggiordomo s'era buttato alla politica, aveva abbracciato la fede democratica [...]
[...] istruzioni, gli dava a sua volta consigli; e il padrone e il servo erano scomparsi, sedevano a fianco alla stessa tavola, il principe passava la [...]
[...] , dalla nobiltà alla canaglia!...» Consalvo lasciava dire, correva in provincia, tornava in città, allargava la cerchia dei proprii aderenti. I messi [...]
[...] rivolse agli antichi compagni di bagordo, alla gente con la quale aveva fatto vita, un tempo, nelle taverne e nelle case di tolleranza: ceffi [...]
[...] spaventosi, pallidi bretoni con la faccia tagliata da cicatrici fecero la guardia al suo palazzo, alla sua persona; si disseminarono nei luoghi loschi [...]
[...] potevano più fare alla chetichella, in famiglia, come al tempo del duca d'Oragua: ciascun candidato doveva presentarsi agli elettori, render loro conto [...]
[...] piazza, aveva, coi suoi archi, le colonne e le terrazze, una cert'aria di anfiteatro; era l'ambiente più vasto, più nobile, più adatto alla [...]
[...] devastazione, Consalvo pensava adesso con un senso di rammarico alla morte del mondo monastico, che egli aveva vista con vivo tripudio. Ma allora [...]
[...] meridionale del portico, riservato alla presidenza ed alle associazioni, conteneva una gran tavola circondata di poltrone e fiancheggiata da [...]
[...] accompagnarlo alla palestra. Tre bande arrivarono una dopo l'altra, coi sodalizii più numerosi, tirandosi dietro una folla di curiosi; e il brusìo saliva [...]
[...] interveniva a un metingo democratico, che prestava il suo appoggio al principe non per quattrini ma per un'idea. Alla folla che voleva entrare ad ogni [...]
[...] , da lontano, non potendo attraversare il muro vivente che lo serrava tutt'intorno, faceva segni disperati alla musica; e finalmente i sonatori [...]
[...] compresero; ma, ad un tratto, mentre il presidente del comitato si faceva alla balaustrata presentando il candidato, squillarono le note dell'inno [...]
[...] sul velluto della balaustrata, voltato di fianco, aspettava. Ad un cenno del presidente, si volse alla folla: - Concittadini!... Se la benevolenza [...]
[...] all'altro della libera patria italiana... (Bravo! bene!) Io ero allora fanciullo, ed alla mia mente inesperta ed ignara il nome di Garibaldi sonava come [...]
[...] giardino! Da quel giorno, la rivelazione di quel cuore vasto e generoso, dove la forza leonina s'accoppiava alla gentilezza soave.... (Scroscio di [...]
[...] e il potere esecutivo, permettono che ci s'avvicini alla suprema conciliazione. Ma, come tutte le cose umane, queste istituzioni non sono [...]
[...] essere scopo preciso dei legislatori, sarà impossibile raggiungerlo se non verrano a sedere alla Camera i più legittimi, i più diretti rappresentanti [...]
[...] ,» l'oratore passava alla politica estera. «L'assetto dell'Europa, sarebbe vano celarlo, risente ancora delle preoccupazioni della Santa Alleanza [...]
[...] .... Discentrare accentrando, accentrare discentrando....» Quanto alla marina mercantile, il sistema dei premii non era scevro d'inconvenienti. Poi [...]
[...] uscì rauca e fioca dalla strozza; non ne poteva più, ma era alla perorazione. - Queste ed altre riforme io vagheggio, non credo tuttavia di dover [...]
[...] abusare della vostra pazienza. - Sospiri di sollievo uscirono dai petti oppressi. - Concittadini! Se voi mi manderete alla Camera, io dedicherò [...]
[...] ; nelle sale non si respirava. Consalvo, raggiante, circolava a stento in mezzo alla folla compatta, afferrava tutte le mani, si stringeva [...]
[...] , arringò la folla, si diede novamente in pascolo alla sua curiosità, come un tribuno. Per tre giorni la città fu in un continuo fermento: ogni sera [...]
[...] sarebbe stato, tanto più presto avrebbe conquistato il suo posto alla capitale. E la specie di freddezza che gli dimostrava il duca non lo inquietava [...]
[...] ? - Un'infreddatura. Ma alla sua età tutto può esser grave.... Perchè non vai a trovarla? Egli ascoltò il consiglio. Anche da quella parte poteva [...]
[...] gli elettori avessero saputo? - Come sta lei zia? - domandò alla cameriera, una faccia nuova. - Così così.... - rispose la donna, guardando [...]
[...] risposta con una certa ansietà. Donna Ferdinanda, udendo che c'era di là Consalvo, rispose alla cameriera, con voce arrochita dal raffreddore [...]
[...] sconfessati, l'inno alla libertà e alla democrazia, il palazzo Francalanza invaso dalla folla dei 664 mascalzoni, Baldassarre ammesso alla tavola del [...]
[...] Non ebbe risposta. Pure continuò a parlare, comprendendo che alla vecchia doveva far piacere udir chiacchiere e notizie, vedersi qualcuno vicino [...]
[...] nuovamente alla testa del paese... Forse le duole il mezzo col quale questo risultato si è raggiunto.... Creda che duole a me prima che a lei.... Ma noi [...]
[...] Francalanza. Il prestigio della nobiltà non è e non può essere spento. Ora che tutti parlano di democrazia, sa qual è il libro più cercato alla [...]
[...] 668 un altro discorso, il vero, la confutazione di quello tenuto dinanzi alla canaglia, e la vecchia stava ad ascoltarlo, senza più tossire [...]
[...] prepararmi alla nuova. Ma la storia della nostra famiglia è piena di simili conversioni repentine, di simili oscillazioni nel bene e nel male.... Io [...]
[...] forme letterarie o felicemente adattato le vecchie ai rapidi moti della vita moderna. Ma alla facoltà inventiva, propria della nostra nazione, non [...]
[...] , che per ricrearsi con un po' di studio psicologico, avran bisogno di comprarselo bell'e fatto o al negozio del librajo o alla porta del teatro [...]
[...] Serate Italiane sui primi del 75. Queste quattro chiacchiere buttate giù alla buona, non volendo essere che una ripetizione scritta delle cose [...]
[...] sera non stavo bene di spirito. Alla smodata allegria d'un intiero giorno passato su le praterie in mezzo a cari amici, laggiù convenuti per [...]
[...] , richiamavo alla mente i più minuti ricordi della prima giovinezza, e per un misterioso fenomeno psicologico anco le più liete memorie prendevano [...]
[...] miei pensieri, mi si affollavano alla mente mille idee confuse e ondeggianti, che rapidamente passavano per dar luogo ad altre più delle prime [...]
[...] violenza, che il delitto ne diventa spesso il termine funesto. E idillj soavi e drammi sanguinosi si svolgevano dinanzi alla mia immaginazione, e la [...]
[...] quell'ambiente mefitico i mesi e gli anni interi, lavorando con l'acqua fino alla cintola e il fango fino alle ginocchia, intonò un canto malinconico [...]
[...] . "Quest'assassino, che avrebbe dovuto attaccare 16 il voto alla Madonna del Rosario, cosa ti fa? Comincia a ridermi dietro e a urlare: — T'avevi a [...]
[...] nell'acqua fino alla pancia, un vecchio Restone quasi non reggendosi in gambe, il quale movendo festosamente la coda, andò con fatica a mettere [...]
[...] l'ali del vento. * ** Circa due mesi dopo, tornando in padule, domandai alla solita guardia: "O il Matto?" "Glielo dicevo che era un mezzo [...]
[...] me, siccome son tre o quattro giorni che non fa altro che passar militari che vanno alla finta battaglia, questo qui lo deve avere smarrito di [...]
[...] resto della famiglia, ed anche lo stesso capoccia, dopo il mezzogiorno, aveva già cominciato a lavorare di pedate alla sua usanza, perchè l'aveva [...]
[...] d'essersi messi le streghe in casa. Masticavano scongiuri, facevan corna ad ogni momento, e pareva loro mill'anni d'arrivare in fondo alla cena per [...]
[...] adagio e inosservato; e cercando forse di mettere a profitto una delle sue abilità per intenerire i nuovi padroni, si mise in mezzo alla stanza [...]
[...] che alla detta somma, colui che la riporterà, avrà diritto alla imperitura gratitudine del proprietario.» Passarono tre giorni e nessuno comparve [...]
[...] motivo al padrone di licenziarli dal podere ed alla massaja di convincersi 31 sempre più che il Diavolo in forma di cane era stato in casa sua [...]
[...] , così diceva lui, quelle buone creature; saltò dal legno e tutto lieto corse incontro alla massaja che era comparsa arcigna su la porta. Dopo [...]
[...] ironia, queste buone creature!" e stringendo convulsamente il portafogli, tornò frettoloso alla vettura.... La povera Perla, sotto il nome di [...]
[...] quel fatto, ogni volta che un cane passava davanti alla casa del contadino, tutti gli uomini gli erano dietro per prenderlo; ma per qualche tempo [...]
[...] ascoltare.... Un merlo, spaurito, fuggì chioccolando da un cespuglio prossimo alla rupe, in vetta alla quale stava Lucia chiamando la sua [...]
[...] spalle nude e la brezza della sera la investe fasciandole i panni alla persona elegante e le assalta briosa la chioma come 38 se volesse rubarle [...]
[...] quel fiore dei campi che agitato rosseggia fra le sue lucide trecce. Come sei bella in mezzo alla primavera, o fresca Lucia! e sei sola su la terra [...]
[...] , ed è vecchia per gli stenti ed inferma,... se a quest'ora non è già a riposarsi nel cimitero di fianco alla chiesa. E il fratello? Chi sa [...]
[...] cari, scese dalle montagne natie ed ora, garzona d'un contadino delle valli, fila, guarda quei monti lontani e guida le capre alla pastura. La [...]
[...] t'accompagni, bambina mia!" e Lucia scese al piano ed ora fila, 39 guida le capre alla pastura e guarda quei monti lontani. "Se ritorni senza la capra [...]
[...] e per offrirli la sera alla Madonna che pendeva a capo del suo letticciuolo. Anche quella sera non sarebbe mancato alla Vergine l'omaggio di [...]
[...] tramontato si tira dietro gli ultimi lembi del suo manto di luce. Appena scesa la notte, la capra tornò belando alla casa in cerca delle sue compagne [...]
[...] disordine.... "Se ti senti male, va' a letto," le disse Rosalba fattasi cortese dopo il ritorno della capra. E Lucia s'avviò stanca alla sua [...]
[...] cameretta.... Cercò il fiore per offrirlo alla Regina degli Angioli, ma l'aveva perduto! Sentì una stretta al core, dette in uno scoppio di pianto [...]
[...] sentire; la vecchia e fida Gigia si mise al galoppo scotendo allegra la groppa umida e fumante; Fiore sbadigliò pensando alla cena, e il sor Pasquale [...]
[...] arrivati! In quello stesso momento, alla quiete ordinaria che aveva regnato dalle ventiquattro in poi nella casa del sor Pasquale, successe un [...]
[...] Pasquale dal mercato di Cutigliano, e attese seriamente a dare l'ultima mano alla sua faccenda prediletta. Cinque minuti dopo la Gigia, che fu [...]
[...] stirizzirsi alla fiammata del fritto, restò sorpresa di non vederlo comparire; ma pensando che fosse andato subito a levarsi da dosso i panni fradici [...]
[...] desinare. "Lo lascino stare stasera il babbo," disse Fiore ai ragazzi mentre faceva il letto alla Gigia; "lo lascino stare perchè stasera non è serata [...]
[...] e preparati alla solita osservazione, appena fosse scodellata la minestra: Così poca?! Rimasero meravigliati di non vedere ancora scodellato [...]
[...] parroco e alla sora Flaminia, la quale in quel momento pensava che il suo marito doveva avere per la testa qualcuna delle sue solite grullerie, e [...]
[...] il nome, tutto inzaccherato e con gli stivali motosi sempre in piedi, scese in mezzo alla sua famiglia. Nel movimento d'allegrezza che si [...]
[...] manifestò nei ragazzi alla vista del babbo, che in quel momento significava «mangiare,» un bicchiere schizzò, dopo avere empito di vino la tovaglia, a [...]
[...] stritolarsi in mezzo alla stanza, accompagnato da una sonora risata del sor Pasquale che due sere innanzi, alla stessa ora precisa, s'era mezzo [...]
[...] rispondendo alla moglie: "Sì, hai ragione; ma credo che l'abbia visto Fiore.... Fiore!" "Comandi, sor padrone...." "Ditemi, Fiore, che ci avete [...]
[...] , dopo avere attaccato l'oriolo ad una parete dello scrittojo, proprio di faccia alla sua poltrona, l'aveva rimesso col suo da tasca già regolato [...]
[...] veniva di su d'accanto alla camera dov'era morto lo zio Nastasio, era entrato nelle loro teste già riquadrate dalle novelle di quella vecchia che [...]
[...] veniva 58 prima a fare il burro, bastò a tenerli al posto. La sora Flaminia, intanto, dopo aver cantato l'inno alla sua vittoria con quella [...]
[...] ; vado io:" e preso un lume s'avviò allo scrittojo. Passarono pochi momenti, alla fine dei quali, avendo la signora Flaminia rimediato allo sbaglio [...]
[...] 59 suo buonumore. Mangiò pochissimo; sorrise alla moglie, accarezzò i figli, fece prendere una mezza indigestione a Cecchino che gli stava [...]
[...] , che pareva dovesse condurlo senza difficoltà oltre la settantina, restò profondamente scossa alla morte del primo figliolo, ma per allora il [...]
[...] casa, standosene tutti gli altri, tranne poche ore, ritirato nel suo scrittojo a leggere e a pensare. Alla morte del secondo, poi, si ammalò. Passò [...]
[...] appunto alla morte del primo ed a quella dell'altro figliolo. "Quando si fermerà un'altra volta, tocca a me!" diceva sospirando il povero sor [...]
[...] , che il medico credè suo debito dire alla sora Flaminia che pensasse a parlarne col parroco; e la sora Flaminia mandò un sospiro e disse che [...]
[...] rincresce per lei, povero sor dottore, che l'hanno fatto scomodare...." Eppoi, rivolgendosi alla moglie e a Cecchino: "Voi altri badate che non [...]
[...] ?" "Anzi...." rispose il medico. E Cecco e la sora Flaminia corsero subito a spalancare ogni cosa, e alla folata di maestrale che inondò la camera [...]
[...] alla finestra a contemplare silenziosi l'orizzonte che di là si stendeva immenso sulla pianura lontana. Dopo qualche momento, il priore, sentendo [...]
[...] sonare il mezzogiorno alla sua parrocchia, si ricordò del desinare, uscì dalla finestra andando verso Pasquale per congedarsi, e lo vide con [...]
[...] bandita nella quale si trovavano a caccia, e il sor Alceste, figlio del segretario comunale e promesso sposo alla figlia del signor Cavaliere [...]
[...] , il quale alla 72 improvvisa sfuriata del futuro suocero, rimase allibito a bocca spalancata a guardare ora il Guardia, ora il signor Cavaliere [...]
[...] il padre d'Alceste, tutto rannuvolato in viso, bussava alla porta del signor Cavaliere suo buon amico; ma la serva gli disse che era fuori [...]
[...] depositare il tutto in proprie mani della persona alla quale era diretto, via tale, numero tale, secondo piano a destra; "Procaccia, mi raccomando [...]
[...] dimostravano anche al difuori i capannelli di curiosi che vi passeggiavano davanti, accostandosi il più possibile alla vetrata; e lo dava a [...]
[...] rompo un barattolo nel muso!... Noe, noe! lasciami stare anche te, camorro sdentato!" Quest'ultima apostrofe era toccata alla sua moglie che lo [...]
[...] , altri dispiaceri alla mamma, inzuppò un biscottino nel rosolio e alle nove e un quarto si ritirò. Siamo all'ottavo giorno dopo l'accaduto. Il [...]
[...] il postino, fermandosi a dare una cartolina alla Biagiotta. "Che v'hanno fatto, che v'hanno fatto, postino?" domandò la Biagiotta che a sentir [...]
[...] dire male 84 del prossimo ci stava con più devozione che alla messa cantata. "A me? nulla. Ma da una parte gli stanno bene, veh! Intanto quel [...]
[...] si guardavano in cagnesco. Il procaccia s'era fermato davvero a bussare alla porta del Cavaliere, ed era già entrato quando Cencio tabaccajo, che [...]
[...] gli abitanti del paese, eccetto il Segretario e il sor Alceste che la Biagiotta giura d'aver visti alla finestra a guardare dalle stecche della [...]
[...] in mano, scoteva il capo, e guardava desolato in un amaro silenzio il Rapalli, che appoggiato alla spalliera d'una poltrona stringeva le labbra [...]
[...] pensiero alla pipa che tutti avevano in bocca, comprendevano abbastanza il suo dolore. "Non vi starò a dire, perchè tutti fumate e ve lo figurerete [...]
[...] mi fate entrare! Noe, noe, via, lasciatemi stare; accidenti alla calabresella, a chi l'ha 'nventata e a' vostri urlacci dannati!" "Giù, giù [...]
[...] voltò anche Batone, e dopo aver dato un'occhiata alla solita seggiola: "Era una serata come questa," proseguì. "Eccola laggiù! mi par d'averla [...]
[...] : se invece di rassettare cotesta calía tu volessi ripigliar du' maglie alla bilancia, domattina di levata vorre' andare a far du' cale a bocca di [...]
[...] n'avanza; basta che mi regga le lasche d'oncia: in quanto alla frittura minuta, se ne piglierà quando avrò qualche paolo da comprare una [...]
[...] schizzar gli occhi di testa, 106 e con quell'altra mano mi s'agguantò alla barba e me la tirava da farmi vedere le stelle. Per fortuna avevo [...]
[...] sempre le braccia libere e alla peggio mi tenevo a galla. "In questo tempo la corrente ci aveva ripresi e ci volava via come fulmini. lo con quanta [...]
[...] pareva di scoppiare; sentivo un buratto negli orecchi e un frizzore negli occhi e nel naso come se mi ci fosse entrato dello zolfo....: pensai alla [...]
[...] mi' Rosa, al mi' Cencio, al mi' cane, alla mi' bilancia, al mi' orto.... Dio, Dio! che momenti, che momenti son quelli! Volevo urlare ajuto [...]
[...] Batone, e ritornò a sedere in fondo alla sua panca, brontolando: "Com'è finita male! com'è finita male! e non se lo meritava.... Il destino, il [...]
[...] destino!" E per alcuni minuti rimase immobile col capo alto appoggiato alla mensola a guardare le faville che si perdevano crepitando su per il bujo [...]
[...] !" dissero tutti insieme. "Un momento, Batone, cinque minuti soli; si vòl bere un bicchier di vino alla vostra salute, e voi dovete bere con noi [...]
[...] lume, ma il suo braccio tremava e nel portarselo alla bocca se lo versò mezzo giù per la barba. "Ah! lo vedete!" disse indispettito, "non son più [...]
[...] bono a nulla. Lasciatemi stare, lasciatemi stare. giovanotti." "È allegria, Batone, è allegria! alla vostra salute!" e bevvero battendo insieme [...]
[...] , ne aveva otto appena compiti. Il babbo, un ometto sulla cinquantina, basso, già curvo, con le gambe a roncolo, stava avanti alla piccola [...]
[...] pelle di volpe, calzoni formati di cento toppe di altrettanti colori sudici e sbiaditi, e giacchetta di mezza lana quasi nuova di sotto alla quale [...]
[...] scaturiva la lama d'una roncola e il manico d'una manderetta raccomandate alla cintola, e teneva per il ferro una scure, servendosene come di 116 [...]
[...] compassionevole gruppo che fra pochi minuti non avrei più potuto scorgere attraverso alla nebbia del nevischio. Volli andargli dietro, volli discorrere [...]
[...] passerà poco le cento miglia. Si va su su, adagio adagio, coll'ajuto di Dio, e quest'altra settimana, alla più lunga sabato, s'arriva. La strada, non [...]
[...] che non gli ha mai voluto bene, è d'un mi' fratello che anno di là mi morì alla macchia d'una perniciosa. Mi si raccomandò tanto che ci pensassi [...]
[...] farina per isvernare." "Sta bene; ma per la via come la rimedi?" "Si fa alla meglio, a dirlo a voi; si va alla carità di questi contadini e, per [...]
[...] maggio le braccia robuste, e il vento canta alla primavera tra le sue fronde sonore. Canta alla primavera che ride intorno odorata, e nuota [...]
[...] mille insetti felici; e il polline giallo, commosso da tante ebbrezze, vola col vento a preparare altri profumi, altri fiori alla eterna giovinezza [...]
[...] giovereccia vecchierella si allenta il busto, si scioglie il nodo alla pezzuola che le fascia la testa, e facendosi vento con quella, si abbandona [...]
[...] resupina col capo tra i fiori rossi del suo fascio di lupinella. Il vecchio la guarda distratto; una folla di nebbiose reminiscenze gli corre alla [...]
[...] fiancheggiano la via che mena alla chiesa pare che aspettino sempre le limpide domeniche di maggio, quando Gioconda, in mezzo a una corona di [...]
[...] correre subito in fondo di chiesa accanto all'altare, per chiedere, in tempo della messa, un altro sorriso almeno e un'altra occhiata alla sua Gioconda [...]
[...] . Rocco, quello della lisca, delle pedate al ciuco e delle grasse giovenche, l'aveva sposata già da dodici anni. Rocco ebbe da quel tempo fino alla [...]
[...] comunicarono i priori e i cappellani indigeni ed esotici del circondario da preparare più che comodamente il letto alla pappatoria della mattina [...]
[...] briosa fino dal principio, 136 ma alla quinta bottiglia vi fu un momento di vero entusiasmo a benefizio dell'illustrissimo signor Canonico [...]
[...] . Ribevvero tutti alla sua preziosa salute, parlarono della santa causa, lessero, fra le acclamazioni, un articolo furibondo della Stella Cattolica [...]
[...] popolano esemplare. Vestro sorrise tutta la sera imbambolato, tacque e sospirò come l'innamorato novizio accanto alla bella, e fece sentire per la [...]
[...] che se ne avvide, gli si accostò e sotto voce gli dette la spiegazione di quella risata che fu seguíta subito da un'altra grossissima, alla 138 [...]
[...] d'orrore, al quale corrisposero gli altri preti dando un'occhiata in cagnesco alla bottega di Ciuciante, il quale era dentro a lavorare, e la cui ombra [...]
[...] . Stasera s'ha a stare allegri." E così dicendo prese la gabbia e dopo averla attaccata fuori a un chiodo di fianco alla porta, rientrò in [...]
[...] quell'infame!" ruggì Vestro disperatamente; corse fuori e rientrò in bottega bianco come un panno lavato, tenendo in mano la gabbia sfondata dentro alla [...]
[...] quella bestia capitasse alla su' uccelliera.... mi raccomando a lei signoria.... riconoscere lo deve riconoscere di certo anche lei 142 [...]
[...] dall'ugnolo che gli manca, se ne ricorda? qui alla zampa sinistra,... ma per carità...." "Non dubitate, Vestro; ma ricordatevi che do mattina presto [...]
[...] cinque volte la campana grossa perchè Filandro è alla tesa; ha già servito quattro messe e ora serve la quinta. Ma si vede chiaro che quell'omo [...]
[...] , prosit." "Grazie." "Grazie." 146 I contadini benaffetti uscivano di chiesa passando attraverso alla sagrestia dalla porticina della canonica [...]
[...] frolli s'erano già tolti alla sua vista seminando unto e budella sui tizzi che fiammeggiavano fumanti. Passarono i petti, passarono i capi, passarono [...]
[...] fuori la mattina. Il Cappellano è un pezzo che non si vede, ed anche il Piovano ha dovuto finalmente proibirsi di passare davanti alla merceria [...]
[...] e polverosa davanti alla porta. "Voi vorrete bere, eh giovanotto?" mi domandò 156 la padrona vedendomi sedere in disparte a un tavolino di [...]
[...] ? suona mezzogiorno ora alla Pieve." Si levarono il cappello, dissero l'Angelus Domini appoggiandosi coi gomiti ai regoli della vetrata e, dopo essersi [...]
[...] scambiati uno sguardo meno desolato degli altri, tornarono a guardare attenti alla via. In quel momento la padrona mi pose in tavola una fetta [...]
[...] di cacio sopra un foglio giallo, un bicchiere e un fiasco di vino, e sedè di nuovo di faccia a me domandandomi dove s'era rimasti. "Alla lettera [...]
[...] cose, eppo' da ultimo dice che il dì otto, che sarebbe oggi, ritornava, e che mandava un bacio a tutti e anche alla su' Giuditta. Eppoi, prima [...]
[...] ." Così dicendo, il babbo della ragazza, che aveva sentito le ultime parole del racconto, si buttò attraverso alla tavola già apparecchiata per loro [...]
[...] , dando in un largo scoppio di pianto e lamentandosi con voce rantolosa: "Ah! ah! ah!" Detti un'occhiata di rimprovero alla padrona e mi alzai [...]
[...] suo compagno e tutti e due si misero di nuovo a guardare silenziosi in fondo alla via. "Non lo finisce il cacio?" mi domandò la padrona. 164 "Non [...]
[...] ho più fame." "Beve più?" "No; portate via ogni cosa: ho finito." Accesi la pipa e mi misi in fondo alla bottega seduto a guardare di sopra alle [...]
[...] spalle dei vecchi la campagna allegra e gli alberi sottili della via che tremolanti alla brezza del marino lasciavano il loro cotone, il quale [...]
[...] . PANE VINO LIGORI E CAFFÈ D'ALTRI GIENERI. "Non torce un pelo!" Era passata una ventina di minuti quando in fondo alla strada comparve un cane [...]
[...] . Io non mi mossi. Già da qualche minuto avevo perso di vista i due vecchi alla svoltata della via, quando vidi riapparire Gian Luca solo che [...]
[...] e smaniante lo chiamava senza essere ascoltato. "Che sarà stato, Verdiana?" "Vergine santissima! che sarà stato?" Il vecchio passò davanti alla [...]
[...] ragazza, alla prima scorciatoja che gli avrebbe anticipato d'un par d'ore l'arrivo a casa, aveva lasciato i suoi compagni, e via, come una capra [...]
[...] padrona, dando allora un'ultima occhiata dalla parte dei poggi: "Povere creature!" esclamò. Poi volgendosi con un lungo sospiro alla sua bottega: "E [...]
[...] barocciajo che la mattina passa scacciando con una frasca i tafani di sotto alla pancia del mulo trafelato, gli dà il bon giorno: il contadino 172 [...]
[...] , seduto sopra una pietra bassa e quadrata, consuma le sue lunghe giornate, finchè la massa di macigni che la mattina stava alla sua sinistra non è [...]
[...] sempre dolorosamente, non di rado fino al sangue. E in quel caso gli tocca a fasciarsi o a correre alla più vicina fontana, se pure non deve [...]
[...] ferma alla sua casa e lo veglia e l'assiste e non l'abbandona, finchè non l'ha ricondotto estenuato e pallido presso il monte di pietre che da otto [...]
[...] figliola maritata partorì alla macchia dov'era andata a far legna, e fu trovata morta lei e la creatura; il genero, che pareva tanto un buon [...]
[...] quello che ti paresse, che desidereresti?" 178 "Una fetta di pane bianco per darlo inzuppato alla mi' vecchia che non ha più denti." Ma quando [...]
[...] dimenticata nel loro itinerario, additando invece la prossima vetta di Pietra Marina, bellissima anco quella, ma senza dubbio da posporsi 182 alla mia [...]
[...] finchè non mi vide cessare di rincorrerlo. Quando tornai vicino alla bambina, la trovai che piangeva. "Tu piangi!?" le dissi "O non vedi, giuccherella [...]
[...] ." "Fiorè....ella." "Su, su, povera Fiorelluccia mia, sii bona, e con questi cómprati i brigidini domenica quando anderai alla messa. Dimmi: o [...]
[...] trio mattutino, alla passera solitaria che si lamenta nel cavo d'una rupe, aveva dato ai loro occhi una tinta d'ineffabile malinconia. I loro [...]
[...] portano via e ti mandano alla guerra, quando tornerai cercami laggiù sotto. — E si chetò e non disse altro per tutta la sera." Il nostro colloquio [...]
[...] alla visita e di lì subito a Firenze in Fortezza da Basso, perchè un bel giovinotto come lui, disse, sarebbe stato buono di certo. Tutta quella [...]
[...] sera, poche ore dopo il mio ritorno, ero già in sella che galoppavo verso il monte. Quando passai davanti alla casa del dottore era alla finestra [...]
[...] caro, mi riuscì sapere quello che era accaduto durante la mia assenza. Il giovanotto andò alla visita, fu trovato bonissimo, e il giorno dopo era [...]
[...] pensare seriamente per la sua ragione, perchè quel giorno stesso non ci fu modo di levarla di sull'uscio di casa, dove stette fino alla sera [...]
[...] rimandassero quel ragazzo almeno per un giorno, e ci risposero un'altra volta di no. Feci scrivere al priore; il signor Leopoldo telegrafò alla [...]
[...] 198 una mano per tenerla, gli tirava alla testa e l'ammazzava di certo, perchè lui rimase lì come un masso e non si sarebbe scansato." "Ma [...]
[...] dietro per fermarmi, corsi alla stalla, saltai in groppa e via come il vento. A mezza strada incontrai Fiorancino che da lontano mi fece cenno di [...]
[...] Cecco che ormai, avendo tirato su basso e dovendo andar via chi sa per quanto tempo, alla ragazza non ci avrebbe più pensato, e gli promise che [...]
[...] di luna magnifico, a casa della ragazza. 209 Pierone, quando fu alla svoltata che menava a casa sua, voleva andarsene, ma i compagni lo [...]
[...] costrinsero a seguirli. Cecco che era stato tanto allegro alla veglia, per la strada si cambiò a un tratto, non fece più una parola e andò avanti solo [...]
[...] tornarono verso il paese affrettando il passo e senza scambiare una parola. Alla svoltata che menava alla casa di Cecco si fermarono un momento per [...]
[...] il bravo rifiutando la compagnia degli amici, e se n'andò innanzi adagio e circospetto tenendosi in mezzo alla strada e guardandosi ora alle [...]
[...] furibondo lo poteva arrivare. L'orrore del pericolo dette a Cecco il sangue freddo. Stette un istante con l'occhio alla lama, prese il tempo e si [...]
[...] verso il villaggio. Pierone lo raggiunse alle prime case e gli si avventò più furibondo che mai. Cecco, difendendosi alla peggio e rinculando sempre [...]
[...] e l'altro si dette alla fuga fra le imprecazioni degli uomini che incominciarono allora a sbucare mezzi nudi dalle porte armati di schioppi e [...]
[...] inciampò nel corpo di Pierone, che disteso attraverso alla strada mandava l'ultimo fiato. Nessuno è comparso ancora sulla piazzetta. Su [...]
[...] della piazzetta, in fondo alla quale un cane della campagna passa arruffato dal vento e fiuta sospettoso il terreno. SCAMPAGNATA. È inutile [...]
[...] come una bestia feroce, domandai della casa del signor Cosimo. Alla quale domanda otto o dieci mi si offersero per accompagnarmivi. "Eccola [...]
[...] non lo 221 voglion mai rimandare. È dimolto bravo quel ragazzo! E quando c'era lui, anche il Cappellano alla su' tesa, col su' ajuto [...]
[...] , facevano a gara a favorirmele, finchè messomi all'imboccatura d'un breve viale che menava alla villa, mi ebbero lasciato salutandomi [...]
[...] sonato il campanello, un giovanotto, in maniche di camicia e col grembiule bianco tirato su e fermato alla cinghia dei calzoni, mi venne ad aprire [...]
[...] campana d'un Gesù bambino di cera, che si vedeva sulla cantoniera, trillavano come se desse il terremoto. Dopo qualche minuto sentii raspare alla porta [...]
[...] torno un momento alla tesa. Il desinare, dite, Cosimo, per che ora?" "Ditegliela voi a quelle donne l'ora che vi fa comodo." 228 "Ah! eccone una [...]
[...] , accennò di sì col capo entrando nella stanza, mentre il Cappellano, insalutato ospite, se n'andò alla tesa. Mi venne incontro pari pari, mi domandò [...]
[...] sedere con le spalle voltate alla finestra. Le grossolane malizie di fanciulla molto matura le conosceva. Io la osservavo con la più grande [...]
[...] alla signora Olimpia che teneva sempre il dito nel libro: "Che cosa legge di bello, signorina?" "Do un'occhiata al Leopardi." "Ah!... Ah!..." E [...]
[...] impaziente di sentire i suoi giudizi sul Leopardi: "Come trova cotesta lettura, signorina?" domandai alla signora Olimpia. "Le dirò," mi rispose [...]
[...] benemerito signor canonico Sinigaglia, che era venuto con lui quando Monsignore lo mandò a fare i saldi alla fattoria delle Monache!!... "Ha capito [...]
[...] donne; in mezzo, quattro o sei eleganti alla moda dal fazzoletto bianco sotto i ginocchi, unti nei capelli e inchiodati nelle scarpe; e in fondo [...]
[...] Flavia in una panca separata dentro alla cappella de' sette dolori, pregava calorosamente con la faccia quasi nascosta nel libro, e la signora [...]
[...] Olimpia, che le sedeva alla destra, fantasticava sorridendo angelicamente verso qualche fantasma che pareva attirare i suoi sguardi su nella [...]
[...] ?... Ma ora, no; dopo desinare verrai a trovarmi, mi racconterai tutto e staremo insieme fino alla tua partenza. Ho molte cose da confidarti, ti [...]
[...] accompagnerò alla stazione col mio cavalluccio; ma ora entriamo in chiesa, perchè la messa è cominciata.... Sorridi?" "Penso che diciannove anni [...]
[...] amaramente appena ci fummo fermati in un angolo in fondo alla chiesa. "Son tutti lassù. Conosci nessuno? "La famiglia del signor Cosimo e [...]
[...] cielo. "È vecchiotto, però!" osservai. "Sopra la sessantina. E quello che gli sta alla destra," continuò il medico, "è il suo Cappellano, il quale [...]
[...] anche di lui; ma ora inginocchiamoci, perchè siamo alla elevazione." 247 Tutto il popolo si prostrò in un solenne raccoglimento e l'organo [...]
[...] , allargandone il tempo, travestì da adagio maestoso l'allegro del Trovatore: — Di quella pira l'orrendo fuoco. — Alla cerimonia della consacrazione [...]
[...] maravigliato. "Tutti i giorni?!" "Sulla mia parola d'onore." Il sor Cosimo mi sorrideva di fondo alla chiesa e mi accennava all'organo come per [...]
[...] Cosimo," 248 continuò il Dottore, "è lo Stelloni mugnajo, assessore della pubblica istruzione. Il sor Cosimo lo prescelse alla carica, perchè [...]
[...] fece ridorare a sue spese il ciborio alla cappella de' sette dolori. Braccò il sindacato per far passare un braccio di strada obbligatoria dalla [...]
[...] alle candele; i preti allicciarono verso il desinare, e il popolo, dopo un breve raccoglimento, s'affollò alla porta per uscire. Quando fummo [...]
[...] desinare fossi andato da lui, che mi avrebbe accompagnato alla stazione e che aveva cose importantissime da dirmi. Il sor Cosimo venne correndo a [...]
[...] e si tappavan gli orecchi con le dita; a destra, il prete e la credenza bona.... 256 "Alla finestra, sor padrone," gli gridò Gostino. "Bravo [...]
[...] Gostino!" E andò alla finestra dove, dopo che ebbe lavorato un pezzo, adagio, adagio e colla massima precauzione, si sentì a un tratto un gran [...]
[...] il sor Cosimo ormai, visto compromesso il suo decoro di enologo premiato da sè 257 stesso alla mostra che fecero per la fiera anno di là [...]
[...] Cosimo alla sorella: "il sonetto del Calamai." Io mi volsi subito alla signora Olimpia per leggerle negli occhi la gravità di quello che mi si [...]
[...] volgevano in un punto verso il fondo della tavola alla sua destra. In quel tempo il signor Cosimo chiamò con 260 voce alterata Gostino, il quale [...]
[...] necessità la costringeva ad allontanarsi. Ma io non connettevo quasi più. Gonfio come un rospo e con un cerchio di ferro alla testa, accesi un [...]
[...] alla vasca, perchè le chiavi dei macchinismi l'aveva nel cassettone don Paolo. La signora Flavia ci guardava smemorata, con gli occhi tra 'l [...]
[...] , signori miei, core." E si portava le 267 mani alla parte sinistra del petto strizzando gli occhi e accennando a bocca stravolta come una puntura [...]
[...] che gli levava il respiro. E: "Alla tesa, Cosimo, hanno fatto altro?" "Altri cinque, don Paolo," gridò Gostino di cucina. "Cinque! Dunque siamo [...]
[...] dirci che bisognava andare alla tesa anche noi. Un'attenzione che sarebbe stata graditissima a suo fratello. Ma i tre preti, adducendo che fra [...]
[...] e che io gli avrei fatto il favore di portarglielo. Ma il tempo passava. Eran già sonate le tre; alle sei il treno partiva, dal paese alla [...]
[...] inutile! Dirgli che avevo un appuntamento col medico era lo stesso che tirare uno schiaffo ai padroni di casa. "Andiamo alla tesa. Ma se non [...]
[...] , il dottore mi salutò accennandomi che ormai ci saremmo riveduti a Firenze, e tirai avanti come un reo d'alto tradimento che di mezzo alla forza [...]
[...] nulla." E lesse alla luce del crepuscolo: «1° Portare da quell'occhialajo dal Canto alla paglia gli occhiali della sora Amalia, perchè ci rimetta [...]
[...] il vetro rotto.... Gli ha in tasca Gostino e alla stazione glieli darà. «2° Cinque metri.... o se no sette braccia.... come crede meglio [...]
[...] , Gostino?" "Padron Paolo, sì. È lì sotto legato alla sala." "E me lo saluti, sa?" mi disse don Paolo; "e glielo dica che io n'ho presi quindici oggi, e [...]
[...] ." "Buon viaggio." "Si ricordi di noi." "Ci compatisca." "Torni presto...." "Salute, signori, salute!" Costino dette un pizzicotto alla cavalla, e via [...]
[...] d'una gita a Capri 106 » VIII. Dove si parla di una gita notturna al Vesuvio 121 » IX. Spigolature 139 ALLA MEMORIA DI RAFFAELLO FORESI [...]
[...] , vidi il nostro caro Enrico che m'era venuto incontro alla stazione. Cascammo l'uno nelle braccia dell'altro come due feriti al core; ci abbracciammo [...]
[...] subito, per non perder tempo, senza pensare a valige, a stanchezza, a nulla, una corsa attraverso alla immensa città. ? Vetturino, a Mergellina! ? e [...]
[...] che si apriva a stento al nostro passaggio e si richiudeva subito dietro alla carrozzella come una massa liquida, su la quale galleggiassero [...]
[...] Chiaja; mi pare di rammentarmi di fiammate in mezzo alla via, intorno alle quali ballavano strillando centinaia di ragazzi mezzi nudi, e dei lumi del gas [...]
[...] dalla mattina alla sera per le sue strade intrigate? Roma è troppo grande per la mia piccolezza; non mi domandare di Roma. All'insetto che portatovi [...]
[...] questa plebe ha di vivere sulla strada; la miseria cenciosa e pigolante, in mezzo alla quale ci troviamo continuamente, tante cose insomma ti mettono [...]
[...] sensi non bastano alla faticosa opra, verso la quale irresistibilmente si sentono attrarre e dove spesso rimangono sopraffatti e spossati sotto [...]
[...] prender parte alla entusiastica dimostrazione, ad applaudire, a gridare ? evviva! ? ma a chi? La scena che si svolge davanti ai tuoi occhi non ha nulla di [...]
[...] insieme è come se si chiudessero e si riaprissero continuamente gli occhi: tenebre e luce, luce e tenebre. Accanto alla elegantissima dama, un gruppo di [...]
[...] vedersi finalmente puliti davanti alla luce del sole. In altre vie la circolazione è qualche volta preclusa da ogni sorta d'ingombri, eppure a forza [...]
[...] accarezza con le sue ali di velluto, lasciami vivere e godere, che io mi sbizzarisca fino alla sazietà, se non vuoi che in cambio di una gioja [...]
[...] . Ed intanto che faceva il povero orso dalle cinquecento mila teste tartassato in mezzo alla barbara tempesta? Si esauriva applaudendo a colui che [...]
[...] mandra di dodici vacche in carne e ossa, sciolte e guidate da un solo guardiano, che tranquillamente scendevano a Santa Lucia, mescolate alla folla [...]
[...] improvvisa mi ricondusse bruscamente alla realtà, ed avendo gettato di nuovo lo sguardo sulla svariata moltitudine, rimasi qualche tempo ad osservarla [...]
[...] , mai un'arrotatura fra loro, in mezzo alla baraonda continua di altri legni, di pedoni, di cavallerizzi, di mandre di pecore, di capre e di somarelli [...]
[...] senza rider mai, come se anch'essi la trovassero la cosa più naturale di questo mondo. ? E nemmeno gli ovini sfuggono alla utilizzatrice poltroneria [...]
[...] dovessimo fermare, si farebbero forse venti passi in tutta la giornata in un paese, dove, fra le altre cose, possono vedersi esposti insieme alla [...]
[...] Sant'Elmo scaricato a mezzogiorno negli orecchi di Napoli, ho mandato un pensiero e un sospiro alla languida signora dell'Adriatico, ai suoi vuoti [...]
[...] sfondate alla folta chioma nerissima ed arruffata. LETTERA II. Dove si parla della popolazione. Napoli, 8 maggio 1877. S'io ti dovessi dipingere [...]
[...] il vieto inno di moda alla Sirena, senza capire che è tempo di smetterla, perchè di Grazielle, di chitarre e di Sirene se n'è detto già tanto che [...]
[...] » alzando la voce. Ora poi il compare è pieno fino alla gola; v'ha preso per uno stupido e ve lo vuol dimostrare. Rialza la testa, richiude gli [...]
[...] questo risparmio di fiato sia effetto d'indolenza? Non t'importerà di saperlo, ma se anche fosse questa la causa, mi somiglierebbe alla economia del [...]
[...] allegramente in mezzo alla via, avendo addosso per unico vestito un panciotto da uomo tutto sbottonato che gli ciondolava fino ai calcagni; un altro [...]
[...] risolva un problema di statica, per arrivare a comprendere come facciano a reggerseli addosso. Abbondano poi nelle giovinette i vestiarii alla Belle [...]
[...] chiedere il soldo dell'elemosina, provvederanno all'esistenza ed alla educazione loro. Che razza di genìa scaturisca da questo genere di palestra, tu puoi [...]
[...] pensa. Strilla, impreca e gestisce con una mimica sublime, forse per far paura alla paura che ha. S'avanza se l'avversario si ritira, e si ritira [...]
[...] . Alla paura succede la reazione, ed a non scompartirli a tempo, facilmente verranno al sangue. Ferocemente gelosi, sfregiano in volto la donna del [...]
[...] maniere dalla mattina alla sera. Le loro occupazioni perciò sono intermittenti. Fra l'arrivo e la partenza dei convogli della strada ferrata e fra [...]
[...] quello di battelli postali e navi mercantili nel porto, il lavoro cessa e negl'intervalli migliaia di persone restano disoccupate. Alla stanchezza [...]
[...] città non si è accorta minimamente di questo avvenimento; non facili alla rissa ed al coltello, sono dotati poi di molte altre qualità che non [...]
[...] per il giuoco in genere ed in specie per il Lotto giunge fino alla frenesia, e forse il desiderio di soddisfare a questa sfrenata libidine, se si [...]
[...] le portano alla bocca, basterebbe a travagliare uno stomaco che non fosse d'acciaro. Pròvati a far loro qualche osservazione, e vedrai. Ti guardano [...]
[...] , in modo da lasciarlo sperare, la sacramentale parola vattènn! ? e seguitai a leggere. Allora lui, per muovermi al riso o alla compassione, cominciò [...]
[...] a far capriole, a gonfiare il torace e ad imitare voci d'animali, eppoi: ? Signurì, u soldo ? Ed io: ? Vattènn! ? e lui daccapo alla mozione degli [...]
[...] privilegio di costoro, ma appartiene alla intera umanità. Però fra questa gente ha le sue manifestazioni più spiccate. Ho assistito a qualche [...]
[...] addirittura un cialtrone della sua stampa e come lui cedevole davanti alla prepotenza. Egli lo prega fino ad un certo punto e se non ottien subito la [...]
[...] credendo che il Santo abbia ceduto alla paura, si pente dell'abuso, si scusa e lo ringrazia col viso inondato da lacrime di tenerezza. Le idee: Dio [...]
[...] l'elemosina. Ricorrere ad una fattucchiera, per avere i numeri del terno ed accendere il lume alla Madonna, perchè sortano dall'urna, è, fra questa [...]
[...] di fiori e di foglie le merci che tengono in mostra alla vendita, anche se del genere più vile. Il gonfio caballero che fa, in pubblico, maggiore [...]
[...] manifestazioni dell'ingegno umano. Il vero ingegno, se rivolto alla luce delle scienze, era soffocato sotto la persecuzione; l'onestà sospetta e tenuta [...]
[...] d'occhio. In mezzo alla putredine di una società costituita su tali basi, la peggiore anarchia morale trovò il suo alimento, ed in tempo che da un lato [...]
[...] prepotenza de' suoi muscoli e de' suoi coltelli alla prepotenza legale, spesso con quella si accoppiò e giunse allora al mostruoso apogeo della sua [...]
[...] alla giustizia, fino a quando non avrà appreso per esperienza e palpato con mano che i tempi e le cose sono cambiati in meglio anche per lei [...]
[...] . Capisco che la gravità di quest'ultimo sproloquio è una stonatura di fronte alla leggerezza, con la quale ti ho parlato di altre cose; ma credi pure che [...]
[...] , impallidiscono davanti alla realtà. È così grande questa bellezza, e tanti elementi vi concorrono che occhio e cervello umano non possono esser [...]
[...] fronte, mentre affacciato alla finestra del vagone, mi bruciavo gli occhi guardando il sole che sfacciatamente bello si slanciava nel cielo dalle [...]
[...] alzasse misteriosa dalle loro cime, per chiamare i fedeli alla preghiera. E tutti questi edifizj bruni e smantellati come avanzi d'incendio, pareva [...]
[...] alla quale la dubbia caligine del mare lontano diceva agli occhi insaziabili: Ora basta. I miei compagni erano tre: il pittore S. di Firenze, il B [...]
[...] , mai alla lettera, di offrirci i suoi disinteressati servigi, e che ci avrebbe seguiti indubitatamente fino a Sorrento, invitandoci nella sua vettura [...]
[...] incassato fra dirupate scogliere. Questa via per me è quella che contribuisce essenzialmente alla grandissima e giustificata fama delle bellezze di [...]
[...] che contorna loro la fronte fermandola con un nodo alla nuca, sono costrette dai raggi cocenti di un sole mezzo africano a tener gli occhi bassi ed [...]
[...] accigliati, ed a guardare di sotto in su in un modo che dà alla loro espressione qualche cosa di bestiale e di feroce. Ah! una bella figlia degli [...]
[...] il dubbio d'essermi ingannato, perchè mi pare impossibile tale anomalia in mezzo alla vita sana e gentile che spira da ogni foglia, da ogni sasso [...]
[...] credetti di perdere il cervello da vero. La strada che corre lungo la riviera alla metà dei fianchi di montagne scoscese, o meglio, di enormi scogliere [...]
[...] oasi di verdura, solitarie casette bianche bianche, pulite pulite, i felici abitatori delle quali salendo alla cima del monte colgono i frutti del [...]
[...] coperte di maioliche colorate luccicano alla luce del sole; i boschetti di agrumi che le contornano; i viottolucci scoscesi che scendono [...]
[...] serpeggiando fino alla spiaggia, dove una popolazione tranquilla di pescatori lavora e canta fra lunghe file di reti che brillano al sole, si prova una gioja [...]
[...] segno solo d'ammirazione, ed alla prima occasione non mancherò di raccomandarlo alla misericordia del Signore, ma mi dica qualche cosa se no scoppio [...]
[...] giunto laggiù alla sua ultima espressione, poichè il sangue di quei pacifici marini è fresco e colorito. L'antica razza dei robusti e feroci pirati non [...]
[...] inaccessibile scoglio, hanno arricchito con le armi di fatti gloriosi le vergogne del Medio Evo, dato alla scienza una delle più grandi invenzioni [...]
[...] incivilimento, e davanti alla quale ognuno dovrebbe inchinarsi reverente, se, contrariamente al suo scopo, non servisse tuttora da inesausta miniera [...]
[...] un lampo della sua anima falsaria schizzargli un palmo fuori degli occhi. Scendemmo alla marina, visitammo i giardini e i più prossimi dintorni del [...]
[...] leggermente rossiccio, quando pensai alla gentilezza della mia Toscana così ingenuamente confutata da un cicerone di Sorrento. ? Cercai ricordi e tradizioni [...]
[...] voci. Principale scopo della nostra gita era l'isola di Capri, alla quale ci eravamo proposti di andare, imbarcandoci sul piccolo piroscafo che da [...]
[...] , raggiungemmo la nostra vettura e partimmo per la morta città. Eccoci a Pompei! ecco portato alla realtà un altro de' miei sogni dorati. Tutto quello [...]
[...] morte che si addice alla bellezza. Sui giganteschi ruderi di Agrigento e di Siracusa, sui loro scheletri corrosi dal tempo, l'archeologo non può [...]
[...] dell'Anfiteatro. In mezzo alla vita imbevuta di gentilezza greco-romana che si respira là dentro, ed in tempo che si ammira stupefatti la cura che è stata [...]
[...] , come alla vista d'un burbero e benefico vecchio, mi fece allora ribrezzo, e mi sentii raccapricciare come alla vista d'un omicida, che [...]
[...] lontani, calammo alla prossima stazione della strada ferrata, dove una numerosa comitiva dei soliti pellegrini faceva un baccano diabolico. Dopo un [...]
[...] squallore della campagna romana, dove il Tevere sprovvisto di argini e di ripari, corre alla ventura per lo sconfinato piano come un torello [...]
[...] tristissime riflessioni, domandandomi se realmente mi accostavo alla Capitale d'uno de' più inciviliti regni di Europa o piuttosto ad una colonia da [...]
[...] quello del terreno, dentro al quale si svoltolano e che a migliaja sbucano alla sera dai loro tenebrosi vicoli, aggruppandosi agli sbocchi di [...]
[...] quelli come mosche su gli usci d'una fabbrica di colla, grattandosi, spulciandosi e spidocchiandosi voluttuosamente, mi tornò alla memoria il verso del [...]
[...] persone, il qual numero equivale presso a poco alla popolazione di una grossa città di second'ordine. Le case che li fiancheggiano sono alte; la luce [...]
[...] ci filtra appena attraverso alla enorme quantità di panni tesi ad asciugare, ed alla miriade di altri oggetti come reti, nasse, canne da pesca [...]
[...] smanioso a una mammella vuota e cascante. Soddisfatta la prima curiosità, fissai gli occhi addosso alla più oscena di quelle miserabili, la quale [...]
[...] della fame col girarsi in tondo davanti alla bocca il pollice e l'indice aperti. ? Fammi vedere la tua casa e poi ti darò qualche cosa. ? Fu come [...]
[...] accertarmi che i loro contatti non erano stati infecondi. Fatti pochi passi, la donna, alla quale avevo domandato della sua casa, si fermò davanti ad [...]
[...] avvallamenti dell'impiantito, ora per aver inciampato in un monte di spazzatura, in uno de' soliti pagliericci stesi per terra, feci un giro alla lesta [...]
[...] anni addormentato sopra un mucchio di spazzatura. Mi chinai ad osservarlo alla luce d'un fiammifero, e vidi che aveva le gote nere affatto dalle cimici [...]
[...] il suo letto di piuma con le molle che aveva preso ad accomodare, sentii un sorriso doloroso passarmi su la faccia. Alla vecchia non sfuggì il mio [...]
[...] , perchè indicandomi un spazio libero in terra, in mezzo a due letti che erano in fondo alla stanza, mi disse: ? Guardate, signorino, chi starà [...]
[...] specie di caverna ossifera; una tana da coccodrilli, dove una iena morirebbe di puzzo e di paura. Eppure anche là dentro, accatastate alla rinfusa, fra [...]
[...] tribolati, come animali immondi, languiscono in silenzio ed in silenzio muojono, rassegnati alla sorte che la società ha voluto loro serbare. Vidi un [...]
[...] il cuore mi batteva forte forte, immaginandomi la vittima là, in mezzo alla via, boccheggiante nel proprio sangue. Che faccio? mi vesto? vado alla [...]
[...] breve combattimento e fucilati all'istante su la piazza che ora porta i loro nomi onorati. Ah! quanto sangue è costata questa Italia alla canaglia [...]
[...] il Vesuvio, presi appena tempo per dare una occhiata alla graziosa città, perchè il tempo minacciava un po' d'ogni cosa, con apparato solenne di [...]
[...] una lingua d'aspide intorno alla sua persona sacrilega. ? Ah! sciagurato, che cosa hai fatto! ? Che ho fatto? ? Guarda come siamo conciati per colpa [...]
[...] santissima di Montevergine! ? Che è stato? ? Una saetta aveva picchiato proprio in un albero alla distanza d'una ventina di passi davanti a noi. Il [...]
[...] punte dei capelli, giunsi alla casa dei miei ospiti, dove fui ricevuto in un modo per me anche troppo lusinghiero. Queste eccellenti persone che non [...]
[...] vetta dell'Appennino, sulla quale è situata l'Abbazia di Montevergine, era l'unico mio scopo, ma fino alla mattina dipoi non mi era possibile [...]
[...] sventolavano bandiere con immagini di santi, iscrizioni e rabeschi, le quali indicavano sfida alla folla da parte dei così detti poeti improvvisatori [...]
[...] di quanto egli va cantando. Alcuni di questi poeti, seduti sui davanzali delle finestre, con le gambe spenzolate, il viso acceso e il bicchiere alla [...]
[...] caligine. I lati dell'unica strada erano, alla lettera, assiepati di vetture d'ogni genere, di cavalli, di muli e di somari, che la ristrettezza dei locali [...]
[...] , banderuole, rami di abete, penne colorate, secchioli di legno ed altri fronzoli, tutti oggetti aventi un significato attinente alla solennità [...]
[...] festeggiata e dei quali ogni fedele faceva acquisto, per ascendere alla sacra montagna e per riportarli poi a Napoli come ricordi del compiuto [...]
[...] e di nastri, animati dalle grida e dagli scoppi di frusta d'un ossesso guidatore, andando alla carriera come nella strada più spaziosa e solitaria [...]
[...] essere il gran talismano che li preserva dai pericoli. Ognuno pensa tanto alla propria salute e tanto poco a quella degli altri, che ne resultano [...]
[...] gl'identici effetti, come se ognuno, senza badare alla propria, cercasse soltanto la salute altrui. Quando il resultato finale torna, anche se il [...]
[...] alla via ? Che peccato che una così graziosa usanza sia stata dimenticata! ? dissi al mio nuovo amico, e la mia nobile esclamazione commosse [...]
[...] attenzione altro che per il tumulto che faceva il popolo davanti alla sua porta. Non avendo potuto incontrare ancora nulla che mi facesse accorgere di [...]
[...] persone, fra sane e ammalate, si avventano in tre giorni ad annacquare il vino bevuto all'unico bugliolo di rame che è incatenato presso alla cannella [...]
[...] della montagna, portando torcie accese e fastelli di paglia e di piante resinose infilzate su la cima di pertiche, si allungava fino alla vetta [...]
[...] divincolasse strisciando su per i suoi bruni dirupi. Non potei resistere alla tentazione e scesi nella via; mi fu facile noleggiar subito un Pegaso ragliante [...]
[...] e mossi anch'io per il disagevole pellegrinaggio. Fin verso alla metà del cammino, la passeggiata fu piacevolissima; la burrasca che si era [...]
[...] gonfiava minaccioso; alla tepida brezza tenne dietro un vento frigido e impetuoso; una batteria di fulmini accompagnata da scoppi formidabili, cominciò a [...]
[...] tenne dietro alla furiosa bufera; chi correva di là, chi di qua in cerca d'un riparo qualunque, ma ripari non ve ne erano, perchè l'ultima zona [...]
[...] contenere la moltitudine che vi si è riparata, scoppia dai fianchi e manda fuori uomini ed urli; alcuni inginocchiati in mezzo alla via, pregano e [...]
[...] singhiozzano tenendosi il capo fra le mani, ed altri caduti si lamentano e chiedono pietà alla Madonna, tendendo le braccia verso il santuario. Era [...]
[...] miserabile vecchia, la quale scalza e febbricitante si era impegnata sola alla disastrosa ascensione, facendola sedere sotto la pancia del mio somaro [...]
[...] sulla faccia le sottane, lasciandole allo scoperto.... le tracce di chi sa quante altre cadute! Alla pioggia d'acqua tenne dietro una bufera di neve [...]
[...] . Allora, alla peggio, si riordinò la sgominata processione, e coi vestiti e le idee ciondoloni come salci piangenti umani, riprendemmo tutti il [...]
[...] cammino in silenzio. A mano a mano che ci andavamo accostando alla cima, le file dei pellegrinanti si diradavano. Molti trattenuti dalla stanchezza si [...]
[...] rantoli bestiali, ora fingendo di cadere in deliquio, e mordendo la terra e rosicando erba che strappavano dal terreno portandosela con avidità alla bocca [...]
[...] figurarmelo un eroe leggendario, uno di quei tanti generosi che, inaspriti dalla sventura in forma di giustizia umana, corrono intolleranti alla macchia [...]
[...] ribrezzo alla volgare rapina e delle sue speranze di gloria, ma ogni illusione mi cadde, quando mi si riaffacciò alla mente la sua ghigna pallida e [...]
[...] Tempio e le sante funate.... la profanazione v'era, ma le funate dolorosamente mancavano. Pur troppo! Davanti alla miracolosa immagine si ripetevano [...]
[...] . Arrivavano alla porta della chiesa cantando salmi, e appena giunti alla soglia vi si buttavano inginocchiati, piegando fino a terra la testa. Un [...]
[...] per le balze della montagna. Domandai notizie di questo fatto e seppi che quei nodi venivano composti dai promessi sposi che accorrono alla festa [...]
[...] , quasi emblema del nodo che già stringe i loro cuori o come promessa di fedeltà fatta dinanzi alla Regina degli Angeli. Questi nodi vengono poi [...]
[...] fiori e lembi di vesti delle odalische che le occupano, le quali lasciano a bella posta sventolare alla mostra scialli variopinti e nastri e penne [...]
[...] spiegarsi, mi guardò quanto ero lungo e lentamente fece voltare il cavallo. Dopo un quarto d'ora circa mi trovai alla porta del Cimitero. Appena [...]
[...] messo il piede dentro alla soglia, le parole del vetturino «non troverete nulla di bello da vedere» mi tornarono alla mente e quasi mi pentii [...]
[...] ; dei tre bambini, il maggiore prendeva parte alla preghiera e al dolore; il secondo dormiva col capo fra i ginocchi della sorella, ed il terzo si [...]
[...] accanto alla sepoltura che doveva scoprirsi fra poco, e nove cadaveri dentro casse scoperte si vedevano collocati a raggio intorno alla lapide Nº 145 [...]
[...] ; quelli rimasti serrati strillavano, sentendosi soffocare, ed intanto gli uomini addetti alla macchina non cessavano di raccomandarsi gridando [...]
[...] : ? Indietro! cascherete dentro! via! via! finiamo! ? Bisognò lasciar correre un quarto d'ora buono per dare sfogo alla bestiale curiosità della folla, e [...]
[...] posarsi orizzontale sul terreno. In quel tempo mi affacciai alla tenebrosa apertura, ed arruotando gli occhi scorsi nel fondo una massa informe di ossa [...]
[...] , ma non fummo in tempo, perchè barcollando ed agitando convulsamente in aria le braccia, la vedemmo sparire come un fantasma attraverso alla luce [...]
[...] , per veder meglio, s'era ficcato attraverso alla macchina cominciò a gridare: ? Ahi! Ahi! la mano, la mano! ? (gli era rimasto un dito fra [...]
[...] dentro inorridito, nè valse a mitigare la mia tristezza paurosa la pazza allegria dei nuovi giardini alla Marinella, dove corsi affannato per divagarmi [...]
[...] quell'isola incantatrice! Appoggiato alla spalletta lungo la marina al Chiatamone, posavo i miei sguardi desiderosi su le sue balze romite, e data la via a [...]
[...] con un caldo addio gli Echi del Castel dell'Ovo, correvo a spegnere i miei bollori romantici intorno alla mole parallelepipeda d'un gelato [...]
[...] monotona, perchè il mare era troppo tranquillo e la compagnia non troppo adatta alla mia indole ed alla circostanza. Una banda di sei camorristi [...]
[...] delle mie stravaganti illusioni. Ma Dio non paga il sabato. C'incontrammo lo stesso giorno alla locanda a tavola rotonda, e me lo trovai proprio [...]
[...] estasi dolcissima. La luce scaturiva dalle acque profonde, ma era luce che mi pareva soprannaturale; era una luce fosforescente, in mezzo alla quale [...]
[...] Huris dalla nera pupilla, e chi sa che capata avrei battuto negli scogli della bassa apertura che mette alla grotta, se il barcarolo non mi avesse [...]
[...] strappato a' miei sogni strillandomi: Signurì, Signurino, abbasciate 'a capa! ed uscii meditabondo e confuso dalla fatata caverna. Sbarcati alla marina [...]
[...] verso la piccola città di Capri. Andandomene su su, e ripensando alla storia di quest'isola singolare, e più che altro alla sinistra figura di [...]
[...] , in mezzo alla quale ci troviamo cordialmente ospitati, perchè tutti vi guardano, o vi salutano o vi sorridono piacevolmente. Quanto debbono esser [...]
[...] Azzurra alla Cala del Tuono, ora inerpicandomi con le mani e coi piedi, ora sdrucciolando giù per un piano inclinato, ora saltando da uno scoglio [...]
[...] rimanere estatico davanti alla bellezza strana del quadro che quella figura compose davanti ai miei occhi. Era sull'astrico della sua casetta a tender [...]
[...] riprendendo la via per certe strade, che parevano selciate dalla Società di mutuo soccorso fra i calzolari del Regno, ci avviammo alla cima del [...]
[...] negli ultimi tratti è una vera e precipitosa scala intagliata nel masso a larghi gradini, giungemmo alla chiesetta dell'Eremita posta sull'orlo d'un [...]
[...] precipizio in cima alla montagna. Avevo già conosciuto due eremiti di questi paraggi, e per dire il vero non ero rimasto molto edificato nè del loro [...]
[...] Anselmo. La chiesuola, nella quale egli uffizia e presso alla quale ha poche stanzucce, dove abita solo solo, si chiama Santa Maria a Cedrella, e [...]
[...] già sparito dietro alla chiesuola che campeggiava in un'aureola di luce dorata, quando m'alzai a malincuore per dire addio a quel romantico [...]
[...] lasciarmi m'indicò, lì di fianco alla chiesa, un piccolo recinto, dove si vedevano 24 croci di legno uscir fuori fra i ciuffi di rose e di gigli [...]
[...] sere vado a passare un'ora su la marina al Chiatamone, e guardando l'isola illuminata dagli ultimi raggi del tramonto, penso al mio Peppino, alla [...]
[...] feci al Vesuvio, e che qui sotto ti trascrivo. Leggilo prima tu, se avrai la pazienza di farlo, e dopo fammi il piacere di passarlo alla signora [...]
[...] , posata voluttuosamente a' suoi piedi, è qualche cosa di strano, qualche cosa d'irresistibile. Scendete alla riva di Santa Lucia, o a Mergellina [...]
[...] ; salite alla ròcca di Sant'Elmo, al Vomero, a Posilippo, a Capodimonte, od in qualunque altro luogo, donde si scorga la sua mole fantastica, e [...]
[...] smarrita fra le alghe dal Genio della spensieratezza. Non v'è sguardo umano, io credo, in questa regione, che alla sera si chiuda senza aver [...]
[...] della ferocia tranquilla, le attrattive della bellezza ruvidamente accoppiata alla modestia; è il gran delinquente dalle bellissime forme che tutti [...]
[...] , quantunque se lo fingessero mille volte inferiore alla realtà, cominciava ad indisporci assai molestamente, quando uno dei nostri compagni gridò: ? Io [...]
[...] Gennaro vegliava per loro in molti tabernacoli, alla luce di piccole lampade, imponendo alla montagna con la destra alzata verso la sua cima. Davanti [...]
[...] Distruzione e la Morte vegliano sole fra le tenebre, è cosa che abbatte l'animo, poichè ad ogni passo vi torna alla mente una lunga storia di disastri [...]
[...] braccia apparivano disseminati alla rinfusa in quel vasto campo di morte; e rettili giganteschi, parte distesi, parte aggomitolati in larghissime spire [...]
[...] pollajo. Dètte una gomitata alla massaja che gli russava accanto e.... ? Senti nulla? ? O la volpe o i ladri fanno man bassa su le nostre galline [...]
[...] , giungemmo finalmente alla base del cono. L'aspetto orridamente pittoresco del paesaggio che ci contornava allora, era superiore alle immagini della [...]
[...] ombreggiata dalla chioma, e rossa sanguigna alla base, rifletteva in larghi palpiti il lavorìo che si compieva nella immane fucina, dalla quale [...]
[...] miserando spettacolo alla infernale solitudine, finchè un torrente di fuoco non gli ebbe travolti nelle sue onde divoratrici. Una lapide di marmo [...]
[...] , tanta è la febbre dell'entusiasmo e della curiosità che s'impossessa di noi quanto più andiamo accostandoci alla cima paurosa. Uno de' nostri [...]
[...] compagni, un poco indisposto di salute, che fino allora aveva potuto farsi superiore alla fatica con la sua forte volontà, fu vinto da quest'ultima prova [...]
[...] per qualche minuto indeciso se avessi dovuto attendere o seguire il più robusto dei nostri compagni che vedevo già lontano e quasi arrivato alla [...]
[...] scena nel disordine momentaneo delle mie idee. Cominciai a gridare, a cantare ed a chiamare gli amici che non vedeva più attraverso alla grossa [...]
[...] caligine. Mi fu risposto di sopra: ? Corri, è meraviglioso! ? e dal basso: ? Eccoci, ci siamo anche noi ? e in quattro slanci giunsi alla cima, dove [...]
[...] somiglierà al vero della gola satanica che vomitava urli e fiamme in fondo alla orrenda voragine. Non potendo appagare interamente la nostra [...]
[...] ebullizione, arruffati e sudanti, giungemmo ad una larga piattaforma posta circa alla metà del profondo imbuto fra l'orlo del cratere e l'infernale [...]
[...] l'orrendo spettacolo della orribile bolgia, entro alla quale ci eravamo cupidamente avventurati. Allora non più paure, non più dubbj di pericolo; la [...]
[...] cristallizzazioni di zolfo, ed illuminate ora dai bagliori del fuoco, ora dalla luna che filtrava attraverso alla densa nuvola di fumo, riflettevano [...]
[...] , dalla quale la nera e irsuta cresta del Somma, la montagna, su la quale Spartaco alzò il grido dei ribelli, si vedeva attraverso alla nebbia di [...]
[...] grosse bolle alla superficie e lanciando da ultimo in aria, con una esplosione violenta, vortici di fumo infuocato e lava in forma di lacerti [...]
[...] sanguinanti, che giungendo quasi alla nostra altezza ricadevano parte sempre liquidi e parte raffreddati, o nel crogiuolo o al di fuori, con lo strepito [...]
[...] bella. ? Era tempo di discendere. Rotolandoci su i lapilli, in pochi minuti calammo all'Atrio del Cavallo; di lì, attraversando le lave che alla [...]
[...] nuovo in viaggio, ma questa volta per la sospirata via rotabile. Poco sotto alla casetta dell'eremita incontrammo una comitiva di signori in un ricco [...]
[...] addolorato per la mia partenza, e finchè vi sarà tempo te la infarcirò alla rinfusa del meno peggio che potrò raccapezzare fra gli appunti [...]
[...] tiene dietro alle spalle, dentro alla quale si possono vedere: tacchi vecchi, tomai accartocciati, elastici sfilaccicati, tramezzi sfondati [...]
[...] sua anima o di quella incompresa ciabatta che ha costantemente in mano. Ma alla pietà succede subito lo sdegno, se le vostre scarpe si fossero per [...]
[...] lievissimo di tronchetto passerà inosservato alla sua vigile pupilla. Perfino le avarìe delle suola, quelle leggerissime avarìe sotto la pianta, che [...]
[...] polli; si mette dietro alla vittima continuando ad accennare straziantemente il membro ammalato, ed è capace di seguitarla per un chilometro intero [...]
[...] sostituito la misteriosa ciabatta, perchè il paziente non resti scalzo in mezzo alla via, e tutti e due seduti, questo sul marciapiede e quello su la sua [...]
[...] . Ripensando nei giorni seguenti alla scena selvaggia, della quale ero stato spettatore, non me ne maravigliai più tanto, dopo che dalla [...]
[...] nelle botteghe e nelle vie in opere servili, in mezzo ad altre operaje, alla cui vista quasi ho imprecato alla così detta soppressione dei conventi [...]
[...] enfatiche di brune e di fulve Citère Trivie e Cloacine, e patetici inviti con tale untuosa insistenza, che non cedeva altro che dinanzi alla [...]
[...] allegramente alla barba dei citrulli, senza altra pena che d'andare di quando in quando a rivedere la tesa, la quale raramente è sprovvista di selvaggina [...]
[...] mano. Erano due Rinaldi, cioè due del popolo che all'aria aperta sul lastrico della via declamano e commentano alla turba estatica i poemi eroici [...]
[...] . In mezzo al circo sta il venditore d'arance e di semìne con le sue paniere alla mostra, il quale è anche incaricato del buon ordine. Con una mano [...]
[...] dispensa i generi venduti, con l'altra riscuote le somme; con l'altra dispensa scapaccioni ai monelli più sguaiati, mettendo alla porta i recidivi, e [...]
[...] ! Sputa continuamente, cambia alternativamente il posto alla mazza, al libro e alla giacchetta; fa due passi avanti a sinistra, due indietro a [...]
[...] destra; guarda la terra, eppoi il cielo, e quand'ha guardato il cielo, riguarda la terra e rimuta il posto alla mazza, al libro e alla giacchetta, e [...]
[...] conduce alla Lanterna, seduto davanti alla sua pentola fumante, senza mandar grida speciali, senza darsi moto, senza far nulla insomma che lo distingua [...]
[...] il Maruzzaro a fare intendere alla notte la sua mesta cantilena. Ha una cesta di giunco in capo e su questa cesta sono disposte tre marmitte di [...]
[...] è sormontata da un arco formato da un verga d'ottone lucidissima, alla quale sono attaccati e sospesi: catenelle, medaglie e immagini di santi, e [...]
[...] quest'arco, alla sua volta, è sormontato da un lampione acceso, che scintillando ondeggia secondo le movenze della svelta figura che lo trasporta [...]
[...] Mergellina alla Marinella, percorrendo in ogni verso dalla via Toledo ai vichi più remoti la immensa città. Sopra ogni quadrivio questa elegante figura [...]
[...] sventolando all'aria bianche pezzuole mandano alla spiaggia il loro saluto d'addio, mentre dalla spiaggia si risponde. Il vento agita le penne dei loro [...]
[...] fa prodigioso: uomini e merci calano e cascano alla rinfusa; strilli umani e latrati di cani che abbajano dalla riva o affacciati all'opera morta [...]
[...] fiamme sottili schioccano al vento in cima ai pennoni. Tonfi di ancore buttate nell'acqua e d'ormeggi lanciati alla riva, cigolìo d'argani e di taglie [...]
[...] momento si ammontano e si smonticano e spariscono; bòtti rotolate che scricchiolano su la breccia; cavalli che abbandonati un momento si son dati alla [...]
[...] gremite di persone si son mosse e vengono alla riva suonando tutti e strillando come anime spiritate. Nel forte vicino molti gruppi di soldati [...]
[...] tristissimi e soavi, alla memoria ed al core dell'amico lontano; addio, addio! ? Il bastimento ha cominciato a fremere al gorgoglìo della caldaja che ribolle [...]
[...] stesso è necessaria alla spiegazione dell’argomento generale. Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per [...]
[...] al nuovo arricchito – alla intrusa nelle alte classi – all’uomo dall’ingegno e dalle volontà robuste, il quale si sente la forza di dominare gli [...]
[...] , accanto alla Concetta dello zio Cola, e alla paranza di padron Fortunato Cipolla. Le burrasche che avevano disperso di qua e di là gli altri [...]
[...] l’arco della pescheria della città; e così grande e grosso com’era filava diritto alla manovra comandata, e non si sarebbe soffiato il naso se suo [...]
[...] nonno colui!; e Lia (Rosalia) ancora nè carne nè pesce. – Alla domenica, quando entravano in chiesa, l’uno dietro l’altro, pareva una processione [...]
[...] delle tasse li avrebbero presi a calci nel sedere, chè soldati non ce ne sarebbero stati più, e invece tutti sarebbero andati alla guerra, se [...]
[...] in capo alla via, come li vide comparire a quel modo, mogi mogi e colle scarpe in mano, non ebbe animo di aprir bocca, e se ne tornò a casa con loro [...]
[...] figliuolo: – Va a dirle qualche cosa, a quella poveretta; non ne può più. Il giorno dopo tornarono tutti alla stazione di Aci Castello per veder passare [...]
[...] treno, e si videro tutti quei ragazzi che annaspavano, col capo fuori dagli sportelli, come fanno i buoi quando sono condotti alla fiera. I canti, le [...]
[...] colla mano, ed ella rimase colla falce in pugno a guardare finchè il treno non si mosse. Alla Longa, l’era parso rubato a lei quel saluto; e [...]
[...] non pensarci più. Ma pure ci pensavano sempre, nella casa del nespolo, o per certa scodella che le veniva tutti i giorni sotto mano alla Longa [...]
[...] nell’apparecchiare il deschetto, o a proposito di certa ganza che ’Ntoni sapeva fare meglio di ogni altro alla funicella della vela, e quando si [...]
[...] di peso alla famiglia, avevano a tirarli su per soldati; e bisognava pensare ancora che la Mena entrava nei diciassett’anni, e cominciava a far [...]
[...] lupini e li mostrava a Dio e alla Madonna, chiamandoli a testimoni. Infine, rosso, scalmanato, fuori di sè, fece una proposta disperata, e la piantò [...]
[...] portare un paio di stivaletti nuovi a don Silvestro il segretario; in quell’ora le ragazze facevano come uno stormo di passere attorno alla fontana [...]
[...] soldi e il vino che non ti ha dato. Allora si misero a quistionare, perchè padron ’Ntoni sosteneva che lo zio Crocifisso alla fin fine era cristiano [...]
[...] voi il ponente in poppa alla Provvidenza. Lo sapete il proverbio «Mare crespo, vento fresco». Stasera le stelle sono lucenti, e a mezzanotte [...]
[...] , e il vento fresco non le darà più noia. Padron ’Ntoni non pensava ad altro che alla Provvidenza, e quando non parlava delle cose sue non diceva [...]
[...] nulla, e alla conversazione ci stava come un manico di scopa. – Voi dovreste andare a mettervi con quelli della spezieria, che discorrono del re e [...]
[...] volesse mangiare qualcuno a colezione, e alle volte si lasciava scappare sottovoce delle mezze parole dinanzi alla gente, rizzandosi sulle gambette, e si [...]
[...] al telaio notte e giorno, come Sant’Agata, dicevano le vicine. – Le ragazze devono avvezzarsi a quel modo, rispondeva Maruzza, invece di stare alla [...]
[...] finestra «A donna alla finestra non far festa». – Certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano, fra tanti che passano; osservò la [...]
[...] dentro le gonnelle della Mangiacarrubbe, una di quelle che stanno alla finestra colla faccia tosta. Comare Grazia Piedipapera, sentendo che nella [...]
[...] discorso si fece generale, perchè alla Maruzza gliene avevano fatto tanto del danno, quelle bestie scomunicate! La cugina Anna ne aveva la casa [...]
[...] non si erano mai viste sugli scogli, col pretesto d’andare a pescare, e arruffavano la biancheria messa ad asciugare, se capitava. Alla povera [...]
[...] . Poi alla cugina Anna le era toccato di tirar su quel fannullone per vederselo rubare dalla Mangiacarrubbe. In mezzo a quel chiacchierio saltò su la [...]
[...] Zuppidda, la moglie di mastro Turi il calafato, la quale stava in fondo alla straduccia, e compariva sempre all’improvviso, per dire la sua come il [...]
[...] . – Bel pezzo, la Mangiacarrubbe, seguitava, una sfacciata che si è fatto passare tutto il paese sotto la finestra «A donna alla finestra non far festa [...]
[...] passa, e con don Michele il brigadiere, che ci ha la rabbia del marito, con tutti quegli anni e quella carne che ci ha addosso, la poveraccia! – Alla [...]
[...] bollire, vieni un po’ qua. Nunziata lasciò Alessi a custodire il focolare, e corse ad appollaiarsi sul ballatoio, accanto alla Sant’Agata, per godersi [...]
[...] , poveraccio! che non avete nessuno in casa che vi faccia trovare la minestra, alla sera, quando tornate stanchi. – Sì, è vero, e sa pure cucire e si [...]
[...] ; ma cambiò subito discorso. – Che ci vai tu alla città, per la festa dei Morti? – No, non ci vado perchè non posso lasciar la casa sola. – Noi ci [...]
[...] sue noci. E tacquero entrambe, pensando alla festa dei Morti, dove compar Alfio andava a vendere le sue noci. – Lo zio Crocifisso, con quell’aria [...]
[...] zitto, perchè si era affacciata sua moglie alla finestra; e lo zio Crocifisso, quando fu abbastanza lontano da non temere che l’udisse don [...]
[...] . Don Giammaria andava tirandolo per la manica del giubbone per dire corna di questo e di quell’altro, in mezzo alla piazza, all’oscuro; del lumaio [...]
[...] quello che mangio! borbottava don Giammaria fra i denti; fanno anche la spia ai servi di Dio per contar loro i bocconi! Tutto in odio alla chiesa [...]
[...] come il paese stesso andava addormentandosi, si udiva il mare che russava lì vicino, in fondo alla straduccia e ogni tanto sbuffava, come uno che [...]
[...] altro po’ di silenzio compare Alfio soggiunse: – Domani vado alla città per un carico di sale. – Che ci andate poi per i Morti? domandò Mena [...]
[...] . – Dio lo sa, quest’anno quelle quattro noci son tutte fradicie. – Compare Alfio ci va per cercarsi la moglie alla città, rispose la Nunziata dall’uscio [...]
[...] , quasi s’accendessero, e i tre re scintillavano sui fariglioni colle braccia in croce, come Sant’Andrea. Il mare russava in fondo alla stradicciuola [...]
[...] sbrindellata, in mezzo al vento e alla nebbia, che pareva ci avesse il diavolo in poppa; le donne invece si facevano la croce, quasi vedessero [...]
[...] sciara, a quell’ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva male allo stomaco, alla povera donna, le sembrava quasi [...]
[...] ! Vergine Maria! – I figliuoli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro. Mentre passavano [...]
[...] Campana di legno, perchè non ci sentiva di quell’orecchio, quando lo volevano pagare con delle chiacchiere, e’ diceva che «alla credenza ci si [...]
[...] chiesetta scintillavano, e il mare era liscio e lucente, talchè non pareva più quello che gli aveva rubato il marito alla Longa; perciò i confratelli [...]
[...] . Almeno non avrei fatto danno a nessuno, e nessuno avrebbe pianto. La Mena, appoggiata alla porta della cucina, colla faccia nel grembiule, si [...]
[...] meglio di ogni altro come andassero le cose, perchè le carte le aveva lui, alla segreteria di Aci-Castello. – Volete scommettere dodici tarì che non [...]
[...] per far passare la doglia alla mamma, e il primo che glielo disse, qualche tempo dopo, fu compare Alfio Mosca, dinanzi al rastrello dell’orto, che [...]
[...] appuntellò le mani sui fianchi, e sfoderò la lingua come un pungiglione. – Ora sentite, che questa voglio dirvela! Alla fin fine la mia roba ce l’ho, e [...]
[...] vostre lusinghe, ne avrei trovato cento di mariti, e Vanni Pizzuto, e Alfio Mosca, e il cugino Cola, che mi stava cucito alla gonnella, prima di [...]
[...] le faceva l’occhio di triglia per amor della chiusa, e non voleva vederselo più per la casa e nel cortile, che alla fin fine ci aveva sangue nelle [...]
[...] aveva un bel passare e ripassare davanti la casa dei Malavoglia, che perfino la gente si metteva a ridere, e diceva che ei faceva il viaggio alla [...]
[...] casa del nespolo come quelli che hanno fatto il voto alla Madonna dell’Ognina. I Malavoglia lo pagavano a furia di sberrettate; e i ragazzi, appena [...]
[...] lo vedevano spuntare in fondo alla stradicciuola, scappavano come se vedessero il ba-bau; ma sinora nessuno di loro gli parlava di quei denari dei [...]
[...] l’aveva messo in quell’imbroglio, diceva agli altri; però gli altri dicevano che ci andava per fare l’occhiolino alla casa del nespolo, e la Locca che [...]
[...] ; sapeva soltanto che il sangue suo era nelle mani di Dio. E i ragazzi dei Malavoglia non osavano giocare sul ballatoio quando egli passava davanti alla [...]
[...] nemmeno alla Vespa, e se ci aveva qualcheduna per la testa, era piuttosto comare Mena di padron ’Ntoni, che la vedeva ogni giorno nel cortile o sul [...]
[...] ; volevo domandarvi se il vino che portate alla Santuzza è della stessa botte di quello della settimana scorsa. – Io non lo so; il vino me lo danno [...]
[...] consegnare il vino alla Santuzza. – A me non vuole dir nulla! borbottò la Zuppidda. Come se non li avessi visti co’ miei occhi. Vogliono nascondere il [...]
[...] fare e sbuffavano e si affannavano a tirare e a spingere anche loro la barca davanti alla porta di mastro Zuppiddo il calafato, dove c’erano i sassi [...]
[...] davanti alla casa dei Malavoglia, seduta contro il muro, ad aspettare Menico, e voltava il capo di qua e di là per la straduccia, ad ogni passo che [...]
[...] , s’era persa la Provvidenza! Comare Venera, la quale era alla stazione, quando era partito ’Ntoni di padron ’Ntoni, per vedere se Sara di comare [...]
[...] . – Compare Menico vuol morire becco! disse egli per consolarsi, e questo le piacque, alla Mangiacarrubbe, che l’aveva chiamato «cetriolo» ed ora [...]
[...] , seduto davanti alla bottega del barbiere. Li ho presi per non dir di no, quando padron ’Ntoni è venuto a dirmi, sotto l’olmo, se ci avessi bisogno [...]
[...] ? – Non ne ho, rispose ’Ntoni, senza pensare più alla quistione di poco prima, ma te ne darò mezzo del mio. Gli uomini della paranza, seduti sul [...]
[...] , prendendosi per frutti quelle settantacinque lire che Maruzza aveva raccolto soldo a soldo in fondo alla calza nascosta sotto il materasso [...]
[...] salare, e i fichidindia a dieci un grano, e facevano dei grandi progetti d’andare alla tonnara, e per la pesca del pesce spada, dove si buscava una [...]
[...] . – Che è vero che venite qui per vedere la Mangiacarrubbe, quando si affaccia alla finestra? – Io ci vengo qui per tutt’altro, comare Barbara. Ci [...]
[...] ! piagnucolava lo zio Crocifisso. Voglio un po’ vedere d’onde prenderanno i danari dei lupini, se ’Ntoni si marita, e se devono anche dare la dote alla Mena [...]
[...] andò a lasciare un foglio di carta bollata sul canterano, accanto alla statua del Buon Pastore. – L’avete visto l’usciere che è venuto pei [...]
[...] dirlo, se per un amico avrebbe fatto questo ed altro; e gli offrì la tabacchiera aperta, fece una carezza alla bimba, e le regalò una castagna [...]
[...] , va bene, rispose don Silvestro; lo so che per gli amici avete il cuore grande quanto il mare. Piedipapera davanti alla gente non voleva sentir [...]
[...] lui non contava per nulla in casa. VII Quello fu un brutto Natale pei Malavoglia; giusto in quel tempo anche Luca prese il suo numero alla [...]
[...] il soldato. Quel giorno pioveva, e la strada era tutta una pozzanghera. – Non voglio che mi accompagniate – ripeteva Luca alla mamma; – già la [...]
[...] stazione è lontana. – E stava sull’uscio a veder piovere sul nespolo, col suo fardelletto sotto il braccio. Poi baciò la mano al nonno e alla mamma, e [...]
[...] ; – e quanto giunse più tardi la notizia che era morto, alla Longa le rimase quella spina che l’aveva lasciato partire colla pioggia, e non l’aveva [...]
[...] accompagnato alla stazione. – Mamma! disse Luca tornando indietro, perchè gli piangeva il cuore di lasciarla così zitta zitta sul ballatoio, come [...]
[...] la Madonna addolorata; quando tornerò vi avviserò prima, e così verrete ad incontrarmi tutti alla stazione. – E quelle parole Maruzza non le [...]
[...] dimenticò finchè le chiusero gli occhi; e sino a quel giorno si portò fitta nel cuore quell’altra spina che il suo ragazzo non assisteva alla festa che [...]
[...] queste parti, compare ’Ntoni. – Sì che ci verrò. E poi per andare alla sciara questa è la strada più corta. – Ci verrete per vedere la [...]
[...] Mangiacarrubbe, che si mette alla finestra quando passate. – La Mangiacarrubbe gliela lascio a Rocco Spatu, chè ci ho altro pel capo. – Chissà quante ce ne [...]
[...] ! disse ’Ntoni. – Sentite, andateci il lunedì alla sciara, quando mia madre va alla fiera. – Al lunedì il nonno non mi lascerà pigliar fiato, ora [...]
[...] tutti gli amici, e la Provvidenza, mentre camminava verso la marina, barcollava sui sassi come avesse il mal di mare, in mezzo alla folla. – Date qua [...]
[...] tempo. Da ora a quando vi mariterete chi sa quante cose succederanno, e per quali strade andrò col mio carro? Mi hanno detto che alla Piana, di là [...]
[...] della città, c’è da lavorare per tutti alla ferrovia – Ora la Santuzza s’è intesa con massaro Filippo, pel mosto nuovo, e non avrò più nulla da [...]
[...] nero anch’essa, pensando a compare Alfio, il quale se ne andava alla Bicocca, e avrebbe venduto il suo asino, povera bestia! chè i giovani hanno [...]
[...] ad andare con padron Cipolla; li ho visti insieme anche stamattina dal ballatoio, davanti alla tettoia di Peppi Naso. – Padron Fortunato è [...]
[...] ! Nel villaggio successe un casa del diavolo quando volevano mettere il dazio sulla pece. La Zuppidda, colla schiuma alla bocca, salì sul [...]
[...] : non lo volevano nemmeno per compagno alla processione, quel cristiano, nè lei nè sua figlia! Comare Venera quando parlava del marito che doveva [...]
[...] mano a sbraitare che volevano ammazzarli tutti, quelli delle tasse, e volevano dar fuoco alle loro cartacce, e alla casa dove le tenevano. Gli [...]
[...] quale non ci aveva che un carro da asino, mentre lo zio Crocifisso le voleva bene come alla pupilla degli occhi suoi, sebbene in quel momento non [...]
[...] che avrebbe fatto lui, e come aggiustava ogni cosa; e don Silvestro stava ad ascoltarlo zitto ed intento che pareva fosse alla predica. Bisognava [...]
[...] sua nuora, e l’aveva lasciata in camicia. Se gli interessi del Comune li faceva a quel modo!... Ma intanto se la Signora si affacciava alla [...]
[...] mezzo alla gente che gridava coi pugni in aria. – A voi non ve ne importa se mettono la tassa del pelo? gli domandava Mena, come lo vedeva [...]
[...] del municipio, dove c’era prima il posto della Guardia Nazionale, e si mise tranquillamente a temperare le penne, davanti alla tavola d’abete, per [...]
[...] sindaco lo fanno i consiglieri, e i consiglieri non possono essere che quelli e non altri. Chi vuoi che facciano? i pezzenti di mezzo alla strada [...]
[...] Croce da don Silvestro si lasciò menar via e metter alla tavola d’abete del consiglio, col calamaio davanti; ma dei consiglieri non c’erano altri che [...]
[...] nulla da perdere! vociava dall’uscio la Zuppidda, e ci viene per succhiare il sangue alla povera gente, peggio di una sanguisuga, perchè vive alle [...]
[...] vostra moglie fa il comodino alla Vespa, la quale viene tutti i giorni a mettersi sulla vostra porta per cercare Alfio Mosca, e voi altri tenete il [...]
[...] ! voleva fargli vedere che era stato soldato, a Piedipapera! Lo incontrò giusto che veniva dalla sciara, vicino alla casa dei Zuppiddi, con quel suo [...]
[...] davanti la chiesa, quando non c’era gente. Padron Fortunato non voleva far torto alla sua parola, se la ragazza aveva la dote, tanto più che suo [...]
[...] non si vedeva anima viva; così gli diede la buona notte dall’uscio. – Che ve ne andate alla Bicocca al primo del mese? gli disse finalmente [...]
[...] affaccendava nel cortile a staccare l’asino, e ad appendere gli arnesi al piuolo, e portava la lanterna di qua e di là. – Se ve ne andate alla Bicocca [...]
[...] abbiamo la metà, e alla salatura delle acciughe pagheremo anche il resto. Alfio a quel discorso lasciò l’asino in mezzo al cortile, e venne sulla strada [...]
[...] grassi, come s’usa alla fiera, quando i compratori sono scarsi. Fra quelli che cercavano di prendersi la Barbara c’era stato Vanni Pizzuto, allorchè [...]
[...] andava a far la barba a mastro Turi che aveva la sciatica, ed anche don Michele, il quale si annoiava a passeggiare colla pistola appesa alla [...]
[...] alla Zuppidda, col berretto gallonato, come se ci avesse la corona in capo; che la gente se ne impipa di lui e del suo berretto. E se lo incontrava [...]
[...] berretto in mezzo alla folla. Don Michele continuava a passare dalla straduccia per puntiglio, per non darla vinta a lui, chè se lo sarebbe mangiato [...]
[...] sarebbe levato d’attorno ’Ntoni Malavoglia, resterebbe lui solo a far l’asino alla ragazza. Vanni Pizzuto non disse nulla, ma ci pensò su tutta la [...]
[...] alla Vespa, e serviva di comodino a quello spiantato di Alfio Mosca, il quale voleva arraffarsi la sua chiusa. – Ve lo dico io che ve l’arraffa [...]
[...] ragazze avevano seminato il basilico alla finestra, e ci si venivano a posare le farfalle bianche; fin le povere ginestre della sciara avevano il loro [...]
[...] ’Ntoni tutto contento si fregava le mani, e diceva alla nuora: – Non mi par vero d’essere in porto, coll’aiuto di Dio! La Mena non avrà nulla da [...]
[...] all’uscio poco dopo, e aveva la faccia in un certo modo anche lui, e faceva e disfaceva dei nodi alla frusta che teneva in mano. – Sono venuto a [...]
[...] quello di massaro Filippo. – Vado alla Bicocca, dove c’è da fare col mio asino. Mena non diceva nulla; sua madre sola aprì la bocca per rispondere [...]
[...] : – Volete aspettarlo padron ’Ntoni? che avrà piacere di salutarvi. Compar Alfio allora si mise a sedere in punta alla scranna, colla frusta in [...]
[...] . Alla Bicocca mi hanno detto che la gente muore come le mosche, dalla malaria. Alfio si strinse nelle spalle, e disse che non poteva farci nulla [...]
[...] vedrà più il lume di compar Alfio, alla sera, disse Nunziata, e la casa rimarrà chiusa. Compar Alfio aveva caricato buona parte delle sue cosuccie sul [...]
[...] , che posso dirvi addio anche a voi! disse Alfio. – Sono venuta a salutarvi, – disse lei, e ci aveva il pianto nella gola. – Perchè ci andate alla [...]
[...] porto meco alla Bicocca, e dappertutto ove andrò. Ma questi oramai sono discorsi inutili, e bisogna fare quel che si può. Anche il mio asino va dove [...]
[...] me ne vado. La poveretta piangeva cheta cheta, colla mano sugli occhi, e se ne andò insieme alla Nunziata a pianger sotto il nespolo, al chiaro di [...]
[...] vedo. A voi compare Tino non vi dirà di no, per aspettare sino alla Madonna dell’Ognina. – Queste qui non bastano per le spese! ripeteva Campana di [...]
[...] . Padron ’Ntoni tornò a casa ancora pallido, e disse alla nuora – Ce l’ho tirato, ma ho dovuto pregarlo come Dio, – e tremava ancora il poveretto [...]
[...] Barbara perciò aveva mandato in regalo alla Mena il vaso del basilico, tutto ornato di garofani, e con un bel nastro rosso, che era l’invito di farsi [...]
[...] nessuno che vi appendesse i fiori dell’Ascensione. – Quella civetta di Sant’Agata! andava dicendo la Vespa colla schiuma alla bocca, tanto ha detto [...]
[...] , e teneva la tela e la matassa del cotone, e ogni volta che andava alla città portava qualche cosuccia. Il cuore tornava ad aprirsi col bel tempo [...]
[...] diventare parente dei Malavoglia, e la sua figliuola s’era fatta comare di basilico con la Mena, tanto che aveva fatto cucire alla Barbara in fretta e [...]
[...] venuto in coda alla folla, e l’avevano fatto entrare per dare da bere anche a lui. Dalla Santuzza se ci andate senza denari non vi danno niente [...]
[...] . Piedipapera dal muro stava guardando un piccolo crocchio di persone che discorrevano fra di loro vicino alla fontana, colla faccia seria come se fosse [...]
[...] per cascare il mondo. Alla spezieria c’erano i soliti sfaccendati, che si dicevano le orazioni, col giornale in mano, o si piantavano le mani sulla [...]
[...] , rispose padron ’Ntoni. – Son là, alla spezieria, che sembra ci sia quello dei numeri del lotto. O cosa diavolo è successo? Una vecchia andava [...]
[...] strillando per la piazza, e si strappava i capelli, quasi le avessero portata la malanuova; e davanti alla bottega di Pizzuto c’era folla come [...]
[...] paladini di Francia alla Marina di Catania, e la gente stava ad ascoltare colle orecchie tese, fitta come le mosche. – Il figlio di Maruzza la Longa ci [...]
[...] quel punf! punf! ve lo facciano dentro lo stomaco: null’altro. Poi, alla prima cannonata, e come incomincia il parapiglia, vi vien voglia di [...]
[...] in aria la Palestro, – la quale ardeva come una catasta di legna, quando ci passò vicino, e le fiamme salivano alte sino alla penna di trinchetto [...]
[...] molto che non riceveva lettera di lui. – Davvero ella non ci aveva pensato alla lettera; e tutta la notte non potè chiudere occhio, e aveva sempre [...]
[...] Longa, come pensava a quell’uomo che moriva di sete in mezzo a tutta quell’acqua, non poteva stare dall’andare ad attaccarsi alla brocca, quasi ce [...]
[...] a parlare di dare degli acconti, perchè non avevano tutti i denari, e speravano di raggranellare la somma alla raccolta delle ulive. Lui se l’era [...]
[...] levati di bocca quei soldi, e non aveva pane da mangiare, com’è vero Dio! non poteva campare di vento sino alla raccolta delle ulive. – A me [...]
[...] minchione se ne sta a casa», che non doveva lasciarvi mettere la mano alla nuora, e poichè aveva fatto il pasticcio se lo mangiasse. «Guai a chi casca [...]
[...] nemmeno, in coscienza mia! Il povero vecchio non aveva il coraggio di dire alla nuora che dovevano andarsene colle buone dalla casa del nespolo [...]
[...] che dirimpetto si vedeva la porta di compare Alfio con tanto di catenaccio. – Adesso che alla porta di compare Alfio c’è il catenaccio, vi [...]
[...] voleva la Mena, che gliel’avevano promessa, come fa un ragazzo davanti alle baracche dei balocchi alla fiera. – Ti pare che io l’abbia rubata la tua [...]
[...] Venera. – Ciascuno deve pensare alla sua barba prima di pensare a quella degli altri. Tuo nonno non ti dà nulla; dunque che obbligo hai verso di loro [...]
[...] piatto!» – Bella cosa, rispondeva ’Ntoni. Ora che i miei parenti sono in mezzo alla strada mi dite di piantarli anch’io! Come se la caverà il nonno a [...]
[...] dote per papparvela con tutti i vostri, è un’altra cosa! Marito voglio dargliene uno solo alla mia figliuola, e non cinque o sei, e metterle [...]
[...] sono peggio dei cani. E la Barbara rinfacciava alla ragazzina: – Lo so che non sono brava massaia come tua sorella! E comare Venera conchiudeva [...]
[...] di vestina che hai indosso. La bambina molte cose non le capiva; ma quel po’ che rispondeva faceva montare la mosca al naso alla Zuppidda, e le [...]
[...] più nè re nè regno. E glielo disse anche in faccia, alla fine, onde levarsi d’addosso quella noia, perchè quel cristiano stava sempre davanti alla [...]
[...] aveva il cuore grosso, il povero ’Ntoni, e non voleva lasciarla così. Ma ella doveva andare a riempir la brocca alla fontana, e gli disse addio [...]
[...] di carri alla festa di Trecastagni, ma Barbara le sue brave gambe ce le aveva tutte e due. – Addio, comare Barbara! rispose il poveraccio, e così [...]
[...] cade nell’acqua è forza che si bagni». Se suo fratello si metteva a cantare, mentre stavano alla vela, – Sì, sì, canta pure. Quando sarai vecchio [...]
[...] , secondo il costume dei vecchi: – Vorrei farlo io quello che fate voi, sorella mia! le diceva per confortarla. Alla fin fine è come andare a [...]
[...] dei Malavoglia! diceva il nonno; e bisognava vederlo alla manovra, coi capelli che gli fischiavano al vento, mentre la barca saltava sui marosi [...]
[...] , tanto erano lontane, e intorno a loro non c’era che acqua, si metteva a chiacchierare coi nipoti dalla contentezza, che poi alla sera la Longa e [...]
[...] zio Crocifisso; ora le donne potevano tornare ad andare alla messa del paese, chè se qualche giovinotto gettava gli occhi sulla Mena, gliela [...]
[...] . – Dunque tutti hanno bisogno del bel tempo, tale e quale come la Nunziata che non può andare alla fontana se piove, conchiuse Alessi. – «Buon tempo e mal [...]
[...] prenderne delle altre, il nonno si metteva le mani alla bocca per chiamare – Mena! oh Mena! – E Mena sapeva cosa voleva dire, e venivano tutti in [...]
[...] processione, lei, la Lia, ed anche la Nunziata, con tutti i suoi pulcini dietro; allora era una festa, nè si badava più al freddo, o alla pioggia, e [...]
[...] davanti alla fiammata stavano a chiacchierare sino a tardi della grazia di Dio che aveva mandato San Francesco, e quel che si sarebbe fatto dei [...]
[...] . Tutt’a un tratto si era fatto oscuro che non ci si vedeva più neanche a bestemmiare. Soltanto le onde, quando passavano vicino alla Provvidenza [...]
[...] poi alla volontà di Dio. Il vento contrastava forte alla manovra, ma in cinque minuti la vela fu spiegata, e la Provvidenza cominciò a balzare [...]
[...] sulla cima delle onde, piegata da un lato come un uccello ferito. I Malavoglia si tenevano tutti da un lato, afferrati alla sponda; in quel momento [...]
[...] molla, e per poco non sbalzò tutti in mare; l’antenna insieme alla vela cadde sulla barca, rotta come un filo di paglia. Allora si udì una voce [...]
[...] faccia più paura del non udirsi rispondere alla voce che chiama. – Nonno, nonno! gridava anche Alessi, e al non udir più nulla, i capelli si [...]
[...] non piangeva più dal terrore. Il nonno era disteso in fondo alla barca, colla testa rotta. ’Ntoni finalmente lo trovò tastoni e gli parve che [...]
[...] avvolgerla due o tre volte alla sbarra del timone, e le guardie doganali li tirarono a riva. Padron ’Ntoni però non dava più segno di vita, e [...]
[...] Michele in capo alla folla, – una cosa da nulla! – e corse dallo speziale per l’aceto dei sette ladri. Don Franco venne in persona tenendo colle due [...]
[...] stradicciuola davanti alla casa dei Malavoglia, come se ci fosse il morto, tanto che la cugina Anna dovette chiuder l’uscio sul mostaccio a tutti [...]
[...] . La Zuppidda e la Mangiacarrubbe avevano dimenticato tutti gli improperi che si erano detti, e cianciavano davanti alla porta, colle mani sotto il [...]
[...] scrollando il capo; come vi sentite, compare ’Ntoni? – Per questo padron Fortunato non gli ha voluto dare il figlio alla Sant’Agata, diceva [...]
[...] l’uscio in faccia alla gente, tanto che quei poveretti al vedersi la casa piena non osavano nemmeno piangere e disperarsi, mentre don Giammaria [...]
[...] ! largo! chè aspettano l’acqua da comare Maruzza. E i miei ragazzi se si mettono a giocare mi lasciano la roba in mezzo alla strada. Lia s’era [...]
[...] pareva vero che tutte le comari stessero ad ascoltarla come una donna fatta. Venne anche Alessi e disse alla Nunziata: – Ora che sei qui, in due salti [...]
[...] per aver buttato la corda alla Provvidenza, diceva lo speziale. E ci è anche la pensione. Così li spendono i denari del popolo! Piedipapera per [...]
[...] , che gli aveva rubata l’innamorata e andava ogni sera a parlare colla Barbara, li aveva visti lo zio Santoro, che aveva domandato alla Nunziata se [...]
[...] andava a confessarsi ogni domenica, e ci stava un’ora col naso alla graticola del confessionario, a risciacquarsi la coscienza, che amava tenerla [...]
[...] visita alla Zuppidda. – Ci dev’essere sotto qualche cosa! borbottava dal canto suo donna Rosolina. Ci dev’essere qualche sudiceria fra suor [...]
[...] Mariangela e la Zuppidda, sotto il sigillo della confessione. E si mise alla finestra per vedere quanto ci stava suo fratello, nella casa di comare [...]
[...] cavargli gli occhi con la conocchia che teneva in mano, in barba alla pistola che portava sulla pancia, giacchè ella non aveva paura nè delle pistole nè [...]
[...] schiamazzare sull’avventura. – Ve l’avevo detto, non è vero? Tutti così, quei leccasanti! col diavolo sotto le gonnelle! Bel lavoro, eh? due alla [...]
[...] sporgeva il capo fuori dall’uscio per vedere se ci fosse sua moglie alla finestra di sopra. – Eh! la chiesa e la caserma! Il trono e l’altare [...]
[...] leggeva le corna quando la Signora non era alla finestra, e non poteva udire quello che si diceva nella spezieria; ma donna Rosolina diede una buona [...]
[...] conserva dei pomidoro, colle maniche rimboccate, e si sbracciava a difender don Michele davanti alla gente, perchè si sapesse che, loro come loro [...]
[...] , rossa come la conserva dei pomidoro, contro gli uomini che lusingano le ragazze da marito, e quelle pettegole le quali stanno alla finestra ad [...]
[...] alla bocca. Truffatore! Io non vi aveva dato quei denari per andare a metterli in una Banca che falliva. Io ve li avevo dati per tenerci gli [...]
[...] quattro e quattr’otto che bisogna fare il bucato alla vecchia società. – E allorchè veniva ’Ntoni a prendere il medicamento pel nonno: – Tu sei il [...]
[...] olio ancora alla lucerna, eh, padron ’Ntoni? La sera, quando tutti i suoi erano in casa, coll’uscio chiuso, mentre la Longa intonava il rosario, se [...]
[...] col timore di Dio! E padron Cipolla si stringeva nelle spalle quando passava per la strada del Nero, davanti alla casa dei Malavoglia, che [...]
[...] morire dove sono nato. «Beato chi muore nel proprio letto». Lo zio Crocifisso grugniva di sì, per non compromettersi; e alla casa ci faceva mettere [...]
[...] andava alla fontana. Don Silvestro finalmente, vedendo che nessuno fiatava più, disse chiaro e tondo che di uomini nuovi non c’erano altri che [...]
[...] affari tuoi; uno di quei grulli che abbaiano alla luna! un chiacchierone! – Ma infine cosa ho detto? piagnucolava lo speziale andandole dietro per [...]
[...] , come quando i ragazzi spiegavano gli indovinelli: – Io, disse Alessi, il quale vuotava adagio adagio i barilotti, e li passava alla Nunziata, – io [...]
[...] sposarla; rispose ’Ntoni; e le volteranno le spalle, come succede alla gente, quando non ha più nulla. – Per questo mia figlia sta lavorando qui [...]
[...] dell’uscio, accanto alla cappelletta, per domandargli cosa avesse. – Orsù, che c’è di nuovo? dillo a tuo nonno, dillo! – ’Ntoni si stringeva nelle [...]
[...] . – Va, va a starci tu in città. Per me io voglio morire dove son nato; – e pensando alla casa dove era nato, e che non era più sua si lasciò cadere [...]
[...] alla catena, come l’asino di compare Alfio, o come un mulo da bindolo, sempre a girar la ruota; io non voglio morir di fame in un cantuccio, o [...]
[...] liscio, tanti ci si sono inginocchiati sopra, la domenica. ’Ntoni, da quel giorno innanzi, non parlò più di diventar ricco, e rinunziò alla [...]
[...] quelle quattro pietre liscie messe in fila all’ombra del caprifico che c’è accanto alla cappelletta, prima d’entrare nel paese; e non si accorse, ma [...]
[...] l’altro; e si stringevano il petto per non scoppiare a piangere davanti alla moribonda, la quale nondimeno se ne accorgeva bene, sebbene non ci [...]
[...] pensava alla pelle, e lo stesso don Giammaria rimase sulla soglia, quando spruzzò l’acqua santa coll’aspersorio, tenendo raccolta e sollevata la [...]
[...] anche lei. Alla povera Mena pareva che tutt’a un tratto le fossero caduti venti anni sulla schiena. Adesso faceva colla Lia come la Longa aveva fatto [...]
[...] di là giorno e notte, era la Locca, coi capelli bianchi e arruffati, che si metteva a sedere davanti alla casa del nespolo, o aspettava le barche [...]
[...] alla riva, e nemmeno il colèra la voleva, poveretta. I forestieri erano fuggiti anch’essi, come gli uccelli quando viene l’inverno; e il pesce [...]
[...] . – Non ti rammenti che tua madre ti ha raccomandato la Mena? gli diceva padron ’Ntoni. – Che aiuto posso darci alla Mena se resto qui? ditelo voi [...]
[...] sino alla città, e la Mena in un cantuccio piangeva cheta cheta. – Via! diceva ’Ntoni, orsù, via! Vado per tornare alla fin fine! e sono tornato [...]
[...] , e fece un saluto colla mano. Mena allora chiuse l’uscio, e andò a sedersi in un angolo insieme alla Lia, la quale piangeva a voce alta. – Ora ne [...]
[...] intanto aspettava la risposta davanti alla bottega di Pizzuto, e guardava come un’anima del Purgatorio quei due che pareva si azzuffassero, per [...]
[...] speziale e nella sacristia. Ella gli passava davanti lesta lesta, colle scarpette nuove; e passando si faceva urtare nel gomito, in mezzo alla folla [...]
[...] scappava in casa com’ei compariva in capo alla straduccia, e andava a nascondersi dietro il basilico ch’era sulla finestra, con quegli occhioni neri che [...]
[...] Barbara alla finestra. Con queste chiacchiere Brasi non si muoveva più dalla straduzza, che non l’avrebbero mandato via neanche a bastonate, ed [...]
[...] alla finestra, e cambiava ogni giorno fazzoletti di seta, e collane di vetro, come una regina. – Tutto quello che aveva lo metteva alla finestra [...]
[...] collane. – Mena invece non ci metteva neppure il naso alla finestra, perchè non ci stava bene, adesso che le era morta la mamma, e aveva il [...]
[...] andare anche al lavatoio, e alla fontana, e a portare il pane agli uomini, quando erano a giornata; sicchè non era più come Sant’Agata, quando nessuno [...]
[...] arrivava alla casa dei Malavoglia, rallentava il passo e guardava dentro, per vedere le belle ragazze che crescevano nella casa dei Malavoglia [...]
[...] colle disgrazie. – Alessi, coi ginocchi fra le braccia, al pari del nonno anche lui, domandava alla Nunziata: – Mi vorrai per marito quando sarò [...]
[...] aveva quella sorta di madre che sapete, e Rocco Spatu, il quale ce l’aveva alla taverna l’animo. Ma per fortuna delle donnicciuole, tutt’a un [...]
[...] tirato le orecchie, alla fin fine; ed egli avrebbe saputo rispondere il fatto suo se gli rimproveravano di andare a cercarsi quel po’ di bene che [...]
[...] dirtelo, alla mia età l’è dura andare a giornata, e vedersi comandare a bacchetta, quando si è stati padroni. Anche voi altri siete nati padroni [...]
[...] . Gli orecchini e le collane alla fin fine sono d’oro e d’argento colato, e avrebbe potuto andare a venderli alla città; anzi ci avrebbe guadagnato il [...]
[...] Mangiacarrubbe alla sua barba. – Io ci ho gusto, conchiuse ’Ntoni. – La Mangiacarrubbe non ha niente. O perchè padron Cipolla deve essere ricco soltanto lui [...]
[...] ? Fanno la schiuma alla bocca, e sembra che vogliano prendersi pei capelli di momento in momento, ma poi ridono sotto il naso dei minchioni che ci [...]
[...] che doveva cuocersi le corna al sole, e cavarsi gli occhi colle maglie delle reti, e prendersi il granchio alle gambe e alla schiena per guadagnarsi [...]
[...] sono più in sensi non penso alla mia disgrazia. – Che disgrazia! Tu hai la salute, sei giovane, sai il tuo mestiere, che ti manca? Io che son [...]
[...] a piangere cheta cheta accanto al focolare; tanto che ’Ntoni disse alla fine: – Non voglio andarci più all’osteria, neanche se m’ammazzano! E tornò [...]
[...] a lavorare di buonavoglia come prima; anzi, si alzava prima degli altri, e andava ad aspettare il nonno alla marina, che ci volevano due ore a far [...]
[...] sfondati, e le nasse sfasciate. Egli restò seduto accanto alla porta, nella strada del Nero, che non ci passava nemmeno una gallina, e sentiva le [...]
[...] umore; e cominciava a gridare e bestemmiare dalla mattina alla sera. Una volta successe una brutta scena. Il nonno, non sapendo più che fare per [...]
[...] ! diceva lo speziale a don Silvestro, e a padron Cipolla, e a chi voleva sentirlo. – Vede le cose all’ingrosso, così alla carlona, ma il sugo c’è [...]
[...] per donna Rosolina anche quello, ora che aveva sentito come donna Rosolina avesse dei denari, e li dava alla gente per farsi sposare. – Bisogna [...]
[...] strada del Nero, onde far dispetto alla Zuppidda, la quale stava a guardia di sua figlia colla conocchia in mano. Intanto don Michele per non perdere [...]
[...] credere che la Vespa avesse acchiappato Brasi Cipolla, e stesse per scappargli insieme alla chiusa, maledetta chiusa! Giusto in quel punto si seppe [...]
[...] vallone, e sotto il ponte, colla schiuma alla bocca, giurando e spergiurando che se li trovava voleva dar loro tante di quelle pedate, e farsi venire le [...]
[...] notizie, e l’osteria per mangiare e bere cogli amici. Poi quando gli sbadigli vi rompevano le mascelle, si giocava alla mora, o a briscola; e quando [...]
[...] vedesse. – E alla tua casa non ci pensi? e ai tuoi fratelli non ci pensi? Oh, se fossero qui tuo padre e la Longa! ’Ntoni! ’Ntoni!... – Ma voi altri ve [...]
[...] pensare alla dote di Mena, e di Lia, giacchè non ci sarebbero arrivati mai. La povera Mena pareva che lo sapesse anche lei, tanto era avvilita. Le [...]
[...] vicine ora tiravano di lungo dinanzi alla porta dei Malavoglia, come durasse il colèra, e la lasciavano sola, accanto alla sorella col fazzoletto [...]
[...] colle rose, o insieme alla Nunziata, e alla cugina Anna, quando esse facevano la carità di venire a cianciare un po’; giacchè la cugina Anna ci [...]
[...] la Lia sola, la guardava negli occhi, tirandosi i mustacchi, col berretto gallonato messo alla sgherra, e le diceva – Che bella ragazza che siete [...]
[...] stare lì per comare Barbara, e non gli diceva nulla. Ma don Michele alla Lia le giurava che non era per la Barbara, e non ci aveva mai pensato [...]
[...] siete una roba fine e di prima qualità, e siete fatta per stare in una bella casetta, e andare a spasso alla Marina e alla Villa, quando c’è la [...]
[...] d’onore! e non vedo l’ora di essere traslocato, che mi hanno promesso di richiamarmi alla città coll’anno nuovo. Lia si metteva a ridere della burla [...]
[...] brontolare la Zuppidda colla schiuma alla bocca, e aveva un bell’allungare il collo dentro l’uscio dei Malavoglia, che non vedeva più nessuno, talchè [...]
[...] alla fine si decise ad entrare. Le ragazze, come se lo videro dinanzi, rimasero a bocca aperta, tremando quasi avessero la terzana, e senza [...]
[...] saper che fare. – Voi non l’avete voluto il fazzoletto di seta, comare Lia, diss’egli alla ragazza, la quale s’era fatta rossa come un papavero, ma [...]
[...] che c’era stata la caccia delle quaglie a due piedi. – Tu va a dormire, ripeteva Mena alla sorella. Tu sei troppo giovane, e certe cose non devi [...]
[...] di lui dopo l’affare della Santuzza, la quale l’aveva messo fuori della porta come un cane rognoso. Alla fin fine egli non aveva paura di don [...]
[...] fate pagare a sangue d’uomo? rimbeccava il vicario colla schiuma alla bocca. Don Franco aveva imparato a ridere come don Silvestro, per far dannare [...]
[...] Filippo, al quale erano avvezzi come il bambino alla poppa. Lo zio Santoro ogni volta ripeteva alla figliuola: – Che vuoi farne di quell’affamato [...]
[...] Vespa e colla Mangiacarrubbe, ora che sono ricche. – E le diceva pure: – Gli avventori se ne vanno perchè egli ti sta sempre alla gonnella, e non ti [...]
[...] da riporre in serbo nel piatto, non lo dava più a lui, e gli metteva dell’acqua sporca nei fondi di bicchieri; sicchè ’Ntoni alla fine cominciò a [...]
[...] tornava a dire alla Mena: – Vostro fratello vi darà qualche dispiacere, comare Mena! Mena era ridotta ad andare a cercare il fratello sulla sciara [...]
[...] dico che tutto il paese si mangerebbe i gomiti dall’invidia! – Ma tu cosa vuoi fare? ripeteva Mena colla faccia pallida. Pensa alla mamma, ’Ntoni, e [...]
[...] pensa a noi che non abbiamo più nessuno! – Niente! Voglio svergognare lui e la Santuzza davanti a tutto il paese, quando vanno alla messa! Voglio [...]
[...] far le corna al Signore e alla Madonna sotto i loro occhi stessi. La Santuzza, dacchè incontrava ’Ntoni che faceva la sentinella sulla porta della [...]
[...] . – Nella mia vigna ci ha grandinato, e alla vendemmia non ci arrivo di certo. – Sapete, zio Crocifisso, rispondeva padron ’Ntoni; quando vogliamo andare [...]
[...] dal notaio per quell’affare della casa io son pronto, e ci ho qui i denari. – Colui non pensava ad altro che alla sua casa, e non gliene importava [...]
[...] gridando che vuole pigliarsi piuttosto una di mezzo alla strada, piuttosto che lasciar godere la roba sua a quella pezzente la quale gli ha rubato [...]
[...] venire alla messa, per stendere la mano ai fedeli, borbottando avemarie e gloriapatri, e conosceva tutti ad uno ad uno, come la folla usciva dalla [...]
[...] minchione si sentiva cuocere il fegato, e gli rideva e gli sghignazzava sul mostaccio, a lui e alla Santuzza; e sputava sul vino che beveva [...]
[...] voleva passare per canaglia e per spaccone agli occhi della Santuzza e di tutti quelli che erano stati presenti alla minaccia. – Gli ho detto che [...]
[...] . Ma a quel discorso il figlio della Locca posò il bicchierino senza accostarlo alla bocca, giallo come un morto. – Che sei già ubbriaco? gli [...]
[...] , davanti alla pioggia che scrosciava come il pesce nella padella, rimasero un momento zitti, guardando nel buio. – Minchione che sei! esclamò [...]
[...] Cinghialenta. ’Ntoni fece segno di star zitti, e di scantonare per la viottola, onde evitare di passare davanti alla sua casa, chè Mena o il nonno [...]
[...] , appena principiò a rompere l’alba, la gente si affollava davanti alla bottega di Pizzuto, che c’era ancora il lumicino; e lì si faceva un gran [...]
[...] sottovoce suo marito, tirandola vicino alla finestra. – Tu non ci entri. Adesso a bazzicare in questa casa si tira addosso gli occhi degli sbirri [...]
[...] grandicello, e raccomandata la sua casa alla vicina, ed era corsa da comare Mena, a piangere con lei, come una che non aveva ancora gli anni del [...]
[...] giudizio. Gli altri stavano a godersi la vista da lontano, sulla strada, o si affollavano come le mosche davanti alla caserma, per vedere come sembrava [...]
[...] alla piazza. Vi si ficcano in casa, per forza, senza rompere nè porte nè finestre. – Come voleva fare in casa mia ’Ntoni Malavoglia, aggiungeva la [...]
[...] non sapete niente! Guardate che giornata sarebbe venuta adesso per mia figlia Barbara, se non stavo all’erta! Sua figlia Barbara stava alla finestra [...]
[...] , per vedere passare fra gli sbirri ’Ntoni di padron ’Ntoni quando l’avrebbero portato alla città. – Di là non n’esce più – dicevano tutti [...]
[...] . – Sapete cosa c’è scritto alla Vicaria di Palermo? «Corri quanto vuoi che qui t’aspetto!» e «il malo ferro se lo mangia la mola». Poveri diavoli [...]
[...] meglio che gli caschi la casa addosso. La sola Locca andava cercando suo figlio, e si piantava davanti alla caserma delle guardie, strepitando che [...]
[...] dietro, con avvocati e mangiacarte – quei soldi che costavano tanto, e che erano destinati alla casa del nespolo. – Ora non abbiamo più bisogno della [...]
[...] colle mani e coi piedi, fosse pure un birbante da galera, e fare il possibile per levarlo di mano alla giustizia, per questo siamo cristiani e [...]
[...] quello che fanno, o che stanno sull’uscio per cicalare con gli sbirri. – Alla larga col Governo! aggiungeva don Franco. Sanno che sono repubblicano, e [...]
[...] l’avvocato. Ogni volta che l’avvocato andava a parlare con ’Ntoni Malavoglia, don Silvestro l’accompagnava alla prigione, quando non avea nulla da fare [...]
[...] comparire davanti alla giustizia, ed era pallido peggio di ’Ntoni Malavoglia che stava dietro la grata come una bestia feroce, coi carabinieri [...]
[...] all’orecchio della vicina, udendo tutte quelle porcherie che ’Ntoni aveva fatto, la galera non gliela levano di certo. C’era anche la Santuzza, per dire alla [...]
[...] giustizia dove era stato ’Ntoni e dove aveva passata quella sera. – Guardate cosa vanno a domandare alla Santuzza, borbottava la Zuppidda. Son [...]
[...] curiosa di sentire cosa risponderà, per non spiattellare alla giustizia tutti i fatti suoi. – Ma da noi che vogliono sapere? domandò comare Grazia [...]
[...] tutta la strada del Nero. Il povero vecchio appena fu alla città, nascosto dietro una cantonata, vide passare suo nipote in mezzo ai carabinieri, e [...]
[...] colle gambe che gli si piegavano ad ogni passo andò a sedersi sulla scala del Tribunale, in mezzo alla gente che saliva e scendeva pei fatti suoi [...]
[...] forse ’Ntoni Malavoglia quella notte, col buio che faceva? «Alla casa del povero ognuno ha ragione» e «La forca è fatta pel disgraziato». Il presidente [...]
[...] domandarlo un’altra volta alla Zuppidda, e a comare Venera, e a centomila testimoni, che don Michele se la intendeva con la Lia, la sorella di [...]
[...] aspettava d’imprestare dei denari alla gente, seduto a ridosso delle barche tirate in secco, come se ci avesse in mare la paranza di padron Cipolla; e [...]
[...] a sedere al telaio, senza dir nulla. – Lo sai? chiese infine; lo sai dove se n’è andata? – Ma alla Mena non disse nulla. La Nunziata non lo [...]
[...] , e per questo aveva acchiappato le febbri alla Bicocca, ed era stato per morire, tanto che aveva la faccia gialla e la pancia grossa come un otre [...]
[...] occhi morti e col mento sul bastone. Poi domandava sottovoce alla nipote: – Cosa ha detto don Ciccio dell’ospedale? – Mena allora lo sgridava come si [...]
[...] segno alla Nunziata di accostarsi al letto, e le disse piano: – Se mi mandate all’ospedale sarà meglio; qui ve li mangio io i denari della [...]
[...] gambette, rosso come un gallo, e lo cacciava in fondo alla bottega. – Lo fate apposta per compromettermi! – gli sputava in faccia colla schiuma alla [...]
[...] don Ciccio il medico, quando lasciava l’asinello alla spezieria per andare a tastare il polso a padron ’Ntoni, e ricette non ne scriveva, perchè [...]
[...] cinguettavano fra di loro, e fino alla Nunziata cascavan le braccia, un giorno che Alessi non c’era, disse infine: – Chiamatemi compare Mosca, che [...]
[...] lasciato partire. Sulla strada del Nero, nel passare davanti alla casa del nespolo, e nell’attraversare la piazza, padron ’Ntoni continuava a [...]
[...] lentamente sobbalzando sui sassi. Ma compare Tino rimbeccò alla moglie: – O perchè mi fai il piagnisteo? Che son forse morto io? A te che te ne [...]
[...] importa? Alfio Mosca, mentre guidava il mulo, andava raccontando alla Nunziata come e dove avesse vista la Lia, ch’era tutta Sant’Agata, e ancora non [...]
[...] maritava, perchè la sua roba non se la godesse la Mangiacarrubbe, alla barba di lui; per questo non ci stava più a schiacciare gli scalini, e si [...]
[...] , mentre stava accanto a lei, seduto davanti alla casa, colle spalle al muro, a sminuzzare gli sterpolini della siepe per ingannare il tempo. Anche [...]
[...] restate in mezzo alla strada. Mena si strinse nelle spalle, perchè era avvezza a fare la volontà di Dio, come la cugina Anna; e compare Alfio [...]
[...] nata meglio di me, e siete figlia di padroni; ma ora non avete più nulla, e se si marita vostro fratello Alessi, rimarrete in mezzo alla strada. Io ci [...]
[...] avevo in cuore quando ve ne siete andato alla Bicocca col carro dell’asino, e mi pare ancora di vedere quel lume nella stalla, e voi che mettevate [...]
[...] , cogli occhi alla porta, sebbene non ci vedesse quasi, e li andava toccando, per accertarsi che erano loro, e poi non diceva più nulla, mentre [...]
[...] se ne andò colla sua sporta sotto il braccio; poi quando fu lontano, in mezzo alla piazza scura e deserta, che tutti gli usci erano chiusi, si [...]
[...] riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico. Allora ’Ntoni si fermò in mezzo alla strada [...]
[...] passi per le strade buie. Sulla riva, in fondo alla piazza, cominciavano a formicolare dei lumi. Egli levò il capo a guardare i Tre Re che [...]
[...] , che si conoscevano tutte, e solo davanti alla bottega di Pizzuto c’era il lumicino, e Rocco Spatu colle mani nelle tasche che tossiva e [...]
[...] brache in mano. Le donne mettevano il lume alla finestra: tutto il paese, sulla collina, che formicolava di lumi, come fosse il giovedì sera, quando [...]
[...] chiamare in fondo alla piazzetta; e uno che bussava al portone con un sasso. Dalla salita verso la Piazza Grande, e dagli altri vicoletti, arrivava [...]
[...] insistente al portone in fondo alla piazzetta di Sant'Agata, e quella voce che chiamava: — Don Diego! Don Ferdinando! Che siete tutti morti? Dal [...]
[...] , aiuto! — II fuoco! Avete il fuoco in casa! Aprite, don Ferdinando! — Diego! Diego! Dietro alla faccia stralunata di don Ferdinando Trao apparve [...]
[...] allora alla finestra il berretto da notte sudicio e i capelli grigi svolazzanti di don Diego. Si udì la voce rauca del tisico che strillava [...]
[...] !... santo e santissimo!... E me la mettono poi contro il mio muro; perchè loro non hanno nulla da perdere, santo e santissimo!... In cima alla scala [...]
[...] alla folla che rovistava in ogni cantuccio la miseria della loro casa, continuando a strillare: — Bianca!... Mia sorella!... — Avete il fuoco in [...]
[...] dei gesti in aria, dal tetto della sua casa, il dirimpetto. Giacalone aveva attaccata una carrucola alla ringhiera del balcone per attinger acqua [...]
[...] vestiti di dosso alla gente per farsi largo, colle unghie sfoderate come una gatta e la schiuma alla bocca: — Dalla scala ch'è laggiù, in fondo al [...]
[...] ! ferma! — E il signor Capitano dietro di lui, trafelato come don Liccio, cacciando avanti il bastone: — Largo! largo! Date passo alla Giustizia [...]
[...] vociando e gesticolando; tutti i vicini alla finestra. I Margarone stavano a vedere dalla terrazza al di sopra dei tetti, dirimpetto, le figliuole [...]
[...] , una Parente povera come Toro, ch'era accorsa per la prima. — Qui vicino, alla farmacia di Bomma. Bianca era stata presa dalle convulsioni: un [...]
[...] alla meglio; per altro non era socio: poveri sì, ma i Trao non s'erano mai cavato il cappello a nessuno. Fece il giro lungo onde evitare la [...]
[...] — interruppe la baronessa. — Vedete cosa mi tocca a fare? Ma che faccia avete, gesummaria! Lo spavento di questa notte, eh?... Dalla botola, in cima alla [...]
[...] alla baronessa, e dopo che Pirtuso se ne fu andato, le disse: — Sapete cosa ho pensato? di concorrere pure all'asta vossignoria, insieme a [...]
[...] , sembrandogli che don Diego Trao stesse ad ascoltare i loro progetti, perchè costui aspettava it momento di parlare alla cugina Rubiera, impresciuttito [...]
[...] andata a finire poi alla Salonia. «Adelaide! dove sei?» La scena della Certosa... Bisognava vedere! tutti col fazzoletto agli occhi! Tanto che don [...]
[...] turchine, poi la figura di scimmia della serva, sudicia, spettinata, sempre colle mani nei capelli. — Don Ninì non era alla Vignazza, — disse lei [...]
[...] porticine basse, ferrate a use di prigione, si sentiva di essere in una casa ricca: un tanfo d'olio di formaggio che pigliava alla gola; poi un [...]
[...] quello di una fattoria, popolato di galline, di anatre, di tacchini, che si affollavano schiamazzando attorno alla padrona, il tanfo si mutava in un [...]
[...] istintiva che era nel sangue di lei, le agghiacciò un momento il sorriso benevolo. Poscia pensò al fuoco che avevano avuto in casa, alla malattia di [...]
[...] curva e scossa dai singhiozzi, ripetendo: — Bianca! mia sorellal... è capitata una gran disgrazia alla mia povera sorellal... Ah, cugina Rubieral [...]
[...] accorrevano a rotta di collo, arruffati, scalmanati, con gli occhi bassi. — Dov'è mio figlio, infine? Cosa t'hanno detto alla Vignazza? Parla, stupido [...]
[...] baronello non era alla Vignazza. Vi aveva lasciato il cane, Marchese, la sera innanzi, ed era partito: — A piedi, sissignora. Così mi ha detto il [...]
[...] baronessal... - Come le pigliasse un accidente, alla signora baronessa. — Poi sgattaiolarono entrambi mogi mogi. Nella scala si udirono di nuovo le [...]
[...] a noi che abbiamo il peso della casa sulle spalle!... Dio sa se della mia pelle ho fatto scarpe, dalla mattina alla sera! se mi son levato il pan di [...]
[...] baronello!... L'aggiusterò io, non dubitate! Alla fin fine non è più un ragazzo! Lo mariterò a modo mio... La catena al collo, là! quella ci vuole!... Ma [...]
[...] la baronessa andava alla finestra, per vedere chi Fosse, Rosaria gridò dal cortile: 25 — C'è il sensale... quello del grano... — Vengo, vengo [...]
[...] nuora vi abbia a portare la sua dote anch'essa... Don Diego, sgambettando più lesto che poteva dietro alla cugina Rubie- ra, per gli anditi e gli [...]
[...] Rubiera aveva tanto da fare. Essa allora si voltò come un gallo, coi pugni sui fianchi, in cima alla scala: — A mio figlio ci penso io, tornò a [...]
[...] quella sua vocetta acre che pizzicava. — Non abbiate suggezione. Mastro-don Gesualdo però esitava alquanto, intimidito, in mezzo alla gran sala [...]
[...] gran naso dei Trao palpitante, il codino ricurvo, simile alla coda di un cane sul bavero bisunto che gli arrivava alle orecchie pelose; e sua [...]
[...] del vicoletto, in fondo alla sala. — Me l'han messo lì ... alle costole, capite!... Un'indecenza! — Ah, è quello lo sposo? — domandò sottovoce [...]
[...] Giuseppe Barabba, facendo dei segni alla padrona. — No, — rispose lei, — prima deve passare la processione. Il marchese Limali la colse a volo mentre [...]
[...] , dal quale di tratto in tratto scappavano dei razzi, dinanzi alla statua del santo, con un vocio di folla che montava a guisa di tempesta. — La [...]
[...] che pago già a tre onze la salma! E gli par poco! Il notaro Neri, che non gli piaceva far sapere alla gente i fatti suoi, si rivolse alla signora [...]
[...] marchese gli gridava dietro: 31 — Don Calogero! don Calogero! dico per dire, che diavolo! Alla mia età... E appena cessarono le risate alla sortita [...]
[...] capo e dei sorrisetti che volevano dire. — Però non capisco il mistero che vuol fame la cugina Sganci!... Siamo parenti di Bianca anche noi, alla [...]
[...] frenarsi e vociava troppo forte. Giù in piazza, dinanzi al portone di casa Sganci, vedevasi un tafferuglio, dei vestiti chiari in mezzo alla ressa [...]
[...] raso verde, pavonazza, sorridente; e dietro, il papà Margarone, dignitoso, gonfiando le gote, appoggiandosi alla canna d'India col pomo d'oro [...]
[...] sorrisetto alla gomitata che le piantò nei fianchi ii barone Zacco. La signora Capitana invece si rizzò sul busto — come se sbocciassero allora le sue [...]
[...] marito a volo, sopraccarica di nastri, di fronzoli e di gale, come un uccello raro. — Fifì vi ha scoperto per la prima in mezzo alla folla!... Che [...]
[...] vergogna; divertendosi alla faccia seria che faceva don Filippo sul cravattone di raso; mentre la signora Capitana, per far vedere che sapeva [...]
[...] Margarone. — No! no! Non mi scappate, donna Bellonia!... Non mi lasciate solo con la signora Capitana... alla mia età!... Donna Mita sa quel che deve [...]
[...] , che per la sua profession sapeva i fatti di tutto il paese e non aveva peli sulla lingua, domandò alla signora Margarone: — Dunque, ce li mangeremo [...]
[...] faceva segno di no col capo. Poscia, ficcandosi in mezzo alla gente, a voce piu bassa, col viso acceso: — Ha mandato mastro-don Gesualdo in vece sua [...]
[...] ! Ciascuno fa il suo interesse... Al giorno d'oggi l'interesse va prima della parentela... Io poi non ci tengo molto alla nostra... Si sa da chi è [...]
[...] dolorose, gli occhi spalancati e lucenti, quasi umidi. Soltanto la mano colla quale appoggiavasi alla spalliera della seggiola era un po' tremante, e [...]
[...] stava per iscoppiare, l'interruppe alla fine: — Ma che sciocchezze!... Chi ve le dà a bere, don Calogero? La statua è di cartapesta... una brutta [...]
[...] ... — Fate, fate, amico mio. Quanto a me, non ho di che lagnarmene... Don Giuseppe Barabba si avvicinò in punta di piedi alla padrona, e le disse [...]
[...] passeraio, con la risatina squillante della signora Capitana, che faceva da ottavino. — Bisogna confessarle tutto, alla zia!... Don Ninì allungo il [...]
[...] incerto che saliva dal Banco del venditore di torrone. II cugino stava appoggiato alla ringhiera, fingendo di osservare attentamente l'uomo che [...]
[...] anno! — ripetè il canonico Lupi. — Una porcheria! La Giustizia non fa nulla per impedire... II Capitano in mezzo alla sala, coll'indice teso verso di [...]
[...] a ridere: — Ah! ah! — Che c'è? — chiese il Capitano, che dava il braccio alla moglie infagottata. — Che c'è, insubordinato? — Nulla; — rispose il [...]
[...] marchese. — Il barone Zacco che abbaia alla Luna. Poi, mentre scendeva insieme a Bianca, appoggiandosi al bastoncino, passo passo, le disse in un [...]
[...] un altro mastro Cola Ventural!... Eh, eh!... Ci vorrebbero dell'altre braccia... un martinetto... Legare poi una carrucola lassù alla travatura del [...]
[...] se ne andava, Santo gli corse dietro, lisciando il collo alla mula, tenendogli la staffa. Finalmente, come vide che montava a cavallo senza darsene [...]
[...] per inteso, si piantò in mezzo alla strada, grattandosi l'orecchio: 51 — Così mi lasci? senza domandarmi neppure se ho bisogno di qualche cosa [...]
[...] voi fate l'indifferente... Scusatemi tanto alloral... Anche per dare una risposta alla signora Sganci che ci aveva messo tanto impegno [...]
[...] posso; non ho tempo. Devo passare dal Camemi, prima d'andare alla Canziria. Ci ho venti uomini che lavorano alla strada... i covoni sull'aia... Non [...]
[...] impazzire, il sole che gli picchiava sulla testa come fosse il martellare dei suoi uomini che lavoravano alla strada del Camemi. Allorchè vi giunse [...]
[...] , quasi sapesse cosa volevano e li aspettasse. Allorchè finalmente Gesualdo arrivò alla Canziria, erano circa due ore di notte. La porta della [...]
[...] soltanto davano il benvenuto al padrone, abbaiando intorno alla fattoria. — Ehi? non c'è nessuno? Roba senza padrone, quando manco io! — Diodata [...]
[...] ancora giovani, in fondo a quelle occhiaie livide. Così raggomitolata sembrava proprio una ragazzetta, al busto esile e svelto, alla nuca che [...]
[...] non voleva, perchè aveva la sua superbia anche lui, come uno che era stato sempre padrone, alla fornace, e gli cuoceva di vedere il sangue suo al [...]
[...] terre che aveva comprato, lì proprio, alla Canziria, non finiva di misurarle in lungo e in largo, povero vecchio, a gran passi, come avesse nelle [...]
[...] figliuolo, per provare che era il padrone in casa sua!... — Sempre in moto, sempre affaticato sempre in piedi, di qua e di là, al vento, al sole, alla [...]
[...] , seduto al fresco, dopo cena, con quel bel chiaro di luna, si lasciava andare alla tenerezza dei ricordi. — Povera Diodata! Ci hai lavorato anche [...]
[...] ponte della malora! Gesualdo da principio si voltò verso di lei inviperito, colla schiuma alla bocca. Poscia mandò giù la bile, e si mise a [...]
[...] canterellare mentre affibbiava la testiera della mula: un'allegria che gli mangiava it fegato. Si fece il segno della croce, mise il piede alla staffa [...]
[...] stanco si corica in mezzo alla via e non va più avanti... E spronò la mula, che borbottava ancora; la sorella sbraitandogli dietro, dall'uscio [...]
[...] , zoppicando; ma il padrone, che aveva la testa come un mulino, non se ne avvide. Soltanto allorchè furono giunti alla chiusa del Carmine, volse il capo [...]
[...] rispondete?... — Che non ti casca mai la lingua? — rispose infine il padrone. Cominciava ad albeggiare prima di giungere alla Torretta. Un contadino [...]
[...] ' strascinate me pure alla perdizione! Egli, pallido come un morto, cogli occhi stralunati, i capelli irti sul capo, quasi colla schiuma alla [...]
[...] fiume, e aspettavano, al riparo, con la schiena alla fiammata. — Evviva voi! Avete fatto un bel lavoro! Tanti denari spesi! I denari del comune [...]
[...] boccone di pane, quando torno a casa stanco... Ma ora non ne posso più! Anche l'asino quando è stanco si corica in mezzo alla via e non va più avanti [...]
[...] donna Marianna scriva due righe al capitano. Quanto alla baronessa Rubiera posso dormire fra due guanciali... e come se fosse la vostra stessa [...]
[...] asinello macilento, con una bisaccia piena di fave dietro. Don Gesualdo per ingraziarselo lo aiutò a scaricar le fave, e a legar l'asino alla [...]
[...] passeggiatina solita della sera, dal Rosario a Santa Maria di Gesù, sempre solo e con l'ombrello rosso sotto il braccio. 74 canonico, rispondendo alla [...]
[...] tutti parenti... Voi siete l'estraneo... siete il nemico, che diavolo! II canonico si fermò su due piedi, in mezzo alla piazzetta, di fronte al [...]
[...] comando... Tu di', che te ne pare? Diodata volse le spalle, andando verso il fondo della stalla per dare una manciata di biada fresca alla mula, e [...]
[...] , mangia, poveretta. Non pensar solo alla mula. VI Don Luca il sagrestano andava spegnendo ad una ad una le candele dell'altar maggiore, con un [...]
[...] ciuffetto d'erbe legato in cima alla canna, tenendo d'occhio nel tempo istesso una banda di monelli che irrompevano di tratto in tratto nella chiesa [...]
[...] , aggrappandosi avidamente alla sponda dell'inginocchiatoio, con un accento più fervido, appoggiando la fronte sulle mani in croce per lasciarsi [...]
[...] e ripassava vicino a donna Bianca che si era inginocchiata a pregare dinanzi alla cappella del Sacramento, sfolgorante d'oro e di colori lucenti [...]
[...] malattia, com'è vero Iddio!... Sono andato a trovarlo alla Canziria... Faceva trebbiare il grano... — Don Gesualdo, ch'è questa la maniera di [...]
[...] : — Bisogna vedere quel che ha raccolto alla Canziria, bisogna vedere! — Ah, ah! venite di lassù? — Sissignore, — rispose il sagrestano, cavando fuori il [...]
[...] di no... — Una sciocchezza hanno detto! Avrei voluto condurli per mano alla Canziria, e fargli vedere se non vale tutti i vostri ritratti [...]
[...] Motta!... Sua moglie andrà in carrozza o dalla mattina alla sera!... camminerà sull'oro colato, come è vero Dio! Anche padre Angelino vi avrà [...]
[...] , scuotendole dinanzi le mani giunte, minaccioso e supplichevole. Alla fine proruppe: — Ma è giustizia, santo Dio? a giustizia far tribolare in tal [...]
[...] modo un galantuomo che vi vuol tanto bene?... Dare un calcio alla fortuna?... Scusatemi, 83 donna Bianca! io parlo nel vostro interesse... Dovete [...]
[...] pensarci voi! Non siete più sotto tutela, alla fin fine!... Mi scaldo il sangue per voi... perchè sono buon servo della vostra famiglia... una [...]
[...] calcio alla fortuna!... si chiama esser ingrati colla divina Provvidenza. Essa seguitava ad andare verso la porta, irresoluta, a capo chino. Don [...]
[...] , sospettassero che mi manda il canonico... Dopo vespro spicciò lesto lesto il servizio della chiesa e corse alla Canziria: cinque miglia di [...]
[...] Carmine, in cima alla bica, nero di sole, continuava a far piovere altri covoni dall'alto. DeIle tregge arrivavano ogni momento dai seminati intorno [...]
[...] ... Venite qua, accostatevi, ch'è inutile far sapere alla gente i fatti nostri!... Ciascuno la pensa a modo suo... Poi è lei che deve risolvere... Se lei [...]
[...] buon'anima!... La zia Rubiera s'è dimenticata che siamo al mondo... ed anche la zia Sganci... Così brontolando andava passo passo dietro alla sorella [...]
[...] , s'aspettavano gli sposi. Davanti alla porta c'era un crocchio di monelli, che il ragazzo di Burgio, in qualità di parente, s'affannava a tener [...]
[...] ... ora siamo parenti. 93 In cima alla scala comparve anche donna Sara Cirmena, la sola di tutto il parentado della sposa che si fosse degnata di [...]
[...] di guardare nella lente di un cosmorama. Don Santo precedeva facendo la spiegazione, tirando in su ogni momento le maniche che gli arrivavano alla [...]
[...] silenzio; ciascuno guardando di qua e di Ià per fare qualche cosa, ed ammirando coi cenni del capo. Alla fine il canonico credette di dover rompere [...]
[...] ; e il canonico, sempre sorridendo, disse: - Che diavoletto!... tutto sua madre... Il marchese, sdraiato sulla sedia a bracciuoli, accanto alla [...]
[...] benedetta!... Abbiamo pensato per donna Bianca! E si misero ad aspettare tranquillamente, marito e moglie, in mezzo alla sala. In quel momento tornò [...]
[...] che non capiva, gli soffiò colla voce di petto, come in chiesa, allorchè sbagliavasi la funzione: — A voi!... Date braccio alla cognata!... Ma il [...]
[...] Gesualdo tutto contento, con un sorriso di gratitudine per lei. Erano un po' in disparte, mentre tutti gli altri si affollavano intorno alla tavola [...]
[...] !... — rispose l'altro agitando la mano dinanzi alla fronte, come a dire che coloro non ci avevano più la testa a segno. Poi si guardò intorno [...]
[...] , curioso, voile andare a vedere. Di rimpetto, alla cantonata di San Sebastiano, c'era un crocchio di gente; si vedevano biancheggiare dei vestiti chiari [...]
[...] i denari male spesi. — C'è tempo! c'è tempo! Ne deve passare prima dell'acqua sotto il ponte che non c'è più... Diteglielo pure, alla signora [...]
[...] baciar la mano alla padrona... se non c'è più nessuno... — Spicciatevi! spicciatevi! — rispose lui infastidito. Prima s'affollarono sulla soglia [...]
[...] non lasciarseli sfuggire! — aggiunse Brasi Camauro. — è nato col berretto in testa! — Sposa Diodata, — narrò allora alla moglie don Gesualdo. — La [...]
[...] vossignoria!... e alla vostra sposa anche!... E che volevo baciarvi la mano per I'ultima volta!... Mi tremano un po' le gambe... Tanto bene che mi [...]
[...] '? Essa rispose ch'era contenta, chinando il capo piu volte, giacchè aveva un gruppo alla gola e non poteva parlare. — Va bene! Ora vattene via [...]
[...] zia Cirmena in cima alla scala, con lo scialle in testa, il borsone infilato al braccio, e gli occhi umidi di lagrime, come si conveniva alla [...]
[...] schiuma alla bocca, quasi fuori di sè, gridando: — Quattro e quindici!... E si fermò ansante dinanzi alla scrivania dei giurati, fulminando il suo [...]
[...] dinanzi agli occhi. — Com'è vero Dio!... lo l'ho fatto e io lo disfo!... — urlava il vecchio Motta inferocito. — Largo! largo! — si udì in mezzo alla [...]
[...] - disse, dopo di aver letto. — Dite alla signora Sganci che va bene, e la servo subito. Barabba corse a fare la stessa imbasciata nell'altra sala [...]
[...] . Quasi lo soffocavano dalla ressa. II canonico si buscò uno strappo alla zimarra, mentre il barone stendeva le braccia per leggere il biglietto [...]
[...] Canali infervorato. — Pazzie! ragazzate!... Un po' di sangue alla testa!... La giornata calda!... Un puntiglio sciocco... un malinteso... Ora tutto e [...]
[...] andati a discutere strepitando nell'altra sala, lasciando solo don Gesualdo dinanzi alla scrivania. Invano il canonico, inquieto, gli soffiava [...]
[...] piccola senseria per me e il canonico... E il rimanente lo dividete fra voi tre, alla buona... d'amore e d'accordo. Vi piace? Siamo intesi [...]
[...] misteri perchè tutto è combinato. Don Filippo dà la tenuta alla Salonia, trenta salme di terra! Una bella dote. Bianca ebbe un'ondata di sangue al [...]
[...] una domenica, la festa dell'Assunta. La sera innanzi era arrivata una lettera da Palermo che mise fuoco alla polvere, quasi tutti l'avessero letta [...]
[...] piglino la mano, i villani, e ci facciano la festa? — La piazza, in fondo alla stradicciuola, sembrava un alveare di vespe in collera. Nanni l'Orbo [...]
[...] Sant'Agata comparve un momento anche il signor Capitano, per intimorire la folla ammutinata colla sua presenza. Si piantò in cima alla scalinata [...]
[...] , appoggiato alla canna d'India, don Liccio Papa dietro, che ammiccava al sole, con tanto di tracolla bianca attraverso la pancia. Ma vedendo quel mare [...]
[...] capannelli qua e là, dinanzi alla bottega di Pecu-Pecu e al Palazzo di Città; gente che guardava inquieta, curiosi che correvano e si affollavano al [...]
[...] farmacia; uno sciame di contadini un po' più in la, alla debita distanza; e ogni dieci minuti la vecchia berlina del barone Mendola che scarrozzava la [...]
[...] entrò in chiesa anche lui dalla porta piccola. Il Capitano passando dinanzi alla farmacia fulminò i libertini di un'occhiataccia, e borbottò [...]
[...] delle fave abbrustolite, seduto dinanzi alla bottega del sorbettiere, vide una cosa che gli fece drizzar le orecchie: il notaro Neri che usciva di [...]
[...] . — Badate a quel che fate!... Pensate alla vostra pelle!... — gli disse il Capitano passandogli di nuovo accanto. — Becco!... — voleva gridargli dietro [...]
[...] ! — mormorò Ciolla fra di sè, appena il canonico ebbe voltate le spalle. E corse subito alla farmacia: — Gran cose c'è per aria! Cani e gatti vanno [...]
[...] alla casa... Tutto sudato, colle mani un po' tremanti, si imbacuccò ben bene in uno scalpore, per prudenza, e scesero in istrada. Non c'era anima [...]
[...] viva. Sul terrazzo del Collegio una mano ignota aveva spento finanche il lampione dinanzi alla statua dell'Immacolata: una cosa da fare accapponar [...]
[...] la pelle, quella sera! Egli allora si senti stringere il cuore da una tenerezza insolita, pensando alla casa e ai parenti. — Povera Bianca! Avete [...]
[...] visto? è buona, sì, in fondo... Non lo credevo, davvero!... — Zitto! — interruppe il canonico. — Se vi fate conoscere alla voce, è inutile [...]
[...] bussavano tre colpi in un certo modo alla porticina dove si giungeva scendendo tre scalini; si attraversava un gran cortile oscuro e scosceso, e [...]
[...] disse: — è qui! — e fece il segnale convenuto. 131 Tutti e due col cuore che saltava alla gola. Per fortuna in quel momento giunse un altro [...]
[...] alla pistola: tutti con un gran batticuore. Si udirono abbaiare dei cani. — Fermo!... — esclamò il canonico sottovoce, afferrando il braccio armato [...]
[...] lanterna appesa dinanzi alla porta dello stallatico, al Poggio, e dei soldati che strigliavano. Più in là, nelle vicinanze della Piazza Grande, si [...]
[...] Iddio! — Stasera, appena a scuro, mi farai trovare una cavalcatura laggiù alla Masera, e mi darai qualche cosa da travestirmi; — disse don Gesualdo [...]
[...] , che sembrava pin smorto alla luce dell'abbaino. — Perchè? Non vi piace più lo stare in casa mia? Diodata vi avrebbe fatto qualche mancanza? — No [...]
[...] alla militare, che recava il biglietto d'alloggio. Bianca, giù inquieta per suo marito, non sapendo che fare, aveva mandato a chiamare lo zio Limòli [...]
[...] manto, cercando qualcosa da buttarsi in capo, per uscire di casa, per correre subito. III Da gran tempo, ogni giorno, alla stessa ora, donna [...]
[...] , aggrottando le sopracciglia. Poscia appoggiavano i gomiti alla ringhiera, e rimanevano come due galline appollaiate sul medesimo bastone, voltando il capo [...]
[...] sin nella piazzetta di Sant'Agata, apparve per un istante alla finestra la cima di un berretto bianco tremolante. Ma allorquando la processione di [...]
[...] San Giuseppe si fermò dinanzi al portone dei Trao, per l'omaggio tradizionale alla famiglia, le finestre rimasero chiuse, malgrado il vocio della [...]
[...] prima dell'alba, o tornando a notte fatta, vedevano sempre il lume alla finestra di don Diego. E il cane nero dei Motta uggiolava per la piazza, come [...]
[...] disegnavasi l'ombra di donna Fifì, rammentandogli un'altra ombra che soleva aspettarlo altra volta alla finestra del palazzo smantellato. Don Ninì [...]
[...] capo sul petto. Alla sfuriata del sagrestano però si rizzò all'improvviso, quasi gli avessero dato uno scossone, e domandò piano, con la voce [...]
[...] accomodò alla meglio su due sedie. Don Ferdinando, di tratto in tratto, si alzava di nuovo, in punta di piedi, si chinava sul letto, simile a un [...]
[...] cristiano, senza medico ne speziale?... Speranza cominciò dallo sgridare suo marito che aveva legata la mula alla casa del moribondo: — Porta disgrazia [...]
[...] , lui! Bomma, giallo al par del zafferano, stava pestando cremor di tartaro in fondo alla farmacia, solo come un appestato. Don Luca entrò a [...]
[...] cacciavano innanzi a spintoni; don Liccio Papa di scorta colla sciabola sguainata, gridando: — Largo! largo alla giustizia!... — II Capitano Giustiziere [...]
[...] ... Che aspettate? la festa? — Poscia entrò in chiesa frettolosa. Delle comari stavano alle finestre, curiose. In cima alla scala don Giuseppe [...]
[...] i denti facevano tintinnare il bicchiere, quasi fuori di se, fissando addosso alla gente gli occhi spaventati. — Lasciatemi! lasciatemi entrare [...]
[...] , con la schiuma alla bocca, gli occhi che mandavano lampi, e non si riconoscevano più. — Perchè?... perchè non volete? Lasciatemi! lasciatemi [...]
[...] sull'uscio del palchetto, mentre donna Fifì compitava la letterina. — Me l'ha data lui stesso, il baronello, per consegnarla di nascosto alla prima [...]
[...] il parapetto, spiegazzava la lettera con mano febbrile. Indi la passò alla mamma che balbettava. — Ma sentiamo... Cosa dice?... — Me ne vo [...]
[...] !... 150 — Magari! — borbottò fra i denti Fifì. — Eh? Che cosa? — Nulla. Fifì ha mal di capo, — rispose don Filippo. Quindi piano alla moglie [...]
[...] stringere la mano che il Capitano le stendeva alla moda forestiera, con un molle abbandono. — Via, entrate un momento, — disse donna Bellonia al [...]
[...] palchetto, sbraitando contro la moglie alla sua volta: — Siete una stupida!... Non avete saputo educare le figliuole!... Vedete cosa mi tocca [...]
[...] alla fin fine! Lui non cambia certo una Margarone con una comica!... Poi, se perdono io che sono offeso maggiormente!... Ma donna Fifì non si [...]
[...] , distinto cultore... Il signor Pallante, celebre artista. Poi volse un'occhiata alla schiena del celebre artista che continuava a rovistare [...]
[...] alla fiamma del lume a olio che fumava. Sopraggiunse un'altra visita, Mommino Neri, il quale trovando Il Rubiera diventò subito di cattivo umore [...]
[...] , socchiuse di nuovo l'uscio, sporgendo il braccio e l'omero nudi: — Barone, se aspettate alla fine dell'atto... quei versi che desiderate leggere li [...]
[...] ho lì, in fondo al baule. No! nessuna donna gli aveva data una gioia simile, una vampata così calda al cuore e alla testa: ne la prima volta che [...]
[...] prima... più di prima... alla follia... era geloso: geloso di tutto e di tutti, dell'aria, del sogno, del pensiero... di lui pure, don Ninì!... — Ohe [...]
[...] canovaccio che Rosaria poi che cuciva alla meglio, accoccolata sullo scalino, aguzzando gli occhi e le labbra perchè l'ago non le sfuggisse dalle [...]
[...] , gli occhi che non ci vedevano, la schiuma alla bocca, vestendosi in tutta fretta per andare al battesimo del cugino Motta. — Sì, ci andrò [...]
[...] , allorchè Gesualdo era andato a pregarlo di mettere l'acquasanta alla nipotina. Seduto a tavola — stava mangiando un boccone — gli disse di no [...]
[...] , levando in su il fiasco che aveva alla bocca. Poi, asciugandosi le labbra col dorso della mano, gli piantò addosso un'occhiataccia. — Vacci tu al [...]
[...] me... per chiudere la bocca alla gente... No, no... quando c'è da guadagnare qualcosa non vieni a cercarmi, tu!... Lo sai? L'appalto della strada [...]
[...] arrampicava alla schiena, andava ficcando il naso da per tutto, col viso lungo, le braccia ciondoloni dalle maniche troppo corte, inquieto, sospettoso [...]
[...] parlate! — interruppe alla fine la zia Rubiera. — Non sapete quel che costino i maschi!... Quanti dispiaceri!... Lo so io!... E continuo a sfogarsi [...]
[...] lasciare estinguere il casato alla morte di don Ferdinando. — Sicuro, sicuro, — borbottò don Gesualdo. — Era già inteso... V'avevo detto di sì allora [...]
[...] Gesualdo rideva anche Iui, faceva buon viso a tutti. Alla fine arrischiò anche una barzelletta: — E quando si marita vi lascia anche il nome dei Trao... La [...]
[...] una parola d'elogio sul modo in cui erano andate le cose. Donna Marianna diceva alla Rubiera sottovoce che aveva fatto bene a venire anche lei, per [...]
[...] , nella piazza, tutti i vicini erano affacciati per vedere uscire gli invitati. Alla finestra dei Margarone, laggiù in fondo, al di sopra dei tetti, c'era [...]
[...] , raso di fresco, seduto sul canapè accanto alla mamma Margarone, come uno sposo, facendo scivolare di tanto in tanto un'occhiata languida e [...]
[...] ... La mamma e la sorella maggiore fulminarono due occhiataccie addosso alla ragazza, la quale rimaneva sull'uscio, nascondendo le mani di serva [...]
[...] Bellonia: — Quando la maritiamo quella bella figliuola? Prima tocca alla maggiore, è naturale. Ma poi ricordatevi che ci son qua io per fare il [...]
[...] passava per le sue mani, comprendeva finalmente i dispiaceri che aveva dato alla povera donna; se ne pentiva, cercava di farseli perdonare, colla [...]
[...] , e la notte inzuppava di lagrime il 185 guanciale. Pregava Iddio di darle forza, e si consolava alla meglio pensando che soffriva in penitenza [...]
[...] che quando avrai messo in collegio la tua bambina sarai contenta tu pure. E come strapparsi un dente. Tu non puoi badare alla tua figliuola [...]
[...] lasciavano scappare contro di lui certe allusioni e certi motteggi che fermentavano nelle piccole teste delle educande. Alla guerra intestina [...]
[...] al Caffè dei Nobili. Ciolla gli stava alle calcagna per raccogliere i pettegolezzi e portarli in giro alla sua volta. Un giorno poi fu una vera [...]
[...] di prima. E attaccata alla sua roba come un'ostrica, ostinandosi a vivere per non pagare. Il debito intanto ingrossava d'anno in anno: una cosa [...]
[...] che il povero don Ninì ci perdeva delle nottate intere, senza poter chiudere occhio, alle volte: e alla scadenza, capitale e usura, rappresentavano [...]
[...] del denaro. — Col tempo... — confide alla moglie. — Lasciali tranquilli. Loro non pagan nê frutti nè capitali, e col tempo quelle terre serviranno [...]
[...] suggezione dinanzi alla ragazza la quale aveva preso l'aria delle compagne in mezzo a cui era stata educata, tutte delle prime famiglie, ciascuna che [...]
[...] dire alla moglie che era sempre malaticcia. Essa la rivide finalmente all'uscire del collegio, nel 1837, quando in Palermo cominciavano già a [...]
[...] campagna alla Canziria e alla Salonia. A Mangalavite, dove aveva pure dei casamenti vastissimi, parlò di riunire tutta la famiglia. — Ora corro da mio [...]
[...] ... grazie a Dio!... Poichè ci fate la carità, andremo alla Canziria... Non temete! Così la gente non potra dire che avete abbandonato vostro padre [...]
[...] Bastiano Stangafame, ogni volta che gli bastonava Fifì se non mandava denari. Annebbiavano una strada. II Barone Mèndola, che faceva la corte alla zia [...]
[...] ? Ci avete a pensar voialtri, che vi tocca pagar le spese. Io fo quello che ho fatto sempre, se no crepo egualmente. E alla nipote che lo scongiurava [...]
[...] laggiù a Mangalavite, vicino alla vostra casina!... le camere del palmento... Siete il solo parente a cui ricorrere, voi, don Gesualdo!... — Sì, sì [...]
[...] casina, a Mangalavite, era un gran casamento annidato in fondo alla valletta. Isabella dalla sua finestra vedeva il largo viale alpestre [...]
[...] contadini, 199 le sue faccende, sempre in moto dalla mattina alla sera, sempre gridando e facendo vedere la sua faccia da padrone da per tutto. La sera [...]
[...] poi si riposava, seduto in mezzo alla sua gente, sullo scalino della gradinata che saliva al viale, dinanzi al cancello, in maniche di camicia [...]
[...] , godendosi il fresco e la libertà della campagna, ascoltando i lamenti interminabili e i discorsi sconclusionati dei suoi mezzaiuoli. Alla moglie [...]
[...] trovare a Mangalavite tante belle cose come alla Favorita di Palermo, sedili di marmo, statue, fiori da per tutto, dei grandi alberi, dei viali [...]
[...] discorsi. La mamma parlava poco anche lei, sempre senza fiato, sempre fra letto e lettuccio. La sola che dovesse dar retta alla zia era lei, Isabella [...]
[...] cercare certi posti per leggere i pochi libri, quei volumetti tenuti nascosti sotto la biancheria, in collegio. All'ombra dei noci, vicino alla [...]
[...] alla finestra, fantasticando, guardando il cielo che formicolava di stelle. La sua anima errava vagamente dietro i rumori della campagna, il pianto [...]
[...] neppure fare udire il suo respiro; come non osava quasi mostrare tutta la sua tenerezza alla figliuola dinanzi al marito, timida, con quegli occhi tristi [...]
[...] , e l'espressione degli sguardi che correvano inquieti all'uscio dicevano il resto. Quasi dovesse nascondere le carezze che faceva alla sua [...]
[...] , col vestito rimboccato alla cintola, a far cuocere un buon brodo di ossa per sua nipote Bianca, a preparare qualche intingolo per Isabella che non [...]
[...] rintanato coi tuoi libri, come vuoi far conoscere i tuoi meriti? — Poi, quando lui non era presente, cantava anche più chiaro: — Alla sua età!... Non è [...]
[...] inalberandosi se alcuno cercava di aiutarlo, di fargli fare buona figura, se la zia s'ingegnava lei di aprir gli occhi 205 alla gente sul valore [...]
[...] , quasi delle ondate di sangue la illuminassero tratto tratto. Donna Sarina tutta intenta alla lettura non si accorgeva di nulla, badava ad accomodarsi [...]
[...] minchioneria. Ci pensava su, badava alle conseguenze, badava alla sua figliuola, anche russando, con un occhio aperto. Non voleva che la ragazza [...]
[...] scappellotti tutt'e due, la signorina che mettevasi alla finestra per veder volare le mosche, e il ragazzo che stava a strologare da lontano, di cui [...]
[...] vedevasi il cappello di paglia al disopra del muricciuolo o della siepe, ronzando intorno alla casina, nascondendosi fra le piante. — Don Gesualdo [...]
[...] furberia di lui che fingeva di non guardarla, come chi passa e ripassa in una fiera dinanzi alla giovenca che vuol comprare senza darle neppure [...]
[...] carta che aveva trovato vicino alla fontana, dei calcinacci scrostati dal sedile, facendo il nesci: — Don Gesualdo, che c'è stato vossignoria, lassù [...]
[...] : — Bada alla casa. Bada alla ragazza. Io vo e torno. II tempo d'arrivare alla Salonia per mio padre che sta: poco bene. Gli occhi aperti finchè non [...]
[...] alto! Ma sapete che testa dura! Il colèra ce l'ha portato alla Salonia un viandante che andava intorno colla bisaccia in spalla. Di questi tempi [...]
[...] , figuratevi! C'è chi l'ha visto a sedere, stanco morto, sul muricciuolo vicino alla fattoria. Poi tutta la notte rumori sul tetto e dietro gli usci [...]
[...] cristiani. o non so niente. Il fatto è che i morti fioccano come le mosche: Donna Marianna Sganci, Peperito... III Allorchè giunsero alla Salonia [...]
[...] pagarlo tant'oro! Un falegname, lì al Camemi, mise insieme alla meglio quattro asserelle a mo' di bara, e mastro Nardo scavò la buca dietro la casa [...]
[...] dal cielo? — Burgio, più calmo, metteva buone parole; diceva che non era quello il momento, col morto ancora caldo. Tappava la bocca alla moglie [...]
[...] accingersi alla partenza, guardando di qua e di là, cogli occhi torvi. Infine spiattelle quel che aveva sullo stomaco: — A Mangalavite?... No [...]
[...] avvezze a stare coi loro comodi... Noi poveretti ci accomodiamo alla meglio... Andremo alla Canziria. Andremo piuttosto alla fornace del gesso che [...]
[...] e deserta, accanto alla buca ancora fresca, e la cavalcata dei suoi che si allontanavano in fila, uno dopo l'altro, di già come punti neri nella [...]
[...] : — Zitto, bestia!... Anche tuo!... Potevano essere due ore di notte quando arrivarono alla Fontana di don Cosimo, con una bella sera stellata, il cielo [...]
[...] limite del boschetto, partì una voce: — Ehi, don Gesualdo? — Ehi, Nanni, che c'è? Compare Nanni non rispose, mettendosi a camminare accanto alla mula [...]
[...] : — L'ho capito alla cera che avete, vossignoria. Mondo di guai!... L'uno dopo l'altro! — Giunti alla fontana infine disse: — Smontiamo qui, eh [...]
[...] coll'acciarino accese un zolfanello e andarono seguendo le pedate, passo passo, sino alla casina. Sotto la finestra di donna Isabella l'Orbo [...]
[...] ... Anche poco fa mi diceva: — Zia, oggi a l'ultima passeggiata che andrà a fare alla sorgente... — Don Gesualdo, fuori dei gangheri, tagliò corto a quei [...]
[...] tutti sarebbero stati a riposare, dopo mezzogiorno, e che alla casina non si moveva anima viva. La Madonna l'avrebbe aiutata: — La Madonna!... la [...]
[...] abbruciavano, una vampa nel cuore che la mordeva, che le saliva alla testa, che l'accecava, che la faceva delirare: — Vederlo! a qualunque costo [...]
[...] che si piegavano ondeggiando mollemente, e dicevano: Vieni! vieni! vieni! Attraverso guardinga il viale che scendeva alla casina, col cuore che le [...]
[...] balzava alla gola, le batteva nelle tempie, le toglieva it respiro. C'erano lì, fra le foglie secche, accanto al muricciuolo dove lui s'era messo a [...]
[...] . — II sangue a sangue. Avete da ridirci? Tutti e due... hanno voluto portare il lutto alla buon'anima di vostro padre... per rispetto, senza secondi [...]
[...] fini... Soltanto, vossignoria potete aiutarli senza mettere mano alla tasca... Ecco, loro vorrebbero a mezzadria quel pezzo di terra ch'è sotto la [...]
[...] degli estranei!... Don Gesualdo tentennava, insospettito da una parte d'esser preso cosi alla sprovvista, e cedendo nel tempo istesso, suo [...]
[...] portarmi quelle forbici alla vigna? — Non sono rientrati ancora i puledri? Me li fara storpiare quell'animale di Brasi! Gli darà ora il fatto suo [...]
[...] saliva alla gola, colle ossa rotte, il cuore nero come la pece. — Avete ragione!... Io sono il tiranno! Ho il cuore e la pelle dura, io! Sono il bue da [...]
[...] contro di lei, con le mani in aria, la bocca spalancata. Ma non disse nulla. Guardò la figliuola che si era appoggiata tutta tremante alla sponda [...]
[...] avevate in comune? E quando avete preso insieme l'appalto del ponte? Nulla è rimasto alla buon'anima? I guadagni sono stati di voi solo? per [...]
[...] a questi innocenti, c'è già chi se lo mangia alla vostra barba! Andate a vedere, la sera, sotto le vostre finestre, che passeggio!... 227 Finì [...]
[...] sorprese alla finestra, con un tempo da lupi. — Ah!... Continua la musical... Che fai qui... a quest'ora?... A prendere il fresco per l'estate [...]
[...] per giunta. — II pover'uomo era ridotto a fare da sè l'esame di coscienza. — Dei genitori quella ragazza aveva preso i soli difetti. Ma l'amore alla [...]
[...] aiutare a fargli ii tradimento. Era un cane alla catena anche lui, pover'uomo. Infine per togliersi da quell'inferno si decise a mettere Isabella in [...]
[...] alla festa, perchè non pioveva dall'ottobre. Don Gesualdo era andato in chiesa anche lui, a pregare Iddio che gli togliesse quella croce d'addosso [...]
[...] piu morta che viva scendeva le scale ruzzoloni, quasi per fuggirsene anche lei, dalla 230 paura. Lui, paonazzo dalla collera, colla schiuma alla [...]
[...] mano anche voi! Siete la complice di quel ladro!... Bel mestiere alla vostra età! Vi faro arrestare insieme a lui, donna Sarina dei miei stivali [...]
[...] debiti, ma di gran famiglia, che avrebbe dato un bel nome alla discendenza di mastro-don Gesualdo. Quando si venne poi a discorrere della dote con [...]
[...] ragione: La grandine che vi casca nella vigna... Una disgrazia che vi capita nell'armento... Bisogna mandare alla fiera la giovenca che si è rotte le [...]
[...] farla una signorona!... II marchese nel tempo istesso andava a far visita alla nipotina. La pigliava colle buone, col giudizio che ci vuole per [...]
[...] , con un cenno del capo, e lo presentò alla nipote. Il duca e il balì di Leyra fecero un gruppo a parte, sul marciapiede del Cafè dei Nobili, colla [...]
[...] il mondo! — Nessuno badava più alla processione. C'era un bisbiglio in tutto il Caffè. Don Ninì Rubiera, da lontano, col cappello in cima al [...]
[...] bastone appoggiato alla spalla, si morsicava le labbra dal dispetto, pensando a quel che era toccato a lui invece, donna Giuseppina Alòsi in moglie [...]
[...] voglio abusare... — Tutti miravano alla sua roba. Ci furono dei tira e molla, delle difficoltà che sorgevano a ogni passo, delle vecchie carte in cui [...]
[...] segreto sino al povero padre, il quale corse a rotta di collo alla villa di Carini, dov'era confinata la duchessa per motivi di salute. Ritornò poi [...]
[...] pel poveretto. Tacque alla moglie il vero motivo, per non affliggerla inutilmente; tenne tutto per sè; ma non si dava pace; parevagli che la gente [...]
[...] villano; non c'era avvezzo a simili vergogne! Intanto la figlia duchessa gli costava un occhio. Prima di tutto le terre della Canziria, d'Alla e [...]
[...] febbre, l'avvelenavano coll'odore sottile di quei foglietti stemmati, lui che aveva fatto il cuoio duro anche alla malaria. Il signor duca invece [...]
[...] trattava simili negozi per mezzo del notaro Neri — poichè non erano il suo forte. — E alla fine, quando mastro- don Gesualdo s'impennò sul serio [...]
[...] fondo alle occhiaie che sembravano fonde fonde, brancicando colle povere braccia stecchite quasi volesse afferrarsi alla vita. 245 — Bene [...]
[...] alla larga. Finanche le serve, temevano del contagio. Zacco era il solo parente che si rammentasse di loro nella disgrazia, dacchè avevano fatto [...]
[...] di creatura innocente, recandosi alla bocca di tanto in tanto il fazzoletto che ricacciava poi sotto il guanciale insieme alla mano scarna. Le [...]
[...] , con quella faccia di malaugurio, chiedendogli se alla duchessa avessero scritto di sua madre che era in quello stato... Bianca aveva I'orecchio [...]
[...] il barone. — Vuol dire che desidera parlarvi a quattr'occhi, don Ninì!... Allora noi non ci moviamo. Restiamo a far compagnia alla cugina [...]
[...] marito. Don Ninì prese a scusarsi, dinanzi alla moglie. Certo... i denari se li era fatti prestare... in un momento che aveva persa la testa... Quando [...]
[...] sollevarsi, onde passargli un braccio al collo, come non le restasse che lui per attaccarsi alla vita, agitando il viso che si era affilato maggiormente [...]
[...] ingrassati nella sua casa! Ora tutti l'abbandonavano quasi rovinasse, e non c'era neppure chi accendesse il lume. Sembrava quella notte alla Salonia, in [...]
[...] fare, tu? — Irritavasi contro quegli affamati che venivano a mangiare alle sue spalle. Come s'affezionasse anche alla roba, in quel punto; come si [...]
[...] egli stesso il perchè... un presentimento, vedendo Gerbido appostato alla cantonata della Masera, colla carabina sotto!... Gli tornarono in mente le [...]
[...] Gesualdo faceva la storia della malattia, e il cognato gli voltava la schiena, senza dir nulla, rivolto alla sorella, la quale guardava or questo ed [...]
[...] reggo. C'era già don Ferdinando Trao al capezzale, come una mummia, e la zia Macrì, la quale asciugava il viso alla nipote con un fazzoletto di [...]
[...] confessore. Donna Agrippina allora li mise fuori tutti quanti. Don Gesualdo, dietro a quell'uscio chiuso, si sentiva un gruppo alla gola, quasi gli [...]
[...] ogni giorno alla commedia, eh, don Ferdinando!... Anche la morte s'è scordata che ci siamo al mondo noi!... Don Ferdinando stava a sentire, istupidito [...]
[...] , scalmanata, col manto alla rovescia, esitante, guardando intorno per vedere come l'avrebbero accolta, cominciando diggià a fregarsi gli occhi col [...]
[...] suocera. Diceva che alla duchessa s'era dovuto nascondere la verità per consiglio degli stessi medici, visto che sarebbe stato un colpo di fulmine [...]
[...] , malaticcia com'era anch'essa, giusto alla vigilia di mettersi in viaggio per andare a vedere sua madre!... Terminava chiedendo per lei qualche [...]
[...] dicendo: — Mi pare che il signor duca sia ridotto a cercare la luna nel pozzo, mi pare! La povera morta se n'era andata alla sepoltura in fretta [...]
[...] , fra quattro ceri, 272 nel subbuglio della gente ammutinata che voleva questo, e voleva quell'altro, stando in piazza dalla mattina alla sera, a [...]
[...] , guardando di qua e di là come a dire alla gente: — Ehi! badate a voi adesso! — Don Luca, portando la croce dinanzi alla tiara, ammiccava [...]
[...] capannelli, alla mano e bonaccioni, col cuore sulle labbra: — Quel mastro-don Gesualdo sempre lo stesso! aveva fatto morire la moglie senza neppure [...]
[...] sfuggire dell'altro ancora, in confidenza: Le stesse messe in suffragio dell'anima avevano lesinato alla poveretta! — Lo so di certo. Sono stato [...]
[...] Dio arriva, tosto o tardi. Intanto i villani e gli affamati che stavano in piazza dalla mattina alla sera, a bocca aperta, aspettando la manna che [...]
[...] faccia alla bandiera inalberata sul Palazzo di Città, ch'era giunto alfine il momento di restituire il mal tolto, di farsi giustizia colle [...]
[...] col fratello, dopo la morte della cognata, aiutandolo a passar l'angustia, mangiando e bevendo alla sua barba, afferrò la stanga per metter pace [...]
[...] tutti i discorsi che sentiva fare alla gente. Don Luca il sagrestano, il quale gli s'era ficcato in casa, quasi fosse gia l'ora di portargli l'olio [...]
[...] canto, pretendeva che don Gesualdo dovesse aprire i magazzini alla povera gente, se voleva salvare l'anima e il corpo. Lui ci aveva cinque [...]
[...] lunga! Poi, quell'altra storia... la morte di suo marito... è vero che se lo meritaval... Ma infine meglio chiudere la bocca alla gente!... Del [...]
[...] bruciargli la casa o a scassinargli i magazzini. Era diventato una bestia feroce, verde dalla bile, la malattia stessa gli dava alla testa. Minacciava [...]
[...] morto, e la sua ragazza gli faceva da infermiera, messa a guardia accanto alla finestra. — Scusatemi, cugino! Sono madre, e non posso più tacere [...]
[...] comodo vostro... Ma intanto non è giusto... capite bene!... Sono madre... E stavolta, risoluta, ordinò alla figliuola di prendere il manto e [...]
[...] peccato, perchè è l'inno del papa... Discorreremo poi... Bisogna metter mano alla tasca, amico mio. Bisogna spendere e regalare. Vedete io? E agitava [...]
[...] , stasera, alla cantata. IV C'era un teatrone, poichè s'entrava gratis. Lumi, cantate, applausi che salivano alle stelle. La signora Aglae [...]
[...] era venuta apposta da Modica, a spese del comune, per declamare l'inno di Pio Nono ed altre poesie d'occasione. Al vederla vestita alla greca, con [...]
[...] magazzino. Allora i galantuomini, vociando anche loro, spingendo, tempestando, cacciarono indietro i più riottosi. Il canonico Lupi, aggrappato alla [...]
[...] strilli e pianti di donne, voci che chiamavano: — Maria Santissima! Santi cristiani!... Don Gesualdo era in letto malato, quando udì bussare alla [...]
[...] aprire l'uscio del vicoletto. Don Gesualdo, appostato alla finestra col futile, stava per fare un subisso. — Eh! — gridò Mèndola entrando trafelato [...]
[...] che volete... Abbiamo la bocca per mangiare tutti quanti... Viva! viva!... Tutti fratelli!... Una mano lava l'altra... Domani... alla luce del sole [...]
[...] canapè addossato al muro, puntellandolo cogli stessi mattoni rotti, improvvisarono alla meglio un letto per don Gesualdo che non stava più in [...]
[...] che ogni ricordo gli faceva salire alla gola. D'una cosa sola non si dava pace, che avrebbe potuto crepare lì dove era, senza che sua figlia ne [...]
[...] . La sorella, colle chiavi alla cintola, frugando, rovistando, mandando 291 il marito di qua e di là, pei rimedi, e a coglier erbe medicinali. Come [...]
[...] ribellarsi al cognato e alla sorella; pensava ai suoi guai. Ci aveva un cane, lì nella pancia, che gli mangiava il fegato, il cane arrabbiato di San [...]
[...] mento e si faceva pagare come un principe. — Però don Gesualdo gli disse il fatto suo, al vedergli metter mano alla penna per scrivere le solite [...]
[...] strillare dal letto: — Lasciatemi andare a Mangalavite. Ci ho tutti i miei interessi alla malora. Qui mi mangio il fegato. Lasciatemi andare, se no crepo [...]
[...] contraeva, s'arroventava, e martellava, e gli balzava alla Bola, e lo faceva urlare come un dannato, e gli faceva mordere tutto ciò che capitava. Egli [...]
[...] rimaneva sfinito, anelante, col terrore vago di un altro accesso negli occhi stralunati. Tutto ciò che ingoiava per forza, per aggrapparsi alla vita [...]
[...] solo qualche occhiata distratta sull'ammalato che andavasi scomponendo in volto, alla vista di quelle facce serie, al torcer dei musi, alla lunga [...]
[...] , amico mio. Io fo il mio mestiere, e non m'impiccio a far scommesse da ciarlatano! Credete di trattare col Zanni, alla fiera? — Allora non ne facciamo [...]
[...] , lontano dai guai, nella sua campagna. S'attaccava alla vita mani e piedi, disperato. Ne aveva passate delle altre; s'era aiutato sempre da sè, nei [...]
[...] , dinanzi alla sua roba, si persuase che era finita davvero, che ogni speranza per lui era perduta, al vedere che di nulla gliene importava, oramai. La [...]
[...] sua gente di campagna che temeva di seccarlo e se ne stava alla larga, lì nel cortile o sotto la tettoia, ogni cosa gli stringeva il cuore; ogni [...]
[...] condurselo a Palermo e farlo curare dai migliori medici. II poveretto, ch'era ormai l'ombra di se stesso, lasciava fare; riapriva anzi il cuore alla [...]
[...] tornò a casa, fermandosi sull'uscio, umile e triste. Don Gesualdo s'accorse allora di mastro Nardo che l'aveva seguito sin lì, e mise mano alla [...]
[...] capo appoggiato alla spalliera del seggiolone: — Mia cara, d'oggi innanzi credo che sarebbe meglio far servire papà nelle sue stanze. Avrà le sue [...]
[...] figlia, sulla dote che egli le aveva dato, su l'Alla e su Donninga, le belle terre che aveva covato cogli occhi tanto tempo, sera e mattina, e [...]
[...] fretta, ciascuno correva al suo posto, tutti a capo scoperto, il guardaportone col berretto gallonato in mano, ritto dinanzi alla sua vetrina, gli [...]
[...] stallieri immobili accanto alla groppa delle Toro bestie, colla striglia appoggiata all'anca, il cocchiere maggiore, un signorone, piegato in due [...]
[...] tempo di cacciare la pipa nella falda del soprabito e di appendersi alla campana; delle dame e degli staffieri in gala sguisciavano frettolosi [...]
[...] alla fiera il gallo con le coma, oppure la pecora con due code, facendo la spiegazione con parole misteriose. Rispondevano appena, a fior di labbra [...]
[...] natura... — Sicchè il poveraccio dovette mandar giù tutto, e rivolgersi alla figliuola, per sapere qualche cosa. — Che hanno detto i medici? Dimmi la [...]
[...] , accarezzandola come quand'era bambina, spiandola di sottecchi intanto, col cuore alla gola: — Qui cosa mi manca? Ho tutto per guarire... Tutto [...]
[...] ... un'azienda così vasta... senza nessuno che potesse occuparsene sul serio... Infine offrì d'incaricarsene lui... per l'interesse che portava alla casa [...]
[...] ... alla signora duchessa... Del signor duca era buon servo da tanti anni... Sicchè prendeva a cuore anche gli interessi di don Gesualdo. Proponeva [...]
[...] alla figliuola allibbita, col sorriso paterno, il fare bonario: — Sì... voglio darvi in mano tutto il fatto mio... per alleggerirmi il carico [...]
[...] tenerlo sottomano, prigioniero. Sbuffava, smaniava, urlava di dolore e di collera. E poi ricadeva sfinito, minaccioso, colla schiuma alla bocca [...]
[...] . Un terrore piu grande, piu vicino, della morte lo colse a quell'indifferenza. Insisteva, voleva disporre della sua roba, come per attaccarsi alla [...]
[...] rivolto alla figliuola che gli piangeva allato. Colla faccia cadaverica, cogli occhi simili a due chiodi in fondo alle orbite livide, aspettava la [...]
[...] ! L'altro scosse il capo, come a chiedere che c'era di nuovo, e don Leopoldo fece segno che il vecchio se n'era andato, grazie a Dio. — Ah... così... alla [...]
[...] tutti quegli uomini alla finestra dirimpetto venne anche lei a far capolino nella stanza accanto. — Quanto onore, donna Carmelina! Entrate pure [...]
[...] donne e le abbracciava di sorpresa senza farsi scorgere; traversando i villaggi, a quante stavano alla finestra rivolgeva una certa mossa [...]
[...] , vergogna! È una pietra grigia che splende alla luna, c'era anche ieri. — Te le vuoi pigliare Forca, dimmelo che le vuoi, è vero? è vero? Sono qui [...]
[...] alla dignità di albergatore e mastro di Posta. In sua vita, aveva fatto due cose buone: molti quattrini ed una bella ed abbondante figliuola [...]
[...] apertamente nè di nascosto: — la ragazza, aveva indovinato il giuoco e lo secondava; solo quando egli sedeva alla tavola degli stallieri, essa dal vano [...]
[...] in cortile, ancora attaccata alla carrozza giunta appena, e l'esercizio seguitò per due settimane trascinandosi al passo delle rimaste. L'oste [...]
[...] nome America, spiccante sullo sportello, nella gloria dei raggi d'oro. La nuova diligenza si trovò alla stazione all'arrivo dell'ultimo convoglio [...]
[...] l'asma cardiaco, Barba Gris sentì irrompere in cortile il vetturone, alla furia composta dei cavalli e al rullo sordo ed eguale delle ruote 14 lo [...]
[...] estiva al Cannon d'Oro. — Ladro! borbottò l'oste avviandosi alla sua stanza, dove si tappò per tutta la giornata. E Giac trovò così il destro di [...]
[...] concorrenza fu tosto accanita e rabbiosa. Adesso anche la diligenza postale andava alla stazione a far gente, strillando il ribasso dei prezzi; ma [...]
[...] buttati a sacca pure di spuntarla. Pensò perfino di impiantare un servizio alla svizzera, ma non era impresa da pochi giorni. La salute ne [...]
[...] rasserenatosi il cielo, un merciaiolo parlò, giungendo, di guasti gravi lungo lo stradale. Pochi minuti dopo Lasquaz, l'usciere, recò che alla diligenza [...]
[...] erano morti fulminati il cocchiere e due cavalli. Ignorava se alla posta o alla concorrenza, la notizia proveniva dal forte di Bard, avvisato per [...]
[...] montanaro rincasava col braccio e colla gamba fasciati alla meglio, la moglie impasticciava con erbe la ferita, faceva rapprendere il sangue con [...]
[...] feritore ed il ferito andavano insieme alla bettola, si puntellavano a vicenda tornandone briachi e sapevano tutti e due che alla prima salita in [...]
[...] connette alla punta di Lavina e di là al Gran Paradiso per una breve giogaia di creste rocciose pressochè inaccessibili. Sul versante che scende in [...]
[...] la Grivola colla sua affilata lama di ghiaccio. Dalla Grivola alla Becca di Nona l'occhio gira per i nevati del Lauzon, per il Gran Paradiso [...]
[...] , estingue per larghi tratti di corso il luccicare del torrente, spinge il nero profilo su per le pinete e mette in mezzo alla gaia fioritura estiva [...]
[...] fino alla valle. Là certo i camosci, e dovevano essere in molti, si erano nascosti in una gran rovina di massi enormi ed il loro si confondeva [...]
[...] dirupo, e gli altri fuggirono a salti verso il ghiacciaio. Neanche la pena di portarli a spalle fino alla piana; i camosci c'erano caduti da sè; una [...]
[...] ! i porci! i porci! Due grossi pallettoni lo avevano colpito all'avambraccio sinistro ed alla coscia sinistra ed erano usciti tutti e due, quello [...]
[...] meno assiduamente percossi dal sole, un filo d'acqua tardivo e stantìo gocciolava miseramente con intermittenze di singhiozzo, ed alla prima [...]
[...] veniva fatto e mutava empiastri alla piaga; così aveva fermato il sangue. Misurando colla memoria lo spazio che lo separava dalle prime case [...]
[...] conti larghi; la gente ha da fare, non si trovano subito tre o quattro disposti alla prima chiamata. E allora si metteva a capo fitto negli [...]
[...] faceva sorridere di compiacenza. E quando il primo soffio gelato lo richiamò bruscamente alla coscienza de' suoi dolori, quell'idea non lo [...]
[...] calore del sole gli faceva un gran bene e poi non gli pareva di essere così solo in mezzo alla allegria dei suoni. Ma le ore passarono, passarono [...]
[...] avvertite e poi correvano a congiungersi alla gran fiumana grigia che oscurava il cielo sulla valle. Nei seni, delle nebbiuzze sottili filavano su [...]
[...] per le strette velocissime, come succhiate da qualche enorme bocca aperta nel cielo. Poco alla volta la conca fu chiusa tutto intorno, come da [...]
[...] danno; le nuvole erano nemici che volevano accerchiarlo e soffocarlo. Ma il Monte Bianco vegliava alla sua salvezza e gli diceva di confidare [...]
[...] . Le donne degli alti villaggi intanto accorrevano alla chiesa e bisbigliavano fra loco di spiriti che la notte innanzi avevano empita di grida [...]
[...] . Gran naso retto, gran bocca, una selva di capelli neri e crespi, barba di due giorni. Volli rientrare per levarlo alla brezza assiderante, ma [...]
[...] , lo scordavo e quando levavo la testa seccato di trovarmi solo, il canale mi appariva vuoto fino alla cima. Dov'era andato colui? Il suo aspetto [...]
[...] suo senso morale non arriva alla nozione degli artificiali diritti dello Stato. Sa che il rubare e il far violenza nel prossimo sono atti [...]
[...] bene spesso quando incontrano il contrabbandiere in luoghi aspri e deserti, se non sono in tale numero da schiacciarlo o se non presumono alla [...]
[...] l'oste giungesse, avevo acceso un cerino e vedemmo coricato su di un trave un sacco chiuso alla bocca, pieno, ma tutto gobbe e rilievi. Jacques capì [...]
[...] chiamar gente non basta levare la voce, bisogna percorrere a tastoni un lungo andito, dove le assi fradicie cedono sotto i passi, affacciarsi alla [...]
[...] alla mattina. Gli anziani del paese raccontavano che anche quand'era giovane e bella da dipingere, Mademoiselle aveva l'occhio vitreo e [...]
[...] alla camera da pranzo; le sue scarpe di panno non facevano scricchiolare pure un gradino della scala nè una tavola del corritoio, di 65 modo che [...]
[...] contraria alla mia dignità, riconoscere da cause ordinarie lo smarrimento in cui ero caduto; 67 non mi domandavo già: Donde viene tale mormorio? ma [...]
[...] difendeva da quel cadavere mutilato, 68 si fosse infranta, sarei morto di paura. Poi tornai rinculoni alla mia stanza, chiusi l'uscio a chiave e [...]
[...] nuovo salire, rasente i muri la nota bassa, grave, la nota umana che mi atterriva. Allora mi vestii alla meglio ed uscii nel corritoio. Le tavole [...]
[...] chiamano Peilo. Là rischiarate da una lucerna ad olio appesa alla parete, stavano due persone: la padrona dell'osteria ed un vecchio di forme [...]
[...] masticava confusi, come avesse la lingua tarda e spessa e la bocca bavosa. Alla filza delle Ave Marie, seguirono il requiem e le litanie della [...]
[...] dell'assentire che l'altro faceva col capo e del grugnito che mandava frettoloso alla fine di ogni versetto, per non essere colto a tacere. Terminato il [...]
[...] indietro mi ripassò davanti una seconda volta senza vedermi, riappese la lucerna alla parete e si abbandonò sull'inginocchiatoio in atto di [...]
[...] che il tribunale l'aveva assolta per difetto di prove; che essa attiri l'indurito briacone alla preghiera, colla promessa di abbondanti [...]
[...] . E via per dell'ore, muti, instancabili, senza un minuto di posa, perchè il gelo non incolli loro alla pelle la camicia inzuppata di sudore [...]
[...] delle mazze d'acciaio battono i minuti delle ore eterne. Gran cammino e grandi faccende deve fare il sole prima di giungere alla miniera! Deve [...]
[...] che non le costa fatica. Così passano le bianchezze meridiane, finchè il sole ripaga la grotta del suo tardo apparire. Adesso tocca alla montagna [...]
[...] avvezzo alla montagna. Messo per quella china e spinto dalla slitta carica, un mulo ne avrebbe, al primo viaggio, rotte le gambe e fiaccato il filo [...]
[...] in una polvere nera, finissima che soffoca, accieca e morde la pelle. I portatori si attaccano alla slitta appoggiando la schiena al cassone colmo [...]
[...] durano un pezzo al mestiere. * ** Io feci una volta con parecchi amici l'esperimento di quei veicoli. La salita fino alla miniera era durata [...]
[...] quali noi le conosciamo alla piana, quelle di lassù non hanno che il dolce penetrante calore e la morbida atmosfera. Non vi si vede un palmo di muro [...]
[...] danno alla stanza un'aria di agiatezza accurata. Tutto vi è pulito ed ordinato. Un assito, che non giunge al soffitto, taglia la stanza per il suo [...]
[...] , il Lysbak aveva dopo due anni venduta quella parte di casa ed i prati in giro al padre di Guglielmo, il quale, raffazzonatala alla meglio, ci [...]
[...] mille piccole trafitture da una parte, in una paziente ed altera indifferenza dall'altra. Quel po' di spazio piano davanti alla casa era stato [...]
[...] , essendo in giro pel mondo, le poverette volevano così lasciare uno spiraglio aperto alla fortuna, caso mai egli tornasse in paese milionario. Il [...]
[...] e deliziosissimo, faceva all'amore anche alla parte del Rhedy, della quale aveva già offerto a Guglielmo somme favolose. Guglielmo non aveva [...]
[...] ridere Teresa e raccontava maraviglie alla madre. L'estate quando andava a far la guida su pel Monte Rosa, affidava loro la chiave di casa, e [...]
[...] , poi altre, alla spicciolata, rincarando sui prezzi correnti, ritraendosi al menomo calo di prezzo, protestando, ed era vero, che bisogno di [...]
[...] a sè con una forza lenta e crescente; essa lasciava fare, sicura, sentiva il fiato caldo di lui passarle sulla faccia e la mano cedere alla [...]
[...] violenza del suo respiro. Come fu quasi scuro, Teresa si levò tenendo per mano il Rhedy e lo condusse in casa dove disse ogni cosa alla madre [...]
[...] , alla trasparenza del ghiaccio, aprirvi delle larghe bolle d'aria biancastre. Che silenzio intorno! Il villaggio dormiva accovacciato. La [...]
[...] mattina all'Ave Maria e la sera all'Angelus qualche ombra nera passava silenziosa sulla neve dura, con una lucerna in mano e filava dritta alla [...]
[...] seguitava il lavoro. Teresa e la madre vivevano tranquille dalla loro, lavorando anch'esse alla casa futura. Intaccando un po' di capitale, la [...]
[...] delizioso. Nel silenzio dell'opera femminile si sentivano ad ora ad ora, dietro l'assito, gli spintoni e le spallate che le vacche davano alla [...]
[...] ! l'opera come procedeva! Che bel castello d'assi piallate, liscie come uno specchio, in fondo alla stanza! Una stufa di lavagna nera brontolava [...]
[...] alla polenta. Ma il maggior lavoro era il notturno. Dopo cena, partito il cugino, fatto un po' l'amore a bassa voce colla fidanzata, Guglielmo [...]
[...] lampada per tutta l'officina! Di fuori la neve in faccia alla finestra ne 101 era illuminata per lunghissima tratta; pareva un fiume d'argento [...]
[...] prometteva inoltre di addestrarla alla direzione di un albergo, e, come l'ebbe veduta, assicurò che in sei mesi sarebbe riuscita al fatto di ogni cosa [...]
[...] gravi com'era la sua indole. In principio d'agosto tutto fu all'ordine. Guglielmo una bella sera, annunziò alla vecchia che il domani sarebbe [...]
[...] vicino alla felicità, non osava tentare la Provvidenza. E poi voleva rifare la strada fatta con Teresa, potersi dire ad ogni momento: eravamo qui [...]
[...] sottili delle Cime Bianche sventolavano delle vere banderuole di nuvole, strappi, cenci 105 di nubi, da una parte strette alla roccia con una [...]
[...] quando dagli altipiani erbosi scendete ancora ai prati, alle foreste, alle forre ed alla valle, allora gli accordi vanno moltiplicandosi [...]
[...] disseminati qua e là, rubati alle frane, al pruneto ed alla roccia e circondati spesso di luoghi incolti e deserti. Il contadino quindi va solo [...]
[...] bestiame fa l'avanguardia, e allora intona la cantata gioconda, premio alla giusta 114 fatica, avviso lontano alle vecchie che allestiscono la cena [...]
[...] fatta da Gressoney al ghiacciaio del Lys. Eravamo giunti alla morena di fianco e ci stava ai piedi quella parte del ghiacciaio 116 che i descrittori [...]
[...] di rimprovero esagerato. Poco alla volta i traslati erano diventati d'un ardimento pazzo. Le più pure ed immacolate parole toglievano uscendo da [...]
[...] della malizia sporca ed untuosa, finchè dopo tre ore tutti ci levammo e il grosso prevosto russante si tirò dietro incollata alla madida sottana [...]
[...] , che andavano diritte alla mira. In mezzo alla volgarità trionfante di quei panciuti la satira sottile del gobbo mordeva con una eleganza tutta [...]
[...] , non appena rivolgesse in mente il fatto o la parola che gli avevano dato l'aire. La giornata che il mattino prometteva bellissima, 123 poco alla [...]
[...] . S'era in fine d'aprile. Giù per i vigneti che scendono sino alla Dora sorgeva dal terreno ghiaioso e fra le catene brune dei vimini qualche [...]
[...] giungere a quello che più mi premeva e che da lui solo potevo conoscere, la sua propria 127 vita, e come si acconciasse alla solitudine cui era [...]
[...] nostre sensazioni ed i nostri giudizi, mi stimolava a verificarne alla prova dei fatti la giustezza o l'errore. Certo nella compagnia dei [...]
[...] vedermi contesa quella conoscenza alla quale intendevo, mettere la mia sottigliezza cittadina in confronto della sua selvatica furberia, insomma [...]
[...] giungemmo alla sua canonica ed egli mi invitò ad entrare ommettendo 130 i soliti discorsi: «vedrà che miseria, compatirà un povero prete», o che [...]
[...] più. Ho seguito il procedere delle idee correnti, anzi ne ho rimontato il cammino. Le interrogazioni intorno alla mia vita, le quali vent'anni [...]
[...] mandato qui vice-curato e poi curato alla morte del mio predecessore. Allora lo pregai mi dicesse de' suoi versi. Corse tosto allo scrittoio, ne [...]
[...] . Erano versi piani senza invocazioni, nè assalti alla sublimità; raccontavano, descrivevano, frugavano nei minuti episodi della vita quotidiana e [...]
[...] serata in una stalla, d'inverno. Chi si rammenta di certi quadri che ebbero gran voga alla fine del secolo passato ed al principio di questo, pieni [...]
[...] grave, pieno di pensiero. Cominciava all'ora dell'imbrunire e giungeva fino alla mezzanotte. Prima viene la vecchia a mungere il latte nella [...]
[...] rumori vari della stalla, si sentono tutti. Le vacche stropicciano la catena nell'anello che le assicura alla mangiatoia. A volta rompono il [...]
[...] seguì in paese un fatto terribile che è sempre presente alla sua memoria. Me lo raccontò e ve lo racconto. * ** Poco lontano dalla canonica, in [...]
[...] vissuto per comprendere il sentimento d'orgoglio che danno ai parenti i bambini sani e belli. È una compiacenza continua che va fino alla [...]
[...] gratitudine verso quelle creature, dalle quali la famiglia è sottratta alla vergogna comune e nobilitata. Tutte le facoltà dell'animo umano, anche le [...]
[...] li credessero pure minacciati. L'indomani il padre andò alla miniera, la madre attese alla casa, senza lacrime e senza lamenti; solo Vincenzo [...]
[...] insieme nella stessa casa, mangiarono insieme alla tavola istessa, la domenica andarono insieme alla messa, dormirono 144 insieme nello stesso [...]
[...] perdono alla moglie delle durezze passate, insomma tornò ad essere l'uomo di una volta. Il bambino era bello e sano come i primi, e pensate con [...]
[...] voti a tutti i santi del paradiso, promettevano quadri e candele alla Madonna dell'Oropa, la Madonna Nera, il gran taumaturgo dei montanari. Ma [...]
[...] alla violenza o lasciarvisi condurre e benché essa ruminasse talora di tornarsene sola alla sua valle nativa ed egli di andar girando pel mondo [...]
[...] marito stava alla miniera, bisognava vedere che studio di tenerezze faceva la madre! Si prendeva fra le mani la grossa testa idiota del figliuolo [...]
[...] . Allora lo riponeva con mal garbo nel lettuccio, ridiscendeva alla stalla e diceva alla moglie: Anna, sali, mi pare che urli. Anaa saliva e [...]
[...] gente che esce di malattia e desiderosi di mutar vita come convalescenti. Poco alla volta entrarono in una quiete che non aveva nè le amarezze [...]
[...] facessero in noi; uscito loro dall'animo l'amore paterno, essi parvero tornati alla dolce capacità di vivere e di gioire. La casa prosperava [...]
[...] glie lo fanno quasi somigliante? Quell'essere non mi appartiene, è estraneo alla mia vita, via da me tale lugubre caricatura delle mie bellezze [...]
[...] segue fra me e costui, la catena degli esseri è rotta fra di noi, il mio bambino, vedendolo alla luce del sole lo deriderebbe e qui, nella mezza [...]
[...] agiatezza degli abitanti dovuta alla vicina miniera facevano che i casi di vero e proprio cretinismo vi erano rarissimi, tanto che il curato [...]
[...] al padre ed alla madre, gente devota ed ossequiosa, di scodellare essi la minestra di Gian-Paolo. Gian-Paolo è ghiotto di confetti, ed il curato [...]
[...] porta ogni domenica le ciambelle alla casa dei Bionaz, ma non se ne fa mai il visibile distributore. Certe volte induce i parenti a ritardare [...]
[...] coraggiosi si avventurano fino alla chiesa, il campanaro suona a martello, mille voci disperate di bambini e di donne strillano, le vacche dalle [...]
[...] tavole dell'impiantito e sollevarle. Vincenzo, sfondata con un pugno la finestra ed affacciatosi, vide la morte. Il torrente rompeva alla casa come [...]
[...] alla pila di un ponte e l'assaliva con travi e tronchi d'alberi a colpi d'ariete che la scotevano dalle fondamenta. — Sul tetto, presto, urlò [...]
[...] , in mezzo alla fornace era apparsa la figura mostruosa di Gian-Paolo. Allora fu visto uno spettacolo prodigioso. Il cretino, ruggendo e [...]
[...] sovrumano seguiva, là sotto. Nessuno pensava al cretino. Vincenzo ed Anna, l'avevano riveduto un istante in mente, dianzi, alla voce severa del [...]
[...] rischiose, le sole che fruttino loro un guadagno considerevole. Al più, li invogliano, lodando la vista e attenuandone le fatiche, alla scalata [...]
[...] grevi del corpo, non concedono loro la pieghevolezza servile: non sanno costringere alla loquacità ossequiosa l'indole taciturna. D'altronde [...]
[...] fatiche, di ristoro e di pericoli, e può seguire che l'ultima goccia di cognac rimasta, sospiro di tutta la comitiva, tocchi alla guida anziché [...]
[...] roccia nuda che basti per starci al chiuso. Se la comitiva è numerosa e le guide non ci capiscono tutte, si danno il cambio per turno, mezze alla [...]
[...] fosse arrivato un loro compagno con una guida. Alla nostra risposta negativa spacciarono sull'atto, accoratissimi, un pedone all'albergo [...]
[...] sommità, traversavano il ghiacciaio della Vincent pyramide quando su Val di Sesia, salirono le solite nebbie. Maquignaz, che stava in capo alla [...]
[...] dubitarne, e lo pregò colle buone di fidarsi in lui, alla sua vecchia riputazione di guida oculata e prudente. L'altro smaniò, levò la voce e [...]
[...] alla vana giostra di ciancie. — Mi lasciate? — Badate a voi, urlò l'altro ai compagni. —Non sono essi che lo lasciano, sono io Maquignaz che li [...]
[...] sedere alla mia tavola per desinare insieme, accettava semplicemente senza aver l'aria di pretenderlo e nemmeno di ricevere una grazia; a tavola [...]
[...] capricciosamente dei lontani; ed alla vista, che vi riposa in una luce fievole e diffusa. Ma fu breve compiacenza; a poco a poco sentii i panni [...]
[...] , mi rispose in modo da lasciare aperto l'adito al discorso anzi da avviarlo; certo la ragazza ci stava alla celia, se non mi fosse durato [...]
[...] per la veglia di un mese, la grama giacchetta abbottonata stretta stretta alla persona, la barba stillante. Mi sorrise con tristezza, senza rancore [...]
[...] affondare alla sua volta: impossibile raggiungerlo. Si lasciava accostare a dieci passi e gridava: Volete? pronto sempre a riscappare, tanto che [...]
[...] . Quella battuta costò alla famiglia un migliaio di lire, e Natale, tornato a casa, fu quindici giorni in punto di morte, durò malaticcio tutto [...]
[...] riposarsi o a far vaporare il sudore gelato alla fiamma del camino, se prima non s'era calzato di fresco e mutata la grossa giacca sudicia con una [...]
[...] del povero Daniele il giorno delle nozze, che egli lo regalasse alla nuora; tanto alla sua età quei gingilli non convenivano più. Ma non dire a [...]
[...] Baviera dove s'era arricchito. La vecchia dormiva da più ore e i tre stavano discorrendo col bicchiere alla mano. Si parlava del nascituro e [...]
[...] tempo nacque una bella bambina che fu battezzata Maria Maddalena come la madre, ma che in casa chiamarono Lena. Natale si avvicinava alla culla e [...]
[...] festa era di assistere alla toeletta di Lena; aveva imparato a fasciarla, e come le si sollevasse la testina reggendola sotto la nuca, ma non [...]
[...] alla piccina. E come lavorava di voglia, come si era fatto abile al lavoro! Tuttavia, di quando in quando una piccola somma bisognava pur sempre [...]
[...] indicibile scoramento che la propria indole buona, affettuosa e larga gli avrebbe sempre impedito di contrastare alla corrente. Poi si mise a [...]
[...] quell'anno passava l'inverno a Gressoney, invitò mezzo il paese alla cena del ceppo, e dopo cena a fare i giovani, due salti al suono [...]
[...] dell'organetto. Perchè le famiglie meno agiate non avessero a scomparire, fu inteso che le donne vestirebbero alla foggia del luogo, la veste di panno [...]
[...] rosso col giubbino scuro. Otto giorni prima della festa Natale una sera domandò alla moglie ed alla figliuola come stessero a vestiti. Maria [...]
[...] nella stalla e li gettò sulla tavola. — Eccoli, io non parlo; — e lanciò un'occhiata al marito ed alla suocera. — Belli belli non sono, — disse [...]
[...] Pont San Martino lo scarlatto bello non si trova: bisogna mandare a Biella, locchè fa alla misera dieci lire di più. — Per questo il padre ci [...]
[...] potrebbe andar lui. — È vero, figliuola. 208 La vecchia fermò l'arcolaio e si volse alla nipote: — Oh, Lena, avresti tanto coraggio! d'inverno [...]
[...] freddo se no questa volta ci resterei. Pensava alla sua Lena vestita di nuovo, bella come nessun'altra in paese. — Che aria contenta avrà al mio [...]
[...] figliuola tacevano sbigottite. Poi la grossa collera di quell'uomo forte cadde fiaccata dalla propria forza, per far luogo alla bontà infinita ed [...]
[...] comprarti la veste per farti bella, mi ha colto la tormenta e ho creduto di essere alla mia ultima ora. E non te l'ho detto, tornando, non l'ho detto [...]
[...] fretta e andò diritto a dormire. 214 La sera appresso fece notte tarda discorrendo e bevendo alla bettola cogli amici e così seguitò di poi [...]
[...] tutte le sere. Ma avvezzo alla sobrietà propria degli uomini attivi, il vino tracannato a quell'ora non gli dava gusto e lo ammalava senza [...]
[...] i corpi inghiottiti; i crepacci, chiudendosi dal basso in alto, li fanno risalire fra le pareti liscie e li ripongono alla faccia del sole [...]
[...] indietro a recare la gran notizia alla famiglia; ed ecco tutta Gressoney in subbuglio e Natale risalire un'altra volta su quelle pianure [...]
[...] bene, io! Fu la sua orazione funebre. Poi lo mise da sè nel sacco che legò alla bocca con mano ferma e non volle che altri portasse il doloroso [...]
[...] Maddalena e la figliuola sedevano intorno alla tavola come giudici, Natale passeggiava su e giù per la stanza, fermandosi di quando in quando [...]
[...] , essa avrebbe sostenuto senza pure un lamento, il rovescio; essa era avvezza alla miseria perchè, non arrossiva a confessarlo, era nata povera e [...]
[...] pace l'anima sua, quando la vecchia 221 predicava le economie, essa non le faceva eco forse? Non è vero Natale? Ma già alla scuola di quel [...]
[...] l'altra, chiare, determinate! Ogni fatto aveva la sua brava data e il come e il dove. I festeggiamenti alla bambina appena venne al mondo [...]
[...] all'avvenire della figliuola, avrebbe firmato un atto 224 di procura generale alla moglie perchè questa pagasse i debiti e ristorasse il patrimonio. Tre [...]
[...] mila a cui sommava il debito. Fu ben inteso una finta vendita: il cugino s'impegnava secretamente di lasciare a Maria Maddalena ed alla figliuola [...]
[...] venticinque anni, sana e padrona dispotica di tre buone montagne, gli fece scrivere una lettera, alla quale indugiando egli a rispondere, il [...]
[...] persona alla miniera che dava buon reddito, la casa era bella ed agiata e la vita eguale. La sera, appena mi avevano coricato, il babbo sedeva al [...]
[...] cembalo nel peilo attiguo alla grande camera da dormire; per l' uscio spalancato io vedevo dal mio letto il tavolino dove lavorava la mamma [...]
[...] scoiattolo, stancando alla corsa la poveretta che lo inseguiva divertita anch'essa del giuoco e che finiva per cadergli nelle braccia rossa rossa e [...]
[...] mia parte di commedia per dare verosimiglianza alla cosa. E lasciato lo scherzo, il babbo ripigliava il racconto ma io non ne seguivo il filo [...]
[...] in seguito mi avvenne di trovarmi alla presenza di una donna innamorata, anche giovanissimo, anche inesperto, seppi sempre determinare la natura [...]
[...] ridusse mio padre alla estrema rovina; per onore della firma si dovette vendere la miniera, la poca terra e le casa stessa dove dimoravamo. Nessuno [...]
[...] 238 suo nome e dello stato e malgrado le sue maniere affabili, stavano alla sua presenza in contegno deferente e dimesso, io me le ero fatto [...]
[...] richiederlo alla castellana d'Issogne. Eccoci dunque mio padre ed io per la gran strada che scende da Aosta al borgo di Verrez. Benchè sottile ed [...]
[...] folla di pensieri e di memorie che mettevano tutte alla sua immagine rizzatasi viva ed imperante nella mia mente. I miei sensi stessi sembravano [...]
[...] concedere assai alle mie memorie, già mi apparecchiavo alla vista di una donna matura, nella quale l'eleganza del vestire, la dignità dei modi [...]
[...] abbandonai con una sorta di tenerezza scorata alla ripresa delle antiche famigliarità e delle antiche lusinghe. Tuttavia la sera, rientrato nella [...]
[...] , così continuamente uguale da non lasciar luogo a sospetti intorno alla tranquillità dell'animo suo. Dopo cena, ridottosi il conte nel suo quarto [...]
[...] ripercuotersi che facevano nel mio petto le vibrazioni dello strumento. E allora, benchè non prestassi alla musica scritta che un'attenzione [...]
[...] esercitava man mano più sensibile. Ogni sera, dopo il tempo dato alla musica, essa soleva licenziarmi con due baci schietti sulle guancie, che nel [...]
[...] diverse letture e smetterle d'un colpo, avvicinarsi alla finestra e rimanervi gran tempo immobile, come per rinfrescarsi ai vetri la fronte. Io [...]
[...] negli occhi le passavano improvvisi corrugamenti e rasserenamenti improvvisi. E sempre tornava alla finestra con una curiosità ansiosa [...]
[...] ebbe tutta ravvolta la persona, poi tornò alla finestra. Sulle foglie grasse dell'orto sottostante picchiolavano allora le prime goccie di piova [...]
[...] s'era scordata di me e ancora ripeteva: — Vattene, vattene. — A me pareva che un peso immenso mi saldasse alla terra. L'uragano crebbe, il [...]
[...] della casa, m'indirizzai sicuro alla mia stanza. Chi era levato a quell'ora nel castello? Chi vi camminava? Chi saliva le scale? Tutti gli usci [...]
[...] estraneo alla contessa, ne provavo un'amarezza infinita, un pungente desiderio di giovarle purchessia dal mio luogo umile, ignorato da lei, pure di [...]
[...] forte dell'uragano, alla signora contessa ed a me parve di udire un uscio sbattere al vento. La signora contessa voleva mandarmi ad avvertirne il [...]
[...] . Seppi di poi che la sera innanzi il castaldo, 255 nel voler dar due giri alla chiave, aveva rotto la serratura. Allora proseguii sicuro: — Ero [...]
[...] circostanze per richiamarglielo alla memoria. Malgrado la presenza dell'ospite, mio padre ed io ebbimo l'onore di cenare coi padroni; io non ben [...]
[...] concerti che non ci permise pure una visita alla mamma, sempre dietro a quel poco guadagno, che fu poco davvero e l'autunno ne inaridì la sorgente [...]
[...] guadagno, la musica, e per questa 259 bisognava uscire dalla valle d'Aosta. Pensai di richiedere protezione alla contessa di Challant e sul [...]
[...] principio di maggio me ne partii pedestre alla volta di Torino. Entrai in città con un temporale che mi accompagnava senza pioggia da due ore; lo [...]
[...] scroscio mi colse nella via della Doragrossa; in un minuto ebbi i rigagnoli alla pelle e nel mezzo della via l'acqua spumeggiò a mulinelli come un [...]
[...] nel cervello un vento di tempesta, e a chiudere gli occhi mi prendeva il capogiro. Perchè ero lì? Che ci facevo? Mi balenavano alla mente sprazzi [...]
[...] confricate? Forse le scintille che rendevano al tocco dell'arco non erano visibili alla gente ma io le sentivo avventarsi in me e saettarmi. I [...]
[...] ; alla ripresa, la vidi concedersi per vinta. Allora mi salì alle tempia un soffio di follia, e senza volerlo e senza che altri me lo impedisse [...]
[...] regione degli alberi e dei cespugli; a Cogne era in mezzo alla valle in un luogo delizioso chiamato Vallontéj, un prato ingombro qua e là di [...]
[...] soverchia mai, nè il Re Vittorio Emanuele era uomo da tollerare gli si mancasse di rispetto. Bensì sapeva proporzionare gli atti e le parole alla [...]
[...] all'onore di partecipare alla caccia, e rarissime volte poste a tiro dello stambecco. Lo stambecco era riserbato, per lo più, agli ospiti di [...]
[...] magnifico, ma accostevole ed alla mano. Io non ebbi mai l'onore di parlare con lui, ma intesi raccontare fatterelli caratteristici, che tutti lo [...]
[...] Re era alla caccia e 275 si sapeva non sarebbe tomato prima di sera, pregò il generale Bertolè-Viale che gli lasciasse visitare l'accampamento e [...]
[...] , che a queste arie gelate c'è da pigliarsi un malanno e poi si riaffacci che le voglio parlare. Come fu vestito e tornato alla finestra, il Re [...]
[...] dei grandi fenomeni alpini. Il giovane, incoraggito, lo interrogava alla sua volta intorno a questo o a quel Sovrano o personaggio della storia [...]
[...] , al Guerrino il Meschino, alla Bella Maghelona e loro discendenti, s'accompagnano e succedono il Saint-Clair delle Isole e il Conte di Montecristo [...]
[...] principio del secolo corrente. Tutta la vita castellana del castello di Fenis appartenne dunque 287 alla Casa di Challant, spenta la quale, il [...]
[...] relazione corresse fra questa e il duca di Borgogna, come quella favola bastasse ad infeudare il castello alla casa Borgognona, l'oste non mi [...]
[...] riva del torrentello che fiancheggia il paese. Capita una tribù 289 di formiche rosse e mi assale. Alla prima puntura mi levo stizzito e [...]
[...] voce, che ne rimasi colpito. Mi scusai alla meglio ed egli allora, sedutomi vicino, cominciò a ragionare degli animali, che bisogna rispettarli [...]
[...] giorno alla muratura, le donne tutta la notte alla rocca ed al fuso; finchè fu compito il ruscello e il filo venduto fruttò un bel gruzzolo. Il [...]
[...] angolo retto da una fronte prominente che ombreggiava il viso fino alla bocca. Il viso, anzi il capo intero era tutto peli: ne scaturivano da ogni [...]
[...] il dono di conoscere le malattie e di guarirle, e la scienza umana dei medici non valere nulla appetto alla sua. 295 Ora quel vecchio è morto da [...]
[...] più anni, ed io penso alla memoria che ne dev'esser durata nel suo piccolo villaggio. Là certo in sua vita, le mamme lo additarono ai bambini [...]
[...] più stralunati il taccuino e facendosi il segno della croce, balbettò già volto alla fuga: — Vous pouvez être le diable! E scappò via. Aveva [...]
[...] tristezza temendo che un capriccio di stagione non li insaldi durevolmente alla terra. Quando il terreno dura bianco per lo spazio di due giorni [...]
[...] leggerissima infrazione alla regola, la durezza di un comando, la lentezza nell'ubbidire, diventano fieri avvenimenti che agitano quegli ingegni e [...]
[...] alla Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro che lo mantiene in discreto assetto; ma perchè ivi è minore l'affluenza dei viandanti e meno [...]
[...] , non c'era, in tutta la casa, traccia di carta stampata o manoscritta. Ora il suo studio ha le pareti raddoppiate di scaffali, dove stanno alla [...]
[...] di trovarsi daccanto la Fisiologia del Claude Bernard, e Victor Hugo fiancheggia Bossuet e Fénelon. È abbonato alla Revue politique et littéraire [...]
[...] littéraires et scientifiques e stampava le lezioni professate all'Istituto di Francia ed alla Sorbona. Tutti libri raccolti coi quattrini del [...]
[...] romanzo postumo del Flaubert: Bouvard et Pecuchet, pubblicato nella Revue politique. Mai il verbo divorare applicato alla lettura di un libro [...]
[...] rischiarci la salute e la vita. Rammento una visita che feci all'Ospizio parecchi anni or sono. Arrivai che annottava. Alla seconda casa di [...]
[...] avevo mandata la mattina da un carrettiere diretto alla Savoia. Dunque arrivai che annottava. L'abate, che la vigilia avevo avvisato della mia [...]
[...] cominciammo a discorrere. Seguitava a nevicare serrato e dalle gole savoiarde soffiava un vento feroce che rompeva ululando alla casa e [...]
[...] giunte. Le prime s'erano avviate alla stalla e già vi riposavano, ma la stalla poteva capirne una trentina, facciamo quaranta a pigiarle, e già [...]
[...] cominciavano a tempestare; quelle che stavano vicino alla stalla e odoravano il fieno non volevano saperne di tirare innanzi, e l'onda crescente [...]
[...] , la turba oscura si ripose in cammino; tutta la notte giù per le balze dirupate che scendono alla Savoia s'intese lo scampanellare degli accordi e [...]
[...] Chiusella. Invisibile, perchè le case sparse lungo la valle sono così discoste l'una dall'altra che a nessuno viene in mente di raccoglierle alla [...]
[...] e più lungi da Ginevra appaiono ammorbidite dal cuscino delle ghiacciaie, mostrano alla giogaia di Miravidi le coste taglienti e travagliate dai [...]
[...] tutta la base da gigante, vede scintillare tutte le acque che esso versa in Italia. Dalla parte di mezzodì si affaccia alla costiera di Miravidi [...]
[...] scende in Italia dal Piccolo San Bernardo, deve per forza passare. Ciò basti, se non alla storia, alla leggenda del Piccolo San Bernardo e scusi gli [...]
[...] animi e le opere alla pietà ed al fervore religioso, e furono veduti re ed imperatori aspirare e darsi al monacato, un santo savoiardo, sui ruderi [...]
[...] contrasterebbe nè al suo carattere religioso, nè alla sua benefica destinazione. Siamo in tempi in cui la spada poteva essere insieme arme di guerra e [...]
[...] di poi alla rigida disciplina monacale e si proposero come compito quotidiano, continui miracoli di abnegazione e di carità. Da quel tempo il [...]
[...] Graja 10,000 soldati, diretto alla terra di Mommegliano in Savoia, che trovò occupata dagli eserciti di re Enrico IV. Nel 1630 vi salì, di [...]
[...] famose. La loro oscurità non li salvò dalla rovina, la rovina infeconda non li additò alla gratitudine della storia. Calpestate, devastate [...]
[...] , difeso e conteso. Una battaglia su quelle alture sarebbe titanica, ma alla gloria di quell'Alpe non occorre sangue. La sua gloria è quella casa che [...]
[...] per sbattervi il burro. I più utilitarii fanno mestole o cucchiai di legno, o riparano le minute avarìe della casa. Da ciò deriva alla casa [...]
[...] affondino la base e la smarriscano in una voragine smisurata. Non più spazi piani di terreno in mezzo alla valle: le due chine opposte si [...]
[...] valore perchè lo si getti in larghezze signorili. I frutti del suolo sono già molti e varii, sicchè la terra lavorata può bastare alla vita [...]
[...] dell'uomo. Ma quale vita! E quale lavoro! Quel poco pane il villano deve cercarselo dove lo trova, contendendolo al sole, alla neve, alle frane, ai [...]
[...] quasi a Ronco, i fianchi ripidissimi delle montagne intercettano alla strada la vista delle punte scoscese dove la neve non regge. Tutto quanto [...]
[...] discernervi minutissimi particolari. Mi pareva di afferrare un nesso logico evidente fra idee e fatti disparati, di risalire alla ragione ultima [...]
[...] alla falda del monte: piccoli, tozzi, lerci, puntellati, cadenti, decrepiti, inverosimili. Tre case in basso, tre case in alto e la strada nel mezzo [...]
[...] rannicchiata che ci viva carponi. Sembrano balocchi di giganti o tane di pigmei, a nessuno viene in mente che siano destinati alla razza umana. Tale [...]
[...] grande pietà che è nelle opere loro è anch'essa dovuta alla lunga tristezza invernale dei loro paesi, la quale deve maravigliosamente disporre gli [...]
[...] imperiali, o sul collo e sul petto delle miracolose madonne, o alla fantasia delle più ingorde cortigiane. Sale da ogni parte come un incenso di [...]
[...] vinto sul gran letto bianco, di darvi alle tenebre, 355 all'inverno, alla morte. E sempre le visioni paurose trovano alimento nella bianchezza [...]
[...] dalla madre, aveva sortito tutte le disposizioni possibili alla vita dello scavezzacollo. Vestiva da elegante; nuotava nei debiti; era un donnaiolo [...]
[...] cacciar via Mario come un cane, il loro odio s'era inasprito alla scoperta che il vecchio continuava a pagare i debiti del reietto. L'onore della [...]
[...] ch'era venuto acquistando col crescere della sua fortuna commerciale. Meditava certo qualche cosa: forse una donazione alla figlia dell'intero [...]
[...] contegno, aveva raccattato le maldicenze della strada, per farne onta alla madre, per vessare il padre, per dare un pretesto all'odio suo contro Mario [...]
[...] accidente. Consentì al matrimonio per riparare allo scandalo; ma giurò che non avrebbe fatto vedere alla figlia la croce d'un centesimo. Quando lo [...]
[...] s'inabissò più che mai nell'amarezza dei suoi rancori. Visse un anno così, come un superstite alla rovina della propria famiglia. II. Pippo non [...]
[...] . Riusciva ben più utile a Pippo, coll'iniziarlo metodicamente alla conoscenza intima del suo nuovo mestiere. Gl'indicava come si distinguono le qualità [...]
[...] migliaia! No, per tutti i santi: non poteva andare a finir bene. Pippo sarebbe ammattito se avesse dovuto rinunciare alla speranza di una vendetta [...]
[...] schiacciava. Ma che! era una sciocchezza pensare soltanto a tal sogno! Invece Pippo continuò a pensarci tre o quattro giorni, interminabili. Alla fine [...]
[...] stessa. Loro, all'infuori dei buoni consigli che la gravità della circostanza imponeva, avrebbero lasciato piena libertà alla figliuola di [...]
[...] che s'innalzano a poco a poco cogli scudi sudati che producono gli scudi e li moltiplicano. Quelle altre, messe insieme dal mattino alla sera, sono [...]
[...] . Attribuiva alla giovane donna qualità segrete, forze ignote, che nessuno poteva sospettare, appetiti implacabili, che si acuivano sotto la vernice di [...]
[...] , pensando al dispiacere, alla vergogna, ed ai furori di suo padre; ma non aveva perciò affettato meno il contegno di un borghese onesto offeso [...]
[...] contegno della sorella. Lei stava intorno al marito cogli atti di una cagna domata che guaisce d'amore ed è pronta a saltare alla gola di chi le minaccia [...]
[...] familiarità d'un uomo avvezzo. Ed era un compagno prezioso nelle brigate; forse loquace più del bisogno, talvolta; ma inesauribile, pronto alla [...]
[...] ch'egli attendesse personalmente alla bottega a S. Eustacchio. E si coglieva il primo pretesto per piantarlo, mandandolo centomila volte a casa del [...]
[...] avrebbe rinunciato alla propria volontà più di quello che lei non facesse col marito. Bisognava creder davvero, che non ci avesse più una goccia di [...]
[...] appunto di casa Minelli, Pippo lasciò trapelare alla moglie il suo malumore, mostrandosi rabbuiato ed astratto. Lei non parve disposta a volere [...]
[...] accorgersene ed a provocare una spiegazione; ma ci si venne alla fine, sotto le coltri, spenta la candela. Non c'era voluto meno per dar coraggio a Pippo [...]
[...] . — Hai un'altra amica, — osservò lui, pigliandola alla larga; — la signora... — Barbati, — completò Irene, naturalmente. — Sì, Barbati. T'è stata [...]
[...] uscito dal salotto della Minelli, risoluto ad imporre alla moglie di non ripetere mai più che Mario era della loro stessa famiglia. Adesso invece [...]
[...] sentiva ch'ella aveva ragione di ribellarsi alla menzogna. Temeva soprattutto che potesse serbargli rancore; cercava un mezzo per riabbonirla, rendendo [...]
[...] dissidi della vita coniugale. Attaccò, appena dato alla moglie il buon giorno. — Non sei scontenta di me, non è vero? — Niente affatto. Perchè [...]
[...] ? — Non volevo rimproverarti, ieri sera. Non ho saputo spiegarmi. Sicuro: alla Barbati non potevi rispondere diversamente. Ma bisogna evitarle, certe [...]
[...] sorriso angelico. E dette delle spiegazioni al marito rimastole davanti a bocca aperta. In primo luogo era falso che Mario facesse torto alla famiglia [...]
[...] aver dato troppo la testa alla politica. Ora teneva Banco di cambio, prestiti, rappresentanze e collocamenti, al Corso. Era un galantuomo; ma un [...]
[...] negoziante di ferrarecce si trovò trascinato inevitabilmente alla riconciliazione. Pareva che Mario fosse diventato ad un tratto un personaggio alla [...]
[...] scambievolmente, come in una crise di sincerità. Pippo non si ribellava alla muta e sardonica compassione colla quale Teta gli rimproverava la sua [...]
[...] ingannavano il tempo. D'improvviso Irene balzò in piedi correndo alla porta. Ebbero appena il tempo d'indovinare il motivo del suo grido di gioia [...]
[...] tempo rimase un po' perplesso; cercò istintivamente, colla coda dell'occhio, Furlin. Non andò incontro al fratello ed alla sorella ritti, immobili [...]
[...] superiori. Dio buono, ce ne sarebbero state, delle storie piccanti da raccontare, ed anche delle brutte storie! Avevano promosso alla prima classe, per [...]
[...] che si trovava da per tutto: nei corridoi del Ministero, alla tribuna parlamentare, sempre in mezzo a personaggi influenti, vestita come una [...]
[...] sarà di diecimila lire. Non ho potuto ottenere di più. Bisognava ben pensare anche alla cognatina. Con un gesto pronto, troncò i ringraziamenti del [...]
[...] l'offerta. Il giuoco sarebbe cominciato alla sottoscrizione pubblica. La schiera volante dei preparatori, che aveva fiutato la disposizione del [...]
[...] mercato alla febbre dell'aggiotaggio, si eclissava, riservandosi modestamente una partecipazione alle azioni già sottoscritte. Invece, mettevansi [...]
[...] . — Mi credi così ricco da trovar dentro al cassetto il danaro pel versamento dei decimi? — diss'egli; ma non aggiunse altro, rinunciando alla fatica [...]
[...] giorni. VI. — Eccomi qua, cognatina; ti porto il tuo danaro, — disse Mario, entrando nella stanza da lavoro d'Irene, e stringendo la mano alla [...]
[...] bada alla scelta, perchè potresti andare a picco quando meno lo credi. Egli la lasciava parlare, ritrovando il proprio sorriso d'uomo sicuro, in un [...]
[...] , esaltato. — Meglio che tu mi ascolti fino alla fine. — Ti proibisco di continuare. Non ti perdonerò mai questa scena indegna. Lasciami! — No [...]
[...] schiacciarmi alla prima occasione. Un amico, un confidente bisognerà pure che tu te lo scelga. Perchè non sarò io quello? — Ebbene, sia come vuoi [...]
[...] ... Egli fece un gesto di noncuranza suprema. — Mettimi alla prova. Comincia da questo momento ad impormi i tuoi patti. Lei sorrise. Non trovava [...]
[...] non fosse accaduto. Sopra ogni cosa non recare alcun dispiacere alla Barbati, non ferirne alcuna gelosia o suscettività. Non se lo meritava, povera [...]
[...] un primo esperimento sull'uomo che non aveva voluto esser da lei soggiogato alla guisa degli altri. Lo frenava; se lo teneva davanti calmo e docile [...]
[...] fra tutti Paolo Furlin, condannato alla eterna galera del suo ufficio, poteva permettersi la libertà di sfogare i suoi dispiaceri in quel fidato [...]
[...] impiegato contro voglia, per combinazione... Era il suo ritornello obbligato. Nondimeno si lasciò facilmente consolare fino alla pubblicazione [...]
[...] gli rimproverava spesso le sue escandescenze di ribelle. Disgraziatamente, l'elenco non portò il suo nome. Non volle creder subito alla realtà [...]
[...] Furlin restavano colpiti da quelle rivelazioni, in uno sgomento sordo di persone che si sentono minacciate nei propri interessi. Ma Barbati, alla [...]
[...] fede. Non avete tutte le libertà? Nella stampa, nei comizi, dovunque, sorvegliate il Governo, godete l'esercizio di ogni diritto fino alla licenza [...]
[...] avevano in cuore la stessa nostra fiamma di patriottismo. Suvvia dunque: lasciate i luoghi comuni! state alla quistione! che cosa potete [...]
[...] Papato era il Papato stesso. La breccia di Porta Pia avrebbe riportato la religione alla semplicità delle sue origini, e ne avrebbe quindi iniziato [...]
[...] rimaner prigioniero? Gli intransigenti che consigliavano un tale atteggiamento al vecchio augusto, assumevano una responsabilità tremenda in faccia alla [...]
[...] storia! Tacque, trionfò dinnanzi al silenzio degli altri due. Nella penombra dell'angolo vicino alla finestra, la voce di Flaviana aveva un tono [...]
[...] . Che idea felice! si sarebbero lasciati i tre chiacchieroni alla loro politica! si sarebbe andati a fare un giro pel Corso! Era stabilito. — Che [...]
[...] una espressione di disinteresse. Per conto suo, non dava un pensiero alla fortuna del suocero. Ciò che le stringeva il cuore era l'odio del padre [...]
[...] testa di Padre Eterno. Attaccava direttamente la monarchia non accorgendosi di mescolare alla sua catilinaria tribunizia un rancore di borghese deluso [...]
[...] , insultando alla miseria del popolo... — Lasciate un po' queste sciocchezze — interruppe Mario, comparendo nell'orbita luminosa della lampada sospesa [...]
[...] loro discorsi oziosi, che non avevano sentito neppure una parola di quello che si diceva da mezz'ora, accanto alla finestra. Ebbene, se desideravano [...]
[...] avuto mai il coraggio di proporre alla tua famiglia... Ma mi dimentico che non se ne deve parlare... me lo hai proibito ripetutamente... No, no! Non [...]
[...] . Nel salotto le curiosità si esasperavano in un'ansia di naufraghi che cercano intorno un mezzo di salvezza. Alla fine, Irene svelò un suo caro [...]
[...] arrivarci più presto, avrebbe fors'anche potuto attentare alla sicurezza di lui. Ma sarebbe stato odioso mirare a questa sostanza per conto proprio. Irene [...]
[...] Irene avrebbe consigliato di fare. Parevano guadagnati dal suo stesso disinteresse. VIII. Il dì appresso, Mario chiese alla cognata delle [...]
[...] tregua alla rivolta segreta contro il proprio destino, onde aveva il cuore avvelenato. Sentiva nei suoi nervi, nel suo sangue e nel suo cervello qualche [...]
[...] lo ha affascinato, pallida, insensibile alla calda sensualità degli amplessi dell'amante. Egli vedeva sulle sue labbra il sorriso triste della [...]
[...] vittima, ne' suoi occhi smorti l'angoscia che secca le lagrime. Perdio! alla fine, lui, non aveva voluto niente per forza, e non c'era da mettere in [...]
[...] minuta clientela del quartiere, trovavasi in ottimi rapporti col vecchio Ferramonti. L'abboccamento doveva succedere in casa Frati. — Ritorno alla mia [...]
[...] strano che gl'ispirava sua cognata, ardevagli anche in quel momento il sangue. Lei comprese senza dubbio; volle affermare il proprio potere dinnanzi alla [...]
[...] nessun motivo, di prorogare le scadenze. Senza accorgersi di cadere in contradizione, ripeteva fino alla sazietà, che non era un usuraio, e che [...]
[...] intorno al tavolino del Caffè delle Alpi sapeva di far piacere a Ferramonti, col tagliare i panni addosso alla sua discendenza. C'erano certe irruzioni [...]
[...] teneva alla sua amicizia, non doveva mai più nominargli la nuora. — Si tratta di lei? — domandò il curiale Frati, interpretando la comune curiosità [...]
[...] Gregorio faceva una dote di diecimila scudi alla propria fidanzata. Poi Ferramonti ci ebbe il colpo di grazia. Una mattina, il gobbo Scozzi semplicista [...]
[...] abbozzare un sorriso... — Che idea! — balbettò la Frati turbata. Infilzò un mucchio di parole incoerenti; ma dinnanzi alla collera concentrata di [...]
[...] andare colle gambe all'aria insieme alla bottega, dopo sei mesi. Non la conoscevano ancora. Invece, lei aveva preso a dirigere il negozio e ad [...]
[...] stata capace di fare! Questa volta padron Gregorio non impedì alla signora Lalla di parlargli della nuora. Ascoltò sbalordito. L'apprendere la [...]
[...] . Lui restò mezzo ebete. Certo, in un altro momento, avrebbe fatto sentire alla Frati ed alla nuora che non si sorprende così un pari suo. Adesso [...]
[...] felice di potergli alla fine parlare. Buon Dio, egli sarebbe stato compiacente con lei, non era forse vero? Parlava con una di quelle voci commosse di [...]
[...] alla nuora, dandole del tu: — Ho piacere di vederti. So che sei una brava donnina. E sei più bella di quello che la gente non dica. No, no! non [...]
[...] . Intravvedeva l'assedio paziente, sagace e formidabile alla sua fortuna; e, più ancora, capiva che avrebbe capitolato. Ma la tentazione ed il [...]
[...] la padrona. Lo meditava, tenendo nascosto il disegno con una cura gelosa, perchè nulla ne trasparisse al di fuori. Anzi, avrebbe messo alla prova [...]
[...] imbecille nè un rimbambito. Ma lei conducevasi ammirabilmente, senza offrire il menomo appiglio alla diffidenza. Non aveva le caute allusioni ed i [...]
[...] di Pippo e cognata di Teta e di Mario. Dio santo! non si poteva inventare un martirio più crudele! Poi, riuscendo inefficaci gli appelli alla [...]
[...] pallida. Poi rivoltosi alla Frati, presente e discreta, nel suo muto riserbo di donna che presta la casa ai convegni, l'avvertì: — Sapete, signora Lalla [...]
[...] singolare di scherzare coi carboni ardenti. Infatti, quando i Furlin specialmente ebbero ben ripensato alla cosa, anatomizzando l'indole della Remedi [...]
[...] via del Pellegrino, sottraendosi alla banda, che si rodeva di non poterla seguire. Irene godeva senza dubbio delle impazienze che spasimavano e si [...]
[...] la cognata. In realtà la comprendeva. Alla fine si risolse a risponderle. — Allora, se vedi così da lontano, devi sapere che io sono estraneo al [...]
[...] resiste alla prova di un maligno sospetto che un'altra donna ti soffia nell'anima. Del resto, lo so come tu mi hai sempre stimata!... Parve [...]
[...] lui stesso. Alla fine, vedendo Irene abbandonarsi più che mai ad uno sconforto angoscioso, ebbe la risorsa dei deboli: diventò brutale. — Vuoi [...]
[...] . — Lo vedo bene: non è possibile seguitare come pel passato. Scuso le tue diffidenze; le capisco; rinascererebbero necessariamente alla prima [...]
[...] trattenermi con te. Addio. Gli stese la mano per salutarlo. Ed egli non seppe più resistere alla muta preghiera di quello sguardo amoroso e sorridente [...]
[...] affatto sulle sue convinzioni politiche. Questa è la mia massima! L'espressione del suo viso diceva assai più che le parole. Era riconoscente alla moglie [...]
[...] conosciuto, e che ottenevano l'entratura in casa Barbati col pretesto di una visita di convenienza alla giovine donna. L'idea dell'associazione aveva [...]
[...] qui? — Contarli, non ci avrebbe fatto arrivare a teatro più tardi, — rispose Federico sorridendo. Portava dinnanzi alla bianchezza della mensa un po [...]
[...] ingannato. Ad un tratto si calmò; si rivolse alla moglie sorpreso: — Perchè non fai portare il caffè? Lei dette gli ordini indolentemente. Aveva [...]
[...] nulla di buono a Federico. Ma questi capì alla fine che doveva abbonirla. Allora le si pose attorno con una maniera insinuante di faceto monsignore [...]
[...] ... — Fole! — gridò Barbati, interrompendo. Soffocava. — Ma che fole! Lo so di sicuro. Federico specificò, togliendo alla notizia qualunque ombra di [...]
[...] , dei quali s'era totalmente disfatto all'epoca dell'emissione. Barbati non si tenne. Aveva troppo alla gola l'abbandono di Mario alla vigilia di una [...]
[...] filosoficamente di non accorgersi quali relazioni Irene e Mario cercassero di nascondere. Invece i Barbati avevano dovuto alla fine persuadersi, che la [...]
[...] conobbe interamente Irene alla notizia che il matrimonio di padron Gregorio andava a monte, e ch'ella restava incaricata di tener compagnia al [...]
[...] punto di andarsene a letto all'ora dei polli, incapace di tener dietro a qualunque discorso. Alla fine, ella ritardò la sua rientrata in casa; non si [...]
[...] testa alla vipera! E tuttavia, una parola sola sarebbe bastata per perderla, se il loro interesse non avesse imposto un silenzio assoluto e [...]
[...] diventava schifoso d'abbiezione; tremava dinnanzi alla moglie come un ragazzino scemo dinnanzi all'orco, ed avrebbe tenuto il candeliere a quella tal [...]
[...] . Dapprima gli era entrata in casa coll'aria di una parente alla buona, in visita di confidenza, affrettandosi ostentatamente a tornarsene via [...]
[...] per cambiarli di posto. Arrischiava delle osservazioni, sempre più precise, alla serva di casa, che si abituava a trovarsela ogni momento fra i piedi [...]
[...] non si badasse a spese. Era il presente a sorpresa che il suocero volle fare alla nuora; e quella galanteria di camera, tappezzata pure a nuovo da [...]
[...] attribuiva al giovinotto una paternità equivoca; ma certo non lo credeva impastato alla foggia degli altri Ferramonti. Insomma, gli trovava mille [...]
[...] buone qualità; lo proclamava simpaticissimo. Egli aveva pure dei difetti, senza dubbio: la storditaggine, la disposizione marcata alla vita dei [...]
[...] , volgendo le spalle alla società distinta che l'aveva festeggiata, e sulla quale avrebbe potuto utilmente contare, all'occasione. Non aveva ella stessa [...]
[...] . Allora prese un contegno risoluto: comandò, non fu pago se non quando la giovine donna gli ebbe dichiarato di assoggettarsi alla sua volontà, per fargli [...]
[...] nulla; ma non ne ebbe il coraggio. Parlò di un vestito che voleva regalarle per la prima festa alla quale sarebbe intervenuta. Ella accettò, con una [...]
[...] imposto alla giovine donna di trovarne il modo. Fu una fantasia subitanea ed imperiosa di amante, che Irene non riuscì a sventare, punta forse a [...]
[...] ch'egli dominava quell'indole forte di donna, alla quale nessun altro resisteva. Insomma, un sospetto confuso che Irene potesse sfuggirgli [...]
[...] che lo avevano in origine avvicinato alla cognata: voleva lei soprattutto, anzi solamente. E fantasticava di giuocare la posta più grossa nella [...]
[...] una notte illuminata dalla luna, o nelle alture del Gianicolo, dinnanzi alla gran città, radiosa e fremente di confusi strepiti e di arcani sospiri [...]
[...] , quando portava alla giovine donna i profitti realizzati colle liquidazioni, i loro ardori svanivano nel linguaggio calmo e preciso degli affari [...]
[...] una parte meschinissima dei suoi profitti ad aumentare le prime mille lire affidate a Mario. Accumulava il resto, senza impieghi, nascondendolo alla [...]
[...] saccoccia. Mario non sapeva, che una gran parte delle somme da lui consegnate alla giovine donna sfumava misteriosamente a rattoppare le falle della [...]
[...] compiacente e più liberale. Alla sola condizione che lo lasciassero vivere a modo suo, risparmiandogli prediche inutili, non si opponeva affatto che [...]
[...] stato anche solo per una notte, per un'ora, per un istante rubato alla vigilanza di un geloso. Essi, i due amanti, ne trassero come una specie di [...]
[...] aspettava. Vissero ventiquattr'ore nelle smanie dell'impazienza. Era la mattina del lunedì grasso. La sera dopo, avrebbero fatto un'apparizione alla [...]
[...] miracoli alla gente. Prodigava il danaro colla generosità di un principe; offriva il doppio di quello che gli domandavano, purchè non gli parlassero di [...]
[...] ringagliardendosi come un ruggito a brevi intervalli. Mario servì lui stesso da cameriera alla giovine donna, con un amore orgoglioso d'artista. Fu [...]
[...] intorno alla maschera che doveva mettere ed al mantello col quale si sarebbe coperta strada facendo. Le sorrise e ad un tratto mutò pensiero. Si [...]
[...] , dove pareva aver messo radice. I suoi occhi vagabondi andavano dal fratello, a destra, alla moglie, a sinistra, e da questa a quello, di continuo [...]
[...] ? Non ci sarebbe sugo, — osservò l'ubriaco. — Bisogna restarci fino alla fine. Vi ci divertirete, ragazzacci! Vedete: se potessi, vorrei anch'io [...]
[...] venire a darvi un'occhiata... Si volse di nuovo alla moglie. Ma vedendo ch'ella s'era gettata sulle spalle il mantello, gettò quasi un grido. — Che [...]
[...] quel momento avrebbe rinunciato anche alla fortuna del suocero, pur di cancellare il passato. Ma se ciò era impossibile, perchè lo sarebbe stato del [...]
[...] . — Perchè sei tornato? Egli non rispose. Guardava intorno, frugando gli angoli, deluso. Alla fine, a propria volta, interrogò: — Dov'è? — Chi [...]
[...] non veder più il marito e di non sentirlo. Lo cercò, attraverso il buio appartamento, ponendosi ad orecchiare cauta alla porta dello stanzino che gli [...]
[...] al quale hai ridotta la tua bottega. Pippo rialzò vivamente la testa. Lo stupore lo fece restare a bocca aperta davanti alla moglie. — Te ne sei [...]
[...] , che non sarebbero state più rinnovate. Vide lo stupore del marito spinto fin quasi alla incredulità da tali rivelazioni. Finì di persuaderlo col [...]
[...] erasi acconciata riluttante alla parte di personaggio passivo nella commedia che impegnava la famiglia Ferramonti. Com'era possibile ch'ella fingesse [...]
[...] . Egli era stato inquieto soltanto nel principio, ed i fatti successivi non erano stati che un continuo alimento alla fiducia che aveva nel risultato [...]
[...] noi cominciassimo a pigliarci pei capelli? E ricominciò la solita storia; ma questa volta fu riveduta ed ampliata. Forse che Irene smascherava alla [...]
[...] ; soffriva di vertigini e di soffocazioni, che rendevano irrequiete le sue notti. Ma, secondo l'umore, o s'infuriava, o rideva sul viso alla gente, che [...]
[...] presentarsi a lui. Una ricaduta nei soliti incomodi che il vecchio soffriva, dette pretesto alla giovine donna di condurgli appunto in casa il figlio [...]
[...] qualche tempo, prese il partito di assoggettarvisi con disinvoltura. D'altra parte, Mario si condusse benissimo. Mostrò d'interessarsi molto alla [...]
[...] sottintendeva l'acquiescenza di future visite, tenute entro certi limiti di discrezione. — Sei contenta di me? — chiese il vecchio alla nuora, non [...]
[...] donna lo aveva voluto. Non le bastava di avergli fatto accettare un contegno che non offriva più esca alla maldicenza ed allo spionaggio; ella voleva [...]
[...] della rendita italiana, depositati alla Banca Romana, e che si accrescevano ad ogni distacco semestrale del vaglia. Padron Gregorio aveva un risolino [...]
[...] feroce, nel dimostrare alla nuora come, in termine di mezz'ora, egli avrebbe potuto levarsi il gusto di regalare quei pezzi di carta al primo [...]
[...] ritenere certa del fatto suo, fin che il capitale restava alla Banca. Dibattevasi nella penosa ricerca di un mezzo per indurre il suocero a ritirarlo ed a [...]
[...] frasi che parevano rispondere all'intimo pensiero di lei: credeva forse che se il gruzzolo restava alla Banca, non avrebbe trovato la strada di [...]
[...] gambe, ella poteva presentarsi alla Banca per ritirare quei quattro soldi che vi stavano a sua disposizione. Abbracciò la nuora, con una tenerezza [...]
[...] sbeffeggiato come un vecchio imbecille messo nel sacco da una meretrice ipocrita, che non concede alla sua vittima neppure la punta di un dito. Del resto [...]
[...] ritorno alla vita; uno scoppio violento d'ira. Ella balzò sopra il foglio, se ne impadronì, sfolgorante di sinistra energia, ed ebbe una frase [...]
[...] alla giovine donna parole infiammate di un amore furibondo; e voleva ch'ella lo empisse di cibo, preparato da lei, lo ubriacasse di vino, offertogli [...]
[...] capitali deposti alla Banca. Voi non farete in realtà nessun sacrificio, non è vero? — Verissimo. Va bene. Fra pochi giorni mi sarò liberato anche [...]
[...] , sotto l'influenza di queste impressioni, riacquistava la propria calma e la propria fiducia rispetto alla giovine donna, che aveva portato in casa [...]
[...] camera mia. Ella ritenne che il suocero volesse condurla di là per consegnarle una carta che l'autorizzasse a ritirare i titoli deposti alla Banca [...]
[...] alla giovine donna delle domande ciniche. Ebbene? come andavano le cose al Pellegrino? Crepava sempre di salute il genitore? C'era sempre [...]
[...] assicurava la gazzarra per mezza settimana alla cuoca, alla sua parentela ed agli aiuti ch'essa pigliava in tali occasioni. Irene arrischiava talvolta [...]
[...] si dovessero rimettere dei quattrini fra quelli custoditi alla Banca? Poi, egli consentì a transigere: si sarebbe fatto punto a San Pietro [...]
[...] luce perlacea delle tende abbassate, e nel suo raccoglimento lindo e profumato, pareva trasformata in un tempio sacro alla ghiottoneria. La mensa [...]
[...] mezzo ed una ricchezza di sopratavola. Da un lato, alla parete, ma a portata di mano, una credenza carica di bottiglie, di pietanze fredde e di [...]
[...] , nell'afa dell'ambiente che faceva appassire i fiori. — Chiudi le persiane! alza la tenda! spalanca le porte! — disse padron Gregorio alla [...]
[...] , nei suoi vecchi giorni! L'osservazione lo condusse a rivolgere dei complimenti alla giovine donna. Vi si diffuse, sotto una inconscia ripugnanza di [...]
[...] . S'alzò, urtando il tavolo e rovesciando una bottiglia piena, che andò a spezzarsi accanto alla testa del vecchio, sul pavimento. Chiamò aiuto nello [...]
[...] aveva già dato una rapida occhiata alla stanza, ai resti del banchetto, che si offrivano allora in uno strano disordine. Andò direttamente [...]
[...] un'applicazione di sanguisughe e di ghiaccio alla testa. All'ora di accendere i lumi, il medico non si era ancora allontanato. Non aveva fatto alcuna [...]
[...] non lo conosceva affatto. Era capitato, per caso, alla cuoca, nella farmacia vicina. Era un uomo di appena quarant'anni, piccolo, calvo, miope [...]
[...] giornaliere. Ella non sapeva se sarebbe riuscita. Cercava di costringere se stessa alla calma, per esser maggiormente sicura dei proprii tentativi [...]
[...] ; mangiava a caso, quando un momento di tranquillità assoluta lo permetteva. E, gradatamente, spiegava un'intenzione soverchiatrice di fronte alla [...]
[...] avrebbe fatto le cose alla grande. Buon Dio! erano tanto ambiziosi! Poi, non c'era fra loro anche un impiegato cavaliere? E nel momento di mettere [...]
[...] di successione sui capitali deposti alla Banca Romana. Si tratta di cinquecentonovantatremila lire nominali. Gli occhi di Teta e di Pippo [...]
[...] Frati gli si avvicinò: lo cercava. Aveva visto Irene entrare nella propria camera e rinchiudersi. Non sarebbe stato forse bene impedire alla povera [...]
[...] deve farsi una ragione. Che cosa avrebbe ottenuto, se si fosse lasciato spingere all'eccesso? Suo padre, infine, pagava alla natura il tributo [...]
[...] rimase sparpagliata un po' dappertutto nell'appartamento, alla mercè degli amici e dei conoscenti. Alle nove ci fu una seconda riunione, in una [...]
[...] e dieci preti. Intorno alla bara dodici torce; sopra la coltre, a nome della famiglia, una corona di fiori freschi: un'idea di Furlin. Insomma [...]
[...] , che non era sicura di rientrare in tempo, per andare insieme col marito alla riunione. Non importava ch'egli l'aspettasse: si sarebbero visti a casa [...]
[...] ragionevole montarsi la testa con fantasie che nessun fatto positivo confermava. Alla Banca Romana nessuno aveva toccato il capitale della famiglia, e [...]
[...] sorpreso di non trovarla alla riunione; ma non chiese di lei. Il cavalier Furlin, giovandosi della sua posizione di padrone di casa e di erede [...]
[...] , lasciando alla sorte il deciderne l'assegnazione rispettiva. Libero ciascun erede di alienare la propria parte; ma vincolato a preferire, a parità di [...]
[...] d'ore. Propongo la vendita del mobilio di papà. Servirà pel notaio. — Pensi a tutto, — sorrise Mario. — Ed occupiamoci dei capitali deposti alla [...]
[...] concetto. Lei lo comprese perfettamente: — Lasciamo i discorsi inutili. I capitali che papà aveva deposto alla Banca Romana, sono miei da [...]
[...] secondo di più; si ritirò muta, disdegnando di rivolgere un cenno di saluto alla famiglia, che lasciava da nemica. Gli altri si guardarono [...]
[...] capitali di padron Gregorio non uscissero dalla Banca Romana. Trattavasi di un atto giudiziario da intimarsi prima di sera alla Banca, già [...]
[...] pure ai casi suoi, abbracciò la causa dei Furlin, e si associò alla loro condotta. S'iniziava uno di quei processi civili che fanno epoca nella [...]
[...] cronaca forense. Irene aveva prodotto un atto col quale il defunto Gregorio Ferramonti la dichiarava proprietaria dei capitali deposti alla Banca, in [...]
[...] in offesa ai diritti di successione legittima che violava, non ostante la data di parecchi mesi anteriore alla morte del dichiarante. I [...]
[...] , vivendo in disparte, in un decoroso riserbo di borghesi che affidano alla giustizia legale la tutela dei propri diritti e l'affermazione trionfante [...]
[...] dissipazione e di scapestrataggine abbandonate nell'accostarsi alla cognata. Riviveva in lui l'uomo dagli appetiti sfrenati che si getta all'azzardo [...]
[...] appunto alla contessa negli interessi del banco. Lo scandalo si abbuiò per intercessione d'influenze misteriose e potenti, con la sparizione della [...]
[...] corrente della speculazione di second'ordine. Lo rivedevano nei crocchi degli affaristi, alla Borsa, in grande famigliarità con gli usurai dell'alta [...]
[...] tentati gli andavano, uno dopo l'altro, alla peggio. Le vecchie volpi del mestiere lo vedevano sopra una china disastrosa. Egli poteva, a piacere [...]
[...] , gli amici, i Furlin ci avrebbero pensato loro ad assoggettarlo, per amore o per forza, alla cura che gli occorreva, ed allora... Egli arrivava [...]
[...] straziargli il cuore, per farlo morire, oncia ad oncia, forsennato! No, non era possibile durarla più a lungo! Indugiava proprio, per dare alla gente [...]
[...] . — Rispàrmiati questa fatica, sino alla conclusione finale. Siamo intesi, non è vero? Come sta tua moglie? Vuoi un sigaro? Non parlarono più della [...]
[...] . — In ogni modo, al più presto possibile. Ne riparleremo. Rimasero insieme quasi mezz'ora, sulla porta della bottega. Alla fine Mario si rammentò di [...]
[...] me? — disse Pippo soprappensiero. Alludevano qualche volta, di sfuggita e velatamente, alla misteriosa potenza della giovine donna, che avevano [...]
[...] in inganno. Pippo agiva senza dubbio per un secondo fine, abbastanza potente per fargli passar sopra alla stravaganza d'invitare in casa un uomo [...]
[...] propria passione. Questa volta non poteva dire davvero d'essere stato poco fortunato! Non aveva tempo da perdere. Alla più lunga poteva durarla [...]
[...] c'è suo fratello, — disse alla domestica che gli aveva aperto. — Ma il signor Pippo non c'è, — osservò la ragazza. — Avvertirò la signora [...]
[...] accapigliano alla Camera e pranzano insieme, non ti pare? — Sei sempre una donna di spirito. — Per così poco? D'altra parte, non c'è di mezzo la volontà di [...]
[...] : sono franca e precisa. — Allora rinuncio anche alla mia curiosità per imitarti appunto nella franchezza. Ho da dirti qualche cosa, poche parole [...]
[...] della cognata. Nondimeno un intimo senso di angoscia si tradì nella sua espressione. Cercava le parole. — Vedi! — diss'egli alla fine; — io non [...]
[...] sparito dalle sue labbra poc'anzi. Alla fine, più beffarda che non fosse stata ancora, parlò di nuovo al cognato. — Pippo non arriva mai! Se tu [...]
[...] istantanea. Ma dei vicini accorrevano; la casa andava in subbuglio. Delle figure si affacciavano alla porta del salotto e si ritraevano vinte una dopo [...]
[...] di una scena inaudita accaduta il giorno stesso dei funerali di Mario, un assalirsi furibondo fra marito e moglie dinnanzi alla gente, senza un'ombra [...]
[...] accanimento dei suoi delitti veri e supposti; gli avvocati dei Furlin, davanti ai tribunali, avevano trovato così utile alla loro tesi il [...]
[...] trova libero, e che vorrebbe il mondo intero partecipe alla gioia della sua libertà. Durante un mese intero, la sua loquacità di bottegaio s'era [...]
[...] prepararlo alla proposta con ogni riguardo, e con uno scaltro giuoco di approcci mascherati. Lui ricalcitrò, fu violento, accusò la sorella ed il cognato [...]
[...] l'indifferenza, lui! Tutta l'anima sua erasi effusa nello sguardo da lui rivolto alla donna fatale, che da mesi non nominava più, quasi dimentico [...]
[...] , diventava un problema insolubile. Risolsero di collocarlo nella casa di salute a Sant'Onofrio. Ve lo condussero dieci giorni dopo. Fino alla vigilia [...]
[...] , avevano ignorato se l'ultima complicazione dipendesse da una causa esterna qualunque. Alla vigilia poterono almanaccare sul carattere appunto di tal [...]
[...] tutte le più infami accuse? Quando riapparve in mezzo alla gente, lei non fu meno bella per questo. Un'altra volta la sua figura arieggiò quella di un [...]
[...] . Era rimasto un istante senza parlare. — Allora, — sorrise lei, — si può sapere qual è questa notizia? — È che Barbati si è scosso, alla fine! Perdio [...]
[...] LA MISERIA IN NAPOLI PER JESSIE WHITE MARIO. Res sacra miser. FIRENZE. SUCCESSORI LE MONNIER. 1877 ALLA MEMORIA DI GIUSEPPE MAZZINI [...]
[...] indossano? Perchè cibare o vestire o curare dalla culla alla tomba quegl'ingrati fuchi che spremono il vostro sudore e che vorrebbero anzi bere il [...]
[...] ; lieto, se sopravvissuto, di vedere decorato il suo capitano, di sentire lodata la compagnia, alla quale apparteneva, non sperando nè sognando [...]
[...] ancora vero per la borghesia alta e bassa. L'Inglese non si lascia venire l'acqua alla gola al primo segno di marca, allestisce la barca di [...]
[...] rispondere alla domanda, ho bisogno di fare un poco di storia. Deve dunque scusarmi se non sarò breve. »Quando io pubblicai le Lettere Meridionali, si [...]
[...] sull' argomento. Forse questo tempo verrà. Per ora mi limito solo a rispondere alla sua domanda; ma non posso resistere al bisogno di raccontare una [...]
[...] peggiori; se, come sento dalla sua lettera, è andata per tutto. »Rispondo dunque alla sua domanda. Due mesi dopo la mia visita a Napoli, cioè nello [...]
[...] , mi piace di ricordare, in carrozza e in braccio da quella nobile Tedesca che non indietreggiò davanti alla nausea e al pericolo di malattia [...]
[...] e bestie, legumi in istato di putrefazione, carne corrotta e pesce puzzolente, facevano miscuglio in mezzo alla strada. Ora l'abbiamo girata di [...]
[...] questa penisola. Un Anglo-Sassone non la può capire. Il Bright e il Cobden furono soli nel domandare alla Camera la revoca delle leggi sul grano, e [...]
[...] Napoli, non trovai mai nè prete nè frate in questi tugurii: al contrario li vidi a centinaia alla festa di Portici, alle corse di cavalli fuori di [...]
[...] letto vidi tre persone, e nella locanda, ove contai 95 letti, il cesso per tutti consisteva in una buca aperta in mezzo alla cucina. Le persone [...]
[...] agli speciali loro capi camorristi; e hanno un gergo partirolare, onde avvertono i maestri ladri dell'avvicinarsi della Polizia, e alla loro tenera età [...]
[...] coltelli e stili che porgono al bisogno ai loro capi. Prima di mezzanotte, questi miserelli non tornano alla locanda; ogni vizio, anche quelli [...]
[...] , sotto i portoni aperti o nel portico vicino alla chiesa di Monserrato. CAPITOLO TERZO. La prostituzione. Giunti a questo capitolo, è facile che [...]
[...] , applica riforme proporzionate alla civiltà propria, ma per la prostituzione si procede in ragione inversa. Sembra che 17 le legislazioni di [...]
[...] ; adocchiate dalla Polizia speciale, condotte alla visita; due immantinente registrate come prostitute. All'Ufficio stesso alcune delle anziane, commosse [...]
[...] sembra questa un'opera degna del cuore della donna? Non procurerebbe alla donna le lodi, onde il Cristo, in cui esse fanno professione di credere [...]
[...] Napoli, se per avventura diedi troppa importanza alla questione igienica e parvemi più autorevole il voto dei medici di quello dei filantropi, dopo [...]
[...] meno ributtante delle città marittime d'Inghilterra, posteriormente alla legge sulla prostituzione. A Napoli vi ha la prostituzione legale, che [...]
[...] sventurate, le quali si rifiutassero alla mesta e penosa professione o cercassero di uscirne. Le meretrici registrate sono in piena balìa delle [...]
[...] lo stesso speculum serve per sani e per infetti? Passando al Sifilicomio, nulla c'è a dire intorno alla cura, alla mondizia, alla disciplina; le [...]
[...] vicolo sboccava proprio in Toledo, e durante il colloquio passava una carrozza di prostitute che andavano alla visita. «Quelle sì, – dissero le mie [...]
[...] venir fatto, neppure con spionaggio alla francese, di arrestare e confinare una terza parte di costoro. E quand'anche potesse, troveremmo il [...]
[...] scippata, qualche frutto, sottratto alla vigilanza del contadino che conduce al mercato il suo asino, qualche soldo guadagnato portando fagotti alla [...]
[...] gelosissimo, e sfregia col rasoio la donna infedele alla sua promessa; sfregia pur quella, con la quale i genitori impediscono il matrimonio, anche se [...]
[...] lazzarona (fatto non verificatosi nemmeno fra schiavi e bianchi in America, ove invece il solo nome del bianco negavasi alla negra e alla creola), spiega la [...]
[...] civilmente e non mancano alla propria dignità e ai proprii doveri: e frequentando le scuole e costituendosi in associazioni, si vengono progressivamente [...]
[...] signora Ravaschieri ebbero buon esito, credo, a Montecavallo e a Chiaia, quartieri nobili non però al Pendino e alla Vicaria, perchè nella scelta [...]
[...] informato il corpo delle Opere pie. Nel libro intitolato: Studio di Sociologia, che contiene i più profondi pensieri della mente inglese intorno alla [...]
[...] distribuzione dei fatti nel tempo. – Leggesi un paragrafo su quest'argomento così adatto alla materia, di cui si discorre, intorno alle riforme [...]
[...] diverrebbe preda pubblica. 1 Qui l'Oratore si riferisce all'inchiesta intorno alla legge recentemente introdotta per regolare la prostituzione [...]
[...] vecchiaia. E veramente per toccare questo scopo si ha da ritornare alla tanto calunniata età pagana, all'epoca grecoromana, quando le opere di pubblica [...]
[...] . Restringendoci pertanto alla sola città di Napoli, troviamo 349 Opere pie, con una rendita annuale di lire 7,154,859. Alcune delle quali meritano [...]
[...] donne affette da malattie acute, ed allogare, in caso di malattie contagiose o epidemiche, gl'infermi colpiti da tali morbi nella Casa alla Pacella [...]
[...] derivavano da tanti poveri che inondano la popolatissima città.» – Il Decreto riconosce il diritto dei vecchi, dei ciechi, degli storpi e degl'inabili alla [...]
[...] buona qualità il trattamento dei Sordo-muti. In quanto alla mondizia lo Stabilimento lascia molto a desiderare; i dormitorii, segnatamente dei [...]
[...] umidità e cattivo odore pertutto, eccettuati il refettorio, la chiesa, il teatro. Passai allora alla parte femminile, e quivi la polizia era [...]
[...] almeno per coadiuvarlo nell'insegnamento, di sborsare lire 100 all'anno agli alunni che passano alla scuola di perfezionamento, di dare agli [...]
[...] maestro mira più all'imitazione della natura che alla produzione di eleganti lavori. Anche nei lavori in lava vi ha del buono, e notai qualche cammeo [...]
[...] 24 Suore e Figlie di Carità 1,058 00 12,705 60 35 Capi e Sottocapi comp. 1,425 50 17,106 00 331 Addetti alla Cassa discip. 1,738 94 20,867 28 25 [...]
[...] superiore dice loro: «Salutate,» o quando il quartigliere annunzi l'avvicinarsi d'un superiore o d'altra persona, alla quale, secondo il capo IV del [...]
[...] sino alla partenza del superiore. Troppo lungo sarebbe esaminare i doveri di religione eseguiti al comando di: Levàt berètt, dato dal rispettivo [...]
[...] che alla porta mendicano; nè udremmo la risposta frequente nei giovani carcerati, richiesti donde vengano: «Dall'Albergo dei Poveri.» Ci pensi il [...]
[...] spettare alla Commissione dell'istruzione. Analogo decreto di «Giuseppe Napoleone, re di Napoli e di Sicilia,» ristabilì la scuola dei Sordo-muti nel [...]
[...] Poveri. Egli mostrò che il Ministro, per non romper fede alla regola dell'economia fino all'osso, toglieva dal bilancio la somma di 17,772 lire, quasi [...]
[...] Bonghi, il suo Segretario generale Belli si dichiarò incompetente a rispondere e l'onorevole Abignente cortesemente acconsentì a differirle fino alla [...]
[...] alla savia prescrizione, affatto divise dalle ragazze giovani. C'era forse una trentina di oblate, ma non lice più aumentare l'ibrida razza; altro [...]
[...] a causa della grande ricerca che ne fanno le signore, nè i fondi dello Stabilimento possono sopperire alla spesa; di più, mi soggiunse la Suora [...]
[...] , pensando alla miseria che imperversa a Napoli, non mi meraviglio che una madre, la quale non ha nulla da dare alla propria creatura, profitti della [...]
[...] opportunità di farla vivere al Brefotrofio; ma non per ciò questi abusi possono tollerarsi, e se, fino alla visita dell'Annunziata, io ebbi un resto di [...]
[...] naturali sono esposti, e vengono alla maternità degl'Incurabili, alla Clinica ostetrica e alle tante case delle levatrici le donne delle Provincia [...]
[...] 373 del Codice Civile, che impone alla levatrice o a chiunque abbia assistito al parto di fare la dichiarazione di nascita. Ora tra il fare tale [...]
[...] professione o il domicilio della madre, se questa non acconsente alla dichiarazione. E difatti noi abbiamo visto una quantità di fedi, ove dichiarasi [...]
[...] primi mesi, venti soli furono messi nella Ruota e finalmente non un solo. Alla fine del 1875 la famiglia constava di 690 individui: 29 oblàte, 416 [...]
[...] alunne rinchiuse nel Conservatorio e nell'Alunnato, 167 bambini poppanti, 78 balie. Grazie poi alla gentilezza del Direttore abbiamo potuto avere le [...]
[...] alla balia, e per conseguenza agli altri poppanti, facilmente intende la gravità del fatto che si potrebbe così senza difficoltà evitare. A tutta [...]
[...] , sono quasi tutti dati fuori a balia, e divenendo poscia utili a questa o alla sua famiglia sono raramente restituiti. Se restituiti, l'Annunziata [...]
[...] non trovano marito, e se ne trovano, come possono adattarsi alla vita di fatica, di disagi, di stenti, che solo un operaio può loro offrire? E [...]
[...] . Nè si dica questa un'affermazione arrischiata. Il Direttore dell'Annunziata mi disse che le allieve di questa Casa dànno un grande contingente alla [...]
[...] ottenere poi questo bel risultato! E il denaro così male speso rappresenta la vita mancata alla metà delle creature, che per economia si alleva [...]
[...] nell'Ospizio, ossia si lascia morire. Ma ci si domanda, che cosa fare, di queste ragazze? Una volta nello Stabilimento, possiamo metterle alla porta [...]
[...] mettete alla porta. Ora a quell'età la donna nè trova marito agevolmente, nè si adatta a vita nuova. Bisogna dalla nascita della bambina prefìnire il [...]
[...] di dimostrazione. Chi dunque meglio della balia può fare da madre alla creatura? Mancata la madre propria e il genitore, parmi la cosa più naturale [...]
[...] e più facile per offrire alla disgraziata un avvenire. E qui viene la Casa materna dell'Annunziata, dando alla madre adottiva il soccorso [...]
[...] necessario per cibare, vestire ed alloggiare la figlia adottiva, coll'obbligo di mandarla alla scuola ed educarla in tutti i doveri di donna, conferendole [...]
[...] Stabilimento pubblico, si ricorra al convento, e nove volte sopra dieci facciasi domanda al 42 Belgio e alla Francia per queste Suore e Figlie di [...]
[...] nemmeno continuino a formare una casta a parte, inutile, oziosa, infelice. In quanto alla Casa di Maternità, che il De Crescenzio vorrebbe vedere [...]
[...] rispondere all'altro quesito secco: «Perchè non concedere alla madre quel compenso di baliatico che dovrete dare ad un'altra per far nutrire il suo bambino [...]
[...] ?» «Come non potranno essere benedette quelle otto lire mensuali date alla madre piuttosto che ad un'estranea, la quale non potrà mai avere [...]
[...] figli illegittimi, come avvenne in Inghilterra, quando ogni madre che presentava un figlio illegittimo riceveva due scellini alla settimana. Finchè [...]
[...] possono spingersi, essendo pervenute all'ostacolo insormontabile del «rispetto alla volontà dei fondatori,» feticismo sanzionato dalla Legge famosa del [...]
[...] menati in una vita più conforme alla civiltà dei tempi.» Egli confinò le oblate all'ultimo piano, forse per facilitar loro la contemplazione dei cieli [...]
[...] ospiti. – Nè troviamo a ridire contro quel bizzarro costume delle associazioni funebri. È un gusto come un altro, volersi seguito alla tomba da [...]
[...] , permettendo a ciascheduno di aggiungere qualche cosa alla parca mensa col guadagno del proprio lavoro. Ben inteso, non vi s'incontra un battaglione [...]
[...] che ricevevano dal luogo, lucravano sul lavoro delle fanciulle obbligate di cucire guanti dalla mattina alla sera, ed a cui nemmeno si permetteva di [...]
[...] passano il centinaio, debbono esser mantenute fino alla morte, e così occupano il posto di tante orfanelle, che avrebbero il diritto di entrare [...]
[...] , epilogando il detto dai suoi predecessori, mostrò l'urgenza di provvedere alla riforma, e il Prefetto ne era convinto, ma interrogatone il [...]
[...] dimissionario, e accompagnata da un amico medico napoletano mi presentai alla porta di Sant'Antonio alla Vicaria, detto Sant'Antoniello, o Santa Maria [...]
[...] Stabilimento, che una volta s'era presentato alla porta il Prefetto, e che le oblate avevano rifiutato di lasciarlo entrare, e che questi aveva [...]
[...] , senza che rispondesse un'oblata. In un'ala esalava tale fetore, 47 che l'amico, benchè medico, ed io, abbastanza abituata alla miseria ed alle [...]
[...] cose che ne derivano, scappammo a tempo per non isvenire. Discesi, ritrovammo il prete, che presiedeva alla tavola coperta di rame. «Avete visto [...]
[...] . Davanti alla terra, al cielo e a Dio creatore, io dichiaro che è uno scandalo di vedere tale vita mantenuta in voi col sudore e col sangue dei [...]
[...] cambiare gli uomini, senza cambiare il sistema dalla base alla cima, tornerà cosa vana. Non mi propongo di parlare a lungo dell'Ospedale [...]
[...] disgraziati, che si ripromisero un onesto guadagno come appaltatori della biancheria, e vi diranno che lenzuola e camicie scomparvero a centinaia alla volta [...]
[...] di pollo. Scesi in cucina, e conobbi che i polli erano in numero bastevole alla richiesta; ma a pranzo non un sol petto di pollo figurò tra le [...]
[...] fondo per gli Ospedali, e alla fine del discorso del predicatore si fa una colletta, e la carità pubblica vi versa migliaia di sterline. Nella sola [...]
[...] salire le scale; che il furto non più esiste; e che le aste avvengono alla luce del sole, presiedute da tre diversi membri dell'Amministrazione [...]
[...] nuovi mali, e servono ad accrescere la miseria. Nè ci vengano a parlare del rispetto dovuto alla volontà dei testatori. Lord Bacone definisce questi [...]
[...] , dice: «Ogni generazione dev'essere aiutata da una legge, è invitata dal sentimento di trasmettere alla posterità tali Istituti, che possano [...]
[...] abitazioni, ero sicura, in risposta alla mia domanda, di udire: l'Albergo dei Poveri, l'Ospedale degl'Incurabili, o qualche altro pio Istituto. E le [...]
[...] fratelli che straziano il bel paese, dalle virtù o dalle colpe di coloro che potevano appellarsi alla violenta ragione della spada, egli discende [...]
[...] autorizzati che prestano a pegno coll'interesse di un soldo per lira alla settimana, e stipulano un mondo di negozii. Ed io ci ho conosciuto (ora è morto [...]
[...] ciò è cambiato, ossia il tempo delle inchieste, dei poteri eccezionali è finito. Il Governo ha messo la falce alla radice dell'albero marcio, ha [...]
[...] sull'Amministrazione di Vertecœli, convocò nella chiesa dell'Opera tutta la fratellanza, alla quale, con cifre e dati di fatto alla mano, mostrò lo stato e le [...]
[...] estinguere, fra le quali i maritaggi del 1875 e 1876! «Deplorò la leggerezza, con la quale si amministrava un patrimonio sacro alla carità civile, e la [...]
[...] inquietanti. La teoria del laisser faire, laisser passer non va spinta fino alla tacita complicità dello Stato col disordine mantenuto a sistema. Da [...]
[...] . Ecco ciò che non bisogna dimenticare. «Il Governo e il Parlamento non mancheranno alla loro missione. Ordinando un'inchiesta, si farà conoscere [...]
[...] . L'Inghilterra deve non poche riforme alla meritata popolarità e alla gran divulgazione dei romanzi del Dikens. Questo elasticissimo ingegno, che abbiamo perduto [...]
[...] ; provocò molte ire e dispetti da una parte, ma pervenne alla sua mèta. Il Littl Dorritt racconta le sofferenze e le tristi conseguenze delle prigioni [...]
[...] maschile dell'Albergo dei Poveri. 1875 Idem Antonio Cons, Strada Sant'Antonio alla Vicaria, 44 Statuto organico [...]
[...] settimanale. 1874 Idem Del cav. Gennaro De Angelis,Pertamedina alla Pignasecca, 44 Forze produttive della Provincia di [...]
[...] , acquisterà titolo alla riconoscenza della città di Napoli; ed io soggiungerei dell'universale. La semplice istruzione letteraria data ai poveri, se non [...]
[...] Municipio clericale; ma intanto lo Scialoja diede alla signora Schwabe il diroccato, ma sanissimo stabile dell'ex-Collegio medico e 30 mila lire di scorta [...]
[...] fondi destinati all'istruzione elementare. Per ben capire come tale scuola adattisi alla svegliata, irrequieta e pur docile indole napoletana [...]
[...] alla sera. Così in breve tempo potrebbe il Municipio aprire almeno una scuola in ognuno dei 12 quartieri della città. All'ex-Collegio medico di [...]
[...] le maestre patentate dànno istruzione fino alla quarta classe elementare. In una classe le ragazze grandi apprendono a cucire a mano ed a macchina [...]
[...] difficoltà consisteva nel far mangiare questa minestra ai poveri. I bambini civili la divoravano, e il vero lazzarello preferiva un torso di cavolo alla [...]
[...] tutti i locali di esso appartenessero alla scuola, il Giardino d'Infanzia potrebbe ricevere almeno 500 fanciulli, e quella di Sant'Aniello [...]
[...] . Anche l'Autorità religiosa consigliava ai genitori di non mandare le figliuole loro alla pubblica scuola, molto meno alla normale, sia perchè non [...]
[...] dicevano, massime contrarie alla dottrina cattolica. A tutto questo deve aggiungersi la triste condizione della scuola per il luogo angusto e tanto [...]
[...] all'Autorità scolastica preposta allora alle scuole primarie, io aggiungerei che pure grandemente nocque alla Scuola femminile l'aver conservato [...]
[...] mantenuto a spese dell'Opera. Per duemila si provvide lavoro sufficiente alla sussistenza, seimila si spedirono nelle loro Provincie, più di 10 mila si [...]
[...] istituto, che forse a quest'ora avrebbe annientato del tutto lo 68 sconcio dell'accattonaggio. Fatto sta che alla fine del 1868 l'Opera per la [...]
[...] orrore, cosicchè ritornato alla società, 70 o per vera penitenza, o per paura delle conseguenze del male, egli non abbia a ricommetterlo. Ma per [...]
[...] sia ottenuto. Esistevano nelle Carceri giudiziarie di Napoli alla fine del 1875, 1417 maschi e 159 femmine. Nel Napoletano, tutto compreso, presso a [...]
[...] non farsi luogo a procedere, dopo il lungo tempo di ozio e di convivenza con malvagi ritornano alla società col senso dell'ingiustizia sofferta [...]
[...] , colle cattive idee acquistate, e alla fine dei conti colla sensazione che al postutto non si sta tanto male in prigione, quanto nei tugurii, ove, per [...]
[...] ozio forzato e alla fastidiosa disciplina. Il presente Comandante ha proprio trasformato l'Isola: a forza di farvi lavorare i galeotti ci sono strade [...]
[...] mozzo o inserviente, l'alleggerimento della catena, le proposte di grazia, che soltanto possono farsi agli ascritti alla prima categoria. Anche qui [...]
[...] per servizii domestici, per le amministrazioni dei Bagni fuori e dentro, rappresenta L. 39,811, di cui alla massa di economia L. 21,456, e alla [...]
[...] sono anche le Autorità benevole e cortesi, le quali pensano e provvedono ai suoi bisogni materiali, alla sua istruzione, perfino all'anima sua [...]
[...] minestra, visitato dal cappellano, che lo esorta al lavoro e alla buona condotta, come mezzo di alleviare la punizione presente e ottenere la libertà [...]
[...] , che col padre si esercitò in questa professione per parecchi anni, rovinando molte famiglie. Il padre n'era già uscito, graziato. Ed io pensando alla [...]
[...] penosa vita che conduce taluno dei più splendidi genii dell'arte in Napoli per provvedere alla fama propria e alla fame di numerosa prole, mi [...]
[...] formuli le sue proposte, esso Direttore debba inviare la deliberazione del Consiglio alla Direzione generale, e questa, riscontrate le proposte nei [...]
[...] naturalmente limitano simili proposte a pro dei soli detenuti di esemplare condotta, il Regolamento vuole che il titolo di condanna del candidato alla [...]
[...] questo sistema contribuisca a rinforzare l'autorità della Direzione, ad eccitare i carcerati alla buona condotta, a proteggere la società contro una [...]
[...] lavoro giugneva a tale, che esso sarebbe morto prima di entrarvi. Nondimeno il costo alla Nazione per il mantenimento dei poveri era sì alto [...]
[...] confronto alla popolazione; grande la carità privata. Sicchè eccettuate alcune Provincie del Baltico, ove, secondo il Regolamento, ogni parrocchia deve [...]
[...] mendicità; ora la punirono come ai tempi più barbari in Inghilterra, quando si flagellava, si mutilava degli orecchi, si bandiva, si condannava alla [...]
[...] berlina, alle carceri, perfino alla galera, chi stendeva la mano. La Compagnia di Santa Elisabetta fu una Società ben organizzata di mendicanti [...]
[...] d'invaderne un altro. Teneva un poeta improvvisatore, una banda; e una volta all'anno i ciechi condotti dagli zoppi andavano in processione alla chiesa [...]
[...] avete ingerenza.» I membri della Commissione hanno innanzi a sè un lavoro difficile in verità; però, volendo semplificare, tutto si riduce alla [...]
[...] 79 il diritto, e le Autorità possono soccorrere il petente ammettendolo alla Casa di ricovero o fornendogli lavoro. Ci sono anche Consorzii [...]
[...] radunano col Presidente e l'Ispettore del quartiere, e ognuno deve rendere conto del suo operato, giustificare i soccorsi dati, e sottomettere alla [...]
[...] discussione generale i casi dubbii che il voto risolve. La Corte è la Commissione che decide tutte le questioni, e davanti alla quale gl'Ispettori [...]
[...] occuparsi di più di quattro casi alla volta, non regge la scusa della mancanza di tempo. Egli può osservare, scrutare, soccorrere, o proporre il 80 [...]
[...] il distretto di una data categoria. Solamente gli Ospedali e le Scuole diurne debbono essere sufficientemente frequenti e vicine. Venendo alla [...]
[...] diminuito largamente il numero di coloro che ricevevano soccorsi alla propria casa, e adoperavan tali soccorsi per lavorar meno o per comprarsi [...]
[...] forniti di lavoro. Avendo il signor Peek dato 25 mila lire per tre anni alla Società da essere impiegate nell'istruzione di quei poveri che non vengono [...]
[...] una Casa di ricovero. Fra gl'impostori denunciati alla Giustizia notavasi Gregory Seccombe, che aveva raccolto e impiegato per sè danaro dato in [...]
[...] ponderate da chi, in un paese nuovo alla vita pubblica, sta elaborando una legge per l'istruzione, primaria. Ci vuol invero una gran mente, una lunga [...]
[...] comunità; che come lo Stato ha diritto di sindacare tutto ciò che conduce alla prosperità ed all'incremento della Nazione e di promuovere l'igiene e la [...]
[...] cominciamento od alla fine della scuola, e nessun bambino poteva esservi costretto. Si statuì che ogni bambino dovesse essere mandato a scuola, che ciascun [...]
[...] alla scuola scelta dai genitori, sia che essa appartenesse alla Chiesa anglicana, od a qualunque delle varie sètte. Indescrivibile la lotta per le [...]
[...] nella maggior parte questi tre anni si consumarono nel tentativo d'introdurre, per vie nascoste, l'istruzione religiosa proibita dalla legge. Alla [...]
[...] persone, che si diceva volessero mandare i bambini alle Scuole anglicane. Nonostante le enormi somme sborsate dallo Stato alla Chiesa e raddoppiate [...]
[...] esame superato è quello della Sacra Scrittura e del libro delle preghiere comuni. È una commedia il leggere gli annunci nei giornali, intorno alla [...]
[...] ricerca di un maestro per così fatte scuole. Questi, oltre all'essere maestro e al professare saldi principii intorno alla Chiesa moderata anglicana [...]
[...] chierico, insegnare il canto e suonare l'armonium, DEVE ESSERE BECCHINO. Il prete impera sulle scuole, e quel maestro che non si piega alla sua [...]
[...] alla Chiesa. E vuol segnalarsi come massimo danno in Inghilterra, che le Scuole normali trovinsi quasi tutte in mano dei preti, i quali per esse [...]
[...] condusse di primo acchito 10 mila fanciulli alla scuola e 30 mila in Nuova York. Se non che la Legge inglese sulla educazione passata nell'anno 1876 [...]
[...] denunzia ottenere un ordine dai Magistrati, e se i parenti rifiutano 86 o negligono di mandare i figli alla scuola, la prima volta pagano una [...]
[...] del 77 non possono essere obbligati alla scuola per tutto il giorno, e i Comitati di educazione possono far Regolamenti separati, per permettere ai [...]
[...] , paga 500 lire. I certificati degli esami e della frequenza alla scuola rilasciansi gratuitamente. Quando risulti provato che i parenti non sono in [...]
[...] presente alla scuola se si tratta di religione, e nemmeno di provare che riceve istruzione religiosa a casa o altrove. E nelle scuole fondate [...]
[...] dalle varie sètte l'istruzione religiosa deve impartirsi o al cominciamento o alla fine delle ore scolastiche, e le ore per la religione debbono [...]
[...] anche le case private, ove loro sembra che possa esistere qualche cosa o qualche usanza dannosa alla pubblica salute. Ove non c'è acqua sufficiente [...]
[...] che non abbia sette piedi in altezza e soprastia di tre alla strada, che manchi di fognatura, di cesso e di luogo chiuso per le immondizie, di un [...]
[...] caminetto con gola, con finestre di nove piedi quadrati: e chi affitta luoghi sotterranei altrimenti, è esposto alla multa di 20 scellini al giorno [...]
[...] macelli, l'amministrazione del gas appartengono alla loro giurisdizione, ed eglino possono autorizzare i Comuni a contrarre prestiti per i lavori [...]
[...] necessarii alla salute pubblica, dando in garanzia le tasse locali. Tali leggi e quelle riferentisi al lavoro dei fanciulli e ai suoi limiti non [...]
[...] contemporaneamente l'acqua alla fontana pubblica ed alla fontana del Barone. D'estate viene sempre un filo d'acqua. Però il Barone ha elaborata in modo la [...]
[...] forza l'acqua del Barone. Oibò! essa è troppo rispettosa. Invece veggonsi in questo caso quelle infelici donne appressare il labbro alla cannella della [...]
[...] quale debba vendere porzione del suo grano, a mettersi alla discrezione dei proprietarii, arbitri del prezzo. » E ciò se l'annata è buona; ma [...]
[...] per riceverne il doppio alla futura raccolta. E mentre con una mano prestano da giudei, con l'altra fanno l'elemosina con isfarzosa ed avvilente e [...]
[...] avara ostentazione. Soleva il Barone del paese nell'inverno, ogni settimana, distribuire due centesimi ad ogni povero che si recasse a questuare alla [...]
[...] laboriosi alla miseria. Varii rimedii si proposero e provarono: I ricchi stessi, commossi dal crescente squallore, formarono delle Società. Le tasse [...]
[...] vuol comperare. Ad ogni acquirente con ogni compera si dà un gettone di latta. Non si fa un centesimo di credito a chicchessia; alla fine del [...]
[...] tolgono all'impiegato quello sprone alla diligenza e all'economia che egli usa, quando sente che facendo prosperare gli affari altrui fa pure [...]
[...] dividere il profitto alla fine del trimestre, con la mira d'indurre molte genti a servirsi da loro, vendono gli oggetti a prezzi minori. Ne [...]
[...] risulta che gl'individui, i quali trovando un piccolo peculio alla fine del bimestre l'avrebbero lasciato accumulare, non si dànno la briga di mettere da [...]
[...] ° Che la Società stessa non può far cattivi affari, perciò col denaro alla mano va al primo mercato, compra i migliori generi e a minor prezzo; 3° Che [...]
[...] i muratori la vinsero, eppure vi si accinsero in soli diciassette, deponendo ogni settimana un decimo dei guadagni in cassa comune. Alla fine [...]
[...] dell'anno non ebbero per verità che 450 lire. Ma con questa somma assunsero lavori per loro conto, ed alla fine di otto anni il capitale sommò a lire [...]
[...] lo scrutatore s'intende di economia pubblica, sarà dolorosamente colpito in tutte le prigioni, e specialmente alla Concordia, nel vedere ragazzi da [...]
[...] 9993 in tutto il Regno, eccettuata la Venezia. Ma passando alla categoria dei minorenni, pei quali l'Autorità giudiziaria o amministrativa ha [...]
[...] ameranno; e alla donna che domanderanno in sposa, dovranno dire: «Bada che fui reo e ho passato la mia gioventù in una Casa di custodia.» E poi – sono [...]
[...] ravvisiamo in tale fatto la sua maggiore giustificazione, perchè i bastimenti che nessuno vuole non possono essere adattati alla Marina italiana. – Ma se [...]
[...] , invece di distruggerli per prezzo di materiale, il Ministro di Marina proponesse alla Camera di assegnarne uno ad ogni Porto italiano, e almeno [...]
[...] prendano i marinai, i quali hanno diritto alla pensione, per educarli al mare; i maestri, destinati alle Scuole comunali, per l'istruzione elementare [...]
[...] – in cinque anni saranno certamente 400 di meno che presenterannosi alla porta delle carceri; 400 di più che faranno suonare alto il nome d'Italia sul [...]
[...] mano all'amministrazione delle Opere pie di Napoli, esso troverà cespiti di rendita destinati alla educazione di fanciulli poveri, cespiti ora [...]
[...] 97 da quella di Dio e finendo con quella del marito, o viceversa, tacciono e lavorano. Vanno sempre alla Messa, e sperano una ricompensa delle [...]
[...] ? Queste ragazze che variano dall'età di cinque a ventidue anni, tutte linfatiche, che vanno alla Messa alla mattina, dicono il Rosario tutto il giorno [...]
[...] spende. Andando alla partita vitto, chi vi capisce qualche cosa? Per ridurre in salami due maiali grassi si spesero lire 10,50 di budella; lire 61,04 [...]
[...] escirono fuori intorno allo sperpero e alla insipiente amministrazione, che un uguale risultamento in azienda privata avrebbe indotto il proprietario a [...]
[...] per avere quel po' di materiale, e che per mangiare durante l'inverno dovettero privarsene, viene un groppo alla gola. C'è tela fatta, ci sono [...]
[...] bisogna rinnovarle; ma non dicono al piede – nel giorno tale – come è prescritto. Domandai alla madre come mai si lasciò ella cogliere [...]
[...] dell'Adige soprastante a Lendinara, o un'annata di carestia, come risponderanno i Direttori del Monte alla turba accorsa per prestiti? Dovranno pur [...]
[...] ; e starà a cuore a tutti che questo denaro non si sprechi dovendovi supplire, se sprecato, con tasse. I conti dapprima sottoposti al Sindaco e alla [...]
[...] ; ai possessori del suolo, ai proprietarii delle case, a chi dà lavoro agli operai ed ai contadini. È un appello alla loro umanità, alla loro [...]
[...] sorte del popolo, il progresso sociale avverandosi di pari passo coll'istruzione ed avvenendo parallelo alla giustizia e all'umanità di chi sta in [...]
[...] verificati; ma all'incontro coloro, i quali chiudono gli occhi all'evidenza e le menti alla persuasione. C'è poi per me un'attrazione e un obbligo [...]
[...] servirsi degli uomini per un dato scopo, chiariva l'inutilità, l'impossibilità di arrivare per questa via alla mèta prefissa; poi, coll'angoscia del [...]
[...] all'ingratitudine e alla perdita di ogni bene e di ogni gioia: nè mai patteggiò con la tirannide o col male. Allora dal tanto soffrire la morte lo liberò [...]
[...] , l'inginocchiarsi davanti alla sua tomba e non soddisfare ai suoi desiderii, non obbedire a' suoi precetti, non applicare le sue dottrine, sembrami [...]
[...] cosa sterile e men degna di lui. Sembrami invece che per ogni uomo, o donna, o bimbo, o bimba, strappato alla degradazione, al dolore, egli con [...]
[...] risoluzione circa il tèma dei Sordo-muti di Napoli da lui tanto prediletto. Alla mia parola, assai meno efficace di quella dell'onorevole Abignente [...]
[...] riguardo alla pretesa già avanzata in altra circostanza dall'Amministrazione dell'Albergo dei Poveri di Napoli, di non permettere che il Ministro della [...]
[...] non ho bene intesa, o certamente non corrisponde alla verità. Mi pare indicasse gli ultimi provvedimenti fossero di tale intimazione, che, dove [...]
[...] l'Albergo dei Poveri non li avesse accettati, si dovesse quasi rinunziare alla speranza di veder riaperta questa scuola. Io non ho capito queste parole [...]
[...] che una qualche parola mezzo fiera dicesse l'onorevole Bertani; nè io mi metterò davanti alla fierezza della sua parola, ma lascerò che vada ove [...]
[...] giovanette che seguitarono a restare nell'Albergo dei Poveri. Così, quanto allo stanziamento del 1872, l'impiego appare. Quanto alla restituzione della [...]
[...] scritto quella lettera che è del 2 maggio, alla quale però non abbiamo ancora avuto risposta. Ma io dico che il Ministero della Pubblica Istruzione [...]
[...] all'onorevole Ministro che si è allarmato per le mie parole un po' fiere, a suo avviso, che io le mantengo conformi alla mia opinione. MINISTRO PER [...]
[...] di meritarmi il resto del carlino, come minacciava di dare l'onorevole nostro collega Bertani, io chiedo licenza alla Camera per dire poche parole [...]
[...] hanno dato all'Albergo dei Poveri (il che io mi augurerei) la rendita che l'onorevoli Bertani ha citato alla Camera. Egli è vero che l'Albergo dei [...]
[...] soggetti alla tassa fondiaria. Venuto il Regno d'Italia, non so se regolarmente, ma certo senza carità, ha messo tra le tante imposte gravissime anche [...]
[...] Cristallini. Si aggiungano a queste opere l'Ospizio dei ciechi posti alla Riviera di Chiaia, dove di queste misere creature condannate alle tenebre [...]
[...] dell'onorevole Coppino, citato di sopra, si legge: «Quanto alla restituzione della scuola si studia.... Si comincia a pensare un po'più vivamente [...]
[...] portato là dentro la scuola stabilendo un contributo.» Egli dunque riconosce il diritto dei Sordo-muti alla scuola, che fu un dì fornita di tutto il [...]
[...] mezzi o giù di lì nel 1891 e mezzi nel 1894, poi una seconda volta tutti uniti nel 1906, escono ora alla luce una terza volta tutti salvo il 36 [...]
[...] tra due guanciali, chè senza il mio vero popolo alla mano non fermai peso di dramma: qui è tutta lingua nata, qui nulla lingua falla, per ripetere [...]
[...] testa. Ed io gli ripeto che senza il mio popolo alla mano non fermai peso di dramma. Che se alcuno non ha mai sentito certi vocaboli, e certe [...]
[...] nuovo a voi e non lo avere voi più sentito, non è egli però nuovo alla lingua nostra, nè per questo lo debbo io tralasciare ....... E per non essere [...]
[...] quella forma mezzana propria del popolo e del parlare pulito, come usa qui da noi, sempre quando ci era, accostandomi alla grammatica, quale oggi si [...]
[...] vuole; ho conservato però la maniera popolare ogni qualvolta quella letteraria mi avrebbe falsato il tuono alla casalinga del racconto e ridotti i [...]
[...] specialmente pel racconto alla buona e pel dialogo casalingo; ed anche qui vanno usate con naturalezza e spontaneità. Se ne badino nello stile serio, nobile [...]
[...] fiorentino; se posso farlo pulitamente, lì subito nel corpo del racconto: se no, in una lista ordinata alfabeticamente messa alla fine del volume. Così [...]
[...] in grande: leggi romanzi, commedie, drammi, novelle, racconti, bozzetti, ne troverai da farne alla palla ed empirtene fino agli occhi. Il vero [...]
[...] valentuomo lombardo, mi diceva che in qualunque persona del volgo si avvenisse, alla favella parevagli un letterato. Che avrebbe egli detto, se aggirato [...]
[...] 155 LXIV ........... Drea che mena un cavallo 156 LXV ............. Basta una volta 157 LXVI.. ......... Beata innocenza! 159 LXVII ......... Alla [...]
[...] tientiammente. 215 xx. XC ......... Beppe be'? vo' bere anch'io. 225 XCI.. ..... Bisogna saperle fino in fondo le cose 226 XCII ..... Alla fine [...]
[...] . Il poeta estemporaneo Una volta uno di questi improvvisatori che vanno per il mondo alla ventura, ma meglio sarebbe dire alla sventura, era ito a [...]
[...] circolo dintorno. Lasciò stare, e s'infilò in una bettola, raffidandosi alla speranza, e rimettendosi nelle man di Dio: Deus providebit. Era là, fra le [...]
[...] nella bettola per dare un po' di biada alla bestia; ma si sa: miseria e poesia eran sorelle; non ne aveva uno che dicesse due. Allora che [...]
[...] sgrollatina di testa e un bellissimo noe. Allora il poeta vedendo che non ci era scampi, e che era rimasto alla sua stessa trappola, non sapendo a che [...]
[...] , musiche, suoni e canti, desinari e cene; insomma è baldoria dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina». «Sì eh? O me mi mentovan mai?» - «Mai [...]
[...] ! un'impallinata nel didietro. Il lupo a quel gran colpo e a quella popò di grandinata nelle natiche, si dette alla fuga dicendo: « Se questo en le [...]
[...] disse sempre all'incontrario, e Marzo non ce lo potè mai beccare. Siamo alla fin del mese. L'ultimo giorno disse Marzo al pastore: «E be', pastore [...]
[...] istava troppo bene di salute. Il Redi gli era un medico ... ma oo! di quei bravi. 13 Va dunque, monta su e s'accorge alla prima occhiata che l'aveva [...]
[...] andarsene. Tutto a un tratto alla signora e' gli venne in mente che il dottore non gli ha lasciato nessuna ricetta da pigliare; chiama gente: «Andate [...]
[...] , per via di questo. Fino a pochi anni fa andava alla cerca per la chiesa di S. Ansano. Col su' bravo sacco in sulle spalle andava su per i monti [...]
[...] alla lontana; col vicinato non ci scherzava tanto, perchè conoscevan la ragia, e s'era ribeccato di gran partaccioni e in qualche posto ci aveva [...]
[...] fatto delle fìgurette cacine. Andava dunque su per i colli e per i monti alla lontana, alle case dove sapeva che ci eran di queste donnette senza [...]
[...] malizia, tutte Gesù e Maria. Bussa va alla porta: «Tun tun!» - «Chi è?» «Sant' Ansano!» Entrava dentro franco e spedito come essere in casa sua, e si [...]
[...] batteva dentro per ispolverizzarlo bene, e l'offriva a tutti chiamando tutti per nome: «Una presina alla nostra Beppa! Un'altra al nostro Giovannino [...]
[...] Berta filava, e i micini hanno aperto gli occhi!». E così accendeva un moccolo al diavolo e uno alla Madonna, e ligiava tutti tenendo da Barga e da [...]
[...] eccoti Bòbbola va alla bottega con una boccetta di vetro scuro. C'era la padrona secondo il solito: - «Buona sera, sora Tonina: me l'empirebbe di rumme [...]
[...] trovarne uno. Quelli della corte si misero anche loro alla ricerca, ma non ne trovavano; frustarono tutte le vie, andarono per tutte le case, ma furon [...]
[...] ' speranza al mondo; l'avevo sempre davanti agli occhi di giorno e di notte; l'amavo propio infino alla tombare ora ci si è affacciato un altro che aveva [...]
[...] guercio, chi cieco. Povero re! cominciò a perderci le speranze; ma tanto non si dava per vinto. Alla fine cammina, cammina, cammina, arrivano a un [...]
[...] di dormir sulle piume; 32 come ci addormentiamo ci facciamo tutto un sonno fino alla mattina». Il re stava a bocca aperta estatico e intenerito a [...]
[...] saprei che desiderare: per come si può essere nel mondo, felicissima! » Allora il re si rifà da principio, e racconta alla donna per filo e per [...]
[...] rassegnarsi alla sua disgrazia, una volta e quando ognuno aveva la sua croce, e l'unica persona felice che aveva trovato non aveva la camicia. E di qui è [...]
[...] , l'aggiusto io! » E piano piano a burlm.ne si fa alla finestra, e ti scorge quell'omo giù chinato. Non fa mica tanti discorsi; da un vetro rotto spiana lo [...]
[...] seguitò a potare come se non dicessero a lui. E poi volete vedere che omo era ? Una domenica di Quaresima era in chiesa alla predica proprio di [...]
[...] discorso e cominciò a dire che alla parola di Dio bisogna va starci attenti, e chi aveva sonno restasse a casa e non facesse «come quell'uomo laggiù [...]
[...] vicini. E poi, sì! parenti, chi 'un ha di suo si può cavare i denti! L'altra gente, dai oggi, dai domani, alla fine si straccano. 41 Eccoci qui [...]
[...] loro quelli che dànno la mossa ai tremoti, e portano il sole alla montagna. Senza loro, buona notte, sonatori! Addio 47 ogni cosa! Loro fanno [...]
[...] Bennardone, e ora stronfìano su per le cime, mi vien sempre in mente la parola di quel vecchietto. In un certo paesello di campagna, siccome alla [...]
[...] con un bel manto indorato, e una bella raggiera di raggi intorno alla testa; lo fanno benedire e l'accomodano in sull'altare. Quella era una gran [...]
[...] , io son mutolo». Vanno dunque alla casa e trovan per appunto la madre e la figliuola sole. Dice il damo : - «A vévamo ragione che una malattia non [...]
[...] e per nulla. Dunque bisogna che ci rimediate, perchè se no, un po' un po' zitte ci possiamo stare, ma poi alla fine non siamo miga sole nel mondo [...]
[...] incattivito di loro, voglio; pur no, pur sì, bisogna che li sforzi , e che li predomini colle parole turchine che non si possono ridire, e alla [...]
[...] presentava più. Allora un giorno la madre della ragazza si parte risoluta, e va alla casa del muratore a discorrere con su' madre. - «Io sarei venuta [...]
[...] disse che era stato lui, e ci dette tutte le spiegazioni come aveva fatto, e lui deve far ritornare i capelli alla mi' figliuola; se no, per sette [...]
[...] come il dottore aveva detto: dopo poco tempo i capelli cominciarono a rivenire. Allora sì che credettero in verità all'incantesimo e alla [...]
[...] callare Topo che sbraitava e ragionava fra sè e pareva l'avesse con t utt o il mondo. Filze di madonne che faceva scurir l'aria! Alla bella meglio [...]
[...] alla voce : - «O padron Paolo, buona sera!» e lì cominciò a sberciare e dov'era stato e che aveva 68 fatto e quanto aveva mangiato: «Padron Paolo [...]
[...] ; bigna riribere ! » Il mi' zio per far la burletta, gli porta la fiasca dell'acqua, e Topo s'avventa alla fiasca con tutte e due le mani: «Ecce ancilla [...]
[...] del Signore! Ecce ancilla del Signore!» cominciò a gridare dalla contentezza, e fece per attaccarsela alla bocca; ma perse l'equilibrio e giù [...]
[...] Trivellino birbante che l'aveva messo di mezzo. Allora noi a suon di spingere e di tirare lo rimettemmo su e l'accompagnammo alla porta di casa. La moglie [...]
[...] , che aveva sentito quel baccano, si fece alla finestra col lume per sapere di che si trattava. Quando Topo scòrse la su' moglie alla finestra col [...]
[...] quattro o cinque di que' filistei addosso. Lo misero alla porta, e gli fecero baciare il chiavistello. Fu più la paura che il danno, ma tanto una [...]
[...] mezza notte, lo fai sparire; domani non ce lo trovi più; resti mezzo morto dal gran colpo; ti dài alla disperazione, vai dal padrone più di là che [...]
[...] ! 84 Alla punta dell'alba corre dall'amicone: - «O Dio! se tu sapessi! il porco m'è sparito da vero, non ce l'ho trovato più da vero!» E quell'altro [...]
[...] alla prima» . E così rimase alla su' tagliòla, e gli stette come il ciuffino ai bimbi. xxx. Menicotto Successe a questo contadino quasi lo [...]
[...] e volentieri faceva tutto alla viceversa: di giorno dormiva e la notte ronzava alla lontana e alla vicina, se trovasse da far bene colla roba degli [...]
[...] pedinandolo alla lontana. Menicotto via, e l'altro via; Menicotto gira a destra, volta a sinistra, e quell'altro dietro! Finalmente Menicotto entrò [...]
[...] arrivato alla misnra giusta. Nel mentre che Menicotto era ito per gli ultimi, quell'altro sbuca fuori, agguanta tutto il baccellaio in una bracciata [...]
[...] ranocchino! Aveva ragione di lamentarsi! E il gridare gli giovò anco in corpo al serpente. Mi par di vederlo alla mossa che fece quando mise fuori il [...]
[...] le spese da loro, si vollero spartire, e mettersi alla ventura per cercare di far roba. Allora la volpe li menò su 'n un crocial di strade, e disse [...]
[...] tutti i birbanti fanno e fanno, e poi all'ultimo finiscono in domo petl'i, o più alla lesta anche, con una schioppettata nella schiena o un occhiello [...]
[...] ito alla lepre: ne aveva levate due, ma sìe! gli potevan fare anche la manferina sulla mira: tirava a sesta e coglieva a nona! Benchè passassero [...]
[...] colgo un po' in fallo e scappa, e io dietro senza perderla d'occhio! Alla fine, quand'è a saltare una fossa, vedo che non aveva potuto. Corro là e [...]
[...] di dire, non usciva più, neanco alla messa, neanco sull'uscio! Ho sempre in visione come se fosse ora q nel giorno che il dottore mi disse: «Vieni [...]
[...] orecchi dei bimbi e dei giovinetti? Sèntilo ora, sèntilo or ora, sèntilo dalla mattina alla sera e da un anno all'altro, pare una cosa naturalissima [...]
[...] portare lassù, furono messe sopra un carro tirato da due vacche e ci fu aggiunta anche una terza per trapelo. Eccoti clnnque che arrivano alla [...]
[...] piena del solito, perchè alla messa ci vanno anche i birbanti e spesso più dei buoni, fece una spiegazion di Vangelo nuova cli trinca. Prima si [...]
[...] , là fra 'l settembre e l'ottobre, dai monti della Garfagnana se ne scendeva passo passo col su' branco delle pecore giù alla pianura, e andava a [...]
[...] Tognino dell'anno avanti: senza debiti sì, ma anche senza un centesimo d'avanzo, tirando là là alla meglio co' suoi magri desinari e colle sue magre [...]
[...] cene, vestito di fustagnaccio verde, e sgolandosi dalla mattina alla sera dietro alle pecore. 107 Certamente, se avesse saputo a che altro [...]
[...] buttate via, e lui stesso, anco lui! a sudare per far più presto. Così la 109 paranza alleggerita alla peggio e alla meglio la scampò. Ed eccoti il [...]
[...] volentieri alla roba, ma non poteva per via di quella maladetta chiave. Un giorno che concerti amiconi aveva ideato di stare un po' in baldoria, gli ci [...]
[...] , ma il salame non lo lasciava; e così uscì fuori dell'inferriata. Il ragazzo gli voleva levare la preda 111 di sotto, ma la bestia ferma alla [...]
[...] tutto zitto, vedeva tutto spento, picchiava, bussava alla porta: Ohe! Che c'è qui? Le Quarant'ore? o c'è morto uno? Dite un po', Rosa, sete senza [...]
[...] volte, ma, quando più presto quando più tardi, era rinsavito a modo e a verso, o almeno pareva; alla fine però la malattia vinse e lo sbrigò anche in [...]
[...] pianta nel ventre alla statua dicendo: «Come Cristo t'adoro e come legno ti spezzo!» Allora dice che si sentì un urlo disperato, perchè dentro c'era [...]
[...] quello dell'Angelo, per farsi frate. Era un ragazzo di pochi numeri; le cose alla meglio e alla peggio le faceva, ma bisognava imboccarlo, 118 [...]
[...] bere e a far cagnara o nella stanza di dietro a giocare a zecchinetta o alla mora, e lì filze di moccoli. Faceva all'amore con una ragazza due o tre [...]
[...] capitava il fagiano, e lui lo pelava. Lui diceva: «A' mi' debiti c'è sempre chi ci pensa: io ci penso fino alla sera; e chi l'ha da avere, ci pensa fino [...]
[...] alla mattina!» E 120 così campava da un anno all'altro matto e spensierato e diceva che faceva così, perchè se mori,a. la su' morte doveva [...]
[...] dispiacere alla gente; e ragionava così: - «Se muore un ricco, son tutti contenti: chi è povero, ci ha gusto perchè dice: - Ci sei 'rivo al lumicino eh [...]
[...] poi ci gode al doppio, perchè alla fine può ficcar le granfiacce in que' be' sacchetti di quattrini. Se invece muore un povero pien di debiti [...]
[...] rizzarsi e ci restò addormito. Intanto cominciò a nevicare. La mattina ci fu trovato che dormiva sempre; la neve gli era strutta intorno intorno alla [...]
[...] nè Cristi nè Madonne! il loro ritornello è: «Giacchè Dio l'ha messo al mondo, Vo' veder se vedo il fondo» Passano dalla chiacchierina alla [...]
[...] trimpellina, alla spaccona, alla sbornia da muro a muro, se restan lì; e le famiglie piangan pure! Anco a Biccio, benchè fosse un briaco di que' pacifici [...]
[...] andò in bestia! Gliene disse e gliene ridisse poi! - «E ringrazia Dio che siamo in mezzo alla strada! se no, te lo laverei io il mostaccio a suon di [...]
[...] imbianchino; e quando fu là fra le dieci e le undici di notte, vanno alla casa della ragazza dalla parte di un chiassetto, che ci era un finestrino, di [...]
[...] A quel bel focherello», A questo mo', rimandandosela dalla state al verno e dal verno alla state, non filava mai. - 132 Perchè su' madre era [...]
[...] pur poco di quello che si frigge voialtre ragazze! Neanche lo dovéssete portare per medaglia alla corona, il marito! Non avete in bocca altro che [...]
[...] , pessimo; la maltrattava, la picchiava, gli faceva patir la fame, e lui a sguazzare per le bettole dalla mattina alla sera; giocatore e briacone [...]
[...] ... gioventù ... , poca testa: .. son fumino ... piglio foco nell'acqua ... l'occasione ...» Alla fine ne disse una così grossa, che il prete fece [...]
[...] per la quale, alla fine vede un albergo assai pulito entra e sede. Subito viene un servitore e gli mette davanti la nota del contenente che ci era [...]
[...] sulla seconda. Gliela portano: risotto alla milanese. Lo principia a mangiare e gli piaceva, ma gli cominciò a dispiacere di ingombrare il posto alla [...]
[...] ciccia. - «E ora?» dice il servitore. Posa il dito un po' più giù: - «Questa». Eran maccheroni alla napoletana! « O la ciccia non arriva più [...]
[...] vantaggio. Questa lucia laggiù nel 143 fondo, dalla parte cli dentro, ci aveva un Gesuina dipinto; era fatto alla meglio e alla peggio, ma si [...]
[...] riconosceva subito per un Gesù. Il romito dunque s'attaccava alla bocca la lucia con certe succhiate da vero tedesco, e diceva tutto intenerito: « O bone [...]
[...] aveva avuto. Intanto arriva un suo compagno, e nel vederlo gli domanda perchè è lì, e perchè piange. 145 « Ero in chiesa alla dottrina, il prete mi [...]
[...] . E non faceva miga le cose a sciabigotto: voleva il pegno in mano e l'omo in prigione. Una domenica mattina alla spiegazione del Vangelo predicava [...]
[...] appoggiato alla porta di bottega, colle braccia incrocicchiate sul petto, e pensava fra sè: «Ecco qui, non si vede più un'anima, non ci vien più [...]
[...] nessuno; e chi è che mi fa la guerra? il mi' figliuolo. Chi è che mi tira alla vita? il mi' figliuolo. Questa è la ricompensa del gran bene che gli ho [...]
[...] , assassinatevi, datevi alla saetta per i figliuoli, per poi ... ? Contateci su per gli anni della vostra vecchiaia, e vedrete che bel suffragio vi [...]
[...] mattina alla messa cantata. Il pranzo fu proprio da preti, un pranzo che aveva nome Signor pranzo. 153 La funzione era ita un po' per le lunghe, e [...]
[...] di contro al cimitero, vide qualcosa nereggiare là da una parte e muoversi; lui si sentì un ribrezzo correre per tutta la vita dai piedi alla [...]
[...] sotto, e cascò in terra fuori cli sè. A casa, aspetta aspetta, quando videro che non veniva, qualcuno andò alla chiesa per saperne 154 nuove e lì [...]
[...] . Alla bella meglio fanno una barella e lo portano a casa. Viene il dottore, e trova che non è morto. Gli fanno tutte le cure, e dopo un gran pezzo [...]
[...] testa, e alla meglio e alla peggio, riaccozzando tutte quelle cose che lui barbottava, poteron capire com'era ito il fatto. Non fu più possibile di [...]
[...] più che da principio non credevano che dovesse essere una cosa tanto tremenda. Ma poi dopo, un po' un po' stettero, ma alla fine, adagio adagio e con [...]
[...] di ca po alla casa e alla bottega. Del figliuolo non ne fece più verbo come se non fosse mai stato, e ieri di là lo vidi io, con questi due occhi [...]
[...] mostrava le costole e zoppo che pareva una seggiola senza un gambo. C'era uno alla finestra che, quando lo vide, per dargli la stecca disse: « O [...]
[...] domandassero il permesso! ... LXVII. Alla regola della bòtta... Questo è un modo proverbiale che significa: all'idea! secondo quello che [...]
[...] mi' cappello». - «Da che parte è ito?» - «Alla regola dellla bòtta deve esser qua!» LXVIII. Il boccone della creanza Il boccon della creanza [...]
[...] coll'occhio più alla lontana. Ci montò, e di lassù alluciava da tutte le parti. Mentre stava così a stralocchiare, eccoti, che vede comparire da una redola [...]
[...] una ragazza, e sbucare quatto quatto di dietro alla scepe un giovanotto e venire tutti i due verso la quercia. E lui, curioso, lascia stare il [...]
[...] almeno lui sa fare a scrivere! O Gesù, vi ringrazio che lo mandavo a scuola e ora può seri vere alla su' mamma!» E vuole che vada adagio per [...]
[...] alla meglio la faceva, e a dottrina basta lì; ma di cervello non era tondo; era stato in America, aveva del viaggiato addosso, aveva bazzicato con [...]
[...] fanno paura e ribrezzo. Ma insomma, vada per questi disgraziati, che alla fin delle fini 'un son molti, e forse patirebbero di più a star [...]
[...] e sostengo che la limosina in quattrini alla gente non gli anderebbe mai fatta (salvo proprio certi poveri veramente poveri, vecchi, impotenti [...]
[...] un caso qualunque salti una settimana, quell'altra vogliono anche gli addietrati. Se tu fai la limosina a tutti quelli che ti vengono alla porta [...]
[...] qui a dar noia ai paesani!» - «Dopo la vita che Euticchia ha sempre menato, ora che non gli abbaia più un cane alla gonnella, s'è data a Dio e ha [...]
[...] portato alla Madonna gli avanzi del peccato!. .. a lei sì cinque lire, e io che mi arrandello dalla mattina alla sera e faccio della mia vita [...]
[...] , comprati una puntina!» -- «Eppure anca quella brutta arpia della Ciuffettona avrebbe preteso la sua parte anco lei! e sta laggiù fuori in mezzo alla [...]
[...] strada a sbraitare e a rilevare le fedi di battesimo a quelli che hanno fatto le partizioni: «Gli han dati alla tale, i porconi! e non han fatto a [...]
[...] fiume! ... Oppure deve essere stato quel birbante di Tritone 177 che m'ha scancellato di sulla lista per darne di più alla su' figliola. Lo [...]
[...] l'ascoltava, ma l'asino si raccomandò tanto e si raccomandò tanto, che alla fine per contentarlo lo fece prendere a un rivenditore di pelli. Quando [...]
[...] neanche la pelle addosso!» 181 E così molti che non sono mai contenti del loro stato, mutano e rimutano di continuo, e alla fine trovando tutto [...]
[...] per me del gran male non ce ne so vedere nè in quanto alla casata nè in quanto alla ragazza, che è una buona figliola; ma è un ciottolo, e ora [...]
[...] passo, bello riposato, me ne verrei in fondo. «Ehi, ricciola, 184 portami un poncino, amabile! tanto da arrivare in sino alla festosina, più là no [...]
[...] di fnori benissimo con dei parati rossi, colle su' campanelle indorate, e farci una ringhiera torno torno alla meglio, perchè il prete ci si potesse [...]
[...] , mentre mugghiava alla lontana e si veni va accostando, non poteva più stare nel letto; saltava giù bello nudo come Dio l'aveva 189 fatto [...]
[...] terremo dentro le mela o le patate alla barba dei topi. O che intanto non deve giovare a nulla?» Domenico porta la cassa su e Iacopino resta lì tutto [...]
[...] punti dava delle occhiate alla lampada e sgrolla,a la testa come se ne fosse poco persuaso; alla fine la prende in mano borbottando a voce [...]
[...] nulla, certi e sicuri che fosse addetto alla sagrestia. Lui poi si ficcò tra la folla e mettendosela pulitamente sotto, sgattaiolò fuori e ne fece [...]
[...] serve anco di quello; a qualcuni, pochi, dà tutto cervello; alla maggior parte mescola mezzo e mezzo, o più o meno; e a tanti pancotto solo! E [...]
[...] la pensa!» Ma aveva già l'acquina in bocca. Vanno di là e raccontano il negozio alla donna, patti e condizioni, tutto per filo e per segno [...]
[...] , ricordiamoci bene i patti! Io la memoria l'ho buona; fra un anno preciso a quest'ora sono qui; occhio alla penna! » e sparisce. A quel [...]
[...] , e rivestirsi alla meglio, chè mostravan le gomita, ridotti propio, come dice il proverbio, con uno zoccolo e una ciabatta. Con quelli che gli [...]
[...] ' capelli ritti: - «Ohimè, Caterina, l'affare ingrossa! Eccoti qui le tu' penne; le ha ritrovate tutte. Ora ci sono io alla concia del cuoio!» - «Come [...]
[...] , non saresti buono di levarci nulla da questo racconto buffonesco? Non vedi che l'uomo non va ridotto alla disperazione, se no è capace di buttarsi [...]
[...] quattro vigilie di seguito (di certo la Pasqua). Fece la prima puntualmente, e anche la seconda assai bene. Alla terza però gli cominciò a venire a [...]
[...] certe volte.) Se ne vola dunque via, e va in una macchia con tutti gli altri pappagalli; e tutte le sere alla solit'ora, così a sotto di sole [...]
[...] grande sturma, che ripetevano le parole di quello; e dille stasera e dille domani sera, alla fine cominciarono a cantare le litanie come se fosse [...]
[...] una compagnia. Furon sentiti; la cosa si sparse alla lontana, e principiò a andare la voce che nella foresta tale, nel punto tale, c'era apparso [...]
[...] preti che non veniva più alla fine. Guardarono, sperimentarono, ci stettero all'aspetto dell'ore e dell'ore, ma nè degli angeli, nè dei Santi non [...]
[...] una figliuola così vegeta, dalla mattina alla sera! Cercava la su' bimba; la chiama va; la voleva in tutti i modi e la chiedeva a tutti. - «O Maria [...]
[...] si volgeva alla sua sorella). «Via, Beppina, pòrtamela tu; quante volte te l'ho detto! fammela questa carità; perchè non mi volete far rivedere la [...]
[...] domattina Per andare alla collina. Sopra un noce d'alto fusto Sei pregato di montare; Ah! dev'essere un bel gusto Nel vederti rampicare Colle gambe e [...]
[...] quando la ricontava, la pigliava alla lontana, e la faceva lunga, tutta fiorettata di moccoli com'è solito lui. C'era in quel tempo una com briccola di [...]
[...] che non gli restasse i maccheroni, entra, e dà una guardataccia storta ai piatti degli altri e alla zuppiera che aveva davanti. Va, scopre .... una [...]
[...] alla soppiatta dagli altri di casa; ma il suo fratello più piccolo se ne accorse, e anco lui, quando gli riusciva 226 sgusciarci credendo di [...]
[...] , quando capitava il bello, infilavano alla botte, e: «Beppe be'? vo' bere anch'io!» Ci avevano poi i muratori giusto a fare un'apertura nei muri di [...]
[...] ' scarabattole, e mutò aria. Ma tanto, non potendo fare altro per vendicarsi, l'ultima volta che uffiziò in quella chiesa, arrivato alla fine, diede la [...]
[...] solamente: «Eccellenza, a lei gli han detto che bevo molto; ma non gli hanno mica eletto la sete che ho!». XCII. Alla fine si spiombetta Alla [...]
[...] fine si spiombetta, è un proverbio come chi dicesse: alla fine si contano i gambi, alla fine si contano i noccioli; e è una specie di profezia di una [...]
[...] : «Buon giorno maestro, il lavoro comparisce, ma questo muro va male, qui strippa in fuori, qui ritorna in dentro, badateci». «Eh, alla fine si [...]
[...] spiombetta!» rispondeva il maestro «alla fine si spiombetta!» E tutte le volte quello diceva le stesse cose del muro storto, e questo ripeteva la solita [...]
[...] disse: «Alla fine si spiombetta, eh maestro! ma se si fa a tempo». E io dico che bisogna spiombettar prima, chi non si vuol trovare a strapparsi i [...]
[...] capitasse il trucco, andava di qua e di là alla cerca per Santa Maria in casa e si manteneva due belle gote lustrenti alle spalle di questi poveri [...]
[...] gli stette d'incanto come la collana alla sposa. Questo prete Nòccolo era un pretonzoletto buono assai, per dire la verità, ma curioso insino alla [...]
[...] ; e poi, a poco alla volta gli prillò il discorso come parve a lui e gli cominciò 235 a fare una rinfrusta da portargli via il pelo «e che [...]
[...] croce! A Bùrico gli giravano gli stivali come macine di mulino, a sentirsi fare di que' discorsi lì a voce alta in mezzo alla via maestra, ma però non [...]
[...] volta che mi ritorna a fare certi discorsi in mezzo alla strada!» Come sculettò via, povero prete Nòccolo! Gli sbattevan le lèmbe per le lacche [...]
[...] ! XCV. Come il Bello s'appiccò Una mattina d'inverno quattro o cinque de' soliti sfannullati come c'erano una volta, stavano 236 alla pidocchina [...]
[...] levato colla camicia alla rinversa? T'è morta la bimba oppure t'ha fatto male la guazza?» - «Anco tu, Menno, anco?! Eppure lo sai che quand'un omo [...]
[...] è alla disperazione, quando ....» - «Sei disperato? Pogo male, c'è il rimedio pronto senza spendere un centesimo, gratis et amme Dei! Schiaffati [...]
[...] che levarla a cielo. Il Piccucci, per povera, una meglio non la poteva trovare. La mattina è la prima a levarsi; alla punta del giorno è già su [...]
[...] neanche un soldo 242 alla mano. E lei che ti fa? Ti rivuota il ceneraccio e va a vendere la cenere per cinque soldi e ci compra tanto vino e lì [...]
[...] metteva lì e si cominciava a attastare la gola, e poi tossicchiava e spurghicchia va adagio adagio e diceva: «Ho un gruppo di vermi qui alla gola [...]
[...] . Per tutto il tempo che campò ebbe sempre il gruppo dei vermi alla gola e morì bruciata come una stoppa dai bicchierini». XCVII. Un perdono di [...]
[...] nuovo genere Com'è curiosa la gente che si vorrebbe fare una morale alla su' maniera! E quasi tutti, ve'! ci peccano chi più chi meno! E per [...]
[...] , botto botto, metteva nn uomo a giacere, e ne aveva già segnati parecchi. Ma si sa, è scritto che alla fin del salmo ne buscano sempre i più bravi [...]
[...] croce lui perdonò a quelli che l'avevano crocifisso!« E il malato rispose: «È vero, ma lui morì!» XCVIII. Ognun vuol dir la sua La bocca alla [...]
[...] mercato coll'asino e col figliuolo. Un contadino andava alla fiera in un paese distante, e ci volle menare anco un su' figlioletto di sette o otto [...]
[...] anni, chè gliel'aveva promesso da tanto tempo. La mattina dunque alla punta dell'alba, si mettono in viaggio col loro asinello, il padre a cavalcioni [...]
[...] sul basto e il figliolo dietro in sulla groppa, e si atteneva alla vita di suo padre. Van su su, chianna chianna, e cominciano a scontrar gente [...]
[...] miccetto! O galantuomo, dove avete intenzione di portarlo il ciuco, alla fiera o alla sardigna?» - «Ora chi sarà più bestia, chi è sopra o chi è [...]
[...] ». - Rimontan su com'eran da principio, lui sul basto e il ragazzo dietro, e così vanno alla fiera, e la gente gracchiasse pure ! Qui la novella [...]
[...] voglia di dire, di fare e di brigare; se date retta 248 alla gente, è tutto male, tutto a traverso, tutto sbagliato; e mai una volta da Dio che [...]
[...] ? Li finì anco il Bonvisi; finì le fave anco l'olocco, e ne aveva quattordici 249 magazzini, e ne mangia va una il giorno. Alla fine si contano [...]
[...] trovarci da ridire. Vai alla messa e alle funzioni: - «Attenti che passa il paolotto, il baciasanti e il biasciarosarì ! Va a baciar Cristo, ma è il [...]
[...] invece vien fuori senza tante minutezze, giù alla purchessia: - «Tirati su i calzoni, Giambracone! 250 Accòmodati la giacchetta, polpettone! Ma di [...]
[...] , puta il caso, studierà un po', anderà alla scuola per imparare qualche cosa; eccoti subito: - «Largo alla dottoressa! Largo alla professora! La [...]
[...] nessuno? E suo padre che fa? Che dice ? Sta zitto ? Ecco che vuol dire lasciar fare tutto alla moglie! Di questi matrimoni qui si accozzano! Povera [...]
[...] n'apparia! che bocca! Eran tre cani che andavano a caccia, era Bocchino, Boccone e Boccaccia! Che viso! Fa spavento alla paura. «Ora poi son diventata [...]
[...] birbanti de' su' fratelli, han frustato la via dei tribunali; e su' madre a quei tempi marcia va alla grande, perchè gli costavan poca fatica [...]
[...] .... Uu ! bocca chétati ! - Montanine? ... alla larga! -- Pianigiane ? ... fuori di casa ! - Cittadine?!... alla messa insieme, ma una banca per uno [...]
[...] specchio? La volete alla finestra a civettare con questo e con quello, o sull'uscio di casa a strizzar l'occhio ai giovinotti? ... non ha mai saputo fare [...]
[...] piantavano a tanti del mese; succedeva anche a lei come alla signora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia! Anco di cervello corto è [...]
[...] veglia in casa sua. Quel lucchese, più che altro, me l'abbozzò, e io alla meglio e alla, peggio l'ho rifatta così: C'era una volta un signore e una [...]
[...] come un tallo di rosa. Ci avevano lì accanto alla casa, al palazzo, via, un bellissimo giardino, dove ci erano tutti i divertimenti; e il più stava [...]
[...] questo mondo! oggi siamo in cima alla ruota, e di qui a nn anno si può essere in fondo. Perciò lo vollero mandare alle scuole pubbliche. Quella fu [...]
[...] , ci troviamo alla morte senza sapere come ci siamo arrivati. E quel ministro finì con queste parole: «Volete passare il meno peggio questi quattro [...]
[...] riservati per tutti i paesi compresi gli Stati di Svezia, Norvegia e Danimarca. I. Pietro Benu si fermò un momento davanti alla chiesetta del [...]
[...] frutta messo in mostra vicino alla porta. - Un forestiere vicino ne sa più di un compaesano lontano. Senza smettere di scacciare le mosche, il [...]
[...] . Hanno una serva? - Niente. Non hanno avuto mai nè servi, nè serve. Fanno tutto da loro. Maria lavora come una bestia: va alla fontana, va a lavare [...]
[...] cosa, allora, verrò qui... - Mi pare che ci sii già venuto... Pietro sbottonò una specie di borsetta applicata alla sua cintura di cuoio, e [...]
[...] accertarsi che non era falsa. Pietro pensò alla moglie del bettoliere, una bellissima donna dai grandi occhi neri, presso la quale anch'egli una [...]
[...] fuori, voltò a destra e s'avvicinò alla casa dei Noina. Invero, la casetta, bianca e quieta dietro l'alto muro del cortile, pareva guardasse con [...]
[...] stalla e da rimessa: a sinistra biancheggiava la casa, con la scala esterna, di granito, rallegrata da ciuffi freschi di campanule attorcigliate alla [...]
[...] pareti brune. Su uno dei fornelli praticati sul grande forno semi-circolare bolliva una piccola caffettiera di rame. Sopra uno sgabello, vicino alla [...]
[...] , serverdosi di un vecchio proverbio sardo. 16 Zia Luisa filava e ascoltava, e una piccola piega le increspava la guancia destra, intorno alla bocca [...]
[...] alla porta. Maria accese il lume e versò da bere al nuovo venuto. - Bevi, - gli disse, guardandolo acutamente - Salute a tutti, - rispose Pietro [...]
[...] insieme formarono il coro del canto nuorese e andarono a cantare davanti alla porta delle loro innamorate. Anche Pietro volle cantare sotto le finestre [...]
[...] giorno precipitata dalla montagna, sorgeva qua e là negli anfratti e in riva al torrentello che rinfrescava i piccoli orti in fondo alla valle. L'edera [...]
[...] poeti selvaggi. Quando alla luminosità cerula del crepuscolo si fusero i primi bagliori della luna nuova che declinava dietro gli olivi, e una [...]
[...] rumore eguale del ruscello, e un carro, lontano, roteava nello stradale bianco alla luna, sospeso quasi fra la valle e la montagna: e quei rumori [...]
[...] di velluto: qualche cosa di vaporoso, simile alla luce vaga del novilunio, gli irrorava l'anima primitiva: erano sogni semplici di paesano, desideri [...]
[...] poco pietosa d'un accidente sopravvenuto alla giovine padrona: salì fino allo stradale e scrutò la lontananza. Passavano donne e fanciulli carichi [...]
[...] , ritornando alla vigna, - ecco, la prima volta che l'aspetto ella non viene. Vada al diavolo! Anche l'indomani, anima viva non turbò la solitudine del [...]
[...] , piano, accennando Maria con gli occhi. - Verrai alla vendemmia, non è vero? Ella non rispose nè sì, nè no; egli s'arrampicava sul pero, e gli pareva [...]
[...] confidava alla ricca cugina la mezza dichiarazione d'amore ricevuta dal servo, ed entrambe ne ridevano. No, Sabina non l'amava; egli s'era scioccamente [...]
[...] alla vendemmia; io la pregherò di venire con me, nel filare ove io coglierò l'uva. Andremo avanti, avanti, lontani dagli altri, e mentre io con la [...]
[...] , fermandosi sotto una specie di pergolato, dietro una roccia in fondo alla vigna. - Qui potremo baciarci... L'immagine insidiosa di Maria era scomparsa [...]
[...] vendemmia Sabina non scese alla vigna. - E tua cugina, perchè non è venuta? - chiese Pietro a Maria. La giovane padrona lo guardò con gli occhi [...]
[...] maliziosamente socchiusi, e scosse la testa. - Il padrone non glielo ha permesso. Poi Maria salì alla capanna per cuocere i maccheroni: a mezza china si [...]
[...] rabbiosa lo assalì come una febbre maligna: per tutte la giornata egli tacque o pronunziò solo qualche parola sgarbata. Passando vicino alla roccia [...]
[...] si venne alla prosa, e verso il tramonto i due poeti rivali si azzuffarono. Solo allora Pietro sorrise, ma d'un sorriso quasi feroce; poi aggiogò [...]
[...] tratto, vicino alla fonte sotto lo stradale, Rosa spinosa prese un ciottolo e lo lanciò sulla schiena del cane. Malafede abbaiò dolorosamente, si [...]
[...] diventarono scarlatte per la vergogna. Balzò in piedi, ripiegò la stuoia e fattone un grosso rotolo lo sollevò e lo appoggiò alla parete; poi uscì nel [...]
[...] rasente alla trave del tetto e una mano appoggiata al muro, pestava vigorosamente l'uva. Due donne montavano per una scaletta a piuoli fissata [...]
[...] suo padre, che non sappiamo leggere nè scrivere? Ah, sì, - concludeva sempre zia Luisa Noina, - alla sposerà un uomo ricco, magari un laureato, ma [...]
[...] l'acqua del pozzo. Anche zio Nicola s'avvicinò zoppicando alla bejone, largo e concavo vassoio di sughero deposto sovra una vasca di pietra, vuotò [...]
[...] pensava sempre alla giovine padrona. Gli pareva di non esserne innamorato, ma sebbene Maria gli piacesse immensamente, pensando a lei egli non osava [...]
[...] boriosa e superba. Ma al servo piaceva appunto così. Qualche volta egli pensava anche all'altra, alla cugina povera, e desiderava rivederla e venire con [...]
[...] per incitare l'altro bue, e così Pietro arrivò presto al sentiero dirupato che scende alla valle di Marreri. La giornata era umida e tiepida, il [...]
[...] Dio e nei Santi, andava a messa, e si confessava e comunicava per la santa Pasqua, ma non era divoto, non pregava mai, non pensava mai alla morte e [...]
[...] lavorava dalla mattina alla sera, dissodando, abbruciando le camchie, 63 estraendo le radici dei lentischi, arando e seminando i lembi di terreno [...]
[...] , andando lentamente dietro i pazienti buoi rossi che trascinavano l'antico aratro sardo. Giunto alla fine del lungo solco batteva il pungolo sul fianco [...]
[...] parlare con Malafede, aveva sorriso passando davanti alla pietra sulla quale si era una volta inginocchiato. - Coraggio, - diceva ai buoi, - fra poco [...]
[...] canti nuoresi: dal tenore passava al basso, e da questo alla mezza voce; poi riprendeva la strofa. Erano le stesse canzoni d'amore che aveva cantato [...]
[...] amore capriccioso e sensuale, inspirato alla giovine padrona dal servo bello e ardito, ma il sogno d'una gioja ignota, al di là di ogni desiderio [...]
[...] alla gamba. - E il medico cosa dice? Possibile che egli non trovi un rimedio? - Eh, altro che vorrebbe trovarlo: tanto più che, dicono, vuole [...]
[...] su una pietra in mezzo alla terra seminata, e stette a lungo immobile, quasi piegato in due. Pareva che sentisse finalmente la stanchezza di tutto [...]
[...] , granello anch'egli buttato a caso su una terra misteriosa e selvaggia, germogliato alla ventura, abbandonato al capriccio del tempo e del destino [...]
[...] pareti e sul pavimento. Dopo una notte di pioggia ritornava il sereno autunnale; per tutto il vicinato intorno alla casa dei Noina, rinfrescato e [...]
[...] farne dei piccoli pani dolci, rientrò zio Nicola, ch'era stato alla bettola per bere il solito bicchierino di acquavite, e portò una notizia [...]
[...] gliene importi niente? - disse zio Nicola, voltandosi e rivoltandosi davanti alla bocca del forno. - Eh, dicono abbia dei soldi, quella donna [...]
[...] , - affermò zia Luisa. - Dicono che abbia lasciato alla moglie un recipiente pieno di monete d'oro. - Donnicciuole! - rispose zio Nicola, battendo [...]
[...] , dopo aver deposto il pane e i dolci entro i canestri d'asfodelo: la cucina calda odorava di sapa e d'uva passa colta. - Ora dovrei andare alla [...]
[...] fontana, - disse Maria, scuotendo l'anfora vuota. - Se vuoi venire, Sabina, passeremo davanti alla tua casa; tu prenderai la tua anfora e andremo [...]
[...] assieme. Indossò la tunica, gonna di orbace orlata di nastro cremisino, mise sul capo l'anfora rovesciata e uscì con la cugina, alla quale zia Luisa [...]
[...] aveva colmato di pane e dolci il grembiale. Nella casetta di Sabina la vecchia nonna filava, badando alla piccola mola tirata da un asinello [...]
[...] e si sosteneva da sè. - Come va? - chiese Maria alla vecchia, mentre Sabina attortigliava uno straccio per farne un cercine. - Si cammina, si [...]
[...] giro paziente intorno alla mola. - Andiamo dunque alla Funtanedda, - disse Maria. Andarono. L'una a fianco dell'altra, slanciate ed eleganti [...]
[...] , vestite nello stesso modo, con le anfore rovesciate sul capo, le due cugine parevano due sorelle bibliche, Rachele e Lia, Marta e Maria, dirette alla [...]
[...] passeggiava, lento e tranquillo, respirando l'aria profumata della valle; qualche donna scendeva alla fontana, qualche paesano conduceva i buoi o i cavalli [...]
[...] . Sabina e Maria, giunte alla fonte, sedettero su un masso, aspettando che altre donne prima arrivate colmassero le loro anfore. La sera calava [...]
[...] splendida e molle; l'Orthobene sorgeva al di sopra dello stradale, grigio e roseo sul cielo cinereo; l'ombra si addensava in fondo alla valle, ma i [...]
[...] quel cielo, - disse Maria, guardando in alto. Ma Sabina guardava l'ombra in fondo alla china, e ricordava... Che faceva ora Pietro, al di là della [...]
[...] valle e dell'altra valle ancora? Ricordava la promessa di « dire una cosa » alla povera serva? O si era pentito e pensava ed un'altra donna meno [...]
[...] povera? Intanto le donne chiacchieravano intorno alla fontana: una piccola bruna, con un occhio bendato, si lavava i piedi nel rigagnolo e imprecava [...]
[...] testa e gli mandavano energiche maledizioni. Un uomo scendeva alla fonte per abbeverare tre porcelline di latte. Le tre graziose bestioline dal pelo [...]
[...] vedeva la vecchia nonna che filava ancora e il vecchio asinello che girava sempre intorno alla mola. Maria sentì un impeto di compassione, rivedendo [...]
[...] . Avanti, avanti, per gli aspri sentieri che scendevano in fondo alla vallata e poi risalivano fino a Nuoro, egli pungeva i buoi con crudeltà [...]
[...] servo avrebbe voluto arrivare alla casa dei padroni a notte già fatta. Sentiva un vago timore del primo incontro con Maria; aveva paura che ella gli [...]
[...] , un cerchio ardente gli stringeva la fronte, e la pulsazione continua alla tempia sinistra sembrava il picchiare di un martello che fermava quel [...]
[...] , con le sue macchie rugginose, le pietre lividognole, gli sfondi grigi, pareva morta sotto quel gran cielo oscuro e pesante. Arrivato davanti alla [...]
[...] , coll'immancabile cavallo o coi buoi sonnolenti, passavano spinti dal vento. Pietro volse le spalle ai monti velati di nebbia, alla vallata fumosa, e [...]
[...] rientrò in paese. Nonostante il suo desiderio di attaccar discorso con qualcuno, non si fermò, non salutò i pochi passanti, finchè non giunse alla porta [...]
[...] abbaiò. Passando davanti alla bettola illuminata, Pietro intravide, dietro il banco, il viso soave e ardente 83 della bella Francesca, e un [...]
[...] cominciò a guaire, sollevandosi e cercando di introdurre una zampa in una fessura. Qualcosa di simile all'impazienza e alla gioia del cane fremeva [...]
[...] Luisa, e battendo la mano aperta sul ginocchio di Pietro, - ti aspettavo! Stanotte veglieremo e canteremo a disputa. Se le donne vogliono andare alla [...]
[...] voi potreste passare questa notte coi vostri amici. - Alla larga! - gridò il padrone, allargando le braccia. - Gli amici vengono, oggi per bere il [...]
[...] caraffa e il bicchiere. - Tu non andrai alla messa? - domandò Pietro. - Io? Io no, davvero! Me ne vado subito a letto, appena avrò cenato. Io non ho [...]
[...] da incontrare nessuno, alla messa. E anche voi, babbo, fareste bene d'andare a letto... Pietro non udì ciò che il padrone rispose. Maria non aveva [...]
[...] dunque « chi incontrare alla messa ». Ella dunque non aveva un amante, un fidanzato 86 più o meno segreto. Ah, come ella era buona! Egli la [...]
[...] promessa non commosse Maria, ma Pietro la mantenne. Quel giorno, infatti, egli andò 92 alla bettola, ma non bevette e non guardò la moglie del [...]
[...] di lui per certe piccole faccende domestiche, e una sera lo mandò persino alla fonte con l'anfora sull'omero. Egli, che in altri tempi si sarebbe [...]
[...] una serva, ma non cessava di essere meravigliosamente bella. Pietro la guardava alla sfuggita, e ogni volta che incontrava gli occhi di lei [...]
[...] 98 alla causa da lei perorata; neppure si scosse per il prolungato silenzio di Pietro. Egli non sapeva che dire; pareva colto da stupore e [...]
[...] . Che dire? Sabina gli voleva bene? Chi se ne ricordava più? Quell'amore era stato per lui simile alla fiamma fugace del musco secco, mentre [...]
[...] momento non ricordava affatto zio Nicola, zia Luisa, e che egli era il servo della donna alla quale stava per svelare la sua passione insensata. Maria [...]
[...] , la padrona, la distanza sociale che lo separava dalla bella fanciulla beffarda, alla quale aveva finalmente aperto il suo cuore; ma non ebbe più [...]
[...] alla donna agognata. Ma a questo istinto si univano anche i sentimenti provati da Pietro nei lunghi giorni della sua solitudine: desiderio e sogno [...]
[...] di Maria, e sentì come uno spasimo di pianto, e forse si sarebbe umiliato e avrebbe domandato scusa alla fanciulla, se ella, d'improvviso, non [...]
[...] paese neppure alla sera. Una domenica, però, agli ultimi di carnevale, egli si trovò solo con Maria nel cortile caldo e allegro di sole. Entrambi si [...]
[...] disponevano ad uscire, Maria vestita a festa per andare alla predica.. egli bellissimo in un costume nuovo fiammante. - Dove vai? - ella domandò [...]
[...] ardente alla sua giovine padrona, ogni volta che si trovavano soli; ed ella non si sdegnava più, non fuggiva più. Pareva si fosse abituata a [...]
[...] silenziosa, fin verso la cucina, la cui porta era socchiusa. - Non c'è nessuno? - mormorò. - No. - ella rispose nello stesso tono. Entrarono, e alla luce [...]
[...] non sapeva bene il perchè di questa gioia, nè si domandava che cosa sarebbe accaduto, ma 114 il pensiero di corrispondere alla passione del [...]
[...] ; ella s'avvicinò alla porta e guardò fuori; il sole batteva già sul muro del cortile; zia Luisa poteva scendere da un momento all'altro [...]
[...] sempre di notte, e durante il convegno chi più tremava d'una sorpresa era 120 Pietro. Ogni tanto egli s'affacciava alla porta e spiava, e in [...]
[...] giorno, mentre in lui la passione diventava calma e profonda, e la sua anima si rasserenava davanti alla luce di un avvenire 121 felice, il [...]
[...] e cenere da una foresta alla riva del mare; dopo cominceranno le messi, e così non ci vedremo che una o due volte ogni tre mesi ed egli potrà [...]
[...] si lava, come un panno alla fontana. Però bisognava prima troncare la relazione 123 disonesta e indegna di lei; ora, subito. Si alzò e uscì [...]
[...] , s'appoggiò alla ringhiera, sotto il raggio pietoso della luna. Poi rientrò nella sua cameretta e pianse ancora. Perchè egli era un servo? E perchè [...]
[...] , nell'altipiano, ove il suo cuore s'era aperto all'amore come la terra alla semente. Maria mantenne la promessa, e Pietro potè vedere la bella persona di lei [...]
[...] , passò in mente alla mietitrice innamorata. Silenziosa strisciò 126 fra le stoppie, salì le chine, cauta come una lucertola, nascondendosi [...]
[...] , vive sul cielo chiaro e profondo. Le ragazze camminavano e camminavano, bianche di luna, silenziose e raccolte; i capelli di Maria volavano alla [...]
[...] va alla festa. - disse Maria. Uomini e donne in costume, i primi con l'archibugio ad armacollo, le altre sedute sulla groppa o in sella o a [...]
[...] fucile scintillante alla luna, la cintura ricamata, gli sproni sopra le ghette che disegnavano due gambe nervose, la sua figura ricordava i cavalieri [...]
[...] . - Salute, Maria Noina; vai tu pure alla festa? - chiese il giovinotto dalla cavalla bianca, curvandosi sulla sella, e parlando piano. - Che bel [...]
[...] occhi avidi; ma incontrando lo sguardo un po' malevolo e beffardo di lei, si fece timido, si raddrizzò in sella e rallentò il freno alla cavalla [...]
[...] venditori, intorno alle catapecchie ove qualche famiglia di Nuoro e di Orane passava il tempo della novena. Prima di fare l'ultima salita fino alla [...]
[...] Rosana, appoggiato alla balaustrata dell'altare, si scosse tutto nel vederla, e la fermò toccandole dolcemente il braccio. - Sei arrivata ora? - le [...]
[...] osava formulare gli oscuri desideri del suo cuore. Avrebbe voluto chiedere alla Madonna di Gonare la grazia di farle dimenticare subito Pietro ed [...]
[...] la cavalla bianca di Francesco e faceva una smorfia maligna. Prima di arrivare alla chiesetta dello Spirito Santo tutti smontarono e pranzarono [...]
[...] pascolanti; e tutto questo formava come una magnifica cornice intorno alla figura non bella del giovine possidente. Il sole cominciava a declinare [...]
[...] prima d'arrivare a Nuoro, dichiarò il suo amore alla fanciulla. - Maria, - disse, - vorrei farti una domanda. Oggi tu sei stata così gentile con me [...]
[...] strinse forte la mano che ella teneva sempre appoggiata alla cintura di lui, e sospirò più volte. Sì, egli le voleva bene, forse quanto gliene voleva [...]
[...] fino alle rispettive case le donne che li avevano onorati della loro compagnia. Così egli attraversò tutta la città, e potè passare davanti alla [...]
[...] annunziò che Maria ritornava, seduta in groppa alla cavalla di Francesco Rosana. Un lieve rossore colorì il viso scialbo di zia Luisa: poi ella si [...]
[...] fermò un momento, poi la pregò di ritirarsi, di mettersi a letto e di curarsi. Ella s'avviò barcollando: quando fu vicina alla porta si volse e disse [...]
[...] sonnambulo, spinto da una forza misteriosa. Il cuore gli batteva d’angoscia e di amore. S'aggirò cautamente intorno alla casa dei padroni, vide zio Nicola [...]
[...] penetrasse fino alla gola, al collo, alle viscere... Le sue labbra si chiusero, fredde e pesanti come labbra di marmo; i suoi occhi videro l'ombra d'un [...]
[...] gli appariva come una vittima... Giunto davanti alla chiesetta della Solitudine si fermò di botto, ripreso bruscamente dal senso della realtà. Là [...]
[...] voglio perdermi... no... perchè Maria, ne son certo, mi ama ancora... Devo, devo frenarmi, devo vincermi... per amor suo. Davanti alla casa dei padroni [...]
[...] guardò spaventata, ma il cane era già in cucina e zio Nicola s'affacciava alla porta gridando: - C'è qui Malafede! Oh, che diavolo vuol dire? Ah, ci [...]
[...] aveva tradito baciandolo, come Giuda aveva tradito il Signore. Tutto era finito. * * * Rimasto solo, Pietro si abbandonò tutto alla sua rabbia e [...]
[...] alla sua disperazione. Uscì nel cortile e s'avvicinò alla scaletta; s'aggirò qua e là, spiando il modo di poter arrivare fino alla camera di Maria [...]
[...] pavimento alla parete sprazzata dal chiarore rosso del fuoco semispento si mosse solo, gigantesca e deforme, un'ombra che parve battere e spezzarsi la [...]
[...] testa contro il tetto. Pietro tornò a sedersi per terra e si portò le mani alla testa: sì, gli pareva davvero d'aversela fracassata. Di nuovo udì il [...]
[...] zia Luisa, gli diede un po' di chinino e lo incitò alla partenza. - Anche Maria ha avuto la febbre, stanotte. Non ha riposato per niente. - Febbre [...]
[...] d'amore, - disse Pietro, accingendosi alla partenza. - Spero mi farete ritornare per le nozze. - Va' là, per le nozze faremo il pane col grano [...]
[...] dissero: - L'abbiamo trovata morta, vicino alla siepe... Morta di mal di Dio... - Che il diavolo vi appenda; questo si vedrà.. - Io sono innocente [...]
[...] casa Noina e assistere alla felicità degli sposi lo rendeva folle. Qualche giorno dopo fu introdotto nella camerata di Pietro un nuovo prigioniero [...]
[...] progressi meravigliosi. Alla vigilia della sua liberazione egli potè leggere e capire una intera colonna di giornale e scrivere il suo nome e quello di [...]
[...] Francesco Rosana? Mai! - Dov'è Maria? - egli domandò. - Non so: credo sia andata alla novena... Bevi Dunque, Pietro: sei bianco come un agnello [...]
[...] alla casa, ma ella non tornò e l'ombra della sera cadde sulle cose e sull'anima di Pietro. - Ella doveva essere a casa e non mi ha neanche voluto [...]
[...] alla gente che la famiglia Noina era ricca; ma la sposa lo indovinò e non insistè. - Maria, - chiamò una graziosa fanciulla, cugina del fidanzato [...]
[...] . Maria le andò incontro e le strinse la mano; poi l'accompagnò fino alla scala, la seguì con gli occhi e la vide fermarsi a chiacchierare con [...]
[...] con occhi pietosi; forse egli sarebbe ritornato a lei. Con questi pensieri per la mente alla continuò fino a tarda sera a raccogliere i presenti; le [...]
[...] dei baci di Pietro le attraversava la mente. Ma subito altre cure la richiamarono alla realtà, e il sorriso della sposa felice tornò a illuminarle [...]
[...] dalle porte pioveva su loro una fitta gragnuola di frumento, di confetti, di fiori; e ciò non bastando le donne scaraventavano davanti alla sposa [...]
[...] accompagnava alla cerimonia. Egli vedeva Maria vestita da sposa; vedeva Francesco sorriderle; seguiva il corteo rumoroso e lieto. Maria splendeva di [...]
[...] convitati erano circa una trentina, fra uomini e donne: sedevano intorno a tavole apparecchiate alla buona, con piatti variopinti e bicchieri di [...]
[...] all'altro della mensa; qualcuno imprecava. Ritto accanto alla sposa, col volto color rame a metà lumeggiato da un raggio di sole, un pastore alto, dai [...]
[...] accanto, poi Maria. Di nuovo tutti risero e applaudirono. - Com'è allegro quel Francesco; un mattacchione. - disse zia Luisa alla sua vicina di tavola [...]
[...] liquori; le donne che servivano a tavola si fermarono dietro le sedie degli invitati, e presero parte alla conversazione. Ed ecco, ad un tratto, un [...]
[...] scesero nel cortile, la suonatrice rallentò le note, sollevò il mento roseo che teneva appoggiato alla fisarmonica e gridò: - Ohè, chi suona, ora [...]
[...] alla mezzanotte, o almeno finchè gli sposi si ritiravano, e si ballava molto, anche. Ora i giovani son fiacchi, la gente è stanca e non ama [...]
[...] allora Pietro al giovine possidente. - Devo anch'io regalare una moneta alla sposa: non mi piace darle una carta da dieci lire. Potresti cambiarmela e [...]
[...] del bettoliere, alla quale il marito volgeva le spalle; e il suo sguardo nero, scintillante, attirava con una specie di fascino magnetico gli occhi [...]
[...] invidia quando la domenica ella si recava, splendidamente vestita, alla messa di mezzogiorno. Insomma tutti i suoi sogni s'erano avverati. Francesco [...]
[...] , sempre più innamorato, la circondava di cure e di adorazione, cortese fino alla noia. 224 Nelle belle giornate di primavera gli sposi montavano [...]
[...] alla proposta di passare il maggio nell'ovile, tanto più che cominciava ad annoiarsi della sua vita sfaccendata di sposa ricca. 225 - Sono [...]
[...] stendevano verdi e fiorite; sulla pianura, arsa d'estate e pantanosa d’inverno, ondulava alla brezza una vegetazione selvaggia, un mare d'erbe alte, di [...]
[...] mare di sogni. Francesco Rosana aveva un sentimento istintivo della natura. Col suo modo d'esprimersi un po' affettato, diceva alla sua giovine [...]
[...] le cime delle quercie rabbrividivano alla brezza, inargentate dal riflesso del cielo chiaro, e assisteva con Francesco al mungere delle vacche e [...]
[...] alla confezione del formaggio, aiutando i pastori a versare il latte ed a preparare i recipienti. Le vacche uscivano una dopo l'altra delle mandrie [...]
[...] dei parenti. Francesco provava un certo gusto nell'eseguirli. Maria preparava il pranzo, ed il pastore veniva ammesso alla mensa patriarcale [...]
[...] vicini, talvolta si spingevano fino alla chiesetta dello Spirito Santo, solitaria e nera come una roccia tra il verde dei campi silenziosi. Se non [...]
[...] mare lontano. Quando si svegliava Maria preparava il caffè, poi sedeva davanti alla capanna, all'ombra della roccia, e trapuntava una camicia, mentre [...]
[...] solitudine era dolce e profonda; i cani sonnecchiavano; sul prato, in fondo alla radura, i vitellini si rincorrevano e giocavano; s'udiva qualche [...]
[...] le vacche saranno precipitate nel burrone! Va da quella parte; io vado da questa. Maria, - aggiunse, rivolgendosi alla moglie. - vado fino all'ovile [...]
[...] più d'una mezz'ora. Seduta davanti alla capanna, ella guardava davanti a sè, al di là della radura, verso il bosco, dal quale Francesco doveva [...]
[...] rischiarava la cima grigia della roccia sovrastante alla capanna, cominciarono a inquietare Maria. Già le lontananze s'offuscavano, il bosco [...]
[...] sedette ancora sullo sgabello di ferula, davanti alla capanna, e attese. XVIII. Passò qualche tempo prima che Antoni tornasse. Maria tendeva [...]
[...] ancora; Antoni non tornava, il pastore anziano andava e veniva dalla capanna alla muriccia della tanca. - Zio Andria, zio Andria, nessuno viene; che [...]
[...] davanti alla capanna e si fermò qualche tempo ad ascoltare. La radura taceva; tacevano i prati d'un grigio verdastro sotto la luna: taceva il bosco [...]
[...] le quercie ed i rovi che tremolavano alla brezza; sulla siepe già i fili dei ragni, sparsi di goccie di rugiada, brillavano simili a fili di perle [...]
[...] , velati gli specchi, chiusi gli sportelli delle finestre, i pavimenti polverosi. Nella camera degli sposi, intorno alla cassa mortuaria foderata di [...]
[...] nel vuoto e andando a finire in un occhio d'oro sulla parete opposta. In fondo alla cucina, nell'angolo più buio, stava la giovine vedova vestita di [...]
[...] lo hanno ucciso come un agnello, - rispondeva Maria; e piangeva, e ricominciava a raccontare alla nuova venuta, come già l'aveva dovuta raccontare [...]
[...] fossi trovata in simili frangenti. - Sì, ma guardala bene: sembra una vecchia di cento anni; ella ha resistito come la quercia alla bufera, ma ora se [...]
[...] . I gemiti e le grida raddoppiarono; molte donne s'avvicinarono alla giovine vedova svenuta, altre uscirono nel cortile. Solo zia Luisa conservò il [...]
[...] prefica aveva una bella voce sonora, e godeva fama pei suoi attitidos: finchè Maria aveva assistito alla ria le due donne s'erano limitate a ricordare [...]
[...] la tua sposa che doveva poi ritornare sola alla sua casa desolata? - Invano ora le tue terre ed i tuoi armenti e i tuoi pascoli ti attenderanno [...]
[...] rassegnato, la cinse di un'aureola poetica. Per tre giorni una lunga processione di gente sfilò davanti alla giovane vedova. Tutti le ripetevano [...]
[...] assalita da scrupoli, da sospetti strani. Come fare per liberarsene? Pietro continuava le sue visite, offriva i suoi servigi a zio Nicola ed alla [...]
[...] triste soddisfazione. Era appena l'alba; un'alba nitida e fredda di dicembre. Sabina, con l'anfora sulla testa, si diresse alla fontana di Gurgurigài [...]
[...] , ma giunta davanti alla chiesetta della Solitudine si fermò. Era il luogo dell'appuntamento. Giuseppe non era ancora giunto, ed ella, alquanto [...]
[...] graziosa, col viso arrossato dall'aria fredda, con l'anfora sulla testa e la tunica avvolta intorno alla persona snella. - Che vuoi che ti dica? Non [...]
[...] Sabina, passandosi una mano sulla fronte. - Va ed apri la chiesa, intanto... - Ah, tu dunque acconsenti?... - Va, ti dico. Egli s'avvicinò alla [...]
[...] , fermandosi in mezzo alla chiesa. - aspetta... Ho da dirti una cosa. Io ora giurerò; sarò d'ora in poi come tua moglie; ma tu devi dirmi una cosa [...]
[...] , se Maria Noina e Pietro Benu dovessero sposarsi... Il contadino spalancò gli occhi e strinse rapidamente le labbra, quasi per impedire alla sua [...]
[...] , allorchè tutto vestito a nuovo e con l'orologio e il fazzoletto bianco in tasca, si recava alla messa di mezzogiorno, qualche ragazza benestante [...]
[...] la sua antica condizione. Un giorno, poche settimane dopo la morte delle zie, mentre egli se ne stava davanti alla sua casa, badando all'opera dei [...]
[...] più. Ora faremo questo battesimo: che nome daremo alla bambina? - Maria. Insisto nella preghiera di rivolgerti a Maria Noina... - In tutti i casi [...]
[...] bettoliere correva sulla porta per guardarlo. 282 *** Maria, naturalmente rifiutò di far da madrina alla bimba dell'Antine. Benchè fossero [...]
[...] sottratta alla vita, mentre la gioventù le vibrava nel sangue e il desiderio della felicità le turbava l'anima. Qualche volta si domandava se voleva [...]
[...] Noina. Zio Nicola e zia Luisa erano andati alla messa cantata della chiesetta del Rosario, dove si celebrava la festa di San Giuseppe; Maria preparava [...]
[...] i piedi dentro due babbucce nere; poi sorrise e disse: - Mio padre è andato alla messa del Rosario. Volevi parlare con lui? - No, voglio parlare [...]
[...] dalla mattina presto. - Siediti qui; ecco, non lì: puoi sporcarti. Mise la sedia vicino alla porta e tornò verso i fornelli; non sapeva come nascondere [...]
[...] aveva dato alla sua antica passione una cornice pura e ardente. - Maria, tu indovini perchè son venuto... Vieni qui vicino, volgiti, ascoltami [...]
[...] rimorso alla voluttà, dall'ambizione all'amore. * * * Nel pomeriggio di quella domenica, Pietro e l'Antine uscirono assieme. - Voglio cominciare [...]
[...] fermarono davanti alla chiesetta del Rosario, dove un gran numero di contadini e di artigiani assisteva alla scalata d'un caratteristico albero di [...]
[...] vincitrice. Nonostante la passione e i gravi e dolci pensieri che lo preoccupavano, Pietro s'interessò alla bizzarra scena, mentre l'Antine parlamentava [...]
[...] trofeo tremolava tutto, il cerchio s'aggirava intorno alla cima dell'albero e il sole traeva ancora una scintilla dalla molla di metallo della [...]
[...] . S'avvicinò anche a Giuseppe. - E tu, di', vuoi andare alla lavorazione d'Africa? - È molto lontana dalla costa? - Non tanto. Vuoi condurre anche tua [...]
[...] , vedremo... Glielo dirò. - Eccola là: domandaglielo subito, perchè mi occorre sapere il numero delle persone che vogliono andare alla lavorazione [...]
[...] . Mossiù Giuanne (1) non batteva veramente alla sua porta, ma ella doveva lavorare, procreare, allattare, e le donne che fanno tutte queste cose si [...]
[...] della porta, e vedeva in fondo alla straducola avanzarsi l'onesto contadino con la bisaccia sull'omero, seguito dai buoi stanchi, ella faceva [...]
[...] battere le manine alla sua bambina, dicendo: « ecco babbo, ecco babbo! » e le pareva di essere felice come una signorona. Eppure, vedendo Pietro [...]
[...] , quindi, e molti pettegolezzi, quando, verso i primi di maggio, gli sfaccendati lessero le pubblicazioni attaccate alla porta del Municipio. - È [...]
[...] Cagliari! Lo imbroglieranno certamente. Ma non osò parlare. Pietro fece altre due visite alla fidanzata, sempre di notte; ogni volta si parlò di [...]
[...] , innocua se è scarica, pericolosa se carica... Il fidanzato è un'arma carica; non bisogna urtarla... Alla quarta visita l'« arma carica » insistè per [...]
[...] viso della giovine vedova appariva qualche segno d'inquietudine. Ella lo guardava appena alla sfuggita, ma bastava quello sguardo carico di [...]
[...] pericolosi fidanzati. Una domenica mattina Pietro entrò all'improvviso, con la speranza di trovar Maria sola; ma zia Luisa era già stata alla prima messa [...]
[...] sposare un ex-servo, dopo essere stata la moglie di un ricco principale, la umiliava profondamente; ma poi ella si riabbandonava tutta alla sua [...]
[...] ; sei ammaliata! Perchè vuoi rispondere? Perchè alla posta vedano la tua lettera? Un po' di decoro almeno, figlia mia; serba almeno un po' di decoro [...]
[...] ! Per serbare un po' di decoro Maria non rispose. Pietro ritornò due giorni dopo: portò alla sposa magnifici doni, ed a zia Luisa un corsetto di [...]
[...] , - rispondeva zia Luisa, ripiegando il broccato e avvolgendolo nella carta velina. Fino alla vigilia del matrimonio tutti ne ignorarono la data precisa [...]
[...] : taceva anche zio Nicola, che rispettava gli antichi usi e trovava giusto che una vedova, in omaggio alla memoria del primo marito, non festeggiasse [...]
[...] , vennero celebrate le nozze. Maria non aveva chiuso occhio durante la notte. Alla una era già in piedi, pallida e stanca: le pareva di sognare [...]
[...] Maria, che camminava appoggiandosi alla parente di Pietro, si pose una mano sulla bocca e soffocò un piccolo scoppio di riso. - Che hai? - domandò [...]
[...] così giunsero davanti alla chiesetta silenziosa. La cerimonia fu lunga. Il sacerdote, assistito da un vecchio paesano che sembrava un apostolo, calvo [...]
[...] cercava di assistere alla cerimonia con animo tranquillo; via i ricordi, i pensieri molesti, le inquietudini! Resti solo l'amore, l'amore avido e [...]
[...] quella di Maria e di Pietro. Zio Nicola e zia Luisa se ne andavano quasi tutti i giorni in campagna, dalla mattina alla sera, per lasciare in libertà [...]
[...] alla loro passione selvaggia, e si amavano come dovevano amarsi le coppie primitive, nelle foreste giovani del mondo appena abitato. Una volta Maria [...]
[...] Nicola e zia Luisa erano andati alla vigna; Pietro sollecitava gli ultimi lavori della sua casetta. Nel cortile pulito e innaffiato regnava la [...]
[...] pensava. 307 Sentiva un lieve peso alla testa, ma i suoi pensieri erano meno torbidi e il suo respiro meno ansante del solito; ella ricominciava [...]
[...] di morte, Maria cominciò a dubitare. E nel suo smarrimento, dimenticandosi di sè stessa e delle sue forze già messe alla prova, ella sentì un [...]
[...] 311 il suo cappotto alla parete di cucina, dietro l'angolo della porta... Era una giornata fosca e triste... Ella gli aveva versato da bere e lo [...]
[...] diventò incosciente. S'alzò, pensò di fuggire, di correre alla vigna per domandare protezione a suo padre; s'avanzò fino al portone, ma la stessa frase [...]
[...] violenza, sovrapponendosi, mischiandosi ai suoi terrori, alla sua angoscia, alla sua speranza, e rendendo più torbido il caos della sua mente [...]
[...] nella penombra della camera silenziosa, un impeto di pianto la soffocò. Alla paura e all'istinto di difesa, che fino a quel momento avevano reso [...]
[...] rinunziare alla gioia afferrata avidamente come un frutto da tanto tempo agognato? Minuti di lotta furiosa contro la potenza dei sensi scorsero e [...]
[...] parvero ore alla disgraziata: ella si gettò ancora per terra, davanti alla Madonnina rossa e gialla che giocherellava col suo rosario di perle, e [...]
[...] alzò, ricominciò a vagare qua e là intorno alla camera, si accostò allo specchio e quasi non riconobbe il suo viso alterato e verdognolo. Sembrava [...]
[...] il medico?... Io vado, mando una vicina. Puoi star sola un momento? Maria, rispondi! Col busto ripiegato, le mani intorno alla fronte, gli occhi [...]
[...] lunghe ore di incubo, alla associò al suo il dolore di Pietro. La presenza di lui, per quanto odiosa ed insopportabile, le aveva ricordato mille cose [...]
[...] conforto di arrivare fin dove ella voleva: fino alla verità. - Solo Pietro tacerà, - ella pensava, morsicando il fazzoletto imbevuto di aceto. - Egli [...]
[...] ), conosceva pur tuttavia la storia di quella malvagia femmina alla quale i farisei gridavano: Lapidiamola, lapidiamola! e che Gesù [...]
[...] lo cacciava mai. Come moglie, apparteneva alla categoria di quelle che portano i calzoni; lo lasciava capire volontieri; se qualcuno mostrava di [...]
[...] ; ne consegnava puntualmente i frutti alla moglie, e bisogna confessare che, una volta usciti i denari dalle sue mani, non se ne curava più [...]
[...] : Voglio! I calzoni servivano poco, in quei casi alla signora Rosa — ma erano casi tanto rari! Abitavano una lurida stamberga sul corso Garibaldi [...]
[...] mezzo alla corte con un piglio tra l'impaziente e lo sdegnoso (era un novellino viziato delle eleganti portinaine), cacciò la mano nella borsetta [...]
[...] non era uomo da perdersi in tenerezze. Le additò un nero buco accanto alla cucina, le fece la sua parte al magro pasto comune e venne in tal [...]
[...] colla Rosa, però non aveva per la sorella il ghigno beffardo che riserbava alla moglie; anzi qualche volta il suo piccolo occhio giallo la seguiva [...]
[...] portentosa magrezza. Era molto facile a lei, donna e padrona, dare di ogni cosa il peggiore alla malcapitata parente — il pane raffermo, la minestra [...]
[...] sapeva più di lei. Vi sono molti supplizi, ma un supplizio lento e terribile è quello di un essere intelligente soggetto alla ignoranza cattiva [...]
[...] , alla volgarità maligna e brutale. Amarilli — anche il suo nome non andava 20 esente dai sarcasmi — piangeva in segreto e dimagrava sempre [...]
[...] , impassibile, la porse alla sorella, dicendo: — Rispondi: venga. Amarilli lesse a precipizio: « Bruxelles, 14 ottobre. » Signore, » Mia [...]
[...] poteva finire dentro un cespuglio profumato di glicine o di caprifoglio. Pensava alla povera Editta e a se stessa e sospirava. — Ora voltati; ecco [...]
[...] era uscita? Nel tavolino non si vedevano cassette, il vecchio non s'era mosso e non poteva muoversi; alla magia Amarilli non ci credeva, ma da [...]
[...] affetti contenuti, che volava incontro alla speranza di trovare finalmente un essere capace di amarla, un essere debole da proteggere. — Editta [...]
[...] per questi trenta giorni la mesata. — Vecchio pazzo! Ed egli zitto. Osservava che le vene del 30 collo si gonfiavano enormemente alla sua [...]
[...] dolce sposa, che era molto brutta nella collera e che alla lunga alla lunga non poteva nascondere per un pezzo i suoi quarantaquattro anni suonati [...]
[...] stabiliva un odioso precedente che tutti gli Spiccorlai fino alla quindicesima generazione non avrebbero mancato di imitare. Già, lei avrà [...]
[...] leggermente sulle palme aperte, le fregò e le offerse alla bella zia quali colombe messaggiere di pace. Chi avesse guardata in quel punto la vecchia [...]
[...] mostrarsi soddisfatta. Quel nipote scioperato che faceva la corte alla credula zia per beccarle l'impossibile entrava perfettamente nelle mire [...]
[...] ; triviale, chiassoso, galante fino alla licenza, egli godeva tutte le simpatie delle quarantenne beltà che gustava immensamente i suoi [...]
[...] le onde di un mare agitato; quantunque assomigliasse più che altro alla bisaccia di un frate questuante scivolata dal di dietro sul davanti [...]
[...] pungente, come se gli Spiccorlai temessero di mostrarsi eccessivamente teneri. Amarilli pensava a' begli occhi fulgenti della sorella, alla sua [...]
[...] fronte superba, alla voce sonora e imperiosa — le sembrava ancora di udirla quando di contro a tutti i fratelli irritati, ella aveva dichiarato di [...]
[...] amavano. Le anime superiori hanno un tatto squisito per intendersi subito, per riconoscersi in mezzo alla gente volgare, come belle figure [...]
[...] dispiacere alla sua giovane amica. Tornò a sedere sulla valigia, le prese le manine con impeto grazioso, e disse: — Narrami un po' della tua [...]
[...] esistenza. Editta era stata cullata sui ginocchi di suo padre alla musica armoniosa dei bei versi e delle canzoni guerriere, intanto che la [...]
[...] ispirazioni. Intanto passava il tempo felice. Un giorno si pianse assai nella graziosa cameretta davanti alla finestra inghirlandata di viole — i [...]
[...] ; anche quella era una povera esiliata, un'anima tolta alla sua missione di luce e d'amore, una stella creata per il cielo e caduta nel fango [...]
[...] , perchè Editta era bella, perchè, mentre l'umile zitellona si piegava compiacente alla bufera, la fanciulla orgogliosissima la sfidava dall'alto [...]
[...] vecchio preparava una vendetta postuma e godeva nel portare giorno per giorno il suo sassolino alla fabbrica. La Rosa petulante nelle sue vesti di [...]
[...] . Nessuna forza umana lo avrebbe trattenuto dal godersi in tutti i limiti la sua fortuna. Ne parlò subito alla Rosa ghignando e tripudiando fino al [...]
[...] assurde e triviali le vennero sulla bocca le disse tutte. La fanciulla pallida e fremente l'ascoltava colla fronte alta. Era appoggiata alla [...]
[...] per grazia di Dio alcuna villa signorile dipinta di bianco e di rosso col giardinetto alla francese, e mai l'ombra di un cameriere colle [...]
[...] spronandola l'orgoglio in lei potentissimo, senza porre indugio volò dalla casa Spiccorlai alla nuova dimora, dove viveva Bruno colla figlia. 67 [...]
[...] , alzando ad ogni momento lo sguardo inquieto sulla figlia che, in piedi, col dorso alla fiamma, si dondolava. Era diventata più brutta, immensamente [...]
[...] riccamente, colla gonna a strascico sopracarica di ornamenti, ma aveva due 68 bottoni slacciati alla vita e una cravatta rosa macchiata di [...]
[...] farò vedere due o tre punti di ricamo che ho imparati da mia zia Amarilli. — Nemmeno, nemmeno — continuò Rachele — lo studio mi fa male alla [...]
[...] mentre si udì dalla scala la voce di Rachele: — Editta! Editta! Vieni un po' su; fa vedere alla mia cameriera come sei pettinata. — Gliela [...]
[...] raccomando! — E trovandosi solo, al buio, in fondo alla scala lasciò cadere silenziosamente una lagrima. * Quante ne ho conosciute! — dice il poeta [...]
[...] malattia che simile al mostro della favola divora ogni anno centinaia di fanciulle, sorda alle preghiere, ribelle alla scienza, cinica e spietata [...]
[...] . Rachele non era bella, e nulla sotto questo rapporto la consacra alla pietà del poeta; ma nell'ordine della natura è pure un atomo 74 del gran [...]
[...] tutto; è un essere — sia anche fra gli ultimi — che ha diritto alla sua porzione d'esistenza, d'aria, di sole, di gioia, di lagrime. Ella [...]
[...] due fanciulle scendevano spesso il sentiero che dal paese conduce alla Sonna, ma ben presto Rachele trovò questa passeggiata monotona e preferì [...]
[...] alla poesia scritta, le era ignota la poesia suprema della 79 natura, e se prediligeva le rive della Sonna, non era tanto per la bellezza del [...]
[...] Giovanni! Alla profezia fatta dalla cuoca con accento convinto, Bruno rispose: — Può darsi. Dunque Bruno conosceva il signor Giovanni. 88 [...]
[...] . Beato chi può dire, pensando alla sua 90 giovinezza: «Quante innocenti follie ho cornmesso, quante care stupidaggini!» — colui ha [...]
[...] stette un minuto ferma davanti alla buona donna. Sembrava decisa a voler parlare ad ogni costo, ma un no improvviso e risoluto dovette decidere la [...]
[...] tenzone che si agitava dentro di lei perchè si allontanò lentamente, in silenzio. * Alcune ore dopo, Editta ripassava davanti alla cucina di [...]
[...] . Nell'uscire di chiesa, appoggiato all'ultima colonna vicino alla piletta dell'acqua santa, 93 Editta vide l'uomo della valle. Questa volta lo vide [...]
[...] tela volgare. Ricacciò indietro le pazze illusioni che si erano curiosamente affacciate per un istante alla sua fantasia; si vergognò di aver [...]
[...] alcun punto di contatto, gli si parò alla mente un giorno della sua passata giovinezza. Si rivide spensierato e sereno in compagnia di amici [...]
[...] giocondi, sotto il pergolato di una osteria di campagna — e ricordò a puntino tutti i particolari di una chiassosa partita alla morra — la testina [...]
[...] . Senonchè la vecchia Margii, intervenendo colla sua autorita alla quale oramai anche Editta si rassegnava, annunciò ch'ella doveva appunto recarsi nella [...]
[...] l'ampio fazzoletto da testa e procurando d'evitare le ineguaglianze del terreno per non guastare i suoi zoccoli nuovi. — Ma dove andiamo alla fine [...]
[...] — disse Editta — conosci tu il padrone di questa casa? Invece di rispondere alla fanciulla Margii apostrofò l'uomo: — Eh! compare Checco, non [...]
[...] . Mostrerò alla signorina gli alveari nuovi. Quel benedetto uomo non sta mai tranquillo. Oggi è 113 andato a Bergamo per vedere una macchina che [...]
[...] erano più freschi, non avevano alcuna apparenza di dono, eppure egli li presentò alla fanciulla, semplicemente, come cosa convenuta, guardandola [...]
[...] presa alla sprovvista. In quell'anima orgogliosa il padrone era entrato d'assalto; ella si trovava atterrata e vinta senza aver quasi combattuto [...]
[...] amor, com'ei travaglia. Ma il contro attacco venne, troppo naturale nel suo carattere altero. Chi era alla fine il signor Giovanni? Bello, sì [...]
[...] chiesa, ella lo sentiva prima ancora che non lo vedesse, in piedi, vicino alla piletta dell'acqua santa, cogli occhi aperti, vaganti, carichi [...]
[...] fanciulla stava prima appoggiata. * Reazione. — Come può vivere sempre in questo paese? — domandò alla fine Editta al signor Giovanni un giorno che [...]
[...] pensiero. Un vivo rossore colorì le guance brune del signor Giovanni; sembrava veramente mortificato: — L'uomo che vive in mezzo alla natura [...]
[...] un volume alla moda, quest'uomo, signorina, conduce una vita da bruto? Editta era stanca della disputa. In quel momento le sembrava di odiare il [...]
[...] occhi espressivi. Quella sera, ritornando alla sua casetta per i sentieri battuti dalla luna, Giovanni era molto pensieroso. Gli alberi che [...]
[...] tornava sempre alla memoria, e pensava come e quando avrebbe potuto levarla dall'orribile 126 casa Spiccorlai, dove la zitellona subiva [...]
[...] , nè più adatta a quelle penose funzioni. Bruno accolse l'idea con piacere e pregò la fanciulla di scriverne subito alla zia. Egli vedeva che la [...]
[...] mattina sul cader di giugno la timonella di Bortolo che faceva il servizio della stazione si fermò davanti alla casa; una gamba 127 lunga e magra [...]
[...] buccole 128 d'oro, sorridente, garbata, si avanzava come al solito per fare gli onori alla forestiera. Amarilli guardò quella donna fresca e [...]
[...] nastri non toccassero terra. Da una borsetta che teneva sul braccio tirò fuori un grembiale e legatoselo attorno alla vita entrò subito in funzioni [...]
[...] che pareva non dovesse muoversi più. E poichè Rachele chiudendo gli occhi disse di voler riposare qualche ora, Amarilli ricorse nuovamente alla [...]
[...] molto, erravano sereni e soddisfatti intorno alla camera, lungo i muri tappezzati di carta celeste, negli angoli coperti di fiori, sui pizzi [...]
[...] , mille atomi senza nome; molecole strappate alla natura che andavano a fecondare sotto nuove forme nuovi esseri e roteavano intanto, quasi [...]
[...] alla preda, le mosche che fuggivano a sciami cacciate dalla piccola servetta, il cheto brontolìo della pentola, l'urtarsi dei piatti, lo [...]
[...] ritornava accresciuta dalla gratitudine e dall'affetto. La tisica era entrata in un altro periodo. Alla balda sicurezza dei primi tempi succedeva [...]
[...] in segreto. Ma non erano giorni da parlar d'amore. Rachele camminava rapidamente alla sua ora estrema; il lutto era già nell'aria. * Nella [...]
[...] seconda metà d'agosto un effimero miglioramento, dovuto agli sforzi della gioventù che contendeva alla tisi la sua vittima, tornò ad accendere un [...]
[...] tranquilla. La piccola comitiva giunse alla vigna verso le due del pomeriggio e prese posto all'ombra, sotto un padiglione verde screziato dalle [...]
[...] chiese se si era fatta male. Un vecchio che prendeva poca parte alla vendemmia incominciò il racconto delle vendemmie passate, quelle della sua [...]
[...] gioventù, migliori naturalmente — e Giovanni pur sorvegliando gli altri, lo ascoltava paziente e gli rispondeva. Parlava con tutti alla buona, più [...]
[...] attento alla tosse di cui ogni scoppio rimbombava dentro al suo petto come una mitragliatrice che gli prendesse di mira il cuore. - Ecco — disse [...]
[...] parve alla fanciulla che mentre si voltava per andarsene, un contatto morbido e caldo le sfiorasse l'estremità delle dita. * Il giorno dopo [...]
[...] un biondo, roseo, coi baffi ingommati, la cravatta alla Ruy Blas, i polsini lucidi, inamidati, lunghi fino alle unghie; e poi le calze a righe [...]
[...] color verde mirto e crema alla rosa, gli scarpini stretti, i guanti di pelle svedese a doppia cucitura. Editta l'interruppe domandandole se aveva [...]
[...] Rachele aveva tolta qualsiasi onesta ragione alla loro presenza in quella casa. La buona Margii capiva tutto. Ella girava e rigirava intorno [...]
[...] piccole cose. Ella serbò un anellino che aveva appartenuto alla madre di Rachele, questo glielo diede Bruno soggiungendo: Alla sua seconda madre [...]
[...] ; pensava forse alla treccia che Amarilli aveva tagliato per lui in quel giorno solenne. Poi tutto fu chiuso in un armadio come reliquie sante [...]
[...] per nome. * — Sei pronta, Editta? Noi dobbiamo alla fine partire. Ho un presentimento che mio fratello sia ammalato, vorrei essergli al fianco [...]
[...] sopportare ogni stento. Anche in ciò l'energia del suo sangue non si smentiva; il corpo piegava alla necessità, l'orgoglio no. Facevano assai [...]
[...] meno nero del mio avvenire. Il signor Giovanni era venuto tutti i giorni dopo la morte di Rachele, ma in mezzo alla generale tristezza egli pure [...]
[...] progetti di partenza. Editta glieli comunicò alla vigilia, intanto che Amarilli leggeva un giornale al signor Bruno, per distrarlo e per compiere [...]
[...] fanciulla; le piccolissime stelle di cui era composto staccandosi ad ogni leggero movimento cadeva per terra. Giovanni le raccoglieva una alla [...]
[...] , vi lasciava alla superficie una sensazione fresca come di foglia bagnata non penetrava al di là dell'epidermide; nelle vene il sangue le scorreva [...]
[...] scorrevano dagli occhi; e le cadenze meste e gravi del torrente sembravano ripetere: Giovanni! Stette ancora un pezzo alla finestra, assorta nel [...]
[...] desta. Balzò in piedi, guardò l'orologio e con una vivacità febbrile ravviò alla lesta i capelli, l'abito; tese l'orecchio nel giardino quasi [...]
[...] il benvenuto, e spiegando le candide ali scendevano fino alla rosea zona degli oleandri, rincorrendosi con graziosi trilli d'amore. Grandi [...]
[...] una porzione di sole e di fiori. Tutto era gaio e sereno intorno alla casetta; i grandi e i piccoli vi coglievano una eguale somma di felicità [...]
[...] ancora alla sua catena. Una finestra si schiuse e dietro la modesta tenda apparve per un istante la figura del proprietario. Editta lo vide e fu sul [...]
[...] dividendola, ne porse mezza alla fanciulla. — «Tu mangerai il mio pane... — voleva fermarsi, ma la citazione così spezzata non gli piaceva, e [...]
[...] partì sola. L'avvenire delle due donne oramai era mutato; il matrimonio di Editta assicurava alla buona zitellona un tetto amico per il resto dei [...]
[...] tutte le forze mancavano alla sua carcassa arruginita, chiamò la moglie, e, mostrandole il famoso tavolino a scacchiera, le disse: — Se sei [...]
[...] , scritto tutto di suo pugno - che pugno! — dove era dichiarato che la somma di centomila lire chiusa nel tiretto della scacchiera la lasciava alla [...]
[...] sorella Amarilli e alla nipote Editta. Alla moglie nulla. Io scommetterei che il maligno vecchio aveva finto di morire, ma che un occhio [...]
[...] Acheronte, perchè alla 167 brutta sorpresa del testamento Renato era fuggito come un gatto sul quale si versi una secchia d'acqua e la bella [...]
[...] modesta eredità, per lei vistosa poichè le permetteva di bastare a sè stessa, ritornò alla dolce valle, lieta di recare una dote improvvisa [...]
[...] alla nipote, e maravigliata che la sua vita trascorsa tanto miseramente le serbasse per la fine sì placidi giorni. La timonella di Bortolo ebbe [...]
[...] anche questa volta l'incarico di andare a prenderla alla stazione, ed ella, discendendo davanti alla casa del signor Bruno, era tutta commossa. La [...]
[...] si crogiolavano, russando in mezzo alla cenere tiepida e le 169 monachelle correvano sui tizzoni semispenti, augurandosi reciprocamente la [...]
[...] alla poesia? Avrebbe ella mai creduto di potervi rinunciare? Eppure vi aveva quasi rinunciato e non c'era carità a inasprire così il suo [...]
[...] passava colla sua timonella la fermò davanti la casa di Bruno e consegnò a Margii il libro da darsi alla signorina per parte del signor Giovanni [...]
[...] liriche robuste alla divina natura, la gran madre universale. Le piacquero tutti, ma tornava con singolare compiacenza a rileggere più spesso i [...]
[...] potè difendersi da un vago senso di malessere quando il giovane entrò, la sera, spegnendo la sua pipa di radica, alla cui cannuccia era [...]
[...] , ammorbando l'aria e dando origine alla maggior parte delle malattie che li decimano. Il mio pollaio è vasto, chiaro, arieggiato e pulito come questa [...]
[...] smorfiettina incredula. — No, nevvero? Perchè porto la casacca 178 alla montanara e fumo nella pipa? Perchè allevo galline e colombi? Perchè vivo in [...]
[...] libri è l'uomo che parla alla natura; nei campi è la natura che parla a noi. Sentirai, cara fanciulla, che poesia più grandiosa e più vera [...]
[...] alla prova il suo amore reprimendo un attuccio di dispetto, e disillusa, sì, ma rassegnata, lesse i versi. Sembravano un seguito a quei priori [...]
[...] — pensò poi — egli ha creduto di farmi piacere; la circostanza si attagliava ai versi 182 e i versi alla circostanza... Animo, animo, egli [...]
[...] . La realizzazione di un ideale fortemente vagheggiato imprime alla nostra gioia un senso vago di sgomento; si direbbe che la felicità ci [...]
[...] maestà dei prati; quella poesia reale, immutabile e pur sempre varia e nuova di cui Giovanni si circondava doveva giungere alla fine a commovere [...]
[...] pensieri che gli suscitavano quelle nozze, faceva di tutto per sembrare allegro e per prendere una parte almeno serena alla gioia degli altri [...]
[...] . Da molto tempo non era sceso alla Sonna; alla casa di Giovanni poi non vi era mai stato, così la passeggiata aveva per lui un'aria di novità che [...]
[...] la freschezza del paesaggio rendeva quasi gioconda. Muti tutti e due, raccolti nei loro pensieri, giunsero alla casetta dove Checco vagolava [...]
[...] , due minuti, poi ti chiamo. Giacomo uscì; ed essa, di furia, appese la fotografia fino allora tenuta gelosamente nascosta. Poi, affacciandosi alla [...]
[...] cattivo, però. Il mio ritratto lo chiami una cosa superflua. Vivi qua dentro dalla mattina alla sera: appena mi vedi una mezz'ora durante il giorno [...]
[...] Duomo, e scendeva al dazio. Poi aveva ancora buon tratto di strada a percorrere, sino alla gran porta di un lungo fabbricato di mattoni rossicci, sulla [...]
[...] , quest'uomo. C'era in lui la stoffa di un inventore. Da quattro anni studiava l'applicazione dell'elettricità alla trazione dei tram, secondo un sistema nuovo [...]
[...] , agli svaghi, alla famiglia, molte ore, e le dedicava ai suoi studi. Gli sarebbe bastato di lavorare dalle dieci del mattino alle quattro di sera [...]
[...] nato a Glasgow. Papà Burton, commerciante, aveva allevato i suoi cinque maschi con idee pratiche e sane seguendone le attitudini ed avviandoli alla [...]
[...] marina inglese. James, laureato ingegnere, s'occupò alla costruzione di una ferrovia. Poi gli avevano offerta questa carica in Italia: e l'aveva [...]
[...] viaggiatore principale della ditta. E così vivevano tutti assieme, in un gran palazzo fuori porta Magenta, attiguo alla officina dei saponi [...]
[...] una sola imposizione usava fare ai suoi generi: di abitar lì, e di pranzar alla tavola comune. Gli alloggi erano tutti indipendenti l'uno [...]
[...] il forastiero. I giovanotti sapevano di francese quel pochetto che avevano imparato alla scuola. Un po' più ne sapeva il genero, che aveva viaggiato [...]
[...] nonno li voleva tutti a tavola, anch'essi, non appena dal latte della balia passavano alla pappa. I bambini avevano 6 avuto un momento di vergogna [...]
[...] suoi baci sulle ciglia di lei. E, lasciando quella sera la casa di Galli, prima di rientrare alla locanda aveva sentito il bisogno irresistibile [...]
[...] alla dozzina. E sì che mio 7 genero è quasi sempre in viaggio. Ma quando è qui, sa fare il suo dovere! — E giù una grossa risata, mentre vuotava un [...]
[...] sincere, di quelle del maschio alla femmina. Le ballerine scelgono ed invitano esse il cavaliere. E invitano tutti gli indifferenti, e ballano con [...]
[...] metteva in mezzo alla sala, battendo le mani, e gridava: — La «poule des dames»? La «poule des dames»? Appena il ballo cominciava si poneva in [...]
[...] non si addirrebbe nè ai suoi mezzi nè alla sua età. Si dice cha un vecchio banchiere sia il suo.... amico intimo e.... che provveda.... Il Galli [...]
[...] guardar bene in fondo alla vita di tutti quelli che si conoscono, ne resterebbe forse uno su cento al quale si potrebbe stringere la mano senza [...]
[...] , da parte mia, alla signora Cavalli se.... — Se ve la darebbe in moglie? — aveva interrotto il vecchio, con un po' di dispetto che invano aveva [...]
[...] zia; e un sicuro, fiducioso, sereno abbandono nella sua sposa. Forse perchè abituato alla rigida freddezza dei suoi compaesani, lo avevano [...]
[...] ispirano poca fiducia alla gente che à una mente piccina e seconda i pregiudizi volgari del mondo: mentre certe ragazze che paiono monachelle ed [...]
[...] a Londra della Banca Dumenville e C. di Parigi. Nei frequenti viaggi che il principale faceva alla capitale inglese, John gli aveva parlato di [...]
[...] suo fratello Giacomo e degli studi che aveva avviati. Oscar Dumenville, una potenza bancaria sempre alla ricerca affannosa di nuove imprese lucrose [...]
[...] conveniente, James avrebbe chiesto un congedo alla Società dei Trams e si sarebbe recato a Londra per il periodo necessario a quelle esperienze [...]
[...] passato. Ritornava con la mente alla sua casa di Glasgow, e al giorno che l'aveva lasciata per venire in un paese nuovo, tra gente nuova, ma sorretto da [...]
[...] l'avvenire, che si affacciava alla sua mente, tutto pieno di speranze pressochè mutate in certezze. Si figurava, un momento, di essere solo, scapolo [...]
[...] , come era arrivato in Italia. E la conquista era fatta, e l'annuncio festoso da darsi era pronto. A chi darla? Al mondo, alla folla, nella volgarità [...]
[...] di un articolo da gazzetta?... Alla mamma con un dispaccio? Sì, alla mamma sì. Ma era lontana.... non avrebbe viste le sue lagrime di gioia, non [...]
[...] calma come di un dovere compiuto; ma quella che si procura alla propria donna, alla donna che si ama, che è nostra, come è più grande, come è più [...]
[...] intensa, come è più umanamente compensatrice!... Ed egli, Giacomo, la possedeva, dunque, questa creatura cara. Oggi, ritornando alla sua casetta, le [...]
[...] ficcarsi tra la folla per comunicare alla folla il proprio entusiasmo. Poichè è questa la triste sorte delle madri: di aver brevi momenti di gioia [...]
[...] s'affaccia alla portiera, e vorrebbe aprirla e scendere abbasso, parendogli impossibile di non essere ancor giunto dopo tante ore di viaggio. James [...]
[...] sentiva di essere prossimo alla sua ultima stazione. Che accidente poteva coglierlo in quest'ultimo tratto di via? Nessuno, certamente. Nessuno, tanto più [...]
[...] accorgesse. Mentre si alzava di scatto, guardò l'orologio: le due. Di già! — Passi. E si diresse alla porticina dello studio, incontro al banchiere [...]
[...] poltroncine ch'erano nell'angolo, al lato opposto alla porta, egli osservò il suo visitatore. Era un giovanotto sui trentacinque anni, elegantissimo [...]
[...] prime parole, non valeva la deferenza alla quale James aveva diritto d'attendersi, e che sarebbe stata dimostrata assai più da un saluto e da una [...]
[...] quella così intensa attività di pensiero e di sogni che gli aveva perfino impedito di sentire gli stimoli dell'appetito, egli era giunto alla più [...]
[...] quale stava il banchiere, e vi si era seduto, volgendo le spalle alla porticina dello studio. Il francese pareva essersi accorto dell'imbarazzo in cui [...]
[...] fuggì. Voi avete visto come è fuggita. Per quanto io mi sia precipitato alla porta, era già sparita.... — Poi, dopo una piccola pausa, con un [...]
[...] recisamente ogni supposizione, per andar in fondo alla cosa e vederci ben chiaro. — No, no, vi prego. Non temete di nulla. Vi giuro che non mi [...]
[...] . Si appoggiò alla muraglia, si coprì gli occhi colle mani, stringendosi fortemente le tempie tra le dita irrigidite. Dio! Dio! Che accadeva? Che [...]
[...] alla luce del sole. Si ricompose, respirò due o tre volte a pieni polmoni come per immagazzinare della calma insieme coll'aria pura di quella tiepida [...]
[...] forse nei ricordi della felice avventura, non rilevò. — La signora Bianchi, via Speronari, n. 53, è la degna signora alla quale vi dirige César. Oh [...]
[...] . In maggioranza, le maglie, e le grandi scollacciature. È la scena, la mimica sopratutto, che fornisce materia alla cartella n. 2. Ma voi, messo in [...]
[...] roba prelibata. Qualche bella figliuola che pratica alla sera i caffè concerto, forse.... di peggio anche, si sarà introdotta di soppiatto in [...]
[...] quell'archivio gelosamente custodito, per acquistar valore, e fornir più guadagno alla signora Bianchi, dandola ad intendere ai lords e ai principi [...]
[...] gola; e alla domanda fece seguire un colpo di tosse come per giustificare la tremula remissione della voce. 21 — Cinquecento lire, — rispose [...]
[...] alzandosi da sedere e appoggiandosi, per reggersi in piedi, alla tavola da disegno. — No. In una casetta, in una via giù di mano, dove mi sono recato [...]
[...] catena d'argento che lo circondava alla vita, sotto il panciotto, e della quale i due capi andavano a cadere nelle tasche dei pantaloni. Tutto ciò [...]
[...] ? Non si risolveva alla fin fine in un bene per Burton? Egli era stato sino allora la vittima incosciente di un obbrobrio ignominioso: e il caso gli [...]
[...] chiedevo perchè potrebbe accadere che viaggiassimo insieme alla volta di Parigi e Londra. Giacomo diceva un ammasso di bugìe, e con la maggior calma [...]
[...] fosse lontana, poi prese il cappello e il soprabito, ed uscì. A Gasparino, che lo salutava alla porta, disse: 24 — Badate che per tre giorni non [...]
[...] arrestava alla curiosità di udire le giustificazioni, le scuse di lei. Ma le giustificazioni e le scuse che avrebbe trovate là, in quel momento [...]
[...] .... Un'altra difficile prova stava dunque per subire, più difficile di quanto non avesse pensato a tutta prima, quando gli era balenato alla mente il suo [...]
[...] alla palazzina, saprebbe dissimulare, adesso, e fingere così bene, e mostrarsi così allegro, così affettuoso anche, da dissiparle e distruggere i [...]
[...] chiamò il cocchiere: — Di'! Vai sul Corso, e fermati alla bottega del Ventura; sai, quella gran bottega nuova, prima di arrivare a San Pietro [...]
[...] , il più gran sagrificio che poteva permettersi per un regalo alla sua bella: e chiedeva il prezzo minimo, addirittura, senza tentar di [...]
[...] laggiù alla palazzina, s'era parlato molto di lei.... Cioè, il forastiero aveva tentato di parlare di lei, di strapparle delle confidenze, e di indurla [...]
[...] , se occorreva, d'essere venuta, alla fabbrica, oggi. Prove ne avevano? No, certamente. Avrebbero potuto procurarsene? No. Negare dunque. Ma [...]
[...] resistito alla tentazione di soddisfare la propria curiosità, fosse pure il più corretto dei gentiluomini? Non aveva sperato che questo nuovo [...]
[...] campanello elettrico le diede un sussulto. Non poteva essere che Giacomo. Chi verrebbe a quell'ora, fuorchè lui? Però, di solito, non giungeva che alla [...]
[...] prese, febbrilmente, e lo lesse. Era una carta da visita di suo marito, e v'era scritto a lapis: «Alla mia cara Adelina, per annunciarle la nostra [...]
[...] fortuna». Adelina spalancò gli occhi, in faccia alla serva, interrogando. — È un regalo che le fa il signore. Sì, era un regalo. Dunque? dunque non era [...]
[...] lei, derivante da quella sicurezza, avrebbe resa più facile, più completa la propria finzione; come un riflesso; come un incitamento alla lotta [...]
[...] mani, cominciò: — Sei venuta alla fabbrica, tu, oggi. — E, senza lasciarle il tempo di rispondere — Debbo sgridarti di non essere entrata. Sei una [...]
[...] me, il tuo piccolo grido di sorpresa; alzò, gli occhi; ma tu eri già sparita. Senza averti veduta, capì che una donna si era affacciata alla porta [...]
[...] signor Oscar partiva. E non l'aveva veduta, e non si sapeva ancora nulla. Al poi, si provvederebbe. Alla peggio, si confesserebbe ad Oscar [...]
[...] . — Provo il mio abito nuovo! — Che pazzia! Adesso? — Adesso sì, e ti accompagno alla stazione. Le era sfuggita nella gioia. Giacomo sussultò [...]
[...] . Alla stazione? Dimenticava che ci doveva essere Dumenville? Oppure.... Dio! Dio! sua moglie era innocente? C'era errore? — No, piccina: tu devi [...]
[...] , lasciava scoperto il seno, un seno piccolo, eretto, da vergine. E mentre Giacomo, in mutande, cercava i pantaloni da calzare, essa corse alla porta e vi [...]
[...] , susurrò: — Due minuti.... Giacomo tornò a ridere, forte, nervosamente, e scese alla volgarità, ubbriacandosi per trovar la forza di vincere la [...]
[...] burletta, laggiù alla palazzina e mi accontenti di sputarti addosso! Ma se non ci vieni, se ti colgono delle paure o degli scrupoli di onestà [...]
[...] alla Banca dove tengo un po' di denaro.... — Quanto le occorre? Due, tre mila lire? — Due, basteranno. — Eccole qua. Le ò in tasca; non le faccio [...]
[...] regola; dalla vita alla morte.... — Ma, che morte! Io conto di campare cento anni ancora. Lei, non se ne parla neanche. — Ma — Ma vuol perdere la [...]
[...] corsa? E l'aveva spinto fuori, augurandogli ancora che la disgrazia fosse evitata. Alle 7.45 Giacomo era giunto alla stazione e aveva preso un [...]
[...] il più corretto e rispettoso dei servitori alla presenza del suo padrone. Decisamente, questa era una parte come un'altra del suo servizio di primo [...]
[...] stupiva. Davvero, ci si riconosce nelle grandi occasioni. Ma una curiosità lo pungeva, adesso. Leggere il bigliettino che avrebbe dovuto consegnare alla [...]
[...] la provvigione? Ma perbacco: Dumenville aveva pagato 500 lire. La mediazione alla Bianchi, la provvigione a César — (si chiamava Filippo, quel César [...]
[...] innamorare i giovanotti, o per trovare marito. Niente, niente! Il gioco delle carte, semplice e puro, alla luce del sole, con un mazzo qualunque, e senza [...]
[...] misteri, e senza assumere delle pose da spiritata. — La vita è tutta un destino, va bene o no? — aveva spiegato alla portinaia. — Se voi morite [...]
[...] — a causa del bene che faceva e, anche più, di quella carrozze stemmate che si fermavano alla porta. Perchè alla Bianchi occorreva, appunto, di [...]
[...] , che le servivano perfettamente a giustificare l'andirivieni di tante persone d'ogni età, d'ogni ceto e d'ogni sesso. E ci teneva alla sua [...]
[...] rimpannucciate la Bianchi! Quante, per merito suo, erano salite di grado, poco a poco, passando dalla cartella n. 1 alla cartella n. 2, e, qualche volta [...]
[...] persino alla cartella n. 3! Naturalmente però, dove metteva il maggior entusiasmo e adoperava tutta la sua arte sopraffina, era nel trattare il genere [...]
[...] pretende la sua pigione». Jamès Burton, scese di carrozza, e chiese alla portinaia: — La signora Bianchi? — Secondo piano: la porta a destra. Salì [...]
[...] era stata una colpa, in lui, un delitto, di credere, ciecamente così, a quel fanfarone di Dumenville? Non avrebbe dovuto pigliarlo alla gola, e [...]
[...] ! Era assurdo! Giacomo s'era fermato, a mezza scala, reggendosi a stento, colle mani abbrancate alla ringhiera. Che azione da galera stava per [...]
[...] , così spontanea, irrefrenata! Allora, in due passi, fu alla porta su cui era scritto «Bianchi». Si abbrancò colle due mani al cordone del campanello [...]
[...] coglievano, di aver sposato un protestante; e per trovar la forza di vincerli essa non mancava mai alla messa la domenica, nè alla confessione e [...]
[...] alla comunione una volta al mese. Sarebbe dunque possibile che una donna così pia, così.... Avrebbe ricominciato a fantasticare, e a torturarsi nel [...]
[...] , appoggiata alla parete, tra le due finestre, era piena di conchiglie, di piccole scatoline in cartapesta di quelle in cui si offrono dalla povera gente e [...]
[...] profonda conoscitrice della lingua, alla quale mancasse soltanto l'esercizio per parlarla correntemente. La Bianchi, all'aspetto, si rivelava [...]
[...] , divisi sulla fronte, alla vergine. Dal polso, su su fino quasi al gomito portava delle specie di manopole di maglia color avana; quelle manopole, e un [...]
[...] venirgli dinanzi agli occhi non ci avesse travato il ritratto di Adelina — (perchè era ben deciso a veder tutto, fosse pure ricorrendo alla violenza!) — o [...]
[...] renderebbe il suo schiavo devoto, riconoscente, felice, fino alla morte. La Bianchi, letto il bigliettino, era uscita e rientrava adesso recando [...]
[...] .... e si tenta magari uno strappo alla fedeltà coniugale.... Giacomo buttò fuori una gran boccata di fumo; e, con sussiego: — Lontano di casa! Poi [...]
[...] quando si dà uno strappo alla fedeltà coniugale, bisogna che valga la pena di darlo, quello strappo! 41 — Oh! a questo penso io, — disse la [...]
[...] subito e disse a sè stesso, ancora una volta: «Coraggio, siamo alla fine!» La vecchia, allora, mise da parte il primo plico, e levò dalla cassetta il [...]
[...] le Plejadi brillanti sui cieli di garza: tutte le Jadi folleggianti tra i boschetti che ànno odor di vernice: e le Baccanti alla nuova conquista [...]
[...] così nuovo per lui. — Guardi questa bionda, signor marchese, — diceva la vecchia, — ne à fatte girare delle teste! Agiva alla Scala, l'inverno [...]
[...] . Avrebbe voluto con un pugno buttar da banda la vecchia, e mettere le mani di furia sul terzo plico, che vedeva in fondo alla cassetta. Ma trovò [...]
[...] , prese il ritratto, si sprofondò nella poltrona, sollevandolo all'altezza degli occhi per farsene schermo alla faccia. — Eh? Che cosa le pare [...]
[...] convegno con sua moglie. Dio! che gioia, di trovarsi faccia a faccia con lei, laggiù alla palazzina, per dirle: — Cortigiana! — sputandole sul viso [...]
[...] possibile. Se l'era fatta per giustificare i dubbi e le paure che lo avevano colto, ad un tratto, mentre stava per bussare alla porta della Bianchi. 44 [...]
[...] sozzure che Adelina aveva dovuto discendere per arrivare sino alla mezzana. E lo saprebbe! Da lei lo saprebbe, domani, fra poche ore forse. Avrebbe [...]
[...] . — Ma non lo so. Non so neppure come si chiami. — Oh! possibile? — chiese Burton, incredulo. — In parola d'onore. Scrivo alla posta, a un [...]
[...] . 46 Giacomo fece il furbo alla sua volta. — Non me la dà ad intendere, questa. Ella sa benissimo chi è, dove sta, eccetera, eccetera. E poichè sa che [...]
[...] seguitava a ringraziarlo, inchinandosi. Egli infilò la porta e scese le scale a precipizio. Quando fu di nuovo nella carrozza che lo riportava alla [...]
[...] poco alla volta, con affetto, con indulgenza. Infondimi la scienza nuova da amica, da sorella, senza salire in cattedra.... Sai che se il presente ci [...]
[...] meglio: scrivimi ogni tanto una letterina qualunque; qui, dirigendola alla signorina Adelina Olivieri: ma le lettere che debbo leggere io sola [...]
[...] lettera alla zia! E come mostrarla? Francamente!... Non ci avevi pensato, tu? Dunque, ài capito? Adelina Olivieri fermo in posta. Via e numero [...]
[...] chiuderò un occhio se essa li chiuderà tutti e due. E sarà lei che mi condurrà alla posta a ritirare le tue lettere. È strano, sai, che a questo [...]
[...] , ma insomma zia Ermelinda e Totò si vogliono bene. Possono dirlo alla gente? Nossignori. Debbono nasconderlo a tutti, altrimenti la gente [...]
[...] nessuna delle nostre amiche, fino alla Zeta, avrà diritto di elevare il minimo dubbio, di arrischiare la più piccola supposizione. Come vedi, faccio [...]
[...] esperienza, tesori di esperienza. E se, un dì o l'altro, dovrò proprio prendere marito per levare alla zia il peso di me stessa, entrerò nel mondo ben [...]
[...] a tutta quella fantasmagoria di persone 52 che riempievano la stazione, e che la richiamavano alla dura e dolorosa realtà della sua vita presente [...]
[...] mi scrivesti che bisognava rinunciare alla speranza di rivederci presto perchè la tua mamma aveva deciso di prendere fissa dimora costì? Mi [...]
[...] che, richiamata la mia attenzione dalla concitazione del dialogo, io mi avvicinai alla porta, e stetti in ascolto. E non me ne pento. Era bene, anzi [...]
[...] delle vacanze imminenti. Dove si passerebbero i due mesi dalla metà di luglio alla metà di settembre? Sino a quando rimasi in collegio tu sai che [...]
[...] stupirmi di nulla, oggi ò dovuto stupirmi; e adesso, mentre ti scrivo, una grande amarezza mi sale dal cuore alla gola, e provo un senso di nausea [...]
[...] per portar alla posta la mia lettera. È l'alba: la via è deserta. Per giungere alla buca delle lettere, cento passi, debbo passare accanto al [...]
[...] , raccontami il tuo viaggio attorno alla.... nuova casa. Sarà più interessante — almeno per me — del «Voyage autour de mon jardin» di Alfonso Karr [...]
[...] ad un certo punto. E, ad ogni modo, sarò l'ultima ad adottarle. Ci tengo alla mia magrezza che le sottane attillate disegnano!... Natale (1886 [...]
[...] è lieto, oggi: ài qualcosa di dolce e di caro che ti attacca alla vita, che te la rende beata, forse. Natale, a differenza di tre giorni soltanto [...]
[...] rispettata e onorata se li à saputi nascondere od anche soltanto se non li à buttati in faccia alla gente. Mentre una donna che 60 ne abbia uno [...]
[...] altrettante coppie di sposi quanti sono gli ingredienti adoperati in origine. Alla peggio, qualcuna di meno: qualcuna che rimane bruciata dal [...]
[...] migliore fabbrica di matrimoni che una festina di famiglia. Ed ora dovrei parlarti di quella dei Galli, alla quale ò preso parte ieri sera. Ma la lettera è [...]
[...] . 7 gennaio (1887). Eccomi qua, Bianca mia, alla mia lettera quasi quotidiana. E per non annoiarti colle mie solite malinconie, o per annoiarti il [...]
[...] milanese che rende la situazione: è pettinato alla s'giafa, proprio come se un ceffone gli avesse incollato quella ciocca di capelli sulla fronte come [...]
[...] le cui punte giungono sino alla spalla: le falde lunghe, che arrivano al polpaccio: il panciotto aperto a cuore perfetto, mette in mostra uno [...]
[...] sparato di camicia a ricamini, fiorellini, bucherellini, ultimo lavoro di sua sorella, allieva alla professionale: lo sparato fa delle pieghe sino da [...]
[...] rubino al velocipede d'argento in miniatura; dal cornetto di corallo alla testina da morto, emblema pieno di distinzione rivelante l'uomo scettico e [...]
[...] superiore. Guanti bianco-burro (nuance alla cravatta) e spesso rilavati. Gibus, che.... è meglio veder chiuso, e che, chiuso, mette in mostra una [...]
[...] discorsi del signor Anselmo, quando sei al suo braccio, alla queue. Comincia in dialetto: ma tu, per tentare — come puoi — di divertirti, gli [...]
[...] graziosissimi: 62 Quando sei alla queue, il signor Anselmo si accorge di un piccolo vano tra due coppie un po' dinanzi a noi. Allora ti trascina piano [...]
[...] tutta la fila. Oppure, sempre alla queue: Il signor Anselmo adocchia di sopra alla spalla del ballerino che gli sta dinanzi, la camelia che egli tiene [...]
[...] . Allegria generale! Come vedi, mia Bianca, persone e discorsi onestissimi, scherzi innocenti e lieti. Il signor Carlo Valenzini, capo contabile alla [...]
[...] momento d'entusiasmo o di buon umore, fosse capace di dimenticare che non ò un quattrino di dote (prima.... dote che si cerca alla sposa in codesto [...]
[...] Gerli e il Buttarelli posseggono dei cavalli per condurre i sacchi di farina alla stazione o le patate in verziere: e quei cavalli si possono [...]
[...] dire, delle piccole infamie in chi non à le ragioni troppo dolorose che avevo io per dedicarmi alla caccia al marito. 66 E, te lo accerto, queste [...]
[...] formale. Per essere sempre sincera, ti dirò che me l'aspettavo. Aggiungerò ad onor suo, che non mi à lasciato aspettar molto. Quanto alla zia [...]
[...] , da gente di spirito, sopprimiamo (come ài fatto tu) il viaggio di nozze. James è tanto occupato alla fabbrica! Abbiamo deciso che, invece, ci [...]
[...] ; Totò un braccialetto con uno smeraldo circondato di brillantini (lo venderò alla prima occasione; non voglio portarlo); e il tuo regalo, tanto carino [...]
[...] grave impiccio il dover pensare alla spesa giornaliera! 69 Infine, ancora una volta: sono contenta. Soltanto, — è curioso! — mi pare di essere [...]
[...] molta mutata, e, sopratutto, ragiono molto. E se penso alla mia vita di ragazza, quella che meno adesso mi pare una vita di paradiso! È un mese, a [...]
[...] alla donna (l'ò constatato) quali sono i libri e gli autori suoi prediletti, in novantanove casi su cento ti senti rispondere una bugia. Essa capisce [...]
[...] antipatici: niente di quegli uomini la cui unica scienza è il sapersi fare il nodo alla cravatta come se lo fa il Principe di Galles. Clelia è [...]
[...] ; quello d'un anno è una passione; quello di tutta la vita è una fatalità, innanzi alla quale ci si inchina. Nel primo caso si deride il marito [...]
[...] alle nove, ogni sera. Per otto mesi di matrimonio io mi acconcio a una vita da monastero. Ma alla fin fine me ne stanco: sento il bisogno di vivere [...]
[...] dinanzi alla porta di casa mia senza vederla: e andiamo avanti, senza rendercene conto, sino a che un fanale sfacciato di luce elettrica ci impone di [...]
[...] ritornare sui nostri passi. E giunti alla mia abitazione, ci tratteniamo, la mano nella mano, a lungo, senza guardarci, paurosi di guardarci. E [...]
[...] qualcosa di buono, di intimamente buono mi si presenta; oggi che provo e constato che il cuore non era morto; oggi che trovo uno scopo alla vita; oggi [...]
[...] occhi scuri profondi. Mi stese le mani, mi fissò a lungo, senza, parlare. Poi, alla fine, commosso, a bassa voce, come è suo costume, smorzando [...]
[...] stretto, gli occhi fissi sul nome di lui, stampato in cima alla copertina. Mi ripetevo quel nome, mentalmente — Eugenio Giovenzani [...]
[...] alla materia. Oh! le belle ore passate nello studio di Eugenio, chiacchierando, abbracciati; sfogliando delle riviste; ammirando delle incisioni [...]
[...] (che arriva fino alla spudoratezza) con lui, e di eleganza e di lusso per tenerselo avviticchiato. Non temere, Bianca. Sono calma: ò giurato a me [...]
[...] quello di Jeanne! Che m'importa? Eugenio m'ama: ed è ben diverso il tono della sua voce quando, anche in mezzo alla gente, si rivolge a lei dicendole [...]
[...] vedermi andar via, annunciando che lei — e lui per conseguenza — si tratterrebbero ancora una diecina di giorni. Allora ò detto alla zia: «Restiamo anche [...]
[...] , che lo richiami? Che! Pensa a divertirsi, a sfoggiare un lusso sfrenato. È alla Scala, ogni sera, e non manca ad un ballo, ed è citata sui giornali [...]
[...] la sua sciabola, che si dice innamorato morto di me. Poi trascino la zia a teatro. Persino alla Scala, con dei palchi che mi offro da me e che la [...]
[...] zia crede sieno pagati da James, mentre questi non dubita che sieno pagati dalla zia. Passo delle ore dalla sarta, alla quale saldo i conti con [...]
[...] lo scopo, un bel giorno farò la confessione generale a mio marito (confessione finanziaria, intendiamoci!), e, pentita, sottomessa, tornerò alla [...]
[...] po' di tempo cominciano a diventare noiose. Lasciami fare quello che voglio. Alla peggio, c'è sempre un revolver appeso accanto al letto di James [...]
[...] . Chissà se di qui ad allora non avrò rinunciato, o non mi importerà più, o non mi accorgerò neppur più di rinunciare anche alla distinzione delle [...]
[...] ritrarre nessun lucro, neppur minimo, neppure indiretto, da questa colpa che è la mia distrazione e il mio sollievo. E arrivo, in ciò, sino alla [...]
[...] tormentosa di sogni sconsolati, esco, per tempo, e vado in carrozza alla nuova Piazza d'Armi. È di moda. Ci vanno le signore ad ammirare i baldi [...]
[...] dite a vostra zia che sono stato qui, oggi. Io ci vengo come da una cara amica che ò conosciuta bambina e alla quale porto un grande affetto.... Mi [...]
[...] , fiorente e procace, s'era trovata un giorno, suo malgrado, ma senza opporre resistenza, vittima dell'ambiente, novella Fernanda alla quale mancò la [...]
[...] portata di mano, per attaccarvisi e ritornare con essa alla riva, quando potesse o volesse ritornarvi. Era, ogni giorno, la sua angoscia di [...]
[...] alla moda ammorbidiva le sue carni. Quella corrispondenza le sembrava una disinfezione. E Bianca si era addolorata e impensierita e commossa dal [...]
[...] il passato e l'avvenire, tutto dimenticando del passato, come se l'essere si sdoppiasse e alla cortigiana novella fosse negata persino la facoltà del [...]
[...] una camera appartata del suo alloggio, e si abbandonava alla voluttà di essere soltanto una mamma. Quella camera era il suo sacrario. Nessuno mai [...]
[...] aver daccanto una persona per la quale non si ànno segreti, alla quale si dice tutto quello che si fa e che si pensa, che è un altro sè stesso su cui [...]
[...] si concedeva, trascinatavi dall'amica, convinta che non durerebbe a lungo, tutt'al più sino alla consumazione del suo peculio. Poi sarebbe ripartita [...]
[...] ne rideva, e l'incoraggiava dandole della sciocca. — Il mondo è tutto un inganno! Quelli che ài paura d' ingannare, t'ingannano alla loro volta [...]
[...] vita pubblica o privata. E tutti se ne ridono del prossimo, che ingannano o credono ingannare tanto bene. Tu, ridi di essi, alla tua volta. Bianca [...]
[...] riuscirà nuovo certamente alla lettrice amante dell'arte aristocratica e raffinata. Il suo romanzo «La Sfida» fece chiasso tre o quattr'anni or sono, e [...]
[...] lo strapazzo del viaggio à seriamente nociuto alla sua fibra, già intaccata dal male, ed ora deve guardare il letto ed essere seriamente curato [...]
[...] auguriamo che l'aura nativa ritorni alla salute il giovine e simpatico artista». Chi aveva inviato ad Adelina quel giornale? Essa non lo sapeva [...]
[...] visse al letto di Eugenio, tentando, a furia di cure, di baci e di carezze, di contenderlo alla morte che poco a poco s'impadroniva del suo corpo [...]
[...] Bianca era venuta a prenderla, colle valigie nella carrozzella, per condurla alla stazione. Le era penetrata nell'anima: ne avrebbe per tutta la [...]
[...] alla vita, le susurrò che desiderava di far qualcosa per lei, anche molto, se ella lo volesse; e non solo per l'oggi ma per l'avvenire. Adelina fu [...]
[...] faccende di casa, sbrigate con cura assidua e diligente; dopo le ore passate con la Caradelli; dopo qualche visita alla zia; anche dopo i convegni [...]
[...] dell'amore aveva commesse. E pensava che quei convegni alla palazzina non erano tradimenti; che quel darsi al primo venuto non era un adulterio; e che [...]
[...] pensiero che anche quest'ultimo strappo alla fedeltà coniugale non durerebbe sempre, ma un anno, due anni al più, quanto occorreva a pagare il suo [...]
[...] andato più alle gambe che alla testa: ed ànno la mente ancor libera: e capiscono il loro stato: e vedono la porta di casa e vorrebbero arrivarci. Ma [...]
[...] che anche César ne fu colpito. — Ecco: non è che si rifiuti precisamente: à fatto rispondere alla Bianchi che oggi non può; non so se stia poco bene [...]
[...] grandi passi per la stanza, concitatamente. — Perdoni, signor marchese, — continuò César, fermo accanto alla porta, e sempre nell'atteggiamento e con [...]
[...] .... — No! — gridò Burton, che si sentiva il sangue salire alla testa, per l'ira, per il dispetto, causati da quel contrattempo. Poi, rifacendosi e [...]
[...] alla vecchia la rescissione del contratto, la restituzione del denaro, la rinuncia al lucro, era il miglior mezzo di indurla ad adoperare ogni suo [...]
[...] Bianchi facesse recapitare subito alla Biondina un biglietto che lui stesso scriverebbe. — Vogliamo scommettere, cara signora, — egli le disse [...]
[...] , indecisa. — In parola di gentiluomo. Allora si arrese. E James scrisse, in francese, senza lasciar vedere alla vecchia che cosa scriveva: «Sono [...]
[...] Dumenville». Poi chiuse la busta e disse alla Bianchi: — Mandatela subito, me presente. — Ma, io non posso mandarla che per posta — obbiettò la vecchia [...]
[...] faccia alla porta per la quale James era entrato, v'era un'altra porticina, aperta; per essa si entrava in un piccolo gabinetto di toilette, nel [...]
[...] quale nulla mancava di ciò che può servire alla toilette di una donna. Tutto l'arredo 97 era semplice, ma pulito, e vi si vedeva una certa quale [...]
[...] sicuro. Quelle due righe, se la Bianchi le aveva recapitate, dovevano trascinarla suo malgrado alla palazzina. Ma che bestia, che cretino era stato [...]
[...] espressione, ad un tratto. Parve, per un istante, quasi rasserenato. In fondo, alla conclusione ultima delle cose, l'infamia sarebbe, per avventura [...]
[...] : venne sino in mezzo alla stanza, e si volse verso la porta, appoggiandosi, sedendo quasi sulla tavola. E attese. La porta si aperse e la donnina entrò [...]
[...] , come per riguadagnare 99 la soglia. Ma James, che si aspettava questo tentativo di fuga fu pronto alla sua volta, e, senza muoversi, disse, in tono [...]
[...] istante; poi ne aveva riso. Dopo il colloquio con suo marito, dopo l'annuncio festoso della grande fortuna conquistata, non ci aveva pensato, alla [...]
[...] , per la Francia: forse non la riconoscerebbe in seguito: la riconoscesse, negherebbe: o, alla peggio, saprebbe comperare il suo silenzio!... Ed era [...]
[...] corsa dalla Caradelli, poi dalla zia, a raccontare la grande novella. Alla Bianca, nell'entusiasmo della contentezza e dell'affetto, aveva detto [...]
[...] , orgogliosamente, gridando all'infamia, alla menzogna, al tradimento. Ora no. Era qui. Era qui, nella palazzina, dinanzi a suo marito. Non si poteva tentare [...]
[...] esce di qui! — disse James. E come Adelina giunta alla porta, accennava a girar la chiave e ad aprire, egli le fu sopra, d'un salto, la ripigliò [...]
[...] della sua stessa audacia. Ed attese. James rimaneva impassibile, gli occhi fissi su di lei, aspettando alla sua volta. E come il silenzio si prolungava [...]
[...] modista? ài mai chiesto chi pagava i palchi alla Scala o il soggiorno a Saint-Moritz? Li pagavo io! Io, perchè ero così onesta da non lasciarmeli [...]
[...] aveva trascinata Adelina in quella perdizione. Tutto ciò non muterebbe aspetto alla cosa. Sua moglie era una femmina da trivio; lo era divenuta per [...]
[...] , colla bava alla bocca, cogli occhi injettati di sangue, e trovò ancora il fiato e la forza di gridargli: — Vigliacco!... Ebbene, sappi tutto. Ti [...]
[...] veniva a raggiungerla: c'era una ingenua che la salutava, e tutti gli uomini seri e rispettosi si affrettavano a presentare i loro omaggi alla [...]
[...] la coppia che l'aveva preceduta sui due seggioloni di velluto cremisi. — Che orrore! Retrocesse, disgustata, portando alla bocca - 9 - il [...]
[...] , corse come un elettrico nella nobile adunanza. — È la prima volta in vita mia che aspetto — mormorò ancora la duchessa. - 11 - In fondo alla [...]
[...] di bianco, teneva il capo appoggiato alla parete, come per languore, per un molle abbandono che accresceva il fascino della persona scultoria [...]
[...] tacque. Si era mossa per parlare coll'amica: tornò ad appoggiare la testa alla parete, fissando davanti a sè, nel vuoto, gli occhioni umidi e [...]
[...] molli. Quantunque l'attenzione generale fosse rivolta alla sposa, due o tre uomini si distrassero a guardarla. Sembrava, così immobile a ridosso [...]
[...] ; infine la intrattiene sugli articoli della Revue des Deux Mondes, alla quale egli è abbonato da trent'anni. Non manca di ingegno, forse, ma la sua [...]
[...] alla mia eroica omonima. So che molti mi danno la baia per questo, e perchè fuggo la gente; mi chiamano codina e monachella, dicono che la mia [...]
[...] regno di Luigi il Grande, di contendere lo scettro alla Maintenon. Volgeva un periodo infausto per le donne della mia famiglia; ma Jeronima [...]
[...] rinunciò al mondo, dando così una sfida nobilissima alla principessa che l'aveva infamata. Visse sempre nel suo castello, circondata dai poveri [...]
[...] indulgenza che avevano per lei la mamma e lo zio. E almeno don Leopoldo vedeva. Al suo fine tatto, alla sua educazione correttissima non [...]
[...] libere appena le braccia e le spalle denudate fino alla clavicola, che una ghirlandina di rose copriva. I guanti, - 44 - intonati nella [...]
[...] bambinaia alla governante, dal maestro di piano al maestro di disegno, senza un filo di connessione, senza una misura, con molti insegnanti, ma [...]
[...] . — Alla cintura forse... — suggerì timidamente don Leopoldo. Ella si voltò a guardarlo: — Che bravo zio! Ma te ne intendi tu di queste cose? Lo [...]
[...] - 49 - alla sua nipotina che l'osservazione era sguaiatella... ma Lydia sembrava così felice, così raggiante e rosea e piena di gaiezza, che [...]
[...] , eleganti, sopratutto disinvolte; conoscevano a fondo la teoria delle braccia nude; strette alla vita quelle magre; sollevate, sempre in cerca di [...]
[...] biondo opaco, semplicemente intrecciati, l'occhio calmo, il sorriso malinconico, somigliava senza saperlo alla sua antenata Jeronima: e [...]
[...] - — Lo ripeto. Intanto che Gigi Rambaldi, da uomo educato, snocciolava complimenti alla sua ballerina, ella lo guardava sottecchi, fingendo di [...]
[...] guancetta tonda di Lydia; ed a lei era venuta una tentazione matta di baciarlo rumorosamente, alla francese, col ganascino fra le dita. Ma [...]
[...] , come queste... Prese il mazzolino che teneva alla cintura, e lo mostrò al giovinotto. Egli si affrettò a dire: — Bellissimo! Lo violette sono [...]
[...] di lui, appoggiata nervosamente alla spalliera del divano, gemeva: Abbiate pietà. Le spalle di lei, fremendo con un brivido impercettibile [...]
[...] , tenendo il capo appoggiato alla spalliera e gli occhi erranti verso il soffitto. Rambaldi era molto rosso. Improvvisamente la signora, rizzandosi [...]
[...] . Lydia toccò il braccio della compagna, - 71 - sentendosi presa alla gola da mia sensazione bizzarra, come di soffocamento. — Maritata o no [...]
[...] sciolte nella lotta radevano la superficie dell'acqua, mentre un bel corpo impavido filava dolcemente alla luce, supino, facendo il morto. A tratti [...]
[...] intorno acqua come un tritone. — Non c'è che dire, è alla moda. Veste deliziosamente, parla di tutto con disinvoltura ammirabile; fuma, va a [...]
[...] , negli ampi risvolti del colletto alla marinara, che lasciava scorgere la fossetta della gola e l'elegante nervatura del collo; una crocellina [...]
[...] testa, posto alla sgherra, un Cappello a tese dritte, decorato dell'àncora tradizionale, non nascondeva - 79 - la lussureggiante capigliatura [...]
[...] battendo i piedini, che visti così sull'orlo della barca, calzati di scarpuccie iridate, sembravano ali di farfalla. Posava nel sole, davanti alla [...]
[...] principe, che da un mese le faceva una corte assidua. Trovava curioso di sentirsi ripetere tutto quello che egli doveva già aver detto alla [...]
[...] estasi, la sua adorazione per i visetti bianchi sfumati in color di rosa, Lydia pensava alla faccia gialla della contessa. L'avrà paragonata ad [...]
[...] était jaune comme une orange! - e il duchino, che non aveva letto Musset, continuava a guardarla in estasi. Ma a poco a poco, alla leggerezza [...]
[...] una gamba senza dolore, ella era passata dalla fanciullezza alla maturanza, saltando il faticoso periodo delle prove del cuore. Prendere più [...]
[...] , alle dolci contemplazioni... Le parole, in sè stesse, non significavano nulla; ma quello sguardo e quel sorriso dissero ben altro alla sua [...]
[...] giovinotti i quali conducevano a spasso la sposina più alla moda in quell'anno: una bellezza di serva ben pasciuta, cogli abiti di chi ha molti [...]
[...] accappattoio ondeggiante alla brezza, restava coi più preziosi de' suoi doni. I compagni di Lydia si voltarono a guardarla, ed ella stessa, nella [...]
[...] le entrava sempre più nell'anima. S'era levato il cappello. Il vento marino agitava alcune ciocchette bionde intorno alla sua fronte; il sole [...]
[...] alla necessità di dire qualche cosa, — ella incipria i capelli? Starebbe pur bene tutta nera, come ala di corvo. — Reminiscenze e rimpianti [...]
[...] i gomitoli di seta che teneva sui ginocchi: — Sai, Clara, quanto bene voglio alla piccina. — Non ne dubito; ma le tue idee sono arretrate di [...]
[...] la regina dello stabilimento alla moda, ricevette due domande di matrimonio; l'una da parte di un giovinotto spiantato, carico di debiti, che le [...]
[...] , per metter pace, disse che Lydia alla fine aveva ragione di non sposarsi senza amore. Ma Lydia, tornando a scombussolare le idee di suo zio [...]
[...] alla dondolante, che la riportò in alto, mescendo il rumore secco dell'altalena all'eco della sua voce argentina. Una casa severa, delle [...]
[...] di persona non attaccata alla terra. Aveva nelle mani un mazzo di violaciocche bianche. La famiglia Arimonti durante i mesi di campagna viveva [...]
[...] ? — Sto molto con mia madre, alla quale faccio delle lunghe letture; passeggio nel parco; lavoro un po' colle mie cognate. Alla sera i miei [...]
[...] il tempo del pranzo, rivolgendosi di preferenza agli uomini con una disinvoltura impertinente; ma alla sera cadde in una malinconia orribile [...]
[...] . - 108 - Si coricò sul lotto, e nello scricchiolìo del vecchio legno le parve di udire un ferreo rumore di armature. Non dormì. Alla mattina [...]
[...] alla stazione. — Mio Dio, che vita! — mormorò ancora, quando potè gettarsi in un vagone di prima classe e ascoltare con indicibile voluttà gli [...]
[...] tuile. 7° Deve essere proprio impossibile andare - 111 - alla rappresentazione di Niniche? Persuadere mamma: lo zio verrà poi. 26 dicembre [...]
[...] matti. Non deve sembrar matta, anche alla Capitelli, una donna che si reca, di notte, sotto alle - 113 - forche, cercando un'erba che la [...]
[...] , dov'è la loro tomba? Dov'è la tomba dell'amore? Certamente essa giace, insieme al manto di Ernani e alla scala di Romeo, nei vecchi attrezzi da [...]
[...] male, perchè la rosa è triviale in confronto alla violetta, ma intanto la mia idea è sfruttata... perchè non ho una bacchetta magica in mio [...]
[...] era profumato. 16 febbraio. Che cosa fa quel personaggio misterioso di Mario Avella? Lo vedo un po' qui, un po' là, sempre in mezzo alla gente e [...]
[...] poco; mi disse che era venuta in città per vedere un nipotino ammalato, ma che tornava subito alla sua valle, nella casa triste e severa, dove ha [...]
[...] lunga vestaglia di péuche bianco orlata di cigno: teneva il gomito appoggiato alla balaustra del terrazzo, reggendosi colla mano destra la testina [...]
[...] . A farlo apposta, era bella, quella sera, nella vestaglia bianca che le sfumava intorno al collo, mettendo una cornice di cigno alla sua [...]
[...] alla luce e respirò forte, con un visibile sollevamento del petto. — Fa bene. — L'aria? - 138 - — Sì, l'aria; quest'aria profumata di fiori e [...]
[...] . — Sbaglia. Sbaglia tutto sul conto mio. Gli rimase davanti colla fronte alta, intorno alla quale i ricciolini chiari formavano aureola; coi [...]
[...] precipitò in ginocchio, tutta volta alla speranza, gridando: — Mamma! mamma! Ma le sue mani, che avevano allacciato il collo dell'inferma, si [...]
[...] braccia, lasciando il sudore della morte sul suo abito bianco. Niente poteva consolarla, niente frenava il parossismo di quella disperazione, alla [...]
[...] lei quasi tutte le sere, rinunciando alla società che l'acclamava sempre regina. Erano serate intime, piene di dolcezza. Il baronetto Seymour [...]
[...] Lydia qualche volta — è naturale. Sono fantastica, imperiosa, e mi burlo di tutti gli uomini che aspirano alla mia mano. Ma tu, con tanta bellezza [...]
[...] delicato; motteggiava, civettava, udiva menzogne e mentiva. Era stanca alla fine. Non c'era altro? Niente altro? Costanza le scriveva ancora lunghe [...]
[...] stessa alla carità, alla beneficenza, e poiché era stata tanto pudica da non accendere mai un desiderio, l'amore che un uomo non le aveva [...]
[...] l'elevatezza di un orgoglio trasformato in virtù. Volle imitarla. Con ardore febbrile si pose alla ricerca dei poveri, si informò delle diverse [...]
[...] era paragonabile alla gioia che provava ella stessa. Avrebbe voluto, subito, dividere i suoi beni, spogliarsi dei suoi gioielli, rendere [...]
[...] stesso non lo avrebbe permesso — suo padre, così fiero! egli che alla notizia del disastro non aveva versato una lagrima! Era per il padre che miss [...]
[...] , temendo sempre di vederla nella più squallida miseria, e si trovava di fronte alla dignità incrollabile di sir Eduardo, alla rassegnazione di Eva [...]
[...] al marchese e d alla marchesa Strutti che il marchesino continui ad amoreggiare la ballerina; quello che occorre è una moglie legittima per [...]
[...] fa tutto quello che voglio io, e che è fedele... Nevvero, Don Leopoldo, che siete fedele alla vostra impareggiabile Lydia? Lo baciò sonoramente [...]
[...] baci. Lessero insieme una lettera di Costanza, la quale, dal suo eremo, mandava gli auguri alla novella sposa. — Rimango proprio sola! Cosi [...]
[...] Tolstoï, perchè era alla moda, e di Zola, perchè lo dicevano scandaloso, ma le parve invece noioso. Il suo editore le diede poi tre romanzi [...]
[...] alle fronde, il ruscello alla sponda, la farfalla al fiore, l'albero alla terra. — Essa sola si trovava perduta, scompagnata in quella armonia [...]
[...] lieta. La stanchezza fisica operava una salutare reazione, permettendo alla sua mente di riposare. Le accadde allora, percorrendo i sentieri [...]
[...] dolce; come deve succedere alla maggior parte dei villeggianti e dei così detti amici della campagna, per i quali il più bel punto di un [...]
[...] caccia. Usciva alla mattina con tre o quattro uomini e una signora russa di cui aveva fatta la conoscenza sul lago. Lydia non poteva competere con [...]
[...] osservazione principalissima: non tenne conto dell'immenso divario che corre fra la donna maritata e la zitella; tutto ciò che è permesso alla prima [...]
[...] , tutto ciò che si vieta alla seconda. Credette che il suo ingegno e la sua ricchezza bastassero a darle l'indipendenza, reputandosi assai [...]
[...] nubili quanto colle maritate, e sopratutto cogli uomini che non sapevano - 189 - mai da qual lato prenderla e che, alla fine, la prendevano [...]
[...] frizzi, lo invitava a raggiungerla alla corsa, promettendogli il fiore che teneva in petto. Faceva, insomma, quello che aveva sempre - 189 [...]
[...] arabo; ma neppure il medio evo, preso alla lettera, la soddisfaceva, perchè troppo rigido e angoloso. Pensò allora di sciogliersi dal rigorismo di [...]
[...] foderate di raso color perla, strappate indietro con audacia bizzarra e aggruppate intorno alla testina del Murillo. La bella coperta spiccava sopra [...]
[...] ordinando seriamente questi oggetti dentro il pianerino, — lavorerò. Le fotografie di attrici celebri, di bellezze alla moda, facevano capolino [...]
[...] contro i vetri, per non sentirsela nella nuca, quando si sdraiava sulla sua poltroncina. - 201 - Tutte queste faccende la condussero alla [...]
[...] viaggiatori nel deserto; quella stanchezza umiliante davanti alla meta che sfugge, in mezzo al nulla che circonda da ogni lato. - 205 - In [...]
[...] principio d'inverno si era messa a far visite frequenti alla signora Avella. Le voleva bene davvero; dopo l'esiglio volontario di Costanza, era [...]
[...] stata al bersaglio, dove si esercitava con Lante alla pistola, trovando ancora una larva di piacere in questi esercizi violenti che le frustavano [...]
[...] pelle nera ricamate con perline d'argento. Aveva un abito di velluto rosso antico, orlato colla pelliccia alla moda, chiamata volpe azzurra, in [...]
[...] ne accorse e gli domandò: — Che pensa? — Nulla. — Non è vero. Egli non persistette a negare. — Forse riflette alla bizzarria della nostra [...]
[...] grave, ma dolce. Si accarezzava la barba, in piedi, fissando nel vuoto que' suoi occhi acuti e freddi. A un tratto si avvicinò alla parete dove [...]
[...] prostrata, così improvvisamente disfatta che le si disegnò lungo la guancia, accanto alla bocca, una contrazione dolorosa somigliante a una ruga [...]
[...] chiusa, mista d'odor di fiori e di sigari, l'ultimo suono che aveva dato l'apparenza - 222 - di vita alla sua triste vegetazione. Una poltrona [...]
[...] , spogliandosi, in mezzo alle fotografie di quelle donne belle ed amate, sotto il baldacchino viola, trattenuto alla testiera del letto coi nodi [...]
[...] baronessa. Quindici anni trascorsi a Vienna, nella società più allegra e più corrotta, avevano conferito alla baronessa von Stern la seduzione piccante [...]
[...] ostacoli alla propria volontà. Non parve vero a Lydia di potersi gettare nelle braccia di questa nuova amica; per cui si vedevano tutti i [...]
[...] stava vestendosi, - 229 - era subito invitata ad entrare in camera; Lydia, alla prima occasione faceva altrettanto. In capo a quindici giorni [...]
[...] mostrava con orgoglio le lettere. A Vienna, narrava, era amata da tutti, corteggiata fino alla sazietà, ricercata nei migliori salotti. Parlava [...]
[...] giorno prima — di un cugino di tuo marito che viene sempre in casa vostra... — Keptsky? — Sì, Keptsky. Non sarà quello che destini alla mia [...]
[...] , sembrandole che un po' del cerimoniale di corte uscisse da tutte quelle fotografie auguste. — E questa? — esclamò, sollevandone una alla fiamma [...]
[...] . In agosto voleva trovarsi a Vienna, perchè suo figlio usciva dal collegio imperiale. Prese con sè anche Lydia. La villa era vicinissima alla [...]
[...] l'angolo della bocca — per equilibrio, le donne non mi possono soffrire. — Ed io dunque? — Sei l'eccezione. Alla sera, mentre le due amiche si [...]
[...] , sì, di mio figlio — rispose in fretta la baronessa, sottraendosi alla curiosità dell'amica. I primi quattro giorni trascorsero di volo. Il [...]
[...] per farne meglio asciugare e luccicare gli - 244 - ottoni. Davanti alla cucina, un contadino con due corbe di frutta, aspettava. Dalle [...]
[...] vero benessere, si sentiva più giovane. Dopo i tentativi infruttuosi fatti in seguito alla lettura di Coppée, ella non aveva più pensato a collegare [...]
[...] sentimento religioso, nè in famiglia era stato coltivato; poichè don Leopoldo apparteneva un pochino, moderatamente, alla schiera volterriana che [...]
[...] ondeggiavano, velate dai vapori dell'incenso; al di sopra del tabernacolo, un piccolo quadro rappresentante Sant'Anna, sembrava sorridere alla schiera [...]
[...] fecondazione per cui, invece che dalla natura all'anima, saliva dall'anima alla natura l'intendimento di tutte le cose amanti? Che provavano mai [...]
[...] : Agnus Dei, qui tollis peccata mundi. Alla villa non si erano accorti dell'assenza di Lydia, la credevano in camera. Quando entrò nel salotto [...]
[...] , contessina Lydia Valdora. XVI. — Egli ha avuto dei gravi dispiaceri, — diceva Thèa parlando di suo cugino, alla sera, intanto che l'ombra entrava [...]
[...] , volando colla fantasia nella dolce ebbrezza del sognare ad occhi aperti. Davanti alla figura di Théa, lunga supina, messa in rilievo dal [...]
[...] candore dell'abito, Lydia scompariva, raggomitolata in una profonda poltrona, le braccia strette alla vita. Nell' ampiezza del salotto, il respiro [...]
[...] futuro; turbinavano, lievi nell'ombra, urtandosi, scostandosi, respinti dal divano alla poltrona, invisibili, eppure così sentiti che le membra [...]
[...] sognava invece? Od era forse morta, e assisteva in ispirito alla trasformazione di sè stessa? A un tratto l'oblio la invase tutta. L'ultima [...]
[...] lembi di sogno, a battiti d'ali invisibili, a un vanire dolce di fantasmi sotto il primo agitarsi dei nervi che tornavano alla vita. Dal mondo delle [...]
[...] eccitato dalle recenti fantasticherie e con una disposizione alla mestizia simile a quella che si prova dopo una ubbriacatura. Chiamò: Théa! Mosse [...]
[...] guisa di chi, avendo fatto un lungo viaggio di mare, non riesce a star saldo alla terra. Seduto al piano, di cui una sola candela era accesa [...]
[...] , davanti alla fiamma della candela, mostrava il sorriso fino, spirituale, a cui la freschezza vermiglia delle labbra dava appena una sfumatura di [...]
[...] tempo il suo cuore, come se - 268 - Avesse messo l'ali, prese a battere, seguendo quello sguardo, incontro alla visione ignota. Per alcuni [...]
[...] stata imminente l'ora dell'asciolvere, avrebbe incominciato a discorrere per davvero. Intanto pensava alla infinita varietà di temperamenti [...]
[...] erano luminosi i suoi occhi! XVII. S'era stabilito alla Villa, un genero di vita assai regolare e metodico, come se dovesse durare per sempre [...]
[...] . Questo l'aveva voluto lui, Keptsky. L'indomani, appena spuntava l'alba, mentre tutti dormivano alla Villa, essi si trovavano pronti, e pronti erano [...]
[...] due cavalli; un'altra passione che li avvicinava. Théa, alla quale i medici avevano proibita l'equitazione, abborriva questo esercizio, e Lydia [...]
[...] , come due amanti in fuga; stavano fuori qualche ora, più che fosse possibile; tornavano, ancora inosservati, alla Villa addormentata, e per tutto [...]
[...] se Keptsky l'amasse. In tale periodo di formazione, bastava alla sua felicità la presenza del Dio ignoto. I giorni volevano cosi rapidamente che le [...]
[...] ! — pensava ancora Lydia, guardanclolo alla sfuggita. — Una così assoluta bellezza, unita a tanta grazia! Gli domandava qualche cosa, nient'altro che [...]
[...] vecchia governante troppo amica dell'acquavite, nessun'altra donna avesse sorriso alla sua infanzia. Egli rispose di no; di essere giunto ai [...]
[...] . Abbandonato come ero, o precoce, quando la mia governante russava sotto alla tavola, io che non avevo sonno, mi arrammpicavo nella libreria, prendendo [...]
[...] troverai più mio cugino. Ella stava per rompere in pianto, ma si fermò davanti allo sguardo di s?nge della baronessa. Alla sera, con Keptsky [...]
[...] impediva a Lydia di continuare, poichè l'attenzione di don Leopoldo era un coefficiente di poca importanza, in confronto alla necessità che ella aveva [...]
[...] l'esistenza? Le sembrava - 289 - di avere sbagliato tutto, di aver visto ogni cosa alla rovescia. Una ri?essione la rese triste; si riecordò [...]
[...] . Si era in agosto, la città spopolata, il caldo insopportabile, e tutte queste noie ella incolpava alla mancanza di Keptsky. Pensava a lui di [...]
[...] strada fuori della porta che conduceva alla Villa: le sembrava così di avvicinarsi a lui, di respirare un po' dell'aria sua, e, senza saperlo, una [...]
[...] bambino che si abbandona alla madre. — Povero piedino! - 298 - Aveva un paio di calze sottili come una ragnatela e delle scarpe scollate, con [...]
[...] Keptsky, intanto che lui lo asciugava. Rideva, ma avrebbe anche pianto, perchè si sentiva serrare alla gola da una emozione grandíssima, da una [...]
[...] più bello, il più nobile, il più elegante dei cavalieri l'aveva protetta e scortata, ma abbandonandosi alla gioia di nominare Keptsky, si dilungò [...]
[...] Lydia. — Il romanzo nuovo è di Feuillet — continuò don Leopoldo, tornando alla seconda idea. — si chiama La Morte. Lydia non ascoltava. Aveva [...]
[...] po' stanca. — La ?anella, Lydia, la ?anella. Il vecchio volle togliersi lo scialle d'in su i ginocchi per metterlo addosso alla ragazza. - No [...]
[...] a trovare Théa, raccontarle tutto e chiederle consiglio. Giunse alla Villa in uno stato da far pietà. Ogni viale, ogni albero, ogni sentiero [...]
[...] era la sua? Incompreso, viziato, solitario in mezzo alla gente, troppo nobile per piegarsi alle bassezze dei più, indipendente, temerario, ?ero [...]
[...] - 315 - di avversa fortuna, ed eccoti un uomo a terra; gli si contesta perfino il titolo di nobiltà. Senza fatica, le tornavano alla mente le numerose [...]
[...] che ella difendeva in faccia al mondo e in faccia a sè stessa. Keplzsky senza macchia apparteneva ancora alla società; così era - 317 [...]
[...] , ardente, innamorato, bello come un bel sogno. Egli aveva lasciato la Villa di sua cugina per stare in città, accanto alla fidanzata, dalla quale [...]
[...] queste le doti speciali di Keptsky, le doti esterne ehe si univano alla sua grande bellezza slava. Quando Keptsky non era presente, don Leopoldo [...]
[...] arrischiate a trentatrè? Il rimpianto di una giovinezza perduta, perduta così inutilmente, si mesceva alla gioia di questi preparativi. Come era stata [...]
[...] pavoneggiando la sua importanza di madrina. Lydia aveva scritto un bigliettino affettuosissimo alla signora Avella, invitandola, ma Eva era in [...]
[...] passò la notte, venne l'indomani, le parole gravi di Calmi le tornavano alla memoria. Avesse avuto una madre, un fratello a cui affidarsi... Ad ogni [...]
[...] disperato alla vigilia del suicidio; dall'altra l'amante che non può salvarlo, che non ha mezzi disponibili, avendo già speso per lui somme enormi [...]
[...] nulla. Che abbia mancato alla parola, che abbia truffato, che sia fuggito come un ladro, che sia stato l'amante di Théa, tutto tutto gli perdono [...]
[...] persuadendo che non giovava illudersi, Keptsky essendo legato più che mai alla baronessa sua complice. — E allora — si pose a gridare Lydia, sotto il [...]
[...] interamente. — La baronessa, che lei crede stabilita alla Villa, è infatti alla Villa, per forma; ma viene - 331 - in città tutti i giorni e si [...]
[...] scintillava al sole. — È lei! — gridò, con una specie di urlo senza suono, che le si perdette nell'ugola. Théa passò davanti alla carrozza, voltando la [...]
[...] — disse Lydia. Un triste sorriso increspò le labbra dell'avvocato, vedendo come la povera creatura si attaccava alla speranza. — Egli è già di sopra [...]
[...] nuovi, chiari fino alla sfumatura più tenera del verde, spiccavano come fregi. Dietro quel muro a pena alto due metri, era una fila d'altri [...]
[...] polvere e l'attrizione non fanno che aggiungere un'ombra alla naturale volgarità de' colori e delle forme. Quest'ambiente non sembrò fare alcuna [...]
[...] come a bordo, per non far rumore, aprì la porta alla monaca e la fece entrare, senza profferir parola. La stanza era immersa in una mezz'ombra [...]
[...] assopito, col viso rivolto verso il muro. Poi ella si diresse al cassettone, dove stavan aggruppate alla rinfusa bottigliette d'ogni grandezza [...]
[...] . Disse che lei aveva fatto scrivere alla famiglia del tenente per mezzo del ministero: aveva parlato proprio da sè col segretario, che l'aveva [...]
[...] la cui catena d'oro, larga e corta, serpeggiava su 'l cassettone, 12 s'accostò alla lampada, preparò con la punta delle dita affusolate una [...]
[...] ignota frugar lì dentro in ogni angolo, veder tutto, vegliar lui, accarezzarlo... Accanto alla finestra che metteva su 'l giardino, dinanzi allo [...]
[...] , gli colava da un angolo della bocca su la guancia, e andava giù a bagnar il cuscino. Ritta in mezzo alla camera, con le mani giunte e le dita [...]
[...] rapido andirivieni in punta de' piedi, per trasportare dalla cucina alla camera l'acqua fresca che 25 bisognava aggiungere all'acqua bollente, in [...]
[...] appeso da capo alla tinozza, pensò a tirare a sè un asciugamano 27 buttato lì accosto sopra una sedia e, pudicamente, come una delle tre donne [...]
[...] sorridere, anche lui, d'un sorriso smorto. - Sono molto cattivo, eh, lo dica lei! - chiedeva egli alla monaca, qualche rara volta che aveva forza e [...]
[...] delirio, egli, inconscio, aveva come fatte 32 balenare vertiginosamente dinanzi alla impressionabile, inesperta, spaventata fantasia della [...]
[...] dalla poesia del descrittore. Giammai, un accenno, nè meno il più vago, usciva dalle labbra di lui intorno alla donna così appassionatamente [...]
[...] quiete solenne e dolcissima era intorno. Dalle 33 porte aperte del chimerico tempio si scorgevano ardere, sospese alla vôlta, tutta trafori [...]
[...] scolpito a bassorilievo. Là giù, le fronde a mazzi cresputi s'alzano come pennacchi o si piegano ondulando con languido ritmo alla brezza marina. E [...]
[...] corse giù fino alla punta delle dita affusolate, che l'ufficiale teneva strette. - Paura... no; ma è un tempo... un tempo orribile! - - Un tempo [...]
[...] desinare. Il malato fissava tutto con la meraviglia di chi tornasse alla nostra vita e riprendesse coscienza delle cose, dopo un soggiorno nell'aer [...]
[...] avidamente inghiottiva. Fu sonato il campanello. - Non voglio visite, veh! - ordinò il convalescente, riappoggiando la testa alla poltrona, 41 [...]
[...] ch'erasi fatta trascinare lì accanto alla finestra. Ma il soldato tornò d'un balzo: era pallidissimo. - Signor tenente! - disse, come se le [...]
[...] nebbia sur una luce d'oro, le s'avvolgeva scompostamente intorno alla testolina bionda. - Nina! O mia Nina! - gridò il tenente, rizzandosi in [...]
[...] prima. Tanto quanto, mentre viveva lui, la famigliuola tirava innanzi alla meglio, perchè di giorno il brav'uomo lavorava da facchino in una [...]
[...] intanto lo straziava, inacerbita da un nodo alla gola, che il malato 51 manco a sè stesso confessava ch'era di lacrime. Così il disgraziato disse [...]
[...] dolori acuti alla spina dorsale, incurvata sotto gli involti che gli parevan di piombo; un sudor ghiaccio gl'inumidiva la fronte e la nuca [...]
[...] riposarti vicino alla famiglia? Non ti mancheranno certo le cure... - Un sorriso d'indicibile tristezza del povero malato mozzò la frase su le [...]
[...] fu in casa, alla moglie paurosamente meravigliata di vederlo tornare a quell'ora insolita, consegnò il biglietto da cento lire. - Che vuol dire [...]
[...] , ridevano, si bisticciavano fra loro. Alla Marietta, che aveva sei anni, petulante e pronta a piagnucolare, come tutte le femmine, per un nonnulla [...]
[...] lì - diceva egli alla moglie - tanto, devo avvezzarmi a non li veder più! Quanto a denari, il foglio delle cento lire era finito da un pezzo [...]
[...] ebbe come un inconscio sollievo. Il padrone dello stabile aveva fatto ripulire la portineria, 67 e dare a dirittura tre mani di bianco alla [...]
[...] piede. Due o tre di loro facevano da cavalli, con una fune passata alla vita; mentre un altro, tenendo 68 nella mano sinistra l'estremità della [...]
[...] alla tavola dove sua madre cuciva a macchina, egli, con davanti il quaderno a righe azzurrognole, faceva da bravo il suo còmpito, ripetendo [...]
[...] come un fulmine in portineria a cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato a gambe all'aria a un urto de' più grandicelli, ricorreva alla mamma con [...]
[...] madre - che dopo la morte di Peppe ella aveva lavato nel ranno e tenuto alla guazza notturna - i panni che portava giornalmente, e perfino il [...]
[...] alla Lucia, aumentò ancora. Il poverino era giunto a non pronunziar più parola; inconscio, mandava dei lievi gemiti inarticolati, quando la [...]
[...] . Quanto alla Lucia, ella non sapeva più che si fare. Ora girava per la stanza, toccando senza ragione un oggetto o un altro, come inebetita [...]
[...] , il quale avrebbe voluto a ogni costo veder il figliuolo consacrarsi alla carriera militare; l'unica, gridava il vecchio caparbio, fatta per [...]
[...] . Scritta che l'ebbe, si voltò alla donna: - Mi rincresce d'avvertirvi - diss'egli - che per comprare questa roba vi ci abbisogneranno quasi tre [...]
[...] ... - Pensava anche che, alla peggio, avrebbe proposto al sor Luigi, di farle un prestito, un semplice prestito di cui lo avrebbe rimborsato un poco per [...]
[...] parso un cattivo augurio. - Adele! - chiamò ancora più forte. - Uh! Che c'egli? - gridò la serva, accorrendo alla finestra. - Nulla, nulla. Mi [...]
[...] , senza nè anche veder la gente alla quale passava in mezzo. Quando fu a pochi passi dalla drogheria, le entrò la tremarella nelle gambe. Era più [...]
[...] l'aiutava?... In quel punto le si ripresentò alla mente l'idea del prestito, ch'ella afferrò come una tavola di salvezza. - Non intendo già - disse [...]
[...] la serva - tanto, la morte la ci ha a trovar vivi! - 92 Ma la vedova aveva un'espressione così angosciata e stralunata, che alla buona fiorentina [...]
[...] 93 ancora più minacciosi, scrisse la domanda d'ammissione a San Francesco de' Poverelli. - Debbo avvisarvi - fece egli alla donna la quale [...]
[...] , e se lo portò in braccio nella carrozzella che l'Adele era corsa a prendere. 94 Giunta alla porta dello spedale, mise in mano al vetturino le [...]
[...] recar tutti i giorni, a tutte l'ore, là dove egli stava rinserrato fra gente estranea, alla quale il poverino doveva pur essere indifferente come [...]
[...] anche tre volte alla settimana; ma quel giorno poteva contar di perdere quattro o cinque ore di lavoro: di più, la portineria restava [...]
[...] , si raccomandava a Gesù, alla Vergine, a tutti i santi e martiri benedetti... Stava su' carboni ardenti... Finalmente, qualcuno le si avvicinava a [...]
[...] non 104 trovava il verso d'andare a letto: un'altra ferrata alla camicina con l'amido dal goletto lustro e interito; un'altra stiratina alle calze [...]
[...] , alto e bruno, co' pantaloni alla militare e una giacchetta da borghese, si presentò su la soglia, occupando l'intero vano con la sua poderosa [...]
[...] cosa sotto un aspetto di pace. - Coraggio, signora, coraggio! - ripetè 106 più volte alla moglie del tenente, un'esile donnina di circa [...]
[...] , tutta rovinata dal vaiolo! Che importa? Per la mamma era sempre bello, bello come un sole! E mentre andava qua e là, dalla cucina alla camera [...]
[...] - fece semplicemente l'Adele: - basta che loro sien contenti. - Loro - erano i suoi padroni; e gente di cuore, non soltanto permisero alla serva [...]
[...] d'assentarsi, ma aggiunsero al vestiario di frustagno, che l'Adele portava allo spedale in una pezzuola, un berretto alla marinara, nuovo fiammante [...]
[...] dell'Archibugio; e di lì si recò allo spedale. 109 Quella mezz'ora, o poco meno, ch'ella dovette far d'anticamera, le parve assai lunga; e alla madre [...]
[...] . - Ma la mattina di poi, a punto mentre ella si preparava a recarsi allo spedale, s'affacciò 113 alla portineria una femmina che teneva per mano [...]
[...] macchie d'inchiostro. Davanti alla scrivania, dalla parte del muro, una poltrona, egualmente di noce, a guanciale di cuoio nero, fiancheggiata d'una [...]
[...] riscuotere, le rimescolava il sangue, le dava come un colpo nel petto e una stretta alla gola. Teneva fissi gli occhi su la porta: una porta mezzo [...]
[...] aspetto burbero e confuso. Lucia lo guardava tra ossequiosa e incerta. Egli sedette nella poltrona di cuoio nero, davanti alla scrivania, e rimescolò [...]
[...] davanti alla scrivania, abbandonava le braccia, che le pendevano sotto lo scialle di lana nera, e sporgeva innanzi la testa bassa, con l'occhio vitreo [...]
[...] più. 128 - Sì, da vero. Matilde dieci anni fa era magra, bruna, palliduccia. Abitava in una stamberga attigua alla mia, nelle soffitte d'un [...]
[...] confusione di tele, di cartoni, di gessi, in mezzo ai quali io badavo a tirar giù alla brava pennellate e freghi di matita. Ma aveva altro da pensare [...]
[...] di chartreuse tutti di seguito, astrattamente, e Bertino Fragni s'accostò più che mai alla tavola. Il pittore riprese: - Dopo queste faccende, la [...]
[...] quadretto da innamorare un pennello fiammingo. Al lume d'un mozzicone di candela di sego infilato nel collo d'una bottiglia posta in mezzo alla [...]
[...] ! - aveva filosofato sua madre. Un amico comune mi presentò alla nuova stella, una sera, al Manzoni. 131 Per me pure, in tanto, era girata la [...]
[...] ruota. Le mie tele cominciavano a vendersi bene; nel mio studio era già una profusione alla Makart di ninnoli eleganti e d'oggetti d'arte, e più [...]
[...] nel gabinetto a costo, simile alla marea. Sermanni ascoltava astrattamente; non parlava più. - Andiamo! - disse Bertino Fragni, voltandosi agli [...]
[...] qua! - Molte donnicciuole con fagotti sotto il braccio, avvolti dentro un panno in cui dovrà esser segnato il numero corrispondente alla [...]
[...] rado, si vedeva una signora col viso coperto di una veletta di tulle, alla quale ella aveva fatta qualche piega sotto gli occhi e su la bocca, non [...]
[...] tumultuosa e umile. Non era bella, se bene non avesse difetti salienti nelle fattezze; ma davano alla sua 152 figura una certa simpatica armonia quei [...]
[...] banco le povere camicie, le restituì alla donna. - Non può darmi nè anche qualcosetta? - domandò ella con un lieve tremor nella 155 voce [...]
[...] del pettuccio convulso, l'orribile parola: Fame! fa-a-me! Finalmente, dopo qualche minuto, che alla poveretta parve un secolo, l'impiegato [...]
[...] tre, di venti, poi di cento; e i palazzi venivan su come i funghi; così era sorta un'altra grande città attaccata alla città vecchia. Nelle [...]
[...] strade create di fresco, ancora sterrate e senza numeri alla porta, c'eran venuti i bambini a far il chiasso fra' monticelli di terra e di sassi che [...]
[...] insieme alla Rachele. A Roma, la Rachele, d'una bambinuccia tutta ossi e tutt'occhi, s'era fatta un tocco di ragazzona. Non era, è vero, una bellezza [...]
[...] Castello: una povera camera di subaffitto divisa in due da un paravento mezzo sfondato, e andava alla fabbrica dove lavorava Nanni. 168 Era là [...]
[...] dell'epidermide, gli stavan bene e davano alla sua fisonomia un carattere tutto meridionale, che più d'un pittore di tipi popolani avrebbe scelto a modello [...]
[...] , a voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi a dosso, senza osar nè meno di darle il buon giorno; 173 ma pensava a lei da quando si [...]
[...] quello che guadagno alla settimana ve lo porterei a casa... - Chini gli occhi ridenti, ella badava a strusciar con l'unghia del pollice l'orlo del [...]
[...] più; e, con le mani sui fianchi, stette lì un po' pensierosa: poi andò a mangiare. Da quel giorno Peppe non aveva più detta una parola alla [...]
[...] pensiero alla figlia vostra, e il pensiero mio non lo rimovo, magari tornasse Cristo al mondo. Del resto, - soggiunse. come chi vuol confortarsi con [...]
[...] , accompagnata da una specie 188 di mugghio sordo somigliante alla nota d'un organo; e il gran cortile con in giro la doppia fila di logge a [...]
[...] contribuzione dava anche diritto alla lettura di due giornali: uno politico quotidiano, conservatore, l'altro domenicale e illustrato. Sì che [...]
[...] villeggianti del circondario vedute alla messa; allora qualche fanciullo solitario che giocava fuori, sgattaiolato dentro il refettorio, saliva [...]
[...] alla maniera del X secolo. Fuor che nell'ora vespertina del rosario, quando un nasale, confuso mormorio di preghiere si diffondeva in torno [...]
[...] della Rosona non la lasciavano nè giorno nè notte. Dopo il mezzodì, finito ch'ella aveva da desinare e di risciacquar alla peggio i due cocci [...]
[...] in un gruppo compatto col gallo alla testa, beccavano quel che trovavano per terra, scansandosi del pari, tutte assieme, su o giù per un argine [...]
[...] , cólte da paurosa superstizione alla vista di quel sudicio fagotto di cenci scolorati e rattoppati d'onde usciva un viso scimmiesco, nero e grinzo, i [...]
[...] vicino, diedero uno spintone alla porta, che subito cedè sgangherandosi affatto. Ecco, a precipizio, le galline venir incontro a' nuovi [...]
[...] , in fondo alla sala, verso la porta d'ingresso. Dietro il banco di legno lucido, su cui a mano a mano si mostrano gli oggetti e si distendono le [...]
[...] romana (ridendo): Cinquecento! Il banditore (più forte che mai): Millecinquecento! Il perito (con un sorriso mondano rivolto alla bella bruna): La [...]
[...] 222 bel piatto moresco, e cinguetta vicino alla lunga barba bianchiccia di uno scultore celebre. Finalmente era venuto il turno dei dipinti [...]
[...] d'una schiera d'avi illustri appesi alle pareti di qualche nobile dimora, alla fine, nella suprema dispersione d'ogni reliquia famigliare, fu [...]
[...] cui nome ignoto fu prontamente allineato nel registro dallo scritturale. Il giovine, rosso fino alla punta de' capelli, preso con uno sguardo tra [...]
[...] spiantato che, sbolliti i primi ardori della luna di miele, non aveva fatto altro che dare ogni momento in ismanie, imprecando alla odierna [...]
[...] senso di gratitudine quella mano aristocratica, oziosamente bianca, quella mano che non avrebbe mai dovuto congiungersi alla sua, ella si era [...]
[...] altamente intuiva, senza nè pure ben capirne tutta la delicatezza e tutte le difficoltà, era come una muta riabilitazione dinanzi alla memoria di [...]
[...] seri ma aridi, preferiva i versi dolci e sonori; e quando era rimasto disteso per ore ed ore alla larga ombra d'un olivo, con le palpebre [...]
[...] ch'egli ebbe, alla meglio, que' brevi, incompleti studi che si possono fare in fondo 235 a una città di provincia, madre e figlio si separarono [...]
[...] . Oltre la solitudine volontaria alla quale si era condannata, la madre s'impose, come s'è detto, le più austere privazioni, a patto che nulla di [...]
[...] quanto le concedevano le sue povere sostanze mancasse alla sua creatura, per cui sentiva raddoppiarsi ogni giorno l'amore: a punto come le era [...]
[...] ignorava quanto mai costassero alla madre sua quelle piccole somme! La loro lontananza durava da sei mesi. Da sei mesi il giovane si era iscritto [...]
[...] delle voglie pazze di riabbracciar sua madre. La distanza, che suscita alla mente un mondo di bizzarre illusioni, lo faceva, in certi momenti [...]
[...] . Così egli aveva vissuto, non troppo malamente, fino alla primavera, il tempo de' più caldi languori dell'organismo, il tempo dei più [...]
[...] mai gli si affollavano alla mente. Com'era bella! Com'era bionda!... Entrato, così, per caso, a quell'asta, egli aveva assistito alla gara di [...]
[...] umili strofe di poeti?... Tutte queste domande ch'ei rivolgeva a sè stesso e alla donna, ora con un senso di compiacimento dolce e superbo, ora con [...]
[...] scoperto, si sollevavano, in molli ondeggiamenti; gli occhi guardavano innamorati; la bocca fremeva baci, in atto di schiudersi alla parola [...]
[...] d'un'immensa ghirlanda di fiori, la signora s'abbandonava, le membra ancor sopite dalla dolce spossatezza che dà il bagno, alla calma voluttà di [...]
[...] cantare per riguardo alla moglie del generale. E pure le canzoni del suo paese sonavan d'una dolcezza penetrante in bocca di quel popolano, con le [...]
[...] ! Pensavo alla mia innamorata che mi veniva incontro su l'uscio, al ritorno, appena sentiva di lontano i campanelli delle bestie: mi veniva [...]
[...] dopo un po' di tempo, quando Tinuzza cominciò a mostrarsi svogliata a lavorare, perchè si sentiva male, entrò in testa alla madre di lei un [...]
[...] ormai era mia, e che portava in sè un'altra creatura più ancora mia? Mai, per Dio! D'un balzo fui fuor della stalla e corsi a bussare alla [...]
[...] il braccio illividito e aveva ricominciato a ridere. - Ricòrdati però una cosa, - soggiunse Lo Santo parlando alla figlia; - tu esci di qui [...]
[...] il bambino, che quel giorno era stato affidato alla sora Rosa. Tinuzza invece, non ostante che lo allattasse, non sembrava ricordarsene; a segno [...]
[...] campagna insieme alla mia sposa e a mio figlio, ch'ella portava in braccio. Là ci mettevamo in libertà, su qualche prato. Lei 273 posava a terra il [...]
[...] sangue tuo, che stai lì così come se morisse la gatta? Lei alzava le spalle, mostrando di compatir me come un esaltato e di non saper che fare alla [...]
[...] pareva rantolasse. 276 - Senti, io stasera non vado alla ritirata. M'infischio di tutto, io! Tinuzza si stizzì. Che diamine! O non c'era lei [...]
[...] ' cenni senza significato, e tremava, tremava sempre più. Io la respinsi, buttandola da parte, e dati alla porta un paio di colpi di spalla con tutta [...]
[...] poltrona, a canto alla medesima terrazza, con gli occhi fissi su 'l medesimo cristallo della finestra, in somma tale e quale come t'ho lasciato [...]
[...] sinceramente che non mi sento capace a stemperarmi in lacrime perchè un vecchio collezionista di flauti s'innamora alla fresca età di sessant'anni, e [...]
[...] roba alla quale io tiri. - In questo caso non si sbaglia: sfido io, non c'è ora altre donne nella casa! Tu vagheggi le cupolesche rotondità e la [...]
[...] conviene perfettamente. Io dunque non a pena questo volume è uscito l'ho comprato; ho posto un nodo di nastro celeste tessuto d'oro fra le pagine, alla [...]
[...] ... - stile moderno, ma che fa? - e l'ho mandato alla mia Emma. Non ti pare un pensiero delicato 297 farle pervenire in questo modo quel romanzo che [...]
[...] di desiderio alla donna, un'occhiata supplichevole all'amico, come per raccomandarsi all'alleanza di lui, e sparve. - Quant'è curioso! - saltò [...]
[...] l'amico, che in qualche modo voleva entrare in argomento, dichiarò alla signorina, che il conte Sampieri, essendo scapolo e perfettamente libero, non [...]
[...] perfino un nodo di nastro celeste - il mio colore - alla scena... a una scena che fa venire i brividi.... Il visino roseo le si era fatto rosso come [...]
[...] della stanza senza nulla ascoltare. II. Quando questi gentiluomini toscani entrarono nella sala da pranzo, tutt'i posti alla tavola, tranne quelli [...]
[...] tovagliolo, dopo aver dato fondo in un batter d'occhio alla seconda scodella de' vermicelli al sugo. - Fra tutti i miei viaggi, e ne ho fatti 307 [...]
[...] la benda su gli occhi. - Questo non prova nulla - si ripeteva il pertinace buon uomo, lieto di trovar buoni argomenti alla sua fissazione [...]
[...] con una smorfietta graziosa rivolta alla mamma dichiarò che si struggeva di far quattro passi, perchè non usciva da una settimana. 313 - Sì, sì [...]
[...] , signora - disse questi alla proprietaria della pensione - ma io avevo pregata Miss Emma di favorire le mie sorelle, che stasera hanno una piccola [...]
[...] veduta. 315 - Io? - rispose il conte, fermandosi a guardare il compagno negli occhi. - Io non pensar più a lei? Io rinunziare alla mia felicità? E [...]
[...] , se lo vuoi sapere, la faccenda prende proprio la piega che volevo io. Se Emma si fosse subito abbandonata alla mia prima manifestazione [...]
[...] arrivo a far di Emma la mia signora! III. Erano più delle undici quando i due toscani rientrarono alla pensione di Chiaia. In un angolo del salone [...]
[...] , la padrona e il capitano Borise giocavano a scopa; in torno alla tavola del centro, ingombra di giornali esteri, per la maggior parte illustrati [...]
[...] di fiori maraviglioso c'era in mezzo alla sala del the! Figuratevi una fontana, alta due metri, con piedestallo, vasca e trofeo interamente [...]
[...] si fece più vivo alla pensione fino all'ora di pranzo: a cui tornò ben rasato, sorridente, e vistoso nell'ampio panciotto più candido della [...]
[...] avanti. Emma, my darling, àlzati e senti se il signor conte ha la febbre - ordinò alla figliuola; poi si mise a spiegare a' suoi ospiti come Emma [...]
[...] mobile fatto di fiori. - Io non ho ordinato fiori - rispose la signora; poi si volse alla sua ragazza: - va a vedere di che si tratta, my [...]
[...] con pazienza i progetti di lui, e gli promise il suo appoggio a conseguirne l'adempimento. Poco dopo l'avvocato tornava solo alla pensione. IV [...]
[...] ci siamo! - pensava il Bencini. - È un uomo, vede, che s'interessa a lei più che alla propria vita, un uomo che l'ama, che l'adora.... 332 Emma [...]
[...] campanello. In un minuto tutta la gente della pensione era riunita nel salone. La signora Alford sganciava la cintura alla figliuola; la contessa [...]
[...] ? - Ferito? ferito io? - protestava San Teodoro, toccandosi il petto quasi per persuadere sè stesso che non sognava. - Io sono andato alla stazione [...]
[...] a me: nell'anima d'una donna, con tante delicatezze è difficile entrare... massime alla nostra età. IL NATALE IN FAMIGLIA. IL NATALE IN FAMIGLIA [...]
[...] odorosi del busto una lettera tutta spiegazzata, ma ancora chiusa. Su la soprascritta, una calligrafia grossolana e incerta aveva tracciato alla [...]
[...] meglio questo indirizzo: «Alla signora Giovannina Bitossi, ferma in posta.» La giovane donna ruppe il sigillo, e si pose avidamente a leggere [...]
[...] alcuno all'infuori di lei. Se li andava a ritirare ella sola alla posta, guardandosi dietro, sospettosa, più che se si fosse trattato delle notizie [...]
[...] e qualche picciolo d'aiuto alla famiglia, aveva finito invece... Com'era successo il fatto? Dio mio, come succedono quasi tutti questi fatti [...]
[...] alla governante delle sue creature ch'egli era determinato a sposare una sorella della moglie defunta: donna non più giovane e nè anche bella, ma [...]
[...] strani sogni alla sua infanzia. Seduta in giro, scaldandosi alla fiammata di tronchi enormi, stava la sua gente, silenziosa, con la corona in mano [...]
[...] , attenta però al paiuolo dove avea messo a bollire le castagne, in aspettativa che la campana chiamasse la prima volta alla messa di mezzanotte [...]
[...] devotamente il Bambino Gesù ad alta voce; quindi Giovannina con la sorella Giulietta, quasi una bambina, attaccata alla sottana, perchè avea paura delle [...]
[...] strato diamantino. Un formicolio d'ombre nere, tutte sfigurate da' cappotti, brulicava già davanti alla spianata della chiesa: il popolo della [...]
[...] gioia, saltellando 357 in torno ai padroni davanti alla porta dove avean fatto la guardia; il fuoco s'era mantenuto vivo; scintillava, anzi, più [...]
[...] tempi! Cinque anni passati in vicende tanto varie, tra gente così diversa; cinque anni che, per esempio, alla Giulietta saranno volati come giorni [...]
[...] andasse affievolendosi, e finisse a dileguare fondendosi in nulla entro i rumori innumerevoli della città enorme. Leda corse alla finestra e la [...]
[...] ; e, certo, chi l'avesse scorta per istrada non poteva ravvisarla. 363 Presto, quanto le forze glielo concedevano, camminò fino alla stazione [...]
[...] suo paese, il quale stava fermo col 364 legno sgangherato innanzi alla porta d'uscita della piccola stazione. L'uomo, cui quella voce non giungeva [...]
[...] l'ora di recarsi alla messa; e come prima, come sempre, uscirono tutti in processione; il padre, innanzi agli altri, ormai lento nel camminare [...]
[...] stagione era stata mite. Come al solito, Leda aveva accosto la sua sorellina, non più attaccata alla sottana, ma al braccio; la madre, più curva [...]
[...] di trovarsi lì tra i suoi, nella chiesetta del suo villaggio nativo appolaiato su' monti, mentre alla voce del parroco si univano le note [...]
[...] nella bella stanza coi vetri alla finestra, e il letto a cortinaggio, e non la teneva per lavorare, o per sciuparsi le mani in alcun ufficio [...]
[...] comune, o da giurare il vero dinanzi al Pretore. Di giuramenti, nel 1854, dovette farne uno grosso davvero, sull’altare, davanti alla pisside [...]
[...] figliuolo al seminario. – Quando uno si dà alla campagna, bisogna che ci si dia tutto, diceva il Reverendo, onde scusarsi se non usava riguardi a [...]
[...] quelle buone, senza spendere un soldo, e le regalava ai suoi contadini. Ma alla raccolta, giungeva a cavallo, insieme a suo fratello, il quale gli [...]
[...] l’asino, alla messe, per saldare il debito, e se ne 11 andava a mani vuote, bestemmiando delle parolacce da far tremare cielo e terra. Il [...]
[...] sbadigliare in faccia alla gente che era venuta per vedere il Re, e c’era tal via vai quella volta per le strade di Caltagirone che pareva la festa [...]
[...] occhio tutta la notte, che la passò a visitare i ferri della baia, a strigliar le mule e a rimpinzarle d’orzo sino alla gola, per metterle in [...]
[...] notte e giorno, coll’acqua che veniva giù come Dio la mandava. La chiesa di San Giacomo sputava ancora fuoco e fiamme, in cima alla scalinata che [...]
[...] suo marito, che non par vero! 21 Il Re invece era un bel pezzo d’uomo, grande e grosso, coi calzoni rossi e la sciabola appesa alla pancia; e si [...]
[...] compare Cosimo aveva tutto ciò davanti agli occhi, mentre andava accanto alla baia colla mano sulla stanga, e l’abito della Madonna fra le labbra, che [...]
[...] per poco non si mettevano a trottare, e compare Cosimo si sentiva saltare lo stomaco alla gola dalla paura soltanto al vedere mettere in brio le [...]
[...] riempire d’orzo le mule per portare quella miseria, regina tal quale era! Ma ella poteva far tagliare il collo alla gente con una sola parola, così [...]
[...] arrivarono alla Zia Lisa, che era accorsa una gran folla a vedere il Re, e davanti ad ogni bettola c’era il suo pezzo di maiale appeso e scuoiato per la [...]
[...] giubbone chissà quanto tempo, se non fosse stato per sua moglie che andò a metterli in fondo alla calza sotto il pagliericcio. 25 Gli amici e i [...]
[...] conosceva e l’aveva visto proprio sul mostaccio, coi calzoni rossi, e la sciabola appesa alla pancia, e con una parola poteva far tagliare il collo [...]
[...] alla gente, e mandare puranco a pignorare le mule, se uno non pagava il debito, e pigliarsi i figliuoli per soldati, come gli piaceva. 27 DON [...]
[...] rocche: – largo alla Giustizia! largo alla Giustizia! La Giustizia condannò comare Santa alla multa ed alle spese, e per ischivare la prigione [...]
[...] dovettero anche ricorrere alla protezione del barone, il quale aveva la finestra di cucina lì di faccia nella stradicciuola, e la salvò per miracolo, 30 [...]
[...] facendo vedere alla Giustizia che non era il caso di ribellione, perchè l’acchiappaporci quel giorno non aveva il berretto col gallone del [...]
[...] alla Giustizia! Fermo alla Giustizia! – Che Giustizia! strillava compare Vito tornando a casa colla cavezza in mano. – La Giustizia è fatta per [...]
[...] basilico sul davanzale? Non era padrone d’inaffiare i suoi fiori? Curatolo Arcangelo aveva la testa dura peggio dei suoi montoni, e ricorse alla [...]
[...] ci erano più alla finestra, e il Reverendo aveva il solo disturbo di levarli ogni volta che doveva venire la Giustizia, e rimetterli al loro posto [...]
[...] signorino, che lo vedeva tutti i giorni alla finestra, appena si alzava, e gli faceva segno se poteva andare a trovarla la sera. In tal modo la Nina [...]
[...] c’era cascata, col veder tutti i giorni alla finestra il signorino, che dapprincipio le rideva, e le mandava i baci e il fumo della pipa, e le [...]
[...] alla Giustizia! largo alla Giustizia! Davanti alla Giustizia gli diedero anche un avvocato per difendersi. – Almeno stavolta la Giustizia non mi [...]
[...] vedere San Giuseppe inseguìto dai ladri peggio di un coniglio, e pensava a suo marito, quando gli era arrivato alla capannuccia della vigna tutto [...]
[...] ? Il difficile era di metterli insieme tutti e due alla scadenza, e Don Angelino gli rispondeva, stringendosi nelle spalle: – Cosa posso farci [...]
[...] pane» diceva lui. Adesso s’era appeso alla fune del campanile e suonava a tutto andare, mentre Trippa batteva sulla gran cassa, e le donne [...]
[...] d’agnello. – Or bene, pensò allora – qui bisogna mettersi alla posta del coniglio come il cacciatore, per accertarsi della cosa cogli occhi proprii [...]
[...] , nell’ombra, solo in mezzo alla piazza tutta bianca di luna, e in un silenzio che si udiva suonare ogni quarto d’ora l’orologio di Viagrande, e il [...]
[...] candela della Madonna di Valverde, che fa miracoli dappertutto. – Il ferito, col cotone benedetto sullo stomaco, e la candela davanti alla faccia [...]
[...] gialla, spalancava gli occhi appannati, guardando i vicini ad uno ad uno, e cercava di sorridere alla mamma, colle labbra pallide, per farle [...]
[...] , tutte belle cose quando si ha la fede. – La povera madre ne aveva tanta della fede, che parlava a tu per tu coi Santi e la Madonna, e diceva alla [...]
[...] chiamavano «la scomunicata». Compare Nanni, anche lui durò un pezzo a scappare di qua e di là, per le sciare e le chiuse, ma alla prima fame dell’inverno [...]
[...] mangiate dal sole, fra due mucchi di concime fumante, appoggiate alle tettoie crollanti, dove aspettano coll’occhio spento, legati alla mangiatoia vuota [...]
[...] , colla bocca ancora piena di paglia, e il cane si rizza sospettoso, e abbaia roco al sasso che si stacca dall’intonaco, alla lucertola che striscia [...]
[...] , alla foglia che si muove nella campagna inerte. La sera, appena cade il sole, si affacciano sull’uscio uomini arsi dal sole, sotto il [...]
[...] un’altra volta, e il cielo azzurro e tutt’intorno la campagna riderà al sole. E non si sa neppure dove stia e perchè ci stia tutta quella gente che alla [...]
[...] il basto dell’asino, o su di una scala, come si può, con un sacco sulla faccia, e si va a deporlo alla chiesuola solitaria, sotto i fichidindia [...]
[...] sputava contro il fatto suo scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti. Prima gli affari andavano così bene che egli aveva [...]
[...] dell’osteria. – Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria – aveva detto dopo quel fatto. – Non voglio più soffrirne di questi dispiaceri. Le [...]
[...] madia, colle braccia nude sino al gomito, e domandò alla bimba: – Come sta la tua madrigna? La bambina che non conosceva la comare, la guardò coi [...]
[...] forno la focaccia, la ripulì dalla cenere, e la porse calda calda alla bambina, che la prese nel grembiale, e se ne andava adagio adagio, soffiandovi [...]
[...] ascoltò seria seria, sgranando gli occhi. Poi riprese colla stessa cantilena cocciuta: – Vo a portarla alla mamma. – La mamma non c’è più. Statti [...]
[...] , la buona anima mi diceva: – Va a mangiarne due cucchiaiate. Ho lasciato apposta la minestra al caldo nel focolare. – E pensava sempre a me, alla [...]
[...] una morta. Compare Meno si diede a girare intorno alla bestia, toccandole le orecchie, guardandola negli occhi spenti, e come vide che il sangue [...]
[...] per confortarla. Siamo rovinati tutti e due. Egli s’era messo a sedere sui sassi, accanto alla vedova, colla figliuoletta fra le ginocchia, e [...]
[...] aveva molta. Allora compare Meno, intenerito, si volse alla vicina Angela, la quale non si muoveva, come fosse di sasso. – Ora che ci aspettate a fare [...]
[...] magazzino grande come una chiesa, in mezzo alla polvere del grano, che non ci 73 si vedeva, mentre i contadini scaricavano i sacchi, o a ridosso di [...]
[...] , nella campagna, 74 era per la vendemmia di Mazzarò. Alla mèsse poi i mietitori di Mazzarò sembravano un esercito di soldati, che per mantenere [...]
[...] tutta quella gente, col biscotto alla mattina e il pane e l’arancia amara a colazione, e la merenda, e le lasagne alla sera, ci volevano dei denari a [...]
[...] non si logorava, pensando alla sua roba, ch’era tutto quello ch’ei avesse al mondo; perchè non aveva nè figli, nè nipoti, nè parenti; non aveva [...]
[...] mandava certo a dire se veniva a sorvegliare la mèsse, o la vendemmia, e quando, e come; ma capitava all’improvviso, a piedi o a cavallo alla mula [...]
[...] strapparsi i capelli e picchiarsi il petto per scongiurarlo di non metterli in mezzo alla strada, col pigliarsi il mulo o l’asinello, che non avevano [...]
[...] sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: – Roba mia, vientene con me! 79 STORIA DELL’ASINO DI S. GIUSEPPE L’avevano comperato alla fiera di [...]
[...] faccio vedere sua madre, che la teniamo lì nel boschetto perchè il puledro ha sempre la testa alla poppa. Vedrete la bella bestia morella! che mi lavora [...]
[...] avevano denari per comprare, era meglio non venire alla fiera, e non far perdere il tempo ai cristiani, nella santa giornata che era. Compare Neli [...]
[...] – rispondeva suo marito – ti assesto una pedata di quelle buone! 84 Così passavano le ore alla fiera; ma nessuno di coloro che passavano davanti [...]
[...] di vostro. E se volete, andremo a berle alla salute dell’asino. Adesso al puledro gli toccava di aver la salute per guadagnarsi le trentadue [...]
[...] , accanto alla madre, a fregarsi il muso sulla sponda della mangiatoia, o a fare a testate e a capriole col montone, e andare a stuzzicare il maiale [...]
[...] questo qui – diceva compare Neli – vedrete che mi porta quattro tumoli di farro meglio di un mulo. E alla messe lo metto a trebbiare. Alla [...]
[...] per altro che per lasciar morire di sete e far trottare sui covoni. Alla sera tornava al villaggio colle bisacce piene, e il ragazzo del padrone [...]
[...] è l’asino della malannata!». La sua donna aveva un gruppo alla gola dinanzi al seminato arso, e rispondeva coi goccioloni che le venivano giù dagli [...]
[...] padrona stessa era mutata a quell’ora, colla malannata che c’era stata, e la fame che aveva avuta, e le febbri che avevano preso tutti alla pianura [...]
[...] scoperto, accanto alla fornace, e le bestie si facevano schermo stringendosi fra di loro. Ma quelle stelle che luccicavano come spade li passavano [...]
[...] loro mestiere. Massaro Nanni nel fare il proprio, aveva acchiappato quelle febbri lì, alla Lamia, terre benedette da Dio, che producevano seminati [...]
[...] stare insieme alla cognata, minacciava che sarebbe andata a servizio piuttosto. – No! – diceva Santo. – Non si dirà che mia sorella abbia a far la [...]
[...] serva agli altri. – Ei vorrebbe che la facessi alla Rossa! – brontolava Lucia. La quistione grossa era per questa cognata che s’era ficcata nella [...]
[...] parentela come un chiodo. – Cosa posso farci, adesso che ce l’ho? – sospirava Santo stringendosi nelle spalle. E’ bisognava dar retta alla buona [...]
[...] ; e quando si riposava, alla porta del casamento, colle spalle al muro, nell’ora che sui campi moriva il sole, e taceva ogni cosa: – Compare Santo [...]
[...] ricadere il lembo della sottana che teneva rimboccata alla cintura per andar carponi in mezzo ai fichidindia. Il giovane la guardava, rosso in viso [...]
[...] , andatevene solo, che io sono una povera ragazza senza dote. – Lasciamo fare alla Provvidenza, lasciamo fare... Ella diceva sempre di no, che non [...]
[...] suo. E gli stendeva le due cocche del grembiale colmo. Santo le passò un braccio alla cintola, e la baciò sulla guancia, col cuore che gli [...]
[...] d’andare alla messa ogni domenica, si strigliava per mezz’ora, specchiandosi nell’acqua del catino. Santo, colla punta delle dieci dita ficcate nelle [...]
[...] andava portando sulle braccia la bambina, come se avesse fatto una principessa, e correva a mostrarla ai parenti e agli amici, dalla contentezza. Alla [...]
[...] porta, facendosi il basso da sè – huum! huum! huum! – Alle volte i giovinastri che tornavano a casa tardi, lo conoscevano alla voce, e gli rifacevano [...]
[...] malizioso peggio di un asino rosso, Pino il Tomo, e aspettava che le comari se ne andassero per dire alla gnà Lucia: – E’ ci vuol la pioggia pei [...]
[...] paese, e nessuno mi compra le mie rane. Vi capacita? Alla ragazza quel «sorella mia» le scendeva al cuore dolce come il miele, e ci ripensava tutta [...]
[...] nel fuso, e come da un par di settimane non si udivano più ariette alla sera, nè si vedeva passare quello che vendeva le rane, diceva colla nuora [...]
[...] . E alla sorella che strillava e si strappava i capelli, Santo per rabbonirla tornava a dire: – Cosa vuoi che ci faccia, ora ch’è mia moglie? Ma ti [...]
[...] Lucia dinanzi all’uscio. – Se non fosse stato per la malannata, non sposavo la sciancata, comare Lucia! – Andate a contarglielo alla sciancata [...]
[...] alla sorella – ci abbiamo in capo gli stessi grilli che hai tu adesso, e cerchiamo soltanto quel che ci piace, senza pensare al poi. Domandalo ora [...]
[...] alla Rossa se si dovesse tornare a fare quel che abbiamo fatto!... La Rossa, accoccolata sulla soglia, approvava col capo, mentre i suoi marmocchi [...]
[...] visitarla, e la figliuola le accostava alla faccia la candela, domandava al medico, con un sorriso timido: – Per carità, vossignoria... È cosa lunga [...]
[...] perdeva terreno di giorno in giorno, e almeno alla mandra non le sarebbero mancate le ova, il latte e il brodo di carne di pecora, quando ne moriva [...]
[...] mamma, mentre si lasciava fare, diceva alla figliuola, guardandola cogli occhi grevi sulla faccia scialba: – Chissà se ci vedremo? chissà se ci vedremo [...]
[...] era una galera, e che aveva soltanto tre ore alla sera da andare a spasso o all’osteria; e se Lucia qualche volta arrivava a dirgli, col capo [...]
[...] vestiti smessi e gli stivali rotti. Allorchè scendeva in cantina gli dava un bel gotto di vino, dicendogli: – Tè! bevi alla mia salute. E il pancione [...]
[...] gli ballava dal tanto ridere, al vedere le smorfie che faceva Brasi, e al sentirlo barbugliare alla Lucia, pallido come un morto: – Il padrone è [...]
[...] ci fu una gran mortalità di bestiame, Dio liberi! Alla Lamia e per la montagna di Santa Margherita, come vedevano scendere quella sera smorta [...]
[...] , sbigottito, colle mani nei capelli. Il casolare era dall’altra parte del torrente, in fondo alla valle, fra due grossi pietroni che gli si [...]
[...] mettersi a gridare, di strapparsi i capelli – non sapeva che cosa. – Se mai – gli gridò curatolo Decu da lontano – corri fino alla mandra dei [...]
[...] monti, e straforava le macchie dei fichidindia. Lontan lontano, alla Lamia e verso la pianura, si udiva l’uggiolare dei cani auuuh!... auuuh [...]
[...] casa, davanti all’uscio, i ragazzi giocavano alla fossetta, col bel sole di dicembre sulla schiena. Poi s’erano avviati per la messa di [...]
[...] ho dato il sangue mio alla vostra terra! – Per questo ti pago, birbante! Ti pago a sangue d’uomo! Io mi dissanguo 139 in spese di cultura, e poi se [...]
[...] in corpo. Una volta, alla messe, che pareva scomunicata da Dio, il frate della cerca arrivò verso mezzogiorno nel podere di don Piddu, spronando [...]
[...] casata di don Piddu, che fra poco ci fanno il pignoramento? Don Giovannino non badava alla dote. Ma il disonore del pignoramento poi era un altro par [...]
[...] nel muro dove erano stati tanto tempo, e le figliuole, pallide come cera, avevano un gran da fare per nascondere alla mamma, in fondo a un letto [...]
[...] don vanno soggetti anche alla vergogna. Don Piddu, quando per carità l’avevano preso sorvegliante alle chiuse del Fiumegrande, nel tempo della messe [...]
[...] vedeva la montagna nera che si accatastava attorno alla vigna, fumando, franando qua e là, con un acciottolìo come se si fracassasse un monte di [...]
[...] rovina, pensando che il padrone non aveva più bisogno di custode, e li avrebbe licenziati. E il cane di guardia uggiolava anch’esso dinanzi alla vigna [...]
[...] che bruciava. Il 146 palmento, spalancato, senza tetto, con tutta quella roba buttata nel cortile, in mezzo alla campagna spaventata, sembrava [...]
[...] Dio colla veste di seta! – Tu che avevi a schifo d’inginocchiarti accanto alla povera gente! – Te’! Te’! – Nelle case, su per le scale, dentro le [...]
[...] addentato una mano che lo stringeva alla gola e non la lasciava più. Le scuri non potevano colpire nel mucchio e luccicavano in aria. E in quel [...]
[...] la strada 158 faceva gomito, e si potevano vedere in faccia i prigionieri. Alla città li chiusero nel gran carcere alto e vasto come un convento [...]
[...] taciturni, rispondevano appena, si lagnavano meno. Gli altri giorni, se le donne ronzavano per la piazza attorno alla prigione, le sentinelle [...]
[...] 159 bella cosa, per vendicarsi di lui che gli aveva ammazzato il padre. Alla donna che aveva di tanto in tanto certe ubbie, e temeva che suo marito [...]
[...] larghi maniconi pendenti, e si scalmanavano, facevano la schiuma alla bocca, asciugandosela subito col fazzoletto bianco, tirandoci su una presa di [...]
[...] alla cabina, fissando i grandi occhi pensosi nelle ombre vaganti del mare. Le stelle scintillavano sul loro capo, e attorno a loro non si udiva [...]
[...] provate la sera innanzi alla rappresentazione del San Carlo; o alla riviera di Chiaia, sfolgorante di luce, che si erano lasciata dietro le loro [...]
[...] azzurro di lei scompariva verso la riva, in mezzo alla folla delle barche e alle catene delle áncore. Passarono i mesi. Finalmente ella gli scrisse che [...]
[...] Biviere si stendeva sempre in fondo alla pianura come uno specchio appannato. Più in qua i vasti campi di Mazzarò, i folti oliveti grigi su cui il [...]
[...] solitari alla cui ombra ella aveva tante volte ascoltato le storie che egli le narrava, che stormivate al loro passaggio, e avete visto passare tanta [...]
[...] in cui vivevano e di cui erano fatti. Gli amanti ammutolivano e chinavano il capo dinanzi alla volontà del marito. Ora ella sembrava che temesse e [...]
[...] rivedevano nella vertigine del carnevale. Egli era andato alla festa per veder lei, coll’anima stanca e il cuore serrato d’angoscia. Ella era là difatti [...]
[...] , alla tal’ora e nel tal luogo. Avvenga che può! voglio vedervi! – Il seno bianco e delicato le tempestava dentro il merletto trasparente, e il [...]
[...] quella persiana. La sera calava. Un organino suonava in lontananza alla porta di un’osteria. 173 Ella partiva l’indomani col primo treno. Gli [...]
[...] sempre, e una data. La vita li ripigliava entrambi, l’una di qua e l’altro di là, inesorabilmente. La sera dopo anch’esso era alla stazione, triste e [...]
[...] mezzo al via vai affollato e frettoloso, al frastuono incessante, alla febbre dell’immensa attività generale, affannosa e inesorabile, ai cocchi 174 [...]
[...] due sconosciuti che avevano scritto la storia delle loro umili gioie sul muro di una casa davanti alla quale tanta gente passava. Due giovanetti [...]
[...] biondi e calmi passeggiavano lentamente pei larghi viali del giardino tenendosi per mano; il giovane aveva regalato alla ragazza un mazzolino di [...]
[...] cederle e Consoli che le voleva ad ogni costo, mentre il legno correva alla meglio. Tutt'a un tratto i cavalli si arrestarono; Abate ed io [...]
[...] istintivo ed unanime scendemmo da carrozza, e, a capo scoperto, seguimmo il mortorio sino alla chiesetta. Raimondo Angiolini entrando in chiesa venne a [...]
[...] scetticismo di medico, volse uno sguardo alla bara, posta fra quattro ceri, nel mezzo della chiesa, mentre il prete celebrava la messa [...]
[...] in Siracusa, sua patria; gli rammentai la promessa, ed egli mi narrò le parti principali di quella storia di cui noi avevamo assistito alla triste [...]
[...] non sono compromettenti; rapportandomi spesso alla nuda narrazione di Angiolini e alle lettere che questi mi rimise; aggiungendovi del mio [...]
[...] sguardo dalla piuma del suo cappellino, che scherzava coi ricci dei suoi magnifici capelli cadenti sin quasi sulle sopracciglia, alla punta del [...]
[...] , che ancora strisciava lontana sulla sabbia del viale. Alla porta ella montò nella carrozza che l'aspettava, e partì. – Ella non dev'essere [...]
[...] ; labbra alquanto grosse e sensuali; narici larghe e dilatantisi sempre più alla minima aspirazione del suo carattere impetuoso; piedi e mani [...]
[...] piccolissime, in rapporto alla sua statura. Nell'assieme figura energica e maschia, che può avere anche i suoi riflessi di bellezza, messa sul suo [...]
[...] impetuoso come tutti i meridionali, egli scenderebbe sino alla lotta di piazza pel minimo sguardo un pò dubbio che s'incrociasse col suo. Natura [...]
[...] drammi al teatro di Siracusa, dei quali si era parlato il giorno dopo soltanto, o non si era parlato affatto) allo scoraggiamento massimo, alla [...]
[...] accalappiare colle tue commedie quella poveretta. – Credo che tu abbi ragione in quanto alla risposta; e che tu dica una bestialità, ciò che fai [...]
[...] . Mi sento troppo superiore a questi altri per seguirne l'esempio. A diciott'anni è permesso credere ancora all'amore, alla fedeltà, alla donna [...]
[...] che amai alla follia... Che 14 fece quella giovanetta, per la quale avevo pianto... ne ho vergogna anche a pensarci... pianto dinanzi a te [...]
[...] far credere alla purità del cuore: distinzione d'educazione, coltura d'ingegno, bontà di sentimenti... Io l'amai come un pazzo, quella fanciulla [...]
[...] sott'occhio, credi che si possa più aver fede nell'amore propriamente detto, in quest'amore chiesto e giurato spesso col rituale alla mano, senza [...]
[...] ... Ma guarda laggiù, imbecille!... – Che c'è? – Cospetto!... la signora che incontrammo l'altra volta alla Villa! – È vero. – Che donna [...]
[...] ineffabile d'amore delle madri, alla spalliera della sua seggiola, unì le sue istanze a quelle di Raimondo per indurre suo figlio a prendere un [...]
[...] pò d'aria. – Stasera c'è musica alla Marina: – disse Raimondo. – Va pure, figlio mio; – disse la madre, – da quasi venti giorni tu non esci [...]
[...] non può durare che altri otto o dieci giorni. Terminati gli esami abbiamo stabilito di andare a passare una settimana alla campagna. – Grazie [...]
[...] donne che non abbiamo più che lui... Vestito che fu Pietro i due amici andarono alla Marina. I viali erano affollatissimi; la musica eseguiva le [...]
[...] brusca separazione partì di buon passo e si diresse verso la sua abitazione per via Garibaldi. Però giunto alla crocevia della Vittoria sembrò [...]
[...] sento in vena di passeggiare. – Con il caldo che fa non è la miglior cosa. – Andiamo alla Villa. – Sia per la Villa. E i due amici uscirono [...]
[...] Brusio, animandosi quasi suo malgrado, e fermandosi in mezzo alla strada. – Verissimo. – E tu l'hai veduta? – Io stesso. – Proprio lei [...]
[...] bontà di concedermi dieci minuti. I due amici entrarono dai fratelli Guerrera. Mezz'ora dopo erano alla Villa. Faceva molto caldo. Il Laberinto [...]
[...] tutto infantile, quella manina bianca ed affilata si appoggiava alla ringhiera, e sopra vi si appoggiava la fronte; quasi quel bellissimo collo [...]
[...] , che mostrava i suoi bellissimi denti di perle. Il giovane dalla barba nera, che Pietro avea veduto una volta con lei alla Marina, veniva [...]
[...] raggiungere sul divano il suo amico, ch'era seduto vicino alla signora. – È che Pietro, qui presente, è innamorato cotto; e abbiamo fatto la [...]
[...] ronda alla bella; – disse Angiolini ridendo. – Davvero!... non mi sorprende in lei, signorino, questa novità... E chi sarebbe questa sventurata [...]
[...] alla Marina... E poi so dove trovarla... – Dove? 34 – A casa sua. – Dunque va in casa? – No; dal verone. – Ah! è amore da verone! – esclamò [...]
[...] marito l'ama alla follia; passa i giorni al suo fianco, scherzando coi suoi capelli, e guardandola coll'occhialetto di faccia a faccia. – Ed ella [...]
[...] !... credo che n'abbia ben ragione!... – Questi dettagli li ho risaputi da una mia amica che abita dirimpetto alla casa della contessa... – En place [...]
[...] , appena furono assieme. – Andiamoci, se così ti piace. E le tesi? – Dormiranno anche stassera. Avrò sempre il tempo di finirle. Alla piazza [...]
[...] suo dito mignolo; e che ha il coraggio di andare a battersi in duello mentre non osa fare la minima rimostranza alla moglie. È la storia di molti [...]
[...] rivederci stassera. – Addio. Alle nove e mezzo i due inseparabili amici erano alla porta del teatro, in mezzo alla folla dei giovanotti che [...]
[...] alla porta. La carrozza si fermò infatti alla prima porta, ov'egli si trovava, ed un uomo, nel quale Pietro riconobbe il conte, saltò il primo a [...]
[...] terra, per dare la mano alla signora che accompagnava. Brusio istintivamente fece un passo in avanti. La contessa appoggiò appena alla mano [...]
[...] aspettava sull'ingresso, tre quarti d'ora dopo alzata la tela. Pietro cercò il suo posto e sedette quasi dirimpetto alla loggia della contessa [...]
[...] di Narcisa, e cercava negli occhi di lei l'eco di quello che egli provava nel suo cuore. La contessa voltava le spalle alla scena; e solo di [...]
[...] ore del mattino Raimondo si disponeva tranquillamente ad andare a letto, quando fu bussato con furia alla sua porta. – Chi può essere a [...]
[...] fermò in mezzo alla strada, quasi non avesse avuto la forza di staccarsi da quel punto. 45 – Ben dicesti: bisogna essere uomini e non fanciulli [...]
[...] alla fisonomia cupa ed irritata del figlio suo. – Credevo, – disse questi aspramente, – di non essere più all'età di uno scolaretto che si manda [...]
[...] voce dura del fratello. – Per l'avvenire, – esclamò questi, cercando di dare la possibile moderazione alla sua voce tremante d'irritazione [...]
[...] appoggiati alla ringhiera, egli si assopì in quel vortice luminoso e turbolento che il cuore e l'imaginazione gli creavano, e dove vedeva un'ombra, dove [...]
[...] la bianchezza vellutata e purissima della sua pelle alla bianchezza pallida delle perle che le cingevano il collo bellissimo; spesso allegra e [...]
[...] ridente cogli uomini più eleganti e più alla moda, appartenenti alla migliore società, che si contendevano un posto nel suo palchetto; spesso a [...]
[...] di settembre, verso le due del mattino, Pietro aspettava da un pezzo la contessa che era andata alla serata del prefetto. Il 51 rumore di una [...]
[...] passi che udì le note allegre e cristalline del valtzer che risuonavano di nuovo. Si fermò in mezzo alla strada, a guardare un'ultima volta [...]
[...] tornava a correre come un pazzo, fin quando la stanchezza fisica lo istupidiva alla lotta terribile delle sue passioni. 54 Cominciava ad [...]
[...] fosse rientrato, udì a lungo gemiti, singhiozzi, rantoli soffocati, che si mischiavano alla respirazione affannosa e stentata del dormente, e che [...]
[...] vicino alla sua famiglia, quella famiglia che avea formato il suo culto e per la quale avrebbe dato altravolta tutto il suo sangue. Poi sedette [...]
[...] sentiva averne maggior bisogno, per inebbriarsi di tutta la terribile voluttà di quel dolore che l'attaccava alla vita istessa; ebbe paura di [...]
[...] parve fargli bene. Per la strada Vittoria scese alla Marina. A misura che l'influenza di quella bella sera s'insinuava nella sua organizzazione [...]
[...] passo per la strada Stesicorea; ai Quattro Cantoni entrò alla Villa di Sicilia. Era la capitolazione del giovane di buona famiglia, che non osava [...]
[...] triste sarcasmo; – forse anch'ella, a quest'ora, è alla sua festa!... E scacciando un'ultima volta quest'imagine, che anche fra i fumi del vino [...]
[...] corse alla Marina; esitò ancora un istante prima di mettere il piede su quella soglia, e finalmente entrò nella bottega che precedeva lo stanzone [...]
[...] , alzando le spalle con ruvida indifferenza, gli rispose con un cenno del capo affermativo. Brusio, pagati alla porta i pochi centesimi che [...]
[...] si appoggiava alla spalla di un uomo atletico, vestito di velluto e di volto assai caratteristico. – Noi non andiamo a mischiarci alle sue [...]
[...] prendere per le spalle questo piccino e te lo metto fuori, – disse l'uomo erculeo alla sua donna. E si avanzò, col cipiglio arrogante, verso di [...]
[...] gli venivano. Tutt'a un tratto una legnata violenta di Brusio spezzò la sbarra colla quale il bravaccio parava il colpo alla testa, e si vide [...]
[...] , onde stordire tutto quello che sentiva d'ignobile, di ributtante, di vile in quell'accozzaglia alla quale veniva a domandare le sue distrazioni [...]
[...] Reali Carabinieri. Dopo la recita aspettano l'apertura del ballo mascherato per lanciarsi, coi loro costumi sudicii, in mezzo alla platea, per [...]
[...] ; finalmente si fece venire il picchetto di Guardia Nazionale ch'era alla porta. In questa una fischiata solenne e generale, partita dai palchi, sembrò [...]
[...] infuocate e furibonde, come ad imprecare, verso i palchetti, e in mezzo alla quale scintillavano alcuni ferri aguzzi. I carabinieri misero le mani [...]
[...] quella sfida imprudente che l'aveva percosso come uno schiaffo; egli saltò in mezzo alla folla gridando: – Ora faccio scendere tutta questa [...]
[...] allorquando gli era parso che il suo cuore si fosse spezzato: – quali diritti ho io al suo amore, alla sua attenzione, fin'anche?... Io, Pietro [...]
[...] che dava alla sua vita, di quell'espiazione che s'imponeva del passato, della speranza che gli brillava negli occhi ridenti, guardò il cielo [...]
[...] *** e colla signora condusse il discorso sino alla contessa. – A proposito, che n'è di lei? domandò. – Credevo che lo sapeste, voi suo [...]
[...] , appartenente anch'essa alla più alta società, e che col suo ingegno si è fatto un nome che comincia ad esser celebre anche fuori d'Italia. Le due [...]
[...] d'occasione a Narcisa. – Avrò la fortuna, signora contessa, – disse, parlando alla donna matura, – di presentarle stasera un uomo, che, ancora [...]
[...] sguardo, e che passava le notti 74 sul marciapiede dirimpetto alla sua casa, in quel giovane che le stava dinanzi colla fronte nobile, quantunque [...]
[...] sdegnoso nel presentarsi alla contessa R***, fu questo: La contessa gli parlava con la famigliarità che dà la parentela del genio, e gli [...]
[...] (che era rimasto al suo fianco frapponendosi fra di lui e Narcisa) si allontanò. Pietro aveva veduto la contessa di Prato, alla quale il [...]
[...] ricominciare? – le susurrò all'orecchio l'ufficiale passandole il braccio attorno alla vita da bajadera. – È inutile... mi sento stanca... Non ballo pi [...]
[...] un magnifico anello di brillanti e l'avea legato al nastro del mazzetto. 78 Alla fine del second'atto l'autore, chiamato fragorosamente dal [...]
[...] coi denti stretti, facendosi pallido. – Non mi accompagnate sino alla mia carrozza? – disse senza scomporsi Narcisa, dandogli la busta [...]
[...] orribili: due uomini che si battono alla pistola non si battono per una semplice riparazione; si battono per uccidersi. – Questo duello è un [...]
[...] può amare – e questa donna mi chiedesse una viltà – io la negherei a questa donna. – Alla signora contessa di Prato posso assicurare che il [...]
[...] alla contessa di avervela io data nel punto di montare in carrozza. Fate avanzare. – La carrozza! – gridò il cameriere. I briosi cavalli lo [...]
[...] , – che lei, signore, ha voluto, non so perchè, rimandare alla signora un mazzo che questa le avea gettato sul proscenio la sera che si [...]
[...] che volessero dire quelle parole: Alla signora contessa di Prato posso assicurare che il conte, suo sposo, non correrà alcun pericolo: e che la sua [...]
[...] nobile condotta di stamattina ha spiegato intieramente. Nella mia premura di presentarmi alla Prato con qualche cosa che le fosse gradevole, io [...]
[...] pericolo di questo duello... di come ella si è adoperato per far piacere alla contessa... – Mio amico! mio caro amico! – esclamò colui [...]
[...] , se lei avrà la bontà di ricapitarlo personalmente alla signora contessa. – Anzi! anzi!... suggelli, suggelli pure! Voglio fingere di non sapere [...]
[...] riconoscente sino alla morte. Tratti d'amicizia come i suoi, che non si fanno aspettare... che vengono da sè... non si dimenticano... Poichè ella [...]
[...] casa a due piani nella Strada Nuova. Un palafreniere, che serviva anche da portinaio, venne ad aprire alla signora abbigliata con distinzione [...]
[...] alla corte, legati alle sbarre di un cancello che chiudeva un giardino di piacevolissimo aspetto, scalpitavano tre bellissimi cavalli inglesi [...]
[...] lo stanzone dei fiori prima di giungervi, e il giardino sulla terrazza, sembrava aver presieduto nei minimi dettagli alla situazione di tutti [...]
[...] gli oggetti che lo decoravano. Le porte vetrate, che si aprivano sulla terrazza, erano nascoste, alla lettera, da persiane di pianticelle rampicanti [...]
[...] avessi potuto sospettare che alla mia preghiera ella doveva rispondere con tal sacrificio, io avrei inorridito di avanzarla... come ora ho rimorso [...]
[...] confessione è fatta, – diss'ella, non rispondendo direttamente, – veniamo alla mia. Pietro si accosciò sul tappeto ai piedi della contessa [...]
[...] giovani eleganti che mi facevano la corte. Anch'esso mi faceva la corte alla sua maniera, come la fanno i provinciali e gli adolescenti... Guardai [...]
[...] braccia allacciate, come le rampicanti che coprivano i fusti dei grandi alberi del giardino pensile, appoggiati alla ringhiera di pietra della [...]
[...] braccia allacciate attorno alla sua vita; ella s'interrompe per guardarmi, per sorridermi;... e quando mi ha guardato un pezzo, com'ella sola sa [...]
[...] tesori d'amore e di ricordi trascorsi al tuo fianco. «Io ti ringrazio, amico mio, delle cure affettuose che prodighi alla mia famiglia. Vicini [...]
[...] ... come non m'era parso che si potrebbe amare giammai... «Quest'uomo, questo giovane ch'io non avevo distinto in mezzo alla folla che lo circondava [...]
[...] atomi, quelle percezioni di sensazioni ineffabili che provo in queste reminiscenze; cercando d'illudermi spesso sino alla realtà del dolore che [...]
[...] tutti i terrori dell'avvenire. «Non potevo esser gelosa... Alla festa, ove l'accompagnai, avevo veduto le più eleganti e belle dame sorridergli [...]
[...] come egli lo fa se il rimorso di un altro affetto lo facesse arrossire. No! il mio Pietro è troppo elevato per scendere sino alla [...]
[...] , accorgersi che giammai, giammai donna potrà amarlo come lo amo io, giammai simile amore potrà suggerire alla donna tutti gli incanti più raffinati per [...]
[...] alla febbrile e quasi ebbra eccitazione che può scambiarsi coll'esaltazione della passione. «Un giorno era uscito prima ch'io fossi levata, e avea [...]
[...] passato che idolatravo; infine non potei più frenare i singhiozzi. «Pietro si fermò in mezzo alla strada, commosso profondamente, ma non [...]
[...] ; egli capì soltanto tutto quello che vi è di duro, di sprezzante, d'insultante anche – sì, d'insultante – in queste parole prese alla lettera [...]
[...] della mente. «Mi sentivo morire, e caddi annichilata sul muricciolo accanto alla strada; Pietro mi diede il braccio, mi sollevò, e mi strascinò [...]
[...] quasi sino alla carrozza. «Là, inginocchiata sul tappeto, col volto nascosto fra i cuscini, piansi lagrime ardenti, disperate. «Ora che ci [...]
[...] campanello: volevo illudermi ancora su tutta l'estensione della mia sventura. «– È alzato il signore? – domandai alla cameriera che veniva a [...]
[...] ad appoggiarmi alla sua spalla, come nei bei giorni in cui sentivo un brivido percorrerlo allo sfiorargli il volto coi mie capelli, e lo guardai [...]
[...] abbassò gli occhi sulle carte che gli stavano ammonticchiate dinanzi alla rinfusa, e rispose con un cenno del capo, quasi avesse dubitato di avere la [...]
[...] disperata del mio accento, dal tremito convulso delle mie braccia, che si appoggiavano alla sua spalla, dalla terribile tensione del dolore che [...]
[...] in quel momento. «Mi voltai a cogliere un fiore da un vaso di porcellana per recare il fazzoletto alla bocca... Mi sentivo soffocare... Ebbi [...]
[...] sventura che mi percuoteva. «Egli non ebbe una parola, non una sola parola che alludesse alla nostra separazione; ma neanche un'altra che la [...]
[...] logorato le sue forze sino alla prostrazione, egli non trova sonno nel letto... egli si stanca ancora a passeggiare per la sua camera [...]
[...] che sembrano infondersi incancellabilmente 129 alla sua vista. Pietro volle dissuadermene, dicendo che la strada per giungervi era molto [...]
[...] , e mi accompagnò alla salita che precede l'ingresso della rocca «I muri della torre principale che guardano il paesetto, sembrano di [...]
[...] alla quale non avrei forse saputo resistere se ci avessi prima pensato... «Mi avvidi, quasi con gioia, come se fossi stata salvata da un immenso [...]
[...] dei sui passi...; quando non lo vedrò più e non l'attenderò più la sera, affacciata alla finestra!... «Oh! no!... no!... meglio prima... prima [...]
[...] ch'ei parta... «Riprenderò questa lettera all'ultimo istante per farla poi mettere alla Posta a Catania... Domani egli aspetta il suo amico, forse [...]
[...] pelle alla radice dei capelli. Narcisa, come per nascondergli quel triste spettacolo inebbriandolo fra le sue carezze, lo attirò fra le sue [...]
[...] , verso il punto dove risuonavano quelle note festanti. Ella vi giunse, anelante di fatica e di piacere, e si aggrappò alla spalla di Pietro per [...]
[...] operavano uno sforzo prodigioso per non cedere alla pesantezza delle palpebre, onde fissarsi ancora su di Pietro, quantunque non lo vedessero più [...]
[...] aggrapparsi alla vita che sentiva sfuggirle; provò qualche 143 movimento di vomito, che rimase senza effetto; e ricadde pesantemente sul canap [...]
[...] ' piedi, e Margaritone se ne tornava trionfante alla fattoria. Quattordici figliuoli ebbe, e anche con loro pare che la sua mano fosse più pronta ai [...]
[...] , disse: " È morto. " Ma come Lazzaro ebreo alla voce del Salvatore, così risorse Margaritone e ripreso un altro respiro d'aria, fece con un bercio [...]
[...] alla città, proprio lì al cimitero, e sapendo quanto Stefano fosse abile contadino, gli propose di venirci a stare con la famiglia. Stefano andò a [...]
[...] il vinaio pagatone il fitto, rifacendosi poi alla raccolta delle ulive e alla vendemmia. Tutto quel segretume del resto non importava, perchè [...]
[...] dinanzi alla scena, che qui era il cimitero di faccia: una scena fissa, con un severo portico intorno, le cui ali estreme erano rimaste interrotte per [...]
[...] prete, e gira e rigira intorno alla lampada? Guardate, eccolo! eccolo! " " È una cornacchia passata da qualche finestra rimasta aperta: su via [...]
[...] piegato alla volontà di suo padre, come Giovanna all'autorità del marito, quantunque, cacciata in quel luogo, ella si sentisse come fuori del suo [...]
[...] convertite in strane paure, quando restava sola, perchè Stefano era con Amerigo in città, alla bettola del fratello, e Filusella a scuola da un [...]
[...] occorreva d'avvicinarsi alla finestruola vedeva lo scheletro lungo biancheggiante alla luna, e i cipressi neri, irti come se speculassero il cielo [...]
[...] gl'insegnò a intonare più destramente il proprio contegno alla socievole sinfonia. Oppose l'indifferenza, la calma, un'aria minchiona alle [...]
[...] piccole soverchierie d'ogni giorno, s'accostò alla gente risoluto sì, ma pure con - 25 - un certo suo sorriso conciliativo; tollerò qualche volta [...]
[...] anche d'essere canzonato, pensando cupamente al modo di rivalersene alla prima occasione; salutò tutti, nobili e plebei, bestemmiatori e non [...]
[...] gl'inseguiva furibondo e scandalizzato. Spesso la sera, verso le ventiquattro, su taluna di quelle piazze, davanti alla chiesa malinconica e antica, mentre [...]
[...] virtù e un giudizio, che essendosi comunicati a lui dalle labbra autorevoli dello zio vinaio, parevano superiori alla sua età, e n'era lodato e [...]
[...] ' suoi occhi: nè certo ci volevano gli occhi di bove che il marito le attribuiva, per inorridire -31 - alla grottesca mostruosa oscenità di quelle [...]
[...] alla raffaella pel collo bruno, e l'occhio nero, languido e tenoresco. Fu esposto nella gran sala delle Bell'Arti, e tutte le ragazze che lo videro [...]
[...] nascondere il frodo. Ma Amerigo, più simpatico e più sorriso dalle ragazze, era in quella taverna come Adone tra le Veneri e Bacco. Quanto alla Beppa [...]
[...] di non sapere stare alla celia, quasi che non ci fossero delle celie seccanti come quella così puerile, e che non finiva più. Il vinaio, ritto [...]
[...] facevano assegnamento sulla sua eredità, ma lui era tomo di lasciare ogni cosa alla Madonna dello spedale!... Allora fu una generale e unanime [...]
[...] per pochissimo: ma quella sera la capricciosa e venerea tabacchiera era saltata in tasca alla Beppa, la quale, come tutti i ladri accorti o [...]
[...] per ladro, e non si trovò padrone che lo volesse. Quanto alla città dunque non era più il caso di parlarne, non poteva più sperare di trovarci [...]
[...] a tavola con sè, alla mensa comune della famiglia, non - 51 - era più degno di comparire, e pranzava solo fuori di casa, sulla scala, come uno [...]
[...] ragno che così mirabilmente indossa alla mosca viva la camicia di forza della sua tela, poi voluttuosamente la solletica, e, come l'uomo farebbe [...]
[...] , vetusta e maestosa come un monumento romano, sorgere sull'altra collina attigua alla collina del camposanto. Talora la notte era tempestosa e tutta un [...]
[...] a spogliarlo in fretta e stenderlo sul letto, e per le sue cure, comuni alla medicina domestica delle madri, diminuirono quelle orribili [...]
[...] ai quali la vigna assortiva i suoi pampani giocondi; e sul poggio slanciava un cipresso il fusto pieghevole e nudo, fronzuto solo alla vetta [...]
[...] altrettanti esercizi e sforzi necessari a cui la natura obbliga gl'infanti per farli giungere alla parola. Fra Stefano e Filusella non si facevano [...]
[...] - sempre alla saggezza, o alla vigliaccheria, dell'interesse e del comodo proprio, e che sono indicati nel ricettario comune come occorrenti a [...]
[...] rimettersi alla fatica. Ma il disordine, il malcontento e l'angoscia andavano crescendo in quella famiglia che già a Poggio Sole aveva atteso sì [...]
[...] Stefano con grande curiosità. " To a chi! a Zaira eh! non fa altro dalla mattina alla sera! " - 72 - " Lo sentite, eh? " gridò Stefano [...]
[...] le colpe dei giovani, a vedere in essi una generazione peggiore alla propria: ed è una piccola sodisfazione anche questa da perdonarsi a quel misto [...]
[...] , tanto che, pensando ad esse, non pensava più ad Amerigo, quando te lo rintoppa lì vicino alla porta, che allo scocco del mezzogiorno tornava a casa [...]
[...] casa perchè non vuol piegarsi al lavoro, nè alla soggezione del padre: io se ritorna a casa non gli dico niente: da prima sto a vedere quello [...]
[...] non comparire alla mia presenza: quando gli ho mandato un par di sacca di grano, uno staio di fagioli, e un baril di vino che gli si perviene di [...]
[...] afflitta, la nuora dovesse essere allegra. S'affacciò alla finestra, e guardando di faccia il cimitero che pareva dormire nella luce meridiana, e [...]
[...] abbagliava coi bianchi marmi, in mezzo alla campagna tacita e verde, pensò al figliuolo scomparso. Finalmente, dopo una settimana ne seppe tanto, che [...]
[...] . " " O che vuol fare? " " Il signore: era tutto vestito in coglia che nemmanco lo riconoscevo alla prima: con la zazzera tutta unta e liscia, e sopra [...]
[...] un pioppino che pareva gli volesse volar di capo: lo sprònchette, i calzoni alla polca, e in mano una mazzettina di giunco, che un altro po [...]
[...] lampo di sincerità allora balena in viso alla gente! Ma Natale, sentendo di poter dare un buon consiglio a Giovanna, si fece serio subito, e disse [...]
[...] , e chiuso l'uscio di casa, Giovanna s'avviò alla città con la gagliarda sollecitudine - 82 - d'una massaia che abbia da spicciare una quantità [...]
[...] il suo rigoglio muliebre: Psiche pallida, dalle nerissime ciglia, era divenuta Giunone, ma una Giunone alla Rubens, con due braccia gladiatorie ed [...]
[...] un viso che, pur serbando quella delicata finezza di tratti e di fibre per cui gli accorti pensieri corrono più pronti e più opportuni alla mente [...]
[...] destino a cui possono andare incontro certe donne obliose che vagano alla ventura! Ella che meritava dicerto la protezione di qualche gran signore, o [...]
[...] disprezzo. Ma piegando così violentemente l'animo proprio per adattarlo alla sua nuova fortuna, ella terminò di distruggere in sè quanto le [...]
[...] raffinata in tutte le arti che operano meglio su i sensi; arti che aveva benissimo apprese alla scuola della sua padrona, la signora Olimpia Misei. Era [...]
[...] villano rincivilito. Ciò dipendeva da questo che egli non solo era corrotto, ma anche giovanilmente ingenuo. Ingenuo, quanto alla sua inesperienza [...]
[...] , alla sua incapacità di stimar le cose per quel che valgono, senza lasciarsene talmente ingannare il senso e la fantasia da smarrirne l'intrinseco [...]
[...] ricercata; e più gli piaceva, e più l'ammirava. Aveva preso anche lui, alla sua maniera, il gusto del fastoso, del prezioso, del raffinato, del [...]
[...] ? Questo istinto naturale che trae anche le gelide serpi dai pertugi della muraglia, e le costringe ad avviticchiarsi vezzose in mezzo alla via [...]
[...] , non ne voleva parlare, non voleva neppure che fosse nominato alla sua presenza. " D'altronde, " egli diceva, " non avete visto i rondoni come [...]
[...] servito, scontentando anche loro, a ladri e usurai, s'era venuto a offrire alla Margolfa, la quale naturalmente gli domandò che cosa sapesse fare. E [...]
[...] merlo vero pareva. Quel gioco che assai le piacque, e l'aspetto singolarmente sinistro di quel furfante, fecero pensare alla Margolfa che egli [...]
[...] torto rabberciato molto studiosamente su i capelli untuosi e ben pettinati, quel fazzoletto rosso di seta, che tenuto congiunto alla gola da un [...]
[...] esagerati calzoni a campana o alla polca, come li chiamavano allora, nella camicia sudicia, e nelle scarpe invece molto lustre, strettissime, ma col [...]
[...] verso del merlo, accompagnandolo con queste parole: Ve lo do facile, bono alle prove: Lesto alla ciotola,... quarantanove! Lesto alla ciotola [...]
[...] correndo c'erano giunte. Quell'usciata in faccia provocò grand'urli, e fischi e colpi e calci alla porta, che rimbombavano dentro nell'androne [...]
[...] lì aggruppate alla persiana, e continuava tranquillamente a fumare, con gli occhi imbambolati. " Non si può aprire: povere monachine, la notte [...]
[...] s'avviticchiavano alla vita, al collo, alle gambe, o che volevano violentemente aprirsi il varco in quell'orribile stipamento, o che respingevano [...]
[...] potenza del ritmo che t'accompagni all'allegria e alla voluttà della danza, come subito allora fosti sentita, come subito scorresti per i muscoli e [...]
[...] , spiccava salti. All'incalzare, al fremere, al battere ritmico della danza, alla musica del vecchietto, tutto l'antico salone, come scosso dal [...]
[...] , andavano addietro, andavan tentoni, andavano in terra. È vero che in questo ci aveva molto che fare anche la forza suprema del vino. Alla fine, donne e [...]
[...] non ne ricevo! Questo credetelo pel sommo Giove! Lesto alla ciotola.... quarantanove! " E cinquanta, Tognaccio! e cinquantuno! e cinquantadue [...]
[...] riguardata come pericolosa alla docilità della mano, e quindi era proscritta dagli ufizi e più dalle scuole. Il cancelliere, uomo molto di società [...]
[...] il moribondo a parlare: tese l'orecchio, ma inutilmente. Alla fine, cogliendo sulle labbra d'Amerigo un nome di donna, alzò sodisfatto la penna [...]
[...] ormai per quel povero giovine era finita: e tutti: " Povero giovane! povero giovane! " ma però alla larga, perchè la tise s'attacca! Lo diceva [...]
[...] : proprio come le pillole. Nè si doveva raccomandare a una madonna sola ma a più, come alla madonna del rosario, e a quella della neve, e all'altra [...]
[...] tisicone s'inchinava alla monaca odiata. E secondo la monaca que' segni indicavano che finalmente quel giovane, così presso a morire, evasi [...]
[...] fuoco per cui siffatte nature si gettano avide al primo incontro, e cadono così ciecamente nel laccio. Appoggiato a quella porta egli non pensava alla [...]
[...] detto io! se tu fossi stato di dentro città, allora t'avrebbero trattato in un altro modo, brutti porconi! domani alla monaca glielo voglio dire, a [...]
[...] lo stesso strazio? Ma quanto all'uomo, il sentimento della propria morte in mezzo alla vita può recare anch'esso qualche dolcezza a un'anima pura [...]
[...] lontano da un sottil velo di nebbia, la rimpiangesse. Allora, mentre le mandre scendono malinconiche alla pianura, e i primi fuochi invernali [...]
[...] - 141 - alla sensitiva perchè al tatto rabbrividisca, o al bellissimo cardo perchè, colà romito sotto la siepe, dilati al sole le sue spade d'argento [...]
[...] e gli olivi, rimanevano ancora quegli opachi riflessi senza luce che sono come il sorriso che avanza alla vita. Per i viali del cimitero, mesti [...]
[...] rostro, e affilarla alla cote. Talora mentre falciava gli zampettavano dietro scalzi i piccoli, vezzosi nipoti, - 145 - tenendo nel pugno [...]
[...] ulivelli s'arrampicavano su su fino al cimitero, fino alla casa, effondendo un colore grigiastro pel poggio che ricordava una testa umana quando [...]
[...] dipendeva dall'amore che Stefano portava alla terra che coltivava: egli l'amava tanto quanto Amerigo invece, con le idee stupidissime accattate nei [...]
[...] alla sua persona, e siccome per affetto non le poteva ottenere, cercava d'averle apparentemente eguali, e anche maggiori, per interesse, non [...]
[...] stancandosi mai di ripetere alla Beppa, a Gustavo, a Stefano e a Filusella che la sua eredità l'avrebbe avuta chi l'avesse servito meglio. La [...]
[...] dalla sera alla mattina! La sera il vinaio, perchè gli amici bevessero e giocassero, sbevucchiava anche lui continuamente e s'ingalluzziva faceto [...]
[...] mettere alla confidenza di tutto il vostro fratello, e di mettervelo d'intorno: che mancavan forse contadini per andare a pigliar per l'appunto lui [...]
[...] credete proprio che sia alla vigilia della mi' morte? " " Ma che morte! che morte! quando siamo morti non si capisce più nulla, Nandino mio! dunque [...]
[...] !... Per non correre questo rischio dunque, quasi propendeva di consegnare il portafoglio alla Beppa, ma quel fantasma del ladro gli risbucava allora [...]
[...] inoltre come fidarsene di lei con quella lingua? dunque alla Beppa no! piuttosto il portafoglio l'avrebbe buttato nella cisterna che affidarlo a quella [...]
[...] resistere era per lui uno sforzo penoso, e un continuo arrabbiamento, ma questo alla Beppa non importava nulla. Se non che egli rimaneva fermo [...]
[...] pressante alla sora Ersilia Finetti che gli sapesse dire la spesa per una quindicina di giorni, facendo due bagni al giorno. La sora Ersilia gli rispose [...]
[...] rilasciato alla buona grazia, alla cortesia del bagnante, il quale poi era anche padrone di non dar nulla. — " Tre paoli! " gridarono quella sera gli [...]
[...] le spalle: era un continuo voltargliele e rivoltargliele, e, per parte del vinaio, un continuo andarle dietro e girarle attorno. Il vinaio alla [...]
[...] fare una figurona la domenica alla messa in duomo. " Io mi cheto proprio, " soggiunse; " non mica per l'uzzolo delle cento lire e della cappotta [...]
[...] casa. " " Ben, via, n'accetterò una sola per gradire: datemi ora un dito di vino per bere alla vostra salute. " " Con tutto il cuore, Beppina, " e [...]
[...] testamento? — Mah! c'è chi dice di sì, e chi dice di no — Io dico che ha lasciato tutto alla Beppa — Dicono che il capitale l'abbia lasciato a Gustavo [...]
[...] taverna e la strada, quando si vide la Beppa farsi largo affannosa in mezzo alla folla. XI. Entrò scalmanata, bagnata, col cappelluccio a [...]
[...] come vediamo fare alla gatta quando si lecca. Scena terza: Cominciò a muoversi intorno scongiurando gli astanti a ripeterle il funestissimo caso [...]
[...] : Rassicurata quanto ai rimedi, s'inginocchiò a' piedi del morto in mezzo alla folla, e vi restò alquanto in tacita orazione e sì fervorosa che [...]
[...] rispose sommessa, " e se mai Stefano apparisce alla cantonata, vienimi a avvertire subito. " Aspettò ancora un poco afflittissima, e quando [...]
[...] quell'incarico in prevenzione di tutti i casi possibili ad accadere, essi pure, sotto quel diluvio d'acqua, correvano alla taverna. A chi gli [...]
[...] appartenuta alla nostra medesima religione) ci leviamo sempre benignamente il cappello, anche quando il suo umile stato l'abbia sempre sottratta da [...]
[...] polsi e alla vita, stiravano innanzi il collo, gonfiavano innanzi il petto tentando di rompere tante braccia, e avventarsi a Gustavo: e Gustavo [...]
[...] quelli d'un falco, quando a un'orrenda beccata dell'avversario erge il collo repentino per avventarsi. Alla Beppa invece era parso di dire una [...]
[...] il cancelliere, e rivolgendosi di nuovo alla Beppa, con astuzia curialesca le domandò: " E dite, che somma conteneva quel portafoglio? " " Io [...]
[...] sbirri, il su' babbo: voleva dire e stava per dire un monte di cose alla volta, e non trovò il verso di dirne una. " Bugiardi! " seguitava a dire [...]
[...] vendetta. La carcere sofferta, gli ammonimenti e le minacce severissime ricevute dal vicario e dal capitano degli sbirri, alla cui sorveglianza erano [...]
[...] , unita alla sua costanza, alla sua energia, alla sua forte incessante laboriosità, l'orgoglio di cui - 186 - le umiliazioni patite raddoppiavano [...]
[...] di cure e di sforzi vani e colpevoli. Aveva alla cassa di risparmio seimila lire, messe assieme a poco a poco, d'anno in anno, con la pazienza e [...]
[...] perdeva l'affezione anche alla terra, parendogli tutto inutile il sudore che vi aveva sparso ogni giorno. Tanto ormai era vecchio, si vedeva [...]
[...] alla Beppa e a Gustavo di rubargli l'eredità: un’eredità a cui come il primo dei Casamonti, e per la lunghissima servitù prestata al fratello, lui [...]
[...] - alla violazione di esso, cambiavano il suo cuore in una vera fucina d'odio; tanto che se egli fosse stato meno capace di quelle riflessioni a cui lo [...]
[...] d'un uomo d'un'altra età. Segaligno, col dorso su ben diritto alla spalliera, con due occhietti non molto intelligenti, ma che non cessavano mai [...]
[...] ostinazione non minore alla sua, l'eredità, lo incitava a creder ladri essi soli di quello che al pari di lui avevano sì agognato; tanto si compiaceva [...]
[...] scava e scava finchè talora trova il modo d'arrivare alla luce, o di scorgere il vero. Gli corsero i rigori da capo a piedi a pensare che anche [...]
[...] sigillo eterno. " Fate conto d'averlo detto alla fossa che ho scavato stamani. " " Pensa che questi quattrini un giorno saranno tuoi e de' tuoi [...]
[...] una volta ai mercati ne' paesi all'intorno, ma per la strada vecchia e diruta del Mont'Amiata calava giù alla Paglia, e per estensioni basse, dove [...]
[...] solo fino alla bella Viterbo, nel tempo che i bufali romani, cacciati dalla verga del vaccaro, corrono a torme intorno alle triste mura di Desiderio [...]
[...] , per quella gente che non usciva mai dal paese, era come dir nella China. E Adamo ogni dato tempo portava alla cassa di risparmio de' rotoletti [...]
[...] - 204 - di 15 francesconi l'uno, che il nonno gli legava alla tasca della giacchetta, temendo non li perdesse. Ma Argo già mugolava, e la gente [...]
[...] . Le sue partite sono in perfetta regola: prima ancora della morte del fratello aveva un deposito alla cassa di risparmio di circa seimila lire: ora [...]
[...] avremo più seccature: non voglio sentir altro veh! non replicate! non replicate! andate! " Quando Gustavo ebbe riferito alla madre questo discorso [...]
[...] , quel pasto gonfio (essendo egli grasso) del vicario. Tutte davano un buon consiglio alla Beppa e a Gustavo: consigli maliziosi o anche audaci, ma [...]
[...] , e in mezzo a conventi solennemente taciti e chiusi, in fondo alla città, spira un che di misterioso, come se si fosse in mezzo ai sotterfugi e [...]
[...] porta laggiù, in fondo alla via che vi declina scoscesa, e che non vede continuamente che funerali. Le campane di Sant'Anna avevan cessato di [...]
[...] del vecchio. A quel nuovo insulto egli non si potè più tenere: volendosi aprire il passo, ne prese uno alla vita, e lo rovesciò come l'orso [...]
[...] cercavano di spingere Stefano verso una muriccia di sassi, prossima alla casetta dell’arcidiacono, e tentavano d'attraversargli le gambe per [...]
[...] proprio il gemito d'una persona che moriva laggiù sola in fondo al prato, vicino alla casa dell'arcidiacono, e bisognava soccorrerla. Corsero a [...]
[...] di Dio!... Due sbirri che erano a bere all'osteria dei Tre Mori, e s'erano inoltrati pei primi, s'opposero alla folla che già ingrossava, non [...]
[...] saldo, aderente alla carne, un... " Un portafoglio! " gridarono tutti. " Dev'essere il famoso portafoglio! " soggiunsero, e visto che conteneva [...]
[...] alla perfidia e alla malizia di quel villano, non si rifiniva poi di strabiliare a tanta imbecillità quanta in quell'occasione ne aveva mostrata la [...]
[...] ? Non fu egli che conseguentemente a ciò fece patire a Gustavo Cirimbelli di Gasparino e alla madre sua Giuseppa la prigionia, obliterandone la [...]
[...] amici suoi, non dubitò invece (primo a trascendere alla violenza e nell'ira) di provocare in essi il giusto e legittimo diritto della difesa [...]
[...] ? Perchè alla violenza, o signori, non poteva essere opposta che la violenza. E siccome all'occhio chiaroveggente e infallibile del giudice [...]
[...] l'Achille de' miei argomenti. Perchè basta che riportiate, o signori, e sia pur per poco, il pensiero alla posizione in cui e l'uno e l'altro, cioè il [...]
[...] s'aprì per la prima volta alla gioia, e Rubaciuchi ci mancò poco che non scaraventasse in mezzo di strada le sue tube vecchie. Perchè se la [...]
[...] alla patria che soffre; tutta questa minuta e facile letteratura frammentaria, serve per quella parte di pubblico che non vuole essere [...]
[...] . Attorno alla piazzétta dei SS. Apostoli vi sono tre o quattro stridette: Grotta della Marra, Santa Maria a Vertecoeli, vicolo della Campana [...]
[...] , venendo in carrozza, dalla ferrovia, ma si esce subito alla Marina. Al diavolo la poesia e il dramma! In sezione Mercato, niuna strada è pulita [...]
[...] profonda, così miseranda, la natura umana si degrada talmente, che vengono alla faccia le fiamme della vergogna. 9 * ** Sventrare Napoli? Credete [...]
[...] , tutti quelli che dovrebbero lavorare in casa, cercano lavoro fuori. Fortunate quelle che trovano un posto alla fabbrica del tabacco, che sanno [...]
[...] alloga per dieci lire 18 il mese, senza pranzo: alla mattina fa due o tre miglia di cammino, dalla casa sua alla casa dei suoi padroni, scende [...]
[...] giornata e alla sera si trascina a casa sua, come un'ombra affranta. Ve ne sono di quelle che pigliano due mezzi servizi, a sei lire l'uno, e corrono [...]
[...] case al giorno, a cinque lire: alla sera era inebetita, non mangiava, morta dalla fatica, talvolta non si svestiva per addormentarsi subito [...]
[...] . Queste serve trovano anche il tempo di dar latte a un bimbo, di far la calza; ma sono, esseri mostruosi, la pietà è uguale alla ripugnanza che [...]
[...] abbandonarli, il più piccolo affidato alla sorellina, e come tutte le altre madri temono le carrozze, il fuoco, i cani, le cadute. Sono sempre [...]
[...] nella collezione di fotografie napoletane, che gl'inglesi comprano, accanto alla monaca di casa, al ladruncolo di fazzoletti, alla famiglia di [...]
[...] di frutta: ma non spende mai più di un soldo alla volta. A Napoli, con un soldo, si hanno sei peruzze, un po' bacate, ma non importa; si ha [...]
[...] dinamite. 31 * ** Questionario: Carne arrosto? — Il popolo napoletano non ne mangia mai. Carne in umido? — Qualche volta, alla domenica o nelle [...]
[...] grandi feste — ma è di maiale o di agnello. Brodo di carne? — Il popolo napoletano, lo ignora. Vino? — Alla domenica, qualche volta: bianco [...]
[...] quattro quartieri popolari, fu portata in processione la Madonna dell'Aiuto ai Banchi Nuovi, la Madonna di Portosalvo a Porto, il Gesù alla [...]
[...] alla Ottino e festoni variopinti, i popolani si quotano per un anno, e un vicolo la vuol vincere sull'altro: accadono risse, corrono coltellate per [...]
[...] rifiuti secchi e porte sbattute in faccia. Non importa, bisogna sopportare, è il voto. Tutto quello che raccoglie, va alla chiesa. Quando un bimbo [...]
[...] collo o sospeso alla cintura o ha sotto il cuscino, un sacchettino di reliquie, di preghiere stampate: e questo sacchettino si attacca alle [...]
[...] si ha questo coraggio, alla nona sera si vede una trave di fuoco attraversare il cielo, sopra ci danza Salomè, la ballerina maledetta: la [...]
[...] Pantaleone mio - per la vostra castità - per la mia verginità - datemi i numeri, per carità! - Alla nona sera si ode un passo, è il santo che [...]
[...] viene, si odono dei colpi, sono i numeri che dà. Alla quarta o quinta sera di questi strani riti, le ragazze sono tanto esaltate che hanno delle [...]
[...] allucinazioni e cadono in convulsioni. Alcune affermano di aver visto e di aver udito, alla nona sera: ma che mancò loro la fede e il miracolo non [...]
[...] è riuscito. Tutte le superstizioni profane, sparse pel mondo, sono raccolte in Napoli e ingrandite, moltiplicate. Noi crediamo tutti quanti alla [...]
[...] jettatura. Non parliamo dell'olio sparso, dello specchio rotto, del cucchiaio in croce col coltello, della sottana posta alla rovescia che [...]
[...] sventura. Una quantità di gente mi ha affermato di averlo visto. In piena Napoli, alla salita di Santa Teresa, una bellissima palazzina non si [...]
[...] numeri. Il popolo napoletano, specialmente le donne, crede alla stregoneria. La fattura trova apostoli ferventi: le fattucchiare, o streghe [...]
[...] pignattino di erbe velenose, metterle a bollire innanzi alla sua porta, nell'ora di mezzanotte. Si vuol far morire una donna, una rivale? Bisogna [...]
[...] delusione è profonda, la desolazione non ha limiti: ma alla domenica mattina la fantasia rimbalza, rinfrancata, il sogno settimanale ricomincia [...]
[...] innanzi al portoncino, il contagio del lotto si comunica alla povera cucitrice che viene a portargli le scarpe vecchie da risuolare; da costei [...]
[...] pettinatrici del popolo, le cosidette capere, dal grembiule arrotolato attorno alla cintura, dalla testa scapigliata, dalle mani unte, che [...]
[...] , gli impiegati dei banchi-lotto, i postini, non possono resistere alla tentazione. Onde, alle quattro del sabato, tutti quelli che sono più [...]
[...] , tendendo l'orecchio. Il ragazzo torna correndo, affannato, si pianta alla bocca del vicolo e grida i numeri con voce stentorea: — Vintiquattro [...]
[...] pronunziati, il lotto conduce alla inazione ed all'ozio; come tutte le visioni, esso porta alla falsità e alla menzogna; come tutte le allucinazioni [...]
[...] , esso conduce alla crudeltà e alla ferocia; come tutti i rimedi fittizi che nascono 54 dalla miseria, esso produce miseria, degradazione [...]
[...] pregare dai bimbi, dalle donne, dalle nonne vecchie; l'aspetteranno in istrada, alla porta della chiesa, presso il confessionale, alla porta del [...]
[...] tutti. Alla Riviera s'incontrano degli equipaggi di 65 ricchi borghesi, arrivati a quello col lotto clandestino; si conoscono perfettamente le [...]
[...] condanna al carcere, alla multa; che importa? Scontano la pena, pagano la multa, escono, ricominciano da capo con più ardore. Vi è chi è stato [...]
[...] professione è il prestar quattrini alla povera gente. Donna Carmela è verbosa e affettuosa in questo primo colloquio con la povera donna: la [...]
[...] dà la robba cu a credenza. Quest'altra usuraia prende a basso prezzo tela e percallo e fazzoletti di cotone dei negozi: e li rivende alla povera [...]
[...] l'interesse 71 del dieci per cento alla settimana sulla somma. Questi debiti, complicati continuamente, pesano sulla esistenza delle povere donne per [...]
[...] ! Come l'altra, ella finisce per incassare quattro o cinque volte il capitale; come l'altra, ella è necessaria alla povera gente, la quale non [...]
[...] alla passeggiata, portando al collo il laccetto d'oro che ella ha dovuto impegnare, alle orecchie gli orecchini di una vicina, e sulle spalle 74 [...]
[...] agenzia autorizzata; e in certe strade nere, ogni tre botteghe s'impegna. Calcolate, moltiplicate, moltiplicate, pensate alla miseria, pensate al [...]
[...] infelicità infinita la gente napoletana. VIII. IL PITTORESCO. Alla mattina, se avete il sonno leggiero, fra i tanti rumori napoletani, udirete [...]
[...] , galoppando, dando di petto contro qualche infelice che sale e che non aspetta questo incontro: giù, alla porta è un combattimento fra il capraro [...]
[...] preoccupati dell'ambiente! Per via Roma, la più importante strada della città, il tratto da San Nicola alla Carità, fino alle Chianche della Carità, vale [...]
[...] , i generi coloniali, le frutta, i salami, e i formaggi, tutto, tutto nella strada, al sole, alle nuvole, alla pioggia; le casse, il banco, le [...]
[...] gran motivo profondo e che turba; la vendita del pesce, specialmente del tonno in pieno sole, su certi banchi inclinati, 82 di marmo. Alla [...]
[...] , la partita a carte e la partita alla morra. La strada di Santa Lucia appartiene ai luciani, che fanno il loro comodo. Le quattro viottole cieche [...]
[...] ; una certa pietà gentilissima fa esclamare alla madre adottiva: puverella, nun aggio core de la vattere, è figlia de la Madonna. Se questa [...]
[...] . Il più piccolo ammala gravemente, ella si vota alla Madonna, purchè suo figlio guarisca; ella adotterà una creatura trovatella. Il figlio muore [...]
[...] famme. — Core de mamma soia! Poi l'allattamento finiva, l'amica riprendeva il bimbo non suo, dicendogli: — Jammoncenne alla casa, ja'; core de [...]
[...] si ordinavano maccheroni o legumi o risotto, grosse e nutrienti minestre. Fu lungamente sospettata d'ingordigia, sebbene alla sua personcina [...]
[...] preferiva dar loro un grosso piatto, anzichè tre cucchiaiate di brodo: ella — rimaneva senza. 95 Alla sera, quando vanno via, tutte le serve portano [...]
[...] , un'amica, un'amante che si torturano una settimana, per poter comperare al giovedì o alla domenica quattro aranci da sollevare la sete [...]
[...] parte, la obbligano a prenderlo, non vogliono avere lo scrupolo. 97 E i poveri che girano, sono aiutati alla meglio, da quella gente povera: chi [...]
[...] regalava alla sua vicina l'acqua dove erano stati cotti i maccheroni, un'acqua biancastra che ella rovesciava su quei tozzi di pane che si facevano [...]
[...] qualche anno fa — avete il gran torto di badar troppo alla critica e al pubblico. Il vostro ufficio dovrebb’essere uno solo: produrre e bene [...]
[...] delle nostre. Arrestandovi alla buccia, incaponiti in quella fisima della nostra imitazione dei francesi, non vi siete nemmeno accorti che la [...]
[...] sciara, a quell'ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva male allo stomaco alla povera donna, le sembrava [...]
[...] badava a ripetere: Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! I figli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubbassero [...]
[...] Comune dalla sintassi, non c’è da farne gran cosa. Il Carducci (e dev’esserne arrabbiatissimo) ha dato la stura alla inondazione della metrica [...]
[...] barbara; lo Stecchetti alla pioggia di fango dei sonettucci pornografici. Se il Rapisardi non ci ha covato una nidiata di poeti epico-didattico [...]
[...] -materialisti, nemici personali di Dio e del Diavolo, dovete unicamente attribuirlo alla circostanza che dieci, dodici canti in verso sciolto [...]
[...] ; dalla forma tutta personale (dovremmo forse dire semplicemente: da un pretesto di forma) alla vera forma dove l’opera d’arte non vuol essere [...]
[...] alla vostra esclamazione col mettervi dinanzi i documenti, per provarvi così che essi han narrato un fatto vero, replicate che la difesa diventa [...]
[...] facciano che accozzare, riordinare alla meglio le loro osservazioni personali dirette, insomma una specie d’ignobile processo verbale di cui [...]
[...] il carattere di un’opera d’arte moderna - restringiamoci alla novella e al romanzo - non è più quello di prima. L’opera d’arte - può darsi [...]
[...] ? — Ma importa a lui, alla sua coscienza d’artista moderno: importa a tutti noi che vogliamo esser moderni, del nostro tempo, al pari di lui. — E [...]
[...] un’opera d’arte, se non avremo la fantasia, l’immaginazione che dovrà dar vita nuova alla materia raccolta. Quando il materiale è lì pronto, il [...]
[...] novellieri contemporanei si lasciasse prendere dalla tentazione di presentarvi un volume di novelle alla boccaccesca, e non pel capriccio di [...]
[...] fare un pastiche, come il Balzac coi suoi Contes drolatiques, ma sul serio, per tornare all'antico, per riannodarsi alla tradizione nazionale [...]
[...] cianca dietro una cantonata vogliono far lo stesso e il cagnone si volta e con un ringhio e una stretta di denti li scaraventa in mezzo alla [...]
[...] , imprecando alla rea memoria dei loro padri che per alzare quei brutti monumenti facevano o lasciavano morir di appetito e di pellagra i loro [...]
[...] e Michelangelo, colla Trasfigurazione e coi sepolcri medicei, posto argine alle invasioni straniere e alla corruttela paesana, e Rossini, col [...]
[...] è una difesa che troviamo ma una condanna finamente ragionata, alla Bruto, senza lasciarsi intenerire dalla creatura delle sue viscere che [...]
[...] Renata, a Gervasia ed a Nanà. Al solito, in queste, come in tant’altre questioni, ci arrestiamo alla buccia; ci lasciamo sopraffare più dalle [...]
[...] da non poter prendere nessun abbaglio. « Quella vita intima d’allora, così diversa per chi la guardi alla superficie, studiata dappresso e [...]
[...] minutamente, somiglia in moltissime cose, come due gocce d’acqua si somigliano, alla vita intima di oggidì; molti di quei tipi, di quei caratteri [...]
[...] volume di essa, questo devesi soltanto alla sua moderazione; potevano facilmente diventare il doppio, il triplo. Bisogna aggiungere che esse non [...]
[...] inefficace per lo spirito umano: e dovremmo dare una solenne smentita e alla storia e alla scienza. Ora, nella commedia del Cavallotti a me pare [...]
[...] nebbia del mito, o alla narrazione, prima idillica e poi tragica, della leggenda? L’incertezza del mito, la dubbiezza della leggenda gli son [...]
[...] . « L’arte, egli esclama, non deve circoscriversi alla constatazione più o meno scientifica delle turpitudini contemporanee ». Benissimo. « Io credo che [...]
[...] , ô mort longtemps rêvée! Je vais trouver enfin dans ton gouffre béant L'éternelle Eurydice ou l'éternelle Nèant, 25 ma ditelo, alla buon’ora [...]
[...] ciliegi scoppiano le ondulazioni argentine delle risate di Lalla; e in cima alla scogliera il terribile profilo del Rossaccio si disegna e poi [...]
[...] alla Wagner, dove i rossi e i gialli mandan fuori rantoli profondi ed urli da ottoni, dove il verde e l’azzurro cantano, al pari di violini e di [...]
[...] poetico. Nel Primo vere non accadeva così. Il poeta lì si divertiva con quella sfida alla tavolozza, con quella lotta puerile tra l’abilità della [...]
[...] figure di donne apparivano di tanto in tanto, come una graziosa sorpresa: sorridevano dalla fantastica cornice alla rococò che pareva le [...]
[...] non si pensa tanto alla persona reale quanto alla figura che l’arte si è compiaciuta di metterci sotto gli occhi; 43 non si pensa tanto ai [...]
[...] archi del ponte di Santa Trinità e del ponte alla Carraia: ed egli mi anticipava, forse con maggiore entusiasmo di poi, i suoi begli studi sui [...]
[...] guastare ogni cosa. E sarebbe un peccato. 20 Maggio 1883. L’ETERNO FEMMININO Alla domanda: Perchè Fausto si salva? non c’è da dare altra [...]
[...] vien convertito al cristianesimo per via della resistenza che la fede di Giustina oppone alla potenza del diavolo. Qui l’eterno femminino è [...]
[...] sentimento. La conversione alla fede, la trasformazione morale di Cipriano ne procedono, si può dire, casualmente. — Come? domanda Cipriano al [...]
[...] dalla vita di lui; se rimane qualche relazione tra quell’uomo e quella donna, riducesi alla comunanza d’un medesimo oggetto nell'amore di ciascuno [...]
[...] paiono punto strani. Se l'eterno femminino non volesse dire il sentimento, cioè l'indefinito, il vago opposto alla riflessione, al determinato [...]
[...] dinanzi il grande uomo della provincia, Numa Roumestan, che distribuisce a destra e a manca saluti alla buona, strette calorose di mano [...]
[...] , la razza meridionale della Francia col suo sangue sempre alla testa, colla sua voce altisonante, col suo gesto largo da attore tragico, con [...]
[...] presentato in casa Le Quesnoy come candidato alla mano d’una delle due ragazze di quel Consigliere della Corte d’Appello. Non si tratta, è bene [...]
[...] avvertirlo, d’un matrimonio d’amore. Però il futuro marito deve piacere alla ragazza, una parigina puro sangue, che non può soffrire i meridionali da [...]
[...] l’autore che lo nota) dei brani di discorso contro la Corte imperiale pronunciate altrove, al caffè o alla Conferenza; ma scuote la ragazza, ma le [...]
[...] grandi gesti del mestiere. Avrebbe forse fatto diversamente un giovane parigino un po’ furbo che stesse ad uccellare alla dote? Pare che il Daudet [...]
[...] meridionale. E finisce il capitolo esagerando alla sua volta, da vero meridionale che si sia ben montata la testa: Fiamme et vent du midi, vous êtes [...]
[...] il piccolo salotto, andò diritta alla porta del gabinetto, la spalancò e cadde rovescioni. Non avevano neppur messo il paletto! » Rosalia riceve [...]
[...] tal colpo la vigilia di esser madre, dà alla luce un bambino morto e si dibatte per qualche tempo tra la morte e la vita. Si può dire, in [...]
[...] ciurli nel manico, egli dice alla figlia. E Rosalia, sorprende, poco dopo, il marito mentre scrive una lettera all’Imperatore con la quale egli [...]
[...] , io non credo venir meno all'onore nè alla mia coscienza.... Sua moglie lo rimprovera; egli si difende stizzito. La parigina replica, insiste [...]
[...] rispettoso del passato, io crederei venir meno all'onore e alla mia coscienza, accettando.... Senza dubbio non è morale, non è dignitoso; Numa [...]
[...] palcoscenico e mostrarsi alla gente. Bisogna essere una creatura umana vivente, una creatura nervosa, debole o forte, appasionata o cattiva, ma che si [...]
[...] Torquemada. Infatti il poeta ha esitato lunghi anni 79 intorno alla sorte di questo lavoro. E rassegnandosi finalmente a metterlo fuori in [...]
[...] les rentrer de force au paradis! e allorché, venuto terzo fra loro, il Borgia canta il suo inno epicureo alla vita, al piacere, al trionfo dei [...]
[...] della regina Isabella, del marchese Fuentel e di Gucho il buffone del re; gli è parso sufficiente dar in preda alla mistica esaltazione di lui i [...]
[...] ora, alla rappresentazione, capivo quanta potenza drammatica avea profuso il Dumas in quel personaggio, il solo che 96 apparisca vivo e [...]
[...] ; l’autore ha troppo fretta di far provare il suo piombo vendicatore alla malefica bestia! Poichè non si trattava di esseri umani, ma di essenze, ma [...]
[...] Pfizmaier nel 1847, quando diede alla luce in Vienna un racconto di Tane Hico pubblicato al Giappone nel 1821. Il nostro Severini lo tradusse in [...]
[...] della simpatica Misàvo (Modesta) è un vero idillio dirimpetto alla tragica narrazione dei Fedeli rônini di Tamenaga 101 Shounsoni, della quale [...]
[...] l'originale, è impossibile rendersi conto fin dove sia arrivato quest’atto di vandalismo; certamente esso ha tolto alla narrazione gran parte di [...]
[...] violazioni, rimane ancora abbastanza spiccata da darci alla lettura un sapore affatto nuovo ed esotico che diletta e sorprende. 102 La storia [...]
[...] del principe d’Ako fu il seguente. Nel dicembre del 1698 il presidente del Consiglio degli Anziani di Yedo, saputo che dovevano arrivare alla Corte [...]
[...] , cavalier Kira! Io non sopporto simili affronti! Il Kira, invece, cominciò a urlare, cercando di scapparsela, già ferito alla testa; e il [...]
[...] alla fronte e poi la scorse senza mostrare nessuna commozione. 111 « Mi si condanna a darmi la morte — egli disse, — e mi si annuncia la [...]
[...] staccò la testa per portarla, in offerta, alla tomba del suo signore. I quarantasette rônini andarono la mattina dopo a fare un solenne [...]
[...] altra grazia che di esser sepolti presso la tomba del loro capo. Nello stesso giorno, alla stessa ora « prima che i rintocchi delle campane del [...]
[...] era assai superiore al suo interesse e al suo orgoglio di letterato; rifiutava. E alla moglie, che nella proposta del commissario austriaco [...]
[...] della Corte di Vienna. Bisognava rinunziare alla cittadinanza sarda e diventare suddito austriaco. Il Romani preferì non toccare i quattromila [...]
[...] è quello dell’indipendenza dell’ingegno? » 125 Precisamente come molti sentimentali o spiritualisti esclamano oggi, alla lor volta [...]
[...] nulla che accenni a vera e profonda emozione lirica o a splendore di colorito. Talchè io mi compiaccio di ritornare alla mia simpatia, all’uomo [...]
[...] crescere alla moda dei romantici del 1830, mi era riuscita un po’ antipatica, pei capelli 136 soprattutto. Ma quando potei avvicinarlo, ci legammo [...]
[...] . Verso le 11 antimeridiane dello stesso giorno ci riunimmo alla Marina, ad uno ad uno, come dei congiurati che volessero 138 ingannare la [...]
[...] battagliera, l’Arte redentrice, alla Berchet, alla Niccolini, alla Guerrazzi, alla Prati, il Prati dei Canti politici. I versi del Macherione [...]
[...] vecchi tentativi alla presente generazione impegnata in lotte ben diverse e intieramente assorbita dall’affrettata attività del presente? Perciò [...]
[...] noi applaudivamo e fischiavamo. La caricatura più riuscita fu quella di un professore di diritto naturale che aveva un tic al collo e alla [...]
[...] , non si gioverà in nulla alla sua fama. La storia, spietata e inesorabile al pari della Natura, si inchina soltanto ai forti vittoriosi. 15 [...]
[...] una ricchezza di particolari alla quale in Italia siamo poco abituati, primeggia quella di Bernardo per una speciale attrattiva. In lui [...]
[...] alcuni minuti taciturno... e alla domanda del modello — se qualcosa lo turbasse — aveva risposto: un forte mal di capo. Quindi alzatosi s’era [...]
[...] l'ebbe alla meglio disteso, uscì fuori, come si trovava, in costume di Torquato, a gridare al soccorso. Alle due pomeridiane e 10 minuti Bernardo [...]
[...] , innamorata di lui e dei suoi versi. Il primo volume delle poesie del Getziier (1859) fu dedicato alla sua fidanzata: « Queste melodie che [...]
[...] cara — far dire alla gente del nostro paese — che il tuo cuore di amante non si è ingannato! » L’augurio del poeta non andò a vuoto. I suoi [...]
[...] alla meglio, benchè una versione letterale, anzi interlineare come le precedenti, mi paia incapace di renderne la squisita purezza della forma [...]
[...] ultimamente pubblicato, è dedicata alla memoria del gran poeta nazionale OEhlenschlaeger, e i danesi la ritengono uno dei più perfetti [...]
[...] Marco e tutti quest’altri che vengono a tener bella compagnia a Jeli il pastore, al Rosso malpelo, alla Lupa, all’amante di Gramigna; ed ecco [...]
[...] uno stile che ricavi dalla nostra personalità la sua viva efficacia, arriveremmo più facilmente — avendo ingegno di artisti — ad essere, alla [...]
[...] parigini, mi sembra inutile aggiungere altre parole intorno alla Fedora rappresentata al Valle nelle sere scorse. Sardou ha sciolto benissimo il [...]
[...] e un pochino artificiose egualmente. Questa volta, cosa strana! proprio quando avrebbe dovuto abbandonarsi alla spontaneità dei suoi ricordi [...]
[...] può e dev’essere stata in quella famosa avventura intorno alla quale si son scritti tanti volumi. Mancano i più intimi elementi per un [...]
[...] gran poeta e un sensale di vini si equivalgono. Dicono che il Musset, nei primi mesi del suo amore, 200 scrivesse alla Sand delle lettere [...]
[...] al lor giudizio quanti risorgono dalla (pena, sì che lì nessuno degli uomini osa celar cosa, Viene poi portata la santa croce, alla quale il [...]
[...] spirito moderno dunque, in questa sua evoluzione con cui tenta liberarsi dalle influenze classiche e accostarsi direttamente alla natura, non fa [...]
[...] . Quando il Cami Jacci-Hoco giunge alla casa della bella Nunacava Hime e si mette a cantare la sua nagauta, dopo di aver detto il suo nome e i suoi [...]
[...] opportunamente il Lemaitre, che gli inventari dei de Goncourt ont une âme. Alla indecisione dei contorni, alla mancanza di precisione delle [...]
[...] sostantivo neutro, alla maniera dei Greci: — empussierant le mousseux des toits, le fruste des murs; — abbondanza di sostantivi astratti che servono [...]
[...] elevata. L’azione, il sentimento, il personaggio che rimangono di nessun interesse sono, invece, quelli che non arrivano alla pienezza della vita [...]
[...] m’interessano. Una cosa molta diversa, 220 Ne troviamo la prova nello stesso Verga. Col Marito di Elena l'autore ci conduce in mezzo alla vita della [...]
[...] assumono quella stupenda solidità alla quale il Verga ci ha abituati in altri recenti suoi lavori, in Pane nero, per esempio, un piccolo racconto [...]
[...] sembrò che a pochi passi; qualche secondo dopo, alla svolta della strada, apparve un cavallino piccolo e allegro, tutto fumante, montato, senza sella [...]
[...] gatti, e sempre che poteva sottrarsi alla vigilanza di donna Clara, faceva finta di inseguire una lepre, e, con una dentata, stritolava la schiena [...]
[...] l’operazione, ed appressando la lucerna alla fiamma del ceppo ne accese il lucignolo, e la appese ad un ampio graticciato di bastoni, quadrato, che [...]
[...] , passando dinanzi alla casa di zia Chischedda, che dava due mandate di chiave alla porta mal connessa del suo tugurio, le domandò: — Comare [...]
[...] all’altro mondo. Così rivedendo un pò le buccie a don Pantaleo le due vecchie erano arrivate alla parrocchia ed erano scomparse nella oscurità di [...]
[...] quali artigli egli avesse? Chi non aveva supplicato, pianto, scongiurato, piegandosi dinanzi alla sua lurida persona? Chi non aveva egli addentato [...]
[...] , opprimendo, spogliando, rovinando il paese. Un giorno che aveva fatto un grosso guadagno, riducendo alla miseria una famiglia di contadini, che [...]
[...] , sprezzando quella prole indegna di lui, li condannò alla gleba, trattandoli come servi, vergognandosi che fossero suoi figli. Molto più tardi era [...]
[...] passo grave si udì nella camera attigua alla cucina, accompagnato da potenti schianti di tosse cavernosa, come se uscisse dal fondo di una [...]
[...] metterebbero alla porta; ma per Iddio, fintanto che avrò gli occhi aperti quel giorno non lo vedrete; state facendo di tutto per farmi crepare; però io ho [...]
[...] Calarighes non può sposare la figliuola di un pentolaio arricchito! Nella nostra famiglia non entrò mai una ragazza che non fosse di nascita eguale alla [...]
[...] essersi annunziato con un rimbombante strascicar di scarponi, sul tavolato della camera attigua alla cucina, comparve nella porta, illuminato [...]
[...] infilati in uno spago, a mò di rosario. Egli li prese e se li mise attorno al collo, poi s’alzò tutto lieto d’aver vinto, e rivolgendosi alla madre [...]
[...] cappotto di tutti i giorni per andare alla messa maggiore, e per far visita in casa Calarighes, avevano messo fuori certe anticaglie di abiti [...]
[...] di gesti e di grandi colpi al pergamo, i quali rimbombavano cupamente assieme alla voce nasale dell’oratore, sotto le volte oscure dell’antica [...]
[...] vulcano in eruzione. Alcuni dei più baldi giovanotti del popolo si riunirono in mezzo alla piazza; si strinsero insieme, e portando la mano alla [...]
[...] Tafana, alla quale già da molto faceva un po’ di corte con infelice risultato, passava accanto a loro sgranando un paio d’occhioni neri [...]
[...] ! — Povera famiglia poi no, li vorremmo noi, i danari e le terre che lascia alla famiglia! — Tuttavia. — Sentite, comà, Dio mi perdoni, ma io penso che [...]
[...] saltò dentro; poi si avvicinò alla porta d’ingresso. Tolse un trave che era appoggiato ai due battenti, già da molto fuori dai cardini, tolse [...]
[...] sindaco, e conseguente nodo al fazzoletto, con relativo pezzo di carta nella tabacchiera di don Simone. Quando arrivarono vicino alla fossa, don [...]
[...] fodera di velluto. In quel momento si sentì un piccolo mormorio: era signor Vittorio che si faceva avanti. Signor Vittorio, oltre alla virtù di [...]
[...] centinaia di lire. Fattosi vicino alla cassa, tolse dalla tasca del corpetto un astuccio d’ottone e ne tirò fuori un paio d’occhiali che [...]
[...] seguito alla morte di don Pantaleo, don Zua fu subito richiamato da Cagliari, dove studiava già da qualche anno. Che cosa avesse egli fin allora [...]
[...] : quella cioè dell’approvazione, al primo esame, alla classe superiore. Questo veramente non entrava nei voti di Zua, perchè egli solo sapeva che per [...]
[...] conseguenza di uno schiaffo di don Pantaleo. Zua a Cagliari, sulle prime rimase sbalordito, poi, abituandosi alla vita di città, fece delle [...]
[...] conoscenze, con altri studenti, che avevano fiutato il merlo da pelare, e correndo da un divertimento all’altro non pensò più a nulla. Quando, alla fine [...]
[...] ultimi suoi risparmi. Sebbene in paese tutti credessero che don Pantaleo avesse lasciato sacchi d’oro alla famiglia, in casa non avevano potuto [...]
[...] egli solo aveva sentito le ultime parole di don Pantaleo; ma non era che un semplice sospetto, e non potevano cavarne alcun costrutto. Così alla [...]
[...] serva, l’unica che gli fosse rimasta fedele, venne a dirgli che non c’era più pane in casa. Zua pose mano alla borsetta che custodiva gelosamente [...]
[...] dall’ufficio di conciliazione dove aveva difeso, con poca fortuna, la causa di una vecchia, alla quale i barracelli avevano staggito l’asinello [...]
[...] alla mia famiglia, persuasa dalle sue parole. Non è stato lei che mi ha assicurato che avevo ragione io, che il conciliatore mi avrebbe assolta [...]
[...] aveva preso coraggio; e tutti i giorni se ne andava in campagna, e colà cominciava ad addestrare le membra signorili alla durezza della vanga [...]
[...] così a mano a mano, andò abituando il paese alla sua metamorfosi. Una mattina, dopo averci pensato per molt’ora, prese una risoluzione energica [...]
[...] , turchinicci, azzurreggianti, sparsi al suolo come un branco di tacchini appollaiati in mezzo alla terra quasi nera; l'indivia con le foglie [...]
[...] , una miriade di cipolle, con le loro punte aguzze, come una selva di baionette portate da migliaia di soldati invisibili, pronti alla difesa di [...]
[...] colori, ed un profumo soave di fiori invadeva l’aria. Era uno di quei tramonti che invitano gli animi alla pace serena, all’amore tenero e dolce [...]
[...] , bellissima Boella, disse Zua, buttando la zappa ed avvicinandosi alla siepe di bianco spino, buona sera, scusami sai, non ti aveva ancora visto, la [...]
[...] subito voto di andare a far orazione a San Mauro di Sorgono; non ora; alla fine di maggio, quando vi sarà la festa. Così potrò fare un viaggio, e [...]
[...] . Quella visione costante gli toglieva ogni volontà. Egli avrebbe voluto correre come altre volte, in aiuto alla sua famiglia verdeggiante, nell’orto [...]
[...] gli aveva lasciato intravedere un po’ d’amore, con qualche parola più dolce, più affettuosa, egli tornava felice alla sua cameretta. Nelle [...]
[...] l’avesse tenuta cara, perchè gli avrebbe portato fortuna. Egli da quel giorno aveva creduto alla potenza di quel talismano, che la fanciulla aveva [...]
[...] martoriarsi il cuore! Già, la colpa era la sua, ci voleva tanto poco, a dichiararsi alla fanciulla. L’occasione gli si era presentata tutti i giorni [...]
[...] alla porta. Non poteva stare un minuto fermo; andava alla stalla e visitava il cavallo, che pacificamente divorava il foraggio bastevole per [...]
[...] tenerezza e per riconoscenza. — E sia come vuole vossignoria, e beviamo alla sua salute, disse zio Marco quando si fu un po’ rimesso. — Alla [...]
[...] vostra, rispose Zua, toccando col suo il bicchiere del futuro suocero, e bevette. XX. La notte precedente alla partenza don Zua non dormì. Il [...]
[...] , a fiori rossi ed azzurri, con guarnizioni e ricami e fiocchi e cordoni pendenti. Con un salto don Zua fu a cavallo, e, dato di sperone alla [...]
[...] promesse. In quel momento lo scalpitare di parecchi cavalli e voci allegre rimbombarono nella via; un istante dopo fu bussato alla porta, ed una robusta [...]
[...] ) Un applauso generale accolse i versi cantati dall’improvvisatore, ed egli bussando nuovamente alla porta: — Olà! dormiglioni, che si fa lassù [...]
[...] alla vostra salute, e che vi dica un’altra volta che voi siete la regina delle belle del paese. — Possibile che neanche coll’incanutire vogliate [...]
[...] , lei deve stare a tribolare mentre voi andate a divertirvi! — A divertirmi? peggio per lei che mi ha fatto fare il voto di andare alla festa [...]
[...] Zua, provò se la porta di casa fosse ben chiusa; e poi salito sopra un sedile di pietra situato vicino alla porta, montò a cavallo con una [...]
[...] ! Gli uccelli, le farfalle, le piante, i rami, le foglie si baciavano, si amavano, si davano liberamente, completamente all’amore, alla voluttà [...]
[...] Zua, si direbbe che ha lasciato il cuore a Mamoiada, e che ora siasi pentito di essere venuto alla festa con noi; se è così, non faccia [...]
[...] viottola, e brucava l’erbetta verde di uno spianato, protetto dall’ombra di folte querce. In quel momento un galoppare frettoloso richiamò alla [...]
[...] , giovanotti! alla sua età, in compagnia di Boella, anch’io avrei impiegato qualche giorno, da Mamoiada a S. Mauro; ma ora il burchiello si regge [...]
[...] piena di vino, sulla quale erano incise artisticamente tutte le avventure di Giove. — Alla salute degli sposi, esclamò Barraca appressando la [...]
[...] i festaiuoli dopo un’oretta entrarono a Gavoi. Senza smontare fecero una breve sosta, dinanzi ad una porticina, in cima alla quale era [...]
[...] giovani, che si incalorivano giuocando alla morra, gridando come disperati. Nelle convalli risuonava, cupo, lo squillo del corno da caccia, formato [...]
[...] aranci, di dolci per la festa. Là, presso alla fonte, una quercia colossale gettava la sua ombra protettrice, per una ventina di metri [...]
[...] delle porte dei propri tuguri, gli stessi bambini seminudi e sporchi, ruzzolanti fra la polvere della strada. Alla porta di una casetta, la quale [...]
[...] rattoppare un paio di ciabatte vecchie, seduto sul limitare della porta di una casupola dirimpetto alla caserma, — pareva se lo volesse mangiare [...]
[...] . Il gobbetto sorrise tra sè, malignamente, e tutto lieto d’aver raggiunto lo scopo, si trascinò sulle gambette storte, fino alla caserma, ed [...]
[...] , vicino alla sua amante, per bearsi a contemplarla nel sonno, illuminata dai raggi pallidi della luna. — Nel bosco, nel bosco, aggiunsero alcuni [...]
[...] meglio di me. — Poiché è così andiamo, conchiuse zio Marco, ed affidiamoci alla generosa ospitalità del vostro amico. — Generosa davvero [...]
[...] , proprio da Sardo; oh vedrete, vedrete, che uomo; vi tratta subito col cuore alla mano, come se foste nati nella stessa casa, e vi conosceste da [...]
[...] , dopo aver toccato con lo sprone il cavallo, per avvicinarsi alla porta d’ingresso, vi bussò forte col calcio del fucile e cantò: « Peppe [...]
[...] mia casa è sempre aperta all’amico ed alla sua compagnia. Il mio asilo non è di lusso per ricevere degnamente i forestieri; però tengano per cosa [...]
[...] in questioni d’onore o di vendette, nelle quali allora s’intendono col fucile alla mano. In cucina si passano le lunghe notti d’inverno [...]
[...] , ricolmo di vino squisito. Quando gli ospiti ebbero bevuto e fu la volta del padrone di casa, egli col bicchiere alla mano, scoprendosi la testa [...]
[...] canuta disse: — Bevo alla salute e felicità dei forestieri, che han voluto far onore a me ed alla casa mia, con la speranza di berne uno in casa [...]
[...] loro a Mamojada, per la festa di San Cosimo; e di un fiato vuotò il bicchiere. — Alla vostra salute, e Dio voglia che ci sia dato tanto piacere e [...]
[...] , per togliersi la polvere del viaggio, Pietro Barraca ed i compagni, tutta gente fatta alla buona e senza esigenze di sorta, avevano aiutato i [...]
[...] alla cucina, si dava l’assalto a parecchi giganteschi piatti di maccheroni conditi senza risparmio. Brecce enormi furono fatte da tutti i lati [...]
[...] appetito. Alla carica ci si era andati in silenzio, e direi quasi con religiosa venerazione. Il primo a rompere il silenzio fu Pietro Barraca [...]
[...] occhi si concentrarono sui taglieri, e nessuno pensò più alla risposta che avrebbe dovuto dar Boella. In breve anche gli agnelli furono divorati [...]
[...] quella sessantina di casette nane (muristenes), le quali vengono abitate dai fedeli che vanno a fare la novena, accoccolate tutte intorno alla [...]
[...] chiesa coi loro tetti oscuri, o pieni d’erbe, contribuivano a dare vieppiù l’aspetto di castello alla chiesa. Fuori del ricinto sacro era sorto un [...]
[...] l’ultima salita del lungo viaggio, era arrivata alla sommità di una collina verdeggiante, d’onde si poteva dominare tutto il sottostante spettacolo [...]
[...] , disse don Zua, già disperato alla sola idea di perdere Boella in mezzo a quel pandemonio. La fanciulla capì il pensiero di don Zua, e gli [...]
[...] , per la guarigione degli ammalati. I doni votivi si ammucchiavano sull’altare, sugli scalini, nelle cappelle vicine, dando alla chiesa tutta [...]
[...] per soddisfazione. La scena là fuori era tutta diversa, totalmente cambiata. Intorno, intorno alla chiesa, fabbricate contro il muro di cinta [...]
[...] , erano le tettoie per i negozianti di telerie, seterie e chincaglie, accorsi alla festa. Là c’era una gara tra di loro, per esporre con gusto i [...]
[...] per comprare l’oggetto preferito. In un angolo sotto alla tettoia eranvi gli immancabili Aritzesi con le sorbettiere piene di limonata gelata [...]
[...] , un minuto di riposo; pallide, sparute, bruciacchiate dal sole. Più in fondo un ampio tendone di tela bianca, ove si mostravano, attraverso alla [...]
[...] stuzzicando di tanto in tanto, con parolacce, la povera infelice a gridar più forte. Fuori, dinanzi alla tenda una scimmia incatenata ad un ramo [...]
[...] da vendere. Dappertutto un vociare incessante, assordante, che misto al sole caldissimo, alla polvere che si sollevava a nuvoli, al continuo via [...]
[...] enormi di bellissimi aranci, accanto alla immancabile botte della bionda vernaccia. Il sollione favoriva i Milesi, perchè in quella caldura [...]
[...] loro brillanti costumi, i quali spiccavano splendidamente nello sfondo verde smeraldo della collina dirimpetto alla chiesa. Il mormorìo [...]
[...] Boella quasi lacrimando, io attenderò, e quando tu avrai adempito alla tua parola, io manterrò la mia, sarò tua moglie! — Oh grazie, grazie, Boella [...]
[...] una ragazza di condizione inferiore alla sua, avrebbe perduto le sue tinte più forti; e dinanzi a quella potenza di volontà, la sua sarebbe [...]
[...] , quasi spopolato, perchè tutti erano andati alla festa, e sarebbero tornati la sera, tardi, a piedi. Dalla chiesa usciva qualche vecchierella [...]
[...] volta non si era lasciato cogliere alla sprovveduta, perchè, aspettandoli da un momento all’altro, aveva fatto preparare una cenetta, che, a [...]
[...] porta, dall’alba alla notte, filava grosse conocchie di stoppa, e faceva la sentinella, non lasciandosi sfuggire niente di ciò che succedeva in [...]
[...] , che avrebbe fatto il piacer suo; che non lo stessero a seccare di più, perchè li avrebbe fatti mettere alla porta come due cani rognosi. — E se [...]
[...] Dorotea se ne andò, sicura di tenere il segreto, fino a che non avesse trovato un’altra conoscente alla quale confidarlo, mentre zia Chischedda [...]
[...] maestro elementare. Il suo corpo ed il suo spirito, abituati alla vita libera della campagna, soffrivano in quella volontaria prigionia, ma la sua [...]
[...] , una ragazza fidanzata, quando lo sposo non era in paese, non andava neanche alla prima messa, non andava! E là si ricordavano i matrimoni [...]
[...] per affermare che l’avrebbe fatto. — Chi glielo avrebbe detto, vent’anni fa, a Marco Santoru, quando andava alla giornata, che avrebbe maritato la [...]
[...] don Zua, sul tavolo, Margherita, la quale sonnecchiava accanto al focolare, si svegliò di soprassalto, ed accorse alla camera del padrone. — Ha [...]
[...] il Santo miracoloso gli ridonasse l’amore di Boella? Oh no certo, don Zua da qualche giorno non credeva più alla potenza di Dio e dei Santi [...]
[...] importanza alla sua arte misteriosa. que forment quatre monticules. Une tradition rapporte que l’argenterie de la paroisse provient de l’ancien [...]
[...] legato il cavallo al tronco di un fico là vicino, don Zua si appressò alla porticina e bussò sommessamente. Uno schianto cavernoso di tosse, ed un [...]
[...] ha indirizzato vi conosce molto bene; guardate, conoscete voi questo? e fece vedere alla vecchia una borsetta circolare che egli teneva appesa al [...]
[...] riconosciuto la borsetta di Viperona, la quale era stata sua allieva, e che da Nuoro, ove era sorvegliata dalla polizia, mandava i clienti alla maestra [...]
[...] gatto entrambi trasparenti per magrezza. Da un’altra parte, vicino al fuoco, un mucchio di cenci, che probabilmente serviva di letto alla strega [...]
[...] ; vorrei ripartire subito, perciò prego che vi sbrighiate; e poi quasi tra sè: — se ritardo di un giorno li troverò sposati. Alla vecchia non sfuggirono [...]
[...] sgabello; capì che la vecchia voleva prima i danari, e messa la mano alla borsa ne trasse qualche scudo, che le gettò in grembo. — Dio lo rimuneri [...]
[...] alla sepoltura della fanciulla. Tornato a casa farà bollire, per un’ora, il teschio nell’acqua presa da un fiume, e quindi andrà a versarla là [...]
[...] sagrestano, con la gran zimarra rossa, venne correndo ad avvisare che il rettore attendeva. Quell’avviso di bocca in bocca corse fino alla camera [...]
[...] orecchie, una voce misteriosa, assassino! In un attimo gli passarono attraverso alla fantasia ammalata, la sua pace serena nel lavoro, la [...]
[...] frenesia. Mancava poco alla mezzanotte; il cimitero era là, a due passi dal paese; ma don Zua non volle perdere tempo. Uscì senza far rumore per [...]
[...] sua vendetta incompiuta e riprese coraggio. Come potè arrivò alla sepoltura designata. Dall’orologio della parrocchia i dodici tocchi della [...]
[...] , vi mettono la corda alla gola... che debbono fare una povera madre, un povero padre? Dissanguarsi, per riparare lo strazio dell'onore [...]
[...] . Ti accompagno fino alla bottega del fornaio qui vicino. SCENA III. DON CESARIO LO STORTO, TESTACCIA E DETTI. DON CESARIO (a Celestina). Scappate [...]
[...] di dire alla mia mamma: - Mamma, sto per trovarti una figlia che ti vorrà bene quanto me! RIRICCHIA. Vedete che, ormai, non è più possibile [...]
[...] ! DON MICIO. Sento scoppiarmi il cuore!... Ma come? Pensate alla morte... e siete così tranquilla? RIRICCHIA. Quando una è decisa! DON MICIO. E non lo [...]
[...] ... se posso ricevere l'onore... RIRICCHIA (ridendo) Io... Io gli ho risposto di sì! (Leva il piatto di mano a don Micio e lo porge alla madre [...]
[...] abbastanza mostruoso, in tutti i sensi, da potere far perdere la testa alla donna più savia! MARIA. Ve lo ripeto: diventate vano.... Le due e [...]
[...] .... che non sono mica stati i peggiori. MARIA. Alla buon’ora! FEDERICO. Fiori di campo. Mazzolino preistorico; 1866, data approssimativa [...]