Risultati della ricerca


12 testi per que per un totale di 141 occorrenze

Pratesi Mario
L'eredità
23 1889 - Provenienza testo: scansione Archive 41 occorrenze

[...] attoniti e muti gli ascoltatori: poi, fissandoli con que' suoi occhi cagneschi, aggiungeva asciutto: " Noi siamo dei Casamonti. " Pareva un [...]

[...] : la casa di que' fratelli, isolata nell'uzza cupa del bosco, pareva un antro di fiere selvagge, o era come certe repubbliche: chi teneva a levante e [...]

[...] . Ora quella città metteva addosso una gran tristezza a Giovanna, come que' cipressi e quei marmi del camposanto. Da lontano que' bianchi marmi [...]

[...] parevano i cartelloni d'una réclame, ma Giovanna vedeva bene che erano sepolture: vedeva bene colà sotto il portico que' busti immobili sulle erme [...]

[...] , quegli angioli volitanti sulle urne, quei Nazzareni risorti, que' geni piangenti sulla face riversa, quell'angioletto che ride vezzoso premendosi [...]

[...] casa, e con quel lumicino uggioso. Pensava che non tutti que' morti dovevano trovarsi in luogo di salvazione, perchè non tutti muoiono nel bacio di [...]

[...] interesse, e credendo di farsene un merito presso Dio. Ma a que' mercatini cominciò a saltare la mosca al naso vedendo quel contadino aggirarsi [...]

[...] parve a que' piazzaiuoli tanto più provocante in quanto essi, imbevuti dell'orgoglio civile, considerano i contadini come una - 24 - classe [...]

[...] ! Dal che si conosce come, tra que' pensieri - 27 - amorevolmente paterni, tornassero spesso a rilucergli in mente, a Stefano, i danari che già [...]

[...] corse e sassate tra que' ragazzacci, che poi si mettevano giù a rotta di collo per quelle precipiti - 29 - strade, dandosi a sonar campanelli e [...]

[...] tutto e per tutto una gran minchiona appunto come i suoi genitori di Poggio Sole, che erano di que' vecchi antichi con certe idee, diceva Stefano [...]

[...] occhiatine provocanti di tante servette che v'apparivano, que' due pallidi giovincelli sfoggiavano viole e rose all'occhiello, s'atteggiavano a [...]

[...] a qualche donna a cui forse davan nel genio que' suoi occhietti porcini e bassi che parevano sempre attenti a cogliere l'opportunità e [...]

[...] incitare e impermalire i due giovinetti rivali. Questi davano ansa a que' celioni avvinati cercando di soverchiarsi nella gara delle offese e delle [...]

[...] .... Ed io non dormo mai, Ti voglio bene assai, continuava Gustavo: e Amerigo, il bravo e prudente giovane, ascoltando tutti que' rumori [...]

[...] acquistata per sempre, e il gusto matto che ne dovevano avere Gustavo e la Beppa. L'immagine odiosissima di que' due gli passava - 47 [...]

[...] - attraverso a que' cupi pensieri, contrapponeva ad essi la sua ilarità schernitrice, il cachinno, la baldanza del suo trionfo, ed era uno spasimo per [...]

[...] anche lui i felici uccelli viaggianti, le creature più liete del mondo, che Leopardi invidiava. Ma a farlo apposta, c'era per que' luoghi un [...]

[...] avuto il suo corso, e ciò servisse d'esempio a tutti gli altri falchi di que' dintorni. E siccome un tale atto di somma giustizia egli l'aveva potuto [...]

[...] l'ingegno della persona costretta a tutti que' sottilissimi inganni e celati ripieghi, di cui le donne soprattutto e i ragazzi sono maestri [...]

[...] del camposanto parevano dormire più in pace, quantunque nel pomeriggio sorgessero continui gridi e litigi dalla viottola del podere, dove que [...]

[...] , lasciando Giovanna come avrebbe lasciato nel campo una pianta dopo averla tagliata. Di lì a qualche ora, tutti i contadini di que' dintorni sapevano [...]

[...] in che pantano fosse caduto Amerigo. Giovanna aspettò che i suoi uomini avessero desinato, e le parvero que' venti minuti un'eternità; come dopo [...]

[...] aperto, sicchè gli si vedeva cincischiata la lurida camicia sul ventre smunto. E dondolandosi, que' suoi occhi lucidi, nerissimi, spiritati (occhi da [...]

[...] dalle vetrate un po' d'immobile bagliore, e nulla di più lugubre in tanta solitudine e nerezza di case altissime e secolari. Era taluno di que [...]

[...] ! e tombola! " - 120 - " Adagio! " diceva l'altro, curvandosi quasi fino a terra a que' pugni, " o che fai? o perchè? o che t'ho fatto? smetti [...]

[...] quella che Virgilio chiamò arte muta: e per que' due contadini sgomenti, che, costretti a aspettare, di tutto quel linguaggio semigreco non capirono [...]

[...] letto, in mezzo al gruppo degli allegri scolari, avvolti, secondo la moda scolaresca d'allora, in grandi scialli di lana. Alcuni di que' letti erano [...]

[...] tisicone s'inchinava alla monaca odiata. E secondo la monaca que' segni indicavano che finalmente quel giovane, così presso a morire, evasi [...]

[...] , tossiva, ma era contentissimo, era felice: non accusava Zaira di non essersi più fatta viva con lui in que' tre mesi, perchè come avrebbe [...]

[...] spedito, ripetuta così cruda cruda come l'avevano detta a lui la monaca ed i pappini, Stefano volle far capire quanto fossero stati inumani que [...]

[...] caccia errava ancora pei colli.... - 140 - " Povero giovinotto! " disse l'Angiolina, una ragazza di que' dintorni dopo che ebbero tutti insieme [...]

[...] d'indagare i segreti che si celano nell'intimo delle cose?... e le cose poi si riportano tutte a que' due grandi arcani principii del male e del [...]

[...] buona strippata, canzonando Stefano sotto sotto se c'era, o apertamente se non era della comitiva. Poi que' celioni si tiravano le bucce nel [...]

[...] : infatti quel podere me l'ha ridotto che è un giardino...." " Oh che esagerazioni! che esagerazioni! son tutti così que' poderi de' corpi santi: che ci [...]

[...] aduggiate dall'aria tetra e colata del cortile signoresco. Guardava qui, guardava là, aguzzando que' suoi occhi lubrici tra il coniglio pauroso e la volpe [...]

[...] trovare in così povera casa. Ma que' seggioloni erano sparsi un tempo per tutto il grande e rovinato palazzo dei conti Della Pula, e quello era rimasto [...]

[...] iracondo! E anche quella sera, con gli occhi fissi in que' tizzoni che si spengevano placidi nel camino, ritornava col pensiero a visitar la casa [...]

[...] malsano, tra la necropoli etrusca e il mare infinito. In que' luoghi Stefano si dava per un fattore, vendeva la cattiva vaccina che ci aveva portato [...]

[...] tanto poco praticabili che il rimedio era peggiore del male; e non una parola che mirasse piuttosto a calmare e non incitare di più gli spiriti di que [...]

[...] permettendo che que' due fossero punto rimossi dal luogo e dalla posizione in cui si trovavano, finchè non fosse venuta l'autorità. Questa non - 213 [...]

Capuana Luigi
Per l'arte
25 1885 - Provenienza testo: Scansione da Google libri, txt Fondazione Verga 23 occorrenze

[...] LUIGI CAPUANA PER L’ARTE Je te dis toujou la même chose, parce que c’est toujou la même chose; et, si ce n’étoit toujou la même chose, je [...]

[...] que Molière ne sache pas écrire, e Molière oggi è un classico); ma gli scrittori che verranno dietro a noi ci accenderanno qualche cero, se [...]

[...] clarté, Et que, jugeant son oeuvre avec sérénité, Comprenant sans obstacle et s’expliquant sans peine, Comme ses soeurs du ciel elle est [...]

[...] puissante et reine, Se mesure au vrai poids, connait visiblement Que le souffle était faux par le faux instrument, N’était ni glorieux ni vil, n’étant [...]

[...] pas libre; Que le corps seulement empéchait l'équilibre; Et, calme elle reprend, dans l'idéal bonheur, La sainte égalité des esprits du Seigneur [...]

[...] , un civilisateur. Une fois que les diverses passions inspirées par ces trois rôles sont en jeu dans une âme, c’est à l’auteur de les faire [...]

[...] confessione non è completa. « Je dois dire en terminant que j’ai mis dans mes vers tout ce que j'ai pu trouver en moi de fièvre et d'amour ». (I [...]

[...] pubblicato la Valérie? Per lui, sto per dire, la vera Krüdner è quella del Lezay que, dans les moments décisifs avec son amant avait coutume de s'écrier [...]

[...] : Mon Dieu, que je suis heureuse! Je vous demande pardon de l'excès de mon bonheur! Chi, leggendo per la prima volta e in volume i medaglioni [...]

[...] sauver l’homme. Oui, l'homme amnistié J'ai cette obsession. En moi l'amour sublime Crie, et je combatterai l'abîme par l'abîme! Que faut-il? Le [...]

[...] sauvé; e sentiamo Torquemada rispondergli: Ah! tu te sauves, oui! Mais qu’est-ce que tu fais de tes fréres les hommes? 85 Tu n'as done pas [...]

[...] en toi, comme le Dieu qui crée, Une paternité formidable et sacrée? Et la famille humaine est-ce que ce n’est rien? Mais on a soin d’un boeuf [...]

[...] -ce que ce bandit? e Torquemada risponde: Mon pére, c'est le pape; noi restiamo freddi, diffidenti, come dinanzi a tutto quello che è pura [...]

[...] travail. » Ed ora, dopo la disfatta, « elle nous retrovait encore plus divisée, plus inquiètes, plus ignorants, plus affaiblis, tandis que l'odeur [...]

[...] mal un seul étre innocent, si tu me fais obstacle dans ce que Dieu me commande, aussi vrai que Dieu existe, je te tue! Ma il Dumas col suo [...]

[...] volume. E più giù: « le secret du théàtre est peut - « étre là: calculer la déviation qu’il faut « donner au vrai pour que le public soit [...]

[...] destra Clausel de Consergues, lo chiamò: « mon éminent ami! » — Voilà vingt ans que je travaille pour arriver à ce mot! — disse ingenuamente il [...]

[...] era stato scritto dal de Salvandy. — Il faut que vous soyez bien bête! gli rispose l'autore dei Martiri, stizzito. Il Pontmartin non può perdonare [...]

[...] : — Nous en ferons un libéral! E il Pontmartin dice tristamente: « Il n’y a réussi que trop bien! » Nella sua qualità di legittimista [...]

[...] terrible et charmante, et il faut que ma passion soit bien tenace pour avoir résisté à cette longue serie de deboires que vous tracez si [...]

[...] faveur est souvent plus dangereuse que la disgrace ». 26 Novembre 1882. IV. (*) Si è pubblicato il primo volume dell’epistolario di [...]

[...] castello di Nohant, indirizzava a Giulio Boncarain allora maestro di Maurizio. Ne citerò un solo passo: Vous me demandez ce que nous devenons [...]

[...] capables de mettre en lumière ce que la situation de l'homme a de tragique et de contradictoire. » É precisamente quello che un nostro elevatissimo [...]

Fucini Renato
Le veglie di Neri. Paesi e figure della campagna toscana.
28 1882 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 20 occorrenze

[...] certo qualche uffiziale, perchè, lo so, que' signori ci ambiscono a tenere di questi animali buffi. Ma guardi com'è festoso! Io lo terrei magari [...]

[...] ?" "Per che farne?" "A voi; e tenetevelo addosso, vecchio grullo, e datene una foglia per uno anche a que' ragazzi." Si misero a tavola seri e molto [...]

[...] l'ebbe un barocciajo di Pracchia, e non se n'è saputo più nulla; la sora Flaminia ha perso quasi tutti que' bei denti bianchi che metteva fuori fino [...]

[...] , s'accosti, perchè gli si potrebbe levare anche avanti.... Ma che canino! cento lire m'avrebban dato que' signori di padule! Ma io gli mandai a dire [...]

[...] proprio un'annata senza risorse. Che altro era accaduto? Mah! poco o nulla: lo scandalo di que' villeggianti col su' figliolo che s'era messo colla [...]

[...] s'eran già formati i partiti; ed il medico ebbe una salva di fischi dalla metà di que' venti o trenta che s'eran radunati, mentre l'altra metà [...]

[...] braccia che ora pajon du' ossi vestiti di pelle, ho fatto qualche cosa anch'io, e a que' giorni, omo per omo, ve lo giuro sul capo di quella [...]

[...] di ripigliar fiato e daccapo giù!... Quello che mi passò per la testa in que' momenti, non lo pol sapere altro che chi ci s'è ritrovato. Mi [...]

[...] ci passarono d'accanto, domandai a Maso: "O que' disgraziati?" "Son montanini; non li vede? Vanno in Maremma.... 115 Arrivederlo signoria, in [...]

[...] collo e li balestrava ora di qua, ora di là dalla via, facendo schioccare come fruste que' po' di cenci che avevano addosso. "Vanno in Maremma [...]

[...] bell'e fatto prendere, che tu sia benedetto! Ma se non gli do almeno un par di tordi e se' uccellini a testa a que' ventri di lupo, son capaci [...]

[...] breve, dice che que' ragazzi si volevano sposare a tutti i costi, e non c'era, dice, neanche tanto da comprare le panchette del letto. Allora lui [...]

[...] un po' di cacio e tornate qui." Io, benchè non sapessi ancora di che cosa si trattasse, guardavo con crescente compassione que' due poveri [...]

[...] , era sparito in un batter d'occhio su pei viottoli della poggiata, distruggendo così le previsioni amorose con tanta cura studiate da que' poveri [...]

[...] simpatia di que' due spensierati monelli. Ogni volta che mi scorgevano da lontano mi correvano incontro. Il buon Pipetta m'insegnava le brigate di [...]

[...] , se fossero venuti anche que' giovanotti di Vallicella con la chitarra e l'organino. Alle tre famiglie interessate nella faccenda parve di [...]

[...] questa è fatta," diceva il Priore compiacendosene, "e, per grazia di Dio, non ci si pensa più. " Que' giovanotti di Vallicella, che avevan [...]

[...] perchè gli è toccato ammazzare tutti que' polli che li pela ora Gostino. Ma stasera ve n'andate?... Nun mi volete rispondere? Ma intanto ci ho gusto [...]

[...] carino ma carino dimolto. E anche lui ha scritto con que' versi uno più lungo e 234 uno più corto che mi piacciono tanto perchè c'è il comodo di [...]

[...] , meno don Paolo, tornarono di corsa nella stanza annunziandomi che c'era que' signori al cancello dell'orto e che bisognava andargli incontro [...]

Nieri Idelfonso
Cento racconti popolari lucchesi
26 1908 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 27 occorrenze

[...] l'invernata: sopra un bastimento a vela; com'usava a que' tempi. Quando furono là in alto mare, si levò una tempesta, bimbi miei! che da un momento [...]

[...] cominciava a entrare in materia; spiegava il giornale, trovava que' punti che sapeva lui: « Ma eh! Signor Rettore, ma eh! Signor Agostino, a quel [...]

[...] che non la volle neanche il gatto. Ecco quanto guadagnarono que' due poveracci col poter chiedere le grazie che volevano ! E se fino allora erano [...]

[...] sole con que' capelli folti e riccioluti. Empiron la casa del mago d'ogni ben di Dio: polli, uova, frutta, prosciutti, salami per un gran pezzo [...]

[...] vederla fumante a quel modo. Poi vengono que' be' fagiuoli rossi di Sant'Anna, che anche senza condire vanno giù da loro; oppure un bellissimo [...]

[...] que' più giovani gli parve d'averlo visto trafficare dintorno a una tinozza, o a un coppo che fosse, e gli parve di capire come stava l'alfabeto. La [...]

[...] quattro o cinque di que' filistei addosso. Lo misero alla porta, e gli fecero baciare il chiavistello. Fu più la paura che il danno, ma tanto una [...]

[...] l'amicone va in padule puntualmente secondo il combinato e caccia secondo il solito. Que' giovanotti la sera, là verso l'oretta che doveva tornare, si [...]

[...] fare delle burle e degli scherzi e sì, ma poi era proprio di cuore, un cuore! di que' cuori 'un se ne dà! Mi vien da ridere, e sarebbe da piangere [...]

[...] subbito que ragazzetti tutti d'intorno: «Che mangiate, mamma? Che mangiate mamma? Datecene nn popo' anco a noi!» - Si credevan che ciancicassi [...]

[...] fare per sincerarsi, tutto a un tratto gli viene un'idea: agguanta uno stocco (a que tempi portavano l'arme anco i Papi!) e con tutta la forza lo [...]

[...] poi ci gode al doppio, perchè alla fine può ficcar le granfiacce in que' be' sacchetti di quattrini. Se invece muore un povero pien di debiti [...]

[...] trimpellina, alla spaccona, alla sbornia da muro a muro, se restan lì; e le famiglie piangan pure! Anco a Biccio, benchè fosse un briaco di que' pacifici [...]

[...] avea mai visto il mare. Una volta ci andò e lo trovò in cattiva, infuriato con que' cavalloni; mugghiava, bimbi miei! ... Quando lo vide così [...]

[...] . Quando fu lì all' incancellata, uno di que' gabellotti la cominciò a guardare nelle gambe: « Gua'! quante vacche ha nelle gambe quella donna là [...]

[...] ! LX. Va là con un Dio solo! ... Un prete di que' bestialotti che portano il berrettino sulle ventiquattro, un giorno, prima di vespro [...]

[...] : - «D'un paradiso che avesse cli que' corridori lì, mi contenterei anch'io; e poi anche che 'un mi facessero entrare per le sale e per i salotti [...]

[...] predicava si scalmanava tanto, che faceva sudare solamente a vederlo: e tutti que' poveracci a starlo a sentire senza capire un'acca. La festa dunque era [...]

[...] questa!» e mandò un gran suono per via di que' fagiuoli mezzi crudi! E il diavolo restò lì propio come Berlicche, senza sapere nè che dire, nè che fare [...]

[...] a vederla, un po' per sapere meglio il fatto, un po' per portare qualcosa a quella povera donna di sua madre, che è veramente miserabile con que [...]

[...] , benchè fosse già quasi moribonda. Lei, là da una parte in un diecolino; due di que' bimbetti in terra mangiavano delle patate mezze crude colle [...]

[...] . Insomma era un di que' brutti ludri che dove son loro non e' è da passare più un'ora in pace e tran quillità. Gli avevan fatto capire che non ce ne [...]

[...] croce! A Bùrico gli giravano gli stivali come macine di mulino, a sentirsi fare di que' discorsi lì a voce alta in mezzo alla via maestra, ma però non [...]

[...] ! - «Guarda guarda! hanno l'asino e vanno a piedi! Bravi per lo zio!» - «Mi rallegro, miccetto ! Con que' padroni lì campi cent' anni bello grasso e [...]

[...] madre quando si vedevano que' bellissimi figliuoli dintorno! Poi pensavano e dicevano: «Che contentezza se questi figliuoli fossero collocati! Si sa [...]

[...] giorni che si sta nel mondo? Abbiate meno desiderì che sia possibile, e su que' pochi non vi ci fissate tanto da farvene una lima che vi roda [...]

[...] . In que' pressi; in quel vicinato; lì attorno. Lèmbe. Lembi. Parti estreme d'un vestito. Ligiare. Accarezzare, Adulare. Anche Fanf. Lillare. Ilare [...]

Cattermole Evelina (Contessa Lara)
Storie d'amore e di dolore
29 1893 - Provenienza testo: Scansione Biblioteca Regionale Universitaria di Catania, txt Fondazione Verga 19 occorrenze

[...] malato, senza che questi mostrasse d'avvedersi di nulla; poi, mentre un immenso paiuolo d'acqua si scaldava al camino, que' due cominciarono un [...]

[...] , bastava che Checco, l'ultimo di que' bambini, il quale contava poco più di quattro anni, s'ostinasse a ottener da lei un sasso, una scatola da [...]

[...] suo que' piccoli, continui servigi, compensati, per la maggior parte, con un brontolío sordo, catarroso, iroso. Una volta accadde una scena [...]

[...] tutti que' diavoletti scatenati; e molte volte non bastavano i berci e le minacce delle serve e delle mamme. L'Adele 69 poi, quella servona [...]

[...] , bisognava che la Lucia ripensasse al dispiacere di que' poveri signori Trevisani, perchè lei, la madre felice, non si mettesse a canterellare [...]

[...] accompagnatore, un ufficiale, ed aprì per andarsene, la porta del gabinetto riservato, in cui cenavano bonariamente que' tre amici maschi [...]

[...] que' villeggianti aveva stabilito una specie di Circolo, un luogo di ritrovo per il quale ogni capo di famiglia versava una tenue somma mensile [...]

[...] vedersi continuamente; le femmine, in vece, con più riserbo, quasi che si fossero sentite tutt'altre in que' vestiti festivi, un po' per la [...]

[...] vibrante, come il martello ch'ei tiene in mano; non ostante l'apparenza immobile, è d'un attività febbrile. Con un solo sguardo di que' vispi [...]

[...] sbieco; e que' bagliori spandevan giù una luce gialla, che colorava tutto d'una tinta calda e diffusa. Gli ultimi lotti, per la fretta dello [...]

[...] , avessero filtrato nell'animo suo come uno di que' lenti stillicidi che per l'interno, inconscio, continuo lavorio, si risolvono un giorno in [...]

[...] ch'egli ebbe, alla meglio, que' brevi, incompleti studi che si possono fare in fondo 235 a una città di provincia, madre e figlio si separarono [...]

[...] d'improvviso, e vólta dalla parte di lui lo fissò e gli sorrise con tale amore, ch'egli, affascinato da quegli occhi 240 bruni e da que' labbri [...]

[...] ' capelli.... Cercarla e beverne il respiro; lasciar que' larghi occhi bruni affondarglisi fin dentro l'anima, e farsi portar via l'anima dai baci di [...]

[...] passate in que' tempi sdraiato su'l barroccio, che andava avanti piano, intanto che cantavo e guardavo la luna far tutte d'argento le nostre campagne [...]

[...] staccato, ma rideva.... Mi sembra ancora di vederla sciogliersi que' lunghi capelli biondi tutti ondati, e scoterli e sbatterli con quanta forza [...]

[...] bimbo su le spalle. - Quando ci si vuol bene non ci son guai, - concludeva, scrollando le spalle; perchè in que' tempi Tinuzza credeva d'amarmi [...]

[...] , al momento in cui avrebbe potuto leggerselo in pace. Perchè que' fogli, che le giungevano tutt'al più una volta al mese, non li dovea veder [...]

[...] , scoprendo il viso giocondo di tutti que' montanari, che prima parevano mascherati. Un tepor dolce si spandeva di lì a poco tra le pareti [...]

Fucini Renato
Napoli a occhio nudo. Lettere ad un amico
3 1878 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 4 occorrenze

[...] cosa con la sua destrezza, corre subito dal camorrista manutengolo che gli dà forse il quinto del suo guadagno, e con que' pochi vola al primo de [...]

[...] frutti e fiori Contesti in varie forme e tutte belle, Facean riparo ai fervidi calori De' giorni estivi con lor spesse ombrelle; E tra que' rami, con [...]

[...] dalle risa canzonando quelli rimasti di fuori, quando il rigagnolo, gonfiato a un tratto, scaricò addosso a que' disgraziati una cateratta di broda [...]

[...] poco, pensando che quella festa insieme con un'altra dello stesso genere, che vi si ripete nel corso dell'anno, assicurano a que' poveri monaci [...]

Ballero Antonio
Don Zua. Storia di una famiglia nobile nel centro della Sardegna (Vol. II) / Vergini bionde (macchie sarde)
19 1894 - Provenienza testo: Scansione Archive, txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] importanza alla sua arte misteriosa. que forment quatre monticules. Une tradition rapporte que l’argenterie de la paroisse provient de l’ancien [...]

Zuccari Anna (Neera)
Lydia
17 1888 - Provenienza testo: scansione da Archive, txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] grave, ma dolce. Si accarezzava la barba, in piedi, fissando nel vuoto que' suoi occhi acuti e freddi. A un tratto si avvicinò alla parete dove [...]

De Roberto Federico
I Vicerè
11 1894 - Provenienza testo: Scansione e txt Fondazione Verga 2 occorrenze

[...] de Zuellos, que fue senor de Esterel,» e venne di Spagna col re Pietro d'Aragona a «fondarsi» in Sicilia; quando enumerava tutti i suoi antenati [...]

[...] Cronista Madrileno: Los feruicios de los Vzedas fveron tantos, y tan buenos que por merced de los Reyes de Aragon hazian las mefmas armas que [...]

Chelli Gaetano Carlo
L'eredità Ferramonti
2 1884 - Provenienza testo: Scansione da Liber Liber, txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] Ferramonti avvelenavano i colloqui fra suocero e nuora. Padron Gregorio dimenticava di aver chiesto ad Irene che non gli nominasse più que' furfanti di [...]

Giacosa Giuseppe
Novelle e paesi valdostani
6 1886 - Provenienza testo: Scansione da Archive, txt Fondazione Verga 1 occorrenze

[...] col prete. Io intesi questo dialogo, mentre il brav'uomo stava preparandomi una tazza di caffè. — Provost que chi fè? — Fou 'l cafè. - Fe 'l [...]

Verga Giovanni
I Malavoglia
1 1881 - Provenienza testo: Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, edizione critica a cura di F. Cecco - Interlinea edizioni 1 occorrenze

[...] fare melato della Santuzza, che persino la Signora si voltava a discorrere con lei, colla bocca stretta, senza badare agli altri, con que’ guanti che [...]