[...] non ricco ma civettuolo, introdottosi quasi furtivo in quel tempio severo del lavoro, era Adelina che l'aveva voluto, che l'aveva imposto a suo marito [...]
[...] . Aveva comperato essa il divano e le poltroncine, e il tappeto, e un giorno era capitata là con tutta quella roba recata da un operaio della [...]
[...] . Temevo soltanto tu avessi fatta una spesa troppo forte per noi. Tu sai che non possiamo ancora spendere molto. Lo sai. — E l'aveva baciata sulla bocca [...]
[...] odori, ah! allora sì, avvertimene prima, che non ci venga. Mi fai star male una settimana intera. Poi, ancora, gli aveva raccontato una quantità di [...]
[...] dazio; e poiché aveva sposato l'inglese (glie ne avevano parlato chiamandolo così, la prima volta) senza amore, per convenienza, perchè disperava, a [...]
[...] Duomo, e scendeva al dazio. Poi aveva ancora buon tratto di strada a percorrere, sino alla gran porta di un lungo fabbricato di mattoni rossicci, sulla [...]
[...] quale ad alte lettere nere, era scritto: «Società internazionale dei tramway a vapore». Era una società inglese che aveva costrutto ed esercitava [...]
[...] molte linee di tram nell'Alta Italia, e aveva la sua sede principale a Milano, e quivi il suo direttore tecnico, James Burton. Un valore [...]
[...] , pratico, economico, che, perfezionato al punto ch'egli aveva fissato di raggiungere, avrebbe portata una rivoluzione in questo genere [...]
[...] nato a Glasgow. Papà Burton, commerciante, aveva allevato i suoi cinque maschi con idee pratiche e sane seguendone le attitudini ed avviandoli alla [...]
[...] carriera a ciascuno più adatta. «Soltanto. — aveva detto loro — badate che non sono ricco, che non ò nessuna probabilità di diventarlo; la vita costa [...]
[...] ». Chi s'era dato al commercio, chi all'ingegneria: il maggiore, innamorato del mare, aveva percorsi gli studi navali, ed era ufficiale, adesso, nella [...]
[...] marina inglese. James, laureato ingegnere, s'occupò alla costruzione di una ferrovia. Poi gli avevano offerta questa carica in Italia: e l'aveva [...]
[...] razza; aveva subito ispirato delle vivissime simpatie. Gli era capitata la fortuna, sin dai primordi del suo soggiorno a Milano, di trovar l'amicizia [...]
[...] candele e coi suoi saponi, aveva subito simpatizzato col giovinotto, il quale, sin dai primi discorsi, aveva espresse delle idee così sane, così giuste [...]
[...] bonaria, indulgente del vecchio. E questi aveva invitato quello in sua casa, una gran casa ospitale che raccoglieva una numerosa famiglia patriarcale [...]
[...] Consiglio d'amministrazione, di ricevere all'arrivo il nuovo direttore, lo aveva subito, lo stesso giorno, invitato a pranzo. E come il giovanotto [...]
[...] aveva detto per convincerlo — voi capite bene che dove si mangia in diciotto si mangia in diciannove: non farò certamente un piatto di più per [...]
[...] voi. — E glielo aveva detto un po' in francese, un po' in italiano, un po' in milanese, ma con così evidente cordialità che James aveva dovuto [...]
[...] dire una parola di francese e quell'italiano spropositato che conosceva non avrebbe servito a nulla: non aveva fatto, quindi, che una sequela [...]
[...] d'inchini; ma il suo faccino grinzoso, circondato da una cuffietta viola, era tutto un sorriso impacciato ma gioviale e bonario che aveva incoraggiato [...]
[...] il forastiero. I giovanotti sapevano di francese quel pochetto che avevano imparato alla scuola. Un po' più ne sapeva il genero, che aveva viaggiato [...]
[...] se l'era fatto sedere vicino, e dall'altro lato gli aveva posto Clara, la minore delle figliole, la più vivace e la più istrutta, che, allegra [...]
[...] appetito dei cibi saporiti ed abbondanti; James, senza comprendere gran che di quel che gli dicevano; senza saper bene quello che dicesse, aveva capito [...]
[...] ognuna aveva daccanto i propri figlioli, otto o nove in tutto, bambocci tra i due anni ed i cinque, seduti sulle sedie alte di giunco; perchè il [...]
[...] , trovando ardire l'un l'altro dal rinfrancarsi reciproco; e, dopo mezz'ora, quel pranzo aveva assunto l'aspetto, ai loro occhi, di un pranzo comune [...]
[...] permetteva, e delle quali anzi gioiva e si gloriava. James l'aveva di contro a sè quella fila allegra di puppattoli rosei e biondi: li guardava [...]
[...] pranzo, aveva già scordato le ansie e le paure che, malgrado la gagliardia del carattere, lo avevano accompagnato, giovane e solo, durante il lungo [...]
[...] viaggio dalla patria ad un paese nuovo e sconosciuto. Ricordava soltanto le ultime raccomandazioni di sua madre, e le lagrime che aveva asciugate coi [...]
[...] suoi baci sulle ciglia di lei. E, lasciando quella sera la casa di Galli, prima di rientrare alla locanda aveva sentito il bisogno irresistibile [...]
[...] di telegrafare a casa sua. E aveva telegrafato: «Sto bene. Gli italiani sono brava gente». L'Adelina l'aveva conosciuta nella casa dei Galli [...]
[...] . — Potrei condurle in società — diceva sovente a Giacomo che aveva preso a suo confidente e al quale questo discorso lo faceva volontieri. — Potrei condurle [...]
[...] ?» E li sposo. Ò fatto così per la maggiore, la Carolina: le ò dato un bravo ragazzo che conoscevo, che avevo qui da dieci anni in istudio. Non aveva [...]
[...] buon bicchiere di barolo. Questo discorso, con poche varianti, il vecchio Galli l'aveva fatto per tutto il carnevale, a Giacomo, regolarmente [...]
[...] : — L'inglese ti guarda. — Sì, ma non si decide! — aveva replicata Adelina, ridendo. Perchè Giacomo non si era indotto a ballare, neppure con lei, e le aveva [...]
[...] ! — aveva detto Clara, l'ultimo sabato del carnovale. — Perchè no! Vuoi che provi? Tu sta a vedere, e ci divertiremo. E aveva attesa la «poule des dames [...]
[...] pareva immorale. Poi, ripensandoci, aveva trovato che potrebbe servire a meraviglia al suo scopo quello di rivelargli le simpatie delle figliole. E [...]
[...] aveva finito per essere lui, ogni sera, l'organizzatore del ballo. A una cert'ora, se ancora non si era fatto, girava di crocchio in crocchio, o si [...]
[...] vedetta, e stava ad osservare, a notare accuratamente chi erano i ballerini scelti da Clara e Virginia. Ma, l'ingenuo, non aveva mai scoperto nulla: anzi [...]
[...] se veniva a delle conclusioni, erano sbagliate certamente. Adelina, quella sera, aveva attesa la «poule des dames». E, subito, era corsa dinanzi a [...]
[...] Giacomo porgendogli le due mani, con un inchino. — Monsieur? Giacomo, stupito, un poco confuso, aveva risposto, in italiano, perchè in quattro [...]
[...] mesi aveva imparato, a forza di studio e di pratica coi suoi impiegati e cogli operai, a parlare abbastanza spedito, e non l'italiano soltanto ma [...]
[...] , ridendo, l'aveva corretto. E, ingenuamente civettuola, gli aveva proposto di insegnargli per bene il ballo e la lingua. Così, senza farsi scorgere [...]
[...] per la fanciulla bionda. Allora, quella sera, aveva deciso di parlarne al suo vecchio amico. Il matrimonio s'era concluso contro il consiglio del Galli [...]
[...] . Il buon vecchio s'era mostrato contrariato in volto dalle parole di Giacomo. Però questi, a tutta prima, non ci aveva fatto caso. In quella [...]
[...] contrarietà aveva supposto si celasse il dispetto di veder posposte le sue figlie ad un'altra. Tuttavia la franchezza del vecchio lo colpì. Le sue prime [...]
[...] complimento, di una parola gentile di protesta. Ma Giacomo taceva. — Il grave si è che non à e non avrà mai un soldo di dote. Allora Burton aveva preso [...]
[...] supposto che ella potesse crederla una difficoltà. — Giovanotto,... — aveva cominciato il Galli quasi in tono predicatorio; poi, correggendosi [...]
[...] camicia, — aveva aggiunto per timore che la prima espressione non potesse essere capita dall'inglese. — La quistione è di sapersi accontentare e di [...]
[...] misurare i bisogni ai propri mezzi, — aveva risposto Giacomo. — E questo sarà affar mio. — Eh! ma le donne al dì d'oggi,... — aveva obbiettato [...]
[...] avrebbe continuato per un pezzo. Ma James, fattosi serio, lo aveva interrotto: — E voi, signor Galli, la ricevete in casa vostra? 9 La domanda, a [...]
[...] bruciapelo, aveva sconcertato un poco il buon vecchio. Infatti, perchè la riceveva a casa sua? Perchè, se aveva così poca fiducia nei sentimenti, nei [...]
[...] principî di Adelina, aveva permesso che diventasse l'amica intima delle sue figliole? — Ecco, caro il mio Burton — aveva ripreso a dire il vecchio [...]
[...] c'è altro? — aveva chiesto Giacomo dopo un momento di riflessione. — Altro?... No, che io sappia. Vi ò detto tutto: che la ragazza mi pare un poco [...]
[...] , da parte mia, alla signora Cavalli se.... — Se ve la darebbe in moglie? — aveva interrotto il vecchio, con un po' di dispetto che invano aveva [...]
[...] obbiezioni avevano fatte sull'inglese, aveva aggiunto: — E credete, signor Burton, che la vostra famiglia sarà contenta? — Ne sono certo — aveva risposto [...]
[...] neri, la sua grazia infantile, la sua ingenua civetteria, l'avevano innamorato. Egli aveva trovato, anche, una grande, affettuosa cordialità nella [...]
[...] egli aveva previste, in quella misura e con quella continuità che bastavano a dargli il benessere dello spirito e del cuore. Nella sua officina, nel [...]
[...] apparecchiata. 10 La moglie era allegra, chiacchierina, affettuosa: la tavola linda, ben curata, bene ordinata. Ecco la sua felicità, quella che aveva [...]
[...] sognata, che aveva preveduta anzi, il giorno delle sue nozze. Aveva affittato un quartierino in via Principe Umberto, tenuto per bene, con molta [...]
[...] eleganza da Adelina, che aveva un gran merito per Giacomo, insieme a tutti gli altri: di essere un'eccellente massaia. Con un nonnulla essa rendeva [...]
[...] fantesca. La zia abitava a due passi, e aveva sempre qualcuno la sera. Oppure essa portava la nipote a teatro, al Manzoni o al Filodrammatico. A [...]
[...] mezzanotte Adelina ritornava. Se Giacomo dormiva, aveva cura di far piano, di spogliarsi adagino, senza far rumore. All'alba suonava la sveglia. Giacomo [...]
[...] anni così, felici. Una volta soltanto accadde qualcosa che colpì Giacomo. Alcuni mesi dopo il matrimonio seppe che Adelina aveva cessato di andare in [...]
[...] casa Galli. Allora glie ne chiese il perchè: — È semplicissimo. Il Galli, tu lo sai, l'avevi capito certamente, ti aveva messi gli occhi addosso [...]
[...] . Certamente aveva mille ragioni. E Giacomo pensò che anche la buona gente, anche la gente onesta, à delle piccinerie di sentimento che non vale la [...]
[...] pena di contrariare e che è meglio compatire. Pensò del pari che, forse senza accorgersene, il Galli aveva esagerato parlando della zia. Quando la [...]
[...] , col suo modo di comportarsi, di agire, di parlare, gli aveva infusa la più grande, la più assoluta sicurezza: dopo pochi mesi di matrimonio, anzi [...]
[...] della folla ed aveva ragione di dirsene contento: gli pareva persino di aver compiuta un'opera buona oltrechè un atto di coraggio. Ma la interrogò [...]
[...] onestamente. Egli l'aveva calmata con buone parole e con molte carezze, ma aveva dovuto giurarle che, d'ora innanzi, col Galli tratterebbe appena [...]
[...] quel poco che era necessario a causa della carica che occupava, e non più. — Senti — aveva concluso lei — mi convinco ogni giorno più che al mondo ci [...]
[...] , donna sola, se lo tenga caro, come un amico veramente fidato.... Giacomo, fattosi serio, l'aveva interrotta: — No, Adelina, non devi pensarle certe [...]
[...] tutta finzione che si dà in Italia. Se avremo una bambina la educheremo all'inglese. Vuoi? Dopo quel discorso, Giacomo aveva concluso in cuor suo che sua [...]
[...] moglie sarebbe anche una ottima madre. Però, quattr'anni di matrimonio erano passati e Burton non aveva ancora un erede. Non se ne preoccupavano [...]
[...] , dal primo giorno, senza interruzione aveva trovato in lei, gli avevano data la lusinga e, a poco a poco, la convinzione d'essere amato da Adelina [...]
[...] la tranquillità dello spirito; e, in fondo, forse più essa, che non tutta le doti e le virtù che aveva riconosciute a sua moglie. Da un anno in qua [...]
[...] , poi, un maggiore attaccamento, una maggiore tenerezza essa gli prodigava. Ora Adelina aveva preso l'abitudine di venir quasi ogni giorno a trovarlo [...]
[...] sdraiata, a tenergli compagnia, a vederlo lavorare. — Mi sono stancata di girar tanto pei salotti delle amiche — gli aveva detto. — In fondo in fondo, non [...]
[...] lavorare.... Così, s'era conservata una sola amica buona, sincera, affezionata: la Bianca. Era una sua compagna di scuola; aveva qualche anno più di lei [...]
[...] ; era stata molto disgraziata nel suo matrimonio; aveva dovuto dividersi presto dal marito, un poco di buono. L'aveva presentata a Giacomo dicendogli [...]
[...] amicizia, perchè di Bianca aveva udito dire un gran bene, come di una signora buona e disgraziata che non aveva cercato nelle sue disgrazie una [...]
[...] sua sorella colà dimorante, gravemente ammalata, quasi in fine di vita. Bianca aveva implorata questa prova d'amicizia, di prestarle il suo aiuto [...]
[...] trovare, arrivando laggiù, una morta. Adelina aveva chiesto a Giacomo il permesso di partire: e questi l'aveva accordato, non senza rammarico. Ed era [...]
[...] assenza. Da allora s'era operato il mutamento nelle abitudini di Adelina; da allora essa aveva lasciate quasi tutte le sue conoscenze, e aveva [...]
[...] accrescersi della loro intimità, questo semplificarsi delle abitudini di lei, gli avevano causato una intensa soddisfazione. E ne aveva dato merito a Bianca [...]
[...] la quale, certamente, co' suoi saggi consigli d'amica, aveva fatto di Adelina, ch'era una buona moglie, una moglie perfetta. Quel mattino, un [...]
[...] , l'arcimilionario banchiere, del quale suo fratello, da Londra, gli aveva annunciata la visita. Suo fratello minore, John, era procuratore della filiale [...]
[...] a Londra della Banca Dumenville e C. di Parigi. Nei frequenti viaggi che il principale faceva alla capitale inglese, John gli aveva parlato di [...]
[...] suo fratello Giacomo e degli studi che aveva avviati. Oscar Dumenville, una potenza bancaria sempre alla ricerca affannosa di nuove imprese lucrose [...]
[...] sul conto di suo fratello. Una frase, in ispecie, francamente detta da lui, lo aveva impressionato: «Se gli studi di James avranno il risultato che [...]
[...] capitalisti inglesi, abbiate a concorrere all'affare che, se la scoperta si compie, avrà dei risultamenti meravigliosi». Oscar Dumenville aveva [...]
[...] James. Quel giorno, dunque, egli attendeva il banchiere. Era arrivato due giorni prima e lo aveva preavvisato, con un biglietto molto cortese, della [...]
[...] è risolto, — perchè da uomo pratico voleva veder funzionare regolarmente il meccanismo che aveva inventato. Però tutte le esperienze fatte fino [...]
[...] passato. Ritornava con la mente alla sua casa di Glasgow, e al giorno che l'aveva lasciata per venire in un paese nuovo, tra gente nuova, ma sorretto da [...]
[...] ingresso nella casa di lui. Non s'era ingannato augurandosi fortuna dalla cordialità, dalla affettuosità che aveva trovate nelle prime persone incontrate [...]
[...] qui. In quella casa egli aveva conosciuto poco appresso la fanciulla bionda che lo aveva innamorato, che era divenuta la compagna buona e cara [...]
[...] , aveva trovato, impensatamente, un nuovo scopo, oltre quello del lavoro, al quale egli aveva creduto di doverla unicamente dedicare. Uno scopo alto e [...]
[...] caro, legato a lui indissolubilmente. Non aveva lavorato più, soltanto, per la ricchezza e per la gloria; aveva lavorato per la felicità della sua [...]
[...] significava nulla per lui, non era certamente un passo innanzi verso la certezza assoluta, materiale, che ancor non aveva, e che non lui, ma le sue [...]
[...] la gioia? Perchè non dar la grande notizia, almeno a lei, a lei sola, che ne avrebbe tanto gioito, che l'aspettava da quattro anni, che aveva [...]
[...] moglie! Aveva mai chiesto, lui, come Adelina riuscisse a tanto? Con cento lire sapeva procurarsi una veste che non valeva, certo, ma che figurava per [...]
[...] , dalla.... come si chiamavano le celebri sarte milanesi? Non lo sapeva, aveva udito dei nomi, pronunciati da Adelina, così di passata, senza [...]
[...] mattino per tempo, per andar con la serva a far le compere? Ed ecco come si spiegavano i lussi, i veri lussi del suo desco. Ma ci aveva mai pensato [...]
[...] , Giacomo? Aveva mai considerato che tesoro di massaia aveva in sua moglie? No! Mangiava, quello che trovava apparecchiato, e non chiedeva di più [...]
[...] nero. In una mano aveva il cappello a cilindro caratteristico di tutti i francesi, coll'ampia tesa diritta. Probabilmente aveva lasciato il soprabito [...]
[...] nella sua carrozza. Il viso non era nè bello nè brutto, ma aveva alcunchè di distinto e spirava una grande giovialità. Portava la lente all'occhio [...]
[...] sinistro, senza cordoncino. Questo primo esame non rese contento Giacomo. Non aveva mai pensato, nei giorni scorsi, non aveva mai tentato di [...]
[...] rendersene conto, Giacomo aveva subìta una sgradevole impressione dal 16 fatto che il barone gli aveva rivolto la parola in francese, mentre a lui [...]
[...] era noto che egli parlava perfettamente l'inglese. La cordialità del saluto, della stretta di mano, dell'intonazione con cui aveva pronunciate le [...]
[...] prime parole, non valeva la deferenza alla quale James aveva diritto d'attendersi, e che sarebbe stata dimostrata assai più da un saluto e da una [...]
[...] quando si era posto al lavoro sino al momento che gli avevano annunziato l'arrivo del banchiere, la sua mente non aveva fatto che fantasticare; e in [...]
[...] quella così intensa attività di pensiero e di sogni che gli aveva perfino impedito di sentire gli stimoli dell'appetito, egli era giunto alla più [...]
[...] Dumenville era biondo piuttosto che bruno, perchè portava dei guanti bianchi anzichè dei guanti neri, perchè.... l'aveva salutato in francese e non [...]
[...] tempo nutriva di far la conoscenza sua; della certezza che John aveva infusa anche in lui che si trattasse qui di una seria impresa degna di tutta [...]
[...] osava guardarlo per timore di riprovare quella impressione sgradevole che la vista del barone gli aveva data; e, quasi, non l'ascoltava, come in [...]
[...] preda ad un pensiero fisso, penoso, ingiustificabile forse, ma altrettanto invincibile. Aveva trascinata l'altra poltroncina di contro a quella sulla [...]
[...] come di sorpresa e di paura. Bambina! Aveva veduto un estraneo, ed sera fuggita! E, mentre egli levava lo sguardo, vide il barone alzarsi di scatto [...]
[...] aveva spinto il barone a quell'atto, si alzò anche lui e, calmo, si diresse all'uscita. Stava per dire: — «Badate, è mia moglie, perdonate se è [...]
[...] . — Oh! non ne vale la pena! — rispose ridendo il banchiere. E aggiunse: — Fate pure.... non ò nessuna premura. Burton uscì. Aveva bisogno di un [...]
[...] , che gli dava la febbre. Adelina. La mia biondina. Null'altro. Adelina. Ma era lei, proprio? Sì, ne aveva riconosciuta la voce. Ed era fuggita [...]
[...] aveva seguìto quelle parole, si smarrirono gli ultimi scrupoli di lui. — Sì, sì, disse ridendo Dumenville. — Voi avete ragione. Da oggi siete un uomo [...]
[...] .... Infatti la Bianchi mi aveva assicurato che è maritata.... Ma chissà? la biondina, Niniche (mi à detto che si chiama Niniche, ma deve essere il suo nome [...]
[...] cappello che aveva posato sul divano. Nel curvarsi, egli intravvide il ritratto di Adelina mezzo nascosto tra le pieghe del drappeggio. Si [...]
[...] . Così, James Burton iniziava la sua inchiesta e preparava la sua vendetta. 22 II. Lo svenimento era durato a lungo. Dumenville non aveva osato [...]
[...] ; e, colpito dalla feroce rivelazione, aveva appena avuto il tempo, mentre Giacomo cadeva, di impedire che la sua testa battesse sul nudo terreno [...]
[...] . Lo aveva raccolto da terra e adagiato sul divano. Su una tavola, lì presso, aveva scorta una bottiglia d'acqua e glie ne aveva spruzzata qualche [...]
[...] goccia sulla faccia. Poi, gli aveva messa sotto le narici una boccettina di sali che egli teneva appesa insieme con una miriade di ninnoli ad una [...]
[...] aveva fatto senza affrettarsi troppo. Il prolungarsi dello svenimento non poteva avere nessuna conseguenza grave, e serviva, invece, a lui, per [...]
[...] affermare recisamente che quanto aveva raccontato era un ammasso di frottole, tutta una farsa inventata da un chiacchierone senza spirito. Ma previde che [...]
[...] aveva aperti gli occhi. Provvedesse dunque al proprio onore.... Sì, era un bene, certamente. Ma Dumenville avrebbe voluto che altri, tuttavia, si [...]
[...] marito, del quale aveva posseduta la moglie senza averla sedotta, senza sapere che fosse la moglie di costui; un marito che, in fin dei conti, non [...]
[...] aveva diritto di chiedergli soddisfazioni o riparazioni, o che, molto probabilmente, non glie ne avrebbe chieste. Un uomo poi — d'altra parte — pel [...]
[...] provocato e accompagnato il fatto — non avesse visto in lui che il rivale, l'uomo che aveva posseduta sua moglie, che aveva contaminato il suo talamo [...]
[...] aveva ripreso i sensi, finalmente. C'era stata una pausa angosciosa; alcuni minuti di doloroso silenzio. Burton rigirava gli occhi attorno [...]
[...] , raccapezzando le idee. In fine Dumenville, comprendendo che toccava a lui di parlare, e senza saper bene che avrebbe detto, aveva cominciato: — Signor Burton [...]
[...] .... 23 James s'era alzato di scatto, e l'aveva interrotto, porgendogli la mano e dicendogli con voce ferma: — Grazie!... Non ne avete nessun [...]
[...] , questi, con un riso amaro che agghiacciò il sangue nelle vene al barone, aveva aggiunto: — Vedete i bizzarri casi della vita! Io stringo la mano ad [...]
[...] , aveva continuato, a voce bassa: — Mia moglie.... una cortigiana!... E, dopo una piccola pausa, amaramente, mentre una lagrima gli spuntava sulle [...]
[...] banchiere aveva stretta fortemente la mano di lui e susurrato un monosillabo di protesta. Allora Giacomo aveva risollevata la testa, fieramente, come [...]
[...] apparente: ben diverse erano le sue intenzioni, ben altro il disegno che aveva formato nella sua mente; ma gli premeva di levarsi d'attorno il [...]
[...] barone per un paio di giorni, quanti gli basterebbero a compiere l'affare. — Ò la carrozza fuori; se vi può servire.... — aveva detto Dumenville [...]
[...] Magenta, cioè da tutt'altra parte della città. Così s'erano lasciati, dandosi un vago appuntamento per attraversare insieme le Alpi. Dumenville aveva [...]
[...] si era comportata bene ai suoi occhi, come lo aveva ingannato, lui, che non era uno scemo! Sino a jeri, avrebbe dubitato di sè stesso, non di lei [...]
[...] che neppure la Bianchi sapesse chi era la sua cliente. Si dànno queste cose, a Parigi, a Londra, a Milano. Lo aveva detto Dumenville, e se ne [...]
[...] a suo marito. Entrata nello studio, vi aveva scorto un forestiero, uno sconosciuto.... Avrebbe disturbato.... Pardon! Ed era scappata via. Non era [...]
[...] quali circostanze era precipitata così, sino a diventare una di quelle che si pagano? Perchè la era diventata: aveva sposato una vergine, lui. Il [...]
[...] .... Insomma, Adelina poteva supporre che fosse avvenuto quello che era realmente avvenuto. E allora? Si credeva scoperta? Aveva avuta la convinzione [...]
[...] ? O aveva, almeno, preparata la sua difesa? La troverebbe a casa? E in che condizioni la troverebbe?... E dato che ve la trovasse, e che tradisse [...]
[...] quell'annuncio: con naturalezza, con affettuosità.... Allora, a un tratto, ricordò quel che aveva pensano il mattino. Sporse la testa della portiera e [...]
[...] propria sventura. Aveva più che trecento lire in tasca, una mesata di stipendio incassata al mattino, e che avrebbe dovuto dare a sua moglie la sera [...]
[...] stessa; lui, poveretto, non si teneva un centesimo, non aveva mai bisogno di nulla. Scese da Ventura. Comperò una bizzarra toilette di primavera a [...]
[...] fattura. Una ragazza, alta, bruna, dagli occhi furbi, gli aveva fatte sfilare dinanzi agli occhi una diecina di vesti d'ogni colore e d'ogni foggia [...]
[...] maggiore. No, no. Aveva trecento lire da spendere — pensava Burton — quando sentisse pronunciare questa cifra, comprerebbe, e porterebbe via. E la [...]
[...] ragazza alta, bruna, dagli occhi furbi, aveva finito per sorridere in cuor suo, pensando di trovarsi dinanzi a un innamorato che faceva, un sagrificio [...]
[...] ? Era là perchè aveva saputo chi fosse Niniche? No, certamente. Infamia così bassa in un uomo le pareva impossibile. Una combinazione, dunque [...]
[...] laggiù alla palazzina, s'era parlato molto di lei.... Cioè, il forastiero aveva tentato di parlare di lei, di strapparle delle confidenze, e di indurla [...]
[...] a partire per un viaggetto di piacere: ma aveva parlato pochissimo di sè stesso: quel tanto che gli era sembrato utile a ispirare fiducia; e le [...]
[...] aveva, sopratutto, parlato delle sue ricchezze e della sua generosità colle donne: perchè supponeva, ed era giusto supponesse, che queste due qualità [...]
[...] soltanto la dovessero interessare, e potessero convincerla e sedurla. Aveva detto d'essere francese, nobile, banchiere.... e null'altro? Null'altro [...]
[...] ? Ah! sì: le aveva rivelato il suo nome di battesimo: Oscar. Glie lo aveva rivelato, senza ch'ella lo chiedesse, nell'entusiasmo che il suo corpo [...]
[...] gli aveva ispirato, e l'aveva pregata di chiamarlo per nome: «Oscar, Oscar, chiamami Oscar». Questo lo eccitava, quel fatuo. Le era rimasto ben [...]
[...] allo specchio. Che faccia aveva? Stravolta? No.. Ma l'agitazione era dentro, terribile, e più terribile ancora l'incertezza. Il suo partito era [...]
[...] vita. Ebbene: l'aveva riconosciuta? Forse no. Anzi.... no, certamente. Aveva messa la testa, appena, dentro la porta, un attimo, ed era fuggita. Ed [...]
[...] Bianchi non gli aveva detto, non glie l'aveva confermato lei stessa, che Niniche non era una donna qualunque? Che il mistero di cui il convegno [...]
[...] l'aveva creduto?... Era un uomo 27 vissuto, quel francese, era un parigino!... Non aveva buttato ogni cosa in burletta, quel blagueur, quel fatuo [...]
[...] Niniche fosse.... conosciuta, almeno, dall'uomo col quale si trovava in quel momento? Non aveva capito il suo dovere di tacere, non aveva sentito un [...]
[...] , non aveva parlato, certo, anche se l'aveva riconosciuta. Che sciocca, che sciocca, perchè si martoriava, adesso? Tuttavia, l'avventura aveva [...]
[...] dovuto sembrare stranamente bizzarra a quell'uomo. Di passaggio a Milano, per due giorni (n'era ben certa, la Bianchi non l'aveva ingannata mai!), s'era [...]
[...] incontrato due volte nella stessa donna e in condizioni così diverse. La sua sorpresa doveva essere stata enorme. Era riuscito a dominarla? Aveva [...]
[...] resistito alla tentazione di soddisfare la propria curiosità, fosse pure il più corretto dei gentiluomini? Non aveva sperato che questo nuovo [...]
[...] incontro gli fornirebbe il mezzo di sapere chi fosse veramente Niniche? Vi aveva rinunziato? Ben lungi, certamente, dal supporre la verità [...]
[...] impedivano di accettare le sue offerte, di seguirlo nel suo viaggio in Italia, e poi forse a Parigi, dove le aveva lasciato intravvedere una vita color di [...]
[...] , bada: se per fortunata combinazione t'incontrassi per via, sta in guardia, ti rapirò» aveva concluso, ridendo. Ed essa aveva dovuto pregare, chiedere [...]
[...] aveva mai avuto un adoratore più entusiasta di.... Oscar! E oggi, oggi, gli era capitata ancora dinanzi, la sua Niniche. Che aveva fatto, che aveva [...]
[...] le era corso appresso.... Era la prova evidente che non l'aveva riconosciuta! Dio fosse ringraziato! Era salva!... Alle sei, il suono del [...]
[...] sette. Perchè anticipava, oggi? Aveva udita una carrozza fermarsi, abbasso. Suo marito non arrivava mai in carrozza. Il francese, forse?... Liberatosi [...]
[...] un'arma in mano, adesso, terribile?... Eppure, fosse lui! Sì, fosse lui; saprebbe che era avvenuto, se aveva rivelato.... E purchè Giacomo non lo [...]
[...] ottenere che disdicesse quanto aveva raccontato, affermando uno sbaglio, una somiglianza curiosa e ingannatrice.... Oh! fosse lui! Ma non osava [...]
[...] accaduto, nulla? non aveva saputo nulla? La sua mente non riusciva ancora a concretare nettamente un pensiero: era ancora, nella sua testa, un [...]
[...] a lavarsi. Da quando era uscito dalla sua fabbrica, con passo franco, calmo, deciso, non aveva più avuto un momento di titubanza, nè di paura [...]
[...] corazzato contro emozioni anche più forti. Aveva temuto soltanto l'emozione di lei. E aveva voluto evitarla, rassicurandola prima di vederla. 29 Contava [...]
[...] , e ben più importante scoperta. Tutto quanto aveva udito sin qui avrebbe dovuto rassicurarla. Eppure si sentiva ancora come una pietra sul petto [...]
[...] . Aveva bisogno di altre parole, di altre assicurazioni. Quali? Non sapeva. Ma altre parole voleva udire dalla bocca di Giacomo. — Non dici niente [...]
[...] signor Oscar partiva. E non l'aveva veduta, e non si sapeva ancora nulla. Al poi, si provvederebbe. Alla peggio, si confesserebbe ad Oscar [...]
[...] labbra, senza preoccuparsi troppo, però, di quello che aveva detto, perchè saprebbe rimediare (aveva rimediato a ben altro), non insistette. — Ebbene [...]
[...] quel momento era sparito ogni pericolo per Giacomo. Aveva terminato di vestirsi, di furia. Di furia aveva fatto il baule, come vien viene, aiutato da [...]
[...] spalle, Adelina aveva salutato suo marito, freddamente, imbronciata, senza chiedergli un bacio. — Sai, me la lego a un dito. E alludeva, cogli occhi [...]
[...] furbi, al rifiuto di lui, poc'anzi. — Oh! quando tornerai, dovrai pregarmi.... dovrai metterti in ginocchio. Giacomo aveva approfittato della [...]
[...] corsa? E l'aveva spinto fuori, augurandogli ancora che la disgrazia fosse evitata. Alle 7.45 Giacomo era giunto alla stazione e aveva preso un [...]
[...] Volta, l'aveva trascorsa senza dormire, senza neppure spogliarsi, steso supino sul letto, cogli occhi fissi al soffitto, nella stanza fiocamente [...]
[...] disegno che andava studiando in tutti i particolari, ed il timore di non vederlo compiuto. A Como, prima di partire, aveva fatto un acquisto: una [...]
[...] , curava i minimi particolari pur di riuscire. Chissà, César avrebbe potuto insospettirsi di un forastiero che non aveva appetito. Tracannò invece [...]
[...] un'intiera bottiglia di piccolo bordeaux. In camera era venuta, dapprima, una cameriera, poi un cameriere. A questi aveva chiesto: — Siete César, voi [...]
[...] busta che César gli consegnò dopo averci messo un cartoncino sul quale aveva scritte poche parole, a lapis. César fece un inchino e stava per [...]
[...] la provvigione? Ma perbacco: Dumenville aveva pagato 500 lire. La mediazione alla Bianchi, la provvigione a César — (si chiamava Filippo, quel César [...]
[...] : via Speronari 53. Finora, ogni cosa camminava a dovere. Giacomo ormai non aveva altra preoccupazione: riuscire. Che si trattava di una sconcia [...]
[...] invasato, non pensava più che al suo disegno feroce; e aveva una sola preoccupazione attuarlo. Non l'offesa, ma l'attesa, gli dava la febbre. Era [...]
[...] discussioni sulle vendite e sugli acquisti fatti nella giornata. Il signor Faustino aveva cura, anche, di avvertirne il suo buon vicino, quando [...]
[...] , aveva fatto la sarta in gioventù. Ora conservava soltanto qualche vecchia cliente, e, piuttosto, si faceva intermediaria, poichè godeva di una gran [...]
[...] Cassano, e come certamente non sapevano fare i medici malgrado la loro prosopopea. Anche la portinaia aveva sperimentata questa virtù della Bianchi [...]
[...] , quando il bene è fatto a fin di bene, nessuno à diritto di metterci il naso. Poi, la signora Zaira aveva un'altra virtù. E non ne faceva mistero, perchè [...]
[...] misteri, e senza assumere delle pose da spiritata. — La vita è tutta un destino, va bene o no? — aveva spiegato alla portinaia. — Se voi morite [...]
[...] corressero recandosi da lei. Senonchè, di quell'altro mestiere non ne sapeva nulla nessuno. Tutt'al più, forse, ne aveva indovinato qualcosa la portinaia [...]
[...] al padrone di casa. Poi, la signora Zaira non le aveva guarita la sciatica? La ricompenserebbe bene davvero, sparlando di lei! Così, nella casa [...]
[...] reputazione. Aveva l'aristocrazia, del proprio mestiere, come disse Dumenville. In fatto di donne, non sdegnava di trattare la ballerina d'ultima fila, o [...]
[...] un maggior guadagno per lei e anche per la poveretta che si trovava ancora in principio di carriera: un vero benefizio. E quante ne aveva [...]
[...] aveva torto di vantarsi, la Bianchi. La fama di certi suoi successi aveva attraversate tutte le trincee del riserbo o della delicatezza. In casa sua [...]
[...] collocamento, se volete chiamarla così: ma una locanda no, cavatevelo dalla testa». E aveva una succursale, in via Orti, della quale consegnava le chiavi [...]
[...] s'era separato da Dumenville, non aveva agito più che guidato da un'idea fissa, da una convinzione assoluta, e da un desiderio acuto di vendicarsi [...]
[...] , così, come aveva immaginato in un attimo, ferocemente. La sua mente non s'era arrestata a pensare, a indagare, a vagliare. Ma adesso ripensava a tutto [...]
[...] quanto era accaduto. Era vero? Era possibile? Era possibile, in nome d'Iddio, quello che aveva udito? Che sua moglie fosse scesa così basso? Ma [...]
[...] aveva pensato mai, da ieri. Ci pensava adesso. E una speranza, un ultimo tenue filo di speranza lo guidava. Saliva i gradini di furia: voleva [...]
[...] della sua esistenza, ch'era il raggio di sole caldo nella sua casa! E questa donna che aveva un bacio e un augurio, ogni mattino, per lui, quando si [...]
[...] , aveva potuta trascinarla fin là? Nessuno. Lo faceva per interesse? Ma allora l'aveva cominciato subito, quel mestiere? Subito, appena sposata [...]
[...] dubitato un momento, e domandarle la smentita e la consolazione suprema nel più affettuoso dei suoi abbracci, nel più caldo de' suoi baci? Ma come aveva [...]
[...] rimaneva a tenergli compagnia. S'era comperato un pianoforte, trovando modo di pagarne il prezzo a piccole rate, come aveva fatto per la macchina a cucire [...]
[...] risaliva in vettura, non si faceva riportare all'albergo, non recitava la commedia dell'arrivo come aveva recitata ieri quella della partenza [...]
[...] , nascondendo a tutti il lurido disegno che aveva concepito, e nell'attuazione del quale, per fortuna, era ancora in tempo a ritrarsi? Perchè? E ieri [...]
[...] ? Iersera; quando era rincasato, col suo piccolo dono per lei? Non l'aveva trovata, non le era parso di trovarla così calma, così serena come avrebbe [...]
[...] dovuto essere se tutto quanto aveva udito da Dumenville fosse stato il frutto di un errore o di una menzogna? È vero: c'era stato un momento in [...]
[...] cui, istintivamente, per trarla d'impaccio, un impaccio che non gli era sfuggito, aveva dovuto dirle — Dumenville non ti à veduta. — E in quel [...]
[...] contegno, egli aveva creduto di trovare la conferma della rivelazione orribile e strana. Sì, è vero. Ma, via, ricapitolando i fatti, cercando di esaminare [...]
[...] l'unico difettuccio che aveva sempre riconosciuto in Adelina? Era dunque una cosa strana di vederla ridere, saltarellare, entusiasmarsi dinanzi a un [...]
[...] ricevere l'invito per un concerto o l'offerta di un palco a teatro? E lui, che non aveva mai saputo toccare quel lato debole del sentimento, che non [...]
[...] le aveva mai regalato uno spillo, che era sempre stato il marito, soltanto il marito, per quanto onesto e buono e affettuoso, lui, ieri, nientemeno [...]
[...] bambina! Poveretta! E gli aveva buttate le braccia al collo, e aveva cercati i suoi baci, le sue carezze. «Pensa starai assente otto giorni!» E poi [...]
[...] . Come sarebbe dolce il convincersene.... E perchè non ci aveva pensato prima? E perchè non se ne convinceva adesso? Che strano e crudele dubbio lo [...]
[...] , e diede uno strappo. Mentre aspettava che aprissero, gli passò dinanzi la persona che aveva udito scendere dall'alto: un prete. Quella figura nera [...]
[...] professava con tanto ardore, con tanta pietà. Era questa l'unica piccineria di sentimenti che aveva dovuto perdonarle: gli scrupoli che, ogni tanto, la [...]
[...] , sedette e si guardò d'attorno. La stanza, arredata senza gusto, con dei mobili dozzinali, aveva tutte le caratteristiche dell'alloggio borghese di [...]
[...] bon motif», una di quelle otto o dieci frasi caratteristiche che aveva imparate e che, pronunciate più o meno a proposito, le davano l'aria di una [...]
[...] una donnetta sui cinquant'anni, brutta ma non di un brutto antipatico, vestita modestamente e pulitamente di nero. Aveva i capelli brizzolati [...]
[...] rendeva simpatica. 39 Giacomo, che aveva fretta, volle evitarle il perditempo dei preamboli, non solo, ma l'imbarazzo del parlar francese. E le [...]
[...] marcatissimo forastiero, come già aveva fatto col cameriere della locanda. Allora ci era riuscito senza sforzo, nella gran calma che gli aveva [...]
[...] aveva invaso di commettere una azione orribile, nel dubbio che lo tormentava di aver agito e di agire troppo leggermente. Ancora sotto l'impressione [...]
[...] sua moglie, di nasconderle quanto aveva fatto, ciò di cui aveva dubitato, e l'inchiesta che aveva compiuta, e il piano mostruoso che aveva [...]
[...] , cercando di giustificarsi, non invocando il timore della dignità offesa, o il sentimento d'orrore che lo aveva invaso, ma soltanto l'amore immenso [...]
[...] una cassetta di cartone come ne usano negli uffici per conservarvi le carte. La posò sul tavolo sorridendo, e l'aprì. Ma Giacomo aveva furia. E [...]
[...] bizzarra e così nuova per lui, egli si persuadeva dell'assurdità dei suoi dubbi e delle sue paure. Tutto quanto aveva udito ieri da Dumenville, gli [...]
[...] . «Molti dunque!» pensò Giacomo. E, senza scomporsi, disse: — Vediamola, la famosa biondina. La Bianchi, intanto, aveva aperta la cassetta, e ne aveva [...]
[...] Bianchi. — So con chi tratto. Giacomo ebbe un sussulto udendo queste parole. Il senso letterale soltanto, lì per lì, lo aveva colpito. Ma si rinfiancò [...]
[...] aveva per ognuna una frase illustrativa, una parola di lode. Questa rappresentava la giovinezza, quella la grazia, quast'altra la forza; un'altra [...]
[...] dolorosa. Burton aveva preso il ritratto, senza guardarlo, e aspettava. — Questa invece è la figlia di un magistrato, diventato pazzo: vive colla madre [...]
[...] una curiosa rassomiglianza, il piccolo neo sulla guancia sinistra, vicino all'orecchio. Ed era, inoltre, la stessa fotografia ch'egli aveva in [...]
[...] colle quali aveva agito dal giorno innanzi, fisso nella idea della vendetta, e che aveva perdute da mezz'ora soltanto, dal momento cioè in cui era [...]
[...] giunto in via Speronari. In quell'istante, che aveva segnato il vero principio dell'attuazione del suo feroce disegno, se n'era spaventato, era [...]
[...] pacatezza quanto era avvenuto, quanto gli avevano raccontato, e quanto, aveva creduto. Ed era nata la lotta; e, dalla lotta, l'agitazione e l'orgasmo [...]
[...] materiale di un fatto già conosciuto? Ma ne aveva dubitato! Che sciocco! Come mai ne aveva dubitato, fosse pure per un minuto? Tutte le circostanze che [...]
[...] , da principio; la sua sfrontata sicurezza, dopo, quando egli l'aveva rassicurata colle sue bugie? Che sciocco! Oh! come aveva fatto bene di [...]
[...] salire! Come aveva fatto bene di non lasciarsi trasportare dalla rabbia e dall'impazienza! Oh! come sarebbe calmo, adesso, per interrogare ancora la [...]
[...] sozzure che Adelina aveva dovuto discendere per arrivare sino alla mezzana. E lo saprebbe! Da lei lo saprebbe, domani, fra poche ore forse. Avrebbe [...]
[...] doloroso, o terribile, che l'aveva trascinata in quel fango. Un avvenimento a lui sconosciuto, che lo riguardava anche lui — forse — nel quale era [...]
[...] inevitabile e fatale, di un passato che egli, sposando Adelina, non aveva indagato e non si era curato o non gli sarebbe stato possibile di conoscere [...]
[...] Galli, quando aveva cercato di dissuaderlo da quelle nozze? E perchè, in tal caso, non aveva detto tutto il buon vecchio, che pure gli dimostrava [...]
[...] guardarlo. Una nuova e curiosa sorpresa gli era riserbata. Quell'ultima fotografia che la Bianchi gli aveva offerta, era quella della Bianca Caradelli [...]
[...] , anche il Galli! Anche il Galli, che l'aveva conosciuta bambina, perchè la Bianca, l'Adelina e le sue figliole erano state compagne di scuola. La [...]
[...] ! lei, lei senza dubbio, aveva trascinata Adelina in quella abbiezione. Certo! La Bianca non era la santa donna che tutti credevano. Era [...]
[...] un'avventuriera volgare. Chissà chi era, di dove veniva, che cosa aveva fatto. Aveva raccontato d'essersi sposata all'estero; di aver avuto per marito un uomo [...]
[...] indegno, dal quale aveva dovuto separarsi. Ed era tornata a Milano ingannando tutti, sorprendendo la buona fede dei vecchi amici. Ed era stata [...]
[...] riaccolta nelle famiglie che l'avevano conosciuta fanciulla, onorata, rispettata, compianta. Una cortigiana!... Lei, lei, aveva sedotta e corrotta [...]
[...] concedeva? Non aveva contate le vesti e i cappellini che portava? Che vi era di straordinario in tutto ciò? Non aveva sempre speso — Adelina [...]
[...] qualcosa di ignoto, di incomprensibile, di inindovinabile per ora: qualche fatto strano, qualche avvenimento doloroso, che l'aveva trascinata sì in basso [...]
[...] . Aveva un amante povero, forse?! E lo manteneva lei?!... Sì, questo s'era visto molte volte.... Un amante?! Ma se lui, Giacomo, si era sentito [...]
[...] . — E gli consegnò un foglietto sul quale aveva scritto il nome di una via, ed il numero. — Sarà introdotto, e troverà la Biondina. Sa non ci fosse di [...]
[...] giorni prima, aveva annientata la sua fibra, in lotta da cinque anni col destino terribile, feroce. La sua bellezza di matrona giovine e forte s'era [...]
[...] . Le uniche lettere che aveva conservate. Quante, da quanta gente, ne aveva ricevute! Di blasonate, di profumate, di intime, di inconcludenti, di [...]
[...] banali, di appassionate. Ma le aveva distrutte, prima di partire. Queste sole di Adelina aveva conservate, e le portava con sè: erano tutto ciò che le [...]
[...] nelle sue relazioni con gli uomini e con le donne che aveva conosciuti e trattati da cinque anni in qua. C'erano tutte, quelle lettere [...]
[...] via? Perchè? Lo zio? Che zio? Chi ne aveva parlato mai dello zio?... Delle conoscenze, delle amiche a Parigi, si sapeva che ne avesse tua madre. Ma [...]
[...] Adelina. Oh! la verità, la verità orribile non l'aveva detta, e le era parso — allora — che non l'avrebbe detta mai! Il treno s'era fermato [...]
[...] mi scrivesti che bisognava rinunciare alla speranza di rivederci presto perchè la tua mamma aveva deciso di prendere fissa dimora costì? Mi [...]
[...] non vuole compromettersi. L'Orlandi aveva un bel proporre: — Tu e Adelina, mi precederete, io vi raggiungerò dopo due giorni, — tutto inutile [...]
[...] aspirazioni di benessere e di lusso che, lui vivo, e facendo dei debiti, le era stato possibile di soddisfare, la zia aveva accettata l'interessata [...]
[...] discendere, o troverò mezzo di risalire? 55 Che fare adesso? Andarmene? Fuggire da questa casa? E dove? A far che? Capisci? Mia zia aveva dei [...]
[...] , che le era costata di più: perchè nel dare quella falsa notizia, forzatavi dalla necessità di rivelare poi la gravidanza e la maternità — ne aveva [...]
[...] l'occasione per dirti che da molto tempo io avevo rilevato qualche cosa di misterioso nelle tue lettere, che mi aveva stupito e addolorato. Non mi parlavi [...]
[...] decideva ad accasarsi.... per fare economia; oppure un vecchiotto pensionato che, ritirandosi dal mondo e dai suoi piaceri, aveva bisogno di una [...]
[...] cápita qualche malanno! Aggiungi che queste nozze sono un piccolo trionfo per me. Il Galli aveva già messi gli occhi su Burton per farne il [...]
[...] può far gola a molti. — Quello è per me — aveva certamente detto in cuor suo. Non che gli premesse; ma il Galli papà glie lo aveva fatto capire [...]
[...] , che avrebbe desiderato un matrimonio coll'inglese. Perchè il vecchiotto è furbo: e quantunque James non sia ricco, aveva capito che c'è in lui la [...]
[...] occhi da una parte, zia Ermelinda li apriva dall'altra. James era stato uno dei tanti dei quali essa mi aveva detto: Che buon partito sarebbe! Ed io [...]
[...] buon diavolo dopo tutto, à regalato a James una spilla: il pensiero è gentile, tanto più se si pensa che, proprio, non aveva nessun obbligo di [...]
[...] — perduto come s'era, oramai, nei laberinti della memoria — lo riannodava a quanto Adelina le aveva scritto di poi, e che, più recente e più [...]
[...] Rossi. Qualche volta a teatro; e con ciò rendo un servizio a zia Ermelinda, la quale, da quando mi sono sposata, non aveva più potuto mettere piede [...]
[...] , adesso, e il ricordo di esse, poi, un giorno, basterebbero a lenirlo. Mi aveva fatto sedere di contro a lui, e mi susurrava queste parole, a fior [...]
[...] lui non aveva mai voluto entrarci, per paura di compromettersi. Si vedevano altrove. Ma ieri l'altro ci è venuta, come un marito tradito che arriva [...]
[...] quella donna verso la quale, nella sua onestà, aveva — egli dice — assunti obblighi e doveri sacrosanti per tutta la vita, a cui era venuto meno non [...]
[...] di progetto, non per leggerezza, ma spinto dalla fatalità che aveva fatto di noi due innamorati, non gli rimaneva che rinunciare a me, a questa [...]
[...] felicità che era un insulto a quella donna. Io mi ero sacrificata, come lei: io avevo arrischiato ciò che aveva arrischiato lei: tutte e due avevamo [...]
[...] calpestata la nostra onestà, per lo stesso uomo. Ma essa c'era prima di me. Io lo sapevo: egli me ne aveva avvertita. — «Dovrò farvi del male!» — E [...]
[...] lettera. Poi c'era un dispaccio, quello che aveva indotta Bianca Caradelli a lasciare Parigi: Parigi-Milano, 12 aprile (89) ore 10,50 ant. Bianca [...]
[...] rivelava tutta la sua vita, dal giorno che — fanciulla — aveva lasciato Milano e si era fissata a Parigi, condottavi dalla madre. La rivelava in [...]
[...] tutti i particolari pietosi ed orribili, dopo aver chiesto perdono all'amica di averle sempre mentito durante cinque anni di corrispondenza. Le aveva [...]
[...] mentito, da principio per lo scrupolo naturale di rivelare cose nefande ad una fanciulla; dopo, per vergogna di sè stessa. La madre l'aveva [...]
[...] di casi dolorosi. La fanciulla aveva appreso, con stupore e con raccapriccio insieme, che sua madre non era, una donna onesta, come essa aveva [...]
[...] poco puliti, avea dovuto abbandonare Milano, e aveva deciso di cercar fortuna a Parigi, il gran centro a cui affluiscono i fuggitivi di tutto il [...]
[...] appoggio, colla miseria bussante all'uscio di casa, nella grande città sconosciuta. E come essa era ancora una donna forte e piacente, la miseria aveva [...]
[...] potuto essere scacciata dalla soglia coll'oro che qualche decadente dell'amore aveva offerto a quella beltà sul declino. La casa di lei era [...]
[...] Clotilde della commedia. Poi, morta la madre, aveva salita la gran scala della perdizione, dopo aver messo al mondo una bambina senza sapere chi ne [...]
[...] potrebbe essere il padre fra i tanti. Il giorno che quella bambina era nata, Bianca aveva pianto d'angoscia e di tenerezza. Aveva sentito di amare [...]
[...] , per la prima volta in vita sua, sinceramente. E questo primo amore potente e sincero era sua figlia. Le aveva dato il nome di Ester, il nome della [...]
[...] mamma morta, come un perdono concesso in un momento di tenerezza indulgente e dimenticatrice. Perchè qualcosa l'aveva conservata buona in fondo [...]
[...] all'anima; qualcosa le aveva impedito di corrompersi, di scordare tutto un passato che contrastava così fieramente col presente; un passato dolce e [...]
[...] — aveva dovuto conservare con Adelina. Non aveva trovato mai il coraggio di interromperla: aveva trovata, invece, la forza di fingere. E quella [...]
[...] , la sfrontata rivelazione, poi, di un amorazzo qual'era la relazione di Adelina col Centomonti, l'avevano sgomentata. Prevedeva la rovina. E aveva [...]
[...] vittime ovunque. Glie ne occorre un numero fisso per ogni stagione: quando non ne trova tra gli usi e i costumi, le cerca tra le donne. Così, Bianca aveva [...]
[...] trascorsi dei momenti buoni e dei cattivi. Era stata molto in alto e, talvolta, molto in basso. Aveva provata la voluttà di possedere quattro [...]
[...] era risvegliata in Bianca, e non aveva più cure e baci e sorrisi che per la bambinetta inferma si trovò poco a poco la casa vuota. Non era l'amore [...]
[...] dettagliata, non aveva avuto il tempo e il coraggio di narrare. E Adelina l'avrebbe consolata. Anzi, pareva a Bianca che avrebbe trovato un conforto [...]
[...] ricordare. Bianca invece, ricordava il passato, l'aveva ricordato sempre; e dal ricordo nascevano la nausea e lo sconforto. Per questo — e non per [...]
[...] leggerezza, non per sfrenata vanità, come credevano i 87 suoi amici — essa non aveva portato mai alcun senso pratico nell'esercizio della sua [...]
[...] professione, non era riuscita mai a proporsi uno scopo, una meta da raggiungere: la ricchezza. Non aveva ammassato mai, per quante occasioni le si [...]
[...] fossero presentate. Molte volte, nei momenti di più sconsolato abbandono, aveva sacrificato nelle spese più vane e più pazze o a sollievo di improvvise [...]
[...] riacquistarsi il rispetto della folla. L'idea di arricchire non le era mai passata per la testa: o, se le era passata, ne aveva provato orrore: quell'oro [...]
[...] Parigi, a ricominciar la sua vita, più sconfortata, più nauseata di prima. Finora, qualcosa di dolce, di buono, di casto, aveva allietata la casa: la [...]
[...] ci aveva messo piede: neppure il profumo, neppur l'eco della corruzione erano giunti sin là. Là, c'era la bimba, c'era la sua vita. E la ninnava, e [...]
[...] . Ma non se ne impauriva. La rivelazione di Bianca l'aveva addolorata, ma non impressionata: e sinceramente le aveva detto: «Tu, cortigiana, vali [...]
[...] conosceva — sia pur suo malgrado — la depravazione, e ne aveva vissuto. Nella 88 istintiva mancanza di rispetto per Bianca si accrescerebbe la confidenza [...]
[...] : essa l'avrebbe risolto qui come lo aveva risolto a Parigi. Purchè non si sapesse da nessuno: purchè di Bianca ella potesse farsi l'amica intima e [...]
[...] aveva bisogno.... ebbene, tutto il resto non le importava nulla. Leggendo la rivelazione di Bianca, non aveva avuto un senso di rivolta, non aveva [...]
[...] arrossito di essere l'amica di una cortigiana: non aveva titubato nel rispondere, vieni, ti aspetto; e l'aveva abbracciata; e aveva riudita la sua [...]
[...] , rimase, protraendo di giorno in giorno, di settimana in settimana, di mese in mese, la sua partenza. Consumata la somma che aveva portata con sè [...]
[...] , aveva fatto realizzare a Parigi, da un amico, tutto quanto vi possedeva in abiti, in mobili, in gioielli. Ne aveva ricavata una diecina di mille lire [...]
[...] . Allora Adelina l'aveva indotta a prendersi una casa a Milano e ad ammobiliarla. Era necessaria una casa, acciocchè essa potesse ripresentare [...]
[...] Adelina e per intima compiacenza di rivivere la vita che aveva sognata fanciulla. Era un godimento dello spirito, una soddisfazione del cuore che [...]
[...] . Qui, no. Qui, dove era cresciuta, dove aveva vissuto da ragazza, dove la stimavano e la credevano onesta e sventurata, no, non avrebbe mai [...]
[...] faceva arrossire. Intimamente buona ed onesta, Bianca si beava di questa rigenerazione che il caso le aveva procurata: e si doleva soltanto che [...]
[...] conoscenze erano finite. Allora si vergognava, e aveva paura di ciò che faceva: aveva essa il diritto d'ingannare così la buona fede altrui? Non era [...]
[...] circondata, essa che, donna, non aveva 89 conosciuto ancora che fosse il rispetto per la donna. Si era sempre sentita chiamare la petite Blanche [...]
[...] , quando pure non la chiamavano Babà, o Lulù, o Titì, nelle orgie delle ore piccine. Ed ora, qui, si sentiva dire signora, e aveva riacquistato un cognome [...]
[...] volta, aveva provato in sua vita: di essere una donna onesta. Questo, il proponimento semplice e buono. Ma Adelina, nella sua discesa disastrosa [...]
[...] auguriamo che l'aura nativa ritorni alla salute il giovine e simpatico artista». Chi aveva inviato ad Adelina quel giornale? Essa non lo sapeva [...]
[...] . Chissà? Forse la stessa Guglielmi? Forse un amico napoletano che aveva raccolta una confessione, nel delirio della febbre? — Partiamo, stasera [...]
[...] . Aveva vissuta tutta la sua vita, in quei due mesi. Ora, tornerebbe a Milano: riprenderebbe la sua esistenza calma, regolata, d'un tempo. Il suo [...]
[...] organismo sano e forte resisterebbe, funzionerebbe ancora, regolarmente, insensibile a tutto. Sarebbe la moglie di James Burton, null'altro. Aveva [...]
[...] cromatiche. E pensava al passato. Il passato le pareva un sogno. Era lei, Adelina, che aveva amato, odiato, tradito? Come aveva fatto tutto quello che aveva [...]
[...] l'avessero buttata tra le braccia di quel bel cretino cogli sproni? Come mai l'amore vero, profondo, santo, per Eugenio, non l'aveva salvata? Come mai il [...]
[...] industriale. Oh! come la sua esistenza sarebbe facile, adesso. Ma la signora Zaira Bianchi l'attendeva all'arrivo. La vecchia aveva tese ormai tutte [...]
[...] le sue reti: Adelina n'era ben circondata, e non sfuggirebbe più. Introdottasi dapprima come venditrice di merletti, le aveva fatto poi da [...]
[...] introduceva con gran cura nella cartella riservatissima che portava il n. 3, il ritratto della Biondina. Adelina aveva pensato che, tra le due [...]
[...] . Così, essa si dava per denaro, spinta dalla necessità assoluta ed imperiosa, ma non aveva un amante. L'anima rimaneva libera e pura da codesto [...]
[...] obbrobrioso, avrebbe sempre assunto l'aspetto di una relazione. E questo non voleva e non poteva. Non voleva, perchè aveva giurato ad un moribondo di non [...]
[...] dell'amore aveva commesse. E pensava che quei convegni alla palazzina non erano tradimenti; che quel darsi al primo venuto non era un adulterio; e che [...]
[...] arrecato un gran dolore a James: e pazienza questo: ma avrebbe potuto toglierlo dalla credulità, dalla fiducia che aveva sempre avute per lei: e [...]
[...] cause prime e vere di quel suo dissesto. E allora? La rovina, che essa aveva sempre con tanta cura evitata, non dimenticandosi mai, anche nei momenti [...]
[...] più burrascosi della vita. Poichè non la passione, intima e profonda, l'aveva condotta fin là, ma una sovraeccitazione costante dello spirito e dei [...]
[...] quelli che passano. 94 IV. James Burton, che aveva passata la notte insonne, e soltanto verso l'alba si era assopito vinto dalla stanchezza, fu [...]
[...] speranza nella riuscita del suo disegno che, se non m'inganno — aggiunse César con fine ironia — gli preme assai. Ma James aveva mutato faccia ad un [...]
[...] stesso dalla signora Bianchi? — Perfettamente, signor marchese. — La troverei in casa, adesso? — Senza dubbio. Io aveva l'incarico di farle la [...]
[...] cuor suo che la mediazione non sarebbe perduta come aveva temuto; e se ne rallegrava. James aveva capito che la colpa di quanto accadeva era tutta [...]
[...] sua. Non aveva egli — senza riflettere alle conseguenze — detto a sua moglie: «Siamo ricchi»? Non le aveva inventato che un lucroso affare era stato [...]
[...] denaro, non ne aveva più di bisogno! Ma dopo il riconoscimento del proprio errore, aveva subito trovato il rimedio. La sua mente si acuiva nel frenetico [...]
[...] potere, ogni arma di cui disponesse perchè l'avventura non gli sfuggisse. E, del resto, James non aveva bisogno di null'altro che di questo: che la [...]
[...] righe otterrebbero certamente l'effetto desiderato. A bella posta le aveva scritte in modo sibillino. Esse farebbero comprendere ad Adelina, non [...]
[...] , soltanto, che Oscar si valesse di questo mezzo per rivederla, egli che l'aveva tanto e tanto pregata di un nuovo abboccamento; Adelina, poichè sapeva [...]
[...] aprirgli: e dietro presentazione del biglietto che la Bianchi gli aveva dato a mo' di passaporto, gli fece cenno d'entrare. Attraversarono [...]
[...] soffitto, illuminata da due piccole finestre che guardavano sull'ortaglia vasta e verdeggiante che egli prima aveva attraversata. Tra il mobilio [...]
[...] sicuro. Quelle due righe, se la Bianchi le aveva recapitate, dovevano trascinarla suo malgrado alla palazzina. Ma che bestia, che cretino era stato [...]
[...] ! Nell'ultimo abboccamento con sua moglie, egli stesso, inventando quella improvvisa fortuna di denaro, aveva compromessa la riuscita del suo disegno [...]
[...] della propria sventura? Non aveva fatto anche troppo, non si era dominato anche troppo? La sua anima, il suo cuore, la sua mente, non avevano dato — in [...]
[...] trovar modo di frenarsi in quel colloquio con Adelina, egli aveva sentito il bisogno di crearsi una specie di sovraeccitazione: e, come antidoto [...]
[...] all'esulcerazione dell'animo, non aveva trovato di meglio che di darsi in balìa ad una allegria artificiosa: egli aveva fatto come il solitario [...]
[...] camminatore notturno nella campagna deserta e sterminata: si era sforzato di cantare per scacciare la paura. E poi, in quel colloquio con sua moglie, aveva [...]
[...] , così nascosta al mondo, così perduta, nella città rumorosa, tutta circondata di silenzio e di verde, dove Adelina aveva per tante volte prostituito [...]
[...] più di conoscere. Ma lo saprebbe da Adelina. Li aveva contati certamente, lei: e li direbbe. Scoperta, smascherata, che le importerebbe ormai di [...]
[...] oggetto. Lì, lì, dunque, essa lo aveva tradito. Tradito? Si fermò su questa parola, e il suo pensiero fu trascinato per nuovi sentieri. Tradito! E [...]
[...] di lusinghe, in questa forma di adulterio che sua moglie aveva scelto? Sua moglie si era concessa per lucro: un'infamia senza nome: ma non si era [...]
[...] fatto un amante, non gli aveva preferito nessun uomo sulla terra.... E James rimase, così, a lungo, gli occhi fissi, meditando. Nell'uomo onesto [...]
[...] pianto lungo, angoscioso, convulso. Piangeva di dispetto e di rabbia. Ora, ora che aveva intravveduta la fine di questa abbiezione nella quale [...]
[...] durava da un anno; ora che aveva creduta la sua situazione assestata e regolarizzata; ora che colla ricchezza acquisita aveva contato di pagare la [...]
[...] sogni crollava! Suo marito era lì: suo marito le aveva dato convegno, sapendo di darlo a lei, per vendicarsi certamente, per ucciderla, forse. Ma non [...]
[...] che dovendo prostituirsi, aveva scelta la forma di prostituzione che le permetteva di non divenire la schiava dell'uomo che la pagasse, che non la [...]
[...] lo scherno, anche soltanto la mancanza di rispetto della folla che odiava. Come, come, suo marito aveva saputo, ed era lì, adesso? Oscar aveva [...]
[...] parlato? Aveva detto tutto? Aveva date tutte le indicazioni necessarie? Come un delatore volgare, proprio, per rovinarla? Che vigliacco! Dio! fosse [...]
[...] istante; poi ne aveva riso. Dopo il colloquio con suo marito, dopo l'annuncio festoso della grande fortuna conquistata, non ci aveva pensato, alla [...]
[...] Bianchi, ai suoi orribili impegni. Aveva pensato soltanto, un momento, al pericolo che le sovrastava da parte di Oscar. Ma, nella grande felicità [...]
[...] che tutta l'avea invasa, non ci aveva data una grande importanza. Oscar non l'aveva riconosciuta, poichè suo marito nulla sapeva e partiva con lui [...]
[...] corsa dalla Caradelli, poi dalla zia, a raccontare la grande novella. Alla Bianca, nell'entusiasmo della contentezza e dell'affetto, aveva detto [...]
[...] James! «Gli vorrai sempre bene — le aveva chiesta l'amica — sarai una moglie buona, affettuosa, devota....» «Sì, sì, sì.... lo amerò fors'anche [...]
[...] » — aveva risposto Adelina. Allora, quando le era giunto il biglietto della mezzana, fissantele il convegno, si era indignata. La ripiombava, quel [...]
[...] biglietto, nel ricordo della propria infamia, la faceva arrossire di vergogna per la prima volta. Ma la visione dell'avvenire l'aveva consolata presto [...]
[...] e aveva finito per riderne, di quell'invito. «Ah! ah! vecchia mia — aveva pensato — è finita! è finita! ti pagherò, per la malora tua! ti pagherò [...]
[...] il debito, e gli interessi; e pagherò il tuo silenzio per l'avvenire. Sono ricca: non ò più bisogno di te!» Poi le aveva risposto, subito, che non [...]
[...] biglietto, firmato Oscar. «Venite, venite, vi scongiuro, per la vostra salvezza!» Queste parole l'avevano colpita. Oscar? Aveva dunque rivelato? Si [...]
[...] lei? E allora, poichè sapeva chi era, perchè non era venuto egli stesso, in casa sua? Non aveva osato, forse? Non era sicuro, forse, di averla [...]
[...] cui ricorreva per rivederla, egli che si era così entusiasmato di lei, che aveva tanto pregato, tanto supplicato per ottenere un nuovo colloquio [...]
[...] , aveva chiusi gli occhi, come per ascoltare una ispirazione, come per leggersi dentro, ciò che il cuore le dettava di fare. Ma poichè era Oscar che [...]
[...] comparsa all'officina e il ritorno a casa, mentre aveva aspettato, là, nel vano della finestra, l'arrivo di suo marito. Ed ora le si offriva il mezzo [...]
[...] di sapere.... Se Oscar l'aveva riconosciuta, ebbene, era la buona occasione questa, di rivederlo, di parlargli, di commuoverlo, di impietosirlo, di [...]
[...] sapeva, non tentava indagare. Ma ci era caduta. Aveva tutto perduto, sull'ultima carta. Tutto, sì! Oh! non fosse venuta! E Oscar l'avesse pur [...]
[...] parlato. L'ammazzasse, ne aveva il diritto. Glie lo aveva chiesto lei stessa che l'ammazzasse. Parlare, no! Non aveva nulla da dire. Non poteva [...]
[...] umiliarsi a tal punto. Implorare? Invocare? Che cosa? Non aveva nulla da implorare. La vita? Era inutile ormai. Il perdono? Sentiva che non aveva [...]
[...] , fissando James con uno sguardo pieno d'odio e di rabbia repressa. Dio! Ora l'odiava quest'uomo che era stato così cieco, che aveva aperti gli occhi [...]
[...] desiderata con tutte le forze dell'anima. L'odiava quest'uomo, che non aveva veduto, allora che non le sarebbe importato nulla che egli vedesse, nei [...]
[...] entusiasmo si sarebbe fatta ammazzare, allora, vittima dell'amore. Adesso, aveva aperti gli occhi, adesso soltanto, per vedere un'ignominia cui la [...]
[...] fatalità l'aveva trascinata; adesso che, soddisfatte le aspirazioni dell'anima, fatti cessare per sempre da una morte i moti del cuore, si preparava a [...]
[...] che, invece, aveva minata la mia vita, mi aveva circondata colle sue reti infami, per sorprendermi e dichiararsi per quella che era, allora soltanto [...]
[...] un istante, chiese ancora, calmo: — Ài finito? Essa rispose, fieramente: — Sì. Allora Burton si mosse, tranquillo, deciso. Non aveva più nulla da [...]
[...] apprendere, e nulla più gli avrebbe interessato. Non si aspettava tanta volgarità di difesa. Aveva creduto — aveva sperato forse — che un fatto [...]
[...] straordinario, che una avventura strana e dolorosa fosse nella vita di sua moglie che la giustificasse, che la scusasse. No: aveva dinanzi a sè una [...]
[...] aveva trascinata Adelina in quella perdizione. Tutto ciò non muterebbe aspetto alla cosa. Sua moglie era una femmina da trivio; lo era divenuta per [...]
[...] !... - Il portone?... Perchè non chiudete il portone? - ingiunse Salemi, con la penna ancora all'orecchio. Ma il portinaio che aveva finalmente affidato [...]
[...] persona, tra Baldassarre e Salvatore, scendeva le scale. Non aveva neppure mutato di abito! Partiva con gli stessi panni di casa per arrivar più [...]
[...] corsa, egli rientrava nel cortile: - Baldassarre, che è stato?... E ora che si fa?... Don Baldassarre, chiudere?... Ma egli aveva l'aria grave [...]
[...] loro nascosto la notizia?... E Baldassarre, Baldassarre dove 8 diamine aveva il capo, se non ordinava di chiudere ogni cosa?... Don Gaspare [...]
[...] , continuava a enumerare il resto della parentela: il duca don Mario 11 Radalì, il pazzo, che aveva due figli maschi, Michele e Giovannino, da donna [...]
[...] invece la duchessa Radalì. Poichè ella aveva il marito impazzato e non faceva visite a nessuno, il suo pronto accorrere intenerì più che mai la [...]
[...] . Per arrivare dalla Pietra dell'Ovo ci voleva a ogni modo del tempo; tornò infatti prima dalla badia la marchesa, alla quale la sorella monaca aveva [...]
[...] , tonando: - Ah, no? E andate un poco a farvi friggere, tutti quanti!... Finito di dar ordini alla servitù, Baldassarre aveva adesso un altro gran [...]
[...] padrona, sarebbe lei la padrona qui dentro.» Non era stato permesso dalla principessa vecchia quel matrimonio; e il padrone aveva obbedito alla madre [...]
[...] rimasta affezionatissima alla zia che non l'aveva voluta per nuora, e aveva trattato come una vera sorella la moglie dell'antico suo innamorato. «E [...]
[...] il principe? Forse che pare si rammenti d'averle voluto bene in un certo modo?...» Per questo, molti lodavano l'opera della morta: ella aveva ben [...]
[...] padrone, se quella pazza non ne avrà fatta un'altra delle sue!...» Infatti non aveva potuto soffrire il primogenito, prediligendo il contino Raimondo [...]
[...] la via del palazzo, dalle tante volte che ci aveva accompagnato 21 don Lodovico novizio; e tutta la servitù lo conosceva e gli voleva bene [...]
[...] !... Baldassarre!... Ma, sul più bello, don Blasco il quale aveva tenuto d'occhio la valigia quasi ci fosse dentro roba di contrabbando, lo tirò per [...]
[...] postulanti sopravvenivano. Nessuno l'aveva ancor detto, ma si sapeva che la principessa di Francalanza non poteva andare all'altro mondo senza una [...]
[...] la messa funebre di suo figlio; saputo che Mascione aveva ottenuto una lettera di Spedalotti, era corso a sollecitare la raccomandazione più [...]
[...] valevole del barone Vita; Santo Ferro, che aveva la manutenzione del giardino pubblico, sperava gli commettessero la camera ardente, e poichè [...]
[...] un'occhiata all'apparato, aveva tentato tre o quattro volte, per conto suo, d'avvicinarsi a qualcuno degli epitaffii, ma non era riuscito a [...]
[...] bassa voce, l'altra iscrizione al canonico Sortini che aveva pescato tra la folla: - Conciliar l'invenzione del concetto con la venustà della forma [...]
[...] tre giorni addietro era stato lavapiatti di casa Francalanza, ma fin da quando la principessa era andata in campagna, il principe non l'aveva [...]
[...] più ricevuto, credendolo jettatore. - Del resto, scusate, - gli facevano osservare - che bisogno aveva mai il principe d'allontanare Ferdinando [...]
[...] bocca in bocca: il maestro Mascione, appollaiato in 34 cima al palco dell'orchestra, aveva picchiato tre colpi sul leggio; e le conversazioni [...]
[...] pagherà! Era furente, dopo che il signor Marco aveva preferito la messa di Mascione a quella di suo figlio; ma si consolava sparlando della casata [...]
[...] apparente: la principessa, una volta, non aveva fatto citare dinanzi al giudice il suo calzolaio perchè le restituisse il prezzo di un paio di [...]
[...] scarpe non riuscite di suo gradimento? E in cucina, il cuoco non aveva l'ordine di scolar l'olio rimasto nella padella dopo la frittura per [...]
[...] ! 37 Il principe di Roccasciano che aveva girato per la chiesa sballottato dalla folla, fu sospinto in mezzo al gruppo; tutta la sua persona così [...]
[...] ruffiani che per la loro posizione dovrebbero sostenere il Governo e invece si mettono coi morti di fame! Egli l'aveva principalmente col [...]
[...] Milazzo? - Non me ne parli. Per fortuna, egli ci stava il meno che poteva, sempre attirato a Firenze, dove aveva tante amicizie. Come egli [...]
[...] , non sapeva nulla intorno al contenuto della carta di cui aveva firmato la busta, e i figli della morta erano al buio peggio 43 degli [...]
[...] estranei. Forse, se Raimondo fosse venuto a tempo, quando sua madre lo aveva insistentemente chiamato, egli avrebbe saputo qualcosa; ma il conte [...]
[...] , divertendosi a Firenze, aveva fatto orecchio da mercante, quasi non si trattasse dei suoi propri interessi. Possibile, allora, che la principessa non [...]
[...] diseredato? erede Raimondo che non aveva figli maschi? diseredato il principe che aveva già nel piccolo Consalvo il successore?... I lavapiatti [...]
[...] , questo famoso Padre Camillo, non aveva parlato? «Non c'è, è a Roma da parecchi mesi; e anche ci fosse, non parlerebbe: è volpe fina....» E tutti [...]
[...] perfino la morte della madre; il principe invece aveva un aspetto più grave del consueto, quale conveniva alla tristezza di quei giorni; egli [...]
[...] , andavano via senza poterlo salutare; e i familiari si guardavano con la coda dell'occhio, comprendendo. Egli aveva una folle paura della jettatura [...]
[...] diveniva intollerabile nella sala. La contessa si sentiva mancare e non vedeva più il marito che aveva seguito donna Isabella nella Sala Rossa a [...]
[...] discorrere di Parigi. Ancora una volta ella aveva accanto lo zio Eugenio e don Cono, i quali continuavano a sviscerare le antiche cronache cittadine e [...]
[...] riconobbero: quand'era partito per Palermo aveva un bel collare di barba alla borbonica, adesso invece s'era lasciato crescere il pizzo che dava [...]
[...] presto; si scusò anche, pel disturbo che gli dava, col principe, il quale gli aveva fatto preparare al terzo piano le stanze da lui occupate nella [...]
[...] compiere la cerimonia: la Sala Rossa, discretamente addobbata, capiva poca gente: il Salone dei lampadari, vastissimo, non aveva altri mobili fuorchè [...]
[...] corte, osservava che i cognati della morta, pei quali il testamento non aveva nessun interesse, erano più impazienti di conoscerlo che gli stessi [...]
[...] mi trovo di avere non solamente salvata ma anche accresciuta la fortuna della famiglia....» Il signor Marco, al passaggio che lo riguardava, aveva [...]
[...] presidende scrollarono il capo, guardandosi, in atto di stupore approvativo. Il principe, incrociate di nuovo le braccia, aveva ripreso [...]
[...] il foglio, don Blasco, lasciando la spalliera, aveva dato segno che la lettura stava per finire; e agli ultimi passaggi i gesti approvativi ed [...]
[...] del verbale. Ma don Blasco, che appena finita la lettura aveva ripreso a rodersi le unghie con più fame di prima, gironzolando intorno intorno [...]
[...] irosi o severi di don Blasco, della cugina, del principe. Tutte le volte che Baldassarre s'era diretto a lei per servirla, qualcuno aveva fatto [...]
[...] , non avendo più affari proprii, la sua costante occupazione era stata di ficcare il naso in quelli degli altri. Ragazzo, egli aveva visto i bei [...]
[...] servitori e un'intera corte di lavapiatti che prendevano posto alla tavola imbandita giorno e notte. Allora, il futuro Cassinese non aveva udito altri [...]
[...] sconquassate finanze con una grossa dote, Consalvo fu accasato a diciannove anni, quando don Blasco non aveva ancora pronunziato i voti; ma fin da quel [...]
[...] , d'accordo con la figliuola, che il matrimonio fosse contratto col regime della comunione dei beni e che a lei toccasse dirigere la baracca. Aveva [...]
[...] pensare col proprio cervello; se fece da sè, restò più bestia di prima, accoppiando la presunzione alla bestialità. I quattrini che aveva portato in [...]
[...] dell'oggetto e la scelta del negozio. Ma don Blasco non risparmiava neppure gli altri parenti; non il padre, che aveva prima ingoiato un patrimonio e [...]
[...] adesso era ridotto a vivere dell'elemosina della nuora, non il fratello che aveva lasciato portare i calzoni alla moglie, mentre egli portava invece [...]
[...] del cadetto, Lodovico aveva dinanzi a sè soltanto il principe, e come duca d'Oragua avrebbe potuto sperare, se non dalla madre, almeno da [...]
[...] creditori affollati nelle stanze dell'amministrazione, dei debiti estinti a poco a poco; talchè, dove don Blasco aveva udito parlare continuamente dei [...]
[...] riconoscere che la madre aveva detto la verità, perchè il corno dell'abbondanza pareva rovesciarsi continuamente sul monastero e la vita vi scorreva [...]
[...] altro, ai gradi supremi. Ai Benedettini, infatti, c'era un regno da conquistare: l'Abate era una potenza, aveva non so quanti titoli feudali, un [...]
[...] opposta alla violenta aggressione dello zio. Era troppo sicuro del fatto suo: l'elezione di don Blasco, il quale aveva seminato figliuoli in tutto il [...]
[...] : sul nipote aveva il solo vantaggio dell'età, ma questo non era tale da compensare tutti i suoi enormi difetti. A maggioranza strabocchevole fu [...]
[...] bene a Chiara nonostante l'avversione dimostratagli dalla ragazza; anzi per questo appunto don Blasco ci aveva sguazzato, potendo scagliarsi a un [...]
[...] era stato perciò tutt'una guerra violenta fra cognato e cognata, tra zio e nipote ed anche tra madre e figlia, giacchè la principessa ne aveva [...]
[...] guidava. Fra gli stessi maschi, tuttavia, ella non ne aveva considerati due egualmente. In vita, aveva quasi odiato il primogenito e idolatrato Raimondo [...]
[...] questo ella aveva messo d'accordo il rispetto alla tradizione feudale e la soddisfazione della sua personale volontà deliberando, senza dirne [...]
[...] non avrebbe dovuto aver nulla. Degli altri due, Lodovico era stato quasi soppresso per dar posto a Raimondo, mentre Ferdinando aveva potuto [...]
[...] vivere fin ad un certo punto libero e a modo suo. Verso le donne, invece, ella aveva nutrito un più profondo ed eguale sentimento di repulsione e [...]
[...] morì Angiolina Uzeda e restò Suor Maria Crocifissa. Chiara, venuta subito dopo e rimasta in casa, aveva provato peggio il rigore materno; nè la [...]
[...] principessa l'aveva lasciata al secolo per paura del biasimo con cui la gente avrebbe considerato il sacrifizio di due figliuole; bensì per [...]
[...] , naturalmente!» E che s'era visto, infatti? S'era visto che fin a quando la madre l'aveva tenuta in un pugno di ferro, questa figliuola 72 aveva sempre [...]
[...] di sposare la ragazza per niente, s'era persuasa a maritarla, ella aveva detto di no, di no, di no: cose veramente dell'altro mondo!... Il [...]
[...] , lo aveva ammesso in casa; ma, scoraggiato dalla fredda accoglienza e dalle ostinato repulse di Chiara, persuaso da parenti ed amici che faceva [...]
[...] capo chino, col fazzoletto in mano, aveva voglia di mettersi a piangere anche Lui, «quel vitello,» diceva don Blasco «tanto tenero di cuore da [...]
[...] impressione come tutti gli Uzeda, Chiara non aveva voluto sentirne di quel promesso, per l' unica e sola ragione che era un poco pingue; ma, una volta [...]
[...] opposta alla madre: fino all'ultimo momento, pertinace, ostinata, inflessibile, aveva detto che mai, mai, mai avrebbe sposato quella mezza [...]
[...] botte; e inutilmente fratelli, gli zii, il Padre confessore le avevano spiegato che se era un po' grasso, il marchese aveva un cuor d'oro, e che la [...]
[...] sfuggire quel partito, la madre poteva tornare alla prima idea di non maritarla, di lasciarla invecchiar zitellona: coi piedi al muro, ella aveva [...]
[...] sempre risposto di no, di no e poi di no. La principessa dapprima le aveva tolto la parola, poi l'aveva strapazzata come una serva, poi l'aveva [...]
[...] chiusa a chiave in un camerino buio, senza vesti, con poco cibo; poi l'aveva cominciata a picchiare con le mani nocchiute che facevano male [...]
[...] poi nero; mentre prima volevano ammazzare una persona, questa diventava poi il loro migliore amico... Fino all'ultimo momento, Chiara non aveva [...]
[...] solo il prete di buona volontà aveva udito il sì; ma il domani delle nozze, quando la famiglia andò a far visita agli sposi, o non li trovarono [...]
[...] pezzo tra loro sul mezzo che il marchese aveva adoperato per addomesticar la moglie, fatto sta che Chiara da quel giorno fu tutt'una cosa col [...]
[...] propria gravidanza; ma anche questo dimostrava il bene che voleva al suo Federico. La principessa glie lo aveva dato per molte ragioni. Prima di [...]
[...] tutto le era nata, dopo i quattro maschi, una terza figlia, quindi ella aveva ragionato o «sragionato» a giudizio di don Blasco, così: delle tre [...]
[...] baiocco, quasi togliendola all'ospizio delle trovatelle. Per questo, nei capitoli matrimoniali, ella aveva costituito alla figlia una rendita di [...]
[...] dugent'onze annue: così diceva l'atto registrato dal notaio Rubino e così sapevano tutti; ma poi il marchese le aveva rilasciato un'apoca [...]
[...] , accusando ricevuta dell'intero capitale di quattromila onze, delle quali non aveva visto neppure tre denari! Ora don Blasco, il quale s'era già messo [...]
[...] contro al marchese pel matrimonio con Chiara, e contro Chiara per la repentina conversione dall'odio all'amore verso il marito, aveva fatto un torto [...]
[...] ascritte all'attivo del principe Consalvo VII. Costui, da quell'imbecille che era sempre stato, aveva potuto coronare la sua corta e stupida vita [...]
[...] nessuno, vivendo la principessa, aveva osato fiatare; ed egli li aveva a malincorpo scusati, attesa la soggezione a cui erano stati avvezzi da [...]
[...] Chiara e indurla al matrimonio col marchese, ella aveva ricorso a quello dei quattrini e, per non sciogliere i cordoni della propria borsa [...]
[...] , per disinteresse, aveva pensato di chiederne l'esecuzione. Don Blasco, adesso, poichè neppure nel testamento la cognata s'era rammentata di [...]
[...] quel suo obbligo, poichè ella aveva combinato «con arte infernale» anche l'altra gherminella delle quattro mila onze che Chiara non aveva avuto e che [...]
[...] Placido al miracoloso San Francesco di Paola, ella aveva di nuovo la speranza d'essere incinta. Così, per difendere il marito da quella mosca [...]
[...] : taciturno, timido, mezzo selvaggio per la mala grazia con cui lo aveva trattato sua madre, costretto a svagarsi da solo, come meglio poteva [...]
[...] gusto della campagna, che la principessa assecondò. Gli aveva messo il soprannome di Babbeo per quelle sue sciocche manìe; ma comprendendo che [...]
[...] lì per coltivare da sè l'isola che aveva acquistata; e poi assicurossi una rendita che il podere non dava. Il Babbeo faceva assegnamento sulle [...]
[...] scavar pozzi, a strappar mandorli per piantar limoni, a sbarbicar la vigna per ripiantarci i mandorli, a sbizzarrirsi in una parola come aveva [...]
[...] la vita dell'eroe che gli aveva acceso la fantasia, come se veramente fosse in un'isola deserta, a mille miglia dal mondo. Dormiva sopra una [...]
[...] scansia di libri, tutta la roba che un naufrago può salvare dalla nave prima che questa si sfasci. Fin dal primo anno, però, egli non aveva potuto [...]
[...] più d'una volta lo aveva minacciato di questo. Il colpo maestro di costei, nel testamento, fu dunque l'assegnazione delle Ghiande a Ferdinando [...]
[...] dalle grida, la nuova magagna. Perchè mai, dunque, Giacomo lasciava al suo posto il signor Marco, mentre aveva già cacciato via tutti i servi [...]
[...] protetti dalla madre, il cocchiere maggiore, il cuoco, tutti coloro ai quali ella aveva lasciato qualcosa? Quel «porco» del signo Marco, l'«anima [...]
[...] dannata» della defunta, avrebbe dovuto esser preso «a calci nel preterito» appena la sua protettrice aveva chiuso gli occhi; invece perchè mai, dopo [...]
[...] aveva consegnato ogni cosa, gli aveva lasciato «rubare» i valori che andavano «a tutti» o per lo meno «al coerede!...» E quella bestia di [...]
[...] specialmente furioso contro questa qui. Come Chiara e Ferdinando, Lucrezia non ricordava una carezza della madre; ma dove Chiara aveva avuto [...]
[...] d'essere andato via di casa, la nipote più piccola non aveva altro che torti, uno più capitale dell'altro. Sotto la sferza di donna Teresa [...]
[...] da Ferdinando, col carattere del quale s'accordava molto il suo. Il Babbeo aveva già da badare a sè stesso, non godendo troppe grazie in famiglia [...]
[...] partito dello «signorine:» come dapprima aveva incoraggiato la disperata resistenza di Chiara al matrimonio impostole, così più tardi venne narrando a [...]
[...] dovevano restar scapoli. L'abolizione del fedecommesso li aveva rallegrati, poichè in casa loro non c'era: istituito il maiorasco, avevano tentato [...]
[...] marchese e da Ferdinando alle sue sobillazioni, il monaco si rivolse a Lucrezia. Aveva maggiore speranza di riuscire con lei poichè, per l'amore di [...]
[...] Giulente, ella aveva interesse a ribellarsi alla famiglia; è, vero che gli toccava pel momento secondare o per lo meno fingere d'ignorare l'amoretto [...]
[...] all'opposizione dei parenti s'era impennata, come ogni Uzeda dinanzi alla contraddizione, ed aveva giurato a donna Vanna che avrebbe sposato Giulente a [...]
[...] Vanna la confortava a seguire il monaco, ella riconosceva, sì, che sua madre l'aveva messa in mezzo, come tutti gli altri, a profitto di due soli, e [...]
[...] primogenito toccava del voi; e il principe che l'aveva sempre tenuta a distanza, guardandola, d'alto in basso, adesso, dopo la lettura del testamento [...]
[...] forze pel momento buono, non sciuparle por uno scopo che le pareva secondario. Benedetto le aveva fatto sapere che, appena laureato, voleva dire [...]
[...] impegnato definitivamente, avrebbe preso realmente un partito, non avrebbe potuto più dar torto a chi prima aveva dato ragione, e viceversa; o [...]
[...] d'esasperazione, cioè quasi sempre) gli era stato dinanzi obbediente e sommesso, gli aveva dato ragione nella lotta contro la principessa; ora don [...]
[...] s'era messo con lui non già per affezione o per rispetto, ma per semplice tornaconto. Il principe Giacomo, infatti, aveva avuto le sue ragioni per [...]
[...] questo. Quasi non potesse perdonargli di non esser venuto a tempo, quand'ella l'aspettava e lo voleva, 90 la principessa, non aveva fatto festa [...]
[...] al primogenito dei maschi, il quale aveva anche messo in pericolo, nascendo, la vita di lei. Invece di volergli tanto più bene quanto più lo [...]
[...] aveva desiderato e quanto più le costava, donna Teresa glie ne aveva voluto tanto meno. Alla nascita di Lodovico era rimasta ancora indifferente e [...]
[...] principessa aveva riposto tutto il suo affetto, un affetto cieco, esclusivo, irragionevole, sopra Raimondo. E la protezione della madre era molto più [...]
[...] non gli permise di 91 rimuovere una seggiola. Ella stessa aveva lavorato a mutar l'architettura dell' edificio il quale pareva composto di [...]
[...] ; mentre quella papera preferiva Raimondo che non conosceva il valore del denaro, sperperava tutto quel che aveva, non s'intendeva d'affari, amava e [...]
[...] grande il rancore pel matrimonio suo proprio. Violento, avido e arido com'era, egli aveva amoreggiato colla cugina Graziella, figlia della [...]
[...] l'aveva 94 sempre tenuta lontana da sè, e soprattutto pel gusto di contrariare l'inclinazione del figliuolo, lo sforzò invece a sposar la [...]
[...] Grazzeri. Giacomo non era più ragazzo, da obbedire alla madre per paura di castighi o di busse; ella aveva però un'arma più potente in mano, essendo [...]
[...] , le convenne chiedere a lui i baiocchi occorrenti — e in dote gli aveva portato centomila onze. La sua missione fu quella di dare un erede al [...]
[...] all'opprimente protezione della madre. Don Blasco, al matrimonio di Giacomo, aveva fatto cose dell'altro mondo e vomitato gli ultimi vituperii sul [...]
[...] , era la scelta della sposa. Fra tanti partiti che le erano offerti, quale aveva preferito sua cognata? Quello proposto da Padre Dilenna, nemico [...]
[...] don Blasco era borbonico sfegatato e padre Dilenna, al Quarantotto, aveva fatto galloria con gli altri liberali per la cacciata di Ferdinando II [...]
[...] . L'anno dopo, don Blasco aveva ottenuto la rivincita; ma Dilenna gli fece più tardi mangiar l'aglio quando, in previsione della vacanza del [...]
[...] l'aveva lasciato gridare, opponendogli una resistenza passiva, gli spiattellò finalmente sul muso che, in casa propria, ella aveva sempre fatto [...]
[...] ricominciare, dopo un breve periodo di calma apparente, a gridar peggio di prima. 98 La principessa aveva dunque sostenuto, per accasar Raimondo [...]
[...] , ma ne dimostrava cinquanta; nè in età più fresca aveva mai posseduto le grazie del suo sesso. Destinata a restar nubile per non portar via [...]
[...] frumenti, dei vini e dei legumi; aveva sulla punta delle dita tutto il complicato sistema di misurazione dei solidi, dei liquidi e delle monete [...]
[...] , avari, spilorci, capaci di vender l'anima per un baiocco, come il principe Giacomo XIV e donna Ferdinanda. Costei aveva avuto dal padre una [...]
[...] , cioè li raddoppiava, li triplicava, tanto genio degli affari aveva naturalmente, tanto era accorta, e dura, inesorabile quando si trattava di [...]
[...] cameruccia al terzo piano, sotto i tetti, che aveva occupata da bambina, e per vestirsi ricomprava le robe smesse dalla cognata. Così, a poco a poco [...]
[...] , aveva esteso la cerchia dei suoi affari e formato un gruzzoletto che circolava tra persone di maggior levatura, negozianti in grosso, speculatori [...]
[...] donna Teresa. Costei voleva salvare ed accrescere la fortuna degli Uzeda, quella aveva l'ambizione di crearne una di sana pianta. Ora, partendo [...]
[...] consigliere preferito. Nel '49, quando meno l'aspettava, le si presentò l'occasione di comprar la casa. Ella aveva dato certe mille onze al cavaliere [...]
[...] il portone, e un piano solo, sopra, con un balcone grande e due piccoli, nella facciata; ma aveva un valore inestimabile, agli occhi di donna [...]
[...] ai Calasaro, nobili della «mastra antica.» Oltre quella dei quattrini, la zitellona aveva infatti la passione della vanità nobiliare. Tutti gli [...]
[...] , sapere di lettere, ella aveva appreso a legger da sè, pei bisogni dello sue speculazioni. Ora, con questo infatuamento della zitellona per la [...]
[...] principessa, a cui la nobiltà stava a cuore, se non quanto a donna Ferdinanda, certo moltissimo, aveva giudicato invece sufficienti e fors'anche [...]
[...] schiava dinanzi al padrone, e che egli potesse trattarla d'alto in basso e farne quel che gli piaceva, aveva perfino pensato un momento di sceglier [...]
[...] Calasaro, era andata via dal palazzo Francalanza e aveva messo casa, continuando a squartar lo zero ma pagandosi il lusso della carrozza. I legni [...]
[...] — le male lingue dicevano che aveva ragione di conoscerlo — fratello e sorella vennero quasi alle mani: chetati a fatica dal nipote Giacomo, non [...]
[...] modo e in tutto esprimevano eguali opinioni. Come don Blasco aveva gettato fuoco e fiamme contro il matrimonio di Raimondo, così donna Ferdinanda [...]
[...] Uzeda della sua nobiltà, aveva guardato d'alto in basso i compagni ed anche un poco i superiori, 106 vantando, oltre che i sublimi natali [...]
[...] , continuamente dati come certi, e sicuri, si combinava mai. Frattanto, abbruciato quattrini, egli aveva chiesto un impiego a Corte; e, nonostante [...]
[...] la principessa non volle saperne di riammetterlo in casa — e cominciò a far commercio d'antichità. Giacomo era ammogliato da due anni, ed aveva [...]
[...] barone Palmi, padre di Matilde, liberale d'antica data, aveva preso alla rivoluzione del Quarantotto una parte così attiva che, dopo la restaurazione [...]
[...] zii materni avessero contribuito ad impinguare il suo appannaggio, pure egli aveva un' invidia del primogenito e una smania d'arricchire e di [...]
[...] aveva fatto di don Blasco un energumeno, e alimentato la cupidigia di don Eugenio, il duca aveva dato ascolto alle lusinghe dei rivoluzionarii, ai [...]
[...] dei conti, egli non aveva preso nè gradi, nè stipendi, nè appalti dalla rivoluzione: era stato a vedere, aspettandone la riuscita; mentre tanti [...]
[...] aveva conosciuto il barone a Palermo, per mezzo degli agitatori che questi veniva a trovare da Milazzo, in barba alle autorità e col pretesto [...]
[...] liberale non poteva se non favorirlo, aiutarlo a riacquistar credito presso la parte che aveva tradito. Quanto alla principessa, borbonica come [...]
[...] 112 duca ripartì, se ne tornò a Palermo, non solo perchè aveva preso gusto a starci, ma anche per confermare i suoi concittadini in quelle [...]
[...] opinioni di Tizio e di Filano, celebri patriotti «amici miei» - come don Eugenio aveva per amici i più gran signori napoletani; - infarciva i suoi [...]
[...] discorsi di citazioni erudite di seconda e di terza mano, riesponeva a modo suo, quasi pensate da lui, le teorie economiche e politiche di cui aveva [...]
[...] dall'Intendente e le restituiva, e non aveva scrupolo di mostrarsi in compagnia dei più ferventi borbonici; ma questo non gli era posto più a debito [...]
[...] pel «tradimento» che gli aveva fatto la madre: perciò stava al bivio, dava ragione un po' a tutti: al principe che gli offriva ospitalità e lo [...]
[...] . Come don Blasco aveva annunziato al Babbeo, tutti i servi protetti dalla principessa erano stati mandati via da Giacomo; invece i diseredati, quelli [...]
[...] eccezioni aveva fatto il principe: una a favore di Baldassarre e l'altra del signor Marco. Baldassarre, figliuolo d'un'antica cameriera, allevato al [...]
[...] manìe; aveva perciò badato esclusivamente al proprio servizio, lodando tutti i padroni checchè facessero o dicessero, tenendo in riga i suoi [...]
[...] della casa, non se ne fosse ancora sbarazzato. Veramente, fin da quando la principessa era caduta inferma, l'amministratore aveva mutato tattica [...]
[...] , prendendo con le buone il principe nella previsione di doverlo presto servire; morta la madre, se non gli aveva proprio lasciato rubare il [...]
[...] era diventato ricco della dote della moglie, la principessa, facendosi dare dal figlio la sua parte di spesa, aveva continuato a ordinare a modo [...]
[...] suo, e il principe, fedele al proposito di mostrarsele obbediente, era rimasto zitto. Così pure 115 egli non aveva potuto eseguire nel palazzo [...]
[...] Giacomo rientrava in quel momento. Aveva una ciera più aggrottata del solito, e neppure salutò, entrando; Lucrezia ammutolì, alla sua vista. Egli [...]
[...] , visto che la zia Lucrezia riprendeva a parlare con la mamma, salì nella camera di lei. Gli aveva proibito di entrarci perchè adesso ella studiava [...]
[...] , la cameriera, agli urli del ragazzo; ma aveva appena cominciato: «Signorina... lo lasci andare....» che apparve il principe. — E per questo alzi [...]
[...] .... Raimondo non era ancora rientrato quando tutta la famiglia, con l'assistenza di don Mariano, prese posto a tavola. Lucrezia aveva gli occhi ancora [...]
[...] toccavano a suo marito. Forse era questa la sua grande colpa: l'amore che portava a Raimondo!... Lo amava fin da quando lo aveva visto, da prima [...]
[...] senza fine, ella aveva lavorato con la fantasia a rappresentarselo bello, nobile, generoso, cavalleresco come un eroe del Tasso o dell'Ariosto. E la [...]
[...] realtà aveva superato le sue stesse imaginazioni; tanto era fine, lo sposo suo, e leggiadro, ed elegante, e splendido; ed ella che non aveva [...]
[...] conosciuto da vicino altri uomini, che s'era nutrita unicamente di sogni, di poesia, di fantasia alta e pura, gli aveva dato tutta l'anima, per [...]
[...] sempre; lo aveva amato ancora nei suoi cari e idolatrato nella figlia natale da lui. Ella non aveva altra idea della vita che quella espressa dalla [...]
[...] voltava ogni tratto a guardar l'uscio della sala con l'ansiosa aspettativa dell'arrivo di Raimondo, la scena che aveva dinanzi le rammentava, con [...]
[...] nessuno quanto lei stessa lo metteva tanto alto; ma non le aveva giovato sentirsi e farsi umile dinanzi a lui e ad essi: l'astio non s'era placato [...]
[...] . Allora ella aveva cominciato a comprendere le particolari passioni che, oltre all'orgoglio, animavano ciascuno di quegli Uzeda duri e violenti [...]
[...] .... La madre di Raimondo, per idolatria del figlio, era gelosa di lei: riuscita ad ammogliarlo, ad assicurargli la dote, aveva umiliato la nuora [...]
[...] , l'aveva resa implacabile. Il fratello maggiore, non perdonando a Raimondo i suoi privilegi, non potendo rassegnarsi alla concorrenza che la [...]
[...] principessa che l'aveva voluta in quella casa o in odio a Raimondo che la madre proteggeva. Così ella s'era vista bersaglio di quei parenti ai [...]
[...] , invece di attenuare aveva inacerbito la sua pena; poichè perduta d'amore pel marito, ella soffriva e gioiva in lui e per lui.... In quello stesso [...]
[...] le aveva fatta, tanto tempo addietro. Buono con lei nei primi tempi del matrimonio, durante il viaggio di nozze e il soggiorno di Catania, appena [...]
[...] giunto a Milazzo dove erano andati per affari, per vedere il padre e la sorella di lei, egli aveva dichiarato di non aver preso moglie per vivere in [...]
[...] intorno a cose e persone care al cuor suo le aveva procurato un senso d'angustia indimenticabile. Egli voleva lasciare per sempre la Sicilia, andarsene [...]
[...] esortandolo ad obbedirla, rispondeva bruscamente: «Lasciami fare a modo mio». Ed ella, sì, aveva riconosciuto le sue ragioni. La Sicilia, la [...]
[...] aveva perseverato nei tentativi di resistenza anche per un'altra ragione, più grave. Raimondo, del quale ella perdonava, anzi neppure vedeva i [...]
[...] col barone. Il carattere di questi essendo pure molto forte, un dissenso poteva sorgere da un momento all'altro. Sulle prime, il barone aveva [...]
[...] essersi imparentato coi Francalanza; ma Raimondo aveva risposto a tante prevenzioni zelanti, a tante cure affettuose mostrandosi malcontento di [...]
[...] tutto, in quella casa; ripetendo ogni quarto d'ora: «Come si fa a vivere qui?...» Il barone aveva da lui la procura per amministrare le proprietà [...]
[...] un'assoluta ignoranza degli affari, una stravaganza di concetti molto simile a quella del fratello Ferdinando: il barone ne rideva, egli se l'aveva [...]
[...] voleva vederle in pace, le conveniva evitare che stessero a lungo insieme. Decisa così a secondare il desiderio del marito, ella lo aveva seguito [...]
[...] troppo costosa la stabile dimora in una grande città, consigliava piuttosto brevi viaggi. Raimondo gli aveva risposto seccamente che quel [...]
[...] consiglio era stupido, perchè i viaggi appunto costano un occhio del capo; e lasciando in asso il suocero aveva dichiarato alla moglie, con brutte [...]
[...] , ella aveva dovuto ricorrere all'espediente di cui s'era avvalsa tante volte, bambina: dirgli che il disegno di vivere un pezzo in Toscana era [...]
[...] , in una città dove, non che un parente, non aveva da principio neppure una conoscenza, ella era rimasta lun-ghissime ore, tanti e tanti giorni [...]
[...] , ad aspettarlo invano. Lì aveva pianto le sue prime lacrime, quando s'era vista trascurata; lì s'era nascosta per piangere, giacchè egli o la [...]
[...] dalla sua ferrea tutela, aspirava unicamente ai liberi piaceri mondani. E per questo, dicendo a sè stessa che egli aveva diritto di divertirsi [...]
[...] , che non faceva poi nulla di male, che i gusti delle persone sono naturalmente diversi, ella aveva represso il proprio dolore, si era persuasa del [...]
[...] proprio torto. Quasi premio di questa sua rassegnazione, aveva finalmente provato le ineffabili gioie della maternità, e allora, come per incanto [...]
[...] quando erano venuti a Firenze, la suocera non le aveva più scritto, nè risposto alle sue lettere, nè accennato a lei nelle lettere che mandava al [...]
[...] ricominciò a piangere allora.... Donna Teresa Uzeda, non potendo prendersela con Raimondo per la dimora da questi stabilita a Firenze, ne aveva [...]
[...] dimostrare a quella spietata il suo torto? Come persuaderla che suo figlio, contro il piacere di tutti, aveva voluto a forza fare quel che si [...]
[...] era proposto? Ingenuamente, il barone non aveva detto che Raimondo era andato in Toscana per far piacere a Matilde?... Ella aveva così apprestato [...]
[...] , senza saperlo, una nuova arma alla suocera; per ottenere l'accordo fra il marito ed il padre, aveva scatenato quella furia contro sè stessa [...]
[...] , nè opinioni: l'odio aveva trovato sempre ragioni di sfogarsi. Esso riversavisi ancora contro l'innocente bambina che aveva il doppio torto [...]
[...] divenuto in 127 breve così acuto, che ella aveva sospirato il momento di tornarsene alla solitudine almeno tranquilla della sua casa di Firenze [...]
[...] aveva forse pensato così, quando, aspettando lungamente, di giorno e di notte, il ritorno di Raimondo che la lasciava ormai quasi sempre sola [...]
[...] a queste altre. Ella lo amava più che mai d'amore, per gli stessi difetti che gli aveva perdonati, per tutto quel che le costava; e le nuove [...]
[...] ritorno in Sicilia; la terribile casa degli Uzeda le parve ancora una volta un'oasi, poichè lì non aveva conosciuto il sospetto roditore come un verme [...]
[...] esacerbata, tanto aveva dovuto credere potenti le ragioni, i legami che lo trattenevano.... Giusto in quei giorni le sue viscere avevano avuto un nuovo [...]
[...] per una nuova molestia?... Repentinamente, giunto il dispaccio che annunziava la morte della principessa, erano partiti, ed ella aveva tratto [...]
[...] . E se Raimondo mostrava poca premura di partecipare agli affari, il fratello maggiore non ne aveva mostrata pochissima di renderne conto al [...]
[...] non solamente da coloro che dovevano essere i suoi naturali confidenti, ma da quegli stessi nei quali aveva riposto fiducia... Il signor Marco [...]
[...] , degli esempii che hanno dato, della diffidenza e del gesuitismo eretti a sistema.... Era veramente concitato, parlava violentemente, aveva [...]
[...] Lucrezia e con donna Ferdinanda; meno con Matilde, per mostrar di partecipare ai sentimenti degli Uzeda verso l'intrusa. Aveva creduto di poter [...]
[...] Teresa aveva trionfato di lei e del giovane. Invece che principessa, s'era chiamata semplicemente la signora Carvano; ma quantunque il cugino [...]
[...] tempo parole tènere, ella aveva continuato a fare all'amore, se non con lui, con la sua casa. C'era venuta assiduamente, aveva stretto amicizia con [...]
[...] prender notizie, a prodigar conforti, a suggerir consigli, a rendersi utile con le parole e con le opere. La principessa non solo non aveva ragione [...]
[...] polveri e di decotti alla figlioccia, assicurando però che il male non era grave, sgridando nondimeno la balia che aveva dovuto lasciare il balcone [...]
[...] dubbii!... Allora s'impegnò una gran discussione. Don Cono e il cavaliere sostenevano, a vicenda, che se l'antenato non aveva scritto materialmente [...]
[...] le sue opere, ne aveva però dettato il contenuto; tant'è vero che le accademie di Palermo, Napoli e Roma lo avevano annoverato tra i loro socii [...]
[...] compito cavaliere dei suoi tempi. Aveva avuto una così grande passione pei cavalli che, d'inverno, ogni anno, si faceva costrurre un passaggio [...]
[...] volte aveva sperato d'apporsi e festeggiato invano l'avvenimento, che adesso non ardiva più annunziare apertamente la gravidanza se non prima la [...]
[...] cominciato?... Matilde non l'udiva. Adesso che don Blasco non misurava più la sala da un'estremità all'altra, Raimondo aveva ricominciato [...]
[...] , ripigliava il discorso della guerra interrotto a tavola, diceva che Cavour l'aveva sbagliata. La 139 via era un'altra: raccogliersi [...]
[...] che, in qualità di Gentiluomo di Camera, era stato invitato nei palchi dell'Intendente. Ma egli aveva da concludere un affare, quella sera: la [...]
[...] loro carattere; alla leggerezza, all'affettazione, alla mancanza di schiettezza che le pareva scorgere in lei. Non l'aveva anch'ella udita [...]
[...] ; ma molto accorta, e semplice, alla mano come una buona massaia. Aveva sperato d'ammogliare il figliuolo a modo suo; ma questi, andato una volta a [...]
[...] Palermo e vista l'Isabella Pinto, orfana di padre e di madre, l'aveva chiesta su due piedi, innamoratissimo, allo zio materno dal quale era [...]
[...] stata educata. Nobilissima, la Pinto; ma senza dote; aveva però ricevuto un'educazione oltremodo signorile in casa dello zio facoltoso. I Fersa [...]
[...] tutta da ridere; - ma possedevano gran quantità di quattrini. Donna Mara, sulle prime, aveva tentato di opporsi a quel matrimonio; ma poichè suo [...]
[...] figlio era cotto dell'Isabella, e questa pareva più cotta di lui, aveva finalmente consentito. Così la nuora palermitana, elegante, istruita e [...]
[...] , inquieta per la lontananza del padre e della bambina, ella gli aveva domandato le sue intenzioni; ma suo marito non s'era ancora deciso. L'anno [...]
[...] consorzio, aveva espresso la propria soddisfazione per essere lontano dalla «selvaggia» terra natale, dove, diceva, non lo avrebbero sicuramente capitato [...]
[...] . Raimondo invece pareva esitante; se la pigliava, sì, con la cattiva stella che l'aveva fatto cogliere dalla pestilenza nella trappola isolana, ma diceva [...]
[...] valigie, partì per Palermo, ella si vide perduta.... Fino all'ultimo momento il principe aveva insistito presso lo zio affinchè venisse con lui [...]
[...] al Belvedere; il duca aveva continuato a rifiutare, adducendo gli affari che lo chiamavano alla capitale, la maggior sicurezza che c'era lì [...]
[...] per me; ho tutto pronto per andar via al primo allarme, - rispose Giacomo. Rivolto al fratello, al quale aveva già fatto un primo invito, ripetè [...]
[...] , donna Ferdinanda, il cavaliere don Eugenio, Raimondo e sua moglie. Ferdinando non aveva voluto sentirne di lasciar le Ghiande: c'era rimasto pel [...]
[...] , sotto il principe Giacomo XIII, questo era quasi tutto un giardino veramente signorile; amante dei fiori, il principe aveva sostenuto per essi una [...]
[...] delle tante spese folli che erano stato causa della sua rovina: aveva fatto scavare un pozzo, per trovare l'acqua, a traverso le secolari lave [...]
[...] bestia. Solamente la vista del padre l'infrenava, perchè il principe lo aveva educato a tremare a un'occhiata; ma tutti gli altri parenti lo [...]
[...] appunto che stesse tranquillo. «Studia adesso, se no tuo padre ti metterà in collegio!» ammoniva lo zio; e infatti il principe aveva più d'una [...]
[...] premio, don Eugenio lo conduceva con sè per le campagne di Mompileri, dove, pochi giorni dopo il suo arrivo al Belvedere, aveva cominciato a fare certe [...]
[...] Annunziata del quale, più tardi, s'eran per caso trovate alcune vestigia. Ora don Eugenio, che dal commercio dei cocci non ricavava molti guadagni, aveva [...]
[...] non aveva interrotto la corrispondenza con Lucrezia, le riferiva tutto contento quelle amabili dimostrazioni. Ma la gioia invece di scemare [...]
[...] nulla; una sera fece ridere tutta la società domandando allo speziale del Belvedere che aveva una sorella in convento: «E vostra sorella monaca [...]
[...] una malattia di famiglia; il duca aveva dato nelle prime smanie tre anni innanzi, alla nascita del suo secondo figlio Giovannino. E la duchessa [...]
[...] , fin da quel tempo, vistosi cadere sulle spalle il peso della casa, aveva rinunziato al mondo per tener luogo di padre ai figliuoli. Li voleva bene [...]
[...] : solo il pensiero che le aveva adoperate per amor di quell'altra era il suo cruccio. Che non amasse la figlia, che fosse ingiusto verso il suocero e [...]
[...] prepotente, capriccioso, sgraziato, non le faceva nulla: ella non voleva che fesse d'altri! A Firenze, la gelosia di lei non aveva avuto oggetto [...]
[...] determinato, o aveva continuamente mutato d'oggetto, poichè egli faceva la corte a quante donne vedeva; ella stessa poi s'era fino ad un certo [...]
[...] vicino! Poi il il suo cruccio cresceva, misurando la rapidità con la quale egli progrediva nella via del tradimento. A Firenze aveva messo un [...]
[...] cure che questi prodigava alla moglie faceva più acuto il suo dolore. Raimondo non s'era voluto metter con lei, l'aveva lasciata sola in quella [...]
[...] nulla sul suo cammino? Ella vedeva, con gli occhi della mente, Raimondo sorridente e felice a fianco di quella donna, come l'aveva visto in [...]
[...] realtà tante volte senza che la sua nativa fiducia la 155 insospettisse! Ora però tutte le cose che ella non aveva saputo spiegare avevano un [...]
[...] senso misterioso di repulsione che quella donna le aveva ispirato fin dal primo momento.... Come doveva esser falsa e malvagia, se le dava il [...]
[...] tenero nome d'amica e l'abbracciava e la baciava mentre le portava via il marito? Egli stesso non era falso altrettanto? Quante menzogne! Aveva anche [...]
[...] s'agitava nelle sue viscere, di ridar la pace al suo cuore, l'aria al suo petto.... Aveva perduto i sensi, infatti, prima d'arrivare al Belvedere; non [...]
[...] rammentava più come e quando fosse entrata alla villa.... Lì, era cominciata per lei una vita di trepidazione continua. Ad ogni istante aveva [...]
[...] creduto di vedersi comparire dinanzi la Fersa: tutte le volte che Raimondo era andato fuori, aveva pensato: «Adesso è con lei...» e il non vederla, il [...]
[...] ordite da tutti a suo danno. Aveva trovato, sì, la forza incredibile di nascondere i suoi sentimenti per non insospettire il marito, per non dare [...]
[...] buon giuoco ai nemici; ma il silenzio imposto a sè stessa, rendendo più acuto il suo tormento, le aveva tolto il mezzo di 156 saper nulla [...]
[...] di divertirsi al Belvedere! Non le era accaduto sempre così, che tutto quanto aveva fatto contro voglia, per obbedire agli altri, le era poi stato [...]
[...] ?... - e le voltò le spalle. Erano passate due settimane dal loro arrivo e ancora non aveva udito parlare della Fersa. La sera di quel giorno, appena [...]
[...] rapidamente nel salone zeppo: non c'era. Però, aveva appena preso posto accanto alle cognate, che la udì nominare: qualcuno diceva: - .... la casina [...]
[...] gioia, di gratitudine, di rimorso anche: poichè ella aveva sospettato degli innocenti.... Le parve di tornare da morte a vita; coi sospetti [...]
[...] convento, il monaco non aveva messo fuori neppure il naso, nelle prime settimane, per paura di prendere il colera con l'aria che respirava; ma [...]
[...] perdonare i peccatori. Poi annunziò che la cugina Radalì gli aveva scritto per avvertirlo che, appena cessato il colera, voleva mettere il [...]
[...] passava intere giornate leggendola e commentandola al nipotino. Gli aveva già fatto un piccolo corso di grammatica araldica, spiegandogli che [...]
[...] ellos....» Chi poteva più arrestare donna Ferdinanda, una volta cominciato? Ella non aveva un uditore più attento del ragazzo, gli voleva bene [...]
[...] d'omicidio, fu liberato e venne in Grazia del suo Re;» Giacomo V, «perchè aveva venduto suoi feudi a Errico di Chiaramonte, pretese poi ricuperargli da [...]
[...] . Ed a proposito di duelli, dove lasciare il famoso decreto di Lopez Ximenes? - Aveva mandato bandi sopra bandi - narrava la zitellona al [...]
[...] potessero soffrire, giacchè nessun altro aveva tanta potenza, tanta ricchezza e tanta nobiltà. C'erano stati prima molti altri governatori della [...]
[...] nemico di Dio e degli uomini, ella aveva ottenuto la conversione del colpevole e compiuto grandi miracoli in vita e dopo morte: il suo corpo [...]
[...] bellezza della figliuola Agatina, la quale, seguendo le orme della madre, aveva civettato, ragazza, con tutti i giovanotti che le si erano [...]
[...] nobili, era stata, più di dieci anni addietro, la prima conquista di Raimondo; lasciata la madre, egli aveva poi ruzzato con la figliuola, ma [...]
[...] senza molto profitto, perchè ella aspettava di prender marito; ammogliato egli stesso e andato via di Sicilia, le aveva perdute di vista. Adesso le [...]
[...] come spade, le strade si mutarono improvvisamente in fiumane limacciose, la grandine strosciò sulle vetrate e sui tetti. Ella che aveva sperato di [...]
[...] spudorata non l'aveva anche lei guardata, arditamente in viso, in atto di sfida, quasi dicendole «Sono più bella di te, perciò egli mi preferisce [...]
[...] gravidanza inoltrata la disformava. Ma aveva egli veramente giurato di attentare alla vita dell'essere che ella portava in grembo, infliggendole [...]
[...] : tutto era inutile! egli la sfuggiva, la tradiva, per chi?... E l'aveva costretta ad abbandonare la sua bambina, e l'aveva esposta ai rimproveri [...]
[...] . - Fallo per noi! - scongiurò Matilde, a mani giunte; - per nostra figlia! Non t'esporre a un altro malanno!... Non gli aveva detto nulla dei [...]
[...] con cui la trattava non fosse stata una nuova prova che egli aveva qualcosa da farsi perdonare.... Ebbene, che le importava, se era per questo [...]
[...] piccolo, dall'opposta estremità, come un occhio di bue. Passarono dapprima accanto al secondo chiostro, il quale aveva il portico al primo piano e la [...]
[...] una gran voglia di piangere; nondimeno guardava tutti in viso, quasi in atto di sfida, per non darla vinta a suo padre che aveva per forza voluto [...]
[...] contro l'ignoranza e la mala educazione del pronipote, il monaco era montato in bestia quando il principe aveva deciso di metterlo a San Nicola. Ce lo [...]
[...] mettevano per educazione? Voleva dire che non erano buoni di educarlo in casa! Allora aveva ragione lui quando diceva che davano al ragazzo di [...]
[...] diporto dei monaci, dove i ragazzi andavano di tanto in tanto, a rincorrersi pei grandi viali - e il principino, che aveva subito preso le [...]
[...] feudi erano così vasti, che nessuno ne aveva fatto il giro! Quando parlava di queste cose, Frà Carmelo non ismetteva più, perchè egli aveva passato [...]
[...] che aveva dato un Papa alla cristianità; e poi c'erano gl'isolani, i Gerbini, che discendevano da re Manfredi per via di donne; i Salvo, venuti in [...]
[...] , scusandolo. — Quando ci facciamo vecchi, torniamo peggio di quand'eravamo bambini! Consalvo riceveva così le stesse lezioni che gli aveva fatte [...]
[...] del gran ferro di cavallo, aveva una tavola per sè. I Fratelli portavano intanto attorno i piatti, a otto per volta, sopra un'asse chiamata [...]
[...] Benedetto, al capitolo della Misura dei cibi, aveva ordinato che per la refezione d'ogni giorno dovessero bastare due vivande cotte e una libbra [...]
[...] uscivano dal convento, si sparpagliavano pel quartiere popolato di famiglie ciascuna delle quali aveva il suo Padre protettore. Padre Gerbini, la [...]
[...] tempo, anzi, per colpa di Padre Agatino Renda, giocatore indiavolato, c'era stato un giuoco d'inferno: in una sola sera Raimondo Uzeda aveva perduto [...]
[...] timidi tentativi di resistenza dell'Abate gli avevano scatenato contro un'opposizione violenta. Don Blasco fu dei più terribili. Egli aveva tre [...]
[...] fortuna. Ora don Blasco, messa una particolare affezione a donna Lucia Garino, la Sigaraia, le aveva fatto concedere un bel quartierino di [...]
[...] bottega, oppure che sgomberasse. Don Blasco, 189 a cui già il fare da moralista del nuovo Abate aveva dato ai nervi, tanto che non aspettava [...]
[...] ; ma, al tempo dell'ammissione del principino, i contrasti erano quotidiani e violenti. L'Abate aveva, prima di tutto, i suoi partigiani; ma non [...]
[...] , l'opposizione si divideva poi novamente, quando aveva da scegliere il successore. Non mancava il partito di quelli che dichiaravano non aver partito; e don [...]
[...] : esclamava che il miglior atto compiuto da Ferdinando II era stato il 15 maggio, quando aveva fatto prendere a baionettate «i buffoni e i ruffiani [...]
[...] nascosto dal fazzoletto, la contessa singhiozzava pianamente; donna Isabella esclamava: — Che effetto produce questa funzione!... Aveva anch'ella gli [...]
[...] il pan di Spagna. Consalvo, in mezzo alla mamma e a donna Isabella, riceveva carezze e complimenti pel modo esemplare col quale aveva preso parte [...]
[...] espelleva il principio morboso. Ella s'era votata alla Madonna delle Grazie, le aveva promesso di vestire il suo abito fino alla guarigione di [...]
[...] Lauretta; in cuor suo aveva chiesto un'altra grazia alla Madonna: di illuminare Raimondo, di ridestare il suo affetto di marito e di padre. Fin da [...]
[...] quando erano andati a Milazzo, secondo la promessa fattale al Belvedere dopo il colera, egli aveva ricominciato a smaniare, a mostrarsi infastidito e [...]
[...] la creatura che ella aveva portata in grembo mentre il suo cuore agonizzava, era venuta al mondo cosi debole e stremata e cagionevole che [...]
[...] paterna e il capezzale della bambina: durante quell'anno Raimondo era andato e venuto, partito e ritornato parecchie volte, ed ella aveva a poco [...]
[...] 199 per le figlie, ed ella aveva quasi benedetto le sue sofferenze, se per esse godeva di quella tregua; ma appena arrivata in casa degli Uzeda [...]
[...] , ella aveva visto ricadere la figliuolina e Raimondo trascurarla, lasciarla sola in mezzo a quei «parenti» che la guardavano come prima di [...]
[...] Palermo aveva lo scopo di combinare il matrimonio dell'altra figlia Carlotta. Pretendevano che questa non si maritasse, che ella s'opponesse ai [...]
[...] rivolti alle sue bambine, tutto le sarebbe parso nulla, se la gelosia non fosse tornata a roderla. Egli aveva ripreso a corteggiare la Fersa, andava a [...]
[...] , comprendendo che egli non l'aveva dimenticata, che era di nuovo sedotto dalla sua eleganza, dalla languidezza dei suoi atteggiamenti, dai gesti [...]
[...] soffrire....» Ed egli le aveva domandato: «Che ti faccio? Di che m'accusi?...» — «Mi lasci, trascuri le tue figlie, non pensi a noi, non ci vuoi più [...]
[...] bene....» Scrollando il capo, Raimondo aveva esclamato: «Le tue solite fissazioni, le tue solite fantasie!... Ti trascuro? Come ti trascuro? Quando [...]
[...] , perchè, per chi ti dovrei trascurare?...» Per chi?... Per chi?... E con più calore egli aveva ripreso: «Sicuro, per chi? Ricominci, colla tua [...]
[...] sciocca gelosia? Ti sei messa qualche altra fisima in testa?.... Per donn'Isabella, eh?....» l'aveva nominata lui! «Ho capito! Perchè le ho ceduto [...]
[...] servirsi della carrozza del fratello, aveva comperato una magnifica pariglia di puro-sangue e un phaeton nuovo fiammante col quale andava dietro [...]
[...] la prendeva con la sorte che l'aveva fatto nascere in quella bicocca e ve l'inchiodava, 202 mentre egli non avrebbe voluto più metterci i [...]
[...] ancora e non si sarebbe parlato per un pezzo. Prima il colera, poi lo strascico d'inquietudini che la pestilenza aveva lasciato, poi la partenza del [...]
[...] fratello, erano state ragioni per le quali il principe non aveva parlato della divisione. Adesso quel nuovo lusso costava a Raimondo; egli [...]
[...] , saputo l'affare delle cambiali, aveva gettato fuoco e fiamme contro il principe, dichiarandolo capace d'aver falsificato la firma della madre, perchè [...]
[...] dall'altra.» E aveva ricominciato ad aizzare gli altri nipoti contro «quell'imbroglione,» spingendoli ad impugnare la validità di quegli effetti che [...]
[...] !...» Vedendo ora che erano tutt'una cosa, si rodeva il fegato notte e giorno, e un ultimo fatto l'aveva inviperito e indotto a strepitare contro [...]
[...] quale il principe ebbe mandato d'amministrare l'eredità in nome anche del coerede. Ora Matilde, sapendo questo, aveva dovuto chiedere a sè stessa [...]
[...] , cominciava a mostrare una specie di diffidenza per quelle relazioni divenute troppo intime?... Donna Mara Fersa aveva tollerato molte cose alla [...]
[...] , aveva fatto capire al figlio ed alla nuora che, trattando da buoni amici gli Uzeda, non c'era poi 205 bisogno che si spartissero il sonno [...]
[...] che la nuora doveva intendere alla prima, donna Mara s'era mostrata, incapace di nascondere quel che aveva in corpo, inusitatamente acre ed [...]
[...] ironica verso di lei, e nello stesso tempo aveva dichiarato al figliuolo il motivo delle proprie inquietudini. Tuttavia, per non precisar troppo [...]
[...] , però, non l'aveva lasciata finire: «Il principe? Raimondo? I miei migliori amici?...» e dall'indignazione passando al riso: «Sospettar di loro [...]
[...] modi bruschi subitamente adottati dalla suocera, se prima aveva mostrato di stare in quella casa con una specie di prudente ma dolorosa [...]
[...] via rosso in viso come per un colpo di sole. Subito aveva capito donde veniva la botta, essendosi già accorto della freddezza di donna Mara; e [...]
[...] momento, egli aveva cercato la compagnia di donna Isabella perchè gli pareva una delle poche signore con le quali poter discorrere, perchè gli [...]
[...] d'esser compresa. Egli aveva sempre riso dell'amore, della passione; per questo appunto sua moglie lo seccava, per questo non aveva cercato mai altro [...]
[...] che il piacere comodo, pronto e sicuro; per questo la previsione delle noie che l'avventura con la Fersa avrebbe potuto cagionargli l'aveva [...]
[...] risorta, e allora i piagnistei di sua moglie l'avevano resa più forte; poi l'opposizione di donna Mara aveva messo nuova esca al fuoco. Era così [...]
[...] .... Appena arrivato a casa, scrisse all'amica per dirle che aveva compreso «gl'ingiusti sospetti» dei suoi parenti, per lagnarsi che «in quell'odioso [...]
[...] Nobili ad avvertire il padrone, che aveva messo lì il suo quartier generale, delle uscite di donna Isabella: così egli la seguiva egualmente da [...]
[...] rovinarla, vuoi farmi ammazzare da suo marito? E allora un altro terrore l'aveva agghiacciata: se anche Fersa si fosse accorto di qualche cosa? se [...]
[...] . Don Eugenio aveva già finito e spedito a Napoli la memoria su Massa Annunziata. Portava per titolo: «Intorno la convenienza — di essere [...]
[...] cose lette nei libri d'agricoltura aveva voluto provare: appurato, per esempio, che in ogni albero i rami possono fare da radici e le radici da rami [...]
[...] 211 libri che comperava, glie n'erano capitati alle mani alcuni di meccanica; allora, rammentati gli antichi amori con l'orologiaio, aveva preso [...]
[...] mai più su di cinque canne? Per la pressione atmosferica. Non c'era mezzo di controbilanciarla? Ed aveva costrutto un suo trabiccolo dove, per [...]
[...] preveniva i suoi giudizii, intuiva le sue volontà. Egli non aveva il tempo di voltarsi, per esempio, al soffio molesto spirante da una finestra aperta [...]
[...] Badessa aveva chiamato gli avvocati del monastero, i quali ad una voce dichiararono che le ragioni del principe non valevano un fico secco; che la [...]
[...] principessa, buon'anima, non aveva niente affatto istituito un benefizio, ma lasciata un'eredità cum onere missarum; quindi che mancava assolutamente [...]
[...] Badessa aveva confidato al marchese ed a Chiara un'altra birbonata del principe: donna Teresa, felice memoria, prima di partire pel Belvedere [...]
[...] , donde non doveva più tornare, le aveva affidato, perchè la custodisse nel tesoro della badìa e la consegnasse al signor Marco, il quale doveva poi [...]
[...] deposito; e poichè ella aveva fatto qualche difficoltà, era tornato col signor Marco, al quale non aveva potuto rifiutarlo... Marito e moglie restarono [...]
[...] Paola non aveva più reso fecondo il loro matrimonio e che la prima gravidanza era andata in fumo, perchè essi lasciavano consumare il sacrilegio [...]
[...] non ne aveva dato a quelle dello zio monaco, se il principe, accortosi di quei secreti conciliaboli, di quei tentativi di congiura fatti nella sua [...]
[...] al sacramento della penitenza ogni mese, ma chiamava in casa il Padre spirituale, prendeva consiglio da lui come aveva fatto donna Teresa, e don [...]
[...] «quel ladro» di Giacomo non lo aveva preso «a calci nel preterito.» Ma Padre Camillo, tutto Gesù e Madonna, 216 neppure udiva le diatribe del [...]
[...] peccato eguale a quello di disobbedire alla madre in vita. La principessa, da madre saggia e giusta, aveva ripartita la sua sostanza «con la [...]
[...] privilegiata; ma erano appunto il principe, cioè il capo della casa, l'erede del titolo, e il conte, cioè quell'altro dei figli maschi che aveva una [...]
[...] famiglia da mantenere con lustro. Per gli altri, la sant'anima aveva fatto le parti eguali «fino all' ultimo baiocco.» Le davano a intendere che [...]
[...] salica, portando ad esempio quel che era avvenuto nella generazione precedente. Donna Ferdinanda aveva forse avuto beni stabili? Adesso, sì, ne [...]
[...] possedeva; ma perchè, dotata di quello spirito di accorta prudenza che era tradizionale nella famiglia, aveva moltiplicato il capitale lasciatole [...]
[...] dal padre, invertendolo successivamente in beni immobili. C'era anzi di più: chi aveva preso moglie, fra tutti quei figli? Nessuno! Don Blasco [...]
[...] , con vocazione «esemplare», aveva rinunziato agli adescamenti del mondo per professarsi. La primogenita s'era chiusa a San Placido, nè il duca e [...]
[...] fortuna! Nella presente generazione, la regola aveva avuto due eccezioni: il conte che aveva sposato donna Matilde, Chiara che era diventata [...]
[...] soverchio od inutile è ad altri necessario; chi si contenta di uno stato e chi ne soffre. La buon'anima 217 aveva compreso che per la felicità [...]
[...] di Raimondo il matrimonio era necessario, quindi gli aveva dato moglie, senza badare a sacrifizii. Per Chiara, una propizia occasione erasi [...]
[...] presentata, ed a fine di assicurare la felicità di quella figlia la principessa le aveva perfino forzato la mano: adesso il tempo dimostrava da qual [...]
[...] parte fosse stata la ragionevolezza! Quanto a lei, Lucrezia, Dio aveva permesso che sua madre morisse prima del tempo in cui avrebbe dovuto [...]
[...] del vecchio Giulente aveva accumulato i primi quattrini facendo il bottinaio a Siracusa, suo figlio aveva rubato il municipio, suo nipote il governo [...]
[...] ha piacere, che finalmente s'è persuaso...» 219 Egli aveva anche raggiunto lo scopo di rompere la lega tramata contro di lui, perchè il [...]
[...] marchese Federico, fanatico della nobiltà quanto gli Uzeda, udendo che la cognatina incaponivasi nel voler sposare Giulente, aveva dimostrato il [...]
[...] . Aveva detto a sua moglie che sarebbe rimasto lontano una settimana, per affari, ma dopo due mesi non le annunziava ancora il ritorno. Alle lettere [...]
[...] parole, pronunziate freddissimamente: — Perchè sei venuta? Aveva combinato una serie di divertimenti con gli amici che gli davano mano; il [...]
[...] raggiungere le bambine, ripeteva tra sè quella domanda, le sole parole che egli aveva trovato per rispondere alla premura di lei: «Perchè sono venuta [...]
[...] Milazzo, aveva smaniato come un pazzo contro la vita di quella spelonca, l'aveva torturata con lagnanze, con rimproveri, con un malcontento [...]
[...] se ogni rimostranza fosse stata invece un incitamento. Adesso dicevasi che anche Fersa aveva finalmente dato ascolto alla madre, aprendo gli [...]
[...] principe, si chiuse con lui per dirgli: — Cugino, debbo tenervi un discorso molto grave.... — da molti anni, da quando Giacomo aveva preso moglie, si [...]
[...] ?... La principessa scrollava il capo, sinceramente addolorata, tanto più che non poteva far nulla. Suo marito non le aveva ingiunto di badare ai casi [...]
[...] dei suoi figli.... Potete parlar alto.... obbligarlo a finirla, una buona volta!... Con tutto il sangue alla fronte, la contessa aveva chiuso gli [...]
[...] venuta? Ella protestò che non accadeva nulla, che s'era sentita poco bene, che appunto per questo non aveva potuto andar da lui. L'imminenza d'una [...]
[...] stento frenato, che egli aveva acquistato la certezza del tradimento di Raimondo, di qualche cosa di più 226 grave ancora; e il cuore le si [...]
[...] fra loro due durante il viaggio l'aveva placato. Nondimeno ripetè alla figlia l'offerta di condurla via con sè; ma poichè Raimondo le aveva [...]
[...] sentire i vituperii di don Blasco scrollava un poco il capo; ma, voltando pagina, Sua Paternità aveva poi tutti i torti? Il duca faceva male a [...]
[...] e sicuro: chè un gran signore come lui aveva tutto da perdere e niente da guadagnare mettendosi coi «malpensanti» e gli arruffapopolo: il signor [...]
[...] Intendente glie l'aveva detto a faccia a faccia!... Allora, udendo che suo fratello andava dal rappresentante del Governo, don Blasco sfogava a [...]
[...] della ragazza per Giulente, s'era riavvicinato al principe, il 232 quale gli aveva fatto la corte, trattandolo con le molle d'oro, per [...]
[...] , non solamente i legatarii non avevano chiesto i conti; ma il principe, adducendo la mancanza di quattrini, aveva ottenuto dal marchese di poter [...]
[...] l'aveva più con Raimondo, 233 girava per la Sicilia col pretesto degli affari ma per lavorare invece contro il governo: e don Blasco e donna [...]
[...] inquietare i patriotti, perchè Napoleone aveva parlato chiaro: l'Italia doveva esser libera dall'Alpi all'Adriatico.... A don Blasco veniva di [...]
[...] NABBOLEONE! Napoleone aveva confidato proprio a lui quel che voleva fare! Credevano d'esserselo posto in tasca, Napoleone!... — O non l'avevate con [...]
[...] se il duca aveva ordinato che gli si facessero le valigie; quel fratello gli pesava come un sasso sullo stomaco, non vedeva l'ora che ripartisse [...]
[...] discussioni minacciavano di finir male; lo stesso Abate aveva dovuto pregare i Padri Dilenna e Rocca di lasciarlo dire per evitare un guaio. Il [...]
[...] furioso; la duchessa vedova aveva quindi stabilito che Giovannino, come secondogenito, pronunziasse i voti. E questo era un altro argomento col [...]
[...] fumare; 235 Giovannino aveva ottenuto da Frà Cola, in gran segreto, della semente di tabacco, l'aveva piantata in un angolo del giardino [...]
[...] Senato aveva avuto lunghe contese con le altre autorità circa il posto da occupare nella cattedrale, durante le grandi funzioni: per evitare liti [...]
[...] Fratelli prepararono quella del Santo Chiodo, per cui ogni anno c'era grande aspettativa. 236 Il Re Martino, che la portava sempre al collo, aveva [...]
[...] nell'aria scura.... Il principino, accanto ai suoi parenti, non aveva tempo di dar retta a tutti, facendo gli onori di casa, giacchè nella piazza e [...]
[...] proibito di andare più in casa di donna Ferdinanda o di altri parenti del conte; la gente, a poco a poco, aveva finito di chiacchierare su quel [...]
[...] suocera, nè s'atteggiava a vittima come un tempo. Quella sera aveva un abito veramente sfarzoso, e tante gioie addosso, che tutti gli occhi si [...]
[...] , sbalorditiva, incredibile, corse di bocca in bocca per la città: donna Mara Fersa aveva cacciato di casa la nuora!... «Era vero?... Non era [...]
[...] della nuora all'albergo ed esser tornata a casa ed aver preso sonno, aveva udito rumore nella camera di donna Isabella: entrata da lei, l'aveva [...]
[...] era il conte.... Bisognava vedere, aggiungevasi, donna Isabella, pallida come una morta, quando la suocera, con voce strozzata, le aveva gridato [...]
[...] degli Uzeda non le aveva dato alla testa; fin dal principio s'era accorta della piega che prendevano le cose. Se non fosse stata lei, il pasticcio [...]
[...] correvano le versioni favorevoli a donna Isabella. Era levata, a mezzanotte? Non aveva sonno! La finestra aperta? Per il gran caldo. Il cappello [...]
[...] messe in chiaro sul momento, bisognava incolpare quella furia di donna Mara. Non poteva soffrire la nuora, tutti sapevano come l'aveva maltrattata [...]
[...] ! Chi parlava del conte? Che c'entrava il conte? Chi l'aveva visto? Era a casa sua, si era raccolto subito dopo la processione del Santo Chiodo [...]
[...] : il principe, la principessa, tutta la famiglia, tutti i servi potevano attestarlo! Forse perchè aveva fatto qualche 239 visita, tempo addietro [...]
[...] , alla Fersa? Ma s'era allontanato subito, visto che prendevano in mala parte un'amicizia innocente! Aveva dunque ragione di non voler stare in [...]
[...] aveva fatto una vitaccia? Ammogliato, non aveva fatto tanto soffrire la povera moglie? In quella circostanza, per buona sorte, ella era in casa di [...]
[...] sconsigliata di donna Mara Fersa aveva fatto il pasticcio!... Gl'increduli andarono al palazzo Francalanza e all'albergo, per vedere se quelle [...]
[...] rivoluzionarii, non avevano detto niente, capito nondimeno che c'era qualcosa per aria, aveva deliberato di scoprir paese. Una circostanza straordinaria [...]
[...] !... Mi viene di vomitare.... Il principino buttò il suo sigaro e rientrò. Sentiva un principio di nausea, aveva il piè malfermo, la vista un po [...]
[...] , per dar l'attacco ai Napoletani. Tutti i monaci erano tappati dentro; l'Abate aveva fatto serrare i portoni dopo che tutta una popolazione [...]
[...] trecent'onze. Nessuno aveva dato tanto, la cifra produsse grande effetto; quando la riunione si sciolse, parecchie dozzine di persone [...]
[...] in tutte le commissioni, un codazzo di ammiratori lo accompagnava al palazzo Francalanza, che egli aveva fatto riaprire e riabitava perchè la [...]
[...] ? A San Nicola!... All'annunzio che la colonna di Nino Bixio e di Menotti Garibaldi sarebbe giunta a Catania, il Governatore aveva mandato un [...]
[...] Sicilia. Nei primi giorni aveva aiutato lo zio Lorenzo e il duca a ordinare la rivoluzione, arringando il popolo, parlando nei circoli con una [...]
[...] borbonici e di savoiardi? Egli voleva andar via dal Noviziato; perciò serbava un segreto rancore contro il padre che non l'aveva contentato [...]
[...] Catania per farsi benedettino. Era tutto il contrario del cugino Benedetto, questo Luigi: non solo avversava la rivoluzione; ma aveva, col [...]
[...] timor di Dio, una grande vocazione per lo stato monastico. E l'Abate, ritenendo provata la nobiltà della famiglia, l'aveva preso a proteggere e fatto [...]
[...] Ferdinanda, la critica dello stesso don Eugenio. II cavaliere, 253 adesso, perduta la speranza degli scavi di Massa, Annunziata, aveva concepito [...]
[...] , per terra; al portone del palazzo il duca ne aveva fatto scrivere uno gigantesco, col gesso; e il domani, in città nelle campagne, frotte di [...]
[...] trionfo di Giulente, impaziente di tornare in città per rivederlo, irritata dagli sconvenienti motteggi della zia. Il principe aveva fatto tracciare [...]
[...] dei vantaggi della sua popolarità, non aveva potuto permettere che tutti gli scalzacani dai quali era circondato entrassero nel nobile quartiere [...]
[...] delle Sale Rossa e Gialla: aveva quindi destinato due stanze dell'amministrazione, a destra dell'entrata, perchè il duca vi ricevesse anche i [...]
[...] aveva accompagnate con gli occhi, quando si voltò vide che il principe era scomparso da un'altra parte. Allora, rimasta sola con la principessa [...]
[...] trovavasi sempre qualcuno che le spiegava. Che cosa aveva fatto il Patriotta nella giornata del 31 maggio? S'era nascosto a San Nicola, diceva il [...]
[...] commento. E il cannocchiale del Quarantotto? Quello col quale aveva visto l'attacco e l'incendio, attorniato dai soldati di Ferdinando II! E le visite [...]
[...] 267 ai quali quelli scambiati tra facchini e donne di mal affare erano complimenti e zuccherini. E la sua rabbia aveva un bersaglio più vicino e [...]
[...] schierossi contro il Governo del Re Bomba, tanto maggiore il suo merito in quanto egli non aveva da 268 rimproverargli torti fatti a lui [...]
[...] sorella gli aveva dati, complottando con Chiara, col marchese, con Ferdinando, accampando diritti, interpretando a modo suo la legge, accusandolo [...]
[...] . Già Padre Camillo aveva tenuto un simile discorso alla ragazza. Aveva cominciato a dirle che quell'unione era avversata da tutti, in famiglia, non [...]
[...] della nascita aveva certo la sua importanza; 270 non tanto per sè stessa quanto per quella della educazione, dei principii morali e religiosi che [...]
[...] avvezza? Aveva idee ed abitudini signorili?... Dunque, la famiglia non si opponeva per puro capriccio, ma per ragioni valide e gravi. Però, dice [...]
[...] pace e felicità. Lucrezia non aveva risposto una sillaba. — Che cosa vogliono — disse, quando il confessore tacque — per lasciarmelo sposare [...]
[...] vostro interesse reciproco e la consolazione di chi vi guarda di lassù. Così, quando il duca, che non aveva ancora parlato con la nipote della [...]
[...] quistioni d'interesse, Lucrezia si dichiarò pronta. Il principe, che aveva avuto molte conferenze col signor Marco ed era stato molti giorni chiuso [...]
[...] dello zio don Blasco. Esistevano però le cambiali che egli aveva pagato; sua sorella doveva dunque sostenere la sua parte in proporzione del [...]
[...] dovesse pagarle gli interessi al cinque per cento; ma nei cinque anni trascorsi dalla morte della madre, non aveva egli mantenuto la sorella, di [...]
[...] fosse stata in bisogno, certo egli l'avrebbe raccolta in casa per l'affetto che le portava, ricordandosi che era dello stesso sangue. Ma ella aveva [...]
[...] che li disponeva a passar sopra ad ogni altro interesse. Perciò quando il duca riferì loro che Lucrezia si maritava ed aveva concluso la [...]
[...] . La cameriera le aveva detto ed ella stessa s'era accorta che Giacomo la strozzava; 273 ma, per vincerla contro i parenti, sarebbe passata [...]
[...] , questa aveva un'aria beata, sorrideva tra due contorcimenti, raccomandava che rassicurassero suo marito. — Ditegli che non soffro.... Va' tu stessa [...]
[...] mostro senza sesso aveva un occhio solo, tre specie di zampe, ed era ancor vivo. — Gesù! Gesù! Gesù! Chiara, per fortuna, aveva perduto i sensi [...]
[...] visita alla zia col Priore e Frà Carmelo. Chiara aveva mandato a chiamare Ferdinando, e lo aspettava con viva impazienza: quando egli apparve se [...]
[...] la folla cominciò a rimescolarsi. Una seconda volta, con voce strozzata, senza un gesto, senza un moto, il duca aveva cominciato: «Cittadini [...]
[...] da notte dove aveva ficcato appena la poca biancheria occorrente in viaggio, fu un sussurro generale, uno scambio di commenti, di supposizioni [...]
[...] , di domande curiose ed insistenti come per un grave avvenimento pubblico. La prima notizia corsa di bocca in bocca diceva che il contino aveva [...]
[...] sceglier proprio la città dov'egli stava? Lei come lei aveva oramai ben poco da perdere. Poteva forse sperare d'essere ripresa dal marito, dopo due [...]
[...] Giulente con la signorina Lucrezia. Quest'avvenimento, benchè previsto e discusso da tanto tempo, aveva già provocato un risveglio dei partiti in cui i [...]
[...] veramente un certo effetto anche a lui, Baldassarre, che una degli Uzeda dovesse sposare un avvocato: ma il giovanotto aveva 283 studiato [...]
[...] per suo piacere, non già per esercitare la professione. E quantunque non fosse della costola d'Adamo, pure aveva l'educazione dei signori, dava [...]
[...] dell'Eccellenza al padre e alla madre; quand'era entrato in casa della promessa aveva regalato alla servitù quel che si deve. Forse i suoi parenti [...]
[...] ciera, lui che era sempre di buon umore, lontano dalla moglie! Gli affari, se mai, li aveva col principe suo fratello, e invece se ne andava [...]
[...] famiglia. Dell'accordo dei legatarii, del matrimonio di Lucrezia non aveva fiatato, come fossero cose che non lo riguardassero punto, o intorno [...]
[...] proprio conto e quasi imposto agli altri, non si rammentava neppure. Il giovane, articolo interesse, quasi non l'aveva lasciata dire, poichè [...]
[...] come disarmarli, come prenderli dal loro debole. Il giovane non aveva bisogno dei suoi consigli, giacchè poneva ogni studio nel farsi accettare [...]
[...] alla sua Istoria Cronologica. Non parendogli che questo titolo sonasse abbastanza, lo aveva mutato in quello di Discettazione istorico-cronologica [...]
[...] cognato 286 in altro modo. Il codice sardo aveva sostituito, nel maggio 1861, quello napoletano, e giudici, avvocati e litiganti ammattivano [...]
[...] sulla nuova legge. Benedetto, un po' per amore allo studio, un po' per zelo patriottico, lo aveva sviscerato col suo maestro; e allora, discorrendo [...]
[...] politica della capitale; e tutti stavano intenti a udirlo. Non aveva aperto bocca, in Parlamento, neppure per dir sì o no; ma in sala l'uditorio non lo [...]
[...] quanto una pica vecchia, senza neppur sentire la fatica del viaggio. Cavour gli aveva promesso mari e monti: che peccato che il gran ministro fosse [...]
[...] all'ultimo momento ella aveva sperato d'impedire che la mostruosità si compisse; ma poichè Lucrezia non sentiva più gli schiaffi nè i pizzicotti [...]
[...] cocchiere e il mozzo di stalla, aveva tratto dall'armadio un foglio di carta e l'aveva fatto in mille pezzi: «Neppure un soldo, così!... » Ella [...]
[...] lasciar passare la tempesta, poi aveva mandato dalla zia Frà Carmelo col figliuolo perchè la vista del nipote prediletto placasse quella furia, poi [...]
[...] Giulente, avvocato, AVVOCATO! Neppur l'arrivo di Raimondo l'aveva rimossa dal suo proposito; del resto il nipote era venuto da lei assiduamente a [...]
[...] prendere i suoi consigli. In odio alla Palma, per distruggere quel matrimonio stretto contro il suo piacere, ella aveva spinto il giovane alla [...]
[...] l'Onorevole. 294 Raimondo aveva finito intanto di parlare con la zia. e ricominciava a passeggiare su e giù: era verde in viso e si [...]
[...] ogni opinione di femminucce, aveva finalmente mutato sistema di punto in bianco, facendo a modo suo in tutto e per tutto, andando fuori in carrozza [...]
[...] dal giorno del fidanzamento di Lucrezia; come donna Ferdinanda, ne aveva scagliata la colpa sul principe, ed era rimasto talmente sordo ad ogni [...]
[...] , sbuffante e smaniante, più di una volta era stato sul punto d'andarsene dal principe; ma, giunto a mezza via, s'era pentito, non aveva voluto dare [...]
[...] all'uscio d'entrata ; e il giovanotto s'alzò, come aveva fatto per la zitellona, al passaggio del monaco; ma questi tirò dritto verso il centro [...]
[...] . 297 Per animare la conversazione languente, e vincere la freddezza da cui tutti erano impacciati, e rendersi utile, la cugina aveva cominciato a [...]
[...] dieci parole in mezz'ora! — rincarò la cugina; — che cosa aveva? che gli hanno fatto? — E il marchese: — Quando si è di quell'umore non si va in [...]
[...] complimenti, ragionava della cosa pubblica prometteva la Venezia, aveva Roma in tasca, assicurava insieme col politico il risorgimento morale, agricolo [...]
[...] prezzo dei nostri frumenti e dei nostri zolfi meglio di un sensale di piazza....» Il governo gli aveva promesso una quantità di provvedimenti per [...]
[...] per la città la nuova della riconciliazione avvenuta tra il conte e sua moglie: opera e merito del duca, il quale aveva fatto il sacrifizio di [...]
[...] deputato; dal cortile del palazzo al Gabinetto di lettura, tutti ad una voce giudicavano che in questa occasione egli aveva fatto opera buona e [...]
[...] rinascere. Suo padre non aveva voluto nè accompagnarla in quella casa, nè permetterle di condurvi le bambine; eppure, dimenticato quanto vi aveva [...]
[...] un senso di rammarico al tempo degli antichi dolori; li aveva giudicati intollerabili e non sapeva di quanto sarebbero cresciuti, a poco a poco [...]
[...] ! Eppure egli non l'aveva tradita, allora! Ma erano venuti i tradimenti, 302 ed ella li aveva perdonati poichè tutti gli uomini ne commettono [...]
[...] , le dicevano; poichè ella soltanto ne soffriva, silenziosamente, in fondo all'anima. Che cosa avrebbe potuto fare, del resto? Che aveva potuto fare [...]
[...] dinanzi al pericolo più grave, alla minaccia terribile? Lasciarlo? Egli stesso l'aveva abbandonata!... Quando ella ripensava a quei due anni [...]
[...] trascorsi in Toscana, a tutto ciò che aveva sofferto vedendo prepararsi e non potendo impedire l'ultima rovina, ella provava veramente come un [...]
[...] ? Quante volte egli non era parso rinsavito, ed aveva poi fatto peggio? Due anni addietro, prima che scoppiasse lo scandalo in casa di Fersa, ella [...]
[...] non aveva creduto che tutto fosse finito per lei? Alla notizia che quella donna era stata scacciata dalla suocera, ella aveva compreso la commedia [...]
[...] continente l'aveva illusa ancora una volta; la lontananza, il tempo, gli svaghi mondani dei quali era sempre avido, non avrebbero distrutto nel [...]
[...] cuore di Raimondo il ricordo di quell'altra? Ma colei doveva aver giurato di rubarglielo, ad ogni costo, se lo aveva raggiunto a Firenze, se [...]
[...] dei suoi desiderii. A Firenze, dove s'eran dato convegno, aveva deliberato di spezzare in un modo qualunque la catena da cui si sentiva avvincere [...]
[...] come in una altra casa sua propria?... E il giorno che s'era sfogata non contro di lui, ma contro quell'altra, Raimondo le aveva ingiunto di tacere [...]
[...] 304 a Torino, doveva passare da Firenze. Il terrore di spingere l'uno contro l'altro quei due uomini l'aveva [...]
[...] costretta a tacere; e poichè suo padre, ricominciato a sospettare di Raimondo, aveva mutato a un tratto, con la violenza abituale, l'antica affezione [...]
[...] verso il genero in freddezza diffidente e vigile, ella aveva dovuto bere proprie lacrime, cancellarne le tracce, mostrarsi allegra e contenta per [...]
[...] ; se prima non aveva nascosto quell'amicizia ora l'ostentava; se prima stava poco in casa, adesso restava settimane intere senza metterci piede [...]
[...] . Rammentava soltanto che, riavuta dallo stordimento, Stefana, la sua cameriera, le aveva detto che il padrone era andato via, con lo stesso abito [...]
[...] di società col quale era rientrato, portandosi un sacco da notte, dove aveva buttato pochi effetti alla lesta; rammentava d'essersi sentita [...]
[...] che la straziavano. Il rancore di suo padre contro il genero scoppiò a un tratto, terribile. «È andato via? Meglio così!» aveva detto nel primo [...]
[...] parole crude, minacciose, frementi, le disse la vita indegna di lui, ciò che ella non sapeva ancora, ciò che egli stesso non aveva saputo per tanto [...]
[...] ricordo delle proprie torture; se le aveva patite in silenzio, se aveva accusate soltanto quella donna, se non aveva mai trovato una parola di [...]
[...] , più rara. Sì, la sommessione del cane per il padrone; poichè, anche dopo l'onta estrema che le aveva inflitta, non ostante le rivelazioni brutali [...]
[...] aveva sempre ceduto dinanzi alle sue figlie, studiandosi di fare la voce grossa, mettendo patti che la violenza del carattere gli dettava, ma che [...]
[...] bambina dimostrasse una vivacità quasi irrequieta, mentre la cuginetta era più tranquilla ed obbediente. Ma quanta parte non aveva in questo [...]
[...] spalancati; ma la principessa che aveva gli ordini del marito, pel quale la bambina era una specie di muta ambasciatrice incaricata di sedare il [...]
[...] ; le cose erano fatte larghissimamente e con molto gusto. Il notaio di famiglia aveva già steso, in base alla transazione e sotto la dettatura del [...]
[...] principe, i capitoli matrimoniali; Benedetto, per ingraziarsi il cognato, l'aveva lasciato fare, s'era contentato di cinquemila onze, pel momento [...]
[...] duchessa Radalì e la principessa di Roccasciano, diceva al principino che, straordinariamente, per la circostanza del matrimonio della zia, aveva [...]
[...] diletta ed aveva fretta che la cerimonia finisse presto per tornare alle Ghiande. Quando Dio volle, il corteo, scese giù per lo scalone illuminato [...]
[...] marito e moglie, don Lorenzo e il duca, la principessa e perfino Chiara, fresca come una rosa; i dolori erano svaniti, ella aveva voluto a forza [...]
[...] , e ci stettero così una settimana appena. Egli non se ne lagnava, contento della pace fatta con la zia, la quale, se li aveva cercati ogni giorno [...]
[...] zitellona, che Lucrezia aveva chiamata. Mutava facilmente opinione, Lucrezia, da un momento all'altro; e tutti la secondavano, non solo suo marito, ma [...]
[...] talvolta dalla sorella Chiara, che non era ancora partorita, avendo sbagliato i conti d'un mese; ma più spesso a palazzo, dove aveva giurato di non [...]
[...] quella casa! — Che è stato? Che t'hanno fatto?... — Che m'hanno fatto? Leggi! Il principe aveva ritardato di settimana in settimana il pagamento [...]
[...] l'aveva aperto; c'era un passivo, dove figuravano le spese della festa di nozze: un totale di centoventicinque onze. Notati gli spumoni, i dolci [...]
[...] principe non era obbligato a spendere del proprio, ella non intendeva ragione, spiattellava il resto, ciò che prima aveva negato a sè stessa: — Non [...]
[...] far qualche visita alla cognata, ordinò rigorosamente di astenersene. La cugina Graziella, che a stento aveva fatta una visita agli sposi, seguì [...]
[...] aveva mosso piede neppure una sola volta dagli sposi; e Lucrezia, dichiarandosene contenta, diceva anche tutte le pazzie e le porcherie del monaco [...]
[...] . Ella l'aveva anche con la sorella 317 Chiara, senza che questa le avesse fatto nulla, e la derideva per l'eterna gravidanza che non veniva a [...]
[...] , rincasando, Benedetto, che per secondare la moglie, non già per sentimento proprio, aveva chinato il capo a quelle sfuriate, la trovò seduta accanto a [...]
[...] apparso come una malombra dinanzi alla nipote. E Lucrezia, che aveva gettato fuoco e fiamme, s'era subito alzata per baciargli la mano: «Come [...]
[...] propria. Ma ciò che faceva sua moglie era per lui sempre ben fatto, ed ella, che aveva preso al suo servizio Vanna, dalla quale era informata di [...]
[...] della quale Raimondo lo aspettava, lusingato da una confidenza delicatissima sopra un affare intimo, se aveva dapprima lottato con la propria [...]
[...] consigli di un parente piuttosto che quelli d'un primo venuto. E questo aveva vinto i suoi scrupoli. Un estraneo, un azzeccagarbugli 319 [...]
[...] rienumerando i motivi necessarii dei quali il cognato gli aveva già chiesto una prima volta, e discutendo con la zitellona la via che si sarebbe dovuto [...]
[...] del suo antenato, che il cavaliere don Eugenio, Gentiluomo di Camera, aveva elogiato?... Nondimeno, una secreta soggezione lo impacciava dinanzi a [...]
[...] , placatosi, li aspettava. Come suo padre aveva dimenticato i severi propositi contro Raimondo, anche Raimondo non poteva aver dimenticato l'amore di [...]
[...] di medici o di levatrici. Il guaio fu che, compito il decimo mese, ella non si liberava ancora. Certamente, aveva sbagliato il calcolo; 320 [...]
[...] artifiziati per cavarne la polvere, oppure zolfo; salnitro e carbone per farla da sè. Aveva una inclinazione istintiva e invincibile per la caccia [...]
[...] . La predica di Natale toccava quell'anno '61 a Consalvo Uzeda: l'aveva scritta il Padre bibliotecario, che era letterato, perchè invece che [...]
[...] nelle poche paginette degli altri anni, 322 consisteva in un bel quadernetto. Egli che aveva una memoria di ferro e una faccia tosta a tutta [...]
[...] abbracci, dai baci; la principessa aveva le lacrime agli occhi, donna Ferdinanda anche lei era commossa; ma, quantunque muta, l'ammirazione del [...]
[...] congratulazioni, dei baci delle signore. Non aveva covato con gli occhi quel ragazzo nei cinque anni del noviziato? Non aveva vantato il suo ingegno [...]
[...] , del quale non rammentava una buona parola, gli aveva ispirato. Quando andava a casa in permesso, egli stava un momento con la mamma, poi se ne [...]
[...] , perchè non gli permetteva di salire a cassetta e d'imparare a guidare. Aveva tempo di spassarsi, gli diceva Orazio, il nuovo cocchiere, poichè [...]
[...] portinaio finge di capire che sono uomini!... Vostra Eccellenza che c'è dentro non le ha mai viste?... Non aveva visto nulla, lui; e tutte quelle [...]
[...] conveniente moderare le spese, perchè il più corto non rimanesse poi da piede? L'abate, come sempre, aveva preso consiglio prima di tutto dal [...]
[...] Priore. Padre don Lodovico, modestamente, non aveva voluto pronunziarsi: «Che posse dire a Vostra Paternità? L'avvenire è nelle mani di Dio. Dalla [...]
[...] persecuzioni dell'infernale Ottantanove.» Egli era sincero nel suo livore contro il nuovo ordine di cose, che da principio aveva appoggiato per [...]
[...] spogliazione, egli oramai non poteva più, se questa spogliazione aveva prevista e rinfacciata ai traditori liberali; e del resto le economie [...]
[...] Sigaraia! E nè lui nè altri volevano rinunziare ai loro diritti: spesato ed alloggiato, ciascun Padre aveva tre rotoli d'olio al mese, una soma [...]
[...] , o di buona o di mala voglia, doveva lasciarli fare. Egli del resto chiudeva adesso un occhio, perchè aveva da propiziarseli. Camillo Giulente [...]
[...] , per questo, e l'opposizione contro 328 l'intruso, scatenatasi più violenta, aveva gridato e minacciato alto per impedire la sanzione dello [...]
[...] scandalo. Ma l'Abate aveva insistito personalmente presso tutti i Padri, raccomandando quel ragazzo, facendo rilevare le sue eccellenti qualità, il [...]
[...] profitto ricavato negli studii, la sua triste situazione di orfano povero. Ai capoccia aveva fatto parlare dal Vescovo e scrivere dai parenti [...]
[...] , dalle persone che potevano esercitare qualche influenza sull'animo loro; così qualcuno s'era piegato, altri aveva dato una promessa in aria, e [...]
[...] insomma nonostante le grida e i complotti, Giulente era stato ammesso, ma per pochi voti. La notizia aveva fatto chiasso: i nobili improvvisati, di [...]
[...] lasciati piegare sapendo bene che quel voto non pregiudicava nulla, che bisognava poi tornar da capo; ma dovendo ora dir sul serio, nessuno aveva più [...]
[...] proprio dolore all'Abate per questa persecuzione. Egli s'era guardato bene dal far la propaganda della quale Sua Paternità l'aveva pregato [...]
[...] passo. Quando egli si presentò dinanzi a Catania, la guarnigione che doveva arrestarlo aveva già sgomberata la città, il prefetto scese al porto [...]
[...] incertezza e l'inquietudine, le speranze e i timori intorno a quel che sarebbe seguito erano generali. Quali progetti aveva Garibaldi? Quali ordini i [...]
[...] . Benedetto, ripresa la pubblicazione dell'Italia Risorta, sosteneva questa opinione, e il silenzio del duca d'Oragua, al quale aveva scritto lettere su [...]
[...] lettere pregandolo di tornare in Sicilia, poichè la presenza di lui poteva divenire necessaria, lo induceva a confermarvisi. Aveva pertanto [...]
[...] prima d'aprire. Rinchiuso l'uscio sul muso del fratello: - Sei dunque impazzito anche tu, pezzo di bestione? - disse a Benedetto. Questi aveva [...]
[...] , a poco a poco, s'era venuto placando, e aveva detto le ultime parole quasi col tono di voce di ogni altro cristiano; ma appena Benedetto osservò [...]
[...] ? 336 Era successo questo: che la moglie di Orazio, il cocchiere del principe, aveva fatto una visita all'antica padroncina, per annunziarle [...]
[...] cocchiere?... Quest'idea non era sorta improvvisamente nella sua testa. Lottando per sposare Giulente, ella aveva giurato di non aver più che fare con [...]
[...] proposito. Ma, trionfato delle opposizioni, ella aveva cominciato a rimuginare, nelle lunghe ore d'ozio e d'inerzia, gli antichi argomenti della zia [...]
[...] Ferdinanda, di Giacomo, del confessore; la persuasione d'essere discesa, sposando Benedetto, aveva cozzato un pezzo con l'ostinazione antica; rotto [...]
[...] col fratello, il cruccio di non poter più entrare nella casa dei Vicerè, di sentirsi quasi posta al bando dai parenti, l'aveva occupata a poco a [...]
[...] poco, mentre ella continuava a prendersela con loro. Al principio delle inquietudini pubbliche, la fuga generale dei nobili e dei ricchi, aveva [...]
[...] colmato la misura, ed ora ella dimenticava ciò che aveva detto contro Giacomo, la freddezza sorta tra loro due, il fermo proposito di non piegarsi [...]
[...] aveva nessun interesse di restare a Catania; o il Governo gli si opponeva, e allora bisognava chiedere al suo cuore di evitare gli orrori della [...]
[...] guerra civile ad una città popolosa e fiorente. E questo era proprio il caso, poichè il Governo aveva deciso di opporglisi....» Quel discorso [...]
[...] aveva arringato i tumultanti, ma nessuno lo ascoltava più; e il duca gli scriveva ancora che non poteva venire, che stava poco bene, che i grandi [...]
[...] calori gli avevano rovinato lo stomaco.... Un dopo pranzo che don Blasco aveva arrischiato, per la prima volta, una visita alla Sigaraia, dove [...]
[...] lungo con la moglie, egli l'aveva previsto da un pezzo, e tutti avevano potuto accorgersene l'anno innanzi, quando il signor don Raimondo era [...]
[...] contino, pure egli aveva ceduto - tant'era vero che il torto non stava dalla sua parte! - dimenticando il passato, rassegnandosi a tornar con lei [...]
[...] perchè i figli ne andavan di mezzo. Gli uomini, si sa, non possono star sempre cuciti alle gonne delle mogli, e il contino non aveva fatto più di [...]
[...] la volontà di Dio. Invece, quella santa cristiana della contessina, dopo d'aver promesso d'essere ragionevole, aveva cominciato da capo; ma come [...]
[...] contino aveva preso appunto per questo!... La sera, poi, a casa, un inferno! E il povero contino: santa pazienza, aiutami tu!... La padrona, quando [...]
[...] ascoltando nè ragioni nè preghiere, senza riguardi per la bambina piccola che aveva bisogno di pigliar aria e non voleva andar fuori se la sua mamma [...]
[...] tutto gli mancava l'educazione: uno che aveva imparato alle figlie a dargli del tu! Istigato poi dalla contessa, era diventato una bestia, salvo [...]
[...] Pasqualino quando si trovava a quattr'occhi con gl'intimi, dopo aver bevuto, la verità cominciava a venire a galla. Raimondo aveva giurato di [...]
[...] , egli s'era maggiormente incaponito. Lontano da Matilde e da donna Isabella aveva goduto l'illusione di quella libertà che gli stava a cuore sopra [...]
[...] duca non aveva avuto altro scopo che dimostrare, con la propria arrendevolezza, il torto della moglie, unico punto in cui la versione di [...]
[...] , dimostrandogli simpatia ma opponendogli i doveri del proprio stato, gli aveva detto e ripetuto, con un rammarico che doveva dargli la prova dei [...]
[...] dell'amica. Tuttavia, impegnato a vincere le sue resistenze, anch'egli le aveva ripetuto: «Come saremmo stati felici!» e giurato che l'unico suo [...]
[...] sogno era di vivere con lei, per lei. Dopo, aveva tentato di dare addietro; ma donna Isabella, perdutasi per lui, senza famiglia, senza protezione [...]
[...] , non intendeva che le sfuggisse. Per ricondurre a sè quel tiepido amante, del quale aveva imparato a conoscere a proprie spese la conformazione [...]
[...] perchè ella credesse all'abbandono di cui l'aveva minacciato, ma per una specie d'impegno contratto dinanzi a sè stessa di 344 non confessare [...]
[...] passo in passo, aspettando l'ora d'intervenire: e quando la misura fu colma apparve. E Pasqualino l'aveva proprio udito il colloquio fra suocero e [...]
[...] , che le bambine udissero. Alle ingiunzioni sordamente minacciose del barone che gli diceva: «Non vuoi finirla? Non vuoi?» Raimondo aveva risposto [...]
[...] padroni non poteva vederli; ma a quella risposta del contino, al breve silenzio da cui era stata seguita, aveva sentito un certo senso di freddo in [...]
[...] pelle in pelle. «Sì, ce ne andremo.... ma prima....» E allora Pasqualino accorse. Col sangue agli occhi, il pugno levato, il barone aveva già [...]
[...] il suocero lo lasciasse. Sicuro, l'aveva detta il conte quella parola, Pasqualino non lavorava di fantasia, riferendola; e bisognava aver veduto [...]
[...] d'essere entrato nella famiglia dei Vicerè non l'aveva accecato al punto di non scorgere per tanti anni il sacrifizio della figlia? Un confuso e quasi [...]
[...] istintivo sentimento della propria inferiorità dinanzi al genero non lo aveva impacciato ogni volta che, aperti gli occhi, s'era proposto di [...]
[...] , lasciandosi trasportare dall'ira, aveva voluto definire la lite come tra cocchieri; e aveva riconosciuto di meritarlo, ad alta voce, dinanzi al [...]
[...] genero, prima di voltargli le spalle. Perchè infatti la scena non era finita in quel punto, aveva avuto una piccola coda che Pasqualino narrava [...]
[...] solo a quattr'occhi. «Io facchino....sì....» aveva balbettato il barone; «ma tu?....» E ad un tratto gli aveva buttato in faccia una parola che il [...]
[...] restarci. Raimondo aveva intenzione di prendere in affitto un quartiere in città; ella giudicava 347 preferibile una villetta, anche per evitare [...]
[...] dar loro ragione, è finita! Raimondo non disse nulla, aspettando di veder Giacomo che era al Belvedere ed al quale nella mattina aveva spedito [...]
[...] Pasqualino per avvertirlo del suo arrivo. Ma il cocchiere tornò con un'aria confusa e mortificata e non sapeva spiccicar parola. «È venuto?» gli aveva [...]
[...] Vostra.... desidera sapere quando tornerà in città Vostra Eccellenza....» Con lo stesso tono di voce il principe aveva risposto: «Comincia [...]
[...] adesso la villeggiatura; tornerò a novembre...» e gli aveva voltato le spalle. Raimondo, alla narrazione della scena, si morse le labbra; donna [...]
[...] dichiarava guerra! Non lo voleva vicino!... Il principe, infatti, aveva dichiarato a tutta la parentela ed a tutte le conoscenze che non trovava [...]
[...] falso, che in cuor suo malediceva l'ora e il punto in cui aveva posto mente a quella donna della quale era già stufo, per la quale aveva sofferto [...]
[...] Emanuele poteva forse dare una cattedra al Gentiluomo di Camera di Ferdinando II? Così egli aveva lasciato il quartierino dove stava da tanto tempo [...]
[...] , s'era ridotto in due camerette più piccole, più fuori mano. Sempre in busca di quattrini, aveva fondato adesso l'Academia dei quattro Poeti, di [...]
[...] principe, s'invitò tutti i giorni a colazione e a desinare. Aveva certi abiti che gli piangevano addosso e certe scarpe che, viceversa, gli ridevano [...]
[...] per sposarti? È storia che tutti sanno! Adesso viene la tua volta, - e si volgeva a Raimondo. - Vedrete se sbaglio! Aveva ragione lo zio don [...]
[...] Garibaldi, non faceva altro, lassù, che gridare come un ossesso contro Raimondo che aveva fatto l'ultimo e più grande imbroglio; poi contro Giacomo [...]
[...] dopo una lunga malattia, aveva gli occhi infossati, la barba incolta, la voce fioca, una malinconia più nera dell'abituale. - Venga pure.... è il [...]
[...] che aveva lasciato la Palmi, che era con la Fersa. Ferdinando stette ad ascoltarla guardando a destra ed a sinistra, quasi avesse smarrito qualcosa [...]
[...] trasformazione erasi compita nel suo spirito, le cose che prima lo allettavano adesso lo lasciavano indifferente, la vita del Robinson aveva perduto per lui [...]
[...] .... Potete prepararmi il cataletto....» La cosa era andata a questo modo: che il libraio, dal quale aveva comperate le opere d'agricoltura, di meccanica [...]
[...] cervello di di dover morire solo, il bisogno di vedersi dinanzi un viso amico lo aveva persuaso a prendere con sè il fratello. Quando questi vide [...]
[...] che non mangiava quasi nulla, che stava chiuso in camera, che certi giorni neppur si levava, cominciò a chiedergli che aveva, se si sentiva male [...]
[...] ; e sulle prime, quasi arrestato da una specie di pudore, egli si tenne sulle negative; messo alle strette, confessò. Aveva un catarro intestinale [...]
[...] sanguinolento. Ferdinando si mise a mangiare come Cristo all'ultima cena: non aveva 356 fiducia nel risultato, era sicuro che quella roba avrebbe [...]
[...] questo era il pungolo di Raimondo. Quanto maggiori difficoltà aveva incontrato nella via per la quale s'era 358 messo, tanto più s'era [...]
[...] il principe l'aveva amministrata anche nell'interesse e per procura del coerede; adesso, per troncare ogni rapporto con lui, gli mandava il [...]
[...] dirigeva la causa del cognato, piuttosto che lasciarla in mano di qualche strascinafaccende di quelli da quattro il mazzo; ma del resto egli non aveva [...]
[...] all'ultimo, dopo due anni di persuasioni e di preghiere; ma lo zio di donna Isabella? Bastonate mattina e sera, fin dal primo momento che la ragazza aveva [...]
[...] stata picchiata di santa ragione dallo zio tutore, perchè costui, senza badare che Fersa, se aveva quattrini, non nasceva bene, voleva darglielo per [...]
[...] detto Palmi?» E narrava che quell'accattabrighe di Giulente gli aveva scritto per ottenere che anche lui, il barone, consentisse allo scioglimento [...]
[...] sì! il duca aveva altro pel capo! Se ne stava a Torino, badando ai suoi affari, non voleva tornare in Sicilia per paura che la sua lontananza [...]
[...] voleva mescolarvisi. Giulente, dunque, per contentar la moglie, il cognato e gli zii, aveva dovuto rassegnarsi a rivolgersi lui al barone. «Sapete [...]
[...] !... L'avrebbe aspettata un pezzo! Chè per mezzo di certe persone di Messina, la cugina sapeva quel che aveva detto il barone a un amico, stringendo il [...]
[...] dirottamente. Egli dovette alzar la voce per sapere il motivo di quel pianto. La sua amica aveva incontrato per via i Grazzeri e la cugina Graziella; la [...]
[...] , non una dilatazione del petto svelava l'intima soddisfazione di vedersi finalmente dinanzi, sommesso e quasi supplice il ladro che lo aveva [...]
[...] iscritto, del bene che aveva fatto al paese ed ai concittadini: grazie a lui, la prima ferrovia a cui s'era messo mano in Sicilia era quella da [...]
[...] Catania a Messina, e il porto aveva numerosi approdi di piroscafi e la città era stata dotata di numerose scuole, d'una ispezione forestale, d'un [...]
[...] paura, aveva liberato la Fersa. Per quello di Raimondo con la Palmi c'era stato un poco più da fare. Da principio, aspettavano che il barone si [...]
[...] cocciuto» spiegava Pasqualino, aveva e avrebbe sempre detto di no, fino al momento di tirar le cuoia, quantunque sua figlia - felice memoria - si [...]
[...] fosse finalmente posto il cuore in pace, specialmente sentendo che il primo matrimonio non esisteva più e che il conte aveva un figlio da legittimare [...]
[...] matrimonio civile. Del religioso, no, perchè aveva certi suoi scrupoli un po' curiosi sulla santità del sacramento; ma basta! il contino si sarebbe [...]
[...] figliuola che consentire alla liberazione del genero!... Ah, no? E allora il contino aveva chiesto lui d'essere sciolto, adducendo che la madre lo [...]
[...] aveva costretto a prendersi quella moglie! Sapevano tutti che donna era stata la principessa, con quanta prepotenza s'era imposta ai figli. Non aveva [...]
[...] violentata la volontà di Chiara, per darle il marchese di Villardita? Così aveva violentata quella di Raimondo 370 per dargli la Palmi [...]
[...] ! Decine, centinaia di testimonii affermavano che il contino mai e poi mai aveva voluto prender moglie: prima di tutti la parentela, il principe, le [...]
[...] Eugenio era venuto innanzi al magistrato per testimoniare che la principessa sua cognata aveva fatto accompagnare il figliuolo alla parrocchia da due [...]
[...] cocchiere l'avea suffragata per suo conto, e il sagrestano pure. Così, il tribunale aveva fatto giustizia. E certa gente - Pasqualino non se ne dava [...]
[...] adesso si dava: oh bella che ci trovavano da ridire? Non ci aveva trovato da ridire neppure il barone Palmi, che non aveva preso parte alla causa [...]
[...] ! Le male lingue rincaravao che il barone aveva lasciato correre per amore della figlia, la quale era in fin di vita; ma Pasqualino, 371 com'è [...]
[...] , ringraziato Ferdinando dell'ospitalità che gli aveva accordata, Raimondo s'era preso in affitto un quartiere nel palazzo Roccasciano e v'era andato a [...]
[...] chi prima aveva sostenuto impossibile la riuscita della sua impresa. Fu una festa sontuosa alla quale molti di quelli che s'erano ostinati nel [...]
[...] Graziella, la quale aveva tanto contributo a quest'effetto, nn potesse goderne anche lei, poichè suo marito, pochi giorni prima, aveva preso un [...]
[...] gli aveva portato, l'irreparabile sciagura che quella morte era per lei. Soltanto la vista dei suoi «cari cugini,» i conforti della «famiglia [...]
[...] delle cose mondane. Suo marito l'aveva lasciata erede universale d'una discreta sostanza, talchè ella non aveva da inquietarsi per l'avvenire [...]
[...] trionfo d'una sola sera e voleva piegare le ultime ostinate oppositrici, l'aveva introdotto, riuscendo così a dare al suo salone un tono speciale [...]
[...] voluto e ottenuto!... Grazie! Grazie!... Egli restava di marmo sotto quelle carezze. Vinta la partita, cessata la febbre che lo aveva animato contro [...]
[...] gli Uzeda. E la materia era inesauribile. Chiara per esempio, che aveva fatto la scrupolosa quand'essi non erano uniti legittimamente, adesso [...]
[...] sordamente? Nossignore: il suo gran dolore era di non poter servire a Federico! E comprendendo che questi, il quale non aveva niente di fradicio, anzi era [...]
[...] sanissimo come una lasca, non poteva far quaresima tutto l'anno, che aveva pensato? di scegliergli lei stessa certe fiorenti cameriere, una più [...]
[...] violenza che la 375 principessa madre aveva dovuto farle. «E gli altri? e le altre?...» Infatti, dove metter Lucrezia? La pazzia di costei era [...]
[...] dell'asino a tutto pasto, non poteva soffrire la sua politica che prima l'aveva accesa, gli diceva sul muso: «Ha pur da tornare Francesco II che [...]
[...] Ferdinando? Pareva che la passione per le Ghiande non potesse finirgli mai: un bel giorno le aveva piantate, aveva lasciato in asso tutti gli [...]
[...] pazzi?...» Donna Isabella non parlava d'altro, sapendo d'appagare il rancore di Raimondo. Egli l'aveva, sì, con tutti, ma il suo astio più [...]
[...] grande era serbato al principe. Costui non aveva fatto un danno soltanto morale al fratello, gli aveva anche fatto pagar salato il suo appoggio. Nei [...]
[...] matrimonii, Raimondo non aveva neppur calcolato quel che gli costava la pace col fratello maggiore; era tanto, allora, il suo impegno, che egli avrebbe [...]
[...] forse consentito a cedere tutto ciò che aveva. Adesso che faceva il conto e tirava le somme, vedeva che Giacomo gli aveva preso un buon terzo del [...]
[...] suo. Come a Lucrezia, aveva presentato a lui la nota dell'ospitalità accordatagli, una nota molto lunga perchè comprendeva le spese fatte per la [...]
[...] Palmi e le bambine; poi aveva tirato fuori le solite cambiali 376 apparse dopo la morte della madre, addebitandogliene la metà; e nei conti [...]
[...] della procura aveva dimostrato d'esser rimasto creditore di parecchie migliaia d'onze, per gl'interessi accumulati degli anticipi: così s'era preso [...]
[...] i due fondi di Burgio e Burgitello. Ma la magagna più grossa era stata operata nella divisione, perchè egli aveva messo secondo gli conveniva i [...]
[...] prezzi alle terre, e tenuto per sè le migliori e le più vicine. In cambio di altre proprietà gli aveva ceduto rendite fradicie, di difficile ed [...]
[...] incerta riscossione, e non contento di tutto questo gli aveva anche imposto di rinunziare all'uso del quartiere nel palazzo avito, a quella [...]
[...] , lasciandosi rimorchiare sempre più, disertando il suo partito per corteggiare lo zio, aspettando di prenderne il posto. Il duca, infatti, gli aveva [...]
[...] . Per dargli pazienza, il duca lo aveva fatto eleggere consigliere comunale, e discorreva con lui anche delle cose del municipio, delle riforme da [...]
[...] gli era costato: per sussidiare i perseguitati, per comperar fucili e cartucce, per offrire rinfreschi alla Guardia nazionale, aveva fatto qualche [...]
[...] di Credito e di Depositi, aveva sottoscritto per cento azioni di mille lire l'una; è vero che non aveva pagato se non un quarto; ma nello stesso [...]
[...] quello che li mise sulla buona strada. Con le economie del suo largo reddito, il marchese faceva ogni anno qualche acquisto; ultimamente aveva [...]
[...] !» gli aveva consigliato il duca, spiegandogli l'eccellenza dell'impiego, offrendogli di farla venire da Torino. «Vostra Eccellenza ne ha dunque comprata [...]
[...] comprendere che ci aveva speculato su durante i cinque anni passati a Torino, col comodo delle notizie appurate nelle anticamere dei ministeri, aveva [...]
[...] non capiva in sè dal contento. Questa era anzi la secreta speranza che aveva indotta a metter tante fresche ragazze a fianco del marito: poichè [...]
[...] Federico aveva fecondata; quasi la invidiava.... Ella stessa le aveva strappato la confessione dell'errore, e la ragazza impaurita e tremante era [...]
[...] rimasta, giacchè la padrona, invece di buttarla giù dalle scale, le aveva detto: «Non t'inquietare; ponserò io a tuo figlio!...» Da quel giorno [...]
[...] Chiara non aveva avuto pensieri se non per la cameriera. Un certo senso di rispetto umano le aveva impedito di continuare a tenerla nelle [...]
[...] marito, Chiara non aveva avuto nessun discorso in proposito; ma quando la cugina Graziella si mise anche lei della partita, venendo a dirle di [...]
[...] padrone aveva fatto la volontà della principessa, sant'anima, e adesso pensava ai suoi figli, rispettava la moglie, aveva tutt'altro pel capo che le [...]
[...] di Rosa, al quale aveva persino messo in nome Federico.... Ma il principe diede della pazza alla sorella; Chiara, sentendosi pungere, si mise a [...]
[...] cantare contro il fratello che teneva la ganza in casa e le affidava la figlia; Lucrezia, che aveva già fatto pace con Giacomo al tempo del [...]
[...] marchesa; donna Isabella, per distrarre Raimondo, che aveva un umore sempre più nero, rincarò la dose contro il principe, contro Chiara, contro [...]
[...] per farla passare tra le monache, a San Placido, ma la conducevano spesso al parlatorio della Badia. Ella che aveva frenato, piccolina, la paura [...]
[...] il confessore le aveva detto che i poveri morti non possono far male, che è dovere visitarli, che bisogna continuamente pensare ad essi perchè un [...]
[...] giorno anche noi 384 moriremo e andremo dinanzi al Giudice eterno. Quasi in tutte le chiese, del resto, ella aveva un senso di fredda paura [...]
[...] prometteva all'orecchio: «Vedrai, amorino mio, quando sarai grande!...» Consalvo non aveva lo stesso carattere della sorella; tutt'al contrario; ma la [...]
[...] torbidi del Sessantadue, egli aveva visto passare gli anni uno dopo l'altro senza che il padre mantenesse la promessa di toglierlo dal Noviziato [...]
[...] . Tutte le volte che era venuto a palazzo, il ragazzo l'aveva rammentata al principe; ma questi rispondeva invariabilmente: «Più tardi.... in [...]
[...] , che, durando la madre nel proposito di fargli pronunziare i voti, nutriva anche lui questa unica speranza per tornare al secolo, lo aveva [...]
[...] era stata presa perchè un giorno la signorina, entrata inavvertitamente nella Sala Rossa, aveva trovato il principe e la madrina in troppo intimo [...]
[...] anche la francesa: il barone Cùruma ci aveva messo la sua ragazza, dunque la figlia 386 del principe di Francalanza doveva andare anche lei in [...]
[...] scagliata con più violenza contro il principe e aveva perdonato a Chiara l'allevamento del bastardo per andare a sfogarsi con lei contro queste [...]
[...] convulsione di pianto, abbracciando furiosamente la figlia; e la stessa cugina aveva gli occhi rossi, ma faceva coraggio a tutti: «Teresina tornerà fra [...]
[...] partì anche il cavaliere don Eugenio per Palermo. La ragione di questa partenza qui non si seppe molto bene. Il cavaliere aveva detto che certe [...]
[...] aveva voluto così. A un tratto il signor Marco si mise quasi a correre, e dopo pochi minuti gli arrivò dinanzi pallido e col fiato ai denti [...]
[...] l'altro, fuori della grazia di Dio, tremando dall'ira, buttava fuori quel che aveva in corpo contro il padrone e tutta la sua razza: - Dieci anni [...]
[...] negli ultimi anni, nella previsione della legge, erano state distribuite a tanto per uno: ogni monaco aveva preso nientemeno che quattromila onze di [...]
[...] Blasco. Questi aveva rifiutato per la campagna l'ospitalità del principe e accettata quella del marchese, allo scopo d'evitare la sorella Ferdinanda [...]
[...] in città, al vescovato, dove Monsignore lo aveva accolto a braccia aperte: tutte le preghiere e gli inviti dei parenti non erano valsi a farlo [...]
[...] il Priore, così aveva fatto fiasco con Ferdinando, il quale, preso gusto alla vita cittadina, non voleva sentir parlare neppure di rifugiarsi [...]
[...] quegli spassi che aveva sognati. Prima di tutto, con uno schioppo vero, se ne andava a caccia sui monti dell'Ilice o dell'Urna, a sterminar conigli [...]
[...] continue carezze, benchè Consalvo non solamente non le rispondesse con eguale effusione, ma si studiasse anche di evitarla. Non le aveva [...]
[...] che sopprimeva i conventi, durante gli ultimi tempi della vita claustrale e nei primi passati a casa del nipote, aveva fatto cose, cose dell'altro [...]
[...] vituperii evacuati contro il fratello deputato, che aveva dato il suo voto alla legge, si lasciarono mille miglia lontano tutto quello che di più [...]
[...] sulla paglia. Da San Nicola era venuto via con due casse, delle quali non lasciava mai le chiavi; e il principe, in città, le aveva covate con gli [...]
[...] destro di guardar dentro alle casse era stato inutile, giacchè il monaco si sprangava in camera, ogni qualvolta aveva da frugarvi. Adesso, al [...]
[...] un altro, se ogni semestre, avvicinandosi la scadenza delle cedole, don Blasco non l'aveva vessato, punzecchiato, tormentato, profetandogli il [...]
[...] saper nulla: pareva si fosse proposto di lasciarlo sbizzarrire, quasi a compensarlo degli ultimi anni che lo aveva tenuto a San Nicola. - E Frà [...]
[...] curavasi di sapere che fosse avvenuto del suo antico protettore. A San Nicola, quando aveva roso il freno, aspettando la legge di soppressione come [...]
[...] preparativi dello sgombero, nè la partenza dei novizii. Dopo, Consalvo non aveva più avuto notizie di lui. Una mattina, al Belvedere, mentre la [...]
[...] !... Sessant'anni che c'ero dentro!... Nessuno aveva osato toccarlo, in tante rivoluzioni che ho viste: il Trentasette, il Quarantotto, il Sessanta [...]
[...] supporre che qualcuno pensasse a contrastarglieli. Quanto a render conto del modo col quale aveva esercitato l'ufficio ed a spiegare le proprie [...]
[...] l'onorevole d'Oragua aveva fatto alla Camera quanto Carlo in Francia, senza neppure aprir bocca; ma il Pensiero italiano, successo all'Italia risorta [...]
[...] finalmente radicatasi nel suo cervello che egli non fosse abbastanza nobile per lei. A poco a poco, giorno per giorno, aveva riconosciuto che i suoi [...]
[...] parenti dicevano giusto quando denigravano i Giulente; e nonostante le accuse rivolte al principe, aveva fatto la pace con lui, cedendo per la prima [...]
[...] avvocato il modo d'eludere la legge e d'obbligare la gente a pagare in argento sonante.... Quanto a don Blasco, anch'egli aveva altre cose per capo, e i [...]
[...] nel rendergli quei servizii, se lo ingraziavano, adesso che aveva anch'egli il suo gruzzolo. Quanto avesse non si sapeva con precisione; ma alla [...]
[...] tribunale! Il principe, vistosi scoperto, in un momento che la bile gli tornava a gola, esclamò: - O Vostra Eccellenza non aveva vietato di toccare [...]
[...] un occhio del capo! Gli Uzeda erano arrivati al Belvedere poche ore dopo la notizia portata dal duca, e questi aveva preso posto nella prima [...]
[...] carrozza, tanta tremarella aveva in corpo. La cugina Graziella era ancora una volta coi cugini: la sua presenza adesso diveniva tanto più necessaria [...]
[...] venire anche tu? La principessa, da alcuni giorni, aveva lo stomaco rovinato, non digeriva più, si trascinava penosamente dal letto alla [...]
[...] cancro allo stomaco.... Ma il duca non gli dava retta; per adesso, aveva da pensare alla propria pelle, perchè il colera poteva scoppiare da un [...]
[...] .... - egli aveva la cacajola, dalla paura. Questa volta le difficoltà per trovare una casa erano ancora più grandi. Il duca andò a cercarla dalle parti [...]
[...] del Milo. Il principe si preparò a partire per Cassone. - Vuoi venire anche tu? - ripetè alla moglie. Ella aveva passato una notte orribile, senza [...]
[...] seccarlo; e la domanda che aveva il suo senso letterale per tutti, ne acquistava un altro per la principessa che comprendeva le intenzioni e i gesti [...]
[...] per fare assegnamento sull'aiuto reciproco che si sarebbero prestato: la cugina aveva bisogno d'un uomo che tutelasse gli interessi di lei, che le [...]
[...] cattiva salute della principessa aveva fatto temere per la sua vita, aspettata poi da un giorno all'altro dopo la catastrofe affrettata dal colera [...]
[...] quella terribile epidemia, che non piangesse qualche persona cara. Benedetto Giulente aveva perduto in un giorno il padre e la madre, a [...]
[...] non era stata causa di grande dolore, poichè il cavaliere, ricchissimo e senza figli, aveva lasciato in casa Radalì tutta la sua sostanza [...]
[...] : l'usufrutto alla duchessa, la proprietà a Giovannino che aveva tenuto 414 a battesimo. Doleva piuttosto alla madre che la eredità non fosse andata [...]
[...] al primogenito, per amor del quale ella aveva sacrificata la propria vita. La soppressione dei conventi aveva già sconvolto tutti i suoi disegni [...]
[...] donna Graziella avrebbe fatto da madre ai figli del principe, era frattanto fuori di dubbio. Baldassarre aveva riferito ai suoi dipendenti, e [...]
[...] questi ripetevano dovunque i particolari delle lettere scambiate tra la sposa e la principessina. La ragazza aveva saputo a Firenze la morte della [...]
[...] signorina, aveva pure ragione! sola, lontana da casa sua, «senza poterla abbracciare un'ultima volta! Mamma mia! Mamma mia!...» Bisognava leggerle, queste [...]
[...] il principe le aveva data allora la gran notizia: inconsolabile per la perdita di quella santa, egli l'avrebbe pianta fino all'ultimo giorno della [...]
[...] tutti i parenti che lo persuadevano a riammogliarsi: sposava quindi la cugina che gli aveva dato tante prove d'affezione nella circostanza della [...]
[...] ....» Passarono però molti giorni, senza che a questa lettera venisse risposta. Che cosa succedeva? La posta ne aveva fatta qualcuna della sue? O la [...]
[...] primo annunzio delle nozze, aveva preso posizione contro la futura madrigna e il padre. Naturalmente, aspettando lo sposalizio, la cugina non [...]
[...] protetto aveva dovuto combinar la cosa per non assistere alla cerimonia nuziale; e in cuor suo lo approvava. Bella sciocchezza, da parte di [...]
[...] allattare!... E poi, e poi, che grande autorità aveva esercitato su loro la madre! Il principe non le aveva mai permesso d'attaccar loro un bottone [...]
[...] unicamente perchè, da giovane, s'era messo in capo di sposarla. La madre non aveva voluto, ed egli s'era piegato, allora, alla ferrea volontà di lei [...]
[...] l'opera della madre. Non l'aveva disfatta in un altro modo, eludendo le volontà che ella aveva manifestato nel testamento, spogliando i legatarii [...]
[...] e il coerede? E che restava oramai dell'opera della defunta? Raimondo non aveva anch'egli disfatto il matrimonio voluto da lei? Lucrezia che [...]
[...] che mirava più alto, aveva chiesto di andare a Propaganda. E giusto in quei giorni, con la nomina di vescovo in partibus, era stato chiamato [...]
[...] propria accortezza, i più alti gradi della gerarchia.... Come a lui, lo scioglimento delle corporazioni religiose aveva dato a don Blasco 419 [...]
[...] altri desiderii, altre ambizioni. Convertita in bella rendita sul Gran Libro i quattrini portati via dal convento, il monaco aveva finalmente visto [...]
[...] avverarsi il sogno della sua giovinezza: aver del suo, essere capitalista. Allora aveva quasi dimenticato l'odio contro il rivale nipote, non [...]
[...] s'era fatto pagare da Raimondo e da Lucrezia per dar loro il suo appoggio, aveva dovuto chiuder la bocca allo zio perchè questi, che non aveva [...]
[...] «povera Margherita» a scappare a Cassone mentre stava così male ed aveva anzi i primi sintomi del colera, era stato un voler sbarazzarsi di lei, dopo [...]
[...] ragioni, e che.... e che.... Allora il principe aveva riconosciuti i diritti della parentela alla spartizione dei beni, e tutti s'eran placati [...]
[...] . Placati in apparenza, perchè i rancori ribollivano sordamente. Giacomo non se la poteva prendere col monaco, per non disgustarselo, adesso che aveva [...]
[...] suo incubo: oltre che di ingordo, costui aveva fama di terribile jettatore, e il principe, 420 pigliandosela con lui, non lo poteva neppur [...]
[...] ; poi uscì nella stessa obbiezione che il principe aveva rivolta a don Blasco: - O allora perchè rivendichi i beni delle Cappellanie? Non sono della [...]
[...] d'inchiesta. Ad ogni nuova nomina, egli protestava che era troppo, che non aveva tempo di grattarsi il capo, che bisognava dar luogo ad altri, ma dopo [...]
[...] Baldassarre erasi precipitato ad incontrarlo. Il giovanotto aveva l'abito in assetto e gli stivaloni puliti come sul punto di andar fuori; ma al maestro di [...]
[...] suo protetto non aveva corso pericolo di sorta.... Benedetto, frattanto, riferiva sotto voce alla moglie l'offerta della sindacatura fattagli dallo [...]
[...] sindaco avrebbe nobilitato in qualche modo il marito, conferendogli l'autorità, il lustro, l'importanza che non aveva; invece, dopo che il duca [...]
[...] principe o donna Ferdinanda le rammentavano che smania aveva avuto di sposarlo, se la prendeva con loro: - Perchè non mi apriste gli occhi? Che ne [...]
[...] propria infelicità con gente a cui aveva parlato appena una volta, ella l'adduceva a propria discolpa: 425 - La mia famiglia m'ha fatto un [...]
[...] aveva giurato di sposar Graziella, ed ha fatto morire quella disgraziata prima del tempo.... - Taci!... Che dici!... 426 Egli sopportava [...]
[...] in cambio, non dava quartiere a quelli del partito avverso, qualunque titolo possedessero, da qualunque parte glie li raccomandassero. Aveva [...]
[...] politica, o impegnandosi a riparare più tardi, o facendogli semplicemente comprendere che, in fin dei conti, a quel posto l'aveva messo lui, perciò [...]
[...] dormiva. Lasciata la camera che aveva occupata al ritorno dal convento, s'era accomodato un quartierino al primo piano, dalla parte del secondo [...]
[...] cortile, sfondando muri, murando finestre, aprendo una nuova scala, disordinando ancora un altro poco la pianta del palazzo. Il principe l'aveva [...]
[...] , scherma, giuoco ed il resto. Finito, dopo l'incendio del Sessantadue, il Casino dei Nobili, egli aveva fondato, insieme con qualche dozzina di [...]
[...] , Consalvo vi aveva ficcato due o tre giovanotti che non appartenevano alla casta, ma gli facevano da mezzani. Accordava la sua protezione e la sua [...]
[...] solo quello di Casa Uzeda, chi aveva nel vestibolo la rastrelliera?... Del resto, Consalvo lavorava per suo conto a distruggere gli effetti della [...]
[...] gli aveva dato i natali. Se egli comperava o vendeva una pariglia di cavalli, se mandava via o riprendeva un cocchiere, se vinceva o se perdeva [...]
[...] guadagnare il pane. Le sue gesta avevano anche un altro campo, meno elegante, ma altrettanto famoso. Insieme con gli amici più scapestrati, aveva [...]
[...] , ricco e barone, non aveva l'umore costante: talvolta faceva pazzie straordinarie, tal altra frenava 431 i compagni; più spesso, prendendo [...]
[...] parte ai bagordi, aveva la ciera funebre, un riso falso. Di tanto in tanto scompariva, se ne andava ad Augusta, nelle terre lasciategli dallo zio [...]
[...] ringraziamenti, lasciava come mancia al cameriere del Caffè di Sicilia. Il duca, ingolfato negli affari, aveva qualche sentore dei pasticci del pronipote; ma [...]
[...] presto. Per non star solo, in casa, s'era messo dentro la Sigaraia, suo marito e le sue figlie; talchè era servito di tutto punto, non aveva più [...]
[...] aveva messo fuori i quattrini ed era già entrato in possesso del latifondo... 434 Un monaco, un monaco benedettino, uno che aveva fatto voto di [...]
[...] andava in mano d'altri, a quest'ora l'avrebbero ridotta a uso di porcile!... La messa, veramente, egli la diceva di tanto in tanto, perchè aveva [...]
[...] , mentre teneva immersa la mano in una catinella, l'acqua della quale s'arrossava; ma ad un tratto, perduta la sicurezza che l'aveva fin lì sostenuto [...]
[...] nonostante le preghiere, gli avvertimenti e le minacce dei Marotta, aveva messo in moto tutte le mezzane della città per vincere la resistenza della [...]
[...] urtare e squarciare da una lama tagliente la mano distesa istintivamente per difendersi. «Ci rivedremo!...» aveva detto l'aggressore, scappando [...]
[...] rallegrate delle sue prodezze! Adesso che volete da me? Nessuno lo aveva mai visto così rabbuffato; un altro poco e pareva suo fratello don Blasco [...]
[...] patriotta, eh? di quanto disinteresse, di quanto amor patrio non dava prova? Quando aveva avuto da imbrogliare a Torino e a Firenze, se n'era stato [...]
[...] del Sessantadue nessuno lo aveva strappato da Torino; in patria era venuto solo per essere rieletto; l'ultima volta neppur s'era data questa pena [...]
[...] fatto, lì dentro? Che cosa aveva fatto in otto anni di deputazione? Come un burattino, aveva alzato ed abbassato il capo, per dire sì o no [...]
[...] che non aveva neppur l'ombra di un'idea in fondo alla zucca, che non sapeva scrivere un rigo senza fare sette spropositi; e credeva di poter [...]
[...] zio aveva avuto la direzione della Banca, così Giulente nipote era stato fatto sindaco!... Tutte quelle accuse dei suoi nemici giravano per il [...]
[...] dei guadagni del deputato aveva la virtù d'infiammare i suoi nemici. Delle cariche pubbliche s'era servito per accomodar le sue cose; i denari [...]
[...] , mentre Casa Uzeda era stata sempre covo di borbonici e di reazionarii, mentre egli stesso, al Quarantotto, aveva goduto col cannocchiale, come al [...]
[...] più grande della paura; e certuni 440 bene informati assicuravano che una volta, nei primi tempi del nuovo governo, egli aveva pronunziato una [...]
[...] , dobbiamo fare gli affari nostri....» Se non aveva pronunziato le parole, aveva certo messo in atto l'idea: per ciò vantava l'eccellenza del nuovo [...]
[...] gravezze pubbliche crescevano sempre più, e chi aveva ottenuto quei beni? Il duca d'Oragua, la gente più ricca, i capitalisti, tutti coloro che [...]
[...] alcun pericolo, il principe che non aveva ancora mosso un solo rimprovero al figliuolo, entrò nella camera di quest'ultimo rosso in viso come un [...]
[...] pomodoro, spiegazzando un foglio di carta: - A te!... Che significa questa lettera? Era per un debito di seimila lire che il principino aveva [...]
[...] , come se fosse minacciato da un contatto impuro. Durante i lunghi giorni che aveva passati sopra una poltrona, tenendo il braccio appeso al [...]
[...] stato il tormento di sua madre, la stessa repulsione per tutti i toccamenti, lo stesso schifo per le cose che altri aveva maneggiate, 443 [...]
[...] due anni, per due lunghi anni aveva lasciata la briglia sul collo al figliuolo; durante tutto quel tempo aveva compresso, soffocato, vinto [...]
[...] del destino della famiglia; egli che aveva martoriato tutti i suoi, fatto di loro ciò che gli era piaciuto, s'era piegato a lasciar la briglia [...]
[...] sua borsa. Il principe aveva lottato tutta la vita, fin dall'età della ragione, per accumulare nelle proprie mani quanto più denaro gli era [...]
[...] il rispetto che devi a tua madre.... Consalvo non aveva detto una sola parola, non aveva fatto un gesto durante la sfuriata del principe. Questi [...]
[...] aveva un bell'arrestarsi, dopo un'interrogazione o una esclamazione, quasi per dargli il tempo di rispondere qualcosa, di giustificarsi: in [...]
[...] ?... Aveva sul volto un'espressione indefinibile, di curiosità, di stupore, di dubbio, dominata da un sorriso tenuissimo, di soli occhi. - Mia madre [...]
[...] Graziella, avvertita dalla cameriera che aveva udito le voci, entrò: - Che c'è?... Che cosa avete?... Consalvo si mise le mani in tasca e senza [...]
[...] in cui l'aveva messo, sosteneva il principe, l'incitava a non cedere, a lasciar protestare la cambiale; Giulente anche lui giudicava necessario [...]
[...] , esclamava che Consalvo aveva il diritto di svagarsi; che seimila lire per il principe di Francalanza erano come dieci lire pei Giulente, e che in casa [...]
[...] !... - E senza nominarla, si scagliò contro donna Ferdinanda, dandole della bestia a tutto spiano, perchè 447 coi vezzi che gli aveva fatti ella [...]
[...] sensale le dava una notizia strepitosa: don Blasco, non contento d'aver comprato la tenuta di San Nicola, aveva preso dal demanio, giusto in quei [...]
[...] Vittorio; chè, entrato nella casa di San Nicola, ci stava da papa: le botteghe le aveva affittate a buoni patti, ed il primo piano anche, a un [...]
[...] quand'egli riposava, gli tenevano compagnia fino a tarda notte se non aveva sonno, lo accompagnavano al Cavaliere, gli lodavano le sue culture, le [...]
[...] levante, a un altro fondo del demanio ancora invenduto, e la linea del confine, consistente in un'antica siepe di fichi d'India, in molti punti aveva [...]
[...] molti ritagli di terra; a un certo angolo, dove non restavano più tracce della siepe, aveva annesso al Cavaliere un bel tratto dell'altro fondo [...]
[...] . Ora la cosa, venuta in chiaro all'Intendenza di Finanza, gli aveva fatto piovere in casa certa carta bollata, per cui il monaco s'era messo a [...]
[...] aveva mosso tanta guerra, fece: - E...? - Non si potrebbe parlare a qualcuno? Non era precisamente quel che s'aspettava; ma il duca, in fondo, era [...]
[...] buon diavolo, non aveva il fiele del principe e del Priore, e se ne contentò. - Va bene. Torna domani con le carte. Così, con immenso stupore di [...]
[...] !» diceva Garino, il quale adesso esaltava il duca, i suoi talenti, la potenza a cui aveva saputo arrivare: ma quei ciarlatani della farmacia [...]
[...] schioppettate. «O Roma o morte!» vociferava il professore, il quale aveva sempre notizie di guerre e di moti rivoluzionarii pronti a scoppiare, e [...]
[...] , poi per le spese matte di libri e d'ordegni, più tardi per le ruberie del fattore, quand'egli non aveva voluto veder le Ghiande neppure da [...]
[...] tutti attribuivano a donna Ferdinanda la largizione. Ma la zitellona non aveva dato un soldo. Sarebbe crepata d'accidente se avesse dovuto [...]
[...] ella aveva indotto il principe a pagar la cambiale, ma aveva pure trovato l'espediente di far credere alla generosità della zitellona, perchè [...]
[...] , non avrebbe più avuto nessuna scusa agli occhi della nazione! Egli aveva sempre combattuto le impazienze del partito avanzato, perchè, se [...]
[...] . Egli aveva dato appena una volta all'anno notizie di sè alla famiglia, tutto intento ai doveri del suo ufficio, ella preparazione della sua [...]
[...] fortuna che oramai era avviata. In poco più di tre anni era già segretario a Propaganda ed arcivescovo di Nicea; Pio Nono aveva molta stima di lui. Al [...]
[...] spargendo che egli era tornato in Sicilia non per amore del Babbeo al quale non aveva mai pensato, ma per evitare di trovarsi a Roma in quei [...]
[...] baciarono la mano; la principessa, della commozione, aveva le lacrime agli occhi. - Che notizie del nostro caro ammalato? - Non va bene [...]
[...] aveva consentito di attribuire all'affezione le loro premure fastidiose, 461 erano cresciute di giorno in giorno e invaso talmente il suo [...]
[...] cervello che non capiva più nessun'altra idea. Egli che per trentanove anni aveva dato prova di tanto disinteresse da meritar dalla madre il nome di [...]
[...] Babbeo, da lasciarsi rubar da tutti, si rivelava a un tratto dei Vicerè con quel sospetto buffo e pazzo, adesso che non aveva nulla da lasciare [...]
[...] era stata irriconoscibile la Palmi. In quei cinque anni che erano stati fuori, a Palermo, a Milano, a Parigi, come il capriccio del marito aveva [...]
[...] persistere nel dubbio. Egli scese all'albergo, come sette anni innanzi, quando aveva definitivamente abbandonata la prima famiglia; ma questa volta [...]
[...] vero harem internazionale. Aveva una camera separata da quella della moglie e quando i parenti andarono a 462 fargli visita udirono che dava a [...]
[...] aveva una gran fretta di andare al Gabinetto per sapere che c'era di nuovo. Le ultime notizie dicevano che le truppe italiane erano dinanzi a Roma [...]
[...] aveva riadattato il telegramma arrivato al Prefetto togliendogli il carattere ufficiale, mutando l'indirizzo per far credere che fosse venuto a lui [...]
[...] di traverso, il colletto monacale madido di sudore, andava in mezzo alla dimostrazione a braccio del professore che lo aveva ripescato e non lo [...]
[...] , aveva scritto ai parenti chiedendo quattrini in prestito per grandi e sicure speculazioni; ma poichè gli rispondevano picche, aveva finalmente [...]
[...] aveva finito di distribuire il manifesto dell'Araldo Sicolo, che arrivò l'autore in persona. Mancava da tanti anni, ed era naturalmente [...]
[...] bocca, aveva contribuito anch'essa a quell'apparente crescenza che dava a tutto il viso un aspetto basso, ignobile e quasi animalesco. Indosso [...]
[...] a conoscere - giacchè nessuno lo riconosceva - egli disse che non aveva trovato camere disponibili al Grand Hôtel e che, partito improvvisamente [...]
[...] da Palermo, non aveva potuto portare con sè i bauli - i bàuli, come pronunziava. La sua prima visita fu pel capo della famiglia; ma, giunto [...]
[...] il principe avrebbe avuto tempo di placarsi, di persuadersi che, in fin dei conti, il figliuolo non aveva ammazzato nessuno! L'accusavano di non [...]
[...] invece spendeva da signore... Perciò il signorino aveva firmato qualche cambialetta; e ogni volta che i creditori ne presentavano una al signor [...]
[...] cocchiere. «Allora, Vostra Eccellenza permette?...» E accesa la sua pipa, riprese il filo del discorso. Per chi dunque aveva ammassato tante ricchezze [...]
[...] preso la sua dote e buona notte; dunque, pel figlio! Allora, perchè tenerlo a corto di quattrini? Un giovanotto come il principino di Mirabella aveva [...]
[...] saluto. Aveva infatti ricevuto la circolare dell'Araldo Sicolo, e comprendendo da questo che doveva essere con l'acqua alla gola, metteva le [...]
[...] vedere le firma raccolte... - Non voglio veder niente! Credo benissimo e ti ringrazio tanto. Tieni per te le diecimila lire. Il cavaliere aveva un [...]
[...] come un aglio, la zitellona pareva sfidare il tempo, gli anni le passavano addosso senza mutarla: ne aveva oramai sessantadue e non ne mostrava [...]
[...] terra. Anche lei aveva ricevuto la circolare dell'Araldo Sicolo: ma, vedendo il fratello, cominciò a chiedergli notizie della sua salute, di [...]
[...] detto: Caro Emanuele, pensaci bene...» Le chiacchiere tiravano in lungo, perchè donna Ferdinanda gli dava la corda, ed il cavaliere non ne aveva [...]
[...] Eugenio che aveva sostenuto imperterrito tutti i rifiuti del monaco, si sconcertò all'ilarità della sorella. - Perchè? - domandò, tentando di rialzare [...]
[...] ?... - Ah! ah! ah!... E la risata non finiva. Quando il vecchio spiegò che libro aveva scritto, essa divenne più fine, più ironica, più tagliente. Una [...]
[...] propria famiglia ella aveva ancora quel misto d'astio, d'invidia e di premura, secondo che il vanto di farne parte, il dolore d'averla lasciata o il [...]
[...] stanze che aveva abitato sul Cassaro, drappeggiandosi maestosamente nell'abito lercio e sdruscito che diceva la miseria, la fame, le ignobili [...]
[...] precisamente fatto alla corte di Sua Altezza; e quando aveva bene intontito la gente con tutti questi discorsi, domandava a bruciapelo: - Avete [...]
[...] bellezza bianca e bionda, fine, delicata, quasi vaporosa della fanciulla, non aveva riscontri nella famiglia dei Vicerè. La vecchia razza spagnuola [...]
[...] figlia sappia di queste cose, eh? Tanto peggio se Chiara se ne adonta». E Chiara se ne adontò in malo modo. Aveva rotto con tutti i parenti [...]
[...] , adesso, era un signore: oltre la casa e i due poderi, aveva messo di bei quattrini da canto; il principe gli faceva la corte per questo. Il Cassinese [...]
[...] Teresa. Ella non aveva curiosità sconvenienti, e quando comprendeva che le più grandi avevano da dirsi qualcosa, 483 s'allontanava, andava ad [...]
[...] questo, semplice, buona, affettuosa da non si dire. Rientrando nella casa dove, bambina, aveva lasciata la sua mamma, e adesso non la trovava più [...]
[...] impedivano di amare, come conveniva ad una fanciulla della sua età, gli svaghi mondani, le eleganze della moda. Quando aveva da vestirsi per far [...]
[...] visite o per riceverne, o per andare al passeggio o al teatro, ella s'indugiava, come le altre, dinanzi allo specchio; e aveva un certo modo [...]
[...] aveva fatto bene di non dar figlie, se intendeva così l'educazione delle ragazze. «Cognata!... Lucrezia!...» ma nulla serviva, tanto che una volta la [...]
[...] discorso dell'Araldo Sicolo. Il duca, 485 senza le grida di don Blasco e le commedie di donna Ferdinanda, gli aveva risposto chiaro: «Coi [...]
[...] giorni erano tornati per lui; dopo l'atteggiamento preso nella quistione romana aveva rimesso il tallo; l'elezione del novembre Settanta era stata [...]
[...] ?...» Don Eugenio allora s'era rivolto al principe. Questi aveva negato sulle prime, come meglio aveva potuto, ma in fin dei conti gli riusciva [...]
[...] Maestà Francesco II. Prima che Consalvo partisse, ella gli aveva fatto un obbligo, quando sarebbe passato da Parigi, di «baciare la mano al Re [...]
[...] », 487 e appena saputo il nipote nella capitale francese, gli aveva rammentato di mantener subito la promessa. Padre Gerbini che a Parigi era [...]
[...] cappellano della Maddalena e andava in casa di tutta la nobiltà legittimista, ed era ammesso, insieme con gli intimi, presso l'ex-re, aveva chiesto [...]
[...] sovrano, la premura con la quale s'era informato di tutta la famiglia e il dono che gli aveva fatto, prima di congedarlo, dopo un lungo colloquio [...]
[...] : il proprio ritratto con dedica autografa. «Sua Maestà la Regina» era sofferente, e perciò non aveva potuto riceverlo anche lei; ma il «Re» gli [...]
[...] aveva detto che voleva rivederlo prima della sua partenza!... Venne anche la lettera di Baldassarre che riferiva la visita «a So Maistà Francisco [...]
[...] viaggio. Lì si fermò un pezzo; ma dopo aver scritto un paio di lettere alla zia, non si face più vivo. Donna Ferdinanda gli aveva anche [...]
[...] stazione da donna Ferdinanda e da Teresa - perchè il principe era rimasto ed aveva ordinato alla moglie di rimanere a palazzo, - Consalvo fece una [...]
[...] Baldassarre che, all'estero, sconoscendo le lingue, s'era spesso smarrito, aveva attaccato lite con gente alla quale diceva male parole siciliane; e [...]
[...] una volta, anzi, a Vienna, aveva corso rischio di dormire al posto di guardia. Il giorno dopo continuò il discorso del viaggio, specialmente su [...]
[...] avventure di viaggio, le grandi cose che aveva visto, le novità di cui in Sicilia non v'era neppur sentore. Con Benedetto Giulente [...]
[...] . Visti una prima volta gli antichi compagni di bagordo, non li aveva più cercati, anzi li evitava; la passione dei cavalli pareva gli fosse [...]
[...] non veniva a tavola; al cameriere che andava a chiamarlo, rispondeva, dietro l'uscio, che aveva da fare; e allora il principe buttava via il [...]
[...] grande lezione. 492 La lotta col padre lo aveva disgustato della sua casa ed anche del suo paese, dove la mancanza di quattrini e la pesante [...]
[...] autorità paterna non gli consentivano di fare tutto ciò che voleva; pertanto egli aveva accettato con gioia di andar via, di girare un poco il mondo [...]
[...] Napoli, a Roma, a Firenze, a Torino, con altra gente, coi signori di lassù; e allora aveva visto che c'erano pezzi grossi più grossi di lui. Il [...]
[...] nome di principino di Mirabella aveva perduto la sua virtù, era diventato quello di un signore come ce n'erano a migliaia. Il lusso vero, e non [...]
[...] , egli lo trovò. Lo zio duca, fra le altre lettere, glie ne aveva date parecchie per i colleghi del Parlamento. All'andata, egli aveva visto un [...]
[...] un «Cavaliere!...» o un «Caro commendatore!...» Alle frutta, aveva una piccola corte d'intorno alla quale parlava, con grande animazione, di [...]
[...] quell'ignobile pranzo che aveva dovuto ingozzare per forza, egli si vide in un momento schiuder dinanzi, diritta ed agevole, la via che andava cercando [...]
[...] ! - presidente del Consiglio, Vicerè per davvero; che cosa occorreva per ottenere quei posti? Nulla, o ben poco. Mazzarini aveva parlato delle aspre lotte [...]
[...] conoscere, l'avvocato aveva dovuto crearsi 496 pazientemente, accortamente, una clientela: il principino di Mirabella l'aveva già bell'e pronta [...]
[...] . Alla cultura, alla competenza, egli non pensava: se aveva potuto fare il deputato un ignorante come suo zio, egli si credeva capace di reggere i [...]
[...] gente d'ogni risma, egli aveva fatto sfoggio d'eloquenza: gli sguardi fissi su lui, il silenzio dell'uditorio aspettante non lo avevano mai sgominato [...]
[...] . Che altro occorreva? Aveva promesso alla zia di baciare, oltrechè le mani a Francesco II, anche i piedi al Santo Padre: egli soppresse questa [...]
[...] far visita a Francesco II. Ma Giulente si portò garante dei liberi sensi del nipote: all'ex-re aveva fatto, era vero, una visita, ma costretto dai [...]
[...] che aveva potuto esprimere; adesso, se chiedeva di far parte del Circolo, significava che ne approvava il programma. Nè conveniva rifiutarlo [...]
[...] tuttavia che, secondo una certa versione, il principino aveva augurato al re spodestato di rivederlo nella reggia di Napoli... Quando Consalvo seppe [...]
[...] sentire donna Ferdinanda! Già ella, subodorato qualcosa dell'apostasia, aveva afferrato pel braccio il nipote, gridandogli: «Bada che non ti [...]
[...] guarderò più in faccia! Bada che non avrai un soldo da me!» E Consalvo le aveva risposto facendo l'indiano, protestando la propria innocenza: «Che [...]
[...] intorno ai trattati di commercio. Nella sala, angusta, la gente era stipata e le seggiole si toccavano. Per evitare contatti, Consalvo aveva tirato [...]
[...] perchè a don Blasco era venuto un accidente. Il monaco, floscio come un otre sgonfiato, rantolava. La vigilia aveva fatto una solenne scorpacciata e [...]
[...] cioncato largamente: spogliato e messo a letto da donna Lucia, s'era addormito di botto; ma nel mezzo della notte un sordo tonfo aveva fatto [...]
[...] , aveva la ciera rannuvolata e non diceva niente. Mentre il medico dichiarava di non poter far nulla, perchè il colpo era fulminante, e le donne [...]
[...] Vostra Eccellenza... Ma potevo credere a una cosa simile? Dopo che Sua Paternità aveva promesso dodici tarì al giorno alle ragazze? È un [...]
[...] , tanto per contentare «la famiglia» aveva ordinato che si cavasse sangue al fulminato e gli s'attaccasse qualche mignatta alle tempie; Garino [...]
[...] danaroso che se ne andava; Ferdinando non era contato: aveva poca roba e quella poca era stata carpita dal principe. Il Cassinese, invece, tra i [...]
[...] , perchè chiamassero suo figlio. Ma il principino dapprima aveva risposto che era a letto, poi che dovevano dargli il tempo di vestirsi, poi che [...]
[...] principe a cui il duca l'aveva passato; ma Lucrezia, venendo a metterglisi al fianco, le disse: - Vostra Eccellenza mi lasci vedere. Il principe [...]
[...] successione; ma Lucrezia era implacabile, per la rivincita da prendere su Graziella che l'aveva trattata male e anche un po' perchè sperava [...]
[...] sterile aveva concepito e maturato un disegno: lasciare Federico, adottare il bastardello e portarselo via; avendo bisogno di quattrini, sperava [...]
[...] quel ladro che voleva la roba del monaco come aveva carpito le Ghiande alla felice memoria di Ferdinando: quello sbirro di Garino aveva proposto [...]
[...] rovinarli dinanzi alla polizia. Ma il più bello che era? Che un ladro aveva rubato altro; giacchè Garino, il quale doveva farsi lasciare dodici tarì al [...]
[...] giorno soltanto, aveva calcato la mano, mentre c'era, portando il legato a 200 onze l'anno! Nè il principe poteva fiatare, perchè altrimenti si [...]
[...] non aveva mai potuto andare d'accordo. A chi volevano dunque che la buon'anima lasciasse? Alla sorella ed ai fratelli, che aveva amato come il [...]
[...] maggior disgrazia d'avere un figlio così bestia e birbante!... Ma, oltre quella, egli aveva tante altre ragioni di cruccio. Più che mai [...]
[...] che bazzicavano per la casa. Il principe aveva fatto costrurre, nel camposanto del Milo, un monumento di marmo e bronzo sulla sepoltura della [...]
[...] che alle ingiunzioni del principe. Un giorno annunziò che aveva preso un professore di tedesco e d'inglese. Il padre, dopo averlo guardato bene [...]
[...] egli non osasse manifestarlo. Ma perchè, dunque, tutte le volte che egli aveva una discussione col figliuolo, gli veniva il mal di capo o gli [...]
[...] politica che aveva acceso il furore di donna Ferdinanda o coonestata l'impugnazione del testamento, non era un'altra prova di malefico influsso [...]
[...] aveva detto: «Sarà difficile ottenere buoni prezzi;» una scossa di terremoto prodottasi dopo che il giovanotto aveva osservato: «L'Etna fuma [...]
[...] . Tanto e tanto, aveva ventitrè anni, e in Casa Uzeda gli eredi del principato s'ammogliavano presto. I lavapiatti, i pettegoli, i curiosi, tutti coloro [...]
[...] primogenito, gelosa di lui, non gli aveva ancora dato moglie, non trovando buono nessun partito; e se lo teneva cucito alle gonne, quasi potessero [...]
[...] rubarglielo; invece lasciava libero Giovannino, perchè al giovane non venisse voglia d'ammogliarsi. L'eredità dello zio lo aveva fatto ricco quanto il [...]
[...] aveva pochi capelli, una corporatura troppo pingue; ma era il primogenito, possedeva tutti i titoli della casa; il secondo, che godeva solo di [...]
[...] stessa ragione che, in collegio, aveva rifiutato di leggere i libri che qualche sua compagna era riuscita a procurarsi, e non aveva dato ascolto ai [...]
[...] ; ma don Cono, incaponito nella sua idea, venne un giorno a dire che aveva già parlato al capobanda. Il maestro venne a palazzo, in compagnia del [...]
[...] figliuole! - aveva detto donna Graziella al vecchio lavapiatti, non riuscendo a darsi pace; ma ella esagerava, come in ogni cosa: la principessina di [...]
[...] cominciò a lavorare. Un Biancavilla pretendere alla principessina di Francalanza? Forsè perchè una Uzeda aveva sposato un Giulente? Poveretto [...]
[...] ?... Non glie la daranno?...» Ma tutti riconoscevano che Biancavilla aveva posto gli occhi troppo in alto. Baldassarre, specialmente, non sapeva [...]
[...] pure aspettando che il principe facesse la sua scelta, in cuor suo aveva destinato alla padroncina il cugino don Giovannino. Questo frattanto [...]
[...] guardava, di tanto tanto, senza vederlo bene, dal turbamento; ma tornava a casa felice e ridente quando lo aveva scorto anche da lontano, e si [...]
[...] strumento, le divine speranze d'eterna felicità... In collegio, ella aveva fatto talvolta qualche verso, per le feste delle maestre, per gli onomastici [...]
[...] inverno, il barone Cùrcuma diede alcuni balli. Donna Graziella non aveva ancora condotto Teresa in società, prima di tutto perchè non intendeva che i [...]
[...] giovanotti avvicinassero sua figlia, e poi anche perchè non aveva giudicato nessuna casa degna d'esser frequentata dalla principessina. Quella [...]
[...] niente, «perchè il principe voleva prima accasare Consalvo.» Non era un pretesto. Il principe aveva iniziato pratiche coi Cùrcuma ed era andato in [...]
[...] balli del barone fu appresa come l'inizio della sua corte alla signorina. Ma egli non sapeva niente di quello che aveva ordito suo padre, e andava [...]
[...] famiglia quando egli aveva bisogno d'essere libero come l'aria, di dedicare tutte le proprie energie al conseguimento dello scopo prefissosi [...]
[...] al dolore dei suoi. Il duca, per incarico del principe che aveva paura di parlare direttamente col figliuolo, annunziò a Consalvo che era tempo [...]
[...] cosa che più le stava a cuore... Ella non vedeva più il giovane, non aveva notizia della domanda e del rifiuto; sapeva nondimeno che i suoi non [...]
[...] , consentire alla sua felicità... Un giorno, invece, scoppiò la tempesta fra il padre e 520 il fratello. Questi aveva ordinato, di suo capo, senza dirne [...]
[...] mostrava due stanzoni tutti pieni di carta stampata. I vantaggi erano infiniti. A palazzo, non aveva ancora potuto mostrar bene i suoi sentimenti [...]
[...] , Caio, Sempronio, Martino, etc., etc.» Come un tempo aveva gettato sulla folla il suo tiro a quattro, così la schiacciava adesso col peso della sua [...]
[...] , Real Casa d'Angiò e così via discorrendo fino alla Real Casa Sabauda - chè il cavaliere aveva riconosciuto la nuova monarchia per vender copie [...]
[...] don Eugenio!... Dopo aver promesso due mila lire, il principe però non ne aveva date più di cinquecento, per le quali lo zio aveva dovuto [...]
[...] riga lo zio. Avviata la stampa dell'opera, il cavaliere piovve un giorno da Palermo: era più sordido di prima, aveva l'aria più affamata che mai [...]
[...] esemplari dell'opera. Il principe aveva capito che l'impresa di quella pubblicazione non era poi l'affare sballato che tutti credevano. I fascicoli [...]
[...] . Sentiva di dover fare in politica come aveva visto fare a suo padre, in casa, quando si teneva bene con tutti e secondava le pazzie di tutti i [...]
[...] duca aveva sempre il mestolo in mano. Veramente nei quattro anni passati dallo scioglimento della questione romana, il favor 525 popolare [...]
[...] aveva a poco a poco ricominciato ad abbandonare il deputato, poichè questi, dimentico del pericolo corso, persuaso d'aver consolidato stabilmente [...]
[...] la propria posizione, non temendo più sommosse e rivolgimenti, aveva ripreso a mostrarsi partigiano, a badare agli affari proprii e degli amici [...]
[...] avevano comandato i suoi maggiori, egli era disposto a concedere tutto. Non aveva neppure scrupolo di sostenere a parole il contrario di quel [...]
[...] . Al Noviziato aveva avuto l'esempio della sfrenata licenza dei monaci che avevano fatto voto dinanzi al loro Dio di rinunziare a tutto; in casa [...]
[...] , nel mondo, aveva visto che ciascuno tirava a fare il proprio comodo sopra ogni cosa. Non v'era dunque nient'altro fuorchè l'interesse individuale [...]
[...] permetteva di riconoscere il male di questo scettico egoismo: gli Uzeda potevano fare ciò che loro piaceva. Il conte Raimondo aveva distrutto due [...]
[...] figlio gli aveva procurato. Minacciato di una congestione cerebrale, si condannò da sè stesso, pel terrore di morire di subito, a una dieta magra che [...]
[...] la propria borsa. Consalvo, ringraziandola, non accettava nulla: suo padre gli aveva fatto un assegno, e Baldassarre gli portava ogni primo del [...]
[...] aveva egli suscitato l'ira 528 del padre? Come aveva osato incolparlo?... Se pure egli avesse avuto ragione? se era vero?... Ed ella si [...]
[...] cugino. Ella aveva dimenticato Biancavilla, ma c'era un vuoto nel suo cuore: il pensiero di Giovannino lo colmava. Dopo una lunga mortificazione [...]
[...] trionfava: il partito che egli aveva destinato alla padroncina era quello che i padroni preferivano! E con un piacere immenso, con una gioia [...]
[...] cugina, - consigliere comunale. Vedrete che risulterà dei primi.... Benedetto Giulente, come aveva promesso, fu il padrino del candidato. Egli [...]
[...] giorno, nominato anche sindaco. Che aspirasse al Parlamento, nè sospettava nè credeva possibile. Prima di tutto, lo zio duca gli aveva garentito [...]
[...] quand'egli si batteva sul Volturno, ma fino a due anni addietro non aveva nascosto a nessuno l'affezione e il rimpianto per l'antico regime [...]
[...] per spedir biglietti a destra e a manca, come aveva visto che usava a Montecitorio. Appena si presentò l'occasione di parlare, l'acchiappò a [...]
[...] volo. Trattavasi dell'inaffiamento stradale che facevano con un metodo troppo primitivo: egli chiese di parlare e spiegò quello che aveva visto [...]
[...] rapida manderebbe in fiamme la nostra città....» Il discorso ebbe un bel successo; pochi osservarono che quel giovanotto di primo pelo aveva [...]
[...] libera-pensatrice, giudicato che una sola gazzarra bastasse, aveva soppresso dal bilancio l'assegno per la festa estiva. Questo fu il segnale di una [...]
[...] non parlava, come non aveva mai parlato, ma si sapeva che avrebbe votato a favore; Giulente, in cuor suo, era contrario, ma per far la corte [...]
[...] sotto casa sua, egli fece dar fuoco a un considerevole numero di bombe e mortaretti. Il Consiglio, il giorno prima, lo aveva eletto assessore [...]
[...] , il tribunale aveva pubblicato la sentenza relativa al testamento di don Blasco; la quale, sulla fede del risultato della perizia, dichiarava [...]
[...] una nuova presa del potere jettattorio di «Saluta noi» e tutto il giorno egli aveva fatto come un pazzo. Ora, perchè non si dicesse che egli era [...]
[...] Eugenio aveva fatto il viaggio di Palermo per chiedere nuovi quattrini: - Ho un'idea; siccome l'Araldo... - Volete ancora denari?.... - gli gridò [...]
[...] sua qualità di assessore poteva dargli aiuto; ma il principino adesso aveva fatto un altro passo avanti nelle idee politiche. Il 16 marzo di [...]
[...] Chiara. Trovò il marchese solo: sua moglie, la quale da un certo tempo non gli dava più requie, aveva un bel giorno fatto attaccare di nascosto e se [...]
[...] narrare i proprii, tutto ciò che quella pazza gli aveva fatto soffrire; talchè il povero Gentiluomo di Camera se ne andò via ancora una volta a mani [...]
[...] cercata nei dispiaceri che il principe aveva avuto per via del testamento: siccome 542 il padrone trattava gli affari ad uno per volta, bisognava [...]
[...] egli aveva messo il più grande impegno nel reggimentare, nel vestire di divisa i corpi municipali dei quali era capo e che passava poi in [...]
[...] impiegati che egli aveva creati, o ai quali aveva fatto aumentare lo stipendio, o concedere gratificazioni, o accordar permessi, o condonar colpe [...]
[...] pratica; e a Giulente, il quale faceva il suo giuoco con sempre maggiore ingenuità, aveva confidato che temeva di fare un capitombolo e di [...]
[...] in pianto. Fin dal primo momento ella aveva sentito, col cuore stretto, che tutti i suoi rifiuti sarebbero stati invano; che se avevano [...]
[...] chi non ti piace?...» E perchè, poi, perchè volevano darle quell'altro e non chi aveva il suo cuore? - Pel tuo meglio! - esclamava la madrigna [...]
[...] sposare un oscuro secondogenito, come una qualunque!... Che le importava di ciò! Se ella aveva dato il suo cuore a Giovannino? Se non aveva mai [...]
[...] come la mamma mia?... - E sia!... E sia!... Ah, perchè non aveva accanto la sua mamma vera, in quella triste ora che il bisogno d'un affetto [...]
[...] secondogenito al primo! Si opponeva alla volontà del padre! E il padre che non aveva saputo educarla a un'obbedienza più cieca!... Lo zio duca, coi piedi [...]
[...] aver tanto aspettato a dargli moglie perchè nessuna, a suo giudizio, lo meritava; ora che gli aveva trovato la cugina Teresa, che era alla vigilia [...]
[...] di coronar l'opera di trenta lunghi anni, l'amoretto di Giovannino distruggeva a un tratto tutti i suoi piani. Ella non aveva sospettato una cosa [...]
[...] lei che non lo aveva avvertito del matrimonio disegnato. La colpa era anche di Michele. Indifferente a tutto, incapace di riscaldarsi per niente [...]
[...] , solo amante della bella caccia e della buona tavola, quando la madre aveva lasciato passar gli anni senza dargli moglie, egli non aveva chiesto di [...]
[...] padroncina? Se la signorina non lo voleva! Se egli stesso, Baldassarre, 551 aveva annunziato a tutti che il promesso era il barone Giovannino [...]
[...] aveva sempre gli occhi rossi di pianto, per l'avversione che le dimostrava il padre, per la freddezza che ostentava la stessa madrigna, per la [...]
[...] .... e se tu credi che in tal modo potrete esser felici, fa' pure!... Teresa non piangeva più, adesso; aveva versato tante lacrime in segreto, bagnando [...]
[...] di quel che 552 le conveniva erano i suoi parenti; che ella poteva ingannarsi, come s'era ingannata, per esempio, sua zia Lucrezia. Aveva [...]
[...] le si affollavano nella mente. Che esempio era quello della zia Lucrezia, se costei aveva mutato sentimento, senza ragione, per stravaganza [...]
[...] rifiutar di sposarlo, dopo ch'egli le aveva detto di voler bene a lei sola?... No, ella non diceva questo, non diceva nulla di ciò che pensava [...]
[...] , l'abnegazione, tutte le virtù cristiane, di cui in famiglia ella aveva luminosi esempii: Suor Crocifissa, che da bambina era a San Placido, che aveva [...]
[...] monastero; Monsignor Lodovico che anche lui aveva disprezzato il posto spettantegli al secolo per abbracciare lo stato monastico. E la beata [...]
[...] voce aveva il tono che si prende nel recitare le litanie; e lì, tra le mura del monastero, Teresa rammentava la fanciullezza lontana, l'antica [...]
[...] apertamente a sua madre.... Era falso; Giovannino non faceva nulla di tutto questo; aveva perduto soltanto la sua gaiezza, all'annunzio del [...]
[...] avveniva. Don Giovannino aveva sì o no fatto la corte alla cugina? La signorina aveva sì o no mostrato di gradirla? Il duca Michele era sì o no [...]
[...] Teresa che s'era confessata e aspettava di comunicarsi il giorno della gran festa, meditava il suo. La leggenda della santa, che ella aveva [...]
[...] apparse a Ximena, il quale le disse: Il Signore t'ha eletta per redimere un'anima obbedisci.» Allora la fanciulla aveva accettato il partito. Il [...]
[...] ; un terribile male che è la giusta punizione dei dissoluti, aveva rase le sue fattezze, e i suoi occhi s'erano chiusi alla luce del dì. Moriva di [...]
[...] agonìa. Ma la sua agonia non aveva nulla di terribile; anzi pareva a lui d'esser risanato del tutto, e udire musiche ineffabili, e respirare [...]
[...] avvenne più grande prodigio. Gli occhi del cieco si schiusero: egli riconobbe sua moglie, la donna che aveva maltrattata ed offesa, e che sola lo [...]
[...] parole: «Santa, Signore! Santa!». Teresa aveva gli occhi bagnati di pianto, dalla commozione; ma il libretto non era finito. L'ultimo capitolo [...]
[...] narrava i nuovi e più grandi e più chiari esempii di carità e santità che la Beata aveva dato dopo la morte del marito; da ultimo narrava la morte di [...]
[...] : dopo tanti secoli, il frale della Beata, conserva ancora la freschezza ed il colore che aveva in vita, sì che pare che Essa sia assopita in un [...]
[...] s'era accostata all'altare per la comunione, aveva ricevuto l'ostia, mentre le spire dell'incenso e il profumo dei grandi mazzi di fiori [...]
[...] Giovannino, per non esser ostacolo alla felicità del fratello, aveva dato l'esempio dell'obbedienza, se n'era andato ad Augusta, dove [...]
[...] , e Teresa, presolo per mano, lo aveva guidato nella camera del padre. - Babbo, - gli aveva detto; - c'è qui suo figlio che viene a baciarle la [...]
[...] abito elegantissimo: seta color d'albicocco con guarnizioni pistacchio. Ella aveva fatto sapere a tutti che la lite col fratello s'avviava ad un [...]
[...] finalmente il promesso con la madre. Il duca, vestito quasi elegantemente, non faceva poi un troppo brutto vedere, ed aveva l'aria contentissima. Sua [...]
[...] madre gli aveva spiegato che Teresa era innamorata di lui, e che i bronci di Giovannino derivavano dall'idea che questi s'era fitto in capo di [...]
[...] , acconsentissero. Quindi se n'era andato ad Augusta; lì si sarebbe persuaso del proprio torto. Pertanto la duchessa era trionfante: l'opera a cui aveva [...]
[...] tutta fatica sua particolare. È vero che la ragazza aveva mostrato una grande arrendevolezza, e per questo ella la baciucchiava ogni quarto d'ora [...]
[...] , in presenza della gente; ma i buoni consigli, le ragioni persuasive chi li aveva dati? Lei, per la felicità della sua cara figliuola, per la [...]
[...] duca, il quale aveva fatto due grossi regali a Lucrezia ed a Chiara: centovent'onze l'anno a Garino; il Cavaliere col nuovo podere - il più [...]
[...] che aveva acchiappato senza tanti scrupoli un pezzetto della roba della Chiesa dopo avere sbraitato contro i fedifraghi, l'aveva con lui perchè [...]
[...] egli, a parole soltanto, aveva mutato politica!... E mentre faceva uno sforzo straordinario sopra sè stesso per avvicinarsi alle labbra la mano di [...]
[...] dicesse che ella era una figliuola modello, aveva rinunziato all'amore di Giovannino, sposava quel citrullo del duca! - Sei contenta? - non potè [...]
[...] all'ultimo momento egli non aveva creduto a quel che gli diceva tutta la città: «Il duca! Sposa il duca!» No, rispondeva egli a tutti con un [...]
[...] cinquant'anni di devozione sconfinata, di obbedienza cieca, di volontà annichilita, egli aveva espressa un'opinione, annunziato un avvenimento. Tutto lo [...]
[...] aveva persuaso a crederlo immancabile; quando il principe si era opposto, egli aveva fatto assegnamento sulla volontà dei giovani. Invece, il [...]
[...] appena voltato le spalle, accompagnato da Teresa e dalla principessa, che il principe, cavata finalmente la sinistra dalla tasca dove l'aveva [...]
[...] consiglieri, e se qualcuno di costoro aveva da lagnarsi della sporcizie stradale o dei cani senza guinzaglio, il principino gli gridava dal suo [...]
[...] , quando la faccenda era più seria, minacciando di andarsene. Allora tutti si chetavano. E di quel che riusciva bene egli aveva tutto il merito; di [...]
[...] giorno in giorno; il Circolo Nazionale, che aveva spadroneggiato, perdeva sempre più credito. Le nuove società popolari non ne avevano ancora [...]
[...] aveva voluto esser capo. Anch'egli adesso, in cuor suo, riconosceva che la strada non aveva uscita; ma oramai egli stava per toccare la settantina [...]
[...] , era stanco, non gli restava più nulla da fare. In meno di venti anni aveva messo insieme una fortuna di due milioni, le cure della quale [...]
[...] richiedevano tutto il resto della sua attività. Deciso veramente a ritirarsi dalla vita pubblica, aveva un'ultima ambizione: quella d'essere nominato [...]
[...] Palazzo Madama. Quindi aveva dato a Benedetto Giulente la presidenza della Costituzionale, contentandosi del posto di semplice gregario. Frattanto [...]
[...] socio della Progressista, 569 egli dichiarava a questi ultimi che la Sinistra non aveva ancora «un finanziere della forza del Sella» nè [...]
[...] «oratori eleganti come Minghetti.» Ma a quelli che non nascondevano i disinganni prodotti dal regime costituzionale, egli non aveva nessuna difficoltà a [...]
[...] governo per la costruzione d'un bacino di carenaggio... Egli andava adesso qualche volta da suo padre. Non aveva più avversione contro di lui: lo [...]
[...] fratello, ella non aveva del resto sofferto quanto aveva temuto. Il duca Michele non solo la trattava bene e le lasciava ogni libertà; ma le [...]
[...] ella stessa - poichè, tra le giovani signore, aveva occupato subito il primo posto - facevano fiorire sulle sue labbra sorrisi a grado a grado [...]
[...] , e nel farsi bella spendeva forse maggiori cure di prima. Adesso era libera di leggere i libri che più le piacevano; e quando non aveva nulla da [...]
[...] aveva abbronzato, la barba cresciuta gli dava un'aria più maschia, simpatica quanto l'antica, ma in modo diverso. Strinse la mano alla cognata [...]
[...] , ossivero Supplimento, gli aveva procurato un altro momento di benessere. Aveva scialato, possedeva qualche soldo: ma lo scandalo era enorme: egli [...]
[...] aveva attribuito titoli di nobiltà e stemmi e corone a quanti lo avevano pagato: speziali, calzolai, barbieri sfoggiavano dentro le botteghe [...]
[...] arrestato: a chi si chiamava Panettiere aveva dato per arme un forno fiammante in campo d'oro, a chi portava il nome di Rapicavoli un bel mazzo di [...]
[...] verdura in campo d'argento. Così l'impresa aveva fruttato di gran bei quattrini; 573 ma, come l'altra volta, buona parte s'era perduta per via [...]
[...] . Egli aveva però riscattato l'edizione del primo Araldo che il tipografo teneva sotto sequestro, e con mille copie dell'opera se n'era tornato al [...]
[...] malumore, l'inappetenza, la debolezza di cui aveva sofferto, tornavano a tormentarlo: sordamente irritato, incapace di confessarsi ammalato pel [...]
[...] superstizioso timore di accrescere con la confessione la malattia, se la prendeva con la figlia che gli aveva imposto la transazione, dichiarava d'essere [...]
[...] stato spogliato come in un bosco. Appena visto tornare lo zio, e udito che aveva qualche soldo, andò a chiedergli la restituzione del prestito. E [...]
[...] a lungo; d'ora in poi, se vorrete altri esemplari, li pagherete anticipatamente. Allora, finiti i soldi che aveva portato da Palermo [...]
[...] tempo la piazza molto più dura di prima: da gente a cui egli non aveva mai proposto l'Araldo, sentivasi rispondere: «Un'altra volta? L'ho già [...]
[...] tornò, assiduamente; ma il nipote un po' gli diceva che aveva da fare, un po' che gli doleva il capo, un po' che stava per andar fuori. Lo zio non [...]
[...] Benedetto Giulente, il quale lo aveva anche egli sovvenuto, ne parlò a Consalvo. - Che posto volete dargli? - rispose il principino. 577 [...]
[...] : ma egli aveva preso l'abitudine di questuare, il mestiere era dolce e comodo, il passaggio del denaro dalla tasca altrui alla propria gli [...]
[...] diffuse per tutta la città una notizia: - Non sapete nulla? Il cavaliere don Eugenio chiede l'elemosina! Egli accattava, alla lettera. Anche se aveva [...]
[...] tempo!» Se al primo parto la duchessa non aveva sofferto, di quest'altro quasi non s'accorse: degno premio della purezza dei suoi costumi. La [...]
[...] . Grattandosi un giorno sotto la nuca, in mezzo alle spalle, per un forte prurito, il principe aveva calcato le ugne fino a farsi un po' di sangue. Lì per [...]
[...] lì non ci aveva badato, ma dopo qualche tempo gli si formò, nel punto maltrattato, una specie di bottone che crebbe fino a impacciarlo nei [...]
[...] ancora, dandogli tanto fastidio che egli aveva consentito a lasciarselo tagliare. L'operazioncella durò più che non si credesse e il principe [...]
[...] Augusta venne per assistere alla cerimonia 581 Giovannino. Durante l'anno, egli aveva fatto, secondo la promessa, due o tre visite al [...]
[...] , egli aveva il viso più cotto, la barba più ispida, la pelle delle mani più dura. Su quella faccia da arabo del deserto il bianco degli occhi era [...]
[...] però dolcissimo. Teresa ringraziava il Signore della saggezza che gli aveva ispirata, della salute che gli accordava; però, in cuor suo, ella [...]
[...] domandava come mai quel giovane tanto elegante, così avido di piaceri, delle cose belle e ricche, aveva potuto rassegnarsi a far la dura vita di [...]
[...] ? Aveva preso marito da due anni, e già cominciava la terza gravidanza. Quand'ella sognava di Giuliano Biancavilla, di Giovannino pensava forse di [...]
[...] che mi lagno?» E nella misura delle proprie forze aveva fatto il bene: la sua mamma di lassù non doveva benedirla? La Beata non poteva esser [...]
[...] ella aveva un'anima retta e una mente sana e una coscienza purissima?... E poi, e poi, ella aveva rinunziato a tante cose; se avesse rinunziato [...]
[...] . Teresa aveva chinato gli sguardi per evitare la vista del muro pieno di voti orribili, del carnaio che la disgustava ora come l'inorridiva bambina [...]
[...] ; quasi felice! Da un pezzo nulla più la turbava; nessun soccorso aveva da chiedere alla Madonna. Sì, la salute sempre malferma di suo padre [...]
[...] fine della sua razza, se quel jettatore non prendeva moglie. E gli aveva cercato un nuovo partito, a Palermo, un partito che tutti assicuravano [...]
[...] straordinario; ma Consalvo aveva detto ancora di no, e il principe aveva rotto un'altra volta più violentemente con lui.... Teresa pregò più a [...]
[...] dell'altare tra ridente ed attonito. Ella distribuì tutto quel che aveva in tasca ai poveri e risalì in carrozza. La duchessa madre ordinò al [...]
[...] cocchiere di andare a fermarsi al Caffè di Sicilia. Lì, il cameriere non aveva ancora portato i gelati, che una voce alterata esclamò dietro la carrozza [...]
[...] quasi un senso di sollievo. Smarrita alla vista del marito, atterrita dalle sue oscure parole, aveva creduto alle più terribili catastrofi: la [...]
[...] alla malattia del cognato. Poichè Michele perdeva la testa, e la suocera, improvvisamente intenerita per quel figliuolo che aveva tanto trascurato [...]
[...] solfato temendo trattisi perniciosa; venga qualcuno famiglia insieme dottore.» Il duca non aveva posto attenzione alla forma dubitativa [...]
[...] grave, il dispaccio, la richiesta d'un altro dottore, la chiamata dei parenti non sarebbero stati necessarii. E perchè non aveva firmato egli stesso [...]
[...] , adesso, il crudele egoismo che l'aveva quasi fatta gioire, udendo che il pericolo era pel cognato! Non le era quasi fratello? Non l'amava ella [...]
[...] di fraterno amore?... Come si perdeva, adesso, come si cancellava la memoria di quell'altro amore che aveva nutrito per lui! Adesso restava solo [...]
[...] l'amico, il parente, colui che aveva tenuto al fonte della redenzione la creaturina sua!... E le notizie mancavano ancora. Veniva gente a chiederne [...]
[...] non le dava la notizia funesta a riguardo del suo stato. E a un tratto, il passato le tornò tutto alla memoria: ella lo rivide come lo aveva [...]
[...] conosciuto, come lo aveva amato: udì la sua voce dolce quando le aveva domandato: «Teresa, Teresa, mi vuoi bene?...» e con gli occhi aridi, con voce [...]
[...] l'amore che portava al marito! Se non l'aveva amato neppure un momento! Se le ispirava quasi disgusto! Se disprezzava la sua ignoranza, la sua [...]
[...] ! Pazzi e maligni: aveva ragione Consalvo. Egli aveva ben fatto, che s'era ribellato. La sciocchezza era stata tutta sua, nell'obbedir cecamente. Colpa [...]
[...] il respiro. Il bambino l'aveva udita?... La guardava, coi chiari occhi sereni, lucenti come celesti spiracoli nella penombra della sera... Non [...]
[...] aveva tentato buttarsi giù dal balcone; quattro uomini a stento erano riusciti a trattenerlo. Un vero miracolo l'aveva salvato. Appena in grado di [...]
[...] , dimagrito, con la barba ispida sul viso giallo, quasi non lo riconobbe. La pace era tornata adesso nell'anima di lei. Aveva un istante disperato del [...]
[...] soccorso divino, e giusto mentr'ella dubitava, mentre quasi accusava il Signore d'averla dimenticata, un miracolo aveva salvato il poveretto. Ella [...]
[...] , senza volontà, senza memoria. Il terribile colpo l'aveva stordito, la fibra si rinsanguava a poco a poco, ma le facoltà della mente erano più [...]
[...] la gente che aveva intorno laggiù. La parola era rara sulle sue labbra; lo sguardo stanco, fisso, a momenti parea cieco. Dopo un mese, i dottori [...]
[...] sua intelligenza, della sua accortezza, del gran bene che faceva al paese: il governo l'aveva nominato commendatore della Corona d'Italia. Spesso [...]
[...] perchè mai il Papa ostinavasi a pretendere il dominio temporale, se Gesù aveva detto: «Il mio regno non è di questo mondo...?» Ma simili opinioni [...]
[...] del fratello... Quando si trovò sola provò a ragionare. Che aveva voluto dire Consalvo? Era possibile che egli sospettasse? E se anche avesse [...]
[...] quel che c'era stato un tempo.... Ma perchè non aveva ella risposto subito, dichiarando che quelle parole erano fuori di luogo? Perchè era rimasta [...]
[...] ?... Aveva taciuto perchè era stata colta in fallo?... Qual fallo?... Suo cognato, dunque, era inquieto lontano da lei e non ragionava, per causa di lei [...]
[...] ? E allora per qual virtù, quando le stava dinanzi, era sorridente e sereno?... Ed ella che cosa aveva fatto perchè questo fosse possibile? Lo [...]
[...] aveva curato, gli aveva dimostrato il bene fraterno che gli voleva, s'era valsa dell'ascendente che esercitava su lui per guarirlo.... E poi [...]
[...] mai, se ella era innocente non solo di atti ma anche di pensieri, Consalvo aveva potuto pensare al male o solamente rammentare il passato, che [...]
[...] segno, o 594 piuttosto non aveva compreso che quell'intimità potesse far nascere un sospetto orribile: ma adesso la sua mente cominciava a [...]
[...] rischiararsi: sì, non le era fratello, era un estraneo, un uomo che ella aveva amato altra volta.... Bisognava dunque che egli andasse via, che se ne [...]
[...] grasso e più goffo, aveva perduto gli ultimi capelli: il suo cranio lucido le faceva ribrezzo. All'idea di passar la mano sulla chioma folta e odorosa [...]
[...] egli nutrisse come lei il pensiero peccaminoso? Che prova diretta ne aveva? Quel suo spavento, al contrario, la repulsione che ora gli dimostrava [...]
[...] girassero. - Vada via! Vada via!... - le diceva il chirurgo quando tornò in sensi; ma ella scosse il capo: aveva promesso, restò. Non vedeva la piaga [...]
[...] ! quante miserie!» Che valevano al padre le ricchezze, l'impero ai quali aveva tanto tenuto? Non avrebbe dato tutto per la salute?... Ed egli era [...]
[...] s'era ribellata... Perchè?... Come era stato possibile?... Se egli aveva torti, adesso li pagava, con un supplizio atroce. E se aveva torti, toccava [...]
[...] a lei giudicarlo? Egli non aveva posto opera a farla felice: poteva giudicarlo per questo?... E dov'era la felicità? Sarebbe ella stata felice [...]
[...] giudicarlo; ma perchè dunque le tornavano a mente tutte le accuse che aveva udito ripetere contro di lui: che era stato duro, falso, violento [...]
[...] ; che aveva spogliato le sorelle e i fratelli, e falsificato il testamento del monaco, e lasciato morire accettando lo zio, e amareggiata la vita e [...]
[...] silenzio della vita claustrale, se ella sentivasi sola, spaventosamente sola, se ella aveva rinunziato a tante cose che le erano state a cuore, se [...]
[...] arrestossi nel cortile di casa sua. E i suoi figli? Aveva dimenticato i suoi figli? Quando li ebbe stretti al petto, la lunga agitazione del suo [...]
[...] debole, timida, fragile; non poteva dare aiuto agli altri; aveva ella stessa bisogno d'appoggio e di soccorso. E la caritatevole voce diceva [...]
[...] che aveva visto, dopo le tristezze che aveva pensate, l'anima sua aveva bisogno 600 di conforti, e le confortanti parole le scendevano soavi [...]
[...] ? Ella non aveva visto nulla: stupivasi come non si fossero accorti ancora dello smarrimento suo proprio. - Non parla, non ride, pare che ricominci a [...]
[...] aveva mandato a chiamare Consalvo. Voleva fare un ultimo tentativo per indurlo a prender moglie; la paura della jettatura cedeva dinanzi ella suprema [...]
[...] il notaro. E allora diseredò il figlio. Solamente nell'impeto dell'ira, per vendicarsi, aveva potuto indursi a dettare le sue ultime volontà. E [...]
[...] . Quando le ultime formalità furono compite, quando il testamento fu chiuso, l'eccitazione dell'infermo venne meno a un tratto. Egli aveva [...]
[...] parlato della propria morte! Aveva dettato le 604 ultime volontà! Aveva provveduto ai funerali! Egli era jettatore di sè stesso! Non gli restava più [...]
[...] Francalanza è proprio finita?... Pensateci voi!.... Riparate lo scandalo!... Persuadete quel pazzo!... Il duca, in quei giorni, aveva da fare: la [...]
[...] ; ma il principe aveva dato ordine di non lasciar entrare anima viva. Andò allora in cerca di Consalvo. Questi era al municipio, dove presiedeva [...]
[...] , nella sala della Giunta, una riunione d'ingegneri per una nuova opera che aveva divisata: la costruzione di grandi acquedotti destinati a dotar [...]
[...] ... - egli tacque un poco, perchè questo veramente gli coceva, il principe aveva saputo portare il colpo, - quanto al palazzo, case non ne mancano [...]
[...] ?... L'anima a Dio e la roba a chi spetta!... Egli non si rammentava dunque che anche la vecchia principessa sua madre lo aveva odiato, ma che [...]
[...] , nondimeno, lo aveva trattato come il prediletto?... La cosa era solo possibile in quella casa di matti. Pazzo il padre e pazzo il figlio! Ma i [...]
[...] allusioni della gente. Aveva un fuoco ardente nel petto, un chiuso fuoco che la consumava a poco a poco... Perchè non lo aveva lasciato andar via [...]
[...] ? Perchè non aveva stornata la tentazione? E gli occhi di lui dicevano sempre: «Volete dunque farmi impazzire?....» Ella non poteva nè udire nè [...]
[...] , scoppii di furore e di pianto. Ora aveva paura di restar solo, ora la vista della gente sana lo rendeva furibondo. Nominata erede la figlia, respingeva [...]
[...] razza che faceva, dopo Ferdinando, un'altra vittima precoce, poichè suo padre aveva appena cinquantacinque anni. Sarebbe morto prima del tempo [...]
[...] giudicava quasi severamente per la lunga lotta sostenuta contro il padre. L'ostinazione, l'irremovibile durezza di cui aveva fatto mostra non [...]
[...] nuovamente il cuore di Consalvo. Egli aveva pietà del padre, di tutti i suoi. Stravaganti, duri, prepotenti, maniaci: erano forse responsabili [...]
[...] affilato del padre, quello sguardo cieco, quel rantolo affannoso!... Il giovane piegava i ginocchi, intuiva cose che aveva negate. Egli che s'era fatto [...]
[...] che una nuova era s'apriva per lui. La fermezza di cui aveva dato prova, la prontezza con cui aveva visto quel che doveva fare lo rassicuravano [...]
[...] : egli non aveva paura di cadere nelle pazzie degli Uzeda; dei suoi aveva soltanto la ricchezza e la potenza. E l'inganno in cui trascinava la [...]
[...] giustizia non era l'ultimo motivo della sua compiacenza; egli diceva al pretore: - Il mio povero cugino era solo in casa... Aveva la passione delle [...]
[...] . Ella aveva quasi calcolato sulla morte di lui, perchè l'altro ne godesse! Non s'era neppur ravveduta alla prima minaccia, quando lo sventurato [...]
[...] era stato sull'orlo della 612 fossa! Così, dinanzi al cadavere sanguinoso, una mano l'aveva atterrata: ricuperati i sensi, le sue lacrime non [...]
[...] resistenza incredibile. Che alla notizia della morte del barone rimanesse insensibile, parve quasi naturale, perchè ella aveva già chiuso gli [...]
[...] che, come assessore anziano, aveva preso la firma. Ingolfato di nuovo nel mare degli affari pubblici, quando tornava a palazzo, quando desinava [...]
[...] suocera cominciò prima a levarsi; aveva poco più di cinquant'anni, e parve una vecchia decrepita. Teresa dava maggiormente da pensare ai [...]
[...] chiedere alla sorella se aveva bisogno di nulla, la trovò con la madrigna, la duchessa e Michele. Appena egli entrò, si volsero tutti dalla sua [...]
[...] voi.... non posso. Un momento di silenzio. La duchessa aveva gli occhi pieni di lacrime, scrollava il capo amaramente. Consalvo disse: - Perchè [...]
[...] 616 da meno degli altri, perchè non si dicesse che ella sola metteva ostacoli all'accordo generale, aveva consentito al cambio; ma nulla al [...]
[...] andò migliorando più rapidamente. Un coro di lodi, per quel che aveva fatto, per la nobile rinunzia di cui aveva preso l'iniziativa e che aveva [...]
[...] Michele aveva rimesso piede nella casa macchiata dal sangue del fratello; ma, pei preparativi della partenza, era necessario che una delle donne vi si [...]
[...] , entrando nell'anticamera, fu costretta a sedere, a fiutar dell'etere. Riavutasi, compì quel che aveva da fare con la fermezza antica. Le stanze del [...]
[...] ricevimenti, fissando la propria abitazione al secondo piano. Con la madrigna non aveva quasi nessun rapporto; facevano tavola separata perchè [...]
[...] desinavano a ore diverse, ciascuno aveva le proprie persone di servizio e la propria carrozza. Si vedevano di tanto in tanto per le necessità [...]
[...] . Continuò nell'abitudine presa anche dopo. In fin dei conti egli doveva esserle grato della rinunzia che aveva raddoppiato, da un quarto alla [...]
[...] oblazioni dei fedeli: Consalvo seppe che sua sorella aveva contribuito a quell'acquisto. Non aveva ella, prima, giudicata provvida la legge che [...]
[...] ? Consalvo inclinava a quest'ultima ipotesi, anche perchè egli non aveva fede alcuna; ma non un atto, non una parola rivolavano quel che c'era nel cuore [...]
[...] mettersi all'opera, egli affrettò una risoluzione che aveva già presa da un pezzo: rinunziare all'ufficio di sindaco. Non solo avea bisogno d'esser [...]
[...] bilancio s'era chiuso con un deficit considerevole, che egli aveva potuto dissimulare a furia d'artificii; ma la situazione non era più sostenibile [...]
[...] dell'appalto non aveva fatto buona prova. Egli dichiarò, nelle private conversazioni, che il ritorno alla riscossione diretta era per lui uno sbaglio e che [...]
[...] dimissioni; l'altra, collettiva, a tutti gli assessori, annunziando loro che «per ragioni di delicatezza» aveva già mandato la rinunzia alla [...]
[...] però dirlo prima! Non piantarci in asso! È questo il modo?... Confusamente, essi comprendevano il tiro che aveva loro giocato, il ballo cui li [...]
[...] , negli ultimi tempi aveva ben capito che il nipote nutriva anche lui l'ambizione d'esser deputato; ma era sicuro che non si sarebbe presentato [...]
[...] iniziato alla vita pubblica gli portava via il posto tanto aspettato e gli sparava calci per tutta gratitudine. E il duca? Il duca che gli aveva [...]
[...] ? - esclamò ridendo il duca, che aveva in tasca la formale promessa d'un seggio al Senato. - Non vedi che i partiti vecchi sono finiti? che c'è una [...]
[...] . Allora Giulente corse da Consalvo. Era in uno stato d'esasperazione violenta; dinanzi al vecchio non aveva osato infrangere l'antico rispetto, ma [...]
[...] sai che il posto è mio? Che da tanti anni lo aspetto? Che tuo zio me l'aveva promesso?... - Posto? - fece Consalvo, con la stess'aria d'ingenuo [...]
[...] nostra parentela non è così stretta» Quel bardassa glie l'aveva spiattellato in faccia!... Parenti? Erano stati mai parenti per lui? Tutti, tutti lo [...]
[...] '«ignobile» laurea ch'egli aveva presa: ed erano stati i soli che l'avevano costretto ad esercitare la professione, per sostenere lo loro magagne: la [...]
[...] metto sotto i piedi!...» Invece egli li aveva serviti, corteggiati, piaggiati; che altro aveva fatto se non magnificare la loro presunzione [...]
[...] . - Hai ragione, - rispose sua moglie. Dietro l'uscio, il giorno innanzi, aveva compreso dai discorsi degli assessori il tiro giocato da Consalvo a [...]
[...] suo marito; aveva capito che Benedetto non poteva essere deputato. Nel primo momento era rinata in lei l'avversione pel nipote, per quegli Uzeda [...]
[...] , a passeggiare come una bertuccia in gabbia, aveva ripetuto mentalmente: «Ha ragione!... È Consalvo!... È lo zio!... Mi vogliono schiacciare [...]
[...] caffè. - Vuoi restar solo? Vuoi riposare? - Sì. Ella se n'andò. Aveva appena chiuso l'uscio, che lo riaprì: - Non t'angustiare, - tornò a dire al [...]
[...] era questa: smantellata la rocca affaristico-conservatrice che per vent'anni aveva sostenuto il duca d'Oragua, sbaragliata l'Associazioue [...]
[...] . Appena andato via dal municipio, aveva cominciato il lavorio fuori città, nelle sezioni rurali. Popolani e contadini si svegliavano laggiù alla [...]
[...] aveva desiderio di visitare «questo sodalizio tanto benemerito del paese.» Quasi da per tutto egli guadagnava simpatie e accaparrava voti. Il solo [...]
[...] Giulente, restavano, oltre la sua, quattro candidature serie: l'avvocato Vazza, che aveva un'estesissima clientela e si presentava con programma [...]
[...] non relegava gli elettori nelle stanzette buie dell'amministrazione, come aveva fatto suo zio; spalancava le nobili Sale Gialla e Rossa, il [...]
[...] credito più delle altre, ed egli voleva esser eletto per l'attitudine alla vita pubblica di cui aveva dato prova, per la coltura che s'era affannato [...]
[...] mente infiammata dall'ansietà della riuscita. Sarebbe riuscito? A momenti ne aveva l'intima e salda certezza; il governo era per lui: Mazzarini [...]
[...] , arrivato al potere, ministro dei lavori pubblici, gli aveva trascritto da Roma tutte le lettere con le quali lo raccomandava al prefetto. Ma non si [...]
[...] d'una volta, graziosa, gentile, poetica, pietosa ma non bigotta, credente ma non accecata? Anche al fisico, aveva perduta l'eleganza del [...]
[...] ... dovere... - balbettò Baldassarre. Uscito dalla casa del principe, il maggiordomo s'era buttato alla politica, aveva abbracciato la fede democratica [...]
[...] padroncino - si presentava con programma democratico, egli aveva indotto i consocii ad appoggiarlo; così rientrava nel palazzo lasciato da servo [...]
[...] con l'importanza di uno che portava un bel gruzzolo di voti. Seduto sopra una di quelle poltrone di raso che prima aveva avanzato ai signori, egli [...]
[...] vittoria è nostra! - Accetto di cuore l'augurio cortese. E Baldassarre, dimenticato il torto che gli aveva fatto il principe defunto, si fece in [...]
[...] aveva fatto fare certe aperture ai capi clericali, ma costoro avevano risposto che la sua alleanza con Lisi e Giardona rendeva impossibile [...]
[...] qualunque accordo. Giulente boccheggiava. Per salvare il municipio aveva dovuto imporre nuove tasse, aggravare le antiche, congedare impiegati, lasciare in [...]
[...] commessi di negozio, ai venditori ambulanti: «Non siete elettore?... Allora andate a farvi iscrivere...» Ed ella gli aveva finalmente consegnato i conti [...]
[...] rivolse agli antichi compagni di bagordo, alla gente con la quale aveva fatto vita, un tempo, nelle taverne e nelle case di tolleranza: ceffi [...]
[...] piazza, aveva, coi suoi archi, le colonne e le terrazze, una cert'aria di anfiteatro; era l'ambiente più vasto, più nobile, più adatto alla [...]
[...] grandezza dell'avvenimento. E poi Consalvo, da cui veniva la scelta, aveva una sua idea. Egli andò a dirigere personalmente l'addobbo. Ma intanto che [...]
[...] devastazione, Consalvo pensava adesso con un senso di rammarico alla morte del mondo monastico, che egli aveva vista con vivo tripudio. Ma allora [...]
[...] - rammentava! - aveva quindici anni, era impaziente di prendere il posto che lo aspettava in società. Se gli avessero detto, allora, che egli [...]
[...] , perchè si dicesse che egli aveva parlato due ore difilato. A un tratto alcune seggiole rovesciate dalla gente che scappava fecero un gran fracasso [...]
[...] prime somme, oscillava fra il secondo ed il terzo. Consalvo, pallidissimo, aveva la febbre. Ma, come venivano i risultati delle sezioni urbane [...]
[...] migliaia di voti, con 2000, con 1000 appena. Giulente non ne aveva più di 700! Era notte alta, ma il palazzo Francalanza, illuminato a giorno [...]
[...] colazione ed il pranzo. Modestamente, egli tentava parlare dei risultati generali, dell'«ottimo esperimento» che aveva fatto la nuova legge, del [...]
[...] , egli andò dalla sorella. Se doveva esser grato a costei per la generosità con la 662 quale ella lo aveva trattato al tempo della morte del [...]
[...] padre, non le aveva tuttavia perdonato il rifiuto di aiutarlo nella candidatura; voleva ora farle vedere che anche da solo aveva saputo trionfare. Ma [...]
[...] nessuna delle proprie ambizioni. L'ostinazione, la durezza di cui aveva dato prova anche con lei erano sciocche, degne d'un Uzeda stravagante, non [...]
[...] : «Lascialo entrare.» Ella aveva saputo gli ultimi vituperii commessi dal nipote, la parlata in pubblico come un cavadenti, i principii di casta [...]
[...] principe che prima aveva servito: Lucrezia le aveva narrato ogni cosa, per vendicarsi, per ruinare Consalvo, per portargli via l'eredità. E donna [...]
[...] Ferdinanda aveva sentito rimescolarsi il vecchio sangue degli Uzeda, dallo sdegno, dall'ira; ma adesso era ammalata, l'egoismo della vecchiaia e [...]
[...] denari! In verità, aveva ragione Salomone quando diceva che non c'è niente di nuovo sotto il sole! Tutti si lagnano della corruzione presente e [...]
[...] muoveva, pensò che forse s'era assopita e che egli parlava al muro. S'alzò, quindi, per vedere: donna Ferdinanda aveva gli occhi spalancati. Egli [...]
[...] Magenta parecchi anni dopo che gli erano cresciuti i baffetti biondi. La facciata aveva pur sempre i solchi delle sassate dei monelli che avevano [...]
[...] giocato con lui, e la lunga crepa perpendicolare, che pareva volesse dimezzarla, aveva conservato al centro la schiacciatura della martellata di [...]
[...] Ernesto. Guardando, gli risorgevano gli anni in cui aveva sculacciato per il terriccio con la ragazzaglia del Casone. La penultima tegola del [...]
[...] sottosopra le gonnelle delle donne avariate, la sua mutria era divenuta la conversazione del quartiere. L'oste Gianmaria, il bislongone che aveva [...]
[...] , ma in fondo aveva dell'affezione per la donna che viveva al dorso della sua osteria e che si era sviluppata, si può dire, sotto i suoi occhi. Le [...]
[...] n'era andata in una mattina di sole senza dirle addio. Più ci pensava e più vi perdeva la testa. Sovente l'aveva dovuta sollecitare con una sfuriata [...]
[...] quattro per una questione di donne. Marianna gli aveva perdonato, perchè ai morti bisogna perdonare. Ma non si ricordava di lui che con disgusto [...]
[...] aveva dato con il succo della giovinezza la virginità dei baci. Non c'è che un periodo breve della vita in cui l'amante sia veramente sincero. E [...]
[...] , la storia intima delle famiglie che aveva veduto formarsi, crescere, diminuire e disfarsi. Egli era alto, ossuto, con l'ampio padiglione delle [...]
[...] s'ostinava a credere che il progresso di quarant'anni aveva alterato anche le abitudini del portone del Terraggio, egli s'arrabbiava e numerava gli usci [...]
[...] scrivere. — Bestia! gli disse Martino spazientito. Che cosa volevi che ti insegnassero quello che non sapevano? Luraschi non se l'aveva a male. Non [...]
[...] poteva aprir bocca senza che qualcuno gli desse della bestia. Lui non ne aveva colpa e tutte le volte che glielo si diceva dava una martellata più [...]
[...] scampagnata. Aveva nella testa Caravaggio fino dalla nascita di Pietrino — terzo dei suoi figli. Tutti gli anni ripeteva loro che voleva condurveli [...]
[...] colle bestie, io! Giorgio era il figlio del padrone di casa. Egli era in giro col lutto al braccio a farsi riconoscere. Non aveva che [...]
[...] biancastra della sua faccia aveva due virgoloni che incominciavano alla radice del naso e discendevano bisciandosi fino alla parte estrema della bocca [...]
[...] , perduta sotto i peli che gli impedivano di essere repulsivo. Parlando, scopriva i dentini biancni e aguzzi come quelli della madre, dalla quale aveva [...]
[...] ereditato il ticchio della palpitazione delle palpebre ogni volta gli si parlava d'interessi. Del padre non aveva che la tendenza al pancione e [...]
[...] lontano, alla sua audacia. I primi denari li aveva fatti arrischiando tutto ciò che possedeva. Una bella mattina egli era ritornato in Verziere [...]
[...] come un incettatore che aveva comperato tutte le pesche arrivate nella notte alle porte di Milano. Con questo colpo napoleonico, come venne poi [...]
[...] chiamato, egli aveva soppresso la concorrenza bestiale tra la gente che si affannava per giungere prima a impadronirsi di un carretto di frutta in [...]
[...] senza pesche. La cosa aveva fatto scalpore e messo sottosopra i fruttivendoli all'ingrosso che continuavano, di padre in figlio, col sistema del [...]
[...] "vivere e lasciar vivere". L'esasperazione degli altri lo aveva fatto passare per un assassino del mestiere. La Gigiona, che aveva il negozio vicino [...]
[...] della gente che non gli aveva fatto nulla di male. Con le mani nel tascone in mezzo al grembiale azzurro, giurava che se il suo uomo non fosse [...]
[...] quando non ce n'erano si aveva il diritto di farsi giustizia con le cinque dita della mano. Negli spacci all'ingrosso, lungo le due linee parallele [...]
[...] al rialzo dell'immensa piattaforma del Verziere, si parlava di Pasquale Introzzi come di un camorrista che aveva consumato metà della vita in [...]
[...] altri che comperavano dai grossisti, il colpo napoleonico aveva fatto buona impressione. Godevano di vedere umiliata la superbia di quella manata [...]
[...] di speculatori che aveva tanto disprezzo per la gente che li aveva ingrassati. L'Introzzi era venuto in tempo a frenare la loro ingordigia e la [...]
[...] ingiungevano di andare all'inferno a chi aveva da dire sul prezzo. Coloro che trovavano la frutta degli ultimi "corsi" marcia, non avevano altro rimedio [...]
[...] voleva. Pasquale, a poco a poco, aveva finito per farsi voler bene. Era ragionevole con tutti. Non appena gli si facevano vedere gli strati andati [...]
[...] . Sorrideva amabilmente, parlava con mansuetudine, considerava la frutta guasta della perdita personale e assicurava tutti i compratori ch'egli aveva [...]
[...] venuta su a vista d'occhio, il Verziere gli si era prostrato e aveva finito per abituarsi a pensare col cervello di Pasquale Introzzi. Egli aveva [...]
[...] temperata dal buonsenso. Ai facchini aveva insegnato di chiudere i cancelli agli scalzacani, agli intrusi, agli avventizii. E i facchini erano [...]
[...] tenersi il ventre. Il "marito virtuoso" gli aveva aperto il rubinetto e non poteva che ridere. Gli altri lo credevano ubbriaco. — Vergogna [...]
[...] Pasquale aveva di queste idee. I danari per i rattoppi gli parevano sciupati e lo diceva agli inquilini che lo seccavano per qualche riparazione [...]
[...] darsi che dormisse della quarta, perchè la notte passata lo aveva sentito a lamentarsi e a fare del fracasso fino alle tre del mattino. Non era [...]
[...] le villanie dell'ultima volta, passò il gradino sul quale aveva giurato di non mettere più piede, e adagio adagio, colla schiena alla parete [...]
[...] dalla sconfitta. La faccia spaurita dalla magrezza aveva conservato i segni delle contrazioni crudeli e gli occhi vitrei nella profondità delle [...]
[...] lasciar morir di fame un povero cristo che non faceva nulla di male. Ma Luigia la consolava dicendo che non si poteva morire di fame. Ne aveva [...]
[...] non aveva voluto accenderlo. Ma la miseria era lì bella e buona che nessuno poteva negare. Anche la Luigia era di questo parere. Il fuoco era spento [...]
[...] . Ghiringhelli era padrone di dire quello che voleva perchè era più vecchio. Lui però aveva quarant'anni di meno e un altro concetto del padrone [...]
[...] assieme, mal tenute, e faceva sorgere al loro posto un vero palazzo operaio, come uno di quelli del Peabody, che aveva veduto in Inghilterra e in [...]
[...] stracciona che non aveva un soldo di pane quando l'aveva sposata e che ora gli faceva fare di quelle figuracce. A questo mondo si è proprio [...]
[...] singhiozzando e contando gli spiccioli che aveva nel taschino del panciotto stracciato. La Pina, finito di piangere, continuava ad accarezzare il bimbo [...]
[...] . — Sporcaccione sarete voi, pettegole! Ghiringhelli non aveva smesso di leggere le note. Non era il primo marito bestiale che vedeva. Le famiglie di [...]
[...] , li avrebbe mandati al fallimento più di una volta. Anche Pasquale, ridendo, gli diceva sovente che aveva il pelo sullo stomaco. Ma poi conveniva [...]
[...] che quello che aveva detto avveniva. Valeva di più lasciare una bella somma a qualche istituzione per i poveri, che sperperare una fortuna in [...]
[...] lasciò sdraiare nel pomeriggio di una domenica soleggiata, in un prato rasente il viale del Sempione, dal figlio di un facchino che le aveva [...]
[...] gonna come a una proprietà individuale. Morta la madre, la gente matura che aveva del lusso aveva tentato di farsene una mantenuta. Le aveva [...]
[...] esibito la ricchezza della vita, le aveva impromesso delle gite sul lago e delle giornate in campagna. Invano. Annunciata scappava ridendo e ogni [...]
[...] dove mancava il padre. Con gli anni questa bellezza selvaggia aveva finito per dargli dei capogiri e per incendiargli i sensi. In Verziere, seduto [...]
[...] : — Senz'offenderti, serviti come se fosse roba tua. Lei, che aveva sempre avuto della repulsione per la mantenuta e che aveva tra le poche idee della sua testa [...]
[...] all'altra e i maturi gente che ti gualcisce e ti saluta alla prima ruga. — Ingrato! Se ne infischiava dei suoi denari, perchè i denari non li aveva mai [...]
[...] amati. Ma non credeva Pasquale capace di corbellarla come un gaglioffo. Chi gli aveva mai cercato qualche cosa? Ghiringhelli bussò all'uscio con [...]
[...] legge mette a disposizione dei galantuomini. Con la 49 bisognava andare adagio per evitare lo scandalo di far sapere al pubblico, che lo aveva [...]
[...] Fioravanti per vendicarsi di uno schiaffo che gli aveva dato al sole, un giorno ch'egli si era permesso di farle sdrucciolare nell'orecchio una [...]
[...] diffondesse della luce nel buio della stanza. I peli biondi delle ascelle all'aria suscitavano nell'amministratore una sensazione che non aveva mai [...]
[...] ordine. Annunciata tirava via a stiracchiare e a piegare biancheria come donna che non aveva tempo da sprecare. Lei non era mica una sporcacciona [...]
[...] casa loro. Lui aveva cura della popolazione della sua casa. Nei sei anni che lo aveva conosciuto non le aveva mai dato modo di domandargli un [...]
[...] che anche lui ne aveva provato delle belle. Giorgio assentiva col capo in tutto quello che udiva e aggiungeva ch'egli non desiderava che di [...]
[...] asciugare la biancheria e anche l'abitazione. Ella era giovine e aveva della salute da buttar via, ma i malanni non si facevano annunciare [...]
[...] . Capitavano addosso a ogni momento, senza fare tanti complimenti. Lui stesso, che non aveva che venticinque anni, aveva preso dei dolori reumatici per [...]
[...] avere dormito imprudentemente in una camera stata chiusa per degli anni con della mobilia che suo padre vi aveva dimenticato. Le pareti erano [...]
[...] , non aveva altra alternativa che patire la fame o fare dei debiti. Il 39, della seconda ringhiera del blocco A, conveniva anche lui che non si [...]
[...] ideacce che finivano per condurre i gonzi alla rivoluzione. Nessuno aveva mai saputo spiegare chi erano questi caporioni con tante brutte idee per la [...]
[...] dalla parte della voce. Chi era che aveva parlato? Se c'era qualcuno che gli bastavano i suoi cinque soldi poteva andare innanzi che lui non aveva [...]
[...] naso. Era un pezzo che gli prudevano le mani e che aveva voglia di sfogarsi con uno di codesti arruffapopoli che mettevano sottosopra il Cortilone [...]
[...] fianchi e con una audacia che faceva arrossire più di una compagna. Per lei il dizionario non aveva parole proibite. Quando vedeva la 84 del [...]
[...] all'ospizio della maternità, come se fossero stati tanti gattini. Anche lei ne aveva avuto uno e non ne faceva mistero. Si sa, chi va al molino [...]
[...] l'Annunciata, per un uomo che le aveva divise lasciando in ciascuna un odio mortale. E stringendosi le amiche ai gomiti narrava loro che, alla presenza di [...]
[...] vi compariva a sgarbugliarsi gli occhi sull'uscio per dar a intendere che aveva dormito fino a ora tardi. Ma nessuno credeva alla fintona. Le [...]
[...] tutte le donne insaziabili. — Vedete che ora si adatta anche coi borghesi! La sera era afosa, il cielo aveva ai margini delle strisce che parevano il [...]
[...] viva. La città pareva divenuta un cimitero. Lo scalpellino, nel '55, c'era anche lui e aveva già vent'anni. Si ricordava di una cometa che fu un [...]
[...] credevano sul serio potesse cadere sulla testa come un'immensa tettoia di carboni accesi. Ma di quella del '55 non sapeva nulla, non ne aveva udito [...]
[...] quale aveva scelto i tre numeri al letto del povero Tognazzo, non era così pessimista. I numeri buoni non bisognava mai abbandonarli. 22, 55 e 61, se [...]
[...] aveva riveduto Tognazzo disteso sul letto, con la faccia scarna e gli occhi striati. Era un avviso che il povero morto le dava di non dimenticarli [...]
[...] gli era venuto in mente di sposarla, doveva rompersi una gamba tre volte. Il suo dovere l'aveva fatto. La madre aveva 39 anni e la figlia 20, e [...]
[...] tutt'e due potevano andarsene fuori dall'uscio quando volevano. Lui non aveva bisogno di nulla. La minestra sapeva dove mangiarla, e più buona [...]
[...] , accidenti! Se aveva del vino fino alla gola, allora incominciava a sacramentare coi pugni sul tavolo e finiva col trascinarle giù dal letto come [...]
[...] la gente non avrebbe mancato di sparlare e di dar ragione a chi non ne aveva. — Facciano! dicano! rispondeva lei, accomodandosi il cappello di [...]
[...] , quando c'era un po' di timor di Dio, certe cose non si vedevano. Peppina, nata nel Casone, aveva 67 anni. Tutt'assieme era una donna che si vedeva e [...]
[...] tanto veniva ripreso dalle leggi, senz'altra colpa che quella di essere un disgraziato addosso al quale poteva pisciare ogni malcreato. Lo aveva [...]
[...] ad una donna più giovine di Peppina. Le informazioni che le aveva dato il delegato, al quale aveva comunicata la sua idea di sposarlo, erano di [...]
[...] condanne senza che ci fosse mai un delitto. Il primo momento fu perchè era senza domicilio e non aveva mezzi di sussistenza, il secondo perchè [...]
[...] dovere di metterlo sotto la sorveglianza speciale della pubblica sicurezza. Una volta precettato, la riabilitazione, diceva Peppina, che ne aveva veduti [...]
[...] saltimbanco, gli aveva fatto cadere il bastone con un pugno alla nuca che pareva di piombo. La voce di Peppina aveva radunato quattro o cinque [...]
[...] avevano comperato lungo la strada. La loro società era primitiva. L'uno si fidava dell'altro e ciasceduno aveva diritto di mettere la mano nella [...]
[...] ". In sei anni non avevano fatta una parola che avesse potuto turbare la loro unione. All'osteria nessuno si guardava nell'occhio. Chi aveva sete [...]
[...] beveva anche se gli altri ne erano sazii. Gaetanino, per esempio, aveva un debole per lo stufato a pancia piena. Finita la cena, che veniva [...]
[...] regolarmente inaffiata di tre o quattro litri di barberone, domandava a Gianmaria se aveva ancora di quella miscela nella casseruola. Lo Strambo, che alla [...]
[...] . — Sporcaccioni! La donna invece aveva incominciato il suo lavoro di decomposizione. Alfredo da un po' di tempo non aveva più la bonarietà e la [...]
[...] condiscendenza che lo rendevano così caro agli amici. Scattava per dei nonnulla e aveva dei momenti di tristezza cupa. Lavorava con loro, mettendo anzi un [...]
[...] inguaribile. L'aveva sentito più di una volta alzarsi e andare sulla ringhiera nelle ore in cui i galantuomini dormono e l'aveva sorpreso a piangere una [...]
[...] diceva che il suo era un brutto sogno. Che aveva lui di comune con l'Annunciata? L'Annunciata era libera, padrona di sè. Non gli aveva mai dato altro [...]
[...] l'inquilino raggiungesse la scala. Alfredo rincasava tardi. Era stato a stordirsi in parecchie osterie dove aveva degli amici. Fumava, senza sentire che [...]
[...] in cui Ghiringhelli gli aveva fatto portare dabbasso le ultime masserizie della sua miseria. — Su, andate alla locanda se non volete gelare [...]
[...] . Siliprandi, con delle frasi incoerenti, si raggomitolava sempre più sotto il marsinone stracciato e si rimetteva a russare. Alfredo, che lo aveva veduto [...]
[...] ginocchio, senza voltarsi verso l'uscio che racchiudeva la donna che aveva finito per fargli paura. Non voleva più pensarci. Era stato un quarto [...]
[...] d'ora in cui aveva perduto la testa dietro una felicità impossibile. Ora era guarito. Aveva giurato a sè stesso di passarle d'accanto come si passa [...]
[...] frignona e lasciava che sul suo corpo passasse il quartiere. Pasquale, il padrone di casa, le aveva frustato il letto e Giorgio, più brutto del [...]
[...] contento della sua risoluzione. Almeno poteva addormentarsi col cuore tranquillo. Aveva passato delle notti da far pietà ai sassi. Pazienza, era finita e [...]
[...] brunastra, con gli occhi che lampeggiavano e la boccuccia che si apriva ammantata di rosso acceso. Nei mesi d'assenza aveva imparato il coccottismo di [...]
[...] qualcuno a pranzo, lui continuava a raccomandarle di non bere quando aveva il boccone in bocca, di non far sentire il romorio delle mascelle come i [...]
[...] ! Edoardo viveva di queste minuzie. Cresciuto in un ambiente superiore, non sapeva adattarsi alle usanze di una ragazza che aveva tutte le volgarità [...]
[...] , stava benissimo. Inquieto, assisteva la cameriera a mettere tavola. — Mancano i bicchieri per lo Chablis, Laura. — Non lo aveva mica detto [...]
[...] brutte figure! Anche stamane lo aveva fatto arrossire. Gli piacevano i fiori, perchè mettono della primavera e della gaiezza sul petto femminile, ma [...]
[...] alla sera. Non voleva crepare tisica in casa sua. Aveva ancora una madre che piangeva notte e giorno per lei. In casa della mamma non c'erano i [...]
[...] pezzo che aveva in animo di romperla. Se si era fermata, era stato per compassione. Adesso sapeva con chi aveva da fare. E nella indignazione [...]
[...] un altro. Lo spillone che le aveva regalato nel suo giorno onomastico andava in frantumi. Non voleva più nulla della casa che le ricordava [...]
[...] compiangendo la povera Marianna che aveva dovuto riprendersela come gliela avevano rimandata. Adalgisa, con le sue guance imporporate di salute e [...]
[...] leticare con delle sudicione come loro. Il malassieme del Cortilone l'aveva già disgustata. Non le andava più. Senz'essere divenuta aristocratica [...]
[...] l'aveva accolta a braccia aperte col bacione affettuoso senza punto domandarle dove era stata e che cosa aveva fatto in tutto il tempo, si doleva di [...]
[...] accorgeva che la figlia aveva subito dei cambiamenti, quantunque al banco le era divenuta una perla che aumentava la clientela maschile di giorno in [...]
[...] simpatico. Non aveva ancora quarant'anni, era grassotto senza la deformazione del ventre, portava su due spalle giovani una testa affollata di ricci e [...]
[...] portava un cappello floscio color nocciuola. Aveva sempre un lembo del foulard fuori del taschino e i polsini che gli uscivano dalla manica coi [...]
[...] l'affollamento dei salici nell'angolo a destra del giardino, non era uscito dal sogno che dopo che Bentoni ne aveva approvato le spese e i progetti [...]
[...] proprio conto. Ma non avrebbe sciupata una cartuccia di più per la bandiera di un esercito che l'aveva vigliaccamente abbandonata. Il matrimonio lo [...]
[...] aveva stomacato. Era un legame ch'egli aveva creduto santo fino al giorno in cui venne a smagarlo la tragedia domestica del padrone. Tra il conte [...]
[...] Massimo e donna Elena, la figlia del marchese Stangoni, il rappresentante di una delle più illustri famiglie della nobiltà milanese, nessuno aveva [...]
[...] mai sospettato il minimo dissapore. Li aveva sorpresi a scambiarsi dei baci dietro le colonne marmoree del salone rosso, come se non avessero [...]
[...] avuto una fuga di stanze a loro disposizione, e li aveva veduti sui sedili chiusi nel fogliame, dietro l'aranciera, guancia contro guancia [...]
[...] di baci sulla bocca di un altro. Si ricordava come se fosse adesso. Era una sera di Natale. Il pranzo era passato come un trionfo. Il ceppo aveva [...]
[...] illuminato la sala e i brindisi augurali erano succeduti ai brindisi. Bentoni, come capo del personale della casa Vittone, aveva salutato gli [...]
[...] donna che aveva fatto parlare il mondo per le sue avventure e le sue fughe notturne dalle lenzuola maritali. La sera della scena storica Massimo [...]
[...] doppio filare di perle che le cingeva il collo e le ingiunse di levarsi l'anello che aveva disonorato. — Non piangete, baldracca! Dovevo [...]
[...] ciò che aveva sottomano o deposto in qualche parte un minuto prima. Se si metteva a scrivere domandava cento volte quanti se n'aveva del mese [...]
[...] degli altri. Bentoni incominciava a lasciarsi impallidire la donna che gli aveva fatto su Massimo, nei momenti in cui gli ripeteva che non era che [...]
[...] precipizio, e di sopra alla ressa sbucava, di tanto in tanto, la figura di qualche persona che aveva piantata la sua scranna nel fitto della gente. Nel [...]
[...] signore sedute gli incidenti della corsa. Il secondo giro era incominciato. Lara aveva lasciato prendere il suo posto a Lady Flower, ma nessuno vi [...]
[...] dava importanza. Era il gioco del fantino per suscitare della commozione. Due siepi erano state saltate e Lara aveva ripreso il posto, lasciandosi [...]
[...] entusiasmo. Bentoni invece, il quale alle corse aveva la mania di tenere per gli ignoti, vi arrischiò due biglietti da cento. Al terzo giro, a cento [...]
[...] che non aveva voluto puntare su Lara. A un tratto l'attenzione fu per un'altra. Emma si era rimessa in cammino con una velocità fulminea [...]
[...] materassaio ambulante, senza dolersi di avere voltato il dorso alla bottega che lo aveva ridotto un cencio a diciotto anni per quattro lire la settimana [...]
[...] . Ultimamente aveva smesso di parlarne perchè la bottega, veduta dal suo posto di operaio libero, gli sembrava peggiore di quando vi si trovava. Ce la [...]
[...] aveva nella memoria come un locale malsano, con una luce scialba che accecava in dieci anni e dell'aria che sentiva di chiuso anche se si era [...]
[...] qualche volta un lacrimone negli occhi. Il garzone che andava in giro con lui da sei anni non aveva ricevuto che uno sberlotto che si era meritato [...]
[...] i materassi e i cuscini gli aveva fatto salire la settimana fino a venti lire nette, dedotte le sei che dava al garzone. Perchè lui non voleva [...]
[...] . Portava di sopra materassi e cuscini che rimanevano morbidi per tutto l'anno e anche di più per la donna che lesinava o aveva poco da spendere [...]
[...] influiva a tenergli incatenate le famiglie era che nessuna donna aveva mai potuto rimproverargli una manata di lana. Era una cosa che non gli [...]
[...] passava neppur per la mente. Il padre gli aveva insegnato di buon'ora che la farina del diavolo finiva per andare in crusca e che il più furbo era il [...]
[...] dai bisogni assoluti, perchè il padre gli aveva lasciato una famiglia grossa. Ma tra sè e sè si contentava di avere fatto di tutto per impedire [...]
[...] che i suoi di casa andassero a bubbolare di freddo e a mendicare sul lastrico il boccone della vita. Sua madre, che ne aveva cinquantotto, non era [...]
[...] sapere se le piaceva fare la guantaia, ma non riusciva che a cavarle dei dubbi. Era una ragazza che non aveva volontà propria. — Ti piace? Pareva [...]
[...] perdeva mai. Qualche volta veniva a casa allegra a raccontare alle sorelle tutto ciò che aveva fatto nella giornata. Diceva che, mentre le ragazze [...]
[...] l'aveva veduta venir su un pezzo di ragazzotta che fioriva per la strada e tutto il Cortilone aveva assistito alla sua sfioritura lenta, di anno in [...]
[...] lusso per gli ingrati. Non voleva che Altaverde morisse stinta e appassita come tutte le altre. Lui aveva delle buone braccia per tenere lontano il [...]
[...] accarezzava paternamente la ridondanza dei capelli, correndo dietro al consiglio di Annunciata che gli aveva suggerito di farne una sarta, un'arte in [...]
[...] andata di sopra con un po' di castagne arrosto a trovarli, erano come lei. Ne aveva viste delle lavandaie andare a male e delle stiratrici che [...]
[...] che aveva trovato sulle carriuole sotto i tendoni dei librivendoli di Sant'Ambrogio. C'erano momenti in cui leggeva disperatamente, come se [...]
[...] accese, come se fosse giunto trafelato da un lungo viaggio a piedi. Era il soggetto che lo aveva commosso, che lo aveva fatto palpitare, che lo [...]
[...] aveva uncinato e obbligato, a poco a poco, a partecipare alla storia che gli si svolgeva sotto gli occhi come spettatore. Certi personaggi, che [...]
[...] mondo il popolo che ne sapeva meno di loro e che più di loro aveva bisogno di istruirsi e di ammansare le violenze negli esempi degli altri. I [...]
[...] cuore che lo facevano temere per la sua religione. In dati momenti gli pareva che stava per perdere la fede che aveva in Dio. Non era possibile [...]
[...] baci indemoniati, e ad aspettare, col bimbo, la morte senza mandare un lamento, lo aveva fatto passare attraverso un terrore che gli aveva cosparso [...]
[...] l'uno doveva amare l'altro. Senza un po' di solidarietà, gli interessi degli operai sarebbero intisichiti nei libricciuoli in cui li aveva letti. Ci [...]
[...] le lacrime. Annunciata, divenuta intima di Enrichetta, la mamma di Giuliano, per amore delle ragazze che aveva cominciato ad amare come sue [...]
[...] viscere senza voltarsi indietro. Trovava solo qualche scusa pensando al dolore. Forse era stato il dolore atroce che l'aveva resa insensibile e [...]
[...] le aveva fatto dimenticare di essere madre. E nelle notti disperate, quando sognava delle sue ragazze, si diceva che ci doveva essere una legge [...]
[...] ginocchio, egli aveva trovato il suo uscio spalancato e le sue stanze vuote. Egli era andato a cercarla per il letto con il cuore tremante senza trovarvi [...]
[...] di generazione in generazione. E l'Annunciata li aveva messi tutti sotto i piedi come della roba vecchia. In lei l'amor libero non era stato che un [...]
[...] suoi parti come lo struzzo dimentica di covare le sue uova. Forse aveva dei nemici o delle nemiche che le volevano male. Perchè sulla bontà del suo [...]
[...] da lei senza restituire. Perchè lui voleva essere povero, ma non amava che si malignasse sul suo conto. Un giorno che aveva trovato in casa un [...]
[...] bene. Il pranzo avvenne lo stesso. Enrichetta aveva messo sul tavolo la tovaglia del giorno di Natale che teneva via nel cassettone da quando aveva [...]
[...] alla lombarda, stato preparato da Giuliano. Egli aveva una vera passione per lo stufato, specialmente se vi aveva messo il suo zampino. Egli diceva [...]
[...] rivivere i morti, era uno studio. Lui non l'aveva mica fatto come si doveva, perchè gliene era mancato il tempo. Ma non poteva essere cattivo. Aveva [...]
[...] fatto rosolare la cipolla fino all'indoratura nella grascia fresca, stiacciata con la gobba del cucchiaio, e il manzo lo aveva infarcito di [...]
[...] bullette di garofano, di spicchi d'aglio e di lardelli. Poi lo aveva lasciato marinare in un mezzo bicchiere di vino di Piemonte, con del pepe, dei [...]
[...] chiovi di garofano, del sale, della noce moscata, dell'aglio pesto e del prezzemolo trito. E prima di uscire aveva raccomandato alla mamma di [...]
[...] , buon'anima, pensava che la minestra era la biada dell'uomo. E guai se la si mangiava senza pane. Aveva il coraggio di darle un'orecchiata. Giuliano non [...]
[...] negava la bontà della minestra, ma lui aveva letto in un libro che era più nutriente la carne. C'era un popolo, del quale non ricordava il [...]
[...] stufato aveva sollevato il bisbiglio della contentezza e Annunciata si lasciava convincere da Giuliano di andare in seconda, perchè lei non si ricordava [...]
[...] di averne mangiato di così appetitoso neppure all'osteria dell'Olcello, l'anno scorso, al pranzo della sua amica che aveva preso marito [...]
[...] denari, era sempre nelle mani del medico per farsi mandare giù quello che non poteva digerire. Lei aveva finito per credere chi il male dei [...]
[...] crepata. Se ne poteva vedere la differenza del sistema di vita guardando a loro. Erano a tavola in nove e neanche Enrichetta, che aveva fatto sette [...]
[...] figli sani come il corallo, aveva mai patito la noia di un'indigestione. Giuliano assentiva. I signori si curano troppo e con le porcherie che [...]
[...] bicchiere come per darsi coraggio. L'esistenza degli spiriti l'aveva sempre preoccupata. C'erano notti in cui si tirava la testa sotto le coltri [...]
[...] aveva l'abitudine di regalare qualche lira alle sue donne, perchè le piaceva che, in certe giornate che lavoravano sotto di lei, stessero allegre [...]
[...] . Si stava bevendo intorno al focolare un po' di vino come in quel momento, con una fetta di panettone che le aveva portato la mattina il prestinaio [...]
[...] carta. C'era l'oste dabbasso che le aveva fatto vedere delle tovaglie nuove di cinque o sei settimane divenute delle ragnatele. — Tuttavia, diceva [...]
[...] bicchierino di rosolio che si trovava sul tavolo tale e quale glielo aveva regalato il liquorista. Se n'erano andate tutte. A pensarci le [...]
[...] che aveva fatto sussultare l'armadio? La mano di chi, se la casa era vuota? Di sua madre che l'avvertiva di qualche sventura? Non lo sapeva. Forse [...]
[...] era lo spirito del suo bimbo che aveva strisciato sull'armadio per salutarla. All'indomani, proprio nel giorno di Natale, l'infermiera [...]
[...] sarai buona, ti terrò a cresima. Essa non aveva nessuno al mondo e disperava che il Signore volesse concederle la grazia di avere un altro bimbo [...]
[...] dell'abitazione degli Altieri era occupato da altre sette famiglie, uscio contro uscio, l'una più pitocca dell'altra. Quella del barbiere aveva dei [...]
[...] momenti terribili. Il padre, che non sapeva lavorare di lunedì, aveva finito per essere a spasso tutto l'anno, salvo le giornate in cui lo si chiamava [...]
[...] sommissione. Aveva tredici anni e accusava la povera donna di vivere alle sue spalle. Le sue tre lire alla settimana che guadagnava nella fabbrica di [...]
[...] aveva piena la cuffia di mantenere dei lazzaroni. La madre, divenuta il materasso dei figli, taceva come istupidita. Di sera, sola, senza pane [...]
[...] feconda del cortilone. In otto anni aveva avuto undici figli, compreso un settimino e un doppio parto di gemelli. Era tarchiata, con dei fianchi [...]
[...] tutti gli anni che non voleva più figli. Si sgravava a mezzanotte, dopo che aveva sgobbato tutto il giorno, e alla mattina, alle sei, era in piedi [...]
[...] avanzaticcia e un boccale di vino che le aveva dato di nascosto il garzone di cantina e sedeva a tavola col suo uomo, dando ai figli dei pezzi di [...]
[...] delle birbanterie la moglie aveva il diritto di rompergli i connotati. E finiva invece per rompergli la testa con un colpo di sgabello. A poco [...]
[...] quasi tutte le mattine. Il delegato della carità pubblica, che aveva dovuto fare il callo ai quadri piangevoli, metteva loro sul tavolo un paio di [...]
[...] aveva bussato a tutti gli usci. Ma era così stracciato che faceva paura. Lo si vedeva e lo si mandava via con dei no! secchi secchi. Disperato e [...]
[...] dall'Enrichetta, faceva due o tre giornate dall'Annunciata, e anche queste per bontà sua, perchè essa aveva le sue donne fisse. C'erano momenti in cui [...]
[...] . Tornò a casa con tre libbre di pane e un po' di ritagli della tafferia del salumaio. La masturbazione esercitata dalla madre aveva impedito ai [...]
[...] borghese, sposò una vecchia conoscenza che aveva dimenticato seguendo il reggimento in Sicilia. Un giorno si incontrarono sul marciapiede milanese e [...]
[...] noce chiara, aveva aspirato l'aria dell'ambiente. Le andava più al cuore la gentilezza di un sorriso della nobiltà milanese, che l'applauso [...]
[...] che facevano assieme un fuoco luminoso. Alla magistrale aveva imparato a parlare con qualche eleganza e a infarcire il linguaggio di qualche parola [...]
[...] , che era la portinaia, non avevano bisogno dei suoi guadagni. Il padre grosso e grasso non aveva vizii, all'infuori di bere una mezza bottiglia [...]
[...] di barolino al ghiaccio, quando i signori non erano a Milano e la madre, con tutte le vesti che le portavano dabbasso le cameriere, non aveva [...]
[...] sapeva dove passasse le sue ore fuori di portineria e perchè nessuno l'aveva potuta intrattenere a fare dei pettegolezzi. Se le cameriere incominciavano [...]
[...] se non che non poteva star molto a arrivare. E quando arrivava le maligne notavano che era tutta agitata, che aveva la faccia accesa, che aveva [...]
[...] giovine della nobiltà milanese, che l'aveva colta come un fiore appena sbocciato, la lasciava avvizzire nella portineria come erano avvizzite le [...]
[...] prime rose del primo abbraccio. A ventisette anni, con un romanzetto volgare che le aveva dato il disgusto della vita, la sua bellezza si era [...]
[...] faccia, pur restando fine come quella di una madonna colorita, aveva perduto della freschezza, e alla mattina era obbligata a strapparsi i capelli [...]
[...] aveva in orrore la montura dei sottufficiali. Le parve di avere incontrato il suo giovine povero. Si commosse, si lasciò corteggiare e indurre a [...]
[...] fazzoletti di batista, le calze di seta e le camicie ricamate con una maestria che tendeva a uguagliare la sua. Lo sposo non le aveva regalato che [...]
[...] meravigliosa, si trovò in casa sua in poche ore. Alla mattina aveva l'abitudine di bere un grappino con l'erba ruta della bottiglia in casa, e di uscire [...]
[...] cresciuta. Silvia aveva avuto tre figli che le avevano fatto perdere in gran parte la clientela ricca che le mandava i fazzoletti da ricamare, e le [...]
[...] sue mani che incominciavano a tremare, stavano per farle perdere il resto. Il padre di Arturo, di Annibale e di Bice, in parecchi anni, non aveva [...]
[...] la malattia di petto di Silvia l'aveva tenuta su e giù dal letto per del tempo, senza mettere l'ago nei fazzoletti che di malavoglia e di tanto in [...]
[...] tanto. Silvia non aveva mai rimpianto il malfatto. Al marito non aveva mai fatto un rimprovero. Lo lasciava fare come voleva, ascoltava [...]
[...] pazientemente e con interesse le sue storie, che il tale gli aveva promesso di interessarsi del suo caso, scrivendone direttamente al ministro, e [...]
[...] , contenti come la madre di tutto ciò che si dava loro. Arturo era stato il più maltrattato dalla natura. Aveva l'aspetto di un uccello di rapina, con un [...]
[...] a dieci anni era gracile, aveva degli occhietti che parevano infossati e una fronte bassa bassa, come se appena nato gli avessero messo sulla [...]
[...] calotta cranica un pietrone per impedirne lo sviluppo. Bice a nove anni aveva la faccia di dodici e un corpo che pareva un barilotto di carne. Non [...]
[...] era in lei promessa alcuna di diventare una donna seducente. Aveva gli occhi che guardavano l'uno a destra e l'altro a sinistra, dei capelli [...]
[...] rossicci pesanti e ruvidi e pareva che lo stomaco le avesse inghiottito il collo, tanto la testa era vicina alle spalle. La ragazza aveva fatto le [...]
[...] . Non li lasciò andare a bottega che proprio quando la casa non poteva più tirare innanzi. Ammalata, col marito che non aveva coraggio di voltarsi [...]
[...] d'oro e un simpaticone anche adesso che aveva dei baffotti brizzolati e la maggioranza dei capelli bianchi. Nella città del Torrazzo era [...]
[...] avesse qualche cosa da comperare dal masciader e che non saldasse il conto se aveva qualche arretrato. Vendeva loro un mucchio di roba. Vendeva [...]
[...] tempo per niente. Le giornate diventavano bige anche col sole rutilante, se il raccolto era andato a male. Se la tempesta aveva rovesciato il [...]
[...] frumento che biondeggiava sulle spighe o distrutto in una nottata il grano che manteneva il pane tutto l'anno, la gente non aveva voglia di comperare [...]
[...] stracco col muso tra le gambe, come se fosse stato consapevole della brutta giornata che aveva fatto il padrone, e rimestava i pensieri che aveva [...]
[...] bazar del tutto a una lira, il quale occupava otto botteghe illuminate a gas, aveva finito per rovinarlo. Chi andava da lui sceglieva e sbatteva [...]
[...] di bloccargli la via all'esistenza alterò il suo carattere di bonario e gli mise in capo l'idea che a Cremona, dove era nato e ove aveva fatto [...]
[...] aveva poco da bere. Alla sera, a cena, batteva i pugni sul tavolo e giurava che un giorno o l'altro avrebbe venduto tutto e dato un addio alla [...]
[...] città che gli aveva voltato le spalle. Non aveva che cinquantadue anni ed era un uomo industrioso che aveva sempre saputo come tenere in piedi la [...]
[...] capitale lombarda, ove vanno a finire tutti i battuti degli altri siti. Gli rincresceva di avere venduto l'Antonino, proprio quando l'aveva guarito [...]
[...] una bocca inutile che bisognava nutrire. Lo aveva però venduto a condizione che potesse ricomperarlo se gli affari gli fossero andati bene. Messo [...]
[...] venderle in blocco al calzolaio. Due dita di vino lasciate nel bicchiere da chi aveva bevuto abbastanza le rimetteva nella bottiglia per il pranzo del [...]
[...] domani. La moglie di Alessandrino, il pancione, che non aveva mai servito e che in casa sua, a Cremona, non si lasciava andar via nessuno senza [...]
[...] di capitale portava a casa una e cinquanta al giorno. Comperava tanti giornali e non smetteva di strillare fino a quando li aveva venduti tutti [...]
[...] in anno, ne passarono cinque, senza contare molte giornate di sole. Il padre, di dispiacere in dispiacere, aveva dovuto lasciare il posto per il [...]
[...] invaso dell'altro spazio. Alcune settimane dopo, l'apparecchio riprendeva la sua funzione e Alessandrino, che aveva veduto scomparire, adagio [...]
[...] all'ultima oncia di carne. La domenica in cui Enrichetta aveva avvertito il fumo che le soffiate di vento sbattevano nella stanza con collera [...]
[...] dazio e la moglie di Alessandrino correva ancora per il prete, perchè aveva paura che le voltasse via da un momento all'altro senza i conforti della [...]
[...] religione. La povera donna in tutto il giorno non aveva fatto che piangere con dei singhiozzi che volevano romperle il petto. Senza il marito [...]
[...] , che l'aveva amata per quarant'anni senza mai farle un torto, dividendo con lei la nocciuola se non ne aveva che una, rincorandola se le cose [...]
[...] andavano di traverso, si sentiva mancare la terra sotto i piedi. La sua esistenza aveva compiuta la sua parabola con quella del marito e non aveva [...]
[...] faccione d'uomo contento, era un prete patriotta che aveva patito sotto gli austriaci la noia di essere malvisto per le sue aspirazioni di volere [...]
[...] occuparsi d'altre questioni politiche. Per lui il mondo non aveva più bisogno che di tenere da conto l'anima. D'indole buona, voleva bene alla sua [...]
[...] a chiamare a tutte le ore, di giorno e di notte, quando era a pranzo e quando era in letto, senza irritarlo mai. Sabato aveva dovuto farsi in [...]
[...] medico aveva spedito dicendo che la scienza non poteva fare più nulla per lui. Gli andò al letto in sottana, come un amico, facendogli coraggio e [...]
[...] dicendogli che il sommo Iddio non abbandonava gli afflitti. Alessandrino girava gli occhi senza comprendere. Aveva già incominciato a perdere la [...]
[...] fossero presenti. Ma Gustavino da parecchi mesi non si faceva più vivo. Milano ne aveva fatto un egoista. Egli non aveva più voluto lavorare per gli [...]
[...] settimana intera per dei soldi. Non ne aveva dunque che per sè. Egli dormiva sulla locanda e non pensava oramai che a sè stesso. Agostina, la figlia [...]
[...] sembrava inconscio. Aveva sovente degli scotimenti come se il suo spirito imperversasse nel suo corpo per trovarne l'uscita. La fronte gli si [...]
[...] Giovanna, quella che non poteva guardare i morti in faccia, la Luigia, che aveva scelto i numeri del lotto dinanzi il Tognazzo disteso sul letto [...]
[...] che le cascavano giù dai fianchi che non aveva, a piedi nudi, col seno incipiente, ridendo a tutti, tranne che a Pietro, che odiava perchè era [...]
[...] fatto sbarbare, aveva bevuto mezzo litro di trani e sfoggiava una cravatta di lana rossa che gli buttava una fiammata sulle guance livide [...]
[...] bere un grappino, lasciando la ragazza sul marciapiede come una sbalordita che non aveva più volontà propria. Alla porta si separarono. — A domani [...]
[...] a rispondere che non aveva scarpe e che la settimana doveva darla alla mamma perchè l'aveva mantenuta. Il vicinato, vedendoli passare, faceva [...]
[...] . Domenica scorsa don Paolo aveva annunciato ai devoti, tra le altre pubblicazioni, che Pietro Cristaboni, indoratore, di anni 26, e Vittoria [...]
[...] sapevano che era lui che l'aveva fatta crepare a botte e a spaventi. Una volta il bilanciere Antonio gliela strappò di mano tutta sanguinolenta. E per [...]
[...] deformava senza addolorarla. L'altra, l'ultima, aveva la testa piena di croste, la faccia piena di croste, con un'apertura ombilicale a sei anni, un [...]
[...] . Indifferente, crapulone, bestiale. Se aveva della grappa in corpo più del solito, prendeva la sua donna per le spalle a la calcava sulla parete [...]
[...] gentili. Una volta la Baj ne aveva come ne ho io sulla palma della mano. Adesso può andare in carrozza e star bene. Ci conduca al numero cinque in [...]
[...] , versandoselo sul piattino e bevendoselo con delle soffiate per raffreddarlo. Antonio, l'epilettico, cui il cerusico Pinta aveva completamente guarito [...]
[...] provvigioni, assicurando i vicini che incontrava che voleva fare una spanciata di risotto con lo zafferano e la cervellata che gli aveva regalato [...]
[...] aveva dato l'anno scorso un ambo di quindici lire. Era seduto come un pitocco, che faceva compassione. Gli amici che lo avevano conosciuto in [...]
[...] scarpe sfondate che riassumevano il padrone. — Prendete, Siliprandi, che vi farà bene. Non aveva voglia di mangiare. Era stracco, intirizzito, sporco [...]
[...] fino ai capelli. Per lui i giorni si assomigliavano. La notte prima aveva dormito come le altre notti allo stesso posto. Lo mise in saccoccia [...]
[...] buone feste e a offrire un bicchierino di alchermes che le aveva regalato un amico di casa. — Bevilo, Carolina, che è buono. L'ho bevuto anch'io [...]
[...] si era ingrassata. Andava su dalle scale ansimando. Era un'ortolana che aveva assunto un non so che di signorile. Indossava un abito di bristol [...]
[...] ! Rispetto troppo me stessa. A Marianna importava poco. Gli uomini sono matti. Nella sua vita ne aveva viste parecchie di queste combinazioni. Fanno bene [...]
[...] pioggie, aveva l'abitudine ogni anno di pagare il cicchetto di Natale agli amici che lavoravano nello stesso spazio. Il suo cicchettaio era il [...]
[...] cappellone nero fresco ancora dell'anno scorso, era già stato in Duomo a sentire le tre messe con la moglie e i figli e aveva già bevuto il rum caldo [...]
[...] con loro in santa Margherita. Paolino, il chiavaiuolo, era in piedi dalle cinque, e aveva già fatto il giro di parecchie botteghe. Lorenzo, il [...]
[...] barbiere, diceva loro che un bicchierino di grappa non faceva male. Lui, magari, ne aveva già vuotati parecchi, perchè era forte e ci s'era accostumato [...]
[...] mestieri, e chi lavora diventa servitore del pubblico, che fa i comodi suoi. Non c'era da dire. Faceva così anche lui. Se aveva bisogno di avere [...]
[...] loro uomini del rum caldo o dell'acqua di capiler bollente. Giovanni era già disfatto. La zoccolata che la figlia gli aveva menato alla testa non lo [...]
[...] aveva corretto. Egli era imbriaco come la giustizia. E cercava nelle saccocce della moneta che non trovava per berne un'altra mezza zaina che [...]
[...] non aveva altro da fare che da servire la gente che pagava. — Un'altra zaina con sei bicchierini! Se lo avesse fatto a loro avrebbe trovato carne [...]
[...] , i buli che volevano farlo bere ancora. Ci voleva un po' di giustizia, ci voleva. Era un uomo che aveva già della bestia e loro volevano [...]
[...] imbestialirlo del tutto. — Fategliene ingoiare fin che potete, diceva Margherita, la 28, mentre si mangiava la ciliegia che le aveva pagata la Luigia, e poi [...]
[...] scene scandalose. Quando Paolino gli parlava del progresso fatto in quarant'anni, non aveva che da dare un'occhiata a Giovanni divenuto un bevitore [...]
[...] . L'hai preso? Erano due? Grassi? Mettili sotto i piedi, i maledetti che mi volevano mangiare viva! Lucia ne aveva troppi. Orsola era stufa di [...]
[...] codini lucidi sulle orecchie e poi giravano le parti lunghe alla sommità della nuca come un'alzata di capelli. La Teresa, che aveva ancora della [...]
[...] carne indosso e dei fianchi che facevano arrossire, si sentiva male quando doveva farsi pettinare. Aveva tanti capelli che stava delle settimane [...]
[...] fare boccacce, dicendo parole sbracate che provocavano maggiormente la furia delle indemoniate. La moglie, che aveva veduto l'assalto dalla [...]
[...] sbaiaffona che credeva di essere Sansone. Non aveva paura la Teresa. Non era la prima volta che rompeva gli occhi a delle facce di peto come la [...]
[...] le aveva insultate tutte, si buscava quello che si meritava. Era giusto che le si desse una lezione. Un'altra volta imparerebbe a avere la lingua [...]
[...] lezione alla Pina che prendeva sempre le parti del marito anche quando il suo uomo aveva torto marcio. Pochi minuti dopo, il Cortilone aveva [...]
[...] . — Alla Pina, prima! E la si offriva alla Pina, la quale si era riavuta e aveva stretta la mano all'avversaria. Perchè anch'essa, una volta che [...]
[...] si era sfogata, non nutriva rancori. Non aveva fatto che il suo dovere. Come moglie doveva difendere il marito, anche se era un beone con le [...]
[...] mani bucate come il suo. Carico di lucilina era un altro uomo. Diventava un porcone col fiato che bruciava chi gli stava vicino. Fuori, aveva il [...]
[...] secca e che nelle settimane ladre si adagiava nelle vincite immaginarie con una fantasia romanzesca. Nessuno l'aveva mai visto con le donne. Ma le [...]
[...] . Nessuno aveva mai messo la testa nel suo abbaino che portava il numero 194, blocco C, perchè puzzava come una latrina e annunciava l'ambiente a [...]
[...] sui cavalletti. Nel Casone passava per un avarone che aveva il morto in fondo alla calza nascosta nel pagliericcio, per lasciarsi credere un [...]
[...] pitoccaccio che basisce sul lastricato. Indossava tutto ciò che lo straccivendolo aveva di invendibile. Un sourtout stravecchio del colore del vino [...]
[...] sbattevano sul selciato le estremità incatramate di palta indurita. Il giorno di Natale aveva l'abitudine di passarlo in casa della Peppina, la [...]
[...] , qualche volta, di una fetta di panettone. Ma quest'anno la locanda aveva cambiato padrona e lui pencolava se doveva consumarlo addossato alla [...]
[...] . Andava a pranzo da sua sorella che aveva sposato un impiegato postale che stava bene. A dire la verità, non vi andava volontieri, perchè le piaceva [...]
[...] schiudevano un'anta sola per poche ore della mattina. Lei non aveva i capelli grigi. Ma da otto o dieci anni, il Natale non era più il Natale [...]
[...] dei nostri vecchi. Sì, è vero, il cappello di felpa rossa, con la callotta alta e le tese larghe, si adattava alla sua fisonomia pienotta. Gli aveva [...]
[...] della ringhiera, ove abitava la 49. Anche Ginevra aveva sul gozzo una mantellina nocciuola chiara, alla bersagliera, che vedeva da un pezzo in [...]
[...] una vetrina del Bocconi e che alla vigilia non aveva fatto tempo a comperare perchè i padroni l'avevano tenuta alla macchina fino a ora tarda per [...]
[...] finire delle camicie di batista col plastron a grandi sbuffi. Parlava con una del mestiere e non aveva bisogno di spiegare che cosa erano gli sbuffi [...]
[...] bolero, come quello che aveva veduto indosso domenica all'Annunciata, la lavandaia del fosso che stava per diventare la loro padrona di casa. Era [...]
[...] un giacchettino pieno di civetteria. Ma lei non aveva fortuna. Non le capitavano che degli spiantati, che le avrebbero mangiato anche quel poco [...]
[...] che guadagnava. Gina faceva dei gesti per dirle ch'essa raccontava una storia che aveva tanto di barba. Non era da oggi che si sapeva che le [...]
[...] non era meno conosciuta dell'Annunciata, e tuttavia si metteva i grembiali fino all'ultimo rimasuglio, non aveva ancora smesso di portare le [...]
[...] taffettà nero drappeggiato aveva un superbo fermaglio d'argento cesellato, pieno di pietruzze luminose, che si vedeva tutte le volte che teneva il [...]
[...] toiletta di lei. Gigia, che aveva passate delle giornate con l'Adalgisa, la baciò su entrambe le guance con grazia e con un sorrisetto smorbioso [...]
[...] che celava la sua ironia quando si trovava con delle compagne salite così in alto. Le diceva che aveva appena finito di bere un bicchiere [...]
[...] , che le aveva regalato Bentoni appena si era svegliata. — Magnifico! esclamò la Gina. Deve costare un occhio della testa, deve! Andavano in su e [...]
[...] Cortilone. Non era possibile altrimenti con la vita che faceva. Era una vita di godimenti e di piaceri dalla mattina alla sera. Non aveva nulla [...]
[...] da fare. Non aveva che da aprire bocca per avere tutto quel diavolo che desiderava. Bentoni era una pasta d'uomo che l'avrebbe indorata se avesse [...]
[...] coll'ordine di andare dalla sarta o dalla modista per un abito o un cappello o un tour de cou di mussolina di seta, come ieri. Non aveva nulla [...]
[...] signori e sapeva il francese da poter assistere alle rappresentazioni teatrali a Parigi senza perdere una parola. Ella aveva assai più imparato con [...]
[...] genitori. Adesso non aveva cambiato idea, ma si sentiva ancora troppo giovane per imporsi il giogo del matrimonio. Non stavano bene anche così come [...]
[...] erano? Che cosa mancava loro? E voltava l'argomento dicendo che oggi avrebbe pranzato con la mamma. Era Bentoni che ve l'aveva mandata a bella [...]
[...] , ricco di pieghe, era di stoffa grigia che le andava fino ai tacchi bassi delle scarpe inglesi. Nelle orecchie aveva due stellette d'oro chiuse a [...]
[...] sentiva l'odio andare al cervello tutte le volte che la vedeva. Le bruciava ancora lo schiaffo che le aveva dato un pomeriggio, in faccia alla [...]
[...] uomini più schifosi di lui. Non c'era donna del Casone che non sapesse che aveva indossato, per più di un anno, la veste di cotone azzurra delle [...]
[...] pericolanti della casa di Nazaret di Porta Magenta. Come non c'era persona che ignorasse ch'essa aveva lasciato un po' delle sue viscere [...]
[...] dappertutto. Adesso la metteva giù dura perchè aveva trovato una grinta disgustosa che si faceva perdonare l'orrore della ciera a furia di biglietti di [...]
[...] aveva adesso! Le era toccato piangere dalla rabbia. Basta, Dio non paga sempre al sabato. Ci sono altri giorni della settimana. Si sentiva [...]
[...] ancora bruciare la pelle della faccia. Forse non avrebbe dovuto avere paura. Ma glielo aveva dato in un momento in cui era come stordita. Si trovò [...]
[...] schiaffeggiata più dalla sorpresa che dalle dita. La madre avrebbe voluto vendicarla prendendola per i capelli. Ma ella non aveva voluto perchè era [...]
[...] vettura, dicendo che aveva dimenticato qualcosa, e si avviò verso loro tirandosi giù lentamente il guanto dalla mano che voleva punire la sfacciata [...]
[...] , dicendo che la cosa che cercava l'aveva in saccoccia. Giorgio non si accorse di nulla. Adalgisa era rimasta lì, cogli occhi istupiditi che [...]
[...] vedere? Nessuno aveva bisogno della sua carnaccia da mantenuta. Sul marciapiede ce n'erano delle meno svergognate e delle più belle che si potevano [...]
[...] raccogliere, quando si voleva, per niente. Costei non aveva neppure la scusa della fame. Si era data agli uomini ricchi per cupidigia. Angiolino [...]
[...] la sbatteva di peso in una cisterna dei pozzi neri. La considerava una sgualdrina che aveva disertata la sua classe per della poltroneria e del [...]
[...] faceva la santacchiona ora che invecchiava, gli faceva venir su il panettone dell'anno scorso. Ne aveva fatte delle belline anch'ella ai suoi giorni [...]
[...] conto. Ma aveva sempre sentito dire che Marianna era stata una linguaccia spietata, che per vent'anni non aveva fatto altro che tagliare i panni a [...]
[...] bristol nero, lungo come la veste, il quale dava un po' più di forma al suo corpo, e aveva in testa una capote nera che le metteva sul viso un'aria [...]
[...] lui, dopo avere lavorato tutta notte e tutta mattina, aveva diritto a un po' di riposo e al tacchino in tavola come gli altri. Ma non aveva cuore [...]
[...] , in poche parole, gli sapeva distendere la condizione dell'ammalato sociale, dicendogli se era adatto o inadatto alla vita, se aveva l'osso nella [...]
[...] . Raccontava sovente a don Paolo, il suo vecchio amico che non sapeva passare dalla bottega senza entrare a stringergli la mano, che aveva dei casi [...]
[...] , col pretesto che non aveva tempo da perdere. Nessuna donna, povera o arcipovera, usciva nella giornata di Natale senza il panettone ch'egli [...]
[...] , fino alle tre pomeridiane, quando dava il chiodo alla bottega, aveva diritto di mettere il padellotto nel suo forno. A un'ora si poteva dire che [...]
[...] sulla sua carcassa. Aveva girovagato tutta mattina senza avere trovato un uncino che lo avesse trascinato dietro un uscio a mangiare un baslotto [...]
[...] , vuotando allegramente dei bicchieri senza pensare che lui, Saliprandi, che aveva veduto giorni migliori, era fuori che balbettava al freddo, con le mani [...]
[...] si aveva bisogno senza mai domandare alla moglie come spendeva i denari. Due figli andavano a scuola dalle Orsoline e la maggiore guadagnava già [...]
[...] oltre il bilione. Il modo di lavorare della Lega, la quale aveva chiuso l'elenco dei membri alla cifra tonda di duecento, senza lasciarsi [...]
[...] , che non aveva potuto raggranellare i denari che troppo tardi per riprendere le sue vesti o i suoi anelli o i suoi mobili, non doveva essere [...]
[...] . Angelino voleva bene a Baldino prima perchè aveva sculacciato con lui per il cortilone, poi perchè era cresciuto, si può dire, insieme. Anche dopo [...]
[...] un po' di galera lo credeva un ragazzo di cuore. La sfortuna aveva aiutato a gettarlo in mezzo a dei compagni che lo avevano perduto, ecco tutto [...]
[...] tenere seppellita nel suo cuore. Non aveva che ventidue anni e ne aveva passati più di sette in prigione. Pareva più vecchio perchè la cella [...]
[...] processi lo si è quasi sempre definito un ladruncolo e condannato per dei furterelli che non aveva commesso, nè voleva commettere. La prima volta gli [...]
[...] hanno fatto scontare sei mesi per avere pescato nella tasca di una signora che pregava nella chiesa di sant'Eustorgio. La devota lo aveva scelto [...]
[...] quello che l'aveva alleggerita del portamonete. Invece Baldino aveva sempre avuto della ripugnanza per il piccolo malvivente che arrischia la libertà [...]
[...] sul lago di Como, dove aveva una villa, alle cinque pomeridiane e ritornava, all'indomani, verso le dieci. In casa non rimaneva che una vecchia [...]
[...] serva che andava a letto prima delle nove. — Tranne il novizio, i miei quattro compagni eran vecchi del mestiere. Il novizio, che ci aveva dato [...]
[...] era un uomo coraggioso, che non indietreggiava dinanzi il pericolo e che aveva già portata la catena a parecchi magli nel bagno penale di [...]
[...] paura perchè mi aveva imposto il capo di non averne, tuttavia sentivo la testa che sudava e provavo la tortura di essere punto in tutte le parti da [...]
[...] , l'uno dietro l'altro, passammo nello studio ove era la cassa forte. Nessuno diceva una parola. Ciascheduno aveva in saccoccia il suo lanternino [...]
[...] l'asino a qualche ragazza. — Vieni con noi? Baldino, gli rincresceva. Egli era stracciato da far paura e aveva quella maledetta sorveglianza che lo [...]
[...] perseguitava e che gli aveva sempre impedito di tentare la riabilitazione. Da un po' di tempo non gli si lasciava requie. In prigione stava [...]
[...] gli facevano dimenticare il tempo e che lo trasportavano in ambienti migliori. La solitudine della cella gli aveva fatto imparare la voluttà di [...]
[...] un poco di buono. Non si lamentava della sua sorte perchè l'aveva meritata. Se non lo si fosse imbestialito e atterrato con la sorveglianza, non [...]
[...] suo cervello aveva potuto maturare sui romanzi, voltandosi indietro, vedeva tutti gli errori che aveva commessi e l'impossibilità di risorgere [...]
[...] , inseguito da una legge che non gli dava tregua. Sdraiato sul giaciglio della carcere aveva ideato una vasta organizzazione della quale avrebbe [...]
[...] testimonio o dove la lotta personale nasceva da un accidente impreveduto. Aveva letto in un romanzo francese che l'eroe di una associazione di ladri [...]
[...] , il quale gli aveva suggerite tutte queste idee, era riuscito, in pochi anni, coi furti, a farsi una posizione invidiabile e a sposare una contessa [...]
[...] ladro, raccoglieva dal portagioie i gioielli della signorina. Non s'aspettava una simile avventura perchè lui di donne non aveva bisogno, ma era [...]
[...] doveva ubbidire o prendere la porta. Non voleva morire per uno straccio di ragazzo che gli aveva dato più dispiaceri che i capelli che aveva in capo [...]
[...] perchè aveva ancora della pollanca da finire con del vino da settanta buono. Ma se qualcuno fosse andato a comandargli di andare a dormire, gli [...]
[...] Cortilone e s'avviavano a bere l'ultimo mezzo, di nascosto dalle donne, dal Gianmaria, il quale aveva lasciata socchiusa l'entrata di dietro [...]
[...] perchè il caldo gli aveva fatto un po' di male. Vergogna! Vergognaccia! E ne eruttava delle altre boccate, inaffiandole del vino che gli veniva su [...]
[...] finestre simili a lucignoli lontani che stanno per spegnersi. Era un'ingiustizia che si togliesse l'onore a un povero diavolo cui aveva fatto male un [...]
[...] il collo al birbone che gli aveva buttato sulla testa il gajnna! Se avesse potuto averlo nelle mani lo avrebbe messo sotto i piedi e gli avrebbe [...]
[...] Cristaboni invecchiando peggiorava. La sua faccia a poco a poco aveva assunto, con la maschera del beone inveterato, un aspetto completamente [...]
[...] animalesco. I pomelli degli zigomi gli si erano pezzati del rosso del mattone e il naso, che aveva della rana incollata sulla faccia, era coperto dalla [...]
[...] macchia rossastra degli sbornioni. Gli smarrimenti degli occhi completavano la ditta del deforme, che più beveva e più aveva sete. Aveva passato [...]
[...] il Natale in famiglia e si era saziato, tra un rutto e l'altro, di riso in cagnone e aveva bevuto un fiasco di vino coi piedi sul focolare [...]
[...] sopprimere loro lo strazio quotidiano di sentire un bruto che maltrattava i suoi di casa peggio di un assassino, e il signor Giorgio aveva fatto [...]
[...] masserizie e con la sua famiglia che aveva intisichita a pugni sullo stomaco e a calci nel ventre, ma Pietro Cristaboni si era impuntito di non [...]
[...] ripeteva di cambiargli il nome se non avrebbe rotto il didietro a quella troia di Annunciata che aveva fatto fuoco per farlo scacciare. Era una spudorata [...]
[...] inquilini degli altri usci, avvertendoli che un giorno o l'altro avrebbe perduta la pazienza. Nessuno aveva diritto di guardare in casa sua. In [...]
[...] del manigoldo. Era ora di finirla con uno scalzacane di quella fatta. In galera o al manicomio ce n'erano dei più buoni. La sua donna non aveva [...]
[...] di vino, vomitava le ingiurie più sanguinose contro i vicini, sfogandosi sulla moglie che non aveva più nulla di vivo che gli occhi. Era come [...]
[...] la sua ambascia con una ondata di tenerezza. Ma il troppo era troppo. Il padre, che aveva acciuffato il Richetto per i capelli e lo aveva [...]
[...] lasciato cadere di peso al suolo, le aveva rimescolato il sentimento della rivolta che in lei dormiva. Con le molle del fuoco in mano e il fanciullo in [...]
[...] aperto. Era una famiglia che bisognava lasciare nel suo brodo. Il Luzzera, che aveva passato il Natale in casa del Vaselloni, non era di questo [...]
[...] stato militare come il suo ospite, aveva nel suo programma la protezione della donna e dei bimbi. Il Cristaboni gli faceva nascere la rivoluzione [...]
[...] quieto. Era sempre così quando beveva troppo. Dio le aveva dato una croce pesante da portare, e fin che si trattava di lei, poteva portarla con [...]
[...] aveva un naso mostruosamente schiacciato, con dei buchi voltati verso la gente come due canne di pistola e una bocca smisurata che si [...]
[...] cambiavano la paglia asciutta della cassetta al lavatoio. La Luigia dissentiva. Essa aveva la debolezza di scavarsi una nicchia nel cuore dell'uomo che [...]
[...] . La sua consegna era una consegna di ferro, che gli aveva insegnato che la pietà è un lusso e che la fretta non sta di casa all'ospedale. Si [...]
[...] era incominciata da sabato. Aveva fatto più di diciotto chilometri a piedi, zoccolando per la mota dello stradone per arrivare in tempo a vederlo [...]
[...] , e poi avevano anche il triste coraggio di lamentarsi! Si aveva ragione di dire che le cose gratis disgustano e fanno nascere desiderii smodati [...]
[...] portiere egli era stato becchino. In allora c'erano dei momenti di tregua. Ora non si sapeva più il giorno in cui la sala di osservazione aveva un [...]
[...] queste scene quotidiane, che si ripetevano di ora in ora, di giorno e di notte. Il brougham 298 vi aveva condotto una suicida che si era sparato due [...]
[...] rappreso intorno al capezzolo impallidito. Si abbandonava di peso sulle braccia turgide degli infermieri, mormorando di lasciarla morire che aveva [...]
[...] sofferto anche troppo, che ne aveva abbastanza di vita tribolata. — Lasciatemi morire! voglio morire! Intorno ai venditori e alle venditrici [...]
[...] . Una volta c'era più misericordia. Non tagliavano giù la povera gente a fette come ora. Si aveva un po' più di rispetto per il corpo umano. E si [...]
[...] che si guariva con delle pappine di linosa. Ah, il bel giovamento che le aveva fatto l'operazione! La settimana scorsa era più morta che viva [...]
[...] materia aveva semplicemente cambiato di posto. Bisognava essere stupidi per non capire che i poveri servivano di studio alla cura dei ricchi. Si [...]
[...] si era andata indebolendo e i suoi occhi erano diventati due fontanelle che piangevano dalla mattina alla sera. Gigia sentiva e approvava. Aveva [...]
[...] barba castagna e una vocina d'uomo flemmatico. L'aveva fatta adagiare sul lettuccio coperto di tela incerata, le aveva battuto sul ventre con la [...]
[...] mai voluta andare neppure quando vi aveva una zia ammalata di flemmone. Carolina provava una sensazione che rasentava lo spasimo ogni qualvolta si [...]
[...] bene la biancheria di colore. Ella aveva in saccoccia una fetta di panettone eccellente, messa via nella giornata di Natale a bella posta. E Gigia [...]
[...] faceva tremare come una foglia anche in quel momento. La sua Teresa, sana e robusta come una pianta, aveva in allora quattordici anni. Lavorava in [...]
[...] filanda e cresceva diritta come un asparago. Cinque mesi prima di condurla all'ospedale aveva ricevuto un colpo contro il filatoio. Il medico [...]
[...] condotto non aveva dato importanza alla ferita e credeva di averla tappata con un po' di cerotto. Ma la ferita era di quelle che si coprono con sotto [...]
[...] medici lo consolavano dicendogli che la povera ragazza aveva in fondo una roba fungosa. L'hanno tormentata coi termometri nel cranio per sapere se in [...]
[...] cartolina dove gli si diceva che sua madre stava male. L'aveva in saccoccia da tre giorni, perchè non poteva dire al padrone che aveva bisogno [...]
[...] donna. Ma a un giovanotto robusto come lui non poteva mancare. Non aveva che da mettere in terra il cappello per trovarsi imbarazzato nella scelta [...]
[...] . Ci volevano dei lavatoi pubblici, protetti dalle vetrate, riparati dall'aria da alte muraglie come li aveva veduti un suo compagno di lavoro a [...]
[...] trepidava per i suoi cari, che aveva pensato una settimana per mettere assieme il soccorso, che si lasciava empire di lacrime prima di entrare e [...]
[...] doveva essere al pianterreno, perchè la Ventura del cortilone, che era stata a trovarla la domenica scorsa, le aveva detto che si trovava al [...]
[...] dal pollaio, tra ieri e ieri l'altro, per la sua mamma che doveva essere debole dopo l'operazione che le aveva fatto perdere tanto sangue. Ginevra [...]
[...] il 77 doveva essere quasi in fondo. Gigia era dolente che Adalgisa avesse mancato di parola. Le aveva detto che sarebbero passati dai gradini del [...]
[...] Duomo alle dieci precise e alle dieci precise, anzi un po' prima, c'eran passate. Era una buona ragazza, non si poteva dir niente, ma aveva paura [...]
[...] il cuscino, coi pallori dell'operata che aveva perduto molto sangue, con le alture del seno che ansavano sotto il lenzuolo e con le braccia [...]
[...] rotonde e seminude che andavano per la coperta a manifestare la tortura del ventre. Non c'era nessuno al suo letto e l'infermiera non aveva fretta [...]
[...] enteroclisma, perchè dopo l'operazione, la poverina, aveva continuato a dormire come se fosse stata ancora sotto l'azione del cloroformio, tirando su a [...]
[...] del numero, no. Il figlio di Zaccaria le aveva detto il 17 o il 37. Era più facile che fosse al secondo che al primo. La sala era grande, ma non [...]
[...] prenderla per il braccio. Le aveva fatto impressione l'ammalata. Poveretta, non doveva avere più di 30 anni. Faceva pietà a vederla, col viso così [...]
[...] superiora aveva avvertito la Bislunga che non era ancora fuori di pericolo e bisognava avere dei riguardi. Ieri aveva avuto una febbre da cavallo e [...]
[...] questa mattina le si erano sbattuti i denti come se fosse stata in una ghiacciaia. Ciascuno le aveva accarezzata la mano che teneva sulla coltre [...]
[...] , aveva deposto il cartoccio nel cassetto del tavolino da notte, e era rimasto alla sponda in un atteggiamento di persona addolorata. Luigia girava [...]
[...] ronzava loro nella testa la Luigia non aveva aperto bocca. Nella prima giornata doveva avere avuto più di un tentativo di vomito, perchè alle [...]
[...] infermiere era toccato pulirle più di una volta la tela incerata gialla che distendono sotto il mento delle operate. Una notte aveva avuto degli [...]
[...] . La sua padrona della Ripa di porta Ticinese, prima di andarvi, aveva fatto di tutto e si era persino fatta mettere in un forno ardente. Se ne [...]
[...] che stavano più bene, aggiungeva la Gigia. Lei non avesse i capelli grigi, grazie a Dio. Ma aveva sempre sentito dire che nei tempi andati si [...]
[...] Dio. Ne aveva viste guarire di quelle che erano andate fino all'uscio della morte, di quelle spedite dal primario. — Abbiate fiducia nel Signore [...]
[...] tiravano le tendine e il letto scompariva lasciando il pubblico col punto interrogativo nel cervello. La 76 aveva indovinato. Era andata [...]
[...] delle buone parole, assicurandolo che il primario le aveva confidato che non si trattava che di cosa passeggiera. Loro, dell'ospedale, l'avevano [...]
[...] fermati al letto della 35 un po' più del solito senza ordinarle nulla. Le cose della crociera si sapevano. Ma lei aveva saputo tutto [...]
[...] dall'infermiera. Stamattina il primario le aveva detto inutilmente di lasciargli vedere la lingua senza che la povera donna cessasse dal tremare come una [...]
[...] riprendeva. Negli ultimi mesi era stato bene. Non ci pensava più alle femmine. Aveva potuto sfollare per la folla delle gonnelle come in mezzo a [...]
[...] , si mise a correre verso l'uscita senza voltarsi indietro. — Zaccaria! Nessuno aveva capito il dramma che si era svolto tra lui e la 56 [...]
[...] . — Zaccaria! Suor Cecilia era considerata, attraverso l'anno, da un'ammalata all'altra, un angelo. Aveva nella voce e negli occhi una bontà infinita [...]
[...] . La si poteva chiamare cinquanta volte senza mai metterle nel gesto e nella parola l'impazienza. Aveva ancora della gioventù nelle mani e sul [...]
[...] ai malati di mangiar bene che nelle ultime ore della vita. Per le donne destinate alla operazione suor Cecilia aveva una cura speciale. Le purgava [...]
[...] sorelle. E di questo parere era un po' anche Marianna. Ma Bentoni dissipava ogni dubbio, assicurandole che il digiuno, quando si aveva la febbre, era [...]
[...] vetrina di dolci. — Non è vero? Adalgisa, distratta, si curvava come una risposta. Anche la 76 diceva che aveva ragione la suora. Dalla operazione [...]
[...] non aveva assaggiato una goccia di brodo che non le fosse stato ordinato dal medico. Le premeva troppo di ritornare a casa, per imitare la 35, la [...]
[...] quale aveva mangiato, di nascosto, il pane della sua vicina nella sera dell'operazione. Adalgisa si era messa a parlare sottovoce, in fretta [...]
[...] , nel crocchio delle amiche, con le spalle voltate alla ammalata che pareva imbecillita. Aveva qualcosa nel gozzo che la obbligava a sfogarsi. La [...]
[...] birbonata che le aveva fatto la maladonna del Cortilone era una azione indegna che si era legata al mignolo per fargliela pagare, avesse dovuto [...]
[...] morire. Ah, sì! aveva trovato carne per i suoi denti, quel vaso rotto dove ciascuno aveva fatto quello che aveva valuto! La donna di tutti si era [...]
[...] segno delle cinque dita sulla faccia della villana. Marianna non aveva bisogno del posto d'ortolana addosso alla muraglia del Cortilone, perchè [...]
[...] fianco, dicendole di essere buona che avrebbe pensato lui alla mamma. Aveva impegnata la sua parola d'onore e la ripeteva in faccia a tutti [...]
[...] mani e loro potevano andare perchè già la campana era suonata. La Luigia non aveva bisogno che del riposo, come aveva detto la suora. Le avrebbe fatto [...]
[...] folla, lemme lemme, discorrendo di Candida che la mamma del materassaio aveva messa al banco a vendere le carote e le verze per tirare i merli nella [...]
[...] rete. Era una ragazza vistosa che aveva messo in vetrina per rubare le famiglie che serviva la Marianna. Ma non ci sarebbe riuscita, perchè in [...]
[...] aveva disseminato dovunque la desolazione. La gioia era così generale che coloro, i quali sapevano leggere, leggevano l'avviso a alta voce [...]
[...] interessa gli inquilini del Casone. GIORGIO INTROZZI. Non c'era uno che non gongolasse di gioia di vedere in terra un sacripante che aveva esercitato [...]
[...] poveretto non aveva quattrini. Non occorreva una grande memoria per ricordarsi che il collettore d'affitti aveva il cuore della jena del serraglio in [...]
[...] tra quelle dinanzi il blocco A a ricordare tutto il male che aveva fatto al Tognazzo, un uomo che sarebbe stato incapace di ammazzare una mosca. Gli [...]
[...] che per quello che si vedeva coi propri occhi, ma aveva una grande paura che il 28 fosse morto dallo spavento di essere, un giorno o l'altro [...]
[...] . Ne avevano abbastanza di quella belva che le aveva fatte tremare per tanti sabati e le aveva tormentate per dei semplici soldi. Lo si lasciava [...]
[...] disprezzo. La Pina, giù dabbasso con le donne che si pettinavano, diceva che Dio solo sapeva quello che le aveva fatto soffrire il Fioravanti [...]
[...] . C'erano stati momenti in cui aveva dovuto correre dal pignoratario Invernizzi, sul corso, a impegnare le scarpe non ancora finite per toglierselo [...]
[...] dargli dell'imbriaco con la voce del brontolone che mandava il sangue in acqua. E concludeva chiamandolo il boia del Casone. Fioravanti, che aveva [...]
[...] poveri che aveva angariato per tanti anni. Anche quelli che gli avevano fatto l'amico fino a ieri lo evitavano come un cane rabbioso. Il collettore se [...]
[...] ne meravigliava, come se non fosse stato lui il tirannello che aveva negato la pennellata dell'imbianchino, la riparazione urgente, un po' più [...]
[...] alzarsi a fare il rodomonte. Ma, spossato com'era e senza voce, diceva che ora poteva morire contento perchè Iddio lo aveva esaudito. Era stato [...]
[...] . Fioravanti non si aspettava l'avviso. Giorgio gli aveva tagliato le mani con un colpo netto. Lo leggeva movimentando tutta la pelle della testa [...]
[...] cuore che piangeva per i patimenti degli altri, e buttandosi su Giuliano, lo smortone che aveva fatto il morto fino all'ultimo. Lui era cristiano [...]
[...] avrebbe avuto il dispiacere di avere covato la serpe col calore della sua compassione. Vedeva come in uno specchio la mano che gli aveva menato [...]
[...] braccio alla morte di Pasquale e trascinata al portone come una cosa malsana che aveva iniziata la decadenza della morale del Casone. Prima di [...]
[...] non si voleva lasciarseli venire sullo stomaco, ma il Giuliano Altieri, il sornione che faceva le cose sottacqua e non aveva coscienza che per il [...]
[...] proprio interesse. Il suo difetto era quello di essersi lasciato aprire da tutti come un armadio. Diceva le cose che aveva di dentro senza paura [...]
[...] distinguere la cosa onesta dalla disonesta. Si staccava dall'avviso più forte, con un concetto più alto di sè stesso, convinto che egli aveva perduto [...]
[...] ne divenisse il padrone e aveva veduto nascere gli inquilini sparpagliati per i numeri delle ringhiere a nidiate. E poteva dire con sicurezza che [...]
[...] cui io presi il posto di Piantanida. Dall'oggi all'indomani tutto il Casone gli aveva voltato il dorso. — Mondo! Martino non era sciocco da lasciarsi [...]
[...] che aveva sottomano con l'occhio che parlava con quello di Paolino. Paolino martellava il ferro sull'incudine con grande veemenza, come se avese [...]
[...] settimane. Non aveva commesso uno sproposito perchè c'era stato lì qualcuno che lo aveva trattenuto, ma c'era mancato poco. Ripensandoci, si [...]
[...] ispalla che andava via col suo garzone verso la casa ove era aspettato, rimuginando ciò che aveva imparato. Filippo Buondelmonti, un bravo giovine di [...]
[...] vent'anni che aveva studiato a Bologna e che aveva letto molti libri senza laurearsi, si era innamorato della semplicità e della bontà di Giuliano [...]
[...] da capo. Paragonava la lingua a una immensa mole alla quale ciascuna generazione aveva portato il suo materiale. Non si poteva mettere in piedi [...]
[...] ! avanti! Dopo sei mesi di questa corsa trafelata che gli aveva acuito la memoria e lo spirito e lo aveva quasi reso padrone della ortografia, Filippo [...]
[...] della lingua. Correva perchè era in ritardo. Egli aveva promesso alla signora Annunciata Introzzi di trovarsi nella corte della sua palazzina in [...]
[...] non aveva saputo diradargli. — Dica, don Paolo. Si dice tabernacolo o cappella? Don Paolo, che aveva in mente i suoi infermi d'anima e di corpo [...]
[...] cappella o a cappellina. — Grazie, don Paolo. — Di che, figliuolo mio? La signora Annunciata Introzzi era nervosa. Aveva paura di passare [...]
[...] un'altra notte orribile. Dopo le due non aveva potuto chiudere occhio. I materassi, quantunque non fossero ancora vecchi di un anno, parevano di legno [...]
[...] dovuto svegliare tre o quattro volte per domandarle se aveva bisogno di accendere il lume o di chiamare la cameriera. E lei aveva rinunciato [...]
[...] all'uno e all'altra, solo perchè non le piaceva disturbare la gente che riposava. Non potendo dormire aveva finito per alzarsi. Alle cinque era già [...]
[...] . Era ansiosa di sapere l'opinione di Giuliano. Anche lui le aveva detto una sera che non c'era molto da fidarsi dei tappezzieri che hanno bottega [...]
[...] svolge nei romanzi dagli ambienti artificiali. Glielo aveva detto Buondelmonti. Non si passa da una situazione drammatica all'altra, senza rifarsi [...]
[...] volontà del Signore. Con la mano di Dio dappertutto, il domani non le aveva mai fatto paura. Gli uccelletti erano i suoi testimoni. Volavano [...]
[...] . Ella lo sentiva, lo aveva sentito sempre. E in questo qualcuno aveva fede più che in sè stessa. Ecco la sua forza. Giuliano non voleva contrariarla [...]
[...] braccia si frustavano e valevano meno. Il volere è potere glielo aveva spiegato l'amico Buondelmonti. — Sai che cosa vuol dire? Vuol dire di essere più [...]
[...] sotto la bandiera dell'operaio che fa da sè. Studiava indefessamente, perchè aveva veduto che senza studio non si poteva iniziare nulla. Le idee [...]
[...] potevano essere buone, giuste e grandiose, ma desse non uscivano dalla persona che le aveva concepite se non a condizione di saperle sviluppare [...]
[...] aveva trovato. La cura per la malattia sociale che incancreniva il corpo era quella. Era l'associazione, l'associazione delle associazioni, la [...]
[...] dappertutto, dabbasso, in cucina, nel salotto, a pianterreno, nelle stanze di sopra si sentiva che si era in casa di un uomo che aveva per [...]
[...] stesso dagli inferiori. La scala sociale non l'aveva fatta lui. Se era andato più in alto di qualcuno, la colpa non era mica sua. Quando le donne di [...]
[...] nuziale accettò il fatto compiuto. Non c'era alcuno più devoto di lui. La riveriva coll'inchino corretto e aveva abituato la servitù a chiamarla donna [...]
[...] diventato il suo miglior amico, appunto perchè non l'aveva mai udito, neppure lontanamente, alludere al passato della signora. Se giungeva quand'ella [...]
[...] era in giardino aveva gusto di vederlo andare verso la padrona col cappello in mano e con la curva del gentiluomo. E se l'udiva parlare di lei [...]
[...] loro letto aveva la zanzariera. Era una molestia che la teneva con gli occhi aperti. Il suo dubbio era tutto nella lana. Da che mondo è mondo ella [...]
[...] aveva sempre sentito dire che i materassi andavano fatti in casa. Le vecchie ne sapevano più delle giovani. Il tappezziere di casa Berretta poteva [...]
[...] posta per far denari sulla pelle degli altri. Non era un anno che aveva udito, con le sue orecchie, che marito e moglie erano morti di una malattia [...]
[...] trovare la ragione dell'inquietudine di Annunciata. La mano della speculazione aveva appensantito la lana con la polvere e col capecchio. Bastava [...]
[...] poteva essere meno ladri. Così il suo progetto di accomunare gli interessi dei lavoranti gli si rivelava sotto un aspetto al quale non aveva pensato [...]
[...] vitaccia del padrone in lite col marengo era venuta fuori una ricchezza sfondata. Come si spiegava la sproporzione tra chi aveva lavorato e chi aveva [...]
[...] fatto lavorare? In un modo semplice. Il capitale aveva fatto da sè. Non si era associato, non aveva diviso, aveva imperato. Sotto la sua dominazione di [...]
[...] che voleva dire che il capitale cacciato dalla porta rientrava dalla finestra. Ah, no! Bisognava riflettere, studiare bene questo nemico che aveva [...]
[...] , non aveva vergogna di farmi alzare di notte a tutte le ore per andare in cerca del suo uomo, il quale era sempre l'uomo del momento. Perchè [...]
[...] l'individuo del momento frequentava o per i suoi ritrovi o andare a casa sua a dirgli che la signora stava male e aveva bisogno assoluto di [...]
[...] che era a letto con un'altra. Quando aveva dei capricci, si contentava anche degli avanzi. Se rincasavo senza il maschio che si era ficcata nella [...]
[...] si era rimesso al lavoro. Continuava a parlare tra sè e a dire che, dopo tutto, non aveva torto neppure il materassaio. Certe cose non si potevano [...]
[...] un vaccaio. Donna Elena, della quale era stato il confidente e il portalettere, non era che una volgare adultera. La madre aveva i vizii più [...]
[...] neppure la punta della sua lascivia. Il marchese aveva più di cinquant'anni, e non si fidava che del suo cameriere privato, ora in pensione con tre [...]
[...] spiaceva a Frustavino. Gli rincresceva di mangiare e di dormire in una casa del carnimonio. Il marchese non aveva però la stessa ripugnanza. Tutte le [...]
[...] dice loro delle donne. Frustavino non era così facile, non credeva una parola di quello che diceva la ruffiana. Le ragazze che aveva veduto gli [...]
[...] ' più quieto. Il padrone ruggiva. Non aveva più nulla di umano. Sudava, si disperava voltato sulla schiena, agitando le gambe e le mani come un [...]
[...] più dove era andato a finire, doveva confessare che il povero Giorgio stava più male di quello che si sospettava. L'orologio che aveva fatto [...]
[...] aggiustare centinaia di volte, le era venuto a costare più che nuovo. Aveva un bel dirle l'orologiaio che si trattava di un remontoir che valeva il [...]
[...] suo prezzo. Il castello si fermava per delle inezie. O perchè non lo aveva caricato alla stessa ora, o perchè l'aveva deposto sul comò invece di [...]
[...] dell'uomo fiacco, dell'uomo infiacchito da uno stomaco che non voleva digerire. Giuliano aveva giurato che non sarebbe caduto vittima della carne [...]
[...] Annunciata, che aveva udita tante volte come tante altre voci, ora lo commuoveva fin in fondo alle viscere. Gli andava per i tessuti calda, carezzosa [...]
[...] speculazione, ma la sua inquietudine era altrove. Le mancava l'esplosione degli affetti che infutura l'esistenza in un'altra esistenza. Non aveva la vita [...]
[...] , le mancava la vita, voleva la vita! E con la passione che gli si era scatenata con tanta furia, avrebbe voluto dirle ch'egli aveva capito, intuito [...]
[...] incominciato a mezzanotte, in mezzo a una caldura soffocante. Antonio, che non aveva potuto dormire dalla paura di rimanere addormentato, era in giro con [...]
[...] il 127 del blocco C e che aveva detto a tutti che sarebbe stato in piedi prima degli altri, era ancora in letto che dormiva della quarta. — Su [...]
[...] aveva lasciato chiudere le palpebre. Ella era in ginocchio che pregava la Madonna che doveva guarirla con la eloquenza del suo cuore [...]
[...] , supplicandola di avere compassione di una povera ragazza che voleva bene ai genitori e non aveva mai fatto nulla di male. La monaca che le aveva suggerito [...]
[...] Caravaggio, le aveva fatto imparare la preghiera a memoria, e lei, l'anemica, che voleva guarire, che diceva che aveva assolutamente bisogno di [...]
[...] , senza paura, come si diceva, di vedere le ombre di Tognazzo e di Margherita in giro, di notte, per le stanze e per il Casone. Gioberti aveva [...]
[...] gli sforzi riuscissero a mandarglielo su dalla gola. A udirlo tossire si diceva che aveva in fondo un serbatoio di marcia. E nei momenti desolati [...]
[...] il povero Gioberti! Prima della malattia s'impipava della religione. La sua religione era il denaro. Con del denaro in saccoccia non aveva paura [...]
[...] aveva castigato per il male che aveva fatto alla religione col suo cattivo esempio, non poteva più ascoltare coloro che parlavano dell'Altissimo con [...]
[...] di Caravaggio, sicuro che sarebbe stato l'ultimo, perchè nessun santuario l'aveva mai superato in miracoli. Aveva la parola di don Paolo, il quale [...]
[...] carico della gerla. Egli non ne aveva fatto parola con don Paolo perchè non amava affiggere i suoi atti di benevolenza, ma ci aveva pensato. Sapeva [...]
[...] rimasti oziosi. Aveva letto nei giornali di un signore stato digiuno trentadue giorni senza una ragione al mondo. Si era alzato all'indomani [...]
[...] senz'appetito e non aveva più potuto mangiare. L'atonia dei nervi resisteva a tutte le cure. Il trentatreesimo un amico gli si è precipitato nel salotto come [...]
[...] tanto fastidio. La Gelmetti, col viso coperto di una larga macchia di vino che le aveva inflitto un capriccio di parto, si metteva nel gruppo come [...]
[...] spingendo sulle travi una gigantesca botte di cantina. Il cinto che gli aveva dato l'Ospedale maggiore era grosso, ruvido, malfatto, col ferro che [...]
[...] blocco, intisichita a cucire i guanti, avrebbe voluto andare cogli altri a Caravaggio. Ma non ne aveva più le forze. Era divenuta diafana e ogni [...]
[...] Antonio voleva caricarlo del cuscino sul quale aveva adagiato la testa nei momenti in cui veniva preso dal brutto male che lo metteva in lotta [...]
[...] badare all'orrore che aveva suscitato la sua presenza, s'era messa a sbocconcellarne una per soffocare le insurrezioni a colpi secchi del suo [...]
[...] dell'ambulanza. Scarmigliata, con la faccia che aveva perduto le caratteristiche del sesso tanto s'era sconciata, rimaneva lì come una statua, sorda [...]
[...] ferro per non avere compassione di una madre ridotta con la famiglia in simile stato. Gioberti non aveva cuore da dire sgarberie, ma sentiva [...]
[...] aveva torto. Basta dei Cristaboni! L'antipatia poi degli inquilini del blocco A era diventato odio. Odio nero, odio giallo, odio senza fine. Si [...]
[...] un'occhiata all'Annibale di Silvia Vaselloni, un figlio che si liquefaceva come neve al sole dopo che aveva aspirato la pestilenza dei figli dei [...]
[...] ragazzotto carico della delinquenza paterna, aveva udito tutto, addossato al pilastro del portone. Livido come la morte, assisteva alla scena e diceva [...]
[...] proprio nel momento in cui Gioberti aveva preso Vittoria per le braccia, dicendole che non voleva farle male, ma che doveva andarsene [...]
[...] , tenendogli gli occhi negli occhi. Non aveva ancora finita l'ingiuria, che Gioberti lo aveva nelle mani per la testa enorme e lo levava di peso, su [...]
[...] voltava verso Filippo Buondelmonti dicendo che mentre maturava il tempo della pensione ai vecchi e agli impotenti, lui, che aveva patito la sua parte [...]
[...] divenuto uno dei primi operai, e Romeo a fare il tessitore, perchè aveva una speciale predilezione per i lavori del telaio. I figli ricambiavano [...]
[...] ! — Addio, mamma! Addio, Romeo. La madre che aveva preveduto il giorno fatale della coscrizione, aveva nascosto nella calza tutto quello che i [...]
[...] del grembiule, e gli risponde commossa: — Iddio deve essere molto ingiusto se può punire così terribilmente una povera madre che non aveva mai [...]
[...] sono state notti senza riposo. Sembrava il finimondo. Dappertutto si aveva bisogno di noi. Parlo di donna Annunciata, di Buondelmonti e di me [...]
[...] di cognac eccellente o di laudano, se la bevitrice aveva dei dolori ventrali o delle diarree prodromali. Nel Casone non si è mai mangiato così bene [...]
[...] che poteva narrare a qualcuno la voce divina che aveva udito nel momento in cui pregava con l'anima estasiata la Madonna miracolosa di ridargli la [...]
[...] avuto pietà neppure di Agata Maddaloni, la donna più feconda del cortilone, la madre dai fianchi spettacolosi, che aveva undici figli vivi e un [...]
[...] Annunciata. Essa aveva veduto che il Dio che avevamo chiamato tante volte in aiuto era rimasto sordo, implacabilmente sordo. Buona Annunciata, tu [...]
[...] della mia vita. Ti ricordo, ti potrei descrivere. Il morbo ti aveva lasciata sul letto informe, con tutte le tracce di essere stata abbattuta dalla [...]
[...] santuario composto di due fabbricati uniti da una cupola. Pensavo all'idea strana dell'architetto che lo aveva edificato di fianco invece che [...]
[...] con una spinta a girare su sè stesso. La maggioranza delle prime aveva la testa scoperta, con la capigliatura unta di olio pettinata alla [...]
[...] erano ficcate le spadine con la punta senza trafori, o gli spillettoni dalla capocchia quadrettata e dorata. La minoranza delle seconde l'aveva [...]
[...] del mondo aveva eccitato lo sdegno del cielo, ma che mercè sua l'ira divina era stata placata. I continui prodigi dell'acqua santa attirarono le [...]
[...] cieco del Casone, che non aveva mai aperto bocca, non appena sentì l'aria umida della Fontana sulla faccia divenne frenetico e loquace. Chiamava [...]
[...] che aveva perduto un occhio si curvava, si levava dalla Fontana con il cavo della mano pieno d'acqua, e lasciava cadere nell'occhio sgraziato, a [...]
[...] funzione di gente che aveva eternamente la coda oltre il porticato. Registrava messe sopra messe senza stancarsi, senza affrettarsi, senza confondersi [...]
[...] registrava e anche lui aveva da fare con una moltitudine che si prolungava al di là dell'uscita senza diminuire mai. La faccia del frate, in [...]
[...] delle grazie fatte. E, qua e là, dove potevo, leggevo che un cieco aveva ricuperata la vista, che il ginocchio di una donna, stata in letto quattro [...]
[...] anni, aveva ripreso la funzione di muoversi, che una bimba era rimasta illesa dalle gambe di un cavallo infuriato che le era passato sopra, che un [...]
[...] uomo, con un piede tormentato dalla gotta, aveva potuto uscire dalla chiesa a corsa, che Crenzi Costantina di Vicobellignano, diciottenne, da due [...]
[...] a capello, dirò così, del treno che passa senza neppure scorticargli un dito, per la semplicissima ragione che aveva avuto il buon senso di gridare [...]
[...] donna che aveva le gambe gonfie. Non poteva andare che con due bastoni. Era inginocchiata, con la bocca che baciava la B. V. — O Vergine Maria [...]
[...] volgare come l'ultima delle femmine. Con lui poi che non aveva pensato che a lei. Che non le aveva domandato nulla. Che se l'era presa così, come era [...]
[...] d'amore le andò sopra coi baci. Egli aveva così bisogno di credere, così bisogno di perdonare che la sopraffazione, la violazione, l'oltraggio [...]
[...] problema. Ci fu una pausa. Annunciata, a pochi mesi dal parto, aveva della dea. Vestita di foulard acceso che coloriva l'ombra nella quale andava [...]
[...] innanzi e indietro, coi fianchi che la gravidanza aveva reso ancora più possenti, diventava invincibile quando levava il braccio che si snudava e [...]
[...] si piantava nel vuoto come una affermazione. La sua voce aveva accenti nuovi. I suoi pensieri si sgarbugliavano, si snodavano, si scaldavano [...]
[...] e più grandi se lasciassero passare la vita senza simulare una virtù che non esiste! Giorgio rimaneva lì a bocca aperta. Non aveva mai saputo [...]
[...] che in sua moglie si celasse la difensora di una sua vecchia idea che gli aveva fatto credere che l'adulterio entrasse nella famiglia come un [...]
[...] la considerazione di un uomo, che si ritiene quasi milionario. Aveva costruito da sè la propria fortuna. Dei vecchi lo rammentavano ancora cascherino [...]
[...] di Toto Setoli, un fornaio al Pellegrino, che lo aveva raccolto per carità. Poi il cascherino era passato garzone di banco; poi era andato ad [...]
[...] . E da quel momento, la sua barca aveva sempre avuto, come si dice, il vento in poppa. Ma si susurravano delle brutte storie: il fallimento di Toto [...]
[...] castigo, se c'era una giustizia divina. Gregorio ci aveva riso su. Il trasloco lo metteva all'onore del mondo. Riapriva la bottega rinnovata [...]
[...] di lui; ma geniale, ridanciana, appetitosa e scaltra. Un altro pasticcio. La moglie, già vedova del cameriere di un monsignore, aveva portato a [...]
[...] Ferramonti dei capitali d'origine misteriosa, e gli aveva regalato un figlio, dopo sette mesi scarsi di matrimonio. Ma se i maldicenti s'erano [...]
[...] sbizzarriti, il fornaio aveva avuto ben altro pel capo a cui pensare! Gli piovevano le protezioni; si slanciava nella grande industria, approvvigionando [...]
[...] seminari, conventi, educandati e caserme. Per anni ed anni, il forno Ferramonti aveva avuto un lavoro da sbalordire, conservando le sue apparenze [...]
[...] nel fiore della salute, lo aveva preso il disgusto di un'opera destinata a morire con lui. Eransi a poco a poco dileguate certe sue [...]
[...] dalla madre, aveva sortito tutte le disposizioni possibili alla vita dello scavezzacollo. Vestiva da elegante; nuotava nei debiti; era un donnaiolo [...]
[...] Gregorio non aveva più avuto relazioni con lui, lasciandolo vivere una vita equivoca d'avventura. Nondimeno, per gran tempo, Mario aveva trovato il mezzo [...]
[...] . N'eran nati litigi violenti, nei quali la signora Geltrude, la moglie di padron Gregorio, aveva dovuto sentirne dai figli d'ogni colore. Le avevano [...]
[...] figlia del trafficante che lo aveva messo nel sacco, una smorfiosa che faceva la contessina, forse per dare a bere agli imbecilli che la sua [...]
[...] miserabile famiglia aveva messo da parte qualche diecina di lire, oltre i tremila scudi truffati al bestione da essi raggirato! Allora, disilluso, il [...]
[...] se stessa, era un'opinione arrischiata. Padron Gregorio, nei suoi momenti di penose espansioni, rivelava pure i crucci che gli aveva dato e che [...]
[...] contegno, aveva raccattato le maldicenze della strada, per farne onta alla madre, per vessare il padre, per dare un pretesto all'odio suo contro Mario [...]
[...] . Poi, non si riusciva a capirla: era tirchia, gretta, interessata fino all'esagerazione, e aveva certe stravaganze cocciute di cervello guasto [...]
[...] d'intelligenza e di attività, ch'era sulla via di crearsi un grosso patrimonio. Lei stessa, del resto, aveva allettato il droghiere, incontrandolo ai [...]
[...] lite di tal genere, quantunque non ne fosse dubbio per lui l'esito. Cedette le armi; assegnò a Teta i tremila scudi che aveva assegnato a Pippo, e [...]
[...] aveva affatto preveduto di trovare nella bottega di ferrarecce anche la moglie. Nondimeno il suo matrimonio fu proprio la conseguenza necessaria [...]
[...] mestiere, ch'egli non aveva neppur sospettato. Gli mancava tutta una iniziazione piena di difficoltà e di astruserie. Pensò di prendere il largo [...]
[...] , una rovina gli avrebbe offerto il mezzo di giustificare una risoluzione chiassosa. Aveva bisogno di parer rispettabile; s'era per questo rassegnato [...]
[...] tutti. Era la prima frase che Irene, la figlia dei Carelli, metteva nel colloquio, al quale aveva assistito in disparte, a cucire. — Dio mio, sì [...]
[...] non aveva neppur mai vista in bottega e che considerava come una stupidina, impastata soltanto di vanità. Infatti Irene, nella fiorente leggiadria [...]
[...] ottima con duecentomila lire di dote, e lei, figlia di trafficanti poco fortunati, non aveva un centesimo. Da parte sua, lei agiva come poche altre [...]
[...] istintivo. Non aveva nè le procacie di una ragazza atta a servire da richiamo ad una clientela di maschi viziosi, nè la dura e fredda energia di una [...]
[...] confermarono. Una volta scesa in bottega, Irene provò col fatto, che il traffico delle ferrarecce non aveva segreti per lei. Bisognava vedere come [...]
[...] accreditava la merce! Aveva certe affabilità insinuanti di venditrice discreta, che ha già chiesto il meno possibile per simpatia del cliente [...]
[...] , fino al punto d'esserne intimidito. Era una cosa incredibile: Irene non lasciava il suo fare modesto e semplice, non aveva un atto che tradisse [...]
[...] fuori... Sfuggiva a Pippo la confessione dei suoi rancori di fratello e di figlio, tutto il dramma di cupidigie in lotta che aveva sgominato la [...]
[...] l'elemosina di tremila scudi ad un figlio che lo aveva sempre aiutato, senza defraudarlo mai di un centesimo, lui che contava le centinaia di [...]
[...] lo avrebbe aiutato, lo avrebbe posato da borghese rispettabile e serio. Poteva senza dubbio aspirare ad una dote che Irene non aveva; ma ella [...]
[...] raddoppiassero; poi, raggiunto un tal limite, lo sviluppo si fece più lento ancora. Nelle sue illusioni di bottegaio innamorato, Pippo aveva sognato [...]
[...] campate in aria ed un lieve soffio le disperde. No, non avevano ragione di lamentarsi. Nei primi tempi Irene aveva trascorso le sue giornate in [...]
[...] lieve di verbena che profumava le sue vesti, un fremito, una gioia, una ebbrezza sottile che penetravano uomini e cose. Pippo aveva voluto lui stesso [...]
[...] quella sua dolcezza. Non dubitava punto sul successo di lei, sulla validità dei mezzi ch'ella avrebbe impiegato; al contrario, aveva una fede in [...]
[...] giovine famiglia non metteva da parte un centesimo. Aveva montato un comodo quartiere in via di Torre Argentina; teneva due persone di servizio; si [...]
[...] fallo commesso da Teta, sorella di suo marito, non appena le nozze lo ebbero sbiancato agli occhi del mondo. Pippo ne aveva provato un piacere perfido [...]
[...] , pensando al dispiacere, alla vergogna, ed ai furori di suo padre; ma non aveva perciò affettato meno il contegno di un borghese onesto offeso [...]
[...] . Recandosi una domenica in visita dalla signora Rosati, ella non aveva potuto sospettare d'incontrarci Teta. — E poi? — balbettò Pippo. — E poi, ci [...]
[...] !... Parlava lui solo, interminabilmente, impedendo agli altri di rispondergli. Aveva la sovrabbondanza di frasi e l'accento gutturale del dialetto veneto [...]
[...] il padrone. Le aveva dunque dato a bere qualche filtro, il furbo impiegato?... Nondimeno, Furlin era in buonissima vista, già segretario al [...]
[...] non molto. Il ratto di Teta lo aveva danneggiato momentaneamente, fino ad esporlo al rischio di un trasferimento nelle amministrazioni [...]
[...] labbra, sorridendo, e si ascoltano sempre volentieri. Infine, ammogliandosi, egli aveva rinunciato ad una gaia esistenza. In quel primo incontro [...]
[...] respirarvi più liberi, ad incontrarvi figure e caratteri coi quali potevano intendersi. Il passaggio attraverso il mondo burocratico aveva soltanto [...]
[...] sentiva ch'ella aveva ragione di ribellarsi alla menzogna. Temeva soprattutto che potesse serbargli rancore; cercava un mezzo per riabbonirla, rendendo [...]
[...] penoso fantasticare di molte ore, aveva imbastito il suo discorso: una trovata d'uomo abile che mette in salvo la propria dignità e rattoppa i piccoli [...]
[...] , che vivesse all'azzardo. Nel ceto della gente d'affari aveva una posizione nota: era appunto mediatore d'affari molto accorto e molto attivo. Così [...]
[...] , aveva guadagnato molto danaro colle sussistenze militari, nelle guerre di Lombardia. Poi ne aveva riperduti molti con infelici speculazioni, forse per [...]
[...] esaltato. Flaviana lo aveva sposato appunto per questo; lo diceva da sè. Erale piaciuto il suo passato avventuroso di esilii, di prigionìe politiche [...]
[...] romanticherie, se la giovine donna, dopo, aveva commesso qualche debolezza. Ma non si doveva rimproverarla troppo severamente. Meritavano indulgenza i suoi [...]
[...] affare tra lui ed il vecchio Barbati. Le aveva certo ispirato interesse pel suo spirito e per le buone fortune colle donne. È una qualità che val [...]
[...] molto impacciato. Quando gli parlavano del fratello, non sapeva come rispondere che da anni non ci aveva più rapporto alcuno. Non si poteva andare [...]
[...] mancanza di scaltrezza. Che importava ad ambedue, se Mario era il bastardo della famiglia e li aveva derubati in altri tempi? Adesso potevano sfruttarlo [...]
[...] parlare; aveva dei grossi sospiri, dei fremiti possenti nello sfogo brutale della sua commozione. — Infine! — proclamò Furlin, — siamo stati un mucchio [...]
[...] nostre lagrime. Portava nel salotto dei Ferramonti il suo tratto d'uomo elegante. Aveva trentacinque anni; conservava la figura snella, distinta [...]
[...] . Aveva lineamenti delicati; mani e piedi aristocratici; un insieme di figura, di espressione e di modi fatti apposta per accreditare le maldicenze corse [...]
[...] salotto di Irene un riflesso delle abitudini e dei gusti di via del Pellegrino. Aveva una curiosa famiglia. Ed il viso di Teta si era contratto per [...]
[...] sua che lo aveva fatto promuovere. Oltre un assortimento completo di temperini, possedeva un amor di moglie, bionda, allegra, scaltra; una donnina [...]
[...] . C'erano infatti delle novità. Mario aveva promesso al cognato d'interessarlo nella emissione di azioni che si preparava. Lo rivelò tre sere dopo, lui [...]
[...] l'offerta. Il giuoco sarebbe cominciato alla sottoscrizione pubblica. La schiera volante dei preparatori, che aveva fiutato la disposizione del [...]
[...] dello sguardo. Lo aveva appena ringraziato; non faceva nulla perchè egli badasse a lei. Forse ne aveva paura. Al momento di salutarsi lo trattenne un [...]
[...] istante, parlandogli con voce che aveva singolari e nuove inflessioni. — Con tutti questi vostri affari, vedrai spesso Rinaldo Barbati, imagino [...]
[...] crescente fascino che quella donna esercitava su di lui. Essa poteva dire tutto quello che voleva; era proprio quale Mario l'aveva imaginata, quale [...]
[...] . Non vuoi metterle tu? Ebbene, permettimi almeno di farlo, io solo. Egli perdeva di nuovo la calma. Ne aveva fin sopra ai capelli di quei discorsi [...]
[...] . Sull'onor mio, comincio a credere che tu valga meno di quel che pare, solo perchè ti ostini a finger con me. Ella lo aveva ascoltato pallidissima [...]
[...] un primo esperimento sull'uomo che non aveva voluto esser da lei soggiogato alla guisa degli altri. Lo frenava; se lo teneva davanti calmo e docile [...]
[...] , col suo fascino di donna forte. E tutta la passione che aveva vibrato prima del loro accordo, sembrava morta. Si parlavano e si guardavano, come [...]
[...] una parola. Però ella aveva negli occhi e nel viso il desiderio dell'uomo votatosi a lei. Mario le si avvicinò tanto, che parve volesse riscaldarla [...]
[...] segretario. Questo sfregio scandaloso ai regolamenti in vigore, era stato possibile, perchè Vaghi aveva spartito i favori di un'attrice del Quirino [...]
[...] quali Furlin, Barbati e Pippo si accapigliavano da buoni amici rissosi. Quando il funzionario aveva svelato una nuova magagna dell'amministrazione [...]
[...] qualche novità? Aveva forse l'ingenuità di credere che qualcuno s'illudesse che le cose potessero andare diversamente? Evvia! era la conseguenza del [...]
[...] . Se ne sarebbero accorti allo stringer dei conti. L'Europa, che aveva difeso sempre il Papa, perchè ne aveva bisogno, stava adesso colle mani in [...]
[...] fratelli d'Italia, ed il patatrac. L'altro aveva appurato da fonte certa che le agitazioni rosse in Francia decidevano i Governi a farla finita coi [...]
[...] fine, rassicurò anche Furlin. Proruppe in una violenta apostrofe: Che! tutte stupidaggini! La reazione era morta per sempre, e la libertà aveva per [...]
[...] salotto. Teta, un po' scandalizzata, rimproverò il fratello: — Via, Mario: basta! ti spingi troppo. Mario narrava un'avventura scabrosa. Lo aveva [...]
[...] un nuovo splendore. Tutto garantiva un simile risultato: nessuno aveva mai rivolto le armi contro la fede dei propri padri. E Furlin affermava [...]
[...] storia! Tacque, trionfò dinnanzi al silenzio degli altri due. Nella penombra dell'angolo vicino alla finestra, la voce di Flaviana aveva un tono [...]
[...] ? Parlava ad Irene. Questa restava un po' smemorata; non aveva, testè, risposto ad una domanda di Teta. — Davvero, t'inganni, — sorrise: — sono [...]
[...] nelle sue parole. Bisognava bene aspettarsi qualche cosa di simile. Era il castigo che la famiglia si meritava per l'abbandono in cui aveva lasciato [...]
[...] il suo capo. Ed ora il male non aveva forse più rimedio possibile. Padron Gregorio aveva troppo lungamente covato i suoi giusti rancori, ed era in [...]
[...] ? Il salotto andò sossopra. Si rivolsero tutti ad Irene; la trassero dall'ombra, dov'era rimasta. Chi le aveva detto che padron Gregorio voleva [...]
[...] riammogliarsi? Dove lo aveva saputo? quando? — Ne sono afflittissima, — bisbigliò lei, confermando le parole di Mario in genere; — non vedo un riparo [...]
[...] l'intendevano in tal modo. Volevano assolutamente conoscere i segreti desideri d'Irene; i progetti ch'ella non aveva avuto il coraggio di manifestare [...]
[...] strappare il loro padre dalla dissennata risoluzione; lei, che non aveva pronunciato contro il vecchio una sola parola cattiva. Non ammettevano che si [...]
[...] oratoria perorazione. Non aveva speranze; ma non voleva neppure resistere al desiderio dei suoi. E si rimaneva intesi: trattavasi di persuadere [...]
[...] spiegazioni. Non era contento di lei. Da parte sua, egli aveva agito lealmente, mantenendo fino allo scrupolo gl'impegni presi. Perchè dunque ella gli aveva [...]
[...] ambizioni e delle loro cupidigie. Irene aveva passato con Mario ore lunghe di abbandoni e di confessioni, cedendo all'ebbrezza di sognare ad occhi [...]
[...] tregua alla rivolta segreta contro il proprio destino, onde aveva il cuore avvelenato. Sentiva nei suoi nervi, nel suo sangue e nel suo cervello qualche [...]
[...] all'esterno di perdere il suo sangue freddo; senza farsi conoscere; valendosi delle armi che avrebbe avuto a portata di mano. Non aveva disegni prestabiliti [...]
[...] vittima, ne' suoi occhi smorti l'angoscia che secca le lagrime. Perdio! alla fine, lui, non aveva voluto niente per forza, e non c'era da mettere in [...]
[...] amore. Ma aveva fisso il chiodo d'essere una donna onesta, e di non saper mancare senza raccapriccio ai doveri inerenti a tale mestiere! Così Mario, a [...]
[...] poco a poco, per un sordo ribrezzo di quelle scene impossibili, aveva cessato dal provocarne la ripetizione. I due cognati si acconciavano ad una [...]
[...] neppure, pago, in fondo, ch'ella non avesse ancora fatto una scelta. Nondimeno, negli ultimi tempi, aveva presentito vagamente ch'ella si sarebbe rivolta [...]
[...] dalla parte del suocero. Quindi la scena da lei provocata per ottenere dalla famiglia l'incarico di agire, non lo aveva totalmente sorpreso. Egli [...]
[...] vinta ad un tratto. Ebbene, sia pure: ella aveva fatto sorvegliare il suocero, senza avvertirne Mario. Ma, e per questo? Meritava forse di esserne [...]
[...] rimproverata? Aveva forse alzato un dito prima di mettere a parte della cosa il cognato? Ella aveva voluto risparmiargli le noie e le imprudenze [...]
[...] appunto della preparazione. Diffidava qualche volta delle sue impazienze d'uomo audace. Col suo sistema, ella aveva già ottenuta la certezza di [...]
[...] finale. Del resto, aveva presentito i sospetti suoi: per ciò solo, la sera antecedente, aveva fatto succedere quello ch'era successo. In caso [...]
[...] , preso da un gran rispetto per lei. — Sei davvero una donna forte. Essa gli spiegò ogni cosa. In realtà aveva saputo soltanto prevalersi delle [...]
[...] circostanze. Si era rammentata di una mezza parente, Lalla Frati, una donna che abitava appunto al Pellegrino, e che aveva la specialità di voler rimetter [...]
[...] . Irene otteneva da Mario, come lo aveva ottenuto dagli altri, un mandato di fiducia, senza esporre neppure il suo piano. Non si comprometteva [...]
[...] sensazioni di vertigine, un vago sgomento d'uomo affascinato. Se avesse potuto rendersi conto esattamente del fenomeno psicologico che aveva fatto di suo [...]
[...] colpevoli col cognato? Aveva fatto sforzi eroici, in quella simulazione di semplicità, per non tradire l'ebbrezza del trionfo che le gonfiava il petto e [...]
[...] Spirito. Aveva la sua piccola corte di ricco bottegaio in ritiro: tre o quattro vecchioni, che occupavano con lui le ore d'ozio a rimpiangere il [...]
[...] diserzione in massa. Il Caffè delle Alpi aveva finito col tener nascosto il loro tavolino, per collocarlo al posto soltanto quando il primo della brigata [...]
[...] valersene per dargli delle seccature. Aveva delle massime sordide di egoista. È una bricconata prevalersi della buaggine di un amico per frecciargli la [...]
[...] mutismo selvatico, sorbendo il suo caffè, come se avesse ingoiato del veleno. Evidentemente, aveva ragione di dolersi con qualcuno dei suoi [...]
[...] , incoraggiandosi l'un l'altro, tirarono l'antico fornaio a dare delle spiegazioni. Ma perchè restava così strano? Che cosa poteva essergli accaduto? Aveva forse [...]
[...] amica, al corrente di ogni cosa, e matta al punto di toccare certi tasti, questo era l'incredibile. Ebbene: lui aveva una risposta sola! chi ci [...]
[...] sapeva quello che faceva, lei! Aveva spuntato il dente del giudizio, e non le servivano più le lezioni. Però, durante quasi due settimane, la signora [...]
[...] segreto che gli attribuiva. E finì col mostrarsi piena d'ansietà, incapace di tener la lingua a casa. Era proprio vero? Padron Gregorio aveva [...]
[...] , per Cristo, di far passare da vecchio rimbambito un uomo che aveva sempre il cervello a posto, e che soprattutto teneva a mostrare di avercelo [...]
[...] . Buon Dio! ci voleva ben altro! n'era piena mezza Roma! Non si aveva più neppure la magra soddisfazione di sperare, che i nomi diversi citati a [...]
[...] compromettenti. Non aveva un soldo, e suo padre, il semplicista, era gobbo. Si diceva fissato il matrimonio a settembre, aggiungendosi che padron [...]
[...] gli andò in casa per invitarlo a far cessare i pettegolezzi. Dipendevano da lui. Aveva certo desiderato Mimma, ne aveva parlato e si era poi [...]
[...] . Non sapeva darsi pace d'essere entrata nella famiglia Ferramonti, senza una parola amica del padre di suo marito. Diceva di non meritarlo. Aveva [...]
[...] sperato di rimetter la pace nella casa che l'aveva accolta, aveva fatto di questa speranza lo scopo della sua vita. Era riuscita con Pippo, Teta e [...]
[...] po' di bene. Ma quello che già aveva fatto, le dava il diritto di tenere alta la testa in ogni contingenza. Per esempio, non c'era lingua maledica [...]
[...] capace di dire una sola parola che non le facesse onore nella storia del suo matrimonio con Pippo. Ella non lo aveva cercato nè procurato. Non le [...]
[...] sarebbero mancati certamente a dozzine i partiti cento volte migliori. Aveva consentito a Pippo per condiscendenza d'animo ben fatto; soprattutto [...]
[...] andare colle gambe all'aria insieme alla bottega, dopo sei mesi. Non la conoscevano ancora. Invece, lei aveva preso a dirigere il negozio e ad [...]
[...] visita clandestina d'Irene in casa Frati, lo aveva scosso, lo lasciava in un turbamento profondo. Una tenerezza di vecchione sedotto penetravagli [...]
[...] , perchè, in quella disposizione d'animo, non potesse attribuirne una parte al male che aveva sentito dire d'Irene. Del resto, ripensandoci, non vi [...]
[...] pensa a giovani carezze. Fino allora egli aveva trattato le donne col disprezzo di un cacciatore arrabbiato della fortuna; le voluttà molli [...]
[...] intravvedute, erano l'ignoto, il mistero; un fascino al quale non aveva armi per resistere. — Ma insomma, questa ottava maraviglia non si fa più vedere [...]
[...] contro la Frati, che gli parlava della nuora. Non lo vedeva, lei, che lo seccava? Ella aveva delle frette ridicole. Forse che ad aspettare, qualcuno ci [...]
[...] . Aveva paura della tempesta. Ma altri lampi ed altri tuoni seguivansi; pareva che si rincorressero. La pioggia s'era sentita avvicinare con un [...]
[...] , nella confusione, fino al salotto della signora Lalla. Aveva bisogno di trovarsi con persone amiche. Nondimeno, tentava di abbozzare un sorriso [...]
[...] , n'era incapace; si sentiva tutto sconvolto. Ad un tratto Irene gli si avvicinò; s'impadronì delle sue mani. Lo aveva chiamato papà; si diceva [...]
[...] aveva tratto dolcemente verso un canapè, lo aveva fatto sedere, e gli si era collocata vicino, guardandolo rapita. La tempesta avrebbe potuto [...]
[...] quali, nella sua gioventù, aveva allettato la clientela delle servotte. Irene ascoltava quelle volgarità, schermendosi un pochino; ma come [...]
[...] ringalluzziva tutto. Provava egli pure il fascino esercitato da Irene su tutti coloro ch'ella aveva voluto attrarre a sè. Forse qualche cosa di più [...]
[...] . Nell'abbracciarlo, essa gli aveva lasciato quell'odore sugli abiti, intorno al collo, nelle carni. Egli se ne sentiva come saturare il cervello [...]
[...] , dal canto suo, cercava di secondarla, solleticato da quelle gaie carezze di giovine donna, che egli non aveva gustato ancora. Dentro di sè, era [...]
[...] un'angoscia che doveva lacerarle il cuore. Aveva fatto una passeggiata a piedi. Nell'uscir di casa, non aveva previsto la pioggia. Ed era là, col [...]
[...] gente che ha paura di compromettersi, non aveva senso comune. No, non era cosa degna d'un uomo serio. L'intero settembre passò senza cambiamenti [...]
[...] aveva risparmiato: una malia di sirena, completa, drammatica in certe brusche malinconie, in certe indefinibili velleità di rivolta impotente. Appunto [...]
[...] imbecille nè un rimbambito. Ma lei conducevasi ammirabilmente, senza offrire il menomo appiglio alla diffidenza. Non aveva le caute allusioni ed i [...]
[...] sostanza, bisognava bene che lo riconoscesse lei pure: suo suocero non aveva torto. Forse l'odio di lui poteva ritenersi eccessivo. Questo era il [...]
[...] vano pensarci su. Del resto, dipendeva dal sistema di vita che padron Gregorio aveva adottato, non c'era da dubitarne. Il suo rintanarsi in una [...]
[...] , sentendo che Irene aveva ragione. Recalcitrava soltanto all'idea ultima. Famiglia? Che cosa voleva dire formarsene un'altra? Ce n'era forse fabbrica [...]
[...] poteva desiderare di meglio: la Remedi non aveva parenti prossimi; viveva di una modesta rendita portata in dote al primo marito e salvata [...]
[...] le mosse d'Irene con attenzione ansiosa, pari ai grandi interessi in giuoco. Dominava una grande incertezza. La giovine donna aveva adottato un [...]
[...] lui lasciava capire che aveva progetti segreti. Voleva ch'ella lo aiutasse nella scelta della moglie. Essa era soltanto riuscita ad impedirgli [...]
[...] : padron Gregorio trascinava un'esistenza impossibile; aveva realmente bisogno d'una compagnia. E poichè tali erano le circostanze, lei s'infiammava [...]
[...] , messo al bivio risolutamente dalla moglie di scegliere fra l'ubbidirla ciecamente ed il dichiararsele apertamente contro. Egli aveva scelto il [...]
[...] primo partito; la sua individualità era sparita, soppressa dalla volontà della giovine donna. Mario, dal canto suo, aveva altri motivi per secondare [...]
[...] la cognata. Ella era stata con lui più sincera: in un momento di espansione, lo aveva assicurato che il matrimonio del vecchio Ferramonti non [...]
[...] salotto di via Torre Argentina fremette il sospiro della vittoria. Irene annunziò che il suocero l'aveva autorizzata a cercare. Oh, egli era l'uomo [...]
[...] protezione. Aveva talvolta certi lievi sorrisi, certe lunghe e pallide occhiate, che mettevano i brividi nelle ossa di Teta. Insomma, un senso di disagio [...]
[...] al furore della donna. Lei non aveva mostrato di udirlo. Ricadde, incapace di proseguire, col petto gonfio dall'affanno, colle membra in sussulto [...]
[...] slanciò a sorreggerla; la raccolse nelle braccia. Lei gli si abbandonò. La fralezza femminea, che aveva superato e vinto fino allora, si vendicava [...]
[...] era però perchè l'amava, fino al punto di perderci la ragione. Davvero. Egli aveva riso, giuocato coll'amore; non lo aveva mai preso sul serio. Era [...]
[...] eccezionale, agitatissimo. Tre giorni innanzi, una domenica, Rinaldo aveva parlato ad un meeting al Politeama, ed era stato in procinto di farsi [...]
[...] suoi furori politici per sfogare guastasangui di tutt'altro genere. Aveva commesso un paio di quegli spropositi, che un uomo della sua qualità non [...]
[...] azioni di quell'Istituto. Barbati, per ingordigia, aveva troppo indugiato a disfarsi di una partita di tali titoli, che gli era rimasta per [...]
[...] pappolata solenne! Che mondo birbone! Nondimeno, aveva delle consolazioni: un contratto di fornitura d'oggetti di vestiario ad un collegio comunale [...]
[...] resto, il suo nuovo socio aveva sempre lavorato appunto in articoli di vestiario e di mobilio. Bisognava, perdio! essere idioti ed invidiosi, per [...]
[...] ? Nell'intimità egli dimenticava volentieri le sue rigidezze di tribuno. Quando ne aveva il tempo, evocava gioconde imagini di sensualità, con una mordace [...]
[...] disertato aveva un successore. Non lo cercava Rinaldo. Ci pensava sempre Flaviana, presentandogli talvolta persone che egli non aveva mai [...]
[...] conosciuto, e che ottenevano l'entratura in casa Barbati col pretesto di una visita di convenienza alla giovine donna. L'idea dell'associazione aveva [...]
[...] Flaviana aveva messo le mani addosso ad un giovanotto in ottimi rapporti col Vaticano, e coi caporioni dei partito nero. Ella era libera nelle sue scelte [...]
[...] , come era libera nell'esercizio delle sue pratiche religiose. Rinaldo non le aveva domandato nulla, superiore a tali miserie; ma lei doveva aver [...]
[...] cavaliere? C'era un'avventura recentissima: un vero romanzetto allegro, che aveva lasciato forse degli strascichi: insomma, una monachina francese che si [...]
[...] era lasciata distrarre dai suoi doveri di sposa del Signore pel birbante, e gli aveva permesso, non solamente di toglierle il soggolo, ma di farle [...]
[...] , sorridenti e scaltri. Aveva raccattato nelle sacristie un'untuosità pretina nei modi, un fraseggiar molle, che temperava le asprezze di certe consonanti [...]
[...] ancora a tavola, era colpa sua. La povera Flaviana aveva inghebbiato il cibo come un pollastro da ingrasso. Del resto, anche Federico era [...]
[...] sul punto di guadagnare il confine, e lo avevano tratto in arresto. — E tu hai tanto aspettato a dirmelo! — esclamò Barbati. Egli aveva quella [...]
[...] ingannato. Ad un tratto si calmò; si rivolse alla moglie sorpreso: — Perchè non fai portare il caffè? Lei dette gli ordini indolentemente. Aveva [...]
[...] dubbio. Del resto Rinaldo non ne aveva bisogno. Erasi anzi aspettato una cifra più elevata. La marmaglia del ceto affarista, da vari giorni, parlava [...]
[...] , dei quali s'era totalmente disfatto all'epoca dell'emissione. Barbati non si tenne. Aveva troppo alla gola l'abbandono di Mario alla vigilia di una [...]
[...] parlare di simili birbaccioni! Poi, furiosa, invitò Federico a portarla via, senza perdere un minuto di più. Quell'incidente da nulla l'aveva [...]
[...] assolutamente sconvolta. In sostanza, la rottura coi Ferramonti non aveva somigliato alle solite. I Barbati digerivano ancora il fiele di una disfatta [...]
[...] cacciatrice. Trattavasi, insomma, di servire abilmente la Ferramonti per sfruttarla più tardi. A questo patto Flaviana aveva potuto fingere [...]
[...] là perchè la Ferramonti li aveva voluti, servendosene per uno scopo affatto diverso da quello da loro imaginato. Il risveglio fu crudele. Flaviana [...]
[...] ? Ella aveva paura della Ferramonti. Bisogna ben rassegnarsi, quando non c'è a far meglio. Bastava rammentare ed aspettare. Poteva offrirsi l'occasione [...]
[...] chiesero spiegazione, con delle domande a doppio senso. Ma come seppe risponder, lei! di Mario non sapeva nulla: forse egli aveva qualche intriguccio [...]
[...] segreto. In quanto a Pippo, si divertiva. Andava al caffè; aveva preso il gusto del teatro. Povero Pippo! era ben giusto che si divertisse un pochino [...]
[...] ch'ella non aveva più voluto dormire col marito e che lo aveva mandato a letto, solo, in una stanzuccia la più lontana nell'appartamento dalla camera [...]
[...] coniugale. Non si dava davvero pena alcuna di trattare con dei riguardi quel miserabile imbecille; e d'altra parte, non ne aveva bisogno. Egli [...]
[...] realtà una strana trasformazione. Ridiventava l'uomo volgare che Irene aveva saputo dirozzare, e la ricaduta si aggravava con una manifestazione [...]
[...] improvvisa di vizi e di corruttele che quell'uomo non aveva avuto mai dianzi. Trascurava la bottega; scialacquava il suo danaro; sfrenavasi in lui il [...]
[...] crapulone ed il libertino da trivio. Forse cercava delle consolazioni e degli stordimenti. Nel gennaio i Furlin seppero che aveva preso [...]
[...] c'era senso comune. Egli aveva ragione: Irene andava da lui la mattina, fra le nove e le dieci; restava fino al tocco, e tornava verso le tre, per [...]
[...] nessuno, neppure padron Gregorio, poteva profanare, senza il permesso della giovine donna. Il vecchio palpitò di gioia, quando seppe che Irene aveva fatto [...]
[...] dissimulate, in quella giovine bellezza, che si sacrificava per lui. Ella aveva abbandonato per lui tutto: lusinghe di vanità, svaghi, piaceri. Per amore [...]
[...] , ornata spesso da un mazzo di fiori freschi, e non aveva mai mangiato così bene. I brodi consumati e fragranti e le leccornìe delicate che la nuora [...]
[...] concupiscenti del suocero. Lei pure, del resto, aveva dei subitanei rossori, degl'imbarazzi inesplicabili, delle fiamme vive negli occhi profondi [...]
[...] insidiose associazioni d'idee; specialmente il pensiero fisso che Irene aveva un'altra casa dalla quale veniva ogni mattina, e dove era obbligata a [...]
[...] assolutamente come si meritavano. Tutti i sogni di lei svanivano. Aveva voluto fare di suo marito un uomo ricco e stimato; per un istante aveva creduto [...]
[...] antecedente, aveva incontrato Irene in compagnia di Mario. Parve alludere ad altri simili incontri, come se quel passeggiare della giovine coppia per le [...]
[...] aveva mai pronunciato una parola ostile contro Mario; non aveva detto mai nulla, che potesse fargli torto. Ma perchè aveva ella taciuto sempre, che [...]
[...] . Accadeva specialmente quand'ella indugiavasi troppo dal suocero. Aveva pregato Mario di darsi la pena di passare, verso le ventiquattro, da Torre [...]
[...] Argentina, e di venirle incontro fino a Campo di Fiori, se non era ancora rientrata in casa. Non aveva altro mezzo per evitare di trovarsi sola, di [...]
[...] notte, nelle strade più turbolente di Roma. E non ne aveva mai avvertito il suocero, per motivi ch'egli poteva bene imaginare. Poi l'incidente le [...]
[...] buone qualità; lo proclamava simpaticissimo. Egli aveva pure dei difetti, senza dubbio: la storditaggine, la disposizione marcata alla vita dei [...]
[...] temerari anche a non averlo voluto. E le storie più stravaganti si diffondevano, accreditandosi nella folla che aveva visto nascere e crescere la [...]
[...] giorni che riassumono le grandi follie dei carnevale popolare, Ferramonti prese ad insistere perchè Irene si pigliasse qualche svago. Ella aveva [...]
[...] , volgendo le spalle alla società distinta che l'aveva festeggiata, e sulla quale avrebbe potuto utilmente contare, all'occasione. Non aveva ella stessa [...]
[...] aveva un occhio abbastanza esercitato, per sorprendere le improvvise astrazioni ed i lievi sospiri ch'ella non sapeva dissimulare, quando certi [...]
[...] piacere. Proprio così: non volle ammettere che il suocero aveva pure secondato qualche di lei piccola tentazione; mostrò ostinatamente di averlo [...]
[...] delle sue effusioni di riconoscente tenerezza. Mario non fu punto sorpreso della riuscita felice di quell'abile stratagemma: non ne aveva mai [...]
[...] dubitato. Era saltato in testa a lui stesso il capriccio di veder Irene riapparire nel mondo, in mezzo alle feste carnevalesche, ed egli stesso aveva [...]
[...] , egli amava la cognata con trasporti d'imaginazione e di sensualità crescenti. Era ben lontano il tempo in cui la giovine donna lo aveva esasperato [...]
[...] desideravano che fosse. Ella sapeva prendere tutte le fisonomie della donna che ama e che si abbandona al piacere. Mario non aveva mai visto e nè [...]
[...] , nella preoccupazione e nella ingordigia del danaro. Per mesi e mesi, Mario, come se avesse posseduto qualche miracoloso talismano, non aveva [...]
[...] commesso il più piccolo errore; aveva visto la fortuna sorridergli, amica costante. Con un po' più di ardire e di fiducia da parte d'Irene, egli avrebbe [...]
[...] aveva decisamente trovato una donna completa. Ebbene, Irene accumulava in realtà molto meno di quanto egli pensava. Ella sosteneva ormai tutte le [...]
[...] abbrutimento che aveva delle spaventose progressioni, doveva conservar netto l'intuito dell'utile che ritraeva dalla moglie. Era il marito più [...]
[...] sua moglie ed a suo fratello. Aveva delle cupe inflessioni e delle occhiate livide, che mettevano addosso sordi brividi. Ma la sicurezza [...]
[...] voleva sentire obbiezioni. Di che cosa aveva ella paura? Certamente lo starsene con lui, vestita in maglia di seta piuttosto che in gonnella, non [...]
[...] sconvolta, in cui la passione aveva espressioni sovrumane, uno scoppio di febbri contagiose, che turbavano potentemente la donna. Allora Irene fu vinta, ed [...]
[...] scarpette di raso, allora fu un'esplosione: era un prodigio! non s'era visto mai nulla di simile! E dire ch'ella a principio aveva voluto rifiutarsi [...]
[...] . Rise, alzando le spalle con un moto vivace. Prese il mantello: aveva freddo. — Lascia stare un minuto soltanto! — pregò Mario con un'inflessione [...]
[...] seppe negare il favore che l'amante le domandava. Gli si avvicinò com'egli aveva voluto; gli restò dinnanzi, aspettando ch'egli l'attirasse [...]
[...] uomo ubriaco. Li aveva colti sul più bello, eh? Che! forse non lo avevano creduto capace di sorprendere i loro segretucci? Non si moveva dal posto [...]
[...] spalle; poi, rimasta sola, cadde sopra una sedia. Ella aveva paura; e per la prima volta comprendeva d'essersi impigliata volontariamente in un [...]
[...] laberinto di pericoli assurdi. L'adulterio l'aveva fatta schiava del marito e dell'amante, inutilmente. Ella vi si era abbandonata per viltà, volendo [...]
[...] meno: era stata una sciocca; l'opera sua mancava. Aveva, infatti, voluto impadronirsi delle sostanze del suocero, per essere un giorno ricca [...]
[...] pari... Udì un rumore di passi cauti, ed ebbe appena il tempo di rialzar la testa. Aveva Pippo nuovamente dinnanzi. Lo interrogò balbettando [...]
[...] di carnevale. — Non so se potrò tornare a casa stasera, — annunciò lei: — papà è ammalato. E mi preme parlarti. Egli l'aveva indovinata di già. Si [...]
[...] mesi. Egli non si curava neppure di rammentare le scadenze dei suoi impegni. In tre mesi, lei gli aveva pagato per cinque mila lire di tratte [...]
[...] mettergli sott'occhio i titoli saldati e strappati nel mezzo, che aveva tratti da un cassetto. Poi parlò d'altro. Erano anche in corrente gli affitti [...]
[...] aveva voluto lavare col sangue, preso dal lato delle sue cupidigie. Una cinica filosofia spazzava le sue ribellioni. Che cosa avrebbe guadagnato a [...]
[...] riuscirà più per lungo tempo evitare una scelta: essere o tutta per tuo padre, o tutta per te. Pippo era schiacciato. Aveva compreso che sua moglie [...]
[...] mai, ella era pronta a rincarare la dose, quando il bisogno lo avesse voluto. Il suo fascino durava intero; aveva mezzi diversi per esercitarlo; e [...]
[...] lei era più che mai disposta ad usarli tutti. Insomma, ella iniziava l'opera di riparazione della quale aveva riconosciuta la necessità la notte del [...]
[...] martedì grasso. Nei tre giorni trascorsi non aveva pensato seriamente ad altro. Talvolta si era sentita sgomenta delle difficoltà formidabili da [...]
[...] cui si vedeva circondata; ma la soccorreva una fiducia di persona che ha imparato dagli errori e dall'esperienza; una volontà forte e calma. Aveva [...]
[...] intendeva di rallentare a poco a poco quella compromettente assiduità. Aveva ancora delle idee molto confuse in proposito: si proponeva di allontanare [...]
[...] predestinato ad una brillante carriera. Paolo aveva lasciato da parte le velleità di opposizione ed i pettegolezzi epigrammatici contro l'alta burocrazia [...]
[...] gennaio Paolo, finalmente, aveva avuto la promozione e la croce. Tuttavia, nell'intimità di quella coppia esemplare, non era mancata qualche nube. Teta [...]
[...] quella furia scatenata, sitibonda di vendetta, resa folle dalle crisi del suo odio velenoso. Aveva dovuto persuaderla, col ripeterle migliaia di [...]
[...] . Egli era stato inquieto soltanto nel principio, ed i fatti successivi non erano stati che un continuo alimento alla fiducia che aveva nel risultato [...]
[...] non siedono più per rendere la dovuta giustizia? XVI. Nel marzo, Irene aveva dovuto passare alcune notti in casa del suocero. A cominciare dal mese [...]
[...] gl'incomodi dei vecchi eccessivamente robusti ed eccessivamente nutriti. Aveva in rivoluzione il sangue che gl'imporporava le gote da gaudente [...]
[...] di struzzo. Oltre a ciò, ella aveva scoperto che la volpe vecchia si serviva appunto dei suoi fumi al cervello, per indurla con quel mezzo ad [...]
[...] lunghe e raccolte in cui cessano i rumori esterni, e le intimità solleticano più dilettosamente la pelle ed il cuore. Lei non aveva mai voluto [...]
[...] crogiolavano in una ineffabile beatitudine. Ed aveva delle vere debolezze per lui: non sapeva impedirgli di bere un bicchiere di vino di più; negargli [...]
[...] dovere di padre? Non voleva proprio mai lasciarsi intenerire il cuore? Egli aveva cessato completamente di opporsi a tali discorsi, ripugnando [...]
[...] guadagnar tempo. Ma, dagli ultimi giorni di marzo, Irene aveva piantato il chiodo ch'egli cominciasse a buon conto col permettere a Mario di [...]
[...] rinunciare a lei. In tal modo soltanto aveva potuto renderlo docile al punto di fare a meno, pel momento, del possesso di lei, serbando un compenso ad [...]
[...] donna lo aveva voluto. Non le bastava di avergli fatto accettare un contegno che non offriva più esca alla maldicenza ed allo spionaggio; ella voleva [...]
[...] una vigna in Val d'Inferno, e la casa che abitava: sessantacinquemila lire in tutto: di più, un debitore, nel gennaio, gli aveva ceduto una casetta [...]
[...] della rendita italiana, depositati alla Banca Romana, e che si accrescevano ad ogni distacco semestrale del vaglia. Padron Gregorio aveva un risolino [...]
[...] , dalla nuora, aveva cacciato un grido da sbalordirla. Parlava proprio sul serio? Le dava niente di volta il cervello? Poi Irene tremò, udendo delle [...]
[...] alta voce. Era una denuncia anonima; una rivelazione precisa ed abilissima di tutto ciò che la giovine donna aveva fatto, e di tutto ciò che voleva [...]
[...] fare. Il colpo partiva senza dubbio da qualcuno che aveva studiato attentamente Irene da vicino. Lei stessa non s'era reso conto ancora dei propri [...]
[...] potuto condurla in Corte d'assise. Ella aveva cominciato a leggere con un fremito di leonessa inferocita; poi uno sgomento strano la invase, la [...]
[...] vero! Ma dimmi che non è vero! — esclamò padron Gregorio. Le si era fatto vicino; le aveva strappato le mani dalla faccia, tenendole intanagliate [...]
[...] ! Non sapeva più dire altro. Aveva egli pure dei moti d'automa nei quali non entrava la sua volontà. Ed un disinganno immenso accasciava il [...]
[...] infame doveva averla scritta il demonio in persona. Quale colpa ce ne aveva lui, povero vecchio? Poteva negare, Irene, di aver riconosciuto ella stessa [...]
[...] , che lo scritto aveva tutte le apparenze perfide di una verità sacrosanta? Invece, lui non ci credeva. Non c'era stato altro, nel suo cervello, che [...]
[...] inimicizie che la povera Irene, per causa sua, aveva dovuto vedersi crescere intorno. Che mondo maledetto! A poco a poco, Irene riacquistava la [...]
[...] avrebbe fuso il cuore di qualunque altra donna al posto suo. Nonostante le dissensioni della nuora, Ferramonti aveva voluto occuparsi a cercare l'autore [...]
[...] cui bisogna tenersi lontani. Perchè sua nuora sarebbe stata diversa dalle altre? Non gli aveva fatto rinnegare tutti i principii di lui con arte forse [...]
[...] infernale? Non aveva addormentato le sue diffidenze? Qual filtro magico gli aveva dunque somministrato? E fin dove sarebbe ella giunta? Lui [...]
[...] per allontanarsi da lui e per andare altrove a respirare liberamente. Aveva potuto conservarsi impassibile, per una subitanea intuizione [...]
[...] , sotto l'influenza di queste impressioni, riacquistava la propria calma e la propria fiducia rispetto alla giovine donna, che aveva portato in casa [...]
[...] ci stava più a fare Quello lassù, che aveva una volta distrutto colla pioggia di fuoco Sodoma e Gomorra? Poi gli parve stupido e crudele sostenere [...]
[...] più lungamente la finzione colla quale aveva voluto assicurarsi dei sentimenti della nuora. Scherzò con lei: l'idea di possedere più di mezzo [...]
[...] milione, non le aveva proprio fatto venire l'acquolina in bocca? Che ne avrebbe fatto, se si fosse trovata a disporre di quel po' di quattrini? Ella [...]
[...] sorrise. Buon Dio! aveva forse perduto mai il tempo, lei, nel figurarsi delle cose alle quali non poteva arrivare? Ferramonti dette in uno scroscio di [...]
[...] risa. Quanto era amena! Che peccato non potesse vedersi quanto era amena! Perchè, in sostanza, ella aveva invece bisogno di pensare appunto al [...]
[...] troppo forte. Ella non aveva più neppure la facoltà di risentirsi, di odiare l'uomo da cui riceveva quel disinganno atroce. Si abbandonava al [...]
[...] giustificazione: non dovevano cercare ancora il nemico misterioso che li aveva fatti soffrire tanto con la lettera anonima? Non era naturale che [...]
[...] suocero, anzi premendole che non ne sapesse nulla, ella aveva già trovato. Ci si era messo di mezzo il caso: un incontro fortuito con Flaviana [...]
[...] fino dal primo momento. Le bastava. La partita si sarebbe saldata più tardi. Adesso bolliva al fuoco tropp'altra carne! La tensione aveva raggiunto [...]
[...] parlare di rimedi e di cure. Al contrario, una pazza frenesia lo spingeva ai disordini verso i quali aveva pencolato dopo l'apparizione della nuora [...]
[...] qualche osservazione; ma erano parole gettate al vento. Padron Gregorio le chiudeva la bocca, scherzando e punzecchiandola. Aveva forse paura che ci [...]
[...] lunghi intervalli. Irene gli aveva rialzata la testa; gli asciugava le gote ed i capelli fradici del vino sprizzato dalla bottiglia rotta. Una [...]
[...] dal colpo d'occhio sicuro, pronta a tutte le cure, presente a tutti i bisogni. Aveva slacciato l'infermo; gli collocava sul capo dei panni bagnati [...]
[...] ; gli aveva tolto gli stivaletti ed avvolti nella lana i piedi. Soltanto il suo pallore estremo ed un lieve tremito delle sue mani accusavano la sua [...]
[...] aveva già dato una rapida occhiata alla stanza, ai resti del banchetto, che si offrivano allora in uno strano disordine. Andò direttamente [...]
[...] un'applicazione di sanguisughe e di ghiaccio alla testa. All'ora di accendere i lumi, il medico non si era ancora allontanato. Non aveva fatto alcuna [...]
[...] aveva riaperto gli occhi, e li girava intorno come chi cerca. Nel chinarsi sopra di lui, la giovine donna si accorse che la chiamava, con un balbettare [...]
[...] chiave del forziere e si avvicinò da quella parte coi movimenti cauti e sospettosi di una ladra presa dalla commozione. Il suocero non le aveva date [...]
[...] ancora le lezioni promessele; ma aveva aperto per due volte in sua presenza il forziere dove si custodiva ancora il danaro occorrente per le spese [...]
[...] forziere cedette, si aprì. Era stata l'impulsione di un movimento di collera, ch'ella non aveva saputo frenare, sul punto di dichiararsi vinta [...]
[...] proprietà legittima. L'idea di accomodarsi appunto così, era partita da Furlin. Pippo l'aveva seguita dopo qualche debole obbiezione, mentre rodevasi di [...]
[...] non poter dire apertamente che avrebbe preferito sapere il cognato cento miglia lontano. Il solo Mario aveva lasciato che gli altri prendessero [...]
[...] pietà delle sue sofferenze. Un consulto di celebrità mediche, voluto anche questo da Furlin, il secondo giorno di malattia, aveva servito soltanto [...]
[...] freddi. La mattina del martedì cessarono totalmente nell'infermo i lucidi intervalli, che nei giorni antecedenti aveva potuto attraversare. Ormai [...]
[...] egli era nelle mani del parroco, al quale la famiglia lo aveva abbandonato. Alle dieci gli amministrarono l'olio santo; poi la voce del prete [...]
[...] un mormoreggiare profondo, soffocato dalle pareti: un'eco prolungata di discorsi e di passi, che aveva dei fiotti strepitanti e dei fremiti [...]
[...] . Un incontro fortuito con Irene lo aveva fatto scoppiare in singhiozzi, e gli aveva sciolto lo scilinguagnolo. Non la finì più: chi avrebbe mai [...]
[...] Frati gli si avvicinò: lo cercava. Aveva visto Irene entrare nella propria camera e rinchiudersi. Non sarebbe stato forse bene impedire alla povera [...]
[...] donna di abbandonarsi così sola al suo dolore? Ma, in fondo, non era tranquillo neppur Mario. Negli ultimi giorni Irene aveva molto cambiato con [...]
[...] ond'erano in giuoco interessi formidabili. Fors'anche ella aveva ragioni potenti per non dare al mondo, in quella circostanza, la più piccola [...]
[...] era degnata di rivolgergli nè una parola, nè uno sguardo. Lo aveva ringraziato delle sue difese, col fingere di non accorgersi neppure ch'egli fosse [...]
[...] parroco aveva previsto. Pippo, Teta ed il cavaliere Furlin erano presenti. Fu uno spegnersi di esistenza privo di scosse, inavvertito ai più. Il [...]
[...] benissimo! — dichiarò Furlin. — Era inutile restare in mezzo a questa desolazione... Si rivolse a Mario, che non aveva aperto bocca: — E tu, non pensi di [...]
[...] . Aveva il pretesto di parlarle del trasporto funebre. Si erano fatte le cose decorosamente. Si era chiamata la compagnia delle Stimate, trenta frati [...]
[...] andare dai suoi parenti a Sant'Eustacchio, due poveri vecchi che ormai non potevano più uscir di casa, per nessun motivo. Aveva lasciato detto [...]
[...] , secondo giustizia, l'interesse del sangue suo; poi aveva tanto in mano da poter prevedere che cosa gli sarebbe toccato. Quella donna sciagurata [...]
[...] aveva chi sa quali idee per la testa. Non voleva i quattrini soltanto per esser lei la padrona e disporne a proprio talento; ma era certo che una [...]
[...] ragionevole montarsi la testa con fantasie che nessun fatto positivo confermava. Alla Banca Romana nessuno aveva toccato il capitale della famiglia, e [...]
[...] pazzie colle quali Pippo se ne usciva. Mario giunse colla puntualità di un orologio. Aveva riacquistato la sua presenza di spirito: una disinvoltura di [...]
[...] uomo di mondo, fredda e beffarda. Nondimeno il suo sguardo era cupo. Non aveva più riveduto Irene; non aveva cercato nemmeno di rivederla. Forse fu [...]
[...] indiretto, assunse in qualche modo la presidenza della riunione: — Mi pare che ci siamo tutti. Vogliamo occuparci dei nostri interessi? Aveva [...]
[...] appunti, dove la divisione era già minutamente tracciata. Si aveva la vigna: trentamila lire; la casa al Pellegrino: trentacinquemila; e la casa in [...]
[...] . Ella indovinava i sordi fremiti ond'erano agitati Pippo ed i Furlin. A sua volta lei pure tremava; ma non era scossa per ciò la risoluzione che l'aveva [...]
[...] concetto. Lei lo comprese perfettamente: — Lasciamo i discorsi inutili. I capitali che papà aveva deposto alla Banca Romana, sono miei da [...]
[...] . Mi è già stata dannosa. Sorprendeva la famiglia colla sua audacia e colla sua sicurezza. Nessuno aveva saputo interromperla, e nessuno seppe [...]
[...] non poteva spingere l'eroismo fino a rinunciare ad una fortuna, che d'altra parte non aveva cercato. — Ti ringrazio davvero! — fece Pippo con un [...]
[...] aveva mirato a sopraffarli con un colpo di scena, il suo scopo era stato completamente raggiunto. Lasciava dietro di sè cresciuto il concetto della [...]
[...] prendere il largo, evitando fin'anche di pronunciarsi sulle precauzioni che il cognato aveva preparato già, e che si sfiatava a spiegare, perchè i [...]
[...] cronaca forense. Irene aveva prodotto un atto col quale il defunto Gregorio Ferramonti la dichiarava proprietaria dei capitali deposti alla Banca, in [...]
[...] seguito a debiti di varia natura contratti con lei. La dichiarazione, di forma privata ed autografa, aveva avuto la legalizzazione della firma per [...]
[...] della propria onestà. Irene aveva ripreso il sapiente lavorìo di donna che si crea una fama di bontà, e si provava di nuovo a sedurre i cuori. Intorno [...]
[...] a lei stringevansi le amicizie vecchie e nuove, occupate ad ammirare il sacrificio ch'ella aveva compiuto nel consacrarsi interamente alle cure [...]
[...] e che fa volare il danaro in un turbine di pazzi piaceri. Aveva delle amanti che gli costavano un occhio del capo; giuocava nelle case clandestine [...]
[...] Barlei. Anche Mario sparì, dopo aver rubato la mantenuta ad un principe parecchie volte milionario, dell'aristocrazia nera intransigente. Aveva [...]
[...] aveva realmente abbandonato, egli la sfidava con uno stoicismo eroico. Riprese le abitudini di una vita gaia e spendereccia, rituffandosi nella [...]
[...] un suo pari era ucciso da una donna che aveva posseduta, che poteva schiacciare ancora con una parola, e della quale subiva il disprezzo ed il [...]
[...] grottesco ricordo!... Per tal modo, anche Irene era salva. Nel meditare infatti una soluzione tragica, Mario aveva vagheggiato l'idea di una morte [...]
[...] , da onesta borghese, al riparo di sospetti e di maldicenze, padronissima di dimenticare completamente che Mario aveva rappresentato una parte [...]
[...] qualunque nel mondo. Ma egli era indicibilmente stanco. Aveva invano tentato, come un rimedio, tutte le tempeste dell'esistenza. La piaga del suo cuore [...]
[...] e la follia del suo cervello non ne avevano ricavato neppure un refrigerio momentaneo. Rubando l'amica ad un principe romano che gli aveva [...]
[...] accordato anche la propria confidenza e la propria amicizia, aveva sperato nelle commozioni di una impresa difficile e di un grosso scandalo; nelle [...]
[...] sbiadito ricordo, come di piaceri incompleti, di noie, di stanchezze e di nausee. A Parigi, la donna che aveva preferito le stravaganze di lui ai [...]
[...] milioni del principe romano, aveva dovuto dichiararsi stufa, piantandolo. Egli non ne aveva risentito rincrescimento alcuno; al contrario, aveva [...]
[...] di compassione se fosse stato appena in grado di giustificarsi. Egli secondava unicamente le esigenze imperiose della propria passione. Aveva [...]
[...] di quegli esseri, insomma, cui la favola attribuisce di mercanteggiare coi baci le anime. Egli, dei baci, ne aveva già dati tanti ad Irene, e ne [...]
[...] aveva ricevuti già tanti; ma che importava? Uniti insieme tutti, non valevano quell'uno che intendeva lui: un bacio da restarne fulminati! Poi [...]
[...] : il tribunale aveva pronunciato una sentenza incidentale, che ammetteva Irene a produrre la prova testimoniale sulla circostanza che il debito, od [...]
[...] cognato, ridendosi di lui. Quali suggerimenti? Che sapeva egli d'imbrogli forensi? Aveva detto una volta per tutte, che si rimetteva a quello che [...]
[...] causa. Poi Mario, partito Furlin, si abbigliò ed uscì. Da una diecina di giorni egli non aveva più visto alcuno della sua famiglia, e quella comparsa [...]
[...] cosa contro di te, forse? Non ci siamo visti da un pezzo, perchè il caso non l'ha voluto. Adesso ci vediamo. È semplice. Aveva preso il partito di [...]
[...] venuto per uno scopo, aveva dovuto certo prevedere anche il caso di vedersi respinto per agire in conseguenza. Allora il meglio era di non lo lasciar [...]
[...] aveva premeditato l'incontro col fratello, si era fermato sotto l'influenza di una forza misteriosa estranea al suo libero arbitrio, e sentiva che [...]
[...] la stessa forza lo avrebbe ormai guidato quasi ogni giorno nella bottega di Pippo. Naturalmente, egli aveva mentito: la sua passione esigeva [...]
[...] talvolta che Pippo fosse emancipato dalla moglie molto più di quello che volesse parere. Il buon marito aveva dei rapidi sussulti allorchè si parlava di [...]
[...] , comodamente seduti, magari con un buon bicchiere di vino dinnanzi. Insomma, egli aveva già avvisata Irene dell'invito; un rifiuto sarebbe stato [...]
[...] assurdo ed egli lo avrebbe preso per un affronto personale. — Verrò, — concluse Mario. La bonarietà ostentata e chiassosa del fratello non lo aveva tratto [...]
[...] propria passione. Questa volta non poteva dire davvero d'essere stato poco fortunato! Non aveva tempo da perdere. Alla più lunga poteva durarla [...]
[...] , fingendo di crederlo sempre all'apice della fortuna e della ricchezza, gli aveva tenuto più volte discorsi brutalmente egoisti: un uomo deve [...]
[...] , Mario non aveva imparato mai a disistimare gli uomini, come lo imparava al contatto del fratello in quegli ultimi istanti terribili della propria [...]
[...] c'è suo fratello, — disse alla domestica che gli aveva aperto. — Ma il signor Pippo non c'è, — osservò la ragazza. — Avvertirò la signora [...]
[...] . S'accomodi. Le labbra di Mario ebbero una contrazione nervosa. Era giunto mezz'ora prima dell'appuntamento, senza rendersene conto; e nondimeno egli aveva [...]
[...] un istante solo. Aveva fatto un movimento come per alzarsi; ricadde a sedere soggiogata e fremente. — Abbi pazienza, — disse Mario: — non è [...]
[...] credi? Aveva sorpreso un lieve sorriso sulle labbra di lei; un atto appena percettibile di scetticismo sprezzante, che lo aveva fatto trasalire [...]
[...] allontanò dirigendosi in fondo al salotto, verso una sedia dove aveva lasciato il cappello. Ma, immobilizzata dallo spavento, la giovine donna vide il [...]
[...] camicia sul petto e gli abiti. I suoi occhi aperti restavano fisi sul punto dove egli aveva visto Irene per l'ultima volta. La morte era stata [...]
[...] l'altra dallo stesso raccapriccio. Pippo comparve in quel momento; fu il primo a precipitarsi dentro. Aveva solo inteso, fra l'agitazione della gente [...]
[...] calmarsi, di farsi coraggio e di uscire; ma più ancora le chiedevano come fosse accaduto il fatto, s'ella vi era stata presente, perchè non aveva [...]
[...] , svincolandosi rabbiosamente da chi la teneva. — Vi dico che non ho bisogno d'alcuno! Non aveva cessato un momento di guardare il cadavere di Mario. Vi si [...]
[...] ebbero di che sbizzarrirsi oltre ogni desiderio. Per giunta al resto, si seppe che Irene aveva abbandonato il marito. Si raccontavano i particolari [...]
[...] d'essere stata proprio lei la provocatrice. In un accesso d'ira, essa aveva trattato Pippo, Mario ed i Furlin come un branco di miserabili. Allora [...]
[...] così falsa e perfida. Un'infernale leggenda salì, gonfiò, rimase. Irene non si era data soltanto al cognato; si era data al suocero, gli aveva [...]
[...] carpito la dichiarazione che produceva ai tribunali, in una convulsione di sensualità, come prezzo dell'incesto. Poi, di certo, aveva avvelenato Gregorio [...]
[...] sarebbe stato possibile. Nel dividersi da Pippo, ella aveva preso un quartiere in via Gregoriana, ed aveva obbligato i genitori a seguirla lassù [...]
[...] denunciarla nell'aula stessa della giustizia come una creatura mostruosa di cui tutto il mondo aveva orrore, ch'ella si aspettava di continuo vedersi [...]
[...] , collocata e tolta di peso dalla carrozzella che l'aveva trasportata, soffrì al punto di farne una malattia. Non doveva guarirne più: morì sul [...]
[...] una gioia nella quale non aveva sperato: uno almeno dei Ferramonti non sarebbe riuscito mai a cantar l'inno della vittoria! E la notizia che [...]
[...] non vi è argine possibile. Pippo aveva accettato l'abbandono della moglie con un senso di soddisfazione chiassosa: l'ebbrezza dello schiavo che si [...]
[...] sfrenata a narrare le prodezze della donna infame, che aveva portata la sciagura in casa Ferramonti, allo scopo di svaligiarla. Egli arrischiava dei [...]
[...] di volere la sua rovina, fece un casa del diavolo. Appunto in quella occasione si affermò nettamente la mania di persecuzione che aveva [...]
[...] , grazie a Paolo che aveva saputo a tempo pescare l'acquirente ben disposto. In un lucido intervallo d'intelligenza, Pippo riconobbe che il cognato [...]
[...] gli aveva reso un servizio da buon parente. Giurò che non lo avrebbe dimenticato mai. Avrebbero visto, Teta e Paolo, come si sarebbe ingegnato a [...]
[...] , oziando, logorandosi in un marasmo incalzante, in una malinconia tetra, che aveva dei frequenti ricorsi di vera demenza. Spesso, esaltandosi per un [...]
[...] lasciare il letto, apparvero le conseguenze della crisi attraversata. Egli era demente. Aveva perduta la memoria. Viveva del presente, incapace di [...]
[...] angelo sceso dal cielo, e la stessa esagerazione delle colpe attribuitele concorse a salvarla. Povera martire! ella aveva provato davvero tutti i [...]
[...] infatuato di lei, dalla commozione ond'egli fu preso al saperla libera. Era diventato orribilmente pallido; restava come istupidito. Ella lo aveva scelto [...]
[...] dominato e fatto agire a proprio talento. Aveva potuto giuocare con tutti gli spasimi ed i desideri della passione di lui, senza appagarne, senza [...]
[...] disillusa. Aveva promesso a Pennucci di sposarlo tre mesi dopo la morte di Pippo, semprechè egli avesse accettato tutte le sue condizioni. Pennucci [...]
[...] , quando lo scappellotto era stato troppo forte; Luca, «che aveva più giudizio del grande» ripeteva il nonno; Mena (Filomena) soprannominata «Sant’Agata [...]
[...] . Padron ’Ntoni sapeva anche certi motti e proverbi che aveva sentito dagli antichi: «Perchè il motto degli antichi mai mentì»: – «Senza pilota barca [...]
[...] ad Aci Trezza, e il dottore della leva, quando si vide dinanzi quel pezzo di giovanotto, gli disse che aveva il difetto di esser piantato come un [...]
[...] di cuore che si aveva prima. – Addio ’Ntoni! – Addio mamma! – Addio! ricordati! ricordati! – Lì presso, sull’argine della via, c’era la Sara di [...]
[...] , col quale si parlavano dal muro dell’orto, li aveva visti lei, con quegli occhi che dovevano mangiarseli i vermi. Certo è che ’Ntoni salutò la Sara [...]
[...] telaio – uno! due! tre! – pensava a quel bum bum della macchina che le aveva portato via il figliuolo, e le era rimasto sul cuore, in quel gran [...]
[...] sbalordimento, e le picchiava ancora dentro il petto, – uno! due! tre! Il nonno poi aveva certi singolari argomenti per confortarsi, e per [...]
[...] aveva mandato anche il suo ritratto, l’avevano visto tutte le ragazze del lavatoio, come la Sara di comare Tudda lo faceva passare di mano in [...]
[...] che l’aveva fatto; e la povera Longa non si saziava di guardare il tappeto e la cortina e quella colonna contro cui il suo ragazzo stava ritto [...]
[...] Zuppidda, e si credeva di averci un tesoro sul canterano, mentre suor Mariangela la Santuzza ce ne aveva un altro, tal quale chi voleva vederlo, che [...]
[...] glielo aveva regalato compare Mariano Cinghialenta, e lo teneva inchiodato sul banco dell’osteria, dietro i bicchieri. Ma dopo un po’ di tempo ’Ntoni [...]
[...] aveva pescato un camerata che sapeva di lettere, e si sfogava a lagnarsi della vitaccia di bordo, della disciplina, dei superiori, del riso lungo e [...]
[...] mani e coi piedi per mandare avanti quella barca della casa del nespolo. Padron ’Ntoni adunque, per menare avanti la barca, aveva combinato con lo [...]
[...] zio Crocifisso Campana di legno un negozio di certi lupini da comprare a credenza per venderli a Riposto, dove compare Cinghialenta aveva detto [...]
[...] . Allo zio Crocifisso gli finiva sempre così, che gli facevano chinare il capo per forza, come Peppinino, perchè aveva il maledetto vizio di non sapere [...]
[...] vecchia delle barche del villaggio, ma aveva il nome di buon augurio. Maruzza se ne sentiva sempre il cuore nero, ma non apriva bocca, perchè non era [...]
[...] zio Crocifisso, il quale aveva venduto la gatta nel sacco, e i lupini erano avariati. Campana di legno diceva che lui non ne sapeva nulla, come è [...]
[...] , e non aveva dato ai cani il suo giudizio, per andare a sposare la figliuola di suo fratello. – Come c’entra il cristiano e il turco? ribatteva [...]
[...] le corbellerie a chi non aveva denari. – Chi la vuol cotta e chi la vuol cruda, conchiuse. Padron Cipolla aspetta l’acqua per la sua vigna, e [...]
[...] . Come sapeva di lettera leggeva la gazzetta, e la faceva leggere agli altri, e ci aveva anche la Storia della Rivoluzione francese, che se la [...]
[...] in paese che la Longa aveva saputo educarla la figliuola, e ognuno che passava per la stradicciuola a quell’ora, udendo il colpettare del telaio di [...]
[...] Sant’Agata diceva che l’olio della candela non lo perdeva, comare Maruzza. La Longa, com’era tornata a casa, aveva acceso il lume, e s’era messa [...]
[...] cugina Anna dall’uscio dirimpetto. La cugina Anna aveva ragione da vendere; perchè quel bietolone di suo figlio Rocco si era lasciato irretire [...]
[...] discorso si fece generale, perchè alla Maruzza gliene avevano fatto tanto del danno, quelle bestie scomunicate! La cugina Anna ne aveva la casa [...]
[...] miagolare dietro l’uscio; e la povera donna non sentendosi il cuore di lasciar la bestiola sulla strada a quell’ora, aveva aperto l’uscio, e così [...]
[...] padre le aveva lasciato sulle spalle, quando l’aveva piantata per andare a cercar fortuna ad Alessandria d’Egitto! – Nunziata era come la cugina [...]
[...] Anna, quando l’era morto il marito, e le aveva lasciato quella nidiata di figliuoli, che Rocco, il più grandicello, non le arrivava alle ginocchia [...]
[...] , l’accusava di essere una lingua d’inferno, di quelle che lasciano la bava. – «Bocca amara sputa fiele»; ed ella ci aveva la bocca amara davvero per [...]
[...] quella sua Barbara che non aveva potuto maritare, tanto era superba e sgarbata, e con tutto ciò voleva dargli il figlio di Vittorio Emanuele [...]
[...] mandorlo, li aveva visti lei. – E Peppi Naso, il beccaio, dopo che gli spuntò la gelosia di compare Mariano Cinghialenta, il carrettiere, andava a [...]
[...] Mena aveva lasciato il telaio e s’era affacciata al ballatoio anch’essa. – Oh! Sant’Agata! esclamarono le vicine; e tutte le facevano festa [...]
[...] , discorrevano anch’esse di Alfio Mosca, che fino la Vespa giurava di non averlo voluto per marito, diceva la Zuppidda, perchè la Vespa aveva la sua brava [...]
[...] ; e la Nunziata poi si sentiva il cuore gonfio dal disprezzo che gettavano su di compare Alfio, pel solo motivo che era povero, e non aveva [...]
[...] tasca! Ognuna diceva la sua dello zio Crocifisso, il quale piagnucolava sempre, e si lamentava come Cristo in mezzo ai ladroni, e intanto aveva [...]
[...] denari a palate, chè la Zuppidda, un giorno che il vecchio era malato, aveva vista una cassa grande così sotto il letto. La Longa si sentiva sullo [...]
[...] ne aveva mai avuta, e la lasciava agli asini e a quelli che non volevano fare la rivoluzione un’altra volta. – Già, voi non ne avete mai avuta [...]
[...] Giammaria aveva perso il battuto, sul quale avrebbe attraversato la piazza anche ad occhi chiusi, e stava per rompersi il collo, e lasciar scappare [...]
[...] impiegato del comune, faceva il sagrestano come Giuda, che suonava l’angelus quando non aveva nulla da fare, e il vino per la messa lo comperava di [...]
[...] quello che aveva bevuto sulla croce Gesù Crocifisso, ch’era un vero sacrilegio. Campana di legno diceva sempre di sì col capo per abitudine [...]
[...] lane; e compare Tino, che aveva tuttora l’acquolina in bocca, gli gridò dietro: – Eh! vermicelli fritti stasera, don Giammaria! – Lo sentite! anche [...]
[...] galantuomini dalla parte dell’osteria, chè ci aveva perso delle notti a stare in agguato dietro l’olmo lì vicino per scoprirlo; e soleva dire: – Ci va per [...]
[...] che vi aveva in mare colla Provvidenza e suo figlio Bastianazzo per giunta, e il figlio della Locca, il quale non aveva nulla da perdere lui, e in [...]
[...] mare non ci aveva altro che suo fratello Menico, nella barca dei lupini. Padron Fortunato Cipolla, mentre gli facevano la barba, nella bottega di [...]
[...] , all’ultimo tocco di campana, aveva affidata l’osteria a suo padre, e se n’era andata in chiesa, tirandosi dietro gli avventori. Lo zio Santoro [...]
[...] , che era lì fuori colle mani in tasca perchè non ci aveva un soldo, disse anche lui: – Lo zio Crocifisso è andato a cercare padron ’Ntoni con [...]
[...] Piedipapera, per fargli confessare davanti a testimoni che i lupini glieli aveva dati a credenza. – Vuol dire che anche lui li vede in pericolo colla [...]
[...] , colle mani nelle tasche, o addossato al muro della chiesa, con quel giubbone tutto lacero che non gli avreste dato un baiocco; ma aveva denari sin che [...]
[...] «coll’interesse non c’è amicizia». Comprava anche la pesca tutta in una volta, con ribasso, e quando il povero diavolo che l’aveva fatta aveva [...]
[...] avrebbe dovuto dar conto a Dio. Insomma era la provvidenza per quelli che erano in angustie, e aveva anche inventato cento modi di render servigio [...]
[...] al prossimo, e senza essere uomo di mare aveva barche, e attrezzi, e ogni cosa, per quelli che non ne avevano, e li prestava, contentandosi di [...]
[...] chiesetta scintillavano, e il mare era liscio e lucente, talchè non pareva più quello che gli aveva rubato il marito alla Longa; perciò i confratelli [...]
[...] suoi lupini al collo, che lo zio Crocifisso gli aveva dati a credenza, perchè aveva sempre conosciuto padron ’Ntoni per galantuomo; ma se volevano [...]
[...] buon nome e si guadagna il paradiso, – questo aveva detto a coloro che gli domandavano dei suoi lupini: – Coi Malavoglia sto tranquillo perchè son [...]
[...] ci aveva ancora delle acciughe da vendere; lui a buon conto se n’era riserbati un centinaio di barili; e parlavano pure di compare Bastianazzo [...]
[...] successione di compar Bastianazzo, e ci ficcò così una barzelletta che aveva raccolta dal suo avvocato, e gli era piaciuta tanto, quando gliel’avevano [...]
[...] la figliuola: «Bella, non voglio te, voglio i tuoi soldi». Per questo aveva lasciata a casa sua figlia Barbara. – Quelle facce lì non mi piacciono [...]
[...] le grosse faccende che ci aveva per le mani: dieci canne di ordito sul telaio, i legumi da seccare per l’inverno, la conserva dei pomidoro da fare [...]
[...] , che lei ci aveva un segreto tutto suo per avere la conserva dei pomidoro fresca tutto l’inverno. – Una casa senza donna non poteva andare; ma la [...]
[...] cent’anni, la guardava, e la guardava, scrollando il capo, e non sapeva che dire, per quella grossa spina di Bastianazzo che ci aveva in cuore, come [...]
[...] , e’ s’ha ad essere così. «Chi non sa l’arte chiuda bottega, e chi non sa nuotare che si anneghi». La Zuppidda ne aveva le tasche piene di quel [...]
[...] davvero era la Santuzza, di vino e di tante altre porcherie, con tutto l’abitino color pulce che aveva indosso, e la medaglia di Figlia di Maria [...]
[...] l’aveva detta; e per questo ci avevano messa la legge che chi rompe il filo del telegrafo va in prigione. Allora anche don Silvestro non seppe più che [...]
[...] meglio di ogni altro come andassero le cose, perchè le carte le aveva lui, alla segreteria di Aci-Castello. – Volete scommettere dodici tarì che non [...]
[...] dove stavano a piangere il morto. – Sicuro! lasciò andare alfine don Silvestro come una bomba; c’è l’ipoteca dotale. Padron Cipolla, il quale aveva [...]
[...] della Mena. Ma la Longa in quel momento ci aveva altro pel capo, poveretta. Padron cipolla voltò le spalle freddo freddo, senza dir nulla; e dopo [...]
[...] vecchio sono ancora qua. «Uomo povero ha i giorni lunghi». Maruzza non diceva nulla, ma nella testa ci aveva un pensiero fisso, che la martellava, e [...]
[...] le rosicava il cuore, di sapere cos’era successo in quella notte, che l’aveva sempre dinanzi agli occhi, e se li chiudeva le sembrava di vedere [...]
[...] cugina Anna, poveretta, aveva lasciato la sua tela e le sue ragazze per venire a dare una mano a comare Maruzza, la quale era come se fosse malata, e [...]
[...] anche lei, e Alessi, col viso sudicio dal gran piangere che aveva fatto vedendo piangere la mamma, teneva a bada i piccini, perchè non le stessero [...]
[...] spiegando il come e il quando l’aveva sentito dire dalla Vespa, in casa dello zio Crocifisso, tutt’a un tratto si fece rossa rossa. Anche compare [...]
[...] Mosca aveva un’aria stralunata, e vedendo in quel modo la ragazza, con quel fazzoletto nero che ci aveva al collo, se la prendeva coi bottoni del [...]
[...] , e ci sarebbe rimasta, se suo fratello, buon’anima, non avesse pensato a maritarsi e a mettere al mondo la Vespa; e perciò ei l’aveva tenuta come [...]
[...] le faceva l’occhio di triglia per amor della chiusa, e non voleva vederselo più per la casa e nel cortile, che alla fin fine ci aveva sangue nelle [...]
[...] aveva un bel passare e ripassare davanti la casa dei Malavoglia, che perfino la gente si metteva a ridere, e diceva che ei faceva il viaggio alla [...]
[...] l’aveva messo in quell’imbroglio, diceva agli altri; però gli altri dicevano che ci andava per fare l’occhiolino alla casa del nespolo, e la Locca che [...]
[...] del suo grugno di porco, a quella brutta strega di mia nipote, per amor della roba. E quando non aveva altro da fare andava a piantarsi davanti [...]
[...] nemmeno alla Vespa, e se ci aveva qualcheduna per la testa, era piuttosto comare Mena di padron ’Ntoni, che la vedeva ogni giorno nel cortile o sul [...]
[...] ballatoio, o allorchè andava a governare le bestie nel pollaio, e se udiva chiocchiare le due galline che le aveva regalato si sentiva una certa cosa [...]
[...] da dirle, e quando poi la vedeva non sapeva come muover la lingua, e guardava il tempo che faceva, e le parlava del carico di vino che aveva preso [...]
[...] è amaro, ripeteva, ed il marinaro muore in mare». Alfio che aveva fretta d’andare a scaricare il vino della Santuzza, non sapeva risolversi a [...]
[...] nuovo un bel partito. Alfio non rispose, perchè la Zuppidda lo guardava fiso, co’ suoi occhietti gialli, e disse che aveva fretta di andare a [...]
[...] Fortunato Cipolla; e compare Mangiacarrubbe, il quale era pratico del mestiere, disse pure che la barca aveva dovuto sommergersi tutt’a un tratto, e [...]
[...] senza che chi c’era dentro avesse avuto tempo di dire «Cristo aiutami!» perchè il mare aveva scopato vele, antenne, remi e ogni cosa; e non aveva [...]
[...] sulla sponda, e qui sotto c’erano i lupini. Ma di lupini non ne rimaneva uno solo, chè il mare aveva tutto lavato e ripulito. Per questo Maruzza [...]
[...] non si era mossa di casa, e non voleva più vedere la Provvidenza finchè ci aveva gli occhi aperti. – La pancia è buona, e se ne può ancora fare [...]
[...] minacciava piagnucolando: – Ora che viene mio fratello ’Ntoni da soldato!... Infatti ’Ntoni s’era fatto mandare le carte, e aveva ottenuto il suo [...]
[...] padre Bastianazzo, che aveva un cuore grande come il mare, e buono come la misericordia di Dio. Una sera, dopo che tornarono le barche dal mare [...]
[...] Tudda fosse andata a salutarlo, chè li aveva visti parlare dal muro della vigna, voleva godersi la faccia che avrebbe fatto ’Ntoni a quella notizia [...]
[...] . – Compare Menico vuol morire becco! disse egli per consolarsi, e questo le piacque, alla Mangiacarrubbe, che l’aveva chiamato «cetriolo» ed ora [...]
[...] vedeva che era un bel cetriolo, e l’avrebbe barattato volentieri con quel disutilaccio di Rocco Spatu, il quale non valeva niente, e l’aveva preso [...]
[...] divertirono a prendersi a pugni con compare Pizzuto, il quale non aveva paura nemmeno di Dio, sebbene non avesse fatto il soldato, e andò a rotolare per [...]
[...] tanto d’occhi, e Mena gli toccava il berretto e la camicia colle stelle, per vedere com’eran fatti, il nonno gli disse che gli aveva trovato [...]
[...] sempre che un pesce fuori dell’acqua non sa starci, e chi è nato pesce il mare l’aspetta. Nella paranza lo canzonavano perchè la Sara l’aveva [...]
[...] mare fresco non se ne piglia pesci. Prima compare Mangiacarrubbe gli sferrò una pedata, perchè lo zio Cola che aveva fatto la legge aveva parlato pel [...]
[...] , prendendosi per frutti quelle settantacinque lire che Maruzza aveva raccolto soldo a soldo in fondo alla calza nascosta sotto il materasso [...]
[...] colle chiacchiere della Provvidenza e della casa del nespolo. Egli ci perdeva l’anima e il corpo, ci aveva rimesso il sonno e l’appetito, e non [...]
[...] mastro Turi l’aveva rattoppata allora allora, e al poveraccio gli tremava la voce come quando gli era morto il figlio Bastianazzo. – Io non so niente [...]
[...] faccia rossa e gli occhi lucenti, si sentì sgravare di un gran peso anche lei, e si rasserenò in viso aspettando che dicessero quel che aveva [...]
[...] don Silvestro intanto rideva sotto il naso. Poi mandò a chiamare lo zio Crocifisso, il quale venne ruminando una castagna secca, giacchè aveva finito [...]
[...] allora di desinare, e aveva gli occhietti più lustri del solito. Dapprincipio non voleva sentirne nulla, e diceva che lui non ci entrava più, e [...]
[...] brontolare colle spalle al muro, e le mani ficcate nelle tasche; nè si capiva nemmeno quel che dicesse per quella castagna che ci aveva in bocca. Don [...]
[...] ’Ntoni accompagnando il fratello col berretto sull’orecchio, talchè pareva fosse lui che partisse, gli diceva che non era nulla, e anche lui aveva fatto [...]
[...] ; – e quanto giunse più tardi la notizia che era morto, alla Longa le rimase quella spina che l’aveva lasciato partire colla pioggia, e non l’aveva [...]
[...] via i trucioli. – Lo faccio per amor vostro; aveva detto a ’Ntoni di padron ’Ntoni; perchè è la vostra Provvidenza. – Voi colla scopa in mano sembrate [...]
[...] sembrava di bambagia, talchè persino la Longa si era riconciliata colla Provvidenza, da quando era tornata senza suo marito, e aveva fatto la pace [...]
[...] di sè comare Maruzza andando innanzi e indietro davanti all’orditoio, a disporre la trama, che quei regoli e quelle traverse glieli aveva fatti [...]
[...] tutti suo marito colle sue mani, la domenica o quando pioveva, e li aveva piantati lui stesso nel muro. Ogni cosa in quella casa parlava ancora di lui [...]
[...] , e c’era il suo paracqua d’incerata in un cantuccio e le sue scarpe quasi nuove sotto il letto. Mena, mentre imbozzimava l’ordito, aveva il cuore [...]
[...] pece non dissero nulla; ma lo Zuppiddu seguitò a strillare che egli avrebbe chiuso bottega, e chi aveva bisogno di calafatare la barca poteva [...]
[...] il popolo aveva ad essere re. Invece certuni torcevano il muso e gli voltavano le spalle, dicendo: – Il re vuol essere lui. Lo speziale è di quelli [...]
[...] aveva denari per bere, gridava lì fuori dell’uscio che voleva farsi ammazzare piuttosto, ora che lo zio Crocifisso non lo voleva più nemmeno a [...]
[...] mezza paga, per quel suo fratello Menico che s’era annegato coi lupini. Vanni Pizzuto aveva anche chiuso la bottega, perchè nessuno andava più a farsi [...]
[...] andare a svaligiare chi ci aveva quattro soldi in casa. – Lui ha ragione, dicevano in paese, perchè dei soldi deve averne a palate. – Ora ci ha [...]
[...] pure le cinquecento lire dei lupini che gli ha dato Piedipapera! Ma la Vespa, la quale aveva tutta la sua roba al sole, e non temeva che gliela [...]
[...] comprato il credito dei lupini, perchè Piedipapera non le aveva mai possedute cinquecento lire, e i Malavoglia avevano sempre sul collo i piedi di suo [...]
[...] zio Crocifisso, il quale poteva schiacciarli come formiche, tanto era ricco, ed ella aveva avuto torto a dirgli di no, pei begli occhi di uno il [...]
[...] quale non ci aveva che un carro da asino, mentre lo zio Crocifisso le voleva bene come alla pupilla degli occhi suoi, sebbene in quel momento non [...]
[...] volesse aprirle l’uscio, per timore che gli entrassero in casa a fare sacco e fuoco. Chi ci aveva da perdere qualcosa, come padron Cipolla o massaro [...]
[...] potente ceffone da suo padre, quando l’aveva trovato sulla porta del cortile a guardare in piazza come un baccalà. I pesci grossi stavano [...]
[...] gonnella dalla figlia, e il sindaco lo fa lei; – a massaro Filippo poi non gliene importa un cavolo, e padron Cipolla, aveva la superbia di non [...]
[...] pensare anche a rinnovare il Consiglio; padron ’Ntoni non ce lo volevano, perchè egli aveva la testa stramba, ed era stato causa della morte di [...]
[...] suo figlio Bastianazzo, – un uomo di giudizio colui, se fosse stato vivo! – poi in quell’affare dei lupini aveva fatto mettere la mano nel debito a [...]
[...] sua nuora, e l’aveva lasciata in camicia. Se gli interessi del Comune li faceva a quel modo!... Ma intanto se la Signora si affacciava alla [...]
[...] finestra, don Franco cambiava discorso, e gridava: – Bel tempo, eh? – ammiccando di nascosto a don Silvestro, per fargli capire quel che ci aveva nello [...]
[...] l’aveva detto io ch’è tutta roba di don Silvestro! sclamava la Zuppidda, a quale era sempre lì, a soffiare nel fuoco, colla conocchia in mano. È roba [...]
[...] consigli erano quelli di Giuda, che aveva venduto Cristo per trenta denari, e così egli voleva riescire a buttar giù il sindaco pei suoi fini, e [...]
[...] , ma non volle muoversi se prima non gli chiamavano don Silvestro. Betta aveva un bel sgridarlo, e spingerlo per le spalle fuori dell’uscio [...]
[...] , dicendogli che chi l’aveva preparata la minestra l’avrebbe mangiata, e lui doveva lasciar fare agli altri, purchè lo lasciassero star sindaco [...]
[...] . Stavolta mastro Callà aveva visto quella folla davanti al municipio, colle conocchie in mano, e puntava i piedi in terra, restio peggio di un mulo [...]
[...] Peppi Naso il macellaio, tutto unto e colla faccia rossa, che non aveva paura di nessuno al mondo, e compare Tino Piedipapera. – Quello lì non ha [...]
[...] comunale, il quale era incaricato del buon ordine, e per questo ci aveva il berretto col rosso quando non faceva il sagrestano: – Fatemi tacere quella [...]
[...] , che lui non ci aveva nulla a vedere. Piedipapera non aveva la lingua in tasca – O che ti pare che sei venuto da lontano a fare lo spaccamontagne [...]
[...] ’Ntoni di padron ’Ntoni dovette ficcarsi nel cortile dei Zuppiddi, perchè aveva la camicia tutta stracciata, e Piedipapera lo condussero a casa [...]
[...] . Morde peggio di un cane corso, compare Tino! ’Ntoni aveva ancora il sangue agli occhi, e voleva fare un precipizio. – Sentite, comare Venera [...]
[...] , poveretto, non ci stava nè meglio nè peggio; faceva il suo dovere laggiù, come l’aveva fatto a casa sua, e si contentava. Non scriveva spesso, è [...]
[...] vero – i francobolli costavano venti centesimi – nè aveva ancora mandato il ritratto, perchè da ragazzo lo canzonavano che aveva le orecchie d’asino; e [...]
[...] aveva detto: «Prima deve maritarsi la Mena». Ancora non ne parlava, ma ci pensava sempre, e adesso che tenevano nel canterano qualcosuccia per [...]
[...] pagare il debito, aveva fatto il conto che colla salatura delle acciughe si sarebbe pagato Piedipapera, e la casa restava libera per la dote della [...]
[...] davanti la chiesa, quando non c’era gente. Padron Fortunato non voleva far torto alla sua parola, se la ragazza aveva la dote, tanto più che suo [...]
[...] il bue per le corna», tornava a ripetere. Mena aveva spesso il cuore nero mentre tesseva, perchè le ragazze hanno il naso fine, ed ora che il nonno [...]
[...] era sempre a confabulare con compare Fortunato, e in casa parlava spesso dei Cipolla, ci aveva sempre la stessa cosa davanti agli occhi, come [...]
[...] . – Allora vi maritano dopo Pasqua? Mena non rispose. – Ve l’aveva detto io! aggiunse compare Alfio. – Li ho visti parlare io padron ’Ntoni con [...]
[...] regalare qualche pugno di fave che aveva raccolti nella chiusa, – quella sfacciata di Sant’Agata è sempre a stuzzicare compare Mosca. Non gli lascia [...]
[...] Barbara coi suoi piedi ne aveva almanaccata una, che il frate il quale dà i numeri del lotto, non l’avrebbe trovata. – Voglio levarmi davanti, aveva [...]
[...] andava a far la barba a mastro Turi che aveva la sciatica, ed anche don Michele, il quale si annoiava a passeggiare colla pistola appesa alla [...]
[...] principio aveva risposto all’occhietto; ma poi, dopo che sua madre le aveva detto che quelli eran tutti mangiapani a ufo, più birri che altro, e i [...]
[...] forestieri vanno frustati, gli aveva sbattuta la finestra sul naso, così baffuto e col berretto gallonato com’era, e don Michele se n’era mangiato [...]
[...] lanternino davanti all’uscio; ma stavolta aveva la faccia di un cane che ha rotta la pentola; non diceva le solite barzellette, e domandava a questo e a [...]
[...] quello cos’era stato quel diavolìo, e se si erano visti Rocco Spatu e Cinghialenta, e si sberrettava con don Michele, il quale aveva gli occhi [...]
[...] Santoro gli disse che non s’erano visti nè Rocco Spatu nè Cinghialenta, e passò dalla cugina Anna, la quale poveretta non aveva dormito, e stava [...]
[...] si chiamava zio Crocifisso, ce l’aveva non solo con quelli che mettevano le tasse, ma anche con quelli che non le volevano, e mettevano talmente in [...]
[...] fare il sindaco, egli aveva risposto – Bravo! e i miei affari chi me li fa? Io bado ai fatti miei. – Intanto padron ’Ntoni pensava a maritare la [...]
[...] nipote, che l’avevano visto andare attorno con compare Cipolla – l’aveva visto lo zio Santoro – e aveva visto anche Piedipapera che faceva il mezzano [...]
[...] all’uscio poco dopo, e aveva la faccia in un certo modo anche lui, e faceva e disfaceva dei nodi alla frusta che teneva in mano. – Sono venuto a [...]
[...] vedrà più il lume di compar Alfio, alla sera, disse Nunziata, e la casa rimarrà chiusa. Compar Alfio aveva caricato buona parte delle sue cosuccie sul [...]
[...] , che posso dirvi addio anche a voi! disse Alfio. – Sono venuta a salutarvi, – disse lei, e ci aveva il pianto nella gola. – Perchè ci andate alla [...]
[...] bestemmiare e a buttare il berretto per terra, al solito suo, dicendo che non aveva pane da mangiare, e non poteva aspettare nemmeno sino [...]
[...] tornavano a far buon viso ai Malavoglia, che non sapevano nulla di quel che ci aveva nello stomaco Piedipapera, nemmeno comare Grazia, sua moglie [...]
[...] chiacchiere colla Barbara e le aveva confidato che il nonno aveva detto: – Prima deve maritarsi la Mena. – E dopo vengo io! – conchiuse ’Ntoni. La [...]
[...] Barbara perciò aveva mandato in regalo alla Mena il vaso del basilico, tutto ornato di garofani, e con un bel nastro rosso, che era l’invito di farsi [...]
[...] discorrere di quel che aveva fatto la Provvidenza. Brasi girandolava sempre per la straduccia dei Malavoglia, col vestito nuovo; e poco dopo si [...]
[...] diventare parente dei Malavoglia, e la sua figliuola s’era fatta comare di basilico con la Mena, tanto che aveva fatto cucire alla Barbara in fretta e [...]
[...] tutti una cosa con compare Tino, dopo che padron Cipolla gli aveva fatto fare la pace con ’Ntoni di padron ’Ntoni nell’osteria della Santuzza, per [...]
[...] anch’ella aveva tanto di muso, perchè non aveva potuto mettere la veste nuova, e quasi quasi si pentiva dei soldi spesi pel basilico che aveva [...]
[...] stava preparando le carte, giacchè a mandare l’usciere c’era tempo, aveva detto lo zio Crocifisso; persino padron Cipolla si lasciò andare a dir [...]
[...] castagne fra le gambe della gente. La stessa Longa, poveretta, aveva dimenticato i suoi guai dalla contentezza; e padron ’Ntoni, seduto sul muricciuolo [...]
[...] dovere, per la madonna! questo cappello qui lo si può portare sull’orecchio! Il giovanotto aveva gli occhi lustri, ma diceva che non era nulla, ed era [...]
[...] perchè aveva bevuto. – Si chiamava il Re d’Italia, un bastimento come non ce n’erano altri, colla corazza, vuol dire come chi dicesse voi altre [...]
[...] congedati. Padron Fortunato se n’era andato di buon’ora, e aveva condotto via Brasi col vestito nuovo. – Quei poveri Malavoglia, diceva incontrando [...]
[...] molto che non riceveva lettera di lui. – Davvero ella non ci aveva pensato alla lettera; e tutta la notte non potè chiudere occhio, e aveva sempre [...]
[...] l’avesse avuta dentro di sè quell’arsura, e nel buio spalancava gli occhi, dove ci aveva sempre stampato quel cristiano. Coll’andare dei giorni [...]
[...] però, nessuno parlava più di quello che era successo; ma come la Longa non vedeva spuntare la lettera, non aveva testa nè di lavorare nè di stare [...]
[...] sfogliare certi libracci e a cercare col dito sulla lista dei morti. Allorchè arrivarono ad un nome, la Longa che non aveva ben udito, perchè le [...]
[...] tutte quelle spade d’argento che ci aveva la Madonna. Ogni sera le donnicciuole, quando andavano a prendersi la benedizione, e compare Cirino [...]
[...] : – Verrà tutta sua madre, la Barbara; pensa a non farti mettere il basto da principio, se no ti succede come a me. Però comare Venera aveva dichiarato [...]
[...] levati di bocca quei soldi, e non aveva pane da mangiare, com’è vero Dio! non poteva campare di vento sino alla raccolta delle ulive. – A me [...]
[...] mi dispiace, padron ’Ntoni; gli aveva detto: ma che volete? Bisogna che pensi ai miei interessi. San Giuseppe prima fece la sua barba e poi [...]
[...] dirgli di andare adagio; soggiungeva Piedipapera; con un rotolo di pesce se ne comprano dieci di avvocati. Stavolta egli l’aveva rotta sul serio [...]
[...] coi Malavoglia, perchè la Zuppidda era andata a togliere la roba di comare Grazia dalla sponda del lavatoio, e ci aveva messa la sua: di quelle [...]
[...] bravaccio. Una manica di carogne, quei Malavoglia, e non voleva vederli più nel battesimo porco che quell’altro porco di don Giammaria gli aveva [...]
[...] minchione se ne sta a casa», che non doveva lasciarvi mettere la mano alla nuora, e poichè aveva fatto il pasticcio se lo mangiasse. «Guai a chi casca [...]
[...] . Compare Tino non aveva fiele in corpo, e andava a parlare a padron ’Ntoni come se non fosse fatto suo, passandogli il braccio attorno al collo, e gli [...]
[...] nemmeno, in coscienza mia! Il povero vecchio non aveva il coraggio di dire alla nuora che dovevano andarsene colle buone dalla casa del nespolo [...]
[...] era andato coi calzoni rimboccati, mentre pioveva, e non l’aveva visto più sotto il paracqua d’incerata. Anche la finestra di compare Alfio Mosca [...]
[...] era chiusa, e la vite pendeva dal muro del cortile che ognuno passando ci dava una strappata. Ciascuno aveva qualche cosa da guardare in quella [...]
[...] casa, e il vecchio, nell’andarsene posò di nascosto la mano sulla porta sconquassata, dove lo zio Crocifisso aveva detto che ci sarebbero voluti due [...]
[...] vuote, dove le parole si udivano come se fossero in chiesa. Compare Tino non aveva potuto durarla a campare d’aria sino a quel giorno, e aveva dovuto [...]
[...] . Questo si chiama gabbare il prossimo, se ci aveva fatto mettere la mano di sua nuora nel debito dei lupini! – Tale e quale come dice mia moglie [...]
[...] stessa, senza dir nulla. Adesso aveva tanto da fare nella casa nuova, dove bisognava mettere ogni cosa a un altro posto, e non si vedeva più il [...]
[...] spalle; ma la ragazza cantava come uno stornello, perchè aveva diciotto anni, e a quell’età se il cielo è azzurro vi ride negli occhi, e gli [...]
[...] uccelli vi cantano nel cuore. Per altro il cuore non ce lo aveva mai avuto per quel cristiano, lo disse all’orecchio della mamma, mentre ordivano la [...]
[...] trama. La madre era la sola che le aveva letto in cuore, e che ci avesse lasciata cascare una buona parola in quell’angustia. – Almeno se ci fosse [...]
[...] voltate le spalle ai Malavoglia. Ma la cugina Anna era sempre in faccende, con tutto quello che aveva da fare per tirare innanzi con le sue figliuole [...]
[...] , che le erano rimaste in casa peggio di casseruole appese, e comare Piedipapera si vergognava di farsi vedere per quel tiro che compare Tino aveva [...]
[...] fatto ai poveri Malavoglia. Ella aveva il cuore buono, la gnà Grazia, e non diceva come suo marito: – Lasciali stare coloro, che non hanno più nè [...]
[...] pettinatura che le aveva fatto! per leccare le ciabatte a compare Tino, a motivo di quei quattro soldi della casa; che poi la casa se l’era presa egualmente [...]
[...] , e li aveva lasciati in camicia come Gesù Bambino. – Vi pare che non lo sappia cosa ha detto vostra madre Maruzza in quei tempi in cui portava [...]
[...] aveva il cuore grosso, il povero ’Ntoni, e non voleva lasciarla così. Ma ella doveva andare a riempir la brocca alla fontana, e gli disse addio [...]
[...] di carri alla festa di Trecastagni, ma Barbara le sue brave gambe ce le aveva tutte e due. – Addio, comare Barbara! rispose il poveraccio, e così [...]
[...] vi voglia, per questo egli ne aveva le tasche piene di quella vita; preferiva piuttosto di non far niente davvero, e starsene in letto a fare il [...]
[...] attorno all’osteria, dove la gente non aveva altro da fare che ridere e spassarsi, senza pensare che il giorno dopo si tornava a fare quel che si [...]
[...] colle mani sotto le ascelle a non far nulla, e allora gli seccava anche quella fatica di pensare al suo stato, di desiderare quelle cose che aveva [...]
[...] era cattivo, e voleva inghiottirseli in un boccone, loro, la Provvidenza e ogni cosa, quel ragazzo aveva il cuore più grande del mare. Il sangue [...]
[...] sale, e a mettere in ordine i barilotti, e ci aveva un’altra volta la veste turchina e la collana di corallo che avevano dovuto dare in pegno allo [...]
[...] , allora era un altro par di maniche, e ’Ntoni non aveva voglia di cantare, col cappuccio sul naso, e gli toccava vuotare dall’acqua la Provvidenza che [...]
[...] davanti alla fiammata stavano a chiacchierare sino a tardi della grazia di Dio che aveva mandato San Francesco, e quel che si sarebbe fatto dei [...]
[...] , come don Silvestro. Il povero vecchio aveva abbaiato tutto il giorno pei suoi dolori. – È il tempo che muta! diceva lui, lo sento nelle ossa io [...]
[...] allorchè accostarono la lanterna si vide che aveva la faccia sporca di sangue, sicchè tutti lo credettero morto, e i nipoti si strappavano i capelli [...]
[...] ! aggiungeva comare Grazia. Per due o tre giorni padron ’Ntoni fu più di là che di qua. La febbre era venuta, come aveva detto lo speziale, ma era [...]
[...] lunga. Aveva solo una gran sete, e quando Mena o la Longa gli davano da bere afferrava il boccale con le mani tremanti, che pareva volessero [...]
[...] notte persino lasciarono accesa la candela, quando don Ciccio aveva dimenato il capo più forte; la Longa ci aveva messo accanto l’immagine della [...]
[...] tutti i suoi ad uno ad uno, cogli occhi spenti, e domandava cosa aveva detto il medico. ’Ntoni era accanto al capezzale e piangeva come un ragazzo [...]
[...] , chè il cuore l’aveva buono, quel giovane. – Non piangere così! gli diceva il nonno. Non piangere. Ora tu sei il capo della casa. Pensa che [...]
[...] fecero le corna. «Lontano sia chè son figlia di Maria!» e la Vespa baciava anche la medaglia che ci aveva sull’abitino. «Sciatara e matara! Tuono [...]
[...] . – Le altre ridevano, perchè la Vespa non ci aveva che lei stessa da maritare, e non ci arrivava anche. – Quanto a questo, padron ’Ntoni fa più [...]
[...] andava all’osteria a far quattro chiacchiere, giacchè non ci aveva un soldo in tasca, e raccontava a questo e a quello come avevano visto la morte [...]
[...] , che gli aveva rubata l’innamorata e andava ogni sera a parlare colla Barbara, li aveva visti lo zio Santoro, che aveva domandato alla Nunziata se [...]
[...] osservò che suo fratello il vicario si soffiò il naso più di cinque volte. – Cosa aveva oggi la Santuzza che non finiva più? domandò perciò a don [...]
[...] cavargli gli occhi con la conocchia che teneva in mano, in barba alla pistola che portava sulla pancia, giacchè ella non aveva paura nè delle pistole nè [...]
[...] per giunta, glielo aveva detto don Giammaria sotto sigillo di confessione, ma ella se lo teneva nelle ciabatte, il sigillo della confessione, quando [...]
[...] aveva massaro Filippo per aiutarla a dire le orazioni, l’aveva visto Piedipapera. – Bravo! Massaro Filippo ha bisogno d’aiuto anche lui! ripeteva [...]
[...] ! sempre la stessa storia, ve lo dico io! Egli non aveva paura della sciabola e dell’aspersorio; e se ne infischiava di don Michele, tanto che gli [...]
[...] , a tutte le comari e i vicini che venivano a ronzarle attorno per sapere come s’era venuto a scoprire quell’imbroglio. Piedipapera, dacchè aveva [...]
[...] guardarsi la figliuola, e se don Michele ci aveva degli altri intrighi cotesto riguardava lui e la sua coscienza. – Questa è opera di don [...]
[...] Crocifisso, il quale ci aveva la testa più dura di un mulo. – Non lo vede che ha i piedi nella fossa? diceva. Che vuol portarsi anche questo [...]
[...] , mentre ci aveva la sorte in mano e se la lasciava scappare. – Al giorno d’oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale [...]
[...] il capo quando metteva al sole sul terrazzino la conserva dei pomidoro; una volta poi volle andare a confessarsi ad Aci Castello, perchè ci aveva [...]
[...] io li aveva messi in una Banca per conto vostro, sotto il mio nome, per non far scoprire la cosa a vostro fratello il quale vi avrebbe domandato di [...]
[...] alla bocca. Truffatore! Io non vi aveva dato quei denari per andare a metterli in una Banca che falliva. Io ve li avevo dati per tenerci gli [...]
[...] si strinse nelle spalle, borbottando fra di sè: – A me non me ne importa nulla di quel che dicono. Ed aveva ragione di non curarsi di quel che [...]
[...] galline che razzolavano nella strada. Ora che non aveva altro da fare aveva imparato a conoscere le galline ad una ad una, e stava a vedere quello [...]
[...] Pastore, e il deschetto col lume sopra; e ripeteva sempre: – Non mi par vero di essere ancora qui, con voialtri. La Longa diceva che lo spavento le aveva [...]
[...] aveva data l’assoluzione, perchè coi disgraziati succede così, che una spina scaccia l’altra, e il Signore non vuole ficcarcele tutte in una volta [...]
[...] la Zuppidda; che se non danno il naso per terra son sempre vivi! La Longa aveva pure messo sulla porta un panchettino, e vendeva arancie, noci [...]
[...] lui con tanto di lingua fuori, e ci aveva gusto che quel bietolone di suo figlio Brasi fosse andato a cascare nella Vespa, mentre pareva che per lui [...]
[...] non fosse buona nemmeno la figlia di Vittorio Emanuele, chè aveva piantato la Malavoglia senza dire: vi saluto! Mena però non s’era messo il [...]
[...] fazzoletto nero, quando Brasi l’aveva piantata; anzi ora tornava a cantare mentre stava al telaio, o aiutava a salare le acciughe, nelle belle [...]
[...] sere d’estate. Stavolta San Francesco l’aveva proprio mandata, la provvidenza. C’era stata una passata di acciughe come mai se n’erano viste; una [...]
[...] aspettavano coi bambini in collo. I rigattieri venivano in folla dalla città, a piedi, a cavallo, sui carri, e Piedipapera non aveva tempo di [...]
[...] conosceva quei denari soldo per soldo, quelli delle arancie e delle ova, quelli che aveva portati Alessi dalla ferrovia, quelli che Mena s’era [...]
[...] Sant’Agata, la quale se lo meritava, poveretta, che parlassero di lei «perchè non aveva nè bocca nè volontà» e badava a lavorare, cantando fra di [...]
[...] la strada, e un miglio prima di arrivare in paese si sentiva che San Francesco ci aveva mandata la provvidenza; non si parlava d’altro che di [...]
[...] acciughe, che l’aveva letta nei libri. Come gli ridevano in faccia, si metteva a gridare: – Bestie che siete! e volete il progresso! e volete la [...]
[...] oggi diceva bianco e domani nero, come voleva la Betta. Egli non sapeva dir altro che – Il sindaco son io, caspitina! – come glielo aveva [...]
[...] grazia di Dio ci aveva il fatto suo, e non aveva bisogno di fare il servitore del pubblico per niente; oppure come massaro Filippo il quale non [...]
[...] pensava ad altro che alle sue chiuse e alle sue vigne, e solo ci aveva prestato orecchio quando s’era parlato di levare il dazio sul mosto. – Gente [...]
[...] ’Ntoni di padron ’Ntoni e Brasi Cipolla, perchè lui non aveva suggezione della moglie dello speziale. – Tu non ti c’immischiare; – rimbrottò allora la [...]
[...] vicario, ora che aveva il disopra, e la moglie di don Franco era là, che ei poteva tirare le sassate dietro il muro, si divertiva a fare arrabbiare lo [...]
[...] la scala col lume in mano. – Lo sapeva lei quel che aveva detto? Ei non si azzardava a dire davanti a lei le sue corbellerie senza capo e senza [...]
[...] Malavoglia là, che va girelloni a quest’ora pel paese! XI Una volta ’Ntoni Malavoglia, andando gironi pel paese, aveva visto due [...]
[...] d’innamorarvi della Barbara che è gialla come il zafferano? perchè la Zuppidda aveva il fatto suo; non è vero? E quando la disgrazia vi ha fatto perdere il [...]
[...] ! Quando la buon’anima di tuo nonno mi lasciò la Provvidenza e cinque bocche da sfamare, io era più giovane di te, e non aveva paura; ed ho fatto il mio [...]
[...] come uno zingaro. In conclusione ’Ntoni si mise a piangere come un bambino, perchè in fondo quel ragazzo il cuore ce l’aveva buono come il pane; ma [...]
[...] rispondeva che non aveva niente. E infine glielo disse cosa aveva, che il nonno e tutti gli altri ne volevano la pelle di lui, e non ne poteva più. Voleva [...]
[...] andare a cercarsi la fortuna, come tutti gli altri. Sua madre lo ascoltava, e non aveva coraggio di aprir bocca, cogli occhi pieni di lagrime [...]
[...] l’onda vi passa sulla testa, se siete in mare. Tu vattene, se vuoi; ma prima lasciami chiudere gli occhi. Ella aveva il viso tutto bagnato; ma non [...]
[...] , stanca, e disfatta, in quel momento in cui non aveva nulla da fare, e si metteva a sedere anche lei, colle mani in mano, e il dorso diggià curvo [...]
[...] . – Che non ne mangia più acciughe la gente? – diceva loro Piedipapera. Ma a padron ’ntoni, e a chi ne aveva da vendere, per conchiudere il negozio [...]
[...] ci pensò dopo, che uno sconosciuto, il quale pareva stanco anche lui, poveraccio, c’era stato seduto pochi momenti prima, e aveva lasciato sui sassi [...]
[...] petto quel soldo di cotone coll’olio santo che aveva comperato a Pasqua, e disse pure che lasciassero la candela accesa, come quando stava per morire [...]
[...] muoveva più, sin quando la candela cominciò a mancare e si spense anch’essa, e l’alba entrava dalla finestra, pallida come la morta, la quale aveva [...]
[...] qualche medicina, avrebbe aperto la spezieria anche di notte, che non aveva paura del colèra; e diceva pure che era una minchioneria il credere che [...]
[...] l’olio, perchè padron ’Ntoni aveva fatto come la formica nel buon tempo, se no morivano di fame, e nessuno andava a vedere se erano morti o vivi [...]
[...] che tutti gli altri usci erano chiusi; e lo faceva anche per far vedere a quel ragazzaccio di ’Ntoni che lui non aveva paura di nessuno al mondo. E [...]
[...] anche lei. Alla povera Mena pareva che tutt’a un tratto le fossero caduti venti anni sulla schiena. Adesso faceva colla Lia come la Longa aveva fatto [...]
[...] sorellina, quando gli uomini andavano in mare, e a stare con quel lettuccio vuoto sempre dinanzi agli occhi. Se non aveva nulla da fare, si metteva [...]
[...] a sedere colle mani in mano, guardando quel lettuccio vuoto, e allora sentiva che la mamma l’aveva lasciata davvero; e quando dicevano nella [...]
[...] strada: – È morta la tale; è morta la tal’altra; pensava – Anche così hanno sentito dire – È morta la Longa! – la quale l’aveva lasciata sola con [...]
[...] quella povera orfanella che aveva il fazzoletto nero come lei. La Nunziata, o la cugina Anna, venivano di tanto in tanto, col passo leg- gero e il [...]
[...] se in quel momento moriva di colèra buttato dietro una siepe, quel poveretto che non ci aveva nessuno al mondo? Passava anche qualche volta [...]
[...] Piedipapera, con una faccia di affamato, guardandosi intorno; o lo zio Crocifisso, che ci aveva la sua roba di qua e di là, e andava a toccare il polso ai [...]
[...] non trovava chi lo comprasse. Sicchè diceva ciascuno: – Dopo il colèra verrà la fame. Padron ’Ntoni aveva dovuto metter mano ai denari della casa [...]
[...] per stamparsi la casa e il paese, ogni cosa in mente, e aveva la faccia sconvolta come gli altri. Il nonno prese il suo bastone per accompagnarlo [...]
[...] potuto vedere e parlare. Ma ripeteva quello che le era rimasto più fitto nella mente, quando ’Ntoni aveva detto un’altra volta di volere andarsene [...]
[...] , e aveva vista la mamma piangere ogni notte, che all’indomani trovava il lenzuolo tutto fradicio, nel rifare il letto. – Addio ’Ntoni! gli gridò [...]
[...] a giornata qualcheduno, o compare Nunzio, che era carico di figliuoli, e aveva la moglie malata, o il figlio della Locca, il quale veniva a [...]
[...] piagnuccolare dietro l’uscio che sua madre moriva di fame, e lo zio Crocifisso non voleva dargli nulla, perchè il colèra l’aveva rovinato, diceva, con [...]
[...] tanti che erano morti e gli avevano truffati i denari, talchè aveva preso il colèra anche lui, ma non era morto, aggiungeva il figlio della Locca, e [...]
[...] . Ogni volta che Mena andava a pigliare la calza sotto la materassa, lei e il nonno sospiravano. Il povero figlio della Locca non ci aveva colpa [...]
[...] compare Nunzio e del figlio della Locca; se no quei soldi della casa se ne sarebbero andati tutti a poco a poco. La Provvidenza era vecchia e aveva [...]
[...] comprarla? Padron Cipolla non voleva di quei vecchiumi. Quello era affare dello zio Crocifisso. Ma in quel momento lo zio Crocifisso aveva altro per [...]
[...] , come se fosse nuova. Padron ’Ntoni se ne intendeva quando l’aveva fatta fare. Questo è un affare d’oro, come quello dei lupini; sentite a me! Ma [...]
[...] lo zio crocifisso non voleva sentir parlare di niente, che quasi quasi gli spuntavano le lagrime, con quella faccia gialla, ora che aveva preso il [...]
[...] cercare di indovinare se lo zio Crocifisso diceva di sì. Piedipapera veniva a dirgli quel che aveva potuto ottenere dallo zio Crocifisso, e poi tornava a [...]
[...] anche Piedipapera, tutti, s’affretta- vano a dire che padron Fortunato aveva ragione. Brasi non gli lasciava più pace, dopo che gli avevano fatto [...]
[...] ; lei almeno era una bella ragazza con tanto di spalle, e non vecchia e spelata come la Vespa. Ma la Vespa aveva la sua chiusa, e la [...]
[...] Mangiacarrubbe non ci aveva altro che le sue trecce nere, dicevano gli altri. La Mangiacarrubbe sapeva quel che doveva fare se si voleva piglia- re Brasi [...]
[...] alla finestra, e cambiava ogni giorno fazzoletti di seta, e collane di vetro, come una regina. – Tutto quello che aveva lo metteva alla finestra [...]
[...] – andava dicendo la Zuppidda, e quel bietolone di Brasi prendeva tutto per oro contante, ed era imbestialito, che non aveva paura nemmeno di suo padre [...]
[...] sarebbe stato cento volte meglio dare a suo figlio la Malavoglia, la quale almeno ci aveva quel po’ di dote, e non la spendeva in fazzoletti e [...]
[...] collane. – Mena invece non ci metteva neppure il naso alla finestra, perchè non ci stava bene, adesso che le era morta la mamma, e aveva il [...]
[...] fazzoletto nero; e poi doveva anche badare a quella piccina, e farle da mamma, e non aveva chi l’aiutasse nelle faccenduole di casa, tanto che doveva [...]
[...] la vedeva, e stava sempre al telaio. Adesso aveva poco tempo da stare al telaio. Don Michele, dal giorno che la Zuppidda s’era messa a predicare [...]
[...] , passava e ripassava per la strada del Nero dieci volte al giorno, onde mostrare che non aveva paura della Zuppidda nè della sua conocchia; e quando [...]
[...] , e si riposavano della giornata. Almeno non mancava nulla, e non toccavano più i denari della casa. Padron ’Ntoni aveva sempre la casa davanti [...]
[...] agli occhi, là vicino, colle finestre chiuse, e il nespolo che si affacciava sul muro del cortile. Maruzza non aveva potuto morire in quella casa; nè [...]
[...] , quando la povera comare Maruzza non aveva animo di far nulla, la pentola bisognava tenerla su coi sassi. – Sì, lo so! rispondeva Alessi, col mento [...]
[...] sulle mani, e approvando colla testa. Aveva gli occhi incantati, quasi vedesse la Nunziata davanti al focolare, e la mamma che si disperava accanto al [...]
[...] chiusa e la sua vigna erano il lavatoio, e la sua festa era quando aveva della roba per le mani, tanto più ora che suo figlio Rocco faceva festa [...]
[...] all’osteria da un lunedì all’altro, per smaltire il malumore che gli aveva ficcato in corpo quella civetta della Mangiacarrubbe. – Ogni male non [...]
[...] aveva quella sorta di madre che sapete, e Rocco Spatu, il quale ce l’aveva alla taverna l’animo. Ma per fortuna delle donnicciuole, tutt’a un [...]
[...] pugno di paglia, invece di tirar calci, e mettersi sotto i piedi il carretto, e sdraiarsi sull’erba colle zampe in aria. Aveva ragione lo speziale [...]
[...] chiacchierare con questo o con quell’altro, e quando aveva pestato quel po’ d’acqua sporca nel mortaio, aveva fatto il suo lavoro. Che bel mestiere gli [...]
[...] aveva insegnato suo padre a colui, di fare danari coll’acqua delle cisterne! Ma a ’Ntoni suo nonno gli aveva insegnato il mestiere di rompersi le [...]
[...] Mosca. Un ladro di mestiere che si mangiava l’anima, per la madonna! e ne aveva fino al naso, che preferiva fare come Rocco Spatu, il quale almeno non [...]
[...] giorni, giacchè è inutile affaticarsi per nulla. Così ’Ntoni faceva il predicatore, come lo speziale; almeno aveva imparato questo nel viaggio, ed [...]
[...] ora aveva aperto gli occhi, come i gattini dopo i quaranta giorni che son nati. «La gallina che cammina torna a casa colla pancia piena». Se non [...]
[...] altro egli se l’era riempita di giudizio, la pancia, e andava a raccontare quello che aveva imparato sulla piazza, nella bottega di Pizzuto, ed [...]
[...] colèra, un altro guaio, e si mangiava la casa e la barca, e si tornava di nuovo a fare come le formiche. Bella cosa! E poi quando si aveva la casa e [...]
[...] non gli andava affatto, a lui ch’era nato padrone, l’aveva detto anche il nonno. Vedersi comandare a bacchetta, da gente che erano venuti su dal [...]
[...] mani sotto le ascelle nessuno gli diceva nulla. Là veniva anche a stirarsi le braccia Rocco Spatu, e Vanni Pizzuto, quando non aveva che fare, fra [...]
[...] discorreva di ciò che succedeva in paese, di quello che donna Rosolina aveva raccontato a suo fratello, sotto il sigillo della confessione, quando era [...]
[...] stato il tempo del colèra, che don Silvestro le aveva truffato 25 onze, e non poteva andare dal giudice, perchè le 25 onze donna Rosolina le aveva [...]
[...] rubate a suo fratello il vicario, e si sarebbe saputo il motivo per cui aveva dato in mano a don Silvestro quel denaro, per sua vergogna! – Poi [...]
[...] madre avesse 12 tarì, e glieli prendessi, che passerei per ladro? Di ladro in ladro vennero a parlare dello zio Crocifisso, il quale aveva perso più [...]
[...] Crocifisso allora corse trafelato dal notaio, che aveva il fiato ai denti. Così se la piglia la Vespa. – Bella sorte, eh? quella della Mangiacarrubbe [...]
[...] mortaio. Il solo che ne capisse qualche cosa era ’Ntoni, che aveva visto il mondo, e aveva aperto un po’ gli occhi come i gattini; da soldato gli [...]
[...] speziale, il quale era un buon diavolaccio con tutti, e non aveva pel capo i fumi di sua moglie, la quale lo sgridava – O tu perchè t’immischi [...]
[...] nella sua stanza. Lui non aveva difficoltà di starsene in sinedrio anche con quelli senza scarpe, purchè non mettessero i piedi sui regoli delle [...]
[...] sapevano che l’affare di don Michele colla Santuzza l’aveva scoperto don Giammaria, nella confessione? – Altro che don Michele! La Santuzza ci ha massaro [...]
[...] mestiere quello che gli aveva insegnato suo padre allo speziale, di pestare nel mortaio, e di far denari coll’acqua sporca; mentre c’era gente [...]
[...] cui non aveva nulla da fare, e non finiva più. Oramai non era un ragazzo per passare il tempo ad andare per le ginestre nella sciara, cantando [...]
[...] aveva voglia nemmeno d’andare a dormire, e si sfogava a scorazzare di qua e di là colla sua disgrazia, tanto che infine venne a capitare di nuovo [...]
[...] toccargli il cuore, l’aveva tirato nell’angolo della cameruccia, ad usci chiusi, perchè non udissero i vicini, e gli diceva piangendo come un [...]
[...] prediche se le faceva da sè stesso, a voce bassa, ed era tutta colpa della sua disgrazia che l’aveva fatto nascere in quello stato. E andava a [...]
[...] ; ma adesso era libero di fare quello che gli pareva e piaceva, e aveva un po’ dimenticato come si cacciano insieme le parole nello scritto. Poi [...]
[...] per donna Rosolina anche quello, ora che aveva sentito come donna Rosolina avesse dei denari, e li dava alla gente per farsi sposare. – Bisogna [...]
[...] i suoi passi, aveva gettato gli occhi su di Lia, la quale si era fatta una bella ragazza anche lei, e non aveva nessuno che le stesse a guardia [...]
[...] leverebbe dinanzi quel don Michele. ’Ntoni invece voleva levarsi dinanzi don Michele per un’altra cosa. La Santuzza, dopo che l’aveva rotta con don [...]
[...] Michele, aveva preso a ben volere ’Ntoni, per quel modo di portare il berretto sull’orecchio, e di dondolare le spalle camminando che aveva preso [...]
[...] spalle ’Ntoni Malavoglia, grasso come un canonico; segno che ci aveva il suo piacere, e non aveva più bisogno di nessuno. – Sì, sì! brontolava lo [...]
[...] voleva perdonare a don Michele quella partaccia che gli aveva fatta colla Zuppidda, dopo tanto tempo ch’era stato trattato come un canonico [...]
[...] aveva fatto la Vespa con quel vestito nuovo che costava denari. La Vespa era sempre a spendere e spandere, che se l’avessero lasciata fare [...]
[...] crepacuore prima del tempo, per scialacquarsi allegramente la roba che egli aveva stentato tanto a raggranellare! Lui pure, se avesse saputo tutto [...]
[...] questo, avrebbe mandato al diavolo la chiusa e la moglie; chè già lui di moglie non ne aveva bisogno, e l’avevano preso per il collo, facendogli [...]
[...] l’aveva rovinato a non rapire Brasi una settimana prima. – Questa è stata la volontà di Dio! andava dicendo picchiandosi il petto; la volontà di Dio [...]
[...] infine si aveva sonno, ci era lì la chiusa dove pascevano i montoni di compare Naso, per sdraiarsi a dormire il giorno, o la stalla di comare suor [...]
[...] dorso curvo, chè le parole amare del nipote l’avevano schiacciato peggio di un pezzo di scoglio piombatogli sulla schiena. Adesso non aveva più [...]
[...] coraggio per nulla, gli cascavano le braccia, e aveva voglia di piangere. Non poteva pensare ad altro, se non che Bastianazzo e Luca non ci avevano mai [...]
[...] avuto pel capo quelle cose che ci aveva ’Ntoni, e avevano sempre fatto senza lamentarsi quello che dovevano fare; e mulinava pure che era inutile [...]
[...] aveva anche lei, poveretta, quell’ubbriacone di Rocco, e oramai tutti lo sapevano; e la Nunziata era troppo piccola quando quel bel mobile di suo [...]
[...] padre l’aveva piantata per andarsene a cercare fortuna altrove. Le poverette s’intendevano fra di loro appunto per questo, quando discorrevano a [...]
[...] andarsene in cucina e lasciarla sola, ora che non aveva più la madre; e restava lì anche lei accasciata su di sè stessa, guardando di qua e di là della [...]
[...] , comare Malavoglia! Nessuno le aveva detto questo; perciò ella si faceva rossa come un pomodoro. – Come va che non vi siete maritata ancora? le [...]
[...] aggiungeva: – Permettete? – colla mano nel berretto, e si metteva a sedere lì vicino sui sassi, mentre non aveva da fare. Mena credeva che volesse [...]
[...] stare lì per comare Barbara, e non gli diceva nulla. Ma don Michele alla Lia le giurava che non era per la Barbara, e non ci aveva mai pensato [...]
[...] fuori in gran mistero un bel fazzoletto giallo e rosso, colla sua brava carta, che l’aveva avuto da un contrabbando, e voleva regalarlo a comare Lia [...]
[...] di don Michele, Lia correva a ficcarsi in casa, per paura che volesse darle il fazzoletto. Don Michele aveva un bel passare e ripassare, e far [...]
[...] brontolare la Zuppidda colla schiuma alla bocca, e aveva un bell’allungare il collo dentro l’uscio dei Malavoglia, che non vedeva più nessuno, talchè [...]
[...] per non vederli neanche nel battesimo. Già don Michele non sapeva nulla, e parlava a casaccio, onde fargli paura, per la bizza che ci aveva contro [...]
[...] di lui dopo l’affare della Santuzza, la quale l’aveva messo fuori della porta come un cane rognoso. Alla fin fine egli non aveva paura di don [...]
[...] Michele e dei suoi galloni, che era ben pagato per succhiare il sangue del povero. Bella cosa! Don Michele non aveva bisogno di cercare di aiutarsi in [...]
[...] qualche maniera, così grasso e pasciuto! e non aveva altro da fare che metter le mani addosso a qualche povero diavolo, se si industriava a [...]
[...] casa. Ora donna Rosolina aveva perso anche la testa, colle venticinque onze, e correva dietro a don Michele, per farsi mangiare il resto. Come lo [...]
[...] fate pagare a sangue d’uomo? rimbeccava il vicario colla schiuma alla bocca. Don Franco aveva imparato a ridere come don Silvestro, per far dannare [...]
[...] l’anima a don Giammaria; e continuava senza dargli retta, chè aveva sperimentato il mezzo migliore per fargli perdere la tramontana: – In mezz’ora [...]
[...] Madonna che voleva finirla, avesse dovuto andare in galera; già egli non aveva niente da perdere. La Santuzza non lo guardava più dello stesso [...]
[...] occhio, tante gliene aveva dette quel paneperso di suo padre, piagnucolando fra un’avemaria e l’altra, dopo che massaro Filippo non mandava più il [...]
[...] la strada. La Santuzza allora cominciò a fare il diavolo, e rispondergli che era venuto apposta per farle fare peccati, mentre aveva l’ostia in [...]
[...] faceva la sdegnosa, protestando che non avrebbe mai piegato il capo a don Michele, dopo la partaccia che colui le aveva fatto. – Lascia fare a me [...]
[...] prendersi in moglie la sorella di ’Ntoni Malavoglia. ’Ntoni, ora che era in miseria, non aveva più ritegno di mostrarsi insieme a Rocco Spatu e a [...]
[...] dir loro il fatto mio, e far ridere la gente. Già non ho paura di nessuno al mondo; e mi sentirà anche lo speziale lì vicino. Mena infatti aveva un [...]
[...] bel piangere e un bel pregare, egli tornava a dire che non aveva nulla da perdere, e dovevano pensarci gli altri più di lui; che era stanco di [...]
[...] Mangiacarrubbe, col naso nella mantellina, senza guardar più nessuno, ora che aveva acchiappato il marito. La Vespa, tutta in fronzoli, e con tanto di [...]
[...] pescato il marito non hanno più bisogno di nulla. Ci è chi deve pensare a dar loro da mangiare! Lo zio Crocifisso aveva persa anche la devozione [...]
[...] quale andava ad appollaiarsi sui muri, con un pezzo di giubbone sulle spalle, saettando delle occhiataccie sullo zio Santoro, il quale aveva preso a [...]
[...] , dicendo che era tossico di quello che avevano dato a Gesù sacramentato! – E battezzato per giunta, che la Santuzza ci aveva messa l’acqua, ed era una [...]
[...] aveva paura di nessuno. Don Michele, giallo anche lui, col berretto di traverso, balbettava: – Per la santa parola d’onore, stavolta finisce brutta [...]
[...] raccattare la sciabola che aveva persa, e se ne uscì borbottando fra i denti, senz’altro, per amor dei galloni. – Ma ’Ntoni Malavoglia, il quale [...]
[...] Mena, – aveva detto don Michele un’altra volta passando dalla strada del Nero; – ditegli a vostro fratello di non andarci di notte al Rotolo, con [...]
[...] Rocco Spatu e Cinghialenta. Ma ’Ntoni aveva fatto il sordo perchè «ventre affamato non sente ragione»; e don Michele non gli faceva più paura, dopo [...]
[...] che si erano rotolati a pugni e a cazzotti sotto le panche all’osteria; inoltre gli aveva promesso di dargli il resto quando l’incontrava, e non [...]
[...] potuto mandarlo via, ora che ci aveva dei soldi in tasca e li faceva ballare nella mano. Don Michele era passato a far la ronda, ma Rocco Spatu [...]
[...] che portavano la medaglia di Figlia di Maria. – E ci sta sul morbido meglio che su di un fascio d’erba fresca! – diceva ’Ntoni, il quale aveva il [...]
[...] vino chiacchierone; mentre Rocco, pieno come una botte, non fiatava più, colle spalle al muro. Lo zio Santoro intanto a tastoni aveva ritirato il [...]
[...] , sangue della madonna! La Santuzza intanto lo aveva preso per le spalle e lo spingeva fuori dell’uscio – Andate a dirglielo voi stesso; e andate a [...]
[...] dargli quello che gli aveva promesso. Tutt’a un tratto si trovò davvero naso a naso con don Michele, il quale ronzava lì intorno anche lui, colla [...]
[...] delle palle!... In quel momento passavano quatti quatti dietro l’uscio della cugina Anna, e Rocco Spatu disse che anche lui ci aveva la mamma, la [...]
[...] fosse passato per la strada del Nero, invece di scantonare per la viottola. Don Michele c’era stato davvero verso un’ora di notte, e aveva picchiato [...]
[...] pensarono a quel che aveva detto ’Ntoni di padron ’Ntoni. – Che facciamo? tornò a dire il figlio della Locca. – Scendiamo sulla strada, propose [...]
[...] ! tradimento! cominciarono a gridare, mettendosi a fuggire per la sciara, senza badare più dove mettevano i piedi. Ma ’Ntoni che aveva già [...]
[...] scavalcato il muro si trovò naso a naso con don Michele, il quale aveva la pistola in pugno. – Sangue della madonna! gridò Malavoglia tirando fuori il [...]
[...] ? – L’hanno arrestato stanotte nel contrabbando, insieme al figlio della Locca! – rispose la cugina Anna, la quale aveva perduto la testa [...]
[...] . La gente perciò non si affacciava nemmeno all’uscio dei Malavoglia. Solo la Nunziata, appena sentita la notizia, aveva affidato i ragazzi al più [...]
[...] grandicello, e raccomandata la sua casa alla vicina, ed era corsa da comare Mena, a piangere con lei, come una che non aveva ancora gli anni del [...]
[...] ’Ntoni di padron ’Ntoni dietro la grata, dopo che aveva dato la coltellata a don Michele; oppure correvano nella bottega di Pizzuto, il quale [...]
[...] andato a vederlo colle mani legate e il fagotto delle camicie sotto il braccio, che glielo aveva portato piangendo Mena, di sera, quando nessuno [...]
[...] lo portavano all’ospedale, in carrozza, colla faccia gialla lui pure, e la montura sbottonata, il povero vecchio aveva paura, e non stava a [...]
[...] allato. Don Franco non ci aveva avuto mai a fare colla giustizia, e gli rompeva le scarabattole dover comparire per la prima volta davanti a [...]
[...] presidente, col robone nero e la tovaglia sotto il mento, gli spifferava tutte le birbonate che aveva fatto, ed erano scritte senza che vi mancasse una [...]
[...] all’orecchio della vicina, udendo tutte quelle porcherie che ’Ntoni aveva fatto, la galera non gliela levano di certo. C’era anche la Santuzza, per dire alla [...]
[...] giustizia dove era stato ’Ntoni e dove aveva passata quella sera. – Guardate cosa vanno a domandare alla Santuzza, borbottava la Zuppidda. Son [...]
[...] il nonno, come aveva visto partire tutto il paese, per andare a sentire condannare ’Ntoni, aveva voluto correre cogli altri, e Lia, coi capelli [...]
[...] faccia stravolta e le mani tremanti. Mena però l’aveva afferrata per le mani, pallida anche lei, e le diceva: – No, tu non ci devi andare! tu non [...]
[...] dov’era il contrabbando! e da quando in qua un galantuomo non potesse andare a spasso all’ora che gli pareva e piaceva, massime se ci aveva un po’ di [...]
[...] notte con don Michele, e dopo che il ragazzo aveva bevuto; si sa come succede quando non ci si vede più dagli occhi. L’avvocato continuava: – Potevano [...]
[...] sua sorella le andava dietro piangendo, – Te l’aveva detto! te l’aveva detto! – e cercava di afferrarla un’altra volta per le mani. La sera, come [...]
[...] sapeva, in coscienza, nè nessun altro del paese. Una sera si fermò nella strada del Nero Alfio Mosca, col carro, che ci aveva attaccato il mulo adesso [...]
[...] , e per questo aveva acchiappato le febbri alla Bicocca, ed era stato per morire, tanto che aveva la faccia gialla e la pancia grossa come un otre [...]
[...] tornato. Compar Alfio lo sapeva dov’era Lia; l’aveva vista coi suoi occhi, ed era stato come se avesse visto comare Mena quando stavano a [...]
[...] aveva un po’ di denari anche lei, chè era una buona ragazza, e tutti la conoscevano in paese. Così anche i parenti dimenticano quelli che non ci sono [...]
[...] cosa, dopo che era andato in mano altrui. La Nunziata ci aveva la sua dote anche lei, dacchè i suoi fratellini cominciavano a buscarsi qualche [...]
[...] soldo, e non aveva voluto comprarsi nè oro nè roba bianca, perchè diceva che quelle cose son fatte per i ricchi, e la roba bianca non era bene di [...]
[...] buoni, che quando si metteva a sedere sulla porta, con tutti quei monelli davanti, pareva che pensasse ancora a suo padre nel giorno che li aveva [...]
[...] piantati, e ai guai in mezzo ai quali aveva sgambettato sino allora, coi suoi fratellini appesi alle gonnelle. Al vedere come se n’era tirata fuori [...]
[...] i denari li abbiamo. Allora compar Alfio tornò a dire ad Alessi che faceva bene a prendersi la Nunziata, se ci aveva quel po’ di denari [...]
[...] Alfio aveva incontrata per la strada, e che adesso non l’aspettavano più nella casa del nespolo. Lo zio Crocifisso invece aspettava da un pezzo i [...]
[...] quella croce di su le spalle. Ma quella cagna della Vespa non voleva sentir parlare di compar Alfio, nè di nessuno, adesso che ci aveva il suo [...]
[...] altri, senza utile. Intanto il poveraccio stava a vedere quello che dicessero gli altri, cogli occhi spenti, e aveva paura che lo mandassero [...]
[...] , come ai bambini, e a filare, quando non aveva da andare al lavatoio. Gli parlava pure di quel che avrebbero fatto quando arrivava un po’ di [...]
[...] mangime per l’inverno. A maggio si sarebbe venduto con guadagno; e gli faceva vedere pure le nidiate di pulcini che aveva messo, e venivano a [...]
[...] poi! E la Santuzza baciava la medaglia che portava sul petto, per ringraziare la Madonna che l’aveva protetta dal pericolo dove era andata a [...]
[...] ! E dovreste pregare la Madonna che vi campi cent’anni. Già cosa vi costa? La Santuzza aveva ragione di baciare la medaglia; nessuno poteva dire [...]
[...] cavezza, dopo che Cinghialenta aveva venduto il mulo, e non sapeva più che farsene delle redini, che la notte i vicini non potevano chiuder occhio [...]
[...] dire queste cose quando c’era comare Venera la Zuppidda, la quale dopo che la leva si portava via i giovanotti del paese, aveva finito per [...]
[...] voleva darla a don Silvestro voleva dire che gliela aveva promessa, e aveva chinato il capo; e quando suo marito aveva chinato il capo, era peggio di [...]
[...] ; quell’asparagio verde aveva del coraggio quanto un leone, perchè ci aveva la tonaca sulle spalle, e sparlava del Governo, pappandosi la lira al giorno, e [...]
[...] diceva che erano inutili, con quella povera gente che non aveva denari da buttar via. – Allora perchè non lo mandano all’ospedale, quel vecchio [...]
[...] aveva messo la materassa ed i guanciali, ma il povero malato, sebbene non dicesse nulla, andava guardando dappertutto, mentre lo portavano fuori [...]
[...] guardare di qua e di là per stamparsi in mente ogni cosa. Alfio guidava il mulo da una parte, e Nunziata, la quale aveva lasciato in custodia a Turi il [...]
[...] ; e don Franco avrebbe anche spifferata la sua predica, che ce l’aveva in testa bella e fatta, se non ci fosse stato lì presente don Silvestro [...]
[...] che chiocciavano, e la voce della Longa che aveva sempre da fare. Adesso tutto era cambiato, e quando uno se ne va dal paese, è meglio che non ci [...]
[...] accapigliarsi colla Vespa, e persino non si udiva quistionar tanto nella spezieria, dacchè don Franco aveva visto la giustizia nel mostaccio, ed [...]
[...] non ci stava più a schiacciare gli scalini davanti la chiesa, dacchè aveva perso la pace. Un bel giorno corse la notizia che padron Fortunato si [...]
[...] Alfio avrebbe potuto dirsi un bel partito per lei, col mulo che ci aveva; così la domenica ruminava fra di sè tutte le ragioni per farsi animo [...]
[...] povera Mena non si fece neppur rossa, sentendo che compare Alfio aveva indovinato che ella lo voleva, quando stavano per darla a Brasi Cipolla [...]
[...] cogli occhi finchè poteva vederlo, e poi guardava al muro dirimpetto e sospirava. Come aveva detto Alfio Mosca, Alessi s’era tolta in moglie la [...]
[...] Nunziata, e aveva riscattata la casa del nespolo. – Io non son da maritare, aveva tornato a dire Mena; – maritati tu che sei da maritare ancora [...]
[...] le reti e ogni sorta di attrezzi appesi, il tutto come aveva detto padron ’Ntoni; e la Nunziata aveva ripiantato nell’orto i broccoli ed i cavoli [...]
[...] tornati gli altri, che c’erano nati anche loro, – come se fossero stati in viaggio per tornare! – diceva Piedipapera. Invece padron ’Ntoni aveva fatto [...]
[...] gli si vedeva in faccia che aveva tante cose da dire, e spezzava il cuore con quella pena che gli si leggeva in faccia e non la poteva dire. Quando [...]
[...] sembrava scuro scuro, come ci fosse sopra l’ombra del nespolo. Ora quando veniva la cugina Anna a filare un po’ con le comari, aveva i capelli [...]
[...] bianchi, e diceva che aveva perso il riso della bocca, perchè non aveva tempo di stare allegra, colla famiglia che aveva sulle spalle, e Rocco che tutti [...]
[...] guardando in giro le pareti, come non le avesse mai viste; fino il cane gli abbaiava, chè non l’aveva conosciuto mai. Gli misero fra le gambe la [...]
[...] scodella, perchè aveva fame e sete, ed egli mangiò in silenzio la minestra che gli diedero, come non avesse visto grazia di Dio da otto giorni, col naso [...]
[...] dicevano. Alessi che gli vide negli occhi il desiderio, lo fece entrare nella stalla, col pretesto del vitello che aveva comperato la Nunziata, ed era [...]
[...] luccicavano, e la Puddara che annunziava l’alba, come l’aveva vista tante volte. Allora tornò a chinare il capo sul petto, e a pensare a tutta la sua [...]
[...] fossero già le cinque del mattino nel grazioso paesello di Mamoiada si dormiva ancora della grossa. Quell’anno l’inverno aveva fatto un ingresso [...]
[...] quella brezza mattutina, troppo frizzante, a mala pena, perchè aveva le mani intirizzite, riuscì a legare il piccolo animale ad una inferriata [...]
[...] . Nell’interno della casa un abbaiare rabbioso di cani aveva già segnato l'avvicinarsi di un estraneo. C’erano latrati di tutti i toni, da quello [...]
[...] cataplasmi a quel sordidone del marito, vecchia strega sdentata! Intanto aveva sciolto il cavallino dall’inferriata, e lo aveva condotto sotto una [...]
[...] d’incendio sulle pareti affamate della cucina. Il fumo le aveva verniciate di nero, e le fiamme si riflettevano luccicanti su quell’intonaco di [...]
[...] potevansi contare tutti gli anelli. La ritirata in massa di quelle bestie, condannate al digiuno, l’aveva causata Fioravanti, un magnifico levriero [...]
[...] qui vossignoria ha ragione; ma in una famiglia non si deve fare un figlio ed un figliastro: ecco ciò che dico io. Donna Clara aveva finito [...]
[...] fuoco, ed i sospironi di piacere di Sisinnio, che assaporava, con voluttà da ghiottone, la famosa zuppa del caffè col latte, che lo aveva [...]
[...] quali artigli egli avesse? Chi non aveva supplicato, pianto, scongiurato, piegandosi dinanzi alla sua lurida persona? Chi non aveva egli addentato [...]
[...] dimenticava tutto! Aveva di rado qualche slancio di tenerezza per il suo piccolo Zua, che, più di tutti, gli si assomigliava nelle fattezze; però quelle [...]
[...] erano rare ed aride carezze. Don Pantaleo amava il suo Zua; ma il suo amore aveva un limite; la sacra fame dell’oro lo avrebbe potuto rendere [...]
[...] queste! Don Pantaleo era nato povero; il suo genitore sebbene nobile di nascita, aveva piegato la schiena sulla zappa e sull’aratro, per tirare [...]
[...] innanzi la vita, e morendo aveva lasciato, al suo unico figliuolo, un campicello poco fertile, ed una casupola mezzo diroccata. Ma don Pantaleo [...]
[...] aveva un cuore di macigno ed una volontà di ferro. Lavorò, si bruciò sotto il sollione d’Agosto e si intirizzì le membra fra le nevi invernali [...]
[...] ; però egli aveva una meta: la ricchezza! La sera quando tornava al suo tugurio, sbocconcellava un pò di pane d’orzo, e dormiva sulla paglia; ma il [...]
[...] , opprimendo, spogliando, rovinando il paese. Un giorno che aveva fatto un grosso guadagno, riducendo alla miseria una famiglia di contadini, che [...]
[...] era caduta nella sua rete, don Pantaleo s’era innamorato di donna Clara Isalle. Il lupo aveva trovato la lupa degna del suo amplesso; l’avarizia [...]
[...] supremazia, per la quale egli aveva tanto combattuto, sarebbe stata perduta per sempre dai suoi. IV. Sisinnio si era separato a malincuore [...]
[...] dall’ampia scodella del caffè e latte, dopo averne sorbito l'ultima goccia, e s’era messo ad attizzare il fuoco. Taddeo aveva acceso una pipa foderata [...]
[...] aveva imparato a conoscere a proprie spese; ma prima che fossero arrivati a mettersi d’accordo, i paiuoli e le casseruole appese lungo le pareti [...]
[...] della cucina, avevano, molte volte, ripercorso tristemente le note cupe delle bastonate che donna Clara aveva ricevuto sulla schiena, e le sue [...]
[...] alte grida di dolore. Si dice che sbagliando s’impara; donna Clara aveva imparato invecchiando, e ricevendo sulle spalle grassoccie tutte le [...]
[...] conseguenze dell’ira di don Pantaleo. Aveva capito che bisognava far sempre come egli voleva, che non intendeva d’essere mai contrariato; che non [...]
[...] comandare tutti in casa sua, a non vedersi mai disobbedita, sulle prime era stata restìa; s’era impennata ed aveva tentato di ribellarsi; ma [...]
[...] l’eloquenza brutale delle manaccie pesanti di don Pantaleo aveva finito per persuaderla. Ora non fiatava più; lo lasciava sfogare senza rispondergli mai [...]
[...] moglie, in silenzio, gli aveva posto innanzi. Don Pantaleo, come Sisinnio, dinanzi ad una zuppa abbondante si commoveva, e per qualche momento [...]
[...] Clara, indifferente, come se avesse dimenticato tutti i complimenti che, due minuti innanzi, le aveva fatto il marito. — Pure bisogna farlo alzare [...]
[...] ; che se aveva l’ambizione di maritare la figlia con un nobile, coi suoi danari, ne comprerebbe a fasci di questi cavalieri senza cavallo; intanto [...]
[...] divorava per Pietro Palitta, il quale non aveva altro torto verso di lui, tranne quello di essere in pochi anni diventato ricchissimo, don Zua, dopo [...]
[...] dalla fiamma del ceppo. Don Pantaleo aveva ragione di tenerlo caro più degli altri due figli! Zua era un don Pantaleo in ventiquattresimo: un [...]
[...] fatto a imagine e somiglianza del padre. Aveva una calotta che somigliava ad un zucchettino da prete, troppo piccola per coprire, neanche in parte [...]
[...] accorta che Zua ne aveva già ingoiato mezza dozzina quasi senza masticarli. VI. Dopo la messa delle nove, tutti i conoscenti, i vicini di casa, i [...]
[...] Pantaleo, premendo, in quella ressa, le carni abbondanti, ed i seni enormi erompenti dal corsetto. Qualcuna aveva sfidato le dicerie e la critica [...]
[...] del paese, ed aveva smesso il costume sardo, vestendo abiti signorili, quando, quarant’anni prima aveva fatto il viaggio di nozze fino a [...]
[...] don Zua aveva reclamato l’abito di seta, e nel cortile di don Pantaleo molte crinoline subirono irreparabili avarie, fra le canne ed i rottami [...]
[...] ciascuna di esse un limone, che aveva già da molto perduto il profumo e la freschezza. Sul canterano appeso ad un chiodo, un grande specchio [...]
[...] veniva reso. Don Pantaleo non aveva voluto ricever nessuno, e sbuffava in cucina, vomitando improperi contro tutti quei ladri, che gli facevano [...]
[...] aveva lavorato per quei pidocchiosi, che sarebbero morti di fame; ma sempre boriosi; ci voleva altro che della boria, oh sarebbero stati freschi [...]
[...] , aveva, a furia di parabole e di minacce, stordito ed annoiato il popolo che l’ascoltava senza capirlo. Quando ebbe finito un gran sospiro di [...]
[...] , infine tutte, con un salto allegro di gazzella, si incastravano in quella catena circolare di danzanti. L’immenso circolo aveva tutti i colori di [...]
[...] fosse intimamente contento, e ciascuno in cuor suo aveva detto: — Finalmente! sia lodato Iddio che ci ha liberato da quell’usuraio! Intanto [...]
[...] . Luca Zerpedderi, il barbiere, disse che era don Pantaleo che aveva tirato una fucilata a donna Clara. — Non è vero, interruppe Proto Bocco [...]
[...] Pantaleo, con la testa sformata, pel colpo che aveva dato ad un gran sasso, fu trasportato in paese su di una barella di frasche, improvvisata sul [...]
[...] di ragazzetti scalzi con la bandiera abbrunata, poi giunse il Sindaco con tutti i consiglieri. Il Sindaco aveva messo l’abito nero ed il [...]
[...] cappello a tuba: la moda di entrambi risaliva a parecchi lustri addietro. Don Simone, il più vecchio degli assessori, invidioso del sindaco, aveva [...]
[...] verde, ed un paio di calzoni di tela bianca, con una pezza sotto il ginocchio destro. Signor Vittorio aveva spazzolato l’eterno berretto di [...]
[...] seta in forma di tegame, aveva rivoltato uno sciallino, che portava abitualmente a mo’ di cravatta, e con un po’ di calce, raschiata dal muro [...]
[...] , aveva reso lucido e brillante, un marengo finto, che funzionava da spilla, per tener fermo lo sciallino. Un tintinnìo di speroni e di sciabola [...]
[...] annunziò il brigadiere, il quale aveva colto l’occasione al volo, per indossare la gran tenuta. Egli salutò militarmente, e tutti s’inchinarono [...]
[...] possibile far cancellare l’ipoteca, senza saldare il debito per il quale aveva dato in garanzia l’orto; quella maledetta donna Clara era più furba [...]
[...] confraternita. Prete Ignazio, poveretto, il quale doveva ancora a don Pantaleo venti franchi, che si aveva fatto prestare, sotto condizione di [...]
[...] restituirgliene trenta, dopo sei mesi, per farsi una sottana nuova: che la vecchia si poteva appendere ad un fico, aveva fatto tutto il possibile per [...]
[...] di girare aveva reclutato una diecina di pezzenti del paese, e comprandoli con un bicchiere di vino, prossimo a diventare aceto, li aveva [...]
[...] comune: egli pochi momenti prima, aveva scosso due once di pepe dal suo abito delle grandi occasioni, di vellutto color nocciuola. Non ci [...]
[...] marmo, dalle quali il tempo aveva cancellato il nero delle iscrizioni. Tutto il resto era in un doloroso abbandono che stringeva il cuore, e [...]
[...] Simone aveva fatto, del fazzoletto, una specie di berretto, come costumano i ragazzi, facendo un nodo alle quattro cocche del moccichino, ed aveva [...]
[...] andargli a genio, aveva la prerogativa di scrivere un discorso funebre per ogni persona che moriva. Anzi le male lingue dicevano che avesse un [...]
[...] stento soffocato, ed il sindaco che gli tirava un lembo dell’abito lo fecero interrompere. Anch’egli allora capì la ragione di quella ilarità: aveva [...]
[...] cominciato il discorso funebre che sei mesi prima aveva letto per la figlia quindicenne di don Ciriaco. Tutto turbato e confuso ricercò in mezzo [...]
[...] alle carte che aveva intascato, e come Dio volle trovò quella che cercava. Si ricompose, soffiandosi il naso per prender tempo, e poi lesse [...]
[...] farete voi, e vedremo come ve ne uscirete. — Speriamo che sia per te, disse sotto voce, il maestro di scuola, che aveva ricevuto una lettera di [...]
[...] studiato, nessuno mai aveva potuto saperlo, e neanche i suoi compaesani, che studiavano fuori, ne avevano potuto dire qualche cosa. Don Zua, creduto [...]
[...] un genio dal padre, aveva fatto il piacer suo; aveva trovato il modo di fargli sborsare molti danari, con mille scuse, e passava la vita [...]
[...] . Aveva sentito decantare dal figlio della padrona di casa, il quale era stato studente a Cagliari, le bellezze di quella città; egli lo aveva [...]
[...] seppe strappare la promessa che lo avrebbe mandato a Cagliari, per proseguire gli studi. Don Pantaleo però aveva messo una condizione grave [...]
[...] passare al primo esame, bisognava studiare parecchio; poiché durante l’anno, s’era steso al sole d’inverno, e aveva dormito all’ombra di un [...]
[...] Cagliari, quella terra promessa, ove, il figlio della padrona di casa, aveva visto tante cose, e ne aveva fatto tante altre; dove c’era il mare, coi [...]
[...] andato con la ferrovia, in vagone, tirato da una macchina sbuffante, come una bestia misteriosa! Tutto ciò per lui aveva del soprannaturale perchè [...]
[...] anche quando era desto. Non si sa come; ma il miracolo Zua lo aveva fatto. Era passato al primo esame e don Pantaleo aveva dovuto mantenere la [...]
[...] Sisinnio aveva speso dieci lire a San Cosimo, il padre per poco non lo mangiava vivo, mentre per Zua altro che venti, e cinquanta, e cento lire [...]
[...] ; specialmente dal giorno che Taddeo per una semplice allusione a quelle parzialità, aveva avuto un occhio violaceo, per più di un mese, in [...]
[...] vittima del rigore insensato dei professori. Zua a Cagliari aveva subito l’influenza degli amori dal balcone, ed invagitosi di una ragazza, aveva [...]
[...] , poi il tempo aveva finito per arrecargli un pò di conforto. Però passava le giornate chiuso in casa a leggere qualche romanzo, rifiutando [...]
[...] una grave malattia di cuore. I fratelli non gli dicevano mai nulla, e Zua sebbene avesse capito che gli erano ostili non aveva saputo darsene [...]
[...] malattia aveva lasciato profonde tracce in lei. Non era più la donna energica di una volta; la madre che faceva tremare Sisinnio e Matteo, ad [...]
[...] ogni minimo indizio di ribellione; il morbo le aveva tolto tutto: la robustezza del corpo e la forza della mente. Ora era un essere senza volontà [...]
[...] spiegò loro che aveva deciso di ripartire per continuare gli studi; che aspettava il loro parere per combinare ogni cosa, onde l’andamento della [...]
[...] , rinfacciarono al povero Zua tutto quello che avevano sofferto per lui; gli dissero che egli aveva passato da gran signore molti anni della sua [...]
[...] un centesimo. Se la madre aveva dei danari da buttar via con lui, padronissima, lo facesse pure; ma da loro non sperasse nulla. Zua aveva pensato [...]
[...] ad una sfuriata dei fratelli, ed aveva preparato le armi per combatterli; ma non aveva neppure immaginato che l’attacco dovesse essere così [...]
[...] aveva fatti, e in che corso si trovasse. Zua non seppe che rispondere; la domanda era stata troppo concisa, ed egli non era preparato a [...]
[...] vita del vagabondo, consumando gli averi proprii e gli altrui. XIII. Erano passati parecchi mesi dal giorno in cui Zua aveva avuto la certezza [...]
[...] che per lui era finita la vita brillante della città. Egli aveva tentato tutti i mezzi, escogitato tutti i ripieghi possibili, per fuggire, una [...]
[...] buona volta, da quel suo maledetto paese, che ora gli era diventato odioso; però non aveva potuto far breccia in nessun posto. La porzione dei [...]
[...] sasso, e perciò non aveva mai detto a nessuno il suo segreto. I figli sospettavano che il vicario sapesse dove erano nascosti i danari, perchè [...]
[...] egli solo aveva sentito le ultime parole di don Pantaleo; ma non era che un semplice sospetto, e non potevano cavarne alcun costrutto. Così alla [...]
[...] compaesani maligni che gli voltavano le spalle appunto quando la stella dei Calarighes accennava un’altra volta a voler tramontare? Che colpa aveva [...]
[...] egli verso i fratelli, se il padre li aveva trattati diversamente di lui? Perchè si sarebbero dovuti vendicare? Zua nella solitudine della sua [...]
[...] tanto tempo aveva quasi disprezzato? Oh come avrebbero riso di lui! quanta soddisfazione! quale rivincita si avrebbero preso! lo avrebbero pagato [...]
[...] l’avesse potuto vedere in quello stato, mentre aveva riposto in lui tutte le più belle speranze! Ma era possibile dunque che Iddio permettesse simili [...]
[...] grosso buco, nel pò di monete che la mamma gli aveva lasciato di nascosto, senza che ne sapessero gli altri due fratelli. Un giorno la vecchia [...]
[...] maggiori umiliazioni, per campare la vita? L’idea del suicidio non gli era mai balenata. Don Zua non aveva quel coraggio; la morte lo aveva [...]
[...] dall’ufficio di conciliazione dove aveva difeso, con poca fortuna, la causa di una vecchia, alla quale i barracelli avevano staggito l’asinello [...]
[...] , imbroglione, erano queste le promesse che mi aveva fatto? Non ero io contenta di pagare il danno, senza pagare altre spese? — Ma che colpa ci ho io [...]
[...] presenti. Don Ciriaco, non volendo servir da testimonio, si aveva aperto un varco tra la folla, ed era andato a nascondersi nella botteguccia di [...]
[...] rotto! Don Zua, per la prima volta che era uscito in campagna, aveva cominciato a fare qualche cosa. La sera era tornato a casa con due buoi [...]
[...] , che aveva trovato a pascolare abusivamente nel suo orto. Li aveva aggiogati assieme con una cordicella, e poi se li era messi avanti al suo [...]
[...] ronzino. Entrando in paese aveva cercato di giungere a casa sua, passando per i vicoli più solitari; ma questa volta Don Zua aveva proposto ed i [...]
[...] non più tardi d’ieri, ho trovato la scrittura che lei aveva fatto al povero mio padre; e, sa, mi dispiacerebbe di dover mandare l’usciere in [...]
[...] aveva preso coraggio; e tutti i giorni se ne andava in campagna, e colà cominciava ad addestrare le membra signorili alla durezza della vanga [...]
[...] adattava anche a visitare l’orto, che possedeva là, a due passi dal paese. I primi giorni s’aveva fatto portare la zappa ed un abito vecchio [...]
[...] da Margherita, ed egli l’aveva seguita, facendo girare, fra le dita, una canna d’india, ultimo segno dei passati splendori. Poi aveva cominciato [...]
[...] , bellissima Boella, disse Zua, buttando la zappa ed avvicinandosi alla siepe di bianco spino, buona sera, scusami sai, non ti aveva ancora visto, la [...]
[...] t’avrà ripetuto più di mille volte, ciò che io non t’ho detto che una sola. Don Zua aveva saputo esser galante con la bella popolana, e forse [...]
[...] le parole della fanciulla; un pensiero dolce accarezzava la sua mente, e un’emozione che fino a quel momento non aveva mai provato gli diede [...]
[...] sempre svogliata; me ne ricordo bene io, quando ero in fiore; ma, pazienza; oh mio Dio signore! Zua era andato presto a letto, perchè aveva [...]
[...] parole di Boella? Pure non era la prima volta che l’aveva vista, che l’aveva sentita parlare, che aveva scherzato con lei! Perchè aveva sentito [...]
[...] quella stretta al cuore quando l’aveva vista allontanarsi, e sparire fra le fave, come se lei si portasse via una parte della sua anima? Perchè [...]
[...] gli aveva lasciato quella tristezza tenera e dolce, quella voglia inesplicabile di piangere? Perchè non le aveva potuto dire neanche addio [...]
[...] innamorato di una signorina; una contessina, che lo aveva fatto soffrire molto, perchè non ne aveva mai voluto sapere di lui; ma non aveva [...]
[...] critica dei parenti e degli altri nobili di Mamoiada? Oh egli quella critica l’aveva sfidata, da molto tempo, non se ne curava più! si sentiva, di [...]
[...] glielo potevano dire certamente a Boella; lei non aveva fatto entrare mai nessuno dalla finestra nè aveva nascosto gli innamorati sotto il letto [...]
[...] l’invito che le aveva fatto egli, di portarla in groppa al suo cavallo! E quelle parole che gli aveva detto quando se ne andava: Pensi a.... San [...]
[...] , per nascondere a Margherita il rossore, che gli copriva la faccia. A Margherita però, che lo aveva ballato in grembo, quando era fanciulletto [...]
[...] finta di non aver capito niente, ed uscì per portare il caffè al padrone. XVIII. Da quel giorno la pace aveva lasciato per sempre il cuore [...]
[...] gli aveva aleggiato d’intorno, che gli aveva sfiorato il volto, con le lunghe ali dorate; ma che si allontanava sempre fra una nube luminosa [...]
[...] un po' d’amore. E don Zua era diventato lo schiavo di Boella! Qualche volta, quando ella lo aveva guardato più languidamente del solito, quando [...]
[...] gli aveva lasciato intravedere un po’ d’amore, con qualche parola più dolce, più affettuosa, egli tornava felice alla sua cameretta. Nelle [...]
[...] ella gli avea donato ancora ricco di profumo e di freschezza; e premendo sul cuore una piccola medaglia che gli aveva dato lei, dicendogli che [...]
[...] l’avesse tenuta cara, perchè gli avrebbe portato fortuna. Egli da quel giorno aveva creduto alla potenza di quel talismano, che la fanciulla aveva [...]
[...] Boella, gli aveva lasciato un triste ricordo. Non poteva essere quella visione un triste presagio? Non poteva essere un annunzio di future [...]
[...] fare breccia, nel cuore vergine di Boella. Egli era costretto a riconoscere la sua inferiorità, non si illudeva. Ma Boella non aveva parlato [...]
[...] , e non aveva avuto il coraggio di dire una parola. Dopo tutto non era meglio sapere se Boella lo amasse, se volesse essere sua moglie, piuttosto [...]
[...] ambizioncella l’aveva; e quasi tutti i loro terreni erano confinanti. Non avrebbero fatto altro che atterrare i muri, per far casa comune. Da quel lato [...]
[...] . Don Zua aveva pensato con ansia, notte e giorno, a quella partenza affrettandola col pensiero; sognando il felice momento in cui il corpo [...]
[...] contatto della donna amata, don Zua aveva nel sangue certi ribollimenti strani che gli davano le vertigini, il suo corpo veniva invaso da una [...]
[...] si affaticava nel preparare l’occorrente. Aveva fatto apposta un viaggio, fino a Nuoro, per farsi tagliare i capelli e la barba, e per [...]
[...] e di zio Marco Santoru. Margherita, che, dal famoso sogno di Zua, aveva capito molto, non ebbe più il minimo dubbio, e vedendo don Zua in [...]
[...] mal umore, perchè aveva capito, con dispiacere, che don Zua sarebbe stato irremovibile; — pensi prima a quello che sta per fare; questo è il [...]
[...] cominciò a vestirsi. Quella mattina don Zua fu ricercato nella teletta! Aveva rintracciato una camicia inamidata, residuo della sua vita da [...]
[...] , stando a disagio, col collo imprigionato nell’alto colletto inamidato, che egli aveva smesso già da parecchio. Trovò anche una cravatta verde; ma [...]
[...] , sovrastante ad una selva di peli castagni, che funzionava da barba. L’unico vetro della finestra gli diede in parte la risposta che gli aveva rifiutato [...]
[...] , che il fu don Pantaleo quarant’anni innanzi aveva adoperato quando fece il viaggio di nozze con donna Clara, nei paesi vicini. Fatta [...]
[...] bisaccia che aveva preparato dalla notte precedente. Anche quella era la bisaccia, mi sia concesso di chiamarla nuziale, di don Pantaleo; bianca [...]
[...] bestia, uscì caracollando dal portone che Margherita aveva prima spalancato. Lo scalpitìo del cavallo sul ciottolato della via risuonò per qualche [...]
[...] finestra per andargli incontro. Marco Santoru era volato ad aprire la porta, e Zua, che aveva legato il cavallo ad un anello conficcato nel [...]
[...] . Il patrizio di Mamoiada non trovò una parola per salutarli; l’apparizione sfolgorante di Boella gli aveva chiuso la voce nella strozza. E [...]
[...] brevi, imprigionati dentro piccole scarpette a punta, ricamate di seta. Boella s’accorse della impressione potentissima che aveva fatto sopra [...]
[...] . Ella aveva capito troppo, e chinò gli occhioni sfavillanti, dopo aver posato su don Zua uno sguardo dolcemente amoroso, che valeva mille [...]
[...] quale si appoggiava con abbandono sulle sue spalle. Il cavallo aveva rallentato il passo, e a quando a quando si fermava, per brucare i ciuffi [...]
[...] d’erba fresca che crescevano sotto agli ampi macchioni. Zua più volte aveva aperto le labbra per pronunziare una parola d’amore; ma la voce gli [...]
[...] rispose; ma la sua manina strinse fortemente quella di don Zua, ed egli se la portò con passione alle labbra. Il cavallo intanto aveva lasciato la [...]
[...] l’enorme zucca nella bisaccia, da qui ad un'ora ne avremo bevuto un bicchiere a Gavoi! Pietro Barraca non aveva calcolato male la distanza, perchè [...]
[...] la marcia. — A rivederci in buona salute, disse zio Marco, intascando il resto dello scudo che aveva dato, e contandolo in saccoccia, perchè [...]
[...] soffocando il riso coi grembiali, quando riuscivano a far arrossire don Zua, il quale aveva fatto di tutto per avvicinarsi a Boella, scartandosi dal [...]
[...] ragazze che conoscevano perfettamente il suo segreto. Boella era raggiante di gioia e di bellezza. Quel po’ di sole preso nel viaggio aveva leggermente [...]
[...] . 101 I galantuomini p. 139 Libertà p. 151 Di là del mare p. 163 IL REVERENDO Di reverendo non aveva più nè la barba lunga, nè lo [...]
[...] sapevano, chè sua madre gli scopava tuttora la casa. Il Reverendo non aveva la boria di famiglia, no; e quando andava a fare il tresette dalla [...]
[...] tolta in casa una nipote, belloccia, ma senza camicia, che non avrebbe trovato uno straccio di marito; e la manteneva lui, anzi l’aveva messa [...]
[...] convento aveva fatta la causa al Tribunale della Monarchia, e i confratelli l’avevano aiutato a vincerla per levarselo di torno, perchè sin quando [...]
[...] come un mulattiere, l’avevano mezzo accoppato, e padre Giammaria, il guardiano, ci aveva rimesso tutta la dentatura. Il Reverendo, lui, stava [...]
[...] filava al buio per risparmiar l’olio della lucerna, aveva detto: – Io voglio esser prete! – Avevano venduto la mula e il campicello, per mandarlo a [...]
[...] , e c’era da fare in cucina, lo accolsero per dare una mano. Padre Giammaria, il quale aveva il cuore buono, gli disse: – Ti piace lo stato? e tu [...]
[...] ! Il padre Giammaria l’aveva preso a ben volere perchè era lesto come un gatto in cucina, e in tutti gli uffici vili, persino nel servir la messa [...]
[...] , quasi non avesse fatto mai altro in vita sua, cogli occhi bassi, e le labbra cucite come un serafino. – Ora che non serviva più la messa aveva sempre [...]
[...] mandava i capponi a Pasqua e a Natale per disobbligarsi, dicevasi; e gli aveva mandato anche il contravveleno, caso mai succedesse una disgrazia [...]
[...] . Una vecchia zia che aveva dovuto tirarsi in casa, per non fare mormorare il prossimo, e non era più buona che a mangiare il pane a tradimento [...]
[...] , aveva sturato una bottiglia per un’altra, e acchiappò il colèra bell’e buono; ma il nipote stesso, per non fare insospettir la gente, non aveva potuto [...]
[...] suo, borbottava stringendosi nelle spalle: – Non le date retta, che sta delirando. – Il contravveleno, se pur ce l’aveva, il re glielo aveva [...]
[...] giudice 8 e del capitan d’armi, che aveva la polizia come l’Intendente, e i suoi rapporti arrivavano a Napoli senza passar per le mani del Luogotenente [...]
[...] al tre tarì della messa. Lui non ne aveva bisogno. Tanto che Monsignor Vescovo, nella visita pastorale, arrivando a casa sua, e trovandogli il [...]
[...] breviario coperto di polvere, vi scrisse su col dito «Deo gratias!» Ma il Reverendo aveva altro in testa che perdere il tempo a leggere il breviario [...]
[...] attirare i passeri e gli altri uccelli nocivi. Delle immagini sante poi ne aveva le tasche piene, giacchè ne pigliava quante ne voleva in sagrestia, di [...]
[...] imbrogliato. Nell’anno della carestia, che lo zio Carmenio ci aveva lasciato il sudore e la salute nelle chiuse del Reverendo, gli toccò di lasciarvi anche [...]
[...] Reverendo, che non era lì per confessare, lasciava dire, e si tirava l’asino nella stalla. Dopo che era divenuto ricco aveva scoperto nella sua famiglia [...]
[...] , la quale non aveva mai avuto pane da mangiare, certi diritti ad un beneficio grasso come un canonicato, e all’epoca dell’abolizione delle manimorte [...]
[...] aveva chiesto lo svincolo e s’era pappato il podere definitivamente. Solo gli seccava per quei denari che si dovevano pagare per lo svincolo, e [...]
[...] dava del ladro al Governo il quale non rilascia gratis la roba dei beneficii a chi tocca. Su questa storia del Governo egli aveva dovuto inghiottir [...]
[...] avevano fatto togliere la messa e la confessione. Ebbene? E poi? Egli non aveva bisogno del vescovo nè di nessuno. Egli aveva il fatto suo ed era [...]
[...] gratuito patrocinio, se aveva una quistione con voi, e vi faceva sostener da solo le spese del giudizio! Un sacerdote non contava più nè presso il [...]
[...] buono che a dir messa, e confessare, come un servitore del pubblico. Il giudice aveva paura dei giornali, dell’opinione pubblica, di quel che [...]
[...] scomunicati che avevano spodestato il Santo Padre, e gli aveva fatto levar la messa dal vescovo. – Non c’è più religione, nè giustizia, nè nulla [...]
[...] la chiesa. La volontà di Dio non vogliono farla più, ecco cos’è! 15 COS’È IL RE Compare Cosimo il lettighiere aveva governato le sue mule [...]
[...] delle viottole di Grammichele, dal gran piovere che aveva fatto, e poi era andato a mettersi sulla porta dello stallatico, colle mani in tasca, a [...]
[...] avrebbe visto il Re sul mostaccio, mentre sino allora nessuno aveva potuto avere quella sorte, da quarantott’ore che la folla stava nelle strade [...]
[...] spegnevano mai quei lumi? e che aveva il braccio di ferro quel sagrestano per suonare a distesa notte e giorno? Intanto nel piano di San Giacomo [...]
[...] pezzo; a quell’ora forse si infilava i calzoni, o beveva il suo bicchierino d’acquavite, per risciacquarsi la gola, che compare Cosimo non ci aveva [...]
[...] compare Cosimo aveva tutto ciò davanti agli occhi, mentre andava accanto alla baia colla mano sulla stanga, e l’abito della Madonna fra le labbra, che [...]
[...] giovava il sole e la bella giornata a compare Cosimo? se ci aveva il cuore più nero del nuvolo, e non si arrischiava di levare gli occhi dai ciottoli su [...]
[...] 23 i grappoli delle ulive, lungo le siepi, nè pensava al gran bene che aveva fatto tutta quella pioggia della settimana, chè gli batteva il cuore [...]
[...] conoscenti, che erano curiosi di sapere come erano fatti il Re e la Regina, venivano a domandargli del viaggio, col pretesto d’informarsi se aveva [...]
[...] circa la metà di quei danari della regina. Solamente molti anni dopo, quando vennero a pignorargli le mule in nome del Re, perchè non aveva potuto [...]
[...] grazia! e il Re con una parola l’aveva 26 mandata via contenta. Nè voleva capire che il Re d’adesso era un altro, e quello vecchio l’avevano [...]
[...] buttato giù di sella. Diceva che se fosse stato lì il Re, li avrebbe mandati via contenti, lui e sua moglie, chè gli aveva battuto sulla spalla, e lo [...]
[...] conosceva e l’aveva visto proprio sul mostaccio, coi calzoni rossi, e la sciabola appesa alla pancia, e con una parola poteva far tagliare il collo [...]
[...] fango, gli furono addosso colle rocche e colle ciabatte, e volevano fargli la festa per tutti i porci e le galline che aveva sulla coscienza. Ma in [...]
[...] dovettero anche ricorrere alla protezione del barone, il quale aveva la finestra di cucina lì di faccia nella stradicciuola, e la salvò per miracolo, 30 [...]
[...] facendo vedere alla Giustizia che non era il caso di ribellione, perchè l’acchiappaporci quel giorno non aveva il berretto col gallone del [...]
[...] aggiunse il predicozzo: – Quei porci e quelle galline bisognava spazzarli via dal vicinato; il sindaco aveva ragione, chè sembrava un porcile [...]
[...] piuttosto mangiato il naso come il pane. Lì, davanti al giudice, seduto al tavolino, che 31 pareva Ponzio Pilato, quando massaro Venerando l’aveva [...]
[...] era lui, se era tornato dalla mèsse a mani vuote, e massaro Venerando aveva ragione di voler esser pagato, senza tante chiacchiere e tante dilazioni [...]
[...] , perciò aveva portato l’avvocato, che parlava per lui. Ma com’ebbe finito, e massaro Venerando se ne andava lieto, dondolandosi dentro gli [...]
[...] sasso! Il Reverendo coi suoi denari si affitta la meglio lingua d’avvocato, e vi riduce povero e pazzo. Il Reverendo, dacchè s’era fatto ricco, aveva [...]
[...] ingrandito la casuccia paterna, di qua e di là, come fa il porcospino che si gonfia per scacciare i vicini dalla tana. Ora aveva slargata la [...]
[...] basilico sul davanzale? Non era padrone d’inaffiare i suoi fiori? Curatolo Arcangelo aveva la testa dura peggio dei suoi montoni, e ricorse alla [...]
[...] ci erano più alla finestra, e il Reverendo aveva il solo disturbo di levarli ogni volta che doveva venire la Giustizia, e rimetterli al loro posto [...]
[...] ci aveva anche lui delle finestre e delle tegole sul tetto di curatolo Arcangelo, e giacchè il Reverendo voleva fabbricarsi la cucina, egli aveva [...]
[...] aggiustare la lite col barone, dividendosi da buoni amici fra di loro la casa di curatolo Arcangelo, e poichè costui ci aveva anche quest’altra servitù [...]
[...] vicine schiattavano d’invidia. Poscia a poco a poco era venuto l’amore, talchè adesso la ragazza non ci vedeva più dagli occhi, e aveva detto chiaro [...]
[...] e tondo a suo padre: – Voi andatevene dove volete, che io me ne sto qui dove sono. – E il signorino le aveva promesso che la campava lui. 37 [...]
[...] qui, nessuno saprà le nostre disgrazie, – diceva. Ma il giudice gli rispose che la Nina aveva già gli anni del giudizio, ed era padrona di fare [...]
[...] non l’aveva fatto apposta, di cercare d’ammazzare il signorino, con un randello di pero selvatico, ch’era del suo mestiere, e se ne serviva per [...]
[...] . Don Angelino, il pievano, aveva lavorato otto giorni come un facchino, col sagrestano, a scavar buche, rincalzar pali, appendere lampioncini di carta [...]
[...] ad Erode. Quelli aveva saputo sceglierli il pievano, da fare i ladri! Veri cuori di sasso erano! chè il Pinto, nella lite che aveva con compare [...]
[...] ; – chè quei due furfanti avevano persino dimenticata la parte, tal razza di gente erano! Maria Vergine aveva un bel pregare e scongiurarli, chè [...]
[...] acchiappare la Madonna e San Giuseppe, tutti insieme, ne facevano tonnina, ed anche del bambino Gesù, Dio liberi! Comare Filippa, la quale ci aveva il [...]
[...] trafelato, coi gendarmi alle calcagna, e gli aveva detto: – Dammi un sorso d’acqua. Non ne posso più! 41 Poi l’avevano ammanettato come Gesù all’orto [...]
[...] in tanti mesi di prigione – l’aveva ancora negli occhi – che ascoltava i giudici e i testimoni con quella faccia gialla di carcerato. E quando se [...]
[...] che aveva scritto! e diceva pure che era tutta roba di sua invenzione. Già lui avrebbe messo Cristo in croce colle sue mani per chiappargli i tre [...]
[...] tarì della messa. O compare Rocco, un padre di cinque figli, non l’aveva fatto seppellire senza uno straccio di mortorio, perchè non poteva [...]
[...] Menico non aveva espropriata la casuccia, perchè era fabbricata sulla sciara della chiesa, e ci pesava addosso un censo di due tarì all’anno che lo [...]
[...] zio Menico non era riescito a pagar mai? Allorchè aveva fabbricato la casuccia, tutto contento, trasportando i sassi colle sue mani, non gli [...]
[...] l’aveva sorpresa tutta sossopra e discinta, e aveva sentito qualcuno sgattaiolarsela dal cancello dell’orto. – Chi c’era qui con te? È meglio [...]
[...] croce quella medesima sottana di cotonina celeste che aveva imprestato a compare Nanni per fare la Maria. – Pensaci! pensaci bene a quello che mi [...]
[...] dici! – Egli non sapeva che la Venera s’era incapricciata di mastro Cola quando l’aveva visto a fare il ladro del Mistero colla barba di pelle [...]
[...] . – La donna aveva detto all’altro: – Guardatevi di compare Nanni. Egli ci ha in testa qualche cosa, al modo come mi guarda, e come fruga per la casa [...]
[...] 44 ogni volta che arriva! Cola aveva la madre sulle spalle, che campava del suo lavoro, e non s’arrischiava più ad andare da comare Venera; – un [...]
[...] mala Pasqua le aveva dato il Signore! Giusto il venerdì santo, mentre passava la processione, col tamburo e Don Angelino incoronato di spine? Ah [...]
[...] ! che nero faceva in quella casa! e dall’uscio aperto si vedeva il sole, e i seminati belli, chè la gente quella volta non aveva avuto bisogno di [...]
[...] , tutte belle cose quando si ha la fede. – La povera madre ne aveva tanta della fede, che parlava a tu per tu coi Santi e la Madonna, e diceva alla [...]
[...] aveva fatto il ladro del Mistero. Però la gnà Venera dovette spatriare dal paese, perchè nessuno gli comperava più il pane del panchetto, e la [...]
[...] che si era ridotto pelle ed ossa, e aveva una pancia grossa come un tamburo, che lo chiamavano il Rospo anche pel suo fare rozzo e selvatico, e [...]
[...] Carmine, l’oste del lago, aveva persi allo stesso modo i suoi figliuoli tutt’e cinque, l’un dopo l’altro, tre maschi e due femmine. Pazienza le [...]
[...] nascosto compare Carmine. – Che volete farci, fratel mio? – Il lago gli aveva dato dei bei guadagni. E a Natale, quando le anguille si vendono bene [...]
[...] uno vi campa cent’anni, come Cirino lo scimunito, il quale non aveva nè re nè regno, nè arte nè parte, nè padre nè madre, nè casa per dormire, nè [...]
[...] raccolto disteso, quasi fosse morto, attraverso la strada; infine la malaria l’aveva lasciato, perchè non sapeva più che farsene di lui. Dopo che [...]
[...] gli aveva mangiato il cervello e la polpa delle gambe, e gli era entrata tutta nella pancia gonfia come un otre, l’aveva lasciato contento come una [...]
[...] sputava contro il fatto suo scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti. Prima gli affari andavano così bene che egli aveva [...]
[...] preso quattro mogli, l’una dopo l’altra, tanto che lo chiamavano «Ammazzamogli» e dicevano che ci aveva fatto il callo, e tirava a pigliarsi la [...]
[...] sino all’ora di colezione non ci aveva messo un boccone 56 di pane in bocca, nè un sorso d’acqua, e piangeva per davvero dietro il banco [...]
[...] dell’osteria. – Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria – aveva detto dopo quel fatto. – Non voglio più soffrirne di questi dispiaceri. Le [...]
[...] là. Il poveraccio, dacchè s’era levato dinanzi agli occhi il solo uomo che gli avvelenava l’esistenza, non ci aveva più che due nemici al mondo: la [...]
[...] aveva animo di cantare. La sera calava tanto triste, nello stallazzo vuoto e nell’osteria buia. A quell’ora il treno passava da lontano fischiando [...]
[...] un cantuccio, per sfogarsi il cuor grosso, che aveva tenuto a bada giocherellando col grembiale. – Vien qua, vien qua, riprese comare Sidora. La [...]
[...] canto colle mani penzoloni fra le ginocchia, la faccia lunga, e le labbra bianche come la carta, chè dal giorno innanzi non ci aveva messo un [...]
[...] , adesso che non aveva altri al mondo. Comare Sidora, buona massaia, gli rammentò: – E la casa? come la lasciate, ora che non ci è più nessuno? – Ho [...]
[...] . Ella l’aveva acconciata colle sue mani nella bara, e le aveva messo sul viso un fazzoletto di tela fine. Di roba bianca, non faceva per dire, ne [...]
[...] aveva molta. Allora compare Meno, intenerito, si volse alla vicina Angela, la quale non si muoveva, come fosse di sasso. – Ora che ci aspettate a fare [...]
[...] vederlo; e di grasso non aveva altro che la pancia, e non si sapeva come facesse 72 a riempirla, perchè non mangiava altro che due soldi di pane; e sì [...]
[...] ch’era ricco come un maiale; ma aveva la testa ch’era un brillante, quell’uomo. Infatti, colla testa come un brillante, aveva accumulato tutta quella [...]
[...] arrivava la vista, ed egli aveva la vista lunga – dappertutto, a destra e a sinistra, davanti e di dietro, nel monte e nella pianura. Più di cinquemila [...]
[...] come un fanciullo, di quelle che si vendevano a 95 lire. Non aveva il vizio del giuoco, nè quello delle donne. Di donne non aveva mai avuto sulle [...]
[...] spalle che sua madre, la quale gli era costata anche 12 tarì, quando aveva dovuto farla portare al camposanto. Era che ci aveva pensato e [...]
[...] ripensato tanto a quel che vuol dire la roba, quando andava senza scarpe a lavorare nella terra che adesso era sua, ed aveva provato quel che ci vuole a [...]
[...] fate di rizzarvi un momento. Per questo non aveva lasciato passare un minuto della sua vita che non fosse stato impiegato a fare della roba; e [...]
[...] comprare la carta sudicia soltanto quando aveva da pagare il re, o gli altri; e alle fiere gli armenti di Mazzarò coprivano tutto il campo, e ingombravano [...]
[...] non si logorava, pensando alla sua roba, ch’era tutto quello ch’ei avesse al mondo; perchè non aveva nè figli, nè nipoti, nè parenti; non aveva [...]
[...] calamita, perchè la roba vuol stare con chi sa tenerla, e non la sciupa come quel barone che prima era stato il padrone di Mazzarò, e l’aveva raccolto [...]
[...] per seminarle, e zapparle, e raccoglierle? – E se gli domandavano un soldo rispondeva che non l’aveva. E non l’aveva davvero. Chè in tasca non [...]
[...] frugare col muso fra le gambe delle somare che passavano, massime che aveva fame, tanto che il padrone, appena apriva bocca per ragliare, lo faceva [...]
[...] all’asino di san Giuseppe si fermava a guardarlo; e sì che il padrone aveva scelto il posto più umile, accanto alle bestie di poco prezzo, onde non [...]
[...] nel suo cantuccio. E la 88 padrona, che contava di nuovo i denari nel fazzoletto davanti al banco dello speziale, non pensava nemmen lei che aveva [...]
[...] Licodiano aveva comprato l’asino di san Giuseppe per poco, giacchè aveva ancora la cicatrice al pasturale, che la moglie di compare Neli, quando [...]
[...] annate vanno di male in peggio, talchè abbiamo venduto anche il mulo». Massaro Cirino aveva aggiogato l’asino all’aratro, colla cavalla vecchia che ci [...]
[...] è l’asino della malannata!». La sua donna aveva un gruppo alla gola dinanzi al seminato arso, e rispondeva coi goccioloni che le venivano giù dagli [...]
[...] quale ne aveva una ventina di asini, tutti macilenti e moribondi, che gli portavano i suoi saccarelli di gesso, e campavano di quelle boccate di [...]
[...] vi servirà a riconoscere i vostri asini da lontano. – E ribassò ancora due tarì sulle sette lire che aveva domandato, per conchiudere il negozio [...]
[...] . Ma l’asino di san Giuseppe non l’avrebbe riconosciuto più nemmeno la padrona che l’aveva visto nascere, tanto era mutato, quando andava col muso a [...]
[...] padrona stessa era mutata a quell’ora, colla malannata che c’era stata, e la fame che aveva avuta, e le febbri che avevano preso tutti alla pianura [...]
[...] della legna al villaggio. Ma nessuno aveva conosciuto suo marito, e nessuno sapeva d’onde prendesse la legna che vendeva; lo sapeva il suo ragazzo [...]
[...] cresciuto. – La povera donna aveva qualche lira in un nodo del fazzoletto, e se la lasciò beccare da quello del gesso, perchè si dice che «la roba [...]
[...] farlo rialzare. – Non vedete che sta per morire? – disse infine un carrettiere; e così gli altri lo lasciarono in pace, chè l’asino aveva [...]
[...] carrettiere, il quale aveva il carro scarico. E come la donna lo guardava cogli occhi stralunati, soggiunse: – Compro soltanto la legna, perchè l’asino [...]
[...] loro mestiere. Massaro Nanni nel fare il proprio, aveva acchiappato quelle febbri lì, alla Lamia, terre benedette da Dio, che producevano seminati [...]
[...] dovevano pensare ciascuno ai casi proprii. Santo aveva moglie e figliuoli sulle braccia; Lucia rimaneva senza dote, su di una strada; e Carmenio [...]
[...] – dicevano gli altri. Carmenio fece il suo fagotto, e andò pastore da curatolo Vito, che aveva un pezzetto di pascolo al Camemi; e Lucia, per non [...]
[...] anima di mio padre, quand’era tempo! La buon’anima glielo aveva predicato: – Lascia star la Nena, che non ha dote, nè tetto, nè terra. Ma la Nena [...]
[...] che vi terranno caldo. Santo aveva conosciuta la Nena quando lavorava al Castelluccio, una ragazza dai capelli rossi, ch’era figlia del camparo, e [...]
[...] senza dote. Ella aveva però la nuca bianca, come l’hanno le rosse; e mentre teneva il capo chino, con tutti quei pensieri dentro, il sole le [...]
[...] suo padre, quando aveva visto Santo incapricciato della Nena che voleva sposarla, gli aveva detto una domenica: – Tu la vuoi per forza, la Rossa? Di [...]
[...] pane è scarso, e che i figliuoli vengono presto. Poi, il giorno di Santa Brigida, verso sera, Santo aveva incontrato a caso la Rossa, la quale [...]
[...] anche lui, e senza dir nulla. Infine si mise a ciarlare che aveva terminata la settimana, e se ne andava a casa. – Non avete a dirmi nulla pel paese [...]
[...] . – Io vi porterei sulle braccia, comare Nena, vi porterei. Allora comare Nena si mise a masticare la cocca del fazzoletto rosso che aveva in testa [...]
[...] capo chino. La Rossa almeno voleva dargli gli asparagi che aveva colti per lui. Facevano una bella pietanza, se accettava di mangiarli per amor [...]
[...] squagliava. In quella arrivò il babbo, e la ragazza scappò via spaventata. Il camparo aveva il fucile ad armacollo, e non sapeva chi lo tenesse di far la [...]
[...] ; e la mamma tirò fuori dalla cassapanca un rotolo di filato che teneva da parte per la dote di Lucia, la quale aveva già diciott’anni, e prima [...]
[...] Castelluccio. Quel mariuolo del camparo aveva fatto il suo interesse a maritare la figliuola senza dote, e doveva pensarci compare Santo a mantenerla [...]
[...] . Dacchè aveva la Nena vedeva che gli mancava il pane per tutti e due, e dovevano tirarlo fuori dalla terra di Licciardo, col sudore della loro [...]
[...] Dio! – borbottava Santo. – La buon’anima di mio padre me l’aveva detto! E nella casuccia del povero penetrava il malumore della stradicciuola nera [...]
[...] moglie, il pensiero dell’altro figlio lontano, che le stava fitto in cuore come un chiodo, il malumore di Lucia, la quale non aveva uno straccio di [...]
[...] si faceva 112 più vivo, che se un povero malato aveva bisogno di un po’ di brodo di rane, diceva la Lucia, non sapeva come fare. – Sarà andato a [...]
[...] aveva inteso la chiacchiera, per amor della sorella, le faceva il predicozzo: – A me non mi piace questa storia del Tomo. Bel partito che sarebbe [...]
[...] : – Dove lo trovo il campagnuolo? – Come se stesse a lei a trovare! Quello solo che aveva trovato, ora non si faceva più vivo, forse perchè la Rossa [...]
[...] gli aveva fatto qualche partaccia, invidiosa e pettegola com’era. Già Santo parlava sempre per dettato di sua moglie, la quale andava dicendo che [...]
[...] maritarsi: perchè è vero che non aveva un mestiere, ma era un pezzo di giovanotto fatto senza risparmio, e bello come san Vito in carne e in ossa [...]
[...] addirittura; e la sciancata aveva roba da pigliarsi il marito che gli pareva e piaceva. – Guardate qua, compare Pino – gli diceva: – questa è tutta roba [...]
[...] non aveva potuto buscarsi un grano da tre giorni, e gli era toccato stare in casa della vedova, a mangiare e bere, e a veder piovere dall’uscio, si [...]
[...] lei che non ci mettesse più piede, se no lo scacciava di casa sua, nudo e affamato come l’aveva preso. – Non sai che, prima a Dio, mi hai obbligo [...]
[...] la roba. – Quello è il suo mestiere, 115 di fare il vagabondo! – diceva la Rossa. E Lucia rimbeccava che non faceva nulla perchè aveva la moglie [...]
[...] ricca che lo campava. – Se sposava me avrebbe lavorato per campar la moglie. – Santo, colla testa sulle mani, rifletteva che sua madre glielo aveva [...]
[...] – a zappare, a mietere e a seminare, meglio di un uomo, quando tirava su le gonnelle, colle gambe nere sino a metà, nel seminato. Ora ella aveva [...]
[...] ? Santo, che aveva un cuor d’oro, rispondeva: – Non me ne importa di spendere in medicine, finchè quella povera vecchierella resta qui, e so di trovarla [...]
[...] altrettanto per noi. E accadde pure che Carmenio al Camemi aveva acchiappato le febbri. Se il padrone fosse stato ricco gli avrebbe comperato le [...]
[...] quel pezzetto di pascolo al Camemi, dove la malaria quagliava come la neve, e Carmenio aveva presa la terzana? Un dì che il ragazzo si sentiva le [...]
[...] ed urlando. Ci volevano proprio quelle legnate per Carmenio, colle ossa che gli aveva già rotte la terzana! Ma gli pagava forse il danno al vicino [...]
[...] ? Mi colse a tradimento, là, sotto il pietrone! – Ma tant’è dovette far fagotto su due piedi, dir addio al credito di due onze che ci aveva con 119 [...]
[...] sparuto, e non sapeva che pensare. Lo seppe più tardi da don Venerando, che stava di casa lì vicino, e aveva pure della terra al Camemi, al limite [...]
[...] darò io le medicine; così non avrai il pretesto di metterti a dormire, e di lasciarmi scorazzare le pecore dove vogliono. Don Venerando aveva preso a [...]
[...] si suole, per dimostrare la gratitudine al padrone. Aveva pane e minestra quanta ne voleva, un bicchiere di vino al giorno, e il suo piatto di carne [...]
[...] la domenica e le feste. Intanto la mesata le restava in tasca tale e quale, e la sera aveva tempo anche di filarsi la roba bianca della dote per [...]
[...] suo conto. Il partito ce l’aveva già sotto gli occhi nella stessa casa: Brasi, lo sguattero che faceva la cucina, e aiutava anche nelle cose di [...]
[...] campagna quando bisognava. Il padrone s’era arricchito allo stesso modo, stando al servizio del barone, ed ora aveva il don, e poderi e bestiami a [...]
[...] piaceva la Lucia, coi suoi occhi di carbone, e la grazia di Dio che ci aveva addosso. A lei pure le piaceva Brasi, piccolo, ricciuto, col muso fino [...]
[...] aveva buttato in faccia, e se la ficcava in petto, dentro la camicia, brontolando: – Questa è roba mia. Io non vi tocco. È roba mia e ha da star [...]
[...] padrone aveva danari quanti ne voleva, e sua moglie portava il manto di seta come una signora, 123 adesso che era magra e vecchia peggio di una mummia [...]
[...] quanta carne mettevano al fuoco. Era ricco, sì, ma sapeva quel che ci vuole a far la roba, e litigava tutto il giorno con sua moglie, la quale aveva [...]
[...] , già tempo. Il padre di Brasi era carradore, nientemeno! e la colpa era del figliuolo che non aveva voluto attendere al mestiere, e si era [...]
[...] incapriccito a vagabondare per le fiere, dietro il carretto del merciaiuolo: con lui aveva imparato a cucinare e a governar le bestie. Lucia ricominciava la [...]
[...] spaccare la legna per lui, e aveva imparato a rivoltare le ova e a scodellare i maccheroni in punto. Brasi, come la vedeva fare la croce, colla [...]
[...] era una galera, e che aveva soltanto tre ore alla sera da andare a spasso o all’osteria; e se Lucia qualche volta arrivava a dirgli, col capo [...]
[...] , di Pino il Tomo che l’aveva piantata per andare a mangiare il pane della vedova! La lasciava colla tentazione degli orecchini e delle 20 onze [...]
[...] Natale. 129 In cucina si cacciava nell’angolo più scuro, col viso basso, infagottata nella veste nuova che le aveva regalato il padrone, larga di [...]
[...] per sposarvi? Se aveste 20 onze di dote vi sposerei ad occhi chiusi. Don Venerando adesso aveva preso a ben volere anche lui, e gli regalava i [...]
[...] per l’inferma, che non si moveva più nel suo lettuccio, colla faccia in aria e la fuliggine al naso. – Cattivo segno! – aveva detto curatolo Decu [...]
[...] , col capo appoggiato allo stipite; ma vedendolo allontanare passo passo, che si perdeva nella notte, aveva una gran voglia di corrergli dietro, di [...]
[...] fiammata, e poi soffiavano come se ci dicessero su delle parole. Quando erano nelle mandre di Resecone, quello di Francofonte, a veglia, aveva narrato [...]
[...] l’animo di andarsene a dormire nel suo cantuccio, quella sera. Giusto ci aveva l’abitino della Madonna sotto la camicia, e la fettuccia di santa [...]
[...] Agrippina legata al polso, che s’era fatta nera dal tempo. Nella stessa tasca ci aveva il suo zufolo di canna, che gli rammentava le sere d’estate [...]
[...] mezzanotte, in folla coi vicini, urtandosi e ridendo per le strade buie. Ah! perchè adesso ci aveva quella spina in cuore? e la mamma che non diceva più [...]
[...] moglie inferma, le figliuole da maritare, tutte già belle e pronte. Donna Saridda, la maggiore, aveva quasi trent’anni, e si chiamava ancora donna [...]
[...] Saridda perchè non crescesse tanto presto. Al festino del sindaco, il martedì grasso, aveva acchiappato finalmente uno sposo, chè Pietro 142 Macca dal [...]
[...] tinello li aveva visti stringersi la mano con don Giovannino, mentre andavano annaspando nella contraddanza. Don Piddu s’era levato il pan di [...]
[...] fossero già grandi. Quando venne il fuoco da Mongibello, e distrusse vigne e oliveti, chi aveva braccia da lavorare almeno non moriva di fame. Ma i [...]
[...] ogni cosa. La gente che non ci aveva interesse andava a vedere il fuoco fuori del paese, colle mani in tasca. – Oggi aveva preso la vigna del tale [...]
[...] rovina, pensando che il padrone non aveva più bisogno di custode, e li avrebbe licenziati. E il cane di guardia uggiolava anch’esso dinanzi alla vigna [...]
[...] aveva persa la speranza di maritarsi, e stavano in campagna pel bisogno, fra i guai; i genitori la tenevano priva di uno straccio di veste nuova [...]
[...] predicavano l’inferno e il purgatorio. Quell’anno don Piddu non avrebbe voluto andarci, perchè non aveva di che pagare la sua parte, e poi non [...]
[...] ci aveva negli occhi. Ah! quel che aveva trovato! lì, a casa sua! in quel camerino di sua figlia che nemmeno c’entrava il sole!... Il ragazzo di [...]
[...] chi non aveva niente! – A te, guardaboschi! che hai venduto la tua carne e la carne del prossimo per due tarì al giorno! E il sangue che fumava [...]
[...] pancione. – Non mi ammazzate, chè sono in peccato mortale! – La gnà Lucia, il peccato mortale; la gnà Lucia che il padre gli aveva venduta a 14 anni [...]
[...] . Pure teneva in capo un berrettino vecchio che la sua ragazza gli aveva ricamato tempo fa, quando il male non aveva ancora colpito la vigna. Sua [...]
[...] torrente gli passò di sopra; uno gli aveva messo lo scarpone sulla guancia e glie l’aveva sfracellata; nonostante il ragazzo chiedeva ancora grazia [...]
[...] colle mani. – Non voleva morire, no, come aveva visto ammazzare suo padre; – strappava il cuore! – Il taglialegna, dalla pietà, gli menò un gran [...]
[...] colpi di scure! La baronessa aveva fatto barricare il portone: travi, carri di campagna, botti piene, dietro; e i campieri che sparavano dalle [...]
[...] finestre per vender cara la pelle. La folla chinava il capo alle schiopettate, perchè non aveva armi da rispondere. Prima c’era la pena di morte chi [...]
[...] . L’altro fratello non vide niente; non vedeva altro che nero e rosso. Lo calpestavano, gli macinavano le ossa a colpi di tacchi ferrati; egli aveva [...]
[...] , mentre lo facevano inginocchiare addosso al muro del cimitero, piangeva come un ragazzo, per certe parole che gli aveva dette sua madre, e pel [...]
[...] grido che essa aveva cacciato quando glie lo strapparono dalle braccia. Da lontano, nelle viuzze più remote del paesetto, dietro gli usci, si udivano [...]
[...] 159 bella cosa, per vendicarsi di lui che gli aveva ammazzato il padre. Alla donna che aveva di tanto in tanto certe ubbie, e temeva che suo marito [...]
[...] vi chiamate? – E ciascuno si sentiva dire 160 la sua, nome e cognome e quel che aveva fatto. Gli avvocati armeggiavano fra le chiacchiere, coi [...]
[...] spalle. Aveva preso il braccio di lui mollemente, coll’abbandono dell’isolamento in cui erano, e s’era appoggiata al parapetto, guardando la striscia [...]
[...] lontano, lontano, in mezzo a quelle montagne misteriose di cui egli le aveva parlato, che a lei sembrava di conoscere. Per sempre! Per sempre [...]
[...] un aspetto malinconico; poi il raggio color d’oro si fermava un istante su di un cespuglio in cima al muricciuolo. Anche quel cespuglio aveva la [...]
[...] solitari alla cui ombra ella aveva tante volte ascoltato le storie che egli le narrava, che stormivate al loro passaggio, e avete visto passare tanta [...]
[...] ? Quante volte ella si sarà ricordata del paesetto lontano, del deserto in cui erano stati soli col loro amore, della ceppaia al cui rezzo ella aveva [...]
[...] reclinato il capo sulla spalla di lui, e gli aveva detto sorridendo: – L’uggia per le camelie! – Delle camelie ce n’erano tante e superbe, nella [...]
[...] splendida serra in cui giungevano 171 soffocati gli allegri rumori della festa, molto tempo dopo, quando un altro ne aveva spiccata per lei una purpurea [...]
[...] come di sangue, e glie la aveva messa nei capelli. Addio, tramonti lontani del paese lontano! Anche lui, allorchè levava il capo stanco a fissare [...]
[...] , splendente, circondata e lusingata in cento modi. Pure aveva il viso stanco anch’essa, e il sorriso triste e distratto. I loro occhi [...]
[...] . Pure si tenevano sempre per mano, ad entrambi veniva per istinto la domanda. – Ti rammenti? – E non osavano. Ella aveva detto che partiva [...]
[...] aveva detto: – Bisogna che vada con lui! – Anch’egli aveva ricevuto un telegramma che lo chiamava lontano. Su quel foglio ella aveva scritto Per [...]
[...] scritto a gran lettere di carbone i loro nomi oscuri. Egli pensava che anch’essa era passata di là il mattino, e aveva visto quei nomi. Lontano [...]
[...] biondi e calmi passeggiavano lentamente pei larghi viali del giardino tenendosi per mano; il giovane aveva regalato alla ragazza un mazzolino di [...]
[...] rose purpuree che aveva mercanteggiato ansiosamente un quarto d’ora da una vecchierella cenciosa e triste; la giovinetta, colle sue rose in seno [...]
[...] e a quelle due parole – per sempre – che ella gli aveva lasciato in un momento d’angoscia, rimasto vivo più d’ogni gioia febbrile nella sua [...]
[...] ritiro. Come bella donna, bisogna dirlo, era agli sgoccioli; ma se la cronaca non mente, ella l'aveva fatta al tempo prima che il tempo, 8 la [...]
[...] facesse a lei, il che significa, ragazze , che se la Rosa Spiccorlai non aveva letto il Nuovo Testamento (giacchè leggere non era il suo forte [...]
[...] e bonaria che piace tanto vedere nelle persone amate — aveva 9 eletto domicilio stabile fra le sue due guance rubizze e nessun pensiero ne [...]
[...] non aveva pregiudizi in fatto di belle maniere; non è per lei certamente che sarebbe nato 1'ordine della Giarrettiera; se le fosse caduto un [...]
[...] tutta segretezza vi paleserò che la Rosa aveva quarantaquattro anni e una treccia di stupendi capelli neri che le costava cinquanta lire. Come era [...]
[...] due o tre occasioni culminanti della loro vita coniugale, il vecchio si era rizzato sulla poltrona, e puntando l'indice formidabile aveva detto [...]
[...] , chiamò: — Spiccorlai! Silenzio. L'acqua cadeva fitta, sottile, incessante 15 — egli aveva un berretto nuovo — riguardò in su; richiamò [...]
[...] trent' anni; sua sorella dunque aveva quasi quarant'anni. Era venuta ultima in una famiglia di tempre adamantine, di forti e bruschi voleri e [...]
[...] individualità così accentuate; dovette cedere, ubbidire sempre. La povera betulla perdette le foglie — fiori non ne aveva mai fatti — intristì [...]
[...] colla Rosa, però non aveva per la sorella il ghigno beffardo che riserbava alla moglie; anzi qualche volta il suo piccolo occhio giallo la seguiva [...]
[...] asciugare sopra un bastone, la florida e paffuta signora Rosa l'aveva presa a bersaglio di tutta la sua malignità, di tutte le sue invidiuzze volgari [...]
[...] , e come espressione del suo massimo disprezzo, la chiamò una letterata. Amarilli aveva ingegno, aveva un gusto delicato, un cuore sensibile [...]
[...] . Aveva attinte le sole consolazioni della sua mesta vita nei piaceri dello spirito; la sua mente era bella se poco leggiadro era il suo corpo, e [...]
[...] dietro, le magre costole del suo petto batteva un caldo cuore. Ma per la Rosa, Amarilli aveva tre difetti di prim'ordine: era donna, cognata e ne [...]
[...] più. Ormai non aveva più nessuna speranza; le illusioni dei trent'anni erano sparite; l'ideale che l'aveva tormentata, come tormenta tutte le [...]
[...] mano! * Il vecchio aveva presa la lettera e la guardava sospettoso ed incerto. Amarilli commossa — i soggetti di commozione erano cosi [...]
[...] rari in quella famiglia — curiosa anche, dopo aver pronunciato: chi sarà mai! aspettava in silenzio. Ma il vecchio non aveva fretta. A settanta [...]
[...] , non ne fece caso. Tutta turbata per la morte della sorella, per la povera orfana che non aveva — misera! — altro rifugio che quell'orrida [...]
[...] Carlo le aveva detto: Scrivi, venga — una intera perorazione. Quando se ne sovvenne, si sovvenne pure che in tutta la casa non avrebbe trovato un [...]
[...] ?... Alcuni giorni prima la vicina le aveva offerto di guadagnare qualche cosa ricamando un grembialino per il suo bimbo; ma Amarilli, che [...]
[...] Editta, l'orfana sconosciuta, e questo amore la occupava deliziosamente; aveva tanto bisogno di espandere in un seno amico la piena dei suoi [...]
[...] aveva risvegliato un mondo spento nel turbinio delle sue illusioni. Dovette appoggiarsi al muro. Un lembo pallido di cielo, sbattendole in volto [...]
[...] . Sul fondo cupo della parete la sua figura ascetica si staccava vigorosamente come un affresco di Michelangelo o di Raffaello. Aveva intorno al [...]
[...] uscendo dalla finestra affumicata del vecchio Spiccorlai annunciavano un alterco. La Rosa era tornata e Carlo Spiccorlai, si vede, non aveva [...]
[...] voluto ritardarsi il piacere 28 di fare andare sua moglie in tutte le furie, e le aveva raccontata premurosamente la novità della lettera. Se [...]
[...] pose fuori di sè. Un'altra donna in casa? Una nipote? E chi era poi questa pettegola? Ella non ne aveva mai sentito parlare. Si prende forse [...]
[...] in Merica ne aveva almeno?...Giacchè tutti facevano capo in quella casa, avanti i denari. Ah! lei non era padrona di offrire un bicchier di vino [...]
[...] peperone, tenendo coll'altra il cappello che s'era strappato violentemente dalla testa, 29 aveva tutta l'aria di voler slanciarsi sul vecchio; ma [...]
[...] lui di riverbero aveva tutta l'aria di beffarsene e se ne stava nella sua poltrona di paralitico così sicuro e trionfante come in una fortezza [...]
[...] sua freccia l'aveva lanciata, e meglio che tutte le parole lavorava quell'uncino nel petto della sua cara metà. Più ella gridava, più egli si [...]
[...] . Aveva fondi lei per mantenere i parenti? Sapevano fare qualche cosa le sue lunghe braccia di lucertola (sarebbe stato inutile farle osservare [...]
[...] gambe e cantando con gesti analoghi: «Cicerinella aveva uno mulo.» Se si trovava in tasca qualche giornale - il giornalismo è la letteratura [...]
[...] ) che egli non avrebbe mai preso moglie perchè aveva sotto gli occhi tale imagine di bellezza che tutte le altre impallidivano al confronto. Devo [...]
[...] soggiungere, per spiegare tale lirismo, che quel giorno aveva in tasca una nota di trentacinque lire spese dal trattore. L'amabile cattivo [...]
[...] persuasa, poichè da quarant'anni non le era ancora apparso che nelle fervide visioni e inutilmente lo aveva cercato intorno a sè. Come punto di [...]
[...] indoli troppo diverse non le aveva fuse nella dimestichezza che nulla cela, avevano però sempre vissuto di buon accordo in quella famiglia [...]
[...] terribile dove l'affetto non scendeva in campo che armato fino ai denti, e dove il sorriso anche più mite aveva sempre qualche cosa di ironico e di [...]
[...] fronte superba, alla voce sonora e imperiosa — le sembrava ancora di udirla quando di contro a tutti i fratelli irritati, ella aveva dichiarato di [...]
[...] seguire il suo amante — e aveva ancora davanti lo sguardo misto di compassione e di sprezzo 38 che Giovanna le aveva rivolto in risposta [...]
[...] nuova. Bisogna sapere quante aspirazioni di bello e di buono, quanti affetti, quanti sospiri l'onesta zitellona aveva ricacciati dentro di sè! e [...]
[...] quante volte, Cenerentola di quarant'anni, aveva pianto fuggente sulle ali azzurre della speranza il suo ideale morto di consunzione! Perchè si [...]
[...] immobile sulla sua poltrona l'aveva agghiacciata di spavento, e quelle mura, quella tristezza, quella miseria le avevano strappato il primo grido [...]
[...] si era sforzata di adornare con tendine bianche e con qualche fiore, ma che nonostante aveva tutta l'aria di una prigione. — Qui? — fece ancora [...]
[...] vita, di tua madre, di tutto; ho tanto desiderio, ho tanto bisogno di piangere con te! Anche l'orfanella aveva bisogno di piangere, e pianse e [...]
[...] sua madre; era nata fra amore e i sorrisi; aveva veduto la sua culla circondata non di oro o di gemme, ma di fiori, di canti e di letizia. Vergy [...]
[...] giunse il prezzo di una delle sue opera. L'autore dei Miserabili 46 aveva probabilmente fame, i creditori lo assediavano, mancava di tutto [...]
[...] alle sue cure, la fanculla risanò. — Voleva ben dire... smorfie; smorfie! — borbottava la Rosa. * Il vecchio, contro ogni abitudine, aveva [...]
[...] rimpianto dei cari esseri che aveva perduti, trascorreva le ore e i giorni muta, come trasognata. Il suo corpo era a Milano, pur troppo, nella immonda [...]
[...] primo abboccamento, egli aveva sbarrato gli occhi e s'era piantato risolutamente sulle gambe aperte, dondolando i fianchi, arricciando i baffi [...]
[...] credette bene di completare le sue dichiarazioni di simpatia, dando nello stesso tempo una piccola spiegazione di quell'innocente zif-tac che aveva [...]
[...] mimica espressiva. — Mi piacete, sacredieu! Eh? conosco il francese. — Andiamo! — aveva gridato la Rosa, facendo gli occhiacci; e Renato capì che [...]
[...] incredibile, in un momento che Renato le passava dietro le 52 spalle aveva osato solleticarle la guancia con una paglia di sigaro [...]
[...] , non seppe dire una parola, ma, gettatasi nelle braccia di Amarilli, venne assalita da una convulsione spasmodica. Amarilli, che aveva sofferto [...]
[...] vivendo sempre un po' nelle nuvole non aveva alcuna esperienza della vita, ebbe l'idea storta di chiedere aiuto al fratello. Forte della sua [...]
[...] , bigliettino che Editta aveva raccolto colle molle e messo a bruciare sul fuoco come un ragno. Il vecchio rise molto, rise tanto che Amarilli [...]
[...] sotto, tutte le forme. Egli non aveva mai posseduto nè un cavallo nè un orologio, ma una donna per mala ventura s'era posta sulla sua strada [...]
[...] — oramai egli non viveva che per odiare quella donna. C'è un pensiero consolante — la Rosa meritava quell'odio. Sa Iddio quante ne aveva fatte buttar [...]
[...] ! Editta l'abbracciò teneramente; le disse di non temere per lei che già aveva un progetto; promise di darle sue notizie, di amarla sempre e forse [...]
[...] di sfogliarla per leggervi l'epopea dei secoli. * Editta, nei suoi tempi felici di Bruxelles, aveva conosciuto due persone — padre e figlia [...]
[...] . Da vent'anni — che tanti ne contava la figlia — il padre non l'aveva mai abbandonata. Amici, relazioni, progetti d'una volta, abitudini [...]
[...] , inclinazioni, tutto egli aveva lasciato per lei. Il suo amore cieco e geloso, passivo come quello di uno schiavo, umile come quello d'un cane, si [...]
[...] pasceva a contemplarla, a subirne tutte le voglie, a realizzarne tutti i capricci. Lei, ignorante e pigra in sommo grado, di capricci non ne aveva [...]
[...] lettera morta, e il padre, che pur non era volgare, che aveva passato la gioventù ben altrimenti che satollandosi di dolciumi, non 65 aveva [...]
[...] , persuasa che l'avrebbero accolta bene e amata e fatte le veci dei genitori che non aveva più. Caduta l'illusione, trovatasi più sola, più [...]
[...] scoprivano i denti verdastri, guasti dall'eccesso dello zucchero. Aveva le spalle un po' curve, il petto e le anche stretti, il ventre grosso. Lunghi [...]
[...] riccamente, colla gonna a strascico sopracarica di ornamenti, ma aveva due 68 bottoni slacciati alla vita e una cravatta rosa macchiata di [...]
[...] brodo; aveva anche tre o quattro braccialetti d'oro che si cozzavano senza scintillare perche l'incuria li aveva resi opachi, sì da parere d'ottone [...]
[...] delle Orientali — una era bianca e rosa; l'altra aveva gli occhi neri brillanti sotto la 73 nera mantiglia — e sono morte! Quante ne [...]
[...] doveva avere il tempo per lo meno di pagare quanto aveva costato — tutte le ansie, tutte le veglie, tutti i sacrifizi — doveva essere il conforto [...]
[...] altri sintomi indicati da Bruno, e che erano evidentissimi, Editta si persuase che la sua compagna era seriamente ammalata, e quello che non aveva [...]
[...] freddo preso fuori. Impossibile farle prendere medicine; aveva fissato il chiodo sulla floridezza della propria salute e nessuno poteva smuoverla [...]
[...] pastori. La primavera, incantevole sempre, aveva seduzioni speciali, quasi ingenue in quell'angolo tranquillo pieno di verde e di silenzio. Le [...]
[...] , semente caduta da un albero che bufera aveva atterrato, fremevano nel sangue di Editta. Era ideale e aristocratica; giudicava tutto da un sol [...]
[...] scogli più ingrati, 81 non aveva avuto iùl tempo nè occasione di formarsi un criterio giusto. Ella non scorgeva che due punti ben distinti [...]
[...] guardare la forestiera. Editta aveva bensì avuto uno o due impeti di compassione che le suggerivano di fare a quella donna l'elemosina di una [...]
[...] vide scendere un uomo dalla collina. Aveva, poco su poco giù, l'aspetto di un campagnuolo; del resto, in quel momento Editta non poteva [...]
[...] lo sconosciuto; il suo sguardo fu rapido come un lampo, ma bastò per farle comprendere il grosso sbaglio che aveva commesso. Un rossore intenso [...]
[...] cuoca che non aveva voluto perdere la descrizione e se ne stava sull'uscio in attitudine famigliare e modesta — scommetto che è il signor [...]
[...] intelligente, un sorriso come i contadini non hanno. E l'aveva presa in braccio! Sprofondandosi ancor più nel guanciale, Editta tentava ricordarsi [...]
[...] ; aveva il sorriso dolce come un bambino e lo sguardo fiero come un soldato. Era bello; era sopratutto pittoresco, vestito di abiti comuni, con [...]
[...] inchino. La fanciulla si sentì infiammare le guance; tutti i suoi rimorsi la ripresero pensando che ella aveva voluto dare quattro soldi a quell'uomo [...]
[...] . Dapprima lo aveva creduto un lavorante, ora le pareva poco crederlo principe. Chi frena una giovane immaginazione? Il nome di Giovanni, troppo [...]
[...] direbbero che Editta quella mattina aveva le ali ai piedi. Ce ne meraviglieremo noi? No, per parte mia, che so abbastanza cosa voglian dire fantasie [...]
[...] c'è che dire; la brava creatura aveva fatto continuando ad agitare la mano sul riso per non perdere tempo, ma quando gettava via un granello di [...]
[...] nel suo immenso orgoglio quella notte trascorsa in sogni d'oro e tutta la mattina ch'ella aveva 97 sprecata ricamando fiori di seta su una [...]
[...] più bella nè più perfetta. Era sua figlia, l'aveva fatta lui, gli apparteneva. Questa ragione, brutale se si vuole, ma fonte del più elevato [...]
[...] sentiva lui, Bruno, il più ricco, il più felice, il più allegro degli studenti. Un sorriso dove il disinganno aveva versate 103 tutte le [...]
[...] adesso. Non era molto che Editta aveva preso suo posto di infermiera, quando Rachele si svegliò e chiese da mangiare. Editta volle suonare il [...]
[...] casa aveva piantato lì in piedi sotto al portico. Editta portava il lutto di suo padre; su quelle vesti nere il pallore del suo volto spiccava [...]
[...] , e le disse: — Mi pare, signorina, ch'ella abbia sofferto un poco dalla prima volta che la vidi... Editta aveva dominato il palpito involontario [...]
[...] giorno; ma Eclitta si ricordò le parole del signor Giovanni, le riuscì chiaro aveva parlato in suo favore mosso da un sentimento delicatissimo [...]
[...] molte parole, nè difficili, nè sublimi, ma valsero a irradiare il volto della madre. Editta non le aveva mai trovate quelle parole — era pur [...]
[...] passata tante volte dal mulino, e tante volte aveva visto la 110 mugnaia baloccarsi col bimbo. Ora ella invidiava lo sguardo riconoscente che aveva [...]
[...] abbracciare i muri. Un'arte rusticana e primitiva, scientemente aliena dalla ricercatezza, aveva creato una specie di lusso naturale intorno a quella [...]
[...] già preparando un acerbo rimprovero per la sciocca femmina che l'aveva attirata in casa d'uno sconosciuto; ma guardandosi attorno in quella [...]
[...] . Editta, tornata in sè, credette di aver commesso un gran fallo, qualche cosa di grave che dovesse pesare su tutta la sua esistenza. L'amore l'aveva [...]
[...] di nozioni raccolte qua e là e messe a frutto da una memoria tenace e paziente. Che cosa aveva fatto il signor Giovanni prima di ritirarsi a [...]
[...] vivere nella valle? Niente. Ozioso, come quasi tutta la gioventù del piccoli paesi dove manca l'incitamento e l'emulazione, aveva sonnecchiato [...]
[...] sui premii avuti nelle prime classi, e i malevoli dicevano chiaramente che non aveva potuto trovare da collocarsi in citta, causa gli studi [...]
[...] colle creature diseredate, l'uomo cui è guida la carità, fiaccola l'amore — aveva incominciato con calma, ma la sua voce si animava parlando e [...]
[...] vivace che aveva dieci anni più di lei e che sembrava più giovane; pensò che doveva essere ben felice in mezzo a quel sole, a quella pulizia, a [...]
[...] l'emozione di sua zia. Ella che aveva veduto l'antro degli Spiccorlai e il miserabile giaciglio dove la povera donna soleva dormire i suoi sonni di [...]
[...] silenzio posava i bicchieri senza urtare il vassoio; sedendosi sulla poltroncina a' piedi del letto ci aveva un'aria così agiata e piena di garbo [...]
[...] aerei e ondeggianti delle cortine. Le pareva tutto un sogno — un sogno giovanile, come ne aveva fatti tanti nel buio sottoscala di suo fratello [...]
[...] un'ora; Bruno capiva che una madre non avrebbe potuto fare di più — e Margii, ah! Margii con quel fino tatto che la distingueva aveva subito [...]
[...] assicurata. Che Rachele morisse ovvero guarisse l'antro degli Spiccorlai l'aspettava ancora... Ma non voleva tormentarsi. Suo fratello le aveva [...]
[...] gioielli; parlava di viaggi; aveva una sete rabbiosa di godere, di divertirsi, di essere giovane bella e felice. 133 Come si riconobbe in [...]
[...] , asciutti, sorridendo come potrebbe sorridere una macchina fabbricata a tale scopo, aveva l'aria di voler impazzire da un giorno all'altro. La sola [...]
[...] involontariamente un confronto con sè stessa — confronto che la sua lealtà le mostrava in vantaggio di Amarilli. Ma Editta appunto aveva bisogno [...]
[...] aveva sulla bocca il nome della persona cara e avrebbe 134 voluto ripeterlo sempre come il ritornello di una canzone the il suo cuore cantava [...]
[...] ? Il signor Giovanni aveva una piccola vigna nella quale i grappoli erano già maturi; la pose a disposizione dell'inferma. Una carrozza doveva [...]
[...] non guastassero i tralci. Aveva una camicia bianca finissima, ma nei polsini era già gualcita e 136 provò un fuggitivo rossore guardando [...]
[...] . L'ammalata le rivolgeva le sue solite domande insulse, noiose, ripetute chi sa quante volte; Amarilli aveva sempre un sorriso per rispondere. 137 [...]
[...] questo amore penetrarle soavemente e scuoterla, e pure esitava. Aveva orrore di una vita comune, divina tra volgari occupazioni ed umili [...]
[...] color verde mirto e crema alla rosa, gli scarpini stretti, i guanti di pelle svedese a doppia cucitura. Editta l'interruppe domandandole se aveva [...]
[...] impeto dello sventurato Bruno, non si sa. Quella donna, guidata dal più caritatevole amore, aveva risorse di sentimento e di coraggio che influirono [...]
[...] ... Bruno li baciò con trasporto. Per merito di Amarilli gli restava qualche cosa della sua diletta fanciulla, qualche cosa che le aveva [...]
[...] e di stenti dove ogni pezzo di pane costa una goccia di sudore. Per Amarilli ella aveva portata la sua croce quarant'anni e non era quistione che [...]
[...] Rachele aveva tolta qualsiasi onesta ragione alla loro presenza in quella casa. La buona Margii capiva tutto. Ella girava e rigirava intorno [...]
[...] aveva mai creduto di dover vivere sempre lì; lo sapeva bene che era una posizione transitoria. Aveva viaggiato, non altro - e come un pellegrino [...]
[...] , nè luce. Addio, dunque! Addio, miei giovani amici... io partirò sola. Ella aveva ripetuto a voce alta: — Partirò sola — e una brusca risposta [...]
[...] piccole cose. Ella serbò un anellino che aveva appartenuto alla madre di Rachele, questo glielo diede Bruno soggiungendo: Alla sua seconda madre [...]
[...] ; pensava forse alla treccia che Amarilli aveva tagliato per lui in quel giorno solenne. Poi tutto fu chiuso in un armadio come reliquie sante [...]
[...] . Nel pronunciare queste parole Amarilli sembrava calma e risoluta. Le sue lagrime, se aveva pianto, erano già asciugate e i suoi occhi tanto [...]
[...] dolci splendevano di energia. Aveva lottato con sè stessa e aveva vinto. Editta rispose: — Sono pronta; ma in casa Spiccorlai non vengo. 148 Che [...]
[...] parole giuste e severe accrescevano le lagrime della fanciulla. Amarilli aveva parlato come madre, ma le toccava anche la parte d'amica e di sorella [...]
[...] e 154 quell'indomito carattere della sua famiglia che l'aveva sempre compresa di sgomento! Una dura esperienza fatta a suo costo le [...]
[...] malinconica. Editta si ritirò presto. Aveva tante cosuccie da fare, tanti piccoli preparativi per la partenza; eppure giunta nella sua camera [...]
[...] rumore, lontano, monotono, rompeva l'altissimo silenzio. Editta ascoltò quel rumore. Aveva caldo. Il venticello che accarezzandole le guancie [...]
[...] riflessione che nessuno in famiglia aveva abitudine di levarsi così presto, si riaddormentò placidamente. * Editta intanto correva sui verdi [...]
[...] pamporcini selvatici imbalsamavano. Editta credeva di inoltrarsi per i viottoli del paradiso. La decisione che aveva presa le metteva l'orgasmo [...]
[...] ascoltarla come aveva fatto la sera prima e le parve ancora che ripetesse: Giovanni! Colle guance accese e i denti stretti tornò a salire, finchè vide [...]
[...] dell'amore che ne congiunge! Il sole aveva toccato la cima dei colli; tutta la valle splendeva. Era un incanto. — Ecco là una rondine che ci [...]
[...] 164 intanto aveva voluto partire; suo fratello non le usciva di mente; pare proprio che qualche cosa di vero ci debba essere nei [...]
[...] , con a fianco una boccia d'acqua e un crocifisso sul petto. La molla che aveva fatta scattare la sensibilità riposta dei due compari — poichè il [...]
[...] lettore sarà ben persuaso che non era roba naturale — l'aveva mossa lui, il furbacchione, colle sue dita da moribondo. Appena si fu accorto che [...]
[...] mai sprigionati da Artemisia in poi. II vecchio lasciava fare. Si cullava nelle tenerezze, si voltava e si rivoltava nelle coperte fine; aveva [...]
[...] sorella Amarilli e alla nipote Editta. Alla moglie nulla. Io scommetterei che il maligno vecchio aveva finto di morire, ma che un occhio [...]
[...] verso la cappa nera. Aveva degli scoppiettii pieni di malizia benigna; aveva dei guizzi che somigliavano a baci e carezze. Più tardi le brage [...]
[...] lo erano; la passione li aveva ravvicinati, ma la confidenza non li univa ancora. — Le piacciono i versi? — domandò una sera Giovanni [...]
[...] glielo domandava poi! Dal giorno che aveva promesso di amore Giovanni s'era fatta uno scrupolo di delicatezza 170 a non entrare mai in questo [...]
[...] alla poesia? Avrebbe ella mai creduto di potervi rinunciare? Eppure vi aveva quasi rinunciato e non c'era carità a inasprire così il suo [...]
[...] era nemmen tagliato. Certo il signor Giovanni lo aveva scoperto con molta sua sorpresa dietro qualche sacco di grano, nascosto sotto i cartocci [...]
[...] delle sue sementi e vedendo che era scritto colle linee corte, aveva pensato fosse roba per lei; quanto a lui, non ne aveva letto una sola [...]
[...] Wellington e Napoleone? Evidentemente Giovanni aveva un genere di talento positivo, matematico, che lo portava all'applicazione reale del bello e del [...]
[...] quel metodo famoso per l'allevamento del pollame, poichè ella sapeva benissimo — Margii glielo aveva detto — che la sua corte rustica era rinomata [...]
[...] col suo promesso sposo e non fu un proponimento da marinaro, perchè Giovanni quella sera partì raggiante. Editta gli aveva detto che lo amava [...]
[...] tanto tanto, gli aveva recitati a memoria i versi di Leonardo Guerra all'ideale, con una grazia, 176 con un sentimento che il povero giovane ne [...]
[...] diciotto anni. Ci fu festa quel giorno in casa del signor Bruno; Margii per la prima aveva lavorato segretamente nell'angolo più nascosto dei suoi [...]
[...] fornelli, e soltanto Amarilli avrebbe potuto dire — perchè Amarilli aveva l'odorato fino — che a certi effluvi sfuggiti dall'uscio chiuso si stava [...]
[...] l'agio a Margii di custodire il suo segreto. La venuta del signor Giovanni in quell'ora insolita era una sorpresa di Bruno che lo aveva invitato [...]
[...] braccia robuste — non hai capito che Leonardo Guerra ed io siamo una sola persona? Egli aveva fatto bene a prenderla nelle sue braccia; sarebbe [...]
[...] caduta infallibilmente 184 perchè proprio non aveva capito, anzi credeva di sognare e ci volle del bello e del buono a persuaderla della verità [...]
[...] stupisce e ci opprime, miseri esuli condannati al pianto! Ora poi ella aveva soggezione. Si era tanto avvezzata a credersi spiritualmente superiore [...]
[...] , credilo. — Eppure la fama aveva gettato a piene mani lauri e corone sulla fronte del giovane poeta! — Che ti dirò, mia cara? Lauri e corone [...]
[...] che mio padre aveva fondate sulla mia carriera; non volli saperne di essere nè avvocato, nè dottore; volli essere poeta. Andai a Milano, il [...]
[...] , quella mano che aveva segnato la sua propria condanna. Non scrissi più nulla. La poesia non era morta in me, vi si era rinchiusa come la vestale [...]
[...] . Da molto tempo non era sceso alla Sonna; alla casa di Giovanni poi non vi era mai stato, così la passeggiata aveva per lui un'aria di novità che [...]
[...] massaia, Amarilli dovette convenire che Giovanni aveva fatte le cose egregiamente. La camera nuziale, il salottino, la sala grande, i corridoi, la [...]
[...] aprendo altri usci, ma non vedendosi seguita ritornò, sui propri passi e trovò Bruno immobile dove l'aveva lasciato. — La sua? — tornò a dire [...]
[...] abbandoni; sii la compagna di questa mia povera vita. 196 Parlando così Bruno aveva rubato ad Amarilli il ramo di robinia e lo spogliava delle [...]
[...] la conosceva personalmente, chi l'aveva intravista, chi ne aveva solo inteso parlare. La famiglia era notissima. I vecchi si ricordavano di aver [...]
[...] , furberia , fortunate combinazioni , un po' di tutto questo aveva concorso nella formazione della sua rapida fortuna, che da qualche anno era [...]
[...] e di una finezza a tutta prova, aveva saputo ormeggiare così bene, da non offendere alcuna suscettibilità. Buon ragazzo coi signori, ai quali [...]
[...] diplomatica, l'aveva spiegata nel far tollerare sua moglie. La contessa Colombo era assai più stupefacente del marito. Venuta non si sapeva bene [...]
[...] del successo, giocando la partita sovra un punto, come già aveva giuocato la vita. — E il matrimonio religioso quando si fa? - 6 - — È già [...]
[...] . - 8 - Che cosa si aspettava? Per un malinteso, a un'altra coppia di sposi si aveva fissata l'ora istessa, e la coppia era giunta, lagnandosi di [...]
[...] dover ritardare la cerimonia. Appartenevano al contado, avevano il tempo limitato; il conte Colombo, fedele al principio che aveva formato la sua [...]
[...] la coppia che l'aveva preceduta sui due seggioloni di velluto cremisi. — Che orrore! Retrocesse, disgustata, portando alla bocca - 9 - il [...]
[...] laboriosamente dal pensiero, dove la sfinge della vita aveva impresse le sue orme granitiche, l'incredulità — pianto di coloro che non hanno lagrime [...]
[...] di velluto cremisi, ascoltando gli articoli del Codice, vagamente impressionati dalla coppia deforme che prima di loro aveva occupato quel posto [...]
[...] del muro, un quadro di Giorgione. Aveva i capelli di un biondo intenso, rutilanti di luce, e gli occhi grandissimi, neri, - 16 - pieni di [...]
[...] , nelle notti stellate del tropico, il baronetto non aveva mai sognata la donna. Fu un inverno, a Napoli, che si innamorò di una povera [...]
[...] istitutrice, ed essendo solo al mondo, senza pregiudizi di casta, la fece sua moglie. Un anno dopo dovette perderla. - 21 - Nei primi tempi aveva [...]
[...] rinunciò al mondo, dando così una sfida nobilissima alla principessa che l'aveva infamata. Visse sempre nel suo castello, circondata dai poveri [...]
[...] testolina non aveva torto. Così sarebbe infatti, se divertirsi e godere volesse esprimere il compimento dei nostri desiderii: ciò che non mi [...]
[...] borghese, romantica e indolente, ella si era adagiata nel benessere della casa aristocratica senza assorbirne i principii. Aveva le vedute corte, la [...]
[...] ; gli capitava spesso di chiudere il pianoforte, quando Lydia aveva suonato. - 39 - — Come tutto cambia, tutto — pensava il vecchio gentiluomo [...]
[...] perla, sulla quale spiccava il torso nudo e procace di una donna. Sorrise, rammentando ciò che gli aveva detto un giorno una sua parente educata [...]
[...] . La differenza era enorme colle bambole che egli aveva viste trascinare per casa cinquanta o sessant'anni prima; tutte di legno, piatte, angolose [...]
[...] pensava che la bambola chiusa nella scatola giapponese aveva fatto bene la sua lezione; Lydia le assomigliava un poco. Tuttavia ripetè, convinto [...]
[...] allungata nella nuca, aveva un'espressione intelligente e fina; gli occhi erano larghi e ridenti, il nasino camuso, la bocca canzonatrice, il [...]
[...] mento fuggente; tutto il resto del volto di una irregolarità armonica, intonata. Aveva le orecchie piccolissime, non forate, che sembravano due [...]
[...] castagno e il biondo, variabile secondo i giorni e le ore. Per quella circostanza, il capriccio di Lydia li aveva sciolti sulle spalle, soffici [...]
[...] la circondasse, la ricerca continua del bello l'aveva abituata a mettere questo pregio al di sopra di tutti gli altri. Sballottata dalla [...]
[...] nessun educatore, ella era cresciuta libera in una società dove tutto è vincolo e finzione; accettando il bello naturalmente perchè non aveva bisogno [...]
[...] di spiegazioni, e ignorando in modo assoluto ù tutto ciò che non aveva un rapporto diretto coi sensi. Era figlia de' suoi tempi; aveva il [...]
[...] la mano con civetteria sotto il mento del vecchio gentiluomo. — Allegro! Egli non aveva nessuna ragione per esserlo; a sessant'anni una festa [...]
[...] portata dal vento. Ella aveva scorto, sopra un tavolino, un mazzetto di viole mammole. - 48 - — A momenti le dimenticavo. Si pose davanti allo [...]
[...] un riccio ribelle o di uno spillo cadente, quelle che potevano far pompa di ricchi contorni. Ognuna poi, forte o sottile, alta o piccina, aveva [...]
[...] piegandosi in due, e che aveva l'aria di dire a tutto il mondo: " io guardo nelle anime vostre come in una casa di vetro; nulla mi sfugge del [...]
[...] cuore umano. " L'avvocato Calmi, lo scettico che nessuna donna aveva fatto palpitare mai, e per il quale una bella ragazza era impazzita, senza [...]
[...] amoreggiava solamente colle donne da teatro. Senni che aveva i denti neri come l'inchiostro. Weimer freddo come i ghiacci polari. Alari e [...]
[...] , abbassando per metà le palpebre e il tono della voce: - 55 - — Benissimo: e lei? L'orchestra intuonava una polka. — Non ha impegni? Sì, ne aveva [...]
[...] forte era. La teneva per la vita sollevandola come una piuma. Un momento, nel ballare, la sua guancia abbrunita dal sole indiano aveva sfiorato la [...]
[...] lui era molto serio; sembrava anche distratto, e allora non parlava. Lydia invece aveva voglia di parlare. — Si ricorda, a Belgirate, quante corse [...]
[...] siamo perduti nel parco, che lei voleva fabbricare una capanna per passarvi la notte?... Rambaldi non aveva inteso. Si fece replicare: — ... una [...]
[...] fanciulla, sollevando gli occhi, incontrò gli sguardi di Eva e di Costanza, fissati su di lei. Ma che male c'era? Non aveva già commesso un [...]
[...] giallo con altissime trine nere. Lydia non capiva proprio che cosa vi facesse nel ballo quella vecchia signora. Aveva sempre creduto che le signore [...]
[...] così generosa coi pescatori di Belgirate... Nella sala dei rinfreschi, don Leopoldo che aveva fatto tutta sera da cavaliere a sua cognata, la [...]
[...] una fiammella di voluttà che saliva, riscaldandola, nell'atmosfera profumata. Lydia, guardando sè stessa nello specchio dove prima aveva guardato [...]
[...] , in piedi tra due piante d'azalee, la chiamarono. Il marchese Gherardi, quell'originale, aveva fatto portar loro dello sciampagna. Alcune lo [...]
[...] . Aveva visto la Capitelli quando passeggiava a braccio di Rambaldi, con incantevole mollezza; si provò, ma in questo non riuscì. La Capitelli aveva [...]
[...] était jaune comme une orange! - e il duchino, che non aveva letto Musset, continuava a guardarla in estasi. Ma a poco a poco, alla leggerezza [...]
[...] freddo; guardateci piuttosto! Il giovane che aveva parlato si atteggiò, in piedi, nel mezzo della barca, coi garretti tesi, il petto sporgente, il [...]
[...] aveva parlato una volta sola, ma che si era informato della sua dote; l'altra, del duca di Castel Gabbiano. — Ecco qui — disse Lydia, guardando [...]
[...] , per metter pace, disse che Lydia alla fine aveva ragione di non sposarsi senza amore. Ma Lydia, tornando a scombussolare le idee di suo zio [...]
[...] . Donna Clara trovò che sua figlia aveva dello spirito fin sopra i capelli, e don Leopoldo non tardò ad essere del suo parere. Frattanto Lydia [...]
[...] memorie ancor vive dello splendore antico, i marchesi Arimonti avevano il loro maniero. Più volte Costanza vi aveva invitata l'amica, ed ora [...]
[...] di persona non attaccata alla terra. Aveva nelle mani un mazzo di violaciocche bianche. La famiglia Arimonti durante i mesi di campagna viveva [...]
[...] sarà stato poi in piccionaja! È vero che aveva sulle spalle, per sostenere in qualche modo la nube rosea che le serviva d'abito, una rete di [...]
[...] ella aveva di me? — Avevo od ho? - 128 - — Tempo passato. — Cattiva. — Ed ora? — Pessima. Non era la risposta che Lydia aspettava. Tirò [...]
[...] , mentre colla sinistra avvicinava alle labbra la sigaretta. Un raggio di luna piombava sulla freecia dorata ch'ella aveva nei capelli, e la [...]
[...] donna che si è innamorata di un giovinotto perchè aveva la cravatta mordoré. Salomone tace in proposito; ma molto tempo prima di lui, Eva [...]
[...] , preferendo il serpente all'uomo, aveva già indicato il gusto femminile su questo argomento. Lydia si sentiva inquieta e misteriosamente stuzzicata [...]
[...] ginocchio, davanti a un'ottomana dell'albergo, dove donna Clara si era sentita male improvvisamente. Lydia non aveva mai visto un ammalato, ella [...]
[...] aspettare il medico. La padrona dell'albergo, donna pratica, aveva portato dei senapismi assicurando che, se non facevano bene, non avrebbero neppure [...]
[...] , mormorando: — Speriamo, speriamo. Don Leopoldo sembrava impietrito sull'ampio seggiolone ai piedi del letto, mentre Lydia, che aveva le sensazioni [...]
[...] più inquiete, cambiava ogni momento di positura, sospirava, interrogava, stringendosi ora il cuore, ora le tempie. Il medico aveva somministrato [...]
[...] era rimasta atterrita e quasi indignata come di cosa ingiusta. Aveva visto piangere qualche volta senza che le fosse passato per la mente la [...]
[...] , non le aveva mai lasciato il tempo di guardarsi attorno e di riflettere. - 145 - Tutto ciò che vi era in lei di sensibile, nervi affinati [...]
[...] . Non le perdonavano di spargere lagrime autentiche dentro i fazzolettini trinati col profumo di Ixora, che aveva sostituito la peau d'Espagne [...]
[...] indietro, affermò che Lydia aveva ordinato delle giarrettiere di velluto con un teschio d'argento al posto della fibbia. Allora il presente non bastò [...]
[...] umani presi sul vero, palpitanti ancora. E tutte le sue osservazioni erano acute, mordaci, imbevute di uno scetticismo disinvolto che aveva [...]
[...] aveva pronto il suo raggiante sorriso che accaparrava tutta l'attenzione, e impediva di scrutare più in là. — Che io non mi mariti — diceva [...]
[...] Seymour chinava i bellissimi occhi e non rispondeva nulla. Per un istante Lydia aveva sospettato di - 151 - Mario Avella. Il giovane studioso, che [...]
[...] quasi due anni erano trascorsi, nè egli usciva dalla sua taciturnità, nè Eva aveva mai fatto allusione a lui. Una volta, in occasione di un premio [...]
[...] vivere senza un eccitamento qualsiasi. Aveva chieste le sue gioie ai trionfi mondani, al lusso, all'ebbrezza delle feste; le aveva chieste alle [...]
[...] trionfi di una classe privilegiata. Aveva portato fino all'adorazione il culto di sè stessa, l'amore dell'eleganza e della bellezza; - 154 - era [...]
[...] quello che aveva provato per la morte della madre. Adesso era lei che moriva. Che fare? Dove aggrapparsi? A chi o a che cosa chiedere un'emozione [...]
[...] straziante. Aveva visto sfiorire la sua bionda bellezza nella solitudine, invocando un uomo meritevole di lei, del suo cuore, e quest'invocato non [...]
[...] stessa alla carità, alla beneficenza, e poiché era stata tanto pudica da non accendere mai un desiderio, l'amore che un uomo non le aveva [...]
[...] rinuncia ad una felicità mondana condizionata e sbocconcellata, fece molta impressione su Lydia. Ella aveva ingegno sufficiente per comprendere [...]
[...] meningite e la tisi, ella credette di morire per davvero. Quella larva che non aveva più nulla di umano, che schiudeva le labbra solamente per [...]
[...] . Ammalò. Stette cinque o sei giorni a letto, sofferente di tutte le malattie che aveva viste; sognando, la notte, i lunghi dormitorii [...]
[...] abbandonati e maledetti. L'amore, l'infanzia, la casa, tutto ciò che ella aveva conosciuto attraverso il brillante miraggio della ricchezza, ciò che era [...]
[...] scoraggiata. Aveva speso mille lire, in quindici giorni, senza sanare una ferita, senza formare la felicità di nessuno, senza provare lei stessa un [...]
[...] lontani. Aveva un - 161 - abito di velluto nero, scollato fin sotto le braccia, trattenuto sulle spalle da un nastrino di velluto nero, tutto [...]
[...] rammentarono tutti ch'ella doveva avere qualche cosa come ventisei o - 162 - ventott'anni; che aveva fatto le spese dei balli, dei teatri, dei concerti [...]
[...] nero, strascico di un lutto che era parso ostentazione. Pure siccome Lydia era ricca, ed aveva spirito, e la franchezza de' suoi modi autorizzava [...]
[...] trasparenza delle trine sul petto giovanile; tante scoperte e altrettante soddisfazioni. Ora si conosceva troppo. Sapeva già che aveva le braccia [...]
[...] ; e le forme modeste del seno, somiglianti alle pure creazioni dell'arte antica, quante volte non aveva ella costrette al barbaro giogo della [...]
[...] , e lo specchio l'aveva riflessa in tutti i modi seminuda, vestita, cinta di veli o di pelliccie. Conosceva gli effetti del color bianco, se [...]
[...] felicità, nient'altro. - 165 - Una sera burrascosa di marzo, dopo un temporale che aveva inondata la città, atterrando alberi e facendo [...]
[...] la pena di rispondere; ond'egli aveva smesso anche il tentativo di sostenere la conversazione. Capiva che era diventato un essere affatto [...]
[...] . La disgrazia che l'aveva colpita era delle più terribili; non un amore tradito che il tempo sana, non una morte della quale il tempo consola [...]
[...] all'amica tutto quello che la fatalità le aveva portato via. Quel bisogno sublime di dare, che già le era apparso ne' suoi tentativi di beneficenza [...]
[...] stesso non lo avrebbe permesso — suo padre, così fiero! egli che alla notizia del disastro non aveva versato una lagrima! Era per il padre che miss [...]
[...] vuoto, quella inutilità delle sue ricchezze. Si confrontava con Eva, trovandosi a mille doppi più infelice. Miss Seymour aveva presa una [...]
[...] decisione. Col piccolo patrimonio che rimaneva, suo - 170 - padre avrebbe potuto vivere ritirato dalla società; lei aveva già scritto in Inghilterra [...]
[...] aveva chiesto la mano di Eva. I due anni trascorsi lontano dal mondo elegante non erano stati infruttuosi per il giovane scienziato; egli aveva [...]
[...] ; finalmente, essendosene dato uno più forte degli altri, gettò un griduccio fra la rabbia e il dolore, e questo la sollevò. Rimasta sola, come aveva [...]
[...] sperimentale della vita, ne aveva preso come sintesi il concetto pessimista, trovandosi per tal modo a guisa di una bimba negli abiti di una nonna. Ma [...]
[...] affettava lo spirito forte, e di nulla aveva paura quanto di esser presa per un'ingenua. Più civetta che appassionata, più vana che ardente, si [...]
[...] ardito, passa incolume e quasi sempre tocca. Sotto la scintilla istantanea prodotta da quegli attriti ella aveva già appartenuto a centinaia di [...]
[...] vivere troppo accanto al rumore perdono - 179 - l'udito, attutiva in Lydia il senso naturale della donna. Essa aveva poi, con la sua [...]
[...] civetteria femminile. Quando saliva in carrozza aveva un vezzo biricchino insieme e pudico, di raccogliere le gonne in un punto solo, sollevandole [...]
[...] parlava era solamente per distinguersi dalle altre bestie. Per tali escursioni mattutine aveva anche ideato un abbigliamento speciale; tocco di [...]
[...] ; ella aveva preso il dominio con mano d'acciaio, e quando non ordinava, baciava, il che era peggio. Il vecchio gentiluomo figurava in casa come un [...]
[...] , il suo cuore aveva avuto palpiti e gemiti che potevano illuderla di essere artista, se all'arte bastasse il cuore che ama e che geme; ma essa [...]
[...] vuole il cuore che ama, che geme e che crea. Lydia si trovò come il fanciullo che un'aquila aveva trasportato in alto. Per un istante dominò il [...]
[...] caccia. Usciva alla mattina con tre o quattro uomini e una signora russa di cui aveva fatta la conoscenza sul lago. Lydia non poteva competere con [...]
[...] labbra. Ella sarebbe morta prima che cedere. Aveva compreso subito, fin dalla prima comparsa in società, il posto importante che vi tiene la [...]
[...] frizzi, lo invitava a raggiungerla alla corsa, promettendogli il fiore che teneva in petto. Faceva, insomma, quello che aveva sempre - 189 [...]
[...] sera, che l'aveva trovata sola in giardino. Lydia, rivoltata, lo respinse con forza; poi strappando un ramo d'acacia lo frustò sul viso [...]
[...] , la vivificavano. — Se restassimo qui tutto l'inverno? — disse un giorno; ma all'indomani aveva cambiato parere. Una visita al suo appartamento di [...]
[...] aveva visti parecchi in casa delle sue amiche, e si affrettò a provvederlo tutto - 200 - elegante, tutto a fiocchi azzurri, imbottito di raso [...]
[...] piedi contro i piedi, urtandosi di quando in quando, ma si rideva molto. Lydia, la fanciulla dall'immaginazione viziata, che aveva visto, letto [...]
[...] , udito, pensato tutto, che della sua verginità conservava appena quel tanto che non aveva potuto gettar via, arrischiava talvolta spudoratezze [...]
[...] Leopoldo, quasi rimbambito, non contava più che per il nome. Delle sue coetane qualcuna, maritandosi, aveva preso un altro indirizzo; le nubili, o [...]
[...] . Ogni giorno cresceva in audacia, in disprezzo delle convenienze; in fondo aveva paura, e i bambini quando hanno paura, gridano forte. - 204 [...]
[...] beneficenza aveva vinto un grazioso revolver, un ninnolo elegante che ella pose subito sopra il suo tavolino, piacendole far pompa di originalità e [...]
[...] , passando davanti a suo marito che si trovava in ginocchio sul tappeto. Lydia rimase immobile, colpita dall'espressione di quel volto che non aveva [...]
[...] l'avvocato Calmi, al pallido chiaror della lucerna posata sul tavolino e velata da un fazzoletto di trine. Ella aveva fatto in quel giorno molte corse [...]
[...] ; era stanca, non aveva neppure pranzato. Il salotto gelido e vuoto non l'attirava; quando le annunciarono Calmi, fece uno sforzo per [...]
[...] pelle nera ricamate con perline d'argento. Aveva un abito di velluto rosso antico, orlato colla pelliccia alla moda, chiamata volpe azzurra, in [...]
[...] sospettosamente , entrambi scettici e orgogliosi. Lydia aveva accolto senza inventario tutto quanto si diceva a proposito di lui. Lui si era [...]
[...] gesto, un lieve battito delle palpebre, fecero sorgere in Lydia la memoria esatta del colloquio ch'ella aveva avuto con Calmi, tanti anni prima [...]
[...] alcune fotografie nuove biancheggiavano fra le pieghe della tappezzeria. Erano ritratti di donne bellissime, ballerine, artiste, che Lydia aveva [...]
[...] lo lasci meditare. La sua voce aveva ripresa l'intonazione squillante del sarcasmo, temendo di mostrarsi sentimentale. — Felice notte — disse [...]
[...] chiusa, mista d'odor di fiori e di sigari, l'ultimo suono che aveva dato l'apparenza - 222 - di vita alla sua triste vegetazione. Una poltrona [...]
[...] uomo l'aveva baciata mai! Tanto compromessa, tanto scettica, tanto iniziata ai misteri della galanteria, e così pura che entrando finalmente [...]
[...] . Aveva perdute le sue più care amiche quelle che erano cresciute con lei, ch'ella aveva amate col trasporto dei giovani anni. La signora Avella [...]
[...] aspra, e dura — non esisteva più. Aveva vinto. Sopra il suo volto di santa, un colorito vivace indicava l'equilibrio del corpo collo spirito [...]
[...] chiusa in camera a ripassare i vecchi quaderni pieni di memorie e il giornaletto sul quale, per un intero inverno, aveva scritte le proprie [...]
[...] sommità dell'orecchio, e ripetè a mezza voce: " .... una verde china dove spuntavano i fiori. " Sì, è cosi. In quei giorni aveva stabilita una [...]
[...] l'antica compagna, alle cui nozze aveva assistito motteggiando. La figlia della contessa Colombo era, come la madre, una creatura dall'occhio vorace [...]
[...] baronessa sembrava una donna pienamente - 230 - felice. Aveva un figlio nel collegio imperiale, un giovanetto di quattordici anni, del quale [...]
[...] spesso e volentieri de' suoi trionfi; parlandone, le si accendeva nello sguardo la stessa fiamma divoratrice che aveva reso celebri gli occhi di sua [...]
[...] ? Capisco, ma tuo marito non è in casa tutto il giorno. — Mi occupo... dell'avvenire. — Ah! Lydia sorrise, di un brutto sorriso che aveva imparato [...]
[...] mondo vale la pena di essere amato. — Tolto naturalmente tuo marito? — aveva soggiunto Lydia. - 233 - La baronessa socchiuse gli occhi [...]
[...] , intanto che contemplava il ritratto. — Che bel tipo, non è vero? Oh gli slavi, se li conoscessi! La baronessa aveva fatta questa esclamazione [...]
[...] . La sua voce era strana, velata; principalmente quando parlava cogli uomini aveva inflessioni di abbandono, come di stanchezza voluttuosa. — Io [...]
[...] vero benessere, si sentiva più giovane. Dopo i tentativi infruttuosi fatti in seguito alla lettura di Coppée, ella non aveva più pensato a collegare [...]
[...] pratelline, sulle dolcissime pervinche, ella aveva ancora nella retina dell'occhio le figure procaci della Vie Parisienne, il giornale prediletto di Thèa [...]
[...] nella - 248 - sua vita, nè come fede, nè come protesta. Non era nè credente, nè atea, perchè non ci aveva mai pensato. Da bambina si era [...]
[...] della quale non si capisce nulla, e applaudirla. Il suo pensiero, spoglio di idealità, non aveva mai provato il bisogno di innalzarsi verso un [...]
[...] bambini sudici. Lydia guardò sè stessa, le sue manine trasparenti e candide, che nessuna puntura aveva offese mai, che i profumi avevano [...]
[...] , ma non sapeva, non sapeva. Ancora, come quando aveva voluto intendere i poeti, come quando aveva voluto interrogare - 253 - la natura, le si [...]
[...] , volavano, insieme al canto divino, su in alto, fuori del mondo, trasportate da un ideale che Lydia non aveva — ed esultavano, erano felici... Felici [...]
[...] , mentre il corpo le si appesantiva, torpido, e sembrava una massa inerte, anche le sensazioni si confondevano. Aveva la percezione di una [...]
[...] dell'acredine - 264 - nel sangue, per cui si sentiva ferita, qui, là, in mille punti del corpo. Soffriva come non aveva mai sofferto da che era al [...]
[...] , gentile, attento, infomandosi della sua salute, trovandola un po' pallida. Egli aveva un modo di parlare insinuante, una voce di cui era padrone [...]
[...] aveva prodigati tutti i doni, s'era alleata ancora le più grandi raffinatezze - 266 - dell'educazione. Sulla sua maschia bellezza di slavo [...]
[...] , — non conviene abusare dell'ospitalità. Che frase sciocca, volgare! E lei, avvezza a dirigere le più brillanti conversazioni, non aveva [...]
[...] categoria apparteneva Keptsky? Il dubbio non era possibile; egli aveva il migliore amalgama: era tiepido e morbido. La campana dell'asciolvere [...]
[...] , chinandosi sul ramoscello che ella aveva spiccato: — Adoro i gerani. — Rossi? — fece Lydia, mostrando i dentini con un sorriso un po' forzato [...]
[...] solamente, per rispetto alle convenienze, ma aveva voglia di saltare, di cantare, di far mille pazzie. Da pochi istanti le era venuta addosso una [...]
[...] . Nè la baronessa nè Keptsky non accennavano di partire per Vienna. Lydia, che aveva gettata là una frase allusiva al suo prossimo ritorno in città [...]
[...] all'ora del pranzo, si guardavano sottecehi, quasi credendo di trovare dei cambiamenti di ?sonomia. Molto volte Lydia aveva osservato che Théa [...]
[...] mistero. Alcune sere, quando la contessa aveva potuto afferrare il parroco, accontentandosi di un tarocco o di un tresette; quando la baronessa era [...]
[...] . Questo l'aveva voluto lui, Keptsky. L'indomani, appena spuntava l'alba, mentre tutti dormivano alla Villa, essi si trovavano pronti, e pronti erano [...]
[...] restava appena il tempo di godere, e questo - 278 - godimento che non aveva ancora un nome, questo boccioio che non era ancora ?ore, come [...]
[...] sensazione, che egli attribuiva a forza magnetica. Per convalidare il suo asserto, le diceva che egli non aveva mai potuto pensare all'Italia senza [...]
[...] donne, non aveva la pretesa di far la corte, la solita corte smaccata e impudente che nella maggior parte dei casi è il solo contrapposto che gli [...]
[...] svelava una razza e una educazione in?nitamente superiori. E poi aveva quella morbidezza di velluto, quel tepore di raggio, che allacciava senza [...]
[...] se egli aveva preso in pace la caduta di quelle ali. Ma come chiederlo? Ella taceva allora, spronando il cavallo, con un bisogno di moto, un [...]
[...] Leopoldo non stava troppo bene; aveva i suoi reumi, aveva una coriza; desiderava abbracciare la nipotina. — Tornerai — diceva Théa a Lydia [...]
[...] laggiù. Si lasciarono così, mezzo sorridendo, con una lunga stretta di mano. XVIII. Don Leopoldo non aveva proprio niente di serio; ma povero [...]
[...] impediva a Lydia di continuare, poichè l'attenzione di don Leopoldo era un coefficiente di poca importanza, in confronto alla necessità che ella aveva [...]
[...] i sigari, come per gli uomini, non vi sono nè due strade nè due destini; quanclo non vanno, bisogna far così. E aveva gettato il sigaro dalla [...]
[...] giorno, di notte, sempre. Chiudeva gli — 290 — occhi e lo vedeva. Un suo groom aveva la stessa voce di Keptsky; quale profanazione!... ma era [...]
[...] visage me semble plus beau. Egli aveva una voce calda, giovane, che dava brividi di piacere, che sembrava solleticare il midollo delle ossa. Non [...]
[...] immateriale, di un amore fatto di sogni? — No, non lo aveva mai sentito, ma non' importa; capiva lo stesso, capiva tutto. Egli continuò: — Il [...]
[...] bambino che si abbandona alla madre. — Povero piedino! - 298 - Aveva un paio di calze sottili come una ragnatela e delle scarpe scollate, con [...]
[...] . Senza parlare uscirono dalla casa che li aveva riparati. A metà via incontrarono una carrozza vuota. _ — La fermo? — chiese Keptsky. — Sì. Le [...]
[...] la Revue uno sciallo di ?anella a scacchi bianchi e neri. La sua povera mente af?evolita era divisa fra due pensieri: il temporale che aveva côlto [...]
[...] non fanno sempre l'uf?cio loro. - 302 - Lydia lo lasciava dire; aveva appoggiata la testina sullo scialle di ?anella, e i borbottamenti del [...]
[...] più bello, il più nobile, il più elegante dei cavalieri l'aveva protetta e scortata, ma abbandonandosi alla gioia di nominare Keptsky, si dilungò [...]
[...] Lydia. — Il romanzo nuovo è di Feuillet — continuò don Leopoldo, tornando alla seconda idea. — si chiama La Morte. Lydia non ascoltava. Aveva [...]
[...] i capelli castagni tagliati corti, che aveva un profumo forte di giovinezza, il profumo di un prato di fresco. — La Morte — tornò a dire don [...]
[...] le rammentavano i bei giorni passati, quel recente incanto di un amore che l'aveva dominata tutta. Rivedeva Keptsky, la sua nobile fronte, i suoi [...]
[...] occhi belli e luminosi, e il sorriso - 309 - e la voce. — Impossibile! — mormorava tra sè — impossibile! Eppure aveva un affanno nel petto [...]
[...] stessa lo aveva spronato a dichiararsi, e nulla la colmava di maggior gioia che un simile matrimonio. - 310 - Tornò ad abbracciarla [...]
[...] , baciandola sonoramente sulle guancie. Lydía rinascova, le si allargava il cuore. Ah! come aveva potuto dubitare di lui? E su che appoggio? Per delle [...]
[...] ! — interruppe Lydia con un gesto vivace. Si intrattennero ancora, diffusamente, sul matrimonio. La baronessa aveva annunziato il suo ritorno de?nibivo [...]
[...] aveva riuniti, che tutto si poteva - 314 - ancora dimenticare, cancellare, che sarebbero così felici da non avere nemmeno più odio per il [...]
[...] quand'anche? la nobiltà l'aveva scritta in viso, più di chiunque era degno di portarne i distintivi. A voler rivedere le buccie a tutti quelli che [...]
[...] Titano. Il disgusto della vita le faceva apparire divino l'amore che ella non aveva mai conosciuto, e che la dominava con tutta la violenza delle [...]
[...] , ardente, innamorato, bello come un bel sogno. Egli aveva lasciato la Villa di sua cugina per stare in città, accanto alla fidanzata, dalla quale [...]
[...] - 318 - di serpenti; voi gli somigliate un poco. Egli sapeva accarezzare le piccole debolezze di don Leopoldo; aveva l'arte di interessarlo [...]
[...] purezza delle linee. Si consultava davanti allo specchio, provava e riprovava acconciature. Certi giorni, certe ore, la sue bellezza aveva degli [...]
[...] tempo sbigottita e indignata, come di avaro che trova lo scrigno vuoto. Chi aveva appassito la sua bellezza? Non i baci, non le carezze ardenti che [...]
[...] istante la vita di molti anni. Ella, vergine e pura, non si era data all'amore; il tempo l'aveva presa. Oh! tornare indietro, tornare indietro! Questo [...]
[...] pavoneggiando la sua importanza di madrina. Lydia aveva scritto un bigliettino affettuosissimo alla signora Avella, invitandola, ma Eva era in [...]
[...] guancie di Lydia. — Vede bene, cara amica, che non è ancora abbastanza forte per sostenere la verità. Non l'aveva mai chiamata, cara amica; una [...]
[...] e fra loro, ingannata e tradita da entrambi... Ella fece un gesto supplichevole. Troppe volte aveva subita l'umiliazione di sapersi amata per i [...]
[...] ; l'agitazione di Théa per l'arrivo di Keptsky, i loro colloqui intimi, e quella sera in cui li aveva sorpresi accanto al pianoforte... Vodendola [...]
[...] sapere, mi pose tra le mani tutto il nodo dell'intrigo. Lydia, che aveva ripreso un apparente dominio di sè stessa, lo pregò a spiegarsi [...]
[...] la vettura da nolo che aveva presa per condurre seco Lydia. - 333 - Ella, nervosa, voleva scendere subito, ma l'avvocato si lusingava ancora [...]
[...] . Aveva visto dal fondo della via venire Théa, a passi lenti e molli, facendo ciondolare l'ombrellino sull'indice. La sua maglia di lustri neri [...]
[...] l'aveva fatta sedere, e le stava accanto, tenendole le mani, come un operatore che conta le pulsazioni del paziente. Dal tramezzo sottilissimo [...]
[...] realtà che si credeva al sicuro e che aveva gettato ogni velo. A un tratto Lydia si stacoò dalla parete girando su sè stessa, e cadde nella [...]
[...] braccia di Calmi, il quale la portò di peso in carrozza. Era già sera, ed egli non l'aveva ancora abbandonata un istante. — Grazie, Caimi: ella è [...]
[...] ... Ma Lydia lo interrompeva con un gesto; ?nalmente, quasi rispondendo a tutto ciò che egli non aveva potuto dire, mormorò piano, interrompendosi [...]
[...] ex-carbonaio, che aveva sposato una paesana di cattivi costumi, stava coricato sull'unica panca della Rivendita - com'egli chiamava dignitosamente [...]
[...] a sinistra, con un gesto sprezzante che gli era abituale, e tornò sereno; una serenità incosciente che tuttavia aveva qualcosa di sarcastico [...]
[...] lunghe file silenziose, rapivano il grano, egli, addormentato a bocca a terra, aveva sognato di sposare la fanciulla. Sabina era graziosa: bianca [...]
[...] sogno, aveva preso tempo per risolversi, e ancora non s'era deciso a dichiararle la sua simpatia... - Chi è questa Sabina? - domandò, guardando il [...]
[...] forestiere. - si schermì il bettoliere, che aveva preso 8 in mano una specie di piumino di ritagli di carta e scacciava le mosche da un cestino di [...]
[...] cavallo e si ruppe una gamba, ritornando da Oliena. - Non so; forse aveva assaggiati molti campioni di vino! Perchè era andato per comprare del 1 [...]
[...] volta aveva passato qualche ora; e per concatenazione d'idee domandò: - E cosa si dice di Maria Noina? È onesta? - Ostia, son cose neppure da [...]
[...] ... Anche Pietro aveva gli occhi grigi luminosi e sostenne quasi violentemente lo sguardo di zio Nicola: benchè sentisse le orecchie ardergli per [...]
[...] guardare l'uva e le frutta che maturavano nella vigne. Come aveva annunziato, Maria scendeva nella valle quasi tutti i giorni, a piedi od a cavallo, e [...]
[...] un'emanazione della valle feconda: aveva la flessibilità della vite e la maturità carnosa e un po' voluttuosa del fico d'India. Ma, appunto come [...]
[...] aveva cacciato il muso entro un cespuglio e si scuoteva tutto. Sabina era molto ben vestita, con un bustino di velluto rosso e la camicia bianchissima [...]
[...] questa bestia infernale che ti somiglia. Egli non rispose. S'avvicinò e legò il cavallo. Un'ombra gli aveva oscurato il viso. Anche Maria si levò [...]
[...] di salire verso il cielo. Sì, ella lo amava, poichè aveva arrossito e tremato. I loro occhi avevano parlato. De quel momento i due giovani non [...]
[...] ingannato. Anch'ella doveva essere ambiziosa come la cugina ricca, ed egli era povero, non aveva casa, non possedeva neppur un carro, un paio di buoi [...]
[...] , dove aveva sognato di baciare Sabina, stringeva i pugni e sputava. Sì, le donne lo deridevano. Perchè? perchè era povero. Ebbene, egli si beffava [...]
[...] sguardo la vigna spogliata, la capanna deserta, dove aveva trascorso tanti giorni sereni e fantasticato tanti sogni umili e ardenti. Si sentiva triste [...]
[...] , irritato; mai come in quel giorno aveva capito tutta la desolazione della sua povertà e del suo abbandono. Oramai era convinto che Sabina non lo [...]
[...] . Nessuno gli voleva bene; nessuno gliene aveva mai voluto. Non aveva una sorella, una parente giovane con la quale volersi bene e confortarsi a [...]
[...] nel mondo, e gli pareva che tutti i suoi affetti rientrati, ammucchiati sul suo cuore, marcissero come frutti che nessuno aveva voluto cogliere [...]
[...] sentivasi sempre più l'odore dei pampini, del mosto, dell'erba umida; l'uva dei carri aveva vaghi riflessi violacei; le ruote dei carri tracciavano [...]
[...] . - Per cosa? - Per te, stupido! Egli rise, come aveva riso nel partire dalla vigna, quando i due cantori estemporanei si erano 40 azzuffati [...]
[...] del suo cuore, quel segreto che egli non osava quasi neppure confidare a sè stesso. Sciocca, cento volle sciocca! Ah, ella aveva un altro amante [...]
[...] ... - strillava l'altra ragazza, verso la quale zio Nicola aveva steso la mano. - Uva, qui! - gridava Pietro, curvandosi sul pigiatoio. - Padrone, così [...]
[...] gambe; quando ho finito ho finito, - sentiva una strana gioia sollevargli il cuore. 48 Perchè? Che aveva in sè la giovine padrona, quel giorno [...]
[...] rossa, entro i quali zia Luisa aveva distribuito le patate e la carne di pecora. Poi la giovane padrona chiamò le ragazze, che si levavano con [...]
[...] allegro, ma d'un'allegria cattiva. Un'immagine di Sabina, che durante tutte quelle ore di lavoro e di chiacchiere egli aveva allontanato da sè, gli [...]
[...] risorgeva davanti, bionda, traditrice, beffarda. Ah, ella aveva riso di lui: anch'egli voleva rider di lei, di Maria, di tutte le donne. Ebbene, e se [...]
[...] accorgeva di seguire con gli occhi ogni movenza di Maria, e aveva paura che i padroni si accorgessero del fuoco di desiderio che gli ardeva nel [...]
[...] cucina, macinare il caffè. E gli pareva di seguire 53 ancora con lo sguardo l'alta e attraente persona di lei. Egli aveva bisogno di [...]
[...] caratteristici della sua vita. Anch'egli era stato povero, aveva girovagato in cerca di fortuna, aveva amato e sognato. - Povero o ricco, sempre [...]
[...] sull'orizzonte, ceri lontani accesi da spiriti invisibili: il ginepro esalava un odore d'incenso. Pietro aveva paura come se stesse per morire: una [...]
[...] stelle. * * * Sì, dopo la sua partenza, dopo il segno di croce col quale egli aveva salutato il « piccolo San Francesco » per renderselo amico e [...]
[...] complice come lo desiderano tutte le donnine, tutti gli amanti, tutti i delinquenti nuoresi, la figura della giovine padrona non l'aveva più [...]
[...] abbandonato un solo istante. Lontano da Maria, egli aveva istintivamente sperato di dimenticarla; la lontananza, invece, e sopratutto la solitudine [...]
[...] . Anche i suoi pensieri si sparpagliavano così, ma cadevano sempre sullo stesso terreno. Da qualche giorno egli si sentiva allegro; aveva ripreso a [...]
[...] parlare con Malafede, aveva sorriso passando davanti alla pietra sulla quale si era una volta inginocchiato. - Coraggio, - diceva ai buoi, - fra poco [...]
[...] canti nuoresi: dal tenore passava al basso, e da questo alla mezza voce; poi riprendeva la strofa. Erano le stesse canzoni d'amore che aveva cantato [...]
[...] umiliava. Ma oramai non poteva più disperdere ciò che egli stesso aveva seminato nel suo cuore; era più facile togliere uno ad uno i granelli sparsi [...]
[...] Pietro. Sabina aveva lasciato il servizio, e aiutava le sue ricche parenti a fare il pane e i dolci di pasta, sapa e uva passa, che ogni buona [...]
[...] le aveva fatto la corte e per sedurla le aveva promesso un paio di scarpe. - Molto splendido, davvero! - Aspetta, ora ti racconterò. Io gli dissi [...]
[...] aveva colmato di pane e dolci il grembiale. Nella casetta di Sabina la vecchia nonna filava, badando alla piccola mola tirata da un asinello [...]
[...] d'una medesima sostanza; e in realtà formavano una stessa cosa. I pensieri della vecchia erano sempre corsi dietro l'asinello, e l'asinello aveva [...]
[...] fontana. Chiacchierando scesero sino allo stradale di Orosei, lo stesso che Pietro aveva percorso ritornando dalla vigna. Qualche borghese [...]
[...] servo avrebbe voluto arrivare alla casa dei padroni a notte già fatta. Sentiva un vago timore del primo incontro con Maria; aveva paura che ella gli [...]
[...] da incontrare nessuno, alla messa. E anche voi, babbo, fareste bene d'andare a letto... Pietro non udì ciò che il padrone rispose. Maria non aveva [...]
[...] dunque « chi incontrare alla messa ». Ella dunque non aveva un amante, un fidanzato 86 più o meno segreto. Ah, come ella era buona! Egli la [...]
[...] zio Nicola, sollevando la testa. E ricominciò a raccontare in prosa le avventure che aveva già ricordato nelle sue ottave. Oramai Pietro le sapeva [...]
[...] quanto una lenticchia, che ella aveva un po' sotto la fossetta della gola. Ella rimise entro l'occhiello il bottone d'oro della sua camicia, ma [...]
[...] fiammella del lume, domandò: - Non dici nulla, Pietro? Parla. Pietro aveva anch'egli sollevato gli occhi e la investiva da capo a piedi con uno [...]
[...] fino al pavimento; la camicia di lei, bianchissima, aveva riverberi di neve; fra tutto questo candore il collo di lei pareva più roseo, e il viso [...]
[...] , solamente sua. Egli non aveva che a stender le braccia per stringerla a sè. - Ma non parli, dunque? Perchè mi guardi così, Pietro? - ella [...]
[...] , la padrona, la distanza sociale che lo separava dalla bella fanciulla beffarda, alla quale aveva finalmente aperto il suo cuore; ma non ebbe più [...]
[...] colpa ne hai? Siamo tutti eguali davanti a Dio. Egli capì che ella parlava così perchè aveva paura d'irritarlo; ma si fece più ardito. - E allora [...]
[...] , questo sì; mai nessuno le aveva diretto una più calda e viva dichiarazione d'amore, ma ella aveva troppa coscienza del suo dovere per permettersi [...]
[...] sarebbe andato? La sua vita, ormai, non aveva più scopo. Rimise in ordine il cucito di Maria, ch'ella nella fuga aveva lasciato sparso per terra, e [...]
[...] , scusatemi e perdonatemi se ho baciato vostra figlia...Baciata! L'ho baciata! - pensò all'improvviso; E un brivido di voluttà, come non l'aveva sentito [...]
[...] sprofondò in un sogno di amore: aveva qualche cosa da ricordare, e fra il ricordo e il desiderio, entrambi disperati, la sua passione diventava [...]
[...] cuore. Svegliandosi, la mattina all'alba, ella ricordò subito la scena della sera avanti, e le parve di aver sognato. Ma sì, aveva anche sognato [...]
[...] invadevano la vigna, nascondendo le viti cariche di grappoli già neri. Ella aveva sgridato Pietro: « Che fai dunque? Perchè non strappi via tutta [...]
[...] , la sollevarono, la strinsero. Era Pietro. Come aveva fatto la sera prima, egli avvicinò il viso di lei al suo, tenendole la testa ferma con la [...]
[...] , nella solitudine della valle deserta. Egli la baciava e taceva, e teneva gli occhi chiusi: ella aveva paura, ma a poco a poco le ginocchia le si [...]
[...] piegavano, l'ardore delle labbra di Pietro si comunicava al suo sangue: le pareva di dover morire... Svegliandosi e ricordando che Pietro l'aveva [...]
[...] sopraggiunse la reazione. Pietro Benu, il suo servo, l'aveva baciata! Ella era stata baciata da un servo! Vergogna suprema! Non esistono [...]
[...] s'erano trovati soli, nella valle deserta, nei recessi dell'orto, dove nessuno sguardo umano poteva arrivare? Egli l'aveva sempre rispettata [...]
[...] notte insonne e tormentosa; non aveva neppure spiegato la stuoia, e al barlume livido che penetrava dal finestrino il suo viso appariva pallido come [...]
[...] sulla bocca il gusto dei baci ch'egli le aveva dato in sogno. Intanto accudiva silenziosamente alle faccende solite; non voleva svegliare il [...]
[...] considerar Pietro come un suo fervido ammiratore, e non avesse più timore di lui. Del resto, ella non aveva altri adoratori o almeno adoratori coi quali [...]
[...] ricco e intelligente, ma assai brutto, guardava con insistenza la bella figliuola di Nicola Noina. Ella lo sapeva, ma per più d'un anno aveva atteso [...]
[...] animò, lo guardò, parve prendersi il perfido gusto di provocarlo, di fargli capire che non aveva paura di lui. - Verrò quest'altra settimana. Ci [...]
[...] addormentava sempre con la stessa gioia in cuore: non era stato mai così felice, e neppure aveva mai sognato tanta fortuna. Maria si mostrava tenera e [...]
[...] passione, l'aveva trascinata con sè, in un vortice pericoloso, spintovi da una forza fatale; tuttavia qualche volta ella si ribellava a questa [...]
[...] capriccio di Maria s'intorbidiva, si mutava in passione fosca. La curiosità di sapere che cos'era l'amore l'aveva spinta verso l'uomo giovine e [...]
[...] scese nella valle, dove Pietro finiva di coltivare la vigna. Si rividero sotto i peri, dove per la prima volta egli aveva notata la bellezza di lei [...]
[...] credette perduto. Maria lo aveva attirato dietro la roccia ov'egli aveva sognato di baciar Sabina: l’edera odorava, due passeri s'amavano su una fronda [...]
[...] aveva osato innalzare gli occhi fino a lei? Se ora soffrivano entrambi la colpa era tutta di Pietro. Pazzo, spensierato, sciocco! Ebbene, che ricada [...]
[...] un giorno o l'altro l'avvenire si schiarisse. Di Pietro non aveva più timore: egli era un fanciullo, non un uomo; era anzi un servo, umile e [...]
[...] precetto pasquale: non aveva la forza di confessarsi, temeva che il sacerdote non l'assolvesse dal peccato di amare e baciare un uomo che ella non [...]
[...] della festa. Alcune camminavano scalze, per voto; una aveva i capelli sciolti sulle spalle e un cero dipinto in mano. Era Maria Noina, che scioglieva [...]
[...] non era bello, ma aveva una cert'aria di fiera distinzione: col cappottino nero di orbace e di velluto, dal cappuccio rigettato sulle spalle, il [...]
[...] d'una vittima necessaria. Che colpa ne aveva lei? Sapeva forse lei che Francesco Rosana le sarebbe apparso quella notte in mezzo alle tancas [...]
[...] spianata della chiesa e sui dirupi intorno. Ella non aveva mai veduto uno spettacolo più imponente, un quadro più luminoso e colorato, neppure nei giorni [...]
[...] donna coi capelli sciolti appariva tra la folla, ma nessuna aveva la magnifica chioma di Maria; quando, all'Elevazione, ella s'inginocchiò [...]
[...] tristezza. Sì, il sogno era finito; la realtà cominciava. D'altronde ella si sentiva triste, ma non molto. Francesco era brutto, ma aveva una [...]
[...] s'avviarono al ritorno, proponendosi di fermarsi ancora a metà strada, nella tanca di Francesco Rosana. Come aveva promesso, Maria sedette sulla groppa [...]
[...] Francesco, e consigliavano Maria d'accettarlo per sposo. Intanto Pietro aveva compiuto il suo anno di servizio e rinnovato il contratto per un [...]
[...] altr'anno. Maria, veramente, aveva cercato di convincere zio Nicola a non rinnovare il contratto, ma egli l'aveva guardata da capo a piedi con disprezzo [...]
[...] voce vaga, sul possibile fidanzamento di Maria, era giunta fino a lui, ma già altre volte egli aveva sentito chiacchiere e notizie false, a proposito [...]
[...] chiederle chi era il « grosso partito » rifiutato, ma pensò a Francesco Rosana, e non osò trattenerla più a lungo. Poveretta, aveva la febbre. La seguì [...]
[...] tradimento. * * * Da circa due settimane Pietro aveva ripreso possesso del malinconico altipiano, e lavorava alacremente. Una sera, ai primi di [...]
[...] riposarsi accanto al fuoco: anche Malafede s'aggirava intorno al viandante, fiutandogli le vesti e leccandogli le mani. Ma il giovine aveva fretta. Curvo [...]
[...] disse a me. L'altro aveva fretta d'andarsene: nella penombra non aveva veduto il viso sconvolto di Pietro, e quindi rispose tranquillamente: 158 [...]
[...] Pietro non le rivolse più neppure lo sguardo. Egli entrò e sedette accanto al fuoco, nell'angolo dove aveva trascorso tante ore felici, sullo sgabello [...]
[...] , qualcuno lo aveva percosso con una pietra, sul cranio, e l'aveva ucciso; il Pietro che ora respirava in lui era un altro, e riviveva in un luogo di [...]
[...] aveva sperato d'ingannarsi! - Come si fa? - proseguì zio Nicola. - Si poteva aspettare ancora, si poteva sposare un bel giovane; ma alle donne [...]
[...] le cose nella loro brutta realtà. Maria lo aveva tradito volontariamente: e chissà da quanto tempo ella covava il tradimento! 167 Sì, ella lo [...]
[...] aveva tradito baciandolo, come Giuda aveva tradito il Signore. Tutto era finito. * * * Rimasto solo, Pietro si abbandonò tutto alla sua rabbia e [...]
[...] stessa che aveva accompagnato col suo raggio la corsa pazza di Pietro attraverso la vallata di Marreri, scintillava e pareva ridesse di lui e delle [...]
[...] , davanti al fuoco che pareva cosa viva, Maria lo aveva baciato, aveva promesso, aveva spasimato... Come ogni cosa poteva svanire? Chiudendo gli occhi [...]
[...] profilo d'un uccello di rapina. Maligne visioni apparivano: ecco, zia Luisa rideva di gioia; il suo insolito riso aveva qualcosa di lugubre, quasi [...]
[...] che lo urgeva. Senza di lei nulla esisteva, tutto era tenebre. Le ore passarono. Pietro si esaminò severamente, domandandosi se aveva commesso [...]
[...] qualche colpa, qualche errore che giustificasse il tradimento di Maria. Nulla. Egli non aveva fatto altro che amarla. E neppure nei momenti di rabbia [...]
[...] potè indovinare la vera cagione del repentino mutamento di lei. Egli l'aveva collocata tanto in alto, tanto in alto, come una stella: non ne [...]
[...] sua madre egli non aveva più pianto: e queste furono le ultime lagrime della sua vita. XIII. L'indomani mattina egli attese invano Maria. Scese [...]
[...] incompleto; zio Nicola, che aveva saputo conquistare con la sua bellezza e la sua audacia una donna come sua moglie; Francesco, « l'avvoltojo [...]
[...] impeti d'odio, che gli ricordavano i suoi primi giorni d'amore quando aveva desiderato Maria con l'ardore selvaggio di un predone, la passione to [...]
[...] dominava, feroce. Allora egli ritornava l'uomo primitivo: tutto quanto v'era di generoso in lui, e quell'istinto di bontà quasi femminea che lo aveva [...]
[...] . Cammina, cammina, veniva la notte, la strada non terminava mai. Egli aveva fame, sudava, tremava di stanchezza; la strada non finiva, e d'altronde [...]
[...] fantasmi dei quali egli aveva paura 174 da bambino, al calar della sera, quando scendeva carico di legna dall'Orthobene. Dopo questi sogni da [...]
[...] taceva. Pietro sentiva il suo cuore battere violentemente: aveva l'impressione d'aver già commesso il delitto. Ma poi si scuoteva, si svegliava del suo [...]
[...] diranno i miei padroni quando sapranno? E lei? Mi crederà davvero un ladro? Ad un tratto incontrarono il padrone della pecora, il quale aveva [...]
[...] carcerato, e lo confortò e gli raccontò storielle allegre. Egli aveva dovuto far surrogare il servo, ma disse a Pietro: - L'anno venturo ti riprenderò al [...]
[...] loro senza esser certi della sua colpa? Sì, aveva ragione l'Antine, il mondo era una bilancia; da una parte si scendeva, dall’altra si saliva [...]
[...] in quei giorni aveva l'obbligo, per lei intollerabile, di non far niente: tutta vestita a nuovo, con una camicia bianca come la neve, un [...]
[...] il suo breve errore, e perdonava perchè sperava. Ora egli tornava. Da mesi Sabina non l'aveva più riveduto. La notizia delle sua visita ai padroni [...]
[...] toccava anche di segnarli perchè la ragazzetta, sazia e imbottita di dolci, aveva abbandonato il suo posto. Verso l'imbrunire giunse il fidanzato [...]
[...] Maria aveva un giorno ricevuto, per mezzo del bettoliere toscano, una lettera, con la quale Pietro la supplicava di dargli un convegno. « Tutte le [...]
[...] sere, alle undici, io passerò davanti al tuo portone; aprimi, se hai ancora un cuore di donna ». 197 Ella non aveva risposto, non aveva aperto [...]
[...] . Forse domani neppure verrà: sarà stato uno scherzo di Tatana a Sabina. Ma intanto aveva paura e suo malgrado un pensiero poco pietoso le [...]
[...] finito di smorzare il fuoco indegno che le aveva acceso disgraziatamente il cuore. Non amava Francesco, ma le pareva d'aver dimenticato Pietro: il [...]
[...] , aveva indossato il costume delle feste, e già andava e veniva, attraverso il cortile e la cucina strascinando il suo bastone, e dando ordini e [...]
[...] lunghi pendenti di corallo, le circondava il viso come di un'aureola lunare. Solo un'altra volta Francesco l'aveva veduta altrettanto bella [...]
[...] gola. Ecco, aveva voglia di piangere e di ridere nello stesso tempo. Pensava che fra un'ora avrebbe ripercorso quelle vie, non più libera, non più [...]
[...] serviva Maria con esagerata premura. Ella aveva smesso il costume da sposa, ma sotto il bustino di broccato conservava la splendida camicia [...]
[...] . Pallida, quasi sofferente, ella non nascondeva la sua ansia e la sua delusione. Aveva atteso Pietro; l'aveva sentito venire; ma ora s'accorgeva [...]
[...] aveva tratto dalla sua saccoccia, e quasi spariva nella sua mano nodosa enorme, trovava ogni giuntura, tagliava ogni nervo, scorreva scricchiolando [...]
[...] ! 212 E mise la sua mano su quella di lei, e non volle più mangiare nè bene, ma aveva già bevuto abbastanza, e i suoi occhi si socchiudevano [...]
[...] aveva famiglia da mantenere e la sua vecchia zia era da tutti creduta una donna danarosa nonostante la sua apparente miseria. - Sì, - ho da vendere [...]
[...] la volta della scala, regnava una pace soave, quasi triste. Il sole era scomparso; l'ombra aveva invaso il cortile; sul cielo limpidissimo si [...]
[...] divertirsi. Le nozze sembrano funerali. - Ho anche osservato una cosa, - disse il pastore che aveva trinciato il porchetto arrostito. - Un tempo si usava [...]
[...] . Ora ella non andava più scalza e non accudiva alle più basse faccende domestiche: era diventata quasi una signora. Aveva una fantesca svelta e [...]
[...] sulla magnifica cavalla bianca, che già li aveva ricondotti dal monte Gonare a Nuoro, e visitavano l'oliveto, la vigna, l'ovile di Francesco [...]
[...] non era un pastore: era un possidente ed aveva una discreta rendita; ma siccome il bestiame e i pascoli (tancas) rappresentavano la sua più grossa [...]
[...] dalla groppa di Maseda, e guardò se il sudore della cavalla le aveva macchiato la sottana. - Mi pare d'aver dormito, - disse, facendo qualche passo [...]
[...] per sgranchirsi le gambe. Francesco si mise ad armacollo il fucile che aveva sempre tenuto sul davanti della sella, e fischiò per avvertire del loro [...]
[...] Croca aveva maniere garbate ed una voce dolce, quasi femminile. - Lasciate fare a me, - disse, poichè Maria e Francesco si preoccupavano per il [...]
[...] mare di sogni. Francesco Rosana aveva un sentimento istintivo della natura. Col suo modo d'esprimersi un po' affettato, diceva alla sua giovine [...]
[...] prima volta sola nell'ovile: Francesco però le aveva promesso di ritornare presto, e per ingannare il tempo ella s'avanzò fino alle roccie che [...]
[...] svelto, con la sua sopragiacca di pelle giallognola; nessun altro paesano nuorese aveva il portamento fiero di Pietro Benu, ed ella poteva ben [...]
[...] spiegherò io. Girano certe figure da queste parti! Maria non osò dire che aveva creduto di veder Pietro. Francesco le disse: - Anche ai pastori vicini [...]
[...] trascorsa. La sera cadeva, dolce e profonda, una sera quasi estiva; il cielo aveva già perduto la trasparenza primaverile: incurvavasi un po' denso e [...]
[...] di tristezza, di paura quasi infantile. Perchè Francesco non tornava? Egli aveva promesso: chi lo tratteneva? - Io son qui sola, egli lo sa: se [...]
[...] ancora, si guardò attorno. Non aveva mai, come in quella sera, sentito il mistero del crepuscolo, delle ombre invadenti. Che accadeva laggiù, dietro [...]
[...] di me? Egli sa che sono qui sola, di notte... Il pastore sentiva che ella aveva ragione, ma la confortava: - Non è poi tardi: guarda le stelle [...]
[...] le aveva dato, la promessa del giovine servo: « Io non ti farò mai del male ». - A me no, ma a lui, a Francesco... Ah, che giorno funesto fu mai [...]
[...] sentiero assiepato. 251 Allora si mise a correre, s'inoltrò nel sentiero ed arrivò allo svolto, sotto le roccie dalle quali un giorno aveva creduto [...]
[...] nero, con un costume preso a prestito da una vicina: era pallidissima, aveva gli occhi gonfi; sembrava invecchiata di vent'anni, stordita da un [...]
[...] il sole splendesse ancora e il cielo fosse ancora puro; entrava qualche altra parente che aveva cura di richiudere subito la porta e tutto [...]
[...] lo hanno ucciso come un agnello, - rispondeva Maria; e piangeva, e ricominciava a raccontare alla nuova venuta, come già l'aveva dovuta raccontare [...]
[...] prefica aveva una bella voce sonora, e godeva fama pei suoi attitidos: finchè Maria aveva assistito alla ria le due donne s'erano limitate a ricordare [...]
[...] , o fiore mio, o nipote mio, che non rivedrò mai più? * * * Soltanto a mezzogiorno la gente cominciò ad andarsene; anche Sabina, che aveva ottenuto [...]
[...] finsero di non toccar cibo, ma i cestini furono egualmente vuotati. Maria aveva la febbre; al coraggio ed al sangue freddo, che l'avevano [...]
[...] figura di Pietro Benu, in una chiara sera di maggio, nello sfondo del sentiero che attraversava le tancas... Egli aveva in mano un coltello e [...]
[...] procedeva cauto come un bandito... Nei suoi sogni tormentosi Maria faceva ipotesi spaventevoli: Pietro aveva ucciso il servo, poi, col pugnale di questo [...]
[...] , aveva compiuto la sua vendetta... Egli aveva dei complici; forse i banditi, che non mancavano in quei dintorni; forse gli stessi pastori che si [...]
[...] ; scarno, coi capelli irti e gli occhi freddi e indifferenti: il suo viso abbronzato era quasi duro, aveva una espressione che Maria non conosceva ancora [...]
[...] , fosse quella d'un uomo indifferente o quella d'un amico pietoso, non era la fisionomia d’un colpevole. Ella aveva sognato. Dopo quella sera egli [...]
[...] ritornò spesso dai suoi ex-padroni. Un giorno anzi acquistò da Maria, che aveva ereditato solo una parte del patrimonio di Francesco, alcuni tori e [...]
[...] presunto fidanzato le aveva chiesto. Diceva a sè stessa: - È tempo di pensare ai fatti miei: Giuseppe è un buon giovine, e qualunque ragazza della mia [...]
[...] condizione si chiamerebbe fortunata di sposarlo. Che altre speranze ho io? Sentiva ancora il freddo saluto che Pietro le aveva rivolto. Il dubbio [...]
[...] di Antonio Pera, il pastore il 271 cui ovile era vicino all'ovile Rosana. Qualche parola sfuggita a Giuseppe, a proposito di Pietro Benu, aveva [...]
[...] bocca di parlare; ma Sabina non aveva bisogno d'altro. - Ora taci pure; andiamo. S'avvicinarono all'altare nudo e polveroso; Giuseppe accese due [...]
[...] Sabina ritirò la sua mano, che la stretta del giovine aveva riscaldato, si sentì triste fino alle lagrime. Ella non si pentiva del giuramento, ma un [...]
[...] , le due zie decrepite di Pietro Benu. L'ex-servo ereditò e continuò ad abitare la loro casetta, che egli aveva fatto allargare e restaurare. - Come [...]
[...] si degnava di guardarlo teneramente. Ma egli aveva una sola speranza in cuore, una sola ambizione. Gli pareva che altro scopo non gli 276 [...]
[...] restasse nella vita; e per quello scopo egli da anni ed anni combatteva, e quell'ambizione lo aveva reso astuto, paziente, fine. Non frequentava le [...]
[...] muratori che fabbricavano un muro, venne a cercarlo l'Antine. Il piccolo uomo intraprendente s'era vestito da borghese; aveva i capelli grigi, ma [...]
[...] il suo viso sbarbato conservava l'espressione giovanile che lo rendeva tanto simpatico. Da qualche anno l'Antine aveva sposato una ragazza povera [...]
[...] aveva dato alla sua antica passione una cornice pura e ardente. - Maria, tu indovini perchè son venuto... Vieni qui vicino, volgiti, ascoltami [...]
[...] scomparve; il cerchio si fermò. - Bravo! - gridò l'Antine, agitando il braccio verso il vincitore, che era arrivato a toccare il cerchio e ne aveva [...]
[...] occhi scintillavano di gioia. 289 Seguì l'amico e con lui e col contadino s'avvicinò a Sabina. La giovine donna aveva perduto la sua [...]
[...] sciupano presto. Dopo il suo matrimonio, le sue relazioni con la famiglia Noina erano quasi cessate; ella non aveva tempo di andare a trovare i [...]
[...] parenti ricchi, e questi non si ricordavano di lei. Sabina aveva dimenticato il passato. Quando verso sera attendeva il marito, seduta sul limitare [...]
[...] secoli erano trascorsi dopo (1) La fame. 290 quel giorno d'autunno, in cui egli le aveva promesso di « dirle qualche cosa! » Come il mondo [...]
[...] aveva licenziata la serva, e neppure il bettoliere toscano era riuscito, fino agli ultimi giorni, a sapere le novità di casa Noina. Grandi meraviglie [...]
[...] . Quando Maria aveva annunziato il suo fermo proposito di sposar Pietro Benu, zia Luisa aveva arrossito. Poche volte in vita sua ella aveva [...]
[...] ; pensava a lui come mai, neppure durante i primi mesi del suo amore, aveva pensato. Qualche volta il suo antico orgoglio risorgeva: l'idea di dover [...]
[...] primitivo. Le pareva di aver provato tutte le gioie e tutti i dolori, tranne l'amore. Era stata invidiata, adulata; aveva pagato a caro prezzo il [...]
[...] nella sua camera. Egli le domandava perdono del lungo indugio, diceva di averle scritto una cartolina, ch'ella non aveva ricevuto, e le esprimeva il [...]
[...] presso la fidanzata, che faceva gli ultimi preparativi per le nozze. Sebbene ella serbasse tutte le sue vesti da sposa, aveva acquistato un nuovo [...]
[...] triste. Era la sposa che doveva fornire il letto nuziale, e Pietro quasi la offendeva proponendole un letto suo; ma d'altra parte egli aveva ragione [...]
[...] . Ecco, la perspicacia di zio Nicola non aveva preveduto il caso, e Maria, stordita dalla passione e dall'incalzarsi 300 degli avvenimenti, non [...]
[...] aveva indovinato il giusto desiderio di Pietro di non dormire dove Francesco Rosana aveva dormito. Allora vennero ad un accordo: Pietro si sarebbe [...]
[...] , vennero celebrate le nozze. Maria non aveva chiuso occhio durante la notte. Alla una era già in piedi, pallida e stanca: le pareva di sognare [...]
[...] . Maria pregava: anch'ella ricordava; rivedeva al suo fianco la triste figura dell'ucciso, ma non si turbava per questo. Non l'aveva pianto abbastanza [...]
[...] . Dio aveva voluto la loro unione: sia lodato Iddio! Tutto accade per suo volere. Per riconoscenza verso questo Dio compiacente e buono, la sposa [...]
[...] subito Maria pronta a sorridergli ed a guardarlo con passione. La cercava, la chiamava, le domandava se aveva veduto qualcuno durante la sua assenza [...]
[...] e spossata, ma già libera della febbre che l'aveva resa per tanti giorni incosciente. - Sì, - pensava, - mia madre è già pentita del suo proposito [...]
[...] cucina? S'alzò e andò a vedere. Era il gatto che aveva fatto cadere un coperchio: ella rimise tutto a posto, rincorse il gatto che attraversò di [...]
[...] si guardò attorno meravigliata. In quei momenti d'incoscienza la sua anima s'era come assentata da lei e aveva fatto un viaggio misterioso: era [...]
[...] stata in un paese ignoto, dove aveva veduto cose terribili e grandi, e ritornava mutata e vedeva intorno a sè ogni cosa mutata e ne provava terrore [...]
[...] 311 il suo cappotto alla parete di cucina, dietro l'angolo della porta... Era una giornata fosca e triste... Ella gli aveva versato da bere e lo [...]
[...] aveva guardato con diffidenza, poichè egli godeva cattiva fama, sebbene nulla giustificasse allora questa calunnia. Poi i giorni erano passati, così [...]
[...] , come passano le nuvole nell'aria, senza lasciar traccia... Che aveva ella fatto durante quel tempo? Aveva sognato: era bella e beffarda, lo [...]
[...] ricordava, sì, ed era superba come una figlia di re. Perchè era poi caduta tanto in basso? Aveva ascoltato il suo servo, ed a poco a poco s'era [...]
[...] abbandonata a lui come l'ultima delle donne. Egli era buono, allora; ella lo aveva creduto docile e mite come un bambino e ne aveva fatto od aveva creduto [...]
[...] , avvicinandosele ai piedi. L'ora 313 passava, correva col sole: quella linea d'ombra lentamente mobile aveva qualche cosa di vivo, era un nemico che [...]
[...] , come l'aveva veduto pochi momenti prima nel suo sogno amoroso: egli la chiamava, s'avvicinava, si gettava su lei, e il suo abbraccio la soffocava [...]
[...] ... Ecco, egli aveva perduto la sua spoglia di amante: appariva nel suo vero aspetto d'omicida e di ladro... Che fare? Che fare? Di nuovo Maria [...]
[...] della lettera, che aveva destato il suo delirio di paura, le ritornò in mente e la calmò. « Maria, sii prudente ». Chiuse il portone con la spranga [...]
[...] l'ucciso, ad abitare dove Francesco aveva abitato, a dormire nel letto dove Francesco aveva dormito... Ma, giurando, egli era parso così sincero [...]
[...] la fama di violento e di poco scrupoloso che Pietro godeva prima di entrare al loro servizio. Nulla, mai, aveva giustificato questa mala fama di [...]
[...] sgozzato... Lagrime di tenerezza le solcarono il viso al ricordo di Francesco. E quel ricordo la commosse come forse mai l'aveva commossa; e per la [...]
[...] che ella aveva un tempo ripetute come una lezione, le tornarono in mente con insistenza e le parvero nuove, sgorgate dal profondo dell'anima sua [...]
[...] tempo, sempre eguale e sempre dolce, e non dell'amore carnale che l'aveva bassamente unita ad un servo... - Egli, il servo vile, egli mi ha [...]
[...] accusatrice cominciava a salire: ma ella 318 si difendeva disperatamente e riusciva a farla tacere. Ella capiva che Pietro aveva seguita la via [...]
[...] del male per lei sola, ma che colpa ne aveva, lei? Era forse stata la prima a guardarlo?... Anche se ella non avesse sposato Francesco, Pietro [...]
[...] aveva fatto! Egli era nato col suo destino sulle spalle. Misera lei che era caduta fra i suoi artigli come il passero fra gli artigli del nibbio [...]
[...] aspetto, come tante volte lo aveva confusamente intraveduto. Ella era ancora la padrona: egli il servo, ma il servo ladro, grassatore, nemico: era il [...]
[...] , e tutto il suo rancore d'altri tempi, il suo misterioso odio di razza si sviluppava in lei come un male nascosto che finalmente aveva il suo [...]
[...] Pietro prima di Francesco. A chi dunque rivolgersi? Ella non aveva amici, non parenti di cui fidarsi. Ma aveva molti denari. Aveva un cofanetto [...]
[...] aggirarsi disperatamente per la camera, come aveva fatto nel cortile. Che fare? Che fare? Era mai possibile che ella, ella stessa, andasse dal giudice ed [...]
[...] accusasse Pietro, l'uomo che fino a poche ore prima ella aveva amato ciecamente? Ogni oggetto, in quella camera bianca e tranquilla, animata da [...]
[...] potevano condannare Pietro: ma la gente avrebbe condannato lei. La gente! No, la gente doveva ignorare il dramma, come aveva ignorato l'idillio: per la [...]
[...] le aveva destato terrore era stato il « ladrone ». Ella se lo figurava alto come una quercia, con due grandi occhi di gatto e due mani simili ad [...]
[...] , quando zio Nicola russava nella camera attigua, aveva desiderato di vedere il « ladrone ». - Io griderò, - pensava con un brivido di piacere [...]
[...] , pronto all'assalto, egli, il « ladrone ». Finalmente si avverava il barbaro sogno della bambina ricca: ed ella aveva paura, come nella sua infanzia, ma [...]
[...] dolce, infantile, con due occhi non più turbati, ma teneri, supplichevoli. Quando ella lo aveva veduto così? Quando, quando? Non ricordava: forse in [...]
[...] un giorno lontano, nel tempo del loro primo amore; forse quel giorno, nella vigna, quando egli avrebbe potuto farle del male, e invece l'aveva [...]
[...] pregata di andarsene: forse la prima sera, quando egli l'aveva abbracciata e le aveva detto: non ti farò del male! E invece, quanto gliene aveva fatto [...]
[...] . Quanto gliene faceva e gliene farebbe ancora! La sola sua presenza, oramai, le recava un mortale dolore. Ella non aveva più paura di lui, e anzi [...]
[...] arrivare a lei aveva percorso una via piena di pericoli e di orrori. Curvo su lei Pietro le parlava con dolcezza, insistendo per sapere se ella [...]
[...] lunghe ore di incubo, alla associò al suo il dolore di Pietro. La presenza di lui, per quanto odiosa ed insopportabile, le aveva ricordato mille cose [...]
[...] . Lo sguardo di lui tenero e selvaggio, sguardo da schiavo e da condannato, le aveva spiegato molte cose. « Che faremo noi? » Ed ella previde [...]
[...] , talvolta. Col denaro e con la volontà si arriva a tutto. Il denaro, ch'ella aveva amato tanto, amato più di sè stessa, le avrebbe dato almeno il [...]
[...] l'Orbo che ce l'aveva sempre con quello della finestra, 8 vociando ogni volta: — Eccolo! eccolo! — E nella biblioteca, la quale cascava a pezzi, fu [...]
[...] dei gesti in aria, dal tetto della sua casa, il dirimpetto. Giacalone aveva attaccata una carrucola alla ringhiera del balcone per attinger acqua [...]
[...] nessuno qui!... Quello che accadde poi, dietro quell'uscio che don Diego aveva chiuso di nuovo spingendo nella cameretta la sorella, nessuno lo seppe [...]
[...] stupido... e don Diego... vi rammentate? Quando la cugina Sganci gli aveva procurato quell'impiego nei mulini?... Nossignore!... un Trao non poteva [...]
[...] nella sua palandrana, e aveva tutt'altro per la testa il poveraccio! il canonico cambia subito discorso: — Eh, eh, quante cose ha visto questo [...]
[...] e pallido da un momento al l'altro. Aveva la faccia di uno che voglia dire: — Apriti, terra, e inghiottimi! — Tossì, cercò il fazzoletto dentro [...]
[...] Bianca — era una buona donna infine — don Diego aveva proprio una faccia da far compassione... Accostò la sua seggiola a quella di lui, per fargli [...]
[...] ... voi che siete madre!... Adesso la cugina aveva tutt'altra faccia anche lei: le labbra strette per non lasciarsi scappar la pazienza, e una ruga [...]
[...] tornarono in mente tante cose alle quali non aveva badato nella furia del continuo da fare: qualche mezza parola della cugina Macrì; le chiacchiere che [...]
[...] baronello non era alla Vignazza. Vi aveva lasciato il cane, Marchese, la sera innanzi, ed era partito: — A piedi, sissignora. Così mi ha detto il [...]
[...] alzare gli occhi. Ci aveva fissi dinanzi, implacabili, Ciolla, Ia farmacia di Bomma, le risate ironiche dei vicini, le chiacchiere delle comari [...]
[...] trasalire ancora in ogni pietra all'eco di quei passi ladri: e Bianca, sua sorella, la sua figliuola, il suo sangue, che gli aveva mentito, che s'era [...]
[...] Rubiera aveva tanto da fare. Essa allora si voltò come un gallo, coi pugni sui fianchi, in cima alla scala: — A mio figlio ci penso io, tornò a [...]
[...] La signora Sganci aveva la casa piena di gente, venuta per vedere la processione del Santo patrono: c'erano dei lumi persino nella scala; i cinque [...]
[...] dal nulla... Me lo ricordo io manovale, coi sassi in spalla... sissignore!... Mastro Nunzio, suo padre, non aveva di che pagare le stoppie per far [...]
[...] balcone la zia Sganci. — Ecco qui il santo! Il marchese Limòli, che temeva l'umidità della sera, aveva afferrato la mamma Margarone pel suo vestito [...]
[...] , che per la sua profession sapeva i fatti di tutto il paese e non aveva peli sulla lingua, domandò alla signora Margarone: — Dunque, ce li mangeremo [...]
[...] al crocchio dove l'aveva piantato donna Giuseppina per non dar troppo nell'occhio, scappò fuori a dire: — Però la baronessa Rubiera non è venuta [...]
[...] bile che aveva in corpo, si diede la briga di rispondere ad alta voce, quasi fossero tutti sordi: — è malatal... Ha mal di testal... — E intanto [...]
[...] processione! II marchese Lima, il quale aveva salutato gentilmente il santo Patrono 38 al suo passaggio, inchinandosi sulla spalliera della seggiola [...]
[...] padrona di casa era tutta cortesie per mastro-don Gesualdo. Ora che il santo aveva imboccato la via di casa sua sembrava che la festa fosse per lui [...]
[...] : donna Marianna parlandogli di questo e di quello; il canonico Lupi battendogli sulla spalla; la Macrì che gli aveva ceduto persino il posto; don [...]
[...] far luccicare i topazii che aveva al collo. Bianca rispose, facendosi rossa: — è di lanetta... un regalo della zia... — Ah!... ah!... II baronello [...]
[...] ... per la gente che ci osserva... Abbiamo tutti gli occhi addosso!... Essa prese dolcemente dalle mani di lui il piattino che aveva fatto posare sul [...]
[...] arrivò il suono di una sghignazzata generale, subito dopo qualcosa che aveva detto il notaro Neri, e che non si potè intender bene perchè il notaro [...]
[...] infine la risposta: — Che s'aveva a fare? bagnarci tutti?... la burrasca a cessata or ora... Siamo cristiani o porci?... Se mi coglie qualche [...]
[...] !... ci sto lavorando... A proposito, che facciamo per quell'altro affare? ci avete pensato? che risposta mi date? 52 Don Gesualdo il quale aveva [...]
[...] voi fate l'indifferente... Scusatemi tanto alloral... Anche per dare una risposta alla signora Sganci che ci aveva messo tanto impegno [...]
[...] saluto, massaro Fortunato! Burgio aveva il viso lungo un palmo, aggrottato, con tanto di muso nel faccione pendente. 53 — V'ho visto venire di [...]
[...] Iddio!... Son venuto apposta a dirvelo... — Vi ringrazio! grazie tante! Ora che volete da me? Io ve l'aveva detto, quando avete voluto prendere quella [...]
[...] ciabatte ch'erano anch'esse una grazia di Dio. La ragazza gli aveva apparecchiata una minestra di fave novelle, con una cipolla in mezzo, quattr'ova [...]
[...] persona curva e il capo chino. Aveva una massa di capelli morbidi e fini, malgrado le brinate ed il vento aspro della montagna: dei capelli di [...]
[...] mostrava la pelle bianca dove il sole non aveva bruciato. Le mani, annerite, erano piccole e scarne: delle povere mani pel suo duro mestiere [...]
[...] mento rilassato, le gambe fiacche. Dormivi!... Se to l'ho detto che dormivi!... E le assestò uno scapaccione come carezza. Egli invece non aveva [...]
[...] sonno. Si sentiva allargare il cuore. Gli venivano tanti ricordi piacevoli. Ne aveva portate delle pietre sulle spalle, prima di fabbricare quel [...]
[...] magazzino! E ne aveva passati dei giorni senza pane, prima di possedere tutta quella roba! Ragazzetto... gli sembrava di tornarci ancora, quando [...]
[...] portava il gesso dalla fornace di suo padre, a Donferrante! Quante volte l'aveva fatta quella strada di Licodia, dietro gli asinelli che cascavano per [...]
[...] non voleva, perchè aveva la sua superbia anche lui, come uno che era stato sempre padrone, alla fornace, e gli cuoceva di vedere il sangue suo al [...]
[...] terre che aveva comprato, lì proprio, alla Canziria, non finiva di misurarle in lungo e in largo, povero vecchio, a gran passi, come avesse nelle [...]
[...] , giacche lui guadagnava per tutti. Ne aveva guadagnati dei denari! Ne aveva fatta della roba! Ne aveva passate delle giornate 60 dure e delle notti [...]
[...] , zoppicando; ma il padrone, che aveva la testa come un mulino, non se ne avvide. Soltanto allorchè furono giunti alla chiusa del Carmine, volse il capo [...]
[...] cielo come Dio la mandava, col capo nelle spalle, bagnato sino alle ossa, il cuore dentro piu nero del cielo nuvolo che aveva dinanzi agli occhi; il [...]
[...] per quanto poteva, colla febbre maligna che ci aveva nello stomaco. — Sissignore, eccomi qua! — rispose con un sorriso che cercò di fare allargare [...]
[...] ; ma il canonico aveva già infilato l'uscio. — Voi m'aspetterete già, nel portone. Un momento, vado e torno. Tornò fregandosi le mani: — Ve l'avevo [...]
[...] !... — Don Filippo, ora che aveva l'appoggio, si rivoltò anche lui: — Bisogna fare il passo secondo la gamba, mio caro!... Volevate pigliare il cielo a [...]
[...] a don Gesualdo Motta? Aveva 80 mandato a fare la domanda formale di matrimonio, Teri dopo pranzo, col canonico Lupi... Bianca arrossì senza [...]
[...] quasi sbalordito, piantandosi dinanzi a lei per non lasciarla scappare, soffocato da tante buone ragioni che aveva in gola, balbettando, annaspando [...]
[...] confessore verrà dopodomani a prendere la risposta!... II confessore domenica aspetta la risposta!... — Don Ferdinando che aveva udito aprire il [...]
[...] riporre le fave che aveva raccolte da terra. Poco dopo essa se lo vide comparire dinanzi un'altra volta, con quell'aria sbalordita. — Se torna la [...]
[...] dinanzi a lui, quel giorno in cui don Ferdinando le aveva detto che il fratello stava peggio, nella cameretta sudicia, sdraiato su quel lettuccio che [...]
[...] . Aveva veduto sempre quei libracci sparsi sulle tavole sgangherate per le sedie zoppe. Così essa non rispose. Suo fratello volse finalmente il capo [...]
[...] venire, con un moggio di fiori finti in testa, il vestito di seta che aveva preso le pieghe come la carta, nel cassettone, i pendagli di famiglia che [...]
[...] parenti... Son venuto a dare un'occhiata. Don Gesualdo aveva fatto delle spese: mobili nuovi, fatti venire apposta da Catania, specchi con le cornici [...]
[...] signora Capitana aveva mandato a dire che ci volevano dei fiori; quanti candelieri si erano potuti avere in prestito, a Sant'Agata e nell'altre chiese [...]
[...] . Diodata ci aveva pure messi in bell'ordine tutti i tovagliuoli arrotolati in punta, come tanti birilli, che portavano ciascuno un fiore in cima [...]
[...] , e aveva assunta un'aria matronale che la faceva sembrare in collera. Dopo che ciascuno ebbe preso posto nella bella sala cogli specchi, si fece [...]
[...] imbarazzato, vedendo il fratello di Speranza che gli aveva mandato a dire mille improperi con suo marito Burgio; ma non si perse d'animo per [...]
[...] al braccio, dov'era ricamato un cane tutto intero, e ce n'entrava della roba! Il canonico invece, che aveva le tasche sino al ginocchio, sotto la [...]
[...] non finiva dal dirgli che aveva fatto le cose ammodo: — Peccato che non sieno venuti tutti gli invitati! Avrebbero visto che spendete da Cesare [...]
[...] due scalini piu giu, gli aveva presa la mano di nascosto, e andava baciandola come un vero cane affezionato e fedele: — Benedicite!... benedicite [...]
[...] '? Essa rispose ch'era contenta, chinando il capo piu volte, giacchè aveva un gruppo alla gola e non poteva parlare. — Va bene! Ora vattene via [...]
[...] prima, e i lineamenti delicati parvero affilarlesi a un tratto maggiormente. 106 Proprio quello che aveva detto la zia Cirmena! Una ragazza che vi [...]
[...] basiva per un nulla, e v'imbrogliava la lingua e le mani. Gli seccava, ecco, quel giorno di nozze che non gli aveva dato un sol momento buono [...]
[...] essa aveva l'orecchio altrove. Pareva guardasse nello specchio, lontano, lontano. — A che pensi? ancora al Ciolla?... Vo a finire in prigione, la [...]
[...] febbrili, col viso tuttora contratto dolorosamente. — Ah!... che gusto!... Aveva ragione la zia Cirmena!... Bel divertimento!... Dopo tanti stenti [...]
[...] peggio di un toro infuriato. Peperito aveva chiamato con un cenno il canonico Lupi, e s'erano messi a confabulare sottovoce, chinati sulla [...]
[...] che s'era arrivati!... — Fresco come un bicchier d'acqua, quel mastro-don Gesualdo che se ne andava a casa, colle mani in tasca... In tasca aveva [...]
[...] ... dice ch'è un proditorio! che il canonico Lupi vi aveva messi d'amore e d'accordo, e poi tutt'a un tratto... E vero, nipote mio? Son venuta [...]
[...] lei pure i mobili nuovi, voltando la testa di qua e di là. 121 — Belli! belli! Me l'aveva detto la cugina Cirmena. Peccato che non mi sentissi [...]
[...] aveva le mani troppo lunghe... Se avevano fatto salire le terre a quel prezzo voleva dire che c'era ancora da guadagnarci su!... Tutto sangue della [...]
[...] povera gente! Roba del comune... Voleva dire che ciascuno ci aveva diritto!... Allora tanto valeva che ciascuno si pigliasse il suo pezzetto! Fu [...]
[...] delle prepotenze!... D'ora innanzi siam tutti eguali!... — Correva pure la voce dei disegni che aveva fatto fra Girolamo: lasciar la tonaca nella [...]
[...] . Dirimpetto, sul marciapiede del Caffè dei Nobili, don Anselmo il cameriere aveva schierate al solito le seggiole al fresco; ma non c'era altri che il [...]
[...] Sganci chiuso ermeticamente, e don Giuseppe Barabba appollaiato sull'abbaino. Lo stesso Bomma aveva sfrattato gli amici prima del solito, per [...]
[...] piu piccolo rumore. Ma del resto ogni cosa aveva ripreso l'aspetto solito delle domeniche. L'arciprete Bugno che stava un'ora a leccare il sorbetto [...]
[...] fuggi fuggi: una specie di rissa dinanzi all'osteria. Don Liccio Papa cercava d'arrestare Santo Motta, perchè aveva gridato la mattina; e il [...]
[...] !... Aveva il consenso di massaro Sbrendola... un contratto bell'è buono... e ora dice che non si rammenta! — Va la, va la, che non me la dai a bere [...]
[...] viva. Sul terrazzo del Collegio una mano ignota aveva spento finanche il lampione dinanzi alla statua dell'Immacolata: una cosa da fare accapponar [...]
[...] nelle stradicciuole tortuose verso San Francesco, che sembravano fatte apposta. Una casetta bassa che aveva una finestra illuminata per segnale. Si [...]
[...] . Prima di entrare però bussò al modo che aveva detto, tossì, si soffiò il naso, pure si trattenne un può a discorrere ad alta voce con una vicina che [...]
[...] alla militare, che recava il biglietto d'alloggio. Bianca, giù inquieta per suo marito, non sapendo che fare, aveva mandato a chiamare lo zio Limòli [...]
[...] , il quale giunse sbadigliando e di cattivo umore. Invano il Capitan d'Arme, accarezzandosi i baffi che aveva lasciato crescere da poco, che diceva [...]
[...] pure come un fanciullo. Poi raccontava quello che aveva visto lui: — Oggi ventisette!... ne sono passati ventisette... L'arciprete Bugno era [...]
[...] , se Dio vuole, chi campa si rivede. Per fortuna, Grazia non aveva di che temere; e suo marito l'avrebbe mandata senza sospetto in mezzo a un [...]
[...] orecchie. Grazia, di ritorno, aveva accostato l'uscio, messo il lume accanto, sul tavolino, ed era andata a dare un'occhiata a casa sua. II marito si [...]
[...] cristiano, senza medico ne speziale?... Speranza cominciò dallo sgridare suo marito che aveva legata la mula alla casa del moribondo: — Porta disgrazia [...]
[...] Margarone, stipate sul terrazzo, si rodevano d'invidia. — Specie il tenente ci aveva dei baffoni come code di cavallo, e due file di bottoni lungo il [...]
[...] pallido, facendo segno che la vecchia non aveva paura di nulla perche era sorda. — II fatto è... — cominciò il barone. Ma in quel momento portavano [...]
[...] slacciare dal Capitan d'Arme? — disse Canali che aveva di tali uscite. Il barone Mendola, il quale stava facendo visita a donna Giuseppina Alòsi nel [...]
[...] l'aveva pettinata mastro Titta, faceva accapponar la pelle a quanti stavano a sentirla. Alcuni, dall'ansia, s'erano anche alzati in piedi [...]
[...] giorno qualcosa in tasca... Ohi! ohi!... La signora Capitana si disponeva ad andarsene prima del tempo. In piedi, sul davanti del palchetto, aveva [...]
[...] tolto con mal garbo il guardaspalle al Capitan d'Arme, e l'aveva dato al tenente, il quale glielo accomodava sugli omeri nudi in barba al suo [...]
[...] sorriso fra i denti gialli; Nicolino dietro a Canali il quale distribuiva delle bruciate; anche donna Giuseppina Alòsi aveva aperto l'uscio del suo [...]
[...] . La Capitana rise agro anche lei; guarò donna Giovannina che aveva gli occhi lucenti, e siccome Peperito stava accarezzando Corradino La Gurna [...]
[...] per far la corte a donna Giuseppina, dicendo che aveva un'aria distinta, tutta l'aria dei Trao, la Capitana aggiunse, colla vocina melata: — E [...]
[...] altri, per veder la scena che aveva detto lui, e faceva la spiegazione a ogni parola. — State attenti!... Ora si scopre che la sorella di latte è [...]
[...] cieca, e aveva il viso dipinto al pari di una maschera. Nondimeno lo accolse come una regina, nel bugigattolo dove c'era un gran puzzo di moccolaia [...]
[...] . — Se sono d'incomodo anch'io... - E cerco il cappello che aveva in mano. — Oh no!... voi, no! — rispose lei con premura, chinando il capo. — Si [...]
[...] cassone. — Badate! — esclamò lei a bassa voce, rapidamente. — Badate!... Aveva le mani tremanti, che stese istintivamente verso di lui, quasi a [...]
[...] ho lì, in fondo al baule. No! nessuna donna gli aveva data una gioia simile, una vampata così calda al cuore e alla testa: ne la prima volta che [...]
[...] Bianca gli s'era abbandonata fra le braccia, trepidante; nè quando una Margarone aveva chinato il capo superbo, mostrandosi insieme a lui, in mezzo [...]
[...] . Lui ostinato peggio d'un mulo, tanto più che la signora Aglae non gli aveva lasciato neppur salire la scala della locanda. Infine gli aveva detto [...]
[...] !... Ed aveva confessato tutto, a capo chino, con la bella voce sonora soffocata dall'emozione. Egli, un gran signore diseredato dal genitore a causa [...]
[...] di quella passione sventurata, l'aveva amata a lungo, pazzamente, disperatamente: uno di quegli amori che si leggono nei romanzi; si era dato [...]
[...] all'arte per seguirla; aveva sofferto in silenzio; aveva implorato, aveva pianto... Infine una sera... come allora... ancora tutta fremente e [...]
[...] lì a un... pentolaccia! Si pappano insieme la roba che mandate voi e il figlio di Neri. Infatti aveva incontrato spesso Mommino sul palcoscenico [...]
[...] una cosa che si può fare, son qua io.» Più tardi, come si seppe in paese della grossa somma che don Gesualdo aveva anticipata al barone Rubiera [...]
[...] poi! V Don Ninì aveva sperato di tenere segreto il negozio. Ma sua madre da un po' di tempo non si dava pace, vedendolo così mutato [...]
[...] denari per tutti quei fazzoletti di seta e quelle boccettine d'acqua d'odore. Gli aveva messi alle calcagna Rosaria ed Alessi. Interrogava il [...]
[...] quelle mani!... Non ne hanno scialacquata, no! La baronessa che aspettava coll'orecchio teso cominciò ad essere inquieta. Intanto Rosaria aveva [...]
[...] l'uovo, — disse la padrona. E tornò a discorrere col Ciolla, più affabile del consueto, per cavargli di bocca quel che aveva da dire. Ma Ciolla non [...]
[...] si apriva ancora. Parlava del tempo, dell'annata, del fermento che aveva lasciato in paese la Compagnia d'Arme, dei guai che erano toccati a lui [...]
[...] , buon'anima!... via, non parliamo dei morti... che mani le aveva bucate... come tutti i Rubiera... I fondi coperti di ipoteche... e la casa [...]
[...] per darvi una lisciatina, cercando la canna d'India che aveva in mano, scusandosi delle chiacchiere colle quali le aveva empito la testa sino a [...]
[...] , levando in su il fiasco che aveva alla bocca. Poi, asciugandosi le labbra col dorso della mano, gli piantò addosso un'occhiataccia. — Vacci tu al [...]
[...] ... la gabella... Mastro Nunzio voleva snocciolare la Titania dei rimproveri, intanto che ci si trovava. Ma Gesualdo, il quale aveva già la casa [...]
[...] piena di gente, e capiva che non gli avrebbe mai fatto chinare il capo se aveva detto di no, se ne andò colle spalle e il cuore grossi. Non era [...]
[...] fondo al corridoio, fece capolino, curioso. Bianca dalla tenerezza piangeva cheta cheta. Suo marito ch'era rimasto ginocchioni, come gli aveva detto [...]
[...] alquanto imbroncito. Intanto don Luca, aiutato da Barabba e dal cacciatore, serviva le granite e i dolci. La zia Cirmena, che aveva portato seco [...]
[...] apposta il nipotino La Gurna; gli riempiva le tasche e il fazzoletto. Le Zacco invece, poichè la maggiore, contegnosa, non aveva preso nulla [...]
[...] . — Diavolo! Vorrei vedere anche questa!... — Gli altri facevano coro. — Ecco che risorgeva casa Trao. Voleri di Dio. Quella bambina stessa che aveva [...]
[...] voluto nascere nella casa materna. Il canonico Lupi arrivò anche a congratularsi col marchese Limòli il quale aveva pensato al mezzo di non [...]
[...] Mendola voleva sapere cosa dicessero. Zacco, premuroso, venne a chiedere dei confetti per don Ferdinando a cui nessuno aveva pensato. — Sicuro, sicuro [...]
[...] , muoveva le labbra smorte senza arrivare a trovar parole. Don Gesualdo invece aveva fatto la bocca a riso, come la baronessa scappò in [...]
[...] fra le risate la scena che aveva avuta con quell'orso di don Ferdinando il quale non voleva venire a far la pace col cognato. La Rubiera, senza dir [...]
[...] altro, asciugavasi le labbra col fazzoletto ancora appiccicoso di dolciume, mentre i parenti toglievano commiato. Nell'andarsene ciascuno aveva [...]
[...] una parola d'elogio sul modo in cui erano andate le cose. Donna Marianna diceva alla Rubiera sottovoce che aveva fatto bene a venire anche lei, per [...]
[...] indugiava in anticamera, accarezzando la ragazza. Le aveva preso con due dita il ganascino da canonico, ammiccando con malizia, guardandosi intorno per [...]
[...] perchè la Compagnia d'Arme fosse partita senza di lui, se aveva intenzione di fermarsi un pezzetto, se era contento del paese e voleva lasciare le [...]
[...] corto... — Vedo! vedo! — rispose il marchese sbirciando le calze bianche di donna Giovannina. Donna Fifì aveva condotto il capitano ad ammirare i 176 [...]
[...] ?... — II capitano sorpreso e imbarazzato cercava una botta di risposta. Ma l'altro gli aveva già voltato le spalle, salutava le signore con una parola [...]
[...] ! Scomunicato! Nemico di sua madre stessa!... Lì a due passi si imbatterono in Canali, che andava dai Margarone, e aveva visto da lontano i baciamani fra [...]
[...] cosa che le fece perdere le ciabatte correndo a precipizio. La baronessa era ancora lì, dove aveva cominciato a spogliarsi, appoggiata al [...]
[...] e chi gliela aveva messa fra i piedi, turbato, se si appisolava un momento, da tanti brutti sogni: mastro-don Gesualdo, il debito, della gente che [...]
[...] passava per le sue mani, comprendeva finalmente i dispiaceri che aveva dato alla povera donna; se ne pentiva, cercava di farseli perdonare, colla [...]
[...] muoversi nè parlare per togliergli la roba siccome aveva minacciato. — No, no, non lo farà! Son cose che si dicono in un momento di collera... Vorrei [...]
[...] TERZA I L'Isabellina, prima ancora di compire i cinque anni, fu messa nel Collegio di Maria. Don Gesualdo adesso che aveva delle pietre al sole [...]
[...] galantuomo avesse la prudenza di non lagnarsene neppure col canonico Lupi che glielo aveva proposto. Quando uno ha fatto la minchioneria, è meglio [...]
[...] starsi zitto e non parlarne più, per non darla vinta ai nemici. — Nulla, nulla gli aveva fruttato quel matrimonio; nè la dote, nè il figlio maschio, nè [...]
[...] su tanto di croce, prima, quand'ella aveva detto di sì... Bianca non ci aveva colpa. Era il sangue della razza che si rifiutava. Le pesche non si [...]
[...] pagata per farlo... Ma egli non si lasciava illudere, no. Era villano, ma aveva il naso fino di villano pure! E aveva il suo orgoglio anche lui [...]
[...] . L'orgoglio di quello che aveva saputo guadagnarsi, colle sue mani, tutto opera sua, quei lenzuoli di tela fine in cui dormivano voltandosi le spalle [...]
[...] Domeneddio l'aveva gastigato giusto nei figliuoli che voleva mettere al mondo secondo la sua Legge, dandogli una bambina invece dell'erede legittimo [...]
[...] ; non le faceva mancare nulla, medici, speziali, tale e quale come se gli avesse portato una grossa dote. — Bianca non aveva parole per ringraziare [...]
[...] Iddio quando paragonava la casa in cui il Signore l'aveva fatta entrare con quella in cui era nata. Lì suo fratello stesso desiderava di giorno il [...]
[...] dei suoi peccati. Don Gesualdo, che aveva tante altre cose per la testa, tanti interessi grossi sulle spalle, ed era abituato a vederla sempre così [...]
[...] figlie dei primi signori, la sua figliuola l'aveva; e i meglio bocconi, le primizie che offriva il paese, le ciriegie e le albicocche venute apposta [...]
[...] ch'era fratello della mamma, la zia baronessa che aveva il cacciatore colle penne, i cugini del babbo che possedevano cinque feudi l'uno attaccato [...]
[...] piccine, in tutte le famiglie, succedeva lo stesso diavoleto che mastro-don Gesualdo aveva fatto nascere nei grandi e nel paese. Non si sapeva più [...]
[...] aveva attossicato sempre ogni cosa giorno per giorno; la stessa guerra implacabile ch'era stato obbligato a combattere sempre contro tutto e contro [...]
[...] interesse, e va per la sua via. Così aveva fatto lui con suo padre, così faceva sua figlia. Così 187 dev'essere. Si metteva il cuore in pace, ma [...]
[...] gli restava sempre una spina in cuore. Tutto ciò che aveva fatto e faceva per la sua figliuola l'allontanava appunto da lui: i denari che aveva [...]
[...] speso per farla educare come una signora, le compagne in mezzo alle quali aveva voluto farla crescere, le larghezze e il lusso che seminavano la [...]
[...] superbia nel cuore della ragazzina, il nome stesso che le aveva dato maritandosi a una Trao — bel guadagno che ci aveva fatto! — La piccina diceva [...]
[...] . — La figlia della ceraiuola, ch'era del suo partito, aggiunse tante altre storie: — Il baronello era uno spiantato. La Margarone non aveva più voluto [...]
[...] saperne. Sposava donna Giuseppina Alòsi, più vecchia di lui, perchè non aveva trovato altro, per amor dei denari: tutto ciò che narravasi nella [...]
[...] . — Un matrimonio di convenienza! — diceva la signora Capitana che parlava sempre in punta di forchetta. Cogli anni, la Capitana aveva preso anche [...]
[...] i vizii del paese; occupavasi dei fatti altrui ora che non aveva da nasconderne dei propri. Allorchè incontrava il cavalier Peperito gli faceva un [...]
[...] vendeva sottomano le calze che faceva, delle calze da serva grosse un dito, — essa gliele aveva fatte anche vedere sulla forma per stuzzicarlo [...]
[...] onde tirargli di bocca la verità vera, se li levò dai piedi in poche parole. La Sganci che aveva combinato il negozio stava zitta colle amiche le [...]
[...] era che don Ninì aveva dovuto pigliarsi l'Alòsi per salvare quel po' di casa che don Gesualdo voleva espropriargli. è vero che adesso era diventato [...]
[...] che non s'erano visti! Lui non aveva faccia di comparirle dinanzi, in parola d'onore! Non cercava di scolparsi. Era stato un ragazzaccio. Ora aveva [...]
[...] , balbettava, sudava freddo, aveva una convulsione nelle mani che cercava di dissimulare, stirando macchinalmente le due cocche del grembiule. A un [...]
[...] il barone Rubiera prima aveva messo sottosopra cielo e terra per trovare i denari da pagare don Gesualdo; e infine donna Giuseppina Alòsi, la [...]
[...] quale aveva delle belle terre al sole, aveva dato l'ipoteca. Don Gesualdo, ottenuta la sua brava iscrizione sulle terre, non parlò piu di aver bisogno [...]
[...] per la dote d'Isabella. Che te ne pare? Non è da ridere? Lo zio Rubiera che pensa a mettere insieme la dote della tua figliuola!... Egli aveva [...]
[...] mio. Adesso che ti parlo è già nato chi deve godersi ii frutto delle mie fatiche, senza dirmi neppure grazie... 191 Aveva il cuore grosso anche lui [...]
[...] suggezione dinanzi alla ragazza la quale aveva preso l'aria delle compagne in mezzo a cui era stata educata, tutte delle prime famiglie, ciascuna che [...]
[...] perchè, Isabella si fece rossa. La stessa storia del Collegio di Maria anche lì. E la sua figliuola aveva dovuto soffrire le stesse umiliazioni a [...]
[...] motivo del parentado. Per fortuna la signorina di Leyra, che Isabella s'era affezionata coi regalucci, aveva preso a difenderla a spada tratta. Essa [...]
[...] conosceva di nome la famiglia dei Trao, una delle prime laggiù, ove il duca suo fratello possedeva dei feudi. La duchessina aveva il nome e il [...]
[...] che vedevano il peccato», disse il marchese, il quale aveva sempre pronta la barzelletta. Allorchè la condussero dallo zio don Ferdinando, Isabella [...]
[...] Sganci, la sua casa medesima fredda e malinconica, il palazzo cadente dei Trao che aveva spesso rammentato laggiù con infantile orgoglio, tutto [...]
[...] adesso impicciolivasi, diventava nero, povero, triste. Lì, dirimpetto, era la terrazza dei Margarone, che tante volte aveva rammentato vasta [...]
[...] campagna alla Canziria e alla Salonia. A Mangalavite, dove aveva pure dei casamenti vastissimi, parlò di riunire tutta la famiglia. — Ora corro da mio [...]
[...] di colèra il resto a nulla. — Lì egli era al sicuro dal colèra, come un re nel suo regno, guardato di notte e di giorno — a ogni contadino aveva [...]
[...] Provvidenza. Aveva dato ricovero a mezzo paese, nei fienili, nelle stalle, nelle capanne dei guardiani, nelle grotte lassù a Budarturo. Un giorno era [...]
[...] tenuti come tante sale da ballo, aveva provata qui un'altra delusione. Aveva trovato dei sentieri alpestri, dei sassi che facevano vacillare le sue [...]
[...] zia Cirmena per scusarlo parlava del gran talento che aveva quel ragazzo, tutto il santo giorno chiuso nella sua stanzetta, col capo in mano, a [...]
[...] servono coloro che sanno di lettere per legarvi he mani o tirarvi fuori dei cavilli in un negozio. Aveva voluto che la sua figliuola imparasse tutto [...]
[...] aveva dei buoni occhi. Non poteva indovinare tutte le stramberie che fermentavano in quelle teste matte, — i baci mandati all'aria, e il sole e le [...]
[...] carta che aveva trovato vicino alla fontana, dei calcinacci scrostati dal sedile, facendo il nesci: — Don Gesualdo, che c'è stato vossignoria, lassù [...]
[...] ammutinata, comare Lia che aveva lasciato d'impastare il pane, sua figlia accorsa anche lei colle mani intrise di farina. — Che c'è? che c'è? Voi [...]
[...] , sospettosi. A Callari s'era trovato un cadavere dietro una siepe, gonfio come un otre: l'aveva scoperto il puzzo. La sera, dovunque, si vedevano dei [...]
[...] importa s'è una perniciosa! — borbottò infine Giacalone. — I medici già son pagati per questo!... Mastro Nunzio stava male davvero: la morte gli aveva [...]
[...] pizzicato il naso e gli aveva lasciato il segno delle dita sotto gli occhi, un'ombra di filiggine che gli tingeva le narici assottigliate, gli [...]
[...] Speranza. — è morto, ora, mio padre! Non c'è nessuno che pensi a noi! Gesualdo che l'aveva lasciata sfogare un pezzo tentennando il capo, cogli [...]
[...] . Don Gesualdo però non aveva capito l'antifona, col viso in aria, cercava il verbo. — Come restiamo intesi? Perchè? Di che cosa? — Per discorrere [...]
[...] figli dello stesso padre? E il capo della casa chi era stato? Sinora aveva avuto le mani in pasta don Gesualdo, vendere, comprare... Ora [...]
[...] ; cacciava indietro il cognato Santo, il quale aveva aperto tanto d'orecchi e vociava: — No, no, lasciatela dire! — Infine volle che si [...]
[...] caricava sul basto i pochi panni, che aveva raccolti in un fagottino. Speranza non rispose subito all'invito del fratello, sciorinando lo scialle per [...]
[...] accingersi alla partenza, guardando di qua e di là, cogli occhi torvi. Infine spiattelle quel che aveva sullo stomaco: — A Mangalavite?... No [...]
[...] campagna brulla che s'andava oscurando. Dopo un pezzetto, mastro Nardo che ci aveva pensato su, fece l'orazione del morto: — Poveretto! Ha [...]
[...] stato? — La zia Cirmena adduceva diversi pretesti strambi: forza maggiore; ciascuno ha i suoi motivi; interessi gravi di casa; Corrado aveva ricevuto [...]
[...] !... Domani non lo vedrò — Non sentiva le spine; non sentiva i sassi del sentiero fuori mano che aveva preso per arrivare di nascosto sino a lui. Ansante [...]
[...] fazzoletto il fiele che ci aveva in bocca. Poi aprì l'uscio di colpo e se ne andò. Girava da per tutto come un bue infuriato, sbattendo gli usci [...]
[...] difende i pulcini, con un viso che nessuno le aveva mai visto; il viso stralunato dei Trao, in cui gli occhi luccicavano come quelli di una pazza sul [...]
[...] guadagni della società, di cui era a capo mastro Nunzio; e che adesso voleva appropriarsi tutto lui, Gesualdo, — lui che li aveva avuti tutti quanti [...]
[...] sulle spalle, sino a quel giorno! che aveva dovuto chinare il capo alle speculazioni sbagliate del padre! ch'era stato la provvidenza del cognato [...]
[...] Burgio nelle malannate! che pagava i debiti del fratello Santo all'osteria di Pecu-Pecu! — anche Santo lo citava per avere la sua quota, aveva fatto [...]
[...] improperii, aizzandogli contro i figliuoli grandi e grossi inutilmente, aizzandogli contro Santo che non aveva faccia veramente di pigliarsela con [...]
[...] ricorrerà sino a Palermo, sino al re, se c'è giustizia a questo mondo!... — II barone Zacco, siccome allora aveva in testa di combinare certo negozio con [...]
[...] . II bene che aveva potuto fare ai suoi parenti l'aveva sempre fatto, e voleva continuare a farlo. Lì un battibecco di prove e controprove che non [...]
[...] gli aveva messo nell'orecchio. Adesso, in mezzo a tanti guai e grattacapi, gli toccava pure dover sorvegliare la figliuola e quell'assassino di [...]
[...] andava e veniva, sulle serve, sui fogli di carta che mancavano, sulla figliuola la quale aveva l'aria di chi ne cova una grossa, pallida, allampanata [...]
[...] dalla testa quella follia; ma essa l'aveva sempre lì, nella ruga sempre fissa fra le ciglia, nella faccia pallida, nelle labbra strette che non [...]
[...] per giunta. — II pover'uomo era ridotto a fare da sè l'esame di coscienza. — Dei genitori quella ragazza aveva preso i soli difetti. Ma l'amore alla [...]
[...] ubbidiente come sua madre. Gli aveva guastata anche Bianca! Anche costei, al vedere la sua creatura che diventava pelle e ossa, era diventata 228 [...]
[...] per la sua creatura. Gli diceva: — Me ne vo a stare da mio fratello! Io e la mia figliuola! Che vi pare? — Cogli occhi di brace. Non l'aveva mai [...]
[...] cuore non l'aveva di sasso. — Me l'hai fatta grossa! Questa non me la meritavo. Ci siamo tolto il pan di bocca, io e tua madre, per farti ricca [...]
[...] . Tutte quante si maritano come vogliono i genitori! — II confessore stesso tirava fuori la volonta di Dio. Anche la zia Cirmena, quando aveva [...]
[...] un bell'uomo, magro, elegante, un po' calvo, gentilissimo. Si cavava il cappello anche per rispondere al saluto dei contadini. Aveva lo stesso [...]
[...] discorsi: Quel che aveva detto; quel che era venuto a fare; quanto tempo si sarebbe fermato lì; quanti anni aveva. Le signore asserivano che non [...]
[...] due cugini. Però invidiavano mastro-don Gesualdo il quale era arrivato a quel posto, e donna Bianca che aveva fatto quel gran matrimonione. La sua [...]
[...] bastoncino sottile che aveva il pomo d'oro. La signora Capitana fece osservare a don Mommino Neri, il quale era diventato un rompicollo, dopo la [...]
[...] marchese Limòli. Egli aveva sulla punta delle dita tutto l'almanacco delle famiglie nobili dell'isola. Arrivò anche a confidare che la sua era [...]
[...] 238 sorridendo, che quanto al resto... d'affari voleva dire... non se n'era occupato mai, per sua disgrazia!... non era il suo forte, e aveva [...]
[...] tutto oro colato. Il duca aveva dei gran possessi, a vero, mezza contea; ma dicevasi pure che ci fossero dei gran pasticci, delle liti, delle [...]
[...] ipoteche. Del notaro Neri non poteva fidarsi. L'altro sensale, il marchese Limòli, non aveva saputo badare nemmeno ai suoi interessi. Voleva [...]
[...] ci si smarriva. Intanto la figliuola, dall'altra parte, aveva sempre quell'altro in testa. Scongiurava il babbo e la mamma che non volessero [...]
[...] pallida. La Capitana aveva un bel fare, un bel cercare di non darsi vinta, dicendo che quella era la moda sposarsi adesso. Donna Agrippina rispose [...]
[...] I Erano appena trascorsi sei mesi, quando sopravvennero altri guai a don Gesualdo. Isabella minacciava di suicidarsi; il genero aveva preso a [...]
[...] Donninga che le aveva assegnato in dote, e gli facevano piangere il cuore ogni qualvolta tornava a vederle, date in affitto a questo e a quello [...]
[...] , dove aveva sentito la prima volta il rimescolio di mettere nella terra i piedi di padrone! Donninga per cui si era tirato addosso l'odio di [...]
[...] tutto il paese! le buone terre dell'Alia che aveva covato dieci anni cogli occhi, sera e mattina, le buone terre al sole, senza un sasso, e sciolte [...]
[...] Isabella aveva potuto stringere la penna colle sue mani, e firmare tanti debiti? Maledetto il giorno in cui le aveva fatto imparare a scrivere [...]
[...] febbre, l'avvelenavano coll'odore sottile di quei foglietti stemmati, lui che aveva fatto il cuoio duro anche alla malaria. Il signor duca invece [...]
[...] destino, senza aspettare o desiderare più nulla. Soltanto avrebbe voluto rivedere la figliuola. Suo marito glielo aveva anche promesso. Ma siccome erano [...]
[...] in dissapore col genero non ne aveva più parlato. Isabella prometteva sempre di venire, da un autunno all'altro, ma non si decideva mai, come [...]
[...] impresciuttita e ubbidiente, le figliuole che empivano la camera, stagionate, grasse e prosperose che sfidavano le cannonate. — Lui non aveva paura del [...]
[...] contagio! Sciocchezze!... Poi, quando si tratta di parenti!... Quella sera aveva sentito dire in piazza che la cugina Bianca stava peggio ed era giunto [...]
[...] . Indi si alzò e andò a vedere se Bianca avesse bisogno di qualche cosa. Essa non aveva bisogno di nulla, guardando fisso con quegli occhi 247 [...]
[...] , con quella faccia di malaugurio, chiedendogli se alla duchessa avessero scritto di sua madre che era in quello stato... Bianca aveva I'orecchio [...]
[...] , intanto che voi fate gli affari vostri... Sentiremo poi cosa è venuto a dirvi quello sciocco! La serva aveva portato un lumicino nel salotto, e in quella [...]
[...] non tagliava sino a maggio. Donna Giuseppina invece s'era aggobbita, aveva il viso floscio e grinzoso nel cappuccio rotondo, i capelli di un [...]
[...] ... Don Nini approvava coi gesti e con tutta la persona che aveva lasciato cadere sul canapè facendolo scricchiolare; e subito intavolò il discorso per [...]
[...] : — Ditemi un po' vi fidate voi di Zacco? Eh? vi fidate? Don Gesualdo, malgrado il malumore che aveva in corpo, mosse la bocca a riso, come a dire che non [...]
[...] marito. Don Ninì prese a scusarsi, dinanzi alla moglie. Certo... i denari se li era fatti prestare... in un momento che aveva persa la testa... Quando [...]
[...] ora la moglie. Essa infine interloquì, troncandogli la parola con un segno del fazzoletto che aveva tirato fuori dalla borsa. — Non è questo [...]
[...] ... se volete darmi retta una volta sola... Non vi mettete insieme con mio cugino Rubiera, voi!... Guardate che vi parlo in punto di morte!...» Aveva [...]
[...] d'accordo, vociando, eccitandosi l'un l'altro. Zacco, adesso che aveva capito di che si trattava, scalmanavasi più di tutti: — Una pensata seria [...]
[...] , che non voleva più rimaritarsi, che ne aveva visti abbastanza dei guai. E la poveretta stava ad ascoltarlo tutta contenta, cogli occhi lustri che [...]
[...] mancava, quella voce che sembrava venire da lontano, gli occhi che si velavano a quando a quando di un'ombra. Aveva fatto anche uno sforzo per [...]
[...] cui aveva dovuto mettere colle sue mani il padre nel cataletto. Nè denari nè nulla giovava più. Allora don Gesualdo si scoraggiò davvero. Non [...]
[...] compenso. Gli toccava chiudere gli occhi e chinare il capo. Nanni l'Orbo, tutto contento del negozio che aveva fatto, conchiuse: — Quanto a noi siete [...]
[...] voleva una pazienza da santi. Aveva un bel dire suo marito: — Guarda!... Cosa diavolo ti viene in mente adesso!... Anche la gelosia ti viene in mente [...]
[...] !... — Essa aveva certe occhiate nere che non le aveva mai visto. Con certo suono che non le aveva mai udito nella voce rauca, essa gli diceva [...]
[...] gente nella quistione di spartirsi i feudi del comune, ciascuno il suo pezzetto, come voleva Dio, e quanti figliuoli ogni galantuomo aveva sulle [...]
[...] aveva... L'aspettava sua moglie con un piatto di maccheroni... e tante altre cose... Per un piatto di maccheroni, Dio liberi, ci lasciò la pelle [...]
[...] giorno aveva avuto degli altri dispiaceri. Speranza mandava l'usciere giusto quando sapeva di fargli dare l'anima al diavolo. Non gli lasciavano [...]
[...] buono soltanto per portarsi la pancia a spasso nel paese, lui — e lo stesso Santo, allorchè aveva bisogno di denari, voltava casacca e si metteva [...]
[...] dalla parte di Gesualdo, a sputare contro di lei gli stessi improperi che aveva diretto al fratello: una banderuola che girava a seconda del vento [...]
[...] visitare la nipote, e ci aveva condotto pure don Ferdinando, tutti e due a braccetto, sorreggendosi a vicenda. — La morte e l'ignorante [...]
[...] Gesualdo corse in persona ad aprire, credendo che fosse il medico o qualchedun altro di tutti coloro che aveva mandato a chiamare. Invece si trovò di [...]
[...] quel frangente, pel bene di tutti... Se no, non ci avrebbe messo i piedi in casa sua... dopo il tiro che gli aveva giocato per l'appalto dello [...]
[...] . Tratto tratto guardava timidamente di sottecchi il cognato che aveva gli occhi gonfi, la faccia gialla e ispida di peli, e faceva atto [...]
[...] cessato, e arrivò a balbettare qualche parola. Ma aveva una voce che s'udiva appena. 268 — Vedete? — disse donna Agrippina. — Vedete, ora che si è [...]
[...] accanto, che dava sulla strada, si udì da lontano un rumore che pareva del mare in tempesta. Mèndola narrò allora quello che aveva visto nel [...]
[...] che aveva i magazzini pieni di roba, e mandava ancora l'usciere in giro per raccogliere il debito degli altri. — A strillare più forte erano i [...]
[...] capannelli, alla mano e bonaccioni, col cuore sulle labbra: — Quel mastro-don Gesualdo sempre lo stesso! aveva fatto morire la moglie senza neppure [...]
[...] chiamare un medico da Palermo! Una Trao! Una che l'aveva messo all'onore del mondo! A che l'era giovato essere tanto ricca? — II canonico si lasciava [...]
[...] non veniva, si scaldavano il capo a vicenda, discorrendo delle soperchierie patite, delle invernate di stenti, mentre c'era della gente che aveva [...]
[...] capponi, come il genitore, che s'era acquetato subito, quando il cognato aveva mandato un gruzzoletto, allorchè Bianca stava male, dicendo che [...]
[...] voleva fare la pace con tutti quanti, e dei guai ne aveva anche troppi. Giacalone, a cui don Gesualdo aveva fatto pignorar la mula pel debito del [...]
[...] uccidere a tradimento, per tappargli la bocca... Si sapeva da dove era partito il colpo! Mastro Titta aveva riconosciuto Gerbido, l'antico garzone [...]
[...] Gesualdo si vide comparire a quell'ora Nunzio, il più ardito. — Il nome del nonno, sì glielo aveva dato; ma la roba no! — Per poco non [...]
[...] canto, pretendeva che don Gesualdo dovesse aprire i magazzini alla povera gente, se voleva salvare l'anima e il corpo. Lui ci aveva cinque [...]
[...] sangue, e sono ancora quello di prima, io! Don Gesualdo, malato, giallo, colla bocca sempre amara, aveva perso il sonno e l'appetito; gli erano [...]
[...] canto poi faceva il viso brusco se Diodata aveva la faccia di farsi vedere ancora lì, da don Gesualdo, con il fazzoletto nero in testa, carica di [...]
[...] pure di mettere a frutto il denaro contante, se ce ne aveva in serbo, caso mai le faccende s'imbrogliassero peggio. - Datelo a mutuo, col suo bravo [...]
[...] sentir parlare di denaro. Diceva che non ne aveva, che suo genero l'aveva rovinato, che preferiva riceverli a schioppettate, quelli che venivano a [...]
[...] levagli la vita! Perciò aveva armato Santo e mastro Nardo, il vecchio manovale, con sciabole e carabine. Teneva il portone sbarrato, due mastini [...]
[...] galera, quella baracca! La povera cugina Bianca ci aveva lasciato le ossa col mal sottile! - Zacco la sera stessa andò a far visita al barone Rubiera [...]
[...] che aveva errato, a fin di bene, per impedirgli di far dell'altro male, e cercare di cavarne quel poco di buono che si poteva. Una volta, in vita [...]
[...] , si può sbagliare... — L'avete capita finalmente? Avete visto chi aveva ragione di noi due? La moglie gli chiuse la parola in bocca con una gomitata [...]
[...] in aria le chiavi della cantina. La vecchia, che non aveva perduto una parola di tutto il discorso, sebbene nessuno badasse a lei, si mise a [...]
[...] magazzini di mastro-don Gesualdo. Dicevasi ch'erano pieni sino al tetto. — Uno ch'era nato povero come Giobbe, e adesso aveva messo superbia, ed [...]
[...] corsa a prevenirlo: Badate, don Gesualdo! Ce l'hanno con voi perchè siete borbonico. Chiudetevi in casa! — Lui, che aveva tanti altri guai, s'era [...]
[...] ! Colle armi da fuoco non si scherza! — Aveva il fiato ai denti, il cranio rosso e pelato che gli fumava come quando era giovane, e balbettava [...]
[...] Diodata, la quale aveva sentito dire che i suoi ragazzi erano nella baraonda, a gridare viva e morte contro don Gesualdo anche loro, ed era corsa [...]
[...] bocca sdentata. Erano due stanzacce invecchiate con lui, nelle quali ogni sua abitudine aveva lasciato l'impronta: la macchia d'unto dietro la [...]
[...] di dividere con lui la scodella di latte in cui aveva messo a inzuppare delle croste di pane. — Son tornato a balia, vedete. Non ho altro da [...]
[...] . L'agitazione, la bile, il malanno che ci aveva in corpo... La notte passò come Dio voile. Ma il giorno dopo, all'avemaria, tornò Mèndola intabarrato, col [...]
[...] notte, per certe stradicciuole fuori mano, andarono a svegliare Grazia che aveva la chiave del portone, e al buio, tentoni, arrivarono sino [...]
[...] correre tutto il paese! Il canonico rideva sotto il naso, scuotendo il capo. Grazia intanto aveva acceso un mozzicone di candela, e li guardava in [...]
[...] gli rivolse un'occhiata nera, ma non rispose. Ci aveva ancora dello stomaco per chiudervi dentro i suoi guai e le sue disgrazie, senza fame parte [...]
[...] amore di vostro cognato? Carcere, malattie e necessità si conosce l'amistà. Lei non aveva suggezione di Ciolla e di tutti gli altri della sua [...]
[...] lo inseguì giù per le scale, buttandogli dietro una catinella d'acqua sporca. Lo stesso canonico Lupi aveva dovuto mettersi la coda fra le gambe, e [...]
[...] trombette. Il canonico, onde chetare gli altri, aveva preso il ripiego di sortire in procession, colla disciplina e la corona di spine; e così gli [...]
[...] ribellarsi al cognato e alla sorella; pensava ai suoi guai. Ci aveva un cane, lì nella pancia, che gli mangiava il fegato, il cane arrabbiato di San [...]
[...] sconsolate d'Isabella, la quale non si era ancora riavuta dal gran colpo che aveva ricevuto poco prima. Speranza, che era presente mentre il fratello [...]
[...] a chiamare il figlio di Tavuso, il quale tornava fresco fresco da Napoli, laureato in medicina, — un ragazzotto che non aveva ancora peli al [...]
[...] malamente, prima di spedire la ricetta, prese a parte don Margheritino, e gli fece osservare che aveva un armadio pieno di vasetti e boccettine [...]
[...] ! Ci aveva come una palla di piombo nello stomaco, che gli pesava, voleva uscir fuori, con un senso di pena continuo; di tratto in tratto, si [...]
[...] ... Non siete più un ragazzo, eh? — Sissignore, — rispose lui con voce ferma, calmatosi a un tratto, col coraggio che aveva sempre avuto al bisogno [...]
[...] infatti. Voleva curarsi, giacchè era un affar serio. Voleva guarire. Ripeteva le parole stesse dello speziale: denari ne aveva; s'era logorata la [...]
[...] vita apposta; non li aveva guadagnati per far la barba al signor genero; perchè se li godessero degli ingrati che lo lasciavano crepare lontano [...]
[...] figliuola e il genero del pericolo che correva don Gesualdo. Lui non dava più retta. Diceva che di santi e di reliquie ne aveva un fascio, lì [...]
[...] , lontano dai guai, nella sua campagna. S'attaccava alla vita mani e piedi, disperato. Ne aveva passate delle altre; s'era aiutato sempre da sè, nei [...]
[...] mali passi. Coraggio ne aveva, e aveva il cuoio duro anche. Mangiava e beveva; si ostinava a star meglio; si alzava dal letto due o tre ore al [...]
[...] mise a bastonare anatre e tacchini, a strappar gemme e sementi. Avrebbe voluto distruggere d'un colpo tutto quel ben di Dio che aveva accumulato a [...]
[...] si erano fatti più vedere. Ma Nardo aveva voluto accompagnare il padrone sino alle ultime case del paese. In via della Masera si udì gridare [...]
[...] tornò a casa, fermandosi sull'uscio, umile e triste. Don Gesualdo s'accorse allora di mastro Nardo che l'aveva seguito sin lì, e mise mano alla [...]
[...] scintillanti come altari, e la tovaglia finissima, che s'aveva sempre paura di lasciarvi cadere qualche cosa. Tanto che macchinava di prendere a [...]
[...] bocca. Non c'era che fare. Il genero, nel viso, nelle parole, sin nel tono della voce, anche quando voleva fare l'amabile e pigliarvi bel bello, aveva [...]
[...] d'essere davvero un forestiero. Essa alcune volte era pallida così che pareva non avesse chiuso occhio neppur lei. Aveva una certa ruga fra le [...]
[...] figlia, sulla dote che egli le aveva dato, su l'Alla e su Donninga, le belle terre che aveva covato cogli occhi tanto tempo, sera e mattina, e [...]
[...] bisognava arare e seminare; i mulini, le case, i magazzini che aveva fabbricato con tanti stenti, con tanti sacrifici, un sasso dopo l'altro. La [...]
[...] visite come un'anima di purgatorio. Arrivava di tanto in tanto una carrozza fiammante; passava come un lampo dinanzi al portinaio, che aveva appena il [...]
[...] regalava dei gioielli, ch'essa aveva fatto ammirare al babbo, in prova del bene che le voleva il marito. — Ah, ah... capisco... dev'essere costata una [...]
[...] volte l'aveva vista giungere correndo, pallida, tremante come una foglia, balbettando delle scuse. Una notte, tardi, mentre era in letto coi suoi [...]
[...] guai, aveva udito un'agitazione insolita nel piano di sotto, degli uscì che sbattevano, la voce della cameriera che strillava, quasi chiamasse aiuto [...]
[...] , Isabella con la buona grazia che le aveva fatto insegnare in collegio. Le tende e i tappeti soffocavano ogni cosa. Però, quando se li vedeva dinanzi a [...]
[...] poteva farci? Ne aveva abbastanza dei suoi guai. Il peggio di tutti stava lui che aveva la morte sul collo. Quand'egli avrebbe chiuso gli occhi tutti [...]
[...] . Ne aveva data tanta dell'acqua per far macinare gli altri! Speranza, Diodata, tutti gli altri... un vero fiume. Anche lì, in quel palazzo di [...]
[...] occhiate piene di sospetto, anche nella preoccupazione affannosa di dissimularla in vari modi. Adesso non aveva più suggezione di nessuno, e [...]
[...] migliori medici. Ci dovevano essere dei medici pel suo male, a saperli trovare, a pagarli bene. II denaro l'aveva guadagnato apposta, lui! Al suo [...]
[...] il momento di pensare ai casi suoi. Non c'era più da scherzare adesso! Aveva tanti interessi gravi da lasciare sistemati... — Taci! taci! — borbottò [...]
[...] che il fiato gli andava mancando, a poco a poco, acconciavasi pure ai suoi guai; ci faceva il callo. Lui aveva le spalle grosse, e avrebbe tirato in [...]
[...] fatto il signor duca e tutti quanti, al vedere che lui aveva la pelle dura. Era arrivato ad affezionarsi ai suoi malanni, li ascoltava, li [...]
[...] timore che non gli giuocasse qualche tiro nel testamento. Indovinava che teneva degli altri guai nascosti, lei, e alle volte aveva la testa altrove [...]
[...] prese la mano e scoppiò a singhiozzare. — Taci, — riprese, — finiscila. Se cominciamo cosi non si fa nulla. Ansimava perchè aveva il fiato corto, ed [...]
[...] il viso per leggerle negli occhi se l'avrebbe ubbidito, per farle intendere che gli premeva proprio, e che ci aveva quel segreto in cuore. E [...]
[...] cessato di penare. — Ed io pure, — soggiunse don Leopoldo. Così, nel crocchio, narrava le noie che gli aveva date quel cristiano — uno che faceva della [...]
[...] FAMIGLIA NOBILE NEL CENTRO DELLA SARDEGNA Vol. 2. SASSARI GIUSEPPE DESSÌ 1894 XXVI. Pietro Barraca, che non aveva perduto l’estro poetico [...]
[...] asilo, fuoco, vino, pane e formaggio. L’improvvisatore non aveva appena finito la sestina, che si schiusero gli ampi battenti del portone, ed un [...]
[...] rispetto di tutta la comitiva dei suoi compaesani, zio Peppe usava mille attenzioni, e mentre lo aveva accompagnato in una camera pulitissima [...]
[...] , di banditi, di fucilate, di tradimenti e di battaglie. Zio Peppe Diego che aveva combattuto volontario nel 1848, non potè fare a meno di [...]
[...] primo pensiero fu di andare a ringraziare il Santo, perchè li aveva assistiti nel viaggio. Ci volle del bello e del buono prima di poter [...]
[...] Zua il giorno della partenza per San Mauro. Lei aveva fatto mille obiezioni, creato mille difficoltà, presentato, con fine astuzia, mille [...]
[...] ostacoli a don Zua; gli aveva parlato del ridicolo al quale sarebbe andato incontro, sposando lei, figlia del popolo, mentre avrebbe potuto, col suo [...]
[...] nome, sposare la più ricca ereditiera del circondario, e finalmente aveva finto di lasciarsi vincere; ma ad un patto; che egli sarebbe tornato [...]
[...] , non voleva che gli altri si burlassero di lui vedendolo curvo sopra la zappa. Zua, accecato dall’amore, non aveva potuto leggere, negli occhi [...]
[...] che freddo calcolo. O lui, o un altro, per Boella, era cosa indifferente, secondaria, purché fosse nobile. La mamma glielo aveva cantato, facendole [...]
[...] mia, « Dormi, vida e coro, « E reposa a ninnia. (I) Lei non li aveva sentiti quei versi, dettati dal grande amore della madre; la quale era morta [...]
[...] , poveretta, senza che si fosse avverato il vaticinio; però il padre suo tenne a mente quelle strofe indimenticabili, e glie le aveva insegnate [...]
[...] faceva la casa; quante ne aveva viste lei di ragazze che s’erano maritate, così, per amore, e poi avevano finito a bastonate coi mariti! Lei non era [...]
[...] una pitocca, e perciò non aveva paura della miseria; ma appunto per questo poteva e doveva aspirare ad un nome che facesse dimenticare la sua [...]
[...] meschino, aveva sentito parlare come di un paese pieno di delizie. All’uscita del paese i Mamoiadini scantonarono in una viottola a sinistra, che [...]
[...] volta non si era lasciato cogliere alla sprovveduta, perchè, aspettandoli da un momento all’altro, aveva fatto preparare una cenetta, che, a [...]
[...] festa. Zio Peppe Diego ne fece la descrizione di quarant’anni addietro, quando egli giovinetto di sangue bollente aveva vinto il palio col suo [...]
[...] cavallo sauro pomellato. Quello era un cavallo! Un marchese di Cagliari, la volta, gliene aveva offerto 200 scudi e in quei tempi 200 scudi eran [...]
[...] qualche cosa; ma non ne aveva voluto sentire neanche la proposta, perchè quando lo inforcava era sicuro del fatto suo. Si cenò allegramente e [...]
[...] lo aveva innalzato al cielo. Quello era davvero un giovine di cuore! Non erano forse tutti figli di Dio e di nostra Signora? Perchè ci doveva [...]
[...] il Rettore le aveva predicate, più di mille volte, queste cose! Ma sì che i cavalieri davano ascolto al Rettore! andavano in chiesa per [...]
[...] (muttos) così belli non ne avevano cantato più, da quando s’era sposata Grazia Lugore, con quel Toscano che se l’aveva portata via subito [...]
[...] , togliendo a Mamoiada il suo più bel fiore. C’era accorso il vicinato, e don Zua aveva invitato tutti, senza risparmio, trovando per ogni persona una [...]
[...] non aveva visto la vecchierella, con gli occhi dell’immaginazione! Il corredo di sposa, che don Zua aveva fatto preparare per Boella, gli anelli [...]
[...] quale pareva pagata appunto per raccontare quelle fandonie. — E i parenti che ne pensano? aveva chiesto zia Dorotea. — I parenti? se lo [...]
[...] attendeva che fosse passata qualche altra comare, per raccontarle, in gran confidenza, la stessa storia. Don Zua intanto non perdeva tempo. Aveva [...]
[...] fatto un taglio di noci colossali, e ne aveva ricavato il tanto per poter vivere modestamente a Nuoro, per un anno; e dopo aver affidato ad un [...]
[...] . Don Zua partì. Partì felice perchè Boella gli aveva rinnovato le promesse ed i giuramenti, e solo, quando voltandosi indietro, non vide più la [...]
[...] petto, per cercare la medaglia, che Boella gli aveva donato. La portò alle labbra e si sentì quasi rassicurato. Il viaggio fu triste. Zua rivide [...]
[...] i folti boschi di querce, ove si divertiva tanto a spaventare le gazze, quando altre volte, da studente, aveva fatto quella strada; rivide la [...]
[...] foggiata a tettoia, che li aveva riparati, l’ultima volta che il babbo lo aveva accompagnato a Nuoro, e ne ebbe una stretta al cuore. Povero [...]
[...] babbo, quanto era felice quel giorno! quante speranze aveva riposto in lui! quanti sogni! Il sole cadeva lentamente, incendiando i monti lontani, ed [...]
[...] , prendeva forza, per studiare di più. L’amore per la bella fanciulla gli aveva fatto fare in pochi mesi, ciò che non era riuscito a fare in [...]
[...] della chiesa. I compaesani tutti i quali sapevano che aveva promesso fede a don Zua, non perdevano l’occasione di criticarla, e di dirne ire di Dio [...]
[...] fosse stata mia figlia, aveva detto zio Salvatore, il quale assisteva al ballo, seduto sopra un muricciuolo, con zio Taneddu e zio Pasquale [...]
[...] , l’avrei accompagnata a calci fino a casa; e con la pipa, che aveva tra le mani, fece una gran croce in terra, per attestare che diceva il vero, e [...]
[...] uscito pacificamente per la stessa via. — Ma, e chi l’ha visto? chiese zio Pasquale, non potendosi convincere di quanto aveva sentito dire. — Chi [...]
[...] ! spergiura! traditrice! aveva gridato don Zua, pallido come il fior della cenere, strappandosi i capelli; spergiura! e singhiozzante s’era buttato [...]
[...] quell'ineffabile dolore. La causa della disperazione dello sventurato don Zua, era facile comprenderla. Boella, dimentica delle promesse fatte, aveva [...]
[...] a Nuoro, e ne aveva dato la notizia a don Zua, che ne era rimasto schiacciato. Le lagrime, presto, si inaridirono nei suoi occhi, nè più un [...]
[...] lamento gli uscì di bocca. Il dolore lo aveva soprafatto, al punto che non aveva più forza di piangere. — Ed ora parmi inutile che lei continui a [...]
[...] affidate a mani estranee. Don Zua sorrise mestamente. Che gli importava più delle sue terre? non aveva egli perduto tutto, perdendo Boella? sarebbe [...]
[...] , ora t’odio e ti disprezzo! — Glielo aveva ben detto io, che quella ragazza l’avrebbe fatto piangere! io la conosceva, perchè avevo più [...]
[...] , rassicurati, io non sono pazzo, sono infelice, sì, niente altro che infelice; eccomi ora nuovamente calmo, il dolore mi aveva fatto un po [...]
[...] , aveva pensato; un’altra, fra poco, occuperà il posto che avevo io nel suo cuore, e tutti saremo contenti. Lei non doveva sposare un uomo che non [...]
[...] amava; se un giorno gli aveva promesso di sposarlo, aveva avuto troppa fretta, e s’era lusingata perchè don Zua era nobile; ma poi ci aveva pensato [...]
[...] sopra, e s’era accorta che non lo avrebbe potuto amare mai. Così ella cercava di giustificare, verso sè stessa, la cattiva azione che aveva [...]
[...] quel lavorio era per lei; oh! non avrebbe certo sfigurato, il babbo lo aveva detto che non voleva badare a spese, perchè di figlie da maritare ne [...]
[...] aveva una sola, e perciò voleva che la festa fosse stata proprio di lusso. Egli, zio Marco, s’era incaricato di preparare i vini, e ne aveva [...]
[...] di un fiato, cercando, in quella bevanda perniciosa, l’oblio dei suoi dolori. Una notte don Zua aveva bevuto più del solito. Fuori il vento [...]
[...] , non aveva potuto sentire lo scalpitìo del cavallo, attutito dall’alto tappeto della neve caduta. XXXIV. Cammina! cammina! era la voce della [...]
[...] a Sorgono. La paura che qualcuno lo vedesse, ed un senso di pietà verso il suo povero cavallo, il quale aveva già camminato quasi dieci ore [...]
[...] alle superstizioni del volgo, si era ad un tratto persuaso intimamente, che ciò che non aveva voluto fare il cielo dopo tante preghiere, lo [...]
[...] bourg de Barbaggiana abandonnè, détruit, elle peut ainsi offrir quelque interét sous le rapport de l’art. Don Zua aveva dormito buona parte della [...]
[...] senza che egli se ne fosse accorto, ravvivò il fuoco, e mangiò un poco delle provviste che gli aveva preparato Margherita. Il cielo si andava [...]
[...] misterioso, il quale aveva fatto correre dei brividi freddi per le ossa a molti, al solo pensiero di dovervi entrare. Tutti la dipingevano allo stesso [...]
[...] di vecchia! — Chi cerca? che cosa vuole? — Cerco di voi, perchè ho bisogno dell'opera vostra, rispose don Zua, che aveva superato quel [...]
[...] collo; questo è il segnale di riconoscimento che a Nuoro mi ha dato Viperona. Non furono necessarie altre spiegazioni; la maga aveva [...]
[...] a toccare; però le dicerie si fermavano lì: nessuno aveva mai visto nè il diavolo, nè il tesoro. La maliarda, dopo essersi assicurata che [...]
[...] non avrebbe mai osato di fare quanto gli aveva consigliato; e felice di aver guadagnato, con tanta facilità, una diecina di scudi. Don Zua uscì [...]
[...] signor rettore. Egli aveva una risposta per tutti, e la sua opera era, per ogni faccenda, immediata. Attorno a Boella vi erano tutte le amiche [...]
[...] complimento, il quale aveva per lei assai valore, appunto perchè fatto da una ragazza, che, per bellezza, non era certo da disprezzarsi. — Il [...]
[...] chiamata col nome generico di Campidano. Don Tottoi discendeva da una famiglia di antica nobiltà, però andata a male, e per questo aveva preso [...]
[...] la carriera delle armi, la quale, in dodici anni di servizio, gli aveva creato una posizione modestamente comoda. Il naso fino del carabiniere [...]
[...] lo aveva aiutato nello scoprire le belle forme della figlia di Marco Santoru; ma quel che lo aveva fermato di più era stato la dote di lei [...]
[...] , abbastanza cospicua per un cavaliere caduto in bassa fortuna. E chiudendo un occhio sui natali plebei della sua futura sposa, aveva deciso di [...]
[...] in casa di Marco Santoru. Erano gli amici, ed i congiunti invitati, che venivano per il corteo nuziale. Zio Marco Santoru aveva voluto invitare [...]
[...] anche i cavalieri. — Mia figlia sposa un cavaliere come loro, disse a Pietro Barraca, il quale gli aveva fatto osservare che lo avrebbero [...]
[...] cominciata dalle tignole; tutto il resto era identico; cioè no, prendo errore, don Simone aveva cambiato parrucca, perciò era costretto a tener [...]
[...] corteo partì. La messa non fu certamente da sponsali di povera gente. Il rettore aveva messo la cappa delle grandi solennità, e dietro all’altare [...]
[...] , l’organo, sotto alle dita di signor Concu aveva avuto dei gemiti, delle modulazioni, dei trilli che avrebbero commosso un macigno. Finalmente [...]
[...] avviarono. Dalle finestre e dalle porte fu un piovere continuo di piatti di grano addosso agli sposi. Mentre don Simone aveva, per un istante [...]
[...] che il rettore, sotto la sottana, aveva sbottonato il panciotto, allentato i calzoni e le mutande, allargato la fascetta, e si faceva vento con [...]
[...] pranzo, fece un tentativo di epitalamio; ma fu obbligato a ricacciarlo in gola, appunto perchè lo aveva prevenuto don Ciriaco, il quale dopo [...]
[...] aver mangiato da vero sacerdote della pancia, cominciando con un gemito, aveva finito per essere portato fuori dai due collaterali, appunto [...]
[...] avrebbe dovuto essere l’assassino di colei che tanto aveva amato, e che tanto amava ancora; sì, perchè l’amava, perchè quella figurina gentile [...]
[...] l'aveva sempre là, davanti agli occhi, scolpita nel cuore. Quegli occhi eternamente sorridenti, pieni d’incanti, quegli occhi che lo avevano [...]
[...] anni prima era morta la figlia sedicenne di don Eusebio, e don Zua aveva pensato a quel teschio, per mandare ad effetto la malìa. La tomba era [...]
[...] veder meglio l’ombra. La prima sua idea fu di fuggire; ma egli non aveva più il potere di muoversi; si sentiva inchiodato là, come una croce [...]
[...] , tutto il sangue gli affluì d’improvviso al cervello, e cadde rovescio dentro la fossa scavata. XXXVII. Zame Laddara, il beccamorti, non aveva [...]
[...] irrigidito. Don Zua! morto! possibile! Si chinò sul cadavere, lo scosse, lo toccò, non vi era dubbio! Già da molte ore la morte aveva portato [...]
[...] usarsi qui nella città, ma perchè s'usano di rado ed io non vi aveva atteso, non gli sapevo. Alcuni vocaboli ancora che io sapevo ed avevo udito da [...]
[...] questo è l'autore dell'Ercolano, che tanto aveva studiato il parlar vivo della sua Firenze! Quanto a me posso dire che non sono uscito una volta di [...]
[...] una fiera, e non aveva fatto la prima. Si vede era giornataccia, non gli era mai riuscito appicciare una ventina di persone che gli facessero [...]
[...] undici e mezzogiorno, e l'appetito non lo doveva stare neanche a aspettare, perchè l'aveva pronto sempre da un 3 anno all'altro. S'infilò dunque [...]
[...] nella bettola per dare un po' di biada alla bestia; ma si sa: miseria e poesia eran sorelle; non ne aveva uno che dicesse due. Allora che [...]
[...] all'oste: Vi garba questa? - E l'oste: no. Vi garba questa? E l'oste sgrollava la testa: noe! Il povero poeta l'aveva preso per tutti i versi; aveva [...]
[...] era tanto mammalucco, e chi aveva mangiato doveva pagare il conto, e finiva: Borsa che sei di dietro, vien davanti, L'oste vuol dei quattrini e non [...]
[...] Una volta S. Pietro volse fare una visita a casa sua per vedere i suoi, che non aveva più visti da tanto tempo. Avuto il permesso, venne giù e [...]
[...] per le case e per le chiese. Dopo un giorno o due se ne rivenne per la stessa strada che aveva fatto. Ci doveva restare a morir di fame? Ritorna in [...]
[...] piano c'era un uomo che aveva preso moglie di 7 fresco. Dir che fosse un cattiv'omo, non si potrebbe dire, ma delle volte era un po' bestialotto e [...]
[...] aveva delle ragionacce spallate. Sùbito che la su' donna fu grossa, lui gli cominciò a dire: « M' hai a far Vittorio, m'hai a fare il nostro re, e vo [...]
[...] diluvio! Il pastore però che l'aveva squadrato ben bene in viso, e non gli era parso schietta farina, aveva fatto tutto all'incontrario. La sera nel [...]
[...] . Eccoti che viene la mattina dopo, e il pastore cava le pecore e, cucciolo cucciolo, va al piano come aveva detto, con credendo oramai nell'essere [...]
[...] istava troppo bene di salute. Il Redi gli era un medico ... ma oo! di quei bravi. 13 Va dunque, monta su e s'accorge alla prima occhiata che l'aveva [...]
[...] coll'effe! » Perchè lui lo conosceva meglio degli altri e sapeva di che pelame era; e per necessità aveva dovuto farlo conoscere anche agli altri [...]
[...] alla lontana; col vicinato non ci scherzava tanto, perchè conoscevan la ragia, e s'era ribeccato di gran partaccioni e in qualche posto ci aveva [...]
[...] , sui miracoli di S. Ansano, e lì quando aveva principiato non finiva più di contare; prediche che neanche S. Agostino! e quelle povere donnette butta [...]
[...] . Ansano poteva strinare! non aveva nè una goccia nè una brancatina, di nulla! Al sole ci ha fior di casa e fior d'orto, e là da mezzogiorno a [...]
[...] bene sincerarsi ». Pesa, e importava quarantadue centesimi! Aveva comprato otto o dieci boccette della stessa forma e dello stesso colore, una un po [...]
[...] ' poino più grossa dell'altra, a scaletta, e dopo la seconda e terza volta che ci avevano fatto l'occhio, mutava e aveva già raddoppiato dose per lo [...]
[...] che l'aveva in sulla punta delle dita, e gli vogava la lingua in bocca. Era la sua consolazione, povero Drea ! quando la poteva contare; proprio ci [...]
[...] s'internava, perchè anche lui aveva avuto le sue percosse nel mondo. E gli accadeva spesso che c'incastrasse: è così facile avvenire una disgrazia [...]
[...] propriamente sua era solo, rimasto senza padre e senza madre fin da piccino; e poi figliuoli non ne aveva, e a un caso di lui, lo stato cascava in mani [...]
[...] forastiere. Figliuoli non ne aveva e non ne poteva avere, perchè state a sentire. Questo re aveva moglie, e che moglie! un occhio di sole: alta [...]
[...] nel più meschino sguattolo della sua cucina; si sarebbe ridotto a spaccare i sassi nelle strade come il più omo miserabile dell'universo. Le aveva [...]
[...] l'aveva frustato a studiarlo lo doveva saper tutto a mente. Anco lui andò, esaminò, sperimentò, fece le sue domandite; la guardò in bocca, gli tastò il [...]
[...] >>. Questo era un rimedio facile a dire, ma nelle spezierie non ce lo tengono. Pure il re, che ne aveva provate tante, e tante anche di veramente [...]
[...] ' speranza al mondo; l'avevo sempre davanti agli occhi di giorno e di notte; l'amavo propio infino alla tombare ora ci si è affacciato un altro che aveva [...]
[...] tutti i canti, non ne potevan trovare uno che fosse felice: questo 29 era malato o lui o uno della sua famiglia; quello aveva un fratello in [...]
[...] prigione; quell'altro il padre o la madre allo spedal dei matti ; chi non aveva un boccone da sfamarsi; questa era stata tradita e abbandonata [...]
[...] dall'amante; quella aveva un birbante per marito; quell'altro uomo aveva per moglie una birbona; chi era gobbo, chi zoppo, chi monco, chi stroppio, chi [...]
[...] certo vicinato, dove senton dire di una donna, che tutti a voce popolo, dicevano che era felice. Figuratevi come fece il cuore al nostro re, che aveva [...]
[...] segno tutta la su' storia e la su' disgrazia, e della moglie che diventava di marmo, e del bando che aveva pubblicato, e del mago e del suo rimedio, e [...]
[...] che aveva girato tanto per trovare una persona felice: «ora finalmente l'ho trovata, e la salvezza della mia moglie, e la mia felicità è nelle [...]
[...] . E poi se si vuol sincerare .... E si sbottonò 33 un poco il vestito da collo, e non ci aveva nulla sotto ». Il re s'ebbe a svenire dal gran [...]
[...] rassegnarsi alla sua disgrazia, una volta e quando ognuno aveva la sua croce, e l'unica persona felice che aveva trovato non aveva la camicia. E di qui è [...]
[...] lì; e nacque da questo fatto. Drea aveva un orto accanto casa, e lo custodiva da sè puntualmente e bene. Certi giovanastri, che è che non è, gli [...]
[...] facevano quare me ripulisti di quello che ci aveva, come a dire cipolle, cavoli, insalata. Una mattina trovò che gli avevano fatto piazza pulita [...]
[...] discorso e cominciò a dire che alla parola di Dio bisogna va starci attenti, e chi aveva sonno restasse a casa e non facesse «come quell'uomo laggiù [...]
[...] del fuoco, uno di qua e uno di là. Il giorno la moglie era ita per legna, e ne aveva fatto un bel fascetta. Se ne stavano dunque lì a quel calduccio [...]
[...] : - « Ci fosse un po' una bella braciuola di maiale!». Non aveva anci finito di pronunziare l'ultima parola, e tùppete! lì subito una bellissima [...]
[...] inutile. Compistò tanto, e disse tanto, ma il vecchio si era fissato di voler morir sano e intiero come Dio l'aveva fatto, e non volle cedere. Così [...]
[...] dentro; restate a mangiare un boccone con esso noi» In questo mentre al contadino di sulla porta gli venne fatto di vedere che quell'altro aveva [...]
[...] passanno le parti, fino a mettersi a di brutti rischi. Stando lì aveva fatto amicizia col damo di quella ragazza, e una sera quel giovanotto, di [...]
[...] ciuffetto di capelli e per le buone e per le cattive, a forza di promesse e di minacce, volse che gli facessi una malìa a una ragazza, perchè non l'aveva [...]
[...] cominciarono a tremare le gambe sotto, e aveva quasi paura a essere solo con quell'altro. Ma poi 55 si fece animo e disse: - «Il rimedio c'è [...]
[...] disse che era stato lui, e ci dette tutte le spiegazioni come aveva fatto, e lui deve far ritornare i capelli alla mi' figliuola; se no, per sette [...]
[...] . Quando gli parve il tempo, una domenica sera che aveva alzato anche un po' po' il gomito, andò da loro, e raccontò che aveva fatto lo scongiuro, e [...]
[...] raccontò per la minuta tutta la storia, e la gran fatica che aveva fatto a combattere la Controparte. - «Mi saran venuti in camera più di cento [...]
[...] volevan mettere la casa in capo; ma lui non voleva accettar nulla, dicendo che l'aveva fatto per obbligo di coscienza e non per altro. La cosa anelò [...]
[...] come il dottore aveva detto: dopo poco tempo i capelli cominciarono a rivenire. Allora sì che credettero in verità all'incantesimo e alla [...]
[...] poi il bottegaio era ito via, andava di là e ce ne staccava un bel pezzo, e poi guardava se il resto era assai per le misure che aveva preso. Se [...]
[...] santo. Si confessò, ma tutti non li volle dire; le striscie di panno rubate le aveva lasciate addietro. Quando il prete fu uscito di camera, lui ti [...]
[...] che il sarto aveva preso agli altri. Si spaventò l'omo che capì subito la faccenda, e cominciò a tremare come una vergola. Richiamò il prete e gli [...]
[...] , ma guarì, e poi riscese in bottega. La paura di Brucino non gli era anco passata, ma aveva il vizio tanto incarognito nelle ossa, che quando [...]
[...] alla voce : - «O padron Paolo, buona sera!» e lì cominciò a sberciare e dov'era stato e che aveva 68 fatto e quanto aveva mangiato: «Padron Paolo [...]
[...] Trivellino birbante che l'aveva messo di mezzo. Allora noi a suon di spingere e di tirare lo rimettemmo su e l'accompagnammo alla porta di casa. La moglie [...]
[...] , che aveva sentito quel baccano, si fece alla finestra col lume per sapere di che si trattava. Quando Topo scòrse la su' moglie alla finestra col [...]
[...] ! Entrai in un caffè e c'era Topo briaco come un otro che ciacciava a voce alta e smanaccava come uno spiritato e l'aveva contro certi carabinieri [...]
[...] un su' amico che aveva altro per la testa. - « O Nìccolo, lo vuoi un poncino?» - «No » - « Allora vuoi un bicchier di vino?» - «No». - «Lo vuoi un [...]
[...] anche Pecchìno non trovava il sonno una volta, e senti il perchè. Pecchìno non aveva mestiere fisso, perchè non era stato capace d'impararne nessuno [...]
[...] durava poco 71 da per tutto e presto gli davano il ben servito dal gran vizio che aveva d'imbriacarsi. Come si raccapezzava una lira in tasca, era [...]
[...] centesimo in sacca; finchè ce n'era respice non aveva ben dell'anima sua e non poteva uscire dall'osteria o dal caffè, perchè diceva che, se gli [...]
[...] rimaneva un solda addosso e moriva quella notte, quello era un soldo buttato via, perchè non se l'era goduto! Una volta aveva riscosso certi bricioli e [...]
[...] della famiglia capirono subito tutto, quando il frate ritornò, e contò quello che era passato fra lui e il ragazzo, e che gli aveva dato la schiacciata [...]
[...] ranocchino! Aveva ragione di lamentarsi! E il gridare gli giovò anco in corpo al serpente. Mi par di vederlo alla mossa che fece quando mise fuori il [...]
[...] la carniera all'ordine e ben fornita. Un giorno rinvennero che aveva fissato la gita per la mattina dopo, e loro la stessa sera montano in [...]
[...] ito alla lepre: ne aveva levate due, ma sìe! gli potevan fare anche la manferina sulla mira: tirava a sesta e coglieva a nona! Benchè passassero [...]
[...] colgo un po' in fallo e scappa, e io dietro senza perderla d'occhio! Alla fine, quand'è a saltare una fossa, vedo che non aveva potuto. Corro là e [...]
[...] lepre aveva colto la funetta e l'aveva mozzata!» xxxv. Tistino Tistin della Selva all'Angelo quando morì aveva su da settantacinque [...]
[...] proprio in sulla vera forza, vegeti, freschi, alti, che la circondavano da tutte le parti; lì era nato, lì era cresciuto, lì ci aveva menato moglie [...]
[...] fatto all'antica e co' mutamenti non ci aveva il suo santo; e poi uno scasso costa sempre, e lui i quattrini li tirava via come i denti; tanto più [...]
[...] che Tistino, che col padrone ci aveva buono, lavorava sotto sotto contro l'idea del fattore: «La selva oramai era sul vero bello: 97 castagno [...]
[...] padre a un figliuolo perchè aveva schiacciato un moccolo: « Non si dice così!. .. (e qui il ceffone) Dio! ... (e qui il moccolo). Se te lo sento dire [...]
[...] ... Lui che aveva i due frati uno di qua e uno di là, andava per le buone, se li ringollava; non aveva il coraggio di dargli l'aire secondo il solito [...]
[...] dopo! E il buon esempio ce lo dette Noè. Noè aveva là sopra settecento anni e non era mai stato un'ora in ozio, ma sempre a fare, sempre a trafficare [...]
[...] ricompensarlo lo fece vivere altri dugento anni, chè anche lui godesse della fatica che aveva durato per gli altri. XXXVIII. Signor Don Tognon [...]
[...] , smoccolatori, maneschi, e d'altra roba poi non ne va trattato neanche. Ci avevano poi per curato un prete buono, nel fondo bonissimo, che aveva fatto sempre [...]
[...] aveva nel cuore l'aveva sulla lingua, e le diceva chiare e tonde in grinta a chiunque si fosse. Questo prete dunque, come ho detto, le aveva tentate [...]
[...] lamentò di 104 tanti mali e di tante casacce che succedevano in paese, e ricordò tutto quello che aveva fatto per metterci rimedio, e che se non [...]
[...] in sul giudizio universale e cominciò a dire che ognuno sarà giudicato non solamente come uomo, ma anco secondo l'ufficio che aveva nel mondo e che [...]
[...] ' insaccati, i presciutti e tutto il resto, e poi metteva tutto in cantina serrato a due mandate. Ci aveva un figliuolo che avrebbe dato sotto [...]
[...] volentieri alla roba, ma non poteva per via di quella maladetta chiave. Un giorno che concerti amiconi aveva ideato di stare un po' in baldoria, gli ci [...]
[...] colle granfie lo teneva stretto. Il ragazzo, visto che l'aveva augnato sodo, cominciò a ritirare la fune e il gatto veniva a culo addietro per forza [...]
[...] un'altra donna molto più giovane, e raccontava quanto aveva dovuto patire un anno di gran carestia, non mi rammento più se nel 1847 o nel 1854 [...]
[...] ramato. E be', lui aveva sentito dire che se la vite rimane al coperto dalla guazza e dalla pioggia, il male non ce la può, e l'uva resta [...]
[...] legittima. Una mattina 114 dunque eccoti Zizzania scappa fuori a dire che il rimedio contro la peronospora l'aveva trovato lui. - «Vedete quante [...]
[...] un centesimo l'uva sarebbe salva!» - E non faceva altro che sbraitare e berciare per i caffè e per le botteghe; e l'aveva col Governo e l'attaccava [...]
[...] aveva fatto il mammalucco tanti anni per doventar papa, ma rivendeva cento volte in galera quanti 117 ne aveva dintorno. Nella sostanza era buono, ma [...]
[...] hanno nel parlare quei paesi lassù. Una volta quand'era sempre in casa, seppe che su' padre gli aveva ordinato un paio di scarpe, e lui va dal [...]
[...] settimane, al più un mese, e poi che è che non è, addio, morina! te la piantava e ne aveva già un'altra o due per le mani. Diceva lui: «Ma uno che [...]
[...] le faccia tutte come me non si può dare!» E infatti, salvo di rubare e d'ammazzare, era il primo a tutto. E i chiodi come ci aveva gusto a [...]
[...] piantarli, e che atto ci aveva! E non pigliava mica in prestito i quattrini quando si trovava alle strette; anche che avesse le tasche piene, se gli [...]
[...] e quando aveva alzato il gomito, non desse noia a una mosca, la ciucca una volta gli costò salata. Ecco come andò: quando morì il Francese, quel [...]
[...] fondo non era cattiva figliuola e, dirò, era anche assai belloccia e vistosa; ma aveva un bruttissimo difetto, raro, se volete, nelle ragazze, ma [...]
[...] lei l'aveva: era sciattona e aveva a schifo l'acqua come il fumo negli occhi. Certe volte usciva fuori con un viso tanto sudicio e col taccolino alto [...]
[...] va via bestemmiando come un turco. E lei rossa dalla vergogna dovè tornare a casa sgomenta, perchè aveva paura che questa volta dicesse da vero. Il [...]
[...] giovanotto aveva un diavolo per capello, e quanto più la rimuginava e più gli pareva grossa che non si fosse lavata ammodo neanche in un'occasione [...]
[...] dove qualche volta lei veniva a discorrere col damo, quando sentiva un certo fischio. La ragazza, com'è facile immaginare, non aveva bene di sè per il [...]
[...] che era indemoniata, che aveva un diavolo in corpo. L'avevano scongiurata tante volte, ci eran venuti tutti i preti e tutti i frati del vicinato [...]
[...] era, ma non aveva altri meriti. E voleva di riffa il su' Sigarino; per 134 le buone e per le cattive voleva sposare il su' Sigarino, perchè era [...]
[...] confessare: era quindici anni e più 138 che non ci si era affacciato, e tutto questo tempo l'aveva passato a Marsiglia e per l'America: figuratevi [...]
[...] che coscienza! Si mette lì e dà la stura al bottaccio: ce ne aveva di quelle che quattro pelano un bu: roba! ... roba!. .. Il prete gonfiava [...]
[...] : sapevo anco il nome, ma quello non verte. Era scalza e aveva le sottane tirate su 139 quasi fino a mezzo polpaccio, perchè aveva sguazzignato [...]
[...] miccettino, ma non aveva mezzi assai per mantenerlo. Allora pensò un pezzo e poi disse fra sè: «O catto ! un avvezzo e un disvezzo dura tre giorni, e la [...]
[...] vantaggio. Questa lucia laggiù nel 143 fondo, dalla parte cli dentro, ci aveva un Gesuina dipinto; era fatto alla meglio e alla peggio, ma si [...]
[...] aveva avuto. Intanto arriva un suo compagno, e nel vederlo gli domanda perchè è lì, e perchè piange. 145 « Ero in chiesa alla dottrina, il prete mi [...]
[...] summum al summum, il cinque; ma più di così, non si può in coscienza, e si commette un grossissimo peccato». Finita la messa, un tale che aveva sentito [...]
[...] benissimo. Aveva casa di suo, orto, qualche altro pezzo di terra al sole, e poi quello che aveva di buono da vero, era una bottega, ma, oo ! una bottega [...]
[...] , trionfa va, aveva trovato l'America senza passar la soglia di casa. Quest'uomo poi aveva moglie, delle figliuole e un maschio solo; un bravo [...]
[...] . Non aveva finito anche dieci anni che scriveva corrente e leggeva come un prete all'altare, e faceva già i suoi bravi conti senz'abbaco, e [...]
[...] , specialmente così solo di maschi. Dio solamente sa quello che avrebbe fatto per quel figliolo! Gli aveva chiamato il maestro in casa per le prime cose, e [...]
[...] per la bottega, e farsene il baston della sua vecchiaia. Questo ragazzo poi aveva capacità anco per la musica; e siccome il prete sonava l'organo [...]
[...] l'avrebbero avuto caro, ma con quella lì non ci aveva a andare. Assolutamente non ci doveva andare, e ci si misero per le cattive: prima perchè fra quei [...]
[...] non si hanno scritte sul suo calendario. La madre non voleva, anche perchè aveva poca dote (perchè le madri han tutte questo bellissimo cervello: le [...]
[...] 150 ci aveva fabbricato dei castelli più grandi, d'imparentarsi chi lo sa in che famiglie; e un po' per quelle chiacchiere, un po' per quella [...]
[...] lui però qualche risparmio di suo l'aveva; la fanciulla non era povera affatto, anzi il padre s'era sforzato, e qualcosa di dote l'aveva portata [...]
[...] non ce le aveva; e lì assidui al banco lui e la moglie. C'era tagliato, aveva maniera e sapeva trattare coi poveri e coi ricchi; era andante senza [...]
[...] . Non aveva più parole fatte, e anco a interrogarlo non rispondeva, lì seduto sopra una seggiola come uno scemo senza più il pensiero a nulla; nulla [...]
[...] paese ci fu la ricorrenza di una gran festa. Il rettore l'aveva invitato a desinare, e poi dopo, al vespro, sonava l'organo come aveva fatto la [...]
[...] mattina alla messa cantata. Il pranzo fu proprio da preti, un pranzo che aveva nome Signor pranzo. 153 La funzione era ita un po' per le lunghe, e [...]
[...] scappellata giusta C'era dalle mie parti un riccone, ricco sfondato; era un pidocchiaccio riunto, ma o di riffe o di raffe aveva fatto i [...]
[...] tutto, a be' soldarelli, aveva appicciato qualche quindici o venti scudi e li teneva rimbucati sotto un quadrone smosso in camera sua dentro un [...]
[...] gli dia il sacchetto E poi verrai tu. Il romitino, che aveva mangiato la foglia, si voltò per assù con un certo ghignetto sardonico, s'appoggiò al [...]
[...] stato; e quello che ne aveva 162 toccate, così a cieconi cominciò a raspare per terra se trovava il cappello. Gli dicono: «Che fai?» - «Cerco il [...]
[...] quello che passa il convento! Farete penitenza! » L'omo aveva una fame che s'affettava col filo; a sentirsi invitare gli si alzò il cuore un palmo [...]
[...] vederlo. Aveano invitato il matto ai sassi e l'orso alle pere; la polenta col suddetto cacino era la su' passione! Aveva l'acquina in bocca, e con [...]
[...] bocca, ma avrebbe digrumato anco il paiuolo. Fra tutti però lo pregarono tanto, che una la prese «per gradire la massara che aveva fatto quella [...]
[...] gli era successo nel tempo che non si eran più visti, e ne aveva contate di bellocce, ma tutte vere. Allora ci rigirò il discorso e ne contò una [...]
[...] uomo, là sulla fine di Maggio, aveva menato il miccia a pascere, e l'aveva lasciato 166 bello libero, perchè si scialasse meglio, e intanto lui [...]
[...] erano corrucciati, lei aveva fatto sapere a lui che così non ci poteva più stare, e che ci voleva discorrere in tutti i modi, e che ci aveva una [...]
[...] questa lettera.... Aah! e poi gli ha a dire che l'altro giorno venne Pirolino a portarmi le su' notizie, che l'aveva visto in quella piazza a Napoli [...]
[...] alla meglio la faceva, e a dottrina basta lì; ma di cervello non era tondo; era stato in America, aveva del viaggiato addosso, aveva bazzicato con [...]
[...] c'era uno che mi dava noia, perchè aveva più polvere di me e era anco più conosciuto, e non sapevo come levarmelo di tra i piedi. Un giorno, la [...]
[...] altro che non ci aveva che veder nulla e forse non lo conosceva neanco di persona! LXXIX. Iacopino Anco Iacopino era strambo la su' parte [...]
[...] ; galantuomo quanto ce n'entra con tutti in casa e fuori sino a un centesimo, quello sì, ma ne aveva di certe da dire: a Maggiano ce n'è di più savì. Una [...]
[...] , mentre mugghiava alla lontana e si veni va accostando, non poteva più stare nel letto; saltava giù bello nudo come Dio l'aveva 189 fatto [...]
[...] contarsi a veglia? Una volta questo Iacopino aveva un credito con un legnaiolo. Gli aveva prestato su da venti lire, e non gli riusciva riaverle. Gli [...]
[...] , 190 non la mandiamo sull'aceto». Quell'altro, che non attecchiva il desinare colla cena e non aveva un soldo da far cantare un cieco, si [...]
[...] Fattore?» - «Quella». - «E non è morta neanche di lattime; aveva su da novantaquattro anni!» - «Pure è morta malvolentieri; gli sapeva agro a morir [...]
[...] fanciulla, e viveva sempre colla speranza che la pigliasse quel vecchio laggiù del piano, che ci aveva fatto all'amore una settantina d'anni fa [...]
[...] . L'uomo sfortunato C'era una volta un uomo il più disgraziato che si potesse dare nel mondo. Aveva tentato tutte le vie per uscir e dalla miseria [...]
[...] , aveva fatto della sua vita torchio per montare uno scalino; ma quanto 198 più s'ingegnava e più sprofondava nella bigongia: se si metteva a fare [...]
[...] la pensa!» Ma aveva già l'acquina in bocca. Vanno di là e raccontano il negozio alla donna, patti e condizioni, tutto per filo e per segno [...]
[...] rimasero comincio a trafficare e a voler ingegnarsi; le studiava tutte, ma aveva la sperpetua nell'ossa: quando gli diceva bene ce li perdeva mezzi [...]
[...] dei profumi non ci si può stare. O senti! C'era un uomo al mio paese che in verità era sfortunatissimo. Un giorno fra gli altri aveva giocato a [...]
[...] tutti i giuochi che conosceva e aveva perso a tutti. All'ultimo, non sapendo che tentare, fece con uno, che ho conosciuto anch'io, a chi sputava più [...]
[...] aveva giocato al giuoco del pidocchio e aveva perso anche a quello. Era un divertimentino che aveva imparato in S. Giorgio una volta che ci era [...]
[...] un signore, un gran riccone, che aveva una passione straordinaria per i pappagalli. Ne teneva sempre otto o dieci, e anche più, tutti ammaestrati [...]
[...] e istruiti a parlare. Ce ne aveva di quelli che dicevan tutto come noi. Là i pappagalli ci sono come qui le passere, a branchi, non si vede altro [...]
[...] che pappagalli. Fra gli altri poi ce ne aveva uno che discorreva come un bimbo. Che bimbo? come un uomo; cantava qualunque canzoncina, fischiava [...]
[...] litanie specialmente. Il pappagallo a forza di sentirle dire, aveva imparato ogni cosa a modo e verso, e te le ripeteva di cima in fondo senza sgarrare [...]
[...] povera donna fuori di sè Ci avevano detto che non poteva campare, perchè aveva battuto la testina e s'era guastata dentro. Andammo anche noi [...]
[...] dunque morì fra le braccia di sua madre che aveva resistito fino allora; ma dopo cascò svenuta e anche al dottore gli ci volle del buono e del bello a [...]
[...] cardinale che aveva dato l'ordine, gli rispose: - «È nato il Messia» - «Ne' corbelli ce l'avevo!» disse il papa. La prima educazione, s' ha voglia di [...]
[...] ci aveva il noce stamani; ci è uno che gli vuol bene». Il ramo del noce è onore; ma ci è anche la maniera di far dispetto e vergogna; e allora ci [...]
[...] ben per appunto come aveva detto lui e che alle sette precise metteva in tavola. «Aha ! vedi? Lasciati dirigere da me! Alle sei e tre quarti son qui [...]
[...] ». Biroldo intanto aveva apparecchiato il trabocchetto ed aveva avvisato tutti gli altri della sua idea. Quando scoccan le settè eran tutti lì [...]
[...] che non gli restasse i maccheroni, entra, e dà una guardataccia storta ai piatti degli altri e alla zuppiera che aveva davanti. Va, scopre .... una [...]
[...] d'autorità più 'n su. Beppe era un contadino di quelli di Botro, e era il capo di casa. Aveva in cantina una botte di vino che avrà tenuto da [...]
[...] ), aveva sempre questa parola: «A sapienza siàn lì lì; a quattrini n'ho più io, e a questi (mostrando i pugni chiusi) vi piglio tutti». Era peggio [...]
[...] . Lo chiamavano Don Trinca, o Prete Scimmia, perchè eran più le sere che andava a letto colla. scimmia che in cervello. Quando poi aveva alzato la [...]
[...] aeternam e sarebbe corso di dietro a mnmen. Figuratevi che una volta che l'acqua l'aveva rinchiuso in un paesetto dove non c'era macello, si fece fare [...]
[...] contare il gran guasto che aveva fatto nel formaggio. Finito che ebbe, gli domandarono come gli eran parsi gli uccelletti. Rispose serio: «Pochi, ma [...]
[...] frate, e si passava per frate, ma vi assicuro io che di frate non aveva altro che la 232 tonaca, ma tutta patacche e rinfrignatnre, e non era stato [...]
[...] anche Luvigino, che aveva avuto l'erba cassia dalla dama pochi giorni avanti, e non aveva parole fatte, ma stava lì immusato e nero come un tizzone [...]
[...] vero, che aveva su da ottant'anni, il prete ci sudò una camicia per farcelo accomodare! Se quancl'uno è morto ritornasse un'altra volta, fosse [...]
[...] paura allo spavento! Ma vi credete che si ridesse pogo, quando si riseppe la cosa! Se ne disse nel contorno per una settimana. Era contadino e l'aveva [...]
[...] co' suoi di casa, col padrone, col fattore, per certe spartizioni; col prete poi ce l'aveva a morte, perchè s'era rimessa in lui e gliel'aveva [...]
[...] imbrogliato tutti, e che faceva la pelle a qualcheduno, o se la faceva per sè. Infatti un giorno che il diavolo l'aveva acciuffato peggio del solito per [...]
[...] gusto. Non è stata mai pettegola, bada a sè e non c'è pericolo di sentirla mormorare cli questa e di quella. Su' madre non aveva anca finito di [...]
[...] parlare, che l'aveva già bella e obbedita, e le cose le chiappa a volo, per ammicchi intende. Tutti la portano in pianta di mano, e non fanno altro [...]
[...] piaghe D'Egitto. Una volta aveva bello e smallato i panni per fare il bucato e gli aveva già inconcati; ci aveva accomodato il ceneraccio e ci aveva [...]
[...] votato dentro la cenere e non ci man cava altro che versarci su la lisciva bollente. Tutto a un tratto gli chiappa la voglia del vino, e non aveva [...]
[...] , grosso, nerboruto e prepotente, che a forza di riffe s'era fatto nn mucchio di nemici; ma lui pareva che se la ridesse, perchè aveva un braccio che [...]
[...] , botto botto, metteva nn uomo a giacere, e ne aveva già segnati parecchi. Ma si sa, è scritto che alla fin del salmo ne buscano sempre i più bravi [...]
[...] ? Li finì anco il Bonvisi; finì le fave anco l'olocco, e ne aveva quattordici 249 magazzini, e ne mangia va una il giorno. Alla fine si contano [...]
[...] una vecchietta bizzarra che di nulla gli saltava la mosca al naso. Aveva qualche soldarello e se ne teneva, e nel suo piccolo si governava come una [...]
[...] regina. Ora accadde che s'ammalò e venne a un caso di morte, ma lei non ci aveva neanco un pelo che ci pensasse. Subito fu fatto venire il prete [...]
[...] anni in America, a Nuovajorche, e precisamente a Broccolino, diceva lui; e l'aveva imparata da un prete inglese d'Inghilterra, che spesso andava a [...]
[...] lì ammirato, con certi occhioni spalancati a vedere quel bellissimo angelo, ma non aveva avuto paura niente. Quello che gli aveva eletto il suo [...]
[...] genio, tutto tutto non l'aveva inteso, ma però aveva capito benissimo che quando era noiato dello stato presente, se tirava il filo, sarebbe passato [...]
[...] della passione, gli parevano il principio dell'eternità! Non potendo più resistere, tirò il filo: l'Università era finita, e lui aveva sposato la [...]
[...] nere, e spandeva d'un turbine d'oro diffuso la pianura verdeggiante di Poggio Sole. - 3 - Il moribondo aveva intorno al letto i figliuoli che non [...]
[...] mantenere il buon regime delle legnate. Se non che, mancato Eolo, o la forza legittima che li aveva sino allora infrenati, i venti si scatenarono [...]
[...] del marito, quand'egli se n'accorgeva. Tra per questa vicinanza incomodissima de' fratelli dunque, tra perchè il conte Pula aveva venduto la [...]
[...] era cosa notoria che Ferdinando aveva fatto de' quattrinelli mercanteggiando all'ombra del palazzo dei conti Della Pula-Brancacci- Rocca-Ponsoni [...]
[...] (allora non aveva più di dodici o tredici anni), fosse dato a lui il posto di fossaiuolo effettivo. Avutane formale assicurazione, Stefano volle [...]
[...] sotterraneo a fare una fossa. Quella al ragazzo parve la cosa più terribile che mai potesse accadergli. Il mondo, da quanto ne aveva udito, era [...]
[...] occhi sbarrati in quel punto. " Son ossa che vanno in polvere, Tenenosse! " gridò suo padre, a cui Drea, il vecchio becchino, aveva già detto di [...]
[...] coro, e attendeva: la sua figura aveva, in quel momento, alcunchè di singolarmente antico, drammatico e rituale. Come mostravano le lunghe cigne [...]
[...] vicina, aveva cambiato abitudini, e s'era aggravato di pensieri e d'un malumore insolito. Mentre prima veniva in città assai di rado, forse due o tre [...]
[...] la bile e raccomandarsi a sant'Antonio: anche quando lo mandarono a pancia all'aria dentro la fonte aveva ragione lui, e anche allora tutta la [...]
[...] erano zuccherini, e quella marmaglia incitosa gli aveva pure gustati, così le due parti cominciarono a trattare i propri affari con una serietà che [...]
[...] risguardi collaterali lo tenessero mai perplesso, aveva forza di renderlo ostinato a seguire un’idea fissa, che prevaleva soltanto perchè unica, a [...]
[...] , aveva ragionato così: — Il mi' fratello, di contadino che era, divenuto vinaio, s'è arricchito: e perchè non potrebbe fare altrettanto Amerigo [...]
[...] aveva visti nel portafoglio di suo fratello. Era così certo dunque d'avere avviato bene il figliuolo che di questa sua stessa cieca fiducia fu [...]
[...] presa anche Giovanna, la quale del resto si credeva, a paragone di suo marito, una sciocca; e il marito non ne aveva migliore stima. Giovanna [...]
[...] Stefano, erano botte sicure, e le botte, se non gli levarono il cattivo che ormai gli aveva intaccato l'osso, nondimeno affransero e maturarono [...]
[...] così bene il ragazzo, che, verso i quattordici anni, parve finalmente domata la sua naturale perversità. Aveva cessato d'essere un birichino di [...]
[...] figure.1 Ma Stefano attribuiva a sua moglie tutti i difetti che non aveva, e specialmente le attribuiva quello di non capir nulla, d'essere in [...]
[...] mattina aveva ancora le lacrime sulle gote! E ora, a dar retta a lei, avrebbe dovuto levare 1 Il commercio di tali libri sembra rifiorito, o [...]
[...] esemplari che aveva sempre avuto sott'occhio. Suo padre, col quale ora non era più timido, restava incantato udendolo ripetere tutte le - 33 [...]
[...] Pelasgi e dagli Etruschi, e non so da quanti altri popoli remotissimi e civilissimi della terra. Amerigo dunque, anche lui, aveva preso quel fare, e [...]
[...] seguiva in tutto e per tutto l'andazzo. Anche nel portamento aveva contratto un che di flessibile e molle che aggraziava la - 34 - sua alta e [...]
[...] ben quadrata persona: un pittore anzi l'aveva voluto dipingere in veste di paggio regale, col berretto piumato e la spada d'oro; i capelli fluenti [...]
[...] nel vinaio Gustavo aveva come due babbi: se non che ritirava tanto dal vinaio e nell'indole e nel sembiante, che ci voleva poco a distinguere [...]
[...] in piedi, con le nocche appuntate al banco, rosso come un billo, aveva sbarrato due occhi di basilisco, e guardava Stefano tra l'ira e la [...]
[...] ripetere che non era più degno di passeggiare la sua bottega! Stefano la capì, e s'alzò minaccioso: Amerigo, che allora aveva diciannov'anni e [...]
[...] meno facile a lodare e vituperare secondo il vento) si trovò tutta unita a condannare Amerigo, un po' in odio a Stefano che li aveva atterriti, e un [...]
[...] poi ci sarebbe cascato perchè l'avevano tutti i garzoni quel vizio: l'aveva anche Gustavo: quando seppero dunque della sua relazione con la Zaira [...]
[...] gridavano in trionfo al vinaio indignato: " S'aveva ragione noi eh? s'aveva ragione? " " Ladro! " ripeteva ancora il vinaio fremente stringendo con [...]
[...] erede! " e l'abbracciò intenerito. La Beppa, che in certe cose aveva buon cuore, era anche lei commossa fino alle lacrime. - 45 - Il giorno [...]
[...] silenziosi come se avessero fuggito qualche disastro. Amerigo (che quella mattina aveva detto a sua madre di non andare a bottega perchè si [...]
[...] rallegrasse di rivederlo. Dal padrone non aveva avuto mai una carezza, - 46 - ma calci e sassate per ricacciarlo nell'aia (chè quello era il suo posto [...]
[...] gesto di Stefano, sbalzò sulle quattro zampe, con quel gemito sì pietoso dei cani smarriti che temono la presenza dell'uomo. Stefano aveva nei [...]
[...] disse che non solo Amerigo aveva rubato dal cassetto i quattrini, ma anche una tabacchiera d'argento che lo zio teneva sul canterano. Questa [...]
[...] tabacchiera un tempo aveva abbellito le tasche del gran panciotto settecentista d'un conte Pula, e poi il buon vinaio, amando di circondarsi di qualche [...]
[...] oggetto prezioso, e piacendogli assai una Venere nuda in braccio a Marte che v'era sopra in bella ma consunta cesellatura, l'aveva comprata all'asta [...]
[...] d'altre botteghe per il figliuolo: la Beppa e Gustavo e gli avventori avevano sparso subito ai quattro venti che Amerigo lo zio l'aveva cacciato [...]
[...] . Suo padre (appunto per gastigarlo, e perchè provasse che cosa voleva dire la vita del contadino, di cui gli aveva voluto risparmiare, per ben [...]
[...] il falco nel momento che aveva incontrato anche lui la sorte delle sue vittime, cioè, piombandovi sopra, s'era impigliato nello spago dell'arco, e [...]
[...] d'ogni relazione e d'ogni contrasto con gli uomini, come era stato più placido, così aveva avuto la coscienza più timorata e meno corriva. Ma ora non [...]
[...] avuto il suo corso, e ciò servisse d'esempio a tutti gli altri falchi di que' dintorni. E siccome un tale atto di somma giustizia egli l'aveva potuto [...]
[...] l'acredine e l'invettiva d'un rigido capitano che abbia visto fallire un suo gran disegno per la vigliaccheria o la bestialità d'un suo subalterno. Aveva [...]
[...] , di cui vedeva il campanile con la cupoletta rotonda sopra le mura, perchè a quell'ora suo padre se n'andava in piazza. E appena suo padre aveva [...]
[...] pensasse sua madre dunque! lui non poteva contare ormai che in Filusella - 62 - il quale lavorava forte, non gli aveva dato mai dispiaceri, e già [...]
[...] l'aveva fatto nonno di due gagliardi gemelli, ch'gli volle si chiamassero Adamo ed Eva. E lui, sì duro e burbero co' suoi figli, ora, già [...]
[...] re delle fosse, egli non aveva colaggiù altra compagnia che il suo scettro, cioè lo zappone, ed il lanternino: un lanternino sì fioco che [...]
[...] coi contadini che passavano per la via di sotto. Aveva un altro cappello di pel di lepre, comprato da un pezzo ma sempre nuovo; la camicia senza [...]
[...] solino, ma bianchissima, col petto su cui Carmelinda - 67 - aveva ricamato qualche fiore o foglia d'ulivo; e s'era fatto la barba: sembrava [...]
[...] fraternizzava col tanfo e con l'oscurità della sua taverna; anche il suo naso, che ormai aveva preso un colore superbo di fico brogiotto, pareva avere [...]
[...] . Non meno che bevitore era donnaiuolo: i suoi amici, per lusingarlo, dicevano che delle donne ne aveva una per uscio; ma ora, attempatotto anche [...]
[...] a quarti di luna, aveva anche lui i suoi capricci, le sue ammirazioni, i suoi malumori: era facile entrargli in grazia, ma più facile ancora il [...]
[...] che aveva appresa da bambino andando dietro col dito sull'abbecedario. Amerigo invece, dopo che l'ebbe mandato via di bottega, fuggiva lui: e [...]
[...] rimettersi alla fatica. Ma il disordine, il malcontento e l'angoscia andavano crescendo in quella famiglia che già a Poggio Sole aveva atteso sì [...]
[...] Carmelinda che, volgendogli il tergo, inginocchiata sul ciglio del camposanto, vi stendeva un rotolo di tela che gli aveva regalato il su' Filusella [...]
[...] lo zio indiavolato, vomitando un turbine d'improperie: quelle improperie che non aveva avuto il coraggio di dirgli in faccia. Stefano se ne stava [...]
[...] che aveva corrisposto così male alle sue speranze. Il dolore di Giovanna invece, più che dalle speranze deluse, più che dalla condotta riprovevole [...]
[...] aveva Abele, un altro fratello d'Adamo ed Eva, a quella scappata del silenzioso marito non potè tenersi dal ridere, sforzandosi di celarlo. Ella era [...]
[...] , d'aver visto Amerigo nella tale strada; e quantunque lui volesse scansarlo, egli l'aveva potuto abbordare e pregarlo e ripregarlo, a - 80 - nome [...]
[...] tratto. Il tristo palazzo aveva tutte le finestre grandi murate a mezzo, e l'altra parte era nascosta, come ne' monasteri, da persiane quadre e [...]
[...] , l'aveva cacciato fuori di casa, povero giovinotto; e siccome non poteva impiegarsi pel suo cattivo nome di ladro (il su' zio l'aveva trovato al [...]
[...] cassetto, e gli aveva rubato anche una scatola d'oro da tabacco al su' zio), lei n'ebbe compassione, povero giovinotto; e per non lasciarlo sur una [...]
[...] strada a patire, gli dette ricovero volentieri, perchè era un bel giovane: gli occhi li aveva neri come due schizzi d'inchiostro, e aveva de' bei [...]
[...] aveva al viso, gettatole da colei. Parlare in quel modo del suo figliuolo e di suo marito! lei! falsar le cose in quel modo! Chi l'aveva [...]
[...] cacciato di casa Amerigo? non se n'era andato da sè? non aveva abbandonato i suoi genitori, non aveva abbandonato il lavoro per vivere infame [...]
[...] aveva rubato! - 85 - e n'eran certi poi che la scatola proprio lui l'avesse rubata? e perchè dire che era d'oro la scatola, quando invece (Stefano [...]
[...] l'aveva vista tante volte) era una scatoluccia d'argento tutta consunta? Perchè farlo apparire anche peggio di quel che era quello sciaurato? o [...]
[...] giunta all'uscio di casa cadde svenuta. VI. La donna che aveva dato quelle belle informazioni d'Amerigo a' suoi amici convenuti a divertirsi [...]
[...] , non so in qual paese. Dopo un anno ritornò come rinnovellata: la pianta, da prima un po' languida e patituccia, aveva spiegato in libertà tutto [...]
[...] sorte che quel pubblico funzionario le aveva procurata, per troppo zelo, per troppa coscienza del suo dovere. - 89 - A poco a poco imparò [...]
[...] raffinata in tutte le arti che operano meglio su i sensi; arti che aveva benissimo apprese alla scuola della sua padrona, la signora Olimpia Misei. Era [...]
[...] molto ad accrescerne l'introito quotidiano. Zaira ne aveva appeso il ritratto in quella sua camera, testimone assiduo al suo letto; e dal ritratto [...]
[...] che egli vi aveva portato naturalmente di suo, i morbi pestiferi della strada e della taverna, i tristi esempi che inviliscono il cuore, e [...]
[...] , aveva di dolce - 93 - quella nuova esistenza, ed erano i comodi, l'ozio e la libertà, valse a fargliene accettare, a rendergliene tollerabile il [...]
[...] laboriosa, di cui suo padre gli aveva dato l'esempio, la semplice e candida dignità di sua madre, che invano continuava a chiamarlo per bocca d'altri [...]
[...] ricercata; e più gli piaceva, e più l'ammirava. Aveva preso anche lui, alla sua maniera, il gusto del fastoso, del prezioso, del raffinato, del [...]
[...] s'addiceva a lui che non aveva perso ancora del tutto, quantunque snervato, l'impronta campagnola e maschia dei Casamonti! Ma era Zaira che lo voleva [...]
[...] legnate del buon Stefano per rendere la sanità d'una volta a questa susina che la cancrena sociale aveva convertito in un bozzacchione! VII [...]
[...] . Stefano aveva detto che per lui Amerigo era morto, nè più lo riconosceva per suo - 98 - figliuolo: e batteva i pugni sopra la tavola con un fiero e [...]
[...] Amerigo gli s'era fogato dietro: e corri e corri gli fu addosso a una cantonata, e aveva cominciato a zombarlo, quando Tognaccio, facendosi scudo del [...]
[...] titolo di quarantanove, nè l'altro di ladro, che gli aveva appioppato Tognaccio. Sono i titoli che non si vogliono, e che anche si respingono [...]
[...] , al cessare della musica del maestro, come se si fosse strappato il filo che l'aveva sino allora tenuta su, s'arrestò, vacillò, s'urtò [...]
[...] , andavano addietro, andavan tentoni, andavano in terra. È vero che in questo ci aveva molto che fare anche la forza suprema del vino. Alla fine, donne e [...]
[...] , aspettavasi con acutissima pena di veder vuoto il letto dove l'aveva lasciato la sera prima: invece egli c'era ancora, invece respirava ancora [...]
[...] passata, non un pensiero affettuoso pei suoi, che pure aveva amareggiati sì forte, ma due fantasmi l'agitavano sempre mentre giaceva colà in quel [...]
[...] orgogliosa, e aveva messo Amerigo tra' suoi protetti, fino a ordinare gli fosse data qualche porzione un po' meno scarsa di carne, e qualche minestrina [...]
[...] battè e ribattè. " O che picchiate? " gli disse una bracina che aveva aperto da poco tempo la nera botteguccia là in faccia: " codesta casa il [...]
[...] , e che bella ragazza! ma aveva sparso tante mai ciarle a carico della sua padrona di Via Monna Lottiera, sapete? la sora Olimpia; gli aveva [...]
[...] infido della donna che aveva acceso una tal passione in lui ragazzo pervertito, e che pure non aveva perduto niente di quell'ingenuità e di quel [...]
[...] notte orribile che n'era uscito infame e già ucciso, ma pensava solo a Zaira, al tempo felice in cui l'aveva vicina. La rivedeva quasi errare, nel [...]
[...] aveva infetta tutta l'anima di quel morbo, e il leppo gliene saliva al pensiero in immagini ardentissime; mentre per la scomparsa misteriosa di [...]
[...] e virile, non avida dell'onda infida e trista che gli fugge dal labbro. Egli invece ne aveva l'animo sì esacerbato che provava in certi momenti [...]
[...] una specie di voluttà - 138 - nel vedere agonizzare gli agnelli, e i mansueti tremanti vitellini che il coltello di suo padre aveva colpiti per [...]
[...] stecchite, le gambe. La sua testa non aveva più nè carne, nè fibra: pareva diafana; ad ogni momento la voltava e la rivoltava, e agitava a fatica la mano [...]
[...] rilucesse negli occhi. Non pensava più ai dolori che le aveva dato, nè a quanto bestialmente fosse vissuto, ma pensava a tutta la cosa in sè [...]
[...] sotterrato il figliuolo in quel cimitero verde, là sotto casa sua, in un cantuccio riserbato - 142 - a' più poveri, Giovanna non aveva più [...]
[...] paura dei morti. Il sole estivo, cadendo, aveva ricinto l'occaso d'una cintura di bronzo dorato, e per la campagna, sulle cime dei colli, tra le viti [...]
[...] notte colà aveva un aspetto così tetro, così minaccioso, specialmente quando non lasciava vedere, tutta coperta di nubi, una sola stella; o quando [...]
[...] : Giovanna s'era fatta una vecchiarella pensierosa, anche Filusella imbiancava; Carmelinda aveva sempre i capelli nerissimi, ma il personale sformato [...]
[...] ripigliar fiato, finchè non gli fossero nericate sott'occhio tutte le zolle del campo, che egli aveva rivoltate con maravigliosa prestezza. O se [...]
[...] ritrovi plebei, l'aveva spregiata. Quegli stessi ritrovi, e i danni e gli avvilimenti inflittigli dalla ciurmaglia civile, avevano (già l'abbiamo [...]
[...] vita sua aveva molto goduto, come è dato a - 148 - pochi uomini di godere. Ora gli occorrevano molte cure e anche molte dimostrazioni d'attaccamento [...]
[...] l'eredità e privarne il figliuolo non suo, e così vendicarsi dei torti di quella moglie odiata; torti che la Beppa non aveva fatti soltanto al marito [...]
[...] che perciò ci pensasse, pensasse all'avvenire di - 160 - quel figliuolo, pensasse, come già gli aveva detto anche padre Pio, all'anima sua [...]
[...] quell'occhio bestiale che l'aveva sempre ammaliato, e tracannò ubbidiente come un fanciullo. Voleva fermarsi lì, ma attratto dalle occhiate tremule e [...]
[...] insopportabile di fuoco per tutto il corpo, ora aveva il braccio e ora il piede informicolati, si sentiva continui brividi, continue scosse [...]
[...] mano! " I due manovali scesero in furia anche loro, e trovarono il vinaio colà dove l'aveva visto Gustavo: lo trovarono disteso per terra, con le [...]
[...] , Angiolina? — O come mai? — Come si fa presto a fare il ruzzolone, davvero! — Gli vo' dire un rosario, povero Nando — Aveva sempre le buscherate [...]
[...] suo Gustavo, e poi se lo ristrinse un'altra volta in disparte, domandandogli se il povero Nando aveva il portafoglio in saccoccia. " No, " le [...]
[...] voltò a Filusella che aveva accanto: Filusella non aprì bocca, ma come persona intendente, strinse forte le labbra, e disse tutto con un'occhiata [...]
[...] presso il morto, a cui allora, scorrendo a fretta a fretta la corona, bisbigliava il rosario: nessuno, fuorchè Gustavo, l'aveva vista andare e venire [...]
[...] rovello che aveva represso tanti anni, ogni volta che s'era abbattuto in colei, ora se lo sentì tutto muggire dentro e forzar le dighe: le occhiate [...]
[...] , e allora, invece che in mano sua, ora cadeva in quelle del cancelliere. La sua precipitazione d'uomo ingenuo e focoso aveva guastato tutto. Ma [...]
[...] egli quell'odio contro la Beppa e Gustavo l'aveva troppo a lungo e troppe volte calcato, perchè in quel terribile incontro non esplodesse: ora [...]
[...] , come sempre suole accadere, egli si pentiva di questo che era un ultimo effetto naturale, non della causa che l'aveva prodotto; e se ne pentiva, al [...]
[...] di tutti. Non trovavano parole bastanti a condannare la venalità di quel villanaccio che, invece di piangere il fratello, aveva pensato solo [...]
[...] che dubitasse, dopo le chiacchiere che ne aveva sempre fatte la Beppa, e anche perchè i vecchi frequentatori della taverna giuravano d'aver veduto [...]
[...] lasciandolo un poco subodorare per essere più stimato e più riverito. Tutti dunque affermavano con assoluta certezza che il vinaio aveva lasciato [...]
[...] aveva raccolto intorno a sè tutto il buonumore e tutto il chiacchierio di quella malinconica strada. Tornato al podere, la fatica e l'aria libera e [...]
[...] di cure e di sforzi vani e colpevoli. Aveva alla cassa di risparmio seimila lire, messe assieme a poco a poco, d'anno in anno, con la pazienza e [...]
[...] la solerzia d'una formica. E ora, pensando che quanto aveva raccolto dalle incessanti fatiche e dagli aspri risparmi di tanti anni, era tutto [...]
[...] perdeva l'affezione anche alla terra, parendogli tutto inutile il sudore che vi aveva sparso ogni giorno. Tanto ormai era vecchio, si vedeva [...]
[...] tollerare la più nera, la più atroce delle ingiustizie. In quei crucci segreti accusava anche Amerigo: come padre che cosa non aveva fatto per procurargli [...]
[...] solo aveva diritto! Egli ragionava così: e la coscienza di questo preteso diritto, il sentimento dell'offesa e del danno conseguiti - 188 [...]
[...] dimenticato giù al mezzanino del vinaio. Ora, di tutti i mobili del vinaio, Stefano quello solo se l'era portato a casa, e non l'aveva venduto [...]
[...] d'esser vivi, ed erano terribili nello sdegno, con un forte risentimento di rughe aspre e taglienti nel viso color del rame e che, pur maschio, aveva [...]
[...] cantuccio: no, da per tutto aveva messo e rimesso l'occhio ansioso e la mano. Sì: l'avevan rubato loro: la Beppa e Gustavo. Se gli veniva in mente [...]
[...] aveva trovato il mezzo di ricordarsi che quel seggiolone antico dove sedeva, esso solo gli era sfuggito, perché, non dovendolo vendere, l'aveva [...]
[...] siepe, in cerca della quaglia o della pernice, egli aveva scoperto la selvaggina per uno di quegl'intuiti che sembrano alle volte miracolosi, e [...]
[...] beccamorti, ad ottenere il quale aveva dovuto anche lui sottoporsi da ragazzo a quella prima stroppiatura dell'uomo, che è la cattiva scuola. Egli [...]
[...] cucina? " " Sì! sì!..." " Oh figlio d'un cane! guarda dove l'aveva cacciato! e ci ha fatto tanto penare! e voi l'avete cercato tanto, e poi c'eri [...]
[...] , nè il vinaio aveva una molto chiara calligrafia: nondimeno tanto fecero che arrivarono finalmente a capire l'ultima volontà del defunto [...]
[...] , anima buggerona! " sclamò Stefano a questo punto: — e aveva sempre mostrato in ogni cosa, continuava a dire il testamento, di non ascoltare [...]
[...] ! quando scrisse questo foglio dicerto aveva bevuto, tu sai che aveva il vizio di bere: no, questo non è un testamento in regola! " E accostatolo [...]
[...] limite il caso aveva voluto che fossero seppellite alcune delle lingue più operose del luogo. Sarebbe troppo contrario al bel costume di prodigare la [...]
[...] quanto rifluire a benefizio di quella florida piantagione di patate, che Stefano aveva fatta, quasi presago, vicino ai loro tumoli silenziosi. Qual [...]
[...] che Stefano, da qualche tempo, era divenuto un altr'uomo: la divina misericordia finalmente gli aveva ammollito il cuore, perchè era più [...]
[...] - 201 - cambiamento era lei che l'aveva operato, perchè, a tempo della povera Giovanna, Stefano non era mai stato così pacifico e così umano: non [...]
[...] ) era stato portato a un tratto vicino al pomo non suo ma che aveva tanto desiderato, come coglierlo questo pomo, come riuscire ad assaporarlo [...]
[...] malsano, tra la necropoli etrusca e il mare infinito. In que' luoghi Stefano si dava per un fattore, vendeva la cattiva vaccina che ci aveva portato [...]
[...] bel giorno che egli aveva comprato il podere del cimitero sborsando un acconto di novemila lire, e prendendo tempo all'intiero pagamento dieci [...]
[...] . Le sue partite sono in perfetta regola: prima ancora della morte del fratello aveva un deposito alla cassa di risparmio di circa seimila lire: ora [...]
[...] agli agguati. " Eccolo! " Stefano aveva passato il vecchio arco che dalla città mette nel prato delle Burella, e si avviava solo solo verso quella [...]
[...] Gustavo che già aveva afferrato, e lo sbatacchiava sulla muriccia con una mano, e con l'altra si difendeva ancora alle spalle, e tentava di [...]
[...] egli aveva ricevuto non solo per mano di Stefano, ma anche dai compagni accecati nella furiosa lapidazione. Quindi, eseguite tutte le altre [...]
[...] proprio dei corpi spenti: e tutti coloro sporsero il collo. Egli aveva cinta e ben fiancata la vita da una larga fascia di cuoio, la quale sosteneva ben [...]
[...] silenzio che prima aveva accompagnato la lugubre operazione. XIV. Nel tempo in cui accadde questo racconto (tempo ormai già remoto) forse era anche [...]
[...] alla perfidia e alla malizia di quel villano, non si rifiniva poi di strabiliare a tanta imbecillità quanta in quell'occasione ne aveva mostrata la [...]
[...] sua gioia per il trionfo, ella diceva, dell'innocenza. Quella povera donna infatti aveva detto la verità affermando che il portafoglio era stato [...]
[...] che venissero a perdere ogni traccia del portafoglio, quando lui invece, il giorno che avvenne quel tafferuglio nella taverna, l'aveva addosso [...]
[...] !... già l'aveva addosso il portafoglio! oh, che imbecilli! — Così s'andava dicendo, e parlando di Gustavo si compiacevano di dipingerlo peggio d'un [...]
[...] le deposizioni di alcuni, ai quali Stefano, ne' primordi della sua carriera piazzesca, aveva fatto sentire il valore delle sue mani, che egli era [...]
[...] voleva che querelarsi dell'incalcolabile danno che e nell'onore e nella estimazione per la occulta fraude di lui aveva sofferto; quest'uomo, o [...]
[...] , chiedendo a quello! nessuno aveva visto, nessuno aveva sentito, nessuno proprio poteva dire che la cosa fosse successa in quel modo; perciò non [...]
[...] nulla che valesse a giustificare suo padre. Dicendo che suo padre una sera il portafoglio l'aveva trovato nell'imbottitura del seggiolone, era [...]
[...] più prossimo, e questi era Filusella. Ma il tribunale non aveva ancora pronunziato questa sentenza a favore di Filusella, che ecco muovergli [...]
[...] traditrice speranza d'una vita più comoda aveva attratti in città, Fortunato, per esempio, raccattava la spazzatura, Girolamo era scaccino in una [...]
[...] un altro che, conosciuto con chi aveva che fare, si mostrò con lui tutto cuore, tutto condiscendente, e sempre pascendolo di speranze, a poco a [...]
[...] più ripugnanti, forse perchè v'era capitata di sera. La sua superiora, come al solito, rapidamente e sotto voce, ma in tono risoluto, le aveva [...]
[...] superiora, suor Istituta aveva assentito con un semplice cenno, che fece inchinare l'ali bianche della sua cornetta, ed erasi recata al posto dove [...]
[...] qualche comando. Aveva una fisionomia grave ed ingenua. - Da quanti giorni sta così? - chiese piano la monaca. - Sette - rispose laconico [...]
[...] tinta giallastra e i segni del vaiolo. Di bello e di ancor giovanile non aveva altro che gli occhi grandi, lucenti, mobilissimi: due occhi [...]
[...] . Disse che lei aveva fatto scrivere alla famiglia del tenente per mezzo del ministero: aveva parlato proprio da sè col segretario, che l'aveva [...]
[...] invitò la suora a passar di là, se aveva bisogno di cenare, e a non far complimenti, se non voleva proprio che se ne avesse a male, come d'una [...]
[...] momento: lei vide ch'egli era giovane e bello: lui, forse, non capì nulla, e subito riserrò gli occhi. Piano piano, suor Istituta aveva ritirato [...]
[...] femminile gli aveva procurato un rapidissimo sogno: un sogno seguito tosto da una disillusione. La febbre non cedeva: centigrado più, centigrado [...]
[...] . È vero che in realtà la seducente forma muliebre, ritratta con le più poetiche tinte dall'appassionato delirante, non aveva mai posato 22 il [...]
[...] il capo, come chi ormai si rassegna a non più lottare con una forza invincibile; e uscendo aveva pronunziata la solita frase sacramentale, il più [...]
[...] sorridere, anche lui, d'un sorriso smorto. - Sono molto cattivo, eh, lo dica lei! - chiedeva egli alla monaca, qualche rara volta che aveva forza e [...]
[...] , quando aveva molto dormito in giornata, di quel sonno riparatore delle forze ch'è tanto necessario a chi esce da una grave e penosa malattia [...]
[...] delirio, egli, inconscio, aveva come fatte 32 balenare vertiginosamente dinanzi alla impressionabile, inesperta, spaventata fantasia della [...]
[...] parte del giorno taciturno, cupo, accigliato, quasi che l'avesse perseguitato un'idea fissa. Aveva mangiato meno del solito, dichiarando mal [...]
[...] uno sguardo o un cenno della monaca gl'indicavano. Gli animi, come l'aria, eran gonfi di qualcosa, che aveva bisogno di sfogo. Finalmente [...]
[...] , illuminando le cose d'una luce fulva e sinistra, e facendo oscillar cupamente la stanza del malato, come egli aveva tante volte sentita oscillare la sua [...]
[...] ; da che il malato, per un suo capriccio fisico, aveva assolutamente voluto che la finestra restasse spalancata. - Respiro! Respiro! Adesso respiro [...]
[...] ?... - La suora mise un altro piccolo grido, come quando lo scoppio della tempesta l'aveva spaurita, ma più soffocato e come interno; si fece il tempo [...]
[...] tremava più; s'era vinta. 39 - Non doveva esser pallida; era l'effetto dei baleni; e tremava soltanto perchè aveva paura dei tuoni - fece tra [...]
[...] giorno ch'egli s'alzava dal letto. Aveva fatto un grande sforzo di volontà, non ostante che la buona nutrizione e le cure costanti, infinite [...]
[...] , lo aveva attirato presso la soglia della finestra, distante pochi passi, dove il piccolo giardino presentava, nel quadrato dello stipite come [...]
[...] parole gli stringessero la gola - C'è la... la signora! - Chi? - gridò l'ufficiale come smarrito - Chi c'è?... - Ma non aveva peranco pronunziata [...]
[...] . Dietro un paravento vecchio, ormai incolore, stava il letto matrimoniale a panchette, che aveva a capo un'immagine della Madonna Addolorata [...]
[...] subito su l'uscio a vetri la portinaia, levando la testa a domandare che cosa volesse da lei chi l'aveva chiamata. Tutti gl'inquilini la [...]
[...] comandavano volentieri, perch'era di buone maniere, amante della fatica e sollecita nello sbrigar le faccende; poi sapevano che aveva gran bisogno di [...]
[...] l'interno. La moglie aveva un bel dirgli: - Abbiti riguardo; pensa che hai tre creature. L'uomo scrollava la testa, muto, sentendo che [...]
[...] : non aveva più fiato per il clarino; il suo cuore, allora, ebbe uno schianto; e si può dire ch'ei si sentisse più afflitto, 49 più finito di [...]
[...] , dal camino al paravento, seguendo di lontano, col pensiero, tutto quel che avveniva in quell'ora nel suo teatro. Il clarino che lo aveva [...]
[...] licenziato, aveva rivolta l'identica interrogazione a sè medesimo. Il principale si strinse nelle spalle, dondolandosi come uno cui non riesca di [...]
[...] ? - chiese Lucia, che non capiva perchè tenesse in mano quella somma maggiore della consueta. Ma il sorriso, ch'ella aveva abbozzato, le sfiorì [...]
[...] , ridevano, si bisticciavano fra loro. Alla Marietta, che aveva sei anni, petulante e pronta a piagnucolare, come tutte le femmine, per un nonnulla [...]
[...] cheti perchè il babbo stava male, e la mamma aveva da fare, e c'era bisogno di 58 pace in casa: poi avrebbero mangiato tutti, più tardi, un po [...]
[...] , non per pratiche di chiesa - chè non aveva agio di consacrarvisi - ma per quel bisogno innato 59 ne' deboli e negli afflitti, segnatamente fra le [...]
[...] inaspettata. l'infermo aveva, secondo il consueto, chiamato il fanciullo presso di sè: - Dammi... Dammi... - E accennava vagamente qualcosa [...]
[...] ebbe come un inconscio sollievo. Il padrone dello stabile aveva fatto ripulire la portineria, 67 e dare a dirittura tre mani di bianco alla [...]
[...] materassa del letto era stata ribattuta; rifoderato il coltrone, ch'era tutto macchiato di unto e di medicinali; e la Lucia aveva ripreso a [...]
[...] tarchiata e bruna dei Lantoni, nativa del circondario di Firenze; la quale (lo diceva anche la sua signora) aveva d'oro il cuore e di bronzo la voce, ci [...]
[...] madre - che dopo la morte di Peppe ella aveva lavato nel ranno e tenuto alla guazza notturna - i panni che portava giornalmente, e perfino il [...]
[...] aveva mandato, perfin preparato con lo sciroppo di menta, perchè, secondo lei, l'olio di ricino è il rimedio che guarisce tutti i mali dei bimbi [...]
[...] galanteria, che della sua professione, 80 piena di sacrifici d'ogni genere. Codesta professione egli l'aveva scelta senza entusiasmo e senza ragione [...]
[...] ragazzi e per i vecchi. Un giorno, si raccontava, prima d'avvicinarsi al letto d'una moribonda, aveva gettato fuor dell'uscio la gardenia che portava [...]
[...] , non aveva mai fine. Così i minuti passavano lunghi come ore, e le ore come giornate; tanto che a' rintocchi 82 dell'orologio di Santa Caterina [...]
[...] mezzo al cortile, il dottore che usciva. Subito dopo chiamò forte: - Adele! Adele! - Aveva in testa un progetto. Dal giorno che l'antico padrone [...]
[...] di suo marito, fingendo di non ravvisarla, le aveva mostrato chiaramente di non gradirla intorno a sè, Lucia non gli s'era più rivolta. Meglio [...]
[...] giuramento, ella lo aveva mantenuto per tutto quel tempo che ancora visse Peppe, e anche dopo, da ch'era vedova. Si era rifinito tutto, è vero; di [...]
[...] matrimoniale impegnato ad un montino, Dio sa dov'era ito; ma almeno non aveva fatto delle faccette con nessuno. Quando, però, udì il dottore parlar di [...]
[...] l'Adele, che aveva temuto qualcosa di peggio. E scese. 87 Allora Lucia, buttandosi a dosso lo scialle nero, prese la strada quasi di corsa [...]
[...] la serva - tanto, la morte la ci ha a trovar vivi! - 92 Ma la vedova aveva un'espressione così angosciata e stralunata, che alla buona fiorentina [...]
[...] l'Adele. Allora Lucia con una voce che non aveva più suono umano, ma risoluta, disse: - Signor dottore, prima di notte porto il bambino [...]
[...] dolore che lacerava il cuore di Lucia, da che non aveva più davanti a sè lo spettacolo del suo fanciullo in lotta con la morte, era di non potersi [...]
[...] , trovavasi finalmente allo spedale, davanti al pancione in livrea, che, non avendo nulla da fare, non aveva premura nè per sè, nè per gli altri, ella [...]
[...] volta, dissero a sua madre che il medico lo aveva messo a un quarto di vitto, poi a metà. Un'altra volta seppe che gli era stato permesso [...]
[...] pigliarsi quattro metri di frustagno marrone, per farne un vestitino nuovo a Santino. Fissò di pagarlo un tanto il mese. Ora che non aveva più [...]
[...] corporatura. Aveva il viso sconvolto, gli occhi cerchiati di rosso. - Mia moglie sta poco bene - disse - ha abortito. - - Oh Dio, come mai [...]
[...] accaduta qualche giorno avanti, Lucia non avrebbe saputo come fare a aiutarli, a incoraggiarli, perchè aveva ella medesima troppe pene sue. Ma [...]
[...] vent'anni, meravigliata e sfinita di quel che aveva patito, con la testa d'un biondo cenere affondata fra' guanciali. La sofferente non rispondeva; ma [...]
[...] . Aveva dovuto pazientare un secolo: non fa niente; il portiere, un buzzone schifoso che si dava Dio sa che importanza, le aveva significato che [...]
[...] lei non aveva riconosciuto. Quello lì, Santino? Ma nè pure per sogno! Era venuto un inserviente, e dopo, una monaca, e dopo anche la superiora [...]
[...] ben nutrito - osservò il dottore. 112 - Poi, Santino gli aveva gli occhi celesti, e questo qui gli ha neri! - - Ve lo volete portar via, si o no [...]
[...] un ragazzino; e chiese di Lucia Naldi, quella che aveva un malato a San Francesco de' Poverelli. Il bimbo indossava il vestito color marrone [...]
[...] : - Arrivederci. - Lucia aveva la febbre a dosso. Saper guarito il suo Santino, saper di poterlo riabbracciare, e in tanto non averlo in casa! Lasciò [...]
[...] aveva 118 a dosso; quasi che lo star lì in piedi avesse sollecitato l'arrivo del direttore. Ogni rumore più lieve, venuto di fuori, la faceva [...]
[...] lasciò sfuggire un: - Ah, da vero? - pieno d'educata incredulità. Ma Giulio Sermanni, con la sua tradizionale poesia, quando aveva fatto tanto [...]
[...] confusione di tele, di cartoni, di gessi, in mezzo ai quali io badavo a tirar giù alla brava pennellate e freghi di matita. Ma aveva altro da pensare [...]
[...] barlume fioco fioco da stanza mortuaria, indossava un vestito a quadrelli che nella notte le aveva servito da coperta, e, ancor tutt'assonnata [...]
[...] , si scioglieva le trecce guardandosi in un pezzo di specchio rotto che s'appoggiava su le ginocchia. Aveva de' capelloni lunghi, folti [...]
[...] d'anni. Alto, con la barbetta ancora biondiccia tagliata corta e un po' calvo, con modi riservati, magari freddi, aveva in tutta la persona [...]
[...] mangiar dolci e di girare in carrozza. Aveva una stupenda pariglia di sauri e degli abiti di trine vere. - Bisogna esser di quelle per aver fortuna [...]
[...] ! - aveva filosofato sua madre. Un amico comune mi presentò alla nuova stella, una sera, al Manzoni. 131 Per me pure, in tanto, era girata la [...]
[...] stiro. La donna aveva in mano una scatoletta ovale di truciolo, rilasciatale altra volta dal Presto con l'oggetto d'oro ritirato: povero oggetto [...]
[...] rado, si vedeva una signora col viso coperto di una veletta di tulle, alla quale ella aveva fatta qualche piega sotto gli occhi e su la bocca, non [...]
[...] giù per le scale col viso tutto sorridente rigato da due grosse lagrime. E per non pensare che aveva giurato al marito di portar seco sotterra [...]
[...] , ricurvo presso una pila di mattoni, sceglieva quelli sani e, portati che li aveva sotto qualche pezzo di muraglia in costruzione, li posava [...]
[...] nuovo, lo avevan fatto loro, i muratori, lo aveva fatto lui, Nanni; e sorrideva nel girar lo sguardo, accennando di sì con la testa bigia, come a [...]
[...] galantuomo non aveva che una passione: la sua figliuola. Ormai era un pezzo che, fuggendo il villaggio nativo su la riva dell'Arno, perchè [...]
[...] , ma pareva creata apposta per piacere a certi maschi: era la donna nelle sue forme più spiccatamente carnali. Aveva larghi i fianchi e il petto [...]
[...] all'ultimo briciolo tutto quanto la Rachele aveva preparato per il desinare, il vecchio sdraiavasi dove si trovava, tirandosi la falda del cappello a [...]
[...] tozzo di pane e lo sbocconcellava lento, in silenzio, a grossi pezzi, girando di sotto in su gli occhi lustri e selvatici. Aveva, come indicava [...]
[...] le fondamenta di quel palazzone a cui lavoravano, egli era stato sotto gli ordini di Nanni, e aveva preso giorno per giorno, senz'avvedersene [...]
[...] più; e, con le mani sui fianchi, stette lì un po' pensierosa: poi andò a mangiare. Da quel giorno Peppe non aveva più detta una parola alla [...]
[...] gialle. - Gli è un fetaccio! - aveva detto Nanni, posando, con una scrollata di testa, il bicchiere su la tavola d'un'osteria fuori porta, dove [...]
[...] buon garbo: - A più tardi. - Il vecchio aveva quietamente terminato il suo pasto con la figliuola; Peppe non s'era visto; e più d'un sorriso [...]
[...] fiorito di ville, con la solennità malinconica degli antichi monumenti. Ma la fosca badia conveniva a quel pittoresco paesaggio, poi che aveva in [...]
[...] que' villeggianti aveva stabilito una specie di Circolo, un luogo di ritrovo per il quale ogni capo di famiglia versava una tenue somma mensile [...]
[...] dissimular con due note in falsetto quella brusca vociona, che fin dalla sua prima giovinezza le aveva procurato dalla gente il soprannome [...]
[...] della Rosona non la lasciavano nè giorno nè notte. Dopo il mezzodì, finito ch'ella aveva da desinare e di risciacquar alla peggio i due cocci [...]
[...] dal mattino, stabilitosi in una sedia delle prime file, con flemma tutta settentrionale, senza più muoversi, ne aveva tranquillamente aspettato il [...]
[...] turno; poi a ventine e a cinquantine di franchi l'aveva contrastato a ogni altro competitore, con l'ostinazione fredda di chi, col denaro, può [...]
[...] spiantato che, sbolliti i primi ardori della luna di miele, non aveva fatto altro che dare ogni momento in ismanie, imprecando alla odierna [...]
[...] inesorabilmente sepolto vivo nel proprio paesucolo. Per anni ed anni ella aveva ascoltato paziente, quasi muta, con l'animo sereno e col più [...]
[...] raccolta a riflettere su l'enorme sacrificio fatto da lui, quando l'aveva scelta a compagna; mentr'egli, d'una famiglia tra le più nobili, benchè [...]
[...] stessa esclusivamente colpevole. In lei egli non trovava contraddizioni di sorta, è vero; ma, in tanto, quale conforto gli aveva ella offerto [...]
[...] , se la rivelazione delle sofferenze di lui non le era penetrata nell'animo fuorchè quando lo aveva visto lungo disteso su 'l loro letto nuziale [...]
[...] fede nel suo cervello di donna incolta e solitaria, aveva finito a mutarsi in fissazione. Sì, certo, a quell'adolescente dal visetto bruno e [...]
[...] accaduto col padre, da quando non ne aveva più avuto a sopportare l'umor fastidioso. A conseguire lo scopo, la coraggiosa donna si era messa a [...]
[...] , come tornar piccino; e rivedere lei bella e giovane, curva su la sua culla con quel blando sorriso che non le aveva più illuminata la faccia da [...]
[...] dall'impiallacciatura scortecciata, nella cameretta del quarto piano. Ma a mano a mano, la stessa indole sua gli aveva risollevato un po' l'animo. A [...]
[...] . Così egli aveva vissuto, non troppo malamente, fino alla primavera, il tempo de' più caldi languori dell'organismo, il tempo dei più [...]
[...] immaginosi desideri del pensiero; così aveva vissuto fino a quell'aureo, stupendo vespro di maggio, quando accadde la vendita. III. Dunque il [...]
[...] mai gli si affollavano alla mente. Com'era bella! Com'era bionda!... Entrato, così, per caso, a quell'asta, egli aveva assistito alla gara di [...]
[...] tra la nostalgia di quella camera squallida, dove aveva tante volte invocato un dolce viso di donna.... 241 Arrivato che fu al suo quarto piano [...]
[...] vero, come il perito aveva accennato, quell'audace duchessa di Gragnano, su la quale corre qualche storiella delle più scollacciate? O era una [...]
[...] lor frasi larghe, appassionate e le cadenze delle note tenute, lunghissime. La signora, dalla cabina dove spogliavasi, le aveva ascoltate, e [...]
[...] coraggio? Ma il generale le spiegò, sorridendo, ch'egli medesimo aveva permesso, dietro proposta del comandante il forte, che Merulla venisse [...]
[...] 255 mano che aveva mandata un'anima all'altro mondo.... - Di che paese siete? - gli chiese ella un vespero in cui erasi fatta portare verso [...]
[...] condannarono? 256 Ormai il dado era tratto. Una curiosità d'osservatrice più che di femmina le aveva spinta quella domanda su le labbra. Voleva [...]
[...] Santo - Tinuzza la chiamavano - abitava accosto a casa mia. Non aveva altro di bello che i capelli, biondi come il sole. Da noi le bionde son [...]
[...] aveva per farne uscir di frammezzo gli acini dell'avena su cui era caduta supina.... I suoi di casa non s'avvidero di nulla, quel giorno; ma [...]
[...] porta dei Lo Santo. Fu la madre che m'aperse; tremava come una foglia, ma aveva in faccia un'espressione 260 d'odio che mi colpì più dell'aspetto [...]
[...] il braccio illividito e aveva ricominciato a ridere. - Ricòrdati però una cosa, - soggiunse Lo Santo parlando alla figlia; - tu esci di qui [...]
[...] a fianco, metteva coraggio anche a me. Qualche soldo, a forza di faticare col carro, me l'ero posto da parte; mio padre m'aveva promesso [...]
[...] . Andava ripetendo che m'aveva stregato quella buon'a nulla; che m'aveva fatto bollir nel caffè 266 un ciuffo de' suoi capellacci gialli come le [...]
[...] , quanto è vero che questo è un innocente - asserivo io prendendo in collo il mio bambino, che già aveva imparato a conoscermi e mi tendeva le braccia [...]
[...] il giorno dipoi. - Ciccu sta più volentieri con la sora Rosa che con me. Iersera l'ho trovato che dormiva. Essa gli aveva dato da succhiar un [...]
[...] torrone. Così la vita andò avanti per noi un certo tempo. Tinuzza guadagnava qualcosa presso due o tre famiglie dove la portinaia le aveva [...]
[...] sora Rosa, donna d'esperienza, dichiarò che aveva un febbrone. Dire come rimanessi io a queste notizie, non avrei saputo nè anche allora [...]
[...] creatura: gli dava la zinna, e lui non la voleva; gli dava la farinata, lo stesso; aveva anche chiamato il medico; o che cosa doveva far di più [...]
[...] dell'acque. La signora sollevò la testa; quel dramma semplice e plebeo l'aveva scossa. Perchè, - diss'ella - condannarvi a una così lunga [...]
[...] aveva figli e... per conseguenza nè pure nipoti; poi abbordò il soggetto del libro: - Vedo che lei legge il nuovo romanzo del Paoli. 301 [...]
[...] che appunto la sua pensione era la migliore di Napoli per la cucina, perchè aveva un cuoco inglese e uno napoletano. Lei non amava far le cose a [...]
[...] ... queste libertà.... Signor capitano.... Il Borise ch'era un uomo di buon cuore e non aveva altra menda tranne una volgarità troppo schietta [...]
[...] . Allora, si formò un crocchio in torno a Miss Alford. Tutti volevano sapere s'ella si era divertita, quanti waltzer aveva ballati, s'era stanca [...]
[...] fosse abilissima a conoscere la febbre, da quando lei, sua madre, aveva avuta la perniciosa a Roma; in tanto che la giovanetta, con un sorriso [...]
[...] stazione! Rapido come un lampo, balzò a riprendere la sciabola che aveva deposta in un canto, e affibbiandosi il cinturino, salutava in fretta e [...]
[...] proprio ch'egli aveva trovato il modo di conquistare il paradiso? No, no, e poi mille volte no, che non partiva! E fece e disse tutto quel che [...]
[...] odorosi del busto una lettera tutta spiegazzata, ma ancora chiusa. Su la soprascritta, una calligrafia grossolana e incerta aveva tracciato alla [...]
[...] e qualche picciolo d'aiuto alla famiglia, aveva finito invece... Com'era successo il fatto? Dio mio, come succedono quasi tutti questi fatti [...]
[...] volgari e malinconici. Venuta in città con la buona intenzione di lavorare, Leda, che aveva nome Giovanna, senza curarsi allora se quel nome fosse [...]
[...] lana marrone, dello scialletto 346 nero per le spalle, della pezzuola fiorata per la testa, portati dal villaggio nativo, aveva fatto un involto [...]
[...] , da circa un anno un signore assai ricco e serio si era messo a proteggere Leda. Le aveva preso in affitto un villino al Macao; e lì, quanto [...]
[...] nelle ore della colazione e del pranzo. 348 Fuori, seco, egli non l'aveva mai condotta; tranne all'estero dove ella era ignota. Ma di che cosa [...]
[...] avrebbe potuto rammaricarsi la bella ragazza? Aveva la casa piena di mobili di costo e di gingilli capricciosi, su cui si spampanava ogni giorno una [...]
[...] i vestiti e i capelli; aveva una pariglia di roani desiderati da più di una dama autentica, e due cavalli da sella, uno inglese e l'altro arabo [...]
[...] grado a grado tutti infocati ma non lingueggiavan più in fiamme, non crepitavan più, sembrando, nella loro immobilità, come dipinti, Leda aveva [...]
[...] movimento salì al salotto e parve riempirlo. 359 Allora, ella richiuse i vetri e si asciugò gli occhi, sorridendo. Aveva un progetto. Voleva [...]
[...] presentò la cameriera. In tanto, Leda aveva scritto su due fogli diversi una lunga lista di commissioni. - In questi luoghi andrai tu... subito - disse [...]
[...] in fondo, che ogni tanto tirava fuori quando era triste. Da un pezzo, però, non lo aveva guardato. Erano i panni co' quali ella era venuta a [...]
[...] scoppiò in una risata. Ora che non era più avezza a vedersi a quel modo, le sembrava d'esser buffa. Aveva spiegata la sottana; la scosse, e se [...]
[...] ! Quello poi era quasi intatto: rossigno e bianco, di cotonina a quadrelli. Dio, come aveva freddo! Così leggiera codesta lanetta, massime per lei [...]
[...] , soldati in congedo, ed altri ordinari compagni di via. Aveva il biglietto fino a Castelnuovo. Di lì al Borgo la portava la diligenza del [...]
[...] tra le braccia, stringendola quanto quelle povere braccia vecchie potevano stringere. - Tu, Nina mia, tu? - badava a ripeterle. Leda le aveva [...]
[...] stagione era stata mite. Come al solito, Leda aveva accosto la sua sorellina, non più attaccata alla sottana, ma al braccio; la madre, più curva [...]
[...] che svegliati a mezzo la notte, borbottavano e si dimenavano nella tenebra calda dell'imperiale. Aveva la più cattiva tappa dello stradale, tutta [...]
[...] coronato, e spezzata o la sala o qualche razzo delle ruote; dacchè egli aveva preso le redini, in tre anni non s'era rotta una tirella. Per strada lo [...]
[...] vibrata che rendeva a pennello la sua indole irrequieta e risoluta. Egli aveva per vezzo di fare eco al propio nome con una sillaba consonante, 3 e a [...]
[...] alla dignità di albergatore e mastro di Posta. In sua vita, aveva fatto due cose buone: molti quattrini ed una bella ed abbondante figliuola [...]
[...] più in scuderia, quando sapeva di trovarci Giac. Una volta che a Giac era toccato un potentissimo calcio da una mula, essa gli aveva fasciato [...]
[...] la gamba ferita e lo aveva tenuto all'albergo come un signore per oltre una settimana. Un'altra 7 volta, venuti alle mani Giac e lo stalliere [...]
[...] , ripreso il bicchiere che aveva deposto, lo tese verso di lui. — Non vuoi toccare? — Topa — rispose Giac, toccando col movimento del suonatore [...]
[...] a terra. Giac le aveva comprate per la pelle, tanto per sbarcare la stagione morta di primavera e stupire poi la gente e più l'oste colla muta [...]
[...] apertamente nè di nascosto: — la ragazza, aveva indovinato il giuoco e lo secondava; solo quando egli sedeva alla tavola degli stallieri, essa dal vano [...]
[...] dell'uscio se lo guardava con tenerezza orgogliosa, così giovane e bello, e avveduto e perdurante. Barba Gris non aveva nemmeno calato i prezzi [...]
[...] intanto aveva pubblicato il cartellone colle tariffe estive, affiggendolo a tutti i caffè e gli alberghi del circondario. 13 Fu il giorno 23 [...]
[...] ; l'estate precoce aveva anticipato l'affluenza dei forestieri, un monello improvvisato a fattorino, strillava dallo sportello: Val d'Aosta, si [...]
[...] , aveva mutato stanza, allogandosi nella più remota della casa per non udire nè questo, nè quella; la figliuola lo aveva persuaso a non guastarsi [...]
[...] concorrenza sostava all'albergo. Giac accorto, aveva ristabilita la tariffa intera, sicchè l'America semivuota fruttava più che la postale gremita [...]
[...] in tempo a trattenere i tre cavalli che quasi gli erano addosso. L'America incolume aveva raccolto parte del carico e il postiglione mal concio [...]
[...] della diligenza postale. Avvicinandosi al paese aveva suonato la cornetta in segno di gioia per il pericolo scampato. Barba Gris era morto. Giac [...]
[...] in val d'Aosta tanto cresciuti di numero e di baldanza, che il Re aveva trovato di non potersene altrimenti liberare se non accogliendo fra i [...]
[...] proprii guardacaccia alcuni degli stessi contravventori, i più audaci e fortunati. Tutti conoscono la gran passione che il Re aveva per la caccia [...]
[...] veniva fatto e mutava empiastri alla piaga; così aveva fermato il sangue. Misurando colla memoria lo spazio che lo separava dalle prime case [...]
[...] aveva minacciato di schiaffi il giorno addietro, e tirava i conti al bilancio delle sue buone azioni, ripensando i mille minuti servigi resi qua [...]
[...] e là; ad uno aveva dato mano a levare la vacca da un burrato; un altro quando egli saliva ai camosci lo pregava di sterrargli la tura per dar [...]
[...] l'avevano richiesto d'aiuto per ficcargliela alle guardie; ed egli non aveva mai rinculato. Era un buon diavolaccio in fin dei conti, e colla sua forza [...]
[...] gli facevano, ripensandoli, una sorpresa dolorosissima. Una volta, un marito lo aveva colto allo scuro sul fienile colla moglie, perchè egli era [...]
[...] ! Quella potente onda di suoni aveva chiusa come in un crescendo finale, la grande sinfonia diurna; il sole aveva un bel risplendere ancora, la [...]
[...] sempre immobili sulla valanca. Rinacque! Che orribile sogno aveva fatto! Ora la salvezza era certa e vicina. Gli pareva perfino di sentire le [...]
[...] quell'attesa, tornò a trascinarsi fino al luogo dove il Balmet lo aveva deposto e dove egli la sera prima aveva lasciato quel po' di provviste [...]
[...] che aveva. Fu una fatica lunga e dolorosa. Là addentò senza voglia la carne salata, bevve qualche sorso di acquavite e gli parve tornare in forze [...]
[...] aveva preso per tutte le membra, non soffriva più che di sete, perchè l'acquavite non faceva che stimolarlo ed egli aveva finito di raspare [...]
[...] , come un zaino. Camminava leggiero e spedito zufolando la marcia del Flick e Flock in tempo da bersagliere. La sua andatura aveva qualche cosa [...]
[...] . Cominciavo a sentirmi vivamente inquieto. Egli se ne accorse e diventò subito gioviale e verboso; mi conosceva, aveva domandato di me all'oste [...]
[...] vengano che mi troveranno. Aveva una facondia abbondante e collerica, come di un uomo persuaso di qualche persecuzione continua ed accanita [...]
[...] ; spezzava il discorso e saltava da un soggetto all'altro come spinto da un tumultuoso getto d'idee e pauroso di smarrirle discorrendo. Aveva certo [...]
[...] fondo degli occhi gli tremava una inquietudine timida ed umile che contrastava colle violenti 50 parole e aveva finito per rassicurarmi interamente [...]
[...] tutto. Eravamo ai primi nevati. Il canale s'era allargato e la montagna intorno non aveva un filo d'erba. Era tutta una rovina di massi giganteschi [...]
[...] . Un'altra volta aveva fatto smottare dall'alto, non visto, una frana di sassi addosso a due guardie che salivano la ripa e una di esse, scappando [...]
[...] , aveva perduto la carabina. — Quella carabina che le ho mostrato, — aggiungeva Jacques, con un piglio trionfatore. — Ma che vitaccia! E il [...]
[...] montagna, il sonno gelido, invincibile avanguardia della morte. Oh egli li conosceva quei valichi, passo a passo, ne aveva contate tutte le roccie e [...]
[...] zitellona sospetta di stregoneria tanto che nessuna ragazza per bisognosa che fosse, aveva potuto durare domestica nella sua casa. Non che fosse [...]
[...] alla mattina. Gli anziani del paese raccontavano che anche quand'era giovane e bella da dipingere, Mademoiselle aveva l'occhio vitreo e [...]
[...] l'orecchio sempre teso ad ascoltare le voci. Della sua antica bellezza si dicevano prodigi ma non glie l'aveva certo sciupata l'amore, che anzi [...]
[...] , quarant'anni addietro accusata di infanticidio e tradotta dinnanzi il tribunale, questo l'aveva assolta, essendo accorso tutto il paese a giurare che [...]
[...] non le si conoscevano amanti e che nessuno mai l'aveva nè veduta nè tampoco sospettata incinta. L'accusa era fondata sulla testimonianza di un [...]
[...] sont gris, il sergente non aveva già denunziato il fatto appena seguito, bensì tre mesi dopo, quando cioè un caso fortuito ebbe rivelato il [...]
[...] cadavere del neonato e durante quei tre mesi tutti lo sapevano, il sergente aveva cercato invano 63 di sedurre la fanciulla, cosicchè nella sua [...]
[...] paradiso, giurando sui sacri evangeli, l'aveva proclamata la più casta e pia e benefica vergine di questo mondo. Quando scesi all'osteria e la [...]
[...] , perchè vidi la padrona assai prima che il busto e questo non accrebbe la sensazione disgustosa ricevuta dalla vista di quella, tanto essa aveva [...]
[...] , l'osteria fredda e vasta come un convento e il racconto dell'infanticidio e quella donna e quel viso di cera morto che mi aveva fatto spegnere il [...]
[...] confuso che mi atterriva. Accesi il lume. La stanza aveva due usci; uno metteva nel corritoio e l'altro in un camerone attiguo, vuoto. Mi levai [...]
[...] che il tribunale l'aveva assolta per difetto di prove; che essa attiri l'indurito briacone alla preghiera, colla promessa di abbondanti [...]
[...] , il Lysbak aveva dopo due anni venduta quella parte di casa ed i prati in giro al padre di Guglielmo, il quale, raffazzonatala alla meglio, ci [...]
[...] aveva installate le sue venticinque vacche, la sua grassa persona ed una gigantessa di domestica, vero serventone da fatica. Guglielmo era allora [...]
[...] rideva mai delle sue grosse facezie; questi aveva finito per aversene a male e aveva smesso di parlargli tenendolo per superbo. Di più in paese [...]
[...] Lysbak ed il padre Rhedy morirono 90 lo stesso mese. Guglielmo, ricco di un ventimila lire, finito il servizio militare aveva vendute le vacche [...]
[...] , congedata la domestica, e si era dato al mestiere di falegname l'inverno, a quello di guida l'estate. Teresa, la figlia del Lysbak, aveva allora [...]
[...] 22 anni. Alta, robusta, coi colori della salute sul viso, grave nei movimenti come tutte le montanare, aveva quell'aria di freschezza e saldezza [...]
[...] steccato Guglielmo aveva cominciato 92 a scambiare con Teresa e sua madre dei discorsi pratici e piani da buon vicino. Il Lysbak presso a [...]
[...] morte aveva intavolate con un ricchissimo signore di Gressoney St-Jean delle trattative per vendergli quello che gli rimaneva della casa, a fine di [...]
[...] lasciare alle due donne un gruzzolo che le facesse vivere meno a disagio. La vedova aveva chiuso il contratto e la casa era stata venduta con la [...]
[...] e deliziosissimo, faceva all'amore anche alla parte del Rhedy, della quale aveva già offerto a Guglielmo somme favolose. Guglielmo non aveva [...]
[...] vacche non si poteva durare, e avendone comprate due, aveva pregato Teresa che ne assumesse la cura per spartirne il profitto. Il nuovo [...]
[...] padrone, di quando in quando, tornava all'assalto di Rhedy per comprargli il suo 94 pezzo di casa, e tenendolo questi a bada, aveva finito per ideare [...]
[...] vendere non ne aveva, che lo faceva per cortesia, perchè sapeva a che mirasse il compratore. E intascati i quattrini il giovane li impiegava in [...]
[...] ? — Voi? Volete comprarla voi? — Sì. — Per che farne, Rhedy? — Per sposarvi, Teresa. Teresa levò la testa e lo guardò seria. Guglielmo aveva negli [...]
[...] , piena di grazia. Guglielmo l'aveva tirata a sedere su di un trave, sotto il ballatoio della casa; imbruniva, l'aria del ghiacciaio soffiava [...]
[...] , ma neanche per l'avvicinarsi de' suoi passi i due non si muovevano. Il giovane aveva passato il braccio intorno la vita dell'amante e l'attirava [...]
[...] albergo; quella casa posta sul luogo dove riuscivano due importanti valichi alpini, pareva fatta apposta a comodo dei touristes; egli aveva [...]
[...] fare gli usci e le imposte; egli aveva già in serbo un buon numero di assi piallate, e contava nell'inverno imminente di finir l'opera colle sue [...]
[...] madre aveva comprato tela da lenzuoli e da tovaglie e percallo 99 da tende; la mattina Teresa tagliava per il lavoro della giornata e poi insieme [...]
[...] infilavano punti a cucire ed orlare. Guglielmo aveva messe le due vacche nella loro stalla, un gioiello di stalla, e ci faceva un caldo [...]
[...] cantava tutto il giorno. Al reggimento aveva imparato certe canzoni napoletane dalle cadenze disinvolte, le quali passavano una dopo l'altra [...]
[...] aveva osato qualche mezza parola in proposito; ma il Rhedy aveva negato come uno sfacciato e Teresa non aveva aggiunto verbo. Guglielmo stava [...]
[...] , non cantava più, aveva ben altro che fare, e poi a udirlo cantare Teresa avrebbe potuto credere ch'egli volesse farsi sentire, ed al solo [...]
[...] . Guglielmo aveva camminato otto ore, ma chi ha fatto il mestiere di guida non conosce stanchezza. Se non che la meta vicina lo faceva impaziente [...]
[...] rammolliti: una cancrena rapidissima li aveva anneriti: erano morti. Allora si vide perduto. A due passi un crepaccio apriva la gola verde. Vi si [...]
[...] , ma la respinse; l'aria lavata dalla tempesta aveva una trasparenza mattinale e lo sguardo vedeva nettamente di là dal ghiacciaio i dorsi erbosi e [...]
[...] un gigante nano. In complesso era piccolo ma spaccava passi lunghissimi ed avrebbe abbracciato un noce di vent'anni. Aveva i capelli grigi [...]
[...] quelle bocche un senso vizioso, del quale molte volte chi le aveva profferite s'accorgeva al clamore degli applausi che suscitavano intorno [...]
[...] loro funzione descritta a suono di enormi risate, a sentire le quali chi aveva parlato, ristava un momento, guardava in giro in atto 122 di [...]
[...] la scranna coperta di tela incerata. Il gobbo aveva riso cogli altri, ma pareva più ridere del loro riso che dei loro discorsi. Qualche volta [...]
[...] stradicciuola fra i vigneti ch'egli aveva infilato frettolosamente. Al rumore de' miei passi si voltò e vistomi, ristette sorridendo. — Viene anche lei [...]
[...] il vederlo così abbandonato e scorretto della persona me lo aveva fatto cadere dall'animo e provavo una orgogliosa compiacenza al pensiero che [...]
[...] di curato con metodica coscienza. La molle posatezza di una vita consuetudinaria, aveva sedato in lui fin anche le irrequietezze proprie degli [...]
[...] aveva incontrato e perchè fossi con lui, non mi venne fatto di vederla pure un momento. A cena, una cenetta saporita, io ero così svogliato che al [...]
[...] , quel poemetto in gergo valdostano aveva tutta la finezza arguta di simili tele, più uno studio di verità, una concisione sugosa e qualche tocco [...]
[...] lo avesse lodato per la sua modernità ne avrebbe avuto in risposta una crollatina di spalle; egli non aveva forse mai letto un libro scritto di [...]
[...] giusto al punto del gomito nell'interno della curva che vi disegna il torrente; aveva un bel prato all'intorno ed il ponticello era destinato [...]
[...] esclusivamente al suo servizio. Ne era padrone un tal Vincenzo Bionaz, il quale l'aveva comprata ed era venuto a dimorarvi colla moglie e due amori di [...]
[...] colla cadenza sonnolenta di una nenia; poi aveva finito per chiamarlo: la bestia, e il primo giorno che lo chiamò così, la madre furiosa l'aveva [...]
[...] minacciato col tridente ed egli l'aveva battuta. Ma fu l'unica volta in sua vita. La sventura li aveva troppo intimiditi perchè potessero durare [...]
[...] esaltati; era sicura che Gian-Paolo, addormentandosi, le aveva sorriso ed essa conosceva quel sorriso, per averlo veduto mille volte. Sapeva [...]
[...] dell'acqua benedetta e diede un grande urlo di dolore... S'era lacerato un labbro 149 e rotti due denti, aveva la bocca piena di sangue e lo [...]
[...] gente che esce di malattia e desiderosi di mutar vita come convalescenti. Poco alla volta entrarono in una quiete che non aveva nè le amarezze [...]
[...] ; Vincenzo non aveva vizi ed Anna era economa ed industriosa; tolto il pensiero di accumulare per la discendenza, poterono concedersi cento piccoli [...]
[...] aveva agevolmente rinunziato ad ogni proposito rigeneratore, contento di non poterlo mandare ad effetto. La nascita di Gian-Paolo gli rimise il [...]
[...] dopo Gian-Paolo aveva una certa aria lustra di cretino ripulito che lo faceva ricercato nel villaggio e nei dintorni come una curiosità da [...]
[...] dove la gran miseria incute un riguardoso rispetto per la roba, aveva ottenuto che i monelli non lo zaffardassero più gittandogli addosso a [...]
[...] manciate la mota dei fossi e lo sterco delle vacche che menavano in pastura. Egli stesso, contento di vedersi attillato, aveva 154 smesso di [...]
[...] sghignazzate, egli aveva finito per addomesticarsi e cercare la compagnia; dopo vespro, sotto la pergola della via maestra dove era il giuoco delle [...]
[...] boccie, egli aveva il suo bravo posto consueto sul trave degli spettatori, un posto riconosciuto per suo, e dal quale se mai altri vi sedeva, si [...]
[...] curato, perchè non è d'un animo religioso il ribellarsi ai decreti della Provvidenza. Anche il curato da giovane aveva vagheggiato il pensiero di [...]
[...] fossatello che cinge l'aia dopo i grossi acquazzoni, portò al sole il vaso dei garofani che Anna amava tenere nella stanza. * ** Gian-Paolo aveva [...]
[...] , Anna vi aveva appiccato il fuoco. La gente dall'altra, correva esterrefatta sul poco monticello, si urtava, urgeva alle prominenze del terreno [...]
[...] nell'acqua monti d'incendio. Nel chiarore sanguigno, tra i vortici del fumo, la sua grossa testa aveva perduto quel poco di umano che le durava [...]
[...] comitiva, non aveva mai fatto quella strada, ma consultando una buona carta inglese, e interrogando l'indole dei luoghi, procedeva sicuro come per [...]
[...] impallidiva e passavano sul viso dei disputanti i primi veli leggieri e fuggenti di nebbia. Il viaggiatore cocciuto aveva una guida sua, un buon [...]
[...] trillo acutissimo, agitando al vento il cappello adorno di un bel fiocco di Edelweis. Aveva gli occhi lucenti, il viso animato, lo si vedeva [...]
[...] intestarsi a non salire? La ragazza aveva raccolte e chiuse fra le ginocchia le pieghe della sottana, che non le giungesse il fuoco, cosicchè il [...]
[...] la testa nelle mani, fissando la tempesta. Quando gli fui dappresso si levò in piedi: era livido, batteva i denti, aveva gli occhi stanchi come [...]
[...] volte milionario. L'ultima volta che egli fu in Svizzera a vendere le pecore, invece delle quattro giovenche che aveva in animo di comprarvi, ne [...]
[...] Daniele non voleva saperne di separarsi dal figlio, e poi che farne di tante scuole per vivere a Gressoney colle rendite che aveva? Veramente [...]
[...] , a guardarlo dormire ed a cacciargli le mosche dal viso. Natale aveva 12 anni quando un giorno il padre si partì per la Svizzera con un branco [...]
[...] Frantz suo amico e che salissero insieme con quanta più corda avessero potuto trovare; egli aveva la fiaschetta dell'acquavite e una diecina d'ore [...]
[...] aveva ceduto al peso e s'era inabissato. Quando la notizia giunse a Gressoney, partirono in battuta una ventina dei più gagliardi uomini del [...]
[...] soldato 197 avrebbe servito il Re. Era forte come un leone. Una volta, che la valanca nel suo passaggio aveva schiacciato una casa, seppellendo la [...]
[...] fiaccato il filo delle reni. Poi raccolse la donna in casa propria perchè le mancavano i mezzi di rifarsi il tugurio. La vecchia aveva una figliuola [...]
[...] diritto. Le donne del villaggio andavano blaterando che Natale aveva fatto bene a sposare una serva, che così a sua moglie non sarebbe venuto [...]
[...] marito e vi aggiunse di suo: Dicono che tuo padre aveva le mani bucate, che ha consumato ogni cosa: se bisogna lavorare io sono pronta. — Dirai a [...]
[...] Maddalena li aveva visti passeggiare un'ora intera su e giù per il prato e la sera tanto adoperò che seppe ogni cosa. — Ha ragione tua madre, il [...]
[...] festa era di assistere alla toeletta di Lena; aveva imparato a fasciarla, e come le si sollevasse la testina reggendola sotto la nuca, ma non [...]
[...] vecchia s'era fatta avara, Maria Maddalena aveva le prove in mano che essa metteva in serbo dei quattrini, Maria Maddalena teneva i conti delle [...]
[...] quella vipera, sapeva bene che suo studio era di guastarla col marito, perchè non aveva portato 204 dote in casa, ma ormai glie le avrebbe [...]
[...] vecchia diede ottanta lire. Natale, che già ne aveva tolte dugento in prestito dal cugino, giurò che bastavano, anzi che ce n'era d'avanzo e [...]
[...] confutare se stesso: egli calunniava la moglie; che ragione aveva di giudicarla a quel modo? E metteva insieme tutti i piccoli fatti che potevano [...]
[...] faccio, saprei pure all'occorrenza mostrarmi uomo, ma non è il caso per ora, non è il caso. E il grande bisogno che aveva di pace e di amore gli [...]
[...] faceva respingere la dolorosa antiveggenza. D'altronde, non lavorava egli come un disperato? Che vizi aveva? Nemmeno quella poca fumata sull'uscio [...]
[...] Maddalena aveva certo le sue buone ragioni per aspettar quella domanda, perchè senza nemmeno aprir bocca si levò, tolse due abiti da una panca lì [...]
[...] dalla tavola e li gettò risoluta sulla panca donde li aveva levati. Dopo un po' di silenzio Natale riprese: — È vero che un'occasione simile non si [...]
[...] , l'altro ad accusarla con logica inesorabile. Chi gli aveva messo quello inferno nel cuore? Quell'inferno lo salvò: frustato a sangue da tanto [...]
[...] che al giungere di queste aveva già aperta la porta ed acceso il lume. Lena infilava lesta l'uscio della sua stanza, ma il padre la prese con [...]
[...] volle riaversi. Come pochi giorni innanzi, quando per strada lo aveva colto quello sfinimento, capì che guai durare inerte nell'idea [...]
[...] . Frantz aveva indovinato. Il corpo del povero Daniele stava disteso sulla neve, riconoscibile come se fosse morto poche ore innanzi; solo la [...]
[...] placido delle vacche pascolanti; la scena aveva una dolcissima intimità paesana e famigliare, si sentiva che tutti erano parenti, nati tutti sotto [...]
[...] ad attizzare il fuoco, in apparenza tranquillo. Maria Maddalena fece un lungo esordio compunto: essa aveva voluto che i due vecchi parenti [...]
[...] brav'omo di Daniele che aveva le mani e le tasche e la borsa bucate, non poteva crescere un ragazzo assennato! Qui Natale, rimasto fino allora in [...]
[...] l'altra, chiare, determinate! Ogni fatto aveva la sua brava data e il come e il dove. I festeggiamenti alla bambina appena venne al mondo [...]
[...] . Non è vero, Natale? Poi la casa rifornita più del bisogno e il vino di Barolo e di Caluso e il viaggio a Torino, al quale il marito l'aveva [...]
[...] piccina a rischio di ammalarla davvero! Che non aveva fatto e detto essa per svogliarlo da quel viaggio! Non è vero Natale? Mi smentisca, mi [...]
[...] carità del cugino il quale consentiva per la sua 225 bontà a lasciarle godere quei pochi stabili; ma che il cugino aveva espressamente dichiarato [...]
[...] villaggio, andò diritto ad un tugurio che la piena del torrente aveva pochi anni addietro mezzo rovinato e di cui rimanevano intatte ma abbandonate [...]
[...] guida l'estate e l'inverno il manuale. 226 Io lo incontrai quell'anno istesso, un mese preciso dal giorno che sua moglie l'aveva cacciato di [...]
[...] mio padre più in qualità di discepolo, che di famiglio, perchè, amante qual era della buona musica, aveva scoperto nel giovine suo compaesano un [...]
[...] paziente desiderio di intraprenderne lo studio, ed una maravigliosa attitudine a profittarne. Perciò lo aveva allogato a bottega di mastro Lapo [...]
[...] loro teste e le loro labbra s'incontravano sulle mie guancie mettendo l'uno il bacio dove l'altra prima lo aveva messo. Altre volte avanti cena il [...]
[...] concessa all'uomo. Ricordo ancora il viso raggiante che aveva la mamma certi giorni e gli sguardi umidi e lunghi che la mattina quando il babbo [...]
[...] dall'infortunio e dalla integrità di mio padre, e non potendo d'altronde tirarne altro partito, il nuovo padrone della casa aveva 237 acconsentito di [...]
[...] contessa di Challant, la quale conosceva mio padre fin da quando era organista in Aosta, gli aveva commesso di comporre un oratorio e di [...]
[...] più volte sorpreso nel suo sguardo, simile in tutto a quella che leggevo ogni giorno negli occhi di mia madre. Le contessa di Challant aveva fin [...]
[...] la miniera, aveva rispettosamente respinta la proposta. Volendo ora rimettersi all'antica professione, veniva da sè che il primo aiuto dovesse [...]
[...] i moti del viso, avevo, con insolito ardimento, levato la ventola della lampada, ed essa non aveva pure mostrato di avvedersene. Sulla fronte e [...]
[...] per un istante nella stanza! Aveva gli occhi asciutti, ardenti; oppressi da una stanchezza dolorosa. L'aria fredda della notte l'aveva fatta [...]
[...] s'inchinò ed uscì. La contessa non aveva messo parola nè mostrata di ascoltare il discorso; ma io che la guardavo fiso, le vedevo irrigidirsi le righe [...]
[...] della faccia. Il domestico tornò a riferire che il solaio non aveva traccia di umidità. — A che ora avete notato la macchia? — Stamane appena [...]
[...] . Seppi di poi che la sera innanzi il castaldo, 255 nel voler dar due giri alla chiave, aveva rotto la serratura. Allora proseguii sicuro: — Ero [...]
[...] musicante. — Tu? La carrozza si fermò improvvisamente e già la contessa aveva aperto lo sportello ed era scivolata in terra. — Aspettami. - Infilò [...]
[...] casa mi ci avrebbe fatto salire. Perchè tanta impazienza di venirci? Io glieli conoscevo quegli occhi che 261 mi aveva mostrato or ora; essi mi [...]
[...] ; ammalatosi il primo violino, la contessa mi aveva proposto surrogante vantandomi per eccellentissimo; bisognava far le prove e improvvisarsi un [...]
[...] infuriano per le chine... La sonata finita; ero ancora lì, non mi avevano scacciato, anzi il maestro mi aveva detto contento: — Che arcata, piccino mio [...]
[...] viso le si era ricomposto, già aveva ripreso il dominio sicuro di sè; eppure il cuore mi diceva: saprai, saprai, lo proverai l'amaro trionfo della [...]
[...] : rovina, mi echeggiava ancora nell'anima quando già m'ero rimesso a suonare e aveva finito per sposarsi da sè a certe cadenze musicali che [...]
[...] per il secondo minuetto? Eppure nulla di notevole era seguito nella sala; la contessa mi aveva guardato due o tre volte salutandomi cogli occhi [...]
[...] coppia aveva preso il mezzo della sala e i primi accordi bisbigliavano pianissimo. Che c'era mai sulle corde del mio violino? Di che pece le avevo [...]
[...] di tutte le minute vicende domestiche di questo e di quello, sapeva della lite fra Pietro ed Ambrogio, della vacca che Anselmo aveva perduto in [...]
[...] un burrone un giorno di nebbia e del figliolo che Rosa aveva fatto a Tonio, il quale, briccone, stava ora sui lavori in Francia, senza pensiero [...]
[...] saccoccie ed era chiaro che aveva pensato a provvedersene prima di lasciare il campo. Le ragazze più vistose avevano tutte un nomignolo di sua [...]
[...] Maestà il Re d'Italia, il quale da cavallo aveva picchiato ai suoi vetri e rideva ora della sua attonita confusione. — Prima di tutto si vesta [...]
[...] scusarsi di non saper fare cosa degna del Re e il Re a lodargli il disegno che aveva veduto; breve: si rimase che il lunedì venturo lo studente [...]
[...] giovine disavvezzo alle Corti, aveva fin dai primi sorsi lodato calorosamente. Il Re amava 277 di vantare la propria robustezza. Venuto il [...]
[...] sfolgoreggiare di poi tutti i vasti piani delle ghiacciaie. 278 Lo studente fu avvertito che non avesse a parlare di partenza. Aveva portato con sè i [...]
[...] dimensione; il Re aveva egli stesso telegrafato a Torino perchè gli fossero spedite, e la cosa era seguita con una sollecitudine veramente regale [...]
[...] castello decadde in cascinale ed il padrone, di signore in semplice proprietario. Come mai la remota dominazione borgognona aveva potuto far [...]
[...] il casato dei Challant, nè del Sabaudo altro che il nome del Re felicemente regnante; solo del suo duca di Borgogna aveva piena certezza, come [...]
[...] , portava i maggiori pesi, durava le maggiori fatiche, non dava pace a nessuno, tanto aveva a cuore il compimento dell'opera. Erano già superati i [...]
[...] che andava a mano a mano accendendosi. Aveva una voce bassa ma limpidissima e vibrante, e raccontava con molta evidenza, mettendo nei punti [...]
[...] demonio. Egli che del demonio aveva tanta paura! Quando sul punto di lasciarlo, lo richiesi del suo nome per scriverlo sul taccuino, il povero [...]
[...] più stralunati il taccuino e facendosi il segno della croce, balbettò già volto alla fuga: — Vous pouvez être le diable! E scappò via. Aveva [...]
[...] mestiere. Quelli furono, nella vita dell'abate, gli anni buoni e ridenti. Il vecchio aveva visto mille cose coll'occhio savio del filosofo disperato e [...]
[...] rifugio mi aveva colto la neve e il cantoniere voleva persuadermi a passarvi come che sia la notte, minacciandomi se partivo, Dio sa che pericoli. Ma [...]
[...] rettore dell'Ospizio rispose: — Si chiama: «Miravidi». Era il nome che egli nella caldezza del suo amore per quell'Alpe le aveva imposto, che [...]
[...] aveva serbato fino allora per sè solo, godendosi la dimestichezza di fare a nomignoli colla montagna; ma venutogli il destro di registrarlo e di [...]
[...] eternarlo forse sulle carte, egli lo aveva colto di 318 volo colla prontezza accorta degli innamorati che hanno sempre sveglia la cura esaltatrice [...]
[...] scansarne i pericoli, già terribili al solo passaggio; nessuno aveva mai osato attendare un esercito in tali luoghi e mantenernelo per l'invernata. Chi [...]
[...] cadeva sotto i miei occhi era bianco, di una bianchezza immacolata. La neve aveva colmato le forre, sotto la sferza meridiana non appariva pure [...]
[...] , ma mi chiusi tutto nel core, perchè ormai non c'era rimedio, e lei, poverina! che non ci aveva che fare, era più disgraziata di me e non gli [...]
[...] , non aveva altro che gli occhi! La guardavo fissa fissa, perchè mi pareva e non mi pareva, e quando mi 15 passò davanti, fece le viste [...]
[...] levò il pinsacchio s'era nel folto, e io non avevo visto lui nè lui aveva visto me. Gli si tirò quasi insieme; io un batter d'occhio prima di [...]
[...] stregone quel brutto coso?... O che non ne sa nulla?" " No...." 21 "O di quel canaccio nero che aveva, se ne rammenta?" "Quel Restone vecchio [...]
[...] barocciajo, che incontrandomi per la strada aveva fermato il mulo per mostrarmi un bel cagnolino da lui trovato 26 la sera avanti sul greto [...]
[...] resto della famiglia, ed anche lo stesso capoccia, dopo il mezzogiorno, aveva già cominciato a lavorare di pedate alla sua usanza, perchè l'aveva [...]
[...] visto ricusare un pezzo di pan nero e non aveva voluto abbajare dietro al calesse del fattore. Ai giovani non piacque, perchè quando si doveva [...]
[...] immobile e taciturno era rimasto a guardarla con le braccia incrociate sul petto. Pasquale che aveva osservato attento quella scena scacciando le [...]
[...] rami fronzuti, sparì fra quelli tutta lieta e sorridente. Lucia dall'alto della sua rupe non aveva scorto due occhi umani che da un'ora [...]
[...] il ruvido Togno scaltramente aveva imitato, ed era corsa.... ed era corsa, povera Lucia! lieta e sicura come l'usignolo innocente corre [...]
[...] . Tutti le 42 mossero lieti incontro; Lucia sola non si mosse nè si rallegrò. Aveva il viso acceso, un livido in una gota e i capelli e le vesti in [...]
[...] cameretta.... Cercò il fiore per offrirlo alla Regina degli Angioli, ma l'aveva perduto! Sentì una stretta al core, dette in uno scoppio di pianto [...]
[...] e cadde sul suo letticciuolo dove aspettò il giorno spasimando. Togno quella sera non aveva sonno. Aguzzò tutti i pali per i gelsi della colmata [...]
[...] levando per un momento la destra, che il freddo gli aveva intorpidita, dall'involto che gelosamente si teneva sulle ginocchia, s'asciugò con un [...]
[...] arrivati! In quello stesso momento, alla quiete ordinaria che aveva regnato dalle ventiquattro in poi nella casa del sor Pasquale, successe un [...]
[...] ragazzi; buttò giù quella po' di dose di malumore che aveva messa insieme nel veder passata d'una quarantina di minuti l'ora solita del ritorno del sor [...]
[...] fagotto che con tante pene aveva portato intatto attraverso al freddo e al nevischio per quattordici miglia di montagna, ed ora, prima di [...]
[...] un caffè, le quali glielo chiamarono girarrosto, stimandogli dodici lire quell'oriolo che lui aveva pagato quarantacinque, credendolo una bazza [...]
[...] . "Eccomi, eccomi, Fiore; vengo subito," rispose amorosamente al servitore che lo chiamava, e allegro come quella pasqua dalla quale aveva preso [...]
[...] aveva ordinato quella del Martini; la terza, con un par di calzoni bell'e fatti di casimirra inglese di Prato, che quando se li provò gli [...]
[...] parlato voi con Luc'Antonio?" "Nossignore; siccome lei signoria m'aveva detto che ci voleva parlare da sè...." "Ma poi non v'avevo anche detto [...]
[...] , dopo avere attaccato l'oriolo ad una parete dello scrittojo, proprio di faccia alla sua poltrona, l'aveva rimesso col suo da tasca già regolato [...]
[...] che Pasquale aveva commesso nella furia rimettendo l'oriolo, il cuculo cantò allegramente le sei. Il sor Pasquale allora dette la via a tutto il [...]
[...] , dove la sora Flaminia l'aspettava per vedere se almeno fosse stato possibile cavargli di sotto quanto l'aveva pagato. * ** Come sono volati gli [...]
[...] . "Ma che oriolo, don Silvio!" osservò una mattina Pasquale dopo che da diverse ore, oppresso dall'affanno, non aveva aperto bocca. "Che oriolino è [...]
[...] scusa si allontanò tutto contento in cerca della sora 65 Flaminia che era scesa a scaldargli una tazza di brodo, per dirle che Pasquale aveva [...]
[...] che da un momento all'altro aveva fatto un peggioramento da mettere in pensiero. Quando entrò il medico, Pasquale gli sorrise e gli disse: "Mi [...]
[...] due minuti, l'oriolo di cima scala le aveva sonate, e il cuculo era rimasto in silenzio! La sera di poi quando la campana della parrocchia [...]
[...] neanche una volta indietro. Aveva già passato il ponte della Fossaccia quando il Guardia si risentì: "Sangue d'un cane! quelle lì non son le [...]
[...] m'ha detto che come cacciatore aveva più stima a me che a lui, gli avre' dato un 73 bacio. E come l'ha presa attraverso! Ecco, ora si fa per dire [...]
[...] Vittorio Emanuelle.... Il Cerri non finì. Burrasca, dopo una braccata furiosa, aveva agguantato roba. Gianni riconobbe subito il posto dove, il [...]
[...] giorno avanti, il Piovano aveva fatto colazione con quel signore forestiero, cambiò colore, corse, s'avventò a Burrasca, e fu in tempo a fargli [...]
[...] far digiuni. 75 "Gianni," disse finalmente il sor Alceste, che assorto ne' suoi pensieri non aveva visto la scena che era accaduta, "se ti vuoi [...]
[...] aveva fatto fare, mandando fischi e urli, gli lasciò andar dietro una schioppettata che fortunatamente non lo colse. Alle ventiquattro e mezzo [...]
[...] !" "Lei non dubiti." All'or di notte tutto il paese era al fatto dell'accaduto. La serva del Cavaliere l'aveva detto con segretezza, dalla finestra [...]
[...] sulla corte, all'ortolana; e l'ortolana l'aveva detto, come in confessione, al su' marito, il quale, dopo dieci minuti, l'aveva fatto risapere a [...]
[...] mitologia l'aveva sulle dita quasi più della storia. "Sissignore! lei, precisamente lei, dieci minuti fa, prima che entrasse il signor Sindaco, si [...]
[...] tirata, con quanta forza aveva, dal medico, 80 il quale urlando: "Vado via per non compromettermi," prese la porta e se n'andò. Di fuori intanto [...]
[...] notizie aveva mandato lo Scardigli a prendere un sigaro da cinque e una scatola di fiammiferi, seppe che nella bottega della Biagiotta s'eran [...]
[...] camminando a gran passi verso casa. Aveva la faccia lieta e tanto sicura, sognando la vincita delle cento lire, che Cencio ne prese buon 89 augurio per [...]
[...] vincere quella beccaccia che aveva scommesso col Cappellano, ma appena fu in casa, la scena cambiò aspetto. Il Cavaliere aveva una lettera aperta [...]
[...] questione durante la quale ognuno aveva detto o creduto di dire un sacco d'eccellenti ragioni, lasciando però nella mente dei compagni precisamente [...]
[...] il tempo che vi avevan trovato. "O di che cercate costì nella cenere, babbo?" domandò Cencio che nel voltarsi aveva visto il vecchio razzolare a [...]
[...] calcio mandò nel fuoco gli avanzi della pipa e si rincantucciò di nuovo taciturno nel fondo della sua panca. La bambina aveva ripreso sonno; la ninna [...]
[...] vecchio silenziosa ed attenta. Batone, che aveva alquanto rallegrata la faccia rammentando gli anni della sua robustezza, ritornò cupo ad un tratto [...]
[...] anche fortunata. Sposò quel maniscalco, Giacinto delle Morette, che poi gli morì tisico: ma quando lo prese aveva fior di quattrini, salute da [...]
[...] !" "Bella!" disse Togno. "E che belle creature che aveva!" osservò la Carlotta. "Povera figliola! era destinato che non se le dovesse godere [...]
[...] ," continuò Batone. "E quel che è vero bisogna dirlo, che per la su' bimbina maggiore ci aveva un gran debole, e si vede che Gesù benedetto la volle [...]
[...] guardi avergli detto: lasciate fare a noi; alle due aveva finito d'accomodarla co' su' fiori del su' orto e ogni cosa, e mezzo minuto dopo la [...]
[...] ? Dio ce la mandi bona! senti l'Arno come muglia! ho paura. — E aveva ragione, poverina, perchè in tempo che si discorreva aveva già strappato in [...]
[...] du' posti e aveva già portato via 103 la capanna di Natalino e tutte le cataste del sor Ippolito, che ci perse quasi più di trecento monete [...]
[...] sempre le braccia libere e alla peggio mi tenevo a galla. "In questo tempo la corrente ci aveva ripresi e ci volava via come fulmini. lo con quanta [...]
[...] , ne aveva otto appena compiti. Il babbo, un ometto sulla cinquantina, basso, già curvo, con le gambe a roncolo, stava avanti alla piccola [...]
[...] brigata, strascicandosi dietro faticosamente i suoi gravi zoccoli con le suola di legno alte tre dita; aveva in capo un berrettaccio intignato di [...]
[...] , rinfagottata in un lacero giacchettone da uomo che gli toccava terra. Aveva i suoi duri zoccoletti di legno, e le mani rinvoltate dentro a degli [...]
[...] , perchè non vedesse suo padre, un piccolo foglio. Mi guardò 121 spaurito, guardò quel che aveva nella mano, e chiamando suo padre incominciò a gridare [...]
[...] ." Quando la madre, che aveva mantenuto i suoi dieci passi di distanza, mi passò davanti "Dio vi benedica," mi disse. E stetti qualche momento a [...]
[...] vittime predilette; Cecco aveva le gambe torte; Pippo si struggeva de' baffi e s'insegava e si martirizzava continuamente quelle quattro setole che [...]
[...] non volevano allungare; lo Spagnolino buttava i piedi a gallo, e Rocco, povero Rocco! aveva la lisca. E lo strapazzavano e gli facevano il verso [...]
[...] . Rocco, quello della lisca, delle pedate al ciuco e delle grasse giovenche, l'aveva sposata già da dodici anni. Rocco ebbe da quel tempo fino alla [...]
[...] solenne occasione, teneva quella sera la presidenza dell'innocuo conciliabolo reazionario. Vestro aveva perfino fatto le ballotte, ed aveva [...]
[...] birbone ci ha 'l su' ragazzo a letto. Badate che non gli salti il ticchio di farvi qualche bravata." Ma Vestro, un po' pel vinsanto che aveva in 140 [...]
[...] , sono sostituiti da due bandierine rosse ritagliate dal baldacchino del tabernacolo. La vecchia stampa dell'Arcangelo San Michele che aveva in [...]
[...] ." Così dicendo, il babbo della ragazza, che aveva sentito le ultime parole del racconto, si buttò attraverso alla tavola già apparecchiata per loro [...]
[...] ricorda che l'altra volta ci rise tanto e mi disse che era pieno di spropositi?" "Ah! sì, sì." "Aveva ragione, sa? Un giorno il figliuolo [...]
[...] ragazza, alla prima scorciatoja che gli avrebbe anticipato d'un par d'ore l'arrivo a casa, aveva lasciato i suoi compagni, e via, come una capra [...]
[...] sua fine pietosa. Aveva già cominciato a menarlo con sè a spezzare, perchè era un ragazzetto che per la fatica prometteva dimolto, quando un [...]
[...] aveva fatto qualche tozzo di pane, verso il mezzogiorno glielo portava dove era a spezzare e si fermava lì a tenergli un po' di compagnia, e [...]
[...] stagioni io li vedeva o aveva notizie di loro; tantochè gli anni passarono rapidi, e presto i due monelli si fecero due bellissimi giovani svegli e [...]
[...] trio mattutino, alla passera solitaria che si lamenta nel cavo d'una rupe, aveva dato ai loro occhi una tinta d'ineffabile malinconia. I loro [...]
[...] Fiorancino aveva una gran voglia di discorrere, e io punta. Non gli risposi mai e stetti sempre attento a mettere i piedi in sicuro giù per gli scoscesi [...]
[...] fa era stato portato da un donzello del comune, il quale aveva detto qualche cosa di coscrizione. Fiorella si riebbe dopo poco e si mostrò assai [...]
[...] . Quintilio, per il solito, a quell'ora aveva già aperto e spazzato la bottega; Graziano era già comparso in maniche di camicia ad attaccare fuor [...]
[...] dell'uscio il solito coscio di vitella al solito gancio, e il barbiere, che viene tutte le mattine a lavarsi il viso in mezzo di strada, aveva già [...]
[...] tutti i "buon giorno" erano stati scambiati, i prognostici sul tempo erano stati fatti e ciascuno aveva già ripreso le sue stracche occupazioni [...]
[...] delle due comitive: abbracci, evviva, strette di mano cordialissime, e poi tutti a tavola, dove Giannaccio aveva già preparato un catino di [...]
[...] estatiche illuminate dalle tre candele di sego che Giannaccio aveva attaccato con de' chiodi alle pareti, si rifletteva in boccacce, contorsioni [...]
[...] aveva rattristato gli amici. E già uno de' più accorti si preparava ad interrompere con un allegro stornello il tono troppo malinconico che aveva [...]
[...] accorgermi che il mio arrivo aveva destato, davvero, rumore, perchè si sentiva su, al primo piano, un gran sbatacchio d'usci e un gran vai vieni di [...]
[...] a fare quassù?" Mi seccava e non risposi. "Sie, sie: tanto lo so, 'un pensate, che ve 224 l'aveva detto mi' padre; ma mi' madre nun voleva [...]
[...] nell'occhio le frittelle d' nto e le sgocciolature di vino e di caffè che il sor Cosimo aveva sui calzoni e sulla camicia. E, per dire il vero [...]
[...] aveva fatto nemmeno l'ingabbiature. Dice che c'è padre Lorenzo della Santissima Annunziata che non sta punto bene. Che è vero?" "Se debbo dirle [...]
[...] come stavo, mi disse che ci aveva piacere prima che io le rispondessi "bene" e si piantò a sedere a guardarmi. Il sor Cosimo che faceva tutte le [...]
[...] e comparve la sua sorella, la signorina Olimpia, nubile sulla cinquantina, quella che i contadini m'avevan dato come una letterata. Aveva un [...]
[...] . In una mano aveva l'ombrellino da sole e un mazzetto di vainiglia, e nell'altra un libro dentro al quale teneva l'indice per segno. Si avanzò [...]
[...] Olimpia che al discorso del fratello aveva sempre mosso la testa approvando. "Il Metastasio va lasciato stare; ma anche questo qui, badate, Cosimo, è [...]
[...] cameruccia disfatta dicendomi che indovinassi chi ci aveva dormito la settimana passata. "Che vòl che sappia? caro lei." "Gliela do in mille [...]
[...] dalla tesa, brontolando 239 della furia del Proposto." Che aveva paura di non essere a tempo a desinare? quello strippone! Avviatevi, Cosimo [...]
[...] , vista l'antipatia che fin da bambino lo Stelloni aveva dimostrato per le scuole, potè tranquillizzare il Consiglio che lui delle spese inutili [...]
[...] il maestro aveva ragione, il benigno compatimento dell'Assessore si convertì in un odio implacabile, e ora cerca tutte le gretole per poterlo [...]
[...] desinare fossi andato da lui, che mi avrebbe accompagnato alla stazione e che aveva cose importantissime da dirmi. Il sor Cosimo venne correndo a [...]
[...] villanie per dare a credere che con me ci aveva confidenza. Aspettammo un momento il Cappellano e le donne, e tutti insieme ci avviammo, come [...]
[...] Cosimo, a domandargli che cosa il bambino aveva detto. Il mio strattagemma riuscì perfettamente e tutte le fisonomie erano già rasserenate quando [...]
[...] l'avevan seccato e mi disse che pigliassi un altro po' di pollo. Questa gentilezza di Gostino fu il segnale dell'attacco. Il vino aveva cominciato [...]
[...] sagrati del Cappellano che aveva avuto una zaffatta nella nuca, e gli strepiti delle donne che s'eran ficcate col capo sotto la tovaglia. "Un'altra [...]
[...] rimboccate perchè aveva già principiato a rigovernare, a portarci il caffè. Pareva che la conversazione avesse dovuto continuare animatissima [...]
[...] aveva già messi in casa per paura delle brinate. Il suo Cappellano mi disse che lui non era agrario, perchè limoni nell'orto non ce n'avevan mai [...]
[...] alla vasca, perchè le chiavi dei macchinismi l'aveva nel cassettone don Paolo. La signora Flavia ci guardava smemorata, con gli occhi tra 'l [...]
[...] compiacenza di don Paolo che, precedendoci a sbalzelloni, mi raccontava che aveva fatto serbare un bel frusone maschio pel Priore di San Gaggio [...]
[...] stazione c'eran tre quarti d'ora e io volevo, volevo in tutti 268 i modi stare un po' col mio amico dottore, volevo sentire quel che aveva da dirmi [...]
[...] voce tutti gli importantissimi perfezionamenti che aveva introdotti nel suo paretajo, e finalmente, quando Dio volle, si venne via. Ma non [...]
[...] tirai in faccia come un insulto, rimase lì mogio mogio senza alitare. "Non credevo.... d'averlo offeso.... mi scusi." Povero diavolo! aveva [...]
[...] sempre. Mi voltai indietro e vidi da lontano l'amico che mi diceva: "Addio, addio." Gostino aveva già attaccato; e a quella vista mandai un [...]
[...] tutti ad una voce, come se fosse stato impossibile che la morte avesse potuto colpire quella fata, che aveva fatto il fascino di tutti. Non [...]
[...] immaginammo solo e annientato in quelle camere ancora profumate da lei, ancora stillanti di quell'amore che inebriandoli aveva ucciso il più [...]
[...] catastrofe; però pei dettagli mi promise di comunicarmeli minuziosi e precisi, dopo che avrebbe consultato certe lettere che aveva ricevuto da [...]
[...] aveva promesso Angiolini, due o tre fotografie rappresentanti diverse località di una casa abitata in Napoli da Pietro Brusio, e finalmente la [...]
[...] quella signora... e le espressioni appassionate di lei, che egli mi citò, erano le stesse di quelle che aveva impiegato per farmi credere al [...]
[...] suo amore... In seguito amai una fanciulla... pura siccome un angiolo: come direbbe il signor Darmont nella Traviata; ella aveva tutto ciò che può [...]
[...] in chiesa... Quella giovanetta rispose finalmente alle mie lettere, mi promise amore e 15 fedeltà, nell'istesso tenore, suppongo, in cui l'aveva [...]
[...] , la signora che aveva recato tale impressione in Pietro Brusio. Vestiva un semplicissimo abito di tarlatane a quadretti bianchi e bleu, tessuto [...]
[...] finiva sempre col cedere. Allo stesso verone, quasi ogni volta nella stessa positura e vestita di bianco, essi vedevano la Piemontese, come l'aveva [...]
[...] fissava ancora ad 40 occhio nudo, quasi con curiosità: aveva voluto conoscere certamente, per una bizzarria da donna elegante, quest'uomo che [...]
[...] squarci, quando il suo cuore provava potentemente quello che aveva sentito l'autore, egli rivolgevasi, senza accorgersene anche, verso il palchetto [...]
[...] binocolo che aveva l'indiscretezza di guardarla sì a lungo dalla platea. Una volta infine alzò lentamente il suo, e bruscamente, senza quelle [...]
[...] sudore sulla fronte lo calmarono alquanto; egli pensò alle lagrime di sua madre ed odiò se stesso come giammai aveva odiato. – Son vile!... sì, son [...]
[...] figlio aveva aperto l'uscio, ascoltando ansiosamente il più lieve rumore ch'egli facesse, e che potesse farle indovinare lo stato del cuore di [...]
[...] passava i giorni al Laberinto, la sera seguendo la donna che gli aveva ispirato quella folle passione o cercando d'incontrarla al passeggio, (dove [...]
[...] febbrile che l'agitava gli toglieva le forze che gli aveva dato nel suo parossismo. Non tenteremo di dare un'idea di quelle lagrime roventi che [...]
[...] arruffati e si schiacciava il suo cappello a cilindro. Per fortuna Pietro aveva studiato la scherma del bastone con maggiore attenzione di quanta ne [...]
[...] calavano giù rombando terribilmente; il giovane però, se non aveva la forza muscolare del suo avversario, lo vinceva nell'elasticità e sveltezza dei [...]
[...] quest'ultimo stramazzare a terra colle braccia stese: aveva il cranio spaccato. Successe uno straordinario tafferuglio: alcuni gridavano evviva [...]
[...] quei corpi, e l'esaltazione avvinazzata di quel tripudio cominciarono ad offuscargli il cervello, come il Marsala non aveva potuto fare; egli [...]
[...] , che aveva avuto ribrezzo a toccare la mano di quella femmina, spudorata corifea della festa, ch'era stata la donna di Nicola, cominciò 64 a [...]
[...] usseri di Piacenza, che le tolse dalle spalle la mantelletta Fatma di peluscio. Giammai la sirena aveva brillato di tutta la pompa affascinante [...]
[...] quella sfida imprudente che l'aveva percosso come uno schiaffo; egli saltò in mezzo alla folla gridando: – Ora faccio scendere tutta questa [...]
[...] quel frastuono. La contessa aveva messo un grido nel vedere quell'uomo che correva come un pazzo contro di lei, facendo scintillare nel suo [...]
[...] braccio del conte, come per farsene schermo. Pietro aveva avuto uno sguardo, un solo, per lei; il coltello gli era caduto di mano; poi era fuggito [...]
[...] pianto che non aveva potuto versare da circa cinque mesi, forse lo salvò. – Questa donna ha ragione, – mormorò quando fu calmo, come avea detto [...]
[...] . L'aveva dimenticata? 70 No! Egli aveva tal forza perchè viveva per lei, con lei, in lei; perchè tutta la sua vita era ormai Narcisa. Egli [...]
[...] cuore nell'opera sua. Due mesi dopo aveva finito un dramma che rileggeva cogli occhi brillanti di sorriso; del quale era contento; che amava quasi [...]
[...] lotte ardenti dell'idea, che aveva sentito immensa, colla forma, che spesso non sentiva abbastanza. Egli avea l'occhio brillante della confidenza [...]
[...] che l'altiero portamento della fronte, ch'egli non avea saputo rendere grazioso in quel momento come il sorriso a cui aveva forzato il suo labbro [...]
[...] (che era rimasto al suo fianco frapponendosi fra di lui e Narcisa) si allontanò. Pietro aveva veduto la contessa di Prato, alla quale il [...]
[...] battuto le mani quando l'aristocrazia aveva applaudito, osservò con sorpresa che ella rimaneva indifferente alle sue sollecitudini, tutta assorta in [...]
[...] conte, suo sposo, non correrà alcun pericolo». Sì, egli l'amava tanto, colei, malgrado tutto quello che aveva sofferto per lei, e forse a causa di [...]
[...] occhi fissi sulla strada dove altravolta io passavo parte delle notti. «Mi accorsi che aveva pianto. Come mi vide mi gettò le braccia al collo e [...]
[...] . Pensai che quest'uomo, di cui molte duchesse avrebbero fatto il loro amante, aveva passato quattro mesi sotto i miei veroni; pensai a quest'uomo [...]
[...] cui l'amore, ch'io gli aveva ispirato, aveva solcato le guancie ed elevato il cuore sino al genio... e l'amai... l'amai come mai avevo amato [...]
[...] ; che, infine, per quella sera aveva un invito al quale non poteva mancare. «Lo pregai di andar solo, soffocando un penoso sentimento che quasi mi [...]
[...] bournous bianco sulle spalle, di cui il cappuccio era tirato sulla testa: aveva il corpo svelto ed elegante, l'andatura molle ed incantevole, il [...]
[...] puoi vivere sempre come vivi!... «Quella vita che aveva formato il mio paradiso, adunque, quella vita che noi non avevamo vissuto che per amarci [...]
[...] parole... come io ne aveva bisogno!... E... e... se qualche giorno... se mai... – ed io stentavo a proferire fra i singhiozzi che mi soffocavano, – tu [...]
[...] scacciare la penosa preoccupazione che ci aveva invaso ambedue; – confessiamo che siamo pure i gran fanciulli, e che i nostri discorsi sono stati ben [...]
[...] aveva a dirmi, e raddolcire quanto vi poteva essere di amaro; – non si può sempre vivere di questa vita che noi abbiamo fatto, che è la mia [...]
[...] intieri mesi: gli amici, il mio avvenire, gli impegni assunti; anche una madre che adoravo, la più buona, la più santa fra le madri, che aveva [...]
[...] mi ha scritto molte volte le più calde preghiere perchè io vada ad abbracciarla... «Egli aveva esitato a proferire l'ultima frase, e l'avea [...]
[...] la notte. «Fui commossa profondamente; dunque anch'egli aveva provato tutta la lotta di quella disperata passione! «Mi acconciai allo specchio [...]
[...] che egli aveva tanto ammirato in me; e passai nelle sue stanze. «Lo trovai che scriveva, seduto al tavolino nella sua stanza da studio, con un [...]
[...] una poltrona rovesciata. «Pietro mi voltava le spalle, colla testa appoggiata fra le mani; aveva dinanzi un monte di quaderni e di fogli di [...]
[...] disordine; li abbassò, e rimase muto. «Non aveva voluto confessarmi che ancor esso avea sofferto: sentii stringermi il cuore dolorosamente. «Venni [...]
[...] bacio commosso non aveva il febbrile trasporto di una volta, che gli avrebbe fatto stringere il mio corpo fra le sue braccia fino a soffocarmi [...]
[...] giocattoli da quell'altezza, quel litorale sparso di ville e di paesetti, e Catania... Catania ove Pietro mi aveva tanto amato... «Vi fissai un lungo [...]
[...] Catania!... egli aveva avuto forse un istante d'amore per me!... dell'amore di una volta!... «Oh! Dio! Dio!... morire almeno in tal momento [...]
[...] sudore. «Quest'addio che quel cuore mi dava era grande, era sublime, come l'amore di cui m'aveva amato. «Lo sollevai fra le mie braccia [...]
[...] orribili di questa lotta penosa che cercava vincere e dissimulare con isforzi sovrumani. Raimondo, che aveva preso la testa di lei fra le sue [...]
[...] che questi non poteva dargli mentre aveva chinato la testa sul petto, come se avesse voluto dire: troppo tardi! La fisonomia di Narcisa si [...]
[...] allora i suoi tratti esprimevano un immenso affanno... in cui ella mormorava: – Oh Pietro!... il valtzer!... il valtzer!... Pietro che aveva [...]
[...] quella fisonomia. Finalmente sopraggiunse il sonno. Pietro rimaneva, com'ella l'aveva attirato rovesciandolo nella sua caduta, ancora [...]
[...] avvinchiato a quel corpo per tre quarti cadavere, e che aveva tuttavia i suoi ultimi moti convulsivi, gli estremi sforzi dei suoi rantoli, la disperata [...]
[...] promesse del suo ingegno, che l'amore di un giorno aveva elevato sino al genio nella sua anima fervente, erano cadute con quest'amore istesso [...]
[...] sia. Sparito il pretto tipo del Lazzaro, il quale aveva stabilito quasi un costume, nelle sue brachette fino al ginocchio, camicia aperta sul petto [...]
[...] aveva soltanto due mezze trombe di calzoni, che rette da spaghi gli coprivano le gambe dal ginocchio in giù: il resto della persona era nudo affatto [...]
[...] nel suo fango, e la camorra che fino allora aveva strisciato umile e scalza nei bassifondi sociali, alzò ardita la testa; ferocemente oppose la [...]
[...] a briscola con chi aveva il dovere d'intimar loro l'arresto, ma la camorra non l'ho veduta mai. Mi è parso vedere qualcuna delle sue mille cause [...]
[...] calde d'un sole, che mezz'ora fa aveva arrostito le palme di Siria; ma altri nuvoli un po' troppo compatti e forse troppo terrestri, ci facevan pagar [...]
[...] ' a pensare e non gli venendo detto altro, gli dissi che ero Toscano; e deridendo la sua presunzione, gli domandai come mai non mi aveva riconosciuto [...]
[...] , risposi che non gli avevo detto niente di tutto questo, perchè non me ne aveva presentata l'occasione, ma il viso mi deve esser diventato [...]
[...] quasi totalità dei passeggeri per una tal gita, aveva impedito al capitano di trovarvi il suo tornaconto, facendola presso a poco a vuoto, onde se [...]
[...] un atto come per dirle: ? Tu m'inganni. ? Intese benissimo e insistè: ? Servitevi, servitevi, passate nel mio palazzo. ? Aveva anche il coraggio [...]
[...] suo viso e delle sue braccia era a squamme color del tabacco per una malattia della pelle; aveva una larga piaga in una gamba, che non le permetteva [...]
[...] anni addormentato sopra un mucchio di spazzatura. Mi chinai ad osservarlo alla luce d'un fiammifero, e vidi che aveva le gote nere affatto dalle cimici [...]
[...] repugnanza, mi chinai e con una mano mi misi a pulirgli le gote. La madre, che fino allora io non aveva saputo qual fosse, in mezzo all'orrida tregenda [...]
[...] a chiedermi scusa, pregandomi però di non toccare il suo figlio, perchè aveva la febbre e appena desto, si sarebbe messo a strillare. Io cedei [...]
[...] volentieri alle sue preghiere, e feci le viste di credere a quanto mi diceva, ma dalla scena violenta che aveva avuto luogo senza un motivo plausibile [...]
[...] il suo letto di piuma con le molle che aveva preso ad accomodare, sentii un sorriso doloroso passarmi su la faccia. Alla vecchia non sfuggì il mio [...]
[...] lastrico per la morte del marito, sarebbe venuta per qualche tempo a dormire lì sul terreno nudo coi suoi cinque figlioli, il maggiore dei quali aveva [...]
[...] dodici anni. Non rifiatai; la vecchia aveva ragione. Eh, Dio mio! Ma se volessi seguitare a raccontarti di questi graziosi episodj non la finirei più [...]
[...] aveva date a rinvenire ad una sua vicina, perchè a lei mancava un recipiente qualunque per fare quella operazione. I sette fratelli e sorelle [...]
[...] modo a vedere quella ch'ei chiamava la sua galleria, cioè il ramo di caverna, dove aveva il suo letto, e seguitò a scherzare chiedendomi scusa se non [...]
[...] scacciato tanto brutalmente da Mercogliano, ora me ne rammento, aveva una devozione speciale. ? Per lui solo, veh! ? Ah! s'intende bene, ? risposi io; e [...]
[...] santissima di Montevergine! ? Che è stato? ? Una saetta aveva picchiato proprio in un albero alla distanza d'una ventina di passi davanti a noi. Il [...]
[...] che novantanove per cento la causa di quell'uragano era qualche birbante che aveva portato seco della carne a Montevergine. ? Come, come! a portar [...]
[...] capo di casa, lasciandomi su la soglia della cameretta che mi aveva destinata. ? Io conservo di queste care persone il più affettuoso ricordo. ? La [...]
[...] calmare l'arsura agli assetati, ma quella lì aveva tali pregi particolari, da giustificare tutto il fracasso che si faceva intorno a lei, per [...]
[...] , chi l'aveva già, se l'aggrava per lo strapazzo; cantano le lodi dell'acqua miracolosa e si rubano tra loro gli orologi; inneggiano al ginocchio [...]
[...] costoro aveva un motto speciale, che ripeteva continuamente, per lodare le virtù di Maria Vergine o per dipingere le sofferenze delle anime del [...]
[...] . Mi passò attraverso al pensiero la mano che aveva accomodato quella rosa, e mi sentii serrar la gola, mentre i ragazzi che schiamazzavano là in fondo [...]
[...] mi chiese: ? Ebbè, signorino, che avete visto? ? Nulla. ? Ve l'aveva detto! ? La sera stessa mi fu impossibile tornarvi, ma tre giorni dopo [...]
[...] della macchina. L'aspetto del cadavere di un uomo giovine, che si disponeva a fare la lugubre discesa, aveva impressionato anche i più stupidi. Nessuno [...]
[...] affannata ed avventarsi su la buca, entro la quale scendeva il cadavere, la giovane donna che poco fa aveva fermato la mia attenzione. Le due [...]
[...] dopo l'altra a capo fitto, a stroncarsi le costole contro le ossa di chi le aveva precedute nell'immonda voragine. LETTERA VII. Dove si parla [...]
[...] francesi e tedeschi, che presi crudelmente dal mal di mare miagolarono per tutta la traversata, erano i compagni che la sorte m'aveva regalati e mi [...]
[...] ossuto e brontolone che aveva già avuto che dire col secondo e con lo sguattero di bordo, mi raggiunse anche lassù. Mi si accostò adagio adagio, e [...]
[...] panni, ed io dalla via la vedevo campeggiare nell'azzurro del cielo. Il suo viso aveva la tinta di quel bruno lascivo della nigra fanciulla del [...]
[...] della partenza ci aveva ridotti a sei soli, accompagnati da un certo malumore, ma pieni di speranza in quella fortuna che ajuta gli audaci, provvisti [...]
[...] compagni, un poco indisposto di salute, che fino allora aveva potuto farsi superiore alla fatica con la sua forte volontà, fu vinto da quest'ultima prova [...]
[...] si andasse avanti senza pensare a lui. Cedemmo alle sue preghiere, ma rimasero presso di lui due compagni e la guida che aveva addosso alcune [...]
[...] , animandomi, che non v'era alcun pericolo; che troppe volte aveva fatta quella ascensione e che era pratico più della guida. Io gli risposi che non [...]
[...] vertigine ci aveva presi, eravamo ubriachi di ruggiti e di fuoco, e se un getto di lava ci avesse ricoperti, saremmo caduti gridando di gioja come [...]
[...] . E questo rumore grandissimo aveva i suoi alti e bassi, ogni volta che il cherico accennava lontana la consumazione dell'incanto o dava [...]
[...] dirlo. Dovreste piuttosto osservare che vent'anni fa l’Italia non aveva neanche questo pochino che noi, a furia di XXVI sforzi, abbiamo [...]
[...] processo si rileva che la Puglisi non volle mai sposare il suo amante). La Puglisi aveva una sorella nubile XXIX e per una di quelle [...]
[...] inesplicabili anomalie dell’amore (l'osservazione è del cancelliere o del pretore) aveva costretto il suo amante a sposarla, imponendo però che i [...]
[...] vittima. Quindi i suoi timori di essere un giorno o l’altro assassinata o avvelenata. « E ne aveva ragione. Un giorno un latitante perchè colpito [...]
[...] sistema nervoso aveva oramai ben pochi misteri da farsi strappare, non XXXVIII solamente era convinto che la vita del cervello continuasse [...]
[...] un nuovo romanzo. La signora su questo punto aveva ragione. Però ella non pretendeva che il romanzo moderno tornasse all'antico: non [...]
[...] non avrebbe ottenuto giammai. Il poeta aveva avuto un’altra fortuna, quella che capita soltanto ai cercatori, ai curiosi, agli studiosi [...]
[...] se aveva resistito, se aveva protestato, se a Parigi non 95 s'era lasciato sedurre neppure da quella ammirabile Cesarina che dovette essere [...]
[...] povero innamorato di Daniele: quella strana figura, che si contorceva come un serpe, che sguizzava, che aveva slanci da pantera, che mentiva [...]
[...] cuore di sposa, nè viscere di madre; che aveva appena capricci di sensualità, assorbita com’era tutta dall’avidità smaniosa di godimenti mostruosi [...]
[...] principe era prigioniero. Un 107 amico di famiglia, che aveva prestato cauzione per lui impartiva gli ordini, e accordava i permessi di entrare e [...]
[...] un muto addio, portò la mano, con aria calma, al pugnale che aveva a destra.... » Da quel giorno in poi i fedeli samurai, diventati rônini per [...]
[...] capelli castagni, con certi baffi lunghi e folti dei quali si compiaceva quanto delle mani e dei piedi che aveva piccoli e ben fatti. Vestito [...]
[...] sempre con ricercata eleganza, affabile di modi, conversava con arguzia, e aveva motti pieni di malizia fina e delicata dei quali il suo sorriso [...]
[...] — fatto a me, al mio decoro e al mio paese ». Per la stessa ragione parecchi anni avanti (1816) aveva rifiutato il posto di poeta cesareo [...]
[...] buon gusto che il Romani aveva certamente, e sarebbe stoltezza il negarlo. Però egli non si accorgeva che la sua difesa del librettista diventava [...]
[...] ; e pesco nel libro della signora Romani due aneddoti nuovi. Al Bellini mancava ancora nel 1827 un po’ di disinvoltura; aveva, dice la signora [...]
[...] la vita. E come seppi che il mio nuovo amico ne avea già pubblicato un volume, fui preso da una specie di venerazione per lui che aveva già [...]
[...] noi applaudivamo e fischiavamo. La caricatura più riuscita fu quella di un professore di diritto naturale che aveva un tic al collo e alla [...]
[...] raddoppiarono; domandavamo già il bis della lezione parodiata... quando la vecchia contadina che ci aveva aperto venne a pregarci di non far [...]
[...] alcuni minuti taciturno... e alla domanda del modello — se qualcosa lo turbasse — aveva risposto: un forte mal di capo. Quindi alzatosi s’era [...]
[...] se gli atomi di esso dileguassero — disgregati, via per l’infinito! » Aveva cominciato a studiare filosofia e teologia: e componeva già delle [...]
[...] , che l’asino aveva l’occhio di pesce morto, il muso freddo, e per la pelle gli correva un brivido.... « — Se volete venderlo con tutta la legna [...]
[...] ve ne do cinque tarì, disse il carrettiere, il quale aveva il carro scarico. E come la donna lo guardava cogli occhi stralunati soggiunse [...]
[...] strapazzo. Aveva detto: — Io voglio esser prete? — E i suoi poveri parenti avevano venduto la mula e il campicello per mandarlo a scuola [...]
[...] ! » Di queste risposte, di queste frasi, di questi terribili lampi umani ce n’è uno ad ogni rigo. Il reverendo aveva buttato la tonica su un fico [...]
[...] era un correre dietro al tre tarì; egli non ne aveva bisogno. Monsignore il vescovo, nella visita pastorale, gli trova il breviario coperto di [...]
[...] polvere e ci scrive su col dito: Deo gratias. Ma il reverendo aveva altro in testa che perdere il tempo a leggere il breviario, e se ne rideva [...]
[...] , quantunque egli non sia mai stato molto cortese con me. Aveva l'abitudine del metodo scientifico, dell’osservazione diretta, aveva sotto gli occhi [...]
[...] . Ossia, andate nel vostro paese e ne vedrete di peggio. Ma quando al Villari è venuto fatto d'indurmi ad intraprendere questa gita, io gli aveva già [...]
[...] , dicevano, che capelli aveva! Il fondaco che si trova in questo stato, mi fu assicurato esser proprietà d'una ricchissima Opera pia, cioè dello Spedate [...]
[...] degl'Incurabili. »Entrai in un secondo fondaco, e là trovai che da circa due settimane la cloaca aveva dato di fuori, ingombrando tutta la corte, in [...]
[...] dei grossissimi topi che traversavano e quasi nuotavano in ciò che la cloaca aveva versato nella corte. E mi dicevano: – Signorino, guardate i [...]
[...] signora Scwhabe aveva messo a mia disposizione un appartamento nell'ex-Collegio medico, ove essa ha stabilito lo stupendo Giardino d'Infanzia, di [...]
[...] ricchissima milady Inglese aveva provveduto a molte e che alle altre aveva pensato il Municipio. «Siamo noi le infelici, – soggiunsero, – qui rimaste; e [...]
[...] allora, il quale rispose che un Napoletano con tanti titoli aveva 13 il diritto di conservarsi sporco a suo piacimento. Il vice-sindaco rappresentava [...]
[...] neppure un cesso) aveva quasi in ogni camera un buco nel muro. E tutti questi buchi scolano giù nella cloaca, che, ben inteso, fraternizza col pozzo [...]
[...] incontrai fra le nuove venute di quel giorno una bellissima ragazza, che non aveva ombra d'indizio delle cause che avrebbero dovuto condurla in [...]
[...] ripensando ai covili, ove tutta una famiglia dorme nello stesso letto, e varie famiglie nella stessa stanza, mi persuasi che ella non aveva perso il [...]
[...] senso morale, ma che non aveva mai potuto conoscerlo vivendo in un ambiente, ove, come abbiamo detto altrove, la prostituzione è un mestiere come un [...]
[...] impacciava il conseguimento dello scopo delle pie istituzioni; mentre non aveva saputo impedire il dissesto finanziario e il decadimento di non [...]
[...] il voto favorevole del Consiglio di Stato. Aveva io dunque ragione di credere che in sedici anni lo spirito di questa legge tanto lodata avrebbe [...]
[...] sistema, onde aveva ottenuto così stupendi risultati. Allora mise tutte le ragazze di fronte a sè, e cominciò la ginnastica di lingua, di gola e di [...]
[...] . Ma nel 19 aprile 1871, per cura dell'onorevole Bonghi, si dovette riconoscere che non si aveva facoltà di togliere dal bilancio quella somma, la [...]
[...] all'istruzione e qualsiasi ingerenza governativa. Soggiunse altresì che il Ministero aveva fatto calda raccomandazione al nuovo Prefetto, e che certamente lo [...]
[...] . Violenta contro lo Stabilimento dei Sordo-muti, contro il suo Direttore che ci aveva messo intelligenza, impegno, passione, nell'istruire ed [...]
[...] che tutte erano figlie dell'Ave Gratia Plena, o in lingua popolare «figlie della Madonna.» Certamente la Madonna aveva poca ragione d'inorgoglirsi [...]
[...] non ne sarebbe morto che il numero ordinario. E viene dunque il quesito: Dato il denaro che esiste per i Trovatelli, chi ne aveva più diritto: le [...]
[...] centesimi al giorno di pensione. Anche le vecchie donzelle alunne guardarono di mal occhio questi cambiamenti. Ognuna aveva il proprio confessore, ora [...]
[...] , perché il Direttore della SS. Annunziata mi aveva detto che vi stavano rinchiuse undici delle sue pecorelle smarrite, e lasciando i nostri biglietti [...]
[...] Stabilimento, che una volta s'era presentato alla porta il Prefetto, e che le oblate avevano rifiutato di lasciarlo entrare, e che questi aveva [...]
[...] pensatore. Ma poi s'avvide che egli aveva ragione, e le nuove leggi dei poveri ne sono il benefico risultato CAPITOLO SETTIMO. Istituti ospitalieri [...]
[...] aveva interesse a fare scomparire il pietoso, aveva messo la nuova pasta ad ammuffire in cantina. La razza degl'infermieri negli Ospedali è in genere [...]
[...] lavoro invece di dedicarsi al furto e all'ozio! E fino al 67 l'Opera fioriva, anzi la cassa aveva un avanzo, ma in quell'anno per varie cause [...]
[...] gareggiavano coi loro sistemi. Sembrava che l'unico problema del secolo fosse quello di raddolcire le pene di chi aveva infrante le leggi. Primo a [...]
[...] , o ai Bagni, l'individuo che fin allora aveva conosciuto solamente il pubblicano, l'ufficiale di leva e lo sbirro, principia ad accorgersi che ci [...]
[...] prima che fosse vibrato il colpo mortale. Direttore, guardie, compagni rimasero attoniti, perchè costui aveva tenuto un'esemplare condotta [...]
[...] durante lunghi anni di prigionia; non aveva mai dato segno di alienazione mentale, nè sussisteva causa alcuna di contesa coll'infelice guardiano [...]
[...] pessimo. Dieci anni fa, l'Inghilterra certamente aveva questo doloroso vanto. Se non che la colpa non fu tanto delle leggi per i poveri o della [...]
[...] pagatori delle tasse per i poveri; chi possedeva una rendita di 50 lire sterline aveva un voto, chi ne aveva 250 lire sterline sei voti, e via [...]
[...] . Tutti erano divisi in quartieri e si bastonavano scambievolmente, quando un individuo che aveva il diritto di mendicare in un rione, tentava [...]
[...] accogliere 768 poveri, non ne aveva che 381; prova che molti abili al lavoro non si adattarono alle Case di ricovero, ove pur si mangia bene e si [...]
[...] una Casa di ricovero. Fra gl'impostori denunciati alla Giustizia notavasi Gregory Seccombe, che aveva raccolto e impiegato per sè danaro dato in [...]
[...] qualunque aiuto e scacciato dal Vescovo della diocesi. Una contessa B**** aveva stabilite in alcuni distretti cucine economiche. Ottenute sottoscrizioni [...]
[...] volontà, viene licenziato e maltrattato. Testè il Vicario di Dudley scrisse in una lettera pubblica, a proposito di un maestro con cui aveva avuto [...]
[...] , Calhoun, aveva messo l'assioma, che la libertà dei Bianchi fondasi sulla schiavitù dei Neri. E gl'Inglesi, se non in parole, chiarirono coi fatti che [...]
[...] natura di cosa fatti Istituti Pii. Il padre raccoglieva il quarantino per l'arciprete: aveva moglie e tre figlie. Stavano bene, possedevano una [...]
[...] armi del Mazzini miravano ad allontanare dall'Italia gli orrori d'una guerra civile. Egli, durante tutta la vita, aveva lottato contro lo straniero [...]
[...] chiusura non aveva altra ragione che di somministrare un mezzo per rimettere su nuove e migliori basi la scuola medesima? Io credo che quel provvedimento [...]
[...] , obbligo che aveva però il suo compenso in quelle parecchie migliaia di ducati che il Governo si dispose a pagare. Dunque questa scuola, per decreti [...]
[...] . Glielo darò io. (Ilarità.) PRESIDENTE. L'onorevole Ministro per l'Istruzione Pubblica ha facoltà di parlare. DI SAN DONATO. Io aveva chiesto di parlare [...]
[...] esso non rappresentava che un magazzino di carne umana, di gente nuda, che non aveva camicia, che non mangiava che cattivissimo pane soltanto, e [...]
[...] rarissime volte aveva una pessima minestra. Una massa abbrutita, niente istrutta. Ora io dico all'onorevole Bertani: vada ad osservare l'attuale [...]
[...] inquiete, agitate, mentre servono. Me ne rammento una: aveva tre figli, un piccolino, specialmente, bellissimo. Aveva già due anni e gli dava [...]
[...] ancora il latte, non aveva altro da dargli da mangiare; questo bimbetto l'aspettava, ogni sera, seduto sullo scalino del basso. Diceva il medico [...]
[...] ; le morì. Ella mondava le patate, in una cucina, e si lamentava sottovoce: «figlio mio, figlio mio, io t'aveva da accide, io t'aveva da fa murì! O [...]
[...] . Uno ne morì. Prima di spirare pronunziò dei numeri: li giuocarono, uscirono, mezza Napoli vinse al lotto, poichè il Roma aveva riportati questi [...]
[...] ogni settimana, da anni ed anni, con una fede che mai non crolla: un lustrascarpe ne 63 giuocava uno da trent'anni e glielo aveva lasciato in [...]
[...] commestibile che la mendicante aveva raccattato. Tanto avrebbe dovuto perdersi, quel resto di fuoco, dopo la sua cucina; era meglio adoperarlo a [...]
[...] con un po' di formaggio piccante, ma la sua vicina, poverissima, non aveva che dei tozzi di pane secco, duro. Allora quella meno povera [...]
[...] . FEDERICO. La prima signora! MARIA. Autentica? FEDERICO. Autenticissima. Aveva un solo difetto. Si metteva sempre a piangere, dopo. Non sapea [...]
[...] volubilità femminile. Tradii per tradire. Il cattivo esempio della mia prima signora mi aveva così pervertito, che restai sordo ai pianti, alle [...]