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20 testi per m'ero per un totale di 160 occorrenze

Giacosa Giuseppe
Novelle e paesi valdostani
6 1886 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 34 occorrenze

[...] la forza erculea veramente straordinaria, tutto in lui m'era argomento di grave sospetto. Ero all'Albergo del Giomen, al Breil in Val Tournanche [...]

[...] passaggio più diretto, ero passato altre volte, e poichè quello richiede otto buone ore di cammino, tanto valeva allungarla di tre o quattro [...]

[...] guida? — Sicuro. — Avete il libretto? — No. Ho il certificato di congedo assoluto. Ero in artiglieria. — Come vi chiamate? — Tutto per quindici [...]

[...] , la scelta di quella via inusata, la sua andatura, e quello scomparire misterioso, tutto ciò mi metteva in sospetto. Ero sicuro che l'oste, non [...]

[...] , sapeva che ero uno scrittore, come 49 a dire un giornalista, che dev'essere un gran bel mestiere da guadagnare sacchi di quattrini. Lui [...]

[...] racconti di cui mi ero compiaciuto in passato, tutti gli errori vinti, tutti i terrori fantastici che torturano la mente in seguito a qualche lutto [...]

[...] contraria alla mia dignità, riconoscere da cause ordinarie lo smarrimento in cui ero caduto; 67 non mi domandavo già: Donde viene tale mormorio? ma [...]

[...] costretto e come la riempisse. L'idea che mi ero fatto di lui era forse troppo alta e quel senso critico al quale pur troppo dobbiamo affinare le [...]

[...] umano e la credenza cieca, mi ero gettato nel mio errore colla gioia ardente del cercatore di miniere che scopre i filoni dell'oro, e vedevo il [...]

[...] aveva incontrato e perchè fossi con lui, non mi venne fatto di vederla pure un momento. A cena, una cenetta saporita, io ero così svogliato che al [...]

[...] concetto che mi ero formato dell'essere suo. Oltre a ciò, sentivo di non essere più padrone del discorso, di non poterlo più girare per il mio [...]

[...] mano, al servizio di quel vescovo, donde mi tolse la coscrizione. Allora non ero gobbo o così poco che non appariva, il pane di munizione non mi [...]

[...] , donde il domani, pel colle della Betta Forca, dovevamo scendere a Gressoney, termine delle mie escursioni. Siccome non ero mai stato a Gressoney [...]

[...] pagare, era pagato, lo pagavo, doveva servire alle mie voglie, non ero io che dipendeva da lui, ma egli da me; che prepotenza era la sua! Al [...]

[...] affaccendato, esagerando a parole il gran da fare che le davano quegli omaccioni (ero un omaccione anch'io) tanto per sentirsi ripetere l'invito. Ma il [...]

[...] aver provato un tale sentimento senza saperne la ragione fino da quando ero adolescente. Ho conosciuto l'amore negli occhi di mia madre e quando [...]

[...] ebbe a patire del nostro rovescio, ma a noi non rimasero che le braccia ed il coraggio. Per fortuna io ero stato messo giovanissimo allo [...]

[...] dirigerne l'esecuzione nella circostanza che si celebrava la festa di S. Giovanni, patrono della famiglia. Io avevo accompagnato mio padre, ero [...]

[...] 238 suo nome e dello stato e malgrado le sue maniere affabili, stavano alla sua presenza in contegno deferente e dimesso, io me le ero fatto [...]

[...] nome e più coll'immagine che m'ero formata di lui, che io 241 mi domandavo sconcertato se anche la fiera e fresca beltà della contessa non era un [...]

[...] alcunchè della terribile donna che ero venuto vagheggiando e temendo lungo la strada; ma svanito l'errore intorno la caldezza del suo sguardo [...]

[...] raccontavano della notte passata quanto già ero venuto meco stesso immaginando. Essa amava e uomo del suo amore era stato da lei col favore della [...]

[...] . Seppi di poi che la sera innanzi il castaldo, 255 nel voler dar due giri alla chiave, aveva rotto la serratura. Allora proseguii sicuro: — Ero [...]

[...] vestimento. Dalle prove uscii trionfante; a vestirmi pensarono la mia protettrice e le sue cameriere sicchè all'ora del ballo ero lindo, attillato [...]

[...] nel cervello un vento di tempesta, e a chiudere gli occhi mi prendeva il capogiro. Perchè ero lì? Che ci facevo? Mi balenavano alla mente sprazzi [...]

[...] infuriano per le chine... La sonata finita; ero ancora lì, non mi avevano scacciato, anzi il maestro mi aveva detto contento: — Che arcata, piccino mio [...]

[...] : rovina, mi echeggiava ancora nell'anima quando già m'ero rimesso a suonare e aveva finito per sposarsi da sè a certe cadenze musicali che [...]

[...] apparteneva al duca di Borgogna: la cosa era evidente, ed io che non capivo o avevo le mie ragioni per mostrare di non capire, o ero corto di cervello [...]

[...] al rispetto delle genti. Un giorno ero salito al villaggio d'Ussel dirimpetto a Châtillon, e visitata la rocca, sonnecchiavo nell'ora calda, sulla [...]

[...] quali volevo persuadergli che non ero nè un carabiniere travestito, nè un esattore, nè altro agente fiscale, come io credevo temesse. Ma non era [...]

[...] era l'undici di settembre, e non mi pareva che in così bella stagione dovesse la neve durare tanto da far paura. Ero solo e quindi non [...]

[...] le fanno traditrici. Dopo mezz'ora ero seriamente pentito, ma tardi; benchè non fossi che a un terzo di cammino (tanto la neve mi contrastava il [...]

[...] , ma per ripiombarlo tosto nelle tenebre. Certo ero venuto in una sorta di ebrietà intellettuale e forse anche fisica, perchè sostenni improbe [...]

[...] Ribordone una borgatella seppellita intera dalla valanga. A Ronco 356 c'è un albergo: ero sicuro di trovarci buon pranzo e discreto alloggio; ma appena [...]

Fucini Renato
Le veglie di Neri. Paesi e figure della campagna toscana.
28 1882 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 15 occorrenze

[...] nella Casina delle Guardie e s'erano addormentati, ed io, senza avvedermene, 4 avevo preso lungo l'albereta e, passo passo, m'ero allontanato [...]

[...] solitudine; ma siccome ero stanco, prima di tornare indietro, mi fermai un poco per riposarmi. Seduto sull'argine erboso d'un canale, lasciavo correre [...]

[...] a piangere e scappò via, e io stetti quasi un mese senza rivederla, chè tutti mi domandavano cosa avevo fatto, perchè, dice, che ero diventato [...]

[...] metter su un po' di casa; lei mi disse che mi voleva bene e la mattina dopo, avanti giorno, ero già per la strada che andavo in Maremma a [...]

[...] giocherei con mezzo mondo. "E lui a dirmi che ero un bestione! e io a dirgli che in ventiquattr'anni che sono nella su' casa non l'ho ma' visto nè [...]

[...] a una domanda del suo pensiero, esclamò con tristezza: "Se ci ero affezionato!" Eppoi rivolgendosi agli amici: "Vedete, giovinotti; se mi fosse [...]

[...] , e quando io che m'ero appisolato qui nel canto mi svegliai e sentii sonare la mezzanotte, lei era sempre lì che taroccava perchè la rete era [...]

[...] riescì, ma rovinato e sfinito com'un moribondo, raccomandandomi l'anima perchè ormai m'ero fatto perso. "A un tratto mi sento strisciar roba sul [...]

[...] sulla tavola. "Che vòl che gli dica? Ho cinquant'anni sonati e a un affare a questa maniera non mi c'ero ancora ritrovata." Il vecchio, sentendo [...]

[...] sera, poche ore dopo il mio ritorno, ero già in sella che galoppavo verso il monte. Quando passai davanti alla casa del dottore era alla finestra [...]

[...] crede che ce n'abbia uno? Ce n'ha una cassettata tutta piena che, se 232 uno è bello, quell'altro non canzona.... Poi, poi sentirà." Io che ero [...]

[...] . . . . . . . O le Mie Prigioni!?" Io ero rimasto rintontito. "Bravo! bravo Gostino: posa costì sulla tavola e mesci al signore," disse il sor Cosimo a [...]

[...] un pisolino perchè proprio ero fatto. Quando sentii una gran strappata al campanello che avevo suonato io la mattina arrivando, e i miei ospiti [...]

[...] di strepitoso come, in quella occasione, avrebbe dovuto fare un forestiero per bene. Ma ero fioco in verità, e anche il sor Cosimo mi tenne per [...]

[...] sospiro di tal compiacenza che mi parve di sentirne subito i benefizi anche nel fisico. E veramente 273 ne avevo bisogno perchè ero in uno stato da [...]

Fucini Renato
Napoli a occhio nudo. Lettere ad un amico
3 1878 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 13 occorrenze

[...] pentola a bollore! Ma ero troppo stanco da potermela godere. Mi doleva il capo, mi frizzavano gli occhi ed avevo tanto bisogno di riposo, che nulla [...]

[...] ' a pensare e non gli venendo detto altro, gli dissi che ero Toscano; e deridendo la sua presunzione, gli domandai come mai non mi aveva riconosciuto [...]

[...] ragioni, ma predicavo al deserto, perchè non ero inteso; ma finalmente le vidi ammansire la collera e, dopo poco, accostossi a me raumiliata, quasi [...]

[...] dicesse altro. Avevo tanto parlato e sentito parlare di questa festa e tante volte avevo fatto proponimento di andarvi, che pochi minuti dopo ero al [...]

[...] presso a poco le medesime scene, alle quali mi ero trovato assistendo al miracolo di San Gennaro. Dopo essersi trovati ad una di queste funzioni [...]

[...] . Jeri sera ero già tornato in Napoli ed ebbi agio di assistere al ritorno dei pellegrini, la qual cerimonia si fa con uno sfarzo alquanto [...]

[...] spiegarsi, mi guardò quanto ero lungo e lentamente fece voltare il cavallo. Dopo un quarto d'ora circa mi trovai alla porta del Cimitero. Appena [...]

[...] , alle 6 precise, ero al posto. Per la via che conduce al Camposanto, e più specialmente nell'ultimo tratto di salita selciata, incontrai molti [...]

[...] strepitosamente. Ma me l'ero meritato. Il battello intanto filava allegramente, e presto arrivammo in prossimità d'una riva solitaria, irta di [...]

[...] furon subito intorno, offrendomi pietruzze colorate e rose. Ero in uno stato di assoluta beatitudine. Mi voltai al mare. Il Vesuvio lontano fumava, e [...]

[...] precipizio in cima alla montagna. Avevo già conosciuto due eremiti di questi paraggi, e per dire il vero non ero rimasto molto edificato nè del loro [...]

[...] . Ripensando nei giorni seguenti alla scena selvaggia, della quale ero stato spettatore, non me ne maravigliai più tanto, dopo che dalla [...]

[...] osservazione di tanti altri pregiudizj che allignano fra questa gente, ebbi capito meglio l'animo dei fanatici che vi operavano. Fino dai primi giorni che ero [...]

Nieri Idelfonso
Cento racconti popolari lucchesi
26 1908 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 17 occorrenze

[...] Aprile. VII. La ricetta del Redi Tempo fa ero là dalle parti di Firenze, e ragionavano di un pover'uomo che gli ottanta e ben sonati non [...]

[...] ; fate conto che ci sia avvezzato. Ero venuto per sapere un a cosa .... Vi vedo molto allegra e contenta eh? » - « Che vuole, Altezza? Che ci abbia dei [...]

[...] » - «O' è che hanno riscompartito il mondo!» - «Ero un bilo io?! Te lo dicevo che non 35 poterne stare? Te lo dicevo che ci si doveva venire? E ci [...]

[...] accorgo a questo, che quelli che eran vecchi, quando ero ragazzo io, dicevan male di noi giovanotti, e anch'io ho cominciato a dir male della [...]

[...] dietro alle pernici, senza che in bocca mia ci sia entrato un soldo di roba; e però ero venuto qui per vedere se lei ci avesse avuto un boccone da [...]

[...] nella pancia. XXXIV. Burla a un cacciatore Una volta ero in un caffè, e lì a un tavolino dicontro al mio una brigata di giovanotti [...]

[...] , di quello che mi successe una volta. Una sera m'ero buttata 113 inginocchione là in un canto e avevo principiato un po' di Rosario; eccoti [...]

[...] savio ero io e i matti erate voi! » XLIV. L'anchianino che va all'inferno «C'era una volta un ometto anchianino di una quarantacinqnina [...]

[...] calzolaio e dice: «Non l'avete miga anca fatte?» - «Gna'! eccole qui belle e informate: domandasera l'hai a casa» - «Lo sapete perchè ero venuto [...]

[...] ?» - «No». - « Ero venuto per dirvi che me l'avete a fare che cantino». - «Le vuoi col cicio, via?» - «Sì; son più a signore». - «Sta bene, ma allora mi [...]

[...] canterale e bisognò portar via le gambe. Una delle ultime parole che disse: «Perdonàtemi, mi' padre; se vi avevo dato retta a voi, a questo non ci ero [...]

[...] aveva avuto. Intanto arriva un suo compagno, e nel vederlo gli domanda perchè è lì, e perchè piange. 145 « Ero in chiesa alla dottrina, il prete mi [...]

[...] torta. - «Ora ci avete altro?» - «No». Faccio per chiudere, e lei : - «O signora maestra, lei è tanto buona, abbia pazienza; dove avevo la testa? m'ero [...]

[...] centesimi il giorno! ... e tre figliuoli che voglion mangiare!... Se ci era una persona che gli si provenisse qualcosa, ero io .... to' una lira [...]

[...] miseria; ma gatta ci cova; è un pezzo che m'ero ammoscata. Tanto 'un si sanno i giri mancini tra il lusco e il brusco dietro il poggio dalla parte del [...]

[...] monache! Ma non ci si crede e tutte vogliono andare da quella via. LXXVI. Belle idee d'un briacone La sera del Venerdì Santo ero lì in piè [...]

[...] , è un muratore del mi' paese che è sempre sano e vivo: - «Quando ero a lassù io, venticinque o trenta anni fa, ci avevo fra gli altri un manovale [...]

Praga Marco
La biondina
27 1910 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 14 occorrenze

[...] , subito, per ribattere il chiodo: — Anzi, tante volte sono stato in Italia, e non mi ero mai fermato neppure un giorno a Milano. Mi avevano detto che [...]

[...] otto o dieci volte all'anno. Quando, proprio, dal collegio (perchè ero una ragazza.... da marito), mi avrebbero mandata via, essa à dovuto decidersi [...]

[...] giorno, scrivendoti, ti giuro che ero sincera. Non era uno sfogo a freddo, non era un'esaltazione di progetto. Del resto, ne sei convinta, poichè mi [...]

[...] di te, come una jena, perchè ti avevo sorpresa ad abbracciare una piccola bionda della quale ero tanto gelosa?! Quella volta, se avessi avuta [...]

[...] , umiliante, brutale! Oh! ero nata per essere buona! Chissà se le circostanze, i casi della vita, mi permetteranno di esserla?! Ma non è di ciò che ti [...]

[...] matrimonio in poi ero dimagrata e diminuita di peso. Ti giuro, non avrei potuto durarla più a lungo nella vita che mi ero imposta per un eccesso di riguardo [...]

[...] Dio per gli innamorati. La festa d'ieri sera, magnifica. Non mi sono divertita molto perchè... ero troppo occupata. Ma quel poveretto d'Eugenio si è [...]

[...] sorpresi, ieri l'altro, in casa di Eugenio. A avuto il coraggio di venir là, sapendo che io vi ero. E ci veniva per la prima volta, perchè in casa di [...]

[...] felicità che era un insulto a quella donna. Io mi ero sacrificata, come lei: io avevo arrischiato ciò che aveva arrischiato lei: tutte e due avevamo [...]

[...] a Parigi? — E allora? E Adelina? E tentava di farglielo capire. E le diceva: — Qui no: mi conoscono, mi ànno conosciuta per quella che ero: non [...]

[...] sono venduta per denaro, perchè avevo bisogno di denaro, perchè ero piena di debiti, perchè mi si minacciava la rovina, la mia e la tua rovina [...]

[...] praticavo, come tutte quelle che incontravo nei salotti delle amiche. Ma ero giovane, piena di sangue nelle vene.... eccitabile, impressionabile [...]

[...] modista? ài mai chiesto chi pagava i palchi alla Scala o il soggiorno a Saint-Moritz? Li pagavo io! Io, perchè ero così onesta da non lasciarmeli [...]

[...] occasioni che mi mancarono! Oh! no, te lo giuro!... Ma, che vuoi! Ero una ingenua! Depravata, sì, ma ingenua! E onesta nella mia depravazione! Mi [...]

Deledda Grazia
La via del male
21 1906 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 11 occorrenze

[...] . Io ero povero, sì, ma ero un bel giovine. Non faccio per vantarmi. - Eh, si vede ancora! - lo adulava Pietro. - Bellezza è metà dote, ragazzo mio [...]

[...] . - Senti, tu! Mi dimenticavo. Io volevo stasera ritornare a Nuoro per un mio affare; se zia Luisa t'interrogherà, le dirai che io ero già partito [...]

[...] folta e inesplorata. E riprese il lavoro. Gli pareva di essere un altro, di essersi svegliato da un lungo sogno 177 - Come ero stupido! - pensava [...]

[...] parenti a lasciarci sposare, e invece... invece sono stato stupido come un fanciullo... Ma guai, guai! Io ero simile al cane che dorme: voi mi [...]

[...] al giudice: « Io sono perseguitato, io sono odiato e calunniato: sono innocente come lo ero l'ultima volta e confido nella giustizia imparziale [...]

[...] nel paradiso terrestre. Quante volte ti ho desiderata, qui, quando ero scapolo. Ah, vedi, mi pare un sogno ora... E la stringeva a sè, quasi pauroso [...]

[...] accadrà? Ah, avevo ben ragione di temere: ero troppo felice! E ricordava ora tutti i particolari del suo romanzo d'amore, tutti i baci che Pietro [...]

[...] trapassino il cuore, assassino! Ah, figlio mio di latte, tu dunque non rivedrai più la tua sposa: tu non cullerai i tuoi figli, come io, che non ero tua [...]

[...] con voce sommessa, ma calma. - Non venni prima perchè ero troppo lontano. Viaggiavo; ero assente da oltre quindici giorni. Solo oggi, al ritorno [...]

[...] voce triste e sommessa. - Non c'è stato uomo più sfortunato di me. Io ero nato onesto e son diventato ladro. Io non ero nato per uccidere ed ho [...]

[...] della seggiola, - tu mi vuoi bene; i tuoi occhi non mentiscono. Perchè tormentarci oltre? Io m'ero proposto di non parlarti d'amore finchè non potevo [...]

Verga, Giovanni
Una peccatrice
10 1866 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga, a cura di Daria Motta - Interlinea edizioni 8 occorrenze

[...] maomettano... Io, povero sciocco, che m'ero fitto in capo di salire le scale del Campidoglio, e raccogliervi una corona qualunque... eccomi [...]

[...] eccoti già a correre le strade come uno sfaccendato. – È che lo sono. Avrò sempre il tempo di finire le mie tesi, ed ero una gran bestia a [...]

[...] , vecchietto rubizzo ed elegante. Appena vide Pietro gli stese la mano. – Ero impaziente di stringere la mano dell'uomo più nobile e generoso ch'io [...]

[...] un penoso godimento, dopo quello che mi resta soltanto ad aspettarmi... «Se dieci mesi addietro, quando ero a Catania, avessi potuto sognarmi la [...]

[...] , prima ancora dell'alba, ero levata, poichè non avevo dormito un secondo; ed andai ad aspettarlo nel salotto, sperando che anch'egli vi sarebbe [...]

[...] . Io gli strinsi la mano, poichè ero assai commossa, e non risposi. «La carrozza attraversò tutto il corso Vittorio Emanuele e prese la strada [...]

[...] questa felicità, per esser pazzo di te come lo ero quando passavo le notti innanzi la tua casa senza sperare un'occhiata da te... bisogna che io [...]

[...] una calma nella voce della quale io stessa ero atterrita: – Addio, Pietro!... «Egli cercò i miei labbri coi suoi freddi, tremanti d'angoscia e di [...]

Cattermole Evelina (Contessa Lara)
Storie d'amore e di dolore
29 1893 - Provenienza testo: Scansione Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, txt Fondazione Verga 8 occorrenze

[...] collo; era lei, entrata senza far rumore, che mi stuzzicava con un suo ferro da calza. Un giorno, non ostante il rispetto che 358 m'ero giurato [...]

[...] battendosi tutte e due le mani aperte su 'l ventre, che le cresceva. Una sera, ero tornato a punto allora da Mezzoiuso, e stavo nella stalla a [...]

[...] a fianco, metteva coraggio anche a me. Qualche soldo, a forza di faticare col carro, me l'ero posto da parte; mio padre m'aveva promesso [...]

[...] sergente furiere di cavalleria col quale m'ero accompagnato per istrada. Era anche lui del mio paese; ma faceva già il militare da qualche anno [...]

[...] trovato da cucir da uomo; io, che non ispendevo un soldo quando non ero con lei, le mettevo in mano la mia misera paga della cinquina; e co' denari [...]

[...] ? Io stavo intontito a guardare il mio bimbo. Mi ero seduto su la sponda del letto e gli appressavo la bocca su le labbra enfiate da cui usciva [...]

[...] capisce. La vita militare non conosce riguardi. Il regolamento... non esiste altro al mondo. Allora scrissi due righe a Tinuzza. Ero disperato [...]

[...] reclusione quando c'erano tante attenuanti in vostro favore? 282 - Ero soldato - spiegò lui; - e poi dicono che non li avevo sorpresi proprio su 'l [...]

Valera Paolo
La folla
24 1901 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 10 occorrenze

[...] calza a quadrettoni scozzesi. — Ecco, io sono l'amministratore del signor Giorgio Introzzi e prima lo ero di suo padre buon'anima. Intanto che si [...]

[...] , signore. — Me ne ero scordato. Metteteli. I ritardi di un'ora lo terrorizzavano. Gli suscitavano rimorsi sopra rimorsi. Si rimproverava le parole [...]

[...] , le facevo tribolare. Si sa, quando si è ragazze! Non ero però delle più cattive. Sì, quello lo accetto di cuore. Lo zabaglione è sempre stato il [...]

[...] dovevo essere io perchè ero più snello, più agile e più pieghevole. Il mio corpo, che era stato nelle mani dei saltimbanchi due o tre anni, si [...]

[...] veccnia e di impedirle, a qualunque costo, di disturbare il loro lavoro. Ero al buco da un quarto d'ora e a ogni momento che le seghe gemevano mi [...]

[...] ero groom della casa Vittone e me ne andai a diciassette che non avevo più nulla da imparare. Donna Elena mi ha licenziato professore. Ti dicevo [...]

[...] stato detto, è un miracolo di tutti gli anni e te lo racconto. Mia madre era in chiesa e io ero di fuori che davo una occhiata alla struttura del [...]

[...] vicino le disse con un profondo sospiro: — Beata voi che potete! Io non posso offrirle che la corona del mio rosario! Ero stufo di stare in piedi [...]

[...] ! esclamò l'idropica alzandosi, sono guarita! In un minuto i pellegrini di sopra e dabbasso ricominciarono le litanie. Ero nella strada e ne udivo [...]

[...] ? Credi tu che io ti abbia sposato per i tuoi denari? Tu sai bene che io non ho vergogna di ritornare al fosso. Ero povera, ritorno povera, ecco [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. I)
18 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 3 occorrenze

[...] sentito? — Se l'ho sentito! ero io che difendevo l’asino e la vecchia; ma diciamo la verità queste sono infamie, il conciliatore dovrebbe essere [...]

[...] , imbroglione, erano queste le promesse che mi aveva fatto? Non ero io contenta di pagare il danno, senza pagare altre spese? — Ma che colpa ci ho io [...]

[...] sempre svogliata; me ne ricordo bene io, quando ero in fiore; ma, pazienza; oh mio Dio signore! Zua era andato presto a letto, perchè aveva [...]

Zuccari Anna (Neera)
Lydia
17 1888 - Provenienza testo: scansione da Archive, txt Fondazione Verga 3 occorrenze

[...] Calmi, questa volta, che gettò via la sigaretta, dicendo con voce grave: — Guardi che bel cielo! Quando ero bambino mi assicuravano che al di [...]

[...] . Abbandonato come ero, o precoce, quando la mia governante russava sotto alla tavola, io che non avevo sonno, mi arrammpicavo nella libreria, prendendo [...]

[...] era la sua? Incompreso, viziato, solitario in mezzo alla gente, troppo nobile per piegarsi alle bassezze dei più, indipendente, temerario, ?ero [...]

Capuana Luigi
Il piccolo archivio
20 1886 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] posso muovermi.... Sedetevi qui, vicino. Se avessi potuto immaginare!.... Per occuparmi m'ero messo a riordinare il mio piccolo archivio [...]

Capuana Luigi
Riricchia (commediola paesana)
30 1912 - Provenienza testo: Scansione Emeroteca Braidense, txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] anche il mio sangue. CELESTINA. Spero in Dio e nella Madonna, di non dover mai incomodarvi. DON CESARIO. Anni fa, quando ero giovane, dicevo [...]

Zuccari Anna (Neera)
Un nido
5 1880 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 2 occorrenze

[...] morse le labbra per il dispetto di doverne parlare: — Come sai tu, Margii, che quella persona era in chiesa? - L'ho visto. Ero qui dalla [...]

[...] giovani hanno la fortuna di trovare aperta come io trovai la strada della gloriuzza contemporanea — 188 ero io che perdevo la fede nel [...]

De Roberto Federico
I Vicerè
11 1894 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 7 occorrenze

[...] ? Dicano ciò che vogliono; farò come vorranno. — Ne ero sicuro! — esclamò il Domenicano con accento di gioioso trionfo. — Ero certo che una buona [...]

[...] due guance. - Come stai, Margherita? Ero impaziente di restituirti la tua cara visita di ieri.... Margherita era già stata da lei! E il principe [...]

[...] !... Sessant'anni che c'ero dentro!... Nessuno aveva osato toccarlo, in tante rivoluzioni che ho viste: il Trentasette, il Quarantotto, il Sessanta [...]

[...] migliore...» E poi, quella ragazza ha un certo fare... Basta; io non ho parlato, tanto più che giusto quando si combinava la cosa, ero a Tunisi [...]

[...] ?... Ero venuto a trovarla; mi dispiacque tanto, ieri, di non essere in casa... Un poco imbarazzato, don Eugenio lo invitò a salir 480 su in [...]

[...] l'altra la mano della madre. - Mamma, no... io non credevo... - Che cosa?... Figlia mia! Confidati a me!... Non credevi?... Ma io invece ero sicura [...]

[...] all'altro della libera patria italiana... (Bravo! bene!) Io ero allora fanciullo, ed alla mia mente inesperta ed ignara il nome di Garibaldi sonava come [...]

Verga Giovanni
Novelle rusticane
33 1883 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga a cura di G. Forni - Interlinea Edizioni 2 occorrenze

[...] la vegliavo, che avevo zappato tutto il giorno a dissodare sulla costa, e mi sentivo russare io stesso, seduto accanto al letto, tanto ero stanco [...]

[...] , compare? Questo vale quaranta lire ad occhi chiusi. – Se non c’ero io – rispose l’amico – non ne facevate nulla. Qui ci ho ancora due lire e mezzo [...]

White Mario Jessie
La miseria in Napoli
31 1877 - Provenienza testo: Scansione Liber Liber, txt Fondazione Verga 3 occorrenze

[...] conoscevo Napoli, perchè da molti anni ne ero lontano, e che descrivevo cose non vedute o vedute solo da molto tempo, ignorando che tutto era mutato [...]

[...] . Si disse che non conoscevo la grande miseria di Londra, peggiore assai di quella di Napoli, ec., ec. Io che a Londra ero stato, e negli ultimi anni [...]

[...] abitazioni, ero sicura, in risposta alla mia domanda, di udire: l'Albergo dei Poveri, l'Ospedale degl'Incurabili, o qualche altro pio Istituto. E le [...]

Verga Giovanni
Mastro-don Gesualdo
32 1889 - Provenienza testo: scansione Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, a cura di C. Riccardi 4 occorrenze

[...] ... come quando ero un povero diavolo senza nulla... Ora ci ho tanta roba da lasciare... Non posso andare a cercar gli eredi di qua e di là, per la [...]

[...] il mestiere in cui ero nato... E poi, quando presi il primo lavoro a cottimo... gridava ch'era un precipizio! Ne ho avuto del coraggio, signor [...]

[...] lei pure un istante. Poscia divenne rossa come un gallo: — Ah! dite di no?... Scusatemi... Io non c'entro. Ero venuta a parlarne con mia nipote [...]

[...] Nanni con quel fare misterioso. — Se non ero io, che ho l'orecchio fino... Dicevo a Diodata: Finchè manca il padrone bisogna stare coll'orecchio [...]

Verga Giovanni
I Malavoglia
1 1881 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, edizione critica a cura di F. Cecco - Interlinea edizioni 3 occorrenze

[...] matrimonio della Sant’Agata, li ho visti con questi occhi, che andavano insieme per la viottola del torrente; io ci ero andato a cercare due [...]

[...] son più quella! Allora, quando fu di tuo padre e di tuo fratello, ero più giovane e forte. – Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo [...]

[...] potè più, col cuore più grosso delle spalle. – Io non ero degno di sentirmi dir di sì! – No, compar Alfio! – rispose Mena la quale si sentiva [...]

Capuana Luigi
Per l'arte
25 1885 - Provenienza testo: Scansione da Google libri, txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] grimace, pensando al pubblico che doveva mandarli giù... Ma ero sicuro!... Glieli vedevo mandar giù come se niente fosse stato... Rammentatevi la [...]