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Valera Paolo
La folla
24 1901 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 429 occorrenze

[...] con l'acqua le lavature, le quali finivano per fermentare nel terreno del ciottolato che s'allungava fin laggiù, in fondo alla latrina, sempre [...]

[...] ubbriachi, dove si battevano le donne, dove si pativa la fame, dove si consumava l'adulterio, dove si sgobbava dalla mattina alla sera per impedire [...]

[...] , per diobacco! Alla domenica viene giù una frotta di donne che si scambiano il servigio di pettinarsi e di cercarsi tra i capelli i trottapiani [...]

[...] essersi messo alla pari col libretto della spesa. Era una corsa trafelata lungo la quale rimaneva indietro eternamente una settimana. Pagava la [...]

[...] biancastra della sua faccia aveva due virgoloni che incominciavano alla radice del naso e discendevano bisciandosi fino alla parte estrema della bocca [...]

[...] circondate di macchioline luminose. Era un uomo alla buona che ciarlava con il cuore in mano e che non nascondeva ad alcuno la sua origine. Figlio di un [...]

[...] fruttivendolo del Verziere, diceva a tutti ch'egli era figlio della piazza. La sua fortuna era dovuta alla sua operosità, al suo occhio che andava [...]

[...] lontano, alla sua audacia. I primi denari li aveva fatti arrischiando tutto ciò che possedeva. Una bella mattina egli era ritornato in Verziere [...]

[...] al suo, s'era levata in piedi come una vipera e gli era andata coi pugni sul naso a dirgli che non era la maniera di mettere il coltello alla gola [...]

[...] stato un cacone, gliela avrebbe fatta pagar cara. — Vigliacco! Cesarino, quello dagli occhi cisposi e dal ciuffetto sulla fronte alla moda dei [...]

[...] negozianti uniti si elevano, perdono la qualità rapace, s'accorgono che il denaro dei compratori ha dei diritti ed innalzano la classe alla rettitudine [...]

[...] funebre faceva nascere il singhiozzo da un capo all'altro della processione. Alla nota patetica, se non avessero avuto vergogna, si sarebbero [...]

[...] messi tutti a piangere. La Gigiona, lassù, tra la folla del balcone a ventre, sopra il tabaccaio Saporiti, si teneva il fazzoletto alla bocca per [...]

[...] . — Povero Pasquale! In mezzo alla processione il singhiozzo era più forte. Si vedevano gli uomini maturi che si asciugavano il faccione e si stringevano [...]

[...] le mani come per implorare il perdono del Signore. Era una verità sacrosanta che uno alla volta si doveva andare al cimitero, ma nessuno voleva [...]

[...] desolazione. E si piangeva e si piangeva dirottamente. Dinanzi alla chiesa di Santo Stefano alle lacrime succedeva la commozione che raccoglie tutto [...]

[...] amministrazione che cede, conduce gli amministrati alla malora. L'indulto è sempre un atto di debolezza. Salvo qualche eccezione, chi non paga [...]

[...] perde nulla. Sul modo di riscuotere gli affitti con una popolazione fluttuante e sempre in margine alla povertà senza rimedio, l'esperienza non [...]

[...] ammetteva due sistemi. Bisognava riscuoterli di settimana in settimana, se si voleva trovarsi contenti alla fine dell'anno. Col libriccino delle [...]

[...] noterelle alla mano, diceva al signor Giorgio che c'erano alcune passività che toglievano anche l'idea di un indulto. Il num. 38 del terzo piano [...]

[...] chiusi. La stanza era spaventevolmente vuota. Non c'era che un crocifisso di stagno ricamato di ragnatele alla parete e una banca spaccata dalla falce [...]

[...] le villanie dell'ultima volta, passò il gradino sul quale aveva giurato di non mettere più piede, e adagio adagio, colla schiena alla parete [...]

[...] andavano a turbarla di notte con sogni che le davano i brividi. La Lucia dell'anno scorso, morta col sangue alla bocca, non le era ancora uscita dalla [...]

[...] . Non si era mai visto uno sporcaccione come lui che dava più botte alla madre dei suoi figliuoli che bocconi di pane. Se fosse stato il loro uomo [...]

[...] questi casoni non passavano mai la giornata senza scompigliarsi e finirla con una sfuriata di schiaffi. Prendersi per i capelli e gettarsi alla testa [...]

[...] difficile. C'era la 49 che occupava due stanze da parecchi anni e che da parecchi anni pagava regolarmente. Alla scadenza il padre di Giorgio [...]

[...] abbracci e andarsene via più indipendente di prima. Ella si dava perchè le faceva piacere, ma non voleva le seccature degli uomini che si attaccano alla [...]

[...] come per snebbiarsela e sottrarsi dalla malia. Sovente diceva alla mamma di tenersi i soldi della pigione e di comperare qualche cosa alla tosa [...]

[...] alla vendita, se la sentiva nella testa, nel sangue, nella pelle, e più di una volta i suoi pensieri indiavolati lo scudisciavano e lo facevano [...]

[...] faceva visitare da un medico a pagamento, le mandava dei corbelli di frutta e dei sacchetti di dolci che comperava in Santa Margherita, e alla sera [...]

[...] all'altra e i maturi gente che ti gualcisce e ti saluta alla prima ruga. — Ingrato! Se ne infischiava dei suoi denari, perchè i denari non li aveva mai [...]

[...] sudiceria. Ghiringhelli, che voleva entrare con un'aria d'amministratore deciso a farla finita, pur vedendola con le maniche rimboccate fino alla spalla [...]

[...] coperte di uno strato umidiccio che faceva tanto male alla salute. Annunciata sorrideva. Lei era troppo forte per acchiapparsi dei malanni. Non era [...]

[...] riparare al malfatto. — Mi mandava il suo medico e alla sera stava qui a farmi compagnia, seduto nella poltrona rossa che vedono là in fondo. Era un [...]

[...] ideacce che finivano per condurre i gonzi alla rivoluzione. Nessuno aveva mai saputo spiegare chi erano questi caporioni con tante brutte idee per la [...]

[...] . Lui era lì che lo aspettava. Solamente domandava il permesso alla compagnia di cavarsi la giacca per sentirsi più libero. Ma gli altri si [...]

[...] Casone erano lungo la ringhiera del primo piano del blocco A, a sinistra, in fondo alla quale abitava l'Annunciata. Vi si vedevano dei grembiali [...]

[...] all'orecchio e concludeva dicendo che quelle due si volevano bene come marito e moglie. Andavano sempre a spasso assieme, si alzavano alla stessa ora [...]

[...] . L'Annunciata era il cavallo di battaglia della lingua della stiratrice. La inchiodava alla croce della vergogna con dei sottovoci che facevano il [...]

[...] l'Annunciata, per un uomo che le aveva divise lasciando in ciascuna un odio mortale. E stringendosi le amiche ai gomiti narrava loro che, alla presenza di [...]

[...] camicia. Alla sera questa maldicente di Gigia si assentava alla sordina per fare due passi e nessuno la vedeva più che all'indomani, quando ella [...]

[...] vi compariva a sgarbugliarsi gli occhi sull'uscio per dar a intendere che aveva dormito fino a ora tardi. Ma nessuno credeva alla fintona. Le [...]

[...] monturato che non sia suo. La sua casa è divenuta una caserma di soldati. E dicendo questo, Carolina, col gomito appoggiato alla ringhiera, chiamava le [...]

[...] svenga! Andate a chiamare la sua mamma, che gli viene la bava alla bocca. Antonio stralunava gli occhi. E tu, Giuliana, va in casa che non sta bene una [...]

[...] donna incinta intorno a queste disgrazie. Il tintore gli teneva le mani per impedirgli di menare pugni alla cieca. — Portate dell'acqua con uno [...]

[...] tanto. Suo nonno e suo padre erano stati operai come lui e come lui perdevano la pazienza se si dava addosso alla gente che lascia nelle fabbriche [...]

[...] di famiglia ridotto alla mendicità per un infortunio del lavoro. Si struggeva e si convinceva che qualcuno avrebbe dovuto pensarci. L'operaio [...]

[...] piede nella stanza, dava della porca alla moglie e della vaianella alla figlia — due mangiapani che lui era stufo di vedersi in casa. Il giorno che [...]

[...] , accidenti! Se aveva del vino fino alla gola, allora incominciava a sacramentare coi pugni sul tavolo e finiva col trascinarle giù dal letto come [...]

[...] andata alla questura. Un po' di prigione per certi sbevazzoni non fa male. Le amiche accarezzavano Luciana e le dicevano di ritornare a letto, che [...]

[...] prima, e non si dava scandalo a nessuno. Si vedevano in chiesa, alla domenica, e poi si sposavano col consenso dei genitori. Adesso questi orrori [...]

[...] stanchezza, dava un bacione alla moglie, prendeva una scranna liscata e andava col virginia in bocca a sedere tra l'entrata ed il cortile, dove godeva [...]

[...] a correre dietro al sogno di diventar padre. Egli era stato troppo sventurato negli anni più belli della vita per rinunciare alla consolazione di [...]

[...] proprio nato sotto una cattiva stella. Una sera in cui egli stava lavando alla sainera i bicchieri raccolti sui tavoli, due tristi, che mangiavano [...]

[...] alla giacca di Andrea per impedirgli di rispondere. In una locanda c'era da aspettarsi di tutto. Erano dei mascalzoni ubbriachi coi quali [...]

[...] . — Per lasciarvi sola col vostro mantenuto! Venga qui lui a mandarci via! Andrea si sentiva il sangue alla testa. Erano loro che provocavano e che [...]

[...] prestezza del gatto saltò sul tavolo e gli si precipitò alla gola con dei precettato! precettato! precettato! Andrea se lo gettò d'addosso con una [...]

[...] era impegnata in un modo bestiale. Colui, che gli era saltato sul collo, gli era di nuovo con le mani alla camicia per strangolarlo e con la bocca [...]

[...] saltimbanco, gli aveva fatto cadere il bastone con un pugno alla nuca che pareva di piombo. La voce di Peppina aveva radunato quattro o cinque [...]

[...] ! Alla sera, nella stalla più vasta della bergamina, le famiglie si pigiavano sedendo sulle calcagna, in terra, rasente le muraglie viscide e [...]

[...] regolarmente inaffiata di tre o quattro litri di barberone, domandava a Gianmaria se aveva ancora di quella miscela nella casseruola. Lo Strambo, che alla [...]

[...] amici che entravano. Gli andava a genio di far sapere alla gente la loro indipendenza e il loro benessere. Alfredo, trascinato al sentimentalismo [...]

[...] di una femmina. Anche quando era tormentato dalla sciatica sul materasso che nessuno voltava mai, rifiutò l'entrata alla vecchierella vicina che [...]

[...] l'avevano a male di vederlo imbronciato dalla mattina alla sera. Gaetanino si studiava di cavargli il segreto per consolarlo. Ma Alfredo si [...]

[...] l'ultimo dei paltonieri! Le donne, puah! Era così. Dopo il pranzo ridiveniva pensoso, e di notte, alla chetichella, mentre gli altri russavano [...]

[...] , apriva l'uscio e non rientrava che coi bagliori dell'aurora. Appoggiato col dorso alla ringhiera, cogli occhi sull'uscio dell'Annunciata, passava [...]

[...] dai pensieri passionali che gliela facevano vedere supina, con la esuberanza del seno leggermente agitato dalla respirazione, alla gelosia che [...]

[...] passionale, se la cingeva alla persona e nel delirio dell'abbraccio sensuale si deliziava a sentirsi tra le mani la morbidezza della sua pelle di [...]

[...] piedi, si palpava la fronte e si teneva alla ringhiera cercando dell'aria fresca che gli potesse ridonare la tranquillità dei sensi. Sovente si [...]

[...] in cui Ghiringhelli gli aveva fatto portare dabbasso le ultime masserizie della sua miseria. — Su, andate alla locanda se non volete gelare [...]

[...] sforzo lo tirò su di peso, trattenendolo con degli scotimenti che lo richiamavano alla realtà della nottata. — Su, presto, andate in un letto di [...]

[...] scarlatta, con il galone alla schiena, con dei modi da grande signora. Salutava i vicini cogli inchini, andava a spasso calzandosi dei guanti a [...]

[...] bianchi, con la base sommersa nella superficie bianca. Alfredo, istupidito dall'insonnia, si era rimesso alla stessa ringhiera come un sonnambulo [...]

[...] dall'altra parte e si inteneriva coi gomiti appoggiati alla ringhiera, lasciandosi seppellire dalla neve che infittiva e s'azzuffava. A volte gli [...]

[...] esasperavano fino alla collera. Ciò che stava facendo era semplicemente umano. L'amava, l'amava, l'amava! Il sangue gli andava al cervello come [...]

[...] pensieri che sovraneggiavano i tremiti, con la schiena addossata all'uscio e coi piedi puntati alla ringhiera, si diceva che il suo strazio era [...]

[...] occhiate d'orrore delle amiche e degli amici di Edoardo. Se prendeva parte alla conversazione, vedeva delle smorfie e si sentiva premere il piedino [...]

[...] scicche! Ciascuna civettava alla presenza degli amanti e nessuno si lamentava. Era dell'altro scicche! La Gilda, la grassona che perdeva carne [...]

[...] accorgeva non appena ella era assente. I minuti gli sembravano ore. Girava per le stanze, guardava l'orologio e diceva di tanto in tanto alla donna [...]

[...] confuso, sbattuto, umiliato, facendo dei proponimenti di essere buono, tollerante e di non sgridarla più mai. — È venuta la signora? domandava alla [...]

[...] , se lei era abituata a piantarselo sui capelli alla birichina? — Pensa che hai vent'anni più di lei e che alla sua età tu eri uno scapestrato [...]

[...] gola e di far bere il vino di bottiglia alla cameriera alla loro presenza. L'ultima sera si erano avvicinate le sedie. Le finestre erano [...]

[...] malessere. Si sentiva infelice. Era una donna insensibile. Andava alla finestra, accendeva la sigaretta e enumerava mentalmente le sue disgrazie [...]

[...] bottega sapeva che Edoardo Zanchi era appaiato alla figlia di un'ortolana! Adalgisa perdette la pazienza. Con la bocca piena di panna montata diede [...]

[...] alla sera. Non voleva crepare tisica in casa sua. Aveva ancora una madre che piangeva notte e giorno per lei. In casa della mamma non c'erano i [...]

[...] continuava a distruggere, irritata di vederselo là, inchiodato alla finestra, con le braccia imbracciate, assistere al disastro come al disastro di [...]

[...] , le iniezioni mal riuscite di Edoardo le avevano infuso qualche cosa. Non sapeva più dare la mano come una volta alla prima stracciona che gliela [...]

[...] fino alla sommità del seno, affascinava. Dal suo ritorno c'erano degli scicconi che comperavano essi stessi il sedano e il lattughino rosso e sottile [...]

[...] andava alla mattina in calesse col Giovannino in cravatta bianca a fianco, discendeva stringendo la mano alla tosa e dando il buongiorno a Marianna [...]

[...] . Era un chiosco di mogano rossiccio con una fronte di vetrate lungo il porticato a colonne di bronzo istoriate, dinanzi alla quale correvano [...]

[...] gradini degli altari, ma credeva alla necessità religiosa. Il popolo doveva essere terrorizzato dai castighi di una vita oltre tomba se non lo si [...]

[...] servizio fosse lontano dai suoi appartamenti e che lui solo si trovasse nel salottino attiguo alla stanza da letto, dal quale avrebbe potuto [...]

[...] anch'essa alla vostra perdita. Accettate? La contessa accettava tutto. Un martirio che durò tre anni. La contessa incominciò la vita di reclusa [...]

[...] scioglieva, lasciando alla società il compito dei bastardi, anzichè il matrimonio che costringeva il marito a sentirsi chiamare padre dei figli [...]

[...] ordinazioni, gli prendeva la voglia di mettergli la mano alla gola e adagiarla sul cumolo dei legumi per bere le ebbrezze della sua bocca. In calesse [...]

[...] provava dei veri rapimenti con la coscia che si scaldava alla coscia di lei e con la faccia ventata dalla rapidità del cavallo. — Mi vuoi bene? le [...]

[...] una risposta che gli era andata alla nuca come una versatura di piacere ardente. In quel momento avrebbe voluto ribaltare e perire con lei sotto [...]

[...] Worth, il sarto dell'ex imperatrice dei francesi. Lo stellone di brillanti appeso alla striscia solferino del collo reale diffondeva una [...]

[...] schiacciato alla radice, coi buchi larghi delle nari volti in su come due cavità minacciose. Lara era un nobile animale di razza inglese, arrivata terza [...]

[...] pelo di giungere primo, alla corsa inaugurale. Lo squillo di mettersi in fila era stato dato. Lionello, col fantino in costume giallo e babbucce [...]

[...] cinerognolo, sotto il parasole rosso di una signorina tutta scicche che si tirava su, flemmaticamente, il guanto alla moschettiera giù a calza sul [...]

[...] polso. Con la emozione alla gola si sentì il bisogno di precipitarsi su loro con gli schiaffi roventi per la faccia sguaiata di tutti e due. Credeva [...]

[...] precipizio, e di sopra alla ressa sbucava, di tanto in tanto, la figura di qualche persona che aveva piantata la sua scranna nel fitto della gente. Nel [...]

[...] alla coda tutti gli altri. Dappertutto si tirò il fiato. Brava! brava Lara! Emma, con le sue lotte contro le ombre, s'impennava con dei gridi di [...]

[...] cavalla capricciosa e rimaneva indietro qualche volta mezzo giro che poi riguadagnava colla velocità della cavalla che si sente il fuoco alla [...]

[...] , saltando una barriera dopo l'altra, passando per la folla lungo lo steccato come una maledizione nazionale. Essa giunse alla sbarra della vittoria [...]

[...] materassaio ambulante, senza dolersi di avere voltato il dorso alla bottega che lo aveva ridotto un cencio a diciotto anni per quattro lire la settimana [...]

[...] porta il suo nome di buon materassaio onesto. Perchè Giuliano faceva il lavoro con coscienza, senza guardare in faccia alla ricca o alla povera [...]

[...] , un bambolone a tredici anni e mezzo grosso come una donna, era la sola che portava a casa due lire la settimana, guadagnate come piccinina alla [...]

[...] macchina, senza che la lavoratrice se ne fosse accorta. E ne rideva come di un trionfo. Alla mattina con le altre piccinine preparava la scuola per [...]

[...] l'aveva veduta venir su un pezzo di ragazzotta che fioriva per la strada e tutto il Cortilone aveva assistito alla sua sfioritura lenta, di anno in [...]

[...] la ravvolgeva tutta come in un mantello, quando non era legata col nastro dalla nuca alla punta. La guardava e si diceva che non l'avrebbe [...]

[...] domeniche e nelle giornatacce, Giuliano si dimenticava sulla seggiola vicino alla finestra o al focolare, a leggere il libro che gli avevano prestato o [...]

[...] aveva uncinato e obbligato, a poco a poco, a partecipare alla storia che gli si svolgeva sotto gli occhi come spettatore. Certi personaggi, che [...]

[...] della sua stanza affumicata, sulla seggiola di lisca, affondato nei drammi che lo scaldavano dai piedi alla nuca e gli lasciavano nella testa [...]

[...] biasimare nè quelle che prendevano, nè quelli che lasciavano. Il suo compito era più semplice. Lui non diceva che quattro parole alla buona, tra amici [...]

[...] voleva fratellanza, ci voleva. Con la fratellanza, i lavoratori si raccoglievano intorno alla loro bandiera e diventavano una forza. Le donne nelle [...]

[...] fabbriche di zolfanelli sono sbandate, alla mercè del salario della fame e del fosforo che le istremenzisce, che sguernisce loro le gengive a [...]

[...] , non sapeva lasciar passare una giornata senza fare una scappata di sopra con un po' di frutta e un po' di baci. Se le premeva al seno e alla bocca [...]

[...] deferenza e aggiungeva, qualche volta, il sorriso della cortesia. Ma non prendeva parte alla loro conversazione che con qualche parola che gettava, tra i [...]

[...] le castagne arrosto, gli veniva voglia di prenderla per un braccio e metterla alla porta. Non era in casa sua che si mangiava il frutto della [...]

[...] mezzo per sostituire l'amorazzo alla passione vera e per soffocare il grido materno stato rispettato perfino dalle belve. Poi si riammansava e [...]

[...] il marito. Giuliano e Annunciata erano faccia a faccia e le ragazze occupavano il resto del tavolo, lasciando alla mamma il posto vicino al fuoco [...]

[...] per essere più alla mano con la pentola, nella quale bolliva la minestra, e con la stoviglia dove coceva, adagio adagio, un pezzo di stufato [...]

[...] alla lombarda, stato preparato da Giuliano. Egli aveva una vera passione per lo stufato, specialmente se vi aveva messo il suo zampino. Egli diceva [...]

[...] chiovi di garofano, del sale, della noce moscata, dell'aglio pesto e del prezzemolo trito. E prima di uscire aveva raccomandato alla mamma di [...]

[...] di straccio. La carne rinforza, il riso indebolisce. Lui non era bevitore, perchè un bicchiere di vino gli andava subito alla testa. Ma gli [...]

[...] alla fatica, con le braccia nell'acqua tutto il giorno e le ginocchia all'umido tutta la settimana. Adesso non lavorava più sola, perchè la [...]

[...] i signori, è infelice perchè non può più mangiare come una volta. Chi è abituato alla vita attiva intristisce nella poltroncina circondata di [...]

[...] perchè le pareva di sentire o di vedere degli spettri che andavano per la stanza o che giocavano con la biancheria appesa alla corda. Se non avesse [...]

[...] c'era la Madonna di Caravaggio che faceva tanti miracoli. Era capitato a lei, che non sapeva cosa fosse la bugia. Alla vigilia di Natale ella [...]

[...] vero come è vero che c'è la Madonna santissima. Era lo spirito del mio angioletto che strepitava in alto per dire addio alla mamma prima di [...]

[...] alla giustizia per farsi punire. — La mia scusa è nei miei anni. Non avevo alcun discernimento tra il bene e il male. Credetelo, Giuliano. Il mondo [...]

[...] madonna. Con una bella veste candida, coi nastri lunghi di seta puntati alla spalla, con dei gigli tra i capelli, con un velo di neve giù lungo per la [...]

[...] sommissione. Aveva tredici anni e accusava la povera donna di vivere alle sue spalle. Le sue tre lire alla settimana che guadagnava nella fabbrica di [...]

[...] tessitura erano quelle che tenevano in piedi la casa, e, senza di lei, sarebbero tutti sulla strada a soffiarsi sulle dita e alla sera, andrebbero [...]

[...] tutti gli anni che non voleva più figli. Si sgravava a mezzanotte, dopo che aveva sgobbato tutto il giorno, e alla mattina, alle sei, era in piedi [...]

[...] piatti alla gente di cucina, la mandò a spasso con le belle maniere, dandole a intendere che era una buona donna, ma che non faceva più per la sua [...]

[...] scalcagnato andava alla sera in piazza Castello a prendere la scopa dello spazzino a ottanta centesimi per notte. La moglie, raccomandata [...]

[...] la madre di tanti figli non sapeva più dove dare la testa. E nei momenti lugubri Agata pensava a una catastrofe che chiamasse gente intorno alla [...]

[...] ? E il senso materno le saliva alla gola e le riempiva gli occhi e la obbligava a tirarseli intorno per dir loro di aver pazienza, che sarebbe andata [...]

[...] a quarant'anni, con una pensione di venticinque lire al mese e dei baffi chiari, che cominciavano a ingrigiare alle punte. Ritornato alla vita [...]

[...] le vesti che le andavano giù a piombo sopra le sottane floscie, e si teneva il busto chiuso fino alla fossetta della gola. Col corpo ben fatto [...]

[...] , faceva dire alla gente che la sua sarta dipingeva. Portava alle dita due anelli semplici, d'oro massiccio, cosparsi alla fronte di brillantucci [...]

[...] che facevano assieme un fuoco luminoso. Alla magistrale aveva imparato a parlare con qualche eleganza e a infarcire il linguaggio di qualche parola [...]

[...] bisogno di spendere un centesimo per la sua persona. Così Silvia metteva alla Cassa di Risparmio tutto ciò che producevano i suoi aghi preziosi, tranne [...]

[...] faccia, pur restando fine come quella di una madonna colorita, aveva perduto della freschezza, e alla mattina era obbligata a strapparsi i capelli [...]

[...] meravigliosa, si trovò in casa sua in poche ore. Alla mattina aveva l'abitudine di bere un grappino con l'erba ruta della bottiglia in casa, e di uscire [...]

[...] fermava alla moltiplica o alla divisione, continuava a vivere dietro la chimera dell'impiego. Gli avevano detto che gli ex ufficiali e sottufficiali [...]

[...] petroliere che davano il fuoco alla più grandiosa capitale del mondo, dovettero far sammichele e portare le loro carabattole nel Cortilone, perchè [...]

[...] col carniere gonfio di carta e cordicella per fare i pacchi della vendita, e seguiva, a piedi, dalla parte opposta alla polvere, il carrettone col [...]

[...] campagna a coltura intensiva, c'erano gli uragani e la siccità che devastavano i campi e indebitavano migliaia di famiglie abituate alla prosperità [...]

[...] alla disperazione. Dopo averli fatti nascere con tante precauzioni, averli veduti ingrossare dalla prima alla seconda e alla terza dormita [...]

[...] girovago andava alla malora. Era una verità così lampante che non ammetteva discussione. Con una buona vendemmia e un ricolto abbondante lui [...]

[...] scottavano i piedi. Lo salutavano, e scorgeva nel saluto la gioia di vederlo avviato alla casa dei pitocchi. Andava a quintinare per farsi passare [...]

[...] aveva poco da bere. Alla sera, a cena, batteva i pugni sul tavolo e giurava che un giorno o l'altro avrebbe venduto tutto e dato un addio alla [...]

[...] a Milano che a Cremona. Intorno, alla ricerca di un posto, trovava mucchi di disoccupati. Bussava e si sentiva rispondere di non seccare, che [...]

[...] non la si voleva cogli zoccoli, altrove si esigeva che sapesse dare una mano alla stiratrice per passare i ferri sulla biancheria alla buona e per [...]

[...] dare dei punti alla biancheria scucita o che si sfaceva. Marianna, l'ortolana, che si vedeva tutte le mattine questa povera donna dinanzi come un [...]

[...] stiracchiata fino alla punta del naso, un'ingrossatura dei pomelli crepati e escoriati e una moltitudine di pieghettine alle estremità della bocca [...]

[...] voglia di sopravvivergli. E così piangeva perdutamente, soffocando il dolore nel fazzoletto che si teneva alla bocca. Don Paolo, grassotto, con un [...]

[...] occuparsi d'altre questioni politiche. Per lui il mondo non aveva più bisogno che di tenere da conto l'anima. D'indole buona, voleva bene alla sua [...]

[...] alla locandiera Peppina, ch'era andata all'altro mondo senza dire addio al marito in galera, a confessare Alessandrino, che stava male e che il [...]

[...] misericordia di te l'onnipotente Iddio, ti perdoni i tuoi peccati e ti guidi alla vita eterna. Con la autorità di Cristo ti assolvo dai tuoi peccati [...]

[...] che portavano i segni della brutalità del marito. Genuflesse, brontolavano le orazioni con le mani alla faccia chinata verso il suolo. — Pace [...]

[...] trangugiare il Signore, senza farlo toccare i denti. L'ostia, che si era appiccicata alla lingua, si sciolse in una poltiglia bianchiccia e a poco a poco [...]

[...] . — Va, dopo avere sparse le lagrime nella notte cupa e tenebrosa, va alla sommità del monte, ov'è luce, calore, giocondità; ove Iddio stesso è la [...]

[...] , col naso orribilmente schiacciato alla radice, con le mascelle voluminose e le labbra turgide e scarlatte faceva scappare le donne dal ventre grosso [...]

[...] . Chiunque poteva darle un pizzicotto o palpeggiarla dove voleva. Alla sera, col boccone in bocca della cena, andava sul bastione a giocare coi [...]

[...] impadronirsene non appena gli sarebbe venuta alla portata delle mani. Poi se la vedeva ripassare ancora imbrattata degli altri come una superbiona che gli [...]

[...] avrebbe sputato in viso alla prima parola. Con la faccia terrea e le mani agitate la vedeva andar via vestita alla diavola, con delle vesti svanite [...]

[...] semplice chiave. La menava alla cieca, senza badare se sdocchiava o se la sprofondava nella testa o se smascellava qualcuno. Rimasto solo, con la gente [...]

[...] rompere i litri, passando dappertutto con la bava alla bocca e con gli occhi stralunati e iniettati di sangue, come una bufera che lascia dietro di [...]

[...] . Vittoria era sul bastione, in mezzo a una frotta di giovani operai che passavano dalla luce nelle ombre del fogliame degli alberi, che la cingevano alla [...]

[...] alzò come una smemorata, col corpo indolenzito dalle strette del gobbo, che le si era attorcigliato alla vita come un serpente. Il malefiziato in [...]

[...] bere un grappino, lasciando la ragazza sul marciapiede come una sbalordita che non aveva più volontà propria. Alla porta si separarono. — A domani [...]

[...] imperativi. Non rideva più con alcuno, non guardava più in faccia ai giovinastri che conosceva e filava diritto per paura di sentirsi alla gola le [...]

[...] a rispondere che non aveva scarpe e che la settimana doveva darla alla mamma perchè l'aveva mantenuta. Il vicinato, vedendoli passare, faceva [...]

[...] il latte. Il secondo fu una bimba vispa, con degli occhi fulvi come i capelli, con un nasino che si slargava alla base, e delle guance che in certe [...]

[...] come lui, rompeva le scodelle e buttava il coltello e la forchetta in faccia alla madre, se lo seccava. Antonietta teneva più della madre. Con una [...]

[...] del gatto. Non calzarteli che alla festa, se vuoi che ti durino. Perchè la mamma non può comperartene un paio tutte le settimane. Fatti passare [...]

[...] questa sottana di madapolam come la mia. Aspetta che te l'allaccio senza farti il gruppo grosso che fa male alla schiena. C'è ancora un po' di [...]

[...] che ti punti la gala alla spalla. Mi piace che tu sia una delle più scicche cresimande. Non voglio che si dica che io sono una spilorciona. I [...]

[...] alla gente in quello stato di fare una famiglia! Che ne dite? Avete altro che ragione, Enrichetta mia. È gente che va ritirata. Sono ammalati che [...]

[...] . Quando la vedo mi metto una mano alla bocca come se avessi paura che mi andassero in gola i noduletti. Il gobbetto mi fa venir freddo. È testardo [...]

[...] , disgraziata, avete dei figli e coi figli non si può andare in mezzo alla strada. Lasciate fare, gliene parlerò oggi. Non occorre che mi [...]

[...] peccato. Ecco delle ragazze che s'avviano alla cresima. Vedi quella là che è già grande come una donna. È ora di maritarla e va a cresima. Dovevano [...]

[...] l'arca di san Gervaso e Protaso. Fa una riverenza alla colonna in cima alla quale è il serpente. Non lo vedi? Dall'altra parte del pulpito, là in [...]

[...] lontano i malanni. Riverisco, signora Pastini. Tanti saluti alla sorella che non vedo da un pezzo. Le saluterò Giorgio, va bene, grazie. Passa il tuo [...]

[...] male, non ti pare? Prendi. Non volevo dartelo che a casa. Mettilo in saccoccia e dallo alla mamma. È un portamonete coi denari per comperarti un altro [...]

[...] dentini alle ragazze. Vi metta una manata di cioccolatini. Sì, un po' anche di quelli lì, con le amandorle. Non ti piacciono? Le darai alla sorella [...]

[...] le mani nei capelli. Me ne dispiace, ecco tutto. Dà un bacio alla mia cresimata. Ti piace? Ha sui capelli una delle camelie che mi hai mandato. Come [...]

[...] le mani e dicendo alla mamma di dargli la giacca, che voleva scendere a scaldarsi lo stomaco con un bicchierino d'erba ruta. Il vecchio tintore [...]

[...] blu, con dei ricami ai lati della bottoniera del seno e, sulle maniche, del pizzo lungo e incannettato alla Maria Stuarda. Le mani grassottelle [...]

[...] risvolti di lontra alle maniche. Il suo cappello alla Rembrandt, circondato da una superba piuma di struzzo, le buttava sulla faccia una fierezza [...]

[...] dì delle feste. Addio, se passate di là vi offrirò il rum del Gianmaria, che è buonissimo. Eccomi, seccate! Una volta, alla festa, ci si lasciava [...]

[...] alla prossima volta. Il prezzemolo poi non lo faccio mai pagare alle mie avventore. Martino, con la gola della camicia a punte inamidate, col [...]

[...] che bisognava mangiare per stare in piedi, avrebbe strappato giù i piattelli più di una volta e dato un chiodo alla bottega. Il chiavaiuolo lo [...]

[...] la faccia pulita in domenica, non andava mica a trovare il parrucchiere in giovedì. — Alla vostra salute. — Tanti augurii. — Buone feste [...]

[...] di partire — un bacio ti voglio dare — un bacio alla mamma — due al papà — e cento alla Morettina — di baci ne voglio fare. Nel mezzo erano i [...]

[...] e se ne andavano, c'erano quelli pieni fino alla fossetta della gola, che si tenevano ritti con la mano al rialzo lastricato di zinco, sul quale [...]

[...] loro uomini del rum caldo o dell'acqua di capiler bollente. Giovanni era già disfatto. La zoccolata che la figlia gli aveva menato alla testa non lo [...]

[...] che io proteggo l'ubbriachezza. E, uscito dal banco, lo prendeva per il collo del palto peloso e a urti lo metteva alla porta, tra la gente che [...]

[...] cronico. Beveva allora, beveva adesso e beverà fino alla morte. Lorenzo, ordinando i suoi quattro bicchierini, perchè accettava e restituiva [...]

[...] codini lucidi sulle orecchie e poi giravano le parti lunghe alla sommità della nuca come un'alzata di capelli. La Teresa, che aveva ancora della [...]

[...] senza distrigarli. Andava alla pompa e se li faceva slegare dall'acqua. — No, non mettermi dell'olio di ricino. Mi nausea l'olio sui capelli. Le [...]

[...] mani in saccoccia, col sigaro nell'angolo della bocca, sfogliato e salivato fino alla punta, fermandosi come per prendere l'equilibrio, riprendendo [...]

[...] ringhiera, discese le scale a balzelloni, saltò in mezzo alla mischia femminile voltando su le maniche e sfidando le vigliaccone a fare altrettanto. Cento [...]

[...] la Teresa con una mano ai capelli e menandole con l'altra un pugno enorme alla tempia sinistra da lasciarla per un secondo intontita. Gli [...]

[...] smettesse di tentare alla cieca di agguantare la rivale per il collo. Martino, Luraschi, Paolino e Lorenzo, che si trovavano pigiati nella folla, si [...]

[...] lezione alla Pina che prendeva sempre le parti del marito anche quando il suo uomo aveva torto marcio. Pochi minuti dopo, il Cortilone aveva [...]

[...] . — Alla Pina, prima! E la si offriva alla Pina, la quale si era riavuta e aveva stretta la mano all'avversaria. Perchè anch'essa, una volta che [...]

[...] sui cavalletti. Nel Casone passava per un avarone che aveva il morto in fondo alla calza nascosta nel pagliericcio, per lasciarsi credere un [...]

[...] , qualche volta, di una fetta di panettone. Ma quest'anno la locanda aveva cambiato padrona e lui pencolava se doveva consumarlo addossato alla [...]

[...] incorreggibile, alla Carolina e alla Ginevra, le camiciaie del 97, del piano superiore, blocco A, le quali ammiravano la giacca verdone che le [...]

[...] dei nostri vecchi. Sì, è vero, il cappello di felpa rossa, con la callotta alta e le tese larghe, si adattava alla sua fisonomia pienotta. Gli aveva [...]

[...] della ringhiera, ove abitava la 49. Anche Ginevra aveva sul gozzo una mantellina nocciuola chiara, alla bersagliera, che vedeva da un pezzo in [...]

[...] una vetrina del Bocconi e che alla vigilia non aveva fatto tempo a comperare perchè i padroni l'avevano tenuta alla macchina fino a ora tarda per [...]

[...] collo alto e floscio che pareva brinato fin sul largo delle spalle, sotto un cappello di feltro bigio alla pastorella, con la tesa davanti [...]

[...] . Le incresceva di aver preso il manicotto, perchè il sole scottava, e dicendolo si tirava giù il guanto alla moschettiera dalla mano grassottella e [...]

[...] Cortilone. Non era possibile altrimenti con la vita che faceva. Era una vita di godimenti e di piaceri dalla mattina alla sera. Non aveva nulla [...]

[...] . — Mamma? Eccola alla finestra. Vieni? Ti aspetto dabbasso. Mettiti l'ulster che ti sta tanto bene. Mentre aspettavano, passava dalla ringhiera [...]

[...] Annunciata vestita con una semplicità prodigiosa. Indossava una mantellina di bristol bleu finissimo, con collo alla Medici, sotto un cappello alla [...]

[...] Montpensier di felpa bigia, montato di piume castagne che si dividevano alla callotta per discendere coi ciuffi sui margini dell'ala. Il costume [...]

[...] sentiva l'odio andare al cervello tutte le volte che la vedeva. Le bruciava ancora lo schiaffo che le aveva dato un pomeriggio, in faccia alla [...]

[...] e agli augurii delle donne alla finestra. — Buone feste, signora Annunciata! — Buone feste! Adalgisa subiva la tortura degli aghi che la [...]

[...] spingevano a correrle con le mani alla gola e farle pagare, con la strangolatura, l'insulto di averla battuta in mezzo a tutti. Era il sedimento della [...]

[...] puzzolento e poi le mettono alla porta per il porcaio cittadino! E sputava dallo schifo su queste ragazze che si svergognavano nel letto dei maturi [...]

[...] materia purulenta dalla vita intima dei Casoni! Annibale, maggiore di qualche anno, che lavorava con lui alla stessa sartoria, godeva mezzo mondo a [...]

[...] era discesa sul gradino delle ruffiane consapevoli, delle madri ruffiane che sapevano mangiare alla tavola dell'amante della figlia senza [...]

[...] che non potevano recarsi o mandare alla bottega. Lo avevano veduto crescere, ammogliarsi, diventare padre, ingrigiare e ascendere gradatamente [...]

[...] in margine alla sua. Se il capo di casa rimaneva sul lastrico o vittima di qualche accidente, Taschini continuava a registrare sul libretto [...]

[...] poveraglia che pullulava alla superficie di più di un miglio quadrato. Non era cartografo, ma col suo lapis sapeva benissimo topografare la sua area di [...]

[...] finito di tribolare. Coi libretti del suo casellario alla mano, egli sapeva rifare l'esistenza di una famiglia o di un gruppo di famiglie o di [...]

[...] , in poche parole, gli sapeva distendere la condizione dell'ammalato sociale, dicendogli se era adatto o inadatto alla vita, se aveva l'osso nella [...]

[...] avuto una occupazione fissa, che non sapevano alzarsi alla campana di un orario, o attendere a un lavoro costante, e che erano assolutamente [...]

[...] andava lasciando qualche cosa di suo sul tavolo. Lo credeva un obbligo sacrosanto quello di dare una mano alla gente che coi loro centesimi erano [...]

[...] narrazioni e per convincersi una volta di più che Taschini era un sant'uomo anche quando si sapeva che non sentiva che la messa alla cacciatora [...]

[...] sapere che c'era qualche donna che pativa la fame. Così il fornaio lo dava specialmente alla sgraziata che comperava mezza libbra di pane in un [...]

[...] , fino alle tre pomeridiane, quando dava il chiodo alla bottega, aveva diritto di mettere il padellotto nel suo forno. A un'ora si poteva dire che [...]

[...] . Mezz'ora dopo non c'era più un'anima. La gente era tutta in casa, seduta alla mensa affollata di piatti, di pomi, di dolci e di panettone, di [...]

[...] pianterreno vicino alla bottega, usciva con la bottiglia in una mano e il bicchiere nell'altra a dare della voce a Martino che gli stava sulla [...]

[...] si aveva bisogno senza mai domandare alla moglie come spendeva i denari. Due figli andavano a scuola dalle Orsoline e la maggiore guadagnava già [...]

[...] una e cinquanta alla scuola della grande sartoria Challion, di piazza S. Carlo, la quale serviva la regina. Di temperamento chiassoso, dava spesso [...]

[...] oltre il bilione. Il modo di lavorare della Lega, la quale aveva chiuso l'elenco dei membri alla cifra tonda di duecento, senza lasciarsi [...]

[...] quello che poteva valere nuova alla bottega. A asta finita, metà della roba è già venduta e metà viene mandata ai magazzini di deposito lungo la [...]

[...] circonvallazione di porta Tenaglia. I leghisti, i quali sono tutti, su per giù, rigattieri e usurai, si avviano, alla spicciolata, al Monte Tabor, dove [...]

[...] commedia e impediva alla gente di comperare e riscattare la roba a prezzi onesti. Era della camorra bella e buona a danno della povera gente. Una donna [...]

[...] si sarebbe veduta la Lega contendere alla gente le necessità della vita. — Bevete e parliamo d'altro, oggi che è Natale. Alla vostra salute! E [...]

[...] voi, Luraschi, prendete il bicchiere. Alla vostra! È inutile parlarne. Voi, che se uscite dal Cortilone è per attraversare la strada e andare dal [...]

[...] parliamo d'altro, perchè io non voglio stufarvi. Bevete, alla vostra salute. Dove è Clerici? Angeluccia, dagli un bicchiere di vino. Vieni qua [...]

[...] più salario ai padroni. Sciocchi! Non sarete voi che cambierete il mondo. Il mondo è sempre andato così e così ha sempre da andare. Beviamo! Alla [...]

[...] buono di fare quello che faceva il tuo capitano? No? Alla buon'ora! Così non sapresti fare il ricco. Voialtri, con cento mila lire, prendereste [...]

[...] naso. Era sparuto, spettinato, con dei peli bionditi che gli andavano su fino alla ingrossatura degli zigomi, e delle mani dalla pelle crepata con [...]

[...] Alessandria durante la sua ultima condanna. Un cappello a cencio, disorlato e spaccato alla punta in modo che gli lasciava sbucare i capelli castagni, una [...]

[...] schiantati al sedere e delle scarpe di corame duro con due filate di bullette alla suola e coi tacchi ferrati come la zampa del cavallo. Con delle [...]

[...] vecchia. Finita questa operazione in minor tempo di quello che abbia impiegato a raccontarla, passai coll'orecchio alla toppa della stanza della [...]

[...] respirazione greve come prima. Adagio, adagio, con la morbidezza delle zampe del micio, ritornai alla finestra, misi fuori, con precauzione, la testa, mi [...]

[...] la lanternuccia chiusa per impedire che i raggi proiettassero sulla scala, chiusi l'entrata con la cura con cui l'avevo aperta e alla loro testa [...]

[...] panciotto e, dopo avere dato un'occhiata alla cassa, si mise senza indugio a trapanarla. Intanto che il trapano lavorava, un altro gli stava sopra [...]

[...] udivano dei tonfi e dei movimenti di ferri che mi facevano correre il gelo alla testa. Al momento in cui erano riusciti a cacciare la mano nel [...]

[...] si sarebbe dato alla fuga. Io rimasi al mio posto senza interrompere il lavoro dei miei compagni. Attesi la servente senza paura. Lasciai che [...]

[...] finire. Le fui sopra con la mano alla bocca e con il coltello aperto negli occhi che le ingiungeva di tacere. Con le mani giunte promise di non [...]

[...] alla testa delle squadre, nessuno degli associati avrebbe dovuto conoscerlo personalmente o sapere il suo nome. Con le conoscenze personali delle [...]

[...] popolazione, mette sottosopra gli agenti di pubblica sicurezza e qualche volta, per la fretta e la furia, lascia tracce che conducono alla scoperta degli [...]

[...] sorveglianza non lo lasciava andare in mezzo alla folla, gli proibiva di portare il bastone, di rincasare dopo il tramonto del sole, di uscire prima [...]

[...] esperienza che non si facevano complimenti. Se voleva farsi arrestare, poteva andare difilato alla questura che non era che a pochi passi. Giurava con [...]

[...] nebbione, con la fronte irrorata di sudore, cercava di farsi largo passando da una foscaggine all'altra per imboccare la via alla scala e torcere [...]

[...] scappellottava l'uno contro l'altro, dando il resto alla madre che faceva di tutto per proteggere le sue viscere. Alla sera, con la gola rasa di liquori e [...]

[...] una martire votata alla morte. Si lasciava piantare le ditate assassine nei fianchi, affondare il pugno nelle mammelle, sbattere i denti in bocca [...]

[...] schiena, raccomandava alla donna di non darsi del male, che c'era lui a difenderla se mai ci fosse stato qualche mascalzone che avesse osato [...]

[...] furore di Vittoria, alla presenza del Luzzera e col fanciullo tra le braccia, si addolciva con una profusione di lacrime e di singhiozzi che laceravano [...]

[...] con trasporto, ninnandolo sulle braccia come una balia. Tutto era finito. Luzzera stava per svoltare l'uscio facendo gli occhietti alla donna come [...]

[...] per dirgli: chiamatemi se ricomincia la storia delle mani, quando Cristaboni, con un salto da tigre appiattata, gli si gettò alla schiena [...]

[...] sotto l'acquazzone come per piegare la voce alla mollezza della loro canzone. La gh'a i capelli color del vin bianco Pettinati all'onda del mar [...]

[...] anni, alla Luigia, nelle belle giornate in cui si puntavano la sottana sull'osso sacro e lasciavano vedere le gambe fino al ginocchio senza paura di [...]

[...] scoperta fino alla fossetta e la pelle della faccia che tirava al rame. Pareva una selvaggia cresciuta in mezzo alle folate di vento. La terza [...]

[...] spalancava come un abisso illuminato all'orlo dal candore dei denti. Si facevano notare per gli anelloni d'oro nelle orecchie, i capelli pettinati alla [...]

[...] aggiungeva energia alla loro carnagione cotta dal sole. L'affezione dell'una per l'altra e l'intimità di tutte erano inconcepibili per coloro che [...]

[...] lasciar credere che la loro primavera fosse tramontata. Continuavano a bere alla tazza del vinaio e dell'amore con la stessa voluttà degli anni [...]

[...] lavoro alla gola. Divenuta sciaticosa, erano loro che tiravano innanzi il carro e che le tenevano assieme le clienti per pura amicizia. Non erano [...]

[...] credere che ci potesse essere un uomo alla porta dell'ospedale con il suo cuore di piombo. Lui era grasso e faceva bene a ridere della povera gente [...]

[...] ferri. Alla sua povera Teresa, che forse era morta, avevano asportata una mammella intiera perchè faceva un po' di materia. Un tempo era un male [...]

[...] materia aveva semplicemente cambiato di posto. Bisognava essere stupidi per non capire che i poveri servivano di studio alla cura dei ricchi. Si [...]

[...] si era andata indebolendo e i suoi occhi erano diventati due fontanelle che piangevano dalla mattina alla sera. Gigia sentiva e approvava. Aveva [...]

[...] dei dolori sottili che le andavano su fino alla radice dei capelli. Un dente nella tenaglia di un frate la faceva sudare come in un bagno turco [...]

[...] condotto non aveva dato importanza alla ferita e credeva di averla tappata con un po' di cerotto. Ma la ferita era di quelle che si coprono con sotto [...]

[...] di andare all'ospedale. Se non faceva la giornata nessuno gliela pagava. — Buon giorno! Salutava le ragazze guardando l'arologio attaccato alla [...]

[...] nei secchioni dalla mattina alla sera e le ginocchia sempre nel bagnato, non era possibile star sani neanche con una salute di ferro. Lui [...]

[...] piedi negli zoccoloni alti fino alla caviglia, col fondo del piede grosso, e si coprivano dal petto alle estremità delle gambe con un grembialone di [...]

[...] lo sparato candido della loro camicia a pieghettine, stirato a forza di braccia, non lasciava dubbio ch'essi appartevano alla grande famiglia che [...]

[...] mortuaria. I due infermieri, alla base dello scalone a sinistra, chiacchieravano tra loro, lasciavano passare senza seccarsi. Avrebbero avuto un bel [...]

[...] da fare se avessero dovuto occuparsi di tutti gli individui alla ricerca degli ammalati. C'erano dei balordi che non sapevano nè dove andavano [...]

[...] delle gerlate di pane giallo. C'era una contadina che non voleva persuadersi di lasciare alla porta una mezza dozzina di pomi di terra cotti nella [...]

[...] cenere. Un povero uomo sosteneva che nessuno gli poteva proibire di portare un po' di vino alla sua regiora bisognosa di ristorarsi lo stomaco. E [...]

[...] , Carolina e Gigia, tagliavano i panni alle donne votate al Signore e alla Madonna che avevano il fegato sano di impedire ai parenti di fare quello [...]

[...] faceva impallidire e venire il mal di capo a più di una visitatrice. Carolina tossicchiava e col fazzoletto bianco alla bocca domandava scusa [...]

[...] per le sopracciglia nerissime elevate a virgola sulla fronte. Marianna aggiungeva che tirava più all'uomo che alla donna. I suoi occhi gatteschi e [...]

[...] affilato dalla malattia, con gli occhi lucenti nelle occhiaie sgualcite e coi due solchi che le andavano dalla radice del naso alla estremità delle [...]

[...] , aveva deposto il cartoccio nel cassetto del tavolino da notte, e era rimasto alla sponda in un atteggiamento di persona addolorata. Luigia girava [...]

[...] della sua morte. Era stravolta, emaciata, piena di rughe grosse sulla fronte, con due linee scendenti dalla borsetta degli occhi alla bocca che la [...]

[...] scotimenti che avevano fatto accorrere l'inserviente di servizio e dato da pensare alla superiora venuta con la bottiglia del marsala. Il marsala poteva [...]

[...] . All'ospedale non si tirano le tendine che per sottrarre alla vista della gente o delle ammalate la defunta. La 35 era tra la vita e la morte fino da ieri [...]

[...] sera. Le avevano operato una scirro alla mammella destra alle nove di giovedì mattina. E dalli con le operazioni! esclamò Carolina. Se non si [...]

[...] incominciano a star meglio, e altre operate prendono il loro posto di gridare e dar fuori come matte. Alla vista di stamane i medici si erano [...]

[...] faccia andava in giro come un ghiottone di donne, incitato da una vaga idea erotica che lo spingeva di letto in letto alla ricerca delle malatine [...]

[...] pericolo, gli diceva che poteva dare alla numero tale la seconda, col quarto di pollo e col bicchiere di vino, o due uova al latte, o due fette di [...]

[...] ai malati di mangiar bene che nelle ultime ore della vita. Per le donne destinate alla operazione suor Cecilia aveva una cura speciale. Le purgava [...]

[...] il giorno prima con un drastico che faceva loro buttar fuori tutto, le teneva d'occhio perchè nessuno desse loro qualcosa da mangiare e alla [...]

[...] l'infermiera, che mutava loro la camicia, con delle parole che non davano punto importanza alla operazione che stavano per subire. — Da che sono in questo [...]

[...] . Poi si rivolgeva alla folla che la circondava, togliendo i cartocci dal cassetto e mettendoseli nel grembiale di merinos nero. — Vedi? I tuoi [...]

[...] , nel crocchio delle amiche, con le spalle voltate alla ammalata che pareva imbecillita. Aveva qualcosa nel gozzo che la obbligava a sfogarsi. La [...]

[...] vendicata facendo dare lo sfratto alla madre. Brutta carogna! Le potevano barattare il nome se non si fosse presa una rivincita come si doveva [...]

[...] segno delle cinque dita sulla faccia della villana. Marianna non aveva bisogno del posto d'ortolana addosso alla muraglia del Cortilone, perchè [...]

[...] fianco, dicendole di essere buona che avrebbe pensato lui alla mamma. Aveva impegnata la sua parola d'onore e la ripeteva in faccia a tutti [...]

[...] . L'altro giorno le era venuto voglia di dirne quattro a quella smortona di sua madre che fa la madonna e parla come una devota alla Maria [...]

[...] quel suo Zaccaria che se n'era andato senza neanche dir loro addio? E l'una dopo l'altra, con Bentoni alla testa, si avviavano insieme alla [...]

[...] neanche a fare quattro passi. Era lì nella stessa casa, ma nessuno sapeva dove andava quando usciva alla sera. Andava a donne? Era voce comune che [...]

[...] grosso quattro dita. Il pittore del numero 30, al terzo piano del blocco C, era stato spinto alla morte dal Fioravanti che lo tormentava quando il [...]

[...] braccio alla morte di Pasquale e trascinata al portone come una cosa malsana che aveva iniziata la decadenza della morale del Casone. Prima di [...]

[...] il suo tempo a insegnare l'elevatezza dei costumi e la gratitudine alla feccia umana. Volgendo il passo verso la parte più rumorosa del cortilone [...]

[...] voluto far capire a Fioravanti che la sua voce, che usciva malamente da un naso ingorgato alla radice, lo infastidiva. Tra loro non c'era mai stata [...]

[...] mondo. L'affitto bisogna pagarlo, è più che giusto. Ma ci sono casi in cui è inutile ricordare la legge. Si è alla presenza di persone naufragate [...]

[...] sua vita s'era fatta febbrile in una ordinata distribuzione delle ore di lavoro. Alla mattina si alzava alle quattro con la mamma che gli preparava [...]

[...] il caffè prima di andare in Verziere, discendeva col sapone e coll'asciugatoio alla pompa, si lavava e si rinfrescava fino al busto con l'acqua a [...]

[...] , gli rendeva facili le cose più difficili, senza mai fargli perdere l'amore per la popolazione alla quale apparteneva. Lo chiamava il Michele [...]

[...] mano, per andare alla conoscenza dei vocaboli che gli occorrevano per capire ciò che leggeva, non era il migliore. Il suo sistema era troppo lungo [...]

[...] , affaticava più del bisogno, ingarbugliava una cosa con l'altra, riduceva alla confusione e sconfortava a ogni minuto che si incespicava nelle [...]

[...] parole che parevano opache. Era necessario essere più modesti, più metodici, più rigorosi. Coloro che si davano alla pazza gioia di volere abbracciare [...]

[...] tutto lo scibile umano in una volta, arrivavano alla fine del loro viaggio con un grande disordine nella testa e senza la voglia di ricominciare [...]

[...] da capo. Paragonava la lingua a una immensa mole alla quale ciascuna generazione aveva portato il suo materiale. Non si poteva mettere in piedi [...]

[...] il vecchiume inservibile, se vuoi lasciare un po' di posto alla lingua nuova, alla lingua del tuo tempo, alla lingua sublime che produce la gente [...]

[...] ? Deduci, deduci e vedrai che in 365 giorni, imparando 60 parole ogni 24 ore, sarai alla fine del tuo dizionario elefantesco e avrai aggiunto al tuo [...]

[...] fitto delle tenebre cerebrali si scioglieva come un razzo che gli squarciava il buio e gli faceva vedere la linea retta che doveva condurlo alla [...]

[...] emancipazione. Vedeva l'orizzonte del suo avvenire più largo, più promettente, più sicuro. E tutte le volte che gli ritornavano alla mente le frasi [...]

[...] introdurranno nella fraseologia, preparandoti così alla stilistica senza accorgertene. Leggendoli, imparerai a distinguere le finezze del senso tra [...]

[...] della lingua. Correva perchè era in ritardo. Egli aveva promesso alla signora Annunciata Introzzi di trovarsi nella corte della sua palazzina in [...]

[...] una palticina insipida. E alla mattina si usciva dal letto prostrati, affranti, snervati dalla tensione notturna. Ma lei non poteva averlo preso in [...]

[...] pensiero che di scambiare quattro chiacchiere alla buona. L'amore entrava di rado nella loro conversazione. E se c'entrava, ne parlavano da estranei [...]

[...] nell'avvenire. Annunciata più che nella previdenza, credeva nella provvidenza. Lasciar andare le cose come venivano, voleva dire abbandonarsi alla [...]

[...] . C'erano famiglie sobrie, che andavano alla fabbrica un giorno dopo l'altro, che mangiavano lungo l'anno pane e minestra e minestra e pane con la [...]

[...] degli individui che sia capace di contribuire alla elevazione del proletariato. Ricordatelo. E ogni giorno Giuliano scaldava il proprio pensiero [...]

[...] fino alla federazione dei mestieri. E la sua anima si sprigionava dal solito ambiente pitocco ed esulava in una specie di terra promessa. Egli [...]

[...] Annunciata. Non permetteva il frizzo. Chi alludeva al passaggio della padrona dal Casone alla Palazzina, arrischiava di essere denunciato. Le sue [...]

[...] orecchie non volevano partecipare alla maldicenza. Coloro che avevano qualcosa da dire potevano andarsene. La porta era libera. Giuliano era [...]

[...] incavatura bianca che gli andava giù fino in fondo alla parete posteriore e coi tiracuori altezzosi accarezzati e mantecati alle fosse temporali. La [...]

[...] grande lastra che li rifletteva tutti e due al naturale, gli disse: — Vada, dunque! Giuliano era troppo occupato per badare alla donna. Ma [...]

[...] alla testa. Se ne vergognava come di un pensiero abbominevole. Il tradimento lo rivoltava. Il matrimonio poteva essere quello che si diceva. Ma [...]

[...] società era il lavoro di tanti secoli. Non la si poteva capovolgere in un giorno. Non si poteva fare che un passo alla volta. Era doloroso, ma [...]

[...] era così. L'importante, per loro, era di comperare tutto a contanti e tutto di prima mano. Il legname alla segheria, le stoffe alla fabbrica, la [...]

[...] . Dio lo abbia in gloria. Era un accidentaccio che avrebbe fatto denari sui pidocchi. Alla servitù misurava i bocconi di pane, figurati poi il [...]

[...] cambiava spesso. Ogni due o tre mesi si vedeva alla sua tavola una faccia nuova. Mi dava carta bianca. Questo è vero. Potevo spendere quello che [...]

[...] puttanaccia a lei, e lei dava del mantenuto a lui, magari alla presenza del servidorame vile. Nelle giornate della furia si buttavano alla testa [...]

[...] legato alla catena, o versacci sordi della iena che inferocisce sulla vittima che divora. Io stavo per entrare, sfondando la porta. Credevo che lo si [...]

[...] ammazzasse. La vecchia mi trattenne dicendomi ch'ella vi era abituata. Da un pezzo i vecchi si eccitano in quel modo. Ritornai alla toppa un po [...]

[...] suo prezzo. Il castello si fermava per delle inezie. O perchè non lo aveva caricato alla stessa ora, o perchè l'aveva deposto sul comò invece di [...]

[...] aveva castigato per il male che aveva fatto alla religione col suo cattivo esempio, non poteva più ascoltare coloro che parlavano dell'Altissimo con [...]

[...] andranno a piedi, perchè così, strada facendo, reciteremo le litanie e prepareremo l'animo alla commozione della grazia. A proposito, Antonio, tu [...]

[...] proprio in fin di vita, puoi dare una mano alla moglie di Vaselloni, la quale può appena stare in piedi. Fatevi coraggio. Silvia, date il [...]

[...] braccio alla Tencia, e magari incamminatevi verso la stazione. Coloro che non hanno le gambe buone dovrebbero andare innanzi, perchè il vapore è una [...]

[...] condurrà alla sepoltura. Ma non morirò; c'è una Madonna più forte di te, sì, sì, accidenti! Un'avemaria per la mia bestemmia. Ave Maria, gratia [...]

[...] troppo. — Ah, se non costasse così tanto! La 52 e la 38, le giuocatrici del lotto, davano in tutta secretezza alla Maddalena il biglietto dei numeri [...]

[...] che non venivano mai, promettendole, all'orecchio, un regalone al sabato della vincita. — Fatelo toccare alla Madonna, Maddalena! La madre di [...]

[...] occorreva che un suo movimento per buttarla alla porta come un mezzo quintale d'immondizia. Non mi piace mettere le mani addosso alle donne, ma non [...]

[...] ragazzotto carico della delinquenza paterna, aveva udito tutto, addossato al pilastro del portone. Livido come la morte, assisteva alla scena e diceva [...]

[...] abituata alla violenza. — Prendete, prendete! questo è per voi! e anche questo! Le pellegrine che avevano ancora della forza si precipitarono sulla [...]

[...] e giù per il suolo, come un calcasassi. Ma Cristaboni diventava pericoloso appunto quando era alla mercè del nemico. Perchè in allora le sue mani [...]

[...] occhi alla superficie. — Vigliacco! urlò Cristaboni. Il vicinato era in piedi e discendeva a frotte coi pugni chiusi, coi bastoni in aria, con le [...]

[...] e dei sottogruppi appeso alla parete di fianco al camino. Aiutato da Filippo Buondelmonti, egli voleva raccogliere i documenti di ciascuna [...]

[...] il marasma senile. Con lui, sul tavolo, si pensava alla vecchiaia condannata dall'indifferenza sociale al supplizio lento della fame. Chi si poteva [...]

[...] ! Ascoltando le grida di coloro che patiscono intorno alla tua abitazione, rimarrai alla carità sociale di Marat, la quale doveva essere fatta sopratutto [...]

[...] altri alla ghigliottina. Alla grande rivoluzione è mancato l'uomo scientifico, è mancato l'uomo di genio, capace di sciogliere la questione [...]

[...] mezzo alla vita, tu sei costretto dall'urgenza dei bisogni a rimandare i tuoi progetti di rivoluzione sociale di giorno in giorno. Tu, teorista [...]

[...] . Se ne fossi colpevole, sentirei il peso del mio dolore tutta la vita. Certo è che i delitti sessuali del Casone sono dovuti all'ambiente. Alla [...]

[...] mancanza dello spazio, alla mancanza dei letti. È orribile che ci sia una società che abbia un codice contro il duro destino degli esseri e non pensi [...]

[...] domanda dodici ore di lavoro al giorno. Lui ci procura i locali, il corame, la pelle, lo spago e tutte le altre cose necessarie alla produzione della [...]

[...] che otto volte, e anche queste volte per ragione di malattia o di disoccupazione della moglie o del marito. Le ragazze vanno alla fabbrica [...]

[...] fatto, mi disse, e non c'è più rimedio. Potrei andare alla questura e farlo arrestare. Ma sono una donna prudente e non amo gli scandali. L'importante [...]

[...] carne al giovedì e alla domenica, bevevano a cena, vestivano decentemente, e chi lavorava portava a casa il settimanale, contentandosi di spendere [...]

[...] radicanaglia senza testa. Con una giornata di quattro lire e la moglie che andava per le case con il pesce fresco due giorni alla settimana, i [...]

[...] l'urto, che, alterandogli il sistema nervoso, lo abbia sottoposto alla legge della stanchezza. Fatto sta che lo stabilimento, dopo tanti anni, è stato [...]

[...] partorienti di Santa Caterina alla ruota, e ne uscì portandosi via il suo fanciullo e allattandoselo essa stessa. Profuse il suo amore ora sull'uno, ora [...]

[...] , divennero i suoi idoli. Lavorava come una bestia da soma per non lasciarli patire. Di notte si vedeva illuminato il suo finestrino e si pensava alla [...]

[...] dodici paia in due notti e a guadagnare cento e otto centesimi in dodici ore consumate al lume della lucerna. Alla mattina preparava tutto per i ragazzi [...]

[...] che ella mandava a scuola, e poi correva alla fabbrica, raccomandando alla vicina di vedere che il suo Attilio e il suo Romeo non mancassero di [...]

[...] Dio, che è in ogni luogo, assiste alla strage dei poveri, che lo adorano in ginocchio, con tanta indifferenza? So la vostra risposta a memoria [...]

[...] l'orgia col demonio, è ritornato alla fede della grazia, alla fede del mistero, alla fede del sovrano del cielo. Ma voi non mi avete mai detto che [...]

[...] per la disinfezione. Non volli, mi opposi. Nel mio pensiero era mia, nel mio pensiero avevo diritto di bloccarle la via che conduceva alla morte [...]

[...] stato detto, è un miracolo di tutti gli anni e te lo racconto. Mia madre era in chiesa e io ero di fuori che davo una occhiata alla struttura del [...]

[...] ombreggiato da quattro filari di maestosi ippocastani, da dove vengono tutti i pellegrini. Vidi due contadini che venivano alla volta della chiesa con una [...]

[...] della nubile, davano alla sua testa un non so che di superbo. Giunta ai gradini del tempio la ragazza incominciò a impuntarsi con delle grida che [...]

[...] donne che seguivano la spiritata si battevano il petto come contrite e preparate alla morte. Qua e là si udivano le litanie con l'ora pro nobis della [...]

[...] massa calcata per il portico come un turbamento collettivo. Alla porta la paesanotta ritentò di sciogliersi dalle mani che la tenevano adimando i [...]

[...] sinistro e con la guancia appoggiata alla mano in alto. Durante i contorcimenti l'uditorio, seduto e in ginocchio al centro della navata longitudinale [...]

[...] , si alzò tumultuosamente, pigiandosi gli uni sugli altri per avvicinarsi alla disgraziata in lotta col demonio. Da tutte le parti l'attenzione era [...]

[...] demente. Fu così fino ai gradini che dividono una navata dall'altra. Discendendo la scala a curva che conduce alla cappella sotto l'altare maggiore [...]

[...] lacci e a buttarsi sulle teste degli uomini che l'avevano ancora per le gambe come una tempesta. Percuoteva e graffiava alla cieca, acciuffando or [...]

[...] mi ha permesso di discendere. Ma ho potuto rimanere alla balaustrata con tanti altri. Ho guardato giù senza saper distinguere dove e che cosa [...]

[...] abbia baciato. So che ha baciato lungamente, affettuosamente, emettendo un sospiro che ha fatto pronunciare alla moltitudine, tra la cappella e la [...]

[...] supposizioni. Perchè nella chiesa di Caravaggio, in un ambiente che predispone alla fede nel miracolo e mette sotto l'impero di una visione che non si [...]

[...] lavorato il cervello di una ragazza probabilmente isterica, probabilmente disposta alla esaltazione. Provati a dire a una di queste idiote: tu sei [...]

[...] ho capito se fossi alla presenza di allucinati o di fanatici o di attori che spingessero l'amore per l'arte senza artificio fino alla demenza [...]

[...] tanti ubbriachi. Mi riproducevano i coscritti che ritornano al paese bevuti col numero di leva nel cappello. Alcuni avevano la giacca appesa alla [...]

[...] con una spinta a girare su sè stesso. La maggioranza delle prime aveva la testa scoperta, con la capigliatura unta di olio pettinata alla [...]

[...] popolazione che non ha ritegni, bisogna invecchiare prima del tempo. Ne convieni? La mia indovina mi guardò negli occhi come per trarre alla [...]

[...] lungo sospiro. — Giovane, riprese la veggente, voi avete sofferto immensamente, ma ora siete alla fine del vostro affanno. Vi toccherà aspettare [...]

[...] sorgente dista una spanna o due dalle vestigia dei piedi della madre di Dio apparsa alla Gioannetta, la quale, come sai, subiva i maltrattamenti [...]

[...] permetta che i deficienti e gli infermi corrano dietro alla chimera del miracolo che li mantiene in una continua convulsione e dà loro una specie [...]

[...] ammetto, non posso ammettere che si spinga la menzogna fino a burlarsi di tutte queste turbe di insensati e di esasperati alla ricerca di una [...]

[...] quella povera gente che vedevo alla Fontana inumidire gli occhi cisposi, tuffare i piedi imbrattati di sudore e di palta, bagnare le piaghe purulente [...]

[...] religiose, circondato dall'evangelio, circondato dai santi, circondato dalle vergini, circondato dagli eserciti che si abbandonano alla devozione, agli [...]

[...] pur lo sono. Perchè qualche volta, non ho vergogna di confessarlo, sono ripreso dalle tanaglie del dubbio e ritrascinato in mezzo alla gazzarra [...]

[...] . Sacramento e le litanie. I devoti entrano in uno stanzone a pianterreno, ove è un banco che va da una parete all'altra, vicino alla parete in [...]

[...] mezzo alla calca trafelati, sudati, stravolti, come persone salvatesi da un tumulto nel quale credettero di lasciare la vita. Nella calca si [...]

[...] ricominciava a sentirsi pigiati, premuti, oppressi fino alla mancanza di respiro, costretti più di una volta a proteggersi lo stomaco con le braccia. I [...]

[...] degli altri. Tratto tratto si udivano scrosci di pianti che traducevano la passione immensa degli afflitti o voci che salivano alla cupola eccelsa e [...]

[...] miracolo alla B. V. per averne pronunciato il nome nel momento del pericolo. Ci sono ruote di carrozze trascinate da cavalli impetuosi che sfiorano il [...]

[...] , là dove basta pronunciare il nome della B. V. per buttar via il cinto e appenderlo alla parete! Là dove si insegna che la medicina e la chirurgia [...]

[...] , diceva che avrebbe regalato alla Madonna una veste di seta azzurra senza badare a spese, se l'avesse guarita. E un'altra donna che le stava [...]

[...] andai anch'io. Anch'io discesi i gradini che conducevano alla gloria del miracolo. E giù dabbasso, nell'oscurità del piccolo sotterraneo, cercai la [...]

[...] parole in latino e far toccare le cose alla statua. Così, dal loro posto, senza muovere i piedi, continuavano il moto del mezzo giro. I pellegrini [...]

[...] ritornare alla mala vita e vi troverete col problema allo stesso punto! Il vizio non esce dalla carne della Messalina. È ereditario, è eterno. Passa [...]

[...] tradimento! — E di chi è la colpa? Tu mi dici d'andarmene, e io non ti obbligherò a chiamare il custode per mettermi alla cancellata. Ma di chi è la colpa [...]

[...] tutta tua fino alla morte. Te ne ricordi, Giorgio? La fatalità ha voluto diversamente. Ho pianto più di una volta su questa nostra sciagura, perchè [...]

[...] l'istinto del marito si rivoltava. — L'adulterio è malsano e ciò che dici è immorale. — Non mi offendo. Ti credevo superiore alla massa degli ammogliati [...]

[...] vizio, purchè il vizio non segga alla mia mensa coniugale. — Sia fatta la tua volontà, Giorgio. Io non domandavo di meglio che il rispetto alla [...]

[...] Giuliano Altieri! 14 marzo 1884. Caro Giuliano, Ho saputo tutto. Voi siete un bravo giovine. Conservatemi l'amicizia e non insegnate alla vostra [...]

[...] consentaneo alla vita moderna. Il mio tipo, come vi ho detto, sarebbe stato quello del Peabody. Con questo non vi lego le mani. Da tempo voi [...]

[...] . Egli verrà a trovarvi per consegnarvi l'atto di procura che vi autorizza a riscuotere alla mia banca tutto ciò che vi occorrerà per la ricostruzione [...]

De Roberto Federico
I Vicerè
11 1894 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 833 occorrenze

[...] alla moglie il piccolino e cominciava a capire qualcosa, guardava in giro i compagni: - Ho da chiudere?... E don Baldassarre? - Sst!... Sst [...]

[...] notizia della gran disgrazia, a commentare la repentina partenza del principe: - E poi dicevano che il padrone non voleva bene alla madre [...]

[...] !... Pareva Cristo sceso dalla croce, povero figlio!... Le donne pensavano alla signorina Lucrezia, alla principessa nuora: sapevano nulla, o avevano [...]

[...] crocchio di curiosi radunati dinanzi al portone di servizio, rimasto ancora aperto, guardavano dentro alla corte dove c'era un confuso [...]

[...] : passa da donna Ferdinanda.... Donna Vincenza? Dov'è donna Vincenza?... Prendete lo scialle e andate alla badia.... parlate alla Madre Badessa perchè [...]

[...] prepari la monaca alla notizia.... Un momento! Salite prima dalla principessa che ha da parlarvi.... Salemi?... Giuseppe, ordine di lasciar [...]

[...] ricevevano le commissioni, i servi uscivano, aprendosi la via in mezzo alla folla; passavano con l'aria affrettata di altrettanti aiutanti di campo [...]

[...] Nicola e la monaca di San Placido: quattro; donna Chiara, maritata col marchese di Villardita: e cinque; il cavaliere Ferdinando che sta alla [...]

[...] figlio.... No, è partito da un'ora.» L'ebanista frattanto, in mezzo a un cerchio di gente, attenta come alla storia dei Reali di Francia [...]

[...] frase. Don Mariano tirò un sospiro doloroso e andò a mettersi vicino alla signorina. - Povera Lucrezia! Che disgrazia!... Avete ragione!... Ma fatevi [...]

[...] potuto arrivare a chiuderle gli occhi!... Che dolore, non aver tempo di rivederla!... - Udendo Chiara singhiozzare in seno alla sorella Lucrezia [...]

[...] perfino che la morta era sorella della sua propria madre. Si profferiva alla principessa; le diceva, traendola in disparte: - Hai bisogno di nulla [...]

[...] non li risuscita.... Pensate alla vostra salute, adesso, che è l'importante.... - Coraggio, poveretti!... - confermò la cugina Graziella [...]

[...] vado alla badia.... - Vostra Eccellenza farà un'opera santa.... Anche la Madre Badessa piangeva: «Povera principessa!... Degna serva di Dio!» La [...]

[...] : - Marchese, marchese!... accompagnate vostra moglie.... In mezzo alla confusione, mentre la marchesa andava via col marito, spuntò finalmente don [...]

[...] di piedi, quasi per paura di schiacciar qualcosa, e fermatosi dinanzi alla principessa esclamò, gestendo col braccio: - Immensa iattura [...]

[...] come un trottolone, soffermavasi dinanzi agli usci, guardava in fondo alla sfilata delle stanze, pareva fiutasse l'aria, borbottava: «Che fretta [...]

[...] !... L'affezione!...» altre parole incomprensibili. Nel crocchio dei parenti, ciascuno adesso diceva la sua: il Priore, a bassa voce, accanto alla [...]

[...] duchessa ed alla zia Ferdinanda, parlava della «dolorosa ostinazione» della madre; ma tratto tratto, quasi pavido di far male discutendo anche [...]

[...] . Per arrivare dalla Pietra dell'Ovo ci voleva a ogni modo del tempo; tornò infatti prima dalla badia la marchesa, alla quale la sorella monaca aveva [...]

[...] consegnato un abitino della Madonna perchè lo mettessero indosso alla morta. - Toccante tratto di pietà filiale! - sussurrò don Cono a don [...]

[...] rintracciarlo, lo scoperse in fondo alla casa, dinanzi all'uscio serrato che metteva nelle stanze della morta. Udendo rumor di passi, il monaco si voltò di [...]

[...] , tonando: - Ah, no? E andate un poco a farvi friggere, tutti quanti!... Finito di dar ordini alla servitù, Baldassarre aveva adesso un altro gran [...]

[...] i doni ai padroni, e ringraziare i donatori, e dare udienza ai sopravvenienti. La cugina Graziella, con le chiavi delle credenze alla cintola [...]

[...] dolore per il lutto d'una famiglia devota al Re ed alla buona causa; Monsignor Vescovo associavasi al dolore dei suoi cari figli [...]

[...] dinanzi alla casa, aspettando d'acchiapparlo al varco, pazientemente. I due cortili parevano una fiera, dalle tante carrozze allineate all'ombra: i [...]

[...] padrona, sarebbe lei la padrona qui dentro.» Non era stato permesso dalla principessa vecchia quel matrimonio; e il padrone aveva obbedito alla madre [...]

[...] rimasta affezionatissima alla zia che non l'aveva voluta per nuora, e aveva trattato come una vera sorella la moglie dell'antico suo innamorato. «E [...]

[...] castagne che la buona signora degnavasi accettare. - Alla mano con tutti!... Affezionata con tutti!... Povero padre Lodovico! Deve aver pianto! Le [...]

[...] e nella necropoli del loro cenobio custodito. Voglio che il funerale sia celebrato, con quel decoro che compete alla famiglia, nella chiesa dei [...]

[...] detti Padri in segno della mia devozione alla Beata Ximena, nostra gloriosa parente, la cui salma nella loro chiesa si venera. Durante il [...]

[...] funerale e dopo che il mio corpo sarà imbalsamato, voglio, ordino e comando che esso sia vestito della tonaca delle Religiose di San Placido, e che alla [...]

[...] necropoli dei Cappuccini ordino che si costruisca una cassa a cristalli, dentro alla quale sarà posto il mio corpo nel modo di cui sopra; essa avrà [...]

[...] s'era rispettosamente inchinato al passaggio relativo alla sua persona, abbassò il foglio; il principe disse guardando in giro gli astanti: - Le [...]

[...] finestre erano state abbrunate fin dal giorno precedente. A buon'ora, dinanzi alla folla curiosa che gremiva la terrazza e le scalinate, avevano [...]

[...] , per avventura... Alla fine, don Cono si decise anch'egli ad entrare; ma, separato dal compagno, fu travolto, come un chicco di caffè nel macinino [...]

[...] , tangheggiava come una barca in mezzo alla tempesta. Con belle maniere, dicendo: «Di grazia!... La prego!... Mi scusi!...» arrivò finalmente a tiro della [...]

[...] ?.... Costrinse don Lodovico, il secondogenito, a farsi monaco mentre gli toccava il titolo di duca; la primogenita fu chiusa alla badia?... Se campava ancora [...]

[...] formica, alla seconda iscrizione: ORBATA DEL TUO FIDO CONSORTE NEL MORTALE VIAGGIO VECE FACESTI AI TUOI FIGLI DEL PADRE LORO. 29 Prima [...]

[...] scalinate un vasto sussurro perchè i rintocchi del mortorio annunziavano finalmente la partenza del corteo dal palazzo. Intorno alla casa [...]

[...] la carrozza funebre, dentro alla quale si vedeva il feretro di velluto rosso, fiancheggiata da tutta la servitù con le torce in mano; poi [...]

[...] !... Tanta penitenza con un funerale da regina! A voce più bassa le male lingue aggiungevano: - Dopo l'allegra vita! Accanto alla pila dell'acqua [...]

[...] solo alla villa, e senza avvertir Ferdinando alla Pietra dell'Ovo.... Alcuni protestarono: don Casimiro confermò: - Se ve lo dico io!... Per aver [...]

[...] ? - Sissignori, fa la vita del Robinson Crosuè alla Pietra dell'Ovo, non s'occupa d'affari e in famiglia lo chiamano il Babbeo, col soprannome messogli [...]

[...] , al sordo vocìo sottentrò un raccoglimento profondo. - Guardate!... - ripetè don Casimiro, nel gruppo accanto alla pila. - È venuto a dirle l'ultimo [...]

[...] riconsegnarlo alla padrona? - Più sono ricchi, cotesti porci, più sono spilorci!... Un ztti! imperioso troncò le chiacchiere: l'orchestra intonava il Che [...]

[...] dirò io misero? e la gente che stava attenta alla musica non voleva esser disturbata. Ma dopo un momento le conversazioni si riannodarono. 36 [...]

[...] udisse. - Un colpo al cerchio e un altro alla botte! - esclamava don Casimiro accanto alla pila. - In questa casa chi fa il rivoluzionario e chi il [...]

[...] . - Visite pel signor principe, Eccellenza.... - e subito il maestro di casa prese l'aspetto grave e triste conveniente alla circostanza luttuosa. Il [...]

[...] conte s'avviò per lo scalone senza curarsi della moglie nè del bagaglio. Baldassarre, a capo chino, offerse il gomito alla signora contessa, ma [...]

[...] alla cognata. Raimondo si lasciò baciare dalla sorella, e stretta la mano che Giacomo gli tendeva, entrò nella Sala Gialla, zeppa di gente al [...]

[...] sproloquio?... Dalla parte delle donne la principessa se ne stava in un angolo, un po' alla larga, per evitar contatti. Donna Ferdinanda, seduta [...]

[...] raccontava alla baronessa Cùrcuma un suo sogno, la madre che le era apparsa con tre numeri in mano: 6, 39 e 70, sui quali avea giocato dodici tarì [...]

[...] , schivandosi, presentò: - Mia cognata Matilde.... Donna Isabella strinse forte la mano alla contessa e le si mise a sedere a fianco, sospirando [...]

[...] . Vedendo rientrare il principe col fratello, lasciò le dame per condurre Raimondo dinanzi alla Fersa. - Il conte di Lumera.... donn'Isabella Fersa [...]

[...] perfino la morte della madre; il principe invece aveva un aspetto più grave del consueto, quale conveniva alla tristezza di quei giorni; egli [...]

[...] ? - Pei funerali di nostro nonno, alla più corta! Quando morì il principe nostro nonno, si svenò il suo cavallo di coscia.... 46 - Uso [...]

[...] riconobbero: quand'era partito per Palermo aveva un bel collare di barba alla borbonica, adesso invece s'era lasciato crescere il pizzo che dava [...]

[...] un altro carattere alla sua fisionomia. Tutti i nipoti gli baciarono la mano; egli s'informò della disgrazia e si scusò per non esser venuto più [...]

[...] bassi, strappando la frangia della poltrona; il principino Consalvo, seduto vicino alla zia, domandò: - Perchè l'uva? - Perchè?... Perchè [...]

[...] , l'amministratore generale fece disporre una gran tavola coperta da un antico tappeto e provveduta d'un monumentale calamaio d'argento. Intorno alla tavola [...]

[...] d'avvertirlo? L'attesa fu penosa. Nessuno parlava più del testamento, ma tutti gli sguardi erano rivolti alla cartella del notaio. I più indifferenti [...]

[...] , tuttavia, parevano il conte Raimondo che chiacchierava con le signore e il principe che parlava col presidente d'una causa relativa alla dote della [...]

[...] testimoni presero posto alla tavola; gli altri sederono sui divani tutt'intorno: la principessa appartata in un angolo; donna Ferdinanda con [...]

[...] giorno 19 di marzo dell'anno di grazia 1854, sentendomi sana di mente ma non di corpo, raccomando l'anima mia a Nostro Signore Gesù Cristo, alla [...]

[...] considerarsi, anzi era effettivamente distrutta ed alla vigilia di venire smembrata tra i molteplici suoi creditori. Spinta pertanto dall'affetto [...]

[...] Roscitano, mio amministratore e procuratore generale, con l'aiuto della Divina Provvidenza alla quale ne rendo tutte le grazie del mio cuore, io oggi [...]

[...] patrimonio avito fu distrutto in seguito a disgrazie di famiglia, lascio ad essi un prezioso consiglio: di obbedir sempre alla loro madre e mia [...]

[...] miei figli fedelmente le sue volontà, come quelle che non potranno esser dirette se non al loro bene ed alla loro fortuna.» «I miei cari figli [...]

[...] affezione, assegno a ciascuno di essi, in compenso dei diritti 55 di legittima, altrettanti legati superiori alla quota che loro spetterebbe per [...]

[...] celebrazione aver principio in seguito alla morte della predetta mia figlia Suor Maria Crocifissa, e intendendo che durante vita della stessa i frutti si [...]

[...] alla Madre Badessa, pro tempore, della prefata badia, alla quale superiora intendo che resti conferita la facoltà di eleggere i sacerdoti celebranti [...]

[...] diletta figlia Lucrezia, a quest'ultima; ma poichè essa ben conosce che lo stato maritale non è confacente nè alla salute nè al carattere di lei [...]

[...] , voglio che ella ne goda a titolo di semplice depositaria, e che alla sua morte vengano divise in eguali porzioni tra il principe Giacomo e il conte [...]

[...] : «Alla Cappella della Beata Ximena Uzeda, nella chiesa dei Cappuccini in Catania, onze cinquanta annuali, per una lampada perpetua ed una messa [...]

[...] ebdomadaria da celebrarsi pel riposo dell'anima mia. Alla chiesa dei Padri Domenicani in Catania, onze venti annue per elemosina e celebrazione di [...]

[...] altra messa ebdomadaria come sopra. Alla chiesa di Santa Maria delle Grazio in Paternò onze venti come sopra. Ed alla chiesa del monastero di Santa [...]

[...] due tarì al giorno, vitaliziamente; altrettante alla mia cameriera Anna Lauro. La somma di onze cento si paghi, una volta tanto, al mio maestro di [...]

[...] Graziella alla principessa: «Le male lingue volevano dire che la zia avrebbe diseredato tuo marito! Come se il bene che voleva a Raimondo potesse [...]

[...] . - Rubàti del vostro! Spogliàti! Ridotti in camicia! - diceva frattanto don Blasco alla nipote Chiara che era riuscito ad acchiappare. - Per favorire [...]

[...] saliva alla gola. Suo fratello don Eugenio, zitto zitto, si ficcava a pugni nelle tasche paste e biscotti, ne masticava a due palmenti, ci [...]

[...] !... — Dev'esser contenta la Palmi! — diceva ora la cugina Graziella alla duchessa. — Suo marito coerede!... Il povero Giacomo costretto a dividere col [...]

[...] servitori e un'intera corte di lavapiatti che prendevano posto alla tavola imbandita giorno e notte. Allora, il futuro Cassinese non aveva udito altri [...]

[...] Consalvo VII alla figlia d'un semplice barone contadino, se costei non avesse colmato coi quattrini la distanza che la separava da un discendente [...]

[...] stesso furono costretti a lasciar le redini in mano alla moglie e nuora. Donna Teresa salvò infatti la casa, ma vi esercitò un potere tirannico al [...]

[...] pensare col proprio cervello; se fece da sè, restò più bestia di prima, accoppiando la presunzione alla bestialità. I quattrini che aveva portato in [...]

[...] un abito alla sarta, nè comprare un cappellino o un paio di guanti, senza che il monaco criticasse l'occasione della spesa, la qualità [...]

[...] adesso era ridotto a vivere dell'elemosina della nuora, non il fratello che aveva lasciato portare i calzoni alla moglie, mentre egli portava invece [...]

[...] di lei, frattanto, il domenicano Padre Camillo, lavorava a quel risultato educando il ragazzo alla cieca obbedienza clericale, mortificandone in [...]

[...] terribile severità della madre alla quale egli era impaziente di sfuggire lo fece rinunziare, spaventato, ad ogni tentativo di aperta ribellione [...]

[...] cocolla gli sarebbero pesati sulle spalle fino alla morte. La ribellione, lo sdegno e l'odio scatenatisi nell'animo suo furono tanto più violenti [...]

[...] come don Blasco. Nulla trapelò dei sentimenti che gli ribollivano in cuore: egli restò dinanzi alla madre riverente o sommesso come prima [...]

[...] in... capo» lo fece uscir fuori dalla grazia di Dio. E la lotta tremenda scoppiò alla morte del Priore Raimo, nei primi di quell'anno 1855. Che [...]

[...] opposta alla violenta aggressione dello zio. Era troppo sicuro del fatto suo: l'elezione di don Blasco, il quale aveva seminato figliuoli in tutto il [...]

[...] , alla quale foce naturalmente una nuova, più grave, imperdonabile colpa del calcio assestatogli da quel «gesuita porco.» 70 Nè gli altri [...]

[...] nipoti che il monaco adesso difendeva in odio alla morta, provocandoli a rifiutare il testamento, avevano goduto mai le sue buone grazie. Bastava già [...]

[...] «sciocca e pazza tanto» da rifiutare un partito «come quello!...» Resistendo alla madre, Chiara veramente avrebbe dovuto riscuoter lodi e [...]

[...] questo ella aveva messo d'accordo il rispetto alla tradizione feudale e la soddisfazione della sua personale volontà deliberando, senza dirne [...]

[...] quasi di sprezzo, lavorando a impedire che «rubassero» i fratelli. Angiolina, la maggiore, era stata condannata alla vita claustrale fin dalla [...]

[...] che fu portata ogni giorno alla badia di San Placido; a sei anni fu chiusa lì dentro «per educazione,» a sedici la mite e semplice creatura [...]

[...] opposta alla madre: fino all'ultimo momento, pertinace, ostinata, inflessibile, aveva detto che mai, mai, mai avrebbe sposato quella mezza [...]

[...] sfuggire quel partito, la madre poteva tornare alla prima idea di non maritarla, di lasciarla invecchiar zitellona: coi piedi al muro, ella aveva [...]

[...] baiocco, quasi togliendola all'ospizio delle trovatelle. Per questo, nei capitoli matrimoniali, ella aveva costituito alla figlia una rendita di [...]

[...] patrimonio come di cosa propria! Non contenta di questo, defraudava 76 i legittimarii fingendo assegnar loro una quota superiore alla legale [...]

[...] discussione era impossibile, esprimeva alla moglie il desiderio di non dar l'esempio di una lite in famiglia, d'aspettare quel che avrebbero fatto [...]

[...] causa alla tua famiglia...» Quel disinteresse, quel rispetto da lui dimostrato verso casa Uzeda, accrescevano la devozione e l'ammirazione di [...]

[...] rispetto alla volontà di nostra madre... — Tua madre era una bestia — gridava il monaco — più di te !... Qual è stata la volontà di tua madre? Quella [...]

[...] volontà della morta si compisse; e allora, aspettando un'occasione per tornare alla carica contro quelle bestie, cominciò a prendersela con [...]

[...] Ferdinando. A qualunque ora andasse a cercarlo, lassù, alla Pietra dell'Ovo, lo trovava, sempre solo, con la pialla o con la sega o con la zappa in [...]

[...] favorivano i proprii piani, gli abbandonò, alla Pietra dell'Ovo, prima la brulla chiusa dello ginestre e dei fichi d'India, poi, col tempo [...]

[...] bonifiche per pagare le cinquecent'onze alla madre o restar padrone dell'avanzo; infatti, appena entrato in possesso, cominciò a dissodare, a [...]

[...] pagare interamente la rendita promessa alla madre; restò a dargliene una buona metà che la principessa notò regolarmente a suo debito. Poi, a [...]

[...] intronava le orecchie di Ferdinando d'invettive contro il fratello. Era uno «scandalo, una mancanza di rispetto alla morta calda ancora,» la condotta [...]

[...] di quello scapestrato che badava unicamente a spassarsi, che non era venuto a «chiuder gli occhi alla madre,» neppure per amor dei quattrini che [...]

[...] Ferdinando che faceva l'ingenuo, che non voleva credere a tante porcherie e si dichiarava grato alla madre pel condono delle mille e cinquecent'onze [...]

[...] da principio agli occhi del monaco il merito relativo della resistenza opposta alla principessa nell'affare del matrimonio, e Ferdinando quello [...]

[...] confessore, padre Camillo, confermava in queste idee Lucrezia; poi la principessa ricominciava, fino alla sazietà: «Tu del resto non hai niente [...]

[...] con la sola camicia, perchè la sapeva saggia, timorata di Dio, obbediente alla madre. E addolcendo la pillola, la principessa si lasciava scappare [...]

[...] alla sorella per la quale non si faceva la spesa d'un maestro. Del resto la compagnia e la protezione di Ferdinando non fu la sola di cui godè [...]

[...] che correva da questa parte. La servitù, in casa Francalanza, era pagata poco e avvezza a tremare dinanzi alla padrona; nondimeno raramente [...]

[...] accadde che, quando i Giulente vennero a star di casa dirimpetto al palazzo dei Francalanza, donna Vanna disse alla signorina: «Vostra Eccellenza [...]

[...] dei nuovi tempi, faceva anch'egli il liberale; teneva moltissimo alla sua nascita, ma combattendo la bigotteria della nobiltà — quando la volpe [...]

[...] Giulente, ella aveva interesse a ribellarsi alla famiglia; è, vero che gli toccava pel momento secondare o per lo meno fingere d'ignorare l'amoretto [...]

[...] all'opposizione dei parenti s'era impennata, come ogni Uzeda dinanzi alla contraddizione, ed aveva giurato a donna Vanna che avrebbe sposato Giulente a [...]

[...] che frattanto bisognava aver pazienza e prudenza, studiare di non accrescere l'animosità degli Uzeda. Consultato intorno alla quistione del [...]

[...] quant'è buono? Vuol bene a Vostra Eccellenza, non ai quattrini! Un altro che avesse uccellato alla dote, che cosa avrebbe risposto? - Facciamo la [...]

[...] per l'Italia: scrivendo alla ragazza le diceva che le sue passioni erano tre: lei, la madre e la patria che bisognava redimere. Così anche [...]

[...] aveva desiderato e quanto più le costava, donna Teresa glie ne aveva voluto tanto meno. Alla nascita di Lodovico era rimasta ancora indifferente e [...]

[...] alla cognata. Ma furono soddisfazioni mediocri e di corta durata: con gli anni la principessa chiuse a San Nicola il secondogenito, diede a [...]

[...] ; mentre, negli antichi, le strane acconciature e gli stravaganti costumi, gli strozzanti collari alla fiamminga che mettevan le teste come sopra [...]

[...] più puro tipo antico. Ridevano gli occhi alla principessa, quando lo vedeva, grazioso ed elegante, guidare, montare a cavallo, tirare di scherma [...]

[...] . Alla fine, per mezzo d'un monaco Benedettino compagno di don Blasco, Padre Dilenna di Milazzo, fermò la sua scelta sulla figlia del barone Palmi [...]

[...] cocente, vedendo egli prepararsi accanto alla propria un'altra progenie di Uzeda che gli avrebbe sottratto parte delle sue sostanze, non fu meno [...]

[...] Grazzeri. Giacomo non era più ragazzo, da obbedire alla madre per paura di castighi o di busse; ella aveva però un'arma più potente in mano, essendo [...]

[...] facevano almeno la corte alla famiglia, all'occorrenza davano una mano al maestro di casa; mentre donna Margherita non sapeva far nulla e non pensava [...]

[...] Milano e Torino, vivere a Firenze o a Parigi. Al primo annunzio del matrimonio egli si ribellò 96 dunque apertamente alla madre, poichè solo [...]

[...] fra tutti poteva dirle in faccia: «Non voglio!» Il matrimonio era la catena al collo, la schiavitù, la rinunzia alla vita che egli sognava: a [...]

[...] meno alle tradizioni della casa? C'era esempio d'una pazzia più furiosa?... Don Blasco non badava alla contraddizione fra quel rispetto che [...]

[...] , struggendosi però di non poter più gridare, cadendone quasi ammalato; talchè, alla nascita del principino Consalvo VIII, quando Giacomo, tutto spirante [...]

[...] pace ed amore, propose alla madre ed ottenne che s'invitasse lo zio alla festa del battesimo, il Cassinese riapparve in casa della cognata, per [...]

[...] . Con 99 quella miseria, donna Ferdinanda s'era proposta d'arrivare alla ricchezza. Tutti i suoi pensieri d'ogni giorno e d'ogni notte furono [...]

[...] , più cavillosa d'un patrocinatore, se le toccava ricorrere alla giustizia. Tanto era avara, anche; giacchè non spendeva per sè più dei due tarì al [...]

[...] giorno che passava alla principessa in cambio del vitto e del servizio che questa le assicurava: quanto all'alloggio, le avevano lasciato la [...]

[...] tutto il suo credito per non fargli mancare nulla, non potè, alla scadenza, soddisfare donna Ferdinanda. Costei, fiutando il vento, volle esser [...]

[...] ; donna Ferdinanda spinse avanti la procedura. L'altro, con l'acqua alla gola, spremuto dal figliuolo che da Torino chiedeva sempre quattrini, vessato [...]

[...] cuoco e da staffiere. I sarcasmi della principessa eran divenuti, per tutto questo, naturalmente più aspri; e adesso la zitellona teneva fronte alla [...]

[...] , la zitellona non mise più piede in casa Francalanza; ma, come il fratello, non soffrendo di starne a lungo lontana, ci tornò alla prima [...]

[...] che soldato,» così neppure la nobiltà si dava alla milizia. Ma don Eugenio voleva anch'egli esser libero e guadagnarsi un posto nel mondo. Rimasto [...]

[...] al Noviziato di San Nicola per educazione fin quasi a diciott'anni, se ne andò a Napoli all'uscir dal monastero, e fu ascritto alla nobile [...]

[...] barone Palmi, padre di Matilde, liberale d'antica data, aveva preso alla rivoluzione del Quarantotto una parte così attiva che, dopo la restaurazione [...]

[...] così un colpo al cerchio e un altro alla botte. Corto di vista e presuntuoso per giunta, proprio mentre le cose stavano per volgere al peggio [...]

[...] alla resistenza, egli firmò con altri borbonici fedeli e liberali traditori una carta in cui s'invocava la pronta restaurazione del potere [...]

[...] ; il 7 Satriano entrò in città dopo un sanguinoso combattimento. Tutti gli Uzeda erano scappati alla 109 Piana, il duca s'era barricato alla [...]

[...] salvatore, come un Dio, mentre i cannoni spazzavano la via Etnea, e le truppe regie, assalite alla Porta d'Aci dal disperato battaglione dei Corsi [...]

[...] fermento si destò contro di lui nel partito dei vinti. Gli apponevano quella firma odiosa, ma più le accoglienze fatte a Satriano alla Pietra [...]

[...] liberale non poteva se non favorirlo, aiutarlo a riacquistar credito presso la parte che aveva tradito. Quanto alla principessa, borbonica come [...]

[...] , alla famiglia ed alla moglie. Per le nozze del nipote, il duca tornò in patria. Erano passati appena due anni dai fatti che gli avevano valso [...]

[...] per l'appoggio prestato alla cognata e per la politica che gli dettava quel contegno, e al colmo della rabbia lo vituperavano e per poco non lo [...]

[...] soggiorno alla capitale, la frequentazione dei maggiori uomini palermitani gli conferivano improvvisamente fama di grande dottrina. Egli citava le [...]

[...] tutta la casa: correva su o giù dalla cucina alla scuderia, dalle stalle al giardino, inquietava la servitù vecchia e nuova intenta al lavoro [...]

[...] Francalanza, era divenuto più importante di prima. Giacomo dava punti alla madre quanto a diffidenza e a vigilanza: teneva tutte le provviste sotto [...]

[...] le zie Lucrezia e Matilde andate alla badia di San Placido. Il ragazzo, dimenticato la cucina e il cuoco, corse a raggiungerle di sopra, nelle [...]

[...] gli badò, con tanta animazione teneva un discorso alla principessa: — Piangeva, capisci!... Abbiamo voluto parlare con la badessa, che ci ha [...]

[...] confermato ogni cosa; è vero, Matilde?... Che modo è questo!... Le messe per nostra madre.... - Sst.... La principessa fe' segno alla cognata di [...]

[...] Giacomo rientrava in quel momento. Aveva una ciera più aggrottata del solito, e neppure salutò, entrando; Lucrezia ammutolì, alla sua vista. Egli [...]

[...] rimase un momento come stordita. Visto uscire il fratello, corse a un tratto alla porta, la chiuse sbattendola violentemente e non rispose più a [...]

[...] ? - Che ha fatto? - Non vuol riconoscere il legato alla badia di San Placido!... Abbiamo trovato Angiolina che piangeva e la badessa che gettava [...]

[...] vita sua propria, semplice e piana, tutta trascorsa in mezzo alla sorellina Carlotta, alla mamma loro, soave ed amara ricordanza, ed al padre [...]

[...] , uomo di passioni estreme, amico o nemico fino alla morte degli altri uomini, ma cieco e folle d'amore per le sue figlie... Mentre ella adesso si [...]

[...] marito; il ragazzo tremante a un'occhiata del padre, ma superbo dell'umiliazione inflitta alla zia; Lucrezia e il fratello ancora freddi e sospettosi [...]

[...] , l'aveva resa implacabile. Il fratello maggiore, non perdonando a Raimondo i suoi privilegi, non potendo rassegnarsi alla concorrenza che la [...]

[...] famiglia di lui faceva alla propria, rovesciava il suo rancore sulla cognata. Tutti gli altri erano stati senza pietà per l'intrusa, o in odio alla [...]

[...] a vivere a Firenze; nè la contraria volontà della madre gli era d'ostacolo; alla moglie che per non discostarsi troppo dai suoi glie la rammentava [...]

[...] in mezzo alla società più eletta di una grande città? Giovani e ricchi, non sarebbero stati dovunque segno all'invidia di tutti?... Ed ella non [...]

[...] date alla figlia, e in questa amministrazione intendeva seguire i criterii e i sistemi antichi, dei quali sapeva la bontà; Raimondo invece, per [...]

[...] consiglio era stupido, perchè i viaggi appunto costano un occhio del capo; e lasciando in asso il suocero aveva dichiarato alla moglie, con brutte [...]

[...] pensieri, in cure minute, pose meno mente alla vita di lui. Al padre che la raggiunse in quell'occasione, ella potè mostrare un viso raggiante di [...]

[...] , senza saperlo, una nuova arma alla suocera; per ottenere l'accordo fra il marito ed il padre, aveva scatenato quella furia contro sè stessa [...]

[...] sgarbi fatti alla sua creatura, la principessa s'era messa a perseguitare con speciale accanimento la nipotina. Raimondo pareva non accorgersi di [...]

[...] divenuto in 127 breve così acuto, che ella aveva sospirato il momento di tornarsene alla solitudine almeno tranquilla della sua casa di Firenze [...]

[...] partire; ma vedendolo, sordo alla voce della morente, sordo alle stesse ragioni dell'interesse, restare a Firenze, l'angoscia di lei s'era [...]

[...] buon appetito. Ù Alla domanda del duca, rispose che gli amici lo avevano trattenuto, che non s'era accorto dell'ora tarda. - Del resto, qui desinate [...]

[...] amarissimo. E dopo una breve pausa, quasi a preparar l'animo dello zio alla dolorosa notizia: - L'eredità di nostra madre è piena di debiti.... Il duca [...]

[...] promessa fatta qualche ora prima alla nipote, il duca, costretto dalla domanda, rispose, con un sorrisetto, per temperare quel che vi poteva essere [...]

[...] perduto la solenne compostezza dell'esordio. Il duca, buttato via il sigaro spento, riprendeva a scrollare il capo, quasi riconoscendo che alla fin [...]

[...] polveri e di decotti alla figlioccia, assicurando però che il male non era grave, sgridando nondimeno la balia che aveva dovuto lasciare il balcone [...]

[...] suo tempo alla famiglia, se avesse prodigato alla sua bambina le carezze che quella sera faceva al principino!... Questi, nel gruppo degli uomini [...]

[...] coperto in mezzo alla pubblica via, affinchè i suoi nobili animali restassero sempre all'asciutto. - E le altre persone potevano passarci? - domandò [...]

[...] tiravano da parte!... Una volta che il capitano di giustizia con la carrozza propria ardì passar innanzi alla sua, sai che fece mio nonno? Lo [...]

[...] . - Margherita, - sussurrò alla cognata, in confidenza - questa volta credo sia per davvero!... - Erano 138 quelli i sintomi? Poteva ingannarsi? Tante [...]

[...] colera, scrollava il capo: - Se a Napoli hanno ordinato di spargerlo un'altra volta.... Come credeva alla jettatura, era incrollabile [...]

[...] malinconie! - diceva frattanto Raimondo a donn'Isabella, a fianco della quale s'era seduto. - Andrete alla serata di gala? - Sì, conte; abbiamo [...]

[...] ? - Che cosa?... Parlate!... - Il colera è scoppiato a Siracusa!... Tutti lo circondarono: - Come? Chi ve l'ha detto? - Adesso adesso, alla farmacia [...]

[...] conversazione si sciolse in mezzo ai commenti spaventati, alle esclamazioni dolenti: Raimondo accompagnò giù alla carrozza donna Isabella dandole il [...]

[...] braccio; don Blasco vociava, in mezzo alla scala, sotto il naso del duca che andava a verificar la cosa: - Il regalo dei fratelli!... Ah [...]

[...] , Radesky, dove sei!... Ah, un altro Quarantanove!... V. Ogni altro interesse cedè come per incanto dinanzi alla generale inquietudine per la [...]

[...] Belvedere all'annunzio del primo caso in città. L'anno innanzi, come nel '37, gli Uzeda erano scappati alla loro villa sulle pendici della montagna, e [...]

[...] istintiva che provava ogni giorno più forte; quando tentava di spiegarla a sè stessa, l'attribuiva più che ad altro alla radicale diversità del [...]

[...] loro carattere; alla leggerezza, all'affettazione, alla mancanza di schiettezza che le pareva scorgere in lei. Non l'aveva anch'ella udita [...]

[...] ; ma molto accorta, e semplice, alla mano come una buona massaia. Aveva sperato d'ammogliare il figliuolo a modo suo; ma questi, andato una volta a [...]

[...] antipatico alla contessa. Per altro, questa era sicura di non dover sopportare troppo a lungo la compagnia di lei. La necessità di sistemar gl'interessi [...]

[...] Milazzo di raggiungerlo lassù, poichè il colera veniva dal mezzogiorno, e di far presto a lasciar Catania, di non dar tempo alla gente [...]

[...] colera era alle porte di Catania, e ingiunse alla figlia di non perder tempo e anche di lasciar solo Raimondo se questi rifiutavasi di accompagnarla [...]

[...] al Belvedere; il duca aveva continuato a rifiutare, adducendo gli affari che lo chiamavano alla capitale, la maggior sicurezza che c'era lì [...]

[...] del Mongibello, fino alla profondità di cento canne; lavoro tutto di braccia, di colpi di piccone, durato qualcosa come tre anni. Trovata [...]

[...] . Era d'eccellente umore e trattava benissimo i suoi ospiti; faceva una corte devota alla zia Ferdinanda, usava molte cortesie al fratello ed alle [...]

[...] sorelle, al cognato marchese ed alla stessa cognata Matilde; naturalmente, considerata la stagione, nessuno parlava d'affari. Molto più contenta [...]

[...] il cameriere, o il fattore o le altre sue guide non lo lasciavano andare dove gli piaceva, dava all'uomo le frustate che sarebbero toccate alla [...]

[...] le lezioni furono interrotte: appena finito di desinare, don Eugenio si chiudeva in camera sua, a lavorare alla memoria, e non si vedeva più per [...]

[...] : tutti i signori rifugiati al Belvedere, tutti i personaggi ragguardevoli del luogo venivano alla villa Francalanza, dove, con un trattamento [...]

[...] portare nello scudo tegoli e mattoni. Solo i Giulente, di quella casta dubbia, non venivano alla villa, per via del figliuolo; ma il principe [...]

[...] Bosco etneo: la cugina Graziella, che era alla Zaffarana, mandava biglietti o ambasciate coi carrettieri quasi tutti i giorni, per sapere come [...]

[...] una malattia di famiglia; il duca aveva dato nelle prime smanie tre anni innanzi, alla nascita del suo secondo figlio Giovannino. E la duchessa [...]

[...] cure che questi prodigava alla moglie faceva più acuto il suo dolore. Raimondo non s'era voluto metter con lei, l'aveva lasciata sola in quella [...]

[...] addotto la gravidanza di lei per non lasciar la Sicilia, e non s'accorgeva d'attentare in quel modo alla vita della creatura che ella portava [...]

[...] rammentava più come e quando fosse entrata alla villa.... Lì, era cominciata per lei una vita di trepidazione continua. Ad ogni istante aveva [...]

[...] . Perchè nessuno nominava quella donna? Perchè non veniva alla villa, con tutti gli altri visitatori del principe? Dov'era andata a star di casa [...]

[...] ?... E intenta a vagliare le mille supposizioni paurose che l'inquieta fantasia le suggeriva, ella dimenticava il colera, quasi non pensava alla [...]

[...] travagliava alla fine anche il suo corpo. Era da un pezzo buttata sul letto, con gli occhi e la mente fissi nelle tristi visioni del passato, nelle [...]

[...] , cessarono i dolori dell'anima e del corpo; ella partecipò alla vita della famiglia, assaporò finalmente la dolcezza del riposo. Anche le notizie [...]

[...] , serpeggiava qua e là senza forza. Alla villa Francalanza continuava la vita allegra; tutte le sere conversazione e giuoco. Raimondo era adesso il più [...]

[...] assiduo alla tavola verde; quand'egli prendeva le carte, le poste aumentavano, il rischio cresceva. Molti s'alzavano, intendendo svagarsi e non [...]

[...] ? Tra le signore che venivano alla villa, Raimondo pareva non apprezzarne alcuna; stava poco in loro compagnia, si dava tutto al giuoco: il giorno [...]

[...] , anzi come lo avevano fatto, giacchè ella addebitiva quel che trovava in lui di men bello alla soverchia indulgenza, al cieco amore della madre [...]

[...] facevano differenze di centinaia d'onze. Nessuno, in casa, diceva nulla a Raimondo; il principe, già più alla mano con tutti, pareva studiarsi di non [...]

[...] quale venne anch'egli a far visita alla principessa od a portarle le primo nocciuole e le prime castagne. Non voleva parlare della nimistà tra zio [...]

[...] monastero!... Tutti i parenti, invece, tranne Chiara, che se avesse avuto un figliuolo se lo sarebbe cucito alla gonna, erano dell'opinione del [...]

[...] armata di rosso, e fusato d'azzurro e d'argento; al secondo e al terzo diviso, d'azzurro alla cometa d'argento e di nero al capriolo d'oro; sopra [...]

[...] mandaua vna grossa 164 somma di denari alla Reina, con dvcento caualieri svoi uassalli in vn celato passo si pvose, et agvatando i real [...]

[...] più bella? «Ah, non date niente. a me che ho combattuto per voi, e pensate invece a mandar regali alla regina? Aspettate che v'accomodo io [...]

[...] d'aspettare al balcone il passaggio del Giulente!... Solo fra tutti don Eugenio, quando non lavorava alla memoria per disseppellire la nuova Pompei [...]

[...] , assisteva alla lettura del Mugnòs, citava altri storici della famiglia. Allora fratello e sorella passavano a rassegna il lungo ordine di avi [...]

[...] con i suoi armigeri uscendo, signoreggiava tutto il paese;» Giacomo, vissuto al tempo del re Lodovico, «dominò Nicosia e ne fu alla perfine [...]

[...] Re, esercitare tutti gli atti riserbati alla suprema regalìa ed alla regia dignità, ancorchè avessero ricercato un mandato SPECIALE o [...]

[...] stemmi, quelli dei Radalì, dei Torriani, il ragazzo domandava alla zia perchè non c'era quello della zia Palmi, la zitellona rispondeva, secco [...]

[...] due donne, ed anche il marito che se ne stava rannicchiato più morto che vivo in fondo alla carrozza, si mettevano sotto la sua protezione per [...]

[...] accanto alla figliuola fu serbato a Raimondo. Per la libertà che regnava in quella casa, pel buon umore delle due donne, anche i rimasti a bocca [...]

[...] di servizio le rivelavano gli antichi amori del marito. Poteva ella credere alla nuova tresca con la figlia dell'antica amante? Non era questo [...]

[...] contro Raimondo e lei stessa ordisse l'accusa maligna?... Bruscamente ritolta alla pace, ella tornava a struggersi, a lottare contro sè stessa [...]

[...] gravidanza inoltrata la disformava. Ma aveva egli veramente giurato di attentare alla vita dell'essere che ella portava in grembo, infliggendole [...]

[...] Improvvisamente, ella ebbe la conferma dei proprii sospetti: rispondeva così quand'era colto in fallo, replicava con le violenze alla ragione; troncava la [...]

[...] nessuna?... A nessuna?... A colei? - Ma a chi? - Alla Galano?... - quel nome le bruciava le labbra. - Io? - rispose, con tono di protesta. - Ma neanche [...]

[...] l'infreddatura?... - M'inzuppai perchè l'acqua mi colse alla Ravanusa; puoi domandarne, se non mi credi! Sì, ella gli avrebbe creduto, se la dolcezza [...]

[...] riaprivasi alla speranza, ella lo udiva proporle: - Del resto, ora che il colera sta per finire, andremo via tutti. Quando avrò sistemato gli [...]

[...] alla grande finestra che metteva nella terrazza del primo chiostro. - È là, - disse il Priore, inchinandosi verso un'ombra nera che passava [...]

[...] . Il Priore gli stava alla destra, il principe alla sinistra: Consalvo era andato ad affacciarsi all'inferriata, guardava giù nel chiostro [...]

[...] mezzogiorno, dove ogni uscio ora sormontato da grandi quadri rappresentanti le vite dei santi. Giunto dinanzi alla sua porta, l'Abate diede qualche ordine [...]

[...] risposta. I Fratelli che incontravano lungo il loro cammino si fermavano tre passi innanzi alla comitiva, chinavano il capo giungendo le mani sul [...]

[...] , esclamando: - C'è venuto!... C'è venuto!... Padre Raffaele Cùrcuma, il Maestro dei novizii, venne incontro all'Abate, e gli fece strada fino alla sala [...]

[...] mano, gli fece rifare la via tenuta al venire, fino alla camera del Decano, che ora nel corridoio di mezzogiorno, col quadro di San Giovanni [...]

[...] maniche di camicia, con la pipa in bocca, in mezzo alla camera sottosopra come un campo lavorato. - Qui c'è il nipotino di Vostra Paternità, che [...]

[...] viene a baciar la mano alla Paternità Vostra. - Ah, sei qui? - esclamò il monaco, nettandosi le labbra col rovescio d'una mano. - Va bene, tanto [...]

[...] aquilotti e palloni. Oltre il muro di cinta, distendevasi un terreno incolto, tutto lava e storpi, fino alla Flora - il giardino grande destinato al [...]

[...] città, mettendo la prima pietra d'un magnifico edilizio alla presenza del Vicerè Medinaceli. Certuni volevan dire che San Benedetto fosse crucciato [...]

[...] tocca obbedirli. I Fratelli, infatti, erano addetti alle grosse bisogne, servivano i Padri al refettorio, mangiavano alla seconda tavola; e quando [...]

[...] che aveva dato un Papa alla cristianità; e poi c'erano gl'isolani, i Gerbini, che discendevano da re Manfredi per via di donne; i Salvo, venuti in [...]

[...] Caratelli, perchè corpacciuti come mezze botti; i San Bernardo Piange le fave, allusione alla miseria in cui erano ridotti; i Currera Tignosi [...]

[...] , alla vita del monastero, all'impiego delta giornata, intanto che Frà Carmelo tesseva l'elogio del ragazzo alla madre. — Ti faresti monaco [...]

[...] pulpito e alla prima forchettata di maccheroni, dopo il Benedicite, si metteva a biascicare. Il giro della lettura cominciava dai più piccoli [...]

[...] cuoco incettava, appena sbarcato, e prima ancora che arrivasse alla pescheria, il miglior pesce. Molte altre antichità c'erano veramente nella [...]

[...] costei. Il convento possedeva una buona metà del quartiere in mezzo al quale sorgeva: i tre palazzotti della piazza semicircolare dinanzi alla chiesa [...]

[...] , in fin dei conti, egli era il solo meritevole d'aspirare alla dignità abaziale; ma allora suo zio, per evitare che quel «gianfottere» si ponesse [...]

[...] rispose: — Vuol dire che ai sorci bisogna tagliargli le code. Consalvo riferì la cosa allo zio, e Frà Cola, in punizione, fu mandato alla casa di [...]

[...] Licodìa, in mezzo alla malaria. Frà Carmelo, per questo, non s'occupava mai di politica, e quando gli domandavano se era liberale o borbonico [...]

[...] costruzione del Sepolcro in fondo alla navata di sinistra: chiusa da un grande impalcato, con le finestre sbarrate, tutta adorna di candelabri di [...]

[...] , con l'Abate alla testa, a cui i novizii portavano il bacolo, la mitra e l'anello e i caudatarii reggevano lo strascico. L'apparato era quello [...]

[...] passi; luccicavano i fucili e le sciabole dei soldati disposti dinanzi alle tre porte e lungo le navate per aprire il varco alla processione, più [...]

[...] ; Raimondo, raggiuntala, le diede il braccio e la condusse, in mezzo a una doppia ala di curiosi, alla propria seggiola, accanto a quella di sua [...]

[...] il pan di Spagna. Consalvo, in mezzo alla mamma e a donna Isabella, riceveva carezze e complimenti pel modo esemplare col quale aveva preso parte [...]

[...] sagrestani avevano serbato loro gli stessi posti, facendovi la guardia in mezzo alla folla burrascosa. Ma i soldati la frenavano, e quando [...]

[...] dalla sacrestia, in processione, a due a due, col Superiore alla testa; erano senza scarpe, coi piedi nelle calze di seta nera, per l'Adorazione [...]

[...] della Croce. Inginocchiandosi a ogni passo, in mezzo alla siepe dei soldati, scendevano fino alla porta maggiore, risalivano fino all'altare, lì ad [...]

[...] spettacolo; donna Isabella e Raimondo si passavano il cannocchiale, intanto che la contessa, genuflessa, pregava piangendo. Alla fine della [...]

[...] Resurrezione, Consalvo non la vide; lo zio Raimondo dava sempre il braccio alla signora Fersa. VII. Ogni sera, al capezzale della bambina [...]

[...] espelleva il principio morboso. Ella s'era votata alla Madonna delle Grazie, le aveva promesso di vestire il suo abito fino alla guarigione di [...]

[...] Lauretta; in cuor suo aveva chiesto un'altra grazia alla Madonna: di illuminare Raimondo, di ridestare il suo affetto di marito e di padre. Fin da [...]

[...] il mutamento d'aria alla creaturina convalescente, egli volle condurre tutti a Catania. Anche il barone lasciava Milazzo, andava a Palermo con [...]

[...] posto alla principessina. La stessa principessa Margherita, sola buona e dolce, non poteva nascondere la preferenza per la figliuola; e Matilde [...]

[...] disegni del padre, alla felicità della sorella, affinchè tutta la sostanza paterna restasse un giorno a lei! E poichè simili calcoli non capivano [...]

[...] trovarla in casa, tutte le domeniche in chiesa s'incontravano alla stessa messa: ed ella non poteva più pregare, vedendosi dinanzi costei [...]

[...] , facendo voltar la gente con la sconvenienza del suo contegno!... Perchè dunque Raimondo doveva metterle vicino costei, far notare anche lui alla [...]

[...] alla carrozza dei Fersa: alla Marina, quando c'era musica, scendeva, lasciando le redini al cocchiere, per mettersi al loro sportello e [...]

[...] coincidenza tutta fortuita, quando essi venivano a far visita alla principessa. Il tema del suo discorso era continuamente Firenze, la vita delle [...]

[...] , dunque, egli non andava via e non manteneva l'altra parte della promessa fattale un anno e mezzo addietro, quella di tornare alla loro casa di [...]

[...] di procedere alla sistemazione definitiva dell'eredità; ma a Raimondo tornava comodo prendere i quattrini senza stare a far conti, a citare i [...]

[...] parere intorno alla proroga d'un affitto, alla conclusione d'una vendita, egli rispondeva: «Fa' tu, fa' come credi....» L'importante, per lui [...]

[...] quei «pazzi e birbanti» al convento, nelle farmacie, anche per le pubbliche strade con la prima persona capitata. Alla zolfara dell'Oleastro gli [...]

[...] quando, pagate le sorelle di Vostra Eccellenza, si procederà alla divisione....» Raimondo non se lo fece dire due volte e firmò subito l'atto col [...]

[...] , cominciava a mostrare una specie di diffidenza per quelle relazioni divenute troppo intime?... Donna Mara Fersa aveva tollerato molte cose alla [...]

[...] , aveva fatto capire al figlio ed alla nuora che, trattando da buoni amici gli Uzeda, non c'era poi 205 bisogno che si spartissero il sonno [...]

[...] che la nuora doveva intendere alla prima, donna Mara s'era mostrata, incapace di nascondere quel che aveva in corpo, inusitatamente acre ed [...]

[...] rimase; a un tratto fu per dare uno spintone alla porta ed entrare a viva forza; ma riuscito a stento a contenersi, scese le scale ed uscì nella [...]

[...] all'idea della contrarietà e dell'ostacolo, il sangue gli ribolliva nelle vene, gli saliva alla testa, gli faceva veder fosco.... Fin a quel [...]

[...] rammentava la società di fuori via, perchè gli piaceva di persona, anche, ma non molto, non tanto da voltar l'animo alla sua conquista. Non l'idea di [...]

[...] cieca fiducia che dimostrava a lei ed a lui, gli pareva destinato alla solita disgrazia; e donna Isabella, con quel suo contegno da vittima [...]

[...] circostanze erano diverse; egli non poteva fare uno scandalo, gli conveniva piuttosto dissimulare, ricorrere alla politica ed all'astuzia [...]

[...] per tutto. Del resto, l'avvicinava ancora alla carrozza e le faceva visita al teatro, le rare volte che non c'era la suocera; perchè, sordo agli [...]

[...] Uxeda di Francalanza e Mirabella, — Gentiluomo di Camera di Sua Maestà (con esercizio). La sera, leggeva alla società la sua prosa, sulla brutta [...]

[...] , essi ad altro non pensavano che alla prole. Ogni mese, in un certo periodo, Chiara pareva proprio nelle nuvole: non rispondeva alle domande che le [...]

[...] quanto a Raimondo, egli era più che mai intento alla bella vita e ad inseguire donna Isabella in terra, in cielo e in ogni luogo. Pasqualino Riso [...]

[...] del fratello; e dal dispiacere quasi voltavano casacca, perchè, mentre prima erano contrarii alla contessa, adesso la compiangevano, dicevano che [...]

[...] specie d'irritabilità, d'izza latente e senza oggetto determinato. La marchesa, per suo conto particolare, non poteva rassegnarsi alla mancata [...]

[...] , fu l'affare del legato alla badìa di San Placido. Ostinandosi Giacomo a considerarlo nullo per la mancanza dell'approvazione regia, la Madre [...]

[...] deposito venivano alle altre quistioni dell'eredità: alla divisione arbitraria, al numerario sottratto, ai conti rifiutati, alla pretesa che la [...]

[...] da dire anch'io la mia!...» Non confidava alla sorella di voler bene a Benedetto Giulente, nè avrebbe dato retta alle istigazioni di lei, come [...]

[...] Blasco fiottava contro «questo collotorto gesuita» che dopo aver fatto da spia alla madre, faceva ora da spia al figliuolo, ragione per cui [...]

[...] peccato eguale a quello di disobbedire alla madre in vita. La principessa, da madre saggia e giusta, aveva ripartita la sua sostanza «con la [...]

[...] dare l'esempio d'un dissidio funesto, che sarebbe stato di scandalo in questo mondo, e d'infinita amarezza alla sant'anima nel mondo di là [...]

[...] marito, Giacomo disse alla zia che anche Lucrezia avrebbe dovuto un giorno o l'altro accasarsi, che da parte sua l'avrebbe lasciata libera di [...]

[...] alla cameriera, dopo quelle sfuriate. «Hanno voglia di gridare; quando sarà l'ora, lo sposerò.» Il principe intanto, dopo averle sciolto contro quel [...]

[...] cane, la trattava meno duramente. Un giorno che la donna portava una lettera di Giulente alla padroncina, egli le tolse la carta di mano, ne [...]

[...] raggiungere le bambine, ripeteva tra sè quella domanda, le sole parole che egli aveva trovato per rispondere alla premura di lei: «Perchè sono venuta [...]

[...] affari ordinarii dell'amministrazione; ora bisogna venire alla divisione e pagare le mie sorelle, perchè compiscono tre anni dall'aperta [...]

[...] se ogni rimostranza fosse stata invece un incitamento. Adesso dicevasi che anche Fersa aveva finalmente dato ascolto alla madre, aprendo gli [...]

[...] con l'altra. La cugina continuò: — Anche per lui.... si leverebbe dalle tentazioni.... penserebbe soltanto alla sua famiglia!... Avete ragione [...]

[...] dei suoi figli.... Potete parlar alto.... obbligarlo a finirla, una buona volta!... Con tutto il sangue alla fronte, la contessa aveva chiuso gli [...]

[...] così.... Cugina mia, fatevi animo.... Solo alla morte non c'è rimedio!... Del resto io non credo che ci sia stato nulla di male!... Chiacchiere [...]

[...] fra loro due durante il viaggio l'aveva placato. Nondimeno ripetè alla figlia l'offerta di condurla via con sè; ma poichè Raimondo le aveva [...]

[...] i giorni, uscendo dal refettorio. Donna Lucia, all'ora canonica, serrava la bottega e si metteva alla finestra per vederlo uscire dal portone del [...]

[...] domiciliare; ma dal duca non andavano, pel rispetto dovuto alla famiglia Uzeda... Questo appunto don Blasco non poteva soffrire: che egli godesse [...]

[...] trionfi della sua politica; se gli rimproveravano le antiche critiche alla spedizione di Crimea, negava d'averne mai fatto; e giudicava che la via per [...]

[...] voleva bene, sopportava un poco i suoi dileggi; ma, a volte, infuriava in malo modo: il sangue gli montava alla testa, gli occhi gli s'accendevano [...]

[...] ora di funzioni religiose. Per la festa di Sant'Agata, in agosto, andarono a spasso tutti i giorni, assistettero alla processione del carro [...]

[...] arrivavano in carrozza dalla Trinità e dai Crociferi, e venivano ad assistere alla processione. Questa usciva, a suon di banda e di campane, tra due file [...]

[...] soggetto. Lo stesso Raimondo pareva essersi rassegnato; non lo vedevano più correre 237 dietro alla signora, nè questa litigava più con la [...]

[...] volgevano su lei. Quando la folla cominciò a diradarsi, Padre Gerbini, sempre galante, l'accompagnò alla carrozza; e come, giusto per combinazione [...]

[...] scappellata alle signore, alla quale risposero solo donna Isabella e lo zio palermitano. Ora, il domani di quella festa, una notizia straordinaria [...]

[...] che faceva! come un bambino!... Ne avea voluto del bene alla moglie! E allo stesso conte! Questo era stato lo sbaglio! Sua madre, no: l'amicizia [...]

[...] degli Uzeda non le aveva dato alla testa; fin dal principio s'era accorta della piega che prendevano le cose. Se non fosse stata lei, il pasticcio [...]

[...] arrestarlo; ma conosciuto che era il conte Uzeda, l'avevano lasciato andare.... Gl'increduli, i curiosi, fecero capo alla polizia, ma lì furono [...]

[...] , alla Fersa? Ma s'era allontanato subito, visto che prendevano in mala parte un'amicizia innocente! Aveva dunque ragione di non voler stare in [...]

[...] , di tutti i sintomi d'un mutamento radicale. Ma, alla cessione di Nizza e della Savoia alla Francia, gongolò come se le avessero date a lui [...]

[...] piazza del Fortino! Invece, le squadre dei rivoltosi si riunivano tutt'intorno alla città, i liberali parlavano a voce alta, gli sbirri fingevano di [...]

[...] , alla nausea, alla denunzia. Era dunque passata tutta una notte?... E Giovannino? — Anche lui!... Adesso sta meglio.... Il Maestro ha frugato [...]

[...] resto i ribelli tiravano sulle truppe alla spicciolata, nascosti dietro gli angoli delle case, o dalle terrazze. Le spie borboniche, pallide [...]

[...] , esterrefatte, andavano ficcandosi nelle celle dei Fratelli; Garino, venuto dei primi a chiudersi a San Nicola, s'attaccava alla tonaca di don Blasco e [...]

[...] durata: il domani, avuti gli ordini da Napoli, Clary si preparò alla partenza; e consegnata la città a una Giunta provvisoria, s'imbarcò il giorno [...]

[...] alla folla, scendeva giù ad incontrarla al portone, se la cavava gridando con essa: «Viva Garibaldi! Viva Vittorio Emanuele! Viva la libertà [...]

[...] delle grida; il monaco non era però alla fine delle prove. I forusciti, i briganti che s'arrolavano per seguire l'anticristo dove furono alloggiati [...]

[...] nazionale andò incontro, fuori le porte, alla colonna che entrò in città fra un uragano d'applausi; e i volontarii s'acquartierarono a San [...]

[...] , pareva non interessarsi più a nulla, come alla vigilia del finimondo. Bixio o Menotti erano alloggiati alla foresteria; l'Abate evitava, ma il Priore [...]

[...] anche lui, la sua persona e la sua casa. Però dava un colpo al cerchio e uno alla botte; parlava contro il duca a don Blasco, contro don Blasco al [...]

[...] unirsi alla ciurmaglia!... Don Cono, don Giacomo, don Mariano, tutti i lavapiatti scrollavano il capo, addolorati anch'essi da quel tralignamento [...]

[...] incontro ai volontarii. Al Belvedere, dove il principe tornò alla fine di settembre, per la villeggiatura, Lucrezia lesse i bollettini della battaglia [...]

[...] al Municipio. Il volontario Giulente era ferito d'arma bianca alla coscia destra e si trovava nell'ospedale di Caserta; il suo stato era [...]

[...] voce dell'oratore si perdè. — ...sogno di Dante e Machiavelli, sospiro di Petrarca e Leopardi, palpito di venti secoli.... ad essa, alla gran [...]

[...] patria comune... alla nazione risorta.... all'Italia una.... gli evviva, gli applausi, il trionfo... — Ad ogni periodo, un gran clamore veniva su [...]

[...] avremmo voluto immolare alla gran causa... degni d'invidia, non di rimpianto, sono quelli che poteron dire morendo: «Alma terra natìa, la vita [...]

[...] .... applaudite questo insigne patrizio che alle glorie dell'avito blasone accoppia quelle del patriottismo più puro.... — Egli additava alla folla il duca [...]

[...] afferrarsi alla balaustrata. Però Giulente riprendeva, nella stretta finale, tra applausi assordanti: — Cittadini! Prodigioso è il cammino da noi [...]

[...] saluti la Sicilia unita per sempre alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele!» Già i sì colossali eran tracciati sui muri, sugli usci [...]

[...] il principe di Francalanza!...» mentre, dentro, don Eugenio dimostrava, con la storia alla mano, che la Sicilia era una nazione e l'Italia un'altra [...]

[...] ; e donna Ferdinanda sgolavasi: — Ah, se torna Francesco! — Zia, non tornerà.... — esclamò alla fine Lucrezia. Allora la zitellona parve volesse [...]

[...] gli usci. Ma il furore di donna Ferdinanda passò il segno quando, fattasi alla finestra ad uno scoppio più nutrito di applausi, vide passare i [...]

[...] , senza neppure accorgersi di donna Graziella. — Me l'ha detto lui stesso,— rispose il principe. — Dinanzi alla cugina possiamo parlare... Gli pare una [...]

[...] ricomparve sola e venne a sedersi tranquillamente vicino alla nipote, stirandosi la palma della mano arrossita. Parlò del più e del meno, volle [...]

[...] . Smesso la dignità grave e il linguaggio fiorito dell'ambasceria, ognuno disse la sua, in dialetto, alla buona, per indurre il duca ad [...]

[...] quella la prima elezione alla quale chiamavasi il paese, bisognava che essa riuscisse l'affermazione unanime della volontà del collegio. Questo [...]

[...] , interessandosi alla cosa pubblica, toccando di sfuggita i provvedimenti che bisognava reclamare dal governo di Torino pel bene del paese, per il [...]

[...] all'Intendente? Per trovarsi dalla parte del manico, se alla rivoluzione toccavano colpi di granata.... Il duca, a cui i Giulente avevano tenuto [...]

[...] contributo della sua attività e delle sue sostanze alla causa nazionale. Ai primordii del movimento liberatore, corre in patria, poichè egli vuol [...]

[...] D'ORAGUA non può sottrarsi alla volontà del Paese. Egli sarà il nostro deputato!» Il duca, da canto suo, riparlava al principe del matrimonio di [...]

[...] sarebbero andate tutte le loro sostanze. — Conviene anche per un'altra ragione, — spiegava al nipote, — che non baderanno alla dote.... — Che ci [...]

[...] di fare quel che le aggrada, alla sua età! La volontà di nostra madre forse 269 poteva essere che restasse in casa; ma nostra madre è [...]

[...] . Già Padre Camillo aveva tenuto un simile discorso alla ragazza. Aveva cominciato a dirle che quell'unione era avversata da tutti, in famiglia, non [...]

[...] metter mano alla carta bollata, bisogna uscirne in una sola volta. Ne parli Vostra Eccellenza agli altri e li metta d'accordo. Chiara e il marchese [...]

[...] a lei, che non le domandava che cosa avesse, che non rimoveva l'ultimo ostacolo alla conclusione del matrimonio. Ferdinando invece non sapeva [...]

[...] appena liberata, la principessa che s'era aggirata per la camera senza toccar nulla, incapace di dare aiuto alla partoriente, voltava adesso il capo [...]

[...] visita alla zia col Priore e Frà Carmelo. Chiara aveva mandato a chiamare Ferdinando, e lo aspettava con viva impazienza: quando egli apparve se [...]

[...] Lodovico non rispose; fatta una breve visita alla sorella, andò via. Anche gli altri a poco a 278 poco se ne andarono, lasciando Chiara sola col [...]

[...] , appena entrato, vide Lucrezia accanto alla principessa, ancora col cappellino in capo. Il duca, fattosi incontro ai cittadini, strinse la mano a [...]

[...] Benedetto, quasi fosse già in casa sua, spalancò il 279 balcone. Allora il duca impallidì peggio del nipote: egli doveva adesso parlare alla folla [...]

[...] ! Evviva!... Giallo come un morto, afferrato alla ringhiera con tutte e due le mani, con la vista ottenebrata, immobile in tutta la persona [...]

[...] aggiunge quest'altra: di obbedire ancora una volta alla volontà del paese e di rappresentarci in quell'augusto consesso dove per la prima volta [...]

[...] .... Guidò il giovane nella stanza attigua perchè prendesse congedo dalle signore, accompagnò tutti fino alla scala. Quando rientrò, il principe [...]

[...] come fa onore alla famiglia: quando c'erano i Vicerè, i nostri erano Vieerè; adesso che ab- biamo il Parlamento, lo zio è deputato!... PARTE [...]

[...] voleva ancora bene alla moglie e la piangeva giorno e notte peggio che se fosse morta; ma la madre vegliava per lui. Donna Isabella, dunque, non [...]

[...] della padroncina, rimandava i famigli alla stalla e gli sguatteri a cucina. «È forse tua sorella, animale?» Che cosa avevano essi da vedere se donna [...]

[...] dell'Eccellenza al padre e alla madre; quand'era entrato in casa della promessa aveva regalato alla servitù quel che si deve. Forse i suoi parenti [...]

[...] vedere le sue collezioni d'arte e si profuse in elogi alla vista di tutti i cocci e di tutte le tele imbrattate, pasteggiando a superlativi dinanzi [...]

[...] interrompeva il suo mutismo solo per denigrarli. Giulente dava un colpo al cerchio ed un altro alla botte, non sapendo come prenderli, giacchè non [...]

[...] alla sua Istoria Cronologica. Non parendogli che questo titolo sonasse abbastanza, lo aveva mutato in quello di Discettazione istorico-cronologica [...]

[...] alla freddezza che gli dimostravano, alla guerra dichiaratagli dal monaco e dalla zitellona. — Credo che siano sinonimi.... — rispose. — Avete [...]

[...] dovrei studiare le ragioni del sacramento magno.... — Sacramento?... — fece Lucrezia che era già nelle nuvole. — È esposto alla Cattedrale. Tutti [...]

[...] posso star cucito alla gonna di mia moglie, insomma. — E lo guardò in faccia. — Va bene; qui non si parla di star cucito! — rispose il duca. — Ma [...]

[...] prendere i suoi consigli. In odio alla Palma, per distruggere quel matrimonio stretto contro il suo piacere, ella aveva spinto il giovane alla [...]

[...] ! — disse Lucrezia al fidanzato, avvampando subitamente in viso. Egli scrollò il capo con un sorriso d'indulgenza; ma il duca s'avvicinò alla [...]

[...] morsicchiava i baffi, torcendo le labbra, con le mani in tasca. Donna Ferdinanda adesso sedeva accanto alla marchesa, la quale era al settimo cielo per [...]

[...] e a piedi, salendo e scendendo scale, trangugiando tutte le miscele che si persuadeva dovessero giovarle. Ella dichiarava alla cognata di non [...]

[...] . — Le bambine? — Benissimo. Raimondo, ritto in mezzo alla sala, si guardava le unghie facendo scattare quella del pollice contro tutte le altre. Il [...]

[...] strada, li diresse alla parte opposta, alla finestra dove don Blasco udiva dal nipote le notizie dell'accaduto. — Dice che raggiungerà sua moglie e [...]

[...] gesto d'assenso e d'approvazione attirò alla lunga gli sguardi della zitellona. — Mentre la ragione sta dalla parte di Raimondo, — continuava [...]

[...] l'isola, giacchè bisognava pensare a tutto: dall'educazione della gioventù al lavoro per gli operai. A poco alla volta, con la concordia e la pace, la [...]

[...] lasciar la capitale in un momento come quello per indurre il nipote alla ragione. Non s'udivano se non esclamazioni di lode all'indirizzo del [...]

[...] soddisfazione alla canaglia! Perchè si dica che difende la morale!... E per un'altra ragione ancora.... 301 per ingraziarsi quell'altro cialtrone amico [...]

[...] anni di lontananza, tra i parenti del marito, essi medesimi, alla prima, non la riconobbero. Se era stata sempre pallida e magra, adesso era [...]

[...] , ma costantemente, fino a contenderle la stessa speranza d'un qualunque ritorno alla pace. Come le si era chiuso il cuore ai primi disinganni, nel [...]

[...] dinanzi al pericolo più grave, alla minaccia terribile? Lasciarlo? Egli stesso l'aveva abbandonata!... Quando ella ripensava a quei due anni [...]

[...] non aveva creduto che tutto fosse finito per lei? Alla notizia che quella donna era stata scacciata dalla suocera, ella aveva compreso la commedia [...]

[...] , poichè egli aspirava alla vita allegra e varia, libera, principalmente. Ma, per la notizia del dramma domestico di cui era stato l'eroe, egli [...]

[...] , senza veder le sue figlie; ed al teatro prendeva posto nel palco dell'amica, dal principio alla fine dello spettacolo; ed al passeggio, se era con [...]

[...] amici, non rispondeva al saluto di sua moglie, quando s'incontravano: mentre la contessa lacrimava in fondo alla sua carrozza, egli andava a [...]

[...] inferma. Una notte che la sua bambina vaneggiava, in preda alla febbre, ella restò in piedi fino all'alba, vegliandola, impaurita dal rapido [...]

[...] di società col quale era rientrato, portandosi un sacco da notte, dove aveva buttato pochi effetti alla lesta; rammentava d'essersi sentita [...]

[...] cacciò tutto il sangue alla testa: «E lo piangi, anche?... Lo vorresti difendere?... Saresti capace di corrergli 306 dietro?...» Impaurita [...]

[...] l'inesauribile bontà del suo cuore non gli permetteva, alla lunga, di mantenere. Scrisse così al duca, andò insieme con lui a raggiungere [...]

[...] un'altra volta! purchè quei giorni tremendi dell'abbandono non ritornassero! Quasi quasi ella rassegnavasi alla lontananza delle sue bambine [...]

[...] s'avvezzasse all'obbedienza e alla disciplina monastica. Povera piccina! Tutte le volte che la mettevano nella ruota per farla passare dentro alla Badìa [...]

[...] , oltre il muro impenetrabile che segregava le suore dal mondo, tendeva le braccia alla sua mamma ad alle zie con un senso di paura negli occhi [...]

[...] alla sua 309 mamma mentre la ruota girava, la chiudeva nello spessore del muro, la passava dall'altra parte, nello stanzone freddo e grigio [...]

[...] sposi, un quartiere accanto a quello di don Paolo Giulente ma del tutto segregato, finivano di dare l'ultima mano alla sistemazione dei mobili [...]

[...] ; le cose erano fatte larghissimamente e con molto gusto. Il notaio di famiglia aveva già steso, in base alla transazione e sotto la dettatura del [...]

[...] come fare per mostrare alla Giulente che quel matrimonio si faceva per forza, contro il piacere della maggioranza della famiglia. Ma donna Eleonora [...]

[...] non s'accorgeva di niente: seduta accanto alla principessa e alla contessa Matilde, sorrideva di beatitudine al passaggio degli sposi in volto [...]

[...] principessa le usava molte cortesie, la contessa Matilde prendeva parte alla sua felicità di madre; la stessa Chiara veniva a gettarsi nuovamente [...]

[...] attorno come un'anima in pena, non conoscendo nessuno, da tanti anni che faceva la vita del Robinson. Era venuto per far da testimonio alla sorella [...]

[...] e preso posto nelle carrozze, s'avviò alla cattedrale. La funzione celebrossi nella cappella privata del Vescovo, da Monsignore in persona: tutti [...]

[...] fossero maritati da dieci anni, diede la mano da baciare alla nipote, e appena sedutasi disse a Benedetto: — Bell'affare m'hai proposto! Gli [...]

[...] altri creditori si oppongono alla cessione dell'ipoteca! Benedetto, dallo sbalordimento, non seppe lì per lì che rispondere; ma Lucrezia si voltò [...]

[...] ; se il venerdì comperavano il pesce troppo caro, quando avrebbero potuto contentarsi, come lei, del baccalà; se davano alla cameriera tutto il [...]

[...] prender parte alla solita conversazione; talchè, tutto sommato, e tolte le ore del sonno, ella stava più nella casa paterna che nella maritale. I [...]

[...] più in faccia, non sono più io!... Non andò più infatti a palazzo; ma il principe, da canto suo, non venne più da lei; alla moglie, che voleva [...]

[...] far qualche visita alla cognata, ordinò rigorosamente di astenersene. La cugina Graziella, che a stento aveva fatta una visita agli sposi, seguì [...]

[...] fine, quantunque giunta al decimo mese. Se la prendeva insomma con tutti, e alla contessa Matilde che la veniva a trovare come prima: - Dillo [...]

[...] apparso come una malombra dinanzi alla nipote. E Lucrezia, che aveva gettato fuoco e fiamme, s'era subito alzata per baciargli la mano: «Come [...]

[...] esprimeva il proprio parere, non si schierava nè da una parte nè dall'altra; scrollava il capo soltanto, per dar la corda alla narratrice. Arrivato [...]

[...] spuntava costei. Benedetto non era più padrone in casa propria, giacchè nulla sfuggiva alla doppia critica della zitellona e del monaco; ma egli [...]

[...] capace di tutto per amore di far quattrini, non sarebbe stato più da temere, non avrebbe consigliato di porre subito mano alla causa? Invece egli [...]

[...] prove buttando ogni cosa nella propria camera dopo che essi l'avevano rifatta.... La smania di fumare non gli era neppure passata. Attribuendo alla [...]

[...] ci stava per ricevere l'educazione conveniente alla sua nascita; poi sarebbe andato a casa sua a fare il principe di Francalanza! E questo era il [...]

[...] Pasqualino era partito 324 per Firenze al servizio dello zio Raimondo; ma egli voleva spassarsi subito, sottrarsi alla tutela dei monaci [...]

[...] avevano trovata un'altra ragione di battagliare. Le voci relative alla prossima soppressione dei conventi erano state confermate da Roma; non poteva [...]

[...] durata fino alla fine dei secoli; ma col mondo sottosopra, col pericolo che il governo abolisse davvero le corporazioni religiose, non era più [...]

[...] Paternità è troppo buona! Le economie mi sembrano sempre lodevoli. Se il Signore non permetterà che i suoi servi siano messi alla prova, avremo [...]

[...] monaci, per esempio, non bisognava toccarle: don Blasco avrebbe voluto veder proprio questo, che avessero tolta la bottega e il quartierino alla [...]

[...] sotto il naso di Sua Paternità. Il complotto era stato preparato sottomano da un pezzo. Alla prima votazione una metà dei votanti s'eran [...]

[...] Paternità? Che sedesse alla loro mensa?... E per tutta la clientela del convento corse un lungo sussurro di approvazione: così andava fatto, sin dal [...]

[...] novizii, alla sua età e dopo quello scandalo, specialmente, che attirava sul povero diavolo le beffe e gli insulti del principino e dei suoi compagni [...]

[...] nè i novizii volendolo con loro, egli mangiava alla seconda tavola, in compagnia dei Fratelli di servizio.... 330 Don Lodovico esprimeva il [...]

[...] reciprocamente, che i briganti della Basilicata dessero l'ultimo crollo alla baracca, che succedesse così un cataclisma, il diluvio universale non più d'acqua [...]

[...] risposta, il monaco divenne un ossesso: il sangue gli montò alla testa, gli occhi parvero sul punto di schizzare dalle orbite. - Ah, sì; ve ne manca [...]

[...] dei buoni principii, ma non potendosi opporre alla venuta dei Garibaldini. Pertanto afferravasi al Priore, si metteva nelle sue mani, non lo [...]

[...] calori gli avevano rovinato lo stomaco.... Un dopo pranzo che don Blasco aveva arrischiato, per la prima volta, una visita alla Sigaraia, dove [...]

[...] ? con quel diavoletto della maggiore che capiva tante cose come una donna fatta? Le bambine avrebbe dovuto lasciarle alla Missa inglese che il [...]

[...] restato con le mani alla cintola, se mai! ma bisognava vedere che smania di andare ai balli, al teatro; che sfarzo di abiti quando riceveva tanti [...]

[...] , arrivando al gran pubblico, preparava l'opinione, guadagnava simpatie alla causa del conte. Molti però scrollavano il capo, non si lasciavano [...]

[...] , cioè senza donna Isabella. Fin dai primordii dell'amicizia con Raimondo, fin da quando, in casa del marito, ella resisteva alla corte del giovane [...]

[...] , le era bastato addebitare la freddezza di lui all'opposizione dei parenti, alla volontà della moglie. Ognuna di queste allusioni era un colpo di [...]

[...] severamente la condotta del cognato, e se avesse osato, avrebbe impedito alla moglie di far quella visita; ma Lucrezia dichiarò che non vedeva nulla di [...]

[...] imbarazzatissimo, non sapeva come trattare, con qual nome chiamare la Fersa; ma ella stessa diede il tono alla conversazione, parlando del più e del [...]

[...] adesso la villeggiatura; tornerò a novembre...» e gli aveva voltato le spalle. Raimondo, alla narrazione della scena, si morse le labbra; donna [...]

[...] che si vuole!» E alla zia donna Ferdinanda che salì un giorno a posta al Belvedere per intromettersi, per indurlo a far come lei: - La nostra [...]

[...] cose dinanzi alla principessa e alla bambina, e le insistenze della zitellona lo trovavano incrollabile nella sua indignazione. Anche Chiara [...]

[...] villeggiatura, perchè non ve ne andate alla Pietra dell'Ovo, da Ferdinando? Ha tanto posto; vi darà due camere. Sarete come un parente e la cosa farà [...]

[...] padrone.... - rispose alla sorella, senza mostrare nessuna meraviglia pel ritorno di Raimondo, per la richiesta dell'ospitalità. - Ma, sai, ti [...]

[...] signor Marco a notificargli che rinunziava la procura e voleva subito subito dargli i conti e venire alla divisione. Quella trombetta della cugina [...]

[...] ! «Guardate un po' che immoralità! sostenere una causa condannata da tutti, che fa tanto dispiacere alla famiglia! È venuto a ficcarsi tra noi per metter [...]

[...] buono di annullare un matrimonio contratto sotto il codice napoletano del 1819; bisognava rivolgersi alla Corte vescovile; ma qui cascava l'asino [...]

[...] precisamente un vulcano, come uomo; ma lo zio di lei l'avea costretta a prenderselo mettendole il coltello 360 alla gola: altro che la storia [...]

[...] !... Adesso non hanno a decidere i canonici, ma 362 i giudici civili. Con la legge di Vittorio Emanuele, il matrimonio dinanzi alla chiesa vale un [...]

[...] guadagnarlo alla causa della sua protetta, il Priore rispondeva l'eccellenza della sua posizione, a cavaliere di tutti ambiguamente, adducendo le [...]

[...] di certe ragioni... Queste potevano forse bastare ai giudici secolari, la cui responsabilità non è impegnata dinanzi alla Maestà divina. Mi duole [...]

[...] a Giulente per guadagnarli alla sua causa, di imbeccare Pasqualino e gli altri portavoce. S'era già umiliato una volta anche dinanzi a Giacomo e [...]

[...] . Raimondo? La contessa? Quale contessa?... E donna Isabella apparve, andò incontro alla principessa che le veniva incontro, l'abbracciò e la baciò sulle [...]

[...] scortarlo, di mescolarsi al codazzo degli intimi ammiratori ed amici che lo seguivano su e giù, alla prefettura, al municipio, ai circoli. Ed egli [...]

[...] , addebitandola alla paura, e tiravano in ballo le storie del Quarantotto, lo accusavano d'essersi finalmente rammentato del collegio adesso che, sciolta [...]

[...] figliuola che consentire alla liberazione del genero!... Ah, no? E allora il contino aveva chiesto lui d'essere sciolto, adducendo che la madre lo [...]

[...] Eugenio era venuto innanzi al magistrato per testimoniare che la principessa sua cognata aveva fatto accompagnare il figliuolo alla parrocchia da due [...]

[...] campai armati, i quali, se egli avesse risposto no, dovevano legarlo, buttarlo in fondo a una carrozza che stava ad aspettare vicino alla chiesa e [...]

[...] adesso si dava: oh bella che ci trovavano da ridire? Non ci aveva trovato da ridire neppure il barone Palmi, che non aveva preso parte alla causa [...]

[...] di carne», e le donne pure, e che la colpa di tutto quel che succedeva andava attribuita tutta alla leggerezza, «per non dir altro,» della Palmi [...]

[...] stare insieme con la futura moglie. Giacomo, il Priore, il duca avevano veramente consigliato loro di non farne nulla, di restar piuttosto alla [...]

[...] chi prima aveva sostenuto impossibile la riuscita della sua impresa. Fu una festa sontuosa alla quale molti di quelli che s'erano ostinati nel [...]

[...] , nervoso, frenavasi dinanzi alla gente; ma in casa, coi familiari, trovava nelle circostanze più futili un motivo di sfogarsi, di gridare, di [...]

[...] gli era costato: per sussidiare i perseguitati, per comperar fucili e cartucce, per offrire rinfreschi alla Guardia nazionale, aveva fatto qualche [...]

[...] aspettando di vedere fin dove sarebbero arrivate le enormità che quel bestione eruttava: alla fine scoppiò: - Te ne netterai il fondamento, delle tue [...]

[...] impercettibilmente, scrollando le spalle, alla sfuriata del fratello; Chiara, preso in disparte suo marito, gli disse: - Non dar retta a quel pazzo!... Tu [...]

[...] galanterie! Se avesse voluto andar dietro alla cugina, ne avrebbe avuto tanto tempo, senza aspettar la morte del marito, perchè proprio quel buon [...]

[...] , o frugare negli armadii, o riporre qualche cosa nelle casse, la cugina faceva tutto lei, andava e veniva con le chiavi alla cintola per la casa [...]

[...] di Rosa, al quale aveva persino messo in nome Federico.... Ma il principe diede della pazza alla sorella; Chiara, sentendosi pungere, si mise a [...]

[...] abiti e di sarti forestieri; il duca, udendo tutti senza rispondere a nessuno, scambiava telegrammi coi sensali che giocavano alla borsa per conto [...]

[...] ; alla Madonna delle Grazie c'era tutta una parete piena di voti: gambe, testa, braccia, mammelle di cera sulle quali erano dipinte orribili piaghe [...]

[...] principessina ricevesse l'educazione conveniente!... Egli non diceva che donna Ferdinanda, alla notizia della decisione presa a sua insaputa, s'era [...]

[...] pieno di rispetto verso il principe e di giusta severità verso i dipendenti. Del resto, alla lunga, gl'invidiosi si stancavano di sparlare. Prima di [...]

[...] bambina allora chinò il capo, s'asciugò gli occhi, e disse alla sua mamma, seria e composta com'era sempre stata: «Non t'angustiare, mamma mia bella [...]

[...] una mano alla principessa, che le era gratissima di tante attenzioni; venivano anche gli altri parenti, non più inviperiti come un tempo [...]

[...] servizii prestati alla madre ed al figlio. Afferrarla e scaraventarla contro il muro, fu tutt'uno: - E questa con l'altre.... - gridò, con una mala [...]

[...] di polvere dalla città al Belvedere. Nella prima c'era il principe di Francalanza, donna Ferdinanda e la cugina Graziella, invitata alla villa [...]

[...] perchè non poteva andar sola alla Zaffarana, e il principino Consalvo a cassetta, che brandiva trionfalmente la frusta, quantunque portasse ancora [...]

[...] il Priore, così aveva fatto fiasco con Ferdinando, il quale, preso gusto alla vita cittadina, non voleva sentir parlare neppure di rifugiarsi [...]

[...] alla nipote Teresina, e poichè lì il colera non infieriva e non metteva tanto spavento quanto in Sicilia, così egli era e voleva che sua moglie [...]

[...] perdonata l'opposizione fatta al più pronto ritorno di lui alla casa paterna; e adesso, vedendola domiciliata come una persona della famiglia, prendere il [...]

[...] salone la gente conversava animatamente, giocava, scioglieva sciarade. Lucrezia, lasciando la villa Giulente, partecipava con la cugina alla [...]

[...] non metter piede per una settimana alla villa se le passava pel capo che qualcuno incominciasse a criticare quella specie di adozione. Viceversa [...]

[...] , era adesso tutt'una cosa con lo zio Blasco, il quale, stando con lei, la approvava implicitamente. 397 Il monaco, alla notizia della legge [...]

[...] vituperii evacuati contro il fratello deputato, che aveva dato il suo voto alla legge, si lasciarono mille miglia lontano tutto quello che di più [...]

[...] sublimato della briganteria?...» Egli parlava così dinanzi agli estranei, alla gente di poco affare, alle persone di servizio; in famiglia, tra [...]

[...] finestra della cucina, da cui si scorgeva il podere fino alla chiusa degli olivi, 400 lo vedeva rincorrere le donne, che venivano a cercare i [...]

[...] andò alla villa del marchese, da don Blasco, ricominciando: - Ce n'hanno cacciato!... E Vostra Paternità non fa nulla?... Il Priore suo nipote [...]

[...] l'onorevole d'Oragua aveva fatto alla Camera quanto Carlo in Francia, senza neppure aprir bocca; ma il Pensiero italiano, successo all'Italia risorta [...]

[...] , raccomandava alla gente che veniva a prender quattrini l'elezione del duca. «C'è bisogno di rammentarcelo?...» Ma, considerando le velleità [...]

[...] libero e restar vicino alla Sigaraia, come quand'era a San Nicola, ma gli bisognava frattanto ammobiliar la casetta. E vomitando maledizioni contro [...]

[...] nel rendergli quei servizii, se lo ingraziavano, adesso che aveva anch'egli il suo gruzzolo. Quanto avesse non si sapeva con precisione; ma alla [...]

[...] religiose era il gran fatto dei tempi moderni; egli ne enumerava e dimostrava gli immensi vantaggi. Prima d'ogni cosa, i latifondi tolti alla manomorta [...]

[...] non andasse alla capitale: quella, cioè, relativa allo svincolo delle cappellanie e dei beneficii laicali; e il principe, zitto zitto, cominciava a [...]

[...] facesti alla Badia per non pagare il legato?... Alle corte, qui bisogna intendersi: se no comincio con un dichiaratorio, e poi ce la vedremo in [...]

[...] sera d'agosto, mentre a palazzo una folla d'invitati assisteva alla processione del carro di Sant'Agata, arrivò il duca giallo come un morto [...]

[...] quanto che la povera principessa andava peggio, e o fosse la 409 paura del colera, o il disagio della fuga improvvisa, appena arrivata alla [...]

[...] , ma all'ave il principe voleva che tutti fossero in casa e faceva sprangare tutte le porte e tutti i cancelli; don Blasco, alla villa del [...]

[...] . - Bisogna scappare!... Scappiamo! Subito!... Alla Viagrande, alla Zaffarana.... Lucrezia coi Giulente partì subito per Mascalucia. Il duca, più morto [...]

[...] d'andare alla Viagrande, dov'erano quasi sicuri di trovare una casa capace di tutta la parentela. Bisognava però che qualcuno passasse innanzi [...]

[...] per cercarla; e il duca s'offerse d'accompagnare il principe, non parendogli vero di battersela immediatamente. Giacomo disse alla moglie: - Vuoi [...]

[...] venire anche tu? La principessa, da alcuni giorni, aveva lo stomaco rovinato, non digeriva più, si trascinava penosamente dal letto alla [...]

[...] all'alba tutti scapparono dal Belvedere dove il colera già divampava. La casa, alla Viagrande, s'era trovata grazie alle relazioni ed ai quattrini del [...]

[...] volta con violenza straordinaria nel Bosco scampato a tutte le altre invasioni coleriche: era al Belvedere, a San Gregorio, a Gravina, alla Punta [...]

[...] , c'era appena di che dissetarsi. Il principe, alla Viagrande, pagava una lira ogni brocca d'acqua; 411 e la principessa pareva diventata un pozzo [...]

[...] cancro allo stomaco.... Ma il duca non gli dava retta; per adesso, aveva da pensare alla propria pelle, perchè il colera poteva scoppiare da un [...]

[...] momento all'altro alla Viagrande, anzi qualche allarme c'era già stato. - Andiamo via !... - insisteva; - andiamo più lontano, al Milo, a Cassone [...]

[...] del Milo. Il principe si preparò a partire per Cassone. - Vuoi venire anche tu? - ripetè alla moglie. Ella aveva passato una notte orribile, senza [...]

[...] trovarla.... Donna Ferdinanda era anche lei di questa opinione; ma Consalvo, stretto alla mamma, le diceva, piano: - No, non andare per ora.... è [...]

[...] posto appena per lui; li lasciava quindi liberi di raggiungere Giacomo. Alla Viagrande frattanto smaniavano, perchè il panico cresceva [...]

[...] Mascalucia; la principessa di Roccasciano era rimasta vedova, alla duchessa Radalì era morto uno zio, il cavaliere Giovanni Artuso; ma questa disgrazia [...]

[...] : l'usufrutto alla duchessa, la proprietà a Giovannino che aveva tenuto 414 a battesimo. Doleva piuttosto alla madre che la eredità non fosse andata [...]

[...] lettere; perchè alla Santissima Annunziata le signorine ricevevano un'istruzione comi fo; e la principessina otteneva sempre i primi premii [...]

[...] Veramente egli lavorava del suo meglio per nascondere alla gente anche il malumore del principino, ma non ci riusciva, perchè Consalvo, fin dal [...]

[...] principessina? Era possibile che anche lei si voltasse contro il padre e la madrigna? Una figliuola savia, obbediente, educata alla Santissima [...]

[...] gioia ho appreso ciò che fate per noi:» e così via per due pagine piene d'espressioni affettuose, fino alla chiusa che diceva: «Vostra [...]

[...] : «Ma Consalvo? Perchè non lo mandate a chiamare?...» nonostante le avessero spiegato parecchie volte che il giovanotto era in campagna, alla [...]

[...] Piana. Il principe, un poco pallido, diceva che doveva esser capitata qualche disgrazia alla comitiva; infatti nessuno del compagni di Consalvo era [...]

[...] protetto aveva dovuto combinar la cosa per non assistere alla cerimonia nuziale; e in cuor suo lo approvava. Bella sciocchezza, da parte di [...]

[...] unicamente perchè, da giovane, s'era messo in capo di sposarla. La madre non aveva voluto, ed egli s'era piegato, allora, alla ferrea volontà di lei [...]

[...] riconosciuto, alla Curia, che il dotto e santo Cassinese doveva andare avanti in altro modo. Gli era stato offerto un vescovato, a sua scelta; ma egli [...]

[...] alla grande Congregazione. Che gl'importava del matrimonio del fratello, del testamento della madre e di tutte le trame meschine che ordivano i suoi [...]

[...] ragioni, e che.... e che.... Allora il principe aveva riconosciuti i diritti della parentela alla spartizione dei beni, e tutti s'eran placati [...]

[...] quattrini; nè, per la stessa ragione, con la zia Ferdinanda; tanto meno col duca alla cui autorità di deputato ricorreva perchè egli lo assistesse [...]

[...] , temendo, come il marito, non fosse capitato un accidente al giovanotto, e parlava di spedir messi alla Piana per appurare che cos'era successo [...]

[...] catenaccio, egli poteva far tardi quanto gli piaceva; e mentre masticava a due palmenti, utilizzava il suo tempo chiedendo informazioni alla gente sulle [...]

[...] della Camera di commercio, del Comizio agrario, presidente del consiglio d'amministrazione della Banca di Credito, consigliere di sconto alla Banca [...]

[...] quindici giorni avrai la nomina. Benedetto continuava a schermirsi, sorridendo, fingendo di non credere alla serietà dell'offerta; in cuor suo [...]

[...] donna Ferdinanda sparlava del principe col marchese, e i lavapiatti facevano la corte alla nuova principessa, e don Blasco ciaramellava da un [...]

[...] suo protetto non aveva corso pericolo di sorta.... Benedetto, frattanto, riferiva sotto voce alla moglie l'offerta della sindacatura fattagli dallo [...]

[...] , ella gridava alla cameriera: «Non c'è! Non c'è nessuno! Mandate via questi seccatori!...» in modo che i seccatori udissero e che passasse loro la [...]

[...] protezione dello zio duca. Questi, che oramai non andava più alla capitale, consacrava tutto il suo tempo ai proprii affari, badava alle cose di [...]

[...] alla Camera sarebbe stata la conferma, il riconoscimento del suo patriottismo, della sua capacità. Per tanto, il disprezzo di sua moglie cresceva [...]

[...] lasciato fare. Non contento di starsene così interamente segregato dal resto della famiglia, con persone di servizio esclusivamente addette alla sua [...]

[...] , Consalvo vi aveva ficcato due o tre giovanotti che non appartenevano alla casta, ma gli facevano da mezzani. Accordava la sua protezione e la sua [...]

[...] generalmente a lode, spiegata com'era col rispetto da lui portato alla memoria della madre; tutti avevano interesse e premura di dargli moglie, e di tanto in [...]

[...] sua vanità di patriotta, di ferito del Volturno, di futuro deputato; e del resto se Benedetto manifestava lo proprie paure alla moglie perchè [...]

[...] parte; ma egli li sfuggiva tutti, e se li udiva alludere, sorridendo, alla sua ricchezza, ripigliava a vociare come un tempo: «Che ricchezze e [...]

[...] degli ultimi aggiudicatarii dei beni ecclesiastici, trovò il nome di Matteo Garino. - Non si chiama così il marito della Sigaraia? - domandò alla [...]

[...] , dandosi senza riguardo alla vita del secolo, come il sanculotto Padre Rocca; o quelli che, senza smetter l'abito, davano da ciarlare alla gente [...]

[...] narrazione. La verità si seppe il domani. Da un pezzo Consalvo 437 andava dietro alla figlia del barbiere del Belvedere, Gesualdo Marotta: una [...]

[...] ale grida di Radalì.... Il principe non disse nulla quando vide il figliuolo conciato a quel modo; mostrò di credere alla storia della vetrata [...]

[...] . La questione era che i suoi avversarii tentavano con accanimento un nuovo assalto alla sua riputazione e che l'imbroglio di Consalvo dava loro [...]

[...] buono in mano. Il deputato non andava da due anni alla capitale, dimenticava interamente gli affari pubblici per badare ai proprii. Che gran [...]

[...] che non aveva neppur l'ombra di un'idea in fondo alla zucca, che non sapeva scrivere un rigo senza fare sette spropositi; e credeva di poter [...]

[...] impiegati nella rivoluzione gli fruttavano il mille per cento! Così spiegavasi il suo patriottismo, la commedia della sua conversione alla libertà [...]

[...] comunità religiose! A dargli retta, i beni tolti alla Chiesa dovevano permettere di alleggerir le tasse, e far divenire tutti proprietarii. Invece, le [...]

[...] idee che facevansi strada e che nocevano anche a lui, Giulente le attribuiva all'invidia degli inetti, alla mala fede dei nemici, sopra tutto alla [...]

[...] ; mentre la rinunzia a difendere il nipote sarebbe stata attribuita appunto alla paura di attirarsi nuove opposizioni. Dopo avere esitato un poco fra i [...]

[...] che la ragazza era andata liberamente alla villa Uzeda; e si trovarono poi due contadini che dissero di avercela veduta altre volte, e parecchi [...]

[...] collo, nell'inerzia forzata, con l'impossibilità di servirsi della mano destra, rabbrividendo alla vista del sangue che ancora trapelava dalla [...]

[...] l'imperioso bisogno che era in lui di comandare, di veder tutti piegare dinanzi alla propria volontà di capo della casa, di padrone, di arbitro assoluto [...]

[...] riuscito a frenarsi; ora invece Consalvo lo feriva nel sentimento più forte di tutti gli altri, attentava non più alla sua autorità morale ma alla [...]

[...] stato possibile, per toglierlo alla madre, ai fratelli, alle sorelle, alla moglie; meglio che tutti gli altri Uzeda, egli era il rappresentante degli [...]

[...] ; ma Lucrezia, pel gusto di contraddire al marito, per dare una lezione di munificenza a quel pezzente che giudicava tutti alla sua stregua [...]

[...] prendersela non solo contro Consalvo pei debiti e per la condotta scandalosa, ma anche contro il principe e la principessa, alla cui debolezza attribuiva [...]

[...] ; però 448 siccome i fedeli alla causa della reazione predicevano la fine della baldoria e il ritorno allo stato antico e la restituzione del [...]

[...] maltolto alla Chiesa, il monaco protestava: - Come, il maltolto? Io ho pagato il Cavaliere e la casa con bei quattrini sonanti; ho affrancato il [...]

[...] più piede dallo speziale. Il pomeriggio, passando dinanzi alla bottega, affrettava il passo, guardando dritto dinanzi a sè, e se c'era gente [...]

[...] Giacomo gli faceva la corte, adesso che lo sapeva ricco, ma non dava torto alla zia. - Vorrebbe che lasciassi a lui il Cavaliere! - gridava in casa [...]

[...] alla Sigaraia, a Garino e alle figliuole. - A prenderlo da me, di seconda mano, non avrebbe scrupoli! Ma gli vorrò lasciare trentasette mazzi di [...]

[...] casa in via del Plebiscito.... Per suo mezzo, don Blasco fu ammesso allo sconto alla Banca di Depositi e Crediti, e una cambiale di venticinque [...]

[...] facevano venir da recere. Però, alla lunga, la mancanza della conversazione gli pesava, e una domenica, incontrato per le scale il professore suo [...]

[...] di stomaco, i disturbi viscerali, le attribuiva a cause fantastiche: alla poca cottura del pane, allo spirare dello scirocco, al fresco della [...]

[...] figliuolo al palazzo, per avvertir la famiglia. All'arrivo del principe e alla proposta di mandare a chiamare un medico, l'infermo gridò che non [...]

[...] ella aveva indotto il principe a pagar la cambiale, ma aveva pure trovato l'espediente di far credere alla generosità della zitellona, perchè [...]

[...] s'appassionava moltissimo alla guerra minacciata, era quello anzi l'unico tema che avesse la virtù di sciogliergli la lingua. Don Blasco, venuto finalmente [...]

[...] piantar spilloni in tutti i posti francesi e spille piccole nei prussiani: col bollettino della guerra alla mano, studiava le operazioni dei due [...]

[...] Roma, adesso, «quasi potesse mettersela in tasca o portarla a vendere alla fiera!» ma gl'infiammati articoli di Benedetto, il quale diceva che il [...]

[...] . Egli aveva dato appena una volta all'anno notizie di sè alla famiglia, tutto intento ai doveri del suo ufficio, ella preparazione della sua [...]

[...] d'avanzarsi nello Stato romano. L'attesa delle notizie era febbrile; il duca, domiciliato alla Prefettura, apriva i telegrammi del prefetto e andava poi a [...]

[...] la stima dei puri; presso la Curia, specialmente, la loro condotta, la fedeltà prestata ai sani principii, la costante devozione alla buona [...]

[...] voluto, certe voci di tanto in tanto arrivate in Sicilia dicevano che ella pagasse amaramente il male fatto alla prima contessa; che Raimondo [...]

[...] vedere il fratello infermo le disse, in presenza dei parenti: - Non occorre che veniate anche voi. Ora il Babbeo che non ragionava più, alla vista del [...]

[...] urgentissimo.... - Vengo. Il professore, declamando contro il tribunale del Sant'Uffizio, lo accompagnò fino alla nuova casa del duca, dove questi [...]

[...] mescolarsi tra la folla. - Evviva!... Evviva!... Alla Prefettura!... E la marcia ricominciò. Don Blasco, con la bandiera a spall'arme, la tuba un poco [...]

[...] di traverso, il colletto monacale madido di sudore, andava in mezzo alla dimostrazione a braccio del professore che lo aveva ripescato e non lo [...]

[...] vario vocìo si levò: - Ancora!... Avanti!... Abbasso!... Morte!... Chi è?... Che c'è?... Da un vicolo, era sbucato un frate; alla vista della [...]

[...] . E il professore, alla vista della tonaca, se era un energumeno, inferocì come un torello al rosso: - Morte ai corvi!... Giù i tricorni: viva il [...]

[...] pensiero laico!... Abbasso l'ultramontanismo!... Il pazzo, alla luce fantastica delle torce, continuava a gestire scompostamente, a gridare: «Eh [...]

[...] : piuttosto che dare ad altri i registri dei conti o le chiavi della cassa, si lascerebbe tagliare tutt'e due le mani!... Alla principessa il signorino [...]

[...] saluto. Aveva infatti ricevuto la circolare dell'Araldo Sicolo, e comprendendo da questo che doveva essere con l'acqua alla gola, metteva le [...]

[...] discorrendo, il cavaliere, quasi risolvendosi, disse finalmente... - Ci fui anche per raccogliere soscrizioni alla mia opera, sai... - Opera? - fece la [...]

[...] può parlare alla signora marchesa. E facendo il cavaliere un atto d'impazienza, la donna mormorò, guardandosi attorno: - Eccellenza, c'è guai [...]

[...] battere alla porta dei Giulente. Arrivò da loro sull'annottare, dopo una giornata di corse. Benedetto non c'era e Lucrezia non si riconosceva tanto [...]

[...] vecchia.... come se non fosse loro figlio anche lui.... Senza le lettere che scrive alla zia, non sapremmo se è vivo o se è morto.... Adesso dice [...]

[...] pausa, egli espose la speculazione ideata, che riuniva l'immancabile riuscita finanziaria alla nobiltà dello scopo. Ma Lucrezia: - Storia della [...]

[...] precisamente fatto alla corte di Sua Altezza; e quando aveva bene intontito la gente con tutti questi discorsi, domandava a bruciapelo: - Avete [...]

[...] camera. Una camera col pavimento affossato, due strisce di tela bianca a guisa di tendine dinanzi alla finestra, una catinella sopra una seggiola e [...]

[...] alimento alla pubblica curiosità. Aspettavano tutti di vedere in viso questa famosa principessina della cui bellezza si parlava tanto; ma [...]

[...] quantunque l'esagerazione delle lodi anticipate avesse disposto la gente alla diffidenza, pure la realtà lasciò molto indietro ogni imaginazione. La [...]

[...] cominciò ad uscire in carrozza, accanto alla madrigna, la gente si fermava sui marciapiedi, l'aspettava al varco, dinanzi al portone del palazzo, per [...]

[...] lasciarono vedere, e la principessa spiegò alla ragazza che donna Lucia era «governante» dello zio. Del resto, queste precauzioni erano inutili per [...]

[...] disegni, alla sua musica: certi libri dorati, ricoperti di velluto o di pelle odorosa: mesi di Maria, coroncine della Beata Vergine, vite di [...]

[...] religione la figliastra leggesse cose capaci di guastarle la testa; nè che, dinanzi alla ragazza, tenessero certi discorsi, per paura che le stesse parole [...]

[...] non si accorgeva di nulla, e anzi non commetteva la sconvenienza di dire spesso alla nipotina, a proposito ed a sproposito, ma più spesso quando [...]

[...] visto, che ci avrebbe pensato, preso da uno scrupolo: «Che cosa si potrà dire? Che mi giovo del mio credito per procurar favori alla mia famiglia [...]

[...] l'udienza pel giovanotto siciliano, facendo opportunamente valere la fede serbata dalla più gran parte degli Uzeda alla causa borbonica. In una lunga [...]

[...] seconda udienza, ma questa volta la lettera del maestro di casa al padrone conteneva un particolare del quale non era parola in quella di Consalvo alla [...]

[...] viaggio. Lì si fermò un pezzo; ma dopo aver scritto un paio di lettere alla zia, non si face più vivo. Donna Ferdinanda gli aveva anche [...]

[...] nipote, ma poi non disse se la visita era stata fatta; anzi un giorno, inaspettatamente, annunziò per telegrafo l'imminente ritorno. Aspettato alla [...]

[...] stazione da donna Ferdinanda e da Teresa - perchè il principe era rimasto ed aveva ordinato alla moglie di rimanere a palazzo, - Consalvo fece una [...]

[...] Baldassarre che, all'estero, sconoscendo le lingue, s'era spesso smarrito, aveva attaccato lite con gente alla quale diceva male parole siciliane; e [...]

[...] Parigi; ma a poco a poco, e secondo che quell'argomento si esauriva, il giovanotto non prendeva più parte alla conversazione. Se la principessa narrava [...]

[...] pazzia adesso gli salta in capo? - diceva il principe, con tono sempre più acre, alla moglie; ma questa: - Di che ti lagni? - rispondeva [...]

[...] dovevano al padre e alla madrigna, egli rispose, con ironia fredda e tagliente: - Molta, in verità... Mio padre m'ha voluto sempre bene, fin da [...]

[...] e in basso, gli faceva di cappello e s'occupava di lui e delle cose sue; a un tratto egli si svegliava uno qualunque in mezzo alla folla che non [...]

[...] sulla 494 morte del padre come sopra un avvenimento necessario alla propria felicità, considerava anche un altro lato della quistione [...]

[...] la mediocrità, a Roma. La morte del padre era dunque inutile; egli doveva cercare un altro mezzo. E lì, alla capitale, quando vi passò di ritorno [...]

[...] un «Cavaliere!...» o un «Caro commendatore!...» Alle frutta, aveva una piccola corte d'intorno alla quale parlava, con grande animazione, di [...]

[...] . Alla cultura, alla competenza, egli non pensava: se aveva potuto fare il deputato un ignorante come suo zio, egli si credeva capace di reggere i [...]

[...] destini della nazione. La forza della memoria, la facilità della parola, la sicurezza dinanzi alla folla che erano mancate al duca e lo avevano [...]

[...] . Che altro occorreva? Aveva promesso alla zia di baciare, oltrechè le mani a Francesco II, anche i piedi al Santo Padre: egli soppresse questa [...]

[...] , dicendo: - Il Beatissimo Padre vuole, senza merito mio, destinarmi alla sacra porpora... Furbo, quello lì: arrivato a furia di furberia!... Consalvo [...]

[...] se lo propose come modello. Frattanto, invece di fuggire Mazzarini, lo andò cercando, si fece guidare da lui alla Camera ed al Senato per esaminar [...]

[...] anche lei dall'indignazione; ma in fondo andava a denunziare Consalvo alla zia per farglielo cader dal cuore, glie ne parlava male per entrar [...]

[...] nell'armadio, la lacerò in mille pezzi dinanzi alla nipote. - Neanche un soldo! Così! Anche Chiara, poichè suo marito s'era venuto a poco a poco [...]

[...] quel ladro che voleva la roba del monaco come aveva carpito le Ghiande alla felice memoria di Ferdinando: quello sbirro di Garino aveva proposto [...]

[...] rovinarli dinanzi alla polizia. Ma il più bello che era? Che un ladro aveva rubato altro; giacchè Garino, il quale doveva farsi lasciare dodici tarì al [...]

[...] non aveva mai potuto andare d'accordo. A chi volevano dunque che la buon'anima lasciasse? Alla sorella ed ai fratelli, che aveva amato come il [...]

[...] prepotenti e le pazze!... In casa, però, egli era divenuto 508 più irascibile di prima. Contegnoso dinanzi alle persone, sfogava dinanzi alla [...]

[...] famiglia: cosa che se dispiacque alla principessa, e più alla sorella, fece a lui grandissimo piacere. Egli vide il padre un momento ogni giorno [...]

[...] alla commedia, d'inverno al melodramma; ed ella non sapeva veramente dire quale dei due spettacoli le piacesse più. Ella stessa componeva di tanto [...]

[...] irriconoscibili alla stessa autrice; e ad ogni pezzo le esprimeva una crescente ammirazione, e quando non ce ne furono più, disse che non sceglieva [...]

[...] Francalanza poteva forse gettare gli occhi sopra un capobanda? Storia mesta fu eseguita una domenica, alla Marina, 514 dalla musica del [...]

[...] corno inglese dolce come una voce umana, e certi effetti d'organo da far credere alla gente d'essere a San Nicola, dinanzi allo strumento di [...]

[...] pianto alla gola e pallida in viso come una rosa bianca, e poi a un tratto di porpora quando, al finire del pezzo, s'udì uno scroscio d'applausi [...]

[...] cominciò a lavorare. Un Biancavilla pretendere alla principessina di Francalanza? Forsè perchè una Uzeda aveva sposato un Giulente? Poveretto [...]

[...] pure aspettando che il principe facesse la sua scelta, in cuor suo aveva destinato alla padroncina il cugino don Giovannino. Questo frattanto [...]

[...] era per lui certo; che in padroncina non si sarebbe neppure accorta dell'esistenza di Biancavilla. Invece, alla lunga, gli sguardi del giovane [...]

[...] dimostrargli il pericolo. Ma il principe era in istretto colloquio col padrone di casa; e a un tratto quel petulante si ripresentò per chiedere alla [...]

[...] «figuratevi con quanto piacere, per me!» gli rispose che ne avrebbe parlato al principe; Giacomo ripetè allo zio le stesse tre parole dette alla [...]

[...] balli del barone fu appresa come l'inizio della sua corte alla signorina. Ma egli non sapeva niente di quello che aveva ordito suo padre, e andava [...]

[...] si lasciava abbracciare e baciare dalla madrigna, assaporando la lode, dolendosi della guerra tra il padre e il fratello, votandosi alla Madonna [...]

[...] perchè la facesse finire. Che cosa poteva offrire alla Vergine, per ottenere tanta grazia? L'amor suo per Giuliano?... No, era troppo, era la [...]

[...] , consentire alla sua felicità... Un giorno, invece, scoppiò la tempesta fra il padre e 520 il fratello. Questi aveva ordinato, di suo capo, senza dirne [...]

[...] , Teresa e Baldassarre; con la bava alla bocca, il principe fu trascinato via dalla moglie e dal servo. Teresa, giunte le mani tremanti dinanzi al [...]

[...] guardò intorno, era sola. Un andirivieni di servi, per la 521 casa: chiamavano un dottore, applicavano vesciche di ghiaccio alla fronte del [...]

[...] accusa. Ella chiedeva perdono alla Vergine del suo egoismo, le chiedeva conforto ed aiuto, tremante di paura, malferma come se il suolo oscillasse [...]

[...] che il 522 padre possedeva alla Marina. Il giovane non chiedeva di meglio. Arredò il quartiere a modo suo, ed andò a starci, contento come una [...]

[...] pasqua. Faceva adesso da padrone, non andava più alla messa, riceveva chi voleva, invitava a casa sua i pezzi grossi del Circolo, ai quali [...]

[...] , idee contradditorie, una scienza farraginosa e indigesta. Ma in mezzo alla massa ignorante della nobiltà paesana, si guadagnava la riputazione di [...]

[...] , Real Casa d'Angiò e così via discorrendo fino alla Real Casa Sabauda - chè il cavaliere aveva riconosciuto la nuova monarchia per vender copie [...]

[...] poco alla lettura, coi loro vecchi tipi, con la loro carta secca, gialla e polverosa; mentre l'edizione di don Eugenio era veramente bella, e i [...]

[...] certuni: senza Mazzini il fuoco sacro si sarebbe spento; e senza Garibaldi, chi sa, Francesco II sarebbe ancora a Napoli.» Nè credeva alla sincerità [...]

[...] , per esempio, a Baldassarre: «Porta la mesata a Salut'a noi....» oppure domandava alla principessa, in qualche raro momento di buon umore: «Che [...]

[...] Teresa: 529 - Andiamo a fare una visita alla zia Radalì. Oggi è il suo onomastico. Da un pezzo non la conducevano più lì; ma la principessa e la [...]

[...] trionfava: il partito che egli aveva destinato alla padroncina era quello che i padroni preferivano! E con un piacere immenso, con una gioia [...]

[...] alla principessina era l'udir parlare del fratello in quella casa dove non si poteva più nominarlo: farne le lodi, vantarne l'intelligenza, la [...]

[...] dell'Onorevole, poteva tardare ancora di poco; forse il seggio sarebbe rimasto libero alla prossima legislatura, quando Consalvo non 531 avrebbe neppur [...]

[...] . Agli occhi di Benedetto, che si struggeva da tanti anni dal desiderio d'esser mandato alla Camera, aver preso parte alle battaglie [...]

[...] presentava per la prima volta; Consalvo fu eletto il secondo, subito dopo lo zio duca, sempre primo; Giulente ebbe il decimo posto... Alla [...]

[...] , interrogando il segretario e volgendosi di tanto in tanto alla mezza dozzina di curiosi che stavano vicino all'uscio. Sedutosi finalmente in un [...]

[...] specie di guerra civile. Dal pulpito, nei confessionali, nelle sacrestie i preti incitavano i fedeli alla riscossa: i liberali si ostinavano nel [...]

[...] . Una folla straordinaria assistè alle tempestose sedute: sagrestani, scaccini, appaltatori e mercantucci interessati alla festa pel guadagno che [...]

[...] popolo che rappresentano. Ora, di fronte alla quistione che ci occupa, il paese ha una volontà? Se sì, qual è dessa?... Signori del consiglio [...]

[...] , facevano atto di protesta, chiedevano di parlare. Calmo in mezzo alla tempesta, data un'occhiata alle carte che teneva dinanzi, riprese [...]

[...] principii sono responsabile dinanzi alla mia coscienza, e con la mia coscienza io non transigo! (benissimo!). Nè io consiglierei mai agli egregi [...]

[...] Vangelo degli Islamiti, e se davvero esiste il paradiso delle Urì, forse più d'uno fra voi si convertirebbe alla fede ottomana! (scoppio di risa [...]

[...] Sant'Agata!...» Tutte le signore s'inginocchiarono; Teresa, prostrata, col capo basso, gli occhi fissi alla Santa, fece il segno della croce. Cominciava [...]

[...] aver risposto alla stretta di Giovannino, ella liberò la propria mano... E nel silenzio rifattosi a poco a poco, s'udì una voce che gridava: - Ma [...]

[...] principe, alla vista dello zio, se era già, scuro, si fece buio pesto. Dopo la sentenza contraria, ci mancava quest'altro affamato! Ed appunto don [...]

[...] , chiedete dell'altro? - Io non ho da restituirti nulla; puoi pretendere soltanto le copie! - Sicuro che le voglio! - Dopo che ho rinunziato alla causa [...]

[...] antichi amici, a favore dei nuovi trionfatori; ma la profezia non s'avverò. Il duca, che non andava più da tanto tempo alla capitale, e non sapeva [...]

[...] perciò le ragioni e l'importanza della «rivoluzione parlamentare,» non credette alla riuscita e alla durata di essa, e si 540 mostrò più [...]

[...] «imminenti,» non che di redde rationem. I fautori del duca si strinsero intorno a lui sentendosi con lui minacciati. Per rispondere alla «sfida» del [...]

[...] programma per proprio conto, la scrisse. Essa enumerava i titoli della Destra alla gratitudine dell'Italia, la cui unificazione era tutta opera di quel [...]

[...] incoraggiare pubblicazioni ispirate alla divisione delle classi sociali. Ce n'è una sola: quella dei liberi cittadini! 541 E la risposta, udita [...]

[...] cavaliere fece un nuovo tentativo presso la sorella Ferdinanda. Presentatosi in casa sua, gli chiusero l'uscio sul muso. Nondimeno egli fece parlare alla [...]

[...] mille colori. «Quasi non si sapesse che sarà tuo marito!...» sussurrava alla nipote; e al giovane: «Quasi non si sapesse che sarà tua moglie [...]

[...] alla gente,» mentre gli parlavano di cose di servizio, o gli riferivano lo stato degli affari in corso; e invece di rispondere alle loro domande [...]

[...] proposito di certe coperte da letto tra le quali non riusciva a scegliere, Teresa disse alla madrigna: - Faccia Vostra Eccellenza, per me sono [...]

[...] tutte belle.... - Debbo forse usarle io? Non capisci che si tratta di te? - rispose la principessa. Una viva fiamma salì alla fronte di Teresa [...]

[...] quelle parole e più smarrita e più tremante, quasi vedesse una cosa di spavento, ella adesso portava una mano alla tempia ed afferrava con [...]

[...] secondogenito al primo! Si opponeva alla volontà del padre! E il padre che non aveva saputo educarla a un'obbedienza più cieca!... Lo zio duca, coi piedi [...]

[...] . Dopo aver sacrificato tutta la sua vita per amore di quel primogenito, per assicurare una grande ricchezza a lui ed alla sua discendenza, dopo [...]

[...] aver tanto aspettato a dargli moglie perchè nessuna, a suo giudizio, lo meritava; ora che gli aveva trovato la cugina Teresa, che era alla vigilia [...]

[...] Baldassarre, il quale rimase, vedendo che il fidanzato non era più il suo favorito, ma l'altro fratello. Come? Il principe voleva dare quell'altro alla [...]

[...] .... Ho pianto tanto, giorni addietro, quando il dottore mi confidò che bisogna pensare alla sua salute!... Non te ne volevo dir nulla; ma è necessario [...]

[...] tutto, non sapeva far altro che ripetere alla nipotina, dietro le grate del parlatorio, quel che le avevano indettato: «Bisogna fare la volontà di [...]

[...] avveniva. Don Giovannino aveva sì o no fatto la corte alla cugina? La signorina aveva sì o no mostrato di gradirla? Il duca Michele era sì o no [...]

[...] del tutto indifferente alla cugina come ad ogni altra, e voleva sì o no un gran bene al fratello? Allora tutto quel diavolìo donde veniva? Dal [...]

[...] cominciava il primo capitolo, «fu figlia al Vicerè Consalvo ed alla nobile Catterina dei baroni di Marzanese. Fin dai suoi teneri anni, diede esempio [...]

[...] di edificazione alla famiglia, facendo sua delizia delle sacre imagini e degli ufficii divini. Quantunque per naturale elezione Essa volesse [...]

[...] scelleratezze del suo signore. «Aggrediva egli i viandanti, li lasciava nudi, legati ad un albero in mezzo alla strada; oppure li menava prigioni o [...]

[...] Santi, e si prendeva beffe dei Ministri del Cielo.» E i tormenti inflitti alla sposa erano materia del terzo capitolo. «Schernita tuttodì per le [...]

[...] cerchio impedisca loro appressarsi alla donna: e tornati a un tratto alla ragione, allontanansi facendo il segno della croce dinanzi alla [...]

[...] aprire, qualcuno batte.» La donna rispose: «Non battono, è il tuono.» E una seconda volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va' ad aprire [...]

[...] , qualcuno batte.» e la donna rispose «Non battono, è il vento.» E una terza volta la contessa levossi e disse alla donna: «Va' ad aprire, qualcuno [...]

[...] ; un terribile male che è la giusta punizione dei dissoluti, aveva rase le sue fattezze, e i suoi occhi s'erano chiusi alla luce del dì. Moriva di [...]

[...] fame, non reggevasi in piedi, e un fanciulletto avrebbelo avuto alla propria mercè. Chi era quel vecchio?» Era il conte di Motta-Reale. «Dissipate [...]

[...] potuto procurarci grazie alla intercessione dell'Eminentissimo Cardinale Lodovico Uzeda, preclaro discendente della Beata.» E quella lettura, la [...]

[...] Lodovico alla suprema dignità ecclesiastica avvenuta in quei giorni, tutto concorse a piegare, come cera, il cuore di Teresa... La costringevano forse [...]

[...] alla santa, a cui ella era stata paragonata! Ma un infinito terrore la stringeva, da lungo tempo, da tanti anni, all'idea di dover vedere la morta [...]

[...] ai viventi spandendo attorno l'odore nauseabondo dei balsami corrotti... E in mezzo alla folla che aprivasi rispettosamente sul loro passaggio [...]

[...] Giovannino, per non esser ostacolo alla felicità del fratello, aveva dato l'esempio dell'obbedienza, se n'era andato ad Augusta, dove [...]

[...] domiciliavasi per badare alle proprietà. Teresa consideravasi impegnata dinanzi alla Beata: acconsentì. Mise un patto solo: disse alla madrigna: - Farò [...]

[...] mano. Il principe, tenendo la sinistra in tasca, gli porse la destra a baciare, e alla domanda del figliuolo: «Come sta Vostra Eccellenza [...]

[...] Ferdinanda entrò con gran fracasso nel cortile. La principessa baciò la mano alla vecchia, e abbracciò la cognata Lucrezia, la quale portava un [...]

[...] amichevole componimento e che le bisognava adesso dare molte commissioni alla sarta per lo sposalizio di «mia nipote la principessina con mio nipote [...]

[...] contrastato, non le avrebbe dato certamente altre inquietudini. Quanto alla principessa, sfolgorava dalla soddisfazione: il matrimonio di Teresina era [...]

[...] macchiato. Ma Teresa, dopo aver rappattumato il fratello col padre, riprese Consalvo per mano e lo condusse dinanzi alla zia. - Zia, - disse [...]

[...] lei, ella la ritraeva, credendo di fargli cosa sgradita, borbottando un freddo: «Va bene, 563 va bene!...» Egli volse le spalle alla vecchia [...]

[...] alla serenità del dovere compito.... Ora, mentre questo avveniva nella Sala Gialla, Baldassarre, nell'anticamera, parlava solo, fuori di sè [...]

[...] sorriso di compassione, come uno che la sa più lunga degli altri.... Adesso, vedendo tutta quella gente riunita, il duca seduto accanto alla [...]

[...] , appena insediato al municipio, era stato quello relativo alla costruzione di un'«aula» per le riunioni consiliari. All'antica saletta fu sostituito [...]

[...] giovine amministratore. Con le strade, amministrazione Di Mirabella, come tutti la chiamavano, provvide alla costruzione d'un grande mercato [...]

[...] spettacolo a cui, grazie alla «tribuna» pubblica, la gente accorreva come alla commedia o al giuoco dei bussolotti; i socii del Club, gli ex-compagni di [...]

[...] , ma le riforme promesse dalla Sinistra l'avrebbero loro conferito: frattanto, alla discussione dei negozii pubblici partecipavano classi e persone [...]

[...] , contro questa società era sorta una Progressista, alla quale s'era fatto ascrivere Consalvo. «Zio e nipote l'un contro l'altro armato? Il ragazzo [...]

[...] staremmo meno peggio!» Non avrebbe fatto nessuna difficoltà a concedere alla zia Ferdinanda che il governo borbonico era il solo amabile; ma poichè [...]

[...] dimostrava, a modo suo, un po' alla grossa, un affetto vivo e sincero. La duchessa madre anche lei, dalla soddisfazione di vedere riusciti i proprii [...]

[...] affari di campagna e scriveva due o tre volte al mese al fratello od alla madre, chiudendo le sue lettere con un «saluto la cognata». La tranquillità [...]

[...] , e l'affezionò meglio alla realtà del presente. Soffrì pochissimo durante la gestazione; il tempo volò rapido in mezzo a tante cure ed a tanti [...]

[...] aveva abbronzato, la barba cresciuta gli dava un'aria più maschia, simpatica quanto l'antica, ma in modo diverso. Strinse la mano alla cognata [...]

[...] , chiedendole premurosamente notizie della sua salute, e volle veder subito il nipotino che giudicò un amore e baciò e ribaciò fino alla sazietà [...]

[...] . Ancora più calma e serena di lui, ella lo accolse come un amico che non si vede da molto tempo. Dopo la cerimonia del battesimo, alla quale furono [...]

[...] faceva onore alla famiglia, non tanto per quel che si diceva sul conto di lui quanto per la condizione in cui era caduto. Il 576 nuovo maestro [...]

[...] niente per il legittimo orgoglio del principino. Giulente andò dal duca, suggerendogli di metterlo in qualche ufficio alla Provincia o alla [...]

[...] stracciato, andò dalla nipote Teresa. Il portinaio, non riconoscendolo, non voleva lasciarlo passare; arrivato finalmente dinanzi alla duchessa [...]

[...] libro? Quel ladro che mi ha... - Zio, per carità!... - esclamò Teresa: e vuotò la sua borsa nelle mani del vecchio che tremava dalla cupidigia alla [...]

[...] , fermava per istrada le persone di sua conoscenza, narrava a modo suo i casi: - M'hanno spogliato, m'hanno ridotto alla miseria! Mio fratello il [...]

[...] : ma egli aveva preso l'abitudine di questuare, il mestiere era dolce e comodo, il passaggio del denaro dalla tasca altrui alla propria gli [...]

[...] diffuse per tutta la città una notizia: - Non sapete nulla? Il cavaliere don Eugenio chiede l'elemosina! Egli accattava, alla lettera. Anche se aveva [...]

[...] Augusta venne per assistere alla cerimonia 581 Giovannino. Durante l'anno, egli aveva fatto, secondo la promessa, due o tre visite al [...]

[...] mandava qualche commissione alla madre, spesso eseguiva ella stessa. Chiedeva ordinariamente biancheria, oggetti d'uso domestico, ma di tanto in [...]

[...] tanto anche tagli d'abiti da donna, busti, fazzoletti di seta.... Servivano per la figliuola del fattore? Tutte le volte che veniva alla casa materna [...]

[...] , avete libri da prestarmi?» e ne portava via a casse, in mezzo alla roba di cui veniva a rifornirsi. In qual modo ammazzare il tempo quando non [...]

[...] salì fino alla Madonna delle Grazie; le padrone e la balia scesero, entrarono nell'angusta cappella e s'inginocchiarono dinanzi all'altare [...]

[...] ; quasi felice! Da un pezzo nulla più la turbava; nessun soccorso aveva da chiedere alla Madonna. Sì, la salute sempre malferma di suo padre [...]

[...] accanto alla balia. - Mio padre?... Il bambino? - esclamava già Teresa, afferrandogli una nano; ma egli: - No, no.... E mentre i cavalli [...]

[...] dottore; poi alla stazione.... vi ho cercato da per tutto.... Partirò stanotte, con un treno straordinario.... Nel primo momento, Teresa provò [...]

[...] quasi un senso di sollievo. Smarrita alla vista del marito, atterrita dalle sue oscure parole, aveva creduto alle più terribili catastrofi: la [...]

[...] alla malattia del cognato. Poichè Michele perdeva la testa, e la suocera, improvvisamente intenerita per quel figliuolo che aveva tanto trascurato [...]

[...] solfato temendo trattisi perniciosa; venga qualcuno famiglia insieme dottore.» Il duca non aveva posto attenzione alla forma dubitativa [...]

[...] pericolo!» Fino a mezzogiorno non venne nulla. Ella stessa voleva fare un dispaccio per sollecitar la risposta; ma, comunicata l'idea alla madrigna [...]

[...] assalirla. Per combatterli, per discacciarli, si mise in orazione. Pregando, pensò alla Beata, alle lampade votive ardenti nella sua cappella. Colla [...]

[...] non le dava la notizia funesta a riguardo del suo stato. E a un tratto, il passato le tornò tutto alla memoria: ella lo rivide come lo aveva [...]

[...] consigliarono di portarlo in montagna. Sua madre lo accompagnò alla Tardarìa. Durante la loro assenza, che durò tre mesi, Teresa partorì un [...]

[...] : 590 certo, era un segno di forza; ma alla lunga non avrebbe potuto nuocergli? Teresa, specialmente, credeva che la forza vera fosse più [...]

[...] opera. Per Sant'Agata, alla festa della Giunta, con l'abito nero e le decorazioni, egli assisteva alla messa pontificale, dinanzi a migliaia di [...]

[...] ella credeva morto e sepolto? Come mai?... Perchè?... E vedendo rincasar Giovannino, udendolo discorrere seduto accanto a lei alla tavola comune [...]

[...] d'eterna dannazione, quanto più sacri erano i vincoli che avrebbero dovuto rispettare!... Lei, la santa!... la santa!... Ed alla sua mente atterrita [...]

[...] una straordinaria tensione della volontà vinse i proprii nervi. Ma alla vista dei ferri, alle zaffate dell'acido fenico che si mescolavano alle [...]

[...] la 597 materia inerte da ridurre alla forma prestabilita, il chirurgo tagliava ancora, recideva, raschiava; lasciava uno strumento e ne [...]

[...] , che mondo di miseria!...» Allora, rapidamente, quasi i cavalli che la trascinavano la trasportassero indietro nel tempo, ella pensò alla Badia, dove [...]

[...] . - Così... - mormorava - basta così... Le passò nuovamente il braccio attorno alla vita, le prese una mano. I singhiozzi che le sollevavano il [...]

[...] pensava più a suo padre che se ne moriva, non ai suoi figli. Alla tentazione, soltanto, sempre. Andò a gettarsi dinanzi alla Beata: la lampada [...]

[...] arrestando con rauche grida le osservazioni del vecchio notaro che non credeva alle proprie orecchie e cercava richiamarlo alla ragione e [...]

[...] tutta la discendenza, sino alla fine... - Eccellenza... - Scrivete!... Lascio a mia moglie Graziella principessa di Francalanza il mio palazzo [...]

[...] diseredato! Messo fuori di casa! Erede universale la figlia! Il palazzo alla madrigna!... E quando mai s'è vista una cosa simile?... La casa [...]

[...] costernazione. La casa Francalanza finita! Le ricchezze alla femmina! Il palazzo alla moglie! Era venuta dunque la fine del mondo?... E una sola [...]

[...] stava nella Sala Gialla con gli zii; al capezzale del morente c'era solo la principessa e lo zio duca. Teresa andò a mettersi accanto alla madrigna [...]

[...] in quel punto d'esser desto e al sicuro.... Alla pazzia, al suicidio del cugino non era estranea Teresa: egli non sapeva in qual misura, ma era [...]

[...] un divano, sotto un trofeo d'armi, esclamò dinanzi alla servitù costernata: 611 - Ah, quest'armi maledette!.... Credeva che il revolver [...]

[...] . Ella aveva quasi calcolato sulla morte di lui, perchè l'altro ne godesse! Non s'era neppur ravveduta alla prima minaccia, quando lo sventurato [...]

[...] cessarono più; nel vedere il muto, inconsolabile dolore dell'altro figlio, le crisi di pianto quasi la soffocavano. Quanto alla duchessa Teresa [...]

[...] resistenza incredibile. Che alla notizia della morte del barone rimanesse insensibile, parve quasi naturale, perchè ella aveva già chiuso gli [...]

[...] , tergendo il pianto degli altri, passando dalla madrigna alla suocera, dai figli al marito. Solamente col nuovo giorno, quando venne da San Martino [...]

[...] delle tre inferme, perchè anche la principessa dovè mettersi a letto. Consalvo stava spesso accanto alla sorella, teneva compagnia a Michele; la [...]

[...] chiedere alla sorella se aveva bisogno di nulla, la trovò con la madrigna, la duchessa e Michele. Appena egli entrò, si volsero tutti dalla sua [...]

[...] Michele ed alla mamma che, in coscienza, non posso accettare.... quel che ho avuto in tali condizioni... - Tacque un poco, poi aggiunse: - Dite [...]

[...] . - Un'altra cosa, - riprese. - La felice memoria volle pure, nello stesso momento di cruccio.... volle lasciare alla mamma questa casa.... Non è giusto [...]

[...] della volontà del padre, l'orgoglio di poter restare nella casa degli avi, la paura di dovere qualcosa in cambio alla madrigna. Infatti, Teresa [...]

[...] continuava: - La mamma rinunzia alla casa.... prenderà invece un'altra proprietà.... o un compenso in denaro.... - Per me!... - esclamò la [...]

[...] palazzo Francalanza, per andarsene alla Tardarìa, appena Teresa sarebbe stata in grado di sopportare il viaggio. Dal giorno funesto, solo [...]

[...] recasse. E poichè la prova era più dura alla madre, Teresa andò lei accompagnata dal marito. Salì le scale appoggiata al suo braccio; ma [...]

[...] definitivamente al palazzo paterno. Lasciato alla principessa il quartiere di mezzogiorno, egli s'era riservato quello di gala, ma pei 617 soli [...]

[...] o schiarimenti, egli lasciava dire alla madrigna. Non solamente si sentiva attirato dagli affari pubblici più che dai suoi proprii, ma giudicava [...]

[...] . Continuò nell'abitudine presa anche dopo. In fin dei conti egli doveva esserle grato della rinunzia che aveva raddoppiato, da un quarto alla [...]

[...] argomento di 618 tutti i loro discorsi. I disciolti frati Cappuccini, tornati a riunirsi in barba alla legge, avevano comprato una casa con le [...]

[...] sindacatura. Per l'allargamento del voto e per lo scrutinio di lista, non più le poche centinaia di elettori dello zio potevano mandarlo alla Camera: ce [...]

[...] pensando mattina e sera a queste cose, lasciava ancora le redini della casa alla moglie, la quale, finendo d'imbrogliare ogni cosa, aspettava [...]

[...] dell'appalto non aveva fatto buona prova. Egli dichiarò, nelle private conversazioni, che il ritorno alla riscossione diretta era per lui uno sbaglio e che [...]

[...] dimissioni; l'altra, collettiva, a tutti gli assessori, annunziando loro che «per ragioni di delicatezza» aveva già mandato la rinunzia alla [...]

[...] dato credito alla voce che li diceva altrettanti burattini mossi dai fili che il sindaco tirava a suo talento? - È un tradimento! - vociferavano [...]

[...] iniziato alla vita pubblica gli portava via il posto tanto aspettato e gli sparava calci per tutta gratitudine. E il duca? Il duca che gli aveva [...]

[...] ignora che Consalvo è di sinistra!... che appartiene alla Progressista, mentre Vostra Eccellenza... - Pensi ancora alla Destra e alla Sinistra [...]

[...] superare; vuol dire che avrete l'agio di far valere la vostra abilità.... Il sangue montò alla testa di Benedetto: - Siete tutti d'una razza [...]

[...] cercando un oggetto smarrito, arrestandosi di botto in mezzo alla camera quasi colta subitamente da un'idea, riprendendo poi la corsa quasi [...]

[...] alla camera del marito. Benedetto era buttato sul letto, coi panni sbottonati, 626 la testa ancora in fiamme. Vedendo entrare la moglie, non [...]

[...] . Appena andato via dal municipio, aveva cominciato il lavorio fuori città, nelle sezioni rurali. Popolani e contadini si svegliavano laggiù alla [...]

[...] refezione, dopo la visita ai capoccia, Consalvo andava alla sede delle società popolari. Lì, in quelle piccole stanze con mobili sospetti, affollate [...]

[...] principio alla fine, erano pieni di lui, delle sue gesta al municipio, dei suoi titoli alla gratitudine del paese. I giornali quotidiani anch'essi [...]

[...] credito più delle altre, ed egli voleva esser eletto per l'attitudine alla vita pubblica di cui aveva dato prova, per la coltura che s'era affannato [...]

[...] tentar di riparare, per giovarsi del lavorìo delle sacrestie, egli pensò di rivolgersi alla sorella. Non la vedeva da un pezzo, ma sapeva che la sua [...]

[...] ! 635 Contenendo le risa, Consalvo entrò. Appena lo vide, Lucrezia levossi. - Ti saluto, ho da fare, - disse alla nipote; e senza guardarlo [...]

[...] , protestando: «E lo dicevano superbo! Un signore tanto alla mano!...» Una sera, facendo il giro delle sale, Consalvo vide una faccia nuova, rassomigliava [...]

[...] ... dovere... - balbettò Baldassarre. Uscito dalla casa del principe, il maggiordomo s'era buttato alla politica, aveva abbracciato la fede democratica [...]

[...] istruzioni, gli dava a sua volta consigli; e il padrone e il servo erano scomparsi, sedevano a fianco alla stessa tavola, il principe passava la [...]

[...] , dalla nobiltà alla canaglia!...» Consalvo lasciava dire, correva in provincia, tornava in città, allargava la cerchia dei proprii aderenti. I messi [...]

[...] rivolse agli antichi compagni di bagordo, alla gente con la quale aveva fatto vita, un tempo, nelle taverne e nelle case di tolleranza: ceffi [...]

[...] spaventosi, pallidi bretoni con la faccia tagliata da cicatrici fecero la guardia al suo palazzo, alla sua persona; si disseminarono nei luoghi loschi [...]

[...] potevano più fare alla chetichella, in famiglia, come al tempo del duca d'Oragua: ciascun candidato doveva presentarsi agli elettori, render loro conto [...]

[...] piazza, aveva, coi suoi archi, le colonne e le terrazze, una cert'aria di anfiteatro; era l'ambiente più vasto, più nobile, più adatto alla [...]

[...] devastazione, Consalvo pensava adesso con un senso di rammarico alla morte del mondo monastico, che egli aveva vista con vivo tripudio. Ma allora [...]

[...] meridionale del portico, riservato alla presidenza ed alle associazioni, conteneva una gran tavola circondata di poltrone e fiancheggiata da [...]

[...] accompagnarlo alla palestra. Tre bande arrivarono una dopo l'altra, coi sodalizii più numerosi, tirandosi dietro una folla di curiosi; e il brusìo saliva [...]

[...] interveniva a un metingo democratico, che prestava il suo appoggio al principe non per quattrini ma per un'idea. Alla folla che voleva entrare ad ogni [...]

[...] , da lontano, non potendo attraversare il muro vivente che lo serrava tutt'intorno, faceva segni disperati alla musica; e finalmente i sonatori [...]

[...] compresero; ma, ad un tratto, mentre il presidente del comitato si faceva alla balaustrata presentando il candidato, squillarono le note dell'inno [...]

[...] sul velluto della balaustrata, voltato di fianco, aspettava. Ad un cenno del presidente, si volse alla folla: - Concittadini!... Se la benevolenza [...]

[...] all'altro della libera patria italiana... (Bravo! bene!) Io ero allora fanciullo, ed alla mia mente inesperta ed ignara il nome di Garibaldi sonava come [...]

[...] giardino! Da quel giorno, la rivelazione di quel cuore vasto e generoso, dove la forza leonina s'accoppiava alla gentilezza soave.... (Scroscio di [...]

[...] e il potere esecutivo, permettono che ci s'avvicini alla suprema conciliazione. Ma, come tutte le cose umane, queste istituzioni non sono [...]

[...] essere scopo preciso dei legislatori, sarà impossibile raggiungerlo se non verrano a sedere alla Camera i più legittimi, i più diretti rappresentanti [...]

[...] ,» l'oratore passava alla politica estera. «L'assetto dell'Europa, sarebbe vano celarlo, risente ancora delle preoccupazioni della Santa Alleanza [...]

[...] .... Discentrare accentrando, accentrare discentrando....» Quanto alla marina mercantile, il sistema dei premii non era scevro d'inconvenienti. Poi [...]

[...] uscì rauca e fioca dalla strozza; non ne poteva più, ma era alla perorazione. - Queste ed altre riforme io vagheggio, non credo tuttavia di dover [...]

[...] abusare della vostra pazienza. - Sospiri di sollievo uscirono dai petti oppressi. - Concittadini! Se voi mi manderete alla Camera, io dedicherò [...]

[...] ; nelle sale non si respirava. Consalvo, raggiante, circolava a stento in mezzo alla folla compatta, afferrava tutte le mani, si stringeva [...]

[...] , arringò la folla, si diede novamente in pascolo alla sua curiosità, come un tribuno. Per tre giorni la città fu in un continuo fermento: ogni sera [...]

[...] sarebbe stato, tanto più presto avrebbe conquistato il suo posto alla capitale. E la specie di freddezza che gli dimostrava il duca non lo inquietava [...]

[...] ? - Un'infreddatura. Ma alla sua età tutto può esser grave.... Perchè non vai a trovarla? Egli ascoltò il consiglio. Anche da quella parte poteva [...]

[...] gli elettori avessero saputo? - Come sta lei zia? - domandò alla cameriera, una faccia nuova. - Così così.... - rispose la donna, guardando [...]

[...] risposta con una certa ansietà. Donna Ferdinanda, udendo che c'era di là Consalvo, rispose alla cameriera, con voce arrochita dal raffreddore [...]

[...] sconfessati, l'inno alla libertà e alla democrazia, il palazzo Francalanza invaso dalla folla dei 664 mascalzoni, Baldassarre ammesso alla tavola del [...]

[...] Non ebbe risposta. Pure continuò a parlare, comprendendo che alla vecchia doveva far piacere udir chiacchiere e notizie, vedersi qualcuno vicino [...]

[...] nuovamente alla testa del paese... Forse le duole il mezzo col quale questo risultato si è raggiunto.... Creda che duole a me prima che a lei.... Ma noi [...]

[...] Francalanza. Il prestigio della nobiltà non è e non può essere spento. Ora che tutti parlano di democrazia, sa qual è il libro più cercato alla [...]

[...] 668 un altro discorso, il vero, la confutazione di quello tenuto dinanzi alla canaglia, e la vecchia stava ad ascoltarlo, senza più tossire [...]

[...] prepararmi alla nuova. Ma la storia della nostra famiglia è piena di simili conversioni repentine, di simili oscillazioni nel bene e nel male.... Io [...]

Fucini Renato
Le veglie di Neri. Paesi e figure della campagna toscana.
28 1882 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 193 occorrenze

[...] forme letterarie o felicemente adattato le vecchie ai rapidi moti della vita moderna. Ma alla facoltà inventiva, propria della nostra nazione, non [...]

[...] , che per ricrearsi con un po' di studio psicologico, avran bisogno di comprarselo bell'e fatto o al negozio del librajo o alla porta del teatro [...]

[...] Serate Italiane sui primi del 75. Queste quattro chiacchiere buttate giù alla buona, non volendo essere che una ripetizione scritta delle cose [...]

[...] sera non stavo bene di spirito. Alla smodata allegria d'un intiero giorno passato su le praterie in mezzo a cari amici, laggiù convenuti per [...]

[...] , richiamavo alla mente i più minuti ricordi della prima giovinezza, e per un misterioso fenomeno psicologico anco le più liete memorie prendevano [...]

[...] miei pensieri, mi si affollavano alla mente mille idee confuse e ondeggianti, che rapidamente passavano per dar luogo ad altre più delle prime [...]

[...] violenza, che il delitto ne diventa spesso il termine funesto. E idillj soavi e drammi sanguinosi si svolgevano dinanzi alla mia immaginazione, e la [...]

[...] quell'ambiente mefitico i mesi e gli anni interi, lavorando con l'acqua fino alla cintola e il fango fino alle ginocchia, intonò un canto malinconico [...]

[...] . "Quest'assassino, che avrebbe dovuto attaccare 16 il voto alla Madonna del Rosario, cosa ti fa? Comincia a ridermi dietro e a urlare: — T'avevi a [...]

[...] nell'acqua fino alla pancia, un vecchio Restone quasi non reggendosi in gambe, il quale movendo festosamente la coda, andò con fatica a mettere [...]

[...] l'ali del vento. * ** Circa due mesi dopo, tornando in padule, domandai alla solita guardia: "O il Matto?" "Glielo dicevo che era un mezzo [...]

[...] me, siccome son tre o quattro giorni che non fa altro che passar militari che vanno alla finta battaglia, questo qui lo deve avere smarrito di [...]

[...] resto della famiglia, ed anche lo stesso capoccia, dopo il mezzogiorno, aveva già cominciato a lavorare di pedate alla sua usanza, perchè l'aveva [...]

[...] d'essersi messi le streghe in casa. Masticavano scongiuri, facevan corna ad ogni momento, e pareva loro mill'anni d'arrivare in fondo alla cena per [...]

[...] adagio e inosservato; e cercando forse di mettere a profitto una delle sue abilità per intenerire i nuovi padroni, si mise in mezzo alla stanza [...]

[...] che alla detta somma, colui che la riporterà, avrà diritto alla imperitura gratitudine del proprietario.» Passarono tre giorni e nessuno comparve [...]

[...] motivo al padrone di licenziarli dal podere ed alla massaja di convincersi 31 sempre più che il Diavolo in forma di cane era stato in casa sua [...]

[...] , così diceva lui, quelle buone creature; saltò dal legno e tutto lieto corse incontro alla massaja che era comparsa arcigna su la porta. Dopo [...]

[...] ironia, queste buone creature!" e stringendo convulsamente il portafogli, tornò frettoloso alla vettura.... La povera Perla, sotto il nome di [...]

[...] quel fatto, ogni volta che un cane passava davanti alla casa del contadino, tutti gli uomini gli erano dietro per prenderlo; ma per qualche tempo [...]

[...] ascoltare.... Un merlo, spaurito, fuggì chioccolando da un cespuglio prossimo alla rupe, in vetta alla quale stava Lucia chiamando la sua [...]

[...] spalle nude e la brezza della sera la investe fasciandole i panni alla persona elegante e le assalta briosa la chioma come 38 se volesse rubarle [...]

[...] quel fiore dei campi che agitato rosseggia fra le sue lucide trecce. Come sei bella in mezzo alla primavera, o fresca Lucia! e sei sola su la terra [...]

[...] , ed è vecchia per gli stenti ed inferma,... se a quest'ora non è già a riposarsi nel cimitero di fianco alla chiesa. E il fratello? Chi sa [...]

[...] cari, scese dalle montagne natie ed ora, garzona d'un contadino delle valli, fila, guarda quei monti lontani e guida le capre alla pastura. La [...]

[...] t'accompagni, bambina mia!" e Lucia scese al piano ed ora fila, 39 guida le capre alla pastura e guarda quei monti lontani. "Se ritorni senza la capra [...]

[...] e per offrirli la sera alla Madonna che pendeva a capo del suo letticciuolo. Anche quella sera non sarebbe mancato alla Vergine l'omaggio di [...]

[...] tramontato si tira dietro gli ultimi lembi del suo manto di luce. Appena scesa la notte, la capra tornò belando alla casa in cerca delle sue compagne [...]

[...] disordine.... "Se ti senti male, va' a letto," le disse Rosalba fattasi cortese dopo il ritorno della capra. E Lucia s'avviò stanca alla sua [...]

[...] cameretta.... Cercò il fiore per offrirlo alla Regina degli Angioli, ma l'aveva perduto! Sentì una stretta al core, dette in uno scoppio di pianto [...]

[...] sentire; la vecchia e fida Gigia si mise al galoppo scotendo allegra la groppa umida e fumante; Fiore sbadigliò pensando alla cena, e il sor Pasquale [...]

[...] arrivati! In quello stesso momento, alla quiete ordinaria che aveva regnato dalle ventiquattro in poi nella casa del sor Pasquale, successe un [...]

[...] Pasquale dal mercato di Cutigliano, e attese seriamente a dare l'ultima mano alla sua faccenda prediletta. Cinque minuti dopo la Gigia, che fu [...]

[...] stirizzirsi alla fiammata del fritto, restò sorpresa di non vederlo comparire; ma pensando che fosse andato subito a levarsi da dosso i panni fradici [...]

[...] desinare. "Lo lascino stare stasera il babbo," disse Fiore ai ragazzi mentre faceva il letto alla Gigia; "lo lascino stare perchè stasera non è serata [...]

[...] e preparati alla solita osservazione, appena fosse scodellata la minestra: Così poca?! Rimasero meravigliati di non vedere ancora scodellato [...]

[...] parroco e alla sora Flaminia, la quale in quel momento pensava che il suo marito doveva avere per la testa qualcuna delle sue solite grullerie, e [...]

[...] il nome, tutto inzaccherato e con gli stivali motosi sempre in piedi, scese in mezzo alla sua famiglia. Nel movimento d'allegrezza che si [...]

[...] manifestò nei ragazzi alla vista del babbo, che in quel momento significava «mangiare,» un bicchiere schizzò, dopo avere empito di vino la tovaglia, a [...]

[...] stritolarsi in mezzo alla stanza, accompagnato da una sonora risata del sor Pasquale che due sere innanzi, alla stessa ora precisa, s'era mezzo [...]

[...] rispondendo alla moglie: "Sì, hai ragione; ma credo che l'abbia visto Fiore.... Fiore!" "Comandi, sor padrone...." "Ditemi, Fiore, che ci avete [...]

[...] , dopo avere attaccato l'oriolo ad una parete dello scrittojo, proprio di faccia alla sua poltrona, l'aveva rimesso col suo da tasca già regolato [...]

[...] veniva di su d'accanto alla camera dov'era morto lo zio Nastasio, era entrato nelle loro teste già riquadrate dalle novelle di quella vecchia che [...]

[...] veniva 58 prima a fare il burro, bastò a tenerli al posto. La sora Flaminia, intanto, dopo aver cantato l'inno alla sua vittoria con quella [...]

[...] ; vado io:" e preso un lume s'avviò allo scrittojo. Passarono pochi momenti, alla fine dei quali, avendo la signora Flaminia rimediato allo sbaglio [...]

[...] 59 suo buonumore. Mangiò pochissimo; sorrise alla moglie, accarezzò i figli, fece prendere una mezza indigestione a Cecchino che gli stava [...]

[...] , che pareva dovesse condurlo senza difficoltà oltre la settantina, restò profondamente scossa alla morte del primo figliolo, ma per allora il [...]

[...] casa, standosene tutti gli altri, tranne poche ore, ritirato nel suo scrittojo a leggere e a pensare. Alla morte del secondo, poi, si ammalò. Passò [...]

[...] appunto alla morte del primo ed a quella dell'altro figliolo. "Quando si fermerà un'altra volta, tocca a me!" diceva sospirando il povero sor [...]

[...] , che il medico credè suo debito dire alla sora Flaminia che pensasse a parlarne col parroco; e la sora Flaminia mandò un sospiro e disse che [...]

[...] rincresce per lei, povero sor dottore, che l'hanno fatto scomodare...." Eppoi, rivolgendosi alla moglie e a Cecchino: "Voi altri badate che non [...]

[...] ?" "Anzi...." rispose il medico. E Cecco e la sora Flaminia corsero subito a spalancare ogni cosa, e alla folata di maestrale che inondò la camera [...]

[...] alla finestra a contemplare silenziosi l'orizzonte che di là si stendeva immenso sulla pianura lontana. Dopo qualche momento, il priore, sentendo [...]

[...] sonare il mezzogiorno alla sua parrocchia, si ricordò del desinare, uscì dalla finestra andando verso Pasquale per congedarsi, e lo vide con [...]

[...] bandita nella quale si trovavano a caccia, e il sor Alceste, figlio del segretario comunale e promesso sposo alla figlia del signor Cavaliere [...]

[...] , il quale alla 72 improvvisa sfuriata del futuro suocero, rimase allibito a bocca spalancata a guardare ora il Guardia, ora il signor Cavaliere [...]

[...] il padre d'Alceste, tutto rannuvolato in viso, bussava alla porta del signor Cavaliere suo buon amico; ma la serva gli disse che era fuori [...]

[...] depositare il tutto in proprie mani della persona alla quale era diretto, via tale, numero tale, secondo piano a destra; "Procaccia, mi raccomando [...]

[...] dimostravano anche al difuori i capannelli di curiosi che vi passeggiavano davanti, accostandosi il più possibile alla vetrata; e lo dava a [...]

[...] rompo un barattolo nel muso!... Noe, noe! lasciami stare anche te, camorro sdentato!" Quest'ultima apostrofe era toccata alla sua moglie che lo [...]

[...] , altri dispiaceri alla mamma, inzuppò un biscottino nel rosolio e alle nove e un quarto si ritirò. Siamo all'ottavo giorno dopo l'accaduto. Il [...]

[...] il postino, fermandosi a dare una cartolina alla Biagiotta. "Che v'hanno fatto, che v'hanno fatto, postino?" domandò la Biagiotta che a sentir [...]

[...] dire male 84 del prossimo ci stava con più devozione che alla messa cantata. "A me? nulla. Ma da una parte gli stanno bene, veh! Intanto quel [...]

[...] si guardavano in cagnesco. Il procaccia s'era fermato davvero a bussare alla porta del Cavaliere, ed era già entrato quando Cencio tabaccajo, che [...]

[...] gli abitanti del paese, eccetto il Segretario e il sor Alceste che la Biagiotta giura d'aver visti alla finestra a guardare dalle stecche della [...]

[...] in mano, scoteva il capo, e guardava desolato in un amaro silenzio il Rapalli, che appoggiato alla spalliera d'una poltrona stringeva le labbra [...]

[...] pensiero alla pipa che tutti avevano in bocca, comprendevano abbastanza il suo dolore. "Non vi starò a dire, perchè tutti fumate e ve lo figurerete [...]

[...] mi fate entrare! Noe, noe, via, lasciatemi stare; accidenti alla calabresella, a chi l'ha 'nventata e a' vostri urlacci dannati!" "Giù, giù [...]

[...] voltò anche Batone, e dopo aver dato un'occhiata alla solita seggiola: "Era una serata come questa," proseguì. "Eccola laggiù! mi par d'averla [...]

[...] : se invece di rassettare cotesta calía tu volessi ripigliar du' maglie alla bilancia, domattina di levata vorre' andare a far du' cale a bocca di [...]

[...] n'avanza; basta che mi regga le lasche d'oncia: in quanto alla frittura minuta, se ne piglierà quando avrò qualche paolo da comprare una [...]

[...] schizzar gli occhi di testa, 106 e con quell'altra mano mi s'agguantò alla barba e me la tirava da farmi vedere le stelle. Per fortuna avevo [...]

[...] sempre le braccia libere e alla peggio mi tenevo a galla. "In questo tempo la corrente ci aveva ripresi e ci volava via come fulmini. lo con quanta [...]

[...] pareva di scoppiare; sentivo un buratto negli orecchi e un frizzore negli occhi e nel naso come se mi ci fosse entrato dello zolfo....: pensai alla [...]

[...] mi' Rosa, al mi' Cencio, al mi' cane, alla mi' bilancia, al mi' orto.... Dio, Dio! che momenti, che momenti son quelli! Volevo urlare ajuto [...]

[...] Batone, e ritornò a sedere in fondo alla sua panca, brontolando: "Com'è finita male! com'è finita male! e non se lo meritava.... Il destino, il [...]

[...] destino!" E per alcuni minuti rimase immobile col capo alto appoggiato alla mensola a guardare le faville che si perdevano crepitando su per il bujo [...]

[...] !" dissero tutti insieme. "Un momento, Batone, cinque minuti soli; si vòl bere un bicchier di vino alla vostra salute, e voi dovete bere con noi [...]

[...] lume, ma il suo braccio tremava e nel portarselo alla bocca se lo versò mezzo giù per la barba. "Ah! lo vedete!" disse indispettito, "non son più [...]

[...] bono a nulla. Lasciatemi stare, lasciatemi stare. giovanotti." "È allegria, Batone, è allegria! alla vostra salute!" e bevvero battendo insieme [...]

[...] , ne aveva otto appena compiti. Il babbo, un ometto sulla cinquantina, basso, già curvo, con le gambe a roncolo, stava avanti alla piccola [...]

[...] pelle di volpe, calzoni formati di cento toppe di altrettanti colori sudici e sbiaditi, e giacchetta di mezza lana quasi nuova di sotto alla quale [...]

[...] scaturiva la lama d'una roncola e il manico d'una manderetta raccomandate alla cintola, e teneva per il ferro una scure, servendosene come di 116 [...]

[...] compassionevole gruppo che fra pochi minuti non avrei più potuto scorgere attraverso alla nebbia del nevischio. Volli andargli dietro, volli discorrere [...]

[...] passerà poco le cento miglia. Si va su su, adagio adagio, coll'ajuto di Dio, e quest'altra settimana, alla più lunga sabato, s'arriva. La strada, non [...]

[...] che non gli ha mai voluto bene, è d'un mi' fratello che anno di là mi morì alla macchia d'una perniciosa. Mi si raccomandò tanto che ci pensassi [...]

[...] farina per isvernare." "Sta bene; ma per la via come la rimedi?" "Si fa alla meglio, a dirlo a voi; si va alla carità di questi contadini e, per [...]

[...] maggio le braccia robuste, e il vento canta alla primavera tra le sue fronde sonore. Canta alla primavera che ride intorno odorata, e nuota [...]

[...] mille insetti felici; e il polline giallo, commosso da tante ebbrezze, vola col vento a preparare altri profumi, altri fiori alla eterna giovinezza [...]

[...] giovereccia vecchierella si allenta il busto, si scioglie il nodo alla pezzuola che le fascia la testa, e facendosi vento con quella, si abbandona [...]

[...] resupina col capo tra i fiori rossi del suo fascio di lupinella. Il vecchio la guarda distratto; una folla di nebbiose reminiscenze gli corre alla [...]

[...] fiancheggiano la via che mena alla chiesa pare che aspettino sempre le limpide domeniche di maggio, quando Gioconda, in mezzo a una corona di [...]

[...] correre subito in fondo di chiesa accanto all'altare, per chiedere, in tempo della messa, un altro sorriso almeno e un'altra occhiata alla sua Gioconda [...]

[...] . Rocco, quello della lisca, delle pedate al ciuco e delle grasse giovenche, l'aveva sposata già da dodici anni. Rocco ebbe da quel tempo fino alla [...]

[...] comunicarono i priori e i cappellani indigeni ed esotici del circondario da preparare più che comodamente il letto alla pappatoria della mattina [...]

[...] briosa fino dal principio, 136 ma alla quinta bottiglia vi fu un momento di vero entusiasmo a benefizio dell'illustrissimo signor Canonico [...]

[...] . Ribevvero tutti alla sua preziosa salute, parlarono della santa causa, lessero, fra le acclamazioni, un articolo furibondo della Stella Cattolica [...]

[...] popolano esemplare. Vestro sorrise tutta la sera imbambolato, tacque e sospirò come l'innamorato novizio accanto alla bella, e fece sentire per la [...]

[...] che se ne avvide, gli si accostò e sotto voce gli dette la spiegazione di quella risata che fu seguíta subito da un'altra grossissima, alla 138 [...]

[...] d'orrore, al quale corrisposero gli altri preti dando un'occhiata in cagnesco alla bottega di Ciuciante, il quale era dentro a lavorare, e la cui ombra [...]

[...] . Stasera s'ha a stare allegri." E così dicendo prese la gabbia e dopo averla attaccata fuori a un chiodo di fianco alla porta, rientrò in [...]

[...] quell'infame!" ruggì Vestro disperatamente; corse fuori e rientrò in bottega bianco come un panno lavato, tenendo in mano la gabbia sfondata dentro alla [...]

[...] quella bestia capitasse alla su' uccelliera.... mi raccomando a lei signoria.... riconoscere lo deve riconoscere di certo anche lei 142 [...]

[...] dall'ugnolo che gli manca, se ne ricorda? qui alla zampa sinistra,... ma per carità...." "Non dubitate, Vestro; ma ricordatevi che do mattina presto [...]

[...] cinque volte la campana grossa perchè Filandro è alla tesa; ha già servito quattro messe e ora serve la quinta. Ma si vede chiaro che quell'omo [...]

[...] , prosit." "Grazie." "Grazie." 146 I contadini benaffetti uscivano di chiesa passando attraverso alla sagrestia dalla porticina della canonica [...]

[...] frolli s'erano già tolti alla sua vista seminando unto e budella sui tizzi che fiammeggiavano fumanti. Passarono i petti, passarono i capi, passarono [...]

[...] fuori la mattina. Il Cappellano è un pezzo che non si vede, ed anche il Piovano ha dovuto finalmente proibirsi di passare davanti alla merceria [...]

[...] e polverosa davanti alla porta. "Voi vorrete bere, eh giovanotto?" mi domandò 156 la padrona vedendomi sedere in disparte a un tavolino di [...]

[...] ? suona mezzogiorno ora alla Pieve." Si levarono il cappello, dissero l'Angelus Domini appoggiandosi coi gomiti ai regoli della vetrata e, dopo essersi [...]

[...] scambiati uno sguardo meno desolato degli altri, tornarono a guardare attenti alla via. In quel momento la padrona mi pose in tavola una fetta [...]

[...] di cacio sopra un foglio giallo, un bicchiere e un fiasco di vino, e sedè di nuovo di faccia a me domandandomi dove s'era rimasti. "Alla lettera [...]

[...] cose, eppo' da ultimo dice che il dì otto, che sarebbe oggi, ritornava, e che mandava un bacio a tutti e anche alla su' Giuditta. Eppoi, prima [...]

[...] ." Così dicendo, il babbo della ragazza, che aveva sentito le ultime parole del racconto, si buttò attraverso alla tavola già apparecchiata per loro [...]

[...] , dando in un largo scoppio di pianto e lamentandosi con voce rantolosa: "Ah! ah! ah!" Detti un'occhiata di rimprovero alla padrona e mi alzai [...]

[...] suo compagno e tutti e due si misero di nuovo a guardare silenziosi in fondo alla via. "Non lo finisce il cacio?" mi domandò la padrona. 164 "Non [...]

[...] ho più fame." "Beve più?" "No; portate via ogni cosa: ho finito." Accesi la pipa e mi misi in fondo alla bottega seduto a guardare di sopra alle [...]

[...] spalle dei vecchi la campagna allegra e gli alberi sottili della via che tremolanti alla brezza del marino lasciavano il loro cotone, il quale [...]

[...] . PANE VINO LIGORI E CAFFÈ D'ALTRI GIENERI. "Non torce un pelo!" Era passata una ventina di minuti quando in fondo alla strada comparve un cane [...]

[...] . Io non mi mossi. Già da qualche minuto avevo perso di vista i due vecchi alla svoltata della via, quando vidi riapparire Gian Luca solo che [...]

[...] e smaniante lo chiamava senza essere ascoltato. "Che sarà stato, Verdiana?" "Vergine santissima! che sarà stato?" Il vecchio passò davanti alla [...]

[...] ragazza, alla prima scorciatoja che gli avrebbe anticipato d'un par d'ore l'arrivo a casa, aveva lasciato i suoi compagni, e via, come una capra [...]

[...] padrona, dando allora un'ultima occhiata dalla parte dei poggi: "Povere creature!" esclamò. Poi volgendosi con un lungo sospiro alla sua bottega: "E [...]

[...] barocciajo che la mattina passa scacciando con una frasca i tafani di sotto alla pancia del mulo trafelato, gli dà il bon giorno: il contadino 172 [...]

[...] , seduto sopra una pietra bassa e quadrata, consuma le sue lunghe giornate, finchè la massa di macigni che la mattina stava alla sua sinistra non è [...]

[...] sempre dolorosamente, non di rado fino al sangue. E in quel caso gli tocca a fasciarsi o a correre alla più vicina fontana, se pure non deve [...]

[...] ferma alla sua casa e lo veglia e l'assiste e non l'abbandona, finchè non l'ha ricondotto estenuato e pallido presso il monte di pietre che da otto [...]

[...] figliola maritata partorì alla macchia dov'era andata a far legna, e fu trovata morta lei e la creatura; il genero, che pareva tanto un buon [...]

[...] quello che ti paresse, che desidereresti?" 178 "Una fetta di pane bianco per darlo inzuppato alla mi' vecchia che non ha più denti." Ma quando [...]

[...] dimenticata nel loro itinerario, additando invece la prossima vetta di Pietra Marina, bellissima anco quella, ma senza dubbio da posporsi 182 alla mia [...]

[...] finchè non mi vide cessare di rincorrerlo. Quando tornai vicino alla bambina, la trovai che piangeva. "Tu piangi!?" le dissi "O non vedi, giuccherella [...]

[...] ." "Fiorè....ella." "Su, su, povera Fiorelluccia mia, sii bona, e con questi cómprati i brigidini domenica quando anderai alla messa. Dimmi: o [...]

[...] trio mattutino, alla passera solitaria che si lamenta nel cavo d'una rupe, aveva dato ai loro occhi una tinta d'ineffabile malinconia. I loro [...]

[...] portano via e ti mandano alla guerra, quando tornerai cercami laggiù sotto. — E si chetò e non disse altro per tutta la sera." Il nostro colloquio [...]

[...] alla visita e di lì subito a Firenze in Fortezza da Basso, perchè un bel giovinotto come lui, disse, sarebbe stato buono di certo. Tutta quella [...]

[...] sera, poche ore dopo il mio ritorno, ero già in sella che galoppavo verso il monte. Quando passai davanti alla casa del dottore era alla finestra [...]

[...] caro, mi riuscì sapere quello che era accaduto durante la mia assenza. Il giovanotto andò alla visita, fu trovato bonissimo, e il giorno dopo era [...]

[...] pensare seriamente per la sua ragione, perchè quel giorno stesso non ci fu modo di levarla di sull'uscio di casa, dove stette fino alla sera [...]

[...] rimandassero quel ragazzo almeno per un giorno, e ci risposero un'altra volta di no. Feci scrivere al priore; il signor Leopoldo telegrafò alla [...]

[...] 198 una mano per tenerla, gli tirava alla testa e l'ammazzava di certo, perchè lui rimase lì come un masso e non si sarebbe scansato." "Ma [...]

[...] dietro per fermarmi, corsi alla stalla, saltai in groppa e via come il vento. A mezza strada incontrai Fiorancino che da lontano mi fece cenno di [...]

[...] Cecco che ormai, avendo tirato su basso e dovendo andar via chi sa per quanto tempo, alla ragazza non ci avrebbe più pensato, e gli promise che [...]

[...] di luna magnifico, a casa della ragazza. 209 Pierone, quando fu alla svoltata che menava a casa sua, voleva andarsene, ma i compagni lo [...]

[...] costrinsero a seguirli. Cecco che era stato tanto allegro alla veglia, per la strada si cambiò a un tratto, non fece più una parola e andò avanti solo [...]

[...] tornarono verso il paese affrettando il passo e senza scambiare una parola. Alla svoltata che menava alla casa di Cecco si fermarono un momento per [...]

[...] il bravo rifiutando la compagnia degli amici, e se n'andò innanzi adagio e circospetto tenendosi in mezzo alla strada e guardandosi ora alle [...]

[...] furibondo lo poteva arrivare. L'orrore del pericolo dette a Cecco il sangue freddo. Stette un istante con l'occhio alla lama, prese il tempo e si [...]

[...] verso il villaggio. Pierone lo raggiunse alle prime case e gli si avventò più furibondo che mai. Cecco, difendendosi alla peggio e rinculando sempre [...]

[...] e l'altro si dette alla fuga fra le imprecazioni degli uomini che incominciarono allora a sbucare mezzi nudi dalle porte armati di schioppi e [...]

[...] inciampò nel corpo di Pierone, che disteso attraverso alla strada mandava l'ultimo fiato. Nessuno è comparso ancora sulla piazzetta. Su [...]

[...] della piazzetta, in fondo alla quale un cane della campagna passa arruffato dal vento e fiuta sospettoso il terreno. SCAMPAGNATA. È inutile [...]

[...] come una bestia feroce, domandai della casa del signor Cosimo. Alla quale domanda otto o dieci mi si offersero per accompagnarmivi. "Eccola [...]

[...] non lo 221 voglion mai rimandare. È dimolto bravo quel ragazzo! E quando c'era lui, anche il Cappellano alla su' tesa, col su' ajuto [...]

[...] , facevano a gara a favorirmele, finchè messomi all'imboccatura d'un breve viale che menava alla villa, mi ebbero lasciato salutandomi [...]

[...] sonato il campanello, un giovanotto, in maniche di camicia e col grembiule bianco tirato su e fermato alla cinghia dei calzoni, mi venne ad aprire [...]

[...] campana d'un Gesù bambino di cera, che si vedeva sulla cantoniera, trillavano come se desse il terremoto. Dopo qualche minuto sentii raspare alla porta [...]

[...] torno un momento alla tesa. Il desinare, dite, Cosimo, per che ora?" "Ditegliela voi a quelle donne l'ora che vi fa comodo." 228 "Ah! eccone una [...]

[...] , accennò di sì col capo entrando nella stanza, mentre il Cappellano, insalutato ospite, se n'andò alla tesa. Mi venne incontro pari pari, mi domandò [...]

[...] sedere con le spalle voltate alla finestra. Le grossolane malizie di fanciulla molto matura le conosceva. Io la osservavo con la più grande [...]

[...] alla signora Olimpia che teneva sempre il dito nel libro: "Che cosa legge di bello, signorina?" "Do un'occhiata al Leopardi." "Ah!... Ah!..." E [...]

[...] impaziente di sentire i suoi giudizi sul Leopardi: "Come trova cotesta lettura, signorina?" domandai alla signora Olimpia. "Le dirò," mi rispose [...]

[...] benemerito signor canonico Sinigaglia, che era venuto con lui quando Monsignore lo mandò a fare i saldi alla fattoria delle Monache!!... "Ha capito [...]

[...] donne; in mezzo, quattro o sei eleganti alla moda dal fazzoletto bianco sotto i ginocchi, unti nei capelli e inchiodati nelle scarpe; e in fondo [...]

[...] Flavia in una panca separata dentro alla cappella de' sette dolori, pregava calorosamente con la faccia quasi nascosta nel libro, e la signora [...]

[...] Olimpia, che le sedeva alla destra, fantasticava sorridendo angelicamente verso qualche fantasma che pareva attirare i suoi sguardi su nella [...]

[...] ?... Ma ora, no; dopo desinare verrai a trovarmi, mi racconterai tutto e staremo insieme fino alla tua partenza. Ho molte cose da confidarti, ti [...]

[...] accompagnerò alla stazione col mio cavalluccio; ma ora entriamo in chiesa, perchè la messa è cominciata.... Sorridi?" "Penso che diciannove anni [...]

[...] amaramente appena ci fummo fermati in un angolo in fondo alla chiesa. "Son tutti lassù. Conosci nessuno? "La famiglia del signor Cosimo e [...]

[...] cielo. "È vecchiotto, però!" osservai. "Sopra la sessantina. E quello che gli sta alla destra," continuò il medico, "è il suo Cappellano, il quale [...]

[...] anche di lui; ma ora inginocchiamoci, perchè siamo alla elevazione." 247 Tutto il popolo si prostrò in un solenne raccoglimento e l'organo [...]

[...] , allargandone il tempo, travestì da adagio maestoso l'allegro del Trovatore: — Di quella pira l'orrendo fuoco. — Alla cerimonia della consacrazione [...]

[...] maravigliato. "Tutti i giorni?!" "Sulla mia parola d'onore." Il sor Cosimo mi sorrideva di fondo alla chiesa e mi accennava all'organo come per [...]

[...] Cosimo," 248 continuò il Dottore, "è lo Stelloni mugnajo, assessore della pubblica istruzione. Il sor Cosimo lo prescelse alla carica, perchè [...]

[...] fece ridorare a sue spese il ciborio alla cappella de' sette dolori. Braccò il sindacato per far passare un braccio di strada obbligatoria dalla [...]

[...] alle candele; i preti allicciarono verso il desinare, e il popolo, dopo un breve raccoglimento, s'affollò alla porta per uscire. Quando fummo [...]

[...] desinare fossi andato da lui, che mi avrebbe accompagnato alla stazione e che aveva cose importantissime da dirmi. Il sor Cosimo venne correndo a [...]

[...] e si tappavan gli orecchi con le dita; a destra, il prete e la credenza bona.... 256 "Alla finestra, sor padrone," gli gridò Gostino. "Bravo [...]

[...] Gostino!" E andò alla finestra dove, dopo che ebbe lavorato un pezzo, adagio, adagio e colla massima precauzione, si sentì a un tratto un gran [...]

[...] il sor Cosimo ormai, visto compromesso il suo decoro di enologo premiato da sè 257 stesso alla mostra che fecero per la fiera anno di là [...]

[...] Cosimo alla sorella: "il sonetto del Calamai." Io mi volsi subito alla signora Olimpia per leggerle negli occhi la gravità di quello che mi si [...]

[...] volgevano in un punto verso il fondo della tavola alla sua destra. In quel tempo il signor Cosimo chiamò con 260 voce alterata Gostino, il quale [...]

[...] necessità la costringeva ad allontanarsi. Ma io non connettevo quasi più. Gonfio come un rospo e con un cerchio di ferro alla testa, accesi un [...]

[...] alla vasca, perchè le chiavi dei macchinismi l'aveva nel cassettone don Paolo. La signora Flavia ci guardava smemorata, con gli occhi tra 'l [...]

[...] , signori miei, core." E si portava le 267 mani alla parte sinistra del petto strizzando gli occhi e accennando a bocca stravolta come una puntura [...]

[...] che gli levava il respiro. E: "Alla tesa, Cosimo, hanno fatto altro?" "Altri cinque, don Paolo," gridò Gostino di cucina. "Cinque! Dunque siamo [...]

[...] dirci che bisognava andare alla tesa anche noi. Un'attenzione che sarebbe stata graditissima a suo fratello. Ma i tre preti, adducendo che fra [...]

[...] e che io gli avrei fatto il favore di portarglielo. Ma il tempo passava. Eran già sonate le tre; alle sei il treno partiva, dal paese alla [...]

[...] inutile! Dirgli che avevo un appuntamento col medico era lo stesso che tirare uno schiaffo ai padroni di casa. "Andiamo alla tesa. Ma se non [...]

[...] , il dottore mi salutò accennandomi che ormai ci saremmo riveduti a Firenze, e tirai avanti come un reo d'alto tradimento che di mezzo alla forza [...]

[...] nulla." E lesse alla luce del crepuscolo: «1° Portare da quell'occhialajo dal Canto alla paglia gli occhiali della sora Amalia, perchè ci rimetta [...]

[...] il vetro rotto.... Gli ha in tasca Gostino e alla stazione glieli darà. «2° Cinque metri.... o se no sette braccia.... come crede meglio [...]

[...] , Gostino?" "Padron Paolo, sì. È lì sotto legato alla sala." "E me lo saluti, sa?" mi disse don Paolo; "e glielo dica che io n'ho presi quindici oggi, e [...]

[...] ." "Buon viaggio." "Si ricordi di noi." "Ci compatisca." "Torni presto...." "Salute, signori, salute!" Costino dette un pizzicotto alla cavalla, e via [...]

Fucini Renato
Napoli a occhio nudo. Lettere ad un amico
3 1878 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 203 occorrenze

[...] d'una gita a Capri 106 » VIII. Dove si parla di una gita notturna al Vesuvio 121 » IX. Spigolature 139 ALLA MEMORIA DI RAFFAELLO FORESI [...]

[...] , vidi il nostro caro Enrico che m'era venuto incontro alla stazione. Cascammo l'uno nelle braccia dell'altro come due feriti al core; ci abbracciammo [...]

[...] subito, per non perder tempo, senza pensare a valige, a stanchezza, a nulla, una corsa attraverso alla immensa città. ? Vetturino, a Mergellina! ? e [...]

[...] che si apriva a stento al nostro passaggio e si richiudeva subito dietro alla carrozzella come una massa liquida, su la quale galleggiassero [...]

[...] Chiaja; mi pare di rammentarmi di fiammate in mezzo alla via, intorno alle quali ballavano strillando centinaia di ragazzi mezzi nudi, e dei lumi del gas [...]

[...] dalla mattina alla sera per le sue strade intrigate? Roma è troppo grande per la mia piccolezza; non mi domandare di Roma. All'insetto che portatovi [...]

[...] questa plebe ha di vivere sulla strada; la miseria cenciosa e pigolante, in mezzo alla quale ci troviamo continuamente, tante cose insomma ti mettono [...]

[...] sensi non bastano alla faticosa opra, verso la quale irresistibilmente si sentono attrarre e dove spesso rimangono sopraffatti e spossati sotto [...]

[...] prender parte alla entusiastica dimostrazione, ad applaudire, a gridare ? evviva! ? ma a chi? La scena che si svolge davanti ai tuoi occhi non ha nulla di [...]

[...] insieme è come se si chiudessero e si riaprissero continuamente gli occhi: tenebre e luce, luce e tenebre. Accanto alla elegantissima dama, un gruppo di [...]

[...] vedersi finalmente puliti davanti alla luce del sole. In altre vie la circolazione è qualche volta preclusa da ogni sorta d'ingombri, eppure a forza [...]

[...] accarezza con le sue ali di velluto, lasciami vivere e godere, che io mi sbizzarisca fino alla sazietà, se non vuoi che in cambio di una gioja [...]

[...] . Ed intanto che faceva il povero orso dalle cinquecento mila teste tartassato in mezzo alla barbara tempesta? Si esauriva applaudendo a colui che [...]

[...] mandra di dodici vacche in carne e ossa, sciolte e guidate da un solo guardiano, che tranquillamente scendevano a Santa Lucia, mescolate alla folla [...]

[...] improvvisa mi ricondusse bruscamente alla realtà, ed avendo gettato di nuovo lo sguardo sulla svariata moltitudine, rimasi qualche tempo ad osservarla [...]

[...] , mai un'arrotatura fra loro, in mezzo alla baraonda continua di altri legni, di pedoni, di cavallerizzi, di mandre di pecore, di capre e di somarelli [...]

[...] senza rider mai, come se anch'essi la trovassero la cosa più naturale di questo mondo. ? E nemmeno gli ovini sfuggono alla utilizzatrice poltroneria [...]

[...] dovessimo fermare, si farebbero forse venti passi in tutta la giornata in un paese, dove, fra le altre cose, possono vedersi esposti insieme alla [...]

[...] Sant'Elmo scaricato a mezzogiorno negli orecchi di Napoli, ho mandato un pensiero e un sospiro alla languida signora dell'Adriatico, ai suoi vuoti [...]

[...] sfondate alla folta chioma nerissima ed arruffata. LETTERA II. Dove si parla della popolazione. Napoli, 8 maggio 1877. S'io ti dovessi dipingere [...]

[...] il vieto inno di moda alla Sirena, senza capire che è tempo di smetterla, perchè di Grazielle, di chitarre e di Sirene se n'è detto già tanto che [...]

[...] » alzando la voce. Ora poi il compare è pieno fino alla gola; v'ha preso per uno stupido e ve lo vuol dimostrare. Rialza la testa, richiude gli [...]

[...] questo risparmio di fiato sia effetto d'indolenza? Non t'importerà di saperlo, ma se anche fosse questa la causa, mi somiglierebbe alla economia del [...]

[...] allegramente in mezzo alla via, avendo addosso per unico vestito un panciotto da uomo tutto sbottonato che gli ciondolava fino ai calcagni; un altro [...]

[...] risolva un problema di statica, per arrivare a comprendere come facciano a reggerseli addosso. Abbondano poi nelle giovinette i vestiarii alla Belle [...]

[...] chiedere il soldo dell'elemosina, provvederanno all'esistenza ed alla educazione loro. Che razza di genìa scaturisca da questo genere di palestra, tu puoi [...]

[...] pensa. Strilla, impreca e gestisce con una mimica sublime, forse per far paura alla paura che ha. S'avanza se l'avversario si ritira, e si ritira [...]

[...] . Alla paura succede la reazione, ed a non scompartirli a tempo, facilmente verranno al sangue. Ferocemente gelosi, sfregiano in volto la donna del [...]

[...] maniere dalla mattina alla sera. Le loro occupazioni perciò sono intermittenti. Fra l'arrivo e la partenza dei convogli della strada ferrata e fra [...]

[...] quello di battelli postali e navi mercantili nel porto, il lavoro cessa e negl'intervalli migliaia di persone restano disoccupate. Alla stanchezza [...]

[...] città non si è accorta minimamente di questo avvenimento; non facili alla rissa ed al coltello, sono dotati poi di molte altre qualità che non [...]

[...] per il giuoco in genere ed in specie per il Lotto giunge fino alla frenesia, e forse il desiderio di soddisfare a questa sfrenata libidine, se si [...]

[...] le portano alla bocca, basterebbe a travagliare uno stomaco che non fosse d'acciaro. Pròvati a far loro qualche osservazione, e vedrai. Ti guardano [...]

[...] , in modo da lasciarlo sperare, la sacramentale parola vattènn! ? e seguitai a leggere. Allora lui, per muovermi al riso o alla compassione, cominciò [...]

[...] a far capriole, a gonfiare il torace e ad imitare voci d'animali, eppoi: ? Signurì, u soldo ? Ed io: ? Vattènn! ? e lui daccapo alla mozione degli [...]

[...] privilegio di costoro, ma appartiene alla intera umanità. Però fra questa gente ha le sue manifestazioni più spiccate. Ho assistito a qualche [...]

[...] addirittura un cialtrone della sua stampa e come lui cedevole davanti alla prepotenza. Egli lo prega fino ad un certo punto e se non ottien subito la [...]

[...] credendo che il Santo abbia ceduto alla paura, si pente dell'abuso, si scusa e lo ringrazia col viso inondato da lacrime di tenerezza. Le idee: Dio [...]

[...] l'elemosina. Ricorrere ad una fattucchiera, per avere i numeri del terno ed accendere il lume alla Madonna, perchè sortano dall'urna, è, fra questa [...]

[...] di fiori e di foglie le merci che tengono in mostra alla vendita, anche se del genere più vile. Il gonfio caballero che fa, in pubblico, maggiore [...]

[...] manifestazioni dell'ingegno umano. Il vero ingegno, se rivolto alla luce delle scienze, era soffocato sotto la persecuzione; l'onestà sospetta e tenuta [...]

[...] d'occhio. In mezzo alla putredine di una società costituita su tali basi, la peggiore anarchia morale trovò il suo alimento, ed in tempo che da un lato [...]

[...] prepotenza de' suoi muscoli e de' suoi coltelli alla prepotenza legale, spesso con quella si accoppiò e giunse allora al mostruoso apogeo della sua [...]

[...] alla giustizia, fino a quando non avrà appreso per esperienza e palpato con mano che i tempi e le cose sono cambiati in meglio anche per lei [...]

[...] . Capisco che la gravità di quest'ultimo sproloquio è una stonatura di fronte alla leggerezza, con la quale ti ho parlato di altre cose; ma credi pure che [...]

[...] , impallidiscono davanti alla realtà. È così grande questa bellezza, e tanti elementi vi concorrono che occhio e cervello umano non possono esser [...]

[...] fronte, mentre affacciato alla finestra del vagone, mi bruciavo gli occhi guardando il sole che sfacciatamente bello si slanciava nel cielo dalle [...]

[...] alzasse misteriosa dalle loro cime, per chiamare i fedeli alla preghiera. E tutti questi edifizj bruni e smantellati come avanzi d'incendio, pareva [...]

[...] alla quale la dubbia caligine del mare lontano diceva agli occhi insaziabili: Ora basta. I miei compagni erano tre: il pittore S. di Firenze, il B [...]

[...] , mai alla lettera, di offrirci i suoi disinteressati servigi, e che ci avrebbe seguiti indubitatamente fino a Sorrento, invitandoci nella sua vettura [...]

[...] incassato fra dirupate scogliere. Questa via per me è quella che contribuisce essenzialmente alla grandissima e giustificata fama delle bellezze di [...]

[...] che contorna loro la fronte fermandola con un nodo alla nuca, sono costrette dai raggi cocenti di un sole mezzo africano a tener gli occhi bassi ed [...]

[...] accigliati, ed a guardare di sotto in su in un modo che dà alla loro espressione qualche cosa di bestiale e di feroce. Ah! una bella figlia degli [...]

[...] il dubbio d'essermi ingannato, perchè mi pare impossibile tale anomalia in mezzo alla vita sana e gentile che spira da ogni foglia, da ogni sasso [...]

[...] credetti di perdere il cervello da vero. La strada che corre lungo la riviera alla metà dei fianchi di montagne scoscese, o meglio, di enormi scogliere [...]

[...] oasi di verdura, solitarie casette bianche bianche, pulite pulite, i felici abitatori delle quali salendo alla cima del monte colgono i frutti del [...]

[...] coperte di maioliche colorate luccicano alla luce del sole; i boschetti di agrumi che le contornano; i viottolucci scoscesi che scendono [...]

[...] serpeggiando fino alla spiaggia, dove una popolazione tranquilla di pescatori lavora e canta fra lunghe file di reti che brillano al sole, si prova una gioja [...]

[...] segno solo d'ammirazione, ed alla prima occasione non mancherò di raccomandarlo alla misericordia del Signore, ma mi dica qualche cosa se no scoppio [...]

[...] giunto laggiù alla sua ultima espressione, poichè il sangue di quei pacifici marini è fresco e colorito. L'antica razza dei robusti e feroci pirati non [...]

[...] inaccessibile scoglio, hanno arricchito con le armi di fatti gloriosi le vergogne del Medio Evo, dato alla scienza una delle più grandi invenzioni [...]

[...] incivilimento, e davanti alla quale ognuno dovrebbe inchinarsi reverente, se, contrariamente al suo scopo, non servisse tuttora da inesausta miniera [...]

[...] un lampo della sua anima falsaria schizzargli un palmo fuori degli occhi. Scendemmo alla marina, visitammo i giardini e i più prossimi dintorni del [...]

[...] leggermente rossiccio, quando pensai alla gentilezza della mia Toscana così ingenuamente confutata da un cicerone di Sorrento. ? Cercai ricordi e tradizioni [...]

[...] voci. Principale scopo della nostra gita era l'isola di Capri, alla quale ci eravamo proposti di andare, imbarcandoci sul piccolo piroscafo che da [...]

[...] , raggiungemmo la nostra vettura e partimmo per la morta città. Eccoci a Pompei! ecco portato alla realtà un altro de' miei sogni dorati. Tutto quello [...]

[...] morte che si addice alla bellezza. Sui giganteschi ruderi di Agrigento e di Siracusa, sui loro scheletri corrosi dal tempo, l'archeologo non può [...]

[...] dell'Anfiteatro. In mezzo alla vita imbevuta di gentilezza greco-romana che si respira là dentro, ed in tempo che si ammira stupefatti la cura che è stata [...]

[...] , come alla vista d'un burbero e benefico vecchio, mi fece allora ribrezzo, e mi sentii raccapricciare come alla vista d'un omicida, che [...]

[...] lontani, calammo alla prossima stazione della strada ferrata, dove una numerosa comitiva dei soliti pellegrini faceva un baccano diabolico. Dopo un [...]

[...] squallore della campagna romana, dove il Tevere sprovvisto di argini e di ripari, corre alla ventura per lo sconfinato piano come un torello [...]

[...] tristissime riflessioni, domandandomi se realmente mi accostavo alla Capitale d'uno de' più inciviliti regni di Europa o piuttosto ad una colonia da [...]

[...] quello del terreno, dentro al quale si svoltolano e che a migliaja sbucano alla sera dai loro tenebrosi vicoli, aggruppandosi agli sbocchi di [...]

[...] quelli come mosche su gli usci d'una fabbrica di colla, grattandosi, spulciandosi e spidocchiandosi voluttuosamente, mi tornò alla memoria il verso del [...]

[...] persone, il qual numero equivale presso a poco alla popolazione di una grossa città di second'ordine. Le case che li fiancheggiano sono alte; la luce [...]

[...] ci filtra appena attraverso alla enorme quantità di panni tesi ad asciugare, ed alla miriade di altri oggetti come reti, nasse, canne da pesca [...]

[...] smanioso a una mammella vuota e cascante. Soddisfatta la prima curiosità, fissai gli occhi addosso alla più oscena di quelle miserabili, la quale [...]

[...] della fame col girarsi in tondo davanti alla bocca il pollice e l'indice aperti. ? Fammi vedere la tua casa e poi ti darò qualche cosa. ? Fu come [...]

[...] accertarmi che i loro contatti non erano stati infecondi. Fatti pochi passi, la donna, alla quale avevo domandato della sua casa, si fermò davanti ad [...]

[...] avvallamenti dell'impiantito, ora per aver inciampato in un monte di spazzatura, in uno de' soliti pagliericci stesi per terra, feci un giro alla lesta [...]

[...] anni addormentato sopra un mucchio di spazzatura. Mi chinai ad osservarlo alla luce d'un fiammifero, e vidi che aveva le gote nere affatto dalle cimici [...]

[...] il suo letto di piuma con le molle che aveva preso ad accomodare, sentii un sorriso doloroso passarmi su la faccia. Alla vecchia non sfuggì il mio [...]

[...] , perchè indicandomi un spazio libero in terra, in mezzo a due letti che erano in fondo alla stanza, mi disse: ? Guardate, signorino, chi starà [...]

[...] specie di caverna ossifera; una tana da coccodrilli, dove una iena morirebbe di puzzo e di paura. Eppure anche là dentro, accatastate alla rinfusa, fra [...]

[...] tribolati, come animali immondi, languiscono in silenzio ed in silenzio muojono, rassegnati alla sorte che la società ha voluto loro serbare. Vidi un [...]

[...] il cuore mi batteva forte forte, immaginandomi la vittima là, in mezzo alla via, boccheggiante nel proprio sangue. Che faccio? mi vesto? vado alla [...]

[...] breve combattimento e fucilati all'istante su la piazza che ora porta i loro nomi onorati. Ah! quanto sangue è costata questa Italia alla canaglia [...]

[...] il Vesuvio, presi appena tempo per dare una occhiata alla graziosa città, perchè il tempo minacciava un po' d'ogni cosa, con apparato solenne di [...]

[...] una lingua d'aspide intorno alla sua persona sacrilega. ? Ah! sciagurato, che cosa hai fatto! ? Che ho fatto? ? Guarda come siamo conciati per colpa [...]

[...] santissima di Montevergine! ? Che è stato? ? Una saetta aveva picchiato proprio in un albero alla distanza d'una ventina di passi davanti a noi. Il [...]

[...] punte dei capelli, giunsi alla casa dei miei ospiti, dove fui ricevuto in un modo per me anche troppo lusinghiero. Queste eccellenti persone che non [...]

[...] vetta dell'Appennino, sulla quale è situata l'Abbazia di Montevergine, era l'unico mio scopo, ma fino alla mattina dipoi non mi era possibile [...]

[...] sventolavano bandiere con immagini di santi, iscrizioni e rabeschi, le quali indicavano sfida alla folla da parte dei così detti poeti improvvisatori [...]

[...] di quanto egli va cantando. Alcuni di questi poeti, seduti sui davanzali delle finestre, con le gambe spenzolate, il viso acceso e il bicchiere alla [...]

[...] caligine. I lati dell'unica strada erano, alla lettera, assiepati di vetture d'ogni genere, di cavalli, di muli e di somari, che la ristrettezza dei locali [...]

[...] , banderuole, rami di abete, penne colorate, secchioli di legno ed altri fronzoli, tutti oggetti aventi un significato attinente alla solennità [...]

[...] festeggiata e dei quali ogni fedele faceva acquisto, per ascendere alla sacra montagna e per riportarli poi a Napoli come ricordi del compiuto [...]

[...] e di nastri, animati dalle grida e dagli scoppi di frusta d'un ossesso guidatore, andando alla carriera come nella strada più spaziosa e solitaria [...]

[...] essere il gran talismano che li preserva dai pericoli. Ognuno pensa tanto alla propria salute e tanto poco a quella degli altri, che ne resultano [...]

[...] gl'identici effetti, come se ognuno, senza badare alla propria, cercasse soltanto la salute altrui. Quando il resultato finale torna, anche se il [...]

[...] alla via ? Che peccato che una così graziosa usanza sia stata dimenticata! ? dissi al mio nuovo amico, e la mia nobile esclamazione commosse [...]

[...] attenzione altro che per il tumulto che faceva il popolo davanti alla sua porta. Non avendo potuto incontrare ancora nulla che mi facesse accorgere di [...]

[...] persone, fra sane e ammalate, si avventano in tre giorni ad annacquare il vino bevuto all'unico bugliolo di rame che è incatenato presso alla cannella [...]

[...] della montagna, portando torcie accese e fastelli di paglia e di piante resinose infilzate su la cima di pertiche, si allungava fino alla vetta [...]

[...] divincolasse strisciando su per i suoi bruni dirupi. Non potei resistere alla tentazione e scesi nella via; mi fu facile noleggiar subito un Pegaso ragliante [...]

[...] e mossi anch'io per il disagevole pellegrinaggio. Fin verso alla metà del cammino, la passeggiata fu piacevolissima; la burrasca che si era [...]

[...] gonfiava minaccioso; alla tepida brezza tenne dietro un vento frigido e impetuoso; una batteria di fulmini accompagnata da scoppi formidabili, cominciò a [...]

[...] tenne dietro alla furiosa bufera; chi correva di là, chi di qua in cerca d'un riparo qualunque, ma ripari non ve ne erano, perchè l'ultima zona [...]

[...] contenere la moltitudine che vi si è riparata, scoppia dai fianchi e manda fuori uomini ed urli; alcuni inginocchiati in mezzo alla via, pregano e [...]

[...] singhiozzano tenendosi il capo fra le mani, ed altri caduti si lamentano e chiedono pietà alla Madonna, tendendo le braccia verso il santuario. Era [...]

[...] miserabile vecchia, la quale scalza e febbricitante si era impegnata sola alla disastrosa ascensione, facendola sedere sotto la pancia del mio somaro [...]

[...] sulla faccia le sottane, lasciandole allo scoperto.... le tracce di chi sa quante altre cadute! Alla pioggia d'acqua tenne dietro una bufera di neve [...]

[...] . Allora, alla peggio, si riordinò la sgominata processione, e coi vestiti e le idee ciondoloni come salci piangenti umani, riprendemmo tutti il [...]

[...] cammino in silenzio. A mano a mano che ci andavamo accostando alla cima, le file dei pellegrinanti si diradavano. Molti trattenuti dalla stanchezza si [...]

[...] rantoli bestiali, ora fingendo di cadere in deliquio, e mordendo la terra e rosicando erba che strappavano dal terreno portandosela con avidità alla bocca [...]

[...] figurarmelo un eroe leggendario, uno di quei tanti generosi che, inaspriti dalla sventura in forma di giustizia umana, corrono intolleranti alla macchia [...]

[...] ribrezzo alla volgare rapina e delle sue speranze di gloria, ma ogni illusione mi cadde, quando mi si riaffacciò alla mente la sua ghigna pallida e [...]

[...] Tempio e le sante funate.... la profanazione v'era, ma le funate dolorosamente mancavano. Pur troppo! Davanti alla miracolosa immagine si ripetevano [...]

[...] . Arrivavano alla porta della chiesa cantando salmi, e appena giunti alla soglia vi si buttavano inginocchiati, piegando fino a terra la testa. Un [...]

[...] per le balze della montagna. Domandai notizie di questo fatto e seppi che quei nodi venivano composti dai promessi sposi che accorrono alla festa [...]

[...] , quasi emblema del nodo che già stringe i loro cuori o come promessa di fedeltà fatta dinanzi alla Regina degli Angeli. Questi nodi vengono poi [...]

[...] fiori e lembi di vesti delle odalische che le occupano, le quali lasciano a bella posta sventolare alla mostra scialli variopinti e nastri e penne [...]

[...] spiegarsi, mi guardò quanto ero lungo e lentamente fece voltare il cavallo. Dopo un quarto d'ora circa mi trovai alla porta del Cimitero. Appena [...]

[...] messo il piede dentro alla soglia, le parole del vetturino «non troverete nulla di bello da vedere» mi tornarono alla mente e quasi mi pentii [...]

[...] ; dei tre bambini, il maggiore prendeva parte alla preghiera e al dolore; il secondo dormiva col capo fra i ginocchi della sorella, ed il terzo si [...]

[...] accanto alla sepoltura che doveva scoprirsi fra poco, e nove cadaveri dentro casse scoperte si vedevano collocati a raggio intorno alla lapide Nº 145 [...]

[...] ; quelli rimasti serrati strillavano, sentendosi soffocare, ed intanto gli uomini addetti alla macchina non cessavano di raccomandarsi gridando [...]

[...] : ? Indietro! cascherete dentro! via! via! finiamo! ? Bisognò lasciar correre un quarto d'ora buono per dare sfogo alla bestiale curiosità della folla, e [...]

[...] posarsi orizzontale sul terreno. In quel tempo mi affacciai alla tenebrosa apertura, ed arruotando gli occhi scorsi nel fondo una massa informe di ossa [...]

[...] , ma non fummo in tempo, perchè barcollando ed agitando convulsamente in aria le braccia, la vedemmo sparire come un fantasma attraverso alla luce [...]

[...] , per veder meglio, s'era ficcato attraverso alla macchina cominciò a gridare: ? Ahi! Ahi! la mano, la mano! ? (gli era rimasto un dito fra [...]

[...] dentro inorridito, nè valse a mitigare la mia tristezza paurosa la pazza allegria dei nuovi giardini alla Marinella, dove corsi affannato per divagarmi [...]

[...] quell'isola incantatrice! Appoggiato alla spalletta lungo la marina al Chiatamone, posavo i miei sguardi desiderosi su le sue balze romite, e data la via a [...]

[...] con un caldo addio gli Echi del Castel dell'Ovo, correvo a spegnere i miei bollori romantici intorno alla mole parallelepipeda d'un gelato [...]

[...] monotona, perchè il mare era troppo tranquillo e la compagnia non troppo adatta alla mia indole ed alla circostanza. Una banda di sei camorristi [...]

[...] delle mie stravaganti illusioni. Ma Dio non paga il sabato. C'incontrammo lo stesso giorno alla locanda a tavola rotonda, e me lo trovai proprio [...]

[...] estasi dolcissima. La luce scaturiva dalle acque profonde, ma era luce che mi pareva soprannaturale; era una luce fosforescente, in mezzo alla quale [...]

[...] Huris dalla nera pupilla, e chi sa che capata avrei battuto negli scogli della bassa apertura che mette alla grotta, se il barcarolo non mi avesse [...]

[...] strappato a' miei sogni strillandomi: Signurì, Signurino, abbasciate 'a capa! ed uscii meditabondo e confuso dalla fatata caverna. Sbarcati alla marina [...]

[...] verso la piccola città di Capri. Andandomene su su, e ripensando alla storia di quest'isola singolare, e più che altro alla sinistra figura di [...]

[...] , in mezzo alla quale ci troviamo cordialmente ospitati, perchè tutti vi guardano, o vi salutano o vi sorridono piacevolmente. Quanto debbono esser [...]

[...] Azzurra alla Cala del Tuono, ora inerpicandomi con le mani e coi piedi, ora sdrucciolando giù per un piano inclinato, ora saltando da uno scoglio [...]

[...] rimanere estatico davanti alla bellezza strana del quadro che quella figura compose davanti ai miei occhi. Era sull'astrico della sua casetta a tender [...]

[...] riprendendo la via per certe strade, che parevano selciate dalla Società di mutuo soccorso fra i calzolari del Regno, ci avviammo alla cima del [...]

[...] negli ultimi tratti è una vera e precipitosa scala intagliata nel masso a larghi gradini, giungemmo alla chiesetta dell'Eremita posta sull'orlo d'un [...]

[...] precipizio in cima alla montagna. Avevo già conosciuto due eremiti di questi paraggi, e per dire il vero non ero rimasto molto edificato nè del loro [...]

[...] Anselmo. La chiesuola, nella quale egli uffizia e presso alla quale ha poche stanzucce, dove abita solo solo, si chiama Santa Maria a Cedrella, e [...]

[...] già sparito dietro alla chiesuola che campeggiava in un'aureola di luce dorata, quando m'alzai a malincuore per dire addio a quel romantico [...]

[...] lasciarmi m'indicò, lì di fianco alla chiesa, un piccolo recinto, dove si vedevano 24 croci di legno uscir fuori fra i ciuffi di rose e di gigli [...]

[...] sere vado a passare un'ora su la marina al Chiatamone, e guardando l'isola illuminata dagli ultimi raggi del tramonto, penso al mio Peppino, alla [...]

[...] feci al Vesuvio, e che qui sotto ti trascrivo. Leggilo prima tu, se avrai la pazienza di farlo, e dopo fammi il piacere di passarlo alla signora [...]

[...] , posata voluttuosamente a' suoi piedi, è qualche cosa di strano, qualche cosa d'irresistibile. Scendete alla riva di Santa Lucia, o a Mergellina [...]

[...] ; salite alla ròcca di Sant'Elmo, al Vomero, a Posilippo, a Capodimonte, od in qualunque altro luogo, donde si scorga la sua mole fantastica, e [...]

[...] smarrita fra le alghe dal Genio della spensieratezza. Non v'è sguardo umano, io credo, in questa regione, che alla sera si chiuda senza aver [...]

[...] della ferocia tranquilla, le attrattive della bellezza ruvidamente accoppiata alla modestia; è il gran delinquente dalle bellissime forme che tutti [...]

[...] , quantunque se lo fingessero mille volte inferiore alla realtà, cominciava ad indisporci assai molestamente, quando uno dei nostri compagni gridò: ? Io [...]

[...] Gennaro vegliava per loro in molti tabernacoli, alla luce di piccole lampade, imponendo alla montagna con la destra alzata verso la sua cima. Davanti [...]

[...] Distruzione e la Morte vegliano sole fra le tenebre, è cosa che abbatte l'animo, poichè ad ogni passo vi torna alla mente una lunga storia di disastri [...]

[...] braccia apparivano disseminati alla rinfusa in quel vasto campo di morte; e rettili giganteschi, parte distesi, parte aggomitolati in larghissime spire [...]

[...] pollajo. Dètte una gomitata alla massaja che gli russava accanto e.... ? Senti nulla? ? O la volpe o i ladri fanno man bassa su le nostre galline [...]

[...] , giungemmo finalmente alla base del cono. L'aspetto orridamente pittoresco del paesaggio che ci contornava allora, era superiore alle immagini della [...]

[...] ombreggiata dalla chioma, e rossa sanguigna alla base, rifletteva in larghi palpiti il lavorìo che si compieva nella immane fucina, dalla quale [...]

[...] miserando spettacolo alla infernale solitudine, finchè un torrente di fuoco non gli ebbe travolti nelle sue onde divoratrici. Una lapide di marmo [...]

[...] , tanta è la febbre dell'entusiasmo e della curiosità che s'impossessa di noi quanto più andiamo accostandoci alla cima paurosa. Uno de' nostri [...]

[...] compagni, un poco indisposto di salute, che fino allora aveva potuto farsi superiore alla fatica con la sua forte volontà, fu vinto da quest'ultima prova [...]

[...] per qualche minuto indeciso se avessi dovuto attendere o seguire il più robusto dei nostri compagni che vedevo già lontano e quasi arrivato alla [...]

[...] scena nel disordine momentaneo delle mie idee. Cominciai a gridare, a cantare ed a chiamare gli amici che non vedeva più attraverso alla grossa [...]

[...] caligine. Mi fu risposto di sopra: ? Corri, è meraviglioso! ? e dal basso: ? Eccoci, ci siamo anche noi ? e in quattro slanci giunsi alla cima, dove [...]

[...] somiglierà al vero della gola satanica che vomitava urli e fiamme in fondo alla orrenda voragine. Non potendo appagare interamente la nostra [...]

[...] ebullizione, arruffati e sudanti, giungemmo ad una larga piattaforma posta circa alla metà del profondo imbuto fra l'orlo del cratere e l'infernale [...]

[...] l'orrendo spettacolo della orribile bolgia, entro alla quale ci eravamo cupidamente avventurati. Allora non più paure, non più dubbj di pericolo; la [...]

[...] cristallizzazioni di zolfo, ed illuminate ora dai bagliori del fuoco, ora dalla luna che filtrava attraverso alla densa nuvola di fumo, riflettevano [...]

[...] , dalla quale la nera e irsuta cresta del Somma, la montagna, su la quale Spartaco alzò il grido dei ribelli, si vedeva attraverso alla nebbia di [...]

[...] grosse bolle alla superficie e lanciando da ultimo in aria, con una esplosione violenta, vortici di fumo infuocato e lava in forma di lacerti [...]

[...] sanguinanti, che giungendo quasi alla nostra altezza ricadevano parte sempre liquidi e parte raffreddati, o nel crogiuolo o al di fuori, con lo strepito [...]

[...] bella. ? Era tempo di discendere. Rotolandoci su i lapilli, in pochi minuti calammo all'Atrio del Cavallo; di lì, attraversando le lave che alla [...]

[...] nuovo in viaggio, ma questa volta per la sospirata via rotabile. Poco sotto alla casetta dell'eremita incontrammo una comitiva di signori in un ricco [...]

[...] addolorato per la mia partenza, e finchè vi sarà tempo te la infarcirò alla rinfusa del meno peggio che potrò raccapezzare fra gli appunti [...]

[...] tiene dietro alle spalle, dentro alla quale si possono vedere: tacchi vecchi, tomai accartocciati, elastici sfilaccicati, tramezzi sfondati [...]

[...] sua anima o di quella incompresa ciabatta che ha costantemente in mano. Ma alla pietà succede subito lo sdegno, se le vostre scarpe si fossero per [...]

[...] lievissimo di tronchetto passerà inosservato alla sua vigile pupilla. Perfino le avarìe delle suola, quelle leggerissime avarìe sotto la pianta, che [...]

[...] polli; si mette dietro alla vittima continuando ad accennare straziantemente il membro ammalato, ed è capace di seguitarla per un chilometro intero [...]

[...] sostituito la misteriosa ciabatta, perchè il paziente non resti scalzo in mezzo alla via, e tutti e due seduti, questo sul marciapiede e quello su la sua [...]

[...] . Ripensando nei giorni seguenti alla scena selvaggia, della quale ero stato spettatore, non me ne maravigliai più tanto, dopo che dalla [...]

[...] nelle botteghe e nelle vie in opere servili, in mezzo ad altre operaje, alla cui vista quasi ho imprecato alla così detta soppressione dei conventi [...]

[...] enfatiche di brune e di fulve Citère Trivie e Cloacine, e patetici inviti con tale untuosa insistenza, che non cedeva altro che dinanzi alla [...]

[...] allegramente alla barba dei citrulli, senza altra pena che d'andare di quando in quando a rivedere la tesa, la quale raramente è sprovvista di selvaggina [...]

[...] mano. Erano due Rinaldi, cioè due del popolo che all'aria aperta sul lastrico della via declamano e commentano alla turba estatica i poemi eroici [...]

[...] . In mezzo al circo sta il venditore d'arance e di semìne con le sue paniere alla mostra, il quale è anche incaricato del buon ordine. Con una mano [...]

[...] dispensa i generi venduti, con l'altra riscuote le somme; con l'altra dispensa scapaccioni ai monelli più sguaiati, mettendo alla porta i recidivi, e [...]

[...] ! Sputa continuamente, cambia alternativamente il posto alla mazza, al libro e alla giacchetta; fa due passi avanti a sinistra, due indietro a [...]

[...] destra; guarda la terra, eppoi il cielo, e quand'ha guardato il cielo, riguarda la terra e rimuta il posto alla mazza, al libro e alla giacchetta, e [...]

[...] conduce alla Lanterna, seduto davanti alla sua pentola fumante, senza mandar grida speciali, senza darsi moto, senza far nulla insomma che lo distingua [...]

[...] il Maruzzaro a fare intendere alla notte la sua mesta cantilena. Ha una cesta di giunco in capo e su questa cesta sono disposte tre marmitte di [...]

[...] è sormontata da un arco formato da un verga d'ottone lucidissima, alla quale sono attaccati e sospesi: catenelle, medaglie e immagini di santi, e [...]

[...] quest'arco, alla sua volta, è sormontato da un lampione acceso, che scintillando ondeggia secondo le movenze della svelta figura che lo trasporta [...]

[...] Mergellina alla Marinella, percorrendo in ogni verso dalla via Toledo ai vichi più remoti la immensa città. Sopra ogni quadrivio questa elegante figura [...]

[...] sventolando all'aria bianche pezzuole mandano alla spiaggia il loro saluto d'addio, mentre dalla spiaggia si risponde. Il vento agita le penne dei loro [...]

[...] fa prodigioso: uomini e merci calano e cascano alla rinfusa; strilli umani e latrati di cani che abbajano dalla riva o affacciati all'opera morta [...]

[...] fiamme sottili schioccano al vento in cima ai pennoni. Tonfi di ancore buttate nell'acqua e d'ormeggi lanciati alla riva, cigolìo d'argani e di taglie [...]

[...] momento si ammontano e si smonticano e spariscono; bòtti rotolate che scricchiolano su la breccia; cavalli che abbandonati un momento si son dati alla [...]

[...] gremite di persone si son mosse e vengono alla riva suonando tutti e strillando come anime spiritate. Nel forte vicino molti gruppi di soldati [...]

[...] tristissimi e soavi, alla memoria ed al core dell'amico lontano; addio, addio! ? Il bastimento ha cominciato a fremere al gorgoglìo della caldaja che ribolle [...]

Verga Giovanni
I Malavoglia
1 1881 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, edizione critica a cura di F. Cecco - Interlinea edizioni 305 occorrenze

[...] stesso è necessaria alla spiegazione dell’argomento generale. Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per [...]

[...] al nuovo arricchito – alla intrusa nelle alte classi – all’uomo dall’ingegno e dalle volontà robuste, il quale si sente la forza di dominare gli [...]

[...] , accanto alla Concetta dello zio Cola, e alla paranza di padron Fortunato Cipolla. Le burrasche che avevano disperso di qua e di là gli altri [...]

[...] l’arco della pescheria della città; e così grande e grosso com’era filava diritto alla manovra comandata, e non si sarebbe soffiato il naso se suo [...]

[...] nonno colui!; e Lia (Rosalia) ancora nè carne nè pesce. – Alla domenica, quando entravano in chiesa, l’uno dietro l’altro, pareva una processione [...]

[...] delle tasse li avrebbero presi a calci nel sedere, chè soldati non ce ne sarebbero stati più, e invece tutti sarebbero andati alla guerra, se [...]

[...] in capo alla via, come li vide comparire a quel modo, mogi mogi e colle scarpe in mano, non ebbe animo di aprir bocca, e se ne tornò a casa con loro [...]

[...] figliuolo: – Va a dirle qualche cosa, a quella poveretta; non ne può più. Il giorno dopo tornarono tutti alla stazione di Aci Castello per veder passare [...]

[...] treno, e si videro tutti quei ragazzi che annaspavano, col capo fuori dagli sportelli, come fanno i buoi quando sono condotti alla fiera. I canti, le [...]

[...] colla mano, ed ella rimase colla falce in pugno a guardare finchè il treno non si mosse. Alla Longa, l’era parso rubato a lei quel saluto; e [...]

[...] non pensarci più. Ma pure ci pensavano sempre, nella casa del nespolo, o per certa scodella che le veniva tutti i giorni sotto mano alla Longa [...]

[...] nell’apparecchiare il deschetto, o a proposito di certa ganza che ’Ntoni sapeva fare meglio di ogni altro alla funicella della vela, e quando si [...]

[...] di peso alla famiglia, avevano a tirarli su per soldati; e bisognava pensare ancora che la Mena entrava nei diciassett’anni, e cominciava a far [...]

[...] lupini e li mostrava a Dio e alla Madonna, chiamandoli a testimoni. Infine, rosso, scalmanato, fuori di sè, fece una proposta disperata, e la piantò [...]

[...] portare un paio di stivaletti nuovi a don Silvestro il segretario; in quell’ora le ragazze facevano come uno stormo di passere attorno alla fontana [...]

[...] soldi e il vino che non ti ha dato. Allora si misero a quistionare, perchè padron ’Ntoni sosteneva che lo zio Crocifisso alla fin fine era cristiano [...]

[...] voi il ponente in poppa alla Provvidenza. Lo sapete il proverbio «Mare crespo, vento fresco». Stasera le stelle sono lucenti, e a mezzanotte [...]

[...] , e il vento fresco non le darà più noia. Padron ’Ntoni non pensava ad altro che alla Provvidenza, e quando non parlava delle cose sue non diceva [...]

[...] nulla, e alla conversazione ci stava come un manico di scopa. – Voi dovreste andare a mettervi con quelli della spezieria, che discorrono del re e [...]

[...] volesse mangiare qualcuno a colezione, e alle volte si lasciava scappare sottovoce delle mezze parole dinanzi alla gente, rizzandosi sulle gambette, e si [...]

[...] al telaio notte e giorno, come Sant’Agata, dicevano le vicine. – Le ragazze devono avvezzarsi a quel modo, rispondeva Maruzza, invece di stare alla [...]

[...] finestra «A donna alla finestra non far festa». – Certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano, fra tanti che passano; osservò la [...]

[...] dentro le gonnelle della Mangiacarrubbe, una di quelle che stanno alla finestra colla faccia tosta. Comare Grazia Piedipapera, sentendo che nella [...]

[...] discorso si fece generale, perchè alla Maruzza gliene avevano fatto tanto del danno, quelle bestie scomunicate! La cugina Anna ne aveva la casa [...]

[...] non si erano mai viste sugli scogli, col pretesto d’andare a pescare, e arruffavano la biancheria messa ad asciugare, se capitava. Alla povera [...]

[...] . Poi alla cugina Anna le era toccato di tirar su quel fannullone per vederselo rubare dalla Mangiacarrubbe. In mezzo a quel chiacchierio saltò su la [...]

[...] Zuppidda, la moglie di mastro Turi il calafato, la quale stava in fondo alla straduccia, e compariva sempre all’improvviso, per dire la sua come il [...]

[...] . – Bel pezzo, la Mangiacarrubbe, seguitava, una sfacciata che si è fatto passare tutto il paese sotto la finestra «A donna alla finestra non far festa [...]

[...] passa, e con don Michele il brigadiere, che ci ha la rabbia del marito, con tutti quegli anni e quella carne che ci ha addosso, la poveraccia! – Alla [...]

[...] bollire, vieni un po’ qua. Nunziata lasciò Alessi a custodire il focolare, e corse ad appollaiarsi sul ballatoio, accanto alla Sant’Agata, per godersi [...]

[...] , poveraccio! che non avete nessuno in casa che vi faccia trovare la minestra, alla sera, quando tornate stanchi. – Sì, è vero, e sa pure cucire e si [...]

[...] ; ma cambiò subito discorso. – Che ci vai tu alla città, per la festa dei Morti? – No, non ci vado perchè non posso lasciar la casa sola. – Noi ci [...]

[...] sue noci. E tacquero entrambe, pensando alla festa dei Morti, dove compar Alfio andava a vendere le sue noci. – Lo zio Crocifisso, con quell’aria [...]

[...] zitto, perchè si era affacciata sua moglie alla finestra; e lo zio Crocifisso, quando fu abbastanza lontano da non temere che l’udisse don [...]

[...] . Don Giammaria andava tirandolo per la manica del giubbone per dire corna di questo e di quell’altro, in mezzo alla piazza, all’oscuro; del lumaio [...]

[...] quello che mangio! borbottava don Giammaria fra i denti; fanno anche la spia ai servi di Dio per contar loro i bocconi! Tutto in odio alla chiesa [...]

[...] come il paese stesso andava addormentandosi, si udiva il mare che russava lì vicino, in fondo alla straduccia e ogni tanto sbuffava, come uno che [...]

[...] altro po’ di silenzio compare Alfio soggiunse: – Domani vado alla città per un carico di sale. – Che ci andate poi per i Morti? domandò Mena [...]

[...] . – Dio lo sa, quest’anno quelle quattro noci son tutte fradicie. – Compare Alfio ci va per cercarsi la moglie alla città, rispose la Nunziata dall’uscio [...]

[...] , quasi s’accendessero, e i tre re scintillavano sui fariglioni colle braccia in croce, come Sant’Andrea. Il mare russava in fondo alla stradicciuola [...]

[...] sbrindellata, in mezzo al vento e alla nebbia, che pareva ci avesse il diavolo in poppa; le donne invece si facevano la croce, quasi vedessero [...]

[...] sciara, a quell’ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva male allo stomaco, alla povera donna, le sembrava quasi [...]

[...] ! Vergine Maria! – I figliuoli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro. Mentre passavano [...]

[...] Campana di legno, perchè non ci sentiva di quell’orecchio, quando lo volevano pagare con delle chiacchiere, e’ diceva che «alla credenza ci si [...]

[...] chiesetta scintillavano, e il mare era liscio e lucente, talchè non pareva più quello che gli aveva rubato il marito alla Longa; perciò i confratelli [...]

[...] . Almeno non avrei fatto danno a nessuno, e nessuno avrebbe pianto. La Mena, appoggiata alla porta della cucina, colla faccia nel grembiule, si [...]

[...] meglio di ogni altro come andassero le cose, perchè le carte le aveva lui, alla segreteria di Aci-Castello. – Volete scommettere dodici tarì che non [...]

[...] per far passare la doglia alla mamma, e il primo che glielo disse, qualche tempo dopo, fu compare Alfio Mosca, dinanzi al rastrello dell’orto, che [...]

[...] appuntellò le mani sui fianchi, e sfoderò la lingua come un pungiglione. – Ora sentite, che questa voglio dirvela! Alla fin fine la mia roba ce l’ho, e [...]

[...] vostre lusinghe, ne avrei trovato cento di mariti, e Vanni Pizzuto, e Alfio Mosca, e il cugino Cola, che mi stava cucito alla gonnella, prima di [...]

[...] le faceva l’occhio di triglia per amor della chiusa, e non voleva vederselo più per la casa e nel cortile, che alla fin fine ci aveva sangue nelle [...]

[...] aveva un bel passare e ripassare davanti la casa dei Malavoglia, che perfino la gente si metteva a ridere, e diceva che ei faceva il viaggio alla [...]

[...] casa del nespolo come quelli che hanno fatto il voto alla Madonna dell’Ognina. I Malavoglia lo pagavano a furia di sberrettate; e i ragazzi, appena [...]

[...] lo vedevano spuntare in fondo alla stradicciuola, scappavano come se vedessero il ba-bau; ma sinora nessuno di loro gli parlava di quei denari dei [...]

[...] l’aveva messo in quell’imbroglio, diceva agli altri; però gli altri dicevano che ci andava per fare l’occhiolino alla casa del nespolo, e la Locca che [...]

[...] ; sapeva soltanto che il sangue suo era nelle mani di Dio. E i ragazzi dei Malavoglia non osavano giocare sul ballatoio quando egli passava davanti alla [...]

[...] nemmeno alla Vespa, e se ci aveva qualcheduna per la testa, era piuttosto comare Mena di padron ’Ntoni, che la vedeva ogni giorno nel cortile o sul [...]

[...] ; volevo domandarvi se il vino che portate alla Santuzza è della stessa botte di quello della settimana scorsa. – Io non lo so; il vino me lo danno [...]

[...] consegnare il vino alla Santuzza. – A me non vuole dir nulla! borbottò la Zuppidda. Come se non li avessi visti co’ miei occhi. Vogliono nascondere il [...]

[...] fare e sbuffavano e si affannavano a tirare e a spingere anche loro la barca davanti alla porta di mastro Zuppiddo il calafato, dove c’erano i sassi [...]

[...] davanti alla casa dei Malavoglia, seduta contro il muro, ad aspettare Menico, e voltava il capo di qua e di là per la straduccia, ad ogni passo che [...]

[...] , s’era persa la Provvidenza! Comare Venera, la quale era alla stazione, quando era partito ’Ntoni di padron ’Ntoni, per vedere se Sara di comare [...]

[...] . – Compare Menico vuol morire becco! disse egli per consolarsi, e questo le piacque, alla Mangiacarrubbe, che l’aveva chiamato «cetriolo» ed ora [...]

[...] , seduto davanti alla bottega del barbiere. Li ho presi per non dir di no, quando padron ’Ntoni è venuto a dirmi, sotto l’olmo, se ci avessi bisogno [...]

[...] ? – Non ne ho, rispose ’Ntoni, senza pensare più alla quistione di poco prima, ma te ne darò mezzo del mio. Gli uomini della paranza, seduti sul [...]

[...] , prendendosi per frutti quelle settantacinque lire che Maruzza aveva raccolto soldo a soldo in fondo alla calza nascosta sotto il materasso [...]

[...] salare, e i fichidindia a dieci un grano, e facevano dei grandi progetti d’andare alla tonnara, e per la pesca del pesce spada, dove si buscava una [...]

[...] . – Che è vero che venite qui per vedere la Mangiacarrubbe, quando si affaccia alla finestra? – Io ci vengo qui per tutt’altro, comare Barbara. Ci [...]

[...] ! piagnucolava lo zio Crocifisso. Voglio un po’ vedere d’onde prenderanno i danari dei lupini, se ’Ntoni si marita, e se devono anche dare la dote alla Mena [...]

[...] andò a lasciare un foglio di carta bollata sul canterano, accanto alla statua del Buon Pastore. – L’avete visto l’usciere che è venuto pei [...]

[...] dirlo, se per un amico avrebbe fatto questo ed altro; e gli offrì la tabacchiera aperta, fece una carezza alla bimba, e le regalò una castagna [...]

[...] , va bene, rispose don Silvestro; lo so che per gli amici avete il cuore grande quanto il mare. Piedipapera davanti alla gente non voleva sentir [...]

[...] lui non contava per nulla in casa. VII Quello fu un brutto Natale pei Malavoglia; giusto in quel tempo anche Luca prese il suo numero alla [...]

[...] il soldato. Quel giorno pioveva, e la strada era tutta una pozzanghera. – Non voglio che mi accompagniate – ripeteva Luca alla mamma; – già la [...]

[...] stazione è lontana. – E stava sull’uscio a veder piovere sul nespolo, col suo fardelletto sotto il braccio. Poi baciò la mano al nonno e alla mamma, e [...]

[...] ; – e quanto giunse più tardi la notizia che era morto, alla Longa le rimase quella spina che l’aveva lasciato partire colla pioggia, e non l’aveva [...]

[...] accompagnato alla stazione. – Mamma! disse Luca tornando indietro, perchè gli piangeva il cuore di lasciarla così zitta zitta sul ballatoio, come [...]

[...] la Madonna addolorata; quando tornerò vi avviserò prima, e così verrete ad incontrarmi tutti alla stazione. – E quelle parole Maruzza non le [...]

[...] dimenticò finchè le chiusero gli occhi; e sino a quel giorno si portò fitta nel cuore quell’altra spina che il suo ragazzo non assisteva alla festa che [...]

[...] queste parti, compare ’Ntoni. – Sì che ci verrò. E poi per andare alla sciara questa è la strada più corta. – Ci verrete per vedere la [...]

[...] Mangiacarrubbe, che si mette alla finestra quando passate. – La Mangiacarrubbe gliela lascio a Rocco Spatu, chè ci ho altro pel capo. – Chissà quante ce ne [...]

[...] ! disse ’Ntoni. – Sentite, andateci il lunedì alla sciara, quando mia madre va alla fiera. – Al lunedì il nonno non mi lascerà pigliar fiato, ora [...]

[...] tutti gli amici, e la Provvidenza, mentre camminava verso la marina, barcollava sui sassi come avesse il mal di mare, in mezzo alla folla. – Date qua [...]

[...] tempo. Da ora a quando vi mariterete chi sa quante cose succederanno, e per quali strade andrò col mio carro? Mi hanno detto che alla Piana, di là [...]

[...] della città, c’è da lavorare per tutti alla ferrovia – Ora la Santuzza s’è intesa con massaro Filippo, pel mosto nuovo, e non avrò più nulla da [...]

[...] nero anch’essa, pensando a compare Alfio, il quale se ne andava alla Bicocca, e avrebbe venduto il suo asino, povera bestia! chè i giovani hanno [...]

[...] ad andare con padron Cipolla; li ho visti insieme anche stamattina dal ballatoio, davanti alla tettoia di Peppi Naso. – Padron Fortunato è [...]

[...] ! Nel villaggio successe un casa del diavolo quando volevano mettere il dazio sulla pece. La Zuppidda, colla schiuma alla bocca, salì sul [...]

[...] : non lo volevano nemmeno per compagno alla processione, quel cristiano, nè lei nè sua figlia! Comare Venera quando parlava del marito che doveva [...]

[...] mano a sbraitare che volevano ammazzarli tutti, quelli delle tasse, e volevano dar fuoco alle loro cartacce, e alla casa dove le tenevano. Gli [...]

[...] quale non ci aveva che un carro da asino, mentre lo zio Crocifisso le voleva bene come alla pupilla degli occhi suoi, sebbene in quel momento non [...]

[...] che avrebbe fatto lui, e come aggiustava ogni cosa; e don Silvestro stava ad ascoltarlo zitto ed intento che pareva fosse alla predica. Bisognava [...]

[...] sua nuora, e l’aveva lasciata in camicia. Se gli interessi del Comune li faceva a quel modo!... Ma intanto se la Signora si affacciava alla [...]

[...] mezzo alla gente che gridava coi pugni in aria. – A voi non ve ne importa se mettono la tassa del pelo? gli domandava Mena, come lo vedeva [...]

[...] del municipio, dove c’era prima il posto della Guardia Nazionale, e si mise tranquillamente a temperare le penne, davanti alla tavola d’abete, per [...]

[...] sindaco lo fanno i consiglieri, e i consiglieri non possono essere che quelli e non altri. Chi vuoi che facciano? i pezzenti di mezzo alla strada [...]

[...] Croce da don Silvestro si lasciò menar via e metter alla tavola d’abete del consiglio, col calamaio davanti; ma dei consiglieri non c’erano altri che [...]

[...] nulla da perdere! vociava dall’uscio la Zuppidda, e ci viene per succhiare il sangue alla povera gente, peggio di una sanguisuga, perchè vive alle [...]

[...] vostra moglie fa il comodino alla Vespa, la quale viene tutti i giorni a mettersi sulla vostra porta per cercare Alfio Mosca, e voi altri tenete il [...]

[...] ! voleva fargli vedere che era stato soldato, a Piedipapera! Lo incontrò giusto che veniva dalla sciara, vicino alla casa dei Zuppiddi, con quel suo [...]

[...] davanti la chiesa, quando non c’era gente. Padron Fortunato non voleva far torto alla sua parola, se la ragazza aveva la dote, tanto più che suo [...]

[...] non si vedeva anima viva; così gli diede la buona notte dall’uscio. – Che ve ne andate alla Bicocca al primo del mese? gli disse finalmente [...]

[...] affaccendava nel cortile a staccare l’asino, e ad appendere gli arnesi al piuolo, e portava la lanterna di qua e di là. – Se ve ne andate alla Bicocca [...]

[...] abbiamo la metà, e alla salatura delle acciughe pagheremo anche il resto. Alfio a quel discorso lasciò l’asino in mezzo al cortile, e venne sulla strada [...]

[...] grassi, come s’usa alla fiera, quando i compratori sono scarsi. Fra quelli che cercavano di prendersi la Barbara c’era stato Vanni Pizzuto, allorchè [...]

[...] andava a far la barba a mastro Turi che aveva la sciatica, ed anche don Michele, il quale si annoiava a passeggiare colla pistola appesa alla [...]

[...] alla Zuppidda, col berretto gallonato, come se ci avesse la corona in capo; che la gente se ne impipa di lui e del suo berretto. E se lo incontrava [...]

[...] berretto in mezzo alla folla. Don Michele continuava a passare dalla straduccia per puntiglio, per non darla vinta a lui, chè se lo sarebbe mangiato [...]

[...] sarebbe levato d’attorno ’Ntoni Malavoglia, resterebbe lui solo a far l’asino alla ragazza. Vanni Pizzuto non disse nulla, ma ci pensò su tutta la [...]

[...] alla Vespa, e serviva di comodino a quello spiantato di Alfio Mosca, il quale voleva arraffarsi la sua chiusa. – Ve lo dico io che ve l’arraffa [...]

[...] ragazze avevano seminato il basilico alla finestra, e ci si venivano a posare le farfalle bianche; fin le povere ginestre della sciara avevano il loro [...]

[...] ’Ntoni tutto contento si fregava le mani, e diceva alla nuora: – Non mi par vero d’essere in porto, coll’aiuto di Dio! La Mena non avrà nulla da [...]

[...] all’uscio poco dopo, e aveva la faccia in un certo modo anche lui, e faceva e disfaceva dei nodi alla frusta che teneva in mano. – Sono venuto a [...]

[...] quello di massaro Filippo. – Vado alla Bicocca, dove c’è da fare col mio asino. Mena non diceva nulla; sua madre sola aprì la bocca per rispondere [...]

[...] : – Volete aspettarlo padron ’Ntoni? che avrà piacere di salutarvi. Compar Alfio allora si mise a sedere in punta alla scranna, colla frusta in [...]

[...] . Alla Bicocca mi hanno detto che la gente muore come le mosche, dalla malaria. Alfio si strinse nelle spalle, e disse che non poteva farci nulla [...]

[...] vedrà più il lume di compar Alfio, alla sera, disse Nunziata, e la casa rimarrà chiusa. Compar Alfio aveva caricato buona parte delle sue cosuccie sul [...]

[...] , che posso dirvi addio anche a voi! disse Alfio. – Sono venuta a salutarvi, – disse lei, e ci aveva il pianto nella gola. – Perchè ci andate alla [...]

[...] porto meco alla Bicocca, e dappertutto ove andrò. Ma questi oramai sono discorsi inutili, e bisogna fare quel che si può. Anche il mio asino va dove [...]

[...] me ne vado. La poveretta piangeva cheta cheta, colla mano sugli occhi, e se ne andò insieme alla Nunziata a pianger sotto il nespolo, al chiaro di [...]

[...] vedo. A voi compare Tino non vi dirà di no, per aspettare sino alla Madonna dell’Ognina. – Queste qui non bastano per le spese! ripeteva Campana di [...]

[...] . Padron ’Ntoni tornò a casa ancora pallido, e disse alla nuora – Ce l’ho tirato, ma ho dovuto pregarlo come Dio, – e tremava ancora il poveretto [...]

[...] Barbara perciò aveva mandato in regalo alla Mena il vaso del basilico, tutto ornato di garofani, e con un bel nastro rosso, che era l’invito di farsi [...]

[...] nessuno che vi appendesse i fiori dell’Ascensione. – Quella civetta di Sant’Agata! andava dicendo la Vespa colla schiuma alla bocca, tanto ha detto [...]

[...] , e teneva la tela e la matassa del cotone, e ogni volta che andava alla città portava qualche cosuccia. Il cuore tornava ad aprirsi col bel tempo [...]

[...] diventare parente dei Malavoglia, e la sua figliuola s’era fatta comare di basilico con la Mena, tanto che aveva fatto cucire alla Barbara in fretta e [...]

[...] venuto in coda alla folla, e l’avevano fatto entrare per dare da bere anche a lui. Dalla Santuzza se ci andate senza denari non vi danno niente [...]

[...] . Piedipapera dal muro stava guardando un piccolo crocchio di persone che discorrevano fra di loro vicino alla fontana, colla faccia seria come se fosse [...]

[...] per cascare il mondo. Alla spezieria c’erano i soliti sfaccendati, che si dicevano le orazioni, col giornale in mano, o si piantavano le mani sulla [...]

[...] , rispose padron ’Ntoni. – Son là, alla spezieria, che sembra ci sia quello dei numeri del lotto. O cosa diavolo è successo? Una vecchia andava [...]

[...] strillando per la piazza, e si strappava i capelli, quasi le avessero portata la malanuova; e davanti alla bottega di Pizzuto c’era folla come [...]

[...] paladini di Francia alla Marina di Catania, e la gente stava ad ascoltare colle orecchie tese, fitta come le mosche. – Il figlio di Maruzza la Longa ci [...]

[...] quel punf! punf! ve lo facciano dentro lo stomaco: null’altro. Poi, alla prima cannonata, e come incomincia il parapiglia, vi vien voglia di [...]

[...] in aria la Palestro, – la quale ardeva come una catasta di legna, quando ci passò vicino, e le fiamme salivano alte sino alla penna di trinchetto [...]

[...] molto che non riceveva lettera di lui. – Davvero ella non ci aveva pensato alla lettera; e tutta la notte non potè chiudere occhio, e aveva sempre [...]

[...] Longa, come pensava a quell’uomo che moriva di sete in mezzo a tutta quell’acqua, non poteva stare dall’andare ad attaccarsi alla brocca, quasi ce [...]

[...] a parlare di dare degli acconti, perchè non avevano tutti i denari, e speravano di raggranellare la somma alla raccolta delle ulive. Lui se l’era [...]

[...] levati di bocca quei soldi, e non aveva pane da mangiare, com’è vero Dio! non poteva campare di vento sino alla raccolta delle ulive. – A me [...]

[...] minchione se ne sta a casa», che non doveva lasciarvi mettere la mano alla nuora, e poichè aveva fatto il pasticcio se lo mangiasse. «Guai a chi casca [...]

[...] nemmeno, in coscienza mia! Il povero vecchio non aveva il coraggio di dire alla nuora che dovevano andarsene colle buone dalla casa del nespolo [...]

[...] che dirimpetto si vedeva la porta di compare Alfio con tanto di catenaccio. – Adesso che alla porta di compare Alfio c’è il catenaccio, vi [...]

[...] voleva la Mena, che gliel’avevano promessa, come fa un ragazzo davanti alle baracche dei balocchi alla fiera. – Ti pare che io l’abbia rubata la tua [...]

[...] Venera. – Ciascuno deve pensare alla sua barba prima di pensare a quella degli altri. Tuo nonno non ti dà nulla; dunque che obbligo hai verso di loro [...]

[...] piatto!» – Bella cosa, rispondeva ’Ntoni. Ora che i miei parenti sono in mezzo alla strada mi dite di piantarli anch’io! Come se la caverà il nonno a [...]

[...] dote per papparvela con tutti i vostri, è un’altra cosa! Marito voglio dargliene uno solo alla mia figliuola, e non cinque o sei, e metterle [...]

[...] sono peggio dei cani. E la Barbara rinfacciava alla ragazzina: – Lo so che non sono brava massaia come tua sorella! E comare Venera conchiudeva [...]

[...] di vestina che hai indosso. La bambina molte cose non le capiva; ma quel po’ che rispondeva faceva montare la mosca al naso alla Zuppidda, e le [...]

[...] più nè re nè regno. E glielo disse anche in faccia, alla fine, onde levarsi d’addosso quella noia, perchè quel cristiano stava sempre davanti alla [...]

[...] aveva il cuore grosso, il povero ’Ntoni, e non voleva lasciarla così. Ma ella doveva andare a riempir la brocca alla fontana, e gli disse addio [...]

[...] di carri alla festa di Trecastagni, ma Barbara le sue brave gambe ce le aveva tutte e due. – Addio, comare Barbara! rispose il poveraccio, e così [...]

[...] cade nell’acqua è forza che si bagni». Se suo fratello si metteva a cantare, mentre stavano alla vela, – Sì, sì, canta pure. Quando sarai vecchio [...]

[...] , secondo il costume dei vecchi: – Vorrei farlo io quello che fate voi, sorella mia! le diceva per confortarla. Alla fin fine è come andare a [...]

[...] dei Malavoglia! diceva il nonno; e bisognava vederlo alla manovra, coi capelli che gli fischiavano al vento, mentre la barca saltava sui marosi [...]

[...] , tanto erano lontane, e intorno a loro non c’era che acqua, si metteva a chiacchierare coi nipoti dalla contentezza, che poi alla sera la Longa e [...]

[...] zio Crocifisso; ora le donne potevano tornare ad andare alla messa del paese, chè se qualche giovinotto gettava gli occhi sulla Mena, gliela [...]

[...] . – Dunque tutti hanno bisogno del bel tempo, tale e quale come la Nunziata che non può andare alla fontana se piove, conchiuse Alessi. – «Buon tempo e mal [...]

[...] prenderne delle altre, il nonno si metteva le mani alla bocca per chiamare – Mena! oh Mena! – E Mena sapeva cosa voleva dire, e venivano tutti in [...]

[...] processione, lei, la Lia, ed anche la Nunziata, con tutti i suoi pulcini dietro; allora era una festa, nè si badava più al freddo, o alla pioggia, e [...]

[...] davanti alla fiammata stavano a chiacchierare sino a tardi della grazia di Dio che aveva mandato San Francesco, e quel che si sarebbe fatto dei [...]

[...] . Tutt’a un tratto si era fatto oscuro che non ci si vedeva più neanche a bestemmiare. Soltanto le onde, quando passavano vicino alla Provvidenza [...]

[...] poi alla volontà di Dio. Il vento contrastava forte alla manovra, ma in cinque minuti la vela fu spiegata, e la Provvidenza cominciò a balzare [...]

[...] sulla cima delle onde, piegata da un lato come un uccello ferito. I Malavoglia si tenevano tutti da un lato, afferrati alla sponda; in quel momento [...]

[...] molla, e per poco non sbalzò tutti in mare; l’antenna insieme alla vela cadde sulla barca, rotta come un filo di paglia. Allora si udì una voce [...]

[...] faccia più paura del non udirsi rispondere alla voce che chiama. – Nonno, nonno! gridava anche Alessi, e al non udir più nulla, i capelli si [...]

[...] non piangeva più dal terrore. Il nonno era disteso in fondo alla barca, colla testa rotta. ’Ntoni finalmente lo trovò tastoni e gli parve che [...]

[...] avvolgerla due o tre volte alla sbarra del timone, e le guardie doganali li tirarono a riva. Padron ’Ntoni però non dava più segno di vita, e [...]

[...] Michele in capo alla folla, – una cosa da nulla! – e corse dallo speziale per l’aceto dei sette ladri. Don Franco venne in persona tenendo colle due [...]

[...] stradicciuola davanti alla casa dei Malavoglia, come se ci fosse il morto, tanto che la cugina Anna dovette chiuder l’uscio sul mostaccio a tutti [...]

[...] . La Zuppidda e la Mangiacarrubbe avevano dimenticato tutti gli improperi che si erano detti, e cianciavano davanti alla porta, colle mani sotto il [...]

[...] scrollando il capo; come vi sentite, compare ’Ntoni? – Per questo padron Fortunato non gli ha voluto dare il figlio alla Sant’Agata, diceva [...]

[...] l’uscio in faccia alla gente, tanto che quei poveretti al vedersi la casa piena non osavano nemmeno piangere e disperarsi, mentre don Giammaria [...]

[...] ! largo! chè aspettano l’acqua da comare Maruzza. E i miei ragazzi se si mettono a giocare mi lasciano la roba in mezzo alla strada. Lia s’era [...]

[...] pareva vero che tutte le comari stessero ad ascoltarla come una donna fatta. Venne anche Alessi e disse alla Nunziata: – Ora che sei qui, in due salti [...]

[...] per aver buttato la corda alla Provvidenza, diceva lo speziale. E ci è anche la pensione. Così li spendono i denari del popolo! Piedipapera per [...]

[...] , che gli aveva rubata l’innamorata e andava ogni sera a parlare colla Barbara, li aveva visti lo zio Santoro, che aveva domandato alla Nunziata se [...]

[...] andava a confessarsi ogni domenica, e ci stava un’ora col naso alla graticola del confessionario, a risciacquarsi la coscienza, che amava tenerla [...]

[...] visita alla Zuppidda. – Ci dev’essere sotto qualche cosa! borbottava dal canto suo donna Rosolina. Ci dev’essere qualche sudiceria fra suor [...]

[...] Mariangela e la Zuppidda, sotto il sigillo della confessione. E si mise alla finestra per vedere quanto ci stava suo fratello, nella casa di comare [...]

[...] cavargli gli occhi con la conocchia che teneva in mano, in barba alla pistola che portava sulla pancia, giacchè ella non aveva paura nè delle pistole nè [...]

[...] schiamazzare sull’avventura. – Ve l’avevo detto, non è vero? Tutti così, quei leccasanti! col diavolo sotto le gonnelle! Bel lavoro, eh? due alla [...]

[...] sporgeva il capo fuori dall’uscio per vedere se ci fosse sua moglie alla finestra di sopra. – Eh! la chiesa e la caserma! Il trono e l’altare [...]

[...] leggeva le corna quando la Signora non era alla finestra, e non poteva udire quello che si diceva nella spezieria; ma donna Rosolina diede una buona [...]

[...] conserva dei pomidoro, colle maniche rimboccate, e si sbracciava a difender don Michele davanti alla gente, perchè si sapesse che, loro come loro [...]

[...] , rossa come la conserva dei pomidoro, contro gli uomini che lusingano le ragazze da marito, e quelle pettegole le quali stanno alla finestra ad [...]

[...] alla bocca. Truffatore! Io non vi aveva dato quei denari per andare a metterli in una Banca che falliva. Io ve li avevo dati per tenerci gli [...]

[...] quattro e quattr’otto che bisogna fare il bucato alla vecchia società. – E allorchè veniva ’Ntoni a prendere il medicamento pel nonno: – Tu sei il [...]

[...] olio ancora alla lucerna, eh, padron ’Ntoni? La sera, quando tutti i suoi erano in casa, coll’uscio chiuso, mentre la Longa intonava il rosario, se [...]

[...] col timore di Dio! E padron Cipolla si stringeva nelle spalle quando passava per la strada del Nero, davanti alla casa dei Malavoglia, che [...]

[...] morire dove sono nato. «Beato chi muore nel proprio letto». Lo zio Crocifisso grugniva di sì, per non compromettersi; e alla casa ci faceva mettere [...]

[...] andava alla fontana. Don Silvestro finalmente, vedendo che nessuno fiatava più, disse chiaro e tondo che di uomini nuovi non c’erano altri che [...]

[...] affari tuoi; uno di quei grulli che abbaiano alla luna! un chiacchierone! – Ma infine cosa ho detto? piagnucolava lo speziale andandole dietro per [...]

[...] , come quando i ragazzi spiegavano gli indovinelli: – Io, disse Alessi, il quale vuotava adagio adagio i barilotti, e li passava alla Nunziata, – io [...]

[...] sposarla; rispose ’Ntoni; e le volteranno le spalle, come succede alla gente, quando non ha più nulla. – Per questo mia figlia sta lavorando qui [...]

[...] dell’uscio, accanto alla cappelletta, per domandargli cosa avesse. – Orsù, che c’è di nuovo? dillo a tuo nonno, dillo! – ’Ntoni si stringeva nelle [...]

[...] . – Va, va a starci tu in città. Per me io voglio morire dove son nato; – e pensando alla casa dove era nato, e che non era più sua si lasciò cadere [...]

[...] alla catena, come l’asino di compare Alfio, o come un mulo da bindolo, sempre a girar la ruota; io non voglio morir di fame in un cantuccio, o [...]

[...] liscio, tanti ci si sono inginocchiati sopra, la domenica. ’Ntoni, da quel giorno innanzi, non parlò più di diventar ricco, e rinunziò alla [...]

[...] quelle quattro pietre liscie messe in fila all’ombra del caprifico che c’è accanto alla cappelletta, prima d’entrare nel paese; e non si accorse, ma [...]

[...] l’altro; e si stringevano il petto per non scoppiare a piangere davanti alla moribonda, la quale nondimeno se ne accorgeva bene, sebbene non ci [...]

[...] pensava alla pelle, e lo stesso don Giammaria rimase sulla soglia, quando spruzzò l’acqua santa coll’aspersorio, tenendo raccolta e sollevata la [...]

[...] anche lei. Alla povera Mena pareva che tutt’a un tratto le fossero caduti venti anni sulla schiena. Adesso faceva colla Lia come la Longa aveva fatto [...]

[...] di là giorno e notte, era la Locca, coi capelli bianchi e arruffati, che si metteva a sedere davanti alla casa del nespolo, o aspettava le barche [...]

[...] alla riva, e nemmeno il colèra la voleva, poveretta. I forestieri erano fuggiti anch’essi, come gli uccelli quando viene l’inverno; e il pesce [...]

[...] . – Non ti rammenti che tua madre ti ha raccomandato la Mena? gli diceva padron ’Ntoni. – Che aiuto posso darci alla Mena se resto qui? ditelo voi [...]

[...] sino alla città, e la Mena in un cantuccio piangeva cheta cheta. – Via! diceva ’Ntoni, orsù, via! Vado per tornare alla fin fine! e sono tornato [...]

[...] , e fece un saluto colla mano. Mena allora chiuse l’uscio, e andò a sedersi in un angolo insieme alla Lia, la quale piangeva a voce alta. – Ora ne [...]

[...] intanto aspettava la risposta davanti alla bottega di Pizzuto, e guardava come un’anima del Purgatorio quei due che pareva si azzuffassero, per [...]

[...] speziale e nella sacristia. Ella gli passava davanti lesta lesta, colle scarpette nuove; e passando si faceva urtare nel gomito, in mezzo alla folla [...]

[...] scappava in casa com’ei compariva in capo alla straduccia, e andava a nascondersi dietro il basilico ch’era sulla finestra, con quegli occhioni neri che [...]

[...] Barbara alla finestra. Con queste chiacchiere Brasi non si muoveva più dalla straduzza, che non l’avrebbero mandato via neanche a bastonate, ed [...]

[...] alla finestra, e cambiava ogni giorno fazzoletti di seta, e collane di vetro, come una regina. – Tutto quello che aveva lo metteva alla finestra [...]

[...] collane. – Mena invece non ci metteva neppure il naso alla finestra, perchè non ci stava bene, adesso che le era morta la mamma, e aveva il [...]

[...] andare anche al lavatoio, e alla fontana, e a portare il pane agli uomini, quando erano a giornata; sicchè non era più come Sant’Agata, quando nessuno [...]

[...] arrivava alla casa dei Malavoglia, rallentava il passo e guardava dentro, per vedere le belle ragazze che crescevano nella casa dei Malavoglia [...]

[...] colle disgrazie. – Alessi, coi ginocchi fra le braccia, al pari del nonno anche lui, domandava alla Nunziata: – Mi vorrai per marito quando sarò [...]

[...] aveva quella sorta di madre che sapete, e Rocco Spatu, il quale ce l’aveva alla taverna l’animo. Ma per fortuna delle donnicciuole, tutt’a un [...]

[...] tirato le orecchie, alla fin fine; ed egli avrebbe saputo rispondere il fatto suo se gli rimproveravano di andare a cercarsi quel po’ di bene che [...]

[...] dirtelo, alla mia età l’è dura andare a giornata, e vedersi comandare a bacchetta, quando si è stati padroni. Anche voi altri siete nati padroni [...]

[...] . Gli orecchini e le collane alla fin fine sono d’oro e d’argento colato, e avrebbe potuto andare a venderli alla città; anzi ci avrebbe guadagnato il [...]

[...] Mangiacarrubbe alla sua barba. – Io ci ho gusto, conchiuse ’Ntoni. – La Mangiacarrubbe non ha niente. O perchè padron Cipolla deve essere ricco soltanto lui [...]

[...] ? Fanno la schiuma alla bocca, e sembra che vogliano prendersi pei capelli di momento in momento, ma poi ridono sotto il naso dei minchioni che ci [...]

[...] che doveva cuocersi le corna al sole, e cavarsi gli occhi colle maglie delle reti, e prendersi il granchio alle gambe e alla schiena per guadagnarsi [...]

[...] sono più in sensi non penso alla mia disgrazia. – Che disgrazia! Tu hai la salute, sei giovane, sai il tuo mestiere, che ti manca? Io che son [...]

[...] a piangere cheta cheta accanto al focolare; tanto che ’Ntoni disse alla fine: – Non voglio andarci più all’osteria, neanche se m’ammazzano! E tornò [...]

[...] a lavorare di buonavoglia come prima; anzi, si alzava prima degli altri, e andava ad aspettare il nonno alla marina, che ci volevano due ore a far [...]

[...] sfondati, e le nasse sfasciate. Egli restò seduto accanto alla porta, nella strada del Nero, che non ci passava nemmeno una gallina, e sentiva le [...]

[...] umore; e cominciava a gridare e bestemmiare dalla mattina alla sera. Una volta successe una brutta scena. Il nonno, non sapendo più che fare per [...]

[...] ! diceva lo speziale a don Silvestro, e a padron Cipolla, e a chi voleva sentirlo. – Vede le cose all’ingrosso, così alla carlona, ma il sugo c’è [...]

[...] per donna Rosolina anche quello, ora che aveva sentito come donna Rosolina avesse dei denari, e li dava alla gente per farsi sposare. – Bisogna [...]

[...] strada del Nero, onde far dispetto alla Zuppidda, la quale stava a guardia di sua figlia colla conocchia in mano. Intanto don Michele per non perdere [...]

[...] credere che la Vespa avesse acchiappato Brasi Cipolla, e stesse per scappargli insieme alla chiusa, maledetta chiusa! Giusto in quel punto si seppe [...]

[...] vallone, e sotto il ponte, colla schiuma alla bocca, giurando e spergiurando che se li trovava voleva dar loro tante di quelle pedate, e farsi venire le [...]

[...] notizie, e l’osteria per mangiare e bere cogli amici. Poi quando gli sbadigli vi rompevano le mascelle, si giocava alla mora, o a briscola; e quando [...]

[...] vedesse. – E alla tua casa non ci pensi? e ai tuoi fratelli non ci pensi? Oh, se fossero qui tuo padre e la Longa! ’Ntoni! ’Ntoni!... – Ma voi altri ve [...]

[...] pensare alla dote di Mena, e di Lia, giacchè non ci sarebbero arrivati mai. La povera Mena pareva che lo sapesse anche lei, tanto era avvilita. Le [...]

[...] vicine ora tiravano di lungo dinanzi alla porta dei Malavoglia, come durasse il colèra, e la lasciavano sola, accanto alla sorella col fazzoletto [...]

[...] colle rose, o insieme alla Nunziata, e alla cugina Anna, quando esse facevano la carità di venire a cianciare un po’; giacchè la cugina Anna ci [...]

[...] la Lia sola, la guardava negli occhi, tirandosi i mustacchi, col berretto gallonato messo alla sgherra, e le diceva – Che bella ragazza che siete [...]

[...] stare lì per comare Barbara, e non gli diceva nulla. Ma don Michele alla Lia le giurava che non era per la Barbara, e non ci aveva mai pensato [...]

[...] siete una roba fine e di prima qualità, e siete fatta per stare in una bella casetta, e andare a spasso alla Marina e alla Villa, quando c’è la [...]

[...] d’onore! e non vedo l’ora di essere traslocato, che mi hanno promesso di richiamarmi alla città coll’anno nuovo. Lia si metteva a ridere della burla [...]

[...] brontolare la Zuppidda colla schiuma alla bocca, e aveva un bell’allungare il collo dentro l’uscio dei Malavoglia, che non vedeva più nessuno, talchè [...]

[...] alla fine si decise ad entrare. Le ragazze, come se lo videro dinanzi, rimasero a bocca aperta, tremando quasi avessero la terzana, e senza [...]

[...] saper che fare. – Voi non l’avete voluto il fazzoletto di seta, comare Lia, diss’egli alla ragazza, la quale s’era fatta rossa come un papavero, ma [...]

[...] che c’era stata la caccia delle quaglie a due piedi. – Tu va a dormire, ripeteva Mena alla sorella. Tu sei troppo giovane, e certe cose non devi [...]

[...] di lui dopo l’affare della Santuzza, la quale l’aveva messo fuori della porta come un cane rognoso. Alla fin fine egli non aveva paura di don [...]

[...] fate pagare a sangue d’uomo? rimbeccava il vicario colla schiuma alla bocca. Don Franco aveva imparato a ridere come don Silvestro, per far dannare [...]

[...] Filippo, al quale erano avvezzi come il bambino alla poppa. Lo zio Santoro ogni volta ripeteva alla figliuola: – Che vuoi farne di quell’affamato [...]

[...] Vespa e colla Mangiacarrubbe, ora che sono ricche. – E le diceva pure: – Gli avventori se ne vanno perchè egli ti sta sempre alla gonnella, e non ti [...]

[...] da riporre in serbo nel piatto, non lo dava più a lui, e gli metteva dell’acqua sporca nei fondi di bicchieri; sicchè ’Ntoni alla fine cominciò a [...]

[...] tornava a dire alla Mena: – Vostro fratello vi darà qualche dispiacere, comare Mena! Mena era ridotta ad andare a cercare il fratello sulla sciara [...]

[...] dico che tutto il paese si mangerebbe i gomiti dall’invidia! – Ma tu cosa vuoi fare? ripeteva Mena colla faccia pallida. Pensa alla mamma, ’Ntoni, e [...]

[...] pensa a noi che non abbiamo più nessuno! – Niente! Voglio svergognare lui e la Santuzza davanti a tutto il paese, quando vanno alla messa! Voglio [...]

[...] far le corna al Signore e alla Madonna sotto i loro occhi stessi. La Santuzza, dacchè incontrava ’Ntoni che faceva la sentinella sulla porta della [...]

[...] . – Nella mia vigna ci ha grandinato, e alla vendemmia non ci arrivo di certo. – Sapete, zio Crocifisso, rispondeva padron ’Ntoni; quando vogliamo andare [...]

[...] dal notaio per quell’affare della casa io son pronto, e ci ho qui i denari. – Colui non pensava ad altro che alla sua casa, e non gliene importava [...]

[...] gridando che vuole pigliarsi piuttosto una di mezzo alla strada, piuttosto che lasciar godere la roba sua a quella pezzente la quale gli ha rubato [...]

[...] venire alla messa, per stendere la mano ai fedeli, borbottando avemarie e gloriapatri, e conosceva tutti ad uno ad uno, come la folla usciva dalla [...]

[...] minchione si sentiva cuocere il fegato, e gli rideva e gli sghignazzava sul mostaccio, a lui e alla Santuzza; e sputava sul vino che beveva [...]

[...] voleva passare per canaglia e per spaccone agli occhi della Santuzza e di tutti quelli che erano stati presenti alla minaccia. – Gli ho detto che [...]

[...] . Ma a quel discorso il figlio della Locca posò il bicchierino senza accostarlo alla bocca, giallo come un morto. – Che sei già ubbriaco? gli [...]

[...] , davanti alla pioggia che scrosciava come il pesce nella padella, rimasero un momento zitti, guardando nel buio. – Minchione che sei! esclamò [...]

[...] Cinghialenta. ’Ntoni fece segno di star zitti, e di scantonare per la viottola, onde evitare di passare davanti alla sua casa, chè Mena o il nonno [...]

[...] , appena principiò a rompere l’alba, la gente si affollava davanti alla bottega di Pizzuto, che c’era ancora il lumicino; e lì si faceva un gran [...]

[...] sottovoce suo marito, tirandola vicino alla finestra. – Tu non ci entri. Adesso a bazzicare in questa casa si tira addosso gli occhi degli sbirri [...]

[...] grandicello, e raccomandata la sua casa alla vicina, ed era corsa da comare Mena, a piangere con lei, come una che non aveva ancora gli anni del [...]

[...] giudizio. Gli altri stavano a godersi la vista da lontano, sulla strada, o si affollavano come le mosche davanti alla caserma, per vedere come sembrava [...]

[...] alla piazza. Vi si ficcano in casa, per forza, senza rompere nè porte nè finestre. – Come voleva fare in casa mia ’Ntoni Malavoglia, aggiungeva la [...]

[...] non sapete niente! Guardate che giornata sarebbe venuta adesso per mia figlia Barbara, se non stavo all’erta! Sua figlia Barbara stava alla finestra [...]

[...] , per vedere passare fra gli sbirri ’Ntoni di padron ’Ntoni quando l’avrebbero portato alla città. – Di là non n’esce più – dicevano tutti [...]

[...] . – Sapete cosa c’è scritto alla Vicaria di Palermo? «Corri quanto vuoi che qui t’aspetto!» e «il malo ferro se lo mangia la mola». Poveri diavoli [...]

[...] meglio che gli caschi la casa addosso. La sola Locca andava cercando suo figlio, e si piantava davanti alla caserma delle guardie, strepitando che [...]

[...] dietro, con avvocati e mangiacarte – quei soldi che costavano tanto, e che erano destinati alla casa del nespolo. – Ora non abbiamo più bisogno della [...]

[...] colle mani e coi piedi, fosse pure un birbante da galera, e fare il possibile per levarlo di mano alla giustizia, per questo siamo cristiani e [...]

[...] quello che fanno, o che stanno sull’uscio per cicalare con gli sbirri. – Alla larga col Governo! aggiungeva don Franco. Sanno che sono repubblicano, e [...]

[...] l’avvocato. Ogni volta che l’avvocato andava a parlare con ’Ntoni Malavoglia, don Silvestro l’accompagnava alla prigione, quando non avea nulla da fare [...]

[...] comparire davanti alla giustizia, ed era pallido peggio di ’Ntoni Malavoglia che stava dietro la grata come una bestia feroce, coi carabinieri [...]

[...] all’orecchio della vicina, udendo tutte quelle porcherie che ’Ntoni aveva fatto, la galera non gliela levano di certo. C’era anche la Santuzza, per dire alla [...]

[...] giustizia dove era stato ’Ntoni e dove aveva passata quella sera. – Guardate cosa vanno a domandare alla Santuzza, borbottava la Zuppidda. Son [...]

[...] curiosa di sentire cosa risponderà, per non spiattellare alla giustizia tutti i fatti suoi. – Ma da noi che vogliono sapere? domandò comare Grazia [...]

[...] tutta la strada del Nero. Il povero vecchio appena fu alla città, nascosto dietro una cantonata, vide passare suo nipote in mezzo ai carabinieri, e [...]

[...] colle gambe che gli si piegavano ad ogni passo andò a sedersi sulla scala del Tribunale, in mezzo alla gente che saliva e scendeva pei fatti suoi [...]

[...] forse ’Ntoni Malavoglia quella notte, col buio che faceva? «Alla casa del povero ognuno ha ragione» e «La forca è fatta pel disgraziato». Il presidente [...]

[...] domandarlo un’altra volta alla Zuppidda, e a comare Venera, e a centomila testimoni, che don Michele se la intendeva con la Lia, la sorella di [...]

[...] aspettava d’imprestare dei denari alla gente, seduto a ridosso delle barche tirate in secco, come se ci avesse in mare la paranza di padron Cipolla; e [...]

[...] a sedere al telaio, senza dir nulla. – Lo sai? chiese infine; lo sai dove se n’è andata? – Ma alla Mena non disse nulla. La Nunziata non lo [...]

[...] , e per questo aveva acchiappato le febbri alla Bicocca, ed era stato per morire, tanto che aveva la faccia gialla e la pancia grossa come un otre [...]

[...] occhi morti e col mento sul bastone. Poi domandava sottovoce alla nipote: – Cosa ha detto don Ciccio dell’ospedale? – Mena allora lo sgridava come si [...]

[...] segno alla Nunziata di accostarsi al letto, e le disse piano: – Se mi mandate all’ospedale sarà meglio; qui ve li mangio io i denari della [...]

[...] gambette, rosso come un gallo, e lo cacciava in fondo alla bottega. – Lo fate apposta per compromettermi! – gli sputava in faccia colla schiuma alla [...]

[...] don Ciccio il medico, quando lasciava l’asinello alla spezieria per andare a tastare il polso a padron ’Ntoni, e ricette non ne scriveva, perchè [...]

[...] cinguettavano fra di loro, e fino alla Nunziata cascavan le braccia, un giorno che Alessi non c’era, disse infine: – Chiamatemi compare Mosca, che [...]

[...] lasciato partire. Sulla strada del Nero, nel passare davanti alla casa del nespolo, e nell’attraversare la piazza, padron ’Ntoni continuava a [...]

[...] lentamente sobbalzando sui sassi. Ma compare Tino rimbeccò alla moglie: – O perchè mi fai il piagnisteo? Che son forse morto io? A te che te ne [...]

[...] importa? Alfio Mosca, mentre guidava il mulo, andava raccontando alla Nunziata come e dove avesse vista la Lia, ch’era tutta Sant’Agata, e ancora non [...]

[...] maritava, perchè la sua roba non se la godesse la Mangiacarrubbe, alla barba di lui; per questo non ci stava più a schiacciare gli scalini, e si [...]

[...] , mentre stava accanto a lei, seduto davanti alla casa, colle spalle al muro, a sminuzzare gli sterpolini della siepe per ingannare il tempo. Anche [...]

[...] restate in mezzo alla strada. Mena si strinse nelle spalle, perchè era avvezza a fare la volontà di Dio, come la cugina Anna; e compare Alfio [...]

[...] nata meglio di me, e siete figlia di padroni; ma ora non avete più nulla, e se si marita vostro fratello Alessi, rimarrete in mezzo alla strada. Io ci [...]

[...] avevo in cuore quando ve ne siete andato alla Bicocca col carro dell’asino, e mi pare ancora di vedere quel lume nella stalla, e voi che mettevate [...]

[...] , cogli occhi alla porta, sebbene non ci vedesse quasi, e li andava toccando, per accertarsi che erano loro, e poi non diceva più nulla, mentre [...]

[...] se ne andò colla sua sporta sotto il braccio; poi quando fu lontano, in mezzo alla piazza scura e deserta, che tutti gli usci erano chiusi, si [...]

[...] riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico. Allora ’Ntoni si fermò in mezzo alla strada [...]

[...] passi per le strade buie. Sulla riva, in fondo alla piazza, cominciavano a formicolare dei lumi. Egli levò il capo a guardare i Tre Re che [...]

[...] , che si conoscevano tutte, e solo davanti alla bottega di Pizzuto c’era il lumicino, e Rocco Spatu colle mani nelle tasche che tossiva e [...]

Verga Giovanni
Mastro-don Gesualdo
32 1889 - Provenienza testo: scansione Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, a cura di C. Riccardi 328 occorrenze

[...] brache in mano. Le donne mettevano il lume alla finestra: tutto il paese, sulla collina, che formicolava di lumi, come fosse il giovedì sera, quando [...]

[...] chiamare in fondo alla piazzetta; e uno che bussava al portone con un sasso. Dalla salita verso la Piazza Grande, e dagli altri vicoletti, arrivava [...]

[...] insistente al portone in fondo alla piazzetta di Sant'Agata, e quella voce che chiamava: — Don Diego! Don Ferdinando! Che siete tutti morti? Dal [...]

[...] , aiuto! — II fuoco! Avete il fuoco in casa! Aprite, don Ferdinando! — Diego! Diego! Dietro alla faccia stralunata di don Ferdinando Trao apparve [...]

[...] allora alla finestra il berretto da notte sudicio e i capelli grigi svolazzanti di don Diego. Si udì la voce rauca del tisico che strillava [...]

[...] !... santo e santissimo!... E me la mettono poi contro il mio muro; perchè loro non hanno nulla da perdere, santo e santissimo!... In cima alla scala [...]

[...] alla folla che rovistava in ogni cantuccio la miseria della loro casa, continuando a strillare: — Bianca!... Mia sorella!... — Avete il fuoco in [...]

[...] dei gesti in aria, dal tetto della sua casa, il dirimpetto. Giacalone aveva attaccata una carrucola alla ringhiera del balcone per attinger acqua [...]

[...] vestiti di dosso alla gente per farsi largo, colle unghie sfoderate come una gatta e la schiuma alla bocca: — Dalla scala ch'è laggiù, in fondo al [...]

[...] ! ferma! — E il signor Capitano dietro di lui, trafelato come don Liccio, cacciando avanti il bastone: — Largo! largo! Date passo alla Giustizia [...]

[...] vociando e gesticolando; tutti i vicini alla finestra. I Margarone stavano a vedere dalla terrazza al di sopra dei tetti, dirimpetto, le figliuole [...]

[...] , una Parente povera come Toro, ch'era accorsa per la prima. — Qui vicino, alla farmacia di Bomma. Bianca era stata presa dalle convulsioni: un [...]

[...] alla meglio; per altro non era socio: poveri sì, ma i Trao non s'erano mai cavato il cappello a nessuno. Fece il giro lungo onde evitare la [...]

[...] — interruppe la baronessa. — Vedete cosa mi tocca a fare? Ma che faccia avete, gesummaria! Lo spavento di questa notte, eh?... Dalla botola, in cima alla [...]

[...] alla baronessa, e dopo che Pirtuso se ne fu andato, le disse: — Sapete cosa ho pensato? di concorrere pure all'asta vossignoria, insieme a [...]

[...] , sembrandogli che don Diego Trao stesse ad ascoltare i loro progetti, perchè costui aspettava it momento di parlare alla cugina Rubiera, impresciuttito [...]

[...] andata a finire poi alla Salonia. «Adelaide! dove sei?» La scena della Certosa... Bisognava vedere! tutti col fazzoletto agli occhi! Tanto che don [...]

[...] turchine, poi la figura di scimmia della serva, sudicia, spettinata, sempre colle mani nei capelli. — Don Ninì non era alla Vignazza, — disse lei [...]

[...] porticine basse, ferrate a use di prigione, si sentiva di essere in una casa ricca: un tanfo d'olio di formaggio che pigliava alla gola; poi un [...]

[...] quello di una fattoria, popolato di galline, di anatre, di tacchini, che si affollavano schiamazzando attorno alla padrona, il tanfo si mutava in un [...]

[...] istintiva che era nel sangue di lei, le agghiacciò un momento il sorriso benevolo. Poscia pensò al fuoco che avevano avuto in casa, alla malattia di [...]

[...] curva e scossa dai singhiozzi, ripetendo: — Bianca! mia sorellal... è capitata una gran disgrazia alla mia povera sorellal... Ah, cugina Rubieral [...]

[...] accorrevano a rotta di collo, arruffati, scalmanati, con gli occhi bassi. — Dov'è mio figlio, infine? Cosa t'hanno detto alla Vignazza? Parla, stupido [...]

[...] baronello non era alla Vignazza. Vi aveva lasciato il cane, Marchese, la sera innanzi, ed era partito: — A piedi, sissignora. Così mi ha detto il [...]

[...] baronessal... - Come le pigliasse un accidente, alla signora baronessa. — Poi sgattaiolarono entrambi mogi mogi. Nella scala si udirono di nuovo le [...]

[...] a noi che abbiamo il peso della casa sulle spalle!... Dio sa se della mia pelle ho fatto scarpe, dalla mattina alla sera! se mi son levato il pan di [...]

[...] baronello!... L'aggiusterò io, non dubitate! Alla fin fine non è più un ragazzo! Lo mariterò a modo mio... La catena al collo, là! quella ci vuole!... Ma [...]

[...] la baronessa andava alla finestra, per vedere chi Fosse, Rosaria gridò dal cortile: 25 — C'è il sensale... quello del grano... — Vengo, vengo [...]

[...] nuora vi abbia a portare la sua dote anch'essa... Don Diego, sgambettando più lesto che poteva dietro alla cugina Rubie- ra, per gli anditi e gli [...]

[...] Rubiera aveva tanto da fare. Essa allora si voltò come un gallo, coi pugni sui fianchi, in cima alla scala: — A mio figlio ci penso io, tornò a [...]

[...] quella sua vocetta acre che pizzicava. — Non abbiate suggezione. Mastro-don Gesualdo però esitava alquanto, intimidito, in mezzo alla gran sala [...]

[...] gran naso dei Trao palpitante, il codino ricurvo, simile alla coda di un cane sul bavero bisunto che gli arrivava alle orecchie pelose; e sua [...]

[...] del vicoletto, in fondo alla sala. — Me l'han messo lì ... alle costole, capite!... Un'indecenza! — Ah, è quello lo sposo? — domandò sottovoce [...]

[...] Giuseppe Barabba, facendo dei segni alla padrona. — No, — rispose lei, — prima deve passare la processione. Il marchese Limali la colse a volo mentre [...]

[...] , dal quale di tratto in tratto scappavano dei razzi, dinanzi alla statua del santo, con un vocio di folla che montava a guisa di tempesta. — La [...]

[...] che pago già a tre onze la salma! E gli par poco! Il notaro Neri, che non gli piaceva far sapere alla gente i fatti suoi, si rivolse alla signora [...]

[...] marchese gli gridava dietro: 31 — Don Calogero! don Calogero! dico per dire, che diavolo! Alla mia età... E appena cessarono le risate alla sortita [...]

[...] capo e dei sorrisetti che volevano dire. — Però non capisco il mistero che vuol fame la cugina Sganci!... Siamo parenti di Bianca anche noi, alla [...]

[...] frenarsi e vociava troppo forte. Giù in piazza, dinanzi al portone di casa Sganci, vedevasi un tafferuglio, dei vestiti chiari in mezzo alla ressa [...]

[...] raso verde, pavonazza, sorridente; e dietro, il papà Margarone, dignitoso, gonfiando le gote, appoggiandosi alla canna d'India col pomo d'oro [...]

[...] sorrisetto alla gomitata che le piantò nei fianchi ii barone Zacco. La signora Capitana invece si rizzò sul busto — come se sbocciassero allora le sue [...]

[...] marito a volo, sopraccarica di nastri, di fronzoli e di gale, come un uccello raro. — Fifì vi ha scoperto per la prima in mezzo alla folla!... Che [...]

[...] vergogna; divertendosi alla faccia seria che faceva don Filippo sul cravattone di raso; mentre la signora Capitana, per far vedere che sapeva [...]

[...] Margarone. — No! no! Non mi scappate, donna Bellonia!... Non mi lasciate solo con la signora Capitana... alla mia età!... Donna Mita sa quel che deve [...]

[...] , che per la sua profession sapeva i fatti di tutto il paese e non aveva peli sulla lingua, domandò alla signora Margarone: — Dunque, ce li mangeremo [...]

[...] faceva segno di no col capo. Poscia, ficcandosi in mezzo alla gente, a voce piu bassa, col viso acceso: — Ha mandato mastro-don Gesualdo in vece sua [...]

[...] ! Ciascuno fa il suo interesse... Al giorno d'oggi l'interesse va prima della parentela... Io poi non ci tengo molto alla nostra... Si sa da chi è [...]

[...] dolorose, gli occhi spalancati e lucenti, quasi umidi. Soltanto la mano colla quale appoggiavasi alla spalliera della seggiola era un po' tremante, e [...]

[...] stava per iscoppiare, l'interruppe alla fine: — Ma che sciocchezze!... Chi ve le dà a bere, don Calogero? La statua è di cartapesta... una brutta [...]

[...] ... — Fate, fate, amico mio. Quanto a me, non ho di che lagnarmene... Don Giuseppe Barabba si avvicinò in punta di piedi alla padrona, e le disse [...]

[...] passeraio, con la risatina squillante della signora Capitana, che faceva da ottavino. — Bisogna confessarle tutto, alla zia!... Don Ninì allungo il [...]

[...] incerto che saliva dal Banco del venditore di torrone. II cugino stava appoggiato alla ringhiera, fingendo di osservare attentamente l'uomo che [...]

[...] anno! — ripetè il canonico Lupi. — Una porcheria! La Giustizia non fa nulla per impedire... II Capitano in mezzo alla sala, coll'indice teso verso di [...]

[...] a ridere: — Ah! ah! — Che c'è? — chiese il Capitano, che dava il braccio alla moglie infagottata. — Che c'è, insubordinato? — Nulla; — rispose il [...]

[...] marchese. — Il barone Zacco che abbaia alla Luna. Poi, mentre scendeva insieme a Bianca, appoggiandosi al bastoncino, passo passo, le disse in un [...]

[...] un altro mastro Cola Ventural!... Eh, eh!... Ci vorrebbero dell'altre braccia... un martinetto... Legare poi una carrucola lassù alla travatura del [...]

[...] se ne andava, Santo gli corse dietro, lisciando il collo alla mula, tenendogli la staffa. Finalmente, come vide che montava a cavallo senza darsene [...]

[...] per inteso, si piantò in mezzo alla strada, grattandosi l'orecchio: 51 — Così mi lasci? senza domandarmi neppure se ho bisogno di qualche cosa [...]

[...] voi fate l'indifferente... Scusatemi tanto alloral... Anche per dare una risposta alla signora Sganci che ci aveva messo tanto impegno [...]

[...] posso; non ho tempo. Devo passare dal Camemi, prima d'andare alla Canziria. Ci ho venti uomini che lavorano alla strada... i covoni sull'aia... Non [...]

[...] impazzire, il sole che gli picchiava sulla testa come fosse il martellare dei suoi uomini che lavoravano alla strada del Camemi. Allorchè vi giunse [...]

[...] , quasi sapesse cosa volevano e li aspettasse. Allorchè finalmente Gesualdo arrivò alla Canziria, erano circa due ore di notte. La porta della [...]

[...] soltanto davano il benvenuto al padrone, abbaiando intorno alla fattoria. — Ehi? non c'è nessuno? Roba senza padrone, quando manco io! — Diodata [...]

[...] ancora giovani, in fondo a quelle occhiaie livide. Così raggomitolata sembrava proprio una ragazzetta, al busto esile e svelto, alla nuca che [...]

[...] non voleva, perchè aveva la sua superbia anche lui, come uno che era stato sempre padrone, alla fornace, e gli cuoceva di vedere il sangue suo al [...]

[...] terre che aveva comprato, lì proprio, alla Canziria, non finiva di misurarle in lungo e in largo, povero vecchio, a gran passi, come avesse nelle [...]

[...] figliuolo, per provare che era il padrone in casa sua!... — Sempre in moto, sempre affaticato sempre in piedi, di qua e di là, al vento, al sole, alla [...]

[...] , seduto al fresco, dopo cena, con quel bel chiaro di luna, si lasciava andare alla tenerezza dei ricordi. — Povera Diodata! Ci hai lavorato anche [...]

[...] ponte della malora! Gesualdo da principio si voltò verso di lei inviperito, colla schiuma alla bocca. Poscia mandò giù la bile, e si mise a [...]

[...] canterellare mentre affibbiava la testiera della mula: un'allegria che gli mangiava it fegato. Si fece il segno della croce, mise il piede alla staffa [...]

[...] stanco si corica in mezzo alla via e non va più avanti... E spronò la mula, che borbottava ancora; la sorella sbraitandogli dietro, dall'uscio [...]

[...] , zoppicando; ma il padrone, che aveva la testa come un mulino, non se ne avvide. Soltanto allorchè furono giunti alla chiusa del Carmine, volse il capo [...]

[...] rispondete?... — Che non ti casca mai la lingua? — rispose infine il padrone. Cominciava ad albeggiare prima di giungere alla Torretta. Un contadino [...]

[...] ' strascinate me pure alla perdizione! Egli, pallido come un morto, cogli occhi stralunati, i capelli irti sul capo, quasi colla schiuma alla [...]

[...] fiume, e aspettavano, al riparo, con la schiena alla fiammata. — Evviva voi! Avete fatto un bel lavoro! Tanti denari spesi! I denari del comune [...]

[...] boccone di pane, quando torno a casa stanco... Ma ora non ne posso più! Anche l'asino quando è stanco si corica in mezzo alla via e non va più avanti [...]

[...] donna Marianna scriva due righe al capitano. Quanto alla baronessa Rubiera posso dormire fra due guanciali... e come se fosse la vostra stessa [...]

[...] asinello macilento, con una bisaccia piena di fave dietro. Don Gesualdo per ingraziarselo lo aiutò a scaricar le fave, e a legar l'asino alla [...]

[...] passeggiatina solita della sera, dal Rosario a Santa Maria di Gesù, sempre solo e con l'ombrello rosso sotto il braccio. 74 canonico, rispondendo alla [...]

[...] tutti parenti... Voi siete l'estraneo... siete il nemico, che diavolo! II canonico si fermò su due piedi, in mezzo alla piazzetta, di fronte al [...]

[...] comando... Tu di', che te ne pare? Diodata volse le spalle, andando verso il fondo della stalla per dare una manciata di biada fresca alla mula, e [...]

[...] , mangia, poveretta. Non pensar solo alla mula. VI Don Luca il sagrestano andava spegnendo ad una ad una le candele dell'altar maggiore, con un [...]

[...] ciuffetto d'erbe legato in cima alla canna, tenendo d'occhio nel tempo istesso una banda di monelli che irrompevano di tratto in tratto nella chiesa [...]

[...] , aggrappandosi avidamente alla sponda dell'inginocchiatoio, con un accento più fervido, appoggiando la fronte sulle mani in croce per lasciarsi [...]

[...] e ripassava vicino a donna Bianca che si era inginocchiata a pregare dinanzi alla cappella del Sacramento, sfolgorante d'oro e di colori lucenti [...]

[...] malattia, com'è vero Iddio!... Sono andato a trovarlo alla Canziria... Faceva trebbiare il grano... — Don Gesualdo, ch'è questa la maniera di [...]

[...] : — Bisogna vedere quel che ha raccolto alla Canziria, bisogna vedere! — Ah, ah! venite di lassù? — Sissignore, — rispose il sagrestano, cavando fuori il [...]

[...] di no... — Una sciocchezza hanno detto! Avrei voluto condurli per mano alla Canziria, e fargli vedere se non vale tutti i vostri ritratti [...]

[...] Motta!... Sua moglie andrà in carrozza o dalla mattina alla sera!... camminerà sull'oro colato, come è vero Dio! Anche padre Angelino vi avrà [...]

[...] , scuotendole dinanzi le mani giunte, minaccioso e supplichevole. Alla fine proruppe: — Ma è giustizia, santo Dio? a giustizia far tribolare in tal [...]

[...] modo un galantuomo che vi vuol tanto bene?... Dare un calcio alla fortuna?... Scusatemi, 83 donna Bianca! io parlo nel vostro interesse... Dovete [...]

[...] pensarci voi! Non siete più sotto tutela, alla fin fine!... Mi scaldo il sangue per voi... perchè sono buon servo della vostra famiglia... una [...]

[...] calcio alla fortuna!... si chiama esser ingrati colla divina Provvidenza. Essa seguitava ad andare verso la porta, irresoluta, a capo chino. Don [...]

[...] , sospettassero che mi manda il canonico... Dopo vespro spicciò lesto lesto il servizio della chiesa e corse alla Canziria: cinque miglia di [...]

[...] Carmine, in cima alla bica, nero di sole, continuava a far piovere altri covoni dall'alto. DeIle tregge arrivavano ogni momento dai seminati intorno [...]

[...] ... Venite qua, accostatevi, ch'è inutile far sapere alla gente i fatti nostri!... Ciascuno la pensa a modo suo... Poi è lei che deve risolvere... Se lei [...]

[...] buon'anima!... La zia Rubiera s'è dimenticata che siamo al mondo... ed anche la zia Sganci... Così brontolando andava passo passo dietro alla sorella [...]

[...] , s'aspettavano gli sposi. Davanti alla porta c'era un crocchio di monelli, che il ragazzo di Burgio, in qualità di parente, s'affannava a tener [...]

[...] ... ora siamo parenti. 93 In cima alla scala comparve anche donna Sara Cirmena, la sola di tutto il parentado della sposa che si fosse degnata di [...]

[...] di guardare nella lente di un cosmorama. Don Santo precedeva facendo la spiegazione, tirando in su ogni momento le maniche che gli arrivavano alla [...]

[...] silenzio; ciascuno guardando di qua e di Ià per fare qualche cosa, ed ammirando coi cenni del capo. Alla fine il canonico credette di dover rompere [...]

[...] ; e il canonico, sempre sorridendo, disse: - Che diavoletto!... tutto sua madre... Il marchese, sdraiato sulla sedia a bracciuoli, accanto alla [...]

[...] benedetta!... Abbiamo pensato per donna Bianca! E si misero ad aspettare tranquillamente, marito e moglie, in mezzo alla sala. In quel momento tornò [...]

[...] che non capiva, gli soffiò colla voce di petto, come in chiesa, allorchè sbagliavasi la funzione: — A voi!... Date braccio alla cognata!... Ma il [...]

[...] Gesualdo tutto contento, con un sorriso di gratitudine per lei. Erano un po' in disparte, mentre tutti gli altri si affollavano intorno alla tavola [...]

[...] !... — rispose l'altro agitando la mano dinanzi alla fronte, come a dire che coloro non ci avevano più la testa a segno. Poi si guardò intorno [...]

[...] , curioso, voile andare a vedere. Di rimpetto, alla cantonata di San Sebastiano, c'era un crocchio di gente; si vedevano biancheggiare dei vestiti chiari [...]

[...] i denari male spesi. — C'è tempo! c'è tempo! Ne deve passare prima dell'acqua sotto il ponte che non c'è più... Diteglielo pure, alla signora [...]

[...] baciar la mano alla padrona... se non c'è più nessuno... — Spicciatevi! spicciatevi! — rispose lui infastidito. Prima s'affollarono sulla soglia [...]

[...] non lasciarseli sfuggire! — aggiunse Brasi Camauro. — è nato col berretto in testa! — Sposa Diodata, — narrò allora alla moglie don Gesualdo. — La [...]

[...] vossignoria!... e alla vostra sposa anche!... E che volevo baciarvi la mano per I'ultima volta!... Mi tremano un po' le gambe... Tanto bene che mi [...]

[...] '? Essa rispose ch'era contenta, chinando il capo piu volte, giacchè aveva un gruppo alla gola e non poteva parlare. — Va bene! Ora vattene via [...]

[...] zia Cirmena in cima alla scala, con lo scialle in testa, il borsone infilato al braccio, e gli occhi umidi di lagrime, come si conveniva alla [...]

[...] schiuma alla bocca, quasi fuori di sè, gridando: — Quattro e quindici!... E si fermò ansante dinanzi alla scrivania dei giurati, fulminando il suo [...]

[...] dinanzi agli occhi. — Com'è vero Dio!... lo l'ho fatto e io lo disfo!... — urlava il vecchio Motta inferocito. — Largo! largo! — si udì in mezzo alla [...]

[...] - disse, dopo di aver letto. — Dite alla signora Sganci che va bene, e la servo subito. Barabba corse a fare la stessa imbasciata nell'altra sala [...]

[...] . Quasi lo soffocavano dalla ressa. II canonico si buscò uno strappo alla zimarra, mentre il barone stendeva le braccia per leggere il biglietto [...]

[...] Canali infervorato. — Pazzie! ragazzate!... Un po' di sangue alla testa!... La giornata calda!... Un puntiglio sciocco... un malinteso... Ora tutto e [...]

[...] andati a discutere strepitando nell'altra sala, lasciando solo don Gesualdo dinanzi alla scrivania. Invano il canonico, inquieto, gli soffiava [...]

[...] piccola senseria per me e il canonico... E il rimanente lo dividete fra voi tre, alla buona... d'amore e d'accordo. Vi piace? Siamo intesi [...]

[...] misteri perchè tutto è combinato. Don Filippo dà la tenuta alla Salonia, trenta salme di terra! Una bella dote. Bianca ebbe un'ondata di sangue al [...]

[...] una domenica, la festa dell'Assunta. La sera innanzi era arrivata una lettera da Palermo che mise fuoco alla polvere, quasi tutti l'avessero letta [...]

[...] piglino la mano, i villani, e ci facciano la festa? — La piazza, in fondo alla stradicciuola, sembrava un alveare di vespe in collera. Nanni l'Orbo [...]

[...] Sant'Agata comparve un momento anche il signor Capitano, per intimorire la folla ammutinata colla sua presenza. Si piantò in cima alla scalinata [...]

[...] , appoggiato alla canna d'India, don Liccio Papa dietro, che ammiccava al sole, con tanto di tracolla bianca attraverso la pancia. Ma vedendo quel mare [...]

[...] capannelli qua e là, dinanzi alla bottega di Pecu-Pecu e al Palazzo di Città; gente che guardava inquieta, curiosi che correvano e si affollavano al [...]

[...] farmacia; uno sciame di contadini un po' più in la, alla debita distanza; e ogni dieci minuti la vecchia berlina del barone Mendola che scarrozzava la [...]

[...] entrò in chiesa anche lui dalla porta piccola. Il Capitano passando dinanzi alla farmacia fulminò i libertini di un'occhiataccia, e borbottò [...]

[...] delle fave abbrustolite, seduto dinanzi alla bottega del sorbettiere, vide una cosa che gli fece drizzar le orecchie: il notaro Neri che usciva di [...]

[...] . — Badate a quel che fate!... Pensate alla vostra pelle!... — gli disse il Capitano passandogli di nuovo accanto. — Becco!... — voleva gridargli dietro [...]

[...] ! — mormorò Ciolla fra di sè, appena il canonico ebbe voltate le spalle. E corse subito alla farmacia: — Gran cose c'è per aria! Cani e gatti vanno [...]

[...] alla casa... Tutto sudato, colle mani un po' tremanti, si imbacuccò ben bene in uno scalpore, per prudenza, e scesero in istrada. Non c'era anima [...]

[...] viva. Sul terrazzo del Collegio una mano ignota aveva spento finanche il lampione dinanzi alla statua dell'Immacolata: una cosa da fare accapponar [...]

[...] la pelle, quella sera! Egli allora si senti stringere il cuore da una tenerezza insolita, pensando alla casa e ai parenti. — Povera Bianca! Avete [...]

[...] visto? è buona, sì, in fondo... Non lo credevo, davvero!... — Zitto! — interruppe il canonico. — Se vi fate conoscere alla voce, è inutile [...]

[...] bussavano tre colpi in un certo modo alla porticina dove si giungeva scendendo tre scalini; si attraversava un gran cortile oscuro e scosceso, e [...]

[...] disse: — è qui! — e fece il segnale convenuto. 131 Tutti e due col cuore che saltava alla gola. Per fortuna in quel momento giunse un altro [...]

[...] alla pistola: tutti con un gran batticuore. Si udirono abbaiare dei cani. — Fermo!... — esclamò il canonico sottovoce, afferrando il braccio armato [...]

[...] lanterna appesa dinanzi alla porta dello stallatico, al Poggio, e dei soldati che strigliavano. Più in là, nelle vicinanze della Piazza Grande, si [...]

[...] Iddio! — Stasera, appena a scuro, mi farai trovare una cavalcatura laggiù alla Masera, e mi darai qualche cosa da travestirmi; — disse don Gesualdo [...]

[...] , che sembrava pin smorto alla luce dell'abbaino. — Perchè? Non vi piace più lo stare in casa mia? Diodata vi avrebbe fatto qualche mancanza? — No [...]

[...] alla militare, che recava il biglietto d'alloggio. Bianca, giù inquieta per suo marito, non sapendo che fare, aveva mandato a chiamare lo zio Limòli [...]

[...] manto, cercando qualcosa da buttarsi in capo, per uscire di casa, per correre subito. III Da gran tempo, ogni giorno, alla stessa ora, donna [...]

[...] , aggrottando le sopracciglia. Poscia appoggiavano i gomiti alla ringhiera, e rimanevano come due galline appollaiate sul medesimo bastone, voltando il capo [...]

[...] sin nella piazzetta di Sant'Agata, apparve per un istante alla finestra la cima di un berretto bianco tremolante. Ma allorquando la processione di [...]

[...] San Giuseppe si fermò dinanzi al portone dei Trao, per l'omaggio tradizionale alla famiglia, le finestre rimasero chiuse, malgrado il vocio della [...]

[...] prima dell'alba, o tornando a notte fatta, vedevano sempre il lume alla finestra di don Diego. E il cane nero dei Motta uggiolava per la piazza, come [...]

[...] disegnavasi l'ombra di donna Fifì, rammentandogli un'altra ombra che soleva aspettarlo altra volta alla finestra del palazzo smantellato. Don Ninì [...]

[...] capo sul petto. Alla sfuriata del sagrestano però si rizzò all'improvviso, quasi gli avessero dato uno scossone, e domandò piano, con la voce [...]

[...] accomodò alla meglio su due sedie. Don Ferdinando, di tratto in tratto, si alzava di nuovo, in punta di piedi, si chinava sul letto, simile a un [...]

[...] cristiano, senza medico ne speziale?... Speranza cominciò dallo sgridare suo marito che aveva legata la mula alla casa del moribondo: — Porta disgrazia [...]

[...] , lui! Bomma, giallo al par del zafferano, stava pestando cremor di tartaro in fondo alla farmacia, solo come un appestato. Don Luca entrò a [...]

[...] cacciavano innanzi a spintoni; don Liccio Papa di scorta colla sciabola sguainata, gridando: — Largo! largo alla giustizia!... — II Capitano Giustiziere [...]

[...] ... Che aspettate? la festa? — Poscia entrò in chiesa frettolosa. Delle comari stavano alle finestre, curiose. In cima alla scala don Giuseppe [...]

[...] i denti facevano tintinnare il bicchiere, quasi fuori di se, fissando addosso alla gente gli occhi spaventati. — Lasciatemi! lasciatemi entrare [...]

[...] , con la schiuma alla bocca, gli occhi che mandavano lampi, e non si riconoscevano più. — Perchè?... perchè non volete? Lasciatemi! lasciatemi [...]

[...] sull'uscio del palchetto, mentre donna Fifì compitava la letterina. — Me l'ha data lui stesso, il baronello, per consegnarla di nascosto alla prima [...]

[...] il parapetto, spiegazzava la lettera con mano febbrile. Indi la passò alla mamma che balbettava. — Ma sentiamo... Cosa dice?... — Me ne vo [...]

[...] !... 150 — Magari! — borbottò fra i denti Fifì. — Eh? Che cosa? — Nulla. Fifì ha mal di capo, — rispose don Filippo. Quindi piano alla moglie [...]

[...] stringere la mano che il Capitano le stendeva alla moda forestiera, con un molle abbandono. — Via, entrate un momento, — disse donna Bellonia al [...]

[...] palchetto, sbraitando contro la moglie alla sua volta: — Siete una stupida!... Non avete saputo educare le figliuole!... Vedete cosa mi tocca [...]

[...] alla fin fine! Lui non cambia certo una Margarone con una comica!... Poi, se perdono io che sono offeso maggiormente!... Ma donna Fifì non si [...]

[...] , distinto cultore... Il signor Pallante, celebre artista. Poi volse un'occhiata alla schiena del celebre artista che continuava a rovistare [...]

[...] alla fiamma del lume a olio che fumava. Sopraggiunse un'altra visita, Mommino Neri, il quale trovando Il Rubiera diventò subito di cattivo umore [...]

[...] , socchiuse di nuovo l'uscio, sporgendo il braccio e l'omero nudi: — Barone, se aspettate alla fine dell'atto... quei versi che desiderate leggere li [...]

[...] ho lì, in fondo al baule. No! nessuna donna gli aveva data una gioia simile, una vampata così calda al cuore e alla testa: ne la prima volta che [...]

[...] prima... più di prima... alla follia... era geloso: geloso di tutto e di tutti, dell'aria, del sogno, del pensiero... di lui pure, don Ninì!... — Ohe [...]

[...] canovaccio che Rosaria poi che cuciva alla meglio, accoccolata sullo scalino, aguzzando gli occhi e le labbra perchè l'ago non le sfuggisse dalle [...]

[...] , gli occhi che non ci vedevano, la schiuma alla bocca, vestendosi in tutta fretta per andare al battesimo del cugino Motta. — Sì, ci andrò [...]

[...] , allorchè Gesualdo era andato a pregarlo di mettere l'acquasanta alla nipotina. Seduto a tavola — stava mangiando un boccone — gli disse di no [...]

[...] , levando in su il fiasco che aveva alla bocca. Poi, asciugandosi le labbra col dorso della mano, gli piantò addosso un'occhiataccia. — Vacci tu al [...]

[...] me... per chiudere la bocca alla gente... No, no... quando c'è da guadagnare qualcosa non vieni a cercarmi, tu!... Lo sai? L'appalto della strada [...]

[...] arrampicava alla schiena, andava ficcando il naso da per tutto, col viso lungo, le braccia ciondoloni dalle maniche troppo corte, inquieto, sospettoso [...]

[...] parlate! — interruppe alla fine la zia Rubiera. — Non sapete quel che costino i maschi!... Quanti dispiaceri!... Lo so io!... E continuo a sfogarsi [...]

[...] lasciare estinguere il casato alla morte di don Ferdinando. — Sicuro, sicuro, — borbottò don Gesualdo. — Era già inteso... V'avevo detto di sì allora [...]

[...] Gesualdo rideva anche Iui, faceva buon viso a tutti. Alla fine arrischiò anche una barzelletta: — E quando si marita vi lascia anche il nome dei Trao... La [...]

[...] una parola d'elogio sul modo in cui erano andate le cose. Donna Marianna diceva alla Rubiera sottovoce che aveva fatto bene a venire anche lei, per [...]

[...] , nella piazza, tutti i vicini erano affacciati per vedere uscire gli invitati. Alla finestra dei Margarone, laggiù in fondo, al di sopra dei tetti, c'era [...]

[...] , raso di fresco, seduto sul canapè accanto alla mamma Margarone, come uno sposo, facendo scivolare di tanto in tanto un'occhiata languida e [...]

[...] ... La mamma e la sorella maggiore fulminarono due occhiataccie addosso alla ragazza, la quale rimaneva sull'uscio, nascondendo le mani di serva [...]

[...] Bellonia: — Quando la maritiamo quella bella figliuola? Prima tocca alla maggiore, è naturale. Ma poi ricordatevi che ci son qua io per fare il [...]

[...] passava per le sue mani, comprendeva finalmente i dispiaceri che aveva dato alla povera donna; se ne pentiva, cercava di farseli perdonare, colla [...]

[...] , e la notte inzuppava di lagrime il 185 guanciale. Pregava Iddio di darle forza, e si consolava alla meglio pensando che soffriva in penitenza [...]

[...] che quando avrai messo in collegio la tua bambina sarai contenta tu pure. E come strapparsi un dente. Tu non puoi badare alla tua figliuola [...]

[...] lasciavano scappare contro di lui certe allusioni e certi motteggi che fermentavano nelle piccole teste delle educande. Alla guerra intestina [...]

[...] al Caffè dei Nobili. Ciolla gli stava alle calcagna per raccogliere i pettegolezzi e portarli in giro alla sua volta. Un giorno poi fu una vera [...]

[...] di prima. E attaccata alla sua roba come un'ostrica, ostinandosi a vivere per non pagare. Il debito intanto ingrossava d'anno in anno: una cosa [...]

[...] che il povero don Ninì ci perdeva delle nottate intere, senza poter chiudere occhio, alle volte: e alla scadenza, capitale e usura, rappresentavano [...]

[...] del denaro. — Col tempo... — confide alla moglie. — Lasciali tranquilli. Loro non pagan nê frutti nè capitali, e col tempo quelle terre serviranno [...]

[...] suggezione dinanzi alla ragazza la quale aveva preso l'aria delle compagne in mezzo a cui era stata educata, tutte delle prime famiglie, ciascuna che [...]

[...] dire alla moglie che era sempre malaticcia. Essa la rivide finalmente all'uscire del collegio, nel 1837, quando in Palermo cominciavano già a [...]

[...] campagna alla Canziria e alla Salonia. A Mangalavite, dove aveva pure dei casamenti vastissimi, parlò di riunire tutta la famiglia. — Ora corro da mio [...]

[...] ... grazie a Dio!... Poichè ci fate la carità, andremo alla Canziria... Non temete! Così la gente non potra dire che avete abbandonato vostro padre [...]

[...] Bastiano Stangafame, ogni volta che gli bastonava Fifì se non mandava denari. Annebbiavano una strada. II Barone Mèndola, che faceva la corte alla zia [...]

[...] ? Ci avete a pensar voialtri, che vi tocca pagar le spese. Io fo quello che ho fatto sempre, se no crepo egualmente. E alla nipote che lo scongiurava [...]

[...] laggiù a Mangalavite, vicino alla vostra casina!... le camere del palmento... Siete il solo parente a cui ricorrere, voi, don Gesualdo!... — Sì, sì [...]

[...] casina, a Mangalavite, era un gran casamento annidato in fondo alla valletta. Isabella dalla sua finestra vedeva il largo viale alpestre [...]

[...] contadini, 199 le sue faccende, sempre in moto dalla mattina alla sera, sempre gridando e facendo vedere la sua faccia da padrone da per tutto. La sera [...]

[...] poi si riposava, seduto in mezzo alla sua gente, sullo scalino della gradinata che saliva al viale, dinanzi al cancello, in maniche di camicia [...]

[...] , godendosi il fresco e la libertà della campagna, ascoltando i lamenti interminabili e i discorsi sconclusionati dei suoi mezzaiuoli. Alla moglie [...]

[...] trovare a Mangalavite tante belle cose come alla Favorita di Palermo, sedili di marmo, statue, fiori da per tutto, dei grandi alberi, dei viali [...]

[...] discorsi. La mamma parlava poco anche lei, sempre senza fiato, sempre fra letto e lettuccio. La sola che dovesse dar retta alla zia era lei, Isabella [...]

[...] cercare certi posti per leggere i pochi libri, quei volumetti tenuti nascosti sotto la biancheria, in collegio. All'ombra dei noci, vicino alla [...]

[...] alla finestra, fantasticando, guardando il cielo che formicolava di stelle. La sua anima errava vagamente dietro i rumori della campagna, il pianto [...]

[...] neppure fare udire il suo respiro; come non osava quasi mostrare tutta la sua tenerezza alla figliuola dinanzi al marito, timida, con quegli occhi tristi [...]

[...] , e l'espressione degli sguardi che correvano inquieti all'uscio dicevano il resto. Quasi dovesse nascondere le carezze che faceva alla sua [...]

[...] , col vestito rimboccato alla cintola, a far cuocere un buon brodo di ossa per sua nipote Bianca, a preparare qualche intingolo per Isabella che non [...]

[...] rintanato coi tuoi libri, come vuoi far conoscere i tuoi meriti? — Poi, quando lui non era presente, cantava anche più chiaro: — Alla sua età!... Non è [...]

[...] inalberandosi se alcuno cercava di aiutarlo, di fargli fare buona figura, se la zia s'ingegnava lei di aprir gli occhi 205 alla gente sul valore [...]

[...] , quasi delle ondate di sangue la illuminassero tratto tratto. Donna Sarina tutta intenta alla lettura non si accorgeva di nulla, badava ad accomodarsi [...]

[...] minchioneria. Ci pensava su, badava alle conseguenze, badava alla sua figliuola, anche russando, con un occhio aperto. Non voleva che la ragazza [...]

[...] scappellotti tutt'e due, la signorina che mettevasi alla finestra per veder volare le mosche, e il ragazzo che stava a strologare da lontano, di cui [...]

[...] vedevasi il cappello di paglia al disopra del muricciuolo o della siepe, ronzando intorno alla casina, nascondendosi fra le piante. — Don Gesualdo [...]

[...] furberia di lui che fingeva di non guardarla, come chi passa e ripassa in una fiera dinanzi alla giovenca che vuol comprare senza darle neppure [...]

[...] carta che aveva trovato vicino alla fontana, dei calcinacci scrostati dal sedile, facendo il nesci: — Don Gesualdo, che c'è stato vossignoria, lassù [...]

[...] : — Bada alla casa. Bada alla ragazza. Io vo e torno. II tempo d'arrivare alla Salonia per mio padre che sta: poco bene. Gli occhi aperti finchè non [...]

[...] alto! Ma sapete che testa dura! Il colèra ce l'ha portato alla Salonia un viandante che andava intorno colla bisaccia in spalla. Di questi tempi [...]

[...] , figuratevi! C'è chi l'ha visto a sedere, stanco morto, sul muricciuolo vicino alla fattoria. Poi tutta la notte rumori sul tetto e dietro gli usci [...]

[...] cristiani. o non so niente. Il fatto è che i morti fioccano come le mosche: Donna Marianna Sganci, Peperito... III Allorchè giunsero alla Salonia [...]

[...] pagarlo tant'oro! Un falegname, lì al Camemi, mise insieme alla meglio quattro asserelle a mo' di bara, e mastro Nardo scavò la buca dietro la casa [...]

[...] dal cielo? — Burgio, più calmo, metteva buone parole; diceva che non era quello il momento, col morto ancora caldo. Tappava la bocca alla moglie [...]

[...] accingersi alla partenza, guardando di qua e di là, cogli occhi torvi. Infine spiattelle quel che aveva sullo stomaco: — A Mangalavite?... No [...]

[...] avvezze a stare coi loro comodi... Noi poveretti ci accomodiamo alla meglio... Andremo alla Canziria. Andremo piuttosto alla fornace del gesso che [...]

[...] e deserta, accanto alla buca ancora fresca, e la cavalcata dei suoi che si allontanavano in fila, uno dopo l'altro, di già come punti neri nella [...]

[...] : — Zitto, bestia!... Anche tuo!... Potevano essere due ore di notte quando arrivarono alla Fontana di don Cosimo, con una bella sera stellata, il cielo [...]

[...] limite del boschetto, partì una voce: — Ehi, don Gesualdo? — Ehi, Nanni, che c'è? Compare Nanni non rispose, mettendosi a camminare accanto alla mula [...]

[...] : — L'ho capito alla cera che avete, vossignoria. Mondo di guai!... L'uno dopo l'altro! — Giunti alla fontana infine disse: — Smontiamo qui, eh [...]

[...] coll'acciarino accese un zolfanello e andarono seguendo le pedate, passo passo, sino alla casina. Sotto la finestra di donna Isabella l'Orbo [...]

[...] ... Anche poco fa mi diceva: — Zia, oggi a l'ultima passeggiata che andrà a fare alla sorgente... — Don Gesualdo, fuori dei gangheri, tagliò corto a quei [...]

[...] tutti sarebbero stati a riposare, dopo mezzogiorno, e che alla casina non si moveva anima viva. La Madonna l'avrebbe aiutata: — La Madonna!... la [...]

[...] abbruciavano, una vampa nel cuore che la mordeva, che le saliva alla testa, che l'accecava, che la faceva delirare: — Vederlo! a qualunque costo [...]

[...] che si piegavano ondeggiando mollemente, e dicevano: Vieni! vieni! vieni! Attraverso guardinga il viale che scendeva alla casina, col cuore che le [...]

[...] balzava alla gola, le batteva nelle tempie, le toglieva it respiro. C'erano lì, fra le foglie secche, accanto al muricciuolo dove lui s'era messo a [...]

[...] . — II sangue a sangue. Avete da ridirci? Tutti e due... hanno voluto portare il lutto alla buon'anima di vostro padre... per rispetto, senza secondi [...]

[...] fini... Soltanto, vossignoria potete aiutarli senza mettere mano alla tasca... Ecco, loro vorrebbero a mezzadria quel pezzo di terra ch'è sotto la [...]

[...] degli estranei!... Don Gesualdo tentennava, insospettito da una parte d'esser preso cosi alla sprovvista, e cedendo nel tempo istesso, suo [...]

[...] portarmi quelle forbici alla vigna? — Non sono rientrati ancora i puledri? Me li fara storpiare quell'animale di Brasi! Gli darà ora il fatto suo [...]

[...] saliva alla gola, colle ossa rotte, il cuore nero come la pece. — Avete ragione!... Io sono il tiranno! Ho il cuore e la pelle dura, io! Sono il bue da [...]

[...] contro di lei, con le mani in aria, la bocca spalancata. Ma non disse nulla. Guardò la figliuola che si era appoggiata tutta tremante alla sponda [...]

[...] avevate in comune? E quando avete preso insieme l'appalto del ponte? Nulla è rimasto alla buon'anima? I guadagni sono stati di voi solo? per [...]

[...] a questi innocenti, c'è già chi se lo mangia alla vostra barba! Andate a vedere, la sera, sotto le vostre finestre, che passeggio!... 227 Finì [...]

[...] sorprese alla finestra, con un tempo da lupi. — Ah!... Continua la musical... Che fai qui... a quest'ora?... A prendere il fresco per l'estate [...]

[...] per giunta. — II pover'uomo era ridotto a fare da sè l'esame di coscienza. — Dei genitori quella ragazza aveva preso i soli difetti. Ma l'amore alla [...]

[...] aiutare a fargli ii tradimento. Era un cane alla catena anche lui, pover'uomo. Infine per togliersi da quell'inferno si decise a mettere Isabella in [...]

[...] alla festa, perchè non pioveva dall'ottobre. Don Gesualdo era andato in chiesa anche lui, a pregare Iddio che gli togliesse quella croce d'addosso [...]

[...] piu morta che viva scendeva le scale ruzzoloni, quasi per fuggirsene anche lei, dalla 230 paura. Lui, paonazzo dalla collera, colla schiuma alla [...]

[...] mano anche voi! Siete la complice di quel ladro!... Bel mestiere alla vostra età! Vi faro arrestare insieme a lui, donna Sarina dei miei stivali [...]

[...] debiti, ma di gran famiglia, che avrebbe dato un bel nome alla discendenza di mastro-don Gesualdo. Quando si venne poi a discorrere della dote con [...]

[...] ragione: La grandine che vi casca nella vigna... Una disgrazia che vi capita nell'armento... Bisogna mandare alla fiera la giovenca che si è rotte le [...]

[...] farla una signorona!... II marchese nel tempo istesso andava a far visita alla nipotina. La pigliava colle buone, col giudizio che ci vuole per [...]

[...] , con un cenno del capo, e lo presentò alla nipote. Il duca e il balì di Leyra fecero un gruppo a parte, sul marciapiede del Cafè dei Nobili, colla [...]

[...] il mondo! — Nessuno badava più alla processione. C'era un bisbiglio in tutto il Caffè. Don Ninì Rubiera, da lontano, col cappello in cima al [...]

[...] bastone appoggiato alla spalla, si morsicava le labbra dal dispetto, pensando a quel che era toccato a lui invece, donna Giuseppina Alòsi in moglie [...]

[...] voglio abusare... — Tutti miravano alla sua roba. Ci furono dei tira e molla, delle difficoltà che sorgevano a ogni passo, delle vecchie carte in cui [...]

[...] segreto sino al povero padre, il quale corse a rotta di collo alla villa di Carini, dov'era confinata la duchessa per motivi di salute. Ritornò poi [...]

[...] pel poveretto. Tacque alla moglie il vero motivo, per non affliggerla inutilmente; tenne tutto per sè; ma non si dava pace; parevagli che la gente [...]

[...] villano; non c'era avvezzo a simili vergogne! Intanto la figlia duchessa gli costava un occhio. Prima di tutto le terre della Canziria, d'Alla e [...]

[...] febbre, l'avvelenavano coll'odore sottile di quei foglietti stemmati, lui che aveva fatto il cuoio duro anche alla malaria. Il signor duca invece [...]

[...] trattava simili negozi per mezzo del notaro Neri — poichè non erano il suo forte. — E alla fine, quando mastro- don Gesualdo s'impennò sul serio [...]

[...] fondo alle occhiaie che sembravano fonde fonde, brancicando colle povere braccia stecchite quasi volesse afferrarsi alla vita. 245 — Bene [...]

[...] alla larga. Finanche le serve, temevano del contagio. Zacco era il solo parente che si rammentasse di loro nella disgrazia, dacchè avevano fatto [...]

[...] di creatura innocente, recandosi alla bocca di tanto in tanto il fazzoletto che ricacciava poi sotto il guanciale insieme alla mano scarna. Le [...]

[...] , con quella faccia di malaugurio, chiedendogli se alla duchessa avessero scritto di sua madre che era in quello stato... Bianca aveva I'orecchio [...]

[...] il barone. — Vuol dire che desidera parlarvi a quattr'occhi, don Ninì!... Allora noi non ci moviamo. Restiamo a far compagnia alla cugina [...]

[...] marito. Don Ninì prese a scusarsi, dinanzi alla moglie. Certo... i denari se li era fatti prestare... in un momento che aveva persa la testa... Quando [...]

[...] sollevarsi, onde passargli un braccio al collo, come non le restasse che lui per attaccarsi alla vita, agitando il viso che si era affilato maggiormente [...]

[...] ingrassati nella sua casa! Ora tutti l'abbandonavano quasi rovinasse, e non c'era neppure chi accendesse il lume. Sembrava quella notte alla Salonia, in [...]

[...] fare, tu? — Irritavasi contro quegli affamati che venivano a mangiare alle sue spalle. Come s'affezionasse anche alla roba, in quel punto; come si [...]

[...] egli stesso il perchè... un presentimento, vedendo Gerbido appostato alla cantonata della Masera, colla carabina sotto!... Gli tornarono in mente le [...]

[...] Gesualdo faceva la storia della malattia, e il cognato gli voltava la schiena, senza dir nulla, rivolto alla sorella, la quale guardava or questo ed [...]

[...] reggo. C'era già don Ferdinando Trao al capezzale, come una mummia, e la zia Macrì, la quale asciugava il viso alla nipote con un fazzoletto di [...]

[...] confessore. Donna Agrippina allora li mise fuori tutti quanti. Don Gesualdo, dietro a quell'uscio chiuso, si sentiva un gruppo alla gola, quasi gli [...]

[...] ogni giorno alla commedia, eh, don Ferdinando!... Anche la morte s'è scordata che ci siamo al mondo noi!... Don Ferdinando stava a sentire, istupidito [...]

[...] , scalmanata, col manto alla rovescia, esitante, guardando intorno per vedere come l'avrebbero accolta, cominciando diggià a fregarsi gli occhi col [...]

[...] suocera. Diceva che alla duchessa s'era dovuto nascondere la verità per consiglio degli stessi medici, visto che sarebbe stato un colpo di fulmine [...]

[...] , malaticcia com'era anch'essa, giusto alla vigilia di mettersi in viaggio per andare a vedere sua madre!... Terminava chiedendo per lei qualche [...]

[...] dicendo: — Mi pare che il signor duca sia ridotto a cercare la luna nel pozzo, mi pare! La povera morta se n'era andata alla sepoltura in fretta [...]

[...] , fra quattro ceri, 272 nel subbuglio della gente ammutinata che voleva questo, e voleva quell'altro, stando in piazza dalla mattina alla sera, a [...]

[...] , guardando di qua e di là come a dire alla gente: — Ehi! badate a voi adesso! — Don Luca, portando la croce dinanzi alla tiara, ammiccava [...]

[...] capannelli, alla mano e bonaccioni, col cuore sulle labbra: — Quel mastro-don Gesualdo sempre lo stesso! aveva fatto morire la moglie senza neppure [...]

[...] sfuggire dell'altro ancora, in confidenza: Le stesse messe in suffragio dell'anima avevano lesinato alla poveretta! — Lo so di certo. Sono stato [...]

[...] Dio arriva, tosto o tardi. Intanto i villani e gli affamati che stavano in piazza dalla mattina alla sera, a bocca aperta, aspettando la manna che [...]

[...] faccia alla bandiera inalberata sul Palazzo di Città, ch'era giunto alfine il momento di restituire il mal tolto, di farsi giustizia colle [...]

[...] col fratello, dopo la morte della cognata, aiutandolo a passar l'angustia, mangiando e bevendo alla sua barba, afferrò la stanga per metter pace [...]

[...] tutti i discorsi che sentiva fare alla gente. Don Luca il sagrestano, il quale gli s'era ficcato in casa, quasi fosse gia l'ora di portargli l'olio [...]

[...] canto, pretendeva che don Gesualdo dovesse aprire i magazzini alla povera gente, se voleva salvare l'anima e il corpo. Lui ci aveva cinque [...]

[...] lunga! Poi, quell'altra storia... la morte di suo marito... è vero che se lo meritaval... Ma infine meglio chiudere la bocca alla gente!... Del [...]

[...] bruciargli la casa o a scassinargli i magazzini. Era diventato una bestia feroce, verde dalla bile, la malattia stessa gli dava alla testa. Minacciava [...]

[...] morto, e la sua ragazza gli faceva da infermiera, messa a guardia accanto alla finestra. — Scusatemi, cugino! Sono madre, e non posso più tacere [...]

[...] comodo vostro... Ma intanto non è giusto... capite bene!... Sono madre... E stavolta, risoluta, ordinò alla figliuola di prendere il manto e [...]

[...] peccato, perchè è l'inno del papa... Discorreremo poi... Bisogna metter mano alla tasca, amico mio. Bisogna spendere e regalare. Vedete io? E agitava [...]

[...] , stasera, alla cantata. IV C'era un teatrone, poichè s'entrava gratis. Lumi, cantate, applausi che salivano alle stelle. La signora Aglae [...]

[...] era venuta apposta da Modica, a spese del comune, per declamare l'inno di Pio Nono ed altre poesie d'occasione. Al vederla vestita alla greca, con [...]

[...] magazzino. Allora i galantuomini, vociando anche loro, spingendo, tempestando, cacciarono indietro i più riottosi. Il canonico Lupi, aggrappato alla [...]

[...] strilli e pianti di donne, voci che chiamavano: — Maria Santissima! Santi cristiani!... Don Gesualdo era in letto malato, quando udì bussare alla [...]

[...] aprire l'uscio del vicoletto. Don Gesualdo, appostato alla finestra col futile, stava per fare un subisso. — Eh! — gridò Mèndola entrando trafelato [...]

[...] che volete... Abbiamo la bocca per mangiare tutti quanti... Viva! viva!... Tutti fratelli!... Una mano lava l'altra... Domani... alla luce del sole [...]

[...] canapè addossato al muro, puntellandolo cogli stessi mattoni rotti, improvvisarono alla meglio un letto per don Gesualdo che non stava più in [...]

[...] che ogni ricordo gli faceva salire alla gola. D'una cosa sola non si dava pace, che avrebbe potuto crepare lì dove era, senza che sua figlia ne [...]

[...] . La sorella, colle chiavi alla cintola, frugando, rovistando, mandando 291 il marito di qua e di là, pei rimedi, e a coglier erbe medicinali. Come [...]

[...] ribellarsi al cognato e alla sorella; pensava ai suoi guai. Ci aveva un cane, lì nella pancia, che gli mangiava il fegato, il cane arrabbiato di San [...]

[...] mento e si faceva pagare come un principe. — Però don Gesualdo gli disse il fatto suo, al vedergli metter mano alla penna per scrivere le solite [...]

[...] strillare dal letto: — Lasciatemi andare a Mangalavite. Ci ho tutti i miei interessi alla malora. Qui mi mangio il fegato. Lasciatemi andare, se no crepo [...]

[...] contraeva, s'arroventava, e martellava, e gli balzava alla Bola, e lo faceva urlare come un dannato, e gli faceva mordere tutto ciò che capitava. Egli [...]

[...] rimaneva sfinito, anelante, col terrore vago di un altro accesso negli occhi stralunati. Tutto ciò che ingoiava per forza, per aggrapparsi alla vita [...]

[...] solo qualche occhiata distratta sull'ammalato che andavasi scomponendo in volto, alla vista di quelle facce serie, al torcer dei musi, alla lunga [...]

[...] , amico mio. Io fo il mio mestiere, e non m'impiccio a far scommesse da ciarlatano! Credete di trattare col Zanni, alla fiera? — Allora non ne facciamo [...]

[...] , lontano dai guai, nella sua campagna. S'attaccava alla vita mani e piedi, disperato. Ne aveva passate delle altre; s'era aiutato sempre da sè, nei [...]

[...] , dinanzi alla sua roba, si persuase che era finita davvero, che ogni speranza per lui era perduta, al vedere che di nulla gliene importava, oramai. La [...]

[...] sua gente di campagna che temeva di seccarlo e se ne stava alla larga, lì nel cortile o sotto la tettoia, ogni cosa gli stringeva il cuore; ogni [...]

[...] condurselo a Palermo e farlo curare dai migliori medici. II poveretto, ch'era ormai l'ombra di se stesso, lasciava fare; riapriva anzi il cuore alla [...]

[...] tornò a casa, fermandosi sull'uscio, umile e triste. Don Gesualdo s'accorse allora di mastro Nardo che l'aveva seguito sin lì, e mise mano alla [...]

[...] capo appoggiato alla spalliera del seggiolone: — Mia cara, d'oggi innanzi credo che sarebbe meglio far servire papà nelle sue stanze. Avrà le sue [...]

[...] figlia, sulla dote che egli le aveva dato, su l'Alla e su Donninga, le belle terre che aveva covato cogli occhi tanto tempo, sera e mattina, e [...]

[...] fretta, ciascuno correva al suo posto, tutti a capo scoperto, il guardaportone col berretto gallonato in mano, ritto dinanzi alla sua vetrina, gli [...]

[...] stallieri immobili accanto alla groppa delle Toro bestie, colla striglia appoggiata all'anca, il cocchiere maggiore, un signorone, piegato in due [...]

[...] tempo di cacciare la pipa nella falda del soprabito e di appendersi alla campana; delle dame e degli staffieri in gala sguisciavano frettolosi [...]

[...] alla fiera il gallo con le coma, oppure la pecora con due code, facendo la spiegazione con parole misteriose. Rispondevano appena, a fior di labbra [...]

[...] natura... — Sicchè il poveraccio dovette mandar giù tutto, e rivolgersi alla figliuola, per sapere qualche cosa. — Che hanno detto i medici? Dimmi la [...]

[...] , accarezzandola come quand'era bambina, spiandola di sottecchi intanto, col cuore alla gola: — Qui cosa mi manca? Ho tutto per guarire... Tutto [...]

[...] ... un'azienda così vasta... senza nessuno che potesse occuparsene sul serio... Infine offrì d'incaricarsene lui... per l'interesse che portava alla casa [...]

[...] ... alla signora duchessa... Del signor duca era buon servo da tanti anni... Sicchè prendeva a cuore anche gli interessi di don Gesualdo. Proponeva [...]

[...] alla figliuola allibbita, col sorriso paterno, il fare bonario: — Sì... voglio darvi in mano tutto il fatto mio... per alleggerirmi il carico [...]

[...] tenerlo sottomano, prigioniero. Sbuffava, smaniava, urlava di dolore e di collera. E poi ricadeva sfinito, minaccioso, colla schiuma alla bocca [...]

[...] . Un terrore piu grande, piu vicino, della morte lo colse a quell'indifferenza. Insisteva, voleva disporre della sua roba, come per attaccarsi alla [...]

[...] rivolto alla figliuola che gli piangeva allato. Colla faccia cadaverica, cogli occhi simili a due chiodi in fondo alle orbite livide, aspettava la [...]

[...] ! L'altro scosse il capo, come a chiedere che c'era di nuovo, e don Leopoldo fece segno che il vecchio se n'era andato, grazie a Dio. — Ah... così... alla [...]

[...] tutti quegli uomini alla finestra dirimpetto venne anche lei a far capolino nella stanza accanto. — Quanto onore, donna Carmelina! Entrate pure [...]

Giacosa Giuseppe
Novelle e paesi valdostani
6 1886 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 236 occorrenze

[...] donne e le abbracciava di sorpresa senza farsi scorgere; traversando i villaggi, a quante stavano alla finestra rivolgeva una certa mossa [...]

[...] , vergogna! È una pietra grigia che splende alla luna, c'era anche ieri. — Te le vuoi pigliare Forca, dimmelo che le vuoi, è vero? è vero? Sono qui [...]

[...] alla dignità di albergatore e mastro di Posta. In sua vita, aveva fatto due cose buone: molti quattrini ed una bella ed abbondante figliuola [...]

[...] apertamente nè di nascosto: — la ragazza, aveva indovinato il giuoco e lo secondava; solo quando egli sedeva alla tavola degli stallieri, essa dal vano [...]

[...] in cortile, ancora attaccata alla carrozza giunta appena, e l'esercizio seguitò per due settimane trascinandosi al passo delle rimaste. L'oste [...]

[...] nome America, spiccante sullo sportello, nella gloria dei raggi d'oro. La nuova diligenza si trovò alla stazione all'arrivo dell'ultimo convoglio [...]

[...] l'asma cardiaco, Barba Gris sentì irrompere in cortile il vetturone, alla furia composta dei cavalli e al rullo sordo ed eguale delle ruote 14 lo [...]

[...] estiva al Cannon d'Oro. — Ladro! borbottò l'oste avviandosi alla sua stanza, dove si tappò per tutta la giornata. E Giac trovò così il destro di [...]

[...] concorrenza fu tosto accanita e rabbiosa. Adesso anche la diligenza postale andava alla stazione a far gente, strillando il ribasso dei prezzi; ma [...]

[...] buttati a sacca pure di spuntarla. Pensò perfino di impiantare un servizio alla svizzera, ma non era impresa da pochi giorni. La salute ne [...]

[...] rasserenatosi il cielo, un merciaiolo parlò, giungendo, di guasti gravi lungo lo stradale. Pochi minuti dopo Lasquaz, l'usciere, recò che alla diligenza [...]

[...] erano morti fulminati il cocchiere e due cavalli. Ignorava se alla posta o alla concorrenza, la notizia proveniva dal forte di Bard, avvisato per [...]

[...] montanaro rincasava col braccio e colla gamba fasciati alla meglio, la moglie impasticciava con erbe la ferita, faceva rapprendere il sangue con [...]

[...] feritore ed il ferito andavano insieme alla bettola, si puntellavano a vicenda tornandone briachi e sapevano tutti e due che alla prima salita in [...]

[...] connette alla punta di Lavina e di là al Gran Paradiso per una breve giogaia di creste rocciose pressochè inaccessibili. Sul versante che scende in [...]

[...] la Grivola colla sua affilata lama di ghiaccio. Dalla Grivola alla Becca di Nona l'occhio gira per i nevati del Lauzon, per il Gran Paradiso [...]

[...] , estingue per larghi tratti di corso il luccicare del torrente, spinge il nero profilo su per le pinete e mette in mezzo alla gaia fioritura estiva [...]

[...] fino alla valle. Là certo i camosci, e dovevano essere in molti, si erano nascosti in una gran rovina di massi enormi ed il loro si confondeva [...]

[...] dirupo, e gli altri fuggirono a salti verso il ghiacciaio. Neanche la pena di portarli a spalle fino alla piana; i camosci c'erano caduti da sè; una [...]

[...] ! i porci! i porci! Due grossi pallettoni lo avevano colpito all'avambraccio sinistro ed alla coscia sinistra ed erano usciti tutti e due, quello [...]

[...] meno assiduamente percossi dal sole, un filo d'acqua tardivo e stantìo gocciolava miseramente con intermittenze di singhiozzo, ed alla prima [...]

[...] veniva fatto e mutava empiastri alla piaga; così aveva fermato il sangue. Misurando colla memoria lo spazio che lo separava dalle prime case [...]

[...] conti larghi; la gente ha da fare, non si trovano subito tre o quattro disposti alla prima chiamata. E allora si metteva a capo fitto negli [...]

[...] faceva sorridere di compiacenza. E quando il primo soffio gelato lo richiamò bruscamente alla coscienza de' suoi dolori, quell'idea non lo [...]

[...] calore del sole gli faceva un gran bene e poi non gli pareva di essere così solo in mezzo alla allegria dei suoni. Ma le ore passarono, passarono [...]

[...] avvertite e poi correvano a congiungersi alla gran fiumana grigia che oscurava il cielo sulla valle. Nei seni, delle nebbiuzze sottili filavano su [...]

[...] per le strette velocissime, come succhiate da qualche enorme bocca aperta nel cielo. Poco alla volta la conca fu chiusa tutto intorno, come da [...]

[...] danno; le nuvole erano nemici che volevano accerchiarlo e soffocarlo. Ma il Monte Bianco vegliava alla sua salvezza e gli diceva di confidare [...]

[...] . Le donne degli alti villaggi intanto accorrevano alla chiesa e bisbigliavano fra loco di spiriti che la notte innanzi avevano empita di grida [...]

[...] . Gran naso retto, gran bocca, una selva di capelli neri e crespi, barba di due giorni. Volli rientrare per levarlo alla brezza assiderante, ma [...]

[...] , lo scordavo e quando levavo la testa seccato di trovarmi solo, il canale mi appariva vuoto fino alla cima. Dov'era andato colui? Il suo aspetto [...]

[...] suo senso morale non arriva alla nozione degli artificiali diritti dello Stato. Sa che il rubare e il far violenza nel prossimo sono atti [...]

[...] bene spesso quando incontrano il contrabbandiere in luoghi aspri e deserti, se non sono in tale numero da schiacciarlo o se non presumono alla [...]

[...] l'oste giungesse, avevo acceso un cerino e vedemmo coricato su di un trave un sacco chiuso alla bocca, pieno, ma tutto gobbe e rilievi. Jacques capì [...]

[...] chiamar gente non basta levare la voce, bisogna percorrere a tastoni un lungo andito, dove le assi fradicie cedono sotto i passi, affacciarsi alla [...]

[...] alla mattina. Gli anziani del paese raccontavano che anche quand'era giovane e bella da dipingere, Mademoiselle aveva l'occhio vitreo e [...]

[...] alla camera da pranzo; le sue scarpe di panno non facevano scricchiolare pure un gradino della scala nè una tavola del corritoio, di 65 modo che [...]

[...] contraria alla mia dignità, riconoscere da cause ordinarie lo smarrimento in cui ero caduto; 67 non mi domandavo già: Donde viene tale mormorio? ma [...]

[...] difendeva da quel cadavere mutilato, 68 si fosse infranta, sarei morto di paura. Poi tornai rinculoni alla mia stanza, chiusi l'uscio a chiave e [...]

[...] nuovo salire, rasente i muri la nota bassa, grave, la nota umana che mi atterriva. Allora mi vestii alla meglio ed uscii nel corritoio. Le tavole [...]

[...] chiamano Peilo. Là rischiarate da una lucerna ad olio appesa alla parete, stavano due persone: la padrona dell'osteria ed un vecchio di forme [...]

[...] masticava confusi, come avesse la lingua tarda e spessa e la bocca bavosa. Alla filza delle Ave Marie, seguirono il requiem e le litanie della [...]

[...] dell'assentire che l'altro faceva col capo e del grugnito che mandava frettoloso alla fine di ogni versetto, per non essere colto a tacere. Terminato il [...]

[...] indietro mi ripassò davanti una seconda volta senza vedermi, riappese la lucerna alla parete e si abbandonò sull'inginocchiatoio in atto di [...]

[...] che il tribunale l'aveva assolta per difetto di prove; che essa attiri l'indurito briacone alla preghiera, colla promessa di abbondanti [...]

[...] . E via per dell'ore, muti, instancabili, senza un minuto di posa, perchè il gelo non incolli loro alla pelle la camicia inzuppata di sudore [...]

[...] delle mazze d'acciaio battono i minuti delle ore eterne. Gran cammino e grandi faccende deve fare il sole prima di giungere alla miniera! Deve [...]

[...] che non le costa fatica. Così passano le bianchezze meridiane, finchè il sole ripaga la grotta del suo tardo apparire. Adesso tocca alla montagna [...]

[...] avvezzo alla montagna. Messo per quella china e spinto dalla slitta carica, un mulo ne avrebbe, al primo viaggio, rotte le gambe e fiaccato il filo [...]

[...] in una polvere nera, finissima che soffoca, accieca e morde la pelle. I portatori si attaccano alla slitta appoggiando la schiena al cassone colmo [...]

[...] durano un pezzo al mestiere. * ** Io feci una volta con parecchi amici l'esperimento di quei veicoli. La salita fino alla miniera era durata [...]

[...] quali noi le conosciamo alla piana, quelle di lassù non hanno che il dolce penetrante calore e la morbida atmosfera. Non vi si vede un palmo di muro [...]

[...] danno alla stanza un'aria di agiatezza accurata. Tutto vi è pulito ed ordinato. Un assito, che non giunge al soffitto, taglia la stanza per il suo [...]

[...] , il Lysbak aveva dopo due anni venduta quella parte di casa ed i prati in giro al padre di Guglielmo, il quale, raffazzonatala alla meglio, ci [...]

[...] mille piccole trafitture da una parte, in una paziente ed altera indifferenza dall'altra. Quel po' di spazio piano davanti alla casa era stato [...]

[...] , essendo in giro pel mondo, le poverette volevano così lasciare uno spiraglio aperto alla fortuna, caso mai egli tornasse in paese milionario. Il [...]

[...] e deliziosissimo, faceva all'amore anche alla parte del Rhedy, della quale aveva già offerto a Guglielmo somme favolose. Guglielmo non aveva [...]

[...] ridere Teresa e raccontava maraviglie alla madre. L'estate quando andava a far la guida su pel Monte Rosa, affidava loro la chiave di casa, e [...]

[...] , poi altre, alla spicciolata, rincarando sui prezzi correnti, ritraendosi al menomo calo di prezzo, protestando, ed era vero, che bisogno di [...]

[...] a sè con una forza lenta e crescente; essa lasciava fare, sicura, sentiva il fiato caldo di lui passarle sulla faccia e la mano cedere alla [...]

[...] violenza del suo respiro. Come fu quasi scuro, Teresa si levò tenendo per mano il Rhedy e lo condusse in casa dove disse ogni cosa alla madre [...]

[...] , alla trasparenza del ghiaccio, aprirvi delle larghe bolle d'aria biancastre. Che silenzio intorno! Il villaggio dormiva accovacciato. La [...]

[...] mattina all'Ave Maria e la sera all'Angelus qualche ombra nera passava silenziosa sulla neve dura, con una lucerna in mano e filava dritta alla [...]

[...] seguitava il lavoro. Teresa e la madre vivevano tranquille dalla loro, lavorando anch'esse alla casa futura. Intaccando un po' di capitale, la [...]

[...] delizioso. Nel silenzio dell'opera femminile si sentivano ad ora ad ora, dietro l'assito, gli spintoni e le spallate che le vacche davano alla [...]

[...] ! l'opera come procedeva! Che bel castello d'assi piallate, liscie come uno specchio, in fondo alla stanza! Una stufa di lavagna nera brontolava [...]

[...] alla polenta. Ma il maggior lavoro era il notturno. Dopo cena, partito il cugino, fatto un po' l'amore a bassa voce colla fidanzata, Guglielmo [...]

[...] lampada per tutta l'officina! Di fuori la neve in faccia alla finestra ne 101 era illuminata per lunghissima tratta; pareva un fiume d'argento [...]

[...] prometteva inoltre di addestrarla alla direzione di un albergo, e, come l'ebbe veduta, assicurò che in sei mesi sarebbe riuscita al fatto di ogni cosa [...]

[...] gravi com'era la sua indole. In principio d'agosto tutto fu all'ordine. Guglielmo una bella sera, annunziò alla vecchia che il domani sarebbe [...]

[...] vicino alla felicità, non osava tentare la Provvidenza. E poi voleva rifare la strada fatta con Teresa, potersi dire ad ogni momento: eravamo qui [...]

[...] sottili delle Cime Bianche sventolavano delle vere banderuole di nuvole, strappi, cenci 105 di nubi, da una parte strette alla roccia con una [...]

[...] quando dagli altipiani erbosi scendete ancora ai prati, alle foreste, alle forre ed alla valle, allora gli accordi vanno moltiplicandosi [...]

[...] disseminati qua e là, rubati alle frane, al pruneto ed alla roccia e circondati spesso di luoghi incolti e deserti. Il contadino quindi va solo [...]

[...] bestiame fa l'avanguardia, e allora intona la cantata gioconda, premio alla giusta 114 fatica, avviso lontano alle vecchie che allestiscono la cena [...]

[...] fatta da Gressoney al ghiacciaio del Lys. Eravamo giunti alla morena di fianco e ci stava ai piedi quella parte del ghiacciaio 116 che i descrittori [...]

[...] di rimprovero esagerato. Poco alla volta i traslati erano diventati d'un ardimento pazzo. Le più pure ed immacolate parole toglievano uscendo da [...]

[...] della malizia sporca ed untuosa, finchè dopo tre ore tutti ci levammo e il grosso prevosto russante si tirò dietro incollata alla madida sottana [...]

[...] , che andavano diritte alla mira. In mezzo alla volgarità trionfante di quei panciuti la satira sottile del gobbo mordeva con una eleganza tutta [...]

[...] , non appena rivolgesse in mente il fatto o la parola che gli avevano dato l'aire. La giornata che il mattino prometteva bellissima, 123 poco alla [...]

[...] . S'era in fine d'aprile. Giù per i vigneti che scendono sino alla Dora sorgeva dal terreno ghiaioso e fra le catene brune dei vimini qualche [...]

[...] giungere a quello che più mi premeva e che da lui solo potevo conoscere, la sua propria 127 vita, e come si acconciasse alla solitudine cui era [...]

[...] nostre sensazioni ed i nostri giudizi, mi stimolava a verificarne alla prova dei fatti la giustezza o l'errore. Certo nella compagnia dei [...]

[...] vedermi contesa quella conoscenza alla quale intendevo, mettere la mia sottigliezza cittadina in confronto della sua selvatica furberia, insomma [...]

[...] giungemmo alla sua canonica ed egli mi invitò ad entrare ommettendo 130 i soliti discorsi: «vedrà che miseria, compatirà un povero prete», o che [...]

[...] più. Ho seguito il procedere delle idee correnti, anzi ne ho rimontato il cammino. Le interrogazioni intorno alla mia vita, le quali vent'anni [...]

[...] mandato qui vice-curato e poi curato alla morte del mio predecessore. Allora lo pregai mi dicesse de' suoi versi. Corse tosto allo scrittoio, ne [...]

[...] . Erano versi piani senza invocazioni, nè assalti alla sublimità; raccontavano, descrivevano, frugavano nei minuti episodi della vita quotidiana e [...]

[...] serata in una stalla, d'inverno. Chi si rammenta di certi quadri che ebbero gran voga alla fine del secolo passato ed al principio di questo, pieni [...]

[...] grave, pieno di pensiero. Cominciava all'ora dell'imbrunire e giungeva fino alla mezzanotte. Prima viene la vecchia a mungere il latte nella [...]

[...] rumori vari della stalla, si sentono tutti. Le vacche stropicciano la catena nell'anello che le assicura alla mangiatoia. A volta rompono il [...]

[...] seguì in paese un fatto terribile che è sempre presente alla sua memoria. Me lo raccontò e ve lo racconto. * ** Poco lontano dalla canonica, in [...]

[...] vissuto per comprendere il sentimento d'orgoglio che danno ai parenti i bambini sani e belli. È una compiacenza continua che va fino alla [...]

[...] gratitudine verso quelle creature, dalle quali la famiglia è sottratta alla vergogna comune e nobilitata. Tutte le facoltà dell'animo umano, anche le [...]

[...] li credessero pure minacciati. L'indomani il padre andò alla miniera, la madre attese alla casa, senza lacrime e senza lamenti; solo Vincenzo [...]

[...] insieme nella stessa casa, mangiarono insieme alla tavola istessa, la domenica andarono insieme alla messa, dormirono 144 insieme nello stesso [...]

[...] perdono alla moglie delle durezze passate, insomma tornò ad essere l'uomo di una volta. Il bambino era bello e sano come i primi, e pensate con [...]

[...] voti a tutti i santi del paradiso, promettevano quadri e candele alla Madonna dell'Oropa, la Madonna Nera, il gran taumaturgo dei montanari. Ma [...]

[...] alla violenza o lasciarvisi condurre e benché essa ruminasse talora di tornarsene sola alla sua valle nativa ed egli di andar girando pel mondo [...]

[...] marito stava alla miniera, bisognava vedere che studio di tenerezze faceva la madre! Si prendeva fra le mani la grossa testa idiota del figliuolo [...]

[...] . Allora lo riponeva con mal garbo nel lettuccio, ridiscendeva alla stalla e diceva alla moglie: Anna, sali, mi pare che urli. Anaa saliva e [...]

[...] gente che esce di malattia e desiderosi di mutar vita come convalescenti. Poco alla volta entrarono in una quiete che non aveva nè le amarezze [...]

[...] facessero in noi; uscito loro dall'animo l'amore paterno, essi parvero tornati alla dolce capacità di vivere e di gioire. La casa prosperava [...]

[...] glie lo fanno quasi somigliante? Quell'essere non mi appartiene, è estraneo alla mia vita, via da me tale lugubre caricatura delle mie bellezze [...]

[...] segue fra me e costui, la catena degli esseri è rotta fra di noi, il mio bambino, vedendolo alla luce del sole lo deriderebbe e qui, nella mezza [...]

[...] agiatezza degli abitanti dovuta alla vicina miniera facevano che i casi di vero e proprio cretinismo vi erano rarissimi, tanto che il curato [...]

[...] al padre ed alla madre, gente devota ed ossequiosa, di scodellare essi la minestra di Gian-Paolo. Gian-Paolo è ghiotto di confetti, ed il curato [...]

[...] porta ogni domenica le ciambelle alla casa dei Bionaz, ma non se ne fa mai il visibile distributore. Certe volte induce i parenti a ritardare [...]

[...] coraggiosi si avventurano fino alla chiesa, il campanaro suona a martello, mille voci disperate di bambini e di donne strillano, le vacche dalle [...]

[...] tavole dell'impiantito e sollevarle. Vincenzo, sfondata con un pugno la finestra ed affacciatosi, vide la morte. Il torrente rompeva alla casa come [...]

[...] alla pila di un ponte e l'assaliva con travi e tronchi d'alberi a colpi d'ariete che la scotevano dalle fondamenta. — Sul tetto, presto, urlò [...]

[...] , in mezzo alla fornace era apparsa la figura mostruosa di Gian-Paolo. Allora fu visto uno spettacolo prodigioso. Il cretino, ruggendo e [...]

[...] sovrumano seguiva, là sotto. Nessuno pensava al cretino. Vincenzo ed Anna, l'avevano riveduto un istante in mente, dianzi, alla voce severa del [...]

[...] rischiose, le sole che fruttino loro un guadagno considerevole. Al più, li invogliano, lodando la vista e attenuandone le fatiche, alla scalata [...]

[...] grevi del corpo, non concedono loro la pieghevolezza servile: non sanno costringere alla loquacità ossequiosa l'indole taciturna. D'altronde [...]

[...] fatiche, di ristoro e di pericoli, e può seguire che l'ultima goccia di cognac rimasta, sospiro di tutta la comitiva, tocchi alla guida anziché [...]

[...] roccia nuda che basti per starci al chiuso. Se la comitiva è numerosa e le guide non ci capiscono tutte, si danno il cambio per turno, mezze alla [...]

[...] fosse arrivato un loro compagno con una guida. Alla nostra risposta negativa spacciarono sull'atto, accoratissimi, un pedone all'albergo [...]

[...] sommità, traversavano il ghiacciaio della Vincent pyramide quando su Val di Sesia, salirono le solite nebbie. Maquignaz, che stava in capo alla [...]

[...] dubitarne, e lo pregò colle buone di fidarsi in lui, alla sua vecchia riputazione di guida oculata e prudente. L'altro smaniò, levò la voce e [...]

[...] alla vana giostra di ciancie. — Mi lasciate? — Badate a voi, urlò l'altro ai compagni. —Non sono essi che lo lasciano, sono io Maquignaz che li [...]

[...] sedere alla mia tavola per desinare insieme, accettava semplicemente senza aver l'aria di pretenderlo e nemmeno di ricevere una grazia; a tavola [...]

[...] capricciosamente dei lontani; ed alla vista, che vi riposa in una luce fievole e diffusa. Ma fu breve compiacenza; a poco a poco sentii i panni [...]

[...] , mi rispose in modo da lasciare aperto l'adito al discorso anzi da avviarlo; certo la ragazza ci stava alla celia, se non mi fosse durato [...]

[...] per la veglia di un mese, la grama giacchetta abbottonata stretta stretta alla persona, la barba stillante. Mi sorrise con tristezza, senza rancore [...]

[...] affondare alla sua volta: impossibile raggiungerlo. Si lasciava accostare a dieci passi e gridava: Volete? pronto sempre a riscappare, tanto che [...]

[...] . Quella battuta costò alla famiglia un migliaio di lire, e Natale, tornato a casa, fu quindici giorni in punto di morte, durò malaticcio tutto [...]

[...] riposarsi o a far vaporare il sudore gelato alla fiamma del camino, se prima non s'era calzato di fresco e mutata la grossa giacca sudicia con una [...]

[...] del povero Daniele il giorno delle nozze, che egli lo regalasse alla nuora; tanto alla sua età quei gingilli non convenivano più. Ma non dire a [...]

[...] Baviera dove s'era arricchito. La vecchia dormiva da più ore e i tre stavano discorrendo col bicchiere alla mano. Si parlava del nascituro e [...]

[...] tempo nacque una bella bambina che fu battezzata Maria Maddalena come la madre, ma che in casa chiamarono Lena. Natale si avvicinava alla culla e [...]

[...] festa era di assistere alla toeletta di Lena; aveva imparato a fasciarla, e come le si sollevasse la testina reggendola sotto la nuca, ma non [...]

[...] alla piccina. E come lavorava di voglia, come si era fatto abile al lavoro! Tuttavia, di quando in quando una piccola somma bisognava pur sempre [...]

[...] indicibile scoramento che la propria indole buona, affettuosa e larga gli avrebbe sempre impedito di contrastare alla corrente. Poi si mise a [...]

[...] quell'anno passava l'inverno a Gressoney, invitò mezzo il paese alla cena del ceppo, e dopo cena a fare i giovani, due salti al suono [...]

[...] dell'organetto. Perchè le famiglie meno agiate non avessero a scomparire, fu inteso che le donne vestirebbero alla foggia del luogo, la veste di panno [...]

[...] rosso col giubbino scuro. Otto giorni prima della festa Natale una sera domandò alla moglie ed alla figliuola come stessero a vestiti. Maria [...]

[...] nella stalla e li gettò sulla tavola. — Eccoli, io non parlo; — e lanciò un'occhiata al marito ed alla suocera. — Belli belli non sono, — disse [...]

[...] Pont San Martino lo scarlatto bello non si trova: bisogna mandare a Biella, locchè fa alla misera dieci lire di più. — Per questo il padre ci [...]

[...] potrebbe andar lui. — È vero, figliuola. 208 La vecchia fermò l'arcolaio e si volse alla nipote: — Oh, Lena, avresti tanto coraggio! d'inverno [...]

[...] freddo se no questa volta ci resterei. Pensava alla sua Lena vestita di nuovo, bella come nessun'altra in paese. — Che aria contenta avrà al mio [...]

[...] figliuola tacevano sbigottite. Poi la grossa collera di quell'uomo forte cadde fiaccata dalla propria forza, per far luogo alla bontà infinita ed [...]

[...] comprarti la veste per farti bella, mi ha colto la tormenta e ho creduto di essere alla mia ultima ora. E non te l'ho detto, tornando, non l'ho detto [...]

[...] fretta e andò diritto a dormire. 214 La sera appresso fece notte tarda discorrendo e bevendo alla bettola cogli amici e così seguitò di poi [...]

[...] tutte le sere. Ma avvezzo alla sobrietà propria degli uomini attivi, il vino tracannato a quell'ora non gli dava gusto e lo ammalava senza [...]

[...] i corpi inghiottiti; i crepacci, chiudendosi dal basso in alto, li fanno risalire fra le pareti liscie e li ripongono alla faccia del sole [...]

[...] indietro a recare la gran notizia alla famiglia; ed ecco tutta Gressoney in subbuglio e Natale risalire un'altra volta su quelle pianure [...]

[...] bene, io! Fu la sua orazione funebre. Poi lo mise da sè nel sacco che legò alla bocca con mano ferma e non volle che altri portasse il doloroso [...]

[...] Maddalena e la figliuola sedevano intorno alla tavola come giudici, Natale passeggiava su e giù per la stanza, fermandosi di quando in quando [...]

[...] , essa avrebbe sostenuto senza pure un lamento, il rovescio; essa era avvezza alla miseria perchè, non arrossiva a confessarlo, era nata povera e [...]

[...] pace l'anima sua, quando la vecchia 221 predicava le economie, essa non le faceva eco forse? Non è vero Natale? Ma già alla scuola di quel [...]

[...] l'altra, chiare, determinate! Ogni fatto aveva la sua brava data e il come e il dove. I festeggiamenti alla bambina appena venne al mondo [...]

[...] all'avvenire della figliuola, avrebbe firmato un atto 224 di procura generale alla moglie perchè questa pagasse i debiti e ristorasse il patrimonio. Tre [...]

[...] mila a cui sommava il debito. Fu ben inteso una finta vendita: il cugino s'impegnava secretamente di lasciare a Maria Maddalena ed alla figliuola [...]

[...] venticinque anni, sana e padrona dispotica di tre buone montagne, gli fece scrivere una lettera, alla quale indugiando egli a rispondere, il [...]

[...] persona alla miniera che dava buon reddito, la casa era bella ed agiata e la vita eguale. La sera, appena mi avevano coricato, il babbo sedeva al [...]

[...] cembalo nel peilo attiguo alla grande camera da dormire; per l' uscio spalancato io vedevo dal mio letto il tavolino dove lavorava la mamma [...]

[...] scoiattolo, stancando alla corsa la poveretta che lo inseguiva divertita anch'essa del giuoco e che finiva per cadergli nelle braccia rossa rossa e [...]

[...] mia parte di commedia per dare verosimiglianza alla cosa. E lasciato lo scherzo, il babbo ripigliava il racconto ma io non ne seguivo il filo [...]

[...] in seguito mi avvenne di trovarmi alla presenza di una donna innamorata, anche giovanissimo, anche inesperto, seppi sempre determinare la natura [...]

[...] ridusse mio padre alla estrema rovina; per onore della firma si dovette vendere la miniera, la poca terra e le casa stessa dove dimoravamo. Nessuno [...]

[...] 238 suo nome e dello stato e malgrado le sue maniere affabili, stavano alla sua presenza in contegno deferente e dimesso, io me le ero fatto [...]

[...] richiederlo alla castellana d'Issogne. Eccoci dunque mio padre ed io per la gran strada che scende da Aosta al borgo di Verrez. Benchè sottile ed [...]

[...] folla di pensieri e di memorie che mettevano tutte alla sua immagine rizzatasi viva ed imperante nella mia mente. I miei sensi stessi sembravano [...]

[...] concedere assai alle mie memorie, già mi apparecchiavo alla vista di una donna matura, nella quale l'eleganza del vestire, la dignità dei modi [...]

[...] abbandonai con una sorta di tenerezza scorata alla ripresa delle antiche famigliarità e delle antiche lusinghe. Tuttavia la sera, rientrato nella [...]

[...] , così continuamente uguale da non lasciar luogo a sospetti intorno alla tranquillità dell'animo suo. Dopo cena, ridottosi il conte nel suo quarto [...]

[...] ripercuotersi che facevano nel mio petto le vibrazioni dello strumento. E allora, benchè non prestassi alla musica scritta che un'attenzione [...]

[...] esercitava man mano più sensibile. Ogni sera, dopo il tempo dato alla musica, essa soleva licenziarmi con due baci schietti sulle guancie, che nel [...]

[...] diverse letture e smetterle d'un colpo, avvicinarsi alla finestra e rimanervi gran tempo immobile, come per rinfrescarsi ai vetri la fronte. Io [...]

[...] negli occhi le passavano improvvisi corrugamenti e rasserenamenti improvvisi. E sempre tornava alla finestra con una curiosità ansiosa [...]

[...] ebbe tutta ravvolta la persona, poi tornò alla finestra. Sulle foglie grasse dell'orto sottostante picchiolavano allora le prime goccie di piova [...]

[...] s'era scordata di me e ancora ripeteva: — Vattene, vattene. — A me pareva che un peso immenso mi saldasse alla terra. L'uragano crebbe, il [...]

[...] della casa, m'indirizzai sicuro alla mia stanza. Chi era levato a quell'ora nel castello? Chi vi camminava? Chi saliva le scale? Tutti gli usci [...]

[...] estraneo alla contessa, ne provavo un'amarezza infinita, un pungente desiderio di giovarle purchessia dal mio luogo umile, ignorato da lei, pure di [...]

[...] forte dell'uragano, alla signora contessa ed a me parve di udire un uscio sbattere al vento. La signora contessa voleva mandarmi ad avvertirne il [...]

[...] . Seppi di poi che la sera innanzi il castaldo, 255 nel voler dar due giri alla chiave, aveva rotto la serratura. Allora proseguii sicuro: — Ero [...]

[...] circostanze per richiamarglielo alla memoria. Malgrado la presenza dell'ospite, mio padre ed io ebbimo l'onore di cenare coi padroni; io non ben [...]

[...] concerti che non ci permise pure una visita alla mamma, sempre dietro a quel poco guadagno, che fu poco davvero e l'autunno ne inaridì la sorgente [...]

[...] guadagno, la musica, e per questa 259 bisognava uscire dalla valle d'Aosta. Pensai di richiedere protezione alla contessa di Challant e sul [...]

[...] principio di maggio me ne partii pedestre alla volta di Torino. Entrai in città con un temporale che mi accompagnava senza pioggia da due ore; lo [...]

[...] scroscio mi colse nella via della Doragrossa; in un minuto ebbi i rigagnoli alla pelle e nel mezzo della via l'acqua spumeggiò a mulinelli come un [...]

[...] nel cervello un vento di tempesta, e a chiudere gli occhi mi prendeva il capogiro. Perchè ero lì? Che ci facevo? Mi balenavano alla mente sprazzi [...]

[...] confricate? Forse le scintille che rendevano al tocco dell'arco non erano visibili alla gente ma io le sentivo avventarsi in me e saettarmi. I [...]

[...] ; alla ripresa, la vidi concedersi per vinta. Allora mi salì alle tempia un soffio di follia, e senza volerlo e senza che altri me lo impedisse [...]

[...] regione degli alberi e dei cespugli; a Cogne era in mezzo alla valle in un luogo delizioso chiamato Vallontéj, un prato ingombro qua e là di [...]

[...] soverchia mai, nè il Re Vittorio Emanuele era uomo da tollerare gli si mancasse di rispetto. Bensì sapeva proporzionare gli atti e le parole alla [...]

[...] all'onore di partecipare alla caccia, e rarissime volte poste a tiro dello stambecco. Lo stambecco era riserbato, per lo più, agli ospiti di [...]

[...] magnifico, ma accostevole ed alla mano. Io non ebbi mai l'onore di parlare con lui, ma intesi raccontare fatterelli caratteristici, che tutti lo [...]

[...] Re era alla caccia e 275 si sapeva non sarebbe tomato prima di sera, pregò il generale Bertolè-Viale che gli lasciasse visitare l'accampamento e [...]

[...] , che a queste arie gelate c'è da pigliarsi un malanno e poi si riaffacci che le voglio parlare. Come fu vestito e tornato alla finestra, il Re [...]

[...] dei grandi fenomeni alpini. Il giovane, incoraggito, lo interrogava alla sua volta intorno a questo o a quel Sovrano o personaggio della storia [...]

[...] , al Guerrino il Meschino, alla Bella Maghelona e loro discendenti, s'accompagnano e succedono il Saint-Clair delle Isole e il Conte di Montecristo [...]

[...] principio del secolo corrente. Tutta la vita castellana del castello di Fenis appartenne dunque 287 alla Casa di Challant, spenta la quale, il [...]

[...] relazione corresse fra questa e il duca di Borgogna, come quella favola bastasse ad infeudare il castello alla casa Borgognona, l'oste non mi [...]

[...] riva del torrentello che fiancheggia il paese. Capita una tribù 289 di formiche rosse e mi assale. Alla prima puntura mi levo stizzito e [...]

[...] voce, che ne rimasi colpito. Mi scusai alla meglio ed egli allora, sedutomi vicino, cominciò a ragionare degli animali, che bisogna rispettarli [...]

[...] giorno alla muratura, le donne tutta la notte alla rocca ed al fuso; finchè fu compito il ruscello e il filo venduto fruttò un bel gruzzolo. Il [...]

[...] angolo retto da una fronte prominente che ombreggiava il viso fino alla bocca. Il viso, anzi il capo intero era tutto peli: ne scaturivano da ogni [...]

[...] il dono di conoscere le malattie e di guarirle, e la scienza umana dei medici non valere nulla appetto alla sua. 295 Ora quel vecchio è morto da [...]

[...] più anni, ed io penso alla memoria che ne dev'esser durata nel suo piccolo villaggio. Là certo in sua vita, le mamme lo additarono ai bambini [...]

[...] più stralunati il taccuino e facendosi il segno della croce, balbettò già volto alla fuga: — Vous pouvez être le diable! E scappò via. Aveva [...]

[...] tristezza temendo che un capriccio di stagione non li insaldi durevolmente alla terra. Quando il terreno dura bianco per lo spazio di due giorni [...]

[...] leggerissima infrazione alla regola, la durezza di un comando, la lentezza nell'ubbidire, diventano fieri avvenimenti che agitano quegli ingegni e [...]

[...] alla Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro che lo mantiene in discreto assetto; ma perchè ivi è minore l'affluenza dei viandanti e meno [...]

[...] , non c'era, in tutta la casa, traccia di carta stampata o manoscritta. Ora il suo studio ha le pareti raddoppiate di scaffali, dove stanno alla [...]

[...] di trovarsi daccanto la Fisiologia del Claude Bernard, e Victor Hugo fiancheggia Bossuet e Fénelon. È abbonato alla Revue politique et littéraire [...]

[...] littéraires et scientifiques e stampava le lezioni professate all'Istituto di Francia ed alla Sorbona. Tutti libri raccolti coi quattrini del [...]

[...] romanzo postumo del Flaubert: Bouvard et Pecuchet, pubblicato nella Revue politique. Mai il verbo divorare applicato alla lettura di un libro [...]

[...] rischiarci la salute e la vita. Rammento una visita che feci all'Ospizio parecchi anni or sono. Arrivai che annottava. Alla seconda casa di [...]

[...] avevo mandata la mattina da un carrettiere diretto alla Savoia. Dunque arrivai che annottava. L'abate, che la vigilia avevo avvisato della mia [...]

[...] cominciammo a discorrere. Seguitava a nevicare serrato e dalle gole savoiarde soffiava un vento feroce che rompeva ululando alla casa e [...]

[...] giunte. Le prime s'erano avviate alla stalla e già vi riposavano, ma la stalla poteva capirne una trentina, facciamo quaranta a pigiarle, e già [...]

[...] cominciavano a tempestare; quelle che stavano vicino alla stalla e odoravano il fieno non volevano saperne di tirare innanzi, e l'onda crescente [...]

[...] , la turba oscura si ripose in cammino; tutta la notte giù per le balze dirupate che scendono alla Savoia s'intese lo scampanellare degli accordi e [...]

[...] Chiusella. Invisibile, perchè le case sparse lungo la valle sono così discoste l'una dall'altra che a nessuno viene in mente di raccoglierle alla [...]

[...] e più lungi da Ginevra appaiono ammorbidite dal cuscino delle ghiacciaie, mostrano alla giogaia di Miravidi le coste taglienti e travagliate dai [...]

[...] tutta la base da gigante, vede scintillare tutte le acque che esso versa in Italia. Dalla parte di mezzodì si affaccia alla costiera di Miravidi [...]

[...] scende in Italia dal Piccolo San Bernardo, deve per forza passare. Ciò basti, se non alla storia, alla leggenda del Piccolo San Bernardo e scusi gli [...]

[...] animi e le opere alla pietà ed al fervore religioso, e furono veduti re ed imperatori aspirare e darsi al monacato, un santo savoiardo, sui ruderi [...]

[...] contrasterebbe nè al suo carattere religioso, nè alla sua benefica destinazione. Siamo in tempi in cui la spada poteva essere insieme arme di guerra e [...]

[...] di poi alla rigida disciplina monacale e si proposero come compito quotidiano, continui miracoli di abnegazione e di carità. Da quel tempo il [...]

[...] Graja 10,000 soldati, diretto alla terra di Mommegliano in Savoia, che trovò occupata dagli eserciti di re Enrico IV. Nel 1630 vi salì, di [...]

[...] famose. La loro oscurità non li salvò dalla rovina, la rovina infeconda non li additò alla gratitudine della storia. Calpestate, devastate [...]

[...] , difeso e conteso. Una battaglia su quelle alture sarebbe titanica, ma alla gloria di quell'Alpe non occorre sangue. La sua gloria è quella casa che [...]

[...] per sbattervi il burro. I più utilitarii fanno mestole o cucchiai di legno, o riparano le minute avarìe della casa. Da ciò deriva alla casa [...]

[...] affondino la base e la smarriscano in una voragine smisurata. Non più spazi piani di terreno in mezzo alla valle: le due chine opposte si [...]

[...] valore perchè lo si getti in larghezze signorili. I frutti del suolo sono già molti e varii, sicchè la terra lavorata può bastare alla vita [...]

[...] dell'uomo. Ma quale vita! E quale lavoro! Quel poco pane il villano deve cercarselo dove lo trova, contendendolo al sole, alla neve, alle frane, ai [...]

[...] quasi a Ronco, i fianchi ripidissimi delle montagne intercettano alla strada la vista delle punte scoscese dove la neve non regge. Tutto quanto [...]

[...] discernervi minutissimi particolari. Mi pareva di afferrare un nesso logico evidente fra idee e fatti disparati, di risalire alla ragione ultima [...]

[...] alla falda del monte: piccoli, tozzi, lerci, puntellati, cadenti, decrepiti, inverosimili. Tre case in basso, tre case in alto e la strada nel mezzo [...]

[...] rannicchiata che ci viva carponi. Sembrano balocchi di giganti o tane di pigmei, a nessuno viene in mente che siano destinati alla razza umana. Tale [...]

[...] grande pietà che è nelle opere loro è anch'essa dovuta alla lunga tristezza invernale dei loro paesi, la quale deve maravigliosamente disporre gli [...]

[...] imperiali, o sul collo e sul petto delle miracolose madonne, o alla fantasia delle più ingorde cortigiane. Sale da ogni parte come un incenso di [...]

[...] vinto sul gran letto bianco, di darvi alle tenebre, 355 all'inverno, alla morte. E sempre le visioni paurose trovano alimento nella bianchezza [...]

Chelli Gaetano Carlo
L'eredità Ferramonti
2 1884 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 205 occorrenze

[...] dalla madre, aveva sortito tutte le disposizioni possibili alla vita dello scavezzacollo. Vestiva da elegante; nuotava nei debiti; era un donnaiolo [...]

[...] cacciar via Mario come un cane, il loro odio s'era inasprito alla scoperta che il vecchio continuava a pagare i debiti del reietto. L'onore della [...]

[...] ch'era venuto acquistando col crescere della sua fortuna commerciale. Meditava certo qualche cosa: forse una donazione alla figlia dell'intero [...]

[...] contegno, aveva raccattato le maldicenze della strada, per farne onta alla madre, per vessare il padre, per dare un pretesto all'odio suo contro Mario [...]

[...] accidente. Consentì al matrimonio per riparare allo scandalo; ma giurò che non avrebbe fatto vedere alla figlia la croce d'un centesimo. Quando lo [...]

[...] s'inabissò più che mai nell'amarezza dei suoi rancori. Visse un anno così, come un superstite alla rovina della propria famiglia. II. Pippo non [...]

[...] . Riusciva ben più utile a Pippo, coll'iniziarlo metodicamente alla conoscenza intima del suo nuovo mestiere. Gl'indicava come si distinguono le qualità [...]

[...] migliaia! No, per tutti i santi: non poteva andare a finir bene. Pippo sarebbe ammattito se avesse dovuto rinunciare alla speranza di una vendetta [...]

[...] schiacciava. Ma che! era una sciocchezza pensare soltanto a tal sogno! Invece Pippo continuò a pensarci tre o quattro giorni, interminabili. Alla fine [...]

[...] stessa. Loro, all'infuori dei buoni consigli che la gravità della circostanza imponeva, avrebbero lasciato piena libertà alla figliuola di [...]

[...] che s'innalzano a poco a poco cogli scudi sudati che producono gli scudi e li moltiplicano. Quelle altre, messe insieme dal mattino alla sera, sono [...]

[...] . Attribuiva alla giovane donna qualità segrete, forze ignote, che nessuno poteva sospettare, appetiti implacabili, che si acuivano sotto la vernice di [...]

[...] , pensando al dispiacere, alla vergogna, ed ai furori di suo padre; ma non aveva perciò affettato meno il contegno di un borghese onesto offeso [...]

[...] contegno della sorella. Lei stava intorno al marito cogli atti di una cagna domata che guaisce d'amore ed è pronta a saltare alla gola di chi le minaccia [...]

[...] familiarità d'un uomo avvezzo. Ed era un compagno prezioso nelle brigate; forse loquace più del bisogno, talvolta; ma inesauribile, pronto alla [...]

[...] ch'egli attendesse personalmente alla bottega a S. Eustacchio. E si coglieva il primo pretesto per piantarlo, mandandolo centomila volte a casa del [...]

[...] avrebbe rinunciato alla propria volontà più di quello che lei non facesse col marito. Bisognava creder davvero, che non ci avesse più una goccia di [...]

[...] appunto di casa Minelli, Pippo lasciò trapelare alla moglie il suo malumore, mostrandosi rabbuiato ed astratto. Lei non parve disposta a volere [...]

[...] accorgersene ed a provocare una spiegazione; ma ci si venne alla fine, sotto le coltri, spenta la candela. Non c'era voluto meno per dar coraggio a Pippo [...]

[...] . — Hai un'altra amica, — osservò lui, pigliandola alla larga; — la signora... — Barbati, — completò Irene, naturalmente. — Sì, Barbati. T'è stata [...]

[...] uscito dal salotto della Minelli, risoluto ad imporre alla moglie di non ripetere mai più che Mario era della loro stessa famiglia. Adesso invece [...]

[...] sentiva ch'ella aveva ragione di ribellarsi alla menzogna. Temeva soprattutto che potesse serbargli rancore; cercava un mezzo per riabbonirla, rendendo [...]

[...] dissidi della vita coniugale. Attaccò, appena dato alla moglie il buon giorno. — Non sei scontenta di me, non è vero? — Niente affatto. Perchè [...]

[...] ? — Non volevo rimproverarti, ieri sera. Non ho saputo spiegarmi. Sicuro: alla Barbati non potevi rispondere diversamente. Ma bisogna evitarle, certe [...]

[...] sorriso angelico. E dette delle spiegazioni al marito rimastole davanti a bocca aperta. In primo luogo era falso che Mario facesse torto alla famiglia [...]

[...] aver dato troppo la testa alla politica. Ora teneva Banco di cambio, prestiti, rappresentanze e collocamenti, al Corso. Era un galantuomo; ma un [...]

[...] negoziante di ferrarecce si trovò trascinato inevitabilmente alla riconciliazione. Pareva che Mario fosse diventato ad un tratto un personaggio alla [...]

[...] scambievolmente, come in una crise di sincerità. Pippo non si ribellava alla muta e sardonica compassione colla quale Teta gli rimproverava la sua [...]

[...] ingannavano il tempo. D'improvviso Irene balzò in piedi correndo alla porta. Ebbero appena il tempo d'indovinare il motivo del suo grido di gioia [...]

[...] tempo rimase un po' perplesso; cercò istintivamente, colla coda dell'occhio, Furlin. Non andò incontro al fratello ed alla sorella ritti, immobili [...]

[...] superiori. Dio buono, ce ne sarebbero state, delle storie piccanti da raccontare, ed anche delle brutte storie! Avevano promosso alla prima classe, per [...]

[...] che si trovava da per tutto: nei corridoi del Ministero, alla tribuna parlamentare, sempre in mezzo a personaggi influenti, vestita come una [...]

[...] sarà di diecimila lire. Non ho potuto ottenere di più. Bisognava ben pensare anche alla cognatina. Con un gesto pronto, troncò i ringraziamenti del [...]

[...] l'offerta. Il giuoco sarebbe cominciato alla sottoscrizione pubblica. La schiera volante dei preparatori, che aveva fiutato la disposizione del [...]

[...] mercato alla febbre dell'aggiotaggio, si eclissava, riservandosi modestamente una partecipazione alle azioni già sottoscritte. Invece, mettevansi [...]

[...] . — Mi credi così ricco da trovar dentro al cassetto il danaro pel versamento dei decimi? — diss'egli; ma non aggiunse altro, rinunciando alla fatica [...]

[...] giorni. VI. — Eccomi qua, cognatina; ti porto il tuo danaro, — disse Mario, entrando nella stanza da lavoro d'Irene, e stringendo la mano alla [...]

[...] bada alla scelta, perchè potresti andare a picco quando meno lo credi. Egli la lasciava parlare, ritrovando il proprio sorriso d'uomo sicuro, in un [...]

[...] , esaltato. — Meglio che tu mi ascolti fino alla fine. — Ti proibisco di continuare. Non ti perdonerò mai questa scena indegna. Lasciami! — No [...]

[...] schiacciarmi alla prima occasione. Un amico, un confidente bisognerà pure che tu te lo scelga. Perchè non sarò io quello? — Ebbene, sia come vuoi [...]

[...] ... Egli fece un gesto di noncuranza suprema. — Mettimi alla prova. Comincia da questo momento ad impormi i tuoi patti. Lei sorrise. Non trovava [...]

[...] non fosse accaduto. Sopra ogni cosa non recare alcun dispiacere alla Barbati, non ferirne alcuna gelosia o suscettività. Non se lo meritava, povera [...]

[...] un primo esperimento sull'uomo che non aveva voluto esser da lei soggiogato alla guisa degli altri. Lo frenava; se lo teneva davanti calmo e docile [...]

[...] fra tutti Paolo Furlin, condannato alla eterna galera del suo ufficio, poteva permettersi la libertà di sfogare i suoi dispiaceri in quel fidato [...]

[...] impiegato contro voglia, per combinazione... Era il suo ritornello obbligato. Nondimeno si lasciò facilmente consolare fino alla pubblicazione [...]

[...] gli rimproverava spesso le sue escandescenze di ribelle. Disgraziatamente, l'elenco non portò il suo nome. Non volle creder subito alla realtà [...]

[...] Furlin restavano colpiti da quelle rivelazioni, in uno sgomento sordo di persone che si sentono minacciate nei propri interessi. Ma Barbati, alla [...]

[...] fede. Non avete tutte le libertà? Nella stampa, nei comizi, dovunque, sorvegliate il Governo, godete l'esercizio di ogni diritto fino alla licenza [...]

[...] avevano in cuore la stessa nostra fiamma di patriottismo. Suvvia dunque: lasciate i luoghi comuni! state alla quistione! che cosa potete [...]

[...] Papato era il Papato stesso. La breccia di Porta Pia avrebbe riportato la religione alla semplicità delle sue origini, e ne avrebbe quindi iniziato [...]

[...] rimaner prigioniero? Gli intransigenti che consigliavano un tale atteggiamento al vecchio augusto, assumevano una responsabilità tremenda in faccia alla [...]

[...] storia! Tacque, trionfò dinnanzi al silenzio degli altri due. Nella penombra dell'angolo vicino alla finestra, la voce di Flaviana aveva un tono [...]

[...] . Che idea felice! si sarebbero lasciati i tre chiacchieroni alla loro politica! si sarebbe andati a fare un giro pel Corso! Era stabilito. — Che [...]

[...] una espressione di disinteresse. Per conto suo, non dava un pensiero alla fortuna del suocero. Ciò che le stringeva il cuore era l'odio del padre [...]

[...] testa di Padre Eterno. Attaccava direttamente la monarchia non accorgendosi di mescolare alla sua catilinaria tribunizia un rancore di borghese deluso [...]

[...] , insultando alla miseria del popolo... — Lasciate un po' queste sciocchezze — interruppe Mario, comparendo nell'orbita luminosa della lampada sospesa [...]

[...] loro discorsi oziosi, che non avevano sentito neppure una parola di quello che si diceva da mezz'ora, accanto alla finestra. Ebbene, se desideravano [...]

[...] avuto mai il coraggio di proporre alla tua famiglia... Ma mi dimentico che non se ne deve parlare... me lo hai proibito ripetutamente... No, no! Non [...]

[...] . Nel salotto le curiosità si esasperavano in un'ansia di naufraghi che cercano intorno un mezzo di salvezza. Alla fine, Irene svelò un suo caro [...]

[...] arrivarci più presto, avrebbe fors'anche potuto attentare alla sicurezza di lui. Ma sarebbe stato odioso mirare a questa sostanza per conto proprio. Irene [...]

[...] Irene avrebbe consigliato di fare. Parevano guadagnati dal suo stesso disinteresse. VIII. Il dì appresso, Mario chiese alla cognata delle [...]

[...] tregua alla rivolta segreta contro il proprio destino, onde aveva il cuore avvelenato. Sentiva nei suoi nervi, nel suo sangue e nel suo cervello qualche [...]

[...] lo ha affascinato, pallida, insensibile alla calda sensualità degli amplessi dell'amante. Egli vedeva sulle sue labbra il sorriso triste della [...]

[...] vittima, ne' suoi occhi smorti l'angoscia che secca le lagrime. Perdio! alla fine, lui, non aveva voluto niente per forza, e non c'era da mettere in [...]

[...] minuta clientela del quartiere, trovavasi in ottimi rapporti col vecchio Ferramonti. L'abboccamento doveva succedere in casa Frati. — Ritorno alla mia [...]

[...] strano che gl'ispirava sua cognata, ardevagli anche in quel momento il sangue. Lei comprese senza dubbio; volle affermare il proprio potere dinnanzi alla [...]

[...] nessun motivo, di prorogare le scadenze. Senza accorgersi di cadere in contradizione, ripeteva fino alla sazietà, che non era un usuraio, e che [...]

[...] intorno al tavolino del Caffè delle Alpi sapeva di far piacere a Ferramonti, col tagliare i panni addosso alla sua discendenza. C'erano certe irruzioni [...]

[...] teneva alla sua amicizia, non doveva mai più nominargli la nuora. — Si tratta di lei? — domandò il curiale Frati, interpretando la comune curiosità [...]

[...] Gregorio faceva una dote di diecimila scudi alla propria fidanzata. Poi Ferramonti ci ebbe il colpo di grazia. Una mattina, il gobbo Scozzi semplicista [...]

[...] abbozzare un sorriso... — Che idea! — balbettò la Frati turbata. Infilzò un mucchio di parole incoerenti; ma dinnanzi alla collera concentrata di [...]

[...] andare colle gambe all'aria insieme alla bottega, dopo sei mesi. Non la conoscevano ancora. Invece, lei aveva preso a dirigere il negozio e ad [...]

[...] stata capace di fare! Questa volta padron Gregorio non impedì alla signora Lalla di parlargli della nuora. Ascoltò sbalordito. L'apprendere la [...]

[...] . Lui restò mezzo ebete. Certo, in un altro momento, avrebbe fatto sentire alla Frati ed alla nuora che non si sorprende così un pari suo. Adesso [...]

[...] felice di potergli alla fine parlare. Buon Dio, egli sarebbe stato compiacente con lei, non era forse vero? Parlava con una di quelle voci commosse di [...]

[...] alla nuora, dandole del tu: — Ho piacere di vederti. So che sei una brava donnina. E sei più bella di quello che la gente non dica. No, no! non [...]

[...] . Intravvedeva l'assedio paziente, sagace e formidabile alla sua fortuna; e, più ancora, capiva che avrebbe capitolato. Ma la tentazione ed il [...]

[...] la padrona. Lo meditava, tenendo nascosto il disegno con una cura gelosa, perchè nulla ne trasparisse al di fuori. Anzi, avrebbe messo alla prova [...]

[...] imbecille nè un rimbambito. Ma lei conducevasi ammirabilmente, senza offrire il menomo appiglio alla diffidenza. Non aveva le caute allusioni ed i [...]

[...] di Pippo e cognata di Teta e di Mario. Dio santo! non si poteva inventare un martirio più crudele! Poi, riuscendo inefficaci gli appelli alla [...]

[...] pallida. Poi rivoltosi alla Frati, presente e discreta, nel suo muto riserbo di donna che presta la casa ai convegni, l'avvertì: — Sapete, signora Lalla [...]

[...] singolare di scherzare coi carboni ardenti. Infatti, quando i Furlin specialmente ebbero ben ripensato alla cosa, anatomizzando l'indole della Remedi [...]

[...] via del Pellegrino, sottraendosi alla banda, che si rodeva di non poterla seguire. Irene godeva senza dubbio delle impazienze che spasimavano e si [...]

[...] la cognata. In realtà la comprendeva. Alla fine si risolse a risponderle. — Allora, se vedi così da lontano, devi sapere che io sono estraneo al [...]

[...] resiste alla prova di un maligno sospetto che un'altra donna ti soffia nell'anima. Del resto, lo so come tu mi hai sempre stimata!... Parve [...]

[...] lui stesso. Alla fine, vedendo Irene abbandonarsi più che mai ad uno sconforto angoscioso, ebbe la risorsa dei deboli: diventò brutale. — Vuoi [...]

[...] . — Lo vedo bene: non è possibile seguitare come pel passato. Scuso le tue diffidenze; le capisco; rinascererebbero necessariamente alla prima [...]

[...] trattenermi con te. Addio. Gli stese la mano per salutarlo. Ed egli non seppe più resistere alla muta preghiera di quello sguardo amoroso e sorridente [...]

[...] affatto sulle sue convinzioni politiche. Questa è la mia massima! L'espressione del suo viso diceva assai più che le parole. Era riconoscente alla moglie [...]

[...] conosciuto, e che ottenevano l'entratura in casa Barbati col pretesto di una visita di convenienza alla giovine donna. L'idea dell'associazione aveva [...]

[...] qui? — Contarli, non ci avrebbe fatto arrivare a teatro più tardi, — rispose Federico sorridendo. Portava dinnanzi alla bianchezza della mensa un po [...]

[...] ingannato. Ad un tratto si calmò; si rivolse alla moglie sorpreso: — Perchè non fai portare il caffè? Lei dette gli ordini indolentemente. Aveva [...]

[...] nulla di buono a Federico. Ma questi capì alla fine che doveva abbonirla. Allora le si pose attorno con una maniera insinuante di faceto monsignore [...]

[...] ... — Fole! — gridò Barbati, interrompendo. Soffocava. — Ma che fole! Lo so di sicuro. Federico specificò, togliendo alla notizia qualunque ombra di [...]

[...] , dei quali s'era totalmente disfatto all'epoca dell'emissione. Barbati non si tenne. Aveva troppo alla gola l'abbandono di Mario alla vigilia di una [...]

[...] filosoficamente di non accorgersi quali relazioni Irene e Mario cercassero di nascondere. Invece i Barbati avevano dovuto alla fine persuadersi, che la [...]

[...] conobbe interamente Irene alla notizia che il matrimonio di padron Gregorio andava a monte, e ch'ella restava incaricata di tener compagnia al [...]

[...] punto di andarsene a letto all'ora dei polli, incapace di tener dietro a qualunque discorso. Alla fine, ella ritardò la sua rientrata in casa; non si [...]

[...] testa alla vipera! E tuttavia, una parola sola sarebbe bastata per perderla, se il loro interesse non avesse imposto un silenzio assoluto e [...]

[...] diventava schifoso d'abbiezione; tremava dinnanzi alla moglie come un ragazzino scemo dinnanzi all'orco, ed avrebbe tenuto il candeliere a quella tal [...]

[...] . Dapprima gli era entrata in casa coll'aria di una parente alla buona, in visita di confidenza, affrettandosi ostentatamente a tornarsene via [...]

[...] per cambiarli di posto. Arrischiava delle osservazioni, sempre più precise, alla serva di casa, che si abituava a trovarsela ogni momento fra i piedi [...]

[...] non si badasse a spese. Era il presente a sorpresa che il suocero volle fare alla nuora; e quella galanteria di camera, tappezzata pure a nuovo da [...]

[...] attribuiva al giovinotto una paternità equivoca; ma certo non lo credeva impastato alla foggia degli altri Ferramonti. Insomma, gli trovava mille [...]

[...] buone qualità; lo proclamava simpaticissimo. Egli aveva pure dei difetti, senza dubbio: la storditaggine, la disposizione marcata alla vita dei [...]

[...] , volgendo le spalle alla società distinta che l'aveva festeggiata, e sulla quale avrebbe potuto utilmente contare, all'occasione. Non aveva ella stessa [...]

[...] . Allora prese un contegno risoluto: comandò, non fu pago se non quando la giovine donna gli ebbe dichiarato di assoggettarsi alla sua volontà, per fargli [...]

[...] nulla; ma non ne ebbe il coraggio. Parlò di un vestito che voleva regalarle per la prima festa alla quale sarebbe intervenuta. Ella accettò, con una [...]

[...] imposto alla giovine donna di trovarne il modo. Fu una fantasia subitanea ed imperiosa di amante, che Irene non riuscì a sventare, punta forse a [...]

[...] ch'egli dominava quell'indole forte di donna, alla quale nessun altro resisteva. Insomma, un sospetto confuso che Irene potesse sfuggirgli [...]

[...] che lo avevano in origine avvicinato alla cognata: voleva lei soprattutto, anzi solamente. E fantasticava di giuocare la posta più grossa nella [...]

[...] una notte illuminata dalla luna, o nelle alture del Gianicolo, dinnanzi alla gran città, radiosa e fremente di confusi strepiti e di arcani sospiri [...]

[...] , quando portava alla giovine donna i profitti realizzati colle liquidazioni, i loro ardori svanivano nel linguaggio calmo e preciso degli affari [...]

[...] una parte meschinissima dei suoi profitti ad aumentare le prime mille lire affidate a Mario. Accumulava il resto, senza impieghi, nascondendolo alla [...]

[...] saccoccia. Mario non sapeva, che una gran parte delle somme da lui consegnate alla giovine donna sfumava misteriosamente a rattoppare le falle della [...]

[...] compiacente e più liberale. Alla sola condizione che lo lasciassero vivere a modo suo, risparmiandogli prediche inutili, non si opponeva affatto che [...]

[...] stato anche solo per una notte, per un'ora, per un istante rubato alla vigilanza di un geloso. Essi, i due amanti, ne trassero come una specie di [...]

[...] aspettava. Vissero ventiquattr'ore nelle smanie dell'impazienza. Era la mattina del lunedì grasso. La sera dopo, avrebbero fatto un'apparizione alla [...]

[...] miracoli alla gente. Prodigava il danaro colla generosità di un principe; offriva il doppio di quello che gli domandavano, purchè non gli parlassero di [...]

[...] ringagliardendosi come un ruggito a brevi intervalli. Mario servì lui stesso da cameriera alla giovine donna, con un amore orgoglioso d'artista. Fu [...]

[...] intorno alla maschera che doveva mettere ed al mantello col quale si sarebbe coperta strada facendo. Le sorrise e ad un tratto mutò pensiero. Si [...]

[...] , dove pareva aver messo radice. I suoi occhi vagabondi andavano dal fratello, a destra, alla moglie, a sinistra, e da questa a quello, di continuo [...]

[...] ? Non ci sarebbe sugo, — osservò l'ubriaco. — Bisogna restarci fino alla fine. Vi ci divertirete, ragazzacci! Vedete: se potessi, vorrei anch'io [...]

[...] venire a darvi un'occhiata... Si volse di nuovo alla moglie. Ma vedendo ch'ella s'era gettata sulle spalle il mantello, gettò quasi un grido. — Che [...]

[...] quel momento avrebbe rinunciato anche alla fortuna del suocero, pur di cancellare il passato. Ma se ciò era impossibile, perchè lo sarebbe stato del [...]

[...] . — Perchè sei tornato? Egli non rispose. Guardava intorno, frugando gli angoli, deluso. Alla fine, a propria volta, interrogò: — Dov'è? — Chi [...]

[...] non veder più il marito e di non sentirlo. Lo cercò, attraverso il buio appartamento, ponendosi ad orecchiare cauta alla porta dello stanzino che gli [...]

[...] al quale hai ridotta la tua bottega. Pippo rialzò vivamente la testa. Lo stupore lo fece restare a bocca aperta davanti alla moglie. — Te ne sei [...]

[...] , che non sarebbero state più rinnovate. Vide lo stupore del marito spinto fin quasi alla incredulità da tali rivelazioni. Finì di persuaderlo col [...]

[...] erasi acconciata riluttante alla parte di personaggio passivo nella commedia che impegnava la famiglia Ferramonti. Com'era possibile ch'ella fingesse [...]

[...] . Egli era stato inquieto soltanto nel principio, ed i fatti successivi non erano stati che un continuo alimento alla fiducia che aveva nel risultato [...]

[...] noi cominciassimo a pigliarci pei capelli? E ricominciò la solita storia; ma questa volta fu riveduta ed ampliata. Forse che Irene smascherava alla [...]

[...] ; soffriva di vertigini e di soffocazioni, che rendevano irrequiete le sue notti. Ma, secondo l'umore, o s'infuriava, o rideva sul viso alla gente, che [...]

[...] presentarsi a lui. Una ricaduta nei soliti incomodi che il vecchio soffriva, dette pretesto alla giovine donna di condurgli appunto in casa il figlio [...]

[...] qualche tempo, prese il partito di assoggettarvisi con disinvoltura. D'altra parte, Mario si condusse benissimo. Mostrò d'interessarsi molto alla [...]

[...] sottintendeva l'acquiescenza di future visite, tenute entro certi limiti di discrezione. — Sei contenta di me? — chiese il vecchio alla nuora, non [...]

[...] donna lo aveva voluto. Non le bastava di avergli fatto accettare un contegno che non offriva più esca alla maldicenza ed allo spionaggio; ella voleva [...]

[...] della rendita italiana, depositati alla Banca Romana, e che si accrescevano ad ogni distacco semestrale del vaglia. Padron Gregorio aveva un risolino [...]

[...] feroce, nel dimostrare alla nuora come, in termine di mezz'ora, egli avrebbe potuto levarsi il gusto di regalare quei pezzi di carta al primo [...]

[...] ritenere certa del fatto suo, fin che il capitale restava alla Banca. Dibattevasi nella penosa ricerca di un mezzo per indurre il suocero a ritirarlo ed a [...]

[...] frasi che parevano rispondere all'intimo pensiero di lei: credeva forse che se il gruzzolo restava alla Banca, non avrebbe trovato la strada di [...]

[...] gambe, ella poteva presentarsi alla Banca per ritirare quei quattro soldi che vi stavano a sua disposizione. Abbracciò la nuora, con una tenerezza [...]

[...] sbeffeggiato come un vecchio imbecille messo nel sacco da una meretrice ipocrita, che non concede alla sua vittima neppure la punta di un dito. Del resto [...]

[...] ritorno alla vita; uno scoppio violento d'ira. Ella balzò sopra il foglio, se ne impadronì, sfolgorante di sinistra energia, ed ebbe una frase [...]

[...] alla giovine donna parole infiammate di un amore furibondo; e voleva ch'ella lo empisse di cibo, preparato da lei, lo ubriacasse di vino, offertogli [...]

[...] capitali deposti alla Banca. Voi non farete in realtà nessun sacrificio, non è vero? — Verissimo. Va bene. Fra pochi giorni mi sarò liberato anche [...]

[...] , sotto l'influenza di queste impressioni, riacquistava la propria calma e la propria fiducia rispetto alla giovine donna, che aveva portato in casa [...]

[...] camera mia. Ella ritenne che il suocero volesse condurla di là per consegnarle una carta che l'autorizzasse a ritirare i titoli deposti alla Banca [...]

[...] alla giovine donna delle domande ciniche. Ebbene? come andavano le cose al Pellegrino? Crepava sempre di salute il genitore? C'era sempre [...]

[...] assicurava la gazzarra per mezza settimana alla cuoca, alla sua parentela ed agli aiuti ch'essa pigliava in tali occasioni. Irene arrischiava talvolta [...]

[...] si dovessero rimettere dei quattrini fra quelli custoditi alla Banca? Poi, egli consentì a transigere: si sarebbe fatto punto a San Pietro [...]

[...] luce perlacea delle tende abbassate, e nel suo raccoglimento lindo e profumato, pareva trasformata in un tempio sacro alla ghiottoneria. La mensa [...]

[...] mezzo ed una ricchezza di sopratavola. Da un lato, alla parete, ma a portata di mano, una credenza carica di bottiglie, di pietanze fredde e di [...]

[...] , nell'afa dell'ambiente che faceva appassire i fiori. — Chiudi le persiane! alza la tenda! spalanca le porte! — disse padron Gregorio alla [...]

[...] , nei suoi vecchi giorni! L'osservazione lo condusse a rivolgere dei complimenti alla giovine donna. Vi si diffuse, sotto una inconscia ripugnanza di [...]

[...] . S'alzò, urtando il tavolo e rovesciando una bottiglia piena, che andò a spezzarsi accanto alla testa del vecchio, sul pavimento. Chiamò aiuto nello [...]

[...] aveva già dato una rapida occhiata alla stanza, ai resti del banchetto, che si offrivano allora in uno strano disordine. Andò direttamente [...]

[...] un'applicazione di sanguisughe e di ghiaccio alla testa. All'ora di accendere i lumi, il medico non si era ancora allontanato. Non aveva fatto alcuna [...]

[...] non lo conosceva affatto. Era capitato, per caso, alla cuoca, nella farmacia vicina. Era un uomo di appena quarant'anni, piccolo, calvo, miope [...]

[...] giornaliere. Ella non sapeva se sarebbe riuscita. Cercava di costringere se stessa alla calma, per esser maggiormente sicura dei proprii tentativi [...]

[...] ; mangiava a caso, quando un momento di tranquillità assoluta lo permetteva. E, gradatamente, spiegava un'intenzione soverchiatrice di fronte alla [...]

[...] avrebbe fatto le cose alla grande. Buon Dio! erano tanto ambiziosi! Poi, non c'era fra loro anche un impiegato cavaliere? E nel momento di mettere [...]

[...] di successione sui capitali deposti alla Banca Romana. Si tratta di cinquecentonovantatremila lire nominali. Gli occhi di Teta e di Pippo [...]

[...] Frati gli si avvicinò: lo cercava. Aveva visto Irene entrare nella propria camera e rinchiudersi. Non sarebbe stato forse bene impedire alla povera [...]

[...] deve farsi una ragione. Che cosa avrebbe ottenuto, se si fosse lasciato spingere all'eccesso? Suo padre, infine, pagava alla natura il tributo [...]

[...] rimase sparpagliata un po' dappertutto nell'appartamento, alla mercè degli amici e dei conoscenti. Alle nove ci fu una seconda riunione, in una [...]

[...] e dieci preti. Intorno alla bara dodici torce; sopra la coltre, a nome della famiglia, una corona di fiori freschi: un'idea di Furlin. Insomma [...]

[...] , che non era sicura di rientrare in tempo, per andare insieme col marito alla riunione. Non importava ch'egli l'aspettasse: si sarebbero visti a casa [...]

[...] ragionevole montarsi la testa con fantasie che nessun fatto positivo confermava. Alla Banca Romana nessuno aveva toccato il capitale della famiglia, e [...]

[...] sorpreso di non trovarla alla riunione; ma non chiese di lei. Il cavalier Furlin, giovandosi della sua posizione di padrone di casa e di erede [...]

[...] , lasciando alla sorte il deciderne l'assegnazione rispettiva. Libero ciascun erede di alienare la propria parte; ma vincolato a preferire, a parità di [...]

[...] d'ore. Propongo la vendita del mobilio di papà. Servirà pel notaio. — Pensi a tutto, — sorrise Mario. — Ed occupiamoci dei capitali deposti alla [...]

[...] concetto. Lei lo comprese perfettamente: — Lasciamo i discorsi inutili. I capitali che papà aveva deposto alla Banca Romana, sono miei da [...]

[...] secondo di più; si ritirò muta, disdegnando di rivolgere un cenno di saluto alla famiglia, che lasciava da nemica. Gli altri si guardarono [...]

[...] capitali di padron Gregorio non uscissero dalla Banca Romana. Trattavasi di un atto giudiziario da intimarsi prima di sera alla Banca, già [...]

[...] pure ai casi suoi, abbracciò la causa dei Furlin, e si associò alla loro condotta. S'iniziava uno di quei processi civili che fanno epoca nella [...]

[...] cronaca forense. Irene aveva prodotto un atto col quale il defunto Gregorio Ferramonti la dichiarava proprietaria dei capitali deposti alla Banca, in [...]

[...] in offesa ai diritti di successione legittima che violava, non ostante la data di parecchi mesi anteriore alla morte del dichiarante. I [...]

[...] , vivendo in disparte, in un decoroso riserbo di borghesi che affidano alla giustizia legale la tutela dei propri diritti e l'affermazione trionfante [...]

[...] dissipazione e di scapestrataggine abbandonate nell'accostarsi alla cognata. Riviveva in lui l'uomo dagli appetiti sfrenati che si getta all'azzardo [...]

[...] appunto alla contessa negli interessi del banco. Lo scandalo si abbuiò per intercessione d'influenze misteriose e potenti, con la sparizione della [...]

[...] corrente della speculazione di second'ordine. Lo rivedevano nei crocchi degli affaristi, alla Borsa, in grande famigliarità con gli usurai dell'alta [...]

[...] tentati gli andavano, uno dopo l'altro, alla peggio. Le vecchie volpi del mestiere lo vedevano sopra una china disastrosa. Egli poteva, a piacere [...]

[...] , gli amici, i Furlin ci avrebbero pensato loro ad assoggettarlo, per amore o per forza, alla cura che gli occorreva, ed allora... Egli arrivava [...]

[...] straziargli il cuore, per farlo morire, oncia ad oncia, forsennato! No, non era possibile durarla più a lungo! Indugiava proprio, per dare alla gente [...]

[...] . — Rispàrmiati questa fatica, sino alla conclusione finale. Siamo intesi, non è vero? Come sta tua moglie? Vuoi un sigaro? Non parlarono più della [...]

[...] . — In ogni modo, al più presto possibile. Ne riparleremo. Rimasero insieme quasi mezz'ora, sulla porta della bottega. Alla fine Mario si rammentò di [...]

[...] me? — disse Pippo soprappensiero. Alludevano qualche volta, di sfuggita e velatamente, alla misteriosa potenza della giovine donna, che avevano [...]

[...] in inganno. Pippo agiva senza dubbio per un secondo fine, abbastanza potente per fargli passar sopra alla stravaganza d'invitare in casa un uomo [...]

[...] propria passione. Questa volta non poteva dire davvero d'essere stato poco fortunato! Non aveva tempo da perdere. Alla più lunga poteva durarla [...]

[...] c'è suo fratello, — disse alla domestica che gli aveva aperto. — Ma il signor Pippo non c'è, — osservò la ragazza. — Avvertirò la signora [...]

[...] accapigliano alla Camera e pranzano insieme, non ti pare? — Sei sempre una donna di spirito. — Per così poco? D'altra parte, non c'è di mezzo la volontà di [...]

[...] : sono franca e precisa. — Allora rinuncio anche alla mia curiosità per imitarti appunto nella franchezza. Ho da dirti qualche cosa, poche parole [...]

[...] della cognata. Nondimeno un intimo senso di angoscia si tradì nella sua espressione. Cercava le parole. — Vedi! — diss'egli alla fine; — io non [...]

[...] sparito dalle sue labbra poc'anzi. Alla fine, più beffarda che non fosse stata ancora, parlò di nuovo al cognato. — Pippo non arriva mai! Se tu [...]

[...] istantanea. Ma dei vicini accorrevano; la casa andava in subbuglio. Delle figure si affacciavano alla porta del salotto e si ritraevano vinte una dopo [...]

[...] di una scena inaudita accaduta il giorno stesso dei funerali di Mario, un assalirsi furibondo fra marito e moglie dinnanzi alla gente, senza un'ombra [...]

[...] accanimento dei suoi delitti veri e supposti; gli avvocati dei Furlin, davanti ai tribunali, avevano trovato così utile alla loro tesi il [...]

[...] trova libero, e che vorrebbe il mondo intero partecipe alla gioia della sua libertà. Durante un mese intero, la sua loquacità di bottegaio s'era [...]

[...] prepararlo alla proposta con ogni riguardo, e con uno scaltro giuoco di approcci mascherati. Lui ricalcitrò, fu violento, accusò la sorella ed il cognato [...]

[...] l'indifferenza, lui! Tutta l'anima sua erasi effusa nello sguardo da lui rivolto alla donna fatale, che da mesi non nominava più, quasi dimentico [...]

[...] , diventava un problema insolubile. Risolsero di collocarlo nella casa di salute a Sant'Onofrio. Ve lo condussero dieci giorni dopo. Fino alla vigilia [...]

[...] , avevano ignorato se l'ultima complicazione dipendesse da una causa esterna qualunque. Alla vigilia poterono almanaccare sul carattere appunto di tal [...]

[...] tutte le più infami accuse? Quando riapparve in mezzo alla gente, lei non fu meno bella per questo. Un'altra volta la sua figura arieggiò quella di un [...]

[...] . Era rimasto un istante senza parlare. — Allora, — sorrise lei, — si può sapere qual è questa notizia? — È che Barbati si è scosso, alla fine! Perdio [...]

White Mario Jessie
La miseria in Napoli
31 1877 - Provenienza testo: Scansione Liber Liber, txt Fondazione Verga 213 occorrenze

[...] LA MISERIA IN NAPOLI PER JESSIE WHITE MARIO. Res sacra miser. FIRENZE. SUCCESSORI LE MONNIER. 1877 ALLA MEMORIA DI GIUSEPPE MAZZINI [...]

[...] indossano? Perchè cibare o vestire o curare dalla culla alla tomba quegl'ingrati fuchi che spremono il vostro sudore e che vorrebbero anzi bere il [...]

[...] ; lieto, se sopravvissuto, di vedere decorato il suo capitano, di sentire lodata la compagnia, alla quale apparteneva, non sperando nè sognando [...]

[...] ancora vero per la borghesia alta e bassa. L'Inglese non si lascia venire l'acqua alla gola al primo segno di marca, allestisce la barca di [...]

[...] rispondere alla domanda, ho bisogno di fare un poco di storia. Deve dunque scusarmi se non sarò breve. »Quando io pubblicai le Lettere Meridionali, si [...]

[...] sull' argomento. Forse questo tempo verrà. Per ora mi limito solo a rispondere alla sua domanda; ma non posso resistere al bisogno di raccontare una [...]

[...] peggiori; se, come sento dalla sua lettera, è andata per tutto. »Rispondo dunque alla sua domanda. Due mesi dopo la mia visita a Napoli, cioè nello [...]

[...] , mi piace di ricordare, in carrozza e in braccio da quella nobile Tedesca che non indietreggiò davanti alla nausea e al pericolo di malattia [...]

[...] e bestie, legumi in istato di putrefazione, carne corrotta e pesce puzzolente, facevano miscuglio in mezzo alla strada. Ora l'abbiamo girata di [...]

[...] questa penisola. Un Anglo-Sassone non la può capire. Il Bright e il Cobden furono soli nel domandare alla Camera la revoca delle leggi sul grano, e [...]

[...] Napoli, non trovai mai nè prete nè frate in questi tugurii: al contrario li vidi a centinaia alla festa di Portici, alle corse di cavalli fuori di [...]

[...] letto vidi tre persone, e nella locanda, ove contai 95 letti, il cesso per tutti consisteva in una buca aperta in mezzo alla cucina. Le persone [...]

[...] agli speciali loro capi camorristi; e hanno un gergo partirolare, onde avvertono i maestri ladri dell'avvicinarsi della Polizia, e alla loro tenera età [...]

[...] coltelli e stili che porgono al bisogno ai loro capi. Prima di mezzanotte, questi miserelli non tornano alla locanda; ogni vizio, anche quelli [...]

[...] , sotto i portoni aperti o nel portico vicino alla chiesa di Monserrato. CAPITOLO TERZO. La prostituzione. Giunti a questo capitolo, è facile che [...]

[...] , applica riforme proporzionate alla civiltà propria, ma per la prostituzione si procede in ragione inversa. Sembra che 17 le legislazioni di [...]

[...] ; adocchiate dalla Polizia speciale, condotte alla visita; due immantinente registrate come prostitute. All'Ufficio stesso alcune delle anziane, commosse [...]

[...] sembra questa un'opera degna del cuore della donna? Non procurerebbe alla donna le lodi, onde il Cristo, in cui esse fanno professione di credere [...]

[...] Napoli, se per avventura diedi troppa importanza alla questione igienica e parvemi più autorevole il voto dei medici di quello dei filantropi, dopo [...]

[...] meno ributtante delle città marittime d'Inghilterra, posteriormente alla legge sulla prostituzione. A Napoli vi ha la prostituzione legale, che [...]

[...] sventurate, le quali si rifiutassero alla mesta e penosa professione o cercassero di uscirne. Le meretrici registrate sono in piena balìa delle [...]

[...] lo stesso speculum serve per sani e per infetti? Passando al Sifilicomio, nulla c'è a dire intorno alla cura, alla mondizia, alla disciplina; le [...]

[...] vicolo sboccava proprio in Toledo, e durante il colloquio passava una carrozza di prostitute che andavano alla visita. «Quelle sì, – dissero le mie [...]

[...] venir fatto, neppure con spionaggio alla francese, di arrestare e confinare una terza parte di costoro. E quand'anche potesse, troveremmo il [...]

[...] scippata, qualche frutto, sottratto alla vigilanza del contadino che conduce al mercato il suo asino, qualche soldo guadagnato portando fagotti alla [...]

[...] gelosissimo, e sfregia col rasoio la donna infedele alla sua promessa; sfregia pur quella, con la quale i genitori impediscono il matrimonio, anche se [...]

[...] lazzarona (fatto non verificatosi nemmeno fra schiavi e bianchi in America, ove invece il solo nome del bianco negavasi alla negra e alla creola), spiega la [...]

[...] civilmente e non mancano alla propria dignità e ai proprii doveri: e frequentando le scuole e costituendosi in associazioni, si vengono progressivamente [...]

[...] signora Ravaschieri ebbero buon esito, credo, a Montecavallo e a Chiaia, quartieri nobili non però al Pendino e alla Vicaria, perchè nella scelta [...]

[...] informato il corpo delle Opere pie. Nel libro intitolato: Studio di Sociologia, che contiene i più profondi pensieri della mente inglese intorno alla [...]

[...] distribuzione dei fatti nel tempo. – Leggesi un paragrafo su quest'argomento così adatto alla materia, di cui si discorre, intorno alle riforme [...]

[...] diverrebbe preda pubblica. 1 Qui l'Oratore si riferisce all'inchiesta intorno alla legge recentemente introdotta per regolare la prostituzione [...]

[...] vecchiaia. E veramente per toccare questo scopo si ha da ritornare alla tanto calunniata età pagana, all'epoca grecoromana, quando le opere di pubblica [...]

[...] . Restringendoci pertanto alla sola città di Napoli, troviamo 349 Opere pie, con una rendita annuale di lire 7,154,859. Alcune delle quali meritano [...]

[...] donne affette da malattie acute, ed allogare, in caso di malattie contagiose o epidemiche, gl'infermi colpiti da tali morbi nella Casa alla Pacella [...]

[...] derivavano da tanti poveri che inondano la popolatissima città.» – Il Decreto riconosce il diritto dei vecchi, dei ciechi, degli storpi e degl'inabili alla [...]

[...] buona qualità il trattamento dei Sordo-muti. In quanto alla mondizia lo Stabilimento lascia molto a desiderare; i dormitorii, segnatamente dei [...]

[...] umidità e cattivo odore pertutto, eccettuati il refettorio, la chiesa, il teatro. Passai allora alla parte femminile, e quivi la polizia era [...]

[...] almeno per coadiuvarlo nell'insegnamento, di sborsare lire 100 all'anno agli alunni che passano alla scuola di perfezionamento, di dare agli [...]

[...] maestro mira più all'imitazione della natura che alla produzione di eleganti lavori. Anche nei lavori in lava vi ha del buono, e notai qualche cammeo [...]

[...] 24 Suore e Figlie di Carità 1,058 00 12,705 60 35 Capi e Sottocapi comp. 1,425 50 17,106 00 331 Addetti alla Cassa discip. 1,738 94 20,867 28 25 [...]

[...] superiore dice loro: «Salutate,» o quando il quartigliere annunzi l'avvicinarsi d'un superiore o d'altra persona, alla quale, secondo il capo IV del [...]

[...] sino alla partenza del superiore. Troppo lungo sarebbe esaminare i doveri di religione eseguiti al comando di: Levàt berètt, dato dal rispettivo [...]

[...] che alla porta mendicano; nè udremmo la risposta frequente nei giovani carcerati, richiesti donde vengano: «Dall'Albergo dei Poveri.» Ci pensi il [...]

[...] spettare alla Commissione dell'istruzione. Analogo decreto di «Giuseppe Napoleone, re di Napoli e di Sicilia,» ristabilì la scuola dei Sordo-muti nel [...]

[...] Poveri. Egli mostrò che il Ministro, per non romper fede alla regola dell'economia fino all'osso, toglieva dal bilancio la somma di 17,772 lire, quasi [...]

[...] Bonghi, il suo Segretario generale Belli si dichiarò incompetente a rispondere e l'onorevole Abignente cortesemente acconsentì a differirle fino alla [...]

[...] alla savia prescrizione, affatto divise dalle ragazze giovani. C'era forse una trentina di oblate, ma non lice più aumentare l'ibrida razza; altro [...]

[...] a causa della grande ricerca che ne fanno le signore, nè i fondi dello Stabilimento possono sopperire alla spesa; di più, mi soggiunse la Suora [...]

[...] , pensando alla miseria che imperversa a Napoli, non mi meraviglio che una madre, la quale non ha nulla da dare alla propria creatura, profitti della [...]

[...] opportunità di farla vivere al Brefotrofio; ma non per ciò questi abusi possono tollerarsi, e se, fino alla visita dell'Annunziata, io ebbi un resto di [...]

[...] naturali sono esposti, e vengono alla maternità degl'Incurabili, alla Clinica ostetrica e alle tante case delle levatrici le donne delle Provincia [...]

[...] 373 del Codice Civile, che impone alla levatrice o a chiunque abbia assistito al parto di fare la dichiarazione di nascita. Ora tra il fare tale [...]

[...] professione o il domicilio della madre, se questa non acconsente alla dichiarazione. E difatti noi abbiamo visto una quantità di fedi, ove dichiarasi [...]

[...] primi mesi, venti soli furono messi nella Ruota e finalmente non un solo. Alla fine del 1875 la famiglia constava di 690 individui: 29 oblàte, 416 [...]

[...] alunne rinchiuse nel Conservatorio e nell'Alunnato, 167 bambini poppanti, 78 balie. Grazie poi alla gentilezza del Direttore abbiamo potuto avere le [...]

[...] alla balia, e per conseguenza agli altri poppanti, facilmente intende la gravità del fatto che si potrebbe così senza difficoltà evitare. A tutta [...]

[...] , sono quasi tutti dati fuori a balia, e divenendo poscia utili a questa o alla sua famiglia sono raramente restituiti. Se restituiti, l'Annunziata [...]

[...] non trovano marito, e se ne trovano, come possono adattarsi alla vita di fatica, di disagi, di stenti, che solo un operaio può loro offrire? E [...]

[...] . Nè si dica questa un'affermazione arrischiata. Il Direttore dell'Annunziata mi disse che le allieve di questa Casa dànno un grande contingente alla [...]

[...] ottenere poi questo bel risultato! E il denaro così male speso rappresenta la vita mancata alla metà delle creature, che per economia si alleva [...]

[...] nell'Ospizio, ossia si lascia morire. Ma ci si domanda, che cosa fare, di queste ragazze? Una volta nello Stabilimento, possiamo metterle alla porta [...]

[...] mettete alla porta. Ora a quell'età la donna nè trova marito agevolmente, nè si adatta a vita nuova. Bisogna dalla nascita della bambina prefìnire il [...]

[...] di dimostrazione. Chi dunque meglio della balia può fare da madre alla creatura? Mancata la madre propria e il genitore, parmi la cosa più naturale [...]

[...] e più facile per offrire alla disgraziata un avvenire. E qui viene la Casa materna dell'Annunziata, dando alla madre adottiva il soccorso [...]

[...] necessario per cibare, vestire ed alloggiare la figlia adottiva, coll'obbligo di mandarla alla scuola ed educarla in tutti i doveri di donna, conferendole [...]

[...] Stabilimento pubblico, si ricorra al convento, e nove volte sopra dieci facciasi domanda al 42 Belgio e alla Francia per queste Suore e Figlie di [...]

[...] nemmeno continuino a formare una casta a parte, inutile, oziosa, infelice. In quanto alla Casa di Maternità, che il De Crescenzio vorrebbe vedere [...]

[...] rispondere all'altro quesito secco: «Perchè non concedere alla madre quel compenso di baliatico che dovrete dare ad un'altra per far nutrire il suo bambino [...]

[...] ?» «Come non potranno essere benedette quelle otto lire mensuali date alla madre piuttosto che ad un'estranea, la quale non potrà mai avere [...]

[...] figli illegittimi, come avvenne in Inghilterra, quando ogni madre che presentava un figlio illegittimo riceveva due scellini alla settimana. Finchè [...]

[...] possono spingersi, essendo pervenute all'ostacolo insormontabile del «rispetto alla volontà dei fondatori,» feticismo sanzionato dalla Legge famosa del [...]

[...] menati in una vita più conforme alla civiltà dei tempi.» Egli confinò le oblate all'ultimo piano, forse per facilitar loro la contemplazione dei cieli [...]

[...] ospiti. – Nè troviamo a ridire contro quel bizzarro costume delle associazioni funebri. È un gusto come un altro, volersi seguito alla tomba da [...]

[...] , permettendo a ciascheduno di aggiungere qualche cosa alla parca mensa col guadagno del proprio lavoro. Ben inteso, non vi s'incontra un battaglione [...]

[...] che ricevevano dal luogo, lucravano sul lavoro delle fanciulle obbligate di cucire guanti dalla mattina alla sera, ed a cui nemmeno si permetteva di [...]

[...] passano il centinaio, debbono esser mantenute fino alla morte, e così occupano il posto di tante orfanelle, che avrebbero il diritto di entrare [...]

[...] , epilogando il detto dai suoi predecessori, mostrò l'urgenza di provvedere alla riforma, e il Prefetto ne era convinto, ma interrogatone il [...]

[...] dimissionario, e accompagnata da un amico medico napoletano mi presentai alla porta di Sant'Antonio alla Vicaria, detto Sant'Antoniello, o Santa Maria [...]

[...] Stabilimento, che una volta s'era presentato alla porta il Prefetto, e che le oblate avevano rifiutato di lasciarlo entrare, e che questi aveva [...]

[...] , senza che rispondesse un'oblata. In un'ala esalava tale fetore, 47 che l'amico, benchè medico, ed io, abbastanza abituata alla miseria ed alle [...]

[...] cose che ne derivano, scappammo a tempo per non isvenire. Discesi, ritrovammo il prete, che presiedeva alla tavola coperta di rame. «Avete visto [...]

[...] . Davanti alla terra, al cielo e a Dio creatore, io dichiaro che è uno scandalo di vedere tale vita mantenuta in voi col sudore e col sangue dei [...]

[...] cambiare gli uomini, senza cambiare il sistema dalla base alla cima, tornerà cosa vana. Non mi propongo di parlare a lungo dell'Ospedale [...]

[...] disgraziati, che si ripromisero un onesto guadagno come appaltatori della biancheria, e vi diranno che lenzuola e camicie scomparvero a centinaia alla volta [...]

[...] di pollo. Scesi in cucina, e conobbi che i polli erano in numero bastevole alla richiesta; ma a pranzo non un sol petto di pollo figurò tra le [...]

[...] fondo per gli Ospedali, e alla fine del discorso del predicatore si fa una colletta, e la carità pubblica vi versa migliaia di sterline. Nella sola [...]

[...] salire le scale; che il furto non più esiste; e che le aste avvengono alla luce del sole, presiedute da tre diversi membri dell'Amministrazione [...]

[...] nuovi mali, e servono ad accrescere la miseria. Nè ci vengano a parlare del rispetto dovuto alla volontà dei testatori. Lord Bacone definisce questi [...]

[...] , dice: «Ogni generazione dev'essere aiutata da una legge, è invitata dal sentimento di trasmettere alla posterità tali Istituti, che possano [...]

[...] abitazioni, ero sicura, in risposta alla mia domanda, di udire: l'Albergo dei Poveri, l'Ospedale degl'Incurabili, o qualche altro pio Istituto. E le [...]

[...] fratelli che straziano il bel paese, dalle virtù o dalle colpe di coloro che potevano appellarsi alla violenta ragione della spada, egli discende [...]

[...] autorizzati che prestano a pegno coll'interesse di un soldo per lira alla settimana, e stipulano un mondo di negozii. Ed io ci ho conosciuto (ora è morto [...]

[...] ciò è cambiato, ossia il tempo delle inchieste, dei poteri eccezionali è finito. Il Governo ha messo la falce alla radice dell'albero marcio, ha [...]

[...] sull'Amministrazione di Vertecœli, convocò nella chiesa dell'Opera tutta la fratellanza, alla quale, con cifre e dati di fatto alla mano, mostrò lo stato e le [...]

[...] estinguere, fra le quali i maritaggi del 1875 e 1876! «Deplorò la leggerezza, con la quale si amministrava un patrimonio sacro alla carità civile, e la [...]

[...] inquietanti. La teoria del laisser faire, laisser passer non va spinta fino alla tacita complicità dello Stato col disordine mantenuto a sistema. Da [...]

[...] . Ecco ciò che non bisogna dimenticare. «Il Governo e il Parlamento non mancheranno alla loro missione. Ordinando un'inchiesta, si farà conoscere [...]

[...] . L'Inghilterra deve non poche riforme alla meritata popolarità e alla gran divulgazione dei romanzi del Dikens. Questo elasticissimo ingegno, che abbiamo perduto [...]

[...] ; provocò molte ire e dispetti da una parte, ma pervenne alla sua mèta. Il Littl Dorritt racconta le sofferenze e le tristi conseguenze delle prigioni [...]

[...] maschile dell'Albergo dei Poveri. 1875 Idem Antonio Cons, Strada Sant'Antonio alla Vicaria, 44 Statuto organico [...]

[...] settimanale. 1874 Idem Del cav. Gennaro De Angelis,Pertamedina alla Pignasecca, 44 Forze produttive della Provincia di [...]

[...] , acquisterà titolo alla riconoscenza della città di Napoli; ed io soggiungerei dell'universale. La semplice istruzione letteraria data ai poveri, se non [...]

[...] Municipio clericale; ma intanto lo Scialoja diede alla signora Schwabe il diroccato, ma sanissimo stabile dell'ex-Collegio medico e 30 mila lire di scorta [...]

[...] fondi destinati all'istruzione elementare. Per ben capire come tale scuola adattisi alla svegliata, irrequieta e pur docile indole napoletana [...]

[...] alla sera. Così in breve tempo potrebbe il Municipio aprire almeno una scuola in ognuno dei 12 quartieri della città. All'ex-Collegio medico di [...]

[...] le maestre patentate dànno istruzione fino alla quarta classe elementare. In una classe le ragazze grandi apprendono a cucire a mano ed a macchina [...]

[...] difficoltà consisteva nel far mangiare questa minestra ai poveri. I bambini civili la divoravano, e il vero lazzarello preferiva un torso di cavolo alla [...]

[...] tutti i locali di esso appartenessero alla scuola, il Giardino d'Infanzia potrebbe ricevere almeno 500 fanciulli, e quella di Sant'Aniello [...]

[...] . Anche l'Autorità religiosa consigliava ai genitori di non mandare le figliuole loro alla pubblica scuola, molto meno alla normale, sia perchè non [...]

[...] dicevano, massime contrarie alla dottrina cattolica. A tutto questo deve aggiungersi la triste condizione della scuola per il luogo angusto e tanto [...]

[...] all'Autorità scolastica preposta allora alle scuole primarie, io aggiungerei che pure grandemente nocque alla Scuola femminile l'aver conservato [...]

[...] mantenuto a spese dell'Opera. Per duemila si provvide lavoro sufficiente alla sussistenza, seimila si spedirono nelle loro Provincie, più di 10 mila si [...]

[...] istituto, che forse a quest'ora avrebbe annientato del tutto lo 68 sconcio dell'accattonaggio. Fatto sta che alla fine del 1868 l'Opera per la [...]

[...] orrore, cosicchè ritornato alla società, 70 o per vera penitenza, o per paura delle conseguenze del male, egli non abbia a ricommetterlo. Ma per [...]

[...] sia ottenuto. Esistevano nelle Carceri giudiziarie di Napoli alla fine del 1875, 1417 maschi e 159 femmine. Nel Napoletano, tutto compreso, presso a [...]

[...] non farsi luogo a procedere, dopo il lungo tempo di ozio e di convivenza con malvagi ritornano alla società col senso dell'ingiustizia sofferta [...]

[...] , colle cattive idee acquistate, e alla fine dei conti colla sensazione che al postutto non si sta tanto male in prigione, quanto nei tugurii, ove, per [...]

[...] ozio forzato e alla fastidiosa disciplina. Il presente Comandante ha proprio trasformato l'Isola: a forza di farvi lavorare i galeotti ci sono strade [...]

[...] mozzo o inserviente, l'alleggerimento della catena, le proposte di grazia, che soltanto possono farsi agli ascritti alla prima categoria. Anche qui [...]

[...] per servizii domestici, per le amministrazioni dei Bagni fuori e dentro, rappresenta L. 39,811, di cui alla massa di economia L. 21,456, e alla [...]

[...] sono anche le Autorità benevole e cortesi, le quali pensano e provvedono ai suoi bisogni materiali, alla sua istruzione, perfino all'anima sua [...]

[...] minestra, visitato dal cappellano, che lo esorta al lavoro e alla buona condotta, come mezzo di alleviare la punizione presente e ottenere la libertà [...]

[...] , che col padre si esercitò in questa professione per parecchi anni, rovinando molte famiglie. Il padre n'era già uscito, graziato. Ed io pensando alla [...]

[...] penosa vita che conduce taluno dei più splendidi genii dell'arte in Napoli per provvedere alla fama propria e alla fame di numerosa prole, mi [...]

[...] formuli le sue proposte, esso Direttore debba inviare la deliberazione del Consiglio alla Direzione generale, e questa, riscontrate le proposte nei [...]

[...] naturalmente limitano simili proposte a pro dei soli detenuti di esemplare condotta, il Regolamento vuole che il titolo di condanna del candidato alla [...]

[...] questo sistema contribuisca a rinforzare l'autorità della Direzione, ad eccitare i carcerati alla buona condotta, a proteggere la società contro una [...]

[...] lavoro giugneva a tale, che esso sarebbe morto prima di entrarvi. Nondimeno il costo alla Nazione per il mantenimento dei poveri era sì alto [...]

[...] confronto alla popolazione; grande la carità privata. Sicchè eccettuate alcune Provincie del Baltico, ove, secondo il Regolamento, ogni parrocchia deve [...]

[...] mendicità; ora la punirono come ai tempi più barbari in Inghilterra, quando si flagellava, si mutilava degli orecchi, si bandiva, si condannava alla [...]

[...] berlina, alle carceri, perfino alla galera, chi stendeva la mano. La Compagnia di Santa Elisabetta fu una Società ben organizzata di mendicanti [...]

[...] d'invaderne un altro. Teneva un poeta improvvisatore, una banda; e una volta all'anno i ciechi condotti dagli zoppi andavano in processione alla chiesa [...]

[...] avete ingerenza.» I membri della Commissione hanno innanzi a sè un lavoro difficile in verità; però, volendo semplificare, tutto si riduce alla [...]

[...] 79 il diritto, e le Autorità possono soccorrere il petente ammettendolo alla Casa di ricovero o fornendogli lavoro. Ci sono anche Consorzii [...]

[...] radunano col Presidente e l'Ispettore del quartiere, e ognuno deve rendere conto del suo operato, giustificare i soccorsi dati, e sottomettere alla [...]

[...] discussione generale i casi dubbii che il voto risolve. La Corte è la Commissione che decide tutte le questioni, e davanti alla quale gl'Ispettori [...]

[...] occuparsi di più di quattro casi alla volta, non regge la scusa della mancanza di tempo. Egli può osservare, scrutare, soccorrere, o proporre il 80 [...]

[...] il distretto di una data categoria. Solamente gli Ospedali e le Scuole diurne debbono essere sufficientemente frequenti e vicine. Venendo alla [...]

[...] diminuito largamente il numero di coloro che ricevevano soccorsi alla propria casa, e adoperavan tali soccorsi per lavorar meno o per comprarsi [...]

[...] forniti di lavoro. Avendo il signor Peek dato 25 mila lire per tre anni alla Società da essere impiegate nell'istruzione di quei poveri che non vengono [...]

[...] una Casa di ricovero. Fra gl'impostori denunciati alla Giustizia notavasi Gregory Seccombe, che aveva raccolto e impiegato per sè danaro dato in [...]

[...] ponderate da chi, in un paese nuovo alla vita pubblica, sta elaborando una legge per l'istruzione, primaria. Ci vuol invero una gran mente, una lunga [...]

[...] comunità; che come lo Stato ha diritto di sindacare tutto ciò che conduce alla prosperità ed all'incremento della Nazione e di promuovere l'igiene e la [...]

[...] cominciamento od alla fine della scuola, e nessun bambino poteva esservi costretto. Si statuì che ogni bambino dovesse essere mandato a scuola, che ciascun [...]

[...] alla scuola scelta dai genitori, sia che essa appartenesse alla Chiesa anglicana, od a qualunque delle varie sètte. Indescrivibile la lotta per le [...]

[...] nella maggior parte questi tre anni si consumarono nel tentativo d'introdurre, per vie nascoste, l'istruzione religiosa proibita dalla legge. Alla [...]

[...] persone, che si diceva volessero mandare i bambini alle Scuole anglicane. Nonostante le enormi somme sborsate dallo Stato alla Chiesa e raddoppiate [...]

[...] esame superato è quello della Sacra Scrittura e del libro delle preghiere comuni. È una commedia il leggere gli annunci nei giornali, intorno alla [...]

[...] ricerca di un maestro per così fatte scuole. Questi, oltre all'essere maestro e al professare saldi principii intorno alla Chiesa moderata anglicana [...]

[...] chierico, insegnare il canto e suonare l'armonium, DEVE ESSERE BECCHINO. Il prete impera sulle scuole, e quel maestro che non si piega alla sua [...]

[...] alla Chiesa. E vuol segnalarsi come massimo danno in Inghilterra, che le Scuole normali trovinsi quasi tutte in mano dei preti, i quali per esse [...]

[...] condusse di primo acchito 10 mila fanciulli alla scuola e 30 mila in Nuova York. Se non che la Legge inglese sulla educazione passata nell'anno 1876 [...]

[...] denunzia ottenere un ordine dai Magistrati, e se i parenti rifiutano 86 o negligono di mandare i figli alla scuola, la prima volta pagano una [...]

[...] del 77 non possono essere obbligati alla scuola per tutto il giorno, e i Comitati di educazione possono far Regolamenti separati, per permettere ai [...]

[...] , paga 500 lire. I certificati degli esami e della frequenza alla scuola rilasciansi gratuitamente. Quando risulti provato che i parenti non sono in [...]

[...] presente alla scuola se si tratta di religione, e nemmeno di provare che riceve istruzione religiosa a casa o altrove. E nelle scuole fondate [...]

[...] dalle varie sètte l'istruzione religiosa deve impartirsi o al cominciamento o alla fine delle ore scolastiche, e le ore per la religione debbono [...]

[...] anche le case private, ove loro sembra che possa esistere qualche cosa o qualche usanza dannosa alla pubblica salute. Ove non c'è acqua sufficiente [...]

[...] che non abbia sette piedi in altezza e soprastia di tre alla strada, che manchi di fognatura, di cesso e di luogo chiuso per le immondizie, di un [...]

[...] caminetto con gola, con finestre di nove piedi quadrati: e chi affitta luoghi sotterranei altrimenti, è esposto alla multa di 20 scellini al giorno [...]

[...] macelli, l'amministrazione del gas appartengono alla loro giurisdizione, ed eglino possono autorizzare i Comuni a contrarre prestiti per i lavori [...]

[...] necessarii alla salute pubblica, dando in garanzia le tasse locali. Tali leggi e quelle riferentisi al lavoro dei fanciulli e ai suoi limiti non [...]

[...] contemporaneamente l'acqua alla fontana pubblica ed alla fontana del Barone. D'estate viene sempre un filo d'acqua. Però il Barone ha elaborata in modo la [...]

[...] forza l'acqua del Barone. Oibò! essa è troppo rispettosa. Invece veggonsi in questo caso quelle infelici donne appressare il labbro alla cannella della [...]

[...] quale debba vendere porzione del suo grano, a mettersi alla discrezione dei proprietarii, arbitri del prezzo. » E ciò se l'annata è buona; ma [...]

[...] per riceverne il doppio alla futura raccolta. E mentre con una mano prestano da giudei, con l'altra fanno l'elemosina con isfarzosa ed avvilente e [...]

[...] avara ostentazione. Soleva il Barone del paese nell'inverno, ogni settimana, distribuire due centesimi ad ogni povero che si recasse a questuare alla [...]

[...] laboriosi alla miseria. Varii rimedii si proposero e provarono: I ricchi stessi, commossi dal crescente squallore, formarono delle Società. Le tasse [...]

[...] vuol comperare. Ad ogni acquirente con ogni compera si dà un gettone di latta. Non si fa un centesimo di credito a chicchessia; alla fine del [...]

[...] tolgono all'impiegato quello sprone alla diligenza e all'economia che egli usa, quando sente che facendo prosperare gli affari altrui fa pure [...]

[...] dividere il profitto alla fine del trimestre, con la mira d'indurre molte genti a servirsi da loro, vendono gli oggetti a prezzi minori. Ne [...]

[...] risulta che gl'individui, i quali trovando un piccolo peculio alla fine del bimestre l'avrebbero lasciato accumulare, non si dànno la briga di mettere da [...]

[...] ° Che la Società stessa non può far cattivi affari, perciò col denaro alla mano va al primo mercato, compra i migliori generi e a minor prezzo; 3° Che [...]

[...] i muratori la vinsero, eppure vi si accinsero in soli diciassette, deponendo ogni settimana un decimo dei guadagni in cassa comune. Alla fine [...]

[...] dell'anno non ebbero per verità che 450 lire. Ma con questa somma assunsero lavori per loro conto, ed alla fine di otto anni il capitale sommò a lire [...]

[...] lo scrutatore s'intende di economia pubblica, sarà dolorosamente colpito in tutte le prigioni, e specialmente alla Concordia, nel vedere ragazzi da [...]

[...] 9993 in tutto il Regno, eccettuata la Venezia. Ma passando alla categoria dei minorenni, pei quali l'Autorità giudiziaria o amministrativa ha [...]

[...] ameranno; e alla donna che domanderanno in sposa, dovranno dire: «Bada che fui reo e ho passato la mia gioventù in una Casa di custodia.» E poi – sono [...]

[...] ravvisiamo in tale fatto la sua maggiore giustificazione, perchè i bastimenti che nessuno vuole non possono essere adattati alla Marina italiana. – Ma se [...]

[...] , invece di distruggerli per prezzo di materiale, il Ministro di Marina proponesse alla Camera di assegnarne uno ad ogni Porto italiano, e almeno [...]

[...] prendano i marinai, i quali hanno diritto alla pensione, per educarli al mare; i maestri, destinati alle Scuole comunali, per l'istruzione elementare [...]

[...] – in cinque anni saranno certamente 400 di meno che presenterannosi alla porta delle carceri; 400 di più che faranno suonare alto il nome d'Italia sul [...]

[...] mano all'amministrazione delle Opere pie di Napoli, esso troverà cespiti di rendita destinati alla educazione di fanciulli poveri, cespiti ora [...]

[...] 97 da quella di Dio e finendo con quella del marito, o viceversa, tacciono e lavorano. Vanno sempre alla Messa, e sperano una ricompensa delle [...]

[...] ? Queste ragazze che variano dall'età di cinque a ventidue anni, tutte linfatiche, che vanno alla Messa alla mattina, dicono il Rosario tutto il giorno [...]

[...] spende. Andando alla partita vitto, chi vi capisce qualche cosa? Per ridurre in salami due maiali grassi si spesero lire 10,50 di budella; lire 61,04 [...]

[...] escirono fuori intorno allo sperpero e alla insipiente amministrazione, che un uguale risultamento in azienda privata avrebbe indotto il proprietario a [...]

[...] per avere quel po' di materiale, e che per mangiare durante l'inverno dovettero privarsene, viene un groppo alla gola. C'è tela fatta, ci sono [...]

[...] bisogna rinnovarle; ma non dicono al piede – nel giorno tale – come è prescritto. Domandai alla madre come mai si lasciò ella cogliere [...]

[...] dell'Adige soprastante a Lendinara, o un'annata di carestia, come risponderanno i Direttori del Monte alla turba accorsa per prestiti? Dovranno pur [...]

[...] ; e starà a cuore a tutti che questo denaro non si sprechi dovendovi supplire, se sprecato, con tasse. I conti dapprima sottoposti al Sindaco e alla [...]

[...] ; ai possessori del suolo, ai proprietarii delle case, a chi dà lavoro agli operai ed ai contadini. È un appello alla loro umanità, alla loro [...]

[...] sorte del popolo, il progresso sociale avverandosi di pari passo coll'istruzione ed avvenendo parallelo alla giustizia e all'umanità di chi sta in [...]

[...] verificati; ma all'incontro coloro, i quali chiudono gli occhi all'evidenza e le menti alla persuasione. C'è poi per me un'attrazione e un obbligo [...]

[...] servirsi degli uomini per un dato scopo, chiariva l'inutilità, l'impossibilità di arrivare per questa via alla mèta prefissa; poi, coll'angoscia del [...]

[...] all'ingratitudine e alla perdita di ogni bene e di ogni gioia: nè mai patteggiò con la tirannide o col male. Allora dal tanto soffrire la morte lo liberò [...]

[...] , l'inginocchiarsi davanti alla sua tomba e non soddisfare ai suoi desiderii, non obbedire a' suoi precetti, non applicare le sue dottrine, sembrami [...]

[...] cosa sterile e men degna di lui. Sembrami invece che per ogni uomo, o donna, o bimbo, o bimba, strappato alla degradazione, al dolore, egli con [...]

[...] risoluzione circa il tèma dei Sordo-muti di Napoli da lui tanto prediletto. Alla mia parola, assai meno efficace di quella dell'onorevole Abignente [...]

[...] riguardo alla pretesa già avanzata in altra circostanza dall'Amministrazione dell'Albergo dei Poveri di Napoli, di non permettere che il Ministro della [...]

[...] non ho bene intesa, o certamente non corrisponde alla verità. Mi pare indicasse gli ultimi provvedimenti fossero di tale intimazione, che, dove [...]

[...] l'Albergo dei Poveri non li avesse accettati, si dovesse quasi rinunziare alla speranza di veder riaperta questa scuola. Io non ho capito queste parole [...]

[...] che una qualche parola mezzo fiera dicesse l'onorevole Bertani; nè io mi metterò davanti alla fierezza della sua parola, ma lascerò che vada ove [...]

[...] giovanette che seguitarono a restare nell'Albergo dei Poveri. Così, quanto allo stanziamento del 1872, l'impiego appare. Quanto alla restituzione della [...]

[...] scritto quella lettera che è del 2 maggio, alla quale però non abbiamo ancora avuto risposta. Ma io dico che il Ministero della Pubblica Istruzione [...]

[...] all'onorevole Ministro che si è allarmato per le mie parole un po' fiere, a suo avviso, che io le mantengo conformi alla mia opinione. MINISTRO PER [...]

[...] di meritarmi il resto del carlino, come minacciava di dare l'onorevole nostro collega Bertani, io chiedo licenza alla Camera per dire poche parole [...]

[...] hanno dato all'Albergo dei Poveri (il che io mi augurerei) la rendita che l'onorevoli Bertani ha citato alla Camera. Egli è vero che l'Albergo dei [...]

[...] soggetti alla tassa fondiaria. Venuto il Regno d'Italia, non so se regolarmente, ma certo senza carità, ha messo tra le tante imposte gravissime anche [...]

[...] Cristallini. Si aggiungano a queste opere l'Ospizio dei ciechi posti alla Riviera di Chiaia, dove di queste misere creature condannate alle tenebre [...]

[...] dell'onorevole Coppino, citato di sopra, si legge: «Quanto alla restituzione della scuola si studia.... Si comincia a pensare un po'più vivamente [...]

[...] portato là dentro la scuola stabilendo un contributo.» Egli dunque riconosce il diritto dei Sordo-muti alla scuola, che fu un dì fornita di tutto il [...]

Nieri Idelfonso
Cento racconti popolari lucchesi
26 1908 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 193 occorrenze

[...] mezzi o giù di lì nel 1891 e mezzi nel 1894, poi una seconda volta tutti uniti nel 1906, escono ora alla luce una terza volta tutti salvo il 36 [...]

[...] tra due guanciali, chè senza il mio vero popolo alla mano non fermai peso di dramma: qui è tutta lingua nata, qui nulla lingua falla, per ripetere [...]

[...] testa. Ed io gli ripeto che senza il mio popolo alla mano non fermai peso di dramma. Che se alcuno non ha mai sentito certi vocaboli, e certe [...]

[...] nuovo a voi e non lo avere voi più sentito, non è egli però nuovo alla lingua nostra, nè per questo lo debbo io tralasciare ....... E per non essere [...]

[...] quella forma mezzana propria del popolo e del parlare pulito, come usa qui da noi, sempre quando ci era, accostandomi alla grammatica, quale oggi si [...]

[...] vuole; ho conservato però la maniera popolare ogni qualvolta quella letteraria mi avrebbe falsato il tuono alla casalinga del racconto e ridotti i [...]

[...] specialmente pel racconto alla buona e pel dialogo casalingo; ed anche qui vanno usate con naturalezza e spontaneità. Se ne badino nello stile serio, nobile [...]

[...] fiorentino; se posso farlo pulitamente, lì subito nel corpo del racconto: se no, in una lista ordinata alfabeticamente messa alla fine del volume. Così [...]

[...] in grande: leggi romanzi, commedie, drammi, novelle, racconti, bozzetti, ne troverai da farne alla palla ed empirtene fino agli occhi. Il vero [...]

[...] valentuomo lombardo, mi diceva che in qualunque persona del volgo si avvenisse, alla favella parevagli un letterato. Che avrebbe egli detto, se aggirato [...]

[...] 155 LXIV ........... Drea che mena un cavallo 156 LXV ............. Basta una volta 157 LXVI.. ......... Beata innocenza! 159 LXVII ......... Alla [...]

[...] tientiammente. 215 xx. XC ......... Beppe be'? vo' bere anch'io. 225 XCI.. ..... Bisogna saperle fino in fondo le cose 226 XCII ..... Alla fine [...]

[...] . Il poeta estemporaneo Una volta uno di questi improvvisatori che vanno per il mondo alla ventura, ma meglio sarebbe dire alla sventura, era ito a [...]

[...] circolo dintorno. Lasciò stare, e s'infilò in una bettola, raffidandosi alla speranza, e rimettendosi nelle man di Dio: Deus providebit. Era là, fra le [...]

[...] nella bettola per dare un po' di biada alla bestia; ma si sa: miseria e poesia eran sorelle; non ne aveva uno che dicesse due. Allora che [...]

[...] sgrollatina di testa e un bellissimo noe. Allora il poeta vedendo che non ci era scampi, e che era rimasto alla sua stessa trappola, non sapendo a che [...]

[...] , musiche, suoni e canti, desinari e cene; insomma è baldoria dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina». «Sì eh? O me mi mentovan mai?» - «Mai [...]

[...] ! un'impallinata nel didietro. Il lupo a quel gran colpo e a quella popò di grandinata nelle natiche, si dette alla fuga dicendo: « Se questo en le [...]

[...] disse sempre all'incontrario, e Marzo non ce lo potè mai beccare. Siamo alla fin del mese. L'ultimo giorno disse Marzo al pastore: «E be', pastore [...]

[...] istava troppo bene di salute. Il Redi gli era un medico ... ma oo! di quei bravi. 13 Va dunque, monta su e s'accorge alla prima occhiata che l'aveva [...]

[...] andarsene. Tutto a un tratto alla signora e' gli venne in mente che il dottore non gli ha lasciato nessuna ricetta da pigliare; chiama gente: «Andate [...]

[...] , per via di questo. Fino a pochi anni fa andava alla cerca per la chiesa di S. Ansano. Col su' bravo sacco in sulle spalle andava su per i monti [...]

[...] alla lontana; col vicinato non ci scherzava tanto, perchè conoscevan la ragia, e s'era ribeccato di gran partaccioni e in qualche posto ci aveva [...]

[...] fatto delle fìgurette cacine. Andava dunque su per i colli e per i monti alla lontana, alle case dove sapeva che ci eran di queste donnette senza [...]

[...] malizia, tutte Gesù e Maria. Bussa va alla porta: «Tun tun!» - «Chi è?» «Sant' Ansano!» Entrava dentro franco e spedito come essere in casa sua, e si [...]

[...] batteva dentro per ispolverizzarlo bene, e l'offriva a tutti chiamando tutti per nome: «Una presina alla nostra Beppa! Un'altra al nostro Giovannino [...]

[...] Berta filava, e i micini hanno aperto gli occhi!». E così accendeva un moccolo al diavolo e uno alla Madonna, e ligiava tutti tenendo da Barga e da [...]

[...] eccoti Bòbbola va alla bottega con una boccetta di vetro scuro. C'era la padrona secondo il solito: - «Buona sera, sora Tonina: me l'empirebbe di rumme [...]

[...] trovarne uno. Quelli della corte si misero anche loro alla ricerca, ma non ne trovavano; frustarono tutte le vie, andarono per tutte le case, ma furon [...]

[...] ' speranza al mondo; l'avevo sempre davanti agli occhi di giorno e di notte; l'amavo propio infino alla tombare ora ci si è affacciato un altro che aveva [...]

[...] guercio, chi cieco. Povero re! cominciò a perderci le speranze; ma tanto non si dava per vinto. Alla fine cammina, cammina, cammina, arrivano a un [...]

[...] di dormir sulle piume; 32 come ci addormentiamo ci facciamo tutto un sonno fino alla mattina». Il re stava a bocca aperta estatico e intenerito a [...]

[...] saprei che desiderare: per come si può essere nel mondo, felicissima! » Allora il re si rifà da principio, e racconta alla donna per filo e per [...]

[...] rassegnarsi alla sua disgrazia, una volta e quando ognuno aveva la sua croce, e l'unica persona felice che aveva trovato non aveva la camicia. E di qui è [...]

[...] , l'aggiusto io! » E piano piano a burlm.ne si fa alla finestra, e ti scorge quell'omo giù chinato. Non fa mica tanti discorsi; da un vetro rotto spiana lo [...]

[...] seguitò a potare come se non dicessero a lui. E poi volete vedere che omo era ? Una domenica di Quaresima era in chiesa alla predica proprio di [...]

[...] discorso e cominciò a dire che alla parola di Dio bisogna va starci attenti, e chi aveva sonno restasse a casa e non facesse «come quell'uomo laggiù [...]

[...] vicini. E poi, sì! parenti, chi 'un ha di suo si può cavare i denti! L'altra gente, dai oggi, dai domani, alla fine si straccano. 41 Eccoci qui [...]

[...] loro quelli che dànno la mossa ai tremoti, e portano il sole alla montagna. Senza loro, buona notte, sonatori! Addio 47 ogni cosa! Loro fanno [...]

[...] Bennardone, e ora stronfìano su per le cime, mi vien sempre in mente la parola di quel vecchietto. In un certo paesello di campagna, siccome alla [...]

[...] con un bel manto indorato, e una bella raggiera di raggi intorno alla testa; lo fanno benedire e l'accomodano in sull'altare. Quella era una gran [...]

[...] , io son mutolo». Vanno dunque alla casa e trovan per appunto la madre e la figliuola sole. Dice il damo : - «A vévamo ragione che una malattia non [...]

[...] e per nulla. Dunque bisogna che ci rimediate, perchè se no, un po' un po' zitte ci possiamo stare, ma poi alla fine non siamo miga sole nel mondo [...]

[...] incattivito di loro, voglio; pur no, pur sì, bisogna che li sforzi , e che li predomini colle parole turchine che non si possono ridire, e alla [...]

[...] presentava più. Allora un giorno la madre della ragazza si parte risoluta, e va alla casa del muratore a discorrere con su' madre. - «Io sarei venuta [...]

[...] disse che era stato lui, e ci dette tutte le spiegazioni come aveva fatto, e lui deve far ritornare i capelli alla mi' figliuola; se no, per sette [...]

[...] come il dottore aveva detto: dopo poco tempo i capelli cominciarono a rivenire. Allora sì che credettero in verità all'incantesimo e alla [...]

[...] callare Topo che sbraitava e ragionava fra sè e pareva l'avesse con t utt o il mondo. Filze di madonne che faceva scurir l'aria! Alla bella meglio [...]

[...] alla voce : - «O padron Paolo, buona sera!» e lì cominciò a sberciare e dov'era stato e che aveva 68 fatto e quanto aveva mangiato: «Padron Paolo [...]

[...] ; bigna riribere ! » Il mi' zio per far la burletta, gli porta la fiasca dell'acqua, e Topo s'avventa alla fiasca con tutte e due le mani: «Ecce ancilla [...]

[...] del Signore! Ecce ancilla del Signore!» cominciò a gridare dalla contentezza, e fece per attaccarsela alla bocca; ma perse l'equilibrio e giù [...]

[...] Trivellino birbante che l'aveva messo di mezzo. Allora noi a suon di spingere e di tirare lo rimettemmo su e l'accompagnammo alla porta di casa. La moglie [...]

[...] , che aveva sentito quel baccano, si fece alla finestra col lume per sapere di che si trattava. Quando Topo scòrse la su' moglie alla finestra col [...]

[...] quattro o cinque di que' filistei addosso. Lo misero alla porta, e gli fecero baciare il chiavistello. Fu più la paura che il danno, ma tanto una [...]

[...] mezza notte, lo fai sparire; domani non ce lo trovi più; resti mezzo morto dal gran colpo; ti dài alla disperazione, vai dal padrone più di là che [...]

[...] ! 84 Alla punta dell'alba corre dall'amicone: - «O Dio! se tu sapessi! il porco m'è sparito da vero, non ce l'ho trovato più da vero!» E quell'altro [...]

[...] alla prima» . E così rimase alla su' tagliòla, e gli stette come il ciuffino ai bimbi. xxx. Menicotto Successe a questo contadino quasi lo [...]

[...] e volentieri faceva tutto alla viceversa: di giorno dormiva e la notte ronzava alla lontana e alla vicina, se trovasse da far bene colla roba degli [...]

[...] pedinandolo alla lontana. Menicotto via, e l'altro via; Menicotto gira a destra, volta a sinistra, e quell'altro dietro! Finalmente Menicotto entrò [...]

[...] arrivato alla misnra giusta. Nel mentre che Menicotto era ito per gli ultimi, quell'altro sbuca fuori, agguanta tutto il baccellaio in una bracciata [...]

[...] ranocchino! Aveva ragione di lamentarsi! E il gridare gli giovò anco in corpo al serpente. Mi par di vederlo alla mossa che fece quando mise fuori il [...]

[...] le spese da loro, si vollero spartire, e mettersi alla ventura per cercare di far roba. Allora la volpe li menò su 'n un crocial di strade, e disse [...]

[...] tutti i birbanti fanno e fanno, e poi all'ultimo finiscono in domo petl'i, o più alla lesta anche, con una schioppettata nella schiena o un occhiello [...]

[...] ito alla lepre: ne aveva levate due, ma sìe! gli potevan fare anche la manferina sulla mira: tirava a sesta e coglieva a nona! Benchè passassero [...]

[...] colgo un po' in fallo e scappa, e io dietro senza perderla d'occhio! Alla fine, quand'è a saltare una fossa, vedo che non aveva potuto. Corro là e [...]

[...] di dire, non usciva più, neanco alla messa, neanco sull'uscio! Ho sempre in visione come se fosse ora q nel giorno che il dottore mi disse: «Vieni [...]

[...] orecchi dei bimbi e dei giovinetti? Sèntilo ora, sèntilo or ora, sèntilo dalla mattina alla sera e da un anno all'altro, pare una cosa naturalissima [...]

[...] portare lassù, furono messe sopra un carro tirato da due vacche e ci fu aggiunta anche una terza per trapelo. Eccoti clnnque che arrivano alla [...]

[...] piena del solito, perchè alla messa ci vanno anche i birbanti e spesso più dei buoni, fece una spiegazion di Vangelo nuova cli trinca. Prima si [...]

[...] , là fra 'l settembre e l'ottobre, dai monti della Garfagnana se ne scendeva passo passo col su' branco delle pecore giù alla pianura, e andava a [...]

[...] Tognino dell'anno avanti: senza debiti sì, ma anche senza un centesimo d'avanzo, tirando là là alla meglio co' suoi magri desinari e colle sue magre [...]

[...] cene, vestito di fustagnaccio verde, e sgolandosi dalla mattina alla sera dietro alle pecore. 107 Certamente, se avesse saputo a che altro [...]

[...] buttate via, e lui stesso, anco lui! a sudare per far più presto. Così la 109 paranza alleggerita alla peggio e alla meglio la scampò. Ed eccoti il [...]

[...] volentieri alla roba, ma non poteva per via di quella maladetta chiave. Un giorno che concerti amiconi aveva ideato di stare un po' in baldoria, gli ci [...]

[...] , ma il salame non lo lasciava; e così uscì fuori dell'inferriata. Il ragazzo gli voleva levare la preda 111 di sotto, ma la bestia ferma alla [...]

[...] tutto zitto, vedeva tutto spento, picchiava, bussava alla porta: Ohe! Che c'è qui? Le Quarant'ore? o c'è morto uno? Dite un po', Rosa, sete senza [...]

[...] volte, ma, quando più presto quando più tardi, era rinsavito a modo e a verso, o almeno pareva; alla fine però la malattia vinse e lo sbrigò anche in [...]

[...] pianta nel ventre alla statua dicendo: «Come Cristo t'adoro e come legno ti spezzo!» Allora dice che si sentì un urlo disperato, perchè dentro c'era [...]

[...] quello dell'Angelo, per farsi frate. Era un ragazzo di pochi numeri; le cose alla meglio e alla peggio le faceva, ma bisognava imboccarlo, 118 [...]

[...] bere e a far cagnara o nella stanza di dietro a giocare a zecchinetta o alla mora, e lì filze di moccoli. Faceva all'amore con una ragazza due o tre [...]

[...] capitava il fagiano, e lui lo pelava. Lui diceva: «A' mi' debiti c'è sempre chi ci pensa: io ci penso fino alla sera; e chi l'ha da avere, ci pensa fino [...]

[...] alla mattina!» E 120 così campava da un anno all'altro matto e spensierato e diceva che faceva così, perchè se mori,a. la su' morte doveva [...]

[...] dispiacere alla gente; e ragionava così: - «Se muore un ricco, son tutti contenti: chi è povero, ci ha gusto perchè dice: - Ci sei 'rivo al lumicino eh [...]

[...] poi ci gode al doppio, perchè alla fine può ficcar le granfiacce in que' be' sacchetti di quattrini. Se invece muore un povero pien di debiti [...]

[...] rizzarsi e ci restò addormito. Intanto cominciò a nevicare. La mattina ci fu trovato che dormiva sempre; la neve gli era strutta intorno intorno alla [...]

[...] nè Cristi nè Madonne! il loro ritornello è: «Giacchè Dio l'ha messo al mondo, Vo' veder se vedo il fondo» Passano dalla chiacchierina alla [...]

[...] trimpellina, alla spaccona, alla sbornia da muro a muro, se restan lì; e le famiglie piangan pure! Anco a Biccio, benchè fosse un briaco di que' pacifici [...]

[...] andò in bestia! Gliene disse e gliene ridisse poi! - «E ringrazia Dio che siamo in mezzo alla strada! se no, te lo laverei io il mostaccio a suon di [...]

[...] imbianchino; e quando fu là fra le dieci e le undici di notte, vanno alla casa della ragazza dalla parte di un chiassetto, che ci era un finestrino, di [...]

[...] A quel bel focherello», A questo mo', rimandandosela dalla state al verno e dal verno alla state, non filava mai. - 132 Perchè su' madre era [...]

[...] pur poco di quello che si frigge voialtre ragazze! Neanche lo dovéssete portare per medaglia alla corona, il marito! Non avete in bocca altro che [...]

[...] , pessimo; la maltrattava, la picchiava, gli faceva patir la fame, e lui a sguazzare per le bettole dalla mattina alla sera; giocatore e briacone [...]

[...] ... gioventù ... , poca testa: .. son fumino ... piglio foco nell'acqua ... l'occasione ...» Alla fine ne disse una così grossa, che il prete fece [...]

[...] per la quale, alla fine vede un albergo assai pulito entra e sede. Subito viene un servitore e gli mette davanti la nota del contenente che ci era [...]

[...] sulla seconda. Gliela portano: risotto alla milanese. Lo principia a mangiare e gli piaceva, ma gli cominciò a dispiacere di ingombrare il posto alla [...]

[...] ciccia. - «E ora?» dice il servitore. Posa il dito un po' più giù: - «Questa». Eran maccheroni alla napoletana! « O la ciccia non arriva più [...]

[...] vantaggio. Questa lucia laggiù nel 143 fondo, dalla parte cli dentro, ci aveva un Gesuina dipinto; era fatto alla meglio e alla peggio, ma si [...]

[...] riconosceva subito per un Gesù. Il romito dunque s'attaccava alla bocca la lucia con certe succhiate da vero tedesco, e diceva tutto intenerito: « O bone [...]

[...] aveva avuto. Intanto arriva un suo compagno, e nel vederlo gli domanda perchè è lì, e perchè piange. 145 « Ero in chiesa alla dottrina, il prete mi [...]

[...] . E non faceva miga le cose a sciabigotto: voleva il pegno in mano e l'omo in prigione. Una domenica mattina alla spiegazione del Vangelo predicava [...]

[...] appoggiato alla porta di bottega, colle braccia incrocicchiate sul petto, e pensava fra sè: «Ecco qui, non si vede più un'anima, non ci vien più [...]

[...] nessuno; e chi è che mi fa la guerra? il mi' figliuolo. Chi è che mi tira alla vita? il mi' figliuolo. Questa è la ricompensa del gran bene che gli ho [...]

[...] , assassinatevi, datevi alla saetta per i figliuoli, per poi ... ? Contateci su per gli anni della vostra vecchiaia, e vedrete che bel suffragio vi [...]

[...] mattina alla messa cantata. Il pranzo fu proprio da preti, un pranzo che aveva nome Signor pranzo. 153 La funzione era ita un po' per le lunghe, e [...]

[...] di contro al cimitero, vide qualcosa nereggiare là da una parte e muoversi; lui si sentì un ribrezzo correre per tutta la vita dai piedi alla [...]

[...] sotto, e cascò in terra fuori cli sè. A casa, aspetta aspetta, quando videro che non veniva, qualcuno andò alla chiesa per saperne 154 nuove e lì [...]

[...] . Alla bella meglio fanno una barella e lo portano a casa. Viene il dottore, e trova che non è morto. Gli fanno tutte le cure, e dopo un gran pezzo [...]

[...] testa, e alla meglio e alla peggio, riaccozzando tutte quelle cose che lui barbottava, poteron capire com'era ito il fatto. Non fu più possibile di [...]

[...] più che da principio non credevano che dovesse essere una cosa tanto tremenda. Ma poi dopo, un po' un po' stettero, ma alla fine, adagio adagio e con [...]

[...] di ca po alla casa e alla bottega. Del figliuolo non ne fece più verbo come se non fosse mai stato, e ieri di là lo vidi io, con questi due occhi [...]

[...] mostrava le costole e zoppo che pareva una seggiola senza un gambo. C'era uno alla finestra che, quando lo vide, per dargli la stecca disse: « O [...]

[...] domandassero il permesso! ... LXVII. Alla regola della bòtta... Questo è un modo proverbiale che significa: all'idea! secondo quello che [...]

[...] mi' cappello». - «Da che parte è ito?» - «Alla regola dellla bòtta deve esser qua!» LXVIII. Il boccone della creanza Il boccon della creanza [...]

[...] coll'occhio più alla lontana. Ci montò, e di lassù alluciava da tutte le parti. Mentre stava così a stralocchiare, eccoti, che vede comparire da una redola [...]

[...] una ragazza, e sbucare quatto quatto di dietro alla scepe un giovanotto e venire tutti i due verso la quercia. E lui, curioso, lascia stare il [...]

[...] almeno lui sa fare a scrivere! O Gesù, vi ringrazio che lo mandavo a scuola e ora può seri vere alla su' mamma!» E vuole che vada adagio per [...]

[...] alla meglio la faceva, e a dottrina basta lì; ma di cervello non era tondo; era stato in America, aveva del viaggiato addosso, aveva bazzicato con [...]

[...] fanno paura e ribrezzo. Ma insomma, vada per questi disgraziati, che alla fin delle fini 'un son molti, e forse patirebbero di più a star [...]

[...] e sostengo che la limosina in quattrini alla gente non gli anderebbe mai fatta (salvo proprio certi poveri veramente poveri, vecchi, impotenti [...]

[...] un caso qualunque salti una settimana, quell'altra vogliono anche gli addietrati. Se tu fai la limosina a tutti quelli che ti vengono alla porta [...]

[...] qui a dar noia ai paesani!» - «Dopo la vita che Euticchia ha sempre menato, ora che non gli abbaia più un cane alla gonnella, s'è data a Dio e ha [...]

[...] portato alla Madonna gli avanzi del peccato!. .. a lei sì cinque lire, e io che mi arrandello dalla mattina alla sera e faccio della mia vita [...]

[...] , comprati una puntina!» -- «Eppure anca quella brutta arpia della Ciuffettona avrebbe preteso la sua parte anco lei! e sta laggiù fuori in mezzo alla [...]

[...] strada a sbraitare e a rilevare le fedi di battesimo a quelli che hanno fatto le partizioni: «Gli han dati alla tale, i porconi! e non han fatto a [...]

[...] fiume! ... Oppure deve essere stato quel birbante di Tritone 177 che m'ha scancellato di sulla lista per darne di più alla su' figliola. Lo [...]

[...] l'ascoltava, ma l'asino si raccomandò tanto e si raccomandò tanto, che alla fine per contentarlo lo fece prendere a un rivenditore di pelli. Quando [...]

[...] neanche la pelle addosso!» 181 E così molti che non sono mai contenti del loro stato, mutano e rimutano di continuo, e alla fine trovando tutto [...]

[...] per me del gran male non ce ne so vedere nè in quanto alla casata nè in quanto alla ragazza, che è una buona figliola; ma è un ciottolo, e ora [...]

[...] passo, bello riposato, me ne verrei in fondo. «Ehi, ricciola, 184 portami un poncino, amabile! tanto da arrivare in sino alla festosina, più là no [...]

[...] di fnori benissimo con dei parati rossi, colle su' campanelle indorate, e farci una ringhiera torno torno alla meglio, perchè il prete ci si potesse [...]

[...] , mentre mugghiava alla lontana e si veni va accostando, non poteva più stare nel letto; saltava giù bello nudo come Dio l'aveva 189 fatto [...]

[...] terremo dentro le mela o le patate alla barba dei topi. O che intanto non deve giovare a nulla?» Domenico porta la cassa su e Iacopino resta lì tutto [...]

[...] punti dava delle occhiate alla lampada e sgrolla,a la testa come se ne fosse poco persuaso; alla fine la prende in mano borbottando a voce [...]

[...] nulla, certi e sicuri che fosse addetto alla sagrestia. Lui poi si ficcò tra la folla e mettendosela pulitamente sotto, sgattaiolò fuori e ne fece [...]

[...] serve anco di quello; a qualcuni, pochi, dà tutto cervello; alla maggior parte mescola mezzo e mezzo, o più o meno; e a tanti pancotto solo! E [...]

[...] la pensa!» Ma aveva già l'acquina in bocca. Vanno di là e raccontano il negozio alla donna, patti e condizioni, tutto per filo e per segno [...]

[...] , ricordiamoci bene i patti! Io la memoria l'ho buona; fra un anno preciso a quest'ora sono qui; occhio alla penna! » e sparisce. A quel [...]

[...] , e rivestirsi alla meglio, chè mostravan le gomita, ridotti propio, come dice il proverbio, con uno zoccolo e una ciabatta. Con quelli che gli [...]

[...] ' capelli ritti: - «Ohimè, Caterina, l'affare ingrossa! Eccoti qui le tu' penne; le ha ritrovate tutte. Ora ci sono io alla concia del cuoio!» - «Come [...]

[...] , non saresti buono di levarci nulla da questo racconto buffonesco? Non vedi che l'uomo non va ridotto alla disperazione, se no è capace di buttarsi [...]

[...] quattro vigilie di seguito (di certo la Pasqua). Fece la prima puntualmente, e anche la seconda assai bene. Alla terza però gli cominciò a venire a [...]

[...] certe volte.) Se ne vola dunque via, e va in una macchia con tutti gli altri pappagalli; e tutte le sere alla solit'ora, così a sotto di sole [...]

[...] grande sturma, che ripetevano le parole di quello; e dille stasera e dille domani sera, alla fine cominciarono a cantare le litanie come se fosse [...]

[...] una compagnia. Furon sentiti; la cosa si sparse alla lontana, e principiò a andare la voce che nella foresta tale, nel punto tale, c'era apparso [...]

[...] preti che non veniva più alla fine. Guardarono, sperimentarono, ci stettero all'aspetto dell'ore e dell'ore, ma nè degli angeli, nè dei Santi non [...]

[...] una figliuola così vegeta, dalla mattina alla sera! Cercava la su' bimba; la chiama va; la voleva in tutti i modi e la chiedeva a tutti. - «O Maria [...]

[...] si volgeva alla sua sorella). «Via, Beppina, pòrtamela tu; quante volte te l'ho detto! fammela questa carità; perchè non mi volete far rivedere la [...]

[...] domattina Per andare alla collina. Sopra un noce d'alto fusto Sei pregato di montare; Ah! dev'essere un bel gusto Nel vederti rampicare Colle gambe e [...]

[...] quando la ricontava, la pigliava alla lontana, e la faceva lunga, tutta fiorettata di moccoli com'è solito lui. C'era in quel tempo una com briccola di [...]

[...] che non gli restasse i maccheroni, entra, e dà una guardataccia storta ai piatti degli altri e alla zuppiera che aveva davanti. Va, scopre .... una [...]

[...] alla soppiatta dagli altri di casa; ma il suo fratello più piccolo se ne accorse, e anco lui, quando gli riusciva 226 sgusciarci credendo di [...]

[...] , quando capitava il bello, infilavano alla botte, e: «Beppe be'? vo' bere anch'io!» Ci avevano poi i muratori giusto a fare un'apertura nei muri di [...]

[...] ' scarabattole, e mutò aria. Ma tanto, non potendo fare altro per vendicarsi, l'ultima volta che uffiziò in quella chiesa, arrivato alla fine, diede la [...]

[...] solamente: «Eccellenza, a lei gli han detto che bevo molto; ma non gli hanno mica eletto la sete che ho!». XCII. Alla fine si spiombetta Alla [...]

[...] fine si spiombetta, è un proverbio come chi dicesse: alla fine si contano i gambi, alla fine si contano i noccioli; e è una specie di profezia di una [...]

[...] : «Buon giorno maestro, il lavoro comparisce, ma questo muro va male, qui strippa in fuori, qui ritorna in dentro, badateci». «Eh, alla fine si [...]

[...] spiombetta!» rispondeva il maestro «alla fine si spiombetta!» E tutte le volte quello diceva le stesse cose del muro storto, e questo ripeteva la solita [...]

[...] disse: «Alla fine si spiombetta, eh maestro! ma se si fa a tempo». E io dico che bisogna spiombettar prima, chi non si vuol trovare a strapparsi i [...]

[...] capitasse il trucco, andava di qua e di là alla cerca per Santa Maria in casa e si manteneva due belle gote lustrenti alle spalle di questi poveri [...]

[...] gli stette d'incanto come la collana alla sposa. Questo prete Nòccolo era un pretonzoletto buono assai, per dire la verità, ma curioso insino alla [...]

[...] ; e poi, a poco alla volta gli prillò il discorso come parve a lui e gli cominciò 235 a fare una rinfrusta da portargli via il pelo «e che [...]

[...] croce! A Bùrico gli giravano gli stivali come macine di mulino, a sentirsi fare di que' discorsi lì a voce alta in mezzo alla via maestra, ma però non [...]

[...] volta che mi ritorna a fare certi discorsi in mezzo alla strada!» Come sculettò via, povero prete Nòccolo! Gli sbattevan le lèmbe per le lacche [...]

[...] ! XCV. Come il Bello s'appiccò Una mattina d'inverno quattro o cinque de' soliti sfannullati come c'erano una volta, stavano 236 alla pidocchina [...]

[...] levato colla camicia alla rinversa? T'è morta la bimba oppure t'ha fatto male la guazza?» - «Anco tu, Menno, anco?! Eppure lo sai che quand'un omo [...]

[...] è alla disperazione, quando ....» - «Sei disperato? Pogo male, c'è il rimedio pronto senza spendere un centesimo, gratis et amme Dei! Schiaffati [...]

[...] che levarla a cielo. Il Piccucci, per povera, una meglio non la poteva trovare. La mattina è la prima a levarsi; alla punta del giorno è già su [...]

[...] neanche un soldo 242 alla mano. E lei che ti fa? Ti rivuota il ceneraccio e va a vendere la cenere per cinque soldi e ci compra tanto vino e lì [...]

[...] metteva lì e si cominciava a attastare la gola, e poi tossicchiava e spurghicchia va adagio adagio e diceva: «Ho un gruppo di vermi qui alla gola [...]

[...] . Per tutto il tempo che campò ebbe sempre il gruppo dei vermi alla gola e morì bruciata come una stoppa dai bicchierini». XCVII. Un perdono di [...]

[...] nuovo genere Com'è curiosa la gente che si vorrebbe fare una morale alla su' maniera! E quasi tutti, ve'! ci peccano chi più chi meno! E per [...]

[...] , botto botto, metteva nn uomo a giacere, e ne aveva già segnati parecchi. Ma si sa, è scritto che alla fin del salmo ne buscano sempre i più bravi [...]

[...] croce lui perdonò a quelli che l'avevano crocifisso!« E il malato rispose: «È vero, ma lui morì!» XCVIII. Ognun vuol dir la sua La bocca alla [...]

[...] mercato coll'asino e col figliuolo. Un contadino andava alla fiera in un paese distante, e ci volle menare anco un su' figlioletto di sette o otto [...]

[...] anni, chè gliel'aveva promesso da tanto tempo. La mattina dunque alla punta dell'alba, si mettono in viaggio col loro asinello, il padre a cavalcioni [...]

[...] sul basto e il figliolo dietro in sulla groppa, e si atteneva alla vita di suo padre. Van su su, chianna chianna, e cominciano a scontrar gente [...]

[...] miccetto! O galantuomo, dove avete intenzione di portarlo il ciuco, alla fiera o alla sardigna?» - «Ora chi sarà più bestia, chi è sopra o chi è [...]

[...] ». - Rimontan su com'eran da principio, lui sul basto e il ragazzo dietro, e così vanno alla fiera, e la gente gracchiasse pure ! Qui la novella [...]

[...] voglia di dire, di fare e di brigare; se date retta 248 alla gente, è tutto male, tutto a traverso, tutto sbagliato; e mai una volta da Dio che [...]

[...] ? Li finì anco il Bonvisi; finì le fave anco l'olocco, e ne aveva quattordici 249 magazzini, e ne mangia va una il giorno. Alla fine si contano [...]

[...] trovarci da ridire. Vai alla messa e alle funzioni: - «Attenti che passa il paolotto, il baciasanti e il biasciarosarì ! Va a baciar Cristo, ma è il [...]

[...] invece vien fuori senza tante minutezze, giù alla purchessia: - «Tirati su i calzoni, Giambracone! 250 Accòmodati la giacchetta, polpettone! Ma di [...]

[...] , puta il caso, studierà un po', anderà alla scuola per imparare qualche cosa; eccoti subito: - «Largo alla dottoressa! Largo alla professora! La [...]

[...] nessuno? E suo padre che fa? Che dice ? Sta zitto ? Ecco che vuol dire lasciar fare tutto alla moglie! Di questi matrimoni qui si accozzano! Povera [...]

[...] n'apparia! che bocca! Eran tre cani che andavano a caccia, era Bocchino, Boccone e Boccaccia! Che viso! Fa spavento alla paura. «Ora poi son diventata [...]

[...] birbanti de' su' fratelli, han frustato la via dei tribunali; e su' madre a quei tempi marcia va alla grande, perchè gli costavan poca fatica [...]

[...] .... Uu ! bocca chétati ! - Montanine? ... alla larga! -- Pianigiane ? ... fuori di casa ! - Cittadine?!... alla messa insieme, ma una banca per uno [...]

[...] specchio? La volete alla finestra a civettare con questo e con quello, o sull'uscio di casa a strizzar l'occhio ai giovinotti? ... non ha mai saputo fare [...]

[...] piantavano a tanti del mese; succedeva anche a lei come alla signora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia! Anco di cervello corto è [...]

[...] veglia in casa sua. Quel lucchese, più che altro, me l'abbozzò, e io alla meglio e alla, peggio l'ho rifatta così: C'era una volta un signore e una [...]

[...] come un tallo di rosa. Ci avevano lì accanto alla casa, al palazzo, via, un bellissimo giardino, dove ci erano tutti i divertimenti; e il più stava [...]

[...] questo mondo! oggi siamo in cima alla ruota, e di qui a nn anno si può essere in fondo. Perciò lo vollero mandare alle scuole pubbliche. Quella fu [...]

[...] , ci troviamo alla morte senza sapere come ci siamo arrivati. E quel ministro finì con queste parole: «Volete passare il meno peggio questi quattro [...]

Deledda Grazia
La via del male
21 1906 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 221 occorrenze

[...] riservati per tutti i paesi compresi gli Stati di Svezia, Norvegia e Danimarca. I. Pietro Benu si fermò un momento davanti alla chiesetta del [...]

[...] frutta messo in mostra vicino alla porta. - Un forestiere vicino ne sa più di un compaesano lontano. Senza smettere di scacciare le mosche, il [...]

[...] . Hanno una serva? - Niente. Non hanno avuto mai nè servi, nè serve. Fanno tutto da loro. Maria lavora come una bestia: va alla fontana, va a lavare [...]

[...] cosa, allora, verrò qui... - Mi pare che ci sii già venuto... Pietro sbottonò una specie di borsetta applicata alla sua cintura di cuoio, e [...]

[...] accertarsi che non era falsa. Pietro pensò alla moglie del bettoliere, una bellissima donna dai grandi occhi neri, presso la quale anch'egli una [...]

[...] fuori, voltò a destra e s'avvicinò alla casa dei Noina. Invero, la casetta, bianca e quieta dietro l'alto muro del cortile, pareva guardasse con [...]

[...] stalla e da rimessa: a sinistra biancheggiava la casa, con la scala esterna, di granito, rallegrata da ciuffi freschi di campanule attorcigliate alla [...]

[...] pareti brune. Su uno dei fornelli praticati sul grande forno semi-circolare bolliva una piccola caffettiera di rame. Sopra uno sgabello, vicino alla [...]

[...] , serverdosi di un vecchio proverbio sardo. 16 Zia Luisa filava e ascoltava, e una piccola piega le increspava la guancia destra, intorno alla bocca [...]

[...] alla porta. Maria accese il lume e versò da bere al nuovo venuto. - Bevi, - gli disse, guardandolo acutamente - Salute a tutti, - rispose Pietro [...]

[...] insieme formarono il coro del canto nuorese e andarono a cantare davanti alla porta delle loro innamorate. Anche Pietro volle cantare sotto le finestre [...]

[...] giorno precipitata dalla montagna, sorgeva qua e là negli anfratti e in riva al torrentello che rinfrescava i piccoli orti in fondo alla valle. L'edera [...]

[...] poeti selvaggi. Quando alla luminosità cerula del crepuscolo si fusero i primi bagliori della luna nuova che declinava dietro gli olivi, e una [...]

[...] rumore eguale del ruscello, e un carro, lontano, roteava nello stradale bianco alla luna, sospeso quasi fra la valle e la montagna: e quei rumori [...]

[...] di velluto: qualche cosa di vaporoso, simile alla luce vaga del novilunio, gli irrorava l'anima primitiva: erano sogni semplici di paesano, desideri [...]

[...] poco pietosa d'un accidente sopravvenuto alla giovine padrona: salì fino allo stradale e scrutò la lontananza. Passavano donne e fanciulli carichi [...]

[...] , ritornando alla vigna, - ecco, la prima volta che l'aspetto ella non viene. Vada al diavolo! Anche l'indomani, anima viva non turbò la solitudine del [...]

[...] , piano, accennando Maria con gli occhi. - Verrai alla vendemmia, non è vero? Ella non rispose nè sì, nè no; egli s'arrampicava sul pero, e gli pareva [...]

[...] confidava alla ricca cugina la mezza dichiarazione d'amore ricevuta dal servo, ed entrambe ne ridevano. No, Sabina non l'amava; egli s'era scioccamente [...]

[...] alla vendemmia; io la pregherò di venire con me, nel filare ove io coglierò l'uva. Andremo avanti, avanti, lontani dagli altri, e mentre io con la [...]

[...] , fermandosi sotto una specie di pergolato, dietro una roccia in fondo alla vigna. - Qui potremo baciarci... L'immagine insidiosa di Maria era scomparsa [...]

[...] vendemmia Sabina non scese alla vigna. - E tua cugina, perchè non è venuta? - chiese Pietro a Maria. La giovane padrona lo guardò con gli occhi [...]

[...] maliziosamente socchiusi, e scosse la testa. - Il padrone non glielo ha permesso. Poi Maria salì alla capanna per cuocere i maccheroni: a mezza china si [...]

[...] rabbiosa lo assalì come una febbre maligna: per tutte la giornata egli tacque o pronunziò solo qualche parola sgarbata. Passando vicino alla roccia [...]

[...] si venne alla prosa, e verso il tramonto i due poeti rivali si azzuffarono. Solo allora Pietro sorrise, ma d'un sorriso quasi feroce; poi aggiogò [...]

[...] tratto, vicino alla fonte sotto lo stradale, Rosa spinosa prese un ciottolo e lo lanciò sulla schiena del cane. Malafede abbaiò dolorosamente, si [...]

[...] diventarono scarlatte per la vergogna. Balzò in piedi, ripiegò la stuoia e fattone un grosso rotolo lo sollevò e lo appoggiò alla parete; poi uscì nel [...]

[...] rasente alla trave del tetto e una mano appoggiata al muro, pestava vigorosamente l'uva. Due donne montavano per una scaletta a piuoli fissata [...]

[...] suo padre, che non sappiamo leggere nè scrivere? Ah, sì, - concludeva sempre zia Luisa Noina, - alla sposerà un uomo ricco, magari un laureato, ma [...]

[...] l'acqua del pozzo. Anche zio Nicola s'avvicinò zoppicando alla bejone, largo e concavo vassoio di sughero deposto sovra una vasca di pietra, vuotò [...]

[...] pensava sempre alla giovine padrona. Gli pareva di non esserne innamorato, ma sebbene Maria gli piacesse immensamente, pensando a lei egli non osava [...]

[...] boriosa e superba. Ma al servo piaceva appunto così. Qualche volta egli pensava anche all'altra, alla cugina povera, e desiderava rivederla e venire con [...]

[...] per incitare l'altro bue, e così Pietro arrivò presto al sentiero dirupato che scende alla valle di Marreri. La giornata era umida e tiepida, il [...]

[...] Dio e nei Santi, andava a messa, e si confessava e comunicava per la santa Pasqua, ma non era divoto, non pregava mai, non pensava mai alla morte e [...]

[...] lavorava dalla mattina alla sera, dissodando, abbruciando le camchie, 63 estraendo le radici dei lentischi, arando e seminando i lembi di terreno [...]

[...] , andando lentamente dietro i pazienti buoi rossi che trascinavano l'antico aratro sardo. Giunto alla fine del lungo solco batteva il pungolo sul fianco [...]

[...] parlare con Malafede, aveva sorriso passando davanti alla pietra sulla quale si era una volta inginocchiato. - Coraggio, - diceva ai buoi, - fra poco [...]

[...] canti nuoresi: dal tenore passava al basso, e da questo alla mezza voce; poi riprendeva la strofa. Erano le stesse canzoni d'amore che aveva cantato [...]

[...] amore capriccioso e sensuale, inspirato alla giovine padrona dal servo bello e ardito, ma il sogno d'una gioja ignota, al di là di ogni desiderio [...]

[...] alla gamba. - E il medico cosa dice? Possibile che egli non trovi un rimedio? - Eh, altro che vorrebbe trovarlo: tanto più che, dicono, vuole [...]

[...] su una pietra in mezzo alla terra seminata, e stette a lungo immobile, quasi piegato in due. Pareva che sentisse finalmente la stanchezza di tutto [...]

[...] , granello anch'egli buttato a caso su una terra misteriosa e selvaggia, germogliato alla ventura, abbandonato al capriccio del tempo e del destino [...]

[...] pareti e sul pavimento. Dopo una notte di pioggia ritornava il sereno autunnale; per tutto il vicinato intorno alla casa dei Noina, rinfrescato e [...]

[...] farne dei piccoli pani dolci, rientrò zio Nicola, ch'era stato alla bettola per bere il solito bicchierino di acquavite, e portò una notizia [...]

[...] gliene importi niente? - disse zio Nicola, voltandosi e rivoltandosi davanti alla bocca del forno. - Eh, dicono abbia dei soldi, quella donna [...]

[...] , - affermò zia Luisa. - Dicono che abbia lasciato alla moglie un recipiente pieno di monete d'oro. - Donnicciuole! - rispose zio Nicola, battendo [...]

[...] , dopo aver deposto il pane e i dolci entro i canestri d'asfodelo: la cucina calda odorava di sapa e d'uva passa colta. - Ora dovrei andare alla [...]

[...] fontana, - disse Maria, scuotendo l'anfora vuota. - Se vuoi venire, Sabina, passeremo davanti alla tua casa; tu prenderai la tua anfora e andremo [...]

[...] assieme. Indossò la tunica, gonna di orbace orlata di nastro cremisino, mise sul capo l'anfora rovesciata e uscì con la cugina, alla quale zia Luisa [...]

[...] aveva colmato di pane e dolci il grembiale. Nella casetta di Sabina la vecchia nonna filava, badando alla piccola mola tirata da un asinello [...]

[...] e si sosteneva da sè. - Come va? - chiese Maria alla vecchia, mentre Sabina attortigliava uno straccio per farne un cercine. - Si cammina, si [...]

[...] giro paziente intorno alla mola. - Andiamo dunque alla Funtanedda, - disse Maria. Andarono. L'una a fianco dell'altra, slanciate ed eleganti [...]

[...] , vestite nello stesso modo, con le anfore rovesciate sul capo, le due cugine parevano due sorelle bibliche, Rachele e Lia, Marta e Maria, dirette alla [...]

[...] passeggiava, lento e tranquillo, respirando l'aria profumata della valle; qualche donna scendeva alla fontana, qualche paesano conduceva i buoi o i cavalli [...]

[...] . Sabina e Maria, giunte alla fonte, sedettero su un masso, aspettando che altre donne prima arrivate colmassero le loro anfore. La sera calava [...]

[...] splendida e molle; l'Orthobene sorgeva al di sopra dello stradale, grigio e roseo sul cielo cinereo; l'ombra si addensava in fondo alla valle, ma i [...]

[...] quel cielo, - disse Maria, guardando in alto. Ma Sabina guardava l'ombra in fondo alla china, e ricordava... Che faceva ora Pietro, al di là della [...]

[...] valle e dell'altra valle ancora? Ricordava la promessa di « dire una cosa » alla povera serva? O si era pentito e pensava ed un'altra donna meno [...]

[...] povera? Intanto le donne chiacchieravano intorno alla fontana: una piccola bruna, con un occhio bendato, si lavava i piedi nel rigagnolo e imprecava [...]

[...] testa e gli mandavano energiche maledizioni. Un uomo scendeva alla fonte per abbeverare tre porcelline di latte. Le tre graziose bestioline dal pelo [...]

[...] vedeva la vecchia nonna che filava ancora e il vecchio asinello che girava sempre intorno alla mola. Maria sentì un impeto di compassione, rivedendo [...]

[...] . Avanti, avanti, per gli aspri sentieri che scendevano in fondo alla vallata e poi risalivano fino a Nuoro, egli pungeva i buoi con crudeltà [...]

[...] servo avrebbe voluto arrivare alla casa dei padroni a notte già fatta. Sentiva un vago timore del primo incontro con Maria; aveva paura che ella gli [...]

[...] , un cerchio ardente gli stringeva la fronte, e la pulsazione continua alla tempia sinistra sembrava il picchiare di un martello che fermava quel [...]

[...] , con le sue macchie rugginose, le pietre lividognole, gli sfondi grigi, pareva morta sotto quel gran cielo oscuro e pesante. Arrivato davanti alla [...]

[...] , coll'immancabile cavallo o coi buoi sonnolenti, passavano spinti dal vento. Pietro volse le spalle ai monti velati di nebbia, alla vallata fumosa, e [...]

[...] rientrò in paese. Nonostante il suo desiderio di attaccar discorso con qualcuno, non si fermò, non salutò i pochi passanti, finchè non giunse alla porta [...]

[...] abbaiò. Passando davanti alla bettola illuminata, Pietro intravide, dietro il banco, il viso soave e ardente 83 della bella Francesca, e un [...]

[...] cominciò a guaire, sollevandosi e cercando di introdurre una zampa in una fessura. Qualcosa di simile all'impazienza e alla gioia del cane fremeva [...]

[...] Luisa, e battendo la mano aperta sul ginocchio di Pietro, - ti aspettavo! Stanotte veglieremo e canteremo a disputa. Se le donne vogliono andare alla [...]

[...] voi potreste passare questa notte coi vostri amici. - Alla larga! - gridò il padrone, allargando le braccia. - Gli amici vengono, oggi per bere il [...]

[...] caraffa e il bicchiere. - Tu non andrai alla messa? - domandò Pietro. - Io? Io no, davvero! Me ne vado subito a letto, appena avrò cenato. Io non ho [...]

[...] da incontrare nessuno, alla messa. E anche voi, babbo, fareste bene d'andare a letto... Pietro non udì ciò che il padrone rispose. Maria non aveva [...]

[...] dunque « chi incontrare alla messa ». Ella dunque non aveva un amante, un fidanzato 86 più o meno segreto. Ah, come ella era buona! Egli la [...]

[...] promessa non commosse Maria, ma Pietro la mantenne. Quel giorno, infatti, egli andò 92 alla bettola, ma non bevette e non guardò la moglie del [...]

[...] di lui per certe piccole faccende domestiche, e una sera lo mandò persino alla fonte con l'anfora sull'omero. Egli, che in altri tempi si sarebbe [...]

[...] una serva, ma non cessava di essere meravigliosamente bella. Pietro la guardava alla sfuggita, e ogni volta che incontrava gli occhi di lei [...]

[...] 98 alla causa da lei perorata; neppure si scosse per il prolungato silenzio di Pietro. Egli non sapeva che dire; pareva colto da stupore e [...]

[...] . Che dire? Sabina gli voleva bene? Chi se ne ricordava più? Quell'amore era stato per lui simile alla fiamma fugace del musco secco, mentre [...]

[...] momento non ricordava affatto zio Nicola, zia Luisa, e che egli era il servo della donna alla quale stava per svelare la sua passione insensata. Maria [...]

[...] , la padrona, la distanza sociale che lo separava dalla bella fanciulla beffarda, alla quale aveva finalmente aperto il suo cuore; ma non ebbe più [...]

[...] alla donna agognata. Ma a questo istinto si univano anche i sentimenti provati da Pietro nei lunghi giorni della sua solitudine: desiderio e sogno [...]

[...] di Maria, e sentì come uno spasimo di pianto, e forse si sarebbe umiliato e avrebbe domandato scusa alla fanciulla, se ella, d'improvviso, non [...]

[...] paese neppure alla sera. Una domenica, però, agli ultimi di carnevale, egli si trovò solo con Maria nel cortile caldo e allegro di sole. Entrambi si [...]

[...] disponevano ad uscire, Maria vestita a festa per andare alla predica.. egli bellissimo in un costume nuovo fiammante. - Dove vai? - ella domandò [...]

[...] ardente alla sua giovine padrona, ogni volta che si trovavano soli; ed ella non si sdegnava più, non fuggiva più. Pareva si fosse abituata a [...]

[...] silenziosa, fin verso la cucina, la cui porta era socchiusa. - Non c'è nessuno? - mormorò. - No. - ella rispose nello stesso tono. Entrarono, e alla luce [...]

[...] non sapeva bene il perchè di questa gioia, nè si domandava che cosa sarebbe accaduto, ma 114 il pensiero di corrispondere alla passione del [...]

[...] ; ella s'avvicinò alla porta e guardò fuori; il sole batteva già sul muro del cortile; zia Luisa poteva scendere da un momento all'altro [...]

[...] sempre di notte, e durante il convegno chi più tremava d'una sorpresa era 120 Pietro. Ogni tanto egli s'affacciava alla porta e spiava, e in [...]

[...] giorno, mentre in lui la passione diventava calma e profonda, e la sua anima si rasserenava davanti alla luce di un avvenire 121 felice, il [...]

[...] e cenere da una foresta alla riva del mare; dopo cominceranno le messi, e così non ci vedremo che una o due volte ogni tre mesi ed egli potrà [...]

[...] si lava, come un panno alla fontana. Però bisognava prima troncare la relazione 123 disonesta e indegna di lei; ora, subito. Si alzò e uscì [...]

[...] , s'appoggiò alla ringhiera, sotto il raggio pietoso della luna. Poi rientrò nella sua cameretta e pianse ancora. Perchè egli era un servo? E perchè [...]

[...] , nell'altipiano, ove il suo cuore s'era aperto all'amore come la terra alla semente. Maria mantenne la promessa, e Pietro potè vedere la bella persona di lei [...]

[...] , passò in mente alla mietitrice innamorata. Silenziosa strisciò 126 fra le stoppie, salì le chine, cauta come una lucertola, nascondendosi [...]

[...] , vive sul cielo chiaro e profondo. Le ragazze camminavano e camminavano, bianche di luna, silenziose e raccolte; i capelli di Maria volavano alla [...]

[...] va alla festa. - disse Maria. Uomini e donne in costume, i primi con l'archibugio ad armacollo, le altre sedute sulla groppa o in sella o a [...]

[...] fucile scintillante alla luna, la cintura ricamata, gli sproni sopra le ghette che disegnavano due gambe nervose, la sua figura ricordava i cavalieri [...]

[...] . - Salute, Maria Noina; vai tu pure alla festa? - chiese il giovinotto dalla cavalla bianca, curvandosi sulla sella, e parlando piano. - Che bel [...]

[...] occhi avidi; ma incontrando lo sguardo un po' malevolo e beffardo di lei, si fece timido, si raddrizzò in sella e rallentò il freno alla cavalla [...]

[...] venditori, intorno alle catapecchie ove qualche famiglia di Nuoro e di Orane passava il tempo della novena. Prima di fare l'ultima salita fino alla [...]

[...] Rosana, appoggiato alla balaustrata dell'altare, si scosse tutto nel vederla, e la fermò toccandole dolcemente il braccio. - Sei arrivata ora? - le [...]

[...] osava formulare gli oscuri desideri del suo cuore. Avrebbe voluto chiedere alla Madonna di Gonare la grazia di farle dimenticare subito Pietro ed [...]

[...] la cavalla bianca di Francesco e faceva una smorfia maligna. Prima di arrivare alla chiesetta dello Spirito Santo tutti smontarono e pranzarono [...]

[...] pascolanti; e tutto questo formava come una magnifica cornice intorno alla figura non bella del giovine possidente. Il sole cominciava a declinare [...]

[...] prima d'arrivare a Nuoro, dichiarò il suo amore alla fanciulla. - Maria, - disse, - vorrei farti una domanda. Oggi tu sei stata così gentile con me [...]

[...] strinse forte la mano che ella teneva sempre appoggiata alla cintura di lui, e sospirò più volte. Sì, egli le voleva bene, forse quanto gliene voleva [...]

[...] fino alle rispettive case le donne che li avevano onorati della loro compagnia. Così egli attraversò tutta la città, e potè passare davanti alla [...]

[...] annunziò che Maria ritornava, seduta in groppa alla cavalla di Francesco Rosana. Un lieve rossore colorì il viso scialbo di zia Luisa: poi ella si [...]

[...] fermò un momento, poi la pregò di ritirarsi, di mettersi a letto e di curarsi. Ella s'avviò barcollando: quando fu vicina alla porta si volse e disse [...]

[...] sonnambulo, spinto da una forza misteriosa. Il cuore gli batteva d’angoscia e di amore. S'aggirò cautamente intorno alla casa dei padroni, vide zio Nicola [...]

[...] penetrasse fino alla gola, al collo, alle viscere... Le sue labbra si chiusero, fredde e pesanti come labbra di marmo; i suoi occhi videro l'ombra d'un [...]

[...] gli appariva come una vittima... Giunto davanti alla chiesetta della Solitudine si fermò di botto, ripreso bruscamente dal senso della realtà. Là [...]

[...] voglio perdermi... no... perchè Maria, ne son certo, mi ama ancora... Devo, devo frenarmi, devo vincermi... per amor suo. Davanti alla casa dei padroni [...]

[...] guardò spaventata, ma il cane era già in cucina e zio Nicola s'affacciava alla porta gridando: - C'è qui Malafede! Oh, che diavolo vuol dire? Ah, ci [...]

[...] aveva tradito baciandolo, come Giuda aveva tradito il Signore. Tutto era finito. * * * Rimasto solo, Pietro si abbandonò tutto alla sua rabbia e [...]

[...] alla sua disperazione. Uscì nel cortile e s'avvicinò alla scaletta; s'aggirò qua e là, spiando il modo di poter arrivare fino alla camera di Maria [...]

[...] pavimento alla parete sprazzata dal chiarore rosso del fuoco semispento si mosse solo, gigantesca e deforme, un'ombra che parve battere e spezzarsi la [...]

[...] testa contro il tetto. Pietro tornò a sedersi per terra e si portò le mani alla testa: sì, gli pareva davvero d'aversela fracassata. Di nuovo udì il [...]

[...] zia Luisa, gli diede un po' di chinino e lo incitò alla partenza. - Anche Maria ha avuto la febbre, stanotte. Non ha riposato per niente. - Febbre [...]

[...] d'amore, - disse Pietro, accingendosi alla partenza. - Spero mi farete ritornare per le nozze. - Va' là, per le nozze faremo il pane col grano [...]

[...] dissero: - L'abbiamo trovata morta, vicino alla siepe... Morta di mal di Dio... - Che il diavolo vi appenda; questo si vedrà.. - Io sono innocente [...]

[...] casa Noina e assistere alla felicità degli sposi lo rendeva folle. Qualche giorno dopo fu introdotto nella camerata di Pietro un nuovo prigioniero [...]

[...] progressi meravigliosi. Alla vigilia della sua liberazione egli potè leggere e capire una intera colonna di giornale e scrivere il suo nome e quello di [...]

[...] Francesco Rosana? Mai! - Dov'è Maria? - egli domandò. - Non so: credo sia andata alla novena... Bevi Dunque, Pietro: sei bianco come un agnello [...]

[...] alla casa, ma ella non tornò e l'ombra della sera cadde sulle cose e sull'anima di Pietro. - Ella doveva essere a casa e non mi ha neanche voluto [...]

[...] alla gente che la famiglia Noina era ricca; ma la sposa lo indovinò e non insistè. - Maria, - chiamò una graziosa fanciulla, cugina del fidanzato [...]

[...] . Maria le andò incontro e le strinse la mano; poi l'accompagnò fino alla scala, la seguì con gli occhi e la vide fermarsi a chiacchierare con [...]

[...] con occhi pietosi; forse egli sarebbe ritornato a lei. Con questi pensieri per la mente alla continuò fino a tarda sera a raccogliere i presenti; le [...]

[...] dei baci di Pietro le attraversava la mente. Ma subito altre cure la richiamarono alla realtà, e il sorriso della sposa felice tornò a illuminarle [...]

[...] dalle porte pioveva su loro una fitta gragnuola di frumento, di confetti, di fiori; e ciò non bastando le donne scaraventavano davanti alla sposa [...]

[...] accompagnava alla cerimonia. Egli vedeva Maria vestita da sposa; vedeva Francesco sorriderle; seguiva il corteo rumoroso e lieto. Maria splendeva di [...]

[...] convitati erano circa una trentina, fra uomini e donne: sedevano intorno a tavole apparecchiate alla buona, con piatti variopinti e bicchieri di [...]

[...] all'altro della mensa; qualcuno imprecava. Ritto accanto alla sposa, col volto color rame a metà lumeggiato da un raggio di sole, un pastore alto, dai [...]

[...] accanto, poi Maria. Di nuovo tutti risero e applaudirono. - Com'è allegro quel Francesco; un mattacchione. - disse zia Luisa alla sua vicina di tavola [...]

[...] liquori; le donne che servivano a tavola si fermarono dietro le sedie degli invitati, e presero parte alla conversazione. Ed ecco, ad un tratto, un [...]

[...] scesero nel cortile, la suonatrice rallentò le note, sollevò il mento roseo che teneva appoggiato alla fisarmonica e gridò: - Ohè, chi suona, ora [...]

[...] alla mezzanotte, o almeno finchè gli sposi si ritiravano, e si ballava molto, anche. Ora i giovani son fiacchi, la gente è stanca e non ama [...]

[...] allora Pietro al giovine possidente. - Devo anch'io regalare una moneta alla sposa: non mi piace darle una carta da dieci lire. Potresti cambiarmela e [...]

[...] del bettoliere, alla quale il marito volgeva le spalle; e il suo sguardo nero, scintillante, attirava con una specie di fascino magnetico gli occhi [...]

[...] invidia quando la domenica ella si recava, splendidamente vestita, alla messa di mezzogiorno. Insomma tutti i suoi sogni s'erano avverati. Francesco [...]

[...] , sempre più innamorato, la circondava di cure e di adorazione, cortese fino alla noia. 224 Nelle belle giornate di primavera gli sposi montavano [...]

[...] alla proposta di passare il maggio nell'ovile, tanto più che cominciava ad annoiarsi della sua vita sfaccendata di sposa ricca. 225 - Sono [...]

[...] stendevano verdi e fiorite; sulla pianura, arsa d'estate e pantanosa d’inverno, ondulava alla brezza una vegetazione selvaggia, un mare d'erbe alte, di [...]

[...] mare di sogni. Francesco Rosana aveva un sentimento istintivo della natura. Col suo modo d'esprimersi un po' affettato, diceva alla sua giovine [...]

[...] le cime delle quercie rabbrividivano alla brezza, inargentate dal riflesso del cielo chiaro, e assisteva con Francesco al mungere delle vacche e [...]

[...] alla confezione del formaggio, aiutando i pastori a versare il latte ed a preparare i recipienti. Le vacche uscivano una dopo l'altra delle mandrie [...]

[...] dei parenti. Francesco provava un certo gusto nell'eseguirli. Maria preparava il pranzo, ed il pastore veniva ammesso alla mensa patriarcale [...]

[...] vicini, talvolta si spingevano fino alla chiesetta dello Spirito Santo, solitaria e nera come una roccia tra il verde dei campi silenziosi. Se non [...]

[...] mare lontano. Quando si svegliava Maria preparava il caffè, poi sedeva davanti alla capanna, all'ombra della roccia, e trapuntava una camicia, mentre [...]

[...] solitudine era dolce e profonda; i cani sonnecchiavano; sul prato, in fondo alla radura, i vitellini si rincorrevano e giocavano; s'udiva qualche [...]

[...] le vacche saranno precipitate nel burrone! Va da quella parte; io vado da questa. Maria, - aggiunse, rivolgendosi alla moglie. - vado fino all'ovile [...]

[...] più d'una mezz'ora. Seduta davanti alla capanna, ella guardava davanti a sè, al di là della radura, verso il bosco, dal quale Francesco doveva [...]

[...] rischiarava la cima grigia della roccia sovrastante alla capanna, cominciarono a inquietare Maria. Già le lontananze s'offuscavano, il bosco [...]

[...] sedette ancora sullo sgabello di ferula, davanti alla capanna, e attese. XVIII. Passò qualche tempo prima che Antoni tornasse. Maria tendeva [...]

[...] ancora; Antoni non tornava, il pastore anziano andava e veniva dalla capanna alla muriccia della tanca. - Zio Andria, zio Andria, nessuno viene; che [...]

[...] davanti alla capanna e si fermò qualche tempo ad ascoltare. La radura taceva; tacevano i prati d'un grigio verdastro sotto la luna: taceva il bosco [...]

[...] le quercie ed i rovi che tremolavano alla brezza; sulla siepe già i fili dei ragni, sparsi di goccie di rugiada, brillavano simili a fili di perle [...]

[...] , velati gli specchi, chiusi gli sportelli delle finestre, i pavimenti polverosi. Nella camera degli sposi, intorno alla cassa mortuaria foderata di [...]

[...] nel vuoto e andando a finire in un occhio d'oro sulla parete opposta. In fondo alla cucina, nell'angolo più buio, stava la giovine vedova vestita di [...]

[...] lo hanno ucciso come un agnello, - rispondeva Maria; e piangeva, e ricominciava a raccontare alla nuova venuta, come già l'aveva dovuta raccontare [...]

[...] fossi trovata in simili frangenti. - Sì, ma guardala bene: sembra una vecchia di cento anni; ella ha resistito come la quercia alla bufera, ma ora se [...]

[...] . I gemiti e le grida raddoppiarono; molte donne s'avvicinarono alla giovine vedova svenuta, altre uscirono nel cortile. Solo zia Luisa conservò il [...]

[...] prefica aveva una bella voce sonora, e godeva fama pei suoi attitidos: finchè Maria aveva assistito alla ria le due donne s'erano limitate a ricordare [...]

[...] la tua sposa che doveva poi ritornare sola alla sua casa desolata? - Invano ora le tue terre ed i tuoi armenti e i tuoi pascoli ti attenderanno [...]

[...] rassegnato, la cinse di un'aureola poetica. Per tre giorni una lunga processione di gente sfilò davanti alla giovane vedova. Tutti le ripetevano [...]

[...] assalita da scrupoli, da sospetti strani. Come fare per liberarsene? Pietro continuava le sue visite, offriva i suoi servigi a zio Nicola ed alla [...]

[...] triste soddisfazione. Era appena l'alba; un'alba nitida e fredda di dicembre. Sabina, con l'anfora sulla testa, si diresse alla fontana di Gurgurigài [...]

[...] , ma giunta davanti alla chiesetta della Solitudine si fermò. Era il luogo dell'appuntamento. Giuseppe non era ancora giunto, ed ella, alquanto [...]

[...] graziosa, col viso arrossato dall'aria fredda, con l'anfora sulla testa e la tunica avvolta intorno alla persona snella. - Che vuoi che ti dica? Non [...]

[...] Sabina, passandosi una mano sulla fronte. - Va ed apri la chiesa, intanto... - Ah, tu dunque acconsenti?... - Va, ti dico. Egli s'avvicinò alla [...]

[...] , fermandosi in mezzo alla chiesa. - aspetta... Ho da dirti una cosa. Io ora giurerò; sarò d'ora in poi come tua moglie; ma tu devi dirmi una cosa [...]

[...] , se Maria Noina e Pietro Benu dovessero sposarsi... Il contadino spalancò gli occhi e strinse rapidamente le labbra, quasi per impedire alla sua [...]

[...] , allorchè tutto vestito a nuovo e con l'orologio e il fazzoletto bianco in tasca, si recava alla messa di mezzogiorno, qualche ragazza benestante [...]

[...] la sua antica condizione. Un giorno, poche settimane dopo la morte delle zie, mentre egli se ne stava davanti alla sua casa, badando all'opera dei [...]

[...] più. Ora faremo questo battesimo: che nome daremo alla bambina? - Maria. Insisto nella preghiera di rivolgerti a Maria Noina... - In tutti i casi [...]

[...] bettoliere correva sulla porta per guardarlo. 282 *** Maria, naturalmente rifiutò di far da madrina alla bimba dell'Antine. Benchè fossero [...]

[...] sottratta alla vita, mentre la gioventù le vibrava nel sangue e il desiderio della felicità le turbava l'anima. Qualche volta si domandava se voleva [...]

[...] Noina. Zio Nicola e zia Luisa erano andati alla messa cantata della chiesetta del Rosario, dove si celebrava la festa di San Giuseppe; Maria preparava [...]

[...] i piedi dentro due babbucce nere; poi sorrise e disse: - Mio padre è andato alla messa del Rosario. Volevi parlare con lui? - No, voglio parlare [...]

[...] dalla mattina presto. - Siediti qui; ecco, non lì: puoi sporcarti. Mise la sedia vicino alla porta e tornò verso i fornelli; non sapeva come nascondere [...]

[...] aveva dato alla sua antica passione una cornice pura e ardente. - Maria, tu indovini perchè son venuto... Vieni qui vicino, volgiti, ascoltami [...]

[...] rimorso alla voluttà, dall'ambizione all'amore. * * * Nel pomeriggio di quella domenica, Pietro e l'Antine uscirono assieme. - Voglio cominciare [...]

[...] fermarono davanti alla chiesetta del Rosario, dove un gran numero di contadini e di artigiani assisteva alla scalata d'un caratteristico albero di [...]

[...] vincitrice. Nonostante la passione e i gravi e dolci pensieri che lo preoccupavano, Pietro s'interessò alla bizzarra scena, mentre l'Antine parlamentava [...]

[...] trofeo tremolava tutto, il cerchio s'aggirava intorno alla cima dell'albero e il sole traeva ancora una scintilla dalla molla di metallo della [...]

[...] . S'avvicinò anche a Giuseppe. - E tu, di', vuoi andare alla lavorazione d'Africa? - È molto lontana dalla costa? - Non tanto. Vuoi condurre anche tua [...]

[...] , vedremo... Glielo dirò. - Eccola là: domandaglielo subito, perchè mi occorre sapere il numero delle persone che vogliono andare alla lavorazione [...]

[...] . Mossiù Giuanne (1) non batteva veramente alla sua porta, ma ella doveva lavorare, procreare, allattare, e le donne che fanno tutte queste cose si [...]

[...] della porta, e vedeva in fondo alla straducola avanzarsi l'onesto contadino con la bisaccia sull'omero, seguito dai buoi stanchi, ella faceva [...]

[...] battere le manine alla sua bambina, dicendo: « ecco babbo, ecco babbo! » e le pareva di essere felice come una signorona. Eppure, vedendo Pietro [...]

[...] , quindi, e molti pettegolezzi, quando, verso i primi di maggio, gli sfaccendati lessero le pubblicazioni attaccate alla porta del Municipio. - È [...]

[...] Cagliari! Lo imbroglieranno certamente. Ma non osò parlare. Pietro fece altre due visite alla fidanzata, sempre di notte; ogni volta si parlò di [...]

[...] , innocua se è scarica, pericolosa se carica... Il fidanzato è un'arma carica; non bisogna urtarla... Alla quarta visita l'« arma carica » insistè per [...]

[...] viso della giovine vedova appariva qualche segno d'inquietudine. Ella lo guardava appena alla sfuggita, ma bastava quello sguardo carico di [...]

[...] pericolosi fidanzati. Una domenica mattina Pietro entrò all'improvviso, con la speranza di trovar Maria sola; ma zia Luisa era già stata alla prima messa [...]

[...] sposare un ex-servo, dopo essere stata la moglie di un ricco principale, la umiliava profondamente; ma poi ella si riabbandonava tutta alla sua [...]

[...] ; sei ammaliata! Perchè vuoi rispondere? Perchè alla posta vedano la tua lettera? Un po' di decoro almeno, figlia mia; serba almeno un po' di decoro [...]

[...] ! Per serbare un po' di decoro Maria non rispose. Pietro ritornò due giorni dopo: portò alla sposa magnifici doni, ed a zia Luisa un corsetto di [...]

[...] , - rispondeva zia Luisa, ripiegando il broccato e avvolgendolo nella carta velina. Fino alla vigilia del matrimonio tutti ne ignorarono la data precisa [...]

[...] : taceva anche zio Nicola, che rispettava gli antichi usi e trovava giusto che una vedova, in omaggio alla memoria del primo marito, non festeggiasse [...]

[...] , vennero celebrate le nozze. Maria non aveva chiuso occhio durante la notte. Alla una era già in piedi, pallida e stanca: le pareva di sognare [...]

[...] Maria, che camminava appoggiandosi alla parente di Pietro, si pose una mano sulla bocca e soffocò un piccolo scoppio di riso. - Che hai? - domandò [...]

[...] così giunsero davanti alla chiesetta silenziosa. La cerimonia fu lunga. Il sacerdote, assistito da un vecchio paesano che sembrava un apostolo, calvo [...]

[...] cercava di assistere alla cerimonia con animo tranquillo; via i ricordi, i pensieri molesti, le inquietudini! Resti solo l'amore, l'amore avido e [...]

[...] quella di Maria e di Pietro. Zio Nicola e zia Luisa se ne andavano quasi tutti i giorni in campagna, dalla mattina alla sera, per lasciare in libertà [...]

[...] alla loro passione selvaggia, e si amavano come dovevano amarsi le coppie primitive, nelle foreste giovani del mondo appena abitato. Una volta Maria [...]

[...] Nicola e zia Luisa erano andati alla vigna; Pietro sollecitava gli ultimi lavori della sua casetta. Nel cortile pulito e innaffiato regnava la [...]

[...] pensava. 307 Sentiva un lieve peso alla testa, ma i suoi pensieri erano meno torbidi e il suo respiro meno ansante del solito; ella ricominciava [...]

[...] di morte, Maria cominciò a dubitare. E nel suo smarrimento, dimenticandosi di sè stessa e delle sue forze già messe alla prova, ella sentì un [...]

[...] 311 il suo cappotto alla parete di cucina, dietro l'angolo della porta... Era una giornata fosca e triste... Ella gli aveva versato da bere e lo [...]

[...] diventò incosciente. S'alzò, pensò di fuggire, di correre alla vigna per domandare protezione a suo padre; s'avanzò fino al portone, ma la stessa frase [...]

[...] violenza, sovrapponendosi, mischiandosi ai suoi terrori, alla sua angoscia, alla sua speranza, e rendendo più torbido il caos della sua mente [...]

[...] nella penombra della camera silenziosa, un impeto di pianto la soffocò. Alla paura e all'istinto di difesa, che fino a quel momento avevano reso [...]

[...] rinunziare alla gioia afferrata avidamente come un frutto da tanto tempo agognato? Minuti di lotta furiosa contro la potenza dei sensi scorsero e [...]

[...] parvero ore alla disgraziata: ella si gettò ancora per terra, davanti alla Madonnina rossa e gialla che giocherellava col suo rosario di perle, e [...]

[...] alzò, ricominciò a vagare qua e là intorno alla camera, si accostò allo specchio e quasi non riconobbe il suo viso alterato e verdognolo. Sembrava [...]

[...] il medico?... Io vado, mando una vicina. Puoi star sola un momento? Maria, rispondi! Col busto ripiegato, le mani intorno alla fronte, gli occhi [...]

[...] lunghe ore di incubo, alla associò al suo il dolore di Pietro. La presenza di lui, per quanto odiosa ed insopportabile, le aveva ricordato mille cose [...]

[...] conforto di arrivare fin dove ella voleva: fino alla verità. - Solo Pietro tacerà, - ella pensava, morsicando il fazzoletto imbevuto di aceto. - Egli [...]

Zuccari Anna (Neera)
Un nido
5 1880 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 121 occorrenze

[...] ), conosceva pur tuttavia la storia di quella malvagia femmina alla quale i farisei gridavano: Lapidiamola, lapidiamola! e che Gesù [...]

[...] lo cacciava mai. Come moglie, apparteneva alla categoria di quelle che portano i calzoni; lo lasciava capire volontieri; se qualcuno mostrava di [...]

[...] ; ne consegnava puntualmente i frutti alla moglie, e bisogna confessare che, una volta usciti i denari dalle sue mani, non se ne curava più [...]

[...] : Voglio! I calzoni servivano poco, in quei casi alla signora Rosa — ma erano casi tanto rari! Abitavano una lurida stamberga sul corso Garibaldi [...]

[...] mezzo alla corte con un piglio tra l'impaziente e lo sdegnoso (era un novellino viziato delle eleganti portinaine), cacciò la mano nella borsetta [...]

[...] non era uomo da perdersi in tenerezze. Le additò un nero buco accanto alla cucina, le fece la sua parte al magro pasto comune e venne in tal [...]

[...] colla Rosa, però non aveva per la sorella il ghigno beffardo che riserbava alla moglie; anzi qualche volta il suo piccolo occhio giallo la seguiva [...]

[...] portentosa magrezza. Era molto facile a lei, donna e padrona, dare di ogni cosa il peggiore alla malcapitata parente — il pane raffermo, la minestra [...]

[...] sapeva più di lei. Vi sono molti supplizi, ma un supplizio lento e terribile è quello di un essere intelligente soggetto alla ignoranza cattiva [...]

[...] , alla volgarità maligna e brutale. Amarilli — anche il suo nome non andava 20 esente dai sarcasmi — piangeva in segreto e dimagrava sempre [...]

[...] , impassibile, la porse alla sorella, dicendo: — Rispondi: venga. Amarilli lesse a precipizio: « Bruxelles, 14 ottobre. » Signore, » Mia [...]

[...] poteva finire dentro un cespuglio profumato di glicine o di caprifoglio. Pensava alla povera Editta e a se stessa e sospirava. — Ora voltati; ecco [...]

[...] era uscita? Nel tavolino non si vedevano cassette, il vecchio non s'era mosso e non poteva muoversi; alla magia Amarilli non ci credeva, ma da [...]

[...] affetti contenuti, che volava incontro alla speranza di trovare finalmente un essere capace di amarla, un essere debole da proteggere. — Editta [...]

[...] per questi trenta giorni la mesata. — Vecchio pazzo! Ed egli zitto. Osservava che le vene del 30 collo si gonfiavano enormemente alla sua [...]

[...] dolce sposa, che era molto brutta nella collera e che alla lunga alla lunga non poteva nascondere per un pezzo i suoi quarantaquattro anni suonati [...]

[...] stabiliva un odioso precedente che tutti gli Spiccorlai fino alla quindicesima generazione non avrebbero mancato di imitare. Già, lei avrà [...]

[...] leggermente sulle palme aperte, le fregò e le offerse alla bella zia quali colombe messaggiere di pace. Chi avesse guardata in quel punto la vecchia [...]

[...] mostrarsi soddisfatta. Quel nipote scioperato che faceva la corte alla credula zia per beccarle l'impossibile entrava perfettamente nelle mire [...]

[...] ; triviale, chiassoso, galante fino alla licenza, egli godeva tutte le simpatie delle quarantenne beltà che gustava immensamente i suoi [...]

[...] le onde di un mare agitato; quantunque assomigliasse più che altro alla bisaccia di un frate questuante scivolata dal di dietro sul davanti [...]

[...] pungente, come se gli Spiccorlai temessero di mostrarsi eccessivamente teneri. Amarilli pensava a' begli occhi fulgenti della sorella, alla sua [...]

[...] fronte superba, alla voce sonora e imperiosa — le sembrava ancora di udirla quando di contro a tutti i fratelli irritati, ella aveva dichiarato di [...]

[...] amavano. Le anime superiori hanno un tatto squisito per intendersi subito, per riconoscersi in mezzo alla gente volgare, come belle figure [...]

[...] dispiacere alla sua giovane amica. Tornò a sedere sulla valigia, le prese le manine con impeto grazioso, e disse: — Narrami un po' della tua [...]

[...] esistenza. Editta era stata cullata sui ginocchi di suo padre alla musica armoniosa dei bei versi e delle canzoni guerriere, intanto che la [...]

[...] ispirazioni. Intanto passava il tempo felice. Un giorno si pianse assai nella graziosa cameretta davanti alla finestra inghirlandata di viole — i [...]

[...] ; anche quella era una povera esiliata, un'anima tolta alla sua missione di luce e d'amore, una stella creata per il cielo e caduta nel fango [...]

[...] , perchè Editta era bella, perchè, mentre l'umile zitellona si piegava compiacente alla bufera, la fanciulla orgogliosissima la sfidava dall'alto [...]

[...] vecchio preparava una vendetta postuma e godeva nel portare giorno per giorno il suo sassolino alla fabbrica. La Rosa petulante nelle sue vesti di [...]

[...] . Nessuna forza umana lo avrebbe trattenuto dal godersi in tutti i limiti la sua fortuna. Ne parlò subito alla Rosa ghignando e tripudiando fino al [...]

[...] assurde e triviali le vennero sulla bocca le disse tutte. La fanciulla pallida e fremente l'ascoltava colla fronte alta. Era appoggiata alla [...]

[...] per grazia di Dio alcuna villa signorile dipinta di bianco e di rosso col giardinetto alla francese, e mai l'ombra di un cameriere colle [...]

[...] spronandola l'orgoglio in lei potentissimo, senza porre indugio volò dalla casa Spiccorlai alla nuova dimora, dove viveva Bruno colla figlia. 67 [...]

[...] , alzando ad ogni momento lo sguardo inquieto sulla figlia che, in piedi, col dorso alla fiamma, si dondolava. Era diventata più brutta, immensamente [...]

[...] riccamente, colla gonna a strascico sopracarica di ornamenti, ma aveva due 68 bottoni slacciati alla vita e una cravatta rosa macchiata di [...]

[...] farò vedere due o tre punti di ricamo che ho imparati da mia zia Amarilli. — Nemmeno, nemmeno — continuò Rachele — lo studio mi fa male alla [...]

[...] mentre si udì dalla scala la voce di Rachele: — Editta! Editta! Vieni un po' su; fa vedere alla mia cameriera come sei pettinata. — Gliela [...]

[...] raccomando! — E trovandosi solo, al buio, in fondo alla scala lasciò cadere silenziosamente una lagrima. * Quante ne ho conosciute! — dice il poeta [...]

[...] malattia che simile al mostro della favola divora ogni anno centinaia di fanciulle, sorda alle preghiere, ribelle alla scienza, cinica e spietata [...]

[...] . Rachele non era bella, e nulla sotto questo rapporto la consacra alla pietà del poeta; ma nell'ordine della natura è pure un atomo 74 del gran [...]

[...] tutto; è un essere — sia anche fra gli ultimi — che ha diritto alla sua porzione d'esistenza, d'aria, di sole, di gioia, di lagrime. Ella [...]

[...] due fanciulle scendevano spesso il sentiero che dal paese conduce alla Sonna, ma ben presto Rachele trovò questa passeggiata monotona e preferì [...]

[...] alla poesia scritta, le era ignota la poesia suprema della 79 natura, e se prediligeva le rive della Sonna, non era tanto per la bellezza del [...]

[...] Giovanni! Alla profezia fatta dalla cuoca con accento convinto, Bruno rispose: — Può darsi. Dunque Bruno conosceva il signor Giovanni. 88 [...]

[...] . Beato chi può dire, pensando alla sua 90 giovinezza: «Quante innocenti follie ho cornmesso, quante care stupidaggini!» — colui ha [...]

[...] stette un minuto ferma davanti alla buona donna. Sembrava decisa a voler parlare ad ogni costo, ma un no improvviso e risoluto dovette decidere la [...]

[...] tenzone che si agitava dentro di lei perchè si allontanò lentamente, in silenzio. * Alcune ore dopo, Editta ripassava davanti alla cucina di [...]

[...] . Nell'uscire di chiesa, appoggiato all'ultima colonna vicino alla piletta dell'acqua santa, 93 Editta vide l'uomo della valle. Questa volta lo vide [...]

[...] tela volgare. Ricacciò indietro le pazze illusioni che si erano curiosamente affacciate per un istante alla sua fantasia; si vergognò di aver [...]

[...] alcun punto di contatto, gli si parò alla mente un giorno della sua passata giovinezza. Si rivide spensierato e sereno in compagnia di amici [...]

[...] giocondi, sotto il pergolato di una osteria di campagna — e ricordò a puntino tutti i particolari di una chiassosa partita alla morra — la testina [...]

[...] . Senonchè la vecchia Margii, intervenendo colla sua autorita alla quale oramai anche Editta si rassegnava, annunciò ch'ella doveva appunto recarsi nella [...]

[...] l'ampio fazzoletto da testa e procurando d'evitare le ineguaglianze del terreno per non guastare i suoi zoccoli nuovi. — Ma dove andiamo alla fine [...]

[...] — disse Editta — conosci tu il padrone di questa casa? Invece di rispondere alla fanciulla Margii apostrofò l'uomo: — Eh! compare Checco, non [...]

[...] . Mostrerò alla signorina gli alveari nuovi. Quel benedetto uomo non sta mai tranquillo. Oggi è 113 andato a Bergamo per vedere una macchina che [...]

[...] erano più freschi, non avevano alcuna apparenza di dono, eppure egli li presentò alla fanciulla, semplicemente, come cosa convenuta, guardandola [...]

[...] presa alla sprovvista. In quell'anima orgogliosa il padrone era entrato d'assalto; ella si trovava atterrata e vinta senza aver quasi combattuto [...]

[...] amor, com'ei travaglia. Ma il contro attacco venne, troppo naturale nel suo carattere altero. Chi era alla fine il signor Giovanni? Bello, sì [...]

[...] chiesa, ella lo sentiva prima ancora che non lo vedesse, in piedi, vicino alla piletta dell'acqua santa, cogli occhi aperti, vaganti, carichi [...]

[...] fanciulla stava prima appoggiata. * Reazione. — Come può vivere sempre in questo paese? — domandò alla fine Editta al signor Giovanni un giorno che [...]

[...] pensiero. Un vivo rossore colorì le guance brune del signor Giovanni; sembrava veramente mortificato: — L'uomo che vive in mezzo alla natura [...]

[...] un volume alla moda, quest'uomo, signorina, conduce una vita da bruto? Editta era stanca della disputa. In quel momento le sembrava di odiare il [...]

[...] occhi espressivi. Quella sera, ritornando alla sua casetta per i sentieri battuti dalla luna, Giovanni era molto pensieroso. Gli alberi che [...]

[...] tornava sempre alla memoria, e pensava come e quando avrebbe potuto levarla dall'orribile 126 casa Spiccorlai, dove la zitellona subiva [...]

[...] , nè più adatta a quelle penose funzioni. Bruno accolse l'idea con piacere e pregò la fanciulla di scriverne subito alla zia. Egli vedeva che la [...]

[...] mattina sul cader di giugno la timonella di Bortolo che faceva il servizio della stazione si fermò davanti alla casa; una gamba 127 lunga e magra [...]

[...] buccole 128 d'oro, sorridente, garbata, si avanzava come al solito per fare gli onori alla forestiera. Amarilli guardò quella donna fresca e [...]

[...] nastri non toccassero terra. Da una borsetta che teneva sul braccio tirò fuori un grembiale e legatoselo attorno alla vita entrò subito in funzioni [...]

[...] che pareva non dovesse muoversi più. E poichè Rachele chiudendo gli occhi disse di voler riposare qualche ora, Amarilli ricorse nuovamente alla [...]

[...] molto, erravano sereni e soddisfatti intorno alla camera, lungo i muri tappezzati di carta celeste, negli angoli coperti di fiori, sui pizzi [...]

[...] , mille atomi senza nome; molecole strappate alla natura che andavano a fecondare sotto nuove forme nuovi esseri e roteavano intanto, quasi [...]

[...] alla preda, le mosche che fuggivano a sciami cacciate dalla piccola servetta, il cheto brontolìo della pentola, l'urtarsi dei piatti, lo [...]

[...] ritornava accresciuta dalla gratitudine e dall'affetto. La tisica era entrata in un altro periodo. Alla balda sicurezza dei primi tempi succedeva [...]

[...] in segreto. Ma non erano giorni da parlar d'amore. Rachele camminava rapidamente alla sua ora estrema; il lutto era già nell'aria. * Nella [...]

[...] seconda metà d'agosto un effimero miglioramento, dovuto agli sforzi della gioventù che contendeva alla tisi la sua vittima, tornò ad accendere un [...]

[...] tranquilla. La piccola comitiva giunse alla vigna verso le due del pomeriggio e prese posto all'ombra, sotto un padiglione verde screziato dalle [...]

[...] chiese se si era fatta male. Un vecchio che prendeva poca parte alla vendemmia incominciò il racconto delle vendemmie passate, quelle della sua [...]

[...] gioventù, migliori naturalmente — e Giovanni pur sorvegliando gli altri, lo ascoltava paziente e gli rispondeva. Parlava con tutti alla buona, più [...]

[...] attento alla tosse di cui ogni scoppio rimbombava dentro al suo petto come una mitragliatrice che gli prendesse di mira il cuore. - Ecco — disse [...]

[...] parve alla fanciulla che mentre si voltava per andarsene, un contatto morbido e caldo le sfiorasse l'estremità delle dita. * Il giorno dopo [...]

[...] un biondo, roseo, coi baffi ingommati, la cravatta alla Ruy Blas, i polsini lucidi, inamidati, lunghi fino alle unghie; e poi le calze a righe [...]

[...] color verde mirto e crema alla rosa, gli scarpini stretti, i guanti di pelle svedese a doppia cucitura. Editta l'interruppe domandandole se aveva [...]

[...] Rachele aveva tolta qualsiasi onesta ragione alla loro presenza in quella casa. La buona Margii capiva tutto. Ella girava e rigirava intorno [...]

[...] piccole cose. Ella serbò un anellino che aveva appartenuto alla madre di Rachele, questo glielo diede Bruno soggiungendo: Alla sua seconda madre [...]

[...] ; pensava forse alla treccia che Amarilli aveva tagliato per lui in quel giorno solenne. Poi tutto fu chiuso in un armadio come reliquie sante [...]

[...] per nome. * — Sei pronta, Editta? Noi dobbiamo alla fine partire. Ho un presentimento che mio fratello sia ammalato, vorrei essergli al fianco [...]

[...] sopportare ogni stento. Anche in ciò l'energia del suo sangue non si smentiva; il corpo piegava alla necessità, l'orgoglio no. Facevano assai [...]

[...] meno nero del mio avvenire. Il signor Giovanni era venuto tutti i giorni dopo la morte di Rachele, ma in mezzo alla generale tristezza egli pure [...]

[...] progetti di partenza. Editta glieli comunicò alla vigilia, intanto che Amarilli leggeva un giornale al signor Bruno, per distrarlo e per compiere [...]

[...] fanciulla; le piccolissime stelle di cui era composto staccandosi ad ogni leggero movimento cadeva per terra. Giovanni le raccoglieva una alla [...]

[...] , vi lasciava alla superficie una sensazione fresca come di foglia bagnata non penetrava al di là dell'epidermide; nelle vene il sangue le scorreva [...]

[...] scorrevano dagli occhi; e le cadenze meste e gravi del torrente sembravano ripetere: Giovanni! Stette ancora un pezzo alla finestra, assorta nel [...]

[...] desta. Balzò in piedi, guardò l'orologio e con una vivacità febbrile ravviò alla lesta i capelli, l'abito; tese l'orecchio nel giardino quasi [...]

[...] il benvenuto, e spiegando le candide ali scendevano fino alla rosea zona degli oleandri, rincorrendosi con graziosi trilli d'amore. Grandi [...]

[...] una porzione di sole e di fiori. Tutto era gaio e sereno intorno alla casetta; i grandi e i piccoli vi coglievano una eguale somma di felicità [...]

[...] ancora alla sua catena. Una finestra si schiuse e dietro la modesta tenda apparve per un istante la figura del proprietario. Editta lo vide e fu sul [...]

[...] dividendola, ne porse mezza alla fanciulla. — «Tu mangerai il mio pane... — voleva fermarsi, ma la citazione così spezzata non gli piaceva, e [...]

[...] partì sola. L'avvenire delle due donne oramai era mutato; il matrimonio di Editta assicurava alla buona zitellona un tetto amico per il resto dei [...]

[...] tutte le forze mancavano alla sua carcassa arruginita, chiamò la moglie, e, mostrandole il famoso tavolino a scacchiera, le disse: — Se sei [...]

[...] , scritto tutto di suo pugno - che pugno! — dove era dichiarato che la somma di centomila lire chiusa nel tiretto della scacchiera la lasciava alla [...]

[...] sorella Amarilli e alla nipote Editta. Alla moglie nulla. Io scommetterei che il maligno vecchio aveva finto di morire, ma che un occhio [...]

[...] Acheronte, perchè alla 167 brutta sorpresa del testamento Renato era fuggito come un gatto sul quale si versi una secchia d'acqua e la bella [...]

[...] modesta eredità, per lei vistosa poichè le permetteva di bastare a sè stessa, ritornò alla dolce valle, lieta di recare una dote improvvisa [...]

[...] alla nipote, e maravigliata che la sua vita trascorsa tanto miseramente le serbasse per la fine sì placidi giorni. La timonella di Bortolo ebbe [...]

[...] anche questa volta l'incarico di andare a prenderla alla stazione, ed ella, discendendo davanti alla casa del signor Bruno, era tutta commossa. La [...]

[...] si crogiolavano, russando in mezzo alla cenere tiepida e le 169 monachelle correvano sui tizzoni semispenti, augurandosi reciprocamente la [...]

[...] alla poesia? Avrebbe ella mai creduto di potervi rinunciare? Eppure vi aveva quasi rinunciato e non c'era carità a inasprire così il suo [...]

[...] passava colla sua timonella la fermò davanti la casa di Bruno e consegnò a Margii il libro da darsi alla signorina per parte del signor Giovanni [...]

[...] liriche robuste alla divina natura, la gran madre universale. Le piacquero tutti, ma tornava con singolare compiacenza a rileggere più spesso i [...]

[...] potè difendersi da un vago senso di malessere quando il giovane entrò, la sera, spegnendo la sua pipa di radica, alla cui cannuccia era [...]

[...] , ammorbando l'aria e dando origine alla maggior parte delle malattie che li decimano. Il mio pollaio è vasto, chiaro, arieggiato e pulito come questa [...]

[...] smorfiettina incredula. — No, nevvero? Perchè porto la casacca 178 alla montanara e fumo nella pipa? Perchè allevo galline e colombi? Perchè vivo in [...]

[...] libri è l'uomo che parla alla natura; nei campi è la natura che parla a noi. Sentirai, cara fanciulla, che poesia più grandiosa e più vera [...]

[...] alla prova il suo amore reprimendo un attuccio di dispetto, e disillusa, sì, ma rassegnata, lesse i versi. Sembravano un seguito a quei priori [...]

[...] — pensò poi — egli ha creduto di farmi piacere; la circostanza si attagliava ai versi 182 e i versi alla circostanza... Animo, animo, egli [...]

[...] . La realizzazione di un ideale fortemente vagheggiato imprime alla nostra gioia un senso vago di sgomento; si direbbe che la felicità ci [...]

[...] maestà dei prati; quella poesia reale, immutabile e pur sempre varia e nuova di cui Giovanni si circondava doveva giungere alla fine a commovere [...]

[...] pensieri che gli suscitavano quelle nozze, faceva di tutto per sembrare allegro e per prendere una parte almeno serena alla gioia degli altri [...]

[...] . Da molto tempo non era sceso alla Sonna; alla casa di Giovanni poi non vi era mai stato, così la passeggiata aveva per lui un'aria di novità che [...]

[...] la freschezza del paesaggio rendeva quasi gioconda. Muti tutti e due, raccolti nei loro pensieri, giunsero alla casetta dove Checco vagolava [...]

Praga Marco
La biondina
27 1910 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 207 occorrenze

[...] , due minuti, poi ti chiamo. Giacomo uscì; ed essa, di furia, appese la fotografia fino allora tenuta gelosamente nascosta. Poi, affacciandosi alla [...]

[...] cattivo, però. Il mio ritratto lo chiami una cosa superflua. Vivi qua dentro dalla mattina alla sera: appena mi vedi una mezz'ora durante il giorno [...]

[...] Duomo, e scendeva al dazio. Poi aveva ancora buon tratto di strada a percorrere, sino alla gran porta di un lungo fabbricato di mattoni rossicci, sulla [...]

[...] , quest'uomo. C'era in lui la stoffa di un inventore. Da quattro anni studiava l'applicazione dell'elettricità alla trazione dei tram, secondo un sistema nuovo [...]

[...] , agli svaghi, alla famiglia, molte ore, e le dedicava ai suoi studi. Gli sarebbe bastato di lavorare dalle dieci del mattino alle quattro di sera [...]

[...] nato a Glasgow. Papà Burton, commerciante, aveva allevato i suoi cinque maschi con idee pratiche e sane seguendone le attitudini ed avviandoli alla [...]

[...] marina inglese. James, laureato ingegnere, s'occupò alla costruzione di una ferrovia. Poi gli avevano offerta questa carica in Italia: e l'aveva [...]

[...] viaggiatore principale della ditta. E così vivevano tutti assieme, in un gran palazzo fuori porta Magenta, attiguo alla officina dei saponi [...]

[...] una sola imposizione usava fare ai suoi generi: di abitar lì, e di pranzar alla tavola comune. Gli alloggi erano tutti indipendenti l'uno [...]

[...] il forastiero. I giovanotti sapevano di francese quel pochetto che avevano imparato alla scuola. Un po' più ne sapeva il genero, che aveva viaggiato [...]

[...] nonno li voleva tutti a tavola, anch'essi, non appena dal latte della balia passavano alla pappa. I bambini avevano 6 avuto un momento di vergogna [...]

[...] suoi baci sulle ciglia di lei. E, lasciando quella sera la casa di Galli, prima di rientrare alla locanda aveva sentito il bisogno irresistibile [...]

[...] alla dozzina. E sì che mio 7 genero è quasi sempre in viaggio. Ma quando è qui, sa fare il suo dovere! — E giù una grossa risata, mentre vuotava un [...]

[...] sincere, di quelle del maschio alla femmina. Le ballerine scelgono ed invitano esse il cavaliere. E invitano tutti gli indifferenti, e ballano con [...]

[...] metteva in mezzo alla sala, battendo le mani, e gridava: — La «poule des dames»? La «poule des dames»? Appena il ballo cominciava si poneva in [...]

[...] non si addirrebbe nè ai suoi mezzi nè alla sua età. Si dice cha un vecchio banchiere sia il suo.... amico intimo e.... che provveda.... Il Galli [...]

[...] guardar bene in fondo alla vita di tutti quelli che si conoscono, ne resterebbe forse uno su cento al quale si potrebbe stringere la mano senza [...]

[...] , da parte mia, alla signora Cavalli se.... — Se ve la darebbe in moglie? — aveva interrotto il vecchio, con un po' di dispetto che invano aveva [...]

[...] zia; e un sicuro, fiducioso, sereno abbandono nella sua sposa. Forse perchè abituato alla rigida freddezza dei suoi compaesani, lo avevano [...]

[...] ispirano poca fiducia alla gente che à una mente piccina e seconda i pregiudizi volgari del mondo: mentre certe ragazze che paiono monachelle ed [...]

[...] a Londra della Banca Dumenville e C. di Parigi. Nei frequenti viaggi che il principale faceva alla capitale inglese, John gli aveva parlato di [...]

[...] suo fratello Giacomo e degli studi che aveva avviati. Oscar Dumenville, una potenza bancaria sempre alla ricerca affannosa di nuove imprese lucrose [...]

[...] conveniente, James avrebbe chiesto un congedo alla Società dei Trams e si sarebbe recato a Londra per il periodo necessario a quelle esperienze [...]

[...] passato. Ritornava con la mente alla sua casa di Glasgow, e al giorno che l'aveva lasciata per venire in un paese nuovo, tra gente nuova, ma sorretto da [...]

[...] l'avvenire, che si affacciava alla sua mente, tutto pieno di speranze pressochè mutate in certezze. Si figurava, un momento, di essere solo, scapolo [...]

[...] , come era arrivato in Italia. E la conquista era fatta, e l'annuncio festoso da darsi era pronto. A chi darla? Al mondo, alla folla, nella volgarità [...]

[...] di un articolo da gazzetta?... Alla mamma con un dispaccio? Sì, alla mamma sì. Ma era lontana.... non avrebbe viste le sue lagrime di gioia, non [...]

[...] calma come di un dovere compiuto; ma quella che si procura alla propria donna, alla donna che si ama, che è nostra, come è più grande, come è più [...]

[...] intensa, come è più umanamente compensatrice!... Ed egli, Giacomo, la possedeva, dunque, questa creatura cara. Oggi, ritornando alla sua casetta, le [...]

[...] ficcarsi tra la folla per comunicare alla folla il proprio entusiasmo. Poichè è questa la triste sorte delle madri: di aver brevi momenti di gioia [...]

[...] s'affaccia alla portiera, e vorrebbe aprirla e scendere abbasso, parendogli impossibile di non essere ancor giunto dopo tante ore di viaggio. James [...]

[...] sentiva di essere prossimo alla sua ultima stazione. Che accidente poteva coglierlo in quest'ultimo tratto di via? Nessuno, certamente. Nessuno, tanto più [...]

[...] accorgesse. Mentre si alzava di scatto, guardò l'orologio: le due. Di già! — Passi. E si diresse alla porticina dello studio, incontro al banchiere [...]

[...] poltroncine ch'erano nell'angolo, al lato opposto alla porta, egli osservò il suo visitatore. Era un giovanotto sui trentacinque anni, elegantissimo [...]

[...] prime parole, non valeva la deferenza alla quale James aveva diritto d'attendersi, e che sarebbe stata dimostrata assai più da un saluto e da una [...]

[...] quella così intensa attività di pensiero e di sogni che gli aveva perfino impedito di sentire gli stimoli dell'appetito, egli era giunto alla più [...]

[...] quale stava il banchiere, e vi si era seduto, volgendo le spalle alla porticina dello studio. Il francese pareva essersi accorto dell'imbarazzo in cui [...]

[...] fuggì. Voi avete visto come è fuggita. Per quanto io mi sia precipitato alla porta, era già sparita.... — Poi, dopo una piccola pausa, con un [...]

[...] recisamente ogni supposizione, per andar in fondo alla cosa e vederci ben chiaro. — No, no, vi prego. Non temete di nulla. Vi giuro che non mi [...]

[...] . Si appoggiò alla muraglia, si coprì gli occhi colle mani, stringendosi fortemente le tempie tra le dita irrigidite. Dio! Dio! Che accadeva? Che [...]

[...] alla luce del sole. Si ricompose, respirò due o tre volte a pieni polmoni come per immagazzinare della calma insieme coll'aria pura di quella tiepida [...]

[...] forse nei ricordi della felice avventura, non rilevò. — La signora Bianchi, via Speronari, n. 53, è la degna signora alla quale vi dirige César. Oh [...]

[...] . In maggioranza, le maglie, e le grandi scollacciature. È la scena, la mimica sopratutto, che fornisce materia alla cartella n. 2. Ma voi, messo in [...]

[...] roba prelibata. Qualche bella figliuola che pratica alla sera i caffè concerto, forse.... di peggio anche, si sarà introdotta di soppiatto in [...]

[...] quell'archivio gelosamente custodito, per acquistar valore, e fornir più guadagno alla signora Bianchi, dandola ad intendere ai lords e ai principi [...]

[...] gola; e alla domanda fece seguire un colpo di tosse come per giustificare la tremula remissione della voce. 21 — Cinquecento lire, — rispose [...]

[...] alzandosi da sedere e appoggiandosi, per reggersi in piedi, alla tavola da disegno. — No. In una casetta, in una via giù di mano, dove mi sono recato [...]

[...] catena d'argento che lo circondava alla vita, sotto il panciotto, e della quale i due capi andavano a cadere nelle tasche dei pantaloni. Tutto ciò [...]

[...] ? Non si risolveva alla fin fine in un bene per Burton? Egli era stato sino allora la vittima incosciente di un obbrobrio ignominioso: e il caso gli [...]

[...] chiedevo perchè potrebbe accadere che viaggiassimo insieme alla volta di Parigi e Londra. Giacomo diceva un ammasso di bugìe, e con la maggior calma [...]

[...] fosse lontana, poi prese il cappello e il soprabito, ed uscì. A Gasparino, che lo salutava alla porta, disse: 24 — Badate che per tre giorni non [...]

[...] arrestava alla curiosità di udire le giustificazioni, le scuse di lei. Ma le giustificazioni e le scuse che avrebbe trovate là, in quel momento [...]

[...] .... Un'altra difficile prova stava dunque per subire, più difficile di quanto non avesse pensato a tutta prima, quando gli era balenato alla mente il suo [...]

[...] alla palazzina, saprebbe dissimulare, adesso, e fingere così bene, e mostrarsi così allegro, così affettuoso anche, da dissiparle e distruggere i [...]

[...] chiamò il cocchiere: — Di'! Vai sul Corso, e fermati alla bottega del Ventura; sai, quella gran bottega nuova, prima di arrivare a San Pietro [...]

[...] , il più gran sagrificio che poteva permettersi per un regalo alla sua bella: e chiedeva il prezzo minimo, addirittura, senza tentar di [...]

[...] laggiù alla palazzina, s'era parlato molto di lei.... Cioè, il forastiero aveva tentato di parlare di lei, di strapparle delle confidenze, e di indurla [...]

[...] , se occorreva, d'essere venuta, alla fabbrica, oggi. Prove ne avevano? No, certamente. Avrebbero potuto procurarsene? No. Negare dunque. Ma [...]

[...] resistito alla tentazione di soddisfare la propria curiosità, fosse pure il più corretto dei gentiluomini? Non aveva sperato che questo nuovo [...]

[...] campanello elettrico le diede un sussulto. Non poteva essere che Giacomo. Chi verrebbe a quell'ora, fuorchè lui? Però, di solito, non giungeva che alla [...]

[...] prese, febbrilmente, e lo lesse. Era una carta da visita di suo marito, e v'era scritto a lapis: «Alla mia cara Adelina, per annunciarle la nostra [...]

[...] fortuna». Adelina spalancò gli occhi, in faccia alla serva, interrogando. — È un regalo che le fa il signore. Sì, era un regalo. Dunque? dunque non era [...]

[...] lei, derivante da quella sicurezza, avrebbe resa più facile, più completa la propria finzione; come un riflesso; come un incitamento alla lotta [...]

[...] mani, cominciò: — Sei venuta alla fabbrica, tu, oggi. — E, senza lasciarle il tempo di rispondere — Debbo sgridarti di non essere entrata. Sei una [...]

[...] me, il tuo piccolo grido di sorpresa; alzò, gli occhi; ma tu eri già sparita. Senza averti veduta, capì che una donna si era affacciata alla porta [...]

[...] signor Oscar partiva. E non l'aveva veduta, e non si sapeva ancora nulla. Al poi, si provvederebbe. Alla peggio, si confesserebbe ad Oscar [...]

[...] . — Provo il mio abito nuovo! — Che pazzia! Adesso? — Adesso sì, e ti accompagno alla stazione. Le era sfuggita nella gioia. Giacomo sussultò [...]

[...] . Alla stazione? Dimenticava che ci doveva essere Dumenville? Oppure.... Dio! Dio! sua moglie era innocente? C'era errore? — No, piccina: tu devi [...]

[...] , lasciava scoperto il seno, un seno piccolo, eretto, da vergine. E mentre Giacomo, in mutande, cercava i pantaloni da calzare, essa corse alla porta e vi [...]

[...] , susurrò: — Due minuti.... Giacomo tornò a ridere, forte, nervosamente, e scese alla volgarità, ubbriacandosi per trovar la forza di vincere la [...]

[...] burletta, laggiù alla palazzina e mi accontenti di sputarti addosso! Ma se non ci vieni, se ti colgono delle paure o degli scrupoli di onestà [...]

[...] alla Banca dove tengo un po' di denaro.... — Quanto le occorre? Due, tre mila lire? — Due, basteranno. — Eccole qua. Le ò in tasca; non le faccio [...]

[...] regola; dalla vita alla morte.... — Ma, che morte! Io conto di campare cento anni ancora. Lei, non se ne parla neanche. — Ma — Ma vuol perdere la [...]

[...] corsa? E l'aveva spinto fuori, augurandogli ancora che la disgrazia fosse evitata. Alle 7.45 Giacomo era giunto alla stazione e aveva preso un [...]

[...] il più corretto e rispettoso dei servitori alla presenza del suo padrone. Decisamente, questa era una parte come un'altra del suo servizio di primo [...]

[...] stupiva. Davvero, ci si riconosce nelle grandi occasioni. Ma una curiosità lo pungeva, adesso. Leggere il bigliettino che avrebbe dovuto consegnare alla [...]

[...] la provvigione? Ma perbacco: Dumenville aveva pagato 500 lire. La mediazione alla Bianchi, la provvigione a César — (si chiamava Filippo, quel César [...]

[...] innamorare i giovanotti, o per trovare marito. Niente, niente! Il gioco delle carte, semplice e puro, alla luce del sole, con un mazzo qualunque, e senza [...]

[...] misteri, e senza assumere delle pose da spiritata. — La vita è tutta un destino, va bene o no? — aveva spiegato alla portinaia. — Se voi morite [...]

[...] — a causa del bene che faceva e, anche più, di quella carrozze stemmate che si fermavano alla porta. Perchè alla Bianchi occorreva, appunto, di [...]

[...] , che le servivano perfettamente a giustificare l'andirivieni di tante persone d'ogni età, d'ogni ceto e d'ogni sesso. E ci teneva alla sua [...]

[...] rimpannucciate la Bianchi! Quante, per merito suo, erano salite di grado, poco a poco, passando dalla cartella n. 1 alla cartella n. 2, e, qualche volta [...]

[...] persino alla cartella n. 3! Naturalmente però, dove metteva il maggior entusiasmo e adoperava tutta la sua arte sopraffina, era nel trattare il genere [...]

[...] pretende la sua pigione». Jamès Burton, scese di carrozza, e chiese alla portinaia: — La signora Bianchi? — Secondo piano: la porta a destra. Salì [...]

[...] era stata una colpa, in lui, un delitto, di credere, ciecamente così, a quel fanfarone di Dumenville? Non avrebbe dovuto pigliarlo alla gola, e [...]

[...] ! Era assurdo! Giacomo s'era fermato, a mezza scala, reggendosi a stento, colle mani abbrancate alla ringhiera. Che azione da galera stava per [...]

[...] , così spontanea, irrefrenata! Allora, in due passi, fu alla porta su cui era scritto «Bianchi». Si abbrancò colle due mani al cordone del campanello [...]

[...] coglievano, di aver sposato un protestante; e per trovar la forza di vincerli essa non mancava mai alla messa la domenica, nè alla confessione e [...]

[...] alla comunione una volta al mese. Sarebbe dunque possibile che una donna così pia, così.... Avrebbe ricominciato a fantasticare, e a torturarsi nel [...]

[...] , appoggiata alla parete, tra le due finestre, era piena di conchiglie, di piccole scatoline in cartapesta di quelle in cui si offrono dalla povera gente e [...]

[...] profonda conoscitrice della lingua, alla quale mancasse soltanto l'esercizio per parlarla correntemente. La Bianchi, all'aspetto, si rivelava [...]

[...] , divisi sulla fronte, alla vergine. Dal polso, su su fino quasi al gomito portava delle specie di manopole di maglia color avana; quelle manopole, e un [...]

[...] venirgli dinanzi agli occhi non ci avesse travato il ritratto di Adelina — (perchè era ben deciso a veder tutto, fosse pure ricorrendo alla violenza!) — o [...]

[...] renderebbe il suo schiavo devoto, riconoscente, felice, fino alla morte. La Bianchi, letto il bigliettino, era uscita e rientrava adesso recando [...]

[...] .... e si tenta magari uno strappo alla fedeltà coniugale.... Giacomo buttò fuori una gran boccata di fumo; e, con sussiego: — Lontano di casa! Poi [...]

[...] quando si dà uno strappo alla fedeltà coniugale, bisogna che valga la pena di darlo, quello strappo! 41 — Oh! a questo penso io, — disse la [...]

[...] subito e disse a sè stesso, ancora una volta: «Coraggio, siamo alla fine!» La vecchia, allora, mise da parte il primo plico, e levò dalla cassetta il [...]

[...] le Plejadi brillanti sui cieli di garza: tutte le Jadi folleggianti tra i boschetti che ànno odor di vernice: e le Baccanti alla nuova conquista [...]

[...] così nuovo per lui. — Guardi questa bionda, signor marchese, — diceva la vecchia, — ne à fatte girare delle teste! Agiva alla Scala, l'inverno [...]

[...] . Avrebbe voluto con un pugno buttar da banda la vecchia, e mettere le mani di furia sul terzo plico, che vedeva in fondo alla cassetta. Ma trovò [...]

[...] , prese il ritratto, si sprofondò nella poltrona, sollevandolo all'altezza degli occhi per farsene schermo alla faccia. — Eh? Che cosa le pare [...]

[...] convegno con sua moglie. Dio! che gioia, di trovarsi faccia a faccia con lei, laggiù alla palazzina, per dirle: — Cortigiana! — sputandole sul viso [...]

[...] possibile. Se l'era fatta per giustificare i dubbi e le paure che lo avevano colto, ad un tratto, mentre stava per bussare alla porta della Bianchi. 44 [...]

[...] sozzure che Adelina aveva dovuto discendere per arrivare sino alla mezzana. E lo saprebbe! Da lei lo saprebbe, domani, fra poche ore forse. Avrebbe [...]

[...] . — Ma non lo so. Non so neppure come si chiami. — Oh! possibile? — chiese Burton, incredulo. — In parola d'onore. Scrivo alla posta, a un [...]

[...] . 46 Giacomo fece il furbo alla sua volta. — Non me la dà ad intendere, questa. Ella sa benissimo chi è, dove sta, eccetera, eccetera. E poichè sa che [...]

[...] seguitava a ringraziarlo, inchinandosi. Egli infilò la porta e scese le scale a precipizio. Quando fu di nuovo nella carrozza che lo riportava alla [...]

[...] poco alla volta, con affetto, con indulgenza. Infondimi la scienza nuova da amica, da sorella, senza salire in cattedra.... Sai che se il presente ci [...]

[...] meglio: scrivimi ogni tanto una letterina qualunque; qui, dirigendola alla signorina Adelina Olivieri: ma le lettere che debbo leggere io sola [...]

[...] lettera alla zia! E come mostrarla? Francamente!... Non ci avevi pensato, tu? Dunque, ài capito? Adelina Olivieri fermo in posta. Via e numero [...]

[...] chiuderò un occhio se essa li chiuderà tutti e due. E sarà lei che mi condurrà alla posta a ritirare le tue lettere. È strano, sai, che a questo [...]

[...] , ma insomma zia Ermelinda e Totò si vogliono bene. Possono dirlo alla gente? Nossignori. Debbono nasconderlo a tutti, altrimenti la gente [...]

[...] nessuna delle nostre amiche, fino alla Zeta, avrà diritto di elevare il minimo dubbio, di arrischiare la più piccola supposizione. Come vedi, faccio [...]

[...] esperienza, tesori di esperienza. E se, un dì o l'altro, dovrò proprio prendere marito per levare alla zia il peso di me stessa, entrerò nel mondo ben [...]

[...] a tutta quella fantasmagoria di persone 52 che riempievano la stazione, e che la richiamavano alla dura e dolorosa realtà della sua vita presente [...]

[...] mi scrivesti che bisognava rinunciare alla speranza di rivederci presto perchè la tua mamma aveva deciso di prendere fissa dimora costì? Mi [...]

[...] che, richiamata la mia attenzione dalla concitazione del dialogo, io mi avvicinai alla porta, e stetti in ascolto. E non me ne pento. Era bene, anzi [...]

[...] delle vacanze imminenti. Dove si passerebbero i due mesi dalla metà di luglio alla metà di settembre? Sino a quando rimasi in collegio tu sai che [...]

[...] stupirmi di nulla, oggi ò dovuto stupirmi; e adesso, mentre ti scrivo, una grande amarezza mi sale dal cuore alla gola, e provo un senso di nausea [...]

[...] per portar alla posta la mia lettera. È l'alba: la via è deserta. Per giungere alla buca delle lettere, cento passi, debbo passare accanto al [...]

[...] , raccontami il tuo viaggio attorno alla.... nuova casa. Sarà più interessante — almeno per me — del «Voyage autour de mon jardin» di Alfonso Karr [...]

[...] ad un certo punto. E, ad ogni modo, sarò l'ultima ad adottarle. Ci tengo alla mia magrezza che le sottane attillate disegnano!... Natale (1886 [...]

[...] è lieto, oggi: ài qualcosa di dolce e di caro che ti attacca alla vita, che te la rende beata, forse. Natale, a differenza di tre giorni soltanto [...]

[...] rispettata e onorata se li à saputi nascondere od anche soltanto se non li à buttati in faccia alla gente. Mentre una donna che 60 ne abbia uno [...]

[...] altrettante coppie di sposi quanti sono gli ingredienti adoperati in origine. Alla peggio, qualcuna di meno: qualcuna che rimane bruciata dal [...]

[...] migliore fabbrica di matrimoni che una festina di famiglia. Ed ora dovrei parlarti di quella dei Galli, alla quale ò preso parte ieri sera. Ma la lettera è [...]

[...] . 7 gennaio (1887). Eccomi qua, Bianca mia, alla mia lettera quasi quotidiana. E per non annoiarti colle mie solite malinconie, o per annoiarti il [...]

[...] milanese che rende la situazione: è pettinato alla s'giafa, proprio come se un ceffone gli avesse incollato quella ciocca di capelli sulla fronte come [...]

[...] le cui punte giungono sino alla spalla: le falde lunghe, che arrivano al polpaccio: il panciotto aperto a cuore perfetto, mette in mostra uno [...]

[...] sparato di camicia a ricamini, fiorellini, bucherellini, ultimo lavoro di sua sorella, allieva alla professionale: lo sparato fa delle pieghe sino da [...]

[...] rubino al velocipede d'argento in miniatura; dal cornetto di corallo alla testina da morto, emblema pieno di distinzione rivelante l'uomo scettico e [...]

[...] superiore. Guanti bianco-burro (nuance alla cravatta) e spesso rilavati. Gibus, che.... è meglio veder chiuso, e che, chiuso, mette in mostra una [...]

[...] discorsi del signor Anselmo, quando sei al suo braccio, alla queue. Comincia in dialetto: ma tu, per tentare — come puoi — di divertirti, gli [...]

[...] graziosissimi: 62 Quando sei alla queue, il signor Anselmo si accorge di un piccolo vano tra due coppie un po' dinanzi a noi. Allora ti trascina piano [...]

[...] tutta la fila. Oppure, sempre alla queue: Il signor Anselmo adocchia di sopra alla spalla del ballerino che gli sta dinanzi, la camelia che egli tiene [...]

[...] . Allegria generale! Come vedi, mia Bianca, persone e discorsi onestissimi, scherzi innocenti e lieti. Il signor Carlo Valenzini, capo contabile alla [...]

[...] momento d'entusiasmo o di buon umore, fosse capace di dimenticare che non ò un quattrino di dote (prima.... dote che si cerca alla sposa in codesto [...]

[...] Gerli e il Buttarelli posseggono dei cavalli per condurre i sacchi di farina alla stazione o le patate in verziere: e quei cavalli si possono [...]

[...] dire, delle piccole infamie in chi non à le ragioni troppo dolorose che avevo io per dedicarmi alla caccia al marito. 66 E, te lo accerto, queste [...]

[...] formale. Per essere sempre sincera, ti dirò che me l'aspettavo. Aggiungerò ad onor suo, che non mi à lasciato aspettar molto. Quanto alla zia [...]

[...] , da gente di spirito, sopprimiamo (come ài fatto tu) il viaggio di nozze. James è tanto occupato alla fabbrica! Abbiamo deciso che, invece, ci [...]

[...] ; Totò un braccialetto con uno smeraldo circondato di brillantini (lo venderò alla prima occasione; non voglio portarlo); e il tuo regalo, tanto carino [...]

[...] grave impiccio il dover pensare alla spesa giornaliera! 69 Infine, ancora una volta: sono contenta. Soltanto, — è curioso! — mi pare di essere [...]

[...] molta mutata, e, sopratutto, ragiono molto. E se penso alla mia vita di ragazza, quella che meno adesso mi pare una vita di paradiso! È un mese, a [...]

[...] alla donna (l'ò constatato) quali sono i libri e gli autori suoi prediletti, in novantanove casi su cento ti senti rispondere una bugia. Essa capisce [...]

[...] antipatici: niente di quegli uomini la cui unica scienza è il sapersi fare il nodo alla cravatta come se lo fa il Principe di Galles. Clelia è [...]

[...] ; quello d'un anno è una passione; quello di tutta la vita è una fatalità, innanzi alla quale ci si inchina. Nel primo caso si deride il marito [...]

[...] alle nove, ogni sera. Per otto mesi di matrimonio io mi acconcio a una vita da monastero. Ma alla fin fine me ne stanco: sento il bisogno di vivere [...]

[...] dinanzi alla porta di casa mia senza vederla: e andiamo avanti, senza rendercene conto, sino a che un fanale sfacciato di luce elettrica ci impone di [...]

[...] ritornare sui nostri passi. E giunti alla mia abitazione, ci tratteniamo, la mano nella mano, a lungo, senza guardarci, paurosi di guardarci. E [...]

[...] qualcosa di buono, di intimamente buono mi si presenta; oggi che provo e constato che il cuore non era morto; oggi che trovo uno scopo alla vita; oggi [...]

[...] occhi scuri profondi. Mi stese le mani, mi fissò a lungo, senza, parlare. Poi, alla fine, commosso, a bassa voce, come è suo costume, smorzando [...]

[...] stretto, gli occhi fissi sul nome di lui, stampato in cima alla copertina. Mi ripetevo quel nome, mentalmente — Eugenio Giovenzani [...]

[...] alla materia. Oh! le belle ore passate nello studio di Eugenio, chiacchierando, abbracciati; sfogliando delle riviste; ammirando delle incisioni [...]

[...] (che arriva fino alla spudoratezza) con lui, e di eleganza e di lusso per tenerselo avviticchiato. Non temere, Bianca. Sono calma: ò giurato a me [...]

[...] quello di Jeanne! Che m'importa? Eugenio m'ama: ed è ben diverso il tono della sua voce quando, anche in mezzo alla gente, si rivolge a lei dicendole [...]

[...] vedermi andar via, annunciando che lei — e lui per conseguenza — si tratterrebbero ancora una diecina di giorni. Allora ò detto alla zia: «Restiamo anche [...]

[...] , che lo richiami? Che! Pensa a divertirsi, a sfoggiare un lusso sfrenato. È alla Scala, ogni sera, e non manca ad un ballo, ed è citata sui giornali [...]

[...] la sua sciabola, che si dice innamorato morto di me. Poi trascino la zia a teatro. Persino alla Scala, con dei palchi che mi offro da me e che la [...]

[...] zia crede sieno pagati da James, mentre questi non dubita che sieno pagati dalla zia. Passo delle ore dalla sarta, alla quale saldo i conti con [...]

[...] lo scopo, un bel giorno farò la confessione generale a mio marito (confessione finanziaria, intendiamoci!), e, pentita, sottomessa, tornerò alla [...]

[...] po' di tempo cominciano a diventare noiose. Lasciami fare quello che voglio. Alla peggio, c'è sempre un revolver appeso accanto al letto di James [...]

[...] . Chissà se di qui ad allora non avrò rinunciato, o non mi importerà più, o non mi accorgerò neppur più di rinunciare anche alla distinzione delle [...]

[...] ritrarre nessun lucro, neppur minimo, neppure indiretto, da questa colpa che è la mia distrazione e il mio sollievo. E arrivo, in ciò, sino alla [...]

[...] tormentosa di sogni sconsolati, esco, per tempo, e vado in carrozza alla nuova Piazza d'Armi. È di moda. Ci vanno le signore ad ammirare i baldi [...]

[...] dite a vostra zia che sono stato qui, oggi. Io ci vengo come da una cara amica che ò conosciuta bambina e alla quale porto un grande affetto.... Mi [...]

[...] , fiorente e procace, s'era trovata un giorno, suo malgrado, ma senza opporre resistenza, vittima dell'ambiente, novella Fernanda alla quale mancò la [...]

[...] portata di mano, per attaccarvisi e ritornare con essa alla riva, quando potesse o volesse ritornarvi. Era, ogni giorno, la sua angoscia di [...]

[...] alla moda ammorbidiva le sue carni. Quella corrispondenza le sembrava una disinfezione. E Bianca si era addolorata e impensierita e commossa dal [...]

[...] il passato e l'avvenire, tutto dimenticando del passato, come se l'essere si sdoppiasse e alla cortigiana novella fosse negata persino la facoltà del [...]

[...] una camera appartata del suo alloggio, e si abbandonava alla voluttà di essere soltanto una mamma. Quella camera era il suo sacrario. Nessuno mai [...]

[...] aver daccanto una persona per la quale non si ànno segreti, alla quale si dice tutto quello che si fa e che si pensa, che è un altro sè stesso su cui [...]

[...] si concedeva, trascinatavi dall'amica, convinta che non durerebbe a lungo, tutt'al più sino alla consumazione del suo peculio. Poi sarebbe ripartita [...]

[...] ne rideva, e l'incoraggiava dandole della sciocca. — Il mondo è tutto un inganno! Quelli che ài paura d' ingannare, t'ingannano alla loro volta [...]

[...] vita pubblica o privata. E tutti se ne ridono del prossimo, che ingannano o credono ingannare tanto bene. Tu, ridi di essi, alla tua volta. Bianca [...]

[...] riuscirà nuovo certamente alla lettrice amante dell'arte aristocratica e raffinata. Il suo romanzo «La Sfida» fece chiasso tre o quattr'anni or sono, e [...]

[...] lo strapazzo del viaggio à seriamente nociuto alla sua fibra, già intaccata dal male, ed ora deve guardare il letto ed essere seriamente curato [...]

[...] auguriamo che l'aura nativa ritorni alla salute il giovine e simpatico artista». Chi aveva inviato ad Adelina quel giornale? Essa non lo sapeva [...]

[...] visse al letto di Eugenio, tentando, a furia di cure, di baci e di carezze, di contenderlo alla morte che poco a poco s'impadroniva del suo corpo [...]

[...] Bianca era venuta a prenderla, colle valigie nella carrozzella, per condurla alla stazione. Le era penetrata nell'anima: ne avrebbe per tutta la [...]

[...] alla vita, le susurrò che desiderava di far qualcosa per lei, anche molto, se ella lo volesse; e non solo per l'oggi ma per l'avvenire. Adelina fu [...]

[...] faccende di casa, sbrigate con cura assidua e diligente; dopo le ore passate con la Caradelli; dopo qualche visita alla zia; anche dopo i convegni [...]

[...] dell'amore aveva commesse. E pensava che quei convegni alla palazzina non erano tradimenti; che quel darsi al primo venuto non era un adulterio; e che [...]

[...] pensiero che anche quest'ultimo strappo alla fedeltà coniugale non durerebbe sempre, ma un anno, due anni al più, quanto occorreva a pagare il suo [...]

[...] andato più alle gambe che alla testa: ed ànno la mente ancor libera: e capiscono il loro stato: e vedono la porta di casa e vorrebbero arrivarci. Ma [...]

[...] che anche César ne fu colpito. — Ecco: non è che si rifiuti precisamente: à fatto rispondere alla Bianchi che oggi non può; non so se stia poco bene [...]

[...] grandi passi per la stanza, concitatamente. — Perdoni, signor marchese, — continuò César, fermo accanto alla porta, e sempre nell'atteggiamento e con [...]

[...] .... — No! — gridò Burton, che si sentiva il sangue salire alla testa, per l'ira, per il dispetto, causati da quel contrattempo. Poi, rifacendosi e [...]

[...] alla vecchia la rescissione del contratto, la restituzione del denaro, la rinuncia al lucro, era il miglior mezzo di indurla ad adoperare ogni suo [...]

[...] Bianchi facesse recapitare subito alla Biondina un biglietto che lui stesso scriverebbe. — Vogliamo scommettere, cara signora, — egli le disse [...]

[...] , indecisa. — In parola di gentiluomo. Allora si arrese. E James scrisse, in francese, senza lasciar vedere alla vecchia che cosa scriveva: «Sono [...]

[...] Dumenville». Poi chiuse la busta e disse alla Bianchi: — Mandatela subito, me presente. — Ma, io non posso mandarla che per posta — obbiettò la vecchia [...]

[...] faccia alla porta per la quale James era entrato, v'era un'altra porticina, aperta; per essa si entrava in un piccolo gabinetto di toilette, nel [...]

[...] quale nulla mancava di ciò che può servire alla toilette di una donna. Tutto l'arredo 97 era semplice, ma pulito, e vi si vedeva una certa quale [...]

[...] sicuro. Quelle due righe, se la Bianchi le aveva recapitate, dovevano trascinarla suo malgrado alla palazzina. Ma che bestia, che cretino era stato [...]

[...] espressione, ad un tratto. Parve, per un istante, quasi rasserenato. In fondo, alla conclusione ultima delle cose, l'infamia sarebbe, per avventura [...]

[...] : venne sino in mezzo alla stanza, e si volse verso la porta, appoggiandosi, sedendo quasi sulla tavola. E attese. La porta si aperse e la donnina entrò [...]

[...] , come per riguadagnare 99 la soglia. Ma James, che si aspettava questo tentativo di fuga fu pronto alla sua volta, e, senza muoversi, disse, in tono [...]

[...] istante; poi ne aveva riso. Dopo il colloquio con suo marito, dopo l'annuncio festoso della grande fortuna conquistata, non ci aveva pensato, alla [...]

[...] , per la Francia: forse non la riconoscerebbe in seguito: la riconoscesse, negherebbe: o, alla peggio, saprebbe comperare il suo silenzio!... Ed era [...]

[...] corsa dalla Caradelli, poi dalla zia, a raccontare la grande novella. Alla Bianca, nell'entusiasmo della contentezza e dell'affetto, aveva detto [...]

[...] , orgogliosamente, gridando all'infamia, alla menzogna, al tradimento. Ora no. Era qui. Era qui, nella palazzina, dinanzi a suo marito. Non si poteva tentare [...]

[...] esce di qui! — disse James. E come Adelina giunta alla porta, accennava a girar la chiave e ad aprire, egli le fu sopra, d'un salto, la ripigliò [...]

[...] della sua stessa audacia. Ed attese. James rimaneva impassibile, gli occhi fissi su di lei, aspettando alla sua volta. E come il silenzio si prolungava [...]

[...] modista? ài mai chiesto chi pagava i palchi alla Scala o il soggiorno a Saint-Moritz? Li pagavo io! Io, perchè ero così onesta da non lasciarmeli [...]

[...] aveva trascinata Adelina in quella perdizione. Tutto ciò non muterebbe aspetto alla cosa. Sua moglie era una femmina da trivio; lo era divenuta per [...]

[...] , colla bava alla bocca, cogli occhi injettati di sangue, e trovò ancora il fiato e la forza di gridargli: — Vigliacco!... Ebbene, sappi tutto. Ti [...]

Zuccari Anna (Neera)
Lydia
17 1888 - Provenienza testo: scansione da Archive, txt Fondazione Verga 150 occorrenze

[...] veniva a raggiungerla: c'era una ingenua che la salutava, e tutti gli uomini seri e rispettosi si affrettavano a presentare i loro omaggi alla [...]

[...] la coppia che l'aveva preceduta sui due seggioloni di velluto cremisi. — Che orrore! Retrocesse, disgustata, portando alla bocca - 9 - il [...]

[...] , corse come un elettrico nella nobile adunanza. — È la prima volta in vita mia che aspetto — mormorò ancora la duchessa. - 11 - In fondo alla [...]

[...] di bianco, teneva il capo appoggiato alla parete, come per languore, per un molle abbandono che accresceva il fascino della persona scultoria [...]

[...] tacque. Si era mossa per parlare coll'amica: tornò ad appoggiare la testa alla parete, fissando davanti a sè, nel vuoto, gli occhioni umidi e [...]

[...] molli. Quantunque l'attenzione generale fosse rivolta alla sposa, due o tre uomini si distrassero a guardarla. Sembrava, così immobile a ridosso [...]

[...] ; infine la intrattiene sugli articoli della Revue des Deux Mondes, alla quale egli è abbonato da trent'anni. Non manca di ingegno, forse, ma la sua [...]

[...] alla mia eroica omonima. So che molti mi danno la baia per questo, e perchè fuggo la gente; mi chiamano codina e monachella, dicono che la mia [...]

[...] regno di Luigi il Grande, di contendere lo scettro alla Maintenon. Volgeva un periodo infausto per le donne della mia famiglia; ma Jeronima [...]

[...] rinunciò al mondo, dando così una sfida nobilissima alla principessa che l'aveva infamata. Visse sempre nel suo castello, circondata dai poveri [...]

[...] indulgenza che avevano per lei la mamma e lo zio. E almeno don Leopoldo vedeva. Al suo fine tatto, alla sua educazione correttissima non [...]

[...] libere appena le braccia e le spalle denudate fino alla clavicola, che una ghirlandina di rose copriva. I guanti, - 44 - intonati nella [...]

[...] bambinaia alla governante, dal maestro di piano al maestro di disegno, senza un filo di connessione, senza una misura, con molti insegnanti, ma [...]

[...] . — Alla cintura forse... — suggerì timidamente don Leopoldo. Ella si voltò a guardarlo: — Che bravo zio! Ma te ne intendi tu di queste cose? Lo [...]

[...] - 49 - alla sua nipotina che l'osservazione era sguaiatella... ma Lydia sembrava così felice, così raggiante e rosea e piena di gaiezza, che [...]

[...] , eleganti, sopratutto disinvolte; conoscevano a fondo la teoria delle braccia nude; strette alla vita quelle magre; sollevate, sempre in cerca di [...]

[...] biondo opaco, semplicemente intrecciati, l'occhio calmo, il sorriso malinconico, somigliava senza saperlo alla sua antenata Jeronima: e [...]

[...] - — Lo ripeto. Intanto che Gigi Rambaldi, da uomo educato, snocciolava complimenti alla sua ballerina, ella lo guardava sottecchi, fingendo di [...]

[...] guancetta tonda di Lydia; ed a lei era venuta una tentazione matta di baciarlo rumorosamente, alla francese, col ganascino fra le dita. Ma [...]

[...] , come queste... Prese il mazzolino che teneva alla cintura, e lo mostrò al giovinotto. Egli si affrettò a dire: — Bellissimo! Lo violette sono [...]

[...] di lui, appoggiata nervosamente alla spalliera del divano, gemeva: Abbiate pietà. Le spalle di lei, fremendo con un brivido impercettibile [...]

[...] , tenendo il capo appoggiato alla spalliera e gli occhi erranti verso il soffitto. Rambaldi era molto rosso. Improvvisamente la signora, rizzandosi [...]

[...] . Lydia toccò il braccio della compagna, - 71 - sentendosi presa alla gola da mia sensazione bizzarra, come di soffocamento. — Maritata o no [...]

[...] sciolte nella lotta radevano la superficie dell'acqua, mentre un bel corpo impavido filava dolcemente alla luce, supino, facendo il morto. A tratti [...]

[...] intorno acqua come un tritone. — Non c'è che dire, è alla moda. Veste deliziosamente, parla di tutto con disinvoltura ammirabile; fuma, va a [...]

[...] , negli ampi risvolti del colletto alla marinara, che lasciava scorgere la fossetta della gola e l'elegante nervatura del collo; una crocellina [...]

[...] testa, posto alla sgherra, un Cappello a tese dritte, decorato dell'àncora tradizionale, non nascondeva - 79 - la lussureggiante capigliatura [...]

[...] battendo i piedini, che visti così sull'orlo della barca, calzati di scarpuccie iridate, sembravano ali di farfalla. Posava nel sole, davanti alla [...]

[...] principe, che da un mese le faceva una corte assidua. Trovava curioso di sentirsi ripetere tutto quello che egli doveva già aver detto alla [...]

[...] estasi, la sua adorazione per i visetti bianchi sfumati in color di rosa, Lydia pensava alla faccia gialla della contessa. L'avrà paragonata ad [...]

[...] était jaune comme une orange! - e il duchino, che non aveva letto Musset, continuava a guardarla in estasi. Ma a poco a poco, alla leggerezza [...]

[...] una gamba senza dolore, ella era passata dalla fanciullezza alla maturanza, saltando il faticoso periodo delle prove del cuore. Prendere più [...]

[...] , alle dolci contemplazioni... Le parole, in sè stesse, non significavano nulla; ma quello sguardo e quel sorriso dissero ben altro alla sua [...]

[...] giovinotti i quali conducevano a spasso la sposina più alla moda in quell'anno: una bellezza di serva ben pasciuta, cogli abiti di chi ha molti [...]

[...] accappattoio ondeggiante alla brezza, restava coi più preziosi de' suoi doni. I compagni di Lydia si voltarono a guardarla, ed ella stessa, nella [...]

[...] le entrava sempre più nell'anima. S'era levato il cappello. Il vento marino agitava alcune ciocchette bionde intorno alla sua fronte; il sole [...]

[...] alla necessità di dire qualche cosa, — ella incipria i capelli? Starebbe pur bene tutta nera, come ala di corvo. — Reminiscenze e rimpianti [...]

[...] i gomitoli di seta che teneva sui ginocchi: — Sai, Clara, quanto bene voglio alla piccina. — Non ne dubito; ma le tue idee sono arretrate di [...]

[...] la regina dello stabilimento alla moda, ricevette due domande di matrimonio; l'una da parte di un giovinotto spiantato, carico di debiti, che le [...]

[...] , per metter pace, disse che Lydia alla fine aveva ragione di non sposarsi senza amore. Ma Lydia, tornando a scombussolare le idee di suo zio [...]

[...] alla dondolante, che la riportò in alto, mescendo il rumore secco dell'altalena all'eco della sua voce argentina. Una casa severa, delle [...]

[...] di persona non attaccata alla terra. Aveva nelle mani un mazzo di violaciocche bianche. La famiglia Arimonti durante i mesi di campagna viveva [...]

[...] ? — Sto molto con mia madre, alla quale faccio delle lunghe letture; passeggio nel parco; lavoro un po' colle mie cognate. Alla sera i miei [...]

[...] il tempo del pranzo, rivolgendosi di preferenza agli uomini con una disinvoltura impertinente; ma alla sera cadde in una malinconia orribile [...]

[...] . - 108 - Si coricò sul lotto, e nello scricchiolìo del vecchio legno le parve di udire un ferreo rumore di armature. Non dormì. Alla mattina [...]

[...] alla stazione. — Mio Dio, che vita! — mormorò ancora, quando potè gettarsi in un vagone di prima classe e ascoltare con indicibile voluttà gli [...]

[...] tuile. 7° Deve essere proprio impossibile andare - 111 - alla rappresentazione di Niniche? Persuadere mamma: lo zio verrà poi. 26 dicembre [...]

[...] matti. Non deve sembrar matta, anche alla Capitelli, una donna che si reca, di notte, sotto alle - 113 - forche, cercando un'erba che la [...]

[...] , dov'è la loro tomba? Dov'è la tomba dell'amore? Certamente essa giace, insieme al manto di Ernani e alla scala di Romeo, nei vecchi attrezzi da [...]

[...] male, perchè la rosa è triviale in confronto alla violetta, ma intanto la mia idea è sfruttata... perchè non ho una bacchetta magica in mio [...]

[...] era profumato. 16 febbraio. Che cosa fa quel personaggio misterioso di Mario Avella? Lo vedo un po' qui, un po' là, sempre in mezzo alla gente e [...]

[...] poco; mi disse che era venuta in città per vedere un nipotino ammalato, ma che tornava subito alla sua valle, nella casa triste e severa, dove ha [...]

[...] lunga vestaglia di péuche bianco orlata di cigno: teneva il gomito appoggiato alla balaustra del terrazzo, reggendosi colla mano destra la testina [...]

[...] . A farlo apposta, era bella, quella sera, nella vestaglia bianca che le sfumava intorno al collo, mettendo una cornice di cigno alla sua [...]

[...] alla luce e respirò forte, con un visibile sollevamento del petto. — Fa bene. — L'aria? - 138 - — Sì, l'aria; quest'aria profumata di fiori e [...]

[...] . — Sbaglia. Sbaglia tutto sul conto mio. Gli rimase davanti colla fronte alta, intorno alla quale i ricciolini chiari formavano aureola; coi [...]

[...] precipitò in ginocchio, tutta volta alla speranza, gridando: — Mamma! mamma! Ma le sue mani, che avevano allacciato il collo dell'inferma, si [...]

[...] braccia, lasciando il sudore della morte sul suo abito bianco. Niente poteva consolarla, niente frenava il parossismo di quella disperazione, alla [...]

[...] lei quasi tutte le sere, rinunciando alla società che l'acclamava sempre regina. Erano serate intime, piene di dolcezza. Il baronetto Seymour [...]

[...] Lydia qualche volta — è naturale. Sono fantastica, imperiosa, e mi burlo di tutti gli uomini che aspirano alla mia mano. Ma tu, con tanta bellezza [...]

[...] delicato; motteggiava, civettava, udiva menzogne e mentiva. Era stanca alla fine. Non c'era altro? Niente altro? Costanza le scriveva ancora lunghe [...]

[...] stessa alla carità, alla beneficenza, e poiché era stata tanto pudica da non accendere mai un desiderio, l'amore che un uomo non le aveva [...]

[...] l'elevatezza di un orgoglio trasformato in virtù. Volle imitarla. Con ardore febbrile si pose alla ricerca dei poveri, si informò delle diverse [...]

[...] era paragonabile alla gioia che provava ella stessa. Avrebbe voluto, subito, dividere i suoi beni, spogliarsi dei suoi gioielli, rendere [...]

[...] stesso non lo avrebbe permesso — suo padre, così fiero! egli che alla notizia del disastro non aveva versato una lagrima! Era per il padre che miss [...]

[...] , temendo sempre di vederla nella più squallida miseria, e si trovava di fronte alla dignità incrollabile di sir Eduardo, alla rassegnazione di Eva [...]

[...] al marchese e d alla marchesa Strutti che il marchesino continui ad amoreggiare la ballerina; quello che occorre è una moglie legittima per [...]

[...] fa tutto quello che voglio io, e che è fedele... Nevvero, Don Leopoldo, che siete fedele alla vostra impareggiabile Lydia? Lo baciò sonoramente [...]

[...] baci. Lessero insieme una lettera di Costanza, la quale, dal suo eremo, mandava gli auguri alla novella sposa. — Rimango proprio sola! Cosi [...]

[...] Tolstoï, perchè era alla moda, e di Zola, perchè lo dicevano scandaloso, ma le parve invece noioso. Il suo editore le diede poi tre romanzi [...]

[...] alle fronde, il ruscello alla sponda, la farfalla al fiore, l'albero alla terra. — Essa sola si trovava perduta, scompagnata in quella armonia [...]

[...] lieta. La stanchezza fisica operava una salutare reazione, permettendo alla sua mente di riposare. Le accadde allora, percorrendo i sentieri [...]

[...] dolce; come deve succedere alla maggior parte dei villeggianti e dei così detti amici della campagna, per i quali il più bel punto di un [...]

[...] caccia. Usciva alla mattina con tre o quattro uomini e una signora russa di cui aveva fatta la conoscenza sul lago. Lydia non poteva competere con [...]

[...] osservazione principalissima: non tenne conto dell'immenso divario che corre fra la donna maritata e la zitella; tutto ciò che è permesso alla prima [...]

[...] , tutto ciò che si vieta alla seconda. Credette che il suo ingegno e la sua ricchezza bastassero a darle l'indipendenza, reputandosi assai [...]

[...] nubili quanto colle maritate, e sopratutto cogli uomini che non sapevano - 189 - mai da qual lato prenderla e che, alla fine, la prendevano [...]

[...] frizzi, lo invitava a raggiungerla alla corsa, promettendogli il fiore che teneva in petto. Faceva, insomma, quello che aveva sempre - 189 [...]

[...] arabo; ma neppure il medio evo, preso alla lettera, la soddisfaceva, perchè troppo rigido e angoloso. Pensò allora di sciogliersi dal rigorismo di [...]

[...] foderate di raso color perla, strappate indietro con audacia bizzarra e aggruppate intorno alla testina del Murillo. La bella coperta spiccava sopra [...]

[...] ordinando seriamente questi oggetti dentro il pianerino, — lavorerò. Le fotografie di attrici celebri, di bellezze alla moda, facevano capolino [...]

[...] contro i vetri, per non sentirsela nella nuca, quando si sdraiava sulla sua poltroncina. - 201 - Tutte queste faccende la condussero alla [...]

[...] viaggiatori nel deserto; quella stanchezza umiliante davanti alla meta che sfugge, in mezzo al nulla che circonda da ogni lato. - 205 - In [...]

[...] principio d'inverno si era messa a far visite frequenti alla signora Avella. Le voleva bene davvero; dopo l'esiglio volontario di Costanza, era [...]

[...] stata al bersaglio, dove si esercitava con Lante alla pistola, trovando ancora una larva di piacere in questi esercizi violenti che le frustavano [...]

[...] pelle nera ricamate con perline d'argento. Aveva un abito di velluto rosso antico, orlato colla pelliccia alla moda, chiamata volpe azzurra, in [...]

[...] ne accorse e gli domandò: — Che pensa? — Nulla. — Non è vero. Egli non persistette a negare. — Forse riflette alla bizzarria della nostra [...]

[...] grave, ma dolce. Si accarezzava la barba, in piedi, fissando nel vuoto que' suoi occhi acuti e freddi. A un tratto si avvicinò alla parete dove [...]

[...] prostrata, così improvvisamente disfatta che le si disegnò lungo la guancia, accanto alla bocca, una contrazione dolorosa somigliante a una ruga [...]

[...] chiusa, mista d'odor di fiori e di sigari, l'ultimo suono che aveva dato l'apparenza - 222 - di vita alla sua triste vegetazione. Una poltrona [...]

[...] , spogliandosi, in mezzo alle fotografie di quelle donne belle ed amate, sotto il baldacchino viola, trattenuto alla testiera del letto coi nodi [...]

[...] baronessa. Quindici anni trascorsi a Vienna, nella società più allegra e più corrotta, avevano conferito alla baronessa von Stern la seduzione piccante [...]

[...] ostacoli alla propria volontà. Non parve vero a Lydia di potersi gettare nelle braccia di questa nuova amica; per cui si vedevano tutti i [...]

[...] stava vestendosi, - 229 - era subito invitata ad entrare in camera; Lydia, alla prima occasione faceva altrettanto. In capo a quindici giorni [...]

[...] mostrava con orgoglio le lettere. A Vienna, narrava, era amata da tutti, corteggiata fino alla sazietà, ricercata nei migliori salotti. Parlava [...]

[...] giorno prima — di un cugino di tuo marito che viene sempre in casa vostra... — Keptsky? — Sì, Keptsky. Non sarà quello che destini alla mia [...]

[...] , sembrandole che un po' del cerimoniale di corte uscisse da tutte quelle fotografie auguste. — E questa? — esclamò, sollevandone una alla fiamma [...]

[...] . In agosto voleva trovarsi a Vienna, perchè suo figlio usciva dal collegio imperiale. Prese con sè anche Lydia. La villa era vicinissima alla [...]

[...] l'angolo della bocca — per equilibrio, le donne non mi possono soffrire. — Ed io dunque? — Sei l'eccezione. Alla sera, mentre le due amiche si [...]

[...] , sì, di mio figlio — rispose in fretta la baronessa, sottraendosi alla curiosità dell'amica. I primi quattro giorni trascorsero di volo. Il [...]

[...] per farne meglio asciugare e luccicare gli - 244 - ottoni. Davanti alla cucina, un contadino con due corbe di frutta, aspettava. Dalle [...]

[...] vero benessere, si sentiva più giovane. Dopo i tentativi infruttuosi fatti in seguito alla lettura di Coppée, ella non aveva più pensato a collegare [...]

[...] sentimento religioso, nè in famiglia era stato coltivato; poichè don Leopoldo apparteneva un pochino, moderatamente, alla schiera volterriana che [...]

[...] ondeggiavano, velate dai vapori dell'incenso; al di sopra del tabernacolo, un piccolo quadro rappresentante Sant'Anna, sembrava sorridere alla schiera [...]

[...] fecondazione per cui, invece che dalla natura all'anima, saliva dall'anima alla natura l'intendimento di tutte le cose amanti? Che provavano mai [...]

[...] : Agnus Dei, qui tollis peccata mundi. Alla villa non si erano accorti dell'assenza di Lydia, la credevano in camera. Quando entrò nel salotto [...]

[...] , contessina Lydia Valdora. XVI. — Egli ha avuto dei gravi dispiaceri, — diceva Thèa parlando di suo cugino, alla sera, intanto che l'ombra entrava [...]

[...] , volando colla fantasia nella dolce ebbrezza del sognare ad occhi aperti. Davanti alla figura di Théa, lunga supina, messa in rilievo dal [...]

[...] candore dell'abito, Lydia scompariva, raggomitolata in una profonda poltrona, le braccia strette alla vita. Nell' ampiezza del salotto, il respiro [...]

[...] futuro; turbinavano, lievi nell'ombra, urtandosi, scostandosi, respinti dal divano alla poltrona, invisibili, eppure così sentiti che le membra [...]

[...] sognava invece? Od era forse morta, e assisteva in ispirito alla trasformazione di sè stessa? A un tratto l'oblio la invase tutta. L'ultima [...]

[...] lembi di sogno, a battiti d'ali invisibili, a un vanire dolce di fantasmi sotto il primo agitarsi dei nervi che tornavano alla vita. Dal mondo delle [...]

[...] eccitato dalle recenti fantasticherie e con una disposizione alla mestizia simile a quella che si prova dopo una ubbriacatura. Chiamò: Théa! Mosse [...]

[...] guisa di chi, avendo fatto un lungo viaggio di mare, non riesce a star saldo alla terra. Seduto al piano, di cui una sola candela era accesa [...]

[...] , davanti alla fiamma della candela, mostrava il sorriso fino, spirituale, a cui la freschezza vermiglia delle labbra dava appena una sfumatura di [...]

[...] tempo il suo cuore, come se - 268 - Avesse messo l'ali, prese a battere, seguendo quello sguardo, incontro alla visione ignota. Per alcuni [...]

[...] stata imminente l'ora dell'asciolvere, avrebbe incominciato a discorrere per davvero. Intanto pensava alla infinita varietà di temperamenti [...]

[...] erano luminosi i suoi occhi! XVII. S'era stabilito alla Villa, un genero di vita assai regolare e metodico, come se dovesse durare per sempre [...]

[...] . Questo l'aveva voluto lui, Keptsky. L'indomani, appena spuntava l'alba, mentre tutti dormivano alla Villa, essi si trovavano pronti, e pronti erano [...]

[...] due cavalli; un'altra passione che li avvicinava. Théa, alla quale i medici avevano proibita l'equitazione, abborriva questo esercizio, e Lydia [...]

[...] , come due amanti in fuga; stavano fuori qualche ora, più che fosse possibile; tornavano, ancora inosservati, alla Villa addormentata, e per tutto [...]

[...] se Keptsky l'amasse. In tale periodo di formazione, bastava alla sua felicità la presenza del Dio ignoto. I giorni volevano cosi rapidamente che le [...]

[...] ! — pensava ancora Lydia, guardanclolo alla sfuggita. — Una così assoluta bellezza, unita a tanta grazia! Gli domandava qualche cosa, nient'altro che [...]

[...] vecchia governante troppo amica dell'acquavite, nessun'altra donna avesse sorriso alla sua infanzia. Egli rispose di no; di essere giunto ai [...]

[...] . Abbandonato come ero, o precoce, quando la mia governante russava sotto alla tavola, io che non avevo sonno, mi arrammpicavo nella libreria, prendendo [...]

[...] troverai più mio cugino. Ella stava per rompere in pianto, ma si fermò davanti allo sguardo di s?nge della baronessa. Alla sera, con Keptsky [...]

[...] impediva a Lydia di continuare, poichè l'attenzione di don Leopoldo era un coefficiente di poca importanza, in confronto alla necessità che ella aveva [...]

[...] l'esistenza? Le sembrava - 289 - di avere sbagliato tutto, di aver visto ogni cosa alla rovescia. Una ri?essione la rese triste; si riecordò [...]

[...] . Si era in agosto, la città spopolata, il caldo insopportabile, e tutte queste noie ella incolpava alla mancanza di Keptsky. Pensava a lui di [...]

[...] strada fuori della porta che conduceva alla Villa: le sembrava così di avvicinarsi a lui, di respirare un po' dell'aria sua, e, senza saperlo, una [...]

[...] bambino che si abbandona alla madre. — Povero piedino! - 298 - Aveva un paio di calze sottili come una ragnatela e delle scarpe scollate, con [...]

[...] Keptsky, intanto che lui lo asciugava. Rideva, ma avrebbe anche pianto, perchè si sentiva serrare alla gola da una emozione grandíssima, da una [...]

[...] più bello, il più nobile, il più elegante dei cavalieri l'aveva protetta e scortata, ma abbandonandosi alla gioia di nominare Keptsky, si dilungò [...]

[...] Lydia. — Il romanzo nuovo è di Feuillet — continuò don Leopoldo, tornando alla seconda idea. — si chiama La Morte. Lydia non ascoltava. Aveva [...]

[...] po' stanca. — La ?anella, Lydia, la ?anella. Il vecchio volle togliersi lo scialle d'in su i ginocchi per metterlo addosso alla ragazza. - No [...]

[...] a trovare Théa, raccontarle tutto e chiederle consiglio. Giunse alla Villa in uno stato da far pietà. Ogni viale, ogni albero, ogni sentiero [...]

[...] era la sua? Incompreso, viziato, solitario in mezzo alla gente, troppo nobile per piegarsi alle bassezze dei più, indipendente, temerario, ?ero [...]

[...] - 315 - di avversa fortuna, ed eccoti un uomo a terra; gli si contesta perfino il titolo di nobiltà. Senza fatica, le tornavano alla mente le numerose [...]

[...] che ella difendeva in faccia al mondo e in faccia a sè stessa. Keplzsky senza macchia apparteneva ancora alla società; così era - 317 [...]

[...] , ardente, innamorato, bello come un bel sogno. Egli aveva lasciato la Villa di sua cugina per stare in città, accanto alla fidanzata, dalla quale [...]

[...] queste le doti speciali di Keptsky, le doti esterne ehe si univano alla sua grande bellezza slava. Quando Keptsky non era presente, don Leopoldo [...]

[...] arrischiate a trentatrè? Il rimpianto di una giovinezza perduta, perduta così inutilmente, si mesceva alla gioia di questi preparativi. Come era stata [...]

[...] pavoneggiando la sua importanza di madrina. Lydia aveva scritto un bigliettino affettuosissimo alla signora Avella, invitandola, ma Eva era in [...]

[...] passò la notte, venne l'indomani, le parole gravi di Calmi le tornavano alla memoria. Avesse avuto una madre, un fratello a cui affidarsi... Ad ogni [...]

[...] disperato alla vigilia del suicidio; dall'altra l'amante che non può salvarlo, che non ha mezzi disponibili, avendo già speso per lui somme enormi [...]

[...] nulla. Che abbia mancato alla parola, che abbia truffato, che sia fuggito come un ladro, che sia stato l'amante di Théa, tutto tutto gli perdono [...]

[...] persuadendo che non giovava illudersi, Keptsky essendo legato più che mai alla baronessa sua complice. — E allora — si pose a gridare Lydia, sotto il [...]

[...] interamente. — La baronessa, che lei crede stabilita alla Villa, è infatti alla Villa, per forma; ma viene - 331 - in città tutti i giorni e si [...]

[...] scintillava al sole. — È lei! — gridò, con una specie di urlo senza suono, che le si perdette nell'ugola. Théa passò davanti alla carrozza, voltando la [...]

[...] — disse Lydia. Un triste sorriso increspò le labbra dell'avvocato, vedendo come la povera creatura si attaccava alla speranza. — Egli è già di sopra [...]

Cattermole Evelina (Contessa Lara)
Storie d'amore e di dolore
29 1893 - Provenienza testo: Scansione Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, txt Fondazione Verga 159 occorrenze

[...] nuovi, chiari fino alla sfumatura più tenera del verde, spiccavano come fregi. Dietro quel muro a pena alto due metri, era una fila d'altri [...]

[...] polvere e l'attrizione non fanno che aggiungere un'ombra alla naturale volgarità de' colori e delle forme. Quest'ambiente non sembrò fare alcuna [...]

[...] come a bordo, per non far rumore, aprì la porta alla monaca e la fece entrare, senza profferir parola. La stanza era immersa in una mezz'ombra [...]

[...] assopito, col viso rivolto verso il muro. Poi ella si diresse al cassettone, dove stavan aggruppate alla rinfusa bottigliette d'ogni grandezza [...]

[...] . Disse che lei aveva fatto scrivere alla famiglia del tenente per mezzo del ministero: aveva parlato proprio da sè col segretario, che l'aveva [...]

[...] la cui catena d'oro, larga e corta, serpeggiava su 'l cassettone, 12 s'accostò alla lampada, preparò con la punta delle dita affusolate una [...]

[...] ignota frugar lì dentro in ogni angolo, veder tutto, vegliar lui, accarezzarlo... Accanto alla finestra che metteva su 'l giardino, dinanzi allo [...]

[...] , gli colava da un angolo della bocca su la guancia, e andava giù a bagnar il cuscino. Ritta in mezzo alla camera, con le mani giunte e le dita [...]

[...] rapido andirivieni in punta de' piedi, per trasportare dalla cucina alla camera l'acqua fresca che 25 bisognava aggiungere all'acqua bollente, in [...]

[...] appeso da capo alla tinozza, pensò a tirare a sè un asciugamano 27 buttato lì accosto sopra una sedia e, pudicamente, come una delle tre donne [...]

[...] sorridere, anche lui, d'un sorriso smorto. - Sono molto cattivo, eh, lo dica lei! - chiedeva egli alla monaca, qualche rara volta che aveva forza e [...]

[...] delirio, egli, inconscio, aveva come fatte 32 balenare vertiginosamente dinanzi alla impressionabile, inesperta, spaventata fantasia della [...]

[...] dalla poesia del descrittore. Giammai, un accenno, nè meno il più vago, usciva dalle labbra di lui intorno alla donna così appassionatamente [...]

[...] quiete solenne e dolcissima era intorno. Dalle 33 porte aperte del chimerico tempio si scorgevano ardere, sospese alla vôlta, tutta trafori [...]

[...] scolpito a bassorilievo. Là giù, le fronde a mazzi cresputi s'alzano come pennacchi o si piegano ondulando con languido ritmo alla brezza marina. E [...]

[...] corse giù fino alla punta delle dita affusolate, che l'ufficiale teneva strette. - Paura... no; ma è un tempo... un tempo orribile! - - Un tempo [...]

[...] desinare. Il malato fissava tutto con la meraviglia di chi tornasse alla nostra vita e riprendesse coscienza delle cose, dopo un soggiorno nell'aer [...]

[...] avidamente inghiottiva. Fu sonato il campanello. - Non voglio visite, veh! - ordinò il convalescente, riappoggiando la testa alla poltrona, 41 [...]

[...] ch'erasi fatta trascinare lì accanto alla finestra. Ma il soldato tornò d'un balzo: era pallidissimo. - Signor tenente! - disse, come se le [...]

[...] nebbia sur una luce d'oro, le s'avvolgeva scompostamente intorno alla testolina bionda. - Nina! O mia Nina! - gridò il tenente, rizzandosi in [...]

[...] prima. Tanto quanto, mentre viveva lui, la famigliuola tirava innanzi alla meglio, perchè di giorno il brav'uomo lavorava da facchino in una [...]

[...] intanto lo straziava, inacerbita da un nodo alla gola, che il malato 51 manco a sè stesso confessava ch'era di lacrime. Così il disgraziato disse [...]

[...] dolori acuti alla spina dorsale, incurvata sotto gli involti che gli parevan di piombo; un sudor ghiaccio gl'inumidiva la fronte e la nuca [...]

[...] riposarti vicino alla famiglia? Non ti mancheranno certo le cure... - Un sorriso d'indicibile tristezza del povero malato mozzò la frase su le [...]

[...] fu in casa, alla moglie paurosamente meravigliata di vederlo tornare a quell'ora insolita, consegnò il biglietto da cento lire. - Che vuol dire [...]

[...] , ridevano, si bisticciavano fra loro. Alla Marietta, che aveva sei anni, petulante e pronta a piagnucolare, come tutte le femmine, per un nonnulla [...]

[...] lì - diceva egli alla moglie - tanto, devo avvezzarmi a non li veder più! Quanto a denari, il foglio delle cento lire era finito da un pezzo [...]

[...] ebbe come un inconscio sollievo. Il padrone dello stabile aveva fatto ripulire la portineria, 67 e dare a dirittura tre mani di bianco alla [...]

[...] piede. Due o tre di loro facevano da cavalli, con una fune passata alla vita; mentre un altro, tenendo 68 nella mano sinistra l'estremità della [...]

[...] alla tavola dove sua madre cuciva a macchina, egli, con davanti il quaderno a righe azzurrognole, faceva da bravo il suo còmpito, ripetendo [...]

[...] come un fulmine in portineria a cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato a gambe all'aria a un urto de' più grandicelli, ricorreva alla mamma con [...]

[...] madre - che dopo la morte di Peppe ella aveva lavato nel ranno e tenuto alla guazza notturna - i panni che portava giornalmente, e perfino il [...]

[...] alla Lucia, aumentò ancora. Il poverino era giunto a non pronunziar più parola; inconscio, mandava dei lievi gemiti inarticolati, quando la [...]

[...] . Quanto alla Lucia, ella non sapeva più che si fare. Ora girava per la stanza, toccando senza ragione un oggetto o un altro, come inebetita [...]

[...] , il quale avrebbe voluto a ogni costo veder il figliuolo consacrarsi alla carriera militare; l'unica, gridava il vecchio caparbio, fatta per [...]

[...] . Scritta che l'ebbe, si voltò alla donna: - Mi rincresce d'avvertirvi - diss'egli - che per comprare questa roba vi ci abbisogneranno quasi tre [...]

[...] ... - Pensava anche che, alla peggio, avrebbe proposto al sor Luigi, di farle un prestito, un semplice prestito di cui lo avrebbe rimborsato un poco per [...]

[...] parso un cattivo augurio. - Adele! - chiamò ancora più forte. - Uh! Che c'egli? - gridò la serva, accorrendo alla finestra. - Nulla, nulla. Mi [...]

[...] , senza nè anche veder la gente alla quale passava in mezzo. Quando fu a pochi passi dalla drogheria, le entrò la tremarella nelle gambe. Era più [...]

[...] l'aiutava?... In quel punto le si ripresentò alla mente l'idea del prestito, ch'ella afferrò come una tavola di salvezza. - Non intendo già - disse [...]

[...] la serva - tanto, la morte la ci ha a trovar vivi! - 92 Ma la vedova aveva un'espressione così angosciata e stralunata, che alla buona fiorentina [...]

[...] 93 ancora più minacciosi, scrisse la domanda d'ammissione a San Francesco de' Poverelli. - Debbo avvisarvi - fece egli alla donna la quale [...]

[...] , e se lo portò in braccio nella carrozzella che l'Adele era corsa a prendere. 94 Giunta alla porta dello spedale, mise in mano al vetturino le [...]

[...] recar tutti i giorni, a tutte l'ore, là dove egli stava rinserrato fra gente estranea, alla quale il poverino doveva pur essere indifferente come [...]

[...] anche tre volte alla settimana; ma quel giorno poteva contar di perdere quattro o cinque ore di lavoro: di più, la portineria restava [...]

[...] , si raccomandava a Gesù, alla Vergine, a tutti i santi e martiri benedetti... Stava su' carboni ardenti... Finalmente, qualcuno le si avvicinava a [...]

[...] non 104 trovava il verso d'andare a letto: un'altra ferrata alla camicina con l'amido dal goletto lustro e interito; un'altra stiratina alle calze [...]

[...] , alto e bruno, co' pantaloni alla militare e una giacchetta da borghese, si presentò su la soglia, occupando l'intero vano con la sua poderosa [...]

[...] cosa sotto un aspetto di pace. - Coraggio, signora, coraggio! - ripetè 106 più volte alla moglie del tenente, un'esile donnina di circa [...]

[...] , tutta rovinata dal vaiolo! Che importa? Per la mamma era sempre bello, bello come un sole! E mentre andava qua e là, dalla cucina alla camera [...]

[...] - fece semplicemente l'Adele: - basta che loro sien contenti. - Loro - erano i suoi padroni; e gente di cuore, non soltanto permisero alla serva [...]

[...] d'assentarsi, ma aggiunsero al vestiario di frustagno, che l'Adele portava allo spedale in una pezzuola, un berretto alla marinara, nuovo fiammante [...]

[...] dell'Archibugio; e di lì si recò allo spedale. 109 Quella mezz'ora, o poco meno, ch'ella dovette far d'anticamera, le parve assai lunga; e alla madre [...]

[...] . - Ma la mattina di poi, a punto mentre ella si preparava a recarsi allo spedale, s'affacciò 113 alla portineria una femmina che teneva per mano [...]

[...] macchie d'inchiostro. Davanti alla scrivania, dalla parte del muro, una poltrona, egualmente di noce, a guanciale di cuoio nero, fiancheggiata d'una [...]

[...] riscuotere, le rimescolava il sangue, le dava come un colpo nel petto e una stretta alla gola. Teneva fissi gli occhi su la porta: una porta mezzo [...]

[...] aspetto burbero e confuso. Lucia lo guardava tra ossequiosa e incerta. Egli sedette nella poltrona di cuoio nero, davanti alla scrivania, e rimescolò [...]

[...] davanti alla scrivania, abbandonava le braccia, che le pendevano sotto lo scialle di lana nera, e sporgeva innanzi la testa bassa, con l'occhio vitreo [...]

[...] più. 128 - Sì, da vero. Matilde dieci anni fa era magra, bruna, palliduccia. Abitava in una stamberga attigua alla mia, nelle soffitte d'un [...]

[...] confusione di tele, di cartoni, di gessi, in mezzo ai quali io badavo a tirar giù alla brava pennellate e freghi di matita. Ma aveva altro da pensare [...]

[...] di chartreuse tutti di seguito, astrattamente, e Bertino Fragni s'accostò più che mai alla tavola. Il pittore riprese: - Dopo queste faccende, la [...]

[...] quadretto da innamorare un pennello fiammingo. Al lume d'un mozzicone di candela di sego infilato nel collo d'una bottiglia posta in mezzo alla [...]

[...] ! - aveva filosofato sua madre. Un amico comune mi presentò alla nuova stella, una sera, al Manzoni. 131 Per me pure, in tanto, era girata la [...]

[...] ruota. Le mie tele cominciavano a vendersi bene; nel mio studio era già una profusione alla Makart di ninnoli eleganti e d'oggetti d'arte, e più [...]

[...] nel gabinetto a costo, simile alla marea. Sermanni ascoltava astrattamente; non parlava più. - Andiamo! - disse Bertino Fragni, voltandosi agli [...]

[...] qua! - Molte donnicciuole con fagotti sotto il braccio, avvolti dentro un panno in cui dovrà esser segnato il numero corrispondente alla [...]

[...] rado, si vedeva una signora col viso coperto di una veletta di tulle, alla quale ella aveva fatta qualche piega sotto gli occhi e su la bocca, non [...]

[...] tumultuosa e umile. Non era bella, se bene non avesse difetti salienti nelle fattezze; ma davano alla sua 152 figura una certa simpatica armonia quei [...]

[...] banco le povere camicie, le restituì alla donna. - Non può darmi nè anche qualcosetta? - domandò ella con un lieve tremor nella 155 voce [...]

[...] del pettuccio convulso, l'orribile parola: Fame! fa-a-me! Finalmente, dopo qualche minuto, che alla poveretta parve un secolo, l'impiegato [...]

[...] tre, di venti, poi di cento; e i palazzi venivan su come i funghi; così era sorta un'altra grande città attaccata alla città vecchia. Nelle [...]

[...] strade create di fresco, ancora sterrate e senza numeri alla porta, c'eran venuti i bambini a far il chiasso fra' monticelli di terra e di sassi che [...]

[...] insieme alla Rachele. A Roma, la Rachele, d'una bambinuccia tutta ossi e tutt'occhi, s'era fatta un tocco di ragazzona. Non era, è vero, una bellezza [...]

[...] Castello: una povera camera di subaffitto divisa in due da un paravento mezzo sfondato, e andava alla fabbrica dove lavorava Nanni. 168 Era là [...]

[...] dell'epidermide, gli stavan bene e davano alla sua fisonomia un carattere tutto meridionale, che più d'un pittore di tipi popolani avrebbe scelto a modello [...]

[...] , a voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi a dosso, senza osar nè meno di darle il buon giorno; 173 ma pensava a lei da quando si [...]

[...] quello che guadagno alla settimana ve lo porterei a casa... - Chini gli occhi ridenti, ella badava a strusciar con l'unghia del pollice l'orlo del [...]

[...] più; e, con le mani sui fianchi, stette lì un po' pensierosa: poi andò a mangiare. Da quel giorno Peppe non aveva più detta una parola alla [...]

[...] pensiero alla figlia vostra, e il pensiero mio non lo rimovo, magari tornasse Cristo al mondo. Del resto, - soggiunse. come chi vuol confortarsi con [...]

[...] , accompagnata da una specie 188 di mugghio sordo somigliante alla nota d'un organo; e il gran cortile con in giro la doppia fila di logge a [...]

[...] contribuzione dava anche diritto alla lettura di due giornali: uno politico quotidiano, conservatore, l'altro domenicale e illustrato. Sì che [...]

[...] villeggianti del circondario vedute alla messa; allora qualche fanciullo solitario che giocava fuori, sgattaiolato dentro il refettorio, saliva [...]

[...] alla maniera del X secolo. Fuor che nell'ora vespertina del rosario, quando un nasale, confuso mormorio di preghiere si diffondeva in torno [...]

[...] della Rosona non la lasciavano nè giorno nè notte. Dopo il mezzodì, finito ch'ella aveva da desinare e di risciacquar alla peggio i due cocci [...]

[...] in un gruppo compatto col gallo alla testa, beccavano quel che trovavano per terra, scansandosi del pari, tutte assieme, su o giù per un argine [...]

[...] , cólte da paurosa superstizione alla vista di quel sudicio fagotto di cenci scolorati e rattoppati d'onde usciva un viso scimmiesco, nero e grinzo, i [...]

[...] vicino, diedero uno spintone alla porta, che subito cedè sgangherandosi affatto. Ecco, a precipizio, le galline venir incontro a' nuovi [...]

[...] , in fondo alla sala, verso la porta d'ingresso. Dietro il banco di legno lucido, su cui a mano a mano si mostrano gli oggetti e si distendono le [...]

[...] romana (ridendo): Cinquecento! Il banditore (più forte che mai): Millecinquecento! Il perito (con un sorriso mondano rivolto alla bella bruna): La [...]

[...] 222 bel piatto moresco, e cinguetta vicino alla lunga barba bianchiccia di uno scultore celebre. Finalmente era venuto il turno dei dipinti [...]

[...] d'una schiera d'avi illustri appesi alle pareti di qualche nobile dimora, alla fine, nella suprema dispersione d'ogni reliquia famigliare, fu [...]

[...] cui nome ignoto fu prontamente allineato nel registro dallo scritturale. Il giovine, rosso fino alla punta de' capelli, preso con uno sguardo tra [...]

[...] spiantato che, sbolliti i primi ardori della luna di miele, non aveva fatto altro che dare ogni momento in ismanie, imprecando alla odierna [...]

[...] senso di gratitudine quella mano aristocratica, oziosamente bianca, quella mano che non avrebbe mai dovuto congiungersi alla sua, ella si era [...]

[...] altamente intuiva, senza nè pure ben capirne tutta la delicatezza e tutte le difficoltà, era come una muta riabilitazione dinanzi alla memoria di [...]

[...] seri ma aridi, preferiva i versi dolci e sonori; e quando era rimasto disteso per ore ed ore alla larga ombra d'un olivo, con le palpebre [...]

[...] ch'egli ebbe, alla meglio, que' brevi, incompleti studi che si possono fare in fondo 235 a una città di provincia, madre e figlio si separarono [...]

[...] . Oltre la solitudine volontaria alla quale si era condannata, la madre s'impose, come s'è detto, le più austere privazioni, a patto che nulla di [...]

[...] quanto le concedevano le sue povere sostanze mancasse alla sua creatura, per cui sentiva raddoppiarsi ogni giorno l'amore: a punto come le era [...]

[...] ignorava quanto mai costassero alla madre sua quelle piccole somme! La loro lontananza durava da sei mesi. Da sei mesi il giovane si era iscritto [...]

[...] delle voglie pazze di riabbracciar sua madre. La distanza, che suscita alla mente un mondo di bizzarre illusioni, lo faceva, in certi momenti [...]

[...] . Così egli aveva vissuto, non troppo malamente, fino alla primavera, il tempo de' più caldi languori dell'organismo, il tempo dei più [...]

[...] mai gli si affollavano alla mente. Com'era bella! Com'era bionda!... Entrato, così, per caso, a quell'asta, egli aveva assistito alla gara di [...]

[...] umili strofe di poeti?... Tutte queste domande ch'ei rivolgeva a sè stesso e alla donna, ora con un senso di compiacimento dolce e superbo, ora con [...]

[...] scoperto, si sollevavano, in molli ondeggiamenti; gli occhi guardavano innamorati; la bocca fremeva baci, in atto di schiudersi alla parola [...]

[...] d'un'immensa ghirlanda di fiori, la signora s'abbandonava, le membra ancor sopite dalla dolce spossatezza che dà il bagno, alla calma voluttà di [...]

[...] cantare per riguardo alla moglie del generale. E pure le canzoni del suo paese sonavan d'una dolcezza penetrante in bocca di quel popolano, con le [...]

[...] ! Pensavo alla mia innamorata che mi veniva incontro su l'uscio, al ritorno, appena sentiva di lontano i campanelli delle bestie: mi veniva [...]

[...] dopo un po' di tempo, quando Tinuzza cominciò a mostrarsi svogliata a lavorare, perchè si sentiva male, entrò in testa alla madre di lei un [...]

[...] ormai era mia, e che portava in sè un'altra creatura più ancora mia? Mai, per Dio! D'un balzo fui fuor della stalla e corsi a bussare alla [...]

[...] il braccio illividito e aveva ricominciato a ridere. - Ricòrdati però una cosa, - soggiunse Lo Santo parlando alla figlia; - tu esci di qui [...]

[...] il bambino, che quel giorno era stato affidato alla sora Rosa. Tinuzza invece, non ostante che lo allattasse, non sembrava ricordarsene; a segno [...]

[...] campagna insieme alla mia sposa e a mio figlio, ch'ella portava in braccio. Là ci mettevamo in libertà, su qualche prato. Lei 273 posava a terra il [...]

[...] sangue tuo, che stai lì così come se morisse la gatta? Lei alzava le spalle, mostrando di compatir me come un esaltato e di non saper che fare alla [...]

[...] pareva rantolasse. 276 - Senti, io stasera non vado alla ritirata. M'infischio di tutto, io! Tinuzza si stizzì. Che diamine! O non c'era lei [...]

[...] ' cenni senza significato, e tremava, tremava sempre più. Io la respinsi, buttandola da parte, e dati alla porta un paio di colpi di spalla con tutta [...]

[...] poltrona, a canto alla medesima terrazza, con gli occhi fissi su 'l medesimo cristallo della finestra, in somma tale e quale come t'ho lasciato [...]

[...] sinceramente che non mi sento capace a stemperarmi in lacrime perchè un vecchio collezionista di flauti s'innamora alla fresca età di sessant'anni, e [...]

[...] roba alla quale io tiri. - In questo caso non si sbaglia: sfido io, non c'è ora altre donne nella casa! Tu vagheggi le cupolesche rotondità e la [...]

[...] conviene perfettamente. Io dunque non a pena questo volume è uscito l'ho comprato; ho posto un nodo di nastro celeste tessuto d'oro fra le pagine, alla [...]

[...] ... - stile moderno, ma che fa? - e l'ho mandato alla mia Emma. Non ti pare un pensiero delicato 297 farle pervenire in questo modo quel romanzo che [...]

[...] di desiderio alla donna, un'occhiata supplichevole all'amico, come per raccomandarsi all'alleanza di lui, e sparve. - Quant'è curioso! - saltò [...]

[...] l'amico, che in qualche modo voleva entrare in argomento, dichiarò alla signorina, che il conte Sampieri, essendo scapolo e perfettamente libero, non [...]

[...] perfino un nodo di nastro celeste - il mio colore - alla scena... a una scena che fa venire i brividi.... Il visino roseo le si era fatto rosso come [...]

[...] della stanza senza nulla ascoltare. II. Quando questi gentiluomini toscani entrarono nella sala da pranzo, tutt'i posti alla tavola, tranne quelli [...]

[...] tovagliolo, dopo aver dato fondo in un batter d'occhio alla seconda scodella de' vermicelli al sugo. - Fra tutti i miei viaggi, e ne ho fatti 307 [...]

[...] la benda su gli occhi. - Questo non prova nulla - si ripeteva il pertinace buon uomo, lieto di trovar buoni argomenti alla sua fissazione [...]

[...] con una smorfietta graziosa rivolta alla mamma dichiarò che si struggeva di far quattro passi, perchè non usciva da una settimana. 313 - Sì, sì [...]

[...] , signora - disse questi alla proprietaria della pensione - ma io avevo pregata Miss Emma di favorire le mie sorelle, che stasera hanno una piccola [...]

[...] veduta. 315 - Io? - rispose il conte, fermandosi a guardare il compagno negli occhi. - Io non pensar più a lei? Io rinunziare alla mia felicità? E [...]

[...] , se lo vuoi sapere, la faccenda prende proprio la piega che volevo io. Se Emma si fosse subito abbandonata alla mia prima manifestazione [...]

[...] arrivo a far di Emma la mia signora! III. Erano più delle undici quando i due toscani rientrarono alla pensione di Chiaia. In un angolo del salone [...]

[...] , la padrona e il capitano Borise giocavano a scopa; in torno alla tavola del centro, ingombra di giornali esteri, per la maggior parte illustrati [...]

[...] di fiori maraviglioso c'era in mezzo alla sala del the! Figuratevi una fontana, alta due metri, con piedestallo, vasca e trofeo interamente [...]

[...] si fece più vivo alla pensione fino all'ora di pranzo: a cui tornò ben rasato, sorridente, e vistoso nell'ampio panciotto più candido della [...]

[...] avanti. Emma, my darling, àlzati e senti se il signor conte ha la febbre - ordinò alla figliuola; poi si mise a spiegare a' suoi ospiti come Emma [...]

[...] mobile fatto di fiori. - Io non ho ordinato fiori - rispose la signora; poi si volse alla sua ragazza: - va a vedere di che si tratta, my [...]

[...] con pazienza i progetti di lui, e gli promise il suo appoggio a conseguirne l'adempimento. Poco dopo l'avvocato tornava solo alla pensione. IV [...]

[...] ci siamo! - pensava il Bencini. - È un uomo, vede, che s'interessa a lei più che alla propria vita, un uomo che l'ama, che l'adora.... 332 Emma [...]

[...] campanello. In un minuto tutta la gente della pensione era riunita nel salone. La signora Alford sganciava la cintura alla figliuola; la contessa [...]

[...] ? - Ferito? ferito io? - protestava San Teodoro, toccandosi il petto quasi per persuadere sè stesso che non sognava. - Io sono andato alla stazione [...]

[...] a me: nell'anima d'una donna, con tante delicatezze è difficile entrare... massime alla nostra età. IL NATALE IN FAMIGLIA. IL NATALE IN FAMIGLIA [...]

[...] odorosi del busto una lettera tutta spiegazzata, ma ancora chiusa. Su la soprascritta, una calligrafia grossolana e incerta aveva tracciato alla [...]

[...] meglio questo indirizzo: «Alla signora Giovannina Bitossi, ferma in posta.» La giovane donna ruppe il sigillo, e si pose avidamente a leggere [...]

[...] alcuno all'infuori di lei. Se li andava a ritirare ella sola alla posta, guardandosi dietro, sospettosa, più che se si fosse trattato delle notizie [...]

[...] e qualche picciolo d'aiuto alla famiglia, aveva finito invece... Com'era successo il fatto? Dio mio, come succedono quasi tutti questi fatti [...]

[...] alla governante delle sue creature ch'egli era determinato a sposare una sorella della moglie defunta: donna non più giovane e nè anche bella, ma [...]

[...] strani sogni alla sua infanzia. Seduta in giro, scaldandosi alla fiammata di tronchi enormi, stava la sua gente, silenziosa, con la corona in mano [...]

[...] , attenta però al paiuolo dove avea messo a bollire le castagne, in aspettativa che la campana chiamasse la prima volta alla messa di mezzanotte [...]

[...] devotamente il Bambino Gesù ad alta voce; quindi Giovannina con la sorella Giulietta, quasi una bambina, attaccata alla sottana, perchè avea paura delle [...]

[...] strato diamantino. Un formicolio d'ombre nere, tutte sfigurate da' cappotti, brulicava già davanti alla spianata della chiesa: il popolo della [...]

[...] gioia, saltellando 357 in torno ai padroni davanti alla porta dove avean fatto la guardia; il fuoco s'era mantenuto vivo; scintillava, anzi, più [...]

[...] tempi! Cinque anni passati in vicende tanto varie, tra gente così diversa; cinque anni che, per esempio, alla Giulietta saranno volati come giorni [...]

[...] andasse affievolendosi, e finisse a dileguare fondendosi in nulla entro i rumori innumerevoli della città enorme. Leda corse alla finestra e la [...]

[...] ; e, certo, chi l'avesse scorta per istrada non poteva ravvisarla. 363 Presto, quanto le forze glielo concedevano, camminò fino alla stazione [...]

[...] suo paese, il quale stava fermo col 364 legno sgangherato innanzi alla porta d'uscita della piccola stazione. L'uomo, cui quella voce non giungeva [...]

[...] l'ora di recarsi alla messa; e come prima, come sempre, uscirono tutti in processione; il padre, innanzi agli altri, ormai lento nel camminare [...]

[...] stagione era stata mite. Come al solito, Leda aveva accosto la sua sorellina, non più attaccata alla sottana, ma al braccio; la madre, più curva [...]

[...] di trovarsi lì tra i suoi, nella chiesetta del suo villaggio nativo appolaiato su' monti, mentre alla voce del parroco si univano le note [...]

Verga Giovanni
Novelle rusticane
33 1883 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga a cura di G. Forni - Interlinea Edizioni 121 occorrenze

[...] nella bella stanza coi vetri alla finestra, e il letto a cortinaggio, e non la teneva per lavorare, o per sciuparsi le mani in alcun ufficio [...]

[...] comune, o da giurare il vero dinanzi al Pretore. Di giuramenti, nel 1854, dovette farne uno grosso davvero, sull’altare, davanti alla pisside [...]

[...] figliuolo al seminario. – Quando uno si dà alla campagna, bisogna che ci si dia tutto, diceva il Reverendo, onde scusarsi se non usava riguardi a [...]

[...] quelle buone, senza spendere un soldo, e le regalava ai suoi contadini. Ma alla raccolta, giungeva a cavallo, insieme a suo fratello, il quale gli [...]

[...] l’asino, alla messe, per saldare il debito, e se ne 11 andava a mani vuote, bestemmiando delle parolacce da far tremare cielo e terra. Il [...]

[...] sbadigliare in faccia alla gente che era venuta per vedere il Re, e c’era tal via vai quella volta per le strade di Caltagirone che pareva la festa [...]

[...] occhio tutta la notte, che la passò a visitare i ferri della baia, a strigliar le mule e a rimpinzarle d’orzo sino alla gola, per metterle in [...]

[...] notte e giorno, coll’acqua che veniva giù come Dio la mandava. La chiesa di San Giacomo sputava ancora fuoco e fiamme, in cima alla scalinata che [...]

[...] suo marito, che non par vero! 21 Il Re invece era un bel pezzo d’uomo, grande e grosso, coi calzoni rossi e la sciabola appesa alla pancia; e si [...]

[...] compare Cosimo aveva tutto ciò davanti agli occhi, mentre andava accanto alla baia colla mano sulla stanga, e l’abito della Madonna fra le labbra, che [...]

[...] per poco non si mettevano a trottare, e compare Cosimo si sentiva saltare lo stomaco alla gola dalla paura soltanto al vedere mettere in brio le [...]

[...] riempire d’orzo le mule per portare quella miseria, regina tal quale era! Ma ella poteva far tagliare il collo alla gente con una sola parola, così [...]

[...] arrivarono alla Zia Lisa, che era accorsa una gran folla a vedere il Re, e davanti ad ogni bettola c’era il suo pezzo di maiale appeso e scuoiato per la [...]

[...] giubbone chissà quanto tempo, se non fosse stato per sua moglie che andò a metterli in fondo alla calza sotto il pagliericcio. 25 Gli amici e i [...]

[...] conosceva e l’aveva visto proprio sul mostaccio, coi calzoni rossi, e la sciabola appesa alla pancia, e con una parola poteva far tagliare il collo [...]

[...] alla gente, e mandare puranco a pignorare le mule, se uno non pagava il debito, e pigliarsi i figliuoli per soldati, come gli piaceva. 27 DON [...]

[...] rocche: – largo alla Giustizia! largo alla Giustizia! La Giustizia condannò comare Santa alla multa ed alle spese, e per ischivare la prigione [...]

[...] dovettero anche ricorrere alla protezione del barone, il quale aveva la finestra di cucina lì di faccia nella stradicciuola, e la salvò per miracolo, 30 [...]

[...] facendo vedere alla Giustizia che non era il caso di ribellione, perchè l’acchiappaporci quel giorno non aveva il berretto col gallone del [...]

[...] alla Giustizia! Fermo alla Giustizia! – Che Giustizia! strillava compare Vito tornando a casa colla cavezza in mano. – La Giustizia è fatta per [...]

[...] basilico sul davanzale? Non era padrone d’inaffiare i suoi fiori? Curatolo Arcangelo aveva la testa dura peggio dei suoi montoni, e ricorse alla [...]

[...] ci erano più alla finestra, e il Reverendo aveva il solo disturbo di levarli ogni volta che doveva venire la Giustizia, e rimetterli al loro posto [...]

[...] signorino, che lo vedeva tutti i giorni alla finestra, appena si alzava, e gli faceva segno se poteva andare a trovarla la sera. In tal modo la Nina [...]

[...] c’era cascata, col veder tutti i giorni alla finestra il signorino, che dapprincipio le rideva, e le mandava i baci e il fumo della pipa, e le [...]

[...] alla Giustizia! largo alla Giustizia! Davanti alla Giustizia gli diedero anche un avvocato per difendersi. – Almeno stavolta la Giustizia non mi [...]

[...] vedere San Giuseppe inseguìto dai ladri peggio di un coniglio, e pensava a suo marito, quando gli era arrivato alla capannuccia della vigna tutto [...]

[...] ? Il difficile era di metterli insieme tutti e due alla scadenza, e Don Angelino gli rispondeva, stringendosi nelle spalle: – Cosa posso farci [...]

[...] pane» diceva lui. Adesso s’era appeso alla fune del campanile e suonava a tutto andare, mentre Trippa batteva sulla gran cassa, e le donne [...]

[...] d’agnello. – Or bene, pensò allora – qui bisogna mettersi alla posta del coniglio come il cacciatore, per accertarsi della cosa cogli occhi proprii [...]

[...] , nell’ombra, solo in mezzo alla piazza tutta bianca di luna, e in un silenzio che si udiva suonare ogni quarto d’ora l’orologio di Viagrande, e il [...]

[...] candela della Madonna di Valverde, che fa miracoli dappertutto. – Il ferito, col cotone benedetto sullo stomaco, e la candela davanti alla faccia [...]

[...] gialla, spalancava gli occhi appannati, guardando i vicini ad uno ad uno, e cercava di sorridere alla mamma, colle labbra pallide, per farle [...]

[...] , tutte belle cose quando si ha la fede. – La povera madre ne aveva tanta della fede, che parlava a tu per tu coi Santi e la Madonna, e diceva alla [...]

[...] chiamavano «la scomunicata». Compare Nanni, anche lui durò un pezzo a scappare di qua e di là, per le sciare e le chiuse, ma alla prima fame dell’inverno [...]

[...] mangiate dal sole, fra due mucchi di concime fumante, appoggiate alle tettoie crollanti, dove aspettano coll’occhio spento, legati alla mangiatoia vuota [...]

[...] , colla bocca ancora piena di paglia, e il cane si rizza sospettoso, e abbaia roco al sasso che si stacca dall’intonaco, alla lucertola che striscia [...]

[...] , alla foglia che si muove nella campagna inerte. La sera, appena cade il sole, si affacciano sull’uscio uomini arsi dal sole, sotto il [...]

[...] un’altra volta, e il cielo azzurro e tutt’intorno la campagna riderà al sole. E non si sa neppure dove stia e perchè ci stia tutta quella gente che alla [...]

[...] il basto dell’asino, o su di una scala, come si può, con un sacco sulla faccia, e si va a deporlo alla chiesuola solitaria, sotto i fichidindia [...]

[...] sputava contro il fatto suo scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti. Prima gli affari andavano così bene che egli aveva [...]

[...] dell’osteria. – Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria – aveva detto dopo quel fatto. – Non voglio più soffrirne di questi dispiaceri. Le [...]

[...] madia, colle braccia nude sino al gomito, e domandò alla bimba: – Come sta la tua madrigna? La bambina che non conosceva la comare, la guardò coi [...]

[...] forno la focaccia, la ripulì dalla cenere, e la porse calda calda alla bambina, che la prese nel grembiale, e se ne andava adagio adagio, soffiandovi [...]

[...] ascoltò seria seria, sgranando gli occhi. Poi riprese colla stessa cantilena cocciuta: – Vo a portarla alla mamma. – La mamma non c’è più. Statti [...]

[...] , la buona anima mi diceva: – Va a mangiarne due cucchiaiate. Ho lasciato apposta la minestra al caldo nel focolare. – E pensava sempre a me, alla [...]

[...] una morta. Compare Meno si diede a girare intorno alla bestia, toccandole le orecchie, guardandola negli occhi spenti, e come vide che il sangue [...]

[...] per confortarla. Siamo rovinati tutti e due. Egli s’era messo a sedere sui sassi, accanto alla vedova, colla figliuoletta fra le ginocchia, e [...]

[...] aveva molta. Allora compare Meno, intenerito, si volse alla vicina Angela, la quale non si muoveva, come fosse di sasso. – Ora che ci aspettate a fare [...]

[...] magazzino grande come una chiesa, in mezzo alla polvere del grano, che non ci 73 si vedeva, mentre i contadini scaricavano i sacchi, o a ridosso di [...]

[...] , nella campagna, 74 era per la vendemmia di Mazzarò. Alla mèsse poi i mietitori di Mazzarò sembravano un esercito di soldati, che per mantenere [...]

[...] tutta quella gente, col biscotto alla mattina e il pane e l’arancia amara a colazione, e la merenda, e le lasagne alla sera, ci volevano dei denari a [...]

[...] non si logorava, pensando alla sua roba, ch’era tutto quello ch’ei avesse al mondo; perchè non aveva nè figli, nè nipoti, nè parenti; non aveva [...]

[...] mandava certo a dire se veniva a sorvegliare la mèsse, o la vendemmia, e quando, e come; ma capitava all’improvviso, a piedi o a cavallo alla mula [...]

[...] strapparsi i capelli e picchiarsi il petto per scongiurarlo di non metterli in mezzo alla strada, col pigliarsi il mulo o l’asinello, che non avevano [...]

[...] sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: – Roba mia, vientene con me! 79 STORIA DELL’ASINO DI S. GIUSEPPE L’avevano comperato alla fiera di [...]

[...] faccio vedere sua madre, che la teniamo lì nel boschetto perchè il puledro ha sempre la testa alla poppa. Vedrete la bella bestia morella! che mi lavora [...]

[...] avevano denari per comprare, era meglio non venire alla fiera, e non far perdere il tempo ai cristiani, nella santa giornata che era. Compare Neli [...]

[...] – rispondeva suo marito – ti assesto una pedata di quelle buone! 84 Così passavano le ore alla fiera; ma nessuno di coloro che passavano davanti [...]

[...] di vostro. E se volete, andremo a berle alla salute dell’asino. Adesso al puledro gli toccava di aver la salute per guadagnarsi le trentadue [...]

[...] , accanto alla madre, a fregarsi il muso sulla sponda della mangiatoia, o a fare a testate e a capriole col montone, e andare a stuzzicare il maiale [...]

[...] questo qui – diceva compare Neli – vedrete che mi porta quattro tumoli di farro meglio di un mulo. E alla messe lo metto a trebbiare. Alla [...]

[...] per altro che per lasciar morire di sete e far trottare sui covoni. Alla sera tornava al villaggio colle bisacce piene, e il ragazzo del padrone [...]

[...] è l’asino della malannata!». La sua donna aveva un gruppo alla gola dinanzi al seminato arso, e rispondeva coi goccioloni che le venivano giù dagli [...]

[...] padrona stessa era mutata a quell’ora, colla malannata che c’era stata, e la fame che aveva avuta, e le febbri che avevano preso tutti alla pianura [...]

[...] scoperto, accanto alla fornace, e le bestie si facevano schermo stringendosi fra di loro. Ma quelle stelle che luccicavano come spade li passavano [...]

[...] loro mestiere. Massaro Nanni nel fare il proprio, aveva acchiappato quelle febbri lì, alla Lamia, terre benedette da Dio, che producevano seminati [...]

[...] stare insieme alla cognata, minacciava che sarebbe andata a servizio piuttosto. – No! – diceva Santo. – Non si dirà che mia sorella abbia a far la [...]

[...] serva agli altri. – Ei vorrebbe che la facessi alla Rossa! – brontolava Lucia. La quistione grossa era per questa cognata che s’era ficcata nella [...]

[...] parentela come un chiodo. – Cosa posso farci, adesso che ce l’ho? – sospirava Santo stringendosi nelle spalle. E’ bisognava dar retta alla buona [...]

[...] ; e quando si riposava, alla porta del casamento, colle spalle al muro, nell’ora che sui campi moriva il sole, e taceva ogni cosa: – Compare Santo [...]

[...] ricadere il lembo della sottana che teneva rimboccata alla cintura per andar carponi in mezzo ai fichidindia. Il giovane la guardava, rosso in viso [...]

[...] , andatevene solo, che io sono una povera ragazza senza dote. – Lasciamo fare alla Provvidenza, lasciamo fare... Ella diceva sempre di no, che non [...]

[...] suo. E gli stendeva le due cocche del grembiale colmo. Santo le passò un braccio alla cintola, e la baciò sulla guancia, col cuore che gli [...]

[...] d’andare alla messa ogni domenica, si strigliava per mezz’ora, specchiandosi nell’acqua del catino. Santo, colla punta delle dieci dita ficcate nelle [...]

[...] andava portando sulle braccia la bambina, come se avesse fatto una principessa, e correva a mostrarla ai parenti e agli amici, dalla contentezza. Alla [...]

[...] porta, facendosi il basso da sè – huum! huum! huum! – Alle volte i giovinastri che tornavano a casa tardi, lo conoscevano alla voce, e gli rifacevano [...]

[...] malizioso peggio di un asino rosso, Pino il Tomo, e aspettava che le comari se ne andassero per dire alla gnà Lucia: – E’ ci vuol la pioggia pei [...]

[...] paese, e nessuno mi compra le mie rane. Vi capacita? Alla ragazza quel «sorella mia» le scendeva al cuore dolce come il miele, e ci ripensava tutta [...]

[...] nel fuso, e come da un par di settimane non si udivano più ariette alla sera, nè si vedeva passare quello che vendeva le rane, diceva colla nuora [...]

[...] . E alla sorella che strillava e si strappava i capelli, Santo per rabbonirla tornava a dire: – Cosa vuoi che ci faccia, ora ch’è mia moglie? Ma ti [...]

[...] Lucia dinanzi all’uscio. – Se non fosse stato per la malannata, non sposavo la sciancata, comare Lucia! – Andate a contarglielo alla sciancata [...]

[...] alla sorella – ci abbiamo in capo gli stessi grilli che hai tu adesso, e cerchiamo soltanto quel che ci piace, senza pensare al poi. Domandalo ora [...]

[...] alla Rossa se si dovesse tornare a fare quel che abbiamo fatto!... La Rossa, accoccolata sulla soglia, approvava col capo, mentre i suoi marmocchi [...]

[...] visitarla, e la figliuola le accostava alla faccia la candela, domandava al medico, con un sorriso timido: – Per carità, vossignoria... È cosa lunga [...]

[...] perdeva terreno di giorno in giorno, e almeno alla mandra non le sarebbero mancate le ova, il latte e il brodo di carne di pecora, quando ne moriva [...]

[...] mamma, mentre si lasciava fare, diceva alla figliuola, guardandola cogli occhi grevi sulla faccia scialba: – Chissà se ci vedremo? chissà se ci vedremo [...]

[...] era una galera, e che aveva soltanto tre ore alla sera da andare a spasso o all’osteria; e se Lucia qualche volta arrivava a dirgli, col capo [...]

[...] vestiti smessi e gli stivali rotti. Allorchè scendeva in cantina gli dava un bel gotto di vino, dicendogli: – Tè! bevi alla mia salute. E il pancione [...]

[...] gli ballava dal tanto ridere, al vedere le smorfie che faceva Brasi, e al sentirlo barbugliare alla Lucia, pallido come un morto: – Il padrone è [...]

[...] ci fu una gran mortalità di bestiame, Dio liberi! Alla Lamia e per la montagna di Santa Margherita, come vedevano scendere quella sera smorta [...]

[...] , sbigottito, colle mani nei capelli. Il casolare era dall’altra parte del torrente, in fondo alla valle, fra due grossi pietroni che gli si [...]

[...] mettersi a gridare, di strapparsi i capelli – non sapeva che cosa. – Se mai – gli gridò curatolo Decu da lontano – corri fino alla mandra dei [...]

[...] monti, e straforava le macchie dei fichidindia. Lontan lontano, alla Lamia e verso la pianura, si udiva l’uggiolare dei cani auuuh!... auuuh [...]

[...] casa, davanti all’uscio, i ragazzi giocavano alla fossetta, col bel sole di dicembre sulla schiena. Poi s’erano avviati per la messa di [...]

[...] ho dato il sangue mio alla vostra terra! – Per questo ti pago, birbante! Ti pago a sangue d’uomo! Io mi dissanguo 139 in spese di cultura, e poi se [...]

[...] in corpo. Una volta, alla messe, che pareva scomunicata da Dio, il frate della cerca arrivò verso mezzogiorno nel podere di don Piddu, spronando [...]

[...] casata di don Piddu, che fra poco ci fanno il pignoramento? Don Giovannino non badava alla dote. Ma il disonore del pignoramento poi era un altro par [...]

[...] nel muro dove erano stati tanto tempo, e le figliuole, pallide come cera, avevano un gran da fare per nascondere alla mamma, in fondo a un letto [...]

[...] don vanno soggetti anche alla vergogna. Don Piddu, quando per carità l’avevano preso sorvegliante alle chiuse del Fiumegrande, nel tempo della messe [...]

[...] vedeva la montagna nera che si accatastava attorno alla vigna, fumando, franando qua e là, con un acciottolìo come se si fracassasse un monte di [...]

[...] rovina, pensando che il padrone non aveva più bisogno di custode, e li avrebbe licenziati. E il cane di guardia uggiolava anch’esso dinanzi alla vigna [...]

[...] che bruciava. Il 146 palmento, spalancato, senza tetto, con tutta quella roba buttata nel cortile, in mezzo alla campagna spaventata, sembrava [...]

[...] Dio colla veste di seta! – Tu che avevi a schifo d’inginocchiarti accanto alla povera gente! – Te’! Te’! – Nelle case, su per le scale, dentro le [...]

[...] addentato una mano che lo stringeva alla gola e non la lasciava più. Le scuri non potevano colpire nel mucchio e luccicavano in aria. E in quel [...]

[...] la strada 158 faceva gomito, e si potevano vedere in faccia i prigionieri. Alla città li chiusero nel gran carcere alto e vasto come un convento [...]

[...] taciturni, rispondevano appena, si lagnavano meno. Gli altri giorni, se le donne ronzavano per la piazza attorno alla prigione, le sentinelle [...]

[...] 159 bella cosa, per vendicarsi di lui che gli aveva ammazzato il padre. Alla donna che aveva di tanto in tanto certe ubbie, e temeva che suo marito [...]

[...] larghi maniconi pendenti, e si scalmanavano, facevano la schiuma alla bocca, asciugandosela subito col fazzoletto bianco, tirandoci su una presa di [...]

[...] alla cabina, fissando i grandi occhi pensosi nelle ombre vaganti del mare. Le stelle scintillavano sul loro capo, e attorno a loro non si udiva [...]

[...] provate la sera innanzi alla rappresentazione del San Carlo; o alla riviera di Chiaia, sfolgorante di luce, che si erano lasciata dietro le loro [...]

[...] azzurro di lei scompariva verso la riva, in mezzo alla folla delle barche e alle catene delle áncore. Passarono i mesi. Finalmente ella gli scrisse che [...]

[...] Biviere si stendeva sempre in fondo alla pianura come uno specchio appannato. Più in qua i vasti campi di Mazzarò, i folti oliveti grigi su cui il [...]

[...] solitari alla cui ombra ella aveva tante volte ascoltato le storie che egli le narrava, che stormivate al loro passaggio, e avete visto passare tanta [...]

[...] in cui vivevano e di cui erano fatti. Gli amanti ammutolivano e chinavano il capo dinanzi alla volontà del marito. Ora ella sembrava che temesse e [...]

[...] rivedevano nella vertigine del carnevale. Egli era andato alla festa per veder lei, coll’anima stanca e il cuore serrato d’angoscia. Ella era là difatti [...]

[...] , alla tal’ora e nel tal luogo. Avvenga che può! voglio vedervi! – Il seno bianco e delicato le tempestava dentro il merletto trasparente, e il [...]

[...] quella persiana. La sera calava. Un organino suonava in lontananza alla porta di un’osteria. 173 Ella partiva l’indomani col primo treno. Gli [...]

[...] sempre, e una data. La vita li ripigliava entrambi, l’una di qua e l’altro di là, inesorabilmente. La sera dopo anch’esso era alla stazione, triste e [...]

[...] mezzo al via vai affollato e frettoloso, al frastuono incessante, alla febbre dell’immensa attività generale, affannosa e inesorabile, ai cocchi 174 [...]

[...] due sconosciuti che avevano scritto la storia delle loro umili gioie sul muro di una casa davanti alla quale tanta gente passava. Due giovanetti [...]

[...] biondi e calmi passeggiavano lentamente pei larghi viali del giardino tenendosi per mano; il giovane aveva regalato alla ragazza un mazzolino di [...]

Verga, Giovanni
Una peccatrice
10 1866 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga, a cura di Daria Motta - Interlinea edizioni 121 occorrenze

[...] cederle e Consoli che le voleva ad ogni costo, mentre il legno correva alla meglio. Tutt'a un tratto i cavalli si arrestarono; Abate ed io [...]

[...] istintivo ed unanime scendemmo da carrozza, e, a capo scoperto, seguimmo il mortorio sino alla chiesetta. Raimondo Angiolini entrando in chiesa venne a [...]

[...] scetticismo di medico, volse uno sguardo alla bara, posta fra quattro ceri, nel mezzo della chiesa, mentre il prete celebrava la messa [...]

[...] in Siracusa, sua patria; gli rammentai la promessa, ed egli mi narrò le parti principali di quella storia di cui noi avevamo assistito alla triste [...]

[...] non sono compromettenti; rapportandomi spesso alla nuda narrazione di Angiolini e alle lettere che questi mi rimise; aggiungendovi del mio [...]

[...] sguardo dalla piuma del suo cappellino, che scherzava coi ricci dei suoi magnifici capelli cadenti sin quasi sulle sopracciglia, alla punta del [...]

[...] , che ancora strisciava lontana sulla sabbia del viale. Alla porta ella montò nella carrozza che l'aspettava, e partì. – Ella non dev'essere [...]

[...] ; labbra alquanto grosse e sensuali; narici larghe e dilatantisi sempre più alla minima aspirazione del suo carattere impetuoso; piedi e mani [...]

[...] piccolissime, in rapporto alla sua statura. Nell'assieme figura energica e maschia, che può avere anche i suoi riflessi di bellezza, messa sul suo [...]

[...] impetuoso come tutti i meridionali, egli scenderebbe sino alla lotta di piazza pel minimo sguardo un pò dubbio che s'incrociasse col suo. Natura [...]

[...] drammi al teatro di Siracusa, dei quali si era parlato il giorno dopo soltanto, o non si era parlato affatto) allo scoraggiamento massimo, alla [...]

[...] accalappiare colle tue commedie quella poveretta. – Credo che tu abbi ragione in quanto alla risposta; e che tu dica una bestialità, ciò che fai [...]

[...] . Mi sento troppo superiore a questi altri per seguirne l'esempio. A diciott'anni è permesso credere ancora all'amore, alla fedeltà, alla donna [...]

[...] che amai alla follia... Che 14 fece quella giovanetta, per la quale avevo pianto... ne ho vergogna anche a pensarci... pianto dinanzi a te [...]

[...] far credere alla purità del cuore: distinzione d'educazione, coltura d'ingegno, bontà di sentimenti... Io l'amai come un pazzo, quella fanciulla [...]

[...] sott'occhio, credi che si possa più aver fede nell'amore propriamente detto, in quest'amore chiesto e giurato spesso col rituale alla mano, senza [...]

[...] ... Ma guarda laggiù, imbecille!... – Che c'è? – Cospetto!... la signora che incontrammo l'altra volta alla Villa! – È vero. – Che donna [...]

[...] ineffabile d'amore delle madri, alla spalliera della sua seggiola, unì le sue istanze a quelle di Raimondo per indurre suo figlio a prendere un [...]

[...] pò d'aria. – Stasera c'è musica alla Marina: – disse Raimondo. – Va pure, figlio mio; – disse la madre, – da quasi venti giorni tu non esci [...]

[...] non può durare che altri otto o dieci giorni. Terminati gli esami abbiamo stabilito di andare a passare una settimana alla campagna. – Grazie [...]

[...] donne che non abbiamo più che lui... Vestito che fu Pietro i due amici andarono alla Marina. I viali erano affollatissimi; la musica eseguiva le [...]

[...] brusca separazione partì di buon passo e si diresse verso la sua abitazione per via Garibaldi. Però giunto alla crocevia della Vittoria sembrò [...]

[...] sento in vena di passeggiare. – Con il caldo che fa non è la miglior cosa. – Andiamo alla Villa. – Sia per la Villa. E i due amici uscirono [...]

[...] Brusio, animandosi quasi suo malgrado, e fermandosi in mezzo alla strada. – Verissimo. – E tu l'hai veduta? – Io stesso. – Proprio lei [...]

[...] bontà di concedermi dieci minuti. I due amici entrarono dai fratelli Guerrera. Mezz'ora dopo erano alla Villa. Faceva molto caldo. Il Laberinto [...]

[...] tutto infantile, quella manina bianca ed affilata si appoggiava alla ringhiera, e sopra vi si appoggiava la fronte; quasi quel bellissimo collo [...]

[...] , che mostrava i suoi bellissimi denti di perle. Il giovane dalla barba nera, che Pietro avea veduto una volta con lei alla Marina, veniva [...]

[...] raggiungere sul divano il suo amico, ch'era seduto vicino alla signora. – È che Pietro, qui presente, è innamorato cotto; e abbiamo fatto la [...]

[...] ronda alla bella; – disse Angiolini ridendo. – Davvero!... non mi sorprende in lei, signorino, questa novità... E chi sarebbe questa sventurata [...]

[...] alla Marina... E poi so dove trovarla... – Dove? 34 – A casa sua. – Dunque va in casa? – No; dal verone. – Ah! è amore da verone! – esclamò [...]

[...] marito l'ama alla follia; passa i giorni al suo fianco, scherzando coi suoi capelli, e guardandola coll'occhialetto di faccia a faccia. – Ed ella [...]

[...] !... credo che n'abbia ben ragione!... – Questi dettagli li ho risaputi da una mia amica che abita dirimpetto alla casa della contessa... – En place [...]

[...] , appena furono assieme. – Andiamoci, se così ti piace. E le tesi? – Dormiranno anche stassera. Avrò sempre il tempo di finirle. Alla piazza [...]

[...] suo dito mignolo; e che ha il coraggio di andare a battersi in duello mentre non osa fare la minima rimostranza alla moglie. È la storia di molti [...]

[...] rivederci stassera. – Addio. Alle nove e mezzo i due inseparabili amici erano alla porta del teatro, in mezzo alla folla dei giovanotti che [...]

[...] alla porta. La carrozza si fermò infatti alla prima porta, ov'egli si trovava, ed un uomo, nel quale Pietro riconobbe il conte, saltò il primo a [...]

[...] terra, per dare la mano alla signora che accompagnava. Brusio istintivamente fece un passo in avanti. La contessa appoggiò appena alla mano [...]

[...] aspettava sull'ingresso, tre quarti d'ora dopo alzata la tela. Pietro cercò il suo posto e sedette quasi dirimpetto alla loggia della contessa [...]

[...] di Narcisa, e cercava negli occhi di lei l'eco di quello che egli provava nel suo cuore. La contessa voltava le spalle alla scena; e solo di [...]

[...] ore del mattino Raimondo si disponeva tranquillamente ad andare a letto, quando fu bussato con furia alla sua porta. – Chi può essere a [...]

[...] fermò in mezzo alla strada, quasi non avesse avuto la forza di staccarsi da quel punto. 45 – Ben dicesti: bisogna essere uomini e non fanciulli [...]

[...] alla fisonomia cupa ed irritata del figlio suo. – Credevo, – disse questi aspramente, – di non essere più all'età di uno scolaretto che si manda [...]

[...] voce dura del fratello. – Per l'avvenire, – esclamò questi, cercando di dare la possibile moderazione alla sua voce tremante d'irritazione [...]

[...] appoggiati alla ringhiera, egli si assopì in quel vortice luminoso e turbolento che il cuore e l'imaginazione gli creavano, e dove vedeva un'ombra, dove [...]

[...] la bianchezza vellutata e purissima della sua pelle alla bianchezza pallida delle perle che le cingevano il collo bellissimo; spesso allegra e [...]

[...] ridente cogli uomini più eleganti e più alla moda, appartenenti alla migliore società, che si contendevano un posto nel suo palchetto; spesso a [...]

[...] di settembre, verso le due del mattino, Pietro aspettava da un pezzo la contessa che era andata alla serata del prefetto. Il 51 rumore di una [...]

[...] passi che udì le note allegre e cristalline del valtzer che risuonavano di nuovo. Si fermò in mezzo alla strada, a guardare un'ultima volta [...]

[...] tornava a correre come un pazzo, fin quando la stanchezza fisica lo istupidiva alla lotta terribile delle sue passioni. 54 Cominciava ad [...]

[...] fosse rientrato, udì a lungo gemiti, singhiozzi, rantoli soffocati, che si mischiavano alla respirazione affannosa e stentata del dormente, e che [...]

[...] vicino alla sua famiglia, quella famiglia che avea formato il suo culto e per la quale avrebbe dato altravolta tutto il suo sangue. Poi sedette [...]

[...] sentiva averne maggior bisogno, per inebbriarsi di tutta la terribile voluttà di quel dolore che l'attaccava alla vita istessa; ebbe paura di [...]

[...] parve fargli bene. Per la strada Vittoria scese alla Marina. A misura che l'influenza di quella bella sera s'insinuava nella sua organizzazione [...]

[...] passo per la strada Stesicorea; ai Quattro Cantoni entrò alla Villa di Sicilia. Era la capitolazione del giovane di buona famiglia, che non osava [...]

[...] triste sarcasmo; – forse anch'ella, a quest'ora, è alla sua festa!... E scacciando un'ultima volta quest'imagine, che anche fra i fumi del vino [...]

[...] corse alla Marina; esitò ancora un istante prima di mettere il piede su quella soglia, e finalmente entrò nella bottega che precedeva lo stanzone [...]

[...] , alzando le spalle con ruvida indifferenza, gli rispose con un cenno del capo affermativo. Brusio, pagati alla porta i pochi centesimi che [...]

[...] si appoggiava alla spalla di un uomo atletico, vestito di velluto e di volto assai caratteristico. – Noi non andiamo a mischiarci alle sue [...]

[...] prendere per le spalle questo piccino e te lo metto fuori, – disse l'uomo erculeo alla sua donna. E si avanzò, col cipiglio arrogante, verso di [...]

[...] gli venivano. Tutt'a un tratto una legnata violenta di Brusio spezzò la sbarra colla quale il bravaccio parava il colpo alla testa, e si vide [...]

[...] , onde stordire tutto quello che sentiva d'ignobile, di ributtante, di vile in quell'accozzaglia alla quale veniva a domandare le sue distrazioni [...]

[...] Reali Carabinieri. Dopo la recita aspettano l'apertura del ballo mascherato per lanciarsi, coi loro costumi sudicii, in mezzo alla platea, per [...]

[...] ; finalmente si fece venire il picchetto di Guardia Nazionale ch'era alla porta. In questa una fischiata solenne e generale, partita dai palchi, sembrò [...]

[...] infuocate e furibonde, come ad imprecare, verso i palchetti, e in mezzo alla quale scintillavano alcuni ferri aguzzi. I carabinieri misero le mani [...]

[...] quella sfida imprudente che l'aveva percosso come uno schiaffo; egli saltò in mezzo alla folla gridando: – Ora faccio scendere tutta questa [...]

[...] allorquando gli era parso che il suo cuore si fosse spezzato: – quali diritti ho io al suo amore, alla sua attenzione, fin'anche?... Io, Pietro [...]

[...] che dava alla sua vita, di quell'espiazione che s'imponeva del passato, della speranza che gli brillava negli occhi ridenti, guardò il cielo [...]

[...] *** e colla signora condusse il discorso sino alla contessa. – A proposito, che n'è di lei? domandò. – Credevo che lo sapeste, voi suo [...]

[...] , appartenente anch'essa alla più alta società, e che col suo ingegno si è fatto un nome che comincia ad esser celebre anche fuori d'Italia. Le due [...]

[...] d'occasione a Narcisa. – Avrò la fortuna, signora contessa, – disse, parlando alla donna matura, – di presentarle stasera un uomo, che, ancora [...]

[...] sguardo, e che passava le notti 74 sul marciapiede dirimpetto alla sua casa, in quel giovane che le stava dinanzi colla fronte nobile, quantunque [...]

[...] sdegnoso nel presentarsi alla contessa R***, fu questo: La contessa gli parlava con la famigliarità che dà la parentela del genio, e gli [...]

[...] (che era rimasto al suo fianco frapponendosi fra di lui e Narcisa) si allontanò. Pietro aveva veduto la contessa di Prato, alla quale il [...]

[...] ricominciare? – le susurrò all'orecchio l'ufficiale passandole il braccio attorno alla vita da bajadera. – È inutile... mi sento stanca... Non ballo pi [...]

[...] un magnifico anello di brillanti e l'avea legato al nastro del mazzetto. 78 Alla fine del second'atto l'autore, chiamato fragorosamente dal [...]

[...] coi denti stretti, facendosi pallido. – Non mi accompagnate sino alla mia carrozza? – disse senza scomporsi Narcisa, dandogli la busta [...]

[...] orribili: due uomini che si battono alla pistola non si battono per una semplice riparazione; si battono per uccidersi. – Questo duello è un [...]

[...] può amare – e questa donna mi chiedesse una viltà – io la negherei a questa donna. – Alla signora contessa di Prato posso assicurare che il [...]

[...] alla contessa di avervela io data nel punto di montare in carrozza. Fate avanzare. – La carrozza! – gridò il cameriere. I briosi cavalli lo [...]

[...] , – che lei, signore, ha voluto, non so perchè, rimandare alla signora un mazzo che questa le avea gettato sul proscenio la sera che si [...]

[...] che volessero dire quelle parole: Alla signora contessa di Prato posso assicurare che il conte, suo sposo, non correrà alcun pericolo: e che la sua [...]

[...] nobile condotta di stamattina ha spiegato intieramente. Nella mia premura di presentarmi alla Prato con qualche cosa che le fosse gradevole, io [...]

[...] pericolo di questo duello... di come ella si è adoperato per far piacere alla contessa... – Mio amico! mio caro amico! – esclamò colui [...]

[...] , se lei avrà la bontà di ricapitarlo personalmente alla signora contessa. – Anzi! anzi!... suggelli, suggelli pure! Voglio fingere di non sapere [...]

[...] riconoscente sino alla morte. Tratti d'amicizia come i suoi, che non si fanno aspettare... che vengono da sè... non si dimenticano... Poichè ella [...]

[...] casa a due piani nella Strada Nuova. Un palafreniere, che serviva anche da portinaio, venne ad aprire alla signora abbigliata con distinzione [...]

[...] alla corte, legati alle sbarre di un cancello che chiudeva un giardino di piacevolissimo aspetto, scalpitavano tre bellissimi cavalli inglesi [...]

[...] lo stanzone dei fiori prima di giungervi, e il giardino sulla terrazza, sembrava aver presieduto nei minimi dettagli alla situazione di tutti [...]

[...] gli oggetti che lo decoravano. Le porte vetrate, che si aprivano sulla terrazza, erano nascoste, alla lettera, da persiane di pianticelle rampicanti [...]

[...] avessi potuto sospettare che alla mia preghiera ella doveva rispondere con tal sacrificio, io avrei inorridito di avanzarla... come ora ho rimorso [...]

[...] confessione è fatta, – diss'ella, non rispondendo direttamente, – veniamo alla mia. Pietro si accosciò sul tappeto ai piedi della contessa [...]

[...] giovani eleganti che mi facevano la corte. Anch'esso mi faceva la corte alla sua maniera, come la fanno i provinciali e gli adolescenti... Guardai [...]

[...] braccia allacciate, come le rampicanti che coprivano i fusti dei grandi alberi del giardino pensile, appoggiati alla ringhiera di pietra della [...]

[...] braccia allacciate attorno alla sua vita; ella s'interrompe per guardarmi, per sorridermi;... e quando mi ha guardato un pezzo, com'ella sola sa [...]

[...] tesori d'amore e di ricordi trascorsi al tuo fianco. «Io ti ringrazio, amico mio, delle cure affettuose che prodighi alla mia famiglia. Vicini [...]

[...] ... come non m'era parso che si potrebbe amare giammai... «Quest'uomo, questo giovane ch'io non avevo distinto in mezzo alla folla che lo circondava [...]

[...] atomi, quelle percezioni di sensazioni ineffabili che provo in queste reminiscenze; cercando d'illudermi spesso sino alla realtà del dolore che [...]

[...] tutti i terrori dell'avvenire. «Non potevo esser gelosa... Alla festa, ove l'accompagnai, avevo veduto le più eleganti e belle dame sorridergli [...]

[...] come egli lo fa se il rimorso di un altro affetto lo facesse arrossire. No! il mio Pietro è troppo elevato per scendere sino alla [...]

[...] , accorgersi che giammai, giammai donna potrà amarlo come lo amo io, giammai simile amore potrà suggerire alla donna tutti gli incanti più raffinati per [...]

[...] alla febbrile e quasi ebbra eccitazione che può scambiarsi coll'esaltazione della passione. «Un giorno era uscito prima ch'io fossi levata, e avea [...]

[...] passato che idolatravo; infine non potei più frenare i singhiozzi. «Pietro si fermò in mezzo alla strada, commosso profondamente, ma non [...]

[...] ; egli capì soltanto tutto quello che vi è di duro, di sprezzante, d'insultante anche – sì, d'insultante – in queste parole prese alla lettera [...]

[...] della mente. «Mi sentivo morire, e caddi annichilata sul muricciolo accanto alla strada; Pietro mi diede il braccio, mi sollevò, e mi strascinò [...]

[...] quasi sino alla carrozza. «Là, inginocchiata sul tappeto, col volto nascosto fra i cuscini, piansi lagrime ardenti, disperate. «Ora che ci [...]

[...] campanello: volevo illudermi ancora su tutta l'estensione della mia sventura. «– È alzato il signore? – domandai alla cameriera che veniva a [...]

[...] ad appoggiarmi alla sua spalla, come nei bei giorni in cui sentivo un brivido percorrerlo allo sfiorargli il volto coi mie capelli, e lo guardai [...]

[...] abbassò gli occhi sulle carte che gli stavano ammonticchiate dinanzi alla rinfusa, e rispose con un cenno del capo, quasi avesse dubitato di avere la [...]

[...] disperata del mio accento, dal tremito convulso delle mie braccia, che si appoggiavano alla sua spalla, dalla terribile tensione del dolore che [...]

[...] in quel momento. «Mi voltai a cogliere un fiore da un vaso di porcellana per recare il fazzoletto alla bocca... Mi sentivo soffocare... Ebbi [...]

[...] sventura che mi percuoteva. «Egli non ebbe una parola, non una sola parola che alludesse alla nostra separazione; ma neanche un'altra che la [...]

[...] logorato le sue forze sino alla prostrazione, egli non trova sonno nel letto... egli si stanca ancora a passeggiare per la sua camera [...]

[...] che sembrano infondersi incancellabilmente 129 alla sua vista. Pietro volle dissuadermene, dicendo che la strada per giungervi era molto [...]

[...] , e mi accompagnò alla salita che precede l'ingresso della rocca «I muri della torre principale che guardano il paesetto, sembrano di [...]

[...] alla quale non avrei forse saputo resistere se ci avessi prima pensato... «Mi avvidi, quasi con gioia, come se fossi stata salvata da un immenso [...]

[...] dei sui passi...; quando non lo vedrò più e non l'attenderò più la sera, affacciata alla finestra!... «Oh! no!... no!... meglio prima... prima [...]

[...] ch'ei parta... «Riprenderò questa lettera all'ultimo istante per farla poi mettere alla Posta a Catania... Domani egli aspetta il suo amico, forse [...]

[...] pelle alla radice dei capelli. Narcisa, come per nascondergli quel triste spettacolo inebbriandolo fra le sue carezze, lo attirò fra le sue [...]

[...] , verso il punto dove risuonavano quelle note festanti. Ella vi giunse, anelante di fatica e di piacere, e si aggrappò alla spalla di Pietro per [...]

[...] operavano uno sforzo prodigioso per non cedere alla pesantezza delle palpebre, onde fissarsi ancora su di Pietro, quantunque non lo vedessero più [...]

[...] aggrapparsi alla vita che sentiva sfuggirle; provò qualche 143 movimento di vomito, che rimase senza effetto; e ricadde pesantemente sul canap [...]

Pratesi Mario
L'eredità
23 1889 - Provenienza testo: scansione Archive 130 occorrenze

[...] ' piedi, e Margaritone se ne tornava trionfante alla fattoria. Quattordici figliuoli ebbe, e anche con loro pare che la sua mano fosse più pronta ai [...]

[...] , disse: " È morto. " Ma come Lazzaro ebreo alla voce del Salvatore, così risorse Margaritone e ripreso un altro respiro d'aria, fece con un bercio [...]

[...] alla città, proprio lì al cimitero, e sapendo quanto Stefano fosse abile contadino, gli propose di venirci a stare con la famiglia. Stefano andò a [...]

[...] il vinaio pagatone il fitto, rifacendosi poi alla raccolta delle ulive e alla vendemmia. Tutto quel segretume del resto non importava, perchè [...]

[...] dinanzi alla scena, che qui era il cimitero di faccia: una scena fissa, con un severo portico intorno, le cui ali estreme erano rimaste interrotte per [...]

[...] prete, e gira e rigira intorno alla lampada? Guardate, eccolo! eccolo! " " È una cornacchia passata da qualche finestra rimasta aperta: su via [...]

[...] piegato alla volontà di suo padre, come Giovanna all'autorità del marito, quantunque, cacciata in quel luogo, ella si sentisse come fuori del suo [...]

[...] convertite in strane paure, quando restava sola, perchè Stefano era con Amerigo in città, alla bettola del fratello, e Filusella a scuola da un [...]

[...] occorreva d'avvicinarsi alla finestruola vedeva lo scheletro lungo biancheggiante alla luna, e i cipressi neri, irti come se speculassero il cielo [...]

[...] gl'insegnò a intonare più destramente il proprio contegno alla socievole sinfonia. Oppose l'indifferenza, la calma, un'aria minchiona alle [...]

[...] piccole soverchierie d'ogni giorno, s'accostò alla gente risoluto sì, ma pure con - 25 - un certo suo sorriso conciliativo; tollerò qualche volta [...]

[...] anche d'essere canzonato, pensando cupamente al modo di rivalersene alla prima occasione; salutò tutti, nobili e plebei, bestemmiatori e non [...]

[...] gl'inseguiva furibondo e scandalizzato. Spesso la sera, verso le ventiquattro, su taluna di quelle piazze, davanti alla chiesa malinconica e antica, mentre [...]

[...] virtù e un giudizio, che essendosi comunicati a lui dalle labbra autorevoli dello zio vinaio, parevano superiori alla sua età, e n'era lodato e [...]

[...] ' suoi occhi: nè certo ci volevano gli occhi di bove che il marito le attribuiva, per inorridire -31 - alla grottesca mostruosa oscenità di quelle [...]

[...] alla raffaella pel collo bruno, e l'occhio nero, languido e tenoresco. Fu esposto nella gran sala delle Bell'Arti, e tutte le ragazze che lo videro [...]

[...] nascondere il frodo. Ma Amerigo, più simpatico e più sorriso dalle ragazze, era in quella taverna come Adone tra le Veneri e Bacco. Quanto alla Beppa [...]

[...] di non sapere stare alla celia, quasi che non ci fossero delle celie seccanti come quella così puerile, e che non finiva più. Il vinaio, ritto [...]

[...] facevano assegnamento sulla sua eredità, ma lui era tomo di lasciare ogni cosa alla Madonna dello spedale!... Allora fu una generale e unanime [...]

[...] per pochissimo: ma quella sera la capricciosa e venerea tabacchiera era saltata in tasca alla Beppa, la quale, come tutti i ladri accorti o [...]

[...] per ladro, e non si trovò padrone che lo volesse. Quanto alla città dunque non era più il caso di parlarne, non poteva più sperare di trovarci [...]

[...] a tavola con sè, alla mensa comune della famiglia, non - 51 - era più degno di comparire, e pranzava solo fuori di casa, sulla scala, come uno [...]

[...] ragno che così mirabilmente indossa alla mosca viva la camicia di forza della sua tela, poi voluttuosamente la solletica, e, come l'uomo farebbe [...]

[...] , vetusta e maestosa come un monumento romano, sorgere sull'altra collina attigua alla collina del camposanto. Talora la notte era tempestosa e tutta un [...]

[...] a spogliarlo in fretta e stenderlo sul letto, e per le sue cure, comuni alla medicina domestica delle madri, diminuirono quelle orribili [...]

[...] ai quali la vigna assortiva i suoi pampani giocondi; e sul poggio slanciava un cipresso il fusto pieghevole e nudo, fronzuto solo alla vetta [...]

[...] altrettanti esercizi e sforzi necessari a cui la natura obbliga gl'infanti per farli giungere alla parola. Fra Stefano e Filusella non si facevano [...]

[...] - sempre alla saggezza, o alla vigliaccheria, dell'interesse e del comodo proprio, e che sono indicati nel ricettario comune come occorrenti a [...]

[...] rimettersi alla fatica. Ma il disordine, il malcontento e l'angoscia andavano crescendo in quella famiglia che già a Poggio Sole aveva atteso sì [...]

[...] Stefano con grande curiosità. " To a chi! a Zaira eh! non fa altro dalla mattina alla sera! " - 72 - " Lo sentite, eh? " gridò Stefano [...]

[...] le colpe dei giovani, a vedere in essi una generazione peggiore alla propria: ed è una piccola sodisfazione anche questa da perdonarsi a quel misto [...]

[...] , tanto che, pensando ad esse, non pensava più ad Amerigo, quando te lo rintoppa lì vicino alla porta, che allo scocco del mezzogiorno tornava a casa [...]

[...] casa perchè non vuol piegarsi al lavoro, nè alla soggezione del padre: io se ritorna a casa non gli dico niente: da prima sto a vedere quello [...]

[...] non comparire alla mia presenza: quando gli ho mandato un par di sacca di grano, uno staio di fagioli, e un baril di vino che gli si perviene di [...]

[...] afflitta, la nuora dovesse essere allegra. S'affacciò alla finestra, e guardando di faccia il cimitero che pareva dormire nella luce meridiana, e [...]

[...] abbagliava coi bianchi marmi, in mezzo alla campagna tacita e verde, pensò al figliuolo scomparso. Finalmente, dopo una settimana ne seppe tanto, che [...]

[...] . " " O che vuol fare? " " Il signore: era tutto vestito in coglia che nemmanco lo riconoscevo alla prima: con la zazzera tutta unta e liscia, e sopra [...]

[...] un pioppino che pareva gli volesse volar di capo: lo sprònchette, i calzoni alla polca, e in mano una mazzettina di giunco, che un altro po [...]

[...] lampo di sincerità allora balena in viso alla gente! Ma Natale, sentendo di poter dare un buon consiglio a Giovanna, si fece serio subito, e disse [...]

[...] , e chiuso l'uscio di casa, Giovanna s'avviò alla città con la gagliarda sollecitudine - 82 - d'una massaia che abbia da spicciare una quantità [...]

[...] il suo rigoglio muliebre: Psiche pallida, dalle nerissime ciglia, era divenuta Giunone, ma una Giunone alla Rubens, con due braccia gladiatorie ed [...]

[...] un viso che, pur serbando quella delicata finezza di tratti e di fibre per cui gli accorti pensieri corrono più pronti e più opportuni alla mente [...]

[...] destino a cui possono andare incontro certe donne obliose che vagano alla ventura! Ella che meritava dicerto la protezione di qualche gran signore, o [...]

[...] disprezzo. Ma piegando così violentemente l'animo proprio per adattarlo alla sua nuova fortuna, ella terminò di distruggere in sè quanto le [...]

[...] raffinata in tutte le arti che operano meglio su i sensi; arti che aveva benissimo apprese alla scuola della sua padrona, la signora Olimpia Misei. Era [...]

[...] villano rincivilito. Ciò dipendeva da questo che egli non solo era corrotto, ma anche giovanilmente ingenuo. Ingenuo, quanto alla sua inesperienza [...]

[...] , alla sua incapacità di stimar le cose per quel che valgono, senza lasciarsene talmente ingannare il senso e la fantasia da smarrirne l'intrinseco [...]

[...] ricercata; e più gli piaceva, e più l'ammirava. Aveva preso anche lui, alla sua maniera, il gusto del fastoso, del prezioso, del raffinato, del [...]

[...] ? Questo istinto naturale che trae anche le gelide serpi dai pertugi della muraglia, e le costringe ad avviticchiarsi vezzose in mezzo alla via [...]

[...] , non ne voleva parlare, non voleva neppure che fosse nominato alla sua presenza. " D'altronde, " egli diceva, " non avete visto i rondoni come [...]

[...] servito, scontentando anche loro, a ladri e usurai, s'era venuto a offrire alla Margolfa, la quale naturalmente gli domandò che cosa sapesse fare. E [...]

[...] merlo vero pareva. Quel gioco che assai le piacque, e l'aspetto singolarmente sinistro di quel furfante, fecero pensare alla Margolfa che egli [...]

[...] torto rabberciato molto studiosamente su i capelli untuosi e ben pettinati, quel fazzoletto rosso di seta, che tenuto congiunto alla gola da un [...]

[...] esagerati calzoni a campana o alla polca, come li chiamavano allora, nella camicia sudicia, e nelle scarpe invece molto lustre, strettissime, ma col [...]

[...] verso del merlo, accompagnandolo con queste parole: Ve lo do facile, bono alle prove: Lesto alla ciotola,... quarantanove! Lesto alla ciotola [...]

[...] correndo c'erano giunte. Quell'usciata in faccia provocò grand'urli, e fischi e colpi e calci alla porta, che rimbombavano dentro nell'androne [...]

[...] lì aggruppate alla persiana, e continuava tranquillamente a fumare, con gli occhi imbambolati. " Non si può aprire: povere monachine, la notte [...]

[...] s'avviticchiavano alla vita, al collo, alle gambe, o che volevano violentemente aprirsi il varco in quell'orribile stipamento, o che respingevano [...]

[...] potenza del ritmo che t'accompagni all'allegria e alla voluttà della danza, come subito allora fosti sentita, come subito scorresti per i muscoli e [...]

[...] , spiccava salti. All'incalzare, al fremere, al battere ritmico della danza, alla musica del vecchietto, tutto l'antico salone, come scosso dal [...]

[...] , andavano addietro, andavan tentoni, andavano in terra. È vero che in questo ci aveva molto che fare anche la forza suprema del vino. Alla fine, donne e [...]

[...] non ne ricevo! Questo credetelo pel sommo Giove! Lesto alla ciotola.... quarantanove! " E cinquanta, Tognaccio! e cinquantuno! e cinquantadue [...]

[...] riguardata come pericolosa alla docilità della mano, e quindi era proscritta dagli ufizi e più dalle scuole. Il cancelliere, uomo molto di società [...]

[...] il moribondo a parlare: tese l'orecchio, ma inutilmente. Alla fine, cogliendo sulle labbra d'Amerigo un nome di donna, alzò sodisfatto la penna [...]

[...] ormai per quel povero giovine era finita: e tutti: " Povero giovane! povero giovane! " ma però alla larga, perchè la tise s'attacca! Lo diceva [...]

[...] : proprio come le pillole. Nè si doveva raccomandare a una madonna sola ma a più, come alla madonna del rosario, e a quella della neve, e all'altra [...]

[...] tisicone s'inchinava alla monaca odiata. E secondo la monaca que' segni indicavano che finalmente quel giovane, così presso a morire, evasi [...]

[...] fuoco per cui siffatte nature si gettano avide al primo incontro, e cadono così ciecamente nel laccio. Appoggiato a quella porta egli non pensava alla [...]

[...] detto io! se tu fossi stato di dentro città, allora t'avrebbero trattato in un altro modo, brutti porconi! domani alla monaca glielo voglio dire, a [...]

[...] lo stesso strazio? Ma quanto all'uomo, il sentimento della propria morte in mezzo alla vita può recare anch'esso qualche dolcezza a un'anima pura [...]

[...] lontano da un sottil velo di nebbia, la rimpiangesse. Allora, mentre le mandre scendono malinconiche alla pianura, e i primi fuochi invernali [...]

[...] - 141 - alla sensitiva perchè al tatto rabbrividisca, o al bellissimo cardo perchè, colà romito sotto la siepe, dilati al sole le sue spade d'argento [...]

[...] e gli olivi, rimanevano ancora quegli opachi riflessi senza luce che sono come il sorriso che avanza alla vita. Per i viali del cimitero, mesti [...]

[...] rostro, e affilarla alla cote. Talora mentre falciava gli zampettavano dietro scalzi i piccoli, vezzosi nipoti, - 145 - tenendo nel pugno [...]

[...] ulivelli s'arrampicavano su su fino al cimitero, fino alla casa, effondendo un colore grigiastro pel poggio che ricordava una testa umana quando [...]

[...] dipendeva dall'amore che Stefano portava alla terra che coltivava: egli l'amava tanto quanto Amerigo invece, con le idee stupidissime accattate nei [...]

[...] alla sua persona, e siccome per affetto non le poteva ottenere, cercava d'averle apparentemente eguali, e anche maggiori, per interesse, non [...]

[...] stancandosi mai di ripetere alla Beppa, a Gustavo, a Stefano e a Filusella che la sua eredità l'avrebbe avuta chi l'avesse servito meglio. La [...]

[...] dalla sera alla mattina! La sera il vinaio, perchè gli amici bevessero e giocassero, sbevucchiava anche lui continuamente e s'ingalluzziva faceto [...]

[...] mettere alla confidenza di tutto il vostro fratello, e di mettervelo d'intorno: che mancavan forse contadini per andare a pigliar per l'appunto lui [...]

[...] credete proprio che sia alla vigilia della mi' morte? " " Ma che morte! che morte! quando siamo morti non si capisce più nulla, Nandino mio! dunque [...]

[...] !... Per non correre questo rischio dunque, quasi propendeva di consegnare il portafoglio alla Beppa, ma quel fantasma del ladro gli risbucava allora [...]

[...] inoltre come fidarsene di lei con quella lingua? dunque alla Beppa no! piuttosto il portafoglio l'avrebbe buttato nella cisterna che affidarlo a quella [...]

[...] resistere era per lui uno sforzo penoso, e un continuo arrabbiamento, ma questo alla Beppa non importava nulla. Se non che egli rimaneva fermo [...]

[...] pressante alla sora Ersilia Finetti che gli sapesse dire la spesa per una quindicina di giorni, facendo due bagni al giorno. La sora Ersilia gli rispose [...]

[...] rilasciato alla buona grazia, alla cortesia del bagnante, il quale poi era anche padrone di non dar nulla. — " Tre paoli! " gridarono quella sera gli [...]

[...] le spalle: era un continuo voltargliele e rivoltargliele, e, per parte del vinaio, un continuo andarle dietro e girarle attorno. Il vinaio alla [...]

[...] fare una figurona la domenica alla messa in duomo. " Io mi cheto proprio, " soggiunse; " non mica per l'uzzolo delle cento lire e della cappotta [...]

[...] casa. " " Ben, via, n'accetterò una sola per gradire: datemi ora un dito di vino per bere alla vostra salute. " " Con tutto il cuore, Beppina, " e [...]

[...] testamento? — Mah! c'è chi dice di sì, e chi dice di no — Io dico che ha lasciato tutto alla Beppa — Dicono che il capitale l'abbia lasciato a Gustavo [...]

[...] taverna e la strada, quando si vide la Beppa farsi largo affannosa in mezzo alla folla. XI. Entrò scalmanata, bagnata, col cappelluccio a [...]

[...] come vediamo fare alla gatta quando si lecca. Scena terza: Cominciò a muoversi intorno scongiurando gli astanti a ripeterle il funestissimo caso [...]

[...] : Rassicurata quanto ai rimedi, s'inginocchiò a' piedi del morto in mezzo alla folla, e vi restò alquanto in tacita orazione e sì fervorosa che [...]

[...] rispose sommessa, " e se mai Stefano apparisce alla cantonata, vienimi a avvertire subito. " Aspettò ancora un poco afflittissima, e quando [...]

[...] quell'incarico in prevenzione di tutti i casi possibili ad accadere, essi pure, sotto quel diluvio d'acqua, correvano alla taverna. A chi gli [...]

[...] appartenuta alla nostra medesima religione) ci leviamo sempre benignamente il cappello, anche quando il suo umile stato l'abbia sempre sottratta da [...]

[...] polsi e alla vita, stiravano innanzi il collo, gonfiavano innanzi il petto tentando di rompere tante braccia, e avventarsi a Gustavo: e Gustavo [...]

[...] quelli d'un falco, quando a un'orrenda beccata dell'avversario erge il collo repentino per avventarsi. Alla Beppa invece era parso di dire una [...]

[...] il cancelliere, e rivolgendosi di nuovo alla Beppa, con astuzia curialesca le domandò: " E dite, che somma conteneva quel portafoglio? " " Io [...]

[...] sbirri, il su' babbo: voleva dire e stava per dire un monte di cose alla volta, e non trovò il verso di dirne una. " Bugiardi! " seguitava a dire [...]

[...] vendetta. La carcere sofferta, gli ammonimenti e le minacce severissime ricevute dal vicario e dal capitano degli sbirri, alla cui sorveglianza erano [...]

[...] , unita alla sua costanza, alla sua energia, alla sua forte incessante laboriosità, l'orgoglio di cui - 186 - le umiliazioni patite raddoppiavano [...]

[...] di cure e di sforzi vani e colpevoli. Aveva alla cassa di risparmio seimila lire, messe assieme a poco a poco, d'anno in anno, con la pazienza e [...]

[...] perdeva l'affezione anche alla terra, parendogli tutto inutile il sudore che vi aveva sparso ogni giorno. Tanto ormai era vecchio, si vedeva [...]

[...] alla Beppa e a Gustavo di rubargli l'eredità: un’eredità a cui come il primo dei Casamonti, e per la lunghissima servitù prestata al fratello, lui [...]

[...] - alla violazione di esso, cambiavano il suo cuore in una vera fucina d'odio; tanto che se egli fosse stato meno capace di quelle riflessioni a cui lo [...]

[...] d'un uomo d'un'altra età. Segaligno, col dorso su ben diritto alla spalliera, con due occhietti non molto intelligenti, ma che non cessavano mai [...]

[...] ostinazione non minore alla sua, l'eredità, lo incitava a creder ladri essi soli di quello che al pari di lui avevano sì agognato; tanto si compiaceva [...]

[...] scava e scava finchè talora trova il modo d'arrivare alla luce, o di scorgere il vero. Gli corsero i rigori da capo a piedi a pensare che anche [...]

[...] sigillo eterno. " Fate conto d'averlo detto alla fossa che ho scavato stamani. " " Pensa che questi quattrini un giorno saranno tuoi e de' tuoi [...]

[...] una volta ai mercati ne' paesi all'intorno, ma per la strada vecchia e diruta del Mont'Amiata calava giù alla Paglia, e per estensioni basse, dove [...]

[...] solo fino alla bella Viterbo, nel tempo che i bufali romani, cacciati dalla verga del vaccaro, corrono a torme intorno alle triste mura di Desiderio [...]

[...] , per quella gente che non usciva mai dal paese, era come dir nella China. E Adamo ogni dato tempo portava alla cassa di risparmio de' rotoletti [...]

[...] - 204 - di 15 francesconi l'uno, che il nonno gli legava alla tasca della giacchetta, temendo non li perdesse. Ma Argo già mugolava, e la gente [...]

[...] . Le sue partite sono in perfetta regola: prima ancora della morte del fratello aveva un deposito alla cassa di risparmio di circa seimila lire: ora [...]

[...] avremo più seccature: non voglio sentir altro veh! non replicate! non replicate! andate! " Quando Gustavo ebbe riferito alla madre questo discorso [...]

[...] , quel pasto gonfio (essendo egli grasso) del vicario. Tutte davano un buon consiglio alla Beppa e a Gustavo: consigli maliziosi o anche audaci, ma [...]

[...] , e in mezzo a conventi solennemente taciti e chiusi, in fondo alla città, spira un che di misterioso, come se si fosse in mezzo ai sotterfugi e [...]

[...] porta laggiù, in fondo alla via che vi declina scoscesa, e che non vede continuamente che funerali. Le campane di Sant'Anna avevan cessato di [...]

[...] del vecchio. A quel nuovo insulto egli non si potè più tenere: volendosi aprire il passo, ne prese uno alla vita, e lo rovesciò come l'orso [...]

[...] cercavano di spingere Stefano verso una muriccia di sassi, prossima alla casetta dell’arcidiacono, e tentavano d'attraversargli le gambe per [...]

[...] proprio il gemito d'una persona che moriva laggiù sola in fondo al prato, vicino alla casa dell'arcidiacono, e bisognava soccorrerla. Corsero a [...]

[...] di Dio!... Due sbirri che erano a bere all'osteria dei Tre Mori, e s'erano inoltrati pei primi, s'opposero alla folla che già ingrossava, non [...]

[...] saldo, aderente alla carne, un... " Un portafoglio! " gridarono tutti. " Dev'essere il famoso portafoglio! " soggiunsero, e visto che conteneva [...]

[...] alla perfidia e alla malizia di quel villano, non si rifiniva poi di strabiliare a tanta imbecillità quanta in quell'occasione ne aveva mostrata la [...]

[...] ? Non fu egli che conseguentemente a ciò fece patire a Gustavo Cirimbelli di Gasparino e alla madre sua Giuseppa la prigionia, obliterandone la [...]

[...] amici suoi, non dubitò invece (primo a trascendere alla violenza e nell'ira) di provocare in essi il giusto e legittimo diritto della difesa [...]

[...] ? Perchè alla violenza, o signori, non poteva essere opposta che la violenza. E siccome all'occhio chiaroveggente e infallibile del giudice [...]

[...] l'Achille de' miei argomenti. Perchè basta che riportiate, o signori, e sia pur per poco, il pensiero alla posizione in cui e l'uno e l'altro, cioè il [...]

[...] s'aprì per la prima volta alla gioia, e Rubaciuchi ci mancò poco che non scaraventasse in mezzo di strada le sue tube vecchie. Perchè se la [...]

Serao Matilde
Il ventre di Napoli
4 1884 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 57 occorrenze

[...] alla patria che soffre; tutta questa minuta e facile letteratura frammentaria, serve per quella parte di pubblico che non vuole essere [...]

[...] . Attorno alla piazzétta dei SS. Apostoli vi sono tre o quattro stridette: Grotta della Marra, Santa Maria a Vertecoeli, vicolo della Campana [...]

[...] , venendo in carrozza, dalla ferrovia, ma si esce subito alla Marina. Al diavolo la poesia e il dramma! In sezione Mercato, niuna strada è pulita [...]

[...] profonda, così miseranda, la natura umana si degrada talmente, che vengono alla faccia le fiamme della vergogna. 9 * ** Sventrare Napoli? Credete [...]

[...] , tutti quelli che dovrebbero lavorare in casa, cercano lavoro fuori. Fortunate quelle che trovano un posto alla fabbrica del tabacco, che sanno [...]

[...] alloga per dieci lire 18 il mese, senza pranzo: alla mattina fa due o tre miglia di cammino, dalla casa sua alla casa dei suoi padroni, scende [...]

[...] giornata e alla sera si trascina a casa sua, come un'ombra affranta. Ve ne sono di quelle che pigliano due mezzi servizi, a sei lire l'uno, e corrono [...]

[...] case al giorno, a cinque lire: alla sera era inebetita, non mangiava, morta dalla fatica, talvolta non si svestiva per addormentarsi subito [...]

[...] . Queste serve trovano anche il tempo di dar latte a un bimbo, di far la calza; ma sono, esseri mostruosi, la pietà è uguale alla ripugnanza che [...]

[...] abbandonarli, il più piccolo affidato alla sorellina, e come tutte le altre madri temono le carrozze, il fuoco, i cani, le cadute. Sono sempre [...]

[...] nella collezione di fotografie napoletane, che gl'inglesi comprano, accanto alla monaca di casa, al ladruncolo di fazzoletti, alla famiglia di [...]

[...] di frutta: ma non spende mai più di un soldo alla volta. A Napoli, con un soldo, si hanno sei peruzze, un po' bacate, ma non importa; si ha [...]

[...] dinamite. 31 * ** Questionario: Carne arrosto? — Il popolo napoletano non ne mangia mai. Carne in umido? — Qualche volta, alla domenica o nelle [...]

[...] grandi feste — ma è di maiale o di agnello. Brodo di carne? — Il popolo napoletano, lo ignora. Vino? — Alla domenica, qualche volta: bianco [...]

[...] quattro quartieri popolari, fu portata in processione la Madonna dell'Aiuto ai Banchi Nuovi, la Madonna di Portosalvo a Porto, il Gesù alla [...]

[...] alla Ottino e festoni variopinti, i popolani si quotano per un anno, e un vicolo la vuol vincere sull'altro: accadono risse, corrono coltellate per [...]

[...] rifiuti secchi e porte sbattute in faccia. Non importa, bisogna sopportare, è il voto. Tutto quello che raccoglie, va alla chiesa. Quando un bimbo [...]

[...] collo o sospeso alla cintura o ha sotto il cuscino, un sacchettino di reliquie, di preghiere stampate: e questo sacchettino si attacca alle [...]

[...] si ha questo coraggio, alla nona sera si vede una trave di fuoco attraversare il cielo, sopra ci danza Salomè, la ballerina maledetta: la [...]

[...] Pantaleone mio - per la vostra castità - per la mia verginità - datemi i numeri, per carità! - Alla nona sera si ode un passo, è il santo che [...]

[...] viene, si odono dei colpi, sono i numeri che dà. Alla quarta o quinta sera di questi strani riti, le ragazze sono tanto esaltate che hanno delle [...]

[...] allucinazioni e cadono in convulsioni. Alcune affermano di aver visto e di aver udito, alla nona sera: ma che mancò loro la fede e il miracolo non [...]

[...] è riuscito. Tutte le superstizioni profane, sparse pel mondo, sono raccolte in Napoli e ingrandite, moltiplicate. Noi crediamo tutti quanti alla [...]

[...] jettatura. Non parliamo dell'olio sparso, dello specchio rotto, del cucchiaio in croce col coltello, della sottana posta alla rovescia che [...]

[...] sventura. Una quantità di gente mi ha affermato di averlo visto. In piena Napoli, alla salita di Santa Teresa, una bellissima palazzina non si [...]

[...] numeri. Il popolo napoletano, specialmente le donne, crede alla stregoneria. La fattura trova apostoli ferventi: le fattucchiare, o streghe [...]

[...] pignattino di erbe velenose, metterle a bollire innanzi alla sua porta, nell'ora di mezzanotte. Si vuol far morire una donna, una rivale? Bisogna [...]

[...] delusione è profonda, la desolazione non ha limiti: ma alla domenica mattina la fantasia rimbalza, rinfrancata, il sogno settimanale ricomincia [...]

[...] innanzi al portoncino, il contagio del lotto si comunica alla povera cucitrice che viene a portargli le scarpe vecchie da risuolare; da costei [...]

[...] pettinatrici del popolo, le cosidette capere, dal grembiule arrotolato attorno alla cintura, dalla testa scapigliata, dalle mani unte, che [...]

[...] , gli impiegati dei banchi-lotto, i postini, non possono resistere alla tentazione. Onde, alle quattro del sabato, tutti quelli che sono più [...]

[...] , tendendo l'orecchio. Il ragazzo torna correndo, affannato, si pianta alla bocca del vicolo e grida i numeri con voce stentorea: — Vintiquattro [...]

[...] pronunziati, il lotto conduce alla inazione ed all'ozio; come tutte le visioni, esso porta alla falsità e alla menzogna; come tutte le allucinazioni [...]

[...] , esso conduce alla crudeltà e alla ferocia; come tutti i rimedi fittizi che nascono 54 dalla miseria, esso produce miseria, degradazione [...]

[...] pregare dai bimbi, dalle donne, dalle nonne vecchie; l'aspetteranno in istrada, alla porta della chiesa, presso il confessionale, alla porta del [...]

[...] tutti. Alla Riviera s'incontrano degli equipaggi di 65 ricchi borghesi, arrivati a quello col lotto clandestino; si conoscono perfettamente le [...]

[...] condanna al carcere, alla multa; che importa? Scontano la pena, pagano la multa, escono, ricominciano da capo con più ardore. Vi è chi è stato [...]

[...] professione è il prestar quattrini alla povera gente. Donna Carmela è verbosa e affettuosa in questo primo colloquio con la povera donna: la [...]

[...] dà la robba cu a credenza. Quest'altra usuraia prende a basso prezzo tela e percallo e fazzoletti di cotone dei negozi: e li rivende alla povera [...]

[...] l'interesse 71 del dieci per cento alla settimana sulla somma. Questi debiti, complicati continuamente, pesano sulla esistenza delle povere donne per [...]

[...] ! Come l'altra, ella finisce per incassare quattro o cinque volte il capitale; come l'altra, ella è necessaria alla povera gente, la quale non [...]

[...] alla passeggiata, portando al collo il laccetto d'oro che ella ha dovuto impegnare, alle orecchie gli orecchini di una vicina, e sulle spalle 74 [...]

[...] agenzia autorizzata; e in certe strade nere, ogni tre botteghe s'impegna. Calcolate, moltiplicate, moltiplicate, pensate alla miseria, pensate al [...]

[...] infelicità infinita la gente napoletana. VIII. IL PITTORESCO. Alla mattina, se avete il sonno leggiero, fra i tanti rumori napoletani, udirete [...]

[...] , galoppando, dando di petto contro qualche infelice che sale e che non aspetta questo incontro: giù, alla porta è un combattimento fra il capraro [...]

[...] preoccupati dell'ambiente! Per via Roma, la più importante strada della città, il tratto da San Nicola alla Carità, fino alle Chianche della Carità, vale [...]

[...] , i generi coloniali, le frutta, i salami, e i formaggi, tutto, tutto nella strada, al sole, alle nuvole, alla pioggia; le casse, il banco, le [...]

[...] gran motivo profondo e che turba; la vendita del pesce, specialmente del tonno in pieno sole, su certi banchi inclinati, 82 di marmo. Alla [...]

[...] , la partita a carte e la partita alla morra. La strada di Santa Lucia appartiene ai luciani, che fanno il loro comodo. Le quattro viottole cieche [...]

[...] ; una certa pietà gentilissima fa esclamare alla madre adottiva: puverella, nun aggio core de la vattere, è figlia de la Madonna. Se questa [...]

[...] . Il più piccolo ammala gravemente, ella si vota alla Madonna, purchè suo figlio guarisca; ella adotterà una creatura trovatella. Il figlio muore [...]

[...] famme. — Core de mamma soia! Poi l'allattamento finiva, l'amica riprendeva il bimbo non suo, dicendogli: — Jammoncenne alla casa, ja'; core de [...]

[...] si ordinavano maccheroni o legumi o risotto, grosse e nutrienti minestre. Fu lungamente sospettata d'ingordigia, sebbene alla sua personcina [...]

[...] preferiva dar loro un grosso piatto, anzichè tre cucchiaiate di brodo: ella — rimaneva senza. 95 Alla sera, quando vanno via, tutte le serve portano [...]

[...] , un'amica, un'amante che si torturano una settimana, per poter comperare al giovedì o alla domenica quattro aranci da sollevare la sete [...]

[...] parte, la obbligano a prenderlo, non vogliono avere lo scrupolo. 97 E i poveri che girano, sono aiutati alla meglio, da quella gente povera: chi [...]

[...] regalava alla sua vicina l'acqua dove erano stati cotti i maccheroni, un'acqua biancastra che ella rovesciava su quei tozzi di pane che si facevano [...]

Capuana Luigi
Per l'arte
25 1885 - Provenienza testo: Scansione da Google libri, txt Fondazione Verga 96 occorrenze

[...] qualche anno fa — avete il gran torto di badar troppo alla critica e al pubblico. Il vostro ufficio dovrebb’essere uno solo: produrre e bene [...]

[...] delle nostre. Arrestandovi alla buccia, incaponiti in quella fisima della nostra imitazione dei francesi, non vi siete nemmeno accorti che la [...]

[...] sciara, a quell'ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva male allo stomaco alla povera donna, le sembrava [...]

[...] badava a ripetere: Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! I figli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubbassero [...]

[...] Comune dalla sintassi, non c’è da farne gran cosa. Il Carducci (e dev’esserne arrabbiatissimo) ha dato la stura alla inondazione della metrica [...]

[...] barbara; lo Stecchetti alla pioggia di fango dei sonettucci pornografici. Se il Rapisardi non ci ha covato una nidiata di poeti epico-didattico [...]

[...] -materialisti, nemici personali di Dio e del Diavolo, dovete unicamente attribuirlo alla circostanza che dieci, dodici canti in verso sciolto [...]

[...] ; dalla forma tutta personale (dovremmo forse dire semplicemente: da un pretesto di forma) alla vera forma dove l’opera d’arte non vuol essere [...]

[...] alla vostra esclamazione col mettervi dinanzi i documenti, per provarvi così che essi han narrato un fatto vero, replicate che la difesa diventa [...]

[...] facciano che accozzare, riordinare alla meglio le loro osservazioni personali dirette, insomma una specie d’ignobile processo verbale di cui [...]

[...] il carattere di un’opera d’arte moderna - restringiamoci alla novella e al romanzo - non è più quello di prima. L’opera d’arte - può darsi [...]

[...] ? — Ma importa a lui, alla sua coscienza d’artista moderno: importa a tutti noi che vogliamo esser moderni, del nostro tempo, al pari di lui. — E [...]

[...] un’opera d’arte, se non avremo la fantasia, l’immaginazione che dovrà dar vita nuova alla materia raccolta. Quando il materiale è lì pronto, il [...]

[...] novellieri contemporanei si lasciasse prendere dalla tentazione di presentarvi un volume di novelle alla boccaccesca, e non pel capriccio di [...]

[...] fare un pastiche, come il Balzac coi suoi Contes drolatiques, ma sul serio, per tornare all'antico, per riannodarsi alla tradizione nazionale [...]

[...] cianca dietro una cantonata vogliono far lo stesso e il cagnone si volta e con un ringhio e una stretta di denti li scaraventa in mezzo alla [...]

[...] , imprecando alla rea memoria dei loro padri che per alzare quei brutti monumenti facevano o lasciavano morir di appetito e di pellagra i loro [...]

[...] e Michelangelo, colla Trasfigurazione e coi sepolcri medicei, posto argine alle invasioni straniere e alla corruttela paesana, e Rossini, col [...]

[...] è una difesa che troviamo ma una condanna finamente ragionata, alla Bruto, senza lasciarsi intenerire dalla creatura delle sue viscere che [...]

[...] Renata, a Gervasia ed a Nanà. Al solito, in queste, come in tant’altre questioni, ci arrestiamo alla buccia; ci lasciamo sopraffare più dalle [...]

[...] da non poter prendere nessun abbaglio. « Quella vita intima d’allora, così diversa per chi la guardi alla superficie, studiata dappresso e [...]

[...] minutamente, somiglia in moltissime cose, come due gocce d’acqua si somigliano, alla vita intima di oggidì; molti di quei tipi, di quei caratteri [...]

[...] volume di essa, questo devesi soltanto alla sua moderazione; potevano facilmente diventare il doppio, il triplo. Bisogna aggiungere che esse non [...]

[...] inefficace per lo spirito umano: e dovremmo dare una solenne smentita e alla storia e alla scienza. Ora, nella commedia del Cavallotti a me pare [...]

[...] nebbia del mito, o alla narrazione, prima idillica e poi tragica, della leggenda? L’incertezza del mito, la dubbiezza della leggenda gli son [...]

[...] . « L’arte, egli esclama, non deve circoscriversi alla constatazione più o meno scientifica delle turpitudini contemporanee ». Benissimo. « Io credo che [...]

[...] , ô mort longtemps rêvée! Je vais trouver enfin dans ton gouffre béant L'éternelle Eurydice ou l'éternelle Nèant, 25 ma ditelo, alla buon’ora [...]

[...] ciliegi scoppiano le ondulazioni argentine delle risate di Lalla; e in cima alla scogliera il terribile profilo del Rossaccio si disegna e poi [...]

[...] alla Wagner, dove i rossi e i gialli mandan fuori rantoli profondi ed urli da ottoni, dove il verde e l’azzurro cantano, al pari di violini e di [...]

[...] poetico. Nel Primo vere non accadeva così. Il poeta lì si divertiva con quella sfida alla tavolozza, con quella lotta puerile tra l’abilità della [...]

[...] figure di donne apparivano di tanto in tanto, come una graziosa sorpresa: sorridevano dalla fantastica cornice alla rococò che pareva le [...]

[...] non si pensa tanto alla persona reale quanto alla figura che l’arte si è compiaciuta di metterci sotto gli occhi; 43 non si pensa tanto ai [...]

[...] archi del ponte di Santa Trinità e del ponte alla Carraia: ed egli mi anticipava, forse con maggiore entusiasmo di poi, i suoi begli studi sui [...]

[...] guastare ogni cosa. E sarebbe un peccato. 20 Maggio 1883. L’ETERNO FEMMININO Alla domanda: Perchè Fausto si salva? non c’è da dare altra [...]

[...] vien convertito al cristianesimo per via della resistenza che la fede di Giustina oppone alla potenza del diavolo. Qui l’eterno femminino è [...]

[...] sentimento. La conversione alla fede, la trasformazione morale di Cipriano ne procedono, si può dire, casualmente. — Come? domanda Cipriano al [...]

[...] dalla vita di lui; se rimane qualche relazione tra quell’uomo e quella donna, riducesi alla comunanza d’un medesimo oggetto nell'amore di ciascuno [...]

[...] paiono punto strani. Se l'eterno femminino non volesse dire il sentimento, cioè l'indefinito, il vago opposto alla riflessione, al determinato [...]

[...] dinanzi il grande uomo della provincia, Numa Roumestan, che distribuisce a destra e a manca saluti alla buona, strette calorose di mano [...]

[...] , la razza meridionale della Francia col suo sangue sempre alla testa, colla sua voce altisonante, col suo gesto largo da attore tragico, con [...]

[...] presentato in casa Le Quesnoy come candidato alla mano d’una delle due ragazze di quel Consigliere della Corte d’Appello. Non si tratta, è bene [...]

[...] avvertirlo, d’un matrimonio d’amore. Però il futuro marito deve piacere alla ragazza, una parigina puro sangue, che non può soffrire i meridionali da [...]

[...] l’autore che lo nota) dei brani di discorso contro la Corte imperiale pronunciate altrove, al caffè o alla Conferenza; ma scuote la ragazza, ma le [...]

[...] grandi gesti del mestiere. Avrebbe forse fatto diversamente un giovane parigino un po’ furbo che stesse ad uccellare alla dote? Pare che il Daudet [...]

[...] meridionale. E finisce il capitolo esagerando alla sua volta, da vero meridionale che si sia ben montata la testa: Fiamme et vent du midi, vous êtes [...]

[...] il piccolo salotto, andò diritta alla porta del gabinetto, la spalancò e cadde rovescioni. Non avevano neppur messo il paletto! » Rosalia riceve [...]

[...] tal colpo la vigilia di esser madre, dà alla luce un bambino morto e si dibatte per qualche tempo tra la morte e la vita. Si può dire, in [...]

[...] ciurli nel manico, egli dice alla figlia. E Rosalia, sorprende, poco dopo, il marito mentre scrive una lettera all’Imperatore con la quale egli [...]

[...] , io non credo venir meno all'onore nè alla mia coscienza.... Sua moglie lo rimprovera; egli si difende stizzito. La parigina replica, insiste [...]

[...] rispettoso del passato, io crederei venir meno all'onore e alla mia coscienza, accettando.... Senza dubbio non è morale, non è dignitoso; Numa [...]

[...] palcoscenico e mostrarsi alla gente. Bisogna essere una creatura umana vivente, una creatura nervosa, debole o forte, appasionata o cattiva, ma che si [...]

[...] Torquemada. Infatti il poeta ha esitato lunghi anni 79 intorno alla sorte di questo lavoro. E rassegnandosi finalmente a metterlo fuori in [...]

[...] les rentrer de force au paradis! e allorché, venuto terzo fra loro, il Borgia canta il suo inno epicureo alla vita, al piacere, al trionfo dei [...]

[...] della regina Isabella, del marchese Fuentel e di Gucho il buffone del re; gli è parso sufficiente dar in preda alla mistica esaltazione di lui i [...]

[...] ora, alla rappresentazione, capivo quanta potenza drammatica avea profuso il Dumas in quel personaggio, il solo che 96 apparisca vivo e [...]

[...] ; l’autore ha troppo fretta di far provare il suo piombo vendicatore alla malefica bestia! Poichè non si trattava di esseri umani, ma di essenze, ma [...]

[...] Pfizmaier nel 1847, quando diede alla luce in Vienna un racconto di Tane Hico pubblicato al Giappone nel 1821. Il nostro Severini lo tradusse in [...]

[...] della simpatica Misàvo (Modesta) è un vero idillio dirimpetto alla tragica narrazione dei Fedeli rônini di Tamenaga 101 Shounsoni, della quale [...]

[...] l'originale, è impossibile rendersi conto fin dove sia arrivato quest’atto di vandalismo; certamente esso ha tolto alla narrazione gran parte di [...]

[...] violazioni, rimane ancora abbastanza spiccata da darci alla lettura un sapore affatto nuovo ed esotico che diletta e sorprende. 102 La storia [...]

[...] del principe d’Ako fu il seguente. Nel dicembre del 1698 il presidente del Consiglio degli Anziani di Yedo, saputo che dovevano arrivare alla Corte [...]

[...] , cavalier Kira! Io non sopporto simili affronti! Il Kira, invece, cominciò a urlare, cercando di scapparsela, già ferito alla testa; e il [...]

[...] alla fronte e poi la scorse senza mostrare nessuna commozione. 111 « Mi si condanna a darmi la morte — egli disse, — e mi si annuncia la [...]

[...] staccò la testa per portarla, in offerta, alla tomba del suo signore. I quarantasette rônini andarono la mattina dopo a fare un solenne [...]

[...] altra grazia che di esser sepolti presso la tomba del loro capo. Nello stesso giorno, alla stessa ora « prima che i rintocchi delle campane del [...]

[...] era assai superiore al suo interesse e al suo orgoglio di letterato; rifiutava. E alla moglie, che nella proposta del commissario austriaco [...]

[...] della Corte di Vienna. Bisognava rinunziare alla cittadinanza sarda e diventare suddito austriaco. Il Romani preferì non toccare i quattromila [...]

[...] è quello dell’indipendenza dell’ingegno? » 125 Precisamente come molti sentimentali o spiritualisti esclamano oggi, alla lor volta [...]

[...] nulla che accenni a vera e profonda emozione lirica o a splendore di colorito. Talchè io mi compiaccio di ritornare alla mia simpatia, all’uomo [...]

[...] crescere alla moda dei romantici del 1830, mi era riuscita un po’ antipatica, pei capelli 136 soprattutto. Ma quando potei avvicinarlo, ci legammo [...]

[...] . Verso le 11 antimeridiane dello stesso giorno ci riunimmo alla Marina, ad uno ad uno, come dei congiurati che volessero 138 ingannare la [...]

[...] battagliera, l’Arte redentrice, alla Berchet, alla Niccolini, alla Guerrazzi, alla Prati, il Prati dei Canti politici. I versi del Macherione [...]

[...] vecchi tentativi alla presente generazione impegnata in lotte ben diverse e intieramente assorbita dall’affrettata attività del presente? Perciò [...]

[...] noi applaudivamo e fischiavamo. La caricatura più riuscita fu quella di un professore di diritto naturale che aveva un tic al collo e alla [...]

[...] , non si gioverà in nulla alla sua fama. La storia, spietata e inesorabile al pari della Natura, si inchina soltanto ai forti vittoriosi. 15 [...]

[...] una ricchezza di particolari alla quale in Italia siamo poco abituati, primeggia quella di Bernardo per una speciale attrattiva. In lui [...]

[...] alcuni minuti taciturno... e alla domanda del modello — se qualcosa lo turbasse — aveva risposto: un forte mal di capo. Quindi alzatosi s’era [...]

[...] l'ebbe alla meglio disteso, uscì fuori, come si trovava, in costume di Torquato, a gridare al soccorso. Alle due pomeridiane e 10 minuti Bernardo [...]

[...] , innamorata di lui e dei suoi versi. Il primo volume delle poesie del Getziier (1859) fu dedicato alla sua fidanzata: « Queste melodie che [...]

[...] cara — far dire alla gente del nostro paese — che il tuo cuore di amante non si è ingannato! » L’augurio del poeta non andò a vuoto. I suoi [...]

[...] alla meglio, benchè una versione letterale, anzi interlineare come le precedenti, mi paia incapace di renderne la squisita purezza della forma [...]

[...] ultimamente pubblicato, è dedicata alla memoria del gran poeta nazionale OEhlenschlaeger, e i danesi la ritengono uno dei più perfetti [...]

[...] Marco e tutti quest’altri che vengono a tener bella compagnia a Jeli il pastore, al Rosso malpelo, alla Lupa, all’amante di Gramigna; ed ecco [...]

[...] uno stile che ricavi dalla nostra personalità la sua viva efficacia, arriveremmo più facilmente — avendo ingegno di artisti — ad essere, alla [...]

[...] parigini, mi sembra inutile aggiungere altre parole intorno alla Fedora rappresentata al Valle nelle sere scorse. Sardou ha sciolto benissimo il [...]

[...] e un pochino artificiose egualmente. Questa volta, cosa strana! proprio quando avrebbe dovuto abbandonarsi alla spontaneità dei suoi ricordi [...]

[...] può e dev’essere stata in quella famosa avventura intorno alla quale si son scritti tanti volumi. Mancano i più intimi elementi per un [...]

[...] gran poeta e un sensale di vini si equivalgono. Dicono che il Musset, nei primi mesi del suo amore, 200 scrivesse alla Sand delle lettere [...]

[...] al lor giudizio quanti risorgono dalla (pena, sì che lì nessuno degli uomini osa celar cosa, Viene poi portata la santa croce, alla quale il [...]

[...] spirito moderno dunque, in questa sua evoluzione con cui tenta liberarsi dalle influenze classiche e accostarsi direttamente alla natura, non fa [...]

[...] . Quando il Cami Jacci-Hoco giunge alla casa della bella Nunacava Hime e si mette a cantare la sua nagauta, dopo di aver detto il suo nome e i suoi [...]

[...] opportunamente il Lemaitre, che gli inventari dei de Goncourt ont une âme. Alla indecisione dei contorni, alla mancanza di precisione delle [...]

[...] sostantivo neutro, alla maniera dei Greci: — empussierant le mousseux des toits, le fruste des murs; — abbondanza di sostantivi astratti che servono [...]

[...] elevata. L’azione, il sentimento, il personaggio che rimangono di nessun interesse sono, invece, quelli che non arrivano alla pienezza della vita [...]

[...] m’interessano. Una cosa molta diversa, 220 Ne troviamo la prova nello stesso Verga. Col Marito di Elena l'autore ci conduce in mezzo alla vita della [...]

[...] assumono quella stupenda solidità alla quale il Verga ci ha abituati in altri recenti suoi lavori, in Pane nero, per esempio, un piccolo racconto [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. I)
18 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 65 occorrenze

[...] sembrò che a pochi passi; qualche secondo dopo, alla svolta della strada, apparve un cavallino piccolo e allegro, tutto fumante, montato, senza sella [...]

[...] gatti, e sempre che poteva sottrarsi alla vigilanza di donna Clara, faceva finta di inseguire una lepre, e, con una dentata, stritolava la schiena [...]

[...] l’operazione, ed appressando la lucerna alla fiamma del ceppo ne accese il lucignolo, e la appese ad un ampio graticciato di bastoni, quadrato, che [...]

[...] , passando dinanzi alla casa di zia Chischedda, che dava due mandate di chiave alla porta mal connessa del suo tugurio, le domandò: — Comare [...]

[...] all’altro mondo. Così rivedendo un pò le buccie a don Pantaleo le due vecchie erano arrivate alla parrocchia ed erano scomparse nella oscurità di [...]

[...] quali artigli egli avesse? Chi non aveva supplicato, pianto, scongiurato, piegandosi dinanzi alla sua lurida persona? Chi non aveva egli addentato [...]

[...] , opprimendo, spogliando, rovinando il paese. Un giorno che aveva fatto un grosso guadagno, riducendo alla miseria una famiglia di contadini, che [...]

[...] , sprezzando quella prole indegna di lui, li condannò alla gleba, trattandoli come servi, vergognandosi che fossero suoi figli. Molto più tardi era [...]

[...] passo grave si udì nella camera attigua alla cucina, accompagnato da potenti schianti di tosse cavernosa, come se uscisse dal fondo di una [...]

[...] metterebbero alla porta; ma per Iddio, fintanto che avrò gli occhi aperti quel giorno non lo vedrete; state facendo di tutto per farmi crepare; però io ho [...]

[...] Calarighes non può sposare la figliuola di un pentolaio arricchito! Nella nostra famiglia non entrò mai una ragazza che non fosse di nascita eguale alla [...]

[...] essersi annunziato con un rimbombante strascicar di scarponi, sul tavolato della camera attigua alla cucina, comparve nella porta, illuminato [...]

[...] infilati in uno spago, a mò di rosario. Egli li prese e se li mise attorno al collo, poi s’alzò tutto lieto d’aver vinto, e rivolgendosi alla madre [...]

[...] cappotto di tutti i giorni per andare alla messa maggiore, e per far visita in casa Calarighes, avevano messo fuori certe anticaglie di abiti [...]

[...] di gesti e di grandi colpi al pergamo, i quali rimbombavano cupamente assieme alla voce nasale dell’oratore, sotto le volte oscure dell’antica [...]

[...] vulcano in eruzione. Alcuni dei più baldi giovanotti del popolo si riunirono in mezzo alla piazza; si strinsero insieme, e portando la mano alla [...]

[...] Tafana, alla quale già da molto faceva un po’ di corte con infelice risultato, passava accanto a loro sgranando un paio d’occhioni neri [...]

[...] ! — Povera famiglia poi no, li vorremmo noi, i danari e le terre che lascia alla famiglia! — Tuttavia. — Sentite, comà, Dio mi perdoni, ma io penso che [...]

[...] saltò dentro; poi si avvicinò alla porta d’ingresso. Tolse un trave che era appoggiato ai due battenti, già da molto fuori dai cardini, tolse [...]

[...] sindaco, e conseguente nodo al fazzoletto, con relativo pezzo di carta nella tabacchiera di don Simone. Quando arrivarono vicino alla fossa, don [...]

[...] fodera di velluto. In quel momento si sentì un piccolo mormorio: era signor Vittorio che si faceva avanti. Signor Vittorio, oltre alla virtù di [...]

[...] centinaia di lire. Fattosi vicino alla cassa, tolse dalla tasca del corpetto un astuccio d’ottone e ne tirò fuori un paio d’occhiali che [...]

[...] seguito alla morte di don Pantaleo, don Zua fu subito richiamato da Cagliari, dove studiava già da qualche anno. Che cosa avesse egli fin allora [...]

[...] : quella cioè dell’approvazione, al primo esame, alla classe superiore. Questo veramente non entrava nei voti di Zua, perchè egli solo sapeva che per [...]

[...] conseguenza di uno schiaffo di don Pantaleo. Zua a Cagliari, sulle prime rimase sbalordito, poi, abituandosi alla vita di città, fece delle [...]

[...] conoscenze, con altri studenti, che avevano fiutato il merlo da pelare, e correndo da un divertimento all’altro non pensò più a nulla. Quando, alla fine [...]

[...] ultimi suoi risparmi. Sebbene in paese tutti credessero che don Pantaleo avesse lasciato sacchi d’oro alla famiglia, in casa non avevano potuto [...]

[...] egli solo aveva sentito le ultime parole di don Pantaleo; ma non era che un semplice sospetto, e non potevano cavarne alcun costrutto. Così alla [...]

[...] serva, l’unica che gli fosse rimasta fedele, venne a dirgli che non c’era più pane in casa. Zua pose mano alla borsetta che custodiva gelosamente [...]

[...] dall’ufficio di conciliazione dove aveva difeso, con poca fortuna, la causa di una vecchia, alla quale i barracelli avevano staggito l’asinello [...]

[...] alla mia famiglia, persuasa dalle sue parole. Non è stato lei che mi ha assicurato che avevo ragione io, che il conciliatore mi avrebbe assolta [...]

[...] aveva preso coraggio; e tutti i giorni se ne andava in campagna, e colà cominciava ad addestrare le membra signorili alla durezza della vanga [...]

[...] così a mano a mano, andò abituando il paese alla sua metamorfosi. Una mattina, dopo averci pensato per molt’ora, prese una risoluzione energica [...]

[...] , turchinicci, azzurreggianti, sparsi al suolo come un branco di tacchini appollaiati in mezzo alla terra quasi nera; l'indivia con le foglie [...]

[...] , una miriade di cipolle, con le loro punte aguzze, come una selva di baionette portate da migliaia di soldati invisibili, pronti alla difesa di [...]

[...] colori, ed un profumo soave di fiori invadeva l’aria. Era uno di quei tramonti che invitano gli animi alla pace serena, all’amore tenero e dolce [...]

[...] , bellissima Boella, disse Zua, buttando la zappa ed avvicinandosi alla siepe di bianco spino, buona sera, scusami sai, non ti aveva ancora visto, la [...]

[...] subito voto di andare a far orazione a San Mauro di Sorgono; non ora; alla fine di maggio, quando vi sarà la festa. Così potrò fare un viaggio, e [...]

[...] . Quella visione costante gli toglieva ogni volontà. Egli avrebbe voluto correre come altre volte, in aiuto alla sua famiglia verdeggiante, nell’orto [...]

[...] gli aveva lasciato intravedere un po’ d’amore, con qualche parola più dolce, più affettuosa, egli tornava felice alla sua cameretta. Nelle [...]

[...] l’avesse tenuta cara, perchè gli avrebbe portato fortuna. Egli da quel giorno aveva creduto alla potenza di quel talismano, che la fanciulla aveva [...]

[...] martoriarsi il cuore! Già, la colpa era la sua, ci voleva tanto poco, a dichiararsi alla fanciulla. L’occasione gli si era presentata tutti i giorni [...]

[...] alla porta. Non poteva stare un minuto fermo; andava alla stalla e visitava il cavallo, che pacificamente divorava il foraggio bastevole per [...]

[...] tenerezza e per riconoscenza. — E sia come vuole vossignoria, e beviamo alla sua salute, disse zio Marco quando si fu un po’ rimesso. — Alla [...]

[...] vostra, rispose Zua, toccando col suo il bicchiere del futuro suocero, e bevette. XX. La notte precedente alla partenza don Zua non dormì. Il [...]

[...] , a fiori rossi ed azzurri, con guarnizioni e ricami e fiocchi e cordoni pendenti. Con un salto don Zua fu a cavallo, e, dato di sperone alla [...]

[...] promesse. In quel momento lo scalpitare di parecchi cavalli e voci allegre rimbombarono nella via; un istante dopo fu bussato alla porta, ed una robusta [...]

[...] ) Un applauso generale accolse i versi cantati dall’improvvisatore, ed egli bussando nuovamente alla porta: — Olà! dormiglioni, che si fa lassù [...]

[...] alla vostra salute, e che vi dica un’altra volta che voi siete la regina delle belle del paese. — Possibile che neanche coll’incanutire vogliate [...]

[...] , lei deve stare a tribolare mentre voi andate a divertirvi! — A divertirmi? peggio per lei che mi ha fatto fare il voto di andare alla festa [...]

[...] Zua, provò se la porta di casa fosse ben chiusa; e poi salito sopra un sedile di pietra situato vicino alla porta, montò a cavallo con una [...]

[...] ! Gli uccelli, le farfalle, le piante, i rami, le foglie si baciavano, si amavano, si davano liberamente, completamente all’amore, alla voluttà [...]

[...] Zua, si direbbe che ha lasciato il cuore a Mamoiada, e che ora siasi pentito di essere venuto alla festa con noi; se è così, non faccia [...]

[...] viottola, e brucava l’erbetta verde di uno spianato, protetto dall’ombra di folte querce. In quel momento un galoppare frettoloso richiamò alla [...]

[...] , giovanotti! alla sua età, in compagnia di Boella, anch’io avrei impiegato qualche giorno, da Mamoiada a S. Mauro; ma ora il burchiello si regge [...]

[...] piena di vino, sulla quale erano incise artisticamente tutte le avventure di Giove. — Alla salute degli sposi, esclamò Barraca appressando la [...]

[...] i festaiuoli dopo un’oretta entrarono a Gavoi. Senza smontare fecero una breve sosta, dinanzi ad una porticina, in cima alla quale era [...]

[...] giovani, che si incalorivano giuocando alla morra, gridando come disperati. Nelle convalli risuonava, cupo, lo squillo del corno da caccia, formato [...]

[...] aranci, di dolci per la festa. Là, presso alla fonte, una quercia colossale gettava la sua ombra protettrice, per una ventina di metri [...]

[...] delle porte dei propri tuguri, gli stessi bambini seminudi e sporchi, ruzzolanti fra la polvere della strada. Alla porta di una casetta, la quale [...]

[...] rattoppare un paio di ciabatte vecchie, seduto sul limitare della porta di una casupola dirimpetto alla caserma, — pareva se lo volesse mangiare [...]

[...] . Il gobbetto sorrise tra sè, malignamente, e tutto lieto d’aver raggiunto lo scopo, si trascinò sulle gambette storte, fino alla caserma, ed [...]

[...] , vicino alla sua amante, per bearsi a contemplarla nel sonno, illuminata dai raggi pallidi della luna. — Nel bosco, nel bosco, aggiunsero alcuni [...]

[...] meglio di me. — Poiché è così andiamo, conchiuse zio Marco, ed affidiamoci alla generosa ospitalità del vostro amico. — Generosa davvero [...]

[...] , proprio da Sardo; oh vedrete, vedrete, che uomo; vi tratta subito col cuore alla mano, come se foste nati nella stessa casa, e vi conosceste da [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. II) / Vergini bionde (macchie sarde)
19 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 47 occorrenze

[...] , dopo aver toccato con lo sprone il cavallo, per avvicinarsi alla porta d’ingresso, vi bussò forte col calcio del fucile e cantò: « Peppe [...]

[...] mia casa è sempre aperta all’amico ed alla sua compagnia. Il mio asilo non è di lusso per ricevere degnamente i forestieri; però tengano per cosa [...]

[...] in questioni d’onore o di vendette, nelle quali allora s’intendono col fucile alla mano. In cucina si passano le lunghe notti d’inverno [...]

[...] , ricolmo di vino squisito. Quando gli ospiti ebbero bevuto e fu la volta del padrone di casa, egli col bicchiere alla mano, scoprendosi la testa [...]

[...] canuta disse: — Bevo alla salute e felicità dei forestieri, che han voluto far onore a me ed alla casa mia, con la speranza di berne uno in casa [...]

[...] loro a Mamojada, per la festa di San Cosimo; e di un fiato vuotò il bicchiere. — Alla vostra salute, e Dio voglia che ci sia dato tanto piacere e [...]

[...] , per togliersi la polvere del viaggio, Pietro Barraca ed i compagni, tutta gente fatta alla buona e senza esigenze di sorta, avevano aiutato i [...]

[...] alla cucina, si dava l’assalto a parecchi giganteschi piatti di maccheroni conditi senza risparmio. Brecce enormi furono fatte da tutti i lati [...]

[...] appetito. Alla carica ci si era andati in silenzio, e direi quasi con religiosa venerazione. Il primo a rompere il silenzio fu Pietro Barraca [...]

[...] occhi si concentrarono sui taglieri, e nessuno pensò più alla risposta che avrebbe dovuto dar Boella. In breve anche gli agnelli furono divorati [...]

[...] quella sessantina di casette nane (muristenes), le quali vengono abitate dai fedeli che vanno a fare la novena, accoccolate tutte intorno alla [...]

[...] chiesa coi loro tetti oscuri, o pieni d’erbe, contribuivano a dare vieppiù l’aspetto di castello alla chiesa. Fuori del ricinto sacro era sorto un [...]

[...] l’ultima salita del lungo viaggio, era arrivata alla sommità di una collina verdeggiante, d’onde si poteva dominare tutto il sottostante spettacolo [...]

[...] , disse don Zua, già disperato alla sola idea di perdere Boella in mezzo a quel pandemonio. La fanciulla capì il pensiero di don Zua, e gli [...]

[...] , per la guarigione degli ammalati. I doni votivi si ammucchiavano sull’altare, sugli scalini, nelle cappelle vicine, dando alla chiesa tutta [...]

[...] per soddisfazione. La scena là fuori era tutta diversa, totalmente cambiata. Intorno, intorno alla chiesa, fabbricate contro il muro di cinta [...]

[...] , erano le tettoie per i negozianti di telerie, seterie e chincaglie, accorsi alla festa. Là c’era una gara tra di loro, per esporre con gusto i [...]

[...] per comprare l’oggetto preferito. In un angolo sotto alla tettoia eranvi gli immancabili Aritzesi con le sorbettiere piene di limonata gelata [...]

[...] , un minuto di riposo; pallide, sparute, bruciacchiate dal sole. Più in fondo un ampio tendone di tela bianca, ove si mostravano, attraverso alla [...]

[...] stuzzicando di tanto in tanto, con parolacce, la povera infelice a gridar più forte. Fuori, dinanzi alla tenda una scimmia incatenata ad un ramo [...]

[...] da vendere. Dappertutto un vociare incessante, assordante, che misto al sole caldissimo, alla polvere che si sollevava a nuvoli, al continuo via [...]

[...] enormi di bellissimi aranci, accanto alla immancabile botte della bionda vernaccia. Il sollione favoriva i Milesi, perchè in quella caldura [...]

[...] loro brillanti costumi, i quali spiccavano splendidamente nello sfondo verde smeraldo della collina dirimpetto alla chiesa. Il mormorìo [...]

[...] Boella quasi lacrimando, io attenderò, e quando tu avrai adempito alla tua parola, io manterrò la mia, sarò tua moglie! — Oh grazie, grazie, Boella [...]

[...] una ragazza di condizione inferiore alla sua, avrebbe perduto le sue tinte più forti; e dinanzi a quella potenza di volontà, la sua sarebbe [...]

[...] , quasi spopolato, perchè tutti erano andati alla festa, e sarebbero tornati la sera, tardi, a piedi. Dalla chiesa usciva qualche vecchierella [...]

[...] volta non si era lasciato cogliere alla sprovveduta, perchè, aspettandoli da un momento all’altro, aveva fatto preparare una cenetta, che, a [...]

[...] porta, dall’alba alla notte, filava grosse conocchie di stoppa, e faceva la sentinella, non lasciandosi sfuggire niente di ciò che succedeva in [...]

[...] , che avrebbe fatto il piacer suo; che non lo stessero a seccare di più, perchè li avrebbe fatti mettere alla porta come due cani rognosi. — E se [...]

[...] Dorotea se ne andò, sicura di tenere il segreto, fino a che non avesse trovato un’altra conoscente alla quale confidarlo, mentre zia Chischedda [...]

[...] maestro elementare. Il suo corpo ed il suo spirito, abituati alla vita libera della campagna, soffrivano in quella volontaria prigionia, ma la sua [...]

[...] , una ragazza fidanzata, quando lo sposo non era in paese, non andava neanche alla prima messa, non andava! E là si ricordavano i matrimoni [...]

[...] per affermare che l’avrebbe fatto. — Chi glielo avrebbe detto, vent’anni fa, a Marco Santoru, quando andava alla giornata, che avrebbe maritato la [...]

[...] don Zua, sul tavolo, Margherita, la quale sonnecchiava accanto al focolare, si svegliò di soprassalto, ed accorse alla camera del padrone. — Ha [...]

[...] il Santo miracoloso gli ridonasse l’amore di Boella? Oh no certo, don Zua da qualche giorno non credeva più alla potenza di Dio e dei Santi [...]

[...] importanza alla sua arte misteriosa. que forment quatre monticules. Une tradition rapporte que l’argenterie de la paroisse provient de l’ancien [...]

[...] legato il cavallo al tronco di un fico là vicino, don Zua si appressò alla porticina e bussò sommessamente. Uno schianto cavernoso di tosse, ed un [...]

[...] ha indirizzato vi conosce molto bene; guardate, conoscete voi questo? e fece vedere alla vecchia una borsetta circolare che egli teneva appesa al [...]

[...] riconosciuto la borsetta di Viperona, la quale era stata sua allieva, e che da Nuoro, ove era sorvegliata dalla polizia, mandava i clienti alla maestra [...]

[...] gatto entrambi trasparenti per magrezza. Da un’altra parte, vicino al fuoco, un mucchio di cenci, che probabilmente serviva di letto alla strega [...]

[...] ; vorrei ripartire subito, perciò prego che vi sbrighiate; e poi quasi tra sè: — se ritardo di un giorno li troverò sposati. Alla vecchia non sfuggirono [...]

[...] sgabello; capì che la vecchia voleva prima i danari, e messa la mano alla borsa ne trasse qualche scudo, che le gettò in grembo. — Dio lo rimuneri [...]

[...] alla sepoltura della fanciulla. Tornato a casa farà bollire, per un’ora, il teschio nell’acqua presa da un fiume, e quindi andrà a versarla là [...]

[...] sagrestano, con la gran zimarra rossa, venne correndo ad avvisare che il rettore attendeva. Quell’avviso di bocca in bocca corse fino alla camera [...]

[...] orecchie, una voce misteriosa, assassino! In un attimo gli passarono attraverso alla fantasia ammalata, la sua pace serena nel lavoro, la [...]

[...] frenesia. Mancava poco alla mezzanotte; il cimitero era là, a due passi dal paese; ma don Zua non volle perdere tempo. Uscì senza far rumore per [...]

[...] sua vendetta incompiuta e riprese coraggio. Come potè arrivò alla sepoltura designata. Dall’orologio della parrocchia i dodici tocchi della [...]

Capuana Luigi
Riricchia (commediola paesana)
30 1912 - Provenienza testo: Scansione Emeroteca Braidense, txt Fondazione Verga 5 occorrenze

[...] , vi mettono la corda alla gola... che debbono fare una povera madre, un povero padre? Dissanguarsi, per riparare lo strazio dell'onore [...]

[...] . Ti accompagno fino alla bottega del fornaio qui vicino. SCENA III. DON CESARIO LO STORTO, TESTACCIA E DETTI. DON CESARIO (a Celestina). Scappate [...]

[...] di dire alla mia mamma: - Mamma, sto per trovarti una figlia che ti vorrà bene quanto me! RIRICCHIA. Vedete che, ormai, non è più possibile [...]

[...] ! DON MICIO. Sento scoppiarmi il cuore!... Ma come? Pensate alla morte... e siete così tranquilla? RIRICCHIA. Quando una è decisa! DON MICIO. E non lo [...]

[...] ... se posso ricevere l'onore... RIRICCHIA (ridendo) Io... Io gli ho risposto di sì! (Leva il piatto di mano a don Micio e lo porge alla madre [...]

Capuana Luigi
Il piccolo archivio
20 1886 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 2 occorrenze

[...] abbastanza mostruoso, in tutti i sensi, da potere far perdere la testa alla donna più savia! MARIA. Ve lo ripeto: diventate vano.... Le due e [...]

[...] .... che non sono mica stati i peggiori. MARIA. Alla buon’ora! FEDERICO. Fiori di campo. Mazzolino preistorico; 1866, data approssimativa [...]