[...] due o tre volte la settimana e gli inquilini, abituati a vederlo, non avevano paura di aspettarlo sulla scala e di dirgli quello che mancava in [...]
[...] migliorata lungo gli anni che con degli stracci. Anche se si era abituati ai cenci, chi dava una capatina nella loro stanza si sentiva umiliato di [...]
[...] alcuna meraviglia sulle ringhiere e sulle scale popolate di inquilini. Nel Casone si era abituati a dire che i ragazzi più belli uscivano dalle [...]
[...] sottraevano ai compagni, andandosene soli, con gli addii bruschi che facevano meravigliare i compagni coi quali erano abituati passare la serata. Dove [...]
[...] sulla barella, magari senza guardarli in faccia e senza udire i lamenti che vagolavano per le colonne come voci di morenti. Erano abituati a [...]
[...] una ricchezza di particolari alla quale in Italia siamo poco abituati, primeggia quella di Bernardo per una speciale attrattiva. In lui [...]
[...] assumono quella stupenda solidità alla quale il Verga ci ha abituati in altri recenti suoi lavori, in Pane nero, per esempio, un piccolo racconto [...]
[...] che una signorina è andata a veglione. — Ma si figuri! A che cosa non ci hanno abituati le signorine? Le giuro che non mi meraviglio mai di [...]
[...] sovente per respirare: — Vede il vantaggio di coloro che sono abituati a soffrire?... io non posso, non posso! E il vantaggio di quelli che credono [...]
[...] nota di sarta che il marito non salderà mai. Anche quelli che dovrebbero esserne salvi, perchè abituati al male, perchè ci stanno sempre in mezzo [...]
[...] maestro elementare. Il suo corpo ed il suo spirito, abituati alla vita libera della campagna, soffrivano in quella volontaria prigionia, ma la sua [...]
[...] , non mi burlate! ? Davvero, signorino, ? e mi presentò una rosa. Povere creature! abituati a non vedersi guardare altro che in cagnesco da tutti [...]