[...] smascellava dalle risa a quei discorsi, e finalmente disse lui che con certo gruzzoletto fatto scivolare in tasca a tale e tal altra persona che sapeva lui [...]
[...] pilastro su quei piedacci che sembravano pale di ficodindia; ma i piedi fatti a pala di ficodindia ci stanno meglio degli stivalini stretti sul ponte [...]
[...] treno, e si videro tutti quei ragazzi che annaspavano, col capo fuori dagli sportelli, come fanno i buoi quando sono condotti alla fiera. I canti, le [...]
[...] mano, sotto il grembiule, e la Mangiacarrubbe schiattava dalla gelosia. Pareva San Michele Arcangelo in carne ed ossa, con quei piedi posati sul [...]
[...] naso. – Lo dite a me che ci ho a limite la vigna, disse allora padron Cipolla gonfiandosi come un tacchino. – Li chiamate vigna quei quattro [...]
[...] ognuno pensava dove potevano andare quei carri a quell’ora. – Prima di mezzanotte la Provvidenza avrà girato il Capo dei Mulini, disse padron ’Ntoni [...]
[...] Nunziata le avevano rubato in quel modo un lenzuolo nuovo. Povera ragazza! rubare a lei che lavorava per dar pane a tutti quei fratellini che suo [...]
[...] a tirar su quei piccini che pare li abbia fatti lei. – E dove è la Nunziata che non si vede ancora? domandò la Longa a un mucchio di monelli [...]
[...] del Capo dei Mulini, li scopano dal mare tutti in una volta, colle reti fitte. – Ve lo dico io cos’è! ripigliò compare Fortunato. Sono quei [...]
[...] di mare, e udendolo urlare a quel modo trasaliva e si grattava il capo senza dir nulla. La piccina piangeva, e quei poveretti, dimenticati sulla [...]
[...] suoi nemici gli ridevano sotto il naso, a motivo di quei lupini che se l’era mangiati il diavolo; e gli toccava anche recitare il deprofundis per [...]
[...] proverbio dice: «triste quella casa dove ci è la visita pel marito!» Ognuno che passava, al vedere sull’uscio quei piccoli Malavoglia col viso sudicio [...]
[...] tenere uno scampolo di conversazione, per scacciare la malinconia, e distrarre un po’ quei poveri Malavoglia i quali piangevano da due giorni [...]
[...] dire, e si mise la lingua in tasca. – Santi del Paradiso! si avrebbero a tagliarli tutti quei pali del telegrafo, e buttarli nel fuoco! incominciò [...]
[...] Bastianazzo, e ’Ntoni soldato, e Mena da maritare, e tutti quei mangiapane pei piedi, era una casa che faceva acqua da tutte le parti. Infine [...]
[...] Fortunato, che stringevano il cuore; e si udiva mastro Turi Zuppiddo il quale cantava a squarciagola, con quei suoi polmoni di bue, mentre [...]
[...] devono fare come le tegole del tetto, a darsi l’acqua l’un l’altro». Intanto quei ragazzi avevano le labbra pallide dalla fame. La Nunziata aiutava [...]
[...] lo vedevano spuntare in fondo alla stradicciuola, scappavano come se vedessero il ba-bau; ma sinora nessuno di loro gli parlava di quei denari dei [...]
[...] sua disgrazia laggiù dove si trovava, e avrebbe voluto non far più niente, quando gli recarono la notizia del babbo, se non fosse stato per quei cani [...]
[...] . Allora quei ragazzi si misero a lavorare di mascelle, col fiasco fra le gambe, mentre la paranza mareggiava adagio adagio fra il largo cerchio dei [...]
[...] e sudato, e non ci rinfaccerà quei tre carlini che ci dà per la giornata. – Questo ci tocca a noi! aggiunse ’Ntoni, a romperci la schiena per gli [...]
[...] buona giornata, e intanto mastro Turi avrebbe messo in ordine la Provvidenza. I ragazzi stavano attenti, col mento in mano, a quei discorsi che si [...]
[...] venuto a dirvi pure per quei sarmenti; se li volete potete venire a pigliarveli. – Allora potete mandare per l’usciere, rispose Piedipapera; ma le [...]
[...] voi lo zio Crocifisso? Lasciateli stare quei poveri Malavoglia, che ne hanno tanti dei guai! – Tu va a filare! rispondeva compare Tino. Le donne [...]
[...] quei poveretti, mormorava comare Grazia colle mani sulla pancia. Davanti a ogni casa c’era la cappelletta adornata di frasche e d’arance, e la [...]
[...] venire in processione cominciò a grattarsi il capo. – Cosa volete che ci faccia? rispose lui; io sono un povero diavolo e ho bisogno di quei danari, e [...]
[...] della Provvidenza non so che farne, perchè non è il mio mestiere; ma se la vuole lo zio Crocifisso vi aiuterò a venderla. Or ora torno. Quei [...]
[...] Signore ci ha castigati tutti insieme col prendersi mio marito. Quei poveri ignoranti, immobili sulle loro scranne, si guardavano fra di loro, e [...]
[...] presi quei denari, e metteva buone parole pei Malavoglia, i quali erano brava gente, e tutti li avevano sempre conosciuti per galantuomini nel [...]
[...] di sè comare Maruzza andando innanzi e indietro davanti all’orditoio, a disporre la trama, che quei regoli e quelle traverse glieli aveva fatti [...]
[...] credito dello zio Crocifisso! È tutta una finzione fra lui e Campana di legno, per spogliare quei poveretti. Piedipapera non li ha mai visti cogli [...]
[...] scavati i denari. Già nel paese si sapeva quel che possedeva ciascuno, fino all’ultimo centesimo, e quei galantuomini dei Malavoglia, magari a vendersi [...]
[...] non possiamo starci! I Malavoglia lo sapevano bene di aver preferito comare Grazia per amore di quei denari che dovevano a suo marito. Adesso erano [...]
[...] quell’affare dei pugni. – Gli leccano le scarpe perchè gli devono quei soldi della casa! andava borbottando la Zuppidda. – Anche a mio marito gli [...]
[...] con del fegato sotto la camicia. Sentite, quando si è visto quello che hanno veduto questi occhi, e come ci stavano quei ragazzi a fare il loro [...]
[...] . Tutti al loro posto però, quei ragazzi, nelle batterie o sul bastingaggio. Il nostro comandante domandò se avevano bisogno di nulla. – No, grazie [...]
[...] la Santuzza come tornò all’osteria gli disse: – Chiamateli qua, quei poveretti, che devono aver sete, dopo tanta strada che hanno fatto, e ci [...]
[...] congedati. Padron Fortunato se n’era andato di buon’ora, e aveva condotto via Brasi col vestito nuovo. – Quei poveri Malavoglia, diceva incontrando [...]
[...] non dirsi. – In mezzo a tutte le storie che correvano pel villaggio, ed erano venuti a raccontargliele, le era rimasto in mente di uno di quei [...]
[...] levati di bocca quei soldi, e non aveva pane da mangiare, com’è vero Dio! non poteva campare di vento sino alla raccolta delle ulive. – A me [...]
[...] bravaccio. Una manica di carogne, quei Malavoglia, e non voleva vederli più nel battesimo porco che quell’altro porco di don Giammaria gli aveva [...]
[...] pettinatura che le aveva fatto! per leccare le ciabatte a compare Tino, a motivo di quei quattro soldi della casa; che poi la casa se l’era presa egualmente [...]
[...] , e li aveva lasciati in camicia come Gesù Bambino. – Vi pare che non lo sappia cosa ha detto vostra madre Maruzza in quei tempi in cui portava [...]
[...] : – Tua madre che fa la lavandaia, invece di stare a ciarlare dei fatti altrui al lavatoio, farebbe bene a dare una risciacquata a quei quattro soldi [...]
[...] , almanaccando su quei mestieri in cui non ci era nulla da fare. La domenica almeno si godeva quelle cose che si hanno senza quattrini, il sole, lo star [...]
[...] paese c’erano tante barche che spazzavano il mare colla scopa. Anche in quei giorni in cui le nuvole erano basse, verso Agnone, e l’orizzonte [...]
[...] nonno, così il marinaro sa quando può mettersi in mare senza timore, e quando è meglio non andarci. – Quei gabbiani hanno una bella sorte, che volano [...]
[...] proverbi; e con quei benedetti proverbi, mentre la sera stava a guardare il tempo dalla finestra col naso in aria, diceva pure «Quando la luna è [...]
[...] , disse padron ’Ntoni, e potrete andare a chiamare don Giammaria. Quei poveretti aspettavano il giorno come il Messia, e andavano ad ogni momento a [...]
[...] l’uscio in faccia alla gente, tanto che quei poveretti al vedersi la casa piena non osavano nemmeno piangere e disperarsi, mentre don Giammaria [...]
[...] Vanni Pizzuto vuol scommettere dodici tarì che ora don Michele il brigadiere va a parlare colla Barbara Zuppidda, la sera. Volete buscarveli voi quei [...]
[...] , e allora per buscarsi quei dodici tarì, come i ragazzi andavano a prendere il vino per la cena, li chiamava – Alessi, o Nunziata, o Lia, – e [...]
[...] schiamazzare sull’avventura. – Ve l’avevo detto, non è vero? Tutti così, quei leccasanti! col diavolo sotto le gonnelle! Bel lavoro, eh? due alla [...]
[...] , non gli volevano male a don Michele, sebbene ei fosse di quei del governo; e diceva che l’uomo è cacciatore, e la Zuppidda doveva pensarci lei a [...]
[...] . Però don Silvestro si faceva vedere a braccetto con don Michele, e nessuno osava dir parola in faccia a loro di quei discorsi che correvano. Ora [...]
[...] dove vi erano venuti quei denari. Ora la Banca è fallita. Che colpa ce ne ho io? – Imbroglione! gli sputava in faccia donna Rosolina colla schiuma [...]
[...] alla bocca. Truffatore! Io non vi aveva dato quei denari per andare a metterli in una Banca che falliva. Io ve li avevo dati per tenerci gli [...]
[...] messo un gran rimescolìo nel sangue e nella testa, ed ora le pareva di non averci più davanti agli occhi quei due poveretti che erano morti, e [...]
[...] insieme, quei denari della casa, dovete venderla a noi, perchè è stata sempre dei Malavoglia; «ad ogni uccello il suo nido è bello» e desidero [...]
[...] conosceva quei denari soldo per soldo, quelli delle arancie e delle ova, quelli che aveva portati Alessi dalla ferrovia, quelli che Mena s’era [...]
[...] speziale. – Belli, quei vostri uomini nuovi! Sapete cosa fa Brasi Cipolla, adesso che suo padre va cercandolo per tirargli le orecchie a causa della [...]
[...] affari tuoi; uno di quei grulli che abbaiano alla luna! un chiacchierone! – Ma infine cosa ho detto? piagnucolava lo speziale andandole dietro per [...]
[...] nè campagna. – E’ c’è stato anche il nonno di Cipolla, aggiunse padron ’Ntoni, ed è in quei paesi là che s’è fatto ricco. Ma non è più tornato a [...]
[...] altri. – Gran denari! borbottava; e tornava a pensare a quei due forestieri che andavano di qua e di là, e si sdraiavano sulle panche dell’osteria [...]
[...] , e c’erano quelle grosse città dove non si faceva altro che spassarsi e non far nulla; o pensava a quei due marinai ch’erano tornati di laggiù, ed [...]
[...] , in mano di chi resteranno quei poveri orfanelli! Ah! Maria Addolorata! Ella se lo teneva abbracciato, colla testa sul petto, quasi il suo ragazzo [...]
[...] credi che quei due marinari forestieri non abbiano i loro guai anche loro? Chi sa se ci troveranno ancora le mamme, quando torneranno alle loro case [...]
[...] villaggi e le campagne vicine. Allora a Trezza e ad Ognina, era venuta la provvidenza, con tutti quei forestieri che spendevano. Ma i rigattieri [...]
[...] vedesse più, e nell’andarsene le rincresceva di lasciare così desolati quei poveretti. Li andava chiamando per nome ad uno ad uno, colla voce rauca; e [...]
[...] levò più davanti agli occhi, la sua mamma, con quei capelli bianchi, e quel viso giallo e affilato come un coltello, nemmeno quando arrivò ad avere [...]
[...] mastro Cirino non si faceva più vivo, e lasciava stare di suonare mezzogiorno e l’avemaria, chè mangiava il pane del Comune anche lui, per quei dodici [...]
[...] piace, gli disse alfine. – Finchè vivrò a quei ragazzi ci penserò io, quando non ci sarò più, il Signore farà il resto. La Mena, poichè ’Ntoni voleva [...]
[...] spesso a pagare lo zio Nunzio, o il figlio della Locca, e si doveva metter mano a quei soldi raccolti con tanta fatica per la casa del nespolo [...]
[...] compare Nunzio e del figlio della Locca; se no quei soldi della casa se ne sarebbero andati tutti a poco a poco. La Provvidenza era vecchia e aveva [...]
[...] fortuna in poppa, come quando avevano messo insieme quei denari della casa, avrebbero comprato un’altra barca nuova, e l’avrebbero chiamata di nuovo la [...]
[...] comprarla? Padron Cipolla non voleva di quei vecchiumi. Quello era affare dello zio Crocifisso. Ma in quel momento lo zio Crocifisso aveva altro per [...]
[...] intanto aspettava la risposta davanti alla bottega di Pizzuto, e guardava come un’anima del Purgatorio quei due che pareva si azzuffassero, per [...]
[...] Anna venivano anche loro a sedersi lì accanto sui sassi, a chiacchierare dopo cena con quei poveretti, che erano rimasti soli e derelitti [...]
[...] vecchio dopo un pezzetto. Doveva saperlo che son vecchio, e se muoio io quei ragazzi non hanno più nessuno. – Se compreremo la casa del nespolo [...]
[...] brontolava: – Adesso posso morire tranquillo, ora che quei ragazzi non rimarranno più soli e in mezzo a una strada. Ma per otto giorni ’Ntoni non ebbe [...]
[...] . Don Franco, arrivando sul greto quando gli amici tenevano quei discorsi, ammiccava a ’Ntoni Malavoglia, il quale rimendava le maglie delle reti [...]
[...] le altre», e quei soldi che abbiamo messo insieme con tanto stento se ne anderanno in fumo. «Per un pescatore si perde la barca», e allora che [...]
[...] faceva un tempo a casa sua, per vedersi trattare peggio di un cane a sgarbi e parolacce, in grazia di quei piatti sporchi che gli davano da [...]
[...] davano all’osteria, giacchè a casa sua non osava comparire, e quei poveretti intanto pensavano a lui quando mangiavano la loro minestra senza appetito [...]
[...] , specialmente la domenica, e si metteva sugli scalini della chiesa per vedere che faccia facevano quei svergognati che venivano lì a gabbare il mondo, e [...]
[...] , con tanto di pancia!... Ebbene! corre dietro alle donne anche lui per cercarsi i guai colla lanterna; per la speranza di quei quattro soldi del [...]
[...] . ’Ntoni Malavoglia se la godeva anche a far sbadigliare la Santuzza, la quale dormicchiava dietro i bicchieri, colla testa posata su quei cuscini [...]
[...] metteva le mani avanti per vedere dove posava i piedi, che compare Cinghialenta avrebbe potuto fare a meno di dir così, perchè a ciascuno in quei [...]
[...] dormono più, dacchè hanno udito le schioppettate. Infatti quei poveretti non dormivano, e stavano sulla porta, sotto la pioggia, come se avesse parlato [...]
[...] manterrà il re. Ma padron ’Ntoni invece di pensare a risparmiare quei soldi, adesso che il nipote non glieli mangiava più, seguitava a buttarglieli [...]
[...] dietro, con avvocati e mangiacarte – quei soldi che costavano tanto, e che erano destinati alla casa del nespolo. – Ora non abbiamo più bisogno della [...]
[...] risposta. Il vecchio si strappava quei pochi capelli bianchi, e andava come un pazzo per la casa, ripetendo: – Ah! perchè non siamo morti tutti! – Lia [...]
[...] buoni, che quando si metteva a sedere sulla porta, con tutti quei monelli davanti, pareva che pensasse ancora a suo padre nel giorno che li aveva [...]
[...] ci hanno quei soldi, che vi regalerò poi da comprarvi le scarpe, per i passi che farete. Compare Alfio tornò a parlare ai Malavoglia; ma padron [...]
[...] ingrassarsi col sangue di quei del paese. Allora ognuno si conosceva, e si sapeva quel che faceva, e quel che avevano sempre fatto suo padre e suo [...]
[...] , con quelle braccia delicate che non si sapeva come ci fosse passata tanta tela da imbiancare, e come avesse fatti quei marmocchi grassi e rossi che [...]
[...] primarie casate del paese, nè ad inchiodare nei suoi bilanci il nome di tutti quei mezzadri che lavoravano e pregavano Dio e la buon’annata per lui, e [...]
[...] fare, e passano i giorni in chiesa a picchiarsi il petto pel peccato mortale – ma non quando c’era lo zio, ch’ei non era di quei preti i quali [...]
[...] nessuno. E la messa stessa lui non la celebrava altro che la domenica, quando non c’era altro da fare, che non era di quei pretucoli che corrono dietro [...]
[...] neanche a Cristo. Quei poveri diavoli, che nella bella stagione avevano dimenticato i giorni duri dell’inverno, rimanevano a bocca aperta sentendosi [...]
[...] aveva chiesto lo svincolo e s’era pappato il podere definitivamente. Solo gli seccava per quei denari che si dovevano pagare per lo svincolo, e [...]
[...] venite allora a confessarvi? Questo è il diavolo che vi tenta per farvi perdere il sacramento della penitenza. Quando vi mettete a fare tutti quei [...]
[...] figliuoli non ci pensate che son tante bocche che mangiano? E che colpa ci ho io poi se il pane non vi basta? Ve li ho fatti far io tutti quei [...]
[...] proprio nella sua lettiga, e tutti quei razzi, quella folla, quella luminaria e quello scampanìo se li sentiva sullo stomaco, e non gli fecero chiudere [...]
[...] portava il Re; e giusto era venuta tanta acqua dal cielo in quei giorni che la gente doveva avere addosso la rabbia di vedere il Re per mettersi in [...]
[...] spegnevano mai quei lumi? e che aveva il braccio di ferro quel sagrestano per suonare a distesa notte e giorno? Intanto nel piano di San Giacomo [...]
[...] circa la metà di quei danari della regina. Solamente molti anni dopo, quando vennero a pignorargli le mule in nome del Re, perchè non aveva potuto [...]
[...] aggiunse il predicozzo: – Quei porci e quelle galline bisognava spazzarli via dal vicinato; il sindaco aveva ragione, chè sembrava un porcile [...]
[...] ostinava a pretendere di voler morire nella casa dove era nato. Tanto, non ci veniva che una volta al sabato; ma quei sassi lo conoscevano, e se [...]
[...] di piangere, quasi ci avesse avuto il cuore 36 attaccato a quei muri e a quei chiodi delle pareti. Suo padre, poveraccio, tentava di consolarla [...]
[...] scavezzare rami interi, si sentiva quei colpi di scure nello stomaco, e gli gridava da lontano: – Che non siete cristiano, compare Calogero? o non ve [...]
[...] ; – chè quei due furfanti avevano persino dimenticata la parte, tal razza di gente erano! Maria Vergine aveva un bel pregare e scongiurarli, chè [...]
[...] il grugno a quei due birbanti di Janu e di compare Cola, gridando: – Lasciate stare il patriarca San Giuseppe! sbirri che siete! – E massaro [...]
[...] passava per la testa che un giorno o l’altro il pievano glie la avrebbe fatta vendere per quei due tarì del censo. Due tarì all’anno infine cosa sono [...]
[...] Nanni si sentiva picchiare anche lui dentro il petto quei colpi. Poi l’uscio si schiuse, adagio adagio, con uno spiraglio più nero dell’ombra, e si [...]
[...] spendere, e per la sola fondiaria il re si pigliava tanto che a Mazzarò gli veniva la febbre, ogni volta. Però ciascun anno tutti quei magazzini grandi [...]
[...] per carità nudo e crudo ne’ suoi campi, ed era stato il padrone di tutti quei prati, e di tutti quei boschi, e di tutte quelle vigne e tutti quegli [...]
[...] da parte a parte, malgrado il loro cuoio duro, e tutti quei guidaleschi rabbrividivano e tremavano al freddo come avessero la parola. Pure c’è [...]
[...] tetto come spade, quasi fosse all’aperto, e il vento faceva svolazzare quei quattro cenci di coperta. Prima faceva la lavandaia, ma quello era un [...]
[...] , in grazia di quei soldi che gli era costato, e gli andava a buscare della paglia e del fieno di notte, e lo teneva nel casolare accanto al letto [...]
[...] senza dote. Ella aveva però la nuca bianca, come l’hanno le rosse; e mentre teneva il capo chino, con tutti quei pensieri dentro, il sole le [...]
[...] altrui. La suocera, poveretta, cercava di metter pace in quei litigi, e ripeteva: – La colpa è mia che non son più buona a nulla. Io vi mangio il [...]
[...] pane a tradimento. Ella non era più buona che a sentire tutti quei guai, e a covarseli dentro di sè: le angustie di Santo, i piagnistei di sua [...]
[...] che gli costava tanti sudori, ed era la speranza dell’annata. Al vedere le pecore che scorazzavano. – Ah! che non ne mangiano pane, quei cristiani [...]
[...] ! sfogatevi! Io non sono permaloso come voi, e mi lascierei pestare come la salsiccia dalle vostre mani. Una volta don Venerando li sorprese in quei [...]
[...] tentazioni davanti il portone del sindaco, per tutti quei peccati che si facevano là dentro, e dal sindaco dovettero chiudere le finestre, se no la [...]
[...] pianura, i boschi cupi sui fianchi dell’Etna. Ora dovevano spartirsi quei boschi e quei campi. Ciascuno fra di sè calcolava colle dita quello che [...]
[...] lunghe, stavano sul monte, colle mani fra le cosce, a vedere arrivare quei giovanetti stanchi, curvi sotto il fucile arrugginito, e quel generale [...]
[...] non essere stati dei galantuomini di quel paesetto lassù, quando avevano fatto la libertà. E quei poveretti cercavano di leggere nelle loro facce. Poi [...]
[...] grigie d’ulivi, le rupi aspre di fichidindia, le alpestri viottole erbose e profumate. Pareva che quei luoghi si animassero dei personaggi della [...]
[...] , e nel turbinìo delle grandi città! Quante cose erano trascorse! e quanto avevano vissuto quei due cuori lontano l’uno dall’altro! Infine si [...]
[...] scritto a gran lettere di carbone i loro nomi oscuri. Egli pensava che anch’essa era passata di là il mattino, e aveva visto quei nomi. Lontano [...]
[...] lontano, molto tempo dopo, nella immensa città nebbiosa e triste, egli si ricordava ancora qualche volta di quei due nomi umili e sconosciuti, in [...]
[...] aria, e si perdeva in lontananza, verso gli orizzonti pallidi, quasi con un desiderio dei paesi del sole. Allora gli tornava in mente il nome di quei [...]
[...] memoria e nel suo cuore. – E allora avrebbe voluto mettere il nome di lei su di una pagina o su di un sasso, al pari di quei due sconosciuti che avevano [...]
[...] felice applicazione di quei canoni d’arte altrove adoperati più specialmente nel romanzo; qualcosa insomma da poter figurare benissimo in [...]
[...] di mare, e udendolo urlare a quel modo trasaliva e si grattava il capo senza dir nulla. La piccina piangeva, e quei poveretti, dimenticati sulla [...]
[...] chiasso, tenta di suonare la musica che quei poveri diavoli suonano efficacemente coi loro strumentacci dozzinali. Lo Stradivarius, in [...]
[...] Vanneau, studio della vita d’uno di quei mezzi artisti che vanno, dalla provincia, a morir d’impotenza a Parigi. E dicevo fra me: chi sa quanti [...]
[...] circoscrive il suo terreno. Non gli basta che quei suoi personaggi siano italiani - il contadino XLVI italiano è un’astrattezza - egli va più [...]
[...] processo di quei fatti. Allora lo scienziato cerca, tenta di compenetrarsi con quei fatti, si sforza, sto per dire, di diventar Natura; e a furia [...]
[...] , imprecando alla rea memoria dei loro padri che per alzare quei brutti monumenti facevano o lasciavano morir di appetito e di pellagra i loro [...]
[...] minutamente, somiglia in moltissime cose, come due gocce d’acqua si somigliano, alla vita intima di oggidì; molti di quei tipi, di quei caratteri [...]
[...] persone greche sotto i nomi greci dei suoi personaggi. A prima vista la prova è, come suol dirsi, schiacciante. Quei personaggi non [...]
[...] arida essenza. È abbastanza che ci faccia dare dal coro la sintesi del poema, con quei versi che, me lo perdoni il Bonghi, a me non 58 [...]
[...] largamente del suo diritto di osservatore e di artista; ma quando con quei suoi occhietti di miope ha sbirciato le miserie, le colpe, il ridicolo (I [...]
[...] nera capigliatura che le mangia metà della fronte, quel viso con tutto 65 il sangue a fior di pelle, con quei begli occhi dorati, di ranocchio [...]
[...] più serio, e già egli prepara un’evoluzione verso il partito imperialista. Un giorno, a tavola, Numa si sfoga a canzonare quei di Froshdorf; li [...]
[...] cosa intanto sorprende: il difetto di colorito in un soggetto meridionale. Una cosa intanto fa pensare: la mancanza di quei contrasti così [...]
[...] ? Niente affatto. Dite meglio una fantasia lirica grottesca e sublime, e darete nel segno. Hernani, Lucrezia Borgia, Marion de Lorme, perfino quei [...]
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[...] finamente ironico, ora sdegnosamente elevato — quasi apocalittico — dell’uomo convinto di avere un mandato. E come si vedeva che quei personaggi, no [...]
[...] che stava sotto quei suoi occhi di osservatore espertissimo e di analizzatore implacabile. Nel gran crogiuolo della Francia avveniva un enorme [...]
[...] quell’anima si compenetravano, si armonizzavano per una certa vaporosità d’idee propria di lui e di quei tempi. Il conte di Cavour gli diceva un [...]
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[...] quanto cadde per via! Leggiamo, commossi, tutti quei fogli che furono gran parte di quell’amata persona, forse la miglior parte, ma stentiamo a [...]
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[...] dividono ora, in quei tempi, che sembrano lontani di più di un secolo, non 140 si sospettavano neppure. La nostra cultura letteraria era molto [...]
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[...] del Tasso che dà i primi segni di pazzia proveranno un acre diletto nell’apprendere tutto il processo per cui son passati quei quadri, e se li [...]
[...] ricco con quei tre talleri di argento che per caso si trovava nel borsellino. Così un dopopranzo arrivò a Copenhaghen. « Scrissi subito a mio padre [...]
[...] qualcosa di personale, una specie d’intervenzione dell’autore fra i suoi personaggi e il lettore. Il Verga è di quei pochi scrittori moderni che [...]
[...] (*) A. De Pontmartin, Mes mémoires. — Paris, Dentu, 1882. 192 salotto aristocratico da uno di quei facili parlatori, dilettanti d’arte, di [...]
[...] letterale del Baragiola: « Quando il corno celeste vien suonato E il giudice su la via ergesi (quei ch'ivi giudicar deve morti e viventi) allora [...]
[...] un altro tramonto, con un altro paesaggio con un’altra camera, con un altro studio di pittore: e (quei tali critici hanno un bel dire) quando [...]
[...] . — Ma se l’effetto è raggiunto? Se quei paesaggi, quei tramonti, quelle impressioni di luoghi d’ogni sorta ci rimangon fissati nella memoria colla [...]
[...] , nello studio, i propri figliuoli, e don Pantaleo invidiando quei giovani studiosi, si accorse del grande errore commesso, condannando all’ignoranza [...]
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[...] il giorno che perdo la pazienza guai, guai a tutti! Donna Clara capì che non bisognava fiatare; c’era temporale in aria, e don Pantaleo in quei [...]
[...] aver fatto studiare quei due ragazzi! Ma già, sarebbero stati soldi sprecati; non avrebbero fatto mai niente; la loro inclinazione era ai lavori [...]
[...] veniva reso. Don Pantaleo non aveva voluto ricever nessuno, e sbuffava in cucina, vomitando improperi contro tutti quei ladri, che gli facevano [...]
[...] aveva lavorato per quei pidocchiosi, che sarebbero morti di fame; ma sempre boriosi; ci voleva altro che della boria, oh sarebbero stati freschi [...]
[...] , mano allargandosi, spandendosi per la piazzetta, che in un momento fu rallegrata dai mille colori vivi di quei costumi ricchissimi, sfavillanti [...]
[...] di gioia che lo invadeva. Pure fra quei quindici o venti che in quel momento compiangevano la morte di don Pantaleo, non eravene uno che non ne [...]
[...] , accorse colla speranza di nascondere sotto la gonnella, quanto sarebbe loro capitato fra le mani, in quei momenti di confusione, in cui [...]
[...] muro quasi sbigottiti d’essere stati sorpresi mentre violavano gli avanzi di quei poveri morti. Il cimitero era troppo in cattivo stato! I cardi [...]
[...] un eterno oblio, ludibrio dei cani, dei corvi e delle intemperie. Quei teschi, bianchissimi, pareva che guardassero irati, con le occhiaie tristi [...]
[...] giovinezza, mentre loro avevano curvato la schiena sull’aratro, per procurargli quei piaceri; che l’ora della stanchezza era giunta. Andasse pure [...]
[...] famiglia non rimanevano che i terreni e i crediti; però in quei tempi i terreni rendevano poco, ed i creditori non più spaventati dal terribile [...]
[...] le sue veci, che sorvegliasse tutti i lavori, che facesse fruttare le sue terre. Ma come, ma dove trovarlo in quel paese maledetto, fra quei [...]
[...] tutta quella vegetazione. Quelle lattughe, quei cavoli, quelle indivie, quelle cipolle, gli parlavano, gli sorridevano, lo salutavano [...]
[...] colori, ed un profumo soave di fiori invadeva l’aria. Era uno di quei tramonti che invitano gli animi alla pace serena, all’amore tenero e dolce [...]
[...] ancora, peggio per lei che mi ha interrotta. Zua la guardava in estasi, incantato di quella voce armoniosa, di quei vezzi fanciulleschi, pieni di [...]
[...] tre. Zua, di quei giorni, avrebbe fatto mangiare per forza il suo cavallo, perchè non voleva fare brutta figura con Boella; poi passava in [...]
[...] quelle piccole abitudini, quei difettucci, che richiede il tempo in cui viviamo. Oh se tu vedessi le ragazze di città! quelle ti parrebbero [...]
[...] quei pochi oggetti, che dovrò mettere nella mia bisaccia; perchè come siamo stati intesi con lei, e se voi lo permettete, ella verrà in groppa [...]
[...] bustino trapunto ad oro, che finiva con due lingue acute, come due foglie di rosa, che stessero lì a proteggere quei fiori delicati. Un [...]
[...] , quando avevo quei maledetti dolori reumatici. — Dovevate condurre anche lei. — Gesummaria! e quella canaglia di bambini a chi si lasciava? Vedrete [...]
[...] ! Quei canti, quegli idilli, quei profumi innebrianti invadevano il cervello di don Zua, che sentiva il contatto caldo del bel corpo di Boella, la [...]
[...] prenderebbero più di quei sorbettacci, che costano un occhio e rovinano lo stomaco; mentre qua, gli Aritzesi, per la festa di S. Antioco, ne vendono [...]
[...] , il passaggio di un forestiere a cavallo, dentro il paese, in ispecie se di ceto signorile, era in quei tempi argomento di mille discorsi, di [...]
[...] diceva esseri) si sono incontrati ed hanno finito per assorbire l'uno la vitalità dell'altro. Sono di quei misteri, che sembrano troppo reconditi ma [...]
[...] disillusione più completa di tutti quei sogni rosati, che pur riempiono un gran vuoto, rispondono ad un gran bisogno in quell'età in cui il [...]
[...] ; uno di quei caratteri che non servono sovente ad altro che a far spiccare una individualità superiore a cui si accompagnano, di cui sentono e [...]
[...] in cui impiastricciavi carta. – Hai ragione; bisogna dimenticare quei tempi... – disse il giovane con una forzata allegria, che pure avea una [...]
[...] , stringendo vivamente il braccio dell'amico contro il suo; – è lei!... là!... in mezzo a quei due uomini!... In fondo al viale quasi deserto, perchè [...]
[...] solamente, la sua leggiadra testolina, coronata da quei ricci magnifici, si volgeva lentamente verso di lui. 30 Qualche volta, con un movimento [...]
[...] cioè dal Rinazzo. Nella casa della contessa non c'era lume. Pietro si fermò a guardare in silenzio quei veroni oscuri, poscia chinò la testa [...]
[...] tratto in tratto, in quei momenti che avevano il potere di strappare Pietro alle sue frequenti preoccupazioni, ella volgeva i suoi limpidi occhi [...]
[...] , nel suo gesto, nella sua attitudine, fin nel modo in cui parlava e sorrideva qualche volta con quei signori che le tenevano compagnia, c'era [...]
[...] travedeva) per ciò che provava. – Povera madre! – esclamò singhiozzando; – povera madre mia! E la madre udì quei singhiozzi, e soffocò i suoi [...]
[...] delirante, fuggendo quei suoni, che sembravano inseguirlo nel silenzio della contrada. Si aggirò quasi tutta la notte per le vie più solitarie e [...]
[...] ; ballando anche lui quella ridda infernale sul sangue versato da poco e ancora tiepido... Egli, a misura che le acri esalazioni di quei cenci e di [...]
[...] quei corpi, e l'esaltazione avvinazzata di quel tripudio cominciarono ad offuscargli il cervello, come il Marsala non aveva potuto fare; egli [...]
[...] scintillare dei suoi occhi 67 infuocati fra i peli che gli cadevano dal cappuccio sulla fronte; e quello sguardo che fissò su quei cavalieri [...]
[...] divisa di ufficiale degli usseri. Pietro dimenticò quegli applausi, quelle corone che gli cadevano ai piedi, quei fiori che lo coprivano come in [...]
[...] impallidire: quei fiori, che la donna adorata avea lasciato cadere su di lui, invece di essere l'espressione della simpatia non dimostrava piuttosto uno [...]
[...] di quei volgari applausi, uno di quegli splendidi regali con cui si paga l'abilità di un istrione?... Quest'idea lo martellò a lungo; e [...]
[...] fatto la sua speranza, come se avesse cercato interpretare tutto il senso di quei puntini che la seguivano, e trovarvi quello 84 che il suo [...]
[...] cuore voleavi vedere; ma quei puntini potevano anche nascondere, come spesso, il nulla. Se Narcisa gli avesse scritto semplicemente: Pietro, non [...]
[...] lasciare indistinte le forme degli oggetti, vi crea mille nuove immagini, e ne popola la semi-oscurità di quei mille sogni incantati, di quelle [...]
[...] ringraziarla... Ho verso di lei uno di quei doveri di gratitudine dinanzi a cui le convenienze sociali scompaiono; e son venuta a ringraziarla, signore [...]
[...] ... Perdonatemi, non m'interrompete. Allora non sapevo chi fosse, non conoscevo che un giovane come se ne veggono tanti, inferiore fors'anche a quei [...]
[...] uno di quei miracoli che provano Dio, avrà una parola, una sola parola per te... io non avrei osato lusingarmi di questa speranza... io avrei temuto [...]
[...] braccio;... e i suoi labbri hanno chiuso i miei occhi la sera, per riaprirmeli l'indomani!... Io ho baciato quei capelli, quella fronte, quegli occhi [...]
[...] a te, quei miei cari, io son tranquillo sul loro stato. Dirai a mia madre che non oso scriverle; e che qualche giorno correrò sino a Siracusa [...]
[...] come baleni nelle sue braccia, a quei suoi baci che sembravano divorarmi, a quelle sue ferventi parole che mi atterrivano quasi colla violenza [...]
[...] della sua passione... a quei sei mesi tutti d'amore di cui noi assorbivamo i giorni con disperato anelito di piacere... 109 «Ed ora... «È [...]
[...] attorno al suo tavolino, quei fiori fra i quali egli s'immergeva, direi, quando si metteva a scrivere, e che avvolgevano i suoi sensi in un [...]
[...] vapore di colore e di profumi, e suscitavano mille indefinite percezioni nella sua mente; quei fiori dei quali egli avea detto di aver bisogno come [...]
[...] nella risoluzione che parea essersi fissata, e che quei momenti avevano fatto ondeggiare in lui... Egli fu amoroso con me, come si può esserlo sino [...]
[...] . «Un momento mi sembrò che l'immenso fascino di quello spaventevole abisso attraesse l'abisso doloroso del mio cuore; che quei bianchi fantasmi [...]
[...] dover godere di più con quei suoni tratti da te... La sua pupilla era prodigiosamente dilatata; ma lo fissava ancora coi raggi più vivi del [...]
[...] l'angoscia... un terrore nuovo, incomprensibile. – Oh, Dio! Dio mio! singhiozzò agitando le labbra convulsivamente, come se stentasse a trarre quei [...]
[...] della così detta grammatica, l'ortografia e la retta pronunzia. Ma chi facesse consistere il parlar popolare in quei difetti accennati su sopra [...]
[...] tanto!» « State zitto per carità, Signore. Se sapeste! Non 6 son più quei tempi». - «E che ci è di nuovo?,, - «Eh Signore, è tutto mutato. Gli [...]
[...] li doveva star più a aspettare, e era a letto ammalato d'uno di quei tre c che fan paura ai vecchi. Non c'è da dire che il su' pane non l'avesse [...]
[...] istava troppo bene di salute. Il Redi gli era un medico ... ma oo! di quei bravi. 13 Va dunque, monta su e s'accorge alla prima occhiata che l'aveva [...]
[...] cipolle e genio, e è meglio uno spicchio d'aglio d'amore e d'accordo che cento piatti di ciccia, e star sempre come cani e gatti. Quei ragazzi [...]
[...] meritato. Ma vi tocca lavorare! O come si passerebbe il tempo a non far nulla? Lo vedo le domeniche; senza quei figlioletti sarei una donna spersa [...]
[...] spirito di quei buoni, e son venuto per farvi del bene, e non del male. Ho sentito i vostri lamenti, e son corso subito per darvi aiuto». Allora quei [...]
[...] tre domande chiederete, vi sarà concesso » e sparì. Immaginatevi quei due vecchietti come restarono a quella parola! Erano sbalorditi e quasi fuori [...]
[...] manda va fuori un grido dei suoi: cu cu! cu cu! Intanto più là, a poca distanza, eccoti un rusignolo che principia a cantare con quei be' trilli, con [...]
[...] quei be' gorgheggi, con quelle bellissime rifioriture, una sempre differente dall'altra. Il cucco stava a sentire, senza però smettere il suo [...]
[...] festa di grido per tutti quei dintorni. Figuratevi! Avevan sonato le campane otto giorni per la fila, tre o quattro doppì lunghissimi ogni giorno [...]
[...] di mortella, l'altare era una selva di ceri, e un giardino di fiori; e il santo se ne stava lassù in cima, in mezzo a quei lumi, sotto un [...]
[...] son più quei tempi che Berta filava e che oggigiorno i micini hanno aperto gli occhi. Noi ciacciamo e ciangottiamo tanto, e ci sbravazzoniamo, e [...]
[...] scorge là in un canto quella personaccia 64 che ghignava e gli mostrava una bandiera di tanti colori. Questa bandiera era fatta di quei pezzi [...]
[...] testa, e giù unto dalla berretta per la fronte e per il collo, grondava come una bruscola. Il boia! Pigliava quei pezzi d'olio duro accagliato, li [...]
[...] ! su, mancina! Dio là! su bianchina ! Dio! ... forza, avanti, mucca, Dio ... " e le vacche a quegli urli e a quelle botte e a quei sagrati, via [...]
[...] li pianto al sicuro, e sarà tutta fatica risparmiata a quei ragazzi» e lì assiduo al lavoro. Il Signore stimò tanto il pensiero di Noè, che per [...]
[...] sentire; in confessionale, a quei pochi che ci anelavano; per le case, dove s'era potuto introdurre: lo lascia van cantare e imbirbantivano un giorno [...]
[...] hanno nel parlare quei paesi lassù. Una volta quand'era sempre in casa, seppe che su' padre gli aveva ordinato un paio di scarpe, e lui va dal [...]
[...] fatto perchè si dice così? Eccovelo. Una volta a quei tempi, sapete pure, a quei tempi di una volta, ci era in un paese lontan lontano una donna [...]
[...] quelle giornate lunghe della state, che son quei caldi che si affettano col filo, e il sole pare che non arrivi mai al monte, e Ghita. là [...]
[...] che è nata questa frase. C'era una volta un di quei soliti falsi romiti tutti gola e tutti pancia, che spesso spesso andava a far visita a un suo [...]
[...] l'avrebbero avuto caro, ma con quella lì non ci aveva a andare. Assolutamente non ci doveva andare, e ci si misero per le cattive: prima perchè fra quei [...]
[...] stuzzicare un nidio di bofonchi ! LXV. Basta una volta C'era a quei tempi, è già tant'anni, un fratonzoletto che stava a una cappella sopra [...]
[...] paradiso. Quei marugèi tiraron su bellamente il morto e tela! E il romitino, aspetta aspetta, d'andare in paradiso non se ne faceva nulla; nè oggi [...]
[...] quei poveracci che han diviso i quattrini. E è una donna che ha sempre guadagnato lei e il suo marito e non han mai speso un centesimo; a vari [...]
[...] che lo chiama vano Rana; era un disperataccio, uno di quei mascalzoni di città che per un bicchierin d'assenzio stilettano un uomo, la vera schiuma [...]
[...] noia con quelle aringhe salate rabbia, e con quei cavoli così sciapiti. La sera non ne poteva più. Dice al servitore: - «Per domani tirerai il [...]
[...] colle braccia, Sembri proprio un can da caccia. 218 E quei cari tuoi stinchetti Son per randoli adattati; Ah! mi paiono du'archetti, No, due [...]
[...] prete Cei era in floribus una cinquantina d'anni fa. Non l'ho conosciuto neanch'io, ma me ne han parlato i vecchi di quei tempi, vo' dire i vecchi [...]
[...] esser matti o ciechi . Quel che mi dispiace è di quei poveri innocenti che nasceranno.... Ora intanto siamo in gaudeamus! Ma poi viene il suspiramus [...]
[...] avesse qualcosa di dote! Ha la bocca per mangiare, e quei due stracci che si vedono. È anco lei come quelli di Livorno, tutto addosso e dintorno [...]
[...] le bellezze; ma se di peggio ce n'era, e di peggio ne sciovrava. Han fatto dir sempre la gente dei fatti loro; quel bel mobile di su' padre, quei [...]
[...] birbanti de' su' fratelli, han frustato la via dei tribunali; e su' madre a quei tempi marcia va alla grande, perchè gli costavan poca fatica [...]
[...] volte, e lui non si sapeva risolvere a staccarsi da un bel cavallino di legno, e rimuginava fra sè e sè di quei pensieri lì: quando a un tratto gli [...]
[...] finiti quei bastoni e quei ganci e quegli scarabocchi di prima! Gli pareva d'essere un principino; anco lui cominciava ad avere un po' di voce in [...]
[...] ore di pena e di fastidio lì sulle panche della scuola con quei libracci davanti, non terminavan mai; e quando gli entrava nell'anima lo spasimo [...]
[...] sempre una gran 264 disgrazia». Va al solito filo, e subito quei figliuoli chi era avvocato, chi dottore; e le fanciulle tutte maritate in una [...]
[...] Eugenio. Nessun altro parlava, in quei momenti di commozione; solamente la cugina, asciugandosi gli occhi rossi, propose all'orecchio della [...]
[...] animava contro di loro. - Bestioni! - esclamò, quando i due Giulente si allontanarono. - Mi diranno poi come finirà loro, con quei birbanti [...]
[...] resto? Sarebbero stati immediatamente serviti! - Ma la colpa più grande credete forse che sia dei sanculotti o di quel ladro di Cavour? È di quei [...]
[...] perfino la morte della madre; il principe invece aveva un aspetto più grave del consueto, quale conveniva alla tristezza di quei giorni; egli [...]
[...] degna d'uno dei loro lavapiatti, di quei nobilucci morti di fame che vivevano facendo quasi da servitori ai gran signori. Ella non potè ordinare [...]
[...] Chiara, la facevano uniformare ai suoi desideri con tanto maggior zelo, quanto che, giusto in quei giorni, votatasi per consiglio della Badessa di San [...]
[...] , oh?... Parlare a Giacomo, prendere le parti di quei nipoti centro quell'altro, era veramente impossibile a don Blasco. Egli si sarebbe così [...]
[...] , di vna fva terra detta la baronia di Vzeda, qvale alcanzò. da quei Re in ricompenfo dei fvoi fervigi et indi coi Trionfi della militia nel Svpremo [...]
[...] soverchi quei centocinquant'anni dei Palmi, giusto perchè, volendo che la moglie del suo Raimondo fosse sottomessa dinanzi al beniamino come una [...]
[...] esser villosi, da quei contadini che erano. Le due cognate, a furia di sarcasmi e di liti, per poco non si strapparono i capelli; come don Blasco [...]
[...] erano aperte come la sua propria, e che il duca Tale ed il principe Talaltro gli volevano dare in moglie le figliuole; nessuno di quei matrimonii [...]
[...] quei mille uomini o sfogavano l'ira sulla inerme città.... Amico di Satriano, protetto dalla firma posta a quell'atto di sommissione che tra i [...]
[...] guatteri, occupati ad affettar patate e a sbatter uova, scambiavano fra loro osservazioni su quei lavori: — Levano la scala dell'amministrazione per [...]
[...] principessa che l'aveva voluta in quella casa o in odio a Raimondo che la madre proteggeva. Così ella s'era vista bersaglio di quei parenti ai [...]
[...] bislacche del genero, questi dichiarava al suocero che non ci capiva nulla. Spesso, in quei dibattiti, alle uscite vivaci di Raimondo il barone [...]
[...] d'appartenere al sesso disprezzato e d'esser nata da quella madre; e poichè rassegnata personalmente a quei trattamenti, la madre sanguinava agli [...]
[...] conto a Raimondo di quella condotta, perchè tra quei due uomini non scoppiasse la guerra!... E ancora una volta ella s'era messa a sperare nel [...]
[...] esacerbata, tanto aveva dovuto credere potenti le ragioni, i legami che lo trattenevano.... Giusto in quei giorni le sue viscere avevano avuto un nuovo [...]
[...] quei debitucci che tutti, in certi momenti, anche i più facoltosi, hanno bisogno di contrarre. Potevo sospettare che invece sono migliaia e [...]
[...] signori, a quei tempi.... non come ora, che dànno ragione agli scalzacani!... La botta era tirata al duca che rientrava in quel momento nella Sala [...]
[...] , l'intrinsichezza delle due famiglie si strinse ancora più in quei giorni. Fersa, che era stato sempre lieto e superbo di venire al palazzo [...]
[...] sofferenze passate, giudicando insoffribile l'idea di saperlo così pieno d'un'altra da abbandonar la figlia in quei terribili giorni per starle [...]
[...] due, per la divisione. E a nessuno di quei ragionamenti del fratello, Raimondo trovava nulla da obbiettare: «Va bene, va bene,» era la sua [...]
[...] data! E quell'altra buona a nulla di sua moglie? Tutto il giorno a grattarsi la pancia piena? E tua sorella? E quei pazzi? E tuo figlio?... Non [...]
[...] particolare per la venerazione che portava ai due Uzeda. Quei suoi sentimenti comprendevano tutta la parentela. Quando la principessa, in cambio [...]
[...] correre, sebbene fosse uno scandalo che tutte quelle mogli e quei figliuoli della mano manca, anzi di nessuna mano, venissero a udir la santa messa [...]
[...] mai; chè ve ne basta l'animo, con quei pancioni! E quando sentiva esaltare la bontà del giovane re di Sardegna, alzava le braccia sul capo [...]
[...] Capitolo, l'Abate leggeva la litania di quei reali o principeschi donatori, in suffragio delle cui anime andavano dette altrettante messe [...]
[...] 195 lavatura; la prima era stata già fatta in sagrestia affinchè Sua Paternità per lavar quei piedi non s'insudiciasse le mani. Un mormorìo venne [...]
[...] , ella aveva visto ricadere la figliuolina e Raimondo trascurarla, lasciarla sola in mezzo a quei «parenti» che la guardavano come prima di [...]
[...] quei «pazzi e birbanti» al convento, nelle farmacie, anche per le pubbliche strade con la prima persona capitata. Alla zolfara dell'Oleastro gli [...]
[...] secondare quei due. Mentre essi parlavano fra loro, in un angolo, il principe o donna Ferdinanda stavano a chiacchiera con Fersa; lo conducevano in [...]
[...] non ne aveva dato a quelle dello zio monaco, se il principe, accortosi di quei secreti conciliaboli, di quei tentativi di congiura fatti nella sua [...]
[...] dal padre, invertendolo successivamente in beni immobili. C'era anzi di più: chi aveva preso moglie, fra tutti quei figli? Nessuno! Don Blasco [...]
[...] regnerà altri cent'anni!...» Egli ripeteva quei discorsi fuori del convento, dinanzi agli estranei; dalla Sigaraia specialmente, dove andava tutti [...]
[...] che lo creò!... E andando via dalla sigaraia ripeteva quei discorsi in pubblico, nella farmacia di Timpa, che era il quartier generale dei fedeli [...]
[...] andare e venire da Milazzo ogni mese per veder le bambine, non potendo più reggere ai mali tratti che usavano loro quei parenti. Suo padre non [...]
[...] ad andarsene al Belvedere; Fersa con la madre era già a Leonforte. Durante la villeggiatura quei fatti furono il tema di ogni discorso. A [...]
[...] mettersi al sicuro al Belvedere. Lucrezia, vedendo quei preparativi di partenza, smaniava all'idea di lasciare Giulente, il quale le scriveva: «L'ora [...]
[...] duca, sicuro di non essere scoperto, poichè quei due s'evitavano come la peste. Gli toccava poi tenere a bada anche donna Ferdinanda, la quale [...]
[...] ; ingiungeva al nipotino, quando costui veniva a casa in permesso: «Non t'arrischiar di parlare con quei nemici di Dio! o non ti guarderò più in [...]
[...] privilegi. Giusto in quei giorni i Giulente avevano raccomandato all'Abate un giovanetto, loro lontano parente, rimasto orfano a Siracusa e venuto a [...]
[...] maneggiare la bella roba, bianca, fine e odorosa, del nascituro; e il marchese, temendo che quei movimenti, a lungo andare, potessero affaticarla [...]
[...] Lucrezia! Contenta lei!... È quel che dico anch'io!... Da quei due non c'era da cavar nient'altro, fuori del mondo com'erano per via della nascita [...]
[...] nascosti quegli attacchi, ordinando perfino alle guardie nazionali di non presentare al maggiore quei manifesti quando li spiccicavano dai muri [...]
[...] corregge sè stessa.... Non ve ne date pensiero.... Però, appena quei due andarono via, egli si mise il cappello in capo e salì difilato a San [...]
[...] vegliare al mantenimento delle promesse, in quei giorni egli non avrebbe dovuto lasciare la capitale; ma era dovuto venire in fretta e in furia per [...]
[...] dinanzi al pericolo più grave, alla minaccia terribile? Lasciarlo? Egli stesso l'aveva abbandonata!... Quando ella ripensava a quei due anni [...]
[...] 304 a Torino, doveva passare da Firenze. Il terrore di spingere l'uno contro l'altro quei due uomini l'aveva [...]
[...] impedire che quei due si scagliassero l'uno contro l'altro. Così ella s'era consunta, soffrendo in silenzio, inghiottendo amaro sopra amaro [...]
[...] sanguinava da tanto tempo, fu in quei giorni straziata da un altro dolore: Lauretta, che era sempre cagionevole, appena lasciato Firenze cadde [...]
[...] un'altra volta! purchè quei giorni tremendi dell'abbandono non ritornassero! Quasi quasi ella rassegnavasi alla lontananza delle sue bambine [...]
[...] zitellona, egli era riuscito a farsi badare ogni giorno più da quei due, continuando a chinare il capo come un burattino a tutto ciò che dicevano [...]
[...] , quando egli andava dietro? Impallidendo, poi arrossendo a quei discorsi, Matilde tentava nondimeno metter buone parole; ma l'altra rincarava [...]
[...] uno di quei tanti parassiti che vivevano sul convento; ma permettere che egli vestisse la nobile tonaca benedettina? Che gli si dicesse Vostra [...]
[...] ma di ferro e di fuoco perchè il mondo risorgesse purificato dalle proprie ceneri. E i monaci liberaloni, «quei pezzi di scannapagnotte [...]
[...] Lucrezia con Benedetto, il quale riprendeva il suo posto di combattimento in quei giorni agitati, tra le poche autorità e i rari notabili rimasti [...]
[...] tenente ordina baionetta in canna! E io che passavo con le creature!... Dallo spavento sto ancora tremando! Ho fatto un fagotto di quei quattro [...]
[...] la posta; in mezzo ai giornali c'era finalmente una lettera del duca. Il duca diceva di non aver più ricevuto sue lettere, in quei momenti di [...]
[...] almeno qualcuno di quei rimedii empirici che certe volte fanno miracoli? - Quand'ero ragazza anch'io ebbi un catarro intestinale lungo e ostinato [...]
[...] accordare a Giulente zio; ma quei guadagni, quantunque grossi, non potevano bastare alle grandi operazioni che disegnava. Fondata la Banca Meridionale [...]
[...] da capo a piedi. Che spavento, tutti quei morti pendenti dalle pareti, chiusi nelle casse, vestiti come in vita, con le scarpe ai piedi e i guanti [...]
[...] tutta, la bambina, dallo spavento, dall'orrore, e la notte sognava tutti quei morti che le danzavano intorno; ma nascondeva il proprio spavento poichè [...]
[...] , continuamente irritato dall'ostinazione del padre, pieno d'invidia per quei compagni che ad uno ad uno se ne tornavano in famiglia a godersi la [...]
[...] : - Come vuoi che finisca ?... Quando io gridavo a quei ruffiani: «Badate ai fatti vostri! Non scherzate col fuoco! Ci rimetterete il pane!...» mi [...]
[...] qualche cosa a suo marito, un grande onore o molti quattrini, meno male; ma quei principii da straccione professati senza costrutto dimostravano [...]
[...] nel rendergli quei servizii, se lo ingraziavano, adesso che aveva anch'egli il suo gruzzolo. Quanto avesse non si sapeva con precisione; ma alla [...]
[...] che il duca, atterrito, pensava di scapparsene più lontano; ma la paura di lui era fuor di luogo: quei dolori, quelle disposizioni al vomito, la [...]
[...] che mirava più alto, aveva chiesto di andare a Propaganda. E giusto in quei giorni, con la nomina di vescovo in partibus, era stato chiamato [...]
[...] osavano ricorrere: se qualcuno minacciava di querelarsi, la gente lo dissuadeva, considerando chi erano quei signori: il barone Radalì, il principino [...]
[...] il prestigio di quei nomi era tale che pochi osavano lagnarsi; la più parte si stimavano onorati di competere con quei signori, li ammiravano [...]
[...] Francalanza!... Radalì, come stai?... Andiamo al teatro, marchese!...» Senza quei nobili l'operaio come avrebbe fatto? Il loro lusso, i loro piaceri [...]
[...] abbottonato fino in cima e il colletto clericale. Per tanto, disapprovava quei due o tre antichi suoi compagni che 435 s'erano spogliati del tutto [...]
[...] mattina e sera. Il pericolo corso, il sangue perduto, gli procuravano l'ammirazione di quei suoi compagni di bagordo; però, guarito, egli non mise [...]
[...] dalla posizione politica, poteva ottenere dal prefetto, dal questore, dai magistrati che quei malviventi lasciassero quieto il giovanotto. Il duca [...]
[...] gravezze pubbliche crescevano sempre più, e chi aveva ottenuto quei beni? Il duca d'Oragua, la gente più ricca, i capitalisti, tutti coloro che [...]
[...] sensale le dava una notizia strepitosa: don Blasco, non contento d'aver comprato la tenuta di San Nicola, aveva preso dal demanio, giusto in quei [...]
[...] !... - La mano di Dio arriva da per tutto!... Le vie della Provvidenza sono infinite!... Le liti ricominciavano ogni dopo pranzo: quei borbonici [...]
[...] !» diceva Garino, il quale adesso esaltava il duca, i suoi talenti, la potenza a cui aveva saputo arrivare: ma quei ciarlatani della farmacia [...]
[...] qual tasso prendeva quei quattrini, credendosi ancora padrone della roba, era persuaso che i parenti gli stessero attorno aspettando la sua [...]
[...] dello potenze!... Ferdinando, dal fondo della poltrona che adesso non lasciava più perchè le gambe non lo reggevano, stava a udire quei discorsi [...]
[...] spargendo che egli era tornato in Sicilia non per amore del Babbeo al quale non aveva mai pensato, ma per evitare di trovarsi a Roma in quei [...]
[...] era stata irriconoscibile la Palmi. In quei cinque anni che erano stati fuori, a Palermo, a Milano, a Parigi, come il capriccio del marito aveva [...]
[...] recarono immortalità sbrancandone quel denso velo, chiarirsi potrebbe un fuor'opera; se quei valentuomini, per legge di natura, arrestati non [...]
[...] c'erano di quei pasticci? Ella diceva a tutti, cameriere, parenti e conoscenze, con grandi gesti e torcimenti di sguardo: «Posso permettere che mia [...]
[...] ! - presidente del Consiglio, Vicerè per davvero; che cosa occorreva per ottenere quei posti? Nulla, o ben poco. Mazzarini aveva parlato delle aspre lotte [...]
[...] del nipote; il quale, lasciando che ciascuno di quei pazzi dicesse la sua, fece il suo esordio al Circolo, una sera che l'assemblea discuteva [...]
[...] avrebbero procurato; non ci pensava più se la madrigna le diceva: «No, Teresina, non sono per te.» Certe volte quei libri erano posseduti da [...]
[...] niente a nessuno, quattro grandi scaffali per disporvi i suoi libri; quando il principe vide arrivare quei mobili, fece chiamare Consalvo e gli [...]
[...] Villabianca, infiorandoli di locuzioni di sua particolare fattura; ma, da una parte, quei libri erano introvabili, o costavano caro e si prestavano [...]
[...] dall'orazione. Era colpa dimorare in quei pensieri, continuar quell'indagine: ella unicamente doveva al padre rispetto, obbedienza ed amore. E [...]
[...] altro obbligo avremo se non quello di tradurla in atto? E mi scusino i miei colleghi che siedono a quei posti (additando i liberali più avanzati [...]
[...] stesse medicavano le piaghe e le ferite e prodigiosamente le risanavano. In quei luoghi dove tanti miseri erano caduti vittime del conte, altari e [...]
[...] Lodovico alla suprema dignità ecclesiastica avvenuta in quei giorni, tutto concorse a piegare, come cera, il cuore di Teresa... La costringevano forse [...]
[...] pace tra gente che il domani avrebbe ricominciato ad azzuffarsi, per dar prova d'obbedienza a quei birbanti del padre e della madrigna, perchè si [...]
[...] cani di guardia.» Egli dava ragione perfino a quei pochi che rimpiangevano l'autonomia della Sicilia: «Diciamolo francamente tra noi: forse oggi [...]
[...] divenire una macchina da far figliuoli?... Ed ella dava guerra a quei pensieri che lo spirito della tentazione doveva certo suggerirle [...]
[...] perduto prima ancora che ella avesse potuto raggiungerlo. Era peccato leggere quei libri, seguire quelle visioni? Il confessore, i preti che la [...]
[...] Francalanza è proprio finita?... Pensateci voi!.... Riparate lo scandalo!... Persuadete quel pazzo!... Il duca, in quei giorni, aveva da fare: la [...]
[...] , prima di conseguire il trionfo, ucciso da quei mali terribili che ammazzavano gli Uzeda giovani ancora? Suo padre avrebbe dato tutte le proprie [...]
[...] , domani principe di Francalanza. A quello storico nome, a quei titoli sonori egli sentiva di dovere il posto guadagnato nel mondo, la facilità [...]
[...] suoi criterii, l'acutezza della sua vista, rassicuravasi; quei poveri di spirito, quei monomaniaci che s'eran chiamati Ferdinando ed Eugenio Uzeda [...]
[...] avevano potuto perdere la ragione: non egli era minacciato... Ed in quel momento, sotto l'influenza di quei pensieri, di quel senso di paura, si [...]
[...] tra loro, accettava i rinfreschi che gli offrivano, e non un moto dei suoi muscoli 629 rivelava lo spasimo che quelle vicinanze e quei contatti [...]
[...] s'arrovellava: potendo, avrebbe messo il bavaglio a quei libellisti, li avrebbe banditi, imprigionati. Ma l'accusa che più lo feriva, che lo faceva [...]
[...] di provincia; ma quei risultati non erano tutti egualmente favorevoli: i candidati locali avevano forti maggioranze; il posto del principe, nelle [...]
[...] popolo.... La differenza è più di nome che di fatto.... Certo, dipendere dalla canaglia non è piacevole; ma neppure molti di quei sovrani erano [...]
[...] osservare le dorature degli stucchi, e i ritratti di famiglia: tutti quei Trao affumicati che sembravano sgranare gli occhi al vedere tanta marmaglia [...]
[...] voleva sapere ogni cosa e vi piantava in faccia quei suoi occhialoni rotondi peggio dell'Avvocato fiscale. — Eh? Cos'è stato?... Lo sapete voi [...]
[...] trasalire ancora in ogni pietra all'eco di quei passi ladri: e Bianca, sua sorella, la sua figliuola, il suo sangue, che gli aveva mentito, che s'era [...]
[...] tappezzata di damasco giallo, sotto gli occhi di tutti quei Sganci che lo guardavano alteramente dai ritratti, in giro alle pareti. La padrona di [...]
[...] forse si vergogna a farsi vedere dalla gente... Tutti così quei Trao... Degli stupidi!... gente che si troveranno un bel giorno morti di fame in casa [...]
[...] schifiltoso!... Che diavolo gli è saltato in corpo a tua madre, di farti sposare quei denti?... — Ah... zio!... — Sei uno sciocco! Dovresti lasciarle fare [...]
[...] che, se mai, ti lascerei in mezzo a una strada... senza soccorsi?... — Nossignore... non è per me... Pensavo a quei poveri innocenti... — Anche [...]
[...] quel che mi costa! Quando ho lasciato mio padre nella 71 fornace del gesso in rovina, che non si sapeva come dar da mangiare a quei quattro asini [...]
[...] mangiare, digiuno com'era da ventiquattr'ore, con tutti quei dispiaceri che gli empivano lo stomaco. Diodata andò a comprargli del pane e del salame [...]
[...] mandarla via, borbottando, trascinando le ciabatte. Poi, mentre il prete infilava l'uscio della sagrestia, don Luca dovette anche dar la caccia a quei [...]
[...] . Aveva veduto sempre quei libracci sparsi sulle tavole sgangherate per le sedie zoppe. Così essa non rispose. Suo fratello volse finalmente il capo [...]
[...] ... io sono arrivato... Te'!... te' la chiave!... serbala tu! La zia Sganci, a quei discorsi, da prima scattò come una molla: — Caro nipote, mi [...]
[...] !... Mastro Titta e l'altro barbiere suo compagno si son rifiutati, con un pretesto!... Vanno soltanto nelle casate nobili quei pezzenti [...]
[...] quei lumi e da quell'apparato. Sin dall'uscio si mise a balbettare: — Mi manda la signora baronessa Rubiera... Dice che non può venire perchè le [...]
[...] . — Faranno nascere qualche guaio quei due ragazzi! — borbottò infine. Anche Bianca abbozzò un sorriso a quell'uscita, e si scostarono dalla tavola tutti [...]
[...] parole. — Tanta salute! — interruppe il sagrestano vedendo la signora. — Sarà una festa per quei ragazzi, quando arriveremo a casa!... Cinque [...]
[...] , guardando con tenerezza Diodata. — Contentoni!... può dirlo anche lei!... — è un pezzo che compare Nanni teneva d'occhio a quei baiocchi, per [...]
[...] leggere fra quei capelli fini! Gli occhi di lui si accendevano sulle 107 trine che le velavano gli omeri candidi e delicati, sulle maniche brevi e [...]
[...] suoi occhi, quella nuca china che impallidiva e arrossiva, tutti quei segni umili di privazioni che l'avvicinavano a lui. — Voglio che tu sia [...]
[...] quei discorsi, colle braccia incrociate sul ventre, donna Mariannina continuo ridendo e fissandole gli occhi addosso: — è vero, Bianca, che il mondo [...]
[...] dentro si rodeva, perchè davvero non gli servivano gran cosa tutti quei denari spesi. — Eh, eh, — rispose con quel certo buon umore che voleva [...]
[...] d'acchiappare anche il mestolo un quarto d'ora, e di dare il gambetto a tutti quei pezzi grossi che non era riescito ad ingraziarsi neppure sposando una di [...]
[...] riconosceva più. Come don Ferdinando lo chiamò prima pian piano, e tornò a chiamarlo e a scuoterlo inutilmente, gli si rizzarono quei pochi capelli in capo [...]
[...] vide altro, in mezzo a tutti quei parenti che le si affollavano intorno, sbarrandole il passo: — No!... lasciatemi entrare! Apparve un momento [...]
[...] stavano discorrendo nel vano del finestrone: — Una malattia lunga!... Tutti così quei Trao!... non c'é che fare!... — Guarda! — esclamò il barone che [...]
[...] Peperito!... Non mi piace giuocare a tressetti!... — E ammiccò chiudendo un occhio. Nessuno gli rispose. Allora, vedendo quei musi lunghi [...]
[...] , socchiuse di nuovo l'uscio, sporgendo il braccio e l'omero nudi: — Barone, se aspettate alla fine dell'atto... quei versi che desiderate leggere li [...]
[...] denari per tutti quei fazzoletti di seta e quelle boccettine d'acqua d'odore. Gli aveva messi alle calcagna Rosaria ed Alessi. Interrogava il [...]
[...] rivolti a donna Fifì, la quale fingeva di guardare fuori dal balcone cogli occhi pieni di poesia, e chinava il capo arrossendo a ciascuno di quei [...]
[...] . L'orgoglio di quello che aveva saputo guadagnarsi, colle sue mani, tutto opera sua, quei lenzuoli di tela fine in cui dormivano voltandosi le spalle [...]
[...] , e quei bocconi buoni che doveva mangiare in punta di forchetta, sotto gli occhi della Trao... Almeno in casa sua voleva comandar le feste. E se [...]
[...] ; anzi non 195 trovandosi denari spiccioli, quei galantuomini dissero che sarebbero ripassati a prenderli il giorno dopo. Invece spuntò il giorno [...]
[...] riempire degli scartafacci, più grossi di un basto, di poesie che avrebbero fatto piangere i sassi. Don Gesualdo ci 201 s'addormentava sopra a quei [...]
[...] neppure, sembrava che cercassero quei pensieri. In quella testolina che portava ancora le trecce sulle spalle, nasceva un brulichìo, quasi uno [...]
[...] cercare certi posti per leggere i pochi libri, quei volumetti tenuti nascosti sotto la biancheria, in collegio. All'ombra dei noci, vicino alla [...]
[...] d'argento, le pareva di sollevarsi in quei pensier quasi avesse le ali, e le tornavano sulle labbra delle parole soavi, delle voci armoniose, dei [...]
[...] tanta gente ci avrebbe fatti su dei disegni. Insomma a lui non piacevano quei discorsi della zia e il fare del nipote che le teneva il sacco con [...]
[...] rispondere, con la superbia che avevano tutti quei parenti spiantati, donna Sarina non seppe più frenarsi, raccattando in furia i ferri da calza e gli [...]
[...] ... Anche poco fa mi diceva: — Zia, oggi a l'ultima passeggiata che andrà a fare alla sorgente... — Don Gesualdo, fuori dei gangheri, tagliò corto a quei [...]
[...] voleva la sua parte dell'eredità paterna — di tutto ciò che egli possedeva - una bricconata; adducendo che quei beni erano stati acquistati coi [...]
[...] cuore buono, tanto peggio! mio danno! Ma non so che farci! Ora bisogna pensare al riparo. Bisogna maritar quei due ragazzi, ora che il male è fatto [...]
[...] febbre, l'avvelenavano coll'odore sottile di quei foglietti stemmati, lui che aveva fatto il cuoio duro anche alla malaria. Il signor duca invece [...]
[...] ogni mattina, fece una ricaduta che in quindici giorni la condusse in fin di vita. Nel paese ormai si sapeva ch'era tisica: tutti così quei Trao [...]
[...] , vedendosi intorno quei visi e quel silenzio, abbassò la voce e andò a finire il discorso in un angolo, all'orecchio del barone Zacco. Costui tornava [...]
[...] gentilmente, per farsi strada fra la folla, e sorrideva ai conoscenti, come udiva lungo la via tutti quei gloria che recitava la gente alle spalle di [...]
[...] , poi il cugino Zacco, e non seppe che dire. — Bene, — riprese Zacco un'altra volta. — So che stasera quei ragazzi vogliono fare un po' di chiasso per [...]
[...] Nardo e quei pochi di casa che gli erano rimasti affezionati pel bisogno si raccomandavano l'anima a Dio. Finalmente il barone Mèndola riesci a farsi [...]
[...] ! Quei bricconi s'erano legate al dito le parole di pace ch'egli si era lasciato sfuggire in quel frangente, e stavano in piazza tutto il giorno ad [...]
[...] . Non vedeva l'ora d'andarsene, quasi dovesse lasciare il suo male lì, in quella casa e in quei poderi che gli erano costati tanti sudori, e che gli [...]
[...] sentiva a disagio col signor genero; temeva sempre che ripigliasse l'antifona dell'alter ego. Gli mancava l'aria lì fra tutti quei ninnoli. Gli [...]
[...] che erano costate le finestre scolpite, i pilastri massicci, gli scalini di marmo, quei mobili sontuosi, quelle stoffe, quella gente, quei cavalli [...]
[...] scoraggianti, alle lunghe fermate col genero, e al borbottìo che durava un pezzo fra di loro in anticamera. Infine non si tenne. Un giorno che quei [...]
[...] quello che ci vorrà spenderemo, non è vero? Ma il male lo vinceva e gli toglieva ogni illusione. In quei momenti di scoraggiamento il pover'uomo [...]
[...] vedere se voleva lei pure, e l'abbracciò stretta stretta, posando la guancia ispida su quei bei capelli fini. — Non ti fo male, di'?... come quand'eri [...]
[...] bambina?... Gli vennero insieme delle altre cose sulle labbra, delle ondate di amarezza e di passione, quei sospetti odiosi che dei bricconi, nelle [...]
[...] sfogarsi dei tanti crepacuori che gli avevano dati, lei e suo marito, con tutti quei debiti... Le raccomandava la sua roba, di proteggerla, di [...]
[...] quel che gli erano costati, quei poderi, l'Alia, la Canziria, li passava tutti in rassegna amorosamente; rammentava come erano venuti a lui, uno [...]
[...] quei capricci, si voltò dall'altra parte, fingendo di non udire. Infine, seccato da quella canzone che non finiva più, andò sonnacchioso a vedere [...]
[...] alterissima, tremendissima, e il cacciatore frappato d'oro e le piume al vento! Nel suo palazzo poi in quei giorni fu tal profusione di pompe, di [...]
[...] si perde deserta fra quelle crete aride quasi vi fosse passato a desolarle uno di quei demoni cornuti dall'ali di pipistrello, come il [...]
[...] quei rumori, e - 16 - delle cause che possono produrli dentro le tombe: rumori del resto che s'avvertono sol di notte nel gran silenzio, e [...]
[...] . Ora quella città metteva addosso una gran tristezza a Giovanna, come que' cipressi e quei marmi del camposanto. Da lontano que' bianchi marmi [...]
[...] , quegli angioli volitanti sulle urne, quei Nazzareni risorti, que' geni piangenti sulla face riversa, quell'angioletto che ride vezzoso premendosi [...]
[...] dopo morte, e l'immagine di tutti quei teschi che ornavano le tombe, la rendeva più meditabonda in quel silenzio, in quella solitudine della [...]
[...] ogni cantonata, udendo in piazza quelle continue eresie, trovava in esse sufficiente ragione al suo odio contro quei mercatini, e come se cogli [...]
[...] ) s'inginocchiavano devotamente quei villani dopo la messa, a cantar la Salve Regina. Dopo la messa Filusella si metteva a sedere sul muricciuolo della [...]
[...] brutalmente. Il vecchietto, con nervosi moti di testa, pestava attentissimo in su e in giù la tastiera, e quei legni sconnessi facevano un gran rumore [...]
[...] quando, era una bestemmia, un'oscenità, o un vanto di ciò a cui era potuta arrivare, in quei gran giorni, l'erotica potenza del parlatore. Quelle [...]
[...] quei letto, deserto sempre quando non v'appariva sua madre, non l'avevano punto purificato, nè in verun modo disposto a inorridire della vita [...]
[...] l'aria pura dei campi. Quei - 127 - convalescenti, dopo avergli sorriso e aver barattata con lui qualche parola, come se ne avessero temuto la [...]
[...] , quando sulle memorie - 143 - degli ultimi trapassati sembrano squillare, per un momento, le trombe della risurrezione. Stavano quei villani [...]
[...] a dir male o canzonare questo e quell'altro; ma tali insulsaggini oziose erano simili a quei voletti corti e svogliati che in sul finire d'autunno [...]
[...] rabbuffati dossi. Ed ecco rinascergli in seno la dolce speranza che quei bagni possano rendergli la vitalità, la salute, e sentesi spinto ad [...]
[...] topolino, ma molto si fida della sua zampa. - 164 - Se però quegli amplessi e quei quattro o cinque bicchieri non produssero subito il loro effetto [...]
[...] ripetendo benissimo tutti quegli sguardi, quei fremiti, quei sospiri, quegli orrori, quei raccapricci che sono altrettanti precetti teorici per [...]
[...] viva ad un tale onore; per questo sentimento che allora veniva offeso in modo sì basso dall'animo venale e tristo di quei litiganti, si levò subito [...]
[...] Stefano e Filusella, gli altri saltarono addosso a Gustavo, e tenendo chiusi, e quasi soffocati in mezzo, quei furibondi, i due gruppi [...]
[...] danari dello Stato erano spesi molto male a pagare degl'impiegati così inetti, così pimmei. Su quei quattro intanto rimase il sospetto del pubblico [...]
[...] tuba, la canna d'India, il rotolò con la nappa, e le giubbe: quindi se ne tornò con quei pochi al podere, e nell'antico palazzo dei conti Della [...]
[...] tollerare la più nera, la più atroce delle ingiustizie. In quei crucci segreti accusava anche Amerigo: come padre che cosa non aveva fatto per procurargli [...]
[...] dai vetri della finestruola, pareva vegliare, in gran silenzio, quei placidi addormentati: russavano beatamente, ognuno per conto suo, e [...]
[...] ordinarie di quei campagnuoli. Stefano fu veduto sempre con la stessa lacera giubba di mezzalana a vendere in piazza, Carmelinda continuò a [...]
[...] tollerare da nessuno, e tanto meno poi da quei villanacci. Quei plebei parevano presi anch'essi dall'orgoglio del sangue: Gustavo intanto gongolava [...]
[...] accusare quei tristi d'essergli entrati nel campo, con ogni sorta di brutte provocazioni, la domenica prima del misfatto, ed essi negarono, e [...]
[...] d'associazione. E inoltre Gustavo e i suoi amici avevano troppo partito in piazza perchè, accusandoli, quei villani che avevano con la piazza tutti i [...]
[...] caffè ai nuovi arrivati. L'occhio pratico gli disse subito che quei signori non facevano brigata e ne argomentò che la carrozza doveva essere di [...]
[...] ghiacciaie ripidissime e più sotto da nevati che soltanto i solleoni di luglio e d'agosto possono sciogliere. Quei nevati sono causa di ritardo ai [...]
[...] ! Tutta l'anima sua sarebbe stata per quei valorosi, tutta la sua vita. Ancora un minuto, un minuto... eccoli! Ma come? Di là? Da quella parte? Su [...]
[...] montagna, il sonno gelido, invincibile avanguardia della morte. Oh egli li conosceva quei valichi, passo a passo, ne aveva contate tutte le roccie e [...]
[...] inclinati il monte li intercetta. Quei paesani non vedono mai l'ombra delle loro case, non conoscono i bei lembi oscuri di terreno contorniati da [...]
[...] cadavere del neonato e durante quei tre mesi tutti lo sapevano, il sergente aveva cercato invano 63 di sedurre la fanciulla, cosicchè nella sua [...]
[...] o stagnano le altre industrie paesane, la miniera di 74 Cogne, che sarà un giorno la prima ricchezza di quei luoghi, è ora il segno a cui [...]
[...] supplizio peggiore di quello che sopportano quei disgraziati. I grossi pesi macinarono il suolo sassoso, cosicchè vi si affonda fino al ginocchio [...]
[...] durano un pezzo al mestiere. * ** Io feci una volta con parecchi amici l'esperimento di quei veicoli. La salita fino alla miniera era durata [...]
[...] cheto a contare i passi della fidanzata su per la scala, la sentiva entrare in camera, andare e venire via per il tavolato sonoro con quei cento [...]
[...] 113 qualche strappo di canzone in quei rari seni della valle dove cresce la vite e matura l'uva, o su in alto nei pascoli, ma quelle poche note [...]
[...] , che andavano diritte alla mira. In mezzo alla volgarità trionfante di quei panciuti la satira sottile del gobbo mordeva con una eleganza tutta [...]
[...] ; uno di quei tempi ventosi dal cielo eguale e lontano che lasciano vedere le più alte cime allividite dalla falsa luce nebulosa. Il mio curato [...]
[...] aggiungo nulla di mio, che quei versi li ho veramente intesi, che il prete gobbo me li lasciò alcuni giorni per le mani e che ne fui [...]
[...] , accennando a disgrazie seguite o temute, ma non vi si dilunga volentieri, la sua commozione non è mai verbosa. Nella gioconda pace dell'insieme, quei [...]
[...] , e cominciassero a riconoscere le loro sembianze, e significassero l'interno misterioso e rapido svegliarsi dell'intelletto. Ma quei segni non [...]
[...] i nomi dei due morti. Talvolta il padre, chiamandolo e vedendolo sordo, dava in una risata sgangherata e ripeteva quei due nomi per delle ore [...]
[...] salire nè spiegarsi in quei luoghi disagevoli e la vita dura che essi menano costa loro così caro che non arrivano a persuadersi ve ne siano di [...]
[...] che non fosse mai stato per l'addietro. Salendo la Betta Forca canterellava certe nenie nel tedesco corrotto di Gressoney, chiudendole con quei [...]
[...] del povero Daniele il giorno delle nozze, che egli lo regalasse alla nuora; tanto alla sua età quei gingilli non convenivano più. Ma non dire a [...]
[...] quel poco cielo, all'ombra grave di quei monti. La novità del caso metteva nell'animo di tutti una trepidanza sospettosa di miracoli: i vecchi [...]
[...] carità del cugino il quale consentiva per la sua 225 bontà a lasciarle godere quei pochi stabili; ma che il cugino aveva espressamente dichiarato [...]
[...] notaro che lo conobbe in quei tempi, mi raccontava come non si combinasse merenda o cena di cui egli non fosse, e dove non facessero lecito a [...]
[...] , ma assalito e vinto malgrado i proponimenti di resistenza, dalle solite allucinazioni, sentivo quei baci bruciarmi senza tregua le gote come se [...]
[...] di carità, poichè mia madre e mio padre ebbero la sepoltura dei poveri; ma se dovessi nominare i miei benefattori non lo potrei, tanto quei [...]
[...] raggiante, quei dipinti, la stupenda armonia degli archi e delle volte intrecciate e reggentisi l'una sull'altra, l'altezza che sapeva di tempio, gli [...]
[...] bene li conosceva, disse ad alta voce: «Chi sono quei villani che non salutano il Re?» E poi, contento della lezione, riprese la celia [...]
[...] discorso sulle caccie in montagna, prese celiando a canzonare quei signori del suo seguito sempre impensieriti del freddo. — Guardi, sono quasi tutti [...]
[...] scientifiche, governo della casa, ispezione dei valichi. Nessuno, sia pur magro fatterello della giornata, passa inosservato a quei solitari. I [...]
[...] di tenerezza soffocati e rinascenti, quante piccole vipere tentatrici devono suscitare in quei cuori! I piccoli consorzi sono il compendio dei [...]
[...] , vengono dalla fiera; hanno voluto passare a dispetto del tempo, quei muli di Savoiardi! Modesto, aprite le stalle e spalancate bene la porta [...]
[...] duro, cosicchè ad ogni passo mettevano il muso sull'enorme scalino bianco, continuamente rinnovato. Vedendo quei lumi accesi e quella gente in [...]
[...] soccorrerli, non c'era posto, non c'era posto, la volevano capire che non c'era posto a pagarlo tesori? E allora quei forsennati si facevano minacciosi [...]
[...] quei visi sparuti di morente, quegli occhi febbrili pieni di timidità supplichevole, che attristano i grossi borghi della media vallata, nè i [...]
[...] quali arrischiano mille volte di morire, pure di trascinare l'agonia. I forestieri che attraversano quei paesi, diretti alle alture salutifere [...]
[...] precipita da un tetto all'altro e da questo sulla strada che serba tutto l'anno in riga le bucherelle delle grondaie. Quei tuguri abitati [...]
[...] profili non sono più quelli. E quella immensa pace bianca a chi conosce la montagna racconta un convulso disordine di cose. Sotto quei [...]
[...] morta di ogni cosa. Vi pare che la notte fitta farebbe dileguare quei fantasimi. Come tarda a giungere la piena notte! il sole è sotto da gran [...]
[...] , la patria di Masaniello, che s'incontrano per via, sono quel che può esservi di più ameno e di più pittoresco su la terra. Nel contemplare quei [...]
[...] capelli nerissimi arricchiti di fiori di ginestra; quei pescatori, guardi quei pescatori laggiù in fondo in fondo che fanno matanza nella tonnara; se non [...]
[...] giunto laggiù alla sua ultima espressione, poichè il sangue di quei pacifici marini è fresco e colorito. L'antica razza dei robusti e feroci pirati non [...]
[...] del Tasso, ma non mi fu possibile trovarne traccia. Nessuno di quei popolani seppe rispondermi quando rammentai quel nome; nessuno canta le sue [...]
[...] disgustose apparenze della morte colpisce gli occhi. Più che una morta, sembra una bella addormentata, e quei lunghi solchi formati sui selciati dalle [...]
[...] bighe che ve li tracciarono diciotto secoli or sono, quelle cellette, quei letticciuoli, intorno ai quali si vedono su l'intonaco delle pareti le [...]
[...] siede sul colmo di un colle; da ogni parte l'occhio spazia in un largo orizzonte e quei bastioni di terra che ci eravamo figurati dovessero incontrarsi [...]
[...] quei fantasmi umani. Erano tutte donne e la maggior parte vecchie, magre e sparute come cadaveri. I loro visi non avevano fisonomia, o, per non dir [...]
[...] passava senza intoppi disastrosi e l'allegro vocìo non era interrotto per nulla, anzi in quei momenti era fatto più festoso e maggiore dalle [...]
[...] spettacolo dei mendicanti, dei quali era seminata la via. Tutte le piaghe, tutte le miserie, tutte le membra storte, mutilate o rotte di quei falsi o veri [...]
[...] figurarmelo un eroe leggendario, uno di quei tanti generosi che, inaspriti dalla sventura in forma di giustizia umana, corrono intolleranti alla macchia [...]
[...] per le balze della montagna. Domandai notizie di questo fatto e seppi che quei nodi venivano composti dai promessi sposi che accorrono alla festa [...]
[...] gentile, nè sotto forma così dolcemente poetica. Alcuni di quei nodi erano secchi, ed intristite le piante su le quali erano stati intrecciati. Che [...]
[...] intervalli pregavano e piangevano in silenzio dirottamente. Avrei fatto volentieri qualche interrogazione a quei disgraziati, ma mi guardai bene dal [...]
[...] stonato, ma guardai con crescente indifferenza ogni nuovo cadavere che giungeva, e capii che se, come quei ragazzi, avessi passato le mie giornate [...]
[...] gl'incarica della delicata operazione, ricevendone in cambio un piccolo onorario. ? Utilissima notizia per quei padri di famiglia che volessero [...]
[...] sopra uno scoglio davanti al grande spettacolo, quello che godessi non lo so; che cosa si dicessero fra loro in quei momenti il mio core e il mio [...]
[...] lui. Tutto là è Tiberio, o meglio Temberio, come lo chiamano quei pacifici isolani: Hôtel- Temberio; Villa di Temberio; Bagno di Temberio, Piazza [...]
[...] un luogo di pena! riflettei. E che inventeremo allora per le ricompense? Ma non è possibile, pensai, che quei giovani non siano beati di un gastigo [...]
[...] maledetto scogliaccio? Così battezzava l'isola di Capri uno di quei rompicolli, il quale mi parlò, dando in escandescenze, ed invocando fervorosamente un [...]
[...] cercherebbero inutilmente quei seni gloriosi che ingoffiscono alquanto le belle Napoletane. Dagli avanzi petrificati che ho veduto delle graziose [...]
[...] . La insolita vivacità che lo animava, presentava ai nostri sguardi uno di quei grandi spettacoli della natura, davanti ai quali ci sentiamo forzati [...]
[...] all'immensità della natura, quanta tristezza in quei piccoli lumi! La sterminata fede di questi felici sfortunati è qualche cosa di prodigioso [...]
[...] quei diseredati che conoscendola non hanno gustato i vezzi di questa Circe, non possono intendere il core dell'amante ammaliato che, improvvisamente [...]
[...] sacerdoti sono cattivi, di' pure che a quei devoti mancava la fede. . . . . . . Vuoi che ti parli di me? Sono triste, ecco tutto. Perchè poi sono triste [...]
[...] quei dolci occhi azzurrini, quella fronte più alta che larga, quella bocca pallida dalle labbra sottili, e mettendo il bel cuore di Jeronima [...]
[...] da morto, illuminata dagli occhi che sembravano torcie a vento; quei capelli nerissimi di un lucido di pece, tinti, senza dubbio; le orecchie [...]
[...] dove poteva uno sguardo ardente. Ella restava calma, avvezza a quei fochi, sorridendo sempre ed agitando a larghe ondate il ventaglio. La mano [...]
[...] quelle dame, da quei gentiluomini, avvezzi a mentire sempre - 67 - colla maschera delle convenienze sul viso, sprigionavasi a loro insaputa [...]
[...] cose. — Mettiamo niente, mia cara; restano tuttavia - 89 - quei due giovinotti, a cui si dovrebbe pur mettere almeno un accappatoio... Donna [...]
[...] , in quei luoghi ameni, lo studio del paesaggio che hai trascurato. — Se l'ho trascurato è perché c'era una ragione seria. — Seria? - 96 [...]
[...] nessuno di quei ninnoli che il barocchismo moderno - 98 - impone, la marchesa madre lavorava per i poveri; le sue due nuore, sedute al piano [...]
[...] una crosta lattea in mezzo a quei capelli biondi, e mi vedrai fuggire inorridita. La sua voce suonò stridente sulla soglia di quella casa austera [...]
[...] . Graziosa la sauterie di ieri sera. Se quei due fratelli Strutti non fossero così stupidi... il fiore della nostra aristocrazia! Si parla tanto [...]
[...] Corso. Per fortuna avevano attaccato il coupé; dico per fortuna, perchè non ho mai riso tanto. Quei giovinotti sono amenissimi quando ci si [...]
[...] dell'ospedale, coi muri squallidi, i lettini allineati e il grande crocifisso di legno dalle braccia allargate; imagine del dolore eterno in mezzo a quei [...]
[...] ne provò - 167 - un vero dispiacere. Il suo istinto generoso le suggerì subito di venire in aiuto di quei due sventurati, e offerse [...]
[...] dell'amica. — Sono infelice, sono infelice — le mormorava all'orecchio; — non puoi credere come sono infelice! Le proposero, in quei giorni [...]
[...] del giardino. Lesse in quei mesi tutti i romanzi di Flaubert, di Daudet, di Droz e i nuovissimi di Maupassant e di Bourget; ne lesse anche di [...]
[...] quei sportsmans arrabbiati, compresa la signora, ma si esercitava con un elegante fucile Flaubert, - 187 - ridendo della sua poca destrezza [...]
[...] bisogno il sentire quei passi - 191 - forti e cadenzati, quelle strette di mano robuste che lasciavano il segno degli anelli sulle sue manine [...]
[...] , dimenticando in quei giorni le cure dell'abbigliamento; fermandosi, spettinata, in mezzo al caos delle stoffe e dei tappeti; sollevando appena la gonna [...]
[...] prima pagina, appena urtati, caddero in polvere. Non potè rammentarsi di chi erano quei fiori, nè dove côlti, nè perchè conservati. — La [...]
[...] sommità dell'orecchio, e ripetè a mezza voce: " .... una verde china dove spuntavano i fiori. " Sì, è cosi. In quei giorni aveva stabilita una [...]
[...] dissolventi, finchè ripresa a gradi la coscienza del proprio essere aperse gli occhi, nel buio, e ascoltò. - 262 - Quei suoni erano dolci [...]
[...] , che faceva pensare a una passione repressa. Lydia si sollevò a mezzo sulla poltrona magneticamente attratta verso quei suoni, collo spirito [...]
[...] califfo; quei giardini dove la ghiaia era di pietre preziose, le fontane d'acque odoranti, i padiglioni di raso; dove le schiave giravano mute e [...]
[...] di parlarne. Provò, in quei giorni, la più grande intuizione di vita intima. Scoperse nella casa un orizzonte di felicità non mai avvertito prima [...]
[...] al vecchio gentiluomo, tanto sapeva vestire lo spirito di quei tempi lontani, fondersi, immedesimarsi colle rimembranze e coi rimpianti di lui [...]
[...] 12 mila anime, sono le mattutine quando i mesti abitatori si affrettano di uscire da quei sozzi e stomachevoli canili, ove non evvi acqua nè [...]
[...] differenze fisiologiche, differenze di gusto nel cibo, nel vestire, dividono le due genti. Pochi popolani vivono nei quartieri alti, ma quei pochi [...]
[...] che per modestia non vogliono esser nominate, riseppi molti di questi particolari, senza dubbio esattissimi. Ora quei mestieri, molti dei quali [...]
[...] suoi pregi e dei suoi difetti, come istituzione di beneficenza. Carlo III l'ha fondato col proponimento di riparare a «quei disordini che [...]
[...] educare quei disgraziati. I maestri, mandati a Milano per sostenervi la prova degli esami, tornarono con gli attestati più lusinghieri di quell'Istituto [...]
[...] fundamentis. Chi entra in quella ridente sala e guarda quei letti ornati di lindo velo; chi nota la quantità e la qualità della biancheria, e, vero [...]
[...] tutto lodando e convinti che il meglio sarebbe nemico del bene. Ma pur troppo appena aperte le cortine di quei letti, i visini sparuti, malaticci [...]
[...] esistenti in dicembre 1875, e gli ammessi nel trimestre e rimasti nell'Ospizio ne morirono 184! Ora è da supporre che dati ad allevare fuori quei 184 [...]
[...] , porta seco tutte le nozioni del vizio acquistate in quei luoghi, ove l'idea stessa del bene è ignota. Che esempio fatale per le interne non ancora [...]
[...] , si crede necessaria l'esistenza dei Brefotrofii, questi debbono servire al solo scopo di dare alimento e mezzi di procacciarselo a quei figli, di [...]
[...] , sana e amena, tanto che ci nasce il desiderio di saperlo dedicato a quei poveri tisici condannati a languire e a spegnersi in quell'orrenda grotta [...]
[...] può ideare l'impressione di colui che penetrasse in uno di quei ritiri, ove i pretesi diritti del Clero impedirono alle Autorità laiche di metter [...]
[...] -chirurgiche, non mi stimo giudice competente; ma per tutto il resto le lodi suonano sarcasmo. Parlate cogli ammalati ivi raccolti, con quei che hanno avuto la [...]
[...] l'obbligo perpetuo di amministrare in modo prescritto quei frutti della terra, per produrre i quali ci vuole il lavoro delle generazioni nuove [...]
[...] aggiungono le endemie miasmatiche, come osserviamo in quei siti della vecchia Napoli, ove si affolla sempre più una gente mal vestita e mal nutrita e [...]
[...] inutile, certo non basta; bisogna accoppiarvi, mentre sono innocenti, l'educazione al lavoro, porgere quei mezzi di procacciarsi il vivere che la [...]
[...] stecchi, fanno sì che i bambini non si stancano mai, nè hanno mai l'aspetto languido e annoiato abituale su quei visini nelle scuole ordinarie. Viene [...]
[...] veggo che il Direttore, il quale conosce ad uno ad uno tutti quei signori e distrusse la camorra che vi esisteva in tutta regola, disprezzando le [...]
[...] sotto il Palmerston introdusse nel Ministero della Marina quegl'innovamenti radicali, quei miglioramenti che furono una vera rivoluzione e di cui [...]
[...] provinciali, Landarmenverbände, per assistere quei che non hanno i due anni necessarii di residenza in un Comune. In Prussia il Parlamento obbliga i [...]
[...] Istituzioni caritatevoli, e informazione ai Guardiani dei poveri di quei casi che non possono essere così aiutati; 4° Diffusione e incoraggiamento di [...]
[...] abitudini d'indipendenza, di previdenza e di risparmio, e di quei principii sanitarii e sociali, necessarii al bene dei poveri; 5° Repressione della [...]
[...] forniti di lavoro. Avendo il signor Peek dato 25 mila lire per tre anni alla Società da essere impiegate nell'istruzione di quei poveri che non vengono [...]
[...] governo l'incoraggiare e l'aiutare l'iniziativa privata, dando denaro e casa a quei Comuni, ove si apersero scuole e lasciandone senza quelli, ove [...]
[...] sempre più degni di aiuto quei bimbi che frequentano la scuola domenicale e l'istruzione religiosa; e persuaderà sempre i parenti essere migliore [...]
[...] misure per una di semente; ad onta di tutte le fatiche e dei sudori e dei sacrificii di quei poveri e buoni contadini, veramente buoni nel senso più [...]
[...] godette del diritto di jambage, esercitandolo su alcune belle spose di quei villici. A tanto giunge la loro rassegnazione! » Quando leggevo i Misteri [...]
[...] luogo, i pegni, i conti. Che pegni desolanti! filo, canape in tutti gli stadii; e quando si pensa che quei miseri hanno faticato tutto un anno [...]
[...] all'educazione ed istruzione di quei disgraziati. E con questi due mezzi: la tradizione che stimola e conforta il sentimento caritatevole 6 Questa [...]
[...] , tuttavia non erano stati messi, nè in disponibilità, nè a riposo; l'altra parte servì a pagare la pensione di quei giovanetti o di quelle [...]
[...] condizioni più favorevoli, perchè vogliamo che la scuola essenzialmente stia, e renda buoni risultati. Facendo così il nostro dovere, e usando quei [...]
[...] a quei Sordo-muti che stavano nell'Albergo dei Poveri. Nel 1873 abbiamo il medesimo stanziamento, ma questo fondo non resta libero e disponibile [...]
[...] sul modo come erano tenuti i poveri di quell'Albergo in quei tempi, posso dirvi, o Signori, e raccapriccio nel ricordarlo, di avere riconosciuto che [...]
[...] . Con quei frutti, tanto erano meschini, si poteva morir di fame; ma la Rosa li ampliava a suo talento; spendeva, faceva, disfaceva. Purchè non si [...]
[...] : Voglio! I calzoni servivano poco, in quei casi alla signora Rosa — ma erano casi tanto rari! Abitavano una lurida stamberga sul corso Garibaldi [...]
[...] — fors'anche il vizio — dovevano essere i geni 13 famigliari di quelle cupe e strette volte, di quei corridoi senz'aria e senza luce, di quelle [...]
[...] della sorella, quantunque il cuore indulgente volesse assolverla, ed ora mille dubbi l'assalivano sul destino dell'orfana, frutto di quei [...]
[...] sorella, non fuggire; io ti amerò, ti amerò tanto! Quei baci, quelle lagrime, quelle dolci parole produssero un po' di reazione sulla prima [...]
[...] gambe che si rizzò in piedi per dire: — Rosa, sorveglia quei ragazzi... La Rosa furibonda irruppe nella camera di Editta e quante imprecazioni [...]
[...] verde, serpeggianti sulla montagna. Un'aria di felicità serena e grandiosa domina quei luoghi poco frequentati dove spunta da ogni fessura di [...]
[...] tratto la quiete, e l'eco che non si desta a quei brevi rumori conserva al paesaggio il suo tipo di calma, di serenità, di pace. Un poeta [...]
[...] volta di quei dirupi. Ora di capre non se ne vedono più; ma il nome resta e il paese si distende stretto e lungo come una tela posta ad [...]
[...] , traforati, sporgenti dal sasso come da un torrione antico, hanno un'espressione medioevale. Nessuna castellana tuttavia appare su quei balconcini [...]
[...] quei zigomi rossi li ha osservati? e...? — alzò l'indice e lo pose dietro l'orec- chio — e la tosse? — Oh! la tosse non si sente nemmeno. — Già. È [...]
[...] . Anche Editta comprese più il gesto che le parole. Le parve naturale che un uomo avvezzo quei piccoli incidenti della vita di campagna, e [...]
[...] molte persone anche sessuagenarie che quei benedetti diciasette anni non li hanno mai avuti. Questo capitolo non è per loro. In Editta c'era [...]
[...] loro occhi si incontrarono e per fermo l'emozione fu soverchia a quei casti amanti perchè Editta sciolse la sua mano, nè Giovanni la ritenne e solo [...]
[...] di riprenderla; ma Editta? La zitellona si crucciava molto più per la nipote che per sè stessa. A Bruno in quei giorni non si poteva domandar [...]
[...] ? Amarilli non disse nulla, ma tirò fuori da una cassetta una bella corona di semprevivi ornata di nastri bruni, e gli fece leggere su quei nastri [...]
[...] attaccato un cordoncino verde. Gli strinse la mano con distrazione, sempre pensando a quei versi, e ripetendo fra sè: Peccato ch'ei non li possa [...]
[...] alla prova il suo amore reprimendo un attuccio di dispetto, e disillusa, sì, ma rassegnata, lesse i versi. Sembravano un seguito a quei priori [...]
[...] quattro attaccati ai calzoni, di quei marmocchi mocciosi, vedrà, vedrà che divertimento! — È forse sposo, don Zua? chiese una delle figlie di [...]
[...] migliori broccati, le sete più fini, i fazzoletti più eleganti, gli scarlatti più costosi. Quelle rustiche tettoie, in quei giorni, si trasformavano [...]
[...] avventurare fra quelle migliaia di buoi! fra quei cavalli bizzarri, montati da cavalieri impazziti addirittura? Pure mai una disgrazia, mai un [...]
[...] mia, « Dormi, vida e coro, « E reposa a ninnia. (I) Lei non li aveva sentiti quei versi, dettati dal grande amore della madre; la quale era morta [...]
[...] cavallo sauro pomellato. Quello era un cavallo! Un marchese di Cagliari, la volta, gliene aveva offerto 200 scudi e in quei tempi 200 scudi eran [...]
[...] acchiappar le mosche; se avesse continuato a fare il fatto suo qui, a Mamojada, l’avrebbe pensata meglio. Ha tagliato quei noci, che sembravano [...]
[...] ’ esaltare; ma vedi, adesso son ritornato tranquillo. Partiamo dunque, poiché vuoi così, è giusto che i miei compaesani, i miei congiunti, quei nobili [...]
[...] spiccare il volo, via dal canestro; quei pesci dorati che facevano pensate al mare; quelle rose, quei fregi, quegli ornati, fatti con [...]
[...] di merletti fini, candidissimi, ed accrescevano originalità a quei rami bianchi di alabastro, simili alle stalagmiti di una grotta, ove da [...]
[...] Simone diede un gemito, e per il resto della giornata non ebbe un sorriso. Come avrebbe fatto per l'avvenire? e di quei cilindri, certo, non [...]
[...] torrente, ogni volta che si apriva la porta, per recare nuovi cibi, e nuovi vini a quei pantagruelici. Dal cielo azzurro, il sole riversandosi a [...]
[...] , si era interessato a quei discorsi. L'esperimentata serietà e bravura in affari di John gli erano di garanzia e lo avevano favorevolmente prevenuto [...]
[...] della sua vita. Quell'incontro, quelle nozze erano state la prima grande fortuna che il destino gli serbava. La sua esistenza, in quei quattro anni [...]
[...] giusto, così in armonia colla natura sua tutta grazia e tutta brio: l'ambizione. Ma poveretta, che sagrifici doveva aver fatti in quei quattro anni, che [...]
[...] che veniva a lavorare a giornata, e che essa aiutava e dirigeva. E sembrava, poi, abbigliata, da una sarta di Parigi. Che ne sapeva lui, di quei [...]
[...] !... Adesso, ripensandoci, vedendo prossima la fine di tutti quei sacrifici, ne provava rimorso. Povera e cara Adelina sua! — È permesso? La voce di [...]
[...] una moglie che si dà per denaro e.... in quei modi, non val manco la pena d'ammazzarla. Anzi, appunto per evitare il pericolo di lasciarmi [...]
[...] stata capace di rispondergli: — Tutto che cosa? — Perdio! era capace di ben altro, sua moglie! Quei quattro anni trascorsi: che poema di finzioni! Come [...]
[...] negli occhielli i bottoni d'oro. Un dono di sua moglie, quei bottoni! Adelina non si scuoteva, ancora. Forse Giacomo capì il pensiero di lei. — Ti [...]
[...] per seguire l'impulso del cuore, fatto gonfio di tenerezza e d'angoscia durante quei brevi minuti di sosta, quando una voce, come un'eco lontana [...]
[...] : perchè uno è inutile che glie lo mostri. Il nodo del cordoncino era tanto stretto che non riusciva a scioglierlo. E intanto chiacchierava; quei [...]
[...] distrutta poco a poco in quei cinque anni di vita parigina, piena di orgie forzate e di dolori immeritati. Ritornava in patria, adesso, vinta. Il [...]
[...] , ricevute regolarmente a periodi quasi sempre uguali e brevissimi durante quei cinque anni in cui era rimasta lontana dall'amica intima d'infanzia [...]
[...] fartelo avere senza che mammà tua lo veda. Perchè è uno di quei libri che le ragazze non devono leggere. Altra ipocrisia come sopra. Ciao, tesoro [...]
[...] doveri, o, per lo meno, avrebbe resi quei doveri e quegli obblighi indeclinabili per tutta la vita. Tutto questo ò udito, oggi, dagli sfoghi [...]
[...] frais di nessun genere perchè, francamente, non ne torna il conto; dunque? Tu capirai che il non divertirsi in casa Galli non è una posa. Oh! quei [...]
[...] Gerli e il Buttarelli posseggono dei cavalli per condurre i sacchi di farina alla stazione o le patate in verziere: e quei cavalli si possono [...]
[...] interessa in modo efficace e duraturo se non quei dati individui che trovano dei punti di contatto tra i personaggi dell'opera d'arte e sè stessi. E [...]
[...] rivelata, ancora una volta, me stessa. Ma credi tu che quei libri che amo abbiano avuta altra influenza su di me se non quella di farmeli amare? Credi [...]
[...] agire o a pensare o a condurmi diversamente da quello cha avrei fatto anche se non lo avessi letto? Credi tu che quei romanzi mi abbiano resa più o [...]
[...] ? Credi tu che quelle letture mi incoraggeranno a correre più presto sulla mia via, o mi daranno maggiori titubanze a percorrerla?... Ma no! Io amo quei [...]
[...] trovai quei fiori rilegati da un nastro azzurro fermato da una piccola miniatura circondata di brillantini; un oggetto da cento lire. Glie l'ò rimandata [...]
[...] diventata, in breve tempo, uno di quei centri equivoci dove una società cosmopolita trascorre la notte giocando d'azzardo. E Bianca, bella, giovane [...]
[...] un acuto, irresistibile bisogno di sincerità, uno di quei momenti di schietto abbandono che sono la valvola di sicurezza dei grandi dolori e delle [...]
[...] stata una brava moglie, una madre affettuosa, una donna rispettabile e rispettata se il destino lo avesse permesso. E in quei momenti di tenerezza [...]
[...] , sapendo di essersi affrettata la fine, beato di morire dopo quei due mesi di spasimo inenarrabile ch'erano stati la voluta conquista della morte. E da [...]
[...] . Aveva vissuta tutta la sua vita, in quei due mesi. Ora, tornerebbe a Milano: riprenderebbe la sua esistenza calma, regolata, d'un tempo. Il suo [...]
[...] ogni convegno); essa si recava ogni giorno all'officina, e vi passava un'ora con suo marito. In quei momenti essa gli diceva in cuor suo «No, non [...]
[...] dell'amore aveva commesse. E pensava che quei convegni alla palazzina non erano tradimenti; che quel darsi al primo venuto non era un adulterio; e che [...]
[...] corpo e d'intelletto durate in quei due giorni, ma ancora sorretto e tenuto sveglio dall'ansia che andava aumentando di minuto in minuto, mano mano [...]
[...] — in quei brevi istanti che avrebbe passati accanto a lei — se non a dimenticare tutto quanto era avvenuto e stava per accadere, a renderne il ricordo [...]
[...] venuto a Nuoro con suo padre, uno di quei negozianti errabondi che comprano olio da ardere e poi lo rivendono per buono. - Così si fanno le fortune [...]
[...] rumore eguale del ruscello, e un carro, lontano, roteava nello stradale bianco alla luna, sospeso quasi fra la valle e la montagna: e quei rumori [...]
[...] vicenda. Niente; solo quei due vecchi stracci di zie curve sotto il peso d'una vita di miseria: due piccoli fantasmi senza voce. Egli si sentiva solo [...]
[...] cane. Ma la solitudine non gli dispiaceva: egli vi era abituato, e d'altronde, in quei giorni, un oscuro 58 istinto lo spingeva a desiderare [...]
[...] all'eternità: in quei giorni, però, era un po' sentimentale, un po' mistico e più credente del solito. Una sera, infatti, quando fu lassù, nel suo [...]
[...] per Sabina; ora volavano verso Maria. In quei giorni, in quelle ore di gioia quasi puerile, egli sperava ancora. Non era più la speranza di un [...]
[...] della valle, perchè giusto in quei momenti di speranza, quando egli tornava puro come un fanciullo e il pensiero di Maria lo faceva arrossire [...]
[...] vecchio ladro morto venti anni prima in « quei luoghi » tristi, dove gli uomini si riducono a far la calza e lavorare all'uncinetto. 74 - Sì, era [...]
[...] . 94 Quelle son bestie! Hanno la schiena lucida come specchio e sono forti come leoni. - Cosa dici? Ma se volevano venderli a me, quei buoi [...]
[...] allora le sue notti, e in quei sogni era sempre la figura di Pietro, e raramente quella del paesano fidanzato, che la stringevano e la coprivano di [...]
[...] quei brevi istanti Maria pareva ritrovasse il senso della realtà perchè cambiava fisionomia, s'oscurava, qualche volta piangeva. - No, io non sarò [...]
[...] erranti, o i boriosi hidalghi spagnuoli. Era infatti un principale, cioè uno di quei ricchi paesani che formano tutta una razza caratteristica [...]
[...] uccelli lo sanno! Chi non conosce il segreto?... Misurate bene il grano, zia! Ella pensò a Pietro, che in quei giorni si trovava nella vigna. Sapeva [...]
[...] , oramai, credi pure, piacciono gli uomini brutti. Tu sei un bel giovane, per esempio; ma credi tu che piacerai alle donne? Passati quei tempi, bello [...]
[...] in quei giorni aveva l'obbligo, per lei intollerabile, di non far niente: tutta vestita a nuovo, con una camicia bianca come la neve, un [...]
[...] giorni rari nella vita: bisogna festeggiarli... 195 Non aggiunse che giusto in quei giorni occorreva « mostrarsi splendidi » per far capire [...]
[...] ne risente... - E quei pastori che l'hanno lasciata sola, là, nella capanna di Antonio Pera! Era cosa da farsi? 255 - Ma credevano che [...]
[...] , aveva compiuto la sua vendetta... Egli aveva dei complici; forse i banditi, che non mancavano in quei dintorni; forse gli stessi pastori che si [...]
[...] per recarsi dai Noina: egli non la guardava neppure. Passati quei tempi! In casa dei suoi ex-padroni veniva accolto con deferenza, come un amico [...]
[...] buona occasione perchè la gente cominci a dire: « quei due si sposano! » - Non amo che la gente dica queste cose: ci sono tanti invidiosi! - disse [...]
[...] che racconta Elias Portolu, di quei due che hanno rubato una valigia piena di biglietti di banca? L'Antine scherzava, ma nella stesso tempo parlava [...]
[...] si guardò attorno meravigliata. In quei momenti d'incoscienza la sua anima s'era come assentata da lei e aveva fatto un viaggio misterioso: era [...]
[...] quei suoi baci selvaggi le facesse dimenticare quest'ora di spaventoso tormento! - Come, io dubito di lui? - grida una voce dal profondo dell'anima [...]
[...] un tratto ripiombò nel suo terrore. Quel pezzo di carta, quei cinque sigilli di un rosso cupo, color sangue coagulato, le destavano un'impressione [...]
[...] ad una colonia penale. Procedevano a due a due, incatenati assieme. Ella e Pietro erano simili a quei disgraziati; legati da una stessa catena [...]
[...] , verso le Svolte, troverà il Matto di certo." Una mezz'ora dopo, ajutandomi col forcino a 8 sfondare le foglie di copripentole e quei viluppi [...]
[...] cari, scese dalle montagne natie ed ora, garzona d'un contadino delle valli, fila, guarda quei monti lontani e guida le capre alla pastura. La [...]
[...] t'accompagni, bambina mia!" e Lucia scese al piano ed ora fila, 39 guida le capre alla pastura e guarda quei monti lontani. "Se ritorni senza la capra [...]
[...] anni! e come tutto è cambiato anche in quella famiglia di buoni campagnoli! Belli quei giorni per il sor Pasquale! che gioje sconfinate erano per [...]
[...] rimasi un momento a guardare impensierito quei poveri diavoli. Quella era di certo una delle tante famiglie che nell'inverno emigrano dalla [...]
[...] sulle porte a filare, le quali si beavano in quelle risa e in quei canti come in un ritorno soave alle gioje perdute dei loro giovani anni. I [...]
[...] troppo preziosa per Simone macellaro. Ma quelle risa e quei canti a volte cessavano ad un tratto; e allora le bianche nonne del vicinato, capito [...]
[...] mura di quella bianca casetta! Quante confuse memorie sotto l'ombra di quel noce e di quei gelsi, sempre verdi e frondosi come a quei giorni tanto [...]
[...] fuoco dei giovanotti che l'aspettavano sparsi qua e là in piccoli gruppi lungo la via. E fra quei giovanotti c'era anche Maso, ravviato, lindo [...]
[...] per la fiducia, a salti, a sbalzelloni andò per l'acqua correndo; e fece in seguito parecchi di quei viaggi e molto allegramente, perchè il mastice [...]
[...] da ambedue le parti, e presi presto l'abitudine d'andare a caccia in quei luoghi, dove mi attirava la relativa abbondanza di selvaggina e la [...]
[...] ; ma, invece, si raffreddò per una certa soggezione, credo, che io forestiero davo a quei signori; e fu uno stento di domande brevi e di risposte a [...]
[...] piedi i cavalcavia che congiungono le case; nè quelle ignobili costruzioni di legno che si sospendono a certe muraglie di case, nè quei [...]
[...] portoncini angusti, nè quei vicoli ciechi, nè quegli angiporti, nè quei supportici; voi non potrete lasciare in piedi i fondaci. Voi non potrete [...]
[...] popolo napoletano. Dal friggitore si ha un cartoccetto di pesciolini minutissimi, fritti nell'olio, quei pesciolini che si chiamano fragaglia e [...]
[...] . Il lotto, il lotto è il largo sogno che consola la fantasia napoletana; è l'idea fissa 47 di quei cervelli infuocati; è la grande visione [...]
[...] corrisponde con quei professori di matematica che abitano al vico Nocelle, dodici, o a San Liborio, quarantaquattro, o vico Zuroli, tre, e che [...]
[...] regalava alla sua vicina l'acqua dove erano stati cotti i maccheroni, un'acqua biancastra che ella rovesciava su quei tozzi di pane che si facevano [...]
[...] tratto da signorina impastata per pascersi di frivolità. I giorni passavano così rapidamente. Pippo, sgomento all'idea che quei lunghi abboccamenti [...]
[...] . Non vuoi metterle tu? Ebbene, permettimi almeno di farlo, io solo. Egli perdeva di nuovo la calma. Ne aveva fin sopra ai capelli di quei discorsi [...]
[...] di Pippo, sfoderando una litania di epigrammi atroci. Quei bravi ragazzi! Volevano mostrare che avevano sangue nobile nelle vene; prepararsi a [...]
[...] incontrare, lo rendeva furioso. Prima di sporcarsi a guardare soltanto quei due scalzacani birbaccioni, lui si sarebbe gettato a fiume. Ma non [...]
[...] di quei cambiamenti subitanei che la rendevano anche più irresistibile, aggiunse subito, scherzando: — Mi ci proverò... accetto! E se sarete [...]
[...] , senza perifrasi, l'idea di un matrimonio. Sicuro: era già più che sott'intesa in tutti quei giri di frase, che lasciavano il vecchio in prolungati [...]
[...] soltanto da quale pericolo erano sfuggiti. Su quei visi accesi dall'ebbrezza del trionfo passavano dei brividi di raccapriccio. Se la Remedi avesse [...]
[...] l'odore. Si sarebbe dato volentieri dei pugni nel capo. L'aveva a morte con quei furfanti degli amministratori della Italica. Dire che lo [...]
[...] feroce, nel dimostrare alla nuora come, in termine di mezz'ora, egli avrebbe potuto levarsi il gusto di regalare quei pezzi di carta al primo [...]
[...] gambe, ella poteva presentarsi alla Banca per ritirare quei quattro soldi che vi stavano a sua disposizione. Abbracciò la nuora, con una tenerezza [...]
[...] coglierla di sorpresa, in uno di quei momenti di espansione che si riducevano ormai a faticose menzogne. — Vogliamo dar proprio una mentita solenne alle [...]
[...] non c'è grande accordo fra il padre ed i figli. Non so se il vederli... S'interruppe dinnanzi all'insistenza di quei due occhi scrutatori, penetranti [...]
[...] pure ai casi suoi, abbracciò la causa dei Furlin, e si associò alla loro condotta. S'iniziava uno di quei processi civili che fanno epoca nella [...]
[...] respirato più libero. L'idea di un suicidio, confusamente abbozzatasi nel suo spirito durante l'agonia del padre, si era maturata in quei giorni [...]
[...] successivo. Insomma, suo marito impazziva e moriva, puramente e semplicemente. Trattavasi di uno di quei fenomeni nervosi al cui rapido sviluppo [...]
[...] . Sembrava che in quei momenti il fanciullo non udisse lo schiamazzo de' compagni in torno a lui; e quando quella pettegola della Marietta entrava [...]
[...] soccorrerla in quei frangenti? Gl'inquilini facevano troppo a mandarle mattina e sera del brodo, carichi di figliuoli e non ricchi, com'erano. E [...]
[...] andava ripensando che in quei giorni di strazio, quando Santino era lontano, tanto malato, ella se la pigliava persino con la Marietta e con [...]
[...] sospiro e l'altro la madre, scrollando la faccia ossuta. La ragazza terminava a dire: - Bisogna veder che vestito!... - E l'idea di quei monti [...]
[...] polizza, traversavan quei gruppi: facce gialle e ossute di femmine macilenti, logorate dalle privazioni e dal vizio; larghe facce chiazzate di rosso [...]
[...] tumultuosa e umile. Non era bella, se bene non avesse difetti salienti nelle fattezze; ma davano alla sua 152 figura una certa simpatica armonia quei [...]
[...] pegno - ma sono ancora buone.... - - Buone a che? - chiese in tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed esaminava quei pochi cenci, enumerandone le [...]
[...] tregua, appoggiata la testolina biondiccia su l'omero della madre: e tra quei piccoli singhiozzi gli tornava in bocca, interrotta dalle scosse [...]
[...] in ginocchio, a capo chino; e una grande serenità entrava in quei cuori semplici, una grande allegrezza li facea battere, sapendosi che in [...]
[...] da molti anni in cantina, facea festa in modo casalingo e patriarcale, al Salvatore del mondo. Ah, Signore, come erano mai lontani quei [...]
[...] capitare una disgrazia al medico o a uno della Congregazione di carità e il nome degli Introzzi andare in pubblico come quello di quei padroni di [...]
[...] affezionato a Peppina in un modo da ingraziarsi anche i vicini che lo guardavano di malocchio per quei suoi giorni di miseria fino al collo [...]
[...] un piattone di frittura, si misero a dargli del lasagnone e a dirgli che non doveva far tanto il superbioso perchè lo conoscevano bene. — Quei [...]
[...] certo punto di quei luoghi dove s'era abbrutito per tanti anni. Ma non gli piaceva affatto l'abitudine di scappellottare la garzoneria. Ai suoi [...]
[...] . Ma i fiori artificiali gli mettevano dei brividi. Tutti quei colori, che giocondavano la vista, nascondevano il veleno sottile che passa dai pori [...]
[...] quei monelli dei buffetti sul naso o delle mezz'once sul faccino. Tre anni dopo ne nasceva un altro più leggiadro dei primi due senza destare [...]
[...] della santa croce come una buona ragazza. Quei là? Sono due angeli. Curvati, che ti possono fare la grazia quando sarai grande. Non bisogna [...]
[...] sfogliata. Avrei fatto monete false per una sfogliata. No, quelli sono un po' troppo zuccherati. Preferisco di quei pasticcini. Lo zucchero fa cadere i [...]
[...] a cercarsi degli altri grattacapi. — Ci vorrebbero qui quei signori che dicono che noi abbiamo il pelo sullo stomaco, lasciando sciupare ai [...]
[...] l'aristocrazia poteva esserlo per la democrazia. Ma se tutti avessero fatto come quei due, un povero diavolo sarebbe andato in malora in poco tempo [...]
[...] alle pelli di porta Ticinese per la loro gagliardia e per quei loro calzoni di frustagno o di velluto che andavano giù strisciando per le cosce e [...]
[...] , cocciuta e lo trattava da pazzo. La sua esperienza non valeva niente per tutti quei signori che stavano al tavolino a fare delle cifre. Si vedeva [...]
[...] potevano essere angustie, non ci potevano essere temporali. Andava per gli usci con quei suoi occhiacci del colore dell'agata come un poliziotto e [...]
[...] d'olio. Gli altri, il grosso dei fedeli, volevano l'olio per delle novene, e tante candele per tante giornate. A nessuno di quei fanatici è forse mai [...]
[...] sono diventate inservibili! Non occorre che la fede. Credete e sarete guariti. Qui faccio dell'ironia, ma là, in mezzo a tutti quei mendicanti di [...]
[...] meravigliosa sentimentalità (chi poteva supporlo?) mi sbalordisce e mi turba.... Avete pianto riprendendo in mano quei fiori secchi? Le vostre mani han [...]